Ala Spezzata

di Angel_Yamihiro
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** angelo nero ***
Capitolo 2: *** Desiderio ***



Capitolo 1
*** angelo nero ***


Partecipante al 1° contest Yuri on Ice – Italia a tema Alternative Universe

Prompt: dove Yuuri e Viktor sono angeli. Yuuri a causa di un incidente ha, o metà ala strappata e quindi non può volare o, ha una cicatrice così grande che ha entrambe le ali ma non le può usare. Mentre Viktor ha le ali completamente nere ed è bellissimo, ma la gente è diffidente perché quel colore non rappresenta bei presagi tra la loro gente.

 

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Una vecchia storia narra di due spiriti separati da una maledizione, i due erano innamorati ma ogni volta venivano separati l'uno dall'altro e se mai si fossero avvicinati non avrebbero mai realmente potuto toccarsi, c'era qualcosa che li divideva sempre … passarono migliaia di anni, migliaia di storie in cui i due non furono mai in grado di avvicinarsi … questa sarà una di quelle o la maledizione sarà stata spezzata? …

 

 

Dalla mia montagna lo osservavo volteggiare in cielo con quelle sue maestose ali nere, Viktor era magnifico, ero rimasto abbagliato da lui; i suoi capelli argentati accarezzati con dolcezza dal vento, risplendevano alla luce del sole, i suoi occhi azzurri freddi come il ghiaccio, sarebbero stati capaci di congelare qualsiasi cosa con lo sguardo.

Lo osservavo sempre da lontano, dubito che lui fosse consapevole della mia esistenza, ma nonostante tutto, io non potevo fare a meno di fissarlo mentre volava.

Era solitario, in molti lo evitavano per via del colore delle sue piume … io invece le trovavo splendide, quel nero corvino su di lui era brillante, più del bianco candore delle ali di ogni altro angelo, era unico.

Volava sempre da solo, danzando maestosamente nel cielo con fierezza, nessun altro era paragonabile a lui, aveva qualcosa di speciale e di diverso da tutti.

Ero frustato, non potevo far a meno di osservarlo, avrei tanto voluto intrecciare le mie ali con le sue; riuscivo quasi a immaginarmelo, noi due in volo, le mie ali accarezzate dalle sue, i nostri corpi vicini che si muovono in armonia trasportati dalla brezza ... ma il mio desiderio, ero sempre più convinto sarebbe rimasto solo un futile sogno.

Guardai le mie ali bianche, l'ala destra così splendente e ancora piena di forze e la sinistra spezzatasi dopo quell'incidente; a guardarla nella mia mente ho ben impresso il suono sofferente delle mie urla e il dolore che provai quando si frantumò.

Non potevo più volare, ero costretto a passare la mia vita con i piedi a terra, costretto a dimenticare tutte le emozioni e sensazioni che un tempo adoravo quando varcavo i cieli; il vento tra i capelli, l'odore delle nuvole, la vista del mondo da una prospettiva che ormai era sempre più sfocata nei miei ricordi.

Non mi sentivo solo, avevo i miei amici, Pichit veniva spesso a trovarmi, così come Chris, Minako, Yuuko e Takeshi; erano sempre tutti gentili con me, anche se talvolta mi prendevano in giro anche per le ragioni più stupide.

So quanto tenessero a me e quanto fossero preoccupati delle mie condizioni, facevano di tutto per farmi distrarre e non pensare alla nostalgia del volo.

Una volta mi proposero di farmi sollevare da loro, mi dissero che sarebbero diventati le mie ali, mi commossi alle loro parole, ma rifiutai; non insistettero molto, in quel momento sul mio viso ero più che certo di avere un espressione sconsolata, cercarono subito di farmi dimenticare quell'idea. Apprezzai davvero molto il loro gesto, ma volare sorretto dalle loro ali mi avrebbe fatto ricordare ancora una volta, che non potevo farcela con le mie sole forze; ormai ero più che consapevole delle mie condizioni, sapevo cosa ero in grado di fare e cosa no, non volevo illudere me stesso … non più almeno.

Nonostante avessi delle persone molto importanti intorno a me, quando i miei occhi incrociavano la figura di Viktor, io non riuscivo a pensare ad altro; non importava cosa stessi facendo o con chi fossi, quando lui compariva nel cielo, nella mia testa c'era soltanto lui che volava.

Lo seguivo con lo sguardo, ero felice che passasse sempre da lì, a volte mi ero persino arrampicato più in alto per poterlo osservare più a lungo, ma ogni volta non riuscivo ad arrivare alla cima, oltre la quale non ricordavo più cosa ci fosse.

Mi ero abituato a fissarlo quasi ogni giorno, lo sentivo parte delle mie giornate, ero felice anche solo di poterlo ammirare.

Poi un pomeriggio non lo vidi più, era come scomparso, passarono i giorni e lui non comparve, sentii un vuoto dentro di me come se qualcosa si fosse spezzato.

Le giornate si fecero sempre più lunghe e solitarie, i miei amici vedendomi sconfortato cercarono di tirami su di morale, ma nulla riusciva a darmi sollievo; ero spaventato all'idea che avrei potuto non rivederlo.

Non so perché lui fosse diventato così importante per me, sentivo che avevo bisogno di lui, vederlo volare mi dava sollievo, mi rendeva felice e mi faceva sognare ad occhi aperti.

I miei sentimenti erano senz'altro scombussolati da lui, ma quella sensazione mi faceva sentire vivo.

Dopo la sua scomparsa gli incubi iniziarono ad essere padroni delle mie notti, una di queste mi alzai di scatto sudando freddo, il sonno ormai mi era passato.

Uscii a prendere una boccata d'aria fresca, nella speranza che una passeggiata riuscisse a distrarmi.

“Yuuri ...” sentii una voce chiamarmi, non mi era familiare

“Yuuri” sentii nuovamente quel richiamo e decisi di seguirlo, il suono proveniva dalla cima, luogo per me inesplorato … non sapevo cosa fare, esitai.

Una piuma nera si posò sulla roccia proprio davanti a me, a quella vista provai una strana forza pervadermi per tutto il corpo, una sensazione che non avevo mai provato.

“una piuma di Viktor?” pensai felice di quella possibilità, “quella era la sua voce?” mi domandai, il mio cuore sussultò.

Non importava se la vetta fosse un luogo irraggiungibile per me, capii che quella era la mia unica occasione per poterlo rivedere, ed avrei fatto di tutto perché ciò accadesse.

Con le poche forze che avevo in corpo iniziai ad arrampicarmi, facevo fatica, ma non volli arrendermi; all'orizzonte si iniziavano ad intravedere le prime luci dell'alba.

Ero stanco, non riuscivo ad arrampicarmi più del solito, finché non sentii nuovamente chiamare il mio nome “Yuuri, ti sto aspettando”.

Il pensiero di poter finalmente rivedere il mio angelo dalle ali nere, mi diede la forza per raggiungere l'agognata vetta, in mente avevo soltanto la sua immagine e ciò mi permise di andare vanti.

Arrivato alla meta la visione che ebbi fu indescrivibile, uno spettacolo meraviglioso, ero in grado di vedere molte altre cime di montagne e sotto di me un mare di nuvole, la vista non era poi così diversa da dove stavo di solito ma lì in cima c'era qualcosa di più, qualcosa di magico e armonioso.

Istintivamente spiegai l'ala destra, non l'avevo più spiegata da molto tempo ormai, il vento solleticava le mie piume, mi sentii libero capace di fare qualsiasi cosa; ma una folata di vento molto forte, mi fece sbilanciare in avanti.

Chiusi gli occhi convinto che sarei caduto di sotto, ma sorprendentemente ciò non accadde.

Qualcosa mi aveva afferrato, riaprii gli occhi e incrociai un meraviglioso sguardo divino, ero di nuovo con i piedi a terra e davanti a me c'era lui, Viktor in tutta la sua magnificenza.

Indietreggiai sorpreso ed imbarazzato, non l'avevo mai visto da così vicino, credo che il mio viso fosse del tutto arrossato.

Il suo volto così bello era talmente vicino che avrei potuto toccarlo, lui mi sorrise, si avvicinò, sentivo il suo sguardo sulla mia ala sinistra; cercai quasi di nasconderla e abbassai la testa.

- Yuuri - mi chiamò lui, prima di posare la sua mano candida sulla mia guancia; rimasi immobile, stregato da quel tocco

- Viktor … - allungai una mano verso di lui, desideravo toccarlo, ma mi interruppi poco prima di sfiorarlo.

Lui con gentilezza afferrò la mia mano e se la poggiò sul viso, era un sogno … accarezzai la sua pelle morbida, i capelli setosi e brillanti, le luci dell'alba lo rendevano ancora più bello.

Quelle carezze mi stavano rendendo così felice, era tutto così surreale ma non mi importava, eravamo vicini, molto vicini … Viktor sempre con il sorriso in volto con due dita, delicatamente mi sollevò il mento e si avvicinò al mio viso. Sentivo il suo respiro che sfiorava le mie labbra tremanti vedevo il mio riflesso nei suoi splendidi occhi azzurri, poi finalmente le nostre labbra si unirono, fu breve ma indimenticabile.

Nemmeno nei miei sogni avrei sperato in un momento così perfetto, noi due alle prime luci dell'alba, così vicini.

Riuscii a malapena a guardarlo in faccia, ma quando riuscii ad alzare lo sguardo ciò che vidi mi spiazzò; Viktor stava piangendo …

- Mi dispiace - fu l'unica cosa che pronunciò, poi spigò le ali e volò via.

Non potevo lasciarlo andare via così, avrei tanto voluto dirgli un milione di cose, dirgli quanto lui fosse importante per me.

Cercai di afferrarlo e mi sbilanciai in avanti, così caddi rovinosamente nel vuoto.

Viktor stava volando via mentre io stavo precipitando in un baratro infinito, ci stavamo allontanando sempre di più; mentre lui volava verso la luce io sprofondavo nel buio … mi arresi e tenendo tra le mie mani una piuma nera, chiusi gli occhi ...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nota dell'autrice:

Cosa sarà successo a Yuuri? Finirà davvero così la loro storia o Viktor tornerà indietro a salvarlo?

Per conoscere il finale leggete il secondo capitolo ^_^

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Capitolo 2
*** Desiderio ***


Mi alzai di scatto, non ebbi nemmeno il tempo di capire cosa fosse successo, mi sentivo il cuore a mille, cercai di calmarmi facendo un lungo respiro, sentivo il cuore esplodermi nel petto; mi guardai intorno ero nello stesso identico posto dove mi ero addormentato il giorno prima ... “è stato tutto un sogno?” … mi misi una mano nei capelli quasi disperato che fosse stato tutto frutto delle mie fantasie … poi la vidi, una piuma nera a pochi metri da me, il vento la portò via con se.

Senza pensare il mio corpo si mosse da solo, la inseguii disperatamente, cercando di afferrala inciampai su una roccia cadendo a terra, ritrovandomi in un prato di garofani verdi, alzai lo sguardo e rimasi immobile; sentii le lacrime scendermi lungo il viso, non riuscivo a trattenerle.

Le lacrime continuavano a scendere senza controllo, finirono persino su alcuni petali dei fiori, il mio sguardo si illuminò di gioia, Viktor era davanti a me, stava volando di nuovo in quel cielo, così che io potessi vederlo restando sempre inosservato.

Strinsi al petto quella piuma, per un istante desiderai che il mio sogno notturno fosse avvenuto nella realtà, ma non fu così.

Pensai che l'unica cosa che potevo fare era osservarlo in silenzio, desiderando di intrecciare la mia ala bianca con la sua nera, sognando di poter volare al suo fianco …

sapevo che il mio presente non sarebbe cambiato, che lui non mi avrebbe mai notato, che saremmo stati separati; sapevo che non avremmo avuto un futuro non in questa vita.

Stringendo ancora quella piuma tra le miei mani espressi un desiderio: “vorrei che un giorno, noi due ci potessimo rincontrare e volare insieme nello stesso cielo”.

Lasciai volare la piuma aldilà delle montagne, il vento l'accompagnò nel suo viaggio, scese sempre più in basso, attraversando le nubi fredde e poi incrociò dei fiocchi di neve.

Quando raggiunse finalmente terra si posò su un lago ghiacciato, il riflesso della piuma nera sul lago dava l'impressione che la sua immagine specchiata fosse quasi bianca ...

 

 

 

Una vecchia storia narra di due spiriti separati da una maledizione, i due erano innamorati ma ogni volta venivano separati l'uno dall'altro; se mai si fossero avvicinati non avrebbero mai realmente potuto toccarsi, c'era qualcosa che li divideva sempre … passarono migliaia di anni, migliaia di storie in cui i due non furono mai in grado di avvicinarsi.

Potreste pensare che non ci sia felicità per loro, che non ci sia più speranza, ma vi sbagliate … ogni volta che intraprendevano una nuova storia i due si avvicinavano sempre di più, erano sempre più vicini e ciò che li teneva separati, man mano scompariva … la maledizione si indeboliva, il loro amore con il tempo la stava spezzando, gli spiriti sapevano che prima o poi si sarebbero riuniti e così fu esattamente dopo la storia dei due angeli, ed è proprio su quel lago ghiacciato che ripartì la loro ultima storia, in cui finalmente i due si unirono e non si separarono più.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell'autrice:

Salve a tutti e grazie se siete arrivati fin qui a leggere … questa è la primissima storia che pubblico e mi sento piuttosto emozionata devo dire >///<

nel prompt erano scritti anche questi 3 Bonus che ho preferito omettere all'inizio:

  1. Il sogno segreto di Yuuri era volare insieme a Victor almeno una volta

  2. dovrà sempre guardarlo volare su uno dei monti senza poter intrecciare le loro ali

  3. nel loro mondo intrecciarle significa dichiararsi amore.

il prompt proposto mi ha colpito fin da subito, come mio solito sono attratta dall'angst … ma almeno in questo caso ho dato una speranza per un futuro felice XD

la storia della maledizione mi è venuta in mente precisamente quando ho scritto il finale effettivo, a quel punto ho pensato: “dato che volevo provare a far intendere che il sogno di Yuuri si avverasse, perché non rendere la cosa più esplicita?” e così la mia mente ha fantasticato, fino a giungere alla leggenda della maledizione.

 

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