I predatori degli Dei

di Ryu Hime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un viaggiatore dal deserto ***
Capitolo 2: *** In viaggio verso le stelle ***
Capitolo 3: *** Vecchie conoscenze ***
Capitolo 4: *** God Slayer ***
Capitolo 5: *** La decisione di un cuore spezzato ***
Capitolo 6: *** Sconfitta su tutti i fronti ***
Capitolo 7: *** La Volta Celeste ***
Capitolo 8: *** Ritrovarsi in circostanza poco piacevoli ***
Capitolo 9: *** Tragedia Shakespeariana ***
Capitolo 10: *** Per il potere che mi è stato concesso ***
Capitolo 11: *** Miyako ***



Capitolo 1
*** Un viaggiatore dal deserto ***


Un viaggiatore dal deserto

Località sconosciuta, Deserto
 
Il caldo era insopportabile, non c’era un filo d’ombra e la sete stava diventando insistente. Il sole cocente del mezzogiorno in un deserto non si poteva di certo definire bucolico, ciò nonostante tre persone non cedevano al luogo ostile che sembrava averli in pugno.
-Signore, non credo che sia il caso di proseguire oltre, questo deserto non perdona.-
-Quanto distano le rovine di cui mi avete parlato?-
-Ancora un giorno di viaggio.-
-Organizziamo il campo, domani mattina presto ripartiremo.-
I due beduini erano visibilmente contenti delle direttive ricevute. Per montare tutte le tende ci misero poco più di dieci minuti, diedero da bere al cammello e iniziarono ad allestire l’occorrente per preparare la cena.
La temperatura iniziava la sua ripida discesa e i viaggiatori si munirono di pesanti coperte, consumarono la cena in silenzio, dopodiché se ne andarono a dormire.
 
Si svegliarono presto per avere una temperatura più clemente, smontarono il campo, caricarono il cammello e ripresero il cammino.
Il sudore era assorbito dalle bende che portavano in testa, di tanto in tanto il capo della spedizione riguardava degli appunti segnati su un libricino rilegato in cuoio –Da questa parte, ci siamo quasi.- annunciò accelerando il passo.
Detto fatto, dopo qualche minuto di cammino in lontananza iniziarono a scorgere delle colonne di pietra rossa, erano molto mal messe ma si erigevano ancora imponenti facendo tenere un comportamento reverenziale ai visitatori –Ecco le Rovine del Sole, nessuno le visita da molti secoli ormai, perché siete voluto venire in questo luogo?- chiese uno dei beduini –Sto cercando di incontrare una persona.- rispose –E chi ci dovrebbe mai venire in un posto simile?-
-Potete non credermi, ma ho conosciuto qualcuno che mi ha indicato questi luoghi per rivedere quella persona.- rispose enigmatico accarezzando il simbolo di un Sole con i raggi ondulati circondato ma migliaia di altri piccoli soli, mentre tra un raggio e l’altro si trovavano piccole stelline.
-Rimanete qui, vado a cercare una cosa.- disse allontanandosi dai beduini che si sedettero all’ombra per sfuggire alla calura del deserto.
 
Camminava senza fermarsi, sicuro della direzione che aveva preso. Di lì a poco raggiunse un piccolo santuario, tutto costruito di pietra rossa come il resto delle Rovine. Il pavimento in marmo, le pareti spoglie con qualche vecchia fiaccola dalla punta bruciata, inutilizzata da chissà quanti anni, o secoli, potevano benissimo essere passati secoli dall’ultima volta che un essere umano aveva messo piede in quel posto. Mentre rifletteva su questo, la persona di cui finora abbiamo osservato gli spostamenti, si avvicinò ad un altare in pietra con il banco di legno d’ebano. Fece scorrere le dita sulla sua superficie liscia e scura –Come immaginavo, un incantesimo di blocco per impedire agli intrusi di prelevare la metà del Sole. Ma se quello che mi hanno detto è vero, allora non sarà difficile prenderla.- con pazienza iniziò a tracciare delle rune intorno al luogo interessato, si allontanò di qualche passo e attivò la magia.
La superficie d’ebano si sollevò pigramente lasciando in vista un reperto grande come un posacenere, il nostro mago _perché è ormai chiaro che di mago si tratta_ si avvicinò all’oggetto, rappresentava un Sole spaccato a metà. Con cautela lo prese, lo mise nella sua borsa e in punta di piedi, come se avesse paura di svegliare qualcuno, uscì dal santuario. Non appena fu sull’uscio si udì come un enorme brontolio, come se la terra sotto i suoi piedi fosse affamata. Il mago non aspettò un attimo di più, se la diede a gambe levate.
Le rovine iniziavano a riversarsi su loro stesse, il deserto si comportava come un mare in tempesta.
 
I beduini si accorsero che qualcosa non andava e iniziarono ad allontanarsi, una volta giunti ad una distanza di sicurezza cercarono di scorgere il mago emergere dal polverone, ma non videro nulla. Solo la sabbia che si riversava su sé stessa, la natura era decisamente impazzita.
Quando lo scenario tornò ad essere quello del deserto i due trovarono il coraggio di avvicinarsi un poco –Secondo te è morto?-
-Non vedo come avrebbe potuto salvarsi da una cosa simile.-
-E ora che facciamo?-
-Io direi di tornare indietro, qui ormai non abbiamo più nulla da fare…- si bloccò di colpo quando vide della sabbia muoversi –Vieni, avviciniamoci.- andarono nel punto in cui a sabbia si era mossa, la spostarono leggermente e ritrovarono il mago, pieno di sabbia e con qualche graffio, ma vivo –Sopra di voi splende davvero una buona stella, Yama-sama.- disse uno dei due –Non potete immaginare quanto.- rispose quello con un sorriso di gratitudine e trionfo.
 
Magnolia, Gilda di Fairy Tail
 
-Siamo tornati!- esclamò Natsu spalancando la porta della Gilda con un calcio –Bentornati.- salutò Mirajane accogliendo i maghi appena rientrati dalla loro ultima missione –Com’è andata?- chiese poi a Lucy che si era lasciata andare sul bancone –Come al solito, abbiamo catturato i ladri, ma Natsu e Gray hanno distrutto tre abitazioni.- riferì sconsolata. Mira la guardò comprensiva e la giornata trascorse come al solito: con zuffe e mobili vari che prendevano il volo facendo una brutta fine insieme alle bottiglie vuote scaraventate da Cana che quel giorno non era esattamente di buon umore –Si può sapere che ti prende?- chiese uno sconsolato Macao –Non interrompermi!- disse lei isterica e leggermente ubriaca –Oggi sei particolarmente irritabile, si può sapere che accidenti ti prende?-
-Mi prende che non riesco a capire che cosa intendono le carte!- sbottò lei furiosa –Come sarebbe?- chiese Mirajane confusa –Ci sono un mucchio di segni contraddittori, è come se il loro potere fosse stato annullato.- disse irritata –Come sarebbe?-
-Sarebbe che è presente sia gioia che dolore, sia vittoria che sconfitta e praticamente si annullano a vicenda, non riesco a fare una previsione sensata da una settimana ormai!- disse al culmine della frustrazione –Non mi era mai capitata una cosa del genere!- aggiunse sempre più irritata.
Nel frattempo nella Gilda le risse quotidiane stavano ormai raggiungendo il culmine –Ice Make: Lance!-
-Pugno di ferro del Drago di Fuoco!-
-Spranga del Drago di Ferro!-
-Uomo!-
I ragazzi se la stavano dando di santa ragione per il puro gusto di farlo, ormai avevano dimenticato da dove fosse iniziata la litigata ma nessuno era intenzionato a smettere e dare forfè; tuttavia la pazienza di una certa Rossa si stava esaurendo. Si alzò dal suo tavolo e avanzò con calma verso i litigiosi. Li prese uno a uno per la testa e le sbatté una contro l’altra in un colpo solo –Finitela.- disse con un tono glaciale che non ammetteva repliche.
 
In quel momento la porta della Gilda si aprì ed una figura incappucciata, vestita con abiti da viaggio e parecchio impolverata, entrò –Chi sei?- chiese Makarov dall’alto del tavolo dove era seduto.
-Non mi riconoscete? Devo dire di essere leggermente offeso.- rispose la voce di un ragazzo. I presenti ci misero qualche secondo per identificarne il proprietario, finché Natsu non saltò in piedi dalla sua posizione tramortita e puntando il dito contro l’interessato esclamò –Ma tu sei Yama!-
Il ragazzo sorrise compiaciuto e calò il cappuccio, era leggermente cambiato: la pelle scurita dal sole, i capelli più corti e l’aspetto decisamente più sano e robusto –Mi fa piacere rivedervi.- disse con un sorriso.




*si presenta con l'aspetto di uno spirito metà ragazza e metà drago. i capelli neri raccolti in una treccia, delle squame viola un po' ovunque, delle ali dello stesso colore e una coda viola con una fiammella blu sulla cima*
Eccomi nuovamente alla carica con la storia che avevo promesso qualche mese fa.
Vi ricorderete della storia "La figlia degli Astri" no?
Bene, perché questo è il suo seguito.
Spero di riuscire a pubblicare almeno una volta a settimana anche se non garantisco dal momento che c'è di mezzo la scuola.
Siete contenti dell'entrata in scena di Yama?
Era da un po' che non si faceva vivo e volevo dargli un aspetto cresciuto rispetto a come era nella storia precedente, un po' più attivo diciamo.
Come potete capire è in arrivo un'altra storia per la Volta Celeste, ho dei capitoli di scorta dove ho piazzato qualche chicca, ma preferisco non anticipare nulla.
Se siete nuovi e la storia vi interessa vi consiglio di andare a ripescare la storia che ho citato qualche riga fa; se non lo siete allora... Ben tornati sulle ali della follia!
Per il prossimo capitolo dovrete attendere giovedì.
Spero di avervi incuriosito, ma dopotutto non posso ancora scoprire tutte le mie carte, quindi dovrete pazientare un po'.
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*

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Capitolo 2
*** In viaggio verso le stelle ***


In viaggio verso le stelle

Il mago delle rune fu accolto dai maghi scalmanati di Fairy Tail con calore, anzi, per essere precisi, fu accolto con talmente tanto fervore che i membri della Gilda sembravano essersi trasformati nell’onda anomala che aveva affrontato quasi un mese prima nel deserto.
Era sparito dalla circolazione da un anno, nessuno aveva più sentito sue notizie da quando era partito dopo l’ascesa di Seiza alla Volta Celeste –Dove sei stato tutto questo tempo?- chiese Natsu con esuberanza una volta che i presenti lasciarono respirare il nuovo arrivato –All’inizio mi sono limitato a viaggiare senza una meta precisa, poi sei mesi fa ho rincontrato un uomo, uno studioso del culto degli Dei; mi ha raccontato che esiste un modo per richiamare Seiza dalla Volta Celeste.- spiegò –Com’è possibile? Credevo che ormai fosse relegata in quel luogo.- considerò il Master –E’ vero, ma a quanto pare è possibile richiamarla nel mondo dei mortali rompendo il Sigillo delle Stelle.-
-Yama, ascolta; sei certo che rompere un sigillo sacro sia una buona idea?- chiese Lucy scettica –Non ci sono pericoli. Prima di impegnarmi in questa missione ho fatto delle ricerche. Una volta spezzato il sigillo renderà più flebile ed attraversabile il mondo degli Dei.- rispose con sicurezza –E come avresti intenzione di fare?- quello estrasse due oggetti di un materiale indefinito, il primo era una mezzaluna biancastra striata di blu cobalto impreziosita con dei minuscoli lapislazzuli, il secondo era un sole dai raggi ondulati impreziosito da venature d’oro e al centro un rubino piatto che gli conferiva un aspetto bollente. Entrambe sembravano completarsi a vicenda ed essere incompiuti senza l’altra metà –Questi.- rispose –Insieme formano la chiave per raggiungere la Volta Celeste. Questa l’ho trovata in una landa di ghiaccio nelle terre del Nord, c’era un vecchio santuario abbandonato che un tempo apparteneva al Clan della Luna Piena.- disse indicando la luna –Questo invece l’ho conquistato qualche settimana fa, ero nel deserto e ho trovato le Rovine del Sole, ero convinto che anche quello fosse un antico luogo di culto del Clan del Sole di Mezzogiorno e non mi sono sbagliato infatti.- disse soddisfatto –Ho scoperto che per aprire le porte della Volta Celeste occorre trovare delle rovine ancora più antiche: le Rovine delle Stelle.-
-Conosco quel posto!- esclamò Lucy stupita –E’ citato in diversi libri di magia sugli Spiriti Stellari, è un luogo leggendario dove un tempo si veneravano come degli Dei scesi in terra. Ma non credevo che esistessero davvero.-
-A quanto pare è lì che la chiave funzionerà, ma non posso farcela da solo, mi aiuterete?- chiese infine Yama –Ovvio che sì!- esclamò contento Natsu -Da dove cominciamo?- chiese Happy –Dalla città di Nagareboshi.- rispose il mago delle rune.
 
 
-Perché tutti… i viaggi che facciamo… devono essere in treno?- mormorò il Dragon Slayer privo di forze dal suo sedile –Ancora un po’ di pazienza, tra poco saremo a destinazione.- rispose Erza mentre affondava la forchetta nel suo dolce alla fragola.
Yama studiava tranquillo i suoi appunti e ogni tanto scarabocchiava qualcosa con la matita ed esaminava la chiave per aprire le Rovine delle Stelle.

Dopo sei ore di viaggio ininterrotto il treno si fermò al capolinea: una cittadella nascosta tra le montagne.
Una nonnina dai capelli argentei accolse i maghi con un sorriso caloroso –Lei deve essere Yama-san, dico bene?- chiese –Esatto, ho prenotato alcune stanze nella sua locanda un paio di mesi fa.- quella sorrise –Come immaginavo. Seguitemi.-

Tutta la città sembrava in fermento, gli abitanti stavano appendendo festoni e lanterne colorate per tutti i viali. Le strade di ciottoli erano state liberate dalle foglie cadute degli alberi davanti ai negozi, fuori dai balconi trionfi di fiori colorati grondavano dai balconi. I bambini che correvano per le strade erano vestiti a festa, i panifici sfornavano continuamente pane di ogni sorta e una musica allegra risuonava in ogni angolo –Che cosa succede?- chiese Gary incuriosito –Siete capitati nel periodo migliore.- disse la vecchiarella sorridendo –Questa sera ci sarà una festa in onore del Tempio delle Stelle che è stato rimesso a nuovo, qualche tempo fa sono venuti alcuni sacerdoti che hanno messo a nuovo quelle rovine. Non sono semplici maghi, compiono veri e propri prodigi: curano gli ammalati, anche quelli più gravi e hanno risollevato le nostre sorti economiche in poco tempo.- disse allegra.
I maghi si scambiarono degli sguardi d’intesa –Mi scusi, per caso il Tempio delle Stelle è quello che in alcuni libri è citato come Rovine delle Stelle?- chiese Lucy –Esatto signorina.- rispose la donna allegra.
 
La nonna li portò in una locanda dall’insegna “Stella del Mattino”, appena entrati un profumo di arrosto e pane appena sfornato li avvolse, così come un leggero tempore provocato dalla stufetta vicino al bancone e un aroma di legno di pino.
-Sarete affamati e stanchi per il viaggio. Le vostre stanze sono sistemate, potete sistemarvi come preferite, dirò a Shamoji di prepararvi qualcosa di caldo.- disse consegnando ai maghi un paio di chiavi.
 
I viaggiatori si divisero le stanze, le ragazze in una, i ragazzi _più Happy_ dall’altra.
Natsu si fiondò giù dalle scale non appena il profumo del cibo solleticò il suo sensibile naso.
Venne raggiunto poco dopo dai nakama e consumarono una cena a base di brasato, purea di patate, pesce alla griglia, tagliatelle al ragù, costata di manzo e scalogno, formaggi di vario tipo e pane della casa.
Una volta spazzolato tutto, su consiglio della padrona di casa, uscirono in paese per assistere ai festeggiamenti.
Le lanterne illuminavano allegre le viuzze della cittadina, bancarelle si dolciumi rendevano l’aria profumata, diversi palloncini dalle forme più svariate svolazzavano qua e là trascinati dai bambini che correvano da una parte all’altra come delle biglie impazzite.
-Questo sì che è festeggiare.- disse Erza stupita da ciò che vedeva. Natsu nel frattempo aveva provveduto a fare grade scorta di dolciumi vari, supportato da Happy, e si guardava intorno come in bambino che entra per la prima volta al Luna Park.
 
Seguendo la scia di persone che si riversavano in un unico punto arrivarono all’imponente scalinata del Tempio delle Stelle, appena in cima si stagliava la costruzione di quello che sembrava in tutto e per tutto un tempio Shintoista. In cima alle scale due figure scendevano salutando cordialmente _una più esuberante dell’altra_
Erano due ragazzi vestiti come sacerdoti, i larghi pantaloni blu scuro, una casacca bianco immacolato e dei sandali come calzature.
Avevano i capelli neri con qualche sfumatura argentea, gli occhi perlacei e la pelle chiara.
Quando li vide a Natsu andò la pallina di miele di traverso mentre gli altri strabuzzavano gli occhi, conoscevano quei due ragazzi.
Li avevano conosciuti qualche tempo fa, ma non potevano credere che si dilettassero ad aiutare la gente visto che al loro primo incontro facevano tutt’altro.




*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi come promesso con il secondo capitolo di questa storia.
E' di passaggio, lo so, ma senza di questo sarebbe venuto un pasticcio, consolatevi con la scena finale ;)
Già... chi sono i due sacerdoti del Tempio delle Stelle?
Come fanno i nostri maghi preferiti a conoscerli?
Si accettano scommesse!
Scatenatevi e se possibile fatemelo sapere, sono molto curiosa.
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda angel517 per aver recensito e naturalemente tutti voi che continuate a seguirmi.
Noi ci vediamo giovedì prossimo con "Vecchie conoscienze"
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciadosi e scodinzolando*

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Capitolo 3
*** Vecchie conoscenze ***


Vecchie conoscenze

Happy aiutò Natsu a sputare il dolce che gli impediva di respirare.
La vista di quei due sacerdoti aveva lasciato i maghi di stucco e non capivano che accidenti ci facessero in un posto come quello –Non erano stati sconfitti da Seiza?- chiese Gray fissando le due figure festanti che scendevano la scalinata –Credo che questo potremo chiederlo ai diretti interessati.- disse Yama senza staccare loro gli occhi di dosso.

Si stavano dirigendo verso di loro quando un gruppetto di quattro persone si avvicinò ai due sacerdoti, dalla loro posizione non potevano capire di cosa parlassero, ma era chiaro che non stessero usando proprio toni amichevoli.
Alla fine il gruppetto se ne andò stizzito e i maghi decisero di avvicinarsi per vedere se avevano visto bene, i due sacerdoti stavano rassicurando alcuni uomini e una volta fatto tornarono a girare per le bancarelle.
Yama fu il primo ad avvicinarsi e per poco non gli venne un colpo quando si accorse che avevano avuto ragione secondo la loro identità –Ma guarda chi si vede! Il mondo è proprio minuscolo!- disse il sacerdote più a sinistra –Non mi sarei mai aspettato di rivedervi.- aggiunse –Non credo che sia poi tanto strano.- ribatté quello a destra –Siete qui per Seiza, sbaglio?- aggiunse. I presenti rimasero con l’espressione di chi ha appena visto un fantasma –Voi… come… quando…- provò a spiccicare Natsu, gli altri non riuscivano a dire una sola parola, rimasero fermi come statue di marmo, incapaci di proferire verbo –Forse sarebbe meglio se veniste al Tempio, potrebbero esserci orecchie indiscrete e preferiremmo non condividere ciò che sappiamo con certa gente.- disse il sacerdote a destra indicando il tempio sopra di loro.
 

Una volta al sicuro da orecchie indiscrete, davanti ad un altare appena prima dell’entrata, i due sacerdoti lasciarono che i maghi sfogassero le loro perplessità –Credevamo foste morti. Vi avevamo visto svanire quando Seiza vi aveva purificati!- disse Erza senza capire –In effetti dovete ammettere che è piuttosto strano e poi… tu non volevi uccidere Seiza, perché ora sei molto simile a lei in forma divina, Sekitan?- domandò Gray –E’ una storia un po’ lunga.- rispose quello –Abbiamo tutto il tempo.- rispose Lucy.


 
Entrarono nel tempio, l’arredamento era completamente spoglio, tre candele illuminavano flebilmente la stanza, un unico altare dove erano posate poche offerte come mobilio –Ricordate ciò che successe quella notte, no?-  chiese Sekitan –Impossibile dimenticare.- rispose Yama cupo –Quando ci siamo dissolti avevamo due possibilità: morire tornando ad essere tenebra o rinascere a nuova vita.
Abbiamo scelto la seconda, Sekitan-kun era molto meno malvagio di quanto non volesse apparire, in ogni caso credo che senza un aiuto non sarebbe mai riuscito a purificare sé stesso senza incontrare la morte.-
-Che tipo di aiuto?- chiese Happy curioso –Mio fratello. Mi è apparso poco prima che sprofondassi nelle tenebre.-
-Il padre di Seiza…-
-Esatto.-
 
*Flashback*
 
Creature della Tenebra, Sparite!-
–Non è possibile! Ti ho vista sparire davanti hai miei occhi! Tu non dovresti essere viva!- urlò Sekitan furioso –Papà è molto triste per il tuo comportamento, spero che avrete modo di chiarirvi se mai la tua anima verrà purificata.-
-NON HAI RISPOSTO ALLA DOMANDA!!- urlò ancora –Io non sono mai morta, io non posso morire. Sono tornata al luogo a cui appartengo; sono tornata alle stelle. Io sono la Figlia degli Astri, io sono la Dea delle Stelle.-



 
Galleggiava in un cupo vuoto spazio senza fine.
Non poteva sopportarlo!
Lei era ancora viva, mentre suo fratello era morto!
Morto!
Era colpa sua!

-Sekitan…- riconosceva quella voce, l’aveva sentita così tante volte nel corso della sua vita, ma non avrebbe mai nemmeno sperato di sentirla ancora –Fratello…- mormorò incredulo –Ti sei perso Sekitan, stai precipitando nell’oscurità.-
-Com’è possibile? Sono… morto?-
-Questo devi deciderlo tu, ma sappi che se morirai sarà una dannazione eterna, condannato ad essere usato per gli scopi più orribili senza poter fare nulla di tua iniziativa perché non sarai altro che magia oscura.-
-Come…-
-Non c’è bisogno che tu mi spieghi nulla, so già tutto. Sekitan, io non desidero che tu perisca in quest’oscurità, voglio che tu viva, che ricominci daccapo.-
-Perché te ne sei andato?-
-Perché amavo Yue e amavo Seiza, anche se dovrò aspettare ancora per riabbracciarle non smetterò mai di amarle perché sono la mia famiglia. Voglio che tu lo capisca, prendi al volo la possibilità che ti è stata data e ricomincia da zero.-
 
*Fine flashback*
 
-Ma… come mai è successo tutto questo?- chiese Lucy –E’ molto semplice. Dovete sapere che ogni Clan della Volta Celeste è nato sotto l’influsso di un Dio Astrale, almeno quando esistevano ancora.- spiegò Sekitan –Con la nascita di una nuova Dea è stato creato un altro Clan, per essere più precisi il Clan delle Stelle.- completò l’altro –Quindi è per questo che avete cambiato aspetto.- dedusse Erza –Esattamente.-
-E questo tempio?-
-Come penso la vostra amica sappia, una volta era riservato al culto degli Spiriti Stellari, lo abbiamo riadattato, anche se non più di tanto visto che è pur sempre un culto stellare.- rispose Sekitan –E perché lo avreste fatto?- chiese Natsu –Per Seiza-sama.- rispose il nakama di Sekitan –E’ ancora molto legata ai mortali, così ci ha chiesto di fondare almeno un tempio e di aiutare la gente.- aggiunse –E’ proprio da Seiza…- mormorò Yama cupo.
Per qualche secondo i due sacerdoti non dissero nulla –Sappiamo che cosa ti ha spinto qui. Tuttavia non sarebbe saggio forzare il limite fra Mondo Divino e Mondo Terrestre, pertanto ti consiglierei di rimettere quelle reliquie dove le hai trovate.- disse tranquillamente –Ma!...-
-Comprendiamo la tua tristezza nel non poterla rivedere, ma cerca di capire: così facendo forzeresti due mondi altrimenti separati ad entrare in contatto, un contatto molto pericoloso. Sarebbe come se il Mondo degli Spiriti Stellari non fosse più diviso da questo, riesci ad immaginare un disastro di tale portata?-
-Suisei!- lo richiamò Sekitan –Perdonami per il mio tono duro, ma se avessi fatto altrimenti non avresti compreso.- disse con tono più pacato –Capisco bene che tu la voglia incontrare ancora, ma questo non è il tempo; le condizioni non sono favorevoli.- aggiunse Sekitan.
Nessuno dei presenti disse una sola parola, le motivazioni dei due Stellari erano più che fondate, tuttavia…
-Non esiste nemmeno un modo per comunicare?-
-Se esiste non ne siamo a conoscenza.- risposero dispiaciuti.
 

Poi un’esplosione proveniente da fuori li fece scattare in piedi, uscirono in fretta dal Tempio per vedere che cosa stesse succedendo in città.
Le bancarelle erano rovesciate, la gente fuggiva in tutte le direzioni, alcuni piccoli falò si levavano dai resti della festa. I bambini urlavano spaventati e le grida della gente in fuga iniziavano a scemare.
Un gruppo di quattro persone troneggiava in mezzo a quel caos come se stessero assistendo ad una scena quotidiana, in un movimento sincronizzato levarono lo sguardo verso il Tempio –Vi avevamo avvertiti: se necessario otterremo le informazioni con la forza.-




*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi di nuovo qui, puntuale come un orologio svizzero.
Prima di passare al capitolo voglio dare alcune informazioni di servizio: la prima è che ho terminato la stesura, quindi non ci saranno ritardi da "blocco dello scrittore"; la seconda è che in ogni caso tra 10 giorni esatti partitò per un altro tempio, quindi non mi sentirete per un giovedì.
Fine informazioni di servizio.

Sul capitolo non c'è molto da dire, prima di passare all'azione vera e propria dovevo mettere qualche spiegazione del perché, del percome e del perquandoché.
Ma passiamo ai punti salienti... quanti se l'aspettavano circa l'identità dei sacerdoti?
Morivo dalla voglia di pubblicare questo capitolo e trattenermi è stato maledettamente difficile!
Tuttavia alla fine ce l'ho fatta e ho pubblicato nel giorno giusto.
Ho voluto dare una possibilità a Sekitan perché in effetti farlo crepare in quel modo senza una possibilità sarebbe stato da infami.
Per chi non l'avesse capito l'altro era il membro del Clan della Luce Oscura che lo aveva accompagnato nelle scene dove compariva corrotto (la scena del demone per intenderci).
Chi sono i tizi che minacciano il redivivo Tempio delle Stelle?
Questo lo scoprirete giovedì prossimo, mi spiace ma niente spoiler ;P
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda 
 angel517 per aver recensito e tutti voi che continuate a seguirmi.
Noi ci vediamo giovedì con "God Slayer"
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*

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Capitolo 4
*** God Slayer ***


God Slayer

–Vi avevamo avvertiti: se necessario otterremo le informazioni con la forza.- disse uno di loro.
Era piuttosto anziano, i capelli bianchi tagliati corti sparavano in tutte le direzioni, un sottile pizzetto dello stesso colore gli circondava la bocca. Era vestito con dei larghi pantaloni arancioni, la casacca color ocra aveva le maniche ampie ed era decorata con motivi rosso fiamma; al fianco portava una spada a due mani, il fodero marrone e l’elsa di bronzo, il pomo ospitava un’ambra preistorica.
Accanto a lui c’erano un uomo dai capelli castani _che certamente non vedevano un pettine dall’Età della Pietra_ vestito come il primo, ma di una cromatura bluastra, alla cintura una frusta cobalto; una ragazza albina dall’abbigliamento era completamente bianco, impugnava un arco e una faretra colma di frecce dal piumaggio candido era assicurata alla sua schiena. L’ultimo aveva un codino biondo, gli occhi gialli e l’abbigliamento dal colore della terra, in mano impugnava un bastone finemente intagliato.

-Chi sono?- chiese Erza –God Slayer.- rispose Sekitan –Vogliono raggiungere la Volta Celeste.-
-Ma quello… era il tizio che mi ha spiegato dove trovare le reliquie!- esclamò Yama indicando il vecchio armato di spada –Evidentemente ti ha fatto fare il lavoro sporco.- evidenziò Suisei guardando con astio il gruppo di God Slayer.
-Non avrete alcuna informazione da noi!- urlò Sekitan –Questo è tutto da vedere.- replicò il vecchio sguainando la spada mostrando una lama dall’innaturale colore rosso incandescente.
-Sono tutto un fuoco.- disse Natsu che già pregustava la battaglia imminente –Non siete obbligati ad aiutarci.- disse Suisei tranquillo –Invece credo proprio che lo faremo.- ribatté Gray.
-Voi non siete dei servitori degli Dei, chi siete?- chiese sempre il vecchio –Sono maghi di Gilda.- rispose l’albina con una voce lenta e pacata, praticamente un sussurro –Che cosa ci fate qui?- chiese il blu –Non sono affari che vi riguardano.- rispose Natsu –Infondo non importa, chiunque si metta contro di noi sarà eliminato.- disse il vecchio.
-Pugno di Ferro del Drago di Fuoco!- esclamò Natsu lanciandosi contro il gruppetto. L’avversario armato di frusta gli si parò davanti –Pugno del Dio d’Acqua.- disse con tranquillità.
Fuoco contro acqua.
L’esito era prevedibile.
Il Dragon Slayer fu sbalzato via, rimandato esattamente da dove era partito –Dannazione…- borbottò rimettendosi in piedi.
Questa volta furono gli avversari ad attaccare: l’albina incoccò una freccia che subito brillò di luce propria –Scoccata del Dio del Vento.- disse con tranquillità. L’arma si conficcò con precisione dove un attimo prima c’era la testa di Suisei, quello tuttavia si era scansato rapidamente. Mentre era ancora in movimento scoprì che dietro di lui era arrivato a gran velocità il God Slayer armato di bastone, tentò un rapido colpo allo sterno dello Stellare fallendo miseramente, Suisei si era già spostato verso destra –Ice Make: Lance!- l’attacco di Gray lo costrinse ad arretrare –Fendente del Dio del Fuoco!- esclamò il vecchio armato di spada. Ci pensò Erza a parare l’attacco con la sua spada, le fiamme che rivestivano la lama rossa vibrarono sensibilmente all’impatto, ma non si dispersero costringendo la Rossa a sopportare anche il calore oltre alla pressione esercitata dalla spada. Con un gesto rapido fece scorrere il filo della sua spada contro quello avversario costringendo il God Slayer ad arretrare per evitare il fendente.
Avrebbe infierito sull’avversario, ma la frusta blu del God Slayer dell’acqua la costrinse ad arretrare. Quello fu rallentato dalla Fleuve Etoiles di Lucy, le due armi si intrecciarono come due serpenti e la maga stellare tentò di attirare il nemico verso di sé con un potente strattone.
-Frustata del Dio dell’Acqua. – l’arma divenne d’acqua e Lucy ebbe la peggio –Apriti portale della Vergine: Virgo!- immediatamente lo Spirito si materializzò sul campo di battaglia –Desidera punirmi?-
-Questo non è il momento…- mormorò sconsolata la maga.
L’avversario indietreggiò leggermente ma finì in una buca scavata l’attimo prima da Virgo che riemergeva in quel momento dal sottosuolo.
-Che ne è della vostra Dea? Non può aiutare i suoi tanto cari adepti?- li schernì il vecchio –La nostra Dea non si sprecherà certamente per degli insetti del vostro calibro.-
-Come… osi?- ma non riuscì a dire altro perché Sekitan aveva evocato un incantesimo con il gesto di unire l’indice e il medio della mano destra. Una sostanza argentea si materializzò all’istante intorno allo Stellare, si ingrandì e creò una cupola attorno al suo creatore per poi espandersi, come l’onda d’urto di un’esplosione sbaragliando, gli avversari che si ritrovarono in fondo alla scalinata del Tempio –Andatevene, non lo ripeterò una seconda volta.-
Il vecchio sputò per terra, carico di rancore –Non credere che sia finita servitore degli Dei.- detto questo i quattro sparirono in una nube di fumo grigio senza lasciare traccia.
 
 

-Che cosa volevano quei tizi?- chiese Natsu una volta rientrati nel Tempio –Voi sapete che magia usano i God Slayer, no?-
-Ovvio, è una magia in grado di uccidere un Dio.- rispose Gray senza esitare –Esattamente. Dovete sapere che esiste una setta, chiamatela Gilda se volete, di maghi, tutti God Slayer.- cominciò Sekitan –Questi individui hanno un solo obbiettivo: eliminare tutti gli Dei che ritengono ostili, o per lo meno, riescono a trovare.- proseguì Suisei –A quanto pare sono sulle tracce di Seiza già da un po’ ma solo questa sera sono venuti da noi, non penso si aspettassero davvero che avremmo detto loro come raggiungerla, ma ci hanno provato.- terminò l’ex Solare.
-Sapete perché fanno questo? Sterminare gli Dei intendo.- chiese Lucy –Purtroppo non ne abbiamo idea.- replicò Suisei affranto.
 


 
-Dannazione!-
-Ci rifaremo la prossima volta Gekido-sama.- disse l’albina all’uomo munito di spada –Giusto, pensiamo alla prossima mossa.- concordò il God Slayer dell’acqua –Che cosa proporresti di fare, Rīru?- chiese quello –Potremmo recuperare la chiave che avete fatto ritrovare a quel mago delle rune, da lì in poi sarebbe una passeggiata.- propose –Sempre ammesso che le abbia trovate.- puntualizzò il ragazzo armato di bastone –Vorrà dire che lo verificheremo una volta lì.- disse la ragazza –Ora sappiamo quali sono i loro poteri, possiamo farcela.- aggiunse Rīru. Gekido ci rifletté qualche istante prima di dire con un sorriso sadico –Li annienteremo.-




*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi gente!
Vi sono mancata?
Finalmente un capitolo con un po' di combattimenti! Immagino foste stanchi di non vederne uno, eh?
Dovevate aspettarvi questo tipo di nemici quando avete letto il titolo "I predatori degli Dei"
Comunque...
Dovete sapere una cosa: la spada di Gekido... dunque, quando stavo scrivendo questo capitolo avevo appena finito di ingozzarmi di "Eragon" (i libri non quella ciofeca di film) e mi è venuta fuori la fusione tra Zar'roc e Brisingr, che per i profani sarebbero le spade rispettivamente di Murtag ed Eragon (la prima ha la lama rossa, la seconda può prendere fuoco a comando).
Per la ragazza con il termine "albina" intendo capelli bianchi, pelle chiarissima e occhi rossi, non una cosa "alla Mirajane".
Vi avviso che da ora in poi ci saranno combattimenti, tanti, in ogni, singolo capitolo (o quasi).
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda 
 angel517 per aver recensito e tutto voi che mi seguite con fedeltà.
Noi ci vediamo giovedì prossimo con "La decisione di un cuore spezzato".

Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*

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Capitolo 5
*** La decisione di un cuore spezzato ***


La decisione di un cuore spezzato

-Credo sia inutile sottolineare l’ovvio, tuttavia lo dirò comunque: dovete riportare i pezzi della chiave dove riposavano.- disse Suisei –C’è una cosa che non capisco.- disse Lucy –Perché le avrebbero fatte recuperare a Yama? Non mi sono sembrati i tipi da farsi intimidire da vecchie trappole.-
-Dovete sapere che quelle rovine custodiscono un potere particolare: impediscono a maghi come God Slayer di entrarvi, inoltre chiunque abbia intenzioni ostili nei confronti della Volta Celeste verrebbe respinto, se l'intruso insistesse l’esito sarebbe un morte terribile.- spiegò Sekitan –Però… le rovine sono state completamente sepolte quando ho preso le chiavi.-
-Questo non vuol dire che siano scomparse.- fece notare Suisei –Sono state costruite per resistere a qualsiasi tipo di intemperie, una cosuccia come una frana o lo scorrere dei secoli non attaccheranno mai la loro funzione.- aggiunse –Potremmo dividerci in due gruppi, in questo modo se anche decidessero di rubare le chiavi non avranno comunque modo di ottenerle in un colpo solo e dovranno dividere le loro forze.- disse Erza –Sembrerebbe una buona soluzione…- concordò Sekitan –Però Yama è l’unico a sapere esattamente dove sono.- fece notare Gray –Su questo punto siamo fortunati.- rispose il mago delle rune estraendo il suo taccuino –Qui dentro ho scritto tutto quello che ho scoperto e anche l’ubicazione esatta delle rovine.- disse sventolando il libricino –Il gruppo dove non sarò presente potrà usarlo, io lo conosco a memoria.-
-Direi che a questo punto dovremmo solo decidere chi andrà con chi.- disse Suisei –Noi due dovremmo separarci.- iniziò Sekitan –Naturale, abbiamo un asso nella manica per quei blasfemi arroganti.- concordò lo Stellare.

Dopo una lunga conversazione si decise per la divisione: Sekitan, Lucy (che avrebbe tenuto il diario), Gray ed Erza come prima squadra che si sarebbe diretta alle Rovine della Luna; mentre Sekitan, Yama, Natsu ed Happy sarebbero andati a quelle del Sole.
Si munirono di Lacrima per le comunicazioni nel caso qualcosa fosse andato storto. Così distribuiti si diressero verso le rispettive destinazioni.
 


Nel frattempo a qualche chilometro di distanza…
 
-Si sono divisi… furbo da parte loro…- mormorò Gekido –E adesso?-
-Faremo esattamente la stessa cosa.- rispose –Io e Zefā andremo alle Rovine del Sole, mentre tu e Daichi andrete a quelle della Luna.- ordinò –D’accordo.-
-Un’ultima cosa, qualsiasi cosa accada dovete dare la priorità alla nostra causa.-
-Sempre.-
 


 
Flashback
-Guarda che io sto bene Gekido, tu piuttosto sembri piuttosto teso. È per via della festa del Dio delle Fiamme Jigoku-sama?-
-No, affatto… sì è per quello.-
-Sei sempre il solito fratellone, vedrai, anche quest’anno i preparativi vanno a gonfie vele e i sacerdoti hanno detto che quest’anno ci sarà una sorpresa.-
-Hai ragione…-
-Sei sempre così timido… guarda che come fratello della Sacerdotessa del Fuoco si aspettano da te un comportamento adeguato.-
-Perché sei sempre tu a passare per la maggiore?-
-Perché mi comporto come tale.-
 

 
-Non potete farlo!- urlò Gekido disperato cercando di creare una breccia tra le guardie del tempio.
-Questo è il volere di Jigoku-sama.- rispose il sacerdote che teneva sua sorella stretta per un braccio –Per la prosperità del nostro villaggio richiede il sacrificio di una delle sacerdotesse e quale scelta migliore della Sacerdotessa del Fuoco per compiacerlo?-
-Ma Kanmi ha solo dieci anni!-
-E con questo? Il mondo è un luogo crudele, dovresti saperlo.- rispose quello distaccato mentre gli altri sacerdoti davano inizio al rituale per il sacrificio.
Gli altri cittadini erano altrettanto sconvolti dalla rivelazione della “sorpresa”, ma non osavano muovere un dito.
 
Le fiamme di levarono alte dalla bocca della statua dello Shishi, la piccola Kanmi alzò appena il braccio mormorando –Fratellone…- prima di esserci scaraventata dentro.
 
In quel momento per Gekido ebbe inizio il percorso della vendetta.
 
 


Il sangue schizzò in tutte le direzioni imbrattando le pareti del Tempio del Fuoco, ormai ridotto ad un cumulo di macerie. I corpi straziati dei sacerdoti erano nelle pose più orribili, mentre quello del Sommo Sacerdote era impalato e le sue membra erano sparse sul pavimento in uno spettacolo raccapricciante. Tuttavia l’artefice di quella carneficina non pareva affatto nauseato, né dai visceri esposti né dall’odore del sangue che impregnava l’aria.
Il corpo enorme di un Oni era stato massacrato con estrema perizia –QUESTO ERA IL DIO CHE VENERAVAMO? PER LUI MIA SORELLA E’ STATA SACRIFICATA COME UN ANIMALE?- urlò Gekido mentre brandiva la spada del Dio Caduto.
Era imbrattato di sangue dalla testa ai piedi.
Esistevano diversi modi per ottenere il potere di un God Slayer e quello più diretto era quello di ammazzarne uno con le proprie forze, lui c’era riuscito.
-Gli Dei… devono morire… DEVONO MORIRE TUTTI!-
 
Questa fu la sua decisione, lo scopo della sua vita, quello che avrebbe fatto per vendicare la sorella; morta a causa di un Dio corrotto.
 
Fine flashback
 
 



-Stiamo andando nella direzione giusta Yama?-
-Sì, ora dobbiamo prendere dei cammelli, sono il mezzo più sicuro e veloce per attraversare il deserto, senza contare che non credo che Natsu reggerebbe un altro viaggio in carovana.- come a conferma delle sue parole il Dragon Slayer cadde a terra appena dopo aver messo la faccia fuori dal carro –Aye…- concordò Happy guardando sconsolato il nakama praticamente fuori gioco.
 
Impiegarono due giorni di viaggio per scorgere in lontananza un puntino che, a detta di Yama, doveva essere ciò che era rimasto delle Rovine del Sole.
Durante il tragitto incontrarono una tempesta di sabbia che li costrinse a rallentare notevolmente la marcia, il caldo opprimente costante era insopportabile _eccezion fatta per Natsu che si godeva il sole implacabile come una salamandra_
 
-Come accidenti fai ad orientarti in questo deserto?- chiese il Dragon Slayer durante una sosta –Con questa.- rispose mostrando una bussola rossastra tappezzata di rune –Non potendo fare affidamento a nessun punto di rifermento uso questa e le stelle la notte per verificare che la direzione sia giusta.- spiegò mentre girava la sua cena sul fuoco che avevano appena allestito.
-Consegnateci la Chiave del Sole e nessuno si farà male.-
-Ancora voi!-




*solito aspetto da mezzo drago*
Dunque, prima di cominciare con i commenti credo che un piccolo glossario sia d'obbligo:
SHISHI - il cane leone -> All'ingresso di alcuni templi in Giappone ci sono le statue dei cani-leoni guardiani, un esempio sono quelli che si possono vedere fuori dal ristorante di Pucca.
ONI ->Sono creature, fondamentalmente umanoidi, ma occasionalmente sono ritratti con caratteristiche innaturali, come molti occhi o dita delle mani e dei piedi extra. La loro pelle può essere di colori diversi, ma quelli più comuni sono rosso, blu, nero, rosa e verde. Il loro aspetto feroce viene spesso accentuato dalla pelle di tigre che tendono ad indossare e dalla mazza ferrata da loro favorita,mitologiche del folklore giapponese. Ho deciso di usarne uno semplicemente perché nella mia immaginazione il Dio Caduto ha preso quella forma e non mi piaceva la mazza francamente, ve lo immaginate un vecchietto armato di mazza chiodata? Io no.

Tornando a noi, su questo capitolo non c'è molto da dire, me ne rendo conto; però volevo dare una spiegazione sul perché Gekido abbia intrapreso la via dello "sterminio divino" se così lo possiamo chiamare.
Spero di non aver esagerato con la descrizione del massacro (sappiate che avrei descritto ancora parecchio ma il mio buon senso me lo ha impedito) e di non aver dato fastidio a nessuno; se così fosse sappiate che mi dispiace.
Le ragione che hanno spinto su questa strada gli altri God Slayer sono più o meno simili ma non le ho scritte perché, fondamentalmente, mi sembrava inutile.
Come potete aver capito dall'incotro delle ultime parole stanno per arrivare le mazzate e i cartoni come in un fandom dove due schiere di fan scatenati "discutono civilmente" su una teoria.
Ok basta con le cavolate...
Ho aggiornato prima con un giorno di anticipo perché domani sarò un po' presa dal momento che qui al tempio ci sono un mucchio di cose da fare (ma tranquilli nessun sacrificio umano _per ora_).
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda angel517 per aver recensito e tutti voi che continuate a sopportarmi.

Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sracciandosi e scodinzolando*

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Capitolo 6
*** Sconfitta su tutti i fronti ***


Sconfitta su tutti i fornti

Tra le montagne delle Terre del Nord si gelava, una tempesta di neve imperversava tra i picchi ghiacciati e i fiocchi vorticavano nell’aria impazziti.
Nonostante questo Gray se ne andava in giro a torso nudo, non sembrava sentire minimamente il freddo di quella landa ghiacciata; invece tutti i suoi compagni erano imbacuccati con pesanti giacconi e scarponi da neve.
Seguivano scrupolosamente le indicazioni dettate da Lucy che leggeva con attenzione le istruzioni del libricino di Yama –Ci siamo quasi, le Rovine dovrebbero essere dietro questa curva!- esclamò per farsi sentire nella tormenta.

Erano a pochi passi dalla meta quando la terra iniziò a tremare –Terremoto!- esclamò qualcuno mentre tentavano di rimanere in piedi –Non credo che si tratti di un fenomeno naturale!- disse Erza –Perspicace Titania.- commentò una voce alle loro spalle.
Dietro di loro erano comparsi due God Slayer, quelli d’acqua e di terra –Dateci la Chiave della Luna!- ordinò Rīru –Neanche per sogno!- esclamò Lucy stringendo la borsa che portava a tracolla –Vedremo.- replicò Daichi in tono di sfida –Lucy, Erza, voi andate verso le Rovine, noi li tratterremo.- disse Suisei preparandosi alla battaglia imminente.
Le maghe annuirono leggermente e iniziarono a correre nella direzione del tempio distrutto –Non crederete che ve lo renderemo così facile!- ma prima che il God Slayer d’acqua potesse attaccarle delle lance congelate gli ostacolarono il passaggio, bloccandolo –E’ con noi che ve la dovete vedere.- disse Gray.

Daichi mise mano al suo bastone e lo conficcò a terra con forza –Scossa del Dio Terrestre.- detto questo la terra riprese a tremare e dalle sue viscere crebbero degli spuntoni a forma di coni, Suisei e Gray li evitarono per un soffio. Lo Stellare unì l’indice e il medio della mano destra per far comparire dal nulla una scia stellata, divenne rapidamente consistente e compatta e prese la forma di tante frecce affilate; nello stesso momento Gray gridò –Ice Make: Lance!- e i due attacchi si fusero insieme.
Daichi roteò velocemente la sua arma disperdendo gran parte dell’incantesimo combinato, quello che accusò non gli causò molti danni –Rabbia del Dio Terrestre.- la terra si spaccò in due e prima che i due maghi si potessero rendere conto di quel che stava succedendo si ritrovarono a precipitare nella voragine creata dall’avversario. Gray fece per dar vita ad uno scivolo in modo da rallentare la caduta, ma la sua magia venne distrutta dall’avversario.
L’impatto col suolo fu decisamente più violento del previsto e un secondo attacco fece perdere loro i sensi.
 

-Lucy, spostati!- riuscì a dire Erza prima che una frusta d’acqua le colpisse –L’agilità non basterà a salvarvi!- disse Rīru –Lucy, va’ alle Rovine, io lo rallento.- disse la Rossa preparandosi a combattere evocando una spada –D’accordo.- assentì la maga stellare riprendendo la corsa verso il luogo designato. Il God Slayer si avventò sulla maga in armatura che lo respinse con un affondo deciso, quello lo evitò per un soffio anche grazie alla frusta –Frustata del Dio dell’Acqua.- l’arma dell’avversario divenne intoccabile ed era superiore alle armi in metallo di Erza che a quel punto si vide in difficoltà dal momento che la frusta dell’avversario poteva colpirla, ma lei non aveva la possibilità di fare altrettanto. Evitò gran parte degli attacchi ma alla fine Rīru riuscì a colpirla in pieno. Mentre si stava rialzando Erza cadde in una voragine spalancatasi proprio in quel momento, non ebbe modo di reagire perché l’avversario la colpì un’altra volta velocizzando la caduta e rafforzando l’impatto col suolo. La maga svenne battendo la testa.
 

Lucy riuscì a gettarsi di lato per evitare di cadere nella crepa che era nata dal terreno, ormai era quasi arrivata alle Rovine ma un colpo d’acqua gelata alla gamba destra le fece fermare di colpo e cadde con la faccia nella neve. Senza pensarci due volte prese le sue chiavi –Apriti, Portale del Sagittario: Sagittarius!- lo spirito fece il suo classico saluto ed incoccò una freccia che però fu deviata da uno spuntone di roccia sbucato improvvisamente dal terreno. La maga strinse la sua frusta e si preparò a combattere, tuttavia –Rabbia del Dio Terrestre.- un’altra voragine si spalancò sotto i suoi piedi inghiottendo lei e l’arciere. Con lo sguardo cercò freneticamente un appiglio dove legare la sua frusta, ma le pareti erano lisce come specchi e l’ultima cosa che sentì fu un dolore intenso alla nuca.
 
Daichi frugò per qualche minuto nella borsa della maga stellare prima di trovare quello che cercava: la mezzaluna, la Chiave della Luna.


 
A qualche chilometro di distanza
 
-Fendente del Dio del Fuoco!- Natsu riuscì ad evitare la lama abbassandosi rapidamente –Ruggito del Drago di Fuoco!- la vampata venne assorbita dalla lama scarlatta. Il Dragon Slayer imprecò mentalmente e tornò alla carica –Ali brillanti del Drago di Fuoco!- ma anche questo attacco non ebbe fortuna.
Dietro di lui Sekitan stava fronteggiando Zefā –Scoccata del Dio del Vento.- lo Stellare un l’indice e il medio deviando l’attacco avversario con un ammasso di stelle.

Happy reggeva Yama e si dirigeva il più velocemente possibile verso le Rovine del Sole, era quasi arrivato quando una freccia della God Slayer del vento lo colpì all’ala facendolo cadere al suolo ed annullando la trasformazione.
-Happy!- chiamò Natsu, ma la sua distrazione gli costò un colpo alle costole di destra che si incrinarono pericolosamente _un paio si ruppero_ togliendogli il fiato. Infine Gekido lo colpì alla nuca con il pomo della spada, stordendolo.
Sekitan cercò di strappare l’arco dalle mani di Zefā, con l’unico risultato di ritrovarsi una freccia conficcata nell’avambraccio. Ritrasse l’arto velocemente e all’improvviso sentì un dolore lancinante alla testa. Aveva fatto la stessa fine del Dragon Slayer.

Yama nel frattempo stava cercando in tutti i modi di recuperare terreno per raggiungere le Rovine prima che fosse troppo tardi _mentre si portava Happy appresso_
Una freccia si conficcò sopra la scapola sinistra togliendogli il respiro, ma non arrestando la sua corsa  -Fendente del Dio del Fuoco!- solo grazie ad un riflesso innato riuscì ad evitare il colpo dell’avversario chinandosi, ma Gekido gli tirò un calcio alle gambe e il mago delle rune cadde rovinosamente al suolo.
Fece per difendersi ma il God Slayer lo colpì con il pomo alla nuca e prese i sensi.
Zefā trafficò con il suo zaino per qualche istante prima di raccogliere la Chiave del Sole.




*solito aspetto da mezzo drago, ma con la pelle abbronzata*
Rieccomi!
Sono finalmente tornata dal Tempio dei Ryu del mare, quindi eccomi tornare alla carica con un altro capitolo.
Dunque... non c'è molto da dire in realtà... avevo già detto che i capitoli da adesso in poi sarebbero stati principalmente incentrati sui combattimenti e infatti questo ne è pieno.
Spero di non aver fatto pasticci e di avervi intrattenuto abbastanza.
Mi rendo conto di aver fatto sembrare o i God Slayer terribilmente forti o i nostri maghi leggermente fuori forma...
Ma cercate di capire!
Tutto questo casino mi serve per giungere a una cosuccia che, ne sono certa, vi piacerà.
Abbiate un po' di fede e aspettatemi il prossimo giovedì con "La Volta Celeste"
Intanto ringrazio con mille inchini e giochi di coda angel517 per aver recensito e tutti voi che mi continuate a seguire.
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*

 

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Capitolo 7
*** La Volta Celeste ***


La Volta Celeste

Che cos’era successo?
Non riusciva proprio a ricordarselo…
L’unica cosa che sapeva per certo era che gli faceva un male cane la testa.
Aprì lentamente gli occhi e la luce lo investì in tutta la lucentezza, li richiuse subito.
Si alzò lentamente tenendosi la testa, come se stesse per cadergli dal corpo.
Alzò lo sguardo, le pareti di ghiaccio si levavano imponenti per almeno cento piedi lisce e perfette.
Come diavolo aveva fatto a finire lì?
Poi i ricordi lo investirono come un fiume in piena –Merda!- avevano perso contro i loro avversari. Si girò e vide la figura ancora svenuta di Suisei, lo prese per le spalle e lo scosse con forza, non c’era tempo per la delicatezza. Quello si rirese dopo un attimo –Che cos’è successo?- chiese stordito, ma dopo un secondo balzò in piedi ricordando ogni cosa –Le ragazze ce l’anno fatta?-
-C’è un solo modo per scoprirlo.- ribatté Gray e creò una scala di ghiaccio per risalire. Una volta fuori dal crepaccio si diressero verso le Rovine e subito notarono segni di lotta, poco distanti c’erano anche quelli causati da qualcuno che cadeva nella voragine. Usando uno scivolo creato da Gray raggiunsero Erza e Lucy _che era poco più in su rispetto alla Rossa_
Le scossero leggermente e alla fine ripresero i sensi –Dobbiamo contattare gli latri.- disse Erza non appena appurarono che la Chiave della Luna fosse scomparsa. Suisei prese il Lacrima per le comunicazioni e lo attivò, dovettero aspettare diversi minuti prima che Yama rispondesse, era ferito e aveva l’aria di essersi appena svegliato. Quando appresero che anche la Chiave del Sole era stata trafugata si sentirono sprofondare, che cosa potevano fare ora?
-Sekitan, sai cosa fare.- disse Suisei con uno sguardo d’intesa che lo Stellare ricambiò con dopo un secondo.
Detto questo interruppero la chiamata.

 
Natsu guardò lo Stellare senza capire –Che cosa volete fare?-
-Mi sembra ovvio.- rispose quello –Ci spostiamo sul campo di battaglia.-
-Ovvero?- chiese il Dragon Slayer senza capire –La Volta Celeste.-


 
Qualche chilometro più avanti
 
Gekido contemplò per qualche istante le due Chiavi che stringeva in mano, finalmente avrebbe spalancato le porte della Volta Celeste e allora tutti gli Dei Celestiali sarebbero morti per mano sua. Già pregustava il sapore del loro sangue e la vista dei loro corpi straziati.
Prese un profondo respiro e unì le due metà.
Non appena le estremità si toccarono una luce intensa costrinse i God Slayer a chiudere gli occhi, quando divenne meno forte poterono contemplare una chiave, l’impugnatura _grande quanto un posacenere_ rappresentava un Sole ed una Luna perfettamente uniti, l’asta lunga quanto l’avambraccio di Daichi e il diametro era di almeno tre centimetri e mezzo; la mappa aveva la forma di una mezza stella dal colore argenteo.
Gekido la prese in mano e la mostrò agli altri con aria trionfante –Questo amici miei è lo strumento che ci porterà alla vittoria!- esclamò brandendo l’oggetto.
Dopodiché si voltò di scatto e tese la mano con la quale teneva la chiave, immediatamente un’immensa porta biancastra si materializzò difronte a loro, pareva inconsistente ed era circondata da una leggera foschia. I battenti d’oro massiccio e in mezzo lo stesso simbolo della chiave.
Gekido infilò l’oggetto nella sua serratura e lo girò di scatto, un rumore metallico aleggiò nell’aria come un triangolo suonato nel silenzio più totale.
Senza attendere oltre spinse con entrambe le mani l’enorme portone, fece cenno agli altri God Slayer di seguirlo e varcarono la soglia.
 
Una volta entrati si ritrovarono nel luogo più meraviglioso su cui avessero mai posato lo sguardo. Erano circondati da migliaia di stelle d’argento, il blu profondo del cielo senza fine esaltava tutte le costellazioni, l’aurora boreale e la Via Lattea creavano meravigliosi giochi di luce.
Davanti a loro un palazzo completamente bianco, grande quanto il monte Fuji _se non di più_ aveva i tetti in stile giapponese interamente d’argento. Dall’esterno si potevano vedere le stanze grazie alle immense finestre quadrate.
Era circondato da un alone celestiale, creature alate di ogni sorta volavano nei pressi di quel luogo fantastico. L’aria priva di qualsiasi aura malvagia era illuminata dalla tenue luce delle stelle, da quella di un’eterna Luna Piena e, poco più un là, da quella del Sole che regalava calore ad un ambiente altrimenti freddo e inospitale.
Non sembrava esserci anima viva.

Tuttavia –Chi siete? Non credo di avervi mai visto da queste parti.- a parlare era stata una ragazza dai capelli neri striati d’argento tagliati appena sotto le orecchie, gli occhi perlacei e la pelle chiara, vestiva come una sacerdotessa Shintoista, con l’unica differenza che i pantaloni erano blu scuro –Siamo venuti per incontrare la tua Dea.- rispose Gekido sforzandosi di apparire il più cordiale possibile, nonostante dentro di sé non poteva che esultare dalla quasi riuscita del suo piano.
La Stellare li osservò per un attimo, poi sorrise e fece cenno di seguirla.
Gli interni del palazzo della Dea delle Stelle poteva apparire spoglio, non c’erano quadri, nelle stanze più grandi c’era solo il minimo indispensabile, le pareti erano decorate con fini ricami d’argento e le immense finestre che si trovavano un po’ dappertutto facevano entrare tutta la luce di cui c’era bisogno.
Non incontrarono molte persone lungo la strada, tuttavia i God Slayer poterono notare che erano tutti abbigliati nello stesso modo e che tutti avevano i capelli nero-argentei, gli occhi perlacei e la pelle chiara.
Dopo aver attraversato un numero imprecisato di corridoi e aperto un quantitativo incalcolabile di porte, porticine e portoni, arrivarono in una sala immensa. Era grande quanto un campo da calcio, le pareti di destra e sinistra erano interamente occupate da enormi finestre quadrate. Un tappeto blu e bianco conduceva ad un trono d’argento sovrastato da un’immensa stella a sette punte dalla quale scendevano migliaia di minuscole catenine che si collegavano ai dei bracciali d’argento con minuscoli disegni celesti su entrambi i polsi della figura seduta composta sul trono. Indossava un elegante vestito argentato che aveva una sola manica lunga mentre il secondo braccio era completamente scoperto; il corpetto argentato decorato con minuscoli diamanti, questi scemavano man mano che si avvicinavano all’ampia gonna bianca che copriva i piedi scalzi. Alle orecchie un paio di orecchini a goccia color perla e una collana con la luna e il sole sovrapposti, adagiata sulla testa una tiara di diamanti, ad ornarle la schiena un paio di candide ali angeliche. Aveva i capelli nero-blu con una ciocca bianca ornati da minuscoli diamantini; negli occhi perlacei si potevano intravedere leggermente i simboli dei Clan della Luna Piena e del Sole di Mezzogiorno.
-Cosa volete, Sterminatori di Dei?-




*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi qui puntuale!
Dunque, non mi sembra che ci sia molto da dire a livello di trama.
Come potete capitre presto inizieranno le mazzate serie, ma per adesso ho voluto farvi godere della bellezza della Volta Celeste.
Forse ho esagerato un pochino con le dimensioni di tutta la baracca... ma oh, è la residenza di una Dea!
Ho esagerato comunque lo so...
Ma devo dire che mi piace molto come sono riuscita a descriverla, un luogo abbastanza leggendario devo dire...
Lascio il capitolo in sospeso come al solito, ma ormai dovrete esserci abituati con una disgraziata come la sottocritta...
Credo che tutti abbiate capito chi sia la persona sul trono e sì, non sbagliate. Insomma, chi altri potrebbe essere?
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda 
angel517 per aver recensito e tutti voi che continuate a seguirmi :D
Noi ci vediamo giovedì prossimo con "Ritrovarsi in circostanze non proprio piacevoli" (che lungaggine).
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*

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Capitolo 8
*** Ritrovarsi in circostanza poco piacevoli ***


Ritrovarsi in circostanze poco piacevoli

-Cosa volete, Sterminatori di Dei?- la voce della Dea era ferma e autoritaria, non distoglieva lo sguardo da nessuno dei God Slayer che, nonostante tutto, si sentirono profondamente in soggezione difronte a quella figura astrale.
Dopo un istante di smarrimento Gekido si fece avanti a spada tratta –La tua fine!- urlò scagliandosi contro la Dea, la quale, senza scomporsi minimamente, fece apparire nella sua mano destra uno scettro d’oro bianco che reggeva sulla cima un diamante a forma di stella a dodici punte, quello emanò subito una luce abbagliante costringendo i God Slayer a ripararsi gli occhi con entrambe le mani.
-Scoccata del Dio del Vento!- la freccia magica di Zefā riuscì ad interrompere l’incantesimo permettendo al God Slayer del fuoco di riprendersi –Fendente del Dio del Fuoco!- la Dea fu appena in grado di abbassarsi per evitare la lama iridescente –Mia Signora!- esclamò la ragazza che aveva scortato fin lì gli avversari –Supika vattene! Non sei preparata per un combattimento come questo.- le intimò la figura incoronata.
Quella rimase atterrita sulla soglia per qualche istante prima di girare i tacchi e chiudersi il portone alle spalle –Sei così sicura di te stessa?- chiese Daichi con scherno. Quella per tutta risposta unì l’indice e il medio della mano destra –Sappiamo già quali sono i tuoi poteri, i tuoi servitori se ne sono serviti, non ci coglierai di sorpresa.- affermò Rīru spavaldo, tuttavia non comparve nessuna stella, invece un’imponente colonna d’acqua prese vita nel salone ed investì i God Slayer con la potenza di uno tsunami.
Quelli reagirono con una certa difficoltà, solo grazie a Rīru _che disperse l’acqua con la sua frusta_ non finirono annegati.
-I membri del Clan delle Stelle non possiedono tutti i miei poteri.- disse la Dea con espressione indecifrabile –Rabbia del Dio Terrestre!- tuonò Daichi, ma con suo sommo stupore non accadde nulla –La tua magia non funziona in questo luogo, non siete sulla Terra; siete nella Volta Celeste.- disse l’Astrale lasciando sconvolto l’avversario –Non credere che basti questo a salvarti!- tuonò Gekido mentre di scagliava contro di lei a spada tratta.
La Dea mosse leggermente le ali e si portò fuori dalla sua portata, a diversi metri d’altezza –Scoccata del Dio del Vento!- la freccia di Zefā si conficcò nell’ala sinistra facendo scendere leggermente di quota la ragazza alata –Non credere che non me ne sia accorta: tu non puoi muoverti liberamente.- affermò indicando i bracciali della Dea –Se avessi potuto tu sarebbe bastato volare verso di noi e scagliarci fori dalla finestra, ma non lo hai fatto. Questo perché quelle catene ti costringono in un raggio d’azione limitato alla pedana del trono.- terminò con un sorriso beffardo –Questo segnerà la tua fine.- aggiunse incoccando un’altra freccia.
Sul viso della Dea si poté vedere sorpresa, rabbia e frustrazione. Strinse i pugni fino a conficcarsi le unghie nella carne, poi alzò lo sguardo, impose lo scettro e un’ondata di luce bianchissima riempì la sala come un faro nella notte.
-Non crederai di ingannarci così un’altra volta?- tuonò Gekido lanciandosi contro di lei brandendo la spada –Affondo del Dio del Fuoco!- la Dea fece per pararlo con il suo scettro, ma all’ultimo il God Slayer cambiò l’obbiettivo della lama spostandolo dal petto alla gamba destra.
La ragazza alata sentì immediatamente la fitta allucinante della spada che le trafiggeva la carne e la pelle che si inumidiva di sangue, mentre l’abito diventava dello stesso colore delle rose rosse. Non urlò di dolore, rifiutandosi di farlo per orgoglio. Invece approfittò della momentanea immobilità dell’avversario per colpirlo alla testa con lo scettro. Quello accusò il colpo e nel momento in cui ricadde al suolo, la sua arma lasciò il corpo della Dea.
-Dovresti fare più attenzione a dove guardare.- disse la voce di Rīru alle sue spalle. Quella fece appena in tempo a voltarsi per vedersi la frusta d’acqua colpirle la schiena in mezzo alle ali e facendola precipitare al suolo.
-Sei stata una degna avversaria Dea, ma la tua esistenza termina qui.- disse Gekido puntandole la spada contro mentre la ragazza tentava di rialzarsi. Contro ogni sua previsione lei lo guardò con un sorriso di scherno -Che vita patetica hai avuto, nemmeno un degno motivo per vivere.- commentò la Dea.
Il God Slayer impallidì a udire quelle parole –Come… osi?- l’Astrale tuttavia non aggiunse altro e Gekido, in preda alla furia più smodata, scagliò la spada contro di lei per ucciderla una volta per tutte.
 
Invece, contro l’aspettativa di tutti i presenti, l’arma colpì il pavimento facendo volare per aria solo qualche scheggia bianca.
Quando il God Slayer del fuoco alzò lo sguardò vide che i maghi e gli Stellari contro cui avevano combattuto, la Dea dietro di loro.
                                             
Qualche istante prima
 
-Dovete darmi le mani se volete seguirmi.- disse Sekitan ai maghi che erano venuti con lui –Credevo che non poteste portare dei mortali nella Volta Celeste.- disse Happy –E’ vero, in condizioni normali non potrei, ma il Clan delle Stelle è appena nato ed io e Suisei siamo stati gli unici ad essere rinati con la purificazione, gli altri membri sono ancora giovani e inesperti, non possono sostenere una battaglia contro dei God Slayer.- rispose –Allora, venite con me sì o no?- domandò tendendo ancora le mani –Sono tutto un fuoco.- ripose Natsu mentre le afferrava, seguito da Happy e Yama.
L’attimo dopo di trovarono in una sala di un bianco candido e argento, ma non fecero tempo ad ammirarne la bellezza _o anche solo notare che anche gli altri erano arrivati nello stesso momento_
Quando capirono che cosa stava per succedere scattarono.
Yama afferrò la Dea per un braccio e la portò dietro i maghi che si disposero a sua protezione insieme agli Stellari.
 
Il mago delle rune si concesse un secondo per guardarla, non era cambiata affatto da quella notte e quando i loro occhi si incontrarono dentro di sé urlò di gioia per averla ritrovata. Gli occhi di lei si spalancarono dallo stupore, per poi colmarsi di lacrime di commozione –Yama…- mormorò –Seiza…-




*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi qui gente, con anticipo per di più ;)
Tranquilli, non sono una malata terminale, semplicemente mi sono resa conto che quest'estate i miei impegni sono davvero tanti e siccome sono una persona buona e dall'animo magnanimo (sì certo, come no) ho deciso di fare due aggiornamenti a settimana (giovedì e domeica).
Ma bando alle ciance e cominciamo a parlare di quello che è appena successo.
Come avevo già detto combattimenti a go-go, ma vista la trama non penso che avrei potuto fare diversamente.
Del perché non ci siano guardie mi sembra di averlo spiegato: il Clan delle Stelle è appena nato e bisogna ancora formare tutti i membri, mica bruscolette.
E poi, siamo sinceri, delle guardie del corpo ad una Dea Astrale?
Come mio solito interrompo il capitolo nel momento più interessante, lo so, vi voglio bene anch'io ;P
Per adesso è tutto.
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda angel517 per aver recensito e tutti voi che continuate a seguirmi.
Noi ci vediamo la prossima volta con "Tragedia Shakespeariana"
E con questo promettentissimo titolo vi dico:
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*

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Capitolo 9
*** Tragedia Shakespeariana ***


Tragedia Shakespeariana

Doveva essere un sogno, evidentemente era ancora svenuto in mezzo alla sabbia del deserto perché la vedeva, la vedeva davvero. Era lì davanti a lei ed era esattamente come la ricordava: bellissima.
Era un sogno troppo bello per potersi svegliare, invece –Yama…- quanto gli era mancato il suono della sua voce –Seiza…- avrebbe voluto dire un’infinità di cose, dirle quanto gli era mancata, eppure in quel momento tutte le parole non sembravano poter esprimere a pieno quello che provava.
 
La voce di Gekido lo fece ritornare bruscamente alla realtà –Maledetti! Vi distruggeremo come abbiamo già fatto!-
-Non stai mettendo in conto una cosa.- disse Suisei con un sorriso vittorioso stampato in faccia –Qui siete a casa nostra, siamo in netto vantaggio.-
Per un istante parve che i God Slayer non avessero inteso per intero le parole dello Stellare, ma quando evocò dal nulla una quantità immensa di stelle argentee capirono quanto potevano essere pericolosi in quel momento –Avete minacciato la nostra Dea e Signora e per questo la pagherete cara.- aggiunse Sekitan con un’espressione minacciosa evocando altre stelle raddoppiandone il numero già imponente –Non crederete che vi lasceremo tutto il divertimento.- disse Natsu affiancandoli con i pugni infuocati e un istante dopo tutti i membri di Fairy Tail erano schierati e pronti al combattimento –Sono tutto un fuoco.- disse il Dragon Slayer pregustando la battaglia imminente.
 
Nell’enorme salone non volava una mosca, tutti i presenti trattenevano il respiro, l’aria era talmente tesa che si poteva tagliare con il machete.
Nessuno sembrava intenzionato a fare la prima mossa, troppo impegnati a studiarsi. Il minimo movimento avrebbe dato il via allo scontro.
 
Fu Natsu a muoversi per primo –Pugno di ferro del Drago di Fuoco!- urlò scagliandosi contro gli avversati.
Gekido gli si parò davanti assorbendo l’attacco grazie alla sua spada rossa, il Dragon Slayer imprecò e gli sferrò un secondo gancio, questa volta privo di fiamme. Il God Slayer lo schivò senza troppi problemi, in suo aiuto accorsero Rīru e Daichi, uno per respingerlo grazie ai suoi poteri d’acqua, l’altro con il bastone.
Erza e Gray arrivarono immediatamente, la Rossa fronteggiò il God Slayer del fuoco. Senza aspettare un secondo materializzò nella sua mano destra una delle sue fidate spade per poi farla cozzare con violenza contro quella dell’avversario e ingaggiarono un duello epico a colpi di spada.
Gray si occupò di Rīru, avendo poteri compatibili era difficile per uno dei due riuscire a prevalere per più di dieci secondi e la sala fu ben presto invasa da creazioni di ghiaccio di vario genere.
Natsu fronteggiò Daichi che poteva contare soltanto sul suo bastone dal momento che, a quanto pare, i suoi poteri non funzionavano nella Volta Celeste.
Lucy evocò Sagittarius e insieme si occuparono dell’arciera, un duello serrato, frecce contro frecce (più frusta).
 
I due Stellari invece andarono dalla loro Dea –E’ tutto apposto?- chiese Suisei notando la gamba offesa –Sto bene, un piccolo incantesimo e sarò come nuova.- rispose quella tranquilla scoprendo la ferita e appoggiandoci sopra la mano, ci fu un bagliore e quando scostò la mano il taglio era sparito senza lasciare traccia.
-Dobbiamo tenete gli altri al sicuro.- disse Seiza riferendosi a membri del Clan delle Stelle –E cosa dovremmo fare? Ci vorrebbe troppo per evacuare l’intero palazzo.- fece notare Sekitan –Forse è vero, ma possiamo sempre evitare che vengano coinvolti nella battaglia.-
-Come pensi di fare?-
-Mi sembra ovvio: con una barriera. Se sigilliamo la stanza non potranno entrare e prendere parte al combattimento.- rispose  -Posso aiutarvi, me la cavo bene con le barriere.- si offrì Yama –Se combinassimo i nostri incantesimi ne creeremmo una abbastanza potente da evitare che la possano infrangere con normali incantesimi.- concordò Suisei –Perfetto, ci vorrà meno di un minuto per realizzarla.- decretò infine alzandosi in piedi ottimista –Perfetto, io farò in modo che non vi accada nulla.- decise Seiza rialzandosi –Al lavoro allora.- disse Sekitan.
 
 
-Ali brillanti del Drago di Fuoco!- esclamò Natsu balzando sul suo avversario che riuscì a difendersi grazie al suo bastone colpendo il Dragon Slayer allo sterno, facendolo arretrare. Ovviamente Salamander non era il tipo da demordere così facilmente e ripartì alla carica l’attimo dopo –Ruggito del Drago di Fuoco!- la vampata investì il God Slayer in pieno che, non potendo usare i suoi poteri, fu scaraventato violentemente contro il muro e perse i sensi.
 
Le lame si scontrarono per la milionesima volta scatenando una marea di scintille rosse e gialle, l’abilità degli spadaccini era sorprendente e sembrava che nessuno dei due riuscisse ad avere la meglio.
Erza si abbassò fulminea per poi roteare la sua arma con un movimento fluido e letale che però Gekido parò, quello si portò indietro con un salto per poi ripartire alla carica, decisa a far terminare il duello al più presto.
Con una mossa rapida tentò un affondo mortale, ma l’avversario si scansò di lato. La Rossa riuscì appena a vedere uno sguardo sadico negli occhi prima che lanciasse la spada verso il trono.
 
-E con questo abbiamo finito.- disse Suisei mentre osservava la barriera soddisfatto –E adesso?-
-Adesso mostriamo gentilmente a questi signori dove si trova l’uscita più vicina.- rispose lo Stellare –C’è ancora una cosa che non capisco.- disse Yama che metteva appunto le ultime rune –Cosa?-
-Gli Dei possono morire soltanto se loro stessi decidono di darsi la morte, giusto?-
-Esattamente.-
-Allora perché…-
-Devi sapere che in realtà la magia di un God Slayer permette di danneggiare un Dio, ma non di ucciderlo definitivamente.-
-Ma allora come hanno fatto loro fino ad adesso?-
-Le loro armi.- rispose Sekitan –Sono molto particolari, appartenute agli stessi Dei e da essi forgiate per farsi la guerra o semplicemente raggiungere il riposo eterno.- spiegò.
 
In quell’istante Yama vide un lampo rosso scattare verso il trono.
Gekido aveva scagliato la sua spada verso Seiza che era impegnata a fortificare le barriere che avevano creato.
Con una velocità che non gli apparteneva, dimentico di tutto ciò che stava accadendo nella sala, il mago delle rune si fiondò dalla Dea.
 
Seiza era concentrata nell’evocazione di una serie di incantesimi perché i membri del Clan delle Stelle non entrassero nel salone, sapeva di essere in una condizione tale da non potersi difendere, ma aveva piena fiducia nei suoi nakama.
Sentì uno strano rumore fendere l’aria e la Dea schiuse leggermente gli occhi.
Quello che esplose davanti ai suoi occhi non era altro che il colore delle più belle rose rosse.




*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi qui!
Che ne dite?
Ho fatto bene i combattimenti?
Spero proprio di sì, anche perché (per l'ennesima volta) è su questo che si basa tutto il capitolo.
Finalmente ho anche spiegato il perché ho deciso di far usare delle armi ai God Slayer, diciamo pure che è del tutto possibile visto come sono andate le cose nel manga (che non cito per evitare spoiler).
In realtà non c'è molto altro da dire...
Possiamo aggiungere che mi sono divertita come una matta a fare due cose: l'atteggiamento di Suisei e Sekitan una volta a casa loro e come impostare il finale.
Lo so, vi voglio bene anche io ;-*
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda angel517 per aver recensito e tutti voi che contiunate a seguirmi.
Noi ci vediamo la prossima volta con "Per il potere che mi è stato concesso"
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*

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Capitolo 10
*** Per il potere che mi è stato concesso ***


Per il potere che mi è stato concesso

I ruoli si erano ribaltati, questa volta non era lei ad andarsene per sempre dalla sua vita, era lui che la lasciava.
Non sentiva il dolore lancinante della lama nel petto che apriva uno squarcio nel cuore, che gli impregnava i vestiti di sangue.
Non sentiva assolutamente niente “Forse è così che ci si sente quando si deve morire…” pensò Yama mentre un gran sonno si impadroniva di lui e tutto il mondo diventava sfuocato.


 
Il God Slayer del fuoco strabuzzò gli occhi per la sorpresa, si era disarmato per niente. quello stupido ragazzino si era messo in mezzo.
Non si sentiva colpevole o triste per la morte prematura di quel mago, tuttavia gli sembrò per un istante di sentire la voce della sorella “Che cosa hai fatto?” chiedeva.
Vide le catene della Dea infrangersi in un colpo solo diventando polvere di stelle e ricadere a terra come neve. Non sapeva dire perché, ma quella scena lo riempiva di tristezza.
 
Nel frattempo anche tutti gli altri combattimenti si erano fermati, congelati, immobilizzati per osservare quello che si stava consumando davanti ai loro occhi.
 
Per cinque minuti regnò il silenzio più muto.



Seiza si sentiva vuota.
Sperava che in quel momento si sarebbe svegliata, che qualcuno gli avesse detto che era tutto uno scherzo, che Yama si rialzasse sorridendo, come quando erano piccoli per farle capire che nulla li avrebbe mai divisi.
Invece il mago non dava cenni di fare nulla, i suoi occhi diventavano sempre più spenti, il verde smeraldo lasciava spazio al colore del muschio in ombra.
Le catene che la trattenevano si infransero e in quel momento capì: non c’era più nulla che la tenesse legata alla Terra, la Volta Celeste non le riteneva più necessarie.
Le tremavano le mani, la gola secca le impediva di dire qualsiasi cosa e ora le lacrime le offuscavano la vista.
Si avvicinò al corpo del ragazzo, si inginocchiò accanto a lui e gli prese il viso tra le mani.
Le lacrime caddero, impossibili da trattenere –Yama… Yama svegliati…- mormorò scossa dai singhiozzi scotendolo leggermente –Yama…- provò ancora, ma senza successo –Yama…- ancora niente.
Mi dispiace” disse il vento, incapace di fare altro –No… Yama… non puoi farmi questo… Yama…- ma il ragazzo non rispose –YAMA!- gridò con tutto il fiato che aveva in gola, non sortendo alcun effetto sul ragazzo che non si sarebbe mai più risvegliato.
 
Il cielo al di fuori del palazzo era invaso da stelle cadenti che rendevano anche la Volta Celeste partecipe di quel dolore straziante.
 

I maghi di Fairy Tail rimasero fermi dov’erano, non sapevano che cosa fare, che cosa dire, come comportarsi.
Tutto ciò che fecero fu rimanere in silenzio.
 
Anche i God Slayer non fecero assolutamente niente, rapiti dalla bellezza straziante di quel momento.
 
Seiza si concesse un attimo per osservarli, gli occhi arrossati e i simboli dei Clan pulsare nei suoi occhi, così come una stella a dodici punte risplendere argentea nel mezzo della sua fronte.
La stanza si illuminò di una luce che si sprigionò da ogni angolo. Le armi che i God Slayer tenevano in mano esplosero in una moltitudine di colori lasciandoli indifesi e sbigottiti –Per il male che avete fatto, per le stragi che avete compiuto in nome di una missione fasulla e ingiustificata, io, Seiza delle Stelle, Figlia degli Astri e Dea della Volta Celeste, vi condanno a diventare parte di essa come costellazioni prive di luce e portartici di sventura.
Tu Zefā sarai la costellazione del Vento Infranto e la tua visione vorrà dire vento di burrasca.
Rīru, sarai la costellazione del Fiume Deviato, la tua visione vorrà dire inondazioni e tempeste.
Daichi, tu sarai la costellazione della Montagna Spezzata, chi ti vedrà saprà che una frana assassina si avvicina.
Infine tu, Gekido, sarai la costellazione dell’Oni, e sarai un terribile presagio di morte.
- la sua voce era diventata profonda e vibrante, indiscutibilmente quella di una Dea.
 
I God Slayer sentirono i loro corpi dissolversi e Gekido scoppiò a ridere pensando a ciò che stava per diventare, il simbolo di ciò che gli aveva causato tanto dolore, un Oni.
 
Quando gli Sterminatori di Dei furono scomparsi dalla sala, in Cielo comparvero quattro nuove costellazioni: Ventus Confringetur, Modice Locutus Flumen, Mountain Contritum ed Oni Cruento.
 
Terminata la maledizione Seiza tornò a guardare Yama e il suo viso tornò tormentato dal dolore, sembrava che non ci fosse fine ai suoi singhiozzi.
Prese nuovamente il viso del ragazzo tra le mani e cantò con voce straziata dal dolore:

Mi ritrovo qui su questo palcoscenico, di nuovo io
Mi ritrovi qui perché il tuo appuntamento adesso è uguale al mio
Hai visto il giorno della mia partenza
Nel mio ritorno c'è la tua poesia
Stare lontani è stata una esperienza, comunque sia
 
Non ho mai smesso di amare te
Non ho mai tolto un pensiero a te
Non ho mai smesso
 
Ho cercato la bellezza e l'ho trovata in fondo alla semplicità
Ho cercato il mio passato perché me hanno detto che così si fa
Cerchiamo tutti la strada del bene
E la troviamo nelle vite altrui
E questa notte adesso ci appartiene
 
Non ho mai smesso di amare te
Non darei qualcosa che non c'è
E a modo mio (a modo mio)
So bene quanta fantasia ci vuole per partire
Si ritorna solo andando via
 
Di nuovo io (di nuovo io)
Di nuovo tu (di nuovo tu)
 
C'è chi si aspetta ad occhi aperti e non si perde più
Non perde più
 
Non ho mai smesso di amare te
Non ho mai tolto un pensiero a te
Non ho mai smesso
 
Io sono così
Mi hai chiesto torna, mentre ero già qui
 
Lasciò che il vuoto si facesse spazio nella sala del Palazzo Stellare, poi i simboli degli occhi e della fronte si illuminarono di nuovo, questa volta più intensamente.
Si avvicinò al volto di Yama e lo baciò sulle labbra mentre le lacrime continuavano a rigarle il volto, quando si staccò, con lo stesso tono di prima, disse –Per il potere conferitomi in quanto Dea delle Stelle, ti ordino di rinascere a nuova vita.- un vento astrale entrò dalle finestre e sulla fronte del mago delle rune comparve il simbolo di una stella a dodici punte.




*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi gente!
Che dire, con questo capitolo ho dato quasi fondo a tutte le mie capacità per scrivere una scena drammatica (quasi). Il risultato non mi sembra male, voi che ne dite?
Il punto in cui il cielo è attraversato da migliaia di stelle cadenti l'ho preso dalla poesia "X Agosto" di Pascoli, perché quando ho scirtto il capitolo l'avevo appena studiata.
Dunque, la maledizione... lasciatemi dire che generalmente io i nemici cattivi cattivi li faccio sempre finire malissimo e in qusto caso sono stata anche clemente.
la canzone che ho messo mi sembrava la più adatta in un momento del genere, è "Non ho mai smesso" di Laura Pausini, per chi volesse ascoltarla -> 
https://www.youtube.com/watch?v=Q6zjcg12kdg
Come avrete capito siamo ormai alla fine di questa storia, devo dire che posso ritenermi abbastanza soddisfatta in fin dei conti, voi che dite?
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda angel517 per aver recensito e tutti voi che continuate a seguirmi :)
Noi ci vediamo giovedì con l'ultimo capitolo di questa storia "Miyako"
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*

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Capitolo 11
*** Miyako ***


Miyako

-Siamo tornati!- esclamò Natsu irrompendo nella Gilda come un tornado –Bentornati.- li accolse Mirajane con il suo solito, accogliente sorriso mentre portava l’ordinazione di uno dei tavoli _stranamente ancora integri alle 12.30_
-Com’è andata la missione?- chiese la barista una volta che i maghi si furono seduti al tavolo –Tutto normale.- disse Gray mentre si rendeva conto di essere in mutande –Non c’è stato gusto…- borbottò Natsu svogliato –Non mi sembra che ti sia trattenuto.- commentò Lucy –Dal momento che hai distrutto tre edifici.- aggiunse guardandolo di sbieco.
Quello però parve perso in chissà quale contemplazione _altra cosa strana quel giorno_ annusava l’aria, c’era qualcosa che non tornava.
Rimase col naso all’insù come un segugio che cerca la preda –Che succede?- chiese Erza, notando che anche gli altri Dragon Slayer si erano messi sull’attenti. Come un sol uomo, i maghi con i poteri dei draghi, si girarono verso il portone della Gilda.
Non successe nulla per alcuni istanti e ormai l’attenzione di tutti i presenti nella sala era all’ingresso. Non volava una mosca _ennesima stranezza della giornata_
Dopo qualche secondo che nessuno praticamente respirava, il portone cigolò e si aprì timidamente per far entrare la figura minuta di una bambina.
I capelli neri e argentei con un ciuffo bianco raccolti in due treccine, gli occhi spaiati, uno verde smeraldo, l’altro perlaceo. La pelle aveva una nota olivastra e una voglia a forma di stella a dodici punte sul collo.
A occhio poteva avere al massimo sei anni, esattamente il tempo che era trascorso da quel giorno.
 
Sei anni prima
 
Trattennero il respiro per quella che parve un’eternità, ma alla fine Yama sbatté gli occhi e riprese a respirare affannosamente, come se si fosse ripreso da una lunga apnea.
-Non… non è possibile…- fu l’unica cosa che riuscì a spiccicare Gray, mentre gli altri rimanevano a bocca spalancata, Natsu in particolare aveva la mascella a penzoloni e un’espressione da pesce lesso –Ma come… lui non… tu…- balbettò a raffica senza riuscire a dare un senso compito alla frase che avrebbe voluti pronunciare.
Gli Stellari si ripresero per primi dal miracolo –Dopotutto è pur sempre una Dea.- disse Sekitan infine richiudendo la bocca al compare.
 
Seiza e Yama rimasero a guardarsi per un tempo comunque troppo breve per loro due, si abbracciarono di slancio, decisi a non lasciarsi mai più. Piangevano e ridevano insieme mentre la Dea gli diceva di essere un idiota per essersi messo in un pericolo così grande.
Alla fine, quando gli animi si furono acquietati, i maghi di Fairy Tail si avvicinarono –Non ci siamo rincontrati proprio in un momento tranquillo, eh?- disse Seiza con un sorriso mentre Happy le saltava in braccio.
-E ora?- chiese Suisei dopo qualche minuto che facevano salotto in una stanza del trono che ormai non si poteva definire tale dal momento che il suddetto oggetto era praticamente disintegrato, per non parlare della devastazione che aleggiava in seguito allo scontro.
-Non potete restare ancora per molto, correreste un grosso rischio.- disse Seiza rivolta ai maghi –Io non ho intenzione di lasciarti di nuovo.- mise in chiaro Yama. La Dea lo guardò teneramente –Non potresti comunque, l’incantesimo che ti tiene in vita svanirebbe se decidessi di abbandonare la Volta Celeste.- spiegò –Quindi…-
-Resteremo insieme.- confermò la ragazza.
-Mi dispiace molto che non possiate rimanere più a lungo.- aggiunse guardando i maghi di Fairy Tail –Ma come mai? Chiese Happy –Dovreste esservene già accorti, ma questo mondo sta assorbendo la vostra magia. Se tornate al più presto sulla Terra non dovrebbero esserci ripercussioni permanenti, ma non credo che vogliate appurarlo.-
-Questa volta però fatti sentire.- disse Lucy –Farò in modo di mandarvi qualche messaggio. Inoltre Suisei e Sekitan dovranno comunque andare sulla Terra per continuare il loro compito di sacerdoti.- rispose la Dea –Ricordati che per ogni cosa puoi contare su di noi.- disse Erza –Lo terrò a mente.- rispose Seiza –Portate i miei saluti a Makarov.- aggiunse poco prima di sollevare il braccio destro in segno di saluto.
I maghi avevano fatto la stessa cosa e l’attimo dopo si erano ritrovati all’ingresso di Magnolia.
Il loro viaggio astrale era così terminato e avevano riferito alla Gilda i fatti accaduti con estrema precisione.
 
Fine flashback
 
La bimba si guardò attorno con fare curioso e iniziò a gironzolare per la Gilda come se nessuno stesse badando a lei. Indossava una camiciola bianca con una scollatura a “V” leggermente richiusa con dei lacci di cuoio, dei pantaloncini a mezza gamba blu scuro pieni di cordicine bianco panna, ai piedi dei sandali in cuoio allacciati fin sotto il ginocchio. Sulle spalle uno zaino da boyscout, con tanto di sacco-a-pelo blu.
Continuò a gironzolare per qualche minuto prima di arrampicarsi su una delle sedie davanti al bancone, si mise in piedi su di esso e si affacciò guardando Mirajane –Cerco il Master Makarov.- disse con una vocina infantile –Sono io.- rispose il vecchietto sporgendosi dal tavolo di legno –Tu chi sei piccola?-
-Mi chiamo Miyako.- rispose –Cosa ci fai qui? Il tuo villaggio ha bisogno dei miei ragazzi?- chiese il Master. La bimba scosse la testa –Sono qui perché voglio unirmi a voi.- l’affermazione lasciò i presenti spiazzati –Non sei troppo piccola per far parte di una Gilda?- chiese Erza, Miyako scosse la testa –Sono prontissima e non vedo l’ora di cominciare!- disse mettendosi in una posa agguerrita lasciando i maghi basiti –Che tipo di magia usi?- chiese Lucy per stare al suo gioco.
Quella batté le mani per poi metterle a coppa, a tre centimetri dai palmi uniti prese a fluttuare una piccola stella, del tutto simile ad un globo luminoso. Chiuse le mani di scatto e unì l’indice e il medio della mano destra, subito un tentacolo d’acqua si materializzò, lo fece danzare intorno a sé per qualche secondo, dopodiché lo dissolse. Infine unì l’indice e il medio della mano sinistra e una lingua di fuoco iniziò a giocare intorno alle sue mani come se fosse un serpente.
Il Master la osservò per qualche istante, dove aveva già visto quella magia?
-Piccola, dove sono i tuoi genitori?- quella indicò il soffitto –Mi dispiace… non…-
-Ma cosa avete capito? Non sono mica morti!-
-E loro sono d’accordo che tu entri a far parte di una Gilda?- chiese scettica Cana –Sono stati loro a mandarmi qui.- replicò la bambina –Mi hanno detto che qui avrei potuto imparare bene e che avevate detto che potevano contare su di voi.-
In quel momento una lampadina nella testa di Erza si accese e scattò in piedi –Come si chiamano i tuoi genitori?-
-La mia mamma si chiama Seiza e il mio papà Yama.- rispose sorridendo.
Ci fu un attimo di silenzio generale, i maghi avevano bisogno di connettere i neuroni e collegare i fatti. Quando tutti furono arrivati alle conclusioni corrette balzarono in piedi –Mamma aveva detto che siete particolari… ma non immaginavo così…- borbottò la bambina.
-Quindi…- iniziò Happy senza terminare –Sono qui per il mio apprendistato.- rispose con un sorriso a poco meno di trentadue denti _c’erano delle finestrelle_
 
Dopo qualche minuto di incredulità generale Miyako entrò a far parte della Gilda con un tatuaggio bianco all’altezza della spalla destra.
Entrò nel Team con Lucy, Natsu, Happy, Erza e Gray. La sua presenza portò una ventata di aria fresca sulla Terra e dalla Volta Celeste i suoi genitori la osservavano attenti, felici della loro scelta di lasciarla andare, consapevoli che un giorno sarebbe tornata da loro, pronta ad assolvere ai suoi compiti come Guardiana delle Stelle.
 
Fine





*solito aspetto da mezzo drago, solo che sta volta indossa uno yukata -che ha due fessure dietro per ali e coda- viola con dei motivi di fiamme argentee; i capelli neri raccolti in un complesso chignon ornato con una stecca per capelli d'argento con una fiamma sulla cima*
Ed eccoci qui, mi sono pure tirata a lucido.
Alla fine del finale che finisce devo dire di ritenermi piuttosto soddisfatta.
Ho voluto mettere un flashback perché se avessi spiegato subito il perché, il percome e il perquandoché sarebbe stato noioso (almeno secondo i miei standard).
Visto che alla fine vi ho fatti contenti?
Un finale tutto sommato sentimentale o sbaglio?
E sì, è finita qui.
Sulla Volta Celeste non ho nulla da aggiungere.
Come?
Cos'è la Guardiana delle Stelle?
Ok, mi avete sgamata...
Ho intenzione di scrivere una One Shot per completare davvero tutto, ma non ho ancora idea di come fare.
Una piccola curiosità, ho scelto il nome Miyako per una ragione: vuol dire "bellissima bambina notturna", calza a pennello, no?
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda 
angel517 per aver recensito fino alla fine e a tutti voi che avete avuto il coraggio e la forza di volontà per leggere quello che avevo da dire.
Se ci rivedremo ancora (e lo spero) io questa volta mi cimenterò in una fanfiction su Harry Potter.
Ce la faro?
E chi lo sa?
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando mentre vola facendo giri della morte*

 
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