Your beauty heals, your beauty kills

di miry1410
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Red String Lovers ***
Capitolo 2: *** Sweet Dreams, baby boy ***
Capitolo 3: *** Jelousy has wings ***
Capitolo 4: *** J2 ***
Capitolo 5: *** Once upon a time a Wendigo ***
Capitolo 6: *** Heaven is a place on earth ? ***
Capitolo 7: *** Baby Daddies ***
Capitolo 8: *** Hello Darkness my old friend ***
Capitolo 9: *** Chick Habit ***



Capitolo 1
*** Red String Lovers ***


Non ho mai avuto il coraggio di pubblicare niente e ho sempre avuto il terrore di scrivere ma queste mie storie le dedico con il cuore e con tutta l'anima a due persone. La prima per avermi ispirata, seguita, apprezzata e incoraggiata per ogni parola che proveniva dalla mia mente. L'altra per avermi spinto con decisione a pubblicare. Grazie di esistere, siete preziose.
 
Vicini eppure distanti, separati da un muro d’acciaio e da una decina di guardie che ogni giorno si alternavano davanti alle loro porte nel tentativo di evitare un’evasione tanto impossibile quanto sperata. L’isolamento è una pena insopportabile per qualsiasi essere umano, ma separare due anime gemelle agendo contro la volontà terrena e divina sfiorava il peccaminoso.
Dean avrebbe tanto voluto perdere la cognizione del tempo e annullarsi in quella grigia routine di silenzio e disperazione in cui si era trasformata la sua vita, ma era troppo testardo per piegarsi alla volontà altrui o ai muri.
L’odore di ferro e polvere arrivava forte alle narici mentre si feriva con quel chiodo arrugginito che quasi per caso aveva trovato incastrato tra le molle della sua branda. Il sangue, denso e scuro, imbrattava la parete creando una successione di linee e sbarre che tenevano conto del tempo trascorso, sei settimane, quattro giorni e dodici ore dall’ultima volta che aveva visto l’altra metà del suo essere.
Improvvisamente sentì i suoi battiti accelerare ed estraniarsi dal suo petto, come se non fossero suoi, come se appartenessero ad un’altra anima che stesse cercando di mettersi in comunicazione con lui e sapeva fin troppo bene chi fosse e cose stesse cercando di dirgli.
 
“E’ ora di scappare, Sam… E' ora di vederci”
 
Sorrise disteso su quel misero giaciglio, e mentre si incideva con due lunghi tagli verticali le vene dei polsi, guardava con le sue ultime forze il sangue che scorreva lungo il pavimento, sempre più vicino alla parete.
Era sicuro che dall’altra parte, in quello stesso momento, un altro sacrificio stava per compiersi e proprio questa consapevolezza lo lasciò cedere in un sonno profondo, quasi ristoratore.
 
Le anime gemelle si sa, sono legate dal filo rosso di un destino già scritto. Il loro rosso, infondo, era sempre stato quello denso e scuro del sangue.

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Capitolo 2
*** Sweet Dreams, baby boy ***


Le luci accecanti del locale creavano bagliori quasi divini e si mescolavano coi suoni ovattati delle grida di piacere di vecchi cacciatori stanchi, giunti fin lì chissà dopo quanti chilometri con il solo scopo di rilassare le membra stanche, ma non prima di consumarsi nei fumi alcolici e nell'onnipotenza del gioco d'azzardo.

Sam era nascosto in un angolino, invisibile a tutti, quasi fagocitato dai suoi vestiti troppo larghi e troppo consunti. Cercava di mimetizzarsi nella folla senza lasciarsi assorbire dal degrado che quel posto trasmetteva, respirando profondamente nelle maniche della sua felpa che aveva impresso ancora l'odore del fratello. Felpa indossata fino a poche ore fa.

Dean, era l'unico motivo per cui Sam era giunto da solo, a piedi nella notte, fin dentro quella bettola decadente. Da quando erano arrivati in quella città, il fratello maggiore si comportava in modo strano, più evasivo e sfuggente. Parlavano raramente ormai e quasi Sam non ricordava più cosa significasse passare un sabato sera accoccolati sopra un vecchio divano di motel a guardare l'ennesima replica di un vecchio western in tv. Spesso senza nulla da mangiare, ma comunque godendosi la compagnia l'uno dell'altro.

Sam aveva trovato il biglietto da visita di quel vecchio locale decadente accartocciato nel cestino del bagno qualche giorno prima, e si era convito che dovesse seguire il fratello, così quando lo avrebbe trovato a scommettere con i soliti farabutti più loschi di lui, per recuperare soldi che John aveva dimenticato di lasciarli, l'avrebbe implorato con quel suo sguardo sperduto di smetterla e di trovarsi un part time più sicuro.

Avrebbero patito un po' di più la fam, ma Sam era sicuro che Dean sarebbe stato più al sicuro. Tutto questo era già successo altre volte ed era certo che questa non sarebbe stata diversa.

Le luci improvvisamente si spensero in tutta la sala per illuminare a giorno il piccolo palchetto al di là del bancone del bar e lo spettacolo lasciò senza parole Sam. Al centro di quel posto infimo dimenticato da dio, stava in piedi, nudo e dilaniato dallo sguardo altrui, Dean.

Dean era in tutta la sua acerba bellezza dei suoi diciotto anni, privo di ogni vergogna e con uno sguardo fiero che avrebbe lasciato desistere anche il più becero dei cacciatori dal fare un commento di troppo su quel corpo appena sbocciato e su quegli occhi troppo verdi per essere veri.

Sam, attonito da quello che gli si parò davanti, restò in silenzio, mentre lo show del fratello non era che appena cominciato. La musica rock che martellava le orecchie accompagnava una danza oscena e il ragazzo si dimenava sotto i riflettori con movenze sinuose.

Un corpo troppo giovane e troppo usato metteva in mostra le sue ferite e i suoi lividi e tutti quei segni lo rendevano irresistibile agli occhi avidi di quegli uomini inaspriti dalla mancanza di qualsiasi forma d’amore. Troppe mani lascive allungavano le loro banconote sporche di fluidi e alcool dentro gli slip di suo fratello, fermandosi su di lui più di quanto non avrebbe dovuto essere loro concesso.

Sam, nell’immediato non seppe dare una risposta ai sentimenti che gli stavano attanagliando l’animo al protrarsi di quella visione. Da una parte avrebbe voluto crollare su quel pavimento appiccicoso, rannicchiarsi e piangere maledicendo qualsiasi entità si stesse divertendo alle loro spalle, aggiungendo sofferenze e umiliazioni senza fine alle loro giovani vite. Sam si sentì pervadere anche da una rabbia mai sentita prima e avrebbe voluto saltare sul quel palco, mordere le mani dell’ennesimo rifiuto della società intento a toccare Dean e portare infine il fratello al sicuro nell’angolo più sperduto di questo mondo orribile, al riparo da sguardi e tocchi indiscreti.

Purtroppo non fece niente di tutto quello e rimase come un’ombra a vegliare per tutta l’esibizione, disprezzandosi perché nonostante lo spettacolo squallido il suo corpo non riusciva a reprimere la reazione dovuta ai sentimenti per niente fraterni che aveva sempre covato per il fratello maggiore e che in quel periodo lo tormentavano più che mai. 

Quando quello spettacolo osceno fu terminato Sam, sempre comportandosi come un’ombra silenziosa, si apprestò a seguire il fratello nelle retrovie di quel locale, conscio di quel che sarebbe successo se non si fosse affrettato a farsi riconoscere e di conseguenza porre un freno a tutta quella miseria. Affrettò il passo, che si tramutò quasi in una corsa e Sam riuscì ad afferrare la manica di Dean, che giratosi di scatto pronto a colpire, rimase di stucco quando si trovò davanti la figura esile e tremante di rabbia del fratellino.

 

Quest’ultimo con una forza quasi sovraumana lo spinse contro il muro e bloccò ogni via di fuga, avventandosi sul suo collo, mordendolo e trasmettendo attraverso quel gesto tutta la sua gelosia e la sua ira.

“Mai più, Dean… Non deve succedere mai più, preferisco morire di fame piuttosto che sapere che quelle sudice e sporche mani di vecchi possano anche solo sfiorare un centimetro del tuo corpo!

Esclamò per poi aggiungere frettoloso, anticipando le giustificazioni che il fratello stava per riversargli addosso “No, non mi interessa quello che hai da dire, tu da oggi smetti. E’ chiaro, Dee?” Così Sam chiuse con un bacio la sua sgangherata, e sotto tutti i punti di vista sbagliata, dichiarazione d’amore, eppure quella notte la forza di un bacio tanto agognato, quanto inatteso, restituì l’innocenza e l’amore ad un ragazzo che li credeva perduti da tanto tempo.

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Capitolo 3
*** Jelousy has wings ***


L’attimo in cui tutto cambiò nella loro relazione non avvenne con una lite, non ci fu nessuno scoppio di grida e non ci furono porte sbattute o grandi abbandoni, bastò semplicemente un vecchio impermeabile beige, consunto e pieno di macchie, ripiegato con cura e adagiato dolcemente nel bagagliaio di quella vecchia macchina che poteva definirsi senza ombra di dubbio come la loro casa.
Un senso di tradimento si fece strada in Sam, logorandolo piano piano da dentro, come una goccia che scalfisce una pietra nel corso degli anni.
Dean d’altra parte, preso com’era dai suoi problemi non si accorse minimamente del cambiamento nel fratello, giustificando ogni silenzio o ogni rifiuto di contatto fisico con banali scuse. “è stanco” si ripeteva, durante l’ennesimo viaggio in auto consumato nel silenzio più denso. “Il diavolo non gli da pace” pensava, quando Sam aveva ricominciato a chiedere una stanza con due letti in ogni motel dove si fermavano e a rifiutare e costringerlo alla guida se per caso non era rimasta alcuna stanza con criteri che rispettassero le sue richieste sempre più inusuali.
Il comportamento ingenuo di Dean non aveva fatto altro che aggravare la loro precaria situazione, ormai Sam mal sopportava persino condividere il lavoro con suo fratello e questi pensieri lo spezzavano in due. La sua parte razionale si rendeva conto che non aveva il benché minimo senso mettere a paragone il suo rapporto con Dean con quello che il fratello condivideva con l’angelo, erano solo amici e Dean aveva diritto ad un amico e persino a piangerne il lutto, se questo lo faceva star male e lui avrebbe dovuto solamente ingoiare il rospo e aiutarlo a superare il momento difficile, ma era stanco Sam, stanco di dover sempre fare la cosa giusta, essere perfetto, incassare colpi e non sbagliare mai, pena la condanna divina. Non aveva forse anche lui il diritto di sentirsi ferito e oltraggiato dalla palese mancanza d’amore che il fratello si era premurato di dimostrargli nel corso di quell’ultimo anno? Anzi, a voler essere precisi erano già trascorsi quasi tre anni da quando quella presenza ingombrante e indesiderata si era fatta spazio nella loro vita, guadagnandosi un posto che non gli spettava, tutti, nella vita dei Winchesters erano spettatori, poco più che comparse, allora che giustificazione aveva Castiel per il suo ruolo da protagonista? Aveva salvato la vita di Dean, e allora? Ci sarebbe riuscito anche lui se solo quel soldato del signore non avesse usato la sua anima dannata per i suoi divini scopi egoistici.  Chissà poi cosa pensano gli angeli del signore riguardo l’infedeltà, certo, al tempo era senz’anima e non se ne era preoccupato più di tanto e con tutti i problemi scaturiti in seguito al tradimento di Castiel non aveva avuto il tempo materiale per soffermarcisi ma alla vista, solo poche settimane fa, del fratello che riponeva quel dannatissimo cappotto liso nell’impala, come se fosse una reliquia sacra, l’eco delle parole pronunciate dall’angelo e i flash di quel bacio rubato a Dean, non facevano altro che ripresentarglisi davanti agli occhi, senza dargli tregua. Non si accorse neanche di avere i pugni talmente serrati da essersi procurato un sanguinamento e non dovette neanche accorgersi dei successivi movimenti di Dean al volante finché non andò a sbattere addosso al cruscotto in seguito ad un brusco arresto della loro corsa giornaliera.
 
“Allora, si può sapere cos’hai? Sono giorni, anzi no, settimane che tutto quello che ricevo da te è il trattamento del silenzio.”
“Non è niente, Dean…rimettiti in moto che abbiamo del lavoro da fare, non c’è tempo per stare dietro alle tue ridicole supposizioni”
 
“Certo, certo Sam, come vuoi tu…dovrei crederti che tutti questi silenzi, la tua rabbia, siano dovuti solo al nuovo casino sovrannaturale delle nostre vite?”
 
“Oh Dean, credi quello che vuoi…tu sei sicuro di non aver niente da dirmi?”
 
“E cosa dovrei dirti che già non sai? Il mondo è nei guai, non ci è rimasto nessuno e Castiel è morto e tu sembri fregartene?”
 
“Oh già, certo….adesso sono io che sono insensibile e non capisco quale grave perdita ci sia nella morte di un nostro amico che non ha fatto altro che tradirci e rovinarmi la vita.”
 
“Sam, amico…lo sai che Castiel non lo ha fatto di proposito, stava cercando di fare la cosa giusta….”
 
“La cosa giusta?, è quale sarebbe, Dean…annientare il muro che mi proteggeva dai ricordi dell’inferno e farmi finire in coma o baciare l’uomo che si suppone dovrebbe amarmi?”
 
Dean rimase spiazzato, in silenzio per qualche minuto, gelato dalla consapevolezza che il fratello avesse visto quell’unico attimo di debolezza in cui aveva deciso di farsi usare da Castiel e ovviamente aveva finito con l’interpretarlo in modo del tutto sbagliato.
 
“Oh Sam,dai … prima di tutto eri senz’anima, anche se al tempo non lo sapevamo e volevo vedere se ti interessava ancora un minimo di me o se l’inferno ti aveva reso uno stronzo senza un briciolo di compassione e secondo, è stato Castiel ad uscirsene con quella trovata del bacio…”
 
“ E sentiamo, perché avresti dovuto assecondarlo, non potevi respingerlo e dirgli di essere impegnato?” Disse, Sam mentre con una mano si allungava verso il fratello, per accarezzarlo tra i capelli, era il punto debole di Dean e lui si era messo in testa che non avrebbe reso semplice quella confessione, affatto. Avevano bisogno di ridefinire i ruoli, in un modo o nell’altro.
 
“Prima di tutto, Sammy…. Ti avevo appena trovato con le braghe semi calate e una prostituta nel bagno, quindi, scusami ma non ero assolutamente tenuto a giustificarmi con nessuno per quel gesto. Secondo, con tutto quello che frullava nella mente di Castiel, era l’unico modo per tenerlo ancorato a noi e non poteva andarsene, avevo bisogno di un essere sovrannaturale disposto ad assecondarci senza secondi fini sanguinari, mi serviva per te…”
 
“Per me?” Disse incredulo Sam, aspettandosi tutto tranne la risposta che gli dette il fratello.
 
“Si, per te, per cosa credi che stia piangendo il lutto di Castiel? Per amicizia? Per Dolore? Sai benissimo che non mi fido degli estranei umani o servi di Dio che siano, no, Sam, mi stupisco che un secchione come te non ci sia ancora arrivato. Piango Castiel perché abbiamo perso il nostro unico strumento utile, se ti succede qualcosa sono costretto a ricorrere nuovamente a patti che potrebbero portarmi via per sempre da te e non voglio, con Castiel avevamo trovato la soluzione, la nostra gallina dalle uova d’oro, capisci?
 
Al suono di quelle parole, Sam si liberò in una risata liberatoria, acuta, aspra, felicità mista a tutto quel dolore non necessario covato per mesi che adesso stava straripando come un fiume in piena.
 
“Oddio, Dean e io che credevo ne fossi innamorato, ti prego…la prossima volta che intendi conquistarti qualcuno per il mio bene personale recitando la parte dell’amico fedele, avvisa almeno me che stai fingendo, ok?”
 
“Okok Sammy, come vuoi….”
 
“Ok, e adesso zitto…fratellone”
 
Furono le ultime parole che Sam pronunciò, prima di stringere con un gesto deciso i fianchi di Dean e con l’altra mano tirargli i capelli esponendo il collo, pronto ad essere morso e marchiato da quei denti aguzzi e famelici di riassaporare il fratello.
 
“Uh, abbiamo dei ruoli da ridefinire, MIO carissimo Dean…”

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Capitolo 4
*** J2 ***


Raccolta di Ficlet per la reverse bang pasquale del gruppo WCCS! 





#Prompt 1 (J2)



Guardandosi allo specchio, Jared ancora stentava a credere a quello che era appena successo. Lui, un povero studente squattrinato che ogni tanto lavorava come comparsa era riuscito a portarsi a letto il grande Jensen Ackles e da quel che ricordava doveva essere stata una serata memorabile, dato i segni visibili sul suo collo e i segni dei legacci sui suoi polsi. Ricordava di essersi ubriacato ad una festa per la chiusura dell’ultimo film di Jensen e con un coraggio che decisamente non lo rappresentava, era andato a presentarsi al protagonista e tra un complimento e l’altro, dovuti ai fumi dell’alcool, Jensen gli aveva chiesto di tornare a casa con lui e fermarsi li per la notte, visto le sue condizioni fisiche. La serata però non si era affatto svolta come Jared aveva pensato, non era stato messo a dormire in qualche depandance lontana dalla casa ma era finito, nuovamente, a bere liquori pregiati nel salotto di quella enorme casa, quando, improvvisamente, si era ritrovato l’attore che lo baciava appassionatamente. Bacio che, dopo un attimo di stupore aveva deciso di corrispondere in pieno. Da quel momento in poi, la serata aveva decisamente preso una piega inaspettata. Tutto era cominciato con Jensen che improvvisamente gli aveva stretto i polsi con la cravatta e l’aveva portato di peso in camera da letto, slegandolo e rilegandolo alla testiera del letto, stavolta con un paio di manette. Li nudo e alla mercé dei desideri dell’altro, per la prima volta nella sua vita Jared aveva subito un rapporto del tutto passivo e non gli era neanche dispiaciuto più di tanto, lasciare che qualcun altro prendesse totalmente il controllo della situazione e lo trattasse come una bambolina inerme, essere stato sottomesso lo aveva davvero appagato. La parte migliore della serata doveva ancora venire pensava Jared ridacchiando tra se e se mentre si rivestiva. Nel mezzo della notte, dopo la prima performance e nel pieno del suo riposo meritato, era stato svegliato di soprassalto da Jensen che colto da voglie notturne aveva deciso di iniziare a praticare sesso orale su di lui, nonostante si trovasse ancora in uno stato di dormiveglia, ritrovatosi vigile e attento dopo pochissimo tempo, non aveva avuto remore nel seguire Jensen dalla camera da letto ad uno stanzino strano, pieno di ogni strumento per il sesso.  Si godette la vista di Jensen che rovistava nei cassetti per un po’ finché non ha tirato fuori una cravatta identica a quella con cui gli aveva legato i polsi la sera prima e con un candore inaudito gli aveva chiesto di appendersi al tetto con quella cravatta mentre lui avrebbe continuato da dove erano rimasti in camera da letto, senza alcun tipo di remore, Jared aveva accettato e aveva scoperto che l’asfissia erotica era decisamente adatta a lui e avere Jensen che nel frattempo si dedicava a darti piacere, era decisamente un valore aggiunto. Rimessosi il suo zainetto in spalle e pronto ad uscire da quella casa, Jared si ritrovò a pensare che avrebbe fatto tutto quanto in suo potere per tornarci dentro almeno un’altra volta.
 
 





 

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Capitolo 5
*** Once upon a time a Wendigo ***


#Prompt 2 della reverse bang pasquale - WCCS 



La caccia era un duro mestiere, non avevi una casa fissa, non avevi soldi e se cacciavi con un partner la tua esistenza era divisa a metà tra una vita da salvare e la paura di perdere quella della persona amata. Era quest’ ultimo sentimento che aveva spinto Sam e Dean a prendersi una meritata pausa nella baita in montagna di Rufus, dopo che una caccia ad un Wendigo li aveva quasi ammazzati ed entrambi ne erano usciti abbastanza malconci. La baita era insolitamente confortevole, l’arredamento quasi essenziale, un camino abbozzato e un materasso matrimoniale con delle lenzuola, gettato a terra non davano l’aspetto di una baita appartenente ad un vecchio cacciatore. I giorni trascorrevano tutti uguali ma piacevoli al fresco del bosco, Dean si prendeva cura del fratello aiutandolo a rimettersi in sesto e altrettanto faceva Sammy, le serate ricordavano un po’ quelle trascorse da bambini quando il padre li portava nei boschi, con Sam disteso sopra Dean mentre il fratello più grande gli raccontava qualche nuova storia di guerre ed eroi, solo che adesso era il più piccolo a leggere libri mentre Dean era disteso con la testa sulle sue ginocchia. Istintivamente Sam prese a passargli una mano tra i capelli mentre con l’altra continuava a sfogliare il libro, stranamente Dean non si irrigidì né si ritrasse ma rimase fermo a godersi le attenzioni del più piccolo.  Forse fu la morbidezza del letto e la leggerezza del riposo o forse la tranquillità e il calore del caminetto che scoppiettava davanti a loro creando delle lamelle di fuoco danzanti ma, quasi come se fosse sotto l’effetto di un incantesimo, Dean tirò Sam a se e finalmente, con solo i boschi testimoni, le loro labbra si unirono in quel primo bacio a lungo desiderato.
 

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Capitolo 6
*** Heaven is a place on earth ? ***


#prompt 3 reverse bang WCCS


La morte è la fine di tutto.
 
Questa frase non si era mai applicata all’esistenza dei Winchester, da sempre riconosciuti come i due distruttori dell’ordine naturale delle cose ma Sam e Dean erano stanchi, per anni si erano persi e poi ritrovati e ogni volta il dolore si ripresentava in un climax ascendente, sempre più forte, sempre più distruttivo, lasciandoli inermi e privi della voglia di andare avanti, mossi solo dal desiderio di stringere un altro patto o trovare un altro incantesimo che potesse ricongiungerli all’altra metà della loro anima. Era sfibrante vivere in quella condizione e così, senza rimpianti avevano preso quella decisione, togliersi la vita,  l’uno per mano dell’altra e iniziare una nuova esistenza priva della paura della morte. Un ultimo bacio a sugellare quell’ultima rinascita che li avrebbe sollevati dalle loro sofferenze e avrebbe garantito una nuova pace al mondo. Si ritrovarono in un’autostrada a poca distanza l’uno dall’altro e sorridendosi, si presero per mano decisi a scoprire ogni dettaglio della loro axus mundi, dopotutto adesso avevano un’eternità per stare insieme.
 

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Capitolo 7
*** Baby Daddies ***


#Prompt 4 reverse bang WCCS 


Una notte passata a guardare le stelle di tre anni fa, aveva sancito la fine della vita così come i Winchester l’avevano sempre conosciuta. Avevano deciso di diventare genitori e come Jody cercare di dedicarsi al bene di quei bambini, crescendoli in modo equilibrato e dandogli l’opportunità di scegliere. Era stata l’ennesima caccia andata male e che si era lasciato dietro una scia di orfani a far scattare la molla di quel desiderio, così il giorno dopo, fingendosi parenti del bambino, Sam e Dean erano riusciti a portarsi via l’orfano sopravvissuto al massacro. Da quel momento in poi non ci fu più calma nel bunker, ne alcol, ne oggetti affilati in bella vista ma Sam, osservando Dean che tentava con una mano di rifare il letto e con l’altra di vestire il bambino per portarlo fuori e farsi perdonare per l’assenza degli ultimi giorni dovuta al lavoro, pensò che quella notte di tre anni fa la decisione presa era stata decisamente la migliore della loro vita ed adesso grazie a quella follia di un attimo, aveva il privilegio di ammirare Dean con in braccio un bambino, il loro bambino e che dio potesse fulminarlo, quella visione era la cosa più bella su cui Sam avesse mai posato gli occhi.
 
 

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Capitolo 8
*** Hello Darkness my old friend ***


#prompt 5 reverse bang WCCS



Nella lotta contro l’oscurità, Dean credeva di essersi preparato a subire ogni colpo di scena ma proprio non si aspettava quello che era successo quel giorno. Veder rispuntare l’amuleto che gli aveva regalato tanti anni fa Sam, accompagnato da dio e salvare attraverso di esso un’intera città, aveva fatto risorgere in lui  pensieri sepolti da anni, e il costante senso di colpa che si portava dietro da quando l’aveva gettato nel cassonetto, non rendendosi conto che quel gesto era equivalso agli occhi di Sam come se lui avesse gettato nel cestino anche quel ragazzino a malapena adolescente che una fredda notte di natale aveva deciso di dare a lui il regalo che aveva destinato al loro padre. Fortunatamente il suo fratellino era un testardo e l’aveva raccolto e tenuto con sé per tutti quegli anni, aspettando il momento giusto per poterglielo ridare, momento che evidentemente non era mai arrivato, dato che in scena l’aveva riportato in scena Chuck. Rigirandosi l’amuleto tra le dita, pensando ad un modo in cui farsi perdonare, decise di esprimersi al meglio nel mondo in cui sapeva non avrebbe commesso errori e fraintendimenti.  Si diresse verso la camera di Sam, dormivano raramente separati ormai, ma evidentemente la tristezza e l’imbarazzo quella sera la facevano da padrone visto che in un gesto del tutto naturale, entrambi si erano diretti nelle loro rispettive stanze, e aprì la porta e senza dire una parola, abbracciò il fratello, intrecciando le dita delle loro mani attorno alla corda consunta di quella collanina dall’enorme significato e con un bacio e la collana ancora presente tra loro, iniziò a supplicare Sam per un perdono che non avrebbe mai pensato di chiedere.
 
 
 

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Capitolo 9
*** Chick Habit ***


#prompt 6 reverse bang WCCS ( Unrelated fem!slash)


Le bambine del college tutte studio e cultura erano la cosa che più davano fastidio a Deanna, davvero non le sopportava tutte quelle ragazze hipster che stavano lì nei cafè a battere furiosamente su quei loro computer credendo tutte quante di star per scrivere il romanzo della svolta, per questo era molto stupita da sé stessa per avere accettato quella specie di appuntamento a cena con Sam ma quella ragazza aveva qualcosa che l’aveva colpita dal primo momento in cui l’aveva vista. Si erano conosciute perché l’aveva trovata con l’auto in panne, una bellissima impala del 67, vicino al suo garage e temendo per una macchina del genere in mano ad una ragazzina, le era venuto spontaneo avvicinarsi per darle aiuto e così mentre le riparava l’auto gratuitamente , sempre perché precisiamo, quella specie di bambi che si era ritrovata davanti le faceva davvero pena, si erano ritrovate a chiacchierare davanti ad una birra, scoprendo di avere più cose in comune di quanto non sembrasse dato che ad un primo sguardo sembravano essere totalmente opposte e così senza neanche starci a pensare più di tanto, quando Sam le aveva chiesto di uscire insieme a cena, con la scusa di ringraziarla per l’auto, si era ritrovata a rispondere si ancora prima di pensare e sempre per quello, sia chiaro che adesso si ritrovava col cuore che batteva all’impazzata nel vedersela arrivare e prendere posto davanti a lei. Fu in quel preciso momento che Deanna giurò a sé stessa che una come Sam non se la sarebbe fatta scappare.
 
 

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