Diario ad un amore Rewind - La mia anima

di Chocolat95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Premessa ***
Capitolo 2: *** Pagina prima ***
Capitolo 3: *** Pagina seconda ***
Capitolo 4: *** Pagina terza ***
Capitolo 5: *** Pagina quarta ***
Capitolo 6: *** Pagina quinta ***



Capitolo 1
*** Premessa ***


In realtà al momento non mi dovrei distrarre.
Ho così tante cose da fare, che non so da che parte girarmi, però, come quando c’è un sovraccarico di energia l’impianto salta, anch’io decido di staccare la spina e farmi un giro per casa. Pure mettere a posto camera mia mi sembra un’occupazione più piacevole che star ulteriore tempo sui libri.
Quindi metto in ordine le carte sparse sul tavolo e ripiego bene i vestiti nell’armadio quando, aprendo un cassetto per riporre dei fogli trovo un quadernetto rosa. Lo riconosco subito, il diario che scrissi quando facevo la scuola media.
Quanti ricordi mi tornano subito in mente vedendolo, ricordo quasi perfettamente ogni cosa che avevo scritto al tempo e soprattutto perché avevo cominciato.
Lo prendo in mano e faccio scattare la piccola serratura di quel diario che sarebbe dovuto in teoria essere segreto, e mi tuffo in un passato felice, nel quale io ero una persona assai diversa…

 

23 marzo

TRE SOGNI
Amore, ti racconto come sei diventato tale…




Già, era un diario d’amore, di una ragazzina di 14 anni innamorata persa di un suo compagno di classe, ma troppo timida per dirglielo e che quindi aveva affidato i suoi sentimenti a piccoli foglio di carta perché li assorbissero, insieme all’inchiostro con cui venivano scritti.




LUGLIO
Compleanno dei 18 di mia sorella, ci eravamo incontrati appena tu arrivasti e quando ti ho visto tra gli altri amici rimasi solo un po’ stupita, non aspettandomi ci saresti stato anche tu.
Ma quella stessa notte poi ti ho sognato…
Mi trovavo in un luogo oscuro nel cui cielo rosso volteggiavano i pipistrelli.
Io dovevo fare una gara di corsa, ma ero caduta dalle scale e mi ero fatta male.
La mia allenatrice era una donna spietata, voleva ugualmente che io corressi  a meno che non ci fosse stato qualcuno a testimoniare la mia caduta.
Mi sei venuto in mente tu perchè mi avevi vista, mi sono guardata in torno e quando i ho visto ti sono corsa incontro, ma, appena, speranzosa, ti chiesi di affermare ciò che era successo, dalle tue labbra uscì un leggero ma convinto ‘no’.

Poi te ne sei andato, seguito dai tuoi amici.
Mentre ti guardavo andare via, mi stavo svegliando e mentre passavo dal sogno alla realtà, ho sentito un irrefrenabile desiderio di correre ad abbracciarti. Avevo una gran paura di perderti.
E’ da questo momento che la tua immagine è fissa nei miei pensieri…

 



Santo Cielo…
Tutte le volte che lo rileggo, mi chiedo come accidenti abbia potuto un semplice sogno scatenare tutto quello che accadde dopo…!
Cioè, io avevo solo sognato un ragazzo! Lo vedevo tutti i giorni normalmente, mi ritenevo più o meno sua amica, ma da quel momento me ne ero innamorata…! Dormendo poi…!
Iniziava proprio così quel bel delirio…












Angolo dell'autrice:
Oh...! E' da un bel po' che non pubblicavo qualcosa in questo fandom..! E pensare che è quello per cui ho cominciato a scrivere ff  ^^ <3
Capitolo un po' corto perchè siamo solo all'inizio e in ogni caso si tratta di un diario non di un poema (anche se alcuni diario poi si rivelano poemi ^^').
Comunque, come dicevo, questa storia è la versione leggermente modificata di un'altra che avevo scritto tempo fa che ho però voluto rivisonare perchè è un po' complessa e lunga.
Quindi se non vi ho spaventato ma un po' incuriosito e avrete la voglia e la pazienza di seguirla, mi impegnerò a  tirar fuori qualcosa di buono questa volta ^^

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Capitolo 2
*** Pagina prima ***


24 marzo


Ti vedevo e volevo che te ne andassi, non c’eri e ti volevo vicino…
Che casino…



Gli eventi del diario sono datati a quando avevo 14 anni, ma in realtà la cosa era iniziata quasi due anni prima, quel pensiero l’ho scritto proprio pensando al primissimo inizio, però solo in seguito li avevo messi per iscritto… forse per rendermi ben conto anch’io di cosa stesse capitando… o forse semplicemente perché dovevo svuotare la mente… sono passati più di 5 anni ormai… comincio a non ricordare bene tutti i processi mentali di una me più giovane e spensierata…
Ricordando il passato più passato quindi vado avanti.



Tante notti mi mettevo sotto le coperte sperando di sognarti, ma niente.
Una notte invece, ti sei affacciato al mio inconscio…



Eh via coi sogni! Questo era il secondo, dei tre che rispolveravo per capire com’era iniziato tutto.
Mamma mia…! Ero proprio fissata per bene se mi concentravo a voler sognare qualcosa e ci riuscivo pure…! Avevano ragione i Greci a dar loro tanta importanza a quanto pare… vediamo dunque cosa accadde quella volta…



Eravamo con i nostri compagni, alcuni di essi, a giocare a mosca cieca in camera mia. Era però un modo diverso di giocare; la stanza era completamente buia, solo la porta era aperta, e non era bendata la “mosca” ma le “prede”.
Così io giocavo bendata senza sapere dove andavo, ma contemporaneamente, come succede solo nei sogni, cedevo la gente intorno a me, ad un certo punto mi viene incontro qualcuno poi accade tutto velocemente, mi prende per le spalle e mi bacia… non mi ricordo come ho capito che eri tu, nella mia mente, sempre come succede solo nei sogni, si è figurata una tabella in cui era evidenziato il tuo nome. Inizialmente mi sono spaventata ma poi credo di aver risposto al tuo bacio.



Ero proprio innamorata persa… già sognavo di baci e romanticherie varie… ed era solo l’inizio quasi…
Il terzo e ultimo risaliva a qualche notte prima che io scrivessi quella pagina



Eravamo appena tornati dalla gita a Versailles.
Tornata a casa, stanca e stravolta mi sono sistemata velocemente nel letto e il sonno non ha tardato a venire a ti ha riportato da me…
Una bella sala luminosa, un palazzo o un teatro, e tutti noi con abiti eleganti. Era arrivato il momento dei balli, avrei voluto chiederlo a te, ma tante altre avevano avuto la mia stessa idea, così ho vagato in giro da sola. Mentre passavo da una stanza all’altra ti ho visto seduto per terra con una nostra compagna proprio vicino alla porta, così, non so se l’ho fatto apposta, o mi era venuta una voglia improvvisa, ho cominciato a volteggiare vicino a voi, uscendo poco dopo.
Sono passati solo due giorni da questo sogno



Ah ecco, erano due giorni esatti… quanto ero precisa e meticolosa…



…e già comincio a dimenticare dei particolari. Ricordo che dopo un po’ mi era venuto il coraggio di chiedertelo e con un accordo silenzioso ce lo eravamo promesso (il ballo). Raggiunto il luogo dell’incontro non ti ho trovato e preoccupata ho chiesto in giro di te.
Mentre provavano a telefonarti io ero già corso a cercati altrove.
Quando entrai in una stanza, ti trovai lì. Alla mia vista hai messo giù il telefono perché anche tu mi stavi cercando, e io ti sono corsa tra le braccia, baciandoti senza sosta mentre ero sul punto di piangere.
Nuovamente la paura di perderti mi aveva assalita.


Da quando ti conosco da quando ti penso sempre, ti ho incontrato la notte solo 3 volte.
Se tu leggessi queste righe, potresti sentirti sconcertato, pieno di dubbi o al contrario senza sapere cosa pensare…
Non puoi immaginare come mi senta io a scriverle, è quello che sento dentro, ma se le rileggo mi sembrano scritte da un’altra persona…




Se al tempo avevo solo l’impressione che quelle parole fossero scritte da qualcun altro, adesso ne ho la certezza. Perché so per certo che quella persona ha il mio stesso nome, ma tutto il resto è cambiato. Certo sapevo che quelli erano solo sogni, destinati a non durare a svanire nel giro di una notte, ma non avrei mai immaginato che anche quella che consideravo la realtà, da lì a qualche anno,  sarebbe mutata inesorabilmente.



 

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Capitolo 3
*** Pagina seconda ***


25 marzo

Amore, non so se ti dovrei chiamare ‘Amore’, non so se posso chiamarti così, non so se potrò mai chiamarti così, non so se…
In questo momento non so neanche cosa dirti, oggi non è successo niente di particolare, sempre le solite cose; voi maschi che vi rincorrete con le spade di cartone, Rosalie sempre dolce e gentile, Philippe sempre noioso e rompiscatole, Antoinette che fa sempre la svenevole. A proposito, è sempre più evidente che dove c’è lei, ci siete anche voi, non riesco a capire perché, per le sue “grazie”, perché vi piace veramente (in fondo sembra ci sappia fare) o perché noialtre siamo noiose e almeno lei anima un po’ la situazione?
Io la guardo con gli occhi di una ragazza; a parte gli occhi (che sono davvero belli) non ha tutta questa straordinarietà.
Poi adesso parla sempre di un tipo con cui si è fissata.
Oggi tornando dagli allenamenti, ha invornito me e mia mamma chiedendo di poter andare anche lei a prendere mia cugina che tornava dalla gita, e tutto ovviamente per vedere LUI!
Che noia mortale… poi oggi era anche più incasinata del solito perché aveva da stare dietro ad altri due tre tipi contemporaneamente. Quando l’abbiamo riportata a casa ha chiesto se domani poteva venirci a prendere 5 minuti prima…



Già, Antoinette era mia vicina di casa, andavamo a scuola insieme tutte le mattine. Suo padre, capo di una importante industria della zona, veniva per portarci e mia mamma (santa donna) ci riportava a casa.
Quante cose mi vengono in mente se ripenso a lei, quante ne abbiamo passate pur avendo caratteri così diversi…  abitiamo ancora vicine ma crescendo abbiamo preso strade diverse e ora la vedo così poco…
Comunque cosa stavo leggendo? Ah sì



…perché doveva lasciare uno di quei tre, non ho capito quale, per mettersi con un altro…
Prima di lasciarci ha detto che oggi è andata in 2° e ha scritto alla lavagna “Buh Polignac by Fersen”, ha scritto così perché questa Polignac ti verrebbe dietro (non so se lo hai notato, ma quando passi per il corridoio, effettivamente le sue amiche urlano: “Charlotte! (si chiama così ‘sta qui) c’è Fersen!”)



Tremenda era Antoinette, e pensare che quella bambina era parente di una sua grande amica… ma tanto con lei eri amica un giorno sì e l’altro poteva parlarti alle spalle… crescendo credo sia un po’ maturata, ma al tempo era davvero volubile e insopportabile alle volte!
E poi ecco, Fersen… Hans Axel –qualche altro nome – von Fersen…  questo era il nome del ragazzo a cui era rivolto questo diario… Se ripenso a lui adesso, l’effetto che mi fa è totalmente diverso, ma all’epoca non avevo che lui in mente, era persa per lui, come tante altre ma ovviamente credevo e speravo di essere l’unica. Che sciocca ingenua ero. Ero così presa da questo amore, che non vedevo altro, il mondo mi sembrava tutta un’altra cosa. E forse era meglio se rimaneva così…
Mi fermo un attimo a pensare e mi perdo dietro a ricordi nostalgici per cinque minuti buoni, poi riprendo a leggere cosa gli scrissi dopo



Io non sono sicura, ma c’è diversa gente che sbava quando passi. Comunque ti ho detto tutte queste cose  ma in realtà volevo solo dirti che oggi avevi un buon profumo; fresco un po’ frizzante, come l’aria in primavera o il mare d’estate.
Lo sai che quando devo colorare degli oggetti penso sempre al colore che mi fanno venire in mente; bhe il tuo profumo lo collegherei al grigio chiarissimo più l’azzurro cielo.
E’ tardi, dovrei dormire, ho pensato che non ti chiamerò ‘Amore’ ma solo ‘A’

Buona notte A



'Sta cosa dei colori, ancora ci rido quando la rileggo! Eppure era vero, anzi, tutt'ora lo è, lo faccio ancora. Non ricordo quando e perchè ho iniziato ma per me è una cosa automatica, forse per il mio spirito un po' di artista...
Comunque, lo chiamai ‘A’ perché anche se Hans ha l’ “H” davanti, non si pronuncia quindi pensai potesse andare bene lo stesso per poterlo chiamare eventualmente in futuro anche "Amore" o comunque lasciare un po’ di indefinitezza alla cosa… come del resto essa stessa era… in seguito questa delle lettera ambivalente mi fece altalenare un bel po’…

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Capitolo 4
*** Pagina terza ***



26 marzo

Ciao A,
sono le 16:20, mi sono appena svegliata dal mio “riposino pomeridiano” ma sono ancora un po’ addormentata perché inciampo dappertutto; prima nella cinghia della borsa e poi nella coperta del letto! Arriverò direttamente al nocciolo:




Sì, avevo uno strano metodo, prima buttavo lì un argomento a caso tanto per iniziare il discorso e poi partivo con quello che gli volevo dire, cose di fondamentale importanza di solito…




hai uno strano modo di aprire la porta;



ecco, infatti…




quando rientri in classe, prima ti fermi davanti alla porta e la apri e poi passi. Ovvio dirai tu, non ci posso passare attraverso ma io intendo che tu abbassi la maniglia e lasci che la porta sia tutta aperta, dopo allora passi.
Solitamente uno entra accompagnando la porta, invece tu, prima è tutta  aperta e poi passi. Sei proprio buffo.
Mi sono accorta che non è tardi ma è meglio che faccia i compiti.
A tra poco.




Mamma mia che ragazzina che ero… davo proprio importanza a queste quisquiglie…
Cioè, sapevo che non erano cose serie ma la verità è che vivevo in un altro mondo, non solo perché in quel momento ero innamorata, proprio il mio mondo allora era diverso, più leggero e rilassato, senza pensieri o preoccupazioni tanto che potevo perdermi in queste sciocchezze senza l’ansia che portavo via tempo a cose di maggior peso.
Ripensandoci, ho nostalgia di quella frivolezza, di quel senso di felicità infinita che mi pervadeva, non che mi andasse sempre tutto bene ovvio, ma non avevo paura delle delusioni e delle illusioni come ora…
Comunque, lasciando perdere questi tristi pensieri, vediamo cosa scrissi quando ripresi in mano la penna…




Eccomi, dopo ore sono tornata; in questo frangente ho finito i compiti, ho mangiato la mia pizza momentaneamente preferita (cipolle + pancetta), ho guardato le stelle, perché da quando le abbiamo studiate mi affascinano tantissimo, e ho portato avanti la colorazione del disegno per domani; io seguo un corso di disegno.




Oh! La pizza con la pancetta e la cipolla a dire la verità mi piace da morire tutt’ora, ovvio che non è proprio quello che si definirebbe un cibo dietetico ma della linea me n’è sempre importato poco, visto che non ho mai avuto problemi. Comunque per fortuna che poi non avevo il problema di dover baciare qualcuno perché ci sarebbe stato da ridere!
Poi le stelle, anche queste mi piacciono ancora, proprio da quella volta che siamo stati al planetario, le guardo sempre quando posso, la vista m’è un po’ calata a star sempre sui libri ma le costellazioni più note le vedo ancora benissimo…! E devo ricordarmi di comprare la mappa del cielo così le riconosco meglio anche le altre… E pure la vena artistica non si affievolita, ricordo bene quel corso di disegno che facevo con Rosalie e Antoinette, non è durato tanto ma ci siamo divertite assai!
Però mi sono nuovamente interrotta e persa nei miei pensieri…

 


‘sta sera ho fatto anche una doccia rilassante ma i pesti di oggi; del salto con l’asta mi fanno ancora 1 po’ male…
Ho scoperto che sono assolutamente limitata, la corsa di resistenza mi uccide, quella con gli ostacoli, li butto giù tutti, il salto in lungo, oggi ho raggiunto appena i 3 m e Andrè che mi aveva detto: “Ho fatto solo 4.20 m”… ‘solo’ 4.20m…
Nel salto in alto poi, mi hai vista anche tu,  più del 1.20 m non salto… giusto la corsa veloce potrebbe salvarmi, e magari neanche quella… sto proprio calando di qualità!
Adesso è tardi sul serio, se non dormo mia mamma si arrabbia perché domani c’è la verifica di storia.

In bocca al lupo e
Buona notte A




Lo sport, anche quello amavo tanto. Ancora non so dire se al tempo facevo tutto ciò che mi piaceva, o tutto ciò che facevo mi piaceva… la differenza è molto sottile, ma c’è, e mi piacerebbe proprio venirne a capo perché magari capirei cos’è che invece ho sbagliato negli anni successivi… Ultimamente infatti spesso ho avuto difficoltà nelle cose che mi ritrovavo ad affrontare senza capirne bene la causa visto che in passato non era così.
Al tempo, quelle difficoltà come in quel caso nel salto in alto o nella corsa, mi impensierivano ma non mi mettevano mai ansia, prendevo atto della cosa e mi impegnavo magari di più, se riuscivo bene altrimenti pazienza. Invece ora, quando non mi riesce qualcosa, che pensavo di saper fare mi prende un’agitazione…!
Come cambiano le cose, come cambiano le persone, quasi non ci credo che quella ragazzina felice ero io… però sono contenta, almeno ho ricordi piacevoli in cui rifugiarmi quando mi prende la malinconia…

 






Angolo dell’autrice:
>Avviso ai naviganti<
Causa sessione di settembre, dannati esami, nelle prossime settimane non potrò essere regolare con la pubblicazione (già ho cominciato DX),  potrei avere qualche momentino libero ogni tanto ma non assicuro nulla, se non che riprenderò il ritmo appena finito tutto ^^’  Wake me up when september ends!
Vabeh lasciamo stare XD
Grazie intanto a chi mi segue, ci sentiamo prossimamente! ;-D

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Capitolo 5
*** Pagina quarta ***


27 marzo

Ciao A,
ho poco tempo, adesso devo andare al corso di disegno.
Per  ora ti lascio una canzone:



Di seguito avevo incollato sulle pagine del quadernino una canzone che al tempo mi piaceva tanto. Mi piaceva perché come spesso accade rispecchiava il mio umore i miei sentimenti di quel momento; parlava di una amicizia speciale, che mano a mano si trasformava e diventava qualcosa di più, non ben definito ma che lasciava il segno. E proprio così mi sentivo, quindi invece di scrivere io e lasciare frasi sospese, lasciavo parlare le canzoni.  Copiavo il testo e poi lo impostavo su colonne lunghe e strette in modo da poterle poi tagliare ed incollare sul piccolo quadernetto che era diventato il mio diario.
Mi ricordo perfettamente che gliela “lasciai” proprio come se lui fosse stato lì con me, come per intrattenerlo nell’attesa del mio ritorno. E poi ripresi con il raconto giornaliero:



ti parlerò un po’ di oggi, quando durante la ricreazione Rosalie mi ha tirato il cancellino dritto in faccia, ma io mi sono spostata quindi ti è rimbalzato addosso e ti ha fatto quelle macchie bianche sulla schiena.
Quando mi hai “ordinato” di pulirti l’ho fatto subito facendoti come lo chiama Andrè “un contentino” (è da un po’ che te li faccio comunque) ma ero anche seccata perché dovunque mi trovo mi sei tra i piedi.
Poi ti ricordi che ti ho detto “Sembrano delle ali”? quelle macchie di gesso, quando l’ho detto ad Andrè mi ga risposto “Sì, delle ali da pollo!!” scusa ma sono morta dal ridere…!
Oggi ho poi constatato che sono pericolosa per voi maschi: ieri mentre giocavamo a calcio per parare un goal sono un po’ andata addosso a Bernard e mi ha detto che gli avevo dato una gomitata; poi oggi nel corridoio mentre andavamo nell’aula di musica, stavo gesticolando con Rosalie e ti ho dato una manata in faccia, poi ho leggermente spintonato Victor perché non si muoveva a camminare a bloccava la fila e mi ha detto che gli ho fatto male alla schiena…
Sono distruttiva, se fossi un vampiro non oso immaginare che potere avrei…





Ah è vero, a 14 anni ero assai presa dalla saga dei vampiri… mi piacevano da morire e mi immaginavo sempre come sarei stata io da creatura della notte. Mi piaceva soprattutto l’idea di essere più veloce di un essere umano, quasi da poter volare e poi l’avere capacità speciali! Quanto mi sarebbe piaciuto se fosse stato vero…!
Ovvio che adesso, li guardo con sarcasmo e penso che roba seguivo, ma è anche vero che come sempre si parla di un’altra età.



Ho tante cose da dirti ma come al solito è tardi per qualcosa, in questo caso dormire, perciò ti dirò un’ultima cosa; oggi in centro mia mamma e mia sorella hanno incontrato tua mamma ma io non c’ero. Quando me l’hanno detto ero come sempre tra il felice e il triste; triste perché tu non c’eri, felice perché non c’ero neanche io e quindi non mi sono persa un tuo incontro…

Ora devo proprio smettere.
Buona notte A






Angolo dell'autrice:
capitolo cortino perchè ho voluto ritargliarmi un mometino per aggiornare anche se ne ho sempre mille, mica mi son dimenticata di questa storia! dico già che sarà abbastanza lunghina, ma è già tutta impostata deve solo essere rivista prima della pubblicazione però arriverò alla fine ^^
In ogni caso, cercherò di essere il più regolare possibile anche se il nuovo semestre incombe ed è già da incubo...
Vabeh, speriamo bene, intanto do la buona notte anche a voi che leggere, recensite o seguite semplicemente, con ringraziamento particolare a Tetide :-)








 

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Capitolo 6
*** Pagina quinta ***


28 marzo

Ciao A,
In questo momento sono proprio annoiata perché non so casa fare, mia sorella è al computer che sta guardando dei video e non me lo vuole dare, i compiti li ho quasi finiti ma non mi va di concluderli poi ho cominciato il cartellone per il concorso.
Ero disperata perché mi sentivo tanto sola, con quel foglio gigante davanti da colorare… ho quindi pensato di chiamare Rosalie ma doveva uscire.
Ero talmente disperata che ho pensato di chiamarti, ma mi sono venute in mente le tue “innate doti artistiche”, perciò, scusa, ma ti ho escluso subito, per lo stesso motivo ho escluso Victor e Louis.
Andrè invece era la persona giusta ma ho pensato “lo chiamo e cosa gli dico?”
Mia mamma era favorevole a far venire Louis, a lei è simpaticissimo.
Gli altri non mi sono neanche venuti in mente e comunque alla fine non è venuto nessuno.
 

Mentre cerco di tenere insieme le sottili pagine di quel quadernetto che rischiano sempre di scollarsi, mi fermo a pensare quanto fosse diverso il mio modo di scrivere allora. Cioè a dire il vero non eccessivamente ma ad esempio anche se era un diario personale usavo veramente poche abbreviazioni, come stessi scrivendo un vero testo da far leggere a qualcuno e che non fosse solo per me. E poi usavo un linguaggio semplice e sincero, senza tanti giri di parole o pensieri astrusi e complessi, semplicemente andavo dritta al punto di quello che volevo dire.
Cercando sempre di star dietro al flusso incontenibile della mia mente.
 
 
Prima ho interrotto un attimo e sono riuscita ad andare al computer e ho giocato a the sims2 che è troppo divertente!
È fantastico controllare la vita altrui; la cosa che più mi diverte è far avere figlia, alle coppie, dagli amanti!
Perché funziona così: un sim magari è sposato però si innamora di un altro, così io lascio che avvenga e mi impegno anche perché il compagno non lo scopra, poi la storia va avanti e arrivano i figli… il più delel volte non dal marito/moglie ufficiale…
È scandalosamente divertente!!
Non ti aspettavi questo lato di me, vero?
 

E qui, la mia me del presente si è praticamente ribaltata dalle risate a leggere quanto ingenua fosse la me del passato.
Se la Oscar quattordicenne avesse saputo come sarebbe diventata la Oscar ventenne, non ci avrebbe creduto.
Non che sia diventata una depravata o simili ma diciamo  che, il tradimento in un gioco di realtà virtuale, è veramente l’ultimo problema.
Le mie fantasie e fantasticherie più nascoste si sono decisamente evolute come l'aver euna certa predilizione per racconti inventati, adatti ad un pubblico maturo, o il tifare per una coppia decisamente non ufficiale e magari pure improbabile di questo o quello show. Magari pure di persone dello stesso sesso.
Ma queste sono cose che  condivido solo con le amiche più fidate.
Della piccola me, è rimasto solo l’essermelo tenuto tra i fatti miei.
Che a pensarci bene, mia sorella gioca ancora a The sims anche a distanza di anni e non si fa tanti problemi a raccontarci tutti i suoi intrighi di amori e tradimenti tra i suoi personaggi virtuali da lei magistralmente e appositamente combinati.
 

Bhe dai, a parte le cavolate…
Non so più cosa raccontarti, quando non ci sei non posso riflettere su cioò che fai.
Siccome non mi viene in mente niente ti racconto di ieri, durante l’ora di Italiano, quando sei venuto 3 volte da noi.
Dopo la 1° volta che sie venuto, guardavo la porta perché speravo che tornassi, e ho visto una figura che si schiantava contro lo stipite della porta e poi l’apriva. Ho capito subito che eri tu e morivo dal ridere dentro di me.
La 3° volta poi sei entrato ed erano interrogati  Victor e Louis, sai tante volte ho desiderato che tu entrassi quando ero interrogata io, così che potessi vedere quanto ero brava in Italiano…
 

Ricordo benissimo quei momenti… la nostra classe durante l’ora della seconda lingua straniera si divideva in due per  scambiarsi con l’altra del nostro anno. Io avevo scelto l’Italiano perché lo adoravo. Lo amo tutt’ora, credo sia una lingua bellissima e sebbene sia da parecchio tempo che non lo esercito, ancora me la cavo con le presentazioni e brevi discorsi non troppo specifici, mi hanno anche sempre detto che ho una buona pronuncia tanto da sembrare madre lingua.
Basta, meglio che mi fermi qui per ora o a parlare della mia passione per l’Italia a l’Italiano faccio note invece voglio finire ‘sto quadernino.
 

D’altra parte però, se ci fossi stato davvero, come al solito avrei voluto che non ci fossi, il voglio/non voglio di sempre.
 Rosalie me lo spiega così; secondo lei è perché tu non abbia la possibilità di vedermi in cattiva luce, il non volerti vicino, quando ci sei.
Io non lo so perché sono incasinata da matti.
Rosalie, lei è l’unica persona a cui io abbia detto tutto, veramente tutto, il perché, per come, per quando.
Solo a lei ho detto veramente che mi piaci.
Le altre persone magari lo intuiscono un po’ , ma non capiranno mai veramente il perché…
Mentre scrivo, sento la tentazione di farti leggere queste pagine, perché tu possa capire, ma so che è meglio di no, e temo le possibili conseguenze che non elenco neppure…
 
 
A rileggere qua, mi sorprende un sacco come anche ora, se mi ritrovassi a  riscriverlo, per una qualunque ragione, metterei ogni singola virgola, e ogni punto, esattamente dove li ho messi quasi dieci anni fa…
E mi viene tenerezza verso me stessa, verso tutti quei dubbi che mi assalivano sempre quando arrivavo a questo punto e a volte penso se, tornando indietro, rifarei le stesse scelte, considerando come si sono evolute le cose...
 

Lo sappiamo solo io, Rosalie, e queste pagine… non lo sai neanche tu… certo lo saprai se mai leggera queste pagine… ma per ora ti sto parlando senza che tu mi risponda… 





Angolo dell'autrice:
dopo più di un anno sono tornata a rimettere mano a questa storia.
Non faccio previsioni o promesse di alcun tipo perchè al momento sto cercando di sistemare varie cose contemporaneamnte, quindi cercherò di dedicarmi a tutte perchè il mio obbiettivo ultimo è comunque concluderle. 
Forse ci vorrà del tempo, dovrò anche revisionare un po' il tutto per assicurarmi che rimanga coerente anche dopo questa lunga assenza, ma spero di farcela.

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