Miraculous Rangers

di ToraStrife
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lady Bug & Pink Ranger ***
Capitolo 2: *** Chat Noir & Red Ranger ***
Capitolo 3: *** Yellow e Blue Ranger ***



Capitolo 1
*** Lady Bug & Pink Ranger ***


Miracolus Rangers
Miraculous Rangers


Parte 1.

Ladybug & Pink Ranger



Parigi, la città dell'amore.

La Tour Eiffel visibile da ogni finestra della città.
Eppure, vista nella quotidianità, non appariva così meritevole di tale fama.
Probabilmente questo valeva per ogni città del mondo, eppure questo faceva ancora più male al cuore della giovane Marinette.
Lei, giovane e aspirante stilista piena di entusiasmo verso il mondo, diventata una specie di mummia balbettante ogni qualvolta si imbatteva nell'Adrien bello come il sole, e come tale lo studente...modello le sembrava irraggiungibile.
Sospirando, la giovane brunetta quasi non fece caso alla vocina che stava continuando a chiamarla.
Quando il suo nome venne ripetuta con un tono più concitato, Marinette si costrinse a rispondere stancamente alla minuscola interlocutrice.

- Tikki, qu'est qu'il y a?

La piccola kwami si librò in volo dalla borsetta semiaperta della padroncina, allungando il braccino verso il fondo della strada.

Un gruppo di persone aveva fatto cerchio attorno a quella che doveva per forza essere una modella, almeno a giudicare dall'abbigliamento particolarmente elegante e l'aspetto bellissimo, particolari che colpirono immediatamente il senso estetico di Marinette, che manifestò la sua ammirazione con emozionata enfasi.

- Non credo sia il momento di mettersi le mani sul viso e arrossire, Marinette. - La rimproverò Tikki, sospirando.

La brunetta sbuffò: che fosse sua madre, la sua amica Alya o Tikki, doveva esserci sembra qualcuna a bacchettarla.
Un secondo esame della situazione, però, le suggerì che le cose erano molto meno rosee: quelli attorno non erano affatto ammiratori, come aveva creduto un primo momento.
Alcuni le si erano infatti avvicinati minacciosamente, per poi attaccare con calci e pugni.
La cosa che lasciò di stucco Marinette, però, fu la pronta risposta della signorina, che li stese con un magistrale sfoggio di arti marziali: fonte di ulteriore visibilio, agli occhi dell'adolescente.

Ma le stranezze non erano finite, non dopo che il resto della folla mutò improvvisamente aspetto, rivelando una bizzarra schiera di uomini tutti uguali, vestiti interamente di nero, con gibberne bianche simili a quelle della Gendarmerie nationale, e
con pitture facciali identiche a quelle dei mimi da strada.
Alcuni, tra l'altro, indossavano persino un basco, in quella che sembrava una summa di stereotipi nazionali.

- Dev'essere per forza opera di un Akuma. - Concluse Marinette. - Magari è tornato il Mimo... anche se in forze.

- Non lo so...

Tikki soppesò la situazione, pensierosa.
La sua esperienza millenaria di kwami le suggeriva qualcosa che metteva in discussione l'effettiva opera di Le Papillon.
Non riuscendo a metterla a fuoco, però, decise di liquidare la faccenda con...

- Ma tutto può essere.

- In ogni caso, dobbiamo intervenire!

Correndo dietro un palazzo, e dopo essersi assicurata di essere al sicuro da occhi indiscreti, la ragazzina invitò
la kwami, come tante altre volte,  ad utilizzare i suoi poteri di simbionte per rivestirla interamente in una aderente calzamaglia rossa puntinata di nero, completa di mascherina.
Miraculous Lady Bug ammirò quindi le sue nuove fattezze, con una punta di vanità, prima di partire verso l'azione.

Con agili balzi, rimbalzando tra pareti e tetti, l'eroina raggiunse la zona dell'agguato, atterrandovi direttamente dall'alto, colpendo con i piedi un paio di mimi.

- Lady Bug è qua. - Annunciò elegantemente.

Tutti gli sguardi si concentrarono su di lei.
Lady Bug ricambiò, osservando, con perplessità, l'inespressività che quella banda di mimi stava mostrando: non sembravano neppure umani.
L'eroina cercò rapidamente con lo sguardo le condizioni della ragazza aggredita.
Incredula, scoprì che di lei non vi era più traccia.

- Dov'è finita? - Si chiese, quando gli occhi incontrarono un nuovo elemento sulla scena: una figura femminile mascherata, la cui uniforme vantava prevalentemente i colori rosa e bianco. - E tu chi sei?

- Dovrei chiederlo io, ragazzina. - Le rispose l'altra. - Io sono "Pink à la Mode".

- Che nome buffo. - Sentenziò la brunetta. - Comunque sia, io sono Miracolus Lad... - Uno degli assalitori la interruppe con un attacco alle spalle, che l'eroina neutralizzò con un pugno. - Lady Bug, dicevo.

- Non so chi tu sia. - Ribatté Pink, neutralizzando due avversari con un calcio girato a uncinato. - Ma questa non è la tua battaglia.

- Tu credi? -  Lady Bug tirò fuori lo yoyo, facendolo volteggiare, prima di colpire alla testa tre avversari.

Lo scontro continuò per qualche minuto, quando le due donne si accorsero che gli assalitori, tutt'altro che scoraggiati, stavano anzi aumentando di aggressività.
Chi veniva colpito si rialzava subito in piedi e attaccava di nuovo, non importa quante volte lo si respingesse.

- Di questo passo ci accerchieranno. - Commentò Pink, che stava cominciando ad averne abbastanza.

- Temo che il mio yo-yo non basterà. - Commentò la Coccinella. - E tu sei disarmata.

- Disarmata? - Pink, tirò fuori quella che dalla forma sembrava una spada corta, non fosse stato la lama avesse forma triangolare, bucata nel mezzo, che a Miracolus ricordò una squadra da disegno.

Ladybug guardò l'arma, scettica. - Carina. - Cominciò a mulinare lo yo-yo,  lo sguardo rivolto agli avversari. - Ma ci sarà comunque da sudare.

Pink, con fare spavaldo, assunse una strana posa, una mano sul fianco e il braccio armato penzoloni: una posa più simile ad una modella ad una sfilata, che il preludio di  un attacco.

- Non ce ne sarà bisogno. Fatti da parte, per favore.

Lady fece per obiettare, ma lo strano arco di luce che Pink stava tracciando nell'aria con la daga.
Con fare teatrale, poi, Pink annunciò il suo attacco:

-
Nouvelle collection prêt-à-cogner printemps-été
!

- "Collezione Primavera-Estate Pret-a-Colpire?" - Ripeté sbalordita la Coccinella.
Il suo lato di aspirante stilista trovò del genio in quel titolo: la sintesi perfetta tra il lato fashion di Marinette e il lato eroistico di Ladybug.
Se avessero mai chiesto a Marinette di realizzare una eventuale serie di modelli sulla coccinellosa eroina, quello sarebbe stato un titolo perfetto.

Decisamente, bizzarro, invece, come nome da usare in battaglia.
Forse solo Chat Noir lo avrebbe apprezzato. No, anzi, lui avrebbe gongolato, anche solo per via della nuova madamigella mascherata di rosa.
Soffocando una immotivata punta di disappunto. (Gelosia? Figurarsi, Pensò.) si accorse che i dubbi si fermavano però al  nome, perché l'attacco in sé, invece, risultò efficace.
Pink si era messa in posa plastica, e attorno a lei si era scatenata una miriade di flash intermittenti, come se un invisibile stuolo di fotografi alle sue spalle avesse iniziato uno shooting collettivo.
Questi bagliori non erano solo luce, comunque, dal momento che investirono e costrinsero a terra l'intero gruppo nemico.

- Impressionante. - Mormorò Lady, sbalordita.

- Una sciocchezza. - Minimizzò Pink.

All'improvviso la loro attenzione fu dirottata verso un battere di mani lento, metodico e studiato. Il gruppo dei mimi, tra chi era ancora a terra e chi faticosamente si stava rialzando, si divise in due, lasciando posto, con fare reverenziale, all'incedere di quello che doveva essere il capo.

Le cose si stavano complicando, trovò Ladybug, almeno a giudicare dal fatto che il malvagio in questione fosse vestito in maniera simile a Pink, ma di colore nero.
A questi si aggiunse la reazione di quest'ultima, che, di fatto, lo aveva riconosciuto, e adesso si mostrava titubante.

-
Black Beaujolais
?

- Salutations, Pink.
- Salutò il Ranger scuro, senza smettere di battere le mani, in chiaro tono canzonatorio. - E i miei omaggi anche a lei, Mademoiselle. - Aggiunse, con un lieve inchino verso la Coccinella.

- Cosa significa tutto questo? - Chiese Pink, con tono accusatorio. - Perché stai guidando un attacco dei Lexoniani?

Lexoniani?
Ladybug si domandò in che situazione si fosse ritrovata coinvolta.  Chi erano questi Lexoniani? Quale guerra si stava consumando, a sua insaputa, nella stessa, amata città?
Queste ed altre domande si affacciarono nella testa di Lady, ma si dissiparono quando la vocina di Tiki attirò la sua attenzione.

- Ladybug, quell'uomo è akumizzato.



Una piccola presentazione.
Saga in poche puntate (al massimo due, o tre, massimo quattro).

Crossover fugace con i France Five, ma potete benissimo immaginarli come i "normali" Power Ranger, visto che qua sarà soprattutto azione "in costume".
Ma chi sono questi France Five? Come ho detto, praticamente i Power Rangers francesi, o meglio, una web-serie nata come omaggio al genere Sentai, e divenuta in qualche modo un "cult" tanto da essere diventati famosi proprio in Giappone.

Vi starete domandando: "Perché loro?"

Semplice, perché condividono la città di Parigi. Niente trasferte, niente di viaggi, niente pretesti.

"Promuovi il tuo crossover locale" (cit.)







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Capitolo 2
*** Chat Noir & Red Ranger ***


Miracolus Rangers
Miracolus Rangers

Parte 2 - Chat Noir e il Red Ranger




- Cosa significa, Black? - Ripeté Pink. - Hai voltato le spalle al genere umano?

Per tutta risposta, il Black Ranger scoppiò in una risata fragorosa.

- No, no, nulla di ciò che immagini. Non sono alleato di questi Lexoniani. Questi sono... servi!


- Di bene in meglio, - Commentò Lady. - Devono essere i poteri dell'Akuma.

La ragazza cominciò a far roteare lo yoyo, preparandosi all'attacco.

Pink non aveva capito una parola di ciò che intendesse Ladybug, tutto ciò di cui era cosciente era che si trovava davanti un ex-compagno da affrontare, e uno stuolo di Lexoniani al seguito.
Puntò la Equerro-pink verso gli avversari.

- Ti fermerò, Black Beaujolais!

- E' proprio vero, gli eroi dicono sempre le solite cose. - Commentò Black con tono ironico. - Ti ricordi tutte le volte che lo dicevamo assieme?

Il tono malinconico con cui terminò la frase accompagnò il gesto con cui il ranger nero alzò il braccio per scatenare l'orda di mimi contro le due eroine.


---



Poco lontano, un Ranger di colore rosso e un familiare ragazzino vestito e mascherato di nero, con finte coda e orecchie da gatto, stavano combattendo una battaglia analoga, aprendosi la strada in mezzo a mimi mascherati.

- Hai di certo un'agilità fuori del comune. - Commentò impressionato il primo, nel vedere Chat Noir usare il bastone, allungato per l'occasione di una decina di metri, per "ramazzare" via dalla strada almeno una decina di avversari.

- Merci, Red Fromage. - Rispose il biondino, passandosi vanitosamente una mano tra i capelli, mentre nell'altra il bastone tornava alla sua misura originaria. - Ma dopotutto, non mi chiamo "Gatto" per null...

Dovette interrompersi per parare con l'arma i pugni di un mimo superstite. Il Ranger rosso intervenne con un montante che investì l'aggressore, sollevandolo letteralmente da terra e facendolo ricadere a corpo morto.

-.... E il tuo talento di pugile si nota, "Antoine".

- Oh, lasciamo perdere. - Sbuffò il Ranger, frustrato dalla frecciatina di Chat. - Mai avrei creduto che la mia identità sarebbe stata scoperta così facilmente.

- Beh, per questo, - Ammise Chat, - Devo ringraziare Plugg.

Chat sentì la vocina del kwami pavoneggiarsi per l'intuizione.

- Modestamente, quell'inconfondibile odore di Chaumes lo riconoscerei in mezzo a mille. E poi, insomma, anche chiamarsi "Fromage"...!

- Ma non ti preoccupare, non mi interessa spettegolare sulle identità altrui. In questo momento, invece, mi preme la sicurezza di Parigi... e di Lady Bug.

- La tua Mademoiselle? - Domandò il Ranger, con tono malizioso, mentre si occupava di altri due avversari.

- In teoria sì, ma lei si rifiuta categoricamente...

Chat fece alzata di spalle, poi mulinanò il bastone per occuparsi di un seccatore.
Tutti quegli avversari stavano cominciando a dargli sui nervi.

- Uffa, ma non finiscono mai?

- Lo dici a me, che li combatto quotidianamente?
Super Camemblade!

Il Red Ranger  evocò una spada laser e cominciò a menare fendenti come un machete in quella giungla di avversari, che sembravano non finire mai: per uno che cadeva, altri si rialzavano, senza tregua.

Chat, mentre si toglieva di dosso un mimo con una proiezione di judo, trovò il tempo di riflettere su quella assurda situazione.

-
Questa storia ha dell'incredibile. La nostra Tour Eiffel sarebbe un'antenna che farebbe da barriera per proteggere il mondo dall'invasione di questi cosi, che sarebbero per giunta... degli alieni?

- Incredibile, è vero, ma non più di quello che hai raccontato tu su questo "Papillon", che trasforma le persone normali in Super-cattivi...

il Ranger Rosso si interruppe per eludere con un salto mortale un tentativo di accerchiamento , e punire poi gli attentatori con la spada.

- Tralasciando il fatto, - Proseguì. - che si sia palesato all'intera città, perlomeno lui non ha pretese di scala planetaria.

Il Gatto Nero puntellò il bastone a terra, e dopo averlo usato come palo per girare intorno con la gamba tesa, ai danni di quattro sgherri, vi ci accovacciò in cima.

- Scusa, ma sono troppo preoccupato per  la mia Lady. - 

Detto ciò, Chat salutò il Ranger con la mano, mentre il bastone cominciava ad allungarsi di decine di metri.

- Non pensare di lasciarmi qui! - Protestò Red Fromage, che saltò sulle spalle di un mimo, e saltellando di schiena in schiena, si aggrappò anche lui al baton.

- Se volevi un passaggio, bastava chiedere. - Lo canzonò Chat, mentre nel frattempo scrutava dall'alto, per cercare tracce della Coccinella. Le trovò nel quartiere a fianco, e vi si fiondò immediatamente, aiutato dalla pertica.

Ciò che aveva visto non gli era piaciuto per nulla, e la conferma che lo accolse all'atterraggio non poté che riempirgli il cuore di angoscia.

Un Ranger Nero, in mezzo a tanti mimi esultanti, sovrastava i corpi esanimi di una Ranger Rosa e soprattutto, della sua Lady.
Una rabbia incontrollata cominciò a scuotergli le membra, e l'energia cominciò a caricarsi nella mano destra.
Se non ci fosse stato Plagg a dissuaderlo, il Cataclisma sarebbe già partito.
Poteva avvertire la stessa rabbia, dopotutto, anche in Red Fromage, che lo aveva nel frattempo raggiunto.

- Black Beaujolais. -  Esordì il  rosso, osservando prima il nero, poi Pink A la Mode. - Che cosa significa tutto questo?

- Antoine, che noia, è la stessa domanda che mi ha fatto questa gallina.

Black indicò col piede la compagna a terra, e poi proseguì.

- Davvero non ci arrivate? Mi son semplicemente stufato di essere sempre il subalterno, di dover lottare seguendo sempre le rigide regole dettate da te, "leader", "numero uno", "capo". Qualcuno mi ha datto la possibilità di essere il Ranger più forte di tutti. E non solo! Perché combattere i Lexoniani, quando puoi dominarli?

L'ultima frase la sottolineò allargando le braccia, mentre il gruppo dei mimi lo acclamava con versi e gesti di esultanza.

Il Ranger rosso era allibito. - Beujolais, sei impazzito? - Gli puntò contro la Camemblade, preparandosi ad attaccare. Fu Chat a fermarlo, bloccandolo con l'asta.

- Temo che dietro il comportamento del tuo amico ci sia Papillon.

- Quello che manipola le persone, giusto? Qualche idea?

- La specialista sarebbe Ladybug, qua, però in genere c'entra un qualche oggetto personale.

Il primo pensiero di Red fu uno solo.

- Il cinturino di trasformazione. Non vedo altri oggetti.

Red e Chat  puntarono le loro armi in direzione di Beujolais.

- Non fare il codardo e combatti da uomo! - Intimò Red.

- Verrò volentieri. -  Rispose Black, senza scomporsi. - Dopo di loro.

Bastò un cenno, e il piccolo esercito di mimi partì all'attacco.

Chat e Red si impegnarono come poterono, ma il numero considerevole di nemici impediva ogni avanzamento.

- Di questo passo esauriremo le forze prima ancora di arrivare a lui. - Esclamò Chat, mulinando il bastone ai danni di tre avversari.

Il Red Ranger nel frattempo aveva evocato una seconda spada, ma anche così aveva difficoltà a tenere testa agli avversari.
Se ne era reso conto: i soldati Lexoriani erano molto più aggressivi e tenaci, rispetto alle volte precedenti. Quasi come se l'odio di Black fosse stato infuso in loro.
Questo voleva dire che...

Con la forza della disperazione, Red lanciò una delle spade in direzione di Black. Quest'ultimo la deviò facilmente, ma in quel momento i mimi si arrestarono, confusi.
Occasione troppo ghiotta per Chat, che piantonò l'asta a terra e la fece allungare, facendosi trasportare, il piede teso verso il Ranger nero.
Black parò il calcio con il braccio, ed era l'occasione che aspettava, perché il gatto glielo afferrò al volo, la mano stretta sul cinturino incriminato. - Beccato!

Ma il malvagio aveva ancora un asso nella manica. - Hauteclaire!

Uno spadino gli si materializzò nella mano sinistra, e lo calò contro Chat, che fu costretto a mollare la presa per impugnare con entrambe le mani il bastone, nel frattempo ridimensionato, con il quale parò il fendente.

I mimi tornarono sotto l'influsso aggressivo di Black, e un gruppetto si avventò su Chat, che li respinse a stoccate.

- Così non va. - Esclamò il gatto. - Siamo da capo.

- Peggio, -  Corresse Black. - Tu sei di spalle, e io sono armato.

L'annunciò prese di sorpresa Chat, e gelò il sangue a Red, troppo lontano, e con troppi avversari attorno, per poter davvero intervenire.
Riuscì solo a pronunciare il nome di Black, incredulo del vergonoso atto di codardia in procinto di consumarsi.
Lo spadino partì, pronto a colpire ineluttabilmente il gatto alla schiena.



Cast:



                                        
             L'eroe di cui nessuno sa l'identità.                              L'Akumizzato. Il ribelle, il tragico
             Se non fosse che adora il formaggio, e questo             solitario, il bello e dannato,
             non sfugge a Plagg!    
                                              il Vegeta, il Raphael del gruppo.



Lei al momento fa la damigella in pericolo insieme a Lady,
ma non tutto è come sembra!









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Capitolo 3
*** Yellow e Blue Ranger ***


Miracolus Rangers
Miraculous Rangers


Parte 3 - Yellow e Blue Ranger


Il colpo indirizzato alla schiena di Chat non arrivò mai a segno, però, perchè all'ultimo momento dovette occuparsi di deviare alcuni raggi laser partiti da chissà dove.

- C'est arrivé la cavalerie.

Tutti si voltarono verso l'autore dell'annuncio, uno spavaldo Ranger vestito di Giallo, il quale guardò i corpi ancora a terra di Pink e Ladybug, e proseguì con il discorso, agitando un dito con aria di rimprovero.

- No, no, no, Black Beaujolis, questa non te la perdono, fare del male a delle così belle signorine. Moi, Yellow Baguette, con la mia fida Baguette Blade... - Si interruppe per agitare con l'altra mano uno stocco dalla forma simile al notorio sfilatino. - Ti cucinerò a dovere.

Chat Noir mostrò la sua espressione più perplessa, perché aveva già inquadrato il tipo. - Donnaiolo, vanitoso, e spaccone.

Plagg ridacchiò, rivolto al suo padrone. - Ma non sono le stesse cose che Ladybug dice di te?

- Il paragone mi offende.


Intanto, però, un'altra voce si era aggiunta, con tono risentito, in riferimento a Yellow Baguette.

- Ehy, "chevalier", guarda che i colpi li ho sparati io.

A fianco al Ranger Giallo, precedentemente ignorato delle attenzioni che il giallo aveva attirato su di sé, vi era un altro Ranger vestito di Blu, con ancora teso un arco, quest'ultimo modellato sulla forma di una fisarmonica.

- Dettagli, mio caro Blue Accordeon. L'importante è che adesso siamo in un numero sufficiente per sbarazzarci facilmente di questo esercito di seccatori.

Fu il gong della riscossa, la tromba che annunciava la cavalleria, il segnale dell'attacco.

Yellow cominciò a falcidiare le fila nemiche con la sua arma, e Blue si occupò di tempestare gli avversari con innumerevoli raffiche laser.

- Noi ci occupiamo dei pesci piccoli. -  Sentenziò il blu. - Occuparsi della pecora smarrita tocca a te, Red.

- Non aspetto altro. - Ribatté il rosso, che con rinnovato vigore cominciò una rapida avanzata verso l'obiettivo, aprendosi la strada a sciabolate.

- E io ti darò una mano, giusto per insegnare le buone maniere a questo buzzurro. - Aggiunse Chat.

Il ranger rosso e il gatto si trovarono finalmente di fronte a Black, separati solo da pochi, sparuti mimi di poco conto.
Il nero, però, non sembrava minimamente turbato.

-  Foste anche in dieci, non riuscireste a battermi. Coma Ethilique Slasher.

Il corpo del ranger nero si sdoppiò, ed entrambe le copie intercettarono Red e Chat in combattimenti separati.

- Ma gli assi nella manica non li esaurisce mai? - Domandò Chat, esasperato.

- E' sempre stato il ranger più forte. - Spiegò Red. - Anche di me. Perché spingersi a desiderare ancora più potere, e a discapito della propria umanità?

- Papillon è bravo a fare leva sui sentimenti negativi delle persone. - Ribatté Chat. - E lui evidentemente si sente inferiore a te, anzi, sa di esserlo, perché forse tu, Red, non avresti mai ceduto  alle parole di  Papillon.

-  Dannazione, Black! Sei più forte di così. - Tuonò il rosso. - Dimostra la tua vera forza, combattendo il vero nemico, quello che ti sta plagiando!

- Nessun plagio. - Rispose il ranger nero, o perlomeno una delle due metà, con una voce non sua. -  I suoi sentimenti sono genuini.

Chat aveva subito riconosciuto il timbro. - Vecchi giochetti su nuovi personaggi, eh, Papillon?

Su entrambi i Black Ranger apparve il simbolo di una farfalla purpurea.

- Se mi permettono di arrivare ai vostri kwami, potrei servirmi persino del diavolo stesso.

- Tu sei il diavolo stesso! - Tuonò Red. - Libera BlackBeaujoais!

- Che città interessante, Parigi. - Cominciò a disquisire Papillon. - Vero? Piena di Supereroi e Superpoteri. Ma ti sbagli su una cosa, "eroe". Lui non è prigioniero, tutto ciò che è, lo ha voluto lui. Io gli ho solo offerto una possibiltà.

- Tu menti! - Intervenne Blue Accordeon. - Black non è così... sciocco. Comandare poi dei Lexoniani, oltremodo ridicolo.

L'arco teso del ranger fece partire una raffica di laser che investì entrambi i Black, che arretrarono deviando i colpi con gli Hauteclaire.

- Falla finita,  Black! - Intervenne Yellow Baguette. - Se vuoi dimostrare di essre il migliore, affronta Red qui e ora, senza i mezzucci del Farfallon.

- Ehm, ragazzi? - Interruppe Chat. - Non ci stiamo dimenticando qualcosa?

- Sono d'accordo!

La familiare voce femminile che aveva dato ragione a Chat, ebbe contemporaneamente il potere di riempirlo di gioia.
Nel frattempo, un altrettanto familiare yoyo si avvolse attorno alle gambe di uno dei due Black ranger, facendolo cadere come un vitello al lazo.

Contemporaneamente, la Ranger rosa si era rimessa in piedi con un balzo, e con il cutter, aveva falciato a tradimento la schiena dell'altro Black.

- Equerro Cutter!

Come conseguenza dell'attacco speciale, la copia colpita da Pink si dissolse in fumo.


Il Black accalappiato tentò di dimenarsi, ma venne puntellato dal piede di Lady, e poi di da quello di Chat, che gli puntò il bastone sulla nuca.

- Mi sembrava strano che foste andate al tappeto così facilmente! Ma voi donne ingannate sempre, è un vostro grande difetto!

- Oh, pure misogino. - Commentò Pink, sprezzante.

- Anche gli akumizzati anche un grande difetto. - Ribatté Ladybug. - L'essere sempre troppo sicuri di sé.

Intanto, i Lexoriani si erano di nuovo arrestati, confusi, liberi dall'influsso dell'Akuma.

Quel momento di smarrimento collettivo fu colto prontamente dai ranger, che ebbero facilmente ragione dell'orda di mimi.

- My Lady! - Esultò nel frattempo Chat, in uno slancio affettuoso per abbracciare Lady, la quale si limitò a schivarlo freddamente...con un silenzioso clima solidale da parte degli altri maschietti.

- Le cose importanti, Chat. L'oggetto Akumizzato.

- A proposito dell'essere troppo sicuri di sé. - Proseguì Black. - Non crederete che davvero sia finita così?

Chat sorrise, chinandosi verso il ranger. - Certo, basta tendere la mano e... ma cosa!?

Si interruppe quando, tra il suo stupore e quello dei presenti, il corpo di Black Beaujolais cominciò a crescere a dismisura.

Passarono alcuni minuti, accompagnati da una prolungata risata del ranger nero, mentre l'ombra del suo corpo cominciava ad oscurare interi quartieri, e i sei eroi, da accalappiatori, stavano diventando dei piccoli scarafaggi che correvano come potevano per mettersi in salvo.


Il risultato fu che Black Beaujolais era diventato un colosso di sessanta metri, gettando nel panico mezza popolazione di Parigi.
Tra i civili che fuggivano, il sestetto si riunì su un terrazzo, dove si poteva osservare il gigantesco Ranger dirigersi verso la Tour Eiffel.

Questo allarmò Red Fromage. - Vuole distruggere l'antenna che protegge la terra.

- Questa è la mia sfida per i Force Five, - Tuonò in risposta il gigantesco BlackBeaujolais. - E anche per quei sedicenti supereroi, il gattino e l'insetto.

- Coccinella! - Corresse Ladybug, indispettita, ma nessuno le diede peso.


Il gigante, intanto, proseguiva. - Se siete davvero più forti di me, provate a fermarmi!

La frase si concluse con una serie di passi rimbombanti, che si allontanavo sempre più. I piedi del Black Ranger frantumavano l'asfalto delle strade e schiacciavano le lamiere delle auto parcheggiate.
La mancanza di vittime fino a quel momento era difficilmente imputabile a una inconscio scrupolo da parte del ranger akumizzato, o semplicemente al puro miracolo, ma era solo una questione di tempo, che era sempre più esiguo.
E dopo che la torre Eiffel sarebbe stata raggiunta, non si sarebbe più trattato del destino di qualche civile, o di una intera città: sarebbe stato spacciato l'intero pianeta.

- Farebbe tanto comodo un robot gigante come in quella vicenda di Gamer. - Sentenziò Chat, grattandosi la testa.

- Ma questo non è un videogioco. - Lo corresse Ladybug. - Dovremo arraggiarci.

- Su questo vi correggo. - Si intromise Jellow Baguette. - Un robot gigante lo abbiamo.

Di fronte alle espressioni sorprese di Chat e Lady, Blue Accordeon allargò le braccia.

- Andiamo ragazzi, che squadra di Ranger saremmo, senza almeno un robottone? E anche componibile!

Red Fromage. -  Detesto l'idea di dover attaccare BlackBeaujolais, ma temo davvero che non ci sia altra scelta.

Pink si limitò a stare in silenzio, in pensiero tra il destino dell'amico e compagno in nero, il destino dell'intero pianeta, e della battaglia che avrebbe dovuto decidere entrambi.


La conclusione al prossimo capitolo.


























(Fatevelo dire, siete un fandom veramente di merda)
 

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