Almost Enemis

di Seraphine_Lame
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Compagni di classe ***
Capitolo 2: *** Strani avvenimenti ***
Capitolo 3: *** Il cugino di Stiles ***
Capitolo 4: *** Plenilunio ***
Capitolo 5: *** La loro storia ***
Capitolo 6: *** Nuove scoperte ***
Capitolo 7: *** Addestramento ***
Capitolo 8: *** L'attacco ***
Capitolo 9: *** Riconciliazioni ***
Capitolo 10: *** Punti di vista ***



Capitolo 1
*** Compagni di classe ***


Mi chiamo Violet, e questo è il mio primo giorno di scuola al College di Beacon Hills. A dire il vero non avevo questa gran voglia di ripetere l'anno o di trovarmi nuovi amici, ma questo era quello che avrei dovuto fare per essere considerata una ragazza "ordinaria", almeno per ora.
-《Come tutti sapete quest' oggi si unirà una nuova alunna alla vostra classe, vorrei che foste tutti gentili e disponibili nei suoi confronti, si è appena trasferita e di sicuro avrà bisogno di una sorta di guida per ambientarsi qui con noi.》
Avevo sentito tutto da fuori la porta dell' aula. Odiavo questo genere di presentazioni e odiavo ancora di più dover fingere di non aver sentito nulla.
Aprii rapidamente la maniglia della porta ed entrai con molta calma dentro la classe, posiziomandomi vicino all'insegnante.
-《 Mi chiamo Violet Wolfess, è un piacere far parte della vostra classe, ma questo non vi rende obbligati a dei trattamenti particolari nei miei confronti, anzi, sarei felice se foste il più veritieri possibile con i vostri comportamenti.》
Feci un breve inchino alla classe e aspettai le direttive dell' insegnate
-《 Puoi metterti dove trovi un posto libero.》 disse dopo alcuni secondi di silenzio.
Adocchiai rapidamente una sedia vuota vicino ad un ragazzo seduto in ultima fila, mi osservava da un po', battendo nervosamente le dita sul suo banco. Sembrava strano e nulla in quel momento sarebbe stato più adatto di un ragazzo strano per farmi sentire più a mio agio.
-《 Violet》dissi porgendogli la mano per le presentazioni.
-《..Stiles》 disse dopo avermi osservata rapidamente da capo a piedi.
Per tutta l' ora avevo notato i suoi continui sguardi fugaci e non vedevo l'ora di alzarmi al più presto da quel posto. Mi dava un senso di agitazione e diciamo che il mio primo giorno avrei voluto passarlo in maniera rilassata.
Fortunatamente l'ora successiva era quella di chimica ed avevo finalmente l'opportunità di staccarmi da quel ragazzo troppo iperattivo per i miei gusti. Al suono della campanella lo vidi fiondarsi fuori dall'aula sbattendo alla porta con la spalla, incuriosita decisi di seguirlo con discrezione, quel ragazzo era davvero strano!
Lo vidi fermarsi poco più giù nel corridoio, vicino gli armadietti. Da un aula uscì proprio in quel momento un ragazzo bruno dagli occhi castani, molto, molto carino.
-《Scott!》urlò Stiles
Venne afferrato per il collo del suo giubottino nero di pelle da quello che era, per mia sfortuna, il mio compagno di banco.
Iniziò a parlargli in modo decisamente animato, mettendo le mani tra i suoi capelli corti e neri e continuando a gesticolare. Sapevo di non star facendo una cosa corretta, ma decisi di origliare quel che potevo.
-《 Stiles! Non urlare o attiretai tutta la scuola!》 Disse guardandosi attorno.
-《 Scott non puoi capire!  È appena arrivata una nuova ragazza in classe!!》
Il ragazzo lo guardò con aria interrogativa, come a chiedergli di continuare.
《 È...è davvero...Wow!  Cioé capisci? Si é anche seduta vicino a me! Devi, tu devi aiutarmi.》-《 Ahemm... ci penso io! 》 disse Stiles schizzando via ad osservare ogni singolo armadietto.
-《 Ah scusami, non mi sono presentata...mi chiamo Violet.》 dissi sorridendo a Scott, ormai il nome avevo avuto modo di sentirlo.
-《 Oooh piacere Violet, io sono Lydia!》 Mi trovai a stringere la mano ad una giovane ragazza dai capelli color fragola e gli occhi verdi che aveva improvvisamente preso spazio spingendosi davanti a Scott.
《Sei nuova?》Mi domandò guardandomi dalla testa ai piedi.
-《 Sì, è il mio primo giorno》
risposi sorridendo.
-《 Allora avrai bisogno di fare un giro della scuola non credi?》
-《 Beh, lo farei volentieri ma ho lezione ora...》 Quella ragazza aveva un qualcosa di particolare, non so se lo sguardo leggermente da schizzata o quel sorriso così morbido. Insomma, non trovo sia esattamente normale essere così servizievoli con una che neanche conosci no? O sbaglio?
-《 Devi per caso andare al laboratorio di chimica?》
-《Sì...esatto..》
-《Oh beh, devo andarci anche io. Andiamo?》
-《 Sì, grazie》
Grazie un corno, mi aveva appena tolto l'opportunità di parlare con quel ragazzo.
Ad ogni modo chissà, magari saremmo diventate amiche, l'inizio prometteva bene.
-《Buongiorno ragazzi, prendete posto per favore. Farò un rapido appello e inizieremo la lezione》
Fu così rapido che giusto il tempo di osservare la stanza ed era già il mio turno.
-《 Violet Wolfess? 》
Alzai timidamente la mano, quell'insegnante mi metteva un po' in soggezione. Saranno stati gli occhiali rettangolari e sottili dai quali mi osservava con quei piccoli occhietti verdini, o forse quei capelli fin troppo ordinati per i miei standard che mi facevano sentire davvero in un Collage. Proseguì senza troppe cerimonie con il suo appello.
-《 Cognome interessante, ha per caso qualche tipo di significato? 》
Quella voce mi aveva fatto trasalire, ero decisamente troppo concentrata nell'osservare le cose e non mi ero minimamente accorta di Lydia che mi stava bisbigliando all'orecchio.
-《Hemm...no? Non c'è nessun significato particolare.》 Risposi guardandola fissa negli occhi. Non volevo mostrarmi poco sicura con lei, avevo la strana sensazione che se avessi abbassato lo sguardo probabilmente mi avrebbe fatto ulteriori domande.
_《 Mh》 rispose dopo avermi fissato per un' altro po'.
*******************
Finalmente la mattinata era finita,  devo dire che la mia prima impressione su Stiles forse era stata troppo affettata, non dico che non fosse effettivamente strano, ma in qualche modo con il suo ampio sorriso mi faceva sentire al sicuro.
Ora comunque dovevo rimanere concentrata per trovare i miei due pazzi fratelli.
-《Violet!》 Mi sentii chiamare dal fondo del corridoio, mi voltai e vidi Scott con affianco Stiles, Lydia ed una ragazza bruna con i capelli mossi che non avevo ancora mai visto.
《Stiamo andando a farci un giro, vieni con noi?》 Disse Scott facendo un sorriso sbieco.
Non sapevo cosa rispondere, non volevo sembrare troppo oppressiva dato che li avevo appena conosciuti, poi non mi fidavo granché.
-《 Ci dispiace, ma la sorellina è impegnata.》
Grazie al cielo Dylan e Demon mi avevano appena salvato da una situazione imbarazzante.
-《Peccato. Sarà per la prossima allora》disse con aria saccente la moretta vicino a Scott.
Si incamminarono tutti verso l'uscita ed io rimasi ancora qualche istante ferma lì con i miei due angeli custodi alle spalle.
-《Grazie》 Dissi sorridendo
-《Non c'è di che! 》 disse Dylan strizzandomi l'occhio.
 
 

*Angolo Autore*
Questa è la mia prima storia riguardante Teen Wolf, volevo informarvi che è anche presente su Wattpad sotto lo stesso nome e che è ancora in fase di completamento. Buona lettura.

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Capitolo 2
*** Strani avvenimenti ***


Mi svegliai nel pieno della notte grondando sudore, un incubo mi aveva fatto svegliare di soprassalto. Erano solo le quattroMi svegliai nel pieno della notte grondando sudore, un incubo mi aveva fatto svegliare di soprassalto. Erano solo le quattro del mattino ma avevo già perso la voglia di dormire, decisi di approfittarne per farmi una bella doccia così che il mattino dopo non dovessi di nuovo scapicollarmi per non far tardi a scuola. Passai silenziosamente davanti alla camera dei miei fratelli per non svegliarli quando qualcosa mi saltò all' occhio. Dalla porta accostata avevo notato la finestra completamente aperta, nulla di così strano se non fosse che era pieno autunno e se non fosse che la nuova casa era sempre gelida pure ad agosto. -《Che strano...》pensai. Decisi di entrare nella stanza con passo felpato per chiudere la finestra ed evitare di svegliare Dylan che dormiva beatamente raggomitolato tra le coperte, mi voltai per constatare che anche Demon dormisse, l'ultima volta mi aveva fatta letteralmente saltare per la paura. 《A quanto pare adori davvero tanto farmi degli stupidi scherzi, vero Demon?》 Bisbigliai osservando il suo letto vuoto. Non diedi troppo peso alla cosa, ero abituata a questo genere di cose, lui che sparisce nel cuore della notte per farsi trovare dentro il mio armadio per farmi sobbalzare o ritrovarmelo in bagno quando meno me lo aspetto. Tipico di lui, con tutto che essendo il fratello più grande dovrebbe avere un minimo di maturità in più. Chiusi silenziosamente la finestra, ma qualcosa attirò la mia attenzione, nel buio vidi una sagoma animalesca che si muoveva avanti e indietro davanti casa mia. Scesi frettolosamente le scale che separavano il secondo piano dal primo e mi posizionai davanti la porta di casa con la maniglia stretta tra le mani. Dalla finestra affianco la porta vedevo ancora quella sagoma muoversi, ma stavolta notai qualcosa che prima mi era sfuggito, aveva gli occhi di un blu acceso, quasi fluorescente. Girai lentamente la maniglia della porta, il cuore mi batteva a mille, ero spaventata ma volevo capire perché quello strano animale fosse lì a fare avanti e indietro proprio davanti casa mia. -《Non aprire.》 Sobbalzai al suono della sua voce, il tono era serio e perentorio. -《 Demon, cosa ci fai qui?》Mi voltai tirando un sospiro di sollievo. -《Quasi la stessa cosa che ci fai tu, non riuscivo a dormire. Solo che io non divento sonnambulo.》 Lo guardai rimanendo in silenzio. -《Non sono certo sonnambula, lo sai bene. Mi sembrava di aver visto qualcosa lì nel buio...》 Guardai nuovamente fuori dalla finestra ma stavolta non vidi nulla. -《Ah si? Tipo gli alberi davanti casa oppure parli di quella cosa così insolita davanti il nostro cancelletto?》 Mi girai di scatto per guardare, allora non ero l'unica ad averlo visto! Socchiusi gli occhi per mettere a fuoco. Mi voltai con aria scocciata vero di lui incrociando le mani sul petto. -《No, non parlavo della nostra auto.》 Sbuffai. 《Ho capito, torno a dormire che é meglio.》 -《 Notte》disse lui ridacchiando mentre sorseggiava un bicchiere di latte. Tornai nel mio letto e nel giro di pochi secondi presi sonno e crollai tra il dolce conforto del morbido cuscino. Sai che sono reale non è vero? Sai quello che hai visto nel buio, non fingere di non sapere. Devi solo fare un piccolo sforzo per ricordare...cosa successe quella notte mentre tornavate a casa eh? Il tuo papino ti ha mentito tutto questo tempo? Forza Violet. Svegliati. Sai cosa sono e sai perché sono qui. Manca poco al plenilunio, vieni con me. La sveglia suonò e mi svegliai di soprassalto. Le sette. A quanto pare questa notte non è  stata tra le migliori, due incubi nel giro di poche ore era uno dei miei record personali, senza considerare che uno in particolare si ripeteva spesso. Una persona nel buio che mi parlava, e la luna, grande e tonda come un pallone da basket. -《 Violet muoviti che è pronto!》 Mio padre mi stava gridando dal piano di sotto per la colazione. -《Menomale che ieri ho fatto la do... Cavolo!》 Zompai dal letto e corsi in bagno. 《 Scendo tra pochissimo pà!!》 Mi infilai subito sotto la doccia e feci il possibile per insaponare rapidamente i miei lunghi capelli rossi. Una volta uscita dalla doccia scesi correndo le scale con lo spazzolino in mano, fortunatamente avevamo un altro bagno al piano di sotto. Misi una fetta di pane in bocca e con l'altra mano presi un grappolo d'uva mentre mi dirigevo verso il bagno. -《Mangi solo quello?》 disse mia madre osservandomi dal tavolo della cucina. _《Non ho tempo!》 Dissi bofonchiando con la bocca piena. -《 Non hai mai tempo per nulla. 》 aggiunse mio padre facendo spallucce mentre preparava uova e bacon per i miei fratelli. Non so come ma alle otto e dieci ero già arrivata a scuola, per tutto il tragitto non ero riuscita a sentirmi mai davvero rilassata, mi sentivo costantemente osservata se pur sapessi che oltre a quelle due pesti sedute vicino a me non ci fosse nessuno. -《 Grazie papà!》 Dissi mentre scendevo dall'auto. -《 Ah! Tesoro...》 Mi richiamò una volta scesa dall' auto. 《 Fai attenzione oggi...》 Mi guardò quasi con aria rassegnata, quei suoi due occhi neri mi stavano comunicando uno strano senso di preoccupazione. Gli sorrisi e mi voltai. 《C'è il plenilunio》 Mi voltai di scatto ma era già ripartito. Cosa me ne frega del plenilunio? Perché mai dovrei farci attenzione, mica è la prima volta. -《 Dylan...》 -《 Sì? 》Mi guardò con quel suo sorrisetto da strafottente. -《Per caso sai qualcosa che io non so?》 Sgranò leggermente gli occhi, quei due fari verdi sembrarono ancora più grandi del solito. Qualcosa nel suo atteggiamento mi sembrava improvvisamente strano, le mani in tasca chiuse a pugno, il suo divagare con lo sguardo...probabilmente mi stava tenendo nascosto qualcosa. -《 Dylan avanti, dimmi cos-》 -《Violet!》 Mi voltai per capire chi mi stesse chiamando. 《Ciao!》 Esclamò sorridendo. Sarei dovuta essere felice di vederlo, ma oggi non era così, qualcosa in lui aveva scatenato un forte brivido all'interno delle mie viscere. Era Scott, ma qualcosa in lui stamattina era diverso. I suoi occhi erano rossi. del mattino ma avevo già perso la voglia di dormire, decisi di approfittarne per farmi una bella doccia così che il mattino dopo non dovessi di nuovo scapicollarmi per non far tardi a scuola. Passai silenziosamente davanti alla camera dei miei fratelli per non svegliarli quando qualcosa mi saltò all' occhio. Dalla porta accostata avevo notato la finestra completamente aperta, nulla di così strano se non fosse che era pieno autunno e se non fosse che la nuova casa era sempre gelida pure ad agosto. -《Che strano...》pensai. Decisi di entrare nella stanza con passo felpato per chiudere la finestra ed evitare di svegliare Dylan che dormiva beatamente raggomitolato tra le coperte, mi voltai per constatare che anche Demon dormisse, l'ultima volta mi aveva fatta letteralmente saltare per la paura. 《A quanto pare adori davvero tanto farmi degli stupidi scherzi, vero Demon?》 Bisbigliai osservando il suo letto vuoto. Non diedi troppo peso alla cosa, ero abituata a questo genere di cose, lui che sparisce nel cuore della notte per farsi trovare dentro il mio armadio per farmi sobbalzare o ritrovarmelo in bagno quando meno me lo aspetto. Tipico di lui, con tutto che essendo il fratello più grande dovrebbe avere un minimo di maturità in più. Chiusi silenziosamente la finestra, ma qualcosa attirò la mia attenzione, nel buio vidi una sagoma animalesca che si muoveva avanti e indietro davanti casa mia. Scesi frettolosamente le scale che separavano il secondo piano dal primo e mi posizionai davanti la porta di casa con la maniglia stretta tra le mani. Dalla finestra affianco la porta vedevo ancora quella sagoma muoversi, ma stavolta notai qualcosa che prima mi era sfuggito, aveva gli occhi di un blu acceso, quasi fluorescente. Girai lentamente la maniglia della porta, il cuore mi batteva a mille, ero spaventata ma volevo capire perché quello strano animale fosse lì a fare avanti e indietro proprio davanti casa mia. -《Non aprire.》 Sobbalzai al suono della sua voce, il tono era serio e perentorio. -《 Demon, cosa ci fai qui?》Mi voltai tirando un sospiro di sollievo. -《Quasi la stessa cosa che ci fai tu, non riuscivo a dormire. Solo che io non divento sonnambulo.》 Lo guardai rimanendo in silenzio. -《Non sono certo sonnambula, lo sai bene. Mi sembrava di aver visto qualcosa lì nel buio...》 Guardai nuovamente fuori dalla finestra ma stavolta non vidi nulla. -《Ah si? Tipo gli alberi davanti casa oppure parli di quella cosa così insolita davanti il nostro cancelletto?》 Mi girai di scatto per guardare, allora non ero l'unica ad averlo visto! Socchiusi gli occhi per mettere a fuoco. Mi voltai con aria scocciata vero di lui incrociando le mani sul petto. -《No, non parlavo della nostra auto.》 Sbuffai. 《Ho capito, torno a dormire che é meglio.》 -《 Notte》disse lui ridacchiando mentre sorseggiava un bicchiere di latte. Tornai nel mio letto e nel giro di pochi secondi presi sonno e crollai tra il dolce conforto del morbido cuscino. Sai che sono reale non è vero? Sai quello che hai visto nel buio, non fingere di non sapere. Devi solo fare un piccolo sforzo per ricordare...cosa successe quella notte mentre tornavate a casa eh? Il tuo papino ti ha mentito tutto questo tempo? Forza Violet. Svegliati. Sai cosa sono e sai perché sono qui. Manca poco al plenilunio, vieni con me. La sveglia suonò e mi svegliai di soprassalto. Le sette. A quanto pare questa notte non è  stata tra le migliori, due incubi nel giro di poche ore era uno dei miei record personali, senza considerare che uno in particolare si ripeteva spesso. Una persona nel buio che mi parlava, e la luna, grande e tonda come un pallone da basket. -《 Violet muoviti che è pronto!》 Mio padre mi stava gridando dal piano di sotto per la colazione. -《Menomale che ieri ho fatto la do... Cavolo!》 Zompai dal letto e corsi in bagno. 《 Scendo tra pochissimo pà!!》 Mi infilai subito sotto la doccia e feci il possibile per insaponare rapidamente i miei lunghi capelli rossi. Una volta uscita dalla doccia scesi correndo le scale con lo spazzolino in mano, fortunatamente avevamo un altro bagno al piano di sotto. Misi una fetta di pane in bocca e con l'altra mano presi un grappolo d'uva mentre mi dirigevo verso il bagno. -《Mangi solo quello?》 disse mia madre osservandomi dal tavolo della cucina. _《Non ho tempo!》 Dissi bofonchiando con la bocca piena. -《 Non hai mai tempo per nulla. 》 aggiunse mio padre facendo spallucce mentre preparava uova e bacon per i miei fratelli. Non so come ma alle otto e dieci ero già arrivata a scuola, per tutto il tragitto non ero riuscita a sentirmi mai davvero rilassata, mi sentivo costantemente osservata se pur sapessi che oltre a quelle due pesti sedute vicino a me non ci fosse nessuno. -《 Grazie papà!》 Dissi mentre scendevo dall'auto. -《 Ah! Tesoro...》 Mi richiamò una volta scesa dall' auto. 《 Fai attenzione oggi...》 Mi guardò quasi con aria rassegnata, quei suoi due occhi neri mi stavano comunicando uno strano senso di preoccupazione. Gli sorrisi e mi voltai. 《C'è il plenilunio》 Mi voltai di scatto ma era già ripartito. Cosa me ne frega del plenilunio? Perché mai dovrei farci attenzione, mica è la prima volta. -《 Dylan...》 -《 Sì? 》Mi guardò con quel suo sorrisetto da strafottente. -《Per caso sai qualcosa che io non so?》 Sgranò leggermente gli occhi, quei due fari verdi sembrarono ancora più grandi del solito. Qualcosa nel suo atteggiamento mi sembrava improvvisamente strano, le mani in tasca chiuse a pugno, il suo divagare con lo sguardo...probabilmente mi stava tenendo nascosto qualcosa. -《 Dylan avanti, dimmi cos-》 -《Violet!》 Mi voltai per capire chi mi stesse chiamando. 《Ciao!》 Esclamò sorridendo. Sarei dovuta essere felice di vederlo, ma oggi non era così, qualcosa in lui aveva scatenato un forte brivido all'interno delle mie viscere. Era Scott, ma qualcosa in lui stamattina era diverso. I suoi occhi erano rossi.

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Capitolo 3
*** Il cugino di Stiles ***


Quel suono della campanella mi aveva fatto ripiombare improvvisamente in aula, ancora non potevo credere a quello che avevo visto poche ore prima, non potevo certo averlo immaginato, è vero che ero molto fantasiosa ma non fino a tal punto. Come se non bastasse il mio compagno di banco sembrava più agitato del solito, ed in ogni caso questo non era un buon segno, controllava continuamente il cellulare come se stesse aspettando qualcosa di molto importante. *Trrr Trrr* Il cellulare aveva appena vibrato, con frenesia lo vidi aprire il messaggio: 12.59 Avevi ragione, c'è un nuovo lupo in città. Corri da me appena puoi. Derek. -《C'é...qualche problema? 》chiesi a bassa voce. -《Hemm...no,no, nessun problema. Perché, dovrebbe esserci qualche problema? 》 -《Mmh...no?》 Mi sorride appena per tornare subito chino sul telefono. -《Ci sono molti lupi in città? 》 Sapevo che aveva più informazioni di me, dovevo capirci qualcosa. Questa domanda lo avrebbe sicuramente incuriosito al punto giusto. -《Lupi? Oh si, ce ne sono parecchi ultimamente...aspetta...tu, tu come lo sai?》 Rimasi interrogativa, non era proprio il genere di risposta che mi aspettavo. 《Oh...hemm...cavolo...》 bisbigliò l'ultima parola per non farsi sentire. Troppo tardi, peccato. 《Beh comunque no, cioè si, c'è qualche lupo ogni tanto ma non poi così tanti. Cioè a dire il vero proprio nessuno,no, non ce ne sono mai in giro.》la sua espressione sembrava proprio volermi dire "beh ci avrà creduto? Aaah ma si, svaga che é meglio" la frase sarebbe stata proprio così a giudicare da quella sorta di sorriso che gli era sbucato dopo aver raccontato questa bella storiella. -《Beh stasera c'è il plenilunio, questi lupi che non ci sono assolutamente potrebbero per caso spuntare fuori in una notte come questa?》 -《 Stilinski e Wolfess, se avete tanto da chiacchierare dovreste uscire fuori.》 Avevamo appena fatto arrabbiare seriamente il nostro insegnante che ci guardava dall' alto con quei due occhietti assottigliati ed un leggero tic alla mano con la quale teneva il gessetto. -《Hemm....non si preoccup-》 -《 Sì, sisi abbiamo davvero molto di cui parlare perciò ci scusi per l'interruzione, ma noi abbiamo davvero un urgente bisogno di parlare.》 Venni trascinata fuori dall' aula per un braccio, quasi andavo a sbattere contro l'insegnante tanta era la sua fretta di uscire da lì. -《Ma sei impazzito?!》 -《No, non ancora credo, ma tu devi dirmi tutto quello che sai.》 -《Iniziamo intanto col dire che ti sarei grata se mi lasciassi il braccio.》 La stretta la mollò quasi di scatto,come se si fosse appena reso conto di quello che stava facendo. 《Io non so proprio un bel niente, ma mi servono delle spiegazioni. Chi é Derek? E perché parlavate di lupi in città ? Io sono appena arrivata qui, mio padre da quando ha messo piede in questa città non é più lo stesso, inizia a parlare del plenilunio, io faccio degli strani incubi e-》 -《Sssh...va bene, d'accordo, ho capito》 Disse mettendomi una mano sulla bocca per farmi tacere. 《Aspettiamo che suoni la campanella e parliamo con Scott, va bene?》 Annuii semplicemente. Non mi piaceva affatto questa situazione e volevo vederci chiaro il prima possibile. Il giorno prima di trasferirci avevo visto mio padre caricare su una Jeep un sacco davvero molto grande che non avevo mai visto prima d'ora. Per giustificarsi aveva detto che una volta trasferiti voleva iniziare ad andare in palestra. Lui. In palestra. Quello che odia sudare tutto d' un tratto vuole fare attività fisica. Poco credibile no? *Driiiiiiin* Scott uscì dall'aula con lo zaino in spalla ed il casco in mano, con mia grande sorpresa notai che non aveva più gli occhi rossi come la mattina. -《Scott. Credo che dovremmo parlare.》 Disse Stiles indicandomi con lo sguardo. **************** -《Quindi si tratta di leoni di montagna?》 Ero parecchio stupita da quella affermazione. -《Sì, esatto. Nella zona poco lontana da Beacon Hills c'è un gruppo di leoni di montagna che a volte viene a sfamarsi in città durante il plenilunio, è una semplice coincidenza.》 -《Ne sei sicuro? E cosa c'entra con questo D...Derek?》 -《 Derek è solo un uomo di mezz'eta che vive in una casa isolato dal mondo, essendo un solitario quando vede qualcosa ci tiene informati. Da come abbiamo capito quindi, oggi ha visto un lupo in più rispetto al solito, nulla di più.》 Il viso di Scott era completamente rilassato, il che mi portava a credere alle sue parole seppur mi sembrasse una cosa insolita. -《Chi hai chiamato uomo di mezz'eta? 》 Dalle mie spalle si era appena materializzato un ragazzo alto, moro e da gli occhi verdi che tutto sembrava tranne che un uomo di mezza età come avevano detto. Avrà avuto al massimo 30 anni, quindi non era certo di mezza età, poi da quando in qua gli uomini adulti indossano con tale disinvoltura i giubotti di pelle? -《 Oh cavolo. Migueeeel, che piacere vederti! Quando pensavi di dirmi che tornavi qui dalla Spagna eh?》disse Stiles andando a dargli un paio di pacche sulla spalla. Non so perché in questa situazione mi sembravano tutti poco a loro agio... - 《Hemm...lui è mio cugino Miguel, viene dalla Spagna, un paio di volte l'anno si ricorda di avere un cugino ahahahaha!》 -《Chissà perché.》 Disse il ragazzo a denti stretti guardando di traverso Stiles. -《Lei è Violet, una nuova alunna.》si intromise Lydia. Aveva la capacità di spuntare dal nulla quella ragazza! -《 Beh e io sono Dylan. Molto piacere. C'è per caso qualche problema? Io e mia sorella dovremmo tornare a casa.》si intromise serio mio fratello. Ma spuntano tutti dal nulla? -《Effettivamente qualche problema potrebbe esserci.》sbottò Miguel con aria contrariata. -《Vorrà dire che alla prossima occasione ne discuteremo, ma ora noi abbiamo fretta. Ah, ultima cosa! Copri il tuo fetore la prossima volta, si sente a miglia di distanza.》 Non avevo mai visto così Dylan prima d'ora, sembrava avercela a morte con quel ragazzo, eppure non credo si conoscessero prima. -《Andiamo.》disse voltandosi verso l'auto mentre mi trascinava per il braccio. -《 Ma...un momento! Quelli erano miei amici!》esplosi. Cercai di divincolarmi dalla presa, ma sentii stringermi ancora più forte. -《Quelli non possono essere tuoi amici.》

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Capitolo 4
*** Plenilunio ***


Il sole era appena sceso dietro la folta chioma degli alberi di fronte casa mia ed io ero stranamente agitata senza una valida motivazione. *Toc Toc* -《 Violet sei qui?》 -《Sì mamma, entra pure》 La porta scricchiolò leggermente alla sua apertura. -《Come va tesoro?》 -《 Bene, perché questa domanda?》 -《 Beh...volevo solo essere sicura che fosse tutto okay. Io e tuo padre stasera dobbiamo uscire, badi tu ai due? Sai che non sanno neanche scaldarsi un piatto di pasta.》 -《 Va bene mamma, tranquilla》 Mi diede un leggero bacio sulla fronte per poi uscire dalla stanza. Decisi di non perdere tempo ed andare dalle due pesti per chiarire subito la situazione, niente strani scherzi stasera. Mi incamminai verso la loro stanza quando vidi mio padre fare la stessa cosa, era appena entrato nella loro stanza; decisi di approfittare della situazione per cercare di essere più convincente grazie alla presenza del "grande capo". Aprii lentamente la porta socchiusa e vidi mio padre iniettare una qualche sostanza nel braccio di Dylan con una grande siringa. Cosa diavolo stavano facendo?! Mi riparai dietro la porta per non essere notata ed ascoltare ciò che si stavano dicendo. -《 Ricorda Dylan, stasera non uscire per nessun motivo.》 -《 Sì, me ne ricordo. Ormai sono anni che ripeti la stessa solfa.》 -《Non te lo ripeterò mai abbastanza. Cerca di sembrare normale ok? Questo anestetico dovrebbe durare a sufficienza.》 -《 Pà! Conosco perfettamente le direttive, non serve che le ripeti ogni volta. Non uscire fino al mattino, cerca di essere naturale con tua sorella, chiudi la tenda per non esporti ai raggi lunari ecc ecc... Posso andare ora?》 -《 Va bene. Demon, per sicurezza tienilo d'occhio ok? Staremo via poche ore. Bada a tua sorella e stai attento a non farla uscire.》 Vidi Demon annuire debolmente e tirare una pacca sulla spalla a Dylan come per segno di conforto. Mio padre si voltò per uscire dalla stanza e decisi di correre rapidamente in bagno, non doveva sapere che avevo ascoltato. Non era pronto per sapere che avevo sentito, e forse in realtà nemmeno io lo ero. Scese le scale guardandosi in torno, rimasi lì finché non sentii la porta di casa chiudersi. Non sapevo cosa fare, non ero certa di volerne parlare con i miei fratelli, mi avevano nascosto fin troppe cose per far sì che io ora mi fidassi nuovamente di loro. Non erano più loro, come avevano potuto tenermi all'oscuro di una situazione simile? E poi perché avevano appena sedato Dylan?? Avanti Violet, lo sai perfettamente perché lo hanno fatto. Prova a ricordare... cosa era successo la notte di sette anni fa? Proprio non ricordi? Allora prova a fartelo spiegare dalla luna, esci fuori Violet, guardala in tutto il suo splendore. Lei é lì fuori che ti aspetta. Venni spinta da uno strano impulso, come se qualcosa mi stesse tirando a sé. Percorsi le scale senza avere il pieno controllo di me stessa, il corpo si muoveva da solo, senza essere spinto da una qualche apparente ragione. -《 Violet? Violet dove stai andando? 》 Demon spuntò dall'uscio della porta della sua stanza. -《 A vedere la luna...È così luminosa...》 -《 Violet no! Aspetta! Violet non muovere un muscolo in più, torna qui, vieni in camera forza.》 -《 Voglio solo prendere una boccata d'aria...》 Ancora un altro po', coraggio, ci sei quasi. -《Violet! Cazzo...Dylan aspettami qui. Non provare a muoverti!》 《VIOLET!》 improvvisamente mi resi conto di quello che stavo facendo, mi ritrovai davanti la porta di casa con la maniglia della porta in mano, cosa volevo fare? Vidi Demon precipitarsi per le scale. 《Grazie al cielo... vieni, andiamo di sopra》 Il suo sorriso mi trasmise uno strano senso di pace, mai provato prima d'ora. Mi voltai sicura verso le scale, pronta a salirle. -《Hemm...no, io non credo che andremo di sopra.》Mai vista una cosa simile, che fine aveva fatto il Dylan che conoscevo?! I suoi occhi erano di un rosso acceso e dai denti serrati proveniva una sorta di ringhio. -《DEMON! NON...NON CE LA FACCIO!》 in meno di un secondo Dylan si era lanciato giù per le scale saltando addosso a Demon. Io non ci stavo più capendo nulla, ma il mio corpo mi comunicava una sola cosa... -《 Violet...scappa! Corri!!》 Demon mi osservava dai suoi occhi sgranati, erano diventati di un color arancio splendente mentre cercava di tener a distanza quello che era mio fratello Dylan. Non me lo feci ripetere due volte, iniziai a correre scalza fuori da casa e mi precipitai sulla strada correndo verso una direzione indefinita. Mi fermai solo quando mi accorsi di essere rimasta completamente senza fiato, ero arrivata vicino un benzinaio nel bel mezzo del nulla, non avevo idea di dove fossi, nella paura del momento avevo solo pensato a scappare da quello che sembrava uno dei miei peggiori incubi. Vieni, forza. Si, nella boscaglia coraggio. Sei impaurita, hai solo bisogno di una mano in questo momento vero? Vieni forza, non avere paura di me. Faceva freddo ed in quel momento intrufolarmi nel bosco mi era sembrata la scelta più saggia. Non volevo rimanere sul ciglio della strada a quell' ora e soprattutto non volevo farmi vedere da nessuno, perciò questa riflessione mi portò a dar retta al mio "istinto". Mi addentrai tra gli alberi nonostante un costante senso d'ansia che mi pervadeva ad ogni passo, era buio pesto e c'era davvero molta nebbia. Mentre camminavo sentii uno scricchiolio alle mie spalle. Mi voltai chi scatto ma non vidi nessuno. -《 Chi c'è lì? 》Il tono di voce era decisamente diverso da come lo avevo immaginato, trapelava un grande senso di paura e non andava affatto bene. Odiavo la paura. 《 GUARDA CHE NON MI FAI PAURA! CORAGGIO!》urlai guardandomi continuamente intorno sperando di scorgere una qualche sagoma di mia conoscenza. -《 Se non ti faccio paura perché il tuo battito cardiaco é così veloce?》 Dalla nebbia vidi spuntare il moro con gli occhi verdi che avevo incontrato oggi a scuola. -《Ah, grazie al cielo! Miguel...cosa ci fai qui?》 -《Sto cercando di proteggerti. Seguimi forza.》 Disse voltandosi verso la boscaglia. -《 Proteggermi da cosa? Aspetta...come fai a sapere che avevo paura? Come hai fatto a sentire il mio battito cardiaco?!》 -《Seguimi, se ci sbrighiamo dopo avremo tempo per le spiegazioni. Ci sono troppi cacciatori in giro stanotte, meglio essere cauti. Vieni.》 Bene, non ci stavo davvero capendo nulla, era ufficiale. Di che diavolo di cacciatori stava parlando? Delirava? Sarebbe anche ragionevole visto che era sveglio a quest'ora. Ma poi cosa era successo a Dylan... Avevo bisogno di risposte, senza troppa esitazione decisi di seguirlo, sentivo che era la persona adatta a risolvere tutto quel groviglio di dubbi.

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Capitolo 5
*** La loro storia ***


-《Oook...no, no, non credo di aver ben capito. Mi stai dicendo che nella mia scuola è pieno di lupi mannari?!?》 -《Non urlare.》 -《 Ah ma si, hai ragione, scusa tanto Mig...Derek! Scusa se ho appena scoperto di essere l'unica normale in questa schifosissima città!!》 -《Ti ho detto di non urlare》Mi parlò a denti stretti avvicinandosi pericolosamente al mio viso. 《Se riesci a stare zitta due secondi ti spiego le cose per bene, anche perché se continui ad urlare come una pazza isterica ci troveranno e per te sarà la fine.》 -《...Va bene》 I suoi occhi mi stavano fissando dritti nelle pupille, ero terrorizzata all' idea di essere trovata da qualcuno di altrettanto pericoloso. Sarà anche stato un lupo mannaro, ma si stava preoccupando di proteggermi ed in quel momento era più che sufficiente per farmi sentire al sicuro. -《 Okay, quindi tu e Scott siete dei lupi mannari, Lydia è una Banshee. .. Stiles è l'unico normale...》 -《 Lo so, duro da credere ma è così. Ascolta, oggi è il plenilunio e qui in giro è pieno zeppo di cacciatori che cercano esseri come me, perciò devi dirmi una cosa...tuo fratello è come noi?》 -《 Credo di si..non lo so, so solo che ha praticamente assalito mio fratello Demon. Gli occhi di entrambi erano mutati, ma Dylan non aveva delle strane orecchie o della peluria, aveva solo gli occhi rossi. Non lo so...》 -《Beh se è un alpha dovrebbe sapere controllare in parte la mutazione.》 -《Un alpha?》 -《Sì, un capo branco, proprio come Scott. Lui è un alpha, ma al contrario di molti ha davvero un grande legame con il suo branco, farebbe il possibile e l'impossibile pur di proteggerli.》 -《 Quindi Dylan è il mio alpha?》 -《Più o meno credo di si. Ad ogni modo, ora dobbiamo riuscire a riportarti a casa, seguirò il suo odore per portarti lì...sperando che non sia scappato. Ti darò delle spiegazioni più precise domani, fatti trovare qui quando esci da scuola.》 -《 Va bene...》 -《Bene.》 Sì voltò per andare a controllare dalle finestre che ci fosse via libera. -《 Sembra tranquillo, possiamo andare. Resta sempre dietro di me.》 -《 Derek...》 -《Cosa?》 Lo vidi voltarsi spazientito, i suoi occhi mi guardavano interrogativi, lo sguardo era misto di rabbia ed ansia. -《...Grazie》 Non mi sarei mai aspettata di trovarmi a ringraziare un lupo mannaro, neanche se mi avessero raccontato di avermi visto farlo ci avrei creduto, eppure lo avevo appena fatto. Anche lui sembrava stupito dal mio ringraziamento, mi aveva guardata con aria incredula, anche se per pochi istanti ero riuscita ad intravedere un sorriso abbozzato. Su quelle sue labbra irrigidite si era formato un leggero e fugace sorriso. Non so perché, ma mi misi a sorridere pensando alla sua espressione, non mi aspettavo che fosse possibile una simile reazione da un tipo dall' aria così dura. Uscimmo velocemente e furtivamente dalla casa abbandonata in cui ero stata condotta, mentre lo seguivo approfittai per sbirciare il cielo, volevo cercare di capire che ore si fossero fatte. Per fortuna stava albeggiando e mi sentii improvvisamente sollevata, quella brutta situazione si era risolta nel migliore dei modi, o quasi. Arrivata davanti casa decisi di farmi coraggio e provare ad entrare, mio fratello sarebbe già dovuto essere tornato normale a quell'ora. Aprii la porta di casa e ad accogliermi davanti la porta c'erano i miei due genitori che stavano fissi lì come due pali con le braccia incrociate e lo sguardo fisso su di me. -《Ciao...》 cercai di abbozzare un saluto il più naturale possibile. -《Visto? E voi che non mi credevate. Vi avevo detto che era uscita, era andata a dormire fuori.》disse spavaldo Demon. Cosa diavolo...? -《 E lui chi sarebbe? È per caso il tuo ragazzo Violet?》lo sguardo di mia madre si era appena fatto di marmo, era totalmente inespressivo. Non riuscivo a capire se fosse furiosa o completamente neutrale riguardo la domanda. In entrambi i casi ero nei guai. -《 Hemm...no, nono, lui ecco...lui è...》 Mi voltai verso Derek per cercare supporto. -《 il suo ragazzo.》disse Derek con aria soddisfatta. COSA?!? State per caso complottando contro di me??? -《 Violet! Ma non è un po' grande per la tua età? !》 Rispose stupita mia madre. 《 Per carità, nulla da dire riguardo lui eh, bel ragazzo complimenti. Però...un po' grandino non trovi?》 Ah certo, facciamo anche finta che lui non sia qui adesso no? -《 L'amore non ha età. Scusate se l'ho trattenuta fino a tardi ma eravamo parecchio impegnati. Signori Wolfess...buona giornata》 Ah beh certo. Fantastico. -《Eh lo immagino che foste impegnati! Signorino ti avverto, se torci un capello a mia figlia...》 -《 PAPÀ!!》 Mio dio non ci voglio credere. Mi voltai verso Derek per lanciargli uno sguardo inceneritore ma si era ormai dileguato per la strada. Ora dovevo affrontare da sola due furie, e per colpa di Dylan poi! -《Signorina, d'ora in po-》 -《 Papà, per favore. Posso andare a riposare adesso?》 -《 Ah certo certo, di sicuro non avrai avuto il tempo di dormire》 -《 Mamma dì qualcosa! Sembrate entrambi matti stamattina! Demon, io e te dobbiamo parlare.》 Andai infuriata al piano di sopra, mi voltai e vidi mio fratello che con aria dimessa e rassegnata mi seguiva. -《 Posso sapere il motivo delle tue stronzate?!》 -《Abbassa la voce!》 -《 No. Non sei nella facoltà di darmi ordini. Ora io voglio sapere perché diavolo non hai avvisato i nostri genitori di questo disastro!》 -《 Ma hai la vaga idea di cosa sarebbe successo??? Pensa alle conseguenze per una buona volta. Pensa se i nostri genitori venissero a scoprire che Dylan ha perso il controllo ed ha cercato di ucciderli, come credi che la prenderebbero eh?!》 -《... Solo per questa volta vi reggo il gioco perché siete miei fratelli, ma la prossima volta scordatevelo! Non voglio più finire nei casini e soprattutto non voglio rischiare di essere uccisa da un lupo mannaro!》 -《...Come lo sai...?》 -《 Questo non ti riguarda visto che mi hai, anzi, avete sempre tenuto tutto nascosto! Ora me ne vado a dormire!》 -《Violet aspetta un momento...》 Ero totalmente fuori di me, mi voltai per guardarlo e lo vidi lì, stretto tra le sue spalle col capo chino come a chiedermi scusa. Ah ora magari si aspettava anche che lo scusassi dopo quello che era successo. -《 Demon...io non mi fiderò mai più di te. Eri l' unica e ripeto, l' unica persona per la quale mi sono sempre presa le colpe laddove tu ti fossi messo nei casini. Da ora in poi non sarà più così, ognuno per conto proprio.》

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Capitolo 6
*** Nuove scoperte ***


La mattina seguente mi ritrovai non so bene come davanti la scuola, ero così stanca che mi ero preparata completamente a caso. I capelli legati con una sorta di treccia laterale mal riuscita ed un paio di occhiali che usavo solo nei giorni in cui le occhiaie si rendevano prepotenti sul mio viso. Avevo smucinato minuti interi nell'armadio ed alla fine mi ero messa le prime cose che mi erano capitate sotto tiro, vale a dire un paio di calze coprenti nere ed una felpa XL bordeaux che mi arrivava circa a metà coscia. Ero completamente stravolta, il fatto di essere andata a dormire la mattina precendete per poi essermi svegliata il tardo pomeriggio mi aveva fatto vivere una sorta di Jet Lag. Mi trascinai lentamente fino all ' aula in cui si teneva la prima ora di lezione, inutile dire che mi bastarono appena cinque minuti per addormentarmi testa sul tavolo. Finita l'ora mi alzai di soprassalto con una ritrovata energia, quell'ora di sonno aveva in qualche modo ristabilito il mio equilibrio. Passammo le seguenti 4 ore spostandoci dall' aula di scienze naturali a quella di microbiologia applicata alternativamente (il brutto di avere le ore intervallate); non appena suonò la campanella schizzai letteralmente per il corridoio. Stiles mi stava ripetutamente chiamando da un po', ma ero troppo occupata a pensare ad altro : dovevo parlare con Scott. Appena uscito dall'aula lo assalii letteralmente. -《 Scott, devi aiutarmi.》 Il suo sguardo era stupito ed interrogativo, era evidente che non si aspettasse una simile reazione da parte mia, forse avevo un po' esagerato. 《 Okay, ricominciamo d'accapo. Ciao Scott, avrei bisogno che tu mi aiutassi. Chiedo a te poiché so che tu sei un Alpha e sai sicuramente cosa consi-》 Mi mise rapidamente una mano sulla bocca guardandomi dritto negli occhi. -《 Cosa ne sai tu degli Alpha?》i suoi occhi erano improvvisamente diventati carichi di rabbia. -《Visto Scott? Ti avevo detto che lei lo sapeva》 si intromise Stiles con un' aria di beata consapevolezza. -《 Veramente non sapevo nulla prima, ma ieri ho dovuto farmi raccontare un po' di cosa da Derek visto che a casa mia è successo una specie di disastro a causa della luna piena.》 -《Ahemm...ioo...》 si dileguò nel silenzio dopo un' occhiata velenosa di Scott. -《Aspetta...Derek? Cosa è successo ieri notte?》proseguì Scott. Passai buona parte del pomeriggio a raccontargli della notte precedente, di come avevo incontrato Derek e delle sue dovute spiegazioni nei loro riguardi. Scott si mostrò molto comprensivo e decise di mandarmi nuovamente da Derek per farmi aiutare a capire bene la situazione, non che lui non volesse aiutarmi, ma a quanto pare era già indaffarato a trattenere un nuovo gruppo di lupi mannari entro i loro limiti, perciò accettai senza troppi problemi. Prima di andare da Derek però avevo deciso di passare da casa, sentivo di dover ancora collegare bene il tutto, la mia famiglia mi aveva tenuto all'oscuro di tutto per una vita intera, sentivo che mancava ancora qualche tassello per completare il quadro generale. Arrivata a casa sgattaiolai nella soffitta dove i miei tenevano ancora buona parte delle cose portate dal trasloco, iniziai a rovistare tra la roba in cerca di un oggetto specifico: la sacca nera che mio padre doveva utilizzare per la palestra. Cercai in ogni angolo ma della sacca non c'era traccia, dunque le possibilità erano due... o mio padre la portava con sé perché vi teneva cose che gli servivano per lavorare oppure conteneva un qualche strano segreto, ad ogni modo una cosa così importante non l'avrebbe certo tenuta in soffitta insieme al ciarpame, sicuramente era in camera sua. Scesi silenziosa le scale, arrivata davanti la porta dei miei guardai ripetutamente in ogni direzione del corridoio per assicurarmi di non essere stata beccata. Aprii con delicatezza la maniglia ed entrai praticamente correndo, tutta quell' ansia mi aveva fatto venire il fiato corto. 《Bene, ora che sono qui da dove comincio?》bisbigliai, come per darmi un minimo di sicurezza in più. Iniziai a cercare sotto il letto, nei cassetti della scrivania ma nulla, la mia ultima possibilità era l'armadio. -《Violet? Sei a casa? 》 Merda... Rimasi momentaneamente impietrita senza sapere bene cosa fare. La porta si aprì con un leggero soffio d'accompagnamento. In meno di dieci secondi mi ero letteralmente lanciata sotto il letto, avevo pensato di nascondermi nell'armadio ma se teneva davvero lì quel borsone sarebbe stato troppo rischioso. *Trrr Trrr Trrrr* Era il telefono di mio padre, forse avevo finalmente l'opportunità di sbirciare, mio padre inizia sempre a camminare quando è al telefono. -《 Katlin dimmi.》 Sì incamminò verso il corridoio lasciando la porta della camera socchiusa. O ora o mai più, forza Violet, svelta! Con uno scatto felino scivolai fino all' amadio e lo aprii con decisione. Andiamo...dove può nascondere un oggetto così grande? -《Forza Violet concentrati.》bisbigliai tra me e me. 《Dove nasconderesti delle cose così importanti? Probabilmente avrei svuotato il borsone, sarebbe saltato troppo all'occhio. Ok, quindi dove? ...Che sciocca!!》 ***************** -《 Tesoro, cosa ci fai qui in camera?》 -《Oh, niente...stasera ho una festa e non so cosa mettere, volevo vedere se mamma aveva qualcosa di carino da prestarmi》 -《Sei con il tuo ragazzo?》 -《Hem...si. Si, vado con lui》 Mi uscì una sorta di risatina nervosa. Cosa stavo facendo esattamente? Dovevo essere totalmente impazzita per aver detto una tale cazzata. -《Oh... beh, allora ti consiglio questo. Lo mise tua madre ad una delle nostre prime uscite》 Tirò fuori dall ' armadio un bellissimo abito corto azzurro senza spalline, cadeva morbido sui fianchi, la gonna aveva piccole pieghette ed era decorata sulle bordure da tante piccole lune bianche. Mi costava molto ammetterlo ma era davvero un bel vestito. -《Carino, grazie!》 Uscii rapidamente dalla stanza e sgattaiolai di corsa in camera mia. Ero ancora abbastanza sconvolta dai ritrovamenti fatti nell'armadio, in uno dei cassetti delle maglie di mio padre c'era una strana boccetta dal contenuto nero e polveroso e in una tasca di una giacca aveva un bossolo d'argento con sopra lo stampo di un lupo. La cosa divertente? Mio padre non aveva armi, o almeno per quanto ne sapevo. Presi subito in mano il pc e mi misi a fare delle ricerche a riguardo : lupi mannari, bossoli d'argento e quant'altro. I risultati che uscirono furono alquanto interessanti perciò decisi di andarne a parlarne con Derek. -《 Io vado!》 -《Ma come? Non ti sei neanche messa un po' di trucco, e i capelli li lasci così? 》Mi guardò sconsolato mio padre. Che palle... Corsi in bagno a prepararmi rapidamente, che spreco di tempo! Corsi giù per le scale e mi precipitai nel bosco. -《Derek?》 spuntò rapidamente tra la boscaglia. -《Ciao...cosa ti sei messa?》 -《 uff, lunga storia.》 Sapevo che non mi avrebbe lasciata in pace finché non mi fossi messa a raccontargli tutto. -《 Io e te abbiamo un appuntamento, stiamo andando ad una festa.》 -《 Oh... è così che giustificherai le tue uscite?》 -《 Molto probabilmente, in fondo ti sei offerto tu di essere il mio ragazzo. Ma poi perché lo hai fatto?!》 -《 Beh, sono il cugino spagnolo si Stiles. Ormai sono abituato ad essere sfruttato come copertura.》 -《 Mah, vabbé. Ad ogni modo dobbiamo sbrigarci》 Iniziai a levare rapidamente la giacca e feci scivolare velocemente giù la manica dell'abito. -《 Che stai facendo?!》 Lo sguardo stupito di Derek mi fece scoppiare in una grossa risata. -《 Va bene che siamo "fidanzati", ma ora non corriamo troppo Ahahahaha! 》 Ovviamente al di sotto avevo tenuto un paio di pantaloncini ed una canottiera ampia. Derek rimase per qualche istante immobile come un sasso per poi riprendere la sua normale espressione crucciata. -《 Non montarti troppo la testa ragazzina, sei troppo piccola per me. -《 Ieri non eri della stessa opinione, "L'amore non ha età"!》 Dissi imitando la sua voce mascolina; sul suo viso vidi formarsi un espressione quasi di sconforto, la cosa mi fece ancora più ridere. Non riuscivo proprio a prenderlo seriamente con tutte quelle strane espressioni. 《 Ad ogni modo non sono venuta qui inutilmente, da come ho capito mio padre è un cacciatore ed io sono venuta qui per un valido motivo》 Alzò leggermente la testa come ad incitarmi a proseguire. 《 Tu devi allenarmi.》

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Capitolo 7
*** Addestramento ***


Mi guardò accigliato, sembrava non capire molto bene cosa gli stessi chiedendo.
-《Cosa vuoi che faccia?》
-《Addestrarmi》
-《Scordatelo!》 Mi guardò con un espressione di disappunto, sembrava cadere giù da un però, ed effettivamente anche io mi sentivo così, non mi aspettavo certo una risposta simile.
Dovevo tenere il punto, anche se lo conoscevo da pochissimo tempo ormai avevo capito come funzionava con lui, dovevi essere deciso.
-《 Invece lo farai.》
-《 Forse non ci siamo capiti...》 disse avvicinandosi sempre di più a me.
《Neanche ti conosco, sei solo una ragazzina e vieni qui a pretendere qualcosa da me?》
-《Guarda caso però ho un fratello licantropo e un genitore cacciatore, direi che sono due buoni motivi per farmi aiutare non credi?》
Mi osservò per un po' senza parlare per poi voltarmi le spalle ed incamminarsi nella boscaglia.
-《No. Ora vattene.》
-《Derek aspetta!》
Gli corsi dietro e lo afferrai per un braccio, si voltò di scatto lasciandomi una gelida occhiata.
-《Ho solo paura...ti prego, aiutami. Non so cosa fare, non so come affrontare la situazione da sola...non riuscirei a sopravvivere se succedesse di nuovo...》 la voce mi si strozzò in gola, iniziai a sentire le guance divampare a contrasto con le lacrime che scendevano senza il mio controllo. Non volevo piangere, né tanto meno fare la figura della ragazzina rammollita, ma tutto questo per me era troppo. Mi era crollata sulle spalle tutta la mia vita in una sola nottata, non sapevo più chi fossero le persone con cui vivevo, non sapevo con chi confrontarmi, i miei amici li avevo persi tutti a causa del trasferimento; mi ero ritrovata improvvisamente sola con un gran bagaglio da dover sostenere da sola.
Derek si voltò lentamente, il suo sguardo era completamente diverso. I suoi grandi occhi color giada adesso erano limpidi, quasi tristi.
-《Okay, ti aiuterò. Ma ora smetti di piangere.》
Il suo tono si era fatto improvvisamente vibrante, come se stesse realmente percependo la mia sofferenza. Si avvicinò lentamente a me e con un lembo della manica si mise ad asciugarmi gli occhi, riuscivo a percepire della dolcezza in quel gesto seppure era stato fatto con una certa irruenza. Il suo sguardo era rapidamente tornato ad essere glaciale, come se non volesse mostrare troppo qualcosa di opposto al suo normale carattere.
-《Ora non credere che io sia una ragazzina, mi era solo entrato un insetto nell'occhio》 dissi con una certa serietà, cercando di ricompormi il più rapidamente possibile.
-《 Se può consolarti ho sempre pensato che tu fossi una ragazzina》 disse con un sorriso appena accennato.
《Quando vogliamo cominciare?》
-《 Adesso ovviamente》
-《Bene, allora dovrai venire con me.》 Mi lasciai condurre alla sua auto senza fare domande, arrivammo in breve tempo in una zona appena fuori città.
-《Perché siamo arrivati da un veterinario? Non avrai mica le zecche》 Mi lasciai sfuggire un piccolo sorriso sotto il suo sguardo di ghiaccio.
-《 Non è un semplice veterinario》
Scese dall'auto sbattendo leggermente la portiera, lo seguii fino all'entrata dello studio, rimasi in silenzio per un po', non c'era nessuno e il luogo in sé aveva un po' l'aria austera.
-《Siamo chiusi.》 una voce lontana accompagnata dai dei passi sembrava avvicinarsi.
-《 Sono Derek》 rispose serio.
-《 È insolito che tu venga a farmi visita senza Scott al tuo fianco o meglio senza una persona in fin di vita. Noto però che sei in compagnia...》
-《 Lei è Violet》
-《Salve...》
L'uomo che mi scrutava aveva carnagione scura ed un paio d'occhi neri che sembravano poter cogliere i tuoi più profondi segreti. Indossava un tipico camice bianco, perciò doveva essere proprio il veterinario di cui parlava Derek.
-《Piacere, sono il Dottor Deaton.》
Sorrise allungandomi la mano per le presentazioni.
-《Siamo venuti qui perché sembra che lei abbia bisogno di un aiuto.》
-《Sarebbe?》rispose incuriosito.
-《 Il padre è un cacciatore ed il fratello è un lupo mannaro, la storia è lunga ma vorrebbe ricevere un addestramento e credo che le tue abilità da druido potranno aiutarla.》
-《Aspetta, cosa? Ma io volevo combattere! Cosa me ne faccio di uno che crea poltiglie di erbe medicinali?》
Lo sguardo di Deaton si fece intimidatorio, probabilmente lo avevo un po' offeso. Ops...
《 Nulla da togliere al suo lavoro dottore, davvero. Ma ecco, mi aspettavo qualcosa di diverso...mi scusi se sono stata scortese》 Avevo l'abilità di pentirmi due secondi dopo aver ripreso il pieno possesso di me stessa, a volte dicevo le cose senza pensarci troppo.
-《Non preoccuparti, avremo sicuramente modo di simpatizzare in altre occasioni》 il sui sorriso era davvero sincero, fortunatamente non era un tipo permaloso.
-《 Ad ogni modo ho trovato questo nell'armadio dei mei, sa dirmi di cosa si tratta?》 Tirai fuori dalla tasca una boccetta con della polvere nera all'interno.
-《Beh》 disse prendendo la boccetta in mano.
《 È evidente che si tratti di Sorbo degli uccellatori, serve a tenere a distanza lupi come Derek, crea una sorta di scudo protettivo, per intenderci. Hai dell' altro?》
-《 Sì, ho questo.》 Tirai fuori anche il proiettile in argento.
-《Curioso...》 si voltò velocemente di spalle ed entrò in uno dei suoi laboratori, non riuscii a fare a meno di seguirlo di corsa.
Lo vidi aprire il proiettile ed estrarne una strana polvere di color violaceo.
-《 Questo...questo contiene lo Strozza lupo. È un tipo di pianta altamente tossica per i lupi mannari, con un proiettile simile puoi star certo che nel giro di poche ore il lupo sarà steso a terra morto》
Il viso di Derek era irrigidito, sembrava temere davvero molto quella pianta.
《Pensi di voler imparare ad usare queste cose?》lo sguardo di quell'uomo aveva lo strano potere di farmi sentire estremamente tranquilla anche se ero pienamente consapevole che non sarebbe stato facile imparare ad utlizzarli e che probabilmente avrei dovuto studiare bene ogni loro caratteristica per riuscire ad imparare a difendermi.
-《 Se lei è ancora d'accordo nel volermi insegnare volentieri, la ringrazio molto. Scusi ancora per il mio comportamento di prima...》
-《Certamente. Però dammi del tu per cortesia, Deaton sarà più che sufficiente. Quando vuoi iniziare? 》
-《 Domani dopo scuola mi farò trovare qui da le...da te.》
-《A domani allora》
Ci accompagnò all'uscita e ci salutò rapidamente prima di tornare a fare ciò che aveva probabilmente interrotto con il nostro arrivo.
-《 Quindi lui è un druido》 Dissi a Derek per avere conferma.
-《 Sì, lo è》 rispose secco, era concentrato nel guidare, ma pochi secondi dopo mi lanciò un paio di occhiate.
《Avanti, fammi quella domanda.》
-《...Cosa?》non riuscivo a capire in che modo ci fosse riuscito.
-《 Stai morendo dalla voglia di chiedermi qualcosa》
-《...prima, quando Deaton mi ha mostrato lo strozza lupo ti sei improvvisamente irrigidito...》
-《Una volta ho rischiato di morire per colpa di quella cosa》
-《Mi dispiace...》
Iniziavo a sentirmi vagamente in colpa per aver accettato quel tipo di insegnamento.
-《Puoi evitare di chiedere sempre scusa?》sembrava essersi innervosito, aveva iniziato a battere le dita sul volante e a guardare in modo sconnesso la macchina.
-《Hai ragione. Allora ti dirò un'altra cosa, quando diventerò brava con quelle cose posso assicurarti una cosa...non la userò mai contro di te, sarò sempre pronta a proteggere te e il tuo branco.》
Inchiodò rapidamente con la macchina, si girò scattante verso di me con gli occhi pieni di rabbia. Rimase a fissarmi per qualche secondo che a me sembrò un tempo infinito, il suo sguardo così prepotente su di me mi lasciava uno strano senso d'ansia.
-《Non sarai tu a proteggere me è gli altri, non ho bisogno di questo. Da oggi in poi sarò io a pensare a te, non voglio sentire proteste.》
-《 Cosa?! E per quale motivo sentiamo?!》
-《Perché sei davvero una ragazzina troppo stupida.》

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Capitolo 8
*** L'attacco ***


Le settimane seguenti a quell'incontro furono davvero difficili da sopportare, con i miei fratelli non avevo praticamente più parlato, per andare a scuola avevo iniziato a prendere la moto pur di non andare in macchina con mio padre ed evitavo sistematicamente ogni loro domanda riguardo i miei continui pomeriggi fuori casa. Questo periodo mi era servito per avvicinarmi maggiormente al branco di Scott ed ero riuscita a diventare amica di Lydia e di Stiles in particolare, anche se trovava sempre un pretesto per provarci. In tutta sincerità mi mancava molto la mia famiglia, ma non avevo la minima intenzione di mollare il punto con loro. All'improvviso iniziò a squillare il telefono, era mia madre. -《Pronto》 risposi seria. -《Violet devi tornare a casa subito.》 -《Perché? 》 -《Credo che oggi sia pericoloso uscire, dammi retta》 -《So badare a me stessa ormai》 Innervosita attaccai il telefono. Non c'era proprio nulla di cui discutere, oggi poi dovevo andare a mangiare qualcosa con gli altri e non avevo la minima intenzione di rinunciarci a causa di un paio di paranoie materne. Misi il casco e partii con la moto, era l'imbrunire e noi avevamo appuntamento davanti la vecchia casa di Derek alle otto ed erano già le sette e quaranta. Ero parecchio in ritardo considerando il tempo che serviva ad arrivare, perciò decisi di dare gas per evitare i tanto odiati ritardi. Una volta sul posti mi accorsi che ad essere arrivati puntuali eravamo solo io e Stiles. -《Ciao!》dissi allegra mentre levavo il casco. -《Ciao. Allora? Come è andata oggi da Deaton? 》 -《Bene, sto imparando abbastanza in fretta. Tu a che punto sei con il caso di tuo padre?》 -《Ancora in alto mare, non siamo riusciti ancora a capire in che zona si trovi il nuovo branco, si sposta troppo, il che rende complicate le ricerche.》 -《Immagino, poi essere delle persone normali in questi casi ci è un po' d'ostacolo.》 ammisi sorridendo -《Già.》 All'improvviso spuntò Derek dalla porta. Stiles fece una sorta di saltello sul posto per lo spavento, mi fece scoppiare a ridere. -《Ancora non ci hai fatto l'abitudine? 》 dissi guardando Stiles con un sorrisetto malefico. -《No...non credo mi ci abituerò mai.》 rispose guardando di traverso Derek. -《Gli altri dove sono? 》 -《Mi ha mandato un messaggio Scott poco fa, ha detto che stavano arrivando.》 Lo sguardo di Derek si fece cupo tutto d'un tratto. -《Qualcosa non va? 》 -《Non muovere un muscolo.》 -《Ragazzi...Ahem... che succede? 》disse Stiles guardandosi freneticamente intorno. -《C'é una trappola.》 -《Cosa?》 Sentimmo il rumore di una macchina in avvicinamento, era Lydia. Scese dall'auto insieme a Scott incamminandosi verso di noi. -《Fermi! Non vi muovete!》Gridai cercando di rimanere ferma dov'ero. Scott mi guardò confuso, appena mise il piede più avanti sentimmo un meccanismo scattare. In meno di un secondo trovammo Scott appeso a testa in giù a qualche metro da terra. -《Cacciatori.》 Disse Derek con gli occhi sgranati. Perché c'erano dei cacciatori proprio lì? Non ne trovavo il motivo, nessuno di loro li aveva attaccati. Improvvisamente riuscii a collegare tutto. -《DYLAN!》 urlai. Iniziai a correre mollando tutti lì, se non erano venuti per noi vuol dire che qualcosa era andato per il verso sbagliato, stavano cercando mio fratello. Pochi secondi dopo mi ritrovai affiancata da Derek, mi guardò brevemente negli occhi per poi trasformarsi. Mi sfrecciò avanti seguendo l'odore di Dylan finché non ci rtrovammo nel bel mezzo di uno spiazzo. Qualcosa non mi quadrava, iniziai a guardare per terra e c'erano evidenti segni di lotta, tra i quali del sangue sparso tra l'erba e le foglie ma nessuna traccia di Dylan né di nessun altro. Non potevo crederci, eravamo appena caduti in trappola. Giusto il tempo di realizzare il grosso errore che ci trovammo accerchiati da un branco di lupi, non mi feci intimidire, afferrai velocemente la boccetta di Sorbo dalla tasca e la polvere di strozza lupo. Coraggio, fatevi avanti. In una frazione di secondo uno di loro era riuscito ad atterrarmi, sentivo il suo respiro rapido sul viso e i denti stridenvano cercando di mordermi. Era incredibilmente forte, sapevo che lo fossero più di un umano ma non mi aspettavo a tal punto, mi sentivo schiacciata sotto la pressione del suo corpo sopra il mio, non sapevo bene come muovermi per levarmelo di dosso e le mie braccia iniziavano a cedere sotto la forza della sua spinta. Urlai cercando di farmi forza per spingerlo via, gli tirai un calcio in pieno petto riuscendo momentaneamente a ribaltare la situazione, il tempo necessario per riuscire a rialzarmi ed iniziare a correre per prendere tempo. Aprii la boccetta di strozza lupo e appena mi fu di nuovo addosso glie lo lanciai in piena faccia. Avevo fatto centro. Iniziò a dimenarsi, ruggendo per il dolore. -《Qualcuno ne vuole ancora?!》 Dissi a voce alta per incitarli, a dire il vero probabilmente lo stavo facendo per cercare di automotivarmi, il fatto che fosse riuscito ad atterrarmi mi aveva terrorizzata. Dalla boscaglia spuntò fuori un lupo dagli occhi rossi, finalmente l'alpha era uscito allo scoperto. -《Violet tieni!》 Mi sentii gridare da Scott, mi aveva appena lanciato una sorta di coltello da mischia, ora si che si ragiona. Feci uno scatto per saltare davanti all' alpha, ma mi sentii subito richiamare. -《Violet no!》 Mi voltai e vidi Derek con lo sguardo atterrito, mi ritrovai di nuovo a terra con l'alpha sopra di me. Era molto più forte del beta di prima, ad un certo punto sentii una fitta lancinante al braccio, sotto la sua pressione mi si era appena rotto l'osso, avevo sentito chiaramente il tipico suono secco che creava. Urlai per il dolore e mentre ero a terra con tutta la rabbia e l'adrenalina che avevo in corpo iniziai ad accoltellare l'alpha più che potevo. I suoi occhi rossi sprizzavano rabbia, mi prese per il collo con un solo braccio, sentivo l'aria che fatica va ad arrivarmi nei polmoni e la gola che bruciava ad ogni tentativo di deglutire. Mi scaraventò contro un'albero con tutta la forza che aveva, le ossa fecero un suono assordante all'impatto, iniziavo a vedere sfocato ma non avevo la minima intenzione di mollare, tentai di rialzarmi lentamente mentre combattevo per non sopperire al dolore. Vedevo Derek e l'alpha combattere lacerandosi le carni, stavano lottando come i veri lupi fanno per la sopravvivenza. Mentre ero lì intenta a rialzarmi venni colta alle spalle da un'altro beta che mi graffiò dietro il collo, sentii le forze abbandonarmi e la vista si offuscò sempre di più finché non persi i sensi. Mi risvegliai in ospedale, sentivo un dolore lancinante al braccio che vidi ingessato, non capivo bene cosa fosse successo. -《Violet》 Venni richiamata da una voce cupa che conoscevo bene, era Derek. Mi voltai per guardarlo, sforzai gli occhi per cercare di tenerli ben aperti ma sentivo una sorta di pesantezza alle palpebre. -《Come ti senti?》 Disse prendendomi le mani tra le sue. -《Credo bene...cosa è successo?》 -《Hai perso i sensi ieri sera.》 -《Mh...Come stanno gli altri?》 -《Bene.》cercai di essere il più convincente possibile seppure sapevo che il mio viso comunicava in modo diverso dalle mie parole. -《E tu come stai?》cercai di sforzarmi a pensare solo a quello che stavo dicendo, sapevo che avrebbe sentito il mio cuore agitarsi altrimenti. -《Ora che sei sveglia meglio. Hai combattuto bene ieri, sei stata brava.》 Il suo sguardo era di una tenerezza mai vista, probabilmente gli facevo un po' pena in queste condizioni. -《Certo, come no. Sono durata a mala pena due minuti ahahaha》 《Ah!》Mi uscì un lamento, ridendo mi era presa una fitta dolorosissima dietro il collo, probabilmente era colpa del graffiò di quel beta. -《Ti fa male?》 Disse Derek scanzando i capelli dal collo. -《Sto bene》Mi sentivo molto debole ed avere dolori per tutto il corpo non mi aiutava molto. Il tempo di pensarlo che iniziai a sentire un sollievo improvviso, guardai Derek e vidi le sue vene diventare nere mentre mi stringeva la mano. -《Cosa stai facendo? 》 -《Ti sto aiutando. Assorbo una piccola parte del tuo dolore.》 disse sorridendo. -《No!》 Esclamai, non volevo prendesse il mio dolore, non volevo assolutamente che soffrisse anche per me, stava già facendo moltissimo per aiutarmi non potevo permettere che prendesse anche questo. -《Violet... credo di dovermi scusare.》 -《 E per cosa?》 -《 Per non aver accettato di aiutarti.》 -《Ma lo hai fatto.》 non capivo, ero confusa. -《No, non ti ho aiutato, ho fatto in modo che qualcuno ti aiutasse al posto mio.》 -《 Beh ok...ma cosa cambia?》 -《 Sai perché non ho accettato?》scossi la testa, continuavo a non capire. Dopo una lunga pausa proseguì, sembrava gli stesse costando una grande fatica continuare. -《...Non volevo che ti facessi del male, allenarti con me avrebbe voluto dire tornare ogni giorno a casa con qualche ematoma o frattura, che è ancora peggio. Io sono un lupo, non sempre riesco a controllarmi, ma ora mi rendo conto di aver sbagliato... avrei dovuto provare.》 I miei occhi si inumidirono. Non riuscivo a credere che avesse detto una cosa simile, ma non credevo neanche che avrebbe mai pensato una cosa così! Mi sentivo improvvisamente parte di qualcosa, qualcuno si era davvero preoccupato per me a tal punto, quasi non riuscivo a crederci...non ero più sola. Sentii un' improvviso bisogno di abbracciarlo ma ovviamente mai e poi mai gli avrei dato una tale soddisfazione. -《Hai ragione...sei proprio un'idiota.》 Ammisi sorridendo ampiamente. I nostri sguardi si incrociarono appena, anche i suoi occhi ridevano.

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Capitolo 9
*** Riconciliazioni ***


-《Ha per caso visto i mei fratelli?》chiesi all'infermiera. -《Certo, ti aspettano in fondo al corridoio》 Sorrise dolcemente e ripose la mia cartellina sul bancone. -《Ti senti pronta ad andare? Hai ancora dolori?》disse guardandomi dolcemente con i suoi due occhi neri e profondi. -《No, sto bene grazie》 sorrisi debolmente. Non avevo davvero voglia di tornare a casa e soprattutto di dover dare delle spiegazioni del perché mi trovassi lì quella sera. In questi due giorni in ospedale i miei genitori non erano mai venuti a trovarmi, passavano solo Demon e Dylan. Con loro due le cose sembravano andare meglio, specialmente con Dylan, mi aveva fatta davvero preoccupare quella sera ma fortunatamente era un' alpha e se l'era cavata piuttosto bene. Erano riusciti a spiegarmi perché non mi avevano detto nulla di tutto questo ed ammetto che non mi sarei mai aspettata così tanti intrighi nella storia della mia famiglia. Avevo scoperto che mio fratello Demon era stato adottato da piccolo, circa a sei anni; mi era stato anche spiegato perché quella sera avesse gli occhi color arancio, Demon era una kitsune, precisamente una kitsune celestilale. Riusciva ad ammaliare e ingannare chiunque, ma essendo un demone buono riusciva a tranquillizzare e calmare le persone, senza contare che riusciva a dominare l'aria. Insomma, non eravamo certo una famiglia convenzionale, due cacciatori, un lupo mannaro ed una kitsune...in tutto questo io ero l'unica ad essere una persona normale, la cosa a dire il vero un po' mi innervosiva. -《Sei pronta?》 Disse Demon con il casco della mia moto in mano. -《Diciamo di si...》 -《Avanti, andrà tutto bene.》 Il suo dolce sorriso mi tranquillizzò di colpo. Un momento...lo fulminai con lo sguardo. -《Non provare ad usare i tuoi poteri da kitsune con me sai?!》 Scoppiò in una fragorosa risata mentre si teneva il capo con le mani. 《L'ho sempre fatto》 -《Bastardo!》 Sgranai gli occhi e gli tirai il braccio ingessato sulla spalla. -《Piano che mi fai male!》disse continuando a ridere. -《Ti sta bene!》 Dissi scocciata, era davvero riuscito a ingannarmi per tutto quel tempo, pazzesco! Arrivati a casa mia madre corse a stringermi forte e mio padre insieme a lei. -《Eravamo così preoccuparti!》 Disse mia madre stringendomi a sé. I suoi capelli color nocciola erano scivolato avanti facendomi un leggero solletico al naso. -《Ok.》 Risposi scansandola da me. Mi guardò tristemente, gli occhi color miele sembravano star per traboccare. 《Perché mi avete tenuto nascosto tutto questo? Avrei potuto aiutarvi!》 -《Hai ragione...》 ammise debolmente mio padre. 《Volevamo solo proteggerti da tutto questo ma abbiamo sbagliato, non sei più una bambina ormai e ogni tanto tendiamo a scordarlo...vuoi ancora aiutarci?》Gli occhi di mio padre si fecero lucidi e di un nero brillante, un sorriso dimesso gli si formò su quelle labbra sottili, nascoste dalla sua barba grigiastra. -《Forse...ma ad una condizione...》 -《Sarebbe?》 -《Il branco di Scott. Non dovrete sfiorare neanche uno di loro, nemmeno per sbaglio.》 -《...È per il tuo ragazzo che lo dici?》 Oh dio è vero, e ora? -《...Si...si è per lui. Io voglio aiutarli, perciò se mi volete davvero così bene accetterete senza problemi questa mia decisione.》 Sì guardarono per un po' negli occhi e poi annuirono sorridendo. Dalle scale scesero Dylan e Demon entrambi sorridenti, dopo tanto tempo eravamo davvero uniti. -《Vi voglio bene》dissi buttandogli le braccia al collo. -《Io però non voglio aver nulla a che fare con quel branco, sono già un alpha. Non mi servono altri mocciosi a cui badare.》 -《E va bene.》 Dissi sorridendo. Il giorno seguente a scuola venni accolta calorosamente dai ragazzi, si era aggiunta la ragazza dai capelli neri di cui non conoscevo ancora il nome. -《Ciao! Sono Violet》 dissi rivolgendole un ampio sorriso. -《Kira》 disse lei ricambiando il sorriso a sua volta. -《Sei la ragazza di Scott?》 Domandai con un sorrisetto malizioso. Si girarono tutti guardandomi con  gli occhi fuori dalle orbite. -《Avanti ragazzi, si capisce lontano un miglio! Davvero non lo sapevate?》 Le guance di kira divamparono improvvisamente e sul viso di Scott si formò un sorrisetto soddisfatto. -《Beh..che dire...si festeggia stasera? 》 propose Stiles facendo spallucce, accompagnato da un sorriso ebete sulla faccia. -《Io non posso stasera scusatemi, sono impegnata.》 -《Ti sei fidanzata anche tu?!》disse Stiles con gli occhi strabuzzati fuori dalle orbite. -《Sì, con tuo cugino Miguel.》 affermai lasciandomi sfuggire una risata che mi tradì subito dopo. Dovevo dirlo, non potevo perdermi l'espressione inebetita di Stiles, gli occhi sgranati e la bocca semi aperta, uno spettacolo per pochi. 《Fatemi andare a lezione và, buona giornata ragazzi!》 Esclamai voltandomi, misi la borsa in spalla e mi avviai. -《Non è colpa mia se è così perfetta》disse rivolgendosi a Scott. -《Stiles muoviti!》 Dissi ridendo di gusto. -《Buongiorno ragazzi, oggi il vostro insegnante si è sentito poco bene perciò lo sostituirò io. Mettetevi ai vostri posti ed iniziamo la lezione. 》 -《Mi sembra di conoscerlo quest'uomo...》 disse Stiles mentre scrutava ad occhi socchiusi l'uomo. -《Anche a me...》 dissi a bassa voce. Ci guardammo entrambi stupiti. -《Il signor Argent!》ci uscì in simbiosi. -《Aspetta, tu come sai degli Argent?》 -《Diciamo che ho avuto parecchio tempo per parlare con i miei genitori e altrettanto per documentarmi su internet.》 -《Fantastica!》 Esclamò Stiles con gli occhi che gli brillavano. 《 Ahemm...volevo dire fantastico, si, davvero fantastico. Meglio così, almeno non devo perdere tempo di spiegarti le cose, cioè non che per me sia una perdita di tempo spiegarti le cose, anzi, quando vuoi sto qui》disse col suo solito sorriso ebete. -《Non preoccuparti, non esiterò a cercarti se avrò bisogno.》 dissi roteando gli occhi  per poi sorridergli. ************* Presi la moto e sfrecciai verso il mio posto preferito. -《Pronta?》 Disse Derek con un sorrisetto quasi maligno. -《Ricorda le regole: niente pietà, il primo che riesce ad atterrare l'altro vince. Bene, cosa stai aspettando?》 Dissi estraendo un paio di pugnali e  mettendo un sacchetto di Sorbo legato al polso. 《Uno...due...》scattai ancor prima di pronunciare il tre, lui si trasformò ruggendo e iniziò a corrermi dietro. Corsi più veloce che potevo cercando di fare slalom tra gli alberi per rallentarlo, mi girai qualche secondo dopo e non lo vidi più . -《Astuto...》 dissi sorridendo. Iniziai a spalmarmi del fango addosso e legai i capelli, sapevo che sarei riuscita a non farmi trovare in quel modo. -《Ora si gioca.》 Mi si formò un sorriso malvagio sul volto. Ripresi a correre ed iniziai a piazzare il sorbo in vari punti creandomi una sorta di labirinto in cui avrei dovuto intrappolarlo. Mentre aspettavo decisi di arrampicarmi su un albero per avere una visuale più ampia, dopo poco tempo lo vidi spuntare tra gli alberi con aria circospetta, era evidente che stesse cercando di trovarmi grazie al mio odore, ma...ti ho fregato stavolta! Ad un certo punto lo vidi alzare la testa e puntarmi, i suoi occhi si fecero di un blu intenso e sfoderò gli artigli ringhiando. -《Cazzo!》Esclamai. Gli piombai sulle spalle, sfoderai i pugnali ed iniziai a colpirlo sul collo, in un' attimo mi strappò dalle spalle e mi buttò a terra puntandomi gli artigli sul viso. Chiusi gli occhi aspettando il colpo che però tardò ad arrivare. -《Il tuo battito cardiaco ti tradisce.》 Disse rinfoderando gli artigli ed aiutandomi ad alzarmi. -《Ti avevo detto niente pietà.》 dissi arrabbiata. -《Io mi rigenero, tu no. Comunque non male per essere la tua prima volta, sei stata astuta a posizionare il Sorbo.》 Sorrisi soddisfatta. -《Riproviamo?》 Iniziai di nuovo a correre, stavolta però non volevo perderlo di nuovo di vista. Mi voltai di scatto e gli piantai un pugnale dritto sul petto. -《Mai distrarsi...》 Ruggì cercando di afferrarmi, gli saltai sulla schiena aggrappandomi al collo, non so per quanto sarei riuscita a tenere la presa, era davvero forte. Iniziò a divincolarsi cercando di farmi sbattere da qualche parte. Cercava in tutti i modi di scaraventarmi giù , a tal punto che andò a sbattere volontariamente contro un albero per farmi rimanere schiacciata, cosa che per mia sfortuna funzionò. Una fitta mi percosse la schiena dalla zona sacrale fino alle scapole, un dolore lancinante, tanto che gemetti per il dolore. -《Non mi arrendo, continua!》 Dissi gracchiandogli nell'orecchio. Riprese a sbattermi contro l'albero cercando di agguantarmi con gli artigli. Riuscì a far presa su una gamba e mi trascinò al suolo, iniziai a pugnalarlo più volte sul petto, sulle braccia ma nulla, non dava segni di volermi mollare. Lo guardai negli occhi mentre ero inerme a terra, ma i suoi avevano un' espressione diversa, in quel momento capii...stava perdendo il controllo. Era un predatore a tutti gli effetti ora ed io non avevo il controllo della situazione. Iniziò a sbatacchiarmi al suolo come fanno i cani quando afferrano la loro preda ed in breve tempo sfoderò un morso verso il mio collo che riuscii a bloccare con non so bene  quale forza. Misi un braccio poggiato sul suo collo cercando di fare leva per riuscire a scansarlo dal mio viso. Sentivo il suo respiro farsi sempre più affannato e la pressione che il suo corpo stava esercitando sul mio, non avrei retto ancora per molto. -《Derek basta! Sono a terra, smettila!》 Lo sguardo continuava ad essere assente, era fuori di sé. -《DEREK!》Gridai ormai allo stremo delle forze. Gli occhi tornarono subito color giada e lo sguardo si fece preoccupato. Sì alzò di scatto e mise le mani nei capelli guardandomi in maniera sconnessa. -《Non so cosa sia successo...io non...》 era visibilmente turbato e vidi un tremolio quasi impercettibile alle mani che erano strette a pugni. -《No...è tutto ok, tranquillo. Sto bene.》 dissi alzandomi da terra. Mi guardò con i suoi occhi limpidi, fece un paio di passi rapidi per avvicinarsi e mi prese il viso tra le mani. -《Stai bene, sicura?》 Sembrava terrorizzato da quella situazione, continuava a guardarmi fisso cercando un qualche tipo di ferita sul mio corpo. -《Hey...sto bene》 dissi guardandolo a mia volta in quegli occhi pieni di angoscia. Improvvisamente mi strinse a sé in un forte abbraccio, era una stretta quasi dolorosa ma rassicurante. Non lo avevo mai visto così scosso, eppure non era successo davvero nulla di così grave. -《Meglio se torni a casa per oggi...》 disse voltandomi le spalle. -《Va bene, ci vediamo domani.》ammisi cercando di rimanere sorridente. -《No, non venire.》 Mi lanciò un' ultimo sguardo languido prima di sparire tra la foschia.  Cosa non stavo capendo? Avevo chiesto io di continuare. Non sapevo bene cosa fare, non volevo lasciarlo solo, tanto meno imporgli la mia presenza. Presa dai dubbi e dai sensi di colpa decisi di aspettare lì, seduta nel bosco.

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Capitolo 10
*** Punti di vista ***


Violet Sì era fatto parecchio tardi, ormai era sicuramente passata la mezzanotte. Rimasi raggomitolata a terra cercando di tenermi calda, insieme al buio era sceso anche il freddo e stavo iniziando a sentirne parecchio, penetrava fin dentro le ossa. Iniziai a sfregare e soffiare sulle mani in cerca di una qualche piccola fonte di calore che riuscisse a non farmi congelare. Ero stanca, il pomeriggio mi aveva stremata ed il freddo stava giocando la sua buona parte nel farmi addormentare. Dalla borsa tirai fuori una sciarpa che stesi a terra per cercare di isolarmi dal freddo umido del terreno, mi ci rannicchiai sopra e nel giro di qualche minuto mi si chiusero letteralmente gli occhi, non avevo più le forze per tenerli aperti e così mi addormentai. Durante la notte iniziai a sentire una fonte di calore che riuscì a farmi distendere leggermente i muscoli che erano rimasti irrigiditi per tutto il tempo cercando di trattenere la tempera stabile, ora che sentivo finalmente un po' di sollievo feci di tutto per cercare di tenere quel calore il più possibile vicino al mio corpo. Il mattino seguente mi svegliai proprio a causa del freddo, incredibile quanto fosse scesa la temperatura in una sola nottata, appena aprii gli occhi mi accorsi che qualcosa non era esattamente al suo posto. Mi misi seduta di scatto e notai piacevolmente di non essere più fuori nel bosco ma bensì in un letto, seppur senza neppure una coperta era stato meglio di niente. Dove sono? Mi guardai intorno strofinandomi gli occhi, avevo riconosciuto il posto dalle pareti scrostate e consumate, ero nel letto a casa di Derek ma lui non era lì. In quel momento ero davvero troppo infreddolita per provare ad andare a cercarlo perciò mi stesi nuovamente nel letto cercando di non spostarmi dalla mia precedente posizione dove si era accumulato un po' di tepore. Prima di richiudere gli occhi vidi la sua sagoma ferma davanti la soglia della stanza. -《Alzati.》 Il suo tono era incredibilmente serio, non capivo proprio perché si stesse comportando in quel modo, prima mi aveva raccolta dal bosco e portata da lui e ora mi voleva fuori dai piedi. Per non parlare della sua reazione esagerata di ieri. 《Muoviti, hai scuola e io ho da fare.》 Mi prese per un braccio e mi strattonò fuori dal letto. -《Mi fai male!》 gracchiai mentre tentavo di dimenarmi, lo guardai cercando di cogliere una qualche espressione che mi facesse capire cosa stava succedendo e invece nulla, il suo sguardo era freddo ed inespressivo. Arrivammo davanti la porta e mi lanciò letteralmente fuori di casa, fortunatamente riuscii a non perdere l'equilibrio e a non cadere. -《Posso sapere qual è il problema?》 -《Ti avevo detto di andare via ieri sera, cosa pensavi di fare rimanendo lì fuori? Volevi per caso impietosirmi per farmi cambiare idea?》 Quelle parole mi trafissero come una punta di lancia, non mi sarei mai aspettata un volta faccia di questo genere da parte sua, ma a volte dimenticavo che lui era il "Grande Derek", quello che può permettersi di fare come vuole perché tanto nessuno gli dirà mai nulla. Io invece qualcosa da dirgli la avevo. -《Sei davvero uno stronzo.》 Dissi guardandolo con aria triste mista a disgusto. Odio le persone che si comportano così, quelle che credono di essere uniche al centro del mondo. Rimasi immobile davanti la porta per qualche secondo e me ne andai senza mai voltarmi, avrei voluto a dire il vero, mi aspettavo un qualche tipo di scusa e invece nulla, il silenzio mi accompagnò finché non misi in moto per andarmene. Ero triste e arrabbiata, non aveva motivo di trattarmi in quel modo e di una cosa poteva essere sicuro, non avevo intenzione di tornare da lui. Derek Quel suo sguardo mi aveva appena fatto a pezzi, ma in fondo era quello che volevo. Non volevo rischiare ancora di ferirla, non volevo che uno dei miei peggiori incubi si ripetesse come con Boyd e come con il mio primo amore. Non so per quale motivo ieri sera non ero riuscito più a controllarmi ma sicuramente avrei fatto di tutto per impedire che succedesse di nuovo, se tra i modi per non farle del male rientrava anche il non poterla più vedere andava bene, sarebbe stato sicuramente più sopportabile del dover rivivere una cosa simile. Era troppo intraprendente, si sarebbe sicuramente fatta del male prima o poi, non volevo essere usato come arma nei suoi confronti, sarei potuto diventare vittima di un alpha solo per poterla colpire e questo non doveva succedere. Rimasi lì sulla porta finché non sentii la moto allontanarsi e prima di rientrare presi una boccata d'aria nella quale era rimasto ancora impregnato il suo odore. Passarono i giorni e di lei non avevo avuto più notizie, avevo smesso di parlare o cercare Scott per evitare di raccontare di questo ad altri, al momento avevo ben altre priorità. Camminando per il bosco, seguendo le tracce di quella lotta avevo scoperto che l'alpha del nuovo branco probabilmente era qualcuno di mia conoscenza, non sapevo ancora chi ma ero intenzionato a scoprirlo presto. Passarono le ore ed io ero rimasto a fissare la finestra per non so quanto tempo. Cosa diavolo stai facendo Derek? Non tornerà indietro dopo un simile trattamento. Cercai di scacciare quei pensieri velocemente dalla mia testa, dovevo fare qualcosa, così presi la mia giacca di pelle e decisi di farmi un giro. C'era un buon odore nel bosco eppure qualcosa mi stava sicuramente sfuggendo, c'era un silenzio surreale e la cosa non mi quadrava molto finché non sentii un forte odore di sangue. Mi voltai di scatto e vidi quello che doveva essere stato un omega; era completamente sventrato dal bacino in giù, qualcosa doveva averlo attaccato, o meglio qualcuno. Non credo fosse stato attaccato per un qualche motivo in particolare, gli omega non sono quasi mai un pericolo, dunque perché? Ad un certo punto sentii uno scricchiolio tra le foglie, cercai di tenere i miei sensi allerta ma non riuscivo a fiutare nessun odore, iniziai a guardarmi intorno tenendomi pronto ad attaccare finché non vidi sbucare tra gli alberi lo stesso alpha di qualche giorno prima, ringhiai e sfoderai gli artigli. Dentro di me sapevo di essermi appena cacciato in un bel guaio visto che io ero solo e lui col suo branco ma la cosa non mi stava scoraggiando, se fossi riuscito a batterlo sarei diventato un alpha. Mi si avventò addosso ed io iniziai a spingerlo lontano da me, quella vicinanza mi aveva ricordato l'odore di quell' omega. Era un alpha davvero singolare, la sua mutazione era quasi completa e non cacciava come tutti gli altri, lui lo faceva per il semplice gusto di uccidere. -《Ti ricordi di me?》 La sua voce rieccheggiò nella mia testa come il mare nelle conchiglie. -《Peter?!》 Non riuscivo a crederci. Doveva essere in coma, come faceva ad essere qui?! -《Ci ho messo molti anni per rigenerarmi ma ora eccomi qui, il più forte alpha di tutti i tempi.》 In quel preciso istante di debolezza mi artigliò con tutte le forze che aveva, ero appena stato sollevato da terra con le sue unghie conficcate tra le mie costole, ringhiai per non mostrare debolezza e lo guardai fisso nei suoi occhi rosso sangue,mi scaraventò a terra ringhiando più forte. Stavo iniziando a vedere appannato, il dolore mi stava facendo battere il sangue nelle vene più rapidamente di quanto mi aspettassi, sapevo di non avere possibilità in quel momento. Cercai di rialzarmi finché non venni costretto a farlo da qualcosa di più forte di me, il richiamo di un alpha. Mi voltai cercando di mettere a fuoco, vedevo solo due sagome ma l'odore era inconfondibile. -《Hei stronzo. Prenditela con qualcuno della tua taglia.》 Violet era lì con il suo alpha al suo fianco. Ruggì di nuovo prima di lanciarsi contro Peter. Violet Quel figlio di puttana non poteva passarla liscia, è vero, avevo promesso a me stessa che non avrei più voluto vedere Derek ed infatti per qualche giorno ci ero riuscita, ma non senza chiedere a Dylan di chiamarmi se avesse sentito qualcosa di diverso dal solito e per fortuna eravamo arrivati al momento giusto. Presi una manciata di Sorbo e creai un cerchio intorno a Derek che nel frattempo stava per essere attaccato dal branco di beta. -《Tranquillo, dammi due minuti.》 Gli sussurrai. Lo lasciai lì, intrappolato nella sua unica fonte di salvezza finché non fossi riuscita a tornare da lui. Sfoderai i miei due pugnali da mischia e mi avventai contro l'alpha insieme a Dylan, affondai i pugnali alle sue spalle e li spinsi più che potevo lungo le sue carni lacerandole, intanto Dylan lo stava tenendo occupato affinché potessi dargli il colpo di grazia. Presi il pugnale sporco di sangue e lo immersi nello strozza lupo, questo avrebbe fatto davvero male.  Dalla boscaglia fortunatamente sentii scattare una trappola per lupi, finalmente erano arrivati i rinforzi; vidi i miei genitori avanzare fieri con i fucili in spalla. Ora si che si ragionava.  Presi coraggio e conficcai il pugnale sul collo di quello stronzo che fece rieccheggiare un ringhio di dolore in tutto il bosco, si voltò con sguardo assassino verso di me, lanciando Dylan sul terreno senza neppure guardarlo. Bene, ero ufficialmente nei guai. Fortunatamente lo strozza lupo stava facendo effetto e gli stava  facendo riaquisire forma umana, si guardò un momento osservando l'effetto che stava avendo quella polvere su di lui. Mi afferrò per il collo con i suoi artigli sfoderati e mi guardò dritta negli occhi con i suoi occhi color grigio polvere. -《Spera di non vedermi mai più, altrimenti non sarai tanto fortunata da poterlo andare a raccontare.》 La sua voce era cupa e rauca e il suo sguardo se avesse potuto probabilmente mi avrebbe trapassato la carne. Lo guardai dritto negli occhi che ormai erano tornati del loro colore originale e feci un sorriso sbieco per farlo innervosire. -《Potrei dire la stessa cosa, i miei genitori non negoziano come sto facendo io.》 Erano lì ad accerchiarlo con i fucili spianati pronti a far fuoco, il suo sguardo mi trasmise un senso simile alla soddisfazione e nel giro di pochi istanti sparì nella boscaglia insieme al suo branco. Corsi rapidamente verso Derek che era lì sdraiato a terra che annaspava per alzarsi, cercai di sollevarlo ma dovevo ammettere che non era esattamente un peso piuma con tutta quella muscolatura che si ritrovava. -《Non dovevi venire.》 Disse cercando di prendere aria mentre provava ad alzarsi, le ferite erano davvero profonde e non sembrava si stessero rimarginando a dovere. -《Ce la farai vedrai, ora ti portiamo da Deaton.》dissi sorridendo debolmente. -《Perché sei venuta?》 -《Non potevo lasciarti uccidere senza fare nulla.》 Nel frattempo venne preso in spalla da mio padre e Dylan mi si avvicinò di soppiatto cercando di allontanarmi dai miei. -《Non so se ce la farà...》 disse guardandomi con quei suoi occhi verde muschio. 《 Le ferite sono molto profonde, senza contare che non è stato colpito da un beta qualsiasi ma da uno degli alpha più forti con cui abbia mai lottato.》 Il cuore mi si strinse al suono di quelle parole, un senso di amaro aveva preso piede nella mia gola che tutto un tratto sentivo secca e chiusa. -《 E lui ce la farà perché non è un beta qualsiasi.》 Affermai secca. Ripresi a camminare al fianco dei miei genitori mentre raggiungevamo la macchina, effettivamente il suo colorito era biancastro e stava sudando freddo, non aveva proprio una bella cera. Una volta entrati in auto presi il suo viso tra le mani cercando di scuoterlo leggermente. -《Ci siamo quasi, devi farcela Derek...devi farcela.》

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