Like a father

di Martina007
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Base Elivelivolo S.H.I.E.L.D.
Ore 12:40


- Avengers - risuonò potente la voce del direttore Fury nella sala. 
- Ho una missione per voi. - concluse puntando il suo unico occhio buono su ognuno dei presenti.

- Di cosa si tratta? - chiese serio Steve.
- Abbiamo rintracciato una base Hydra - fece una pausa programmata per far si che tutti i presenti fossero all'ascolto.
- Allora vuoi dirci di cosa si tratta oppure vuoi tenerci sulle spine monocolo? - chiese con una punta di acidità Tony.

L'uomo lo guardò di sbieco poi aggiunse: - Abbiamo scoperto che in questa base un gruppo degli scagnozzi di Strucker, sotto la guida di quest'ultimo, stanno conducendo degli esperimenti a noi sconosciuti su dei bambini. Dobbiamo agire in fretta e con la massima riservatezza. - 

Tutti i presenti si scambiarono degli sguardi preoccupati e non dissero niente fino a quando il Capitano non prese parola: - Hai le coordinate del rifugio? - chiese.
- Purtroppo, Capitano, non le abbiamo. In compenso sappiamo che si trovano in Russia, nelle zone del monte Elbrus. Avremo bisogno dell'aiuto di Stark e Banner per rintracciare il punto esatto. - rispose Fury. - E ora a lavoro, Stark, Banner, voi rimanete qua. Gli altri si devono allenare, non sappiamo a quali pericoli andrete incontro- concluse infine.
Gli eroi si alzarono e uscirono tranne i due scienziati che invece iniziarono a maneggiare su dei computer situati nella stanza a fianco.

- Ce la faranno direttore? - domandò una voce femminile alle spalle dell'uomo.
- Dovranno farcela, Hill - disse Fury girandosi e guardandola dritta negli occhi. - Ci sono delle vite in pericolo e quelle vite sono di alcuni bambini innocenti - concluse andandosene con passo veloce quest'ultimo.

Laboratorio S.H.I.E.L.D.
Ore 00:00


Erano passate circa 11 ore da quando i due avevano iniziato a cercare possibili rifugi nelle zone del monte più alto della Russia ma non avevano trovato niente.
Tony, stanco morto, si mise a sedere a terra con dei fogli fra le mani che ormai aveva imparato a memoria a forza di studiarli. 
Spazientito e frustrato l'uomo scaraventò i mucchi di fogli addosso ad una piccola scatola in bilico che, dopo essere stato colpito, cadde a terra riversando a terra altri fogli che i due non avevano visto. 

Bruce li prese ed iniziò a leggere mentalmente quando, con un colpo di fortuna, intravide un vecchio fascicolo con dei vecchi rifugi Hydra in Russia.
- Tony forse abbiamo trovato qualcosa - disse lo scienziato aggiustandosi gli occhiali e continuando a leggere. 

Porse la mano al suo amico per farlo alzare, invito che Tony non rifiutò.
- Cosa c'è di tanto interessante Brucey? - chiese sbadigliando il moro.
- Guarda qua. - Bruce indicò un rifugio che si trovava proprio ai piedi del monte Elbrus.
Tony sgranò gli occhi, corse fino al computer e inserì le coordinate del foglio.
Comparve un'immagine di un rifugio, sembrava una miniera diroccata, ma mai fidarsi dell'Hydra. 

I due sorrisero sollevati.
- L'abbiamo avuto sotto il naso per tutto questo tempo - affermò Bruce.
- Già, ma ora è meglio andare a dormire. Domani ci aspetta una lunga giornata. - concluse il moro.



Ciao ragazzi!!
Come ho già detto nella descrizione, questa è la mia prima storia (scritta da sola) quindi perdonatemi per eventuali errori.
Spero proprio che questo capitolo (anche se corto) vi sia piaciuto.
Mi raccomando lasciate tanti commenti 💬 
Al prossimo capitolo ❤

~Mars
😄

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Avengers Tower
Tarda mattinata


- Siamo pronti a partire - esordì il Capitano nell'auricolare rivolgendosi al direttore Fury.
- D'accordo ma fate attenzione, noi arriveremo non appena porterete i bambini fuori da lì - rispose l'uomo chiudendo il contatto.
- Andiamo - disse sicuro Steve salendo sul quinjet seguito dagli altri.

Durante il viaggio tutti iniziarono a parlare.
- Come possono fare degli esperimenti su dei bambini?! Sono dei mostri! - esclamò Clint nervosamente.
- Non ne ho idea, amico mio, ma una cosa è certa, dobbiamo aiutare quei piccoli midgardiani - rispose Thor guardando il castano dritto negli occhi.
- Hai ragione Thor, se solo torceranno un capello a quei bambini, gliela faremo pagare cara - esordì Steve rabbioso.

Tutti continuarono a parlare fin quando Tony non prese parola.
- Siamo quasi arrivati, Capitano, cosa facciamo? - chiese facendo atterrare, dietro una collina abbastanza alta, il quinjet.
- Thor, tu li colpirai dall'alto, Natasha, io, Hulk e Clint neutralizzeremo tutti gli agenti possibili a te Stark il compito più difficile. Dovrai entrare e mettere al sicuro tutti i bambini senza essere scoperto - disse sicuro.

- Steve, non credo Tony sia capace di non farsi notare, potrei benissimo entrare io mentre lui aiuta Thor- disse la rossa.
- Sono qui - disse Tony sarcastico facendo dei finti colpi di tosse.
- Forse Stark non è proprio la persona adatta per entrare di soppiatto ma ci sono vari computer da decodificare per disattivare delle trappole che ucciderebbero i piccoli e, visto che solo Stark e Banner sono dei maghi del computer, terremo Hulk con noi mentre lui salva i bambini - spiegò il biondo. 

Natasha annuì col capo mentre il miliardario diede una pacca sulla spalla di Steve.
- Grazie per esserti fidato - disse sorridendo.
Steve ricambiò il sorriso poi disse: - Avengers....Assemble! -

Tutti uscirono e iniziarono a correre verso la direzione della base cercando di non nascondersi troppo per attirare l'attenzione degli agenti su di loro e lasciare ad Iron man la strada il più libera possibile.
Gli agenti non tardarono ad uscire dal loro covo per attaccare gli intrusi e in pochi istanti iniziò la battaglia.

Tony Pov's 

I ragazzi uscirono dal quinjet e dopo pochi secondi uscirono anche gli scagnozzi di Strucker.
Avevo poco tempo per agire, altrimenti i cattivoni avrebbero notato la mia assenza.
Indossai la mia armatura e iniziai a volare dalla parte opposta della battaglia, proprio per arrivare alle spalle e non farmi notare.

Attivai per sicurezza anche il silenziatore nei propulsori.
Poco dopo riuscii ad arrivare difronte alla cava e iniziai a scannerizzare la grotta.
I risultati mi dissero che non c'era nessuna trappola o uomo all' entrata.

- Stark? Dove ti trovi? - la voce del Capitano mi arrivò attraverso l'auricolare.
- Sono davanti la grotta, sto per entrare - risposi.
- Ricevuto, Tony. Buona fortuna - e detto questo il biondo chiuse il contatto.

Mi guardai dietro, giusto per vedere se qualche uomo di Strucker stava tornando alla base e, non notando nessuno, entrai. 
Uscì dall' armatura e gli ordinai: - Jarvis, modalità sentinella. Vedi se riesci a trovare qualcosa -
Subito la mia armatura si attivò e ispezzionò la stanza con dei raggi infrarossi.
Poi disse : - Signore, credo dovrebbe provare ad hackerare quel computer. Ho notato che verso la parete a destra c'è un meccanismo che, se aperto, conduce ad una piccola stanza. 

- Grazie Jarvis - risposi e corsi in direzione del computer. 
Lo accesi e mi comparve una schermata tutta nera.
Poi sentii una voce metallica: - Inserire il codice di sicurezza entro la fine del tempo -

Sullo schermo comparve un piccolo timer che fece il conto alla rovescia.
Avevo solo 5 minuti, poi chissà cosa sarebbe successo.
- Maledizione - imprecai mentre iniziavo a digitare dei tasti per far aprire varie schede da hackerare.

4:16
Stavo sudando freddo e aprii una nuova scheda.

4:10
Iniziai a digitare una combinazione numerica e, così facendo, iniziò una ricerca di combinazioni quasi infinite per trovare quella giusta.

3:59
- Così non và - pensai - Ci vuole troppo tempo, è meglio se cerco in mezzo a quelle scartoffie -
- Jarvis dammi una mano - dissi prendendo una pila di fogli su una scrivania e lanciandoglieli.
Per fortuna l'armatura li prese al volo ed iniziammo la ricerca.

3:40
Stavo leggendo i fogli il più velocemente possibile ma non trovai niente nella mia pila di scartoffie.
- Non ho trovato niente signore - Disse Jarvis.
- Cazzo - dissi mettendomi le mani nei capelli - Jarvis, aiutami a cercare delle informazioni in tutta la stanza - ordinai mentre cercavo qualcosa su una scrivania.
Iniziammo una corsa contro il tempo che sembrava volare.
Passò così in fretta che non mi accorsi che era quasi scaduto.

Mi girai verso il computer.
1:05
Mi prese un colpo quando notai che il timer aveva quasi raggiunto la fine.
- Signore, credo di aver trovato qualcosa - disse Jarvis porgendomi un foglio.

00:56
Corsi verso il computer e chiusi tutte le finestre che avevo aperto prima.

00:50
Iniziai a scrivere i numeri segnati sul foglio.

00:48
Avevo appena finito di scrivere ma non successe niente.
- No... no,no,no! Non può essere - preso dalla rabbia iniziai a sbattere le mani contro la tastiera.
Poi successe il miracolo.

Il tempo si fermò a 00:30 e la parete si aprì.
Sorrisi e quasi piansi dalla gioia.

- To...y....a...che...pun...o...s...i...? - dall'auricolare mi arrivò a scatti la voce di Natasha.
-Nat? Sono riuscito a sbloccare la porta sto per... - Non riuscì a completare la frase che vidi Strucker distruggere la mia armatura con un fucile al plasma modificato, come se fosse un giocattolo mentre un suo uomo mi colpi da dietro facendomi perdere l'equilibrio e caddi a terra.
L'auricolare volò lontano da me e riuscii a sentire solo i miei compagni chiamarmi.
- Tony? Tony? Che sta succedendo? Ci rice....? - la voce del Capitano fu stroncata dal piede di Strucker che ruppe il piccolo ricevitore.
- Bla bla bla....  - disse l'uomo con il suo solito accento Russo.

Intanto il suo scagnozzo mi puntò la pistola sulla tempia.
- No,no, è un nostro ospite, ci penso io, puoi anche andare - ordinò l'uomo in modo calmo.
Il ragazzo annuì e ci lasciò soli.
- Allora, se siete qui vuol dire che avete scoperto i miei piccoli esperimenti - sorrise divertito Strucker - Come avete fatto? -

- Sei un mostro, un pezzo di merda - Subito venni zittito con un calcio allo stomaco e iniziai a tossire.
- Non hai risposto alla mia domanda, Stark, mi dovete delle spiegazioni- disse l'uomo mettendosi ginocchio davanti a me e alzandomi la testa per far si che i nostri occhi si incontrassero. 
- Io non devo niente a nessuno - dissi sputandogli in faccia - tantomeno a te -

Strucker si alzò e si pulì disgustato con la manica mentre io sorridevo divertito.
- Non avresti dovuto farlo - disse rabbioso il Russo.
Mi prese per il collo e mi buttò contro il muro.
- Ora ti faccio vedere io - disse avvicinandosi.
- Ok... vediamo che sai fare -  risposi provocatorio.

Lui si lanciò contro di me ma io lo schivai semplicemente scansandomi dalla sua traiettoria.
- Vieni qui! - esclamò su tutte le furie.
Io riuscì a tirargli un pugno sul naso ma, quando stavo per dare il secondo, lui riuscì a bloccarmelo e mi tirò a sua volta un pugno dritto nell' addome.
Poi cacciò un coltellino.

- Non riesci proprio a non giocare sporco, vero? - lo ammonì.
Proprio in quell'momento lui colpì ma, avendo i riflessi svelti, riuscì a prendermi solo un taglio poco profondo sulla guancia destra.
Mi tastai la parte ferita e, ovviamente, c'era del sangue.
Strucker tornò a colpirmi e questa volta i miei riflessi non servirono perchè, poco dopo, vidi un pugno arrivarmi dritto in faccia che mi fece cadere a terra.
Subito si mise a cavalcioni su di me e iniziò a prendermi a pugni.

A poco servirono le mani messe vicino alla faccia nel vano tentativo di proteggermi.
Ormai vedevo quasi tutto nero quando, dopo aver sentito dei passi di corsa, uno scudo riuscì a colpire in piena faccia l'uomo che si trovava sopra di me facendolo cadere svenuto a terra.

- Tony!! - sentì rimbombare nella mia testa la voce del proprietario dello scudo.
- Oddio - esclamò una voce femminile.
- Ehy Tony riprenditi - disse Steve schiaffeggiandomi piano la faccia.
Sentì una piccola mano poggiarsi sul mio petto.
- È ancora vivo - disse la donna sospirando di sollievo.

Mugolai poi aprì piano gli occhi.
- Grazie a Dio - sospirò Steve aiutandomi ad alzarmi.
- Ti ha proprio conciato per le feste, eh Stark? - disse scherzosa la rossa.
- Già... - risposi massaggiandomi la mandibola - Sono riuscito ad aprire il passaggio segreto, andiamo - dissi.
I due si guardarono poi annuirono.

Poi, notando l'armatura distrutta, Natasha chiese: - Come hanno fatto? - 
- Strucker ha migliorato una delle sue pistole al plasma, non me l'aspettavo - risposi.
- Avanti, ora andiamo - concluse il discorso Steve.

Ciao ragazzi!!
Oggi finalmente ho fatto un capitolo di lunghezza normale.
Spero che questa storia sia di vostro gradimento.
Se fosse così lasciate tanti commenti 💬 
Un salutone dalla vostra scrittrice.

~Mars😄

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Tony Pov's 

Entrammo nel passaggio segreto e, svoltato l'angolo, ci impietrimmo dall'orrore.
C'erano qualche decina di celle da cui provenivano delle urla strazianti.

Ad un certo punto sentiamo uno di questi bambini iniziare a sbattere le mani sulla porta ed a urlare qualcosa in russo.
- Vytashchi menya otsyuda!! - ripetè.

- Cosa sta dicendo Natasha? - chiese il Capitano senza staccare gli occhi da quel posto.
- Fatemi uscire di qui - rispose lei con un fil di voce. 

Riuscì a muovermi solo poco dopo e mi avvicinai alla cella del ragazzino.
Lui subito si rannicchiò contro l'angolo e iniziò a dire con voce tremolante.
- Ti prego signore non farmi del male - e mi guardò.
Solo in quel momento mi resi conto dei suoi occhi.
Erano rossi come il sangue e le pupille erano come quelle dei gatti.

- Ehi piccolo, sono qui per aiutarti... per aiutarvi - iniziai.
- Io sono Tony, tu come ti chiami? -
Il ragazzo abbassò lo sguardo e rispose: - Io sono l'esperimento 5437 -
Lo guardai spaesato e poi mi voltai verso i miei compagni che nel frattempo si erano avvicinati.

- E loro chi sono? - mi chiese il bambino castano.
- Loro sono Natasha e Steve e siamo qui per farvi uscire da questo posto -
Il ragazzo sorrise speranzoso ma appena Steve si avvicinò con lo scudo per rompere la serratura quasi urlò.

- No,no, se rompete la serratura salteremo tutti in aria - disse con le lacrime agli occhi.
I due mi guardarono e io capii subito quello che dovevo fare.

Iniziai a vagabondare alla ricerca di qualche cosa da azionare quando il mio sguardo non incontrò quello di un piccolo bambino castano che stava camminando sul soffitto della sua cella.
Incuriosito mi avvicinai e notai un piccolo cartello con su scritto :

Nome: Peter
Cognome: Parker
Abilità: poteri ragneschi
Esperimento numero: 4538 (molto promettente)


- Ho già sentito questo cognome - pensai.
Poi rincrociai lo sguardo con il pargoletto. Avrebbe dovuto avere sù per giù 2 anni abbondanti.
Lui mi salutò con la manina e io non riuscì a trattenere un sorriso.

- Tony hai trovato qualche cosa? - mi arrivò la voce di Steve poco distante.
- Non ancora Stevie - risposi.
E continuai a camminare pensando ancora al cognome del bambino.

Non ci volle molto tempo prima che arrivai davanti ad un pannello di controllo.
Era pieno di leve e bottoni ma non ci misi troppo tempo a capire che ad ogni leva corrispondeva una cella.
Così le tirai tutte giù e poco dopo si aprirono tutte le celle.

Delle dieci celle solo tre bambini uscirono.
Il ragazzo dagli occhi rossi e due bambine, una bionda e una mora.
Non vedendo uscire Peter ritornai nella sua cella.

Era ancora sul soffitto e non appena mi vide disse con una vocina incredibilmente dolce : - Mi aiuti a scendere? - 
Aprì le braccia come non aspettasse altro così lo presi in braccio.

Mi avvicinai ai miei compagni che sorridevano come due ebeti alla vista del piccolo.
- Siete riusciti a contattare Fury e gli altri? - cercai di risvegliarli dalla situazione.
- Si sono già arrivati e hanno catturato più della metà degli uomini di Strucker - rispose Natasha andando verso i bambini.
Poi mi guardò triste e aggiunse : - Gli altri bambini non ce l'anno fatta -
Steve abbassò lo sguardo triste e concluse : - Credo sia meglio andare - Poi si incamminò insieme al ragazzo.

Io ero leggermente scosso dalla notizia ma Peter mi abbracciò e poggiò la sua testolina sulla spalla destra.
In pochi secondi quel piccolo pargoletto era riuscito a farmi scordare tutte le cose brutte con quel semplice gesto.
Fu la voce della rossa a risvegliarsi.
- Abbiamo trovato uno che riesce a sopportati - disse ridendo - Dai andiamo - concluse iniziando ad avviarsi tenendo per mano le due bambine.

Poco dopo eravamo usciti da quella caverna buia e in lontananza vedemmo il nostro quinjet e su nel cielo c'era l'Helicarrier di Fury.
I  nostri compagni corsero verso di noi felici e sorridenti.

- Come stai 'Tasha? - chiese Clint alla donna.
- Oh io sto bene, Tony non tanto - disse mostrando un sorriso furbo.
Subito lo sguardo dell'arciere si posò su di me e fece uno sbuffo divertito.
- Guarda un pò...a Stark piacciono i bambini - disse sorridendo.
- Non è assolutamente vero Barton - dissi facendo il finto offeso.

Poi guardai oltre di loro e notai Steve e Thor stare vicino ai bambini che nel frattempo venivano visitati dall' equipe medica dello S.H.I.E.L.D.
In quel momento Steve si girò verso di me e disse: - Tony, porta il bambino qui così possiamo fargli gli esami necessari -
A quelle parole Peter si staccò dalla mia spalla e mi guardò preoccupato.
- Non voglio fare gli esami Tony - disse impaurito.
Lo guardai interrogativo. Non gli avevo detto il mio nome.
- Ehi piccolo tranquillo non ti faranno niente, te lo prometto - detto questo gli diedi un buffetto sul naso e lo posai a terra.
Lui però mi porse la mano che subito io strinsi.
Non so cosa mi successe ma quel gesto mi venne naturale.

Ovviamente la cosa non passò inosservata e, mentre io e Peter andavamo verso uno Steve e un Thor abbastanza divertiti tenendoci per mano, Natasha disse: - Awww ma che carini -
Gli lanciai un'occhiata di fuoco e per fortuna Steve le disse: - Natasha per favore, ci servirebbe una ninna nanna per il dottor Banner. Ci pensi tu?-
La rossa annuì e subito andò verso il bestione verde poco distante che stava lanciando gli ultimi detriti dei carri armati.

Appena arrivati una ragazza castana dagli occhi smeraldo si avvicinò e disse rivolta a Peter.
- Ciao io sono Sasha, tu come ti chiami? -
Lui prima mi guardò e, dopo avergli fatto un sorriso rassicurante, rispose con una vocina flebile - Peter -
- Bene Peter - disse lei pacata - Dovrò solamente fare dei piccoli esami, sarà molto veloce e indolore -
Il piccolo annuì non molto convinto.
La ragazza tirò fuori una piccola torcia e la portò vicino agli occhi di Peter.
Dopo, mettendo un dito davanti al naso del bambino, disse: - Adesso segui il movimento del mio dito -

Finito l'esame tirò fuori un ago.
Alla vista di quell'oggetto si nascose dietro le mie gambe.
- Ehi piccolo non farà male - spiegai girandomi e mettendomi alla sua altezza.
Ci guardammo per un istante poi Peter mi si strinse contro il petto e allungò il braccio destro verso l'infermiera.
Lei prese l'ago e, poco dopo, aveva finito e se ne andò.

Peter si stava ancora stringendo forte quando gli dissi scompigliandoli i capelli: -Ehi ometto è tutto finito sei stato bravissimo - 
Peter alzò lo sguardo e tutto contento disse: - Non ha fatto male -
- Te l'avevo detto - risposi con un sorriso.
In quel momento vide Steve e Fury avvicinarsi a lui.
- Dobbiamo portare Peter con noi, faremo delle ricerche e non appena troveremo i suoi genitori lo rimanderemo a casa - Disse l'uomo con la benda.
Peter si girò verso i due uomini e disse facendo una faccia così dolce da poter sciogliere ogni cuore sulla faccia della Terra: - Posso restare con lui? Solo per il viaggio di ritorno -
A Steve venne sù un piccolo sorriso, segno che quella faccina aveva fatto centro ma, per quanto riguarda l'altro uomo, non successe nulla.
- Peter, saluta Tony poi vieni con noi - disse Fury.
Ma il bambino non demorse e aggiunse: - Per favore - e questa volta la sua faccetta assunse un' espressione degna di un gattino abbandonato e infreddolito.
Intanto intorno a noi erano arrivati tutti gli altri Vendicatori che guardavano divertiti la scena.

L'uomo questa volta posò lo sguardo su di me e disse con tono duro: - Stark... -
Ma a questo punto, volendo sostenere Peter e non darla vinta a Fury, feci la faccia...QUELLA faccia. La faccia che facevo solo per due motivi: Se avevo combinato qualcosa (e quello era il mio modo per chiedere scusa) oppure quando volevo ottenere una cosa (e con quella faccia nessuno prima d'ora aveva resistito nel non dirmi di si).

Nick si mise una mano in faccia e sbuffò sonoramente contrariato.
Il gruppo continuava a guardare quella scena con il fiato sospeso. 
Alla fine Fury esordì: - Solo per il viaggio di ritorno e Stark, non osare mai più farmi quella faccia da cane bastonato - disse sconfitto.
Tutti i Vendicatori sorridendo si avviarono verso il loro quinjet.

Mi misi seduto su una delle sedie. 
Stavo per cadere tra le braccia di Morfeo quando Peter mi si rannicchiò addosso e si addormentò.
Sorridendo iniziai ad accarezzargli i capelli ma, ormai stanco, chiusi gli occhi pensando a farmi una piccola pennichella visto che la sera prima non avevo dormito quasi per niente.

Ehilà!! Sono tornataaa😂😂
Ma quanto può essere dolce Peter???
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Mi raccomando commentate 💬 e mettete tante stelline ✨
Al prossimo capitolo😘

~Mars😄

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Tony Pov's

Mi svegliai di soprassalto quando sentii una manina scuotermi.
- Tony siamo arrivati - disse triste Peter.
Mi stiracchiai sentendo tutto il mio corpo indolenzito e, non notando nessuno sul quinjet, decisi di scendere dal mezzo seguito dal piccolo.

Entrai nell'attico e subito mi ritrovai difronte un Fury abbastanza scocciato.
- Bene Stark, hai avuto quello che volevi. Ora il bambino viene con noi - disse severo. 
Io annuii distratto e Peter andò verso l'uomo che lo aspettava.
Si girò verso di me e chiese speranzoso: - Ci rincontreremo vero Tony? -
- Ma certo campione, tutte le volte che vorrai - risposi sorridendo.
Subito il mio sorriso venne contraccambiato dal bambino che iniziò a seguire Fury che nel frattempo stava uscendo.

- Aspetta un'attimo - lo fermai.
Peter si girò incuriosito verso di me.
- Come fai a sapere il mio nome? - chiesi.
- Quando ti sei fermato davanti alla mia cella ho sentito Steve chiamarti per nome - sorrise soddisfatto.
Sorrisi per quanto semplice fosse stata la risposta, non ci avevo proprio pensato.
- Ok, Pete, non voglio trattenervi oltre- dissi ancora, sforzandomi di non ridere, vedendo con quale sguardo Fury mi stesse tenendo d'occhio.

Poco dopo i due svanirono dalla mia vista.
Un pò mi dispiaceva per Peter, era un ragazzino tremendamente dolce e perspicace.
Però era giusto lasciarlo andare, almeno sarebbe tornato dalla sua famiglia.

Con questi pensieri mi avviai verso il bagno decidendo di farmi un bel bagno rilassante.
Appena entrato mi sciaquai la faccia e, guardandomi allo specchio, vidi il piccolo taglio che il coltello di Strucker mi aveva lasciato e dei piccoli lividi.
Ormai il sangue non colava già da un pò quindi decisi di spogliarmi e, dopo che la vasca fu piena fino all'orlo di acqua calda, mi ci immersi completamente.

- Jarvis per favore, un pò di AC/DC non fa mai male - dissi mettendomi comodo nella vasca.
- Subito signore - fu immediata la risposta dell' A.I.
In tutta la stanza partì ad alto volume 'Back in Black' e, cullato da quella canzone che di solito ascoltavo mentre lavoravo su nuovi progetti, mi addormentai.

- Signor Parker - dissi stringendo la mano alla persona davanti a me.
- Signor Stark - rispose lui contraccambiando la stretta.
- Ho letto di tutti i suoi lavori Richard, posso darti del tu vero? - dissi sorridendo.
- Ma certo - rispose lui.
- Prego faccia come fosse a casa sua - continuai mostrandogli la stanza con un gesto della mano - Vuole un drink? - dissi andando dietro il bancone preparando un doppio whisky con vodka.
- No, signor Stark, io non bevo - rispose sedendosi su una poltrona. 
- Bhè io prendo il drink e, ti prego, chiamami Tony - risposi scherzoso.
- Comunque tornando a prima - dissi tornando all'argomento di cui stavamo parlando - ho letto personalmente di tutti i suoi lavori ma, sono rimasto sorpreso su uno in particolare - continuai bevendo un sorso del mio cocktail.
Richard sembrò innervosirsi e iniziò a sudare.
- So che avete fatto dei passi da giganti per quanto riguarda una cura per il cancro, dico bene? - dissi fingendo di non saperne niente.
- Bhè, signor Stark, temo abbia sbagliato persona - disse alzandosi di scatto dalla poltrona.
Fece per andarsene verso la porta d'uscita quando lo fermai.
- La sua cura potrebbe salvare milioni di vite - dissi posando il bicchiere sul bancone.
- O potrebbe ucciderle se andasse a finire nelle mani sbagliate - rispose sicuro l'uomo.
- Mi dispiace, è troppo pericoloso - continuó lui - Potrebbe diventare un'arma biologica a tutti gli effetti, distruggerò tutto e poi partirò con la mia famiglia lontano da qui e ci creeremo una nuova identità - concluse sicuro.
Rimasi perplesso dalle sue parole.
- Allora perchè sei venuto qui quando ti ho chiamato per parlarmi dei tuoi lavori? - chiesi indispettito.
Richard sbuffò e rispose con un filo di voce - Non lo so - 
- Io posso proteggerti - continuai speranzoso.
- No, non puoi - e, detto questo, lo scienziato se ne andò lasciando Tony da solo a rimuginare sulla conversazione appena avuta.


Mi risvegliai scosso da quel ricordo.
- Jarvis, leva la musica - ordinai.
Al mio comando 'Highway to Hell' si affievolì sempre di più fino a scomparire del tutto.

Uscii dalla vasca perchè l'acqua era diventata fredda.
- Da quanto dormo? - chiesi.
- Circa 3 ore signore - rispose prontamente Jarvis.
Annuì con la testa e, dopo essermi vestito, mi buttai sul letto cercando di collegare la ricerca di Richard Parker al rapimento del loro figlio.

I miei pensieri furono interrotti dall' A.I. 
- Signore, la cena sta per essere servita, i suoi compagni l'attendono - disse.
- Grazie J. - conclusi andando verso la sala da pranzo.

I ragazzi erano già seduti a tavola ma non avevano ancora toccato niente, probabilmente per aspettarmi.
- Finalmente! - esclamò Clint felice di vedermi e addentando una coscia di pollo.
Subito mi misi seduto vicino Steve che, sorridendo, mi passò un piatto pieno di prelibatezze.
Dal pollo alle verdure, c'era abbastanza cibo da sfamare un intero esercito, il tavolo era imbandito fino all'ultimo centimetro.

La serata trascorse abbastanza bene, tra risate, battute e bicchieri di vino.
Alla fine, seduti tutti quanti sul divano, optammo per un film d'azione.
Durante la visione Bruce sgranocchiò qualche pop corn sfornato poco prima.
Ovviamente lo spuntino del dottore non durò molto visto che Thor e Clint ci si fiondarono sopra riempendosi la bocca di quel delizioso cibo.
- Sembrate proprio due bambini - disse stizzito Steve.
Ma subito venne corretto perchè anche io mi tuffai letteralmente sopra Thor mentre cercavo di rubare qualcosa da sgranocchiare.
- Tre bambini - disse la rossa mentre cercava di scollarsi un Clint spaparanzato sulle sue gambe.
Quanto lo spuntino finì al povero Bruce non rimase niente da mangiare.
- Grazie mille ragazzi - disse sarcastico posando a terra la ciotola ormai vuota.

Alla fine del film andammo tutti nelle rispettive camere.
Appena entrato mi sgranchì le braccia, mi tolsi i vestiti e mi buttai letteralmente sul letto addormenetandomi subito.

Ciau ragazzuoli e ragazzuole🤓🙈
So che la parte del sogno dove c'è anche Richard fa un pò cacare but ok😂💩
So anche che il capitolo è corto, pls non uccidetemi.
Detto questo aspetto come al solito i vostri commenti 💬
Un bacione❤😘

~ Mars😄

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Tony Pov's

Sentii bussare.
Aprii gli occhi e andai verso la porta.
Aperta quest'ultima mi ritrovai Natasha davanti.

- Fury ci aspetta nella sala riunioni - disse lei incrociandosi le braccia al petto.
- Che ore sono? - chiesi assonnato.
Come risposta ricevetti uno sbuffo.
- Muoviti - disse lei di rimando e iniziò ad incamminarsi.

Presi dei vestiti a caso, me li misi alla rinfusa e andai alla riunione.

- Ben svegliato Stark - disse acido Fury.
Mi misi a sedere vicino Bruce.
- Perchè questa riunione? - chiesi sottovoce al mio migliore amico di scienza.
- Stanno per parlare di Peter - rispose lui.
Corrucai la fronte e ascoltai ciò che Fury aveva da dire su quel bambino.

- Ora che Stark ci ha degnato della sua presenza... - incominciò l'uomo che però ricevette un'occhiataccia da parte mia.
- Abbiamo riscontrato un problema con Peter... - continuò.
- I suoi genitori erano Richard e Mary Parker, due scienziati che avevano fatto dei passi da gigante nel campo della cura al cancro - sospirò - Ad un certo punto sono completamente spariti e insieme a loro tutte le loro ricerche. Poi abbiamo scoperto che erano stati uccisi dall'Hydra e avevano preso Peter per sottoporlo a degli esperimenti -

- Ma quando l'Hydra ha preso Peter... lui aveva già i suoi poteri? - chiese Steve.
- Si - rispose Fury - Se non avesse avuto i poteri probabilmente sarebbe morto -
A quelle parole mi si raggelò il sangue.

- Come ha ottenuto i suoi poteri? - chiesi.
- In questo caso dovresti chiederlo tu - rispose lui.
- Perchè io? - dissi fissandolo.
- Ho notato che avete legato abbastanza bene e continuerete a legare durante la sua permanenza qui, all'Avengers Towers - sorrise sornione.
A quelle parole tutti fissammo Fury.
- A...aspetta. TU vuoi che un BAMBINO resti qui con NOI? - quasi urlai.
- Esatto, che tu lo voglia o no - disse pacato. - Almeno finchè non troveremo qualche parente che possa prendersene cura. - continuò.
Ero rimasto senza parole, letteralmente senza parole.

- Non possiamo tenere un bambino qui - spezzò pacatamente il silenzio Natasha.
- Con noi sarebbe ancor più in pericolo - disse Nick.
- E cosa dovremmo fare se Loki o chissà chi ci attacca? È troppo pericoloso - contrattaccò Steve.
- In quel caso lo proteggerete.... è il vostro lavoro e non ammetto altre repliche - disse truce l'uomo uscendo dalla stanza.

Stavo fissando il pavimento quando la porta si aprì leggermente e fece capolino una testolina.
Peter mi fissava con i suoi occhioni neri.
- Ciao - disse timidamente lui entrando e richiudendo la porta alle sue spalle.
- Bhè, visto che passeremo un pò di tempo insieme, è meglio che ci presentiamo - prese parola Natasha.
- Io sono Natasha - disse - Loro sono Clint, Steve, Thor, Bruce e, come già sai, Tony - concluse lei dopo aver presentato tutti in ordine cronologico.
- Io sono Peter - disse sorridendo.
- Ciao figliolo - disse paternamente Steve provocando una risata divertita al piccolo.

- Hey Petey! - lo salutai - Hai mangiato? - dissi sentendo un brontolio provenire dalla sua pancia.
Lui mi guardò e negò col capo.
- Bhè... A dire il vero neanche io. Ti andrebbe di fare colazione al bar qua sotto? - domandai.
- Si!!! - rispose lui facendo un sorrisone enorme.
Mi alzai ma prima di uscire domandai agli altri: - Volete venire con noi? -
- No tranquillo, andate pure - disse gentilmente alzandosi a sua volta Bruce.
Usciti dalla stanza decisi di mettermi Peter sulle spalle, cosa che lui non rifiutò.

Appena arrivati d'inanzi al bar, un profumo di frittelle e caffè ci investì in pieno.
Feci scendere Peter e aprii la porta.
Subito una cameriera dai capelli biondi cenere si avvicinò.

- Salve signore può accomodarsi qui - disse indicando un tavolino con due sedie.
Peter non perse tempo e si fiondò davanti alla vetrina piena di dolci che avevamo visto all'entrata.
- Wow! - esclamò - Non avevo mai visto così tanti dolci in vita mia - disse poggiando il nasino sul vetro freddo.
- Avanti Peter, smettila di importunare quei dolci e vieni a sederti - dissi scherzoso.
Lui annuì e corse verso di me.
Appena si accomodò la cameriera chiese: - Cosa ordinate? -
- Delle frittelle e del caffè nero molto dolce - dissi.

Non notando alcuna risposta da parte del piccolo lo fissai.
Era abbastanza imbarazzato.
- Puoi prendere quello che vuoi campione, il costo non è certo un problema - lo rassicurai capendo il suo disagio.
Alle mie parole ordinò felice: - Un cupcacke al cioccolato per favore -

La cameriera, dopo aver preso appunti, se ne andò.
Dopo una decina di minuti tornò con gli ordini caldi e profumati.
Peter addentò immediatamente la sua colazione finendola subito.
- Avevi molta fame - affermai divertito.
Peter squadrò il mio piatto.

- Di che cosa sa? - mi chiese.
- Non hai mai assaggiato delle frittelle? Sono le cose più buone del mondo - dissi incuriosito.
- No - rispose lui.
- Vorresti assaggiare? - 
Peter annuì non molto convinto.
- Ok - sorrisi io.
Presi con la forchetta pulita un pezzo del cibo che era ancora intatto e gliela porsi.
- Mhhh... buone! - esclamò lui dopo averle assaggiate.

- Cameriera un'altro piatto di frittelle per il giovincello vicino a me - chiesi alla cameriera bionda che stava passando proprio da quelle parti.

Sorseggiai un pò di caffè ancora bollente quando intravidi una piccola macchietta di cioccolato su l'angolino della bocca di Peter. 
Presi un tovagliolo e gli pulì la parte sporca. 
Non riuscivo a spiegarmi il perchè di quel comportamento ma fu naturale, involontario. 
Forse mi stavo affezzionando a quel ragazzino troppo velocemente.

Fu la cameriera a distrarmi dal mio pensiero.
- Ecco le tue frittelle - disse porgendo il piatto a Peter.
- Grazie - rispose lui.

La colazione fu veramente veloce e, dopo aver pagato, uscimmo a sgranchirci le gambe.

- Allora Peter, dove vorresti andare di bello? - chiesi mettendomi le mani in tasca.
- Non lo so - rispose lui triste - Non ho girato molto bene la città visto l'Hydra mi ha rapito - concluse.

A quelle parole mi ritornò in mente ciò che aveva detto Fury.
Dovevo scoprire come l'Hydra l'avesse catturato e perchè.
Mentre pensavo queste cose la mia faccia aveva preso una strana smorfia.

Peter mi fissò poi disse: - Vuoi che ti racconti come è andata? -
Lo guardai stupefatto, come ci era riuscito?
- Per caso sai leggere anche nella mente ora? - chiesi leggermente scocciato.
A quelle parole sorrise poi disse: - No, ma ho sentito ciò che ti ha detto Fury e ho capito che stavi pensando a quello dalla tua espressione - continuò imperturbabile.

Rimasi scioccato.
Quel ragazzo era un vero prodigio.
- Ok, allora... Ti va di parlarne? - chiesi.

Rimase in silenzio per un pò mantenendo lo sguardo abbassato, poi incominciò: - I miei genitori, come già sai, stavano lavorando su una cura per il cancro. E sai come ci erano riusciti? Grazie al DNA dei ragni. Mio padre stava facendo un'esperimento su uno di questi quando scappò. Proprio in quel momento entrai nella stanza correndo e scivolai a terra vicino al ragno che mi morse. All'inizio non sentii nessun cambiamento, ma poi iniziai ad arrampicarmi sui muri. Ovviamente i miei si spaventarono e papà incominciò una ricerca per curarmi ma l'Hydra aveva saputo dei suoi esperimenti e soprattutto sapeva di me. Quindi li hanno uccisi e mi hanno portato via facendomi sempre più esperimenti finchè... - Peter non riuscì a continuare e, distrutto dai ricordi, incominciò a singhiozzare.

Mi sentì terribilmente in colpa quando pianse così l'abbracciai.
Di nuovo l'istinto aveva avuto la meglio ma, questa volta, glielo lasciai fare.
Dopotutto quel ragazzo ne aveva passate di brutte e un abbraccio non avrebbe causato la fine del mondo. Forse.

Dopo poco smise di singhiozzare e si pulì i lacrimoni con la manica.
- Vuoi vedere un posto dove nessuno è mai entrato? - chiesi cercando di far risvegliare il carattere positivo e genuino di Peter che era riuscito a farmi affezzionare in così poco tempo.
- Ok - disse con la voce spezzata dal recente pianto e cercando di sorridere, fallendo miseramente e assumendo una faccia piuttosto buffa.
- Bene, vieni - dissi prendendolo per mano e tornando all' Avengers Tower.

Ciaooo!! :D
Vi sta piacendo la storia? ^w^
Ho in serbo tante di quelle cose che non potete immaginare 😋🤓
Detto questo spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Se così fosse lasciate un commento 💬
Al prossimo capitolo 😙

~Mars😄

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Tony Pov's

Ci trovavamo dentro l'Avengers Tower.
Peter mi seguiva per il corridoio quando mi fermai davanti ad una parete.

- Siamo arrivati - dissi voltandomi verso Peter.
Il bimbo fece una faccia stranita e disse: - Ma.... è una parete -
- No, è una parete molto speciale - dissi sorridendo.
Peter non sembrava capire.
- Jarvis, per favore facci passare -

In quel preciso istante la parete incominciò a spostarsi senza fare alcun rumore.
- Wow - esclamò Peter.
- Avanti. Entra - lo incoraggiai.
Non se lo fece ripetere due volte che subito era sparito nella stanza.
Dopo che anche io fui entrato, la porta/parete si rinchiuse alle mie spalle.

Quella era la mia stanza da "nerd" dove c'erano centinaia di modellini di Star Wars, modellini di Iron man e di qualunque cosa fosse degna della mia attenzione.
Era il mio piccolo rifugio e nessuno, oltre a Peter e Jarvis, sapeva della sua esistenza. Neanche Pepper.
- Che ficata - urlò ad un certo punto Peter impugnando una spada laser spenta.
- Attento, è vera - dissi - L'ho costruita io - continuai fiero.
- Posso accenderla? - disse - ti prego - 
- Basta che non distruggi niente - dissi sorpassando Peter e scompigliandoli i capelli.

Dopo aver premuto il bottone una scia rossa, con l'inconfondibile rumore, uscì.
Peter la guardò estasiato ed iniziò a maneggiarla lentamente.
Dopo averla spenta e rimessa al posto vide un guardaroba pieno di vestiti da scena. 

Prese un costume da Batman.
- Tieni, mettilo - disse sorridendo.
Dopo averlo indossato incominciai a parlare come solo Batman sapeva fare.

- Io sono Batman - dissi coprendomi con una parte di mantello il viso.
- E proteggo Gotham dai criminali come te - aggiunsi notando che Peter aveva preso una finta pistola che spruzzava acqua.

- Ah! Non puoi nulla contro la mia pistola, Batman - disse Peter facendo un sorriso divertito.
- Hai ragione - dissi alzando le mani.
- Ma nemmeno tu puoi contro la mia bat-pistola - continuai estraendo, dalla mia cintura, un'altra pistola ad acqua nera con un gesto fulmineo. 

A quel punto iniziammo a spararci l'acqua ridendo come dei cretini.
- AH! Mi hai colpito - dissi mettendomi una mano al cuore.
Iniziai a barcollare facendo lo scemo e finsi di cadere a terra morto.

Sfruttando quell'opportunità Peter si gettò sopra di me.
- Ti ho preso! - urlò divertito.
Visto che lui si trovava sopra di me, per "liberarmi" iniziai a fargli il solletico alla pancia.
Peter iniziò a ridere così forte che quasi pianse.

Decisi di smettere anche perchè mi stava implorando con le lacrime agli occhi per le troppe risate.
- Uff... che faticaccia - dissi alzandomi con un sorriso a trentadue denti, era da tanto che non mi divertivo così, forse era addirittura la prima volta in vita mia. 
Anche Peter si alzò continuando a ridacchiare.

- Ehy, ti va una ciambella? - chiesi dirigendomi verso un mini frigo non molto distante.
- Hai delle ciambelle? - chiese estasiato Peter.
- Si, proprio quà. Sono il mio cibo preferito - dissi indicando il frigorifero.

Riuscì a togliermi il costume e lo rimisi a posto.
Andai verso Peter, che aveva addentato una ciambella alla fragola, e presi una ciambella al cioccolato per me.
- Quando vorrai ti mostrerò anche il mio laboratorio e le mie armature, magari te ne costruisco una della tua taglia - iniziai a parlare sedendomi su un puff rosso.
- Sarebbe fichissimo e, Tony...? - si voltò verso di me.
- Grazie - concluse tornando ad addentare il suo dolce.

Il tempo era praticamente volato e, guardando l'orologio, notai che era ora di pranzo.
- Credo sia meglio andare a pranzare - dissi - Andiamo -

Usciti dalla stanza segreta iniziammo a correre verso la sala da pranzo.
Ovviamente i miei compagni erano già seduti.
-Scusate il ritardo ragazzi - dissi piegandomi sulle ginocchia per riprendere un pò di fiato, ero diventato rosso per la corsa.
Peter invece sembrava fresco come una rosa. Beato lui che aveva i poteri da ragno.

- Fuori allenamento eh, Stark? - chiese Natasha divertita.
- I-Io... Ehhh. Che fatica - risposi prendendo posto vicino a Peter e Thor.
Il pranzo continuò senza alcun problema.
- Tony - mi chiamò Steve.
- Si? - 
- Bhè, domani noi abbiamo da fare. Natasha, Clint e Bruce devono svolgere dei lavori allo S.H.I.E.L.D., io volevo fare visita a Peggy, è da tanto che non la vedo e Thor... - il biondò non riuscì a concludere perchè la frase venne completata da Thor.
- Padre mi ha detto che devo raggiungerlo ad Asgard, deve parlarmi... - diventò molto serio - ... di mio fratello - concluse.

- Non è un problema per te rimanere qua con Peter vero? - chiese Clint.
- Oh, no ragazzi. Non vi preoccupate - dissi sorridendo.
- Bene - disse Natasha.

Dopo pranzo decisi di far vedere a Peter la sua stanza.
La cameretta era azzurra e aveva un lettino color blu cielo, aveva delle grosse vetrate che si affacciavano sulla città.
- Il bagno è quello - dissi indicando una piccola porticina difronte al letto.
- Se hai qualche problema troverai la mia stanza alla tua destra e la stanza di Natasha alla tua sinistra - sospirai - Ti lascio ambientare, io vado a lavorare su dei progetti. In caso puoi chiedere a J. dove puoi trovarmi - conclusi.
- Ok - disse Peter correndo verso la vetrata.

Ero nel laboratorio da ore a studiare ancora quello strano simbioide che era caduto dallo spazio durante il primo attacco di Loki quando ricevetti una chiamata da parte del direttore Fury.

- Stark - tuonò.
- Cosa c'è, sono impegnato non lo vedi? - dissi indicando l'esperimento. Quell'uomo riusciva a farmi salire il nervoso anche senza fare niente.
Fury sospirò.
- Hai scoperto qualcosa sul bambino? - disse seccato.
- Si - risposi con nonchalance.
Fury restò muto come se stesse aspettando qualcosa.
- Allora?? - disse impaziente.
- Non voglio parlare ora di questa cosa - dissi alterato.
- Non mi interessa - disse l'uomo.
- Scusa ma, credo di sentire puzza di bruciato... - mentì.
- STARK! NON CI PROVARE! - urlò a gran voce il direttore.
- Credo stia andando a fuoco la cucina - dissi avvicinando il dito al pulsante per attaccare.
- STA...- la voce del direttore fu interrotta con un semplice gesto.

Sospirai e continuai con il mio esperimento in tranquillità scoprendo che lo strano essere era vulnerabile al fuoco.
- Molto interessante - parlai tra me e me.

- Signore, credo sia meglio andare a riposare - fu la voce di Jarvis a riportarmi alla realtà.
- È mezzanotte signore - continuò.
- Maddai Jarvis, sai che io posso resistere anche senza dormire - dissi seccato.
- Lo so, signore, ma le suggerisco di riposare. Non fa per niente bene non dormire - continuò l' A.I.

Sbuffai sonoramente e incominciai a camminare verso la camera.
- Questa volta hai vinto tu J.... Questa volta - dissi a bassa voce per non svegliare i miei compagni. 
Entrai nella camera e, dopo essermi fatto una doccia veloce e essermi messo il pigiama, mi buttai sul letto.
- 'Notte Jarvis - dissi.
- Buonanotte signore

E anche questo capitolo è finito!!
Che ve ne pare??😊
Vi ho fatto aspettare un pò questo capitolo zorry😇
Spero che vi sia piaciuto😘
Se la risposta è si allora lasciate tanti commenti 💬❤
Vi auguro buon inizio scuola.... che l'inferno abbia inizio😣
Detto questo.... vi saluto❤🙈🤓

~Mars😄

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Tony Pov's

7:03
Driiiiiin!!

Mi svegliai di soprassalto per colpa della sveglia.
- Strano - pensai - di solito mi sveglio molto prima che la sveglia suoni -

Nonostante ciò decisi di alzarmi.
Mi misi supino e alzai le braccia per stiracchiarmi.
Proprio durante quel gesto urtai contro qualcosa.

Mi girai di scatto e rimasi abbastanza sbalordito.
Peter era sotto le coperte del mio letto.
Mi venne naturale sorridere.
Da sotto le coperte si intravedevano solo i capelli castani del piccolo.

Non volevo svegliarlo in modo brusco quindi decisi di accarezzargli la folta chioma. 
Dopo quel gesto vidi la faccia di Peter riemergere dai vari strati di coperta e mi guardò assonnato.
- Buongiorno - dissi.
Peter realizzò solo in quel momento di stare nel mio letto e diventò paonazzo.
- Mi dispiace io avevo paura a dormire da solo... - cercò di scusarsi.
- Ehy.... Non c'è nessun problema. Puoi venire a dormire da me tutte le volte che vorrai - dissi sorridendo e alzandomi dal letto.

- Ti va di fare colazione? - chiesi appoggiandomi allo stipite della porta.
Peter sorrise energicamente e uscì con un balzo fuori dal letto.
Iniziò a correre verso il corridoio poi si fermò e disse: - Avanti, vecchietto, vediamo se arrivi prima di me - disse sorridendo.
- Io?? Vecchietto?? - sbuffai divertito - Adesso te la faccio pagare ragazzaccio - e, dopo aver detto questo, iniziai ad inseguirlo.
Peter rideva contento.
Era veloce, veloce come il vento, ma riuscì comunque a raggiungerlo.
Lo afferrai dalla pancia e lo sollevai.

Lui rise tantissimo.
- Visto? Il vecchietto ti ha raggiunto - dissi mettendomi sulle spalle il bambino.
Arrivai in cucina trotterellando e feci scendere Peter.

- BISCOTTI!! - urlò Peter notando un piatto con dentro dei cookies.
Sopra c'era un foglietto.
Lo presi e iniziai a leggere.

Buongiorno Tony.
Per colazione vi ho preparato dei biscotti ( i tuoi preferiti ) altrimenti tu e il povero Peter sareste rimasti senza niente da mangiare visto le tue "straordinarie" capacità culinarie.
Per il pranzo e la cena vi dovrete arrangiare.
Mi raccomando, non distruggete niente e, Tony, non provare ad avvelenare Peter cucinando. Grazie.
Vi auguro una buona giornata :)


~ Steve 

Sorrisi tra me e me.
- Capitan Ghiacciolo è un uomo da sposare - pensai.
Intravidi con la coda dell'occhio Peter abbuffarsi di quei deliziosi biscotti.
- Hey! Lasciamene qualcuno - dissi prendendone un paio.

Buuurp 
Mi girai di scatto sentendo un rutto e sorrisi guardando Peter.
Il bimbo diventò tutto rosso.
- Scusa - sorrise imbarazzato.
Dopo la piccola gaffe iniziai a mangiare di gusto. Quei biscotti erano deliziosi.
Avevo appena finito di mangiare, mi girai e non vidi più Peter.

- Pete? - dissi preoccupato.
Sentì una piccola risata e poi una vocina che disse: - Non mi troverai mai -

Iniziai a cercare in lungo e in largo per tutta la Torre non trovandolo.
- Ok, ok mi arrendo... dove sei? - domandai sorridendo.
- QUI! - urlò contento toccandomi la spalla.
Alzai lo sguardo e lo ritrovai con in piedini sul soffitto.

- Non ti fa male la testa stando in questa posizione? - domandai mettendomi le mani sui fianchi.
- No anzi.... - disse energicamente.
Si staccò dal soffitto facendo una capriola in avanti e atterrò senza alcun problema sul pavimento senza fare rumore.

- Wow, che agilità! - dissi sorpreso.
- Già - disse - Ma ho anche altri poteri - concluse.
- Ah si? E quali sarebbero? - domandai. 
- Bhè... A parte la forza e la velocità proporzionale di un ragno ho anche una sorta di sesto senso che mi avvisa dei pericoli - disse spavaldo.
- Interessante - risposi.
- Però non so fare le ragnatele - disse triste il piccolo - Non si è mai sentito parlare di un ragno senza ragnatela - continuò con sconforto.

Iniziò a camminare in circolo, stava pensando.
Si fermò di colpo e alzò il dito.
- Ho una soluzione! - disse euforico.
- Spara piccoletto - dissi.
- Potremo creare dei lancia-ragnatele, basta un pò di acetato di cellulosa, qualche agente adesivo resinoso, qualche altro composto biochimico e dovrebbe funzionare! - disse tutto contento.

Quel ragazzino era troppo intelligente per la sua tenera età. 
Rimasi completamente stupito.
- Potrebbe funzionare - dissi pensando.
- Tony... dove è il laboratorio? - disse con un sorrisone il piccino.
- Da questa parte - dissi facendogli strada.

Era da qualche ora che stavamo lavorando su quel progetto ma non eravamo riusciti a concludere più di tanto.
- È più difficile di quanto pensassi - disse Peter sconfortato.
- Ehi campione! Di sicuro riusciremo a trovare la formula, ci vuole solo un pò di tempo e tanto lavoro - cercai di consolarlo.
- Si hai ragione - mi rispose sicuro il piccolo - Adesso andiamo a mangiare? - chiese dopo che il suo pancino brontolò.

Guardai l'orologio nel laboratorio e pensai: - Cavolo.... È tardi! - infatti l'oggetto segnava le 13:30
- Si - risposi sorridendo.

Il pranzo fu divertente.
Inizialmente avevo provato a rifare l'omelette che tentai di fare qualche anno prima a Pepper.
Ovviamente era più nero e più tossico dell'ultima volta ma a Peter non importava e apprezzò il mio tentativo di cucinare qualcosa di commestibile.
Quindi alla fine ordinammo un pizza.
Probabilmente il mio tentativo di cucinare fece divertire tanto Peter perchè, appena spazzolata la pizza, disse: - Che ne dici di fare una torta per gli altri? Così quando torneranno potranno mangiare qualcosa! - disse tutto euforico.

Non seppi non dirgli di no così presi la parannanza di Steve e quella di Bruce che si trovavano nel mobile dove c'erano anche le pentole e i mestoli.
Indossai il grembiule di Banner ( verde con una provetta stilizzata ) e misi quella di Steve ( con la bandiera americana ) su Peter prendendo alcune mollette per accorciarglielo.

- Cosa gli vorresti fare? - chiesi.
- Una torta al cioccolato! - gridò il piccino.
- Sentito Jarvis? Trovaci una ricetta! - esultai.
Presi una sedia e ci poggiati Peter sopra.
Ora anche lui arrivava al ripiano.

- Signore, ho trovato una ricetta - disse la voce metallica dell' A.I.
- Bene, metti sú anche un pò di musica J. - dissi iniziando a prendere qualche ciotola per l'impasto.
La musica incominciò e, io e Peter, seguendo le istruzioni di Jarvis, iniziammo a fare il dolce.
Il tempo passava e, con non poca difficoltà, avevamo quasi finito.

- Ora deve mischiare il tutto con le fruste elettriche - disse Jarvis.
BOOAMM
Il rumore improvviso mi fece girare di scatto verso Peter.
- Era la tua pancia, vero? - chiesi sperando in una risposta affermativa.
- No - rispose lui.
Dopo un pò sentimmo scrosciare.

Peter corse verso la vetrata del salotto che si affacciava sulla città.
- Wow - disse poggiando il nasino sul vetro freddo.
Lo raggiunsi e guardai di fuori.
Il cielo era improvvisamente diventato nero, così nero da sembrare notte.
Il buio veniva interrotto a tratti da lampi accecati di luce seguiti da un rombo così forte da far diventare sordi.

Improvvisamente la pioggia si trasformò in un diluvio.
Era talmente tanta l'acqua che cadeva dal cielo che non si riusciva più a vedere niente.
Non era mai successo a New York.

Intanto Peter sorrideva a trentadue denti.
Mi prese la mano e mi condusse fino al ripiano dove c'era " l'impasto " della torta.
- Avanti finiamo la torta. Così quando torneranno la ritroveranno calda - spiegò.
Guardai l'orologio. Segnava le 19:50.
Il tempo era volato.
- Hai ragione - dissi - Tu pensi alla cioccolata calda? - chiesi.
- Si! - disse lui saltando.
- Bene, stai attento e non bruciare casa - dissi passandogli l'occorrente.

Avevamo appena sfornato la torta e versato la cioccolata calda quando gli altri entrarono tutti infreddolito.
- Bentornati! - urlammo io e Peter andandogli incontro e passandogli una tazza di cioccolato e una fetta di torta.
Tutti guardarono prima la torta perplessi, poi me e infine si fissarono.
- Grazie Tony... - cercò di parlare Natasha.
- Mangiate su - li incitò Peter.
- Non vi vogliamo mica avvelenare - dissi sorridendo.

A quell'affermazione tutti sgranarono gli occhi preoccupati, c'era poco da fidarsi se il cibo veniva cucinato da Tony Stark.
Il primo ad assaggiare fu Thor che, più che assaggiare, mangiò in un sol boccone.
- Mmm... deliziosa - disse leccandosi i baffi e sorseggiando la sua tazza fumante di cioccolato.

Gli altri, probabilmente sollevati dal fatto che la torta fosse commestibile e che Thor non fosse morto per intossicazione, iniziarono a mangiare. 
- Sono sorpreso Tony - disse Bruce sistemandosi gli occhiali.
- Lo so sono il miglior cuoco del mondo - dissi gonfiando il petto.
Peter mi lanciò un'occhiataccia.
- Siamo. Volevo dire siamo - dissi rivolto al piccolo che sorrise all'affermazione.

In quel momento un dubbio attraversò la mia mente.
- Thor, sta smettendo di piovere a causa tua? - dissi notando la pioggia affievolirsi e i tuoni smettere di rombare.
- Si, ha iniziato a piovere su Midgard a causa del mio malumore - disse - Ma voi mi avete fatto sorridere con questo delizioso cibo e ora sono meno arrabbiato- concluse sorridendo sornione.
- Arrabbiato con... chi? - chiese Steve sorseggiando la sua cioccolata.
- Padre mi ha informato della fuga di Loki dalla sua cella a Asgard - informò il biondo.
- Bene... ci mancava solo il fratellino pazzoide a piede libero - dissi sarcastico.

Un velo d'imbarazzo scese su di noi ma, fortunatamente, Peter disse: - mangiamo sushi per cena? - 
- Si! Sushi! - urlò Clint felice sputacchiando le briciole della torta che si stava mangiando.
- Ok... Jarvis ordina un pò di cibo giapponese - ordinai.
- Tanto cibo giapponese - si sentii qualcuno urlare, probabilmente Peter.
- Si, Signore - concluse l' A.I.

Passò meno di mezz'ora quando la cena arrivò.
Eravamo tutti a tavola e in pochi minuti avevamo finito di mangiare.
Peter ci pregò di vedere un film tutti assieme, cosa che accettammo volentieri.

Dopo varie discussioni sul film da vedere, Natasha vinse e scelse Alien.
Bruce decise di non vederlo altrimenti "L'Altro" si sarebbe innervosito e, dandoci la buonanotte, andò in camera.

Il film era incominciato da un pò e Peter si era accoccolato sulla rossa che gli massaggiava la testa.
Ad un certo punto arrivò la scena dove l'alieno esce dalla pancia del conducente.
Varie furono le reazioni.

Natasha sorrideva divertita.
Peter si era risvegliò dal coma e mi saltò addosso.
Io cercai di calmare Peter ma la scena mi aveva disgustato non poco e fu davvero difficile riuscire nell'impresa.
Steve urlò in preda al panico.
Clint continuò a mangiare dei pop con appena sfornati.
E infine Thor urlò: - Mjolnir. A me - e afferrò al volo l'oggetto che veniva verso di lui e direzionandolo verso la televisione.

- NO THOR - urlammo tutti.
Per fortuna si fermò in tempo altrimenti la televisione sarebbe stata da buttare.
Il resto del film proseguì senza più intoppi.
Piano piano il divano diventò meno affollato e le mie palpebre cominciavano a pesare.

Peter si era già addormentato su di me.
Decisi di chiudere gli occhi per qualche minuto ma, alla fine, il sonno prevalse su di me.

Steve Pov's

Eravamo rimasti solo io, Natasha, Tony e Peter a vedere quel film orrendo.
Decisi che era tardi così mi alzai seguito dalla rossa che spense la Tv.
Solo dopo mi accorsi che Peter e Tony si erano addormentati.

Peter si trovava sopra il petto di Tony e la sua testa veniva cullata dal respiro del moro.
Era una scena veramente toccante e decisi di non svegliarli.

Così, con l'aiuto di Natasha, sistemai Tony sul divano e li coprì con la coperta.
Solo allora vidi che la donna aveva preso il telefono e aveva scattato una foto.

- Dai lasciamoli dormire - dissi dando un soffice bacio sulla chioma del bambino.
- Hai ragione - disse lei sorridendo - Buonanotte Steve - concluse dando una sistemata alla coperta.
- Buonanotte Natasha - risposi avviandomi verso la camera.

Ciao ragazzi!! Come va?❤
Scusate il ritardo colpa della scuola😨😭
Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento.
So che per ora sembra tutto monotono e senza un pò d'azione ma vi chiedo di pazientare... ho tante di quelle cose che bollono in pentola (e la pentola sarebbe la mia zucca vuota 😂🎃)
Detto questo vi mando un bacione 😘❤
Mi raccomando mettete tanti commenti 💬
Al prossimo capitolo🙈🤓
Sciauu 🙌

~Mars😄




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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Tony Pov's

Mi svegliai di soprassalto non sentendo più Peter su di me.
Guardai l'orologio.
Segnava le 8:30.

Mi alzai frastornato e udii delle risate, una di un bambino e uno di un uomo.
Svoltai l'angolo e mi affacciai alla cucina.
Vidi Steve giocare a cuscinate con Peter.
I due ridevano senza accorgersi che li stavo guardando.

- Così energici di prima mattina? - dissi ad un certo punto - Dovete dirmi come fate - conclusi.
Steve e Peter si girarono all'unisono.
Il primo cercò di sistemarsi imbarazzato mentre il piccolo corse verso di me e mi abbracciò.
- Buongiorno Tony - esclamò pieno di energia.
- Buongiorno bimbo-ragno - dissi scompigliandoli i capelli.

A quel soprannome Peter sorrise.
Poi dissi rivolgendomi a Steve :- Comunque mi devi ancora dire il segreto per essere energici la mattina... sono tutt'orecchie Capitano - conclusi.
Il biondo sbuffò e rispose :- Mi sveglio all'alba e faccio una corsa... così mi mantengo anche in forma -
Annuì distratto.

In quel momento arrivò Natasha.
- Buongiorno - ci salutò - Ciao piccoletto - disse dando un bacio a Peter.
Anche il piccolo diede un bacetto sulla guancia della rossa per salutarla.
- Okay la finiamo con le smancerie? - dissi indispettito.
- Geloso? - dissero in coro i due adulti.
- NO! È che... - iniziai a controbattere ma, per fortuna, Jarvis si introdusse nella conversazione.

- Signore, temo si sia scordato della conferenza stampa che si terrà fra due ore - disse Jarvis risoluto.
In quel momento mi ricordai.
Avevo una conferenza stampa per rassicurare i cittadini per quanto riguardava l'evasione di Loki.

- A quanto pare le voci corrono... - pensai.
Guardai l'orologio.
Erano le 9:00
- Devo andare - affermai - Ci pensate voi a Peter vero? -
I due annuirono.
- Ma io voglio venire con te - disse triste il bimbo.

Io e Steve ci lanciammo un'occhiata e prima che il Capitano potesse dire qualcosa dissi: - Si... Perchè no? In fondo è una conferenza che potrebbe mai accadere? - sorrisi sornione.

Il biondo sbuffò seguito a ruota dalla Vedova.
- Va bene - disse Steve
- Ma veniamo anche noi - aggiunse poi.

- Che guastafesti che siete -  dissi e Peter rise.

~~~~

Eravamo quasi arrivati.
Io e Peter eravamo sulla mia nuovissima Bugatti decappotabile rossa fiamma.
Il vento ci scompigliava i capelli e la musica a palla arriva forte e chiara alle orecchie.

- Che ficata! - urlò Peter per farsi sentire.
- Ti piace? È nuova di zecca, non ho ancora avuto tempo di modificarla. Potrei renderla molto più veloce - affermai.

Dopo un pò chiesi scherzoso: - Come stanno quei due? -
Peter guardò lo specchietto.
Steve e Natasha erano entrambi sulle proprie moto.
- Ci stanno dietro - disse voltandosi verso di me.
- Che ne dici di seminarli? - domandai.

Peter mi guardò estasiato e annuì forte con la testa.
- Bene - urlai - Reggiti forte! - e detto questo iniziai ad accelerare.

La macchina partì veloce e, con il ruggito del motore che ci accompagnava, seminammo i due.

~~~~

Arrivati a destinazione aspettammo Steve e Natasha i quali non si fecero attendere più di tanto.

Steve, dopo aver sistemato la moto, si incamminò verso di me e dalla sua faccia si poteva capire che era molto, molto, arrabbiato.
- Stark - soffiò.
- È stata una ficata - urlò Peter - Lo rifacciamo? - disse guardandomi con i suoi occhioni.

Steve passò il suo sguardo da me al piccolo.
- No, signorino.... Mi hai fatto spaventare - disse ripuntando i suoi occhi glaciali nei miei.
- Cosa? Il paparino non ama la velocità? - lo punzecchiai.

Mi rivolse un'ultima occhiataccia poi disse: - Sbrigati sei in ritardo - 
- Va bene mammina - risposi sornione.

Steve prese per mano Peter e si incamminò verso Natasha (Che era rimasta in piedi a braccia consente vicino alla sua moto per tutto il tempo).
Capì che il biondo stava facendo una ramanzina anche a Peter perchè vidi il piccolo sbuffare e la rossa sorridere.

~~~~

Steve Pov's

Peter sbuffò.
Stavo per ribadire quando...

- Ragazzi - intervenne Natasha.
- Calmiamo i bollenti spiriti con un bel gelato - concluse indicando una gelateria.

Stan the ice-seller

Questo era scritto sopra l'insegna.
- Ok - dissi.
- Si!!! - urlò Peter.

~~~~

- Salve. Benvenuti da Stan il gelatario. Io sono Lee. Stan Lee. Cono o coppetta? - disse il signore anziano dietro il bancone con uno di quei sorrisi che ti migliorano la giornata.

- Cono! Cono! - disse Peter contento.
- Bene allora.... due coni e una coppetta per piacere - dissi.

~~~~

Dopo aver preso i gelati ci mettemmo a sedere dentro al locale mentre quel simpatico vecchietto continuava a servire gelati.

Peter si stava sbrodolando con il cioccolato.
Presi un tovagliolo e gli pulì la bocca sporca.
Era proprio una bella giornata... chissà come se la stava passando Tony.

~~~~
Tony Pov's

- Crede che Loki attaccherà la Terra per vendicarsi? -
-Riusciranno i Vendicatori a proteggere di nuovo la Terra da Loki? -
- Signor Stark! Gli Avengers finiranno per distruggere New York di nuovo? -
- È colpa di Thor se Loki è evaso? -

Troppe domande.
Troppe domande tutte insieme.
Mi stavo stancando di sentire tutte queste cazzate.

- Ascoltate razza di imbecilli - mi infuriai - Non è colpa di Thor se Loki è scappato e di certo se quel figlio di puttana si ripresenterà qui farà la stessa fine dell'ultima volta -

- Sono più che certo che tornerà qui ma gli Avengers lo fermeranno come abbiamo fatto e come faremo in futuro - dissi

Non feci neanche apposta che una sorta di terremoto fece vibrare tutto il terreno.
Tutti i giornalisti incuriositi cercavano di scoprire il perchè di quel movimento della terra.

Ci fu un altro movimento, questa volta più forte.
- Andate via da qui - urlai al microfono.

I civili non fecero in tempo a scappare che ci fu un altro assestamento. Stavolta più forte che fece cadere tutti per terra.

Mi rialzai barcollando.

Vidi la folla scappare e urlare presa dal panico.

Chi in una direzione, chi in un'altra.

Alzai lo sguardo e quello che vidi mi fece accapponare la pelle.

Un mostro gigantesco era uscito fuori dalla strada e aveva provocato una voragine che aveva risucchiato macchine, piante e persone.

I suoi occhi rossi intimidatori iniziarono a guardare le persone ( probabilmente bocconcini per lui ) e ruggì.

Un ruggito talmente potente da far tremare le pareti delle case.

In quel momento il mio pensiero era uno: Dove è Peter?

Ma il pensiero fu interrotto da una risatina alle mie spalle e una voce famigliare, fin troppo famigliare, disse con tono derisorio: - Stark! Non si salutano i vecchi amici? -

Mi girai.

- No.... Non tu!- dissi.

Ciao ragazzi!!!
Sono viva 🎊🎉
Per favore non linciatemi 😅
Cooooomunque... vi piace questo capitolo?? Spero di sì visto la lunga attesa 🙂

Lasciate un bel commento 💬 
Alla prossima.

~Mars😄

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Tony Pov's

- No... non tu! - dissi.

Loki fece un piccolo sorriso malizioso.
Mi sembrava strano, forse un pò più pallido.

- So a cosa stai pensando - disse il Dio degli inganni come se mi avesse letto nel pensiero.

Fece un piccolo passo verso di me ghignando.

- Purtroppo non sono veramente qui, avrei veramente voluto,ma... Ho del lavoro da fare - continuò.

Involontariamente feci un passo in avanti.

Allungai una mano verso il ventre di Loki e lo trapassai.

Non sembrò infastidito dall'azione e continuò a parlare: - Non per questo non potevo fare una visita ai miei difensori della Terra preferiti - ammiccò.

Si avvicinò ancora di più e ci trovammo ad un palmo di naso di distanza oramai.

- Non per questo non verrò a trovarvi fra un pò - disse.

- Perchè sei qui Loki? Perchè vieni ad avvisarci? Non è nel tuo modus operandi Bambi - ringhiai contro "l'ologramma"

- Non ti preoccupare Stark, saprai tutto a tempo debito - disse.
I suoi occhi verde smeraldo guizzarono oltre di me.
Mi girai solo per vedere cosa aveva attirato la sua attenzione.

Ovviamente era il mostro che lui aveva evocato.
- Ci si vede Stark - disse alle mie spalle Loki.
Mi girai di scatto solo per vedere lo scomparire con ancora il suo sorriso maligno sul volto.

- Maledizione - dissi sottovoce.
- Jarvis attiva la Mark 43 - dissi.
- Si signore- rispose una voce metallica nel mio orecchio.

Dopo pochi secondi arrivò il primo pezzo dell'armatura che si posizioni sul polpaccio.

Poi un altro e un altro ancora finchè non formarono la mia armatura completa.

- Tutti i sistemi operativi signore - disse  Jarvis all'interno dell'armatura.
- Bene, diamo il benvenuto a questo stronzo - ringhiai.

Mi alzai in volo e vidi quella specie di gelatina gigante afferrare una persona.

- Nah-ah, non si prendono le cose che non sono tue - canticchiai in negazione.

- Tua madre non ti ha insegnato le buone maniere? - dissi rilasciando un colpo di propulsione dalla mano.

Il mostro si arrabbiò quando venne colpito e lanciò la ragazza.
Volai verso di lei a la presi a mo'di sposa.

Appena la misi a terra scappò via urlando.
- Amico, lasciatelo dire, non sei proprio bravo con le ragazze - dissi schivando un pezzo di cemento che il mostro verde mi aveva lanciato.

- Se continui così non ti fidanzerai mai! Non metterai su famiglia! - dissi schivando un pugno per poi contrattaccare con una scarica di energia dal reattore Arc.

- Caspita secondo me non hai nemmeno amici - riflettei mentre colpì di nuovo la cosa con un pugno.

Il mostro ruggì prepotentemente, sembrava arrabbiato, più di prima.
Non riuscì ad assestare un altro colpo perchè la gelatina gigante mi afferrò e mi scaraventò contro un palazzo.

Mi rialzai barcollante ma non ferito e caricai un nuovo colpo.
- Cavolo! Siete tutti così permalosi in famiglia? -
Il mostro ruggì in approvazione.

- STARK! - tuonò una voce - smettila di cazzeggiare! - urlò l'uomo.

Il mostro si girò nella direzione da cui proveniva la voce ma non fece in tempo a capire chi fosse che uno scudo andò a colpire un occhio facendolo urlare di dolore.

- Linguaggio capitano! - dissi stizzito e divertito.

Dopo alcuni momenti chiesi: - Dove è Peter? -
- L'ho lasciato con Natasha, non ti preoccupare ha avvertito gli altri, stanno arrivando - disse Steve colpendo nuovamente il mostro con lo scudo.

Passammo una buona mezz'ora a combattere prima che sentimmo il suono del jet atterrare.

- Serve una mano? - disse scherzoso Clint uscendo già imbracciando l'arco.
- Alla buon ora! - dissi infastidito.

Subito anche Thor e Hulk scesero e, senza fare complimenti, si buttarono nella mischia.

- Stark! - sentì la voce di Natasha - Porto Peter nell' avenjet e vi raggiungo - continuò.

Non sentendo nessuna risposta da parte mia continuò: - Starà al sicuro qua dentro Tony -

Sospirai.

- D'accordo, digli di non muoversi e soprattutto digli di non uscire - dissi in maniera protettiva.

- Capito - disse Natasha prima che la comunicazione si chiudesse.

Poco dopo anche lei arrivò nel combattimento.

In un attimo eravamo nel mezzo della battaglia, troppo impegnati a combattere per parlare.

Hulk si lanciò direttamente sul mostro riuscendo a piazzare due colpi ben assestati prima di essere afferrato da un piede e lanciato verso degli edifici.
Subito Thor lanciò Mjolnir in testa alla creatura centrandolo in pieno.

Il mostro ruggì di dolore e colpì in pieno petto Thor, facendolo cadere.
- Diavolo così non andiamo da nessuna parte - dissi frustrato.
Sparai con i propulsori ma il mostro riuscì a proteggersi con un enorme pezzo di cemento che subito mi lanciò addosso.

Riuscì a scriverlo per un pelo.

- Jarvis analizza il bestione e dimmi se ha punti deboli -
- Prima mi serve un campione, signore - rispose pacifico.
- Avete sentito ragazzi, cerchiamo di staccare un pezzo da quel coso! - urlai agli altri compagni.

- Faremo del nostro meglio amico Stark - tuonò Thor.
Tutta la squadra iniziò ad attaccare contemporaneamente il mostro gelatinoso.

Natasha sparava con i suoi "morsi della vedova"
Thor invocò dei fulmini e li condusse verso la creatura
Hulk e Cap cercavano di colpire e staccare un pezzo per l'analisi
Clint scoccò varie frecce teaser
Io colpivo con i miei propulsori

Eravamo come una macchina perfettamente oliata, tutti lavoravano bene ed efficacemente e in poco tempo il mostro era stanco.

Hulk ruggì un - HULK SPACCA BRUTTO MOSTRO VERDE! - e si scaraventò verso la creatura.
Tirò un pugno così forte che gli staccò di netto un braccio.

- Bravo bestione! - urlai contento avvicinandomi all'arto.
- Jarvis, analizza presto - dissi eccitato.
- Subito signore - rispose prontamente l'intelligenza artificiale.

Nel frattempo Natasha sparò sulla parte ferita del mostro.
- Signore ho motivo di credere che la bestia sia debole al ghiaccio - disse improvvisamente Jarvis.
- Ahah sentito Ghiacciolino? Sei il suo punto debole! - risi divertito a Steve.
- Non ora Stark! - mi rimproverò.

- Ci penso io ragazzi! - rispose Clint.
Subito si intravidero tre frecce che colpirono il mostro in zone diverse.
Immediatamente dalle frecce uscì una sostanza simile al ghiaccio che fece ruggire di dolore la bestia.
I suoi movimenti erano rallentati quasi subito; cercó disperatamente di levarsi la sostanza fredda che si stava epandendo su tutto il suo corpo.

- Ora! Ora! - urlai al Com.
Hulk con un balzo enorme prese in pieno la parte ghiacciata del mostro provocando un buco nel suo petto.
Il mostro ruggì e iniziò ad accasciarsi al suolo.

- Ce l'abbiamo fatta! - disse incredula Natasha.

Ma quando mai le cose vanno per il verso giusto?

Il mostro nel mentre che si accasciava tirò una manata ad pezzo di palazzo semi-distrutto che subito volò in aria.

Inizialmente non ce ne accorgemmo.
Troppo presi dalla vittoria.

Ma poi sentimmo un boato.
E quasi ebbi un infarto...

Il cemento era atterrato sul quinjet.
E ora tutto quello che era rimasto era pezzi di metallo e fuoco.

- Oddio - disse debolmente una voce
- No,no,no,no ti prego - disse un'altra.

Non riuscivo più a distinguere le voci dei miei compagni.
Era come se mi trovassi in una bolla d'acqua.
Ancora non riuscivo a crederci.

- Peter - sussurrai.
Sentii le lacrime pungere ai lati dei miei occhi.
Il mio corpo tremava.
Non riuscì a tenermi in piedi e caddi in ginocchio.
Sentivo il panico crescere in me.
Non riuscivo più a tenerlo dentro.

- PETER!!! -

Ehilà ragazzuoli! Si.... sono viva!
Ma eccomi ritornata.
Unfortunately ho avuto dei grossi problemi, per questo sono stata ferma così tanto.
Non ho intenzione di dirvi " ehi da oggi sarò costante etc...." perchè sono veramente impegnata.
Non vi mentirò e vi dirò che probabilmente questa storia andrà a rilento ( come avete già potuto sperimentare ).
Cercherò però di non fare assenze di 7 mesi tirati 😅😅😅 giuro che ci provo.
Detto ciò vi è piaciuto questo capitolo???
Fatemelo sapere con un commento 💬 e una stellina
Alla prossima.

~ Mars😄

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Tony Pov's 
 - PETER!!!- urlai con tutto il fiato che avevo in corpo. 
 
 Il mio respiro si fece irregolare e la vista incominciò a traballare
 
 - No... No ti prego no no no no - ansimai.
 - Tony devi respirare- vidi Natasha mettersi inginocchiata di fronte a me.
 
 - Inspira - disse con falsa voce dura, persino lei aveva gli occhi umidi.
Feci ciò che lei mi disse.
 - Espira - le sue morbide mani si poggiarono sulle mie guance e mi asciugarono le lacrime che ormai erano uscite. 
 
 Non riuscivo a pensare che a Peter e, quando una mano mi si poggiò sulla spalla, incominciai a piangere a dirotto.
 
 Quasi subito la mano si trasformò in un abbraccio da dietro.
 Girai la testa e vidi Steve con gli occhi completamente arrossati e le guance bagnate.
 
 Anche Natasha mi strinse in un abbraccio.
 Così fecero tutto gli altri, tutti con le lacrime agli occhi. 
Erano tutti intorno a me, ognuno abbracciato ad un altro. 
 
 Sarebbe stato anche bello se non fosse stata per la situazione. 
 
 - A Peter sarebbe piaciuto - sussurai - 
Non abbiamo mai fatto un abbraccio di gruppo e ora... - la mia voce si ruppe e strinsi più forte Natasha. 
 
 - Non posso farlo senza di lui Nat - le sussurrai all'orecchio - Non posso...Io....Non sono abbastanza forte... Non posso...Non...- non riuscì più a parlare perche iniziai a singhiozzare.
 
 - Shhh va tutto bene Tony... andrà tutto bene - mi rispose lei stringendo la presa.
 Probabilmente anche Steve sentì dato che strinse la sua presa. 
 
 Dopo pochi minuti di silenzio e lacrime ci separammo.
 Thor subito mi diede una forte stretta alla spalla per sostegno. 
 
Anche lui aveva pianto.
 
 Tutti in un modo o nell'altro amavano Peter.
 Aveva un fascino tutto suo.
 
 - Andiamo Tony ti accompagnamo a fare una bella doccia, eh? Che te ne pare? - sussurrò Bruce dolcemente cercando di farmi distogliere l'attenzione dal jet ormai con le fiamme più alte di prima.
 
 - No, non posso lasciarlo così... lasciare il... il suo corpo... in mezzo alle fiamme.... - dissi guardandolo dritto negli occhi con le lacrime che riprendevano a cadere.
 - Non se lo merita - sussurrai più a me che a lui.
 
 - Tony dovresti andare, ci pensiamo noi - finalmente parlò Clint e annuì verso Bruce - Tu vai con Banner eh? Ok? - riprese più dolcemente. 
 
 - No... Io... - ricominciai a protestare quando Steve intervenì: - Tony per favore... Non avrebbe voluto questo - disse cercando di calmarmi. 
 
 L'unico problema fu che ebbe l'effetto opposto.
 I miei occhi si restrinsero e si scurirono.
 La rabbia mi fece diventare cieco e sentì le fiamme innalzarsi dentro di me. 
 
 Mi uscì quasi un ringhio dalla bocca e mi avventai sia fisicamente che verbalmente contro Steve. 
 
 - COSA NE SAI DI QUELLO CHE AVREBBE VOLUTO LUI EH?! ERA SOLO UN DANNATISSIMO BAMBINO! NON DOVEVA MORIRE! NON COSÌ! NON OGGI! - mi scagliai contro Steve che fece un passo indietro e mi evitò.
 
 Subito un paio di braccia mi fermarono.
 Thor.
 
 - LASCIAMI ANDARE ORA! - ormai furioso cercavo di tirare calci e pugni al Dio.
 - Amico Stark datti una calmata, lo so che sei arrabbiato ma non c'è bisogno di avventarsi contro i nostri amici - tuonò il Dio. 
 
 Steve si fece avanti con le mani in avanti come per placarmi.
 - Scusami Tony hai ragione, ho sbagliato a dire queste cose, ma tu hai bisogno di riposo - cercò di rimediare al danno fatto.
 
 Quando mi calmai Thor lasciò la presa.
 - Tu non sai niente Rogers, nessuno di voi lo fa. Era solo un bambino non doveva morire.... ed è tutta colpa mia... solo mia - dissi, la rabbia che ormai stava scomparendo lasciando spazio solo al rammarico e alla colpa. 
 
 Bruce si avvicinò a mi prese gentilmente il braccio.
 - Andiamo Tones - sussurrò come se stesse parlando ad un animale ferito.
 
 Non avevo più la forza per reagire e lo seguì.
 Prima però lanciai uno sguardo verso Steve che semplicemente annuì e disse con tristezza: - Ci pensiamo noi Tony -
 
 Incominciai a camminare, Bruce mi parlava con tono calmo e apprensivo, mi massaggiava la schiena, ma io non sentivo.
 
 Non più.
 
 Era come se mi fossi spento. 
 
 Non avevo più la forza per reagire. 
 
 Non avevo più la forza di pensare.
 
 Sentivo solo dolore. Ovunque.
 
 Mi girai verso Bruce, le sue labbra si muovevano ma le parole non uscivano. 
 
 I suoi occhi incontrarono i miei e potei vedere altre lacrime non versate.
 
Iniziai a sentirmi male. 
 
 Il mondo girava.
 
 Lo sguardo del mio migliore amico si fece allarmato. 
Mi veniva da vomitare. 
 
 Sentivo i sintomi di un attacco panico venire a galla. 
 
 Bruce si mise davanti a me cercando di scuotermi.
Probabilmente mi stava chiamando ma non riuscivo a sentirlo.
 
 La vista diventava sempre più scura.
 
 Tutto sempre più buio e freddo.
 
 Bruce faceva gesti frenetici a qualcuni dietro di me.
 
 Non sentì più i piedi e iniziai a cadere nel nulla ma due braccia possenti mi presero al volo e mi poggiarono delicatamente a terra.
 
 - ...spira ...ny... respi...- cercava di calmarmi Bruce ma io continuavo a non sentirlo.
 
 - Bravo Tony così - parlò Steve. Finalmente potei sentire la voce di Steve chiamarmi.
 
 Dopo un pò riuscì a calmarmi e respirare normalmente.
 Strinsi gli occhi per ristabilizzarmi poi li riaprì. 
 Steve era difronte a me.
 
 - Tony devi vedere qualcosa- mi disse lui con un bellissimo sorriso.
 - Voglio solo andare a casa. Steve - risposi ormai esausto.
 - Ti fidi di me? - rispose senza perdere un colpo.
 
 Lo guardai dritto negli occhi poi annuii con decisione.
 - Venite - disse lui a me e a Bruce.
 - Steve è necessario? - disse il mio amico di scienza.
- Fidati - rispose soltanto lui, mi porse la mano e mi tirò sù.
 
Ci incamminammo verso il jet ormai bruciato.
 Le fiamme da molto erano state domate.
 Una puzza di bruciato e morte aleggiava nell'aria.
 Iniziai a lacrimare e a tossire, Bruce cercò di alleviare il dolore facendo dei cerchi sulla mia schiena con la mano. 
 
- Nat! - urlò Steve. 
 
 Da dietro il fumo e le ceneri Natasha arrivò con tutta la sua grazia trasportano qualcosa.
 
 Più si avvicinava meno assomigliava a una cosa e più a qualcuno. 
 
 Guardai intontito la scena.
 La persona saltò giù da Natasha e finalmente potei vedere la faccia.
 
 
 
 
 Peter.
 
 - Oh mio Dio - sussurrai con le lacrime agli occhi.
 - Dio mio grazie - dissi aprendo le braccia e fiondandomi da Peter.
 
 Sentii anche un pesante sussulto provenire da Bruce ma non ci feci troppo caso.
 Mi buttai su Peter e lo strinsi forte a ringraziando tutti i Dei esistenti. 
Tra un sigulto e l'altro strinsi sempre più la presa sul bambino.
 
 Peter cercava di calmarmi con la sua piccola manina che mi massaggiava la schiena anche se sentivo la sua testolina sul mio collo.
 - Non è successo niente - cercava di lenire la mia colpa.
 In risposta gli baciai la fronte sudata e sporca di macerie e detriti. 
 
 Tutti gli altri Vendicatori sorridevano e piangevano dal sollievo.
 - Abbraccio di gruppo - urlacchiò Peter. 
Tutti si strisero vicino a noi e per una volta fummo veramente felici. 
Dal primo all'ultimo.
 
 Quando l'abbraccio si sciolse presi la testa di Peter tra le mie mani e lo guardai negli occhioni di un marrone caldo. 
Con i pollici ascigai un pò di lacrime che il mio bambino aveva riversato sulle sue  guanciotte rosee.
 - Come.... come hai fatto a...? - iniziai prima di essere interrotto dal ragno.
 - Oh... beh io... - iniziò a raccontare.
 
 ~~~~
 
 Peter Pov's 
prima dell'incidente 
 
 Ero dentro l'Avenjet a guardare la battaglia.
 Il vetro dei finestrini su cui ero appoggiato era freddo ma mi stavo molto eccitando a vedere la battaglia in corso.
 Ad un certo punto vidi Hulk staccare il braccio al mostro gelatinoso e iniziai a battere le mani dalla felicità.
 
 - Fallo fuori Hulk! - urlai elettrizzato. 
 
 Ad un certo punto con il mio superudito sentii delle urla non molto lontane.
 Natasha mi aveva detto di non uscire per nessun motivo.
Ma quelle persone avevano bisogno di una mano.
 
 Anche se da un bambino di quasi 3 anni con superpoteri ragneschi.
 Gli altri si sarebbero arrabbiati con lui per questo ma.... non c'è tempo per pensare! Devo agire!
 
 Saltai giù dalla panchina e corsi fino al portellone aperto dell'Avenjet.
 Mi affacciati con discrezione e vidi gli altri perfettamente occupati col mostro.
 - Perfetto - pensai.
 
Mi misi a correre verso le urla.
 Non era troppo lontano dalla battaglia.
 
 Ad un certo punto vidi una ragazza che urlava per chiedere aiuto.
 Mi avvicinai.
 Lei mi guardò e cercò di soffocare il panico che cresceva in lei.
 
 - Ehi piccolino - disse con voce tremante. 
Si inginocchiò davanti a me per evitare di farmi vedere qualcosa.
 
 - Ti sei perso? Sai dove sono i tuoi genitori? Perchè avrei bisogno di una mano con una cosa - disse velocemente e con le lacrime agli occhi.
 - Ciao, io sono Peter e sono qui per aiutare - la consolai.
Lei mi guardò stranita.
 Stava per parlare quando un'esplosione fece volare un pezzo di cemento verso la ragazza.
 
 Grazie al mio senso di ragno la presi da un braccio e la strattonai lontana dal pericolo.
 
 Il pezzo di cemento la sfiorò.
 
 
 Mi guardò stupita e con la bocca spalancata.
 - Tu....tu.... - era sotto shock.
 Guardò prima il pezzo di cemento, poi me e infine dietro di lei.
- Se hai dei superpoteri allora potresti aiutarmi con lui? - disse con sforzo. 
Probabilmente non le piaceva l'idea di far fare una cosa ad un bambino. 
 
 Sorrisi e annuì.
 Lei si spostò e io vidi un ragazzo svenuto con un pezzo di palazzo che gli bloccava la gamba.
Mi avvicinai.
- Ok.... al mio 3 spostalo - 
Lei annuì e non chiese altro.
 
 Posizionai le mani in modo da esser pronto a sollevare il detrito.
 
 - 1 -
 
 - 2 - 
 
 - 3 -
 
 Sollevai con tutta la mia forza e la ragazza fu subito abile a togliere il ragazzo fuori dalle macerie.
 Il pezzo di palazzo pesava. 
Strinsi i denti. 
Appena i ragazzi furono fuori pericolo lasciai andare.
 Mi dolevano le mani ma ne era valsa la pena. 
- Grazie mille - disse lei distrutta e con le lacrime agli occhi.
 
 Poi si mise a sedere con la testa dello svenuto sulle gambe, gli massaggiava la nuca e piangeva. 
Mi girai e vidi il mostro cadere senza vita e allora capii che la ragazza aspettava i soccorsi. 
 
 Proprio in quel momento ci fu un boato enorme.
 Mi girai di scatto.
 L'Avenjet era completamente distrutto.
 
 Mi alzai a fatica poichè ero stanco e lasciai un debole sorriso alla ragazza. 
Alzare delle macerie non era poi così facile.
 Dopo qualche passo mi fermai e mi sedetti.
 Ero stanco ma avrei dovuto raggiungere gli altri. 
 
 Dovevano sapere che stavo bene.
 - Chiudo gli occhi solo per due minuti. Non mi addormenterò - promisi tra me e me. 
Chiusi gli occhi.
 
 Ma mi addormentai. 
 
 Sentii una mano che mi scuoteva con sempre più insistenza.
 Aprii gli occhi e vidi per un attimo solo rosso. 
Poi focalizzati la vista e vidi Natasha. 
 
 - Ehi маленький паук - disse dolcemente. 
Solo ora notai gli occhi affossati. 
- Hai pianto? - le chiesi. 
- Solo un pò - rispose lei sorridendo. 
 
 - Ci hai fatto spaventare un pó .... andiamo da Tony prima che gli prenda un infarto -
 Poi mi prese in braccio. 
Mi accoccolai meglio.
 Così ci dirigemmo verso gli altri. 
 
 ~~~~ 
 
 Tony mi liberó dalla sua stretta mortale.
 
 - Dio Santo... per una volta sono felice tu abbia disobbedito - rise ma subito aggiunse - ma non lo farai più. Ah.... sei in punizione- disse bonariamente.
 
 - Perchè??? Non è giusto - mi lamentai.
 - La vita non è sempre giusta Petey-pie - 
 Poi mi prese tra le sue braccia e disse: - Andiamo a casa, bimbo-ragno
 
 
 
 - маленький паук ----> piccolo ragno 
 Ciao belli!! 
Finally ho aggiornato 😅 
 Spero vi sia piaciuto il capitolo... ve l'ho fatto sudare eh?🤣 
Mi raccomando lasciate tanti commenti 💬 per questo grande ritorno!! Alla prossima 😜  
~ Mars😄  

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