Un amore incompreso

di paige95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E se ci scoprono? ***
Capitolo 2: *** Sospetti ***
Capitolo 3: *** Missione di soccorso ***
Capitolo 4: *** Tentativi di separazione ***
Capitolo 5: *** Precari equilibri familiari ***
Capitolo 6: *** Fratture incolmabili ***
Capitolo 7: *** Missione di soccorso 2 ***
Capitolo 8: *** Da padre a padre ***
Capitolo 9: *** Sarà stata la scelta giusta? ***
Capitolo 10: *** Troppo tardi ***
Capitolo 11: *** Difficili decisioni ***
Capitolo 12: *** Proviamo a ragionare ***
Capitolo 13: *** Tecniche di persuasione ***
Capitolo 14: *** Visite inaspettate ***
Capitolo 15: *** Proposte di felicità? ***
Capitolo 16: *** Prove speciali ***
Capitolo 17: *** Perplessità ***
Capitolo 18: *** Ripensamenti ***
Capitolo 19: *** Una sorpresa tra i fiori d'arancio ***
Capitolo 20: *** La nuova famiglia Son ***



Capitolo 1
*** E se ci scoprono? ***


E se ci scoprono?
 
Era una giornata pessima, un acquazzone che impediva anche solo di pensare di uscire di casa.
Goten era sconsolato, desiderava solo raggiungere e stare con la sua amata, qualsiasi posto andava bene, voleva solo la sua compagnia. Guardava fuori dalla finestra. Possibile che sapeva sconfiggere mostri fortissimi e non era in grado di fermare quella dannata pioggia?
Qualcuno bussò all’improvviso alla porta. Il ragazzo diventò rosso per l’imbarazzo, come se qualcuno fosse in grado di leggere i suoi pensieri.
“A-avanti”
Era Chichi. Aveva il telefono fra le mani.
“Tesoro, ha chiamato Bra. Dice che deve parlare con te di scuola”
Goten sentendo quel nome si affrettò a prendere l’apparecchio dalla madre.
La donna rimase perplessa: non aveva mai i riflessi così pronti quando si trattava di scuola.
“G-grazie, ci penso io”
Si fissavano e nessuno dei due si decideva a reagire.
“Mamma, devi dirmi altro?”
“Nono, vado” strano comportamento, che privacy era necessaria per parlare di scuola?
Appena Chichi chiuse la porta, il ragazzo tirò un sospiro di sollievo.
“Bra, scusa, ma mia madre non si decideva ad andarsene”
“Goten, non possiamo continuare così, dobbiamo parlare con”
Il ragazzo la interruppe spaventato.
“Stai scherzando vero?! Non voglio morire strangolato per mano di Vegeta”
La ragazza era spazientita, tanto coraggioso e poi non aveva il fegato di parlare con suo padre.
“Comunque credo che tua madre abbia mangiato la foglia”
“Spero di no! Ma mi spieghi perché non mi hai chiamato sul cellulare?”
Bra era diventata triste e imbronciata a quella domanda.
“Perché mio padre mi ha sequestrato il telefono”
Pura paura negli occhi di Goten.
“A-aspetta, non sospetterà mica che noi”
“Non lo so, ma sai com’è papà, basta che vede un ragazzo che mi gira intorno e già pensa male”
Ora era perplesso e geloso.
“Di quale ragazzo stiamo parlando?”
Una risatina dall’altra parte del telefono.
“Dai tesoro, non ti ci mettere pure tu a fare il geloso, basta e avanza mio padre”
Si era imbarazzato alle insinuazioni della ragazza.
“Non sono geloso!”
La ragazza diventò seria all’improvviso
“Goten, sento dei passi venire verso di me, devo andare, credo sia mio padre”
“Bra” ma aveva riattaccato
 
 
“Papà!” la ragazza cercava di sorridere per dare meno nell’occhio
“Con chi eri al telefono?” era già arrabbiato prima ancora di sentire la risposta
“Con Pan”
Non era così semplice imbrogliare Vegeta, ma in mancanza di prove lasciò cadere l’argomento.
“Tua madre mi ha detto di chiamarti, è pronto in tavola”
“Arrivo subito, grazie”
Non potevano decisamente andare avanti così, forse se fossero stati sinceri con i loro genitori, avrebbero cercato anche di comprenderli. Se per disgrazia invece li avessero beccati, per loro sarebbe stata la fine, Bra ne era certa, doveva assolutamente convincere Goten a fare qualcosa.
 
Continua….
 
 

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Capitolo 2
*** Sospetti ***


Sospetti
 
Bra aveva ragione, Chichi non era molto convinta del comportamento del figlio, dopotutto era sua madre, intuiva subito se c’era qualcosa di strano.
Quella sera a cena cercò di scoprire qualcosa di più.
“Allora Goten” tentò di iniziare la conversazione senza mettere troppa pressione al figlio “tu e Bra avete risolto quel problema per la scuola?”
Goten sgranò gli occhi spaventato e per poco non affogò con l’acqua.
Chichi aveva fatto centro. Era davvero compiaciuta di averlo colto sul fatto.
“S-sì mamma”
Ma ormai il ragazzo aveva abboccato all’amo.
 
 
Chichi passò rapidamente dal compiacimento alla preoccupazione. Conosceva bene il padre di Bra, sapeva che non ne sarebbe stato per nulla felice di quella storia.
Trascorse una notte alquanto agitata. Non poteva aspettare la mattina seguente senza parlarne con il marito.
“Goku?”
Era un’impresa svegliarlo, ma la questione era di vitale importanza.
“Goku?”
Si era avvicinata e aveva alzato leggermente la voce, ma lui per tutta risposta si era girato dall’altra parte.
“Goku!”
“Chichi, ma che vuoi??”
Ora oltre ad essere preoccupata era anche irritata.
“Dormivi?”
Il marito si girò verso di lei e la fissò come se le avesse rivelato una cosa sconcertante.
“Ora non più, quindi che mi devi dire alle” si girò verso il comodino “3 del mattino?”
Chichi mi mise comodamente seduta, segno che la conversazione sarebbe stata lunga.
Anche Goku l’aveva capito e si era rassegnato che non avrebbe più dormito nemmeno 5 minuti in più.
“Riguarda Goten”
“Che ha combinato stavolta?”
Era solito far arrabbiare la madre per qualsiasi cosa.
“Si vede con Bra”
Ora Goku era decisamente sveglio.
“Io opto per un trasferimento molto lontano da qui”
Chichi non gradì la reazione del marito.
“Goku, vuoi fare il serio per favore?”
“Ma io sono serio, anzi serissimo” lo era davvero “se Vegeta lo scopre, prima uccide Goten e poi me per non averlo impedito. Dobbiamo assolutamente allontanarlo da quella ragazza”
Aveva ragione, ma come facevano ad allontanarli?
“Ok, allora ci devi parlare”
“Cosa, scusa?”
“È tuo figlio ed è giusto che ci parli tu” la donna aveva la solita aria di sfida
“Ma è anche figlio tuo e poi sei più brava in queste cose”
“No Goku, devi andare tu, devi fargli un discorso da uomo, forza vai!”
“Un discorso da uomo?” non era decisamente preparato a questo genere di eventualità, quando Gohan era diventato un adolescente lui non c’era, quindi da dove avrebbe dovuto iniziare? “Ma ora? Chichi sono sempre le 3”
“Muoviti Goku, prima che combini qualche guaio”
 
 
Forse avrebbe preferito scontrarsi con qualche nemico proveniente da chissà quale pianeta, piuttosto che fare un discorso del genere al figlio.
Entrò lentamente e si avvicinò altrettanto adagio al letto.
“Goten?”
Non gli rispondeva, bè ovvio dormiva.
“Goten!” lo stava per scrollare, ma quello che toccò non era Goten, era un cuscino posizionato accuratamente sotto le coperte.
 
 
 
Goten era in volo verso la Capsule Corporation, doveva assolutamente avvisare Bra che sua madre sapeva tutto e presto lo avrebbe raccontato a Bulma, a quel punto inevitabilmente l’avrebbero scoperto tutti e sarebbero stati in guai molto seri.
Atterrò esattamente sul davanzale della finestra della camera della ragazza ed iniziò a bussare con prudenza per non svegliare tutti.
“Bra!”
La ragazza stava dormendo profondamente.
“Bra, ti prego è importante”
Sì svegliò, ma non capì subito quello che stava succedendo. Poi però si voltò verso la fonte del rumore.
“Goten?” era assonata e ci mise un po’ a mettere a fuoco la sagoma del ragazzo “Ma che ci fai lì fuori a quest’ora?”
Si affrettò ad aprire la finestra per farlo entrare.
“È successa una cosa”
Non fece in tempo a finire la frase che alla porta aveva bussato qualcuno.
“Bra, che stai combinato?” era Vegeta, che passando casualmente davanti alla porta della figlia, aveva sentito delle voci “C’è qualcuno lì con te?”
Bra era allarmata “Oh no, è mio padre! Goten te ne devi andare subito da qui” aveva sussurrato al ragazzo per non farsi sentire
Goten era intenzionato a seguire il suo consiglio e stava per aprire la finestra, ma la ragazza lo bloccò.
“No, ti sente. Nasconditi sotto al letto e azzera l’aura”
Vegeta si stava spazientendo ed entrò nell’esatto istante in cui Goten diventò invisibile agli occhi dell’uomo.
 
Continua….
 

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Capitolo 3
*** Missione di soccorso ***


Missione di soccorso
 
Goku era ritornato nella propria camera confuso, ma non preoccupato, lo sapeva che era solo una delle sue solite ragazzate.
Aveva tranquillamente richiuso la porta, si era coricato e aveva ripreso a dormire sotto gli occhi della moglie che aspettava con ansia il racconto della conversazione.
“Allora che ti ha detto? Non la vedrà più?”
Il marito riaprì gli occhi esasperato.
“Non lo so, perché non è in camera sua”
Chichi spalancò gli occhi.
“Come non è in camera sua?? E me lo dici così?”
“E come te lo dovrei dire, scusa?” era sereno e tranquillo, l’unico suo problema era il sonno
“Goku, ma ti rendi conto di dove possa essere nostro figlio? Ci hai almeno riflettuto un momento?”
“Chichi, dai non preoccuparti, sarà in giro a divertirsi con gli amici”
Non c’era alcuna possibilità che lui comprendesse la gravità della situazione.
“Altro che amici, Goten è con Bra e non voglio nemmeno immaginare a quello che staranno combinando”
Finalmente Goku aveva capito e si allarmò.
“Che cosa? Ma è impazzito? Non uscirà vivo da quella casa!”
Non aspettò un secondo di più, aveva iniziato a prepararsi alla velocità della luce.
“Goku, ma dove stai andando?”
“Lo vado a riprendere, spero solo di non arrivare troppo tardi”
“Ma sono le 3 del mattino, non puoi piombare da loro a quest’ora”
Non la stava più ascoltando ed uscì rapidamente dalla porta.
 
 
Le cose non stavano esattamente come immaginava Chichi, ma erano altrettanto gravi.
“Papà! Che ci fai in piedi a quest’ora?”
Era infuriato e sospettoso.
“Con chi stavi parlando, Bra?”
“Con chi dovrei parlare a quest’ora?”
Non lo avrebbe convinto, doveva farsi venire in mente qualcosa di più plausibile subito.
“Ho sentito la voce di un ragazzo”
La figlia cercò di sdrammatizzare.
“La voce di un ragazzo? Ma papà, quale ragazzo si prenderebbe il disturbo di venire da me alle 3 del mattino?”
Goten sotto il letto stava iniziando a sudare freddo, non era facile azzerare l’aura in quello stato.
Vegeta non era per niente convinto e teneva gli occhi torvi fissi sulla ragazza.
 
 
 
Goku si era teletrasportato in un secondo davanti alla casa dei Brief. Avrebbe voluto comparire davanti al figlio, ma non sentiva la sua aurea, quindi l’impresa diventava particolarmente difficile da realizzare.
Non aveva altra scelta che suonare.
Una Bulma assonnata e molto irritata andò ad aprire dopo parecchi minuti.
“Goku, ma che cavolo ci fai qui?”
“È qui Goten?” in quel momento non fece nemmeno caso all’ora, voleva solo sapere se suo figlio stava bene ed era scampato alle grinfie di Vegeta
“Goten? E cosa dovrebbe farci tuo figlio a casa mia?” era sorpresa dalla domanda “è successo qualcosa?”
Goku era costretto a dirle la verità. Cercò di tenere un tono di voce basso.
“Chichi ha motivo di credere che Goten e Bra si stiano frequentando”
“Cosa??”
“Ti prego dimmi che Vegeta non è in casa”
“Sì, ma non è ancora tornato a letto”
Il panico più completo negli occhi di Goku
“Oh no Bulma, credo di sapere dove si trova”
 
 
Bra non sapeva più come far allontanare il padre per permettere a Goten una via di fuga.
Per fortuna arrivò un’ancora di salvezza. La madre entrò in quell’esatto momento nella stanza della figlia.
“Vegeta! Che diamine stai facendo? Vuoi tornare a letto?”
“Arrivo”
Forse Bra era salva per stavolta.
Aspettò l’esatto momento in cui suo padre e sua madre uscissero dalla porta e si inginocchiò per controllare che il povero Goten fosse ancora vivo.
“Ehy tutto bene lì sotto?”
“Potrebbe andare meglio. Stavolta ho rischiato veramente grosso”
La ragazza era davvero dispiaciuta.
“Mi dispiace tanto, Goten! Ora è meglio se vai”
Lo spingeva verso la finestra, impaziente di non incorrere più nello stesso pericolo.
“Dopo tutto quello che ho passato mi fai andare via senza nemmeno un bacio?”
“Goten, non c’è tempo per le effusioni, vattene!”
Bra aveva aperto la finestra e lui non poteva far altro che attraversarla sconsolato.
“Ci sentiamo più tardi?”
“Sì, ma ora vai!”
 
 
Dopo le lunghe preghiere della ragazza, finalmente mise i piedi sulla terra ferma, ma lo stava aspettando un’altra sorpresa poco gradita.
“Goten!”
“P-papà?!” altri guai per il povero ragazzo “ma che ci fai qui?”
“Fila a casa! Tua madre è molto preoccupata”
In quel momento Goten non era solo preoccupato per la madre, anche Goku aveva l’aria di essere molto arrabbiato.
“T-ti posso spiegare”
“Mi spiegherai a casa, il più lontano possibile da Vegeta”
 
Goku ancora non lo sapeva, ma quella notte aveva salvato il figlio da morte certa.

Continua….

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Capitolo 4
*** Tentativi di separazione ***


Tentativi di separazione
 
Chichi era estremamente in pensiero per suo figlio e suo marito. Stavano tardando e temeva quello che potesse essere successo.
 
Si sentiva in colpa, se solo avesse capito prima le intenzioni di Goten, a quest’ora non sarebbe stato in quel guaio. A lei, a differenza di Vegeta, non dispiaceva l’idea di Goten e Bra insieme, la ragazza era di buona famiglia e la figlia della sua migliore amica, ma ovviamente, prima di avere qualsiasi pensiero poco innocente, avrebbero dovuto sposarsi e loro erano ancora troppo giovani per un passo così importante.
 
Comparvero all’improvviso e sotto gli occhi increduli di Chichi.
“Oh tesoro, grazie al cielo stai bene!”
Stava per avvicinarsi al figlio e probabilmente abbracciarlo, quando intervenne il marito.
“No, non sta bene” era arrabbiato come poche volte nella sua vita “Se non mi spiega subito che cosa gli è saltato in mente, gli faccio esattamente quello che gli avrebbe fatto Vegeta”
“No ti prego papà, ho imparato la lezione” era spaventato, anche se sperava che, sfuggendo a Vegeta, il peggio fosse passato
Chichi si era preparata un lungo discorso da fare al figlio al suo ritorno, ma Goku l’aveva inaspettatamente anticipata.
“Goten parla! Sto perdendo la pazienza”
Il ragazzo si era seduto sconsolato per essere stato beccato e in imbarazzo per l’argomento che avrebbe dovuto affrontare con i suoi genitori.
“Io” cercava di prendere coraggio “credo di essermi innamorato di Bra” teneva gli occhi bassi “anzi no, ne sono certo. Sono un paio di mesi che ci frequentiamo, è successo tutto così velocemente. Non so nemmeno io come, ma la situazione ci è sfuggita di mano e”
“Che significa che la situazione vi è sfuggita di mano?” Chichi aveva un brutto presentimento, ma non ebbe risposta perché il marito la anticipò nuovamente
“Ma dico figliolo, con tutte le ragazze che ci sono al mondo, proprio la figlia di Vegeta?”
Chichi, vedendo Goten sconsolato, cercò di essere più comprensiva possibile e fece cenno a Goku di abbassare i toni.
“Tesoro, non c’è nulla di male”
Il ragazzo sembrava rincuorato dalle parole della madre “Davvero?”
La donna gli fece un sorriso e si sedette vicino a lui “Davvero, vedrai si sistemerà tutto, parlerà tuo padre con Vegeta e”
“Cosa??” Goku sperava d’aver capito male “Non ci pensate nemmeno! Io non parlo proprio con nessuno. Goten ha deciso di mettersi con Bra e lui parlerà con il padre”
“Goku!” Chichi era infuriata con il marito, non dimostrava un minimo di sensibilità in una situazione così delicata “Hai sentito nostro figlio? Gli vuoi negare di essere felice?”
“No cara, gli voglio evitare una morte lenta e dolorosa e sinceramente la vorrei evitare anche io”
Goten iniziava ad essere disperato, cominciava davvero a perdere le speranze di poter stare con la sua amata.
“Goku vergognati! Non hai un minimo di tatto e sei un egoista, pensi solo a te stesso e a nient’altro” poi si voltò amorevolmente verso il figlio “Non preoccuparti tesoro, trovo io il modo di convincere Vegeta”
Mentre la madre cercava di tranquillizzarlo, Goten sentiva crescere un forte risentimento verso il padre.
“È tutta colpa tua, se solo andassi a genio a Vegeta a quest’ora io e Bra potremmo stare insieme liberamente”
Dopo la sfuriata, si alzò e si chiuse nella sua camera sbattendo la porta.
Un attimo di sconcerto da parte di entrambi i genitori, poi Goku riacquistò il dono della parola.
“Brava Chichi, complimenti. Ecco cosa succede quando io e te non abbiamo la stessa opinione: finisce che Goten si mette dalla parte di chi gli fa più comodo”
“Ah certo, quindi ora sarebbe colpa mia. Sei tu a non capire lo stato d’animo di nostro figlio. Lo so anche io che stanno correndo, ma questo non è certo il modo di affrontare la questione”
“E cosa dovremmo fare secondo te? Assecondarlo in questa sua follia?”
Non aveva nemmeno più parole per rispondergli
“Mi avete stufata, me ne torno a letto”
“Ecco brava è la prima cosa sensata che ti sento dire stasera”
 
Goku non aveva alcuna voglia di creare quel pandemonio con Vegeta, sapeva già come avrebbe reagito e se voleva mantenere la quiete a casa sua, doveva a tutti i costi tenere suo figlio lontano da Bra.
 
 
 
 
Anche alla Capsule Corporation la situazione non era delle migliori.
“Vegeta, mi spieghi che ci facevi in camera di Bra?”
Il principe dei sayan era perplesso.
“Nascondeva un ragazzo da qualche parte”
Era troppo perspicace suo marito, non sarebbe riuscita a fargli cambiare idea se quella era stata la sua sensazione. Forse però poteva fargli accettare gradualmente l’eventualità che la loro figlia stesse crescendo e potesse avere un fidanzato.
“E se fosse?”
A quelle parole Vegeta scattò.
“Come se fosse? Allora è vero! Sai qualcosa che io non so?”
Aveva peggiorato la situazione.
“Vegeta calmati, non so nulla di più”
Era una pessima idea dirgli che Goten, il figlio del suo eterno rivale, era nascosto nella camera della figlia in piena notte, a quel punto avrebbe avuto paura persino lei per la sua incolumità. Non le dispiaceva affatto imparentarsi con i suoi migliori amici, a suo parere Goten era un bravo ragazzo, si fidava di lui e si fidava dell’educazione che gli aveva impartito sua madre.
“No Bulma, conosco quello sguardo e tu mi stai nascondendo qualcosa”
Era in trappola.
“Tesoro, ti dico di no”
Non se la beveva proprio per niente.
“Ti conosco Bulma, quando fai la svenevole è perché c’è sotto qualcosa”
 
Continua….

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Capitolo 5
*** Precari equilibri familiari ***


Precari equilibri familiari
 
La figlia di Vegeta non aveva voglia di alzarsi quella mattina e subire il terzo grado del padre. Sapeva bene che non sarebbe riuscita a convincerlo a benedire la sua unione con Goten, c’erano davvero troppi fattori a suo sfavore, ma anche continuare quella relazione di nascosto stava diventando un problema.
Il fratello la riscosse dai suoi pensieri.
“Bra, sei ancora a letto? Rischi di arrivare tardi a scuola”
“Non ci voglio andare a scuola stamattina, Trunks. Anzi non ho proprio voglia di uscire da questa stanza”
Il ragazzo non capiva la reazione della sorella.
“E perché mai?” si era seduto accanto a lei sul letto per ascoltarla meglio.
Non riusciva più a tenere solo per sé quel segreto, doveva parlarne con qualcuno.
“Credo che papà sospetti che ho un fidanzato”
“Allora sono guai sorellina. Ora capisco perché era così imbronciato”
Bra iniziò a tremare come una foglia.
“Ma non ti ho ancora detto la cosa peggiore”
“C’è qualcosa di ancora più grave?” ora anche Trunks iniziava a preoccuparsi
“Il ragazzo in questione è Goten”
“G-Goten?”
Non ci poteva davvero credere. Era il suo migliore amico e non gli aveva detto una parola di tutta quella storia.
“Già”
Ora però voleva sapere nei dettagli come all’improvviso il suo migliore amico fosse diventato suo cognato.
“Da quando state insieme? E mamma lo sa?”
“No, fino a ieri non lo sapeva nessuno, ma poi Chichi lo ha scoperto. A quest’ora ormai lo sapranno tutti”
“Papà non lo sa sicuramente ancora, altrimenti sarebbe andato ad ucciderlo” avrebbe dovuto preoccuparlo quell’eventualità, invece era quasi divertito
“Trunks, non c’è proprio niente da ridere sai!”
“Scusami, vai avanti a raccontare, quando avete capito di piacervi?”
“Due mesi fa circa. In quel periodo Goten usciva spesso da scuola con me e Pan e ci riaccompagnava a casa. Poi però un giorno Pan era assente e abbiamo fatto il tragitto verso casa da soli, non ti so dire come è successo, non lo avevo mai guardato sotto questa prospettiva, ma mi sono resa conto di essere innamorata di lui”
“Wow Bra! E chi se lo sarebbe mai immaginato?!” il fratello era sempre più curioso “è una cosa seria?”
“Sì, Trunks la è” la ragazza iniziò a diventare rossa e a sviare gli sguardi indagatori del fratello
“Questo significa che tu e Goten” non aveva nemmeno finito la frase che la sorella sapeva già dove voleva andare a parare
“Sì Trunks, sì, non mi fare queste domande dai!”
“Okok, tranquilla non voglio sapere i dettagli” ora gli sembrava ancora tutto più strano, aveva sempre pensato che sua sorella e il suo migliore amico si vedessero come fratelli “Cosa pensi di fare con papà adesso?”
“Non ne ho la più pallida idea, ma credo che prima o poi lo dovrò affrontare”
 
 
 
 
Chichi si era alzata di cattivo umore quella mattina, non le piaceva il modo in cui avevano chiuso la discussione. Decise di rimediare andando a parlare con Goten.
“Tesoro, sei sveglio? Posso entrare?”
Non le rispose, probabilmente era ancora arrabbiato con Goku.
La donna entrò comunque.
“Goten, posso parlarti un momento?”
Non la degnava nemmeno di uno sguardo e continuava a prepararsi.
“Scusa mamma, ma è tardi e devo andare a scuola”
Chichi si sedette sul letto e fece cenno al figlio di fare lo stesso.
“Ti rubo solo 5 minuti, per favore”
Il ragazzo si rassegnò alle richieste della madre e controvoglia si sedette accanto a lei.
“Grazie. Tuo padre non voleva dire quelle cose, lo sai”
“No mamma, ti sbagli, voleva esattamente dire quello che ha detto. Né lui né Vegeta approveranno mai la nostra relazione, ma io non ho nessuna intenzione di rinunciare a lei. Non mi importa di quello che pensino”
Non aveva mai visto suo figlio così sicuro di sé e dei suoi sentimenti verso qualcuno.
“Tesoro, stiamo parlando di una questione seria, dovete affrontarla con giudizio”
“Ora ti ci metti pure tu, mamma?!”
“Sto solo dicendo che non dovete correre, siete molto giovani, andate entrambi ancora a scuola. Se un giorno vorrete sposarvi avrete il mio appoggio, ma al momento è meglio non fare cose stupide”
Goten si stava nuovamente inalberando.
“Cose stupide?? Io la amo!”
Non voleva ascoltare un attimo di più le parole della madre. A nulla erano valsi i tentativi di fermarlo, voleva migliorare la situazione e invece l’aveva solo peggiorata.
Uscì dalla porta e si trovò davanti il padre, solo uno sguardo di sfida fra i due per poi imboccare le scale e sparire alla vista dei genitori.
 
Continua…

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Capitolo 6
*** Fratture incolmabili ***


Fratture incolmabili
 
Goten non sarebbe ritornato a casa, non si sentiva compreso e appoggiato da coloro che avrebbero dovuto sostenerlo più di tutti.
Desiderava solo stare con Bra, non gli importava più un accidente della reazione di Vegeta, non gli importava se suo padre non voleva mediare a suo favore o se sua madre lo trattava ancora come un bambino. Lui non era più quel ragazzino da proteggere da tutto e da tutti, stava crescendo e se ne dovevano fare tutti una ragione.
Non aveva mai provato nulla di simile per nessuna ragazza, la amava e tanto, era il suo primo vero amore e non aveva alcuna intenzione di perderla.
 
Si avviava a passo veloce verso la scuola. La cercava con lo sguardo, doveva urgentemente parlarle.
Finalmente la vide, stava parlando con sua nipote.
“Bra!”
“Zio Goten, stai bene?”
“Sì, Pan, sì, sto bene” non aveva tempo di darle spiegazioni, si rivolse verso l’altra ragazza “Bra, ti devo parlare” cercava di farle capire che la conversazione doveva essere privata
“Pan, scusa, ci dai un minuto?”
“Certo Bra” non ne era pienamente convinta, ma c’era qualcosa che non andava
Quando Pan si fu finalmente allontanata, Bra iniziò ad allarmarsi.
“Goten, mi vuoi dire che succede?”
“Dobbiamo andarcene”
“Ma che cosa dici??” non ci capiva più niente, fino a due giorni fa tra loro andava a gonfie vele ed ora che la lo storia era venuta allo scoperto era diventato tutto più complicato
“Mio padre e mia madre sanno di noi e non approvano, come pensi che approverebbe Vegeta?!”
Un colpo al cuore per la povera ragazza.
“Goten, non possiamo scappare”
“A me importa solo di stare con te. Passiamo a prendere le nostre cose e andiamocene”
Bra non sapeva cosa dirgli, ma sapeva che scappare non era la soluzione migliore.
“E cosa diciamo ai nostri genitori? Perché se vuoi tornare a casa per prendere le nostre cose li incontreremo. E poi dove vuoi andare?”
“Ogni posto è meglio di qui e poi li affronterò! Dirò loro la verità”
 
 
 
 
Un silenzio tombale era calato tra Goku e Chichi, finché quest’ultima non si decise a far crollare quel muro.
“Hai sbagliato”
“Come scusa??” non credeva davvero alle sue orecchie
“Goku, hai sbagliato. Stavolta hai veramente esagerato”
“Hai detto che gli dovevo parlare no? E così ho fatto. Volevi che li separassi ed è quello che sto facendo, quindi non lamentarti”
“Ma ti ascolti quando parli?” Chichi si stava esaurendo in mezzo a quel caos che si era creato “Dovevi semplicemente fargli affrontare la questione nel modo migliore possibile, con serenità e cognizione”
“Non mi risulta che tu abbia avuto più fortuna prima parlando con lui e poi vedrai che da ora in poi la cognizione ce l’avrà, certamente non vorrà farmi arrabbiare ancora”
 
 
 
 
Goten e Bra quella mattina non entrarono nemmeno a scuola, decisero, o meglio Goten decise, di andare direttamente alla Capsule Corporation e parlare con Vegeta.
“Goten, io non credo sia una buona idea dirgli che ci frequentiamo e poi subito dopo che ce ne andiamo via insieme”
“Tranquilla tesoro, andrà tutto bene” nonostante la forte ansia cercava di dare coraggio alla fidanzata
 
Erano arrivati, forse un po’ troppo presto secondo Bra.
La ragazza aprì delicatamente la porta. Fu Bulma ad accoglierli per prima.
“Ciao ragazzi! Ma che ci fate qui?” si stava allarmando nel vederli insieme
“M-mamma, c’è papà?”
“Sì certo” la madre si spaventò al solo pensiero di quello che avevano intenzione di fare “aspetta non avrai intenzione di”
“Sì Bulma” era intervenuto prontamente Goten “non abbiamo nulla di cui vergognarci” e detto questo prese per mano la sua ragazza e si diresse verso la Gravity Room dove era sicuro avrebbe trovato Vegeta, il tutto successe sotto gli occhi esterrefatti di Bulma.
 
La prima reazione che ebbe la moglie del principe, dopo lo shock iniziale, fu di comporre il numero di casa Son.
“Chichi, dovete venire subito qui! Sta per succedere una catastrofe”
 
 
 
 
Goten percorreva quel corridoio trascinandosi dietro Bra, la ragazza non era molto convinta di quello che stavano per fare.
“Goten, non tirare!”
Arrivarono nell’esatto momento in cui Vegeta stava uscendo dalla stanza.
Appena li vide si bloccò. Bra cercò di allentare la tensione.
“Ciao papà! Sono andati bene gli allenamenti?”
Ma il suo tentativo fallì ben presto.
“Che volete voi due?”
“Papà è meglio se ti siedi”
Vegeta si stava spazientendo, ma Goten prese coraggio e parlò tutto d’un fiato.
“Io e Bra ci siamo fidanzati”
 
Continua…
 
 

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Capitolo 7
*** Missione di soccorso 2 ***


Missione di soccorso 2
 
Vegeta non reagì, rimase immobile con gli occhi fissi su Goten e Bra.
“P-papà?”
“Che vuole dire che vi siete fidanzati?”
Il ragazzo non pensava di doverlo ripetere, era già stato abbastanza difficile la prima volta.
“I-io e Bra stiamo insieme”
Ora davvero non potevano esserci stati fraintendimenti.
Vegeta non disse nulla, ma si preparò semplicemente ad attaccare il più violentemente possibile, forse una sfera di energia ben centrata avrebbe sistemato una volta per tutte quel disgraziato che si era permesso anche solo di pensare alla sua bambina sotto quella luce.
Goten, che aveva capito le sue intenzioni, deglutì, era completamente paralizzato dalla paura e in queste condizioni non sarebbe nemmeno riuscito a difendersi.
 
Fortunatamente in quello stesso istante arrivarono Goku, Chichi e Bulma.
Goku, vedendo la tragedia che si stava per compiere, si teletrasportò immediatamente davanti a Vegeta, facendo da scudo al figlio.
“Levati dai piedi Karoth, non è una faccenda che ti riguarda”
“Io invece credo proprio di sì Vegeta. Non è con la violenza che risolveremo le cose”
Dopo qualche istante di indecisione il principe si calmò.
“E come pensi di risolverle allora?”
“Dammi solo un momento per parlare con mio figlio. Grazie Vegeta!”
Non lo aveva nemmeno fatto replicare, che aveva afferrato Goten per un braccio e lo aveva preso in disparte.
“Basta colpi di testa Goten!”
“Non avevo bisogno del tuo aiuto, me la sarei cavata benissimo da solo” aveva assunto un’aria strafottente che non gli si addiceva nemmeno un po’
A Goku non importava che il figlio lo ringraziasse, desiderava solo che non si mettesse di nuovo in pericolo.
“Goten, ascoltami per una volta, in questo modo non troverai la felicità, Vegeta non ti lascerà mai stare sapendo che stai con sua figlia”
“Infatti, ce ne andremo da qui”
Goku aveva cercato di mantenere la calma e parlare con il cuore in mano come gli aveva suggerito la moglie, ma non aveva avuto alcun risultato su quella testa dura del figlio.
“Di che diamine stai parlando?! Spero di aver capito male, altrimenti mi costringi a metterti sotto chiave”
“Non lo faresti mai!”
“Non mettermi alla prova, Goten”
Avevano iniziato a urlare come erano soliti fare ormai da qualche giorno, non c’era più dialogo tra di loro che non coinvolgesse urla e minacce.
 
Ovviamente anche il resto dei presenti aveva sentito la conversazione, che aveva assunto ben presto toni alti.
Bulma si voltò verso il marito, dopotutto era a causa sua se si trovavano in quella situazione.
“Vegeta la devi finire di trattare nostra figlia come una bambina”
“Quel sayan di terza classe deve tenere le sue manacce giù da mia figlia!”
Non sarebbe riuscita a dissuaderlo dalla sua assurda idea.
La situazione sembrava già abbastanza disperata, ma Bra riuscì a peggiorarla ulteriormente.
“Credo che per quello sia troppo tardi, papà” era serena e stufa di doversi nascondere
Tutti si voltarono d’istinto verso la ragazza, compresi Goku e Goten.
Chichi non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito, faceva vagare lo sguardo da Bra a Goten in modo compulsivo come se fosse un robot.
“Che cosa hai detto??” la donna si sentiva mancare la terra sotto i piedi “Goten! Non è questo che ti abbiamo insegnato!” ora era lei ad aver perso tatto con il figlio
Anche Bulma, benché più all’avanguardia, non riusciva ad immagazzinare quello che sua figlia aveva appena rivelato, ma la sua prima preoccupazione fu rivolta al marito.
“Vegeta, sta calmo” ma la moglie non aveva previsto la giusta reazione perché l’uomo per tutta risposta girò i tacchi e se ne andò.
“Ma cosa gli è preso??” Bra non capiva, non era la reazione che si sarebbe aspettata e temeva che questo potesse essere ben peggiore di una sfuriata
“Vado a parlargli” Bulma era abituata ai cambi d’umore del marito, ma Goku la fermò
“No Bulma, vado io, è colpa dell’astio che ha nei miei confronti se si comporta così con Goten” era serio, fermamente convinto in quello che sarebbe stato necessario fare. Prima di seguire Vegeta si voltò verso il figlio “Il discorso di prima lo riprendiamo più tardi, non credere di cavartela così. Ora vedo di calmare Vegeta e fargli cambiare idea su di te”
“Grazie papà” un mezzo sorriso da parte di Goku prima di mettersi all’inseguimento del principe.
 
Continua…

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Capitolo 8
*** Da padre a padre ***


Da padre a padre
 
Goku era alla disperata ricerca di Vegeta. Stava vagando per tutta la casa, ma del principe nemmeno l’ombra.
Il sayan decise per un ultimo tentativo, chiuse gli occhi e provò a percepire la sua aura: lo aveva individuato, si trovava in terrazza ed era particolarmente alterato, ma Goku non poteva tirarsi indietro proprio ora, aveva la possibilità di risolvere una volta per tutte quella assurda guerra, che, fin dall’inizio, Vegeta aveva perpetrato nei suoi confronti. Doveva solo cercare di farlo ragionare promettendosi che non avrebbe reagito a qualunque provocazione, poiché sapeva bene che non sempre la violenza era la soluzione migliore, specie quando l’argomento della discussione era proprio l’amore.
 
Vegeta aveva percepito subito l’arrivo di Goku, ma non si scompose. Il sayan gli si avvicinò e stette un momento in silenzio ammirando il panorama. Cercava l’ispirazione. Poi raccolse il coraggio ed iniziò a parlare.
“So che mi odi e sono certo che nella tua testa ci siano delle motivazioni più che valide, ma ti prego, non lasciare che questo condizioni la tua opinione su Goten”
“Da quando mi preghi Karoth?” non lo degnava nemmeno di uno sguardo
“Lo faccio perché credo che tu abbia un cuore Vegeta, lo hai dimostrato in diverse occasioni. Per quanto tu possa considerarmi come un nemico, tu per me sarai sempre e solo un amico. Non mi importa niente di mostrarmi debole davanti agli amici”
Lo aveva spiazzato, inconsciamente forse, ma quelle parole lo lasciarono senza fiato.
Goku, sperando di aver sortito l’effetto sperato, proseguì.
“Vegeta, mio figlio è un bravo ragazzo. So che, dopo quello che hai sentito prima, può sembrare il contrario, ma da come si comporta si capisce che tiene veramente a Bra”
“È proprio questo il punto, è tuo figlio” puro disprezzo negli occhi del principe “Lei si merita di meglio”
Si era ripromesso di non rispondere alle provocazioni, ma ora stava diventato difficile non prendere in considerazione quell’eventualità. Quindi alzò gli occhi al cielo per farsi forza e trattenersi
“Bè, se ti può consolare l’ho conosciuto quando aveva già 7 anni” gli faceva male parlare degli anni della sua assenza, ma era per una giusta causa “In quel periodo ha pensato Chichi alla sua educazione”
“Non mi consola proprio per niente”
Ora non riusciva davvero più a mantenere la calma, Vegeta lo stava esasperando, riusciva a smontare ogni valida argomentazione che potesse avvalorare la sua tesi.
“Andiamo Vegeta, lo conosci meglio di me! Preferisci davvero che tua figlia esca con qualcuno che nemmeno conosci piuttosto che con Goten?!”
“Da quello che so quei due non escono solo insieme”
A questo proposito forse concordavano.
“Sì bè, questo è un punto da rivedere, ma lascia fare a me, parlerò con Goten”
Vegeta era spazientito, era stufo di sentire tutte quelle lagne. Sua figlia era ancora una bambina, a suo parere, e nessuno si doveva permettere nemmeno di sfiorarla.
“Che cosa devo fare per farti cambiare idea??”
“Sapere che non è tuo figlio sarebbe gradito”
“Spero tanto che non capiti mai!” Goku aveva riso della sua stessa battuta, poi era ritornato serio “Io mi fido di Goten, gli affiderei la mia stessa vita e sono certo che lo faresti anche tu” aspettava che Vegeta gli rispondesse, non sapeva più a cosa aggrapparsi “Se qualcuno ti avesse detto di separarti da Bulma, tu lo avresti fatto di buon grado?”
“Non è la stessa cosa!”
“Io invece dico che è esattamente la stessa cosa. Separandoli otteniamo solo l’effetto contrario, scapperebbero e li perderemmo comunque. Ho cercato di allontanarlo da Bra, credi che non ci abbia provato?! Ma ho finito solo per allontanarmi da mio figlio. Stanno crescendo Vegeta e noi non possiamo impedirlo. Però possiamo stare loro vicino e impedire che facciano scelte sbagliate. Io a differenza tua sono contento che abbia scelto Bra”
“Non sono parole tue, vero?”
“Diciamo che Chichi mi ha fatto aprire gli occhi”
Vegeta era rassegnato.
“Parla con Goten, non voglio che combinino casini”
“Certo! Non lo voglio neppure io” c’era davvero riuscito? “Allora sembra che diventeremo consuoceri”
“Ora non montarti la testa Karoth” volle concludere quella assurda conversazione mettendo in chiaro un ultimo punto “Ed io e te non siamo amici, se do una possibilità a Goten è per Bra, non voglio che pianga per quel sayan di serie B”
Goku dovette rassegnarsi a quella triste verità, ma era riuscito ad ottenere molto di più di quello che aveva sperato, quindi si poteva ritenere soddisfatto.
“Certamente Vegeta, non preoccuparti, nemici come prima” gli aveva sorriso divertito
Il principe aveva alzato gli occhi al cielo ed era rientrato in casa.
 
Forse una parte di Vegeta non voleva ammetterlo, ma in Goku aveva trovato il suo primo vero amico. Desiderava davvero che sua figlia fosse felice, non l’aveva mai vista così tanto presa per un ragazzo. Dopotutto Goten, per quanto inferiore a lui, era pur sempre un sayan e se doveva dare la preferenza tra un “semplice” ragazzo e Goten, avrebbe sicuramente scelto quest’ultimo.
 
Continua…

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Capitolo 9
*** Sarà stata la scelta giusta? ***


Sarà stata la scelta giusta?
 
Goten sembrava più sereno ora che Vegeta aveva approvato la sua storia con Bra. Finalmente non dovevano più nascondersi. Nonostante la gioia, non riusciva però ancora a capire come suo padre avesse fatto a convincerlo.
 
Goku doveva assolutamente affrontare con il figlio il discorso tanto temuto, altrimenti Vegeta avrebbe disintegrato entrambi, ma non sapeva davvero da dove cominciare, nessuno lo aveva mai fatto a lui, quindi come poteva esserne all’altezza?
Prese coraggio ed entrò nella stanza del figlio, era talmente agitato ed imbarazzato che si scordò persino di bussare.
“Papà! Non si bussa più??”
“S-scusami”
Goten notò che c’era qualcosa che non andava.
“Ma va tutto bene?”
La faccia del padre rispondeva da sola.
“Bè ecco” era estremamente difficile e il figlio iniziava seriamente a preoccuparsi “Sediamoci un momento”
Il ragazzo ci capiva sempre meno, ma diede retta al madre e si sedette accanto a lui.
Goku faceva fatica a reggere lo sguardo del figlio.
“Figliolo, non so davvero da dove iniziare”
Goten aveva capito il disagio del padre e provò a rompere il ghiaccio.
“Cosa hai dovuto promettere a Vegeta?”
Colpito e affondato. Goku era sorpreso.
“Potete frequentarvi a patto che”
“A patto che?” se lo sentiva che c’era qualcosa sotto quell’approvazione di Vegeta, non poteva essere incondizionata
“Che tu e Bra stiate a debita distanza”
Non era davvero riuscito a esprimersi meglio di così. Una fatica immane.
“Che cosa??” Goten era rimasto scioccato da quella rivelazione “Ma papà, io e Bra”
“Sì Goten, lo so, Bra è stata sufficientemente esplicita. Ora però le cose cambiano, ok?” aveva trovato un po’ di coraggio e aveva preso in mano il discorso con la giusta autorevolzza
“Ma papà, i tempi sono cambiati” Goten non riusciva davvero a capire, probabilmente alla fine si sarebbero sposati
“Non mi importa di quello che pensano o fanno gli altri. Tu farai esattamente quello che abbiamo fatto io e tua madre, aspetterai il matrimonio, queste sono le condizioni”
“Ma”
“Senza replicare Goten, è giusto così, Vegeta ha ragione e anche tua madre ne è rimasta delusa, quindi farete le cose come si devono fare. Vegeta ha accettato che potete vedervi, puoi già ritenerti fortunato. Su coraggio, ora va a scuola.”
Il ragazzo era rimasto senza parole e Goku sapeva d’avergli dato una pugnalata al cuore; suo figlio aveva ragione i tempi erano cambiati, quindi quel discorso era stato necessario.
 
Goten uscì dalla stanza senza dire una parola di più, ma era rimasto profondamente deluso. Nell’uscire incontrò la madre.
“Tesoro, stavo venendo a dirti che è ora di andare a scuola”
“Lo so mamma, sto andando” era sconsolato
Si avviò lentamente verso l’uscita.
“Goku, ma che ha?”
Anche il padre era sconsolato, quella situazione stava diventando ingestibile: tutti i suoi sforzi per il figlio si rivelavano inutili.
“Oh Chichi, è troppo difficile gestire dei figli adolescenti” si sentiva in un turbinio di sentimenti contrastanti
Lei lo guardò come se la sapesse lunga.
“Lo so bene, ci sono già passata con Gohan, è esasperante”
 
 
 
 
Non poteva davvero essere vero! Ora sì che suo padre l’avrebbe uccisa e dopo di lei sarebbe toccato a Goten. Tremava cercando di trovare una soluzione, ma niente, non c’era, non poteva aver visto male.
‘Ok, calma’ stava rivalutando l’idea di fuggire molto lontano da lì
 
Un colpo alla porta la riportò alla realtà.
“Tesoro, tutto bene? È un po’ che sei chiusa lì dentro”
“S-sì mamma, sto bene, ora esco”
Doveva assolutamente nascondere quella prova da qualche parte, non poteva permettersi di farla trovare a qualcuno. Un’illuminazione, l’armadietto dei trucchi! Sicuramente lì suo padre e Trunks non ci avrebbero messo le mani e per quanto riguardava sua madre, probabilmente prima o poi glielo avrebbe detto lei stessa.
 
Quando uscì dal bagno, Bulma era ancora lì fuori ad aspettarla.
“Bra, perché quella faccia?”
“Sai mamma, forse non mi sento poi così bene, oggi non vado a scuola”
Si stava sentendo veramente male per essersi messa in quella situazione.
 
Andò in camera sua senza dire una parola in più a sua madre, la quale non capiva lo strano comportamento della figlia: avrebbe dovuto essere felice ed invece era più triste di prima.
 
Bra prese il telefono, che gli era stato restituito appena la sera prima dal padre. Ora lui si fidava di lei, ma lo avrebbe deluso nuovamente, si sarebbe giocata in un secondo quella sola opportunità che era stata data a lei e a Goten.
Faceva girare quel telefono fra le mani, non sapeva neanche lei se era giusto chiamare il ragazzo e dargli la notizia.
Alla fine, con mano tremante, compose il numero.
“Tesoro ciao!”
Aveva risposto quasi subito, ma lei non riusciva nemmeno a salutarlo.
“Bra? Che succede?” Goten si stava preoccupando, era sicuro fosse lei, ma controllò comunque sullo schermo per essere certo di aver visto bene
“G-Goten” no, non ce l’avrebbe fatta, almeno non in quel momento “Non mi sento tanto bene, oggi non vengo a scuola”
“Che hai?” era sempre più in pensiero
“M-ma niente di grave, non preoccuparti, ci sentiamo più tardi” non era convincente, lo sapeva
“Sì, ma” Bra aveva già riattaccato. Ma che razza di comportamento era?
 
Doveva almeno dirlo a sua madre, non aveva altra scelta e insieme avrebbero potuto trovare una soluzione.
 
Continua…

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Capitolo 10
*** Troppo tardi ***


Troppo tardi
 
Bra doveva prendere coraggio e dire a sua madre che molto probabilmente era rimasta incinta, di quello stesso ragazzo che fino a qualche ora fa il padre avrebbe volentieri ucciso. Non sapeva ancora quali parole avrebbe usato, ma sentiva che era la cosa giusta da fare, tanto la sua condizione non sarebbe cambiata.
 
Cercò la madre per la casa. Bulma non era rimasta convinta dal comportamento della figlia di poco prima, non era da lei saltare la scuola, quindi doveva stare veramente molto male.
“Bra tesoro, mi dici cos’hai stamattina?”
“Forse quando te lo avrò detto sarai arrabbiata, molto arrabbiata, ma ti prego cerca di stare calma perché sono già molto agitata di mio”
A quelle parole la madre si stava veramente allarmando.
“Bra davvero non capisco cosa” un semplice collegamento la fece bloccare “Non sarai” non riusciva nemmeno a dirlo “Ti prego, dimmi che ho capito male!”
“Mamma è successo solo una volta, è vero non siamo stati attenti però” era scoppiata in lacrime
“Ma tesoro mio, una volta è più che sufficiente” non riusciva ad essere infuriata con lei, ma sapeva che tanto la sua parte l’avrebbe fatta il marito
L’abbracciò e cercò di consolarla come poteva
“Tesoro, ora non piangere”
“Papà mi ucciderà. Ho rovinato tutto!”
“Tuo padre non oserà farti nulla, calmati Bra, ci pensa la tua mamma”
Non poteva dare a vedere alla figlia quanto la notizia l’avesse scossa e scioccata, doveva essere forte per entrambe e forse anche di più nel momento in cui avrebbero dovuto darla a Vegeta.
 
 
 
 
Chichi stava sbrigando le sue solite faccende, quando il telefonò squillò.
“Pronto?”
“Ciao, sono Bulma”
“Ciao cara, dimmi”
Non ebbe subito risposta.
“Bulma, sei ancora lì?”
“S-sì scusa”
Non riusciva nemmeno a parlare, ma era giusto che la sua migliore amica lo sapesse da lei e non per vie traverse.
“Chichi io non so davvero come dirtelo”
L’amica si stava allarmando, la voce di Bulma era grave e quello che le doveva rivelare non era sicuramente positivo.
“Bra me lo ha appena detto”
“Che cosa ti ha detto? C’entra Goten? Non mi dire che quel disgraziato di mio figlio ha pensato bene di lasciarla proprio ora”
“No Chichi, ma la situazione è altrettanto grave. Mia figlia ha scoperto di essere incinta”
“Che cosa??”
 
In quell’esatto momento rientrò Goku dagli allenamenti e sentì l’urlo della moglie.
“Che è successo?”
A Chichi cadde il telefono dalle mani, udendo la voce del marito si era spaventata dal momento che era già in tensione per la notizia appena ricevuta.
“G-Goku!”
Lui non capiva la reazione della moglie “Chichi, ma che ti prende?” raccolse perplesso il telefono da terra e lo riattaccò.
La donna seguì i gesti del marito senza fiatare.
Il telefono squillò nuovamente e Goku vedendola paralizzata rispose.
“Pronto?”
Bulma temeva che l’amica fosse svenuta, la chiamata si era interrotta all’improvviso.
“Goku?”
“Bulma, mi spieghi che succede?”
“N-niente, assolutamente niente. Chichi sta bene?”
Si era rivolto verso la moglie.
“Più o meno. Che cosa le hai detto di così sconvolgente?”
“Scusa Goku, ora devo riattaccare, sta arrivando Vegeta”
“Bulma asp” ma la chiamata era stata nuovamente interrotta bruscamente
 
Il sayan era interdetto, non riusciva a capire cosa potesse essere successo in sua assenza.
“Tesoro, mi spieghi per favore?” voleva essere il più comprensivo possibile per provare a tranquillizzarla e farsi raccontare, ma vedendola in quello stato stava iniziando anche lui a preoccuparsi
Finalmente Chichi era riuscita a riprendersi dal colpo subito e a dire qualche parola.
“È meglio se ti siedi prima”
“È così grave?”
Goku si sedette senza scollare chi occhi dalla moglie.
“Prima devi promettermi che non agirai d’impulso, ma ti calmerai e ci rifletterai sopra prima di fare qualsiasi cosa”
“Dipende da quello che mi dirai”
“Goku!”
“Chichi, forza dimmi, non lasciarmi sulle spine”
“Bra”
“Non mi dire, ha lasciato Goten” l’aveva interrotta
“No, Goku”
“Per fortuna, altrimenti sai che catastrofe adesso”
Come glielo diceva che la catastrofe c’era ed era ben peggiore?
Un ultimo respiro “Bra è incinta”
Lunghissimi secondi di silenzio tra i due.
“Goku?”
Il sayan si alzò di scatto e si avviò verso la porta.
“Ma dove vai?”
Ancora nessuna risposta.
Chichi si spaventò dalla reazione del marito, gli si parò davanti per impedirgli di fare un altro passo.
“Dove stai andando?”
“Lasciami passare” cercava di farsi un varco
“No Goku! Prima mi dici dove vai”
“Vado da nostro figlio”
“Ma è a scuola” gli aveva espressamente chiesto di non essere impulsivo, ma non sembrava darle retta
“Non mi importa dove sia, devo parlargli!” era veramente molto agitato “Ma ti rendi conto di quello che ha combinato?!”
Chichi doveva assolutamente mantenere la calma, perché l’ira del marito era più sufficiente.
“Lo so, ma se piombi a scuola lo spaventerai”
“Fa bene ad avere paura! L’avrei anche io se mi trovassi in una situazione del genere” cercava in tutti i modi di passare, ma la moglie glielo impediva: era troppo alterato per farlo uscire di casa in quello stato
“Goku, ascolta, ora calmati e quando tornerà a casa gli parleremo insieme”
“Gli ho già parlato stamattina, gli avevo espressamente chiesto di non fare cavolate ed invece dopo qualche ora mi ritrovo ad avere questa notizia?! Ho parlato con Vegeta per lui ed ora cosa dovrei dirgli??”
“I-in questo momento non lo so, non riesco a riflettere, sono scossa anche io” gli aveva appoggiato una mano sul braccio per provare a calmarlo “ma ti prego aspettiamo insieme”
Non c’era davvero modo di convincerlo, era deciso a risolvere la situazione il prima possibile.
“Mi dispiace Chichi, mi dispiace davvero, ma l’attesa per me è snervante” le aveva delicatamente spostato la mano e aveva imboccato l’uscita
 
La donna non aveva nemmeno più la forza di reagire, troppi eventi tutti insieme e lei era inerme: non poteva aiutare il figlio e non poteva fermare il marito.
 
Continua…

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Capitolo 11
*** Difficili decisioni ***


Difficili decisioni
 
Poche volte nella sua vita era entrato in quella scuola, dopotutto era Chichi che desiderava una carriera per i figli. Allo stato attuale però l’idea che Goten potesse realizzarsi in un futuro diventava complessa: probabilmente nel suo destino ci sarebbe stato presto un matrimonio.
 
Goku era veramente molto agitato, stavolta non sapeva come trovare una soluzione e aiutare il figlio, aveva esaurito le idee oppure semplicemente una soluzione non c’era; di certo Vegeta dopo la conversazione che avevano avuto non sarebbe stato molto comprensivo.
 
Entrò nell’edificio e cercò pazientemente di percepire la posizione di Goten. Una giovane donna gli fece perdere la concentrazione.
“Mi scusi, posso aiutarla?”
“Salve, stavo cercando mio figlio”
“Come si chiama suo figlio?”
“Son Goten, mi sa dire dove posso trovarlo?”
“Ma certo, vado subito a chiamarlo” la ragazza era molto cordiale “è successa qualche emergenza?”
“D-diciamo di sì”
 
Dopo una decina di minuti finalmente Goten raggiunse il padre all’ingresso.
“Quando la signorina Murple mi ha detto che eri passato di qui, mi è stato difficile crederlo” il ragazzo sembrava spensierato e in vena di scherzare
“Dobbiamo andare da Bra”
A quel nome Goten diventò serio.
“Bra? Oggi non è scuola, mi ha chiamato stamattina dicendomi che non stava bene. È successo qualcosa?”
Goku non gli rispose, si guardò intorno per evitare che ci fosse qualcuno ad osservarli, prese per un braccio il figlio e scomparvero.
 
 
Ricomparvero esattamente davanti alla Capsule Corporation.
“Papà, ma che ci facciamo qui?”
Goku stava per bussare, ma Goten lo fermò.
“No aspetta, dimmi prima perché siamo qui”
“La tua ragazza è incinta”
“Che cosa???” per poco il povero ragazzo non sveniva
“Ed ora parlerai tu con suo padre, io ho fatto anche troppo” Goku più che rabbia provava rassegnazione “Avevi ragione non sei più un bambino da difendere, ora sei un uomo e te la puoi cavare da solo”
“Nono aspetta papà, che cosa dovrei dire a Vegeta?” panico più totale per il povero Goten
“Semplicemente la verità, che tu e Bra vi sposerete e che ti prenderai le tue responsabilità”
“Ma lo sai meglio di me che non arriverò vivo al matrimonio”
“A questo dovevi pensarci prima”
Goku stava riprovando a bussare, quando le parole del figlio lo bloccarono.
“Ma io ho paura papà”
“Lo so figliolo” conosceva bene quella sensazione di spaesamento, c’era passato anche lui “So bene come ti senti, ma ora devi fare la scelta giusta. Stai vicino a Bra, dopotutto la ami, no?”
“Sì, ma non ero pronto a questo”
“Io e tua madre ti staremo vicino. Goten, non importa quante volte sbaglierai o quanto saranno grandi i tuoi errori, noi ci saremo sempre” non lo avrebbero abbandonato sicuramente in una situazione simile “Però adesso devi parlare tu con Vegeta. Lui capirà la tua buona volontà”
“Mamma sarà molto arrabbiata con me, lei pensava che avrei fatto carriera. L’ho delusa davvero adesso”
“Tua madre è preoccupata non arrabbiata. Ora coraggio, ti starò accanto”
Goten fece cenno al padre che era pronto.
 
Fu Bra ad aprire la porta.
“Che ci fate qui?”
“Bra, è vero?” forse Goten aveva ancora una piccola speranza che l’allarme fosse rientrato
“E voi come fate a” doveva essere stata sicuramente la madre “Sì, ma non preoccuparti non penso di tenerlo”
“Cosa??” in meno di dieci minuti aveva scoperto che sarebbe diventato padre e subito dopo che la sua ragazza pensava di abortire
“Goten, sono troppo giovane per avere un figlio. Tranquillo, non dirò niente a mio padre, ci penseremo io e mia madre. È meglio se non ci vediamo più”
Goku, vedendo il figlio rimasto senza parole, intervenne.
“Bra, non è necessario arrivare a tanto. Goten non ti lascerà da sola”
“Mi dispiace, ma ho preso la mia decisione” poi si rivolse al ragazzo “Addio Goten”
 
Richiuse la porta e scoppiò in lacrime. Fino a qualche ora prima era felice ed ora aveva chiuso per sempre con l’unico ragazzo che avesse mai amato, ma non poteva davvero permettere che Vegeta facesse del male a Goten, lo doveva proteggere e se, per riuscire nel suo scopo, doveva rinunciare anche a quella piccola parte che gli restava di quel ragazzo, lo avrebbe fatto ad occhi chiusi. Le restava un'unica certezza: lo avrebbe amato per sempre e immensamente.
 
Continua…
 

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Capitolo 12
*** Proviamo a ragionare ***


Proviamo a ragionare
 
Goten era rimasto spiazzato e una lacrima scese dal suo viso. Dopo la notizia che aveva appena avuto, non riusciva davvero ad essere forte, non ne aveva nemmeno voglia.
“Goten”
Il ragazzo si buttò tra le braccia del padre, lasciando Goku completamente disorientato, poi quando si fu ripreso ricambiò l’abbraccio. Erano anni che non teneva tra le braccia suo figlio, era grande ormai per quel genere di cose, ma in quel momento Goten ne aveva un vitale bisogno.
“Papà, io non voglio perderla!” era disperato
Goku doveva trovare una soluzione, doveva pensare velocemente, non riusciva a vedere suo figlio in quello stato.
 
Si teletrasportò a casa con ancora Goten tra le braccia.
“Goten!” la madre li vide comparire e si precipitò dal figlio
Il ragazzo non le rispose, si lasciò cadere a peso morto sulla sedia e continuò solo a piangere.
“Goku, perché piange in questo modo?” anche a lei stava venendo da piangere, non succedeva niente di buono, anzi le cose continuavano a peggiorare
“Bra non vuole tenere il bambino e lo ha lasciato”
“Ma non può farlo”
“Vado a parlare con Vegeta, devo trovare una soluzione Chichi, una volta per tutte, non ce la faccio a vederlo così” così detto scomparve nuovamente.
 
Chichi si chinò davanti al figlio.
“Tesoro mio” gli fece una carezza sul viso per asciugare tutte quelle lacrime
“M-mamma” singhiozzava come un bambino, niente riusciva a calmarlo
“Si risolverà tutto vedrai”
“No, senza di lei non si risolverà nulla!” urlava dalla disperazione “Io non volevo farle del male, non volevo metterla in questa situazione. Come faccio a spiegarle che la amo e che voglio stare con lei. Voglio sposarla, voglio stare con lei e il nostro bambino, non mi importa di nient’altro”
La madre si stava commovendo, tutto quell’amore che il figlio stava confessando per Bra era sincero, era incredibilmente intenso; non sapeva come alleviargli così tanta sofferenza. Lo abbracciò, come era solita fare quando era solo un bambino, e lo cullò, con la speranza di infondergli un po’ di coraggio e tutto l’amore che solo una madre può dare.
 
 
 
 
Goku era comparso esattamente davanti a Vegeta nella Gravity Room ed era estremamente serio.
“Che altro vuoi da me, Karoth”
La stanza gravitazionale era davvero il luogo perfetto per affrontare quel discorso, i colpi del principe sarebbero stati notevolmente rallentati e forse Goku aveva qualche speranza di uscirne vivo.
“Senti, probabilmente non lo sai, ma tua figlia è incinta” forse detto tutto d’un fiato avrebbe reso la situazione meno grave.
Vegeta non rispose, era rimasto senza parole.
“M-ma non è questo il punto ora”
“Non è questo il punto?!?!”
Il principe si stava avvicinando minacciosamente a Goku, il quale arretrava con la speranza di farsi venire in mente qualcosa per sedare gli animi.
“Vegeta calmo, ascoltami, poi se vuoi mi ucciderai, ma prima prestami attenzione”
“Risparmia il fiato per le tue ultime preghiere”
Non c’era tempo per riflettere o per grandi preamboli.
“Bra ha lasciato Goten e vuole abortire”
“Finalmente mia figlia inizia a ragionare” a quelle notizie Vegeta si stava tranquillizzando
“No, è una catastrofe! Mio figlio è disperato” Goku era allibito dalla reazione del principe
“E di cosa dovrebbe essere disperato?! Si toglie dai piedi un problema”
Goku era profondamente deluso da quelle parole, ora era lui a dover mantenere la calma perché aveva una gran voglia di picchiarlo.
“Goten voleva sposarla, voleva starle accanto, come puoi pensare che l’avrebbe abbandonata?! Sai Vegeta, mi sbagliavo, non hai un briciolo di cuore. Chissà cosa credevo di risolvere parlando con te, davvero mi aspettavo comprensione?? Sono davvero un idiota! Tranquillo tolgo il disturbo, anzi io e mio figlio togliamo il disturbo”
 
Uscì velocemente dalla stanza. Nel tragitto incontrò Bulma.
“Goku!”
Ma lui non le risposte.
La donna gli si mise davanti per bloccarlo.
“Goku, perché sei uscito come una furia dalla Gravity Room?”
“Perché tuo marito mi ha veramente stufato! Bra vuole abortire e lui è solo felice ti levarsi dai piedi Goten. Che razza di padre non tiene conto dei sentimenti dei figli?!”
Bulma era confusa, sua figlia non le aveva detto nulla.
“Non so di che cosa tu stia parlando”
“Bra non te l’ha detto? Ha lasciato Goten e ha espresso la volontà di non voler tenere il bambino”
“Ma che le dice il cervello?”
“Non lo so, ma cerca di far ragionare Vegeta. Goten è disperato e sono certo che anche tua figlia non sia entusiasta di questa situazione. Dille che mio figlio la vuole sposare e che la ama”
“Non preoccuparti Goku, ci penso io”
 
Non sapeva ancora come avrebbe fatto a far accettare la situazione a Vegeta, ma era sicura che la decisione di Bra fosse dovuta alla possibile reazione del padre.
 
Continua…

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Capitolo 13
*** Tecniche di persuasione ***


Tecniche di persuasione
 
Bulma era davvero arrivata al limite della sopportazione, la situazione era già abbastanza delicata senza che suo marito si mettesse a fare l’avvocato del diavolo. Stavolta era veramente decisa a cantargliene quattro, non le importava se avessero iniziato una lite da coltelli che sarebbe durata giorni e giorni, in quel momento le importava solo di sua figlia; Vegeta non riusciva a capire che in quel modo non la stava proteggendo, ma in quella maniera l’avrebbe solo distrutta.
 
Entrò infuriata nella Gravity Room.
“Possibile che oggi non riesca ad allenarmi in pace?!”
“Piantala con questa strafottenza! Con me non attacca e lo sai!”
“Ehy si può sapere cosa vuoi?”
Sembrava che fosse riuscita ad attirare la sua attenzione.
“E me lo chiedi pure??” era decisa a non risparmiarsi nulla “Ti dice niente tua figlia?”
“Ah giusto, a proposito di Bra, sono d’accordo con la sua decisione” era tranquillo, perché sua figlia aveva già trovato una soluzione più che ragionevole e in un colpo solo si era liberata di due problemi
Bulma, che non era pacifista come Goku, si avvicinò al marito con aria minacciosa e gli tirò un ceffone con tutta la forza che aveva in corpo.
“Non ti permettere mai più di dire una cosa simile, questa non è la scelta giusta, sei un padre e pure un nonno snaturato!”
Ora anche Vegeta guardava la moglie con fare minaccioso, non perché gli avesse fatto effettivamente male, ma per il gesto in sé.
“Ora vai subito a parlare con tua figlia e dille che non deve assolutamente farlo, mi hai capito? Devi dirle che lei non si deve preoccupare di niente, che Goten la vuole sposare e tu non sei deluso da lei. Dille che le starai vicino e che accetterai sia Goten che il bambino. Ti rendi conto che sono le uniche cose che vuole sentirsi dire in questo momento?!”
Bulma piangeva dalla rabbia.
“E se non lo faccio? Non mi piace Goten, non mi piace l’idea che abbia un figlio e non mi piace l’idea che si sposi con quel ragazzo”
Adesso anche Vegeta aveva alzato la voce.
“Se non lo farai, io me ne andrò e porterò via anche i miei figli. Meglio senza padre che con uno come te”
“Non puoi farlo e poi non lo faresti mai”
“Non tentarmi. Sono arcistufa del tuo comportamento da idiota. Così forse la solitudine ti farà riflettere sulle tue colpe”
“Bulma, mi stai minacciando!” si sentiva offeso e in trappola
“Prendila come vuoi, ma fa quello che devi fare. Non farmelo ripetere più, perché la prossima volta non sarò così clemente da avvisarti, ti ritroverai solo e basta”
Detto questo si voltò e uscì.
A quanto pareva Vegeta era stato messo con le spalle al muro. Se non accettava di imparentarsi con i Son avrebbe perso la sua famiglia.
 
 
Vegeta si avviò lentamente verso la camera della figlia. Il dialogo non faceva sicuramente parte delle sue doti di genitore, purtroppo però avrebbe dovuto riscoprire alla svelta quella qualità.
Bussò con decisione alla porta.
“Avanti” una voce rotta dal pianto proveniva dalla stanza, ma il padre non si lasciò scomporre
Vegeta aprì la porta e fece solo un passo avanti.
“Papà!”
La paura negli occhi di Bra: se lo sentiva, la sua fine era vicina.
“P-papà è tutto risolto, fai conto che non sia successo niente”
Il padre si avvicinò alla scrivania e si sedette sulla sedia lì accanto.
“So già tutto”
“E non sei arrabbiato?”
“Arrabbiato è dire poco”
Possibile che la ragazza non avesse modo di dissuaderlo?
“Ti prego non prendertela con Goten, non è solo colpa sua” lo avrebbe implorato se fosse stato necessario “L’ho lasciato, non ti creerà più alcun disturbo”
Solo allora Vegeta si rese conto di quanto la figlia tenesse a quel ragazzo, avrebbe rinunciato a lui pur di salvarlo dalle sue grinfie.
“Non lo ucciderò, almeno non per il momento”
“C-che significa?” Bra iniziava a non capire e quindi a non prevedere più il comportamento del padre
“Che non dovrai abortire se è quello che non vuoi” teneva lo sguardo rivolto altrove, le sue parole erano forzate, possibile che nessuno riuscisse a capire le sue ragioni? “e che quel sayan ti vuole sposare”
“Che cosa??” gli occhi della figlia si riempirono di cristalli “Ti ha chiesto la mia mano?”
“No, ma sarà meglio che lo faccia alla svelta prima che cambi idea”
Un sonoro bacio sulla guancia arrivò al principe dei sayan.
“Grazie papi!” dettò questo uscì di corsa dalla camera, quasi saltava dalla gioia
Vegeta rimase interdetto “Ah donne! Prima di picchiamo e poi ti baciano”
 
 
 
 
Goku era ritornato a casa infuriato.
“Basta! Non ditemi più di parlare con Vegeta, perché giuro che la prossima volta gli faccio molto male, altro che principe dei sayan”
“È andata male?” Chichi sperava che il marito fosse riuscito nel suo intento
“Mi dispiace tanto figliolo, ma io non riesco a trovare un punto d’incontro con lui”
Goten aveva veramente perso ogni speranza possibile e si stava davvero rassegnando alla triste verità.
 
All’improvviso però qualcuno bussò alla porta. Andò proprio il ragazzo ad aprire, gli era salito un certo mal di vivere che solo una persona avrebbe potuto guarire. Aprì svogliatamente la porta.
“Ciao Goten!”
Era Bra con un sorriso a trentadue denti.
 
Continua…

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Capitolo 14
*** Visite inaspettate ***


Visite inaspettate
 
Era rimasto immobile alla vista della ragazza, non si aspettava di trovarsela davanti, anzi a dire la verità temeva che non l’avrebbe più rivista.
“B-Bra”
La ragazza non gli fece aggiungere una parola di più e si lanciò fra le sue braccia.
Goten la strinse forte a sé, sembrava un sogno, ma se anche lo fosse stato, non avrebbe di certo voluto più svegliarsi. Era così bello sentire ancora il suo profumo, immergersi nei suoi lunghi capelli. Non sapeva ancora il motivo della visita, ma poco importava in quel momento.
Il ragazzo si dimenticò completamente della presenza dei genitori e la baciò all’improvviso, lasciando persino Bra senza fiato.
 
Chichi capì che era il caso di togliere il disturbo. Prese il marito per un braccio e gli fece segno di andare, la situazione la stava imbarazzando.
“Che c’è?”
Possibile che non ci arrivasse da solo?
“Lasciamoli soli un momento”
“L’ultima volta che li ho lasciati soli hanno combinato un casino” avrebbe tenuto gli occhi fissi su di loro per tutto il tempo se fosse stato necessario, altro che imbarazzo, doveva evitare che avessero altri colpi di testa
“E dai Goku, che altro possono combinare?!”
Goku ci pensò su qualche istante, poi finalmente il sayan cedette alle richieste della moglie.
 
I ragazzi si staccarono e sorrisero, avevano entrambi gli occhi lucidi per la gioia. Poi Goten ruppe quel momento di magia.
“Ma che ci fai qui, cioè, non che io non sia felice però”
Bra lo zittì posandogli due dita sulle labbra.
“Dimentica tutto quello che ti ho detto prima” aveva un sorriso indelebile sulle labbra, non ricordava di essere mai stata così felice in tutta la sua vita “Goten, io non voglio lasciarti, non potrei mai farlo se non pensassi che fosse l’unica soluzione possibile”
“Neanche io voglio lasciarti, non ce n’è motivo, troviamo una soluzione insieme, ma non allontanarti da me, non posso sopportarlo”
Che bello sentire la sua voce che pronunciava quelle dolci parole, era una sinfonia per le orecchie di Bra.
“Bene, allora siamo d’accordo su questo punto”
Il ragazzo era ancora perplesso, non capiva il repentino cambio d’idea.
“E non voglio nemmeno che rinunci a quel bambino” era davvero convinto di quello che diceva “Ti prego non farlo” i suoi occhi erano immensamente sinceri e dolci “Senti, so che non è il momento, non mi aspettavo che tu mi saresti comparsa davanti in questo momento, ma”
“Sì!” non gli aveva nemmeno dato il tempo di terminare la frase tanta era la gioia che esplodeva dal suo cuore
“C-cosa?”
“Certo che ti voglio sposare Goten”
“Davvero??”
“E voglio avere questo bambino, il nostro bambino, come potrei rinunciarci?! So che siamo giovani, ma sono certa che insieme ce la faremo e persino mio padre ci ha dato la sua benedizione”
Solo a sentire parlare di Vegeta le gambe del ragazzo iniziarono a tremare “Tuo padre approva??”
“Inaspettatamente sì, però devi chiedergli la mia mano prima, pensi di avere il coraggio?” ora lo stuzzicava con quel suo sorriso tutto pepe
Come faceva a resistere a quel sorriso? Per lei avrebbe anche rubato la luna se fosse stato necessario
“Per te tutto, tesoro!”
Un altro bacio e tanta gioia interruppero le loro parole.
 
 
 
Forse era davvero un idiota, non aveva capito quello che desiderava veramente sua figlia e che l’avrebbe resa davvero felice, forse dopotutto la stava proteggendo dalle persone sbagliate.
 
Bulma era indaffarata con il bucato quando si trovò davanti il marito.
“Levati di mezzo, ho da fare” era veramente arrabbiata e delusa da Vegeta, il suo comportamento era stato imperdonabile
“Le ho parlato”
“Ora cosa vuoi, che ti faccia anche i complimenti?? Avresti dovuto farlo prima, non è nulla di eclatante a questo punto”
Era irritante la moglie quando aveva questo atteggiamento da spocchiosa, come se lei non commettesse mai alcun errore.
“Che senso ha adesso il tuo comportamento se è tutto sistemato?? Ho fatto esattamente quello che volevi!”
“Capisci sempre meno Vegeta, lo sai? Non è questo l’atteggiamento corretto con i figli. Devi imparare ancora tante cose se vuoi che Trunks e Bra non ti odino”
“E me lo insegnerai tu?? Sono il loro padre e so esattamente quello che è giusto per loro”
“No Vegeta, tu sei un tiranno che non sa nemmeno cosa voglia dire avere sentimenti. Pensavo che formare una famiglia ti avrebbe cambiato e invece mi sbagliavo, pensi solo a quel tuo dannato orgoglio di sayan. Goku è diverso, lui sa quando è ora di metterlo da parte e ascoltare il cuore”
Il paragone con Karoth proprio non lo poteva sopportare.
“E allora mi spieghi perché diavolo non ti sei sposata con lui??”
Era troppo, Bulma prese il cesto del bucato e scomparve dalla sua vista. Doveva a tutti i costi fargli capire i suoi errori, lo doveva ai suoi figli e anche a se stessa.
 
Continua…
 
 
 

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Capitolo 15
*** Proposte di felicità? ***


Proposte di felicità?
 
Finalmente il sogno dei due giovani si stava realizzando: potevano stare insieme senza alcun impedimento, senza nascondersi e formare una nuova famiglia, forse un po’ troppo precocemente, ma che comunque sarebbe stata ricca d’amore.
 
Chichi, seppur felice che i contrasti si fossero placati, era in pensiero per l’istruzione di suo figlio: non voleva che lasciasse la scuola, dopotutto Gohan era riuscito a conciliare istruzione e famiglia, allo stesso modo avrebbe fatto suo fratello. Goku, dal canto suo, non era pienamente convinto dell’idea di sua moglie, vuoi per la sua esperienza personale o per la sua perenne avversione allo studio, era convinto che il figlio dovesse trovare un lavoro e mantenere la sua famiglia.
“No Goku, scordatelo! Mio figlio continuerà a studiare e si realizzerà, intanto penseremo io e Bulma al resto”
“Ed hai chiesto a Bulma se è d’accordo?”
“Certo che lo è. E poi scusa, ma a te che importa?? Non hai studiato e non hai un lavoro, non mi sembri nella posizione di dare consigli”
Colpito e affondato.
“Vabbè, fate quello che volete”
“Grazie tesoro, certo che lo faremo” non si poteva certo smentire, l’aveva sempre vinta lei in quelle questioni e così sarebbe sempre stato.
“E Goten sa di questo complotto contro lui?”
“Non ancora, ma sono certa che accetterà di buon grado. È un ragazzo coscienzioso e sa che l’istruzione è importante”
Goku le fece una faccia come se le volesse lasciare intendere di aver preso un granchio.
“Cosa mi vuoi dire?”
“Nulla, perché?”
“Vuoi per caso insinuare che non è una buona idea??”
Si era cacciato nei guai con le sue stesse mani ed ora come ne usciva?
“M-ma scherzi?! È una delle tue idee più brillanti!” si era portato una mano dietro la testa come era solito fare nei momenti di imbarazzo
 
La fortuna volle che in quell’esatto istante stesse tornando Goten. La madre era alquanto alterata per la conversazione con il marito.
“Dove sei stato??”
“Ero da Bra” diede un’occhiata interrogativa al padre ‘Ma che diavolo ha la mamma?’
“E i compiti non si fanno più?? La scuola non è finita signorino, fila in camera tua e fai il tuo dovere!”
“Ma mamma” Goten non riusciva a capire il repentino cambio d’umore della madre, sembrava felice del matrimonio, mentre ora pareva che l’avesse morsa una vipera velenosa
“Niente ma, muoviti. Anche se ti stai per sposare, non significa che puoi fare quello che vuoi, studierai finché decido io e poi ti troverai un promettente posto di lavoro, proprio come tuo fratello”
Il ragazzo continuava ad essere perplesso, ma diede comunque retta alla madre, preferiva svolgere i suoi doveri scolastici piuttosto di prenderle.
 
Goku non aveva fiatato, ma aveva assistito alla scena a braccia conserte.
“Dai Goku, coraggio, dì quello a cui stai pensando, credi che io abbia esagerato vero?”
Possibile che anche quando non diceva nulla, Chichi si arrabbiasse con lui?!
“Hai detto che pensi tu a questa storia no? Allora gestiscila come vuoi” tanto si sarebbe accorta da sola e ben presto che quella era la scelta sbagliata.
 
 
 
 
Anche a casa Brief si cercava di adattarsi ai cambiamenti.
Bulma era convinta che il matrimonio si sarebbe dovuto celebrare molto presto date le condizioni di Bra. Era comprensiva con la figlia, ma voleva comunque che fosse sposata alla nascita del bambino.
 
Vegeta aveva dovuto subire le lagne del suo ‘quasi’ genero, ma sicuramente non bastava infilare un anello al dito di sua figlia per guadagnarsi quel titolo, avrebbe dovuto fare l’impossibile per entrare nelle grazie del suocero, aveva davvero troppi punti a suo sfavore.
“Vegeta, ti prometto che mi prenderò cura di Bra, non ti devi preoccupare”
“Ho già visto come ti sei preso cura di lei. Sarà meglio per te se non la fai soffrire in alcun modo”
“Non potrei mai” il povero ragazzo era stato messo sotto torchio dal principe
“Se osi farlo è meglio se non ti fai più vedere nei paraggi” aveva un’aria di sfida e di minaccia
Probabilmente avrebbe preferito la vedovanza per la figlia piuttosto che Goten come marito.
 
Sia alla Capsule Corporation che sui monti Paoz si cercava di vivere al meglio il lieto evento, anche se i genitori dei due giovani sposi avevano ancora qualche dubbio da sciogliere, soprattutto Chichi e Vegeta.
 
Continua…

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Capitolo 16
*** Prove speciali ***


Prove speciali
 
Era un giorno molto speciale per Bra: finalmente avrebbe scelto il suo abito da sposa.
Quale ragazza non sogna quel momento? Lei ovviamente non era l’eccezione ed era davvero molto emozionata. Non le sembrava ancora vero che presto avrebbe sposato Goten, sapeva bene che il loro non sarebbe stato un “classico” matrimonio, ma non le importava davvero: si amavano e avrebbero amato il nascituro, non c’era niente di più importante di questo.
 
Quel pomeriggio c’era solo un piccolo dettaglio da correggere per rendere quell’evento veramente speciale: lei e sua madre avrebbero dovuto convincere Vegeta ad accompagnarle a Satan City.
 
Bra si stava impegnando nell’impresa, desiderava tanto che ci fosse anche suo padre e prima ancora che accettasse una volta per tutte quell’unione.
“Non ci pensare nemmeno, Bra. Ho di meglio da fare che venire a scegliere uno stupido vestito”
Ma davvero suo padre sminuiva così tanto quell’occasione?
“Papà, sarebbe molto importante per me se tu ci fossi”
“Tua madre basta e avanza”
Si alzò, per poi rinchiudersi nuovamente nella Gravity Room.
La ragazza non ce la faceva più a sostenere quella situazione, desiderava solo un abbraccio dal padre e vicinanza, invece Vegeta la odiava e le faceva capire ogni giorno di più di essere deluso da lei.
 
Bulma trovò la figlia lacrime, la testa appoggiata al tavolo e le braccia conserte per soffocare quei singhiozzi.
“Tesoro, che è successo?”
La madre le si sedette accanto e le accarezzò la schiena nel tentativo di consolarla, intuiva il motivo di quel malessere.
“Bra, senti, mi è venuta un’idea: ti va di provare il mio vestito?”
La ragazza la guardò con il viso totalmente rigato.
“M-ma mamma”
“Vedrai che a tuo padre passerà, ti vuole bene e quando ti vedrà felice accanto a Goten, sono certa che lo sarà anche lui per voi” sperava lei per prima con tutto il cuore che questo potesse accadere “Ora però basta piangere e vieni a vedere il tuo vestito” aveva asciugato il viso alla sua bambina e accarezzato amorevolmente i capelli
 
Bulma era riuscita a convincere la figlia ad alzarsi da quella sedia ed ora Bra si trovava nella stanza dei suoi genitori con addosso l’abito da sposa di sua madre, la quale era davvero compiaciuta per come le calzava.
“È perfetto, tesoro. Fino al matrimonio non ingrasserai molto, quindi se ti piace è tuo”
Bra era commossa, quell’abito era davvero bellissimo e il gesto di sua madre l’aveva fatta sentire amata.
“Grazie mamma, mi hai lasciata senza parole”
“Allora risparmiale per quel giorno” le aveva sorriso, l’unica cosa che desiderava era la felicità di sua figlia
 
 
In quel momento Vegeta, che era convinto di essere rimasto in casa da solo, aprì di colpo la porta.
Fu un attimo, si trovò davanti la figlia con un vestito che lui conosceva molto bene: la sua mente viaggiò nel tempo, fino a quel lontanissimo giorno che aveva cambiato per sempre la sua vita. Bra era così simile a sua madre, gli stessi occhi sognanti, indossava quel vestito con la stessa eleganza. L’uomo rimase senza fiato, non sapeva davvero più che cosa dire, solo poche sincere parole gli uscirono direttamente dal cuore.
“Mi dispiace, mi dispiace davvero”
Poi se ne andò senza nemmeno aspettare la risposta di Bra e Bulma che rimasero confuse dalla sua reazione.
“Tesoro, aspetta qui”
Bulma si era gettata all’inseguimento del marito.
“Vegeta!”
Lo cercò ovunque e finalmente lo trovò nella camera della loro figlia; aveva l’aria di essere disperato, teneva la testa tra le mani e lo sguardo basso.
“Vegeta?”
La donna si sedette accanto a lui.
“Ho sbagliato Bulma, non avevo capito niente”
La moglie spalancò gli occhi incredula nel sentire quelle parole.
“Avevo così tanta paura che qualcuno la potesse ferire, che ho finito per farle del male io. Dovrei vergognarmi!”
Bulma era felice che fosse arrivato a questa consapevolezza, ma non le piaceva vederlo in quello stato di sconforto.
“Amore mio, si risolverà tutto” gli diede un piccolo bacio sulla guancia “Puoi rimediare, stalle accanto e accompagnala all’altare, lei desidera solo averti vicino nel giorno più importante della sua vita”
Vegeta ascoltava la moglie con attenzione, non c’era orgoglio o superbia nei suoi occhi, solo tanto dispiacere.
“Goten la ama vero?” più che una domanda era una considerazione
“Sì, tanto e Bra ama lui. Sono certa che saranno degli ottimi genitori”
“Non grazie a me”
“Ti sbagli, oggi hai dimostrato di essere migliore di quello che vuoi sembrare” gli aveva regalato un sorriso, dopo giorni che nemmeno gli parlava
“Mi ricorda tanto te con quel vestito”
La moglie si alzò e si avviò verso la porta.
“Sì bè, lei è molto più bella”
Anche Vegeta inaspettatamente quel giorno regalò un sorriso alla sua consorte.
 
Continua…

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Capitolo 17
*** Perplessità ***


Perplessità
 
Non era stato facile trascorrere quel mese che li separava dal matrimonio, un mese era tanto ma anche poco per organizzare la cerimonia. Bulma e Chichi erano impegnate da mattina a sera per riuscire a rendere perfetto quel giorno.
 
Ovviamente però, come avrebbero dovuto aspettarsi, un matrimonio tra due studenti adolescenti destava qualche sospetto, anche se il motivo non era facilmente dimostrabile visto che lo stato di Bra non era ancora così visibile.
 
Chichi si ostinava a portare a termine il suo “progetto” di carriera per il figlio, ma non si rendeva conto che in quel modo gli stava solo vietando di stare accanto alla sua fidanzata in quei momenti così delicati, tanto, per quanto la madre lo opprimesse con loro studio, la sua testa viaggiava sempre altrove.
Bra aveva smesso prima del tempo di frequentare le lezioni, Bulma aveva deciso per un’istruzione privata, non voleva dare la figlia in pasto ad ulteriori pettegolezzi, ma anche lei desiderava che la ragazza si realizzasse.
 
I due ragazzi vivevano la pressione del periodo sia in famiglia che all’esterno e non potevano nemmeno farsi coraggio a vicenda per colpa delle loro incombenze. In sostanza era qualche giorno che i due ragazzi non si vedevano, si sentivano in una morsa che speravano si sarebbe allentata con il matrimonio.
“Pronto Goten”
“Ciao Bra”
Erano davvero tristi, in quel momento desideravano solo stare insieme e organizzare la loro vita insieme.
“Mi manchi”
“Anche tu mi manchi e non sai quanto, ma mia madre si ostina a tenermi chiuso in camera davanti a quella scrivania, dice che penserà a tutto lei per il matrimonio ed io devo solo pensare a studiare. Ma come faccio a concentrarmi in questo momento”
La ragazza lo stava ascoltando con attenzione e lo capiva, perché anche lei stava vivendo una situazione molto simile.
“Lo so, anche mia madre si sta ostinando con questo insegnante privato, così non ci possiamo più vedere nemmeno a scuola. Non mi fa uscire di casa nemmeno per una passeggiata, credo non voglia alimentare i pettegolezzi”
A Goten l’opinione degli altri non importava nulla e lo infastidiva che la famiglia della sua ragazza ne fosse così spaventata.
“Vedrai che quando saremo sposati non avremo più questi problemi” la voleva tranquillizzare, l’avrebbe anche abbracciata se avesse potuto, ma al momento quel genere di effusioni gli erano proibite
“Goten, lo pensi davvero? Pensi davvero che saremo felici?” questi dubbi erano normali per una ragazza così giovane
“Certamente Bra! Ma perché mi fai queste domande?” il ragazzo temeva che la fidanzata ci stesse ripensando
“Non so” era sconsolata, forse era per la gravidanza, ma a lei non sembrava che le cose stessero andato molto bene per loro “Mia madre e Chichi ci stanno tenendo lontani, stanno organizzando tutto loro e chi ci dice che non faranno lo stesso dopo il matrimonio? Sono certa che continueranno con questa storia dell’istruzione e probabilmente ci terranno persino lontani dal bambino” solo il pensiero di quell’eventualità la faceva stare male “Goten, io non so se Chichi te lo ha detto, ma ho sentito mamma e papà che dicevano che dopo il matrimonio non saremmo potuti andare a vivere insieme, che dobbiamo prima terminare gli studi”
“Che cosa??” Goten non sapeva nulla, ma non poteva accettare una cosa simile “Parlerò con mia madre e se è necessario anche con Bulma, ti prometto che risolverò tutto. Tu però stai tranquilla, ok?”
“Ci proverò”
 
 
 
 
Chichi stava davvero esagerando. Proprio ora che finalmente Vegeta lo aveva accettato, ci pensavano lei e Bulma a mettere i bastoni fra le ruote?
“Mamma”
“Ciao tesoro, hai finito i compiti?”
“Ti posso parlare?”
“Veloce però che ho ancora un sacco di cose da organizzare” le aveva bloccato il passaggio “Goten, che hai?”
“Sto per sposarmi e voglio decidere io del mio futuro. So che volete farci stare separati, ma non è giusto per nessuno e poi non potete farlo” era arrabbiato e deciso a prendersi in mano la sua vita “Non è giusto per quel bambino stare senza i suoi genitori”
Chichi non capiva quale fosse il problema, pensava quasi di fare loro un favore, erano davvero molto giovani per occuparsi da soli di un figlio, così avrebbero avuto modo di crescere ed iniziare una vita insieme quando sarebbero stati pronti a prendersi le loro responsabilità.
“Sarà solo per poco tempo e poi non starà senza genitori, potrete vederlo quando vorrete, starà con la sua famiglia”
“Mi dispiace mamma, ma stavolta non consentirò né a te né a Bulma di fare una cosa simile. Se ho deciso di sposarla è perché intendo starle accanto e crescere il nostro bambino”
La madre non aveva mai sentito suo figlio parlare in quel modo, sembrava molto più grande della sua età, qualunque altra madre ne sarebbe andata fiera, ma a suo parere non era consono bruciare le tappe in quella maniera.
Chichi lo guardava allontanarsi senza nemmeno salutarla.
“Scusa se te lo dico, ma stavolta è troppo persino per te”
Le era comparso Goku alle spalle.
“Lo so e se continuo così rischio di perderlo”
 
Continua…

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Capitolo 18
*** Ripensamenti ***


Ripensamenti
 
Il giorno tanto temuto e atteso era arrivato. Un misto di sentimenti avvolgeva entrambe le famiglie.
 
Bra era davvero molto agitata, sperava che i loro genitori non li avrebbero separati prima ancora di iniziare quel matrimonio, se lei era la prima a sentirsi pronta per fare quel passo, allora significava che era anche pronta a prendersi le sue responsabilità fin da subito.
“Sei pronta?” Vegeta si stava spazientendo ad aspettarla, la ragazza non lo vedeva chiaramente oltre la porta, ma poteva immaginare quanto fosse imbronciato
“Quasi papà, ma puoi entrare, non stare lì fuori”
Vegeta entrò lentamente e gli sfuggì un mezzo sorriso alla vista della figlia, poi però si accorse di essersi sbilanciato e tornò serio.
“Ma ne sei sicura?”
“Come?” la ragazza si era voltata verso il padre con il mascara a mezz’aria
“Niente” dopotutto l’istinto iperprotettivo gli era rimasto, non sarebbe stato lui altrimenti “Tra 2 minuti ti voglio vedere pronta”
“Certo” era rimasta un po’ perplessa dalla domanda, vuoi vedere che ora cambiavano direttamente idea e non la facevano nemmeno più sposare?
 
 
 
Anche Goten si stava preparando ed anche lui era molto agitato, non ci si sposava di certo tutti i giorni. Sperava davvero con il cuore di aver fatto cambiare idea a sua madre, non aveva più ripreso la conversazione da quel giorno e aspettava con ansia il verdetto.
Chichi aveva chiesto a Goku di andare a chiamare il figlio, stavano facendo tardi e lei odiava arrivare in ritardo.
“Figliolo, sei pronto?”
“Sì, c-credo”
“Fortuna che ho solo due figli, odio questi vestiti”
Era riuscito ad allentare la tensione che si era impossessata di Goten.
“Bene, sono riuscito a farti ridere, anche perché ci pensa già tua madre a drammatizzare”
A sentire nominare la madre, il ragazzo era tornato serio.
“A proposito della mamma, ha cambiato idea vero? Non ci vuole separare giusto?”
Anche Goku era tornato serio a quella domanda.
“Non capisco che ha per la testa tua madre, anche noi eravamo giovani quando ci siamo sposati. È vero che le circostanze erano un po’ diverse, però credo che tu e Bra siate in grado di provvedere a voi stessi”
Gli faceva piacere sapere che il padre era dalla loro parte, ma era comunque preoccupato dell’opinione della madre, perché sapeva bene che se Chichi decideva qualcosa non c’era verso di farle cambiare idea.
“Ora però Goten non preoccuparti, pensa solo ad arrivare prima di Bra, altrimenti cominci molto male” gli aveva sorriso, sapeva che non era una situazione facile, ma doveva fare in modo che il figlio la vivesse il più serenamente possibile
“Allora vi volete muovere sì o no?!” Chichi si stava spazientendo
 
 
 
 
Goten era riuscito ad arrivare prima della fidanzata e l’attendeva.
 
Goku desiderava che il figlio fosse felice ed era pienamente cosciente che il piano della moglie non fosse coerente con questo scopo.
Si schiarì la voce e tentò di intavolare un discorso, probabilmente avrebbe rischiato grosso, ma doveva almeno provarci.
“Tu e Bulma siete state molto brave, è davvero tutto perfetto”
La donna non lo guardava nemmeno in volto.
“Che cosa vuoi chiedermi, Goku?”
“Io? Che cosa dovrei mai chiederti il giorno del matrimonio di nostro figlio?”  non le sfuggiva nulla
Ora lo stava guardando, in attesa della richiesta. Il marito uscì allo scoperto.
“Senti Chichi, stai sbagliando con Goten, lui vuole solo stare con Bra e il suo bambino, manda per una volta al diavolo lo studio”
“Al diavolo ci andrai tu se non la finisci di essere così superficiale”
“La felicità di mio figlio non è meno importante dello studio! E poi è sufficiente che lavori Goten, Bra può continuare a studiare e a occuparsi del bambino”
Chichi non sapeva più cosa rispondergli, lo guardava interdetta e persino Goku era rimasto stranito da quella reazione, forse c’era davvero riuscito per una volta nella vita a farsi ascoltare dalla moglie.
“Q-quindi cosa farai?”
“Se i ragazzi saranno in difficoltà per qualsiasi cosa, trovati un buon nascondiglio Son Goku perché non mi fermerò finché non ti avrò trovato”
Era chiaramente una minaccia, ma l’uomo cercò di sdrammatizzare.
“Va bene cara, rimaniamo d’accordo così?” gli aveva allungato la mano in segno di pace con un grande sorriso, ma lei l’aveva ignorata “Ti sta bene questo vestito, è nuovo?” forse qualche complimento l’avrebbe ammorbidita
 
Continua…

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Capitolo 19
*** Una sorpresa tra i fiori d'arancio ***


Una sorpresa tra i fiori d’arancio
 
Bra prese un respiro profondissimo, forse non era una buona idea dare a Goten la notizia proprio in quel giorno, ma il tempismo non era certo il suo forte.
Vegeta era accanto alla figlia, era ancora un po’ combattuto se prenderla per un braccio e portarla il più lontano possibile da lì oppure accompagnarla all’altare e affidarla alla cognizione di Goten. Alla fine decise per la seconda opzione, sapeva che diversamente Bra non lo avrebbe mai perdonato.
“Grazie papà” qualche mese fa non avrebbe sperato nell’appoggio nel padre, quindi le sembrava di vivere un sogno.
 
Era interminabile quel tragitto che la separava dal suo amato, le sorrideva già e lei ricambiava il suo sorriso; non si vedevano da qualche giorno, avevano ampiamente rispettato la tradizione.
Quando si ritrovarono l’una davanti all’altro si guardarono negli occhi, avrebbero voluto saltare i preamboli e arrivare direttamente al momento del bacio, ma avrebbero dovuto contenersi per ovvi motivi.
Bra si sciolse lentamente dal braccio del padre; Vegeta non disse nulla, probabilmente ogni parola sarebbe stata male interpretata e preferì solamente affidare la figlia a quel ragazzo che aveva giurato e spergiurato di amarla.
 
Bra si mise a fianco del suo fidanzato, aveva un sorrisetto strano, non era di commozione o di malizia, Goten la guardava e non riusciva a capire.
Finalmente la ragazza parlò senza girarsi verso di lui, non riusciva davvero più a tenere solo per sé quel segreto, anche se sapeva che non era esattamente il momento più adatto per rivelarlo.
“È una bambina”
Goten rimase spiazzato, Bra si girò vero di lui senza smettere di sorridere; il ragazzo si commosse ancor prima del tempo; realizzò lentamente le parole che erano uscite dalla bocca della ragazza.
“U-una bambina?”
Bra confermò con un cenno del capo “Non sei felice?”
“C-certo, certo che sono felice. Solo che mi hai preso alla sprovvista”
“Come sempre, dopotutto”
“Già, come sempre” ora sorrideva anche lui, decisamente troppe emozioni tutte in un giorno, forse ci avrebbe fatto presto l’abitudine a fianco di quella ragazza
 
 
Era arrivato il momento tanto atteso dello scambio delle promesse.
Toccava a Goten, ma era veramente molto agitato e non riusciva a trovare le parole, così Bra decise di salvarlo da quel momento imbarazzante.
“Allora” gli prese la mano sinistra, quella a cui sarebbe stata destinata la fede “Son Goten, io ti prometto di esserti sempre accanto, se ce lo permetteranno” lanciò un’occhiata malinconica ai suoi genitori “e di amarti, perché è quello che mi hai insegnato a fare. Non riesco più ad immaginare la mia vita senza di te, so che tra di noi è cambiato tutto in pochissimo tempo, ma sono veramente sicura di quello che provo per te, quindi sono felice che le cose siano andate così” si sfiorò lievemente il ventre.
Prese la fede, le porse un leggero bacio sopra e la infilò al dito del ragazzo.
Ora però Goten non aveva veramente più scuse, doveva trovare il coraggio e dichiarare il suo amore per la ragazza difronte a lui.
Con un medesimo gesto prese la mano sinistra di Bra.
“B-Bra Brief io” si era bloccato
La ragazza stava iniziando a preoccuparsi che non si sentisse bene “Goten, stai bene?”
“Mm?” era sovrappensiero “No, cioè, sì. Solo che non ce la faccio a sposarti così. Ho bisogno di certezze”
“Certezze?” Bra era confusa “Dopo quello che ti ho appena detto??” stava iniziando a temere che il ragazzo avesse cambiato idea
“No, non da te!” si era affrettato a colmare quel fraintendimento
“Da chi allora?”
“Da mia madre” si era voltato verso Chichi. La madre era rimasta immobilizzata, non se lo aspettava, era imbarazzata “Mamma, voglio che mi prometti che non ci separerai mai, che mi darai la possibilità di essere un marito e un padre responsabile”
Chichi era stata presa decisamente alla sprovvista dal figlio e, dovuto anche all’emozione del giorno, non riuscì a replicare alle richieste di Goten. Tutti i presenti si erano voltati a guardarla. Goku le diede una piccola spinta per esortarla a rispondere.
“Forza tesoro, altrimenti non si va avanti con la cerimonia”
Quelle parole la fecero tornare alla realtà.
“C-certo” ora si era veramente commossa davanti alla sorprendente maturità del figlio
Poi Goten si voltò verso la madre della sposa.
“Bulma, ti prometto che Bra non dovrà rinunciare a niente se tu non vorrai, penserò a tutto io. Vi chiedo solo di non portarci via nostra figlia”
“Ma certo Goten” davvero non poteva aspirare ad un marito migliore per la sua Bra
 
Il ragazzo sembrava soddisfatto e poté finalmente proseguire nelle sue promesse.
“Scusa tesoro se ti ho fatta aspettare” le fece un sorriso lievemente imbarazzato, poi fece scivolare dolcemente la mano della ragazza nella sua e ricominciò da dove si era interrotto “Mia cara Bra, ora posso seriamente prometterti che ti sarò sempre accanto, perché non c’è un altro posto in cui vorrei essere. Mi prenderò cura di te e della nostra piccola” forse le circostanze lo avevano fatto crescere rapidamente oppure era stato semplicemente l’amore che provava per la sua giovane sposa.
Come in precedenza, anche lui prese la fede, vi posò sopra le labbra e la infilò all’esile dito della ragazza.
 
Solo poche parole ancora per suggellare quell’unione.
“Vi dichiaro marito e moglie”
Non aspettarono nemmeno un secondo, che le loro labbra si unirono in un tanto desiderato bacio.
 
Continua…

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Capitolo 20
*** La nuova famiglia Son ***


La nuova famiglia Son
 
Erano sposati da 6 mesi ed erano felici, mai stati più felici in vita loro.
Vivevano a Satan City. La caoticità del centro abitato lasciò un po’ destabilizzato Goten, lui era abituato all’isolata casetta sui monti Paoz, ma si sentiva comunque a casa, perché, dov'era la sua sposa, c'era la vita.
 
Il ragazzo era riuscito a trovare un lavoro, come aveva promesso alla madre e alla suocera, era un impiego che gli impegnava le giornate per la maggior parte del tempo, ma aveva volontà da vendere, voleva dimostrare a sé e agli altri che sarebbe stato in grado di pensare alla sua famiglia, sicuramente una dote ereditata dalla madre.
Grazie al marito, Bra era riuscita a proseguire gli studi, si era anche lei impegnata, voleva assolutamente dare il massimo prima della nascita della bambina, perché sapeva che nei mesi successivi sarebbe stata impegnata in altro modo.
 
 
Bra aveva preso lezioni di cucina da Chichi, non voleva far mancare al marito le prelibatezze che gli preparava la madre.
Quel pomeriggio Goten rientrò a casa prima dal lavoro. Il ragazzo aprì la porta della sua dimora e fu subito inondato da un dolce profumo: era un misto tra il suo piatto preferito e la fragranza della sua casa che lo faceva sentire ogni volta nel posto giusto e amato.
Sapeva dove l’avrebbe trovata. Bra sentì dei passi alle sue spalle.
“Goten?”
E poi una risata.
“E chi vuoi che sia?!” le aveva stampato un grosso bacio sulla testa e poi aveva cercato di assaggiare quello che la ragazza stava cucinando, ma gli era arrivato un mestolo sulla mano
“Ahia Bra!”
“Non ci provare più, mangerai quando sarà pronto”
“Okok, non lo faccio più, promesso”
Il ragazzo aprì una anta del mobile per prendere un bicchiere.
“Goten!”
“Ma non sto facendo nulla, ho imparato la” non la stava guardando, ma quando si voltò verso di lei, la vide che si teneva la pancia, il suo volto segnato dal dolore “Bra!” corse immediatamente da lei
“Credo stia per nascere”
“Cosa??” il ragazzo era spaventato, non sapeva che cosa fare per aiutarla “Bra, ti prego, dimmi cosa devo fare”
“P-portami in ospedale”
Goten riacquistò un po’ di lucidità, la prese fra le braccia e si avviarono in volo verso l’ospedale. Nonostante la velocità sostenuta, il tragitto sembrava interminabile. Il ragazzo era agitato, sentiva al tatto la sofferenza della moglie, ma non sapeva come aiutarla. Bra era forte, nonostante i dolori lancinanti al ventre, non fiatava, non voleva fare ulteriormente preoccupare il marito.
“Tesoro, siamo quasi arrivati” il corpo di Bra si era rilassato troppo, non poteva essere normale. Abbassò lo sguardo verso la ragazza e vide che era svenuta “Oh no! Bra! No, ti prego, svegliati” puro terrore negli occhi del ragazzo
 
Sfrecciava nel cielo ad una velocità impensabile. Finalmente arrivò in ospedale. Subito i medici la presero dalle sue braccia per soccorrerla. Goten se la sentì scivolare via da addosso e quella situazione di vuoto fece peggiorare la sua ansia, non aveva nemmeno la forza di reagire tanto la situazione l’aveva scioccato. Aveva un dolore lancinante al petto come se glielo avessero strappato via a vivo, temeva che quello potesse essere l’ultima volta che la vedeva.
Quando si fu ripreso dallo shock entrò nell’ospedale. Non era esperto di quelle circostanze, ma andò a colpo sicuro nel reparto maternità. L’aveva persa di vista, arrivò fino all’ingresso della sala operatoria, si sedette su una sedia e scoppiò in lacrime. Nel giro di una manciata di minuti stava rischiando di perdere la moglie e la figlia, era troppo da sopportare.
Cercò di calmarsi, doveva pensare a mente lucida. Forse avrebbe dovuto chiamare i loro genitori, avrebbero sicuramente voluto sapere quello che era successo. Ma cosa avrebbe detto a Bulma e a Vegeta? Aveva promesso loro che si sarebbe occupato della loro figlia ed ora invece rischiava di morire. Non si meritava quella fiducia, era convinto di essere in parte responsabile di quella situazione, dopotutto la bambina che stava per nascere era sua.
 
Si fece coraggio e prese il telefono. Pregò che rispondesse suo padre, la madre probabilmente gli avrebbe rinfacciato a vita di non averle dato ascolto.
“Pronto?”
Era Goku. Finalmente una buona cosa in quell’inferno.
“Papà”
“Goten, va tutto bene?”
“No, Bra, la bambina, siamo in ospedale, si è sentita male” era uno sfogo, un fiume in piena di parole e poi le lacrime non tardarono nuovamente a scendere dagli occhi
“Figliolo, sta calmo, altrimenti non capisco” si stava agitando anche lui “Senti, ho capito che sei in ospedale, ti raggiungo” avvisò velocemente Chichi, le disse di chiamare Bulma e scomparve.
 
In pochi minuti raggiunse il figlio.
“Goten! Che è successo?”
“Papà, non lo so. Mi ha detto che la bambina stava per nascere, poi però mentre l’accompagnavo qui, è svenuta tra le mie braccia e poi non so più nulla, non mi hanno ancora dato notizie”
“Ok, stai tranquillo, staranno bene” si era seduto accanto a lui e lo aveva abbracciato. Non sapeva se la situazione fosse grave oppure no, ma almeno lui doveva mantenere la calma per poterla infondere al figlio.
 
Dopo una mezzora arrivarono anche Chichi, Bulma e Vegeta.
Goku raccontò loro la situazione. Vegeta non perse occasione di accusare.
“Se succede qualcosa a mia figlia, ti riterrò personalmente responsabile di tutto questo, Karoth”
“Piantala, non è il momento di accusare. Non è colpa di nessuno, dobbiamo solo sperare che finisca tutto bene”
 
 
Passarono ore interminabili. Finalmente un medico uscì dalla sala operatoria. Goten scattò in piedi appena lo vide.
“Come sta mia moglie?”
“Abbiamo dovuto operarla d’urgenza, altrimenti lei e la bambina non ce l’avrebbero fatta”
“Ma stanno bene vero??”
“Sì, stanno entrambe bene” il medico non si sbilanciava né nel bene né nel male e questo suo atteggiamento faceva innervosire il ragazzo
“Le posso vedere?”
“Solo pochi minuti”
Goten non se lo fece ripetere due volte e si precipitò da Bra.
Appena entrò nella stanza, vide la moglie con in braccio un piccolo fagottino. La ragazza gli regalò uno stanco sorriso.
Il ragazzo si avvicinò ad entrambe.
“State bene?” non ci credeva di averle davanti ai suoi occhi sane e salve
“Sì, grazie a te”
Il ragazzo era rimasto incantato da quella bimba, era bellissima, il viso era grazioso come quello della madre
“Goten?”
“Sì?”
“Come la chiamiamo?”
“Lily”
Bra non capiva quella prontezza nella risposta “Perché proprio Lily?”
“Perché la nostra bambina è fiorita insieme al nostro amore”
La ragazza era incantata da quelle dolci parole “Come un giglio?”
“Come un giglio”
“Ti amo, Goten”
“Ti amo anche io, Bra” diede un piccolo bacio sulla manina di Lily “e voglio tanto bene anche a te, piccola mia”
 
Fine.
 
 
Spazio dell’autrice

Sto seriamente pensando ad un sequel, questa storia mi ha troppo presa XD
Ringrazio di cuore coloro che mi hanno seguita e recensita!!! :3
Vorrei ringraziare in particolar modo Marlena_Libby, la mia “dispensatrice di nomi”, senza la quale non saprei come fare con tutti i bimbi che faccio nascere XD :3
Un altro ringraziamento speciale a gohanvidelpersempre per avermi dato lo spunto per un sequel :3
Grazie ancora a tutti e a presto <3

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