US: The Highwayman

di MeinfridBlackforest
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Route 1 ***
Capitolo 2: *** I'm Not Alright ***
Capitolo 3: *** Desert Eagle ***
Capitolo 4: *** The Last Laugh ***
Capitolo 5: *** Val Verde ***
Capitolo 6: *** Life is a Highway ***



Capitolo 1
*** Route 1 ***


Come vi stavo dicendo poco fa, La mia astronave era stata distrutta, io e i guardiani ci eravamo separati e come al solito io e Groot eravamo partiti in coppia, la sola differenza era che quella volta mi ritrovai da solo, pensavo che il mio amico fosse finito in uno di quei posti dove il sole fa da padrone, Decisi di andarmene in quel posto che voi chiamate Florida.
Scesi per tutta la costa Est degli Stati Uniti ed arrivai nei territori della Florida, provai a chiedere aiuto a qualcuno, per sentire se avessero visto il mio amico, ma nulla, stavo per percorre tutta la strada principale a piedi, o almeno questo era il piano prima che qualche idiota mi beccasse a più di 100 Km/h.
L’unica fortuna che ho avuto era che la mia tostaggine mi aveva aiutato ad assorbire il colpo, così mi rialzai, deciso a fare un buco in testa a quel pirata, lo ammetto però, era una bella vettura quella che guidava.
Il tizio scese dalla macchina e lo vidi in faccia, escludendo i capelli corti e il vestito da pinguino, lo riconobbi subito.
“Rocket?”
“US?” “Porca vacca, non mi sbagliavo sei proprio tu”
“Pensavo di aver investito un altro procione”
“A chi hai dato del procione?”
“A nessuno, tranquillo”
US mi si avvicinò e fece il gesto del pugno per salutarmi.
“Minacce di morte a parte, sono felice di vederti” “Ma cosa ci fai in Florida?”
“Potrei farti la stessa domanda, che ci fai tu qui?”
“Io qua ho un lavoro da svolgere, tu che scuse hai?”
“Ho perso Groot e lo sto cercando da queste parti”
“Ho sentito dell’incidente e della guerra civile tra supereroi”
“Già, brutta storia”
“Comunque, perché pensi che il tuo amico platano sia arrivato fin qua giù, se voleva un spazio verde enorme dove potersi nascondere, poteva andare comodamente a Central Park”
“Dove scusa?”
“Central Park, New York” “Non lo hai cercato da quelle parti?”
Rimasi zitto per un paio di secondi, giusto il tempo per dire a me stesso “Sono veramente un idiota” Prima che US mi riportasse alla realtà.
“Senti, se vuoi dopo il lavoro ti ci posso portare io a New York, ti va?”
“Si…grazie”
“Molto bene, devo andare dal mio cliente, gli dirò che sei la mia spalla”
“A proposito di clienti, quel macchinone è una meraviglia”
“Lo so”
Salì sulla macchina, anche se dentro di me sentivo un po’ di nostalgia, ma venne zittita per un po’ dal motore di quel gioiello, volevo rimanere libero, ma US si oppose.
“Regola numero uno per chi viaggia con me: Cinture di sicurezza”
Schizzammo da zero a cento in un istante, e riuscimmo anche a chiacchierare.
“Dove hai lasciato lo US1?”
“Spiacente Rocket, ma niente Truck, non per il lavoro che svolgo”
“A me piaceva però” “Che gli è successo?”
“Storia lunga, non so se la tua attenzione reggerebbe”
“La strada è lunga, spiega pure.”
E grazie a quella conversazione che sono venuto a sapere di tutte le avventure precedenti di US, ed a ogni racconto mi rendevo conto di quante ne avesse passate.
“Cavolo, mi dispiace amico”
“Ormai è acqua passata, vado avanti, come ho sempre fatto”
“Già, a proposito se non lavori più per lo S.H.I.E.L.D e non sei un camionista, che cosa fai adesso, quale lavoro ti permette di avere abbastanza soldi per una bellezza del genere?”
“È una Murciélago e per quanto riguarda il lavoro…diciamo che anche se non ho più un Truck, lavoro ancora nel settore dei trasporti di merci”
Non capì cosa intendesse, così mi limitai a dirgli solo “Ok”
Raggiungemmo la città di Miami, per la precisione ci fermammo in periferia, davanti a una enorme casa, prima di scendere US mi parlò di alcune regole.
“Questo è un cliente importante Rocket, devo fare buona impressione, comportati bene e non rovinare tutto, ok?”
“Guarda che non sono un animale da compagnia, so come comportarmi”
“Bene, a Rocket” “Regola numero due: niente nomi, se senti qualcosa di strano, attieniti ai nomi in codice”
“Ok, e il tuo sarebbe?”
“Highwayman”
Uscimmo dalla macchina ed entrammo nella proprietà, c’erano parecchi gorilla armati, chiunque fosse era qualcuno di importante, e a giudicare dall'interno della casa oltre a essere importante era anche bello ricco.
Ci ricevette nel suo ufficio, a vederlo sembrava il solito riccone che si gode la calda Miami, camicia bianca, occhiali da sole e capelli completamente tirati indietro.
“Sei tu, l’uomo che ho richiesto”
“Sono Highwayman e lui è il partner, Rocky”
Il riccone mi squadrò e poi disse “Sembra un procione” inutile dire che avrei voluto graffiargli la faccia.
A un certo punto schioccò le dita e uno dei gorilla portò una valigetta chiusa.
“Molto bene, se le voci che girano su di te sono vere, sei più che adatto a portare a termine l’incarico” “Devi trasportare questa valigetta fino a Jacksonville”
“Molto bene” rispose US
“So che ti faccio andare dall'altra parte del paese, ma è molto importante”
“Ci vogliono circa cinque ore, mene basteranno due”
“Se ci riesci potrai avere un extra sull’accordo pattuito in precedenza” “Ora vai, il tempo è denaro”
Uscimmo dalla residenza e iniziai a discutere con US
“Non mi sembrava un tipo apposto”
“Uomini d’affari, sono tutti così”
“No, io intendevo che non mi sembrava una brava persona, non hai nemmeno controllato cosa c’è dentro quella valigetta”
“Regola numero tre: mai aprire il pacco”
“Uffa, che barba però” “A proposito, come pensi di arrivare in quella città in meno di due ore?”
“Allaccia le cinture e lo scoprirai”
Mi misi a sedere e poco dopo partimmo veloci come il vento, lo US1 mi mancava, ma quella macchina era favolosa.
US non scherzava, era bravo a guidare, riuscì anche a seminare un paio di poliziotti che volevano fermarci.
Eravamo quasi arrivati e la curiosità mi stava uccidendo.
“Posso dare un’occhiatina?”
“No”
“Andiamo”
“No”
“Per favore, favorino”
“No”
“Ok, va bene, hai le tue regole, le rispetterò”
“Grazie”
Gli dissi così, ma secondo voi gli ho veramente dato ascolto?
Mi sgancia la cintura e scattai sulla valigetta, US cercò di fermarmi, ma oramai avevo raggiunto la valigetta e vidi cosa c’era dentro, era una pistola, ma di quelle laser, non conoscevo il modello, ma a giudicare dalle caratteristiche pareva terrestre, questo era tutto quello che riuscì a notare, anche perché poi un bastone elettrico mi colpi le chiappe e mi fece svenire.
“Mi dispiace Rocket, ma mi ci hai costretto” furono le ultime parole che sentì prima di addormentarmi.
Mi risvegliai un’ora più tardi e dal finestrino vidi US dare a la valigia a una persona, anche quella mi pareva losca.
Aspettai che US tornasse alla macchina e nel frattempo coltivavo allo stesso tempo vendetta e curiosità.
“Ti sei svegliato, come ti senti”
Gli puntai la pistola alla testa e gli dissi “Bene grazie”
“Ma ora voglio un paio di risposte, chi erano quelli e perché gli hai consegnato la valigetta?”
“Regola numero due: niente nomi”
Mi innervosì ulteriormente e iniziai a riscaldare la pistola.
“Hai cinque secondi per rispondermi”
Ma US non mi diede nessuna attenzione, continuava a guidare, lo minacciai più volte, ma non si girò, era come se non gli importasse, alla fine mi arresi e mi rimisi a sedere.
Ritornammo alla casa del riccone senza dire una parola, un fatto strano che attirò la mia attenzione furono le mani di US, era come se stesse reggendo qualcosa, ma non vidi niente.
Il riccone ci accolse nuovamente nel suo ufficio.
“Complimenti, vali davvero ogni centesimo” “Direi che ti sei guadagnato il tuo extra”
Non ce la facevo più a rimanere in silenzio
“Ascoltami “Highwayman”, Sono veramente contrariato da tutto questo”
Poi il riccone aprì un'altra valigetta e lì i miei occhi si spalancarono.
“Sono crediti terrestri?” chiesi a US
“Si”
“Nella vostra valuta sono tanti, vero?”
“Si” “Per favore Rocky, potresti portare la valigia dentro la macchina, per favore?”
“Devo parlare con il signore”
“Subito”
Così uscì dalla stanza e mi diressi verso la macchina, mentre US chiuse la porta a chiave.
“C’è qualcosa che non va Highway?”
“No, niente di che, ma avrei una domanda per lei capo”
“Sentiamo”
“So che lei in passato ha lavorato per lo S.H.I.E.L.D, in una sezione molto particolare”
L’uomo spalancò gli occhi e chiese “Come lo hai saputo?”
“Amici, sta di fatto che in quella sezione, lei e altre persone siete state corrotte da un organizzazione criminale, lasciando gli agenti Sidney e Kathleen Archer a morire, in oltre avete simulato la vostra morte e andando a nascondervi, cominciando attività illegali senza farvi scoprire.”
L’uomo stava iniziando a sudare e deglutì rumorosamente, poi US si rivolse verso di lui, una serie di piccole scosse lo circondarono mentre intorno a lui comparve un armatura, metà rossa e metà blu, la stessa cosa accadde vicino alla sua mano e dal nulla comparve una valigia molto lunga, al cui interno c’era una spada.
“Non è fantastica la tecnologia mimetica dello S.H.I.E.L.D?”
L’uomo cercò di aprire il cassetto della scrivania, nel disperato tentativo di prendere un arma, ma in un battito di ciglia, la sua mano venne recisa dal braccio.
L’uomo cominciò a urlare mentre US cominciò a girargli intorno.
“Vedo che ha già fatto conoscenza con la mia spada, io la chiamo Route1, “La lama della retta via”
“Ti prego, chi è che ti ha pagato? Lo S.H.I.E.L.D? Qualche rivale in affari?” “Ti prego, non importa quanto ti danno, io ti posso comodamente dare il doppio, anzi, il triplo”
“Ma io non voglio i suoi soldi signor Power, io voglio la tua vita”
Tra le lacrime e la disperazione, l’uomo chiese “Ma…tu chi diavolo sei?!”
“Il fantasma del natale passato”
Mentre tutto ciò accadeva, io avevo già messo la valigia in macchina e stavo aspettando US per partire verso New York, ma poco dopo avvertì degli spari.
Entrai di nuovo nella proprietà e alcuni gorilla mi puntarono i mitra addosso, ma qualcuno li seccò appena in tempo, era US, con addosso la sua armatura e la sua spada.
“US, ma che cosa cavolo stai facendo?”
“Non deve sopravvivere nessuno”
“Cosa?”
US mi passò due fucili e mi gridò “Rocket, dammi una mano!”
Sapevo di già che quelle non erano persone pulite, ma non mi sarei mai aspettato di vedere US in quella maniera, violento, veloce e letale.
Li sterminammo tutti e una volta finito tornammo finalmente alla macchina, ma io volevo delle risposte e le volevo ad ogni costo, perciò gli puntai nuovamente la pistola addosso.
“Che stai facendo Rocket?”
“Dovrei dirlo io a te, si può sapere cosa cazzo ti è preso? Mi assento per un minuto e tu ti trasformi in un macellaio senza coscienza?!”
“La cosa non ti riguarda Rocket, ti sono grato per avermi aiutato, ma ora Sali in macchina, ce ne andiamo a New York”
“Ho passato gli ultimi venti minuti a sparare a persone solo perché me lo hai chiesto, mi merito delle risposte”
“No”
“Allora va bene, conterò molto lentamente fino a 5, poi sparerò, 1…”
“Non capiresti”
“5”
Gli sparai ogni colpo della pistola in faccia, ma riuscì a deviarli con quella spada, tentò di affettarmi ma mi accorsi dopo che stava mirando alla mia arma, che cadde a pezzi davanti a me, mentre US mi spedì verso un albero con un calcio.
Mi afferrò e mi puntò la lama al collo.
“Ho fatto brutte cose nella mia vita US, cose molto peggiori di te, posso mantenerlo un segreto”
“Altrimenti infilzami, tanto visto come lavori cosa sarà mai un’altra cadavere intorno a questa casa?!”
US mi guardò con rabbia, poi mi lasciò andare.
“Molto bene, vuoi la verità? Ok, avrai la verità”
“La verità è che voglio vendetta”
Mi misi ad ascoltarlo
“Dopo aver affrontato Jeff, mi sentì perso, non avevo più uno scopo, nemmeno lo spirito o la voglia di salire su un Truck, vagai per giorni pensando a cosa fare, fino a quando una persona mi diede un motivo per andare avanti.”
“Mi diede una lista di indiziati, persone collegate ai miei genitori e alla loro morte, erano persone difficili da avvicinare e da identificare, erano come fantasmi”
“L’informatore mi ha affidato il compito di eliminarli e ciò andava a braccetto con la mia vendetta, così mi sono messo subito al lavoro, ho iniziato dal basso, fornendo i miei servizi di trasporto rapido a vari criminali, fino a ritagliarmi un piccolo spazio in quel mondo con il soprannome di “Highwayman”, da lì in poi è stato tutto un farsi notare, mi sono affidato alla mia carriera e sono ostato assunto dal signor Power, ma gli altri bersagli saranno più difficili da raggiungere, hanno cambiato nome, faccia e tutto il resto, ma so dove cercarli, e li eliminerò, uno dopo l’altro”
“Non ti mentirò, sono uomini noti e potenti, la loro morte mi farà diventare, con buona probabilità, un vero criminale, ma ora ti farò un’offerta Rocket, unisciti a me, aiutami”
Lo vidi convinto delle sue parole, ma le mie orecchie non riuscivano ad accettare che quelle parole venissero fuori dalla sua bocca, mi limitai ad andare verso la macchina e salire al posto di passeggero, US mi raggiunse poco dopo.
“Ehi Rocket”
“Portami a New York”
US non disse una parola, salì in macchina e ripartimmo.
Arrivammo a New York verso sera e mi lasciò a Time Square, in quel momento ero io quello incerto su cosa fare, US invece cercò di convincermi un’ultima volta ad aiutarlo, così mi girai e gli dissi quello che pensavo veramente di lui.
“Non hai onore, non hai un nome e non hai nemmeno lo US1.”
“A meno che tu non abbia una confezione di birra da sei dentro quella macchina, considerami pure fuori da questa merda.”
Me ne andai, lasciandomi US alle spalle, ma a lui non importava più di tanto, aveva un altro nome sulla sua lista ma per poterlo raggiungere gli serviva un’amica, la fortuna volle che questa abitasse a New York, per la precisione a Brooklyn, al 68 di Jay Street.
Bussò alla sua porta e fu molto sorpresa di vederlo, non si aspettava una sua visita.
“US?”
“Ciao Jennifer”

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Capitolo 2
*** I'm Not Alright ***


Jennifer fece accomodare US in casa, andarono in salotto e si misero a parlare mentre bevevano del caffè.
“Come mai da queste parti?”
“Ho saputo di quello che ti è capitato qualche settimana fa, ho sentito che sei rimasta ferita prima della guerra civile e…ho saputo anche di tuo cugino, il Dr. Bruce Banner.”
Jennifer abbassò il capo in segno di sconforto.
“Ero venuto per vedere come stavi”
Jennifer alzò lo sguardo e US sul suo viso vide l’accenno di un sorriso, poi Jennifer rispose
“Grazie US” e aggiunse “Scusami, ma…è davvero strano vederti con la cravatta”
“Hai ragione, ma che ci vuoi fare, il lavoro che svolgo richiede di presentarsi al cliente in una determinata maniera”
“Di cosa ti occupi adesso?”
“Mi occupo ancora di trasporti, solo che adesso lo faccio per privati” e aggiunse “Nonostante la cravatta, il camionista ribelle che hai conosciuto esiste ancora”
Dopo una lieve risata per alleggerire il tutto, US si rivolse nuovamente a Jennifer con toni più seri.
“Senti Jennifer, ti devo dire la realtà, la mia presenza non è dovuta solo alle tue condizioni”
“Che intendi dire?”
“Per il prossimo lavoro di trasporti, mi servono qualità molto particolari”
“Cioè?”
“Jennifer…mi serve She-Hulk”
Jennifer sgranò gli occhi e rispose “No, non è possibile, né adesso né mai più”
“Perché?”
“L’altra me e io, al momento non andiamo d’accordo, ho deciso di smetterla per un po’ con le attività da eroe, almeno fino a quando non avrò capito cosa mi succede”
“Senti, so che hai avuto un brutto shock, lo posso capire, ma questo compito è importante e tu sei l’unica che conosca che possa darmi una mano”
“Mi dispiace US, ma potrò darti una mano solo se ti rifiuterai di pagare una multa per eccesso di velocità, sono un avvocato, se ricordi bene”
US rispose rassegnato “Ok, va bene.”
“Ti ringrazio della visita US, ma…è meglio se non vedo nessuno per un bel po’”
“Capisco, ma adesso abbiamo un problema”
“Del tipo?”
“La distrazione è un brutto nemico Jennifer”
“Sapevo che non avresti accettato, così ho anticipato le tue risposte e quando hai chinato il capo ti ho buttato un potente sonnifero nella tazza”
Jennifer sgranò gli occhi e gettò la tazza del caffè “Vuoi dire che mi hai drogata?!”
“Che brutto termine Jennifer, per come la vedo io, ti ho solamente aiutato ad assumere una pillola del sollievo, che a conti fatti potrebbe stendere un elefante, per aiutarti ad affrontare la missione con tranquillità.”
Jennifer cominciò a risentire degli effetti della pillola e cadde sul pavimento e svenendo prima di completare la sua ultima frase “Figlio di put…”
Molte ore dopo, nel cuore della notte, Jennifer si svegliò e si ritrovò dentro la nuova macchina di US.
“Ma dove diavolo?”
“Ben sveglia Jennifer, siamo quasi arrivata, tranquilla”
“US!”
“Che c’è?”
“C’è che ho voglia di spellarti vivo, dove cazzo mi sta portando?!”
“In un posto che ogni vero Hulk dovrebbe visitare”
“Ma di che stai parlando?” Jennifer ci rifletté e poi disse “Siamo nel Nuovo Messico?”
“Per la precisione nel deserto del Nuovo Messico”
“Wow, bello…portami a casa US.”
“Spiacente, politica del lavoro: nessun nome in missione, sei vuoi parlare con me, dovrai chiamarmi Highwayman”
“Sei un idiota, ferma questa macchina, “Highwayman”. “
“Un attimo” la macchina si fermò “Eccoci, scendi pure, siamo arrivati”
Si fermarono in un posto elevato, mentre US si era appostato a fissare l’orizzonte, Jennifer lo raggiunse.
“Bene, siamo arrivati, adesso vuoi dirmi cosa vuoi?”
“Non te l’ho già detto?” “Voglio l’altra te Jennifer”
“Perché?”
US indicò con il dito e Jennifer vide nella zona indicata, una base militare.
“Che intenzioni hai?”
“Jennifer, quello che ti dirò potrebbe non piacerti, ma sei una mia amica e sicuramente puoi capire il mio dolore”
“Qualche tempo fa, una fonte anonima mi ha aiutato a trovare informazioni importanti sugli assassini dei miei genitori, so chi sono e dove sono…e so che voglio la loro morte”
“Gli assassini dei tuoi genitori?”
“Si, e all’interno di quella base, c’è uno degli assassini, ha cambiato identità, ma so chi è in realtà, adesso si fa chiamare Strawson e ha fatto carriera in questa base fino a diventare maggiore”
“Grazie al mio attuale lavoro, circa un mese fa, sono riuscito a farmi assumere per trasportare in una base militare, un suo progetto”
“E il punto?” chiese Jennifer
“Il punto è che ho consegnato quei progetti e il maggiore è stato così soddisfatto da offrirmi un altro incarico, sempre se l’avessi voluto, e così ho fatto”
“Adesso devo semplicemente entrare lì dentro, e una volta che lo avrò avvicinato, lo ucciderò”
“Ucciderlo?”
“US non puoi parlare sul serio, non è da te, oltre al fatto che è impossibile che tu ne esca vivo e anche se ci riuscissi, ti identificheranno e ti daranno la caccia per aver ucciso un autorità militare”
“È qua che ti volevo mia gigantessa di giada” e aggiunse “Per poter passare inosservato, mi serve che qualcuno faccia da diversivo, mi serve qualcuno che anche se venisse arrestato, potrebbe uscirne illeso grazie ai suoi anni da supereroe, qualcuno che al momento sta passando un brutto periodo e che potrebbe essere facilmente giustificato.”
“Per questo sei qui Jennifer, mi serve il tuo potere.”
Jennifer iniziò a guardarlo con rabbia
“Puoi scordartelo US”
“So che ti sto chiedendo qualcosa di super illegale Jennifer, ma non dispongo di grandi mezzi al momento, e tu sei la soluzione più economica che mi è venuta al momento, che ne dici?”
“Dico che sei pazzo se credi che te lo lascerò fare!”
“Ti rendi conto che mi stai chiedendo di assisterti in un omicidio?!”
“Ho già detto che non posso trasformarmi, per nessun motivo” e aggiunse “Questa nuova She-Hulk è incontrollabile, è arrabbiata, è triste è…”
Jennifer si mise le mani tra i capelli e dagli occhi iniziarono a scendere le lacrime, mentre US si avvicinò lentamente per abbracciarla e darle conforto.
“Hai ragione Jennifer, questo piano è amorale e stupido”
US le appoggiò la mano sotto il mento e sollevò il suo viso e fissò gli occhi lacrimanti di Jennifer, poi le disse
“Jennifer…mi dispiace tanto, credimi”
Ma dopo quelle dolci parole, una lama attraversò il fianco di Jennifer.
La donna rimase ferma e incredula davanti a ciò che era successo, US l’aveva trafitta con la sua spada, la Route1.
“Questo dovrebbe darti la spinta necessaria”
US tolse la spada dal fianco di Jennifer, la donna si coprì la ferita con le mani e rivolse lo sguardo incredulo verso US con gli occhi lacrimanti.
US concluse l’opera, spingendola di sotto, poi tolse il sangue dalla lama e risalì in macchina, dirigendosi in tutta fretta verso la base militare.
“Jennifer…perdonami”
Riuscì ad entrare nella base, presentandosi come Highwayman, anche se all’apparenza indossava solo un semplice smoking, in realtà si trattava della modalità invisibile della sua tuta, la US2, meccanismo applicato anche sulla valigia della Route1.
US si diresse nella sala riunioni della base, dove in solitario, trovò il maggiore Strawson.
La sala era apparentemente priva di telecamere, ma tanto anche se ci fossero state, la tuta forniva un sistema di mascheramento avanzato per nascondere l’identità di US
“Highwayman, ragazzo mio, ben tornato”
US si mise sull’attenti e rispose “Grazie Maggiore”
“Ho sentito che il trasporto è andato bene, ottimo lavoro”
“Ne sono contento”
“Bene, ora, ti volevo parlare del prossimo incarico, che consiste nel…”
Prima che il maggiore potesse finire la frase, nella base si udì un enorme botto, la base andò in allarme rosso in un secondo.
“Ma che succede?!”
Il maggiore andò verso uno dei computer e vide le telecamere esterne, sullo schermo si trovò davanti allo schermo una forma femminile enorme, con la pelle grigia e con gli occhi di smeraldo immersi in un oceano nero.
Era arrabbiata, era la nuova She-Hulk.
“Ma che cosa?!”
Il maggiore andò nel panico e disse “Dobbiamo andarcene da qui!”
Si diresse verso la porta della stanza, ma questa gli si chiuse in faccia.
“Ci mancava solo un guasto tecnico, maledizione!”
“No, non è stato un guasto, signore” disse US e aggiunse “Sono stato io a chiudere la porta, come sono stato io a bloccare il contatto delle camere in questa stanza”
“Cosa? Perché?”
“Perché voglio parlarle a quattr’occhi di una faccenda molto vecchia”
“Cioè?” il maggiore avvicinò la mano alla fondina, in attesa di estrarre l’arma.
“L’omicidio di Sidney e Kathleen Archer”
Strawson spalancò gli occhi “Io…io…non so di che stai parlando”
“Tu hai assistito all’omicidio di Sidney e Kathleen Archer, un tempo eri addetto all’assegnazione delle strade da sorvegliare nel progetto “US1”, sei stato tu a dire ai tuoi complici dove sarebbero andati”
“Chi è che mi sta accusando, se posso saperlo?”
“Ulysses Solomon Archer, loro secondogenito”
“Capisco, tu sei quel piccoletto di cui tuo padre parlava continuamente”
“Già, il piccoletto è cresciuto”
“Comunque, non puoi provare nulla ragazzo, e sarà anche molto difficile, ti ricordo che adesso sono un maggiore dell’esercito degli stati uniti.”
“Per favore Strawson, non sono uno stupido, credi veramente che ti avrei rivelato la mia vera identità, se ci fosse anche la più piccola probabilità che tu sopravviva”
Strawson tirò fuori la pistola e la puntò verso US
“Non fare stupidaggini ragazzo, sei sveglio, questo te lo riconosco, ma nemmeno tu puoi schivare le pallottole”
US tolse la modalità invisibile dalla valigia ed tirò fuori la spada in una frazione di secondo, lo stesso tempo che ci mise per tagliare la pistola del maggiore.
Strawson passò alle mani, sferrò un pugno a US, ma ottenne un braccio rotto come risultato, si spaventò e gridò per l’arto rotto.
“Sai maggiore, non voglio ucciderti con la mia spada, un maiale come te non merita una morti così nobile, così ho deciso che userò questo”
US tirò fuori un piccolo disco fuori dalla sua armatura.
“Che cosa è “chiese Strawson
“Una delle mie invenzioni, è un disco elettrico, la scossa che ti darà sarà così alta che ti farà venire un infarto, nasconderà l’omicidio e mi darà occasione di dimostrare cosa sei veramente, un codardo che è morto dalla paura”
“Ultime parole?”
“Voglio la mia mamma”
“Perfetto”
US gli gettò il disco addosso, uccidendolo all’istante.
Una volta recuperato il disco, US si guardò intorno e disse
“Ho la stranissima sensazione di essermi dimenticato qualcosa”
E piombando dal soffitto come una bomba nucleare, arrivò She-Hulk, piena di rabbia e risentimento per US, ci fu un momento di silenzio e US, poi la donna si lasciò andare a un urlo da animale infuriato e sferrò un potentissimo pugno a US, spedendolo fuori dalla base.
Un uomo normale che si becca un treno in corsa dritto sulla faccia di solito non sopravvive, ma non tutti hanno un’armatura d’adamantio.
Anche se confuso, US riuscì ad alzarsi ed ad analizzare la situazione, She-Hulk arrivò poco dopo, piombandogli addosso.
US cercò di distrarla utilizzando uno dei suoi dischi di disturbo sonico, non durò molto a lungo, ma diede a US abbastanza tempo per caricare gli inibitori posti nei polsi dell’armatura.
Dalle mani poi uscirono degli aculei, doveva solo aspettare il momento giusto per iniettare a Jennifer i tranquillanti.
La gigantessa si scaglio verso di lui e US sfruttò quell’apertura per iniettare gli inibitori nel collo di Jennifer.
Ci volle un po’ di tempo prima che agissero, e in quel tempo US si beccò tante di quelle botte che a confronto essere investito da un branco di bufali non era nulla.
Iniziò a fare effetto e She-Hulk iniziò gradualmente a tornare Jennifer Walters, addormentandosi.
“Ha fatto effetto finalmente, incredibile che sia resistita così tanto, pensare che una sola dose sarebbe bastata per paralizzare una balena”
US prese Jennifer in braccio e l’accompagnò alla macchina.
Jennifer si svegliò poco prima di arrivare a casa, in preda alla paura chiese “Che cosa ho fatto? Perché ho dei vestiti diversi?”
“Mi sono fermato per comprarti qualcosa” disse US
Jennifer lo guardò arrabbiata “TU!”
“Senti, so che sei arrabbiata”
Jennifer gli diede un pugno, con tutta la forza che le sue braccia stanche gli consentivano.
“Mi hai traferito con una spada e mi hai gettata da un’altezza di 30 metri!”
“Tu mi hai dato un pugno quando sei diventata gigante”
“Mi hai trapassato con una cazzo di spada e mi hai gettato da un’altezza di 30 fottutissimi metri!!”
“Ma mi hai dato un pugno”
Jennifer gli si gettò al collo cercando di strozzarlo “Razza di…”
US si liberò dalla presa
“Ok, ok, capisco, sei furibonda, è vero, hai tutte le ragioni.”
US arrivò davanti alla casa di Jennifer e scesero dalla macchina.
“Guarda, se vuoi colpirmi, puoi farlo, anche adesso, ma non in faccia”
Jennifer ovviamente mirò verso il basso.
“Non si colpisce dove non batte il sole” disse US dolorante mentre si accasciò per un po’ a terra, poi si rialzò
“Ok…ok…me lo sono meritato” e aggiunse “L’importante…è che si sia tutto… tutto risolto”
Jennifer lo guardò arrabbiata e gli disse “Non si è risolto nulla, razza di stronzo”
Jennifer si avviò verso la porta di casa sua, US la raggiunse e disse
“Jennifer, non ho scusanti per quello che ti ho fatto, ma per ciò che ho in mente in mente di fare mi servono meno problemi possibili”
“Mettiamola in questo modo, eri semplicemente la persona sbagliata al momento giusto, e qualcuno doveva pur beccarsi la colpa”
Jennifer si girò di scatto e sferrò un pugno a US, mandandolo dall'altra parte della strada e distruggendo un alberello, US non stava indossando l’armatura e risentì di tutta la forza del colpo.
“Non parlarmi e non farti vedere mai più!” gridò Jennifer
US si rialzò e rispose “So che è stato egoistico e malvagio da parte mia Jennifer, ma l’ho fatto con le migliori intenzioni”
“Le migliori intenzioni?” e aggiunse “Le cose peggiori che mi sono capitate nelle ultime settimane, sono state fatte con le migliori intenzioni.”
“Scusami “Highwayman”, ma per quello che mi riguarda tu non sei migliori delle persone che vuoi uccidere”
“E che cosa vorresti fare “Shulk”, Arrestarmi?”
Jennifer lo guardò con tristezza e risentimento
“Non hai onore, non hai un nome e non hai nemmeno lo US1”
“A meno che tu non abbia una scorta di tranquillanti a vita dentro quella macchina, considerami fuori da questa merda.”
Jennifer entrò in casa sbattendo la porta, mentre US tornò verso la macchina, salì e riprese a guidare.
“Questa è la strada che ho scelto, andrò avanti senza fermarmi, come ho sempre fatto”
“Stavolta non lavoro per lo S.H.I.E.L.D, niente viaggetti senza meta, nessuna cattura al criminale, questa volta è diverso, questa volta non faccio prigionieri.”

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Capitolo 3
*** Desert Eagle ***


Nel caldo deserto del Messico, quello che poteva sembrare una nuvola di fumo in mezzo al nulla era in realtà una macchina, la più veloce in assoluto, guidata dall’ormai ex camionista US.
Doveva raggiungere un cliente in quella distesa di sabbia e rocce, ma anche in quel caso non era da solo, con lui c’era il degenerato cellulare, il mercenario chiacchierone a.k.a Deadpool.
“Che sarei io”
“Con chi stai parlando Wade?” chiese US
“Nessuno, sai come è…il deserto”
“Ok”
Il viaggio era lungo e Deadpool cominciava ad annoiarsi.
“Io mi annoio US, mi piace la macchina, ma non è molto spaziosa, hai almeno dell’acqua o almeno qualcosa da mangiare?”
“Regola numero 4: Niente cibo o bevande in macchina”
“Uff, che palle però” poi aggiunse “Ecco, a proposito della macchina…cosa è stato, una richiesta dei fan o qualche altra stupidaggine?”
“Di che stai parlando?”
“Perché per quello che vedo io stanno facendo l’inutile sequel di un’inutile serie che nessuno voleva.”
“Ma di che diavolo parli?”
“Guarda, lascia perdere, limitati a guidare”
US non se lo fece ripete e schiacciò ancora di più sull’acceleratore.
Arrivarono poco dopo in un piccolo insediamento, utilizzato dai viaggiatori messicani per riposarsi prima di continuare il viaggio per arrivare in America, quello era il luogo dell’appuntamento, i due scesero dalla macchina e si avviarono verso quella che sembrava una tenda medica.
“Meno male che è finita, sono stato meglio in un bagagliaio”
“Smettila di lamentarti, ho chiesto il tuo aiuto e ti ho anche pagato profumatamente, perciò attieniti alle regole che ti ho dato”
“Si, si, lo so, lo so, niente nomi, lascia parlare me e non fare il cazzone, posso seguire solamente due di queste tre istruzioni.”
“Allora limitati a fare quelle più importanti…anche se a pensarci bene è impossibile”
“Non prometto niente” rispose Deadpool.
I due entrarono dentro la tenda medica, al suo interno c’era il loro cliente, il dottor Ramirez.
“Siete voi quelli che ho chiamato? Quello che si fa chiamare Highwayman?”
“Si, questo qui invece è il mio socio, Deadpool”
“Buenos dias Señor”
“Buenos dias a voi, io sono il dottor Ramon Ramirez, andiamo in quello che dovrebbe essere il mio ufficio, vi parlerò dei dettagli.”
Arrivarono all’ufficio situato in un'altra tenda e lì incontrarono l’assistente del dottor Ramirez, Linda.
“Salve dottore”
“Ciao Linda, come stanno i pazienti, sono già ripartiti?”
“Il primo gruppo è stato dimesso e sono partiti questa mattina, mentre per quello che dicono le nostre fonti, un altro gruppo dovrebbe arrivare verso sera”
“Molto bene”
“Vedo comunque che abbiamo ospiti, vestiti anche bene”
Deadpool fece un saluto con la mano.
“Quasi tutti”
“Mi ha notato” pensò Deadpool.
“Si, ora scusa Linda, ma ho degli affari da svolgere con questi due gentiluomini”
“Ok”
Linda si avviò verso l’uscita, osservata da Deadpool che pensava “Sono un uomo sposato, sono un uomo sposato, sono un uomo sposato”
“I miei complimenti Doc, davvero carina” disse US
“E non solo, è un medico eccezionale, potrebbe mandare avanti questo posto anche senza di me se lo volesse”
“Capisco, ma non siamo venuti qui per vedere la tua assistente, parliamo di affari, di che lavoro si tratta?”
“Giusto, devi sapere che questo campo si trova vicino alla linea che separa il la legalità dall’illegalità, i futuri clandestini si fermano qua per riposare, farsi controllare e prepararsi a ripartire, il problema è che le medicine e i rifornimenti che mi servono arrivano dal Sud America tramite un mio contatto”
“E qua arriviamo al punto”
“Il punto è che è stato assassinato, da un boss criminale che ha un nascondiglio nelle vicinanze, ha avuto anche la faccia tosta di offrirmi la sua “Protezione” ma ciò che chiede è ridicolo, il 60%, con quello che rimane non aiuto nemmeno la metà delle persone che arrivano qui”
“E immagino che tu voglia recuperare molte delle scorte che ti hanno portato via”
“Non solo…voglio che tu la faccia finita”
US lo guardò serio e rispose “Come ti ho già risposto nel messaggio, Il mio aiuto però ti costerà caro”
 “Ti darò il doppio, il triplo se non sopravvivrà nessuno di quei dannati”
US si alzò dalla sedia e disse “Deadpool andiamo” e aggiunse “Dottore, è un piacere fare affari con lei”
Mentre i due ritornavano verso la macchina Deadpool chiese “Dunque fammi capire bene, hai preso lavoro da un tipo che non hai mai conosciuto, per andare in un posto che non hai mai visto per andare ad uccidere una persona di cui non sai nulla, e come rinforzi hai portato solamente me in un covo dove potrebbero esserci una cinquantina di assassini armati fino ai denti?”
“Si” rispose US
“Ok, ci sto”
I due partirono in tutta fretta verso il covo e durante il viaggio Deadpool chiese
“Sai qualcosa del nostro cliente?”
“Una delle mie regole in questo lavoro è fregarsene del cliente, ma per quel poco che so è che Ramon Ramirez una volta era un cittadino degli Stati Uniti d’America, ma poi ha fatto perdere le sue tracce per qualche motivo sconosciuto e oramai sono 20 anni che aiuta viaggiatori e clandestini a raggiungere la frontiera.”
“Dimmi, hai qualcosa di pesante come un bazooka oltre a quelle due valigie che hai nel bagagliaio, perché sennò siamo nella merda, io te lo dico”
“Tranquillo, ho delle armi, e anche parecchio risolutive”
Arrivarono vicino al covo della banda e si fermarono con la macchina a circa un kilometro di distanza, scesero dalla macchina e US tirò fuori le due valigette, mise a terra la prima, vicino ai suoi piedi.
“Ok…e adesso?”
US appoggiò le mani sopra e la valigetta cominciò a trasformarsi e avvolgersi intorno a US, fino a formare la sua personale tuta da combattimento, la US2.
“Figo”
Mentre l’altra valigetta si aprì nel senso inverso, lasciando solamente il manico collegato al fodero della sua spada, la Route1.
“Perciò…sei tipo Iron man con le spade? Sarebbero queste le tue armi risolutive?”
“Qualcosa del genere” e aggiunse “Modalità ghost.”
US scomparve sotto gli occhi di Deadpool.
“Ehi! Ma dove sei?!”
“Qua accanto, io vado per primo, il piano è semplice, eliminiamoli tutti, aspetta un mio segnale e poi raggiungimi, ok?”
“Ok, ma una domanda”
“Cosa?”
“Possiamo fare conta di quanti ne uccidiamo?”
“Guarda, fai come ti pare, basta che arrivi quando te lo dico”
“Agli ordini”
US partì verso il covo, passarono 2 minuti e Deadpool vide un esplosione e iniziò a udire qualche urlo di terrore.
“Deve essere quello il mio segnale”
Deadpool partì in corsa verso il covo, raggiungendolo in poco tempo, lì iniziò a svolgere il suo lavoro.
Una testa che saltava “1”
Un fendente di spada “2”
Una granata “4,5,6”

E continuò con questa storia per circa 10 minuti, fino a quando nel covo non si udì più nulla.
“U…cioè volevo dire, Highwayman! Ci sei?!”
“Sono qui” rispose US
Deadpool saltò per lo spavento “Maledizione, non farlo mai più!”
“Scusa, comunque come è andata a finire qua fuori?”
20 uccisi, tu invece?”
“20 anche io”
“E il capo invece, dove è finito?”
“Chiedilo al diretto interessato” US gli mostrò la testa decapitata del boss.
“Il vecchio US mi manca, e anche parecchio” rispose Deadpool
“Anche a me, ma si va avanti” e aggiunse “Tra l’altro ne abbiamo perso uno”
“Veramente?”
“Si, ma è nelle vicinanze”
E così era, infatti l’ultimo membro della banda stava mirando alla testa di US con un fucile da cecchino.
“A proposito Deadpool”
“Cosa?”
“Ho vinto”
Dopo quella breve frase US sparò da uno dei bracci un piccolo disco esplosivo, vicino all’ultimo uomo, decretando così la sua morte.
“21 a 20” disse US
Deadpool lo guardò male e rispose “Comunque vale come uno!”
I due presero un furgone per trasportare tutte le scorte necessarie, US tornò alla sua macchina e insieme ritornarono al campo.
I due arrivarono verso sera e appena ritornati, iniziarono a scaricare tutte le scorte.
“Mi congratulo con voi, valete davvero ogni centesimo” disse il dottore.
“Non c’è di che” rispose US e aggiunse “Senta dottore, posso parlarle in privato?”
“Va bene”
“Deadpool, per favore finisci tu qui?”
“Certo capo”
US e il dottore entrarono dentro la tenda e Deadpool pensò “Bè…escludendo la sete di sangue e l’apatia con cui uccide, è rimasto sempre il solito US che conoscevo”
Dentro la tenda US iniziò a parlare con il medico
“Allora Mr. Highwayman, di cosa voleva parlarmi?”
“Solamente di un piccolo particolare che la riguarda personalmente”
“Personalmente?”
“Mi dica, ha mai lavorato per lo S.H.I.E.L.D?”
Il medico continuò a parlare tranquillamente “Non so di cosa sta parlando signore”
“Ok, allora le rinfrescherò la memoria, cosa mi sa dire dell’incidente di Sidney e Kathleen Archer?”
Il medico iniziò a sudare “Non…so di chi stiamo parla…”
“Mettiamola in questo modo Doc, presupponiamo per un secondo che un giovane medico come lei si sia unito allo S.H.I.E.L.D per migliorare il mondo, e che non vedendo ripagati i suoi sforzi venne assegnato a un bizzarro progetto di contro spionaggio”
“Ora se questo giovane medico fosse stato corrotto da forze nemiche dell’organizzazione e insieme a un gruppo di amici avesse deciso di eliminare i più incorruttibili membri del progetto, questo giovane medico avrebbe potuto far passare tutto quanto per un incidente o per l’attacco di un nemico, evitando così la colpa e dimettendosi dallo S.H.I.E.L.D, fingendosi colpito per l’accaduto, per poi andare a rifugiarsi nel deserto del Messico.”
“Sarebbe davvero un brutto guaio se questo castello di carte crollasse e qualcuno venisse a sapere di tutto”
Il dottore e US si guardarono a quattr’occhi e mentre negli occhi del medico la paura veniva fuori, quelli di US invece erano rossi come il sangue.
“Tu chi sei?”
“Ulysses Solomon Archer, secondo genito di Sidney e Kathleen Archer”
Il cuore batteva all’impazzata e il sudore inondò la fronte di Ramon, US allora disse
“Senti, non voglio perdere altro tempo, perciò adesso ti chiedo di rispondere a qualche domanda”
Il medico avvicinò lentamente la mano al cassetto della scrivania, al cui interno c’era una pistola, cercò di prenderla, ma appena la tirò fuori US gli infilzò la mano con un coltello e gli tappò la bocca per non far sentire le urla.
“Adesso faremo il gioco delle domande, ti toglierò anche il coltello dalla mano, ma devi promettermi di non urlare.”
 “Se rispondi bene, posso anche lasciarti vivere per dire addio alla tua assistente, ok?”
 Il medico mosse la testa per indicare che aveva capito.
“Bene”
US Tolse il pugnale dalla mano del dottore e prese con se la sua pistola.
 “Iniziamo, con quanto compagni sei rimasto in contatto?”
“U…uno soltanto, uno soltanto”
“Sono ancora nel luogo in cui ti hanno contattato?”
“Si”
“La tua assistente è veramente così brava come dici, potrebbe veramente sostenere questo posto da sola?”
Il medico rimase in silenzio
“Rispondi alla mia domanda!”
“Si…si, potrebbe farcela”
“Molto bene, abbiamo finito”
US si alzò, ripose la pistola sulla scrivania e si avviò verso l’uscita.
“Aspetta…ma che…pensavo che mi avresti ucciso”
“Infatti, ti ho ucciso 50 secondi fa”
“Cosa?”
“Il coltello che ho utilizzato è di mia invenzione, quando ti ho infilzato la mano, ho rilasciato una piccola quantità di nano macchine che mi aiuteranno a eliminarti, senza sporcarmi le mani.”
Ramon continuava a sudare per la paura e si guardò la mano
“Cosa vuoi che faccia, ti prego” implorò il medico.
“Comincia con lo scrivere la tua lettera di addio”
Ramon si girò, prese la pistola e la puntò verso US.
“Scordatelo bastardo!”
Poco prima che potesse premere il grilletto, la sua mano si bloccò e Ramon portò la pistola a lato della sua nuca, tutto ciò accadeva contro la sua volontà.
“Ma che cosa?!”
“Giusto, dimenticavo di dirtelo, posseggo poteri tecnopatici, in questo momento sto controllando le nano macchine dentro di te.”
“No!”
“Vedila in questo modo, Linda potrà accertare la tua morte, e ti posso assicurare che lei non falsificherà l’autopsia.”
US si girò, uscì dalla tenda e poi si udì uno sparo “Fuori un altro” pensò US, poi si guardò intono e si chiese “dove è Wade?”
“Proprio dietro di te”
US si girò e vide Deadpool accigliato.
“Perché mi guardi in quel modo?”
“Ho ascoltato ogni singola parola”
US rimase con un volto stoico e poi chiese “E non hai nulla da dire in proposito?”
Deadpool rimase in silenzio per un po’, cosa più unica che rara, poi rispose “Portami verso Città del Messico”
I due lasciarono il campo e si diressero in tutta fretta verso la strada per raggiungere Città del Messico e a metà strada Deadpool chiese
“Sei davvero disposto a fare tutto questo?”
“Si”
“Ti rendi conto che per compiere la tua vendetta hai ucciso un medico che poteva aiutare delle persone in difficoltà?”
“Si”
Buffo, non dici sempre che non c’è né passato né futuro ma solamente il presente?”
“Questa vendetta è il mio presente, è andrò avanti a ogni costo”
Deadpool sentiva nostalgia del camionista che aveva conosciuto
“Lascia perdere…vendicarsi è inutile”
“Non mi importa”
” Non so come hai proceduto fino a questo momento US, ma posso solo dirti che se ogni volta hai svolto il tuo obbiettivo in questo modo, mi trovi molto deluso.”
“Non mi importa nulla se tu, Rocket o Jennifer vi sentite delusi, ho un obbiettivo e lo porterò a termine, a qualunque costo.”
Deadpool e US non si parlarono più per tutto il resto del viaggio, e quando arrivarono a Città del Messico, US lasciò Deadpool al locale più vicino e una volta sceso dalla macchina gli disse.
“Non hai onore, non hai nome e non hai nemmeno lo US1”
“A meno che tu non abbia l’indirizzo di un posto dove fanno i migliori Chimichanga del Messico, considerami fuori da questa merda.”

US lo salutò con un cenno della testa, ma prima che potesse partire Deadpool si rivolse a lui un’ultima volta.
“Te lo chiedo un’ultima volta…fermati US, anche se tu ci riuscissi, non ne ricaveresti nulla, solamente il senso di vuoto e il rimorso per ciò che hai fatto, tu non sei tanto forte per poter fare ciò che fai, e l’ultima opportunità US…dimentica.”
US distolse lo sguardo da Deadpool e appoggiò la testa sul manubrio della macchina, poi prese un gran respiro e a malincuore rispose “Arrivederci Wade”
Partendo a tutta velocità verso la sua prossima destinazione.

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Capitolo 4
*** The Last Laugh ***


Era una bella giornata nella città di Amarillo e Taryn O’Connell stava ancora lavorando al Texas Steak Ranch.
Oramai erano passati mesi dall’ultima comunicazione e la ragazza cominciava ad essere preoccupata per il suo posto all’interno dell’organizzazione, ma le sue preoccupazioni erano interrotte dall’enorme quantità di lavoro al motel.
Passò l’ora di punta e anche Taryn riuscì a passare un buon pomeriggio senza troppi impegni, almeno così credeva prima che fuori dal motel si alzasse un polverone.
La ragazza credeva che si trattasse di qualche motociclista, così si preparò al peggio, fino a quando nel locale non entrò qualcuno di familiare e portava con se una valigia.
“US”
“Ciao Taryn”
“Cavolo, Non ti vedo da quando mi hai aiutato a distruggere quei motociclisti, come stai?”
“Sto bene Taryn, te invece, pensavo che fossi tornata al tuo altro “lavoro” “
“Dovevo, ma per via di qualche incidente diplomatico, la nostra amata Maria Hill è stata sollevata definitivamente dal suo incarico”
“Plaesant Hill?” chiese US
“Plaesant Hill.” Rispose Taryn
“Lo immaginavo” disse US
“A proposito, perché sei tornato? Ti mancavo per caso?”
In quel momento US mise un mucchio di soldi sul tavolo e disse “Voglio una camera”
Taryn spalancò gli occhi davanti a tutti quei soldi “Solo per curiosità, di cosa ti occupi adesso?”
“Diciamo che mi occupo ancora di trasporti, solo che adesso lo faccio per privati”
“Rende davvero così tanto?”
“Risparmiamo le domande Taryn, vorrei affittare una camera”
“Con tutto quel denaro potresti affittare il motel, quanto ci vuoi rimanere in questa città?”
“Non molto, due settimane al massimo”
“Non è comunque un po’ troppo?” chiese Taryn
“Il resto usalo per pagare anche il mio vitto” e aggiunse “A proposito, hai ancora una di quelle bistecche da due chili sulla griglia? Sto morendo di fame”
“Arrivano in un attimo, intanto mettiti comodo”
US si rimise a sedere nello stesso tavolo dove era andato a mangiare la prima volta, si ricordava dell’aria calda e familiare del posto e ricordava anche il giovane Hiro, impegnato a mangiare vicino a lui.
“Non pensavo che l’avrei mai detto ma…non mi manca minimamente”
Dopo un paio di minuti, al tavolo di US arrivò Taryn, con la sua tanto agognata bistecca da due chili.
“Come l’ultima volta, hai un’ora di tempo per finire bistecca e contorni, se ci riesci il pranzo è gratis, se fallisci restituisci il doppio.”
“Grazie Taryn, ma lo conosco il regolamento”
“Ok, hai un’ora a partire da…ORA!”
“Buon appetito”
US non mangiò rapidamente come l’ultima volta, si limitava a godersi la bistecca, anche perché aveva già sborsato un patrimonio.
Taryn gli rimaneva lì accanto incoraggiandolo
“Vedo che vuoi perdere stavolta”
US non fece caso a lei o alle sue parole.
“Fai come ti pare, infondo io ci guadagno” e aggiunse “P.S Oltre al doppio, vedi di lasciare anche una mancia accettabile, per quello che ho capito sei ricco sfondato”
Taryn se ne andò dal tavolo lasciando da solo US con la bistecca.
Tutto stava per procedere per il meglio e US stava per finire anche il suo piatto, il problema arrivò con i soliti delinquenti del momento.
“Ciao Taryn” disse una voce familiari.
“Brian?!”
“Mi hanno fatto uscire prima per buona condotta, così ho deciso di venirti a far visita con un paio di amici”
“Andatevene, subito!”
“Mamma mia che paura” e aggiunse “è così che tratti i tuoi ospiti? il valore di questo posto si deve essere abbassato parecchio.”
“Dato che siamo qui, finalmente raderò al suolo questa topaia, quando stavo con Mike non potevo, ma ora che mi sono messo in proprio, posso fare ciò che mi pare”
“Te lo dico per l’ultima volta Brian, andatevene, altrimenti…”
“Altrimenti cosa Taryn? Chiami un camionista per farti aiutare?” rispose Brian con sarcasmo.
Si udì poi una voce fuori campo “Camionista? Non starete parlando di me, vero?”
“US”
“US…sei tu, razza di bastardo, come stai?” disse Brian ridendo
“Allora, dove è il tuo Truck?”
“Non guido più i Truck, adesso ho una macchina”
“Davvero? E tua quel gioiellino qua fuori?”
“Si”
“Molto bene, allora…che ne dici, posso farci un giro?”
“No”
Brian fece cadere a terra il piatto e puntò il suo revolver verso US
“Mi spiace US, ma stavolta sono un Brian diverso, il nuovo Brian non becca mai un rifiuto”
US si alzò arrabbiato e gridò “Maledizione, è la seconda volta!”
“Sarà anche l’ultima, se non mi dai subito le chiavi di quella macchina”
US si mise a ridere alle minacce di Brian
“Perché ridi come un cazzo di idiota?”
“Rido perché mi chiedi una cosa impossibile, un primate come te non ha né il cervello né i pollici opponibili per gestire una macchina”
Brian diede un colpo a US con il calcio della pistola e gridò “Dammi le chiavi, hai capito cazzone?!”
US con il labbro sanguinante si girò e gli disse “Va bene Brian, io ho capito, ma tu sei in grado di capirmi?”
“Certamente”
“Molto bene, adesso stammi bene a sentire, in questo locale ci siamo solamente io, te i tuoi cinque scagnozzi e Taryn, nessuno che puoi minacciare, perciò ti faccio un offerta”
“Cioè?”
“Prova a colpirmi di nuovo e giuro che ti spezzo un braccio e una gamba, ok?”
Brian si mise a ridere, si girò verso i suoi compagni e disse “Ma lo avete sentito questo stronzo?”
Poi si girò rapidamente per dare un altro colpo a US, ma la prontezza di riflessi del guidatore fu decisiva, e come disse in precedenza, spezzò il braccio a Brian e lo mise a terra fracassandogli un ginocchio.
Brian si ritrovò a terra a gridare per il dolore, poi tra le lacrime gridò “Che cazzo aspettate…Cidete!”
I suoi amici non capivano cosa volesse dire, mentre US se ne andò verso il bagno e disse
“È sotto shock, penso che volesse dire, Uccidetelo”
US si rifugio nel bagno, inseguito dagli scagnozzi di Brian, si udirono degli spari, poi dopo nemmeno un minuto, US uscì dal bagno e andò verso Taryn.
“Stai bene?” chiese la ragazza
“Si, te invece?”
“Nulla che non abbia già visto”
“Chiama la polizia, è bene che qualcuno venga a portare via la spazzatura”
US poi si diresse verso Brian ancora accasciato a terra e gli disse “Te lo avevo detto di non provare a colpirmi”
Quando arrivò la polizia, videro che i compagni di Brian erano messi peggio dello stesso Brian, tanto che Taryn fece un riassunto a US
“Organi danneggiati, ginocchia, braccia e caviglie rotte, due di loro si sono ritrovati la mascella completamente fratturata e altri due hanno subito un lieve trauma cranico, mentre quello più grosso del gruppo si è ritrovato con metà delle ossa del corpo completamente rotte”
“103 per l’esattezza, è stato il tipo che mi ha fatto più pena quando se ne è andato”
“Non ci sei andato un po’ troppo pesante?” chiese Taryn con un sorriso sulle labbra.
“Il vecchio me si sarebbe limitato a ingannarli e atterrarli, se c’è una cosa che ho imparato in questi tempi è che il dolore è un ottimo insegnante.”
“Parecchio profondo e macabro da parte tua.”
“Puoi stare certa che non ti daranno mai più disturbo, soprattutto Brian, se è sveglio come crede di essere non ci riproverà”
US si rivolse verso Taryn e le chiese “Perciò…che fai sta sera?”
“Cosa?”
“Ti andrebbe di uscire insieme?”
Taryn gli sorrise e rispose “Mi stai invitando a un appuntamento?”
“Dipende se lo consideri tale”
“Non tentarmi US”
“Perciò che dici? Ti va?”
Inutile dire che la ragazza accettò e in quelle due settimane oltre a condividere le serate, i due iniziarono a condividere anche il letto.
Una sera mentre si trovavano al bancone del Motel.
“Oramai è da più di due settimane che sei qui US, hai deciso di rimanerci stabilmente?”
“Forse, il fatto è che mi sto preparando per fare una cosa importante”
“Cosa di preciso? C’entra lo S.H.I.E.L.D?”
“Sai bene che non lavoro più per lo S.H.I.E.L.D”
“E allora di cosa si tratta?”
“Si tratta di…”
Prima che US potesse concludere la frase, nel locale entrò un uomo
“Scusate”
“Salve, come posso aiutarla”
“Avete un telefono? Purtroppo il mio è morto e la nostra auto si è fermata, potrei usare quello del motel?”
“Certamente”
L’uomo andò verso il telefono, mentre nel locale entrò anche quella che doveva essere la moglie dell’uomo insieme al loro figlio di dieci anni.
“Deve essere una maledizione, non avete linea nemmeno voi”
“Cosa?” chiese Taryn mentre andava verso il telefono
Non c’era linea così Taryn si scusò con l’uomo
“Non c’è bisogno, il problema è che abitiamo a mezz’ora da qui e abbiamo passato le ultime settimane lontani da casa”
“Quale è il problema con la macchina?” chiese US
“Si è fermata all’improvviso e non so nemmeno il perché, non sono un grande esperto di motori” disse l’uomo.
“Posso darci un’occhiata se vuole, me la cavo” disse US
“Dice davvero?”
“Si”
“Faccia pure, è vicina a una super auto da corsa”
“Vicino alla mia macchina quindi, molto bene”
“Quel macchinone è tuo?” chiese il bambino
“Già”
“Fichissima”
“Grazie.”
US uscì dal locale e tornò dentro dopo nemmeno un minuto.
“Ho finito”
“Finito? Ci ha messo soltanto qualche secondo”
“Era un danno da poco, sono riuscito a gestirlo, potete ripartire subito se volete”
US e l’uomo si strinsero la mano
“Grazie infinite, comunque non mi sono ancora presentato, mi chiamo Philips Wood, lei è mia moglie Mandy e lui è nostro figlio, Arthur.”
“Piacere di conoscerla, mi chiamo Ulysses Archer”
“Piacere mio, comunque vorremmo ricompensarla per averci riparato la macchina”
“Non c’è bisogno.”
Poi intervenne la moglie dell’uomo
“Io un idea ce l’avrei, che ne dite di venire a cena a casa nostra?”
US ci pensò e poi disse “Taryn, tu sta sera sei libera, giusto?”
“Si, ma non credo che…” “Accettiamo con piacere” disse US concludendo la frase.
“Ottimo, venite, vi faremo strada”
Quella fu una bella sera passata in compagnia, a US e a Taryn fece piacere passare la serata in quella maniera.
“Allora dimmi Ulysses, che fai nella vita” chiese Mandy
“Mi occupo di trasporto merci per privati, i clienti mi chiamano, mi danno ciò che vogliono consegnare e io lo recapito il prima possibile.”
“Un trasportatore, ti sarebbe molto utile Phil”
“Andiamo Mandy, non parliamo di lavoro”
“Che tipo di lavoro?” chiese Taryn
“Sono il direttore di una fabbrica di viti, trasportiamo materiale su tutto il territorio e si è appena liberato un posto per il trasporto merci”
“Grandioso, te US hai anche la patente per guidare dei camion, non sarebbe una brutta offerta di lavoro” disse Taryn
“Già forse”
“Da quanto temo è che state insieme?” chiese Mandy
I due si trovarono un po’ imbarazzati per la domanda, è vero che andavano a letto insieme ma non sono mai arrivati al punto di considerarsi una vera coppia, così si limitarono a dire rapidamente “due settimane”
“Che bello, una giovane coppia” aggiunse Mandy
“Comunque non ti preoccupare ragazzo, se mai volessi accettare chiama pure”
“La ringrazio signore”
La cena tirò avanti fino alle 21:00 poi US si diresse fuori per fumare una sigaretta e venne raggiunto poco dopo da Philips.
“Bella serata vero?
“Già”
US offrì una sigaretta a Phil, ma la rifiutò “Ho smesso quando ho conosciuto Mandy”
“Capisco”
Rimasero un po’ in silenzio poi Phil disse
“Senti…il tuo cognome Archer…mi ricorda qualcosa”
“Davvero?”
“Delle persone che conoscevo, si chiamavano Sidney e Kathleen Archer, ti sono familiari?”
“Si”
“In che rapporti eri con loro?”
“Erano i miei genitori”
Phil rimase in silenzio per un po’ e poi rispose “Come immaginavo”
“Ti sei rifatto una bella vita Phil, ma è anche per questo che ti ho aspettato e ti ho teso una trappola, la macchina che non partiva, sono stato io, il telefono senza campo o senza linea, sono stato io, e con buona probabilità ti sei accorto anche della mia strana stretta di mano, poi quando tua moglie ci ha invitati a cena entrambi abbiamo sfruttato l’occasione, tu volevi sapere cosa ti avessi fatto, mentre io volevo darti un messaggio”
“Cosa, che hai intenzione di uccidermi?”
“No, non potrei…anche perché ti ho già ucciso”
Phil lo guardò spaventato e US aggiunse “La stretta di mano che ti ho dato te l’ho data con un dispositivo di iniezione rapida, adesso dentro il tuo corpo, ci sono delle nano macchine di mia invenzione, e a mezzanotte ti provocheranno un potente ma non doloroso infarto.”
“Brutto bastardo…mi lascerai morire davanti ai miei cari, sei spregevole” disse Phil a bassa voce.
“Non è vero, anzi ti sto facendo un regalo enorme”
“Sarebbe?”
“Potrai trascorrere le ultime ore che ti rimangono con i tuoi cari, puoi dare l’ultimo bacio della buona notte a tuo figlio e fare l’amore con tua moglie, dicendole quanto l’ami”
“Avrai l’occasione di dire le tue ultime parole ai tuoi cari, cosa che i miei genitori non hanno potuto fare per colpa tua e dei tuoi compagni, per come la vedo io una morte così bella non te la meriti nemmeno.”
Phil prese un profondo respiro e disse
“Adesso la voglio quella sigaretta”
US gliela passò e gliela accese, appena tirò Phil iniziò a tossire.
“Fai piano, non sei più abituato”
Phil si mise a ridere dopo quella frase
“Cosa c’è da ridere?” gli chiese US
“Tranquillo, non saranno queste a uccidermi”
Phil continuò a ridere fino a contagiare anche US e insieme, anche se nemici, si unirono in un ultima risata.
La serata terminò e US e Phil si salutarono con una solida stretta di mano.
“Addio US”
“Addio Phil”
Quella sera Phil diede il bacio della buona notte al piccolo Arthur e gli disse per almeno dieci volte quanto gli volesse bene e quanto fosse fiero di lui, mentre fece passare una delle notti più belle della sua vita a sua moglie, facendola sentire amata come non mai.
Alle 00:00 precise di quella sera Philips Wood muore per arresto cardiaco, morendo serenamente.
US e Taryn vennero a sapere della sua morte la mattina seguente e parteciparono al funerale due giorni dopo.
“Non posso credere che sia morto, mi pareva un uomo in buona salute”
“Già, ma sono preoccupato per Mandy e Arthur”
“Poveri loro”
Dopo il funerale US e Taryn ripresero il discorso che avevano iniziato qualche giorno fa.
“US…cosa volevi chiedermi quella sera?”
“Volevo il tuo aiuto per un missione”
“Una missione?”
“Si, come sai bene, Maria è fuori oramai, ma mi ha mandato anche per affidarti una missione”
“Di che si tratta?”
“Aspetta, prima di accettare, ti devo rivelare una serie di particolari, è una missione importante ma dato che gli ordini arrivano da Maria, eseguirli significherà avvicinarsi all’alto tradimento, perciò te lo devo chiedere, sei davvero disposta ad aiutarmi fino a questo punto?”
Taryn rimase in silenzio per un po’ e poco dopo “Accetto”
“Bene, ti spiegherò tutti i dettagli.”

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Capitolo 5
*** Val Verde ***


Non so come, dove o quando mi addormentai, ma quando riaprì a fatica gli occhi mi accorsi di non essere più a New York.
Mi trovavo legato a uno strano letto pieghevole di ferro, di quelli che di solito usano per trasportare prigionieri pericolosi.
Accanto a me c’erano due facce familiari, anche esse legate, la ragazza non aveva più la sua pelle verde smeraldo, ma sapevo che si trattava di Jennifer, mentre dall’altra parte c’era ovviamente quello stupido di Wade.
“Ma dove diavolo siamo?”
“Domanda lecita, ma la vera domanda è: Perché ho i postumi di una sbornia ma non ricordo la festa?”
“Andiamo, non di nuovo!”
Osservai il posto, da quello che pareva, ci trovavamo dentro il gigantesco porta merci di un aereo, avrei potuto chiedere a me stesso chi ci avesse portato lì, ma nella testa avevo già in mente una persona e i miei dubbi ebbero conferma non appena si presentò davanti a noi.
“Salve ragazzi”
Era US, con il senno di poi sarei dovuto arrivarci anche da solo.
“Spero che gradiate le colazioni intercontinentali ad alta quota, oggi ci sono le tortillas.”
Io, Wade e Jennifer gli saremmo voluti saltare addosso, ma quelle catene erano resistenti.
“Capisco il vostro disagio, vi state chiedendo perché vi trovate qui”
“Giuro che appena mi libero ti taglio le mani US!” gli gridò Wade.
“Sentite, so che di questi tempi non sono stato un buon amico”
“Se con “Non sono stato un buon amico” intendi dire che ci hai ingannato e coinvolti in degli omicidi e in degli incidenti militari, allora si, non sei stato un buon amico!”
“Ma mi serve il vostro aiuto”
“TI RICORDI COSA TI HO DETTO US?” gli gridammo insieme.
US si mise a sedere vicino a noi e ci disse
“Vi prego ragazzi, ho smesso con quella inutile vendetta, ho saputo che il mio ultimo obbiettivo è morto mesi fa, gli assassini dei miei genitori non ci sono più, come il mio precedente obbiettivo, perciò mi sono imbarcato in una nuova impresa”
“Assassini di massa?”
“Consegna di pacchi illegali oltre oceano?”
“Pilota dell’aereo più pazzo del mondo?”
“No, No e per mia sfortuna no, adoro quel film”
“Già, a chi lo dici”
“Sta di fatto che dopo le mie azioni volevo trovare un modo per redimermi usando le mie abilità, perciò sono andato avanti e ho preso una decisione importante”
“Aiuterò i ribelli di Val Verde a rovesciare il governo del dittatore Ramòn Espéranza”
“Ho preso contatto con il capo dei ribelli un paio di mesi fa, un certo Mike Gonzales e gli ho mostrato un piano semplice e rapido per poter vincere, ma per farlo ho bisogno dei vostri talenti”

Le mie orecchie udirono i denti di Jennifer stringersi, la donna era arrabbiata e avevo il presentimento che non sarebbe andata bene per US.
“Quindi fammi capire bene, oltre ad averci causato un mucchio di guai nelle ultime settimane, ti aspetti anche il nostro aiuto per rovesciare il governo di un paese che non rientra nella nostra giurisdizione, con il rischio di creare un incidente internazionale?!”
“In poche parole si” rispose US
Jennifer allora si liberò dalle sue catene, spezzandole con la sola forza bruta e iniziò a incamminarsi verso US.
“Tu…Brutto…stupido…egocentrico…menefreghista…figlio di puttana!”
E appena gli fu abbastanza vicino gli sferrò un pugno, spedendolo a un paio di metri di distanza.
Jennifer poi si accorse di non aver sentito nessun rumore meccanico e di avere del sangue sulle nocche, allora ci accorgemmo che quella volta US non indossava l’armatura, ci stava parlando sinceramente, era venuto da noi “Disarmato” in un certo senso.
“Ma cosa?”
US si rialzò, si pulì la bocca con il polso e ci disse:
“So che ho fatto delle cose orribili a tutti voi e so che non riceverò mai il vostro totale perdono, perciò dato che non vi potrò mai incontrare a metà strada, ho deciso di fare io la prima mossa”
“In cambio del vostro aiuto vi offro ciò che volevate”
“Jennifer, ti sei accorta che pur essendo arrabbiata non hai assunto la tua forma grigia?”

Jennifer ci pensò ed era vero
“Controlla la tua schiena, avvertirai qualcosa di metallico” e aggiunse “è uno speciale regolatore di adrenalina, l’ho costruito per aiutarti, in questo modo ti sarà possibile controllare il tuo potere, è completamente automatico e ti aiuterà a gestire lo stress”
US ci liberò dalle nostre catene e si diresse verso Deadpool.
“Per te Wade invece, ho questo”
Era un biglietto da visita.
“Il nome mi è nuovo, che cosa è?”
“Il nome di un ristorante di Val Verde, per quello che dicono fanno i migliori Chimichanga del mondo”
Wade rimase spalancò gli occhi e disse velocemente:
“Va bene, chi devo uccidere?”
US poi si allontanò e andò verso un mini frigo.
“Senti US, forse sarai riuscito a impressionare questi due, ma con me ci dovrai mettere impegno”
US tirò fuori dal mini frigo una confezione di birra da sei.
“Non tentarmi”
Tirò fuori un’altra confezione.
Spalancai gli occhi e gli risposi “No…”
Allora tirò fuori una terza confezione…posso solo dire che riuscì a resistere per 5 secondi e mezzo.
“Sentite, io vi ho fatto questi doni, ma ciò non toglie che possiate rifiutare, quindi se volete, potete andarvene”
Eravamo un po’ titubanti all’idea, Jennifer si sentiva di nuovo se stessa, sarebbe potuta tornare alla sua vita, Wade sarebbe stato felice di rifiutare, ma l’idea di poter mangiare il miglior Chimichanga del mondo lo incatenava, mentre io…finì da solo un primo cartone di birra e non prendo bene le decisioni quando sono sbronzo.
Tutti e tre, incredibile ma vero, ci sentivamo in debito con US, e finimmo per accettare la sua richiesta.
Allora ci spiegò il suo piano:
Ci saremmo paracadutati tutti e quattro in zone differenti del territorio e ognuno avrebbe avuto la sua parte da svolgere.
Deadpool sarebbe stato il primo, il suo obbiettivo era prendere contatto con le forze ribelli e condurli verso un obbiettivo.
She-Hulk sarebbe partita per seconda, il suo obbiettivo era quello di distruggere un campo di concentramento per ribelli e liberare più prigionieri possibili.
Io e US invece ci saremmo paracadutati vicino a una base militare per capire quali sono le vere risorse del nemico e usarle contro di loro.
Nella seconda fase Deadpool e She-Hulk si sarebbero dovuti riunire e raggiungere me e US per recuperare il maggior numero di attrezzatura possibile.
Nella terza fase ci saremmo riuniti al capo dei ribelli e insieme avremmo aiutato a conquistare la città capitale.
Il piano pareva molto semplice e irreale, ma con dei tipi come noi, poteva anche risultare un buon piano.
Raggiungemmo il primo obbiettivo e Wade si preparò a lanciarsi.
“Siamo sicuri che questo piano tu non l’abbia ideato guardando la sigla di apertura dei Jetsons?”
“No, adesso buttati”
“Pocahontas!”
Wade si lanciò.
“L’avranno capita la battuta?” “Spero di sì”
“OK, sono arrivato”
Atterai con la stessa delicatezza di un sasso lanciato in aria che finiva per terra.
La giungla non era delle più fitte che avessi visto, ma fu comunque difficile spostarsi di notte, continuai a camminare fino al punto dove US mi aveva detto di andare, ma non trovai nessuno, fino a quando mi misi a sedere e accesi un fuoco.
Rimase a sedere per mezz’ora, poi dalle foglie sbucarono un paio di ragazzoni armati di AK-47, cercai di fare leva sul mio fascino.
“Buenas noches senores, que pasa?”
Il mio fascino fu così magnetico che attirai le pallottole dei loro fucili su di me, Ringrazio Liefeld per il fattore di guarigione, ma infondo anche se pieno di buchi come la trama di Blues Brothers 2000, riuscì ad avere un primo contatto con quelli che dovevano essere i ribelli.
Mi rialzai, scapparono dalla paura, come sempre, e li raggiunsi di corsa e feci il nome di US.
Si calmarono e mi portarono verso una delle loro basi.

Oramai non sono più me stessa, questa nuova She-Hulk…ora capisco come si sentiva Bruce, il mio corpo è guarito, ma la mia mente…non ne sono tanto sicura.
Ma la cosa che mi dava più fastidio era il dispositivo che avevo sulla schiena, e non sapevo nemmeno se US volesse davvero fare qualcosa di buono o se mi stesse semplicemente tenendo per le palle.
Dopo che Wade prese il volo, io sono stata la seconda a lanciarsi e come una bomba atomica sono fiondata nel campo di concentramento.
I proiettili non hanno il ben che minimo effetto su di me, il regolatore di adrenalina e il fattore di guarigione insieme sono una combinazione eccezionale.
Prima di diventare ciò che sono adesso, adoravo essere un’eroina, la forza, l’azione di una battaglia, erano eccezionali.
Ero una tigre e avevo paura che senza quel dispositivo, io possa trasformarmi in un mostro.
Riuscì a liberare i ribelli e mi aiutarono a finire il lavoro a modo loro.
Dopo essersi riforniti, gli parlai di US e insieme ci dirigemmo verso il luogo prescelto per incontrarci con Wade.

Gli ultimi a partire fummo io e US, Ma prima diede un ultimo saluto alla rossa che stava pilotando l’aereo.
“Grazie di tutto Taryn, mi raccomando, appena ci hai lasciati, torna subito indietro”
“Non preoccuparti, comunque voglio sapere un’ultima cosa”
“Cioè?”
“Riuscirò a rivederti?” e aggiunse “Insomma US, da quello che ho capito, il tuo è un compito molto difficile, perciò voglio saperlo…riuscirò a rivederti?”
US la guardò negli occhi e la baciò.
“Tornerò, te lo prometto”
US mi raggiunse poco dopo.
“Vieni con me Rocket, andiamo a prepararci”
“OK, dove sono i paracaduti?”
“Spiacente, ma noi viaggeremo con stile, amico mio”
“Cioè?”
US mi portò davanti alla sua macchina.
“Scusa, cosa cavolo vorresti fare, so che hai ancora lo spirito da viaggiatore, ma qua non ci sono strade”
“Strade? Dove stiamo per andare noi non ci servono le strade”
“Sali in macchina” mi disse
“Che cavolo hai in mente di fare?”
US indossò la tuta da combattimento e salì al posto di guida.
“Sali e basta” rispose
E allora pensai “Si, morirò, stavolta morirò”
US comunicò a Taryn di aprire il portellone e una volta aperto, US schiacciò sull’acceleratore “Tieniti forte!”
E dopo mezzo secondo ci ritrovammo nel vuoto.
“Ulysses, sei impazzito?!”
US si limitò a fare una breve risata e a rispondermi “No, sono sano come un pesce”
Poi schiacciò un pulsante e l’auto iniziò a levitare.
“Ma come hai…?”
“Te l’ho mai detto che sono un genio, vero?”
“Si”
“Bene, adesso andiamo verso quella base”
Così a tutta velocità Mach 1 ci dirigemmo verso la base militare.
“OK, mi va bene viaggiare comodi, ma come facciamo, i sistemi di difesa della base ci riveleranno e ci abbatteranno, che hai intenzione di fare?”
“Distrarli”
“E con che cosa?” poi mi girai e vidi la base “Eccola, siamo arrivati”
US se ne accorse e schiacciò nuovamente l’acceleratore verso l’edificio.
“US…che vuoi fare?”
“Lo vedrai”
La base era sempre più vicina.
“US…che vuoi fare?!”
“Aspetta ancora un attimo”
Allora mi lasciai prendere da una lieve crisi nervosa.
“Porca puttana US, sei il fottuto re del pericolo, sterza!”
“Ancora un attimo!”
Il calore aumentava e io mi vedevo già spiattellato su quella base.
“ADESSO!”
US mi trascinò fuori dalla macchina appena in tempo e vidimo la macchina distruggersi contro l’edificio, diedi un pugno a US e gli gridai “Era questo il tuo piano? Simulare un Kamikaze e sperare di essere vivi?”
“No, ma adesso saranno impegnati a controllare cosa gli ha colpiti, mentre noi potremmo facilmente entrare senza tante preoccupazioni”
“E come? Mettendo tutta la base in stato di allerta?”
US mi sorrise e disse “Forse, ma in caso ho sempre una certa affinità con le macchine”
“Mi ricordi perché ho accettato questa missione suicida?”
“Perché sei un pochino ubriaco”
“Giusto”
La tuta di US ammorbidi la caduta e riuscimmo a infiltrarci dentro la base per miracolo, i militari erano in allerta.
Riuscimmo ad arrivare nei corridoi principali e su consiglio di US decidemmo di dividerci per poter ricoprire un aria più vasta.
Controllai varie stanze, fino a trovare quella che conteneva tutto ciò che cercavamo.
US mi raggiunse poco dopo e anche Wade, Jennifer e Mike Gonzales, il capo dei ribelli.
 Non ci misero molto a tornare, si scatenò una vera e propria guerra ma riuscirono comunque ad entrare nella base e riuscimmo a consegnare molte armi ai ribelli.
Ma ovviamente come era prevedibile, le cose iniziarono a precipitare vertiginosamente.
I ribelli riuscirono a scappare con le armi, ma i rinforzi nemici arrivarono poco dopo e a trattenerli c’eravamo soltanto noi.
Non so se la sfortuna adora torturare le persone, ma da lì in poi ci colpì alle parti basse un bel paio di volte.
I soldati possedevano armi particolari, erano caricate a dardi e riuscirono a stendere Wade in un secondo.
A Jennifer si guastò il dispositivo e gli auto iniettò una razione maggiore di morfina.
Io mi beccai una scossa elettrica tanto forte da mandarmi al tappeto i miei occhi si socchiusero su US, era rimasto l’unico in piedi e continuava a battersi.
Poco dopo, chiusi gli occhi e conclusi la giornata esattamente come l’avevo iniziata, nella totale confusione.

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Capitolo 6
*** Life is a Highway ***


Dopo quella tremenda scossa, mi risvegliai qualche tempo dopo e che dire, se al mio primo risveglio mi trovavo incatenato, questa volta ero praticamente paralizzato.
E ancora una volta mi guardai di lato e vidi i miei compagni nella mia stessa situazione, solo che stavolta anche US era insieme a noi.
“Ehi ragazzi, svegliatevi!”
“Strano, ho i postumi di una sbornia…”
“Guarda che questo lo hai già detto!”
“Tu hai le tue battute, io ho le mie”
“Cosa, o porca troia, è la quarta volta!”
“Ciao ragazzi, state bene?” chiese US
“Devo anche risponderti?” disse Jennifer.
“Siamo stati abbattuti tutti quanti, è preoccupante…ma anche strano?”
“Più che strano io direi sospetto” risposi.
“Scusate, mi sono appena svegliato, qualcuno potrebbe spiegare anche a me in parole povere?”
“Stavamo solo riflettendo che le armi che hanno usato contro di noi, erano state create su misura e hanno avuto un tempismo più che perfetto nel raggiungerci.”
“Qualcuno deve averli avvertiti della nostra presenza”
All’improvviso qualcuno da lontano iniziò a battere le mani per farci degli applausi.
“Davvero perspicaci signori, ma non vi salverà”
Colui che ci stava facendo gli applausi era il dittatore, Ramòn Espéranza.
“Mi avreste creato un mucchio di problemi, ma grazie alle informazioni di un collaboratore anonimo, sono riuscito a prepararmi e mi ha anche aiutato ulteriormente procurandomi le armi.”
“Ora arriviamo alla parte dove ci fai parli del tuo piano di conquista del mondo?”
“Conquista del mondo? Di che cavolo parli?”
“Sei un dittatore, pensavo che avessi questa ambizione”
“Per favore, non sono uno di quegli idioti che pensa di poter governare un pianeta, pensare di poterlo fare è stupido, con il numero di terre conquistate aumentano anche i traditori e i disastri che la divisione di un impero può portare sono addirittura peggio.”
“Io ho già conquistato il mio mondo, la mia terra natia, perciò non ho altre intenzioni.”
“Il tuo governo è comunque un sistema inumano”
“E cosa vorreste fare? Aiutare i ribelli? Pensate che sia il solo che ha imposto la dittatura a Val verde, c’è sempre stato un dittatore a Val Verde, sono riuscito a conquistare questa posizione e intendo godermela fino alla fine, se non lo faccio io, probabilmente lo farà qualcun altro”
“Che scusa patetica”
“La dittatura è l’unica maniera per controllare due tipi di persone, le amebe e i cani rognosi, e il mio popolo è composto prevalentemente da cani”
“Ok, grazie per la lezione di educazione civica, che intendi fare di noi?”
“Vorrei uccidervi, ma tutto ciò verrebbe a creare un incidente internazionale, perciò mi limiterò a consegnarvi al vostro governo in cambio di qualche armamento nucleare, penserà il vostro governo a spedirvi in prigione per aver tentato un attacco non autorizzato a un paese straniero”
“Wow, non male, sei più furbo di quello che credevo, e io che pensavo che fossi solo il tipico panzone messicano con un paio di baffi”
“Stai zitto tu con l’armatura!”
“Altrimenti che fai? Mi uccidi annoiandomi?”
“Ti ho detto di tacere!”
“Ok, ma avrei una domanda prima?”
“Sarebbe?”
“Perché dovrei tacere se ho appena vinto?”
“Cosa?”
“Perdonami She-Hulk”
In quel momento Jennifer urlò per un iniezione del macchinario, per quello che mi ricordavo, si era guastato durante lo scontro, ma capì che US lo stava manipolando mentalmente.
Le iniettò una dose eccessiva di adrenalina e poco dopo Jennifer si trasformò in una gigantessa grigia.
La sua forza fu sufficiente a liberarci dalla nostra prigionia, e appena fu libera, sferrò un pugno a Ramòn, ci lasciammo Jennifer alle spalle e cominciammo a correre.
“Ok ragazzi, inizia la fase tre del piano!”
“Pensavo ci fossero due fasi”
“Direi che se includiamo il fatto che ci hanno catturati, la fase tre è d’obbligo”
“Cioè, ci raduniamo ai ribelli e conquistiamo la città?”
“Esatto”
“P.S US, tu sei negato per i piani!”
Riuscimmo a fuggire dalla base militare, anche perché la nostra fuga fu facilitata da Jennifer, che si era messa a distruggere tutto.
Raggiungemmo i confini della città e ci riunimmo a Mike Gonzales e ai suoi ribelli, pronti per attaccare la città.
A ripensarci fu un operazione facile, grazie alle armi che avevano recuperato e anche grazie ai nostri talenti di distruzione e violenza gratuita.
La città era una campo di battaglia e le forze del dittatore erano sul punto di essere eliminate definitivamente, pensavamo di riuscire a vincere la battaglia senza troppi danni, fino a quando dal cielo non piombò Jennifer.
“Ragazzi state attenti”
“Proverò a ragionarci”
“Non fare l’idiota Wade!”
Wade si avvicinò a Shulk e le disse “Ciao Jenny, ti senti bene? Ti vedo un pochino…”
Prima che potesse concludere la frase, Shulk lo spedì dentro il campanile della città e gettò verso di me una macchina.
US riuscì a tagliare a metà la macchina e a portarmi in salvo, poi tirò fuori da uno degli scompartimenti dell’armatura due fiale e le inserì nei polsi.
“Che intendi fare?”
“Taryn pensava che non fosse necessario, ma sapendo che poteva succedere, mi sono fatto furbo, questo la metterà K.O” e aggiunse “Distraila”
E così feci, sparai qualche colpo per avvicinarla a me, poi US le iniettò il sedativo, in meno di un minuto Jennifer regredì al suo stato umano e si addormentò.
US la prese con sé e decise di portarla in un luogo sicuro, poco dopo tornò anche Deadpool.
“Perdonate la mia assenza ma la mia testa era incastrata dentro una campana, cosa mi sono perso?”
Oramai il pericolo era scampato, le forze di Ramòn erano state sconfitte e Mike ci raggiunse poco dopo.
“Ottimo lavoro Mike” disse US
“Muchas Gracias a voi amici, ma la battaglia non è ancora finita” e aggiunse “Dove è finito Espéranza?”
Si parlava del diavolo, arrivò sul posto poco dopo su di una Jeep, aveva gli abiti sgualciti ma nessuna ferita evidente, la cosa mi impressionò, non pensavo fosse possibile per un normale essere umano sopravvivere a un colpo di She-Hulk a quello stadio.
“I miei complimenti Mike, davvero un gran bel lavoro, alla fine ce l’hai fatta” gridò il dittatore
“Non è ancora finita Espéranza, adesso è il tuo turno, il tuo esercito è sconfitto, tu sei ferito e il tuo regno di terrore si concluderà o con la tua cattura o con la tua morte!”
“Ma quale regno, la città è distrutta, ti consideri un eroe, ma alla fine sei come me Mike, guardati intorno, guarda cosa hai combinato!”
“Ricostruiremo la città e lo faremo ancora meglio quando Val verde diventerà una repubblica”
Espéranza si mise a ridere e poi disse “Certo, ma prima, concedimi di giocare un ultima carta!”
Ramòn si tolse la camicie e il suo fisico si era completamente trasformato, tutto il grasso era stato sostituito da dei muscoli possenti e ben definiti.
Mike gli sparò, ma non riuscì a scalfirlo.
“Vedete, quando vi ho parlato di quel collaboratore, vi avevo detto che mi aveva procurato le armi, ma ciò che non vi ho detto è, che è stato tanto abile da procurarsi anche delle nano macchine per potenziare il corpo, ho speso un capitale per averlo, ma vedere le vostre teste su una picca mi ripagherà di tutto il denaro sprecato”
Ramòn corse verso di noi a una velocità esorbitante, mentre cercavamo di colpirlo, si sbarazzò facilmente di noi tre, colpì Mike e lo gettò a diversi metri da noi, io ricevetti un calcio e finì dritto dentro una macchina, mentre Wade venne gettato dentro un locale.
“Sapete che vi dico, io per oggi mi ritiro, fanculo la ribellione, fanculo US e fanculo a tutta questa serie, rimango qui a bere e mi unisco a chi sopravvive”
Mike era ebbro della sua nuova forza mentre lui si divertiva, i lividi sui nostri corpi non facevano che aumentare.
Ramòn mi afferrò per il collo e mi sollevò.
“Molto bene Procione, ho deciso di tenerti, impagliato sul tavolo di casa farai un figurone”
“Chi hai chiamato Procione?!”
Mike gli sparò contro, ma nulla poteva perforare il corpo di Ramòn, duro anche più dell’acciaio, mi lasciò andare e si diresse verso Mike.
“Molto bene Mike, prima faccio fuori te.”
Poco prima che il dittatore potesse colpire Mike, in mezzo a loro due arrivò a tutta velocità US.
“Parole buffe dette da un uomo che sta per morire”
Ramòn afferrò US per il polso e lo gettò dietro di sé, ma US atterrò in piedi e poi si avvicinò lentamente verso il dittatore.
Ramòn si gettò verso US, mentre quest’ultimo avvicinò la mano al manico della spada.
E con un taglio rapido e preciso, US lo fermò e gli inflisse una profonda ferita al petto.
“Ma…come…ma come hai…”
US poi infilò la mano dentro il petto del dittatore, tirò fuori il cuore e lo stritolò, il dittatore era paralizzato.
“Sembri non capire, morirai perciò ti spiegherò tutta la situazione, io sono in grado di comunicare con le macchine e questo include anche quelle che avevi nel corpo, è stato facile per me disattivarle e colpirti mortalmente”
“Io…tu...”
US poi abbassò il casco della tuta e mostrò il suo volto “Dato che per te è finita ti concedo il privilegio di vedermi in faccia”
“Tu…tu…sei…”
Poco prima che potesse finire la frase, Ramòn Espéranza, dittatore e capo politico di Val Verde, morì.
“Perciò…avete finito?”
Quello fu un nuovo inizio, Dopo un paio di giorni Mike divenne il nuovo presidente di Val Verde, ci invitò al palazzo per celebrare la vittoria, Jennifer si era ripresa e tutti insieme brindammo all’avvio della repubblica di Val Verde.
Uscimmo dal palazzo verso tarda notte e lasciammo Mike nel suo nuovo ufficio, ma quella che poteva sembrare la fine della nostra avventura, forse non era altro che una semplice falsa, eravamo molto lontani dal palazzo quando nella testa iniziarono a ronzarmi alcuni pensieri, c’era ancora un paio di cose che non mi tornavano di tutta la situazione, tante piccole cose che avevo notato.
Chi era l’anonimo che aveva avvertito il dittatore della nostra presenza e che gli aveva venduto le armi? Chi ha danneggiato il congegno di Jennifer? Come aveva fatto a catturare US? E perché il dittatore aveva quello sguardo dopo che US gli ha mostrato il volto?
Capì troppo tardi tutto lo schema e mi bloccai in mezzo di strada come uno scemo, mentre Wade e Jennifer si accorsero della mia assenza mentale.
“Ehi Rocket, che ti prende?”
“Era lui…ha calcolato tutto…ha creato lui tutta la situazione, ha pianificato tutto fin dall’inizio”
Mi guardai intorno e mi accorsi che mancava qualcuno all’appello, e quel qualcuno era US.
Mike si era seduto sulla sua nuova poltrona intento a fumarsi un sigaro e dall’oscurità comparve US, Mike fece un sobbalzo.
“Cavolo, US…che ci fai qui?”
“Scusa se ti ho spaventato, Mike, ma ho bisogno di parlarti”
“Ma abbiamo già parlato amico mio, ora vorrei rilassarmi, sai, fare il presidente sarà un lavoro difficile”
“Lo credo, ma vorrei sapere una cosa, hai mai conosciuto un certo Mike Walter?”
Mike spalancò gli occhi e poi chiese “Come conosci questo nome?”
“Per il semplice fatto che questa persona…era nella squadra capitanata da Sidney e Kathleen Archer durante un programma segreto dello S.H.I.E.L.D”
“Ok, ho capito, ma questo cosa centra con me?”
“Lo sai bene Mike, sei stato tu ad architettare il loro omicidio, eri a capo della squadra che li ha uccisi, eri il leader della squadra di raccatati che li ha fatti fuori.”
“E tu cosa c’entri in tutto ciò US? La tua per caso è una vendetta?”
“Si, il mio nome completo è Ulysses Solomon Archer, sono il loro secondo genito”
“Capisco…cosa vorresti fare? Uccidermi?” e aggiunse “Ti ricordo che io sono il primo presidente della repubblica di Val Verde, sai cosa significa?”
“Lo so bene, e per quanto mi riguarda non ti potrei uccidere, al massimo potrei semplicemente revocarti la presidenza”
“Cosa?”
“Davvero Mike, credi che davvero che mi sarei lasciato per ultimo il piatto forte della mia vendetta, senza prima essermi preparato?”
“Ho eliminato i tuoi compagni, ma ciò non toglie che sei stato il primo che ho iniziato a sorvegliare, sapevo già molte cose di te, sapevo che ti eri venduto all’Hydra insieme ai tuoi amici per delle promesse che alla fine non hanno mantenuto, quando avete capito di essere nei guai, avete deciso di separarvi e ognuno di voi ha preso strade diverse, te sei finito a Val Verde e sei entrato nel esercito del dittatore, ma tu volevi di più, così hai creato l’esercito dei ribelli per prendere il potere.”
“In quel momento mi sono presentato a te e anche al tuo dittatore, così ho cominciato a fare il triplo gioco con voi due, fino a quando non vi ho portato a scontrarvi.”
“Detto in parole povere, io ho indebolito il dittatore, io ho venduto le armi, io l’ho ingannato e sempre io ti ho aiutato a conquistare Val Verde, tu sei ti sei limitato a fare la parte del fantoccio.”
Mike non riusciva a credere a ciò che sentiva.
“Detto in parole molto povere Mike, hai davanti a te il vero capo politico di Val Verde.”
Mike rimase in silenzio per un po’ e poi gli chiese “Perché?”
“Prima rispondi a questa domanda Mike, Perché li hai uccisi?”
“Perché li ho uccisi? Ogni componente di quella squadra era finito in quel programma perché considerato obsoleto, come il programma stesso, serviva a mettere in panchina i reietti, io, Strawson e Phil ci eravamo finiti per un errore in una missione, Power ci era finito per la rivendita illegale di materiale S.H.I.E.L.D, mentre Ramirez invece era un medico i cui studi non erano stati riconosciuti.”
“Gli unici che si trovavano bene erano gli Archer, apprezzavano quello stile di vita, si sentivano utili…che razza di stupidi”
“Rispondi alla mia domanda”
“Eravamo tutti insoddisfatti, pensavamo di meritare di più e non volevamo sprecare la nostra vita in quel ambito, così quando siamo entrati in contatto con l’Hydra abbiamo visto in quel accordo come una possibilità di riscattarci, ma i tuoi genitori si opposero, così capimmo che se volevamo riavere le nostre vite, quei due dovevano sparire”
US chiuse gli occhi e prese un profondo respiro, si alzò dalla sedia e andò verso la finestra
“Abbiamo finito”
US aprì la finestra e si preparò ad uscire
“Aspetta, dove pensi di andare?”
“Qua ho finito, non ho più nulla da fare”
“Ma non volevi uccidermi?”
“Scherzi, se hai capito bene, sono io il vero capo politico di Val Verde, pensi davvero che butterei tutto al vento per ucciderti?” e aggiunse “Vedila in questa maniere Mike, tu sei quello che sei sempre stato, un burattino inutile incapace di migliorarsi, ti sto solo facendo un enorme favore, un giorno dovrai semplicemente restituirmelo, perciò addio.”
US poi lasciò la stanza andando fuori dalla finestra, mentre Mike tornò a sedersi, pensando al giorno in cui US sarebbe tornato.
Per le strade di Val Verde, mischiato tra la folla, US dalla sua tasca tirò fuori un telecomando e prese il bottone sopra di esso, poco dopo l’ufficio di Mike esplose, prendendo fuoco.
“Te l’ho detto che un giorno mi avresti restituito il favore... e quel giorno è già arrivato”
Ma c’era qualcosa che non andava, dentro di sé, US sentì come una sensazione di vuoto, mischiata alla rabbia e al dolore.
“Dovrebbe essere uno dei momenti più felici della mia vita, ma allora…perché non lo è?”
Io, Wade e Jennifer arrivammo troppo tardi, il palazzo era messo a fuoco e Mike era già morto da tempo, ricevemmo un messaggio da US, dove ci invitava a raggiungerlo in un locale.
Ci arrivammo in poco tempo e da lontano vidimo US che parlava con una donna a un tavolo.
“Perciò, hai fatto tutto il lavoro che ti avevo chiesto?”
“Si…tutto quanto”
“I dati?”
“Tutti in questa chiavetta”
“Molto bene, ecco a te, come ti avevo promesso.”
“Dove andrai?”
“Ho bisogno di sparire dalla circolazione per un po’, pensavo all’Alaska, dicono che sia bella in questo periodo.”
“Se lo dici tu”
“Bene, allora è un addio US, grazie di tutto.”
La donna si allontanò ma tutti quanti la riconoscemmo subito, era Maria Hill, ex- direttrice dello S.H.I.E.L.D.
Ci sedemmo al tavolo di US per avere dei chiarimenti su tutta la faccenda.
“OK, adesso ci dici tutto quello che sai US, niente bugie, inganni o stronzate varie, hai capito bene?”
“Va bene, volete sapere tutto, molto bene, allora ve lo dirò.”
 “Era Maria il mio contatto per l’acquisizione e eliminazione dei bersagli, ma in cambio del suo aiuto voleva essere aiutata a sua volta”
“Rocket, ti ricordi quando nella base militare ci siamo divisi?”
“In quel momento ho utilizzato i miei poteri per accedere a dei programmi governativi, e sono riuscito a estrarre dalla rete tutto ciò che riguardava Maria, il patto era questo, lei mi avrebbe aiutato a svolgere la mia vendetta, in cambio, dato che era in fuga, io avrei tolto dalla circolazione ogni possibile traccia della sua esistenza.”
“Perciò fammi capire, hai ucciso, venduto armi, ingannato, mentito, hai condannato la politica interna di un paese e hai infranto ogni possibile legge del codice informatico…per quanto?”
“Circa… 5 milioni di dollari…più i soldi di tutte le azioni precedenti”
US ci mostrò l’assegno lasciatole da Maria, e dopo averlo visto, ci siamo messi a fissare US e insieme gli abbiamo detto la frase che meglio poteva rappresentare quell’ultima avventura.
“NON HAI ONORE, NON HAI UN NOME E NON HAI NEMMENO LO US1.”
“A MENO CHE TU NON SIA DISPOSTO A FRAZIONARE QUELL’ASSEGNO, CONSIDERACI FUORI DA QUESTA MERDA!”
US non lasciò traspirare nessun tipo di emozione e in modo apatico rispose
“Molto bene”
Grazie a qualche contatto, riuscimmo a tornare sani e salvi a New York e insieme a US ci dirigemmo in banca, accompagnati da Taryn, uscimmo dall’edificio con un milione di dollari ciascuno.
Ma a un certo punto US si allontanò da noi e Taryn lo insegui.
“US, che ti prende?”
“Nulla Taryn, a proposito, tieni, te li sei meritati.”
US consegnò un assegno di un milione a Taryn.
“Un milione!” e aggiunse “Ma…ma, sono un mucchio soldi!”
“Infatti, te li sei meritati”
US allora si allontanò sempre di più
“US ma dove stai andando?”
“Lontano Taryn”
“Lontano? Dove?”
“Non lo so, ma ho bisogno di riflettere”
“US?”
“Lasciami Taryn, è meglio non avere a che fare con me al momento”
Poi US salì su un bus e se ne andò.
“Perché?” chiese Taryn rivolgendosi a noi
“Vedi Taryn…US…ecco lui”
“Lo hanno pagato per inscenare una serie di omicidi e una ribellione in un paese straniero”
“Cosa?!”
“Wade!”
“Che c’è, sto solamente dicendo la verità”
“Adesso smettetela, tutti quanti, US e lontano, se lui non ha le palle per raccontarmi ciò che è successo, abbiatele voi!”
 “Certo, dovremmo spiegarti semplicemente che tutto questo non sarebbe accaduto se qualche idiota non avesse tirato fuori un personaggio commerciale degli anni 80 che non ha la benché minima ragione per esistere a i nostri tempi!”
“E può solo peggiorare se gli dai anche una serie che non ha ragione di esistere!”
“E puoi mandare tutta la storia a puttane se gli dai anche una serie sequel che non ha NESSUNA CAZZO DI RAGIONE PER ESISTERE!”

“Calmati Wade” e aggiunsi “Tranquilla Taryn ora ti spieghieremo tutto”
Deadpool poi si allontanò da noi e ci disse “No, vaffanculo, ho bisogno di una pausa, ecco l’unica certezza dopo la morte, le tasse e le fanfiction scritte male…i timeskip.”
DUE SETTIMANE DOPO.
Passarono ben due settimane dall’ultima volta che vidimo US, mentre lui era lì, esattamente dove avevo iniziato a raccontare tutta la storia, in un locale in mezzo al Nevada.
Riuscimmo a ritrovarlo solamente grazie a Jennifer, che era passata da quella strada per andare in vacanza, io, Groot e Wade entrammo dentro il locale.
“Io lo avevo detto”
US si girò verso di noi.
“Chi non muore si rivede”
“Ciao ragazzi.”
“Jennifer ci aveva detto che eri qua, ma non volevo crederci”
“Io sono Groot”
“Non volevi credere a cosa?”
“Che dormi dietro un locale e non fai altro che fumare e bere ininterrottamente da due settimane, queste cose me le aspetterei da Wade”
“Si, in effetti anche io me le aspetterei da me”
“Che ci fate qui?”
“Io e Groot abbiamo un affare da proporti”
“Io sono Groot”
“Spiacente, non lavoro più come trasportatore, o come camionista e soprattutto non faccio lavori che hanno a che fare con la comunità superumana, ho chiuso con quella merda.”
“Non si tratta di niente di tutto questo”
“E allora cosa è? Sentiamo.”
Ci sedemmo tutti insieme e iniziammo a parlare.
“Allora, cosa vuoi? Pensavo che mi odiaste per tutti i casini e le bugie che vi ho fatto passare”
“Infatti ti odio ancora, ma sono disposto a dimenticarlo perché vedo che abbiamo qualcosa in comune”
“Cioè?”
“Odiamo entrambi ciò che sei diventato”
US rimase in silenzio.
“Te detesti ciò che hai fatto US, vorresti rimediare, e io posso offrirti l’opportunità per farlo”
“E come potresti fare? Come potrei esserti d’aiuto?”
“Facendo quello in cui sei bravo”
“Fare quello in cui sono bravo non mi ha mai portato nulla di buono”
 “Ed e Anne sono andati, Jeff è andato, Mary è andata, addirittura lo US1 e la mia macchina sono andati distrutti, tutto per via della mia rabbia e la mia sete di vendetta.”
“Oramai non ho un fratello, non ho radici, non ho amore, non ho lavoro, non ho niente!”
“E ciò nonostante stanno ancora scrivendo questa serie." "Qualcuno riesce a vederlo il problema, qui?”
“Tralasciando le pagliacciate di Wade, questo lavoro potrebbe essere la tua occasione per ritrovare te stesso, e chi lo sa, magari anche farti perdonare un paio di guai”
US si mise a ridere e poi ci rispose
“Rocket, so che ti serve il mio aiuto, ma quello che mi chiedo è: Sei disposto veramente a fidarti di un criminale recidivo che ti ha ingannato non una ma ben due volte?”
A quel punto Wade si alzò, uscì dal locale e andò verso il suo scooter, lo raggiunsi appena in tempo per sentirgli dire questa frase.
“Sapete, mi chiedo perché sono ancora qui, la serie tanto riesce a spiegare benissimo tutti i suoi problemi anche da sola.”
Parti a manetta, mentre io ritornai da US.
“Va bene US, se non vuoi venire, allora vedo che dovremmo fare alla tua maniera”
“Cioè?”
Gli sparai un dardo elettrico e lo mandai K.O.
Lo portai sulla stazione spaziale Alpha flight, e dopo un brusco risveglio e una doccia, presentai US al direttore dello S.W.O.R.D e vice comandante della stazione, Abigail Brand.
“Così, tu saresti US?”
“Piacere”
“Non posso dire lo stesso, ma oramai sei qui, vuol dire che hai intenzione di accettare l’incarico, giusto?”
“Certo direttrice, sono rimasto “Elettrizzato” all’idea” US mi guardò male.
“Bene, allora seguimi, ti mostro i dettagli”
Camminammo per tutta la stazione, fino a quando non ci fermammo nel deposito navi e lì US vide la cosa più strana della sua vita.
“Eccolo US, che ne pensi?”
“È un camion…direttrice Abigail, forse mi pentirò di quello che sto per chiederle…perché ha un camion dentro il deposito navi?”
“Per il semplice fatto che questo non è un semplice camion, questa che vedi è una nave commerciale Majesdaniana”
“Cioè?”
“I Majesdaniani sono una razza aliena signor US, sono esseri formati da pura energia e non abbiamo più contatti con la loro civiltà da quando Norman Osborn edificò l’H.A.M.M.E.R”
“Ok, ma cosa c’entra tutto questo con me?”
“Il fatto di non avere più contatti con loro è preoccupante, non abbiamo idea di cosa gli sia successo o se stanno progettando qualcosa, tanto più che il loro pianeta è esploso per un'attacco della razza aliena degli Skrull.”
“Per quanto riguarda la nave invece, non sappiamo come guidarla, io posso capire e parlare ogni sorta di linguaggio alieno, ma pur avendo le mie conoscenze, non riesco ad avviarla, così abbiamo pensato che se non possiamo sbloccarla con le buone, usiamo le cattive”
“So che sei un tecnocinetico, per una persona come te dovrebbe essere facilissimo capire come farla partire.”
“Avete bisogno del mio aiuto per accenderla?”
“Si, ma c’è dell’altro, una volta accesa la nave, voglio che tu parta per una missione”
US rimase in silenzio e poi disse “Aspetta, tu vuoi che io…parta per una missione nello spazio?”
“Si”
“Quello “spazio”?”
“Si”
“Quello per cui esistono persone ben addestrate e qualificate per andarci?”
“Si”
“Quello per cui io non sono assolutamente pronto?”
“Si”
“Va bene, io mi ritiro”
Lo fermai appena in tempo.
“Aspetta US, pensiamo che tu sia capace di guidarlo, se ha la forma di un camion è probabile che ne abbia anche le funzioni, e poi non è solo una missione, è anche un passaggio, io e Groot vogliamo tornare nello spazio e ci serve qualcuno che sappia pilotare una nave fino a quelle distanze, ti faremo noi da navigatore, ti prego”
US si girò verso di me e dopo aver sospirato mi disse.
“Va bene, ma dopo questo, i miei debiti con te, sono saldati”
“Bene”
Abigail poi si rivolse a noi
“La missione può anche iniziare da ora, all’interno della nave abbiamo già posizionato le scorte di andata e ritorno, basteranno per un mese.”
“L’obbiettivo è raggiungere il luogo di provenienza della nave Majesdaniana, perciò Sali a bordo, e vedi cosa puoi fare”
US salì a bordo del Truck spaziale, appoggiò le mani sui pannelli di comando e chiuse gli occhi, rimase fermo e immobile per cinque minuti, poi all’improvviso la nave si accese.
Ero entusiasta, finalmente avrei lasciato quella patetica palla di fango e sarei tornato ad Ovunque, ma la mia felicità fu distrutta quando le porte della nave si chiusero, poi si alzò in volo e partì a razzo, sfondando le pareti della stazione.
Riuscimmo a rimanere vivi grazie alle chiusure di sicurezza, ma US oramai era partito, l’unica cosa che mi rendeva felice erano le grida di terrore di quel idiota.
Raggiungemmo la sala comunicazione e riuscimmo a entrare in contatto con US.
“Quale cavolo è il tuo problema?!” gli gridai.
“Non lo so!” “Ho avviato la nave ed è partita, non riesco a controllarla!”
“US!”
Passarono due ore dalla sua partenza e solo allora ricevemmo un messaggio.
“Ragazzi, mi ricevete?”
“Forte e chiaro”
“Ascoltami bene, adesso io e Groot come cavolo ci ritorniamo ad Ovunque?!”
“Mi dispiace”
“Sentite voi due, adesso smettetela” “US, cosa succede laggiù?”
“Non lo so, la nave sta continuando ad andare avanti, penso che abbai inserito il pilota automatico per il ritorno alla base”
“Ok”
“Perciò…quale è il piano?”
“Il piano è sempre lo stesso, svolgi la tua missione, al tuo ritorno parleremo di una ricompensa”
“Ok, ma prima, fino a quando sono ancora raggiungibile, potrei fare un’ultima telefonata?”
“A chi ti devo connettere?”
“A Taryn O’Connel, Amarillo, Texas, Texas Steack Ranch.”
Dopo un paio di secondi.
“Pronto?”
“Ciao Taryn”
“US, sei tu?”
“Si”
“Dove diavolo sei?!”
“Senti Taryn, so che sei arrabbiata”
“Arrabbiata è un eufemismo, non ti vedo e non ti fai sentire da due settimane, come se ciò non bastasse i tuoi amici mi hanno detto cosa è successo a Val Verde!”
“Taryn”
“Perché non me lo hai detto”
“Non avresti capito”
“È vero US, non avrei mai capito, ma almeno saresti onesto con me”
“Mi dispiace”
“Hai un bel dire mi dispiace…perché mi hai chiamata adesso?”
“Era per dirti…che sono partito per un viaggio e…non so quando tornerò o se tornerò”
“Ancora? Per dove?”
“Molto lontano”
“Cosa vorresti dire con questo?”
“Voglio dire…che mi mancherai, e volevo solamente salutarti, so che non mi aspetterai più, perciò volevo darti un ultimo saluto”
“…”
“Be, questo è tutto…addio Taryn, mi dispiace”
La telefonata si interruppe, mentre Taryn lontano da tutti noi pensò “Io ti aspetterò”
“Ragazzi…qua e US che vi parla”
“Prima di chiudere US, una formalità, come vuoi essere identificato, la tua nave dovrà avere un nome, come ti riconosceremo?” chiese Abigail.
US ci pensò e disse “Qualcosa di semplice…pensavo a qualcosa come… “Star Rig” “
“OK, allora buon viaggio…Star Rig…che nome stupido.”
“Bene, interrompo le comunicazioni, passo e chiudo”
Dopo la sua partenza rimasi fermo immobile a fissare lo spazio.
“Perciò è partito…lui è partito e io sono ancora qui.”
“Io sono Groot”
“Si, lo so”
Mi avviai verso il deposito armi, mentre Abigail mi chiese “Che intenzioni hai?”
“Rispediscimi sulla terra, devo fare una cosa”
Presi l’arma più grande della stazione, mi teletrasporti sulla terra, precisamente nel deserto e feci saltare in aria una montagna rocciosa.
“Odio questo pianeta! Lo odio! Lo odio! Lo odio!”
“Io sono Groot”
“Io non ho problemi di rabbia!”
“Io sono Groot”
“Si è portato via l’unica nave disponibile!”
“Io sono Groot”
“O si certo, come se tu potessi fare di meglio.”
Dopo lo sfogo mi incamminai con Groot per raggiungere il centro abitato più vicino.
Per quanto riguarda US, non ho saputo tanto di come è andò la missione, so che è tornato sano e salvo ed ha portato una amichetta aliena.
E con questo abbiamo finito, vi basta sapere che alla fine ci siamo riuniti agli altri guardiani e abbiamo trovato una nave.
Addio umani e a mai più rivederci!

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