Neri come l'ebano, bianca come la neve, rosse come le ciliegie

di ugotnojaaams
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1 ***
Capitolo 3: *** 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Tutti gli occhi puntarono gli schermi, quelli delle televisioni, dei computer, dei cellulari, delle pubblicata su schermi giganti delle grandi città....

E videro due piedi, nudi.

-Tutti voi non mi conoscete-

Una voce femminile parlò con voce calda e soffice, quasi rassicurante, se non fosse stato per quella nota tagliente impossibile da non percepire. La lingua usata, ognuno ne era consapevole, non era umana, ma chiunque, inaspettatamente, riusciva a comprenderla.

-Ma io so chi è ognuno di voi-

La visuale si spostò e mostrò agli uomini del mondo intero due gambe, nude.

La visuale si spostò ancora, più in fretta, troppo in fretta per intravedere qualcosa, sino a mostrare due braccia alzate.

Nelle mani dalle dita lunghe e affusolate vi era stretto un abito, rosso come il fuoco e con tutte le sue sfumature.

Le mani lasciarono scivolare il vestito sul corpo snello, esso era un abito dalla scollatura esigente, era aderente e lungo, appena sotto le caviglie della donna iniziava uno strascico che alla punta diveniva del colore del carbone ardente.

I sottili piedi calzarono delle scarpette nere col tacco a spillo, tanto sottile da sembrare impossibile camminarci.

La donna parlò di nuovo, non mostrando altro che il lungo strascico del vestito.

-Sono stata scelta per ricevere un grande potere, e voi penserete che sia giusto così, invece io sono la scelta peggiore che potesse fare-

La visuale mutò, per mostrare delle labbra rosse come le ciliegie, increspate in un sorriso, che era tutto fuorché spontaneo e ingenuo.

-Mi ritroverete sulla terra, io sarò la stessa ma voi non mi ricorderete, sarete voi a cambiare-

Le mani della donna si alzarono contemporaneamente al suo mento, gli occhi fissi su un soffitto che nessuno riusciva a scorgere.

-Io sono la vostra salvezza....o la vostra condanna-

Il sorriso si fece più espressivo, ma anche più malizioso.

-Perché io sono la prescelta, perché io sono tutto, e voi siete niente, perché io sono Arilyn!-

Gli schermi mostrarono l'intero corpo della donna, rivelando in realtà una ragazza all'incirca di 17 anni.

Aveva i capelli lisci e lucenti, lunghi fino ai fianchi, neri come l'ebano, la pelle bianca come la neve, di uno splendore quasi innaturale, gli occhi del colore delle foreste, brillanti, quasi dolorosi da guardare, ma impossibile distogliere lo sguardo.

Dalle mani alzate della ragazza come per offrire un'offerta agli dei, scaturirono delle scie di fuoco e tutti gli schermi, nello stesso istante, si spensero.

Il mondo non fu più come prima.

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Capitolo 2
*** 1 ***


Arilyn passeggiava tranquillamente per il cortile del liceo più prestigioso di tutta Key West, c'era la lezione di scienze naturali e lei pensava che fosse inutile per la prescelta.

In realtà credeva che molte materie fossero inutili per la prescelta. A cosa serviva studiare pur avendo dei poteri tanto grandi?! Le bastava uno sguardo per obbligare i professori ad aumentarle i voti, molti penserebbero che sia sleale, ma a lei non importava, in fondo se Destino aveva fatto la scelta sbagliata non era di certo colpa sua!

Dovette rinascere sulla terra per comodità, per possedere una casa e del cibo di cui usufruire, ora aveva anche due genitori.

Li aveva selezionati con cura cercando di trovare più somiglianze possibili con se stessa, poiché il suo aspetto non sarebbe cambiato (nella vita precedente non conosceva i suoi veri genitori).

Aveva scoperto ciò che era successo e ciò di cui lei era capace all'età di 14 anni.

Era stata convocata da Destino e non appena messo piede.....in qualunque luogo fosse, riacquistò la memoria.

E ora che aveva finalmente compiuto 17 anni sarebbe iniziata la sua opera, o missione, come preferiva chiamarla Lui.

Un rumore di passi interruppe il flusso dei suoi pensieri, si arrestò sul posto pensando che si trattasse di un professore ma poco dopo sbucò un ragazzo.

Aveva i capelli biondi, gli occhi azzurri e già dalla maglietta si poteva intuire il fisico scolpito.

-Cosa vuoi?-

Non le interessava sapere il suo nome, voleva solo che se ne andasse.

-È così che si trattano i bei ragazzi?-

Rispose lui, alzando il sopracciglio.

Bene, era pure egocentrico

-Senti, non mi interessa chi sei e cosa ci fai qui, quindi ora sparisci!-

-Che caratterino, io sono solo venuto a comunicarti che il preside ha deciso di farti partecipare ad un'attività extra-scolastica per cercare di migliorare la tua condotta-

Visto che Arilyn non rispondeva decise di proseguire.

-E sai di cosa si tratta?-

-Sei venuto a dirmelo tu, come faccio a saperlo!-

Rispose piccata lei

-Devi organizzare i turni per tutte le attività extra-scolastiche, di solito se ne occupavano i professori, ma ora...-

-Arriva al sodo- 

Non ne poteva più di stare li ad ascoltarlo, aveva di meglio da fare.

-Mi hanno scelto come tuo compagno di lavoro, pensando che i miei voti alti e il mio comportamento impeccabile potessero aiutarti-

-No-

La parola le uscì senza neanche che lei la pensasse

-non piace neanche a me l'idea di dover lavorare con...te, ma ci è stato ordinato e dobbiamo farlo, quindi ci troviamo oggi alle 15:00 a casa mia, questo è l'indirizzo-

Disse passandole un fogliettino.

Fece per andarsene quando si girò di nuovo e parlò

-Ah, il mio nome è Josh, Josh MCkay-

Mentre pronunciava il nome fece la finta di abbassarsi un cappello invisibile e se ne andò

-Non ho intenzione di rincorrerti per dirti il mio!-

Gridò Arilyn.

Lui si fermo una seconda volta e disse

-Non ne ho bisogno, Arilyn Johnson-

E con questo se ne andò definitivamente.

Certo, bisognava ammettere che era davvero bello, con quei capelli che gli arrivavano sino a toccare i lobi delle orecchie, e così biondi.

Anche i suoi occhi erano stupendi, e spiccavano insieme ai capelli nell'abbronzatura dorata, probabilmente era un surfista, con quel fisico...ma cha andava a pensare?! Era solo un idiota egocentrico, non meritava le sue attenzioni.

Sarebbe già stato tanto se fosse andata da lui.

E con questo tornò verso l'ingresso della struttura, ormai la lezione era finita.

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Capitolo 3
*** 2 ***


"I cattivi ragazzi vanno all'inferno"

Questa frase l'aveva colpita fin da subito, era semplice, con un unico apparente significato, eppure dietro c'era nascosto qualcosa, qualcosa di profondo, provocatorio, ribelle...

BOOM

Era andata a sbattere contro un cancello di ferro, che guarda caso era proprio la sua destinazione; non poteva farci niente, lei era sempre nel suo mondo, perché quello in cui viveva lo odiava.

Suono il campanello e poco dopo il cancello si aprì con uno schiocco e dalla grande porta della casa uscì un giovane, capelli biondi, occhi azzurri....il classico sciupa femmine insomma.

- Ehi-

La salutò e lei non si fece problemi ad entrare senza nemmeno rivolgergli la parola.

- No aspet...-

Un grosso cane le andò in contro correndo con le fauci spalancate ma a lei bastò uno sguardo per fermarlo, in realtà non aveva usato veramente i suoi poteri, diciamo che i suoi occhi erano in grado di intimorire molto bene anche gli animali.

- Strano...bè, entri?-

- Se proprio devo...-

Lei lo seguì per il lungo corridoio fino ad arrivare davanti ad una porta di legno scuro che lui aprì rivelando la sua camera da letto.

- I tuoi non ci sono?-

Chiese Arilyn giusto per fare conversazione, ma lo sguardo di Josh si incupì e lui rispose con un tono malinconico

- No...non ci sono mai-

Inaspettatamente qualcosa si mosse nel suo cuore, che non era di ghiaccio come lei lasciava credere, ma non era brava a consolare le persone, anzi non ne era proprio capace, quindi si limitò a dire che era ora di mettersi al lavoro.

- Non sei di molte parole-

Josh fece un tentativo di conversazione

- Il silenzio è d'oro-

- Cos'hai di così importante a cui pensare?-

*Non la smetteva proprio!*

pensò Arylin, irritata.

- Molte cose-

Passarono cinque minuti di imbarazzante silenzio, poi Josh parlò ancora.

- Ok, smettiamola con questa farsa-

- Di cosa stai parlando? Aspetta...non è che ti sei fumato qualcosa?-

- Io sono un mago, e non fare la faccia sorpresa, perché so che anche tu hai dei poteri, non ho ben capito cosa, esattamente sei, ma sento questo potere enorme proveniente da te-

- Tu sei tutto matto-

Dicendolo, Arylin, si irrigidì.

*non può essere!*

- Smettila di fingere-

- Tu non sai niente di me!-

Con questa affermazione lasciò cadere ogni tentativo di fingere di non sapere.

- No, non so niente di te, ma voglio sapere-

Arylin tento un fuga improvvisata, ma con un gesto Josh chiuse la porta d'ingresso.

- Ti posso distruggere quanto voglio-

Ora era proprio inferocita

- Bè, prima di farlo, spiegami che cosa sei-

Un sorriso maligno si impossessò delle labbra di Arilyn

- Io sono la prescelta, mai sentito parlare?-

Chiese con tono beffardo

- tutti gli esseri magici conoscono la sua leggenda, ma io sapevo già chi eri, volevo solo sentirtelo dire-

- Come...tu non hai dimenticato?!-

- No, ricordo tutto, comunque è stata proprio una bella uscita di scena la tua-

- Bastardo, cosa vuoi fare? Nessuno ti crederà!-

- Ma gli altri esseri magici si, anche loro ricordano, e no avranno problemi a fermarti-

- Ne avranno eccome! Perché li distruggerò TUTTI!!!-

- ma davvero? Tutti quelli esistenti? Non credo proprio-

Odiava arrendersi, ma almeno valeva la pena ascoltarlo, poi l'avrebbe distrutto

- Che cosa vuoi?-

- Voglio controllarti, controllare che tu non distrugga la terra, non sei affidabile-

- E come?-

- Standoti accanto naturalmente! Dove andrai tu, andrò io. Come sai non ho genitori, sono immortale e loro sono morti da un bel po', non ho nessuno ad aspettarmi a casa-

*Illuso*

- Cosa mi impedisce di distruggerti?-

- Se lo fai se ne accorgeranno, ho lasciato loro un messaggio che dovranno aprire solo alla mia possibile morte, ho anche fatto in modo che questo non si apra prima di questo avvenimento-

- Sei furbo-

- Non immagini quanto-

- Ok, ma ho delle condizioni-

- sentiamo-

Si era appoggiato al muro e la maglietta gli si era leggermente alzata scoprendo gli addominali perfetti.

- Vengo a vivere qua, questa casa mi piace ed è molto spaziosa, naturalmente voglio una stanza a parte, sono sicura che ne hai, le altre condizioni mi verranno in mente dopo-

- ok, ma tu sei rinata, hai dei genitori-

-posso fargli dimenticare di essere mai nata-

Lo disse con disinvoltura, come se fosse la cosa più naturale del mondo

- Ma sei cresciuta con loro-

- Non sono quelli veri-

- Ho capito, non li hai mai conosciuti vero? Quelli veri-

- Ero orfana...-

Un velo di tristezza si materealizzò sul bel viso della prescelta.

*questa sarà una luunga avventura, soprattutto se sto qui non la smette di parlare, ma non è la mia preoccupazione più grande, Destino non sarà per niente contento di questo patto*

Pensò.

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