Il re del crimine

di MadSara
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Rebecca Chambers era una spia e aveva appena fatto un colpo grosso, quello che, forse, le avrebbe permesso di essere notata, di avvicinarsi di più al suo obiettivo: James Moriarty. Era stata mandata da Mycroft per intercettare le mosse del più grande criminale di Londra e per arrivare a lui doveva prima attirare la sua attenzione. E quale metodo migliore per farlo se non rubando la corona d'inghilterra senza lasciare traccia?


J:Nel frattempo, qualcuno ,da qualche parte, si stava annoiando.  Un tempo grigio e noioso, con nessun gioco da fare sotto le nuvole settembrine. In una parola: seccante. Questa era l'unica parola che girava in testa a Moriarty. Seccante, seccante, seccante. Prese una tazza di tè e si sedette sul divano, scorrendo le notizie dei giornali sul suo telefono cellulare. Vecchiotto, l'avrebbe cambiato presto, pensò. Ad un tratto, una notizia, un piccolo titolo luccicante brillo' come un'esplosione davanti ai suoi occhi: “Trafugati i gioielli della Corona, Londra nel caos”. Londra nel caos, caos. La cosa gli piaceva. E voleva andare in fondo, voleva trovare il suo piccolo e astuto colpevole.

R:Rebecca era in macchina quando le suonò il telefono: era arrivato un messaggio proprio dal suo bersaglio; “Dove e quando?” "ti ho in pugno stavolta !" disse sorridendo fra sé e sé e scrivendogli il luogo dove si sarebbero incontrati*

J:Il telefono vibrò. Jim era ancora seduto sul divano quando ricevette quel messaggio "Davanti al London Eye". Si precipitò davanti alla porta e prese un taxi: presto avrebbe incontrato qualcuno che l'avrebbe davvero fatto divertire.

R:Rebecca, parcheggiò la macchina davanti al London Eye, un pò in anticipo, ma lui ancora non si vedeva. Si preparò psicologicamente, doveva essere sicura di sé. Doveva, per il bene della missione. Vide arrivare un taxi, ed eccolo lí, con i suoi occhiali da sole e il suo vestito marcato Westwood, che scendeva a passo di danza*

J: Buongiorno, signorina, ho sentito molto parlare di lei *disse squadrandola da capo a piedi, nel suo vestito rosso scarlatto e i suoi stivaletti neri*

R: *si sentì il suo sguardo addosso: sapeva già che per lui l'aspetto esteriore contava molto, per questo si era messa in tiro, non poteva certo farsi scappare l'occasione di arrivare alla sua preda* Mi fa piacere signor Moriarty, il mio nome è Rebecca Chambers, spero che abbia da dirmi qualcosa di importante. Sono una donna impegnata e, come tale, detesto le perdite di tempo *disse abbassando gli occhiali e mostrando le iridi verdi*

J: Be', che dire. Mi ha davvero colpito. Una ragazzina come lei, che ruba i gioielli della corona *sorrise, quasi per farsi beffe di lei*

R​: Signor Moriarty... come ha ben potuto vedere, sono brava in questo campo: una ragazzina non avrebbe mai potuto farcela...mi dica, per quale onore sono davanti a lei, re dei criminali?

J: Be', come ha detto lei, è brava in questo campo. Mi interessa, e vorrei incominciare una sorta di emh..ecco..ah sì, collaborazione *disse con un sorriso diabolico stampato sul volto*

R: *non gli sfuggì lo strano sorriso che gli era sorto sul viso,ma non si fece intimidire* Una collaborazione dice? Oh beh.. direi che possiamo parlarne, credo che porterebbe dei benefici per entrambi, signor Moriarty *disse sorridendogli a sua volta*

J: Ovvio, soprattutto per me *aprì la porta del taxi* avrebbe il piacere di seguirmi? *disse con tono stranamente affabile e gentile*

R​: *per un attimo ebbe timore di salire sul taxi: non si aspettava di andare subito al suo covo o in qualunque altro posto lui avesse in mente di portarla; dopotutto, era davvero imprevedibile come dicevano. Non cedette e continuò* certamente signor Moriarty, posso sapere qual è la nostra destinazione? *disse, mentre si dirigevano verso il taxi.*

J :Ovviamente, no *le infilò un ago in una gamba con del potente sonnifero, la fece sedere nel taxi, sparendo nel nulla senza lasciare traccia*

R:Rebecca​ riaprì lentamente le palpebre pesanti, non capiva dove si trovava e cosa fosse successo, ma sentiva di essere seduta su una morbida poltrona in pelle....e in un attimo ricordò. Stava per salire sul taxi quando vide un ago bucarle la pelle della coscia, addormentandosi subito dopo. Non poteva credere di esserci cascata! Ancora intontita, non riusciva a sollevarsi dalla poltrona,quindi cercò con lo sguardo il suo rapitore*

J:Benvenuta nel mio studio *disse Jim alzandosi teatralmente da una sedia nera in pelle* che te ne pare? * Mostrò con la mano l'enorme vetrata che dava all'esterno, mentre il cielo azzurro si stagliava maestoso come sottofondo*

R​:*Sobbalzò al suono di quella voce, poi vide il panorama che gli stava indicando: la casa era grande con vetrate bellissime, insomma aveva effettivamente un ottimo gusto in fatto di arredi* è molto bello il suo studio, signor Moriarty, però non capisco perché mi abbia fatto dormire per arrivare qui, visto che collaboreremo.

J:Certo, collaboreremo, ma sa, sono un uomo che prende le sue adeguate precauzioni con le fanciulle *disse con un sorrisetto malizioso stampato sul volto* Dunque, non mi chiede il fine della collaborazione ?* disse con fare sprezzante*

R​: *adeguate precauzioni con le fanciulle? E in che modo gliel'aveva detto.* certamente, gliel'avrei chiesto prima se lei non mi avesse addormentata *disse sarcastica* Insomma qual è il fine di questo accordo?

J:Il fine di questo accordo è semplice: il controllo. L'essere umano è maniaco del controllo, vuole tutto e tutti ai suoi piedi, per lustrargli le scarpe. E nessuno ci riesce mai. Nessuno, tranne me. Il fine di questo accordo, mia cara, è il controllo di tutta la città di Londra *guardò fuori dalla finestra in silenzio per alcuni secondi, poi, teatralmente, disse* che gliene pare?

R:*il piano di Moriarty era folle, ambiva ad essere il più potente, a conquistare l'intera città. Follia. Guardò verso la finestra; non poteva fermarsi proprio ora, proprio ora che gli aveva rivelato il suo scopo!* meraviglioso, allora credo proprio che la aiuterò molto volentieri,signor Moriarty *disse con un sorriso sulle labbra avvicinandosi a lui e porgendogli la mano per l'accordo*

J:*sorrise. Era davvero entusiasta di questa collaborazione, ma voleva una certezza, una sicurezza. Si avvicinò e sussurrò* ne è davvero sicura?

R​:*appena udì quelle parole, ebbe un brivido lungo la schiena: per un attimo esitò, ma non voleva fargli notare quella paura, non poteva. Rimase ferma sul posto e lo guardò dritto negli occhi, quegli occhi che sembravano due pozzi neri sprofondati nell’oblio, e con voce ferma, rispose *Certamente, signor Moriarty *poi si fece coraggio e si avvicinò a sua volta, sorridendo* avrà presto le chiavi di questa città.

J:Bene signorina *si alzò in piedi, stupito dalla risposta* inizieremo la collaborazione, ma, prima, voglio che giochi un po' con me  *stavolta era di spalle, mentre pronunciava quelle semplici parole, preludio di qualcosa di pericoloso* Sto attraversando un periodo molto noioso, ho bisogno di un po' di svago, quindi, avevo pensato, be'... Che ne dice di una caccia al tesoro?


Note: Salve! spero vi stia piacendo la fanfic, è nata grazie al gioco roleplay, quindi è scritta a quattro mani. Spero vi abbia fatto incuriosire almeno un pochino :)  

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


R:*Sembrava che ancora non fosse finita, sicuramente era un'ulteriore prova, o forse solamente un capriccio, fatto sta che, quando si annoiava lui, non si presagiva nulla di buono: doveva stare al gioco* ok signor Moriarty sono a sua completa disposizione, sono pronta per farla divertire con la sua caccia al tesoro *disse con un sorriso di sfida* Mi dica, di cosa si tratta?
J:Oh fantastico! Finalmente qualcosa di divertente *rise di gusto* Ho piazzato una piccola bomba, da qualche parte qui a Londra. Il suo compito è quello di trovarla e disinnescarla *camminò in mezzo alla stanza con fare serio e pensieroso, senza guardarla, aspettando di gustarsi la sua reazione solo alla fine. Era divertito, davvero divertito* Avrà a disposizione un solo indizio *disse con tono fermo* Se troverà la bomba, sarà ufficialmente il mio braccio destro e socio in affari. Altrimenti, be'...boom *disse in tono quasi ironico, ma sadico allo stesso tempo*
R​:*questa non ci voleva! Per metterla alla prova avrebbe sacrificato un sacco di persone innocenti. Era colpa sua se adesso c'era una bomba chissá dove, pronta ad esplodere* signor Moriarty e' sicuro?? Per mettere alla prova me sta mettendo in gioco la vita di uomini innocenti. *Si alzò ferma, quasi come un gatto infuriato* Sono una ladra, signor Moriarty, non un'assassina.
 
J:Ovvio che sono sicuro! Che domande sciocche, signorina Chambers. Per essere la mia socia in affari, non basta essere bravo a sgraffignare qualche gioiello*disse disgustato*
 
R​:*aveva osato troppo, il suo senso di giustizia era riafforato davvero in un momento sbagliato* e va bene signor Moriarty...ma si ricordi che la vita delle persone non è un gioco *si girò*un giorno...un giorno potrebbe toccare alla sua *si maledisse per le ultime parole pronunciate: stava giocando con il fuoco.*
 
James: È un giorno che sto aspettando con impazienza *sorrise, percorso da un brivido di eccitazione* In questo mondo, non esiste nulla con cui io non possa giocare
 
R:*Quelle parole la raggelarono *Anche la sua vita ha importanza, signor Moriarty. Vorrebbe davvero essere il giocattolino di qualcuno?
 
J: Io non sarò mai il giocattolo di qualcuno *rise beffardo pensando a quanto fosse ingenua la ragazza davanti a lui* io sono quasi al livello di Dio e quando qualcuno cercherà di rendermi un giocattolo, prima che accada, sarò già due metri sottoterra
 
R​:*Scattò verso di lui estraendo un coltello che teneva nello stivale. Voleva fargli capire che anche la sua vita poteva essere in pericolo, un giorno o l'altro, e che non era il dio che credeva di essere* Nessuno è un giocattolo signor Moriarty *gli sibilò nell'orecchio* e nemmeno lei, per questo, quando arriverà il momento della sua morte, la difenderò, nonostante detesti i suoi metodi
 
J:*le sorrise freddo, la ragazza aveva fegato ed era anche intelligente, però qualcosa non quadrava, doveva dimostrare di essere pronta a tutto* bene Rebecca *abbassò piano la sua mano, premendo la bocca della pistola vicino al suo stomaco: l'aveva estratta appena si era mossa dalla sua posizione* vedo che è molto brava con i coltelli: il suo fuoco mi piace. Però *disse soffermandosi brevemente* Non mi ha ancora chiesto di che indizio si tratta *manteneva il suo sorriso imperterrito: le parole di Rebecca erano solo polvere al vento per lui*
 
R​:*guardò la pistola, stava rischiando veramente grosso, ma era pronta a tutto e continuò sicura* ha smesso di chiamarmi ragazzina finalmente e vedo che mi dà anche del tu, James *fece con un sorrisino beffardo* Mi dica pure l'indizio e quanto tempo ho
 
James:L'indizio è una piccola poesia che mi sono inventato qualche giorno fa *abbassò la pistola e la rimise al suo posto, sotto la giacca, iniziando a recitare una sorta di filastrocca* 
“Venne il giorno in cui 
Dio lo creò
Venne il giorno in cui 
L'uomo lo scoprì 
 
E alla sua costruzione 
Urlarono "esplosione" 
 
Di una lettera fu il loro
Errore”
 
J: *stette in silenzio e poi raggiante riprese* hai tre ore, cara Rebecca, mostrami quanto vali. Oh e ricorda: allo scadere del tempo, qualcuno morirà, forse anche più di qualcuno *sorrise, sadico*
 
R​: *erano passate quasi due ore e lei continuava a pensare, andando avanti e indietro per la stanza. L'ansia gli stava giocando un brutto tiro, mentre Moriarty era tranquillo nella sua poltrona, a leggere messaggi sul suo cellulare​ in modo altamente irritante. Si sedette sulla poltrona dal lato opposto della stanza, doveva calmarsi, ritornó a guardare l'uomo: possibile che non avesse un briciolo di umanità?* Signor Moriarty, questa città...in fondo le piace vero? *voleva sapere di più su quell’uomo* mmmh...se posso sapere, com'era una volta? prima di essere un criminale intendo *si mise comoda sulla poltrona,osservando quell’uomo che fissava il cellulare, senza ascoltarla*
 
James:Oh sì *fece risvegliandosi dai suoi noiosi pensieri* Londra è carina, ma è gestita da stupidi incompetenti, seccanti. Se riuscirò a conquistarla, anzi, non se, quando riuscirò a conquistarla, sarà tutto mio, sarà tutto migliore *disse portando lo sguardo verso il cielo* Riguardo la seconda domanda *disse sospirando* non c'è un "prima di essere un criminale" nella mia vita.  Moriarty è nato con lo scopo di distruggere, per creare da zero. Prima di lui, c'era solo un corpo senza nome e senza scopo
Rebecca​:*lo guardò compassionevole, sperando che non se ne accorgesse. Moriarty aveva cancellato il vecchio se stesso e lo aveva chiamato "corpo senza nome e senza scopo": nel suo passato era successo qualcosa che l'aveva trasformato* Perché? Perché lo chiama “un corpo vuoto senza nome”? Era comunque lei...
James:Ne hai ancora di cose da imparare, Rebecca. Si muore ogni giorno, ogni giorno, una parte di noi muore. Quella parte di me è morta; non ha senso piangere sulle tombe di chi non c’è più *sorrise amaramente*
Rebecca​:*sgranò gli occhi: per la prima volta era sincero con lei, ammettendo di aver sepolto quella parte di sé* sono sicura che possiamo cambiare, ma quella parte rimane sempre da qualche parte dentro di noi, anche se lo si nasconde. *Disse seria* e comunque, sono sicura che non era male quella parte di se stesso, qualunque sia la ragione per cui l'ha sepolta *disse con un sorriso, appoggiando la testa allo schienale e guardando il soffitto*anche io ho avuto a che fare con la morte.. su questo abbiamo qualcosa in comune.*morte...molte persone dipendono da me, devo trovare la soluzione e al più presto! Si mise a pensare più di prima, anche se,stavolta, la persona che aveva nella stessa stanza non gli metteva troppa ansia. Doveva pensare proprio come lui per trovare la soluzione. Doveva essere qualcosa nel suo stile, di grandioso*
 
J:Pff, la morte è comune a tutti,mia cara. Allora, una risposta al mio indovinello? *Disse sorridendo* Sa, tante persone potrebbero "brillare" se lei non risponde correttamente
 
R​:Ah, non credo proprio! *rispose con un sorrisetto* *si alzò dalla poltrona e disse sicura* ho trovato la risposta: è il Big Ben! *dunque iniziò a spiegare la sua folle intuizione* "Dio lo creò"... l'orologio che simboleggia  il tempo, creato da dio,"venne il giorno in cui l'uomo lo scoprì", l'uomo scoprì il tempo, "e alla sua costruzione urlarono esplosione".. il nome del luogo ricorda un esplosione! "di una lettera fu il loro errore" e molto spesso viene chiamato come l'esplosione che ha creato l'universo, cioè il Big Bang! e quindi...è il Big Ben, vero, signor Moriarty?
 
J:Ottima risposta *prese il cellulare dalla tasca e lo porse a Rebecca* invii al numero che è visualizzato sullo schermo il messaggio "stop". La bomba si disinnescherà e da quel momento in poi saremo soci *disse serio in volto*
 
R: Dà l'onore a me di disinnescare la bomba? Ma che gentile.. *disse con un sorriso malizioso e digitò “stop” sul display*
 
J: Bene signorina Rebecca, credo che sarà interessata ai telegiornali. Sa io li guardo spesso verso l'ora di pranzo. Le va di vederlo insieme a me, davanti ad una tazza di tè? *Sorrise in modo stranamente malvagio*
 
R​: Ma certo, volentieri...*qualcosa non quadrava*
 
J: *la condusse in una piccola stanza adiacente, con una tv a schermo piatto e un lussuoso piano cucina. Accese l’apparecchio e mise a riscaldare l'acqua per il tè* Oh, questo canale dovrebbe essere perfetto * una giovane presentatrice si trova davanti al Big Ben in fiamme. Titolo: "Improvvisa esplosione al Big Ben, 12 morti e 7 feriti"*
 
R​: No....*scosse leggermente la testa, guardando il televisore. Si alzò di scatto con gli occhi lucidi: non ci voleva credere, era stata ingannata e aveva ucciso degli innocenti. Corse verso James che stava preparando il tè, lo afferrò per la giacca e urlò* Non erano questi i patti.
 
J:Sì invece, ti ho detto che se avessi indovinato, avresti disinnescato la bomba. Ma non ho mai specificato quale *disse guardando nel vuoto* Se vuole collaborare con me, Rebecca, deve essere pronta a sporcarsi le mani.
 
R​:*lo guardava con gli occhi lucidi e pieni di rabbia: come aveva potuto credere che avesse avuto un minimo di umanità, quell'uomo...quel...quel mostro. Aveva le mani ancora strette alla sua giacca e con esse, tanta voglia di tirargli un pugno* Va bene, ma se vuole che la aiuti mi deve dire tutto sulla missione..
 
J:Oh suvvia, il tè sta per bollire *disse calmo mentre le abbassava le mani tremanti* non è facile entrare nel mio mondo e questo era l'unico modo per dimostrartelo *mise le bustine di tè in infusione*Se è davvero pronta a lavorare con me, deve sapere a cosa va incontro. Deve capire il senso della mia follia
 
R​:*non doveva perdere la calma così o avrebbe mandato tutto a monte, eppure lei sapeva fin dall’inizio con chi aveva a che fare, solo che, quei discorsi gli avevano fatto quasi sperare in un minimo di umanità, per questo era arrabbiata,l'aveva ingannata. Adesso aveva ucciso pure lei, si era sporcata le mani e questa cosa la faceva impazzire. Ormai non poteva più tornare indietro, doveva ritornare sui suoi passi ed essere di nuovo la spia che era, senza esitazioni* Ho capito il senso della sua follia signor Moriarty…*riprese la calma* sono pronta a lavorare con lei
 
J: Bene *versò il tè in due tazze bianche di porcellane, mettendo per sé tre zollette di zucchero* quanto zucchero​?
 
R: Due sono suffcienti *rispose atona*
 
J: *mise due zollette e le porse la tazza* be', suppongo che ora possa sapere il mio piano. Ho in mente di scatenare una rivolta e uccidere la regina d'Inghilterra *disse con una faccia particolarmente seria*
 
R: *quelle parole la sconvolsero: rimase ferma come imbabolata, con la tazzina da tè in mano* Immagino che lei abbia già un piano..
 
James: Ma che domande *disse sconcertato* ne ho ben due, mia cara Rebecca, proprio per non farci mancare niente. In fondo, alla regina va riservato un trattamento speciale, non le pare?
 
R​:Molto bene...spero che me li dirà stavolta, affnché vada tutto per il meglio.
 
J: Stavolta nessun piano nascosto. Ha accettato, ha ucciso, ora lei è la mia unica e sola socia in affari
 
R​: Ne sono lieta. Spero di non ritrovarmi un altro dei suoi scherzetti *mise la tazzina di tè vuota sul lavello, in realtà, non aveva alcuna voglia di tè, ma di una bella birra per dimenticare* aveva un buon aroma *ammise controvoglia* Per preparare l'intero piano ha in mente di tenermi qua dentro per sempre oppure sono libera di uscire fuori, che ne so... al bar?
 
J: Il piano, cara Rebecca, inizierà domani stesso, il giorno del compleanno della regina. Utilizzeremo i criminali per creare una rivolta *bevve un sorso di tè* E nel caos generale, faremo irruzione. Il tutto verrà annunciato stasera, in diretta su canale 6 *disse bevendo l'ultimo goccio di tè rimasto* Lei avrà due ruoli fondamentali. Radunare le truppe e bypassare la sicurezza. Io mi occuperò dell'annuncio pubblico e dell'esecuzione *disse con un lieve sorriso*
 
R​: Oh, non vedo l'ora di vederla in tv allora...sarà una vera star *disse con un sorriso*Però, prima di vedere lo show*disse avvicinandosi di più* potrei andare a comprare qualcosa da mettere sotto i denti e uno spumante, per festeggiare la nostra prossima vittoria. Ah, a proposito, a che ore agiremo? Sa, devo informare i miei uomini.
 
J: Quando le guardie sfileranno per la regina e la festa sarà iniziata. Riguardo la proposta di mangiare qualcosa, avrei giusto un po' di languorino. Il tè non riempie lo stomaco *poggiò la tazzina e mise una mazzetta di sterline sul tavolo* potrebbero bastare?
 
R​:Va bene *disse, guardando incredula quel mucchio di soldi* posso andare io, signor Moriarty. Lei si rilassi. *prese la mazzetta* c'è un bar o un ristorante qui vicino?
 
James :Certo che no *aprì il frigo, pieno di cibo e pietanze varie* bene questo è il frigo, lascio a lei la cucina, io intanto vado a farmi una doccia
 
Rebecca​, rimase interdetta.
 
J: I soldi sono per il favore che mi fa cucinando al mio posto *disse serio*
 
R​:Oh quale gentilezza.... *disse sarcastica*
 
J:*si diresse verso la doccia, ma prima scribacchiò qualcosa su un bigliettino e lo porse a lei: "ricetta per il dessert"*
 
Rebecca​: Signor Moriarty, si ricordi che sono la sua socia, non la sua badante! *disse scocciata*
 
J: Sì ma io ho bisogno di una doccia e lei ha fame *urla dalla doccia*
 
R:Per stavolta chiuderò un occhio, visto che festeggeremo, ma non si illuda che lo faccia sempre! *gli urlo' dalla cucina* Uff, ma per chi mi ha presa?...incredibile*disse fra sé e sé*
 
J: *l'acqua iniziò a scorrere calda. Finalmente un po' di relax. Ci vuole sempre prima di un omicidio. Relax e dolce. Dolce e sangue. Un mix perfetto per James Moriarty*
 
R: *appena sentí che era in doccia, prese il telefono di scorta che teneva nelle mutande, doveva fare in fretta...la regina,l'indomani, sarebbe stata uccisa e a Londra si sarebbe scatenato il caos. Mandò un messaggio di avvertimento a Mycroft. Non aveva altra scelta, sembrava che Moriarty non volesse farla uscire, ma lei doveva compiere il suo dovere e fermarlo. Appena il messaggio venne inviato, gettò il telefono dalla finestra: se avesse scoperto che l'aveva tradito, non sapeva se sarebbe riuscita a sopravvivere, anzi. Ormai sentiva di essere già morta. Ma aveva compiuto il suo dovere e questo le bastava; si era macchiata anche lei le mani di sangue e attendeva quella punizione come un conto da pagare*
 
J:*uscì dalla doccia in accappatoio, bianco, con una M rossa disegnata ad arte sul taschino. La vide intenta a cucinare con due grandi pentole grigio scintillante: oh, pasta, proprio​ ciò che voleva* Ma che buon odorino c'è qui. Allora non è brava solo a fare la cattiva ragazza..
 
R​:*sobbalzo' a quella  affermazione, non potendo fare a meno di arrossire nel vederlo in accappatoio: odorava di shampoo al cioccolato e quel profumo le stava dando alla testa. Doveva ammettere, però, che era davvero sexy.... ma che stava pensando?! Doveva darsi una calmata quello era il nemico* G-grazie signor Moriarty, diciamo che me la cavo *distolse lo sguardo*
 
J: Oh bene *prese una sedia e si sedette. Era diventata stranamente rossa in viso, ma, va be', era una ragazza strana e molto sorprendente, dunque lasciò correre* ha preparato anche il dolce?
 
R: Oh il dolce! be’, non c'è stato molto tempo, ma se vuole glielo faccio adesso *se ne stava seduto con l'accappatoio stretto, calmo, e la cosa la faceva innervosire ancora di più* O-ok glielo faccio adesso *si rigirò ai fornelli in tutta fretta, dopo poco esordì* Ecco il dolce per lei... *disse porgendoglielo in un piattino; era molto, molto vicino e lei era rimasta a fissarlo negli occhi per qualche secondo*
 
J:*assaggiò il dolce e, e....* Assolutamente fantastico! *Esclamò. Non aveva mai assaggiato un dolce così buono. Ne aveva mangiati tanti, ne era goloso, ma qualcosa di così buono mai. Continuava a mangiare ignorando Rebecca e alla fine, come un bambino che aveva ricevuto ciò che voleva disse* grazie mille *sfoggiando un sorriso né sadico né maligno, un sorriso vero*
 
R​: *non capiva bene. Adesso Moriarty le aveva sorriso in un modo sincero: solo con un dolce il terribile Moriarty era diventato così docile? Era davvero volubile come dicevano! un attimo fa era perfido e maligno, un attimo dopo sembrava quasi normale. Era spaventoso anche per quello* prego *disse rispondendo al sorriso* Sembra che le piacciano le torte *fece ancora a disagio* Ehm, signor Moriarty, le posso dire una cosa?
 
J: Mi dica *disse pulendosi la bocca con un tovagliolo*
 
R:Si rivesta! Mi sta mettendo tremendamente a disagio *si voltò verso i fornelli per nascondere il rossore che prendeva il viso*
 
J:Oh certo, mi scusi *iniziò a ridere* non pensavo fosse così "pudica" *andò a vestirsi continuando a ridere*
 
R​: *chiuse gli occhi sospirando* non credo che se ne starebbe tranquillo ad avere una donna sconosciuta completamente nuda in casa!
 
J:Perché no? *Disse mettendosi una camicia bianca e abbottonando piano i polsini* ho sempre tutto sotto controllo,cara Rebecca. Una sconosciuta in casa è l'ultimo dei miei problemi
 
R​:Cosa?! *Sgranò gli occhi incredula, andando verso di lui* e se una sconosciuta le facesse questo...?*lo baciò, sottraendosi all’istante* Mi scusi...non riaccadrà più *si girò in fretta e furia per tornare ai fornelli*
 
J: *fu un istante​, un istante in cui non capiva cosa fosse successo. Nessuno l'aveva mai baciato, non sapeva nemmeno cosa fosse quel gesto o cosa dire. Tutto sotto controllo. Effettivamente sì. Tranne questo.* Be' se una sconosciuta facesse questo *continuò guardando fisso verso di lei* le direi che è una sconosciuta parecchio interessante*rise*
 
R​:*Rebecca avvampò, non solo l'aveva baciato, avventatamente, ma lui gli aveva fatto pure un complimento. No, doveva tornare se stessa, quello era un criminale e soprattutto il suo bersaglio* Se lo dimentichi, la prego. *disse con la testa bassa* Bene, direi che dovremo sederci a mangiare e guardare la tv: presto avverrà il suo annuncio! *disse velocemente,  per cambiare argomento.*
 
J:Oh certo, accendiamo la televisione *prese il telecomando e mise su un canale a caso, sedendosi sulla poltrona* Ti va di sederti accanto a me?
 
R:*quella domanda la fece sobbalzare di nuovo, ma non voleva fargli vedere il suo turbamento,quindi si sedette accanto a lui senza dire una parola*
 
J: *iniziò a contare* 3, 2, 1, azione *premette un bottone e, ad un tratto, la trasmissione venne interrotta: l’immagine di Jim e di Rebecca seduti sul divano andò in onda su tutte le tv nazionali*
 
R: *Rebecca sbianco'* non era una tua registrazione...? *Disse sottovoce a jim*
 
J: Buonasera, cari spettatori e spettatrici che ci guardate da tutto il Regno. Come state? *Esclamò con un lungo sorriso, ignorando le parole di Rebecca*
 
R​: *sono spacciata, pensò*
 
J: Il mio nome è James Moriarty, re della criminalità Londinese. Non voglio addolcirvi la pillola con stupidi giri di parole: il regno non va più bene. È marcio, corrotto, i poveri muoiono sotto i ponti e giovani madri sono costrette a prostituirsi per le strade. La povertà, la criminalità, il male, il marcio che si espande in tutta Londra...non vi disgusta? Non vi fa sentire arrabbiati? Non vi fa avere voglia di cambiare radicalmente? Ricominciare da zero? Queste domande, queste assillanti domande me le pongo ogni giorno, ma finalmente ho trovato la risposta *iniziò a guardare serio verso la televisione, come un cane che sta per avventarsi verso uno specchio* Per cambiare tutto, per ricominciare da zero, bisogna far sparire il vecchio. Domani, in concomitanza con il compleanno della regina, io, James Moriarty e la mia compagna in affari, Rebecca Chambers, prenderemo la vita della regina. Buon compleanno cara Elisabetta, spero che possa spegnere con gioia le sue innumerevoli candeline. Per l'ultima volta *rise. La trasmissione terminò e il programma ritornò alla sua forma precedente. Era soddisfatto* Allora? Che te ne pare?
 
R​:*pensò in un attimo a tutta quella gente che la credeva una criminale. Avendo mandato un avvertimento a Mycroft, pensò che tutto si sarebbe risolto: lui le avrebbe creduto, avrebbe capito che era tutta un'idea di Moriarty. Tuttavia...si era macchiata del sangue di innocenti e questo era un bel guaio. Stette in silenzio fra quei pensieri poi rispose atona*Favoloso...è favoloso, signor Moriarty,ma perché non mi ha detto niente?
 
J:Volevo che fosse una sorpresa. Mi avevi fatto quel buonissimo dolce...volevo ringraziarti come si deve, rendendoti parte della mia apparizione *disse sorridendo e guardandola. Le sembrava strana​ ma non capiva il perché*
 
R​: Ah, voleva ringraziarmi?!? Poteva farlo come le persone normali. Non amo avere gli sbirri alle calcagna! Ho rubato sempre sotto copertura! Per lei questo è un regalo??! *disse con la disperazione nella voce, indicando con la mano il televisore*
 
J:Be' certo che è un regalo. Andrà tutto a buon fine, non ti preoccupare. Dopo domani *disse alzandosi* tu sarai la regina e io il re. La polizia non potrà farci nulla. Suvvia Rebecca, devi avere più fiducia nel futuro re di Londra e dintorni.
 
R​:*era pazzo. Veramente credeva che uccidendo la regina sarebbe diventato re? E lei la sua regina, per giunta. Come minimo sarebbero andati in prigione, anzi, sarebbero stati giustiziati* Perché dici che sarò regina? *sapeva che tra loro non c'era niente, tranne quel bacio dato d'impulso...che stupida era stata. Sicuramente aveva in mente di sbarazzarsi anche di lei una volta presa la corona. Non le restava che sperare che Mycroft salvasse la regina e in quel caso anche lei. Strinse i pugni e disse autoritaria* signor Moriarty non giochi un'altra volta con me, ho degli uomini anch'io e non credo che li vorrebbe contro....appena avremo la corona lei potrà farne quello che vuole, a me non interessa, ognuno per la propria strada.
 
J: E va bene, faccia come le pare *disse infastidito* Se vuole aiutarmi bene, altrimenti, quella è la porta *disse indicando l'uscita* Ormai siamo ricercati entrambi. Cosa pensa? Che sia talmente stupido da pensare che basti uccidere la regina? No, non basta. *Disse in tono serio* ma è necessario, perché Londra è marcia, e per farla rifiorire bisogna abbatterne il simbolo. Se lei crede che la realtà vada bene così, che tutto vada bene così, se ne vada. Non ho bisogno di impicci nel mio cammino, tantomeno una persona che non è convinta della strada che sta percorrendo
 
R: Lei crede davvero di rendere Londra un posto migliore?  Siamo due criminali ,Moriarty, nessuno crede ai criminali. Così si farà solo del male *disse con tristezza nello sguardo*Questa città è marcia, sí, ma per le persone come noi...
 
J: Rebecca, penso che tu conosca la storia: sai chi era Cromwell? Uno dei più importanti fautori dell'Inghilterra che conosciamo, considerato dal re e dai realisti come un criminale.Mazzini e Garibaldi in Italia, li conosci? Sai come vengono considerati dagli storici? Terroristi.Criminali e poliziotti. Bene e male. Non sono distinti, sono due facce della stessa medaglia: a seconda della situazione, si sceglie testa o croce
 
R​:*si sarebbe messa a ridere se avesse potuto perchè, effettivamente,  lui era il criminale, lei il poliziotto, che ironia della sorte...* Non mi hanno mai insegnato ad abbandonare una missione e quindi non me ne andrò,anche perché sono ricercata anch’io...Me ne andrò a fare una doccia, se permette *disse stizzita*Ho bisogno di calmarmi
 
J: Vada, il bagno è la seconda porta a sinistra *indicò il bagno, andandosene in cucina* 
 
R​: Grazie! *disse chiudendosi in bagno a chiave* finalmente era sola. Tutti quegli anni di allenamento per essere una spia non le erano serviti a niente, sarebbe dovuta essere lei a manovrare gli altri e invece adesso veniva raggirata come se niente fosse: anche se aveva la mente criminale più brillante davanti a se, non se lo perdonava lo stesso. Aprì l'acqua della doccia, sperando di far scorrere via tutto il marcio e l'ansia di quel giorno; non potè fare a meno di piangere in silenzio per la rabbia e per l'eventuale fallimento della missione e della sua stessa vita*.
 
James: Non morirai *gridò Moriarty dalla cucina* Te lo assicuro. Parola di genio del crimine
 
Rebecca​:*sgranò gli occhi lucidi a quelle parole: come aveva fatto a sapere che aveva paura di morire? Non se lo spiegava, ma il suo cuore, adesso, palpitava all'impazzata. Non andava bene: basta, basta cuore! Non devi battere per lui o per le sue parole! Dopo un po' uscì dalla doccia con gli occhi arrossati per il pianto, si era rimessa il solito completo, visto che non aveva altri vestiti con sé. Andò in cucina dove c'era lui* signor Moriarty....grazie...Anche se non sappiamo come andrà a finire…
 
J: Non dire nulla. Ti è andato del sapone negli occhi vedo.
 
R​: Oh, si che sciocca! hahaha…
 
J: Lì ci sono i tuoi nuovi vestiti *indicò il divano pieno di tanti vestiti di tutte le taglie* Scegline uno e cambiati, su. Non si conquista Londra da barboni
 
R: Per me? *disse sorpresa*
 
J: Ovvio. Non ci sono altre donne oltre te
 
R​: *gli stavano ritornando gli occhi lucidi: non sapeva nemmeno chi lei era veramente* La posso abbracciare...signor Moriarty?
 
J:*la abbracciò all'improvviso, come lei aveva fatto col bacio prima* e questo è per il bacio.
 
R:*Fu colta di sorpresa e questa volta non potè fare a meno di trattenere le lacrime.Appoggiò la testa sulla sua spalla e si strinse a lui come una bambina, non poteva farne a meno, lui che rappresentava il male, lo odiava, ma il suo cuore era attratto da quello stesso male* Grazie...*disse tra i singhiozzi*
 
J: Di nulla *aveva capito pienamente come si sentiva, una volta tanto non voleva peggiorare la situazione, una volta tanto voleva fare del bene ad una persona. Ma solo a lei. Non sapeva perché. Ma a lei sì, se lo meritava*
 
R: *si staccò da lui in imbarazzo per quel pianto liberatore e subito si voltò verso i vestiti, scegliendone uno blu, color della notte* Bene! Direi che domani sarà una splendida e lunga giornata. Credo che andrò a dormire adesso... sul divano *disse ancora in imbarazzo con un sorriso*
 
J:Oh, va bene. Il riposo è importante *fece un risolino* io dormirò nel mio grande e comodo letto in camera mia
 
R​:*aveva marcato quelle parole, "grande e comodo letto", come per prenderla in giro o per un invito; questo non l'avrebbe saputo mai, sapeva solo che non avrebbe mai e poi mai ceduto* Ok, io vado sul divano che sembra molto comodo...Buona notte signor Moriarty *Si sdraiò sul divano, che per fortuna era morbido*
 
J: *Gli lanciò una coperta da lontano* Fa freddo, copriti. E buonanotte anche a te
 
R​: *si strinse la morbida coperta rossa e di nuovo il cuore iniziò a palpitare contro il suo volere* grazie signor Moriarty. Buonanotte. *disse con un sorriso. Gli occhi le si chiusero quasi subito, era distrutta e subito si addormentò.*

Nota: Spero vi piaccia la mia Rebecca in balia di Moriarty xD e spero vi susciti ancora un po d' interesse, il prossimo sarà il gran finale, non mancate! ;)

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


J:*Si alzò dal letto alle 5 del mattino. Era un giorno importante per Moriarty, il giorno in cui il suo piano l'avrebbe portato al più grande successo della sua vita: diventare il nuovo sovrano del Regno Unito. Era eccitato, ansioso come un bambino davanti all'entrata di un lunapark, con l'unica differenza che stava per solcare le porte dell'inferno. Pronto, entrò nella stanza di Rebecca, lanciò una sacca nera sul divano e gridò* Buongiornooooooooooo

R:*si svegliò di soprassalto: che aveva tanto da urlare quel matto di prima mattina?* ch-che succede?! *guardo' la sacca* e questa??

J: Quella *fece indicando la sacca* è il tuo equipaggiamento. Non penserai mica che andremo vestiti come buzzurri dalla regina *dentro la sacca c'era il vestito blu che aveva scelto l’altra sera, con l’aggiunta di alcune armi: coltelli, pistole e un orologio con filo ad estrazione, oltre ad un piccolo auricolare Bluetooth*

R​:Oh, non vedevo l'ora di cominciare a prepararmi per la nostra piccola gita *disse con un sorrisetto malizioso prendendo la pistola dalla sacca*

J: Bene, forza, ha tempo 30 minuti *stava per uscire poi, senza voltarsi, chiese* sa guidare, vero?

R: *lo guardò di sbieco* ovvio signor Moriarty: non si ricorda? Al nostro primo incontro sono venuta senza autista*caricò l'arma*

J: Sempre meglio essere sicuri, no?

R: *prese il vestito blu e, senza dare alcuna risposta, andò nel bagno a cambiarsi*Ero pesante? * Gli urlò dal bagno *Quando mi ha portata addormentata nel suo "castello", intendo. *gli domandò ,con un sorrisetto*

J:Mmmh, non sarebbe male se avesse qualche chiletto in meno, ma, tanto, io sono forte abbastanza *rise di gusto* Forza, muoviti.

R​:*rise dal bagno. Poco dopo uscì pronta con il suo lungo vestito blu: mentre si cambiava aveva notato delle sacche nascoste all’interno, che permettevano di portare facilmente coltello e pistola senza farsi notare. Era anche particolarmente comodo!* Ecco fatto, signor Moriarty; è pronto a diventare re?

James: Da una vita, cara Rebecca *sorrise* ed ora su, al posto del guidatore, siamo diretti alla residenza della regina *disse incamminandosi verso l'uscita e procedendo davanti al parcheggio*

R​:*entrò in macchina al posto di guida* *fece un grosso sospiro: se tutto fosse andato bene, avrebbe finalmente compiuto la sua missione e fermato il re del crimine...però, c'era qualcosa in lei che era cambiato, un'esitazione che non capiva... partì e dopo circa un’ora di macchina arrivarono nei pressi della residenza della regina*

J:Okay, adesso io scendo, tu parcheggia il più possibile vicino alla parata e lascia la macchina *iniziò a scendere* al mio segnale...be', cerca di non scatenare l'inferno e raggiungimi *sorrise*

R:Sara' difficile signor Moriarty *fece in tutta risposta con un sorriso. Ripartí e parcheggiò la macchina vicino alla parata, come gli era stato chiesto. Si mise gli occhiali da sole e cercò di raggiungerlo trafelata tra la folla, ma poco dopo sparì. L’aveva perso!*

J:*Senza dire nulla a Rebecca, si dileguò nell'ombra. Erano le 10:00, la regina sarebbe comparsa tra due ore per saluti e discorso. Due ore interminabili,che Moriarty utilizzò per gli ultimi sopralluoghi: la protezione era stretta, ma la regina non avrebbe sicuramente rinunciato alla sua comparsa. 12:00, l'ora X, Elisabetta uscì lieve col suo cappellino rosa carne dalla porta principale della sua residenza: lo show era iniziato*

R​: Merda!* Imprecò tra sé e sé: doveva ritrovarlo al più presto o la regina sarebbe morta. Vide da lontano Mycroft e sperò tanto che tutto andasse per il meglio, altrimenti lui non gliel'avrebbe fatta passare liscia. Corse verso il punto in cui la regina sarebbe apparsa, non era lontana*

J: Che inizi lo spettacolo *sussurò e dopo aver premuto un tasto del telefono, l'auto di Rebecca saltò in aria e un fumo nero si liberò nell'aria. Ad un tratto,un fascio di luce da un proiettore posizionato lì vicino, mostrò uno schermo blu sopra il fumo* Buongiorno regina e tanti cari auguri; io sono Moriarty, il suo successore in pratica *la voce si espandeva chiaramente grazie a delle casse nascoste lì vicino e tutti, stupefatti, si erano voltati a guardare il viso del nuovo re, nel cielo* Ora mia cara regina, essendo questa un'occasione speciale, non tarderò a darle il suo ultimo regalo *si mise una maschera di Guy Fawkes sulla faccia e sparì, mentre le guardie e i cecchini iniziavano ad agire secondo i piani*

R​: Oh cazzo... *imprecò,pensando che a quest'ora sarebbe già morta se fosse stata in quella macchina. Chiamò i suoi uomini con la ricetrasmittente e li avvertì di tenersi pronti a sparare agli uomini di Moriarty. Corse verso la regina e poi vide Moriarty con la maschera: era vicino a lei, con la pistola in mano, doveva agire! Puntò la pistola verso di lui e urlò* SIGNOR MORIARTY, BUTTI GIÙ LA PISTOLA O LE SPARO! *esitò un attimo: perchè diavolo non buttava quella pistola! gli stava rendendo le cose più difficili* signor Moriarty  glielo ripeto, butti giù l'arma! La prego, non voglio ucciderla! *vide che non l'ascoltava, mirò ad una gamba e gli sparò.Barcollò un po’, continuando a puntare l'arma  contro la regina, senza dire una parola. Non aveva  altra scelta...ma lei non voleva... non avrebbe mai voluto ucciderlo, era disperata, ma doveva fermarlo....prese lentamente la ricetrasmittente e disse una sola parole ai suoi uomini...era una vigliacca! Non riusciva a premere il grilletto e lasciava agli altri quello che andava fatto* uccidetelo... *Sussurrò con un filo di voce. Il colpo partì e lo prese in pieno petto, senza nemmeno un gemito, e il corpo cadde a terra esanime. Era come se il tempo si fosse fermato: Rebecca aveva ancora la pistola puntata le mani tremanti, non aveva sparato lei, ma era come se l'avesse fatto e gli occhi cominciarono ad essere lucidi *

J: Ottimo diversivo Rebecca *la voce di Moriarty sibilò nell'aria, mentre una guardia della regina si sfilava via una maschera lattiginosa dalla faccia, sfoderava la pistola e sparava in pieno petto alla sovrana* Happy Birthday *rise. Scattò veloce verso Rebecca che ancora non capiva cosa fosse successo, la prese per mano, saltarono dalla finestra, finendo sopra un camion parcheggiato lì sotto. La portò dentro con la forza, poiché era ancora catatonica. Disse al conducente di partire e sfrecciarono via* Allora? Piaciuto? *Disse con un sorrisetto amaro, mentre guardava il pavimento del furgoncino*

R:*Rebecca ancora non riusciva a capire cosa fosse successo, sapeva solo che adesso teneva per mano la persona che più odiava, quella stessa persona che aveva appena ucciso la regina, portandola via da lì con un furgoncino.*L-la regina...! Ho fallito...*disse amaramente*E lei è un bastardo! Mi ha costretta pure ad ucciderla! *urlò sbattendogli un pugno in pieno petto*

J: E lei è una spia *sorrise*Come sospettavo…

R​:*sgranò gli occhi* lei...lei sapeva tutto…?

J: Ovvio *le sorrise, un sorriso inquietante, da sadico* Ora cosa dovrei fare con te?

R​:*sorrise amaramente, ormai era finita* che stupida.. non sono stata capace di essere quello che sono... ho ucciso persone innocenti...e non sono riuscita nemmeno nella  missione. Se vuole uccidermi, lo faccia adesso... *disse, guardandolo negli occhi*

James:*sparò un colpo affianco alla sua testa, che sibilò come un serpente dietro l'orecchio di lei* Non voglio piagnistei, signorina Rebecca *disse serio* Cosa vuole fare? Ha tre opportunità: morire per quello che ha fatto, vivere fuori, in cella, ad espiare i suoi peccati….O venire con me.In pratica devo sapere se devo fermare il furgone per smaltire un cadavere o buttare fuori un traditore...Oppure non fermarmi *guardò serio*

R:*quando sparò il colpo credette di essere già morta, invece era ancora lì e gli stava dando una possibilità di scelta. Non capiva: forse aveva toccato un lato del Moriarty sepolto da qualche parte dentro di lui ,quello umano. Non sapeva bene se lui provasse veramente qualcosa, oppure se la ritenesse un giocattolino che lo divertiva. Esitò,  ancora confusa*Anche se sa chi sono....mi lascerebbe in vita? E mi lascerebbe venire con lei?

J:*sparò un altro colpo, diretto verso l'orecchio destro* vuoi che mi rimangi l'ultima opzione? *Sorrise*

R: * Ripensò a tutto quello che era successo: se lei era riuscita a far riemergere una parte di lui più umana, Moriarty era riuscito a cancellare una parte di lei, trasformandola in un'assassina. Mycroft non l'avrebbe più potuta salvare, il peso della morte della regina gravava su di lei quanto su Moriarty. Lo odiava, ma una parte di lei amava quel male e ardeva per le le avventure che quell'uomo imprevedibile poteva portarle, non vedeva nessun altra strada, se non lui.  L'avrebbe portata alla rovina, non sarebbe più potuta tornare indietro, ma non gli importava,aveva scelto* Vedo che ha mantenuto la sua parola di consulente criminale *fece con un sorriso* potrei essere ancora sua socia se lo desidera, non la fermerò *avvicinandosi di più a lui* lo ritenga un regalo da parte mia * disse,  baciandolo ,appassionatamente*

J:*ricambiò il bacio, poi la guardò* bene, però sappia che la prossima volta, la sparerò per davvero, dunque...be’...Faccia in modo che non ci sia una prossima volta se vuole vivere *sorrise*

Rebecca​:*sorrise anche lei* oh beh se ci riesce.


Nota: Essendo scritta da due persone diverse (io ho fatto la parte di Rebecca, un mio amico la parte di Moriarty) mi sembrava venuta abbastanza carina, anche se è in carenza di descrizioni, quindi volevo condividerla e sapere una vostra opinione, Mi farebbe tanto piacere sapere se è piaciuta a qualcuno! E sono pronta a qualsiasi critica :) 

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