Parfum

di Hermione Potter Jackson
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chanel ***
Capitolo 2: *** Steal My Girl ***



Capitolo 1
*** Chanel ***


Uscii fuori. L'aria fresca d'agosto mi solleticò il viso. Sbuffai mentre mi misi a contemplare le stelle luminose. Presi dalla tasca una sigaretta e la accessi mentre mi sedevo sul freddo scalino ti metallo della scala antincendio. Scrollai la cenere dal cilindro bianco che avevo tra le dita. Dietro di me c'era musica a tutto volume. Dovevo ancora capire come Hayley mi avesse trascinato a quello stupidissimo concerto per adolescenti pieni di ormoni che ascoltavano della musica di una boy band anch'essa piena fino allo scoppio. La mia amica era riuscita a convincermi ad acquistare quel biglietto circa 3 mesi prima con la promessa che i soldi che avevamo speso (equivalenti a 2 mie paghette mensili) ci avrebbero permesso di divertirci. L'unica che si stava divertendo però era lei, a "ballare" tra tutta quella gente nello stadio di Londra mentre io mi ero limitata a dover andare in bagno ed ero riuscita ad uscire da quel bordello. So che nessuno lascerebbe un concerto per andare in bagno, ma io non ne potevo più di tutta quella musica assordante e Hayley era troppo eccitata per capire la mia bugia. Le cosce mi si stavano congelando perché portavo un misero paio di short di jeans e le mie gambe nude erano a contatto con la superficie fredda dell'acciaio. Sentii qualcuno scendere le scale sopra alle mie e vidi confusamente tra le grate dei gradini dei jeans neri e una camicia a scacchi nera e bianca. Poco dopo apparve dietro di me un ragazzo alto, con dei capelli ricci non lunghissimi e due occhi verde smeraldo. Lo osservai per poi riportare attenzione alla mia sigaretta quasi finita mentre me la rigiravo tra le dita. 

-Una bella ragazza non dovrebbe ammazzarsi con quella robaccia- disse una voce roca maschile dietro di me. Lo ignorai e feci finta di non aver ascoltato quella affermazione.

-I tuoi genitori non ti hanno insegnato a rispondere quando qualcuno ti parla?- mi chiese sempre la stessa voce fastidiosa mentre finalmente mi girai a guardarlo.

-In effetti si- iniziai a rispondergli -Ma mi hanno anche insegnato che non devo parlare con gli sconosciuti- finii sorridendogli innocentemente. 

-Wow, che caratterino che ti ritrovi- disse sogghignando.

-Si lo so, ma almeno questo "caratterino" mi permette di non essere presa per il culo, o almeno non più- dissi mentre spegnevo la sigaretta su una parte della grata per poi lanciarla chissà dove mandando a fanculo l'ecologia. 

-Oh, ma non mi dire- disse il ragazzo spostandosi da un piede ad un altro. Mi alzai in piedi e mi tirai giù il bordo dei pantaloncini che probabilmente era saliti un po' troppo e mostravano più di quello che io volessi far vedere.

-Bene, non so chi tu sia, ma ora devo andare... a mai più- dissi sorridendogli in modo falsissimo mentre gli facevo ciao con la mano. Odiavo i ragazzi che ci provavano con me. Odiavo il mio corpo. Ero magra ma bassa. Formosa sui fianchi e un seno abbastanza prosperoso. Lunghissimi capelli marroni scuro sciolti e occhi del medesimo colore. E portavo gli occhiali. Odiavo le persone che mi definivano bella. Non lo ero. Ero dimagrita dopo tutte le prese in giro che avevo ricevuto alle scuole medie. Ero quasi andata vicino all'anoressia, ma poi mi ero accorta che qualcosa non andava e mi ero ripresa poco dopo. 

-Aspetta- mi disse il ragazzo dagli occhi verdi -potresti farmi squillare il cellulare? Non riesco a trovarlo- e io stupidamente gli ho risposto 

-Dimmi il tuo numero- lui me lo dettò e io portai il cellulare all'orecchio dopo aver inviato la chiamata. Un cellulare squillò da una delle sue tasche posteriori e lo prese con non chalance. 

-Grazie- disse sorridendomi e mostrandomi 2 adorabili fossette ai lati del suo viso. Ragionai un momento su quello che era appena accaduto. Ero stato così stupida! Adesso avevo il suo numero di cellulare e sarei stata obbligata a telefonargli. 

-Beh, non ti aspettare che se anche adesso ho il tuo numero ti telefonerò.- dissi con un ghigno.

-Mi aspettavo questa risposta da una stronza come te, ma ora ho anch'io il tuo numero- disse con un sorriso che andava da un orecchio all'altro per avermi doppiamente fregata. Mi sbattei mentalmente una mano in faccia, fortuna che ero la secchiona della classe. 

-Oh la pausa è finita- disse tristemente il ragazzo -devo tornare sul palco- disse mentre metteva piede sul primo scalino per tornare da dove era venuto. 

-Aspetta un secondo- dissi mentre facevo due più due -tu sei uno di quel gruppo del concerto... gli 1 Republic. Giusto?- dissi con un sorriso tirato.

-Oh mio dio. Tu sei a un concerto a Londra degli 1 Direction i quali scommetto non ti piacciono ne ti piace la loro musica e ne sai chi sono io. Giusto?- mi chiede con gli occhi sgranati.

-Ehm si?- tentai come risposta - Tu sei quel Louis Malik, giusto?- dissi con un sopracciglio alzato perché avevo paura di sbagliare. 

-Ehm no. Io sono Harry Styles, uno degli 1D. E devo dire che mi sento offeso al fatto che ci sia una ragazza che neanche mi conosce. Se ci fosse qualcun altra al tuo posto ora sbaverebbe.- disse ridendo - Ma non posso dire che la cosa mi dispiaccia, sono contento di non essere considerato solo" il grande e unico Harry Styles, cantante degli One Direction"-.

-Se al posto mio ci sarebbe Hayley, la mia migliore amica, ora sono certa che sbaverebbe- dissi ridendo insieme a lui. Dovevo ammettere che aveva una risata contagiosa. 

-Ora devo proprio andare, ci sentiamo- disse muovendo il cellulare e iniziando a salire i gradini.

-Ehi- mi richiamò fermandosi sul penultimo scalino per un momento

-Come ti chiami?- mi domandò.

-Chanel- dissi mentre lo osservavo.

-Chanel come il profumo?- mi chiese enigmatico ma con un sorriso a 32 denti stampato sul volto.

-Si- risposi sorridendo a mia volta 

-come il profumo- 

Mi lanciò un ultimo sguardo per poi sparire dalla mia visuale.

Rabbrividii. Tutte le altre ragazze sarebbero svenute davanti a Harry Styles. Ma io non ero come le altre ragazze. Io ero io.

E con questi pensieri e le braccia incrociate sul petto tornai dentro allo stadio ripensando al nostro discorso e a quanto avessi sorriso sinceramente. Non avevo mai sorriso così tanto.

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Capitolo 2
*** Steal My Girl ***


Pov's Chanel

Erano passati due giorni dal concerto. Due giorni in cui avevo contemplato il numero nella mia rubrica. Avevo ancora la speranza Che fosse lui a chiamarmi per primo, La speranza che tutto quello che mi aveva detto non fosse soltanto una bugia. Tutto mi ritornava mente come se lo rivivessi all'istante. Durante il concerto, o quello che era rimasto di esso, mi aveva cercato con gli occhi in mezzo a tutta la folla e mi aveva trovata, non aveva distolto i suoi occhi nemmeno per un attimo dei miei e mi aveva sorriso più di una volta. 

Non avevo fatto parola con Hayley di questo, nemmeno una fottutissima parola. Non sapevo come comportarmi . Era successo tutto così in fretta, ero andata a quello stupido concerto di persone che neanche conoscevo e poi tutto un tratto aveva incontrato lui. Era entrato nella mia vita in un secondo con quel sorriso e con quei maledetti occhi verdi, con quello sguardo e con quella tranquillità e spensieratezza che ai miei non erano comuni. Forse era questo che mi aveva attratto perlopiù. Il fatto che nel mondo ci fosse qualcuno che era felice, qualcuno che era talmente felice che poteva avere tutto ciò che voleva. Harry mi faceva paura, una paura che non so come immaginare, avevo paura che fossi la sola nel mondo soffrire, la sola che era destinata a tutto quel dolore, a differenza del resto del mondo. Sapevo che era una cosa sciocca, che non era vero, c'erano altri nel mondo che soffrivano per la fame, per le malattie per le guerre e io ero triste per più svariati di motivi. Ma era davvero quella l'infelicità? Era davvero quella sofferenza? La risposta è che non lo sapevo ancora non sapevo ancora quanto sarei arrivata a soffrire più tardi.

 

Pov's Harry

continuavo a rigirarmi il cellulare tra le dita della mano destra mentre i suoi lati picchettavano ogni volta al tavolo di legno marrone che era la mia scrivania. Essa era piena di scartoffie, piena di fogli e spartiti musicali. Pieno di tutto ciò che io ritenevo fosse la mia vita, tutto ciò che mi aveva permesso a diventare quello che ero. Senti bussare la porta. Mormorai:-Avanti- 

Dalla porta semi aperta sbucò il volto sereno di Liam, caratterizzato dei suoi soliti occhi marroni, due occhi marrone caldo che spesso invidiavo. Non mi piacevano i miei occhi, erano verdi, freddi, I soliti occhi che si vedevano tra le persone famose, quelli occhi che  amano le ragazze. Non volevo che questa fosse la mia immagine, il puttaniere che si fa tutte le ragazze belle e fighe che conosce. Io volevo solo una ragazza, una che avrei potuto coccolare, riempire di attenzioni, baciare, una ragazza di cui sarei voluto innamorarmi, come era accaduto a Sophia e Liam. Erano una bella coppia, affiatati e spruzzavano amore da tutti i pori. Motivo numero due per invidiare Liam. Però per una volta la fortuna aveva toccato anche lo sfigatissimo Harry Styles la sera del concerto. Avevo conosciuta quella ragazza. Quella ragazza dai lunghi capelli marroni scuro, gli occhi scuri e la pelle abbronzata, i tratti del viso delicati ma evidenti, gli occhi a mandorla, le scure sopracciglia folte. Non era magra ma nemmeno grassa, un po' bassina, piena di curve e rotondità che avevano tutte le ragazze mediterranee. Parlava con leggero accento francese o italiano, e questo la rendeva più adorabile si miei occhi. Voleva apparire una dura, aveva una corazza che sembrava impenetrabile. I suoi occhi nonostante fossero caldi erano pieni di ombre, di ombre dannate. Non era bella, era misteriosa, affascinante. Poteva essere molto pericolosa. Non avevo parlato di lei a nessuno e mi ero crogiolato in quei giorni tra i miei pensieri:"la chiamo o no? Aspetto che sia lei a fare la prima mossa per vedere se è interessata? Ma su, chi non è interessato a Harry Styles?" E roba del genere. 

Liam richiamò l'attenzione su di se battendo le nocche della mano sinistra sulla scrivania con l'intento di attirare la mia attenzione.

-Allora? Mi stai ascoltando o no?- chiese con la sua faccia da cucciolo bastonato.

-Ehm, credo di essermi perso l'ultima parte- ammisi grattandomi la testa.

-Santo cielo, Harry! Dalla fine del concerto a Londra sei così pensieroso e hai sempre il cellulare in mano. Non è che ti hanno proposto un altro contratto per le case discografiche e ci vuoi abbandonare?-chiese preoccupato.

-Oh no! Certo che no, non potrei mai abbandonarvi. Senza Styles tutto il gruppo può andare a rotoli!- dissi ridacchiando con ironia. Liam, però, non sembrava affatto divertito e mi guardava con un sopracciglio inarcato.

-Comunque ti ho detto se stasera di andava di venire con me e Tommo a fare la solita roba- disse Liam alludendo alle nostre personali corse d'auto. Non potevamo di certo rischiare con altre persone, ma tra di noi di solito lo facevamo. Prima c'era anche Zayn con noi, ma da quando aveva abbandonato il gruppo lo vedevamo di meno. Niall neanche si era mai proposto all'idea di partecipare, aveva sempre fatto il giudice e preparava le nostre grigliate-pranzo/cena post corse. 

-Okay-acconsentii annuendo -ora scusami ma ho da fare- dissi prendendo la chitarra nera che era nel suo apposito piedistallo dietro di me.

-Come vanno le nuove canzoni?- chiese avvicinandosi di più alla scrivania e prendendo in mano uno degli innumerevoli fogli sparsi lì sopra. Gli diede un'occhiata e poi storse il naso in segno di disapprovazione.

-Dovresti fare un po' di ordine qui- disse indicando la scrivania -e anche qui- disse scompigliandomi i capelli e alludendo alla mia testa. Poi ridacchiando uscì sbattendo la porta dietro di se. Non capendo il suo comportamento presi il foglio che aveva lui in mano prima. Lo lessi.

-Cazzo...-sussurrai prima di diventare rosso per la vergogna. Si trattava di un rielaborato del brano "Steal My Girl" con pensieri scritti ai bordi del foglio che riguardavano le mie curiosità su quella ragazza. Tanto la figura di merda era fatta e entro il pomeriggio sia Louis che Niall lo sarebbero venuti a sapere mandando a fanculo la mia reputazione da stronzo. Ma tanto essere stronzi fa parte di me e nemmeno qualunque ragazza sulla faccia della Terra sarebbe riuscita a cambiare quello che ero. Alla fine presi una decisione a afferrai il cellulare. Figura di merda in più, figura merda in meno, non avrebbe cambiato la mia vita.

 

Messaggio a Chanel:

"Ehi, sono Harry. Ti ricordi di me? Ti andrebbe di venire un giorno da me? Se mi dici dove abiti ti vengo a prendere ;)."

 

Okay, era raccapricciante ma perché no? Alle ragazze non piacciono quelli timidi? Certo, da quello che avevo potuto vedere lei non era come le altre, ma perché non tentare? 

Poco dopo mi arrivò la risposta

 

Da Chanel:

"Ciao Harry, purtroppo mi ricordo di te. Mi piacerebbe venire da te questo mercoledì, così ho una scusa per non dare il permesso ad Hayley e Ashton di organizzare una festa a casa mia, sempre se per te va bene. Ti invio le coordinate per allegato. Ci si vede"

 

Si, senza dubbio questa ragazza era diversa dalle altre. Molto diversa.

 

Pov's Chanel

 

Mi suonò improvvisamente il cellulare mentre facevi un bagno caldo. Per fortuna era appoggiato alla sedia accanto alla vasca. Così chiusi il libro che stavo leggendo , tenendo il segno con un dito, (si leggo dentro la vasca da bagno. È incredibilmente rilassante) e sblocco il cellulare con una sola mano, mentre l'altra la tengo alta per evitare che il libro si bagni e leggo velocemente il messaggio di Harry. Cosa voleva ancora? Perché non si cercava una delle sue solite fan? Io non sarei amo caduta ai suoi piedi come tutte le altre. Sbuffando gli inviai una risposta in cui si capiva nettamente la Friend zone, sperando che non fosse così stupido da non capirlo. Il cellulare squillò di nuovo.

 

Messaggio da QuelrompicoglionidiHarry:

"Bene. Ciao ciao ;)"

 

E che cazzo, mi stava decisamente rompendo rompendo i coglioni. Alzai gli occhi al cielo e tornai alla mia lettura pensando alla cretinaggine di certe persone. 

 

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