US: Star Rig

di MeinfridBlackforest
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L.S.D ***
Capitolo 2: *** Xavin ***
Capitolo 3: *** Space Gladiators ***
Capitolo 4: *** US3 ***
Capitolo 5: *** This is Spartax ***
Capitolo 6: *** Kingdom Come ***
Capitolo 7: *** Renegade ***



Capitolo 1
*** L.S.D ***


“Spazio, ultima frontiera”
Queste parole le diceva un umano in durante una replica in tv, i miei amici l’adoravano, ma io non capivo tutto quell’entusiasmo, io ci ero praticamente nata e cresciuta nello spazio.
Mi mancavano tanto, avrei dato tutto per poter essere ancora laggiù sulla terra, insieme a loro, a giocare e a ridere, ma non potevo.
Per poter proteggere tutti loro, il mio amore e la mia nuova casa, mi ero sacrificata e dopo essere stata condannata a vita, mi fu preclusa anche la cognizione del tempo.
Tutto questo però stava per finire perché poco distante da dove mi trovavo, stava arrivando quello che sarebbe stato il mio salvatore, solo che al posto del cavallo bianco, guidava una specie di camion.
“Caro diario.
Qui è Ulysses Solomon Archer, ma puoi chiamarmi US.
Data stellare…credo sia Martedì.
Mi ritrovo alla deriva nello spazio da quando ho fatto accidentalmente partire questo stupido Truck verso l’infinito e oltre.
Oramai sono in viaggio da due settimane, il cibo non mi manca ma è la compagnia a scarseggiare, se non potessi scrivere, mi sarei già impiccato.
Nonostante tutto non è così brutto come sembra, ho visto un gran numero di nebuloso durante il viaggio e sono riuscito a fare un disegno di ognuna di loro per non annoiarmi P.S: Dio benedica le penne multi colore.
Stare a bordo della mia nave, lo Star Rig, mi fa sentire bene, mi ricorda quando guidavo fiero il mio US1.
Spero solo che l’obbiettivo della mia missione non sia ancora lontano, infondo si tratta di una missione diplomatica, non c’è niente che possa andare storto.”
Questo era ciò che scriveva, ma la realtà era ben lontana dal suo pensiero.
Passarono altri due giorni di solitudine, fino a quando US non percepì un messaggio proveniente dalla radio.
Era un messaggio fluido ma incomprensibile per US che si chiese “Perché la radio ha iniziato a parlare elfico?”
Scese giù dalla sua branda e si avviò verso la radio per rispondere, mentre la voce continuava ripetersi.
“Si, pronto?”
“C’è qualcuno?”
La radio si zitti per un secondo e poi rispose.
“Qua controllo di sicurezza di Gheshua 9, indentificarsi per favore”
“Salve, sono un viaggiatore e…”
“Non è prevista accoglienza per i viaggiatori vagabondi o per coloro che possiedono un veicolo di produzione Majesdaniana senza licenza, lei è senza licenza?”
“No, ma devo…”
“Sono spiacente, ma in base all’attuale legge marziale se non si è impossesso di un documento di identificazione è impossibile accedere alla struttura, se si avvicinerà ulteriormente, sarà prevista l’uso della forza letale”
“La prego, mi ascolti io…sono un ambasciatore, sono qua un via ufficiosa per incontrare i vostri capi”
“Ambasciatore?” “Da dove?”
“Da oltre la galassia, vengo dalla via lattea, per la precisione dalla Terra”
“Dalla Terra dice…un attimo e sono subito da lei”
US rimase arrestò lo Star Rig e rimase in attesa, ma solo per qualche secondo.
“In qualità di ambasciatore le è concesso entrare, proceda pure”
“Grazie, grazie mille…ma per l’esattezza dove è che devo procedere?”
“Proprio davanti a lei”
Così davanti a US si materializzò una mastodontica Stazione spaziale, il modulo per l’invisibilità era stato disattivato e Ulysses riuscì a vedere il punto di attracco dove lo avrebbero ricevuto.
L’atterraggio andò piuttosto bene, per essere la sua prima volta alla guida di un’astronave.
Il problema venne fuori quando l’accolsero dentro la stazione, i Majesdaniani, esseri formati da pura energia solare, gli puntarono fin da subito le armi addosso e quando fu il momento di scendere dallo Star Rig, US si ritrovò una ventina di alieni luminosi pronti a incenerirlo.
Ma tutto l’esercito abbassò le armi quando glielo ordinò uno di loro, era bello grosso ed era accompagnato da altri tre subordinati.
“Benvenuto ambasciatore”
“Ci scusi per tutta la sicurezza, ma ultimamente siamo molto prudenti”
“Questo lo vedo”
“E per favore, perdoni la maleducazione, non mi sono ancora presentato, mi chiamo vaDrann, e sono l’attuale capo politico e militare della stazione spaziale Gheshua 9”
“Loro sono i miei subordinati appartenenti al mio corpo d’armi personale, la Light Brigade.”
“In ordine sono il sergente deHalle, il tenente vaRikk, e il soldato semplice vaDanti”
“Piacere di conoscervi, io invece sono Ulysses Solomon Archer, non mi piacciono le formalità, perciò vi do il permesso di chiamarmi US”
“Il piacere è nostro US”
Il generale vaDrann si avviò verso US e cominciò a girarci intorno.
“Vede ambasciatore, la sua presenza ci onora, ma…”
“Ma?”
“C’è quella piccola questione che non abbiamo mai affrontato, per problemi di tempo”
“Prego?”
“Come forse ha saputo dai suoi superiori, il nostro popolo ha rasentato l’estinzione qualche tempo fa, abbiamo avuto un brutale conflitto con il popolo degli Skrull e loro hanno fatto, letteralmente, saltare in aria il nostro pianeta natale, Majesdane.”
“Sono davvero dispiaciuto per voi e per il vostro popolo, generale”
“Grazie, ma il problema è sorto dal fatto che eravamo stati venduti al nemico da un traditore che si è rifugiato sulla terra.”
“Veramente?”
“Già, purtroppo non siamo riusciti a condannarlo, è morto prima che potessimo”
“Ma il popolo pretendeva giustizia e anche noi, così quando abbiamo saputo che aveva avuto una figlia, ci siamo diretti sul vostro pianeta per catturarla”
“E siete riusciti a catturarla?”
“Certamente, l’abbiamo pure condannata con la pena massima del nostro codice, eterna conservazione in un blocco di ghiaccio artificiale, impossibile da distruggere anche per noi Majesdaniani”
US si insospettì e chiese
“Perché mi sta dicendo tutto questo?”
“Perché sulla terra quella ragazzina si era fatta molti amici sulla terra, che l’hanno difesa quasi fino alla morte, quando alla fine si è consegnata, abbiamo evitato una guerra planetaria che non potevamo permetterci, ma abbiamo etichettato la terra come territorio ostile.”
US sgranò gli occhi e capì tutto quanto.
“Perciò US, tu dentro questa base, sei considerato ufficialmente una spia della terra e ciò fa di te un nemico.”
“E la pena per le spie può essere molto diversa, se hanno già fatto danni e vengono catturate, la pena è la morte.”
“Ma se vengono catturate prima, la pena è il carcere a vita!”
US rivolse lo sguardo contro vaDrann e subito dopo si beccò un pugno talmente forte che gli fece perdere conoscenza.
Si risveglio poco tempo dopo, in ginocchio e con gli abiti cambiati.
“Si è svegliato” esclamò il tenente deHalle
“Parecchio resistente, per essere un umano” disse vaDanti.
“Gli servirà visto il posto dove lo stiamo portando” disse vaDrann
US si guardò intorno, stavano viaggiando su di una piattaforma trasportante e rimase a bocca aperta vedendo la grandezza di quel posto.
“Bella vero” disse vaDanti
“Gheshua 9, dopo che l’attacco al nostro pianeta ha ucciso circa 8 miliardi di persone, Gheshua 9 è diventata la salvezza del nostro popolo, 3474 km di diametro, diviso in centri civili, militari e giudiziari”
“Interessante, avete un appartamento, mi fate venire voglia di trasferirmi”
“Fai poco lo spiritoso” disse deHalle dandogli un calcio.
“Tanto l’unico posto in cui finirai sarà il carcere della luce di Gheshua 9”
“Una via di entrata, una via di uscita, 100.000 guardie e 1000 prigionieri, anzi, dovrei dire 1001 adesso”
“Fantastico…sai contare, e io che pensavo che fossi la solita stupida bionda”
US dopo quell’affermazione si becco un altro calcio sulle costole.
L’arrivo al carcere non fu dei migliori, ma infondo è un carcere, non c’è mai un modo bello di entrarci.
Dentro c’era tutto ciò che i Majesdaniani consideravano pericoloso per il loro delicato equilibrio, criminali, ribelli, stranieri, tutti quanti in un unico posto.
Mentre lo stavano portando verso la sua cella, deHalle e vaDanti si imbatterono nel criminale numero uno della prigione, Xa-Lur-Ca, un criminale Kree famoso per la sua forza.
“Visto Lur, ti abbiamo portato carne fresca”
“Lo vedo, avevo proprio voglia di un nuovo sacco da boxe”
“Allora provalo pure, tanto questo tipo dovrà rimanere in cella fino all’ora di pranzo”
vaDanti liberò US dalle manette e lo spinse verso Lur.
“Mi dispiace per te umano, ma stai per affrontare un Kree, hai già perso in partenza”
US si alzò in piedi e si ritrovò il Kree davanti.
“Ok novellino, ti spiegherò le regole”
“Fai pure”
“Vedi quei due dietro di te, vogliono che io ti picchi per poter svolgere meglio il loro lavoro”
“Ok”
“Non lo faccio per sconti della pena o altro, ma solo per il gusto di picchiare le schiappe come te!”
“Ok”
Lur iniziò ad arrabbiarsi per il comportamento apatico di US e gli gridò contro
“Sappi che qua dentro io sono il numero uno tra i criminali!”
“Buon per te”
Lur strinse i pugni per la rabbia e cercò di beccare la faccia di US con un diretto destro, ma non ci riuscì e dopo averlo bloccato, US gli spezzò il braccio.
La cosa impressionò le due guardie, poi US si avvicinò di scatto verso vaDanti e gli rubò il manganello
“Me lo impresti un attimo”
US poi si gettò di nuovo su Lur, massacrandolo con quel bastone.
“Ok, lui era il numero 1, se volete potete portarmi dal numero 2”
I due Majesdaniani rimasero impietriti, poi deHalle, arrabbiata gli chiese “Come diavolo hai fatto?”
“Si drogava”
“Cosa?”
“Si drogava, è stato facile sopraffarlo”
“Ma chi è che gli ha dato le…ehi aspetta un momento, da che cosa lo hai dedotto?!”
“Scherzate vero? E voi sareste l’élite dei Majesdaniani? Fuggire da questo posto sarà una passeggiata.”
US si becco una manganellata sulla faccia.
“Smettila di fare lo stronzo e dimmi come lo hai capito”
“La postura, i gomiti e gli occhi, stava tremolando ma cercava di non darlo a vedere, i gomiti sono forati da un ago, si vedono benissimo, mentre le borse dei suoi occhi avevano alloro volta le borse, per non parlare della dentatura”
“Straordinario” rispose vaDanti mentre deHalle lo guardò male.
Rimisero le manette a US e lo portarono in cella.
La notizia del massacro di Lur si sparpaglio in tutta la prigione, e mentre US diventava famoso, c’erano alcuni amici di Lur che volevano vendetta.
In un modo o nell’altro finirono tutti in ospedale nei modi disparati, ossa rotte, organi danneggiati, vene tagliate e avvolte tutte queste cose insieme.
Fu una settimana molto movimentata per US, ma si abituò alla prigione, in un certo senso dentro di se sentiva di meritarsela visto tutto quello che aveva fatto sulla terra.
Ma non era intenzionato a rimanerci più del dovuto, così iniziò a pensare a un modo per fuggire.
L’ultimo giorno però fu la goccia che fece traboccare il vaso, in prigione c’era anche il fratello di Lur, Xora.
Mentre si trovava in mensa per mangiare, Xora si avvicinò a Ulysses.
“Ciao US”
Il camionista rimase in silenzio
“Io sono Xora, il fratello di Lur e ho sentito che gli hai fatto molto male”
“E la cosa non mi rende per niente contento”
“Mi dispiace”
“Ti dispiacerà veramente”
Xora cercò di accoltellarlo, ma la prontezza di riflessi di US fu sufficiente a disarmarlo e a colpirlo con il recipiente di metallo.
US poi spaccò il vetro della mensa e gettò una sostanza bollente sulla faccia di Xora che iniziò a gridare dal dolore.
Poco dopo sopraggiunsero le guardie e decisero di portare US in cella di isolamento, ma poco prima di andare US si mise a gridare “A tutti gli idioti che cercheranno di attentare alla mia vita, non sono io che sono rinchiuso con voi, siete voi che siete rinchiusi con me!”
US venne portato nella sezione di isolamento e ci rimase dentro per un intera settimana.
Per quanto fosse disperata la situazione, ci fu una cosa che attirò la sua attenzione, davanti alla sua cella si trovava un enorme Cubo di ghiaccio, e dentro di esso, c’era una ragazza, sembrava non avere più di 18 anni.
Ricordandosi di quello che gli aveva detto il generale vaDrann, US prese una decisione, non era una mossa certa, ma aveva bisogno di un alleato di cui si potesse fidare, se mai avesse dovuto fare un primo passo per evadere, sarebbe stato quello.
Passò una settimana e US fu libero di tornare con gli altri prigionieri, dopo ciò che aveva fatto, molti alieni iniziarono a temerlo o a rispettarlo, a US fece piacere avere un po’ di protezione, almeno il problema degli attacchi a sorpresa era finito.
Passò un'altra settimana, Ulysses si fece una discreta fama tra i prigionieri e riuscì a radunare un buon numero di alleati, quello era uno passi che in futuro sarebbero serviti alla fuga, ma US aveva bisogno dell’aiuto della ragazza, così per ottenere delle informazioni, andò dall’anello debole della Light Brigate, vaDanti.
US beccò il ragazzo durante il suo turno di guardia.
“Ciao vaDanti”
“Che ci fai qui, prigioniero?”
“Nulla, mi serviva solo un posto elevato per fare una cosa”
US mise le mani in tasca e la cosa fece insospettire vaDanti.
“Fermo!”
“Calma amico, dovevo solo prendere queste”
US tirò fuori un pacchetto di sigarette, ne prese uno e se l’accese.
“Non c’è niente di meglio”
“Aspetta, ma quelle cose, te le avevamo sequestrate”
“Niente domande, conosco un tizio, non indaghiamo oltre”
“Ma cosa sono?”
“Sigarette”
“Cioè?”
“Tabacco, è una pianta che cresce sul mio pianeta, si arrotola nella carta e si fuma”
vaDanti guardò le sigarette con curiosità, poi US gli chiese
“Ne vuoi una?”
“Magari”
US gliene passò una
“Ok…adesso?”
“Devi accendere l’estremità, mi raccomando, la punta bianca, non quella marrone”
“Ok” vaDanti iniziò a tirare e a tossire.
“Maledizione, sono tossiche”
“Stai attento, non sei abituato, deve essere semplice come respirare amico, rilassati.”
vaDanti si calmò, e riprese a fumare.
“Ti senti meglio?”
“Si”
“Dimmi…queste cose…”
“Sigarette”
“Ecco, che effetti hanno?”
“Principalmente servono a rilassare i nervi e finché il loro effetto dura smetti di avere fame”
“Cavolo”
US allora capì che era il momento di strappare qualche risposta.
“Senti vaDanti, posso chiamarti per nome, vero?”
“Si”
“Ok, vedi vaDanti ho bisogno di sapere un paio di cose”
“Del tipo?”
“Il nome di quella ragazza nel ghiaccio e da quanto tempo è qui”
“Spiacente amico, abbiamo avuto un momento di confidenza ma non mi…”
“Ti do tutto il pacchetto per quelle informazioni”
vaDanti accettò il pacchetto e rispose.
“Il suo nome è Karolina Dean, è una majesdaniana come noi, è stata imprigionata per i crimini commessi da suo padre verso il popolo Majesdaniano, oramai è lì dentro da quasi due anni come punizione”
“Molto bene, grazie vaDanti”
US se ne andò, lasciando a vaDanti il suo pacchetto di sigarette.
Si diresse successivamente verso la sala mensa e dopo aver afferrato un recipiente di metallo, si diresse verso una delle guardie e la colpì dritta in faccia.
La punizione in cella di isolamento fu immediata, ma US partì avvantaggiato.
Dopo che le guardie se ne andarono, US utilizzò la sua tecnopatia per aprire la porta, dato che aveva appreso il modo per far partire l’astronave, ora aveva molta più affinità con la tecnologia dei majesdaniani.
Una volta entrato, US rimase fermo ad osservarmi, come una bella addormentata bionda in attesa di svegliarsi, dopodiché disabilitò i comandi di raffreddamento e mi scongelò.
Ed è in questo modo, amici miei, che ho conosciuto Ulysses Solomon Archer.

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Capitolo 2
*** Xavin ***


“Ciao”
“Stai bene? Riesci a capirmi?”
Queste furono le prime parole che mi rivolse, ma se c’è una cosa che ho imparato sulla terra è che è bene fare domande alle persone appena sveglie, le fai arrabbiare.
E mi sentivo esattamente in quella maniera al momento, se escludiamo il fatto che ero completamente fradicia.
“Dove…dove mi trovo?”
“Ti trovi su Gheshua 9, una stazione spaziale Majesdaniana”
“Gheshua…Majesdaniana…”
Majesdaniani, quelle parole scatenarono una reazione nervosa incontrollabile, sentivo una rabbia enorme, condita con una tristezza infinita, crescere dentro di me, fino a farmi raggiungere il mio vero aspetto.
Quella che quei maledetti aveva imprigionato non era Karolina Dean, colei che si era sacrificata per proteggere tutto e tutti, ero io, Xavin, principessa dell’impero Skrull.
Appena mi mostrai con il mio aspetto naturale, US sobbalzò e io gli andai incontro bloccandolo a un muro.
“Chi sei?! Chi ti manda?! Che cosa ci fai qui?!”
“Mi…mi chiamo…” disse a fatica
“Rispondimi!”
“Lo farei…se solo…la smettessi di…”
“Cosa?!”
“…spiaccicarmi la gola…”
“O…giusto, che sbadata”
Lo lasciai andare ma rimasi comunque attenta a non farmi cogliere di sorpresa, e utilizzai i miei poteri pirocinetici per tenerlo d’occhio.
“Ora rispondimi, chi sei? E che cosa ci fai qui?”
“Mi chiamo Ulysses Solomon Archer e sono qui per liberarti”
Non riuscivo a credere a quelle parole e in un primo momento mi insospettì”
“Ok, dove sta la fregatura?”
“Non c’è nessuno inganno nelle mie parole, sono venuto da con il preciso scopo di reclutarti per una fuga, ma visto il tuo nuovo status, mi devi un paio di spiegazioni anche tu”
“Chi sei? E perché hai preso il posto di Karolina Dean?”
Ritirai le fiamme e gli spiegai la mia storia.
“Il mio nome Xavin, principessa dell’impero Skrull, sono stata esiliata dopo un attacco della mia gente ai Majesdaniani, e sono fuggita sulla terra con la mia promessa sposa, quella che tu conosci come Karolina Dean, unendomi al suo gruppo di eroi, i Runaways”
“Ok”
“I Majesdaniani però volevano condannare Karolina per dei crimini che aveva commesso il padre, ci siamo battuti, ma alla fine, temendo per la sua vita, l’ho addormentata e, prendendo le sue sembianze mi sono fatta condannare al suo posto.”
US rimase in silenzio ad osservarmi e gli chiesi.
“Ascolta, quello che dici è vero, giusto?”
“Che cosa ci guadagnerei a mentirti?”
“Capisco…comunque non posso accettare la tua offerta”
“Cosa? Perché?”
“Perché se scoprissero che per tutto questo tempo hanno tenuto prigioniero un falso, il loro capo non ci penserebbe due volte ad attaccare la terra e a uccidere la vera Karolina”
“Mi dispiace Ulysses…ma sono bloccata…”
Rimasi in silenzio, aspettandomi una reazione negativa da parte di US, ma invece.
“È chiaro che queste lampadine ambulanti non hanno mai affrontato Ulysses Solomon Archer”
Rispose con tono fiero e coraggioso.
“Ti porterò fuori di qui, e quei bastardi non potranno farci niente”
Per quanto le sue parole mi potessero sollevare, rimaneva comunque un dato certo che non potessi andare via da quel posto.
“E come pensi di fare? Sentiamo”
“Per quello che vedo, sei solo un semplice essere umano”
“Vero, ma vedi, io posseggo qualcosa che quelle lampadine non hanno, posseggo l’elemento più misterioso e potente dell’intera esistenza”
“Cosa?!”
US mi sorrise e mi rispose “La fantasia”
Rimasi impietrita per la sua dichiarazione.
“Fammi un favore, ricongelami…aspetta un momento.”
Me ne accorsi troppo tardi e rimasi stupita.
“Come diavolo hai fatto ad entrare qui dentro? Come hai passato il corridoio? Come sei riuscito a scongelarmi? Sarebbe già dovuto scattare l’allarme, come sei riuscito a fare tutto questo?”
“Diciamo che ho un’affinità molto potente con la tecnologia e dopo aver passato un po’ di tempo insieme a un camion spaziale, posso interagire anche con la tecnologia Majesdaniana.”
“E come dire una enorme bugia, se io dico alle telecamere che sono fermo nella mia prigione, loro mi vedono fermo nella mia prigione, e se gli dico che il ghiaccio non si è scongelato, allora non parte l’allarme”
Dentro di me sentivo crescere la speranza, ma venne subito uccisa dal solito fattore, Karolina e la terra.
“Capisco, ma questo non risolve il mio problema, se me ne vado, metterò in pericolo tutto ciò che ho di caro”
US si alzò e mi chiese.
“Questa Karolina deve essere molto importante per te”
“È la persona che ho amato di più in assoluto, la mia promessa sposa, la mia Lucy in the Sky with Diamonds.”
 “Molto bene Xavin, non so cosa c’entrano i Beatles, ma va bene.”
“Perciò se potessi, torneresti sulla terra”
“Senza dubbio”
US si rivolse a me con quel suo sorriso ebete, ma ciò che disse fece rinascere in me la speranza, e stavolta rimase viva, sprigionando le sue fiamme.
“Ok, allora dimmi…cosa penseresti se ti dicessi che c’è un modo per andarsene da qui e al tempo stesso salvare Karolina?”
Lo guarda seriamente
“Facciamo un accordo, io userò le mie conoscenze per portarti fuori da qui e ti riporterò sulla terra, in cambio tu mi farai da guida per arrivarci, ok?”
“Sono tutta orecchie”
“Perfetto”
US mi spiegò il suo piano, per farla breve, sono necessarie almeno tre cose per uscire da una prigione, qualunque essa sia.
Servono:
-Un contatto all’interno.
-Capire dove ci si trova al momento.
-Un contatto all’esterno.
Il contatto all’interno ero io, ma occorreva capire il luogo e contattare qualcuno all’esterno.
Ovviamente US non aveva conoscenze aliene, ma da solo poteva capire dove si trovava la stazione al momento, per lui sarebbe stato uno scherzo accedere ai computer e trovare le coordinate.
Il contatto esterno ce l’avevo io, ma non era assicurato, perciò mi limitai a Dire a US che se rientravamo nella galassia degli Shi’ra, c’erano buone possibilità di contattarlo.
Gli elementi c’erano, ma il problema sopraggiunse poco dopo.
“Cosa vuoi che faccia?!”
“Xavin, so che ti sembrerà strano e brutale, ma devi tornare nel ghiaccio”
Mi girai verso la piattaforma e la paura si impossessò di me
“No…no, no, non voglio…non voglio tornare dentro il ghiaccio, non resisterei!”
“Xavin”
Mi gettai di nuovo su di lui e gli gridai “Non voglio tornare nell’oscurità, non voglio tornare nel gelo!”
“Xavin, il piano può funzionare solo se torni lì dentro”
Riaccesi i miei poteri pirocinetici e lo minacciai “Bugiardo!”
“Fidati di me Xavin”
“NO!”
A un tratto si liberò della mia presa e mi abbracciò.
Provai una bella sensazione, una sensazione che non sentivo da tempo, calore.
Disattivai i miei poteri e iniziai a piangere, US mi asciugò le lacrime, sorrise e mi disse “Dammi una settimana Xavin…tornerò, te lo giuro.”
“Ti riporterò dalla tua Lucy.”
Lo guardai seria e gli risposi “Hai una settimana di tempo”
Ripresi le sembianze di Karolina e mi feci ricongelare.
Dopo il nostro incontro, US si mise subito a lavoro.
Calcolo gli orari di tutte le guardie in servizio e riunì i suoi alleati per scatenare una rivolta nella prigione, riuscì a rubare la tessera di identificazione a vaDrann, riuscendo ad accedere ai registri e la fortuna volle che ci trovavamo ancora nella galassia Shi’Ra.
Dopo sette giorni, si fece rimandare nuovamente in cella di isolamento, inganno le telecamere di sicurezza e mi scongelò nuovamente.
“Te lo avevo giurato o no, Xavin?”
Lo abbracciai
“Grazie, grazie mille”
“Aspetta a ringraziarmi, adesso viene la parte difficile”
“Fase uno: liberarsi della spazzatura”
Riuscimmo a mettere fuori gioco una delle guardie e mi sostituì a lui, portai fuori US senza essere fermata dagli altri dicendogli che stavo seguendo gli ordini di VaDrann.
Da lì US diede il segnale ai suoi amici di prigione.
“Fase due: rivolta”
I 10 prigionieri iniziarono a picchiarsi fra di loro e a fare casino, le guardie furono costrette a intervenire per sedare la rivolta, ciò richiese anche l’intervento della Light Brigade.
Raggiungemmo la sala comandi della prigione e ripresi le mie normali sembianze e contattai Zervan, un vecchio amico che era stato assegnato a quella zona della galassia.
“Aspetta…Xavin?”
“Non ci posso credere, sei davvero tu”
“Perché hai quel aspetto? Sei finalmente entrato in contatto con il tuo lato femminile?”
“Scusa Zervan, ma non c’è tempo, mi serve aiuto”
“Dimmi pure, stai parlando con un generale dell’esercito Skrull”
“Davvero? Fantastico…comunque, mi serve una flotta Skrull, devono attaccare a queste coordinate, è possibile?”
“Certo”
“Grande”
Una volta spedite le coordinate, mi rivolsi a US, stava continuando ad osservare i computer.
“Che stai facendo?”
“Lascio liberi degli altri amici per giocare”
Stava aprendo le prigioni dei criminali più pericolosi della prigione.
“Hai finito?”
“Aspetta, solo un secondo, devo prendere una cosa”
“Fatto!”
Fuggimmo in tutta fretta dalla sala comandi e riuscimmo a raggiungere l’hangar dove depositavano le navi, il posto era sgombro, erano tutti impegnati a fare a combattere, sia dentro che fuori dalla stazione.
“Eccola laggiù, quella è la nostra nave!”
“Quel rottame?”
“Quel rottame ha un nome, si chiama Star Rig”
“Se lo dici tu”
Eravamo vicinissimi allo Star Rig, quando a un tratto, un raggio luminescente ci passò la strada.
“Dove. Pensate. Di andare?”
vaDrann e la sua brigata ci avevano raggiunto.
“Lo devo ammettere US, davvero un bel piano, peccato per te che niente sfugge al mio occhio”
“Non ero sicuro per quanto riguardava le telecamere di sicurezza o le tue riunioni con i tuoi amichetti della prigione, ma ti ho visto rubare la carta di vaDanti”
“Scusate, colpa mia” disse il ragazzo
“Pensavi davvero che sarebbe stato così facile?”
Poi si rivolse a me
“Hai salvato una prigioniera ricercata per crimini contro la nostra razza, nella cultura dei Majesdaniani, verrebbe considerata una mossa del cazzo” e aggiunse
“Se non ricordo male sia US che Karolina vengono dalla terra, appena vi avrò sistemato ho intenzione di farci una capatina, comprerò una manciata di uova, del latte e POI LA FARò SALTARE IN ARIA!”
Il discorso spaventò anche gli altri membri della brigata, non avevano mai visto il loro capo così arrabbiato.
“Perdonate il mio comportamento, il fatto è che sono solo un pochino incazzato nero!”
Avevo paura in quel momento, ma US gli rispose rilassato.
“Andiamo vaDrann, non farla lunga, anche io sono stato ingannato parecchie volte, ma come vedi, non sto mica piagnucolando.”
“Già, hai ragione US, ma vedi, la differenza sostanziale è che io vivrò abbastanza a lungo per potermene lamentare!”
vaDrann si trasformò e si precipitò a tutta velocità verso US, riuscì a respingerlo utilizzando uno scudo telecinetico, ma lo scontro era già iniziato.
US andò a rifugiarsi dentro lo Star Rig, mentre io mi impegnai contro i restanti membri della brigata, furono i 10 secondi più lunghi della mia vita, erano forti, ma all’improvviso dallo Star Rig ne uscì US, con indosso un armatura.
“Majesdaniani, vi presento la US2”
Quell’armatura fu sufficiente per tenere e surclassare vaDrann e gli altri, i Majesdaniani erano forti, ma US non era da meno.
A un certo punto vaDrann riuscì a colpire US, e si compiacque della sua forza e velocità, ma in un istante US tornò e sferrò un pugno a vaDrann con il doppio della forza.
Il Majesdaniano si rialzò con il sangue alla bocca e venne ulteriormente schernito da Ulysses.
“Dimmi un po’, quel pugno che mi hai tirato prima non aveva tutta la tua forza, vero?”
vaDrann si scagliò contro di lui in preda alla rabbia e alla fine raggiunse uno stallo contro US.
“Ti schiaccerò come una pulce!”
US gli sorrise e rispose
“Cosa pensi vaDrann, credi davvero che mi sarei lasciato beccare così facilmente?”
Il Majesdaniano non capì cosa volesse dire.
“Se sei qui, è perché ti ci ho portato io”
vaDrann spalancò gli occhi per la sorpresa e si becco un calcio in faccia da US.
Dopo di che, si diresse nuovamente dentro lo Star Rig e ne uscì con una valigetta.
Le sue parti si scomposero e ne uscì una spada, con la sua velocità e i suoi riflessi, US riuscì ad arrivare alle spalle del giovane vaDanti.
US gli puntò la spada al collo.
“Smettetela di combattere, ho giuro che gli taglio la gola”
Tutti si bloccarono all’istante.
“Bene, adesso statemi tutti a sentire, adesso voi ci lascerete andare, io e Xavin ce ne andremmo e non saprete più nulla di noi, non vi creeremo problemi e ognuno andrà per la sua strada, ci state?”
“Altrimenti dovrete mettere in annuncio che si è liberato un posto nella brigata”
Tutti i membri della brigata decisero di arrendersi, tutti eccetto vaDrann.
Continuò ad avanzare puntando un raggio verso US
“Scusami vaDanti, ma non sono disposto a farmi umiliare”
“Vuole dire che mi ucciderà?!”
“Per fermare dei pericolosi criminali, infondo cosa è una semplice vita Majesdaniana in confronto a un intera razza?”
“Io non lo farei se fossi in te”
“E perché mai?”
“Se lo uccidi, attiverò l’autodistruzione dell’intera stazione”
vaDrann si mise a ridere e così fecero anche gli altri, ma US era serio.
“E ti aspetti che io ci creda?”
“Quando mi sono infiltrato nei computer per liberare i prigionieri, sono riuscito ad accedere al terminale centrale della stazione, ho sbloccato il codice, ho modificato la parola d’ordine per cancellarlo e ho cancellato le mie tracce.”
“Stai bleffando”
US sorrise e iniziò a elencare una serie di nomi e numeri.
“1-7-3-4-6-7-2-1-4-7-6-CHARLIE-3-2-7-8-9-7-7-7-6-3-TANGO-7-3-2-VICTOR-7-3-1-1-7-1-8-8-8-7-3-2-4-7-8-9-7-6-4-3-7-6-LOCK”
All’improvviso scattò l’allarme dell’autodistruzione, il timer contava 30 secondi netti per annullare tutto quanto.
Né io, Né vaDrann e nemmeno la brigata, riuscivamo a credere a ciò che avesse fatto.
“Sei impazzito!!”
“Bloccalo immediatamente, rischi di uccidere te stesso e tutti i sopravvissuti della nostra razza!”
“Per come la vedo io vaDrann, ci sono 3 punti fondamentali nella vostra situazione:
-la sopravvivenza
-la linea dell’estinzione
- e l’estinzione.
Per quel mi riguarda, vi ritroverete dall’altra parte della via lattea, per quanto avete passato l’estinzione.”
“A meno che non ci lasciate andare, in quel caso annullerò la distruzione, ci stai?”
vaDrann strinse i denti per la rabbia e sapendo di non poter perdere così tanto, acconsentì.
“Cedo”
“Bravo bambino”
US sparò uno dei suoi dischi verso un terminale e poco dopo l’allarme si interruppe.
“Ora stammi a sentire, il disco che ho sparato, ha inviato un programma che riprogramma nuovamente la parola d’ordine, se provaste a craccarlo, si riattiverebbe dal punto in cui si è fermato e andreste contro morte certa, in aggiunta vi dico che se dovesse accadere qualcosa a me o a Xavin per mano vostra, il programma fungerà da bomba, perciò vedete di fare i bravi e di non farmi arrabbiare.”
“Ok…ma ora lascia vaDanti”
“Subito”
Il ragazzo ritornò dal suo gruppo, mentre vaDrann si avvicinò a US.
“Dillo” disse US
“Bella giocata”
Dopo quella enorme minaccia di morte, io e US, salimmo a bordo dello Star Rig e ce ne andammo.
Intanto alla stazione, i Majesdaniani continuavano a discutere dell’accaduto.
“Ma che bastardo”
“Era davvero intenzionato a farsi saltare in aria, per salvare un’amica?”
“Umani, sono degli stronzi per natura”
vaDanti si era ripreso, ma nella sua tasca, si allontanò dal gruppo e dentro la sua tasca superiore, trovò un pacchetto di sigarette e un biglietto.
“Caro vaDanti.
Quando leggerai questa lettera, sarò molto distante da te, mi sei simpatico e hai un grande futuro come soldato, perciò ho deciso che farò due cose, lascerò una minaccia di morte al tuo popolo, e farò un regalo a te, gustatele e impegnati per le sfide future.
Con affetto,
Ulysses Solomon Archer a.k.a US”
Il giovane Majesdaniano aprì il pacchetto e iniziò a fumare e con il sorriso disse
“Anche se non fosse umano, sarebbe uno stronzo lo stesso”
Intanto sullo Star Rig, io e US stavamo discutendo sul da farsi.
“Ok…allora adesso che succederà?”
“Succederà che ce ne torniamo a casa mi cara ragazza, la mia missione è finita”
“Perciò ce ne torniamo sulla terra…quanto tempo ci vorrà?”
“Conta che ci ho messo due settimane per arrivare da te, perciò credo…due settimane”
“Ok…simo arrivati?”
“No”
“Siamo arrivati?”
“No”
Dopo cinque minuti
“Siamo arrivati?”
“Si”
“Davvero?”
“No”
“Uffa, ma io mi annoio”
“Se vuoi puoi ascoltare un po’ di musica, tra le proviste c’erano anche dei CD”
“Non so cosa scegliere”
“Ci penso io”
Iniziai a sentire quelli che sembravano gridi tribali.
“Che cosa è?”
“è una cosetta che si chiama “Hooked on a Feelign”, che te ne pare?”
 
“I can't stop this feeling
Deep inside of me
Girl, you just don't realize


What you do to me
When you hold me
In your arms so tight
You let me know
Everything's all right
I'm hooked on a feeling
I'm high on believing
That you're in love with me”
 
L’ascoltai e tutto ciò che dissi fu “Fichissima”
 
E lì cominciò il mio viaggio per tornare sulla terra, da Karo e dai miei amici, ed ero doppiamente contenta, perché oramai non ero più sola.

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Capitolo 3
*** Space Gladiators ***


Ed è in questo modo che ebbe inizio il mio viaggio.
Devo ammettere che all’inizio fu difficile convivere con US in una nave così piccola, non parlavamo molto e quelle poche volte che lo vedevo non faceva altro che aggiustare l’attrezzatura, sonnecchiare e fumare sigarette vicino ai condotti.
Anche quando mangiavamo insieme non avevamo molto da dirci, semplicemente ci vedevamo per quello che eravamo, compagni di fuga e niente di più.
A un certo punto fu la mia stessa natura a fare iniziare una conversazione tra noi due, in quanto dopo che ero uscita dalla doccia mi mostrai a US nella mia forma maschile.
La cosa lo impressionò e ovviamente chiese
“Tu chi sei e che cavolo hai fatto a Xavin?”
“Sono io US”
“Io chi?”
“Xavin”
“Che?”
“Sono Xavin”
“Che?”
“Scusa, ma sono stata costretta ad assumere quest’altra forma, gli asciugamani non sono abbastanza lunghi per coprire le mie…altre forme, così ho optato per la mia forma maschile”
“Tu hai una forma maschile? "Scusa se ti faccio queste domande ma sono davvero nuovo alla parola alieni, nel vero senso della parola.”
“Se ti fa piacere posso tornare femmina”
“Ok, ma prima, mettiti qualcosa addosso”
"Giusto" Dopo essermi asciugata e aver riformato i miei vestiti, mi misi al posto di comando vicino a US e iniziammo a parlare.
“Allora, spiegamelo senza troppi giri di parole, tu sei o no una femmina Skrull?”
“Originariamente…no, ho iniziato a concepire e accettare questo mio lato quando ho conosciuto Karolina”
“Ok…e dimmi…come ci si sente?”
“Cosa?”
“Insomma, cambiare aspetto e sesso…come ti fa sentire?”
“Indifferente in realtà, anche perché per noi Skrull cambiare genere, non è tanto diverso da un essere umano che cambia colore di capelli”
“Capisco”
Più che una conversazione sembrava un interrogatorio, avevo paura di non piacergli e gli chiesi
“Ciò…ti dà fastidio”
“Non ho alcun problema con questo genere di cose, non mi importa se sei nata maschio o altro, io ho un compito da svolgere Xavin, tutto il resto non importa.”
“Ah…OK…grazie, credo”
“I tuoi genitori come l’hanno presa?”
“Non credo che il loro pensiero valga molto al momento, sono letteralmente…morti”
“Capisco, e dimmi, eri affezionata?”
“Ero una nobile, diciamo che i sentimenti in generale non vanno bene quando devi dominare una parte dell’impero, ma non mi piace nemmeno che siano morti”
“Un po’ ti posso capire, io ho perso i miei…”
“Fai attenzione, succede qualcosa davanti a noi!” gli dissi
Il modulo dell’invisibilità si distorse davanti a noi, non si trattava di navi Majesdaniane, erano molto più grosse e armate.
Arrivò un messaggio dal comunicatore
“Fermi, state oltrepassando i confini del territorio Shi’Ar, identificate la vostra nave o verrete fermati”
“Salve, ehm…siamo dei turisti, stiamo facendo un viaggio”
“Turisti?”
“Si, Turisti”
Le comunicazioni si interruppero e in un primo momento la calma piombò fra le astronavi, ma poi lo US Star Rig iniziò a tremare, una forza ci stava trascinando verso l’hangar delle navi.
“Raggio attraente, ci vogliono catturare!”
“Ok, direi che anche stavolta dovremmo menare le mani, bè non mi avranno senza combattere”
Per quanto US cercasse di opporsi, non riusciva comunque a staccarsi, fino a quando non fummo completamente dentro la nave.
“Uscite immediatamente con le mani ben in vista, o sarete eliminati!” ci gridarono
“Grandioso, adesso chi cavolo sono questi?”
“A giudicare dalle minacce, dalle navi, dalle armature e dalle armi direi…Shi’Ar”
“E chi cavolo sono?”
“Sono un popolo guerriero, in quanto a territori conquistati e forze militari sono alla pari con gli Skrull e con i Kree, sono parecchio possessivi”
“Sembrano forti, hanno un qualche livello di forza?”
“Per quello che so, il loro standard si aggira sulla tonnellata”
“Perfetto”
US lasciò la postazione di comando e si diresse a prendere una valigia, poi tornò da me e mi disse
“Ok Xavin, vediamo di fargli capire che non vogliamo rogne”
“Sei sicuro di volerti battere?”
“Fidati di me, fino ad ora ha sempre funzionato”
Lo Star Rig atterrò e abbassammo il ponte per fare entrare le loro guardi.
Riuscimmo a sistemarli senza problemi, poi US tenendo per la gola uno di loro se ne usci con una battuta che avrebbe fatto meglio a rimangiarsi.
“Salve signori, sono venuto per negoziare e per spaccare culi…e o appena finito di negoziare”
Nessuno dei loro soldati si smosse di un centimetro, fino a quando due di loro non ci spararono a dosso degli strani dischi che ci colpirono sul petto.
Riconobbi troppo tardi che si trattavano di dischi di ubbidienza, il design era Sakaariano, perciò la scossa che ricevemmo subito dopo fu bella pesante.
Caddi a terra per il dolore, capì che era meglio rimanere a terra, ma US non demordeva, forse era l’armatura o la sua testardaggine a mandarlo avanti, e dopo tre scosse, arrivò parecchio vicino al generale in comando e gli disse:
“Ok…possiamo…discuterne…portatemi dal…vostro…cap…capo e ditegli…che può baciarmi…il…culo”
Dopodiché svenne davanti a loro.
La sua richiesta, in certe misure fu accolta, ci misero in delle celle di contenimento e decisero di portarci nella loro città capitale, Chandilar.
Rimasi ferma senza fare una mossa, mentre nella cella accanto a me vedevo US riposare pacificamente, ero così arrabbiata per ciò che aveva fatto.
“Sai, non ho ancora capito se ci sei o ci fai?” pensai.
“L’insala…mettici dei pomodori” sussurrò nel sonno
“Si, direi proprio che ci fai”
Il viaggio non durò a lungo, dopo una ventina di salti raggiungemmo il pianeta e lì tra le architetture semplici e mastodontiche, sorgeva la capitale dell’impero Shi’Ar, Chandilar.
US venne svegliato con un’altra scossa e come ogni prigioniero che si rispetti, ricevemmo anche noi il nostro bagno di folla.
“Vedila in questo modo Xavin, siamo famosi adesso”
“US, gentilmente, chiudi quella bocca!”
Ci portarono fino al palazzo reale e ancora una volta ci misero in cella di contenimento.
“Non sarà un hotel, ma almeno è pulito”
“Cosa ti ho detto poco fa?”
“Lo so, ma sto cercando di sollevare il morale”
“Mi dispiace ma non funziona”
“Ok…perciò…cosa ci faranno?”
“Dipende, per loro abbiamo solamente invaso il territorio, ma poi c’è stata la resistenza e le offese”
“Cosa ci aspetta?”
“Vedila in questa maniera, come punizione minima, ci sbattono in galera, di nuovo”
“Questo è un bene, infondo so come uscire da un penitenziario”
“Come pena massima invece…bè è bene che ti abitui ad andare in giro senza braccia, o senza gambe, o senza testa”
US rimase in silenzio per poco tempo.
“Potevi dirmelo prima”
“O scusami tanto signor “Spacca culi”, come è quella storia che non volevi negoziare?”
“Potevi darmi una mano a pestarli invece di stare ferma, principessa”
“E farci inseguire da una flotta Shi’Ar, no grazie”
Dopo quella discussione, arrivarono le guardie a prelevarci e ci portarono davanti all’incubo giuridico di tutta la galassia, il consiglio degli Shi’Ar, un insieme di esperti sulle leggi dell’impero, campeggiate dall’attuale Majestor dell’impero, Gladiator, detto Kallark lo Strontiano.
Ci misero in ginocchio e iniziò l’interrogatorio.
“Dichiaro aperta la seduta, il consiglio mette sotto accusa i prigionieri, dichiarate il vostro nome e come vi dichiarate.”
“Xavin, mi dichiaro innocente” risposi
“Bene, mentre lei signor?”
“Ulysses Solomon Archer, ma potete chiamarmi US se preferite”
Dopo quella dichiarazione si beccò una scossa.
“Non le abbiamo chiesto la storia della sua vita, come si dichiara?”
“Innocente”
“Molto bene”
“Potrei fare una domanda prima?”
“Ti è Concesso” disse Karnak
“Di cosa siamo accusati?”
“Dei rispettivi crimini: Invasione territoriale dovuto al mancato e/o errato riconoscimento della nave da trasporto, resistenza a pubblico ufficiale e la cosa peggiore…svolgimento d’arte”
Capì la gravità della situazione, ma US rimase immobile con un’aria straniata.
“Mi prendete in giro, vero?”
“Assolutamente no, nella vostra nave abbiamo trovato vari disegni che raffigurano quelle che sembrano delle nebulose, Vi trovate nei territori dell’impero Shi’Ar, qui è assolutamente proibito fare gli artisti.”
US continuava ad avere la stessa espressione sul volto e disse la frase che ci avrebbe condannato a morte certa.
“Signori del consiglio, sua altezza, signor Majestor, adesso, con questa domanda mi rivolgo a lei, a voi e a tutto il suo popolo…vi siete ubriacati quando eravate dei feti?”
Divenni bianca per la paura, mentre il consiglio e Gladiator divennero rossi dalla rabbia.
“Il consiglio ha deciso…vi condanniamo a morte”
“Cosa?! Per questi stupidi motivi?” rispose US
“Le parole che dirà da adesso non faranno altro che aumentare il dolore della sua morte signor Ulysses”
“Ma non potete…”
“Impiccagione”
“Ma non ho…”
“Decapitazione”
“Sto solo cercando…”
“Fucilazione”
“Teste di cacchio”
“Disintegrazione”
La morte oramai era certa, perciò mi vidi costretta a giocare il mio ultimo asso nella manica, non ero certa che avrebbe funzionato, ma arrivati a quel punto, valeva la pena tentare.
“Mi è concesso intervenire?”
“Faccia pure, basti che si esprima con parole non offensive”
“Grazie mille Majestor” e aggiunsi
“Il mio compagno di viaggio ha esagerato con le parole, ma trovo ingiusta questa sentenza, il mio compagno è un terrestre, è primitivo e non conosce a fondo le grandi leggi del vostro impero”
“E tu Skrull, le conosci?” mi chiese il Majestor.
“Abbastanza per fare questo…io richiedo un processo per combattimento!”
Il silenzio piombò in quella stanza e fu rotto soltanto dalle risate di Gladiator
“Davvero, voi volete combattere?”
“Siamo guerrieri mio signore, se dobbiamo morire ci dia almeno la possibilità di difenderci”
“Mmmm…Consiglio, raduniamoci”
Rimasero via per un paio di minuti e poi ritornarono
“Molto bene, io e il consiglio abbiamo deciso di accettare”
“Perfetto, ma come prevedono le vostre leggi, ci è concesso fino a due giorni di tempo per prepararci allo scontro”
“Molto bene, ma come sapete bene la scelta del campo rimane a noi”
“Dove volete combattere?”
“Nella zona forestale, la non saremmo disturbati da nessuno, ma lo scontro si terrà in diretta, in modo da far vedere che le nostre leggi sono state rispettate.” e aggiunse
“Siete liberi di prepararvi come meglio credete, tanto verrete fatti a pezzi comunque”
“Inoltre rimarrete con i dischi di obbedienza fino al giorno dello scontro, ci siamo intesi”
“Si, grazie infinite vostra Maestà”
“Adesso però bisogna scegliere i vostri avversari, perciò…chi potrei scegliere?”
“Io penso che…”
“Sto parlando di te Skrull, il tuo avversario non l’ho ancora deciso, per quanto riguarda US invece”
“Si?”
“Il tuo avversario…sarò io”
Ridiventai bianca per la paura.
“Non sopporto una tale mancanza di rispetto, specialmente se chi parla è un semplice umano”
US lo guardò con senso di sfida
“Molto bene”
“Perfetto, allora toglietegli le catene e date loro ciò che gli serve”
Le guardie ci tolsero le manette, mentre Gladiator si avvicinò a US e afferrò le su manette.
“Ho accettato questo duello solo per te US”
“Onorato”
“Non lo sarai più dopo che avrò finito con te, farò cadere il tuo cranio sotto i miei pugni e questa non è una minaccia a vuoto US, è una stramaledetta promessa”
E con la semplice pressione dell’indice e del pollice, piegò il metallo delle manette.
Ci ritrovammo poco dopo in degli alloggi e lì partì la più lunga discussione della mia vita:
“Sei…solamente…UN IMBECILE!”
“Calmati Xavin”
“Non ho alcuna intenzione di calmarmi, cosa cavolo pensavi di fare facendo il fico davanti a uno degli esseri più potenti della galassia, un specie di performance?!”
“Ti do merito però di avermi allungato la vita Xavin, ti devo un favore”
“Non potrai mai restituirmelo, dato che morirai!”
“Andiamo, non conosco gli stronziani, ma quanto può essere pericolo?”
“Sono Strontiani, e comunque te lo dirò in modo che anche uno come te possa capirlo, in definitiva, sei fottuto”
“Andiamo, è vero che può piegare il metallo, ma con la tuta posso farlo anche io”
“Ok, allora dimmi, come hai intenzione di combattere contro un essere che può distruggere i buchi neri, volare da una galassia a l’altra in pochi secondi e che può resistere dentro a un sole?”
US si impietrì, poi rispose:
“A questo non so come risponderti”
Mi rassegnai e mi misi a terra
“Senza contare che il mio avversario arriverà direttamente dalla guardia imperiale, l’élite dell’élite dell’esercito Shi’Ar”
“E davvero così grave?”
“Fai conto che l’impero si estende per milioni di pianeti, e oltre alla loro razza, reclutano anche i guerrieri più potenti dei pianeti che hanno conquistato”
US si mise a sedere accanto a me
“Comunque te lo concedo, conosci davvero molte razze di alieni”
“Ero un Principe Skrull e un diplomatico, conoscere gli usi e i costumi dei vari popoli era fondamentale”
“Quindi…sai identificare un popolo uno per uno?”
“Si”
“E dimmi…conosci anche le loro debolezze?”
“Si”
All'improvviso mi si accese una lampadina.
“Aspetta…SI!”
“Usciamo da qui US, forse abbiamo ancora una possibilità!”
Passarono due giorni e venimmo prelevati dalle guardie e portati sul campo di battaglia.
Fu un viaggio breve e appena arrivati, ci divisero, lì incontrammo Gladiator e il mio avversario.
“Benvenuti a tutti e due”
“Majestor”
“Ti presento il tuo avversario Xavin, M-Nell il Kree, meglio conosciuto nella guardia imperiale come Commando”
Quel enorme Kree in armatura, si presentò a noi educatamente
“Molto piacere, mi raccomando a lei”
Faceva paura.
La diretta dello scontro era già iniziata, ma adesso bisognava decidere chi avrebbe iniziato, così lanciarono una moneta in aria e uscirono fuori me e Commando.
Uno Shi’Ar del consiglio iniziò a spiegare le regole.
“Le regole per lo scontro sono semplice, chi batte l’avversario vince, indipendentemente dai mezzi che usa, è concesso anche l’uso delle armi se ne avete e per poter dimostrare che la vostra volontà è più forte del vostro avversario avete a disposizione tutto il tempo necessario, se l’avversario muore o non è più in grado di combattere il combattimento finisce.”
“Vi è tutto chiaro?”
“Cristallino” risposi
“Conosco il regolamento” rispose Commando.
Poco dopo arrivò una navetta a prelevarci per portarci nella zona prestabilita, mentre US e Gladiator rimasero lì a guardare lo scontro tramite i droni.
La navetta ci portò in una zona prevalentemente rocciosa.
Conoscevo bene le imprese di M-Nell, un Kree sopravvissuto a una bomba planetaria da cui aveva ricevuto Abilità fisiche e intellettive sovrumane.
Lo ammetto, era un osso duro, ma dentro di me ero sicura di una cosa.
“Non mi lascerò battere.”

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Capitolo 4
*** US3 ***


Eravamo appena arrivati nella zona desolata, e l’incontro tra me e Commando nel processo per onore sarebbe iniziato a breve, i droni ci stavano visionando e registrando, mostrandoci al pubblico di Chandilar.
Sarebbe stato sufficiente un segnale e da lì a poco sarebbe partito uno scontro senza esclusione di colpi.
Conoscevo le imprese della legione e di Commando, la mia unica possibilità per sopravvivere e vincere, stavano nelle parole che io e US ci eravamo detti la notte precedente dentro i laboratori Shi’Ar.
(Una notte fa)
“Allora, hai finito con i tuoi giocattoli?”
“Sto ancora cercando di calibrare il nuovo sistema operativo, è la parte più delicata”
“Ti ricordo che dovremmo affrontare due autentiche leggende dello spazio”
“E io invece dovrò affrontare una divinità, quindi scusa se sto dedicando tutta la mia attenzione nel salvarmi la vita.”
“Non sarebbe mai successa se non ti fossi messo a parlare male di tutto un popolo”
“Aspetta…ancora qualche modifica…e…Ce l’ho fatta!”
“Bene, adesso possiamo discutere?”
US si avvicinò a me e cominciò a parlarmi.
“Ho già in mente un paio di piani in realtà”
“Da vero?”
“Mi sono bastate le informazioni che mi hai dato”
“Grandioso, allora spara, quale è il piano?”
“OK, da quel che mi hai raccontato non c’è possibilità di affrontare quei due regolarmente, Gladiator mi potrebbe disintegrare all’istante, mentre Commando e te siete alla pari sul piano fisico, rimane il fatto che è anche molto furbo.”
“E questo lo avevamo capito.”
“In oltre la scelta del campo è spettata a loro, ma hanno deciso per una zona disabitata, in modo da non fare male a nessun’altro se non a noi.”
“Dove vuoi arrivare?”
“Il punto è che per batterli dobbiamo giocare d’astuzia, metterli all’angolo e aspettare anche il più piccolo errore, detto in poche parole, dobbiamo elaborare delle strategie”
“Ok, in pratica il nostro piano è…studiare un piano mentre ci troviamo sul campo?”
“In poche parole si”
“Sembra vago e pericoloso…ma mi piace come suona, hai qualche suggerimento?”
(Oggi, giorno dello sconto)
US e io elaborammo un piano, in teoria poteva anche funzionare, ma ora dovevo metterlo in pratica, dentro di me sentivo il coraggio e la paura al tempo stesso, ma non potevo permettermi di essere sconfitta o uccisa, dovevo tornare sulla terra, a qualunque costo.
Poco prima che i droni mandassero il segnale di inizio pensai:
“US…se muoio, ti uccido.”
“Pronti…COMBATTETE!” gridò la voce robotica del drone, e così iniziò lo scontro.
 Ci avvicinammo piano piano l’una a l’altro e appena fu a portata di tiro, cercai di colpirlo in faccia con un pugno, ma venni sbilanciata da un suo calcio allo stinco, fortuna che riuscì a coprirlo con la pietra appena in tempo per evitare che mi si spezzasse la gamba, faceva male, ma non abbastanza per smettere di combattere.
“Che te ne pare?” disse M-Nell.
“Ho visto di meglio, sei forte, ma sei riuscito a colpirmi solo perché ero distratta”
“Presuntuosa, ma infondo che ci voglio fare, rimani comunque una Skrull”
“Allora questa Skrull ti prenderà a calci nel sedere”
Attivai i miei poteri cosmici e trasformai i miei pugni in rocce.
“Ok, se sono così lento, proviamolo!”
Iniziò un gioco di forza e velocità, i nostri pugni continuavano a scontrarsi e ognuno di loro generava un urto.
Eravamo alla pari, ma commise il suo primo errore, mai fermarsi ad attacchi ripetitivi, e in quel momento, sfruttai la cosa per spedirlo lontano con un diretto in faccia.
Riuscì a fermarsi e poco dopo si accarezzò la faccia per alleviare il dolore.
“Lo ammetto, questo l’ho sentito” e aggiunse.
“Ma è stata solo fortuna”
“Allora vieni a prendermi”
Passai alla modalità fiamma e mi alzai in volo, M-Nell mi inseguì utilizzando il suo jet pack.
Lo scontro aereo non durò molto, anche perché per me sarebbe stato difficile resistere, l’unico svantaggio che ho del mio addestramento incompleto da super-Skrull è che non posso usare tutti i miei poteri contemporaneamente, senza le rocce, probabilmente sarei stata sconfitta facilmente.
Mi diressi verso e terra e utilizzai le fiamme per scavare un tunnel, per mia fortuna Commando non mi segui.
“Nasconderti non ti salverà!”
“E chi si sta nascondendo?” gli risposi.
M-Nell si accorse che sotto di lui si stava generando un enorme ciclone di fuoco, ma riuscì a schivarlo appena in tempo.
Risalì dall’enorme buca che avevo creato e mi misi di nuovo sotto il suo sguardo.
“Notevole, hai un potere davvero eccezionale Xavin”
“Detto da te è un onore”
“Ma ho notato una cosa che riguarda i tuoi poteri” e aggiunse
“Li usi tutti con maestria e in rapida successione ma mai tutti insieme, sei una super-Skrull, è molto bizzarra come cosa.”
Iniziai a sudare freddo, probabilmente se n’era accorto.
“A meno che…tu non abbia ancora finito il tuo addestramento”
Mi diede la conferma, tutto ciò portava a un problema.
“Ma come posso provarlo, forse…mi basterà provare a spaccarti la testa”
Le cose non stavano andando bene, perciò decisi di usare il mio asso nella manica e utilizzai la telecinesi di Susan Storm.
Tentai di bloccarlo, ma il suo fisico era più resistente del previsto.
La stanchezza si faceva sentire, fino a quando non cedetti e Commando si scagliò su di me.
“Sei morta!”
Ma riuscì a schivare il suo colpo e arrivare vicino a suo busto, dove lo colpì con un pugno infiammato e una vampata.
Lo spedì a qualche metro di distanza, ma non era ancora abbastanza per batterlo, si rialzò poco dopo come niente.
“Come sospettavo”
“Cosa?”
“Se avessi voluto eliminarmi all’istante, avresti potuto combinare i tuo poteri cosmici come se niente fosse, ma ti sei limitata ad aspettare che la telecinesi finisse per poi passare al fuoco, questo prova tutto”
Se n’era accorto e per me sarebbero stati guai.
“Perfetto, adesso che ho confermato i miei dubbi, posso anche smettere di trattenermi e di essere prudente, infondo sei solo una ragazzina con un paio di trucchi”
Mi misi in posizione di difese e attesi il suo attacco.
“Se mi è concesso, vorrei utilizzare i miei giocattoli”
Dagli avanbracci della sua armatura, vennero fuori due mitragliatrici laser.
“Muori!”
Iniziò a sparare una raffica di colpi e l’unica soluzione per me, fu quella di attivare gli scudi invisibili.
Ma erano solo dei diversivi, il suo vero obbiettivo era utilizzare i proiettili per raggiungermi e sferrarmi un pugno, ci riuscì.
In meno di mezzo secondo, mi mandò dall’altra parte della zona rocciosa, con un solo colpo.
Atterai di schiena, ma non fu un gran problema, durante il colpo ero riuscita a far assumere allo scudo la mia forma, così mi ha protetto da ogni cosa.
“Non pensavo che lo avrei mai detto ma, grazie Susan Storm…grazie per avermi salvato la vita…spero che nessuno mi abbia sentito.”
Mi rialzai e cercai di capire da dove sarebbe arrivato M-Nell, ma fu troppo tardi quando mi accorsi di avercelo accanto, aveva usato il Jet pack per prendermi di soppiatto.
Da lì, mi riporto nella zona dove stavamo combattendo, facendomi passare per montagne.
Fu come se un paio di treni mi fossero finiti in faccia, mentre un paio di cannoni continuavano a bombardarmi su tutto il corpo.
Ritornammo in quella zona ed ero letteralmente a pezzi, il dolore era intenso, ma riuscivo comunque a muovermi.
“Notevole, pensavo che dopo tutte quelle botte saresti morta, ma a quanto pare ti hanno addestrato bene”
Respiravo a fatica, e decisi che era arrivato il momento di finirla, perciò ritirai fuori il mio asso nella manica e riforma lo scudo psichico intorno al mio corpo.
“Davvero? Hai ancora intenzione di utilizzare quella roba per proteggerti?” e aggiunse
“Allora sarà molto più facile del previsto”
Si scagliò nuovamente contro di me, riempiendomi di colpi, alcuni riuscivo a sentirli e facevano davvero male, ma gli altri erano annullati dallo scudo.
Mi feci pestare perbene, perché avevo in mente un piano, ma avevo bisogno di essere spedita in una certa zona.
E così fece, e da lì in poi, capì che sarei riuscita a vincere.
M-Nell si avvicinò a me per darmi il “Colpo di grazia” ma ciò che non si aspettava, fu la mia rinnovata vitalità.
Avevo ancora lo scudo addosso e mi fu sufficiente per afferrare il braccio di Commando e spezzarlo, il maledetto gridò dal dolore, mentre usai la mia forza per distruggere il suo Jet pack e lo spedì a terra con un calcio in faccia.
Quando si rialzò, capì che era arrivato il momento di attuare il mio piano.
“Cosa speri di ottenere, una come te posso distruggerla anche con un solo braccio!”
“Io invece ti faccio i compimenti M-Nell”
“Cosa?”
“Sei forte, rapido e sveglio, sei riuscito a capire i miei punti deboli dopo un paio di occhiate, ma purtroppo per te, ti ho appena battuto in una gara d’intelligenza.”
“Ma di che parli?”
“Dimmi, riconosci questa zona?”
“Questa zona?”
Commando si guardò intorno e poi capì, dove stava lui, prima c’era l’enorme foro che avevo creato, ma non c’era più, allora feci scattare la mia trappola, disattivai il mio scudo e in questo modo, disattivai anche la telecinesi che sorreggeva le macerie.
“Maledetta, ha utilizzato i suoi poteri e si è lasciata picchiare per raccogliere abbastanza detriti per creare un falso terreno, in questo modo ha potuto nascondere la buca in attesa di mandarmici dentro!”
M-Nell finì dentro senza troppi problemi, le sue gambe riuscirono a reggere l’impatto, poi alzò lo sguardo e gridò:
“Cosa cavolo pensi di fare, solamente perché sei riuscita a mettermi qua dentro, non significa che non possa fare un salto e raggiungerti!”
“Ma come farai a raggiungermi se blocco l’entrata?!” gli risposi.
Utilizzai i miei poteri di fuoco e tagliai una enorme roccia, abbastanza grande per bloccare il passaggio, con la telecinesi fu un gioco sollevarlo e lanciarlo contro M-Nell.
I suoi occhi si spalancarono una volta capito il mio piano, aveva un braccio fratturato e non poteva utilizzare tutta la sua forza, perciò si guardò intorno per cercare una soluzione, vide una grotta e ci andò dentro.
Il masso atterrò e M-Nell era salvo, ma non aveva ancora capito che lo avevo fregato, quella era la galleria che avevo scavato prima di creare il foro.
E proprio quando pensava di essere al sicuro, gli comparvi di dietro.
“Ciao Commando”
Si girò di scatto e l’unica cosa che vide e sentì, fu il mio pugno di fuoco che gli attraversò lo stomaco.
Dopo di quello lo gettai fuori dalla galleria e nonostante le ferite, era ancora in grado di reggersi in piedi, allora decisi di farla finita.
“Commando, arrenditi, o giuro che quando ci rivedremo ti troverai in ospedale”
“MI minacci…ma stai…peggio di me!”
Si diresse verso di me per sferrarmi un pugno, ma trasformai le mie braccia in rocce e gli spezzai il polso, dopodiché mi limitai a sferrargli una serie di pugni in faccia con tutta la forza e velocità che mi erano rimasti e lo mandai in aria con un gancio destro.
Per concludere l’opera, mi limitai a usare la telecinesi per rispedirlo a terra con tutta la velocità possibile, facendolo schiantare al suolo.
Quando atterrò e mi accorsi che era svenuto e i Droni mi dichiararono vincitrice.
Dall’altra parte il Majestor e i membri del consiglio rimasero impressionati.
“Perfetto!” gridò US
Mi riportarono da dove eravamo partiti ed ebbi il tempo di parlare con US.
“Sei stata grande Xavin”
“Ti odio”
“Piantala e comunque, e meglio che vai in infermeria”
Si girò e gridò: “Scusate, serve un medico, è possibile avere un medico?!”
“Tranquillo US, sto bene…sto bene”
“Vallo a dire alle tue ossa, hai bisogno di cure” si girò di nuovo “Allora, dove è questo medico?!”
Arrivarono poco dopo e mi portarono via su una barella.
“US”
“Si?”
“Vinci, mi raccomando”
“Tranquilla Xavin, ce la posso fare”
“No, io intendevo che…non so come si guida lo Star Rig, chi cavolo mi porta sulla terra se non guidi tu?”
“Si, si, certo, tranquilla, pensa a guarire”
Mi allontanarono, mentre dalle spalle di US arrivò Gladiator a sussurrargli “La tua amica è stata fortunata, ma ti ricordo una cosa razza cazzone, il tuo avversario sarò io”
“Non vedo l’ora, ho in mente un paio di sorpresine per te”
“Solo perché ti ho dato accesso ai laboratori non significa nulla, nessuna lama può ferirmi, nessun laser vaporizzarmi e nessun pugno può mandarmi al tappetto.”
“Io ci provo, chi lo sa, magari sono fortunato”
“E quella valigia dovrebbe aiutarti?”
“No, questa valigia mi farà vincere”
“Allora affrontami camionista, fammi vedere se la tua presunzione è giustificata”
US e Gladiator vennero prelevati e portati nella zona di combattimento.
Poco prima che i droni dessero il via allo scontro, US mise la valigia a terra.
“Hai deciso di arrenderti?” e aggiunse “Perché in quel caso ti posso vaporizzare anche adesso”
“No, voglio solo mostrarti come ti farò il culo”
La Valigia cadde a terra e US ci mise sopra le mani, in quel momento la valigia iniziò a modificarsi, a trasformarsi in un’armatura, era simile alla US2, ma alcune sue parti erano cambiate, dall’argento del adamantio a verde smeraldo.
“Majestor Gladiator, questa armatura l’ho creata per l’occasione, di pure addio alla US2” e aggiunse
“Ti presento la US3, progettata esclusivamente per te!”
Gladiator sorrise e rispose “Solo perché hai costruito un nuovo giocattolo non significa nulla, te l’ho detto anche prima, sbriciolerò il tuo cranio con i miei pugni US, te l’ho promesso!”
“Proviamolo”
I droni diedero inizio allo scontro, mentre US scomparì all’istante, Gladiator capì “Teletrasporto, fastidioso!”
Il Majestor utilizzò la sua vista a raggi x per individuare US e lo trovò in mezzo alla foresta.
Volò attraverso gli alberi per raggiungere US, ma durante il suo passaggio, fece scattare varie trappole, erano dei lancia razzi a costruzione rapida, costruiti basandosi sulla tecnologia Shi’Ar.
Gladiator si beccò tutti i razzi, ma per lui erano solamente un fastidio più che una vera minaccia.
Dopo di quelli, raggiunse US.
“Comprendere la nostra tecnologia in mezza giornata, lo devo ammettere, hai davvero un gran cervello”
“E le sorprese non sono finite qui!”
US gli gettò addosso uno dei suoi dispositivi, generando un impatto sonico talmente elevato da mettere in ginocchio Gladiator e fargli uscire il sangue dal naso.
Il Majestor lo distrusse subito dopo e il pestaggio di US fu inevitabile.
Con un pugno lo mandò a decine di metri di distanza e quando si fermò, lo caricò ad alta velocità, spedendolo in aria, per poi rimandarlo a terra con dei pugni a martello.
Senza contare che gli atterrò addosso e lo sollevò successivamente per la gola e spedendolo a metri di distanza con un altro pugno.
“Tre colpi US, quante costole ti ho rotto con tre semplice colpi?” e aggiunse “3,4 o forse 5?”
“Sono 4…non montarti la testa”
“Arrenditi US, resistere è inutile, sai bene di non potermi sconfiggere!” gridò Gladiator arrabbiato
“Forse è vero…a livello fisico mi sei fin troppo superiore…ma sono abituato a combattere battaglie impossibili, e poi…per battere uno come te, cervello e spirito bastano e avanzano!”
Gladiator iniziò piano piano a ridere e poi rispose “Perfetto, mi piacciono quelli che non hanno paura di niente!”
US gli sparò un altro dispositivo, ma venne facilmente intercettato da Gladiator e distrutto.
“Non mi freghi due volte!”
“E invece si!”
Distruggendolo, Gladiator ricevette una potentissima scarica elettrica, tutto ciò servi a distrarre Kallark e diede il tempo a US di tirare fuori un pugnale e ferirlo all’avanbraccio.
Gladiator lasciò andare il dispositivo e si allontanò, poi si guardò il braccio e rimase impressionato.
“Incredibile, non pensavo esistesse un coltello in grado di ferire la mia pelle, ma che strana forma”
Nel frattempo US pensava quello che avrebbero pensato un tutti in quella situazione.
“Super forza, velocità e resistenza, è alquanto dura”
Dopodiché si guardò il polso per vedere il timer che aveva inserito nell’armatura.
“Ok, ho un minuto da adesso, e va bene.”
US gettò via il coltello e passò all’attacco, tutte le sue abilità fisiche erano migliorate dall’armatura e aveva costruito la US3 con dei propulsori ai lati per incrementare ulteriormente la sua velocità.
Ma nonostante US attaccasse, Gladiator parava o schivava i suoi colpi senza troppi problemi, continuò per un po’, fino a quando US non si ritirò e iniziò a girare vorticosamente intorno a Gladiator, alzando un polverone, rilasciando nel frattempo dei dispositivi getta fumo per mantenere la tempesta stabile.
US poi si fermò e si presentò davanti a Gladiator.
“Che succede US, hai smesso di fare la guerra alla polvere”
“E comunque un avversario migliore di te”
“Miserabile”
Gladiator si gettò verso di lui e gli sferrò un pugno, ma si accorse troppo tardi che si trattava di un ologramma.
Ogni volta che pensava di aver colpito il camionista, si rivelava un ologramma, e continuò così per 1, 2, 10 volte, fino a quando il vero US gli arrivò da dietro le spalle e gli sferrò un pugno.
Gli spettatori si impressionarono, non riuscirono nemmeno a concepire che qualcuno fosse riuscito a far sanguinare il loro Majestor.
“Sembri avere fiducia nella tua intelligenza, ma…”
“Ti pentirai di aver richiesto il processo per combattimento?” lo interruppe US
“Lotta con tutte le forze che hai, non sprecare tempo!”
Kallark si arrabbiò, voleva distruggere US e per farlo, cercò di polverizzarlo con la sua vista laser.
US corse ai ripari scavando una fossa profonda e Gladiator lo raggiunse poco dopo scaraventando in quel buco tutta la sua energia.
Ma US aveva creato una galleria di fuga, e riuscì ad uscire dal terreno e a prendere per le spalle Gladiator.
US e Kallark presero il volo e US dopo un paio di giri, lo rispedì sulla terra, con tutta la sua forza.
Ulysses atterrò poco dopo, mentre Kallark si riprese, ma si sentiva strano.
“Perché…perché mi sento così stanco?”
“C’entra sicuramente US, cosa mi avrà fatto?”
“Basta, ci vuole un attacco definitivo, pura avendo un armatura nemmeno le ossa al suo interno potranno resistere a tutti i pugni che gli darò”
Gladiator si scagliò ancora una volta verso US e iniziò a bombardarlo di colpi, fino a spedirlo fuori dalla stessa armatura.
US era a terra mentre Gladiator lo guardava sorridendo.
“Ma guarda, a quanto pare sono riuscito a farti uscire fuori per giocare”
Ulysses si alzò, ma venne rimesso a terra da Gladiator con un piccolo schiaffo.
“Non fai più tanto il furbo ora, vero!”
US in quel momento sorrise, la cosa diede molto fastidio a Gladiator
“Cosa cazzo c’è tanto da ride?!”
“Guardati le nocche”
“Le nocche?”
Gladiator guardò le sue nocche e vide che stavano sanguinando, al cosa lo sconvolse.
“Cosa mi hai fatto…cosa mi hai fatto!”
“Nulla di permanente”
“Rispondimi razza di bast…”
“Calmati, ti spiegherò tutto dopo, anche perché in ogni caso, ho appena vinto”
Kallark spalancò gli occhi e sentì US gridare “US3: FREEZE!”
La US3 si girò verso Gladiator e si fiondò verso di lui, imprigionandolo al suo interno e costringendolo a rimanere a terra.
“Gli Strontiani sono guerrieri orgogliosi, potenti e valorosi, ma perdono molto del loro potere se perdono fiducia in loro stessi, mi è bastato farti dubitare della tua forza con qualche trucchetto sporco”
“Cosa?!”
“Quando ti ho tagliato con quel coltello, ti iniettato anche delle piccole nanomacchine di mia invenzione, un altro dei tuoi punti deboli sono le radiazioni, ma sono rare e di un tipo specifico, il loro effetto è quello di diminuire i tuoi poteri, ma per mia fortuna sono riuscito a ricrearle, non è stato facile, mi ci è voluto un giorno e mezzo per le macchine e per le radiazioni” e aggiunse “Ma per fortuna, il tempo era più che sufficiente.”
“FIGLIO DI PUTTANA!” gridò Gladiator
Dato che non era più in grado di alzarsi e di combattere, US venne dichiarato vincitore.
Dopo il duello, venimmo convocati davanti al consiglio che ci sollevarono da tutte le accuse, ci restituirono lo Star Rig e ci diedero anche delle provviste.
Io ero appena stata dimessa ed ero tornata intera grazie alla loro tecnologia, praticamente eravamo pronti per partire, ma prima che potessi salire a bordo, il Majestor mi fermò.
“US, tu te ne puoi anche andare, ma tu Xavin”
“Si”
“Ti voglio fare un offerta…entra nella Guardia Imperiale”
“Cosa?”
“Ti ho vista combattere ragazza, hai la stoffa, perciò te lo dico in maniera ufficiosa, entra nella Guardia Imperiale”
“Mi dispiace Majestor, ma sono costretta a rifiutare”
“Perché?”
“Il fatto è che sono in viaggio sua altezza, e il mio obbiettivo è molto lontano”
“Capisco, ma sappi una cosa Xavin, sei una grande guerriera, se mai volessi servire una causa, ricordati che l’offerta è sempre valida.”
“Grazie Maestà, ma adesso devo andare, ho una moglie, che mi aspetta a casa.”
Xavin salì sullo Star Rig e anche US stava per farlo, ma qualcosa lo afferrò per il polso.
“US, l’offerta è valida anche per te, se accetti, posso anche perdonarti definitivamente, ma se rifiuti, ti conviene non farti più rivedere nei territori degli Shi’Ar”
US lo guardò con apatia e rispose “No, addio per sempre, ti odio, ciao.”
Lo Star Rig prese il volo, ma mentre noi ce ne andavamo, qualcuno là a terra stava pensando, si trattava di M-Nell.
“Sono stati degli avversari molto forti, Xavin pur non avendo finito il suo addestramento è riuscita a prendermi di sorpresa, mentre US è riuscito a sottomettere addirittura il nostro Majestor, resta comunque il fatto…che le loro abilità erano comunque molto inferiori alle nostre, ovvio che abbiano pensato a delle strategie, altrimenti non sarebbero mai riusciti a batterci.”
 
Nel frattempo, lo Star Rig si era già diretto fuori dai territori degli Shi’Ar, ma rimaneva il fatto che dovevamo discutere di quello che era successo.
“Allora, cosa abbiamo imparato da questo, US?”
“Che non bisogna insultare i regnanti di popoli psicopatici?”
“Si, ma…”
“Xavin, so quello che stai per dire, ma dato che siamo sopravvissuti, ho intenzione di restituirti quel favore e farti una solenne promessa.”
“Cioè?”
“Fino a quando sarò nello spazio, sarai tu a parlare per prima se mai ci imbatteremo in altre razze aliene, e io non aprirò bocca, ok?”
“Molto bene” risposi
“Perciò…abbiamo finito?”
“No, per niente”
“Cosa? Perché?”
“Perché voglio una discussione matura”
“O Dio”
“Mi riferisco a come ti sei comportato al processo, mi spieghi dove diavolo hai la testa?”
“Senti io cercavo solamente…”
“Di farci ammazzare facendo lo spaccone presuntuoso?”
“Ammetto di avere qualche piccolo problemino nel gestire le emozioni”
“Problemino?!”
“Ok, problema, così ti sta bene?”
“Sarò una stronza a dirtelo, ma non riesco davvero a immaginare l'evento che ti ha ridotto così”
US si zittì e cambiò completamente espressione, evidentemente avevo toccato un tasto dolente.
“Tutto bene US?”
“Si…tutto bene”
“La tua espressione dice tutt’altro”
“Da quando sei così empatica?”
“Da un anno, comunque…non ne vorresti parlare?”
“No, al momento no, Xavin”
“OK…vuoi ascoltare qualcosa?”
“Si”
“Qualcosa di preciso?”
“Boston-More than A Feeling, grazie”
Selezionai la canzone e poco dopo:
 
I looked out this morning and the sun was gone
Turned on some music to start my day
I lost myself in a familiar song
I closed my eyes and I slipped away
 
It's more than a feeling (more than a feeling)
When I hear that old song they used to play (more than a feeling)
And I begin dreaming (more than a feeling)
Till I see Marianne walk away
I see my Marianne walkin' away.

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Capitolo 5
*** This is Spartax ***


Eravamo riusciti a fuggire alla morte per miracolo, ma da quel momento US mi parve strano, e intendo molto più del solito.
Si era un po’ sbloccato e riuscivamo finalmente a parlare del più e del meno, ma ogni volta che andavamo su un evento passato della sua vita, diventava vago e disinteressato.
Al tempo non sapevo perché si comportasse in quella maniera, mi limitavo a pensare solo una cosa su di lui:
“Strano”
Avevo così tante domande, dove aveva imparato a combattere, a guidare, ma non rispondeva mai direttamente, e quando lo faceva cambiava ogni volta:
“Sono un ex agente segreto”
“Sono un ronin, un guerriero senza padrone”
“Sono un ex criminale”
“Sono un ex camionista”
Cambiava ogni volta, e non sapevo ancora se tutto quello che diceva fosse vero o falso.
Quel giorno stava filando tutto liscio, ci eravamo lasciati dietro i confini degli Shi’Ar ed eravamo diretti verso la terra, come al solito.
Ma ovviamente nello spazio, un luogo dove per millenni le razze più avanzate si sono fatte la guerra, il viaggio subì un altro intoppo e questa volta eravamo veramente nei guai.
US si trovava alla guida dello Star Rig quando a un tratto:
“Xavin, meglio se vieni a vedere, abbiamo compagnia”
“Sono ostili?”
“Dimmelo tu, sei tu la mia guida galattica per le razze aliene”
Osservai e i miei occhi si spalancarono per la paura.
“Molto bene…facciamo dietro front e scappiamo!”
“Cosa?”
“Sono pattuglie dell’esercito Spartax”
“E così grave?”
“Se escludi il fatto che attaccano tutto ciò che hanno davanti agli occhi e che sono in guerra con quasi ogni razza aliena presente nell’universo…è comunque grave”
“OK” rispose US  
La flotta ci intercettò e iniziò ad attaccare, lo Star Rig era ben protetto, ma era un veicolo per il commercio, mentre loro erano in assetto da battaglia.
Non ci misero molto a danneggiare la parte principale dello star Rig.
“Te l’ho già detto che odio lo spazio?!”
“Un paio di volte”
Saremmo morti continuando a scappare, la nostra unica possibilità di salvezza era atterrare su un pianeta vicino e nasconderci.
Gli Spartax si calmarono, e ci lasciarono andare.
Ovviamente l’atterraggio non fu dei migliori, anche perché il pianeta non era disabitato, anzi, ci schiantammo direttamente contro un palazzo di una grande metropoli, dove svenimmo entrambi sul colpo.
Ci risvegliammo qualche ora dopo e anche stavolta eravamo finiti in un posto a noi ben conosciuto.
“US, svegliati”
“Che c’è? Dove è lo Star Rig? Dove siamo?”
“Giudica te”
US si guardò intorno e disperato rispose:
“Seriamente, mi prendete per il culo?”
“Cosa ti aspettavi?”
“Xavin, ci hanno catturati un'altra volta, e ci hanno messo in galera, DI NUOVO, avrei preferito farmi saltare in aria nello spazio.”
“Falla poco lunga”
“Già, a proposito, dove ci troviamo?”
Mi guardai a torno e subito riconobbi la pelle blu di quegli esseri, capendo che anche stavolta avremmo dovuto affrontare una dura prova.
“Allora, Xavin?”
“Kree”
“Perché fai il verso del grillo, Xavin?”
“Non è il verso di un grillo, è il nome di questi tipi”
“Ok, allora, quanto è grave la situazione, gli Shi’Ar erano degli stronzi, loro come sono?”
“Un pochino più leggeri”
“Buono”
“Ma non per questo meno severi, sono stati per lungo tempo gli avversari principali della mia gente, e ci eguagliavamo in fattori di potenza e tecnologia.”
“Per le leggi invece, hai studiato legge Shi’Ar, mentre quella Kree?”
“Dipende tutto da chi ci giudicherà”
Le ultime parole famose, quando ci fecero uscire dalle celle di contenimento, ci portarono dinanzi a il capo supremo dell’impero Kree, Ronan detto l’accusatore.
“Ok, adesso lascia parlare me, ti devo forse ricordare cosa hai combinato l’ultima volta?”
“Non sono un bambino”
“Io direi il contrario”
“Guarda che so come comportarmi, non c’è bisogno che me lo dici”
“Zitto”
Così Ronan si presentò davanti a noi, con i suoi due metri di grandezza e il suo martello, pronto a farlo cadere sulle nostre teste al minimo errore.
“Ebbene, presentatevi, umano comincia tu!”
“Mi chiamo Ulysses Solomon Archer, vostro onore”
“Io sono Xavin, vostro onore”
“Xavin…molto bene”
Il Kree ci mostrò i filmati dello schianto e disse:
“Ulysses e Xavin, siete dichiarati colpevoli dei seguenti crimini:
-Invasione planetaria.
-Danni a proprietà pubbliche e persone.
Come vi dichiarate?”
“Non colpevoli”
“Avete le prove per dimostrarlo?”
US iniziò a parlare “Vede signore, ci hanno…” lo zittì subito.
“Lascia fare a me” e aggiunsi “Grande Ronan, purtroppo il nostro è stato un grave incidente, la nostra nave ha subito vari danni e siamo dovuti atterrare per evitare la morte.”
“Capisco…in questo caso però sarò comunque costretto a trattenervi”
“Mi scusi grande Ronan, che cosa?”
“Avete comunque causato danni a strutture pubbliche, sto cercando di ricostruire un impero dopo un terribile evento che ha coinvolto la mia gente, e i crediti e i materiali richiesti scarseggiano, così in quanto accusatore, vi condanno ufficialmente a 20 anni di prigione”
Le guardie Kree ci afferrarono e ci trascinarono indietro.
“Signore, lei non capisce, non possiamo rimanere qua!”
“Così è stato deciso”
“In oltre conosco il tuo segreto, Xavin il principe Skrull rinnegato”
Iniziai a sudare freddo e aggiunse “Credevano tutti che fossi morto e invece eccoti qua alla mia mercé, ti restituirò alla tua gente, in questo modo io riceverò molti crediti di riscatto e il nuovo imperatore del tuo impero sarà felice di non avere rivali per la successione, dato che ti eliminerà.”
Vedevo la mia vita sfuggirmi dalle mani, saremmo finiti in galera se non fosse stato per US.
“Ronan, cosa sa degli Spartax?!”
“Fermi!” gridò l’accusatore.
“Che intendi dire?”
“Sono loro che ci hanno abbattuti, erano molto vicini al vostro pianeta, ma si sono ritirati”
Ronan ci osservò e poi disse: “Liberateli”
La guardie ci tolsero le manette e Ronan si avvicinò a noi.
“Ciò che state dicendo non è una menzogna, erano veramente gli Spartax?”
“Mi creda signor accusatore, non ci guadagno nulla a dirle una bugia”
“Il tempo extra è una ragione”
“Forse, ma forse possiamo trovare un accordo”
“Di che tipo?”
“Lei vuole ricostruire il suo impero, le serve potere e denaro, mentre noi vogliamo riscattarci e andarcene il prima possibile”
Ronan lo fissò sospetto e rispose “Continua umano”
“Noi non siamo semplici viaggiatori, siamo…mercenari assumibili per i lavori più segreti e…nascosti”
“E con ciò?”
“Se vuole, potrebbe benissimo assumerci, so che le interazioni galattiche sono molto delicato e ovviamente un capo come lei non si può sporcare le mani per difendere la sua gente da barbari come quelli, giusto?”
“Si…”
“Gli Spartax al momento rappresentano una minaccia per lei, giusto?”
“Al momento si, il loro governo è caduto ma stanno riacquistando forza”
“Bene, ecco il mio accordo, lei lascia liberi me e il principe, in cambio noi ci occuperemo degli Spartax, che ne dice?”
“E voi sapreste davvero occuparvi di una cosa come questa?”
“Se vuole può testare la merce, mi sfidi”
“Un patetico tentativo di provarmi il tuo valore…” Ronan sorrise e aggiunse “In effetti e da molto che non mi cimento nell’uso della forza fisica”
“Molto bene, preparati!”
Ronan e US si allontanarono, poi l’accusatore si gettò verso US sollevando il suo enorme martello, ma prima che potesse schiacciarlo, Ronan si bloccò.
Tentò in tutti i modi di smuoversi, ma non ci riuscì.
“Cosa succede Accusatore, ti sei bloccato?” chiese US con tono sarcastico.
Ronan tentò di smuoversi, ma l’armatura che indossava glielo impediva.
“Ma che cosa diavolo sta succedendo?!”
“Tutto merito mio, Ronan”
“Ma come ci riesci?!”
“Ho molta affinità con la tecnologia e in questo momento sto manovrando il sistema della tua armatura, Accusatore”
“Tecnopatia! Ecco perché non riesco a muovermi”
Ronan si calmò e disse:
“Bene…mi hai convinto ragazzo, se uno come te riesce a mettere sotto scacco un tipo come me, allora devi essere abbastanza utili, siete assunti”
“Grazie sua altezza”
US poi annullò il controllo della tutta e si girò, fu un grave errore perché Ronan si liberò dell’armatura e si scagliò verso US con tutta la sua furia.
Fui abbastanza veloce e forte per colpirlo con i miei poteri, US da solo e preso di sorpresa non sarebbe mai sopravvissuto, un Kree in media ha una forza e una resistenza doppia rispetto a un umano, Ronan poi è un potente Kree, in grado di sollevare anche 10 tonnellate senza la sua armatura.
Fui “Promossa” anche io, dato che ero riuscita a mostrare la mia forza e prontezza di riflessi.
Ronan allora ci prese con se e ci spiegò la missione, all’interno della nave Spartax, si trovava un seme molto speciale per i Kree, l’ultimo seme esistente della così detta “Intelligenza suprema”, il vero capo dei Kree, una enorme mente che raccoglieva in se le menti dei più grandi scienziati e filosofi dell’impero.
Gli Spartax erano riusciti a distruggere il penultimo seme, ma ne tenevano uno come riscatto e Ronan ne aveva bisogno per attivare l’arma principale delle difese planetarie.
La nostra missione consisteva nel infiltraci dentro la nave Spartax, trovare il seme e portarlo a Ronan, dopodiché saremmo stati liberi.
Per assicurarci che non fuggissimo ci misero delle trasmittenti alle caviglie e ripararono anche lo Star Rig aggiungendo un modulo d’invisibilità per permetterci di svolgere al meglio il lavoro.
Partimmo in totale segreto, stando attenti a non farci scoprire prima di essere riusciti ad avvicinarci abbastanza.
Riuscimmo a infiltrarci dentro la nave, stando attenti a non mostrarci a nessuno e a nessuna telecamera, anche perché per quello, c’era US a occuparsene.
“Un giorno mi dovrai dire come fai”
“A capire così facilmente la tecnologia, ti basta così poco per riuscire a controllare forme avanzate come quelle aliene, come fai?”
“E un po’ come provarci con una ragazza, se capisci che tipo è, le parole da usare con lei sono facili”
Mi misi a ridere pensando a una cosa e US mi chiese per cosa stessi ridendo
“Scusa e che…heheheh…avevo sentito parlare di tecnofobia, ma tecnofilia, è esilarante”
“Risparmia il fiato, Xavin”
US poi si girò di scatto e fissò il soffitto.
“Tutto bene?”
“Si, avevo…solo una sensazione.”
Riuscimmo ad arrivare nel magazzino dove tenevano il seme, era bloccato in un teca di vetro sigillata con un codice, ma avere US al proprio fianco è l’equivalente di avere un coltellino svizzero, perciò fu facile aprire il contenitore.
“Wow, è stato facile…troppo facile” disse US
“Potete dirlo forte” rispose una voce dietro di noi.
“Vi sto tenendo d’occhio da un po’, pensavo che foste sabotatori, ma a quanto pare siete dei ladri.”
Ci girammo e vidimo che la voce proveniva da una donna nera con al suo fianco un esercito ben armato.
“Non è assolutamente come può sembrare” risposi
“Davvero, allora come sembra?” chiese la donna
“Ciao bellezza” rispose US, poco dopo di beccò un attacco energetico sul petto sparato appunto dalla donna.
Il problema era che non potevo nemmeno combattere, avrei finito con il danneggiare il seme, perciò finimmo in prigione…di nuovo.
“Ti avevo detto di pensare alle telecamere, sbaglio e te lo avevo detto?!”
“L’ho fatto, ma non so come ci hanno beccato!”
“Perché vi abbiamo scovato con altre telecamere” rispose la donna.
Ci mostro una strana piccola macchina e iniziò a spiegare “Le Eye-bot sono telecamere indipendenti, si aggirano sulle navi come animaletti e hanno un collegamento diretto con il comandante, cioè io.”
“In caso di comportamento sospetto mandano ogni immagine e video a me.”
“Ingegnoso” rispose US
 “Ecco perché avvertivo altri sistemi intorno oltre a quello di sicurezza della nave.”
“Già, a proposito, Chi siete e come hai fatto a ingannare tutto il sistema della nave?”
“Spiacente, ma non parlo con gli sconosciuti.”
“Io invece non parlo con gli stupidi, davvero siete saliti su questa nave senza sapere a chi apparteneva?”
“Si”
La donna si mise a ridere poi rispose “Bene, allora mi presento, io sono Victoria di Spartax, comandante dell’esercito Spartax”
“Ulysses Solomon Archer, dalla terra”
“Io sono Xa…” “Aspetta ragazzina”
“Hai detto…dalla terra?” chiese Victoria.
“Si, un posto carino, ci sei mai stata?”
“Ci sono nata e vissuta fino ai miei otto anni”
“Davvero, io invece sono nuovo allo spazio”
Victoria sorrise e disse: “Sai, tu mi ricordi molto mio fratello”
“Davvero?” e aggiunse “Anche io ne ho uno”
“Io lo odio mio fratello.”
“Solo, io il mio l’ho ucciso”
“Che cosa?!” chiesi impressionata
“Sei un assassino?” chiese Victoria
“Io mi vedo più come un giustiziere”
“Cosa ti ha spinto a farlo?”
“Vendicare la morte di molte persone a me care, i miei genitori adottivi e la donna che amavo”
“Capisco”
“Questo non mi dà dei punti in più sulla tua lista, giusto?”
“No, ma ti dovrai mettere i punti dopo che avrò finito con te.”
“Guardie, tiratelo fuori e preparatelo!”
Gli Spartax prelevarono US e lo portarono via, nelle palestre personali di Victoria.
“Ok, cosa vorresti fare?”
“Allenamento”
“Con quale motivazione?”
“Semplice, da come parlavi prima, sento che in te c’è un guerriero che brama di uscire, così ti ho scelto come avversario, se riesci a impressionarmi, potrò considerare la vostra presenza solo come un piccolo fastidio e vi lascerò liberi.”
“In caso non riuscissi a sorprenderti?”
“Vi uccidere entrambi”
“Ok, sono motivato, ma ti avverto, io non le picchio le donne”
Victoria partì subito all’attacco e US non poté fare altro che con combattere.
“Un po’ di brio guerriero, perché vincere in questa maniera non mi soddisfa minimamente.”
In quanto abilità erano alla pari, ma alla fine US fu sconfitto solo per via della sua galanteria, così Victoria riuscì ad atterrarlo.
“Ok, lo ammetto, sei particolare”
“Cioè?”
“Non sei da buttare ma nemmeno da tenere”
“Ok…è parecchio confusa come cosa”
“Il problema è: Cosa me ne faccio di te?”
“Dato come siamo messi un’idea io ce l’avrei”
Victoria lo stese definitivamente con un pugno sul muso e lo trascinò di peso nelle sue stanze.
Quando US si risvegliò si trovò su un letto, seminudo, mentre difronte a lui si trovava Victoria, con indosso solo una veste sottile.
“Ben svegliato”
“Ok…che sta succedendo?”
“Nulla di che, ho solo trovato il tuo giusto utilizzo, diciamo che ti userò come un giocattolo usa e getta”
“Lo aggiungo al mio curriculum, magari quando torno sulla terra faccio carriera.”
“So quanto sei bravo nel corpo a corpo, perciò preparati, me la voglio godere.”
Non so cosa accade per quella mezz’ora successiva, lo avrei scoperto solo alla fine di quella avventura, ma capì che US aveva comunque un piano.
“Lo ammetto, è andata ancora meglio di quello che pensassi” disse Victoria
“Non mi sento più le gambe”
“Meglio se ti fai tornare la sensibilità, riprendiamo tra dieci minuti, dopodiché te ne torni in cella”
“Mi fai tornare in classe dopo la ricreazione? Sei malvagia”
“Sono solo giusta”
“Sai cosa è giusto, il codice di sicurezza della stanza dove tieni la mia armatura”
Victoria si girò di scatto “Che cosa?”
“Se ricordi bene, mi hai detto che le eye-bot mandano segnali e indicazioni direttamente a te, perciò ti ho distratto abbastanza a lungo per invertire il processo su una di loro e impartirgli determinati ordini, in pratica sei stata la mia trasmittente, Victoria.”
“Tu…mi hai usato?!”
“Ehi calma, sei tu che hai cominciato e a proposito…ok ho fatto.”
“Cosa?”
“Questo”
“Comunque lo devo ammettere, è stato…interessante Victoria, ma tranquilla, ti chiamo io.”
US fuggi a gambe levate dalla furia di Victoria mentre impugnava la sua lancia laser.
“Ti ucciderò!”
Intanto nella stanza dove tenevano la US3, due guardie stavano facendo la guardia e discutevano:
“Non riesco a credere che il nostro comandante abbia portato con se quel tipo”
“Geloso?”
“Lo trovo solo degradante per una donna bella come lei, chi sa dove è stato quel tipo?”
“Disse quello che…aspetta un attimo”
“Cosa?”
I due si girarono e videro la tutta attivarsi.
“Perché si è attivata?”
“US3 ATTIVATA-Modalità “ASSASSINO” -ATTIVATA”
“Quella cosa ha appena detto “Modalità assassino?”
“MUSICA-ADATTA-ATTIVATA:
Let the bodies hit the floor
Let the bodies hit the floor
Let the bodies hit the floor
Let the bodies hit the floor
 
Beaten why for (why for)
Can't take much more
(Here we go, here we go, here we go)
 
One, nothing wrong with me
Two, nothing wrong with me
Three, nothing wrong with me
Four, nothing wrong with me
One, something's got to give
Two, something's got to give
Three, something's got to give now
 
Let the bodies hit the floor
Let the bodies hit the floor
Let the bodies hit the floor
Let the bodies hit the floor
Let the bodies hit the floor
Let the bodies hit the floor “
 
Non ci volle molto prima che iniziassi a sentire i rumori e le urla che l’armatura stava provocando, US successivamente riuscì a riunirsi con l’armatura e venne a liberarmi.
“Perché ci hai messo tanto?”
“Te lo racconto dopo, intanto infilati questo casco e andiamocene da qui”
“E il seme?”
US lo aveva già preso e messo nell’armatura, dopodiché uscimmo dalla nave e ritornammo dentro lo Star Rig, diretti sul pianete dei Kree.
Ci presentammo davanti a Ronan, e lo portò subito nella capsula di contenimento, dopodiché lanciò un messaggio alla nave Spartax.
“Signori, siete pregati di allontanarvi, state varcando un confine Kree, l’uso della forza letale planetare è autorizzato”
“Lui dove è?! Ronan, mostramelo!”
“Sono spiacente, ma in quanto collaboratori, le persone che stai cercando sono sotto la protezione dell’impero Kree, ogni possibile danno alla loro nave o alle loro persone, sarà considerato un chiaro atto di guerra, perciò ve lo ripeto un ultima volta, ritiratevi e non ci saranno ulteriori minacce.”
Victoria stava esplodendo dalla rabbia, ma riprese successivamente il suo sangue freddo e acconsentì
“Molto bene…ci ritiriamo”
Mentre si allontanava dalla sua preda, Victoria pensò:
“Non ci sarà sempre il grande puffo a proteggerti, se un giorno ti incontrerò di nuovo US, attraverserò anche l’esplosione di un miliardo di soli, solo per catturarti e punirti per quest’umiliazione.”
La nave Spartax si ritirò, mentre a US e a me fu concessa la libertà.
In viaggio, era arrivato il momento di finirla con le bugie, così decisi di chiederglielo direttamente:
“Come mai non mi hai mai detto che avevi un fratello?”
“Xavin, erano solo bugie che avevo inventato sul momento, sai, per lavoramela”
“Non credo proprio, mi accorgo quando menti, adesso noi due ne parliamo, voglio sapere con chi sto viaggiando”
“I compagni di viaggio non si devono dire tutto per forza, te ad esempio non mi hai mai detto che eri di sangue nobile.”
“Te l’ho detto una decina di volte, ma tu non mi ascolti mai!”
Successivamente mi alzai e misi il pilota automatico allo Star Rig.
“Cosa c’è, Xavin?”
“Voglio che mi racconti chi sei, se c’è una cosa che ho imparato da Karolina e dagli altri è che le persone sono in un modo per un motivo, perché odi tanto il tuo passato?”
“Il mio passato è marcio”
“Tutto?”
US rimase in silenzio, poi rispose: “Solo in parte”
“E credi che parlandone, possa contaminare anche il resto?”
“Forse…cosa pensi…che dovrei fare?”
Gli offrì una mano e gli risposi: “Solo parlarne”
US mi fissò e poco dopo, ancora attanagliato dal dubbio, afferrò la mia mano.
Andammo a sederci dietro e iniziammo a parlare:
“Non so nulla sul tuo passato”
“Credimi, è una cosa molto buona”
“E dimmi…quale è il tuo colore preferito?”
“Rosso…perché questa domanda? Pensavo che volessi risposte più profonde”
“So di essere stata aggressiva nel chiederti determinate cose, pensavo di cominciare dal basso, infondo so così poco di te.”
“Molto bene…allora, quale è il tuo cibo preferito?”
“Le melegrane, e dimmi, cosa ti piaceva fare da bambino?”
“Mi piaceva osservare i camion che passavano per la strada”
“I camion?”
“Si…ma credo che sia meglio iniziare tutto dal principio”
“Sono tutta orecchi”
“OK, Sono nato a Detroit, ma quando ero ancora molto piccolo mi sono trasferito sulla costa est degli stati uniti, i miei genitori avevano trovato lavoro da quelle parti, erano entrambi camionisti e sono cresciuto con l’idea di unirmi a loro…”
Rimasi ad ascoltarlo per tutto il tempo, da lì compresi le sue gioie e i suoi dolori, il suo amore e il suo odio, la sua calma e la sua rabbia.
Un agente segreto, un camionista, un assassino, un samurai, un astronauta, US era tutto questo.

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Capitolo 6
*** Kingdom Come ***


US mi raccontò tutto ciò che aveva fatto in passato sulla terra, quello che pensavo forse era da egoisti, infondo ero stata io a chiedergli di aprirsi, ma sentendo tutto ciò che aveva fatto, non sapevo se essere spaventata oppure impressionata.
“Perciò…è tutto vero?”
“Già”
“Lo S.H.I.E.L.D, tuo fratello, il tuo “lavoro” da trasportatore?”
“Tutto vero”
“Caspita…e dimmi, cosa è successo a quel ragazzino, Hiro giusto?”
“Nulla di che, mi sono soltanto limitato a dirgli quanto fossi deluso e poi lo minacciato di morte, so soltanto che è tornato a casa e che ha ripreso l’attività di eroe.”
“OK, e dimmi, perché vuoi tornare sulla terra?”
“Come?”
“Scusa e solo che…mi sembra che tu non abbia più motivi per tornare laggiù, oltre ad accompagnarmi.”
US prese un respiro e poi mi rispose:
“E che laggiù ho lasciato una persona, una persona a me molto cara…l’ultima che mi è rimasta”
“Come me, come si chiama?”
“Taryn.”
“E che tipo è?”
“Orgogliosa, tosta e testarda…ma anche simpatica, dolce e comprensiva, almeno quando lo vuole”
“E la ragazza adatta a te.” gli risposi sorridendo.
“Dici?”
“Sicuro, da come me l’hai descritta, lei deve essere un tesoro, te invece nemmeno un po’. “
US mi guardò storto, ma io continuai a sorridergli e aggiunsi:
“Quindi, vi completate”
“Grazie Xavin, sei davvero un’amica”
“Solo?” e aggiunsi “Pensavo di essere diventata la tua “Indispensabile compagna di viaggio”.”
“Frena i motori Xavin, avrai quel titolo solo quando sarò io a dartelo”
“E adesso cosa dovrei essere?”
“Per ora sei una passeggera piena di risorse”
“Sbruffone” e aggiunsi “Prima di arrivare sulla terra, ti dimostrerò che sono degna di quel titolo, infondo cosa potrebbe andare storto?”
E in quel momento io e US fummo maledetti da quella che molti umani chiamano “Legge di Murphy”.
Lo Star Rig si arrestò senza motivo e come al solito io e US iniziammo a discutere civilmente su cosa fosse successo.
“Si, brava, dovevi proprio dire quella frase, vero?”
“Invece di dare la colpa a me, controlla cosa diavolo sta succedendo”
US si mise a controllare, i sistemi erano apposto, i motori apposto e anche gli impianti erano apposto, perciò se non era la nave il problema, era probabile che fosse un problema esterno.
Cosa che si rivelò vero quando lo Star Rig iniziò ad andare all’indietro.
“Ok, ci muoviamo all’indietro, perché ci muoviamo all’indietro?” chiesi a US
“Una forza sconosciuta ci ha agganciato, probabilmente è un raggio attraente”
“Ma da dove?”
Mi posizionai davanti alla console di comando e andai a vedere con le telecamere cosa stesse succedendo, e lì capì che non solo che eravamo nei guai, ma che c’era anche un alto rischio per me di non tornare più sulla terra.
“Chi abbiamo Xavin stavolta, i Kree ribelli? Gli Shi’Ar incazzati? Jar Jar Binks? Su dimmi un nome, non farmi sospirare.”
“Nessuno di questi, è molto peggio stavolta”
“Di che tipo?”
“La mia gente, gli Skrull”
“Ok, adesso rispondimi a una semplice domanda: il tuo popolo è aperto alla diplomazia?”
“No, quasi per nulla, anzi se sapessero che sei un semplice umano, probabilmente ti catturerebbero e ti venderebbero come schiavo per pochi crediti.”
“Ok, hai qualche suggerimento?”
“Combatterli potrebbe essere una soluzione, ma ciò ci porterebbe con buona probabilità a tornare alle nostre solite modalità, cioè la cattura, la prigionia, la condanna a morte e la redenzione.”
“Per me va bene, fino ad adesso ha sempre funzionato.”
“Stavolta non né sono tanto sicura.”
“Va bene, allora ho un piano B.”
“È qualcosa che non riguarda la mia probabile morte?”
“Cero, adesso scusami ma devo prendere una cosa” US si alzò dal posto di comando e andò nel magazzino.
“Dove diavolo l’ho messa la Route1?”
“Che vuoi fare?”
“Intanto ritrasformati in un ragazzo”
Lo Star Rig venne trascinato dentro l’hangar della nave Skrull e ci ordinarono di scendere, lì iniziò il piano di US, il che voleva dire afferrarmi da dietro e mettermi la spada alla gola.
“State lontani!”
US scese dalla nave tenendomi come ostaggio.
“Ho con me il principe Xavin, fate un solo movimento ed è morto!”
Ovviamente molti di loro non capirono le parole di US, così decisi di tradurre per loro, capirono la situazione e abbassarono le armi.
“Grazie, adesso…” prima che US potesse concludere la frase, una potente scarica elettrica gli attraversò la schiena e poco prima di svenire disse:
“Ma…perché…finisce…sempre…così…”
La scarica veniva dal bastone elettrico di un soldato dietro di noi.
“Grazie mille soldato, sarai ben ricompensato per le tue azioni”
Ma poi quel bastardo diede una scossa anche a me, mandandomi a terra.
“Perché?” chiesi disperata
“Il capo ti vuole” si limitò a rispondermi così.
Inutile raccontarvi ciò che ci successe dopo, venimmo trasportati su un pianeta per essere ingabbiati e processati, di nuovo.
Nel tempo che rimasi bloccata, appresi nuove curiosità sulla mia gente, dopo l’attacco di un certo Annihilation molta la nostra gente era morta, mentre il nostro pianeta era stato distrutto.
Alla fine i vari signori della guerra che cercavano di riformare l’impero sono ostati sconfitti da quello che era il mio idolo, Kl’rt, il primo Super Skrull della storia.
Era riuscito a riorganizzare l’impero e trasferì la nostra capitale su Tarnax II, pianeta dove ci stavamo portando a nostra volta.
Ci portarono in prigione in attesa di incontrare il nuovo imperatore e nel frattempo come al suo solito, US si lamentò.
“A quanto siamo arrivati questa volta Xavin, la quarta vota? La quarta volta che siamo prigionieri?”
“Si, la quarta”
“Fatti un paio di domande, non eri un principe una volta, perché siamo qua invece di mangiare uva distesi su un divano o qualunque altra roba fate voi Skrull?”
“Il governo è cambiato e non ho più alcuna autorità e poi questa è la mia prima volta, le ultime volte sei stato tu a metterci in situazioni come queste.”
“Non giocare a scarica barile.”
Successivamente ci trasportarono nella sala del trono, e dopo un semplice ordine:
“Lasciateci soli, non voglio nessuno a parte me e loro”
Ci lasciarono soli con Kl’rt, nuovo imperatore degli Skrull.
“Ben tornato a casa principe Xavin, non è il bentornato che ti aspettavi, vero?”
“No, per niente Kl’rt, ma vedo che tu hai fatto carriera in assenza della famiglia reale”
“La famiglia reale è estinta, adesso sono io a tenere il potere e modestamente lo sto facendo anche piuttosto bene.”
“Non posso darti torto.”
“Però devo ammettere che è stata una sorpresa per me saperti vivo, pensavo che fossi rimasto ucciso durante le nozze.”
“No, sono stato molto impegnato.”
“E come sta la tua sposa?” chiese mostrando un sorriso maligno.
“Non bene…è…morta” US capì che era meglio tacere e assecondò le mie intenzioni di non far sapere nulla a Kl’rt.
“Capisco, condoglianze comunque”
“Grazie signore”
“Mentre lui…chi sarebbe? Un tuo amico? Uno schiavo?”
“Diciamo più un autista, signore”
“Ma i soldati hanno detto che ti teneva in ostaggio”
“È… un autista molto speciale.”
Kl’rt si avvicinò a US, le sue dimensioni avrebbero portato disagio a chiunque e anche US iniziò a sudare freddo, poi Kl’rt prese le manette di US e le fuse con i suoi poteri, lasciandolo libero di muoversi.
“Come ti chiami umano?”
“Ulysses Solomon Archer, ma può chiamarmi US, sua altezza”
“Va bene US, dato che sei un ospite indesiderato a questa corte, ti darò la possibilità di andartene da questa corte, con la promessa di non farvi più ritorno, sei libero.”
US si alzò e successivamente fece un inchino, mentre Kl’rt disse:
“Sono un imperatore generoso, vedi di non sprecare il dono che ti ho fatto”
“Grazie mille maestà.”
“Ora vattene” e aggiunse “Mentre te Xavin…”
“Si?”
“Sarai giustiziato da me, domani all’alba”
“Perdoni molto mio signore, ma di che cosa sta parlando?!”
Kl’rt si avvicinò a me per spiegarmi le sue intenzioni.
“Vedi Xavin, ho ottenuto la carica di imperatore con tanta fatica e lavoro, ho riorganizzato l’esercito e ho dato alla nostra gente una casa.”
“Onestamente il fatto che un membro della vecchia e patetica famiglia imperiale sia tornato, potrebbe portare anche il rischio a rinunciare a tutto ciò per cui ho lavorato, perciò ho deciso che darò al popolo Skrull un taglio definito con il passato, tagliandoti la testa.”
Ero terrorizzata, non potevo muovermi e se avessi provato a reagire Kl’rt mi avrebbe uccisa ancor prima che potessi fare qualcosa.
“Ti farò riportare in cella, perciò buona permanenza, ci vediamo domani”
Poco prima che Kl’rt potesse dare l’ordine alle guardie, US intervenne, e anche quella volta mi salvò la vita.
“Imperatore, potrei dire una cosa?”
“Ti è concesso”
“Mi perdoni per ciò che le dirò, ma penso che l’azione che sta per compiere non si adatta a un re come lei”
“Cosa intendi dire umano?”
“Mi perdoni di nuovo sua altezza, ma penso che sarebbe molto meglio se desse all’ormai ex principe Xavin la possibilità di difendersi”
“E con quale obbiettivo, la famiglia reale è morta o dispersa, lui è l’unico membro vivente e l’ultimo ostacolo all’inizio del mio impero, se lo uccido, allora tutto sarà completo, semplice e conciso.”
“Lo ammetto, detto così sembra perfetto, ma sminuirebbe la sua persona, imperatore Kl’rt”
“Io propongo…un duello”
“Un duello?”
“Si, per dimostrare che la sua forza non è comparabile a nessuno, nemmeno a un membro della famiglia reale, potrà ucciderlo in un duello e dimostrare ancora meglio che lei è il nuovo e potente re dell’impero Skrull”
Kl’rt lo guardò pensieroso, stava quasi per cedere e le ultime parole di US lo portarono alla decisione finale.
“La veda in questo modo imperatore Kl’rt, può limitarsi a mostrare i suoi poteri e ridursi a semplice carnefice oppure può continuare a rimanere in cima alla catena alimentare e dimostrare quanto lei sia superiori agli altri.”
“Carnefice o divinità, faccia pure la sua scelta, imperatore Kl’rt.”
Kl’rt si mise a ridacchiare e poi rispose:
“Sai, so che sta cercando di fregarmi, ma mi hai convinto, tanto verrete fatti a pezzi comunque, ci sto!”
“Il duello avverrà domani mattina, fino a quel momento, sarete entrambi rinchiusi in cella”
“Ok, ma se Xavin vince, lei ci lascerà andare, imperatore Kl’rt.”
“Va bene, ma se vinco io non sarà solo la testa di Xavin a rotolare, ma anche la tua US.”
“Allora, accetti?” chiese il super Skrull.
US rivolse lo sguardo verso di me e con un cenno della testa gli feci capire che ero disposta a combattere.
“Accetto”
“Bene, a domani allora” e aggiunse “Guardie, portateli via!”
Ci ributtarono in cella.
“Ok Xavin, abbiamo riguadagnato un po’ di tempo”
“Inutile”
“Cosa?”
“Tutto inutile, non riuscirò mai a fronteggiare Kl’rt”
“Invece puoi farcela Xavin, ricordati che hai vinto contro quel M-Nell”
“In quella occasione sono riuscita ad elaborare una strategia utilizzando il terreno, ma questa volta combatteremo in una arena e nemmeno i miei poteri potranno aiutarmi, Kl’rt è stato il primo super Skrull della storia dell’impero, il primo ad apprendere e utilizzare tutti i poteri dei fantastici 4 insieme, mentre io non riesco ancora a sfruttare tutto il mio potere.”
“Va bene, allora dobbiamo trovare una soluzione sfruttando quel poco che abbiamo”
“Smettila US, è finita”
“Cosa?!”
“Domani combatterò con tutte le mie forze, ma se morirò, morirò con onore”
Mi distesi, cercando di dormire, ma la tensione era troppo alta e riuscì a riposare per poche ore.
La mattina successiva venni trasferita nell’arena di Tarnax II, mentre US venne portato sugli spalti, per vedere come sarebbe andato lo scontro.
La tensione mi stava uccidendo, mentre io ero attanagliata dalla paura, Kl’rt si stava facendo un bagno di gloria.
“Guarda come ammirano me e snobbano te Xavin”
“Finirà tutto tra poco Kl’rt!”
“Già, tra poco Xavin, dato che sappiamo entrambi che sarò io a batterti”
“Ma prima di eliminarti, voglio provare una cosa Xavin, tu eri in addestramento per diventare un super Skrull, voglio vedere quanto sei potente nei tuoi singoli elementi, ti va bene?”
“OK”
“Bene, allora cominciamo, primo: Fuoco!”
Entrambi attivammo l’elemento cosmico e iniziammo a spararci a vicenda, nessuno dei due riuscì a colpire l’altro anche quando alla fine ci avvicinammo abbastanza per saltarci addosso, ci ritrovammo in uno stallo.
“Molto bene, riesci a mantenere l’elemento a lungo e con una buona intensità”
“Continuiamo, secondo: Telecinesi”
Le nostre mani si scontrarono, spingendoci entrambi lontano, entrambi stavamo generando dei colpi psichici e anche in quella volta, entrambi eravamo alla pari.
“Buono, ottima concertazione, degna di chi usa questi poteri.”
“Terzo: Allungamento!”
Kl’rt mi scagliò una serie di pugni allungati, non riuscì ad evitarlo, ma utilizzando l’elasticità del mio potere riuscì ad assorbire il colpo.
“Ok, sei brava, ma appena sufficiente, deve essere uno dei poteri che usi di meno.”
“Ora ultimo: Roccia!”
Kl’rt si scagliò verso di me con le braccia trasformate in pietra io feci la stessa cosa, cercando di contrastare i suoi attacchi.
Aveva ricevuto un addestramento da soldato, nel corpo a corpo era forte, ma dopo un paio di colpi riuscì a trovare uno spiraglio nella sua difesa e lo colpì alle gambe.
Lo feci cadere, ma quando pensavo di poter sferrare un colpo importante, mi beccai un calcio di pietra dritta in faccia, aggiungendo il fatto che durò per qualche istante dato che oltre al potere della roccia, Kl’rt stava usando anche la capacità di allungarsi.
Non ebbi nemmeno il tempo di proteggermi la faccia, il colpo fu diretto.
“Sei molto bravo Xavin, te lo riconosco, ma il tuo problema principale è che non hai mai completato la tua formazione, e ciò ti porta a dei gravi limiti, cosa che un avversario molto potente come me può sfruttare.”
Ero ancora bloccata dall’ultimo colpo mentre Kl’rt continuò a parlare.
“Bene, mi sono divertito abbastanza, è il momento di farla finita.”
Kl’rt mi scagliò addosso una palla di fuoco e appena mi fu abbastanza vicina creò anche uno scudo psichico per cuocermi appuntino.
Riuscì comunque a proteggermi utilizzando la pietra e successivamente fuggì volandogli intorno.
“Siamo davvero arrivati alla parte dove non sai più cosa fare?”
Kl’rt trasformò le sue braccia in pietre e successivamente le utilizzò per lanciarmi contro degli attacchi psichici.
Riuscì a schivarne alcuni, ma alla fine mi beccò, utilizzò i suoi poteri elastici per portarmi verso di lui, e successivamente mi riempi di pugni.
“Merda, la sta facendo a pezzi” pensò US.
Aveva ragione, al momento non avevo alcuna possibilità contro di lui, così US capì che se non poteva aiutarmi nel corpo poteva aiutarmi nello spirito, così si liberò delle guardie e si fece strada per raggiungermi negli spalti più vicini.
Mi afferrò la faccia e cercai di liberarmi sparandogli una palla di fuoco negli occhi, il trucco riuscì, ma riuscì ad afferrarmi nuovamente e mi spedì dentro il muro dell’arena con un pugno di roccia e fuoco.
Non mi sentivo più la faccia e pensavo che presto o tardi sarebbe arrivata la mia fine, fino a quando non sentì una voce.
“Xavin, Xavin, Alzati!”
“Ma…chi…US?”
“Si Xavin, sono io, alzati!”
“No”
“Come sarebbe a dire No?!”
“Basta US, questa lotta era persa fin dall’inizio, cosa posso fare io?”
“Puoi alzarti e spaccargli il culo, ecco cosa puoi fare!”
“Non ce la faccio US, io sono solo…un fallimento e niente più”
US allora si arrabbiò e gridò:
“Non i diventare una rammollita!!”
“La Xavin che conosco io non direbbe mai una cosa del genere, anzi, si alzerebbe e farebbe capire a quel figlio di puttana chi è che comanda!”
“Non ci riesco”
“Se non ci riesci ti ucciderà e uccideranno anche me, il nostro viaggio sarà stato tutto inutile, cosa ne sarà dello Star Rig?! Cosa ne sarà dei tuoi amici?! cosa ne sarà di Taryn?! cosa ne sarà di Karolina?!”
Kl’rt si stava avvicinando sempre di più, poi prese il volo e si scagliò su di me come una meteora.
“Finalmente è finita!” gridò Kl’rt.
“Lo dici tu!” gli risposi
Prima che potesse colpirmi, avevo generato uno scudo intorno a me e successivamente lo lanciai via, lontano da me.
“US, spostati, non sarà un bello spettacolo”
Sentivo dentro di me una rabbia irrefrenabile, non sapevo cosa sarebbe successo, ma sapevo che dovevo farcela, per Karo.
Allora generai la roccia e successivamente presero fuoco, e mostrai anche la vera me stessa, tornando alla mia forma femminile, finalmente avevo il pieno controllo dei miei poteri.
“Kl’rt!”
“Preparati, sto venendo a prenderti!”
“Hai risvegliato i tuoi poteri? Bene, allora sarà finalmente uno scontro alla pari”
“Vieni, vieni e affrontami Xavin!”
Utilizzai i miei poteri per generare una sfera di fuoco con la stessa intensità di un sole, poi gliela scagliai contro, rendendola invisibile.
“Ma cosa?” disse Kl’rt.
Mi portai alle sue spalle e mi preparai a sferrare il prossimo attacco.
“Ora!”
Kl’rt si ritrovò l’esplosione della sfera davanti e ciò lo mandò da me, che lo colpì con un pugno di roccia e fuoco, spedendolo in orbita.
Gli afferrai una caviglia e lo scaraventai a terra, poi mi spostai in alto e lo bombardai con una serie di pugni di roccia combinati con i miei poteri elastici.
La mia forza fu sufficiente a creare una piccola buca, quando mi avvicinai, mi ritrovai Kl’rt ferito e inerme, gli avevo spezzato le gambe.
“Arrenditi Kl’rt, ho vinto!”
“Già…così sembra…lo ammetto…Sono stato un po’…un po’ troppo superbo”
“Ma…prima di chi…chiamare i medici…ti voglio dare un ultimo consiglio”
“Cioè?”
“In un…combattimento…è bene non…abbassare mai la…la guardia, ed è un bene…guardarsi sempre le spalle…prova a girarti.”
Mi girai, pensando di trovare qualcosa di sospetto, ma un attimo dopo, avvertì una strana sensazione, una pietra affilata mi si conficcò nella schiena, passandomi per lo stomaco.
Iniziai a sputare sangue e mi girai, notando che pur essendo a terra era comunque riuscito a colpirmi.
Mi accasciai a terra sputando sangue mentre Kl’rt mi si avvicinò a fatica e con le poche forze che gli erano rimaste disse:
“Te l’ho detto…è bene…guardarsi le spalle…mentre tu ti stavi avvicinando…ho utilizzato la mia pirocinesi per…affilare una pietra e…te lo lanciata contro…usando la telecinesi.”
Non ebbi la forza di rispondergli.
“Be…direi…che è un pareggio…notte”
Successivamente svenne e io lo seguì a ruota.
I medici accorsero insieme a US.
“Mio Dio, Xavin!”
“Un medico, per favore, un medico, vi prego!”
Caricarono su una barella Kl’rt mentre lasciarono a terra me, Kl’rt li fermò e gli disse:
“Aiutate…aiutate anche lui.”
Così mi ricoverarono e grazie anche alla mia fisiologia da super Skrull riuscì a guarire prima, abbastanza per avere un ultimo confronto con Kl’rt.
“Buffo, ci siamo salvati entrambi per miracolo”
“Già…adesso, cosa succederà?”
“La maggior parte della popolazione crede che tu si morto, cioè morta”
“Ok, ma te invece, cosa ci farai?”
“Ti lascerò andare”
“Cosa? Perché?”
“Perché ho visto cosa sei in grado di fare Xavin, pur non avendo la piena padronanza dei tuoi poteri, hai resistito e quando li hai ottenuti, hai tenuto testa a me”
“Ti rispetto per questo, per me sei libera di andartene Xavin”
“Grazie Kl’rt”
“Ma a una condizione, non dovrai mai più mettere piede in territorio Skrull, ci siamo capiti?”
“Si”
“Bene, allora da questo momento tu sei libera Xavin”
“Ok…aspetta, US dove è finito?”
“E in uno dei nostri laboratori, sta discutendo con alcuni dei miei scienziati, è parecchio sveglio per essere un umano”
“Già”
“Ok, ma gentilmente, riprenditi la tua navetta, il autista burlone e andatevene”
Dopo che riuscì a fatica a strappare US dal laboratorio degli Skrull, ripresi il viaggio per tornare sulla terra.
Mentre US stava guidando, mi misi a disegnare su una cartina dello spazio.
“Molto bene, adesso non siamo più graditi in buona parte della galassia Shi’Ar, nei territori degli Spartax e in quelli Skrull, cavolo, davvero un record, quasi 4 settimane di viaggio e già buona parte dell’universo ci odia.”
“Che vuoi farci, infondo non sono sempre simpatici.”
“Io invece sono contenta che sia finita”
“Già è vero, adesso hai anche il pieno controllo dei tuoi poteri, come ti senti?”
“Quasi completa, appena arriveremo sulla terra, potrò finalmente definirmi completa.”
“Ci manca solamente una settimana, ti ci porterò in un baleno…compagna di viaggio” disse US sorridendo
“Guida pure, compagno di viaggio”
“Ti va di ascoltare qualcosa?”
“Ok, che mi suggerisci?”
“Questo, “Come and Get your Love”
 
Hell (hell), what the matter with your head head
Hell (hell), what the matter with your mind and your sign and a ohohoh
Hell (hell) nothin the matter with your head baby find it, come on and find it
Hell, with it baby cause you're fun and you're mine and you look so divine.
 
Come and get your love
Come and get your love
Come and get your love
Come and get your love
 
“Tranquilla amore mio, sto tornando”

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Capitolo 7
*** Renegade ***


“What time is it where you are?
I miss you more than anything
Back at home you feel so far
Waitin' for the phone to ring
It's gettin' lonely livin' upside down
I don't even wanna be in this town
Tryin' to figure out the time zones makin' me crazy.”
 
“You say good morning
When it's midnight
Going out of my head
Alone in this bed
I wake up to your sunset
It's drivin' me mad
I miss you so bad
And my heart heart heart is so jet lagged.”
 
Così era iniziata la mia “giornata”, con una canzone e con un misto di avanzi e razioni di cibo che avevamo accumulato durante il nostro viaggio.
Successivamente mi misi a guardarmi in giro per sapere dove fosse finito US, e con mia somma gioia lo vidi alla console di comando.
Ero contenta di vederlo già a lavoro, ma ero un po’ preoccupata per la sua salute.
“Buongiorno”
“Ehi Xavin, Buongiorno, se si può dire, in effetti non lo so, in 4 settimane non mi sono mai abituato a dormire regolarmente nello spazio.”
“Vuoi dire che hai pilotato per tutto questo tempo?”
“Dovevo Xavin, oramai abbiamo scansato o picchiato la maggior parte dei pericoli” e aggiunse “E poi ti ho promesso fin dall’inizio che sarei riuscito a riportarti a casa.”
“Da quanto sei al volante?”
“Secondo l’orologio, ho preso il comando quando sei andata a letto verso le 22 di sera e sto continuando tutt’ora che siamo svegli, cioè le 10 del mattino”
“Hai guidato ininterrottamente per 12 ore di fila?!”
“Si”
Decisi che era meglio toglierlo da lì, così lo sollevai di peso e lo trascinai verso il letto.
“Xavin, ma che fai?”
“Adesso tu ti metti a letto, e non voglio scuse.”
“Xavin, ti ringrazio delle cure, ma credimi, sto bene.”
Us disse queste esatte parole, poco prima di addormentarsi dopo aver a malapena toccato il cuscino.
“Buona notte”
Mi misi ai posti di comando e pur guidando, per una volta riuscì a godermi ciò che non sentivo da molto, un momento di pura e semplice calma, niente cacciatori di taglie, guerrieri o re, solo io, US, lo Star Rig e lo spazio, per distendere i nervi non consiglierei di meglio.
Guidai per una buona decina di ore, godendomi il panorama, fino a quando non la vidi con i miei occhi e
Andai a svegliare US.
“US Svegliati! Svegliati!”
“Cosa…che…che cosa c’è?”
“Vieni, siamo arrivati!”
US mi raggiunse al posto di comando e il suo volto si illuminò, gioendo insieme a me.
“Quella è…è.”
“Si Xavin, siamo arrivati, quella è la Terra.”
A stento riuscivo a trattenere le lacrime.
“Non piangere.” Mi disse US
“D’accordo.”
“Prima di andarci però dobbiamo passare dalla stazione spaziale, dello S.W.O.R.D, la Alpha Flight.”
“Ok…cavolo, in effetti ho così tante domande, prima che partissi, come era la terra?”
“La solita, persone tranquille, gente agitata, e guerre civili tra super eroi”
“Guerre civili?”
“Si, per quello che mi ha detto un amico era scoppiata la seconda guerra civile tra eroi.”
“La seconda?”
All’improvviso mi venne un dubbio enorme, avevo chiesto di tutto a US, tranne la cosa più importante.
“US, in che anno siamo secondo il vostro calendario terrestre?”
“Il 2017, perché?”
“2017…io sono stata portata via nel 2015…ciò vuol dire…che Karo ha passato ben due anni senza di me.”
“Tranquilla, appena atterreremo ti porterò da lei, sarà felicissima di rivederti.”
“Si, certo…hai ragione” gli risposi così, cercando di dimostrarmi sicura, ma dentro di me sapevo che sarebbe stato più difficile di quanto immaginassi.
“Qua stazione spaziale Alpha Fligth, identificarsi.”
“Ulysses Solomon Archer, pilota dello Star Rig, ho con me un passeggero.”
“Star Rig, avverto immediatamente la vice direttrice Abigail.”
Raggiungemmo successivamente la stazione spaziale e ad accoglierci c’era questa donna dallo sguardo serio e dalla postura perfetta, che ci portò nel suo ufficio.
“Incredibile, sei sopravvissuto.”
“Anche io sono felice di vederti Abigail.”
“Perciò, come è andata la missione? Hai capito da dove veniva la nave?”
“Origine Majesdaniana, come sospettavate.”
“E dimmi, ci son ostati dei problemi per il ritorno?”
“No” disse US, anche se sapevamo entrambi che non era vero.
“E la signorina invece, chi è? Una passeggiera?”
“Più una compagna di viaggio, Abigail.”
“Molto bene, ha intenzione di rimanere sulla terra, signorina…?”
“Xavin” risposi
“Bene Xavin, ora gentilmente, quadrante spaziale e razza.”
“Via lattea, Impero Skrull.”
“Skrull?!”
Abigail saltò indietro e il suo sguardo serio si trasformò in uno sguardo arrabbiato.
“US, posso parlarti in privato, gentilmente.”
Abigail lo portò a una ventina di metri di distanza.
“US, ti ricordi quando ti ho detto che sei un tipo sveglio? Ecco, ritiro tutto.”
“Era in pericolo, aveva bisogno di essere aiutata.”
“Cosa vuoi scatenare, un’altra invasione segreta?”
“Ho solamente dato un passaggio a una ragazza che chiedeva aiuto, non mi sembra male mostrare un carattere umano.”
“Umano, non ingenuo.”
“Non è cattiva.”
“E perché cavolo vuole arrivare sulla terra?”
“Cerca una persona cara”
“Chi, il suo comandante?”
“Sua moglie, una certa Karolina Dean.”
Abigail alzò le sopracciglia e rispose:
“A ok, rimane comunque il fatto che nessuno garantisce per lei, come faccio a essere sicura che non farà danni?”
“Garantisco io per lei”
“Sei sicuro?”
“Si.”
Abigail lo guardò male e poi rispose:
“Fai come preferisci, ma ti avverto, lei causa un guai, io ti uccido.”
Ritornarono dentro l’ufficio per completare alcuni moduli, poi Abigail mi disse:
“Bene, benvenuta sulla terra signorina Xavin.”
“Grazie signora, grazie infinite.”
Poi all’improvviso mi sussurrò “Ascolta bene, US è una brava persona, prova a fare guai e ti rispedisco da dove vieni, ricorda che ti tengo d’occhio, bellezza.”
US poi disse:
“Abigail, avrei una richiesta.”
 “Lo Star Rig, ti serve ancora?”
“No, per come la vedono i superiori è solamente un rottame.”
“Posso tenermelo?”
“Se ti fa piacere.”
“Grande!” e aggiunse “Andiamo Xavin, ti riporto a casa.”
Così risalimmo un ultima volta sullo Star Rig e iniziammo a scendere vicino alla terra, raggiungendo la costa Ovest degli Stati Uniti d’America.
Era notte sulla terra e mentre stavamo sorvolando la città, chiesi a US:
“Dove mi stai portando?”
“Mentre stavamo parlando, Abigail mi ha dato l’indirizzo di Karolina, abita nei dintorni di questa città, Los Angeles.”
“Vuoi dire che…”
“Si, Sei finalmente arrivata Xavin.”
Lo Star Rig atterrò e scendemmo per sentire.
“Cavolo, che nostalgia.”
“A chi lo dici.”
“Bene US, io adesso vado.”
“Aspetta Xavin, c’è ancora una cosa che dobbiamo fare.”
“Cioè?”
Insieme andammo in banca e US entrò dentro il cavò, e in poco tempo ne uscì con una valigetta, mentre eravamo fuori, me la consegnò.
“Cosa è?”
“Aprila.”
E dentro vidi decine di banconote terrestri.
“Ma che significa?”
“Quei soldi ti aiuteranno, è vero che sarai con Karo, ma un po’ di soldi fanno sempre comodo, diciamo che è il tuo bonus da “Compagna di viaggio”, goditeli”
“Ma ad occhio e croce, saranno come minimo un centinaio di crediti terrestri.”
“Per me non è un problema, di quelli ne ho fatti tanti.”
“Grazie mille US…grazie mille di tutto.”
Lo abbracciai e lui ricambiò il mio abbraccio, successivamente attivai i miei poteri pirocinetici e volai Karo.
“Direi, che ha l’aria di un addio, buona fortuna Xavin.”
Così ci separammo, US riprese il volo per una destina a me sconosciuta, forse aveva intenzione di tornare dalla sua amata.
Mentre io raggiunsi l’abitazione di Karo.
La paura mi faceva da padrona, sentivo il cuore battere forte, ero felice di essere tornata, ma cosa avrei fatto dopo, era tutto così confuso.
Così mi avvicinai e poco prima di bussare alla porta sentì la sua voce, quella di Karo, insieme ad un’altra voce femminile.
“Ordiniamo cibo cinese sta sera?”
“Per me va bene, Molly invece, cosa vuole mangiare?”
“Non era uscita fuori con gli altri per andare al cinema?”
“Giusto, che sciocca.”
“Allora cinese, è deciso?”
“Si.”
Mi misi a fissare la finestra e la vidi, con la sua pelle bianca come la luna e i capelli biondi come l’oro.
Intanto dall’altra parte, US raggiunse il locale dove lavorava Taryn, dall’alto notò che nel parcheggio c’erano delle motociclette che lui conosceva bene.
“Andiamo, è la terza volta!”
Scese in picchiata con lo Star Rig e schiacciò le motociclette, indossò l’armatura e poi scese dal Truck spaziale.
Si diresse dentro il locale e vide come al suo solito Brian, intento a minacciare Taryn.
“Ancora tu, ti facevo più furbo, peccato.”
“US?!” gridarono Brian e Taryn insieme.
“Ok camionista, stai lontano oppure…”
US era scocciato, così piegò la pistola di Brian e gli assestò un cazzotto allo sterno, facendolo volare fuori dal locale.
“Pago io i danni.”
“US.” Disse Taryn con le lacrime agli occhi.
“Ciao Taryn” disse US sorridendo.
La ragazza si avvicinò a lui e gli diede uno schiaffo “Questo è perché te ne sei andato”
Poi lo baciò “E questo invece è perché sei tornato.”
“Dimmi, ti fermi per molto.”
“Si, perché?”
“Perché adesso io e te ci prendiamo una stanza.”
Taryn si tolse il grembiule e disse “Bob, io per sta sera ho finito!”
US capiva la fretta di Taryn, ma era un po’ preoccupato.
“Ma Taryn, non ho nemmeno un…”
“Stai tranquillo, stavolta starò attenta io.”
Così i due piccioncini presero una stanza tutta per loro, rimanendoci per una buona mezz’ora.
“Cavolo se mi sei mancata”
“A chi lo dici.”
“Perciò, come va il lavoro allo S.H.I.E.L.D?”
“Non lo so, mi sono licenziata un mese fa.”
“Davvero?”
“Si, ora lavoro completamente al Texas Steak.”
“Grandioso.”
“Mentre te invece, hai finito con lo S.W.O.R.D?”
“Completamente, sono libero.”
“Perciò…intendi riprendere la tua normale attività?”
“Che intendi?”
“So quello che hai fatto US, i tuoi amici mi hanno raccontato tutto.”
“Davvero?”
“Si…e sono disposta a perdonarti, ma a una condizione.”
“Cioè?”
“Torna alla tua normale attività, torna ad essere un camionista.”
US sgranò gli occhi e si alzò dal letto, intento a rivestirsi.
“Mi dispiace Taryn…ma non posso.”
“Cosa?”
“Puoi avere di nuovo una vita normale US, niente più vendetta o cose strane, solamente un lavoro normale e una vita normale.”
“Vedi è proprio questo il punto, forse…non voglio una vita normale, non credo che sia ciò che voglio e non credo di meritarmela.”
“Perché mai, ti sto offrendo tutto US, l’amore, una casa, il perdono, perché pensi di non meritarlo?”
“Perché oramai non posso più Taryn, non dopo quello che ho capito di me, non dopo aver visto quello che sono in grado di fare.”
“Senti, so bene che hai ucciso tutto quella gente, un signore della droga, un militare, un medico e hai condannato un’intera nazione, ma quelle persone se lo meritavano.”
“È veramente ciò che pensi Taryn?”
“Si, per il tuo bene US.”
“Per il mio bene? Tu lo sai cosa ho fatto per il mio bene?”
“Hai seguito una ceca vendetta, lo so bene.
“Ma sai anche chi altri ho ucciso?”
“Quelli che ti ho elencato erano tutti.”
“No, ne mancava uno, e nessuno te l’ha detto perché non ho coinvolto nessuno, anzi, l’ho fatto, eri tu la mia complice.”
“Come?”
“Ti ricordi quella famigliola che ci ha invitato a cena?”
“Si…ma…vuoi dire che…”
“Si, non è stato un infarto, sono stato io.” E aggiunse “Era uno dei miei bersagli, e l’unica ragione per cui mi ero fermato ad Amarillo era perché stavo aspettando il suo ritorno.”
Taryn cambiò espressione, in un mix di rabbia e tristezza chiese:
“E noi due invece?”
“Su quello invece non ti ho mai mentito, io ti amo Taryn, con tutto il cuore.”
Taryn non riusciva a trattenere le lacrime e chiese:
“Prima di raggiungere la tue epifania, capendo che la vendetta era inutile…quando hai ucciso quel uomo, sapendo che avresti reso orfano suo figlio e vedova sua moglie, cosa hai provato…dimmelo, cosa provavi quando gli hai tolto la vita?”
“Intendi cosa provavo dopo aver tolto la vita a un assassino codardo come quello?”
US con lo sguardo accigliato rispose: “Niente, proprio niente.”
Taryn lo guardò e disse tra le lacrime: “Non me l’aspettavo…vattene.”
US non riusciva a credere a quelle parole.
“Ho bisogno del tempo…perciò voglio essere onesta con te US…te ne devi andare.”
“Certo” rispose US.
E poco prima di uscire disse:
“Starò a Las Vegas per un po’, ho un’attività laggiù…quando sarai pronta…chiama pure quando vuoi.”
“Arrivederci Taryn.”
Il camionista si avviò verso lo Star Rig, ma venne interrotto dall’arrivo di una vecchia conoscenza in moto.
“US? Cavolo, sei tornato!”
“Deadpool?”
“Chi ti aspettavi, il procione spaziale?”
“Che ci fai qua?”
“Avevo voglia di bistecche.”
“Capisco.”
“E poi dopo avevo intenzione di dirigermi a Las Vegas.
“Anche tu, che fortuna.” Disse US in maniera sarcastica.
“In più mi ero precipitato qui per prenderti un po’ in giro.”
“Cosa?”
Deadpool tirò fuori un copione e lo mostrò a US.
“Guarda, il tuo rapporto con Taryn, qui, a pagina cinque nelle ultime righe, se leggi attentamente, si può notare il punto esatto in qui il suo cuore si è spezzato.”
“Divertente.”
“A proposito, perché ti porti un fucile sulla moto?”
“Necessità”
“Capisco.”
US afferrò quel fucile e sparò alla ruota anteriore della moto di Deadpool.
“Ehi, e che cazzo amico, adesso io come ci arrivo a Las Vegas?!”
US poi gli sparò un colpo sul petto e gli disse arrabbiato.
“Pensa a farti ricrescere i polmoni, testa di cazzo.”
US poi risalì sullo Star Rig e volò via, mentre alal radio trasmettevano una delle sue canzoni preferite “Carefree Highway”:
“Pickin' up the pieces of my sweet shattered dream
I wonder how the old folks are tonight
Her name was Ann and I'll be damned if I recall her face
She left me not knowin' what to do.

Carefree highway, let me slip away on you
Carefree highway, you seen better days
The mornin' after blues from my head down to my shoes
Carefree highway, let me slip away
Slip away on you.”
 
Mentre stava volando per raggiungere Las Vegas, gli arrivò una chiamata, fatta da me:
“Pronto?”
“Ehi…ciao US.”
“Xavin?”
“Si…senti, so che ti starò chiedendo uno sforzo enorme, ma…ho bisogno di parlare con il mio compagno di viaggio.”
“Sei ancora a Los Angeles?”
“Si, incontriamoci dove ci siamo divisi.”
“Arrivo subito.”
US arrivò poco dopo e mi raggiunse a piedi.
“Ehi, come stai?”
“Direi bene…no, per niente.”
“Cosa è successo?”
“È una storia un po’ lunga.”
“Ho tutto il tempo del mondo.”
“Ecco…è successo che mi ero avvicinato alla casa di Karo.”
“Ok”
“E ho visto che aveva compagnia, pensavo fosse una amici, fino a quando…non le ho viste baciarsi.”
“Davvero?”
“Si…ero semplicemente a pezzi, mi tremavano le mani, ma non so in che modo, sono riuscita ad alzarmi e a bussare alla porta.”
“E poi?”
“Prima che aprissero, sono diventata invisibile, avevo le lacrime agli occhi.”
“Caspita”
“Dopodiché…mi sono allontanata…e adesso sono qui con te.”
“Wow…be, che merda.”
“Già, ma infondo…dovevo aspettarmi una cosa del genere.”
“Ma che cosa dici Xavin?”
“No US, riflettici e prova a metterti nei miei panni, per Karo e gli altri sono ufficialmente morta quando i Majesdaniani mi hanno portato via e lei è riuscita comunque ad andare avanti senza di me per due anni, è cambiata, ha una nuova fidanzata e probabilmente avrà aggiunto anche delle nuove canzoni alla sua playlist.”
“Lo spero per lei, a me “Lucy in the Sky with Diamonds” fa schifo.”
“Sono stata con i Runaways per un anno intero US, in quel periodo ho imparato tanto da loro, sono diventati la mia famiglia, e cosa più importante ho amato con tutta me stessa Karolina.”
“Probabilmente io non mi scorderò mai di lei, ma lei mi ha dimenticato molto tempo fa.”
“Adesso, cosa pensi di fare?”
“Non lo so…oramai sono alla deriva, non ho casa, non ho amore, non amici, non ho niente.”
US poi mi fissò e con lo sguardo deciso mi disse “Xavin, Sali a bordo.”
“Cosa?”
“Sali a bordo.”
Feci come mi aveva detto e ripresi il mio posto sullo Star Rig.
La nave si alzò in volo e partimmo, dopodiché US accese la radio:
 
“Listen baby, ain't no mountain high,
Ain't no valley low, ain't no river wide enough baby
If you need me call me no matter where you are,
No matter how far; don't worry baby
Just call my name; I'll be there in a hurry
You don't have to worry,
 
Oh baby there ain't no mountain high enough,
Ain't no valley low enough,
Ain't no river wide enough
To keep me from getting to you babe”
 
“Canzone più appropriata non potrebbe esistere.”
“Stiamo lasciando la città, dove mi stai portando?”
“Las Vegas.”
Arrivammo in un baleno e la città risplendeva ancora di più di Los Angeles, fui ammaliata da quello spettacolo, poi US mi disse: “Reggiti, stiamo per atterrare.”
“Dove?”
“Sul tetto di quel edificio”
L’atterraggio fu morbido, e appena scesi dallo Star Rig chiesi: “Sicuro che sia permesso?”
“Tranquilla, gli ultimi sei piani dell’edificio appartengono a me.”
“Cosa?”
“Gli ho comprati, avevo un po’ di soldi da buttare e ho comprato tutto quanto.”
Entrammo dentro l’edifico e passammo da un lungo corridoio scintillante e udì una voce:
“Signor US, ben tornato.”
“Ciao Stan, come stai?”
“Molto bene.”
“Le pareti sono lucide, ottimo lavoro.”
“Chi è la signorina?”
“A giusto, Xavin, ti presento il mio unico e miglior dipendente, Stan il bidello.”
“Piacere.”
“Piacere mio.”
“Stan, questa signorina entrerà a far parte della ciurma.”
“Vi lascio soli allora.”
L’uomo con i baffi e gli occhiali da sole se ne andò.
“Aspetta, unico dipendente? Hai un servo che si occupa di sei piani di un edificio?”
“Non è un servo, è un amico, comunque, vieni nel mio ufficio e parliamo.”
Ci sedemmo e iniziammo a parlare.
“Perciò, perché mi hai portato qui US?”
“Perché voglio farti un’offerta.”
“Ho intenzione di aprire un’agenzia e ho intenzione di fare di te la mia collega.”
“Perché?”
“Perché entrambi non abbiamo più nulla, perciò dato che sei sotto la mia responsabilità, ho deciso di farti partecipe di questa mia iniziativa.”
“In poche parole mi stai offendo un lavoro?”
“Si.”
Mi misi a ridere e poi gli risposi “Questa idea fa schifo…ci sto.”
“Bene, allora brindiamo!”
“A proposito, hai già dei clienti o siamo ancora alle prime armi?”
“Non sanno nemmeno che esistiamo, dato che non ho ancora dato un nome a questo posto.”
“Perciò…è così che si conclude il nostro viaggio?” chiesi.
“Già, ma con la convinzione che presto ripartiremo per un’altra avventura.”
“Un eterna Odissea.”
“Odissea dici, sai non suona così male…Odissea.”
Quella sera brindammo, a noi, alle nostre avventure, alla nostra nuova carriera, brindammo alla nascita dell’agenzia “Odyssey” e con essa a un nuovo capitolo della nostra vita.

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