L'Abc di Saiyuki

di Bei e Feng
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 'A' per... adrenalina ***
Capitolo 2: *** 'B' per... bebè ***
Capitolo 3: *** 'C' per... cuoco ***
Capitolo 4: *** 'D' per... dentista ***
Capitolo 5: *** 'E' per... e-mail ***
Capitolo 6: *** 'F' per... favola ***
Capitolo 7: *** 'G' per... galanteria ***
Capitolo 8: *** 'I' per... ipnosi ***
Capitolo 9: *** 'L' per... lavatrice ***
Capitolo 10: *** 'M' per... medicine ***



Capitolo 1
*** 'A' per... adrenalina ***


Ci siamo appassionate a questo fantastico manga da meno di un mese, e già vogliamo scriverci sopra la nostra prima fic: una raccolta disomogenea comico-demenziale di fic riguardanti i quattro personaggi principali della storia, come avrete potuto leggere nella descrizione iniziale.
Non essendoci messe in paro né con l'anime né con il manga, le nostre storie potranno non risultare aggiornate, ma speriamo vi facciano divertire lo stesso! ^^
Fateci sapere cosa ne pensate, sia che vi piaccia, sia che non vi piaccia! Purtroppo, essendo entrambe studentesse, non potremmo garantire un aggiornamento costante, ma vi promettiamo che non lasceremo cadere nel dimenticatoio questo progetto, purché ci sia qualcuno che lo segua!



- Siete pregati di tenervi agli appositi sistemi di sicurezza. Ricordatevi di appoggiare borse, occhiali e telefoni cellulari nell'apposito contenitore. -
- Ehi, stupida scimmia, - esclamò Gojyo, dando un cazzotto sulla testa di Goku, seduto sul sedile accanto al suo. - Smettila di mangiare quei cosi! Non voglio che tu mi vomiti addosso! -
- Ma cosa hai fatto, scellerato di un kappa??? - pianse il ragazzino, guardando con aria stravolta e disperata i suoi arumaki, che a causa della botta dell'altro gli erano sfuggiti di mano e ora stavano precipitando quaranta metri sotto di loro. - NOOO!!! TORNATE QUIII!!! - e fece per buttarsi di sotto, ma la sicura del sedile lo trattenne, non impedendo però alle altre file di sedili di ondeggiare.
- Vuoi morire? - sbraitò Sanzo, voltandosi e puntando la pistola contro la fronte di Goku, seduto dietro di lui.
- Li perdoni, signorina, i miei compagni sono un po'agitati - disse Hakkai, rivolto alla ragazza seduta alla sua destra, davanti al sedile di Gojyo. - È la prima volta che salgono su un'attrazione come questa... -
- Signorina? - ripeté il rosso, sporgendosi verso la ragazza seduta davanti a lui. - Non si preoccupi: ci sono qui io a proteggerla. Che ne dice, a proposito, di fare a cambio con questa scimmia, così possiamo stare più vicini?... AAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!!!!!!! -
Il suo urlo segnò la partenza dei loro sedili, che avevano appena cominciato il loro giro ad una velocità a dir poco eccessiva.
- AAAHHH!!! STO PER VOMITAREEE!!! - strillò Goku, non appena imboccarono il giro della morte, sporgendosi e spalancando la bocca in attesa del conato.
- ALMENO PIEGATI DALLA PARTE OPPOSTA, IDIOTAAA!!! - sbraitò il rosso, tentando di spingere l'altro lontano da sé, ma poi agguantandolo e stritolandolo non appena si accorse di quanto fosse ripida la discesa che stavano per affrontare.
- VI AMMAZZOOO!!! - gridò Sanzo, sparando a destra e a manca senza un bersaglio preciso, probabilmente sentendosi anche lui a disagio per quello sballottamento che non gli piaceva affatto.

- WOW!!! Mi sono divertita da matti! Vorrebbe fare un altro giro con me, signor Cho? - chiese, entusiasta, la ragazza seduta accanto ad Hakkai, non appena scesero dall'attrazione.
 - Volentieri, signorina. - sorrise il moro, voltandosi poi verso i suoi compagni. - E voi, ragazzi...? -
Ma si trovò faccia a faccia con la pistola di Sanzo che, tremante da capo a piedi, era appena montato in macchina con Gojyo, completamente stralunato, e Goku, piegato su un sacchetto di plastica per vomitare.
- Smettila di fare il donnaiolo e monta in macchina: a causa di questo dannato parco dei divertimenti abbiamo già perso troppo tempo. - ordinò il bonzo.
- Ma Sanzo, - intervenne Goku, pallido come un cencio, sollevando il capo. - È stata una tua idea quella di venire qui! -
- Tu torna a vomitare! -

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Capitolo 2
*** 'B' per... bebè ***


Il titolo è abbastanza esplicativo: il gruppo di Sanzo alle prese con un bambino!
Buon divertimento!



Sanzo osservò il pargolo che Gojyo teneva in braccio.
- Non è mio! - si discolpò il rosso.
- Dicono tutti così! - disse l'altro, tornandosene in camera.
- Eravamo andati a prendere la verdura, ma quando siamo tornati, nel carrello c'era lui. - spiegò Goku.
- Capisco. - sospirò Cho, prendendo il bambino in braccio. - Vediamo come possiamo occuparcene... -

- Bisogna preparargli da mangiare. - annunciò Hakkai, chiudendo "Il Manuale della Neo-mamma", avuto dalla proprietaria di casa.
- E cosa deve mangiare? - domandò Goku, curioso.
- Ghiande. - rispose ironicamente Gojyo.
- Latte, ovviamente. - intervenne Cho.
- Nessuno di noi lo beve. - osservò il rosso.
- Allora vado a comprarlo. - disse Hakkai. - Voi restate qui, tornerò subito. -

I due babysitter, seduti sul divano, fissavano il bambino, appoggiato su un tavolo basso di fronte a loro.
- Sai, non ti somiglia affatto. - osservò Goku.
- Come devo dirlo che non è mio figlio?! - sbottò Gojyo.
- Da dove nascono i bambini? -
- Forse è meglio se lo chiedi ad Hakkai quando torna. -
- Diamogli da mangiare! -
- Non mangia nulla di quello che noi abbiamo in casa! Non vorrai dargli degli alcolici! -
- Certo che no! Vado a cercare delle ghiande... -
- Non mangia ghiande, scemo! Dobbiamo aspettare Hakkai. -
- Mmmh... io vado a cercare qualcosa per lui... -

Poco dopo...
- Sei stato davvero previdente a comprare quegli omogeneizzati! - esclamò Goku, soddisfatto.
- Ti ripeto che io non li ho comprati. - rispose Gojyo, irritato. - Li avrai presi tu per sbaglio. -
- Sei bugiardo e puzzi! -
- Sei tu che puzzi, scimmia. -
- No, stupido kappa! Non sono io! -
- E neanche io!... -
- Allora mi sa che è lui... - lo interruppe Goku. - Bisogna cambiarlo... -

I due stavano preparandosi alla delicata operazione, quando Hakkai fece il suo ingresso in compagnia di una giovane.
- Chi è quella, Hakkai? - domandò Gojyo, in tenuta antinucleare.
- La madre. - spiegò il moro.
- Buongiorno! - intervenne Goku, vestito da infermiere, consegnandole il bambino. - Non si preoccupi: il bambino sta benissimo! -
- Stia attenta quando va a fare la spesa: i carrelli sembrano tutti uguali. - aggiunse Gojyo.
- Da che pulpito viene la predica! - esclamò la donna, indispettita, rivolgendosi poi ad Hakkai. - La ringrazio infinitamente, signore. Arrivederci! -
E uscì.
- Decisamente permalosa!... - esclamò Gojyo.
- Credo che anche io mi comporterei allo stesso modo se qualcuno avesse scambiato il mio carrello con dentro il mio bambino per il suo. -
- Vuoi dire...? - dissero i due, in coro, sbalorditi.
Hakkai annuì.
- Su, ragazzi! Tutto è bene quel che finisce bene! - cercò di sdrammatizzare Goku, sorridendo. - Cosa c'è per cena? -
- Be', dato che ne avete comprati molti, - rispose Hakkai. - Temo che andremo avanti ad omogeneizzati per almeno due mesi! -

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Capitolo 3
*** 'C' per... cuoco ***


Ci è voluto un po', ma alla fine siamo riuscite ad aggiornare! Buona lettura! :)

- La cena è pronta! -
La voce di Goku attirò l'attenzione dei suoi compagni, che abbandonarono le loro occupazioni per dirigersi verso la cucina.
- Che ti prende, Goku? - domandò scocciato Sanzo, sedendosi.
Ma poi si accorse del tavolo della cucina, apparecchiato con piatti di porcellana e due candelabri d'argento che illuminavano la stanza.
- Scusa, Goku, - disse Hakkai. - Hai apparecchiato in questo modo per farmi preparare la cena il più velocemente possibile? -
Senza rispondere, Goku prese Cho e Gojyo per un braccio e li invitò a sedere.
- Non sentite questo profumino? - domandò il ragazzo, con un grande sorriso stampato sul volto.
- Non mi piacciono gli indovinelli. - borbottò il bonzo, minacciandolo con la pistola.
- Non ce ne frega niente, scimmia. - rispose il rosso, scocciato. - Ma tu guarda! Mi ha fatto spegnere la sigaretta in tutta fretta per farmi vedere che sa apparecchiare! -
Quasi simultaneamente, lui e Sanzo si alzarono per ritornarsene alle loro occupazioni, ma Goku li implorò di restare:
- No! Non ve ne andate! Voi non avete idea di quanto mi sia impegnato per preparare tutto! -
- E va bene. - acconsentì Gojyo, appoggiando una mano sulla testa del compagno. - Provvederemo a darti delle belle banane quando imparerai a non rompere le scatole. -
- Io almeno so cucinare! Tu sai solo importunare le ragazze! Non sai neanche allacciarti i pantaloni! Altrimenti non ti metteresti la cintura in quel modo! -
- Questa volta hai esagerato, primate! Andiamo fuori, così te li faccio io i complimenti! -
- Hai detto di saper cucinare, Goku? - chiese Hakkai, l'unico che aveva dato importanza alle lamentele del ragazzo.
- Proprio così! - rispose l'altro, orgoglioso. - Ho preparato la cena. -
- Sono davvero curioso. - sorrise il moro, mentre Gojyo si rimetteva a sedere.
- Vedrai, resterai sbalordito! - esultò il ragazzo, aprendo il forno, dal quale uscì un immenso fumo nero.
- Oh, caro! - esclamò Hakkai, spaventato.
- Che cos'è questo fumo?? - sbraitò Gojyo.
- Tutti sanno che il fumo dà più sapore alle pietanze. - rispose il ragazzo, ovvio, appoggiando la loro cena sul tavolo. - Buon appetito! -
- Cos'è?! - domandò Sanzo, fissando la massa nera fumante che riempiva il piatto.
- Sembra pollo. Ho ragione, Goku? - chiese Hakkai, sfoderando un sorriso tirato.
- Qualcosa non va? - domandò il ragazzo, confuso dalle loro facce. - Forse non vi piace il pollo... -
- Io vado al ristorante! - annunciò improvvisamente Sanzo, freddo, alzandosi e uscendo.
- Ti seguo. - approvò Gojyo, andandosene anche lui.
- Non preoccuparti, Goku, mangeremo il tuo pollo domani. - disse Hakkai, sorridendo e appoggiando una mano sulla spalla del ragazzo, il cui morale era a terra. - Sembra che oggi i nostri compagni preferiscano il pesce. -

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Capitolo 4
*** 'D' per... dentista ***


Il dentista è l'incubo di molti. E nessuno gli può sfuggire. Neanche Sanzo Hoshi.
Buon divertimento!



- Sta'zitto. - disse Sanzo, lo sguardo infuriato eppure glaciale fisso davanti a sé. Due sedie più in là, Gojyo rideva come un matto.
- Gojyo, - intervenne Hakkai, seduto tra i due. - Non sta bene prendere in giro gli altri per le loro paure. -
- Io non ho affatto paura del dentista! - ruggì il bonzo.
- Guardalo! Sta tremando come un coniglietto impaurito! - esclamò Gojyo, incapace di far cessare la sua crisi di risa.
- Sanzo Hoshi, è il suo turno. -
A parlare era stata una bella ragazza dagli occhi verdi, che aveva appena aperto la porta dell'ambulatorio.
- Oh! Sei fortunato, Detestabile Sanzo! - commentò Gojyo squadrando la ragazza con interesse. - Vorrei essere al tuo posto! -
- Hakkai, ma perché il dentista fa paura? - chiese Goku, seduto sul pavimento, impegnato a divorare un panino.
Ma la voce della ragazza, che invitava Sanzo ad entrare, impedì ad Hakkai di rispondere. Il bonzo varcò la soglia della porta seguito dai suoi compagni e si sedette sulla poltroncina.

Qualche minuto dopo...
- Non si agiti, ho quasi finito - disse la ragazza rivolgendosi al bonzo, che aveva cominciato a stringere i pugni e a muovere le gambe in modo quasi impercettibile ma impaziente. - Ecco fatto! Ora può andare! -
Sanzo si alzò, un po'stralunato, e fece per dirigersi verso la porta, seguito dai suoi compagni. Ma ad un tratto...
- Ehi! Non abbiamo finito: ora tocca a voi! Sono state prenotate altre tre visite insieme a quella per il signor Sanzo Hoshi. - li fermò la dentista, afferrando il braccio di Gojyo (cosa che a questi non dispiacque affatto) e sistemando il giovane sulla poltroncina.
- Fidatevi, ne abbiamo bisogno tutti quanti. - disse Hakkai, mentre cercava di discolparsi dagli sguardi torvi dei compagni con un sorriso imbarazzato.

- Ma ne avevamo proprio bisogno tutti quanti? - piagnucolò Goku, reggendosi una guancia grande come un'arancia dopo l'estrazione di un dente del giudizio.
- Infatti! - aggiunse Gojyo, mentre tentava, inutilmente, di mettersi una sigaretta in bocca nonostante l'apparecchio a trazione baffo, con l'unico risultato di incastrarcela dentro senza neanche poterla fumare.
- Calmi, ragazzi - intervenne Hakkai. - In fondo è andata bene, no? -
- Parla per te! - ringhiò Sanzo, che camminava per la stanza con l'aria di un pazzo a causa del fastidioso rumore del trapano per la rimozione della carie, che, nonostante fosse passata più di un mese, gli era rimasto in testa.
In quel momento il cellulare di Hakkai squillò. Il giovane rispose, e dopo una breve telefonata chiuse il dispositivo.
- Era la dentista. - sorrise, mostrando i suoi scintillanti denti perfetti. - Ha detto che vi aspetta domani per una visita di controllo... - si guardò intorno in cerca dei suoi compagni, senza vederne nessuno, ma sentendo distintamente il suono delle porte delle camere da letto che venivano inchiavate a doppia mandata.

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Capitolo 5
*** 'E' per... e-mail ***


Ci scusiamo immensamente per tutto il tempo che è passato senza che noi dessimo segni di vita: lo studio non perdona! Ma dopo tanto tempo di assenza, ecco finalmente un altro capitolo!
Stavolta avremo i protagonisti di Saiyuki alle prese con l'e-mail, questa illustre sconosciuta... E... un Hakkai come non l'avete mai visto (e speriamo di non dover vedere mai!)



- Puoi spiegarti meglio, Hakkai? - Sanzo fece subito capire che non era affatto convinto.
- L'e-mail ci permetterebbe di ricevere le informazioni dei superiori in tempi molto brevi. - insistette Cho.
- Ma sono facilmente rintracciabili queste... e-mail? Possiamo inserirci informazioni senza rischiare che i nemici ne vengano a conoscenza? -
- Non lo so, ma credo che adottando un linguaggio cifrato potremmo evitare questo inconveniente. -
Gli occhi di Sanzo si fissarono a terra, ma guardavano chiaramente oltre, pensierosi.
- Va bene. - disse alla fine. - Creiamo un account. -

- Ecco fatto. - disse Hakkai, allontanando la sedia dal computer. - Non è difficile: basta ricordarsi la password. -
- Il nome, invece, non lo si poteva scegliere meno stupido? - intervenne Sanzo, scettico.
- A me piace 'I4MoschettieriPiùUno', è carino. - obiettò Goku.
- Ormai questo è il nome che abbiamo. - concluse Cho, alzandosi. - Mi raccomando: questa è una casella di posta elettronica condivisa, vedete di non usarla per stupidaggini varie. -
- Non ti preoccupare. - rispose Gojyo.

Una settimana dopo, diverse città più ad ovest...
- Ragazzi... -
La voce di Hakkai era calma, eppure dava ad intendere che la discussione non sarebbe stata piacevole.
- Ragazzi... - chiamò ancora una volta Cho, con la stessa voce, appoggiando il pollice e l'indice sulla chiusura dell'orecchino che sigillava il suo demone, minacciando chiaramente di aprirla.
Immediatamente gli altri tre si precipitarono nella stanza.
- Avete per caso utilizzato la casella di posta elettronica in modo improprio? - domandò allora.
- Nooo! - risposero i tre.
- Sicuri? -
- Sììì! -
- Ma proprio sicuri? -
- Ceeerto! -
- Strano... Ci sono alcune mail nuove e alquanto particolari. Secondo una di queste, ad esempio, abbiamo una fornitura di gyosa per tre mesi. -
- Davvero?!?!?! - esclamò Goku, con le stelle al posto degli occhi. - Evviva! Lo sapevo che avevo fatto un affare! -
- E anche un set di pentole. Tutto al costo di 100.000 yen. - rispose Hakkai, scocciato. - Bell'affare! -
Goku sbiancò.
- Poi c'è una mail da parte di Carol... Io non conosco nessuna Carol... Va bene, vediamo lo stesso... - Hakkai sbarrò gli occhi e arrossì, poi lanciò un'occhiata fulminante a Gojyo, che sorrise, imbarazzato.
Cho sospirò, passando all'e-mail successiva e facendo una breve pausa. - Ecco, questa è proprio bella! Siamo abbonati alla rivista 'L'abito non fa il bonzo'! -
Gojyo soffocò una risata ed evitò il ventaglio di Sanzo, che stava precipitando in direzione della sua testa.
- Siete proprio sicuri di non aver usato l'e-mail per cose inutili? - chiese nuovamente Hakkai.
- Be'... forse... - dissero i tre.
- Bene, sono contento che l'abbiate ammesso. - sorrise Hakkai. Ma il suo sorriso non aveva nulla di incoraggiante.
Lentamente, la mano del giovane scivolò sul suo orecchino.
- Vi siete risparmiati due minuti di sofferenze. -
E sempre sorridendo, tolse l'orecchino.

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Capitolo 6
*** 'F' per... favola ***


Siamo state via per un po'di tempo, è vero. Ma tra un esame e l'altro non è stato possibile fare altrimenti! Comunque, eccoci qua!
Buona lettura! :)



Fuori infuriava il temporale. Gojio fu svegliato da un rumore proveniente dalla cucina. Sospettando si trattasse di un ladro, il rosso si alzò e uscì dalla stanza. Mentre andava verso la cucina, si accorse che da lì proveniva anche una luce. Entrato, si accorse che questa veniva dal frigorifero, e ne capì la causa.
- Ancora fame, scimmia? - domandò Gojio, ridacchiando.
- No, stupido scarafaggio! - rispose Goku, emergendo da dietro lo sportello aperto del frigorifero. - Mi ha svegliato un fulmine, e non riesco più a dormire! -
- Nessuno alla tua età ha più paura dei fulmini. -
- E nessuno, alla tua età, litiga con un ragazzino! -
- Brutto...! -
- Perché non mi aiuti a prendere sonno, invece? -
- E cosa dovrei fare? Raccontarti una favola? -
- Ma magari funziona... -
- E va bene! Se questo ti fermerà dal ripulire il frigorifero... -

- Che favola vuoi che ti racconti? - sospirò Gojio, sedendosi sul bordo del letto di Goku con l'aria della mamma annoiata dalle richieste infantili del figlio.
- Mmmhhh... quella di Cappuccetto Rosso e il bruco! -
- Si chiamavano Cappuccetto Rosso e il lupo, per essere precisi! -
- Va bene, quella, insomma! -
- Allora... c'era una volta una bambina con il cappuccio rosso... -
- Ed era per questo che la chiamavano Cappuccetto Rosso. -
- Se sei così bravo, perché non te la racconti da solo, la favola? -
- Perché sennò non mi addormento! -
- D'accordo, continuiamo! -

Poco dopo qualcuno bussò alla porta di Hakkai, svegliandolo.
- Avanti. - disse, con la voce ancora impastata dal sonno, alzando gli occhi e riconoscendo la sagoma di Gojio. - Cos'è successo, Gojio? -
- Quella dannata scimmia non sa ascoltare le favole! Pensaci tu: io voglio dormire. - e così detto spinse Goku nella stanza e chiuse la porta dietro di sé.
- Siediti, Goku. - disse Hakkai, tranquillo. - Che favola vuoi che ti racconti? -
- Il flauto magico. - rispose il ragazzo, sedendosi sul letto.
- Va bene, allora cominciamo. -

- Che c'è?! - brontolò Sanzo, sentendo qualcuno entrare nella sua stanza.
- Un fulmine mi ha svegliato. - disse Goku. - Ho chiesto a Gojio di raccontarmi una favola, ma non la sapeva raccontare. Così mi ha mandato da Hakkai, ma lui si è addormentato mentre me la raccontava. E allora sono venuto da te. -
- Torna a dormire. -
- Non ci riesco! - esclamò il ragazzo, sedendosi sul bordo del letto dell'altro.
Improvvisamente Sanzo scattò a sedere, la pistola in pugno, puntata contro il compagno.
- Vuoi che ti faccia dormire io? - domandò, irritato.
- No no, grazie! - si affrettò a rispondere Goku, scattando in piedi. - Anzi, improvvisamente mi sento davvero stanco!... - simulò uno sbadiglio e si stiracchiò, prima di raggiungere rapidamente la porta. - Buonanotte, Sanzo! - e uscì, chiudendo la porta alle sue spalle.

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Capitolo 7
*** 'G' per... galanteria ***


Salve! Perdonateci il clamoroso ritardo: abbiamo avuto una sessione abbastanza tormentata, e non ancora del tutto finita; ma faremo del nostro meglio per portare rapidamente avanti questa raccolta ;)
Buon divertimento e alla prossima!
 
 
- Goku! - esclamò Hakkai. - Hai di nuovo dimenticato di comprare il detersivo! -
Il ragazzo sedeva su una sedia a poca distanza da lui, con aria assente e pensierosa.
- Ehi, scimmia! Hai sentito? - intervenne Gojio, sdraiato sul divano, appoggiando sulle ginocchia il giornalino che stava leggendo.
Ma Goku non dava segno di trovarsi lì.
- Gojio, per favore, accompagnalo a fare la spesa la prossima volta. - disse Cho Gono, sottovoce.
- Io vorrei sapere perché lo avete fatto andare da solo a fare la spesa! - borbottò il mezzo demone, sbattendo il giornalino a terra.
In quel momento Goku si alzò e uscì dalla stanza.
- Non è da lui un comportamento simile. - osservò Hakkai - Tienilo d'occhio, mi raccomando! -
 
Il giorno seguente, al supermercato...
- L'hai presa la frutta? - domandò pigramente Gojio.
- Sì! - rispose Goku, scontroso.
- Ehi, calmati, primate! Non mi sto mica divertendo qui con te a fare la babysitter! -
- Infatti avresti preferito fare la babysitter a quella ragazza in tubino nero che hai continuato a fissare per un quarto d'ora, vero? -
- Sta' zitto e vai a prendere la carne. Io prendo il detersivo per i piatti. Ci vediamo alla cassa. -
 
Mezz'ora dopo, al bancone degli alimentari...
- Sei ancora qui?! - esclamò Gojio, imprecando, ritrovando Goku immobile a debita distanza dal bancone. - Ma quanto ti ci vuole?! -
Goku non rispose, continuando a fissare la ragazza addetta agli alimentari.
- Aaahhh!... - ridacchiò il rosso, circondando le spalle dell'altro con un braccio. - Adesso ho capito! Dai, torniamo a casa: ti insegnerò l'arte dell'essere galante, così potrai fare conoscenza con la commessa. -
 
Tre giorni dopo, entrando nel supermercato...
- Hai capito quello che devi fare, Goku? - domandò Gojio.
- Sì, - rispose il ragazzo, non troppo convinto. - Ma sei sicuro che sia necessario tutto questo? -
- Certo! Le ragazze amano essere corteggiate. Su, vai dalla tua bella e ci vediamo fuori tra un'ora. Mi raccomando: ricordati quello che ti ho insegnato! -
 
- Finalmente ce l'hai fatta ad uscire! - esclamò il rosso, imprecando, alla vista di Goku che usciva dal supermercato. - Si può sapere cosa diavolo avete fatto per tre ore e mezza? -
Goku non rispose. Aveva lo sguardo basso.
Gojio s'intenerì: - È andata così male? -
Il ragazzo alzò lentamente la testa. Aveva lo sguardo perso e un'espressione perplessa.
- All'inizio è andata bene: sorrideva e rideva, e abbiamo chiacchierato a lungo... -
- Allora com'è che è andata male? -
- Non lo so... -
- Hai fatto qualcosa che non le è piaciuto, vero? -
- Boh! So solo che quando le ho chiesto se poteva regalarmi tutto il bancone non l'ha presa molto bene... -

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Capitolo 8
*** 'I' per... ipnosi ***


Salve a tutti! Finalmente siamo tornate ! Ci abbiamo messo un po’, ma in questi lunghi mesi di assenza abbiamo lavorato, scrivendo, tra esami e disavventure mediche, tre lettere: I, L e M. Purtroppo, causa pre-appello improrogabile, gli aggiornamenti riprenderanno soltanto da dicembre. Intanto fateci sapere cosa ne pensate di queste tre lettere: siamo molto curiose :)
P.S. Alla fine della flashfic diteci se non è venuto in mente anche a voi qualcosa del tipo “Sanzo-san! Sanzo-san! [...]” Oppure se è solo il nostro cervello ad essersi irrimediabilmente fuso.
Buona lettura!
 
- Cosa stai leggendo, Goku? – domandò Hakkai, passando accanto alla poltrona sulla quale era sprofondato il suo compagno, e sporgendosi per dare un’occhiata al volume che aveva catturato l’attenzione del ragazzo. Erano cinque ore che Goku non mangiava. Cosa assai strana.
- Cosa? La scimmia legge? – esclamò Gojyo, a metà tra il perplesso e lo scettico, ridestandosi dalla sonnolenza post-pranzo che lo aveva spinto a distendersi sul divano.
- È un libro sull’ipnosi. – rispose Goku, senza distogliere lo sguardo dalla sua lettura.
- Deve piacerti proprio! – esclamò Hakkai, sorridendo.
- Scommetto che lo sta tenendo al contrario. – commentò il rosso, stendendosi nuovamente e stiracchiandosi, in attesa del classico insulto di risposta di Goku.
Ma il ragazzo non parlò. Gojyo si mise nuovamente a sedere e si voltò verso di lui per capire che cosa gli fosse preso. Leggeva avidamente. Sembrava chiuso sotto una campana di vetro. Il rosso corrucciò la fronte, perplesso.
“Sarà la volta buona che la scimmia si evolve in un ominide?” si domandò, prima di alzarsi, stiracchiarsi nuovamente e uscire ad ammirare il panorama femminile della città, dato che l’unico passatempo di cui disponesse in quella stanza d’albergo era impegnato ad alimentare la propria cultura personale.
***
 
Quella sera a cena, seduti tutti a terra davanti ad un tavolo basso, i quattro compagni di viaggio mangiavano in silenzio. Anche Goku, dopo ore di digiuno, aveva acconsentito a fare cena, ma procedeva più lentamente del solito, impegnato com’era nel maneggiare un pendolo.
- Goku, il ramen si sta freddando. – lo incalzò dolcemente Hakkai, seduto di fronte a lui, nel posto più prossimo ai fornelli.
- Scimmia, sbrigati! – esclamò Gojyo, arrabbiato. – Lo sai che Hakkai non porta mai le altre portate se prima tutti gli altri non hanno finito! –
- Sta’zitto, stupido kappa! – ribatté Goku. – Sto lavorando! –
- Oh, adesso ti interessi agli orologi a pendolo? – domandò il rosso, scettico.
- Questo non è il pendolo di un orologio! E te lo dimostrerò! – sbraitò Goku, paonazzo, piantandogli il pendolo davanti alla faccia. – Ora fissa il pendolo intensamente...
***
 
- Goku. – la voce di Hakkai era sempre calma, ma si capiva che la sua pazienza ne avrebbe avuto ancora per poco. Fastidiosi e violenti colpi alla porta della camera da letto rompevano il silenzio.
- Un minuto, ci sono quasi. – piagnucolò il ragazzo, imbarazzato e preoccupato, sfogliando in maniera agitata il libro sull’ipnotismo che stava leggendo poco prima.
- Sbrigati! – lo esortò Hakkai, bloccando la porta con la schiena. I colpi si facevano più forti.
- Non è colpa mia! Il pendolo dev’essere guasto!... – si giustificò Goku. - Io l’ho messo davanti agli occhi di Gojyo... –
- E hai ipnotizzato Sanzo. – sbraitò Gojyo, che stava aiutando Hakkai a bloccare la porta.
Goku, imbarazzato, arrossì dalla vergogna.
- Poteva succedere a chiunque. – osservò.
- Sì, ma una cosa poteva essere evitata! – ribatté Hakkai. - Dovevi proprio comandargli di diventare una tigre? -

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Capitolo 9
*** 'L' per... lavatrice ***


- Ti vuoi sbrigare?? - sulla soglia della porta, Sanzo esortò Hakkai, alle sue spalle, a seguirlo.
Non gli piaceva attendere, soprattutto quando necessitava urgentemente delle sue sigarette, delle quali si era inaspettatamente trovato a corto. Del resto come avrebbe potuto pensare minimamente che Goku avrebbe provato a fumarle e che, non sapendo come fare, avrebbe dato fuoco a tutto il pacchetto?
Probabilmente era stato anche il fattore scimmia a rendere il bonzo più irritato, o almeno Hakkai lo credeva molto probabile. E sapeva anche che la pazienza del suo compagno di viaggio non era moltissima, e in casi d'ira diventava ancora più scarsa, perciò avrebbe fatto meglio a non contraddirlo e a seguirlo istantaneamente. Ma Cho sapeva anche che stava per lasciare senza custodia due mine vaganti.
- Mi raccomando: caricate la lavatrice. - ripeté per l'ennesima volta a Goku e a Gojyo, senza nascondere una leggera vena di preoccupazione. – E ricordatevi poi di spegnerla. -
- Sì. - gli rispose pigramente il rosso, senza distrarsi dal videogioco al quale stava giocando con Goku.
- Puoi stare tranquillo. - aggiunse l'altro giocatore, concentrato sulla partita più che sulle proprie parole.
Pur non troppo convinto, Hakkai preferì evitare l'ira di Sanzo e seguì il bonzo fuori dalla porta.
 
***
 
- Siamo tornati! - la porta si aprì e Hakkai fece il suo ingresso nell'appartamento che avevano affittato. - Scusateci per il ritardo: abbiamo pensato di fare un po'di compere... -
Il moro smise improvvisamente di parlare, accorgendosi del silenzio che regnava.
- Che strano... - mormorò, appoggiando a terra le buste della spesa, mentre Sanzo faceva il suo ingresso.
- Dove sono quei due? - domandò, sospettoso.
Hakkai si strinse nelle spalle. Il bonzo borbottò qualcosa e si accese una sigaretta.
 - Vado in camera mia. - annunciò.
- Oh, Sanzo! Potresti togliere i panni dalla lavatrice? - chiese Cho.
- Anche se quell'arnese è stato messo in camera mia, non ho alcuna intenzione di svuotarlo. - rispose l'altro.
- Va bene, come vuoi tu. Vado a prenderli io più tardi. –
E così Sanzo scese il gradino che conduceva alla sua stanza, leggermente più bassa rispetto al resto dell’appartamento, e aprì la porta.
Il giornale che teneva sottobraccio gli cadde a terra per la sorpresa.
 
***
 
Un urlo furibondo raggiunse Hakkai, che aveva appena ritrovato un biglietto sul divano.
- Sanzo! – chiamò. - Gojyo e Goku hanno lasciato un biglietto. Dice: “Siamo andati a fare un giro MOOOLTO lungo”. –
Un urlo inferocito proveniente dalla camera seguì le sue parole.
- Arrivo! – rispose il giovane, prendendo la cesta dei panni. – Dammi un attimo! Possibile che quella lavatrice ti dia tanto fastidio? –
Oh, sì che gli dava fastidio! Sanzo imprecò, guardando per l’ennesima volta con occhi assassini l’interno della sua stanza, invaso da bolle di sapone e da una marea d'acqua che la lavatrice vomitava incessantemente.

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Capitolo 10
*** 'M' per... medicine ***


- Questa è proprio una brutta febbre. - osservò Hakkai, appoggiando la mano sulla fronte di Gojyo. - Vorrei restare a farti compagnia, ma devo andare a comprare la cena. Però Goku potrebbe... -
- No! - sentenziò Gojyo, tra un colpo di tosse e l'altro.
Hakkai si aspettava già quella risposta. Si alzò, appoggiando una scatola di pasticche per la tosse sul comodino.
- Ti lascio queste in caso ti possano servire. - disse. - A tra poco! -
Poco dopo che Hakkai fu uscito, Gojyo si addormentò.
 
***
 
Si svegliò poco dopo in preda all'ennesimo attacco di tosse. Allungò una mano verso le pasticche, ma la scatola era sparita.
Qualcuno doveva averla presa mentre lui dormiva.
Gojyo sentì improvvisamente un penetrante odore di menta, e si alzò in piedi, seguendo quell'odore fino alla cucina, dove Goku, accovacciato su una sedia, stava sgranocchiando qualcosa.
- Cosa stai mangiando? - la voce del rosso era minacciosa.
Il ragazzo alzò la testa senza smettere di masticare.
- Ghenghìne... - rispose con tono ovvio e la bocca piena.
- Sputa subito! - ordinò il giovane.
Goku chiuse la bocca, fissando l'altro, sorpreso. Poi deglutì.
- STUPIDA SCIMMIA!!! - urlò Gojyo, avventandosi sul ragazzo. - NON SAI RICONOSCERE UNA MEDICINA DA UNA CARAMELLA??? -
- MA DI CHE STAI PARLANDO, KAPPA RIMBECILLITO? - rispose l'altro, evitandolo.
Ma ecco che in quel momento la porta si aprì, e Hakkai entrò.
Goku corse da lui.
- Non ti preoccupare, Goku - disse Cho, sorridente. - Preparerò subito qualcosa. -
- Prepareresti qualcosa anche per Gojyo? Sembra irritato: voleva che sputassi le mentine che mi hai dato. -
- Perché non mi hai detto che stavi mangiando delle mentine? - domandò Gojyo a Goku, irritato.
- Io te l'ho detto! - rispose il ragazzino.
- Hai detto 'Ghenghìne', idiota! -
- Cos'è questa storia, Gojyo? - domandò Hakkai.
Così Gojyo gli raccontò tutto.
- Forse Sanzo ne sa qualcosa. Andiamo a chiederglielo. - propose Cho.
 
***
 
- Sanzo... - chiamò Hakkai, facendo per affacciarsi nella stanza del bonzo.
- Detestabile Sanzo! - sbraitò Gojyo, superando Hakkai ed entrando nella stanza con passo deciso. - Tu sai qualcosa delle mie medicine? -
- No. - rispose il Venerabile, seduto sul letto e senza alzare gli occhi dal giornale. - Ma se non ti levi dai piedi ti farò un buco in fronte, così potrai metterci dentro tutte le medicine che ti pare. -
Il rosso imprecò, facendo per darle di santa ragione all'altro. Ma Hakkai riuscì a trattenerlo per le spalle, evitando un omicidio.
- Dai, non è successo niente! - sorrise il giovane dai capelli neri, conducendo il mezzo-demone fuori dalla stanza. - Ci vediamo dopo, Sanzo. -
E chiuse la porta.
Il bonzo soffocò un colpo di tosse e prese una scatola di pasticche per la gola dal cassetto, mettendone una in bocca. Poi ricominciò a leggere come se non fosse successo niente.

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