In my memory

di Fanfare_Smile_9
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Your smile ***
Capitolo 2: *** Still ***
Capitolo 3: *** I want you ***
Capitolo 4: *** Roar of love ***



Capitolo 1
*** Your smile ***


"Non c'è spazio per te nel mio cuore, non c'è mai stato e mai ci sarà, mi spiace, non posso apprezzare i tuoi sorrisi, non provo nulla per te.." Queste furono le ultime parole che gli occhi di Inseong pronunciarono quel pomeriggio, l'ultima cosa che davvero contava nella sua vita. Jaeyoon era un ragazzo solare, sempre pronto a far divertire i suoi amici, a farsi amici i nemici, a ridere e scherzare. Un giorno conobbe un ragazzo, Inseong, alto bello e pieno di pregi, con un sorriso e degli occhi stupendi, quegli occhi che per intere giornate rimarremmo a fissare, perché davvero, avevano qualcosa di magico. Profondi e scuri, come un pozzo..capace di trasportare chiunque in un universo nuovo e immagginario, a Jaeyoon piacevano particolarmente, infatti non sprecava occasione per guardarlo, per guardare dritto in essi senza timore, senza abbassare lo sguardo. Era capace di restare a guardarlo mentre parlava anche per ore, e di solito in realtá preferiva scherzare piuttosto che parlare seriamente con qualcuno. Un giorno addirittura lo aveva interrotto per dirgli che avrebbe voluto provare a disegnarli, o..anche fotografarli, in modo che restassero nel tempo, perché ne valeva davvero la pena, il ragazzo sorrise e disse con tono divertito che ne sarebbe stato onorato. Erano felici, e Jaeyoon si era fatto un nuovo amico. Qualche mese dopo essersi conosciuti, insieme decisero di uscire a fare un giro in centro, tanto per parlare anche al di fuori del solito bar, perché si, si erano incontrati per caso dentro un bar all'uscita di scuola, di fretta..quasi per errore. Per fortuna che Jaeyoon era molto bravo con le parole, e i suoi sorrisi avevano conquistato innumerevoli ragazze, innumerevoli professori. Inseong aveva invece quel qualcosa che nessuno riusciva a spiegare, qualcosa di davvero curioso, misterioso, che attirava Jae come le calamite attirano i metalli, e tutto ciò sembrava piacergli, ne andava praticamente fiero infatti era il suo punto di forza, il suo cavallo di battaglia, e poi..sorrideva in modo adorabile quando sapeva di aver fatto colpo, e Jaeyoon usciva di matto per quel sorriso.. Era tutto concentrato a sistemarsi per "l'appuntamento", indeciso su come conciare i capelli e se tenere quel maglione appena indossato che aveva uno strano odore di eccessivo pulito, quando si rese conto di comportarsi in modo strano. Si stava concentrando un pò troppo sul suo aspetto fisico, nonostante questo continuava a ripetersi che lo stava facendo solo per apparire un pò più ordinato del solito, solo per fare bella figura, certo..doveva essere quello, non poteva essere altro. Uscì di casa, forse con qualche minuto di ritardo e si diresse sul posto in cui si erano dati appuntamento: un parco giochi che Jae frequentava da bambino, lo adorava, per i profumi e per l'aria di giovinezza che si respirava grazie alle grida felici dei bambini che si divertivano con le piccole giostre, altalene, scivoli e dondoli sparsi lungo tutta la distesa di verde, l'erba perfettamente tagliata e le auiole con le roselline rendevano quel posto davvero speciale. Guardandosi intorno si domandava da quale parte Inseong sarebbe arrivato sfoderando uno dei suoi meravigliosi sorrisi..aspettò a lungo il ragazzo, questo però sembrava non arrivare. Jaeyoon riuscì a pensare solo al fatto che il ragazzo lo aveva preso in giro, l'aveva dimenticato.. Poi sentii qualcuno stringergli il polso prima che potesse svoltare l'angolo. Inseong era arrivato. 《Scusa il ritardo Jae》ed ancora una volta gli occhi di Jaeyoon si perdettero nei suoi, profondi..meravigliosi, ad ancora una volta il ragazzo non riuscì a dire niente se non un silenzioso 'tranquillo' che nemmeno lui udì per davvero.

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Capitolo 2
*** Still ***


《Ti offro qualcosa?》 
Sussurrò Inseong avvicinandosi appena a Jae che sembrava completamente assolto nei suoi pensieri, e, stranamente non stava guardando nei suoi occhi. 《Va..va bene così》 
Mormorò scuotendo il capo e girandosi verso di lui, sorrise, per non deluderlo. 
Qualcosa sembrava pesare sulla sua persona, qualcosa sembrava urtare i suoi nervi ed il suo modo di essere. Troppa gente gli rivolgeva sguardi  che erano a dir poco fastidiosi. 
Sembravano esprimere odio, cos'è che dava loro tanto fastidio? 
Che lui fosse felice? 
Che Inseong sorridesse insieme a lui? 
La gente era strana e lui stentava a capirla. Per quel giorno, aveva deciso di scacciare quei pensieri, aveva deciso di pensare solo a lui.  
La sua presenza era gradevole al punto che le urla dei bambini intorno a loro, delle madri che disperate li inseguivano, sembravano musica. 
《Quindi avevo pensato di invitarti al karaoke stasera》
disse poi Inseong senza distogliere nemmeno per un secondo lo sguardo dal ragazzo seduto vicino a lui.
 I loro corpi erano così vicini..le loro mani potevano
sfiorarsi, i loro sguardi erano puntati l'uno su quello dell'altro e le parole sembravano solo un banale mezzo di comunicazione per non rimanere in silenzio. 《Volentieri..》 
Rispose Jae allargando le labbra in un sorriso che rendeva felice tutto il resto del volto, un sorriso vero, che evidenziava le sue piccole fossette, queste avevano la particolare dote di renderlo più ingenuo, di farlo sembrare un bambino. 
Inseong non potè fare a meno di notarle, qualcosa dentro di lui, qualcosa nel suo sguardo sembrò cambiare, assunse un aspressione appena più tesa, che Jae non notò. 
Vide che era distratto così semplicemente, con un lento ed inaspettato gesto della mano, avvicinò il dito indice alla guancia rosea di Jae, si posò delicato su una delle fossette e sorrise, fiero del gesto appena compiuto. 
Jaeyoon rimase per un attimo immobile,  a metà tra il confuso e l'imbarazzato, lo guardò sbattendo più volte le palpebre, l'altro si lasciò scappare una risata. 
《Yah, il gatto ti ha mangiato la lingua?》 
Disse ridacchiando e premendo di più il dito sulla guancia del ragazzo che arrossendo si allontanò guardando in basso. 《Jae? Sicuro di stare bene?》 Inseong si avvicinò facendo sfiorare le loro spalle Jaeyoon sgranò gli occhi deglutendo appena, sembrava agitato, tra di loro non c'era mai stata tanta tensione come in quel momento. 《Va..tutto bene, davvero..》 Scuse. 
Qualcosa sembrava in effetti non andare bene, e Jaeyoon continuava a pensare che quello che sentiva per Inseong era solo una grande grandissima amicizia.
 Così grande che un solo sorriso del ragazzo gli bastava per provare emozioni improvabili. 
Ma lui non provava altro che amicizia per lui.. Insomma, era un suo grande amico, avevano moltissimo in comune, si conoscevano da un bel pò..ma tutto ciò non spiegava il perché di tutto quel suo caos mentale, perché se non lo vedeva in giro si sentiva così solo, spaventato?
 Perché vederlo con qualcun'altro gli faceva torcere lo stomaco?
 E perché quando erano più vicini del solito il suo corpo reagiva in modo così strano? 
Amore? 
Ma come poteva essere..? 
Magari era solo il fatto che Inseong fosse così affascinante ad attirarlo tanto, eppure da un pò amava ed odiava quesi suoi occhi, lo guardavano, anche in quel momento, e lui non capiva..non si capiva. 
《Pe-perché continui a guardarmi?》
 Sussurrò pianissimo quasi sperando che il ragazzo non lo ascoltasse, sperando che si avvicinasse di più... Inseong si passò una mano fra i capelli scoprendo per qualche secondo la fronte, chiara, perfetta..e lui si morse il labbro sentendo ancora lo sguardo dell'altro puntato su di se. 
"L'appuntamento" si stava trasformando in un qualcosa che nessuno dei due avrebbe potuto denominare. 
《Se..se ti senti poco bene ti accompagno a casa》 
《Rimaniamo ancora un pò..》 
Il suo cuore accellerò i battiti e tutti i suoi pensieri erano scombussolati, non voleva che Inseong si allontanasse, non voleva che quel momento avesse fine..anche se era molto confuso, qualcosa gli diceva di non muoversi, di non pensare al futuro, solo a quel presente..a quel momento che stavano vivendo..appoggiò la testa alla spalla dell'altro, socchiuse gli occhi.
 Inseong aveva un buon profumo, e mentre il tempo passava  Jaeyoon restava fermo li, appoggiato a lui, e non aveva intenzione di lasciare quel posto. In alcun modo lo avrebbe allontanato, piuttosto sorrise e gli scompigliò i capelli rossastri accarezzando poi la sua testa e le guance con fare delicato. Inseong non sapeva perché ma la presenza del ragazzo nella sua vita, era diventata importante, il suo buon umore, aveva notato fosse solo una maschera per mostrarsi agli altri.
 Perché alla gente spaventa conoscere una persona fino in fondo, preferiscono soffermarsi sulla parte perfetta e ben costruita di queste, approfondire un rapporto equivale a complicarsi un pó troppo la vita. Le persone rischiano di diventare importanti se le si conosce così bene.

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Capitolo 3
*** I want you ***


                       
Il cielo divenne scuro e le nuvole sembrarono dissolversi, il pomeriggio era passato ma i loro gesti ancora no. 
Inseong aveva stretto lui la mano.. 
Jaeyoon dormiva sulla sua spalla ormai da un bel pò. 
Il ragazzo dai capelli ramati e le profonde fossette stava li, vicino a lui, e finalmente sembrava più tranquillo. 
Era incantevole, i suoi occhi serenamente chiusi, le sue labbra schiuse, il corpo rilassato e lievemente tremolante per il freddo che stava facendosi strada insieme alla sera.
 Eppure Inseong non avrebbe voluto svegliarlo..nonostante si sentisse solo a non poter parlare.
 Rimase semplicemente in silenzio, aspettando che si svegliasse, guargandolo, venerandolo.
 Perché improvvisamente quello strano sentimento lo aveva completamente catturato?
Perché il viso del ragazzo lo attirava così tanto..? 
No, doveva trattenersi..doveva lasciargli i suoi spazi.
 Non poteva essere sicuro che l'altro sentisse lo stesso, pensava che entrambi fossero molto confusi, magari..entrambi, stavano confondendo
una grande amicizia con qualcosa di più complesso..di più profondo. 
Con l'amore non si gioca, l'amore è come il fuoco, rischia di lasciare cicatrici troppo profonde se si cade in errore, potrebbe essere terribilmente pericoloso. 
Eppure..ad Inseong l'idea di innamorarsi dell'altro piaceva, un errore così bello..pensava, sarebbe valso sopra qualsiasi tipo di sofferenza, almeno lo avrebbe amato, lo avrebbe tenuto stretto a se..lo avrebbe reso felice..
Strinse appena gli occhi e si lasciò sfuggire un lieve mugolio dalle labbra carnose, screpolate per colpa del freddo che faceva tutt'altro che destarsi.
Inseong lo vide tremare, si avvicinò  al suo viso lo accarezzò con entrambe le mani, sorrise, era troppo bello..era troppo dolce. 
Gli istinti di Inseong urlavano libertà..
 Quelle labbra..avrebbe voluto riscaldarle, tremavano.
《Jaeyoon-ah..!》
 Sussurrò. 
Temeva che l'altro non si svegliasse più, era troppo prezioso e fragile per resistere a quel freddo. 
《Meglio se andiamo ora..si è fatto tardi!》
Fece cercando di svegliarlo con tutta la delicatezza e la dolcezza che aveva in corpo, per non dargli troppo fastidio, per fare come non aveva mai fatto con nessun altro. 
《Mh..》
 Alzò lo sguardo abbastanza provato per le due ore di sonno, si stropicciò gli occhi e si mise seduto, lo guardò per un paio di minuti, come per rendersi conto di dove si trovava.  
Come se non lo ricordasse. Inseong sorrise, in modo adorabile, come faceva sempre. 
All'istante Jae ricordò dell'appuntamento, del parco, del ragazzo, della strana sensazione che provava prima di addormentarsi come un bambino, sulla sua spalla.
 《Ho dormito per m-molto tempo?》 
Annuì ridacchiando e gli scompigliò i capelli. 
Gli disse che non importava quanto tempo avesse dormito, che era stato dolce a fidarsi così tanto di lui da appisolarsi.
 Lo trovava immensamente innocente, simpatico, reale, senza alcuna cosa da nascondere. 
Solare e serio al punto giusto.
 Inseong pian piano capiva, capiva di essere stato risucchiato all'interno di un uragano.
Jaeyoon pensava lo stesso.  
 Si erano persi ognuno negli occhi e nei modi dell'altro. 
Un amore fortunato..quello che tutti sognamo, quello che da subito viene ricambiato, e non c'è tempo per soffrire, solo per amarsi.
 Non avrebbero trovato il coraggio però per confessarlo.
 È difficile immedesimarsi in qualcun'altro, è difficile capire se quello che si sta facendo sia davvero la cosa giusta.
 Per non sbagliare si tace, si lasciano morire le parole in gola, si stringe i denti, si aspetta..e continuamente ci approfittiamo del tempo, sperando che col tempo qualcosa cambi senza che si muova un dito.
I desideri, si, sono belli ed alimentano la fantasia, ma non ci si può aspettare dalla vita che rimanga per sempre li ad aspettare.
 Non bisogna approfittari del tempo, farne un uso sbagliato vuol dire gettare via anni importanti della vita..non bisogna sprecare l'amore se lo si prova dal profondo del cuore. 
Il tempo spegne anche quella fiamma così ardente. 
Si sa bisogna affrettarsi, anche se sembra crudele, anche se i corpi non reggono alla tensione, anche se il tempo corre troppo veloce.
Impareremo che l'unico modo è correre con forza per non imbattersi negli ostacoli più comuni, come la fine di un amore.
 Il loro ancora, non era nemmeno davvero iniziato, eppure i loro cuori battevano già all'unisono, davano vita ad un suono armonioso, al ritmo di una canzone, della canzone che avrebbe caratterizzato la loro storia. 
Inseong lo riaccompagnò a casa, ma quando era sul punto di andarsene Jaeyoon gli strinse l'orlo della camicia, si voltò di nuovo verso di lui, il rosso sorrise..lo guardò. 
Non era consapevole del perché lo avesse trattenuto, forse solo per guardarlo ancora un pò, forse per chiudere la porta con lui dentro casa, forse..avrebbe voluto andare via insieme a lui.
Non trovava giusto che dovesse allontanarsi ora che finalmente comprendeva di tenere a lui più di qualsiasi altra cosa. 
《Non puoi restare insieme a me per sempre..vero?》
 Il suo cuore formulò quella frase, non fu la sua mente..non fu la ragione, fu l'amore. 
Sorrise e si avvicinò al corpo del ragazzo, al suo viso.
Voleva perdersi nell'abbisso che erano gli occhi dell'altro, non esistevano imperfezioni sul suo volto, era semplicemente perfetto.
 Le braccia di Inseong si strinsero intorno alla sua vita, strinsero anche il suo cuore, Jaeyoon gli apparteneva, qualsiasi parte di lui, anche la più insignifacante.
 Appoggiò la fronte su quella dell'altro, sorrise tenero, aspettò che anche Jae sorridesse.
 Si notava in lui una certa agitazione, era impacciato e imbarazzato, le sue guance divennero rosee, per l'altro ormai trattenersi era impossibile, sfiorò con il pollice le sue labbra.
Istintivamente strinse gli occhi, fremette sotto il tocco del ragazzo, schiuse le labbra.

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Capitolo 4
*** Roar of love ***


Lo guardò allontanarsi lungo il viale, fino al cancello, lo vide sparire, lontano, nell'ombra. Erano passate ore da quando le loro labbra e i loro corpi si erano incontrati per la prima volta. Erano passate ore da quando Jaeyoon aveva trattenuto Inseong sulla soglia di casa, solo per poter guardare ancora un pò nei suoi occhi.
 Erano diventati una cosa sola, un solo cuore, una sola anima, e niente avrebbe potuto impedire che si amassero. 
Appoggiò una mano al vetro freddo della finestra di camera sua, ripensandosi tra le braccia del ragazzo oramai troppo lontano, sorrise appena, tormentato, avrebbe voluto averlo ancora vicino, magari per tutta la notte.
 Non aveva voglia di dormire, o almeno, l'unica cosa che vedeva se chiudeva gli occhi era Inseong, l'unico sogno che avrebbe voluto sognare era nient'altro che quello che era accaduto poco prima. Inevitabilmente arrivò la mattina successiva, Inseong si svegliò da solo, nel suo freddo letto, si sporse per controllare l'orario, erano le 7:12 la scuola era la priorità in quel momento. 
Anche Jae dovette svegliarsi, la voglia di rivedere Inseong era così grande che se avesse avuto le ali probabilmente avrebbe iniziato a solcare i cieli fino  a ritrovarselo davanti.
 In fretta e furia mangiò o si sistemò decentemente per prendere il bus che lo avrebbe portato a scuola.
 Le prime ora di lezione sembravano non passare mai, tanto che Jae avrebbe voluto ribellarsi e scappare.
Non lo fece, non era abbastanza coraggioso per farlo.
 Suonata l'ora della ricreazione tutti i compagni si precipitarono fuori dall'aula e lui face lo stesso.
 Scese in giardino e scrutò attentamente ogni angolo per cercare Inseong, per trovare i suoi occhi magari già da un pezzo che lo fissavano, per trovare le sue labbra pronte e regalargli un sorriso che avrebbe illuminato la sua giornata molto più del sole. 
Ne aveva bisogno, aveva bisogno di sentirsi amato e di amarlo, una sola notte sembrava essere stata così tanto..perché non riusciva a trovarlo? 
Eppure era sicuro che la sera prima Inseong gli avesse ripetuto più di una volta che si sarebbero rivisti a scuola. 
Era preoccupato, forse inutilmente, ma lo era.
 Salì di nuovo le scale che portavano alle aule al secondo piano, sperando di scorgere il suo viso da qualche parte. Ancora non era possibile trovarlo, mancava poco che la campanella sarebbe risuonata ancora, avvisando i ragazzi di rientrare nelle classi..e ancora Jae non aveva dato il buongiorno ad Inseong.
 
《Dove sei Inseong...》 

Si ripeteva con voce stanca tra se e se mentre svoltava ogni angolo del corridoio con le speranze che ad ogni passo dimezzavano azzerandosi quasi completamente. 
Si convinse che non poteva essere lontano.
 Dopo aver camminato ancora udì una voce familiare provenire da una delle aule in quel momento ancora prive di professori che potessero controllare.
 Era un ragazzo della sua classe, il tipico bulletto che si divertiva a dare fastidio a chi proprio non se lo meritava. 
Guardò meglio nella direzione in cui proveniva la sua voce e cercò di capire cosa stesse succendendo.
 Il ragazzo urlava contro un altro girato di spalle, lo insultava e spiengeva senza alcuna delicatezza contro i banchi, rischiando di fargli male. 
Jaeyoon esitò, per un attimo pensò di aver già visto il ragazzo che in questo momento fungeva da vittima...quel collo..quella schiena, era Inseong, qualcuno per la quale Jae non provava che antipatia stava disturbando con delle parole orribili il suo Inseong. 
Al posto dell'esitazione in fondo al suo cuore si accese un fuoco, un fuoco d'odio..come osava uno sconosciuto parlare così di quel ragazzo innocente.
 Fece un passo in avanti, si avvicinava sempre di più..Inseong non si mosse, non voleva alimentare litigi..le avrebbe prese e basta, tanto prima o poi l'altro avrebbe smesso, e lui sarebbe potuto scappare, scappare a rifugiarsi tra le braccia di Jaeyoon. 
Proprio in quel momento aveva pensato a lui, proprio in quel momento lo vide avvicinarsi da dietro, deglutì. 

《Jaeyoon..》 

Sussurrò girandosi a guardarlo, sorrise, e l'altro fece lo stesso, poi gelando lo sguardo avanzò contro l'altro ragazzo che non smetteva di dire cattiverie sul suo conto. 

《Ora basta, ti conviene mordere la lingua..inghiottirla..oppure soffocarti con essa》 

Disse Jaeyoon senza nemmeno un accenno di tremolio o di paura nella voce. 
 Lo guardò..ammirò, sembrava così diverso e coraggioso della sera prima.
 Quello stesso ragazzo che sembrava potersi spezzare col freddo..ora stava ringhiando con forza e senza pietà contro un avversario, di gran lunga più alto e potente di lui, sicuramente più vecchio e forte.
 Eppure, Jaeyoon non smetteva, continuava ad avanzare e puntare il dito contro il ragazzo, questo non si mosse, ma esitò, perché forse la forza delle parole di Jaeyoon lo colpirono, gli diedero fastidio. 'Chi di spada ferisce, di spada perisce'.
 Jae stava solo mettendo in atto questo famoso detto. 
Tutte le parole di odio che prima erano state rivolte ad Inseong ingiustamente, gli si stavano ritorcendo contro per mano di Jaeyoon, diretto e presiso, quasi minaccioso. 
Il ragazzo, sentendosi attaccato, non esitò a sferrare il primo pugno, il rosso lo schivò con maestria, anche se venne sopraffatto dal secondo, sferrato subito dopo. 
Strinse gli occhi e si morse il labbro, non indietreggiò, ma si avvicinò e fece come l'altro, colpendolo in pieno viso. 

《Inseong vai, esci da qui》 

Disse stavolta un pò più allarmato 

《Sono un campione nelle lotte uno contro uno》 

Disse ancora schiacciando l'occhiolino allo stesso Inseong per incoraggiarlo. 
Questi, annuì sorridendo e si allontanò velocemente per avvertire qualcuno di quello che stava succedendo..non voleva rischiare che il ragazzo dai modi per nulla gentili facesse davvero del male al suo piccolo Jae. L'unico posto che gli venne in mente fu l'ufficio della preside, così corse verso quella stanza e lo avvertì..denunciò l'accaduto e sospirò. 
Presto vide ritornare da quell'aula vuota Jaeyoon, con un livido non poco evidente sul viso. 
《Stai bene Jae?》 

Sussurrò avvicinandosi a lui e accarezzando piano le sue braccia si sforzò di sorridere, col rimorso di non essere stato abbastanza forte per difenderlo. 

《Io si..tu bene? Mi sei mancato》

La sua voce era nostalgica, come se ancora non lo avesse trovato. 

《Anche tu mi sei mancato..》

 Disse abbracciandolo e accarezando lui la schiena fecendo attenzione ad essere delicato. 

《Chi era quello? Perché non ti sei difeso..se..se ti avesse fatto qualcosa io..》 

Inseong gli posò un dito sulle labbra per zittirlo, Jae evidentemente era ancora agitato, il suo cuore sembrava voler correre via per la velocità del suo battito.

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