E noi si va per strade sperdute per chissà dove

di Daistiny
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Se ne stava a guardare la città ***
Capitolo 2: *** Ascolta quello che dirò! ***
Capitolo 3: *** Quello che chiamano sentimento...Kevin ***
Capitolo 4: *** Preludio di un triangolo ***
Capitolo 5: *** Amara ***
Capitolo 6: *** Una strana parentela ***
Capitolo 7: *** Divinazione... ***
Capitolo 8: *** Credimi! ***
Capitolo 9: *** Ciò che darà inizio a tutto... ***
Capitolo 10: *** Non sei nessuno...-Falsità ***
Capitolo 11: *** Scambio di persona ***



Capitolo 1
*** Se ne stava a guardare la città ***


Se ne stava a guardare la città dal alto senza pensieri per la testa.... c'era lei, solamente lei in quel luogo, in quella determinata situazione, un soffio d'aria gli scompigliava i suoi capelli, mentre guardava attonita la città.
La rossa voleva piangere buttarsi giù dal palazzo, in quel vuoto sotto i suoi piedi... piangeva da sola in silenzio, ancora una volta il vento scompigliava ancora i suoi capelli, raccolti in ciò che rimaneva di una lunga treccia.
Era lontana da casa, dalla sua patria e non aveva una famiglia... si trovava in quel luogo, la nella città eterna, la quale faceva da dominatrice assoluta del suo paesaggio...La ragazza si sentiva cosi sola.
Non trovava più alcuna ragione di vita. Quello che era stata, che stava diventando... tutta la gioia di vivere... tutto si sbriciolò come di incanto. Non avrebbe mai creduto che proprio lui l'avrebbe tradita. sapeva che era sempre circondato da donne di ogni tipo però... lei si era sentita... diversa... speciale... la migliore di tutte... l'unica in grado di poter stregare il suo cuore... ma si sbagliava.
Ma ora, ora stava andando verso qualcosa di diverso. Nessuno l'avrebbe più fatta soffrire, nessuno le avrebbe più fatto del male. L'incedere lento dei suoi passi verso l'oblio, come un esultante grida di gioia, ogni lacrima che si seccava sulle sue gote, come un rifiuto alla sua debolezza e il suo corpo, che si getta tra l'oscurità... come un angelo che rischiara il cuore da ogni dolore...

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Capitolo 2
*** Ascolta quello che dirò! ***



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Ma ad un certo punto qualcuno la fermò.
-Perchè piangi ragazzina?-
Era un ragazzo alto con gli occhi scuri e profondi. Lei non l'aveva mai visto, ma lo abbracciò e iniziò a piangere senza fermarsi.
lui non disse niente. all'inizio era un po' imbarazzato, ma dopo l'abbracciò e rimasero così finchè lei non smise di piangere.
La ragazza, tentando di asciugarsi le lacrime rimaste senza rovinare il leggero trucco, si staccò da quell'abbraccio caldo, profondo, confortante. Irrigidì ogni parte del suo corpo, non riusciva a comprendere se ciò che provava, era imbarazzo oppure semplicemente le mancava quel corpo perfetto dal quale si era staccata...quel corpo, che sembrava combaciare perfettamente al suo.
 Lei si fissava i piedi, come una bambina impacciata che non ha idea di ciò che accadrà quell'attimo successivo. Semplicemente, le mancava il calore dell'altro sesso, la voglia di essere amata ardeva nel suo petto di giovane ragazza, iniziando a somigliare ad una incendio che le circondava il cuore, stringendolo in una morsa piena di dolore, facendola sudare.
Lui non si era accorto di essere rimasto a fissarla...negli occhi del ragazzo, c'era lei, una ragazza perfetta dai capelli rossi, le gote rosee ed un corpo esile. Quanto l'aveva cercata. Distolse lo sguardo in cerca di un punto fisso in cui osservare per evitare quello scontro di occhiate dolci, che gli scatenavano nel petto e anche nella zona del basso ventre una strana sensazione. Il ragazzo tremava leggermente, come se sentisse che il vuoto che aveva appena colmato, era in realtà una ferita che non si era mai richiusa ed ora, era più aperta che mai. Vedendo la scena, la ragazza non trattenne un sorriso beffardo ed uno sguardo di sfida...
- Non ti ha mai fatto nessuno tutte quelle prediche sugli sconosciuti ??
Chiese il ragazzo rispondendo alla sfida che gli era appena stata lanciata. La sua voce era seria, calma.
La ragazza tentennò per un secondo, deglutì ma non emesse parola.
- Certo....abbracci gli sconosciuti ma non sei capace di rispondere a delle semplici domande retoriche...
- Se sono delle domande retoriche non dovrei risponderti.
Ribattè la ragazza più sicura piegandosi leggermente in avanti ed alzando la testa
-Guarda ragazzina che mi stai stufando!
-Oh! scusatemi mister perfezione!
-Perchè piangevi?
La ragazza sbuffò -tsk. e perchè dovrei dirlo a te?
-forse perchè so che sei una piccola perdente?
La ragazza s'infilibì, si avvicinò a lui e gli grido contro: -ma chi ti credi di essere? eh? lo sai chi sono io? io sono Fiona! sono una grande lottatrice di wrestling! forse la migliore...
-Pff! Ma non scherziamo! ti ho vista combattere, "Fiona", non sei poi sto granchè! anche io sono un wrestler, e sicuramente molto più forte!
-Chi sei?
-Mi chiamo Mars!
-Cosa?!- la ragazza era esterrefatta. non lui. non proprio lui doveva vederla in quello stato. Cercò di allontanarsi da lui, indietreggiò. ma lo fece troppo, e si ritrovò di nuovo a brancolare giù dal burrone
Mars afferrò il braccio della ragazza che, perdendo l'equilibrio, agitava in continuazione in cerca di un appiglio.
- Preferisco schiantarmi che essere salvata da te !!
La ragazza era furiosa, non riusciva a comprendere la sensazione che aveva provato in precedenza, quando il suo corpo si era unito a quello del ragazzo.
- Si può sapere tutta quest'ostilità da dove arriva ??
Mars era visibilmente spazientito dal continuo modo di fare altezzoso e saccente della ragazza.
- Ho le mie cose e sono nervosa !!
Ovviamente stava mentendo e, alle orecchie di Mars, questa sua motivazione risultava ridicola e poco credibile.
- Raccontalo a qualcun altro...
Si fece forza e tirò su per un braccio la ragazza.
- Sai....senza maschera sei diverso....
La ragazza sembrava più tranquilla e più docile, forse era quello l'unico modo per scoprire la verità.
- Già...me lo dicono tutti ormai.
Lui la fissava e cercava il modo per non osservare le "curve" della ragazza con l'aria di un maniaco pervertito.
- Ehi !! Che hai da fissare !?
La ragazze sembrava alquanto scocciata ma, Mars non l'aveva mai fissata in quel modo e ciò le provocava un lieve senso di piacere e di appagamento interiore. Quei mesi di pausa dagli allenamenti avevano contribuito a levarle l'aria da maschiaccio e l'avevano resa una fanciulla dolce e delicata all'apparenza.
- Non sto fissando niente !!
Mars distolse lo sguardo arrossendo visibilemente sotto il sorriso beffardo e compiaciuto di Fiona.
- Ah...voi uomini...siete tutti uguali...ne ho conosciuti tanti come te...
Si scostò la lunga treccia dalla spalla facendola ricadere lievemente all'indietro. Osservò nuovamente Mars con un sorrisetto dipinto in volto e fece per andarsene.
- Aspetta !! Dove andrai ora ?
Il ragazzo era incuriosito e, stranamente preoccupato.
- Vado dove potrò lanciarmi in un burrone senza essere salvata dal principi scadenti come te....almeno ci hai provato...
Mars sentì la rabbia salire ma doveva stare calmo. Come osava quella mocciosa parlare così a lui ?? Uno degli ultimi superstiti della famigerata dMP ??
- Addio Mars, magari ci ri-incontreremo nel prossimo torneo...
La sue era aria di sfida.
- Ma perchè aspettare possiamo batterci subito ?
Mars sorrise invitando la ragazza a battersi con lui. Le rimase immobile, dandogli le spalle. Chinò il capo.
- Se questo è l'unico modo per scoprire la verità...
Mars non percepiva quelle parole.
- E' un si o un no ??
Era sempre più ansioso
- Assolutamente si.
Fiona si sentiva carica.
- Ottimo allora ma...non prendertela con me se finisci all'ospedale...mpf...
Non trattenne un riso sadico, malvagio, da tipico dMP che in fondo al cuore era

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Capitolo 3
*** Quello che chiamano sentimento...Kevin ***


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Fiona non sapeva se poteva combattere con quel tipo. in fondo era amico di... di... non riusciva neanche a dire il suo nome per quanto gli facesse male. ma accettò lo stesso la sfida, più arica che mai.
Mars intanto faceva strani pensieri "niente male come ragazza, proprio niente male, è un pò bassa ma ha le curve nei punti giusti, come avrà fatto quell'idiota ha lasciarsi sfuggire un bocconcino del genere? io me la mangio solo con gli occhi! Non vedo l'ora di essere avvinghiato con lei in qualche strana posa"
-bene, caro mars, cominciamo!- Esclamo la ragazza.
Mars si buttò su di lei, ma fiona lo evitò.-"Però, veloce la ragazza..." pensò Mars.
Fiona gli prese il braccio e glielo storse dietro la schiena, costringedolo ad inginocchiarsi. "in fondo non è male questo tipo..."
Mars riuscì a liberarsi dalla presa e la buttò a terra. Fiona si aggrappò a lui. Mars perse l'equilibrio e le cadde addosso.
Erano sdraiati per terra, mars sopra a fiona. Entrambi si guardarono negli occhi.
-"Che strana sensazione... nei suoi occhi c'è qualcosa di diverso da prima..." mentre pensava a ciò riflettendosi negli occhi di mars, lui le rubò un bacio.
Fiona si sorprese: non reagì negativamente, anzi, lo baciò anche lei.  Improvvisamente si staccarono.
Mars si alzò da lei con uno strano sorriso in volto e poi aiutò la ragazza ad rialzarsi.
Fiona si sentiva stranamente quasi felice.
Tornarono a guardarsi negli occhi. prima che potesse accadere qualcos'altro la ragazza gli disse:
-Beh, adesso sarà meglio che vada...-
Mars la prese per un braccio. -ti rivedrò mai?- chiese preoccupato.
Fiona sorrise. -Tranquillo...per oggi non ho più intenzione di buttarmi da un ponte...- e se ne andò.
Mars la guardò andare via, e sentiva che con lei andava via anche un pezzo del suo cuore. "come ha fatto quello stupido a far star male una ragazza così dolce... questa me la pagherà..." e rimase lì ancora un po', prima di tornare a casa.
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Fiona camminava serenamente nel tramonto. si toccò le labbra, pensando a Mars. "
-"è proprio dolce... nei suoi occhi non vedevo compassione per me, ma solo amore..." si riscosse. cosa stava facendo? un ragazzo le aveva appena pezzato il cuore... non voleva che le succedesse si nuovo.
"Non voglio soffrire di nuovo come per lui..." pensò. "già... ma Mars non mi farà mai soffrire..." e pensando a quel ragazzo che l'aveva baciata, se ne andò a casa.

Mars tornò a casa continuando a pensare a quella rossa ragazza. era ormai sera e dopo quel combattimento si sentiva stanco, così si mise a letto, incurante del fatto che già ci fosse qualcuno sopra. si sbottonò i calzoni e la maglia, rimase in boxer, poi si mise sotto le coperte e cinse la vita della persona accanto a lui, che a quel punto si spazientì

-No ma fai con comodo, eh!-
Mars, già sopito, aprì un occhio solo per guardare la figura di fianco a lui. era un ragazzo alto coi capelli lunghi biondi e una grossa maschera di ferro
-uff... Kevin! quanto sei noioso!-
-Se entrasse qualcuno potrebbe fraintendere-
-Ma chi vuoi che entri? Fiona?-
Il ragazzo si sorprese di quella risposta e guardò storto l'amico -tu come fai a sapere di lei?-
-Emh... io...-
-Mars!-
-E va beh! L'ho incontrata fuori città!-
-Come mai?- Kevin era sempre più curioso
-Voleva suicidarsi-
-Cosa?!-
-Ma del resto non mi sorprendo neanche. lo sai vero? sai che è tutta colpa tua. sei tu che l'hai lasciata come una povera fessa. poveretta...-
Kevin si alzò adirato dal letto -e colpa mia se non mi piace?! che ci posso fare se io amo un altra!-
-Io preferisco di brutto fiona a quella ragazza mezza psicopatica!-
-Seira! si chiam seira! e non è una psicopatica!-
-Sarà... ma io preferisco Fiona-
I due si guardarono un momento poi il ragazzo mascherato ricominciò il suo interrogatorio
-Si sei innamorato di lei?-
-Sinceramente?-
-Sinceramente... Si...-
Di nuovo calò il silenzio più assoluto nella camera. Kevin si mise il mantello e uscì di casa
-Aspetta! dove vai?-
-A farmi un giro. senti: io non voglio costringerti ad amare o non amare fiona! ma ti avverto: non ne vale la pena! è solo una povera ragazza che somiglia più ad un uomo che ad una donna. Ci penserei due volte prima di fidanzarmi-
-Tu ci hai pensato una volta sola a scaricarla-
-Era diverso! ahhh! Mi hai rotto! Vado via!- Kevin uscì dalla camera lasciando solo mars
-accidenti... tu non ci sei con la testa! TU! Come fai a non accorgerti di quanto sia dolce quella donna? Ed anche di quanto si bella?-

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Capitolo 4
*** Preludio di un triangolo ***


Anche Mars si alzò dal letto. "maledetto Kevin..." pensò. Il rosso si vestì e uscì a fare una passeggiata.
Senza nemmeno accorgersene senti delle urla  decise di avvicinarsi, ma quando fu molto vicino  fu testimone di una scena che non gli piacque affatto.
-VATTENE!!- urlava lei.
-Ma non capisci! lui non ti ama!- era Kevin.
-Mi ami tu vero?- le scappò detto.
Calò il silenzio, dopo pochi minuti il ragazzo se ne andò seguito da un flebile "Kevin...".
Mars sferrò un pugno al ragazzo. -COME HAI POTUTO DIRLE CHE NON L'AMO! TRADITORE! PARLI POI TU CHE TE LA FAI CON UNA STRONZA E PSICOPATICA!- e gli dieie un altro pugno.
Kevin cadde a terra. -Non voglio litigare con te... tanto non capiresti...- e se ne andò.
Mars fece per seguirlo, ma qualcuno lo abbracciò da dietro.
Il ragazzo si girò. -Fiona...- disse.
La ragazza era in lacrime, scossa da brevi singhiozzi. -Non me ne frega più niente...- disse. -Vattene anche tu per favore...- e gli diede un bacio.
Fu un bacio che esprimeva passione. Mars tornò a casa, ripensando a tutto quel casino.
intanto, Fiona, si ne andava su un ponte alto. Si mise in bilico e si lasciò cadere nel vuoto.
"chissà..." pensava mentre precipitava. "forse lassù qualcuno mi amerà davvero..."
ma purtroppo non si era accorta che una persona l'amava GIA davvero...
Si senti un tonfo, come se un peso fosse caduto in un torrente, l'acqua cristallina si agitava vorticosa trascinando a se Fiona. Gli occhi erano serrati come a non voler vedere la sua sorte, si lasciava trascinare dalla corrente.
Sarebbe stato mai quello i suo destino?? Si chiedeva fisso... voleva scomparire nell'oscurità e poi di li cosa ne sarebbe stato.. chi l'avrebbe ricordata.
Gli ultimi giorni, Kevin e poi il sorriso di Mars.. volevano forse dire che c'era speranza. Ripenso alle parole di Mars... lei aveva detto di essere la famosa lottatrice... allora dov'era il suo spirito combattivo e la sua forza??
Da quando si era lasciata diventare una come tante, arrendersi alla corrente quello si che sarebbe stato la giusta via?
Ma chi era diventata.. fragile e debole, questa non era lei... allora cosa era? Fiona fisso questi istanti e non si lascio andare allo sconforto più tosto dentro di lei si riaccese qualcosa di amaro ed ispido.
Lei non voleva essere dimenticata, non voleva essere creduta una codarda perdente che hai suoi problemi aveva preferito la via più semplice.
Tutte quelle cose cosi ingigantite e drammatiche si rivelarono sono essere più poi così montate.
Lei ora voleva solo riprendersela la sua vita non avrebbe mai permesso a nessuno di condizionarla cosi...
Apri gli occhi ed emerse dal buio... l'acqua insipida l'avvolgeva il corpo e vorticosamente la voleva trascinare giù..
La rossa lotto con tutte le sue forze, non le sembrava più cosi importante farla finita... morire era da vigliacchi e lei non lo era.
Ciò che le era successo la condizionava molto... ora lei voleva solo la rivincita.
Con un ultimo sforzo, Fiona si tiro a riva. Era tutta fradicia dalla testa ai piedi, sporca di fango, con qualche graffio.
respirava a fatica...
-Stupido Mars... fai pur quel che ti pare... ma io non mi lascio demoralizzare così!
Con un ultimo sforzo la rossa s'alzò da terra e si diresse verso la città, ancora zuppa.
Vagò a lungo; senza una meta.
Del resto, dove poteva andare? non aveva comprato neanche un appartamento.
-Forse Mars... ah! è ridicolo! anche se...- il volto di Fiona si fece cattivo -adesso gliela faccio vedere io a quei due
Cercò di correre il più veloce possibile, fino a che non si trovò davanti a casa di Kevin... che scambio per quella di Mars.
Suonò il campanello con insistenza, il ragazzo, affacciatosi alla finestra, da lassù vedeva solo una folta chioma rossa, ma pensò fosse Mars!
-Di nuovo lui?! che ha combinato stavolta?!
L'inglese aprì la porta e lasciò entrare 'ospite.
Solo quando fu dentro s'accorse che in realtà era Fiona!

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Capitolo 5
*** Amara ***


"Risiedano in noi i sospiri di coloro che sono capaci di far d’un gesto un uragano.”
(Marvin Falinger)..

Una voce incantevole dal timbro particolare richiamo l'attenzioni Mars, mentre questi non si dava pena.
Quella voce la conosceva bene, fin troppo... una voce acuta e pericolosa... sottile e ammaliante. L'italiano si chiese come fosse potuta arrivare così senza avvisare. Lei silenziosa e lenta.
Era parecchio tempo che non la vedeva, di solito quando leifaceva la usa compara, la sua venuta era preceduta da una carta dei tarocchi... di solito succedeva anche quando lei spariva.
Erano il suo biglietto da visita e Mars lo sapeva bene, fin troppo, sapeva anche di chi si trattava.
Si girò a guardare dall'ombra del vicolo lungo la sua strada del ritorno,  quella sagoma la conosceva bene era troppo familiare.
Lentamente una figura di donna avanzo elegantemente verso il lottatore, uscendo dall'ombra la luce illumino il suo volto e tutta la sua figura intera ... una ragazza alta e snella dal volto splendido e da sembrar di porcellana mentre i capelli rossi ricadevano morbidi ed ondulati lungo  tutta la sua schiena.
La ragazza sembrava più grande della sua eta di 2-3 anni, mentre in realtà non aveva ancora  compiuto17 anni.
Sulle sue labbra era dipinto un sorriso malizioso... mentre tra le mani aveva una carta dei tarocchi... "Gli Amanti"...sembrava felice di rivedere Mars... dopo tanto tempo.
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Mars aveva ricevuto la visita inaspettata di una misteriosa ragazza...

-Allora Mars.. chi è la fortunata..? Non mentire le carte non mi mentono mai...- Disse sorridendo e mostrando la carta.
-Non sei stata lontana abbastanza che non ti si può nascondere nulla mia cara- Mars sottolineo...
-Beh... Fratellino che ci posso fare.... se è così che vanno le cose, sai bene qual'è il mio ruolo alla Muscle no?! -Sottolineo ricordandogli il ruolo e il grado che aveva nei suoi confronti.
-Tutto tempo sprecato.... - Ribatte l'italiano...

-Non la smetti mai di fare queste stupide entrate ad effetto sono ridicole... vieni qua pretendi di sapere tutto e poi te ne vai... come se tu potessi  fare quello che voi tranquillamente!- disse Mars
-Piantala... sai bene che non mentono le carte, sono venuta apposta per te,... ho lasciato un allenamento molto importante,  più un incarico, tutto pur di vedere te. Ed è questo il modo in cui accogli tua sorella?!!- La ragazza sbotto su tutte le furie .
Mars non fu da meno-Senti chi parla... la spia della Muscle, dimmi un po sotto quale nome ti fai passare quando sei mezzo al loro... dico la gente... Amara-
La sorella di Mars rispose a tono e questa volta in modo serio- Non posso far saltare la mia copertura quando sono qui... a Roma.. significherebbe mandare all'aria mesi di lavoro.-
Mars-Lo sapevo! Tu  stai dei mesi qui a Roma sotto falso nome e non hai tempo per farti vedere... e guarda caso, ti fai viva solo quando te lo dicono le tue carte-
-Spiacente ma non posso dirtelo. Piuttosto lei chi è?- Amara sorrise e fece un occhiolino...
Mars-Da me non saprai nulla...
-Vedremo... -Amara dispose su un muretto poco distante da loro le sue carte, le mischio e poi prese 6 carte mettendole tre sopra e tre sotto, e poi inizio a voltarle l'una alla volta.
La sua espressione cambio quando apparvero, gli , l'eremita e la forza , la ruota della fortuna , gli amanti, l'appeso e la morte.
-Lei cerca la forza o la morte... non la potrà trovare se non farà una scelta, cosi come deve scegliere... amore o l'oblio...ed infine la morte-
-Questo cos'è... l'oroscopo del giorno..??-Mars chiese stanco di tutte quelle mosse, ma Amara non accennava a nulla, lo guardava solo con ostilità.
-Dimmi Mars la vita umana quanto ti è cara? Perchè se ci tieni raggiungila, ora però lei è troppo instabile... non so chi sia, o che aspetto abbia... però le mie carte dicono che ci tieni.... corri e arriva prima di lei... prima che l'oblio la inghiotta-
Amara mostro la carta della morte, con l'espressione di chi non scherza, gli disse di andare.
Il lottatore rimase in silenzio alcuni minuti fissando la sorella, guardo la carte e ripenso a come l'aveva incontrata ... e poi scattò.
Amara lo vide allontanarsi, mentre lei riprendeva le carte e le risistemava nel mazzo rimescolandolo, poi prese la prima carte... con l'indice e la giro... era La giustizia.
Lei era quello che la carta gli aveva indicato...
Giustizia. Non poteva aspettarsi un segno cosi positivo, le si prospettavano buoni propositi... per ora lei poteva rilassarsi un po.
La casa non era cambiate per niente, grande e luminosa... quanti ricordi, felici evocava, e quanti altri tristi eppure per Mars era tutta ciò che restava della sua famiglia-
I loro genitori spariti,  lei come suo fratello avevano preso strade diverse, dopo l'incidente in cui si erano visti portare via i loro genitori, lei e Mars si erano persi di vista. Grazie hai suoi particolari poteri Amara era scampata a una dura sorte vedendosi affidata a William Barracuda.
Amara  del suo tutore non sapeva nulla , solo che le era riconoscente per averla salvata, Williams sotto la sua guida severa l'aveva fatta diventare un membro speciale del Muscle League. Mars invece se l'era vista più dura...
Il destino li aveva fatto rincontrare chi sa per quale stano caso alla Muscle League. Amara stava appena rientrando da una missione... quando vide Mars là... quasi non ci credeva ai suoi occhi, quando i loro occhi si incrociarono dopo dopo tanto tempo.

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Capitolo 6
*** Una strana parentela ***


Dopo quel breve incontro con suo fratello Amara se ne torno al suo appartamento.
Nella penombra della  sua stanza semi illuminata, dalla luce che filtrava Amara guardava il suo mazzo di tarocchi l'osserva attentamente come se fosse incantata da quelle particolari carte. Quante domande le suscitavano quelle carte, fin da quando era stata piccola la sua sembrava una specie di mania.
Chi sa quante volte Amara aveva fatto scivolare quelle carte tra le sue dita poi le mi schiava e le pescava... quante erano le combinazioni possibili positive? E quelle negative ?
Amara indossava una canotta di cotone bianca, e dei pantaloncini corti blu, se ne stava sul suo letto dalle lenzuola scomposte e le persiane del balcone semi abbassate, la luce  del tardo pomeriggio filtrava dai piccoli buchi delle persiane del balcone , mentre dalle tende bianche del balcone coprivano solo una parte di esso.
La rossa fisso  ancora le carte per un pò, poi guardo l'orologio, notò che era si era troppo tardi per il suo appuntamento.
Amara si alzò dal letto si diresse in bagno, una doccia veloce,  un cambio rapido di vestiti che fu subito pronta per uscire.
Era da mesi a Roma, la città in cui era nata ma non aveva potuto visitarla come si deve.
Amara  era sempre  in giro incognito e sempre sotto un falso nome, il nome sotto cui operava  questa volta era Acerba. Il suo obbiettivo questa volta consisteva nel limitarsi ad osservare a tenere sott'occhio gli ex cattivi  passati alla  Muscle League .
Anche se Amara  era parte della Muscle era più tosto distaccata da loro, gli ordini che spesso riceveva erano quelli del Barracuda. 
Il Barracuda, un uomo alto sui 2.17 cm dai capelli biondi e un fisico possente ed un modo di fare al quanto misterioso. La ragazza sapeva bene che era un tipo molto enigmatico, c'era qualcosa in lui che l'incuriosiva.
William ogni tanto , quando ne aveva il tempo , andava spesso da Amara per vedere come stava la ragazza o per sapere come procedeva l'esito della missione che gli aveva affidato.
Per Amara , il Barracusa era come un padre oltre ad essere il suo tutore, il Barracuda aveva  cresciuto Amara  non solo come membro della Muscle League, ma anche come se fosse stata la propria figlia.
Le aveva dato la migliore istruzione , le faceva praticare svariati sport dalla danza classica, al tennis, scherma ed equitazione, tutto ciò che una ragazza di buona famiglia potesse avere.
William vendo anche una buona predisposizione di Amara per lo sport, aveva deciso di avvicinarla anche al mondo della lotta.
Per tanto oltre agli sport,  William , obbligava la ragazza a  prendere  parte ad interminabili partite di scacchi, gioco per il quale Amara era molto portata ,ma a differenza di William, Amara odiava quel gioco.
William voleva che Amara fosse ed avesse il meglio, non badava a spese per lei.  I vari impegni della ragazza erano stati calcolati in modo tale da non crearle  stress o problemi.
Questa organizzazione dei suoi impegni teneva anche conto dei vari incarichi che il Barracuda e la Muscle le davano.
L'ultima volta che aveva sentito il Barracuda, Amara aveva ricevuto di l'ordine di osservare alcuni membri della Muscle League .
Il compito per adesso si limitava solo alla raccolta di informazioni riguardante alcuni ex membri della D.M.P passati alla fazione dei buoni.
 Anche se lavorava  per la League  Amara non si era mai sentita uno di suoi membri, anzi lei difficilmente riusciva a credere che dei wrestler  combattevano per l'umanità salvandola da svariati pericoli.
 Il solo pensiero le sembrava ridicolo, anche se nn si sentiva parte della Muscle League, gli unici motivi per cui restava era per riconoscenza verso il Barracuda e per la vicinanza di suo fratello Mars, in questo modo aveva la possibilità di stargli vicino.
Amara per quanto avesse uno spirito ribelle,  quando si trattava dei suoi impegni cambiava, si limitava a fare il suo dovere e fatta la sua parte  dopo era liberata da qualsiasi vincolo .
Amara per uscire si era messa un top scolato bianco , una minigonna rossa ed ai piedi dei sandali con il tacco bianco.
Per la strada la ragazza scivolava con eleganza attraverso la gente che si girava a guardarla.. mentre lei per via della sua altezza spiccava tra la folla.  
La ragazza si trovava vicino ad un antico edificio romano quando ricevette una telefonata dal suo tutore, il Barracuda. Amara era fortemente convinta che  lui prima o poi l'avrebbe chiamata . 
Amara sapeva riconosceva quell'accento inglese fra mille, la sua voce, il suo tono. Oramai  ella era abituata a conoscerlo e capire subito cosa , il suo tutore volesse dirle...
-Buon giorno...- Disse Amara rispondendo allegramente alla sua chiamata con un tono sottile e basso quasi malizioso .
-Hai sempre lo stesso modo i rispondere?-disse la voce al telefono mentre si fermo per un'istante per poi riprese a parlare subito dopo con fare metodico ed autoritario.
-Volevo sapere come procedono le cose, se ci sono sviluppi.-
-William non ce ne sono stati.  La situazione  è  per adesso stabile, ma se non mi si dice chi è che devo seguire tempo che io possa fare ben poco. Per ho fatto un elenco di tutti gli ex lottatori della D.M.P passati alla Muscle . Lei sarà felice di sapere che c'è ne sono solo 2! Questa è una notizia risaputa da tutti poichè è di dominio pubblico.... ma non capisco perche insistete su stare dietro a queste cose.... cioè dico non sono cosi pericolosi, a parte quella testa cala di Mars. -Disse con un tono un pò seccato Amara.

-Non mi pare che sia lui il problema!- Proferì la voce maschile al di là della cornetta continuando a parlare con quel tono serio e freddo. Il Barracuda rispose ad Amara di tenere di più inconsiderazione l'altro wrestler.
-Perche dovrei tenere in considerazione di più  il Inglese? il suo curriculum parla da solo, è alla pari di un Muscle...eppure mi stai chiedendo di osservarlo.. tu non mi chiederesti mai di perdere tempo cosi.  Perchè tanto interesse per lui? Lui è quello più strano ed è anche quello che da meno nell'occhio.  Non una mossa azzardata e mai uno sgarro contro la Muscle, il suo unico interesse e combattere e a vincere. Per non parlare della discendenza!-La ragazza stava per continuare ma il Barracuda la fermo disse di limitarsi ad osservarlo questo lottatore  e contattarlo in caso di novità,  Amara per un attimo sbuffo ma poi si ricompose e si limito a rispondere di si. 

Amara già sapeva cosa le sarebbe toccato, una serie di appostamenti per seguire tutti gli spostamenti del soggetto, sapeva che quella volta il caso era particolare, sembrava che il suo tutore le stesse nascondendo qualcosa, non era mai stato fermo, deciso  e persuasivo per un caso come quello.
C'era molto di più sotto  di quello che sembrava.
 Con questo in carico Amara si sarebbe avvicinata al suo obbiettivo per studiarlo meglio, da quel poco che aveva potuto sapere sul wrestler e che questa persona era un tipo schivo, il classico lupo solitario difficile d'avvicinare .
Perchè allora tutta quell'aura di mistero in torno a questo tipo? 
Dopo la telefonata  da parte del suo tutore, Amara volle prendersi un po di tempo per pensare a quale strategia era meglio applicare in quel momento. 
Quel pomeriggio intanto non aveva voglia di mettersi subito al lavoro, inoltre non le avevano dato un limite preciso  per la missione per ciò aveva tutto il tempo che voleva a sua disposizione per decidere come muoversi.

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Capitolo 7
*** Divinazione... ***


Negli stessi fiumi scendiamo e non scendiamo , siamo e non siamo . ( Eraclito )


Amara aveva di meglio da fare, che seguire alla lettera gli ordini del suo tutore, era  più interessata in quel momento a cercare di capire in che situazione si era andato a cacciare suo fratello.
Le carte le avevano indicato qualcosa e lei ne era rimasta colpita, chi sa cosa avrebbe fatto suo fratello dopo avergli detto cosa aveva visto.
Da parte di Mars non era arrivato nessuna notizia. Allora Amara prese il cellulare  provando a chiamare Mars,  dopo una serie di squilli Mars rispose. 
-Cosa c'è?- Disse seccato Mars, ma la voce vivace e giocosa di sua sorella sembrava volesse provocarlo con le sue battutine
-Bhe ero curiosa... sai di sapere l'esito! Se vuoi una mano ci sono io.- squillò la voce della ragazza. 
-Qual è l'esito? Della tua divinazione? -esclamò il restler.
Dopo la strana profezia che Amara gli aveva dato, Mars era scappato via come un fulmine tutti agitassimo  per controllare che quello che sua sorella le avesse detto non fosse vero.
Mars era corso via  verificare come stesse Fiona, ma l'italiano non era riucito in alcun modo a trovarla la rossa.  Sua sorella aveva previsto sia la sorte di suo fratello che  di Fiona... allora perche non era successo nulla??
Amara era decisa a raggiungere suo fratello, per sapere l'esito  di cio che gli aveva raccontato
-Si.. sto chiamando per quello?- fece notare preoccupata la ragazza.
-Non è successo nulla... ti sarai sbagliata!- aggiunse Mars.
-IMPOSSIBILE! Almeno l'hai vista!- Grido Amara ancora incredula.
-No... -il wrestler taglio a corto evidentemente seccato.
-COME NO!- Amara era allibita non capiva come era possibile. -Sono sicura di quello che ho visto! - Urlò spazientita, Lei era abbastanza sicura di quello che aveva visto.
-Amara vedi di calmarti, prendi troppo seriamente quelle carte... e - quest'ultima frase fece non poco arrabbiare Amara. Qualcuno si sarebbe fatto molto male, lei ne era fortemente convinta .
-Dove ti trovi? All'ospedale?!- la voce della ragazza si fece tesa, mentre un nodo le si formò in gola.
-No sono in giro! Ti stai preoccupando inutilmente, vedi di rilassati un pò!
Stando alla previsione delle carte qualcuno di sarebbe fatto male.  Amara aveva pensato si trattasse del fratello e che questi  trovare all'ospedale eppure non era cosi.
 L'italiano dovette calmare sua sorella, Amara però non era così tranquilla. 
Mars le aveva detto di essere in giro, di non preoccuparsi  inutilmente per qualcosa che non era mai successo.
Amara chiese nuovamente a suo fratello dove era,voleva vederlo con i suoi occhi come egli stava.
Mars le rispose che non era nè il momento,  nè il caso , ma Amara si era fatta insistette tanto che alla fine Mars dovette dirle dove si trovava.
Il wrestler avrebbe preferito non parlare ma conoscendo sua sorella, sapeva che era impossibile nasconderle qualcosa . Mars per tutto quel trambusto era visibilmente infastidito ma allo  stesso tempo egli era felice di vedere che sua sorelle gli dimostrasse che ci teneva a lui.
 Amara si domando cosa avesse sbagliato nella sua previsione... eppure lei era  fortemente convinta che quello che aveva predetto si sarebbe avverato.
La cosa sembrava non quadrare cosi decise di consultare le sue carte e la prima carta che l'usci fu, il giudizio. La ragazza intuì che qualcuno aveva fatto una scelta quella di reagire... vide allora che tutto alla fin fine per suo fratello era andato tutto bene... pesco un altra carta per vedere cosa sarebbe successo.
Ma qualcosa fu stano invece di pescare una carta Amara ne prese 2.
Il bagatto e Gli amanti, un accoppiata strana, Amara guardò stranamente quelle carte e qualcosa non la piaceva.

****************
-"L'inizio di qualcosa. Un amicizia e il passo da essa all'amore è breve. Un cambiamento indica il Bagatto...qualcosa cambierà nella sua vita,  qualcosa di molto importante o qualcuno di giovane e dinamico...il patner.
Un individuo troppo ambizioso e presuntuoso, arrivista.  Gli amati..rimanderà ad una scelta affettiva... riguardo ai rapporti che sono in costruzione, una scelta libera che non implica uno scadere di tempo, ma che si rivelerà vincente.
Essa rimanda a una fase di infatuazione, contrassegnata da scelte e progetti che coinvolgono un'altra persona;  il dubbio si trasforma in una scelta difficile, non priva di contraddizioni e ripensamenti... "- Interpreto la ragazza  facendosi ancora più dubbiosa.

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Capitolo 8
*** Credimi! ***



..La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare, questo rumore che rompe il silenzio, questo silenzio così duro da masticare.." (De Gregori)


C'era solo d'aspettarselo... ma la ragazza non ci stava per la prima volta non voleva credere a ciò che le carte dicevano.Pensava che più che altro quelle carte erano destinate a suo fratello, aveva visto nel suo futuro una ragazza...e doveva sbrigarsi a salvarla.
Però tutto sembrava prendere un'altra piega, era sicura che la ragazza alla fine una scelta l'aveva fatto aveva deciso di andare avanti, di sicuro Mars gli avrebbe detto che era una bugiarda una pessima chiromante.
Amara era sicura e aveva piena fiducia nelle carte, lasciò stare quella predizione,  aveva altre cose più interessanti di cui occuparsi. Voleva sapere chi era la ragazza del destino di suo fratello.

Mars se ne stava ad aspettare, alla fine non era riuscito a trovare Fiona... ma solo sua sorella, che gli aveva procurato un grosso spavento e fino a qualche ora prima. 
L'italiano temeva che per come stava  Fiona poteva fare un gesto stupido e sconsiderato, infondo la ragazza nutriva dei forti risentimenti nei confronti di Kevin,  aveva chiamato il suo compagno per sapere dove poteva trovare Fiona. Infondo Mask era pur sempre un ex con cui Fiona c' era stata.
Mars chiese a Kevin di aiutarlo a trovare Fiona,  fortuna volle l'inglese rispose all'italiano di star tranquillo e che Fiona non era certo in pericolo, la rumena si era fatta solo un bagno.
Mars si tranquillizzò ma domandò a Kevin il significato dell'ultima frase, l'inglese rispose che gli e lo avrebbe spiegato inseguito  non appena si sarebbero visti.
Kevin disse che l'avrebbe raggiunto e di non agitarsi più di tanto, poiche gli avrebbe raccontato ogni cosa. L'italiano decise di aspettare l'arrivo del suo amico quando gli arrivò un altra chiamata da sua sorella, ogni  pensiero di Mars era rivolto a Fiona  e su tutta quella situazione così strana passò in secondo piano.
Mars su chiese tra se che cos'è che Amara volesse ancora da lui.
Quello non era il momento adatto per darle attenzione, aveva già degli impegni, ma alla sua unica  ed adorata sorella non era capace di negarle nulla. Era tutto ciò che gli rimaneva della sua famiglia, l'avrebbe protetta da chiunque e qualunque cosa, a qualsiasi prezzo.
Mars decise per tanto di rispondere alla chiamata di Amara per verificare cosa sua sorella volesse ancora. La chiamata con Amara, fu molto breve, sua sorella per l'ennesima volta gli chiese dove fosse e se potesse aspettarla.
L'italiano era esasperato dall'ostinazione di sua sorella nel volerlo vedere, così decise di accontentarla ancora.
Dopo la breve chiamata  Amara si diresse da Mars, la sua sottile e longilinea figura passava inosservata attraverso  la gente.
La camminata leggera, dal passo felino, velocemente avanzava. Era come se stesse seguendo i passi di un sentiero tracciato sulla strada, in mezzo alla folla che la circondava, passandole di fianco.

Attraverso una via poco affollata, avanzò per una strada che stava alla sua sinistra per poi girare ad un'incrocio che portava in un vicolo. Amara girava leggera tra i vecchi edifici della città vecchia in cerca del luogo in cui doveva vedersi con Mars, ad ogni passo che faceva  man mano avanzava tra i vecchi edifici, Amara avvertiva la presenza di suo fratello farsi sempre più vicino.

Dopo qualche minuto, Amara si ritrovò suo fratello qualche metro avanti a lei, con entrambe le muscolose braccia conserte, Mars indossava una t-shirt nera e un paio di bermuda bordeaux e un paio di scarpe da tennis color panna.
Mars era appoggiato ad un vecchio muretto di mattoni, dove un po' di erba  sbucava qua e là tra, girava la testa ogni tanto come a cercare qualcuno. Sul volto aveva un espressione seria ma allo stesso tempo tranquilla.

Quando Amara intravide vide da lontano Mars, decise di affrettare il passo per raggiungerlo.
Veloce come una pantera, Amara si affrettò a proseguire l'ultimo tratto di strada che lo separava da lui, Mars si girò verso di lei e i sui occhi incrociarono il suo sguardo, a quel punto Amara sorrise maliziosamente come al suo solito e con voce argentina lo salutò allegramente.

-Ti ho trovato! La strada era lunga.- aggiunse la ragazza dai lunghi ed ondulati capelli, mentre Mars la commentò in maniera pungente.

-Non era meglio vederci in un secondo momento... ho un impegno.- disse il ragazzo ma la sorella storse il naso e aggrotto la fronte mostrandosi infastidita, decise per tanto di rispondete  a Mars per le rime.


-Dovevo dirti una cosa...ma qualcuno non me ne ha dato il tempo.-

-Facevi prima a dirmela prima, a telefono..- sbottò Mars quasi arrabbiato fissando negli occhi la sorella.

-Tu non me lo hai permesso!-Disse la ragazza guardando il fratello. -Comunque avevo urgenza di parlarti...- aggiunse  la rossa con un tono abbastanza serio.

-Volevo sapere com'era andata con la tua amica... lei la decisione l'appresa pensavo di trovarti al ospedale.... - Sottolineò nuovamente la ragazza guardando Mars con l'aria di chi sapeva tutto.

Mars le rispose che non c'era motivo di trovarlo all'ospedale.

-Tu, ma da chi diavolo hai preso per essere mia sorella? La tua deve essere veramente un ossessione!-Mar urlò contro la sorella, che ancora insisteva sulla sua previsione.

-Amara può essere che ti sbagli. Guardami sto bene! Sei solo tu, quella che qui ne sti facendo un dramma!-

Amara non si lasciava smuovere da quelle frasi, finche Mars spazientito per il comportamento inopportuno della sorella decise di lasciarla lì finche non avrebbe fatto chiarezza sul suo comportamento che a suo dire era veramente assurdo.

-Amara... la mia pazienza ha un limite ed ora basta! Questa storia è durata anche troppo... Adesso devo andare, ho altri impegni. Ci sentiremo quando ti sarai data una calmata... fino ad allora non voglio sentirti.

Mars era spazientito, non solo per l'assurdo comportamento della sorella ma anche per Kevin, che in quasi un'ora, ancora non si era fatto vivo.  L'italiano immaginò che molto probabilmente kevin non sarebbe arrivato e che non avrebbe avuto alcuna voglia di aiutarlo.
Il wrestler si diresse verso casa sua, dove stava ospitando Kevin, sperava di poterlo trovare per risolvere quella situazione.

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Capitolo 9
*** Ciò che darà inizio a tutto... ***



Non ci vuole molta forza per fare le cose, ma viene richiesta molta forza per decidere cosa fare.
(Elbert Green Hubbard)

Trasformo la rabbia in forza, la forza in passione, la passione in amore, l’amore in delusione, la delusione in rabbia. E ricomincio.


Fiona era più che mai decisa ad affrontare Kevin, voleva fargli male, come lui aveva fatto con lei. 
Non sarebbe bastato qualche calcio e qualche pugno a darle soddisfazione Fiona voleva colpire Kevin dove sapeva che gli avrebbe fatto più male. I punti deboli di Kevin erano veramente pochi, ma uno soltanto gli avrebbe fatto effetto suo padre.

Era risaputo da tutti che il rapporto tra Kevin e suo padre era abbastanza complicato, fatto di odio e di amore verso il proprio genitore.
Kevin e Fiona si ritrovarono faccia a faccia, entrambi sorpresi di vedersi a vicenda. Fiona non si aspettava proprio di ritrovarsi l'inglese la a casa di quella che credeva essere la residenza di Mars, nè tanto meno sapeva della convivenza tra questi e Kevin.

Kevin vedendo la piccoletta dai capelli rossi, quasi non ci credeva era rimasto di sasso, si porto una mano sul viso indietreggiò la schiena e scoppiò in una isterica risata nervosa; e mentre Fiona lo guardava con aria cupa Kevin riprese il controllo di se, la guardò per un istante e pronuncio parole alquanto taglienti volte ad umiliare ancora di più la ragazza.

-Non dirmi che sei qui per quello? D'altronde so che ti piaceva... difficile scordarsi di me !

-Non so cosa a cui tu ti riferisca! - ringhiò la ragazza visibilmente irritata.

-Non lo sai...  mi ricordo gridavi di piacere! Questo lo dovresti rammentare... - Aggiunse Kevin in maniera cruda-

Fiona non rispose, si sentiva solamente strana ... quasi distaccata... eppure ciò che le aveva detto Kevin non era mica una cosa semplice che poteva essere mandata giù così facilmente. 

Fiona era lì per Mars non di certo per Kevin, è un colpo così basso non se lo sarebbe mai aspettato da uno come lui.
La ragazza si domandava che razza di persona poteva mai dire una cosa simile, nessuno della sua vita si era mai permesso di fare anche una cosa del genere....se solo Mars... avesse sentito quelle parole.

Eppure... la sorte aveva vololle che Mars udì un tale insulto. Nè  Fiona e nemmeno Kevin si erano accorti della presenza di Mars a qualche metro di distanza.
L'italiano era appena rientrato dall'incontro con sua sorella, il quale dovette assistere ad una simile scena. Bastò la penultima frase di Kevin disse a mandargli il sangue al cervello, che il wrestler italiano come una bestia si avvento sul suo coinquilino.

Kevin si vide piombare addosso un ombra e poi ricevere un forte pugno, così forte che il biondo andò a sbattere contro la parete dietro di lui, l'impatto fu così violento che sia i mobili che la parete andarono in frantumi.

-Sei impazzito?!- Esclamò Kevin mentre si rimetteva in piedi, rivolgendosi verso Mars.-

Ma l'italiano si avventò ancora nuovamente su Kevin, Mars era come impazzito, Kevin era cosciente di quanto potesse essere violento Mars e avvolte in passato ne aveva avuto paura.

Fiona era come pietrificata nel vedere una simile situazione, gli si era gelato il sangue e per nulla al mondo avrebbe voluto trovarsi in una lotta così violenta.
Prima che Mars atterasse nuovamente Kevin, quest'ultimo di scatto l'anticipo scivolando alla sua sinistra e colpendo l'italiano con un sinistro in pieno volto.

Sta volta toccò a Mars sbattere contro il muro, Kevin non aveva minimamente intenzione di soccombere, il suo istinto di sopravvivenza aveva preso la meglio.

-Non ti facevo così sentimentale!- Esclamò Mask, mentre si prestava a riepire di calci Mars.-

Senza alcuna pietà Kevin scarico su Mars tutta la violenza di cui fosse capace, fece di peggio di come aveva fatto con Kid e con Turbinski.
Mask in quel momento perse ogni umanità, sembrava solo un animale guidata dall'istinto.

Una volta che Mask ebbe finito con Mars si girò verso di Fiona, la ragazza indietreggio di qualche passo Kevin inizio ad avanzare.

-Continua ancora è la prossima sarai tu....- esclamo l'inglese con una sottile vena di ironia.

Fiona era rimasta silenziosa mentre vide l'inglese allontanarsi. L'amicizia tra Kevin e Mars si era andata a farsi benedire e Kevin non era certamente uno che si faceva problemi per questo.

Appena Kevin se ne fu andato Fiona si avvicino Mars che giaceva riverso su un fianco, il ragazzo respirava affannosamente mentre la ragazza cerco di prestargli soccorso.
Disperatamente Fiona cerco in quel enorme casa un telefono per poter chiamare un'ambulanza che arrivo venti minuti dopo.
Quando i paramedici arrivarono sul posto chiesero alla ragazza cosa fosse successo, Fiona se pur contro voglia racconto l'accaduto.


Rieccomi qui, non pubblicavo nulla credo da 2 o 3 mesi, questa storia non temete non me la sono dimenticata, ma siccome la storia è bella lunga penso che ci vorrà parecchio tempo prima di vederne la conclusione, sono previsti più di 40 capitoli di cui ogni capitolo inizierà ad essere più lungo di questi che state leggendo così mi risparmio di pubblicare capitoli che secondo me sono troppo corti.
Inoltre essendo impegnata nella scrittura di "Dune", "ETERNO AMORE ETERNO SACRIFICIO" ed "Isole sperdute", le restanti storie come questa, quella su One peice ed altre su FFXII subiranno un brusco rallentamento. 
Detto ciò spero che il capitolo vi piaccia e che seguite la mia storia.

NB: la storia al momento è un po confusa e caotica, sto cercando di sistemare questo aspetto collegando in maniera logica i vari personaggi e le loro relazioni tra loro.
Ho già realizzato uno schema di chi starà con chi, chi odierà chi e chi tradirà chi. Quindi per gli amanti dei drammi, segreti, tradimenti, intrecci e ricatti troverà questa storia adatta.
Ci saranno anche scene d'amore e sentimentalismi vari... ed una buona vena di sfacciataggine e acidità varia, perchè se c'è una cosa che odio sono i personaggi senza spina dorsale, pucciosi fino allo sfinimento... vi assicuro che in questa storia voleranno i coltelli non in senso letterale, ma ci saranno scene in cui i personaggi vorranno mettere le mani addosso ad altri per varie ragioni.
Detto questo io vi saluto, al prossimo capitolo ciao.

Daistiny

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Capitolo 10
*** Non sei nessuno...-Falsità ***


Quelli che considerano l’amicizia come una partita di scacchi, alla fine perdono sempre la partita. Ramon Eder



Tieniti strette le tue convinzioni, tanto sono l'unica cosa che ti rimane.


Se sei bella? E' soggettivo. Se sei brava? E' sempre soggettivo. Se sei falsa? Questo, beh, è molto oggettivo, e la risposta è si.


Qualche ora dopo essersi vista con suo fratello Amara ricevette una chiamata da quella che era una sua amica, Seira.
Seira era una ragazza dai lunghi e lisci capelli neri, era una tipa alquanto snob, di quelle con la puzza sotto al naso. Aveva gli occhi scuri come i suoi capelli e un tono di voce alquanto acuto da risultare fastidioso a chi lo sentiva.
Amara non aveva per nulla stima di Seira la trovava una ragazza alquanto stupida e frivola,
l'unico motivo per cui era "diventata sua amica " e perchè faceva parte della sua missione, in questo modo avrebbe facilmente potuto ricevare informazioni riguardo al soggetto che stava controllando.

-Ace dove sei finita!? - disse Seira rivolgendosi ad Amara.

-Sono in giro... - Rispose la rossa fingendo un entusiasmo che non le apparteneva.

-Stai facendo shopping senza di me?! Ammettilo... -aggiunse la mora con tono malizioso.

-Certo...(Come no... come se ne avessi il tempo...)- ribate Amara con una smorfia sul viso.

-Allora Ace se è così devi assolutamente farmi vedere cosa hai comprato, hai così buon gusto... ci vediamo da te tra dieci minuti?- Domandò Seira tutta contenta.

-Facciamo anche cinque minuti... - rispose Amara.

-A dopo allora Ace! Ciao- Rispose Seira mentre chiuse la telefonata.

-Merda! Ci mancava solo lei...- Esclamo Amara una volta che finì la telefonata... non riusciva a digerire la presenza di quella ragazza, aveva l'abilità innata di farla arrabbiare come pochi.

Prima o poi sarebbe arrivato il momento in cui l'avrebbe ridicolizzata facendole notare quanto assurda e stupido fosse il suo modo di essere.
Amara sapeva che doveva tener duro e che prima  o poi sarebbe arrivato dal Barracuda qualche nuovo ordine, questa volta più interessante che fare da babysitter a wrestler incapaci e complessati.

Erano passati dieci minuti esatti, quando Amara che era seduta ad un tavolino del bar si vide arrivare Seira tutta di ottimo umore, sembrava che nulla potesse toccarla.

-Ace ti ho fatto aspettare molto?- chiese Seira, osservando l'espressione taciturna di Amara.

-Devi proprio chiamarmi "Ace"... ho un nome Acerba.- Rispose Amara alquanto seccata.

-Quello... non lo definirei un nome. Nessuno si chiama così, Acerba... "Ace" suona meglio. Che cosa hai comprato... dai sono curiosa?- esclamò Seira tutta curiosa.

-Già vero, lo shopping... l'ho rimasto a casa!- Amara finse di cadere dalla nuvole e di essersi dimenticata a casa le cose che aveva comprato, ogni volta con Seira, Amara non riusciva a trovare nulla di cui parlare.

-Tu ti dimentichi sempre tutto...  più tosto come va in campo amoroso? - Domandò Seira con tono abbastanza seccato.

-Come se ne avessi il tempo...- Rispose Amara con evidente fastidio... continuando a dire la sua. -Seira non è così fondamentale l'amore.-

-Madonna quanto sei pesante... ancora non riesco a credere che tu ed io siamo amiche... sei così diversa avvolte non ti riconosco. - sbuffò  la ragazza.

Anche Amara era dello stesso pensiero, si chiedeva quando avrebbe smesso quella recita.
Amara voleva assolutamente sapere cosa ci trovava il suo tutore nel ragazzo di Seira, lei non vedeva in lui niente di così speciale .

I ritmi di quel wrestler erano solo scanditi dagli allenamenti e dai suoi incontri più qualche breve scappatella. Ma questa persona aveva una vita sociale?
Amara in passato aveva avuto anche l'occasione di conoscere Kid Muscle e i suoi amici qualche anno a dietro, li aveva trovati assurdi ma al quanto simpatici. L'unica persona che non gli era riuscita ad andare giù era Kid Muscle lo trovava troppo  sopravvalutato, trovava i suoi modi alquanto irritanti.

Mentre Amara se ne stava assolta nei suoi pensieri, Seira cercò di richiamare la sua attenzione senza riuscirci, ad un tratto però incontro lo sguardo dell'amica che con una certa noncuranza le disse di avere un impegno improvviso.

Seira si ritrovò da sola seduta al tavolino, mentre con una mezza scusa Amara se ne era letteralmente scappata, svanita nel nulla.

-Finalmente!! - esclamava la giovane ragazza mentre si dirigeva a casa.

Seira nel frattempo non vide proprio di buon occhio il comportamento della sua "presunta amica" , tanto da volerne parlare con Antonia la sua migliore amica, così decise di chiamarla.
Antonia era una ragazza dai capelli lisci a cascetto castani, poco più bassa di Seira ma con la stessa espressione della sua amica, stampata sul viso.
Le due ragazze condividevano tutto  poichè erano amiche da tanto tempo.

-Pronto.... - rispose con Antonia con fare al quanto seccato, ma quando questa senti la voce dell'amica cambio subito atteggiamento.

-Anto sono io, Seira...ho delle novità.-disse la mora con fare pettegolo.

-Centra forse Acerba?- domandò l'amica con fare interrogativo.

-Si! A quanto pare avevi visto giusto con lei... -Esclamò la mora con aria al quanto infastidita.

-Mi sembra naturale Seira, quante volte te lo detto che quella mia "puzzava ".- si accoro la Antonia abbastanza incattivita continuando a buttare fango sulla loro presunta amica.

-Seira è così palese, si finge tua amica per avvicinarsi a Kevin. Ti invidia perchè tu stai con uno che oltre ad essere uno stra figo e anche un campione; non vedi come sembra  essere più partecipe quando tu parli di lui mentre per tutto il resto non sia così interessata?
Te lo dico io quella sara una delle tante che gli muore dietro e sta aspettando l'occasione per agire.- insinuo con cattiveria Antonia.

Seira con il suo modo di essere e di pensare non poteva non trovarsi d'accordo con la sua amica. Le due ragazze continuarono a sputare veleno sua Amara, senza che questa fosse presente, cercando di sminuirla e criticarla il più possibile .

Tanta cattiveria in due ragazze non si era mai vista, dopo tutto Mars aveva le sue ragioni per detestare queste due serpi.
Per quanto Seira se la potesse credere e tirare non sospettava minimamente che presto o tardi Kevin l'avrebbe mollata, come aveva fatto con altre ragazze non appena queste avrebbero mostrato di volere qualcosa di più .
Seira poteva illudersi quanto voleva ignara delle conseguenze.




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Capitolo 11
*** Scambio di persona ***


Scambio di persona

Gli amanti non si incontrano finalmente in qualche luogo. Sono sempre stati l’uno nell’altro.
(Rumi)


Alla fine le anime gemelle si incontrano poiché hanno lo stesso nascondiglio.
(Robert Brault)



Da un'altra parte nella città eterna un ambulanza a tutta velocità si stava dirigendo all'ospedale, Mars era in condizioni pessime, Kevin gli aveva fratturato varie costole e gli aveva rotto il braccio destro.
Il wrestler non avrebbe potutto combattere per parecchio tempo.

Insieme a Mars sull'ambulanza c'era anche Fiona la quale era molto preoccupata per la sorte del ragazzo. Nel frattempo i medici avevano somministrato a Mars alcuni sedativi, il dolore era tremendo per il campione italiano.

Arrivati all'ospedale Mars era stato portato d'urgenza al pronto soccorso dove alcuni medici si presero subito cura di lui, Fiona dovette aspettare in sala d'attesa mentre qualche infermiere gli stava chiedendo informazioni sull'incidente.

La rumena dovette spiegare tante cose soprattutto chi era lei e in che rapporti era con Mars, gli venne chiesto se per caso il wrestler avesse qualche amico o persona vicina da chiamare in casi di infortunio. 

Fiona non sapeva cosa rispondere, per la prima volta si rese conto quanto Mars le fosse poco conosciuto, non sapeva nulla di lui, se non che era un ex D.M.P.  amico di Kevin.

Gli venne subito in mente Kevin, lui sicuramente conosceva l'italiano... ma era anche la persona meno indicata per chiedere informazioni, visto che era stato lo stesso Kevin Mask a spedire Mars all'ospedale.

Dopo che la ragazza rispose a tutte le domande che le fecero gli infermieri, Fiona dovette anche riempire svariati moduli al posto di Mars.

(La Muscle non la prederà a fatto bene ... )- Pensava Fiona mentre in sala d'attesa asppetava notizie su Mars.

Mars  non era certamente in buone condiozi e i medici che lo stavano visitando impiegarono più del previsto per finirlo di visitare .
Una volta concluso tutto, il campione italiano ebbe una prognosi di 5 mesi in cui non avrebbe potuto salire sul ring. Non era di certo la prima volta che Mars si trova costretto a fermarsi per tanto e la notizia della sua prognosi beh... non gli era piaciuta minimamente.

I medici deciso per il bene del Wrestler di tenerlo in ospedale per alcuni giorni per completare altre analisi dopo di che il wrestler sarebbe stato dimesso.
Quando Fiona ebbe finalmente delle notizie da parte dei medici, si senti più sollevata, ma aveva ancora un problema da risolvere, dove avrebbe passato la notte???
Fiona non aveva soldi a sufficienza con se per potersi pagare una camera d'albergo e nemmeno si sentiva di chiedere a Mars di ospitarla, non lo conosceva minimamente e poi aveva paura di poter ritrovare Kevin a casa di questo.
Così con aria stanca la giovane ragazza dai capelli rossi si mise a pensare a chi poteva rivolgersi... ma aveva poca scelta.

***************************************************************************

Amara era tornata a casa stanca per quella giornata, voleva riposare ma non poteva tra qualche ora sarebbe uscita, doveva tenere sotto osservazione l'inglese e il suo amico, per conto del Barracuda.

-William non sarà contento.... ancora calma piatta. -

Sbuffò la ragazza seccata dalla monotonia dei suoi appostamenti, erano mesi che seguiva ed osserva il wrestler inglese, le uniche volta in cui Amara si era trovata in contatto diretto con l'inglese era quando era in compagnia di Seira.
Per tutte le altre volte Amara se ne stava a debita distanza, osservare dalla mattina alla sera un wrestler che si allenava e combatteva solamente, era di una noia mortale, peggio era quando invece l'osservava l'inglese darci dentro con le ragazza... era peggio di un film porno.

Amara osserva silenziosa senza fiatare, sembrava quasi essere diventata l'ombra stessa del wrestler.
Si chiedeva cosa avesse di così speciale un tipo che aveva solo per la testa il wrestler dalla mattina alla sera. Sta smania di essere il più forte davvero non lo capiva... per lei era solamente un grosso scimmione senza un briciolo di vita sociale e cervello.

Anche quando Amara aveva frequentato il campione inglese quando era in compagnia di Seira non ci aveva mai scambiato più di due parole anche se la "presunta amica " gli e lo aveva presentato.

-Lei è Acerba, è una tua appassionata fan...- disse Seira.

Amara ricordava ancora bene quella frase con cui Seira l'aveva descritta. Ma quale grandissima fan... o amica... era solo una messa in scena. 
C'era da dire tanto su quella frase... è la prima e che Amara non era una sua fan, ne tanto meno una di quelle che gli correvano dietro. Lei non avrebbe mai permesso a qualcun'altro di stare su un piedistallo.

Amara sforzandosi cercò di dimenticare quest ultimo pensiero, mentre si focalizzava sul suo obbiettivo. Anche quella sera il wrestler si presentò al suo allenamento.
L'osservò impassibile tutto lo svolgersi dell'allenamento senza battere ciglia, annoiata a morte come non era mai successo. Doveva ammettere però anche se quel inglese non le andava molto a genio gli riconosceva diverse qualità.

La prima è che era un tipo di poche parole, secondo era un tipo costante focalizzato sulla sua vita e su i suoi obbietti, terzo era un tipo serio rispetto a gran parte dei membri della Muscle league, in particolare in confronto a Kid.

-E anche oggi è finita!...- Esclamò sollevata Amara uscendo dal suo nascondiglio allontanandosi dal luogo in cui l'inglese aveva finito di allenarsi.

Qualcuno da lontano si era accorto della presenza della ragazza, Kevin vide una figura femminile dai lunghi capelli rossi allontanarsi dal luogo in cui si stava allenando. La figura gli sembrò quasi famigliare, tanto da pensare che si trattasse di Fiona, che non si era ancora arresa.

-Ancora lei....- esclamò Mask assottigliando gli occhi fissando la misteriosa figura allontanarsi.
La giornata stava volgendo al termine quando alla sede centrale della Muscle League arrivò una chiamata che informava dell'infortunio di Mars causato da Kevin. La notizia fece il giro di tutti i membri della lega fino ad arrivare a Robin Mask, che non fu affatto lieto di sapere che suo figlio aveva causato altri problemi.
Il telefono squillo continuamente nella residenza dei Mask, finchè qualcuno non decise di rispondervi.

-Pronto?...- rispose una voce maschile con tono preoccupato, dall'altro capo della cornetta la voce di Harabote Muscle era nervoso ed agitato, pretendeva con urgenza di parlare con Robin riguardo suo figlio.

-PASSAMI ROBIN !!! -Urlò Harabote al povero maggiordomo dei Mask, perdendo la pazienza.

Mentre il presidente della Muscle impazientemente stava aspettando alla cornetta, dietro il maggiordomo comparve Robin visibilmente preoccupato, non si aspettava una chiamata a così tarda sera, soprattutto da Harabote.
Cosa poteva mai volere il predidente della Muscle League? Si domandò la leggenda inglese.

-Pronto Harabote, sono Robin, come mai questa chiamata così urgente a ques'ora? è successo qualcosa? -domando l'ex leggenda inglese.

-Riguarda tuo figlio Kevin! Ha provocato dei problemi aggredendo in maniera immotivata un altro componente della Muscle League. NON SI è MAI VISTA NE TANTO MAI SENTITA UNA COSA DEL GENERE IN TANTI ANNI.  CHE FIGURA CI FACCIAMO NOI.
E IMPENSABILE CHE UN MEMBRO DELLA MUSCLE AGGREDISCA UN SUO COMPAGNO. Kevin si sa è tuo figlio, pensavo che avesse messo la testa a posto e avesse scelto con chi schierarsi, ma a quanto pare devo essermi sbagliato.
Capisci che con uno con i suoi precedenti, visto il suo passato non è ben visto qui alla Muscle, specialmente se ha questo tipo di comportamento.
Diversamente da lui, tu che sei suo padre,puoi ben capire a che tipo di problemi andiamo incontro, non solo di reputazione ma anche di credibilità, la nostra e la tua.-  Gli urlò Harabote quasi in preda ad una crisi di nervi.

Robin ad ascoltare un simile discorso si senti preso da una forte rabbia, l'inglese si trattenne dall'alzare la voce e con tutto il sangue freddo di cui era capace cerò di rispondere alle accuse del presidente della Muscle.

-Lo immagino! Ma questa cosa mi risulta essere nuova... non ne sapevo nulla. Harabote se fosse capitata una cosa del genere per via di Kevin, sarei stato il primo ad esserne informato.
Più di una persona di mia fiducia tiene sott'occhio mio figlio,  e se fosse capitato una situazione come quella che lei mi ha accennato, le assicuro che me lo avrebbero riferito.

Ribattè Robin alle parole di Harbote sbattendo una mano sul mobiletto del telefono, l'ex leggenda inglese stava perdendo il suo atteggiamento calmo e composto che l'aveva sempre contraddistinto.

-Evidentemente le tue persone di fiducia non hanno saputo fare il loro dovere... se hanno lasciato che ciò accadesse. Robin vedi di sistemare tutto o se no me ne occuperò personalmente io, ti posso assicurare che non sarò di certo clemente.

Le ultime parole di Harabote suonarono come una minaccia e questo a Robin non piaceva a fatto. Per l'inglese la famiglia prima di tutto, lo aveva capito bene quando era successo l'episodio nel viaggio del tempo.
Da quel che era successo dopo c'era stato un profondo cambiamento sia in Kevin che in Robin... il loro rapporto così complicato, fatto di amore ed odio era decisamente migliorato.

Alcune cose però Kevin non gli e le aveva perdonate. Robin sapeva quanto cocciuto e testardo fosse suo figlio, esattamente come lui ma Kevin sapeva essere peggio. 
Se lui avrebbe preferito morire pur di ammettere certe cose, l'orgoglio di suo figlio non gli avrebbe permesso di prendere parte al suo funerale se mai fosse capitato.

Che cosa doveva fare Robin con quel figlio così ribelle? Se suo figlio non gli dava quelle soddisfazioni che lui tanto desiderava allora e per sopperire alla fuga e all'abbandono di suo figlio Robin aveva deciso di dedicare una parte del suo tempo e delle sue attenzioni ad una giovane orfana che aveva voluto prendere presso di se. Sperava che occupandosi di questa ragazza, la presenza di quest'ultimo potesse riempire il vuoto che aveva lasciato suo figlio.
Di questa decisione non ne sapeva nulla nemmeno sua moglie, la quale con lei non aveva mai avuto segreti, ma questa volta le aveva voluto nascondere questa sua decisione,

Non era raro che a casa dei Mask si facesse discussioni su Kevin e il suo comportamento. Alisa rimproverava spesso Robin per la sua presenza oppressiva su suo figlio, ma Robin era sordo a queste cose, voleva che suo figlio fosse come lui anzi voleva che lo superasse.

Ma Robin difficilmente imparava la lezione, quello che aveva fatto con Kevin, lo aveva fatto anche con Warsman anche se con scopi e misure diverse.
Sta volta Robin con la sua nuova pupilla aveva anche cercato di essere un padre e non solo un despota, cercando di trovare con questa ragazza un dialogo, un punto di incontro.



Beh.. che dire capitolo interessante, come è interessante sapere cosa farà il nostro caro Robin e la sua nuova pupilla. In questo capitolo ci sono alcuni indizi.
Non siamo che all'inizio di questa lunga storia.

Per adesso ci saranno più misteri che altro, che pian piano acquisteranno senso..
al prossimo capitolo.

Daistiny

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