Flashpoint

di Farkas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova vita ***
Capitolo 2: *** Una nuova vita (parte II) ***
Capitolo 3: *** Una nuova vita (parte III) ***
Capitolo 4: *** Prime sorprese ***
Capitolo 5: *** Le sorprese continuano (e poche sono piacevoli) ***
Capitolo 6: *** Starling City: 2016 ***
Capitolo 7: *** Starling City: 2016 (parte II) ***
Capitolo 8: *** Starling City 2016 (parte III) ***
Capitolo 9: *** Starling City 2016 (parte IV) ***
Capitolo 10: *** Flash dei due mondi ***



Capitolo 1
*** Una nuova vita ***


Flashpoint
Una nuova vita 


"L'ho fatto. Mi sono ripreso tutto quello che mi è stato tolto." si disse Barry Allen alzandosi dal letto.
Nonostante solo l'anno prima avesse detto di non voler cambiare il passato, era tornato indietro e aveva impedito all'Anti-Flash di uccidere sua madre, per impedire a Thawne di causare altri problemi lo aveva rinchiuso in una gabbia da cui era certo non potesse scappare.
Non riusciva a smettere di sorridere mentre scendeva dalle scale per fare colazione. Tutto era come avrebbe dovuto essere: suo padre stava guardando il telegiornale, e sua madre era affaccendata ai fornelli, ed entrambi vedendolo gli diedero tranquillamente il buongiorno.
La famiglia Allen aveva avuto una vita normale e i suoi genitori erano vivi e felici. La sera prima, si erano perfino lamentati perchè era tornato tardi senza avvisare, e ben lungi dal prendersela Barry aveva dovuto trattenersi per non abbracciarli.
Non avrebbe potuto desiderare altro. Quel giorno cominciava la sua nuova vita e lui se la sarebbe goduta al massimo. 
Un frenetico bussare lo distolse dalle sue riflessioni.
-Vai tu ad aprire Picchiatore?- gli domandò distrattamente Henry Allen sorseggiando il caffè.
Barry annuì, e aprì la porta d'ingresso ... procurandosi il primo di una lunga serie di shock.
Oliver Queen stava sulla soglia di casa, con una ventiquattore in mano, e un' espressione stanca in viso.
- Oliver - fece sbalordito Barry.- Che cosa ci fai qui?-.
- Come sarebbe a dire che cosa ci faccio qui?- rispose l'altro in tono confuso.- Mi hai chiesto tu di accompagnarti al lavoro stamattina, visto che oggi c'è lo sciopero degli autobus. Non che mi dispiaccia, ma quando ti deciderai a comprare una macchina?-.
Barry era senza parole ma ci pensò sua madre a toglierlo d'impiccio arrivando giuliva nell'ingresso esclamando - Che bello vederti Ollie! Arrivi proprio al momento giusto ho appena fatto i Pancake, vuoi favorire?-.
- Sì grazie- sospirò il nativo di Starling City .- Stamattina non ho sentito la sveglia e ho avuto giusto il tempo per un caffè, prima di portare William a scuola. Giuro se fossi sindaco, farei una legge che vieti l'inizio delle lezioni scolastiche prima delle nove. Buongiorno signor Allen-.
-Ehi Ollie- rispose l'uomo tranquillamente.- Come stanno Samantha e William?-.
Barry assistette allo scambio cercando di non mostrare il suo stupore: chiaramente la sua famiglia conosceva bene Oliver ma per quale motivo? E poi ... Samantha e William? In questa linea temporale, Oliver e la giovane Clayton avevano cresciuto insieme il figlio ? E il suo amico era o no un giustiziere?
Al richiamo della madre si sedette a tavola, dove attaccò la colazione cercando di ignorare quegli interrogativi.
-Sono passati anni dalla prima volta, eppure continua a sembrarmi strano avere un miliardario sotto il mio tetto- osservò Nora mentre si versava lo sciroppo d'acero sui pancake.- Quando Barry ti ha portato qui, ha detto che eravate amici, e che dovevo aiutarti a cercare casa credevo di sognare-.
-Andiamo signora- borbottò Oliver.- Ormai dovrebbe sapere che sono una persona come tutte le altre. Suo figlio per come la vedo io è molto più impressionante di me, e io sono molto fortunato ad averlo come amico-.
In quell'istante Barry sentì una fitta alla tempia e di colpo non fu più nella cucina di casa sua: era alla Queen Consolidated di fronte a Robert e Oliver Queen. Sia lui che Oliver erano ringiovaniti di qualche anno e al suo fianco c'era una ragazza della sua stessa età.
- Oliver, questi sono Barry Allen e Samantha Clayton. Svolgeranno presso la nostra società uno stage della durata di un anno - spiegò Robert.- Vorrei gli facessi fare un tour del posto. Inoltre vengono entrambi da Central City e non conoscono nessuno qui a Starling, quindi potresti anche aiutarli ad ambientarsi in città-.
- Con piacere- rispose Oliver stringendo le mani degli stagisti e lanciando una rapida occhiata alla scollatura della ragazza.- Pensavo giusto di dare una festa stasera, e voi due potete considerarvi invitati-.

La visione svanì rapida com'era venuta lasciando Barry non poco perplesso.
-Tutto bene tesoro?- domandò sua madre.- Come mai così taciturno?-.
-Tutto bene mamma. Stavo solo ripensando a come ho conosciuto Oliver-.
-Mio padre volle che io passassi del tempo con te e Sam - ricordò il sopracitato.- Sperava che stare a contatto con persone come voi mi avrebbe reso più responsabile... e stranamente fu così. Chiunque avrebbe scommesso che io avrei rovinato voi-.
Ci fu una breve risata collettiva a cui prese parte anche Barry. Dunque aveva visioni del suo nuovo passato ... sarebbero potute essere utili.
“Questo è il primo giorno della mia nuova vita” si disse il giovane Allen.”E stavolta non permetterò a nessuno di rovinarmela”.

ANGOLO DELL’AUTORE
E dopo due one-shot, finalmente esordisco in questa sezione con una long. In questa storia vedremo un Flashpoint diverso da quello della serie, e soprattutto molto più duraturo. I personaggi potranno essere diversi sia dalla versione classica, che da quella Flashpoint, o somigliare a una delle due versioni e Oliver non sarà l’unico personaggio di Arrow che vedremo nella storia.
Grazie mille per aver letto fin qui e sappiate che ogni recensione sarà ben accetta.

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Capitolo 2
*** Una nuova vita (parte II) ***


Flashpoint
Una nuova vita (parte II)

    
Barry ebbe il secondo shock, quando dopo colazione, lui e Oliver salirono in auto, e si accorse che non stavano andando alla centrale di polizia, ma ai Laboratori STAR.
- Spero che tu sia pronto a una giornataccia - sospirò Oliver quando furono costretti a fermarsi a causa di un semaforo rosso .- Temo proprio che subiremo un attacco da parte di Black Vulture-.
Quella frase disorientò Barry. 
Cominciava a pensare che l'amico fosse solo un uomo d'affari e un padre di famiglia, ma forse nella nuova linea temporale, il Team Flash e il Team Arrow erano una sola squadra, e questo Black Vulture, poteva esserne un loro avversario ricorrente: doveva tenersi pronto a ogni evenienza.
L'assalto arrivò veloce e brutale ... Barry non potè fare nulla per fermarlo. Non aveva mai affrontato una cosa del genere.
I due erano appena scesi dalla macchina, quando una fredda voce femminile tuonò:- Eccoti qui!-.
Incredulo Barry vide Laurel Lance, dirigersi verso di loro a passo di carica, mentre sul volto del padre di William si dipingeva un'espressione sconfortata.
- Oh ci sei anche tu- fece la donna in tono disgustato appena vide Barry.- Barry Allen ottuso e devoto scherano di Oliver Queen ... certe cose non cambiano mai-.
Barry rimase sconvolto: nella linea temporale precedente aveva avuto pochissimo a che fare con Laurel, ma era stata cordiale con lui ... adesso invece la donna sembrava odiarlo.
- Laurel ... - cominciò Oliver.
- Per te sono l'avvocato Lance- lo interruppe l'altra- E sono qui per conto delle Stagg Industries-.
- Bene l’avvocato Lance potrebbe almeno dire buongiorno, e magari rivolgersi alle persone in modo più educato- fece in tono tagliente l'uomo.
L’avvocatessa si limitò a ignorarlo e a porgergli dei documenti:- Simon Stagg ha intenzione di citarvi in giudizio per diffamazione … -.
- … Perché noi siamo riusciti a guarire l’avvelenamento da radiazioni di quel suo dipendente, che lavorava su materiali pericolosi senza adeguate protezioni, e l’abbiamo convinto a denunciarlo ?- completò sarcastico Oliver.
- Le protezioni erano adeguate, era Danton Black che aveva sbagliato nell’applicarle!- scattò irata la figlia del capitano Lance.- Abbiamo cinque testimoni pronti a confermarlo-.
- E per curiosità quali sono stati corrotti, e quali ricattati?- domandò Oliver in tono disgustato.- Fatico a credere, che ci sia stato un tempo in cui ero innamorato di te-.
- Il tipo d’amore, che ti ha spedito dritto tra le braccia della prima stagista, che è stata carina con te – sputò Laurel.
- So di aver sbagliato, mi dispiace, ma sono passati quasi dieci anni! Non potremmo metterci una pietra su, e parlarci da persone civili?! Oltre che rancorosa stai diventando patetica sappilo-.
- Tu non sei nessuno per giudicarmi!-.
Barry assisteva incredulo alla scena quando ebbe un’altra fitta.
Era nel salone di casa Queen dove erano presenti lui, Oliver e la giovane Lance. Quest’ultima urlava insulti al fratello di Thea, che a capo chino non provava nemmeno a difendersi. Ma a un certo punto dalle parole si passò ai fatti e Laurel si scaraventò contro Oliver. 
Esagitata com’era, chissà come sarebbe andata a finire se Barry, non l'avessa placcata facendola finire sul pavimento, ignorando pugni e insulti ricevuti dalla ragazza.

Intanto il litigio tra i due ex era finito e la donna si era allontanata stizzita gridando insulti contro Samantha.
- Oliver … -.
- Lascia perdere Barry. Pensiamo a lavorare-.
Il metaumano non potè far altro che seguire l’amico all’interno della familiare struttura … che come la sua controparte di Terra-2 fremeva d’attività e di dipendenti.
- Credo sia meglio vada a parlare con Harrison della denuncia – sospirò il figlio di Robert . – Di sicuro resterò bloccato in ufficio fino a tardi, temo che dovrai tornare a casa a piedi-.
- Non c’è problema-.
- Non per approfittare, ma visto che oggi lavori mezza giornata, non potresti accompagnare William dall’oculista? Samantha è impegnata nel pomeriggio e … hai bisogno di guardare il cartello dell’accettazione, per sapere dove trovare il dipartimento di chimica?-.
- Ehm … William dall’oculista certo- rispose Barry ignorando volutamente la seconda domanda.- Volentieri. Adesso però devo andare … al secondo piano ala nord. Arrivederci!- aggiunse allegro salendo le scale.
Oliver lo fisse perplesso per qualche secondo prima di scrollare le spalle, e dirigersi verso l’ufficio. In fondo a tutti capita qualche mattina in cui si è un po’ sfasati.
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Barry non avrebbe saputo descrivere le emozioni che provava.
Oliver si era meritato cento volte una vita normale, e certo non avrebbe potuto chiedere di meglio che crescere suo figlio … però si sentiva un po’ in colpa per il fatto che in quel nuovo mondo, quasi certamente l’uomo e Felicity non si conoscessero. E anche se si conoscevano era ormai chiaro che l’amico fosse sposato con Samantha Clayton e la cosa un po’ lo disturbava: saputo che gli Olicity si erano lasciati, aveva sperato davvero che potessero risolvere le cose … 
E poi c’era Laurel. A quanto pareva adesso era un normale avvocato … ma anche una donna piena di amarezza e rancore invece che un’eroina. Però non era meglio così che morta nel fiore degli anni?
Non gli ci era voluto molto per capire di quale Harrison parlasse l’amico, perciò fermando l’Anti-Flash aveva salvato anche il dr Wells e Tess Morgan. Poteva anche esserci una controparte di Jesse adesso su Terra-1.
“Al diavolo!” si disse il giovane deciso a ignorare il senso di colpa. “Una storia d’amore fallita certo non vale cinque, forse sei vite!”.
Preso dai suoi pensieri Allen andò a sbattere contro qualcuno.
- Fai attenzione Barry!- borbottò un ragazzo dai lunghi capelli neri ben conosciuto dal velocista.
- Cisco!-.
- L’unico e inimitabile- rispose tranquillamente l’altro.- Che non vede l’ora di andare al cinema stasera. Prima però dovremmo occuparci del nostro progetto: la creazione di un nuovo macchinario per bonificare i terreni inquinati, è un po’ più importante di King Arthur -.
“Meno male è il solito Cisco di sempre” si disse Barry mentre si mettevano al lavoro. Gli sarebbe dispiaciuto veder cambiare l’amico.
-A proposito è vero che Black Vulture, ci ha attaccati di nuovo?- borbottò poi l’ispanico. Una volta ricevuta conferma borbottò: - Non potevo sceglierle soprannome migliore. Laurel Lance è davvero un avvoltoio: attacca chiunque al primo segno di debolezza, lo spolpa fino all’osso … ho perso il conto della gente finita in bancarotta per colpa sua-.
Sentir descrivere Laurel in quel modo fu tutt’altro che piacevole per l’ex-poliziotto, ma alla fine riuscì a dirottare la conversazione su argomenti più allegri.
Al termine della giornata lavorativa, scoperto grazie a internet il nuovo indirizzo di Oliver, e ricevuto da quest’ultimo quello dell’oculista, Barry potè accompagnarci William e trovando l’ennesima sorpresa.
Lo studio si trovava in una graziosa palazzina, poco distante da una pineta e sul portone era situata una targa, che riportava la seguente scritta:
DOTTORESSA CAITLIN SNOW
Oftalmologa




ANGOLO DELL’AUTORE
E rieccomi qui. Scusate il ritardo ma tra studio e altre long non sono riuscito ad aggiornare prima.
Che ne dite? Esploriamo un po’ la nuova vita di Barry e rivediamo Cisco che qui non è un riccone antipatico (Cisco antipatico è semplicemente un ossimoro secondo me. Ho detestato quella sua versione e non potevo riproporla) … ma non sarà nemmeno il solito Cisco nonostante quello che crede Barry.
Mi sarebbe piaciuto introdurre anche Caitlin in questo capitolo ma temevo di allungarlo troppo.
E ora passiamo ai ringraziamenti: grazie a Nerowolf e a Iwuvyoubearymuch per aver recensito lo scorso capitolo.
Grazie infinite a 6 che preferiscono questa storia, ai 3 che la seguono e l’uno che la ricorda. Per me vuol dire molto.
Grazie anche a chi legge e basta ma ogni recensione sarà ben accetta oltre che un potenziale aiuto a migliorare.

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Capitolo 3
*** Una nuova vita (parte III) ***


Flashpoint

Una nuova vita (parte III)

 

DOTTORESSA CAITLIN SNOW

Oftalmologa

               

Barry rimase a leggere quelle parole per quasi un minuto non riuscendo a metabolizzarle.

Caitlin era un'oculista pediatrica?

- Tutto bene zio Barry?- domandò William.

- Sì certo- borbottò il giovane Allen prima di suonare il citofono.

Dopo aver ricevuto l’invito ad accomodarsi i due entrarono nello studio medico dove li attendeva Caitlin.

La ragazza dopo aver scambiato due parole con William per tranquillizzarlo procedette alla visita, mentre Barry era nuovamente alle prese con tormenti interiori, che cominciava a trovare quasi familiari.

Per quanto quello di oculista pediatrica, fosse un lavoro onesto e rispettabile, certo come importanza non era paragonabile a quello di bioingegnere che la giovane Snow aveva svolto con competenza e passione , prima che lui alterasse la linea temporale … e la cosa gli pesava.

C’era da dire che Caitlin sembrava felice e soddisfatta di quello che faceva … e che doveva essersi risparmiata la sofferenza causata dalla morte di Ronnie, e dall’inganno di Hunter.

-Finito!- trillò la castana strappando il giovane alle sue riflessioni.- Il nostro ometto è stato bravissimo!-.

-Ne ero certo- rispose Barry sforzandosi di sorridere.- E l’esito?-.

-Perfetto. Il nostro William ha la vista di un falco-.

Pagata la visita Barry non potè far altro che uscire, e per ingannare il tempo propose a William un gelato, cercando di ignorare la sensazione di vuoto che aveva preso possesso di lui.

In quel mondo lui e Caitlin non si conoscevano. Non erano compagni nella lotta alla criminalità. Non erano colleghi, né tantomeno amici e la cosa lo rattristava.

La giovane Snow era stata parte integrante della sua vita per due anni e ora l’aveva … persa.

Come avrebbe potuto ricreare il rapporto che aveva con lei? E riflettendoci a mente fredda, anche con Oliver e Cisco non sarebbe stata più la stessa cosa.

“E’ proprio vero: chi lascia la via vecchia per quella nuova, sa quello che lascia, ma non sa quello che trova” pensò mogio il ragazzo, mentre lui e William entravano da Jitters. Aveva riavuto i suoi genitori e ne era felice, ma aver perso i suoi amici era stato un prezzo alto da pagare.

Presi due gelati Barry notò una coppia seduta a un tavolo e dopo un attimo li riconobbe con un sussulto : Wally e Linda.

-Guarda zio Barry- fece William.- Quella non è la signorina della tv?-.

La ragazza sentita la voce del bimbo si voltò verso di lui con un sorriso:- Esatto. Sono proprio Linda Park, e tu?-.

-Mi chiamo William Queen, e mi piace come parli dei Seattle Mariners! Alcuni dei miei compagni dicono che i Red Sox sono meglio ma non capiscono niente vero?-.

-Certo!- confermò Linda.- “Un nuovo giorno, un nuovo modo”, “Rifiuta di perdere” … i loro slogan bastano a farteli amare! Ti va di fare una foto?-.

- Sicuro!- rispose il figlio di Samantha con gli occhi che brillavano.

 

-Molto gentile la tua ragazza- osservò Barry quando i due tifosi andarono a cercare un posto più illuminato per il selfie.

-E’ sempre felice di incontrare un fan- rispose sorridendo l’afroamericano.- Comunque piacere io sono Wally West-.

- Molto lieto. Barry Allen - rispose il ragazzo stringendogli la mano.

Più che altro sono lieto che ci sia qualcun altro a cui le mie azioni hanno portato conseguenze positive” si disse l’unicogenito di Henry. Il sorriso che aveva Wally mentre parlava di Linda, lasciava capire che fosse molto felice con lei.

I due parlarono del più e del meno per qualche minuto, prima che William tornasse, e insistesse per andare a casa a stampare la foto.

-Bimbo simpatico- commentò Linda.- Faremmo meglio ad andare anche noi adesso-. - Sì- convenne l'altro.- Speriamo solo di riuscire a risolvere questa faccenda una volta per tutte-.

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Dopo aver riaccompagnato il bimbo a casa Barry si diresse al cinema dove avrebbe dovuto trovare Cisco. Sfortunatamente aveva appena comprato il biglietto, quando arrivò uno SMS del giovane Ramon.

“Scusa devo darti buca. Il solito problema purtroppo :( ”.

Chiedendosi perplesso a cosa si riferisse Cisco il ragazzo si disse che gli sarebbe toccato guardare il film da solo, quando sentì una voce domandare:- Signor Allen?-.

Il velocista si voltò e si trovò faccia a faccia con Caitlin.

- Cai … dottoressa Snow anche lei qui?-.

- Sì e avendola riconosciuta, ho pensato di salutarla. E’ anche lei da solo?-.

- Dovevo venire con un amico, ma ha avuto un imprevisto all’ultimo minuto- spiegò il figlio di Nora .- E lei?-.

- Più o meno lo stesso- rispose la ragazza avviandosi in sala.

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A proiezione finita, Barry mise in atto la decisione maturata durante il film, e si avvicinò alla castana.

- Scusi dottoressa … -.

- Sì?-.

- Ecco … mi chiedevo se le andasse … di mangiare un boccone-.

Caitlin inarcò un sopracciglio, lanciando all’altro uno sguardo a lui ben noto.

-Mi creda non voglio provarci- chiarì Barry.- Mi piacerebbe solo avere un po’ di compagnia, ma se lei non vuole non fa niente-.

La Snow esitò. Una parte di lei le diceva che un simile invito, non poteva non avere doppi fini, ma un’altra era stranamente incline a dar fiducia al ragazzo.

Strano: non si erano mai incontrati prima di quel pomeriggio, e si erano scambiati solo i classici convenevoli, eppure l’istinto le diceva che Barry Allen era una persona sincera ed affidabile, lo stesso istinto che l’aveva spinta ad andare a salutarlo dopo averlo riconosciuto …

-Ok- disse semplicemente.- Ma diamoci del tu d’accordo?-.

Tese la mano:- Caitlin Snow molto lieta-.

Sorridendo il ragazzo la strinse.

-Piacere Barry Allen -.

Poco dopo i due erano seduti a un tavolo del Big Belly Burger.

- Allora dimmi qualcosa di te- esordì Caitlin.- Che fai nella vita?-.

- Sono un ricercatore dei Laboratori STAR-.

- Davvero?! In posti del genere si costruisce il futuro. Dev’essere molto eccitante lavorare lì-.

- A volte- rispose l’altro. “Credo” aggiunse tra sé e sé. – Tu come mai hai scelto di fare l’oculista pediatrica?-.

- Ho sempre voluto fare il medico, e mi piacciono i bambini-.

- Capisco-.

- Soprattutto volevo andarmene di casa il prima possibile, così ho accettato la prima offerta di lavoro che mi è stata fatta-.

Un attimo dopo aver pronunciato quella frase Caitlin avrebbe voluto essersi cucita la bocca … ma il ragazzo la sorprese di nuovo, stavolta non facendole domande. Il messaggio implicito era “Se non vuoi dirmelo, non devi”.

Si sentiva incredibilmente a suo agio con lui, ma decise lo stesso di passare ad argomenti più frivoli come film e musica.

Abbiamo molto in comune” si ritrovò a pensare la Snow, quando di colpo il suo cellulare squillò. Era solo per informarla che la carica stava per esaurirsi, ma fece scoprire alla ragazza che era quasi mezzanotte. Chiacchierando i due non si erano accorti dello scorrere del tempo.

I due balzarono in piedi diretti alle rispettive casa promettendosi di rimettersi in contatto via social Network.

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Eobard Thawne urlò pieno di rabbia e frustrazione. Tutto quel che aveva tentato per uscire da quella maledetta gabbia era stato inutile!

Era chiaro che il suo ultimo viaggio nel tempo doveva aver avuto un grande impatto sulla storia … o meglio lo avrebbe avuto, se Flash non gli avesse impedito di eliminare Nora Allen.

“Questo comporterà una gran serie di paradossi temporali” si disse il velocista tentando di tenere a bada la paura. “La mia stessa esistenza potrebbe essere a rischio”.

Quella maledetta impotenza era per lui insopportabile, ma non poteva fare altro che sdraiarsi sulla brandina e attendere il ritorno della sua nemesi.

 

 

ANGOLO DELL’AUTORE

Rieccomi qui. Avrei voluto aggiornare prima ma un guasto del computer e la sessione estiva di esami ci hanno messo lo zampino.

Ed ecco a voi il “primo” incontro degli Snowbarry. Ma credetemi il bello deve ancora arrivare.

E ora i ringraziamenti:

Grazie infinite a gaialor95, Iwuvyoubearymuch, e Nerowolf per aver recensito lo scorso capitolo. Siete fantastici!

Grazie mille ai 5 che seguono la mia fic, ai 6 che la preferiscono e all’uno che la ricorda.

“Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit: 
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Se volete aderire perché non partire proprio da questa storia?

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Capitolo 4
*** Prime sorprese ***


FLASHPOINT

 

Prime Sorprese

 

Il giorno successivo Barry si recò al lavoro pieno di speranza.

Tanto per cominciare Caitlin gli aveva chiesto l’amicizia su Facebook, e ciò voleva dire che aveva una possibilità di ricostruire il rapporto con lei … e se era possibile con lei perché non avrebbe dovuto esserlo anche con Iris e tutti gli altri?

Inoltre aveva trovato nella sua stanza parecchi documenti legati al lavoro, e leggendoli era riuscito a farsi un’idea più precisa di quello che ci si aspettava da lui ai Laboratori STAR.

“Andrà tutto bene, anzi alla grande” si disse convinto il velocista mentre varcava la soglia d’ingresso del suo “nuovo” posto di lavoro.

-Signor Allen? - lo chiamò una voce fin troppo familiare. –Si può sapere che ci fa qui? -.

Barry voltandosi vide un volto fin troppo noto: quello di Harrison Wells.

Dunque le sue supposizioni erano giuste! Aveva salvato anche lui fermando Thawne.

“Un’altra prova che ho fatto la cosa giusta” si disse compiaciuto il giovane.

- Che intende dottor Wells? - rispose cercando di mantenere un tono di voce normale- Sono le nove la mia giornata di lavoro inizia adesso-.

-Appunto. Come mai non è in ritardo? - domandò l’uomo in tono ironico .- Visto che dev’essere la giornata dei miracoli, farò un salto al riparto Ricerca e sviluppo, per controllare come procede il lavoro di DeVoe. La sua idea è ottima anche se la sua realizzazione, purtroppo è abbastanza lenta. A proposito come procede il lavoro suo e di Ramon? -.

-Abbastanza bene oserei dire: i primi risultati ottenuti sono davvero incoraggianti, ma è prematuro fare previsioni più complesse finchè non avremo fatto un numero sufficiente di test-.

Wells non parve deluso :- Molto bene signor Allen. Ogni scienziato dovrebbe seguire questo ragionamento.

Barry annuì. Si ricordava di come Harrison ripetesse quel mantra fino allo sfinimento.

-Visto che il nostro è un lavoro lento meglio mettersi subito all’opera- aggiunse il moro e fatto un rapido cenno di saluto al dipendente uscì dall’atrio.

In ufficio Barry fu raggiunto da Cisco : - Ehi amico- esordì il ragazzo.- Mi dispiace di averti dato buca ieri sera … ma come al solito Dante è venuto a piangere miseria. Un altro regalino di Laurel Lance-.

Quella invece fu una sorpresa tutt’altro che piacevole.

-Da quando Black Vulture ha fatto chiudere il negozio in cui lavorava, si è improvvisamente ricordato della mia esistenza- proseguì disgustato Cisco. - Dovresti sentirlo “Non sai quanto soffro hermano”, “Che razza di perdente sono”, “Non combinerò mai nulla di buono nella vita”. Tutto vero ovviamente, ma solo perché ci ha messo quasi trent’anni ad accorgersene, non può venire a rompermi le scatole di continuo. Menomale che qui non corriamo lo stesso rischio: non penso proprio che i miei sarebbero tanto affettuosi con me, se mi ritrovassi a dormire sul loro divano-.

-Tranquillo. Sarai sempre il benvenuto sul mio- rispose istintivamente il velocista, facendo ridacchiare l’altro.

Dopotutto Cisco e Dante non sono mai stati in buoni rapporti … io non centro nulla.” si disse Barry. “E poi Dante non ha ottant’anni: se lo cercasse con impegno un lavoro lo troverebbe”.

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Per la pausa pranzo Cisco e Barry decisero di concedersi un Big Belly Burger e appena arrivati al fast-food, una voce dietro Barry osservò in tono divertito : - Mi stai seguendo per caso ? -.

Voltandosi il ragazzo fu lieto di trovarsi di fronte a Caitlin che teneva in mano una busta piena di cibo.

-Veramente ero venuto qui a pranzo con un collega-.

L’ingegnere tese la mano alla ragazza :- Piacere Ingegner Cisco Ramon-.

-Caitlin Snow oftalmologa-.

-Ti piacerebbe pranzare con noi Caitlin?-  si azzardò a proporre Barry.

-Mi piacerebbe ma oggi vado di fretta, magari un’altra volta. Però se anche voi siete dipendenti dal cibo spazzatura a livelli patologici, ci rivedremo di sicuro da queste parti- declinò la ragazza .- Se l’offerta sarà ancora valida …-.

- Non temere è irrevocabile- affermò Barry.

-Allora a presto- concluse la dottoressa allontanandosi, con un leggero sorriso sul volto.

-Sembra simpatica Caitlin- commentò Cisco quando la castana non fu più a portata d’orecchio .- E indubbiamente è uno schianto … bravo ragazzo! Mi dai grandi soddisfazioni!-.

-Cosa? No io … cioè lei …-.

-Andiamo Barry- sbuffò l’ex metaumano . - Chiunque avrebbe capito che flirtvate. Dove l’hai incontrata?-.

-Al cinema ieri sera ma …-.

-Ah allora è anche merito mio perché ti ho dato buca! Ora dovrai chiederle se ha un’amica. Quindi Dante serve a qualcosa! -.

Il ragazzo tentò di rispondere ma di colpo comparvero due scie terribilmente familiari, una rossa e una gialla.

-Caspita!- fece Cisco. – Dovevano essere Flash e The Rival! Ti rendi conto che sono passati a pochi metri da noi? -.

Barry era senza parole. In quel mondo non c’era mai stata l’esplosione dell’acceleratore di particelle, quindi come facevano ad esistere dei velocisti?

E soprattutto chi erano?

Gli pareva strano che ci fosse un altro Flash, ma forse era una fortuna: non aveva più alcuna responsabilità verso Central City se qualcun altro aveva preso il suo mantello, anche nel caso quei due non fossero gli unici metaumani.

Eppure quelle scie erano state una brutta sorpresa: erano come due macchie che si allargavano sul suo mondo, diminuendone la bellezza. Era stufo di superpoteri ed eroismo: sentiva il disperato bisogno di una vita normale.

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Per quanto fosse l’ultima cosa che volesse fare, quella sera Barry si recò nella prigione che aveva creato per Eobard.

-Ah sei tu- borbottò Thawne.- Vieni a vantarti? O a prenderti gioco di me?-.

-Big Belly Burger e coca cola- annunciò allegramente il giovane Allen sollevandole in modo che l’altro le vedesse .- E se farai il bravo domani aggiungerò le patatine-.

-Prima o poi uscirò di qui!- ringhiò il viaggiatore temporale mentre afferrava il sacchetto- E allora …-.

- Tu non uscirai mai di lì- lo interruppe Barry compiaciuto di poter stuzzicare la persona che tanto odiava. - E non farai mai più del male a nessuno-.

Nonostante la sua situazione precaria Eobard non perse il suo ghigno di superiorità:- Come lo vogliamo chiamare questo tuo nuovo mondo? Pensavo a qualcosa tipo … Flashpoint. Te lo stai godendo immagino-.

-Certo che sì. Mi sono ripreso tutto quello che tu e Zoom mi avevate rubato. Qui ho tutto ciò che desidero. Pensa c’è addirittura un altro Flash, non devo nemmeno combattere il crimine. Sono libero-.

A quella frase l’Anti-Flash scoppiò a ridere.

-Che ci trovi di tanto divertente?-.

-Ah Barry, Barry, Barry … perché dovrei rovinarti la sorpresa? Lo scoprirai da te. E quando l’avrai scoperto, mi implorerai di uscire di qui e uccidere tua madre-.

-Come no. Aspetta e spera- sbuffò Allen, prima di uscire senza nemmeno voltarsi. Non avrebbe mai più permesso a Eobard di manipolarlo.

Un momento dopo però, il ragazzo venne attraversato da una strana sensazione: per qualche istante si sentì terribilmente solo, ed il pensiero di Caitlin s’impadronì della sua mente .

Non desiderava che rivederla, e stava quasi per correre da lei, quando l’impulso svanì com’era arrivato.

Perplesso il velocista scrollò le spalle.

Poteva ricucire con Caitlin, ormai ne era certo, ma adesso sentiva il bisogno di una cena con i suoi.

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTORE

E rieccomi qui. Mi dispiace di non aver aggiornato per tanto tempo, ma ahimè dopo anni di onorato (ma nemmeno tanto) servizio il mio vecchio computer è deceduto definitivamente portandosi via tutte le bozze di questa e delle altre storie, così mi è toccato scrivere tutto daccapo.

Che ne dite? Capitolo forse un po’ statico, ma se volete un po’ d’azione sono certo che il prossimo capitolo, centrerà il bersaglio.

Passiamo ai ringraziamenti:

Grazie mille a Nerowolf per aver recensito lo scorso capitolo.

Grazie infinite a Blackblood_hp, Fabi santarcangelo, Faith 1410, Nerowolf, percypotter02, RaurAnia e valepassion 95 che hanno inserito questa storia tra le preferite. Ne sono onorato.

Grazie molte a Believe97 per aver inserito la storia tra le ricordate.

Grazie a chi segue la fic vale a dire: cat_princesshp, gaialor95, gio_miceli03, Giuliapottherhead, Minerva6, viol_etta015 e di nuovo a Nerowolf e valepassion 95.

Grazie anche a chi legge e basta, ma sappiate che una recensione è sempre gradita.

 

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Capitolo 5
*** Le sorprese continuano (e poche sono piacevoli) ***


       FLASHPOINT

 

 

Le sorprese continuano (e poche sono piacevoli)

 

-Sono tornato- annunciò Barry aprendo la porta.

-Sempre in ritardo naturalmente- sospirò bonario il dottor Allen.- Com’è andata ?-.

-Non male. Il lavoro mio e di Cisco è prossimo a una svolta-.

-Ce lo dirai mentre mangiamo, siediti che sì fredda- s’inserì Nora.

Barry quasi non sentì il sapore del cibo, felice com’era di stare con i suoi genitori; ci sarebbe voluto un po’ perché l’euforia svanisse.

-A proposito Barry, hai già fatto le valige?- gli domandò a un tratto sua madre.

-Le valige?- ripetè stupito l’ex poliziotto.

-Sì Barry le valigie. Sai quelle cose in cui si mettono vestiti, ed altri effetti personali quando si deve andare da qualche parte, per alcuni giorni- fece Nora ironica. All’espressione perplessa del figlio aggiunse:- Barry non ti ricordi? Devi andare a Star City con Oliver tra tre giorni! E ti tratterrai lì altrettanto-.

-Ah già! Certo … ma dove ho la testa? Ehm[MR1]  … non ti preoccupare farò le valige subito dopo mangiato-.

-So che è inutile dirtelo- fece all’improvviso Henry.- Ma ti prego, mentre sei lì non cercare di vedere in azione Green Arrow-.

Se la frase precedente aveva sorpreso il ragazzo questa lo sconcertò.

-Tu conosci Green Arrow?- chiese sbalordito.

-E chi non lo conosce quel pazzo?- sospirò il medico.- E’ su tutte le prime pagine, almeno una volta a settimana-.

-Pazzo io non direi- commentò la signora Allen.- A me sembra uno che vuole aiutare la sua città-.

-Potrà colpire solo i delinquenti, ma ciò non toglie che si è lasciato dietro una scia di vittime lunga come la Via della seta- dichiarò in tono definitivo il padre di Barry. -Questa è una visione brutale della giustizia che non condivido. E poi chi gli dà il diritto di essere giudice, giuria e boia?-.

La discussione proseguì ma l’ex vigilante non ascoltava più.

Era ormai chiaro che in “Flashpoint” come l’aveva chiamato Eobard, Oliver non fosse Green Arrow, ma il fatto che lo fosse qualcun altro era un po’ strano per Barry, che per la prima volta cominciò a interrogarsi sulla legittimità di quanto aveva fatto: aveva ogni diritto di modificare la sua vita, ma per quella degli altri… bè il discorso cambiava.

Fino a quel momento non aveva visto cambiamenti negativi, ma se a causa sua la vita di qualcuno fosse peggiorata, che avrebbe fatto?

Non lo sapeva e non voleva nemmeno pensarci

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“Altra mattina di lavoro” si disse il velocista mentre entrava in ufficio.

-Ehi amico- lo salutò Cisco.- Allora fatto progressi con l’oculista per l’infanzia? Ricorda che sei in debito con me di una ragazza sexy-.

-Il mio istinto di playboy è ancora attivo a quanto pare- fece Oliver mentre entrava nell’ufficio.- Ti vedi con una ragazza sexy e non mi dici niente? Chi è?-.

-Un’oculista pediatrica- s’intromise Cisco.

-Frena. Oculista pediatrica? Hai chiesto di uscire alla dottoressa di William?- ridacchiò il miliardario.

-Nooo- gemette Cisco.- Se è la dottoressa di William, allora è in debito con te per averla incontrata … e tu sei già sposato! Non me ne va bene una!-.

-IO NON VOGLIO USCIRE CON CAITLIN!- sbottò irato Barry.- Semplicemente è una persona, che mi piacerebbe conoscere meglio-.

-Dicevo anch’io così- rise bonariamente Oliver, asciugandosi una lacrimuccia immaginaria.- Crescono così in fretta … scherzi a parte volevo mettermi d’accordo con te sugli ultimi particolari per il viaggio. Se vuoi venire nel mio ufficio…-.

Barry annuì e poco dopo i due erano nella direzione, una stanza semplice ma elegante: la scrivania elaborata e la sedia in pelle erano l’unica cosa che le conferiva una certa grandeur.

-Allora da dove cominciamo?- chiese Allen.

-Bè innanzitutto dal dirti grazie-sospirò l’ex arciere.- Sei molto gentile ad accompagnarmi tutti gli anni. La rendi un po’ meno dura-.

Non sapendo a cosa si riferisse Barry si limitò ad annuire, fin quando l’amico non aggiunse: -Non riesco a credere che siano passati già dieci anni, dalla morte di Thea-.

Quello fu un vero colpo allo stomaco per Barry.

-Continuo a pensare che avrei dovuto accompagnare io mio padre in quel maledetto viaggio sul Queen’s Gambit- riprese il nativo di Starling.- Ma William era ancora piccolo … non me la sentivo di lasciarlo per due settimane. Io ero già un uomo adulto… magari sarei riuscito a cavarmela durante l’esplosione dei motori, ma una ragazzina come lei …-.

Barry era pietrificato. Era morta anche Thea sul Gambit? Aveva causato – sia pure indirettamente- la morte di una persona?

-Diamo un taglio ai discorsi tristi. Questa ragazza com’è?-.

-Simpatica e intelligente. Appassionata del suo lavoro, compassionevole, premurosa...-.

- … E brava a far colpo a quanto pare- rise il giovane Queen.- Bè potrai aggiornarmi in viaggio, dopodomani. Ti va di andare insieme alla stazione?-.

Il ragazzo si limitò ad annuire troppo preso dai suoi dilemmi morali, mentre Oliver programmava il viaggio.

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Poche ore dopo Barry, Oliver e Cisco si stavano concedendo un caffè da Jitters, quando delle urla che provenivano dalla strada attirarono all’esterno loro e altri clienti.

Sul marciapiede c’era Joe West intento a urlare a Jefferson Jackson:- Ma ti sembra modo di parcheggiare? Mi hai ammaccato il paraurti! Hai danneggiato una proprietà pubblica!-.

-E ho detto che mi dispiace, e mi sono offerto di riparlo io stesso!- sbottò irato Jax.- Ora posso andare a prendere un caffè o deve essere incriminato?-.

L’ex Firestorm girò i tacchi e si diresse verso il bar, ma il poliziotto lo afferrò per la collottola ringhiando:- Tu te ne vai solo quando lo decido io!-.

Fu davvero troppo.

Il giovane Jefferson irato sferrò un cazzotto alla mascella dell’altro uomo di colore sbottando:- E’ ora che qualcuno t’insegni, che avere un distintivo non autorizza ad essere prepotente!-.

-Razza di scarafaggio se è la rissa che vuoi, non sarò certo io a tirarmi indietro!-.

-Joe ti prego calmanti- fece Eddie Thawne appena sopraggiunto.

-Fatti i fatti tuoi Thawne!-.

-Il mio partner che si mette a fare a botte con un passante sono affari miei. Calmati o farò rapporto al capitano Mendez- dichiarò il poliziotto in tono sicuro.

-Tutto bene Barry?- domandò Oliver mentre Eddie riportava il collega in auto scusandosi con Jax.- Sembra che tu abbia visto un fantasma-.

Il velocista era sconvolto ma riuscì a rispondere:- Niente… solo andavo a scuola con la figlia di quell’uomo-.

-Poveraccia- commentò Cisco con ardore.

Com’era possibile che Joe avesse reagito in quella maniera? Era sempre stato un uomo calmo e gentile … adesso invece sembrava uno che andava in giro a cercare la rissa.

Eddie invece sembrava lo stesso di sempre … e averlo rivisto vivo era stato bello per il velocista.

“In fondo è normale che anche qui ci siano dei problemi” si disse Barry cercando di calmarsi. “E di certo potrò risolverli. Devo solo saperne di più”.

Avrebbe indagato (era pur sempre un ex-poliziotto), scoperto quali eventi avessero generato ciò che non andava nel suo mondo. Avrebbe risolto tutto.

E il suo soggiorno a Star City sarebbe stato un buon momento per cominciare a raccogliere informazioni.

 

 

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTORE

Ebbene sì sono tornato! E nel prossimo capitolo faremo una capatina a Star City… dove rivedremo volti noti e meno noti.

Non succede molto qui, ma dopotutto è un capitolo di transizione… nel prossimo ci sarà più carne al fuoco e qui si doveva solo aumentare un po’ l’aspettativa.

Spero che tutti voi abbiate passato delle buone feste e che il capitolo vi piaccia.

Ci terrei anche a ringraziare gaialor95 e Nerowolf per aver recensito lo scorso capitolo.

Grazie anche a chi segue/preferisce/ricorda questa storia e a chi legge e basta ma se voleste recensire mi farebbe molto piacere.


 [MR1]n

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Capitolo 6
*** Starling City: 2016 ***


                    Flashpoint

 

 

           Starling City: 2016

 

 

Il giorno successivo trovò Barry e Oliver in treno diretti a Star City.

Il velocista ancora si tormentava per la morte di Thea, ma vedere Oliver salutato con baci e abbracci da moglie e figlio aveva, contribuito a rincuorarlo.

Avrebbe annullato quell’evento una volta saputone di più su di esso: si trattava solo di avere pazienza.

Forte di questa convinzione era addirittura riuscito a godersi il viaggio e la compagnia di Oliver per quanto non fosse certo un lieto evento, quello a cui si stavano recando.

Alla stazione i due furono accolti da una voce che gridava:- Ollie! Da questa parte!-.

I due si voltarono e si ritrovarono di fronte a un ragazzo alto, coi capelli neri corti e gli occhi del medesimo colore.

-Tommy!- chiamò Oliver allegro, un attimo prima di abbracciare il giovane Merlyn.

-Ehilà Ollie!- rispose l’altro non meno euforico.- Ciao anche a te Barry- aggiunse poi rivolto al velocista.

Un’altra fitta alla tempia donò al ragazzo un’immagine di Tommy  che ricopriva il ruolo di testimone al matrimonio di Oliver.

-Sicuro che non ti procurerà difficolta con tu-sai-chi, essere venuto a prendermi?- chiese l’ex-arciere mentre il gruppetto entrava nell’auto di Tommy.

-Oliver il capitano Lance non è Voldemort- sbuffò Tommy.- Ed è il mio superiore solo al dipartimento di polizia. Non è certo simpatico, ma non è nemmeno tipo da abusare della sua posizione per stupide ripicche-.

-Sono passati anni, ma ancora non riesco a credere che tu sia diventato un poliziotto-.

-All’inizio mi sono arruolato solo per vendicare mio padre- ammise Tommy.- Sognavo ogni notte, di avere quel bastardo dell’arciere di fronte alla canna della mia pistola… poi col tempo ha iniziato a piacermi: non solo aiuto la mia città, ma dimostro che non è necessario infrangere la legge per farlo-.

Malcom Merlyn era stato eliminato dal nuovo Arrow dunque, e ciò aveva dato una nuova direzione alla vita del figlio… ma quello che contribuì davvero ad attenuare un po’ del senso di colpa di Barry per la morte di Thea però fu vedere che The Glades era ancora in piedi. La missione era fallita del tutto quindi.

Non era l’unica differenza: la Queen Consolidated era ancora attiva, e Barry fu piacevolmente sorpreso anche quando arrivarono a Villa Queen e vennero accolti da Robert.

-E’ bello vederti figliolo- sorrise l’uomo.- Mi spiace solo che William non sia potuto venire-.

- Anche a me, ma purtroppo non poteva mancare alla prima partita della stagione… e poi è solo la terza da titolare… -.

- … E si divertirà di più a giocare a baseball con i suoi amici, che a commemorare una zia che non ha mai conosciuto- completò Robert.- Non preoccuparti, lo capisco benissimo. E’ meglio evitare certe esperienze a un bambino della sua età. Lieto di vederti Barry, spero che tu stia bene-.

Dopo l’affermativa risposta del metaumano l’uomo suggerì che i suoi ospiti andassero a rinfrescarsi.

-Io vi lascio- fece Tommy.- Ho appuntamento con Walter… da quando lo gestisce lui, il Merlyn Global Group non ha avuto un solo problema, eppure lui insiste a farmi un resoconto mensile dello stato della società-.

-La mentalità del super lavoro- sospirò Robert.- Salutalo da parte mia-.

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-Diamo un taglio ai pensieri tristi- esclamò Oliver un’ora dopo il loro arrivo, entrando nella stanza di Barry.- Andiamo a fare una passeggiata… è tanto che non vengo nella mia città e la cerimonia sarà solo domani-.

Il giovane Allen annuì e poco dopo i due erano nell’auto guidata da Diggle … gli spiaceva che lui e Oliver avessero perso la sua amicizia, ma in fondo era stato un piccolo prezzo da pagare, per la salvezza di tutte quelle vite.

 

Comunque il ragazzo non potè soffermarsi a lungo su quei pensieri, dato che continuava a vivere flashback : di come durante lo stage, Oliver di tanto in tanto lo portasse in giro per locali, la notizia della gravidanza di Samantha, il suo aver convinto Oliver a prendersi cura del piccolo, la notizia del naufragio del Gambit… e sarebbe andato avanti così chissà quanto se un esplosione colossale, non avesse provocato il crollo di un edificio poco distante. Roba da far riemergere chiunque dalle memorie.

Dig fece inversione a U esclamando:- State calmi signori. E’ tempo che mi guadagni la paga-.

Barry era prontissimo ad andare a vedere cosa stesse succedendo, ma si disse che la sua priorità doveva essere la sicurezza di Oliver e Diggle … e anche se non lo sapeva c’era già chi ci pensava.

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Green Arrow schivò il proiettile dello Spettro e lo trafisse al petto con una freccia.

-Overwatch, quanti ce ne sono?- ringhiò il vigilante.

-I sensori termici ne rivelano altri cinque-.

Aveva temuto di peggio. Magari Darkh stava esaurendo gli uomini da sacrificare nella sua folle lotta contro Starling City.

I membri dell’H.I.V.E. balzarono addosso all’Arciere Smeraldo come un solo uomo, ma quest’ultimo se ne liberò con irrisoria facilità.

Il primo lo atterrò con un semplice montante. Ai due successivi sbattè le teste l’una contro l’altra, in perfetto stile fumetti di supereroi. Il quarto lo stese infilzandogli l’occhio con un freccia. L’ultimo ebbe l’uscita di scena più spettacolare: venne afferrato per la collottola e lanciato già dal tetto su cui si era svolto lo scontro.

-Bel lavoro capo. Porterai alla base tutti quelli che sono ancora vivi per interrogarli ?- domandò la voce all’altro capo dell’auricolare.

-Negativo, uno basterà. Però ce ne occuperemo stasera, ora devo dedicarmi alla mia altra attività- rispose laconicamente l’uomo.- Passo e chiudo-.

Poco dopo era sparito portandosi via uno degli Spettri.

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-Oliver! Barry! State bene? Ho appena saputo dell’attentato- gridò Robert Queen correndo incontro ai suoi ospiti appena furono tornati.

-Ce la siamo cavata con un grosso spavento- rispose il Queen più giovane.- Ma immagino, che dovremo rinunciare alla compagnia di Tommy stasera: dopo un disastro del genere tutte le forze di polizia, saranno sul campo-.

-Stesso dicasi per gli aspiranti sindaci- sospirò il padre. – Mi spiace, ma dovrete fare a meno anche della mia compagnia-.

- Non è detto. Mi piacerebbe assistere al tuo discorso… dovrò pur abituarmi ad avere un padre sindaco-.

Barry era tutt’altro che entusiasta dell’idea ma quando Robert invitò anche lui, non potè far altro che accettare.

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTORE

Ed eccomi di nuovo qui. Scusate per il ritardo ma l’università mi ha tenuto impegnato. Per farmi perdonare ho cercato di sfornare un capitolo più lungo del solito.

Eccoci a Star City a vedere come Flashpoint abbia cambiato le cose anche qui (d’altronde nei fumetti l’intero universo DC ne era rimasto sconvolto).

Be’ non ho altro da dire se non a presto, grazie a chi ha recensito lo scorso capitolo, e a chi segue/preferisce/ricorda questa storia.

Un commento comunque è sempre gradito, e mi aiuta a migliorare quindi perché non lasciarne uno?

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Capitolo 7
*** Starling City: 2016 (parte II) ***


      Flashpoint

    Starling City: 2016 (parte II)

 
 
-So che non è proprio quello che ti aspettavi, ma ci tenevo a stare un po’ con mio padre- borbottò Oliver rivolto a Barry, mentre entravano nel centro conferenze.- E poi questa è una cosa importante… -.
-Lo capisco benissimo Ollie – sospirò il velocista.- E poi non siamo certo venuti qui per divertirci. Sei perdonato… se prometti di farmi avere una giornata libera-.
L’amico sorrise:- Due. Così avrai tutto il tempo di pianificare un bell’appuntamento con quell’oculista…-.
Barry non potè replicare a causa dell’arrivo di Robert e di altri due uomini:- Bene è tutto pronto… Oliver, Barry vi ricordate del mio assistente personale Cooper Seldon?-.
-Certamente. Spero lei stia bene signor Seldon- rispose cortesemente Oliver.
Barry era un po’ meno tranquillo (aveva sentito parlare di quel tipo), ma decise semplicemente di restare all’erta.
Robert era a metà del suo discorso quando un’esplosione fece tremare l’intero edificio:- Gli Spettri!- urlò qualcuno.
Tre colpi di pistola fecero eco a quel grido, e Robert venne salvato dall’intervento di Diggle che lo gettò a terra all’ultimo momento esclamando:- Stia giù signor Queen. E’ tempo che mi guadagni la paga-.
Barry rimase sconvolto ma prima ancora che potesse pensare d’intervenire Oliver lo afferrò per un braccio e lo spinse fuori dalla linea di tiro:- L’uscita è a destra! Corri Barry! Corri!-.
Detto ciò il biondo si lanciò nella direzione del padre che era già a metà strada verso l’uscita.
Era l’ultima cosa che volesse fare ma a Barry non restò che entrare in azione, e in pochi nanosecondi disarmò tutti gli spettri a supervelocità.
Poco dopo si trovò fuori con i Queen, mentre gli tornava vagamente in mente il pranzo di nozze di Oliver.
Dato che non era parente di Robert e pertanto non a rischio il capitano Lance sopraggiunto poco dopo, disse a Barry che non era necessario impegnare uomini a difenderlo, e lo invitò a trovarsi un motel in cui trascorrere la notte, mentre Oliver sarebbe statO al sicuro guardato a vista da degli agenti.
L’ex CSI non potè non ammettere la fondatezza del ragionamento, ma il tono spocchioso usato da Quentin lo infastidì non poco: sembrava più quello di un ufficiale nazista che si rivolgesse a un sottoposto incapace, che quello di un poliziotto in teoria intento a rassicurare un civile, sulla sorte di un amico.
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La stanza 52 del Gustin Motel, era di quanto più lontano si potesse immaginare dal lusso di Villa Queen, ma Barry aveva altro per la testa.
Le sue ricerche su Thea avevano dato esito positivo, ma vedendo tutti i cambiamenti già avvenuti, Barry aveva preso a chiedersi se fosse opportuno salvarla.
Vero aveva salvato i suoi genitori, ma in fondo lì si era limitato ad aggiustare il danno fatto da Eobard… e già così aveva stravolto un bel po’ di cose. Salvando Thea rischiava di far morire Oliver? Di farlo finire con cinque figli?
Per schiarirsi le idee, il giovane Allen decise di fare quattro passi, e in breve si ritrovò di fronte alla Queen Consolidated.
In un’altra vita era andato in quel luogo dopo aver saputo di un furto strano perché… perché… perché ? Non se lo ricordava più…
In compenso ricordava molti dettagli dello stage fatto con Samantha, la crescente amicizia con lei e Oliver, quando la ragazza gli aveva parlato della gravidanza…
Abbassando lo sguardo Barry riuscì a stento a trattenere un grido: a pochi passi da lui c’era l’Incappucciato!
L’uomo era di schiena e non lo aveva visto, cosa che permise a Barry di seguirlo, fino a un vicolo dove schiacciando vari mattoni aprì una porta nascosta.
Barry non ebbe difficolta a ripetere il procedimento e ad infilarsi nell’ingresso segreto. Voleva sapere che ne era di Felicity, se era al fianco di questo “nuovo” Green Arrow.
Percorso uno stretto corridoio il giovane Allen si ritrovò nell’Arrowcaverna.
-Ma che cosa… - fece allibita una voce maschile, prima di esclamare con tono più autoritario.- Ingresso non autorizzato!-.
A parlare era stato Cooper Seldon ma prima di poter registrare l’informazione Barry si ritrovò a tu per tu, con l’Incappucciato.
L’uomo tentò di sferrargli un montante ma i super riflessi di Barry, gli permisero di evitare il colpo con facilità.
-Come hai trovato questo posto?- ringhiò il vigilante.-Oliver lo sa?-.
La maschera e il cappuccio la coprivano bene, ma Barry capì che la faccia che aveva davanti era quella di Robert Queen.
-Signor Queen?!- esclamò allibito il velocista.
-Rispondi! Oliver lo sa?!- tuonò l’altro.
-Non sa niente, sono arrivato qui per caso! Ho visto l’incappucciato e l’ho seguito! Ma come…-.
- Cinque anni su Lian Yu, e la morte di mia figlia mi hanno aperto gli occhi. Devo fare ammenda. Devo salvare la mia città- rispose Robert in tono stanco. -Vattene Barry e ti prego non dire nulla ad Oliver. Ha una bella vita, e non voglio rovinargliela trascinandolo nel mio mondo-.
Barry non potè far altro che annuire e andarsene.
-E se adesso andasse alla polizia?- mormorò Cooper.
-Non lo farebbe mai. E ora torna al computer Green Arrow e Owerwatch hanno ancora da lavorare-.
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Barry non sapeva come metabolizzare ciò che aveva accaduto.
Quel Seldon era vivo, ed era un vigilante anziché un delinquente e questa era indubbiamente una cosa buona, ma comunque gli faceva un po’ strano, vederlo dall’altra parte della barricata.
Lo squillo del telefono lo distrasse da quei pensieri.
L’urlo che uscì dall’apparecchio, quasi gli forò i timpani: -BARRY! STAI BENE?! HO VISTO ALLA TV L’ATTENTATO, HO PROVATO A CHIAMARTI PER ORE…-.
-Sto bene mamma- balbettò il metaumano.- Sì…  anche Oliver sta bene calmati…-.
-CALMARMI?! MA LO SAI CHE ABBIAMO PASSATO IO E TUO PADRE?! POTEVI CHIAMARCI DOPO L’ATTENTATO, INVECE DI ASPETTARE CHE LO SAPESSIMO DAL TELEGIORNALE!-.
-Sì mi dispiace, non ci ho pensato- mormorò il ragazzo. Essendo stato per anni, supereroe e orfano non aveva pensato di chiamare a casa.
In fondo doveva ancora abituarsi a quella nuova vita.
 
 
 
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
Mi spiace davvero per il ritardo, ma l’università quando ci si mette è una galera.
Che ne dite? Abbiamo dato un’occhiata al nuovo Team Arrow, e presto avremo un altro po’ d’azione.
Grazie come sempre a chi legge/recensisce/preferisce/segue e alla prossima.

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Capitolo 8
*** Starling City 2016 (parte III) ***


           Flashpoint

 

         Starling City 2016 (parte III)

 
Il resto della nottata si svolse senza incidenti, e il mattino dopo una piccola folla era di fronte alla tomba di Thea.
Robert, Oliver e Tommy parlarono a turno di Thea, rievocando episodi della sua infanzia, e momenti che avevano condiviso con lei. Il giovane Allen ascoltò sentendo un gran peso sul cuore. Il peso della colpa.
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-Ehi Barry dove stai andando?- chiese Tommy quando intercettò il giovane Allen da che si avviava verso l’uscita di Villa Queen.
-A cercarmi un fast food- rispose l’ex-vigilante.- Ollie e Robert sono appena andati a pranzo. Avevano invitato anche me, ma ho pensato fosse meglio lasciarli soli-.
-Hai fatto bene- convenne il giovane Merlyn.-Cielo se penso che sono passati quasi dieci anni… passavo talmente tanto tempo qui, che era come se Thea fosse anche la mia sorellina. Ti farei volentieri compagnia io, ma devo tornare in servizio-.
“Non hai idea di quanto fosse vero” pensò Barry, prima di rispondere al poliziotto di non preoccuparsi.
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Mentre si sedeva a un tavolo di un Big Belly Burger Barry non riuscì a non pensare, all’incontro avuto con Caitlin a Central City.
Il ragazzo sentì crescere in sé il desiderio di sentire la sua voce, e per un attimo prese in considerazione l’idea di telefonarle… poi però si disse che non era il caso. Per quanto amichevole fosse stata con lui, dal punto di vista della ragazza loro si conoscevano appena. Non sarebbe stato appropriato chiamarla.
Però per quanto fosse vicino a Oliver, e si sentisse in colpa per la scomparsa di Thea, Barry non vedeva l’ora di tornarsene a casa. Aveva una vita tutta da scoprire e doveva ancora rintracciare Iris.
In quel preciso istante la mente di Barry fu invasa dalle immagini più disparate: un ragazzo sui quattordici anni che picchiava un coetaneo mentre una ragazza di colore rideva, i suoi genitori applaudivano durante la consegna del diploma, Thea che abbracciava forte Oliver sui binari di una stazione, lui e Cisco che si stringevano la mano …
Per quanto utili quei flashback erano abbastanza disorientanti… così qui aveva conosciuto Cisco sul posto di lavoro invece che… che… che… dove l’aveva conosciuto nella linea temporale precedente?
Sempre ai Laboratori, ma quando? Subito dopo… subito dopo essersi svegliato dal coma, sì. Barry ansimò. Per ricordare quell’evento gli ci era voluto parecchio, e il ricordo in sé era alquanto nebuloso… cosa stava succedendo?
 
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-Un bourbon con ghiaccio- sbuffò Oliver rivolto al barista.
-Per me un whisky- ordinò il velocista.
Il bar era presente nei suoi nuovi ricordi, quindi non si era stupito quando l’ex-arciere gli aveva proposto di andare a bere qualcosa lì, ma gli faceva uno strano effetto trovare familiare un posto in cui non era mai stato.
-Mi fa piacere stare con mio padre, ma mi mancano William e Samantha- sospirò l’ex-arciere.- Mi piacerebbe che potessimo vivere tutti nella stessa città, ma Samantha non vuole saperne di tornare a Starling City . E posso capirla, è diventata una città pericolosa… e mio padre è ancora più a rischio, perché dice di volerla salvare. Mi piacerebbe aiutarlo, ma ho un figlio piccolo e una moglie… e devo pensare a loro prima di tutto-.
-Oliver non devi giustificarti, né con me, né con te stesso-.
-Il fatto è che… mio padre mi dà un tale esempio tutti i giorni… come posso anche solo sperare di competere ? Come posso rendere William orgoglioso di me, come io sono orgoglioso di lui?-.
“Tu hai fatto cose che mi rendono fiero di esserti amico, chiunque sarebbe fiero di averti per padre” pensò il giovane Allen. Ma certo non poteva spiegare a Oliver tutta la storia. Magari gli avrebbe anche creduto se gli avesse mostrato le prove, ma ne sarebbe rimasto sconvolto a vita.
-Senti mio padre è un semplice medico, e io ne sono molto orgoglioso. Non si viene ispirati solo dalle azioni eroiche, ma anche da ciò che si vede ogni giorno. Tu sii onesto, avveduto, e affettuoso e sarai un modello per William, come lo sei stato per me-.
-Accidenti! Non avrei mai creduto di poterti fare da modello!- rise l’amico.- Tutti mi dicevano sempre di prendere esempio da te!-.
-Ricordo- fece Barry mentre altre immagini gli riempivano la mente.
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“Ancora una serata e poi si ritorna a casa” si disse soddisfatto il metaumano. Ormai cosa poteva succedere? Dopo la cena a Villa Queen, sarebbero andati a letto, e ripartiti di buon’ora il mattino successivo. Tuttavia le certezze di Barry subirono un duro colpo, già mentre si recavano alla villa. Infatti tra i giornalisti che assediavano Robert e Oliver riconobbe una voce fin troppo nota.
-Iris West Central City Picture News. Mi permetterebbe una domanda signor Queen?-.
-Certamente. Tanto riuscirebbe a scrivere qualcosa di sgradevole su di me, anche se non le rispondessi, quindi tanto vale facilitarle il compito. A proposito il dottor Wells, ha trovato l’ultimo articolo che lei ha scritto sui Laboratori S.T.A.R. di una perfidia incantevole-.
Iris parve decisamente imbarazzata:-Bè… forse mi sono espressa in modo duro, ma i vostri recenti rapporti con il governo e le Stagg Industries non sono stati proprio idilliaci e girano strane voci…-.
-… Che proprio non immagino chi possa aver diffuso- replicò sarcastico Queen.- Ora se vuole scusarmi, dovrei andare alla cena commemorativa di mia sorella. Sappia che mio padre, non è tipo da lasciarsi intimidire, e che alla S.T.A.R. non abbiamo nulla da nascondere. Buona giornata-.
Barry provò a fare un cenno alla mora, ma lei non lo notò neppure, impegnata com’era a cercare di tenere il passo con Oliver. La donna continuò a bombardare quest’ultimo di domande, ma lui la ignorò completamente, strattonando via l’amico, sconvolto dall’apparizione della figlia di Francine.
-Quella West è peggio di una iena!- ringhiò Oliver una volta che lui e Barry furono rimasti da soli.- Ma lo sai che una volta ha provato a sedurmi, per strapparmi confidenze? E dire che è pure fidanzata-.
-Io… non posso crederci…- balbettò Barry.
-Perché la conosci?-.
-Era una mia compagna di scuola… la figlia del poliziotto dell’altro giorno-.
-Ah bè questo spiega tutto… solo Tony Woodward, potrebbe volersi imparentare con gente del genere- sbuffò l’ex-vigilante.
Quel nome colpì Barry con la forza di una sprangata in faccia.
-Aspetta chi?!- domandò basito.
-Tony Woodward il pugile, sai quello che chiamano Girder… è pure finito sui giornali per l’eccesiva violenza… è lui il fidanzato di Iris West. Certo forse dovrebbe cambiare il suo nome d’arte, da “Girder” in “El toro” … West è famosa per usare mezzi ben poco ortodossi, per ottenere informazioni. Barry stai bene?!-.
L’ultima frase fu urlata dato che Barry era notevolmente impallidito.
-Sì è solo che… Iris da bambina era così gentile… e Woodward era un bullo odioso. Non riesco a credere che … che…-.
-Col tempo la gente cambia. E non sempre in meglio- osservò Oliver.
Già, ma questo è un cambiamento che posso… che devo risolvere… e che mi coinvolge molto più della morte di Thea” si disse Barry. “Oh Iris… ma cosa ti è successo?”.
Il giovane Allen era così preso dalle sue riflessioni, che dovette informarlo Oliver dello squillare del telefono, e Barry si riscosse dal suo stato di torpore vedendo che a chiamarlo era stata Caitlin.
“Ti prego fa che non siano cattive notizie” pensò il ragazzo mentre rispondeva.
-Pronto Cait?-.
-Cait?- fece l’oftalmologa in tono perplesso.
Barry si diede mentalmente dell’idiota. Non avrebbe dovuto usare, un soprannome tanto confidenziale. Non aveva più il rapporto di prima con la ragazza… e anche questo faceva male.
-Ehm… scusa ho l’abitudine di potare i nomi… come mai mi hai chiamato?- balbettò il figlio di Henry sotto lo sguardo divertito del giovane Queen.
-La chiamata mi è partita per sbaglio- ammise candidamente la ragazza .-Ma mi fa piacere sentirti. Come va?-.
-Sono a Starling City per aiutare un amico… ma tornerò a casa al più tardi dopodomani-.
-Be’… allora forse ci vedremo al fast-food. Buonanotte-.
-Buonanotte- ripetè il ragazzo chiudendo la chiamata.
Oliver fece un leggero applauso.
-Chiaramente c’è terreno fertile, ma non è una che va per le spicce. Hai fatto bene a non chiederle di uscire… e meglio che tu lo faccia a quattr’occhi, dopo che sarete entrati un po’ in confidenza. E non dire che non t’interessa- fece l’uomo vedendo che Barry stava per replicare.- Hai sorriso nel sentire la sua voce-.
Barry non aveva mai pensato all’ex-compagna di team in quel senso… eppure… eppure cosa c’era in Caitlin Snow che non potesse attrarre un uomo? Era
bellissima... intelligente... spiritosa... in una parola perfetta. No a lui piaceva Iris… o gli era piaciuta fino alla quinta elementare, prima che diventasse un’odiosa snob.
“No Iris è… è…”cercò di dirsi Barry, ma i momenti vissuti con la giovane West erano spariti dalla sua mente.
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A Central City Caitlin ripose il cellulare. Era stranamente felice che le fosse partita la chiamata. C’era qualcosa che le piaceva di quel Barry Allen
“Sembra carino. Ed è da un po’ che non esco con qualcuno… però aveva detto di non volerci provare, che abbia una ragazza?”.
L’oftalmologa scosse il capo e tornò alla pizza che stava mangiando, Non era stata una di quelle che passavano ore a farsi film mentali, sul fatto che forse piacciono ad un ragazzo a sedici anni, e certo non lo sarebbe diventata a ventisei.
Eppure il viso di Barry Allen continuava a tornarle alla mente.
 
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
Era un secolo che non aggiornavo questa fic, ma purtroppo le mie idee erano scese a zero. Spero di poter fare più in fretta col prossimo capitolo, con cui concluderemo la visita a Starling City.
Grazie infinite a Nerowolf per la recensione allo scorso capitolo, e a chi legge/segue/ricorda/preferisce.
 

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Capitolo 9
*** Starling City 2016 (parte IV) ***


Flashpoint

 

Starling City 2016 (parte IV)

 
 
Il mattino successivo Barry si alzò di buon umore. Non vedeva l’ora di tornare a Central City e cominciare a studiare un piano per sistemare le cose. Purtroppo si trovò Robert di fronte appena uscito dalla sua stanza.
-Dobbiamo parlare- sentenziò il miliardario. Barry deglutì in difficoltà. Robert Queen era una persona di cui aveva sempre e solo sentito parlare, ma questa versione del padre di Oliver era certo di conoscerlo da anni.
-Senta signor Queen, non voglio avere guai. Faccia le sue cose da supereroe finché vuole. Oliver da me non saprà nulla. Dirglielo o meno è una sua decisione- lo anticipò il giovane Allen.
-Hai preso la cosa con molta tranquillità- rilevò Robert. - Decisamente troppa-.
-Be’ da uno che è sopravvissuto su un’isola deserta per cinque anni, ci si attende che abbia abilità particolari… avevo qualche sospetto, ma non ne ho mai parlato con Oliver. Né con nessun altro glielo assicurò-.
Robert gli piantò addosso uno sguardo indagatore, ma alla fine parve abbastanza convinto. In fondo conosceva Barry, era uno dei migliori amici di Oliver da anni… era stato anche merito suo se suo figlio aveva messo la testa apposto. Forse, si poteva fidare.
 
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Tommy aveva avuto un permesso per poterli accompagnare alla stazione (Quentin gli aveva detto che prima Oliver avesse lasciato la città, meglio si sarebbe sentito lui, quindi se doveva portare via quel rompiscatole fedifrago poteva prendersi tutti i permessi che voleva, cosa che non era stata affatto gradita al giovane Merlyn, che però non aveva voluto iniziare un litigio, anche se aveva pensato che il superiore dopo tutti quegli anni, avrebbe anche potuto smetterla con quelle frecciatine).
-Sai figliolo mi spiace che tu sia venuto solo per una circostanza così triste- ammise Robert, mentre prendeva posto in auto accanto al figlio. - Ed è tanto che non vedo William…-.
-Non trovo sicuro portarlo qui lo sai. Se potessi venire tu, magari a Natale…-.
-Forse anche un po’ prima… se riesco a liberarmi…-.
Barry si disinteressò della conversazione. Per un attimo contemplò l’idea di mandare uno SMS a Caitlin, ma poi decise di non farlo. Come aveva detto Oliver, non doveva essere troppo invasivo.
Eh? Ma no, lui non voleva uscire con Caitlin… o invece voleva? Era tutto così confuso… la dottoressa era così bella… e lui sapeva anche quanto fosse dolce, intelligente, leale, comprensiva…
“Ma che vado a pensare la conosco appena!” si disse Barry. “Eh? Appena? Ma se abbiamo collaborato per due anni…”.
A liberarlo da quelle riflessioni ci pensò il sollevarsi dell’auto, che venne scaraventata via tra le urla degli altri passeggeri. Per fortuna la macchina non si capovolse, durante l’atterraggio e il gruppo riuscì ad uscire. Dinanzi a loro si stagliava un essere il cui vestiario era di color giallo-nero con un motivo esagonale a nido d'ape, e un elmo che ricordava la testa di un insetto.
Tommy estrasse la pistola e sparò, ma il nemico si limito a scomporsi in una miriade di particelle giallo-nere, per poi ricomparire davanti al giovane Merlyn e metterlo K.O. con un calcio sulla faccia.
Robert non poteva agire così allo scoperto. Barry aveva appena finito di pensarlo, quando il miliardario urlò. Otto spettri si stavano dirigendo verso di lui, ma all’improvviso vennero freddati da alcuni proiettili sparati dall’alto. Quattro droni avevano preso a bersagliare i loro nemici.
Il robot (non poteva che essere il risultato di un ammasso di naniti) si dissolse di nuovo e le parti s’infiltrarono in un drone, distruggendolo dall’interno.
Barry era pronto a usare la sua supervelocità, quando gli altri droni rilasciarono un frastuono assordante che disintegrò le api robot.
“Brie Larvan ha colpito ancora, ma per fortuna la mia frequenza ha disintegrato i suoi robot. Abbiamo perso solo un drone”. Questo fu il messaggio che Robert ricevette da Cooper.
 
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-Stavamo per andarcene e invece veniamo trattenuti per essere interrogati su un altro attentato. Cos’è diventata questa città! - sbottò Oliver quando furono arrivati alla stazione di polizia.
“Sfido, senza di te e gli altri… tuo padre però sembra essere un sostituto capace”.
Un Green Arrow c’era e poi se lui aveva deciso di chiudere con quel tipo di vita, perché non avrebbe dovuto farlo anche Oliver?
 
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Fu con un certo sollievo che Barry montò sul treno del pomeriggio per Central City. Robert non li aveva accompagnati con la scusa di una riunione, ma Barry era certissimo che volesse dare la caccia agli Spettri. Avrebbe dovuto informarlo di Darkh… ma come poteva essere certo che fosse lui il loro capo anche in quella nuova sequenza temporale?
Magari doveva solo fregarsene di tutta quella storia. Tornare a casa, stare con la sua famiglia, uscire con Caitlin…
Caitlin? Perché gli tornava in mente Caitlin? Doveva trovare un modo per aggiustare Joe e Iris… però i due West sembravano sempre così lontani dai suoi pensieri… Caitlin invece gli tornava in mente così spesso…
Ma Iris… Iris… era sempre stata così… così… come? Non la vedeva da anni, da quando i West si erano trasferiti via dal quartiere e lei aveva cambiato scuola…
Be’ si certo lì. Ma nella vecchia linea temporale i West lo avevano adottato dopo che suo padre era finito in galera, accusato a torto dell’omicidio di… di… di chi? Barry tutt’a un tratto non riusciva a ricordarselo. Di… sua madre, certo. Altrimenti avrebbe sempre potuto continuare a vivere con lei, ma ci era arrivato più per ragionamento che grazie alla memoria.
I suoi ricordi sembravano sempre più confusi… che c’entrasse in qualche modo Thawne?
-Sei parecchio silenzioso- osservò Oliver. - Tutto bene? -.
-Sì, sì non preoccuparti… ultimamente sono un po’ distratto tutto qui- rispose rapidamente Barry.
Oliver fu tentato di fare un’altra battuta sull’oculista (Barry aveva negato con troppa veemenza e da che ricordava era proprio un bel bocconcino quella Kate, Katherine o comunque un nome del genere), ma si disse che dopo aver rischiato la pelle due volte in appena due giorni, fosse poco appropriato. E pensare che soldati, poliziotti e quel matto di Green Arrow vivevano così abitualmente. Chissà come ci riuscivano. Vero che nella vita ci si abitua a tutto, ma comunque…
 
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Eobard Thawne con rabbia gettò via il sacchetto di patatine che aveva appena finito. Allen gli aveva lasciato acqua e viveri più che sufficienti, e lui era abbastanza intelligente da saperli razionare, ma l’idea di dover passare chissà quanto tempo in quella cella artigianale lo riempiva di rabbia.
“Presto tornerà. E quando si accorgerà degli effetti delle sue azioni, non avrà altra scelta che liberarmi”.
Il guaio era che potevano passare mesi prima che arrivasse quel momento e l’idea di dover rimanere rinchiuso in quello spazio poco più grande di lui, con nulla da fare se non rimuginare non era certo una prospettiva allettante. L’unico lato positivo era che avrebbe potuto studiare un piano… ma va a sapere quali cambiamenti ci sarebbero stati nella storia! Non poteva che preparare delle linee generali.
“Alterare il passato a mio vantaggio è una cosa che dovrei fare solo io! Solo l’unico che sa controllare e calcolare gli effetti delle variazioni temporali”.
Certo, in teoria Flash non aveva fatto altro che far tornare la storia sui giusti binari… ma con tutti i cambiamenti che potevano sorgere dalla sua azione, anzi che probabilmente erano già sorti la fluttuazione della storia avrebbe avuto conseguenze imprevedibili e va a sapere cosa avrebbe trovato una volta tornato a casa. Erano passati solo pochi giorni, ma si sentiva come se fosse intrappolato in quella stramaledettissima gabbia da quattro anni!
Poteva solo augurarsi che nella nuova vita di Flash presto qualcosa andasse terribilmente storto. Che accadesse qualcosa di così orribile, da fargli preferire la versione precedente, prima che si accorgesse da solo dei danni che stava provocando… ma quanto possibilità c’erano che accadesse?
 
L’abbraccio spaccacostole di sua madre fu stranamente piacevole per Barry che decise di tacere dell’ultimo attacco subito.
Notando che al telegiornale si parlava delle ultime imprese di Flash, Barry tirò un sospiro di sollievo. Non c’era più bisogno di lui lì. Poteva godersi la sua vita. E concentrarsi su Cait… su Iri… su, su… sulla ragazza che lo aveva colpito. Ci avrebbe pensato già da domani dopo il lavoro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Erano anni che non aggiornavo questa storia. Anni.
Mi spiace davvero, ma non avevo idee, poi mi sono dedicato ad altri progetti, poi ho pure perso i dati di quelle poche righe che avevo buttato giù. Comunque ho tutte le intenzioni di concludere questa fanfiction ve lo assicuro.
E spero che coloro che la seguono/ricordano/preferiscono tornino a seguirla.
A presto.

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Capitolo 10
*** Flash dei due mondi ***


Flashpoint

 

Capitolo 10: Flash dei due mondi

 
La mattina dopo appena arrivato al lavoro, Barry venne approcciato da un Cisco sorridente.
-C’è una bella sorpresa- disse in tono enigmatico, guidandolo fino a un ufficio che nella vecchia linea temporale era stato degradato a magazzino. Adesso invece conteneva una scrivania al quale era seduta una donna bionda molto familiare.
-Felicity! – fece stupito il giovane Allen.
-Ciao, Barry-.
-Ma che ci fai qui? -.
-L’incarico fuori sede è finito prima del previsto e io e Ronnie siamo tornati- rispose la bionda il cui cartellino appuntato sul petto recitava: “Felicity Smoak-Raymond”.
-Cosa?!- fece incredulo Barry. Notando lo sguardo perplesso dell’amica si affrettò ad aggiungere: - Insomma… non pensavo sareste riusciti a sbrigarvela così in fretta-.
In quel momento la porta si aprì di nuovo e ne entrò Ronnie che posò un bacio sulla testa di Felicity, circondandole le spalle con il braccio destro: - Ehi, Barry come va? -.
-Be… bene, grazie. Tu? -.
“Ronnie è sposato con Felicity?” pensò stupefatto Barry. Be’ probabilmente ciò implicava che Caitlin fosse libera…
No, ancora! Lui doveva trovare un modo per conquistare Iri… Ir… I… I…
-Bene, grazie. Per fortuna siamo riusciti a sbrigarcela in fretta su quella piattaforma petrolifera. Tesoro il signor Queen vuole che prepariamo una relazione sul lavoro svolto per la settimana prossima- rispose Ronnie.
-Nessun problema. Però, stasera andiamo al ristorante come mi avevi promesso-.
“Che mi succede? Ho l’impressione di star dimenticando qualcosa” si disse confuso Barry. “Però sono contento di aver riportato indietro Ronnie”.
D’accordo Iris e Joe sembravano peggiorati, ma Ronnie e Laurel non erano morti giovani… e poi lui si era sempre sentito responsabile per la morte di Ronnie... ma com’era morto Ronnie? C’entrava l’Anti Flash… certo, era stato per fermare la singolarità! Come aveva fatto a non venirgli in mente?
Quindi Felicity e Oliver non erano nulla di più che dirigente e impiegata… a pensarci bene era ovvio che non stessero insieme, dato che Oliver era sposato con Samantha, ma la cosa diede comunque fastidio a Barry. Aveva diritto a cambiare la sua vita, ma quelle degli altri? Però Felicity sembrava davvero felice mentre parlava con Ronnie… certo la giovane Smoak era più che in grado di far perdere la testa ad un uomo, Barry ne sapeva qualcosa, ma dovendo scegliere tra lei e Caitlin, lui non avrebbe proprio saputo che pesci pigliare… chissà perché Ronnie era finito con Felicity… e perché lui non riusciva a non pensare a Caitlin?
-Barry? Barry! - lo chiamò Ronnie.
-Ah, scusa Ronnie ero sovrappensiero. Cos’hai detto? -.
-Volevo sapere se mentre non c’eravamo ci sono state novità. Black Vulture ha ricominciato a darci problemi? -.
-Niente di serio per ora-rispose Cisco. - E lascia perdere Barry. Ultimamente ha la mente occupata dalla seducente oculista di William-.
-Senti, senti- commentò sorniona Felicity.
-Oh, ancora con questa storia? - gemette Barry. - Insomma… sì Caitlin è bella e compassionevole, intelligente, dolce, divertente, gentile, ma non intendo chiederle di uscire-.
-Davvero? E allora perché le fai tutti questi complimenti? - rilevò la bionda.
-Già Per averci avuto a che fare solo un paio di volte e basta, sembri decisamente troppo entusiasta di lei. Strano visto che è una donna con cui non ti interessa uscire- rincarò Cisco.
-E come mai ti si illuminano gli occhi, quando parli di lei? – rincarò divertito Ronnie.
-Ma vi dico che io… che io…- mormorò Barry.
Prima… nel mondo prima qualche volta aveva notato quanto Caitlin fosse carina, ma ora la cosa sembrava più importante, più reale…
Perché… perché non… chiederle di uscire?
“No, ma che penso? Io devo conquistare Iris… ma… ma perché poi? A scuola era tremenda con me... no è perché ho cambiato le cose! Caitlin, invece è fantastica in ogni linea temporale! Voglio recuperare l’amicizia con lei… e forse anche con Iris… se sta con un altro non posso provarci…”.
Barry si sentiva la testa stranamente pesante e quella strana confusione che a tratti lo colpiva, sembrava farsi sempre più forte e frequente.
 
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-Allora hai qualche notizia per me? - chiese Flash alla sua partner.
-Nessuna. The Rival non viene avvistato da giorni. In compenso, sono riuscita a prenotare in quel famoso ristorante- rispose una voce femminile.
-Bene. Allora continuo con la pattuglia-.
Pochi minuti dopo, non avendo trovato emergenze Flash si infilò in un vicolo dove si tolse il costume rivelandosi come Waly West.
-Sai Linda, dopo che ho ottenuto questi poteri, pensavo che la mia vita non potesse diventare più eccitante… poi quando ti ho conosciuta ho capito di essermi sbagliato… no, non va bene- sospirò Wally.
Ormai era un anno che lui e Linda stavano insieme, ci teneva a dirle quanto lei contasse per lui, ma non trovava le parole giuste… non voleva esagerare e spaventarla.
Perlomeno non sarebbe dovuto andare a prenderla al lavoro… non gli andava proprio di imbattersi in quell’odiosa di sua sorella Iris.
 
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Il lavoro era davvero stimolante, e gli faceva piacere lavorare con Felicity e Ronnie. Barry aveva trascorso una buona giornata, anche se continuava a sentirsi la mente annebbiata, per questo aveva deciso di tornare a casa a piedi, magari una camminata lo avrebbe aiutato a schiarirsi le idee.
Fu in quel momento che si rese conto di essere capitato davanti a un famoso ristorante, in cui qualche volta aveva pensato di portare Pa… Pat… Patty… ma lei se n’era andata prima… perché? Per… per qualcosa che centrava col lavoro, gli pareva, ma non aveva idea di cosa.
Un attimo dopo un uomo che indossava una tuta dotata di ali e che stringeva in pugno un lanciafiamme, passò a volo radente sulla strada.
-È Firefly!- gridò qualcuno.
Un attimo dopo andò in fiamme la banca vicina.
 
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Dopo che ebbero finito di mangiare, Wally prese per mano Linda.
-Capisco perché questo posto ha la sua fama- cominciò, dandosi poi dell’idiota per aver cominciato così il discorso.
-Eh, già- rispose la giornalista.
-Io… stasera sono stato davvero bene con te. Sto sempre bene con te-.
-Anche io- rispose sospettosa Linda. Era il loro anniversario e quel discorso poteva voler dire tutto o niente. Wally le piaceva molto e ammirava il modo in cui aveva scelto di usare le sue capacità, ma non era pronta per un impegno più serio.
-Io ti amo davvero Linda. Mi sei stata vicina durante il coma, mi hai aiutato da quando ne sono uscito col mio… secondo lavoro. Non so come farei senza di te-.
Linda rimase in silenzio. Non ci furono proposte, né anelli e se ne sentì sollevata. Non era pronta.
In quel momento il riverbero delle fiamme illuminò il ristorante. Non ci fu bisogno di parole: Wally scomparve in una scia di luce, mentre Linda si augurava che non gli succedesse nulla.
 
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D’istinto Barry si era gettato verso l’incendio e aveva tratto in salvo i guardiani notturni, proprio quando vide un altro velocista in avvicinamento.
Esso girò per l’edificio e dopo essersi assicurato che non ci fosse nessuno se ne andò.
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-Un altro velocista?!- ripeté incredula Linda, quando Wally fu tornato.
-Abbassa la voce! - fece Wally. - Comunque mi è parso di vedere un’altra scia e quando sono entrato nella banca non c’era più nessuno dentro-.
-Ma… ma chi era? E perché non si è mai fatto vedere prima? -.
-Non ne ho idea. Magari ha ottenuto le sue capacità da poco e oggi ha fatto una prima uscita-.
-Be’ in ogni caso oggi ha fatto del bene… non penso che bisogni preoccuparsene-.
Wally non rispose. Ripensava a quando l’esplosione di un carburante sperimentale lo aveva mandato in coma e di come Linda che pure lo frequentava da poco, fosse venuta a trovarlo regolarmente in quei nove mesi, e di come la sua vita fosse cambiata per sempre quando al suo risveglio aveva scoperto di possedere la super velocità… sarebbe stato bello condividerlo con qualcuno che poteva capire, ma una parte del giovane West temeva che qualcuno potesse rubargli la scena.
 
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Il giramento di testa di Barry era peggiorato. Ricordava vagamente di aver già salvato qualcuno da un incendio, ma non sapeva quando né ricordava altro di quella giornata. E più ci pensava, più i suoi primi giorni da Flash si facevano confusi.
In ogni caso, doveva nutrire Thawne.
-Bene, bene, guarda chi si rivede- commentò il velocista nel veder arrivare la sua nemesi.
-Come va? Ti senti stordito? -.
-E tu come fai a saperlo? - chiese stupito Barry.
-È ovvio: la nuova linea temporale sta sovrascrivendo la vecchia e pian piano anche i tuoi ricordi stanno cambiando. Presto non ricorderai più niente del tuo passato-.
Il giovane Allen rimase in silenzio a fissare la sua nemesi. Quindi avrebbe dimenticato il Team Flash e tutte le avventure vissute con loro e con il Team Arrow? Avrebbe dimenticato la sua vita con Joe, il sacrificio di Eddie, la lotta con Zoom?
-Di questo passo questa nuova linea temporale diventerà permanente e tu non avrai la più remota idea di essere Flash! -.
-E… e allora? Io sono felice qui. E c’è anche un altro Flash! -.
-Ma pensa. E chi è? -.
-Non ne ho idea, ma tanto non mi riguarda-.
-Oh, i cambiamenti nella linea temporale ti riguarderanno eccome! Aspetta qualche altro giorno e vedrai! – lo provocò il discendente di Eddie. – Presto ciò che hai fatto tu, entrare in conflitto con ciò che ho fatto io e quello che combina quella banda di sfigati si crede in grado di proteggere il tempo… e allora sì che ne vedremo delle belle! Mi farai uscire, eccome se mi farai uscire! - sbottò Thawne.
-No. Non importa cosa possa succedere, non permetterò mai che tu torni libero-.
Thawne non parve impressionato: - Come no. Vedrai presto, quanto in fretta si cambia idea o si possono mettere da parte i propri sentimenti durante una situazione di emergenza. Col tempo, vedrai come ti pentirai di aver giocato col tempo. Ci vuole molta più esperienza per alterare la linea temporale senza causare troppi problemi e tu non ce l’hai-.
Un dubbio terribile si impadronì del giovane Allen. Poteva essere vero ciò che diceva il suo nemico? Thawne la sapeva molto più lunga di lui sui viaggi nel tempo…
No, no Eobard cercava solo di manipolarlo per farsi liberare, non doveva cascare nella sua trappola… aveva fatto la cosa giusta, aveva sistemato le cose.
Ormai Barry Allen si era completamente dimenticato di come Cisco e Caitlin avessero reagito all’idea di costituire il Team Flash. E della reazione di Joe. E la cosa non avrebbe fatto altro che peggiorare.
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Di nuovo in ritardo, ma stavolta compenso con un capitolo bello lungo. Presto ci sarà più azione, credo, ma ammetto che a volte trovo difficoltà con questa storia. In ogni caso, spero di ritrovarvi tutti nelle recensioni e ne approfitto per ringraziare Nerowolf che ha recensito lo scorso capitolo malgrado il lungo gap. Spero di riuscire ad aggiornare più regolarmente d’ora in poi.
 

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