The rockies keyblade wielders

di X_girl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: I guardiani della luce ***
Capitolo 2: *** La partenza: il mago Merlino. ***
Capitolo 3: *** L'addestramento: tra incendi e problemi vari ***
Capitolo 4: *** La vera forza: il sapere e la saggezza ***
Capitolo 5: *** La prima missione: nel castello della Bestia ***
Capitolo 6: *** Preludio: la maledizione della rosa incantata ***
Capitolo 7: *** Degenerazione: prigionieri e fuggitivi ***



Capitolo 1
*** Prologo: I guardiani della luce ***


La volta celeste era misteriosa e piena di stelle, non vi era vento e il paesaggio era immobile come se fosse stato il tempo stesso a fermarsi.
Vi era una pesante aura di incertezza nell'aria. Paperino, Pippo e Pluto fissavano pensierosi davanti a se, sui gradini della dimora di Yen Sid.
"Sora è in ritardo. Pensi che stia bene?"
La risposta è soltanto un sospiro sconsolato.
"Gawrsh, certo che Lea si è sbrigato a Radiant Garden, e adesso il maestro Yen Sid  ha mandato via pure Riku, verso qualche misterioso viaggio!"
Il papero scosse malinconicamente il becco in aria per poi lasciarsi andare ad un'altro malinconico sospiro.
"Pensi che prima o poi anche noi riceveremo qualche incarico importante?" Chiese Pippo, lo sguardo ancorato alle stelle.
Ancora una volta nessuna risposta.
"Ah!" All'improvviso Paperino saltò in piedi . L'amico, incuriosito si girò pigramente di lato per vedere cosa stesse accadendo. Poi recuperando il suo vigore si tirò su a sedere con un colpo di reni.
"Oh!Bentornato , Riku..."
"...hey aspetta un attimo..."
"OH!" balzarono in preda allo stupore. Non si sarebbero mai aspettati di vederlo in sua compagnia.


All'interno il maestro Yen'Sid stava riassumendo a Topolino la situazione, dicendo con voce seria e austera:
"La guerra dei Keyblade che ci fu un tempo fece sprofondare il vero Kingdom Hearts nell'oscurità, e il X-blade fu distrutto in pezzi, ma la luce che persisteva nei cuori dei bambini ha ricostruito il mondo che conosciamo oggi.
E la luce derivante dai frammenti del X-blade  venne allora divisa in sette, per proteggere ogni cuore puro in questo mondo."
"Sette luci pure..." ripetè il re . "Sono...i cuori delle principesse!"
"Invero." proseguì il saggio mago "Quei sette cuori puri costituiscono la fonte di tutta la luce del nostro mondo.
Se venissero persi, il mondo sprofonderebbe di nuovo nell'oscurità.
Inoltre, anche se decidessimo di evitare di cercare le sette luci per evitare un altra guerra dei Keyblade, Xehanort continuerebbe a dare la caccia alle principesse con lo scopo di forgiare il X-blade."
"Quindi...presto avverrà uno scontro tra i sette frammenti di luce e i tredici fragmenti dell'oscurità...e non c'è niente che possiamo fare per evitare di innescare un'altra guerra?!"
Lo stregone tacque con le palpebre solennemente socchiuse in un silenzio pieno di suspence.
"Al fine di proteggeri sette cuori puri, avremo bisogno di sette luci abbastanza forti da contrastare i tredici frammenti oscuri."
"Quindi ci manca un guardiano della luce." confermò Topolino, guardanto il pavimento con gli occhi pieni di pensieri e preoccupazioni, in cerca di una soluzione.
La porta scricchiolò. Il topo si girò sorpreso.
Finalmente la sua voce si lasciò andare in un tono più leggero e sollevato.
"Riku! Sei tornato!"
"Già." il ragazzo fece brillare le iridi di topazio rivolgendogli un sorriso.
"Maestro Yen Sid" disse poi, assumendo un tono più serio"le ho portato l'ospite di cui aveva chiesto ma...non ha mai detto perchè."
Si voltò verso l'ingresso, lasciano libera la visuale su di lei.
"Uh? Woow!" esclamò Topolino: la risposta gli era appena stata sbattuta in faccia.
"Sono venuto aconoscenza del fatto che anche tu puoi brandire un keyblade, sono grato che tu sia qui." ringraziò il maestro.
Di fronte a lui vi era Kairi, gli occhi color lapislazzulo riflettevano la sua determinazione.

Intanto, negli abissi più oscuri e profondi dell'oblio, una sagoma amica aspettava sulla sponda, di fianco a una figura incappucciata.
Acqua.





"Credo... di aver sentito la sua voce in lontananza:"
Topolino, Riku e Kairi erano ancora riuniti nello studio del saggio Yen Sid.
"Ha sacrificato se stessa per salvarmi; perchè me l'hai tenuto nascosto così a lungo?" si rabbuiò Riku.
Non solo Acqua era una preziosa amica che aveva conosciuto oltre il varco del buio, ma era anche una dei sette guardiani della luce.
Topolino lo guardò dritto negli occhi, con sguardo dolce ma serio.
"Dovevo rispettare la sua decisione."
"E noi, potevi dare anche a noi una scelta.Potevamo andare ad aiutarla!"
"Lo so..."sussurrò il re.
"Non essere avventato, Riku" ammonì lo stregone. "Come ti ha spiegato Topolino nel suo racconto, raggiungere il regno dell'oscurità la prima volta non è stato un compito facile. E anche se avessimo trovato una strada per farvi ritorno... purtroppo nessuno di noi sarebbe stato in grado per portare via Acqua sana e salva. Così ho proibito a Topolino di dirtelo, lascia perdere l'idea di tornare da lei per il momento."
"Perché tenermelo nascosto?" replicò il giovane.
"Questo è ovvio: se non tu, sicuramente Sora avrebbe provato l'incosciente salvataggio."
Riku avrebbe voluto rispondere ma sapeva che il saggio maestro aveva ragione e così gli uscì solo un sospiro di rammarico.
"Ma!" iniziò Topolino con voce sicura "Adesso possiamo aiutare Acqua!" Si voltò verso il ragazzo.
"Tu e io, andremo a prenderla!"
"Certo, sono dentro!"
"Yep"
"Chi è questo nuovo Riku, e che fine ha fatto quello vecchio?" ridacchiò Kairi.
"Nuovo me?"
"Si." ridacchiò "Ti comporti come Sora."
"Dovrei sentirmi lusingato?" sorrise "Ho provato a lungo a mantenere un comportamento esemplare, ma è più divertente agire secondo il mio cuore...deve essere  l'influenza di Sora."
"Be, a noi piaci lo stesso Riku." disse Kairi. Poi assunse un atteggiamento accorato.
 "Maestro." iniziò "Sono venuta da lei perché volevo aiutare in qualche modo, cosa posso fare?!"
Lo stregone si mostrò contento e rispose:
"Ho affidato a mago Merlino il compito di supervisionare l'allenamento dei nuovi maestri del keyblade: tu e Lea."
"Lea?" chiese la ragazza, quel nome le era completamente nuovo.
"Intende Axel." spiegò Topolino.
"COSA?!" Kairi fece un balzo indietro per la sorpresa. Quell' Axel??
"E' una persona per bene adesso!" assicurò allegramente il re "Ci ha persino aiutato a salvare Sora!"
La ragazza corrucciò la fronte, non del tutto convinta.
"Puoi fidarti di lui!" le assicurò.
Kairi si voltò dubbiosa verso Riku, che sorridendo le fece cenno col capoper dirle non aveva niente da temere.

"Forza Riku, per noi è ora di andare!Prima di tutto dobbiamo trovare l'entrata per il regno dell'oscurità."
"Topolino, aspetta." lo chiamò Yen Sid "Prendete questi con voi, le tre fate madrine hanno chiesto di consegnarveli, vi proteggeranno dall'oscurità."
Riku e Topolino ringraziarono in coro il maestro chinando rispettosamente il capo.
"Andiamo, Riku!"
Così pieni di coraggio e trepidazione, i tre si avviarono verso le loro nuove avventure.

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Capitolo 2
*** La partenza: il mago Merlino. ***


La partenza: il mago Merlino.

Quella mattina Kairi si svegliò all'alba. 
Non riusciva a dormire poichè era il suo primo giorno di addestramento per diventare una maestra del keyblade, ergo: non riusciva a calmarsi.
 Si lavó e si vestí  con calma cerimoniosa, come se con l'acqua potessero scorrere via anche le sue preoccupazioni. Da un lato non vedeva l'ora di imparare per poter aiutare Sora e Riku, dall'altra oltre alla difficoltà dell'allenamento un altro fattore che le metteva ansia era Axel, o Lea come aveva detto Yen Sid. Lui era una totale incognita.
Prima di tutto come aveva fatto a tornare? Era abbastanza sicura che fosse scomparso nel castello dell'organizzazione, com'era possibile che fosse li?
Non era molto sicura di come si sentiva al riguardo; se aveva salvato Sora allora doveva essere dalla loro parte ,giusto?Inoltre, dopo averla rapita aveva fatto un goffo tentativo di salvarla, ma era stato sconfitto da Saix.  Dopo di che aveva combattuto contro gli heartless al fianco di Sora, sacrificandosi per consentirgli di raggiungerla, quindi non c'erano poi così tanti motivi per dubitare di lui, in un certo senso forse doveva essergli riconoscente...no bhè, adesso non esageriamo.
 Restava comunque il fatto che l'atmosfera tra loro due di sicuro sarebbe stata tesissima, e lei non voleva sentirsi a disagio durante tutto l'apprendistato. 
Mangiò qualcosina, ma non aveva molta fame. Guardò l'orologio.
Il tempo scorreva lento e inesorabile.
"In fondo non sono io a dovermi preoccupare...è lui che si sentirà a disagio piuttosto." 
Si sdraió sul letto, giocherellando con il suo ciondolo. "Chissà cosa sta facendo Sora adesso..."
Infondo non aveva importanza con chi si doveva allenare, se poteva aiutare Sora nella sua missione.
Passarono minuti interminabili. Poi finalmente e purtroppo fu ora.
Lasciò la camera e si diresse verso lo studio dello stregone. Giunta davanti all'imponente portone afferrò le pesanti maniglie e bussò.
"Vieni avanti, Kairi."
La castana avanzò ostentando una sicurezza da guerriera, quando in realtà le gambe le tremavano come un budino.
" L'ora è giunta. Oggi inizia il tuo addestramento" iniziò solenne lo stregone " Ti avverto, non sarà facile. I nostri nemici sono molto più potenti e numerosi di noi e abbiamo pochissimo tempo per prepararci allo scontro."
Kairi non si fece intimidire."Sono pronta" disse.
Yen Sid socchiuse gli occhi e sembrò pensieroso.
"Molto bene" disse infine " Lea è appena tornato da Radiant Garden e ora si trova nella stanza a fianco in compagnia delle fate buone. Va a prenderlo e portalo qui. Allora aprirò il portale per lo studio di mago Merlino."
Kairi sussultó. Lui era già li? Non aveva ...chessò, qualche minuto per prepararsi una o due frasi per rompere il ghiaccio? "Ehi ciao! Pensavo fossi morto ma sono felice che non sia così, credo...ah ricordi quando mi hai rapita?! Acqua passata, siamo amiconi adesso, stringiamoci la mano!"
Kairi pensò che doveva aver fatto una qualche strana smorfia dato che il maestro la guardò severo senza riuscire però a mascherare un velo di preoccupazione.
"So che ci sono stati dei problemi tra voi in passato, ma rammenta che Lea è un uomo nuovo adesso e uno dei prescelti del keyblade.Il suo cuore è ora libero dall'oscurità."
Si fermò per rivolgerle un'occhiata d'intesa "Confido che riuscirete a superare le vostre divergenze.".
"Se Sora e Riku si fidano di lui, io farò lo stesso." Suonava molto più convinta di quanto pensasse lei stessa. L'anziano maestro parve soddisfatto della sua risposta e le diede congedo.
Così si chiuse alle spalle la porta dello studio e si fermò, rigida come un pezzo di legno, davanti a quella dove doveva trovarsi Axel...cioè Lea, ah al diavolo! Tendendo l'orecchio sentì le voci delle tre fate che discutevano animatamente.
"Tesoro! Non puoi mica maneggiare il keyblade conciato così! Ti scambierebbero per uno dei cattivi!"
"Io dico che ci vuole un po' di colore, e cosa c'è di meglio del verde? Guarda, sta benissimo con i tuoi occhi, caro."
"Macché, tu lo vuoi far sembrare un albero di Natale! È molto meglio il blu, dai retta a me!"
"Wo wo, frena, frena! Adesso mi cambio ma smettetela di agitare quelle bacchette! L'ultima volta che ho controllato ero grande abbastanza per scegliermi i vestiti da solo! "
Si alzò un borbottio contrariato da parte delle fate, come per dire che nessuno sarebbe mai stato abbastanza grande per rifiutare i loro consigli.
"Ehm...capisco di essere attraente ma...potreste uscire mentre mi cambio, o almeno voltarvi dall'altra parte?"
Kairi decise che era meglio entrare ora, con le tre fate presenti, piuttosto che aspettare che Lea fosse pronto e dover stare sola con lui, così bussò.
"Avanti!" Squittirono le tre, il rosso sospirò, e meno male che doveva cambiarsi!  
Titubante varcó la soglia.
"Ehm...salve." salutò le tre con un cenno amichevole del capo, poi si voltò verso il ragazzo. Lui si era lasciato sfuggire un sonoro "Oh" appena era entrata.
"Allora è vero..." disse guardandola.
"I-il maestro Yen Sid mi ha detto di portarti da lui quando eri pronto, così aprirà il portale." Disse inchiodando aggressivamente gli occhi ai suoi, per dimostrare che non aveva paura.
La cosa non rimase inosservata Lea.
"Ok, ricevuto, mi cambio e arrivo...Quindi signore..." indicò teatralmente la porta.
Il giovane aveva fiammanti capelli rossi, sparati in  ogni direzione,e i suoi occhi erano verdi come smeraldi. La sua figura alta e  snella al punto da essere quasi macabra era esattamente come se la ricordava. Notò però che le lacrime tatuate sui suoi zigomi erano scomparse.
Kairi uscì insieme alle tre madrine ancora intente a lamentarsi di come i loro consigli venissero sempre ignorati e parlando dei suoi amici maestri del keyblade.
"Ma quanto è magro quel povero ragazzo!" Esclamò la fata rosa"Non va mica bene così, no no. Qui bisogna fare qualcosa!
"Ha Delle guance così scavate...anche tu ciccina, sembri così emaciata! Sicura di star bene, cara?"
Ma Kairi non le stava ascoltando, stava pensando alle guanciotte di sora, paffute e morbide come quelle di un bambino. Le sarebbe piaciuto accarezzarle e riempirle di baci e pizzicotti. Ridacchió pensando alla faccia che avrebbe fatto Sora se l'avesse saputo.Di sicuro avrebbe gonfiato le guance come un criceto e le avrebbe messo il broncio.
Lea fu pronto in un attimo. Ora che non indossava più il suo mantello nero sembrava meno pallido ed non incuteva più molto timore.
Il rosso fissò Kairi per qualche secondo e lei lo notò. Sembrava volesse dire qualcosa. Lea si passò imbarazzato la mano sul collo.
"Uhm...beh, suppongo di doverti chiedere scusa per...ehm, lo sai, no? Tutti i casini che ho combinato..." 
Silenzio.
Ah, ma quindi anche lui ci pensava! Non era l'unica paranoica a preoccuparsi per queste cose.
"Ahahahah!" Scoppiò , sentendosi le spalle più leggere.
"Ehi! Che c'è da ridere?" Lea aveva un'espressione di finta offesa e sollievo. 
"No è che...avevi una faccia!Few...comunque non pensarci, dopotutto se sei amico di Sora allora sei anche amico mio!"
La risposta così schietta colse Lea di sorpresa facendolo esitare .Ma non ci mise molto a riprendersi e lanciò un fischio.
"Quindi lo ami fino a questo puntOUGH!
Kairi gli diede un pugno nello stomaco.
"Yen Sid ci sta aspettando, vedi di darti una mossa!" Tagliò corto correndo verso lo studio. Non che avesse fretta, ma non voleva che gli altri notassero il rossore che le stava imporporando le guance.

Finalmente erano pronti e ora i due apprendisti  erano uno di fianco all'altro di fronte allo Stregone.
"Aprirò per voi il portale per raggiungere mago Merlino, un mio caro amico e di grande abilità. Sarà lui a vegliare su di voi durante il vostro allenamento. Mi raccomando seguite tutte le sue direttive e non agite in maniera avventata."
"Non si preoccupi maestro." Sorrise la castana.
Lea fece uno strano sorriso da furbastro.
"E' chiaro Lea?" Il rosso sussultò, ma non si scompose.
"Ehi! Grazie per la fiducia, eh! Comunque, si, l'ho memorizzato." Cantilenò.
Yen Sid sospirò, poco convinto, ma poi si alzò e sollevo le mani verso il cielo.
Un portale brillante si spalancò sulla parete dello studio portando con se un vento freddo e un dolcemente pungente odore di bosco.
"I miei migliori auguri valenti eroi del keyblade, che la fortuna vi assista."
La voragine di richiuse silenziosamente dietro ai due ragazzi che furono investiti da una luce abbagliante.
Kairi strizzò forte gli occhi e si sentì strana, come se stesse precipitando. Aprì gli occhi.
Loro STAVANO precipitando.
Kairi iniziò a gridare mentre cadeva in un groviglio di rami e piante i cui rami si spezzavano sotto il suo peso.
"Ti prego fermati, ti prego fermati!"
La sua mente fu trapassata da mille pensieri: imprecazioni verso lo stregone principalmente, qualche preghiera, i ricordi del tempo passato sull'isola con Sora e Riku.
"AIUUUTOOOOO!!"
Con un tonfo sordo forò un tetto di paglia, cadendo perfettamente dritta su una poltrona.
"Visto Anacleto? Esattamente come ti avevo detto, è arrivata la prima, ancora pochi secondi e...tre, due, uno..."
TONF! 
"Oh ecco anche l'altro, in perfetto orario!"
"B-Baggianate! Te lo aveva detto Yen Sid, ti dico; non hai i-indovinato proprio niente!"
"Io NON indovino Anacleto, io SO!"
Frastornata per il volo, Kairi si guardò intorno.
Erano in una piccola capanna di mattoni e  paglia che conteneva ogni tipo di strano marchingegno. Libri e ampolle occupavano ogni angolo della dimora. C'erano persino di modellini di un treno a vapore e di un elicottero! 
Sulla sua destra c'era Lea, anche lui con il naso per aria intento a scrutare la casupola, era seduto goffamente su una poltroncina come la sua, troppo piccola per le sue gambe. Evidentemente avevano ricevuto un trattamento simile.
Poco più a destra c'era un'altra sedia.
 Alri ospiti?
Kairi guardò i due che stavano discutendo di fronte a lei.
Uno era un vecchio molto magro dalla barba chilometrica e dalla lunga tunica blu che doveva essere Merlino, l'altro era un...gufo parlante!?
Ma di cosa si stupiva in fondo? Anche Topolino, Paperino e Pippo erano animali parlanti...ehi, aspetta un attimo!
"Oh, che sbadato, non mi sono nemmeno presentato!"  lo stregone rivolse uno sguardo allegro ai suoi ospiti.
"Il mio nome è Merlino! Benvenuti nella mia umile dimora, il mio caro amico e collega Yen Sid mi ha chiesto di occuparmi della vostra istruzione sugli incantesimi. E voi siete...?"
Kairi sorrise, quell'eccentrico signore le fu subito simpatico!
"Il mio nome è Kairi, signore."
"Oh, chiamami Merlino, e dammi del tu!" Si voltò verso il rosso, che si era alzato e stava esaminando da più vicino le varie provette. "E tu ragazzo? Vedo che sei interessato alla scienza!"
"Uhm, diciamo che sono un tipo curioso. Il mio nome è Lea, got it memorized?"
"Molto bene, molto bene! Dovete essere amici di Sora...poffarbacco dove li ho messi? Ah ecco!"
Merlino aveva il busto immerso in un baule pieno di tuniche colorate, ne diede una rosa a Kairi e una rossa a Lea.
"Su, su, presto! Indossatele, fintanto che starete qui dovete fingere di essere miei apprendisti maghi, bhè non che sia falso comunque, ma se il mio ospite vi vedesse con i vostri vestiti rimarrebbe sorpreso."
Il ragazzo sospirò.
"Quante volte ancora mi diranno come devo vestirmi oggi?"
Kairi invece si infilò la veste, sentendosi emozionata.
"Ha detto che deve arrivare un altro ospite? Chi è?" chiese curiosa.
"E! Mi piacerebbe proprio saperlo, chi, CHI!?" sbuffò Anacleto arruffando le piume.
"Te l'ho già detto Anacleto: non lo so! So solo che è un ragazzo, e che arriverà qui tra circa mezzora." Spiegò accondiscendente mentre posizionava sedie tavolo secondo un qualche misterioso calcolo.
Poi si avvicinò al bollitore e riempì la teiera d'acqua.
"Mi spiace ragazzi, ma non posso ancora offrirvi niente, perfavore siate pazienti e aspettate con me il nostro ospite.
Kairi voleva dirgli che non c'era problema, ma fu distratta da Lea, che si aggirava furtivo per la casa e sembrava frugre dappertutto.
"Lea, non toccare!"
"Ehi!" protestò lui "Non è una cosa da tutti i giorni finire nella tana di un mago, lasciami dare un'occhiata!"
"Ma non devi toccare le cose degli altri senza permesso!"
Il rosso la ignorava, così si imbronciò e indignata prese postro al tavolo del thè.
"Uomini..." bofonchiò.
"Ti ho sentito!"
"BENE!"
Merlino li guardò divertito, chissà cosa c'era di così esilarante. Kairi proprio non capiva. I suoi pensieri vennero interrotti da un grido.
"AIUTO! AIUTO!"
THOMP!
La casa si riempì di polvere.
Esattamente nel punto dove il mago aveva posizionato la sedia, ora era seduto un bambino.
Era mingherlino e con le ginocchia ossute. Aveva folti capelli biondo oro.
Ora anche l'ultimo ospite era arrivato, e il soffitto aveva un altro buco.
Kairi e Lea guardavano strabiliati Merlino, come aveva fatto? Era davvero in grado di prevedere il futuro?
"E così sei venuto per il thè finalmente!" il vecchio guardò l'orologio " Sei un po' in ritardo, sai?"
"I...in ritardo?" chiese il giovane con un tono educato nonostante fosse molto confuso.
"Si, uhm dunque, io mi chiamo Merlino."si diresse verso la teiera per servire il nuovo ospite che lanciava occhiate curiose per tutta la sala.
A Kairi fece subito tenerezza, e si accorse che anche Lea lo guardava sorridendo.
"Tu come ti chiami?"
"Io sono Artù, ma tutti mi chiamano Semola."
Il rosso sembrava avere difficoltà nel trattenersi dal fare una battuta, così Kairi decise misericordiosamente di aiutarlo, pestandogli il piede con tutta la forza che aveva in corpo.
"AHIO!"
Tutti si voltarono verso di lui.
"Che c'è?!"
Ci fu un attimo di silenzio, interrotto da Artù, che aveva notato il volatile appollaiato sul suo ramoscello.
"Oh! Che bel gufo impagliato!"
"I-I-I-IMPAGLIATO! Bada a come..."
"E parla anche!"
"E-E-E e sicuramente molto meglio di te!"
"Suvvia Anacleto, sii carino.Vorrei presentarti Semola, è solo un ragazzo."
Il mago pose nelle sue mani una tazza fumante da porgere al brontolone, per fargli fare pace.
"Ragazzo?RAGAZZO! AH! Io non vedo nessun ragazzo." detto ciò, gli strappò il thè dalle mani e si chiue nella sua casetta.
Artù sembrava molto dispiaciuto di averlo offeso, così Kairi gli sorrise per comfortarlo.
"Non ti preoccupare di lui. Io sono Kairi e sono...uhm, un'apprendista maga! Piacere di conoscerti."
Con sua sorpresa, anche Lea si alzò e scompigliò affettuosamente i capelli di Artù.
"Lascia perdere quel gufo, è permaloso. Anche io sono un'apprendista qui. Mi chiamo Lea, got it memorized?"
Il bambino ridacchiò.
"Io sono Artù."
Kairi stava pensando che il rosso sembrava il tipo che andava d'accordo con i bambini, quando la testa di Anacleto sbucò fuori dal suo nascondiglio.
"Eh? Permaloso? Chi, COSA?!"
La sala si riempì di risate e dell'aroma del thè caldo, che Merlino versò a tutti.
Una volta a tavola iniziarono a parlare.
"Come faceva a sapere che sarei venuto, signore?"
"Oh, chiamami Merlino, e dammi del tu! Vedi io sono un mago, un veggente!"
Mentre lo stregone parlava versava il thè da tutte le parti, poichè aveva la teiera in mano e gesticolava teatralmente.
Artù seguiva il discorso con gli occhi sbarrati, facendo esilaranti espressioni stupite.
Intanto, i discorsi del mago non erano l'unica cosa sorprendente: la zuccheriera versava da sola lo zucchero agli ospiti. Lea la trovava particolarmente interessante e la fissava ponderando se fosse il caso di punzecchiarla per vedere cosa succedeva.
"Stai ricevendo un'istruzione ragazzo?" chiese Merlino, interrompendo il suo monologo.
"Oh si, signore!" rispose rapido Artù, la bocca piena di biscotti. "Mi stanno insegnando l'arte dello scudiere, il duello..."
"Oh, si, bene, molto bene questo è...NONONONONO, questo non va affatto bene!" Esclamò il mago facendo sobbalzare i presenti.
"Io parlo di un'istruzione VERA, storia, filosofia, matematica, biologia, francese, latino..."
Lea alzò gli occhi al cielo. Non era esattamente uno studente modello, avrebbe voluto studiare solo le cose che gli interessavano e trovava la scuola soffocante, ergo: la.scuola.NO.
Kairi invece divenne agitata all'improvviso. E se Merlino li avesse interrogati? Lei non aveva ripassato, AIUTO!
Il mago sembrava molto preso dalla conversazione con Artù, così si avvicinò a Lea di soppiatto.
"Psssss! Ehi!"
"Cosa c'è? E perché stai bisbigliando?"
"SSSSSH! Parla più piano!! Che facciamo se il mago ci interroga? Io non so niente, NIENTE"
Lea alzò un sopracciglio divertito.
"Ma dai, figurati! Non ti facevo così secchiona comunque."Ma che antipatico!
"Neanche tu sembri esattamente uno studente modello, caro il mio piromane!"
"Ehi! Anche se mi piace dare fuoco alle cose non vuol dire che io sia un piromane!"
Kairi lo guardò storto.
"Ok, ammetto che non aveva molto senso..." si arrese il rosso.
"Basta, basta! Accipicchia!BASTAA!" l'urlo di Melino li interruppe. La zuccheriera, senza che nessuno le dicesse niente, cucchiaino dopo cucchiaino aveva creato un montagna di zucchero nella tazza del mago, che ora stava usando la sua barba per spazzarlo via.
Il mago si offrì di fare da precettore al ragazzo, ma fu rifiutato da  Artù, che si alzò in tutta fretta ricordandosi improvvisamente che aveva bisogno di tornare subito al castello, dove doveva aiutare in cucina.
Era già sulla porta ma Merlino lo fermò.
Aveva afferrato un borsone rosso ed era salito in cima a uno sgabello.
"State a vedere, credo che questo vi piacerà." disse ammiccando verso i tre ragazzi.
Si schiarì la voce e sollevò in alto le mani, nella destra teneva una bacchetta.

 
Higitus figitus abracazè
prestate attenzione tutti a me!

Udendo quelle parole, tutti gli oggetti si animarono e si voltarono verso il mago.
"Su su, si fanno le valige!" li incalzò.
Come se stessero danzando i libri fluttuarono nell'aria, saltellando verso il borsone e diventando via via più piccini, fino a non essere più grandi di un granello di polvere e scomparire al suo interno.

Hoketi poketi, woketi wa
abra-cabra, dabra-da,
se ciascun si stringerà,
il posto a tutto si troverà!

Higitus figitus, figitus sbum,
prestidigitorium!

Alicafes, balaca sez,
Malacavez, meripades,
Hoketi poketi woketi...
ALT!AAALT!
Fermi fermi fermi!

Si sentì un forte cocciare di stoviglie. La zuccheriera aveva superato le altre posate prepotentemente e ora tirava delle gomitate per ottenere un po' di spazio.
"Senti zuccheriera, sei insopportabile! Quel servizio da thè è già abbastanza incrinato!"

"Allora, ricominciamo! Uhm...cominciamo, ecco...dov'ero rimasto?
"Uhm, Hoketi poketi?" risposero in coro i tre uscendo dal loro stato di trance.
"Oh si giusto!"

Hoketi poketi, woketi wa,
tutto quel che seguirà,
ho quasi finito di imballar,
non ti farò aspettar!

Tutti giù
Tuttigiù!
E adesso la parte migliore!

Higitus figitus figitus sbum, prestidigitorium!
Higitus figitus, figitus sbum PRESTIDIGITORIUM!!"

A quelle parole, la valigia si chiuse con forza!
Ora la casetta era spoglia, e le pareti una volta coperde da scaffali ricolmi di libri erano ben visibili.
Seguì un breve silenzio pieno di stupore, poi Lea lanciò un fischio.
"Ti prego, dimmi che ci insegnerai a fare cose come quella."
Il loro addestramento si prospettava molto interessante.

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Capitolo 3
*** L'addestramento: tra incendi e problemi vari ***


L'addestramento: tra incendi e problemi vari.


Dopo una lunga scarpinata tra i boschi, scendendo da dirupi scoscesi e saltellando nella foresta, i nostri eroi raggiunsero finalmente il castello.


Facciamo una premessa, quando Kairi aveva sentito la parola castello si era immaginata qualcosa di leggermente diverso. Ad esempio, un luogo incantato con le pareti di marmo bianco e le torri sottili, con i tettucci rossi, come quello della principessa Aurora. Quello era una castello!

Invece si era dimenticata che erano nel medioevo, e che i castelli medievali possono anche essere affascinanti a modo loro, ma non sono molto graziosi.

Sono fortezze, circondati da mura e fossati pieni di brodaglia e bestiacce. Le loro pareti sono fatte da massicci blocchi di pietra scura e umida, e sono pieni di prigioni e sale per la tortura.

Si lasciò sfuggire un sospiro sconsolato.

Aveva sperato in un alloggio migliore.

Il viaggio non era stato facile, e aveva avuto l'impressione di essere seguita tutto il tempo, quindi era esausta.


Seguirono Artù addentrandosi nei corridoi, salirono in una sala illuminata dal fuco.

Doveva essere una sala da pranzo, perchè c'erano due lunghe tavolate con sopra i resti della cena.

Vi erano due uomini all'interno che sembravano aver avuto una discussione. Non aveva sentito bene cosa si erano detti ma non le importava molto, le bastava stare in vicinanza del fuoco che scoppiettava nel camino, Lea invece corrugava la fronte nello sforzo di sentire.

Che ficcanaso.

Appena il piccolo Artù entrò i cani lo salutarono festosamente, saltandogli in braccio e leccandogli il viso.

Merlino si fermò sulla soglia, guardando la scena.

Il bimbo rideva e salutava i cagnoni accarezzandoli.

Sta' zitto!” sbraitò l'uomo più anziano,non si capiva se rivolgendosi ad Artù o a uno dei cani. Aveva capelli e baffi di un rosso stinto che facevano sembrare quelli di Lea flash. Prese le bestie per il collare e le spinse via, poi rivolse uno sguardo arrabbiato al figlio.

Come ti salta in mente andare a zonzo nella foresta! Mi farai venire i capelli bianchi”

Mi scusi signore..” trovava sorprendente come l'amico non ribattesse a quelle accuse ingiuste.

Le scuse non bastano! Farai quattro ore di pulizia, e quattro ore in più in cucina!”


Kairi in quel momento decise che non le piaceva per niente quel grassone. Come poteva parlare così a un bambino talmente educato e mingherlino? E poi che razza di punizione era quella? Quello era sfruttamento minorile, ecco cos'era!

Anche il rosso di fianco a lei sembrava infastidito.

Gli occhi smeraldini di Lea sembravano lanciare fiammate inceneritrici al signore. Aveva un'espressione parecchio spaventosa e Kairi temette che volesse picchiarlo, invece il ragazzo aprì soltanto la bocca per parlare, ma fu fermato da Merlino.

Ora va al lavoro ragazzo, in marcia, in marcia!” gridò il padre battendo le mani.

Il bambino filò giù per una scalinata, non senza rivolgere degli sguardi di scuse ai suoi nuovi amici.


L'omone si voltò verso di loro.

Ci vuole molta organizzazione per mandare avanti una grande casa, e non si è mai abbastanza severi, soprattutto con i ragazzi.”

Sono pienamente d'accordo!” gracchiò Anacleto, comodamente appollaiato sul cappello del mago.

Un momento, e tu chi sei!?” domandò inquisitorio, fissando il gufo, poi però pensò che i gufi non parlano, e se la prese con il vecchietto.

ehm, volevo dire...tu chi sei!?”

Ecco, io sono Merlino.” Il mago non si scompose.”Loro due sono i miei apprendisti Kairi e Lea” e mentre pronunciava i loro nomi gli diede un colpetto in testa con il bastone” e questo è Anacleto, un gufo altamente istruito.”

Anacleto gonfiò il petto tutto orgoglioso, ma l'uomo scoppiò a ridere così il volatile si spompò e gli rivolse uno sguardo di disgusto, allontanandosi immediatamente e appoggiandosi su un trofeo appeso alla parete, la testa di un enorme cervo.

Kairi avrebbe preferito che non l'avesse fatto, perchè così facendo le aveva fatto notare tutti i trofei di caccia appesi alle pareti.

Poveri animali, morti per questi cafoni!

Intanto le risa erano finite.

Questa è buona! Lo so..lo tieni sotto un incantesimo Martino, tu sei un mago vero?” di sicuro si credeva molto intelligente perchè parlò con voce baldanzosa, affondando il ditone nella barba del vecchietto.

Il nome è Merlino” iniziò, estraendo la bacchetta

e effettivamente sono il mago più potente del mondo!” Agitò teatralmente le braccia, facendo sorridere i due ragazzi. Quello stregone non si scomponeva nemmeno di fronte a cotanta maleducazione. Ma l'uomo si fece gioco di lui e scoppiò di nuovo a ridere. E che cavolo non sapeva fare altro??

E va bene, ve lo dimostrerò!” disse calmo Merlino.


Higitus figitus, higitus, fi, vento e neve, venite quiii!


Bastò pronunciare le parole magiche e nella stanza iniziò una bufera di neve che ricoprì l'uomo.

Kairi e Lea non poterono fare a meno di pensare che gli stava proprio bene.

Che diavolo stai facendo!?” chiese questo, battendo i denti per il freddo.

Il mago ridacchiò.

Diciamo che ho improvvisato una bella tormenta!”

Si rivolse al figlio.

Ehi Caio, guarda: una bufera in casa!”

E con ciò?” disse lui, ingurgitando un'altra coscia di chissà quale animale.

Finalmente l'altro sembrò convinto, e chiese a Merlino di fermare l'incantesimo. Lea e Kairi avrebbero preferito lasciarlo diventare un pupazzo di neve extra large, ma purtroppo il mago bloccò la neve.

Io spero però Martino, che tu non ti diletti anche con la magia nera.”

Oh, no,no,no,no,no!” lo tranquillizzò il mago, ignorando il fatto che continuasse a sbagliare il suo nome.”La mia magia ha scopi principalmente educativi!”

Ed è per questo che sono qui, sono venuto per educare Semola!”



Mentre Merlino discuteva con il padre di Artù. Lea si era intrufolato furtivamente su per una scalinata, solo Kairi l'aveva notato e, insospettita, l'aveva pedinato.

Quando furono abbastanza lontani dalla sala uscì allo scoperto.

Dove vai?” lo chiamò la ragazza.

Lea si voltò rilassato, doveva aver fatto qualche rumore perchè sembrava essersi accorto della sua presenza già da un po'.

Bene, bene...vediamo se indovini.” cantilenò.

Non giocare con me!” brontolò Kairi scocciata. “Vuoi solo ficcanasare nel castello.”

Oh, abbiamo una giovane detective qui!” applaudì.

Non prendermi in giro.”

Il rosso alzò le spalle e si voltò.

Andavo a vedere dove è andato lo scricciolo, sai com'è, potrebbe farmi da guida turistica.”

Gli occhi azzurri di lei brillarono.

Sei preoccupato per Artù?”

Il ragazzo tentennò, non era sicuro se rispondere sinceramente e scherzare.

Un pochino, volevo solo vedere come se la passava e se c'era qualcosa da fare, di là è un mortorio!”

Sorrise provocatrice.

Guarda che bravo fratello maggiore abbiamo qua! Sai? Non ti facevo così...paterno.”

Si aspettava che Lea ribattesse con qualche battutina, invece spalancò gli occhi e si voltò dall'altra parte.

Ma che fai, arrossisci?” si avvicinò, sorpresa, che fosse un timidone in realtà?

Ma chi io?Va là! Su, andiamo.”

Eh si, sei tutto rosso...”

E piantala!”



Scesero ancora per qualche minuto, quell'ala del castello era molto fredda e si sentiva il rumore dell'acqua che gocciolava dal soffitto.

Kairi proseguiva stringendosi nella sua tunica, Lea sembrava come al solito, ma ogni tanto si lasciava sfuggire qualche starnuto.

Finalmente giunsero a una porticina di legno oltre la quale suonavano piatti e stoviglie. La cucina!

Prima di entrare la ragazza guardò dietro di se, chiedendosi se sarebbero riusciti a trovare Merlino dopo.

Il rosso socchiuse la porta, sbriciando.

Via libera!”

Entrò rilassato nella sala. Dentro non c'era nessuno a parte Artù, chino su una bacinella più grande di lui tutto preso dal suo lavoro di lava piatti.

Ehi! Ciao scricciolo!”

Il bimbo alzò il capo e sorrise stupito. “Lea! Kairi! Mi dispiace di essere sparito così ...”

La castana gli sorrise e si mise di fronte a una bacinella a fianco del biondo.

Non ti preoccupare! Volevamo vedere come stavi; questa punizione è proprio ingiusta!”

Oh, no, no” assicurò “è solo normale che io aiuti con le faccende, infondo mi hanno accolto qui!”

E così dicendo riprese a strofinare i piatti, lavorando con olio di gomito.

Anche se dici così...ma sei da solo? Non c'è nessuno che ti aiuti?”

Oh, i cuochi hanno già finito il loro turno quindi...”

Mentre parlavano Lea, che non sapeva stare fermo, apriva tutte le mensole e le richiudeva, frugando dappertutto e toccando ogni cosa gli sembrasse interessante.

Oh Artù ma ci sono così tante stoviglie...LEA! Piantala!! Cosa sei, un bambino!?”

Beccato...” il ragazzo alzò le mani, colto sul fatto.

Kairi si schiarì la voce, addolcendo il tono di nuovo.

Dai, lasciati aiutare, tanto dobbiamo aspettare che Merlino finisca di parlare con quel bru...con tuo padre, quindi non abbiamo niente di meglio da fare!”

Ma siete nostri ospiti! Non potrei mai!” protestò.

Sei sicuro?” iniziò Lea sbucandogli silenzioso alle spalle “ Perché conosco un trucco davvero interessante per asciugare i piatti...ma se non ti interessa fa lo stesso, eh!”

Artù sembrò incuriosirsi un poco, così il rosso sorrise.

Appena avete lavato i piatti metteteli qui intorno” disse sornione “ e poi...vedrete...”

Kairi voleva puntualizzare che non era minimamente interessata in qualunque trucchetto Lea avesse architettato, lo faceva solo per Artù; così dopo questa precisazione i due ragazzini iniziarono ad ammucchiare pile di piatti intorno al rosso, impilandoli su degli stracci, in modo da non sporcarli.

Appena ce ne furono abbastanza questo gli disse di fermarsi e di fare qualche passo indietro.

I due lo fissavano pazienti ma questo stava semplicemente lì impalato, pensando intensamente a chissà cosa.

E quindi? Il trucco?”

Un attimo. Devo capire quanto calore metterci, se esagero potrei rompere i piatti.”

Così stette un altro po' in silenzio, prendendosi il suo tempo per concentrarsi, o più probabilmente per creare suspance.

Poi, tutto a un tratto, si piegò su se stesso, contraendo le mani con sforzo.

Alte fiamme avvolsero il ragazzo, ingoiando i piatti e scaldando violentemente la stanza. La luce era abbagliante e il turbine di fuoco era alto fino al soffitto.

Lea!!”

Oh Dio, Signore, aiuto. Lea. Sta. Andando. A. Fuoco. Porcabomba va a fuoco!


Panico.


Presto spegniamo l'incendio!!”

I due ragazzi afferrarono la bacinella piena di acqua e sapone e la sollevarono con fatica.

Al mio tre....TRE!!!” gridò la mora .

Una cascata d'acqua si riversò sul ragazzo e sulle stoviglie, che fortunatamente rimasero impilate le une sulle altre. Si sollevò una grande e densa nube di vapore che rese tutto invisibile per qualche istante, poi pian piano, i contorni della cucina tornarono ad essere visibili.

In mezzo alla stanza vi era Lea, asciutto dato che tutta l'acqua che gli avevano versato addosso era evaporata, ma con i vestiti sbruciacchiati di qua e di la. Si era dimenticato che non erano ignifughi. Aveva una buffa espressione da pesce lesso.

Di fronte a lui invece c'era una bacinella vuota, sorretta da una Kairi indignata e da un Artù stupito e meravigliato.

Seguì qualche secondo di silenzio, durante il quale la ragazza cercò di incanalare tutti i suoi insulti e rimproveri nello sguardo più assassino che potesse creare.

Oooops!”Lea si strofinò imbarazzato il collo.”Ho un po' esagerato.”

Adesso stammi a sentire, piromane de...”

Kairi, guarda!”

La castana si fermò con il pugno a mezz'aria. I piatti erano perfettamente asciutti e non c'era traccia di bagnato sul pavimento. La sala aveva un buon odore di sapone e la temperatura era piacevolmente tiepida anche se umida.

Il biondino sembrava calmo, in modo innaturale insomma, come poteva stare calmo quando erano quasi andati a fuoco!!?

Tu...”

Oh, com'è tardi!” sussultò il ragazzo “Merlino ci starà aspettando da qualche parte nel castello, sarà meglio andarlo a cercare! Dove sarà? Ciao Artù, devo scappare!” e corse come un fulmine su per le scale di prima, inseguito da Kairi.

Fermati brutto piromane!”




Rincorrendosi per tutto il castello, il loro inseguimento finì solo quando Kairi lanciò una scarpa in testa a Lea. Questo sancì una tregua che permise ai due di riprendere fiato.

Stremati dal sali scendi per gli scalini del castello, chiesero a una guardia dove fossero gli alloggi di Merlino, e loro gli indicarono la torre di nord ovest. I due vi si diressero, lasciandosi alle spalle un soldato, stupito dai vestiti bruciati del ragazzo e ridacchiante, anche se ne ignoravano il motivo.

Una volta arrivati capirono immediatamente: la torre era traballante e cadeva letteralmente a pezzi.

I muri erano semidistrutti e incrinati, il soffitto marcio e pieno di ragnatele.


Miglior stanza del palazzo, camera degli ospiti...degli ospiti indesiderabili! Oh ma se pensa di liberarsi di me così...non gliela darò vinta!”Merlino era intento a piazzare brontolando catinelle e cocci per impedire che la loro camera si allagasse: nel frattempo era scoppiato un forte temporale.

Appena li vide il mago sussultò.

Perdirindina, che v'è successo!??”

Abbiamo...uhm, avuto un incidente in cucina...” spiegò Lea mentre gli veniva passata un'altra tunica.

Grazie.”

Non è niente, niente...sù non state lì impalati, aiutatemi!!”

I due si affrettarono a dare una mano all'anziano, sistemando vari panni sul terreno creando dei giacigli per la notte e coprendo i buchi nelle pareti con delle spesse coperte. Forse non avrebbero impedito all'umidità di entrare, ma almeno avrebbero bloccato il vento.

Si sentì un crescente scalpitare di zoccoli sul terreno.

Da una voragine rimasta aperta Merlino scorse un cavallo fermarsi dinnanzi al portone del castello.

Il cavaliere suonò la tromba.


CHI VA LA?” urlò la sentinella.

SONO SER FILADE, SER FILADE!! PORTO NOTIZIE DA LONDRA, NOTIZIE SENZAZIONALI!!” gridò il messaggero di rimando.


Il ponte levatoio si abbassò con cigolii e tintinnii di catene e l'uomo superò il fossato in tutta fretta.



Notizie senzazionali, eh? Non posso aspettare di leggerle sul Times! La prossima edizione uscirà tra...tra...uhm, dodici secoli!” ponderò Merlino.

Kairi fece il conto e capì di trovarsi nell'ottocento dopo cristo, Alto Medioevo, fantastico...

Anacleto ti dispiacerebbe fare un voletto laggiù?”

Fossi matto!” balbettò il pennuto.

Anacleto era un brontolone, ma la ragazza lo capiva: nemmeno lei sarebbe uscita fuori per un voletto al suo posto.

Ci potrei andare io.” propose.

Merlino le rivolse uno sguardo allegro.

Oh, davvero lo faresti? Bene, bene, questo è fantastico...ma porta Lea con te, non mi piace l'idea di lasciarti sola nel castello.”

Kairi fece una smorfia.

Non c'è bisogno...”

No, no va bene, sembra interessante.”

E ma allora! Perchè non li incollavano direttamente l'uno all'altro?!



I due si affrettarono per i corridoi del palazzo, raggiunsero sfiatati la sala da cena, dove Filade, accolto calorosamente dal padre di Artù, si era appena tolto il mantello e i guanti.

Grandi notizie Ettore, grandi notizie!”

Nella sala vi era anche il biondino, intento tirare a lustro i tavoli.

Il messaggero si accomodò e proclamò soddisfatto:

Ci sarà un torneo il giorno di capodanno!”

L'omone si lanciò in un versaccio di noia.

Ah, ma non è una novità dannazione!Lo fanno sempre.” e agguantò un calice di vino rosso.

Si ma, Ettore, Ettore, non hai sentito la parte più interessante!” gli vibrarono i baffi.

Il vincitore...salirà al trono!”

SPUAAAARGH!”

Il povero Filade si fece una bella doccia di sputi con sapone al vino.

Vuoi dire che sarà re...di tutta l'Inghilterra??”

Di tutta l'Inghilterra!” alzò solennemente il calice.

Il padre si esaltò, quasi balzando addosso al figlio.

Caio! Hai sentito??!”

Lo spilungone ridacchiò.”Un discreto premiuzzo direi!”

Già! E tu puoi vincerlo, se ti metti di punto buono ad allenarti! Ti faremo investire cavaliere a Natale e poi via a Londra! Cosa ne dici!?”

Io dico che se l'Inghilterra avrà un re come quello questi tempi bui diventeranno tempi ciechi!

Erano davvero in tutt'altra epoca: scegliere il re in base a un torneo!Che stupidaggine!”

Caio sembrava essere d'accordo e Ettore, sbraitando per l'euforia, e forse anche per il vino, festeggiò la decisione.

I due apprendisti stavano per tornare in camera, quando l'omone rivolse la sua attenzione ad Artù.

Semola...ti piacerebbe andare a Londra?”

Il bambino si voltò, per quanto l'alta pila di pentole che trasportava gli concedesse, il volto illuminato.

Oh, ser Ettore! Dite davvero?”

Se farai bene il tuo dovere potrai fare da scudiero a Caio!”

Oh signore! Lo farò! Lo far...!”

Per l'emozione fece cadere tutte le ferraglie, cadendoci in mezzo con un gran rumore.

Gli uomini scoppiarono a ridere, senza muovere un dito per aiutarlo né chiedendosi se il ragazzo si era fatto male.

Caio non sembrava molto contento del suo scudiero, ma Ettore e Filade stavano già alzando i calici, brindando all'imminente torneo, ignari del fatto che Lea e Kairi avevano udito ogni cosa ed erano già sulla loro strada verso Merlino.




Il mattino dopo Kairi avrebbe voluto parlare con Artù del torneo ma era difficile per loro incontrarsi la mattina.

Il bambino si alzava all'alba per aiutare in cucina, poi partecipava agli allenamenti di quel gradasso di Caio, lei e Lea invece appena svegli si mettevano sui libri di incantesimi e con penna e calamaio scrivevano gli appunti che Merlino dettava loro. A metà mattina poi si passava alla pratica e prima di pranzo i due ragazzi evocavano il keyblade una decina di volte, per diventare più rapidi.

La castana doveva ammettere che Lea era più bravo di lei nella pratica. Lui era già abituato a usare la magia del fuoco e aveva più esperienza. Lei era decisamente più coerente nello studio però e approfondiva ogni argomento metodicamente. Le piacevano particolarmente le magie curative e la botanica.

Il rosso la punzecchiava durante gli allenamenti ma Kairi imparò presto ad ignorarlo, se si fosse arrabbiata avrebbe fatto soltanto il suo gioco. Poi iniziava a capire che quello era il suo modo di rompere il ghiaccio e di essere amichevole. Tra una frecciatina e l'altra ogni tanto le dava anche qualche consiglio.

Merlino dopo avergli dato gli imput di solito la mattina se la dormiva. Era pur sempre un anziano!

Quel giorno però il suo riposo fu interrotto dal traballare della torre.

Aiuto! Un terremoto!” gridò Kairi.

Lea invece stava sfogliando svogliatamente un tomo ed era tutto tranquillo.

Relax! E' solo Caio: la sua testa dura deve aver fatto proprio un bel volo questa volta!”

Gli allenamenti dello stangone a differenza dei loro, non stavano dando molti risultati...

Bà, un fantoccio che cerca di buttarne giù un altro! Ma quale nobile arte!” esclamò il mago con sdegno.

E Semola ne va pazzo, come tutti gli altri!”

Per forza! Quel ragazzo è uno spiritaccio!” guardò con affetto verso il biondino, intento a sistemare i manichini, raccogliere le lance, lucidare le selle...

Mette tutto se stesso in ogni cosa che fa! E questa è una dote importante, ha solo bisogno di una spinta nella giusta direzione! E ho intenzione di barare caro mio, di usare la magia fino all'ultimo trucco, se necessario!”


Quel pomeriggio erano liberi e Lea aveva deciso di allenarsi con il keyblade. Non era abituato a maneggiare una spada e aveva bisogno di prenderci la mano.

Mentre gli altri riposavano dopo il pasto, esplorò le terre intorno al castello. Aveva trovato uno spiazzo appartato, una specie di radura al limitare del bosco, perfetto per fare pratica.

Evocando l'arma, iniziò a menare fendenti e a immaginare le varie situazioni in cui avrebbe potuto trovarsi in combattimento, pensando ai movimenti di Sora, Riku e Roxas.

Il pensiero dell'amico lo fece sentire strano. Brandire il keyblade lo faceva sentire in qualche modo più vicino a lui, ma era ancora doloroso ricordare.


Allora eri qui!”

Il rosso inciampò nella tunica. Avrebbe dovuto toglierla per allenarsi.

Si alzò dolorante, massaggiandosi il naso.

Dalle felci emerse Kairi, ridacchiando.”Quella era una bella caduta.”

Nell'ombra gli era sembrato di vedere Xion.

Il potere della suggestione è terrificante.

Lea sospirò. Si distese sull'erba ispida e mise le mani a mo' di cuscino mentre il keyblade si dissolveva in tante scintille; la ragazza si avvicinò lentamente.

Come hai fatto a trovarmi?”

Gli sorrise.

Me l'hanno detto gli alberi.”

Alzò un sopracciglio.

Dico sul serio! Era in uno dei libri di incantesimi, Merlino dice che sono molto portata...”

Il rosso ghignò. Attento Sora: la tua ragazza ti sta superando!

Se vuoi ti insegno.”

Naaaa, non è proprio il mio stile.”

Si stava comportando in modo stranamente gentile o sembrava a lui?

Allora... sono simpatici gli alberi?”

Kairi sbuffò, ma sembrava divertita.

Oh, si! Abbiamo parlato di...uhm, di varie cose.” Si sedette accanto a lui.

Per esempio?”

Lo guardò con uno sguardo cristallino, ma il suo volto era corrucciato.

Gli alberi dicono che sei triste.”


Oh.”

Che bello avere un cuore. Che bello sentirlo scaldarsi e soffrire insieme in un connubio di emozione. Quanto era difficile fingere provando ciò.

Non sapeva trovare una risposta per un'affermazione del genere.

Non vorrei mettere in discussione i tuoi amici alberi...ma credo che abbiano preso un granchio.”

Fece un enorme sorriso, da orecchio a orecchio “Visto?”

Kairi stava in silenzio e continuava a fissarlo.

Stai mentendo.”

Non era una domanda.


La cosa migliore da fare era mentire, dandole un diversivo e sperando che abboccasse all'amo;

manovra d'emergenza: si da il via alla recita!

Ok, ok...Hai vinto! Ma non sono triste! E' solo che...sai com'è : prima l'organizzazione XIII, i nessuno, il keyblade... è difficile stare dietro a tutto questo in una volta.”

Realizzò che lo pensava veramente nel momento in cui le parole uscirono dalla sua bocca. Non aveva avuto molto tempo per pensare a tutto quello che era successo e sfogarsi lo fece sentire vergognosamente bene e allo stesso tempo vulnerabile. Peccato che non potesse acchiappare al volo le sue affermazioni e rinfilarsele in bocca!

Finalmente Kairi lo liberò dai suoi occhi, che iniziarono a vagare per la foresta.

Ancora una volta mi sorprende pensare a quanto siamo simili. Anche io ho tante cose per la testa.”

Vuoi condividere?”

Lo guardò confusa e lui scrollò le spalle.

Ci raccontiamo cose, confidiamo i segreti, queste robe qui...da amici. Lo so che probabilmente non mi consideri tuo amico ma possiamo fare finta se ti va.”

Dato che non rispondeva Lea tornò a guardare le nuvole.

Non è giusto però! Io ti ho detto tutto!


Penso a Sora e Riku.” la sua voce era una crepa nel silenzio “Ho paura di essere solo un peso per loro, di essere lasciata indietro e perdere di nuovo i miei amici.”

Oh si. Quella non è una bella sensazione.

Kairi si strinse le gambe al petto cercando conforto.

E' stupido, vero?”

Sorrise senza smettere di guardare il cielo.

Se lo è, allora io sono il re di tutti gli stupidi!”

La sua risposta la fece ridere e allentò un po' la tensione. C'era una bella atmosfera tra loro.

Sei diverso da come ti immaginavo.”

Si mise a sedere, incuriosito.

Perchè? Come mi immaginavi?”

Bho...non lo so nemmeno io...Non così! Ma adesso che ti conosco un po' meglio, penso che potremmo essere amici.”


Davvero? Forte.”

Lea, stai arrossendo?”

Fece finta di non sentire la domanda. Lo aveva colto alla sprovvista.

Grazie per avermi ascoltato Lea, sei dolce.”

Perché devi dire le sue stesse frasi?

Sei dolce...ma non sei sincero. Gli alberi mi hanno detto che nascondi qualcos'altro!”

E che cavolo, alberi! Farsi i fatti propri no?? E sono pure pettegoli!!

Chi può dirlo...oh! Guarda che ore sono: è quasi ora di cena! Meglio andare prima che Merlino ci dia per dispersi!”

Si alzò e iniziò a camminare velocemente verso il castello.

Lea! LEA!! Non vale! Io ti ho confidato i miei pensieri! Guarda che non puoi scappare così!! LEA!”




Angolino dell'autrice


Salve a tutti! Io sono x-girl e questa è la mia prima ff di kingdom hearts.

Sono un po' imbranata quindi troverete molti ( purtroppo ) errori di battitura probabilmente.

Rileggo anche ciò che scrivo ma mi accorgo degli errori solo dopo aver caricato i capitoli su EFP.

Ahahah...l'ironia della vita suppongo.

In questo capitolo Kairi e Lea iniziano a pensare ad una possibile amicizia, ma non pensate che da qui sia tutta discesa ( e se no che divertimento c'è ) come in tutte le relazioni avranno alti e bassi.

Lea/Axel è il mio personaggio preferito mentre Kairi è una ragazza che stimo (credo, voglio dire, ha fegato) e penso che se diventassero amici ( e lo faranno ) sembrerebbero un po' fratello e sorella.

Non so nel videogame (perchè vivo di cutscene su internet e del fumetto) ma nel manga sembrava che lei e Axel/Lea si rispettassero reciprocamente e ci fosse una sorta di intesa tra di loro, quindi bho. Fatemi sapere cosa ne pensate.

Ah già! Ho intenzione di aggiungere un po' più d'azione dal prossimo capitolo...vecchie conoscenze in arrivo!

Spero di riuscire ad aggiornare con continuità, alla prossima!


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Capitolo 4
*** La vera forza: il sapere e la saggezza ***


La vera forza: il sapere e la saggezza


I giorni scorrevano gli uni sugli altri rapidamente e i ragazzi erano così immersi nell'allenamento che si dimenticavano del tempo che passava.

I loro incantesimi erano ora rapidi e potenti e presto il loro apprendistato sarebbe terminato.

Consci di ciò, Kairi e Lea assaporavano ogni momento con Merlino, Artù e Anacleto come se fosse l'ultimo.

Il mago continuava a stupirli con l'originalità delle sue magie, ad esempio una volta li aveva tramutati tutti in pesci e avevano rischiato di essere divorati da un luccio.

Un'altra volta ancora, li aveva trasformati in scoiattoli e avevano dovuto seminare scoiattoline e scoiattolini sotto il giogo dell'amore primaverile. Lea e Kairi erano riusciti a ritrasformarsi in umani da soli per fortuna, invece Artù aveva dovuto aspettare che il mago finisse la sua lezione sull'amore per tornare ragazzo, ed era scappato di albero in albero terrorizzato mentre Lea se la rideva della grossa.


Il discorso sull'amore aveva molto colpito i due più giovani.

La castana pensava a Sora,  alla sua voce pimpante e al suo sorriso ampio e luminoso. Sospirava molto in quei giorni e litigava spesso con Lea che la prendeva in giro.

Tuttavia quella mattina Kairi si era svegliata di ottimo umore; Merlino aveva concesso ai due ragazzi un giorno di riposo come premio per il loro impegno e lei non vedeva l'ora di stare un po' con Artù. Lo aveva preso sotto la sua ala con spirito materno e le piaceva rendersi utile aiutandolo nei suoi studi.

Il ragazzo stava ricopiando le lettere dell'alfabeto che Anacleto, precettore severo ed esigente ma anche burberamente dolce, aveva scritto in bella grafia sulla lavagna. Come faccia un gufo a scrivere non lo so, non chiedetemelo.

“Guarda, Merlino! So scrivere!!”

“O, si, si! Non c'è male ragazzo!”

Inteneriva il cuore vederlo emozionato in quel modo. Kairi applaudì raggiante.

“Bravissimo, Artù!”

Il bambino le sorrise felice.

Per un attimo tutto scomparve dai suoi pensieri, pieni dell'immagine di Sora.



Kairi, rispiegami questo esercizio ti preeeego!”

Di nuovo!? Uff, e va bene...”

Sora sei irrecuperabile!”



Le capitava spesso di studiare con lui e Riku sull'isola e guardare Artù le faceva ricordare quei momenti con tiepida nostalgia.

“Ehm...Anacleto? Hai visto per caso quel modello di, uhm, macchina volante?” interruppe Merlino.

“Ah, ah, ah, ah! Non voglio avere niente a che fare con i tuoi pastrocchi futuristici!”

Alla parola macchina volante il volto del bambino si era acceso di curiosità e Lea, che sonnecchiava steso sul pavimento, spalancò gli occhi, sveglio come non mai.

“Che è quella cosa lassù?”

Merlino guardò dove gli avevano indicato e proprio sopra l'alto cappello blu vi era il modellino in legno di uno dei primi modelli di aeroplano. Artù lo fissava rapito.

Se solo potessi mostrargli la Gummy Ship di Sora, Pippo e Paperino!

“Vuoi dire che l'uomo volerà un giorno o l'altro?”

Anacleto sbuffò qualche critica amara sulle invenzioni degli uomini, non che avesse tutti i torti, sostenendo che se gli uomini fossero stati destinati a volare sarebbero nati con le ali.

“Te lo dimostrerò, sta a guardare!”

Così il mago iniziò a girare l'elica anteriore del modellino, prese una bella rincorsa e lo lanciò dalla finestra, però l'aereoplano non volò: la barba di Merlino era rimasta attorcigliata all'elica!

Anacleto rise così forte da rimanere senza fiato, mentre l'amico brontolava piccato che avrebbe funzionato, se non fosse stata per quella stupida, inutile barba.

“Un giorno l'uomo volerà, ti dico!Io ci sono stato: l'ho visto!”

“Oh, lo spero proprio!” sospirò Artù, guardando il cielo

“Ho sempre sognato di volare: di essere un uccello, di vagare per il cielo!”

Merlino, sorridendo con gli occhi, si avvicinò di soppiatto al ragazzo facendo cenno agli altri di stare zitti .

Agitò silenziosamente la bacchetta e sussurrò un incantesimo e Artù sembrò dissolversi lasciando il posto a un fringuello ocra e giallo.

Lea e Kairi spalancarono stupiti la bocca e, prima ancora che potessero ricomporsi, il mago trasformò anche loro. Kairi era ora un piccolo pettirosso castano con le piume rosate sul piccolo petto, Lea era un picchio con il piumaggio dalle calde tonalità del rosso.

La ragazza era senza parole (sempre ammesso che fosse ancora in grado di pronunciarle).


Presto sentì le risate allegre degli amici, che saettavano nel cielo seguendo le indicazioni di Anacleto.

“Aspettatemi!” cinguettò.

L'adrenalina le fece deporre ogni paura e con un balzo si librò in aria.

Il vento la sospinse subito verso l'alto e si sentì leggera, con una tenue sensazione di vuoto allo stomaco. Aveva voglia di ridere e di urlare di gioia!

“YAHOOOOO!!”

Non si era mai sentita così libera in vita sua!

All'inizio non era molto sicura nei movimenti, ma appena ci ebbe preso un po' la mano volò più in alto per ammirare il panorama. I boschi e i campi alla luce del tramonto erano spettacolari e sentì il cuore scaldarsi.

“Cavolo!”

Lea l'aveva raggiunta e ora i suoi occhi smeraldini luccicavano apertamente.

“Non pensavo fossi un fan del tramonto.” gli disse.

“Vuoi scherzare!? Io lo adoro! Anzi, sai cosa ci vorrebbe adesso?Un bel gelato salmastro!”

Rise.

Rimasero a fissare l'orizzonte per un po'. Si sentiva a suo agio con lui, come se lo conoscesse da sempre, e forse per via del carattere allegro del rosso, non pensava mai alla loro differenza d'età.

Se solo quel momento avesse potuto durare persempre!


Tutto a un tratto la pace fu rotta da delle urla, era Artù che gridava con tutta la voce che aveva in corpo!

Svelti, volarono da lui e videro che era inseguito da un enorme rapace, con gli artigli prominenti e occhi dorati che bramavano il sangue della loro preda.

Anacleto provava a seguirli, ma non era abbastanza veloce “Entra nella foresta! Entra nella foresta!”

Urlavano Kairi e il gufo; subito il giovane scese in picchiata, ma il falco era sempre più vicino e i suoi artigli incombevano sul fringuello; stava per afferrarlo ma Lea, veloce come un fulmine, si gettò addosso al predatore, ingaggiando una lotta!

“Va! Lo fermo io!”

Il rosso fronteggiava il nemico beccando e graffiando, il rapace però era molto più grande e forte di lui, lo attaccava con ferocia, usava anche le ali per sbilanciarlo e presto non riuscì più a evitare i colpi dell'enorme volatile, che gli squarciò un'ala con inaudita violenza!

Precipitò.

Kairi terrorizzata si catapultò verso di lui

“LEA!”

Come in trance si ritrasformò in umana, giunse le mani e pronunciò l'incantesimo del teletrasporto;

l'impatto con il terreno fu brusco, la castana rotolò per qualche metro, tuttavia si rialzò subito, con il cuore in gola e il sangue che pompava nelle tempie.

“Lea! Lea!! LEA!” chiamò piangendo, ma nessuna risposta.

Vagando tra le felci Kairi cercava la sagoma dell'amico, un groppo che le opprimeva la gola.

Finalmente lo vide, disteso a terra e ricoperto di foglie; il piccolo petto si alzava e riabbassava freneticamente. Si asciugò le lacrime: doveva agire subito.

Non era sicura che fosse una buona idea ritrasformarlo in umano, quindi pose le mani sul corpicino e pronunciò un semplice incantesimo curativo.

“Xion?”

Sussultò. Lea la stava guardando semicosciente.

“No. S-sono io, K-Kairi” singhiozzò “Va tutto bene...Artù ha raggiunto la foresta, starà bene, anche tu starai bene!” mise della determinazione nella voce. Non avrebbe lasciato che un suo compagno perdesse un'ala-braccio davanti ai suoi occhi!

Stupido!Stupido!Stupido incosciente!

“Grazie...Kairi.”

La ferita sembrava andare meglio ma la ragazza intimò al rosso di non muoversi, non che sembrasse averne l'intenzione comunque.

Raccolse delicatamente il picchio. Nelle sue mani sembrava piccolo e fragile.

Tirò su col naso e si fece forza. Gli alberi tutt'intorno a loro sembravano agitati ed era sicura che se avesse seguito le loro indicazioni sarebbe riuscita a trovare gli altri e Merlino avrebbe controllato che Lea stesse bene. Lo avrebbe senz'altro aiutato. Poteva essere fastidioso a volte, ma non voleva che gli succedesse niente di male, non proprio ora che avevano iniziato a fare amicizia.

Camminò più veloce possibile, schivando rami e radici; più avanzava più la vegetazione si faceva aspra e inospitale. Gli alberi la guidarono ad una sinistra catapecchia e le dissero di non entrarvi per alcuna ragione, lei li ringraziò e vide finalmente Anacleto che sorvolava la foresta ed era appena atterrato lì vicino.

“Anacleto!” gridò.

Il gufo, che guardava concitato all'interno della baracca, si voltò di scatto.

“Ragazza!!”

Le volò incontro, appoggiandosi sulla sua spalla. Subito rivolse uno sguardo preoccupato a Lea e si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo.

“Così hai salvato la pellaccia, ragazzo!!” nonostante le parole burbere, il suo tono era dolce.

Il rosso sembrava aver ripreso le forze, l'incantesimo iniziava a fare effetto, sorrise.

“Già! Grazie a Kairi. “

Poi lanciò qualche occhiata intorno a se, rimanendo sempre seduto tra le mani della ragazza.

“Dov'è Artù?”


“Lo scricciolo è finito nella tana di quella baldracca di Maga Magò. Una megera! Merlino è andato dentro a salvarlo.”

Proprio in quel momento la porta si spalancò e ne uscì l'anziano mago, aveva un passo bellico e sguardo furioso, impugnava la bacchetta con foga.

Davanti a lui vi era una vecchia tozza e grassoccia, aveva i capelli ritti e unti e gli occhi malvagi, era Maga Magò.

Anche Artù uscì, volando agitato verso di loro.

Sembrò tranquillizzarsi un poco quando vide il familiare picchio rosso salutarlo allegramente.

“Lea! Stai bene! Oh, ero così preoccupato!” gridò il fringuello abbracciandolo.

Il rosso ridacchiò imbarazzato, restituendo l'abbraccio.

Si girarono poi verso i due maghi.

“Vogliono fare una battaglia di magia, Anacleto come funziona?”

“E' una battaglia di cervelli: si trasformano in cose diverse e cercano di distruggersi a vicenda.” spiegò il gufo.

“D-d-distruggersi?!”

“Sta a vedere ragazzo, te ne farai un'idea.”

Il gufo sembrava molto rilassato, forse per la fiducia che aveva nel talento di Merlino.


I due si erano fermati e la befana aveva preteso di essere lei a dettare le regole del gioco.

“Ah! Regole un corno! Vuole fare le regole solo per il piacere di infrangerle!” protestò Anacleto.

La strega gli rivolse uno sguardo sprezzante e iniziò a elencare le sue condizioni.

“Regola uno: solo animali, e , regola due, niente roba fantastica come...chessò, draghi verdi! Regola tre: non scomparire!” gracchiò, spostando gli occhiali al mago.

“Regola quattro: non barare!!” replicò infastidito.

La vecchia scopa bofonchiò qualche va bene poco convincente.

Alla fine i due sfidanti si misero schiena contro schiena, e iniziarono a camminare senza voltarsi indietro, contando i passi esattamente come nel film Mezzogiorno di fuoco.

Ma prima ancora che il duello iniziasse, Maga Magò aveva già iniziato a barare, violando le sue stesse regole, infatti aveva smesso prima di avanzare ed era scomparsa.

“Merlino! E' scomparsa!” avvertì Artù.

Si girò per protestare ma alle sue spalle era comparso un enorme coccodrillo rosa che con uno schiocco aveva serrato le sue fauci fameliche .

Il mago era riuscito a trasformarsi appena in tempo, era dentro il suo alto cappello, rinchiuso nella morsa della strega. Lei baldanzosamente infilò dentro la zampaccia, ma la sua espressione vittoriosa si tramutò presto in dolore e lanciò gridando una tartaruga blu, che le aveva appena morso il ditone.

Subito venne inseguito dalla rettilessa e si tramutò in un agile coniglio appena in tempo per sfuggire alle sue zanne, anche se ci rimise la coda. Subito la strega si trasformò in una volpe e iniziò a seguirlo.

“Presto, trasformati in qualcosa di più grosso!”

“No !! Qualcosa di più piccolo!”

Le due bestie entrarono in un tronco cavo, era impossibile vedere chi aveva la meglio.

Le risate stridule di Magò riecheggiavano agghiaccianti, poi il silenzio.

“Merlino?Niente sparizioni!!” chiamò la maga.

Il blu però si era trasformato in un bruco ed era sgattaiolato fuori senza farsi notare.

Un occhiaccio spiò dalla fessura e lo vide.

“Ooooh!” Le risate ripresero, mutate in uno starnazzare scomposto e assordante. Era una gallina.

Merlino diventò un tricheco, schiacciandola, lei diventò un'elefantessa spingendolo, e poi lui un topolino, che astutamente spaventava il pachiderma, ma altrettanto svelta lei indossò i panni di un gatto e poi un serpente e Merlino cercò di strangolarla tramutandosi in granchio.

Lei allora cambiò forma con quella di un rinoceronte e cercò di sbatterlo contro un albero, giù per un precipizio; ma Magò aveva fatto il passo più lungo della gamba! Il mago era scampato alla sua furia e lei si era impigliata nel tronco, svelto si era tramutato in capra e con una potente incornata, l'aveva buttata giù dal burrone.

Stavano per esultare, quando un mare di fuoco rese l'aria incandescente e un enorme drago ruggì.

“Perdirindira Magò! Avevi detto niente draghi!!”

“Ho detto forse niente draghi viola?! L'ho detto!!?” sputò fiammate addosso a Merlino, che saltava schivando i colpi. Si tramutò di nuovo in topo e si nascose in una tana, ma la draghessa vi soffiò dentro e afferrò al volo i povero topino.

“Ah ah! Ho vinto! Ho vinto!!”

“Quell'orribile vecchia strega! Io...io le caverò gli occhi!!” Artù cercò di gettarsi furibondo su di lei ma Anacleto lo trattenne: non era ancora finita!

Tra gli artigli del mostro infatti non vi era niente.

“E' sparito!”

“Oh, oh...non sono sparito sono solo molto, molto piccolo.” Ridacchiò .

Era chiaramente la voce di Merlino, ma era impossibile capire da dove venisse.

Sono un germe di una malattia molto rara, mi chiamo Malaclipcalopterosis... e tu mi hai preso Magò!”

“Cosa!?”

Anacleto iniziò a ridere mentre il drago impallidiva, si riempiva di bolle e poi tremava, e poi avvampava...e poi si ritrovarono tutti nella catapecchia a misurare la febbre a Maga Magò.


Tranquilla Magò, ti passerai e vedrai che sarai più bella...ops! Più brutta di prima!!”

La megera iniziò a strillare e a lamentarsi.



“Sei stato davvero grande Merlino!” esclamò Artù, una volta usciti” Ma potevi restare ucciso!”

“Ne è valsa la pena, ragazzo. Se ne hai tratto qualche insegnamento.”

Il fringuello avvicinò pensoso l'ala al becco.

“Il sapere e la conoscenza sono la vera forza.” recitò.

“Questo è vero.”


All'improvviso sentirono il suono di una porta sbattere con fragore.

“Torna qui Merlino!Non abbiamo ancora finito!” strillò stridula la voce della strega.

Giallognola e piena di pustole, Magò di appoggiava all'uscio, il volto coperto dai capelli unti,

ancora determinata a distruggere il mago.


“Magò, non hai alcun senso di autoconservazione?Guarda come sei ridotta!

Non sei certo nella condizione di combattere ancora.”


“Oh, è una sfida? Adesso vedrai, oh se lo vedrai! Vedrai...vedrai...”

In quel momento la strega alzò lo sguardo; la vista dei suoi occhi li fece sussultare:

erano gonfi e sanguinolenti , di un color oro marcio innaturale che sembrava corrodere ogni cosa su cui si posasse.

Kairi aveva già visto quegli occhi prima.


“Magò, cosa hai fatto?”


Alle spalle della vecchia si aprì un varco d'oscurità, da cui uscì un uomo incappucciato;

la sua veste era nera come il petrolio, nel buio l'unico tratto che riusciva a distinguere era un iride dorata, lo stesso colore di quelle di Maga Magò.


La ragazza riconobbe subito l'uomo come un membro dell'Organizzazione XIII ed evocò il keyblade, mettendosi davanti ad Artù come uno scudo.


“Xigbar!”


Anche Lea aveva richiamato l'arma, ora stava alla sua destra.


“Cosa ci fai qui?”


L'uomo ghignò selvaggiamente.

“Oh, Axel, Axel, Axel...Come hai potuto tradire l'Organizzazione? Pensavo dessi più valore alla tua vita, e alla tua amicizia con Saix. Oh, a quel povero ragazzo si spezzerà il cuore! Oh aspetta...

Lui non ne ha uno!”


Rise sguaiatamente, e Kairi pensò che gli sarebbe piaciuto fargli saltare un dente o due. E poi quale amicizia con Saix? Le uniche volte che li aveva visti insieme quell'uomo spaventoso gli stava dando la caccia!


Non cascarci! Ti sta solo provocando! Pensò, sperando che il messaggio arrivasse all'amico.


“Ancora non hai rinunciato alla tua carriera da cabarettista Xigbar?

Qui nessuno riderà alle tue squallide battute, d'altronde, gli unici a ridere sono quelli che lavorano per te, e non mi sembra di vederne nessuno qui in giro.

Oh, e comunque, il mio nome è Lea. Got it memorized?


“Spavaldo come sempre vedo.”

Appoggiò una mano sul capo della maga, rimasta silenziosa fino ad allora; al suo tocco i suoi tratti si deformarono, l'oscurità l'avvolse distorcendone la figura: era diventata un hertless.


“Anacleto, porta Semola al sicuro!” gridò Merlino, sguainando la bacchetta.

“No Merlino! Io rimango con te! Non vi lascerò qui da soli con questo mostro!!” singhiozzò.

“Kairi!!”

Lea la chiamò. Dalla sua espressione capì che aveva un piano.

“Dobbiamo occuparci dell'heartless per primo! Non so quale sia l'obbiettivo dell' Organizzazione, ma se sconfiggiamo Magò è probabile che Xigbar si ritiri.”


“Ho capito!”

La ragazza si voltò verso l'anziano stregone e gli rivolse un'occhiata decisa.

“Merlino lascialo a noi!Siamo i prescelti del keyblade, è il nostro dovere occuparci di questi mostri;

tu proteggi Artù !”

“Ma!”

“Merlino” occhi azzurri come il cielo e profondi come lo spazio “per favore.”


Lui sospirò.

“E va bene! Questi giovani d'oggi...ma lasciate che vi curi con la mia magia: durante il combattimento non avrete tempo di farlo da soli!”


“Gotcha!!”


Lea lanciò una coltre di fiamme contro Magò, colpendola a quella che sembrava una zampa.

Il mostro ruggì e cercò di artigliarlo, ma Kairi usò un incantesimo che fece crescere degli enormi rampicanti che le bloccarono il braccio. L'heartless iniziò a contorcersi gridando e con un rumore agghiacciante due enormi ali demoniache sbucarono sulla sua schiena; le sbattè con forza alzando un vento travolgente; la castana chiamò ancora in suo aiuto la vegetazione, costruendosi un tunnel fino al nemico e iniziando a colpirlo alle caviglie.

All'improvviso si sentì sollevare e le radici del suo rifugio si sradicarono di botto.

Magò la stringeva in una morsa soffocante e l'aveva portata all'altezza di un muso da rettile.


“Kairi!!” Lea provò a raggiungere il braccio della bestia ma i suoi colpi non riuscivano a farle mollare la presa; Kairi cercò di divincolarsi scalciando e gridando invano.

“Lasciala andare brutta strega!!”

Un piccolo fringuello saettò addosso al mostro, beccandogli gli occhi; esso emise un grido straziante e mollò la ragazza, che cadde a terra dove Merlino aveva fatto comparire un materasso.

Il giovane volò al sicuro approfittando della cecità di Magò, ritornando sul cappello del mago.


Dovevano agire subito! Kairi pronunciò un incantesimo di paralisi trasformando le gambe dell'heartless in radici, Lea invece evocò un turbine di fuoco che lo avvolse mentre danzava intorno al mostro che, divorato dalle fiamme ruggiva.

Era il momento dell'attacco finale!

Saltò più in alto che potè sferrando un micidiale fendente!


Come a rallenty, il mostro cadde all'indietro facendo tremare il terreno, e si dissolse in tanti fiotti oscuri.


Kairi si voltò ansimando.

Insieme a Magò anche Xigbar era scomparso.

Sentiva il sudore colarle sul viso e il cuore pompare adrenalina nelle sue vene. Era coperta di polvere ma non aveva nessuna ferita, grazie alla magia di Merlino.

Sembravano stare tutti bene.


“E'...è scomparsa.”

Artù volò sulla spalla della ragazza, asciugandole il volto con le piume soffici.

“Si...”La vittoria lascia un sapore amaro in bocca.


“Un nessuno, così come un heartless, è un essere vuoto perciò, alla sua morte, non può fare altro che svanire e diventare nulla.”

Lea fissava il fumo nero salire verso il cielo, le iridi smeraldine perse nell'orizzonte.

“Ma, se il loro cuore viene aperto, essi possono tornare ad essere interi, e riacquistare il proprio cuore. Anche se solo un maestro del keyblade è in grado di fare ciò.”

Kairi deglutì.

“Torniamo al castello.”




“Su, mangiate ragazzi. Dopo questa brutta avventura, un bel thè caldo è quello che ci vuole!”

Merlino stava versando il liquido ambrato nelle tazze di tutti.

Aveva apparecchiato un piccolo tavolino nella torre, e si stavano rifocillando in silenzio.

Artù fissava i due ragazzi con gli occhi spalancati e non proferiva parola.

La loro copertura era saltata: li aveva visti usare il keyblade. Non che fosse un problema certo, ma la situazione era incerta, nessuno sapeva cosa dire.

Tranne Anacleto che aveva sempre da ridire su qualcosa, come il thè troppo caldo, i biscotti troppo duri eccetera eccetera...


“Voi due siete cavalieri?”

Coff coff! Aiut...ahahah...non respiro...cof, cof!!”Lea si strozzò con i biscotti, iniziando a ridere.

“Lea insomma!!” Kairi gli battè la mano sulla schiena e gli infilò a forza il suo thè in bocca, più che altro peggiorando la situazione.

“Oh, be...più o meno.” rispose sorridendo mentre teneva fermo il rosso con tutta la sua forza.

“Kairi !Glu glu lasciami!!”

“Non avevo mai visto una donna cavaliere prima d'ora.”

“Oh, ma ce ne sono! Ehm, se non sbaglio le chiamano amazzoni!”

“Che forza!” sospirò sognante Artù. Lea aveva uno strano colorito violaceo e finalmente la castana si ricordò di lasciarlo andare.

“Mi piacerebbe essere un cavaliere! Andare all'avventura, uccidere draghi!”

“E perché no?” ammiccò.

“Perché io sono solo un orfano.” Sembrò perdere tutto il suo entusiasmo.

“E un cavaliere deve avere sangue nobile.”

Kairi gli mise una mano sulla spalla.

“Artù, quello che hai fatto la fuori, quando mi hai salvata dal drago, è stato il gesto più nobile che io abbia mai visto: non da cavaliere, ma da eroe.

“Lo pensi davvero?”

“Certo ragazzo!” Merlino si avvicinò e lo guardò paterno.

“La nobiltà è un valore dell'animo, non è decisa dalle tue ricchezze ma da ciò che hai dentro.”

Il biondo sorrise.

“Detto ciò; Lea, Kairi, avete dimostrato grande coraggio e abilità e una profonda conoscenza degli incantesimi. Non potrei essere più fiero di voi.”

Si guardarono.

“Questo vuol dire...che siamo promossi?”

Il vecchio sorrise con gli occhi.

“A pieni voti.”


“Evviva!! Ce l'abbiamo fatta! Ce l'abbiamo fatta!!” la castana saltellò euforica, aggrappandosi al collo di Lea.

“Ce l'abbiamo fatta!!”

Lui ghignò.


“Ho ricevuto un messaggio da Yen Sid ieri.” Merlino ora era serio. “Dice che quei teppisti, ehm, com'era? L'associazione tredicesimo, la confraternita dei tredici? I tredici organizzatori?”

“L'organizzazione XIII?”

“Oh, si! Proprio quella! Ecco, l'Organizzazione XIII sta tramando qualcosa, e visto che sia Sora che Riku sono in missione, ha bisogno di voi per risolvere la faccenda.”

“Questo vuol dire...che devono andare via?” chiese triste Artù.

Lea si inginocchiò davanti al ragazzo e gli scompigliò i capelli.

“E si, il dovere ci chiama. Ma non ti preoccupare, finchè ci ricorderemo gli uni degli altri, rimarremo amici e saremo sempre legati.”

Kairi annuì.

“Torneremo a trovarti, e per allora farai meglio ad essere diventato un cavaliere provetto!”

“Eh, io?Un cavaliere?”

“Perché non un re?” disse Lea “Io ti ci vedrei.”

Il ragazzo arrossì e farfugliò qualche scusa, dicendo ma no è impossibile e agitando le mani.

Allora ridendo, Lea e Kairi evocarono i keyblade e li puntarono al cielo che si riempì di luce.


“A presto amici, ci rivedremo senzaltro!”


E così scomparvero nel bianco accecante, partendo alla volta del palazzo di Yen Sid.







Angolo dell'autrice


Oh, mio Dioooo! Non posso crederci siamo già al 4 capitolo!! Com'è possibile che io ci metta così tanto tempo a scrivere capitoli così corti!?

Vabbè guarda, lasciamo stare.

Confesso che questo capitolo è stato abbastanza difficile da scrivere, non so se mi è venuto bene...

L'Organizzazione XIII è tornata all'attacco con un nuovo piano, forse, più o meno.

Dal prossimo capitolo compaiono i nostri cari cattivoni e le cose si faranno più complicate, almeno lo saranno per me da scrivere.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia tenuto un po' col fiato sospeso, un po' vi abbia divertito .

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Capitolo 5
*** La prima missione: nel castello della Bestia ***


Saix batté le dita sul manico del suo candido trono come se stesse suonando un pianoforte.

Xehanort li aveva convocati con urgenza dopo che Xigbar aveva fatto rapporto, e ora che erano tutti al loro posto, nessuno si decideva a parlare.

Fece scivolare le iridi dorate su i vari uomini aspettando di essere aggiornato sui fatti.


Sgradevole.


Questo avrebbe pensato, se avesse avuto un cuore ovviamente. E ancora più sgradevole era il fatto che persino Braig era tornato umano, mentre lui era rimasto un nessuno. In un certo senso la cosa gli era utile per raggiungere il suo obbiettivo e conquistare il Kingdom Hearts: essere un nessuno gli permetteva di viaggiare tramite i varchi oscuri, gli dava grandi poteri e forza ed evitava che i sentimenti intralciassero le sue missioni.

Pensato ciò, considerò la questione chiusa e tornò a fissare l'ampia sala.

Odiava aspettare. Aveva la sensazione che l'attesa accentuasse la situazione di limbo in cui si trovava, acuendo il vuoto che aveva dentro. Sentiva inoltre che stavano sprecando tempo prezioso, che avrebbe potuto impiegare in modo decisamente più produttivo.

“Le nostre ipotesi” iniziò finalmente Xenmas, solito a parlare in vece del vecchio “sono state confermate: Kairi è una dei guerrieri del keyblade.”

La notizia non lo stupì particolarmente, Saix si ricordava bene della ragazza.

Nonostante la sua impotenza aveva comunque osato opporsi a lui e gli era scappata per colpa di quella marionetta difettosa di Namine e per quell'idiota di Riku.


Perché devono tutti fare quello che gli pare e perché non se ne stanno al loro posto?!

La notizia non gli sembrò particolarmente importante. La ragazza non sarebbe certo diventata una minaccia, bastava eliminarla per tempo. Doveva esserci dell'altro.

“La vera sorpresa era chi era con lei!Seriamente, non capisco come questo sia possibile!”

Xigbar ghignava come suo solito, ansioso di rivelare ciò che aveva scoperto. Saix notò che lo stava guardando con una certa insistenza e riconobbe nel suo corpo delle reazioni di irritazione.

“Potresti semplicemente dirci chi è questo misterioso personaggio? Non abbiamo tutta la giornata.”

disse atono.

Il ghigno del moro si fece ancora più ampio.


Axel.


Sbattè le palpebre.


“Come prego?”


Axel!Anche se ha affermato di chiamarsi Lea.” ripetè divertito Xigbar.

“Che c'è sei diventato sordo?!”

Saix rimase silenzioso per un po', pensando.

“Cosa ne pensi?” lo interpellò Xenmas.

Lui scosse la testa, come per dire che non c'era niente di cui stupirsi.

“Axel è svanito nel Castello che Non Esiste, dopodiché si è risvegliato insieme agli ex-membri dell'organizzazione a Radiant Garden, come ci ha raccontato lo stesso Xigbar, e si è accorto di aver riacquistato un cuore. Ha ripreso il suo vecchio nome da umano e si è unito agli eroi del keyblade, probabilmente per vendicare Roxas, oppure proprio perché lui è una parte di Sora.

L'abbiamo visto tutti aiutare Re Topolino e Riku a salvarlo.

Quello che ci stai raccontando Xigbar, non è niente di straordinario.”Concluse scocciato. Come osavano sprecare il suo tempo in questo modo, con informazioni inutili e noiose?

L'uomo non si fece intimidire e rise sguaiatamente.

“Una ragionamento impeccabile!” applaudì

Ma vediamo come spieghi questo, Lea non usava le sue solite armi, brandiva un keyblade!

Il suo cuore saltò un battito. O meglio, ebbe l'impressione che il suo cuore avrebbe saltato un battito se ne avesse avuto uno. Il suo corpo stava diventando davvero fastidioso con tutte quelle manifestazioni di false emozioni.

“Questo è impossibile.”

“Oh ma io l'ho visto con i miei occhi! Lo agitava di qua e di la come se non avesse fatto altro in vita sua!”

Xenmas piegò gli angoli della bocca in un'espressione di interesse.

“La cosa mi intriga.”


Invece a me sembra solo un gran fastidio.


“Cos'hai in mente?”

“Il potere del maestro del keyblade di risvegliare i cuori sopiti...Axel è stato a lungo al fianco di Roxas e ha combattuto per Sora, dopodiché tutti i nessuno sconfitti dall'eroe sono tornati umani ma solo lui ha ottenuto un keyblade.”

I suoi occhi dorati brillarono.

“Affascinante.”

“Pensi che lo avesse già intuito quando è morto?” chiese Xigbar incredulo.

“No.” disse aspro Saix “E' solo uno sciocco. Se è vero che già allora dei sentimenti si erano risvegliati in lui avrà agito d'impulso facendosi trascinare da essi.”

“Uhm...” Xehanort avvicinò la mano al mento mentre i suoi occhi luccicavano maligni.

“La faccenda merita un'indagine approfondita.” alzò lo sguardo e si rivolse a tutti i presenti

Ma la priorità rimane sempre la missione , non scordatevi il nostro obbiettivo attuale!”



Furono congedati e Saix stava per tornare alle sue solite mansioni, però fu fermato da Xenmas.

“Ho una missione per te.” esordì, tirando fuori un foglio e porgendoglielo.

Lo prese e iniziò a leggere.

Devi recarti nei mondi elencati in quella lista per cercare nuove fonti.”

Aggrottò la fronte.

“Pensavo che questi luoghi fossero già stati ispezionati.”

Si è così, ma abbiamo registrato dei mutamenti nel comportamento degli heartless. Lo stesso fenomeno avvenuto nella foresta di Camelot.”

“Anche se quella strega si è rivelata un fallimento...”constatò, passando la mano tra i capelli color zaffiro.

“Partirai domani.”

Xenmas non aggiunse altro e se ne andò.

Saix così si diresse verso il suo alloggio, con un fastidioso mal di testa.



*




Kairi e Lea attraversarono il portale che li portò davanti alla dimora dello stregone e dato che non vi era nessuno ad attenderli entrarono e percorsero velocemente la lunga scalinata che li avrebbe portati allo studio.

Nel momento in cui varcarono il portone, Yen Sid stava scrivendo una lettera, che spedì con un incantesimo.

“Maestro Yen Sid, siamo tornati.”

L'anziano non parlò subito e Kairi gliene fu grata, aveva bisogno di riprendere fiato dopo tutte quelle scale.

Il suo cuore martellava impazzito nel petto, non solo per la corsa, ma anche perché sapeva che Yen Sid li aveva chiamati per assegnargli una missione: la sua prima missione.

Si avvicinarono allo stregone che li guardò meditabondo.

“Kairi, Lea, sono felice che siate sani e salvi. Ho saputo di quanto è successo durante il vostro addestramento e sono fiero di voi; avete saputo fronteggiare gli imprevisti e avete sconfitto l'heartless. Vi siete comportati egregiamente.”

I due ragazzi si guardarono sorridendo.

“Purtroppo è troppo presto per festeggiare. Come avrete ormai capito l'Organizzazione XIII ha ripreso a muoversi. Non so ancora con certezza quale sia il loro obbiettivo, ma ho motivo di credere che presto si dirigeranno al palazzo della Bestia.”

Quindi hai un'idea di quale sia il loro scopo!” cantilenò Lea.

“Per favore maestro, ce lo dica, potrebbe esserci d'aiuto!” chiese rispettosamente la castana, pestando un piede al ragazzo per ricordargli delle buone maniere.

“Va bene.” acconsentì ”Sospetto che l'Organizzazione stia cercando nuove forti d'oscurità. Potrebbero voler far sprofondare nelle tenebre i vari mondi, ma qualcosa non quadra...”

Quindi non hai intenzione di spiegarci cosa sta succedendo?” sussurrò Lea.

La questione è molto seria.” la voce di Yen Sid suonò come un rimprovero e il rosso si zittì.

C'è anche la possibilità che Xehanort stia ancora cercando qualcuno da usare come incubatrice per l'oscurità.”

“Piuttosto vago come piano.” commentò il ragazzo, acido.

Kairi ebbe l'impressione che l'amico si stesse comportando in modo troppo irrispettoso e lo guardò storto.

“Lea, lo so che sei molto coinvolto nella faccenda, mi hai già spiegato le tue ragioni e se pensi di riuscire nel tuo intento ti supporterò. Ti chiedo solo di aspettare ancora un po' e di non agire avventatamente.”

La faccia di Lea si rabbuiò improvvisamente e lui si passò una mano tra i capelli.

“Lo so.”mormorò turbato” Lo so...”

La castana guardò confusa prima il maestro e poi il ragazzo.

“Un attimo. Lea, che sta succedendo? Di cosa state parlando?”

Yen Sid guardò il rosso, intendendo che era lui a dover decidere se parlare o meno.

Lui sospirò.

“Oh, bè! Sembra proprio che non possa fare altrimenti.” i suoi smeraldi la fissarono determinati.

“Voglio far tornare Isa umano.”


Impossibile!!Cosa?!!


“Ehm...e chi è Isa?”

“Intende Saix.”

Kairi lo fissò incredula, la bocca spalancata.

La sala fu invasa da un silenzio pesante, la calma prima di una tempesta emotiva che incombeva minacciosa.

Yen Sid li congedò, e una volta che furono in corridoio, la ragazza esplose.

“Bè? Cos'è questa storia?!!”

“Quale storia?”

“Non fare il finto tonto con me! Sai esattamente di cosa sto parlando!”

Disse superandolo e puntandogli il dito al petto.

“Non ne ho un'idea, davvero! Potresti darmi qualche indizio?” cantilenò.

Oh, ecco che lo faceva di nuovo: si nascondeva dietro la sua maschera da giullare!

Adesso che ci pensava lo aveva detto anche quel tizio, Xigbar, nella foresta!

Tu e Saix...eravate amici?”

Lea tentennò come faceva sempre quando la situazione si faceva spinosa.

Kairi sbuffò.

“E va bene! Non sei costretto a parlarmene se non vuoi, ma ricordati che siamo una squadra .”

Girò i tacchi indispettita, dirigendosi verso la sua stanza, ma il rosso la fermò.

“ E' che è...ecco, è una mia faccenda. Non volevo che diventasse un affare di stato.”

Si passò imbarazzato la mano tra i capelli.

“E poi pensavo che non saresti stata d'accordo...”

La ragazza addolcì il tono.

“No è solo che, da come ti ha trattato l'ultima volta, quando ero imprigionata nel castello e hai provato a liberarmi...”

L'episodio era stampato nella sua mente. Era furiosa con Axel perché per colpa sua era finita in mano all'Organizzazione, così quando era venuto a salvarla lo aveva accolto malamente, tirandogli il rancio addosso, poi però lui si era scusato e lei titubante aveva accettato l'aiuto. A quel punto era arrivato Saix, che aveva attaccato il ragazzo con la sua enorme spada. Avevano combattuto con ferocia e ,nonostante l'uomo fosse molto più potente di lui, il rosso era riuscito ad atterrarlo usando un incantesimo di fuoco. Axel non gli aveva dato il colpo di grazia e si era voltato verso di lei, chiedendole se stesse bene, ricordava ancora come la sua espressione di sollievo si era tramutata in una di dolore atroce, quando Saix aveva affondato la lama nel suo fianco , attaccandolo alle sue spalle. Il rosso era scappato attraverso un portale promettendole che sarebbe tornato a prenderla. Invece non era più tornato, e Sora gli aveva raccontato che Axel si era sacrificato per permettergli di raggiungerla.

Non sapeva che rapporto poteva esserci stato tra lui e Saix ma di sicuro non era una cosa normale per un amico cercare di affettare l'altro, attaccandolo vigliaccamente da dietro.

Lea agitò le mani con foga.

“Oh, be...lui adesso è così ma il vero Isa non lo è ! E' tutta colpa di Xenmas che gli ha messo chissà quali idee in testa!”

Mosse il dito in cerchio vicino alla tempia, come per dire che al suo amico mancava qualche rotella e poverino, non era colpa sua.

“Ma davvero è un tipo in gamba, ha solo...qualche difficoltà a contenere la rabbia, diciamo...”

“Ok, ok ho capito, davvero Lea. Basta, ho afferrato il concetto.”

Non si aspettava che si aprisse subito e non ne era rimase molto convinta, ebbe l'impressione che Lea stesse evitando di dirle qualcosa di importante. Fermò il ragazzo agitando velocemente le mani davanti al suo naso.

“Davvero?”

Lui la guardò con due occhi speranzosi.

“Certo! Insomma, abbiamo tutti degli amici che attraversano fasi problematiche, non farmi parlare di Riku e del suo periodo oscuro.

Lea allora si rilassò e si concesse una risata sollevata.

“Grazie Kairi. Sei in gamba.”

La castana sorrise, ammiccando furbescamente con gli occhi.

“Lo so!”

Detto questo gli fece la linguaccia e corse in camera.

Era stata una giornata piena di avvenimenti e aveva bisogno di risposare, anche perché il giorno dopo sarebbero partiti molto presto.

Morfeo però la tradì: più cercava di rilassarsi sdraiata sul suo letto più le sue preoccupazioni venivano a galla.

In momenti come quelli, avrebbe voluto avere Sora al suo fianco; lui sapeva sempre come sollevarle il morale.

Stava per addormentarsi quando un'idea si insinuò silenziosa nella sua mente. Avrebbe potuto scrivergli una lettera !

Si mise a sedere, affondando nel materasso, indecisa.

Non aveva pensato di contattare il ragazzo prima della fine del suo addestramento, le sarebbe piaciuto stupirlo con la nuova Kairi, strabiliante guerriera pronta a difenderlo, e scrivendogli avrebbe infranto quel tacito accordo con se stessa. Inoltre le sembrava un segno di debolezza.

Ancora insicura, Kairi si sedette alla sua scrivania e prese una penna.

Con la piccola schiena china sulla carta, a lume della lampada, la castana scrisse tutti i suoi pensieri, che scorrevano come l'inchiostro fuori dalla sua mente.

Una volta finito fissò la lettera senza rileggerla. Ora che era completata non voleva più spedirla, sentiva che aveva bisogno di tenersela per se.

La chiuse in una busta che fece scivolare nella sua tasca, dopodiché si coricò.



Il mattino dopo lei e Lea erano pronti per partire.

Forniti di pozioni e viveri puntarono i keyblade al cielo, aprendo un portale luminoso di cui varcarono la soglia. Non avevano bisogno di chiudere gli occhi, nonostante la luce fosse abbagliante non li feriva.

Presto Kairi fu attraversata da un freddo pungente che la fece rabbrividire.


Si trovavano in un'enorme sala da letto illuminata da un'ampia finestra,da cui entrava la luce dell'alba.

Dovevano trovarsi nel castello della Bestia e in una delle torri più alte dato che potevano vedere tutta la foresta e gli splendidi giardini innevati.

Le pareti erano arricchite da decorazioni barocche e affreschi raffinati, però avevano un non so che di oscuro nonostante l'ora, come se tutto fosse avvolto da una maledizione.

Al centro della camera vi era un enorme letto a baldacchino arredato da un ricco corredo di coperte e lenzuola ricamate.

Lea, come suo solito, si mise a frugare da tutte le parti, aprendo cassetti e bauli.

“Oh, ma insomma!” sibilò Kairi trascinandolo via” La vuoi smettere!? Non è bello toccare le cose altrui senza permesso!”

Lui alzò teatralmente gli occhi al cielo “Relax! Siamo qui per investigare ed è quello che sto facendo. Tanto qui non c'è nessuno, chi vuoi che si lamenti se do un occhiata in giro?”

Detto questo si avvicinò a un massiccio armadio in legno dipinto con rifiniture dorate per guardarvi all'interno; prima di aprirlo il rosso lo guardò perplesso.

“Che strano...sembra quasi...”appena le sue dita sfiorarono le ante del mobile, queste di spalancarono di botto e l'armadio iniziò a gridare.

“INTRUSI NEL CASTELLO!! INTRUSI NEL CASTELLOOOOO!!”

Il primo impulso di Kairi fu quello di trovare un nascondiglio, ma poi si ricordò che non aveva niente da nascondere e che avrebbe comunque dovuto spiegare il perché della loro presenza, così si avvicinò ignorando gli strilli e mise il suo indice sulla bocca del canterino.

“No, no,no,no,no! Ascoltami, c'è stato un malinteso!! Non siamo intrusi, siamo amici di Sora!”

Finalmente si zittì. La sua forma aveva preso le sembianza di una donna e la castana ebbe l'impressione che il suo viso si accigliasse.

“Oh, voi siete amici di Sora?”

Era stata un bella mossa nominare il ragazzo, la castana si sentì in qualche modo confortata da ciò.

“Si esatto! Io sono Kairi e lui è Lea.” si presentò “Scusaci se ti abbiamo spaventata.”

“Oh non c'è problema. Gli amici di Sora sono sempre i benvenuti! Io sono Madam de la Grande Bouche, ma ditemi cari...come avete fatto a entrare?”

“E' una lunga storia, noi...”

In quel momento il portone della sala sbatté violentemente, facendo tremare il pavimento e un'enorme massa di pelo e zanne entrò impetuosa nella sala, ruggendo iraconda.

“P-padrone!” l'armadio sobbalzò sorpreso “Non è come pensa!Loro sono amici di Sora!”

Quella che doveva essere la famosa Bestia si alzò sulle zampe posteriori,sbarrando l' unica uscita disponibile e sovrastandoli con la sua altezza e zittì la donna con uno sguardo animalesco.

“Sono invasori!! Hanno violato il mio castello e la mia proprietà!” gridò “RINCHIUDETELI!”

“Ma non è giusto!” protestò Kairi allibita “Lasciaci almeno spiegare come stanno le cose!”

Gli occhi dell'animale la puntarono con astio, ma lei non abbassò lo sguardo.

“Piccola impertinente...”


Cosa sta succedendo qui!?”


Una voce femminile tuonò autoritaria.

Veniva da una giovane fanciulla di rara bellezza, alta e flessuosa. Il volto era delicato con le labbra vellutate come i petali di un fiore e con degli occhi da cerbiatta che sprizzavano una grande forza, soprattutto perché in quel momento erano corrucciati con rabbia. Indossava un semplice abito blu, dello stesso colore del nastro in cui erano avvolti i soffici capelli castano scuro.

Capirono subito di trovarsi di fronte a una principessa.

“Belle!” esclamò Kairi.

La sua espressione si addolcì vedendo che si trattava solo di due ragazzi e si avvicinò alla castana con grazia.

“E tu chi sei? E come fai a conoscere il mio nome?”chiese con garbo.

“Sono Kairi, un'amica di Sora. Lui mi ha raccontato spesso di te e della Bestia, e appena ti ho vista ti ho riconosciuta. Lui invece è Lea. Siamo venuti per avvertirvi che siete in pericolo: l'Organizzazione XIII, quegli uomini incappucciati, stanno venendo qui, al vostro castello!”

“Non avete notato nulla di strano ultimamente?” chiese dopo una piccola pausa.

Belle aggrottò la fronte, preoccupata.

“Ultimamente ci sono state un sacco di quelle strane creature, gli heartless, intorno al palazzo. Continuano ad attaccarci, ma non ho visto nessun uomo incappucciato.”

Mentre parlavano, la Bestia continuava a fissare Lea, trovandolo particolarmente sospetto, e lo annusava avanzando. Lo aveva praticamente ancorato al muro, erano così vicini che il rosso poteva sentire il suo fiato sul collo.

“Eeeeeew! Amico, quattro parole: mentine per l'alito!”

“Bestia lascialo stare! Sono amici di Sora, te lo ricordi?!”

“Ricordo, vagamente...” grugnì liberando il ragazzo ma senza perderlo di vista.

“Ma non ricordo di aver mai visto questi qui insieme a lui!”

“Posso provartelo!” Kairi frugò in tasca e ne estrasse il suo portafortuna.

“Il ciondolo di Sora!” esclamò Belle. Il mostro non disse niente, ma la sua espressione le diede modo di capire che l'aveva riconosciuto.

“Veramente...è il mio. L'ho affidato a Sora tanto tempo fa, facendogli promettere di riportarmelo, e così ha fatto.” spiegò con tono trionfante.

“E va bene!” grugnì la Bestia, convinta.


In quel momento un calendabro entrò saltellando nella sala, attirato dal rumore.

“Ospiti?” esclamò con un forte accento francese.

Si avvicinò e con un balzo prese per mano i due giovani.

“Mon ami, ospiti al castello! Bisogna festeggiare! Lasciate che mi presenti: sono Lumière, lieto di servirvi madmoiselle e monsieur!” fece il baciamano a Kairi “ Organizzeremo un banchetto! E' il minimo che possiamo fare, zuppe, arrosti, dessert...dobbiamo prepararci!”

Eccitato e veloce come un fulmine, si catapultò giù dalle scale, dove per poco non finì addosso a un curioso orologio a pendolo, che si stava arrampicando faticosamente sull'ultimo gradino.

“Vieni con me Tockings! Dobbiamo prepararci per stasera! Daremo il più grande banchetto della storia!” proclamò.

“Eh? Cosa? Un banchetto? Di nuovo!!? Fermo Lumière, aspettami!!”

Il buffo orologio fece un paio di inchini al suo padrone, sorridendo teso e mormorando scuse e poi inseguì l'amico giù per la rampa a chiocciola.

Così i due ragazzi rimasero soli con Belle e la Bestia (escludendo Madam de la Grande Bouche).

La creatura continuava a lanciargli occhiatacce, evidentemente per lui erano ospiti indesiderati.

Kairi decise di rompere il silenzio e si avvicinò alla principessa.

“Potresti portarci dove sono comparsi gli heartless l'ultima volta?” chiese “Potremmo incominciare le nostre indagini da lì.”

“Indagini?” gli occhi di Belle brillarono d'eccitazione.” Ma certo! Vi ci porto subito, seguitemi!”

La Bestia le sbarrò la strada.

“Dove pensi di andare?! Tu...tu sei mia prigioniera, non puoi uscire dal castello!”

La castana guardò Lea che in tutta risposta alzò le spalle e un sopracciglio.

La principessa però non sembrava affatto preoccupata dall'opinione della creatura e incrociò le braccia al petto, con cipiglio da guerriera.

“Si da il caso che gli heartless siano comparsi nel tuo giardino, quindi, tecnicamente, non sto uscendo dal castello!” disse saccente.

La risposta lo colse impreparato e guardò disperatamente in giro, come se nascosto da qualche parte nella stanza ci fosse qualche indizio che potesse aiutarlo a trovare un argomento con cui ribattere.

“Ma, uhm...sarai all'aria aperta! Quindi sarai fuori.”

“Ma sarò dentro la tua proprietà.” replicò lei “ E non mi è vietato stare all'aria aperta!”

“Allora ti è vietato da adesso!”

“Ah si?! Allora io...”

“Wowo ragazzi, time out, time out!!” li interruppe Lea “Facciamo così: andiamo tutti e quattro, così la Bestia non starà in pensiero e Belle potrà partecipare all'avventura.”

Kairi, Belle e la Bestia lo guardarono a bocca aperta.

“Bestia...è vero quello che dice? Eri preoccupato per me?”

“Oh, uhm, io...”

Lui grugnì qualcosa alle strette.

“Se sei preoccupato puoi dirmelo in altri modi, non c'è bisogno di chiudermi in una campana di vetro!”sospirò.


Mentre i due sistemavano la faccenda Kairi si avvicinò al rosso, ammiccando.

“Te ne eri accorto anche tu allora?”

Lui sorrise.

“Bestia assomiglia molto a un mio vecchio amico. Si comporta esattamente come lui.”

Si domandò se stesse parlando di Saix, ma non osò chiedere.

Dopo una lunga opera di persuasione finalmente erano riusciti a convincere la creatura ed erano usciti.

Belle aveva prestato ai due ragazzi dei mantelli per coprirsi dal freddo, cosa per cui gli erano stati davvero riconoscenti: si gelava. Kairi non sentiva più il naso e aveva le labbra screpolate. Respirando nuvolette di vapore condensavano e scomparivano in aria.

Il grande giardino era completamente sepolto dalla neve.

D'estate doveva essere uno spettacolo, vi erano roseti ovunque e siepi ben curate sotto i cumuli di bianco.

La ragazza camminava al fianco di Belle, il lungo mantello rosa antico che strisciava, lasciando una pista, e guardava Lea marciare, anzi no, praticamente saltellare, per stare al passo della Bestia. Si divertiva a stuzzicarlo e a...be, mandarlo in bestia.

“Wow, sembra che Lea abbia lo preso in simpatia!” sospirò la castana con un sorriso rassegnato, provava una forte empatia per la povera creatura che ogni due per tre cercava di agguantare il rosso per storcergli il collo, evidentemente la cosa non era reciproca.

Di sicuro il ragazzo lo stava infastidendo oltre ogni limite.

“Oh, non dirlo con quel tono sconsolato.” le sorrise Belle “ Non ho mai visto nessuno trattare Bestia così, nemmeno Sora. Sono sicura che infondo ne sia contento.”

Kairi annuì senza troppa enfasi.”Se lo dici tu?”

A prima vista sembrava che la principessa e Bestia non andassero d'accordo, ma lei vedeva nello sguardo della giovane tutt'altro che odio.

Ridacchiando la castana prese Belle a braccetto, ghignando maliziosa.

“Quindi tu e Bestia...siete fidanzati? Vi siete già baciati?”

La donna batté le palpebre stupita e arrossì lievemente.

“Scusa, come hai detto?”

“Ho detto...”

“Belle!Kairi! E' qui!! Il punto dove sono comparsi gli heartless!”

“Oh, il tuo amico ci sta chiamando! Su Kairi, sbrighiamoci.”

“Ehi, aspetta!Belle!! Non valeee, voglio saperloooo!”


Erano in prossimità di un fitto roveto, appena dentro le sbarre che separavano i giardini dalla foresta. Kairi ispezionò la zona metodicamente, cercando di carpire ogni informazione utile.

Non aveva nevicato quella notte, e le tracce degli heartless erano ancora ben visibili.

Erano tantissime e andavano in tutte le direzioni, poi sparivano semplicemente, come se fossero sbucati fuori dal nulla.Era impossibile capire da dove erano venuti.

Qua e la, vi erano segni di lotta, rami spezzati e le impronte di Bestia.

“Hai affrontato tutti questi heartless da solo?!”si stupì Kairi, guardandolo impressionata.

Lui non sembrò badarle e bofonchiò qualche frase di circostanza.

“Avevano invaso la mia proprietà.” sbottò.

“Hai bisogno di darci un taglio con 'sta storia della proprietà!” Il commento di Lea servì solo a preoccupargli un'occhiataccia.

Solo allora la castana notò che era da un po' di tempo che il rosso era fermo nello stesso punto, fissando il suolo.

“Trovato niente?”

Lui gli indicò un paio di impronte.

“Guarda qui.”

Erano diverse da tutte le altre, erano umane.

“Devono essere di qualcuno dell'Organizzazione. Solo così si spiegano le impronte che compaiono dal nulla: uno di loro deve aver aperto un varco oscuro in questo punto, fatto entrare gli heartless e poi essere tornato nel tunnel.” spiegò.

Un lungo brivido le attraversò la schiena e tutto a un tratto si sentì osservata.

“E perché avrebbe agito in questo modo? Voglio dire, se avesse attaccato lui stesso sarebbe stato più efficace,no?”

“Non saprei...forse stava testando Bestia, oppure stava creando un diversivo per passare inosservato ed entrare nel castello.” Si voltò verso Belle. “C'è qualcosa che quegli uomini hanno già provato a rubare in passato nel palazzo?”

Bestia non gli rispose neanche e corse verso l'interno.

“Si” rispose la principessa “Si, c'è.”

“Pensi che possa essere qui? Dentro il castello?” chiese Kairi.

“Non ne sono sicuro...ma potrebbe.”

E Lea sapeva esattamente che l'unico che poteva orchestrare un simile stratagemma era lui.

Non avevano tempo da perdere.




*





Saix strisciò lungo le pareti scure dei sotterranei, il cappuccio a coprirgli il volto, celandosi nell'oscurità.

Presto sarebbe stata l'ora.






















Angolo dell'autrice



Finalmente il...ehm... il quinto capitolo!!

Yeeeeeee!!

Volevo farlo più lungo, ma se l'avessi fatto non sarei riuscita ad aggiornare in tempo perciò questo è il risultato.

Spero che non sia noioso, ho cercato di incuriosirvi almeno un po'.

Una visita nel mondo della Bella e la Bestia mi sebrava d'obbligo, essendo uscito il film di recente.

L'avete visto? Io si e l'ho trovato davvero ben fatto.

Hanno approfondito i personaggi, mantenuto l'atmosfera del film Disney e l'hanno conciliata con la fiaba originale. Davvero carino! Voi cosa ne pensate? Qual'è stata la vostra parte preferita?

Spero alla prossima settimana!

Grazie per aver letto fin qui!

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Capitolo 6
*** Preludio: la maledizione della rosa incantata ***


Preludio: la maledizione della rosa incantata


Saix aveva subito intuito quanto la rosa incantata fosse importante per la sua missione, bastava osservare come veniva custodita per rendersene conto. Come trarne vantaggio era ancora da vedere.

Si era intrufolato nella sala senza problemi ma non aveva ricavato informazioni particolarmente utili, niente di diverso dai rapporti che aveva letto almeno.

Stava per perlustrare di nuovo il posto quando sentì rumore di passi venire verso la sua direzione.

Fu riconoscente alla sua previdenza per avergli fatto realizzare una mappa di tutti i passaggi segreti del castello.

Svelto si infilò dietro un tendaggio e applicò una lieve pressione su una pietra squadrata. Si aprì un passaggio nella parete e lui vi entrò, chiudendoselo alle spalle. Da quel punto salì una vecchia scalinata che portava ad appena un metro più in alto, su una piattaforma con due buchi per spiare nella sala senza correre il rischio di venire scoperto.

Ora i passi erano molto vicini e poté capire che si trattava della Bestia dalla pesantezza del loro suono.

DOV'E? DOV'E' L'INTRUSO!!?”ringhiò la creatura.

Saix fece una smorfia di disapprovazione. Facendo tutto quel baccano, anche il ladro più scarso sarebbe scappato senza difficoltà.

Camminava avanti e indietro per la sala senza pace, annusando dappertutto.

Si chiese se potesse sentire il suo odore. I nessuno non avevano un proprio essere quindi gli sembrò strano pensare che avrebbero potuto lasciare una qualche traccia del proprio passaggio.

A un certo punto i passi nella sala cessarono e due persone arrivarono dall'esterno spostando con fatica il portone che la Bestia aveva richiuso violentemente.

Dovevano essere un uomo e una donna, però era sicuro che non si trattava di Belle. Si concentrò sull'udito dato che non poteva vederli dalla sua posizione. Il suono dei passi dell'uomo era quasi felino, veramente difficile da percepire, tuttavia gli era stranamente familiare.

Sentì il rumore di cassetti aprirsi. Stavano ispezionando la sala? Non vedevano che la Bestia era li?

Finalmente la ragazza entrò nel suo campo visivo. Assottigliò gli occhi, sorpreso e infastidito.

Era Kairi. Allora era vero che si stava allenando per maneggiare il keyblade. Quindi con lei ci doveva essere...

Che rosa stupenda.”

Adesso non aveva tempo per quello.

Quatto quatto, Saix scese dalla scalinata e si addentrò nei tunnel segreti del castello.

Come avevano fatto a capire quale mondo avrebbero preso di mira così in fretta?

Questo è inaspettato, dovrò accelerare i piani...”

Poi ebbe un'idea: perché non sfruttare la situazione a suo vantaggio?Con il suo nuovo stratagemma si sarebbe liberato di Axel e di Belle e allo stesso tempo avrebbe ottenuto ciò che Xenmas voleva.

Aprì un varco oscuro e lo varcò dirigendosi alla sua prossima tappa.


-


Appena Bestia seppe della possibilità che ci fosse un intruso nel castello era corso verso il portone e l'aveva scardinato con violenza, spaventando a morte i servitori nelle vicinanze con suoi ruggiti.

Lea e Kairi gli furono subito alle costole, correndo più veloce che potevano, tuttavia non riuscirono a stargli dietro e si guardarono intorno incerti nella sala d'ingresso, cercando di capire da che parte si fosse diretto l'amico.

Guarda il pavimento! Ci sono delle tracce di neve e bagnato!”

Seguirono l'acqua sin sopra al primo piano e stavano per imboccare la scalinata che portava all'ala ovest del palazzo quando una voce li chiamò.

Fermi!! Non potete andare da quella parte! E' assolutamente proibito!!”

Tockins li aveva seguiti e tutto trafelato gli si parò davanti con un sorriso tirato.

Vedendolo così agitato Kairi si dispiacque per lui e si inginocchiò parlandogli educatamente.

Ci dispiace signor Tockings, ma dobbiamo andare: ci potrebbe essere un intruso nel castello e dobbiamo aiutare Bestia.”

Si pentì subito di aver parlato dell'intruso perchè il piccolo orologio mancò un colpo e sembrò parecchio allarmato. Non era sua intenzione spaventarlo ma se c'era un pericolo doveva essere informato.

Oh questo al padrone non piacerà per niente...Oh cielo...” Tockings si appoggiò alla ringhiera e prese un fazzolettino bianco per asciugarsi il sudore.

Non si preoccupi.” cercò di rassicurarlo Kairi “Parleremo noi con Bestia. Però abbiamo bisogno che tu e gli altri proteggiate Belle, d'accordo.”

Oh, uhm, si certamente! Potete contare su di me!”

Così saltellò giù dalle scale. Sembrava ancora preoccupato ma aveva il petto gonfio per l'orgoglio del grande incarico che gli era stato affidato.

Sbrighiamoci.” Lea la aiutò a rialzarsi e poi proseguirono verso la misteriosa ala ovest.

Kairi capì subito che quel luogo era diverso dal resto del castello. Mentre le altre sale erano sempre illuminate e mostravano con vanto la ricchezza dei decori barocchi, i corridoi e le stanze ad ovest erano buie e polverose, abbandonate a se stesse. L'atmosfera era molto tetra e i quadri e i tendaggi sulle pareti erano stati squarciati a colpi d'artigli.

Bestiaaa! Bestia sei qui!?” chiamò ma la sua voce risuonò a vuoto echeggiando tra le pareti.

C'era un silenzio surreale che diede a Kairi l'impressione di essere osservata.

Proseguirono in quell'intricato labirinto fino a raggiungere un pesante portone di quercia finemente intagliato. Era chiuso a chiave così la ragazza estrasse il suo keyblade e lo aprì.

Notò che Lea la stava osservando.

C'è qualcosa che non va?”

Lui scosse la testa lentamente. “C'è qualcosa che non va in questo posto. Una volta Roxas me ne ha parlato. Era venuto in missione qui e aveva visto la Bestia e Belle. I rapporti di quella missione parlavano di una rosa maledetta custodita nel castello che avrebbero usato per alimentare l'oscurità nel cuore di Bestia.”

Era la prima volta che Lea le parlava della sua vita all'Organizzazione e fu sorpresa da quella confidenza.

Pensi che anche questa volta l'Organizzazione possa mirare alla rosa?”

No, c'è qualcosa di strano questa volta...”

Bè non lo scopriremo di certo restando qui, dai, aiutami ad aprire questa porta.”

Spinsero con forza e con un forte cigolio furono finalmente dentro.

La sala era molto ampia e si apriva con un balcone semicircolare sui giardini innevati. La porta di vetro lasciava intravedere l'esterno e le tende sottili erano mosse dal tenue e gelido vento invernale, creando curiosi giochi di trasparenza con le vetrate.

Al centro del balcone vi era un piccolo ed elegante tavolo bianco, con sopra una raffinata teca di vetro. Al suo interno fluttuava una rosa perfetta.

La scena era ammaliante e la ragazza era talmente affascinata dal fiore che non sgridò nemmeno Lea per il suo frugare in giro.

Bestia non sembrava trovarsi lì. Ma allora dov'era andato?

Stregata si avvicino al vetro e allungò la mano per sfiorarlo.

Che rosa stupenda.”

ALLONTANATI DA LI!!”

La Bestia, che li osservava nascosta nell'ombra, avvolse la teca nel suo mantello.

Emanava un'aura minacciosa però a Kairi parve al tempo stesso incredibilmente fragile.

All'inizio arretrò intimorita e Lea corse al suo fianco, ma bastò un solo sguardo dell'amico per far si che la curiosità vincesse la paura e così la ragazza si avvicino con cautela e occhi comprensivi.

Scusami, non sapevo che quella rosa fosse così preziosa per te.”lentamente, appoggiò la piccola mano sulla sua schiena, in un gesto che sperava lo rassicurasse.

Lui ringhiò e lei si ritrasse velocemente.

Non la toccherò più, promesso.”

Bestia sbuffò cinica, ma non sembrava volerli attaccare.

Quest'ala del castello è proibita. Chi vi ha fatto entrare?”

Non capisco di cosa stai parlando: siamo arrivati qui seguendo te.” rispose Lea con nonchalance “Non possiamo preoccuparci per un nostro amico?”

Lui sembrò infastidito e si avvicinò al rosso cercando di intimorirlo.

Non mi sembra di avervi mai nominato tali.” soffiò.

Si voltò, dando a entrambi le spalle.

Andatevene! Per stavolta chiuderò un occhio, ma non dovete avvicinarvi mai più a questo luogo!”

Kairi aveva molte altre domande sulla rosa ma sapeva che Bestia non l'avrebbe ascoltata. Lo seguì in silenzio fino al portone accorgendosi solo all'ultimo di non essere seguita dal rosso, che era rimasto pensieroso al centro della sala.

Lea!” lo chiamò “Andiamo! Non è il momento...”

Lui scosse leggermente il capo, aveva lo sguardo assente, si mosse lentamente verso di lei.

Scusa, era solo...una mia impressione.”

Scesero l'imponente scalinata che collegava quella parte del palazzo all'ingresso in completo silenzio, poi la Bestia tornò indietro da sola, ritirandosi nelle sue stanze.

Quando fu abbastanza distante e Kairi fu sicura che non potesse sentirli, si voltò verso l'amico.

Dobbiamo assolutamente indagare su quella rosa.”

Lui annuì.

Secondo i rapporti che ho letto su questi luogo, quella rosa è in qualche modo collegata alla maledizione che affligge gli abitanti del palazzo.”

Vuoi dire che...Bestia e gli altri prima erano umani?”

Era così abituata a oggetti viventi e animali parlanti che quasi non ci aveva fatto caso, ma in effetti non era possibile che un castello fosse abitato solo da stoviglie e da una bestia, anzi, era così enorme che anche se tutta la servitù fosse tornata umana, sarebbe comunque stata inadatta a occuparsi di quel mastodontico palazzo.

Cos'era davvero accaduto in quel posto, e perché erano stati maledetti?

A questo punto potevano solo chiedere alla servitù e possibilmente non a Tockings: lui non gli avrebbe rivelato niente; avrebbero dovuto cercare Lumiére, il simpatico candeliere, che li avrebbe aiutati di sicuro.

Era quasi ora di cena perciò lo avrebbero trovato in cucina intento a preparare da mangiare.

L'idea di mettere qualcosa sotto i denti fece capire a Kairi quanta fame aveva. Non aveva fatto colazione e tra una cosa e l'altra non avevano pranzato. Si chiese se anche Lea si sentisse affamato ma si vergognò a chiederlo.

Sospirò per la stanchezza.

Cavolo, quello si che era un sospiro!” Lea le si avvicinò con fare scherzoso “Che hai? Il mal d'amore?”

Kairi gli lanciò un'occhiata omicida ma non accolse la provocazione, era troppo stanca per litigare.

Sospirò di nuovo e si incamminò in una direzione imprecisata, dato che non sapeva dove fosse la cucina.

Non c'è bisogno di essere così scontrosi!”

Lea stava per seguirla quando una graziosa teiera di porcellana con la sua tazzina balzarono in mezzo alla strada, cogliendolo di sorpresa.

Oh, scusami tanto caro! Andavo di fretta.” vedendo che il rosso era in compagnia della ragazza poi sembrò riconoscerli “Oh, voi dovete essere i nostri nuovi ospiti! Gli amici del caro Sora!! Finalmente ho il piacere di incontrarvi, sono Mrs. Bric, e la tazzina quaggiù è il mio piccolo Chicco.”

Mamma! Non sono piccolo!” protestò questo.

Kairi rise e si inginocchiò di fianco alla teiera.

Molto piacere, io sono Kairi, e lo spilungone laggiù è Lea.”

Got it memorized?” concluse lui, facendo un scherzoso inchino.

Siamo qui per occuparci dei mostri che sono comparsi vicino al castello.”

Oh! Quei mostri spaventosi? Grazie miei cari, a nome di tutti gli abitanti del castello, non so come sdebitarmi!”

Oh non si preoccupi, è il nostro dovere!” si affrettò a rispondere la castana, lo spirito materno di Ms. Bric la rendeva davvero irresistibile e si sentiva già come se la conoscesse da sempre.

Be, non vogliamo certo venire pagati ma non ci dispiacerebbe un po' d'aiuto, informazioni per la precisione.” aggiunse il rosso.

Oh!Ma certo! Solo che adesso non ho tempo per chiacchierare con voi temo, ho una cena da preparare. Ma se volete potete venire in cucina con me, lì potrò dirvi ciò che volete sapere.”

Kairi non riusciva a credere che avessero avuto tanta fortuna! Seguì la signora con ottimismo e rinnovata energia, tenendo il piccolo Chicco tra le mani e chiacchierando.

Quando arrivarono in cucina i preparativi erano già iniziati, pentole e padelle cozzavano le une con le altre, i fornelli si accendevano alzando grandi fiammate, i forni si aprivano e chiudevano di continuò per cucinare una pietanza dopo l'altra e il vapore ed il fumo si mischiavano con un profumino delizioso che fece venire ai due ragazzi l'acquolina in bocca.

Lumìere, che dava le direttive da un tavolo al centro della sala, si voltò appena sentì le porte richiudersi alle loro spalle.

Mon ami! Siete venuti ad aiutarci con la cena?” li salutò agitando le candele.

Solo allora si accorsero che anche Belle era lì, vicino al candeliere.

Kairi, Lea! State bene? Cosa è successo nell'ala ovest? Ho provato a parlare con Besta, ma mi ha cacciata!” chiese accorata correndogli incontro.

La castana sorrise rassicurante e le prese le mani.

Era tutto a posto, non abbiamo trovato l'intruso ma non mancava niente dalla sala.”

Menomale!”

Se qualcuno si nasconde nel castello lo troveremo, e poi lo rispediremo da dove è venuto!”

Kairi aveva una faccia molto combattiva e determinata e Belle scoppiò a ridere. Era incredibile come una ragazza così giovane ed esile potesse ostentare tanta forza.

Ehi, vacci piano tigre!” l'apostrofò Lea, ghignando mentre le scompigliava i capelli “Spaventerai i nostri amici!”

Be qualcuno di noi dovrà pur intimorire i nostri nemici! E visto che tu non riesci...”

A quel punto scoppiarono tutti a ridere finché Lumìere non battè le mani e richiamò a se l'attenzione.

I preparativi sono finalmente conclusi! Cari ospiti, accomodatevi mentre provvediamo a un'ultima cosa! Infatti...cos'è una cena senza un po' di musica!”

Lumiere salì sul tavolo della sala da pranzo e improvvisamente le luci si spensero come su un palcoscenico, poi un fascio luminoso cadde sul candelabro.


Monsieur e madmoiselle, è con il più grande onore

e grandissimo piacere che vi diamo il benvenuto!

E ora vi invitiamo a rilassarvi, a mettervi comodi,

mentre la sala da pranzo con orgoglio presenta....la cena!



Stia con noi
qui con noi
si rilassi d'ora in poi
leghi al collo il tovagliolo poi faremo tutto noi
soupe du journe, antipasti
noi viviamo per servir
provi il pollo, è stupendo
non mi crede?
Chieda al piatto!!
vive l'amour!!
vive la dance!!
dopotutto miss
,
c'est la France!!
è una cena qui da noi c'est fantastique!!
Lei prenda il menù
gli dia uno sguardo su
poi stia con noi
sì con noi
qui con noi
Che ragù
che soufflé
torte e caramel flambé

Preparati e serviti come un grande cabaret
lei è sola, impaurita,
ma la tavola è imbandita
via la noia e la tristezza
viva la spensieratezza!!
Le magie e i misteri
degli amici candelieri

Che raffinatezza, grazia e perfezion

In alto i calici,
facciamo un brindisi
e stia con noi
poi vedrà
soddisfatta se ne andrà
stia con noi
sì con noi
qui con noi

Saltano i nervi
anche al servo, se non servi
perché qui non c'è nessuno da servir...
ah, i bei vecchi tempi di una volta
era tutto un grande scintillar
quanti anni passati
noi ci siamo arrugginiti
senza dimostrar la nostra abilità
tutto il giorno a zonzo nel castello
grassi, flosci e pigri,
ma con lei noi siamo tigri!!

Oh mio Dio, che farei?
dalla gioia urlerei!!
ora il vino è già versato
e il tovagliolo è accanto a lei
col dessert vorrà il tè
sì, mia cara, anche per me
se le tazze sono pronte bollirò in un istante
frizzerò
scotterò
ma è una macchia quella o no!?
lava là
che gran figura si farà
abbiamo un po' da far
lo devi zuccherar
ma stia con noi

Sì con noi

Qui con noi

Stia con noi
stia con noi
qui con noi
serviremo solo lei
son dieci anni che nessuno viene qui, che ossession!!
ma vedrà
come qua
tutto splendido sarà
con le luci un po' attenuate
serviremo le portate...

Fino a che
dopo un po'
lei dirà: "Sto scoppiando!"
ed allora canteremo con amor
per farla riposar
è ora d'iniziar
mangi con noi
sì con noi
stia con noi
stia qui con noi!!


E in un tripudio di champagne e posate Lumìere e i suoi amici servirono pietanze prelibate accompagnate da bevande fresche e dolci e infine, il dessert con un buon thé.

Kairi si buttò sul cibo. Era affamata e non le importava se Lea la prendeva in giro, inoltre c'erano un sacco di piatti che non conosceva e voleva assaggiare tutto!

Belle rideva e mangiava con gusto seduta al suo fianco.

Ma è sempre così qui da voi?” chiese il rosso, il bicchiere in mano rimirando lo champagne che gli era stato offerto, ponderando se berlo o meno.

Oh, no! Solo quando si festeggia e quando ci sono ospiti.” spiegò la principessa.

L'ultima volta che abbiamo festeggiato così è stato in occasione del ballo, ma siamo stati interrotti e non abbiamo avuto l'occasione di terminare la festa.”

Perché? Cosa ve l'ha impedito?”

Kairi ingoiò l'ultimo boccone e poi guardò la castana che aveva gli occhi un po' preoccupati.

Sono stati quegli uomini nei mantelli neri. L'organizzazione XIII. Poi però Sora ci ha salvati.”

sorrise di nuovo.

Non sai quanto gli sia grata.”

Sentendo parlare così del ragazzo sentì il cuore scaldarsi e non riuscì a trattenere il suo orgoglio.

E' proprio da Sora, mettere gli altri prima di se stesso.”

In quel momento Lea si alzò lentamente.

Oh bè! Grazie per la cena, tutto ottimo davvero!” sbadigliò stiracchiandosi.

Credo che andrò a dormire...notte.”

Come, di già?”

Sicuro di sentirti bene?” chiese Belle”Non hai mangiato molto...se vuoi posso accompagnarti.”

Naaaa, sto bene. Piuttosto Belle, c'è una cosa che devo chiederti. Sai se esiste una mappa dei passaggi segreti del castello? Mi piacerebbe ispezionarli.”

Lei parve pensierosa per un attimo, poi parlò.

Non so se esista una mappa del genere, ma se esiste si trova sicuramente nella biblioteca. Vieni con me, te la mostro.”

Così Lea e Belle uscirono dalla cucina insieme, mentre Kairi osservava dubbiosa il compagno.

Gli era sembrato parecchio sovrappensiero ultimamente e la cosa la insospettiva un po'. Poi anche durante la cena mangiava in modo strano, eppure era tutto delizioso!

Certo, quelle complicate erano le donne, ma se pensava a Lea e a Riku...

Uomini! Bravo chi li capisce!”

Ms. Bric ridacchiò.

Oh, cara! E sei ancora giovane, aspetta di avere la mia età!”

La castana sorrise, poi si ricordò del racconto dell'amica.

Ma esattamente, come si sarebbe dovuto svolgere questo ballo?”

Oh, era tutto magnifico! Avevamo preparato gli abiti più belli e i piatti più raffinati! Volevamo creare una serata solo per Belle e il padrone. Se la serata fosse andata a buon fine e Belle gli avesse confessato il suo amore, allora il sortilegio si sarebbe spezzato!”

Quindi il sortilegio sarà spezzato quando Belle si innamorerà di Bestia? Ma cosa c'entra la rosa dell'ala Ovest?”

Ms. Bric sobbalzò leggermente, stupita che lei sapesse della rosa.

Il padrone ricevette quella rosa incantata dalla maga che lo maledisse. Quando tutti i petali appassiranno, la maledizione non potrà più essere cancellata, e noi perderemo la nostra umanità.”

Chicco si avvicinò tristemente alla madre, cercando conforto.

E il padrone rimarrà una bestia persempre.”

Ma è terribile!”

Kairi prese per il manico la tazzina e la teiera, solo con indice e pollice, come a tenerli per mano.

Mi dispiace, non lo sapevo. Grazie per avermi raccontato la vostra storia, dev'essere stata dura.”

Ms. Bric sorrise.

Non è che potremmo averne un altro? Di ballo, intendo. Questa volta ci saremo io e Lea a impedire che l'Organizzazione lo rovini.”

Cara...ma sei sicura?”

Mise la mano sul bicipite, piegando il braccio.

Potrei non darlo a vedere, ma sono parecchio forte, sai? Con noi non avrete nulla da temere!”


_


Era una notte senza stelle in un piccolo villaggio al limitare del bosco e tutte le case erano buie e addormentate, solo nel pub le candele illuminavano gli unici due abitanti ancora svegli.

Due figuri comicamente loschi, seduti nella penombra con due calici di birra in mano.

Ho un piano Le Tonte, e a quel punto Belle non potrà dirmi di no! Dovrà sposarmi!”

Incredibile Gaston! Sei proprio insuperabile, bello forte e intelligente, c'è qualcosa che quest'uomo non può fare!?”

I due sghignazzarono per un po', poi ricominciarono con un tono più basso.

Farò mettere il padre in un manicomio, e se Belle vorrà tirarlo fuori dovrà fare come le dico. Nessuno la aiuterà, suo padre è matto come un cavallo! Vaneggia di Bestie e castelli incantati, assurdo! Poi quando gli riporterò la figlia, lui cadrà ai miei piedi e mi implorerà di sposarla!”

Alzarono i calici brindando al loro piano, certi di non essere stati sentiti da nessuno.

Pensi che ottenere la sua mano con la forza la farà tua?”

I due sobbalzarono. L'uomo più piccolo e grasso, Le Tonte, emise un gridolino e si nascose dietro al più imponente, Gaston.

Chi va la!?” chiese questo “Fatti vedere, spia!”

Allora Saix emerse dall'oscurità , il cappuccio calato sul volto e gli stivali che facevano scricchiolare minacciosamente il legno marcio del pavimento.

Non sottovalutare un cuore di pura luce...se lo desideri non basterà un mero matrimonio.”

Anche se dalla stupida faccia confusa dell'uomo poteva capire che non aveva afferrato tutto ciò che aveva detto , sembrò aver catturato il suo interesse.

Fai ciò che ti dirò, e la farò tua...”

Lui sbuffò.

E come!?Se nemmeno io posso riuscirci!”

Che fastidio, uomo di poca fede.

Con un sospirò tese la mano verso Le Tonte che venne avvolto da un turbine di heartless e iniziò a strillare come una bestia al macello. Saix fermò i mostri.

Confido che troverai questa dimostrazione...soddisfacente. Io ho il potere di manipolare il cuore della gente, anche il tuo, se decidessi di non obbedirmi.”

Continua.”

I racconti di quell'uomo sono veri. Nella foresta vi è un castello incantato, dimora di una bestia spaventosa. Belle è sua prigioniera, e lo stesso vale per il suo cuore.”

Impossibile! Nessuno amerebbe mai una bestia!”

Non interrompermi.” sibilò “L'unico modo per far si che lei dimentichi quel mostro è farlo eliminare a lei stessa. Ricatta la vita del padre per la rosa della Bestia. Una volta distrutta, la maledizione non potrà più essere annullata. Vieta alla donna di parlare del ricatto, il mostro deve credere nel suo tradimento, solo allora il suo cuore cadrà nell'oblio e nella disperazione.”

Aprì il varco oscuro.

Fai come ti ho detto, se sbagli pagherai con la vita.”

Poi sparì nelle tenebre, pronto a proseguire con il suo piano. La testa gli pulsava violentemente e grugnì per il dolore. Avrebbe voluto riposarsi nel suo nascondiglio nel castello, ma non poteva ancora farlo.


Però prima doveva occuparsi di lui.









Angolo dell'autrice


Saaaaaalve!!

Quanto tempo! Mi scuso tantissimo per non aver aggiornato ma sono stata occupatissima tra scuola e cose varie, e non avevo né il tempo, né l'energia, né l'ispirazione per scrivere.

Volevo concludere in questo capitolo le vicende della Bella e la Bestia ma non sono riuscita, diventata troppo lungo e incasinato e mi saliva l'ansia perché è da un sacco che non pubblico (scusate ancora).

Vi avviso che anche questo mese i miei aggiornamenti non saranno proprio frequenti e nemmeno il mese prossimo perché sarò via, in vacanza studio. Ma niente paura! Mi sono già preparata un quaderno dove scrivere tutto, così dopo dovrò solo ricopiare al computer!

Saix ha un piano malefico che toglierà a Bestia ogni speranza, non lo ha svelato tutto quindi aspettate di scoprire cosa ha in mente per dopo.

Poi io Saix me lo immagino con l'emicrania cronica (date un oki a quest'uomo) ma anche il suo mal di testa ha un perché, vedrete...vedrete...

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Capitolo 7
*** Degenerazione: prigionieri e fuggitivi ***


Degenerazione: prigionieri e fuggitivi




Per aver organizzato tutto in un paio d'ore, Kairi si riteneva molto soddisfatta del suo lavoro.

Un ballo era quello che ci voleva per dare a Belle e Bestia il loro lieto fine, inoltre una volta spezzato il sortilegio l'Organizzazione non avrebbe più avuto alcun motivo per importunare i suoi amici. Orgogliosa di aver trovato una soluzione pacifica al problema aveva preparato tutto il necessario con Lumìere e Ms. Bric. Lei aveva usato gli incantesimi di Merlino per decorare e pulire la sala da ballo, Lumìere si era occupato della musica, a Mrs. Bric invece spettò compito di preparare Bestia insieme a Tockings, infine avevano lasciato Belle nelle abili man...ehm ante di Madam della Grand Bouche.

Avevano lavorato al punto di consumarsi fino all'osso, ma ne era valsa la pena! La sala brillava e profumava, il cielo era pieno di stelle e c'era la luna piena, uno scenario da favola!

Poi, non per vantarsi, aveva decorato la sala in modo da renderla romanticissima.

Sorrise.

“Kairi, tesoro! Finalmente ti ho trovata!”

Mrs. Bric saltellava velocemente verso di lei, seguita da un carrello per il trasporto dei piatti, tuttavia invece di piattini e tazzine, sopra di esso vi era un abito da sera rosa antico.

“Oh, mi stavate cercando?”chiese sorpresa “ I preparativi nella sala sono finiti se è questo che volevate sapere...ma quello è l'abito per Belle? Perché mi dispiace dirvelo Mrs. Bric...ma è troppo piccolo. Belle è molto più alta di così...”

Ma cosa dici sciocchina!” rise la teiera “Questo abito è per te!”

Kairi fece due passi indietro per la sorpresa, spalancando gli occhi e portandosi le mani al cuore.

“Cosa? Per me?”

Lo guardò con più attenzione.

L'abito era bellissimo, sobrio ed elegante, con la gonna che si apriva come un fiore e il corpetto con la scollatura a cuore.

“Oh, è bellissimo Mrs. Bric, ma non posso accettare: questa dovrebbe essere la serata speciale di Belle e Bestia, non posso intromettermi così!”

“Ma tesoro, senza di te tutto questo non sarebbe stato possibile, questa è anche la tua serata!” replicò dolcemente la signora.

“Ti prego, Madam de la Grand Bouche ci rimarrà malissimo se non lo indossi: l'ha fatto apposta per te.”

La castana sospirò, ma infondo era lusingata.

“Grazie Mrs Bric.”

“Sono io a ringraziare te mia cara. A proposito, hai visto Lea? Avevo fatto preparare un abito da sera anche per lui, ma non lo trovo da nessuna parte!”

Un pulsante di allarme di accese nella testa di Kairi.

“Non era in biblioteca? Credevo che fosse li a cercare una mappa dei...”

E se Lea avesse già trovato la mappa? Non è che stava esplorando da solo i passaggi segreti del castello? Se le cose stavano così sarebbe stato impossibile da rintracciare!

“Temo che non sarà così semplice trovarlo.” constatò la castana mentre si cambiava, tanto nella sala c'erano solo lei e la simpatica teiera, una volta pronta fece un paio di giravolte, osservando la gonna gonfiarsi.

Vorrei che Sora fosse qui...

Il suo sguardo dovette perdersi nel vuoto perché Mrs. Bric le chiese piano:

“Tutto bene cara?”

“Oh, si si!” disse Kairi una volta ritornata dal suo stato di trance.

“Uhm...Mrs. Bric? Pensa che...in futuro...potrei tornare a farvi visita e partecipare a un altro ballo?”

“Ma certo cara! Tu e i tuoi amici siete e sarete sempre i benvenuti, anche se il padrone potrebbe dire il contrario, in realtà deve essere contento di avervi conosciuto. Ma come mai me lo chiedi?”

La ragazza avrebbe voluto nascondere il rossore delle sue guance tra le pieghe della gonna, invece si limitò a sussurrare: “Vorrei ballare...con Sora quando tutto questo sarà finito.”

Mrs. Bric sorrise e sembrò voler dire qualcosa, ma non appena aprì bocca le porte della sala si spalancarono ed entrarono Belle e la Bestia, tenendosi dolcemente mano nella zampa mentre la musica li accompagnava.

Vide che Tockings e Lumìere facevano segni di incoraggiamento verso il padrone, mentre Ms. Bric cantava una dolce melodia.

Belle guardava Bestia con occhi pieni d'amore mentre volteggiava tra le sue braccia e l'uomo l'osservava rapito con un'espressione felice sul volto.


E' una storia sai,

vera più che mai.

Solo amici e poi,

uno dice un noi:

tutto cambia già.


E' una realtà

che spaventa un po'

una poesia

piena di perché,

e di verità.


Ti sorprenderà

come il sole ad est

quando sale su

e spalanca il blu

dell'immensità.


Stessa melodia

nuova armonia.

Semplice magia

che ti cambierà,

ti riscalderà.


Quando sembra che

non succeda più

ti riporta via

come la marea

la felicità.


Ti riporta via,

come la marea,

la felicità...



Tra le luci dorate del salone, Bestia porse la sua mano a Belle, portandola in balcone.

I presenti li seguirono con gli occhi, ammiccando e ridacchiando felici, poi lasciarono ai due un po' di privacy.


-


Lea non era mai stato un grande appassionato della lettura. Sin da quando lui e Isa erano piccoli, lui era quello per i giochi all'aperto ; era Isa il topo di biblioteca.

Non che odiasse leggere, era un tipo curioso di per sé quindi ogni volta che si fissava con un qualcosa comprava qualche libro sull'argomento. Anche i romanzi d'avventura erano interessanti, ma non si sarebbe definito un fanatico. Nonostante questo, una volta messo piede nella meravigliosa biblioteca del palazzo rimase a bocca aperta. Gli scaffali di legno pregiato arrivavano quasi al soffitto, decorato da affreschi. Vi era un'enorme finestra che illuminava la sala, e vi era addirittura un secondo piano, anch'esso ricolmo di libri, che si affacciava come un balcone sul primo, a cui era collegato da due scalinate semicircolari.

Era tutto talmente fuori misura che temette di essersi rimpicciolito e si chiese se tra gli ingredienti della cena ci fossero quegli strani funghi che Roxas aveva mangiato nel Paese delle Meraviglie.

“Wow.” fu tutto quello che riuscì a dire, poi si riprese e si voltò verso Belle, che lo osservava compiaciuta.

“Sei sicura che posso restare? Bestia non darà di matto quando lo saprà?”

“Non ti preoccupare, questo posto è mio, me lo ha regalato lui.”

Alzò i sopraccigli. Un regalo decisamente insolito e decisamente costoso.

“Penso che la sezione dedicata a questo castello sia nel secondo scaffale a destra, per prendere i libri più in alto ci sono delle scale. Vuoi che rimanga a darti una mano?”

Per quanto la quantità di libri in cui cercare fosse deprimente non gli piaceva l'idea di qualcuno che si intrometteva nelle sue indagini.

“No, posso gestire la situazione. Grazie, Belle.”

Lei sembrò un po' dubbiosa, ma poi lo lasciò solo, facendosi promettere di chiamarla se avesse avuto bisogno di qualcosa.

Il rosso così iniziò la sua ricerca, pensando a cosa avrebbe dato Ienzo per stare al posto suo tra tutti quei libri.

Quando arrivò difronte allo scaffale giusto si lasciò sfuggire un sospiro sconsolato. Ci saranno stati duemila libri e anche di più la sopra !

“Perché rimango sempre incastrato con i lavori sporchi?”

Decise di partire dall'alto, così si arrampicò su un alta scala a sinistra e iniziò a passare in rassegna i titoli dei libri.

Storia della fondazione del castello” “Utilizzo dei Materiali” “Resoconto delle spese di cantiere”

Vita morte e miracoli degli artisti ingaggiati”...

Tutto sembrava assurdamente noioso e a Lea venne un gran sonno, però strinse i denti e continuò la ricerca.

Non era sicuro di quanto tempo fosse passato ma gli sembrava di essere lì dentro da un eternità e non aveva ancora trovato niente di utile.

Decise di fare una pausa, lesse con attenzione il titolo del libro a cui era arrivato e si impresse bene nella memoria la scansia in cui si trovava, poi lasciò le mani scivolare lungo i manici della scala finché non atterrò sul pavimento con un netto tacchettio dei suoi stivali.

Avrebbe scommesso tutti i suoi averi sul fatto che nessuno toccava quei libri da decadi, e nessuno lo avrebbe mai fatto fino alla notte dei tempi! Erano così noiosi! Solo guardare le loro superfici impolverate lo faceva sbadigliare. Poi i suoi occhi si spalancarono, tutti i libri che aveva visto fin'ora erano impolverati.

Tutti tranne uno.

Lea si avvicinò per guardarlo meglio. Il libro aveva la copertina blu con rifiniture dorate e sembrava più antico degli altri nel suo ripiano, stranamente non vi era alcun titolo scritto sul lato.

Si chiese chi poteva averlo letto di recente. Belle forse? Ma da come gli aveva parlato non gli era sembrato che avesse già letto i libri di quella sezione. Bestia? Di sicuro non sembrava il tipo, ma la biblioteca prima era sua...

Incuriosito, estrasse il libro dallo scaffale per leggerne il titolo.

Click

Appena ebbe spostato il libro sentì un forte rumore di pietra che si spostava alle sue spalle. Quando si girò nel pavimento si era aperto un passaggio, rivelando una ripida scalinata a chiocciola.

Incredulo ed esultante allo stesso tempo, il rosso si affacciò sulla botola, cercando di scorgere il fondo del passaggio, tuttavia questo era così profondo che non ci riuscì.

“Bingo!”

Evocò una piccola fiamma nella sua mano e iniziò a scendere gli scalini di pietra.

Si ricordò che avrebbe dovuto chiamare anche Kairi : se avesse incontrato qualcuno dell'Organizzazione sarebbe stato meglio essere in due. Però quello stesso pensiero aveva anche l'effetto di trattenerlo.

Sarebbe stato imbarazzante affrontare Isa con Kairi, preferiva parlargli da solo, sempre ammesso che si trattasse di lui e non di qualche heartless .

Dopo un quarto d'ora di discesa circa si trovò in una cupa galleria con tre tunnel.

Faceva incredibilmente freddo la sotto, forse uno dei tunnel era connesso con l'esterno.

Si mise difronte all'entrata di destra, ma non c'era traccia di vento, lo stesso per quella al centro, così decise che avrebbe iniziato con quella di sinistra.

Stava per incamminarsi quando sentì un suono sordo rimbombare nel sotterraneo.

Sembrava venire dalla parte opposta.

Per lui fu come un richiamo irresistibile, così cambiò strada ed entrò nel tunnel a destra.

Il pavimento era coperto da un sottile strato d'acqua, tuttavia Lea cercò di tenere un passo più furtivo possibile. Tutti i suoi sensi gli strillavano che era in trappola e questo faceva si che l'adrenalina gli pulsasse con forza nel sangue. Forse era un pazzo dopotutto.

Aveva appena percorso i primi cento metri nel tunnel quando iniziarono a comparire i primi heartless. Evocò il suo keyblade e ghignò soddisfatto. Ormai anche l'istinto di usare i chakrarms era svanito. Non gli ci volle molto per sconfiggere il primo gruppo, ma continuando ad avanzare c'erano sempre più mostri ed erano sempre più forti. Non era un buon segno. Il suo corpo iniziava ad accusare stanchezza e i suoi sensi si fecero meno attenti. Forse era meglio tornare indietro e tornare dopo essersi preparato meglio.

Sgranò gli occhi.

Gli era sembrato di scorgere il lembo di un mantello nero!

E' qui!

Strinse la presa sull'arma e inspirò.

Gli venne in mente la faccia imbronciata di Kairi, che gli ricordava che erano una squadra.

Lasciò che l'immagine scorresse via insieme a tutte le altre per lasciare libera la mente.

Scusa Kairi, ma questa è una faccenda che devo risolvere da solo.



-


Kairi iniziava a preoccuparsi.

Lea era sparito nel nulla, senza dirle niente, lasciandola da sola senza un compito preciso e senza spiegarle cosa stava cercando esattamente.

Presa com'era dall ballo non ci aveva pensato, ma adesso che Bestia e Belle erano spariti chissà dove, dirigendosi con sua grande sorpresa proprio nell'ala Ovest, non aveva più niente che la distraesse e una spiacevole sensazione aveva incominciato ad avvinghiarle il petto: quella di essere lasciata indietro.

Si sedette per terra sconsolata.

Chicco si era addormentato sulla sua gonna e le sembrava scortese lasciare gli altri da soli per andare a cercare il rosso.

Sospirò.

Lumìere stava dispensando consigli d'amore con la convinzione di una sorta di guru onnipotente mentre Ms. Bric commentava, sollevata che il figlio fosse addormentato e non potesse ascoltare i discorsi del candelabro. Tockings sembrava essere finalmente rilassato ed era talmente di buon umore da non rimproverare nemmeno Lumìere.

Kairi sapeva che i suoi amici si erano accorti del suo malumore e stavano cercando di sollevarle il morale chiacchierando del più e del meno, probabilmente assumendo che avesse nostalgia di casa.

Tutte le loro parole però venivano ignorate dalla castana che rimuginava su come avrebbe potuto vendicarsi del compagno una volta ritrovatolo. Avrebbe potuto rubargli il gel per capelli come inizio. Si l'avrebbe fatto senz'altro, eccome se lo faceva!

Le gambe iniziavano a formicolarle e volle alzarsi.

Delicatamente prese la tazzina e la appoggiò vicino alla madre, forse guardare il panorama l'avrebbe aiutata a frenare i suoi istinti omicidi.

Il cielo stellato ora era oscurato da fitte nubi temporalesche e il vento ululava scontrandosi contro le torri del palazzo.

“Sta per arrivare una tempesta...”

Si chiese se le tempeste qui erano forti come su Destiny Island.

Quando Kairi abbassò lo sguardo per osservare il bosco, si accorse che una figura cavalcava tra gli alberi spogli, un mantello grigio che ondeggiava nel vento rivelando un abito dorato.

“Belle!?”


-


A Lea sembrava di essere precipitato in uno di quei sogni terribili dove corri cercando di raggiungere qualcosa e non appena stai per afferrarlo...bam! Ti svegli in un bagno di sudore.

Aveva rinunciato alla furtività da un bel po' e ora correva a perdifiato, inseguendo l'ombra nel cappotto nero.

Svolta a destra, poi a sinistra, poi di nuovo a destra; il tunnel si diramava sotto il castello come i cunicoli di un formicaio e ormai il rosso aveva completamente perso il senso dell'orientamento, senza contare che aveva fatto svanire il suo keyblade per correre senza impicci. Ora non poteva più tornare indietro.

La stoffa nera era sempre più vicina, c'era quasi, un'ultima svolta a sinistra e l'avrebbe raggiunto!

Puntò i piedi e frenò bruscamente.

Un vicolo cieco.

Si guardò intorno annaspando per aria.

Non c'era nessuno. Ma non era possibile, era sicuro di averlo visto girare a sinistra!

“Non abbassare la guardia.”

Lea si girò solo per trovarsi una gigantesca claymore puntata alla gola.

Alzò le mani in segno di resa, un sorriso amaro sul volto.

“Mi hai beccato.”

L'uomo che aveva di fronte era immobile come una statua, anche la sua espressione era marmorea.

Aveva occhi dorati e capelli color lapislazzulo ma il suo tratto più distintivo era una grande cicatrice a forma di x che gli attraversava il volto.

L'unico saluto che gli rivolse fu strizzare gli occhi e corrucciare la fronte, come se la sua vista bastasse a procurargli un'emicrania.

“Dunque è vero. Sei passato dalla loro parte adesso.”

Il petto iniziava a fargli male, delle fitte lo pugnalavano al cuore. Lo nascose con nonchalance.

“E' già, vuoi unirti a noi?”

“Non essere sciocco.” sibilò l'altro.

“E io che speravo dicessi di si...magari fosse così semplice!” la sua voce lasciava trasparire la sua delusione più di quanto avesse voluto, ma se aveva imparato una cosa in quegli anni era che l'orgoglio non l'avrebbe portato da nessuna parte e quella era un'occasione che non poteva perdere.

“Isa...”

Le pupille dorate di quello che un tempo era stato il suo migliore amico fremettero di rabbia.

Tuttavia quella traccia di emozione svanì in un istante.

“Isa non esiste più.” avvicinò la claymore al suo collo “ E' morto molto tempo fa.”

“Ah si? E chi te l'ha detto? Xenmas? O forse è stato Xehanort in persona? Sono tutte balle, ti stanno solo usando!” esplose.

L'uomo davanti a lui lo guardò con disprezzo.

“Quanto puoi essere ingenuo...sono io che sto usando loro.”

Il rosso si lasciò sfuggire un riso ironico.

“E con quale scopo di grazia? Riottenere il tuo cuore? Perché ti dirò, tutti noi l'abbiamo già recuperato, e con tutti noi intendo anche te! Xehanort ti sta solo raccontando un mucchio di balle per tenerti dalla loro parte.”

Isa sembrò pensare a ciò che aveva appena detto. Dopo una breve riflessione fece sparire la sua arma.

“Ciò che dici non ha alcun senso. Ad ogni modo, ho smesso di rincorrere il mio cuore, non ho bisogno di un tale impiccio.”

Quelle parole lo colpirono come una lama nel petto.

“Cosa vuoi dire?”

Isa passò una mano tra i suoi capelli per sistemarli prima di rimettersi il cappuccio.

“Un cuore non è altro che un inutile fardello. Guardandoti ne ho avuto la conferma.” Saix allungò una mano guantata alla sua sinistra, aprì un Corridoio d'Oscurità e iniziò a sparirvi all'interno.

“Sei diventato un debole.”

“Isa, ASPETTA!”

Senza pensare, Lea si tuffò nel corridoio per inseguirlo, facendosi inghiottire dall'oscurità.



-



Kairi rientrò nella sala da ballo di corsa.

“Belle se ne sta andando!!” gridò incredula.

Tutti si voltarono, fissandola allibiti. La castana potè vedere l'allegria scivolare via dai loro volti, che invece si tinsero di sorpresa e paura. Tockings fu il primo a riprendersi.

“Ma cosa dici mia cara?!” rise nervosamente “Belle è con il padrone e si sta godendo la serata insieme a lui... chiunque tu abbia visto doveva essere un...un viandante ecco!” concluse strofinandosi le mani .

“Ma stava uscendo dal castello e sono sicura che fosse lei...” mormorò Kairi.

Non voleva rovinare la festa, ma li stava succedendo qualcosa di strano e non poteva semplicemente far finta di niente.

“So quello che ho visto, io...!”

La porta si aprì lentamente e il suo cigolio echeggiò nella grande sala.

Quel posto aveva un'acustica spaventosa.

Appena la porta si richiuse però la sala piombò nel silenzio più totale. Sembrava che tutti avessero perso la voce mentre guardavano Bestia con il fiato sospeso.

Lui non si mosse e evitò liberamente di guardarli in faccia.

Sembrava che il tempo stesso si fosse fermato e Kairi pregò perché qualcuno rompesse quell'atmosfera spessa e pesante.

“L'ho lasciata andare.” disse finalmente Bestia.

La sua voce era leggermente incrinata e molto sottile, però perfettamente udibile.

TU COSA?!”

Lumìere spalancò gli occhi senza capire, sembrava quasi tradito.”Padrone, ma perché?!”

Tockings era sul punto di svenire, pallido come solo un orologio poteva diventare, le lancette bloccate dallo shock.

Ora Chicco era sveglio e insieme agli altri si era radunato intorno al povero animale.

“Ma perché, padrone?”

“Perché?”

Le loro voci erano tristi e imploranti. Insistevano piano, cercando risposte.

Ms. Bric si mise davanti al padrone con fare protettivo.

I suoi occhi erano tristi, ma la sua voce era forte e determinata. Anche se era una teiera era pur sempre una madre e si era accorta dello sguardo sofferente di Bestia.

“L'ha lasciata andare perché la ama!!”

Rimproverò gli altri. Non era il momento di girare il coltello nella piaga.

La vide far allontanare tutti i domestici, quasi sgridandoli.

Kairi non aveva occhi che per Bestia.

Gli si avvicinò con lentezza.

I suoi occhi in quel momento non erano quelli di un mostro, ma quelli di un uomo che aveva appena perso ciò che più amava al mondo.

Fece molto piano perché aveva l'impressione che Bestia avrebbe potuto andare in mille pezzi se solo lo avesse sfiorato.

Capiva bene quanto fosse doloroso vedere la persona amata allontanarsi, sempre più lontano, finché la sua voce non poteva più raggiungerlo.

Prese la sua zampa tra le sue mani, che erano almeno cinque volte più piccole. I polpastrelli di Bestia erano morbidi e leggermente ruvidi, il pelo era soffice e profumato, merito del bagno fatto prima del ballo.

Lui non reagì, aveva gli occhi tristi e non la stava guardando. La castana non mollò la presa, invece iniziò ad accarezzare dolcemente il dorso della sua zampa.

“Tornerà.”

Non c'era nessun dubbio nella sua voce: era un dato di fatto. Glielo diceva il suo intuito femminile: Belle sarebbe tornata di sicuro.

Finalmente Bestia la guardò. Era stupito, quasi come se fosse la prima volta che la vedeva in vita sua, però nei suoi occhi non c'era nessuna speranza.

“Che assurdità! Perché dovrebbe tornare da me, il mostro che l'ha imprigionata, di sua spontanea volontà?”

“Perché ti ama.” venne chiara e cristallina la risposta di Kairi.

Fissò i suoi occhi in quelli di Bestia, sperando di potergli trasmettere la sua fiducia.

Sentiva come del gran calore fluire dai suoi palmi.

Bestia sussultò, poi le diede le spalle, ritraendosi dalla sua presa.

Le si strinse il cuore. Come poteva fare per rassicurarlo?

Si sentì impotente e inutile.

Altro che principessa di cuore, che importa questo titolo se non so nemmeno dare conforto a un amico?!”

Kairi in quel momento sentì di aver toccato il fondo, ma in realtà il peggio doveva ancora venire.


-


Lea sapeva bene che entrare in un Corridoio d'Oscurità senza un'adeguata protezione avrebbe potuto costargli il suo cuore, non era mica stupido.

Semplicemente quando aveva visto Isa sparire al suo interno l'intera faccenda gli era sembrata insignificante. Ma ora che c'era dentro era tutta un'altra storia.

All'inizio era semplicemente doloroso, come se l'aria stessa lo ferisse. Respirare faceva un male cane, ma poteva reggerlo. Con il passare del tempo però il dolore aumentava. Da quanto era lì dentro a proposito? Mezz'ora?

Si chiese come faceva Kairi ad essere immune a tutta quell'oscurità.

Sentiva come un vuoto che lo consumava da dentro, le forze lo stavano abbandonando e la vista si annebbiava sempre di più rendendo davvero difficile seguire il cappotto nero di quello che una volta era stato il suo migliore amico.

E sei ancora il mio migliore amico, Isa...”

Non poteva mollare.

Non riesco a respirare.

No, non ancora, non adesso!

Era come affogare, e non poteva più raggiungere la superfice.

Non posso perdere anche te!”

Prima di rendersene conto le sue gambe cedettero e capì che stava cadendo.

Poteva sentire la luce dentro di lui affievolirsi, fino a ridursi a una fiammella tremolante, una brace, una scintilla.

Poi il buio.














*Angolo dell'autrice *

Muhahahahahah!! Mi sento malvagia a finire questo capitolo così.

E mi piace tantissimo, muhahahahah!

Spero di avervi messo almeno un po' in ansia.

Vi state chiedendo cosa succederà almeno un pochino? Siete almeno un pizzico curiosi??

Se si vuol dire che ho fatto bene il mio lavoro, se no per favore ditemelo nelle recensioni così che io possa struggermi su come cavolo creare della suspence!

In realtà volevo scrivere di più ma il capitolo diventava lunghino ( per il mio livello, il livello 0). Come avrete notato poi, si alternano i racconti di Lea e Kairi, non sono sempre in ordine cronologico, infatti la storia di Lea nella biblioteca avviene prima del ballo, le ho sistemate in questo modo perché volevo alternarei due punti di vista.

Perciò.... niente scusate se non posto regolarmente (inserire emoticon che piange).

Alla prossima!!


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