Mio amato fratello

di Spensieratezza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritrovarti ***
Capitolo 2: *** Abbraccio ***
Capitolo 3: *** Il ritorno ***
Capitolo 4: *** Cento colpi di spazzola! ***
Capitolo 5: *** Carezze al sole ***
Capitolo 6: *** Risvegliarsi aggrovigliati insieme ***
Capitolo 7: *** La catena di mio fratello ***
Capitolo 8: *** Il sacrificio di Phoenix nella casa di Virgo ***
Capitolo 9: *** La fine delle dodici case ***
Capitolo 10: *** La melodia di Mime ***
Capitolo 11: *** Esmeralda mi ricordava Shun ***
Capitolo 12: *** La strana bambina nei miei ricordi ***
Capitolo 13: *** Phoenix commuove i cavalieri ***
Capitolo 14: *** Il bacio di Shun/Ade ***
Capitolo 15: *** Di nuovo insieme ***
Capitolo 16: *** Tornati a casa ***
Capitolo 17: *** Sei sempre stato il mio eroe, Ikki ***



Capitolo 1
*** Ritrovarti ***


“Invidio la tua decisione. Io ho accettato di scendere in campo nella speranza di ritrovare il mio amato fratello. Solo l’amore per lui mi fa lottare.”
 

Axia. Vuol dire cosa di valore… in greco antico.
 
Shun, cavaliere di Andromeda, non si rendeva conto che la sua catena stava tentando di dirgli che PHOENIX, suo fratello, era la cosa di grande valore.



“La catena è sfuggita al mio controllo..sembra che provi odio per lui.” disse Andromeda.

“Cavalieri dello zodiaco, la catena è attratta da Phoenix, non riesco più a trattenerla, va contro di me!!”

“Non l’hai riconosciuto, Andromeda??” gli gridò contro Phoenix, quasi con rimprovero.

“Phoenix è tuo fratello, cavaliere!” disse Sirio di rimando.
 
La catena riuscì a liberarsi dalle mani di Andromeda e andò a stringere il polso di Phoenix.



“Non è vero, Dragone. Tu menti.” Disse Andromeda.”Non può essere come dici.”

“Negare l’evidenza non serve.”disse Sirio.
 
 

I ricordi squarciavano Andromeda, mentre gli tornavano in mente le parole strazianti di suo fratello maggiore, ancora bambino.

“Non ti preoccupare, fratellino.Ti prometto che tornerò da te, qualsiasi cosa succeda. Shun, sii forte, aspettami. “

Per Shun era straziante sentire le grida di suo fratello. Suo fratello era disperato, eppure cercava ancora di consolarlo. E Shun non voleva lasciarlo, voleva abbracciarlo, voleva supplicarlo di restare.

“Ti prego, ti prego torna indietro, non lasciarmi solo fratellino!”

Aveva creduto stupidamente che se l’avesse supplicato, Ikki sarebbe tornato.
 
 

Ma poi Phoenix lo colpì e questo sorprese Andromeda, che non voleva accettare che fosse suo fratello che l’aveva appena colpito.

“Presto, strappagli la catena, prima che sia troppo tardi!” gridò Pegasus.

Strappargli la catena? Come posso? La catena di Andromeda, colei che avvinta a me, prova i miei stessi sentimenti, non vuole separarsi da lui… fu il pensiero non espresso a voce da Andromeda, le cui emozioni scaturite da quel pensiero però, si espressero lo stesso, sotto forma di lacrime.
 

“Fratello, mi dispiace vedere che non sei affatto cambiato.” Fu la risposta raggelante di Phoenix, che levando la maschera, mostrò il volto.

“Piangi ancora come una femminuccia e questo non l’ho mai sopportato. Ti annienterò per primo, Andromeda, i deboli non hanno diritto di combattere per la sacra armatura.”
 
 






*  
 
Parole che fecero male a Shun, ma nonostante tutto, non voleva arrendersi. Fu così che quando si gettarono all’inseguimento di Ikki, che scappava assieme ai cavalieri neri, Shun cercò di fermarlo, chiamandolo.

“Phoenix, fermati! Fratello!!!

E Phoenix si fermò.

Continuò a fissarlo, aspettando che parlasse, ma Shun non riuscì a dire altro, solo a incatenare gli occhi in quelli del fratello, come se non bastasse…

Sembra di nuovo lui…

Ma l’attimo era svanito. Phoenix riprese l’inseguimento.

“Ti supplico non andare!!” ma era tutto inutile.
 
 
 
 
*  
 
Mi ricordo ancora quando da piccolo ti guardavo dare pugni a quell’albero. Ti ammiravo anche se un po’ intimorito, ma ammiravo la tua forza.

Io non ero forte come te, fratello.

Colpivo l’albero, ma la mano mi faceva male.

E piangevo..

“Smettila di piangere, Reagisci al dolore, Shun.. “

Oh mio caro fratello, non te l’ho detto mai..che quelle semplici parole, ma tanto dolci, avevano il potere di farmi sentire già meglio…

“Purtroppo siamo soli al mondo, non abbiamo né mamma, né papà, ad occuparci di noi..”

Oh, fratello..quanto mi sentivo bene quando mi dicevi queste parole, posando la tua mano sulla mia, quale calore sentii…

Soli al mondo? Non sono solo al mondo, se ho te…

“Per questo dobbiamo diventare coraggiosi..”

Sì, io diventerò coraggioso..per te, fratello mio..
 
Shun crollò in ginocchio ai piedi dell'albero, capendo in quel momento qual era la cosa di grande valore. Non l'armatura. Ma lui. Suo fratello.  
 
 



*  
 
“Vi finirò a uno a uno e tu sarai il primo a soccombere, fratello.”

“No, aspetta, aspetta.” Disse Shun, andando da lui e prendendogli la mano. “Sei anni fa mi lasciasti, raccomandandomi di essere forte e mi dicesti anche che ci saremmo riabbracciati… ricordi? E mi stringesti forte la mano, come io ora stringo la tua. Non puoi averlo dimenticato.”

Sono calde e delicate le mani di mio fratello sulle mie, quegli occhi verdi, verdi come allora, dolci come allora, quasi fossero rimasti immutati nel tempo, proprio come allora, riescono ancora a trapassarmi lo spirito e la carne



“Basta, Andromeda, la vuoi finire??”disse Ikki, arrabbiato, cercando di sottrarre la sua mano, ma in quel momento si intromise Crystal il Cigno tra i due che desiderava porre fine a tutta la faccenda.

"Crystal, perchè?"

I due non si erano neanche resi conto di aver ignorato gli altri, fino quasi a scordarsi che esistessero.
 
 
 
 
 
 
*  
 
Devi odiarli. Devi odiarli. Devi odiarli, Phoenix…

“Phoenix, che cosa ti è successo laggiù? Qual è la ragione per cui sei cambiato tanto?”

“Dimmelo..” disse Shun, avvicinandosi a Ikki e posandogli una mano sul torace.



Era stato un gesto istintivo, ma già dal momento in cui gli posò la mano sul petto, Shun avvertì l’imbarazzo di una forse intimità non richiesta. Lui stesso si sentiva imbarazzato sentendo un calore che non capiva da cosa proveniva. Da lui? Da Phoenix?

Shun…sono calde le tue mani su di me..avevo dimenticato la tua gentilezza..

“Sh-Shun…” averlo vicino mi fa provare un’emozione immensa..averlo così vicino.

Shun provò un’emozione intensa a sentirgli pronunciare il suo nome..il suo nome dopo tanto tempo.

Ikki coprì la mano poi con la sua e Shun sentì la faccia avvampare e la sua mano sotto quella di suo fratello, quasi tremare. Una sensazione che finora aveva provato solo quando brandiva la sua catena e quella ondeggiava mentre la brandiva.

Ma questa era un altro tipo di elettricità.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell'autrice: 

scusate se li chiamo con entrambi i nomi, ma io sono abituata alla versione doppiata, lascerò cmq intatti anche i nomi veri, facendo intendere che usano entrambi da quando sono diventati cavalieri (i loro nomi nativi sono più confidenziali )

allego i link se le immagini non dovessero vedersi più:




https://wincestblogfanfiction.tumblr.com/post/162199778737  

https://wincestblogfanfiction.tumblr.com/post/162199783777

https://wincestblogfanfiction.tumblr.com/post/162199774067  

ps prima che cominciano a arrivare le critiche, ci tengo a precisare che è solo in alcune situazioni che ho deciso di lasciare intatti i dialoghi originali, ma poi si creeranno situazioni molto diverse :D

allora siccome sto impazzendo a cercare di capire quanti anni hanno i ragazzi fino alla fine dell'anime, mi segno qui le poche informazioni che ho trovato: secondo i dati di Kurumada, vanno dai 13 anni di Pegasus ed Andromeda ai 15 di Phoenix. Sirio 14.

Per esigenze di trama, dico che qui voglio far finta che Andromeda ne aveva 15 invece

non sono invece riuscita a capire quanto intercorre precisamente tra una stagione e l'altra, quindi ahimè, dovrò fare una somma ipotetica:

dal tempo del santuario, passa almeno un anno, poi c'è la saga di Asgard e Nettuno che è inglobata insieme e da lì c'è la saga di Hades, ma mi sembra che questa avviene solo poco tempo dopo (mesi?) quindi SHUN DOVREBBE avere 16 anni.

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Capitolo 2
*** Abbraccio ***


Docrates e il suo esercito attaccano i cavalieri dello zodiaco e proprio nel momento in cui Phoenix stava per passare dalla parte dei cavalieri e dalla parte del suo amato fratello.

Ancora debole per via delle ferite avute in battaglia, si sentì girare la testa, rischiando di cadere in un crepaccio, ma Shun, prontamente accorse da lui, dicendogli di afferrare la sua catena, per tirarsi su.

“Phoenix, cerca di afferrarla!”

Ma Phoenix non voleva. Non meritava l’amore di suo fratello, il perdono suo e di tutti i cavalieri, dopo quello che aveva fatto.

“Perdonami, fratello, è tutta colpa mia se sei finito in quell’inferno..” disse ancora Shun, con le lacrime agli occhi.

Phoenix guardò suo fratello nei suoi occhi, si specchiò in quelle pozze di smeraldo addolorate.

Perché devo farlo sempre piangere?
 


In quel momento tutti i ricordi di infanzia che lo legavano a Shun, gli piombarono addosso.

“Perdonami, Andromeda..ti ho tradito.” Disse.
E si lasciò andare.
 
Quello che però non aveva calcolato è che la catena di suo fratello era un tutt’uno con lui, rispecchiava i suoi sentimenti e la paura di Shun era troppo grande, non voleva perderlo, quindi come se avesse vita propria, la catena si precipitò a salvarlo, circondandogli il polso, impedendogli di cadere.

Phoenix gemette. Avrebbe dovuto provare dolore, tantissimo dolore, per via della posizione, eppure la catena sembrava gentile..come..come suo fratello, sì, proprio come lui!
 
“Non ti lascerò morire.” Disse Shun.
 
Tutt’intorno, gli altri cavalieri stavano combattendo, ma non esistevano per Shun. Lui aveva occhi solo per Ikki in quel momento. Non poteva permettersi nessuna distrazione, altrimenti era la fine.

“Lasciami andare o cadrai anche tu!” disse Phoenix.

“Ora che ti ho ritrovato come faccio ad abbandonarti?”
“Fratello..”

“Phoenix..”

Le lacrime di Shun caddero sul viso di Ikki e forse qualcosa cambiò nello sguardo di lui, perché Shun all’improvviso esclamò:

“Fratello..sei di nuovo tu. Il mio amato fratello!”
 
Quella gioia, sembrò avergli dato una forza sovrumana. Riuscì a sollevare Phoenix come se non avesse peso e a salvarlo dal crepaccio, facendolo risalire.
 
“Ikki…” sussurrò Shun, andando dal fratello, assicurandosi che stesse bene.

“Fratello..” esclamò ancora Ikki. I due si guardarono, negli occhi la gioia di essersi ritrovati, poi Shun prese l’iniziativa di andarlo ad abbracciare.
 
 
“Oh, Ikki..sono così..contento..che sei tornato da me. Mi sei mancato tanto.” Disse, stringendolo forte.

Ikki respirò forte il profumo della pelle di suo fratello e il profumo intenso del suo..balsamo? Shampoo? I suoi capelli profumavano, non sapeva di cosa. Menta? Erbe? Spezie? Un profumo che richiamava la natura e la dolcezza dei fiori, un profumo che gli dava alla testa.

Si rese a malapena conto di stare ora inspirando profondamente l’odore della sua pelle e quasi non si rese conto di aver messo una mano tra i suoi lunghi capelli.

“I - Ikki..” gemette Shun, ormai preda inerme delle attenzioni del fratello. Le sue mani lo cingevano completamente, confondendogli le idee e anche la vicinanza  lo confondeva
 
Ikki si allontanò un po’, da lui, aggiungendo distanza, ma sempre senza levargli la mano dai capelli, tenendogli scostata la frangia dai capelli lunghi e tenendolo ancora vicino a sé, i loro visi erano a due pollici di distanza e Shun lo guardava ancora con tenerezza e in soggezione, quasi non sapesse che cosa stesse succedendo, ma non riusciva a scostare quelle mani.

“A-andiamo..non perdiamo altro tempo. “ disse Ikki, riuscendo con grande sforzo a lasciarlo andare e a resistere a quell’incredibile elettricità che non sapeva neanche lui spiegare, ma che di sicuro era qualcosa di pericoloso.

















Note dell'autrice: 

per adesso ancora la storia si basa su eventi veramente accaduti (a parte l'abbraccio) prossimamente mi concentrerò sui missing moment, ma non voglio discostarmi troppo dalla storia originale, vedrete, nei prossimi capitolo spiegherò meglio ^^

spero che la storia vi piaccia!

 

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Capitolo 3
*** Il ritorno ***


Purtroppo il momento di pace ritrovata nel mio cuore a causa del ritrovato legame con mio fratello, non durò, perché pochissimo tempo dopo venne travolta dalla frana causata da Docrates.

Piansi lacrime amare per Phoenix, anche se non ho mai disperato che potesse essere ancora vivo e tornare quindi da me.

E infatti, quando stavo proteggendo Lady Isabel in una baita in montagna, le fiamme provocate da Gigars, mi stavano inghiottendo, ma poco dopo, Phoenix mio fratello, mi salvò, spegnendo il fuoco e tenendomi al sicuro tra le sue braccia.

Fratello. Quanti colpi ancora dovrà perdere il mio cuore?
 


Phoenix, dopo che mise al tappeto Gigars, venne da me. Ero ancora seduto per terra, con la faccia chinata. Lui si inginocchiò.

“Shun, stai bene, fratello?”

“Ikki..sei proprio tu..” dissi io, riprendendo a versare lacrime che Ikki prontamente mi asciugò con le sue dita.

“Mi hai fatto piangere tanto..” gli rimproverai.

“Perdonami, Shun. Non sono potuto venire prima.”
 
Non importava, eccetto il fatto che lui ora era lì.

















perdonatemi non sono riuscita ad aggiornare prima e so che il capitolo è corto, ma volevo pubblicare per farvi vedere che non ho abbandonato questa storia <3

ora andrò al mare quindi ci vorrà tempo prima che riuscirò ad aggiornare ancora

ps cap ispirato alla puntata 22

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Capitolo 4
*** Cento colpi di spazzola! ***


Atena aveva detto ai suoi cavalieri, che potevano prendersi alcuni giorni di meritata vacanza, prima di combattere contro Arles e loro avevano accettato. Certo, alcuni, come Sirio, preferivano allenarsi, mentre altri, tipo Shun e Ikki, rimasero alla villa di Lady Isabel.
 
Ikki doveva ancora ambientarsi in quella casa, soprattutto doveva abituarsi al fatto di vivere tutti insieme sotto la stesa casa, assieme agli altri cavalieri.

Assieme a Shun…
 
Soprattutto, non aveva idea che Shun passasse tutto quel tempo in bagno.

“Shun, per l’amore degli dei, quanto diamine ti ci vuole per incipriarti il naso??” gli chiese Ikki, appoggiandosi alla porta.

“Mi dispiace, fratello, tieni duro! Ho quasi finito.”

“Che cosa stai facendo ancora lì dentro?”
 
Shun decise di aprire la porta e vedendo il suo broncio, a Ikki veniva da ridere.

“Ma che diamine…”

“I miei capelli sono una massa più incasinata della mia costellazione, Ikki..” disse Shun, con i capelli gonfi e una spazzola in mano.

“Sei..riuscito a incasinarli più di prima, Shun. Scommetto che hai usato un computer.”

“Se fai del sarcasmo, vuol dire che sei felice.” Disse Shun sbuffando e riprendendo a spazzolarsi. “Ahi, che male!”

“Ehi, ehi, piano, Shun, così ti farai solo male..”

“Sono pieno di nodi, Ikki..” piagnucolò Shun. “Penso che mi taglierò tutti i capelli a zero!” disse.

“Non dire sciocchezze.” Disse dolcemente Ikki, prendendogli la spazzola con una mano e prendendogli una ciocca di capelli con l’altra.

“Ikki..?”

“Stai zitto.” Ordinò l’altro.
 


Shun restò a fissarlo con quei suoi grandi occhi verdi languidi, sorpreso. Ikki si sentì un po’ a disagio, guardato da quegli splendenti raggi x.



“Volta la testa,altrimenti stiamo qui tutta la notte.”

“S-sì. Grazie, fratello.”
 
Ikki si ripromise di non fargli male, ma Shun aveva davvero tanti nodi e lui non era famoso certo per la pazienza infinita.

“AHH.” Si lamentò Shun. “AHHH.”

“Esagerato. A malapena ti tocco.”



“I-Ikki, t-ti prego, fai più piano…”

Ti prego…Ikki…

Un altro colpo di spazzola.

Shun gemeva un po’ dal dolore.

Mmmmm…sì…

Non controllarti, Shun, voglio sentirti…



“Ahia!!”

“Se ti prendessi cura dei tuoi capelli, non avresti così tanti nodi.” Diceva Ikki.

Ikki gli tirò all'indietro i capelli con la mano, in modo un pò rude.

“AHHH.” Gridò di nuovo. Ikki lo guardò. Guardò la testa di Shun reclinata all’indietro volta verso di lui, in totale remissività e sentì dei brividi di eccitazione a vedere suo fratello minore così remissivo in mano sua.

Immaginò di penetrarlo lì, proprio adesso, continuando a tirargli i capelli in quel modo. Chissà se avrebbe gridato in quello stesso modo.

Non voleva fargli male, solo farlo urlare di piacere magari.

E cavolo, aveva un’erezione che stava diventando davvero dolorosa solo a pensare a suo fratello.

Non voleva, ma la cosa gli dava delle sensazioni incandescenti.
 
“Se gridi così, adesso, non oso immaginare….quando fai sesso!

Dei no, che diavolo ho appena detto??? Che cosa cazzo stavo pensando??

Quella frase gli era scappata via, scivolata prima che potesse fermarla. Provocatoria, condita con un pizzico di frustrazione.

Mille brividi attraversarono il corpo del cavaliere di Andromeda, in quegli istanti, scuotendolo da dentro. Tremò visibilmente e deglutì, cercando di non lasciarsi scappare più altri strilli; era imbarazzato da quello che Phoenix, suo fratello, aveva detto, ma il suo sguardo tornò  a guardare il fratello, per quanto la posizione scomoda glielo concedesse.

La sua occhiata era un misto di sorpresa, timore, soggezione, ma anche abbandono. Era così che Shun lo guardava sempre.

Stavolta c’era anche qualcos’altro però, come un’occhiata di..rimprovero..come se Shun gli stesse leggendo dentro e lo stesse rimproverando per quello che aveva appena pensato.

Smettila di guardarmi!!

Devo essere impazzito. Concentrati, ikki, concentrati. Torna in te.

“Scusami, Shun, ti prometto che adesso farò più piano..”

“No, no..va..va bene…”

“C-come va bene?”

“Io..sto dicendo…”

“AHHHH…AHHH….AHH più forte Ikki….più forte!”
 
Ikki riuscì non seppe come, ad allontanare quei pensieri proibiti e osceni e pian piano riuscì a sciogliere i nodi di suo fratello, che si era poi alla fine rilassato completamente a occhi chiusi sotto il suo tocco.

“Ecco…adesso, va meglio, non è vero?” chiese Ikki, sorridendo.

Sì. Grazie..” disse Shun, girando la testa e guardando suo fratello con i suoi soliti occhi languidi, mente Ikki lasciava che una sua ciocca gli scivolava distrattamente tra le dita, sfiorandogli con l'indice, il lato del collo.

“Bene. Adesso..se vuoi scusarmi, è il mio turno.” Disse Ikki, chiudendosi in bagno, mentre Shun gli lasciava il posto.

Ikki aveva un’erezione dolorosa da soddisfare ed era già un miracolo che suo fratello non se n’era accorto.
 
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Carezze al sole ***


Ikki stava ancora pensando a quella mattina, quando aveva fatto del male ad Andromeda con quella maledetta spazzola. Si odiava, si odiava con tutto sé stesso e si disprezzava, ciònonostante, stava sdraiato al sole sull’erba, nel giardino della villa di Lady Isabel. Come se lo meritasse.

Non si accorse in tempo di Shun, suo fratello, che gli arrivò alle spalle, come un canguro, tutto gioioso.

“Shun?? Che fai?” chiese, sussultando, mentre Shun, senza chiedergli il permesso, stava già cominciando a spalmargli la crema solare sulle spalle.

“Sta buono. È crema solare. “

“Sei impazzito?” chiese Ikki, cercando di alzarsi, ma Shun, con una forza sorprendente, lo tenne giù con una mano.
 
“Il pazzo sei tu, fratello. Che ti salta in mente di startene qui, crogiolato al sole, senza nessuna protezione? Capirei se avessi la tua armatura..ma così, a petto nudo..se prenderai delle sonore scottature, per i nostri nemici, basterà darti una spallata per farti cadere a terra, grondante d’agonia.” Disse Shun, tra il serio e lo scherzoso, con una risatina.

“Sono il cavaliere della fenice. Un po’ di sole non può farmi male.” disse Phoenix, ma la sua protesta era più debole, ora che Shun lo stava massaggiando con tanta delicatezza e dolcezza.

Oh, le mani di Shun, così delicate, come se avessero suonato pianoforte tutta la vita…
 
Shun prese a massaggiargli la parte dietro del collo, andando a stuzzicare quei muscoli così forti, facendo rilasciare lunghi sospiri. Shun sentì il respiro di suo fratello, un respiro possente e virile, da maschio.

Le sue mani scesero poi ad accarezzargli la schiena e Ikki sospirava, rendendosi conto in quel momento di quanto il suo corpo fosse sensibile alle carezze. Non se lo aspettava.

O forse era sensibile solo alle carezze di Shun?
 
 

Inaspettatamente, Shun, appoggiò dolcemente la testa contro la sua schiena, tenendogli ancora le mani su di essa.

“Shun?” domandò Ikki, con il fiato spezzato, corto.

“Sono..felice di averti ritrovato, fratello..sono così felice.” Disse Shun, senza spostarsi.

Ikki sentiva la testolina leggera di suo fratello e le sue mani sottili, coccolarlo, solo con la sua presenza. Sperò che Shun non si accorgesse del suo cuore che aveva preso a battere furiosamente nel suo petto.

“Anch’io..sono felice..fratello..”
 
Shun restava a occhi chiusi, allargando le braccia per abbracciarlo.


“Ikki…come ti batte il cuore..” disse, aprendo gli occhi, una leggera nota di stupore.

“N-no…non è vero..ti sbagli..”

“Non mentire..lo sento qui..” disse Shun, facendo una lieve pressione con le sue mani. “E qui..” disse ancora, reclinando la testa sulla sua schiena, mentre Ikki reprimeva un gemito.

“Il tuo cuore, Ikki..quel cuore che pensavo, temevo, di non poter sentire battere più…perché ti batte così forte? Cosa ti preoccupa, fratello? Dimmelo.”

Ikki si sentì ancora più nervoso.

“Mi conosci, Shun..sono sempre nervoso...agitato..questo è il mio battito normale..”

“Mm..il tuo cosmo..” disse Shun e inaspettatamente, il cosmo di Andromeda, si sollevò.
 
“S-shun? Il tuo cosmo…perché stai..?”

“Bruciando il mio cosmo?” chiese Shun, sorridendo.
 
Lo bruciò ancora di più, fin quando Ikki non si sentì come avvolto da una strana quiete, rilassatezza.

“Sei meno agitato, adesso?” gli chiese Shun, stringendo appena il suo braccio. Ikki era ancora sconvolto dalle sensazioni che aveva provato. Shun gli aveva fatto sentire un po’ del suo cosmo, gli aveva fisicamente donato un po’ della sua energia. Un’energia viva, ma allo stesso tempo calma, conciliante, dolce come una melodia, come lui.

“Potrebbe essere pericoloso..non avresti dovuto..” disse Ikki, cercando di suonare autorevole.
Shun sorrise.
“Quando permetterai a me di fare qualcosa per te, per una volta?” gli chiese dolcemente Shun, prima di lasciarlo da solo.

Ikki fece finta di non aver lasciato la sua mente addentrarsi in fantasie proibite, causate da quella frase. 

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Capitolo 6
*** Risvegliarsi aggrovigliati insieme ***


Quella notte, la prima da quando ero tornato, Shun non mi lasciò solo. No, Shun voleva che gli raccontassi quello che avevo passato in quel tempo che mi aveva creduto morto. Tutto quello che avevo fatto.

Glielo raccontai. Non potevo farne a meno.

Forse volevo solo avere una scusa per farlo restare ancora nella stessa stanza con me.

Mi inteneriva il modo in cui mi guardava. Si percepiva quanto gli ero mancato. Mi faceva piacere.

Anche lui mi era mancato.
 
Quegli occhioni verdi, languidi, quel viso angelico e quello sguardo profondo e delicato.

Perdonami, Shun, sono un orribile fratello.
 
E poi Shun sta per addormentarsi.

“Posso restare qui con te?” mi chiede.
Gli dico di sì. Sono contento di sentirlo vicino.
 
 

Shun si sveglia nel mezzo della notte, infastidito.

“Shun, che c’è? Stai male?”

“Ho freddo.”

“Vieni qui.” gli dico, stringendolo di più contro di me.

Shun mi sorride grato. Con le dita della mano mi accarezza il petto, in maniera delicata.

Shun, io non ti merito.

Ma mi rende felice godere almeno un po’, della tua gentilezza.

Ti voglio tanto bene, fratello mio.
 
 

Mi sveglio l’indomani mattina e mi sento rilassato, perché ho dormito abbracciato a mio fratello tutta la notte.

Tutta la rilassatezza però, svanisce, nel momento in cui mi rendo conto che Shun ha una gamba attorcigliata alla mia.

Maledizione… penso, sentendo la mia erezione, accendersi.

No, non adesso. Non con Shun attaccato a me.
 
“Shun..” tento con le buone, ma ho la gola secca.

Shun forse mi sente, ma non da cenno di svegliarsi, anzi, si sposta di più contro di me.

Va bene, forse questo lo farà muovere dico, prima di accarezzargli la gamba, piano.
 
Shun fa uno scatto, svegliandosi di soprassalto.

Lo guardo, cercando di assumere un’aria innocente e divertita.

“Devo andare a far pipì.” Dico. 

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Capitolo 7
*** La catena di mio fratello ***


Chiamo mio fratello Shun per la colazione, è un bel momento, questo, tutti noi cavalieri insieme riuniti ad un tavolo,per mangiare, anche se è solo una colazione. Non ho mai avuto niente di simile a una famiglia….

Eccetto Shun…
 
“Shun!! Vieni, dai, la colazione è pronta!” lo chiamo.

“Mi sto allenando!” grida lui.

Faccio una smorfia. Non pensavo Shun fosse così fissato con l’allenamento. Un pensiero improvviso mi sovviene. Mi dispiace che debba crescere così.

“Shun, potrai allenarti DOPO. Sei troppo magro, hai bisogno di mangiare, se vuoi continuare a combattere nella schiera dei cavalieri!” dico, aprendo la porta.
 
Rimango sbalordito, appena apro la porta della stanza e vedo Shun con l'armatura indosso e incatenato stretto alla sua stessa catena.

“Shun! Resta calmo, sto arrivando!”

“No!!”

“Cosa hai detto?”

“No. Resta lì, fratello. La catena non si sta rivoltando contro di me. Fa parte..anf dell’allenamento…”

“Che razza di allenamento è, farsi quasi strangolare dalla propria arma?” Shun è più sorprendente di quanto io stesso potessi pensare.

“Prova a pensare se incontrassimo un nemico che cerchi di batterci in questo modo..non è un’idea geniale, nonostante sia sadica? E io devo essere pronto, non posso farmi cogliere imprep…AHH..”

“Shun!!”

“No. Resta dove sei. La catena non mi farà del male. è mia amica.”
 
Rimango scioccato dall’animo di Shun. È così gentile e nobile che riesce a vedere amici perfino degli oggetti. Certo, la catena di Andromeda, è molto più di questo. Da quando mio fratello è diventato cavaliere, la catena è diventata parte di lui. Mi chiedo come un animo romantico come il suo, possa vedere questa cosa. Da anni se la porta appresso, lasciando che la catena assorba i suoi sentimenti, i suoi pensieri, le sue emozioni, lasciando che sia un protettore migliore di come riesca a essere io.. di sicuro gli da un valore immenso..e mi ritrovo ad essere geloso perfino di questa catena, perché può essere sempre con lui, perché…oddio, perché in questo momento lo sta stringendo così tanto….
 
“AHHH.”

Oddio, cosa sto facendo? Stavo facendo un sogno a occhi aperti, mentre mio fratello..

“Shun!!!”

Finalmente gli vado vicino e mi inginocchio davanti a lui.

“F-forse..è meglio se finiamo l’allenamento per oggi..”

“è quello che stavo cercando di dirti..razza di testone..”

“Sono sempre il solito..rimarrò sempre debole..”

“Non dire così..ricorda che ti stavi allenando a stomaco vuoto…chiunque sarebbe…ma accidenti. Quanto è stretta quest’affare?”

“Fratello..puoi aiutarmi?”

“S-sì..”

Poggio una mano sul suo stomaco, scendendo poi sul fianco e un'altra mano a toccare un altro laccio della catena, proprio vicino al suo inguine. Cerco di tirarla via, ma non riesco..mi rendo conto che il contatto è un po’ troppo intimo. Incrocio i suoi occhi, quei grandi occhioni verdi languidi. Li trovo sgranati e mi sembra sia arrossito.

Mi prende un raptus strano. Gli salgo sopra con le gambe cercando di armeggiare ancora con la catena. Shun si lascia scappare degli ansimi a quel gesto, mentre con le mani scendo a toccargli le spire della catena e ad accarezzargli al contempo il torace.

Accade così. La catena scivola via dal corpo di Andromeda come un serpente che sguscia via spaventato, come se le mie carezze l’avessero in qualche modo fatto scappare.

Un pensiero mi viene improvviso. Saranno state mica le emozioni di Andromeda?
 
Subito scivolo via dal suo corpo. Shun continua a guardarmi intensamente senza distogliere lo sguardo da me, facendomi quasi arrossire.

“Sarà meglio che andiamo ora. “ dico io, fuggendo dalla stanza.
 
 





Quello stesso giorno, comunico ai cavalieri che desideravo staccarmi dal gruppo. Non sono fatto per stare in un gruppo, dicevo. Balle. Ero anzi geloso della loro forza, della loro amicizia, ma non potevo rischiare che facessi qualcosa di sconveniente a mio fratello. Quello che era successo nella stanza dell’allenamento era un fatto già troppo grave. Non dovevo toccarlo in quel modo.
 
“Phoenix! Perché te ne vuoi andare? Phoenix, parlami!”

“Shun..” sta rendendo le cose più difficili. Cerco di spostargli via le mani dal mio corpo.

“è per colpa mia? Ti ho fatto qualcosa? “
“Non dire stupidate. No, semplicemente non mi trovo a mio agio alla villa..ho deciso di dormire da un’altra parte..”

“Va bene, allora vengo con te…o hai da ridire anche su questo? Siamo stati separati una vita..non è già abbastanza? Se non mi vuoi con te, dimmelo in faccia, IKKI!”

Lo guardo e mi sento mancare. Pensa che non lo voglia con me. Mi fermo a riflettere. Forse averlo vicino sempre, potrebbe farmi passare questi impulsi sbagliati che provo per lui.

“Se è per i cavalieri, possiamo prendere una casa a poca distanza dalla villa, solo noi due.”

La cosa non mi sembra una buona idea, ma allo stesso tempo mi piace..sono confuso. Non riesco a pensare.
 
La notizia di Pegasus in pericolo ci accoglie come un fulmine a ciel sereno, quindi solo per quel momento,sono costretto a rimandare la mia partenza, ma sarà solo questione di giorni.

Gli altri  cavalieri sono sicuramente dei fratelli migliori per lui di quanto potrò mai esserlo io.
























Note dell'autrice: 

rieccomi ragazzi, ce l'ho fatta! xd scusatemi ma è tanto difficile ricostruire tutti gli episodi in cui Phoenix se ne va e poi ritorna xd come già saprete, non sta sempre con i cavalieri, le puntate sono tante e la cronologia è difficile xd ma ho deciso di mettermi d'impegno per andare avanti!

in questo capitolo siamo ancora nei giorni in cui Atena decise di far riposare i cavalieri, dopo la puntata 22!

Il finale dove Phoenix dice che andrà via si riferisce alla puntata 31 dove deciderà di fare ritorno all'isola nera! 

   

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Capitolo 8
*** Il sacrificio di Phoenix nella casa di Virgo ***


Shun non avrebbe mai pensato che davvero la catena si sarebbe rivoltata contro di lui, per opera di Virgo.

Fortunatamente proprio mentre Virgo stava per dare il colpo di grazia a Shun, intervenne Phoenix per fermarlo.
 
Quando Ikki stava per cadere nella Dimenticanza, per mano di Virgo, ci fu un momento che quasi desiderò abbandonarsi.

Sì, desiderava davvero dimenticare.

Dimenticare che amava suo fratello.

Dimenticare che provava per lui sentimenti non fraterni.

Dimenticare che lo voleva come suo amante.
 
 
Ma poi cosa ne sarebbe stato degli altri cavalieri?

Di Shun?

Virgo li avrebbe finiti, una volta che avrebbe finito con lui.

E se Shun sarebbe morto per colpa sua, perché avrebbe scelto la strada più facile, Ikki credeva di meritare qualcosa di peggio, della Dimenticanza. Gli Inferi, come minimo.
 
La Dea Atena ora gli stava parlando, lo stava pregando.

Ma non era la voce o il ricordo di Atena, che gli riempiva la testa ora.
 
Era il ricordo di Shun, bullizzato da ragazzini più forti di lui, che lo prendevano a calci.

“Lascia stare mio fratello, hai capito???”
 
Ma Shun non lo vedeva, no, Shun continuava a cercarlo e a passargli davanti.

“Dove sei fratello, perché non sei qui con me, ho bisogno di te, perché sei andato via?”
 
“La dimenticanza già copre i tuoi ricordi, pochi attimi ancora e le apparterrai.” Disse Virgo.
 
Poi Shun cercò di fermare l’attacco di Virgo a Phoenix, fermandogli il braccio con la sua catena, Ikki però gli chiese telepaticamente di uscire dalla casa, di fingere di tradirlo.

Shun con le lacrime agli occhi acconsentì e quindi Ikki inaspettatamente fece uso del sesto senso.
 
“La fonte di questa influenza cosmica non può essere che il sesto senso che viene dal cuore. L’unico senso che non ho tolto a Phoenix. Folle, sono stato un folle a non considerare questa eventualità. Il sesto senso che viene dal cuore, avrei dovuto privarti anche di quello!”

Ma ecco che Phoenix raggiunse anche il settimo senso. Non poteva permettere che Shun morisse.

Si sacrificò portando con sé Virgo.

Shun pianse ma poi decise di farsi forza, non voleva perdere anche i suoi amici.
 























Note dell'autrice: 

scusatemi ragazzi, ma è stato davvero difficile scrivere questo capitolo xd d'ora in avanti mi sa che cercherò di accelerare un pò, forse arrivando anche direttamente alla parte di Ade....

cap ispirato alla puntata 58

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Capitolo 9
*** La fine delle dodici case ***


Quando Phoenix si sacrificò per permetterci di passare oltre la casa di Virgo, avrei voluto cadere in ginocchio, aggrapparmi a lui e supplicarlo – e se supplicare lui non era abbastanza – supplicare anche tutti gli Dei, di farmi esplodere con lui.

Ma non potevo. I cavalieri, miei amici, la Dea Atena, avevano bisogno di me.

Quindi ingoiai le lacrime e decisi di proseguire, con la morte nel cuore.
 
 
 
Non sapevo che sarei caduto anche io, di lì a poco, per mano di Fish.

Non sapevo che sarei stato riportato indietro dalla Dea Atena di lì a poco.

E neanche che avrei rivisto Phoenix da lì a poco alla dodicesima casa.

Non c’è tempo per le lacrime e neanche per gli abbracci.

Pegasus ha bisogno di noi.

Non deve sentirsi solo.

“Non più…Fratello..” lo chiamo.

“Sì. Sono con voi.” Mi risponde lui.
 
 
Quando finalmente vinciamo, siamo privi di sensi e non possiamo esultare per la vittoria

Ma non l’avremmo comunque fatto.

Troppa sarebbe stata la tristezza per la fine dolorosa che era toccata a Gemini

Anche se era un nemico, è stato comunque doloroso quello che gli era capitato

E così noi privi di sensi, fummo accuditi dalla Dea Athena e dai cavalieri d’oro

Nobili cavalieri che ci presero in braccio e ci portarono via da quella tristezza
 


Quando mi risvegliai alla villa di Lady Isabel cercai automaticamente Phoenix

Andai nel salone e lo trovai lì, intento a bere del succo d’arancia.

“Fratello..”

Phoenix appena mi vide, non mi lasciò spazio per dire altro.

Mi abbracciò forte.

Oh, quanto mi era mancato.
 























Note dell'autrice: 

questo capitolo è ispirato alla puntata 69 e 73. Scusate gli aggiornamenti sporadici, ma è difficile, con la connessione che NON VUOLE COLLABORARE quando devo riguardare /scorrere le puntate per poter scrivere la storia. Cercherò di accelerare un pò adesso. Voglio solo rassicurare gli amanti della ship, che non si concluderà con un nulla di fatto. Fa tutto parte della scaletta, cominceremmo a vedere qualcosa di concreto quando arriveremo alla saga di Ade. Ci sto lavorando per arrivarci xd

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Capitolo 10
*** La melodia di Mime ***


“Fratello, anche stavolta sei venuto a salvarmi, perché?”

Andromeda mi dice queste parole, mentre è ferito tra le mie braccia, dalle melodie di Mime.

Ripenso a quando un anno fa l’avevo visto in simili condizioni, dalla sua stessa catena

Trovai eccitante quella situazione quel momento

Ora provo solo paura. Dispiacere, vedendo che sta soffrendo.

Provo AMORE.




E sulla scia di questo amore cerco di far ragionare Mime.

Lui non odiava suo padre. Lo amava. E suo padre amava lui.

Ma soffocava questo amore, proprio come io soffoco l’amore per mio fratello

Due tipi di amore diversi, ma forti allo stesso modo
 
 
Mentre Mime cade per mano di Phoenix, quest'ultimo si rivolge a lui.

“La giustizia. Ha un gusto diverso questa parola adesso, perché hai sentito su di te, la sua forza.

La fede nella giustizia dà forza incredibile in battaglia, se è basata su solide fondamenta. La nobiltà d’animo è la prima di queste, perché da la possibilità di distinguere ciò che è giusto da ciò che non lo è. Ricorda, Mime, ricorda il tuo passato. Ricordalo e cerca di capire se ti sei comportato giustamente.”
 


Pov Shun

Ascolto le parole di mio fratello e mi sento profondamente toccato e commosso.

Dice delle parole splendide, ricche di poesie.

Sto realizzando..di essere innamorato di lui.

Di esserlo sempre stato, ma di avere il coraggio di riconoscerlo, solo adesso.
 
 
“Non avere paura del passato. Può servirti da insegnamento.” diceva ancora Phoenix a Mime.
 
 























Note dell'autrice:  

capitolo ispirato alla puntata 85 e 86. 

Link se sparisce l'immagine:

https://lily19888.tumblr.com/post/168184429837

ragazzi fare un capitolo su questa saga con questo freddo, capita proprio a fagiolo! fa un freddo che LA METà SAREBBE POTUTA BASTARE!!!

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Capitolo 11
*** Esmeralda mi ricordava Shun ***


Il generale degli abissi, Lemuri, pensa che io non sappia che cosa sia l’amore, ma sbaglia.

Io so bene cosa sia l’amore, lo so da quando pensavo di riconoscerlo in Esmeralda.

L’unica donna di cui io mi sono mai confrontato, l’unica donna di cui ho pensato seriamente..di esserne innamorato.

“Di chi stai parlando, Ikki??” mi chiede Shun, all’improvviso.

Non è da lui perdere il controllo in questo modo. Non lasciamo mai che le nostre emozioni personali ci travolgano così davanti al nemico, certo, la commozione e la pietà per il nemico e la nobiltà d’animo, sono propri di noi cavalieri, ma raramente ci facciamo distrarre, mettendoci a parlare tra di noi. Mi chiama addirittura con il mio nome proprio, davanti al nemico.

E sbaglio, o sembra turbato?

Oh, Shun, se tu sapessi quanto le somigliavi…
 
“Esmeralda. Ti assomigliava..” dico io, guardando Shun, per poi distogliere lo sguardo.

“Me ne sono innamorato, perché..assomigliava a mio fratello…lui mi mancava così tanto.. e lei aveva gli stessi occhi suoi.” dico, rivolto stavolta al generale.

Shun sgrana gli occhi e immediatamente gli si riempiono di lacrime.

Non ho detto niente di troppo sconvolgente, né compromettente, vero?
 


Il generale ridacchia e cerca di approfittarsi di questo piccolo vantaggio per sopraffarmi, non credo lui abbia capito il significato nascosto delle mie parole, nè il piccolo dramma che si sta consumando tra me e Shun in questo momento. È troppo consumato dall’avidità e dalla voglia di sconfiggermi, per battermi.

Io però sono troppo occupato ad avere il mare in tempesta per quello che mio fratello ha appena sentito, per preoccuparmi dell’illusione di Esmeralda davanti a me, non mi importa, non mi ferisce.

Piansi già le mie lacrime per questa ragazza, che non aveva nessuna colpa, neanche quella di essersi innamorata di un ragazzo che rivedeva in lei il fratello lontano.
 
Quando riesco a sconfiggere il generale, Shun è ancora cosciente e mi guarda.

Lo aiuto a rialzarsi e si sostiene a me.

“Avete..avuto una storia, tu e lei?”

Guardandolo in volto, sembra ancora sofferente.

“No, fratello..o forse sì. Il legame con Esmeralda..è stato un affetto..platonico. Lei mi è stata molto vicina..”

“Quando io non potevo..”

Rimango in silenzio. Non so bene cosa dire, soprattutto per non offendere la memoria di questa ragazza. Mi sento ancora in colpa per lei, malgrado a quei tempi non pensassi a mio fratello minore in quel modo, dentro il mio cuore c’è sempre stato soltanto lui.

“Avrei voluto conoscerla..per essere nel tuo cuore deve essere stata una ragazza davvero dolcissima..”

“Ti sarebbe piaciuta. Ti somigliava.” Gli dico sorridendo.

“Ikki..mi parlerai di lei..?”

“Certo. Un giorno..”

E malgrado parlare di Esmeralda, la trasposizione femminile di mio fratello,  mi facesse soffrire al solo pensiero, gli dissi lo stesso di sì, sperando che si sarebbe dimenticato di richiedermelo.  
 
Abbatto la colonna.

Lo faccio per Shun.

E anche per Esmeralda.

Lo faccio per le ingiustizie dell’amore
E della giustizia.
 
“Sei stato bravissimo fratello..mmm..adesso mi sento un po’ stanco.” Dice Shun appoggiandosi a me.

“Riposa, fratellino. “ dico io, consapevole che ha subito un brutto colpo.
 























Note dell'autrice: 

rieccomi ragazzi <3 non scherzavo quando ho detto che voglio accelerare un pò con la storia xd questo capitolo è ispirato alla puntata 107 questa volta <3 volevo saltare direttamente la saga di Nettuno, che è stata tra quelle che mi è piaciuta di meno (ma non tanto quanto quella di Asgard, che salvo veramente solo le storie dei nemici, che mi hanno fato piangere talmente erano belle ) ma non potevo non mettere questa cosa di Esmeralda, visto che ho saltato la prima volta che Phoenix ne parlò. Mi sembrava doveroso questo capitolo per raccontare di come Phoenix rivedeva in Esmeralda suo fratello e questo non è del tutto falso, visto che nell'anime proprio all'inizio lui scambia Esmeralda per Andromeda/Shun :)) ovviamente nell'anime era anche innamorato di lei, qui ho voluto cambiare un pò la trama dicendo che la sua infatuazione/innamoramento era dovuta solo al fatto che gli ricordava Shun. Visto che è una Ikki x Shun, ho dovuto cambiare questo fatto, come anche il fatto che in questa puntata Shun era svenuto e invece qui ho preferito fare che ascoltasse tutto per poi svenire in seguito :)

niente, ogni volta che mi metto a spiegare, viene sempre un papiro, non riesco mai a essere sintetica xd concludo dicendo che vedrò se ci sono altri passaggi doverosi da mettere, prima di arrivare alla saga di Hades :) abbiate pazienza, è difficile scorrere le puntate e andare a cercare tutte quelle in cui Phoenix e Shun hanno qualche momento tra di loro

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Capitolo 12
*** La strana bambina nei miei ricordi ***


Dopo la battaglia con Nettuno, il Dio dei mari, sono stato felice per un po', con mio fratello e con gli altri cavalieri, nella villa di Lady Isabel, ma durò poco.

Poi Ikki scomparve di nuovo.

Ora sono tre settimane che è via e mi manca così tanto.

Ti voglio bene, fratello, ma adesso devo andare a sbrigare una faccenda, lo faccio per noi.

Io non ho capito cosa volesse dire, ma ho sperato che si trattasse di una casa per noi due.

Ora mi chiedo se non sono stato altro che un ingenuo.

Mio fratello non mi vuole con sé. Non vuole starmi accanto, quando stiamo vicini, mi guarda come se stesse sempre per incendiarsi.

Che abbia capito i sentimenti che provo per lui?

Oh, Ikki, fratello, perdonami!

Perdonami per amarti e per avertelo fatto capire.

Ma torna ti prego.

Continuo ad avere visioni di quando ero un fanciullo di pochi mesi e immagini di un’altra bambina mi sovvengono, quando invece avresti dovuto esserci soltanto tu.

Fratello, ritorna! I nostri compagni sono sparpagliati per il mondo, Atena non sta più qui alla villa, io sono solo e...

Non sono mai stato così spaventato

Così solo.

Chi è questa bambina che sogno sempre?

Ho tanta paura, fratello.
 























Note dell'autrice: 

questo capitolo è ispirato alla puntata 3 della saga di Hades :) 

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Capitolo 13
*** Phoenix commuove i cavalieri ***


“Sta tranquillo, Lady Pandora si sta prendendo cura di lui.”

“Che cosa? Lady Pandora hai detto?” chiese Phoenix.

“Che sia la bambina che..”
 
 
 
*


Si può sapere chi sei? Perché vuoi portare via Shun? Non te lo darò mai.” disse un giovanissimo Phoenix, tenendo in braccio un neonato, suo fratello, mentre stava scappando da solo in mezzo alla strada, di notte.

“Quel bambino è mio fratello, capisci?” gli disse un'altra bambina.

“Ma questo non è possibile. Io e Shun siamo nati dalla stessa madre. Lui è mio fratello, non il tuo. Non può essere vero, non te lo consegnerò mai. Shun è mio fratello. SOLTANTO MIO.”
 
Quando vidi quel sacco che teneva quella bambina, ci vidi dentro l’UNIVERSO.
 
Phoenix pianse, pensando a suo fratello Shun, che ora era diventato Ade.

Gli altri cavalieri lo videro piangere e si stranirono.

“Phoenix, perché stai piangendo? Il terrore ti tradisce forse a tal punto?”

Phoenix ricambiò l’attacco, inveendo contro l’avversario.

“Shun…Shun..fratello..” disse poi al vuoto.

Il cavaliere si stupì, così come anche gli altri.

Phoenix non si curò più di loro, continuò a camminare, non degnandoli più di uno sguardo.
 
“Guardate, è per il fratello che sta piangendo.” Disse uno di loro.

“Oh, Phoenix…” disse Kanon, guardandolo andare via.
 
 
L’amore e la devozione che Phoenix aveva per il fratello Shun, la sua disperazione, aveva toccato perfino il cuore di quei cavalieri oscuri.
 
 
 In quel momento però, Lady Pandora con il potere del suo scettro, l’aveva colpito per teletrasportarlo da loro.

“Guardate!! Phoenix sta venendo colpito da qualcosa!”

“È lo scettro di Lady Pandora!” dissero i cavalieri. 

 
 
























Note dell'autrice: 

puntata ispirata alla 19 e 20 della saga di Hades :) si il finale è stato modificato da me, mi sarebbe sempre piaciuto vedere come sarebbe andata se i cavalieri avessero capito da subito che piangeva per Shun...non lo avrebbero forse lasciato andare lo stesso, ma è bello pensarlo *_*  

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Capitolo 14
*** Il bacio di Shun/Ade ***


Phoenix fu teletrasportato al cospetto di Ade. Si trovava a terra ora. Alzò lentamente la testa e vide Ade, con i capelli rossi, con il volto del suo amato fratello.

“No, fratello!” gemette alzando la mano.

Pandora disse a Phoenix che lui non era più suo fratello, ma il sommo Ade, il re degli inferi.

“No! Non è possibile! Non aspettarti che io ci creda!”

La Dea allora fece ricordare a Phoenix quello che gli disse quando erano ancora dei bambini.
 


“No!! Cosa succede! Il corpo di Shun è percorso da scariche elettriche! Le mie braccia! Ahhhh!”

“Se non vuoi perdere entrambi, ti conviene darmi subito quel bambino!” disse la bambina.

“No! Non te lo darò mai, neanche se dovessi perdere le braccia  e il mio corpo fosse dilaniato in mille pezzi!”

“Non lo prenderai, finchè mi reggerò in piedi, mio fratello resterà insieme a me! INSIEME A ME!”
 
La bambina dovette rinunciare ma mise un ciondolo al collo del neonato e grazie a quel ciondolo avrebbe saputo sempre ritrovarlo, dovunque fosse e un giorno quel corpo avrebbe ospitato il sommo Ade, dopodichè fece dimenticare ogni cosa a Phoenix.
 


Phoenix tornò al presente e per la rabbia, lottò contro la Dea e grazie ai suoi poteri, spezzò il ciondolo che Shun/Ade teneva al collo.
 
“Il vincolo che ti legava a mio fratello è spezzato e ora abbandona subito il corpo di Shun, non è il tuo! Restituiscimelo o vengo a prendermelo io!” disse avvicinandosi dove sedeva, sul trono.

“Resta al tuo posto, intruso! Non ti è concesso accostarti al sovrano degli inferi!” gridò Pandora.

Phoenix la spinse via, dicendole che lui non era un gentiluomo come Pegasus e che non avrebbe esitato a colpire una donna se questa se lo merita e continuò ad avvicinarsi.
 
Si avvicinò a lui e lo schiaffeggiò.

“Shun! Fratello mio! Devi svegliarti!

“No, fermati! Stai commettendo un imperdonabile sacrilegio! Le conseguenze per te potrebbero essere fatali, non lo capisci?” gridò la dea.
 
“La tua furia dissennata reca danno soltanto al corpo di tuo fratello, non lo capisci?” disse Ade e cominciò a colpirlo, scaraventandolo al pavimento, una volta, due, tre.
 
Nel frattempo, gli altri cavalieri al completo, erano riusciti a raggiungere la stanza e rimasero paralizzati a guardare quello spettacolo.
 
“Phoenix NO!” gridò Crystal, vedendo come l’amico continuava a essere colpito.

Crystal e Syrio unirono i colpi per colpire Ade, ma Phoenix gridò.

“NOOOO”
 


E si buttò davanti a lui per impedire che venisse colpito.
 

“Pazzo. Sei un pazzo. Perché l’hai fatto?” chiese Ade.

“Non mi aspetto..che tu capisca..cosa sia l’amore..” disse Ikki.

Ade fece una smorfia di scherno.
 
“Li so, i pensieri che hai su tuo fratello. pensieri che non hai avuto neanche il coraggio di confessare agli altri cavalieri. Perché non confessi ora, cavaliere? Vedremo se ti considerano ancora un eroe, poi.”

“Taci, mostro sanguinario. Io, Shun non l’ho mai toccato. Ho sempre voluto che fosse al sicuro, protetto, perché io tengo a lui e non permetterò che un mostro sanguinario si prenda il suo corpo e sporchi la sua innocenza. Puoi colpirmi cento volte, ma io non lo abbandonerò mai! HAI CAPITO?”
 
“Sprechi il fiato!”

Dicendo così, Ade continuò a colpirlo. UN’altra volta, due, tre.
 
“Non ti abbandonerò mai, FRATELLOOO!”
 
"NO! BASTA!" aveva gridato a quel punto una voce a lui fin troppo famigliare, dopodichè Ade a quel punto si era alzato dal suo trono e l’aveva raggiunto, mentre Phoenix si teneva su a fatica. Lo raggiunse e lo baciò sulla bocca, sotto lo sguardo di tutti i cavalieri, che rimasero attoniti.
 
“Guardate! Shun sta piangendo, mentre bacia Ikki.” Disse Pegasus.
 
“Ti amo anch’io, fratello.” disse Shun, continuando a piangere.

“S-Shun…”

Poi inaspettatamente, Shun fece per strangolarsi.
 
“No! Che cosa stai facendo, fratello? Smettila subito!”

“È il momento, fratello! Poni fine alla sua esistenza! Insieme alla mia, se necessario!” disse Shun.
 
 























ragazzi non sapete lo sforzo che ho fatto per scrivere questo capitolo xd purtroppo io mi trovo meglio a inventare di sana pianta, non a scrivere capitoli incentrati su episodi xd cmq questo capitolo è sempre della puntata numero 20 della saga di Ade e cercherò oggi di scriverne un altro, almeno finisco questo ciclo xd le differenze che ho messo nel capitolo, sono volute!  

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Capitolo 15
*** Di nuovo insieme ***


Pandora cercò di attaccare Phoenix con la sua lama ma uno scudo protettivo glielo impedì.

Quando alzò lo sguardo, rimase esterrefatta.

“Ma..ma quella…è la catena di Andromeda. L’arma di Andromeda si è materializzata e posta in difesa del fratello!”

“Coraggio, Ikki. Ora nessuno può ostacolarti. Finiscilo, altrimenti, il suo spirito prenderà il sopravvento sul mio. Non pensare a me, sappi che io sono felice, perché la mia sola vita potrà salvarne moltissime altre. La offro con gioia.”
 
Phoenix ci provò. Ci provò davvero tanto, ma non ci riuscì. Prima che potesse colpirlo, fermò il suo pugno, lacerandosi così la mano, piena di sangue.

“A quanto pare la vita di tuo fratello vale immensamente di più di quella di molti esseri umani che popolano il pianeta Terra.” Disse Ade.

“Sì.” Ammise ikki.

“Ti faccio una proposta. Unisciti a me come mio compagno, così potrai avere tuo fratello insieme a te per sempre, beh, non il suo spirito, che ormai è sprofondato nella Dimenticanza….ma…”

Ikki lo guardava sofferente e astioso. D’un tratto la voce di Shun tornò a parlare.
 
Non ascoltarlo, Ikki!”

“Cosa? NO. Tu dovevi sprofondare nella Dimenticanza!”

“Non ti permetterò di torturarlo, approfittando del mio corpo!” diceva Shun.
 
Ma ecco che sopraggiunge Virgo, desideroso di mettere fine alla vita di Ade.
 


“Ti prego, non farlo!” disse Phoenix, mettendosi davanti a lui. “C’è ancora mio fratello là dentro!”

“Spostatevi tutti quanti!” disse la dea Athena, sopraggiungendo in quel momento.
 
Lady Isabel cercò vanamente di convincere Ade a fermare l'eterna eclisse, giungendo persino ad offrire la propria vita in cambio della salvezza della Terra. La dea venne così ferita, ma quando il suo sangue entrò in contatto con il corpo di Ade lo spirito del signore degli Inferi venne allontanato dalle membra di Andromeda.
 
 
SHUUUN!” gridò Ikki, andando da lui, che nel frattempo era crollato al suolo, dopodiché lo prese tra le braccia.

“Shun..”

“F-fratello…”

“Shun, sei proprio tu?”

“Fratello…a-Ade ha lasciato il mio corpo? Sono ancora vivo? Ti ha fatto del male?”

Ikki sorrise e gli accarezzò i capelli.

“Sì, fratello mio. Siamo vivi entrambi e siamo di nuovo insieme, finalmente."
 
Shun lo guardò dolcemente e poi lo abbracciò con tutta la tenerezza e la dolcezza di questo mondo.
 






















Note dell'autrice: 

ecco qua! xd come promesso, sono riuscita a scrivere un altro capitolo! Ci stiamo avvicinando alla fine! Questo capitolo è ispirato alla 21 puntata e 22. Ho cambiato di molto la trama. Nel prossimo capitolo arriviamo direttamente a quando i nostri eroi tornano a casa. Scusate, ma non me la sento più di scrivere capitoli sugli episodi,considerato anche che poi dopo questa non ci saranno più scene tra i due! byyyye

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Capitolo 16
*** Tornati a casa ***


I cavalieri dello zodiaco erano tornati alla villa di Lady Isabel e mentre Pegasus era ancora a letto che si stava riprendendo dalle ferite, gli altri cavalieri si trovavano nella sala da pranzo per cenare.

Shun guardava di sottecchi suo fratello Ikki, notando che lo stava fissando, cercando di non farsi scoprire.

Dovevano ancora chiarirsi. Dovevano ancora chiarire quello che era successo, quando Ade aveva preso possesso del suo corpo.

Shun posò due dita sulle sue labbra. Gli sembrava di sentire ancora le labbra di suo fratello sulle sue. Il sapore forte della sua bocca nella sua.

Arrossì. Era stato forse troppo avventato? Aveva mal interpretato i segnali?

Se fosse stato così, aveva commesso un errore imperdonabile e il rapporto con suo fratello era compromesso per sempre.

D’altro canto, gli sembrava di aver colto in Ikki una nota di ricambio, quando l’aveva baciato. Non sembrava disgustato, ma poteva darsi che la sua reazione era dettata dalla disperazione di quel momento nel vederlo in balia di un mostro maligno?
 
Guardò gli altri cavalieri che si erano già seduti a tavola. Loro avevano visto il bacio, ma non gli avevano detto nulla. Forse non ne avevano avuto il tempo, forse l’avrebbero fatto dopo.

Forse pensavano che fosse solo un simbolo di amore fraterno. Non avevano capito.

E se non avevano capito, lui non aveva la forza di spiegarlo a loro.

Ma era davvero così importante questo ora?

No, la cosa importante era chiarirsi con Ikki.

Ma non sapeva se sarebbe riuscito a farlo a parole.
 

Quando finalmente si decise con un sospiro, a sedersi a tavola con loro, notò che il posto a fianco di Ikki, era già occupato da Crystal.

No, non l’aveva occupato Crystal.

Era stato suo fratello ad andare a sedersi vicino a lui, apposta.

Lo stava evitando? 

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Capitolo 17
*** Sei sempre stato il mio eroe, Ikki ***


Shun si stava ancora allenando, malgrado avessero già cenato. Si stava allenando in palestra e alla fine invece di togliersi l’armatura, andò in camera di suo fratello Ikki.

“Shun..cosa ci fai ancora con l’armatura indosso? Non sei stanco di combattere?” gli chiese suo fratello, mentre era sul letto.

“Dev’essere l’adrenalina..” disse Shun, alzando le spalle.

“Perché sei qui? Ti serve qualcosa?”

“S- a dire la verità, sì.”

“Cosa hai bisogno? Parla.”
 
Shun sembrò cercare le parole adatte.

“Potresti vedere se sul mio corpo ho qualche livido?” chiese timidamente.

Ikki lo guardò senza dire una parola.

“Credo di averne qualcuno ma non posso vedermi dietro. Mi aiuti?” chiese Shun.

“O-okay. D’accordo.”

“Se puoi aiutarmi anche a levare l’armatura, mi faresti un favore. Mi fanno male le braccia.” Mentì.

Ikki deglutì, ma acconsentì.
“Va bene.”
 


Ikki gli tolse i pezzi dell’armatura che gli coprivano le spalle. Ora aveva le spalle nude, mentre Ikki era dietro di lui.

Sospirò e gliele accarezzò piano con le mani, senza poterlo quasi evitare.

Passò poi proprio al corpetto dell’armatura. Glielo tolse e Shun sentì le sue mani accarezzargli la schiena.

Aveva delle mani calde.
 
“Allora non c’è nessun livido?” chiese Shun ansimando un po’.

“No. Niente. Sei perfetto.” Disse Ikki con voce roca.

Con disinvoltura, tornò ad accarezzargli le spalle piano e poi a inspirare l’odore del suo collo, sulla sua pelle e a baciare quel collo così delicato.
 
Ora entrambi stavano ansimando e la presa di Ikki si fece più ferrea sui suoi fianchi.

Quando Shun cominciò ad ansimare più forte, Ikki cominciò a baciare quel collo in maniera più appassionata, perdendo del tutto il controllo.
 
“Ikki…”

“Dei, quanto ti voglio.” Disse Ikki, eccitato, stringendogli sempre più forte le braccia.

Continuò con la sua scia di baci, fino a raggiungere la bocca di Shun, la cui lingua andò incontro alla bocca del fratello prima ancora che Phoenix riuscì a baciargli le labbra.
 
Questo gli fece perdere totalmente il controllo.

Il modo in cui Shun lo baciava e si abbandonava a lui..non immaginava che Shun potesse essere così sexy quando baciava.



Lo spinse sul suo stesso letto e lo coprì con il suo corpo.
 
“Perché sei venuto nella mia stanza, Shun? Perché sei venuto qui? Ho cercato in tutti i modi di non farti questo!” disse disperato, tenendolo fermo con le ginocchia.

“Ma io lo voglio.” Disse Shun con una dolcezza disarmante, guardandolo con quegli occhi languidi che lo facevano sempre sospirare. “Io voglio te. Voglio che tu stia con me. E voglio essere tuo in ogni modo possibile. Non mi importa che sei mio fratello, perché ti amo, Ikki.”

Phoenix lo guardò allibito.

“Ti amo anch’io, Shun.”
 
A quelle parole, Shun gli diede un altro bacio languido e Phoenix si sentiva di nuovo infuocato. Prese di nuovo a baciargli il collo famelico.

“No..non posso..non posso, Shun..”
 
Shun sorrise e lo fece andare sotto di lui, per poi salirgli sopra, felice.



“Non sai quanto mi rende felice che mi vuoi così tanto, fratello.”

“Io l’ho sempre voluto…m-ma…tu sei sicuro che..è questo che vuoi? Sei così…”

“Innocente?” chiese Shun con un sorriso.
Ikki lo guardò senza dire niente.

“Neanche Ade lo pensava. È per questo che mi voleva.”

“Non dire quel nome.”

“Perché? Sei geloso che lui..”

“Non ci posso pensare che anche se per poco tempo..è stato dentro di te..”

“Non sono mai stato veramente suo, lo sai?” disse Shun, ingarbugliando le gambe alle sue. "Quando Ade insisteva affinchè avesse il mio corpo, io riuscivo solo a pensare che l’unico a cui volevo donarlo…eri tu…”

“Oh, Shun…” disse Ikki piangendo calde lacrime. “Tu mi sei sempre stato così devoto, anche quando con te sono stato così duro..” disse accarezzandogli la guancia.

“Non ho mai smesso di ricordare chi eri. Il mio fratellone. Il mio amato fratello. Quello che mi difendeva dai bulli. Ikki, non te l’ho mai detto, ma tu per me sei sempre stato…un eroe!” disse Shun.
 
Ikki e Shun si baciarono ancora, dopo quelle parole e Ikki lo spinse sul letto, ribaltando le posizioni.

“Sei sicuro di volerlo? Non si può tornare indietro dopo, lo sai? Io non voglio rovinare quello che c’è tra noi.”

“Fratello, io non smetterò mai di amarti..neanche dopo aver fatto l'amore.”

Ikki lo baciò ancora e poi cominciò a spogliarlo per poi baciarlo ancora sul collo, facendolo gemere.
 
 

Quando fecero l’amore, era sexy il modo in cui Shun ansimava a bocca aperta, il modo in cui Ikki si spingeva dentro di lui.

Era romantico il modo in cui restavano abbracciati e avvinghiati insieme.

Sentimentale il modo in cui si coccolavano e accarezzavano.

Dolce il modo in cui, finito di fare l’amore, restarono abbracciati.
 
 
 
 
 
*

I cavalieri dello zodiaco erano in sala da pranzo per la colazione, aspettando che venisse in tavola.

“Shun e Ikki dormono ancora?” chiese Syrio.

“Sì. “ disse Crystal.

“Ma non ho trovato Shun nella sua stanza..dov’è?” chiese Syrio.

“Con il fratello.” disse Crystal.

Syrio fece una o con la bocca.

“Già.” Disse Crystal, trattenendo un mezzo sorriso.

“Credete che se apriamo la porta della loro camera, rischiamo spettacolo sconci?” chiese Pegasus, facendo capolino nella stanza, ancora malconcio.

“Pegasus!!” disse Syrio sconvolto, mentre Crystal si metteva a ridere.

“Andiamo, Syrio, non fare il finto scioccato. Lo sospettavamo tutti noi da un bel po’ di quei due.

“Non è così..io pensavo fosse una cosa più platonica, ecco.”

Pegasus e Crystal cominciarono a prenderlo in giro per la sua ingenuità. Cystal gli lanciò un cuscino del divano sullla faccia.
 
“Voi che ne pensate, a proposito? Dovremmo parlarne con loro? Insomma, è moralmente sbagliato, no?” chiese Syrio.

“Sono nostri amici, Syrio. Non sta a noi dire cosa è giusto e cosa sbagliato e poi se si amano, perché non dovrebbero stare insieme?” chiese Pegasus, sedendosi a tavola.

“Aspetteremo che siano loro a dircelo e quando saranno pronti, noi li accoglieremo e li accetteremo, come fanno i veri amici.Ohhh, la colazione, finalmente!” disse Crystal vedendo arrivare il maggiordomo.
 
 
 
 
*

“Fratello mio…secondo te gli altri cavalieri sanno di noi?” chiese Shun, accoccolato al fratello e accarezzandogli il viso con le dita.

“Se non sono degli scemi che non hanno visto il bacio che mi hai dato quel giorno, credo di sì.”

“Dei, che vergogna.” Ridacchiò Shun, ma il suo viso era solare, pieno di felicità e serenità.

“Ti prometto che non ti lascerò più, fratello.” disse Phoenix facendogli una carezza sul viso e attirandolo a sé per un altro bacio.
 
“IKKIIIII, SHUUUUN, LA COLAZIONEEEEEE!” gridò la voce trillante di Pegasus.
 
 
 























 Note dell'autrice: ragazzi, finalmente questa storia è finitaaaaaa!! Non ce la facevo piùùùùùùùùùùùù!! ahhah xd ringrazio chi ha seguito la storia e in particolare a Lovelysweet che me l'ha recensita!! è stata l'unica!!! ahhah xd grazieeeeeee!!

Chiedo scusa a tutti gli altri se questa storia ha deluso le aspettative ma è davvero difficile scrivere una storia partendo da episodi già successi e modificandoli per far si che rivelassero un interesse sentimentale tra i due fratelli. Io ho capito che fare questo non è il mio forte! Se mai dovessi riprendere a scrivere su di loro, parto da un contesto tutto inventato perchè mi riesce meglio xd

nonostante la fatica però, io AMO Shun e Ikki e sono contenta di essere riuscita a portarla a termine <3333 baciiii

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