L'intervista

di Alady
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Elle ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Light ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Elle ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Mel ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Light ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Mel ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - Elle ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - Mel ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Elle ***


Capitolo 1 - Elle

<< Complimenti Yagami, mi hai battuto… >>

<< Complimenti a te! Era da parecchio che non giocavo sul serio… >>

Mentre camminavano l'uno al fianco dell'altro, come due normalissimi compagni di università, Elle studiava attentamente il figlio di Soichiro Yagami.

Anche adesso che sa che sono Elle, non mostra alcun segno di tensione nel suo comportamento. Se fosse davvero lui Kira, ciò farebbe di Ligth Yagami un attore davvero formidabile.

<< Senti io ho sete… e poi c'è una cosa che vorrei chiederti… che ne dici se andiamo a bere da qualche parte? >> propose Light.

<< Beh, in fondo hai vinto tu, Yagami. Sei libero di chiedermi tutto quello che vuoi. >> rispose Elle << Però prima di lasciarti chiedere, ritengo opportuno di doverti avvisare di una cosa… >>

<< Del tipo? >>

<< In verità, Yagami, sospetto che tu sia Kira… se ti sta bene lo stesso, chiedimi pure quello che vuoi… >>

Yagami scoppiò a ridere.

<< E per te io sarei Kira? >> esclamò divertito.

<< Beh, a dire il vero i miei sospetti si limitano all'1%. >> precisò Elle << Ciò che più mi preme è accertarmi che tu non lo sia… e avere invece una conferma delle tue straordinarie doti intellettive, così da potermi assicurare la tua completa collaborazione per le indagini… >>

<< D'accordo Ryuga… come vuoi… >>

 

 

--

 

 

<< Sai Ryuga, questo è uno dei miei locali preferiti, qui potremo parlare in totale libertà, senza essere disturbati… >>

<< E' un bel posto, grazie per avermi portato… >> disse Elle portandosi il pollice alle labbra con fare pensieroso.

Si guardò attorno. Negli anni, lavorando ai suoi innumerevoli casi, aveva avuto modo di visionare decine e decine di filmati che riprendevano persone intente a intrattenersi in bar e tavole calde, ma proprio non ricordava l'ultima volta che era davvero stato in un posto simile. Quella situazione aveva per lui un che di profondamente irreale.

Improvvisamente, una voce strappò Elle ai suoi pensieri.

<< Ma guarda, guarda… Light Yagami e Hideki Ryuga… le nostre nuove celebrità… >>

I due si voltarono subito verso la ragazza che si era appena avvicinata al loro tavolo, una giovane donna dai lineamenti occidentali e i corti capelli castani, con una frangia spettinata che le ricadeva morbidamente sugli occhi azzurri e sottili.

E questa ora chi è? Un'amica di Yagami?

<< Ci conosciamo per caso? >> chiese Yagami rivolgendosi alla ragazza.

<< Mi chiamo Mel River. Scrivo per il To-Oh journal che, in caso ancora non lo sapeste, é il giornale della nostra gloriosa università. Mi hanno dato da scrivere un articolo su di voi. Ho pensato di intitolarlo "Light Yagami e Hideki Ryuga: fanno il discorso di inaugurazione insieme, giocano a tennis insieme, fanno merenda insieme… cos'altro faranno mai insieme?", allora che ve ne pare? >>  chiese con un sorriso beffardo.

<< Onestamente, dubito che te lo approverebbero... >> commentò Yagami, celando la sua irritazione dietro un sorriso tanto brillante quanto finto.

La ragazza si sedette con disinvoltura accanto a lui e si liberò con un certo sollievo della borsa che portava a tracolla e del giubbotto di pelle rosso che indossava, rimanendo in canotta e pantaloni. Sulla canotta si poteva leggere una scritta rossa che diceva "Why so serious?". In qualche modo quella frase suonava coerente col personaggio che si trovavano di fronte.

 << Sarò sincera…  >> dichiarò fissando Yagami dritto negli occhi << questa cosa dello Yaoi non è proprio il mio genere, ma pare che vada davvero molto tra le studentesse giapponesi… >> afferrò con naturalezza il cioccolatino che era poggiato sul piattino della tazza di Light e cominciò a scartarlo << Tuttavia, certo... se voi accettaste di rispondere a qualche domanda, potrei considerare l'idea di cambiare questo titolo… che ne dite? >> mise il cioccolatino in bocca e lo masticò continuando a fissare Yagami con un sorriso di sfida.

<< Hai sentito Ryuga? >> Yagami lanciò ad Elle uno sguardo divertito << La signorina ci sta praticamente minacciando… >>

<< Già… >> commentò Elle. E pensare che avevi detto che qui avremmo potuto parlare senza essere disturbati… le tue previsioni non si sarebbero potute rivelare più sbagliate di così, Yagami…

<< Non mi permetterei mai di minacciare il figlio del sovrintendente Soichiro Yagami… >> esclamò la donna portandosi una mano al petto con fare teatrale.

<< Vedo che hai fatto un po' di ricerche sul mio conto >> osservò Yagami << sono lusingato… >>

<< Non è stato difficile trovare informazioni su di te, Light Yagami… tuttavia devo ammettere che è stato alquanto irritante… >>

<< Davvero? E come mai? >>

<< Beh, vediamo… sei sempre stato il primo della tua classe, sei stato campione di tennis alle medie, hai addirittura aiutato la polizia a risolvere alcuni casi… Insomma, sei praticamente perfetto Light Yagami! Pare proprio che, qualsiasi cosa tu faccia, riesca sempre a farla meglio di tutti gli altri… lo trovo profondamente irritante… >>

Light scoppiò a ridere.

<< Non riesco a capire se mi stai insultando o se mi stai facendo un complimento... >>

La ragazza rise a sua volta.

<< Scegli tu, Yagami... >>

Era evidente. Quella donna era la tipica persona che provava gusto nel provocare gli altri.

<< Certo che sei una persona piuttosto diretta, non c'è che dire, River… >> commentò Yagami << E che mi dici invece del mio amico Ryuga? Trovato qualcosa di interessante? >>

<< Sai, è davvero strano... In realtà su di lui non sono riuscita a trovare proprio un bel niente... >>

<< Ah no, eh? >> commentò Yagami << Beh, Ryuga, non ti sembra di dover rimediare? Dopo tutto, è del giornale della nostra università che stiamo parlando… >>

<< Bravo, Yagami! Così mi piaci! Allora Ryuga? Raccontami qualcosa di te! Da dove vieni? >>

Light Yagami guardò Elle con un ghigno compiaciuto.

Pensi davvero di mettermi in difficoltà con così poco, Yagami? No… in realtà non lo pensi davvero nemmeno tu... Probabilmente hai solo voglia di giocare un po'… beh, se è così, ne approfitterò per testare le tue abilità di ragionamento…

<< A dire il vero, Mel River… >> sussurrò Elle afferrando una zolletta di zucchero << io vengo dall'Inghilterra… proprio come te…  >> lasciò cadere la zolletta nel proprio caffè.

<< Come fai a dire con tanta sicurezza che sono inglese? >> chiese la ragazza assottigliando lo sguardo e incrociando le braccia con aria scettica << Ormai il mio giapponese è praticamente perfetto e River potrebbe anche essere un cognome americano o australiano… >>

<< Lo ha sicuramente dedotto dal modo in cui hai pronunciato il tuo nome e il nome del giornale per cui lavori… >> azzardò Yagami in modo saccente << E' così o sbaglio, Ryuga? >>

<< E' proprio così, Yagami. >> confermò Elle continuando ad aggiungere altre zollette << Inoltre, ritengo che la signorina River si sia trasferita in Giappone quando aveva un'età compresa tra i dieci e i sedici anni. Dico bene, signorina? >>

<< In effetti avevo dodici anni. Posso sapere come ci sei arrivato? >>

Elle sorseggiò finalmente il proprio caffè e poi cominciò a spiegare.

<< Vedi, Mel River… se tu ti fossi trasferita qui prima dei dieci anni di età, il tuo giapponese sarebbe stato praticamente impeccabile, mentre, se tu ti fossi trasferita qui dopo i sedici anni… >>

<< Se tu ti fossi trasferita qui dopo i sedici anni >> lo interruppe Yagami << considerando che attualmente ne hai circa diciannove, avresti dovuto avere un accento decisamente più marcato di quello che hai ora… >>

Yagami, le tue capacità deduttive sono davvero notevoli… e poi… sei la tipica persona che detesta perdere… con questo direi che saliamo al 3%...

<< Affascinante… >>  commentò Mel River. I suoi occhi color ghiaccio lasciavano trasparire chiaramente tutto il suo stupore. << Voi due siete davvero intelligenti... che altro riuscite a dedurre? >>

<< Dai guanti a mezze dita che porti, direi che potresti essere una motociclista… >> disse Elle.

<< Sì, Ryuga, in effetti anche i pantaloni e il giubotto di pelle sono abbastanza coerenti con questa teoria… >> convenne Yagami << sembrerebbe proprio il tipico abbigliamento da motociclista… inoltre… perdonami, River, mi faresti vedere meglio le tue mani? >> il suo tono era diventato improvvisamente più suadente e il suo sguardo più diretto.

<< Oh, ma certamente… >> rispose lei imitando il tono seduttivo di Yagami. Senza distogliere lo sguardo da lui, tolse lentamente i guanti e gli porse le mani.

Lui prese delicatamente le mani della ragazza nelle proprie e cominciò ad osservarle attentamente.

Ci sai proprio fare con le donne, Yagami… c'era da immaginarselo… ma che intenzioni hai con lei? Ti interessa davvero? Oppure fa solo parte del gioco? E' così, non è vero? Io ho fatto più deduzioni di quante ne hai fatte tu e quindi adesso vuoi spostare la sfida su un piano in cui ritieni di poter avere una vittoria schiacciante peccato che, in questo modo, tu non faccia altro che aumentare i miei sospetti su di te… ora siamo saliti al 7%...

<< Hai un po' di bruciature… alcune più recenti, altre meno… >> osservò Yagami << devi essere una ragazza che cucina regolarmente… il che per una studentessa non è così scontato, visto che l'università dispone di mense piuttosto accessibili. Quindi direi che, ti piace cucinare… >>

<< Sì, ci hai preso… >> confermò lei.

<< Inoltre possiedi una lavagna... >> aggiunse Elle afferrando una zolletta di zucchero << Una di quelle bianche, magnetiche. >> leccò la zolletta di zucchero << Questo spiegherebbe l'alone nero sul lato della tua mano destra… >>

<< Wow… beh questo gioco sembra veramente divertente… >> concluse la ragazza << mi piacerebbe provare… >>

<< Ma sì, dai… >> la incoraggiò Yagami << perché non provi con Ryuga? Così ne approfitti per raccogliere qualche informazione per il tuo articolo… >>

<< In effetti, Yagami, avevo avuto proprio la tua stessa idea… per te va bene, Ryuga? >>

Un sorriso sghembo comparve sul volto di Mel River.

Quel suo modo così diretto e insistente di guardare le persone era disturbante. Percepiva qualcosa di aggressivo nell'atteggiamento di quella donna, qualcosa da cui sentiva istintivamente di doversi difendere.

<< D'accordo, Mel River… >> disse Elle << comincia pure… >>

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Light ***


Capitolo 2 - Light

<< Allora, innanzitutto… >> esordì River << il fatto che tu, Ryuga, pur avendomi osservata attentamente, non abbia fatto alcun commento sulla frase scritta sulla mia maglietta mi fa pensare che tu abbia una scarsa conoscenza della trilogia di Batman di Nolan… il che costituirebbe una nota di demerito per chiunque… quindi ti consiglio di rimediare il prima possibile… >>

Ryuga guardò la ragazza con espressione indecifrabile.

<< Va bene, Mel River… >> rispose semplicemente. E sorseggiò il suo caffè.

Probabilmente il grande Elle non aveva nemmeno la minima idea di chi potesse essere Batman. E, in verità, nemmeno Light era mai stato troppo interessato a quel genere di film.

<< Light Yagami, vale lo stesso anche per te, ovviamente… >>

<< Grazie per il consiglio, River… >> rispose Light << rimedierò quanto prima… >>

Con tutto quello che ho da fare, sicuramente le improbabili avventure di un tizio vestito da pipistrello sono davvero l'ultimo dei miei problemi, pensò Light.

<< Allora, vediamo… >> disse River squadrando attentamente Ryuga << Hai delle profonde occhiaie, questo vuol dire che soffri di insonnia o che comunque dormi molto poco. >>

<< Direi che è corretto… >> disse Ryuga.

<< Considerando la quantità di zucchero che hai ingurgitato davanti a me e considerando anche che sei molto magro, direi proprio che hai un metabolismo schifosamente elevato… >>

<< Se si mangia con la testa non si ingrassa, Mel River. >>

<< Mi stai dando dell'idiota? >>

<< Non necessariamente. Continua pure… >>

<< Hai a disposizione una limousine con tanto di autista… quindi sei ricco… >>

<< Anche questa non è una deduzione scorretta… >>

<< Tuttavia ti vesti in modo semplice e trasandato, quindi probabilmente non frequenti spesso ambienti altolocati… >>

<< Non male, Mel River… >>

Ma per favore… stiamo rasentando l'ovvio…

<< Mmm… direi che non hai una vita sociale molto intensa… >>

Ti piace andare sul personale, vero Mel River?

<< E cosa ti fa pensare che io non abbia una grande vita sociale? >> chiese Ryuga leccando una zolletta di zucchero.

<< Ti comporti in modo eccentrico, come se non fossi abituato a stare con altre persone… inoltre un ragazzo intelligente come te impiegherebbe ben poco a memorizzare un discorso come quello avevi preparato per la cerimonia di inaugurazione… eppure hai deciso ugualmente di leggerlo… questo mi fa pensare che probabilmente il foglio ti serviva per creare una specie di barriera tra te e il pubblico… >>

Ah però…

<< Inoltre, nonostante tu sia un personaggio ormai famoso nella nostra università, pare che tu abbia finora interagito solo con Light Yagami… probabilmente in passato hai trovato difficile legare con i tuoi coetanei… capita spesso a persone intelligenti ed eccentriche come te…  >>

Meraviglioso. Questa donna praticamente non ha filtri…

<< E, dimmi Mel River, per quale ragione secondo te io mi sarei avvicinato a Light Yagami? >>

<< Beh, probabilmente perché, hai intravisto in lui un tuo simile. Qualcuno con cui interagire alla pari… >>

Niente male. Niente male davvero, cara la mia giornalista.

<< Allora, che ne dici, Ryuga? >> chiese Mel River con la sua solita aria di sfida << Ci ho preso? >>

Ryuga guardò la ragazza con gli occhi spalancati. Poi, improvvisamente, il suo cellulare cominciò a squillare.

<< Scusatemi… >> disse. Tirò fuori dalla tasca il telefono e rispose.

Un attimo dopo anche il cellulare di Light cominciò a squillare. Era sua madre.

<< Pronto, mamma… >>

<< Light, tuo padre… >>

<< Yagami! >> esclamò Ryuga allarmato. Evidentemente gli era appena giunta la stessa notizia.

Suo padre aveva avuto un infarto.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Elle ***


Elle e Yagami si precipitarono fuori dal locale, dirigendosi di corsa verso la strada principale.

Watari era in arrivo. Ormai sarebbe stata questione di una decina di minuti.

Vista la sua posizione nella task-force anti-Kira, le probabilità che Soichiro Yagami sia stato ucciso da Kira sono almeno del 60%. Può Light Yagami aver programmato la morte del suo stesso padre al solo fine di sviare i miei sospetti?

Elle squadrò velocemente il ragazzo.

La sua preoccupazione sembra autentica. Che sia tutta una recita?

Una moto rossa si avvicinò a grande velocità e poi frenò bruscamente, fermandosi proprio davanti ai due ragazzi. La persona che era in sella alzò il vetro del casco.

Era River.

<< Yagami, sali! >> gli ordinò lanciandogli un casco che lui afferrò al volo.

Yagami la fissò confuso per qualche istante e poi obbedì.

<< Ci vediamo in ospedale. >> disse a Ryuga, mentre la donna era già partita a razzo.

<< Ok... >> rispose lui. La moto si allontanò a grande velocità, scomparendo rapidamente nel traffico.

Visto lo stile di guida che Mel River sembrava avere, le probabilità che, alla fine, Yagami arrivasse in ospedale in ambulanza erano almeno del 10%.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Mel ***


<< Maledizione! >> esclamò Yagami poco dopo aver varcato la soglia dell'ospedale.

<< Che succede? >> chiese Mel.

<< Volevo chiamare mia madre per avere qualche indicazione sulla stanza e proprio adesso questo stupido cellulare ha deciso di scaricarsi… >>

<< Tranquillo, puoi usare il mio! Tieni! >> disse Mel porgendogli il proprio cellulare.

<< Grazie… >>

Mel vide Yagami fissare lo schermo del cellulare con aria sconvolta.

<< Che succede? >> gli chiese.

<< Non capisco... Non mi ricordo il numero di mia madre... >> rispose lui confuso.

<< Colpa dell'agitazione... aspetta, vado a chiedere alla reception. Siediti un attimo e aspettami qui! >>

Questo tizio non ci sta più con la testa… è completamente sotto shock, pensò Mel. Fino a qualche minuto fa era abbastanza lucido, ma evidentemente il fatto di essere entrato in ospedale ha reso di colpo tutto più reale.

Qualche minuto dopo, Mel riuscì a scoprire dove trovare Soichiro Yagami e i due si precipitarono subito lì.Era ancora vivo. Contrariamente a quello che sicuramente tutti avevano immediatamente temuto, Kira quella volta non c'entrava. Si era trattato solo di un infarto.
Il ragazzo entrò nella stanza di suo padre, dove la madre e la sorella corsero subito ad abbracciarlo. Mel era rimasta fuori e, dal vetro della porta, contemplava quel bel quadretto familiare. Light Yagami si era appena seduto accanto a suo padre e gli aveva poggiato affettuosamente una mano sulla spalla.
Mel si ritrovò a domandarsi che genere di persona sarebbe potuta diventare, se fosse cresciuta anche lei in una famiglia del genere.
Forse suo fratello adesso sarebbe stato un ragazzo normale, se fosse stato accudito da una madre come quella di Light Yagami, una donna premurosa, dallo sguardo gentile…
Improvvisamente, fu assalita da un'inaspettata ondata di malessere.

Ma che cazzo sto facendo ancora qui?

Fece dietro-front e si allontanò lungo il corridoio. Le tavolette di cioccolata esposte in un distributore automatico attirarono la sua attenzione. Mel si fermò. I prezzi erano davvero folli. Col cavolo che avrebbe pagato così tanto per una tavoletta di cioccolato.
Si guardò intorno. Non c'era nessuno nei paraggi. Poteva tentare di hackerare la macchinetta indisturbata.
Digitò alcuni codici sul tastierino numerico e, poco dopo, il meccanismo si mise in azione e buttò giù lo snack.

<< Notevole... >> commentò improvvisamente una voce familiare alle sue spalle.

Mel, presa alla sprovvista, sussultò e si voltò di scatto.

<< Porca puttana, Ryuga, sei tu! Mi hai spaventata a morte... >> esclamò Mel con una mano sul petto.

<< Scusami, non intendevo spaventarti. Ti dispiacerebbe raccontarmi come hai fatto ad hackerare quel distributore? >>

<< Gli addetti alla manutenzione normalmente usano dei codici per accedere al menù del sistema. Serve per quando devono modificare i prezzi o ritirare gli incassi. Di solito i codici per accedere al menù sono sempre gli stessi e quello più comune è 1-3-2-4. Ci sono riuscita al primo tentativo. >>

<< Davvero notevole... dove hai imparato a farlo? >>

<< Mi ha insegnato mio padre quando ero piccola. >>

<< Interessante... Di solito i genitori non insegnano queste cose ai figli. >>

<< Già... >> confermò Mel addentando la sua tavoletta.

 << Alla tavola calda hai mangiato il cioccolatino di Yagami. Ora questo. La cioccolata deve piacerti molto... >> osservò  Ryuga guardandola con l'indice premuto contro il labbro inferiore.

<< Decisamente. >> rispose lei.

Poi si voltò, tornò a smanettare col tastierino numerico e la macchinetta tirò fuori un'altra tavoletta di cioccolata.
La ragazza la recuperò e la porse a Ryuga.

 << É per me? >> chiese Ryuga sgranando gli occhi sorpreso.

<< E' per te. >> confermò Mel con un sorriso sghembo << Avanti, assaggiala! >>

Ryuga prese la tavoletta di cioccolato, la scartò e la addentò.

<< Bene. Ora sei ufficialmente mio complice. >> concluse lei con un ghigno soddisfatto.

Il ragazzo continuava a fissarla con aria incredula.

Sembra quasi più sconvolto del fatto che io gli abbia dato quella tavoletta di cioccolata che del fatto che io abbia appena hackerato il distributore. Mah...

<< River! >> esclamò tutt'un tratto la voce di Yagami. Stava percorrendo il corridoio, diretto verso di loro. << Ah, Ryuga, ci sei anche tu! >>

<< Ho saputo che tuo padre si è ripreso. >> disse Ryuga.

<< Sì, per fortuna sta meglio. >> rispose Yagami con aria sollevata.

<< Bene. Ne sono felice. >>

<< Già, meno male. Ci ha fatto prendere proprio un brutto spavento! >> Yagami spostò lo sguardo sulla ragazza << Mel, sei sparita senza dire niente… >>

<< Non mi sembrava il caso di disturbarvi… >>

<< Non avresti disturbato affatto. Anzi, stavo appunto per invitarti ad entrare in stanza. Alla mia famiglia farebbe piacere ringraziarti personalmente… >>

<< Cosa? No, davvero! Non è il caso! Riferisci pure alla tua famiglia che per me è stato un piacere darti una mano e che… sono dovuta scappare perché ho un impegno… >>

<< Aspetta, almeno fissiamo un altro appuntamento per completare la tua intervista! >>

<< Ah, questo sì, molto volentieri! In realtà stavo proprio per chiedervelo, ma, vista la situazione, temevo di essere inopportuna… vi lascio il mio numero… >>

Mel consegnò un bigliettino a Yagami e uno a Ryuga.

<< Mettetevi d'accordo su una data e fatemi sapere. Dovrei consegnare l'articolo entro giovedì prossimo. >>

<< Certo, non preoccuparti. >> le assicurò Yagami << Ti faremo sapere il prima possibile. >>

<< Ottimo. >> disse Mel << Allora a presto! >>

<< A presto, River! >> la salutò Yagami.

<< Ciao River. >> aggiunse Ryuga. 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Light ***


Capitolo 5 - Light 

Light e Ryuga stavano passeggiando verso l'uscita dell'ospedale. La grande auto scura di Ryuga era parcheggiata proprio davanti alla porta d'ingresso.

<< Ryuga, non esiste un modo per provarti che non sono Kira una volta per tutte? >> chiese Light.

<< Se non sei Kira allora credo che tu non abbia bisogno di fare proprio un bel niente, non ti pare? >> rispose Ryuga.

<< Ma perché non la pianti? Mettiti nei miei panni, cosa credi che si provi ad essere sospettati di essere Kira? >>

Ryuga rimase qualche secondo assorto in uno stato meditativo.

<< Immagino che sia una pessima sensazione… >> disse alla fine.

<< E allora prova a tenermi sotto completa sorveglianza per un mese! Tienimi in un luogo in cui io non possa accedere né alla tv nè ad altri mezzi di informazione! >> propose Light.

<< Non lo farò. Perché sarebbe soltanto una violazione eccessiva dei tuoi diritti e soprattutto non ha senso che io segua il consiglio di un indiziato. >>

<< Certo, capisco. >>

<< Non preoccuparti >> lo rassicurò Ryuga salendo a bordo della sua auto << se non sei Kira, presto lo capirò, inoltre, quel precedente scambio di parole tra te e tuo padre mi porta a pensare che tu non lo sia. Ora vado. Tu prenditi cura di lui.  >>

<< Ah, ancora una cosa! >> aggiunse Light << Se per te va bene, pensavo di fissare l'intervista con Mel River per domani pomeriggio. Che ne dici? >>

<< Va bene. >>

<< Allora ci vediamo domani alle 18.00. Stesso bar di oggi. >>

<< D'accordo. Ciao >>

Light guardò l'auto di Ryuga allontanarsi e tirò un sospiro di sollievo.

<< Come mai sei così interessato all'intervista con quella ragazza, Light? >> chiese Ryuk con tono malizioso << C'è un secondo fine, per caso? Hehehe! >>

<< Esattamente. >> confermò Light.

<< Lo sapevo! Hehehe! Comunque ti capisco, sai! Quella donna ha qualcosa di unico! E' inquietante e sensuale al tempo stesso! Proprio come piacciono a me…  >>

<< Sei fuori strada. >>

<< In che senso, scusa? >>

<< Quando poco fa Mel River mi ha prestato il suo cellulare, per poco non è venuto un infarto anche a me. Guardando il registro delle chiamate, mi è caduto l'occhio su un nome familiare… >>

<< E quale sarebbe? >>

<< Quello di Naomi Misora. >>

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - Mel ***


Capitolo 6 - Mel
 

Mel aprì la porta e guardò il suo appartamento.

Che schifo, pensò.

Erano tre settimane che non lo puliva. Alcuni batuffoli di polvere erano ormai diventati talmente grandi che a breve avrebbero dovuto pagare l'affitto anche loro...

Già... l'affitto...

Era in ritardo di una settimana e, a breve, il signor Abe avrebbe sicuramente cominciato a tartassarla di telefonate.

Ma che ci poteva fare se quello stronzo della tavola calda ancora non la pagava?

E, per di più, oggi aveva perso l'intero pomeriggio a rintracciare Yagami e Ryuga e non era riuscita ad ottenere nemmeno la metà delle informazioni che le servivano per l'articolo.

Inoltre era esausta, doveva ancora finire di studiare per l'esonero del giorno dopo, stava morendo di fame e il frigo era completamente vuoto.

Mel, in un improvviso scatto d'ira, tirò un calcio ad una sedia, facendola cadere a terra.

La signora del piano di sotto battè la scopa contro il soffitto, urlandole di fare silenzio. Mel, gridando a sua volta, la invitò a tirare le cuoia il prima possibile.

A volte si sentiva sovrastata da tutti i suoi problemi, come se non ci fosse via d'uscita.

Le sembrava di sprofondare.

<< Sei sempre troppo impulsiva, Mel. Qualsiasi problema tu abbia, dubito che prendere a calci le sedie e litigare con i vicini possa tornarti utile in qualche modo… >> commentò suo fratello Nate, che, incurante dello sporco, se ne stava tranquillamente sdraiato per terra, tra il divano e il televisore, intento a fare uno di quei suoi assurdi puzzle bianchi.

<< Senti un po' ragazzino, ormai hai tredici anni, potresti anche cominciare a fare la spesa o a pulire casa ogni tanto invece di passare tutto il tuo tempo chiuso in casa con i tuoi puzzle, le tue costruzioni e i tuoi pupazzetti del cazzo! >> urlò Mel.

Nate non rispose e continuò a comporre il suo puzzle.

Mel fu immediatamente travolta dal senso di colpa. Sapeva benissimo che Nate aveva difficoltà con gli spazi aperti e i luoghi affollati. Aveva impiegato anni ad abituarsi a fare il tragitto da casa a scuola in modo autonomo ed era stato davvero molto penoso per lui.

Si avvicinò a Nate e gli diede un bacio sulla fronte. Lui non disse niente, come al solito, ma si limitò ad arrotolare attorno alle dita una ciocca dei suoi folti capelli da albino, bianchi come la neve.

<< Ordiniamo una pizza? Che dici? >> propose la ragazza.

<< Ok… >> rispose Nate continuando a giocare con i suoi capelli.

<< Quattro formaggi come al solito? >>

<< Certo. >>

<< Ok… >>

Mel ordinò le pizze usando un'applicazione del suo cellulare e le cadde lo sguardo sul registro delle sue chiamate in uscita. In mattinata aveva provato tre volte a chiamare Naomi Misora senza successo e lei non l'aveva ancora richiamata. 

Come mai?

<< Nate, per caso Naomi Misora ha chiamato a casa? >>

<< No. >>

<< Non capisco. Aveva detto che mi avrebbe chiamata oggi e invece non si è fatta sentire e non risponde al cellulare… >>

<< Forse è depressa per la morte del fidanzato… >>

<< E' incazzata per la morte del fidanzato. Per questo si era messa a lavorare al caso Kira full-time. >>

<< Magari è riuscita a contattare Elle e lui gli ha detto di non collaborare più con te. In fondo, sei ancora una dilettante. >>

<< Sì, ma se le cose stessero così, l'agente Misora mi chiamerebbe almeno per dirmelo, non credi? >>

<< Non necessariamente. E' una donna in gamba, ormai ti avrà già inquadrata. Sa perfettamente che non reagiresti bene ad una notizia simile. >>

<< Nate River, sei l'ottimismo fatto persona!>>

<< L' altra volta hai dovuto perseguitarla per mesi prima che lei ti raccontasse del caso del serial killer di Los Angeles... avrebbe potuto denunciarti per stalking… ormai si è fatta un'idea ben precisa della tua ossessione per Elle. Sa che continueresti a starle addosso per arrivare a lui e, in questo momento più che mai, ad Elle non conviene che le persone cerchino di scoprire la sua identità. >>

<< La mia ossessione per Elle? Guarda che tu ci sei dentro quanto me! >>

<< Ma io sono un ragazzino ancora in via di sviluppo. Sono ancora altamente influenzabile. Tu dovresti essere un'adulta responsabile e, in quanto mia tutrice, dovresti fornirmi un ambiente sano e sicuro, invece mi hai palesemente trasmesso tutte le tue ossessioni più morbose: Elle, i delitti irrisolti e la pizza. >>

<< Io però intanto non sono ancora arrivata a girare dei video con la voce camuffata e l'iniziale del mio nome a tutto schermo! Che originalità, Enne! >>

<< Se è per questo, io non ho gli audio dei discorsi di Elle sul cellulare… >>

<< Non c'è niente di strano in questo! >>

<< La cosa strana è che li ascolti per prendere sonno… >>

<< Ma che dici! Non è assolutamente vero! >>

<< Sì, invece. Ed è veramente una cosa strana. >>

<< Taci e vai ad apparecchiare la tavola! >>

Nate si alzò in piedi e ubbidì.

<< L'intervista come è andata?>> chiese il ragazzino prendendo alcune posate da un cassetto << Sei riuscita a capire se il figlio di Soichiro Yagami sta collaborando alle indagini? >>

<< No, purtroppo Soichiro Yagami ha pensato bene di farsi venire un infarto proprio durante la mia intervista e quindi è saltato tutto. >>

<< Peccato… >>

<< Ah ma fisseremo un altro incontro a breve. >>

<< Quando? >>

<< Ancora non lo so. Devono contattarmi loro. >>

<< Mmm… capisco… Faresti meglio ad abbandonare anche questa strategia… >>

<< E' inutile che fai così! Mi contatteranno, vedrai! >>

<< Certo, come no… >>

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - Elle ***


Capitolo 7 - Elle

 

Elle guardava la confezione ormai vuota della tavoletta di cioccolato, tenendola sospesa per un angolo, proprio davanti ai suoi occhi.

<< Qualcosa non va, Ryuzaki? Mi sembri turbato… >> chiese Watari portandogli un piatto con una fetta di torta alle fragole.

Erano soli ormai. Gli altri membri della squadra erano tornati a casa intorno alle due di notte.

<< Oggi una ragazza mi ha fatto un regalo. >>

<< Ah sì? Intendi quella tavoletta di cioccolato? >>

<< Sì. A parte te, nessuno mi aveva mai regalato qualcosa prima d'ora. >>

<< Un gesto molto gentile! >>

<< Già. Ha hackerato un distributore automatico per prenderla. >>

<< Ah... Singolare... Chi è questa ragazza? >>

<< Si chiama Mel River. Lavora per il giornale dell'università. Vuole intervistare me e Light perché ci siamo classificati primi ai test di ammissione. Dovremmo incontrarla di nuovo domani pomeriggio. >>

<< Capisco. >> disse Watari, poi il suo sguardo cadde sullo schermo del computer di Ryuzaki << Vedo che stai facendo delle ricerche su di lei. >>

<< Sì. >>

<< Come mai? >>

<< Perché sospetto che il vero obiettivo di Mel River sia quello di ottenere da Light informazioni sul caso Kira. >>

<< Credi che questa ragazza possa essere Kira? >>

<< Ne dubito. Il profilo psicologico non corrisponde affatto. Inoltre suo padre è stato ucciso in prigione proprio da Kira. Stava scontando una condanna per omicidio colposo. Aveva accidentalmente ucciso un uomo durante una rissa. Erano entrambi sotto l'effetto di stupefacenti. >>

<< Non esattamente un padre modello… >>

<< Anche la madre ha precedenti per droga. Inoltre sembra che i figli le siano stati tolti più volte per negligenza. Sia Mel River che Nate River, suo fratello minore, hanno trascorso diversi anni passando da una famiglia affidataria all'altra. >>

<< Poveri ragazzi... >>

<< Diventata maggiorenne, Mel River ha ottenuto la custodia di suo fratello e attualmente i due vivono insieme. >>

<< E dov'è la madre adesso? >>

<< E' stata condannata per truffa, ma sta scontando la pena in un centro di recupero per tossicodipendenti. >>

<< E la ragazza? Ha dei precedenti? >>

<< Pare che a sedici anni abbia aggredito il compagno della madre con un coltello da cucina. La ragazza ha dichiarato di averlo colpito per difendersi, ma l'uomo ha negato di averla picchiata. L'uomo aveva precedenti per violenze domestiche, ma la madre della ragazza ha testimoniato in suo favore, quindi la ragazza è stata condannata a sei mesi di riformatorio, ma è uscita dopo tre mesi per buona condotta. >>

<< Povera bambina… E adesso i due fratelli come si mantengono? >>

<< Con i sussidi statali e lo stipendio della ragazza. Lavora in una tavola calda. >>

<< Vorrei tanto fare qualcosa per questi due ragazzi… >>

<< Non puoi salvarli tutti, Watari... >>

<< Ne sono consapevole. E' che ripenso a mia moglie… Povera Agata! Lei per tutta la vita ha desiderato avere dei bambini e non ha potuto. E, alla fine, il cancro se l'è portata via prima ancora che riuscissimo ad aprire il primo dei nostri istituti. Come sarebbe stata contenta di avere tutti quei ragazzini attorno! >> sussurrò con gli occhi lucidi << E poi ci sono queste persone che mettono al mondo le proprie creature e le trattano in questo modo… è così ingiusto, non trovi? >>

<< Sì, hai ragione. E' davvero ingiusto. Mi dispiace di averti intristito. >>

<< No, non preoccuparti, Ryuzaki. Mi passerà. Credo che andrò a dormire adesso. >>

<< Buona idea. Buonanotte Watari. >>

<< Buonanotte, Ryuzaki. >>

Watari lasciò la stanza.

Chissà cosa ne sarebbe stato di me, se non fosse stato per te, pensò Elle mente guardava Watari lasciare la stanza d'albergo. Era un pensiero che gli era passato tante volte per la testa, ma al quale non era mai riuscito a dare voce.

Afferrò il piatto con la fetta di torta e, mentre lo sollevava, gli cadde lo sguardo sul bigliettino col numero di cellulare di Mel River. 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 - Mel ***


Capitolo 8 - Mel

 

Mel continuava a leggere, ma ormai non capiva più una parola di ciò che leggeva. Era troppo stanca. Tanto valeva andarsene a dormire.

Pazienza, disse a se stessa con serena rassegnazione.

Qualora l'esonero del giorno dopo non fosse andato bene, avrebbe potuto sempre dare l'esame per intero in occasione dell'appello ufficiale.

Distrutta, si lasciò cadere sul letto, inserì le auricolari nelle orecchie e fece partire uno dei discorsi di Elle.

Come avrà fatto Nate a scoprire che ascolto gli audio di Elle per prendere sonno? si chiese, ancora imbarazzata dalla precedente conversazione col fratello.

Mel sapeva bene che quella era un'abitudine strana. Era nata un po' per caso. Un giorno si era messa ad analizzare i discorsi di Elle, con l'obiettivo di ricavare qualche informazione utile sulla sua identità e poi, senza che lei se ne accorgesse, si era fatto tardi e aveva finito per addormentarsi, cullata dalla voce metallica del più famoso investigatore del mondo.
Era anche consapevole del fatto che la sua ossessione per Elle non era di natura strettamente e puramente professionale, come invece si ostinava a far credere a tutti. Anche se non aveva idea di che faccia avesse, di quale fosse realmente il suo nome e di che suono avesse la sua vera voce, col tempo, aveva finito per sviluppare un attaccamento emotivo verso quel personaggio così affascinante e misterioso.
Mel si sentiva davvero patetica per questo, ma, con il resto della sua vita che andava a rotoli, proprio non riusciva ad abbandonare quell'ossessione.

Aveva quasi preso sonno, quando il suono acuto di un messaggio colpì i suoi timpani come una freccia inaspettata.

Sono le tre e mezza. Ma chi cazzo sarà a quest'ora? si chiese Mel.

 

Ryuga:

Grazie per prima.
Nessuno aveva mai rubato una tavoletta di cioccolata per me prima d'ora.

 

 

Mel scoppiò a ridere. Quel tipo era davvero strano.

 

 

Mel:

Rubato? Non so proprio di cosa tu stia parlando… Io ricordo di aver REGOLARMENTE ACQUISTATO due barrette di cioccolato da un distributore automatico e di averne regalata una ad uno strano individuo che mi stava fissando in modo inquietante.  

 

Ryuga:

Allora deve essere andata come dici tu. Comunque, in futuro, ti consiglio di evitare di regalare dolciumi ad individui che ti fissano in modo inquietante. In questo modo rinforzi positivamente il loro comportamento e le probabilità che loro lo ripetano aumentano del 50 %.

 

Mel:

Ma, vista l'intensità del suo sguardo, io temevo che il suddetto individuo volesse attentare alla mia virtù… per cui ho  ritenuto opportuno cercare di placare i suoi bollori.

 

 

Ryuga:

Non è stata un'ottima mossa. Temo che regalare cibi dall'elevato contenuto di zuccheri costituisca più un incentivo all'approccio che una strategia per tenere qualcuno alla larga…

 

 

Mel:

Invece, pensandoci bene, è stata un'ottima mossa, visto che mi servi per la mia intervista.

A proposito, ma che ci fai sveglio a quest'ora?

 

 

Ryuga:

Dovresti saperlo, River. Non dormo molto. Sei stata tu stessa a dedurlo.
Tu invece come mai sei ancora sveglia?

 

Mel:

Io ho appena finito di studiare per l'esonero di sociologia. Finito per modo di dire. Ho studiato i miei appunti. Del libro, ho letto solo il primo capitolo e poi sono crollata. Sono troppo stanca.

 

Ryuga:

Allora dovresti andare a dormire. Scusa se ti ho disturbata a quest'ora.

 

Mel:

Ti perdono se domani al bar offri tu.

Anzi, più che domani, dovrei dire oggi, visto che sono quasi le quattro del mattino.

 

Ryuga:

D'accordo.

 

Mel:

Yagami, ha detto che ci vediamo per le 18.00 al bar. Confermi?

 

 

Ryuga:

Confermo.

Buonanotte, River.

 

Mel:

Buonanotte anche a te.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Light

 

Per quale ragione Mel River aveva chiamato Naomi Misora? Lavoravano insieme? Ma perché un'agente dell'FBI come Naomi Misora avrebbe mai voluto collaborare con una giornalista dilettante? Non avrebbe avuto alcun senso. Magari si stava preoccupando per niente. Forse la spiegazione era molto più banale. Forse erano semplicemente amiche o vicine di casa. Quasi sicuramente, anche se si conoscevano, Misora non aveva rivelato niente a River sul caso Kira. Perché avrebbe dovuto? River lavora solo per il giornale dell'università.

<< Yagami... >> la voce di Takada lo strappò al vortice di pensieri allarmanti in cui era ripiombato per l'ennesima volta.

<< Yagami, hai detto che eri d'accordo sul fatto di metterci insieme o sbaglio? >> chiese con un velo di sarcasmo.

<< Ah sì certo! >> rispose lui.

 << E quindi è per questo che abbiamo deciso di sederci vicini a lezione >>

<< Esatto. >>

<< E allora mi dici come mai te ne stai lì con la testa tra le nuvole? Non mi sembri molto felice... >>

<< No, ti sbagli.. Stavo soltanto pensando a come la prenderanno gli altri studenti quando verranno a sapere che mi sono messo con la celebre Miss Università. D'altronde è innegabile. Tu sei bellissima... >>

Ryuk, seduto dietro di loro, ridacchiò della sviolinata di Light.

 << Ma quale Miss Università! Che dici! >> esclamò Takada << Se proprio vuoi saperlo, non l'ho mai potuto sopportare quello stupido nomignolo... >>

<< Sì, ti capisco. >>

Figuriamoci, sarà al settimo cielo sentendosi chiamare così

<< Allora forse sarebbe meglio non dare retta agli altri e pensare solo ai fatti nostri. >>

<< Certo. >>

 

---

 

Elle

 

Elle se ne stava seduto su una panchina nel giardino del campus, ad attendere che Yagami uscisse dall'aula.

Era intento a leggere un libro molto interessante sul linguaggio del corpo. L'autore era il celebre professor Paul Ekman, lo studioso che aveva inventato il concetto di micro-espressioni facciali. Elle trovava i suoi lavori sempre molto istruttivi.

Mentre era immerso nella lettura, improvvisamente il libro gli scomparve dalle mani.

Si voltò e vide che a prenderglielo era stata River. La ragazza se ne stava in piedi proprio dietro la sua panchina, con la borsa a tracolla, una barretta di cioccolato in una mano e il libro di Ekman nell'altra. Indossava un paio di pantaloni neri di pelle, degli anfibi e la stessa giacca di pelle rossa dell'altra volta, ma con un top diverso. Questo era sempre nero, ma aveva una cerniera nel mezzo e sembrava più attillato e leggermente più corto rispetto a quello della volta precedente.

<< "La seduzione delle Bugie" >> lesse River con voce suadente guardando la copertina << Paul Ekman? Io ho letto I volti della menzogna di questo autore… lo conosci? >>

<< Sì. L'ho trovato molto interessante. >>

River gli restituì il libro, poi, con un movimento agile e fluido, scavalcò la panchina e si sedette sulla spalliera.

<< Hai visto la serie tv curata da lui? >> gli chiese addentando un altro pezzo di cioccolata << Si chiama Lie to me... >>

<< No. Non la conosco. >>

<< Uhm. Questo è il motivo per cui tu sei arrivato primo alla prova di ammissione e io no. Anche se… beh, forse potrebbe c'entrare pure il fatto che non ho notato le domande che erano scritte sulla seconda facciata dell'ultima pagina del test… >>

<< Come hai fatto a non accorgertene? >>

<< Ero molto stanca. Il giorno prima avevo fatto due turni di seguito alla tavola calda per poter avere la mattinata libera il giorno della prova. >>

<< Complimenti, River… Devi aver svolto molto bene il resto del test se sei stata comunque ammessa... >>

<< Sì, infatti… >> disse lei assottigliando lo sguardo. Improvvisamente saltò giù dalla panchina e, con fare minaccioso, si piegò verso il ragazzo, lo afferrò per la maglietta e avvicinò il suo viso al proprio << Sembri un po' troppo sorpreso... Dimmi, ho forse l'aria di essere un'idiota? >>

Erano davvero molto vicini. Tutt'un tratto, Elle sentì qualcosa prendere violentemente fuoco dentro di lui.

<< Allora? >> sussurrò lei strattonandolo con impazienza.

<< Cosa? >> chiese lui confuso. La sua mente era come annebbiata e il suo sguardo, per qualche ragione, non faceva che ricadere sempre sulle labbra di River, come attratto da un misterioso magnetismo.

<< Pensavi che fossi un'idiota? >> ripetè lei irritata e indignata.

<< Non l'ho mai pensato… >> rispose lui guardandola dritta negli occhi << Anzi, in verità, credo che tu abbia delle ottime capacità di ragionamento… >>

Un sorriso soddisfatto comparve sulla bocca di River, che lasciò la maglia di Elle e tornò a sedersi sulla spalliera della panchina. Poi spezzò la sua tavoletta di cioccolata e gliene porse metà. Lui la guardò confuso.

<< Rinforzo positivo… >> spiegò River con uno dei suoi ghigni.

Elle prese il pezzo di cioccolata e lo fissò.

<< Mi ringrazierai alle tre e mezzo di domani mattina per quel pezzo di cioccolata? >> chiese lei sarcastica.

Elle spostò lo sguardo su River e si rese conto di non aver ancora recuperato completamente la propria chiarezza mentale.

<< Sai, non puoi startene a fissare le persone in silenzio in quel modo. E' inquietante. >> osservò River << Non te lo hanno mai detto? >>

<< Sì. Diverse volte. >>

<< Ecco. Lo immaginavo. >>

<< L'esonero di sociologia come è andato? >>

<< Non prenderò il massimo, ma credo di averlo passato. In fondo, ho risposto a tutte le domande. >>

<< Anche a quelle della seconda facciata dell'ultima pagina? >>

A quel commento, River rimase congelata in un'espressione a metà tra la sorpresa e lo sdegno.

<< Ma che stronzo! >> esclamò poi con aria divertita e cercò di colpirlo alla nuca. Lui però, che in fondo si aspettava una reazione violenta da parte della ragazza, abbandonò rapidamente la panchina, schivando il colpo.

<< Però… >> commentò lei con una certa ammirazione << Hai dei riflessi niente male… >>

Elle la vide alzarsi dalla panchina e avvicinarsi a lui con lo stesso sguardo di un predatore che raggiunge di soppiatto la sua vittima designata.

Ora erano di nuovo molto vicini. Lei però aveva un'espressione diversa da quella di prima. Più giocosa che arrabbiata.

Improvvisamente River gli afferrò il braccio e cominciò a torcerglielo. Istintivamente, Elle si divincolò dalla presa e, con una rapida contromossa, immobilizzò contro il tronco di un grande albero la ragazza, che, nell'impatto, emise un gemito.

<< Scusami, ti ho fatto male? >> chiese Elle allentando la presa con aria mortificata.

River lo guardò negli occhi con sguardo serio per qualche secondo e poi scoppiò a ridere. Con un altro scatto improvviso, spinse Elle a terra e lo immobilizzò sedendosi su di lui.

La botta alla testa lo stordì e le sensazioni generate dal corpo della ragazza che premeva contro il proprio peggiorarono ulteriormente la situazione.

<< Quando le persone combattono, si rivelano sempre per quello che sono realmente nella vita. >> gli sussurrò lei all'orecchio.

<< E' una teoria interessante >> mormorò Elle,  che proprio non riusciva a distogliere lo sguardo dalle labbra di River << Cosa avresti capito di me da questo scontro? >>

<< Che sei troppo buono. >>

<< Quindi sei consapevole del fatto che sei riuscita ad atterrarmi solo perché temevo di averti fatto male e ho mollato la presa… >>

<< Certo. Ma non è rilevante. Io ho vinto e tu hai perso. >>

<< Se volessi, potrei ribaltare le nostre posizioni. Sono più forte di te. >>

<< Se volessi, potrei estrarre il coltellino svizzero che porto in tasca e puntartelo alla gola. >> disse sorridendo << E, se questo fosse stato un combattimento vero e al tuo posto ci fosse stato qualcun altro, lo avrei già fatto, credimi… >>

River rise, poi si alzò e aiutò Ryuga a fare lo stesso.

<< Perché vai in giro con un coltello, River? >>

<< Diciamo che vivo in quartiere pericoloso... >>

<< Ah, se ci vivi tu, è sicuramente un quartiere pericoloso. >>

La ragazza scoppiò a ridere.

 

---

 

Light

 

La lezione di diritto finalmente terminò e Light si incamminò verso l'uscita in compagnia di Takada.

Ryuga, o meglio, Ryuzaki gli aveva detto che lo avrebbe aspettato ai giardini, ma Light non si aspettava di trovarlo già in compagnia di Mel River. La ragazza, seduta sulla spalliera della panchina, stava togliendo dei fili d'erba dai capelli di Ryuzaki, che, appollaiato come al suo solito, la fissava come ipnotizzato.

<< Ma tu guarda che bei piccioncini! >> esclamò Ryuk ridacchiando << Le cose si mettono male per te, Light! >>

L'intesa che si sta creando tra questi due va stroncata sul nascere... Se cominciano a frequentarsi, River potrebbe capire che Ryuzaki in realtà è Elle e potrebbe decidere di raccontargli quello che forse Naomi Misora le ha, a sua volta, raccontato prima che io la incontrassi... No! Mi sto preoccupando troppo! Come potrebbe River capire che Ryuzaki è Elle? Non potrebbe mai arrivarci... D'altro canto però, se Ryuzaki perdesse la testa per River, potrebbe essere lui a decidere di rivelarle la sua vera identità... anche questo però è poco probabile, Elle ha ben altre priorità al momento... però potrebbe decidere di frequentarla ugualmente e l'argomento rischierebbe di saltare fuori per caso... Maledizione…

<< Ma quello non è il tuo amico? >> chiese Takada guardando Ryuzaki << L'altro ragazzo che si è classificato primo ai test di ammissione? Come si chiama? >>

<< Ryuga. Sì, è proprio lui. >> rispose Light.

<< Non dirmi che frequenta quella ragazza! >>

<< Mel River? No, in realtà, abbiamo entrambi un appuntamento con lei perché deve intervistarci per un suo articolo… >>

<< Ah, meno male... >> commentò lei guardando River con grande disprezzo.

<< Perché? La conosci? >>

<< Facciamo entrambe parte della redazione del To-Oh journal. E' una poco di buono. Una persona rude e scortese, figlia di delinquenti e delinquente a sua volta! Non so proprio cosa ci faccia un soggetto simile nell'Ateneo più prestigioso del Giappone... >>

Un terribile sospetto passò per la mente di Light.

<< Che intendi con delinquenti? >> chiese cercando di nascondere la propria preoccupazione.

<< Sua madre è una tossica e suo padre è in prigione per omicidio, o meglio, lo era finché Kira non lo ha fatto fuori. >>

Maledizione, lo sapevo…

<< Kira ha ucciso il padre di River? >> chiese Light.

<< Esatto. >>

<< Colpo di scena! >> esclamò Ryuk sempre più divertito.

La vendetta potrebbe essere stata una ragione più che sufficiente perché River cominciasse ad indagare sul caso Kira... Maledizione… le cose si mettono sempre peggio…

<< Fossi in te, cercherei di mettere in guardia il tuo amico... >> proseguì Takada.

<< In che senso? >>

<< A giudicare dalla sua auto, sembrerebbe un tipo alquanto facoltoso... a mio avviso, River vuole approfittarsene... >>

<< Dici? >>

<< Ma certo. Te l'ho detto. Quella lì è una poco di buono… >>

<< Cosa credi che dovrei fare? Se glielo dicessi, non credo che la prenderebbe bene… >>

<< Non preoccuparti. Ho io la soluzione perfetta. Guarda caso, ho un'amica che stravede per Ryuga. Da quando lo ha visto alla cerimonia di inaugurazione ne è rimasta come folgorata! Durante la vostra partita non faceva che chiedere in giro di lui e, quando ha saputo che io e te ci eravamo messi insieme, ne ha subito approfittato per chiedermi di organizzare qualcosa… >>

Questo sì che è un colpo di fortuna…

<< E chi sarebbe questa tua amica? >>

<< Si chiama Rioku Kendo. E' una ragazza molto intelligente, ha vinto le olimpiadi di matematica al liceo ed è anche una campionessa di scacchi. >>

Mmm… temo che si rivelerà un cesso ambulante, ma meglio di niente…

<< In effetti sembrerebbe perfetta per Ryuga… >>

<< Allora, potremmo farli incontrare... i miei nel weekend non ci sono e ho casa libera. Potrei invitarvi tutti a cena da me Sabato sera! Ovviamente inviterei anche altra gente in modo da non farli sentire in imbarazzo...  >>

Ma guarda un po'… alla fine non sei poi così inutile…

<< Mi sembra perfetto. Grazie Takada. Sei davvero eccezionale, sai sempre cosa fare! >>

<< Ma figurati! Sei tu che hai appena fatto un favore a me! Te l'ho detto! Questa mia amica mi stava ossessionando con Ryuga! Prima o poi sarei stata comunque costretta a chiederti di farglielo incontrare... >>

<< Ancora meglio, allora! >> disse Light con un sorriso. Poi vide River e Ryuzaki avvicinarsi.

<< Light Yagami e Miss Università! >> esordì River << Un'accoppiata ridicolmente prevedibile... >>

<< È il titolo del tuo prossimo articolo? >> scherzò Light.

<< Potrebbe esserlo, in effetti... >> sorrise River.

<< Non ti permetterei mai di scrivere un articolo con un titolo simile! Detesto quel nomignolo! >>

<< Ha! >> esclamò River in tono accusatorio, puntando un dito verso Takada << L'hai notato? >> chiese rivolgendosi a Ryuzaki.

<< Sì... >> rispose lui placidamente.

<< Cosa? >> chiese Takada toccandosi il viso preoccupata.

<< Mentre dicevi che non ti piace essere chiamata Miss Università, ti sei toccata il lobo dell'orecchio... >> spiegò Ryuzaki.

<< E allora? >> chiese Takada.

<< È un gesto manipolatore. >> proseguì Ryuzaki.

<< Gesto manipolatore? >> ripeté Takada confusa.

<< I gesti manipolatori sono gesti di auto-contatto che indicano la presenza di tensione emotiva nell'interlocutore. E sono tra i più rilevanti indicatori di menzogna. >> disse River guardando Takada con un sorriso di sfida.

<< Mi stai dando della bugiarda? >> chiese lei incredula.

<< Esatto! >> confermò River con sadica soddisfazione.

Ryuk scoppiò a ridere  << Amo questa donna! È uno spasso! >>

Questa tizia è una mina vagante, ma devo ammettere che vedere finalmente l'ipocrisia di Takada che viene smascherata in questo modo dà una certa soddisfazione anche a me...

<< In realtà non è una scienza esatta... >> intervenne Ryuzaki << Tuttavia, considerando questo particolare contesto e le attuali circostanze, direi che le probabilità che tu abbia mentito si aggirano intorno all'85%... >>

<< Che cosa? >> urlò Takada, ferocemente indignata.

<< Non prenderla male... È una cosa assolutamente normale... tutti noi mentiamo di tanto in tanto... >> la rassicurò Ryuzaki << E la tua, in fondo, è una bugia innocua. D'altronde, se sei considerata la ragazza più bella di tutta l'università, perché mai non dovresti esserne felice? Non ci trovo proprio niente di male... >>

Alle parole di Ryuzaki, Takada sembrò rasserenarsi un po'.

<< Ryuga ha ragione. >> disse Light << È più che giusto essere contenti per una cosa simile. Forse ciò che Ryuga e River hanno rilevato è che una parte di te è felice di questo nomignolo, ma un'altra parte di te ti impedisce di esserlo... >>

<< Può darsi... >> commentò Ryuzaki e lanciò uno sguardo severo a River affinché intervenisse anche lei.

<< Oh, ma certamente... >> aggiunse lei in tono palesemente sarcastico.

Le due ragazze rimasero a guardarsi in cagnesco per qualche secondo.

<< Comunque... >> esordì Takada ad un certo punto, rivolgendosi a Ryuzaki << Ryuga, volevo dirti che ho molto apprezzato il tuo discorso alla cerimonia di inaugurazione... >>

<< Ti ringrazio. >>

<< Sabato terrò una cena a casa mia. Inviterò un po' di persone interessanti ed educate... >> Takada lanciò un'occhiataccia a River mentre sottolineava questa parola << Mi farebbe piacere che venissi anche tu, Ryuga. Che ne dici? >>

<< Grazie per l'invito. >> rispose lui con aria sorpresa << Ti farò sapere. >>

<< Benissimo. Attendo tue notizie, allora. >> disse lei sorridendo << Ora vado. Vi lascio alla vostra intervista... >>

<< Ti ringrazio, immensamente, cara Takada >> disse River con un inchino. << E, ovviamente, non vedo l'ora di leggere il tuo pezzo sulla nuova pavimentazione dell'aula magna… Sono sicura che sarà elettrizzante... >>

Light dovette trattenersi per non ridere.

Takada lanciò a River l'ennesimo sguardo omicida, poi diede a Light un bacio sulla guancia e si allontanò.

<< Seriamente, come fai a sopportarla? >> chiese River a Light.

Semplice, mentre lei parla, io penso a cose più utili. Tanto, con le donne, meno dici quello che pensi e meglio è…

<< In realtà, non mi pesa affatto... >> mentì Light << evidentemente siamo molto compatibili... >>

River si avvicinò a Light e, assottigliando lo sguardo, scrutò attentamente il suo volto.

<< Che c'è River? Sono forse nei guai? Hai notato anche in me qualche indicatore di menzogna? >> chiese Light in tono scherzoso.

<< Ci mancherebbe... >> rispose lei con uno dei suoi soliti sorrisetti provocatori << Tu sei perfetto, Light Yagami… come sempre... >>

<< È strano. Ogni volta che mi fai un complimento, suona sempre come se in realtà fosse un insulto... >>

River rise.

<< Dai, vediamo di darci una mossa! >> esclamò di punto in bianco allontanandosi da Light.

<< Hai scelto proprio il libro giusto, comunque… >> disse a Ryuzaki dandogli due pacche sulla spalla.

Light rivolse a Ryuzaki uno sguardo interrogativo. Lui estrasse dalla tasca un libro intitolato la seduzione delle bugie.

<< Hehehe! Mi sa che questi due ti hanno proprio inquadrato, Light! >> esclamò Ryuk.

Light sorrise.

Vedremo, caro Ryuk, possono anche avermi inquadrato, ma in fondo questa partita è appena iniziata…

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Mel

 

<< Ok, qui abbiamo un cappuccino, un caffè, un tè coi pasticcini, due cupcake vaniglia e cioccolato e una fetta di cheesecake alle fragole. >> annunciò il cameriere, in piedi accanto al loro tavolo, con il vassoio tra le mani.

<< Guarda, il cappuccino è per me, il caffè per Mr Università, qui di fronte >> disse Mel indicando Yagami << e tutto il  resto è per quello strano individuo appollaiato accanto a lui... >>

<< Occheeeei... >> commentò il cameriere con aria perplessa e si allontanò.

<< Mr Università? >> ripeté Yagami sorridendo.

<< Ecco, vedi? >> esclamò Mel indicando Yagami << Tu che sei genuinamente infastidito da questo nomignolo! >>

<< Sì, ma, tutto sommato, meglio Mr.Università di Quello strano individuo appollaiato accanto a Mr. Università... >> scherzò Yagami lanciando uno sguardo divertito a Ryuga, il quale rispose scrollando le spalle con indifferenza, per poi afferrare un pasticcino e lanciarselo in bocca.

<< Tu sei proprio imperturbabile, vero Ryuga? >> chiese Yagami.

<< Mmm... non credo… >> intervenne Mel staccando la fragola dalla fetta di torta di Ryuga e mettendosela in bocca con un atteggiamento di sfida.

Ryuga la guardò, confuso. Poi afferrò il piatto con la fetta di torta e lo avvicinò a Mel.

<< Possiamo dividerla, se vuoi. >> propose  candidamente << Tu condividi sempre la tua cioccolata con me. Mi sembra più che giusto… >>

Light lanciò a Ryuga uno sguardo che sembrava  dire ma mi sono perso qualcosa?

Anche Mel rimase un po' spiazzata da quel comportamento. Era raro che accadesse. In genere aveva sempre la battuta pronta, ma Ryuga era riuscito di nuovo a prenderla alla sprovvista. Come quando, poco prima, ai giardini, aveva tirato fuori dal niente quelle mosse di arti marziali. Chi se lo sarebbe mai aspettato da un tipo introverso e pacato come lui...

Non sapendo cosa dire, Mel assaggiò la torta.

<< Buona... >> commentò con un sorriso imbarazzato. Poi abbassò lo sguardo.

Perché sono così a disagio? Mi sto comportando come un'idiota...

<< Pensandoci meglio, però, forse apprezzeresti di più i cupcake, visto che sono al cioccolato... >> disse Ryuga << tieni, prendine uno... >>

<< No, non preoccuparti...  >>

<< Prendilo. Mi fa piacere... >>

Ryuga continuava a fissarla dritta negli occhi e la cosa la metteva a disagio.

<< Ok... se proprio insisti... >> disse afferrando uno dei cupcake con fare sbrigativo e diede un morso.

Era davvero buono. E il suo viso doveva averlo già comunicato in modo abbastanza chiaro dal momento che adesso Ryuga, nel guardarla, stava sorridendo lievemente.

 << Comunque... >> proseguì Mel rivolgendosi a Yagami << Mi stavi dicendo che dopo l'università aspiri ad entrare in Polizia come tuo padre? >>

<< Sì, il piano è questo. >>

Ci avrei scommesso, Yagami, e ora ho finalmente una scusa per farti qualche domanda davvero utile...

<< A proposito, scusa la curiosità, ma tuo padre ti parla mai del caso Kira? >>

<< Mai. Immagino che le direttive siano di mantenere la segretezza assoluta. E' comprensibile, viste le circostanze... >>

<< E tu non gli hai mai chiesto nulla? >>

<< Se lo facessi lo metterei in difficoltà... >>

<< Non sai nemmeno se la cosa dei 1500 agenti è vera? >>

<< No. Ma ne dubito. >>

<< Idem. Però so che in passato hai collaborato con tuo padre ad alcuni casi, non hai mai pensato di chiedergli di lavorare anche al caso Kira? >>

<< Ci ho pensato, certo… ma so che mi direbbe di no. Quindi non gliel'ho mai chiesto. >>

<< Non gli hai mai chiesto neanche di Elle? >>

<< No…  >>

Ma dai, non ci credo...

<< Vuoi dire che tuo padre lavora con il più grande investigatore del mondo e tu non gli hai mai nemmeno provato ad estorcere qualche informazione? >>

<< No, non sarebbe giusto farlo. Capisco il motivo per cui lui non può parlare di queste cose e lo rispetto. >>

<< Ah non so proprio come tu faccia… Io, fossi stata al tuo posto, avrei fatto tutto il possibile per conoscerlo o almeno sapere qualcosa in più su di lui… >>

Ci fu un rapido scambio di sguardi tra Yagami e Ryuga.

<< E come mai ti interessa tanto Elle? >> chiese Ryuga afferrando un pasticcino.

<< Come sarebbe come mai? Voglio dire, quell'uomo è una leggenda vivente! Avete sentito il discorso che ha fatto quando ha sfidato pubblicamente Kira? E' stato davvero emozionante! A me sono venuti i brividi! >>

Ryuga, come cristallizzato in un fermo immagine, la guardava con gli occhi sgranati, un'espressione incredula in volto e il pasticcino  ancora tra le dita. Anche Yagami aveva un'espressione strana.

A giudicare dalle loro facce, forse mi sono lasciata un po' troppo trasportare dall'entusiasmo...

<< Scusate, credevo che, vista la vostra passione per le deduzioni, foste anche voi degli ammiratori di Elle... >>

<< Infatti è così. >> confermò Yagami << Io ammiro profondamente Elle. È solo che, francamente, non mi aspettavo tanto entusiasmo da parte tua, River... sai, di solito, le belle ragazze come te hanno tutt'altro genere di interessi... questo però non fa che renderti ancora più affascinante ai miei occhi... >>

Ryuga lanciò a Yagami uno sguardo sorpreso. Mel rimase sbigottita per qualche istante e poi scoppiò a ridere.

<< E immagino che, dopo questa bella sviolinata, tu ti aspetti che io arrossisca e cada ai tuoi piedi... >>

<< Assolutamente no. Ho solo detto quello che penso. Mi pare di capire che sei una persona che apprezza la sincerità e la franchezza, o sbaglio? >>

<< Non sbagli. Ma ho i miei dubbi che questo sia realmente quello che pensi. Uno che sta con Miss Università difficilmente può trovare affascinante una persona come me... >>

<< Perché te lo avrei detto allora? >>

<< Perché sei uno che colleziona conquiste. E ti piace vincere a tutti i costi. Ti piace avere potere sulle persone. Non è me che vuoi, quello che vuoi è dimostrare a te stesso che, se  tu volessi, potresti piegarmi alla tua volontà. >>

<< Ah sì eh? >> Yagami le rivolse un sorriso malizioso << Quindi è questa l'idea che ti sei fatta di me, Mel? >>

Mel? Ha deciso di chiamarmi per nome di punto in bianco…

<< Mi sbaglio, Light? >>

<< Cosa ti rispondo a fare? Non mi crederesti in ogni caso, giusto? >>

<< Probabilmente no... >> Mel sorrise a sua volta.

Light rimase a studiarla in silenzio per un po', facendo scorrere su di lei quel suo sguardo manifestamente lascivo.

<< River… >> disse Ryuga, rompendo il silenzio e attirando su di sè l'attenzione della ragazza << Visto che sei stata così brava a tracciare il profilo di Light, perché non provi a fare lo stesso anche con Kira? >>

<< Come mai questa richiesta? >> domandò Mel nascondendo il suo entusiasmo. Era da secoli che desiderava che qualcuno le facesse una domanda simile.

<< È evidente che l'argomento ti interessa... >> spiegò Ryuga << sicuramente avrai già avuto modo di rifletterci a sufficienza. Sono curioso di capire che ne pensi… tutto qui… >>

<< D'accordo, Ryuga… >> Mel sorrise, pregustando la soddisfazione di esibire finalmente le sue teorie << Vediamo... Kira è sicuramente una persona che ha un senso della giustizia molto forte e che allo stesso tempo si ritiene al di sopra di tutti gli altri. Direi che si tratta di un manipolatore con un QI molto elevato. Una persona estremamente meticolosa e controllata, che probabilmente sembra condurre una vita normalissima. Si sente un eroe, un Dio. E' convinto di stare facendo al mondo un favore. La sua maggiore vulnerabilità sembra essere il suo orgoglio, infatti, quando Elle lo ha sfidato, lui ha ucciso la persona che credeva essere Elle, anche se, fino ad allora, aveva ucciso solo criminali… Quindi in definitiva la sua vera motivazione è connessa al suo narcisismo e non al suo senso di giustizia. >>

I ragazzi fissarono Mel con aria sorpresa.

<< Devo proprio farti i miei complimenti, River >> disse Ryuga  << Il tuo profilo ha senso ed è costruito molto bene dal punto di vista criminologico. >>

<< Ti ringrazio, anche se non so quanto possa valere l'opinione di un altro dilettante. Senza offesa, ovviamente! >>

<< Nessuna offesa... Piuttosto, è curioso come i due profili che hai appena elaborato abbiano diversi punti in comune, non credi? >> fece notare Ryuga con lieve sarcasmo.

<< In effetti ci stavo pensando anche io… >> commentò Light ridacchiando << Mi sa che sono nei guai... >>

<< In effetti sì. Rientri perfettamente nel profilo. >> osservò Mel.

<< Sarebbe proprio il colmo per il capo della polizia giapponese, non credete? >>

<< E invece è un motivo in più per pensare che tu possa essere Kira. >> si lasciò sfuggire River << Anche perché sei uno studente… >>

<< Come sei arrivata alla conclusione che Kira sia uno studente e che abbia una connessione con la polizia giapponese? >> chiese Ryuga.

<< Ma come! Mi deludete, ragazzi! Voi due siete così brillanti e intelligenti! E vi divertite ad impressionare le ragazze con le vostre abilità deduttive... come è possibile che non ci siate arrivati? >>

<< Non è detto che le conclusioni a cui tu sei arrivata siano giuste. >> disse Light.

<< Per me lo sono. >> ribattè River.

<< È pericoloso ragionare in termini così assolutistici. >> obiettò Ryuga << Rischi di precluderti delle piste utili. Dovresti sempre pensare in termini probabilistici. >>

<< Allora diciamo che le probabilità sono del 90 % >>

<< Ti stai lasciando influenzare troppo dall'entusiasmo e da quello che ti dice il tuo intuito. Le percentuali vanno ricavate unicamente dai dati che hai a disposizione. >>

<< Che ne sai che la percentuale che ho scelto è sbagliata? I dati li ho io, non tu. >>

<< Questa è un'altra conclusione affrettata, River. >>

<< Hai delle ottime abilità deduttive, quindi se tu avessi avuto i miei dati a disposizione saresti arrivato alle mie stesse conclusioni. Non ci sei arrivato, quindi non hai i miei dati. >>

<< Altra conclusione affrettata. Ti ho solo chiesto come ci fossi arrivata. Non ti ho mai detto di non essere giunto alla stessa conclusione. >>

<< Il tuo potrebbe essere un bluff... >>

<< Certo... dal tuo punto di vista, le probabilità che io stia bluffando dovrebbero essere intorno al 70% >>

<< È inutile che fai tanto lo splendido, Ryuga, questa cosa delle percentuali e delle probabilità la stai copiando pari pari dai discorsi di Elle! >>

<< Come, scusa? >>

<< Il tuo modo di esporre le deduzioni, le pause, l'enfasi  sulle probabilità... tutte queste piccole cose hanno, fin da subito, fatto scattare qualcosa nella mia mente, ma solo adesso ho realizzato cosa fosse. Parli come lui. È evidente che lo prendi come modello di riferimento... >>

Ryuga la guardò impietrito.

<< Forse normalmente riesci a spacciarle come cose tue... >> continuò Mel << ma io ho ascoltato e analizzato tutti i discorsi di Elle che si trovano online… Quindi con me capiti proprio male, mio caro... >>

<< Ryuga, mi sa che Mel ti ha proprio sgamato... >> scherzò Light << È vero. Ci avevi visto giusto! Anche Ryuga è un fan di Elle. In realtà é proprio per questo che abbiamo fatto amicizia. Abbiamo scoperto di avere questo interesse in comune... vero, Ryuga? >>

<< Sì... >> disse lui meccanicamente, con aria un po' assente.

Forse ho esagerato, mi sa che ci è rimasto proprio male…

Poi il cellulare del ragazzo improvvisamente squillò e lui lo afferrò alla sua solita maniera, come se fosse ricoperto di una melma schifosa.

<< Scusami, devo proprio rispondere... >> disse a River dopo aver guardato lo schermo.

<< Fai pure... >>

Lui sì alzò, rispose al telefono con un vago sì, dimmi e si allontanò.

<< Come sta tuo padre? >> chiese Mel a Light.

<< Molto meglio. >> rispose lui << Ti ringrazio ancora per ieri. Se non ci fossi stata tu non so come avrei fatto... >>

<< Ma smettila! Non ho fatto niente di che! Se non ti avessi accompagnato io, lo avrebbe fatto Ryuga. >>

<< Lo so, ma non è solo questo. Sai, tutti mi vedono sempre come quello perfetto, che ha tutto sotto controllo, che non sbaglia mai un colpo...  e, a volte, questo personaggio che mi hanno costruito addosso mi soffoca. Mi impedisce di essere spontaneo. Di essere me stesso. Di mostrare le mie debolezze... Con te invece è successo. Mi hai sostenuto in un momento in cui avevo perso completamente la mia lucidità e inizialmente è stato angosciante, ma poi, stranamente, mi ha fatto sentire meglio... >>

Mel non sapeva cosa rispondere. Era molto sorpresa da quel discorso. Light sembrava davvero sincero. La sua voce in alcuni momenti aveva tremato e il suo sguardo si era fatto stranamente sfuggente.

Prima che Mel riuscisse a dire qualcosa, però, Ryuga tornò.

<< Scusate, problemi di lavoro, devo andare... >> annunciò.

<< Cosa? >> chiese Mel << Lavori? Che lavoro fai? >>

Ryuga guardò Mel con un'espressione strana, aprì la bocca per dire qualcosa e poi abbassò lo sguardo.

<< Ryuga si occupa di sicurezza informatica... >> intervenne Light.

<< Aaaah... sei un informatico, avrei dovuto immaginarlo... per che azienda lavori? >>

<< Scusami, River >> tagliò corto Ryuga << devo proprio andare... >>

<< Ehi, Ryuga... aspetta, non so ancora niente di te... quando possiamo vederci di nuovo? Ti prometto che ci vorrà pochissimo! >>

<< Veramente sarò un po' impegnato nei prossimi giorni... >>

Quella risposta la ferì in modo decisamente inaspettato.

<< Ok, non importa... >> si affrettò a dire lei << Possiamo tranquillamente continuare l'intervista per telefono... per me è uguale... Appena puoi chiamami, ok? >>

<< D'accordo. A presto. >>

<< Ciao, Ryuga >> lo salutò Light << ci sentiamo più tardi... >>

<< Ok, Light... >>

Ryuga uscì dal locale e, qualche minuto dopo, il suo autista venne a prelevarlo.

<< Non ci credo... il tuo amico è riuscito a dirottarmi un'altra intervista... >> esclamò Mel sconsolata.

<< Credo che faresti meglio a pensare direttamente ad un modo per scrivere l'articolo con le informazioni che già hai... >> consigliò Light.

<< Perché? Credi che non mi chiamerà? >>

<< È molto impegnato col lavoro in questo periodo... >>

<< Beh, se ha tempo di giocare a tennis con te e di andare a casa di Takada, immagino che possa riuscire a trovare dieci minuti per parlare con me... >>

<< Sai, ero nella redazione del giornale della mia scuola al liceo...  >>

<< Non mi dire... hai anche vinto il Pulizer, vero? >>

<< Non volevo vantarmi... volevo dire che se vuoi posso venire a casa tua e aiutarti con l'articolo... >>

<< Ah... ma che gentile... >>

<< Conosco Ryuga meglio di te, potrei esserti utile... Allora? Che ne dici? >>

<< Dico che sono capacissima di scrivere i miei articoli da sola, Light... Grazie per il pensiero. >>

<< Come vuoi... Nel caso non fosse abbastanza chiaro, stavo solo cercando solo una scusa per passare un altro po' di tempo con te... >>

Mel rise.

<< Non credo che la tua cara Miss Università vedrebbe di buon occhio una cosa simile... >>

<< Non credevo che ti importasse di lei. E comunque il fatto che io abbia una ragazza non mi vieta assolutamente di avere delle amiche di sesso femminile. >>

<< Ah ecco... Ora siamo amici... >>

<< Perché no? >>

<< D'accordo, amico mio... Allora ci vediamo in giro... >>

<< E se confrontassimo i nostri appunti sul caso Kira? >>

<< Cosa? >>

<< Non chiedo informazioni a mio padre, ma sto studiando il caso per conto mio nel tempo libero. Ed è abbastanza evidente che anche tu stia facendo lo stesso. Potrebbe essere divertente confrontarsi un po', non credi? >>

Bingo...

Mel sorrise.

<< Ok, Light. Mi hai convinta. >>

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Elle

 

<< Scusami, devo proprio rispondere... >> aveva detto Elle a River dopo aver guardato lo schermo del suo cellulare. Era Watari e, se lo stava chiamando, voleva dire che era successo qualcosa di importante.

<< Fai pure... >> gli aveva risposto River.

E lui si era allontanato e aveva risposto al telefono.

<< Sì, dimmi... >>

<< Ryuzaki, ho controllato i tabulati di Naomi Misora, come mi avevi chiesto. E' saltata fuori una cosa molto strana... >> annunciò Watari.

Naomi Misora era un'agente dell'FBI che aveva lavorato con Elle al caso del serial killer di Los Angeles e, casualmente, era anche la fidanzata di Reye Penber, l'agente che aveva sorvegliato Light e che era stato ucciso da Kira. Quando quella mattina, dalla questura, lo avevano avvisato della scomparsa di Misora, Elle aveva subito preso sul serio la situazione e aveva chiesto a Watari di fare delle ricerche.

<< Di che si tratta? >>

<< Sembrerebbe che ci sia una connessione tra l'agente Misora e Mel River... >>

Cosa? pensò Elle lanciando un'occhiata allarmata a River e Light.

<< Sii più preciso... >>

<< Si sono sentite al telefono diverse volte nelle ultime settimane e, a giudicare dai messaggi, si direbbe che avessero intenzione di vedersi proprio il giorno in cui Misora è scomparsa. >>

<< Capisco. >>

<< Come procediamo? >>

<< Rimango dell'idea che non sia una sospettata, ma dobbiamo assolutamente inquadrare meglio il suo coinvolgimento in questo caso. >>

<< Come pensavo. Ho già mandato una squadra al suo appartamento per piazzare le telecamere. La casa è vuota. Aspettano solo la mia autorizzazione per entrare. >>

<< Autorizzali pure e vieni a prendermi appena puoi... >>

<< Sono già in viaggio, arriverò a momenti. >>

<< D'accordo. Sarò fuori fra un attimo. >>

Elle chiuse il telefono e tornò nel locale. Light e River avevano un'espressione stranamente seria.

Chissà di cosa stavano parlando... si chiese.

Di qualsiasi cosa si trattasse, doveva aver creato un clima di imbarazzo, perché l'arrivo di Elle era stato accolto da River con un certo sollievo.

<< Scusate, problemi di lavoro, devo andare... >> annunciò lui.

<< Cosa? >> chiese Mel << Lavori? Che lavoro fai? >>

Elle aveva previsto quelle domande. Aveva preparato delle risposte credibili e ne aveva già discusso con Light, in modo da non entrare in contraddizione. Aveva concordato con Light che avrebbero detto a River che lui si occupava di sicurezza informatica. Era tutto stabilito. Doveva solo dirlo. Per qualche strana ragione, però, la sua bocca si era aperta, ma nessun suono ne era venuto fuori.

River lo stava fissando con aria perplessa.

<< Ryuga si occupa di sicurezza informatica... >> intervenne Light.

<< Aaaah... sei un informatico, avrei dovuto immaginarlo... >> commentò lei << per che azienda lavori? >>

Lavoro come freelance. Avanti. Devi solo dire queste semplici parole: lavoro - come - freelance...

Niente. Proprio non ci riusciva.

<< Scusami, River >> tagliò corto alla fine << devo proprio andare... >>

<< Ehi, Ryuga... aspetta, non so ancora niente di te... quando possiamo vederci di nuovo? Ti prometto che ci vorrà pochissimo! >>

Quelle parole lo misero in subbuglio.

Sapeva bene che River voleva rivederlo solo per l'intervista, ma l'idea di loro due da soli aveva suscitato in lui un violento entusiasmo. Avrebbe tanto voluto dirle di sì. Avrebbe voluto dirle che in realtà era proprio lui il vero Elle e che le era grato per tutte le cose belle che aveva detto nei suoi confronti. Ma, alla fine, il suo buon senso ebbe la meglio.

<< Veramente sarò un po' impegnato nei prossimi giorni... >> rispose distogliendo lo sguardo.

<< Ok, non importa... >> si affrettò a dire lei. << Possiamo tranquillamente continuare l'intervista per telefono... per me è uguale... Appena puoi chiamami, ok? >>

<< D'accordo. A presto. >>

<< Ciao, Ryuga >> lo salutò Light << ci sentiamo più tardi... >>

<< Ok, Light... >>

Ryuga uscì dal locale. Qualche minuto dopo arrivò l'auto di Watari. Elle salì a bordo e, dal finestrino, diede un'ultima occhiata al tavolo dove erano seduti Light e River. Lui stava di nuovo flirtando con lei.

<< Qualcosa non va? >> chiese Watari.

<< Light sta cercando di entrare in intimità con Mel River... >> rispose Elle << e ho come l'impressione che non sia un caso... >>

 

 

Light

 

Mentre la moto di Mel sfrecciava veloce tra le strade di Tokio, Light, abbracciato saldamente al busto della ragazza, ripensò con sollievo al pericolo appena scampato.

Mentre eravamo nella tavola calda, per ben due volte ho temuto che Ryuzaki fosse sul punto di rivelare a Mel la sua vera identità. Il fatto che la ragazza abbia parlato di lui in termini tanto entusiastici deve averlo destabilizzato. Se non fossi intervenuto, probabilmente Mel si sarebbe insospettita. Dopo tutto, ha già riconosciuto delle somiglianze tra Ryuga ed Elle... ma come diavolo ha fatto? Quella donna deve avere una vera e propria ossessione per lui... D'altronde, che non fosse completamente sana di mente, l'avevo intuito subito...

La moto si fermò nei pressi di uno squallido palazzone grigio e trascurato. Uno di quei casermoni che sembravano scatole per riporre le cose vecchie o inutili.

E poi ci si sorprende che le persone che vivono qui diventino tutti dei criminali...

L'appartamento di Mel era al sesto piano e l'ascensore era rotto.

<< È rotto da prima che io nascessi e non l'hanno mai riparato... >> raccontò lei divertita mentre salivano le scale.

<< Quindi sei cresciuta qui? >>

<< Sì... >>

<< Vivi con la tua famiglia, allora... credevo che avessi delle coinquiline o roba simile... >>

<< In realtà siamo solo io e mio fratello... >> spiegò lei aprendo la porta di casa.

<< Ma che è successo qui? >> esclamò Ryuk.

L'appartamento in effetti appariva sporco e in disordine. Sembrava quasi che un branco di bufali in corsa ci fosse appena passato dentro.

<< Carino il tuo appartamento... molto accogliente... >> commentò Light.

<< Ma piantala! >> esclamò lei divertita. << Non hai ancora capito? Con me queste stronzate è meglio che te le risparmi... carino e accogliente... Hahaha! >>

<< Volevo solo essere gentile... >>

<< In che modo? Sappiamo entrambi che quello che hai detto è una bugia. >>

Aveva assolutamente ragione, ma ormai si era così adattato all'ipocrisia generale che gli veniva automatico dire certe stupidaggini.

<< Hai ragione. >> confessò Light  << Questo appartamento è davvero un casino. >>

Scoppiarono entrambi a ridere.

Fa così strano dire queste cose ad alta voce. Mi sento quasi più leggero...

Mel invitò Light a sedersi al tavolo del soggiorno, che in verità era tutto un unico ambiente con l'ingresso, la cucina e il salotto. Prese due birre dal frigo, gliene poste una e si sedette di fronte a lui.

<< Ehi, Light, hai intenzione di sedurla? Dai, datti da fare! >> lo incitò Ryuk.

Ma che gli prende a questo Shinigami? Piuttosto, devo pensare a trovare un modo per farmi spiegare da Mel come è arrivata a capire che Kira è...

<< Immagino che tu voglia sapere come mai credo che Kira sia uno studente e che abbia legami con la polizia giapponese. >> disse Mel.

 << In realtà... >> Stava per dirle che in realtà stava pensando a quanto fossero belli i suoi occhi, ma si inibì da solo.

Basta con queste stronzate...

<< In realtà sì. Mi stavo chiedendo proprio questo. >>

<< Lo immaginavo. Ti spiego. Analizzando le frequenze degli orari in cui Kira ha commesso i suoi omicidi, nei suoi primi mesi di attività, emergeva chiaramente un profilo temporale altamente compatibile con la condizione di studente. Gli omicidi erano concentrati sempre in fasce orarie serali e pomeridiane, tranne nei giorni festivi, in cui il pattern cambiava e diventava molto più variabile. >>

Emergeva chiaramente un profilo temporale altamente compatibile con la condizione di studente, ripeté mentalmente Light sorridendo. Incredibile come riesca a passare con tanta fluidità dal suo normale turpiloquio a questo stile di esposizione così elegante e forbito.

 << Poi, da un certo momento in poi, Kira ha cambiato le sue abitudini, probabilmente perché si è reso conto dell'errore. E, da quel momento, non è stato più possibile inferire qualcosa di utile dal pattern temporale degli omicidi. >>

<< E la storia delle connessioni con la polizia? >>

<< Quando si è saputo della morte degli agenti dell'FBI, ho capito che, se Elle si era servito degli agenti dell'FBI, doveva averlo fatto perché non poteva fidarsi della polizia giapponese. E se lui non si fidava della polizia giapponese nella sua totalità, evidentemente non era per via di sospetti relativi ad un individuo in particolare. Probabilmente aveva capito che Kira poteva avere accesso alle informazioni del quartiere generale. Sicuramente si è trattato di qualcosa del genere. Può darsi che sia stata proprio l'ipotesi dello studente a trapelare… >>

<< Non puoi sapere se Elle è davvero arrivato alle tue stesse conclusioni… >>

<< Non con certezza, ma… beh, qui ci vorrebbe il tuo fidanzato con le sue probabilità sparate ad minchiam… >>

Light rise.

<< Comunque, il fatto che Kira abbia ribaltato completamente il profilo temporale delle uccisioni, così, da un momento all'altro, in modo così evidente, mi fa pensare che lo abbia fatto per sfidare Elle… >>

<< Inoltre, il fatto che quegli agenti siano stati uccisi da Kira dà ulteriore sostegno alla tua ipotesi... >>

<< Esattamente. Uno degli agenti deve essersi avvicinato troppo. Kira ha dovuto ucciderli tutti, affinché Elle non potesse arrivare a lui. >>

Sembrerebbe essere arrivata da sola alle sue conclusioni. Fino ad ora non ha detto nulla che faccia pensare che abbia parlato con Naomi Misora della storia del dirottamento, ma devo comunque accettarmene.

<< E come avrebbe fatto a conoscere il nome degli agenti? Sicuramente erano sotto copertura... >>

<< Su questo punto, per il momento, non mi sbilancerò... >>

Light rise.

<< Non dirmi che ti sei lasciata suggestionare da quel commento che ha fatto Ryuga... sospetti davvero che sia io Kira? >>

<< Perché no? >>

<< Ma allora perché mi hai invitato a casa tua? Non hai paura che io possa ucciderti? >>

Mel si alzò dalla sedia e si avvicinò a Light.

<< Che ne sai... >> sussurrò lei accarezzandogli una guancia << magari ho pensato di batterti sul tempo... >>

Light sussultò.

<< Come scusa? >> chiese lui guardandola dal basso della sua sedia. Un istante dopo, Light si ritrovò le mani di Mel che premevano energicamente contro il suo collo.

Ma che le prende?

Cercò di protestare ma non ci riuscì. Tentò di allentare la sua presa, ma la ragazza era davvero forte e lo teneva ancorato alla sedia con un ginocchio.

Ma questa donna è completamente pazza...

Gli mancava l'aria. Raccolse le sue forze e si scrollò Mel di dosso, buttandola a terra. Lei gli diede un pugno in faccia e tentò di rialzarsi, ma lui la atterrò di nuovo.

Mentre riprendeva fiato, si accorse di avere le mani attorno al collo di Mel. Si impose di lasciarla, ma invece continuò a stringere. Non si era mai sentito così eccitato prima di allora. Era una sensazione inebriante. All'improvviso Mel tirò fuori un coltello e glielo puntò alla pancia. La ragazza aveva stampato in volto uno di quei suoi sorrisetti beffardi.

Avrebbe potuto tirarlo fuori fin da subito questo coltello. Perché ha aspettato tanto per farlo? Cosa voleva dimostrare?

Light allentò la presa e si sedette a terra. Mel sollevò il busto e si sedette a sua volta. Light sentì qualcosa scorrergli sul viso. Si asciugò con una mano e si ritrovò le dita piena di sangue. Perdeva sangue dal naso.

Colpa del pugno che questa stronza mi ha tirato poco fa...

<< Tu sei completamente pazza... >> disse lui, ancora con l'affanno. Forse non aveva mai detto qualcosa tanto sinceramente prima di allora.

Mel, come al solito, la prese a ridere.

<< Sembra che nemmeno tu sia poi così normale, Light... >> disse lei con un ghigno malizioso. Poi avvicinò le proprie labbra all'orecchio di lui. << I bravi ragazzi non si eccitano per certe cose... eravamo molto vicini... me ne sono accorta benissimo... >> sussurrò.

La prima reazione di Light fu un misto di panico e vergogna. Poi sentì di nuovo quella strana sensazione di leggerezza che avvertiva spesso quando stava con Mel. Il suo sguardo cadde sui segni rossi che le sue mani avevano appena lasciato sul collo della ragazza. Con una certa esitazione, protese una mano verso di lei e sfiorò la sua pelle in corrispondenza di quei punti. Chiuse gli occhi. Le sensazioni piacevoli che aveva provato poco prima fecero nuovamente irruzione dentro di lui come se si fosse appena sparato in vena una dose di eroina. Senza nemmeno pensarci, attrasse Mel a sé e cominciò a baciarla con foga.

 

 

Elle

 

Le telecamere ripresero Mel River mentre entrava nel proprio appartamento in compagnia di un ragazzo.

<< Aspetta un attimo, Ryuzaki, ma quello è Light! >> esclamò Matsuda indicando lo schermo del pc << Che ci fa il figlio del sovrintendente Yagami a casa della ragazza che stiamo sorvegliando? >>

<< Mel River è una nostra compagna di università. Oggi abbiamo avuto un colloquio con lei per via di un articolo che sta scrivendo per conto del To-Oh journal… >>

<< Ah, capisco… >> disse Matsuda << e come mai adesso è andato a casa sua? >>

Bella domanda

<< Se fai un po' di silenzio, forse possiamo riuscire a scoprirlo, Matsuda! >> lo rimproverò Aizawa.

Matsuda abbassò lo sguardo, mortificato.

Se Light fosse davvero Kira, il fatto che Mel River abbia mostrato di essere giunta a conclusioni così avanzate sul caso potrebbe averlo indotto ad approfondire  quanto realmente lei sappia e quali siano le sue fonti. In questo particolare scenario, se Light si rendesse conto che Mel River è entrata in contatto con la fidanzata di Raye Penber, potrebbe decidere di farla fuori e noi non potremmo non avere il tempo di intervenire per fermarlo. Tuttavia, se Light commettesse un omicidio davanti ai miei occhi, io potrei non solo capire come ha ucciso tutte le sue altre vittime, ma anche dimostrare che è proprio lui Kira e il caso sarebbe finalmente risolto. Gli altri membri della squadra però non approverebbero mai simili metodi. E, ad essere sinceri, il pensiero di sacrificare River non va per niente a genio nemmeno a me…

 

Light e River intanto si erano seduti al tavolo della cucina e stavano sorseggiando della birra.

<< Immagino che tu voglia sapere come mai credo che Kira sia uno studente e che abbia legami con la polizia giapponese. >> disse River.

 << In realtà... In realtà sì... Mi stavo chiedendo proprio questo. >>

<< Ti spiego. Analizzando le frequenze degli orari in cui Kira ha commesso i suoi omicidi, nei suoi primi mesi di attività, emergeva chiaramente un profilo temporale altamente compatibile con la condizione di studente. Gli omicidi erano concentrati sempre in fasce orarie serali e pomeridiane, tranne nei giorni festivi, in cui il pattern cambiava e diventava molto più variabile… >>

 

<< Incredibile, ha fatto esattamente il tuo stesso ragionamento, Ryuzaki… >> commentò Matsuda.

<< Sì. Infatti. >> rispose Elle.

 

<< E la storia delle connessioni con la polizia? >>

<< Quando si è saputo della morte degli agenti dell'FBI, ho capito che, se Elle si era servito degli agenti dell'FBI, doveva averlo fatto perché non poteva fidarsi della polizia giapponese. E se lui non si fidava della polizia giapponese nella sua totalità, evidentemente non era per via di sospetti relativi ad un individuo in particolare. Probabilmente aveva capito che Kira poteva avere accesso alle informazioni del quartiere generale. Sicuramente si è trattato di qualcosa del genere. Può darsi che sia stata proprio l'ipotesi dello studente a trapelare… >>

<< Non puoi sapere se Elle è davvero arrivato alle tue stesse conclusioni… >>

<< Non con certezza, ma… beh qui ci vorrebbe il tuo fidanzato con le sue probabilità sparate ad minchiam… >>

Light rise.

 

<< Si riferisce a te, vero Ryuzaki? >> chiese Matsuda ridendo.

<< Sì… >> confermò Elle, sconcertato da quella deduzione inaspettata. Anche gli atri membri della squadra risero.

<< Questa cosa delle percentuali è davvero così evidente? >> chiese lui.

Matsuda, Aizawa e Mogi si guardarono e poi annuirono.

Elle guardò Watari, che gli sorrise lievemente.
Possibile che non se ne fosse mai accorto prima?

 

<< E come avrebbe fatto a conoscere il nome degli agenti? Sicuramente erano sotto copertura... >> chiese Light ad un certo punto.

 

Ecco. Come pensavo. Vuole capire se River sa qualcosa della storia di Reye Penber… Se lei comincia a rispondergli, sarò costretto a chiamare Light e a dirgli che abbiamo messo sotto sorveglianza l'appartamento. In questo modo, River non correrà più rischi, perché Light saprà di essere sorvegliato.

Ryuzaki tirò fuori il cellulare dalla sua tasca.

 

<< Su questo punto, per il momento, non mi sbilancerò... >> rispose River.

 

Brava, River… Finchè non gli riveli quello che gli serve sapere, non ti ucciderà, pensò Elle.

 

Light rise.

<< Non dirmi che ti sei lasciata suggestionare da quel commento che ha fatto Ryuga... sospetti davvero che sia io Kira? >>

<< Perché no? >> rispose lei.

 

<< Ma come? Anche Mel River sospetta che Light sia Kira? >> chiese Matsuda.

<< A dir la verità, l'ho spinta io a questa conclusione. >> spiegò Elle << Ma ci sarebbe arrivata comunque. Era solo questione di tempo. >>

<< Oddio, ma che sta facendo? >> esclamò Aizawa indicando lo schermo.

<< E' impazzita! >> esclamò Matsuda sgranando gli occhi.

River aveva appena attaccato Light e stava cercando di soffocarlo.

<< Non c'è da preoccuparsi. >> li tranquillizzò Elle << E' solo un test. >>

<< Un test? >> chiese Aizawa << Ryuzaki, ma che dici? >>

<< Sì. Secondo River, il combattimento tira fuori la vera natura delle persone. Ci sono passato anche io stamattina. >>

Light improvvisamente atterrò River e cominciò a soffocarla a sua volta.

Ryuzaki scattò in piedi.

Ormai l'ha atterrata… si è difeso… perché non si ferma? si chiese Elle guardando con preoccupazione Light, che continuava a stringere il collo di River. Improvvisamente lei gli puntò contro un pugnale e lui si allontanò.

Allora era vera la storia del pugnale…

 

<< Tu sei completamente pazza... >> esclamò Light.

 

<< Concordo… >> intervenne Aizawa << quella donna è fuori di testa… >>

 

Poi Mel si avvicinò a Light e gli sussurrò all'orecchio qualcosa di inudibile. I due si guardarono per qualche istante. Poi lui le accarezzò il collo e, subito dopo, con un gesto improvviso, la attirò a sé e la baciò.

 

Elle sentì il suo cuore fermarsi per un attimo.

<< Che cosa? >> esclamò Matsuda sbigottito << Ma come? Ma… ma… >>

 

River stava rispondendo al bacio con altrettanto coinvolgimento di Light, che ora l'aveva spinta a terra e le stava sfilando i pantaloni.

 

Elle sentì una spiacevole sensazione di nausea inondargli lo stomaco.

<< Dicci, Ryuzaki, anche questa cosa fa parte del test? >> chiese Aizawa.
Matsuda scoppiò a ridere.
Elle tornò in sé.

<< Al fine di tutelare la privacy di Light, che tutti voi conoscete, vi chiederei di smettere di guardare i video di sorveglianza e di lavorare nella stanza accanto, almeno finché questa particolare interazione non sarà terminata. >>

<< Sì, certo, mi sembra giusto... >> disse Aizawa.

<< Sì... certo, certo... >> disse Mogi.

<< Però... hai capito il figlio del sovrintendente... ci sa proprio fare con le donne, eh? >> commentò Matsuda.

<< Matsuda, smettila! >> lo rimproverò Aizawa.

<< Ma che ho detto? >> si lamentò lui chiudendo la porta dietro di sé.

Intanto Light e River stavano facendo sesso sul pavimento della cucina. Sembravano molto presi. Per un attimo, a Elle tornarono alla mente le sensazioni che aveva provato quando, ai giardini, River lo aveva atterrato. Fu come un pugno allo stomaco.

 << Ryuzaki, posso guardarlo anche solo io, se preferisci... >> propose Watari.

<< Non è la prima volta che vedo persone che intrattengono rapporti sessuali e non sarà neppure l'ultima. Fa parte del nostro lavoro. Ormai non ho più otto anni. Non devi più  preoccuparti che queste cose mi traumatizzino. >>

<< Lo so bene, Ryuzaki. Lo dicevo solo perché… perché conosci le persone coinvolte... Potrebbe risultare imbarazzante, ecco tutto... >>

Non è per questo che hai detto quello che hai detto, pensò Elle. Watari aveva capito benissimo che si era preso una cotta per River.

<< Tranquillo, Watari. >> lo rassicurò lui. << E' meglio così. Tanto la mia infatuazione per River mi stava cominciando a creare problemi. Questa particolare svolta mi aiuterà a superarla più rapidamente del previsto. Appena possibile, le fornirò tutte le informazioni per completare l'articolo e poi terminerò con lei ogni contatto. >>

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Mel

 

<< Credo di aver perso un bottone... >> disse Light mentre era intento a chiudersi la camicia.

<< Ti consiglio di metterti l'anima in pace... >> disse Mel infilandosi i pantaloni << Se lo hai perso qui, temo che non lo ritroverai mai più. >>

<< Già... >> sorrise lui << lo immaginavo... >>

Poi la porta d'ingresso si aprì e Nate entrò nell'appartamento.

Light si affrettò a sistemarsi. Sembrava molto imbarazzato.

<< Ciao Nate. >> esclamò Mel con disinvoltura.

Nate squadrò rapidamente i due ragazzi e scosse la testa con disapprovazione. << Non puoi usare la tua camera per queste cose? >>

<< È quello che ti dico sempre anche io a proposito delle tue costruzioni. Tu mi dai retta, per caso? >>

<< Ti pare che le due cose siano paragonabili? >>

<< Tu hai i tuoi giochi e io i miei, fratello. >>

Nate lanciò a Mel uno sguardo omicida.

<< Io comunque sono Light Yagami. >> si presentò Light porgendo la mano a Nate << Piacere di conoscerti. >>

Nate lo squadrò di nuovo.

<< Mi chiamo Nate River. >> rispose senza stringergli la mano << Hai la patta aperta, Light Yagami. >>

Il ragazzo si affrettò a sistemarsi i pantaloni. Nel frattempo, il fratello di Mel si allontanò in direzione della sua stanza.

<< Non credo di piacergli... >> osservò Light.

<< No, non farci caso! >> gli suggerì Mel << Fa così con tutti... >>

<< Capisco. >>

Mel si avviò verso la sua camera e Light la seguì.

<< D'altronde gli adolescenti sono problematici per definizione. >> continuò lui << Anche io ho una sorella più piccola. Ne so qualcosa. >>

<< Ah sì? È anche lei simpatica e socievole come Nate? >>

<< A dire il vero, lei lo è fin troppo. Solo che non studia. Ha problemi a concentrarsi. Devo sempre aiutarla io a fare i compiti. Soprattutto quelli di matematica. E ora che sono all'università, ho meno tempo per starle dietro. Sono un po' preoccupato. >>

<< Nate dà ripetizioni a pagamento. È il primo della classe ed è bravissimo in matematica. Se credi che tua sorella possa averne bisogno... >>

<< Mi sembra una buona idea. Ti farò sapere… >>

<< Ok. Ora parliamo di cose serie. Io ti ho raccontato le mie teorie su questo caso e ora vorrei che tu mi dessi una mano. >>

<< Molto volentieri. >> rispose Light.

<< Avrei bisogno di conoscere l'ultimo indirizzo di una donna di nome Naomi Misora. Aveva affittato un appartamento un mese fa insieme al fidanzato, Raye Penber. Lui è uno degli agenti dell'FBI che sono stati uccisi da Kira e lei risulta attualmente scomparsa. >>

<< Come mai ti interessa questa donna? >>

<< Dovevamo incontrarci per parlare del caso, ma non è mai venuta all'appuntamento. Continua a non rispondere al telefono. E' molto strano. >>

<< Temi che possa esserle successo qualcosa? >>

<< Sì. Temo che sia stata uccisa da Kira. >>

Poi qualcosa alle spalle di Mel attirò l'attenzione del ragazzo, che reagì come in preda ad un forte spavento. Mel si voltò, ma non notò nulla di strano.

<< Che hai? >> gli chiese lei << Sembrava quasi che tu avessi visto un fantasma... >>

<< Ah... no, niente del genere. >> sorrise Light un po' agitato << Solo che... Ryuga aveva ragione con la storia della lavagna. È incredibile. Quel ragazzo non sbaglia un colpo... >>

<< Già... >> commentò Mel. Un forte senso di colpa la invase. << credi che si sia offeso per quello che gli ho detto alla tavola calda? >>

<< Che intendi? >>

<< Sai, quando gli ho detto che cerca di emulare Elle… >>

<< Ma no! Figurati! >>

<< L'ho umiliato davanti a te. Forse è per questo non ha voluto fissare un altro appuntamento per l'intervista. >>

<< Ma no, stai tranquilla... è solo a causa del lavoro... >>

<< Ne sei sicuro? >>

<< Ma sì! >>

<< Però sono stata una stronza con lui. Non se lo meritava. Ho esagerato. >>

<< Hai appena tentato di soffocarmi senza motivo. Questo è esagerare! >>

<< Ma che dici? Era tutto un gioco. Lo sai benissimo… >>

<< In realtà, inizialmente credevo volessi uccidermi per davvero… >>

<< Ma dai... ti sembro il tipo? >>

<< Un po' sì... >>

Mel rise.

<< Ok, in questo caso, ti chiedo scusa. >> disse lei alzando le braccia.

<< Non ce n'è bisogno… >> la rassicurò lui accarezzandole il viso << Ti sei fatta perdonare abbondantemente. >>

Light la baciò di nuovo e Mel, ambivalente nei confronti di quel gesto, lo assecondò passivamente. Poi lui approfondì il bacio e lei si allontanò di impulso.

<< Qualcosa non va? >>

<< No. Solo che vorrei mettere le cose in chiaro. Non si sa mai. >>

<< Certo. Dimmi pure. >>

<< Tu mi piaci e indubbiamente ci siamo divertiti insieme, ma io non sono una delle tue ragazze. Noi non stiamo insieme e il fatto che abbiamo fatto sesso stasera non deve farti in alcun modo dare per scontato che la cosa si ripeterà in futuro, ok? >>

<< Io ti piaccio, tu mi piaci ed entrambi siamo stati bene stasera, perché la cosa non dovrebbe ripetersi in futuro? >>

<< Ascolta, normalmente non vado a letto con i ragazzi già impegnati. Non lo trovo giusto. E, per quanto io non ami particolarmente Takada, non mi va di trovarmi in questa posizione con lei. >>

<< Io e Takada ci frequentiamo da poco e non abbiamo un rapporto esclusivo. >>

<< E lei lo sa? >>

<< Non ne abbiamo ancora mai parlato. >>

<< Forse dovresti farlo prima di continuare ad andare a letto con altre donne. >>

<< Questo non è un tuo problema, Mel. >>

<< Infatti. Era solo un consiglio. Fai come ti pare! Piuttosto, che mi dici del favore che ti ho chiesto? >>

<< Cercherò di chiedere a mio padre di fornirmi l'indirizzo di Naomi Misora. >>

<< Ti ringrazio. >>

<< Forse è meglio che io vada adesso. Devo essere a casa per cena o mia madre comincerà a preoccuparsi. >>

<< Ma certo… vai pure… >>

<< Ok, ciao Mel… >>

<< Ciao Light… ah e cerca di convincere Ryuga a chiamarmi! Devo assolutamente cominciare a scrivere questo maledetto articolo il prima possibile... >>

<< Cercherò di parlarci. A presto. >>

 

 

Light

 

C'è mancato davvero poco, pensò Light uscendo dal palazzo di Mel River.

Quel bastardo di Elle aveva messo sotto sorveglianza l'appartamento di Mel. Se non fosse stato per Ryuk, che ad un certo punto aveva cominciato a ridere come un cretino guardando uno scaffale, Light non se ne sarebbe mai accorto e magari si sarebbe tradito in qualche modo.

Ma perché diavolo lo ha fatto? Forse perché l'interesse di Mel per il caso Kira gli è sembrato anomalo?

<< Guarda il lato positivo! >> lo incoraggiò Ryuk ridacchiando << Ti sei accoppiato con la ragazza che gli piace e lo hai fatto proprio sotto al suo naso! Non è un po' anche questa una rivincita? >>

Light provò una certa soddisfazione a quell'idea. In effetti ci aveva pensato anche lui quando poco prima aveva baciato nuovamente Mel. Se solo avesse saputo prima delle telecamere, il sesso con lei sarebbe stato ancora più eccitante.

<< E ora come ti muoverai? Chiederai davvero quell'indirizzo a tuo padre? >> chiese Ryuk

<< Sta a vedere... >>

Light tirò fuori il cellulare e selezionò il numero di Ryuzaki.

<< Light... che succede? >>

<< Ryuzaki, scusami ma dovrei parlarti di una cosa abbastanza importante relativa al caso Kira. Dove posso raggiungerti? >>

<< Ti invierò un messaggio con le indicazioni precise utilizzando un altro dispositivo. >>

<< D'accordo. Allora a presto. >>

<< A presto. >>

 

Elle

 

<< Non hai mangiato niente... >> osservò preoccupato Watari notando che i vassoi di dolci che aveva poggiato sul tavolino di Elle, in più di un'ora, non erano stati ancora nemmeno toccati.

<< In questo momento non ho molta fame… >> spiegò lui. Lo spettacolo che si era consumato davanti ai suoi occhi poco tempo prima gli aveva completamente chiuso lo stomaco e, quando Light fece il suo ingresso nella stanza d'albergo, quella sensazione di malessere si fece ancora più intensa.

<< Ciao Light. Che succede? >> chiese Elle.

<< Ciao Ryuzaki. Scusami se ho insistito per vederti subito, ma mi sembrava importante aggiornarti il prima possibile… >>

<< Nessun problema. Dopo tutto, sono stato io a chiederti di partecipare alle indagini. Parla pure. >>

<< Mel mi ha chiesto di aiutarla a cercare una persona. Si chiama Naomi Misora. Pare che fosse la ragazza di uno degli agenti dell'FBI uccisi da Kira. Mel doveva incontrarla, ma è scomparsa. Ho pensato che fosse il caso di parlatene immediatamente... >>

Non ha senso... Perché me lo sta riferendo? Se fosse davvero lui Kira, avrebbe tutto l'interesse a nascondermi il più possibile questa faccenda... a meno che, in qualche modo, non si sia accorto della presenza delle telecamere... in quel caso, potrebbe aver deciso di sfruttare la situazione a suo vantaggio, per sviare i sospetti... ma come avrebbe potuto mai accorgersene?

<< Hai fatto bene a parlarmene subito, in realtà stiamo già investigando sulla scomparsa di Naomi Misura... >> disse Elle << E colgo l'occasione per dirti che teniamo sotto controllo l'appartamento di River. Abbiamo piazzato delle telecamere lì proprio oggi. >>

<< Cosa? Vuoi dire che avete assistito a... tutto quello che... è successo stasera? >>

Che grande attore che sei, Light Yagami…

<< Temo di sì. Mi dispiace. Non immaginavo che la tua serata avrebbe preso quella svolta, altrimenti ti avrei avvisato prima... >>

<< Non preoccuparti, in questo momento mi sento un po' in imbarazzo, ma comprendo benissimo la situazione... >>

<< Comunque stai tranquillo. Appena tu e River siete entrati in intimità, ho chiesto ai colleghi di tuo padre di non guardare... >>

<< Ti ringrazio. È stato davvero gentile da parte tua. Ma davvero sospetti che Mel possa essere Kira? >>

<< Le possibilità sono al di sotto dello 0, 5%, ma River è stata una delle ultime a persone ad aver parlato con Naomi Misora... e vorrei inquadrare meglio la sua posizione in questa faccenda. >>

<< Capisco. >>

<< Cosa vuoi che le dica rispetto alle informazioni che mi ha chiesto? >>

<< Ti invierò via email un file con l'indirizzo di Misora che tu poi le girerai. Credo che abbia intenzione di introdursi nell'appartamento, quindi piazzerò delle telecamere anche lì... >>

<< D'accordo. Un'ultima cosa... credo che sia il caso che tu le dia le informazioni che le mancano per l'intervista... ha già intuito delle somiglianze tra te ed Elle... se continui a rimanere sul vago, potrebbe finire con l'insospettirsi... >>

<< Sei gentile a preoccuparti per me... vedrò di chiamarla... Tu, piuttosto, che intenzioni hai con lei? >>

<< Non so. Sono stato davvero bene oggi ma, come forse avrai sentito, il fatto che io sia già impegnato con Takada per Mel è un problema... >>

<< Non mi sembra che abbia tutti i torti... >>

<< No, certo... lo so... ma vedremo... magari, quando le girerò quell'indirizzo che mi darai, le verrà comunque voglia di ricompensarmi. >> sussurrò lui con un sorriso malizioso. In quell'istante, Elle lo avrebbe volentieri preso a calci in faccia.

<< Gradisci del thè, Light? >> gli chiese Watari porgendogli un vassoio con sopra due tazze.

<< No, ti ringrazio Wata... >>

Watari fece rovesciare il vassoio e il thè bollente si riversò sul ragazzo, che emise un intenso gemito di dolore.

<< Oh, perdonami Light! Sono davvero mortificato! >> si scusò Watari porgendogli un fazzoletto di stoffa.

<< Non preoccuparti, Watari, non è niente! >> lo rassicurò lui asciugandosi la camicia << Comunque, si è fatto tardi, dovrei proprio tornare a casa... ci sentiamo domani, Ryuzaki… >>

<< A domani... >> rispose Elle.

<< Ti porgo ancora le mie scuse… >> disse Watari con un lieve inchino, dopo di che osservò il figlio di Soichiro Yagami lasciare la stanza con uno sguardo soddisfatto che sembrava urlare ben ti sta.

Elle tornò a guardare i video della casa di River. Il ragazzino, Nate, era intento a giocare con delle costruzioni. Anche Elle aveva delle costruzioni molto simili da bambino. Non erano affatto semplici da utilizzare. Doveva essere un tipo intelligente. River invece stava studiando e cucinando contemporaneamente.

Dopo cena, la ragazza si spostò in camera, si svestì e indossò un pigiama. Lo sguardo di Elle indugiò su quella scena più del necessario, nonostante i suoi buoni propositi e Watari sottolineò la cosa con una sonora schiarita di voce. Poi la ragazza si sdraiò sul letto e continuò a studiare lì. Verso le quattro prese il cellulare e cominciò a scrivere qualcosa.

Qualche istante dopo, il telefono di Elle emise un suono. Era arrivato un messaggio.

 

Mel River

Che fine ha fatto il mio messaggio di ringraziamento notturno per la barretta di cioccolato di oggi pomeriggio?

 

Elle sorrise.

 

Ryuga

Di solito, non mando messaggi notturni alle ragazze dei miei amici. Non mi sembra corretto.

 

Mel River

Già lo sai? Wow… Yagami ha messo i manifesti… fantastico…

 

Ryuga

Se ti può consolare, credo lo abbia detto solo a me. Non penso che ci tenga a farlo sapere a Takada.

 

Mel River

Immagino… comunque, non so cosa lui ti abbia detto, ma io non sono la ragazza di nessuno. Quindi i messaggi notturni non sono un problema.

 

Ryuga

D'accordo.  Allora ti ringrazio per la barretta di cioccolato di oggi, River. Se non sei troppo stanca, possiamo anche sentirci per completare l'intervista.

 

Il cellulare di Elle squillò e il suo battito cardiaco aumentò di colpo.

<< Ma sta chiamando te? >> chiese Watari.

<< Sì… >> rispose Elle un po' imbarazzato << Così possiamo finire l'intervista… >>

<< Capisco. >> disse lui chiudendo il portatile ed alzandosi dalla propria postazione.

<< Dove vai? >>

<< A dormire. >>

Molto male. Avere Watari in ascolto lo avrebbe aiutato a rimanere concentrato sull'obiettivo principale.

<< Guarda che puoi rimanere. >>

<< Sono molto stanco. Buonanotte Ryuzaki. Rispondi, o la signorina si spazientirà… >> suggerì con un leggero sorriso.

Elle si affrettò a rispondere al cellulare.

<< River… >>

<< Fammi capire, stavamo messaggiando, avevi il cellulare in mano, come mai tutto questo tempo per poggiare un dito sulla cornetta verde? Avevi di colpo disimparato ad utilizzare il telefono? Come Peter Griffin nella puntata in cui si dimentica come ci si siede? >>

<< Stai parlando di un'altra serie tv, non è vero? >>

<< Ma come? Nemmeno i Griffin? Aspetta che ti mando il video. >>

<< Il video? >>

<< Di Peter Griffin che dimentica come ci si siede. Ecco. Ti è arrivato? >>

<< Sì. >>

Elle fece partire il video. Un uomo obeso diceva "è più emozionante di quella volta che avevo dimenticato come ci si siede" e poi in un flashback si vedeva lui che si schiantava contro una poltrona.

<< Ma non ha senso… >> commentò confuso.

<< Ma come non ha senso? >> esclamò River.

<< Non capisco. Perché una cosa simile dovrebbe suscitare ilarità? >>

River scoppiò a ridere.

<< Ryuga, tra questo video e te che non capisci questo video non so quale delle due cose suscitino maggiormente ilarità… >>

Elle proprio non capiva. Provò a guardare nuovamente il video. Niente.

<< Lo hai riguardato, non è vero? >>

<< Sì, ma ancora non ho capito. Fa ridere perché la persona obesa cade? >>

River rise più forte.

<< Ti adoro, Ryuga… >> disse mentre riprendeva fiato.

Quelle parole, anche se probabilmente erano state pronunciate con molta leggerezza, lo stravolsero completamente.

<< Ci sei? Ryuga? >>

<< Ci sono. >>

<< Comunque grazie, non credevo che saremmo riusciti a sentirci in tempi così brevi… >>

<< Come mai? >>

<< Diciamo che non mi sei sembrato molto entusiasta di questa intervista, soprattutto considerando che me l'hai già dirottata per ben due volte… >>

<< Neanche tu mi sei sembrata molto entusiasta di questa intervista… >>

<< E che cosa te lo fa pensare? >>

<< Il fatto che tu me l'abbia lasciata dirottare per ben tre volte… >>

<< Tre?  >>

<< Se contiamo anche questa conversazione sono tre… >>

<< Questa conversazione è ancora in corso! >>

<< Scommettiamo che mi lascerai dirottare l'intervista anche questa volta? >>

<< Cosa ci giochiamo? >>

<< Il mio era un modo di dire… non intendevo puntare realmente qualcosa… >>

<< Eh no, mio caro, hai detto scommettiamo e ora scommettiamo. >>

<< D'accordo. Allora, proponi tu. >>

<< Ok, aspetta, devo pensarci un attimo. >>

<< Pensa pure... >>

<< Cavolo. Sono indecisa. Tu sei ricco, quindi potrei sfruttare questa occasione per farmi qualche soldo, tuttavia potrei anche chiederti di fare qualcosa di molto umiliante e terribilmente divertente… >>

<< Tipo? >>

<< Non so… tipo andare all'università con indosso il mio costume da Sailor Mercury… >>

<< Chi sarebbe Sailor Mercury? >>

<< Un personaggio di un cartone animato. >>

<< Perché possiedi un costume da Sailor Mercury? >>

<< Perché lavoro nella tavola calda di un maniaco che pretende che tutte le cameriere servano ai tavoli vestite da personaggi dei cartoni animati… >>

<< Interessante… >>

<< Umiliante, più che altro… >>

<< E come si chiama questa tavola calda? >>

<< Ha-ha… non lo saprai mai e poi mai… >>

<< Scommettiamo che, se apro il mio pc, riesco a scoprire il nome di questo locale in meno di cinque minuti? >>

<< Un'altra scommessa? >>

<< Se vinco io, tu mi mandi una tua foto con quel costume. >>

<< No, no, no! Te lo puoi prooooprio scordare! Non ci sto! Sono convinta che tu ci riusciresti anche in meno di cinque minuti. >>

<< Fatto. >>

<< Appunto... >>

<< Il locale dove lavori si chiama Cosplaza, di Hideo Maru. >>

<< Ecco. In fondo non era nemmeno così difficile. Bastava partire dalla mia pagina Facebook e cercare quali dei miei contatti lavorano in un cosplay bar… >>

<< Complimenti, River, sei riuscita ad intuire perfettamente i miei ragionamenti. >>

<< Sì ma ti avverto, se provi a presentarti lì ti spezzo entrambe le gambe, Ryuga! >>

<< Qui c'è scritto che cambiate cartone animato ogni settimana. >>

<< Chiudi subito quella pagina! >>

<< Se ti preoccupi del fatto che io possa trovare su questa pagina delle foto in cui tu indossi abiti colorati e estremamente inusuali, forse dovrei dirti che le sto già guardando… >>

<< Porca puttana… >>

<< E ho trovato anche Sailor Mercury. >>

<< Fanculo, Ryuga. >>

<< I capelli blu ti donano molto. >>

<< Smettila... >>

<< Però hai la stessa espressione omicida in tutte le foto… dovresti provare a sorridere…  >>

<< Sto per chiuderti il telefono in faccia. >>

<< Se lo facessi, perderesti anche l'altra scommessa. >>

<< Vaffanculo! >>

<< La vuoi piantare di mandare a fanculo la gente alle  quattro e mezza di notte? >> la sgridò il fratello con voce assonnata, mentre si stropicciava gli occhi. Era sulla soglia della porta. Elle era così preso da River che non aveva nemmeno notato il suo arrivo.

<< Oh… scusa Nate, mi dispiace… parlerò più piano… >> promise River.

<< Ma chi è al telefono? Yagami? >> chiese il fratello.

<< No, un suo amico. >> rispose lei.

<< Chi è Nate? >> chiese Elle. In teoria Ryuga non sapeva ancora che River vivesse con suo fratello, quindi quella domanda andava fatta.

<< E' mio fratello. >> rispose ovviamente lei.

<< Chiedigli scusa da parte mia. >> si raccomandò lui.

<< Ti chiede scusa. >> riferì lei al ragazzino.

<< Ok... >> mormorò Nate seccato e andò via.

<< E' molto tardi. >> osservò Elle << Forse dovresti andare a dormire anche tu. >>

<< Non ti farò vincere la scommessa! >>

<< Tanto alla fine non abbiamo puntato niente. >>

<< Ma tu potrai vantarti ugualmente di avermi dirottato l'intervista per la terza volta. >>

<< Perché è così. >>

<< Faccio pena come intervistatrice vero? >>

<< Sì, ma in compenso sei molto brava come stalker… >>

<< Ah su quello ci puoi contare… >>

<< Però adesso è meglio che tu vada a dormire. Se vuoi, domani proverò a chiamarti durante il giorno. O comunque un po' prima. >>

<< Non verrai all'università? >>

<< No. Sarò impegnato col lavoro. >>

<< Qualcuno ha attaccato la Evil Corp? >>

<< Non so di cosa tu stia parlando. Quindi immagino che questa sia l'ennesima citazione di una serie tv che non conosco. >>

<< Si chiama Mr Robot, per essere precisi. >>

<< Ma, toglimi una curiosità, perché continui a citare queste serie tv se sai già che non le conosco? >>

<< Lo faccio per il tuo bene. Ti stimolo a colmare le tue lacune. >>

<< Sei davvero premurosa, ti ringrazio, ma temo proprio che tu stia perdendo il tuo tempo. >>

<< Vedremo… Notte, Ryuga. >>

<< Notte, River. >>

Elle chiuse la chiamata e rimase a guardare River mentre si addormentava.

La prossima volta chiederò a Watari di rimanere, disse a se stesso addentando un pasticcino. Improvvisamente gli era tornata la fame. 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Mel

 

La lezione di diritto si stava rivelando noiosa come al solito. Light era seduto tre file più avanti, accanto a Takada. Ad un tratto lui si accorse della presenza di Mel e le lanciò uno dei suoi sorrisetti lascivi. Poi scrisse qualcosa al cellulare e il telefono della ragazza vibrò.

 

Light

Ho quello che mi hai chiesto.

 

E' già riuscito a procurarsi l'indirizzo di Naomi Misora? Fantastico!

 

Mel

Ottimo.

 

Light

Te lo dico in anticipo. Dovrai darmi un bacio per guadagnarti questa informazione.

 

Mel incrociò lo sguardo di Light e i due si scambiarono un lieve sorriso.

 

Mel

Direi che si può fare.

 

Light

Bene. Verso che ora posso passare da te?

 

 

Mel vide Takada guardare Light con una certa perplessità. Forse si era resa conto che stava messaggiando con qualcuno.  Poi il suo cellulare vibrò di nuovo. Mel pensò che fosse di nuovo Light, ma non era così.

 

 

Ryuga

Questa è la mia preferita.

 

Ryuga le aveva appena  inviato una foto in cui River era vestita da Mercoledì Addams. Sicuramente l'aveva presa dalla pagina Facebook del Cosplaza.

 

Ryuga

E' l'unica in cui la tua espressione omicida si sposa bene con il personaggio che interpreti.

 

Mel scoppiò a ridere, attirando l'attenzione della professoressa e di buona parte degli studenti, Light e Takada compresi.

Che figura di merda, pensò abbassando lo sguardo.

 

Mel
Per colpa tua, ho appena riso come una cretina durante la lezione di diritto.

 

Ryuga
Uno spettacolo memorabile, immagino. Mi dispiace di essermelo perso.

 

Mel
Così impari a non venire a lezione...

 

Light
Esattamente che parte della frase
Verso che ora posso passare da te ha fatto scaturire questa reazione?

 

Mel

Nessuna. E' il tuo amico che mi ha fatto ridere. Comunque puoi passare per le 16.00.

 

Light

Il mio amico? Intendi Ryuga?

 

Mel

Proprio lui.

 

Light
E cosa ti avrebbe detto di tanto divertente?

 

Mel
Niente di importante. Una cosa legata alla telefonata di ieri.
E' una storia lunga.

 

Ryuga
Verrei se potessi, ma sono troppo impegnato col lavoro. Te l'ho detto.

 

Mel
Se sei così impegnato col lavoro, come mai  perdi tempo  a fare la classifica delle mie foto più imbarazzanti?

 

Ryuga aveva letto il messaggio, ma non aveva ancora risposto.
Gli ho fatto una domanda troppo diretta, forse. L'ho messo in imbarazzo.
 

Light
Avete finito l'intervista almeno?

 

Mel
Non ci crederai, me l'ha dirottata di nuovo.

 

 

Light
La sta tirando per le lunghe eh? Credi che voglia provarci con te?

 

Mel
Non credo...

 

Light
Non ha senso. E allora perché continua a chiamarti e a mandarti messaggi?

 

Ryuga
Perché sono un idiota.

 

Il tempismo con cui le due conversazioni si erano intrecciate fu davvero assurdo. Il messaggio di Ryuga aveva generato in Mel uno strano senso di tristezza e tenerezza allo stesso tempo. Improvvisamente avvertì l'impulso di chiamarlo. Uscì dall'aula e, senza pensarci troppo, gli telefonò. Lui però non rispose.

 

Ryuga
Scusami, in questo momento non posso rispondere.

 

Mel
Ma se abbiamo messaggiato  fino a poco fa...

 

Ryuga
Ero in pausa. Ora la pausa è finita.

 

Mel
Dimmi dove ti trovi e quando fai la prossima pausa, così passo a trovarti.

 

Ryuga

Non preoccuparti, non ce ne sarà bisogno. Stasera ti chiamo e finiamo l'intervista.
Promesso.
Scusa, ora devo proprio andare...
Buona lezione. 

 

Non ci credo! Ma perché fa sempre così? Che razza di problema ha questo tizio?

 

Mel
Considerando  che continua a rifiutarsi di incontrarmi,
non credo  proprio che ci stia provando con me...

 

Light
Capisco. Evidentemente allora gli fa semplicemente piacere scambiare due chiacchiere ogni tanto...
Lo fa spesso anche con me...

 

Mel
Sì, può darsi...

 

Probabilmente Light aveva ragione.

 

Light
Comunque non te la prendere troppo per il fatto che non ha accettato di incontrarti. E' davvero molto impegnato col lavoro e sta cercando di lavorare il più possibile in settimana perché sabato abbiamo quella cena a casa di Takada... Considera che ci dovrebbe anche essere anche una ragazza che ha un debole per lui... Una certa Rioku Kendo, la conosci? Pare sia una campionessa di scacchi...

 

Mel si intristì e poi si arrabbiò con se stessa per il fatto di essersi intristita.
 

Mel
La conosco di nome. Comunque non preoccuparti. 
Non me la prendo affatto per la storia di Ryuga. Non potrebbe fregarmene di meno.

 

Light
Ottimo.  Meglio così.

 

Non gli chiederò mai più di vederci. Questa è stata l'ultima volta. Mi sono umiliata abbastanza... Anzi...

 

Mel
Ryuga, visto che ti piacciono tanto i messaggi e che sei così impegnato,
se vuoi puoi scrivermi le  informazioni che mi servono direttamente  qui in chat.
Hai sentito l'intervista di Light. Sai già di cosa ho bisogno.
Buon lavoro.  

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Elle

River

Ryuga, visto che ti piacciono tanto i messaggi e che sei così impegnato,
se vuoi puoi scrivermi le  informazioni che mi servono direttamente  qui in chat.
Hai sentito l'intervista di Light. Sai già di cosa ho bisogno.
Buon lavoro. 

 

Elle lesse il messaggio di River con diverse ore di ritardo. Fu immediatamente colto da un forte dispiacere. Lo lesse e lo rilesse più volte. Il rancore della ragazza traspariva chiaramente dalle sue parole. Evidentemente aveva preso male il fatto che lui avesse di nuovo declinato il suo invito. Se solo avesse saputo quanto gli era costato farlo... Era così ingiusto...

In fondo, forse è meglio così... Senza volerlo, River mi ha reso le cose più semplici...

 

Ryuga

Sul tuo articolo puoi scrivere che sono nato e cresciuto a Londra e che ho studiato alla Eton. I miei genitori sono dei diplomatici. Mia nonna materna era giapponese e, per questa ragione, ho soggiornato spesso in Giappone durante l'infanzia e ho appreso bene la lingua. Attualmente mi occupo di sicurezza informatica e lavoro come consulente freelance. Mi sono trasferito in Giappone principalmente per lavoro e non so ancora quanto conto di rimanerci. Ti serve altro?

 

Elle osservò River mentre, seduta alla sua scrivania, leggeva il messaggio che lui le aveva appena inviato. Guardando lo schermo, la ragazza si accigliò e scosse la testa con delusione.

 

River

No. Quello che hai scritto mi è sufficiente, grazie.

 

Ryuga

Prego.  

 

E' finita, pensò Elle, ma invece che provare sollievo, fu scosso da un lieve senso di panico. Ora non dovremo più sentirci. E, appena avremo chiarito definitivamente la posizione di River nella scomparsa di Naomi Misora, toglieremo anche le telecamere dal suo appartamento e io non sarò più costretto ad averla sotto gli occhi dalla mattina alla sera.

 

Elle guardò di nuovo River, che adesso sembrava avere un'aria triste. Sentiva il bisogno di chiamarla e scusarsi in qualche modo, ma si impose con fermezza di non farlo. Poi improvvisamente il campanello della sua porta suonò.

Era Light.

River lo accolse con un bacio appassionato. Poi, senza dire niente, lo trascinò nella sua stanza, lo spinse sul letto e gli saltò addosso. Light fece ben poco questa volta. Fu completamente travolto dall'impeto della ragazza e probabilmente ne rimase lui stesso disorientato. Piacevolmente disorientato, a giudicare dai gemiti e dalle espressioni che erano comparse sul suo volto.
Improvvisamente Elle si accorse di avere lo sguardo di Watari su di sé. Si voltò e il suo anziano tutore spostò gli occhi altrove.

<< Ho mandato a Mel River le informazioni di cui aveva bisogno per l'articolo. Non la contatterò più. Questa faccenda è definitivamente chiusa. >> cercò di rassicurato Elle. La sua voce venne fuori più sofferta e strascicata del previsto.

<< Non devi giustificarti, Ryuzaki, non hai fatto niente di male. >> rispose lui.

Elle non rispose. Abbassò lo sguardo e rimase a fissare la sua tazza di caffè con aria malinconica.

 

 

Light

 

Light era ancora stordito dai postumi dell'orgasmo quando sentì Mel alzarsi da sopra di lui e abbandonare il letto.

<< Dove vai? >> chiese lui ancora col fiatone.
<< Mi serve quell'indirizzo… >> rispose lei mentre si rivestiva.

<< E' scritto su un biglietto. Lo trovi nella tasca destra dei miei pantaloni. >>

Mel raccolse i pantaloni da terra, estrasse il bigliettino dalla tasca e lanciò i pantaloni addosso a Light.

<< Sbrigati! >> gli intimò << Sto uscendo. >>

<< Stai andando a casa di Naomi Misora? >>

<< Sì. >>

<< Potrei accompagnarti se… >>

<< Non se ne parla. Avere tra i piedi il figlio di un poliziotto, in questo caso, è l'ultima cosa che mi serve. >>

<< Vuoi entrare nell'appartamento, non è così? >>

<< Sbrigati ti ho detto! >> disse lanciandogli anche la camicia.

Che stronza…

Quell'atteggiamento così irritante e indisponente suscitava in lui eccitazione e aggressività al tempo stesso.

Light si alzò dal letto e si infilò i pantaloni.

<< Oggi mi aspettavo solo un bacio, invece sono stato più fortunato del previsto… >> disse con un sorriso. << Posso sapere a cosa devo la mia fortuna? >>

<< Avevo bisogno di vendicarmi di qualcuno. >>

<< Di chi? >>

<< Non sono affari tuoi. >>

<< E' vero. E francamente non mi interessa. Tuttavia, qualora dovessi ancora aver bisogno di vendicarti di qualcuno in futuro… hai il mio numero… >>
<< Buono a sapersi. >>

Mel sembrava davvero di pessimo umore. Rideva di meno del solito e si comportava in modo decisamente più scortese. Che non sia per la storia di Ryuzaki? si chiese Light. Quel pensiero produsse in lui una certa irritazione.

<< Hai poi sentito Ryuga per l'intervista? >> chiese per sondare il terreno.

<< Tutto risolto. >> lo liquidò lei in modo sbrigativo.

<< Mi fa piacere. Così potrai finalmente finire di scrivere il tuo articolo. >>

<< Devi andartene! >> gli intimò guardandolo negli occhi con aria minacciosa.

Stavolta Light dovette seriamente trattenersi per non prenderla a schiaffi.

Come si permette questa stronza di parlarmi in questo modo? Ma chi cazzo si crede di essere?

<< D'accordo, Mel. >> rispose lui cercando di celare il più possibile la propria rabbia << Ciao... >>
Prese le sue cose e uscì dall'appartamento.

 

<< Un bel caratterino, non c'è che dire… hehehehe! >> commentò Ryuk.

<< Quella donna è completamente fuori di testa. >> rispose Light.

<< Che c'è Light? Mel ha forse ferito i tuoi sentimenti? >>

<< Non dire stupidaggini! >> urlò Light. Poi si ricordò di essere per strada e si accorse che due barboni lo stavano osservando con aria perplessa.

Ryuk scoppiò a ridere.

<< Ma che fai? Adesso parli da solo? >> era la voce di Mel. Light si voltò e se la ritrovò alle spalle.

Ebbe un attimo di panico.

<< Capita a tutti ogni tanto di parlare da soli... >> si giustificò lui.

Mel sorrise e gli lanciò un casco. Light lo prese al volo.

<< Che significa? >> chiese irritato << Adesso vuoi che venga con te? >>

<< Non essere ridicolo! >> esclamò lei avvicinandosi << Ti accompagno a casa. Muoviti! >> lo afferrò per il polso e lo trascinò in direzione della moto, ma, a metà strada, Light si ribellò. Si divincolò dalla sua stretta, le afferrò il braccio e la tirò a sé. 

<< Ti ho capita, sai? >> le disse guardandola con rabbia << Ti senti in colpa per avermi trattato male e credi di poter risolvere tutto così, non è vero? >>

<< Oh, povero tesoro... >> gli rivolse un sorriso di scherno e gli accarezzò il viso << non pensavo di averti ferito a tal punto… che cosa preferisci che faccia? Devo comprarti dei fiori? Cioccolatini? Oppure… >>

Senza che se ne accorgesse, Light si ritrovò di nuovo con una mano stretta attorno al collo di Mel.

<< Non permetterti mai più di trattarmi in questo modo, hai capito? >> la minacciò travolto dalla rabbia.

<< Altrimenti che fai? >> lo provocò lei con un sorriso di sfida.

Mel gli tirò una violenta ginocchiata nelle parti basse. Light emise un urlo e si piegò su se stesso per il dolore, liberando la ragazza dalla propria presa.

<< Le gambe, Light. Bisogna sempre bloccare le gambe... >> disse River con lo stesso tono di chi sta dando un banale consiglio di cucina.

Dio, quanto la odio… quanto vorrei ucciderla in questo momento…

<< Dai, sbrigati! >> esclamò aiutandolo ad alzarsi << Andiamo! >> gli riconsegnò il casco e trascinò il ragazzo verso la moto.

 

Light si fece accompagnare da Mel al parco sotto l'albergo dove aveva appuntamento con Ryuzaki. Quando la moto si fermò, scese e consegnò il casco alla ragazza.
<< Devi vederti con Takada? >> chiese Mel togliendosi il casco e guardandosi attorno.
<< Credi davvero che ti avrei permesso di accompagnarmi ad un appuntamento con la mia ragazza? >>

<< No, in effetti tu sei molto più furbo di così… >> disse lei scendendo dalla moto a sua  volta.

<< Infatti. >>
<< Allora, c'è una ragazza numero tre? >>
<< Se proprio lo vuoi sapere, ho appuntamento con Ryuga. >>
Gli occhi della ragazza si spalancarono e il suo viso si rabbuiò di colpo.
Non ci credo. Quindi è di lui che si voleva vendicare…

<< Bene... >> disse lei distogliendo lo sguardo << allora salutamelo… >>

Ma non ha alcun senso… Perché ci è rimasta così male? Si conoscono appena… Si sono visti solo due volte e entrambe le volte ero presente anche io… non si è trattato certo di appuntamenti galanti…  
<< Scusa per prima…  >> disse lei ad un certo punto, senza guardarlo negli occhi.
Light rimase sorpreso da quell'improvviso slancio di gentilezza.
<< E' che, quando sono di cattivo umore, tendo ad essere un po' stronza…  >>

<< Molto stronza, direi... >>

Mel scoppiò a ridere.
Vederla ridere gli fece un effetto strano. La rabbia che nutriva nei suoi confronti, di colpo, cominciò a diradarsi.

<< Attento, ora stai diventando un po' troppo sincero… >> lo avvertì lei.

<< La colpa è solo tua, non puoi lamentarti… >>
<< Hai ragione. E' giusto che io mi assuma le mie responsabilità. >>
<< Comunque, oggi nemmeno io ho dato il meglio di me. Di solito, non ho simili scatti d'ira. Ti chiedo scusa. >>
Mel lo guardò negli occhi, poi, di punto in bianco, gli diede un bacio sulle labbra. Light le mise un braccio attorno alla vita, avvicinò la ragazza a sè e la baciò a sua volta. Poi quel bacio tanto coinvolgente si interruppe così improvvisamente come era iniziato.

<< Devo andare... >> disse lei tutt'un tratto e ruppe il loro abbraccio.
Light in quel momento la odiò di nuovo.

<< Appena finisco, ti aggiorno su quello che ho scoperto. >> continuò lei tornando in sella alla sua moto.
<< D'accordo... >> mormorò lui. << Vedi di non farti arrestare... >>
<< Credimi, farò del mio meglio... >>

Abbassò la visiera del casco e partì a tutta velocità, come al suo solito.
 

<< Buonasera a tutti... >> disse Light entrando nella stanza d'albergo che faceva da quartier generale quel giorno.
<< Ciao Light... >> lo salutò Ryuzaki senza distogliere il proprio sguardo dallo schermo del computer.
Che c'è, Elle? Ancora turbato dallo spettacolo di stasera? pensò Light con sadica soddisfazione.
<< Light, ma qual è il tuo segreto con le donne, eh? >> gli chiese Matsuda.
<< Come dici? >>
<< Non fare il finto tonto! Ti abbiamo visto qui sotto... Quella ragazza ti è praticamente saltata addosso... >>
<< Ah... E così mi avete visto eh? >>

Ancora meglio...
Light guardò Ryuzaki, che però continuava a lavorare al computer, fingendosi completamente indifferente all'argomento.
<< Ti abbiamo visto, ti abbiamo visto... Cioè, aspetta, ti abbiamo visto adesso e ti abbiamo a casa di Mel River, ma Ryuzaki non ci ha permesso di assistere alle due volte che avete... >>
<< Matsuda! Ma la finisci con questi discorsi! >> lo rimproverò Aizawa.
<< Ma volevo rassicurarlo del fatto che la sua privacy è al sicuro... >>
<< Taci! >> lo ammonì di nuovo Aizawa.
Light guardò di nuovo Ryuzaki.
Stamattina Mel stava messaggiando con lui. Magari in questi giorni, tra messaggi e telefonate, i due si sono sentiti parecchio. Deve essere andata così. Altrimenti non si spiega come mai lei si sia arrabbiata così tanto per il fatto che Ryuzaki non ha voluto incontrarla.
<< Mettiti pure comodo, Light... >> suggerì Ryuzaki ad un certo punto << l'appartamento di Naomi Misora dista parecchio da qui. La tua ragazza ci metterà un po' ad arrivare... >>
La mia ragazza, eh? Certo... Vuoi proprio farmi credere che non te ne frega niente, vero?
<< Capisco... >> disse Light << A proposito, non finirà in prigione spero... >>
<< Non preoccuparti. Non le succederà niente di male. La osserveremo esaminare l'appartamento di Naomi Misora. Poi la fermeremo e la interrogheremo. Una volta chiarita definitivamente la sua posizione, toglieremo le telecamere dal suo appartamento e voi sarete liberi di vivervi la vostra bella storia d'amore in santa pace... >>
Il sarcasmo di Ryuzaki era sottile, ma Light riusciva a coglierlo in pieno.
<< Bene. >> si limitò a rispondere. << Mi fa piacere. Le cose con Mel si stanno facendo più serie. Sto persino considerando l'idea di lasciare Takada e chiedere a Mel di diventare ufficialmente la mia ragazza. >>
<< Light, ma non ti conviene continuare ad uscire con entrambe per un altro po'? >> chiese Matsuda.
<< Dici che dovrei? >>
<< Tu che puoi dovresti farlo! Dovresti farlo per tutti coloro che di ragazze non ne hanno nemmeno una, tipo me e Ryuzaki... Dico bene, Ryuzaki? >>
Ryuzaki non rispose, ma Light notò i suoi pugni contrarsi.
Pensavo che Mel ci fosse rimasta male, ma tu, caro Elle, sembri completamente devastato da questa faccenda... Mi fai quasi pena...  
<< Light, lascialo perdere! >> si intromise nuovamente Aizawa << Se solo tuo padre avesse sentito Matsuda fare un simile discorso a suo figlio, sarebbe rimasto inorridito... >>
<< No, no, no! Per carità, Light, non dire niente a tuo padre! >> si raccomandò disperatamente Matsuda.
<< Non preoccuparti! Sono discorsi privati... Non dirò nulla... >>

<< Light... >> disse Ryuzaki, ad un certo punto, distogliendo finalmente lo sguardo dal computer << viste le tue intenzioni con River, forse sarebbe il caso che io ti confidassi una cosa... >>
Confidarmi una cosa?
Nella stanza, gli sguardi dei presenti di tutti si concentrarono tutti su Light e Ryuzaki.
<< Sono io la persona di cui River si voleva vendicare... >>
<< Che cosa? >> esclamò Matsuda << Ryuzaki, ma quindi anche tu esci con Mel Ri... >>
Aizawa gli diede uno schiaffo alla nuca e lo zittì.
<< Non esco con Mel River. >> chiarì lui << Tuttavia... confesso che in questi giorni ci siamo sentiti spesso... >>
Ci avrei giurato...
<< Intendi una volta al giorno? >> chiese Light.
Ryuzaki si portò l'indice alle labbra e alzò lo sguardo con aria pensierosa, come se stesse contando.
<< Decisamente di più... >> disse con naturalezza alla fine.
Che sfacciataggine... pensò Light reprimendo il crescente desiderio di spaccargli la faccia.
<< Ah-ha! Ecco perché avevi sempre il cellulare in mano in questi giorni! >> esclamò Matsuda come se avesse appena risolto un grande mistero.
<< La stavi corteggiando? >> chiese Light con finta disinvoltura.
<< No... però lei stamattina mi ha di nuovo chiesto se potevamo vederci per l'intervista e io le ho risposto che ero troppo impegnato col lavoro e lei l'ha presa molto male. Probabilmente si è sentita ferita nell'orgoglio. Quindi, quando stasera ti ha detto che è venuta a letto con te perché voleva vendicarsi di qualcun altro, si riferiva proprio a me... Mi sembrava giusto che lo sapessi visto che siamo amici... Non credi? >>
Che bastardo...
<< Certo, hai fatto bene a dirmelo. >> disse prontamente Light << Ma ti assicuro che non è assolutamente un problema per me. Non sarebbe stato un problema nemmeno se voi due foste usciti insieme. In fin dei conti, anche io esco con un'altra persona. Io e Mel non stiamo ancora davvero insieme. >>
<< Meglio così, allora... >> commentò Ryuzaki.
<< Infatti... Piuttosto, spero che tu non sia interessato a River, perché in questo caso sono io ad essere dispiaciuto... Immagino che vedere la ragazza che ti piace a letto con un altro uomo possa essere davvero devastante... >>
<< Non preoccuparti, Light. Non avevo assolutamente intenzione di uscire con River. Sono nel bel mezzo di un caso importante. Non ho tempo per queste cose. Mi dispiace solo che lei ci sia rimasta così male... >>
<< Non temere, ci penso io a consolarla... >>
<< Non ne dubito. >>
<< Bene. >>
E così rimasero immersi in un silenzio teso e imbarazzante fino all'arrivo di Mel nell'appartamento di Naomi Misora.
  

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Mel

 

Ma dove cazzo sono? si chiese Mel guardandosi attorno.

Questa sembrerebbe una stanza d'albergo... una bella stanza... sicuramente al di fuori dalla mia portata...
Cercò di ricordare cosa fosse successo e come fosse arrivata lì, ma aveva un vuoto di memoria. Scese dal letto e avvertì un forte dolore alla gamba destra. Proprio in quell'istante, ebbe dei flashback. Aveva combattuto con qualcuno. Più di una persona. L'avevano aggredita. Erano almeno in tre. Era successo mentre lasciava l'appartamento di Naomi Misora.
<< Cazzo! >> esclamò con le mani nei capelli.
Devono avermi beccata... No, aspetta un attimo... Se fosse stata la polizia ad arrestarmi, adesso mi troverei in prigione e non in una suite mozzafiato. Questa cosa non ha senso...

In quel preciso istante, un uomo alto e vestito di nero fece il suo ingresso nella stanza.
Mel lo riconobbe immediatamente.
<< Mio Dio... Ma... Ma lei è... Lei è Watari? Vero? >> balbettò incredula avvicinandosi all'estraneo.
<< Sì. Io sono Watari. Piacere di conoscerla, signorina River. >>
<< Oh mio Dio! >> urlò Mel in preda ad una violenta ondata di entusiasmo. Poi notò che l'uomo aveva un computer in mano e il suo cuore si fermò per qualche istante.
<< M... Ma... Quello... quello è... >> mormorò con un filo di voce indicando il computer.
<< Sì, signorina River, proprio così. >> confermò Watari << Elle desidererebbe parlare con lei. >>
Mel fissò Watari con sguardo incredulo per qualche istante.

<< Oh mio Dio... >> sussurrò portandosi una mano al petto << Non ci credo... Elle... il più grande investigatore del mondo... vuole parlare con me? >>

<< Esattamente, signorina... >>

<< Oh mio Dio! Oh mio Dio, non ci credo! >> urlò eccitata saltellando  << Se solo mio fratello lo sapesse, morirebbe di invidia! >>

<< Le confesso, signorina, che lei è in assoluto la prima persona al mondo ad aver mostrato un tale entusiasmo per un interrogatorio con Elle... >>

<< Ma scherza? Io sono una grandissima ammiratrice di Elle! Ho studiato tutti i suoi casi! Ho sempre desiderato incontrarlo! Per me  può anche interrogarmi per un giorno intero! Non mi interessa! Questo è il giorno più bello della mia vita! >>

<< Oh, me ne rallegro molto, signorina River! Allora cominciamo subito, che ne dice? >>

<< Ma certo! Cominciamo! >>

Si sedettero su di un divano. Watari poggiò il computer sul tavolino e lo aprì.

<< Aspetti! >> lo bloccò Mel.

<< Come sto? >> gli chiese preoccupata, aggiustandosi i capelli.

<< Ha un aspetto molto gradevole, signorina River... >>

<< Davvero? Non lo dice solo per non offendermi, vero? >>

<< Ma no, signorina. Solo che... forse dovrebbe sapere che... questa stanza è provvista di telecamere... >>

<< Cosa? >> urlò River.

<< Già... >>

<< Mi sta dicendo che Elle ha visto e sentito tutto ciò che ci siamo detti fino ad ora? >>

<< Temo proprio di sì... >>

Mel rimase pietrificata.

Che figura di merda colossale... Voglio morire... Ho sognato questo momento per anni e adesso me lo sono giocato così... Ora Elle penserà che io sia un'idiota...

<< È pronta per cominciare, signorina? >>

<< Ehm... Sì... Certo... >>

 

 

Elle

 

Il giorno più bello della mia vita... ha detto proprio così? Elle non riusciva proprio a capacitarsene, ma quelle parole gli avevano scaldato il cuore.

<< Ma quindi Mel River é un'ammiratrice di Elle? >> chiese Matsuda.

<< Sì, non è una novità. In effetti, io e Ryuzaki lo sapevamo già... >> commentò Light come se la cosa gli fosse totalmente indifferente.

<< Certo che questa storia diventa sempre più complicata... >> sussurrò Matsuda massaggiandosi il mento con aria pensosa.

<< Elle, la signorina River è pronta per cominciare l'interrogatorio. >> lo avvisò Watari  attraverso il portatile.

Elle si avvicinò al portatile e accese il microfono.

<< Buonasera, signorina River. Io sono Elle. >>

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Mel

 

<< Buonasera, signorina River. Io sono Elle. >> disse la voce contraffatta proveniente dal computer. In mezzo allo schermo bianco c'era una grande Elle nera. Era tutto come se l'aveva immaginato nelle sue fantasie miliardi di volte. 
Non riesco a crederci... 

<< Signorina River, riesce a sentirmi? >>

<< S... sì sì... mi scusi... La sento benissimo... >>

Un'altra figura di merda... ottimo...

<< Le chiedo scusa per il modo in cui è stata prelevata. Non era nostra intenzione arrecarle alcun danno, ma la procedura si è rivelata più movimentata del previsto... >>

<< Nessun problema. Davvero. Sto benissimo. Mai stata meglio! >>

Non straparlare. Controllati.

<< Strano, mi era parso di notare che avesse dolore ad una gamba... >>

Ma certo, ha le telecamere! Che idiota...

<< No... cioè sì, ma niente di che... davvero... >>

<< Meglio così. Il motivo per cui l'abbiamo convocata è che dai tabulati di Naomi Misora ci risulta che dovevate incontrarvi proprio il giorno in cui lei è scomparsa. >>

<< Sì... È così... >>

<< Purtroppo, al fine di escludere la possibilità che lei fosse Kira, abbiamo dovuto piazzare delle telecamere a casa sua. Abbiamo tenuto sotto sorveglianza lei e suo fratello per due giorni. >>

<< Co... cosa? >> sussurrò incredula Mel.

Oh... Mio... Dio...

<< Sono mortificato di aver invaso la sua privacy, ma solo analizzando attentamente  il suo comportamento abbiamo potuto escludere che lei fosse Kira. Provvederemo a togliere le telecamere oggi stesso. >>

Analizzando il mio comportamento? Il mio comportamento degli ultimi due giorni? Fantastico... quindi penserà che sono una ninfomane... Voglio morire...

<< Capisco le sue ragioni... sono solo un po' imbarazzata in questo momento... >>

<< È comprensibile. Se può farla stare meglio, le parti più intime della sua vita quotidiana sono state visionate solo da me e Watari. >>

<< Ah... ok... La ringrazio... >>

Non mi fa stare per niente... per niente meglio...

<< Bene. Anche se abbiamo chiarito che lei non è Kira, avrei comunque bisogno di farle alcune domande... >>

<< Prego... >>

<< Innanzitutto, di cosa dovevate parlare lei e l'agente Misora? >>

<< Proprio del caso Kira. Quel giorno Misora aveva intenzione di mettersi in contatto col quartier generale e di riferire quello che avevamo scoperto. Nel pomeriggio mi avrebbe dovuto fare un resoconto del colloquio... >>

<< Lei quindi lavorava al caso Kira con l'agente Misora? >>

<< In realtà, Naomi Misora ha cominciato a lavorare al caso solo dopo la morte del fidanzato. Quando ho sentito dell'uccisione degli agenti dell'FBI, l'ho contattata e lei mi ha detto cosa era successo. Ci siamo incontrate e abbiamo messo insieme le informazioni che avevamo raccolto. Misora era convinta di poter parlare con lei perché avevate lavorato insieme in precedenza. >>

 << Infatti è così. E, mi tolga una curiosità, come ha conosciuto l'agente Misora? >>

<< L'avevo intervistata per il caso del serial killer di Los Angeles. >>

<< Capisco. Ad ogni modo, io e Naomi Misora non abbiamo mai parlato del caso Kira, nè mi sono stati lasciati messaggi in questura a suo nome. >>

<< Non avrebbe mai lasciato messaggi in questura. Soprattutto usando il suo nome. Entrambe sapevamo che Kira per uccidere ha bisogno di un volto e di un nome. Ed entrambe eravamo arrivate alla conclusione che, se Elle aveva scomodato l'FBI, evidentemente Kira doveva avere un modo per sottrarre informazioni alla polizia giapponese. Io credo che Misora avrebbe accettato di parlare solo con Elle in persona. >>

<< Secondo lei quindi come sarebbero andate le cose? >>

<< Mi sembra davvero strano che Misora sia scomparsa proprio il giorno in cui aveva intenzione di parlare con lei. Penso che non si tratti di una coincidenza. Credo che Kira si sia accorto delle intenzioni di Naomi Misora e le abbia impedito di metterle in atto. E, a questo punto, credo che la chiave di tutto possa essere proprio la connessione tra Kira e la polizia giapponese. L'incontro tra Kira e Naomi Misora deve essere avvenuto in questura o nella zona della questura, proprio la mattina della sua scomparsa. Forse si potrebbero controllare le telecamere di sorveglianza della reception e far vedere la foto di Misora al personale che si occupava dell'accoglienza quel giorno... >>

<< La sua ricostruzione è decisamente valida e la sua teoria mi sembra interessante. Lei ha delle capacità deduttive di gran lunga superiori alla norma. >>

Il cuore di Mel cominciò a battere all'impazzata. Non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito. Il grande Elle le aveva fatto un complimento. Quello doveva proprio essere un sogno. Un bel sogno dal quale non aveva intenzione di svegliarsi mai più.

<< Signorina River? Mi sente? >>

<< Sì, mi scusi... È che ricevere un complimento simile da lei è davvero un onore per me. >>

<< Bene... Mi fa piacere... >> a Mel parse di cogliere una punta di imbarazzo nella sua voce.

<< Signorina River, esattamente cosa avrebbe dovuto riferirmi Naomi Misora? Cosa avevate scoperto? >>

<< Che Kira può uccidere anche in altri modi. Non solo tramite arresto cardiaco. >>

<< Mostra grande sicurezza nei confronti di questo dato. Che prove ha? >>

<< Mi perdoni. Si tratta di una teoria. Non abbiamo prove certe. Diciamo che le probabilità che sia così si aggirano intorno al 70% >>

<< Molto bene. Le consiglio di abituarsi ad esprimersi direttamente in questo modo quando non ha delle prove inconfutabili. >>

<< Certo... Ha ragione... lo farò... >>

Questa cosa me l'aveva già fatta notare Ryuga. Avrei dovuto pensarci. Avrei potuto evitare questo errore. Colpa dell'emozione.

<< Cosa la porta a pensare che Kira possa uccidere anche in altri modi? >>

<< Naomi Misora mi ha detto che il suo fidanzato era rimasto coinvolto nel dirottamento di un autobus e che, in occasione di questo evento, aveva mostrato il suo distintivo ad una persona... >>

<< Chi sarebbe? >>

<< Non si sa. Penber non glielo disse. Ma sospetto che si trattasse di una delle persone che lui stava sorvegliando quel giorno. Una delle persone connesse con la polizia giapponese che lei aveva messo sotto sorveglianza. >>

<< E quindi lei ritiene che questa persona sia Kira... >>

<< Esatto. E ritengo che abbia manipolato Muro Otoharada affinché dirottasse l'autobus... >>

<< ...in modo che Penber gli rivelasse la propria identità... >>

<< Proprio così. Tuttavia Otoharada è morto investito da un auto subito dopo. >>

<< E per questo lei ritiene che sia stato Kira a manipolare le azioni di Otoharada e a stabilire la natura della sua morte... >>

<< Sì. Credo che lo abbia fatto affinché Elle... cioè affinché lei non potesse ricondurre il dirottamento a Kira. >>

<< Certo... Ha perfettamente senso. Molto bene, signorina River. Mi complimento di nuovo con lei. Ha fatto proprio un ottimo lavoro. La ringrazio per aver collaborato con noi. >>

<< È stato un piacere! Anzi, mi piacerebbe farlo ancora, se è possibile! Posso esservi d'aiuto in qualche modo? >>

<< La ringrazio, ma non è necessario. >>

<< La prego, le prometto che mi comporterò bene e farò tutto quello che mi chiederà! Può usarmi anche solo per il caffè e le fotocopie! Non mi interessa! >>

<< Di norma non lavoriamo con persone esterne alla polizia. Inoltre, senza offesa ma, visto il suo profilo comportamentale, le probabilità che lei riesca ad essere realmente così ubbidiente come dice sono al di sotto dello 0,5 %. >>

<< Lei è il migliore investigatore del mondo! Voglio solo vederla all'opera e imparare i trucchi del mestiere! Mi accontenterei anche solo di qualche ora al giorno! >>

<< Questo è un caso particolare, signorina. Ogni persona coinvolta sta rischiando la vita...  >>

<< Sono disposta a correre il rischio! >>

<< Lei è responsabile di un minore. Se a lei accadesse qualcosa... >>

<< Lo so. Le assicuro che mio fratello è la cosa più importante che io abbia, ma non posso lasciarmi sfuggire questa occasione! Neanche lui vorrebbe che lo facessi. Siamo entrambi pronti a correre il rischio. Inoltre, io continuerò a lavorare al caso Kira comunque! Anche se lei non mi accetterà nella sua squadra! >>

Elle rimase in silenzio.

<< Lei ha mostrato apprezzamento per le mie abilità! >> continuò Mel << Non crede che io possa dare un contributo valido alle indagini? >>

<< In verità, ritengo che lei abbia già dato un contributo importante a queste indagini. >>

<< E allora? Perché non vuole prendermi con sé? Che ostacoli ci sono? Me lo dica! Li butterò giù uno ad uno personalmente! >>

Elle rimase in silenzio di nuovo.

<< Elle, >> si intromise Watari ad un certo punto << se me lo permetti, vorrei esprimere la mia sincera opinione in merito a questa faccenda. >>

<< Parla pure, Watari... >>

<< Mel River si è dimostrata estremamente abile, intelligente e motivata… Ha già dato un importante contributo alle indagini e abbiamo appurato che non è Kira. Inoltre noi siamo a corto di personale. Ritengo che dovremmo accoglierla nella nostra squadra… >>

Mel guardò Watari e sorrise. Era lì lì per commuoversi.

Adoro quest'uomo. Lo adoro profondamente.

<< D'accordo, allora è deciso. >> disse Elle << Da oggi Mel River farà ufficialmente parte della task force anti Kira. >>

Mel emise un urlo di gioia e abbracciò Watari che si scoprì il volto e le fece le sue congratulazioni. Poi tornò a guardare lo schermo del computer.

<< Elle, non so come ringraziarla! Le assicuro che non se ne pentirà! >>

Elle non rispose. Forse aveva dei dubbi in merito alla decisione appena presa. Mel decise che, da quel momento in poi, avrebbe fatto di tutto per convincerlo di essere la persona giusta per quel lavoro. 

<< Watari, puoi portare qui la signorina River, per favore? >> disse Elle dopo qualche minuto.

<< Subito. >> rispose lui.

<< Grazie. >> Elle interruppe la videochiamata.

<< Mi segua pure, signorina... >>

<< Ma esattamente dove stiamo andando? >>

<< Ad incontrare Elle e il resto della squadra... >>

<< Di persona? Incontrerò Elle di persona? >>

<< Sì... >>

Non ci credo. Non è possibile. È sicuramente un sogno.

Uscirono dalla stanza e salirono un paio di piani. Mel si accorse che la sua gamba non era affatto a posto. Faceva sempre più fatica a muoverla. Tuttavia era così emozionata che non avvertiva alcun dolore.

Watari si fermò davanti alla stanza 502 e bussò alla porta. Qualcuno disse avanti e lui, con un gesto da autentico gentleman inglese, invitò Mel ed entrare per prima.
La stanza era immersa in una penombra rischiarata solo dai numerosi schermi di computer e televisori. Prim'ancora che i suoi occhi potessero soffermarsi sui presenti, un ragazzo le venne in contro.

<< Light! Lo sapevo! >> esclamò Mel con aria trionfante << Lo sapevo che in realtà facevi parte della task force... Ho cominciato a sospettarlo prim'ancora di incontrarti! >>

<< Sì. È vero. Ci avevi preso. >> rispose lui sorridendo.

<< Salve, io mi chiamo Touta Matsuda! >> si presentò un giovane uomo dall'aria allegra << Posso chiamarti Mel? >>

<< Ehm... certo... >>

<< Cavolo, ho visto come hai combattuto contro quei tre all'uscita dell'appartamento di Naomi Misora... complimenti! Sei praticamente un ninja! >>

<< Oh... Grazie... >>

<< Sì, sì, complimenti! E comunque ci voleva proprio una donna nella nostra squadra! Siamo tutti uomini... avere un punto di vista femminile è importante... >>

Di colpo, un altro uomo afferrò Matsuda e lo costrinse a spostarsi.

<< Io sono Aizawa e loro sono i miei colleghi Mogi e Ukita >> disse presentando se stesso e i colleghi in modo sbrigativo. A giudicare dalla voce e dall'espressione del viso, sembrava un po' seccato.

<< Mel River. Molto piacere. >> rispose lei con un sorriso. L'omone che era stato presentato come Mogi rispose con un sorriso aperto e sincero.

Sì, ma Elle? Dov'è Elle?

Mel esplorò rapidamente la stanza con lo sguardo. Notò qualcuno seduto sul divano e incrociò il suo sguardo. A quel punto sbiancò.

 << Perché sei così sorpresa, Mel? >> le sussurrò Light all'orecchio << Quando mi hai accompagnato qui, te l'avevo detto che avevo un appuntamento con lui, o sbaglio?  >>

Ryuga era sceso dal divano e le si era avvicinato. Ora era proprio di fronte a lei.

<< Io sono Elle. >> disse guardandola negli occhi. Un treno di pensieri e flashback investì la sua mente. Di colpo, tutti i pezzi del puzzle si ricomposero...

Ecco perché Ryuga ha saputo dell'infarto di Soichiro Yagami prima di Light. Ecco perché era così bravo con le deduzioni. Ecco perché era sempre così impegnato col lavoro. Ecco perché gli ricordava così tanto Elle... perché Ryuga è Elle!

Lei e Ryuga continuarono a guardarsi in silenzio. Mel si sentiva incapace di parlare. Come se qualcuno le avesse strappato la voce dalla gola. Lui invece sembrava sempre sul punto di dire qualcosa, ma alla fine non disse nulla.

<< Devo ammetterlo... >> esordì Light ad un certo punto << Mi aspettavo che questa rivelazione avrebbe avuto conseguenze decisamente più cruente. Buon per te, Ryuzaki... >> diede a Ryuga due pacche sulla spalla.

<< Ryuzaki? >> ripeté Mel confusa.

Ryuzaki era il nome con cui Beyond Birthday si era presentato a Naomi Misora. Era stata proprio l'agente dell'FBI in persona a raccontarglielo.

<< Sì, qui lo chiamiamo Ryuzaki... >> ribadì Light. Mel guardò Ryuga.

<< Ryuzaki come... >>

<< Sì. >> confermò lui senza che lei potesse finire la frase.

<< Ho saputo che è stato giustiziato da Kira. >>

<< Sì. È così. >>

<< Mi sono perso. Ma di chi state parlando? >> si intromise Matsuda.

<< É una lunga storia... >> spiegò Elle. Evidentemente non voleva parlarne. 

<< Quindi da adesso in poi dovrò chiamarti Ryuzaki? >> chiese Mel cambiando argomento.

<< Sì. Preferirei di sì. >>

<< E... posso darti del tu? Oppure preferisci... >>

<< Possiamo tornare a darci del tu, se vuoi. >>

<< D'accordo. >>

Tra loro calò di nuovo un silenzio imbarazzante.

<< Accomodati pure... >> Ryuzaki le indicò il divano << É il caso che io ti faccia un resoconto del lavoro che abbiamo fatto fino ad ora... >>

<< Ottima idea... >> commentò lei, ma al primo passo che fece, il ginocchio destro cedette. Mel perse l'equilibrio e Ryuzaki la prese al volo.

Rimase tra le sue braccia solo per qualche istante, ma quel tempo le sembrò infinito. Incrociò il suo sguardo, intenso e penetrante come sempre. Si sentì travolgere da una piacevole ondata di calore. Avvertì l'impulso di baciarlo, ma poi immediatamente tornò in sé...

Dio, quanto sono patetica...

<< Scusa... >> gli disse, raddrizzandosi imbarazzata.

<< Figurati... >> rispose lui a mezza voce, distogliendo lo sguardo. Sembrava quasi più a disagio di lei. << Non mi pare però che la tua gamba sia così a posto come dicevi... >>

<< É solo un po' intorpidita... a volte capita quando si prende una botta... >> spiegò lei.

<< Sarebbe comunque il caso che tu ti facessi visitare... >> disse Light avvicinandosi.

<< No, non ce n'è bisogno... >> rispose lei.

Gli sguardi di tutti i presenti erano puntati su Mel. Si sentiva sempre più patetica. Non riusciva a sopportarlo. Fece un altro passo, ma barcollò di nuovo e questa volta sia Light che Ryuzaki la sorressero.

Non ci credo! Gamba del cazzo! Ma perché fai così?

I due accompagnarono Mel fino al divano e la aiutarono a sedersi.

<< Watari, credo che ci serva un medico... >> disse Ryuzaki appollaiandosi accanto a lei.

<< Provvedo subito. >> rispose Watari.

<< Non c'è bisogno! Sul serio! Ci sono abituata! Passerà fra poco! >>

<< Per favore, permettimi di rimediare al danno che ti ho causato... >>

<< Ok…  se la metti in questo modo...  Vorrà dire che mi farò visitare… >>

<< Grazie. Ora, se per te va bene, comincerei con il mio resoconto... >>

<< Certo, comincia pure… >>

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Light


<< Fammi sapere come va con il dottore... >> disse Light a River, mentre si preparava per tornare a casa. Sarebbe rimasto volentieri ad assistere all'esilarante riepilogo delle inconcludenti indagini di Elle e del quartier  generale, ma ormai si era fatto tardi e sua madre lo aveva chiamato già chiamato svariate volte. Doveva proprio tornare a casa.
<< Ma certo... >> rispose Mel con palese sarcasmo << Altrimenti starai in pena tutta la notte, struggendoti di preoccupazione per la mia salute, giusto? >>

Light la guardò e sorrise, ogni tanto dimenticava che, con Mel, le frasi di circostanza si rivelavano controproducenti. Una voce nella sua testa obbiettò che, in fondo, forse gli importava davvero un po' della salute di Mel, così come era profondamente infastidito dall'atteggiamento reverenziale di Mel nei confronti di Ryuzaki. Ora che conosceva la sua vera identità, lo ascoltava come se fosse al cospetto di un Dio.

Chissà quanto impiegherà la troietta a saltargli addosso... in fondo, già prima di sapere chi fosse realmente aveva mostrato interesse nei suoi confronti... però può anche darsi che ora la soggezione le impedisca di farsi avanti...

Ma perché perdeva tempo a chiedersi queste cose? A lui non importava proprio nulla di quello che Mel avrebbe fatto. Se era attratta dai soggetti strambi e repellenti come Ryuzaki, fatti suoi. Se ci voleva andare a letto, fatti suoi. L'unica cosa che contava adesso era che Light era riuscito a battere di nuovo Elle sul tempo, anche se lui ancora non poteva saperlo. Mel gli aveva effettivamente fornito degli indizi importanti, ma lui si era dimostrato previdente ed era riuscito a sistemare la situazione senza uccidere la ragazza. Infatti, se lo avesse fatto proprio in un momento come quello, Elle avrebbe ancor più sospettato di lui.

Light si protese verso Mel e le diede un bacio sulla labbra. Lei, spiazzata, lo guardò con un certo stupore e un evidente imbarazzo. Nemmeno Ryuzaki si aspettava un gesto simile, vista l'espressione sconvolta che aveva in volto. In effetti Light non era solito essere tanto espansivo in pubblico, ma proprio non era riuscito a resistere alla tentazione di infastidire il proprio nemico. E infatti Ryuzaki, visibilmente turbato, si era alzato dal divano ed era andato a parlare con Aizawa e Matsuda.

<< Ti sembra il caso? Davanti a loro? >> sussurrò lei infuriata.

<< Rilassati... >> disse lui << tanto ci hanno già visti mentre... >>

<< È diverso adesso! >> tagliò corto lei << Io ora faccio parte del gruppo! Cerchiamo di comportarci in modo professionale, ok? >>

<< Ok, ok... non farla tanto lunga... >> disse Light mostrandosi seccato << Vedi, è per questo che è comodo avere più di una ragazza... così, quando una fa la difficile, ce n'è sempre almeno un'altra a disposizione... >>

La ragazza gli lanciò un'occhiata omicida. Sembrò sul punto di picchiarlo, ma si trattenne.

Che succede, Mel? Non vuoi fare la figura della pazza manesca e squilibrata davanti al tuo adorato Elle?

<< Buonanotte, Light… >> lo congedò lei freddamente.

<< Buonanotte, Mel… >> rispose lui. Si alzò dal divano, salutò gli altri e uscì dalla stanza. Poi le sue labbra si piegarono in un ghigno maligno.

Mi piacerebbe vedere le loro facce quando scopriranno di aver appena imboccato un altro vicolo cieco...

 

Elle


Light se ne andò. il medico che Watari aveva chiamato bussò alla porta poco dopo. Il dottor Kazuhiro Anzai era un uomo robusto e tarchiato, sulla sessantina. Lui e Watari si salutarono come fossero amici di vecchia data e probabilmente lo erano. Appena il dottor Kazuhiro toccò la gamba di River, sul volto della ragazza comparve una smorfia di dolore.

A Elle si contorse lo stomaco.

E' tutta colpa mia, pensò mortificato. Avrebbe dovuto prevedere il fatto che River avrebbe resistito all'arresto. Avrebbero dovuto usare un'altra tattica. Probabilmente sarebbe bastato dirle che Elle desiderava parlarle e lei li avrebbe seguiti di sua spontanea volontà.
Che idiota che sono stato... speriamo non le rimangano danni permanenti...

<< Avrei necessità di esaminare meglio la gamba della signorina. Sarebbe opportuno proseguire la visita in un ambiente più riservato… >> disse il medico.

<< Si può usare la mia camera da letto. >> propose Ryuzaki indicando una delle due stanze che si affacciavano sul salotto della suite.

<< Sarebbe perfetto. >> rispose il dottor Kazuhiro.

La ragazza fece per alzarsi dal divano, ma Elle la prese in braccio.

<< Non c'è bisogno! >> protestò lei, imbarazzata. La voce tremò per l'agitazione.

<< Sì, invece... >> ribattè lui sbrigativamente. 

La ragazza lo guardò e poi distolse lo sguardo. Avere River tra le braccia generò in Elle un'inebriante sensazione di calore, tanto che, quando arrivò il momento di adagiarla sul letto, trovò estremamente spiacevole separarsi da lei e lasciarla alle cure del dottor Kazuhiro.

<< Non pensavo si fosse fatta così male... >> disse Matsuda sinceramente dispiaciuto. << Mi sento un po' in colpa... >>

<< Sono sicuro che non è niente di grave... >> disse Watari.

Elle lanciò uno sguardo triste alla porta della sua camera da letto. 
Chissà come sta andando...
Si impose di distrarsi. Tornò sul divano e cominciò a controllare le schede del personale della reception. I poliziotti che erano stati di turno il giorno della scomparsa di Misora erano sei. Due di questi erano morti proprio la sera prima in una sparatoria. Un pregiudicato aveva aperto il fuoco in questura e nello scontro era morto anche lui.

Tutto questo non fa che avvalorare ulteriormente le ipotesi di River... Kira ha fatto fuori le due persone che erano state testimoni del suo incontro con Misora e probabilmente, manipolando le azioni prima della loro morte, è riuscito anche a disfarsi delle registrazioni.

<< Matsuda, Mogi, voglio sapere che celle ha agganciato il cellulare di Light in queste date. >> disse Elle consegnando a Matsuda un foglietto.

<< Ok, ci mettiamo subito a lavoro... >>

Matsuda e Mogi uscirono dalla stanza.

<< Aizawa, vorrei che lei invece mi procurasse i video di sorveglianza della reception della questura. Ci servono il prima possibile. >>

<< Allora comincio subito a buttare giù dal letto un po' di colleghi oziosi. Con la giusta collaborazione, riuscirò ad avere tutto entrò domani mattina. >>

<< Perfetto. >>
Sempre che quei video esistano ancora...

I tre uscirono dalla stanza d'albergo e, poco dopo, il dottore aprì la porta della camera da letto. Elle e Watari entrarono. River era sdraiata sul letto con l'accappatoio di Elle addosso e il ginocchio fasciato.

<< Scusa per l'accappatoio. >> disse subito River  << Non potevo rimettermi i pantaloni per via della fasciatura. >>

<< Non è un problema. >> rispose Elle.

Anzi, a dirla tutta, è abbastanza eccitante...

<< Allora, Anzai, come sta la nostra fanciulla? >> chiese Watari al medico porgendogli una tazza di tè.

<< Il trauma al ginocchio è stato piuttosto forte, ma non sembrerebbe esserci niente di rotto. >> rispose lui sorseggiando la bevanda calda.

<< Che vuol dire non sembrerebbe? >> chiese Ryuzaki preoccupato. Si sedette sul letto e guardò il ginocchio di River da vicino << Non è sicuro al 100% quindi? >>

<< Se volete, possiamo fare una radiografia... >>

<< Non c'è bisogno... >> disse River. << Mi sono fratturata la gamba due volte in passato, il dolore è completamente diverso. So riconoscere la differenza... >>

<< Non le dia retta. >> disse sbrigativamente Elle << Facciamo questa radiografia. Sì può fare già adesso? >>

Il dottore guardò Ryuzaki e sorrise.

<< Direi di no. Venite domani in ospedale verso le 9.00. >> proseguì il medico << Non ci metteremo molto. Nel frattempo, un po' di riposo e gli antidolorifici che ho prescritto dovrebbero essere sufficienti. >>

<< D'accordo. >> disse Elle. << La ringrazio, dottore. >>

<< Grazie Anzai, sei davvero un amico >> disse Watari stringendogli la mano.

<< Figurati! Mi ha fatto piacere incontrare finalmente tuo figlio. >>

Suo figlio? Ma certo, deve avermi presentato come suo figlio per non destare sospetti...

<< A domani, Ryuzaki >> disse il medico stringendogli la mano.

<< A domani. Grazie ancora. >> rispose lui.

<< Signorina... >> strinse la mano anche a River  << faccia la brava e si riposi, mi raccomando! Mi sembra che il suo fidanzato sia già abbastanza in ansia... >>

Fidanzato?

Elle e River si guardarono sbigottiti e un po' imbatazzati.

<< Effettivamente, quando si tratta della sua fidanzata, Ryuzaki tende a preoccuparsi molto facilmente... >> disse Watari lanciando ad Elle e a Mel uno sguardo che sembrava dire reggetemi il gioco.

Elle rimase impietrito mentre River ridacchiò nervosamente.

<< In fondo, è  normale che sia così... >> commentò il dottore << ora vi lascio. Ci vediamo domani. >>

<< Ti accompagno. Tanto sto uscendo anche io. >> disse Watari.

I due vecchi amici lasciarono la stanza. Ora Elle e River erano completamente soli. I loro sguardi si incrociarono e il battito cardiaco di Elle aumentò di nuovo rapidamente.

Calmati, sii professionale e concentrati sul caso.

<< Ho chiesto ad Aizawa di recuperare i video di sorveglianza. Se esistono ancora, li avremo domani mattina. >> disse cercando di non far trapelare la propria agitazione.

<< Se esistono ancora? >> ripetè lei.

Elle le raccontò quello che aveva scoperto. Le spiegò che due dei poliziotti che erano di turno alla reception il giorno della scomparsa di Naomi Misora erano rimasti uccisi in una sparatoria proprio il giorno precedente.

<< Ma che coincidenza… >> commentò lei << Quindi ritieni che Kira si sia già disfatto dei video manipolando queste persone? >>

<< Esattamente. >> disse lui. Era incredibile come River riuscisse ad intuire i suoi ragionamenti con tanta precisione.

<< Maledizione... >> commentò lei dispiaciuta. << Quindi probabilmente anche questa pista è bruciata… >>

<< Benvenuta nella task force anti-Kira… >> disse Elle sarcastico << qui funziona così… >>

River sorrise, poi le cadde lo sguardo sull'orologio appeso alla parete e un'espressione di panico comparve sul suo volto.
<< Porca puttana! >> esclamò << E' tardissimo! Devo tornare a casa! >> fece per scendere dal letto, ma Elle glielo impedì.

<< Non puoi tornare a casa in questo stato. Non riusciresti mai a fare tutte quelle scale da sola… >>

<< Ma mio fratello è a casa da solo! Sapeva che mi sarei introdotta nell'appartamento di Misora! Non avendo avuto mie notizie, si sarà preoccupato! >>

<< Allora chiamalo e rassicuralo che stai bene. Digli che Watari sarà da lui a breve, per accompagnarlo qui. >>

<< Cosa? Quindi è per questo che Watari è uscito… >>

<< Sì, stavo proprio per dirtelo… scusami… >>

<< No, figurati… Anzi, ti ringrazio per tutto quello che stai facendo per me… >>

<< Non ringraziarmi, è colpa mia se sei ridotta così. >>

<< Ma che dici? >>

<< Ho commesso un errore di valutazione. Mi dispiace. >>

Elle abbassò lo sguardo, travolto dai sensi di colpa e dalla vergogna. Improvvisamente, River si protese verso di lui e gli diede un bacio sulla guancia. Elle fissò la ragazza con gli occhi spalancati, toccandosi la guancia con aria incredula. Lei distolse lo sguardo, imbarazzata, come se si fosse già pentita del proprio gesto.

<< Io e mio fratello dormiremo sui divani del salotto. >> disse lei di punto e in bianco << Non intendo privarti del tuo letto. >>

<< Non lo userei comunque. >> disse Elle.

<< Come sarebbe? Quindi tu non dormi proprio? Come è possibile? >>

<< Ogni tanto faccio un pisolino sul divano, nella mia solita posizione, ma non sono abituato a dormire disteso sul letto. >>

<< Ah. >> commentò River perplessa.

<< Rimani pure qui. >> disse lui << Metteremo a disposizione di tuo fratello la stanza in cui ti abbiamo interrogata. >>

<< D'accordo, come vuoi, Ryuzaki. >>

<< Ti lascio riposare… ricordati di chiamare tuo fratello… >> disse lui alzandosi dal letto, ma lei lo tirò per il polso.

<< Sono troppo su di giri, non riuscirei a dormire ora. Perché non prendi il computer e non vieni a lavorare qui, così posso darti una mano… >>
Elle esitò un attimo.
<< Ok... >> disse alla fine. 

Mentre River era impegnata a telefonare al fratello, Elle spostò in camera da letto un paio di computer, alcuni fascicoli e ovviamente anche il carrello dei dolci. River gli fece spazio, invitandolo a sistemarsi accanto a lei e lui si sedette lì, sul letto, nella sua solita posizione.
Inizialmente Elle era a disagio. Non sapeva come gestire la situazione. Erano così vicini e oltretutto lei indossava quell'accappatoio che ogni tanto lasciava intravedere scorci che sarebbero dovuti rimanere nascosti. Fortunatamente, però, più passava il tempo e più Elle si riscopriva a suo agio. Lui e River erano proprio sulla stessa lunghezza d'onda. Si intendevano all'istante e avevano un modo di ragionare molto simile.

Bene. Può funzionare. Mi sento già più lucido. Devo solo farci l'abitudine.
 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Mel

 

<< River... >>

Mel sentiva la voce calda e carezzevole di Ryuzaki risuonare nelle proprie orecchie.

<< River, svegliati... >>

Aprì gli occhi. Ryuzaki era sul letto, appollaiato accanto a lei, illuminato da un fascio di luce che penetrava dalle tende, dandogli un aspetto irreale ed etereo.

<< Buongiorno River... >> la salutò lui.

<< Buongiorno... >> rispose lei sorridendo.

<< Scusami se ti ho svegliata, ma fra un'ora dobbiamo essere al policlinico dal dottor Kazuhiro... >>

<< Già... È vero... >> Mel si stiracchiò.

<< Ti ho portato la colazione... >> disse Ryuzaki indicando il vassoio poggiato sul suo comodino.

Mi ha portato la colazione a letto? Come nei film... Non pensavo che qualcuno lo avrebbe mai fatto per me... e non siamo nemmeno andati a letto insieme... pensò Mel mentre fissava il ragazzo con aria confusa, poi guardò il vassoio.

Sopra c'erano un cappuccino, una spremuta d'arancia, una fetta di torta al cioccolato e una tavoletta di cioccolato.

Si è ricordato della mia ossessione per il cioccolato e si è ricordato anche del fatto che alla tavola calda avevo ordinato un cappuccino...

In quel momento, mentre osservava incredula il vassoio con la sua colazione perfetta, si sentì invasa da un'intensa sensazione di beatitudine che le era stata fino ad allora estranea. Non riuscì a trattenersi e gli diede un altro bacio sulla guancia. Lui rimase di stucco anche questa volta. In verità, lei avrebbe preferito baciarlo sulle labbra, sfilargli la maglietta ed esplorare ogni centimetro del suo corpo, per scoprire finalmente se era davvero come se l'era immaginato. A prima vista, Ryuzaki le era sembrato un tipo esile e gracile e lei era rimasta convinta di questa sua prima impressione fino a quando, nei giardini dell'università, lui non aveva dato prova della sua forza e della sua agilità. Allora, Mel lo aveva guardato con più attenzione e aveva notato che, celate sotto quegli abiti larghi, si riuscivano ad indovinare la forme di un fisico atletico e asciutto. Era magro, ma non gracile e, adesso che erano vicini, il tessuto sottile della maglietta bianca di Ryuzaki le confermava che ci aveva visto giusto. Quanto avrebbe voluto abbandonarsi ai suoi desideri! Ma cosa sarebbe successo se lui l'avesse respinta ancora? Per due volte si era rifiutato di uscire con lei... E poi lui non era più semplicemente Ryuga... era Elle! Perché ad uno come Elle sarebbe dovuta interessare una come lei? Inoltre ora lavoravano insieme... Non poteva mandare tutto all'aria in quel modo!

<< È la seconda volta che mi baci... >> commentò lui accarezzandosi la guancia con aria lievemente turbata.

Ecco... lo sapevo... ho fatto una cazzata! Meno male che non mi sono spinta oltre!

<< Era per ringraziarti della colazione... Era solo un bacio innocente! >> disse lei sulla difensiva. Era terribilmente imbarazzata. Quel gesto era stato decisamente inappropriato. << Se però ti dà fastidio, non lo farò più... >>

<< Non si tratta di questo... >> rispose lui con un filo di voce, fissandola con gli occhi spalancati, quasi fosse spaventato << solo che, se continuerai a farlo, temo che mi innamorerò di te... >>

Disse quelle parole con una schiettezza disarmante, lasciando Mel a bocca aperta.

Che significa? Quindi ha gradito il bacio? Forse lo ha gradito, ma non vuole che io continui? Non ritiene opportuno che diventiamo intimi perché lavoriamo insieme? Che cazzo vuol dire questa cosa che ha appena detto? Come devo interpretarla?

Poi qualcuno bussò alla porta.

<< È permesso? >> era la voce di Watari.

<< Entra pure... >> disse Ryuzaki. Mel colse un certo sollievo nella sua voce.

Watari e Nate entrarono nella stanza. Nate aveva sulle spalle uno zaino e tra le mani un borsone. Doveva contenere ciò la sera prima gli aveva chiesto di portarle.

<< Nate! >> esclamò Mel << Tutto ok? Dormito bene? Scusa se non ti ho salutato ieri, devo essermi appisolata prima che tu arrivassi... >>

<< Ho dormito bene. La mia suite era grande quanto il nostro appartamento. >> rispose lui inespressivo.

<< Sì... lo so... >> rispose Mel sorridendo.

Poi Nate spostò lo sguardo su Ryuzaki.

<< Tu sei Ryuga, non è vero? >> gli chiese.

<< Sì. >> rispose lui.

<< Quello che telefonava di notte... >>

<< Sì. Ti chiedo ancora scusa per il disturbo. >>

<< E sei anche Elle, non è così? >>

Cosa? Come cazzo fa a saperlo? si chiese Mel.

Ryuzaki sgranò gli occhi. Guardò Watari, che scrollò le spalle, sorpreso quanto lui. Poi guardò River, che scosse la testa.

<< Ci sono arrivato da solo. Mel mi ha fornito tutti i pezzi del puzzle. Io li ho solo messi insieme nel modo giusto. >> spiegò Nate con quel suo irritante tono saccente, anticipando la domanda di Ryuzaki << Mia sorella mi ha sempre raccontato ogni dettaglio delle sue indagini sul caso Kira. Ho cominciato a sospettare qualcosa quando mi ha riferito che, in occasione dell'infarto del sovrintendente Yagami, tu sei stato avvertito prima dello stesso Light Yagami. Lei mi aveva riferito questo particolare, ma dopo non lo ha più tenuto in considerazione. Mi ha accennato anche che tu eri restio a darle informazioni sul tuo passato, che eri arrivato in Giappone da poco e che sembravi avere delle incredibili abilità deduttive. Quando poi Mel mi ha detto che avevi, per scherzo, indicato Yagami come possibile Kira e che eri in grado di imitare il modo di parlare di Elle, ero già praticamente sicuro della mia teoria. E adesso che ti vedo qui con Mel, subito dopo la sua irruzione nell'appartamento di Naomi Misora, non ho più dubbi. Tu sei Elle. >>

Ryuzaki si alzò dal letto, camminò lentamente verso Nate, si fermò davanti a lui e lo squadrò attentamente.

<< Hai proprio ragione. >> gli disse << Io sono Elle. >>

Il ragazzino rimase a guardare Ryuzaki in silenzio. Anche se non lo dava a vedere, Nate era profondamente emozionato di trovarsi davanti al vero Elle. Era sempre stato un modello di riferimento anche per lui. Mel riusciva a scorgere chiaramente dei segni di turbamento sul viso apparentemente inespressivo del fratello.

<< Nessuno aveva mai scoperto la mia identità prima d'ora. >> disse Ryuzaki << Devo congratularmi con te, Nate River. Le tue abilità deduttive sono a dir poco eccezionali... >>

Mel si sorprese a provare una certa invidia nei confronti del fratello minore. Era arrivato a capire che Ryuga fosse Elle con meno elementi di quanti ne avesse avuti lei a disposizione per farlo. Era più bravo di lei. Mel lo aveva sempre saputo e ora lo sapeva anche Elle.

 << Quanti anni hai esattamente? >> chiese Ryuzaki a Nate.

<< Tredici. >> rispose il ragazzino.

<< Tredici... >> ripeté Ryuzaki e, dopo un rapido scambio di sguardi con Watari, continuò  a rivolgersi a Nate << Davvero notevole... qualcuno ha mai valutato il tuo QI? >>

<< No. >> rispose Nate.

A me non hai chiesto niente a proposito del mio QI! Perché? Perché a lui lo hai chiesto e a me no?

<< Ti andrebbe di conoscerlo? >> chiese Ryuzaki.

<< Ok. >> disse Nate.

<< Bene. Se ti va, possiamo organizzarci per effettuare la valutazione oggi stesso. >> propose Ryuzaki.

<< Ok. >> rispose nuovamente Nate attorcigliandosi i capelli.

<< Adesso però devi andare a scuola! >> esclamò Mel con più trasporto di quanto avrebbe voluto.

<< Se per un giorno non vado a scuola non fa niente. >> disse Nate.

<< Hai già fatto tante assenze! Ti ammali spesso! Lo sai! >>

<< Non importa. Non ci andrò. >> si impuntò lui senza alterarsi << Tanto è inutile. Non ho niente da imparare da quel mucchio di idioti. >>

<< Tu devi fare quello che ti dico, ragazzino! Sono io la tua tutrice legale! >> ribattè Mel infuriandosi.

<< Lo eri anche ieri, quando mi hai lasciato da solo a casa per ore, nella convinzione che Kira ti avesse ucciso. >> disse Nate con la voce impercettibilmebte distorta dal rancore << Però allora non ti ricordavi di esserlo evidentemente... >>

Mel si sentì incredibilmente in colpa. Nate aveva ragione e lei si vergognava così tanto che nemmeno riusciva a ribattere in alcun modo.

<< Temo sia colpa mia... >> si intromise improvvisamente Ryuzaki << L'ho interrogata per parecchio tempo, non ha avuto modo di chiamarti prima... >>

Tecnicamente l'interrogatorio era finito circa due ore prima di quando l'ho chiamato... sono davvero una pessima tutrice... pessima, pessima, pessima!

Nate guardò Ryuzaki con aria scettica, ma non disse nulla.

<< Vieni con noi. >> disse Ryuzaki << Ti accompagneremo a scuola prima di andare al policlinico. Durante il tragitto ci metteremo d'accordo su quando effettuare la valutazione. >>

<< D'accordo... >> rispose Nate con aria rassegnata e poi lanciò un'occhiata omicida alla sorella.

 

 

Elle

 

Elle, Nate River e Watari uscirono dalla camera da letto, affinché River potesse cambiarsi.

Elle osservò attentamente il ragazzino, preparandosi a cogliere tutte le sfumature della reazione che avrebbe avuto alla domanda che stava per porgli.

<< Prima hai dimenticato di aggiungere che eri già a conoscenza della presenza di telecamere nel vostro appartamento. Come mai? >> chiese Elle.

Il ragazzino spalancò gli occhi per una frazione di secondo e poi si ricompose.

<< Con questa domanda hai voluto testare una teoria che ti è balenata in mente adesso. >> disse Nate << Mi hai teso una trappola e io ci sono cascato perché mi hai colto di sorpresa. >>

<< È vero. >> confessò Ryuzaki << Ti ho teso una trappola, ma in realtà avevo già qualche sospetto da tempo. Quando sei rientrato a casa, dopo che avevo fatto piazzare le telecamere, sei rimasto per diversi minuti ad osservare la tua stanza. Sembravi sconvolto. Ho pensato subito che ti fossi reso conto del fatto che qualcuno era entrato nella tua stanza. Senza dubbio, qualcosa non era esattamente al proprio posto. Mi aspettavo che avresti incolpato tua sorella della cosa, ma invece non gliene hai mai parlato. Anzi, in questi giorni non hai detto quasi nulla, ti sei limitato ad ascoltare le sue teorie e i suoi resoconti. Le tue costruzioni inoltre mi hanno da subito fornito una prova concreta del tuo ingegno. Anche io passavo ore e ore a giocarci da bambino. Conosco bene la difficoltà delle composizioni che sei riuscito a realizzare. Quando poi, poco fa, mi hai smascherato, non ho avuto più alcun dubbio. Tu sapevi delle telecamere. Lo hai capito subito e non le hai detto niente. Come mai? >>

<< Visto il coinvolgimento di Mel con Naomi Misora, ho subito pensato che fosse stato Elle a mettere le telecamere nell'appartamento. >> rispose Nate << Ho ritenuto meglio non dire niente, in modo da permettere ad Elle di capire che mia sorella non aveva niente a che fare con Kira. >>

Elle e Watari si scambiarono nuovamente sguardi pieni di meraviglia.

Le abilità di ragionamento di questo ragazzino sono davvero sbalorditive...

<< Capisco... >> commentò Elle. << Hai fatto decisamente bene. >>

<< Potresti evitare di dirglielo? >> lo pregò Nate.

<< Ma certo. Nessun problema. >> rispose Elle.

<< Grazie. >> disse Nate e a quel punto fu il ragazzino a porgli una domanda inaspettata.

<< Sei innamorato di mia sorella? >> gli chiese di punto in bianco.

Elle sussultò e Watari risputò il tè che aveva appena bevuto. Poi la porta della camera da letto si aprì e Mel entrò in soggiorno. Camminava appoggiandosi alla stampella che il dottore le aveva portato la sera precedente. Indossava degli shorts di jeans e uno dei suoi top attillati, senza maniche. Il suo ginocchio appariva ancora arrossato e gonfio.

<< Che succede? >> chiese guardandosi attorno con aria confusa.

<< Elle mi ha insegnato una tecnica di interrogatorio e io l'ho subito messa in pratica con successo. >> disse Nate.

<< Ah... >> commentò River non troppo contenta. Elle si chiese il motivo di quel repentino cambiamento di umore.

<< Meglio andare adesso... >> li esortò Watari. E i quattro si avviarono verso il parcheggio.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Mel

 

Mel venne sottoposta a tutta una serie di analisi ed esami che lei sapeva già essere inutili. Ryuzaki però ci teneva molto affinché fosse fatto tutto il possibile e lei volle accontentarlo, per lenire i suoi sensi di colpa.  Gli esiti sarebbero stati disponibili entro un paio di giorni, ma il dottore non mancò di rassicurarli nuovamente del fatto che quasi certamente non si trattava di niente di grave.

Per buona parte del tempo che erano stati in ospedale, Ryuzaki aveva parlato con un certo Roger. Mel aveva udito quel nome di sfuggita, prima che il ragazzo si spostasse in corridoio.

Chissà chi è questo Roger...

Quando fecero ritorno in albergo, Aizawa era già lì ad attenderli con un'espressione tetra in volto.

<< I filmati delle telecamere di sorveglianza relativi al giorno in cui Naomi Misora, secondo il racconto di River, si sarebbe dovuta recare in questura sono spariti. >> annunciò il poliziotto appena i tre ebbero varcato la soglia.

Ryuzaki e Mel si scambiarono uno sguardo rassegnato.

<< Capisco... >> commentò Ryuzaki.

<< Fanculo! >> esclamò Mel buttandosi su di una poltrona e incrociando le braccia, accigliata.

<< Ma che significa? >> chiese Aizawa irritato << Voi due non sembrate affatto sorpresi... ve lo aspettavate? >>

Ryuzaki e Mel risposero contemporaneamente.

<< I due poliziotti che hanno parlato con Naomi Misora sono morti di recente in una sparatoria. >> spiegò Ryuzaki << Riteniamo che il responsabile sia Kira e che abbia manipolato le azioni antecedenti alla morte di uno dei due, in modo da cancellare quei video... >>

<< Maledizione! >> esclamò Aizawa.

Seguirono circa cinque minuti di silenzio in cui tutti rimasero profondamente assorti nei propri pensieri e l'unico rumore che si poteva udire era il cucchiaino di Ryuzaki che urtava ritmicamente contro la ceramica della tazzina.

Tutt'un tratto, Mel ebbe un'idea e scattò in piedi, noncurante del dolore al ginocchio.

<< Potremmo controllare le videoregistrazioni delle telecamere di sorveglianza che si trovano nei dintorni della questura... Banche, uffici postali, negozi... >> propose la ragazza.

<< A che scopo? >> chiese Aizawa.

<< Per capire con esattezza quando Naomi Misora è entrata in questura e dove è andata successivamente. >> rispose Ryuzaki come se la proposta fosse stata sua.

<< Ma ci metteremmo giorni a controllare tutti quei video! >> obbiettò Aizawa.

<< Ovviamente ci interessa solo la finestra temporale che si sovrappone ai turni dei due poliziotti uccisi. >> precisò Mel.

<< Ovviamente. >> ripeté Ryuzaki con naturalezza << Inoltre, se riuscissimo ad individuare il tragitto che ha fatto, potremmo restringere ulteriormente il campo... >>

<< Giusto! >> esclamò Mel con entusiasmo. Cercò di afferrare il portatile di Ryuzaki, ma lui glielo impedì prendendolo e avvicinandolo a sé.

<< Questo è il mio portatile personale... >> spiegò il ragazzo.

<< Tu puoi usare quello grigio accanto al televisore... È lo stesso che hai usato ieri e conosci già la password... >>

<< Hai paura che io trovi qualcosa di imbarazzante sul tuo pc? >> suggerì lei con un sorriso malizioso.

<< Parli delle tue foto in cosplay forse? >> rispose lui sarcastico << Perché, ora che ci penso, ci sono anche quelle... >>

Mel arrossì e cercò di colpirlo al braccio, ma lui parò il colpo con agilità.

<< Sono riuscito a recuperare anche le foto che avevi eliminato dall'album della pagina del ristorante... >> la provocò ulteriormente Ryuzaki.

Mel inorridì. << Ma che bastardo… >> mormorò tra i denti. Tentò di nuovo di colpirlo e lui questa volta lui la catapultò con la schiena sul divano e le bloccò i polsi. La ragazza scoppiò a ridere. Poi osservò Ryuzaki. Era sopra di lei, i loro visi erano vicini come quella volta che avevano combattuto nei giardini dell'università. Fu assalita da un'ondata di eccitazione e, per un attimo, il resto del mondo scomparve. 

<< Wow! >> esclamò Matsuda, che era entrato nella stanza proprio in quel momento << Ryuzaki, non ti facevo tanto agile! >>

I due si ricomposero immediatamente.

<< Già... >> disse Mel prendendo il computer grigio. Si sedette accanto a Ryuzaki e aprì il portatile << È proprio un uomo dalle mille sorprese... >> aggiunse accarezzandogli affettuosamente i capelli neri e spettinati. Lui si irrigidì, ma si lasciò accarezzare senza lamentarsi.

Che sensazione piacevole...

Aizawa si schiarì la voce, richiamandoli all'ordine. Mel tolse malvolentieri la mano dalla chioma ribelle di Ryuzaki, tornò a guardare il suo pc e aprì Google map << Naomi Misora abitava qui e la questura è qui. >> disse la ragazza spostando il cursore da una parte all'altra della mappa << I due punti sono lontani. Ci vogliono almeno due ore a piedi. >>

<< Misora non possedeva un'auto qui in Giappone. Quindi deve aver usato un taxi o i mezzi pubblici... >> disse Ryuzaki.

<< C'è una stazione della metro vicino a casa sua e ce n'è una anche qui, nei pressi della questura... >> osservò Mel.

<< Quindi quasi sicuramente si è spostata usando la metro... >> concluse Ryuzaki.

<< E nelle stazioni della metro ci sono molte telecamere... >> aggiunse Mel.

<< Proprio così... >> covenne Ryuzaki << Aizawa, dovrebbe procurarsi tutte le videoregistrazioni relative a tutte le attività presenti in questo tratto di strada... >> Ryuzaki indicò il percorso tra la metro e la questura << la fascia oraria che ci interessa è quella tra... >> aprì i documenti relativi ai due poliziotti uccisi << le 10.00 e le 14.00 >>

<< Non dovrebbe essere dalle 10.00 alle 18.00? >> chiese Mel << Guarda, il turno di Abe finisce alle 18.00... >>

<< No. >> rispose Ryuzaki << Se Kira ha fatto fuori entrambi i poliziotti vuol dire che entrambi erano presenti al suo incontro con Naomi Misora. >>

<< Ma certo! >> esclamò Mel << Quindi hai considerato solo l'intersezione tra i due turni! >>

<< Esattamente... >> confermò Ryuzaki.

Watari si avvicinò con un carrello pieno di torte e dolci. Ryuzaki afferrò un pasticcino e lo mangiò. Poi Watari prese dal vassoio una tavoletta di cioccolata e la porse a Mel, che lo guardò commossa.

<< Watari, lei è una persona stupenda… >> disse la ragazza.

<< Oh, per così poco… >> rispose Watari con un sorriso.

<< Matsuda, dovrebbe controllare una cosa... >> disse Ryuzaki con la bocca piena << il cellulare di Light ha per caso agganciato la cella corrispondente alla questura nella fascia oraria che abbiamo considerato il giorno in cui Naomi Misora è scomparsa? >>

Il poliziotto controllò i documenti e sbiancò.

<< In effetti... in effetti sì... >> balbettò incredulo.

<< Questo non vuol dire granché... >> disse Aizawa << Potrebbe essere una coincidenza! Light spesso andava a portare un cambio di vestiti a suo padre in quei giorni... >>

<< Non ho mai detto che il fatto che si trovasse lì costituisce una prova schiacciante. >> chiarì Ryuzaki << Tuttavia è coerente con l'ipotesi che lui possa essere Kira. >>

<< Capisco... >> mormorò Matsuda con aria afflitta.

<< Il cellulare di Naomi Misora invece? >> chiese Mel << Risulta aver agganciato la stessa cella alla stessa ora? >>

<< Più o meno sì... >> confermò Ryuzaki controllando un altro documento.

<< E poi? Che percorso fa? >> chiese ancora Mel.

<< Nessuno. >> rispose Ryuzaki << Quella è l'ultima cella agganciata dal suo cellulare. Dopo deve averlo spento. >>

<< Immagino che anche questa possa essere opera di Kira. >> osservò Mel.

<< È probabile... >> aggiunse Ryuzaki << Bene. Aizawa, può procurarsi le videoregistrazioni relative all'area e alla fascia temporale che abbiamo determinato? >>

<< Vado subito. >>

<< Matsuda, chiami la scientifica. Voglio che esaminino da cima a fondo l'appartamento di Naomi Misora. >>

<< Sarà fatto. >> disse Matsuda.

<< Inoltre vorrei visionare i video delle telecamere vicine all'ingresso del palazzo di Naomi Misora. >>

<< D'accordo Ryuzaki. >> Matsuda annuì.

<< River... >> disse infine Ryuzaki.

<< Sì? >> rispose lei aspettandosi qualche richiesta.

<< Ottimo lavoro. >> commentò semplicemente con gli occhi ancorati allo schermo del suo portatile.

<< Grazie... >> sussurrò Mel e per poco non si commosse come un'idiota.

Poco dopo, Matsuda e Aizawa uscirono, mentre Watari rispose ad una telefonata e andò a parlare nella sua camera da letto. Mel e Ryuzaki rimasero di nuovo da soli.

<< Spero che per te non sia un problema indagare su Light... >> disse Ryuzaki di punto in bianco, senza scollare gli occhi dal computer.

<< Assolutamente no! >> si affrettò a chiarire Mel.

<< Bene. >> rispose lui.

<< È per questa ragione che hai esitato prima di accogliermi nella squadra? Perché sono andata a letto con Light? >> chiese Mel. Era dal giorno precedente che desiderava fargli quella domanda. Ryuzaki smise di scrivere. Le sue dita  bianche a affusolate rimasero come sospese a mezz'aria sulla tastiera, ma i suoi occhi continuavano a fissare lo schermo del pc.

<< Ascolta, voglio che tu sappia che io non provo niente per Light, ok? Niente di niente! >>

<< Perché allora ci sei andata a letto? >>

<< È semplicemente capitato... >>

<< È capitato due volte in pochi giorni... >>

<< Sì... ok... Ma lui mi è del tutto indifferente! >>

<< Dovrei dunque concluderne che, quando avverti l'urgenza di dare sfogo ai tuoi impulsi sessuali, non sei solita operare alcun tipo di selezione? >>

<< Cosa? Certo che opero una selezione! >>

<< E su che criteri si baserebbe questa selezione? >>

<< Beh... sull'attrazione ovviamente! >>

<< Quindi sei attratta da Light Yagami... >>

<< Sì… ma si tratta di pura e semplice attrazione fisica, non sono sentimentalmente legata a lui, capisci? >>

<< Se lo dici tu... >> disse lui con indifferenza. Si sporse verso il carrello, si versò una tazza di caffè e si rimise a sedere. Mel gli afferrò il viso con due mani e lo costrinse a guardarla negli occhi. Il movimento brusco fece cadere il caffè addosso a Ryuzaki.

<< Ora ascoltami bene... >> disse lei con voce ferma e tono perentorio << Ho sempre desiderato lavorare col grande Elle. Risolvere questo caso insieme a te è la cosa più importante per me. Ok? >>

Ryuzaki non rispose.

<< Se vuoi che io non frequenti più Light, non lo frequenterò più. Se vuoi che continui a dargli corda e che io sfrutti il nostro rapporto per indagare su di lui, sono disposta a fare anche questo... >>

Ryuzaki la stava scrutando con i suoi occhi neri e intensi e un'espressione difficile da decifrare.

<< Allora Elle, cosa vuoi che faccia con Light? >> lo incalzò lei con gli occhi fissi in quelli del ragazzo.

Avanti, dimmi di troncare con lui! Dimmi di non frequentarlo più!

Ryuzaki esitò ancora e poi, finalmente, parlò.

<< Tu hai studiato a lungo il mio modo di pensare, tanto da riuscire a prevedere con un certo successo i miei ragionamenti e le mie scelte... >> sussurrò lui << quindi, dimmi River, cosa sceglierebbe il tuo grande Elle in questo caso? >>

Mel tolse le mani dal viso di Ryuzaki. Si alzò in piedi e cominciò a passeggiare per la stanza con aria assorta. Ormai il gonfiore al ginocchio si era attenuato e lei riusciva a camminare con molta più facilità.

<< Nel caso Hershel hai ricattato l'amante dell'assassino affinché diventasse tua complice e ti aiutasse a fargli confessare il delitto della moglie . >> disse Mel << Nel caso Motta hai infiltrato un'agente all'interno di un'organizzazione mafiosa affinché il boss si innamorasse di lei. Quindi, basandomi sulle scelte che hai fatto nel corso delle tue precedenti indagini, direi che Elle sceglierebbe la seconda opzione... >>

<< Hai ragione. >> disse Ryuzaki << In effetti sarebbe un peccato non sfruttare adeguatamente la tua posizione nei confronti di Light... le indagini potrebbero beneficiarne... >>

Mel si sentì delusa da quella risposta.

<< Quindi vuoi che continui a frequentarlo? >> chiese lei, cercando di non far trapelare il proprio turbamento.

<< Se questa è la cosa migliore per le indagini e, soprattutto, se tu te la senti di farlo... forse allora dovresti farlo... >> disse lui.

Non gliene importa niente del fatto che vado a letto con un altro. Per lui il caso Kira ha la priorità su tutto il resto e dovrebbe essere lo stesso anche per me. Nate ha ragione, mi faccio trascinare troppo dalle emozioni. Se non mi fossi presa una cotta per Ryuga, forse sarei stata più obiettiva su di lui e avrei scoperto da sola la sua vera identità.

<< D'accordo. >> disse Mel. << Lo farò. >>

E nella stanza ripiombò il silenzio.

 

Light

 

Light entrò nella camera d'albergo verso le sette di sera e salutò i presenti. Matsuda e Mogi stavano mettendo in ordine dei documenti e Aizawa litigava animatamente con qualcuno al telefono. Mel e Ryuzaki stavano visionando quelli che sembravano i video di alcune telecamere a circuito chiuso.

Ryuzaki era appollaiato sull'estremo sinistro del divano, mentre Mel se ne stava spaparanzata dal lato opposto, con una gamba accavallata al bracciolo e l'altra a terra. Aveva un'aria molto annoiata.

Light rimase segretamente compiaciuto di averli trovati fisicamente lontani l'uno dall'altra. Si sedette accanto a Mel e le diede un bacio sulle labbra. Lei sembrò sul punto di sgridarlo, ma poi lanciò un fugace sguardo nella direzione di Ryuzaki e si astenne da qualsiasi commento.

Come pensavo... Elle deve aver detto a Mel di continuare a darmi corda, anzi deve averla incoraggiata ad entrare ancora più in intimità con me, in modo da sorvegliarmi più da vicino e farmi sentire col fiato sul collo... beh, Elle, so quanto ti piace Mel e ti stimo davvero molto per il sacrificio che hai dovuto fare al fine di mettere in atto questa tua strategia... Ma non pensare che, per questa ragione, ti renderò le cose più semplici...

Light mise un braccio attorno alla vita di Mel. Lei si irrigidì, ma non reagì. Sembrava molto a disagio. Qualcosa in quell'insofferente sottomissione che la ragazza si stava costringendo a mostrare nei confronti di Light lo eccitò profondamente. Si chiese fino a che punto Mel sarebbe stata disposta a mettere da parte l'orgoglio e si ripromise, appena possibile, di indagare. Intanto era il momento di recitare la parte del ragazzo premuroso.

<< Come va la gamba? >> chiese a Mel.

<< Tutto ok. Ora riesco a camminare normalmente... >> rispose lei, mentre era intenta a guardare il video.

<< Cosa state guardando? >> chiese ancora Light. I due gli illustrarono la loro nuova pista - che chiaramente si sarebbe rivelata un colossale buco nell'acqua - e Light pregustò il momento in cui Elle sarebbe stato costretto a riconoscere il suo ennesimo fallimento, questa volta davanti a Mel, che tanto lo idolatrava...

E, mentre si figurava quello scenario così entusiasmante, gli tornò in mente che aveva ancora un'altra mossa a disposizione per mettere zizzania tra Mel e il suo carissimo Elle.

<< Ryuzaki, ti ricordi vero che domani sera dobbiamo andare a quella cena a casa di Takada? >>

<< Veramente me ne ero completamente dimenticato. Sono molto impegnato con le indagini. Penso che declinerò l'invito... >>

<< Ma dai! Che figura mi fai fare? >>

<< Light, ma ti sembra il caso di insistere? >> si intromise Mel << Vuoi mettere sullo stesso piano una cena con la tua cara Miss Università e quello che stiamo facendo qui? >>

<< No, Mel >> rispose Light << ma anche Ryuzaki ha diritto a svagarsi ogni tanto. Inoltre... Takada ha organizzato questa cena solo per permettere alla sua amica di incontrare Ryuga... cioè Ryuzaki. >>

<< Quale amica? >> chiese Ryuzaki sorpreso.

<< Ma come? >> esclamò Mel << Tu non ne sapevi niente della tua spasimante? >>

<< Direi proprio di no... >> rispose Ryuzaki stranito.
Mel guardò Light in cagnesco.

<< Tu mi avevi fatto credere che lui sapesse di questa tizia! >> lo sgridò << Perché me lo hai fatto credere? >>

<< L'ho fatto per coprire Ryuzaki, per giustificare il fatto che lui non potesse incontrarti, Mel... >>

Mel lo guardò con un certo scetticismo.

<< Ryuzaki, io volevo solo evitare che ti agitassi e che ti imbarazzassi inutilmente... >> spiegò Light << Ma ora sono stato costretto a rivelarti tutto. >>

<< Ma chi sarebbe questa ragazza? >> chiese Ryuzaki.

<< Ma che fai? Gli dai corda? >> lo rimproverò duramente Mel. Ryuzaki sembrò spaventato da quel tono così brusco.

<< Si chiama Rioku Kendo. >> disse Light.

<< Non mi pare di conoscerla... >> disse Ryuzaki.

<< Lo so, ma lei conosce te. È rimasta molto colpita da te alla cerimonia di inaugurazione. Era presente anche alla partita di tennis... faceva il tifo per te. Insomma, un colpo di fulmine in piena regola... >>

Ryuzaki guardò Light con un'espressione di sincero stupore.

<< Un colpo di fulmine? >> ripetè Mel divertita << Cristo santo, Light, ma che stronzate vai dicendo? >>

<< Riferisco solo ciò che mi è stato raccontato... >> disse Light, anche se in fondo la pensava esattamente come Mel sull'argomento.

<< I colpi di fulmine esistono! >> intervenne Matsuda << Io ne ho avuti molti nel corso della mia vita! >>

Mel lo guardò male e lui si zittì all'istante.

<< Comunque... >> proseguì Light << quando Rioku ha saputo che io e Takada ci eravamo messi insieme, ha subito fatto pressioni su di lei affinché organizzasse un appuntamento a quattro... >>

<< Che persona patetica! >> commentò Mel. Ancora una volta, Light si ritrovò a concordare segretamente con la ragazza.

<< Che strana sensazione... >> Ryuzaki si poggiò l'indice sul labbro inferiore e assunse un'aria pensierosa  << Non avevo mai avuto una spasimante... >>

<< Beh allora non puoi assolutamente permetterti di perdere questa occasione! >> lo incoraggiò Light.

<< A dir la verità, non avrei granchè tempo per uscire con una ragazza in questo periodo... sono nel bel mezzo di un caso... >> disse Ryuzaki.

<< Ryuzaki, tu sei sempre nel bel mezzo di un caso, o sbaglio? >> gli fece notare Light.

<< In effetti sì... >> rispose lui.

<< Hai mai avuto una ragazza? >>

<< No. >>

Ne ero certo.

<< Sei mai almeno uscito con una ragazza? >>

<< No. >>

Anche questo era ovvio. Strano che lo ammetta con tanta franchezza. Evidentemente non se ne vergogna.

<< Ecco. Vedi? >> disse Light con un sorriso << Di questo passo, non troverai mai del tempo da dedicare a questi aspetti importanti della tua vita sociale... >>

<< Il tuo ragionamento ha senso >> disse Ryuzaki << ma preferirei comunque... >>

<< Ryuzaki, guarda che si tratta di una ragazza molto interessante! >> lo interruppe Light << Rioku è una campionessa di scacchi e ha vinto le olimpiadi della matematica al liceo... >>

<< È bassa, racchia e si veste come un'ottantenne! >> sbottò Mel.

Ecco che si ingelosisce… lo sapevo… si sta infervorando sempre di più…

<< È piccola, carina ed elegante... >> ribattè Light << e poi non conta solo l'aspetto fisico, no? >>

<< Disse quello fidanzato con Miss Università... >> disse Mel sarcastica.

<< Fidanzato è una parola grossa... >> precisò Light << Io e Takada usciamo insieme... Non è un rapporto esclusivo, come ben sai... >> lanciò uno sguardo languido a Mel e poi tornò a guardare Ryuzaki << Guarda, Ryuzaki, te la faccio vedere su Facebook, è questa qui... >>

Light porse a Ryuzaki il proprio cellulare. Si avvicinò anche Matsuda.

<< Non è niente di che, ma non è nemmeno brutta... >> commentò Matsuda.

<< Infatti... >> disse Ryuzaki << In fondo mi sembra abbastanza carina... >>

<< Carina? >> esclamò River andando su tutte le furie. Andò da Ryuzaki, lo afferrò dalla maglia e lo costrinse ad alzarsi << Ma che razza di gusti hai? >> sussurrò con una voce talmente terrificante che fece rabbrividire persino Light. Poi gli prese dalle mani il cellulare e glielo mise ad un centimetro dal viso. << Guardala attentamente, questa qui secondo te è carina? >>

Ryuzaki sembrava terrorizzato.

<< Sì... >> rispose con innocenza.

<< Quindi ti piacciono le suorine? È questo il tuo tipo? >>

Ryuzaki non ebbe il tempo di ribattere che Mel lo incalzò di nuovo.

<< Cioè, seriamente, vuoi dirmi che ti scoperesti questa qui? >>

<< Scusa, ma a te che importa? >> la provocò Light.

<< Niente. >> disse Mel lasciando andare Ryuzaki << In realtà non me ne frega proprio niente. >> Gli rimise in mano il cellulare e si allontanò.

<< Bene. >> disse Light << Allora Ryuzaki? Dai, vieni con me! In fondo è solo una cena. Una cosa senza impegno. Non sei obbligato a metterti con Rioku. Si tratta solo di incontrarla. Che ti costa? Se non ti presenti nemmeno, ci rimarrà malissimo! E' perdutamente innamorata di te!  >>

<< D'accordo. Visto che insisti così tanto verrò con te, Light... >> disse Ryuzaki.

<< Vedrai che non te ne pentirai... >> promise Light.

<< Bravo Ryuzaki! Magari dal vivo è ancora più carina... >> lo incoraggiò Matsuda.

Mel prese un borsone e si avviò verso l'uscita.

<< Dove vai? >> chiese Light.

<< Vado a lavoro. >> rispose lei in tono acido << Se potessi, starei qui tutto il tempo, ma purtroppo devo guadagnarmi da vivere e devo pure mantenere un genio tredicenne simpatico come un palo nel culo. Quindi vado via e vi lascio progettare il vostro sabato sera, visto che voi figli di papà potete permettervi il lusso di svagarvi… >>

<< Aspetta! >> cercò di fermarla Ryuzaki << lascia che Watari ti accompagni... >>

<< Sto bene, grazie... >> rispose lei senza guardarlo. E uscì sbattendo la porta.

<< Sembra molto, molto incazzata… >> commentò Matsuda << Ma perché ce l'ha tanto con questa Rioku? >>
<< Perché Rioku è amica di Takada e Mel e Takada non sono mai andate d'accordo. >> spiegò Light << Anzi, diciamo che si detestano apertamente… >>

<< Capisco… >> disse Matsuda << che situazione sentimentale complicata la tua, Light… >>

<< Puoi ben dirlo, amico mio… >> Light si sedette accanto a Ryuzaki, che era rimasto a fissare la porta che Mel aveva appena sbattuto << Uno potrebbe pensare che avere tante ragazze sia una pacchia e invece è un vero e proprio casino… >>

Matsuda scoppiò a ridere.

Light guardò Ryuzaki, era rimasto immobile a fissare la porta che Mel aveva appena sbattuto.

<< Piuttosto Ryuzaki, hai qualcosa da metterti per domani? >>
<< In che senso? >> chiese lui confuso << Non posso venire vestito così? >>

Light sorrise, sinceramente divertito dal candore del ragazzo. A volte sembrava proprio caduto da un altro pianeta.

<< Mi sa che domani mattina ci tocca andare a fare un po' di shopping… >> concluse dandogli una pacca sulla spalla. 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Mel

 

Ma perché cazzo ho fatto quella scenata? Sono un'idiota! Ora Elle mi butterà fuori dalla squadra e avrà tutte le ragioni del mondo per farlo... L'ho trattato di merda... Che vergogna... sono stata davvero una stronza!

Mel si avvicinò al tavolo dieci con indosso il suo costume da Sailor Mercury e in mano un vassoio con degli hamburger.

<< I due Spiderburger di chi sono? >> chiese seccata.

I quattro ragazzi seduti al tavolo dieci non dovevano averla sentita perché continuarono a parlare tra di loro. Mel sbuffò.

<< Di chi sono i due Spiderburger? >> chiese di nuovo in tono più irritato.

Ancora niente. I ragazzi stavano ridendo beatamente. Mel perse la pazienza.

<< Di chi cazzo sono questi hamburger del cazzo? >> urlò alla fine.

I ragazzi la fissarono con aria terrorizzata. Due di loro alzarono la mano e lei consegnò i piatti. Si voltò con l'intenzione di tornare in cucina, ma la presenza di un ostacolo la costrinse a fermarsi bruscamente.

<< Ryuzaki? >> chiese Mel sorpresa << Che… che ci fai qui? >>

<< Ciao River... >> la salutò Ryuzaki squadrandola dalla testa ai piedi con gli occhi spalancati << Dovrei parlarti... >>

Ecco, lo sapevo. Mi vuole buttare fuori...

<< Capisco... >> mormorò Mel << seguimi… >>
I due uscirono dal locale e si appartarono in un angolo tranquillo. Ryuzaki continuava a guardarla in modo strano, come se stesse cercando di decifrare un messaggio impresso sulla sua pelle.

Colpa di questo merdosissimo costume, probabilmente, pensò Mel.

<< Dimmi pure... >> disse la ragazza con la voce piena di angoscia di chi si aspetta una brutta notizia << Di che si tratta? >>

<< Si tratta della tua collaborazione con la task-force... >> disse Ryuzaki. Il ragazzo sembrava a disagio.

No! Ti prego, no!

Ryuzaki si fermò, come se non riuscisse a trovare il coraggio di andare avanti. Mel non riuscì più a trattenersi...

<< Perdonami! Mi dispiace moltissimo per prima! >> lo supplicò disperata << Davvero, ti chiedo scusa! Ho proprio esagerato! Non avrei dovuto! >>

<< Non c'è bisogno che ti scusi... >> disse Ryuzaki guardandola con aria confusa << L'avevo capito subito che la scenata serviva a convincere Light  del fatto che sei gelosa di Takada... >>

Gelosa di Takada? 

<< Ah... >> commentò Mel spiazzata << Beh... meno male... temevo che non avessi capito il mio intento... >>

Non ci credo... che botta di culo...

<< Mi complimento con te. >> aggiunse lui << Se avessi mostrato direttamente gelosia nei confronti di Takada, Light probabilmente avrebbe capito che lo stavi facendo di proposito, con l'intento di entrare in maggiore intimità con lui. Invece ti sei accanita sull'amica, in modo da fargli credere che tu non volessi esprimere in modo palese la tua gelosia. È stato molto furbo da parte tua, perché risulta coerente sia con il tuo normale modo di fare che con le dinamiche tipiche del  tuo rapporto con Light... >>

Elle, tu mi credi più intelligente di quanto io sia realmente...

<< Ti ringrazio. Sono contenta che approvi la mia strategia... >> disse Mel. Dovette trattenersi per non ridere.

<< Mi chiedo solo perché Light abbia insistito così tanto per la cena di domani... >> si domandò Ryuzaki poggiando l'indice sul labbro inferiore con fare pensieroso.

<< Probabilmente solo per darmi fastidio. >> ipotizzò Mel.

<< In effetti, anche io ero giunto a questa conclusione... Light sa bene che tu e Takada non siete in buoni rapporti. Avrebbe potuto evitare di parlare di questa cena davanti a te... quindi evidentemente deve averlo fatto per provocarti. Per suscitare la tua gelosia… >>

<< Infatti... >> convenne Mel.

<< La cena di domani però potrebbe anche essere un modo per allontanarmi dal quartier generale... Ma a che scopo? O magari il suo intento è semplicemente quello di approfondire la nostra amicizia, al fine di indurmi a ridurre i sospetti che nutro nei suoi confronti… >> sussurrò Ryuzaki alzando lo sguardo << Ad ogni modo, credo che domani avrò modo di scoprirlo... >>

Poi a Mel tornò improvvisamente in mente l'inizio della loro conversazione.

<< Scusa, ma allora cosa volevi dirmi prima? >>

<< In effetti ero venuto qui per chiederti un'altra cosa... >> ammise Ryuzaki mordicchiandosi nervosamente l'unghia del pollice << ti andrebbe di lavorare al caso Kira full-time? >>

<< Cosa? >> esclamò Mel spalancando gli occhi.

Ryuzaki abbassò gli occhi e si mise le mani in tasca.

<< Hai ancora da imparare, ma migliori a vista d'occhio. Apprendi in fretta. Hai delle enormi potenzialità e mi trovo in sintonia col tuo modo di ragionare. È raro che accada, quindi… perché non sfruttare la situazione al meglio? >> Ryuzaki alzò lo sguardo e cercò quello di Mel.

<< Quindi... quindi dici sul serio? >> chiese lei con voce tremante.

<< Avresti uno stipendio, chiaramente... >> si affrettò a specificare lui << E potresti comunque tornare a casa la sera... E,  se non vuoi che tuo fratello passi troppo tempo a casa da solo, nel pomeriggio potresti farlo venire da noi... possiamo mettergli a disposizione un stanza... >>

Mel non riusciva a crederci. Era rimasta di nuovo senza parole.

<< Che ne pensi? >> chiese Ryuzaki.

<< Sarebbe... sarebbe fantastico... >> balbettò lei ancora incredula.

Ryuzaki le si avvicinò ancora e la fissò intensamente per qualche istante. Mel sentì il suo battito cardiaco accelerare violentemente.

<< Lo prendo per un sì? >> le chiese.

<< Ci puoi contare! >> esclamò lei. Avrebbe voluto abbracciarlo, ma l'aura autorevole che in quel momento circondava la figura di Elle glielo impedì. Si sentì un'idiota solo per aver pensato di fare una cosa simile.

<< Sono davvero felice che tu abbia accettato, River... >>  disse Ryuzaki. La sua voce non era mai stata così calda ed espressiva. Quelle parole furono per Mel come una carezza improvvisa. Per un attimo, credette che il ragazzo fosse sul punto di baciarla, invece, alla fine, abbassò lo sguardo << Ora devo andare… >> disse con voce strascicata << Ti lascio finire il tuo ultimo turno. >>

<< D'accordo. >>

<< A domani. >>

<< Certo... >>

 

 

 

Light

 

Ryuzaki uscì dal camerino del negozio con la stessa espressione e gli stessi movimenti timorosi e cauti di chi, in una calda giornata estiva, si appresta ad immergersi in una piscina gelata. Indossava una camicia bianca e un paio di jeans più scuri e più attillati rispetto a quelli che portava di solito. Però c'era qualcosa di strano...

Ecco cos'è...

Light si alzò dalla panca e si avvicinò a Ryuzaki.

<< A meno che tu non metta una cravatta o un papillon, questi non li devi abbottonare... >> disse sbottonandogli i primi due bottoni della camicia.

Ryuzaki lo guardò confuso.

<< Se lo dici tu... >> rispose con un'alzata di spalle.

 << Ecco fatto... >> Light fece qualche passo indietro e squadrò Ryuzaki dalla testa ai piedi << Stai davvero bene. >> disse con un sorriso e il suo commento, in fondo, era sincero. Quel look valorizzava molto di più il fisico magro e asciutto di Ryuzaki. Lui però non sembrava affatto soddisfatto. Si guardava allo specchio, muovendo le braccia e le gambe in modo macchinoso.

<< Non mi sento a mio agio. >> si lamentò con aria depressa << Questi abiti sono molto scomodi. >>

 << E dai, Ryuzaki, dovrai sopportare questi vestiti solo per una sera! >> disse Light << E poi, scusa, ma non sei stufo di vestirti sempre allo stesso modo? >>

<< No. Perché dovrei? >> chiese lui stranito.

Era inutile continuare quella conversazione.

<< Allora? Questi pantaloni vanno meglio? La taglia è giusta? >> chiese uno dei commessi del negozio. Il poveretto li stava pazientemente seguendo da tre quarti d'ora.

<< Sono scomodissimi... >> piagnucolò con aria tetra Ryuzaki, che intanto si era andato a sedere sulla panca in quel suo solito modo strano. Il commesso squadrò il ragazzo con aria perplessa e poi lanciò uno sguardo interrogativo a Light.

Light, esasperato, sospirò e incrociò le braccia.

<< Lo ignori, la prego. Vanno bene sia i pantaloni che la camicia... >> disse al commesso << Li prendiamo entrambi. >>

<< Ottimo! >> esclamò il ragazzo guardando Ryuzaki con un sorriso, poi si rivolse a Light e gli sussurrò << Comunque non si preoccupi, la capisco benissimo! Anche il mio ragazzo fa sempre così! Ogni volta che andiamo a fare shopping è una vera e propria tragedia! >>

Light sgranò gli occhi.

<< Ci vuole tanta pazienza! >> aggiunse il commesso e, prima che Light potesse rettificare, gli diede due pacche sulla spalla e andò via.

Ma perché la gente pensa sempre che siamo una coppia?

<< Light... >> lo chiamò Ryuzaki.

<< Che c'è? >> rispose lui brusco.

<< Secondo te posso togliermi questa camicia senza sbottonarla o rischia di rompersi? >>

<< Ryuzaki, mi puoi spiegare perché mai dovresti togliertela senza sbottonarla? >>

<< Perché così ce l'ho già pronta per stasera... >>

Light avvertì l'impulso di colpirlo, ma per fortuna riuscì a controllarsi.

<< No, Ryuzaki... >> rispose irritato << devi sbottonarla, ovviamente... >>

<< Ma ho già sprecato un sacco di tempo per abbottonarla prima... non mi va di sprecare altro tempo per fare la stessa cosa stasera... >>

Light guardò il ragazzo, allibito.

E questo sarebbe il più grande investigatore del mondo? Una delle menti più brillanti del nostro pianeta?

Spinse Ryuzaki nel camerino.

<< Se ti sbrighi... >> gli disse con fare persuasivo << più tardi possiamo passare in quella pasticceria che abbiamo visto all'inizio del centro commerciale... >>

Gli occhi del ragazzo si illuminarono.

<< Ok... >> rispose con uno strano sorriso inquietante.

Un ragazzino di otto anni... ecco cos'è...

<< Sbrigati però! >> lo spronò ancora Light e poi, con un movimento brusco, chiuse la tendina del camerino.

 

Il cameriere poggiò davanti a Ryuzaki una grande fetta di torta alle fragole e davanti a Light un caffè.

<< Ma sei a dieta, per caso? >> chiese Ryuzaki guardando il caffè di Light con aria triste.

<< Cosa? Ma no! Figurati! >> rispose lui sorridendo << Semplicemente non ho fame... >>

<< Che strano... >> commentò Ryuzaki e assaggiò la sua torta. << Non ti vedo mai mangiare niente. Mi chiedo come tu faccia a sopravvivere mangiando così poco... >>

<< Io mi chiedo come faccia tu a sopravvivere mangiando così tanto... >> rispose Light e sorseggiò il suo caffè.

<< Light... >> Ryuzaki lo guardò dritto negli occhi con aria seria.

<< Che c'è? >> chiese lui.

<< Ti ringrazio... >> rispose Ryuzaki.

<< Per cosa? >> Light aggrottò le sopracciglia confuso.

<< Per stamattina... >> disse Ryuzaki staccando la fragola dalla sua fetta di torta << Non ero mai uscito a fare acquisti con nessuno prima d'ora... È stata un'esperienza davvero interessante... >> e subito dopo mangiò la fragola.

<< Di nulla, Ryuzaki. >> rispose Light, preso un po' alla sprovvista da quel commento << Ti assicuro che è stata un'esperienza interessante anche per me... >>

È stato come andare a spasso con un alieno. Probabilmente persino Ryuk si sarebbe comportato in modo più normale di te!

Light scorse casualmente la propria immagine riflessa in uno degli specchi del bar e si accorse che stava sorridendo. In fondo, doveva ammettere che un po' si era divertito anche lui. Di solito, si annoiava a morte durante le uscite di gruppo al centro commerciale. Tutti si comportavano sempre allo stesso modo, come se seguissero un copione già scritto. Ryuzaki, al contrario, riusciva a  trasformare in spettacoli assurdi anche le cose più normali. Lì per lì, poteva essere irritante avere a che fare con lui, ma almeno le sue stramberie riuscivano a distrarre Light da quella noia esistenziale che tanto lo opprimeva. Forse, se si fossero incontrati in un'altra situazione, sarebbero davvero potuti diventare amici...

Ma che vado a pensare? si rimproverò aspramente. Lui è Elle. Non ci saremmo mai potuti incontrare in altre circostanze... e, in fondo, a me sta bene così. È divertente avere un avversario stimolante come lui.

Ryuzaki stava fissando con aria depressa la vetrina dei dolci.

<< Che stai guardando? >> chiese Light.

<< Quei cupcake al cioccolato... >> rispose lui.

<< E i cupcake al cioccolato ti mettono tristezza? >>

<< Sì... direi di sì... >>

<< Ma come? Tu adori i dolci, no? >>

<< Sì... assolutamente sì... ma una cosa non esclude l'altra, non ti pare? >>

<< Ryuzaki, scusami, ma proprio non ti seguo, mi sembra che quello che dici non abbia alcun senso... >>

<< Hai ragione tu, Light... Non ha alcun senso... >> e tornò a guardare la vetrina dei dolci con aria più depressa di prima.

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Elle

 

Come scacchista, Rioku Kendo si rivelò decisamente all'altezza della propria fama. La partita tra Elle e la ragazza era stata lunga e  avvincente, ma alla fine lui aveva vinto.

<< Cavolo! Complimenti! Non mi aspettavo che fossi così bravo! >> esclamò Rioku con un sorriso.

<< Sei stata molto brava anche tu... >> rispose Elle.

<< Ti ringrazio. >> disse lei arrossendo. River aveva torto a dire che fosse brutta. Elle l'aveva trovata carina anche dal vivo. Certo, non possedeva la stessa sensualità aggressiva di River, quella che riusciva a togliergli il fiato ogni volta che posava lo sguardo su di lei, ma rimaneva comunque molto graziosa. E soprattutto era davvero gentile.

<< Dovresti proprio partecipare ai tornei dell'università! >> lo incoraggiò la ragazza.

<< Temo sia impossibile, sono molto impegnato con il lavoro in questo periodo... >>

<< Sì, in effetti ho notato che in questi giorni non sei venuto in facoltà... >>

Che strano, pensò Elle. Di solito sono io l'osservatore, invece questa volta sembra che io sia la persona osservata...

<< Mi concederesti una rivincita? >> chiese Rioku.

<< Intendi adesso? >> domandò Elle.

<< No, no, tranquillo! >> la rassicurò lei << Anche perché temo, che la padrona di casa non apprezzerebbe che ci isolassimo dal resto del gruppo per altre due ore... Intendevo un altro giorno... Che ne dici? Ti andrebbe? >>

Elle fu preso alla sprovvista da quella domanda.

<< Mi andrebbe... ma... come ti accennavo prima, sono molto impegnato in questo periodo... >>

<< Capisco... allora potremmo scambiarci i numeri di cellulare così appena possibile ci organizziamo... >>

<< D'accordo... >>

In fondo è solo un numero. Se mi rifiutassi di darglielo, risulterebbe strano, pensò Elle. Eppure era agitato all'idea di dare a quella ragazza il suo numero e, dopo averlo fatto, si sentì immediatamente in colpa nei confronti di River. Non aveva alcun senso, ma era così.

I due tornarono nel salone insieme agli altri.

Light e Takada erano seduti sul divano. Elle e Rioku si sistemarono accanto a loro.

<< Eccoli, i due piccioncini! >> esclamò Takada. Rioku arrossì di nuovo.

<< Allora? Chi ha vinto? >> chiese Light.

<< Ha vinto Ryuga... >> spiegò Rioku.

<< Bel colpo, Ryuga... >> si complimentò Light con un ghigno. Elle lo osservò mentre se ne stava abbracciato a Takada e si ricordò di quando il giorno prima si era seduto accanto a River e l'aveva abbracciata allo stesso modo. Sentì la rabbia montare dentro di sé.

<< Wow! >> esclamò Takada  << Certo che, per aver vinto contro di te, deve essere davvero bravo... >>

<< Sì, infatti è bravissimo! >> confermò Rioku poggiando una mano sulla spalla di Elle e guardandolo con aria sognante. << Sto cercando di convincerlo a darmi una rivincita... >>

<< Ah sì? >> chiese Takada con un sorriso malizioso.

<< Sì, ma pare che Ryuga sia molto impegnato... >> spiegò Rioku con tono carico di delusione.

<< Ryuga è sempre molto impegnato col lavoro. >> confermò Light << È uno stacanovista. Farlo uscire di casa è stata una vera e propria impresa... >>

<< Light, convinci tu il tuo amico a trovare un po' di tempo per me... >> lo supplicò Rioku  e poi lanciò un altro sguardo languido a Ryuga.

<< Non preoccuparti, Rioku, ci penso io... >> disse Light guardando Elle con un ghigno divertito.

Light, perché hai insistito tanto che io ti accompagnassi? Perché vuoi che io esca con Rioku? Cosa ci guadagneresti? Vuoi forse distrarmi da River? Ma se ti importa tanto di lei, perché stai ancora con Takada? Sei troppo orgoglioso per riconoscere quello che provi?

Il cellulare di Elle improvvisamente squillò. Era Watari.

<< Ryuzaki, accendi su Sakura tv, c'è una notizia terribile! >> gli disse in tono allarmante.

Elle chiese a Takada il permesso di accendere la televisione e lei, seppur confusa da quell'improvvisa richiesta, glielo concesse.

I tre giornalisti della Sakura tv apparvero sullo schermo. Uno dei tre stava dando un annuncio.

<< Siamo costretti a mandare in onda questa notizia non solo perché siamo stati presi in ostaggio da Kira, ma anche in quanto nostro dovere di giornalisti farlo... ci teniamo a ribadire che il video che state per vedere non è un falso e non viene da noi trasmesso a scopo di intrattenimento... >>

Tutti i presenti, sconcertati, si avvicinarono al televisore, scambiandosi dubbi e commenti traboccanti di ansia.

<< Sento molte voci. Immagino che tu non possa commentare. >> disse Watari al telefono.

<< Esattamente. >> rispose Elle.

<< Comunque sto venendo a prenderti. Sarò da te fra dieci minuti. >> chiese lui.

<< Ti ringrazio. >> Elle chiuse il telefono è si concentrò sulla trasmissione.

<< Quattro giorni fa è pervenuto un dvd al direttore di questo programma. Sul dvd abbiamo trovato quattro video. >> spiegò lo speaker << Non abbiamo alcun dubbio che il mittente sia Kira... sul primo video erano riportate la data e l'ora della morte di due indiziati arrestati qualche giorno fa. Entrambi sono morti ieri di arresto cardiaco, esattamente come annunciato nel video. >>

Se è tutto vero, hanno ragione, può essere solo opera di Kira, pensò Elle. Guardò Light e rimase sorpreso nel notare sul suo volto un'espressione di autentico stupore.

<< Le istruzioni di Kira prevedevano che trasmettessimo questo secondo video oggi pomeriggio alle 17.59 in punto. Il filmato dovrebbe prevedere altre previsioni di decessi, accompagnate da un messaggio rivolto alla gente di tutto il mondo... >>

Versi di stupore e panico riempiono la stanza.

<< E ora ascoltate... >> proseguì lo speaker. Poi comparve una schermata bianca con su scritto Kira.

<< Sono Kira... >> disse una voce contraffatta. << se questo video verrà trasmesso correttamente, adesso dovrebbero essere le diciassette e cinquantanove e quarantotto secondi... quarantanove... ora vi prego di cambiare canale... >>

La voce predisse la morte per arresto cardiaco di un conduttore televisivo di un'altra emittente. Elle cambiò canale e vide che l'uomo in questione giaceva privo di sensi sulla sua poltrona.

Merda...

<< Scusate, devo andare... >> disse Elle rivolgendosi a Takada, Rioku e Light << un mio parente lavora alla Sakura tv, devo cercare di capire cosa stia succedendo... >>

Rioku lo guardò spaventata << Ma è terribile! >> esclamò coprendosi la bocca con la mano.

<< Vengo con te... >> annunciò Light con aria seria.

<< D'accordo. Allora cominciamo ad uscire... >> disse Elle << La macchina arriverà a momenti. >>

<< Ryuga, posso venire anche io? >> chiese Rioku preoccupata.

<< Ti ringrazio, ma non occorre... >> rispose Elle, colpito dalla sua premura.

<< Ok... Ma se ti serve qualcosa, non esitare a chiamarmi! >> si raccomandò lei stringendo le mani del ragazzo nelle proprie.

<< Sì... >> rispose Elle, sorpreso dal gesto della ragazza quanto dalle emozioni contrastanti che aveva generato dentro di lui. Poi ruppe delicatamente la stretta di Rioku e si allontanò insieme a Light.

 

 

Mel

 

<< Ora ucciderò un'altra persona. Un altro giornalista che ha più volte negato la mia esistenza… >> annunciò la voce contraffatta.

<< Vai sul canale ventiquattro! >> ordinò Mel a Matsuda.

 Matsuda cambiò canale e sullo schermo apparve Seiji Kumaizumi morto stecchito sulla sua poltrona da anchorman.

<< Porca puttana! >> esclamò Mel << Matsuda, torna su Sakura tv! >>

Matsuda obbedì.

<< Ora immagino che non abbiate più dubbi sulla mia autenticità…  >> commentò la voce contraffatta. << Signore e signori, ascoltatemi bene, non ho alcuna intenzione di uccidere persone innocenti. Io odio il male e amo la giustizia. Non considero la polizia mia nemica, ma mia alleata. >>

Merda, prima hanno detto che Kira avrebbe mandato un messaggio rivolto a tutto il mondo…

<< Dobbiamo fermare la trasmissione prima che mandino il messaggio! >> esclamò allarmata Mel. << Matsuda, prova a chiamare la Sakura tv, io provo a contattare un mio amico che lavora lì! Aizawa, chiama Ryuzaki e metti il vivavoce! >>

<< Sei l'ultima arrivata, sei una ragazzina e non sei una poliziotta, chi ti autorizza a darci ordini? >> chiese Aizawa guardandola in cagnesco.

Mel resse il suo lo sguardo, gli si avvicinò con fare minaccioso, ma non gli rispose. Si rivolse invece ad Ukita.

<< Ukita, cerca di metterti in contatto con Ryuzaki… >>

Ukita esitò. I suoi occhi si spostarono più volte da Mel a Aizawa e da Aizawa a Mel.

<< Sì.. >> disse alla fine << Lo chiamo subito. >>

Aizawa fulminò il collega con uno sguardo pieno di rancore e poi spostò l'attenzione su Mel, che accolse la sua ira con un ghigno compiaciuto e un dito medio. Poi, noncurante delle invettive del poliziotto, provò a contattare il suo amico Hideo Yamaoka, che stava facendo uno stage alla Sakura tv.

<< Cazzo! Il mio amico ha il telefono spento! >> esclamò Mel.
<< Le linee di tutti gli uffici sono occupate! >> annunciò Matsuda.

<< Ho provato a chiamare Ryuzaki, ma risulta occupato in un'altra telefonata… >> spiegò Ukita.

<< Prova a chiamare Watari! >> suggerì Mel.

<< Già fatto… >> rispose Ukita << occupato anche lui… >>

<< Fantastico! >> esclamò Mel in tono sarcastico. Tirò un calcio al divano e poi si massaggiò le tempie, alla ricerca di un'idea. << Watari era già in giro quando l'ho avvisato della trasmissione, quindi a quest'ora avrà già recuperato Ryuzaki… e lui probabilmente starà cercando di chiamarci… forse ci stiamo chiamando a vicenda… Ragazzi, lasciate libero il fisso con la linea sicura! >>

Mel scrisse subito un messaggio a Ryuzaki.

 

Mel
Il fisso con la linea sicura è libero. Chiama lì!

 

Mentre stava inviando il suo messaggio, ne arrivò uno da parte di Ryuzaki.

Ryuzaki
Non riesco a chiamarvi! Liberate il fisso!

 

Proprio come pensavo…

 

Intanto Kira stava andando avanti col suo discorso.

<< Io voglio creare un mondo da cui il male sia bandito e, se voi sarete dalla mia parte, potrò realizzare facilmente il mio obiettivo. Non moriranno più innocenti, se rinuncerete a catturarmi. E, anche se qualcuno di voi disapprova ciò che faccio, non verrà ucciso a meno che non contesti pubblicamente il mio operato… >>

<< Dannazione! >> esclamò Ukita << Vado direttamente sul posto e li fermo io! >>

<< Vengo con te! >> disse Mel indossando al volo la sua giacca di pelle << Se prendiamo la mia moto, arriveremo prima! >>

Ukita annuì e i due si precipitarono fuori dalla stanza.

 

 

 

Light

 

<< Signore e signori, ascoltatemi bene, non ho alcuna intenzione di uccidere persone innocenti. Io odio il male e amo la giustizia. Non considero la polizia mia nemica, ma mia alleata. >> disse la voce contraffatta.

<< Bastardo… >> mormorò tra i denti Ryuzaki.

Light lo guardò. Il ragazzo, accovacciato sul sedile, con gli occhi incollati al televisore della limousine, aveva un'aria insofferente e continuava a mordicchiarsi nervosamente l'unghia del pollice. Ryuk ridacchiò, mentre Light sorrise impercettibilmente.

Un altro shinigami è sceso nel mondo degli esseri umani e il suo Death Note è in mano a qualcuno che la pensa come Kira, pensò.

<< Gli uffici della Sakura tv hanno le linee occupate! >> annunciò Watari.

<< Prevedibile… >> commentò Ryuzaki portandosi il cellulare all'orecchio. << Maledizione… al quartier generale hanno tutti i cellulari occupati, probabilmente ci stiamo chiamando a vicenda… >>

Ryuzaki si mise a digitare qualcosa sul cellulare.

<< Che fai? >> chiese Light.

<< Scrivo a River di liberare il fisso, altrimenti… >>

Mentre Ryuzaki inviò il messaggio, ne arrivò uno da parte di Mel.

 

 

Mel
Il fisso con la linea sicura è libero. Chiama lì!

 

<< Brava, River… >> mormorò Ryuzaki tra sé e sé. Stava proprio per chiamare, quando arrivò un'altra telefonata. Light guardò lo schermo con aria sorpresa. Era suo padre.

<< Signore, sono io… >> rispose Ryuzaki.
Evidentemente, papà sta seguendo le vicende di questo finto Kira dal televisore dell'ospedale...

<< Io voglio creare un mondo da cui il male sia bandito e, se voi sarete dalla mia parte, potrò realizzare facilmente il mio obiettivo. >> continuava intanto la voce del video << Non moriranno più innocenti, se rinuncerete a catturarmi. E, anche se qualcuno di voi disapprova ciò che faccio, non verrà ucciso a meno che non contesti pubblicamente il mio operato. >>

<< Capisco… >> diceva Ryuzaki al telefono << Ma lei come sta? Si è ripreso? E' sicuro che sia una buona idea? >>

Conoscendolo, sarà subito sgattaiolato fuori dall'ospedale per tornare al quartier generale, pensò Light. Se mamma fosse stata con lui, probabilmente sarebbe riuscita a trattenerlo, ma non essendoci lei…
Sua madre quel giorno avrebbe dovuto rimanere accanto a suo padre, ma alla fine aveva deciso di rimanere a casa per non lasciare Sayu da sola, visto che sapeva che Light avrebbe passato la sera fuori.

<< Tutto ciò che vi chiedo è di attendere ancora un po'e vedrete che poi apprezzerete il mondo da me realizzato. >> diceva il finto Kira << Vi prometto che trasformerò questa società corrotta in un mondo nuovo, abitato solo da persone di buon cuore, provate ad immaginarlo… un mondo protetto da me e dalla polizia… >>

<< Pare proprio che tu abbia un seguace, Light… >> commentò Ryuk.

Proprio così, Ryuk, pensò Light. E questo tizio sarà solo il primo di una lunga serie… Vedrai…

 

 

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


 Elle

 

<< Aizawa, mi passi subito River... >> ordinò Elle. Finalmente era riuscito a mettersi in contatto col quartier generale.

<< River non c'è. >> rispose Aizawa. << Ukita ha pensato di andare di persona ad interrompere la trasmissione e River si è offerta di accompagnarlo con la moto per accelerare i tempi... >>

Elle venne invaso da un'ondata improvvisa di ansia.

Questo turbamento è ingiustificato, si disse Elle. Kira ha bisogno non solo di un volto, ma anche di un nome per uccidere. Se Light fosse Kira, potrebbe uccidere sia River che Ukita, ma una mossa simile finirebbe col ritorcersi contro di lui, in quanto è l'unico indiziato a conoscere i veri nomi di chi lavora alle indagini. Se Kira fosse qualcun altro invece, le telecamere potrebbero mostrargli il volto di River e Ukita, ma lui avrebbe comunque difficoltà a reperirne i nomi... Non si tratta certo di criminali o celebrità...

<< Ryuzaki? Mi senti? >> chiedeva Aizawa.

 << Sì... >> rispose Elle tornando in sé  << Noi stiamo arrivando e anche il sovrintendente Yagami dovrebbe essere da voi a momenti... >>

<< L'ho appena sentito. È qui sotto. Ho mandato Mogi a prenderlo. >>

<< Ottimo. A fra poco allora. >>

Elle chiuse la chiamata e spiegò a Light cosa aveva appena appreso su River.

<< Purtroppo era prevedibile... >> commentò Light incrociando le braccia e scuotendo la testa con disapprovazione. << Mel non sarebbe mai riuscita a rimanere con le mani in mano fino al nostro arrivo... >>

Elle provò a chiamare River, ma lei non rispose. Probabilmente era ancora in moto.

 << Per il momento sta solo accompagnando Ukita... >>

<< Credi che si limiterà a guardare? Se Ukita proverà a sfondare la porta con la forza, Mel lo aiuterà... >>

<< A volte River può sembrare un po' spericolata, ma in fondo sa quello che fa.... >>

<< La polizia dovrebbe occuparsi di operazioni così delicate, non una studentessa universitaria! >>

<< La polizia ha abbandonato il caso Kira. E poi River non é semplicemente una studentessa universitaria. È più intelligente di qualsiasi poliziotto che io abbia mai conosciuto e riuscirebbe pure a mandare al tappeto buona parte di loro... >>

 << Credimi, non ho bisogno di lezioni sulle abilità di combattimento di Mel. Ho avuto modo di testarle sulla mia pelle... >>

<< Lo so. È successo proprio sotto i miei occhi... >>

<< Il punto è che rimane comunque una civile. Non è addestrata adeguatamente per affrontare simili situazioni ed è disarmata... >>

<< Mi metterò in contatto con lei e supervisionerò personalmente le operazioni. >> disse Elle mentre scriveva un messaggio a River.

 

Elle

Appena arrivi, chiamami. È importante.

 

<< E credi davvero che ti darà retta? >> chiese Light scettico.

<< Ha promesso di farlo. >> ribattè Elle << Dovrà farlo se vorrà rimanere nella squadra. >>

<< Quella fa sempre di testa sua... >> disse Light incrociando le braccia con fare disinvolto << comunque vedremo... Magari hai ragione tu... >>

Ora stava facendo di tutto per apparire calmo e controllato, ma era evidente che anche Light fosse preoccupato. Ma perché? C'era forse qualche pericolo che Elle non stava calcolando? Uno di cui solo Light era a conoscenza?

 

 

 

 

Mel

 

Ukita, preso dall'ansia di interrompere le trasmissioni, saltò giù dalla moto ancor prima che Mel potesse fermarla del tutto e si diresse verso uno degli ingressi dell'edificio che ospitava gli uffici e gli studi della Sakura tv.

Mel parcheggiò la moto e lo seguì. Il poliziotto si tolse il casco, lo mollò alla ragazza e si rivolse alla guardia dall'altra parte della porta a vetri.

<< Polizia, aprite! >> ordinò perentoriamente sbattendo i pugni contro il vetro. La guardia fece segno di no con la testa.

Coglione...

<< Apri, stronzo! >> urlò Mel colpendo il vetro con il casco che Ukita gli aveva appena riconsegnato. Riuscì a produrre solo una crepa, ma forse insistendo sarebbe riuscita ad infrangerlo.

<< Idiota, apri! >> urlò il poliziotto, poi estrasse la pistola dalla fondina, con l'intenzione di sparare ai vetri, ma rimase come paralizzato.

<< Che succede? >> chiese Mel.

Ukita non rispose. Sembrava gli mancasse l'aria. La pistola gli cadde dalle mani.

Oh no...

Mel premette un tasto sulla fibia della cintura che Watari le aveva dato e corse da Ukita. L'uomo si premeva una mano contro il petto.

<< Ukita, resisti! Ho attivato l'allarme! Watari invierà subito dei soccorsi! >> disse Mel cercando di sorreggerlo << Che cazzo fate? Chiamate un'ambulanza! >> urlò ai giornalisti che stavano riprendendo la scena.

Qualche istante dopo, Ukita perse le forze e stramazzò al suolo.

 

 

Light

 

Quando Light, Ryuzaki e Watari salirono in camera, suo padre era già lì ad attenderli. Se ne stavano tutti in religioso silenzio, con gli occhi incollati al televisore.

<< È appena arrivato un segnale di allarme dal dispositivo di River... >> annunciò Watari.

<< Cosa? >> esclamarono Light e Ryuzaki in coro.

Poi la voce di una giornalista televisiva attirò la loro attenzione...

<< Guardate! >> urlò la donna << Un uomo si è appena accasciato al suolo! >>

Le telecamere ripresero un corpo. Era quello di Ukita. River era accanto a lui, col casco ancora in testa. Stava cercando di rianimarlo.

Questo tizio deve aver fatto lo scambio degli occhi...

Le urla di dolore dei colleghi del poliziotto riempirono la stanza. Ryuzaki fissava lo schermo del televisore in silenzio, con gli occhi sbarrati dal terrore, probabilmente in attesa di capire se anche Mel avrebbe subito la stessa sorte.

Se si toglie il casco, è spacciata... pensò Light, mentre un brivido gli correva lungo la schiena.

<< Che nessuno chiami River. >> ordinò Ryuzaki. Evidentemente anche lui aveva capito che fino ad allora la ragazza si era salvata solo per via del volto coperto. Forse temeva che, chiamandola al cellulare, l'avrebbero indotta a toglierselo...

<< Maledizione! >> urlò Aizawa << È stato Kira! >> Light vide il poliziotto fiondarsi verso l'uscita.

<< Aizawa! >> lo richiamò Ryuzaki con tono severo << Dove pensa di andare? >>

<< Vado da Ukita! >> rispose lui stizzito << Mi sembra ovvio, no? >>

<< Non lo faccia... >> lo pregò Ryuzaki << la prego di calarmarsi... >>

<< Dovrei stare qui a guardare la tv senza fare niente? >>

<< Se questa è opera di Kira, farà la stessa fine precipitandosi là... >>

<< Credevo che Kira avesse bisogno del nome per uccidere... e allora mi spieghi come è potuto accadere? >>

<< il falso distintivo non è servito a niente! >> si intromise Matsuda << È possibile che quel maledetto di Kira sia già riuscito a scoprire i nostri nomi? >>

<< Chi lo sa... potrebbe anche essere... >> rispose Ryuzaki << Se così fosse, non sarebbe stato più semplice per lui uccidere gli uomini del quartier generale prima di agire? Secondo la mia teoria, Kira ha bisogno  di un volto e di un nome per uccidere, ma, dopo quanto ho appena visto, non me la sento di escludere che gli sia sufficiente conoscere solo il volto...  tutto quello che posso affermare è che Kira si trova là dentro o in qualche posto da cui può sorvegliare chiunque cerchi di entrare nell'edificio... >>

<< Scusami tanto, ma se Kira è da quelle parti noi che ci facciamo ancora qui? >> replicò Aizawa andando su tutte le furie.

 << Potrebbe aver lasciato solo delle telecamere... >> disse Ryuzaki << Se andassimo là senza riflettere, finiremmo per farci ammazzare... >>

Aizawa afferrò Ryuzaki per la spalla.

<< Non dicevi che eri disposto a rischiare la vita pur di arrestare Kira? >> urlò strattonandolo con forza.

 << Sì. È esattamente quello che ho detto. >> rispose Ryuzaki con freddezza, senza reagire all'attacco fisico del poliziotto << Ma rischiare la propria vita per arrestare un criminale come Kira non significa farsi uccidere da incoscienti... >>

<< Che cosa hai detto? >> esclamò Aizawa strattonandolo ancora, sempre più arrabbiato.

<< Cerchi di controllarsi... >> rispose Ryuzaki. Nella sua voce calma e monotona si avvertiva una punta di irritazione. Light si accorse che le mani del ragazzo, avvinghiate attorno alle gambe, tremavano leggermente. Si chiese se quella reazione fosse dovuta alla rabbia o alla paura. << Ukita è stato ucciso... >> continuò Ryuzaki << e se per caso la stessa sorte dovesse toccare a lei, Aizawa? >>

Altri due poliziotti arrivarono a soccorrere Ukita e si accasciarono al suolo poco dopo. Mel si alzò in piedi e sembrò guardarsi attorno, disorientata e spaventata. Afferrò il casco con le mani...

Light ebbe un sussulto.

Idiota, non farlo, rifletti!

Ryuzaki scattò in piedi. Ora tremava visibilmente e i suoi occhi erano ancora più spalancati di prima. Light si guardò le mani e si accorse con orrore che anche lui stava tremando. Per un attimo desiderò che Mel morisse. Almeno in quel modo non si sarebbe più dovuto preoccupare della brutta piega che quella situazione stava prendendo.

Avanti, togliti quel casco e facciamola finita una volta per tutte...

La ragazza rimase con le mani sul casco per qualche istante, ma poi le allontanò.

Ha capito...

Light si sentì sollevato, suo malgrado. Ryuzaki si si sedette nuovamente sul divano, senza dire niente.

<< La polizia decida se è disposta o no a collaborare con me per la realizzazione di un nuovo mondo... >> disse la voce contraffatta del finto Kira << Mi faccia pervenire la sua risposta fra quattro giorni, al telegiornale delle 18.00... Ho già programmato che, a seconda della risposta, venga trasmesso un video diverso... >>

Light vide Ryuzaki maneggiare il proprio cellulare e immaginò che stesse di nuovo cercando di comunicare con Mel. La ragazza, ad un certo punto, si era allontanata dall'ingresso, uscendo così dall'inquadratura delle telecamere.

<< Dov'è andata? >> chiese Light.

<< Non lo so. >> disse Ryuzaki << Non mi ha ancora risposto. >>

Poi arrivò finalmente un messaggio e, nel leggerlo, gli occhi si Ryuzaki si spalancarono di nuovo.

<< Che succede? >> chiese Light. Ryuzaki gli fece vedere lo schermo del cellulare.

 

River

Ho un piano. Fidati di me. Ti chiamo fra poco.

 

<< Devi fermarla! >> disse Light in tono perentorio << Che stai aspettando? >>

É giusto che io mostri apprensione per la ragazza con cui vado a letto, altrimenti che figura ci farei davanti a tutti gli altri?

<< Ha il volto coperto. >> replicò Ryuzaki << Se Kira avesse potuto ucciderla, lo avrebbe già fatto, proprio come è accaduto con Ukita e gli altri due poliziotti. >>

<< Se non cerchi di capire cosa ha in mente, quella pazza rischierà di ammazzarsi anche senza l'aiuto di Kira! >>

<< La trasmissione deve essere interrotta il prima possibile. River è un membro di questa squadra a tutti gli effetti. È consapevole dei rischi che corre. É in gamba ed é già sul posto. Ha la situazione sotto controllo e ha promesso di mettersi in contatto con me il prima possibile. Questa tua eccessiva preoccupazione è comprensibile, ma irragionevole... ed è principalmente riconducibile  ad un tuo coinvolgimento sentimentale nei confronti di River. >>

Ipocrita... fa la predica a me però, poco fa, quando Mel sembrava sul punto di togliersi il casco, per poco non gli veniva un infarto... Ma a chi vuole darla a bere?

<< E, spiegami, questo discorso sarebbe rivolto a me o a te stesso? >> chiese Light sarcastico. Ryuzaki si alzò in piedi e si avvicinò a Light con espressione torva.

<< Ad entrambi... >> rispose guardandolo dritto negli occhi. Il tono della sua voce tradiva di nuovo una rabbia trattenuta.

Light rimase ancora una volta colpito dalla schiettezza di Ryuzaki. Prima aveva insinuato che lui fosse innamorato di Mel e, un attimo dopo, aveva anche avuto la faccia tosta di ammettere che lo era a sua volta. E lo aveva fatto oltretutto davanti a tutti. Light si sentì sfidato e umiliato allo stesso tempo. Avrebbe tanto voluto prenderlo a pugni.

<< C'è stata un'irruzione! >> annunciò la giornalista televisiva << Un veicolo ha sfondato l'ingresso della Sakura tv! >>

 

 

Mel

 

Mel uscì dal furgone e puntò la pistola di Ukita verso la guardia che prima si era rifiutata di farli entrare.

<< Fermo lì, brutta testa di cazzo! >> gli urlò andando su tutte le furie. Il tizio alzò le mani in segno di resa. << Per colpa tua e dei tuoi amichetti sono già morte tre persone, lo sai? >> Mel gli tirò un calcio nelle parti basse. L'uomo si piegò in avanti, ma lei lo afferrò dal colletto e lo raddrizzò.

<< Ora tu mi porti nello studio da dove trasmettono il video di Kira, mi sono spiegata? >>

<< Sissignore! Cioè Sissignora! >>

<< Bene... Cammina! >>

La guardia portò Mel in una stanza piena di dispositivi elettronici.

<< E tu chi sei? >> chiese un uomo viscido e cicciottello sulla cinquantina.

<< Sei il direttore? >> chiese lei.

<< Sì ma... >>

<< Ferma subito il video di Kira! >>

<< Sei pazza? Se sospendiamo la trasmissione verremo tutti quanti uccisi da Kira! >>

Mel gli diede un pugno in faccia e lo schiantò a terra.

<< Senti stronzo... >> disse la ragazza puntandogli contro la pistola << Se non mi dai subito tutto il materiale che ti è stato recapitato, ti ucciderò io adesso, capito? >>

<< Va bene, va bene... ti darò tutto, ma, ti prego, metti via la pistola, ok? >>

L'uomo, impaurito, consegnò a Mel tutto il materiale che gli era arrivato ed posta. Mentre si avviava verso l'uscita, la ragazza chiamò Elle.

<< Ryuzaki? >>

<< River, sei stata tu a fare irruzione col furgone, non è così? >> chiese lui.

<< Sono stata io. >> ammise Mel << Scusa se non ne ho discusso prima con te... c'era poco tempo, non potevo togliere il casco... e spiegare tutto tramite messaggio sarebbe stato... >>

<< Lascia stare. Piuttosto, tu come stai? >>

<< Sto bene. Ho recuperato il dvd con i video e il resto del materiale, ma adesso non so come uscire... l'ingresso è pericoloso... >>

<< A questo abbiamo già provveduto noi. Tra cinque minuti esci a viso scoperto dall'ingresso principale... >>

<< A viso scoperto? >>

 

 

Elle

 

River varcò la soglia della camera d'albergo con un'espressione esausta in volto e una busta in mano. I suoi vestiti erano ricoperti di una polvere chiara e sottile, che probabilmente era stata prodotta dall'impatto del furgone. Le nocche della sua mano destra erano arrossate, come se avesse preso a pugni qualcuno.

<< Mel, stai bene? >> chiese Light andandole incontro e accarezzandole la guancia con la mano.

<< Vista la situazione, sono decisamente troppo sobria... >> rispose River sarcastica. << ma vedrò di provvedere al più presto... >>

<< Sei stata un'irresponsabile... >> la rimproverò il ragazzo << Non avresti dovuto correre un simile rischio! >>

River assunse un'espressione preoccupata e cercò con timore lo sguardo di Elle.

<< Ryuzaki, scusami se ho agito di testa mia... >> disse dispiaciuta << sono stata troppo impulsiva... >>

<< Affatto... >> rispose lui << Sei stata perfetta. >>

River sgranò gli occhi e arrossì, mentre Light fulminò Elle con lo sguardo.

<< Qui... qui dentro c'è tutto il contenuto della busta spedita da Kira... >> disse lei imbarazzata, porgendo la busta ad Elle.

<< Ti ringrazio. >> disse lui prendendo la busta << Ottimo lavoro. >>

<< Grazie... >> rispose la ragazza abbassando lo sguardo imbarazzata << Forse adesso è il caso che io faccia una doccia... posso usare il tuo bagno? >>

<< Certamente. >> rispose Elle << Fai pure con comodo... >>

<< Signorina River >> si intromise Watari << Vuole che porti qui suo fratello e che gli prepari una stanza? >>

<< Sarebbe l'ideale. Grazie Watari. Gli dica di portarmi anche un cambio, per favore... >>

<< Nessun problema, signorina. >>

Watari lanciò l'albergo, mentre River entrò in camera da letto e chiuse la porta.

Elle osservò sommariamente il contenuto della busta.

<< Aizawa, le dispiacerebbe occuparsi di analizzarli? >> chiese guardando il poliziotto.

<< Non c'è alcun problema Ryuzaki >> rispose lui << ho molte conoscenze alla scientifica. Faranno un buon lavoro. >>

<< Bene. >> rispose Elle << La ringrazio molto. Mentre lei si occupa di questo, io analizzerò il contenuto dei video... >>

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Mel

 

Mel uscì dalla doccia e si avvolse in un telo da bagno. I vestiti che si era tolta erano più sporchi che mai e Nate e Watari, che avrebbero dovuto portarle degli abiti puliti, non erano ancora arrivati. 

Che cazzo faccio adesso?

Mel aprì l'armadio di Ryuzaki. Era pieno di maglie e jeans tutti identici a quelli che il ragazzo portava di solito. Indossò una delle maglie. Per fortuna era abbastanza lunga e, su di lei, sembrava quasi una camicia da notte molto corta. Decise che sarebbe stata sufficiente, anche perché, in tutta sincerità, il pensiero di provocare un po' Ryuzaki non le dispiaceva affatto...

Tornò in soggiorno. Il suo nuovo look sembrò avere l'effetto sperato: Ryuzaki l'aveva squadrata con un certo interesse e poi aveva distolto velocemente lo sguardo. 

Mel, compiaciuta, si sedette proprio accanto a lui, che sembrò scosso da una strana agitazione.

<< Light mi ha chiesto di salutarti. >> esordì Ryuzaki << Matsuda ha accompagnato lui e suo padre a casa.  Sarebbe voluto rimanere, ma sua madre era già molto preoccupata... >>

<< Capisco... >> commentò Mel poco interessata all'argomento << Scusa, ho preso in prestito una delle tue maglie... te la restituirò appena arriveranno i miei vestiti puliti... >>

<< Nessun problema... >> rispose lui << Tienila pure quanto vuoi... >>

<< Grazie... >> disse lei con un sorriso.

Gli occhi di Ryuzaki accarezzarono fugacemente le gambe nude della ragazza per poi tornare subito a fissare lo schermo del computer. Al passaggio di quello sguardo così  intenso e sfuggente, Mel provò un brivido... quasi si fosse trattato di una carezza vera...

Sta veramente da Dio con questa camicia che Yagami gli ha fatto comprare, pensò la ragazza guardando Ryuzaki,  Chissà come è andata con la scacchista stalker... gli sarà saltata addosso quella stronza? Non vedo segni di rossetto... Però potrei inventarmi qualche pretesto per estorcergli qualche informazione in più... Maledizione! Oggi è successo il finimondo e io continuo a torturarmi con questi pensieri? 

<< Allora che mi dici di questi video? >> chiese Mel nel tentativo di distrarsi.

<< È stata una visione parecchio istruttiva... >> disse Ryuzaki << Vorrei che li vedessi tutti anche tu prima di discuterne... Non voglio influenzarti esponendoti subito la mia opinione... >>

<< D'accordo... >> rispose lei.

Mel cominciò ad analizzare il materiale cartaceo. Le istruzioni prevedevano che venisse mandato in onda il video numero 3 nel caso in cui la polizia avesse acconsentito a collaborare. In caso di rifiuto, invece, sarebbe toccato al numero 4. Mel fece partire il video numero 3. La voce contraffatta dava istruzioni dettagliate su come collaborare. Chiedeva di trasmettere molte più notizie sui criminali e, in particolare, su quelli che avevano ferito altre persone o maltrattato i più deboli. Sarebbe stato Kira poi a decidere se giustiziarli o meno. Inoltre, come prova dei propositi di sincerità della polizia, un alto ufficiale ed Elle sarebbero dovuti apparire in tv, annunciando a tutto il Giappone la loro piena intenzione di collaborare.

Mel si irrigidì.

 << In questo modo, conoscendo i vostri volti, se la polizia facesse qualche mossa sospetta, prima di tutto Kira ucciderebbe voi... >> commentò la ragazza rivolgendosi a Ryuzaki.

<< Proprio così... >> confermò lui lasciando cadere una zolletta di zucchero nel suo caffè.

Mel fece partire il video numero 4 che spiegava che, nel caso in cui si fossero rifiutati di collaborare, sarebbe accaduta praticamente la stessa cosa. Kira esigeva il sacrificio del capo della polizia giapponese o, in alternativa, di Elle. La polizia aveva quattro giorni di tempo per decidere.

Mel cominciò ad agitarsi.

<< Ti vedo assorta. >> osservò Ryuzaki masticando un biscotto. Non sembrava affatto turbato dal contenuto dei video. Parlava come se la faccenda non lo riguardasse affatto. << Immagino che tu stia riflettendo sul materiale che hai appena esaminato... Vorrei seguire il tuo ragionamento. Ti dispiacerebbe pensare ad alta voce? >>

Sto pensando che l'idea che tu possa morire mi  terrorizza, ma questo non è quello che ti aspetti che io dica adesso...

<< Sto pensando che c'è qualcosa che non quadra... >> disse Mel.

<< Spiegati meglio... >> la pregò lui.

<< Il linguaggio utilizzato nei video non è compatibile con il profilo psicologico di Kira, almeno per come lo avevo elaborato io... >> spiegò Mel.

<< Continua... >> la spronò lui.

<< Avevo ipotizzato un QI superiore alla media e un livello di scolarità elevato. La persona che ha realizzato questi video però si esprime in modo troppo semplice e ingenuo. Inoltre la sua condotta di ieri ha violato l'usuale codice morale di Kira, in quanto questo tizio ha ucciso persone innocenti  mentre, almeno fino ad ora, Kira ha evitato di sacrificare persone innocenti, a meno che non gli dessero la caccia. E poi i criminali di cui si è servito per convincerci della sua identità sono davvero delle nullità... Perché usare pesci così piccoli? >>

<< Rispetto a questo punto, aggiungo che i casi delle due vittime che Kira ha ucciso all'inizio del primo video erano stati resi noti solo dalle riviste per ragazze e dai programmi di gossip. >> disse Ryuzaki.

<< Allora è ancora più strano... >> commentò Mel << ma poi, soprattutto, se Kira ha bisogno di un volto e di un nome per uccidere, come si potrebbe spiegare la morte degli agenti ripresi dalla tv? >>

<< Giusta osservazione, River. >> disse Ryuzaki  << Il tuo ragionamento non fa una piega. Quale sarebbe quindi la tua conclusione? >>

<< La mia conclusione è che si tratta di un copycat di Kira. >> disse Mel << Ma è quello che pensi anche tu, non è vero? >>

<< Sì. È così. >> confermò Ryuzaki  << Anche io sono giunto alla stessa conclusione. >>

<< E ora come intendi muoverti? >>

<< Domani mattina farò vedere i video al resto della squadra e dirò al sovrintendente Yagami di comunicare alla Sakura tv che non abbiamo intenzione di collaborare e che possono trasmettere il video numero 4. Poi gli chiederò di mettersi in contatto con i leader dei vari paesi e di capire che aria tira. >>

<< Ma sei pazzo? >> Mel si alzò dal divano inferocita << Quegli stronzi ti obbligheranno sicuramente a comparire in tv per salvarsi il culo! >>

<< Sì. >> disse Ryuzaki placidamente << Le probabilità che questo accada sono intorno al 97%. >>

<< Appunto! >> urlò lei << Non c'è un posto sicuro dove puoi nasconderti? >>

<< Ce ne sarebbero molti. >>

<< Allora scegline uno e andiamoci subito! >>

<< Per il momento, preferirei che mi aiutassi ad escogitare un buon piano per aggirare il problema... >>

<< Sì ma se... >>

<< Cerchiamo di concentrarci su questo punto, River. >>

Mel si sentiva affogare nell'ansia. Era troppo agitata per pensare. Aveva bisogno di calmarsi.  Aprì il frigobar, prese due birre e se le scolò una dopo l'altra. Ne porse una terza a Ryuzaki.

<< No grazie. L'alcol peggiorerebbe le mie facoltà intellettive del 60%. >> disse Ryuzaki.

<< Però ti aiuterà. >> insistette River << Immagino che tu sia almeno un po' agitato, anche se non lo dai a vedere... mi sbaglio? >>

<< Credo di essere un po' in ansia, in effetti... >>

<< Bevi allora! Ti farà bene! >>

Ryuzaki diede un piccolo sorso e la sua faccia si contorse in una smorfia di disgusto.

<< Ha un sapore molto sgradevole... >>

<< Ti ci abituerai... avanti, bevi! >>

Ryuzaki bevve tutto il contenuto della bottiglia in una volta sola. Mel lo fissò sbigottita.

<< Tu non conosci vie di mezzo, vero? >>

Ryuzaki scrollò le spalle.

Poco dopo bussarono alla porta. Erano Watari e Nate.

<< Sei stata tu a fare irruzione negli studi della Sakura tv? >>

<< Sì. È così. Mi dispiace... Sei stato in pensiero? Non pensavo che ti fossi accorto che...  >>

<< Avreste potuto sospendere la fornitura elettrica dell'edificio. In questo modo non avrebbero potuto più trasmettere nulla. >>

Mel e Ryuzaki si guardarono sbigottiti.

Cazzo... nessuno ci aveva pensato...

 

Nate andò nella sua stanza. Mel si cambiò velocemente d'abito e tornò in soggiorno. Lei, Ryuzaki e Watari trascorsero la notte a passare in rassegna possibili strategie d'azione, che vennero scartate una dopo l'altra.

Verso le tre di notte, Ryuzaki insistette affinché  Watari e Mel andassero a dormire. Watari si arrese e si ritirò nella sua stanza, mentre Mel cominciò ad esaminare per l'ennesima volta i video, al fine di stilare un profilo del secondo Kira. Alla fine si addormentò senza accorgersene e, quando si risvegliò, erano le quattro e mezza del mattino.

Si guardò intorno. Ryuzaki non c'era. Il soggiorno sembrava deserto. Poi scorse la sua sagoma oltre i vetri della porta finestra. Se ne stava immobile in mezzo alla grande veranda di quella suite di lusso, sotto la pioggia battente.

Mel si precipitò verso di lui.

<< Ryuzaki! >> lo chiamò posando una mano sulla sua spalla. Lui si voltò verso di lei e le rivolse un sorriso un po' triste.

<< Sai, stavo pensando proprio a te... >> le confessò.

<< Ah sì? E cosa pensavi esattamente? >> chiese lei segretamente lusingata.

<< Pensavo che alla fine non ti ho mai permesso di finire la tua intervista... e che forse é giunto il momento di rimediare... >> rispose Ryuzaki con voce strascicata.

<< Cosa? >> chiese Mel ridacchiando divertita. Poi un pensiero atroce le stroncò il sorriso.

Ha detto quello che ha detto perché sa di avere le ore contate... realizzò terrorizzata, quindi, non ha intenzione di scappare?

Mel fu invasa da una nuova ondata di panico.

 << Mi sa che tutta quest'acqua ti ha dato alla testa... >> gli controllò la fronte e poi gli accarezzò il viso.

<< Dai, rientriamo... >> sussurrò dolcemente. Lui la bloccò per il polso.

<< Avevi quella canotta nera con su scritto Why so serious... >> disse sempre con quel suo irresistibile sorriso triste stampato in volto << La tua prima domanda é stata Da dove vieni? >>

<< Già... >> commentò lei << E tu ovviamente hai risposto in modo molto vago che venivi dall'Inghilterra... >>

<< In un certo senso è così... Mio padre era francese e mia madre inglese. Sono nato a Parigi il 31 Ottobre di 24 anni fa, ma i miei si trasferirono a Londra quando io ero ancora molto piccolo. Ho vissuto lì per circa otto anni. >> 

<< Poi? Vi siete ritrasferiti? >>

<< Non proprio... i miei sono morti e io sono andato a vivere in un orfanotrofio per bambini con abilità speciali, chiamato Wammy's House. >>

Mel rimase sconvolta da quella rivelazione.

<< Cavolo... >> disse << i tuoi sono morti quando avevi solo otto anni? >>

<< Sì. >> disse lui serenamente, come se stesse raccontando la storia di uno sconosciuto << Un serial killer di nome Husher Bronn li ha sgozzati con un coltello. Mi sono salvato solo perché mia madre mi fece nascondere dietro la grata dell'impianto di areazione. >>

<< Cazzo... ma è terribile... >>

<< Il caso dei miei genitori è stato il primo caso che io abbia mai risolto. >>

<< Vuoi dire che hai cominciato ad otto anni? >>

<< Sì. Inizialmente Watari non voleva che io facessi ricerche sull'omicidio dei miei genitori, ma poi ha capito che ero tagliato per queste cose e mi ha assecondato... >>

<< Come hai incontrato Watari? >>

<< L'orfanotrofio dove sono cresciuto è di sua proprietà. È stato lui ad occuparsi di me fin dal primo momento. È grazie a lui che oggi sono ciò che sono. >>

<< Watari è una bella persona. Si vede subito. >>

<< È vero. >>

<< Sono stata in diversi istituti nel corso della mia vita. Mi ci mandavano quando mio padre era in galera o mia madre in comunità. Ogni volta è stata un'esperienza terribile. >>

<< Invece la mia esperienza è stata molto positiva. Si sono sempre presi grande cura di noi. L'edificio era bello e imponente. Sai, a volte, soprattutto quando piove, mi capita ancora di sentire le campane di St. Peter church, la chiesa che si trovava accanto all'orfanotrofio. Le sentivo ogni giorno quando vivevo lì. Erano davvero assordanti. Mi sembra di sentirle anche adesso... >>

<< Mmm... temo che tu stia cominciando a delirare, Ryuzaki... >>

<< Il mio vero nome è Elle. Non é un nome in codice. È proprio il mio nome... Mi chiamo Elle Lawliet... >>

<< Ma sei impazzito? Qualcuno avrebbe potuto sentirti! Vieni, rientriamo... >>

<< Mi sono innamorato di te, River. >> disse lui di punto in bianco.

Mel lo guardò con gli occhi sbarrati. Aveva sentito bene? Era un sogno, forse? Un'allucinazione uditiva? 

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Mel

 

Mel non lo avrebbe mai ammesso nemmeno con se stessa, ma che il grande Elle le facesse una simile dichiarazione era già accaduto più volte nei suoi sogni e nelle sue fantasie ad occhi aperti. Forse era proprio per questa ragione che faceva così fatica a credere che ora questo stesse accadendo realmente.

Elle, immobile e incurante del diluvio che si stava abbattendo su di lui, la fissava con i suoi grandi occhi neri, seminascosti dai ciuffi di capelli bagnati che gli coprivano il viso. La sua camicia bianca, completamente zuppa d'acqua, aderiva perfettamente al suo corpo e la sua pelle, illuminata dai bagliori lunari, sembrava ancora più candida. Tutto di lui era così invitante che, ad un certo punto, Mel non riuscì più a trattenersi.

Gli afferrò il viso tra le mani e lo baciò. Avvertì il dolce sapore della torta alla vaniglia che Watari aveva portato in soggiorno poco prima di andare a dormire. Qualcosa dentro di lei si sciolse. Un'ondata di piacevole calore invase tutto il suo corpo. Distaccò le proprie labbra da quelle di Elle e lo guardò dritto negli occhi.

Lui aveva in volto un'aria incredula. Stette a fissare la ragazza per qualche istante e poi, inaspettatamente, la attirò a sé e la baciò a sua volta. Il bacio si fece sempre più coinvolgente. Le loro lingue cominciarono ad intrecciarsi e i loro corpi a toccarsi con un'urgenza simile a quella di chi finalmente beve, dopo essere rimasto assetato per giorni. Mel non si era mai sentita così eccitata prima. Afferrò il ragazzo per il polso e lo trascinò in camera da letto. Si liberò rapidamente dei propri vestiti e si avvicinò lentamente ad Elle, che la guardava con gli occhi sgranati.

<< Sei così bella... >> le sussurrò. Mel sorrise, gli accarezzò il viso e lo baciò. Mentre si baciavano con grande trasporto, lei gli sbottonò uno ad uno i bottoni della camicia e gliela sfilò. Poi fece lo stesso con la cintura, i pantaloni e gli slip.

<< Ora capisco perché ti descrivono sempre come un investigatore molto dotato... >> commentò Mel lanciando ad Elle un'occhiata maliziosa.

<< Perdonami, non credo di aver colto... >> mormorò lui con un'aria confusa in volto e la voce spezzata dall'affanno. << Il fatto che tu sia così vicina e completamente nuda diminuisce le mie capacità attentive almeno del 70%... >>

Mel rise.

<< Allora temo che a breve arriveremo all'80%... >> gli sussurrò all'orecchio. Fece scorrere le proprie dita sul petto di Elle, poi sul suo addome e, in fine, raggiunse con le mani le sue parti più intime. Lui gemette rumorosamente, chiuse gli occhi e appoggiò la testa sulla spalla della ragazza.

<< River... mi stai facendo impazzire... >> mormorò mentre il suo respiro si faceva sempre più pesante.

<< Davvero? Mi dispiace! >> scherzò lei allontanando le mani dal corpo del ragazzo << Allora ti lascio in pace e torno al computer! >> fece per allontanarsi, ma Elle la placcò, la spinse sul letto e ricominciò a baciarla con foga. Ora la accarezzava con più sicurezza, anche dove prima non aveva ancora osato spingersi. Guidato e incoraggiato dai versi della ragazza, stava velocemente imparando quali zone stimolare per eccitarla maggiormente.

Mossa da un'intensa frenesia, Mel ribaltò le loro posizioni, si mise a cavalcioni su di lui e lo guidò affinché entrasse dentro di lei. I loro corpi si unirono e lei venne invasa da un'altra intensa ondata di piacere. Cominciò a muoversi ritmicamente sopra di lui e, poco dopo, raggiunsero entrambi l'orgasmo.

Mel aveva fatto sesso con tanti uomini nella sua vita, ma non si era mai sentita così prima. Con nessun altro aveva mai sperimentato un tale stato di fusione e di sintonia. Mai le era capitato di provare quell'inebriante senso di beatitudine che provava adesso.

Si distese su un fianco, proprio accanto ad Elle. Il ragazzo si girò verso di lei e la guardò in silenzio, ancora intento a riprendere fiato. Aveva in viso un'aria piacevolmente sconvolta.  << Sembri devastato, Elle... Posso chiamarti Elle quando siamo soli? >>

Il ragazzo ci rifletté un secondo.

<< Sì. Ho deciso. Hai il permesso di chiamarmi col mio vero nome mentre facciamo l'amore... >>

<< Facciamo l'amore hai detto? Che carino che sei... Prima o poi troverò la tua collezione segreta di Shojo... >>

<< Shojo? >>

<< Lascia perdere... >>

<< Ho il permesso di chiamarti Mel, adesso? >>

<< Adesso che abbiamo fatto l'amore puoi farlo... >>

<< Light però aveva cominciato a chiamarti per nome già prima che il vostro rapporto prendesse questa svolta... >>

<< Infatti ero sarcastica. Avresti potuto cominciare a chiamarmi Mel già parecchio tempo fa. >>

<< Capisco... >>

<< E, per la cronaca, anche il nostro rapporto avrebbe potuto prendere questa svolta già parecchio tempo fa... >>

<< Dici che mi sarei dovuto dichiarare prima? >>

<< Dico che ti sarebbe bastato accettare di uscire con me, invece che continuare a mandarmi messaggi contrastanti tutto il tempo... >>

<< Veramente sei stata tu a mandare messaggi contrastanti... >>

<< Ma se ti sono quasi saltata addosso un paio di volte... >>

<< Sei anche andata a letto con Light un paio di volte... >>

<< L'ho fatto per ripicca! E comunque, promemoria per te, quando vai a letto con qualcuno, non è buona norma parlare dei partner precedenti... >>

<< Perché? >>

<< Ma perché sì! >>

<< Non mi sembra una risposta valida... >>

<< Dai, è ovvio che non si deve fare! Genererebbe inevitabilmente confronti imbarazzanti... >>

<< Capisco dove vuoi arrivare, ma sappi che so benissimo che Light è un amante più esperto di me. Lo sapevo già in partenza. E' un dato di fatto e non posso che accettarlo. Io, però, imparo in fretta… >>

<< Sì... ho visto... >>

<< E mi pare che per te sia comunque stata un'esperienza gradevole... >>

<< Davvero? Da cosa lo hai capito? >>

<< Da una serie di indizi molto attendibili... >>

<< Tipo? >>

<< Il grado di dilatazione delle tue pupille, i gemiti che emettevi, i pattern di contrazione di alcuni distretti muscolari, le tue espressioni facciali... >>

<< Capisco... >>

Elle adesso appariva sinceramente preoccupato.

<< Stai cercando di indurre in me il sospetto che tu abbia finto tutto... >> disse il ragazzo << ma alcuni dei segni che io ho notato sono involontari e quindi non controllabili... >>

Mel ridacchiò divertita. Si avvicinò ulteriormente a lui, gli diede un bacio sulla bocca e poi gli accarezzò il viso.

<< Elle, ti devo confessare una cosa... >>

<< Cosa? >>

<< Quella di stanotte è stata indubbiamente la più bella scopata della mia vita... >>

<< Sul serio? >>

<< Sul serio. >>

<< Quindi ci avevo visto giusto... Non stavi fingendo... >>

<< No. Sai, credo proprio che tu abbia un talento naturale... >>

<< Quindi stai dicendo che ti è piaciuto più farlo con me che con Light? >>

<< Già... >>

<< Posso dirglielo? >>

<< Come no... sarebbe davvero elegante da parte tua... >>

<< Hai ragione. Non glielo dirò. Lo terrò per me. >>

Mel rise di nuovo.

<< Mi dispiace davvero molto che tutto questo non sia successo prima... >> mormorò di punto in bianco Elle, guardandola con occhi tristi. << Avremmo avuto più tempo per... >>

<< Non dire stronzate! >> lo rimproverò lei in tono severo, mentre l'angoscia cominciava ad assediare di nuovo il suo cuore << Tu non morirai! Ok? Non morirai! Io non te lo permetterò, hai capito? >>

Lui la guardò senza rispondere. Poi le baciò le labbra e la strinse a sé.

Manterrò la mia promessa a qualsiasi costo, giurò a sé stessa Mel mentre si avvinghiava forte al suo Elle, quasi avesse paura che potesse scivolarle dalle braccia da un momento all'altro. La manterrò anche a costo di andare contro la tua stessa volontà.

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Elle

 

 << Ryuzaki... >>

La voce di Watari risvegliò Elle dal dolce sonno in cui era scivolato qualche ora prima.

<< Buongiorno, Ryuzaki... >> lo salutò Watari. Il suo anziano tutore era in piedi accanto al letto, con uno strano sorriso che gli spuntava da sotto i baffi. Elle non fece in tempo a domandarsi la ragione di quell'espressione così buffa che si accorse che, sotto le lenzuola, avvinghiata a lui come un koala, c'era Mel, completamente nuda. Un vortice di flashback relativi alla notte precedente danzarono velocemente nella sua testa, provocandogli un brivido di eccitazione. Proprio in quel momento, la ragazza aprì gli occhi, lo guardò e gli sorrise con una tenerezza della quale non l'avrebbe normalmente ritenuta capace. Poi si accorse della presenza di Watari e si allarmò.

<< Cazzo! >> esclamò imbarazzata mettendosi a sedere di scatto e coprendosi con un lenzuolo. << Buongiorno, Watari... >>

<< Perdonate l'intrusione, ragazzi... >> si scusò Watari << Volevo solo avvisarvi che il sovrintendente Yagami e i suoi uomini sono in soggiorno... Prima ho provato a bussare, ma... >>

<< Non importa, ti ringrazio... >> rispose Elle << Comincia pure a preparare i video, noi ti raggiungiamo subito... >>

<< D'accordo. Mi scusi ancora, signorina River... >>

<< Di niente... >> rispose Mel, rossa dalla vergogna.

Watari lasciò la stanza e i due schizzarono giù dal letto, alla ricerca degli indumenti che qualche ora prima avevano sparpagliato in giro per la stanza.

Elle si sentì travolgere dall'angoscia. Il peso del pericolo che incombeva su di lui gli cadde addosso come un enorme macigno. Per qualche ora era riuscito a dimenticarsi di tutto e a vivere solo nel presente, ma adesso era giunto il momento di tornare alla realtà. Alla luce della sua imminente condanna, i ricordi della loro notte insieme diventarono di colpo estremamente dolorosi.

Devo assolutamente trovare una soluzione... o almeno un modo per prendere tempo...

Elle osservò Mel mentre si rivestiva. Si muoveva in modo rapido e meccanico, assorta nei propri pensieri, in preda ad uno strano umore tetro. Della ragazza accanto alla quale si era risvegliato, quella che gli aveva sorriso in modo così dolce e spensierato, ormai non c'era più traccia.

Finirono velocemente di prepararsi e raggiunsero gli altri membri della squadra in soggiorno. Elle si appollaiò sul divano, mentre Mel si sdraiò sulla poltrona, con le gambe adagiate su di un bracciolo, la testa poggiata contro l'altro e il cellulare in mano.

Ad Elle non sfuggirono i sorrisetti e gli eloquenti scambi di sguardi tra Matsuda e Mogi. Probabilmente avevano intuito che lui e Mel avessero passato la notte insieme.

Avvertì un lieve senso di imbarazzo. Un'altra sensazione abbastanza nuova per lui. Non gli era mai capitato che una parte della sua vita privata venisse esposta in quel modo. Né gli era mai successo, in realtà, che la sua vita privata si arricchisse di eventi tanto significativi.

<< Che c'è di così divertente? >> chiese di punto in bianco Mel, dopo aver intercettato uno dei sorrisetti di Matsuda. Il tono e il viso della ragazza avevano un'aria decisamente minacciosa.

<< Niente! Assolutamente niente! >> rispose Matsuda terrorizzato.

<< Bene. >> disse Mel fulminandolo con lo sguardo.

Elle ragguagliò i membri della squadra sul contenuto dei video e sulla teoria del falso Kira. Chiese poi al sovrintendente Yagami di comunicare alla Sakura tv che la polizia giapponese non aveva intenzione di collaborare con Kira e che l'emittente poteva mandare in onda il video numero quattro. Circa un'ora dopo, la voce contraffatta del secondo Kira risuonava nuovamente nelle case di tutti i Giapponesi.

<< Un vero peccato che la risposta sia stata negativa. Visto che, a quanto pare, la polizia sembra decisa a contrastarmi, per prima cosa, esigo la vita del capo della polizia giapponese. In alternativa, voglio che mi consegnate Elle, il misterioso personaggio che dirige il quartier generale. Decidete voi chi sacrificare per non aver collaborato con me alla costruzione di un mondo di pace. Avete quattro giorni per decidere. >>

Ormai sono tre, pensò Elle con una certa ansia.

Guardò Mel. I suoi occhi di ghiaccio avevano assunto un aspetto sinistro, le sue espressioni facciali tradivano i segni di una rabbia repressa e gli scatti nervosi dei suoi movimenti lasciavano intuire che sarebbe esplosa da un momento all'altro.

C'è una tempesta in arrivo, pensò Elle osservandola mentre si aggirava insofferente per il soggiorno, camminando senza sosta, sgranocchiando una tavoletta di cioccolata dietro l'altra e scrivendo al cellulare.

Vorrei tanto sapere cosa ti passa per la testa...

<< Mel... ti è forse venuta qualche idea che vuoi condividere con noi? >> le chiese.

Mel si fermò e guardò Elle.

<< No. >> rispose sbrigativamente << Niente da condividere. >>

In quel momento, il sovrintendente Yagami, che era rimasto al telefono con un pezzo grosso dell'Interpol per circa mezz'ora, finalmente rientrò.

<< Ryuzaki, è come pensavi tu... >> disse con aria grave << I leader di tutto il mondo ne hanno discusso tra di loro ed esigono che in televisione appaia assolutamente il vero Elle. >>

Elle rabbrividì.

Era ovvio che sarebbe andata così. Me lo aspettavo.

<< Bastardi! >> esclamò Mel << Lo sapevo! Lo sapevo che ti avrebbero inculato! >>

<< Io ritengo che questa sia stata la scelta migliore. >> disse Elle con freddo distacco.

Mel lo guardò allibita.

<< Ma che stai dicendo? >> urlò arrabbiata << È della tua vita che stiamo parlando! Come puoi dire una cosa simile con tanta calma? È assurdo! >>

<< Se mostrassi agitazione, cambierebbe forse qualcosa? >>

<< Se tu mostrassi almeno un po' di agitazione, io penserei che te ne freghi qualcosa della tua vita! Forse la cosa mi rassicurerebbe e mi farebbe incazzare di meno! >>

<< Allora puoi stare tranquilla. Anche se non lo mostro apertamente, ti confesso che adesso sono piuttosto agitato. Nemmeno a me va di farmi ammazzare da questo falso Kira... quindi, diamoci da fare e pensiamo ad un modo per aggirare il problema... >>

<< E, dimmi, che succederà se allo scadere dei tre giorni non avremo ancora trovato una soluzione? >>

<< Riuscirò ad escogitare qualcosa... >>

<< E se tu non dovessi riuscirci? >>

<< Perché non dovrei? Dov'è andata a finire tutta la fiducia che Mel River riponeva in Elle? >>

<< La fiducia non c'entra! Giurami che, se allo scadere dei tre giorni non avremo trovato un modo per aggirare il problema, tu ti nasconderai! >>

<< Non posso. Non sarebbe giusto. >>

<< Quindi ti farai ammazzare dal falso Kira? È così? >>

<< Sono stato io a sfidare Kira. Mi sono esposto personalmente. È stata una mia scelta. Ero consapevole fin dall'inizio dei rischi che avrei corso... quindi, se sarà necessario, mi prenderò le mie responsabilità. >>

<< Ryuzaki, porca puttana, ragiona! In questo modo faresti solo il suo gioco! Senza di te, come faremo a combattere Kira? Se ti fai ammazzare in questo modo così stupido, cosa otterremo? Avvantaggerai solo i due Kira! Farai loro un favore e nient'altro! Se gli diamo quello che chiede, abbiamo già perso! Non possiamo cedere al suo ricatto, costi quel che costi! >>

<< Hai perfettamente ragione. Ma se io non mi consegnassi, il secondo Kira potrebbe cominciare ad uccidere persone a caso per indurmi a presentarmi in tv... >>

<< Se il secondo Kira facesse una cosa simile, andrebbe contro i principi del primo Kira! >>

<< Direi che lo ha già fatto questa notte... >>

<< Ma, a lungo andare, il primo Kira cercherebbe di contattare il secondo Kira per rimetterlo in riga ed evitare che il suo programma morale venga infangato! E, a questo punto, il secondo Kira, la cui motivazione più grande è quella di compiacere il primo Kira, gli ubbidirebbe e smetterebbe di uccidere persone a caso! >>

<< Il tuo ragionamento ha senso, ma come potrebbe il primo Kira contattare il secondo? >>

<< Che cazzo ne so! Potrebbe spedire anche lui un video da far trasmettere in tv! Oppure diffonderlo lui stesso sui social network! Non lo so, ma in qualche modo ci riuscirebbe! >>

Un video... Un video in cui il primo Kira si rivolge al secondo... interessante...

Un'idea cominciò a prendere forma nella mente di Elle.

<< E quante persone moriranno nel frattempo, eh? >> la provocò Yagami.

Giusta osservazione, pensò Elle.

<< Speriamo il meno possibile! >> rispose Mel senza scomporsi troppo.

<< Non possiamo permettere una cosa simile! >> replicò Yagami.

<< Si tratta di un sacrificio necessario e inevitabile, se davvero vogliamo combattere Kira! >> ribattè Mel.

In effetti non ha tutti i torti...

<< Le autorità hanno parlato chiaro! >> disse Yagami perentorio.

<< Quei fascisti vogliono solo pararsi il culo! Piegandosi al volere di Kira, sono passati dalla sua parte! >> attaccò Mel, infervorandosi sempre di più.

<< River, vedi di darti una regolata! >> la riprese Elle, ma lei lo ignorò completamente e continuò ad esporre il suo pensiero con immutato fervore.

<< Ascoltate, sono rimaste solo due opzioni. O siete dalla parte di Kira o siete contro di lui. Le autorità da oggi sono passate dalla parte di Kira. Voi da che parte decidete di stare? >>

Le sue parole e le sue idee sono estreme, ma non riesco a darle torto.

<< Noi non staremo mai dalla parte di Kira! >> esclamò Matsuda.

<< Quindi non costringerete Elle ad apparire in tv? Giusto? >> li incalzò Mel.

<< Come poliziotti non possiamo permettere che muoiano persone innocenti. >> disse Yagami << Quindi saremo costretti a farlo, se sarà necessario. Mi dispiace. >>

<< E allora anche voi siete dalla parte di Kira, sovrintendente! >> sentenziò Mel.

<< River, stai esagerando! >> la sgridò nuovamente Elle.

<< Ma come ti permetti? >> urlò Aizawa.

<< Rimangiati subito quello che hai detto, ragazzina! >> le intimò Yagami.

<< Non credo proprio. >> rispose Mel << Voi tutti siete dalla parte di Kira e io non posso lasciare che Elle rimanga qui con voi! >>

Mel si mise le mani dietro la schiena, tirò fuori dai pantaloni una pistola e la puntò contro Yagami.

Dannazione! Come ho fatto a non accorgermi che aveva una pistola addosso? Ecco perché oggi ad un certo punto ha indossato il giubbotto di pelle... per nasconderla... ma come ha fatto a procurarsela?

<< River, abbassa la pistola immediatamente! >> le ordinò Elle.

<< No! >> rispose Mel risoluta << Noi adesso andremo via insieme e chiunque ci metterà i bastoni tra le ruote si beccherà un proiettile in fronte! >> lanciò uno sguardo minaccioso ai poliziotti << Ci siamo spiegati o no? Non costringetemi a farvi del male! >>

<< Hai passato il segno, ragazzina! >> esclamò Yagami inferocito.

<< River, tu sei un membro della mia squadra. >> disse Elle con aria severa << Ti ricordo che hai promesso di ubbidirmi e ora esigo che tu lo faccia. >>

<< Non posso, mi dispiace. >> rispose Mel con le lacrime agli occhi << Non mi importa se mi odierai, non mi importa se mi butterai fuori dalla squadra, adesso tu farai quello che dico io! Altrimenti faccio fuori tutti quanti... uno ad uno... a partire dal tuo caro Watari... >>

<< Non lo faresti mai... >> disse il ragazzo.

Mel sparò a Watari in pieno petto e il suo anziano tutore si accasciò al suolo. Elle sentì il proprio cuore fermarsi per un istante.

<< Watari! >> esclamò cercando di andare a soccorrerlo.

<< Fermo! >> gli intimò Mel puntandogli addosso l'arma << Vuoi che spari a qualcun altro? >>

<< No... >> sussurrò Elle alzando le mani << Non ce n'è bisogno... calmati, verrò con te... >>

<< Bene... >> rispose lei. Poi prese da terra il suo borsone e si rivolse ai poliziotti.

<< Ho con me tutte le vostre armi, ho fatto sparire le sim dei vostri cellulari e ho tagliato i fili di tutti i telefoni fissi di questa suite. Chiamerò io i soccorsi per Watari. Se vedo qualcuno uscire da questa stanza e rincorrermi gli sparo a vista! Mi sono spiegata? >>

<< Ti sei spiegata. >> disse Yagami.

<< Ti sbatterò in prigione, River! >> la minacciò Aizawa.

<< Non credo proprio... >> disse lei con un sorriso di sfida << Buona giornata, signori... >>

Mel aprì la porta, costrinse Elle ad uscire dalla camera e poi lo condusse fuori dall'albergo.

Non ci credo... Come ha potuto fare una cosa simile? Spero che Watari stia bene... altrimenti non potrei mai perdonarla...

Mel gli consegnò il casco e salì in sella la propria moto.

<< Sali! Sbrigati! >> gli ordinò. Elle ubbidì e si aggrappò saldamente a Mel, che partì a tutta velocità.

<< River, chiama subito i soccorsi! >> le ricordò Elle cercando di trattenere la propria rabbia.

<< Ma non ce n'è bisogno! >> rispose lei come se la cosa fosse scontata  << Possibile che tu non ci sia ancora arrivato? >>

Elle improvvisamente capì.

<< Watari è tuo complice, non è così? >>

<< Ma certo... >>

<< Perché non me lo hai detto subito? >>

<< Credevo che ormai lo avessi capito! Chi pensavi che mi avesse dato accesso alle armi e ai cellulari dei poliziotti? >>

<< Quindi Watari aveva addosso un giubbotto antiproiettile? >>

<< Sì... >>

Meno male.

Elle si sentì incredibilmente sollevato. Poi però tornò ad agitarsi.

<< Dannazione River, sei nei guai fino al collo! Potrebbero sbatterti in prigione per quello che hai fatto! >>

<< Non mi lascerò prendere tanto facilmente... >>

<< Hai deciso di diventare una fuorilegge adesso? >>

<< Se la legge è dalla parte di Kira, l'unico modo per combattere Kira è diventare fuorilegge, non ti pare? >>

Elle non poteva farci nulla. Una parte di lui, quella più estrema e spericolata, era completamente d'accordo con lei ed era terribilmente affascinata dal suo coraggio. Il suo ragionamento era sensato. Inoltre il modo in cui era riuscita ad elaborare un piano così complesso in così breve tempo non faceva che accrescere la sua ammirazione nei confronti della ragazza. Senza contare che l'idea di essere al sicuro dalla minaccia di Kira era davvero un gran sollievo...

<< Dove stiamo andando? >> le chiese ad un certo punto, notando che si stavano allontanando dalla città.

<< In un posto sicuro. >> rispose lei.

<< Mi pare piuttosto vaga come indicazione, River, non credi? >>

Mel rise.

<< Hai notato che quando sei arrabbiato mi chiami River e quando non lo sei mi chiami Mel? >>

<< Ho notato, River... >>

<< Quindi quando ricomincerai a chiamarmi Mel, vorrà dire che non sarai più arrabbiato con me? >>

<< Non accadrà a breve, credimi... >>

<< Sono sicura che se mi mettessi di impegno riuscirei ad accelerare un po' le cose... >> disse usando un tono di voce molto seducente.

<< Mi ritieni davvero così facilmente manipolabile? >>

<< La notte scorsa hai gradito molto le mie manipolazioni... >>

<< Non mischiare la sfera privata con quella professionale! >> la rimproverò Elle in tono severo << Yagami potrebbe già avere allertato le autorità a quest'ora... e, se lo ha fatto, potrebbero spararti a vista! Lo capisci o no? >>

<< Stai tranquillo, non ci troveranno. E poi Watari adesso avrà già convinto Yagami ad aspettare lo scadere dei tre giorni prima di allertare le autorità. Era previsto nel nostro piano. È tutto sotto controllo... >>

Ha pensato proprio a tutto... È davvero in gamba, ma, se glielo dicessi, la incoraggerei a continuare su questa strada e probabilmente, prima o poi, farebbe il passo più lungo della gamba e ci rimetterebbe la pelle... devo assolutamente continuare a mantenere un atteggiamento critico nei confronti di questo piano... però mi costa molto, sapendo tutto quello che sta rischiando per me...

Nonostante i buoni propositi, Elle in quel momento non riuscì ad impedire a se stesso di stringersi più forte a Mel. Lei se ne accorse e gli accarezzò il braccio.

Non parlarono più per il resto del tragitto.

La moto di Mel si fermò davanti ad una casetta di legno, immersa nei boschi.

<< Di chi è questa casa? >> chiese Elle.

<< Di un mio amico. >> rispose Mel.

<< E come fai a sapere che non ci verrà in questi giorni? >>

<< In realtà, lui dovrebbe già essere in casa con mio fratello in questo momento… ma è dalla nostra parte! Ci aiuterà! >>

<< Mi stai dicendo che hai coinvolto un'altra persona in questa storia? >>

<< Non arrabbiarti, non è una persona qualsiasi! È il mio migliore amico! Ci conosciamo da una vita! È molto in gamba e non mi tradirebbe mai! Non preoccuparti! >>

Per qualche ragione, invece che tranquillizzarlo, quelle parole lo avevano irritato ulteriormente.

<< Dai, vieni! >> Mel lo trascinò in casa.

Nate era seduto a terra, intento a giocare con le sue costruzioni.

<< Benvenuto. >> lo salutò senza distogliere lo sguardo dai suoi giochi << Ci tengo a precisare che sono stato portato qui contro la mia volontà. Non c'entro niente con questa follia. Non condivido questi metodi. >>

<< Capisco. >> rispose Elle. Poi spostò lo sguardo sul ragazzo in piedi accanto a Nate.

Lui deve essere l'amico di Mel...

Era un giovane alto e snello, dai capelli castani e la maglia a righe. Indossava degli strani occhiali dalle lenti arancioni e aveva una sigaretta in bocca e un Nintendo DS tra le mani. Quel tipo aveva un'aria familiare...

Dove l'ho già visto?

<< Ryuzaki, ti presento Mail Jeevas... >> disse Mel indicando il ragazzo con un gesto della mano.

<< Ti facevo più vecchio, Elle... >> disse Mail quasi deluso.

<< Questo perché sei un idiota... >> commentò Nate.

<< Zitto, nano, o ti uso come posacenere! >> lo minacciò Mail.

Mail Jeevas? Ma certo, ecco dove ti ho già visto...

<< Tu sei l'hacker che ha rubato delle informazioni dai server della CIA l'anno scorso. Il tuo nome d'arte è Matt. >>

Mail guardò Mel sbigottito. La ragazza scoppiò a ridere, poi si avvicinò al ragazzo e gli sfilò la sigaretta dalla bocca.

<< È Elle! >> esclamò e si fece un tiro << Di cosa ti meravigli? >>.

Mel gli rimise la sigaretta a posto, estrasse dalla tasca il proprio cellulare e ricominciò a scrivere. Quell'interazione così intima tra Mel e il suo amico aveva profondamente infastidito Elle.

<< Ma se tu conosci il mio viso e il mio vero nome, perché a quest'ora io sono ancora in libertà? >> gli chiese Mail.

<< È molto semplice, Matt... >> rispose Elle più acido e più sarcastico del necessario  << La ragione è che sono stato proprio io ad assumerti per rubare quelle informazioni... >>

<< Cosa? >> esclamò Mail incredulo.

<< Ma certo... >> disse Nate con sufficienza << Quelle informazioni ti saranno servite per quella storia dei servizi deviati... >>

<< Esattamente, Nate... >> confermò Elle.

<< Quindi sei tu Deneuve! >> esclamò Mail.

<< Proprio così. >> dichiarò Elle soddisfatto. Aveva appena fatto una rivelazione assolutamente non necessaria, ma ne era valsa la pena.

<< Non capisco come tu non ci sia arrivato prima, Mail... >> disse Nate.

Mail per ripicca gli buttò giù col piede la costruzione che aveva costruito.

<< Idiota... >> sussurrò Nate. E ricominciò pazientemente a raccogliere i pezzi.

<< Oh, non cominciate a fare i cretini voi due! >> li sgridò Mel. Poi guardò Elle << Se per te va bene, possiamo metterci subito a lavoro… ho una copia dei dati che stavamo esaminando e abbiamo quattro computer a disposizione… Watari potrà procurarci altro materiale se lo ritieni necessario… >>

<< Non occorre. Prima, mentre discutevamo, mi è venuta un'idea... >> disse Elle << Ma avremo bisogno di Light Yagami... >>

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Light
 
Light chiuse la chiamata e si avviò verso l'uscita  del campus universitario.
<< Light, che succede? Che voleva tuo padre al telefono? >> chiese Ryuk.
<< Mi ha appena avvisato che Mel ha rapito Elle. >>
<< Che cosa? >>
<< In realtà c'era da immaginarselo. Mel non avrebbe mai potuto permettere che, il grande Elle, il suo adorato idolo, venisse sacrificato in quel modo... >>
Ryuk rise.
<< Deve essersi proprio innamorata di questo tizio, se ha deciso di correre un simile rischio per lui, non ti pare? >> commentò subito dopo.
<< Non è innamorata di lui, ma delle fantasie che lei stessa ha costruito su Elle nel corso degli anni. >> spiegò Light stizzito << É innamorata di ciò che Elle rappresenta e non di Elle come persona. >>
<< A me veramente sembrava che si fosse presa una cotta per quel tizio prim'ancora di scoprire che fosse Elle... >>
<< Può anche darsi... ma, in fondo, non mi interessa... Ho cose più importanti a cui pensare. Ad esempio, spero che il falso Kira, non potendo avere la vita di Elle, non decida di uccidere persone a caso. Finirebbe per rovinare irrimediabilmente l'immagine di Kira... >>
<< Eh già...>>
<< Potrei scrivere il nome di Mel sul quaderno e manipolare le azioni prima della sua morte, in modo da costringerla a riportare Elle al quartiere generale. >>
<< Eh? Vuoi uccidere Mel? >>
<< Potrebbe essere un'opzione. >> spiegò Light << Per attirare meno i sospetti, basterebbe farla morire diversi giorni dopo il suo ritorno e farlo sembrare un incidente... >>
Il pensiero di uccidere Mel suscitò in lui un misto di sadica soddisfazione e fastidiosa irrequietezza.
<< Sì, farò proprio così... un incidente in moto potrebbe essere più che credibile nel suo caso... >>
<< Secondo me vuoi ucciderla per ripicca! >> azzardò Ryuk. Light non ebbe il tempo di ribattere. Il sui cellulare vibrò. Gli era arrivato un messaggio da un numero sconosciuto:
Ciao Light, sono Rioku Kendo, scusa se ti disturbo, ho chiesto a Takada il tuo numero perché Ryuga non risponde ai miei messaggi. È da ieri sera che provo a contattarlo! Come sta? E quel suo parente che lavorava alla Sakura tv? È vivo? Sono un po' preoccupata... ti prego, fammi sapere!
Light serrò i denti per la rabbia. Ma tu guarda se devo pure perdere tempo a rispondere a questa cretina...
<< Ah però... >> esclamò Ryuk << In fondo anche questo Elle ci sa fare con le donne... Chi lo avrebbe mai detto... >>
<< Credimi, Ryuk, in questo caso non si tratta di una grande conquista... >> commentò distrattamente Light. Stava per rispondere al messaggio, quando sentì qualcosa premere contro la propria schiena.
Light capì immediatamente cosa stava succedendo.
Dannazione, avrei dovuto prevederlo...
<< Mel? >> chiese con voce calma.
<< Indovinato. >> sussurrò lei premendo ulteriormente la canna della pistola contro la schiena di Light << Ora farai esattamente quello che ti dirò. Intesi? >>
<< D'accordo. >> rispose Light mantenendo la calma << Dimmi cosa vuoi che faccia. >>
<< Comportati in modo disinvolto. >> gli ordinò cingendogli la schiena con il braccio e nascondendo la pistola sotto la sua giacca.
<< È da un po' che non eri così affettuosa con me, Mel... >> commentò lui con un ghigno, mentre la abbracciava a sua volta.
<< Cammina... >> disse tra i denti mentre esibiva un sorriso forzato.
Devo assolutamente capire che ha intenzione di fare...
<< Che diavolo stai combinando, Mel? Ti sei messa in guai molto seri! Che intenzioni hai? >>
<< Sto cercando di salvare Ryuzaki. >>
Dannazione. Anche lei, come Elle, sospetta che io sia Kira... Non potendo sapere che ci sono due Kira, potrebbe essersi convinta che, uccidendo me, salverebbe automaticamente Elle dalla sua condanna... se così fosse, sarei proprio costretto ad ucciderla in questo preciso momento... Ho un frammento del deathnote nell'orologio... devo solo inventarmi una scusa per usarlo...
<< Non sono io Kira. Uccidendo me non salverai Ryuzaki. Tuttavia, se proprio vuoi uccidermi, ti prego almeno di permettermi di lasciare una lettera alla mia famiglia. >> disse Light. << Ci vorranno pochi minuti. >>
<< Tranquillo, non voglio ucciderti. >> lo rassicurò Mel << Anzi, Ryuzaki vorrebbe che tu lavorassi con noi. >>
Lavorare con loro? Che cosa avrà in mente Elle?
<< Allora accetto volentieri. >> rispose Light << Vi aiuterò. >>
<< Bene. >>
Mel condusse Light alla sua moto.
<< Ora dovresti consegnarmi il tuo cellulare... >> gli ordinò porgendogli la mano sinistra.
Light fu scosso da un brivido di sadico piacere.
<< Posso rispondere ad un messaggio prima? >> chiese con faccia innocente.
<< No. >> rispose Mel perentoria. << Lo farò io per te. >>
Sapevo che lo avresti detto, cara Mel...
<< Come vuoi... >> rispose Light con un ghigno impercettibile, consegnandole il cellulare.
<< Allora, cosa vuoi che... >> Mel si zittì improvvisamente. Aveva gli occhi fissi sullo schermo e un'espressione incredula e rabbiosa in volto.
Light assaporò il senso di piacevole soddisfazione che la sofferenza di Mel stava generando dentro di lui in quel momento, ma si accorse che quella sensazione così inebriante si mischiava ad un'altra molto più oscura. Una che non aveva alcuna voglia di esplorare e che gli stava suggerendo che forse quella sua ultima mossa era stata sadica quanto masochista.
Mel scrisse qualcosa sul cellulare di Light e gli fece vedere lo schermo.
Il parente di Ryuga sta bene. Anche Ryuga sta bene, solo che adesso è molto impegnato. Come puoi immaginare, in questo momento deve dedicarsi alla propria famiglia. Ti scriverà quando potrà.
<< Ti sta bene come risposta? >> chiese freddamente Mel.
<< Direi che è perfetta. >> rispose Light.
<< Bene. >> Mel inviò il messaggio << Ora scriverò anche un messaggio a tuo padre da parte tua. Gli dirò che sei costretto a trattenerti all'università fino a tardi e che tornerai per cena. >>
<< Tornerò per cena, quindi? >>
<< Sì. Ti riporterò in città stasera. Promesso. Ecco fatto. >>
Mel spense il cellulare e se lo mise in tasca. << Sali sulla moto. >>
Light obbedì.
<< Devo bendarti. >> aggiunse Mel con voce strascicata, senza incrociare il suo sguardo.
<< D'accordo. >> rispose Light.
Mel lo bendò e gli mise in testa un casco scuro. Light non riusciva a vedere più nulla, ma sentì Mel sedersi davanti a lui.
<< Tieniti forte... >>
La mente di Light ritornò al giorno in cui Mel lo aveva accompagnato di corsa in ospedale da suo padre.
È incredibile. È cominciato tutto da quella stupida intervista e adesso siamo a questo punto... Chi lo avrebbe mai detto che questa vicenda avrebbe preso una piega simile...
La moto partì a tutta velocità e Light, di riflesso, si strinse forte a Mel. In quell'istante, il profumo dei capelli della ragazza gli invase le narici e la sua mente fu assalita a tradimento dalle immagini di quando avevano fatto sesso per la prima volta, sul pavimento della cucina. Light scacciò con rabbia quei pensieri e recuperò la propria lucidità.
Ti ho sottovalutato, Mel River, ed è stato un grave errore, ma, in un modo o nell'altro, stai pur certa riuscirò a porvi rimedio.
 
 
Elle
 
<< Mi stai forse dicendo che non ci sono altri dolci in questa casa? >> chiese Elle.
<< No... >> rispose Mail Jeevas accendendosi una nuova sigaretta.
<< Questo è davvero un bel problema... >> commentò Elle poggiandosi l'indice sul labbro inferiore con fare pensieroso.
<< Ma come? Hai appena ingurgitato un'intera scatola di biscotti! >> esclamò Jeevas incredulo.
<< Purtroppo non sono stati nemmeno lontanamente sufficienti a soddisfare l'attuale fabbisogno energetico del mio cervello... >> spiegò Elle.
<< Puoi mangiare del pane, del formaggio, dei bastoncini di pesce surgelati... >> propose Jeevas << ho un sacco di altra roba! >>
 << Ma io ho bisogno di zuccheri. >> insistette Elle << L'efficienza delle mie funzioni cognitive è già calata del 20%... >>
<< Spiacente, Elle. >> tagliò corto Jeevas << I dolci sono finiti. Fattene una ragione. >>
Il ragazzo si sedette sul davanzale della finestra, si fece un altro tiro e ricominciò a giocare col suo Nintendo.
<< L'auto parcheggiata qui fuori è la tua, no? >> chiese Elle.
<< Già. >> rispose Mail, senza scollare gli occhi dallo schermo.
<< E non potresti usarla per comprarmi qualcosa di dolce? >> azzardò Elle cercando di non far trapelare la propria irritazione.
<< No. >> rispose secco Jeevas << Devo rimanere di guardia... >>
<< Senza offesa, ma se la polizia giapponese dovesse trovarci, non credo che farebbe molta differenza il fatto che tu sia o meno di guardia... >>
<< Mel mi ha detto di non muovermi da qui. E lo ha detto non perché teme che la polizia ci trovi, ma perché ha paura che tu possa scappare! >>
Quelle parole furono come una pugnalata alle spalle. Si sentì di nuovo tradito e umiliato. E il fatto che Mel si fosse affidata così tanto a Jeevas gli dava sempre più fastidio.
<< Immagino che questo faccia di te il mio carceriere... >>
<< Ascolta, Mel sta rischiando tanto per te... >> disse Jeevas ad un certo punto << Se vali almeno la metà del grande Elle che lei ha sempre ammirato, dovresti cercare di mettere da parte l'orgoglio e mostrarle un po' di gratitudine! >>
<< Grazie per la lezione di vita, Mail Jeevas. Ora toglimi una curiosità... Perché stai facendo tutto questo? Dopo tutto, anche tu stai correndo dei rischi considerevoli... >>
<< Perché Mel è mia amica. >>
<< Capisco... Beh, non c'è che dire, tu sei davvero un amico devoto, Mai Jeevas... >>
<< Già... È  così... la cosa ti crea problemi per caso? >>
<< E perché dovrebbe? >>
I due si guardarono in cagnesco. Qualche istante dopo, Mel e Light entrarono nel rifugio.
Mel sembrava molto scossa.
<< Tutto ok? >> le chiese Jeevas.
<< Sì. >> rispose Mel senza guardarlo. << Tutto secondo i piani. >>
<< Uhm. >> commentò Jeevas poco convinto.
Mel era arrabbiata. Anche Jeevas sembrava averlo intuito.
Che diavolo sarà successo?
Rimasero in silenzio per qualche secondo e poi Jeevas offrì a lei la propria sigaretta. Mel la afferrò frettolosamente, fece un tiro rapido e nervoso ed espirò il fumo da un lato.
<< Devi smetterla di farmi fumare! >> esclamò Mel restituendogli la sigaretta << Lo sai che mi accorcia il fiato! Non posso proprio permettermelo in questo periodo... >>
<< Tanto sappiamo entrambi che, se questa non te la offrissi io, te la prenderesti tu da sola! >>
<< Giusto. >> sorrise lei << Allora devi smettere anche tu. >>
<< Non penso proprio. >> Jeevas sorrise a sua volta e si fece un altro tiro. Subito dopo, Mel tornò cupa.
Le loro interazioni presentano elevati livelli di complicità e intimità... mi chiedo quale sia la vera natura della loro relazione...
<< Spero che tu abbia portato qualche dolce, perché il tuo amichetto qui è un pozzo senza fondo... >> disse Jeevas.
Mel lanciò ad Elle uno sguardo omicida e poi tornò a fissare il pavimento.
<< Immaginavo che avrebbe fatto i capricci... >> disse con sarcasmo feroce.
Poco fa tentava in ogni modo di guadagnarsi il mio perdono, mentre adesso sembrerebbe quasi che ce l'abbia con me... che cosa può aver determinato un simile cambiamento?
<< Tieni! >> Mel estrasse dallo zaino una busta piena di cioccolatini e la lanciò ad Elle che la afferrò al volo.
<< Grazie... >> disse lui. Lei gli lanciò un'altra occhiata piena di rancore e poi distolse rapidamente lo sguardo.
È chiaro. Ce l'ha con me. Ma che cosa posso aver mai fatto per suscitare la sua rabbia? Eravamo a chilometri di distanza l'uno dall'altra...
Lo sguardo di Elle si posò su Light.
Ma certo... tu devi sicuramente aver avuto un ruolo nel cambiamento di atteggiamento di Mel nei miei confronti... anche se ancora non capisco come...
<< Buongiorno Ryuzaki... >> lo salutò Light.
<< Ciao Light. Ti prego di perdonarmi per il modo un po' brusco con cui ho richiesto la tua collaborazione... >> gli disse << Non approvo l'iniziativa di Mel, ma attualmente sembra che io sia suo prigioniero e quindi mi sono dovuto adeguare... >>
<< Non preoccuparti, Ryuzaki. >> lo rassicurò Light << Ti aiuterò volentieri. A dire il vero, neanche io approvo la condotta di Mel, ma sono felice di darti una mano. >>
<< Ok gente, nessuno di voi approva la mia condotta! Va bene! Volete ripeterlo un'ultima volta tutti in coro oppure possiamo procedere? >> urlò Mel, rossa per la rabbia.
<< Direi che adesso possiamo procedere. >> rispose freddamente Elle, ignorando completamente il tono provocatorio di Mel.
<< Bene! >> esclamò stizzita la ragazza.
<< Light, vorrei che tu esaminassi i video fatti recapitare alla Sakura tv. >> disse Elle indicando a Light un pc portatile << Mi piacerebbe avere la tua opinione a riguardo. >>
<< D'accordo. Mi metto subito a lavoro... >>

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Mel
 
Watari tornò al quartier generale e Light si mise pazientemente a visionare ed analizzare tutto il materiale inviato dal secondo Kira. Elle lo osservava attentamente. Sembrava volerne registrare mentalmente ogni singola espressione facciale. Era completamente concentrato. Tutto quello che era successo tra lui e Mel nelle ore precedenti adesso non sembrava condizionare in alcun modo la qualità della sua performance. E la stessa cosa valeva per Light. Mel gli aveva appena puntato una pistola alla schiena, lo aveva prelevato con la forza e sequestrato in una capanna in mezzo al nulla, ma niente, lui sembrava comunque avere tutto sotto controllo.
Ma tu guarda questi due stronzi... È inutile... per quanto io possa sforzarmi, non sarò mai al loro livello... realizzò tristemente Mel, che nel frattempo non riusciva proprio a fare a meno di pensare e ripensare al messaggio di Ryoku.
Elle mi ha detto che mi ama, ma, poco prima di fare la sua bella dichiarazione, ha dato il suo numero a quella secchiona del cazzo... Perché cazzo lo ha fatto?
Per quanto ci provasse, Mel non riusciva a pensare ad altro. E la sua fantasia aveva deciso sadicamente di torturarla servendole, uno dopo l'altro, infiniti scenari di come Elle e Ryoku potevano aver trascorso la serata precedente. E tutti implicavano ovviamente rapporti sessuali acrobatici e alquanto improbabili.
<< Brutta troia... >> sussurrò Mel a denti stretti, mentre era mentalmente immersa in uno di questi film disturbanti.
<< Eh? >> chiese Mail perplesso. << Ma di chi parli? >>
<< Di nessuno! >> si affrettò a dichiarare Mel rubando nuovamente la sigaretta al suo amico e constatando, con sollievo ma anche con una certa irritazione, che Elle e Light non si erano accorti del suo commento.
<< Ok, è ora di fare una piccola riunione... >> annunciò Mail afferrandola per il polso e trascinandola in camera da letto. Mel lo seguì controvoglia. Già sapeva cosa sarebbe successo.
<< Allora, mi spieghi che ti frulla per la testa? >> chiese Mail.
<< Niente. >> lo liquidò Mel incrociando le braccia e spostando lo sguardo verso la finestra.
Mail si riprese la sigaretta con un gesto stizzito.
<< Niente un cazzo! >> protestò assumendo un'aria severa che per lui era assai inusuale << Mellony River, non prendermi per il culo e raccontami tutto! >>
<< Utilizzare il mio orribile nome completo è un vero colpo basso, Mail! >>
<< Non cambiare discorso! >>
<< Ti ho già raccontato tutto... >>
<< Beh, ci deve essere dell'altro... >>
Mel sbuffò.
<< Ha per caso a che fare col fatto che ti scopi Elle? >>
<< E tu che ne sai? >>
<< Ti prego... hai sempre avuto un'ossessione per quel tizio. Ora ci lavori insieme, figuriamoci se non te lo scopi... >>
<< Capisco la faccenda della mia ossessione per Elle, ma non è così scontato che la cosa sia reciproca, no? >>
Mail scoppiò a ridere.
<< Che ridi? >> chiese lei innervosita da quella reazione.
<< Ma per favore! Non gli sarà sembrato vero che una come te potesse andargli dietro… >> disse Mail sprezzante << Ma lo hai visto? É il re degli sfigati! Ti fa sangue solo perché sai che è  Elle! >>
<< Per la cronaca, mi sono innamorata di lui prima di capire che fosse Elle! >> esclamò Mel.
Pronunciare quella frase ad alta voce le fece un effetto molto bizzarro. Anche Mail aveva sgranato gli occhi, stranito. Rimasero in silenzio per qualche istante.
Mail ispirò nervosamente un po' di fumo e poi lo espirò.
<< Non pensavo che ti avrei mai sentito dire certe cose... >> commentò lui ancora sconvolto << Quando sono partito eri la solita Mel di sempre, sono stato via solo due settimane e adesso… Adesso mi sembra quasi di non riconoscerti più… >>
<< Già... Lo so, è strano anche per me... >> disse Mel abbassando gli occhi, imbarazzata. << Ok, forse è meglio che io ti racconti tutto dall'inizio... >>
 
 
Light
 
Tutt'un tratto, mentre Light era intento a guardare i video che Ryuzaki gli aveva sottoposto, Mel e quello strano tizio con la maglia a righe e gli occhiali arancioni si scambiarono qualche parola, poi lui la prese per il polso e la portò in camera da letto e chiuse la porta dietro di sé.
<< Hehehe! >> ridacchiò Ryuk sfregandosi le mani << Questo qui ha tutta l'aria di essere l'amante numero tre... >> e, detto questo, attraversò la porta e sparì.
Idiota di uno shinigami... pensò Light tornando subito a concentrarsi sul video. Poi, dopo una decina di minuti, Ryuk ritornò tutto eccitato.
<< Ho una notizia per te, Light! >> annunciò ridacchiando. Light spostò lo sguardo verso di lui e poi lo rispostò immediatamente sul video.
<< Sì lo so che non puoi parlare, ma te lo dico lo stesso. Sembra che Mel ed Elle ci abbiano dato dentro alla grande la scorsa notte! Hehehehe! >>
Light fu travolto da un'ondata di rabbia.
<< E dai! Non ci credo che non ti importa! >>
Quanto godrei se solo potessi cucirti quella stupida boccaccia, pensò Light cercando di fare in modo che dal suo viso non trasparisse la minima emozione.
Sapevo che prima o poi sarebbe successo. Era solo questione di tempo. E comunque, direi che il loro idillio è stato stroncato sul nascere… Da quando sono qui, non hanno fatto altro che ignorarsi e trattarsi freddamente. Ryuzaki ce l'ha con Mel per via del rapimento. Mel, a sua volta, è arrabbiata con Ryuzaki per via del messaggio di Ryoku che ha visto frugando nel mio cellulare. E poi c'è questo Mail Jeevas… Sicuramente anche Ryuzaki, come me, deve aver notato la grande intimità che c'è tra lui e Mel… Deve essere fastidioso per lui essere sottoposto a questo teatrino, proprio dopo la loro prima notte insieme…
Light sorrise.
Potrei sfruttare questa situazione a mio vantaggio... normalmente sarebbe difficile manipolare menti brillanti come quelle di Mel e Ryuzaki, ma il fatto che siano tutti e due emotivamente troppo coinvolti li rende inevitabilmente meno lucidi e più suscettibili...
<< Ryuzaki, puoi interrompere un attimo il video? >> chiese gentilmente Light.
<< Certamente. >> rispose Ryuzaki mettendo in pausa. << Che succede? Ti è venuto in mente qualcosa di utile? >>
<< Non proprio. In realtà volevo approfittarne per chiederti del complice di Mel... ne sai qualcosa? >>
<< È un hacker di nome Mail Jeevas. >> spiegò Ryuzaki. Il suo tono mostrava distacco e disprezzo allo stesso tempo. << River lo ha definito il suo migliore amico... >>
<< Ah sì? Ecco perché sembrano così in confidenza. >>
<< Già. Pare siano amici fin da piccoli. River si fida ciecamente di lui... >>
Mentre parlava, Ryuzaki continuava a girare all'infinito il cucchiaino nella sua tazza e a fissare il vortice di tè che girava e rigirava. Ormai conosceva Ryuzaki da un po'. Era chiaro che l'argomento lo disturbasse.
<< E tu invece? Che ne pensi? Ti fidi di lui? >> chiese Light.
<< Ho lavorato con Jeevas in passato, senza che lui lo sapesse, e si è rivelato affidabile. >> rispose Ryuzaki. << É molto competente nel suo lavoro. E poi é estremamente leale nei confronti di River. Sono sicuro che si farebbe uccidere piuttosto che tradirla. >>
<< Addirittura? E cosa te lo fa pensare? >>
<< Il fatto che con una semplice telefonata River lo abbia convinto a rischiare la vita per la sua causa, senza offrirgli nulla in cambio. >>
<< Sinceramente non sono così sicuro che non gli abbia offerto niente in cambio... >> disse Light con un sorriso malizioso. << Dopo tutto, è di Mel che stiamo parlando... è uno spirito libero e non si fa problemi ad utilizzare il sesso per manipolare gli uomini... >>
Il cucchiaino smise di girare. Le parole di Light avevano avuto l'effetto sperato. Ora Ryuzaki, pietrificato, fissava il suo tè con aria triste. Gli faceva quasi pena.
<< Forse non è il caso di affrontare certi discorsi davanti al fratello di River... >> suggerì con voce depressa e strascicata. Light guardò Nate. Aveva smesso di giocare e ora lo stava fissando torvo con i suoi occhi scuri e profondi, come a volerlo strangolare con lo sguardo... e quegli occhi erano talmente inquietanti che Light per una frazione di secondo sentì mancargli l'aria.
<< Ti chiedo scusa, Nate... >> disse Light fingendosi estremamente dispiaciuto << Era solo una battuta, tuttavia era totalmente fuori luogo... >>
Nate lo fissò per qualche altro secondo e poi tornò a dedicarsi alle sue costruzioni.
<< Anzi, chiedo scusa ad entrambi. >> aggiunse Light guardando Ryuzaki.
<< Perché? >> chiese lui.
<< Beh, ieri, mentre Mel era ancora nell'edificio della Sakura TV, hai praticamente dichiarato davanti all'intera squadra che provi qualcosa per lei... >> sussurrò Light per evitare che il fratello di Mel origliasse. 
<< Ero già a conoscenza dei sentimenti di Elle nei confronti di mia sorella. >> disse Nate. << Non c'è bisogno di sussurrare. >>
Light guardò Ryuzaki che scrollò le spalle.
<< Comunque, visto quello che provi per Mel, non avrei dovuto fare quella battuta. >> insistette Light.
<< Non mi sembrava tanto una battuta, quanto piuttosto una supposizione basata su precisi precedenti. >> osservò freddamente Ryuzaki << Vorrei che tu ti sentissi sempre libero di espormi le tue supposizioni con estrema franchezza, a prescindere  dal fatto che queste possano ferire me o mettere in cattiva luce qualcuno a cui tengo. Semplicemente, credo che questo non sia il luogo nè il momento adatto per farlo. >>
<< Hai perfettamente ragione. >> concordò Light << Non capisco proprio come io abbia potuto dire una cosa del genere... Non è da me... Di solito rifletto sempre prima di parlare... >>
<< Questo significa che in fondo sei umano anche tu, Light... >>
<< Mi sento comunque in colpa. >>
<< Non dovresti. Non me lo merito. >>
<< Che intendi dire? >>
Ryuzaki abbassò di nuovo lo sguardo, quasi si vergognasse di qualcosa.
<< Vuol dire che ieri mia sorella ha passato tutta la notte fuori... >> disse Nate rivolgendo a Light con un lieve sorriso dal sapore sadico.
Ryuzaki squadrò Nate con aria sorpresa. Poi si rivolse a Light.
<< Ho informato River dei miei sentimenti. Lei ha accolto la notizia con inaspettato entusiasmo e poi... >>
<< Capisco... Beh, sono contento per te, Ryuzaki... >>
<< Non sei arrabbiato? >>
<< Ma no! Te l'ho detto fin dall'inizio che tra me e Mel non c'è mai stato niente di serio. Io sto con Takada. Non hai fatto niente di male, fidati. >>
<< Le tue parole mi danno un gran sollievo, Light. >> disse Ryuzaki con un sorriso sincero.
<< Ne sono felice. >> Light sorrise a sua volta << Vedrai che le cose con Mel si sistemeranno presto. >> disse mettendogli affettuosamente una mano sulla spalla.
<< Lo spero... >> disse Ryuzaki tetro.
Ecco fatto. Adesso il tuo rivale è Mail Jeevas, mentre io sono il tuo miglior alleato, il tuo più intimo confidente, il tuo più caro amico. Come posso essere Kira?
Proprio in quel momento, Mel e Jeevas tornarono in soggiorno.
Tra i quattro ci fu un rapido e silenzioso scambio di sguardi.
<< Allora, fino ad ora che te ne pare di questi video, Light? >> chiese Ryuzaki.
<< Ascoltare il video mi ha fatto pensare che forse Kira non è l'unico con quel potere... >> rispose con naturalezza.
<< Vai avanti... >> lo invitò Ryuzaki.
<< Molto probabilmente questo non è lo stesso Kira con cui abbiamo avuto a che fare fin'ora... >> proseguì Light << Il vero Kira non avrebbe mai sacrificato quel genere di indiziati... inoltre, se Kira ha bisogno di un volto e di un nome per uccidere, come si potrebbe spiegare la morte degli agenti ripresi accidentalmente dalla tv? >>
<< Hai perfettamente ragione, Light. >> convenne Ryuzaki << Anche io e River pensiamo che si tratti di un secondo Kira... >>
<< Già... >> confermò Mel incrociando le braccia.
<< E così già ci eravate arrivati, eh? >> esclamò Light << Cosa c'è? Volevate mettermi alla prova? >>
<< Non era assolutamente mia intenzione. >> rispose Ryuzaki << Ho fatto la stessa identica cosa anche con River. Se fossi stato l'unico a pensare ad un secondo Kira  la mia teoria non sarebbe stata convincente, invece il fatto che tu e River siate giunti separatamente alla mia stessa conclusione non fa che rafforzare la mia ipotesi. La prima cosa che dobbiamo fare adesso è fermare il secondo Kira. Evidentemente questo individuo condivide le stesse idee di Kira, ma non è altrettanto furbo. È plausibile che ubbidirebbe se il vero Kira gli impartisse un ordine, quindi, se realizzassimo un falso messaggio da parte del vero Kira, probabilmente riusciremmo a fermarlo. >>
<< Sei davvero in gamba, Ryuzaki... >> si complimentò Light << anch'io pensavo che fosse questa la cosa migliore da fare. >>
<< Ascolta Light, vorrei che fossi tu ad interpretare la parte del vero Kira. >> disse Elle.
<< Ma come? Io? >> chiese Light sorpreso. << Sì, col talento che ti ritrovi, sarà un gioco da ragazzi... ad ogni modo, non c'è molto tempo... ti spiacerebbe preparare il testo del messaggio, così che possa essere trasmesso nel notiziario di questa sera?  >>
<< Ma certo. Nessun problema. >>
Che bastardo... Aveva intenzione di assegnarmi questo compito fin dall'inizio... pensò Light. Complimenti Elle, nonostante tutto quello che ti sta succedendo, continui a rivelarti un degno sfidante. 
 
Mezz'ora dopo, Light aveva già portato a termine il compito che Ryuzaki gli aveva assegnato.
<< Perfetto, Light. Ottimo lavoro. >> si congratulò Ryuzaki dopo aver finito di leggere il file che Light aveva scritto << Jeevas, invia questo documento alla Sakura tv e fai in modo che non si possa risalire alla nostra posizione attuale. >> ordinò porgendo a Jeevas una chiavetta usb.
Il ragazzo gli lanciò uno sguardo risentito e gli soffiò in faccia una boccata di fumo.
<< Agli ordini... capo... >> rispose infine con un tono sfacciatamente sarcastico.
Ryuzaki ignorò completamente le sue provocazioni, dimostrando un invidiabile autocontrollo, e si rivolse invece a Mel con tono freddo e serio.
<< Come siete rimasti col quartier generale? >>
<< Watari in questo momento dovrebbe aver avvisato il sovrintendente Yagami e il resto della squadra del fatto che Light sta lavorando con noi e che sarà riportato a casa in serata. In questo modo il signor Yagami non dovrebbe allarmarsi eccessivamente. >> rispose Mel.
<< Bene. >> la liquidò lui con indifferenza. E cominciò a parlare al telefono con Watari. Anche con lui sembrava più freddo del solito. Per via della complicità con Mel probabilmente.
La ragazza sembrava invece nervosa e risentita. Si aggirava insofferente da una parte all'altra della stanza, come un'anima in pena. Ryuzaki continuava ad ignorarla di proposito, sicuramente per punirla dell'iniziativa che aveva preso alle sue spalle e forse anche per via di Jeevas.
Quache ora più tardi, la W di Watari comparve sul monitor del pc di Jeevas.
<< Elle, il tuo maggiordomo sta cercando di contattarci. >> annunciò il ragazzo.
<< Rispondi, pure. >> ordinò Ryuzaki. Spostò una poltrona davanti alla scrivania di Jeevas e vi si appollaiò sopra. Mel e Light si avvicinarono per vedere meglio, mentre Nate continuò a giocare con le sue costruzioni, come se niente fosse.
<< Abbiamo una risposta dal secondo Kira. >> annunciò Watari.
<< Così presto? >> commentò Mel meravigliata.
<< Da questo possiamo dedurre che il secondo Kira non ha proprio un cazzo da fare... >> sentenziò Jeevas con un ghigno, mentre si accendeva un'altra sigaretta.
<< Veramente a quest'ora molte persone hanno già finito di lavorare. >> ribattè Nate con aria di sufficienza.
<< Infatti... >> confermò Ryuzaki col medesimo atteggiamento.
<< Oltretutto potrebbe aver sentito il nostro messaggio e aver preparato la risposta mentre si trovava ancora a lavoro... >> aggiunse Light.
<< Era solo una battuta! >> esclamò Jeevas alzando le braccia con fare teatrale.
<< Watari, come ha risposto il secondo Kira? >> chiese Ryuzaki.
<< Vi porto subito la busta con la risposta, intanto vi invio una copia del filmato. >>
<< Ti ringrazio. >>
Jeevas scaricò il video e lo fece partire.
<< Kira, grazie della risposta, farò come mi hai chiesto. >> disse la solita voce contraffatta << Vorrei incontrarti. Non credo che tu abbia gli occhi, ma non devi preoccuparti, io non ti ucciderò. >>
<< Gli occhi? >> esclamò Mel << Come sarebbe? >>
Questo tizio è fuori di testa! Ha davvero parlato degli occhi dello Shinigami in un messaggio che farà il giro del mondo? pensò Light allarmato.
<< Fammi sapere come possiamo incontrarci senza che la polizia lo venga a sapere. >> proseguì la voce metallica << Una volta che ci saremo incontrati, i nostri shinigami riveleranno le nostre identità. >>
Ryuzaki improvvisamente alzò le braccia, emettendo un urlo strozzato, e poi cadde giù dalla poltrona.
<< Ryuzaki! >> urlò Mel terrorizzata, precipitandosi verso di lui. Si inginocchiò al suo fianco e gli prese il viso tra le mani. Sembrava stesse avendo un infarto.
Che il secondo Kira sia riuscito a scoprire il suo nome? si chiese Light.
Poi Ryuzaki si riprese. Sollevò il busto e si mise a sedere sul pavimento.
Falso allarme.
<< Gli Sh... shinigami? >> mormorò Ryuzaki con gli occhi ancora spalancati dalla paura << E io forse dovrei credere che esistano simili creature? >>
<< Ma che diavolo stai farneticando? >> esclamò Mel infuriata << Ti pare il caso di reagire in modo tanto esagerato? Pensavo stessi morendo! >>
Ryuzaki la guardò con aria confusa.
<< Scusami... >> mormorò dispiaciuto << per un attimo l'irrazionalità ha preso il sopravvento... >>
I due si guardarono intensamente per qualche istante, poi Mel si alzò dal pavimento e Ryuzaki fece lo stesso. 

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