Fai l'amore con me, Stefan

di Spensieratezza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non voglio restare da solo, non voglio restare senza di te! ***
Capitolo 2: *** Fai l'amore con me, fratellino ***
Capitolo 3: *** Ho ferito a morte mio fratello? ***
Capitolo 4: *** Quasi come l'estasi! ***
Capitolo 5: *** Il cuore di un vampiro ***
Capitolo 6: *** Voglio partire con te ***
Capitolo 7: *** Imprevisti ***
Capitolo 8: *** Sguardi di innamorati ***
Capitolo 9: *** Donne ripieghi ***
Capitolo 10: *** Stefan ubriaco, ma sempre innamorato! ***
Capitolo 11: *** I pensieri di Katherine ***
Capitolo 12: *** La gara per il sacrificio ha molti pretendenti ***
Capitolo 13: *** Compassione per il diavolo - prima parte ***
Capitolo 14: *** Compassione per il diavolo - seconda parte ***
Capitolo 15: *** La redenzione di Vicky e Cade ***
Capitolo 16: *** Fuori dalla galleria ***
Capitolo 17: *** Ci hanno scoperti, ma è davvero un male? ***
Capitolo 18: *** Mystic Falls e i suoi ricordi troppo pesanti ***
Capitolo 19: *** Non voglio più che tu scappi via da me ***
Capitolo 20: *** Fai l'amore con me, Stefan ***
Capitolo 21: *** Accettazione ***
Capitolo 22: *** Appiccicato a te ***



Capitolo 1
*** Non voglio restare da solo, non voglio restare senza di te! ***


Stefan era riuscito  a liberarsi dalle catene e dalla sua prigionia. A niente era valso anche l’intervento di Damon.
Caroline aveva detto che anche se era Damon che l’avrebbe salvato, anche se era Damon la persona più importante per lui, e non lei, andava bene!

L’importante era riaverlo indietro.

Ma a niente valsero i tentativi di Damon. Stefan aveva le emozioni spente e alla fine approfittando di un momento di distrazione, riuscì a liberarsi e a scappare di nuovo e stavolta Damon sapeva di aver esaurito le cartucce. Stefan non gli avrebbe mai perdonato il fatto di averlo imprigionato di nuovo. Non lo avrebbe più rivoluto al suo fianco con conto di Cade.

Era per questo che Damon doveva cercare di convincerlo che si sbagliava, doveva fargli credere che voleva seguirlo, tornare come prima, al servizio di Cade, insieme a lui.

Caroline aveva detto che solo lui poteva riportare indietro Stefan, ma oramai Stefan non credeva più a Damon, perché aveva le emozioni di nuovo accese e perché era una mina vagante. In ogni momento avrebbe potuto tradirlo.

Soprattutto non credeva che volesse davvero tornare, ma piuttosto, che volesse far tornare LUI.

Damon allora le provò tutte per convincerlo, ma nessuna promessa sembrava convincere Stefan, che Damon fosse davvero sincero.
 
 
 
 
“VATTENE.” Gli urlò contro Stefan, scaraventandolo contro il muro di quel magazzino abbandonato.

“Stefan, andiamo..” si lamentò Damon, facendo di nuovo un passo avanti a lui.

“Sei patetico, lo sai? Tornatene da dove sei venuto, se non vuoi che ti uccida.”

“Ascoltami, Stef, ho sbagliato, lo so, voglio rimediare..lasciami rimediare..”

“Vuoi rimediare? Infilati un paletto nel cuore!” la rabbia di Stefan non aveva limiti.

“Sei sicuro che è quello che vuoi? E poi cosa farai? La solitudine è una brutta cosa, Stefan..”

“Sono vissuto anni senza di te..” disse Stefan ridendo. “tutti quegli anni che hai passato ad odiarmi e evitarmi, lasciandomi solo..te li ricordi?”

“Ma poi sono tornato! Hai sempre saputo che l’avrai fatto, vero?”

“Stammi lontano, razza di traditore infame..”

“Possiamo tornare a lavorare insieme per Cade!!”

Stefan rise di nuovo.

“IO NON TI VOGLIO!”

Damon accusò il colpo e aggredì il fratello. Stefan non se lo aspettava e crollò a terra sotto il pugno che gli diede, ma poi si rialzò e lo colpì a sua volta. Una, due, tre volte, sul viso.

“IO- NON. TI – VOGLIO.!”

“Stef-aaan.” Gemette Damon, fermandogli un braccio. Stefan posò lo sguardo su quella mano.

“E se…se ti dicessi che…avresti la garanzia che io non..coff..potessi più..tornare indietro?”

Stefan si fermò davanti a questo.

“Cosa?”

Damon sembrava titubante e imbarazzato e abbassò lo sguardo.

Stava facendo la cosa giusta?

“Che cazzo vuoi dire? SPIEGATI!” disse Stefan gridando, prendendolo per la collottola.

“Se ti dicessi che c’è una cosa che, se la facessi, mi dannerebbe per sempre e quindi non potrei tornare dalla parte dei buoni, neanche volendolo?”

“Damon, sto perdendo la paz..”

Fai l’amore con me, Stefan!”
 
Damon capì che c’era bisogno di qualcosa senza ritorno, di qualcosa che, una volta fatto, avrebbe assicurato a lui l’inferno per sempre.

Una garanzia per Stefan.

Fare l’amore con lui.

Quale miglior modo per andare a finire all’inferno?

Il solo fatto che Damon stesse pensando a una cosa del genere, era la riprova di quanto lui fosse disperato.
 
 
Damon credeva che Stefan avrebbe ripreso a tempestarlo di pugni, ma Stefan si alzò e indietreggiò semplicemente, guardandolo con gli occhi sbarrati.

“Sybil ti ha conciato per le feste di nuovo..trova divertente una cosa del genere?”

“Stefan, Sybil non mi ha fatto niente..è una mia idea..”

“Una tua idea?? Un’idea tanto depravata, una tua idea?”

“Io..siamo fratelli..” disse Damon, guardando Stefan, che in quel momento aveva una smorfia disgustata dipinta sul viso.

“Se..facciamo questo..avrò l’inferno assicurato..non potrò tradirti neanche volendo, perché, cosa mi resterà più? La mia anima sarà comunque macchiata per sempre.”

“La tua anima è già macchiata, cervellone.”

“Non del tutto. Non è per questo che non mi vuoi più con te? Temi che la mia umanità possa…ma se ora faccio sesso con te, non avrò più un’umanità..che ne dici eh? Non è quello che volevi?”

“Tu sei completamente folle..e sei ripugnante..e…stai bluffando. Tu non vuoi fare sesso con me e non sei gay! E nemmeno io. E sei mio fratello, cazzo, sono tante cose ma non un pervertito depravato!!” disse Stefan spintonandolo, con ira crescente.

“SIAMO VAMPIRI, STEFAN! La moralità non fa per noi, lo sai bene!”

“MI DISGUSTI! STAMMI LONTANO, PRIMA CHE TI UCCIDA! SEI MALATO!”
 
Damon ora cominciò ad avvertire dei brividi di paura. Non si aspettava di venire respinto, non così tanto, almeno. E se non avesse funzionato?

A questo punto sei arrivato? Pur di non rimanere da solo? Mi fai schifo!” Stefan continuava a dire quelle parole crudeli mentre colpiva Damon ora allo stomaco.

Damon ruggì e gli diede un pugno al viso.

“Ultima possibilità! Sto per andarmene, Stefan! Me ne andrò e sarai tu quello che rimarrà da solo, d'ora in poi! Non ti cercherò più e tu continuerai a raccogliere anime per Cade. Per l’eternità! DA SOLO!!” gli disse, andandogli vicino.

Stefan lo guardò con occhi tremanti di paura e Damon seppe di aver fatto centro.

Gli si parò davanti intrappolandolo contro il muro, senza toccarlo.

“Sta tranquillo, fratellino..sono un ottimo amante, nessuno si è mai lamentato..”

Sentì Stefan sospirare di attesa e paura.

“E poi chissà, potrebbe piacerti..” gli disse Damon sussurrandogli all’orecchio.

Stefan rimase immobile, quindi Damon decise di buttarsi. Lentamente, mise la testa sul collo di Stefan e strusciò le labbra su quel collo pallido e freddo, lasciandogli poi una scia di baci su di esso.

Stefan lo stava guardando. Aveva gli occhi socchiusi, un misto di eccitazione, amore e paura dipinto in quegli occhi socchiusi, mentre gli stringeva le spalle, poi chiuse quegli stessi occhi roteandoli indietro come reazione a quei baci.
 

Damon si fermò solo per guardarlo in viso.

Vide anche lui quello sguardo, un misto di fame,  eccitazione..

E amore?

“Sai, Stef..l’ultimo che mi ha guardato così, me lo sono scopato.” Disse Damon, alzando le sopracciglia.

Stefan lo guardò malissimo, per poi riprendere a spingerlo e sbatterlo dall’altra parte del muro.
 

“Ouch. Stefan. Non ti facevo un tipo geloso.”

Aprì gli occhi per rivedere di nuovo quello sguardo. Quegli occhi socchiusi.

Stefan stava combattendo contro sé stesso in un misto di eccitazione e disgusto.

Damon ne rimase sorpreso. Allora Stefan lo voleva davvero? E perché ne era quasi lusingato? Avrebbe dovuto scappare di fronte a quella cosa.

“Mi vuoi, Stef? Mi vuoi?” gli chiese docile Damon. Stefan non riusciva a rispondere, respirava solo con affanno, tenendolo inchiodato al muro.

“Allora, prendimi, Stef. Sono tuo.” Disse Damon, tirando fuori il coltellino dalla tasca e facendosi un piccolo taglietto al collo.

Un gesto di sottomissione a cui sapeva che Stefan non poteva dire di no.

Infatti…

Stefan guardò quel piccolo rivolo di sangue,colare dal suo collo, come se ne fosse terrorizzato e ammaliato al tempo stesso.

Si avvicinò ancora e stavolta Damon potè sentire l’odore pungente del fratello, che quasi lo stordì, prima di sentire la sua lingua tracciargli il collo.

Oh, era così sbagliato..anche i brividi sulla schiena che sentì.

Questo doveva essere solo una tattica per riportarlo indietro…

Il volto di Stefan si trasfigurò e poi cominciò a morderlo.
 
 

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Capitolo 2
*** Fai l'amore con me, fratellino ***


Il volto di Stefan si trasfigurò e cominciò a morderlo.

Damon non era mai stato morso, se si escludono morsi di licantropo e di cacciatori di vampiri.

Tantomeno da Stefan, non era mai stato morso.

Non sapeva cosa aspettarsi, ma, non fu come se lo aspettava.

Il morso di Stefan, fu doloroso all’inizio, ma poi…

Sembrava quasi piacevole. Damon ne fu sbalordito.

Stefan era sorprendentemente lento, nel succhiare il suo sangue, piano, poi ancora, ancora.

Era quasi…sensuale.
 


Il suo morso era più di un morso. Era come un’intimità inaspettata e faceva sentire le sue viscere contrarsi, lo stomaco contrarsi e anche qualcosa là in basso.

“Ahh..” non voleva gemere, ma Stefan succhiò ancora, in quella parte del suo collo, troppo sensibile.

Tutti i suoi nervi risentivano del suo morso, ma non solo, anche del fatto del donare il sangue a suo fratello.

Suo fratello che stava prendendo da lui qualcosa, il suo liquido, il suo sangue.

Si sentiva debole ma allo stesso tempo forte.

Come trainato e trascinato via come un sacco di patate ma allo stesso tempo, sembrava provare piacere da quella morsa implacabile. Come se si trattasse di un qualcosa di possessivo.

“AHH. STEFAN.” Gridò, quando Stefan succhiò di nuovo, più forte.

Per i vampiri, condividere il sangue era qualcosa di estremamente potente e vincolante. Le loro menti si fondevano quando succedeva.

“S-TE-FAN….” Gemette ancora, prendendo i suoi capelli in un pugno per costringerlo ad alzare la testa e incontrare i suoi occhi.

Poteva sentire letteralmente le emozioni del fratello e una potenza inaudita di sentimenti.

Gli sembrò di riconoscere una tempesta emotva e in questo cercò di riconoscere i sentimenti. Credette di riconoscere tra questi la disperazione e…amore? Forse anche paura?
 
Stefan lo guardò. La bocca imbrattata di sangue, gli occhi spalancati. Damon gli prese il viso tra le mani e lo baciò.

Il bacio fu disperato e fremente. Damon aveva preso il viso di Stefan e aveva incollato la bocca alla sua, fremente, cercando di mettere tutto l’amore che sentiva in quel bacio. Voleva che Stefan lo sentisse.

Stefan rispose subito al bacio, facendo incontrare la lingua con quella di Damon. La sensazione delle loro lingue che si intrecciavano, bagnate e frementi, era sconvolgente, soprattutto perché era una cosa sbagliata, ma tutto era andato ormai oltre la loro capacità di porre limiti.

Damon si accasciò al muro definitivamente e Stefan si inginocchiò insieme a lui, inserendosi tra le sue gambe.

A quel gesto, Damon si sconvolse, perché, stava avendo un’erezione. Stava avendo un’erezione per Stefan.
 
Stefan, ormai del tutto incapace di frenarsi, gli aveva sollevato la maglietta e stava lasciando una scia di baci roventi sul suo petto e Damon aveva la testa reclinata in preda alla confusione più totale.

“Stefan..” gemette ancora, ma Stefan non sembrò sentirlo, era del tutto fuori controllo.

Un po’ dell’orgoglio di Damon ne risentì.
 
Con velocità vampira, ribaltò le posizioni, fino ad atterrarlo al pavimento.

“Che caz…”

“Sono io il fratello maggiore, Stefan, non esiste che mi faccia sottomettere da te.”

Stefan continuava a guardarlo confuso. Damon ridacchiò.

“Ti ho lasciato giocare..ma ora…continuo io..”

Dette queste parole, guardò in basso, sul suo petto. Che cosa stava facendo? Aveva davvero intenzione di andare avanti?

Prima di poterci ripensare, gli alzò la maglietta e cominciò a lasciargli anche lui baci roventi sul petto.

“AHHH.” Stefan gli stava stringendo forte i capelli ora, quando sollevò la testa, gli tolse la maglietta.

Damon lo fissò. Vedeva in Stefan stupore e vergogna per quello che stavano per fare, ma non si sarebbe tirato indietro. Non più.

Gli tolse i jeans e si fece avanti, lasciando che anche Stefan glieli tolse.

Poi si avvicinò a lui. Ora erano completamente nudi.

Le loro erezioni erano già intense.
 

Guardò Stefan nudo. Il suo pene. Desiderò di toccarlo.

“Stefan..”

Cominciò a massaggiarlo e vedere Stefan che gemeva reclinando la testa in preda al piacere, era qualcosa che gli annebbiava il cervello.

Reclamò nuovamente le sue braccia e le sue labbra, quasi si perse nella sua bocca, in quel misto di saliva, denti, passione, lussuria.

“Posso? Posso?” gli chiese, toccandogli il collo.

Stefan lo espose ancora di più per lui.
 


Damon allora lo morse. Piano, cercando di non ferirlo troppo e poi lo baciò. Il sangue. Ora condividevano davvero il sangue.

Mancava solo un’ultima cosa.

“Fai l’amore con me, fratellino..” disse Damon con voce carezzevole, accarezzandogli la schiena. Non pensava di poter desiderare così tanto questo, fino a oggi.

Durante gli anni era capitato spesso di pensarci, ma era come una sorta di gioco, un po’ perverso, una fantasia..a Damon sono sempre piaciute le perversioni sessuali..ma non era una cosa che pensava potesse capitare veramente.

Stefan annuì solo.
 


Damon lo guardò. Sperò che l’istinto lo avrebbe aiutato, anche perché era stato poche volte con uomini.

Ma questo Stefan non lo sapeva.

“L’hai già fatto prima?” gli chiese infatti.

Damon non voleva rispondere. Stefan lo morse. Damon sentì una fitta di dolore.

“Stefan..”

“Rispondi..”

“S-solo una volta o due..”

Stefan si staccò dal suo collo, ma continuò a guardarlo con aria arrabbiata. Era forse geloso?

“Dimmi come devo mettermi..” disse un po’ in imbarazzo.
 
Damon si schiarì la gola e gli chiese di mettersi in ginocchio. Doveva prepararlo.

Infilare le dita dentro quella parte così privata di suo fratello era imbarazzante ma allo stesso tempo si sentiva gratificato come non si sentiva più da tanto tempo.

“Damon, aspetta..Elena..”

Damon lo guardò costernato.

“Stefan, cosa?”

“Se farai questo..se facciamo questo..non ti perdonerà mai..”

“Stefan, tu sei più importante..” disse, continuando a stuzzicare la sua apertura con le dita.

“AHH.” Non si capiva se Stefan stava gioendo o provando dolore, forse entrambi.
 
Quando pensò che era abbastanza sciolto, lo fece sdraiare sul materasso che c’era al lato del magazzino.

Stefan si sedette di schiena e Damon tornò in mezzo alle sue gambe.

“Lasciati guidare da me.” disse Damon.

Stefan lo guardò con soggezione, una soggezione che Damon non vedeva nel suo sguardo da anni.

Vulnerabile, dolce…bisognoso..

Oh, Stefan…

Damon sentì all’istante un’ondata d’amore potente nei confronti di suo fratello.


Aveva chiesto a Stefan di fare l’amore con lui non per dannare entrambi, ma per riaccendere in Stefan i sentimenti e poterlo salvare.

Ma ora, non era più soltanto questo. Voleva amarlo e farsi amare da lui.
 
Elena forse lo avrebbe odiato, avrebbe provato disgusto per questo, ma non poteva farci niente. Era Stefan. E per quanto amasse Elena – la amava ancora? – aveva sempre amato Stefan di più. una verità che ora finalmente accettava.
 
Andò di nuovo da lui e ricercò le sue labbra in un bacio vorace, famelico. Sentì le mani di Stefan artigliarsi a lui, ai suoi fianchi, carezze lascive, ma anche gentili e possessive..e seppe che era successo. Stefan stava riaccendendo le emozioni.


Per merito suo.

“Damon..io..”

“Baciami.” Gli ordinò di nuovo.

Si baciarono di nuovo e poi fecero finalmente l’amore.
 
Stefan si lasciò trasportare da Damon, si lasciò andare. Ai gemiti, alla passione, a lui.

Sei come una tempesta che mi travolge, mi hai sempre travolto.

Sentire dalla sua stessa voce, o pensiero comunque, che aveva tanto potere su Stefan, era se possibile, ancora più eccitante per lui.
 
 
 














Note dell'autrice: 

grazie a chi è arrivato fin qua <3 la storia non è ancora finita xd non so bene come finirà, vedrò in questi giorni, ma è difficile che non ci sarà un lieto fine..nelle mie storie c'è sempre ^^

abbiate pazienza se le cose non saranno proprio realistiche o ic, è difficile scrivere defan quando nel telefilm ce ne sono pochi di momenti coccolosi tra i due :pp

a questo proposito, ho cercato di mantenerli ic il più possibile ^^

ps scusate ma a volte il mouse impazzisce e mi sballa il testo o mi copia incolla frasi che non c'entrano, infatti ho appena modificato il capitolo perchè c'erano diversi errori xd

baciii

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Capitolo 3
*** Ho ferito a morte mio fratello? ***


Damon riaprì gli occhi e si fermò a fissare il fratello ancora addormentato. Il suo sguardo si addolcì. Era strano. Non aveva mai guardato Stefan così dolcemente o almeno era una cosa che non capitava da molto..molto tempo..anni.. non da così vicino, almeno.

Stranamente non si sentiva in colpa. Sapeva che quello che avevano fatto, era grave, ma era…felice.

aveva da sempre avuto un rapporto molto conflittuale con Stefan. Un rapporto di amore- odio. Fraterno, beninteso.

Damon non aveva dubbi sul fatto che Stefan gli volesse molto bene, tuttavia in Damon prevaricava la sensazione che Stefan lo odiasse più di amarlo.

Era per questo che il loro rapporto era stato sempre difficile.

Ma ora questa cosa che era successo, l’aveva sconvolto. Non poteva immaginare di vedere Stefan lasciarsi abbandonare a lui in un modo tanto..tanto..intenso.
E ne era stranamente contento.                                                

Sentirsi odiato dal fratello l' aveva spinto ad allontanarsi un po’ da lui. Ma se aveva fatto sesso –l’amore?- con lui, non lo odiava poi così tanto... e lungi dal terrificarlo, questo lo faceva sentire più sciolto nei suoi confronti.
 
Avvicinò il viso alle sue labbra e gli diede un bacio veloce, ma passionale. Non riuscì a trattenersi.

Stefan, si svegliò subito, ovviamente.

Quando vide Damon, però, sgranò gli occhi.

Damon quasi si sentì divertito da quell’espressione di paura che lesse nel suo volto. Finalmente quella sua aria da strafottenza era andata via.

“Damon…cosa..cosa…abbiamo fatto?”

“Beh..se vuoi ti faccio un disegnino ma penso che..sia..abbastanza chiaro..” Damon cercò perfino di scherzare.

“Come puoi scherzare..tu..io..noi abbiamo..oddio..” disse Stefan, coprendosi gli occhi.

Damon sospirò. Immaginava che le emozioni di Stefan sarebbero tornate, così come anche le sue lagne.
 

Si sporse vicino a lui e lo tirò per un braccio, riattirandoselo addosso. Era giunta l’ora di far venire fuori l’istinto protettivo da fratello maggiore!!

“Vieni qui, avanti..”

“Damon..”

Damon gli diede tre baci a stampo ripetuti, uno dietro l’altro; Stefan si lasciò baciare da lui, con quell'abbandono che Damon trovava semplicemente irresistibile, ma Stefan era ancora agitato.

“Damon, no..noi non possiamo..è sbagliato, non avremmo dovuto..”

Damon si seccò riguardo a quello, ma rispose comunque calmo, per stemperare la tensione:

“Beh, almeno adesso hai di nuovo le emozioni accese, no?”

“Cosa?” disse Stefan gelandosi.
 
Damon si alzò, e cominciò a rivestirsi. “Non te ne sei accorto? Hai ripreso a frignare come una mammoletta, quindi almeno a qualcosa è servito.” Disse, mentre si rimetteva la camicia bianca.

Non era preparato al pugno che arrivò tempestivo, fino a girargli la faccia.

“Cristo santo, Stefan!!”disse sconvolto. Che dolore immenso.
 
“Per questo lo hai fatto??? Per riaccendermi l’umanità?? Hai commesso un incesto pur di riaccendermi le emozioni?? Non avrei mai creduto che neanche tu arrivassi a tanto!!”

“Aspetta, perché ora sei improvvisamente arrabbiato? Stefan, Stefan, aspetta, fermati! Oh.” Rimase a bocca aperta, non appena Stefan, anche se era davanti di lui, e il viso in ombra, si lasciò sfuggire una lacrima che scappò via dal suo occhio, traditrice.

Se il pugno di Stefan lo aveva sconvolto, le sue lacrime lo avevano scosso ancora di più nel profondo. Stefan finì di rivestirsi e poi sparì come se avesse le ali.
 
Damon rimase fermo lì a riflettere, profondamente triste.

Stefan si era forse pentito di quello che avevano fatto?

Poi ripensò alla sua frase di poco prima.

“Beh, almeno adesso hai di nuovo le emozioni accese, no?”

Damon rimase con la bocca aperta, realizzando a quello che forse Stefan doveva aver pensato, al fatto di essersi sentito trattato solo come un mezzo per raggiungere un fine.

Cosa diavolo ho appena fatto? Ho appena ferito a morte mio fratello? pensò.

















Note dell'autrice: scusate per il ritardo!!! xd avrei voluto aggiornare prima, ma ho voluto prima pensarci molto a come proseguire perchè io prendo sul serio molto le mie storie quando scrivo..e anche se una relazione stefan - damon è molto improbabile, voglio farla più realistica possibile, e quindi anche se il mio primo istinto sarebbe quello di renderli come gattini coccolosi...beh loro nel telefilm sono molto diversi xd quindi per scriverli cerco di empatizzare con loro, come reagirebbero davvero ecc ecc..non voglio mandarli troppo ooc! Anche il modo di baciare ecc...nulla è lasciato al caso ^^

anche il fatto di damon..dubito andrebbe mai con suo fratello xd ma se lo facesse, non credo andrebbe poi tanto di matto, come farebbe magari stefan, per esempio..ma magari mi sbaglio xd

poi voglio ringraziare le ragazze che mi recensiscono, per incoraggiarmi e per i complimenti <333  volevo anche dire che dopo la puntata di ieri di TVD, (l'avete seguita ) dovevo staccare un pò la spina ahhah che puntatone!!

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Capitolo 4
*** Quasi come l'estasi! ***


Stefan era ritornato a casa. Cade aveva informato Damon che ora che Stefan aveva ritrovato l’umanità, non gli serviva più, quindi l’accordo era salvato. Ora doveva cercarsi altri galoppini che facessero il lavoro sporco. Damon ne era contento, ma Stefan era tuttavia tornato a casa da CAROLINE, che tutta felice che Stefan aveva riacquistato l’umanità, voleva sposarsi subito.

Cioè quasi subito. C’erano dei preparativi da sbrigare.

A Damon però la cosa non andava giù, anzi gli sembrava un tremendo errore. Suo fratello e Caroline non erano fatti per stare insieme e doveva farglielo entrare in quella testa.

Solo che Stefan aveva preso ad evitarlo da quando se n’era andato così malamente da quel magazzino.

Damon non aveva neanche potuto avvicinarsi a Stefan da almeno due settimane, perché appena ci provava, Caroline lo mandava via in malo modo.

“Stefan non mi ha raccontato cos’è successo tra di voi, ma ha specificato che hai dovuto fare cose MOLTO brutte per fargli tornare l’umanità. Non vuole vederti, né parlarti, quindi dovresti andartene.”

“Digli che me lo dica in faccia, quel codardo!!”

Ma Stefan non era saltato fuori.
 


Damon aveva quindi escogitato un piano. L’unico modo che aveva per far sloggiare Caroline per un po’, - che invece di una futura sposa,sembrava un piantone, per quanto gli stava appiccicata – era falsificare la sua voce tramite un apparecchio elettronico e far finta che fosse ALARIC che la chiamava in un luogo imprecisato perché le bambine erano in pericolo.

Un luogo MOLTO LONTANO.
 

“Ma che telefono è questo? Non riconosco il numero, Rick!”

“Sì..ho avuto problemi con il mio telefono. Non chiamare lì, perché lo tengono sotto controllo. Care, fai presto. Ti aspetto!”

Una volta chiusa la comunicazione, Damon aveva mandato a quel paese il telefono e la biondina.

“E ora a noi due, caro fratellino.” Disse con un sorriso.
 
 
 
 
 
*

Stefan era da solo. Aveva visto Caroline vestirsi e fuggire a perdifiato con la sua borsa dorata e i capelli svolazzanti, farfugliando qualcosa sulle gemelle e Rick e telefoni intercettati.

Non era riuscito a fermarla. Avrebbe voluto accompagnarla.

“Finalmente siamo da soli, fratellino.”

“Ma che..”

Damon lo guardava con un sorrisetto beffardo a braccia conserte.

“Damon, per Dio! Non ti arrendi mai!”

“Finalmente ci guardiamo in faccia. Ci sono volute ben due settimane e un certo sale sulla coda di una biondina, che neanche una sirena avrebbe avuto!”

“Cosa?? Sei stato tu a…Damon, sei un essere spregevole!”

“Grazie lo so, e sinceramente sentirmelo dire è molto gratificante, detto da te poi, è MOLTO eccitante.” Disse, mormorandoglielo nell’orecchio.
 
Stefan si era allontanato, spingendolo arrabbiato.

“Ti ho detto che devi lasciarmi in pace! Non ti basta quello che abbiamo fatto?? Sei proprio senza vergogna!!”

“Io sarò senza vergogna ma non mi pare di averti costretto, fratellino, o vuoi darmi la colpa anche di questo, come tutto il resto??” chiese Damon arrabbiato.

“Io…io..”

“Ammetti che ti è piaciuto come è piaciuto a me..”

“No!”

“Ammetti che mi vuoi come ti voglio io..” disse Damon languido.

“No! Tu non …non..”

“Io cosa?” chiese Damon curioso.

“Tu non mi vuoi. Non lo hai mai voluto! Era un trucco! Solo un dannato trucco per riaccendere la mia umanità!!”

Damon gli afferrò la maglietta, quasi stritolandolo.

“è davvero una tua prerogativa, Stefan. Pretendere di sapere con esattezza quello che voglio o non voglio. Non ti è passato il vizio, vedo!”

“Stai solo bluffando. Smettila.”

“E se ti dicessi che lo voglio? Che voglio il tuo sangue, la tua lingua e magari anche altro? Quale sarebbe la tua risposta?”

“N-non cambierebbe niente, ti direi che sei…ahhh..”Damon gli aveva dato un morso veloce sulla mascella, poi lo aveva spinto sul divano.
 
“Damon, cerca di ragionare. Siamo fratelli. Non può mai funzionare. Io ho Caroline, mi devo sposare, tu hai El…”

“Zitto..” disse Damon, intrappolandolo sul divano con il suo corpo.

“D-Damon..” ma Damon gli teneva fermi i polsi.

“Voglio assaggiare il tuo sangue. Dammelo. Ne ho bisogno.”

Stefan non gli rispose, o forse sì, se il respiro affannoso che si sentì in rimando, fu da considerare una risposta.

“Fratellino, posso farlo in modo che ti faccia male, o in modo da provocarti il più grande orgasmo della tua vita. Scegli, ma fossi in te, sceglierei il modo più piacevole.”

“P-perché?” gli chiese Stefan.
 
Damon lo girò di schiena, inaspettatamente.

“Perché cosa, Stefan? Perché faccio questo? Perché ho bisogno di te? Perché ti desidero?” gli chiese, facendogli scivolare le maniche della maglietta fin sotto le spalle, lasciandole scoperte e strusciando le labbra su di esse.

Stefan sentì un’ondata di caldo e di brividi su per il corpo a questo.

“Sono tuo fratello maggiore, quindi devi fare quello che ti dico.” Disse ancora, languido, prima di mordergli una spalla, ma non con ferocia.

Stefan gemette, ma non per dolore.

“Sei eccitato, non è vero? Sapessi che effetto mi fa sentire che stai così per causa mia, Stefan..” disse ancora Damon, lasciando scivolare la sua mano sotto la maglietta.

Non si fermò. La sua mano scivolò ancora più in basso fino ad andare a toccare il suo membro e poi cominciando a massaggiarlo con spinte ora lente, ora più veloci.

“Potrei farti venire così, solo così, o potrei farlo mentre sono dentro di te, cosa preferisci?”

Stefan chiuse di più gli occhi, cercando di contenere o non far trasparire la sua eccitazione.

“Ahhhh..capisco..è questo il tuo punto debole, non è vero? La mia voce..le mie labbra..la mia lingua..”
 

Stefan cercava di girare la testa di lato ma messo così non poteva.

“O forse sono i miei baci?” chiese Damon, cominciando a stampargli una lenta scia di baci su per il collo, mentre ancora lo cingeva in un semi abbraccio da seduti.

Stefan aveva reclinato la testa in alto, a occhi chiusi, consentendogli inconsapevolmente maggior accesso al suo collo.

Nel mentre gemeva, rivelando quanto godesse di questo, fino a quando Damon arrivò a baciarlo sulla guancia e Stefan a occhi ancora chiusi portò una mano sul collo dell’altro, da quel gesto, passò solo mezzo secondo perché si andarono incontro con le labbra in un bacio appassionato.
 
L’eccitazione era troppa e Stefan finì contro la spalliera del divano e Damon gli finì in mezzo alle gambe, sempre continuando a baciarlo.


Stefan aveva cambiato completamente atteggiamento e ora si artigliava alla maglietta di Damon, con grande soddisfazione del maggiore, che adorava vedere suo fratello minore di solito  così arrogante con lui, così sottomesso a lui.

Perché Stefan quando perdeva così il controllo, era come un libro aperto. In lui non c’era solo passione, sesso, lussuria, ma AMORE.

Quando poi Stefan incapace oramai di essere padrone del proprio controllo, afferrò la maglietta e gliela sfilò, Damon sentì un fuoco incandescente prendere possesso del suo corpo e per una volta non erano le fiamme dell’inferno.

Con un ruggito di eccitazione, che finì per far avere a Damon gli occhi da vampiro per un secondo, finirono lunghi distesi uno sopra l’altro, mentre Damon faceva a pezzi la maglietta di Stefan, nel tentativo di togliergliela.

Morse sé stesso sul suo polso e glielo porse a Stefan che assaggiò il sangue del fratello, docile, poi Damon tornò disteso su di lui e lo morse ancora sul suo collo.

“Ahh..” gemette Stefan.

“Mordimi, Stefan.. mordimi ancora avanti..”

Stefan lo morse sul collo anche lui e ora i fratelli si ritrovavano a succhiare il sangue a vicenda dai loro colli.
 
Da questo, un’ondata di amore potentissima e di lussuria, entrò di nuovo dentro le loro menti, perché per i vampiri, bere il sangue, stabiliva una connessione emotiva.

Si poteva sentire quello che sentiva l’altro.
 
Damon lo guardò di nuovo negli occhi ed entrambi i vampiri presero a spogliarsi a vicenda, poi Damon gli fu di nuovo sopra, erano entrambi solo in mutande e Damon, eccitato e sudato, gli sussurrò a un centimetro dal viso:

“Ora ti farò vedere le stelle, fratellino..”
 
 
 
Per i due vampiri, il sesso tra di loro non fu strano tanto quanto l’ingarbugliamento dei loro corpi. Loro infatti non avevano mai avuto molto contatto fisico e ritrovarsi ad avere le gambe intrecciate tra di loro e ritrovarsi per quasi tutto il tempo dei preliminari, abbracciati o stretti addosso, era davvero una sensazione nuova per il loro rapporto.

Sensazione che scaturiva anche però dei grandissimi sentimenti e grandissime scosse di piacere.
 
“AHHH. AHHH.”

E le spinte di Damon erano proprio come lui .Prorompente. Forte.

Ed era più bello farlo con lui adesso che aveva di nuovo l’umanità, era tutto molto più amplificato e piacevole. Più sentito.
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Il cuore di un vampiro ***


Damon e Stefan erano stremati dopo l’orgasmo e giacevano ora insieme sul divano con le teste una addosso all’altra come due bimbi.

La testa di Stefan in particolare era completamente addossata a quella di Damon, quasi scivolata in una dolce resa. Damon aprì gli occhi per pochi secondi, poi sorrise e tirò più vicina la testa di Stefan sul suo petto come a dargli rifugio.

Non sapeva perché, ma aveva voglia di coccolarlo.  Accarezzò piano il suo braccio in lente carezze e Stefan grugnì un po’ nel sonno.

“Damon…”

“Mh?”

“Non dovremmo stare qui, se Car dovesse…” Damon gli aveva dato un bacio sulla guancia dopo l’altra mentre aveva cominciato a parlare e un morso sensuale alla mascella – senza fargli uscire il sangue – prima di fargli completare la frase.

“Damon, dico sul serio..per favore. Non dobbiamo farci trovare così..” disse Stefan alzandosi e mettendosi le mutande. Non era arrabbiato, sembrava solo disperato.
 
 

Restò in piedi, al centro del salone, tenendosi la faccia tra le mani.

Damon si infilò le mutande a sua volta e lo raggiunse, abbracciandolo da dietro teneramente.

Stefan però non si era ancora calmato, anzi sembrava sul punto di scoppiare in lacrime.

“Stefan, Stefan, ascoltami..”

“No..”

“Ascoltami..” disse Damon, facendolo girare e tenendogli le spalle.

“Stefan, ascoltami, Caroline non è la donna della tua vita.”

“Come fai a dirlo?”

“Lei non potrà mai capirti, come ti capisco io. Siete troppo diversi.”

“Caroline mi è stata vicina innumerevoli volte nonostante il male che le ho fatto. “

“Ma ti aveva lasciato, ricordi? Si era rifatta una vita con Rick e le gemelle, quando tu l’avevi lasciata.”

“Come puoi dire proprio tu una cosa del genere? Dopo che mi hai lasciato innumerevoli volte??” sputò fuori Stefan arrabbiato.

“Ma sono sempre tornato da te, non è vero? Non importa quante volte ci siamo separati, alla fine sono sempre tornato, no? Sapendo già che avrei trovato solo odio e disprezzo. Stefan, la verità è che non c’è qualcun altro che può amarti come ti amo io, né Caroline, né Elena, né Valerie..”

“Quindi adesso tu mi ami? Che assurdità..”

“Sei andato con KLAUS per salvarmi la vita. Mi hai convinto a trasformarmi in vampiro. Non è forse amore questo?”

Ma Stefan scuoteva la testa. Non voleva accettarlo.

“Se fosse stato amore, non ci sarebbero voluti tanti anni per capirlo..”

“Allora come spieghi quello che è successo tra di noi? Come?”

“Io non..”

“Mentre facevamo l’amore ho sentito il tuo cuore battere. Il cuore MORTO di un vampiro, Stefan. Come lo spieghi se non con l’unico modo possibile?”

“Come puoi dire queste cose?? Fino a ieri dichiaravi il tuo amore eterno ad Elena! Come posso crederti adesso? Ho passato la mia vita ad elemosinare affetto da te e tu mi hai sempre disprezzato e ora d’un tratto mi ami?’”

“Stefan, proprio non vuoi capire, vero?”

“Cosa??”

“Non ha mai riguardato Elena, non ha mai riguardato Katherine! Siamo sempre stati NOI. è stata la nostra, epica love story. È stato sempre così. È solo che non l’abbiamo mai capito. Volevamo qualcosa di normale, quando in realtà non ci riguardava più, perché da quando siamo morti avevamo perso ogni diritto a qualcosa di normale! Pensavamo che la normalità ci avrebbe fatto sentire VIVI, ma in realtà non è questo quello che ci fa sentire vivi. IL VAMPIRISMO ci ha dato più vita di quella che avevamo prima..le emozioni amplificate, il sangue, che è lo stesso sinonimo di VITA. Siamo vampiri, ci nutriamo di sangue altrui, CI NUTRIAMO di sangue! Credi quindi che abbia importanza che abbiamo lo stesso sangue dopo tutto quello che abbiamo bevuto?”

Stefan rimasto colpito e sconvolto da quelle parole gli aveva preso il volto e l’aveva baciato appassionatamente.

Damon era piacevolmente stupito di quella intraprendenza, ricambiò colpito, ma sollevato.

“Tutto quello che tu hai detto..l’hai detto perché lo pensi davvero o per..la situazione?” gli chiese Stefan, tenendogli ancora il volto tra le mani.

“Stefan, ho passato anni, anni, decenni, a rincorrerti e anche se ti dicevo che ti odiavo, che volevo ucciderti, in realtà provavo un attaccamento troppo forte verso di te, non potevo allontanarmi definitivamente da te. Credi a questo.”

Stefan scosse la testa, stupito e felice.

“Ogni volta che sei ripiombato nella mia vita, ho sentito dentro di me come una tempesta che mi scuoteva dentro. Ogni volta che ho provato a ricominciare, a dimenticarti o lasciarti alle spalle, ma ogni volta che tu sei ripiombato da me, riuscivi a scatenarmi sempre quei sentimenti dilanianti che non ho mai capito. Perché riesce a sconvolgermi in questo modo? Ero incazzato da questo.”

Damon lo guardò ancora con uno sguardo penetrante e poi i due si baciarono di nuovo.




Damon gli strinse i fianchi e dopo poco i due finirono contro il muro.
 
“Se fossi umano, ti costringerei a dirmelo. Fallo. Voglio sentirlo.”

“No..” disse Stefan che sapeva bene cosa Damon voleva sentire.

Damon allora si avvicinò ancora, Stefan lo guardò con consapevolezza, ma senza ritrarsi, permettendo che facesse quello che voleva.

“Ahh..” gemette quando Damon gli morse la spalla, senza ferocia.

“Dimmelo, Stefan..”

TI AMO.”

Damon bevve ancora,  stringendogli le spalle di più, facendolo gemere ancora mentre sussurrava ancora: “Ti amo..”

Damon si alzò e gli disse:

“Ti amo anch’io, Stefan.”

Stefan lo guardò e poi prese il suo volto ancora tra le mani e si baciarono ancora.
 
Non aveva importanza il fatto che Damon avesse la bocca sporca del suo sangue. Non aveva importanza avere lo stesso sangue o sentirlo sulla bocca o sulla lingua dell’altro.

Non importava niente, eccetto loro due e i loro sentimenti.
 
 















 Note dell'autrice: 

e stavolta le note sono d'obbligo!! xd Allora..voi dovete sapere che è stata molto dura scrivere questo capitolo, anche se non sembra ahha xd ma non scrivo spesso scene erotiche e in particolare mi ero trovata in difficoltà con l'inizio perchè non avevo idea di come Stefan dovette reagire o fosse il sistema più giusto.. alla fine mi sono lasciata trasportare xd

Non riesco a vedere Stefan che si lascia andare in esternazioni troppo da femminuccia, a meno che non sia costretto o quasi xd

Noterete anche che il sangue non manca..beh..che dire dopo le ultime news su TVD, non riesco comunque a capacitarmi o a farmi una ragione che possano diventare umani ecco perchè xd

Altra cosa importante..il fatto sempre del sangue..riflettendoci è una cosa che mi è venuta in mente scrivendo..della serie cosa vuoi che importi a due vampiri avere lo stesso sangue..cioè non penso che possa essere una cosa che li freni, dal momento che loro se lo bevono il sangue di altre persone, quindi xd

Avrete anche di sicuro visto che mi rimando molto alle prime stagioni..so che sono cose che molto probabilmente i Stefan e Damon del telefilm hanno dimenticato (o quas, perchè la cosa del Damon trasformato, viene sempre fuori ) ma io non ce la posso proprio fare, PER ME le stagioni migliori erano le PRIME e andava bene anche Damon cattivo e che odiava Stefan, era di sicuro più figo rispetto a un pò la mammoletta che è diventato per colpa di Elena xd

infatti il Damon che scrivo io si rimanda un pò alle prime stagioni..non ci posso fare niente, per me era più figo xd anche se ammetto che mi piace anche il Damon sentimentale che abbiamo visto certe volte!!

In ogni caso ho cercato cmq di non andare troppo OOC anzi!!

Volevo dire in ultima cosa che la storia non è ancora finita e dubito che finirà prima del 1 marzo in cui ci sarà il finale di stagione..voglio lasciare alcune porte aperte quindi voglio prima vedere come finisce tutto xd

Cmq mi sto divertendo molto a scrivere questa storia *_*

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Capitolo 6
*** Voglio partire con te ***


Da quando Damon era tornato a casa Salvatore, la vita in tre era più difficile, dal momento che Caroline e Stefan soggiornavano lì, come già una coppia sposata.

Damon sapeva che Stefan e Caroline non facevano sesso fin da quando Stefan aveva ammesso a Damon di amarlo, ma ciò non gli bastava. Voleva l’esclusiva in tutto.

E faceva di tutto per guastare il già clima teso tra i due!
 
 
 
Quella sera in particolar modo, aveva guastato l’umore di Stefan, guardandolo per tutto il tempo e mettendolo in imbarazzo dall’altra parte del tavolo, gettandogli occhiate ammiccanti, fino a quando Stefan non si alzò, dichiarando di voler altro vino bianco e scese in cantina.
 
In cantina, Damon lo intrappolò contro il muro, baciandolo con passione, intrappolandogli i polsi sopra la testa. Stefan dall’altra parte non aveva intenzione di protestare o ribellarsi.
 
“Sai che..non hai bisogno di costringermi, vero?” gli chiese Stefan, gemendo nel bacio.

“Mh??” gli chiese Damon baciandogli il collo.

“Ti ho..detto che ti amo..hai il mio corpo..che cosa vuoi di più?” gemette Stefan.

"Voglio te. Solo per me."

Stefan fece per replicare e Damon lo anticipò:

“Lascia Caroline, andiamocene noi due, insieme.”

“Ma..”

“Lasciamo Mystic Falls per sempre, Stefan.Non ci ha dato altro che dolore.”

“Questa è la nostra casa, Damon..vuoi davvero lasciarla?”

“Non saremo mai felici qui, lo sai bene. Mentre invece da un’altra parte potremmo ricominciare, senza più nasconderci.”

“Era da tanto tempo che non ti sentivo più parlare in una maniera così egoista..che ti sta succedendo?” gli chiese Stefan sbalordito.

“Fratellino, lo sai che quando amo in maniera folle, divento egoista. Dovresti essere lusingato quindi che io sia come ai vecchi tempi..” disse Damon compiaciuto, pensando di lusingarlo.

“No..” disse Stefan serio, tutt'altro che lusingato.

“Cosa?”

“Io non voglio che ti peggiori per causa mia, Damon..non è il tipo di amore che io voglio che..”

“Ok, ok, ricominciamo da capo, sono un imbecille..” disse Damon prendendogli le mani.
 
Stefan sbuffò e cercò di divincolarsi, imbarazzandosi ancora un po’ a gesti così affettuosi con il fratello.

“Io voglio solo stare con te e andarcene noi due da soli, per sempre. E voglio solo sapere se anche tu mi ami abbastanza da farlo o meglio, da volerlo. Mi basta solo questo.”

“Amarti abbastanza? Damon..io ti amo così tanto che mi consuma..e questo mi fa paura a volte.” Disse Stefan.

“Quindi..hai ancora paura di me?” gli chiese Damon addolorato.

“No..ho paura di quello che potrei fare per te.” Disse Stefan.
 

Damon restò lì ad assorbire il significato delle sue parole, poi Stefan dapprima timidamente, poi più deciso lo baciò. Un bacio pieno d’amore.

Damon gli cinse i fianchi con le mani, molto più dolcemente stavolta.

“Lascerò Caroline..e oggi stesso farò le valigie. Tieniti pronto.” Disse Stefan, languido.
 

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Capitolo 7
*** Imprevisti ***


Purtroppo le cose andarono in maniera diversa da quello che i Salvatore avevano deciso.

Stefan stava per mantenere la promessa di fare le valigie, ma all’improvviso piombò Caroline in camera, scorbutica.

Stefan ritirò la valigia sotto il letto, frettolosamente.

“Dove te ne vai, Stefan?” gli chiese amaramente.

“Caroline, io..ascolta..”

“No, ascolta tu, Stefan, so che abbiamo dei problemi, ma ora non puoi andartene..”

“Caroline..”

“No! Ascoltami! Sono giunte delle complicazioni! Cade!”

“Cosa? Cosa vuole ancora quel figlio di puttana? Ci aveva lasciato andare!”

“Vuole le bambine..un pegno per aver perso voi....”

“No..non è possibile…non gliele daremo mai, Care, non possiamo..”

Caroline aveva gli occhi pieni di lacrime.

“Aiutami a risolvere questa situazione, Stefan, e poi non ti chiederò mai più niente.”
 
 
 
Qualche minuto dopo Stefan telefonò a Damon dicendogli che non poteva partire con lui.

“Chissà perché me l’aspettavo!” disse Damon, bevendo un bicchierino al bar. In realtà ci aveva sperato, ma non voleva mostrarsi troppo deluso.

“Non capisci, Damon. Non possiamo lasciare i nostri amici in balia di Cade. Ora ha preso di mira le bambine!”

“Che cosa? Di nuovo??”

“E non è tutto. Con Caroline abbiamo studiato un piano!” disse Stefan cominciando a raccontargli il piano.

“Che cooooooooosa? Dare la cura a Cade?? Ma siete pazzi??”

“Hai un’alternativa? Con la cura, Cade sarà finalmente umano e facile da uccidere.”

“è il re dell’inferno, non sarà facile da uccidere comunque..ma la cura non era mia?”

“Ehi, credevo volessi una vita da immortale con me, o ti vuoi rimangiare tutto?”

“Fratellino, da quando mi hai trasformato nel 1864, la nostra vita insieme è stata come un matrimonio. Quel giorno abbiamo firmato un accordo silenzioso di vita insieme immortale, per l’eternità. Non potrei mai rimangiarmi tutto.” Disse Damon languido.

“Bene, perché quando questa storia sarà finita, ti voglio tutto quanto per me.” disse Stefan nello stesso tono languido.
 
 
 
L’indomani, però, quando Bonnie ed Enzo avevano ormai preso la cura da Elena, Cade aveva scoperto quello che avevano fatto e, infuriato per questo, rubò la bara di Elena.
 

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Capitolo 8
*** Sguardi di innamorati ***


Cade voleva le figlie di Caroline.

Cade era arrabbiato perché aveva scoperto quello che volevano fare con la cura.

Matt aveva trovato l’unica arma in grado di uccidere per sempre Cade e distruggere con lui l’inferno.

Cade però ora, aveva Elena ed era pronto a sacrificarla, se i fratelli non si sottomettessero a lui.

Non solo. Girava voce che fosse in combutta con Katherine.
 


Caroline e Stefan avevano deciso di fingere di sposarsi, per attrarre Katherine nella trappola e costringerla a rivelare loro, quello che aveva in mente Cade.

Era rischioso, ma vollero fare un tentativo.

Era una situazione disperata.  Né Stefan, né Caroline, avevano voglia di sposarsi, con l’aria di crisi che c’era tra loro, ma erano disposti a fingere, anche se non era facile.
 
 
Rimediarono a tempo record dei vestiti e prepararono la festa con relativa cerimonia nel grande giardino della villa.

Avevano giustificato la cosa a Cade, dicendogli che se dovevano consegnargli le bambine per sempre, volevano almeno regalargli quello che sognavano.

Il matrimonio della loro mamma.
 
 
Mentre Caroline raggiungeva Stefan sull’altare, Damon li guardava dalla panca.

I due fratelli incrociarono lo sguardo e si scambiarono un’occhiata infelice. Non era semplice dover fare questo, vedere la persona che ami, che si sposa con qualcun altro, anche se per finta. Stefan capiva Damon.

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Capitolo 9
*** Donne ripieghi ***


L’agonia di vedere Stefan sposarsi con Caroline, anche se per finta, aveva fatto male, e quello che faceva star male ancor di più Damon, era che era stata anche una cosa completamente inutile.

Katherine non si era fatta viva.

La cerimonia non era ancora finita. C’erano i balli e Stefan aveva cercato di raggiungere Damon per parlargli, ma era stato trattenuto da Caroline e riportato sulla pista da ballo.

Damon si era allontanato quindi infastidito dalla festa ed era tornato a Villa Salvatore.
 


Appena mise piede dentro però, si trovò Katherine in corridoio, nella penombra.

“Non è giornata, Elena..lasciami da solo e unisciti ai festeggiamenti.” Disse Damon imbronciato senza guardarla più di tanto. Era talmente stordito dall'alcool, da non ricordare nemmeno che Elena era ancora nella bara.

Katherine rise.

“Così ora non mi riconosci neanche più? Non ti ricordi nemmeno che Elena sta facendo ancora la bella addormentata? è grave la cosa.”

Damon avvertì dei brividi di orrore a questo.

“Katherine.” Disse, avendola finalmente riconosciuta.
 
Katherine sembrava la copia di sé stessa di qualche anno fa. Capelli ricci, scollatura, pantaloni di pelle, tacco alto e rossetto fuoco.

“Finalmente, Damon.Che scusa hai, per non avermi riconosciuto?”

“Cosa diavolo ci fai qui? Perché non..”

“Una domanda alla volta. Prima rispondi alla mia, Damon.” Disse Katherine, posandogli un dito sulle labbra.
 
Damon si allontanò infastidito. La guardò. Le sue ciglia erano di nuovo bellissime e aveva un ombretto blu che gli accarezzava gli occhi. Ma non era più attratto da lei. Un giorno aveva trovato ipnotizzante quella bellezza, ma ora non più.

“Che domanda mi hai fatto?” chiese, stranito.

Katherine sbuffò.

“Ti ho chiesto perché non mi hai riconosciuta subito, Damon. Non farmi perdere la pazienza.”

“Ma che razza…oh, dio, sei così infantile. Non sei cambiata per niente! Ero stordito dall'alcool..e comunque non mi aspettavo di trovarti qui, nascosta, quando..a pochi passai da te, c’è il tuo epico amore che si sta per sposare!!” gridò Damon, non sapeva se per l’impazienza di assecondare Katherine o per la rabbia che gli provocava ciò.

A Katherine però sembrava bastare quella risposta.

“Quindi avevo ragione.”

“Che cosa??”

“Sei talmente preso da lui, che non ti importa più di Elena, il tuo folle amore per lei è scomparso ed è anche per questo che non mi hai riconosciuto subito. Ora per te, noi due siamo solo una la copia dell’altra.”

“Elena non è come te.. ma perché sto perdendo ancora tempo a parlare con te??” disse Damon sconvolto. Non aveva più voglia di continuare quell’assurda conversazione. Voleva solo scappare da quella casa, da Katherine, da tutto..possibilmente, portandosi via Stefan.
 
“Aspetta..” disse Katherine, fermandosi contro la porta, per impedirgli di andarsene. “Voglio parlarti.”

“Certo! Un altro dei tuoi diabolici accordi! Non mi interessa!”

“Damon..”

“Ti sei unita a quell’essere spregevole di Cade, per vendicarti di tutti noi. L’Inferno per te non sarà mai abbastanza e ora spostati, se non vuoi che te lo faccia rimpiangere.”

“Smetterai mai di odiarmi, Damon?”

“No!”

“Perché?”

“Perché…perché io..”

“È perché non ho amato te, o perché ho amato Stefan?”

Damon rimase senza parole.

“È perché te l’ho portato via, anche se per poco..vero? Lo volevi tutto per te..” disse, senza ombra di sarcasmo.

La voce di Damon tremò. “Questo…questo non è..”

“Io lo so, Damon. So che siete innamorati.”
 
Questo spiazzò e disarmò Damon. Prima che trovò la forza di parlare di nuovo, disse solo:

“Come?”

“Non importa come lo so, importa solo che io non vi giudico..”

“Con tutto il rispetto, Katherine, di quello che pensi, me ne infischio altamente, come disse qualcuno.”

“So anche che mi avevate preparato una trappola! Stefan ha finto questa farsa di matrimonio perché eravate convinti che mi sarei precipitata qui, facendo chissà cosa..ed è quello che ho fatto credere a Cade. Sì,è vero, che siamo in combutta per distruggere Mystic Falls, o almeno, questo è quello che gli ho fatto credere, ma Damon, io non ho più nessuna vendetta da voler portare avanti. Non ambisco più a Stefan. Cade mi ha promesso qualcosa di meglio.”

Damon aveva ascoltato con sempre più meraviglia crescente, le sue parole.

“Cosa? Cosa ti ha promesso?”

“La salvezza di qualcuno che amo più di lui. Mia figlia.
 
 
 
 
 
 
 
 
*

Stefan e Caroline si erano separati nel corso della cerimonia. D’improvviso, Caroline venne raggiunta dall’ultima persona che mai si sarebbe aspettata di vedere.

Klaus.

“Ciao Caroline. È stato un bel matrimonio.” Disse, bellissimo in un completo grigio, con la camicia bianca che si intravedeva nello scollo.

Reggeva tra le mani un bichiere con del vino bianco.

Caroline rimase esterrefatta. Non era lui che si era aspettata.

“Sei..sei Katherine?”

Klaus si mise a ridere.

“Katherina? Quindi questo matrimonio è solo una farsa per attirare lei? Dovevo aspettarmelo.”

“E io..dovevo aspettarmi che tu fossi rimasto il solito arrogante. Vattene, Klaus. Qui non stiamo giocando.”

“Aspetta. Ho fatto tanta strada per venire fin qui. Non mi concederesti un ballo?”

Caroline si fermò. In effetti era tanto tempo che non lo vedeva.
 
 
 
 
 
 
*

Durante il ballo, Klaus raccontò brevemente quello che era successo a Camille e Caroline gli raccontò perché era importante attirare qui Katherine.

“A proposito, il tuo neo sposo dov’è?”

“Io..io non lo so..forse è meglio che vada a cercarlo.”

“Avresti potuto prendere me come finto sposo. Avrei recitato una parte più credibile di lui, sicuramente.” Disse Klaus con sguardo impenetrabile, prendendogli una mano.

Caroline lo guardò con aria triste.

“Lui non mi ama..o magari mi ha amato un tempo, ora non più.”

Klaus annuì. “Amerà sempre Stefan di più.” non fu chiaro se Klaus sapesse qualcosa di più a questo proposito, oppure no. “Caroline, se non dovessi più sentirti a tuo agio, qui, puoi sempre venire con me a New Orleans..puoi portare pure le bambine.”

“Perché?” le chiese lei con aria stanca.

“Perché? Ti ho già detto che ti amo, no?”

“Lo dici solo perché non c’è più Camille…”
 
Questo colpì Klaus profondamente.

“Caroline, questo è scorretto..io..”

“Chi ami di più, Klaus? Mi vorresti lo stesso, se lei fosse ancora viva?”

Klaus non rispose. Caroline gli sorrise e disse:

“Forse un tempo ero il tuo grande amore, mi avresti scelto tra tutte..ma ora..non è più così, no?”

“I nuovi amori possono prendere il posto dei vecchi talvolta..guarda Katherine. Era il grande amore di Stefan e Damon e ora..”

“C’è una grande differenza, tra scegliere e rimanere in balia del destino. Tu non hai scelto, Klaus..Camille è..”

“Basta. Non dirlo. Ho..ho capito. E sì..forse hai ragione. Perdonami.” Disse Klaus, andando via, dandogli un ultimo bacio sulla guancia.

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Capitolo 10
*** Stefan ubriaco, ma sempre innamorato! ***


Damon aveva cercato Stefan dappertutto. Lo trovò finalmente appartato in un angolino del giardino. Sembrava che soffrisse molto.



“Stefan, ti ho cercato dappertutto, diosanto!”

“è una punizione per noi, Damon…”

“Cosa?” Damon era sconvolto.

“Cade che ruba la bara di Elena..è una punizione per quello che abbiamo fatto..”

“Come puoi dire..ma certo, sei ubriaco. È chiaro.” Disse Damon sarcastico.



In effetti Stefan aveva bevuto.

“è una punizione per quello che abbiamo fatto a lei..”

“Quindi, tu non mi ami. Stai dicendo questo?”

“Cosa?? Come puoi dire questo?”

“Come puoi tu continuare a parlare del nostro amore come di una punizione!”

“C’è di più in ballo, dei nostri sentimenti, Damon! La vita di Elena è in pericolo, l’Inferno sta per arrivare sulla Terra..”

“E pensi sia per colpa nostra..”

“Io…io..”

“Sollevando Cade da ogni responsabilità. Lui è un agnello. Non è che hai una cotta per lui ora?”

Stefan lo guardò sbalordito. Non sapeva se incazzarsi o scoppiare o ridere.



“Non c’è niente da ridere, idiota.” Disse Damon, cercando di sfuggire ad un suo tentativo di bacio. “Sai..credevo i vampiri non potessero ubriacarsi.” Disse ancora, levandogli la bottiglia.

“Beh, anch’io non avrei mai creduto..sai questo..però..siamo..qui..no?” chiese Stefan, attirando Damon con uno strattone, attaccato alla sua vita.

“Sei un coglione, lo sai, vero?” disse Damon, ancora un po’ arrabbiato.

“Ho imparato dal maestro. Ma tu puoi insegnarmi ad esserlo di meno..”

“Che cosa? Vuoi che finalmente impari a fare il fratello maggiore? Che razza di pretese..”

“Ti amo..” disse Stefan, spiazzandolo. I due si baciarono dolcemente, languidamente.
 
“Stefan..io devo dirti una cosa..” disse Damon.

“Damon, perdonami se ho detto quelle cose..io..”

“No, no, è una cosa diversa. È tornata Katherine. Mi ha parlato.”

“Che cosa???” 

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Capitolo 11
*** I pensieri di Katherine ***


Stefan e Damon stavano ancora discutendo. Damon stava cercando di raccontare velocemente a Stefan, il suo incontro con Katherine.

“E lei ha…ha capito?” domandò Stefan scettico.

“Senti, ero scettico anch’io all’inizio, ma ora non più! Katherine è dalla nostra parte, Stefan.” Disse Damon, prendendogli le mani.

“No. Non è possibile. Stiamo parlando della donna egocentrica e malvagia che tutti noi conosciamo..”

“Stef..”

“Ha rubato il corpo di Elena, oltre a tutte le nefandezze di cui si è resa capace ancora prima..a lei non è mai fregato niente di noi, Damon, e stai pur sicuro che dopo che abbiamo lasciato che Silias che la uccidesse lentamente risucchiandole la cura, e dopo che IO l’ho uccisa, odierà tutti noi per l’eternità..”

“Stefan, è cambiata..”

“Si è alleata con Cade per distruggere Mystic Falls, santo cielo!! Si può sapere cosa ti prende? Hai passato tanto tempo a odiarla e ora basta che ti fa due moine e sei subito pronto a cambiare idea su di lei?”

“Tu non c’eri in quella stanza quando lei ha..oh va bene! Hai ragione! Forse in fin dei conti a me bastano due moine per cadere come una pera cotta e cominciare a sragionare, sarà così!”

Stefan lo fermò per un braccio, colpito da quelle affermazioni.

“Damon, io non volevo dire..”

“Ma è quello che hai detto..e hai ragione, a me bastano due moine per mandare al diavolo tutto..con te è così..”

“Damon..”

“Ma per te..non è lo stesso. Lasciami.”

Ma Stefan arrabbiato, si piazzò davanti a lui.

“Che cazzo vuoi dire con questo?”

“Non riesci a credere che Katherine sia dalla nostra parte, Stef, e sai perché? Perché neanche tu lo sei..quindi come potrebbe esserlo qualcun altro?”

“Non è affatto vero, sei ingiusto! Damon, Damon, torna qui!!”

Ma Damon era già andato via.
 



Pov Katherine.

I miei sensi di vampiro – ritrovato vampiro – mi permettevano di sentire tutto quello che Damon e Stefan si stessero dicendo.

Fa ancora molto strano sentire loro parlare dei loro sentimenti e forse è così perché mi sono abituata così tanto all’idea che fossero ossessionati solo da me e poi da Elena.

Ora, mi chiedo perché mi avvicinai a loro due, tanto tempo fa. Una volta, credetti che fosse solo la maledizione della doppelgangher destinata ad unirsi sempre all’altro doppelgangher di Silias.

Ora invece, una visione più romantica, ed è una cosa del tutto inusuale per me, vedere le cose in questo modo, mi spinge a pensare che forse non riuscii ad innamorarmi di Damon perché lui era forse già allora troppo innamorato del fratello.

E forse mi innamorai immediatamente di Stefan, perché al contrario di Damon, che quando si strugge d’amore, tende a chiudersi a riccio, forse in Stefan, l’energia d’amore che emanava dal suo innamoramento verso Damon, brillava tanto forte che io ne fui subito innegabilmente attratta.

Sì, ora mi chiedo se quello che mi attrasse a loro non fu nient’altro che i bagliori del LORO innamoramento.
Esiste una sorta di empatia che prima o poi ci travolge tutti, almeno una volta nella vita, e che ci spinge ad innamorarci anche dei sentimenti che non riguardano noi personalmente, ma altri individui.

Questo perché siamo eroinomani d’affetto, ma non sappiamo amare.
 
 
E ora, mentre li sento discutere – anche e soprattutto di me – una tempesta torna a cogliermi dentro, riportandomi alla mente tutto l’odio e il rancore e la rabbia che provai quando feci tutte quelle cose.

Credevo davvero di avere ragione. Credevo davvero di meritare la felicità. A discapito della povera elena, a discapito di tutti loro.

Quando arrivò la morte definitiva anche per me e finii all’inferno, la paura vera, fino a quel momento mai vista e provata in maniera così pura e spaventosa, mi avvilupparono e mi spogliarono a poco a poco dell’odio che mi aveva consumata e dall’irragionevolezza che mi aveva fatto compiere le più abbiette cose.

Questo perché solo con la sofferenza puoi depurare la tua anima. L’Inferno esiste apposta per espiare. Con il pentimento, è possibile espiare, ma non so se puoi cambiare veramente dopo questa esperienza.

Cambiare forse sì, ma redimersi?
 
Stefan pensa che io non sia cambiata, invece sì, ed è per questo che ora mi permetto di pensare di essere stata ancora una volta una folle.

Volevo la felicità per me e mia figlia, ma non puoi fare la felicità sulla sofferenza degli altri. L’ho imparato sulla mia pelle.

Non potrò mai essere felice, se permetterò che qualcun altro si sacrifichi per eliminare Cade.
Il tradimento in sé merita già l’Inferno, non importa chi tradisci, e questo vale anche per Cade, quindi io sono già condannata.

Ma forse un’azione nobile per impedire che altri soffrano, potrà redimermi e assicurare la felicità a mia figlia.
 
Damon, Stefan, non avete idea di quanto siano belli, i colori, i sapori, i profumi..poter vedere il verde delle montagne, le forme dei piccoli sassi..

Tante cose che quando siamo vivi, diamo per scontati.

Tornare a respirare, è stato bello.
E voglio che voi continuate a farlo.

















Note dell'autrice: 

Ps Anna , non mi insultare ahha xd prometto che alla fine sarai contenta xd ho in mente tutta una cosa un pò particolare <333

Intanto spero che voi tutti stiate apprezzando questa storia *_*

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Capitolo 12
*** La gara per il sacrificio ha molti pretendenti ***


Sono uno stupido. Damon ha ragione. Per quanto non è stato facile accettare i nostri sentimenti, lui ci ha messo tutto sé stesso, mentre cercava di convincere anche me a farlo e ora non riesce più a credere che io lo ami davvero.

Se fossi in lui avrei anch’io questo dubbi. Mi sono comportato troppo male.

Perdonami, Damon, sono un eterno vigliacco, lo sono sempre stato.

Ma crescerò, lo prometto. Crescerò con te.         
 
 
Damon stava mettendo in una borsa la cura e stava per apprestarsi ad uscire dalla stanza, quando Stefan entrò anch’esso.

“Che cosa credi di fare con quella?” gli chiese.

“Se non te lo ricordi, abbiamo un piano da portare avanti! O sei troppo ubriaco per ricordarlo?” chiese l’altro, spingendolo per costringerlo a lasciarlo passare.

“Ah sì?” chiese Stefan spingendolo anch’esso. “Allora spiega anche a me questo fantastico piano! Perché il piano era che qualcuno facesse in modo di intrappolare Cade per far scoppiare l’Inferno, assieme a lui. È questo che mi hai detto che vuole fare Katherine, ma nessuno sarà disposto a fare una cosa del genere e ora ti vedo con la cura e..“

“Il piano è cambiato..” cercò di dire debolmente Damon, ma era una bugia e Stefan lo sapeva.

“Col cavolo!! Non mentirmi, sono tuo fratello, so quando menti!!”

“Stefan..”

NON TI PERMETTERò DI FARLO!” disse Stefan mettendosi davanti la porta.

“Credi che questo mi fermerà?” chiese Damon sarcastico.

“Come puoi farmi questo?”

“Cosa? Come io…COME PUOI TU FARMI QUESTO.”

“Farti COSA??”

“SPEZZARMI IL CUORE!!”

Stefan rimase allibito dalle sue parole. Guardò allibito Damon, che ora aveva gli occhi lucidi.
 
“Tu non mi ami, Stefan..non riuscirai mai ad amarmi al cento per cento, e io preferisco andarmene ora, sacrificarmi, piuttosto che vivere con la paura che un giorno tu possa lasciarmi..” disse Damon, sul viso una maschera di dolore.

“Damon..”

“Con me sarai sempre infelice..se io me ne vado, tu potrai..”

Ma Damon non riuscì a finire la frase, che Stefan lo schiaffeggiò sonoramente.

“IO NON POSSO VIVERE SENZA DI TE, STUPIDO IDIOTA!”

Damon lo guardò sorpreso a quell’affermazione. Gli occhi di Stefan si stavano riempiendo di lacrime.

“Ti amo..e non posso vivere senza di te. Per questo ti ho trasformato nel 1864. Non potevo perderti. E non posso perderti neanche adesso, perché sei l’unico..l’unico che amo davvero. Mi dispiace di non essere riuscito a dimostrartelo, ma avevo paura. Sì, anch’io avevo paura che tu potessi lasciarmi, se mi fossi lasciato andare completamente.”

“Stefan…perdonami, sono un egoista..non ho saputo capire..”

“No! Sono io che sono un vigliacco, Damon. Ero troppo preso dalla paura, ma ora non voglio più averne. Ora voglio dare anch’io il cento per cento, per noi, solo per noi.”

Damon potè solo baciarlo dopo questa dichiarazione.

“Stefan, aspetta..siamo ancora in guerra, tesoro..” aggiunse, perché Stefan dava l’idea di volerlo già spogliare.

“Appunto. All’odio e alla morte, noi rispondiamo con l’amore.” Disse Stefan.

Damon non ebbe niente da ribattere su questo e tra ti amo a vicenda sussurrati, i due si spogliarono a vicenda e fecero l’amore.
 
 
 
I due stavano facendo l’amore mentre Vicky faceva suonare la campana. Rimbombava e sembrava far tremare tutta Mystic Falls. Per qualche attimo, Stefan e Damon guardarono in su, smarriti.

“Continua..non fermarti.” Gli disse dopo un attimo,Stefan.
 
 
 
 
 
 
Quando scesero dal salone, Katherine li stava aspettando seduta sul divano. Loro si stranirono a vederla lì, ma lei con la solita velocità che la distingueva, rubò la borsa con dentro la cura, a Damon.

“Katherine?? Ma che diavolo fai??” si arrabbiò Damon.

“Sta per scatenarsi l’apocalisse là fuori!!” gli fece eco Stefan.

“Già..ma voi non la combatterete.” Disse Katherine, a sorpresa.

I due la guardarono stupefatti.

“Avete combattuto a lungo. Ora è giunto il momento di lasciar fare ai cattivoni.”

“Che cosa intendi dire?” chiese Stefan.

Katherine gli lasciò una carezza sul viso, sorridendo.

“Ti ho amato, Stefan, e per questo mi è dispiaciuto sentire le tue parole su di me..”

“Katherine, io..mi dispiace…”

“Non importa. Quello che fai lascia cicatrici. Solo delle azioni forti possono redimerti, del tutto..e io ho capito che dopo tutto il male che ho fatto, se ora torno alla vita felice con mia figlia, il mio karma farà in modo di riportare l’infelicità tra me e tutte le persone che amo..compresa mia figlia..io questo non posso permetterlo, capite?”

“Katherine, ma che diavolo stai dicendo?” chiese Damon.

“Questo è un addio, miei cari. E stavolta per sempre. “ disse lei sorridendo, facendo una carezza ad entrambi.

“Katherine, non farlo! Deve esserci un altro modo! Meriti anche tu di essere felice!” disse inaspettatamente Stefan. E per Katherine, sentire Stefan dire questa frase, era già come trovare la pace. Ora non aveva più conti in sospeso.

“Non è vero, ma grazie lo stesso per averlo detto.” Disse lei con gli occhi lucidi.
 
Stefan sentì inaspettatamente gli occhi traboccare di lacrime. Non immaginava potessero esserci ancora lacrime in fondo al suo cuore, per Katherine. Si strinse forte al petto di Damon, sentendole scendere, mentre lei se ne andava.



Quello che tutti non sapevano, è che Vicky aveva seguito tutta la conversazione di nascosto.
 
Mentre Vicky stava suonando la campana, era stata fermata da Matt e da suo padre. Avevano avuto un lungo abbraccio commovente e Vicky aveva provato sensazioni che non aveva provato da lungo tempo, da quando era in vita.

L’amore.

La vergogna per sé stessa.
 
 
 

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Capitolo 13
*** Compassione per il diavolo - prima parte ***


Cade stava aspettando i fratelli Salvatore nella galleria, accarezzando la bara di Elena, mille pensieri un po’ malinconici, lo raggiungevano.

Quando ero umano, ero ossessionato dal fare del bene, dal rendere felici gli altri, pieni d’amore..poi sono stato tradito e il desiderio di donare amore, è scomparso..eppure a volte, ancora mi chiedo, cosa spinge gli esseri umani ad autodistruggersi ancora, in cerca di esso..in cerca di qualcosa che li distrugge…ma tutto questo non ha più importanza…
 
“Cade, allontanati da lì..” disse la voce di Katherine.

Katherine. Che ci fai qui? Dove sono i fratelli?”

“Non ci sono e non verranno, Cade..” disse lei, sbarrando gli occhi, quando Cade fece una risatina.

“Lo trovi divertente?”

“Il fatto che tu ormai sia così corrotta dentro da rendere impossibile spezzarti anche facendo leva sulla salvezza di tua figlia? No, non mi sorprende, ma mi fa ridere, Katherine. Non ti è rimasta più nemmeno una briciola d’amore, ormai..”

“Non parlare di lei! Ti proibisco di parlare di mia figlia, Cade!!”

“Ma è perfettamente normale. L’hai abbandonata, è cresciuta senza di te, non hai nessun obbligo nel comportarti da madre almeno per una volta. Questo non allevierà comunque i tuoi sensi di colpa, né ti salverà.”

“Non salverà nemmeno te..” disse Katherine, abbandonando le braccia lungo i fianchi.

“La differenza fra me e te, Katherine, è che io mi sono rassegnato al fatto che non esiste salvezza per me, da molti, molti anni..tu invece non hai mai smesso di crederci, di sperarci, vero? Nemmeno quand’eri all’inferno..ma per le anime come noi, non è permesso sperare, vero? È quasi come…una bestemmia. Una blasfemia.”

“Non parlare di bestemmia, proprio tu, che hai creato un luogo di sofferenza e dolore per tutti gli esseri viventi..un luogo di tormento eterno..”

"Un luogo concepito e nato dal mio stesso dolore, da quello che mi avevano fatto. Sai, è stato allora che ho capito che gli uomini non meritavano la salvezza. Capaci di creare il male, prima ancora che esistesse l’inferno. Non avevano bisogno di un luogo, il male esisteva già ed era dentro di loro. Piangi, Katherina?  Credevo non ci fossero più lacrime in te da molto tempo..ti capisco, deve essere dura avere la mano ferma di uccidere il diavolo, quando lo guardi negli occhi confessarti e ricordando di esser stato umano e anch’esso tradito da un potere più grande di lui. L’amore. È tremore quello che vedo nella tua mano, Katherina?

“Io…io..no..non…” disse Katherine, abbassando la mano che reggeva l’unica arma in grado di ucciderlo. Aveva gli occhi chiusi, mentre le lacrime scendevano copiose.

Cade restò lì a fissarla ammirato.

“Quanto sei bella, Katherina. Non ti vedevo così bella da tanto tempo, neanche quando eri all’inferno, sai? È incredibile e allo stesso tanto contorto, realizzare quanto belli ci rende il dolore, non trovi Katherina? Forse è per questo che il dolore esisterà per sempre nei secoli dei secoli, quando c’è così tanta bellezza nel soffrire, l’Universo non è pronto a rinunciarvi!!”

“Io…ho pena per te…una povera anima che non desiderava altro che fare del bene, che ricevere amore..”

“Pena per me, Katherina?” e per un attimo, la maschera di Cade sembrò cadere. Gli passarono in un baleno, immagini dell’uomo che era stato. “Se provi davvero pena per me, Katherina, uccidimi.”
“Io..”
“Uccidimi o lo farò io…sei qui per questo, no?” disse Cade, andando da lei e sollevandola da terra e facendola cadere sul duro marmo.

“Lasciala andare, Cade. È noi, che vuoi.” Disse una voce famigliare…Damon Salvatore, accompagnato dal fratello, Stefan.

















Note dell'autrice: 

scusatemi per la lunga attesa!! xd so che di solito le autrici/autori di ff, non si giustificano per il ritardo, nè sono tenute a farlo, ma io mi sento di dare una spiegazione..la relatà è che oltre ad avere mille fanfiction in corso che ci tengo a completare e quindi è difficile far posto a tutte, la verità è anche che non impazzisco per TVD, infatti nonostante abbia visto lo show dall'inizio alla fine, è già da molto tempo che ha smesso di piacermi e davvero l'ho visto tutto ormai solo per sapere come andava a finire e solo per i fratelli ^^ tutto questo che c'entra, direte voi, con il finire la storia?

Beh, se c'è poco interesse, ovviamente parlo per me, è anche più difficile stare attenta alla storyline, e in particolare queste ultime stagioni mi hanno messo a dura prova, lo ammetto..in particolare il season finale, dove, ammetto l'ho guardato con molto amaro in bocca, visto che sapevo già chi moriva..e non so se è stato per scarso interesse o perchè davvero l'ultimo episodio era molto confusionario, ma io non ci ho capito molto e quel poco, lo dimenticai ahha xd cioè sapevo che Stefan si sacrificava portando con sè katherine, ma tutta la parte del piano, di bonnie che doveva collegare tutto quanto ecc ecc...mi sembrava così tanto noioso che non sono riuscita a capirne molto ahhah xd

lo so, non mi fa onore ammetterlo e forse era meglio non dirlo, ma se qualcuno segue e aspetta ancora la fine di questa storia, era giusto dire la verità e dare una spiegazione, almeno adesso sapete il motivo di tanto ritardo xd cioè che visto che per finire questa storia, dovevo spiegare dove era Cade nella parte finale e cosa facevano, io ero quindi costretta a rivedermi- o rileggere parte dell'episodio su wiki almeno, cosa che ho fatto fatica a decidermi a fare, lo ammetto ahhah

considerando anche che il finale verrà cambiato xd

ma la finirò, prometto ^^

 

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Capitolo 14
*** Compassione per il diavolo - seconda parte ***


Cade si voltò verso i fratelli, lasciando andare la ragazza, che emise un gemito.

“Bene, bene, bene, arriva la cavalleria. Certo, avete quasi lasciato che delle bambine prendessero il vostro posto, e una ragazza, seppur vampira e dannata, cercasse di sacrificarsi per voi. Questo non è proprio un atteggiamento da cavaliere, dico bene?” li derideva Cade.

“Stai zitto! Non osare parlare a noi di cavalleria, non sai neanche che cosa sia!!” gridò Damon, lanciandosi contro di lui, per dargli un pugno.
 
Cade lo schivò e si mise a ridere.



“Damon Salvatore! iL prode eroe, il cavaliere senza macchia e senza paura, che vuole farsi suo fratello! Come riesci a dormire la notte, Damon?”

“Yaiiiii..” gridò Damon, riuscendo stavolta ad assestare il suo pugno.



“Non è giusto..che la vostra cara mammina, non sia a conoscenza di tale intenso sentimento d’amore. Forse dovei andare a farle una visita e informarla della cosa..non vedo l’ora di vedere la sua faccia..”

“Taci verme! Non osare nominarla!!”gridò Stefan, cercando di colpirlo a sua volta, ma questa volta Cade era preparato.


Lo agguantò da dietro, tenendogli fermo il collo con le braccia.

“Stefan!!!” gridò Damon, mentre Cade gli sussurrava maligno:

“Probabilmente vostro padre lo sapeva già. Infatti la scusa che eravate amici dei vampiri e poi vampiri voi stessi, era solo UNA SCUSA!!”
 


Damon stava per buttarsi in avanti, rischiando il tutto per tutto per salvare suo fratello, pur di non vederlo preda di Cade, ma poi, inaspettatamente, una voce femminile parlò:

“LASCIALI ANDARE CADE, LORO NON C’ENTRANO!!”

“Cosa..chi..chi ha parlato?” chiese Cade, stranito al momento, da quell’imprevisto. Questo permise a Stefan di riuscire a liberarsi dalla sua presa.

“Ma come, Cade. Non mi riconosci? Eppure abbiamo parlato tanto io e te, negli inferi.” Disse la voce, un po’ più calma.

“Vicky..

“Proprio io.” Disse calma lei, mentre i fratelli guardavano sbalorditi quella nuova entrata in scena. Poi si riscossero e si mossero ad aiutare a rialzarsi Katherine, che gemeva ancora un po’ per via del colpo subito.

“Che cosa vuoi? E che cosa ci fai qui? Dovresti essere a suonare la campana.”

“Non ci sarò più alcun rintocco di campana, Cade. Non da quella almeno.

“Cosa?”






















Note dell'autrice: 

un altro capitolo corto! scusate ma è davvero difficile xd vi prometto che finirà presto xd

ps le frasi sui cavalieri ahhah si nota che sto facendo il rewatch pazzo di tutta la saga dei cavalieri dello zodiaco? xd  

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Capitolo 15
*** La redenzione di Vicky e Cade ***


“Bruciare questa città non servirà a dimenticare il dolore, né a riscattarti, Cade. La sofferenza porta solamente altro dolore, distruzione e morte.” Disse Vicky.

Cade si mise a ridere.

“è buffo sentir parlare così proprio dalla regina della distruzione o meglio dell’autodistruzione. Ogni passo che hai fatto da quando hai imparato a camminare è stato proprio nella ricerca dell’autodistruzione. E ora vorresti fare la morale a chiunque?”

“è vero, io da quando sono nata e cresciuta, non ho fatto altro che drogarmi..e bere..e dare a chiunque la colpa della mia infelicità..ma la sai una cosa, Cade? Al fato NON IMPORTA di riscattarci, al fato non importa che stiamo soffrendo..non è gridando all’ingiustizia che riusciremmo ad ottenere finalmente giustizia, anzi più gridiamo l’infelicità che ci portiamo dentro, più rancore seminiamo e più il nostro karma non farà altro che riempirsi di energie negative ed è per questo che tu non sarai mai felice, Cade. Non è ribellandoti a questo stato di cose, che sarai finalmente libero.”

“Pensi di parlare con uno sciocco o forse con uno sprovveduto? Sono il re dell’inferno da migliaia di anni..so che non avrò mai la pace..”

“Non è vero, Cade. La pace puoi ancora averla.”

“Cosa?”

“Ed è solo arrendendoti. Smettila di combattere il destino che hai avuto. Dimentica il rancore e l’odio e perdona chi ti ha fatto del male, abbraccia la redenzione e dimentica tutto il male che è successo attorno a te e quello che tu stesso hai fatto. Se riuscirai a farlo anche tu, lo farà anche l’universo e potrai avere finalmente la pace.”

“Sei una povera sciocca. Chiedi a me di sacrificarmi per salvare i tuoi amichetti?”

“Tu puoi anche non farlo e radere al suolo questa città e tutti i suoi abitanti..ma alla fine cosa ti resterà Cade? Un’eternità di solitudine condita di altro male con la ricerca sempre estenuante di altri discepoli per colmare la tua solitudine?”
 
Quelle parole avevano toccato Cade. Nessuno mai aveva osato parlargli in quel modo prima d’ora.

“Che cosa ti spinge a  fare tutto questo per loro? Non ti hanno mai dato niente, anzi, ti hanno dimenticata.” Disse Cade.

Vicky prese a piangere calde lacrime.

“è il destino di tutti i deboli, ricercare amore e affetto da persone che mai li considerareranno e per questo soffrire e passare una vita da emarginati e per questo riempirsi di odio e risentimento in età adulta e diventare crudeli. Chi è debole è sempre crudele..ma la crudeltà non cambierà il destino che abbiamo avuto, né lo farà diventare migliore..possiamo solo accettarlo e scegliere di perdonare e non odiare più..e forse così facendo, l’universo avrà pietà di noi.”
 
“Vicky, mi dispiace tanto..ti prego perdonami.” Disse Damon, ricordandosi che era stato tutto per colpa sua che lei era morta e i rimorsi lo stavano mangiando dentro.

“No, Damon..non importa..non importa più ormai..e poi avevi ragione sai? La mia era una vita miserabile..tu l’hai solo resa più..interessante..non avrei comunque potuto avere una vita bella..”

“Questo non è vero! Non bisogna mai perdere la speranza!” cercò di intromettersi Stefan.
 
“Basta.  Katherina, porta via questi due esseri patetici,prima che ci ripensi e li faccia scomparire assieme a me.” disse Cade.

“Cosa??” i fratelli cercarono di ribellarsi, ma Katherine li agguantò per le spalle.

“Siete liberi. Dubito esisterà ancora l’inferno dopo quello che sto per fare, ma ad ogni modo..le vostre anime sono libere dal sigillo legato all’inferno..” disse Cade.

“Ma..”

“E anche Katherina. Quando tutto sarà finito, il mio inferno non esisterà più, anche se forse ne rimarranno molti altri..il mio era soltanto uno dei tanti inferni di questo universo. Gli stessi esseri umani vivono i loro inferni personali, alcuni mentre sono ancora vivi sulla Terra, per quello purtroppo non posso fare nulla.” Disse Cade a occhi chiusi.

“No, aspetta, Cade, noi vogliamo..” continuò Stefan. Non sapeva neanche lui cosa voleva fare ancora. Forse trovare una soluzione dell’ultimo momento che salvasse tutti? Ma non era possibile.

“Portali via. Tra poco questo posto sarà avvolto dalle fiamme.” Disse Cade.

















Note dell'autrice: 

non so che dire, mi scuso con tutti quelli che hanno dovuto aspettare un mese e mezzo e solo per vedere questa cavolatina di capitolo, ma credetemi ho dovuto sforzarmi per trovare la forza di continuare xd anche perchè sono impegnatissima con le altre mie storie ç_ç

prometto che nei prossimi giorni cercherò di finire la storia per darle una conclusione!!

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Capitolo 16
*** Fuori dalla galleria ***


“Aspetta. Aspetta! Elena! Non possiamo lasciarla!” gridò Stefan. Si erano accorti in quel momento di quella bara ancora pericolosamente troppo vicina a fare una brutta fine.

Katerine annuì e lasciò che i due fratelli presero la bara e li aiutò a portarla fuori. Un ultimo sguardo di dispiacere fu per Cade e Vicky, ma loro non sembravano dispiaciuti. Sembravano aver trovato finalmente la pace dopo tanto, tanto tempo.

Fecero in tempo a vedere un ultimo abbraccio tra Vicky e Cade, prima che la caverna e loro stessi furono avvolti dalle fiamme.
 
 
 




*

La galleria era distrutta. Cade era stato sconfitto e Vicky era morta. Di nuovo. I fratelli facevano ancora fatica a riprendersi dallo shock, fu Katherine a parlare per prima.

“Perché io? Perché io merito di vivere e loro no? Perché io merito una seconda possibilità e non Vicky, che ha avuto una vita così breve?”

“Katherine, ti prego. Mio fratello si sente già abbastanza in colpa.” Disse Stefan, irritato.

“è tutto a posto, Stefan. Katherine ha ragione. È stata colpa mia.” Disse Damon.

Katherine si alzò da terra, ancora molto provata.

“Non avrei mai pensato che proprio io un giorno, vi avrei aiutati a portare in salvo la mia doppelgangher., né che avrei rinunciato a trovare la pace, per salvare voi. Sono successe un mucchio di cose che non mi aspettavo. ” Disse lei.

“Katherine, ma che diavolo stai dicendo!” disse Damon.

Io volevo morire. Cade è morto per sempre e con lui anche la promessa che mi aveva fatto. Come posso, io, vivere una vita immortale senza l’unica cosa che per me importava più di me stessa. Senza l’unica cosa che mi ha cambiata? Avrei voluto morire, una volta che ho capito che non avrei riavuto mia figlia indietro, ma VOI, non avreste mai lasciato quella grotta se io non vi avrei costretti e anche Elena sarebbe morta con voi. Quante altre vite ancora avrei spezzato, prima di morire un’altra volta, prima di trovare la pace con mia figlia?”

Mamma!”

E dopo quelle parole, successe il miracolo. Katherine si mise una mano sulla bocca, tremante, con gli occhi lucidi. Sua figlia era lì, vestita con un lungo abito bianco, bella come una dea, che le sorrideva raggiante. Cade alla fine aveva mantenuto la parola.
 
“Sembra che Cade abbia mantenuto la parola, alla fine.” Disse Stefan sorridendo. Katherine emise un singhiozzo e corse ad abbracciarla.Quell’abbraccio tra madre e figlia fu la cosa più bella che i due fratelli videro dopo quello tra Cade e Vicky.

Nel mentre, Caroline, Bonnie e tutti gli altri, stavano correndo verso i fratelli. 























Note dell'autrice: 

niente, ragazzi..ci riprovo la prossima volta a finire questa storia..scusatemi tanto xd

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Capitolo 17
*** Ci hanno scoperti, ma è davvero un male? ***


Pov Damon



Ci provo a essere razionale, a essere il fratello maggiore responsabile, ma non ce la faccio. Eravamo vivi, tutti e due e non saremmo finiti all’inferno e dopo quello scenario da “ultima guerra dei mondi” era più di quanto potevamo aspettarci. Vederlo sul divano della nostra casa, era troppo per me. Non credevo di desiderare mio fratello così tanto. Perfino dopo tutto quello che era successo, non smettevo di desiderarlo.

O di amarlo.

Vado da lui, mi siedo sulle sue gambe e lo bacio voracemente, come se ci stessi facendo l’amore. La mia lingua si intrufola nella sua come se gli appartenesse di diritto proprio, sento Stefan gemere sotto di me e mi sembra di perdere la ragione. Vorrei quasi spogliarlo in questo momento..sono eccitato.

E poi succede l’imprevisto.



“Oh mio dio!!” la voce di Bonnie, pietrificata, ma dietro di lei c’erano anche Caroline, Alaric.
 
Succede un macello. Caroline cerca di aggredirmi, forse di picchiarmi, ma Stefan si para davanti di lei, per difendermi, cosa che la fa impazzire anche di più e gli tira i capelli, facendogli male.

Sono stufo di veder maltrattare mio fratello. Quella strega di Caroline non fa altro. Perché Stefan ha sempre avuto un gusto così pessimo in fatto di donne? Ho fatto bee allora io a farmele tutte per dispetto. Perdo la ragione e le do uno schiaffo, venendo prontamente spinto indietro da Alaric.
 
“Adesso basta, smettila Damon!” mi grida dietro Alaric.

“E tu che diavolo vuoi, si può sapere?? Hai finto di essere mio amico, di volermi bene e poi hai finito per volermi uccidere! Mi hai seppellito addirittura e hai fregato anche la donna a mio fratello. a proposito! Dovresti essere contento della svolta omo che ha preso questa storia. Almeno adesso sei sicuro di avere l’esclusiva, cosa che non avresti mai potuto avere.” Dissi io, soridendo.

“Damon, che cos’era quello? Perché stavi baciando Stefan?” chiese Bonnie ancora incredula.

“Bonnie..noi..ecco..” farfugliò Stefan.

“è successo quello che in realtà avrebbe dovuto succedere già da molto tempo. Io e Stefan ci siamo sempre amati, ma l’abbiamo realizzato molto tardi. Se non vi sta bene, quella è la porta.” Dissi io duro.

“Damon..”

Stefan era più provato e accusò di più quello strano coming out ma non provò a difendersi né a giustificarsi. Tutti erano ancora increduli e – disgustati -? Ci fecero milioni di domande, fino a che infuriato, non li cacciai fuori dalla nostra casa.
 







“Che macello. Che razza di tragedia. Come abbiamo potuto farci sorprendere così.” Disse mio fratello poi tenendosi la testa tra le mani.

“Stefan..” dissi io, salendogli sulle gambe. “Mi dispiace..è colpa mia..se non ti avessi baciato..continuo a rovinarti la vita..”

“Non è colpa tua, Damon..”

“Ascoltami..se vuoi che io sparisca dalla tua vita..lo farò. Sparirò da qui, non tornerò più..e loro forse..ti perdoneranno..e anche Carol..e..”

Stefan mi guardò stupito e incredulo.

“Ma cosa cavolo stai dicendo? Non ha senso allora per te tutto quello che ci siamo detti?”

“Ma certo che lo ha, Stef! Però io..ti amo troppo e tu..hai costruito qualcosa in tutti questi anni..e io l’ho sempre distrutta..non voglio rovinarti ancora la vita..non voglio che nessuno dei pezzenti là fuori, ti odii.”

“Damon..non mi importa..”
“Cosa?”

“Possono odiarmi tutti, possono abbandonarmi tutti loro..ma non riuscirei a vivere senza di te..per me conta solo che stiamo insieme..”

“Stef..” dissi io, accarezzandogli la guancia.

“E quando Elena si risveglierà…le diremo la verità..non mi spaventa..se non spaventa te..”

“Non mi spaventa, Stef…”
 
E dicendo così, lo baciai. Non potei farlo a meno. Le labbra sue mi richiamavano ancora e ancora, bastava che lo baciavo e scompariva tutto. La vergogna, la tristezza, l’umiliazione per esserci fatti sorprendere, perché non esisteva nessuna umiliazione, non ci sentivamo umiliati, sapendo di esserci fatti sorprendere solamente perché ci amavamo troppo.























Note dell'autrice: 

ciaoooo spero vi piaccia come ho deciso di proseguire !! ^^ come noterete, questo capitolo è stato più facile per me da scrivere! Vi spiego la mia scelta del "tutti contro Damon  e Stefan" se da un lato può sembrarvi strano che i fratelli se ne fregano di loro, dall'altro vi dico come la penso io: TUTTI con loro due si sono sempre comportati male, eccetto bonnie che ne esce un pò meglio nel telefilm, penso davvero si fosse affezionata a damon alla fine. Per il resto: caroline con damon ho sempre trovato che abbia fatto pena (e dico pena per non dire cose più pesanti ) e ho sempre trovato l'amore con stefan campato per aria, che non aveva nessun senso, alaric era stato un amico per damon solo i primi tempi, poi ha fatto schifo pure lui, ha perfino soffiato la fidanzata a carol (insomma era meglio che restava morto) jeremy se n'è sempre fregato di tutti, elena ha fatto la spola tra stefan e damon e alla fine ha scelto uno dei due solo perchè l'hanno messa alle strette..insomma secondo me hanno fatto pena un pò tutti..per questo alla fine non mi sento che sarebbe un pò strano se i fratelli li mandassero davvero tutti al diavolo..anzi mi stupisce che non l'abbiamo fatto nel telefilm.

Comunque questa storia sta per finire e state tranquilli che troveranno una soluzione anche per non far soffrire Elena ^^ non troppo almeno xd 

 

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Capitolo 18
*** Mystic Falls e i suoi ricordi troppo pesanti ***


Pov Damon



Io e Stefan sentivamo il bisogno, dopo tutto quello che era successo, di fare un lungo giro per la città. Dopo che aveva rischiato di venire distrutta per l’ennesima volta, entrambi la guardavamo con occhi diversi, o forse la guardavamo con occhi diversi da quando avevamo ceduto all’amore tra noi.

Mentre camminavamo a piedi, entrambi riflettevamo sulla grande malinconia che ci ispirava quella città. Non avevo mai realizzato appieno di quanto Mystic Falls avesse attirato in me emozioni e vibrazioni negative. Mille ricordi mi sovvenero alla mente.

Quella era la città in cui io ero arrivato per inseguire Stefan, ma era anche la città in cui avevo conosciuto Elena, la doppelgangher di Katherine. La città dove tutto aveva avuto inizio. Io, Elena , Stefan, il triangolo tra noi. L’inizio del dramma. L’inizio dell’odio da parte degli amici di Elena. Rammentai anche che ero stato io a vampirizzare Caroline e anche Vicky, cose per cui non sono mai andato fiero.

Era la città in cui avevo anche conosciuto Alaric. Ci siamo odiati, siamo diventati amici, poi vabbè..lui mi ha tradito e voleva anche uccidermi.

Se potessi, cancellerei anche quel ricordo, ma non posso.

È la città in cui è tornata Katherine, la città in cui scoprìì che non era mai morta e la città in cui lei poi morì definitivamente, i ricordi in cui lei si consumava lentamente e noi eravamo al suo capezzale, rimanevano, anche se lei adesso è tornata in vita.

La città in cui sia io sia mio fratello, abbiamo cercato di amare qualcun altro, perché non potevamo amarci.

Questa città è piena di ricordi tristi e anche Stefan ne ha molti, so per esempio che il ricordo di quando Silias l’ha rinchiuso in una bara e l’ha lasciato per mesi ad affogare, abbandonato da tutti, persino da me, l’ha segnato profondamente. Il mio stesso tradimento, cercando e ottenendo di portargli via Elena, l’ha ferito molto.

Io non potevo sopportare che lui fosse felice con qualcun altro che non fossi io.

Rifletto sulla negatività che ci è piombata addosso da quando siamo in questa città. Avevamo degli amici, è vero, ma non sento di aver mai fatto parte di questo strano “club” . Tutti volevano bene ad Elena e poi di riflesso, hanno voluto bene a Stefan. Io ero solo il terzo incomodo, da farsi andare bene per forza, ecco. Non che mi sia mai sforzato di guadagnarmi il loro affetto, tiro solo le somme e mi rendo conto che di fatto non ho stretto questi gran rapporti, a parte quelli con Stefan ed Elena.

Anche Mystic Falls mi sembra molto meno mistica da quando ha rischiato di esplodere per l’ennesima volta. Forse sto invecchiando, in fondo ho ben 163 anni sul groppone, ma da qualche parte dentro di me, avrei quasi lasciato che Cade la facesse esplodere. Ero tentato, ma poi ho pensato a mio fratello. L’unico di cui mi importa veramente.

Ora niente mi sembra avere più importanza, eccetto lui. Non mi importa più della casa, non mi importa più di questa città. Penso a Klaus che se n’è andato via, con i suoi fratelli. Forse avremmo dovuto seguire il suo esempio.
 
Ci fermiamo davanti al ponte in cui Elena perse la vita, per poi tornare come vampiro.

Io e Stefan lo guardiamo.

Ricordo il giorno in cui le salvai la vita, la prima volta.

“Damon..hai qualche rimpianto?” mi chiede lui. Come al solito, sembra che mi legga nel pensiero.

“No..credi che io sia un mostro? Non mi pento di..insomma, di averle salvato la vita. Le abbiamo voluto bene. Entrambi.” Dico.

Stefan mi sorride. “Lo so..ma non ti penti di niente, neanche dopo?”

Capisco quello a cui si riferisce.

“La seconda volta? Beh, non lo so..sento dei conflitti dentro di me..”

“Avresti preferito che lei..morisse?” sembra che Stefan fatica a dirlo.

“No..o forse sì..non so..sarebbe comunque meglio di quello che le è capitato dopo di questo..tutta l’angoscia..la sofferenza..le battaglie contro Katherine..Katherine che le ruba il corpo..”

“Anche lei ha sofferto..e le abbiamo detto che la perdoniamo..”

“Non metto in discussione questo..dico solo che ha sofferto tantissimo quando è diventata vampiro..forse sarebbe stata meglio..se fosse morta..o ancora meglio..se non ci avesse mai conosciuti..e anche Vicky..Caroline..se non mi avessero mai incontrato, avrebbero fatto una vita normale..senza il sangue sporco sulle loro mani..”

Stefan mi poggiò le mani sulle spalle.

“Fratellino, non possiamo decidere delle scelte che il destino ha in serbo per noi. Forse era destino che ci conoscessero e che passassero tutto quello che hanno passato..non potevamo evitarlo, vedila così.”

“Sì..forse era destino..ma è destino anche che dobbiamo vivere per l’eternità qui? Non so se..potrei accettarlo?”

“E chi dice che siamo costretti?”
Lo guardo spiazzato.
“Tu vorresti davvero..andartene?”
Stefan scrolla le spalle.

“Spesso anche un posto è casa e casa per noi è stato per molto tempo Mystic Falls , è vero, ma casa rispecchia anche chi siamo e io semplicemente non mi rispecchio più in quello che ero prima o anni fa, e tu?”

“Nemmeno io. Sento di esser cambiato profondamente o forse sto tornando solo quello che ero prima. prima di Elena, prima di ..Mystic falls..”

Stefan annuì. “Senza radici.”

“Senza radici” confermo.
 
 
 
 
 
*

Torno alla villa con Stefan e davanti al fuoco scoppiettante del camino, mi metto a leggere i suoi vecchi diari.

“Allora hai finito di violare la mia privacy?” mi chiede lui.

“Credevo che li avessi buttati tutti..”

“Forse dovrei farlo. Molti di quei pensieri sono così imbarazzanti.”

“è la tua sfera intima..più che altro sono sorpreso di vedere che la maggior parte dei tuoi pensieri risalgono a prima di Mystic Falls. Cioè hai scritto anche quando sei venuto a stare qui, ma molto di meno, fino a smetter del tutto. Perché?”

Stefan mi guardò senza sapere cosa rispondere.

“Non lo so..suppongo che sia perché..l’animo dello scrittore tormentato che era dentro di me e che mi spingeva a scrivere, era qualcosa che cercavo di seppellire in un certo senso. Apparteneva allo Stefan senza radici prima di Mystic Falls e suppongo semplicemente che volessi essere una persona..diversa. Più equilibrata, più stabile, più serena.”

“Ma non lo eri, vero?”

“No. Non ha significato niente, smettere di scrivere.”

“Quindi sei ancora un tipo pieno di sconvolgimenti emotivi.” Dico io, chiudendo il diario e avvicinandomi a lui.

Stefan mi guarda, mi trapassa a raggi x con i suoi occhi languidi e osservatori. Diavolo, quanto è bello.

“Direi di sì. Tu per esempio riesci a sconvolgermi sempre.”

“Davvero?” gli dico,  attirandolo alla mia vita e baciandogli il collo.
 
 
 
 

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Capitolo 19
*** Non voglio più che tu scappi via da me ***


Stefan e Damon fecero l’amore quella notte e il mattino dopo si risvegliarono nudi nello stesso letto, per la prima volta senza la paura di venire scoperti.

Damon sentiva la presenza di suo fratello minore al suo fianco. Nonostante fossero ormai amanti, la sensazione di famigliarità e di famiglia era rimasta e la sensazione di avere suo fratello Stefan così vicino, dopo tanto tempo, era forte. Suo fratello, quando litigavano sempre, non gli permetteva normalmente di stargli così vicino, anzi, si creava il suo spazio personale, ergendo distanza. Aveva immaginato che sarebbe stato bello accorciare quelle distanze ma non immaginava di certo la sensazione di dolcezza che avrebbe emanato questo.

Stefan era dolcissimo.

Damon mentre pensava a queste cose, si era alzato, restando seduto sul suo letto. Stefan dal canto suo si era svegliato e stava ammirando la schiena bellissima di suo fratello maggiore. Damon avvertì, più che vederle, le dita di suo fratello minore che tracciavano la sua schiena e gli lasciavano immaginare, più che vedere, la venerazione con cui Stefan lo stava guardando.

Stefan trasmetteva la sua dolcezza solo fissandoti, esprimeva la sua dolcezza anche solo con un tocco.

Damon non disse niente. Si limitò a tornare ad accucciarsi accanto a lui, posando la bocca sul suo collo, baciandolo languido. Non voleva il suo sangue, ma solo baciare la sua pelle, cosa piuttosto insolita per un vampiro.
 
Stefan reclinò la testa di più, concedendogli maggior spazio, mentre gli cingeva la vita con un braccio.

“è bello, Stefan.”

“Cosa?”

“Che tu non mi odii più.”

Stefan sapeva a cosa si riferiva Damon, ma fu meravigliato comunque che Damon pensasse ancora a cose così antiche del passato, dopo tutto quello che avevano passato.

Poi però capì.

“Forse ti odiavo perché..pensavo che tu non mi amassi..e volevo convincere me stesso a non desiderare più che tu lo facessi..” disse Stefan, accarezzandogli il petto.

“Oh, Stefan..” disse Damon, baciandogli la mandibola. “Non voglio più scappare da te..non voglio più che tu scappi via da me..” disse infine accarezzandogli i capelli.

“Neanche io lo voglio più, Damon..”

Si baciarono ancora, con più passione, con più fuoco ardente. Damon era fuoco, passione pura. Le sue mani, malgrado erano le mani di un vampiro, bruciavano al contatto della pelle del minore.

Tanti anni passati a desiderare di sentire Damon più vicino..

Stefan non pensava che potesse sprigionare un tale fuoco.
 
 
 
 
 
*

“Andatevene.”

“Ti prego, Bonnie, apri. Ci sono solo io, Stefan.”

“Ah..scusami allora..” disse Bonnie, aprendo la porta e poi scandendo le parole.

Vattene!”

“Bonnie, ti prego, aspetta..” disse Stefan, bloccando la porta prima che Bonnie gliela chiudesse in faccia. “Abbiamo passato tante cose insieme, lasciami almeno parlare.”

Bonnie con uno sguardo esasperato, acconsentì quindi a farlo entrare.
 
 
 
 
 
*

“Sei sicuro che non vi abbiano fatto un incantesimo? Cade? Katherine? Chiunque?

“Ne sono assolutamente sicuro, Bonnie, credimi.”

“Io..Io non ci posso credere! Tutto questo è folle, disumano!!” disse Bonnie sbracciandosi e gesticolando in piedi.

“Ti ricordo che non siamo più umani da molto tempo.”

“Allora immorale!”

“Beviamo sangue umano e animale dal collo delle nostre vittime, abbiamo ingannato la morte. Vuoi forse dire che è contro natura? Cavolo, Bonnie, tu sei una strega e manipoli la natura in ogni modo. Vuoi davvero parlare di cosa è innaturale o cosa no?”

“Non ti permettere..non ti permetto di paragonare le due cose..senti, Stefan..” disse Bonnie inspirando forte per calmarsi. “Se sei venuto qui da me per avere un sostegno, non potete averlo, mi dispiace.”

“Non sono venuto qui per questo.”

“E cosa sei venuto a fare allora?”

“Sono venuto qui per dire addio.”
 
Bonnie lo guardò con lo sguardo che lasciava intravedere un cuore spezzato.

“Cosa?” chiese con voce rotta.

“Non abbiamo più niente che ci trattenga qui, la città è salva e ormai ci odiate tutti..ma anche se non lo faceste..” aggiunse, visto che Bonnie stava per interromperlo “Non avrebbe comunque più senso per noi rimanere..in questa città abbiamo troppi ricordi, per la maggior parte dolorosi..non ce la facciamo più..è come se ci sentissimo..senza radici..di nuovo.”

“Quindi non sapete come affrontare la situazione e quindi scappate. Ma sì, tanto ormai ci sono abituata. Non è la prima volta che tuo fratello mi scarica.” Disse Bonnie, asciugandosi un occhio.

“Bon..”

“Mi ricordo ancora quell’assurda letterina. Beh, se sei venuto qui solo per dirmi questo, potevate risparmiarvi la fatica..”

“In realtà ci sarebbe un’altra cosa. Elena.”

Bonnie sgranò gli occhi a sentire quel nome.

“Damon..ha scritto una lettera per lei. Vorrebbe che tu gliela consegnassi affinchè la legga, quando si risveglierà.”

Bonnie la guardò e con le lacrime agli occhi, disse:

“Non ti azzardare a farlo. Non gliela darò.

“Bonnie..”

“No! No! Io sono stufa di essere la buona samaritana di tutti. Ognuno può impazzire in questo gruppo e decidere di amare chi vuole da un giorno all’altro e io devo essere sempre la stessa fessacchiotta pronta ad aiutare a tutti? Sapete che c’è? ANCHE IO ho diritto a essere egoista e ora sto dicendo che NON VOGLIO QUESTA RESPONSABILITà.”

“Ti prego, Bonnie, fallo per me..”

Bonnie si girò verso quella voce e vide Damon guardarla con supplica e si sentì mancare. “Damon..” pianse di nuovo mentre quest’ultimo andava da lei e l’abbracciava.
 
 
 
 
 
 
*

“Quindi..vi amate?” chiese di nuovo Bonnie, ma stavolta senza traccia di critiche.

“Sì..” disse Stefan umilmente.

“Ma da quando?”

Stefan e Damon si scambiarono un’occhiata.

“Io credo che..sia stato sempre così..” disse Stefan.

Bonnie fece una faccia incredula “Ho sempre creduto che voi due vi odiaste. Lo credevamo tutti.”

“Lo credevo anch’io..fidati. E credevo anche che per Damon io fossi la persona che odiava di più nel mondo.”

“Può darsi che fosse così in effetti..” disse Damon, tornando l’ironico di sempre.

Ma in fondo c’è sempre stato una sorta di amore e odio tra di noi.” disse Stefan, guardando Damon, che ricambiò il sorriso.
 























Note dell'autrice: 

la frase "non voglio più scappare da te, non voglio più che tu scappi via da me" è detta da Joey in Dawson's creek <333

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Capitolo 20
*** Fai l'amore con me, Stefan ***


Tu lo sai quanto ho voluto stare con te, lo sai quanto volevo che tu stessi con me. Non hai niente di sbagliato, sei meravigliosa. Sono io che non riesco, non posso separarmi da mio fratello.

Amerò sempre lui più di tutti e il confronto non reggerà con nessuno. Perdonami, se puoi.

Damon.
 
“È uno scherzo?” chiedeva Elena in lacrime, dopo aver letto la lettera di Damon. Quello era solo il finale, ma era quello che contava di più. Prima di quello, Elena sperava di leggere che era tutto un gigantesco scherzo e che era stata talmente sciocca ad averci creduto.

“Elena..mi dispiace..” disse Bonnie, prima che Caroline si sprecasse in rimproperi pieni di insulti verso i due – immorali - .

“Elena non ha bisogno di questo, ora, Caroline.” Dissero Enzo e Alaric, facendola uscire dalla stanza.

Elena si era risvegliata finalmente dopo tre anni dalla fuga di Stefan e Damon da Mystic Falls. Bonnie sapeva che era stato un bentornato straziante e da una parte continuava ad odiare quei due scellerati che la stavano facendo piangere e soffrire in quel modo, proprio ora.

“Fammi un incantesimo! Fammi riaddormentare di nuovo, ti prego, Bonnie!!” gridava Elena.
 
 
 
 
 
 
*

Ci furono molte ore di psicanalisi da parte di Bonnie – e nessuna intromissione degli altri – per riuscire a calmare Elena, almeno per un po’. Quest’ultima però continuava a non capacitarsi della cosa e insisteva nel voler parlare con Damon.

“Ascoltami, Bonnie, Damon mi ama. Io lo so. Ha lottato duramente per stare con me!”

“Elena, io lo so, ma..”

“No!! No! No! Tu non lo sai, altrimenti non diresti così con quell’aria accomodante e sottomessa..Damon ha pianto per me, quando io non volevo stare con lui! Ci deve essere di mezzo un sortilegio, qualcosa. Gli hanno fatto qualcosa a tutti e due!”

“Elena..”

“Come avete potuto lasciare che succedesse?? Come avete potuto poi accettare la cosa e lasciarli semplicemente in pace? Non sanno quello che stanno facendo!”

“Elena, ti prego..”

“Io vado a parlare con Damon e, fidati, quando finalmente torneranno in loro stessi, vi odieranno a morte per averli lasciati al loro destino!” disse Elena e con uno scatto arrabbiato, si fiondò a prendere il suo giubbotto e la borsa.

“Elena., dove stai andando? Torna qui, Elena!”
 
Oh merda, sta andando da loro. Devo assolutamente avvisarli.
 
 
 
 
 
 
 
*

Damon rispose al decimo squillo. Stava facendo l’amore con il fratello.

“Bonnie..spero sia una cosa di vita e morte. Ci hai interrotto in un momento molto..insomma..come dire.”

Statemi a sentire, brutti idioti incoscienti! Non è questo il momento per gingillarsi!”

Damon rimase sbalordito, così come Stefan, che poteva sentire tutto dal vivavoce.

“Bonnie, non è da te essere così arrabbiata..cioè perfino per te, è..”

“Elena è sveglia e sta venendo lì da voi, sa tutto!!”

Silenzio e sbigottimento generale.

Cercate di non rendere la situazione più brutta di quanto non sia già, per lei!” disse infine Bonnie, attaccandogli il telefono in faccia.
 
 
“Merda, Stefan..hai sentito?”

“Sì. Ho sentito.”

“Io non..insomma..non ero preparato..a..cosa facciamo?”

“Quello che sappiamo fare meglio, suppongo. Spezzarle il cuore.” Disse Stefan tristemente.
 
 
 
 
 
 
 
*

Elena arrivò da loro nel cuore della notte. Stefan e Damon erano parecchio lontano da Mystic Falls, ma lei li trovò comunque. Soggiornavano in un albergo sul mare. Lei piombò come una furia dentro.

“Signorina, mi dispiace, ma non si può entrare a quest’ora nell’albergo. Si può solo uscire. È la regola.” Tentò di fermarla il portiere.

“Credo di dover insistere..”

“è tutto a posto, signore. La signora è con noi.” disse Damon.

Il portiere li guardò scioccato.

“No..non è come pensa. Nessun menage a trois.” Disse Damon, imbarazzato, ma a quel punto il portiere disse:

“Ahhhh. Capisco. Stavate con lei..e ora avete provato che il nuovo è meglio…ehm, con tutto il rispetto, signorina..”

Elena aveva l’aria di chi, se fosse ancora vampiro, se lo sarebbe mangiato.

“Ehm..perchè non andiamo a parlare da qualche altra parte, ora?” chiese Stefan.

“Ehi, voi tre. Non voglio rogne di sopra. La gente vuole dormire. Se fate casino, vi caccio. Tutti e tre.”li avvisò.

“Non si preoccupi, non daremo problemi.” Disse Damon cercando di suonare rassicurante, ma il suo sorriso era spaventato.
 
 
Quello che avvenne dopo, fu carico di tensione già mentre stavano ancora salendo le scale. Stefan cercò di iniziare il discorso per iniziare a preparare Elena, prima che entrasse nella camera da letto, ma lei lo zittì in malo modo. Non voleva parlare con lui. Stefan stabilì allora che qualora Elena avesse visto il letto matrimoniale, sarebbe diventata ancora più incattivita e quindi cercò piuttosto goffamente di impedirle di entrare in stanza.

“Credo andrebbe meglio parlare anche qui.” cercò di suonare gentile, ma Elena si arrabbiò ancora di più.

“Cosa c’è, dovete nascondermi qualcosa di compromettente? Forse le tende hanno preso fuoco? Il letto è squarciato? Forse c’è qualche giocattolo sessuale sul pavimento?”

Quell’ultima affermazione fece irritare Stefan, che in quel momento si dimenticò che Elena era una donna ferita. Stava quasi per aggredirla, ma Damon lo fermò.

“Ricordatevi tutti e due che siamo in piena notte!”

“Io voglio parlare da sola con te! Non voglio parlare con lui!”

“Va bene, va bene. Stefan, concedici solo un minuto da soli, ok?”

“Non dirai sul serio.”

“Per favore, Stefan. Vienimi in aiuto almeno te.”
 
Stefan ebbe pietà del fratello e della situazione in cui si trovava, quindi acconsentì, ma era comunque molto preoccupato. Soprattutto era preoccupato di lasciarli da soli.
 
 
 
*

Damon sapeva quello a cui andava incontro, una volta chiusa la porta della stanza. Sapeva che Elena avrebbe sclerato, chiesto spiegazioni, creduto fosse solo un macabro scherzo, poi avrebbe cercato di convincerlo che era un sortilegio, uno scherzo di Cade per vendicarsi, sapeva che avrebbe discriminato il rapporto suo con Stefan, che li avrebbe chiamati immorali, peccatori e altri insulti irripetibili.

“Va bene, allora se ti facciamo schifo, VATTENE. E NON TORNARE!!” fu l’urlo esasperato di Damon, il quale ovviamente si aspettava anche che a quel punto Elena sentendosi in trappola, avrebbe rigirato le carte per non perderlo e avrebbe cercato di manipolarlo, cercando di ricordargli quanto si amavano, quanto lui aveva fatto per lei, quanto avevano voluto una famiglia.

“Non buttare via tutto, Damon..ti prego. Ricorda.” Disse Elena.

Damon però ricordava. È solo che non gli facevano più effetto quei ricordi. Ora però gli dispiaceva davvero per lei e Elena confuse quel sentimento con un cambio di idea da parte di Damon.

Decise quindi di baciarlo. Damon se lo aspettava, ma non in quel momento. In quel momento era impreparato, inaspettato. Ciònonostante, si sentiva uno schifo a respingerla in malo modo.

“Elena..ti prego..” disse, cercando di sottrarsi.

“Damon..amami..ti prego..ricominciamo..so che hai sofferto..ma ora sono qui..”

“Elena.non può..per favore..lasciami..” disse, cercando di portarla lontano da sé, Stefan entrò nella stanza proprio vedendo questa scena. Elena che continuava ad avvicinare le labbra a Damon.
 
Fu brutto da vedere e infatti restò con gli occhi sgranati, ma capì comununque la reazione di Damon, che era quella di un uomo che non voleva quel momento.

“Elena, lascialo andare, avanti.
“NO!”

“Elena, non fare la bambina.”

Lei rise. “Io sarei una bambina? Credi forse di essere tu un uomo, dopo quello che hai fatto? Approfittarti così della solitudine e della debolezza del mio ragazzo mentre io ero morta? Il tuo stesso fratello?? Da te, Stefan, il santo, non me lo sarei mai aspettata!”

“Elena!!” la richiamò Damon.

Forse incapace di sopportare oltre, Stefan se ne andò, lasciò la stanza.

Stefan, aspetta!!” Ma Stefan continuò a camminare.
 
 
 




*

Stefan si era seduto sul divanetto che c’era nella halle, con i sensi di colpa che bruciavano, l’adrenalina a mille e anche la tristezza.

Era stata dura far andare via i sensi di colpa e ora arrivava Elena a risvegliarglieli. Era vero quello che lei diceva? Aveva rovinato la vita a suo fratello??

Dall’altra parte del bancone, il portiere gli lanciava uno sguardo eloquente.

“Non è come pensi..non ha scelto lei..stanno solo parlando..lei..l’ha presa male.”

“Capisco.” Disse il portiere ridacchiando, ma in quel momento, Elena comparve, correndo come una furia.
 
 
 
“L’ha presa più male di quanto pensassi!” commentò il portiere.

Elena, Elena, fermati!” gridò Stefan, bloccandola per le braccia.

“Lasciami andare!!”

In quel momento accorse Damon trafelato.

Ma che diavolo è successo??” domandò Stefan sconvolto.

“Mi dispiace. Le ho detto che ti amavo e lei l’ha presa così!!

“Ma sei un genio! Non potevi evitare?”

“Credi che sia un sadico? Ha continuato a chiedermelo affinchè glielo dicessi!” disse Damon, aiutandolo a bloccarla.
 
“Ehi, adesso basta, uscite tutti e tre fuori! Non voglio grane!” disse il portiere avvicinandosi.

Damon ne aveva abbastanza anche di lui, quindi lo guardò intensamente e disse:

“Ora tu andrai a farti un giro per i piani superiori, lasciando che qui noi due risolviamo la cosa. Non sei preoccupato. Noi due abbiamo la situazione tutta sotto controllo.”

“Sì…io..non sono preoccupato.” Disse il portiere incantato.

“I piani superiori, Ora.” Gli ricordò Damon.
 
Il portiere se ne andò, ma Elena approfittandosi della distrazione dei due fratelli, scappò ed era quasi arrivata alla porta principale. Purtroppo però, o fortunatamente, i due fratelli erano dei vampiri e lei non più, quindi Stefan la sorpassò in men che non si dica.

“Mi dispiace, Elena, ma non posso permetterti di andartene in queste condizioni.”

Non la attaccò, né provò a morderla. Semplicemente le toccò la fronte e lei svenne tra le sue braccia. Un trucchetto che gli aveva insegnato Klaus in quegli anni.
 
Dopo quel gesto, Elena cadde tra le sue braccia.

“Sta tranquillo, è solo svenuta. Non potevo permetterle di guidare in questo stato.”

“Mio dio, Stefan. E adesso che cosa facciamo?”
 
 
 
 
 
 
 
*

Stefan e Damon riuscirono a convincere il portiere, a trovare una stanza vuota per far dormire Elena. La poverina non aveva retto a tutto quello stress ed era svenuta.

“Va bene, ma continuo a credere che sarebbe meglio e più sano portarla all’ospedale.” Diceva il portiere, che era così docile perché stato soggiogato.
 
“Credi che dovremmo tenerla d’occhio?” chiese Stefan.

“Non credo che..dovremmo stare tutti e tre insieme nella stessa stanza. Non è rispettoso per lei, sai..anche se sta dormendo.” Disse Damon.

“Capisco, ma Elena non dovrebbe comunque stare da sola. Le abbiamo già fatto troppo male.” disse Stefan dispiaciuto e se ne andò, lasciandoli soli.
 
 
 
 
 
*

Quando Stefan tornò nella sua stanza, si sdraiò sul lettone matrimoniale e pianse. Pianse perché in realtà voleva suo fratello vicino. A maggior ragione dopo la tragedia di quella notte, a maggior ragione voleva rassicurazioni su di loro, sul loro rapporto, farsi dire che era amato, che Damon lo amava, che il loro amore non era orribile, dopo le parole che aveva detto Elena, ma allo stesso tempo non voleva essere egoista e pretendere di avere Damon tutto per sé, lasciando Elena in una squallida stanzetta di hotel.

In quel momento però, Damon entrò nella stanza. Stefan era basito. L’aveva lasciato con Elena solo pochi minuti fa.

“Stefan..ehi, perché piangi?” gli chiese Damon, asciugandogli una lacrima.

“Damon, dovresti essere con Elena, non possiamo lasciarla sola. E se dovesse scappare di nuovo?”

Damon sorrise della sua preoccupazione.

“L’ho soggiogata affinchè anche qualora dovesse riprendersi, non tenterà di scappare né di lasciare la stanza, almeno non fin quando non ce ne saremo andati noi da questo albergo. Il soggiogamento è anche più potente se sei addormentato.”

Stefan era sbalordito.

“Beh…ma..non puoi comunque lasciarla da sola. Damon, non possiamo fargli anche questo..dopo che..”

“Dorme, Stefan, dorme. “ disse Damon dolcemente. “Le ho messo due coperte in cachemire e l’ho avvolta con queste. Il riscaldamento è ottimale e la stanza accogliente. Non c’è nessun bisogno che io rimanga anche a vegliarla..e poi..”

“E poi?”

“E poi non volevo lasciarti da solo.”
 
Stefan si sdraiò di nuovo su un fianco, triste.

“Dovresti..”

“Perché mai dici una cosa del genere?”

“Perché io ti ho rovinato la vita.”

Damon sospirò.

“Avresti avuto una vita perfetta con Elena. Una vita da umani, con un mucchio di pargoli..la vita che desideravi da tanto tempo.”

“Non era questo che desideravo , Stefan. Vuoi sapere cosa desideravo veramente? Che cosa ho desiderato per tutta una vita? Che tu la smettessi di odiarmi e cominciassi ad amarmi.”

Stefan lo fissò.

“E indovina un po’? Si è realizzato.”

“Io..io ti ho sempre..amato..”

“Ancora meglio.” Sorrise Damon, infilandosi nel letto con lui.
 
I due fratelli finirono abbracciati con Damon che sovrastava il minore.

“L’unico che voglio, sei tu.”

Stefan lo fissava rapito, mentre Damon lo accarezzava ora sotto la maglietta.

“L’unico che desidero…" disse, accarezzandogli il petto. "l’unico che amo..” disse ancora, cominciando a baciarlo.

Damon si tolse la maglia, restando a petto nudo e Stefan cominciò ad accarezzargli languidamente la schiena, cosa che infiammò il corvino ancora di più, rendendo Il bacio incandescente, con tanto di baci sul collo sul minore; i preliminari arrivarono subito dopo, anche grazie al fatto che essendo vampiri, avevano un’alta soglia del dolore, la preparazione avveniva sempre piuttosto velocemente.
 
“Sei pronto, fratellino?” gli chiese Damon.

Suo fratello attendeva con ansia di accogliere Damon dentro di lui, come accadeva tutte le volte. Questa volta lui aveva la testa poggiata sul cuscino e attendeva a pancia in su, che Damon spingesse il suo membro nella sua apertura. A Damon piaceva un sacco quella posizione.

Quando si spinse dentro Stefan, quest’ultimo gemette di piacere, non passò molto tempo prima che le spinte divennero più forti e appassionate.

Era così bello abbandonarsi alla passione e all’amore























Note dell'autrice: questa volta le note sono doverose e spero apprezziate lo sforzo, perchè ultimamente mi pesa scriverle..potete quindi immaginare dopo un capitolo lungo. ahha xd

1) Il titolo ho voluto prenderlo in riferimento alla storia ahh xd e siccome c'era già un capitolo qui che si intitolava "fai l'amore con me, fratellino" ho voluto cambiare un pò xd

2) lo so, lo so..il contenuto della lettera è stato reso pubblico solo la parte finale, spero non siate troppo delusi ma non volevo davvero impegnarmi per scrivere una lettera che io per prima avrei faticato a scrivere xd (shippo defan) ci pensa già Damon a faticare ahha xd

3) ovviamente Damon e Stefan non vivono in albergo sempre, ma in questo capitolo ho preferito che la cosa andasse in questo modo..erano in vacanza.

4) Lo so, sembrava un crossover con Supernatural (per chi lo guarda avrà colto il riferimento agli angeli che fanno svenire la gente toccandogli la fronte) ma era l'unico modo per quietare Elena dal momento che i fratelli non possono bere il suo sangue curato,se no ciaoneee, addio vampirismo..avrebbero potuto soggiogarla per dirle di restare calma, ma era talmente agitata che dubito li avrebbe guardati negli occhi

5) Klaus ha insegnato loro questa tecnica, quindi è implicito che gli abbiano raccontato i loro drammi con Elena.

6) ho voluto fare che si risvegliasse dopo tre anni dalla fuga, perchè farla risvegliare subito mi sembrava una barzelletta..e farla risvegliare dopo ottant'anni, mi sembrava troppo esagerato..e poi bonnie volevo che vivesse, per stare vicino ad elena e consegnarle la lettera famosa

7) mi rendo conto che in questo capitolo elena passa per nevrotica e i fratelli per insensibili..ma cercate di capire.rendere Elena troppo calma e accomodante avrebbe reso la cosa molto paradossale e surreale e rendere i fratelli troppo gentili con lei, secondo me avrebbe sminuito il sentimento che provano l'uno per l'altro

8) i fratelli comunque ci tengono alla felicità di Elena e questa cosa verrà resa ancora più evidente nel prossimo capitolo! 

9) avete visto? sto mantenendo la promessa di aggiornare più frequentemente xd

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Capitolo 21
*** Accettazione ***


Quello che successe dopo la parentesi albergo, fu difficile.

Stefan e Damon si sentivano ancora in colpa, avrebbero voluto restare con Elena e accompagnarla personalmente a casa, ma, consci del fatto che soggiogata da Damon, non avrebbe lasciato quel’albergo finchè loro non se ne sarebbero andati, non avevano altra scelta e poi in realtà anche se l’avessero avuta, non l’avrebbero fatto, probabilmente. Con tutto il rancore che Elena provava ancora per loro, sarebbe stato un viaggio in macchina pieno di tensione, in cui c’era da aver paura che in ogni momento lei avrebbe potuto aggredirli. Certo, potevano soggiogarla, ma non volevano farle questo, decisero quindi di lasciarle un ennesimo bigliettino di scuse, con la promessa che potevano far finire tutto, se lei volesse. Lei era umana e se acconsentiva a farsi soggiogare per smettere di soffrire per questa storia, loro lo avrebbero fatto e lei sarebbe stata di nuovo bene.

In realtà la promessa implicita voleva dire “Se vuoi smettere di amare Damon” e lei lo sapeva benissimo. Si sentiva offesa da questa soluzione e strappò il biglietto in mille pezzi.
 
Stefan e Damon, in macchina, mentre Damon guidava, stavano parlando di tutta quella situazione, mentre Damon avanzava ipotesi.

“Sai che non accetterà, vero? È troppo orgogliosa. Per lei è l’nnesima umiliazione che le facciamo.”

“Lo so, non accetterà subito, infatti, ma poi vorrà farlo. Quando ci perdonerà, vorrà far smettere il dolore. Credimi, lo so. Mi ricordo com’è, essere umani. Noi vampiri abbiamo un bottoncino che possiamo spegnere quando vogliamo, invece gli umani no. Quando sei umano, desidereresti averlo, per far smettere tutto.” Disse Stefan.

“Spero che tu abbia ragione, Stefan, perché Elena non merita di soffrire per colpa nostra, ancora a lungo.” Disse Damon.
 
 
 


*

Passarono due anni e malgrado spesso Elena volesse con tutta sé stessa, smettere di sentire quella sofferenza, smettere di essere innamorata di Damon, non li chiamò. Dentro di sé, aveva paura che Damon potesse pentirsi un giorno e ricercarla e che lei non lo avrebbe più voluto, perché ormai soggiogata dal fatto di non amarlo più, quindi attese.

Aspettò, pazientemente, che Damon tornasse.

In quei due anni successivi, in fondo, non avevano mai smesso del tutto i contatti. Aveva continuato a vedere sia Damon, sia Stefan, fingendo amicizia, perdono, dicendo che non c’era più bisogno che lei venisse soggiogata, perché l’amore gli era sparito spontaneamente ed era rimasto il grande affetto e la voglia di stare di nuovo tutti insieme.
 
 







*

“Damon, non stare troppo da solo con lei..”gli diceva Stefan.

“Che c’è? Non ti fidi di me?”

“Io non credo di fidarmi quando Elena dice che non prova più niente..non è possibile dopo così poco tempo, fidati.”
 
 




*

“Perché non tornate a Mystic Falls? Questa città sente la vostra mancanza?”

E Stefan aveva guardato Damon con sguardo eloquente e forse lì anche il fratello aveva capito. Quella di Elena era tutta una recita, solo per cercare di avvicinarsi di nuovo.
 
Elena comprese che ormai era stata scoperta e quindi decise di fare il passo più lungo della gamba e di osare anche talvolta di più. Quando si ritrovava da sola con Damon, cercava di sedurlo. Dapprima, in modo impercettibile, poi cercando di baciarlo. Damon all’inizio era gentile e si limitava a scansarla…
 
 




*

“Elena, che cosa stai facendo?” Erano in macchina e Elena si era avvicinata per cercare di baciarlo, ma lui si era spostato, per non far sì che accadesse.
 
Poi non divenne più possibile, essere gentile. Ricominciò il distacco, con conseguenti litigi. Stefan che affrontava Elena, rea di cercare di circuire Damon e di conseguenza le liti coinvolsero anche Damon ed Elena.
 






*

Ci fu un’altra profonda crisi, in cui i fratelli ed Elena non si parlarono più per un altro anno, poi Elena ricomparve, ma sembrava un’altra persona. Più calma, più posata.

Disse che aveva riconsiderato tutta la sua vita, aveva capito le loro ragioni e non li odiava più, anzi.
 
“Fin da quando vi ho incontrati la prima volta, capìì che il vostro era il legame più stretto e forte che io avessi mai visti. Sapevo che era sbagliato probabilmente mettermi in mezzo a voi due, ma ciònonostante, l’ho fatto lo stesso. Mi sono comportata come Katherine, proprio io, che avevo detto di non essere come lei. Di essere migliore. E adesso me ne pento. Sono stata egoista e vi volevo tutti e due per me e quando questo non era più possibile, volevo solo uno di voi due. Io non so se quello che provo, sia amore, o solo attaccamento. Sento di volervi ancora bene, ma il bene che io provo, è contaminato dalla gelosia che ancora io provo per non essere più io l’unica, ma io non voglio più che accada.” Disse Elena, mentre lei e i fratelli, paseggiavano a piedi.

“Elena..tu stai dicendo..che..” Stefan lasciò la frase a metà.

“Sì. Desidero che facciate scomparire questo dolore,assieme all’esagerato attaccamento che provo per Damon. Non voglio che scompare, voglio solo…tornare a vederlo solo come un amico, niente di più. Credete di poterlo fare?”

“Sì.Ovviamente.” rispose Damon.

“Però non voglio che lo faccia tu..e neanche Stefan..”

“Cosa??” dissero in sincrono.

“Cercate di capire. Voi siete la causa della mia sofferenza e io non voglio..farmi curare da voi. Senza offesa, vorrei che lo facesse qualcuno con cui non c’è un livello emotivo così personale..qualcuno come…”

“Klaus” dissero in coro i due fratelli. 

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Capitolo 22
*** Appiccicato a te ***


“Ecco fatto. Dovrebbe funzionare.” Disse Klaus al termine del soggiogamento. “Come ti senti, Elena?”

Elena aveva lo sguardo confuso, un po’ stranito. Chiuse gli occhi per poi riaprirli lentamente.

“Io mi sento..mi sento..bene!” sul suo viso una serenità e una felicità che non si vedeva più da tempo, i suoi occhi brillavano.

“Davvero?” chiese Damon, sollevato.

“Davvero. Mi sento..bene. Non sento più nessuna gelosia, il dolore è scomparso. Ricordo ancora quando lo provavo..ma è come se fosse distante da me, come se fosse capitato a qualcun altro. Mi sembra assurdo ora..essermela presa così tanto.”

“Elena, che cosa provi per Damon, adesso?” chiese Klaus.

Elena guardò prima Damon, poi Stefan, sorridendo.

“Ammirazione.”

“Cosa?” chiesero in coro loro due.

“Sì..ora che esco da me stessa, mi ricordo il primo pensiero che ho avuto quando vi ho conosciuti. Ho visto da subito il vostro legame forte. Ricordo di aver pensato che avrei voluto anche io una sorella..o un fratello..per..insomma io avevo e ho jeremy, ma..voi eravate..spettacolari. A ripensarci adesso, mi sembra come se le cose si fossero svolte nel loro corso naturale. Insomma, siete sempre stati voi due. Io, Katherine, tutti noi..eravamo solo dei satelliti che vi giravamo intorno.”

Damon e Stefan ascoltavano Elena increduli e poi impressionati.

Elena rise.

“Non sono fuori di testa, giuro. Vedo solo le cose per come sono chiaramente adesso e penso che a prescindere dal fatto che sia giusto o meglio per noi, esistono delle coppie che sono fatte per stare bene insieme, che si completano. È quello che penso.” Disse Elena avvicinandosi a loro.

Damon e Stefan l’abbracciarono. Non immaginavano neanche loro che il soggiogamento avrebbe portato a simili risultati. La cosa era andata meglio di quanto pensassero.
 
 
 
 
Successivamente, Damon e Stefan si interrogarono molto se fosse stato giusto quello che avevano fatto ad Elena, ma ci pensò lei stessa a far scivolare a loro due, i sensi di colpa.

“Sapete, anche i sentimenti, possono diventare una prigione, quando tu non li vorresti più, non fanno più bene al tuo corpo e al tuo cuore, diventano solo nocivi per te. Credo che anche l’amore, possa morire e diventare solo ossessione ad un certo punto. Non credo sia più amore, quando tu vorresti liberartene. Altro non è che una trappola della tua mente, quando diventa a senso unico, quindi voi mi avete fatto del bene, avete permesso che io non fossi più intrappolata. Mi avete permesso di riuscire a liberarmi di questo dolore e di questa sensazione. Io non ho smesso di volere bene a Damon, né a te, Stefan, ma ora grazie a voi, è diventato un bene più equilibrato, disinteressato, una cosa che mi fa stare bene. Ora grazie a voi, ho la possibilità di innamorarmi di nuovo. Non eravate obbligati a fare questa cosa per me, chi altri l’avrebbe fatto? Voi sì e io di questo, vi sarò per sempre grata.”

Mentre passeggiavano, i due fratelli si scusarono ulteriormente per averla fatta star male, ma erano davvero affezionati a lei quando erano fidanzati con lei, credevano di amarla sul serio e forse parte di questo era vero.

“Ma non mi amavate quanto vi amavate l’un l’altro. Io questo l’ho capito..e lo accetto e oggi ho capito che è giusto. So anche che vi sforzavate di sopprimere i vostri veri sentimenti e questo non è giusto.”

Stefan e Damon la guardavano impressionati.Elena era cambiata davvero tanto e i fratelli erano contenti che finalmente era tornata la pace tra loro. Con il tempo, Elena convinse tutti gli amici a fare la pace con i due fratelli. Fu una bella cosa, nonostante ciò, i fratelli non tornarono più a vivere a Mystic Falls, ma ogni tanto passavano  di lì a trovare i loro vecchi amici.
 
 
 
 
 
 




*

In quel momento Elena stava facendo l’amore con un modello, alto, statuario, occhi di ghiaccio.

“Christian..” sussurrava lei.
Sì, stava bene.
 
 
 
*

“Stefan..” suo fratello gli stava facendo dei grattini sulla testa, a mò di carezze. Erano ancora a letto.

“Mmm?”

“Sai che giorno è oggi?”

“Mmm..fammi indovinare..” disse Stefan, voltandosi e baciandolo.

Damon contraccambiò il bacio, sorridendo.

“Il nostro anniversario.” Era il giorno in cui si erano baciati per la prima volta e anche quello in cui avevano fatto l’amore.

“Pensavo che potremmo andare a New Orleans per festeggiare..” disse Damon, continuando ad accarezzarlo.

“New Orleans..la terra dei seguaci di Klaus..”

“Dai, non vederla così..è una città romantica.”

“Piena di vampiri . Ti starò appiccicato come l’edera..e se qualcuno ti fa gli occhi dolci, lo ammazzo.” Disse Stefan, baciandogli il collo.

Damon ridacchiò, stringendoselo di più addosso. Quanto gli piaceva lo Stefan geloso!
 




Damon e Stefan si erano trasferiti in Italia, per cominciare davvero una nuova vita. Nessuno sapeva che erano fratelli e quando rischiavano che qualcuno li scoprisse, loro puntualmente lo soggiogavano e lontano dai drammi soprannaturali che li avevano avvolti, Stefan e Damon avevano ricominciato a ripensare come se fossero davvero usciti dall'adolescenza e pensarono che fingersi infermieri con il soggiogamento, avrebbe sia salvato delle vite umane, perchè avrebbero fatto bere ai pazienti il loro sangue, sia sarebbe stato molto vantaggioso per loro, per usufruire di sacche di sangue gratis a volontà.

Non ne avevano per forza bisogno, visto che trovavano il sangue dell'altro molto nutriente, ma si sa che il sangue umano è vita

Erano anche diventati molto amici di Klaus e della sua famiglia e a volte andavano a trovarli.























Note dell'autrice: ragazzi, finalmente questa storia è terminata!! xd Ammetto che ho trovato davvero duro xd ma sono andata avanti , perchè tutto sommato mi piaceva e perchè era giusto per i lettori..non so se la fine vi soddisfa o no..ma è il mio stile..voglio sempre il lieto fine per tutti xd

forse in futiro scriverò un'altra OS e sicuramente altre fanfiction AU dei due fratelli..con storie ispirate al telefilm (eccetto una os che non so se scriverò ) ho finito. Basta xd

ciaoooooo grazie a chi ha seguito la storia!!

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