It was just a cowl...

di CrystalWolf
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The End begins + Premessa sulla storia ***
Capitolo 2: *** What Remains? ***
Capitolo 3: *** Koriand'r ***
Capitolo 4: *** Old Friends ***
Capitolo 5: *** Breakfast ***
Capitolo 6: *** Extra :Appointment for Nightwing ***
Capitolo 7: *** Red Hood ***
Capitolo 8: *** Justice League ***
Capitolo 9: *** A new Batman? ***
Capitolo 10: *** Failure ***
Capitolo 11: *** Special Cap : Venezuela Pt.1 ***



Capitolo 1
*** The End begins + Premessa sulla storia ***


Salve a tutti lettori.
Come forse posso immaginare, se siete qui è perchè probabilmente siete stati incuriositi dalla descrizione.
Ebbene prima di lasciarvi alla storia, ho ritenuto opportuno dedicare un capitolo alla descrizione di ciò che mi ha spinto a creare una storia simile e anche a spiegare in breve(senza spoilerare troppo)tutti i personaggi e le opportune scelte che farò su questo lavoro.

~~~~~~~~~~~~~LA STORIA~~~~~~~~~~~~~~~


Ebbene allora la storia riparte da dove si era concluso Batman : Arkham Knight. Dopo l'attivazione del Protocollo Knightfall(Spoiler sulla storia) e la scomparsa,che sembra definitiva,del Cavaliere Oscuro mi sono giunti molti interrogativi sul futuro di Gotham e del "Roster" di eroi e vigilanti che la compone.
Protagonista principale sarà Nightwing ovvero Dick Grayson. Il giovane sarà diviso dal peso di dover in qualche modo sopportare il peso delle azioni di Batman e il dolore per la scomparsa di Bruce stesso. Il tutto sarà condito da una certa scelta che l'eroe dovrà fare in campo amoroso e qui passiamo al prossimo punto.

~~~~~~~~~~~~~I PERSONAGGI~~~~~~~~~~~~


È forse la questione più difficile che affronterò e i puristi del fumetto sicuramente mi uccideranno.
Nella storia,ovviamente,apparirà la Bat-Family,ma per goia del giovane Grayson,faranno la loro comparsa anche altri personaggi DC :stiamo parlando della Justice League Of America e dei Teen Titans.
Si so che siete lì con i forconi e ora vi spiego : Nightwing aveva lasciato i teen Titans da un po.Cosa succederebbe se ritornassero a bussare alla sua porta e rivolerlo indietro?
Sappiamo infatti che nella squadra Dick aveva lasciato una certa persoma non indifferente e sarà simpatico vedere come si comporterà.
Per la Justice League invece...beh la scomparsa di Batman segna un'ombra nella squadra e tutto questo ricadrà su Nightwing il quale dovrà imparare a conoscere i membri del Team,.a capirli e cosa più importante a capire se stesso.
Ultimo avvertimento : La mia Justice league comprenderà i personaggi del DCEU tranne Flash e Green Arrow. Essi infatti saranno quelli del CW. Si rimettete via i forconi che poi vi spiegherò il motivo.

~~~~~~~~~~~~~~~Le coppie~~~~~~~~~~~~~~


Allora ci saranno degli intrecci amorosi(i puristi di Nightwing sanno di cosa parlo)ma non voglio spoilerarvi molto. Ci saranno delle mie scelte dettate da un motivo puramente romantico e di attaccamento ai personaggi e una delle poche cose che mi fece ribrezzo nell'ArkhamVerse fu Tim Drake e Barbara Gordon insieme..cioè...no.Proprio no.Qualsiasi autore di Batman si rivolterebbe nelle tomba.
Per il resto...scoprirete man mano.

~~~~~~~~~~~~~~~Gli Universi~~~~~~~~~~~~


Purtroppo la mia testa partorisce idee strane e mi rendo conto che molti non gradiranno la mia storia.
Prendetelo come un'amalgam. I personaggi dell'ArkhamVerse con quelli del DCEU e del CW.
È un modo prettamente romantico. Il mio attaccamento ai personaggi che ho conosciuto. Nel caso di Flash e Green Arrow ho apprezzato moltissimo le serie tv su di loro perciò in questa storia appariranno il Flash di Grant Gustin e il Green Arrow di Stephen Amell con relative storie e personaggi che ruotano. Saranno molto secondarie e la trama principale ruoterà sempre attorno alla Bat-family ma...ci saranno.

~~COME MAI HAI SCELTO DI CREARE QUESTO?~~


Il motivo è prettamente romantico. Un mio immaginare la storia dei personaggi DC che conosco e adoro. Una mia personale interpretazione dell'interazione,delle situazioni e degli sviluppi delle loro vite. Infatti terminerò questa storia a prescindere se andrà bene o se andrà male.È per una mia soddisfazione un modo per pietr completare tutti quegli interrogativi e aspettative che ho su videogiochi,film,fumetti e serie. È un mio personale universo. Ci saranno errori di continuity? Certo che si. E anche se i nostri amici della DC non sono nuovi a certe cose(Crisi sulle terte infinite docet) non mi paragono a quei mostri sacri del fumetto e mi limito a chiamarlo il mio universo.

Scusate la lunga premessa ma è un mondo davvero difficile da capire se non spiegato un minimo e fatto capire le mie scelte(altrimenti mi linciano davvero).
Spero che i capitoli che verranno vi piaceranno e vi caleranno nell'atmosfera e nella psiche dei personaggi,in caso contrario..beh.. esprimete le vostre opinioni liberamente.È un esperimento il mio,molto difficile e molto azzardato e accetterò qualunque esito avrà.
Vi lascio alla lettura del primo capitolo.
Grazie della lettura.A presto.
Crystalwolf


~~~~~~~~~~~~~And Now?~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
"Mantieni Blüdhaven sicura. Promettimelo.
"Ho capito.Vuoi le luci della ribalta senza che io sia in giro" la frase era carica di risentimento.
"Non ti deluderò" Poi usò il rampino e si allontanò.
Un batman sconsolato ma anche orgoglioso del suo figlio adottivo mormorò un "Lo so" prima di occuparsi del Pinguino.
Nightwing viaggiava per i tetti di Gotham. Una Gotham devastata aggiunse. Mentre usava l'acceleratore rampino le arrivò una forte fitta nello stomaco e,persa la concentrazione,rovinò sul tetto di un palazzo.
Si guardò attorno.Era nel Diamond District.Ormai fuori dall azione che stava accadendo a Gotham.
La botta lo aveva lasciato con qualche livido,che poteva aggiungere alla lista di quelli rimediati quella sera quando come un'idiota,almeno secondo il giudizio del protettore di Blüdhaven,era stato catturato degli uomini del Pinguino.Se non fosse intervenuto Batman probabilmente lo avrebbero fatto a pezzi.
Proprio questo faceva più male a Dick,più di tutti i pestaggi messi insieme,l'essere considerato soltanto l'aiutante del Cavaliere Oscuro. Era rimasto tale per cinque anni come Robin poi,dopo una parentesi nei Teen Titans,aveva deciso di diventare un eroe solitario,a modo suo,non sarebbe più stato Robin l'aiutante di Batman,ma Nightwing il protettore di Blüdhaven
Ci era riuscito avendo guadagnato una solida fama come vigilante eppure la nomea di "Aiutante" rimaneva.
Quanti criminali in giro per la città a dire "Per fortuna che non siamo a Gotham City.Qui c'è soltanto l'amichetto di Batman" e quanti cittadini della città che proteggeva sentiva esclamare "Per fortuna che Batman ha mandato un suo aiutante a proteggerci".
Tutto questo faceva ribollire il.sangue nelle vene di Dick. Si sentiva come un ragazzo che partiva per il college,che splendeva di luce riflessa,la luce di Batman.
Forse stava proprio qui la ragione della sua cattura da parte degli scagnozzi di Cobblepot.
Aveva sentito qualche giorno prima dell'attacco a Gotham da parte dello Spaventapasseri,strani movimenti di furgoni e carichi di armi verso Gotham.
Una faccenda davvero sospetta e dopo qualche indagine riuscì a scoprire un carico che sarebbe partito la notte stessa,quella in cui era successo tutto. Mentre li osservava i due esclamarono "Sono un po nervoso a partire per Gotham."
"E come mai?"
"Beh...c'è Batman"
"Hai ragione.Qua a Blüdhaven c'è soltanto quel Nightwing"
"L'aiutante di Batman. Non mi fa alcuna paura"
Due bastoni escrima elettrificati colpirono i due che caddero a terra con un grido.
Un furioso Nightwing vide il furgone della North Refrigeration partire per Gotham e iniziò l'inseguimento.
Un Dick ancora alterato incontrò Batman che ripeteva che doveva tormare a Blüdhaven.L'aiuto non serviva.L'aiuto di un aiutante.
Questo fece perdere la concentrazione a Dick che,sebbene collaborò con Batman egregiamente, la smania di dimostrargli di essere un eroe del suo livello lo fece cadere in trappola.
"Farai errori se sei troppo emotivo. Sempre mantenere lucidità e freddezza in uno scontro". Queste parole che Batman pronunciava ad un giovane Dick Grayson che muoveva i suoi primi passi da Robin risuonavano nella mente di Nightwing mentre lo portavano via.
E ora l'essere allontanato da Bruce mentre la sua caccia all'Arkham Knight e allo Spaventapasseri continuava.
Dopp circa un'ora e mezza di viaggio giunse a Blüdhaven.
Abitava in una casa nel 1740 di Whisper Boulevard. Era perciò abbastanza vicino al centro della città.
La casa era modesta.Certo per un ragazzo di 21 anni andava più che bene. Inoltre se la era pagata da solo,con lo stipendio che riceveva da agente di polizia del BPD. Bruce si era offerto qualche volta di inviargli del denaro, ma lui aveva sempre rifiutato. L'unica richiesta di Nightwing fatta al miliardario era una periodica fornitura di materiale.
Una dipendenza da Batman quindi, ma necessaria perchè Blüdhaven aveva un tasso di criminalità simile a quello di Gotham(ma non uguale sia chiaro) e quindi Wingding e Bastoni escrima si usuravano spesso.
Dick accese la luce,non si tolse neanche la maschera,andò dritto in cucina e bevve un sorso d'acqua. Il suo corpo stava rilasciando tutta l'adrenalina delle ore precedenti e stava accusando la stanchezza.
Entrò nel soggiorno. In un angolo vi era un orologio a pendolo.Dick cliccò un pulsante dietro l'orologio e comparve uno scanner della retina che riconobbe Dick "Scanner della retina completato. Attivate procedura di sblocco vocale" Nightwing disse,non senza una punta di tristezza, la password "Grayson Volanti"
Ai piedi dell'orologio si aprì una botola.Dick vi saltò giù e arrivò in una piccola caverna. Certe cose non si dimenticavano e infatti Nightwing aveva costruito un piccolo rifugio simile alla Bat-Caverna.
Certo non era sontuosa come la caverna di Bruce,vi era un solo computer e un tavolo da lavoro dove riporre i gadget e la tuta ma a Dick piaceva.
Mentre percorreva gli scalini Nightwing da lontano osservò il tavolo dove vi era riposta una foto di lui con Barbara.
Si soffermò un attimo a guardarla. Non vedeva Babs da un po.
L'ultima volta era stata qualche giorno dopo gli eventi di Arkham City. Mentre nella Mega-Prigione infuriava il protocollo dieci, Strange aveva mandato un nutrito contingente di guardie Tyger a invadere la Wayne Manor e snidarne gli occupanti. Lui e Robin alias Tim Drake si erano occupati di sconfiggerli,non senza una certa difficoltà,e dato che decise di fermarsi a Gotham qualche giorno, lui le aveva chiesto di uscire a cena. La giovane aveva accettato con entusiasmo.
Quando era Robin aveva sempre avuto un'infatuazione per la rossa. Ma poi durante il periodo di tempo passato nei Teen Titans,dove aveva anche maturato la sua decisione di diventare Nightwing,conobbe il suo primo grande amore ovvero Starfire. Era stato molto fugace,non durò a lungo ma ogni volta che la rivide non le era indifferente. Però nell'ultimo periodo non riusciva a non pensare a Barbara,a quanto la trovasse sexy,bella e dolce. Si sentiva molto confuso ma anche molto attratto da lei per questo le fece quella proposta.
Ovviamente, penso nightwing un po divertito, quella sera quando l'aveva vista ingoiò a vuoto almeno una volta dato che la rossa aveva un vestitino nero con le calze lunghe.Aveva i capelli sciolti e un paio di scarpe con il tacco. Forse nulla di eccezionale ma Dick si ritrovò a guardarla in maniera languida e un po' vogliosa più di una volta.
In ogni caso passarono una bella serata,rievocarono i vecchi tempi e anche cose più mondane come spettegolare sull'ultima fiamma di Tim ovvero Stephanie Brown o sull'ennesima modella che usciva con Bruce. Dick si sentiva felice. Per una volta non erano Nightwing e Bat-girl* ma solo Dick Grayson e Barbara Gordon. Un ragazzo e una ragazza che uscivano insieme.
Ovviamente Dick si sentiva profondamente attratto da lei senza riuscire però a definire esattamente che tipo di sentimento provasse.
Per quanto riguardava Babs era indecifrabile. Il giovane Grayson aveva un po la sensazione di essere soltanto un caro amico.
Scacciò questi pensieri e si sedette al computer. Aveva piazzato una serie di microcamere nei vari punti focali del centro di Gotham. In questo modo poteva seguire cosa succedeva a Gotham pur non essendoci fisicamente. "Non te l'aspettavi vero Bruce?" Pensò con una punta di orgoglio. Qualcosa di utile l'aveva imparato da Batman.
Passò il resto della serata ad osservare gli eventi. Tirò un sospirò di sollievo quando scoprì che Barbara era ancora viva e mostrò sgomento quando scoprì l'identità dell'Arkham Knight ovvero Jason Todd.
Infine il fatto che Bruce era stato smascherato. Dick era sconvolto.
Su di un monitor scorrevano i titoli delle testate giornalistiche più famose : Dal New York Times al Guardian tutti i titoli erano solo per lui. Bruce Wayne era Batman
Dick si alzò. E ora?
Era la fine di Batman?
Dick diceva di no. Certo nulla sarebbe stato come prima. Ma Bruce ne sarebbe uscito. Avrebbe trovato una soluzione. Come sempre.
Stava già preparando tutto per ritornare a Gotham quando improvvisamente un gran sonno lo colse. Inoltre non sapeva che reazione avrebbe avuto Bruce vedendolo, il quale aveva già molto da pensare.
Decise che sarebbe andato a Gotham il giorno dopo
Batman avrebbe potuto aspettare qualche ora.


Il mattino dopo Dick si svegliò. Controllò la sveglia. Erano le 11:30.
Guardò il telefono. C'erano cinque chiamate senza risposta. Tutte di Barbara.
Dick fece il numero.
"Pronto?"
"Pronto Barbara? Ho visto le chiamate"
"Grazie al cielo Dick. È successa una cosa".
Quando Barbara ebbe finito fi parlare Dick rimase sconvolto.


*Nella mia continuity Barbara non è sulla sedia a rotelle. Svolge supporto a Batman con le competenze di Oracle ma rimane Bat-Girl. Ha comunque subito un aggressione da parte di Joker a colpi di pistola ma senza rimanere invalida.
Bene spero che vi sia piaciuto.
Ovviamente le cose per Dick da adesso non andrannobtutte per il verso giusto ma..ci saranno sorprese.
A presto.
Crystalwolf

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Capitolo 2
*** What Remains? ***


Nota dell'autore : Grazie per il supporto datomi nel primo capitolo. Come ho detto è un grande azzardo quello che sto facendo ma ho buone sensazioni anche perchè su un fandom dominato dalle Harley x Joker voglio proporre uno sguardo sull'Arkhamverse,sull'azione e sulle sensazioni dei personaggi,perchè prima di essere dentro quelle tute scintillanti sono umani(almeno la maggior parte di loro).
Detto questo vi lascio al secondo capitolo.


~~~~~~~~~~~~~WHAT REMAINS?~~~~~~~~~~

Dick giunse a Gotham. Le strade erano affollate,poliziotti,operai,semplici civili che ritornavano alle loro case.Si contavano i danni.
Lo scontro con i miliziani di Crane,i criminali di Due facce e del Pinguino,gli uomini di Harley e i robot dell'Enigmista aveva causato ingenti danni.
Bruce stesso non si era risparmiato usando la Batmobile per cui la devastazione imperversava in città. Più di un cittadino aveva tirato un sospiro di sollievo nel sapere che non tutta la città di Gotham era stata toccata. La parte vecchia,sede della fu Arkham City e riconvertita in quartiere abitabile e la parte nuova di Gotham dalla parte continentale erano state tutto sommato risparmiate.
La devastazione aveva preso il centro economico e finanziario della città : le isole su cui si fondava questa parte di Gotham ovvero Bleake Island, Miagani Island e Founder Island.
Bleake era il centro dei trasporti,oltre che il cuore dell'industria Cinematografica dato che vi erano sia i nuovi studios di Gotham che i vecchi come i Panessa Studios che,attualmente in disuso, erano stati comprati da Bruce Wayne,non si sa bene il motivo. Dick invece lo sapeva,come il resto della Bat-Family.
Miagani era sede della ferrovia di Gotham oltre ai Giardini Botanici. Vi era pure una delle due Wayne Tower della città.
Founders era il cuore finanziario con una sede della Wayne Enterprises e della LexCorp oltre ad altre svariate compagnie. Vi erano molti cantieri in quanto il nuovo quartiere si stava costruendo sopra il vecchio.
Dick superò un gruppetto di civili. Erano molto spaventati.Tendendo le orecchie capì che l'argomento era solo uno "Bruce Wayne era Batman".
Tornò dove aveva parcheggiato la moto. Si era fermato in in bar a prendere un caffè. Gli serviva dopo tutto quello. Mise in moto e si diresse verso Wayne Manor.
Mentre guidava pensava alle parole di Barbara "Dick c'è stata un'esplosione nella Wayne Manor. Bruce..Bruce è morto"
Dick ne rimase sconvolto.Sapeva cosa era successo.Il protocollo Knightfall.
Ne aveva sentito parlare per la prima volta come Robin.
Batman gliene aveva parlato "Dick ho approntato il protocollo Knightfall.È un piano estremo in caso che la mia identità venga scoperta e metta in pericolo i miei alleati,te e Alfred".
"E in cosa consiste?".
"Con la mia morte".
Dick lo guardò cupo. Era un qualcosa di estremo ma era convinto che non si sarebbe mai arrivato a tanto.Che nessuno avrebbe scoperto chi era. E invece era successo.
Dick aveva un solo dubbio. Il cadavere di Bruce?.
Lo avrebbe scoperto una volta arrivato alla Wayne Manor.


L'Esterno della villa era ancora pieno di giornalisti e curiosi,tenuti a bada dai poliziotti. Era tutto transennato. Dick parcheggiò la moto e osservò la villa. Era squarciata dai resti di un esplosione che aveva demolito l'ingresso e buona parte del salone principale.
Si avvicinò alla calca e un poliziotto lo fermò.
"Signore non può restare qui". Disse il poliziotto. Era giovane,più o meno come Dick, ma provato dalla fatica e dal terrore provati da ogni altro poliziotto di Gotham quella notte.
Dick estrasse il suo distintivo da poliziotto. Gli era tornato utile in più di un occasione.
"Mi dispiace agente Grayson. Ho ricevuto espressivamente l'ordine di non far passare nessuno. Neanche un collega del BPD."
Stava per ribattere quando una voce lo precedette "Fallo passare Sanders. È amico di mia figlia."
La voce del Commissario Gordon fece sobbalzare l'agente che un po stupito lasciò passare Dick.
Gordon andò incontro al corvino "Non dimentico una persona quando la vedo Richard Grayson. Eri il ragazzino che bazzicava spesso a casa mia a cercare Barbara vero?"
Dick sobbalzò un attimo. Era imbarazzante parlare con il padre della ragazza che gli "piaceva" e proprio del fatto che dal ragazzino cercasse spesso babs.
Il commissario lo squadrò " E scommetto che sei anche quel vigilante in tuta nera e blu che bazzica per Gotham e Blüdhaven vero?"
Dick si arrestò di nuovo incapace di reagire "Dopo stanotte ho imparato a riconoscere chi lavora per Batman e chi non lo fa".
Dick,contrariato,stava per ribattere che lui non lavorava per Batman ma decise di lasciar perdere.
Entrarono nella villa. Vi era un acre odore di bruciato."Non abbiamo trovato nessun corpo. Nessun indizio della presenza di qualsiasi altra persona all'interno della casa. Anche il maggiordomo non si trova. Hai una qualche idea su cosa possa essere successo?"
Si voltò verso Dick ma questi era sparito.
"Hey dove sei?" Nessuna risposta. "Dannati vigilanti..."
Dick era già sceso nella Bat-Caverna. Conosceva la villa come le sue tasche per cui riuscì in un attimo a raggiungere l'ingresso.
Arrivati nella Bat-Caverna notò un gruppetto di persone.
Per prima venne incontro Barbara che,ancora con le lacrime agli occhi,andò ad abbracciare un imbarazzato Dick.
Poi Alfred che lo accolse con un "Buongiorno signorino Grayson" e Tim che lo salutò con una stretta di mano.
Poco più avanti vi erano due figure che parlavano. Uno era vestito tutto di rosso. Con il simbolo di un fulmine giallo al centro del petto. L'altro era vestito da arciere color smeraldo con un cappuccio. Dick li riconobbe subito. Erano due membri della Justice League Of America. Flash e Green Arrow.
"Sono arrivati poco prima di te." Riferì Barbara.
I due notarono Dick .
"Piacere di conoscerti Nightwing." Disse il velocista scarlatto.
"I miei complimenti per le tue azioni questa notte a Gotham." Proferì l'arciere di smeraldo. Davanti a queste due figure Dick si sentiva piccolo piccolo.
"I signori Allen e Queen sono giunti per capire un po meglio i fatti."
"In realtà avevo appreso alla televisione quanto stesse accadendo ma la minaccia dello Spaventapasseri poteva colpire anche Central City perciò non sono potuto giungere in soccorso di Batman." Asserì Flash.
"Avresti ottenuto solo un "torna a casa" conoscendo Bruce. Io ero a Gotham in quanto Christina Bell era la direttrice delle Queen Industries a Gotham e una vittima del Paulie's Bar era una mia dipendente. Avevo chiesto spiegazioni a Bruce sui motivi della detenzione ai Panessa Studios della signorina Bell ma rimase molto vago. Inoltre avevo offerto il mio aiuto contro lo SpaventaPasseri ma mi liquidò con un semplice "Torna a casa. Non mi servi."
Dick sorrise. Bruce era davvero un testone.
"Ma cosa è successo?" Chiese Barbara. Anche Tim era curioso.
Alfred e Dick dovettero spiegare a tutti cos'era il protocollo Knightfall. Barbara ascoltò sconvolta e anche un po delusa dal fatto che Dick non le avesse mai rivelato una cosa del genere.
"Grazie di avercelo detto." Disse Tim esprimendo ciò che tutti pensavano.
"Era per il vostro bene." Ribattè Alfred.
"Chiaramente non è vero ma..quindi Bruce è morto?"
"Non abbiamo trovato nessun corpo. L'esplosione però potrebbe essere stata talmente forte da..polverizzarlo."
"Ma potrebbe anche essere vivo."esclamò Flash.
"Se è vivo no vuole chiaramente essere trovato" disse Dick e in ogni caso....." fu Barbara a finire la frase "Ormai tutti sanno chi è Batman"
"Morto o vivo il mito di Batman è ormai tramontato. Bisogna capire cosa fare ora." Disse Queen con una strana occhiata verso Dick che mise il ragazzo a disagio. "E che ne è di quel Todd?" Continuò l'arciere.
"Ci sono fonti che dicono che stia tornando in Venezuela ma per il resto,dopo aver salvato Batman da Crane è letteralmente svanito." Rispose Tim.
"E se Batman stesse cercando Jason?" Suggerì Dick. "Ahh Richard,adoro quando elabori così tante congetture." Una voce alle loro spalle li fece sobbalzare e Green Arrow e Robin si misero sulla difensiva ma il giovane Grayson riconobbe quella figura ed esclamò sorpreso "Kory!?"


Ringrazio Star O5 per il supporto. È stato molto importante per me. Come puoi vedere ha fatto la comparsa anche Kory ahaha.
Ne vedremo delle belle.
Arrivederci a tutti.
Christian98

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Capitolo 3
*** Koriand'r ***


~~~~~~~~~~~~~~~~KORIAND'R~~~~~~~~~~~~~~


Dick aveva riconosciuto la voce.
Davanti a lui c'era la principessa di Tamaran, Koriand'r. Starfire.
"Kory cosa ci fai qui?" Esclamò Dick sorpreso. Non si aspettava proprio di vedere una vecchia "amica" in quel momento, e nella Bat-caverna per giunta.
"Come cosa ci faccio? Ho saputo cosa è successo a Gotham. Credo che pochi nel mondo non lo sappiano. L'attacco dello SpaventaPasseri, la milizia del Cavaliere di Arkham e la cosa più importante di tutte: Bruce Wayne è Batman."
Dick la squadrò. Era sempre uguale. Il solito vestito blu,ovviamente succinto, i solito capelli castani, i soliti occhi smeraldini e la solita pelle color caramello. Ad un esame più attento però dovette ricredersi.
Era cambiata. Fisicamente in quanto le sue forme erano molto più abbondanti e morbide rispetto a quello che si ricordava. Inoltre una cosa che lo colpì era l'espressione. Lo guardava,lo scrutava, e aveva un espressione a metà tra il furbetto e il malizioso. Non vedeva Kory da tre anni. Molte cose erano cambiate. Dick lo sapeva.
Il giovane Grayson era così assorto in questi pensieri che non solo non aveva risposto ma non si era neanche reso conto dell'imbarazzo di star parlando con Starfire davanti a degli sconosciuti e a Barbara. Quest'ultimo particolare fece sussultare Richard.
Fu proprio quest'ultima a intervenire "Dick non ci presenti la tua amica?"
"Piacere di conoscerti. Sono Koriand'r la principessa di Tamaran" Starfire guardò Barbara. "Tu devi essere Barbara vero? La famosa Bat-girl. Dick mi ha parlato molto di te quando eravamo nei Teen Titans."
Barbara le lanciò un'occhiataccia. Sapeva perfettamente chi era. Si diceva molto della relazione dell'allora Robin con Starfire. Provava fitte di gelosia. Si stupì della cosa.
"La famosa Starfire. Ho sentito molto parlare di te nei Teen Titans e dei tuoi Starbolts." Disse Green Arrow avvicinandosi.
La ragazza fece un inchino. Dick spiegò in breve la storia di Kory a tutti presenti dato che poco si sapeva di lei al di fuori dei Titans.
Koriand'r era la principessa del pianeta Tamaran. Aveva poteri molto particolari. Poteva volare(caratteristica comune a tutti gli abitanti di Tamaran),imparare ogni linguaggio tramite contatto fisico(come un bacio,una stretta di mano..) e la capacità di lanciare raggi di energia,i famosi Starbolts pronunciati da Oliver Queen. Starfire dall'età di sei anni era stata rapita dal pianeta Citadel che aveva invaso Tamaran ed esigeva come riscatto la giovane Kory.
Si venne poi a sapere che la causa di tutto questo era da ricercare nella sorella, Komandr. Quest'ultima aveva una malattia che ne inibiva le capacità di volo ed era perciò considerata una reietta.
Piena di odio e risentimento aveva venduto il suo pianeta allo stesso Citadel.
Tempo dopo Kory era riuscita a fuggire ma la sorella aveva cercato di fermarla. Nello scontro che ne seguì entrambe vennero rapite da una razza di scienziati chiamati "Psion".
Questi avevano modificato il corpo delle due principesse per permetterle di emanare i loro raggi stellari. Kory prese il nome di Starfire mentre Komandr quello di Blackfire e le due divennero nemiche. Infine Kory riuscì a scappare sulla terra dove si unì a Titans.
Dick aveva spiegato anche a grandi linee la situazioni nel gruppo definendosi però soltanto "grandi amici" cosa che provocò un sorrisetto da parte dell'extraterrestre.
Flash si intromise "Storia interessante ma in ogni caso ora non c'è molto tempo da perdere. Dick io torno dagli altri membri della Justice League. Siamo in un piccolo rifugio fuori Gotham. Batman lo aveva approntato in caso servisse la nostra presenza nei paraggi."
Detto questo il velocista scarlatto si dileguò in un lampo rosso.
Anche Green Arrow se ne andò "Arrivederci Dick. Ci rifaremo vivi fra qualche giorno. Dobbiamo decidere del futuro di Gotham. E anche del futuro dell'intera Justice League."
Scagliata una freccia come rampino l'arciere si dileguò dalla caverna.
"Il futuro di Gotham?" Chiese Tim perplesso.
"Che cosa intendeva dire?" Domando Babs a Dick.
"Non ne ho la minima idea" rispose questi.
Era vero. Non aveva capito molto delle parole dei due eroi. In realtà non aveva mai capito molto dell'intera JLA. Batman era un eroe rispettato lì dentro ma pare avesse avuto qualche dissapore con Superman.
Inoltre non gli erano piaciuti gli sguardi dell'arciere e del velocista. Erano troppo insistenti,come se stessero valutando Dick. Studiandolo.
"Scusatemi signori,signorina Gordon e sua altezza Koriand'r. Non sarebbe più opportuno discuterne nella villa? L'atrio principale è andato distruttl ma ve ne è un altro oltre a una piscina,un campo da Tennis,una biblioteca,una sala da ballo e una trentina di camere." Esordì Alfred pacato.
Gli altri rimasero un po interdetti,a parte Starfire che sembrava interessata a tutto quello che la Wayne Manor aveva da offrire.
"Non vorrei sembrare scortese ma proseguire i discorsi in una salone illuminato o nel bar della Villa davanti a un thè caldo credo sia certo meglio che proseguirli in una caverna buia e umida.
"Dimentichi quell'orda di poliziotti lassù." Disse Tim.
"Non preoccupatevi per mio padre. Ci parlo io.".Detto questo Barbara se ne andò dalla caverna.
Alfred e Tim si avvicinarono un momento al Bat-computer lasciando soli Kory e Dick.
"Allora come te la passi?" Chiese la giovane principessa.
Dick si sentì un po a disagio. Non gli capitava spesso di provare una sensazione del genere. Gli capitava solo in presenza di Kory e..Barbara.
"Beh direi bene. A parte ieri notte che è successo di tutto. Una notte da pazzi."
"A giudicare dai lividi direi che non sai stare lontano dai guai eh mio bel Nightwing?". Lo punzecchiò lei avvicinandosi e mettendogli un dito sul petto.
"Quando mai ne sono stato capace?"
La ragazza rise "mai Dick. Direi mai" rispose sorridendo.
"Te piuttosto come te la passi?"
Fece per rispondere ma il ritorno di Barbara la bloccò. "Tutto fatto con mio padre. È tutto transennato e naturalmente verrà aperta un'inchiesta. Ma i poliziotti ci lasceranno in pace."
"Ottimo lavoro Barbara." Esclamò un sorridente Dick. Quest'ultimo tornò a guardare Kory. "Dovevi dirmi qualcosa?"
"Oh ehm..nulla."
Alfred e Tim si avvicinarono. "Abbiamo attivato i protocolli di sicurezza della Bat-caverna e della Villa. Non si è mai troppo prudenti." Spiegò il maggiordomo.
Il gruppo uscì. Si recarono nella sala da ballo. Era enorme. Vi era presente un piccolo bar e almeno un centinaio di poltrone.
Tim si congedò "Ragazzi se vi va potremmo reincontrarci oggi pomeriggio. È tutta notte che non dormo e inoltre dovrei darmi una ripulita."
Robin aveva partecipato in prima persona gli eventi della notte precedente. Inoltre era stato preso prigioniero da Crane assieme a Gordon ed era il motivo per cui Batman si era tolto la maschera in diretta TV. Evitare che il pazzo li uccidesse entrambi. Ciònonostante il folle aveva sparato a Tim al fianco. La corazza aveva evitato che il proiettile penetrasse ma gli aveva lasciato comunque un brutto ematoma. E poi guardandolo aveva ancora la divisa da Robin oltre a una serie di tagli e lividi.
Il gruppo acconsentì e il Terzo Robin si dileguò.
Alfred chiese ai ragazzi se desiderassero qualcosa. Starfire perentoria rispose "Stare da sola con Dick. Non lo vedo da un po' e abbiamo molto di cui parlare."
Barbara guardò Dick. Si aspettava quasi che rispondesse "No Kory qualsiasi cosa vuoi dire la puoi riferire davanti a lei" per poi dirsi subito dopo che il ragazzo non aveva motivo di rispondere così. Mentalmente si diede della stupida.
"Certo Kory come vuoi." Fù la risposta.
"Allora direi che posso tornare a casa anche io. Ho bisogno di dormire un po e rassicurare anche alcune mie amiche." Rispose la rossa con un tono a metà tra il deluso e lo scostante.
Dick non sembrò accorgersi di nulla e quindi anche Barbara se ne andò. Alfred si congedò "Se avete bisogno chiamatemi in qualunque momento. Io sarò all'ingresso a cercare di recuperare il recuperabile. Questa villa non è mai stata così disordinata. Con permesso."
Starfire e Dick rimasero da soli.


La ragazza uscì sul balcone. Seguita da Dick. Il cielo era Plumbeo. Perfettamente in linea con l'inizio di Novembre. La sera prima,la notte di Halloween,aveva piovuto tutta la notte.
I due erano l'uno di fianco all'altra. Si godevano il panorama. Da lì si aveva una vista ottimale su Gotham. Dick era indeciso sul da farsi. Era molto contento di essere con Kory ma dall'altra parte anche molto confuso.
"Come ti stavo dicendo" iniziò la castana " Dopo lo scioglimento dei Titans ho iniziato a combattere per un po il crimine per conto mio ma ho scoperto di non essere tagliata per essere una supereroina solitaria. Così ho preso una pausa. Mi sono iscritta in una Università a Keystone. Facoltà di Psicologia e sociologia."
. "Non avrei mai pensato che la Principessa di Tamaran finisse per diventare una studentessa universitaria"
"Così come io non svrei mai pensato che tu riuscissi a mantenere l'identità di Nightwing senza annoiarti per più di un anno."
"Una volta le cose erano più semplici. Quello nei Teen Titans è stato un bel periodo. Certo le responsabilità non mancavano ma non si avvertivano. Forse eravamo ancora dei piccoli adolescenti. Ma non smetterò di essere orgoglioso di aver fatto parte di quell'avventura." Disse Dick con un pizzico di nostalgia.
"Eppure tu hai voluto che finisse."
"Non è stata solo una decisione mia. Lo sai. Inoltre il tempo delle ragazzate era finito.Stavamo crescendo e bisognava capire cosa fare delle proprie vite."
"Ahh sembri proprio Batman quando parli così."
"Certo. È il mio mentore."
"Eppure non ti è mai piaciuto essere chiamato "l'aiutante di Batman". Disse Starfire, ben memore del modo in cui Cyborg e Beast Boy prendevano in giro il giovane Robin ai tempi.
"Si ma da lui ho imparato quasi tutto quello che so". Rispose risentito.
"Come ad esempio non uccidere" asserì la ragazza distaccata.
"No" sospirò Nightwing "io non uccido e neanche tu dovresti."
"Non sempre uccido. Solo quando è necessario."
"Non lo è mai."
Kory sospirò "È bello poter di nuovo discutere con te Dick." Poi lo abbracciò. Dick fu colto di sorpresa ma poi il sentire il corpo di Starfire aderente al suo,il suo calore...Dick ricambiò l'abbraccio,nonostante il senso di confusione non lo avesse abbandonato.
"Non sono venuta a discutere di metodi comunque. Ascolta,dopo aver ascoltato i fatti di Gotham,non sono venuta da sola. Ho portato con me delle persone. Abbiamo preso delle camere in un Hotel a Park Row."
"Chi sarebbero?" Chiese il giovane curioso.
"I nostri vecchi amici Dick. I Teen Titans. Ti va di andarli a trovare?"

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Capitolo 4
*** Old Friends ***


~~~~~~~~~OLD FRIENDS~~~~~~~~~~~


Dick guardò Kory,leggermente confuso. "I Teen Titans? Victor,Garfield e Raven?"
"E Terra".
"Oh anche lei.." Sebbene certe divergenze fossero superate,alcuni cicatrici rimanevano.
"So che cosa ha fatto Dick. Ma è pur sempre stata un membro del gruppo. Una Titans.
Dick si appoggiò al balcone del terrazzo. Diede un'occhiata annoiata al viottolo che conduceva fuori dalla Villa. Vi erano ancora i resti delle transenne oltre che ai cordoni della polizia.
"Dove avete trovato i soldi per un' hotel nel Park Row?" Domandò il giovane Grayson.
"Oh il nostro caro Cyborg è un pezzo grosso della JLA ora. Abbiamo dovuto faticare un po a convincerlo ma alla fine ci ha portato con lui.
Dick rimuginò sulla cosa. Non vedeva i suoi compagni da quattro anni. Quando era nei Titans.
Dopo lo scioglimento aveva saputo che si erano rivisti ma lui non ha mai potuto(o voluto) partecipare a questi incontri. Erano un capitolo chiuso.
Ma rivedere lì Kory, e i recenti avvenimenti, avevano fatto salire un po di nostalgia al giovane protettore di Blüdhaven.
Una visita fra amici non poteva fare male.
"D'accordo Kory. Andiamo a trovarli."
La giovane sorrise "Grazie Dick."
"Ma prima devo cambiarmi di abito." Fece Dick con un sorrisino.
La Principessa lo guardò un po confusa ma lui sparì di nuovo nella Bat-caverna.
Ne riemerse dieci minuti dopo. Kory lo squadrò. Aveva messo la sua tuta nera e blu. La divisa di Nightwing.
Dovette ammettere che era davvero sexy vestito così.
"E a cosa dobbiamo questo cambio di abito?"
"Almeno eviteremo la porta principale. Inoltre non mi sono mai presentato ai Titans come Dick Grayson ma Robin. Quindi ora mi dovranno guardare come Nightwing.


Erano circa le 14:00 quando arrivarono nel Park Row. Starfire ci era arrivata volando. Nightwing invece aveva dovuto continuamente usare il rampino e le sue doti acrobatiche. Aveva però accusato il lungo viaggio e quindi atterrò sul tetto di fronte all'Hotel un po affannato. "Certo che potevi aspettarmi. Immagino che volando non ti sia minimamente stancata."
"Voi terrestri siete tutti così noiosi." Sbuffò Kory.
L'acrobata guardò l'edificio. Il Gotham Majestic Hotel. Cinque stelle. Era un'edificio altissimo,di certo superava i trenta piani,e le vetrate a specchio lo rendevano imponente.
"Siamo all'ultimo piano." Disse Starfire con un sorrisetto per poi volare a destinazione.
Nigjtwing sbuffò e usando abilmente il rampino,ci arrivò anche lui.
Arrivò sul terrazzo agilmente. Dalla vetrata si poteva scorgere la stanza. Era immensa. Con un grosso letto a baldacchino,un ampio salone con un divano e diverse poltrone e un Televisore a cristalli liquidi. Ad essa era collegata un'altra stanza che Dick dedusse essere il bagno.
Starfire lo invitò a entrare. Sul divano vide una.ragazza dai lunghi capelli biondi e una scimmia umanoide seduti con un joystick in mano a giocare ai videogiochi. Sul letto,o meglio sospesa sopra il letto,stava una ragazza con un cappuccio blu e un lungo mantello amch'esso blu che leggeva.
"Ah Ah ti ho battuta. Di nuovo."
"Non vale B.B. Non riesco a imparare i comandi." "Non è colpa mia se sei una perdente."
Starfire iniziò a parlare. "Ragazzi guardate chi vi ho portato."
I presenti alzarono lo sguardo. Terrà sorrise mentre a Beast Boy letteralmente brillavano gli occhi. Raven alzò lo sguardo interessata.
"Dick. Amico mio come stai?"urlò Garfield fiondandosi da lui. Nightwing lo squadrò. Aveva la forma di una scimmia umanoide e indossava una tuta bianca. Coda a parte però era sempre lui.
B.B. fu seguita da Terra che lo salutò con una stretta di mano. "Salve Dick. Felice di rivederti."
Raven si avvicinò ma non disse nulla.
"Ma come fate a sapere che sono io?"chiese il ragazzo. Aveva ancora la maschera e in quegli anni era davvero cambiato. "Ah credi che non avessimo mai sentito parlare del "Grande Nightwing protettore di Blüdhaven"? Disse Beast Boy.
"Abbiamo continuato a seguirti in questi anni" continuò la bionda.
"Sappiamo tutto di Nightwing." Concluse Raven che parlò per la prima volta da quando era entrato.
Nightwing annuì convinto e i cinque si sedettero e cominciarono a parlare,ricordare i tempi passati e cosa facevano attualmente.
Dick li guardò.
Beast Boy era frutto di uno sfortunato incidente genetico che gli aveva dato la capacità di trasformarsi in qualunque animale. Sia anch'esso alieno o estinto. Unica pecca era che più era grande l'animale minore era il tempo in cui poteva rimanere trasformato. Aveva militato brevemente nella Doom Patrol ma alla morte di quest'ultimi se era unito ai Titans.
Terra era una ragazza bionda. Dick si rese conto che anche lei era cresciuta,dando uno sguardo fugace al suo corpo. Il suo potere consisteva nel poter controllare i terremoti. Si era unita ai Titans ma si era rivelata una spia al servizio di Slade Wilson alias Deathstroke, ma in seguito si era riscattata combattendo con loro. Vi era inoltre una specie di feeling fra lei e BeastBoy.
Raven era un mezzo-demone,figlia del potentissimo demon Trigon.
In realtà non ci aveva mai capito molto di queste cose. In queste cose era come Batman.
La ragazza aveva un controllo assoluto sulla magia bianca e nera e poteri di telecinesi. Giunta sulla Terra, aveva prima chiesto aiuto alla JLA ma questi,ritenendola troppo pericolosa, l'avevano allontanata. Si unì allora ai Teen Titans dove trovò una seconda casa. Quante battaglie per salvare Raven da Trigon. Ma ce l'avevano sempre fatta.
"Come ti ammiro Dick. Un eroe di un'intera città. Tutto da solo."disse Garfield.
"Non è tutto rosa e fiori. Comunque voi cosa fate attualmente?" Chiese il ragazzo mentre diede uno sguardo a Starfire. Ancora non riusciva a vederla come una studentessa universitaria.
"Io e B.B. siamo rimasti a Jump City. Abbiamo capito che c'era poco spazio per noi. Qualche volta B.B. e Cyborg si reincontrano per qualche missione insieme ma ormai Victor è assorbito dai suoi doveri nella JLA e con una Justice League ormai onnipresente chi ha bisogno dei Teen Titans?"
Era in parte il motivo per cui aveva deciso di sciogliere il gruppo. Stavano crescendo. Altri eroi stavano prendendo largo negli U.S.A. e bisognava capire cosa fare delle proprie vite. Con i vari Flash, Superman e Lanterna Verde non c'era più bisogno di un gruppo di Teenager che giocavano a fare gli eroi. Fermo restando che avevano svolto un servzio davvero utile a Jump City. Il loro tempo era però scaduto. Lui era stato fortunato. Era dotato di ottime capacità da leader e dimostrato di essere un buon vigilante. Inoltre c'era Batman. Forte di quelle abilità aveva deciso di staccarsi dall'uomo pipistrello. Era un eroe. Un vero eroe che aveva costruito la sua reputazione lottando e dimostrando come anche un semplice acrobata potesse fare la differenza. Se c'erano molti criminali che lo schernivano, a causa del retaggio con il cavaliere oscuro, molti lo temevano. Il soprannome "Il protettore di Blüdhaven" non era scelto a caso. Ma si rese conto che non tutti avevano avuto questa fortuna. Lui era il vigilante di Blüdhaven. Cyborg era nella Justice League. Ma gli altri?
Si rese conto che gli altri erano stati messi da parte. Altri facevano gli eroi. Per loro si apriva la strada di vite normali. Non conoscendo altra vita che quella di malmenare i criminali con i bastoni escrima, o prenderli alle spalle nelle lotte in cui erano richieste le sue abilità da Predatore , si chiese come possa essere. Inoltre la Justice League era così potente e organizzata anche perchè il governo l'aveva riconosciuta con lo status di unità di crisi che poteva intervenire nelle situazioni di pericolo. Era riconosciuta anche a livello internazionale perciò era costantemente finanziata. Sapeva che Bruce mal tollerava questa cosa. A Batman non piaceva essere così dipendente dal governo. Era tipico di Bruce.
Raven invece raccontò che era andata in viaggio verso altre dimensioni alla ricerca dei segreti di Trigon. Dick finse di capire cosa la ragazza stesse raccontando.
"Sai Dick" iniziò Beast Boy " stavo pensando che magari potremmo...ecco..rifondare i Teen Titans. È un'idea stupida che mi è appena venuta in mente." Rise ma era una risata nervosa "Però volevo un tuo parere."
"Beh nom sarebbe male." Disse Starfire "Ricordi quanto eravamo affiatati" finì l'aliena ponendo un accento particolare su affiatati.
Dick capì che quella era anche l'intenzione di Starfire. Ma era una proposta priva di senso. Non sarebbe servito a nulla. Inoltre lui non voleva. Era Nightwing ora. Un vigilante solitario. Il vigilante di Blüdhaven. La scomparsa di Bruce lo metteva ancora più in agitazione. E senso del dovere. Si sentiva vuoto in un certi senso. Il suo padre adottivo non c'era più. E una Gotham senza Batman era pericolosa. Tutto questo avrebbe potuto riversarsi anche su Blüdhaven. E non solo. Ed essendo l'erede naturale di Batman,essendo il primo Robin,questo voleva dire essere anche sottoposto al giudizio di tutti. Eroi e non.
Ma lui non era Batman. Batman era una cosa. Nightwing era un'altra.
"I-io non credo sia una buona idea B.B. C'è la JLA ora. Io sono Nightwing. E tutti voi avete le vostre vite. Per esempio la tua università Kory.".
"Già. È che..è terribilmente noioso a volte." Rispose la principessa di Tamaran. -E mi manchi davvero tanto Dick- disse mentalmente Starfire.
Anche B.B. annuì rassegnato.
"Dov'è Victor?" Chiese Dick notando l'assenza dell'amico.
"Da quando è nella JLA ha poco tempo per noi. Stamattina che siamo arrivati ha fatto solo un paio di partite con me alla Playstation. E non so,sembra diverso dal solito.." rispose Beast Boy triste. "Victor è molto cambiato in questi anni. È decisamente più maturo ma anche molto più propenso a lavorare da solo. È infatti l'eroe principale a Jump City".
Come se lo avessero invocato,dalla portà entrò una figura simile ad un robot. Non lo era in realtà. Aveva metà viso fatto di carne,dal colore scuro mentre il resto era in metallo. Metallo vivo però in quanto era costituito da parti bio-meccaniche e bio-Meccatroniche.
Cyborg entrò nella stanza. "Ragazzi sono venuto a parlarv..Dick!? Cosa ci fai qui?"
Dick gli andò incontrò. Era il solito Victor. Ora anche lui sorrideva alla vista del giovane Grayson. Però dallo sguardo si capiva quanto fosse cambiato. Non sembrava più l'eroe scanzonato dei Teen Titans. Ma un grande eroe della JLA.
"Hey Victor. Che piacere."
"Che onore vedere in carne e ossa il grande Nightwing. Mi dispiace per quello che è accaduto a Batman."
"Già.." rispose Nightwing abbassando lo sguardo.
"L'hai portato tu?" Chiese Stone rivolta a Starfire.
"Era il leader dei Teen Titans. Non credo faccia male portarlo a trovare i vecchi membri del gruppo." Rispose questa distaccata.
"Ho accettato di portarvi, ma non che interferiste con le attività della Justice League o che scorrazzaste in giro."
"Io sono la Principessa di Tamaran. Io non scorrazzo."
"Allora Cyborg ti va una partita? Scommetto che ti straccio." Propose Beast Boy speranzoso.
"No. Sono venuto solo a prendere alcune cose. Poi dovrò far ritorno al rifugio. Devo analizzare delle cose per Super.." si interruppe capendo di aver parlato troppo. "Dick." Esclamò.
Questi ascoltò con attenzione. Le faccende della JLA lo facevano impensierire sempre di più. "Quello che è successo ieri notte avrà un peso su questa città. E sulle vite di tutti noi. Non posso dirti nulla ma ti avverto di questo. Presto sarai convocato dalla Justice League. Sta attento."
Dick annuì. C'era qualcosa di strano in tutto quello. Ma si fidava di Cyborg. L'avrebbe sempre fatto.
Cyborg si avvicinò alla scrivania che si trovava nella atanza e prese alcune buste. Poi si diresse verso la porta. "Un'ultima cosa."
"Si?"
"Bella la carretta che ha usato Batman ieri notte."
Detto questo Cyborg se ne andò.
"Ve l'avevo detto che era strano." Disse Beast Boy.
"Mmmh dite che dovremmo preoccuparci delle mosse della JLA?"propose Terra
"E che cosa potremmo farci? Ormai noi siamo fuori dai giochi. È Dick che deve trovare le risposte." Asserì atona Raven.
Dick era sempre più pensieroso. Starfire risollevò gli animi. "Dai basta musi lunghi.Abbiamo ancora tanto di cui parlare."
E iniziarono a parlare. Di come era la vita Jump City,le cose che accadevano nel mondo,rievocare particolari annedoti. Inoltre spiegò loro cosa era successo la notte prima.
Ad un certo punto a Dick vibrò il telefono. Guardò e vide un messaggio di Barbara.
-16:35. Dick io e gli altri ci stiamo reincontrando alla Wayne Manor. Dove sei?-
-16:35. Sono occupato ora Barbara. Però se ti va possiamo uscire domani sera. È da tanto che non usciamo insieme. Che ne dici? 😃-
-16:36. Perfetto. Accetto volentieri😁-
Dick non seppe bene spiegarsi il perchè aveva fatto quell'invito. Sentiva il bisogno di Barbara. Ma la presenza di Kory lo rendeva attratto in una maniera molto intensa. Doveva schiarirsi le idee.
D'altra parte Barbara,leggendo quel messaggio,saltò di gioia. Senza spiegarsi bene perchè. Anzi forse si. Ormai doveva ammettere a sè stessa che il bel Grayson le piaceva.
Con questi pensieri la rossa andò a Wayne Manor.
Intanto Dickrimase a parlare coi Titans fino a sera. Poi Beast Boy iniziò a d accusare la fame. "Io direi che possiamo cenare."
"Ottima idea" rispose Terra.
"Ti unisci a noi Dick?" Kory per convincere il ragazzo sfoggiò uno dei suoi sguardi più languidi e Dick,con non poca fatica,rifiutò.
"Mi piacerebbe ma dato che rimarrò qualche giorno a Gotham devo pattugliare la città. Chissà forse incontrerò Robin ma,vedendolo oggi, non mi è sembrato in particolare forma per cui lo sostituisco.
"Quando ti rivedrò.?"
Nightwing sorrise. "Sai dove trovarmi. E in ogni caso mi farò vivo io."
"Ci conto" disse per poi dargli un bacio sulla guancia.
Dick,un po imbarazzato,salutò i Titans e uscì sul terrazzo. Prese il rampino e si dileguò nella sera.
"Devi deciderti a scegliere vecchio mio."Si ripetè mentalmente Dick.


Erano le 03:00. Nightwing continuava il suo giro di ronda.Gli piaceva quel senso di indipendenza. Essere un tutt'uno con la notte. Parte di quella città. Quella città però era oscura.
Si era presa i suoi genitori. La sua vita. Un temoo non credeva che sarebbe mai stato capace di pattugliarla di notte,come Batman, ma ora si sentiva diverso. Si sentiva oscuro anche lui. Ma ancora si chiedeva se ne sarebbe mai stato all'altezza.
Ad un certo punto notò due uomini su di un tetto.
Si avvicinò sul tetto di fronte e azionò la modalità detective. Ovviamente era diversa da quella di Batman. Quella del Cavaliere oscuro usava una profondità di campo vastissima oscirando tutti ed evidenziando i nemici in blu e quelli armati in arancione. Inoltre rivelava temperatura,battito cardiaco e condizioni ambientali.
Quella di Noghtwing funzionava pressochè allo stesso modo ma la profondità di campo era verde.Era inoltre dotato di un microfono direzionale. In questo modo poteva ascoltare le conversazioni dei nemici.
" Piano con quella roba. È droga non liquore."
"Ma per chi trasportiamo questa roba? I boss sono tutti al fresco." Disse il secondo criminale che scaricava le casse.
"Per Maschera Nera idiota. Proprio perchè ora tutti gli altri schizzati di Gotham sono al fresco il capo vuole incrementare gli affari."
"Per tutta la notte i maggiori psicopatici della città si sono uniti per uccidere il pipistrello e hanno fallito. Vuoi farmi credere che Sionis non ha partecipato?"
"Dalle rivolte di Blackgate di dieci anni fa e dalla comparsa di Joker non si è mai ripreso. Sarà rimasto alla finestra con qualche puttanella a consolarlo."
"Chiamalo scemo." Ribattè il secondo criminale."Non posso darti torto." Pensò Dick.
Studiò il modo di agire. I due erano armati ma di spalle rispetto alla posizione del vigilante.
Attaccò.
Saltò sul tetto e prese di sorpresa il primo dandogli un pugno sulla nucs che lo fece crollare incosciente al suolo. Il secondo,accortosi di Nightwing,cercò di colpirlo con un pugno ma lui fù più lesto e schivato usò il bastone escrima elettrificato per colpirlo nella gamba. L'uomo cadde con un grido. Nightwing lo prese e minacciò il criminale con il suo bastone elettrificato. "Dove va questa droga?"
"Va all'inferno."
"Puoi scegliere se parlare adesso oppure spezzarti un paio di ossa per convincerti."
Lo sguardo feroce di Nightwing fece crollare il criminale. "Ai Dixon Docks. Abbiamo un rifugio lì dove scarichiamo la merce."
"Quando?"
"D-due giorni."
"Grazie." Poi tirò una poderosa testata all'uomo che svenne sul colpo.
Nightwing legò i due e fece una soffiata anonima alla polizia per arrestare i due.
Fece per andarsene ma qualcosa lo fece voltare. Forse il destino o forse il suo sesto senso,fatto sta che si girò. Dietro di lui vide una figura che volava e lo osservava. Pioveva quella notte,erano ormai tre notti di costante pioggia a Gotham. Era buio perciò non riconobbe bene la figura. Improvvisamente un lampo illuminò la città. Durò un secondo ma fu sufficiente al suo misterioso osservatore di accorgersi che era stato scoperto e si dileguò velocissimo.
Nightwing rimase un attimo interdetto e aconcertato.
Aveva riconosciuto la figura.
L'aveva riconosciuta dalla S gigante in mezzo al petto.

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Capitolo 5
*** Breakfast ***


Salve a tutti. Volevo ringraziarvi per il supporto che state dando a questa serie. Ci tengo molto a portarla avanti, anche perchè tengo moltissimo alla storia e ai personaggi.
Vi ringrazio e comtinuate così.


~~~~~~~~~~~~~~~BREAKFAST~~~~~~~~~~~~~


Dick stava tornando a Wayne Manor.
La polizia era arrivata e aveva preso in custodia i due criminali.
Il giovane però avanzava a fatica, troppo poco concentrato per poter eseguire le solite acrobazie.
Quello era Superman?
Perchè lo guardava così. Non lo convinceva. C'era qualcosa di strano in lui. Non gli era sembrato per niente amichevole. Aveva visto Superman solo una volta prima di allora. Era due anni prima, la Justice League era a Blüdhaven e Batman, conoscendo Dick, decise di andare a consultarlo.
Insieme a Batman c'era anche L'uomo d'Acciaio.
Nonostante la Justice League fosse un gruppo molto affiatato, si parlava di rapporti incrinati tra il pipistrello e il Kryptoniano. Due modi diversi di intendere la giustizia : Batman era uno spirito libero. Bastava dargli un bersaglio e te lo avrebbe portato,certo magari.con qualche osso rotto o qualche dente in meno ma te lo portava. Superman era più ligio alle regole. Per lui pestare i criminali a sangue per ottenere informazioni era sbagliato. Bisognava rispettare le regole.
Però Clark non esitava a uccidere se la situazione lo avesse imposto.
Batman non lo farebbe mai, nemmeno se ci fosse in gioco la sopravvivenza stessa del pianeta.
Tra i due però un equilibrio c'era. La Justice League aveva bisogno sia di Batman sia di Superman. Ma ora Batman non c'era più.
Nightwing guardò l'orologio.
Le 04:10 del mattino. Era davvero stanco ma doveva ancora scendere nella Bat-Caverna a togliersi la tuta.
Entrò nell'ascensore e una volta entrato nella caverna si tolse la tuta e la ripose nella teca.
Il suo sguardo, fortuitamente, cadde sulla Bat-capsula che c'era in fondo alla stanza. Incuriosito il giovane si avvicinò. Era aperta e conteneva l'ultima tuta di Batman. Identica a quella usata dal Cavaliere Oscuro durante la notte dell'attacco a Gortham.
Si fermò a guardare quell'armatura vuota. Ripensò a Bruce che era tra il pubblico quando i suoi genitori, i Grayson Volanti, morirono e di come lo prese con sè.
"Forse è proprio quel dolore che ci unisce." Gli avrebbe detto il miliardario in seguito.
Ripensò agli allenamenti per diventare Robin, alle mille battaglie vissute con lui, alla sia decisione di diventare Nightwing.
Una lacrima solitaria solcò il viso del ragazzo per qualche secondo, prima che l'asciugasse, poi spense le luci della Bat-caverna.
Batman gli mancava.


Dick si era sistemato in una delle tante camere degli ospiti presenti nella villa.
Erano le 09:00 quando una voce lo svegliò.
"Signorino Richard si svegli."
Era Alfred, che era accorso per svegliarlo.
"Alfred sono le 09:00 del mattino. Che vuoi?" Mugolò Dick mentre guardava il suo cellulare per controllare l'ora.
"Mi dispiace svegliarla ma ha visite."
"Di a Kory di tornare più tardi." Disse Dick, certo che si trattasse dell'aliena.
"No. Non si tratta della signorina Koriand'r ma di Miss Gordon."
Dick aprì gli occhi di scatto. Barbara era lì...per lui?
"Ne sei certo Alfred?" Chiese ancora assonnato ma anche molto agitato dalla notizia.
"Beh starò anche invecchiando ma credo di riconoscere la Signorina Barbara"
Dick non se lo sarebbe mai aspettato. Si alzò e fece per uscire.
"Mi scusi signorino ma per quanto lei sia indubbiamente affascinante, non penso sia esattamente indicato presentarsi davanti alla ragazza indossando solo una maglietta e un paio di boxer." Fece notare il maggiordomo.
Dick si guardò. Nella fretta aveva dimenticato di vestirsi. "Grazie Alfred."
Il giovane si vestì mentre il maggiordomo con un sospiro, rifece la camera.

Nel frattempo Barbara aspettava.
In realtà non sapeva perchè era lì. Il ragazzo l'aveva invitata a cena la sera.
Si era stupita di due cose.
La prima era che leggendo dell'invito,la giovane era andata al settimo cielo.
Una cosa normale si disse. Loro due erano amici no?
Allora perchè le batteva forte il cuore , all'idea di rimanere sola con Dick?
E seconda cosa...perchè aveva così voglia di vederlo da essere lì già alle 09:00 del mattino?
La giovane iniziò a ripensare a quando quel ragazzo aveva iniziato a colpirla.
Era quando Dick era appena tornato, dopo l'esperienza coi Teen Titans.
"Lascio i panni di Robin" disse rivolto ai tre "Sono stato leader di un Super-Gruppo, ho accumulato tanta esperienza sul campo, mi sento pronto a questo passo."
Erano tutti scioccati ma alla fine Batman e Alfred approvarono, anche se molto dubbiosi e diffidenti.
E lei? Lo aveva ritrovato e già andava via. Aveva sentito che il ragazzo aveva avuto una relazione con un membro dei Titans. Una certa Starfire. Il nodo allo stomaco che si creava, ogni volta che ci pensava era eloquente.
Quella sera Bat-girl pattugliava i tetti di Gotham, quando su di un tetto vide Dick, nei panni di Robin, che era appoggiato al parapetto, e osservava distrattamente la città.
Bat-girl usò il rampino e lo raggiunse. Robin la sentì arrivare ma mon si mosse.
"A quanto pare Robin non è ancora sparito."
"A breve.."
"Hai già deciso dove andare? "
"Ci ho riflettuto a lungo e ho scelto di recarmi a Blüdhaven. Da quelle parti so che non ci sono eroi e vigilanti."
"Oh.."
"Non sei convinta vero?" Chiese Dick guardandola.
"I-io..."
"Nessuno di voi lo è. " disse risentito.
"Dick se è per competizione..non c'è n'è bisogno lo sai.."
"Non è quello..io..voglio migliorare. Costruirmi qualcosa con le mie forze, proteggere le persone, combattere il crimine ed essere un eroe, non un semplice aiutante. E ne ho di cose da imparare. Nei Teen Titans spesso mi sentivo inutile. Starfire può volare e sparare fasci d'energia, Beast Boy è un mutaforma, Cyborg è un'essere auperpotente e supertecnologico, Raven controlla la magia..e io? Uso un bastone e degli shuriken. Ringrazio Batman per l'addestramento che mi ha permesso di diventare un abile lottatore ma..sento che devo imparare ancora moltissime cose, e per farlo devo essere solo."
Bat-girl capì i pensieri dell'amico. Lo avrebbe sempre sostenuto. Se lo meritava.
"Farai un figurone Dick. Diventerai un vigilante straordinario" le disse con un sorriso.
Dick sorrise "Dici sul serio?"
"Assolutamente. Ma come ti chiamerai."
"Ho pensato pure a questo. Sarò Nightwing." Rispose il ragazzo con fierezza.
"Sparviero?" Chiese Babs con un risolino.
"Batman è un pipistrello. Robin è un pettirosso. Sparviero è un bel nome."
"Allora buona fortuna Nightwing."
"Barbara aspetta.." disse Dick.
La ragazza si girò con fare interrogativo. "Si?"
"Grazie" disse lui dandole un bacio sulla guancia. Poi, rampino in mano se ne andò. Lasciandola lì in preda all'imbarazzo più totale.
Assorta in questi pensieri, non si accorse dell'arrivo di Dick.
"Hey Barbara." Disse con un sorriso.
La rossa notò le occhiaie del ragazzo e si sentì leggermente in colpa. "Scusa se sono venuta così presto."
"Non ti preoccupare. Però..cosa ci fai qui?"
." "Behhhh..." rispose lei imbarazzata "volevo invitarti a fare colazione. C'è un posticino che ha aperto da poco. È nel East River, quindi abbastanza vicino a casa mia."
Dick ingenuamente non colse il rossore e disse "Ottima idea."
Presero la moto e Dick e si avviarono.


Arrivarono in una via abbastanza trafficata. Osservarono la moltitudine di persone che facevono via vai nelle strade. A Gotham la situazione era tornata normale.
Dick osservò il negozio. Era molto carino. Aveva una serie di tavolini fuori, oltre a vari posto all'interno, dove qualche cliente consumava la colazione.
"Gotham's cafè eh? Molto originale" disse Richard sarcastico.
"Ahh ma che simpatico. Su non fare il piagnone. E poi fanno dei cappuccini buonissimi."
I due entrarono e ordinarono : Barbara prese un cappuccino e una brioche, mentre Dick un semplice caffè.
"Prendi solo quello?"
"Non ho mai molta fame al mattino" disse Dick passandosi una mano fra i capelli.
"Allora..immagino che tu stanotte abbia dormito poco."
"Con Robin a casa e te che, giustamente, ti riposavi, qualcuno doveva vegliare su Gotham."
"Serata produttiva?"
Il ragazzo le raccontò dei due scagnozzi di Maschera Nera.
"A quanto pare il nostro Sionis vuole approfittare del vuoto di potere che si è venuto a creare." Constatò la ragazza. "Quandò avverrà lo scambio?"
"Fra due giorni. Ai Dixon Docks."
"Sai che ti accompagnerò vero?"disse lei con un sorriso.
"Non ho bisogno della balia."
"E io non ho bisogno di altri giustizieri nella "mia" città." Lo canzonò la rossa.
"Si si prendi in giro."
Dick stava pensando di raccontarle dell'episodio con Superman. Non sapeva se ci avrebbe creduto. Insomma non tutti i giorni vedevi alieni volanti che ti spiavano.
"Barbara..ascolta.."
"Si Dick?"
"Volevo..ringraziarti per aver accettato di uscire con me stasera." Dick decise di non dirle niente.
"Figurati. Mi fa molto piacere."
"A tal proposito..io direi che possiamo andare. Ti accompagno a casa e poi torno alla villa."
Dick accompagnò Babs a casa sua nel Bowery e poi tornò alla villa.
Non vedeva l'ora di uscire con Barbara.


Salve ragazzi. Vi chiedo scusa se questo capitolo è corto, ma il prossimo lo sarà ancora di più. Ahahahahaha.
Ho deciso di dedicare un capitolo interamente al loro appuntamento, indipendentemente da quanto lungo diventerà. Dopo l'appuntamento...vedrete altre sorprese. Arrivederci.
Christian98

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Capitolo 6
*** Extra :Appointment for Nightwing ***


Salve a tutti cari :)
Perdonate il ritardo, ma ho dovuto lavorare ad alcuni altri miei progetti su Efp(se vi va date un'occhiata).
Come avete potuto leggere è un capitolo speciale. Non è legato alla trama(cioè si ma non faremo progressi su Gotham senza Batman o la situazione nella JLA, ma solo dell'appuntamento fra Dick e Barbara.
Non so quanto verrà lungo, credo sarà corto ma..spero vi possa piacere. Grazie a tutti per le recensioni.
Buona lettura.


~~~~~~~~~~APPOINTMENT FOR NIGHTWING~~~~~~~~~~~~


Dick era abbastanza in fibrillazione quella sera.
Doveva scegliere come vestirsi e non voleva assolutamente sfigurare davanti a Barbara.
Alla fine optò per uno smoking. Dono di Alfred naturalmente.
Inizialmente aveva rifiutato l'aiuto del maggiordomo, pensava di dare un'occhiata al guardaroba di Bruce e scegliere velocemente.
Ma quando l'attempato maggiordomo mostrò il guardaroba, Nightwing rimase a dir poco di stucco.
Alfred aveva aperto ben tre armadi, pieni zeppi di vestiti, per tutti i gusti.
La vastissima scelta ben presto mise in difficoltà Dick.
Alla fine il maggiordomo lo aiutò dandogli uno smoking nero, dei pantoloni anch'essi neri e delle scarpe nere e bianche tirate a lucido.
"Uno dei completi preferiti di Padron Bruce, e mi creda, anche lui si sentiva ingabbiato in quei vestiti esattamente come lei."
Alfred squadrò il giovane. "Sa mi ricorda molto un giovane Bruce, quando si preparava per il primo appuntamento, prima di...beh tutto questo." Disse con un sorriso carico di nostalgia.
Dick gli si avvicinò. "Alfred.."
Il maggiordomo si ricompose subito e fece un sorriso malizioso a Dick " Sa viviamo in tempi d'incertezza al giorno d'oggi, e fra una Gotham senza Batman e una Justice League che deve prendere importanti decisioni, bisogna sempre stare sul chi vive. Eppure sono contento di questa sua uscita con miss Gordon. Fin da quando eravate due ragazzini ho sempre sospettato ci potesse essere del tenero fra voi."
Dick arrossì. "Smettila Alfred."
Il maggiordomo ridacchiò. "Però ho visto anche i suoi sguardi languidi con la principessa di Tamaran. Sarà bene che prenda una decisione sa? O rischia di perdere tutto." Alfred controllò l'orologio "Cielo è tardi. Ecco qua le chiavi della Porsche. Prima che chieda "perchè una porsche" sappia che andare a prendere una ragazza per una cena galante in moto non è il massimo. Inoltre nel bagagliaio ho messo i costumi di Nightwing e Bat-girl. Non si sa mai."
Dick un po confuso per tutte le parole di Alfred, biascicò un grazie, uscì e si mise alla guida dell'auto.
Mentre guidava intanto rifletteva. Era ovviamente emozionato per l'uscita con Barbara ma continuavano a risuonare le parole di Alfred. Perchè tutti dicevano che doveva scegliere.
"Al diavolo. Stasera non c'è Starfire. C'è Babs." Fu questo il pensiero del Protettore di Blüdhaven mentre guidava verso l'abitazione di Barbara Gordon.


Arrivò sotto casa della ragazza.
A quell'ora di sera non era molto trafficata, pur essendoci comumque un certo viavai di gente. Qualche negozio era aperto e dall'altra parte della strada c'era una tavola calda.
Prese il telefono e mandò un messaggio alla ragazza con scritto che era arrivato.
Non aveva intenzione di suonare, non tanto per pigrizia ma voleva evitare lo sguardo indagatore che il Commissario Gordon gli avrebbe rivolto, mentre aspettava che Babs scendesse.
Dopo circa cinque minuti Barbara uscì. Quanso Dick volse lo sguardo su di lei rimase, come sei mesi prima, senza fiato.
La ragazza indossava un abito nero con una gonna abbastanza corta, sopra vi aveva messo una piccola giacca anch'essa nera e ai piedi due scarpe blu scuro con il tacco. I capelli erano raccolti in una coda.
"Dick? Dick? Ti sei imbambolato?"
Il ragazzo si riscosse. "Oh scusa. È che stai benissimo."
"Anche tu Dick" rispose la rossa con un sorriso.
I due entrarono in macchina.
"Sensazionale. Richard Grayson non si presenta ad un appuntamento in moto." Disse ridendo.
"Ringrazia Alfred. Ci ha persin messo dentro i nostri costumi."
"Oh bene. Così fra il primo e il secondo posso pestare qualche criminale." Disse.
"Tienmene qualcuno per il dessert.
I due arrivarono davanti al ristorante. Barbara notò che era molto sfarzoso e si fermò un attimo a leggere l'insegna "Two Swords." Era uno dei più lussuosi di Gotham.
"E dove avresti trovato i soldi per entrare in un posto così?"
"Fanno lo sconto ai poliziotti." Disse candidamente il moro.
"Si certo." Rispose divertita.
I due entrarono, si sedettero e ordinarono. Babs era ancora affascinata dal lusso e dallo sforzo di quel posto. Anche se era un po esagerato Dick aveva avuto ottimo gusto.
Le portate arrivarono e iniziarono a mangiare e a parlare.
"Allora cos'hai intenzione di fare ora?" Chiese Dick.
"Continuerò a combattere il crimine con Tim. E te, se ti fermerai."
"Mi fermerò per un po. Ho alcune faccende in sospeso qui a Gotham. Inoltre sentivo un po la mancanza dei vecchi tempi."
La rossa ridacchiò. "Ti ricordi quando avevamo fatto quella gara sui tetti di Gotham e tu eri rimasto impigliato sul pennone della bandiera drl municipio?"
"Puro errore di calcolo." Rispose Dick.
I due continuarono a mangiare e a scherzare.
"Sai Barbara..sono felice di vederti così allegra. Dopo i fatti di tre anni fa temevo fossi ancora scossa."
Dick si riferiva a quando aveva subito l'aggressione da parte del Joker.
aveva subito un colpo di pistola al fianco e sebbene ne fosse uscita indenne,salvo una cicatrice circolare sul fianco, ebbe gli incubi per molto tempo. Non apriva più la porta di casa se qualcuno suonava e rimase davvero terrorizzata dall'immagine del ghigno di Joker, un attimo prima che le sparasse.
Si era sentito terribilmente in colpa. Lui era Blüdhaven e lo seppe solamente da Coleen, la migliore amica di Barbara. Bruce, in uno dei suoi solito tentativi di tenerci fuori dalle faccende delicate non gli aveva detto nulla. Appena saputo dell'accaduto era subito corso a Gotham.
Tenne compagnia alla ragazza per due giorni in ospedale, poi purtroppo i doveri di Nightwing lo reclamavano altrove. Ma andò per mesi a far visita alla ragazza.
Fù la prima volta che Dick provò l'impulso di uccidere qualcuno e la prima che sviluppò odio per Joker.
Infatti, sin da quando era Robin, Dick aveva un rapporto speciale per il clown. Lo trovava divertente. Alcune sue vattute gli piacevano. Inolte, ironia della sorte, per bocca di uno sgherro aveva saputo che Joker era l'unico che lodasse l'iniziativa di Dick di diventare Nightwing. Probabilmente lo fece perchè odiava che qualcuno si mettesse in mezzo tra lui e Batman, ma il ragazzo constatò l'ironia del fatto che l'unico a manifestare supporto fosse l'eterna nemesi del suo mentore.
"Non preoccuparti Dick. Non mi è successo niente e ora sei qui. Per cui non c'è nulla di cui preoccuparsi. " disse con un sorriso.
"Allora, immagino che Tim sia con Stephanie vero?"
"Si. È davvero innamorato di quella ragazza "
"Secondo me questa sera Tim si divertirà."
La ragazza sbuffò per la pessima battuta e per la faccia veramente idiota di Dick nel dirla.
"Certo Dick. Ora mangia prima che ti si freddi."
I due andarono avanti un po così, poi Barbara pose una domanda che a dire il vero la tormentava sin dall'inizio della serata.
"Per caso..i tuoi affari in sospeso riguardano anche Starfire?"
Una tensione salì fra i due. Dick non sapeva bene come rispondere e Barbara era nervosa per la risposta.
"No. È un'amica e mi ha fatto piacere rivederla ma..non ho altri affari che coinvolgano lei. Non parliamone più ora va bene? Infondo sono qui per te" disse sorridendo La rossa arrossì, poi però poggiò la mano su quella di Dick, cosa che fece arrossire quest'ultimo "Hai ragione. Grazie Dick. "
Il ragazzo guardò quella bellissima ragazza e non poteva che esserne rapito. Però la sua mente cominciò anche a vagare al giorno in cui aveva lasciato Starfire.
Fù alla fine del suo percorso con i Titans.
Da qualche giorno i suoi compagni lo vedevano diverso dal solito.
Un giorno chiamò a raccolta la sua squadra. Erano tutti in piedi davanti a lui. Immaginarono che sarebbero dovuti partire per una nuova missione.
"Vi ho convocati perchè devo dirvi una decisione che ho preso qualche giorno fa. Io..me ne torno a Gotham, per sempre."
Rimasero quasi tutti scioccati. Cyborg non era stupito. Sapeva che quel momento sarebbe arrivato, ormai anche lui stava diventando un membro della JLA , e sapeva che Dick aveva capito che il loro tempo era finito.
Beast Boy invece aveva le lacrime agli occhi, vosì come Starfire. Persino Raven aveva sgranato gli occhi.
"E i Titans?" Chiese B.B.
"I Titans sono sciolti." Quelle parole furono come una pugnalata per B.B..
"Non puoi fare questo." Disse Starfire "e noi due?"
Robin non rispose. Bastò uno sguardo, carico di tristezza, di consapevolezza che le cose dovevano andare in quel modo.
"Ah ho capito. Va bene signor Grayson. Vattene. VATTENE E ABBANDONACI TUTTI."urlò Koriand'r in lacrime.
"Starfire: disse Dick tentando di fermarla ma ormai era andata
"Lasciala andare " disse Raven.
"Devi darle un po di tempo per metabolizzare il tutto." Continuò Cyborg.
Dick rimase a parlare con i restanti membri, spiegando i motivi della sua scelta.
Si era ormai giunti all'imbrunire e Starfire non era ancora rientrata alla base.
Dick andò a cercarla. Sapeva dov'era.
La trovò in cima ad una piccola collina appena fuori da Jump City. Era un bel posto, si dominava l'intera città, e il tramonto rendeva tutto ancora più magico.
Aveva scoperto quel posto con Kory l'anno prima. Quando era giù, sapeva di trovarla lì.
Si fece un po strada fra i cespugli, e la vide in cima, seduta a guardare il tramonto. Dick si sedette vicino a lei. Nessuno dei due aprì bocca per diversi minuti.
"Sapevo di trovarti qui." Disse Robin.
"Perchè Dick? "
Robin tornò a contemplare il sole che lentamente sprofondava.
"Non sono più sicuro di quello che sento Kory. È stato bello stare nei Titans, vivere molte avventure ma..ormai è finito. E io ho bisogno di capjre cosa fare della mia vita. Cosa voglio davvero."
"Centra quella ragazza? Quella a Gotham, di cui parli spesso." La voce era rotta dai singhiozzi. Erano tenui, stava trattenendo il pianto.
"Forse si, forse no..non lo so, ho molta confusione in testa. Ma..ti amo Kory. Forse non nel modo giusto e forse non più come all'inizio ma..provo lo stesso un forte sentimento mei tuoi confronti".
Kory lo baciò. Fu un bacio molto passionale, in cui all'aliena sgorgarono le lacrime e anche Dick non rimase indifferente.
La passione crebbe sempre di più e rientrati furtivamente alla base, si chiusero nella camera da letto di Dick.
La mattina dopo Starfire si svegliò, ma era sola nel letto.
Le dissero che Dick se ne era andato. Era tornato a Gotham.
"Hey Dick. Ti sei imbambolato di nuovo?" Chiese Barbara.
"Oh scusa Babs." Disse imbarazzato.
"Non avrei molta voglia del dolce e te?"
"Mmmh neanche io. Direi che possiamo alzarci. Vado a pagare."
Dick pagò e uscirono dal ristorante, poi salirono in macchina.
"Quindi..cosa facciamo?" Chiese il ragazzo.
"Io avrei un'idea." Disse con un sorrisetto. "Nel bagagliaio ci sono i nostri costumi vero?"
Dick annuì.
"Se li mettessimo e rifacessimo una gara?"
"E da quando Bat-girl pensa di poter sconfiggere Nightwing?" Chiese spavaldo.
"Da ora. Dai infilati in quel vicolo che ci cambiamo.
Dick infilò la macchina in un vicolo vicino al ristorante. I due scesero, presero i costumi e si misero di spalle per poi spogliarsi. Entrambi dovettero fare leva su una grande forza interiore per resistere all'impulso di voltarsi. Alla fine erano completamente vestito e salirono su di un tetto.
"Primo che arriva nel Diamomd District allora."
"Certo."
"VIA"
I due scattarono e usarono i rampini.
Si libravano nell'aria, con la citta luminosa sotto di loro, tenendosi ed evitando cornicioni, cartelloni ed edifici troppo alti.
. Bat-girl.aveva il vantaggio di poter planare, ma Dick combinava le sue tecniche di trapezista con il rampino.
Erano quasi in vista del Diamond District e Barbara era in vantaggio, così Nightwing come ultima risorsa usò l'accelleratore rampino. Schizzò come un proiettile ma prese male le misure e andò addosso a Barbara ed entrambi, fortunamente ruzzolarono su di un tetto ma nel farlo, cosa avvertita da entrambi, le loro labbra si sfiorarono, facendolo sussultare ancora di più. Alla fine si fermarono. Dick era sotto di Barbara con quest'ultima che ancora artigliava il petto di Nightwing mentre quest'ultimo stringeva i fianchi della rossa.
Avevano avvertito il lieve contatto prima e ritrovarsi in quella posizione non fece altro che accrescere l'imbarazzo. Rimasero qualche secondo a guardarsi poi entrambi si staccarono e si ricomposero.
"Ehm..parità?" Chiese Dick ridendo.
"Parità. Sei fortunato Grayson." Rispose Barbara. In fin dei conti era la migliore gara che potesse avere.
Dick riaccompagnò Barbara fino al tetto della casa di quest'ultima. "Spero che mio padre dorma, o non so come farò a spiegargli questo." Disse alludendo alla tuta.
"Io vado Barbara. Buonanotte." Disse a bassa voce Dick.
"Aspetta." Disse anch'ella a bassa voce.
"Si?"
"Grazie della serata Dick." Disse per poi dargli un piccolo bacio sulla guancia ed entrò in casa lasciando sul tetto un nightwing molto rosso.


Nightwing tornò a recuperare la macchina. Mentre guidava ripensò al "mini-bacio" che si erano dati involontariamente. Sentiva una botta di adrenalina che gli percorreva la soina dorsale ogni volta che ci pensava.
"Dovremmo fare gare più spesso."commentò.
Ora però non vedeva di raggiungere la villa. Non vedeva l'ora di farsi una dormita.


Ed eccoci giunti anche alla fine di questo capitolo. Non preoccupatevi, dal prossimo torna l'azione e in grande stile.
Caccio la bomba?
Ok cacciamola.
Vi aspetto qua per il prossimo capitolo : Red Hood.
A presto.

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Capitolo 7
*** Red Hood ***


Salve ragazzi.
Scusate il ritardo, ma questo è un capitolo cruciale e ho voluto curarlo molto. Ancora grazie per il supporto e buona lettura.


~~~~~~~Red Hood~~~~~~

Questa volta Alfred lo aveva lasciato dormire.
Dick si stropicciò gli occhi e potè osservare, con soddisfazione che si era svegliato alle 11:00.
-ci voleva dopo due levatacce e la fatica di ieri sera.-
Dovette fare molta fatica per evitare di pensare a quello che era successo la sera prima e al "quasi bacio" con Barbara. Aveva paura di aver quasi offeso Barbara. Ormai Dick la vedeva molto più di un'amica ma rimaneva sempre quel dubbio. Cos'era lui per lei?
Inoltre una parte della sua mente ancora vagava nei ricordi, a ricercare quando il suo corpo si univa a quello Koriand'r. Era una situazione abbastanza complicata. Amarle entrambe non si poteva, e nello stesso tempo non voleva spezzare il cuore ad entrambe. Alla fine scelse di darsi tempo.
Con il tempo sarebbero emersi i suoi sentimenti.
O almeno così sperava.
Si vestì e scese a fare colazione. Mentre mangiava la sua scodella di latte e cereali, prese distrattamente in mano il telefono. Scorreva le notizie. La maggior parte ormai era la solita solfa sul Batman smascherato e su cosa questo potesse significare. Fior di esperti analizzavano la figura di Batman, la sua importanza e il suo lascito. La maggior parte, per Dick, erano solo baggianate.
Il resto delle notizie riguardava la ricostruzione di Gotham, il fatto che fra una settimana ci sarebbero stati i funerali per commerorare le 418 vittime accertate nella notte degli attacchi, fra civili,criminali e poliziotti.
La penultima notizia riguardava l'arresto dei due uomini di Maschera Nera ad opera dello stesso Nightwing, il quale con una punta di orgoglio lesse la frase "Anche senza Batman, c'è chi si prodiga a mantenere l'ordine in città".
Stava già per chiudere l'articolo sulla stampa quando l'ultima notizia catturò la sua attenzione.
~ Gotham 3 Novembre 2017~ Sangue nel Bowery.
Ted Grant, 32 anni, è stato ritrovato morto in vicolo nella Tight Avenue, una delle tante piccole vie che compono il Bowery. Stando al resoconto della polizia, l'uomo è stato trovato riverso in una pozza di sangue. Gli è stato inflitto un singolo colpo alla testa. "Una precisione chirurgica." ha affermato un agente.
Grant aveva piccoli precedenti per spaccio e furto. Si teme possa essere stato un affare finito male, anche perchè sono state rinvenute anche varie percosse. Non si sa ancora nulla al momento ma il sangue torna a scorrere nelle strade di Gotham.~
Dick a questo punto posò il telefono. C'era un assassino in libertà. Un'altra volta.
Sbuffò.
Ci avrebbe pensato dopo l'incontri tra gli uomini di Sionis. Per il momento si sarebbe allenato e continuato a pattugliare Gotham.


Circa un'ora dopo arrivò Tim.
Entrò con la divisa da Robin. Si vedeva che aveva fretta e aveva cosa da dire.
"Tim. Vedo che Stephanie ti ha rattoppato bene." Alludendo al modo in cui la maggior parte dei tagli che aveva, erano stati curati.
"Si mi ha curato bene. Scendiamo nella Bat-caverna ti va? Ho delle novità." Disse per poi scendere nella suddetta.
Dick lo seguì e lo trovò che già armeggiava con il bat-computer.
"Sto caricando i dati dal mio palmare."
"A proposito di cosa?"
"A proposito di Jason".
Nel computer venneri caricate tutta una serie di file e foto.
"Ho violato le ultime comunicazioni fra CIA ed FBI. Come ben saprai la maggior parte dei loro sforzi è incentrata a scoprire ogni persona coinvolta nell'attacco. Aiuti sia interni che esterni. Stanno facendo qualche progresso. Ma la cosa più importante è questa." Con un rapido movimento di dita Tim fece apparire un'immagine. Era uno scatto di un piccolo paesino sudamericano. Fra i passanti si notava una figura con i tratti somatici dell'Arkham Knight.
"Jason."
"È stata scattata ieri."
"Allora perchè la CIA non manda delle squadre a recuperarlo?"
"Vogliono avere altre informazioni."
"C'è qualcosa che non mi convince."
"L'hai notato anche tu eh?"
"Perchè tornare in Venezuela e così allo scoperto?"
"Potrebbe essere instabile. Direi che l'unica cosa da fare sia andare di persona. Partirò per Caracas. Fra tre giorni."
Dick guardò Tim. Aveva un espressione severa. Aveva smesso di essere l'ultimo arrivato. Ora era un adulto.
"Stephanie lo sa?"
"No glielo devo dire ancora dire."disse staccando gli occhi dal computer "Tim è tanto tempo. Il Venezuela è grande. Ammesso che sia lì."
"E allora?" Rispose stizzito. "Io sono libero."
Dick sapeva che non era per nulla vero.
"Ne sei sicuro?"
Tim si sedette sulla sedia vicino al computer. "Io...io non lo so. Non so come gestirla. Non so come conciliare Robin con Tim. Ho paura a perdere Stephanie, ma a volte ci penso e mi sembra la sola cosa giusta da fare. "
Negli occhi del ragazzo si leggeva la sua amarezza. A differenza di Dick, lui sapeva chi voleva. Ma aveva paura. A rivelare tutto. Ai suoi doveri.
"Tim tu e lei avete già...si insomma..quello?" La domanda di Dick per un attimo spiazzò il Ragazzo Meraviglia. I suoi occhi scuri incrociarono quelli azzurri di Nightwing e quest'ultimo scorse dell'imbarazzo. "Che razza di domande fai?"
"Però non hai risposto."
"Ecco...si. cazzo Dick ho 18 anni direi che l'età è giusta."
"Allora fidati del cuore. Dille che devi partire. E dille il vero motivo. Dille chi sei. Sarà tutto più semplice dopo. Non la conosco molto ma da come ne parli sembri molto innamorato. Datevi una possibilità."
Tim lo guardò stupito. Dick di solito era molto pungente e sarcastico, ma stavolta aveva parlato con leggerezza e..un velo di malinconia. Aveva capito che c'era qualcosa con Barbara e aveva parzialmente afferrato la questione dell'aliena. Il protettore di Blüdhaven stava cambiando. Stava diventando più oscuro. Proprio come Batman. Ma non seppe dire in quel momento se fosse un bene o un male.
"Grazie Dick. Ora devo andare. Devo riflettere. Ci sentiamo d'accordo?"
"Certo." Si scambiarono una stretta di mano salutandosi, poi Tim se ne andò.
Dick rimase ancora un po nella caverna. Scelse di collaudare e fare un po fi manuntenzione ai gadgeg dato che quella notte sarebbe stata movimentata. Ma mentre lo faceva il suo sguardo cadde su quella foto di Jason. Non erano mai stati molto amici o intimi. Ma gli voleva bene in un certo senso.
Continuò a sistemare gli ingranaggi dei bastoni escrima. Il pomeriggio Nightwing lo passò lì.


Era notte. Nightwing atterrò sul tetto antistante il porto di Gotham. Era un ammasso di container, gru, navi e vari rimorchi. Il tutto iniziava ad essere imbiancato da una leggera neve che aveva iniziato a cadere qualche ora prima. La tuta di Nightwing però era termica, perciò non avvertiva il freddo.
Iniziò ad utilizzare la modalità detective. Il deposito che gli interessava era quello numero 12, quello dei Dixon. Scorse tre uomini, due erano armati di fucili, uno di coltello. Ne arrivò un quarto, equipaggiato con una mazza acuminata, e poi un quinto e un sesto anch'essi armati.
-Tre armati di fucile. Due di mazze e uno di coltello. Non sarà facile.-
Sentì un rumore provenire da dietro di lui. Era un rumore sordo e un po pesante. Dick non si girò, continuando ad osservare gli uomini che scaricavano merce.
"Ti avevo detto che non mi serviva aiuto."
"E io ti avevo detto che non puoi darmi ordini." Disse una figura che si rivelò essere Bat-girl.
"E poi a giudicare dalla quantità di uomini armati credo che un po di aiuto ti serva." Disse indicandoli.
"Per batman sarebbero un bazzecola."
-Ma tu non lo sei- pensò la rossa, pentendosene subito dopo.
A Dick non piaceva essere scostante con Babs, ma era anche preoccupato nel vederla sfidare il pericolo. L'aveva visto farlo un sacco di volte, eppure solo recentemente aveva sperimentato quella sensazione.
"Beh dato che sei qui tanto vale collaborare."
Nightwing prese un wingding e fece per lanciarsi all'attacco ma Bat-girl lo fermò.
"Aspetta un attimo. Invece di caricare a testa bassa giochiamo d'astuzia."
"Avrei giocato d'astuzia una volta attaccato."
"Con il mio metodo ci eviteremo qualche proiettile."
Batgirl prese una specie di minicomputer. Era l'infiltratore remoto, un gadget che aveva anche Dick, ma lui lo usava solo per sbloccare serrature ed apparecchi elettronici. Barbara invece, avendo infatti un'intelligenza finissima(stava frequentando la Gotham University, nella facoltà di Ingegneria Aero-spaziale con voti brillantissimi.)la usava in svariate strategie, tattiche molto diverse da quelle di Batman o Nightwing, ma il Protettore di Blüdhaven si sarebbe fidato.
Con alcuni rapidissimi movimenti dei polpastrelli, la ragazza provocò un black-out per poi far scoppiare una centralina elettrica che era situata poco distante dai criminali. Il buio e il forte rumore, provocarono panico fra quest'ultimi che cominciarono a guardarsi intorno nervosi.
Nightwing senza aspettare calò all'attacco.
Uno dei criminali, sentì un rumore ma non fece in tempo a reagire, che gli arrivò un fortissimo pugno sulla tempia che lo fece cadere senza sensi sul terreno. Senza aspettarsi, balzò sul secondo, quello armato di coltello, che accortosi di lui, schivò un primo pugno, ma Nightwing con balzo gli sferrò un calcio che lo fece cadere e quindi usò il bastone escrima per scaricargli una quantita di volt sufficiente a farlo svenire per un bel pezzo.
A questo punto però gli altri quattro si erano accorti della sua presenza e due essi avevano fucili automatici. Ma non fecero in tempo a sparare, che subito un'altra figura ne prese e lo lanciò in aria, Nightwing saltò e lo stese con un calcio in aria. Nel frattempo Bat-girl lanciò un batarang per stordire il secondo uomo armato e poi lo stese con un calcio. L'ultimo tentò di colpire Dick con la mazza, ma quest'ultimo parò il colpo con il bastone e, datogli un pugno in pancia lo prese per il colletto.
L'uomo era scioccato. Era successo tutto con una rapidita disarmante. Accidenti a piccoli aiutanti. Pure da morto Batman faceva danni.
"Dov'è Maschera Nera?" Chiese Dick con voce roca. (Dick non poteva saperlo, ma stava emulando il suo mentore una decina di anni prima, durante la notte delle Rivolte di Black Gate*)
Bat-girl osservava a poca distanza.
"Cosa ne vuoi che ne sappia io?"
"Risposta sbagliata." Disse iniziando a premergli il braccio "Se non rispondi correttamente questo braccio sarà solo un ricordo."
Barbara osservò Dick. Non lo aveva mai visto così rabbioso. Assomigliava...molto a Batman. Ma Bruce sapeva gestire questo tipo di emozioni. Dick non ne era in grado..almeno secondo il giudizio della rossa.
"Non oserest.."
In un attimo il silenzio della notte fu rotto dal suono di ossa spezzate e urla del malcapitato.
"Se non parli ti spezzo pure l'altro."
"Dick basta." Urlò Barbara, stupendosi delle proprie parole. Era un criminale. E anche Batman faceva queste cose. Ma era diverso. Dick lo faceva con rabbia.
Lui non ascoltò. "Oh cazzo va bene va bene. Il suo nascondiglio è nella Blaze Tower."
"Il centro della città." Disse Bat-girl.
"Cosa fa lì?"
"Gestice le operazioni. Ora che il pipistrello ha sbattuto in cella tutti gli altri pazzoidi della città, vuole tornare alla ribalta."
"È tutto?"
"Si è tutto. Non farmi più male."
Nightwing stava per rimetterlo giù per poi legarlo ma allora accadde l'impensabile.
Risuonò uno sparo. Era diretto e preciso. Dick vide la testa dell'uomo aprirsi. Lo sparo lo aveva a lato della testa. Preciso e letale. Vide il sangue schizzare sul suo viso. Gli ci volle un secondo per capire che stava stringendo un corpo senza vita.
"DICK" urlò allora Bat-girl. Egli si girò verso di lei. Era immobile e con un dito indicava il tetto del magazzino.
Allora lo vide. Un'uomo in piedi. Aveva un cappuccio rosso, calato su una maschera anch'essa rossa. Indossava una giacca militare aperta, sul quale si poteva intravedere una maglia attillata grigia, che metteva in risalto i pettorali, con un simbolo di batman stilizzato in rosso. Aveva dei pantaloni verdognoli, anch'essi militari. In mano aveva due pistole. Una di esse era ancora fumante. L'uomo puntò l'altra pistola su Dick, poi fece fuoco.



Salve ragazzi.
Scusate il ritardo, ma ho dovuto rivedere più volte questo capitolo. All'inizio doveva essere più lungo, ma poi ho preferito un po di pathos.
Fatemi sapere cosa ne pensate e...al prossimo capitolo.
Christian98

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Capitolo 8
*** Justice League ***


Salve a tutti ragazzi :) Oggi andiamo avanti. Chiedo come sempre scusa per il ritardo, ma questi capitoli li curo molto e voglio che siano fatti al meglio. Dato che, mentre scrivo, sono sul treno, ho trovato tempo di buttare giù il capitolo. Non vi trattengo oltre.
Buona lettura.


~~~~~~~~~~~~~~~JUSTICE LEAGUE~~~~~~~~~~~~

Dick poteva solo osservare quella figura. Era minacciosa, imponente, completamente fredda e senz'anima dato che la maschera rossa copriva tutto il viso.
Lo vide fare fuoco contro di lui, e chiuse gli occhi per un secondo, in attesa di un colpo che non arrivò mai.
Aprì gli occhi, e vide Starfire. Era sollevata a mezz'aria, con gli occhi completamente verdi, segno che aveva appena lanciato uno Starbolt. E lo aveva fatto,polverizzando il proiettile e salvandolo.
"Dick." Bat-girl lo ragiunse. Nel frattempo il misterioso assalitore, constata la presenza di Starfire, svanì in una nube di fumo.
Nel frattempo Barbara non aveva ancora smesso di abbracciarlo. "Come stai? Sei ferito?"
"No tutto a posto. Grazie."rispose sorridendo
Quel piccolo scambio di dolcezze, fece davvero male a Kory, ma lo ignorò e scese.
"Grazie Kory." Disse Dick che si era rialzato.
"Dovere Richard."
"Che cosa ci fai qui?"
"La verità? Mi mancavi. Così volevo trovarti. Ho seguito il tuo profilo energetico."
"Capito. Beh grazie."
"Di nulla" rispose lei dandole un bacio sulla guancia.
Questa volta fu Babs ad essere colpita dalla gelosia. "Chi era quello?"chiese l'aliena.
"Non lo so. Ma ho intenzione di scoprirlo."

Dick era al lavoro da qualche ora nella bat-caverna. Analozzava ogni dettaglio. Video registrati dalle telecamere di sicurezza, tipo di polvere per il corpo, considerazioni della polizia sul caso(il cadavere era stato scoperto da qualche ora). Erano quasi le cinque del mattino eppure era ancora lì a lavorare.
Bat-girl era sul terrazzo. Aveva aiutato Dick con alcune cose, tipo bypassare i sistemi municipali e le comunicazioni della polizia, ma poi aveva preferito lasciarlo da solo.
Alfred stava preparando la colazione, quindi il silenzio regnava sovrano a Villa Wayne.
All'improvviso comparve un'aliena verde sulla terrazza.
La rossa trasalì leggermente nel vederla, ma non si mosse.
La principessa di Tamaran si mise di fianco a lei.
Rimasero un po in silenzio a contemplare il cielo notturno, oscurato da nubi cariche di neve.
"Così tu sei Bat-girl." Ruppe il silenzio Kory.
"E tu la famosa Starfire."
"Famosa?"
"Dick ha parlato di te."
"Oh anche di te sai?"
Barbara non rispose e allora scese di nuovo il silenzio.
Passarono dieci minuti.
"Non lo avrai sai?"
"Cosa?" Chiese la rossa un po sorpresa.
"Vedo come lo guardi. Come gli stai vicino. Ma è mio. Tornerà da me."
"Sceglierà lui chi vuole" rispose seccata.
Starfire sorrise. "Vinca la migliore." Poi volò via.
Bat-girl la osservò sparire nel cielo notturno, poi tornò dentro.


Dick era ancora al lavoro sul Bat-computer quando sentí un movimento alle sue spalle.
Si girò e nella semi-oscurità vide un personaggio vestito di rosso. Era Flash.
"Barry. A cosa devo l'onore?"
"Te. È ora. Sei convocato al cospetto della Justice League of America."
Nightwing trasalì leggermente. Sapeva che sarebbe succeso. Ma non immaginava così presto.
"Quando?"
"Ora".
Con uno scatto prese Dick, e in un lampo il giovane si ritrovò nel covo provvisorio del gruppo di eroi. Un poco fuori Gotham.
Era una piccola apertura.
Rotonda e alta un paio di metri, conduceva ad una porta. Flash ci mise la mano sopra e subito si illuminò.
"Impronta digitale confermata. Barry Allen, alias Flash. Benvenuto Signor Allen."
La porta si spalancò e mostrò a Dick un enorme ambiente illuminato. Era un lungo corridoio con moltissime porte, segno quindi che vi erano moltissime diramazioni.
Arrivarono davanti ad una grande stanza. La porta era completamente nera. Sopra vi era la stemma della Justice League.
Flash fece cenno di entrare.
Dick aprì la porta, e si ritrovò davanti ad un ampio salone buio. Solo alcune luci illuminavano il buio.
Sopra di lui c'era una specie di tribuna, su cui erano seduti vari personaggi. Ognuno era seduto in un posto e illuminato da una forte luce. Tutto ciò rendeva spettrale ed imponente l'impatto visivo.
Riconobbe il volto di Superman, che lo guardava fisso negli occhi, con uno sguardo indecifrabile. Tutti gli occhi erano puntati su di lui.
"Grazie Barry." Disse Superman con voce gentile ma ferma.
Barry fece cenno con la testa, poi in un lampo rosso, si catapultò al suo posto in tribuna, illuminandolo immediatamente.
Un posto nella parte più bassa delle tribuna, si illuminò e Nightwing capì subito che doveva mettersi lì.
Avanzò come richiesto. Una voce femminile parlò "Richard Grayson. Che piacere conoscerla".
Cercò con lo sguardo a chi appartenesse quella voce, e riconobbe i lunghi capelli neri, il costume rosso e dorato. Wonder Woman.
"Piacere mio." Rispose semplicemente. Erano tutti lì. L'intera Justice League Of America. Cercò con lo sguardo il suo amico Victor, e quando lo trovò questi gli fece un sorriso.
"Immagino ti chiederai perchè tu sia stato convocato qui."disse un'altra voce che riconobbe come quella di Hal Jordan alias Lanterna Verde.
"Ammetto di essermi fatto questa domanda."
"Ecco noi" rispose Superman guardandolo gravemente "avremmo una richiesta."
Nightwing lo guardò confuso.
"Vorremmo tu diventassi il nuovo Batman."


Saaaaaaalve. Scusate il ritardo, ma sono stato parecchio impegnato in questi giorni. Lo sono ancora per cui questo capitolo è un po corto, ma vedrete, con i prossimi torniamo al ritmo di sempre.
Alla prossima.

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Capitolo 9
*** A new Batman? ***


~~~~~~~~~Doubts~~~~~~~~


"Come?" Rispose Dick a occhi sgranati.
"Manca una figura forte a Gotham e nel mondo. Molti governi sono in subbuglio dopo tutto questo. Era una figura utile e dava un alone di coesione alla squadra. Inoltre emergeranno altre figure psicotiche o malvagie da affrontare. A Gotham e nel mondo. Quindi vorremmo che ne prendessi i panni. Ti forniremo il costume e tutti i materiali. Un nuovo Batman che emerge." Rispose Superman fermamente.
Dick stava elaborando il peso della richiesta.
Lui..Batman.
Perchè? Nightwing non andava bene? Era sempre e solo il povero aiutante?
"Rifiuto categoricamente una proposta del genere. Non ho il minimo diritto di portare un cappuccio e un mantello che sono appartenuti a un eroe come lui."
"Qualcuno deve rimediare agli errori di Bruce." Rispose il Kryptoniano. La voce era fredda ma c'era una punta di stizza nella voce.
Dick se ne accorse, come si accorse di tutti gli sguardi taglienti della Justice League puntati su di lui.
"Ha sempre fatto come gli pareva. Mettendo in dubbio ogni autorità e mettendo spesso a rischio l'intero gruppo. Rifiutando aiuti a Gotham ha messo a rischio ogni singolo abitante. Ogni morto della rivolta è, indirettamente, colpa sua."
Quelle parole trafissero l'animo di Dick. E non solo il suo. Diversi membri del supergruppo sembravano toccati.
Il ragazzo si limitò ad alzare lo sguardo e a dire "Mi spiace. Non intendo accettare."
Superman gli diede un'occhiata severa.
"È la tua ultima parola ragazzo?"
Dick annuì.
"Molto bene. Abbiamo finito allora."
Fece cenno a Flash di accompagnarlo fuori.
"Grayson" disse Superman "La Justice League si aspetta che tu catturi e prenda una volta per tutte Red Hood". Poi sparì nelle sale interne del complesso.
Superman sapeva di questo nuovo criminale? Come? Probabilmente aveva delle telecamere o cose del genere. Avrebbe indagato sulla cosa.
Barry si avvicinò e con un lampo lo riportò a Villa Wayne.
Nightwing era ansioso di riprendere le ricerche sul criminale col cappuccio rosso ma Flash si lascì sfuggire alcune parole "Superman non si fermerà. Andrà avanti con i suoi propositi. Con o senza di te." Pronunciò queste parole con fare abbattuto per poi sparire in un lampo rosso.
Con queste cupe parole Dick si rimise al lavoro.


Era ormai pomeriggio inoltrati quando Barbara tornò a Wayne Manor.
Era ansiosa di vedere Dick, dato che non lo aveva più sentito dalla sera prima.
Certi era sconvolgente come Jason continuasse a rappresentare un problema per Gotham.
A Barbara però preoccupava la reazione di Dick. La notte della rivolta di Crane aveva lasciato il segno su di lui. Come a tutti del resto.
"Buonasera signorina Gordon."Alfred era comparso dalla cucina. "Stavo facendo i preparitivi per la cena
"Buonasera Alfred. Dick è qui?"
Il maggiordomo espresso un piccolo sorriso "Si è qui. È nella Bat-Caverna."
"Perfetto. Vado a raggiungerlo" fece per andare ma Alfred la bloccò.
"La avverto che penso che il signorino Richard abbia bisogno di parlare. Non esce di lì da questa mattina presto e..trovo che stia assomigliando a qualcuno di sua conoscenza." Concluse preccupato.
La rossa annuì "Certo non ti preoccupare".
Barbara prese dunque la via per la Bat-Caverna.
Trovò Dick assorto a digitare sul Bat-computer.
"Hey genio. Non ti facevo così nerd da stare ore e ore al computer."
Lui si riscosse, assorto com'era, e sobbalzò.
"Ti sembra il modo di presentarsi? Mi hai fatto venire un colpo"
Barbara sbuffò divertita.
"E non stavo facendo il nerd. Stavo cercando qualche pista che portasse a trovare Red Hood."
"Novità?"chiese la rossa sedendosi accanto a lui.
"False piste. Nulla di più. In compenso ho localizzato un incontro fra gli uomini di un nostro vecchio amico."concluse con un sorriso.
"Chi?"
Barbara reagì con un'occhiata preoccupata.
"Hai informato Tim?"
"Gli inviato un messaggio ma non lo ha ancora letto." Concluse con un sospiro.
"Sai Dick, ecco...non ti fa bene stare tutto il giorno qui sotto."
"Devo trovarlo. Devo mantenere sicura questa città."
"Ma non sei da solo. Non puoi fare tutto tu."
"Bruce lo avrebbe fatto"
"Tu non sei Bruce. Non eri proprio tu a dirlo sempre?"
Dick fu un po scosso da quelle parole. Era così preso dalle parole di Superman da dimenticare che lui non era Batman.
Di scatto il ragazzo abbracciò la rossa.
Quest'ultima arrossì vistosamente al contatto inaspettato ma ricambiò prontamente il gesto.
Mentre erano ancora abbracciati Dick disse "Sai Barbara..è bello averti qui"
Lei non rispose, intenta a godersi quell'abbraccio. Dick poi si staccó e guardò intensamente Barbara. Ad un certo punto il suo sguardo cadde sulle sue labbra.
Sentiva come una forza invisibile che lo attirava sempre di più verso quelle stupende labbra.
In quel momento il Bat-computer suonò. I due velocissimi e rossi in viso si staccarono.
Il computer mostrava delle immagini di una delle videocamere a circuito chiuso nella zona residenziale.
Mostrava diversi uomini trafficare con grosse casse e apparve al centro della stanza ripresa Maschera Nera.
Dick segnò immediatamente la posizione poi andò a prendere la tuta.
"Vuoi una mano Dick?"
" No Barbara. Va a casa"
Stava per protestare poi ripensò al momento che il ragazzo stava passando e decise di desistere. Inoltre aveva ancora i brividi per il quasi bacio avuto con lui.
"Buona fortuna Nightwing" gli disse con un sorriso ricambiato dal vigilante.
I due se ne andarono e sulla Bat-caverna scese l'oscurita.
Un vero peccato perchè se avessero continuato a guardare la registrazione avrebbero notato un uomo col Cappuccio Rosso irrompere nella stanza dei criminali.

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Capitolo 10
*** Failure ***


Grazie a tutti per il supporto continuo. Ci vediamo a fine capitolo.



~~~~~~Failure~~~~~~


Nightwing era arrivato a destinazione.
Dempsey Alley era in pieno centro di Gotham, d'altronde le Lacey Towers erano solo a qualche isolato di distanza.
L'edificio che interessava a Dick era una lussuosa abitazione di almeno quattordici piani. La maggior parte erano abitazioni di lusso ma alcuni erano più spartani.
Il posto perfetto per condurre certi tipi di operazioni.
Maschera Nera doveva trovarsi circa al quinto piano. Studiò il modo migliore per entrare di sopresa.
Avrebbe potuto sfruttare l'impianto di ventilazione una volta all'interno ma anche la finestra non era male.
Era quasi sul punto di mettersi all'opera quando si fermò un secondo. C'era qualcosa che non andava.
Come un rumore sordo sentì alcuni spari e rumori di lotta. Era in corso una collutazione.
Improvvisamente sentì una finestra infrangersi e vide cadere Maschera Nera pesantemente al suolo.
Dick alzò lo sguardo e vide Red Hood in piedi al bordo del bordo che lo guardava.
"Addio Sionis"
Dick lo guardò con un misto dinrabbia e stupore
"Cos'hai fatto?"
Il criminale allargò le braccia "Se lo meritava. Quelli come lui appestano Gotham. E non solo."
Dick afferrò i bastoni escrima e si mise sulla difensiva. "Non è così che si lavora. Noi siamo diversi."
"Senti Nightwing. Sono stufo di te o degli altri vigilanti di questa città. Questa volta ti risparmio ma se tu, Robin, Bat-girl o chiunque altro tenterete di fermarmi allora vi ucciderò tutti. Mi sono spiegato?"
Red Hood usò il rampino e si allontanò dall'edificio.
Nightwing controllò rapidamente le condizioni di Sionis. Era morto.
"Ora la pagherai." Prese il rampino e si lanciò all'inseguimento del criminale.
Questi lo notò quindi iniziò a spostarsi più velocemente. Era una corsa frenetica sui tetti di Gotham.
"Lasciami in pace Grayson"
Nightwing rimase interdetto. Sapeva il suo nome?
"Sei un assassino.Devi saldare il conto."
"Che ne dici se inizio a saldarlo uccidendoti?" mentre diceva questo prese una pistola e con precisione incredibile sparò al cavo del rampino di Dick.
Questi preso alla sprovvista rovinò su di un tetto.
Anche il vigilante ci si posò e con un cenno di sfida invitò Nightwing a farsi avanti.
Questi prese i bastoni e si lanciò all'attacco con un ringhio.
Cappuccio Rosso schifò il colpo e sferrò un poderoso pugno che Nightwing parò con non poca fatica.
Red hood iniziò una serie di attacchi molto potenti e Nightwing faceva del suo meglio per pararli o schivarli. Sfruttò tutte le sue doti acrobatiche per potarsi in vantaggio e mise a segno un paio di colpi ma l'iniziativa era tutta in mano a Cappuccio Rosso.
Ad un certo punto quest'ultimo schivò un attacco di Dick e gli assestò un poderoso destro sul viso. Il colpo era così forte che la maschera di nightwing si era incrinata.
Dick si pulì il rivolo di sangue che era preso a uscirgli dal labbro ed elettrificò i bastoni.
La lotta ora poteva riprendere più furiosa di prima.
Nightwing lanciò un wingding che Colpì il criminale sulla maschera lasciandolo interdetto quel tanto che bastava per sferrare una serie di colpi sul suo viso per poi colpirlo col bastone elettrificati ad un fianco. Infine con una giravolta sferrò un calcio che lo fece rimbalzare sul bordo del tette.
"Niente male. Acrobata."
Red Hood usò il rampino per agganciare Dick e lo tirò a sè con la trazione e la sfruttò per colpirlo mentre veniva trascinato. Questa volta fu Nightwing a cadere rovinosamente al suolo.
Non fece in tempo che Red Hood fù su di lui con una furiosa scarica di colpi. Dick riuscì a pararli e a rispondere ma iniziava ad accusare la stanchezza. Fece una giravolta e sferrò un pugno nel fianco ma il suo avversario fece un salto e gli sferrò un calcio nella schiena ma Nightwing subito sferrò una scarica di colpi e infine colpì col bastone escrima. La scarica elettrica fece urlare di dolore Jason e lo fece cadere a terra.
Nightwing, stanco, si avvicinò per immobilizzarlo ma Cappuccio Rosso all'ultimo si rialzò e lo stese con un pugno. Subito dopo gli cinse la gola con le mani e iniziò a stringere.
"È stata una bella lotta acrobata. Ma ora è finita. Morirai."
La stretta si fece ancora più forte. Dick avrebbe perso presto conoscenza.
Con le sue ultime forze Nightwing prese il suo bat-artiglio e lo lanciò contro la cisterna che c'era sul tetto. Grazie a questo stratagemma si liberò e sferrò un pugno al vigilante ma questi resistette e lo bloccò e gli assestò due pugni in pieno volto e lo lanciò contro il condotto lasciandolo seduto e sanguinante.
Era troppo. Dick non aveva più forze per reagire.
Red Hood gli si avvicinò lentamente e lo squadrò.
Estraette la pistola e la punto contro la testa di un impotente Dick.
Dopo secondi che parvero interminabili sembrò cambiare idea e abbassò la pistola, salvo per poi sparare al fianco sinistro di Nightwing.
Questi urlò sopraffato dal dolore. Sentiva tutto bruciare.
"Non sarò così clemente la prossima volta." poi si lanciò dal tetto sparendo nella notte.
Nightwing cercò di reagire. Tentò di alzarsi ma un dolore lancinante non glielo permise.
Si lasciò cadere sul fianco sano e cercò di strisciare. Ogni movimento era scosso da dolore.
"Sono il fottuto Protettore di Blüdhaven. Io sconfiggo i criminali. Non mi faccio sconfiggere così."
A metà strada dovette però fermarsi. Sentiva il sangue colargli dal fianco e la vista iniziava a diventare offuscata.
Si ritrovò a pensare a cose assurde come il suo lavoro a Blüdhaven o come gli mancasse il suo hamburger preferito. Infine il suo pensiero cadde su Barbara.
A quanto era bella con la camicetta gialla e la gon a grigia. A quanto era sexy con la tuta da Bat-girl.
Si spaventò di questi pensieri. Stava morendo?
Dick non lo sapeva. Sapeva però che era diventato impossibile tenere gli occhi aperti.
Guardò il cielo. Aveva fallito. Dopo qualche minuto svenne.
Tra circa un'ora il sole sarebbe sorto su Gotham.



Ed eccomi qui.
Sono contento di essere qui e scusatemi tanto per il capitolo corto.
In realtà doveva essere più lungo ma poi ho modificato il tutto perchè volevo che il capitolo si focalizzasse sulla lotta tra Nightwing e Red Hood.
Faccio presente che qui Nightwing non sa ancora chi si celi sotto i panni di Cappuccio Rosso. Non penso rimarrà un segreto ancora a lungo ma..lasciamo che Dick lo.scopra da solo ahahah Beh fatemi sapere cosa ne pensate. Ci si vede.
Christian98

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Capitolo 11
*** Special Cap : Venezuela Pt.1 ***


Salve cari.
Questo che andrete a leggere è uno capitolo speciale.
Abbiamo visto tutti le disavventure di Nightwing fra Justice League e Red Hood.
Bene in questi cinque giorni in cui a Gotham accaddeva tutto questo, Tim, nel frattempo, partito per Caracas, investiga sugli avvistamenti del Cavaliere di Arkham.
Spero vi piaccia.


Tim osservava le nuvole fuori dal finestrino.
Era in volo da parecchie ore e il corpo iniziava a risentirne.
Dato che mancava ancora un'ora all'atterraggio decise di riprendere il portatile e rianalizzare le prove che era riuscito ad avere dalla C.I.A.
Erano brevi comunicati e qualche articolo su alcune testimonianze.
Vi era inoltre una foto in cui il Cavaliere di Arkham in tuta completa mentre impartiva ordini a non meglio precisati uomini armati.
Le informazioni erano poche e frammentate. Il più promettente era l'avvistamento da parte di un agente di polizia, tale Julio Morales che affermava di aver visto un uomo corrispondente alle descrizioni del Cavaliere.
Finalmente l'aereo atterrò.
Arrivò infine alla dogana dove esibì il passaporto. L'aereoporto di Caracas era affollato e lui aveva due valigie pesanti da portare per cui voleva solamente che il tutto si sbrigasse.
Il ragazzo addetto al controllo lo guardò per un secondo poi tornò a guardare il passaporto. Era un ragazzo giovane, probabilmente della stessa età di Tim.
"Cosa la porta qui signor Dreyfus?"
Ovciamente non poteva certo presentarsi alla polizia venezuelana e all'ambasciata americana, luogo dove il contatto della C.I.A. dove passarle il dossier del caso, con il nome di Tim Drake per cui, a tempo di record, falsificò documenti e distintivodi un'agente dell' F.B.I. incaricato del caso, tale George Dreyfus.
"Piacere ovviamente" disse sforzando un sorriso.
Il ragazzo annuì e poi lo fece passare.
Tim tirò un sospiro di sollievo. Solo qualche altra ora poi avrebbe avuto un confortevole alloggio all'ambasciata.
Fece un piccolo sorriso mentre si allontanava dall'aereoporto.
Nel frattempo l'addetto che aveva fermato Dick prese il telefono e compose un numero.
"Si? Sono Castro. Si. È arrivato."


Tim arrivò davanti all'Ambasciata.
Era un imponente complesso grigio con delle ampie vetrate al piano terra
Era delimitato da un grosso cancello videosorvegliato e davanti all'ingresso principale stazionavano due soldati.
Tim mostrò i documenti al soldato di guardia. Non riusciva a distinguerne l'espressione in quanto oltre ad avere il passamontagna il soldato indossava il copri-occhi riflettente.
Il militare si soffermò un secondo sui documenti.
Tim sudò freddo.
Fingersi un agente federale poteva essere punibile con l'ergastolo e lì non erano neanche a Gotham.
Alla fine lo fecero passare.
Dopo aver attraversato diverse stanze in cui era pieno di uffici amministravi arrivò davanti ad una grande e lussuosa porta.
"Ufficio dell'ambasciatrice Christine Wakefield"
Entrò e si ritrovò in un lussuoso ufficio.
Era davvero enorme, da far concorrenza con quello di Bruce Wayne.
Seduta davanti alla scrivania stava una donna di mezza età che scriveva al computer.
La donna alzò gli occhi e vide Tim alla porta.
"Ah il signor Dreyfus immagino." disse alzandosi.
"Buongiorno signora Wakefield"
La donna aveva i capelli rossicci e occhi azzuri, il viso era ovale attraversato da alcune rughe. Non era particolarmente alta ma era snella.
"Sono contento che la C.I.A. abbia finalmente inviato qualcuno per poter contrastare questo Cavaliere."disse sorridendo.
"Spero di poter essere utile. È dalla sua comparsa che seguo il suo caso."
"Questi cavaliere addestra centinaia di uomini, crea un cartello qui in Venezuela poi attacca e devasta Gotham e infine sconfitto rientra qui per gestire questo impero che si stanno creando. Tutto sotto il nostro naso"
"Non si preoccupi. Farò il possibile per assicurarlo alla giustizia."
"Va bene spero di potermi fidare. La farò portare alla centrale di polizia di Caracas. Là lavorerà assieme al suo partner. Raùl Vincente" disse la don a squadrandolo.
Tim stava per congedarsi quando la donna disse "Benevenuto in Venezuela"


Tim si recò nella stazione di polizia di Caracas.
A differenza dello sfarzo che contraddistingueva l'ambasciata, la stazione di polizia era molto più spartana.
Era un edificio quadrato a due piani. Era di mattoni ma i muri erano scrostati in più punti.
Entrò in un salone zeppo di scrivanie e poliziotti indaffarati.
Uno gli si parò davanti.
"Buenas Dia Señor"
Tim, che sotto la guida di Batman aveva imparato a parlare spagnolo rispose disinvolto : "Buenas dia. Yo soy el señor George Dreyfus agente de la C.I.A. La embajada me envió aquí para el caso Arkham Knight" L'uomo nella sua divisa blu gli rispose cordiale "Raul Vicente. Sergente di polizia di Caracas."
Il poliziotto gli strinse la mano "La aspettavamo. Finalmente possiamo lavorare a questo caso".
Accompagnò Tim in un ufficio. Era di fianco all'uscita, una specie di gazebo con le pareti in legno. Dentro vi era una scrivania con un telefono e vari documenti impilati.
"Lì c'è la sua documentazione. La legga poi torni da me per fare il punto. Sono sicuro che lei ha molte più informazioni di me relative a questo caso" detto questo l'uomo si congedò.
Tim entrò e si sedette stancamente sulla sedia.
Sarebbe stato davvero difficile trovare un criminale come Jason in un paese come quello.
Iniziò ad esaminare i documenti : Si parlava di diversi avvistamenti di questo "Caballero" come lo chiamavano i locali. Informaziomi sulla sua gang, tutti pesantemente armati e addestrati con il caratteristico simbolo di Arkham. In poco tempo avevano spazzato via diversi cartelli impegnati nel traffico di droga lasciandosi dietro una scia di sangue come non se ne vedevano da tempo. La grandissima instabilità politica del Venezuela inoltre favoriva l'ascesa di questi criminali.
Sebbene la lotta fra gang fosse la loro principale occupazione non esitavano a uccidere politici, giornalisti e poliziotti che scavavano troppo a fondo.
Vi erano anche alcune foto.
Ritraevano il Cavaliere di Arkham in tuta completa mentre impartiva ordini. Era lui senza ombra di dubbio.
Era rimasto circa un'ora ad esaminare foto e documenti quando decise di alzarai e raggiungere il sergente ma mentre camminava vide arrivare due agenti con un sospettato in manette.
Tim lo riconobbe subito. Era uno dei soldati del Cavaliere. I due lo portarono subito nella stanza degli interrogatori.
"Tutto bene signor Dreyfus?"la voce del sergente Vincente risuonò dietro di lui.
"Certo. Stavo solo osservando il sospetto" disse con un sorriso.
"Le avevo detto di venire da me ma se tutto va bene potremo avere molte più informaziomi dal nostro nuovo amico."
I due andarono nella stanza degli interrogatori dove già vi erano il commissario e due agenti.
"Signor Dreyfus le presento il nostro commissario Felipe Santos"
Tim si ritrovò davanti ad un uomo robusto, coi capelli grigi ed una barba incolta, grigia anch'essa. Il viso era duro, segnato dalle continue violenze a cui lui e i suoi colleghi erano costretti ad assistere.
"Piacere mio. Abbiamo sentito parlare di lei. Ora mi scusi ma stiamo parlando con un sospettato."
Appoggiò le mani al tavolo e si avvicinò all'uomo " Te lo chiedo di nuovo. Dove si trova il Cavaliere di Arkham?"
L'uomo si limitò a guardarlo con disprezzo.
Il commissario tolse il cappuccio al criminale rivelando un volto giovane, con capelli corti e neri e occhi azzurro chiaro. Lo sguardo esprimeva solo deterninazione. Nessun segno di cedimento.
Ad un cenno di Santos l'agente vicino a lui tirò un poderoso pugno sul volto del miliziano procurandogli un taglio sullo zigomo.
Tim trasalì leggermente e fece per intervenire ma Vicente gli fece cenno di fermarai. Era molto combattuto, da una parte le informazioni erano importanti ma non avrebbe mai permesso che per ottenerle si torturasse un uomo.
"Qual'è la sua base delle operazioni?"
Silenzio.
Un nuovo pugno si infranse sulla mascella del giovane che sputò un po' di sangue.
"Quali sono i vostri piani? Non è solo la droga. Parla"
Il miliziano insisteva nel non parlare per cui l'agente inizio a prenderlo a pugni.
"Basta." urlò Tim disgustato dallo spettacolo.
"Stia al suo posto Americano. So io come gestire i miei poliziotti."
Il miliziano aveva vari tagli ed ecchimosi sul volto ma ancora non parlava.
"Va bene. Jorge passami il taser"
L'agente glielo passò e il commissario lo usò facendo urlare di dolore il Miliziano.
"Basta si fermi." urlò Tim e si avvicinò a Santos ma due agenti lo tennero fermo.
"Stia zitto Dreyfus"
"Non starò qui fermo mentre uccide un uomo"urlò ma non riusciva a divincolarsi.
Nel mentre inflisse un'altra scarica elettrica.
"Allora ti decidi a parlare?"
L'uomo era provato e sanguinante così cedette.
"Est di Caracas...c'è un magazzino. Alcuni dei nostri si incontreranno con alcuni affiliati provenienti dalla Colombia. Ci sarà...anche...un luogotenente del nostro capo.." quindi svenne.
"Sbattetelo in cella." ordinò il commissario, poi si rivolse a Vicente "Datevi da fare per scoprire quale sarà esattamente il luogo dell'incontro poi porti i suoi uomini." infine si girò verso Tim che nel frattempo era stato lascianto andare. "Se vuole può partecipare anche il nostro ospite"
Vicente guardò Tim con un espressiine che significava "Le cose stanno così"
Si sarebbero mossi la sera. I contatti della polizia indicavano che i miliziani di Arkham si sarebbero incontrati a Mezzanotte.
Tim era già con Vicente. Ovviamente non poteva portare la sua tuta da Robin quindi dovette accontentarsi di un giubbotto e di una pistola, sperando di non doverla usare, ma aveva alcuni shuriken nascosti.
Erano 14 agenti compresi loro due. Tutti equipaggiati con fucili automatici e giubbotti in kevlar.
Aveva una cattiva impressione del tutto. La polizia era violenta quanto i criminali, certo anche Batman e Nightwing eseguivano questo tipo di interrogatori ma lui non si era mai spinto ai loro livelli. Si ritrovò improvvisamente a chiedersi quanto conoscesse Bruce. La risposta era molto poco, così come effetivamente conoscesse Dick. Le storie di Batman e Robin le conoscevano tutti così come la sua parentesi nei Teen Titans ma lo conosceva davvero?
Diventare Nightwing per sfuggire all'ombra di quello che per lui è stato un padre dev'essere stata dura. Il loro rapporto era bello certo ma si sentiva quasi un estraneo guardando la Bat-family o meglio ciò che ne restava perchè anche lui ne era sicuro, Gotham aveva bisogno di un nuovo Batman e Dick molto preso avrebbe dovuto fare una scelta.
"Hey amico tutto a posto?"
Vicente lo richiamò alla realtà.
"Si si. Ero solo..distratto." rispose guardando la strada davanti a lui.
Erano in una specie di vicolo che dava sul luogo dell'incontro. Dietro di loro un cavalcavia. C'era solo un'altra macchina oltre alla loro con dentro altri due agenti, altri quattro erano stati piazzati come cecchini sui tetti adiacenti. Infine un gruppo da sei attendeva in una camionetta a circa cento metri di distanza.
A un certo punto comparvero degli uomini. Alcuni erano Miliziani, altri no.
"Allora vi siete fatti vivi. Stavamo per andarcene"
Il miliziano si mise davanti a lui "Non sbraitare. Non sei stato avvertito dal capo?"Nel dire questo un altro miliziano si mise dietro di lui."
"Avvertito di cosa?"
"Degli sbirri" disse e a quelle parole il suo compagno lanciò una granata contro l'auto dei poliziotti che detonò all'istante ardendo vivi gli agenti all'interno.
"Via di qui Dreyfus" urlò Vicente e Tim si gettò dall'auto poco prima che esplodesse.
Si rifugiarono dietro un gruppo di barili mentre venivano investiti da un intenso fuoco nemico.
"Perchè che cazzo i nostri sui tetti non ci hanno avvertiti?" chiese il sergente mentre sparò alcuni colpi uccidendo un miliziano.
Tim alzò lo sguardo sui tetti e sbarrò gli occhi.
"Temo di saperlo." e indicò i tetti dove giacevano morti i quattro cecchini della polizia. Era chiaro che erano stati traditi.
"Cazzo"
I due esplosero alcuni colpi. Vicente uccise altri due miliziani mentre Tim ne colpì uno alla gamba ma era chiaro che presto sarebbero stati soverchiati.
"Ramon qui Vicente. Intervieni subito."
"Arriviamo signore"
La camionetta si mise in moto ma uno dei criminali prese un lanciarazzi e fece fuoco. Il mezzo saltò in aria e quattro agenti morirono sul colpo. Altri due vennero sbalzati fuori e benché vivi svennero a causa delle ferite.
"Finiteli." Urlarono i miliziani.
Vicente e Tim riuscirono a neutralizzare altri due miliziani ma questi lanciarono una flashbang.
La forte luce stordì i due.
Tim alzò gli occhi e vide un miliziano davanti a lui."
"Abbiamo l'obiettivo" quindi con il calcio della carabina stordì definitivamente il ragazzo.
Tim si risvegliò qualche ora dopo. Era tutto buio, e aveva la testa che gli scoppiava.
"Dove sono? Sembra di essere in un sotterraneo" si mosse e nel muoversi si scoprì ammanettato.
Improvvisamente si aprì una porta e Tim fu investito da una forte luce. "Il signor Drake suppongo" disse con voce metallica per poi togliersi il casco e rivelarai agli occhi uno scioccato Tim. Sotto la maschera non c'era Jason ma un uomo coi capelli biondi.
"Mi chiamo Jean-Paul Valley. Dobbiamo parlare"

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