Arabella

di foryou
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** To you, Arabella ***
Capitolo 2: *** If you are there, please tell me. ***
Capitolo 3: *** La fenetre de l'amour ***



Capitolo 1
*** To you, Arabella ***


Ad Arabella.

Dedico questa storia, la mia storia ad Arabella perchè la conobbi in un giorno di sole e io il sole non lo vedevo mai. Dedico i giorni più belli a lei perchè i giorni più brutti sono solo per me che ho vissuto fin troppo. Dedico me stesso a lei, perchè i suoi occhi li vedo solo la notte e non so per quale motivo, ma quegli occhi castani di giorno sono troppo bugiardi per essere ammirati.

A te, Arabella, a te

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Capitolo 2
*** If you are there, please tell me. ***


I bei tempi me li ricordo, quelli di quella città un po' meno. Non sono così belli come vengono descritte dalle persone che la lasciarono. Ma è così bello poter dire che lo sono stati solo per far parte della massa. Poter dire di far parte di un gruppo così da non poter pensare e da poter essere te stesso almeno per qualcuno, ma va bene così, è sempre meglio così. Fiutai il tuo pensiero diverso dal mio fin dal primo giorno. Lo riportai in ogni foto, in ogni pagina di giornale che vedevo e li rendevo uguali alle altre pecore del branco per non farle spaventare di te. Ma lo sanno tutti, io non sono mai stato bravo a fare niente. Non so disegnare, non so fotografare e non so nemmeno pensare senza infrangere il recinto. Per questo motivo tutti mi considerano il pazzoide, quello che rischia la vita per un pezzo di pizza. E poi quando muori davvero cosa fanno? Dicono che eri fantastico, quel tipo di persona che vorresti accanto per il resto della tua vita. Ma che tipo vogliono? Il tipo frocetto degli anni d'oro, degli anni bellissimi dove i pantaloni ad elefante erano la moda e dove la lacca era la nuova droga. Oppure il tipo simpatico e carismatico. Che poi cosa vuol dire carismatico? Carismatico per chi? Carismatico perché non rispettava le leggi degli avvoltoi e non restava fermo su un'altalena arrugginita come me. Menomale che c'eri tu. Menomale che dedico tutto a te, perché non so come fare. Menomale che mi tieni tu qua perché sennò avrei detto qualcosa di sbagliato e mi avrebbero cacciato e non saprei dove andare se mi cacciano. E non saprei cosa fare se mi giudicassero per il mio modo sbagliato di fumare le sigarette, forse lo faccio solo per non avere una dipendenza come gli altri. Lo capiranno mai? Però adesso sto ancora qua e non mi chiedo niente se non di stare con te. Ma a te, Arabella avrebbe fatto schifo, anzi, fastidio. Era troppo semplice questo posto per te eppure non riuscivi ad uscire fuori dalle nostre quattro mura. Avresti fatto innervosire tutti con quelle labbra perfette da far zittire subito. E non puoi nemmeno immaginarlo quello che mi facevano sentire. Quello che le labbra sottili e rosee mi facevano vedere non puoi contarlo, no no. Quel gruppo non deve nemmeno pensare di farci visita perché nessuno può vedere le tue spalle fare su e giù quando non sai cosa fare o vedere cosa fanno i tuoi occhi quando mentono, diventano più scuri e più piccoli, lo sapevi? Non devono pensare a te, no no. Oh Arabella, Arabella rimarrai sempre il mio veleno in un'era di benessere. Rimarrai sempre il cianuro adatto da usare quando non si vuole più morire.

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Capitolo 3
*** La fenetre de l'amour ***


Non so il motivo per il quale io rimanevo a guardarla dalla mia finestra. Il bello è che rimaneva seduta sul suo divano in muratura con le gambe tra le braccia, rannicchiata con una tazza di thè tra una mano sporgente. Non sapevo se era mancina o destrorsa, solo dopo ho scoperto che era ambidestra e andava bene così. La vedevo lì e quasi sorridevo al pensiero di averla per me anche solo negli occhi. Ma appena arrivava un uomo enorme e con la barba folta che la baciava, mi richiudevo in questa brutta città e non vedevo l’ora di ritornare domani alle stessa ora, allo stesso posto e allo stesso sogno. Ti vedevo con quell’uomo e capivo che avevi già la tua vita, capivo che nessun’altro ti avrebbe fatto uscire di lì. Ma volevo sperare. Volevo chiederti perché, quando ti arrabbiavi, non scappavi da lui ma rimanevi tra le sue braccia. Volevo domandarti per quale motivo rimango ancora qui, su questo davanzale, con la voglia di scoprirti e renderti l’amante di questa città, ma non una prostituta come penseranno gli altri, solo l’amante di chi ha bisogno di te in ogni momento. Nel frattempo riesco a leggere le tue labbra, quello che dicono e il mio cuore sembra non accettare l’azione che stai offrendo e mi dispiace perché ti farà del male e io non voglio. Sento anche le tue urla e li vedo i lividi. A lavoro sei sempre così perfetta che quasi non si riconosce il mostro che ti fa queste cose. È tutto più bello se accanto a te. Arabella, lo penserai mai anche tu? Non sono sicuro se riuscirò a sopportare il tuo respiro pesante la notte, ma lo farò sicuramente perché è lo stesso respiro che mi tranquillizza il giorno mentre sto lavorando ad uno dei miei progetti. È molto più bello se sorridi anche tu. Fallo anche tu così gli dimostrerai cos’è la felicità, com’è la nostra felicità. È tutto tanto bello se lo guardiamo insieme, anche questa città, anche questa gente e i loro pregiudizi. È tutto troppo bello se lo viviamo dalla nostra finestra, non credi?

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