Darkness Well Alice

di Flaxx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Welcome Back, 'Dark' Alice. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Do you want a cup a bloody tea Alice? Part 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Do you want a cup a bloody tea Alice? Part 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: La vera versione ( o falsa) dello stregatto. ***



Capitolo 1
*** Welcome Back, 'Dark' Alice. ***


Capitolo 1: Welcome Back 'Dark' Alice
Alice Lindell era diventata un caso incredibile, una ragazzina 'fantasiosa' che parlava con un cambiamento interiore stranamente appariscente. Crebbe in quel suo modo di fare, in quel suo mondo, ricordandosi di alcune parole di persone inesistenti per la sua epoca, tipo il Cappellaio Matto, colui che sinceramente, e suademente, aveva detto ' prima o poi vorrai tornare mia cara piccola bionda Alice'. Si sentiva sempre diversa, più forte, per una donna dell'epoca era difficile camminare a testa alta in quel mondo in cui ti ammazzavano per poco. Cammianva vestita elegante, tenendo una borsa leggermente pesante, non si sapeva mai cosa portava. La polizia guardava le strade per le prostitute, oltre al fatto che dei killer e dei posti segreti dove la gente fumava oppio. Un giorno mentre andava a comprare della verdura al porto vide un ladro che le puntò un coltello, pensando che fosse una semplice lady impaurita. La donna, oramai all'età di 16 anni era facile definire una figura una donna, si mise a ridere sonoramente, dando fastidio a quella persona, scura anche in volto, che le puntava un coltello sporco di tutto. Alice, senza aver paura di nulla prese un bastone tenendolo come una mazza da golf dei fenicotteri, nella sua testa, facendo ruotare essa in testa di quella persona, facendolo atterrare, svenire, morire per emorragia.
-Ops...-  mise l'arma sul petto di quell'uomo, la gente spaventata, ella aveva un ghigno in volto, oscuro. -Dovresti essere contento ti ho dato attenzione... e un colpo che ti ha steso.-
Il caso divenne pesante per molti, non sapevano cosa aspettarsi, aveva ucciso un malfattore, che chissà quanti ne aveva colpito di vittime, però era colpevole, eppure, nella sua veste leggermente più nera guardava nel suo giardino di casa quel mondo, con la polizia, con manganello e pronta ad arrestarla, che stava per arrivare, sapeva che quella gente non voleva capire, eppure era così, diversa, stranamente forte nel suo modo di fare. Voleva andarsene da questi bigotti, voleva essere ancora in quel suo mondo. Era come esprimere un desiderio, il passaggio si apriva, sfortunatamente era una versione di quello che si pensava di essere, con quell'oscurità dentro non avrebbe mai pensato che la sua piccola Terra delle Meraviglie si sarebbe trasformata in un posto più spettrale, pericolo e violento, insomma lei. Cosa si diceva? Ah sì la porta... l'albero di ciliegio divenne il passaggio, divenne quella sorta di via. Vide il buco dove di solito gli scoiattoli mettevano la loro tana, come una voragine. Salutò con un inchino e un sorriso le due guardie e come se fosse stato uno scivolo ad acqua  si buttò dentro, sentendo qualcosa come una sorta di aria nera che si sentiva. Qualcosa in lei era diverso ma sarebbe diventato quello uno degli aghi della bilancia di quell'equilibrio, spezzato.  

Note dell'autore: (Mi piace inserire qualcosa di me  dentro). Quest'opera è venuta in mente dopo varie fonti e varie riletture di versioni particolari del capolavoro di Lewis Carroll, una delle tante, ma recenti 'Once Upon a Zombie'. Spero vi piaccia, spero di aver scritto bene, che non ci siano errori di forma, incomprensioni, insomma voglio  e vorrei scrivere questo mini racconto a pezzi, cui farò più avanti con una sorta di fortuna un'immagine a tema, però seguitemi e ditemi cosa ne pensate.... Flaxx

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Do you want a cup a bloody tea Alice? Part 1 ***


Sembrava un gioco quella discesa, non notando il cambiamento del suo aspetto, tornando al suo aspetto da 'cameriera' anche se il suo aspetto dopo quel bagno di slime nero diventava sempre più scuro, fino a toccare quella che sembrava una piscina nera, anche se era acqua. Uscita da lì guardò l'ambiente, era del tutto diverso da quando era bambina. Camminava lì, non sentendo l'acqua di prima, osservando i fiori morire al suo passaggio.
-Strano, cosa è successo qui? Devo parlare con il cappellaio, assolutamente.-
Ora non si guardava, però tutta quell'oscurità oscurava anche i suoi capelli, formando un mix tra bionda e scura, con uno strato di ombretto agli occhi, oltre ad uno strano rossetto nero, non sapeva neanche cosa fosse quella roba. Il suo abito era quasi funereo, insomma tutto su di lei e attorno a lei si trasformava. Arrivò al primo bivio, che conosceva bene, per vedute non tanto gradevoli, soprattutto di alcuni abitanti di quelle terre. Sentì dei gemiti, come di dolore, arrivando alla porta della sala del tè. Non c'era il cappellaio, solo un silenzio strano, a parte quei versi, infernali. Vide un oggetto di ferro, una specie di mazza da golf, vera, oltre a strani aggetti colorati,  notava anche una specie di rettangolo che emetteva un suono, un cellulare moderno, per la sua epoca era una cosa stranissima. C'era una lettera.
'Alice se leggerai questo messaggio è meglio che tinga in collecamento con me attaverso questo strumento della civiltà moderna, futuristico per te. Dato che ho messo una destinazione a quello che, per farti capire, sarebbe il mio contatto dovrai premere verde e parlare. Chiuderai quel discorso con il pulsante rosso .... il cappellaio'.
Alice era sconvolta ma premette quel pulsante, mettendo l'apparecchio a sentire.
-Che fortuna Alice, sei tu. Non posso presentarmi al tè immediatamente, impegni. Non dire nulla e chiudi la chiamata perchè stanno per arrivare ospiti indesiderati. Ci vediamo tra poco.-
Era strano, per lei, il dispositivo parlava con la voce del cappellaio. Lo mise al sicuro sentendo ancora quelle grida, notando veramente come delle slim rosse scure muoversi e camminare. Era spaventata per poco tempo, ricordandosi del ladro, e ora aveva una mazza da golf. Iniziò a tirare colpi ovunque, vedendo queste creatura riprendere forma umana, cranio spaccato, sangue ovunque. Dopo un po' che non ce ne erano più si fermò, guardando una poltrona muoversi. Arma in mano si avvicinò notando un cappello comparire. Era il suo Cappellaio.
-Te lo avevo detto.-
-Ma cosa sono? E quello strumento?-
-Vuoi una tazza di Tè al sangue, ALice, dovremo parlare in fretta, ma c'è sempre tempo per una tazza di tè.-
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Do you want a cup a bloody tea Alice? Part 2 ***


Seduta comoda con la mazza sempre in mano guardava quell'ambiente funereo, bevendo un tè strano rossastro, ma dolce.
-Tutto intorno cambia, non trovi?- Il Cappellaio si versava il suo tè dal suo cilindro come se fosse una piccola teiera. - Il tuo bel vestito, il tuo bell'aspetto. -
-Cosa è successo qui?- Alice finendo di bere, e come la sua solita figura da piccola cameriera, aspettò una risposta leggermente valida di quel cambiamento.
-Non si sa. Tutto è nato da una piccola goocia nera nel bacino princpale del mondo. Io ho dovuto nascondere le tracce di me, sfortunatamente la lepre e il topolino non potrebbero essere con noi, a volte la crudeltà è una cosa naturale. Ho cercato i modi per contattare te, ma eri andata via, eri cresciuta. -
-E questi aggeggi?- Mostrava il telefonino e la mazza da golf professionale.
-Presi e portati qui. Su quello piccolo ho dovuto studiare bene il modo di amplicare con il mio, direi il nostro, mondo il campo. Funziona bene qui. E' una diavoleria che causerà incidenti ovunque, però è utile.-
-Ma c'era la tua voce dentro la scatola. E' magia proibita del paese?- Alice, stupida e stupita da quella cosa era come curiosa di quella macchinetta, con un sistema strano, un piccolo foro con un qualcosa.
-No, qui non farebbero mai una cosa del genere. E' futuristico, è tecnologico. Per la mazza è simile al tuo pellicano da gioco, ma dove sono stato fanno uno sport stranissimo, usano piccole uova come palline e questa mazza la usano per lanciarle in meno colpi dentro una buca. Stranezze. Il tempo, però mia piccola e dolce, scura, Alice è quasi al termine, per ora. Potrai contattarmi con la macchinetta piccola ma hai qualcuno da contattare e inserire... e per l'amor odioso della regina non usare quel piccolo foro con quel sistema, fa una luce orribile e ti immortala, quasi rubandoti l'anima. Vai preso, piccolina e scopri cosa sia successo veramente... ricorda qui il mondo è cambiato, dovrai cambiare anche tu per sopravvivere. Lo Stregatto sarà da qualche parte al classico e nodoso albero delle indicazioni impossibili. Ora mi sa che devo cercare qualcosa... in caso la macchinetta suonerà.-
Alice, intontita da qulle informazioni, e un tè leggermente saporito camminò verso il sentiero, fischiettando mazza da golf in mano. Doveva scoprire qualcosa e, come diceva il suo amatissimo Cappellaio, doveva in tutti i modi trovare il gattaccio, sperando che fosse vivo.


note in progress: chiedo scusa per gli errori del capitolo precedente. Ho concluso per ora la visita del Cappellaio, per continuare questo breve racconto a capitoli. Vi sta piacendo, cosa pensate di Alice? Scrivete se possibile sotto in commento, per qualsiasi cosa...

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: La vera versione ( o falsa) dello stregatto. ***


Uscita dalla porta della sala da tè del cappellaio si incamminò verso l'albero delle indicazioni, dove aveva visto la prima volta, da bambina, quel gatto strano. Camminava con quei tacchi che sentiva comodi, guardando sempre il mutare dell'ambiente. Non si sentiva attaccata, stranamente era come se in quell'ambiente stesse respingendo quei mostri. Si sentiva sempre come protetta da qualcosa, anche se l'abito dark era come un pugno in un occhio, ma era come naturale in lei. Arrivò al mitico albero, spoglio quasi del tutto delle foglie, e anche delle direzioni.
-Gatto?- Cercava ma nulla. Dall'alto al basso, destra e sinistra quel posto era diventato macabro, anche per le direzioni. Sentì come un suono strano. Quel dispositivo emise un qualcosa di sonoro, con una scritta 'hai un nuovo messaggio'. Toccava a caso, cercando di capire quello che voleva far intendere, non notava altro che un'immagine fissa e una busta da lettera. Toccando, a caso, vide aprire quella busta leggendo quella scritta 'Dovresti guardare in alto alto piccola gotica'.
Chiuse quella maledizione di oggetto guardando come diceva quella diavoleria notando il sorrisone sornione del gatto.
-Si chiama messaggio. una bella novità, ai tuoi tempi se non arrivava un postino cona lettera non ricevi nulla, neppure dal tuo medico che ti cura.-
-Ma come.-
-Quel dispositivo è diabolico veramente. E' collegato al mondo e fa ridere. Sei cresciuta , hai anche un bel seno. Non mi accorgevo della tua fisicità.- Come al solito, scomparve per ricomparire sul seno di Alice. - Comodo.-
-Scendi pervertito di un gatto. -
-Come vuoi. - Ritornò sull'albero. - Sei rossa? Nessun complimento nella tua epoca? Già signorina per bene. Perchè sei vestita di nero? Già non lo sai... nessuno lo sa.-
-Sono arrivata così.- Sapeva quello la donna.
-Sai cosa dice un colore ad un altro?-
-No, non sono cose animate, sono semplici intonazioni.-
-Davvero? Mia piccola psicolabile. E se io non fossi un semplice gatto? Tu cosa vedi?-
-Uno stupido gatto colorato in maniera strana.-
-Sì?- La figura si distorse fino ad avere una figura con le orecchie a punta, da gatto, il suo sorrisone sempre, bipede, la sua coda sempre presente. Era umana quasi del tutto, svestita.- Sono sempre un semplice gatto?-
-Cosa?- Vedere un ragazzo così, nudo, poi fece imbarazzare quella figura, poi vicina a lei. Chiuse gli occhi.
-I tuoi sensi sono in subbuglio? Sai una cosa? Il colore rappresenta qualcosa, ma non saprei.-
-Puoi ritornare gatto?- Aveva il cuore che batteva come non mai, ersa strana. Vide, con la coda degli occhi che quella figura aveva come cambato per un attimo quel suo abito, diventando leggermente rosso.
-Va bene.- Semplicemente il gatto ritornò tale, guardando la figura rossa in volto e con il nero che in alcuni lati, dell'abito, erano colorati di un rosso cremisi. - Stai notando mia piccola Alice?-
-Cosa?- Appena vide il suo abito notò il cambio di colore. -Sì. Quindi sono io?-
-Sai due cambiamenti fanno una prova. Dovresti chiedere in giro. Chissà se la matta regina è ancora sana di mente, oppure il brucaliffo. Starei attento alle tue sensazioni, Sai l'oscurità annerisce il mondo.-
Detto questo il gatto scomparve, senza dare spiegazioni. Ovviamente, a parte quella figura maschile che l'aveva fatta diventare rossa, era il classico gattaccio. Due impronte furono messe su due indicazioni, Castello della regina, Tana del Brucaliffo. Avrebbe fatto la scelta giusta, almeno sperava.
    


note in progress: Anche se un lato più aduto è stato messo è stata fatta una scelta opzionale per quel lato tranquillo, per modo di dire. Cosa ne pensate? Per la scelta, ovviamente c'è un significato. Sempre che ci siano commenti deciderò dove andrà con quello che sceglierete voi. Castello o Tana? A voi la scelta, oltre al commento, spero.

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