Indovina chi

di AleRedZoro
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Levels ***
Capitolo 2: *** Latch ***
Capitolo 3: *** Just one last time ***
Capitolo 4: *** La la la ***
Capitolo 5: *** I need your love ***
Capitolo 6: *** I love it ***
Capitolo 7: *** Love me again ***
Capitolo 8: *** Get lucky ***
Capitolo 9: *** One day ***
Capitolo 10: *** Can't hold us ***
Capitolo 11: *** I won't let you go ***
Capitolo 12: *** Wake me up ***
Capitolo 13: *** You will never know ***
Capitolo 14: *** It's time ***



Capitolo 1
*** Levels ***


Indovina chi

   
                                                                                                                                                                                                                                                                        -Levels-
 
 




 

La discoteca è piena, pullula di gente. La musica va a palla, le note di ‘Levels’ degli Avicii rimbombano nella testa, le orecchie mi scoppiano. Strano! Che cavolo ascoltano a fare
canzoni degli anni passati? Bah. Quanta gente strana c’è.
Ma dove si sono andati a nascondere quegli imbranati?

“Ehi Zoooooorooo!”- urlò Rufy – “Finalmente sei arrivato! Ti piace questa discoteca?”
“Non mi piacciono le discoteche, lo sai.”- Sbuffai, verde di rabbia e non solo nei capelli.
“Strano! Pensavo che ad uno coi capelli verdi piacesse la discoteca!”- e ricominciò a ballare noncurante dello sguardo arrabbiato del sottoscritto.
“Se sono verdi non vuol dire che sono uno che ama la discoteca, idiota!”
“Cosa? Anche io ti voglio bene! Ma questo che c’entra coi capelli!?”
Evidentemente non sentiva niente.
“Sì, ok... Rufy ciao! Ci vediamo!”- e con un plateale gesto della mano andai alla ricerca del bar per dissetarmi un po’.
C’è la fila anche al bar. Una discoteca meno popolare no? Che razza di amici che mi ritrovo.
Degli idioti. Non mi piace la discoteca e dove vogliono festeggiare il mio nuovo lavoro? In discoteca. Un classico.
Ho a che fare con degli imbecilli.
“Un sake per favore.”
“Subito! Ehi, che brutta cera! Cosa ti è successo?”- la barista mi squadra. Carina, però. Capelli rossi, occhi cioccolato e... davanzale da urlo.
Decido di risponderle. In tutto quel casino sta dedicando preziosi secondi della sua vita per me.
“Naaaaa, niente di che. E’ che odio la discoteca. Ed ho degli amici idioti.”
“Idioti!?”- Ride- “E perché?”
“Perché sanno che odio la discoteca. Ho trovato un lavoro e dove mi portano per festeggiare?”
“Hm... In discoteca!? Ahahah”-Stavolta ride di gusto.
“Eh già. Scusa non voglio rubarti altro tempo! Vado via!”-prendo il mio sake e mi giro.
“Aspetta! Mi chiamo Nami. Tu?”- Mi sorride ancora.
“Zoro.”
“Gran bel nome! Fra due ore stacco. Ti andrebbe un ballo? Potrei farti piacere la discoteca!”-Mi fa un occhiolino.
“Sono un caso disperato e poi fra due ore sarò via di qui già da un’ora e mezza!”
“Va bene! Piacere di averti conosciuto, Zoro!”
Le sorrido e vado via col bicchiere in mano. Che tipo. Quasi quasi avrei dovuto concederglielo un ballo. Ma no... Ma per favore...


“Ehi! Campione! Finalmente ti ho trovato!”
“Senti, cuoco, non è il momento!”
“Cos’è, non ti piace la location!?”- Sanji trattenne le risate e quasi avevo voglia di colpirlo in pieno viso.
“Sei simpaticissimo. Quasi quanto un cactus in culo. Mi piace, mi piace da matti!”- con questo lo avrei zittito per un po’.
“Certo, certo. Così si trattano gli amici!?”-Evidentemente sbagliavo.
“Sì, se ti portano in un posto che odi! Maledetti!”
“Oh, ma sta’ zitto! Vieni, dai! Almeno ci facciamo due risate tutti insieme!”
“Perché ho lasciato scegliere a voi il posto, perché!?”- finii il sake tutto d’un sorso. Avevo l’inspiegabile voglia di prenderne un altro.
“E basta bere! Dai, vieni! Ti voglio presentare una coppia di amici che si aggiungerà fra poco!”
“Quanto poco?”
“Ehm, due ore...”-Il bastardo tratteneva di nuovo le risate.
“Certo, certo. Amici. Amici che si incontrano in discoteca. Ma dico io, che bisogno c’era di portarmi qui?”-Mi strattonò e mi tirò per la manica della mia t-shirt rovinata.
“Perché è così che abbiamo deciso. Sono delle persone simpaticissime. In più, Law è un lontano parente di Robin che si è trasferito in città per venire a convivere con la sua fidanzata.
E tu non vuoi dare un dispiacere a Robin, non è vero cucciolino?”-Mi stava guardando con dei dannatissimi occhi a cuoricino! Lo odio quando fa così!
“Siete delle palle. Delle palle dalle dimensioni abnormi!”
Sanji si accese una sigaretta. “Ah, sì... Hai ragione! Io vado a fumare fuori. Che fai, vuoi venire? Le dovrai pur passare in qualche modo le due ore, caro!”
“Se la tua sigaretta dura due ore un pensierino lo potrei anche fare.”
“Sei irrecuperabile, Roronoa.”- e spalancò la porta della discoteca.
“Gne, gne, gne.”- Lo seguii sospirando. Almeno lui riusciva a capirmi in tutto quel bordello.
 

 

 
 
 
 
 
 
 

Angolo dell’autrice! (Si fa per dire... xD)
Questa è la mia prima storia ambientata in un AU, spero vi piaccia il primo capitolo! Spero anche che recensiate la storia! Chiaramente ogni consiglio o critica sono ben accetti!
Al prossimo capitolo!
AleRedZoro! c: 

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Capitolo 2
*** Latch ***


                                                                                                                                               -Latch-
 
 


“Beh, almeno puoi parlarmi almeno un po’ di questi fantastici personaggi che dovrò incontrare fra ‘poco’?”- squadro Sanji dall’alto in basso giusto per farlo sentire un attimino in colpa ma con scarsi risultati: quel biondino del cazzo mi lanciava addosso solo del fumo a cerchi e niente più. Se la ride sotto quei baffi invisibili. Quanto lo odio quando fa così.
“Che cosa vorresti sapere, Roronoa?”
“Hm, non lo so! Sai com’è, sono bloccato qui per altre due ore per conoscere dei tipi che, detto fra noi, non ho nemmeno voglia di conoscere e di cui non me ne frega un beato cazzo qu...”
“Ehi, modera i termini! Che saranno mai due ore!?”- Stavolta le risate non le trattiene nemmeno! Mi scoppia a ridere in faccia ed io non ci vedo più.
“Ma cosa diavolo ridi, imbecille! Vi siete proprio divertiti alle mie spalle, oh! Posso capire la discoteca, ok! Ma cazzo, potevate risparmiarmi il supplizio di stare qui due ore così, a non fare niente!?”
“E se avessimo fatto così, poi, il divertimento, dov’era!?”-La sigaretta era finita, purtroppo. Stavo guardando la sua misera fine, calpestata dalle belle scarpe di quel brutto biondo. Almeno la sigaretta aveva finito di soffrire. PUFF. Fumata, tenuta in mano e gettata. Dove non si sa, ma gettata. Io invece no, devo stare così a perdere tempo... Meraviglioso.
Sanji riprende il suo delirio.
“Senti, Zoro, calmati. Facendo così non risolvi niente, anzi! Le ore ti peseranno anche di più. Perché non la smetti e torniamo dentro? Chissà, magari Rufy sta facendo conoscenza con qualche bella ragazza oppure Franky potrebbe star facendo una gara di rutti... Sai che bello!?”
La mia è una faccia eloquente. Priva di espressione.
“Ok, forse hai ragione. Mi calmo. Andiamo dentro, vediamo che aria tira laggiù.”
Forse, Marimo?”
“Non permetterti di contrariarmi in questo momento. Sono psicologicamente irritabile!”
Saluto con lo sguardo la sigaretta che è ancora lì.
Vai, piccola! Sei libera! Vai dove ti porta il cuore! O il vento. O lo spazzino. Ma vai via da qui!
La coda che c’è fuori questa discoteca è dalle dimensioni colossali. Facciamo fatica a rientrare ma, purtroppo, ci riusciamo.
 
Non appena apro la porta riesco a sentire distintamente le note di ‘Latch’ dei Disclosure. Almeno una canzone decente e relativamente nuova.
Sanji indica una zona lontana del locale da dove provengono rumori indistinti e strani. Mi gioco il joystick della PS3 che lì c’è Franky.
Et voilà.
“BEVI! BEVI! BEVI! BEVI!”- un gruppo di sconosciuti è in cerchio al nostro amico (nostro... Momenti di vergogna assoluta, modalità: ON) e continuano a gridare ‘bevi’ manco fosse una delle peggiori spugne di una nave pirata.
Non appena mi vede sbatte il boccale sul tavolo e comincia ad urlare. Bene.
“AMICI! Questo qui è il motivo per cui oggi sono qui con voi! Non è suuuuuuper!? Ha trovato un lavoro!”
Uno dei simpatici ed anonimi sconosciuti mi guarda e mi fa con un gesto ‘bevi anche tu?’... ecco, io un giro me lo farei anche però non mi sembra il caso: sake ed incazzatura o birra ed incazzatura o qualsiasi altra cosa ed incazzatura in una discoteca non mi porterebbero ad essere una persona a modo.
Quindi faccio solo ‘no’ con la testa.
Franky allora decide che è arrivato il momento di alzarsi da lì. Mi giro e noto con disappunto che il biondino è sparito. Bell’amico!
“NO! Ragazzi, non posso fare la gara dei rutti adesso! Prometto che la faccio dopo! Dopo torno!”- mi si avvicinò barcollando. Non era un gran bello spettacolo.
“Ce lo hai promesso! E tu, verdino, portalo indietro! Abbiamo bisogno di un mostro come quello per farci due risate! E’ una bomba! AHAHHAHAHAHA”- uno di loro mi scoppiò a ridere in faccia. Chissà, erano fatti anche loro. Ma di brutto.
 
Trascino Franky dietro di me e lo guardo negli occhi. No, ok, lo guardo negli occhiali da sole.
“Ma che fai, Franky! Bevi senza nemmeno che siamo tutti qui!?”
“Sì, anche io ti voglio bene!”
Sgrano gli occhi. E’ evidente che a persone con l’IQ sottosviluppato come Franky e Rufy stare in discoteca provoca il malfunzionamento dei neuroni.
“FRANKY! HO DETTO, PERCHE’ HAI BEVUTO SENZA DI NOI!? NON POTEVI ASPETTARCI?”
“Ah... E va beh, non sapevo che fare! Un altro giro dopo ce lo facciamo! Anzi, me lo faccio anche con voi! Ahahahah”.
Ok, ho capito. Ridono tutti senza un motivo.


Intravedo quello stronzo di un biondino sfumacchiare dentro il locale accanto ad una ragazza anonima. Tutta fortuna.
 
Mi rigiro e noto che ho perso anche Franky.
Per fortuna almeno una mezz’ora è passata. Manca ‘solo’ un’ora e mezza.

Quasi quasi Latch avrei potuto ballarla. Magari con la barista.

 

 
 
 
 
 
 
 


Angolo dell’autrice c:
Allora, ringrazio immediatamente tutte quelle persone che hanno cliccato su ‘seguite-ricordate-preferite’ ed ovviamente a chi ha recensito la mia storia!
Spero che anche questo capitolo vi piaccia, non sono il massimo con le discoteche ed i balli e, in questo caso, più che Zoro è come se stessi parlando per me c:
Al prossimo capitolo,
AleRed c:

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Capitolo 3
*** Just one last time ***


                                                                                                                                                                                                          -Just one last time-
 





L’unica cosa che potevo fare era quella di rimanere coi nervi saldi e di non dare in escandescenza. Quindi l’ultima cosa di cui avevo bisogno era bere. Ma, maledettamente, il bar di quella dannata discoteca mi attirava come nessun altro luogo riuscisse ad attirarmi.
Scruto dietro il bancone, guardo l’orologio del tizio accanto a me e noto con allegria che il tempo passa. Si fanno progressi, almeno!
Già, almeno sotto questo punto di vista, perché sotto altri aspetti non si batte chiodo da secoli (vabbè, ‘na settimana) e vedere quella barista mi ha attivato un attimino tutti e cinque i sensi.
“Ehi, ciao!”-Mi fissa, cercando di decifrare il mio sguardo, chissà cosa pensa.-“Un altro giro? Cosa ti posso offrire stavolta, un sake, una birra, un gin... Dimmi tu!”
Non rispondo.
“Sei ancora arrabbiato? Per la discoteca!? Oh, su... Va bene, questo giro lo offre la casa!”
“E se ti chiedessi di ballare non appena stacchi?”
COOOOOSA!? Cosa diavolo mi diceva il cervello!? Io, donna, discoteca, ballare, musica? Zero senso del ritmo e rottura di maroni in esecuzione non sono un’accoppiata geniale. Devo essere impazzito.
“Zoro, quello che odia la discoteca, vuole ballare con me?”-mi lanciò un sorriso sincero. Oh, era davvero carina.
Nami. Il nome suona bene. Na-mi.
“Sai, il tempo non passa mai, devo pur impiegarlo in qualche modo, no?”-cerco di essere il più tranquillo e convincente possibile ma è un po’ difficile.
“Beh, manca un po’ più di un’ora alla fine del mio turno, però qui c’è Smoker il direttore della discoteca che non mi dirà di no se mi assento un attimo, dato che metà delle entrate del bar sono opera mia. Andiamo, dai! Non voglio perdermi lo spettacolo che hai da offrirmi!”-mi fece l’occhiolino e poi scoppiò a ridere.
Cerco di fare altrettanto ma le mani mi iniziano a sudare.
Complimenti, and the winner is... Zorooooo!
 
 
Fa al tipo che ha detto che si chiama Smoker un segno. Della serie, ‘lo-spenno-e-poi-torno-mi-vado-a-divertire-olè’.
E’ molto carina!
Mi si avvicina e mi prende sotto braccio.
“Bene, Zoro... Adesso voglio proprio vedere come te la cavi!”-ride di gusto e mi fa piacere. Almeno una cosa la so fare. Certo, con le mie figure di merda riesco a far ridere la gente. Un giullare.

Mi sento strattonare un attimo per la maglia. È il biondino.
“Beh, non me la presenti?”- ha gli occhi a cuoricino, ha gli occhi a cuoricino! È pazzo!
“Ehm, sì... Na... Nami, lui è uno dei miei più cari amici che mi hanno trascinato qui, si chiama Sanji. Idiota, lei è Nami.”
“Piacere di conoscerti, Sanji! Ora, se non ti dispiace, lo faccio ballare un po’ ahahahha”
“Cosa, Marimo ballare!? Buona fortuna bellissima!”
Io li guardo senza espressione. E chi ha il coraggio di controbattere, hanno ragione entrambi!
L’unica cosa che riesco a fare è lanciare uno sguardo arrabbiato a Sanji che, però, scappa divertito.
Bene, adesso siamo soli.

“Vorresti fare una pazzia!? Andiamo al centro della pista dai, non lasciarti pregare!”
“Sai, è già tanto che sto ballando, chiedermi anche questo sarebbe come darmi il colpo di grazia!”
“Dai che ci divertiamo!”
Mi da un colpetto con le spalle e mi spinge verso il centro della pista. Ok, a questo punto sarà meglio giocarsela fino in fondo. Che imbecille che sono!
Riesco a scorgere, fra le mille facce sconosciute, Robin in un abito decisamente elegante che tenta di portare via dal bancone Franky e Rufy ballare come un pazzo su un tavolino.
In caso, io non sono arrivato con loro e non li conosco.
Siamo al centro.
Per fortuna quello spara cazzate di Usopp non si è fatto ancora vivo. Almeno posso evitare di fare figure di merda per un po’. Che poi, chissà chi sono quelli che devo incontrare. Magari sono qui ed io sto perdendo tempo.

Le note di David Guetta partono e mi ritrovo una Nami sorridente che mi implora di ballare al ritmo di ‘Just one last time’. E come si fa a dirle di no?
Il titolo poi si trova a pennello: solo un’ultima volta. Magari questa sarà l’ultima volta che la vedrò, devo cogliere il momento e godermela. E chissenefrega se ci sono centinaia di persone a guardarmi.
Inizio a ballare. Lei si muove a ritmo, è una meraviglia. I capelli corti si muovono appena, quanto basta per farmi sorridere. Mi si avvicina, dato che ha notato che non mi sto muovendo un granché.
Mi prende le mani e comincia a farmi ballare decentemente.
Mi viene da ridere come uno scemo.

“Just one last time, just one last time”
Le note risuonano e la canzone termina e lei si allontana da me con un sorriso raggiante.
“Solo una canzone, vero?”
“Già.”
“Torno al bancone. Ci vediamo presto!”
“Perfetto!”



Quando si allontana da me noto con piacere che manca meno di un’ora all’incontro con gli sconosciuti.
Ce la sto facendo! Vorrei dare il cinque al mio cervello ma non posso.
Sarà meglio cercare quel biondo.
 

 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autrice c:
Spero che anche questo capitolo possa essere di vostro gradimento! Se avete qualche canzone da consigliarmi per i titoli dei prossimi capitoli scriveteli immediatamente perché sono a corto di musica dance ahah xD
No, comunque, grazie per le recensioni! Siete grandi! :*
Al prossimo capitolo,
Ale c:

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Capitolo 4
*** La la la ***


                                                                                                                                                                                                                                                                                            -La la la-
 




Dopo interminabili ricerche, che non so quanto effettivamente siano durate dato che il tempo è relativo, trovo quel dannatissimo biondino. La sua fama da conquistatore lo precede in città e, come volevasi dimostrare, lo trovo a chiacchierare con un gruppo di ragazze.
“Sanji, oh! Ho capito che vuoi darti alla pazza gioia però sarebbe carino se non mi abbandonassi e sparissi da un momento all’altro, così!”-Schiocco le dita per rendere meglio l’idea ma quello non mi sta nemmeno ad ascoltare.
“Uh, tesoro! Che bel vestito che hai! Ti valorizza in una maniera incantevole! Tutte le donne meritano di essere amate!”
Ah, beh. Quando ho sentito che non mi degnava di uno sguardo e che non rispondeva nemmeno alle mie affermazioni ho pensato bene di andarmene.
Ma dico io, come si fa!? Quelle povere ragazze sono attratte semplicemente dal suo aspetto fisico, non se ne fregano niente di lui. A volte non riesco a capire se ci fa o ci è.
 
“Zooooooro!”-Oh, no. Quella voce.-“Zooooooro!”
“Che c’è, Rufy!?”
“Non puoi perderti lo spettacolo che sta facendo Franky, è impazzito!”
Sgrano gli occhi giusto per mettere a fuoco la situazione. “Che sta facendo quello scemo di Franky!?”
“Sta facendo una gara di rutti, di nuovo! Sai, con quelli di prima... Almeno, credo... Va beh, che ne dici di andare a vederlo? Sarà divertente!”
“E andiamo.”
Ormai sono rassegnato. Di questa sera non sono evidentemente il padrone. Sarà meglio lasciarsi trascinare dagli eventi. Però, che cazzo! Franky si è dato alle gare di rutti, Rufy si sta scatenando come un pazzo, Sanji se la sta facendo con più ragazze insieme ed io sto qui, senza far nulla. Che prospettiva eccitante!


“Buuurp!”
Quel suono familiare non poteva che darmi la conferma che sì, eravamo arrivati vicino a Franky.
“Ragazzi, non ce la faccio più! Quello era davvero l’ultimo! AHAHAHAH!”
Continuava a ridere senza motivo, brutto segno. Era completamente ubriaco!
“Eheh! Franky! Ne ho sentito uno talmente forte prima... Ma come fai?”
“Rufy, ci vogliono anni di allenamento, bevute...”
Decido di intervenire.
“Franky, ma che ti dice il cervello? Non vorrei ricordartelo però fra poco conosceremo gente nuova e per bene e tu non puoi farti trovare in questo stato... A parlare di ru...”
“Rutti! AHAHAAHAH”-Ok, è completamente impazzito.
“Esatto, rutti. Va bene, se dovete continuare a fare così io vi lascio. Per fortuna che stanno arrivando. Me ne vado fuori.”
 
Esco dalla porta di ingresso. Ormai ci saranno le mie impronte sul pavimento: quella strada la conosco a memoria.
Non appena sono fuori noto che la differenza di casino è assurda: dentro quasi non si può respirare. Spero tanto che abbiano prenotato un angolino appartato, altrimenti non capirò un accidente di quello che diranno il tipo e la sua ragazza.
Com’è che si chiamava quello? Las...!? No, cos’è Las Vegas? Lar...!? Ah, sì! Law.
Stiracchio il collo per guardare bene il cielo, mi ci vuole proprio una bella dormita. Ad un certo punto sento uno stridere di pneumatici e la vedo. Una splendida automobile, una Ferrari nera. Da guardare il cielo i miei occhi si bloccano sulla carrozzeria dell’auto. È una meraviglia.
Chissà chi sarà il proprietario.
Non appena penso a queste parole, la portiera si apre e ne esce un ragazzo molto curato, con il pizzetto, un cappotto nero ed un cappello.
Che personaggio! È davvero figo!
Quando mi si avvicina mi guarda di sottecchi però, posso giurarlo, mi fa un sorriso. È un sorriso strano, a dire il vero: quasi sadico. Inclina le labbra in una maniera impressionante, scommetto che le ragazze farebbero il diavolo a quattro pur di stare con lui.
Che meraviglia! Il carissimo idiota dai capelli biondi ha trovato pane per i suoi denti!
 
“Zoro, ma dove ti eri cacciato?”-Nomini il diavolo...-“Ti stavo cercando!”
“Eh, Sanji! Io prima sono venuto da te e non mi hai degnato di una risposta! Allora ho preferito venire fuori. Che dovevo fare dentro, secondo te?”
“Oh, ma tu non le hai viste quelle ragazze! Così carine, così... Disponibili!”
“Le ho viste, le ho viste.”
“Non erano una meraviglia? Quando le vedo sento il desiderio di amarle e di farle sentire come delle principesse!”
Lo guardo con una faccia inespressiva.
“Hai finito di drogarti!? E leva quegli occhi a cuoricino dalla faccia che mi fai paura, idiota!”
“Quali occhi a cuoricino?”
“Quelli che fai quando vedi delle belle ragazze, scemo.”
Mi fa il verso e recupera un’altra sigaretta e la accende.-“Senti, comunque quando rientriamo dovremmo andare in non so quale parte del locale perché stanno arrivando.”
“E Robin ha prenotato un posto privato per stare con questi suoi parenti lontani!?”
“A quanto pare sì. Senti, dovresti anche essere contento, così non rompi le palle col dire ‘Eh, ma che casino! Eh, ma io non ballo! Eh, me ne voglio andare eccetera eccetera’, no?”
Lo odio quando scimmiotta la mia voce.
“Certo, certo. Hai ragione. Che altro posso dirti?”
“Che quelle ragazze erano bellissime!”
“Muoviti con quella sigaretta. Voglio che questa storia finisca al più presto!”

Quando rientriamo un tipo ci indica la strada e raggiungiamo un salottino al piano superiore della discoteca. Finalmente incontro le facce di tutti quanti e noto che, almeno, ci sono tutti.
Robin mi corre incontro.-“Zoro, tesoro! Auguri per il tuo nuovo lavoro! Sono così felice che lo abbia trovato!”
Io le sorrido ma parto subito con la domanda da un milione di berry.
“Grazie, davvero... Però non riesco a capire, Robin. Perché dobbiamo incontrare questi tuoi parenti?”
“Oh, perché sono così carini! E poi, Law si è appena trasferito e non conosce nessuno in città. Ho pensato bene che potrebbe unirsi a noi con la sua fidanzata Nami.”
“Cheeeeeee!?”
“Cosa che?”
“Ripeti un po’ il nome della fidanzata!”
“Nami. La conosci!?”-mi dice una radiosa Robin come se fosse la risposta a tutti i suoi problemi.
“Ehm, di vista.”
In quel momento mi arriva alle orecchie la canzone ‘La la la’. Ecco, questa sì che ci voleva. Calza proprio a pennello. Vorrei andarmene, far finta di non aver sentito nulla ed urlare!

L’idea era davvero quella, infatti mi stavo avvicinando furtivamente all’uscita del salottino per darmela a gambe, però l’entrata in scena del ragazzo della Ferrari nera mi fece sobbalzare.
“Ciao, Robin!”
“Oh, benvenuto Law! È così bello vederti!”


Che serata di merda!

 
 
 
 











Angolo dell’autrice c:
Eccomi qui, sono ritornata non appena ho potuto! Allora, spero che questo capitolo vi piaccia :3 e, soprattutto, vi ringrazio  per le recensioni e per tutto il resto! Siete davvero grandi!
Bene, vi lascio sperando di poter scrivere un altro capitolo a breve! c:
A prestissimo,
Ale :*

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Capitolo 5
*** I need your love ***


                                                                                                                                                                                                                            -I need your love-
 




“Sono così felice di rivederti, mio caro Law!”- le parole di Robin scorrevano come un fiume in piena, era davvero felice di rivederlo.
“Anche per me è un piacere, Robin.”
Però quei maledetti mi hanno bloccato la via di fuga! Così non posso scappare da questo posto infernale! È davvero da intelligenti mettersi a parlare davanti alla porta d’ingresso, davvero. Una mossa astuta, non c’è che dire.
L’unico modo che ho per farla franca è scappare prima che arrivi la fidanzata in questione (e che fidanzata, oserei dire.)
Scappa, scappa! Cervello lavora, lavora!
“Dai, ti presento i miei amici! Loro sono Sanji, Rufy, Franky, Usopp, Chopper e lui che sembra in agonia si chiama Zoro.”
“Piacere mio, davvero. Sono contento che ti sia fatta tutti questi nuovi amici!”
Gli altri salutano il nuovo arrivato con sorrisi e strette di mani tranne me. No, io no. Sto pianificando la mia fuga! Un semplice ‘ciao’ con relativa stretta di mano mi sembra sufficiente.
Sanji mi viene vicino, ha capito che c’è qualcosa che non quadra.

“Beh, Zoro, che hai? Ti è morto il gatto? Law è un dottore, non un becchino!”
“No, impiastro! Ascoltami: la fidanzata di Law è... Nami!”
“Hai fatto la scoperta dell’America! Questo lo sapevo già.”
“Nami è la barista con cui stavo ballando prima, porca puttana!”
Sanji mi guarda e trattiene le risate ma poi passa all’attacco.
“PUAHAHAHAH davvero!? Ahahah ma che imbecille! Non esistono persone più sfigate di te! Va bene, comunque, non vedo dove sia il problema. Ci hai solo ballato, no?”
“Ehm, il problema in fondo c’è...”-guardo la punta delle scarpe- “forse un po’ mi piace...”
Sanji sgrana gli occhi. “Allora è un altro paio di maniche. Ma non ti ha detto che è fidanzata!?”
“No che non me lo ha detto.”
“Sei in un bel casino! E guarda laggiù, sta arrivando!”
“No, dimmi che non è vero.”-Strabuzzo gli occhi per cercare di trovare qualche vena di paraculaggine nel volto del biondo ma niente. Forse è proprio vero. Forse è davvero lei.
 
“Buonasera a tutti.”
Voce inconfondibile. Profumo che non si scorda più. È lei. Bingo.
“Ciao, ti stavo aspettando.”-Il rumore di due labbra che si incontrano mi fanno capire che sì, è davvero tutto vero. E non ho voglia di fare giochi di parole! Sta col dottore ‘non-ho-un-nome-ma-ho-una-Ferrari-Law’.
Si presenta a tutti, non vedo l’ora che arrivi a salutarmi.
“Ehm, ciao. S-s-sono Nami...”
“Ed io sono Zoro. Bel nome, scommetto che balli anche bene.”
Le partì una risata allegra, non nervosa. Bene, continuavo a farla ridere. Non so, dammi un lavoro come giullare nella corte del tuo dottore! Sono qui apposta per te. Maledizione, che giramento di maroni.
Sanji, dal canto suo, se la spassa di brutto e non fa altro che darmi dei ‘leggeri’ colpetti con le braccia.
Lo dico sempre che è un imbecille. Se ne farà accorgere che c’è qualcosa che non va, fino alla fine.
 
“Allora, ragazzi... Vogliamo sederci?”-E come dire di no a Robin!? Ti guarda con quei suoi occhi e quel suo modo di fare poi... Irresistibile.
Il caso ha voluto che Law si sedesse di fronte a me. And the winner is... Zooooooro! (La seconda volta per questa serata di merda, sono sicuro che alla fine di tutto questo ci sarà sicuramente un presentatore che mi consegnerà una statuetta con su scritto:’Evviva gli imbecilli, il premio è tuo, olè!’)
“Oh, io mi chiamo Trafalgar, Trafalgar Law.”
Evidentemente il bel moro ha risposto ad una domanda che non ho sentito partire da nessuno dei miei amici. Ma chi si crede di essere con quel pizzetto!? Trafalgar, Trafalgar Law. Lo 007 de ‘sta ceppa. Ma vedi un po’ tu...
“E come vi siete conosciuti?”-questa domanda la sento fin troppo bene, anche perché è quell’impiastro del biondino a farla.
Risponde Nami, maledizione.
“Beh, è da un po’ di tempo che ci conosciamo. Una volta ero nel catering di una festa organizzata da lui per qualcosa che non ricordo e lì ci siamo incontrati. Saranno passati un paio di anni, o forse di più.”
“E da allora poi ci siamo frequentati e poi... Lo sapete come vanno queste cose, no?”-fece un sorriso di quelli che non si dimenticano. Sadico. Ma bello.
Giuro che gli butto quel cappello di merda!
Ogni tanto mi fissa, non so perché. È misterioso, non sembra che faccia il dottore! E se fosse un serial killer e mi ha visto ballare con Nami!? Sono nella merda.
 
“Ragazzi, mi farebbe davvero piacere continuare a fare due chiacchiere con voi però domani devo andare in studio ed ho un sacco di pazienti... Ci scambiamo i numeri di telefono così, se vi va, una sera ci vediamo?”- adesso sembrava anche gentile.
“Oh, ma certo Law! Non dovevi nemmeno dirlo!”- la solita Robin. Si entusiasma per niente. Secondo me, comunque, i pazienti li ucciderà tutti.
Ci scambiamo i dannati numeri.


Una cosa positiva c’è: ho il numero di Nami! Potrei dirlo per la terza volta, ma sì, chi se ne importa.
And the winner is Zoooooro!
Dal piano di sotto, (dove c’è ancora della gente che balla e mi chiedo come diavolo faccia) parte una canzone. ‘I need your love’. Neanche a farlo apposta.

Mio caro chirurgo, la guerra è cominciata.

Te lo tolgo col bisturi quel sorrisino dalla faccia!
 

 
 
 
 
 




Angolo dell’autrice (si fa per dire, parte 412645) xD
Eccovi servito un nuovo capitolo della mia storia senza senso! Spero vi piaccia e spero che recensiate c: non mancheranno le sorprese!
Per i titoli delle canzoni sono ancora in alto mare! Serve aiuto psicologico!
Alla prossima,
AleRedZoro c:

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Capitolo 6
*** I love it ***


                                                                                                                                                   -I love it-





“Alla prossima, ragazzi! È stato davvero bello conoscervi, ci sentiamo presto!”- Law e Nami partirono sgommando a tutta birra con quella dannatissima Ferrari.
Se prima provavo ammirazione, oserei dire adorazione per quell’auto, adesso l’avrei bruciata senza ripensamenti. Ma sì, avrei anche chiamato Ace, chissenefrega.
“E dai, non fare così!”
Sanji non la smette di leggere i miei pensieri. Come diavolo fa?
“No, figurati. Non è per quello che sto così.”-Mentire, questa è la risposta.
“Noooo, figurati. Guarda che ti capisco, hai tutte le ragioni del mondo per essere incazzato, infatti è stata lei a giocare sporco. Come potevi sapere tu, o dolce piccolo Marimo indifeso, che la ragazza dei tuoi sogni era già impegnata!?”
Lo guardo senza dire niente, anche perché di bestemmioni ne ho fatti partire anche troppi stasera.
Mi guarda e scoppia a ridere.
“AHAHAHAH, e su Zoro, non voglio vederti così! Dai, dimmi. Quale piano malefico stai architettando per far lasciare Nami e Law?”
“Io!? Architettare un piano malefico!? Ma quando mai!?”
“Ma stai zitto, ti conosco, mio caro!”

In quel momento di semi-serietà arrivano ad interromperci Robin e Franky.
“Ragazzi, noi andiamo! È stata davvero una bella serata, non trovate?”
Sanji, accendendosi una sigaretta, annuisce. Non vuole ridere in faccia a Robin, anche perché Franky le sta appoggiato sulla spalla quasi senza possedere i sensi e la sua faccia è a dir poco epica.
Io mi guardo intorno e rispondo con il mio classico ‘certo, certo’ per farli andare via anche perché Sanji sta davvero facendo un attentato al mio buonsenso e non potrei rispondere più delle mie azioni fra poco.
Non appena girano l’angolo scoppiamo a ridere insieme, attirando l’attenzione del proprietario del locale, Smoker.
“Bel locale, eh!?”
Come diavolo fa a parlare così bene avendo il sigaro in bocca devo ancora riuscire a capirlo.
“Certo, certo.”- Dico asciugandomi una lacrima che mi stava solcando le guance.
‘Che mi stava solcando le guance!?’ ma che, sono impazzito!? Che sia dannato il momento in cui ho parlato per la prima volta a Nami. Mi ha fatto rincoglionire il resto, dannazione!
Il proprietario ci sorrise (per quanto poteva far sembrare quello un sorriso) e si allontanò, lasciandoci da soli a ridere come imbecilli, ancora una volta.
“Certo che capitano tutte a noi, non trovi?”
“Parla per te, Marimo. Non immischiarmi nella tua sfiga.”
Lo guardo dall’alto in basso, cerco di squadrarlo al meglio, facendo diventare piccoli i miei occhi.
“Stasera sarò magnanimo solo, e sottolineo solo, perché questa serata è giunta finalmente al termine.”- A volte bisogna comportarsi da idioti, non c’è niente da fare.
“Fantastico. Che sia lodata la tua magnanimità! Spero solo che resti così a lungo. L’innamoramento ti porta a dei buoni risultati!”
Magnanimo sì, imbecille non ancora del tutto.
“Leggo un po’ di ironia nella tua voce, biondino!?”-Mi avvicino a Sanji, adesso sta davvero oltrepassando il limite.
“Oh, sì. Leggi benissimo.”
“Non sono innamorato...”-cerco di ribattere al meglio, non sono dell’umore giusto per litigare con lui.
“Va bene dai, ti lascio stare. Scommetto che vuoi un passaggio, giusto?”
Riesce sempre a prevedere le mie mosse, le mie parole, i miei pensieri. Non so davvero come riesca a farlo.
“E va bene, dai.”
 
 
“Ti prego, Nami. La mia Ferrari non è un giocattolo.”-La squadro cercando almeno di farle capire che, ogni tanto, a comandare sono io.
“So bene che la tua Ferrari non è un giocattolo ma adesso sono stanca ed ho soltanto voglia di ascoltare un po’ di musica, se permetti.”-detto ciò comincia a trafficare con il suo I-pod e lo collega allo stereo della mia Ferrari.
Parte una canzone a me sconosciuta, ripete sempre ‘I love it’. Non mi piace tanto ma, guardando come lei balla sul sedile, deduco che la faccia impazzire.
Guido in silenzio, questa città è strana, gli amici di Robin sono strani, soprattutto quello che sembrava essersi drogato e non capire nulla di quello che gli stavo dicendo. Com’è che si chiama!? Rufy? Sì, può darsi.
Sono tutti misteriosi, davvero. Non so come diavolo faccia la mia adorata parente a stargli accanto. Certo, quello coi capelli verdi è strano forte. Prima sembrava fosse in agonia, come se avesse un urgente bisogno del cesso, e poi è diventato un po’ freddo.
“Ehi, ma mi stai ascoltando!?”
“Scusami, dicevi?”
“Dovresti un po’ accelerare, non credi? Hai una Ferrari, no!?”
“Nami, non ho intenzione di rovinare anche questa automobile. Ricordi l’incidente dell’estate scorsa? Non mi sembra il caso di ripeterlo.”
“E va bene, come sei scontroso.”
“Non sono scontroso, non voglio spendere altri berry inutilmente per le auto.”
Sbuffa. È evidente che l’ho fatta incazzare. Poco male, voglio dire... Per colpa sua l’estate scorsa ho rotto la mia Ferrari rossa solo perché la signorina voleva andare più veloce.
Non so se sono felice, qui. Non so se sono felice con lei, dopotutto. Mi piace da matti, è solare, è carina, è simpatica... Però c’è qualcosa che le manca, c’è qualcosa che mi manca.

“Ehi, siamo arrivati.”
“Eh!? Ah, sì. Scusa.”
“Che hai? Sei pensieroso.”-Nami mi guarda, sperando di trovare la risposta nei miei occhi.
Mi liscio il pizzetto giusto per darmi due arie e le rispondo nel modo più naturale possibile.
“No, tranquilla, stavo passando in rassegna i volti ed i nomi degli amici di Robin”-sorrido.
“Ah, allora va bene. Posso chiamarti Traffy?”
“EH!?”
“Dai, lo ha proposto Ru... Rufy! È carino!”
“Ma anche no!”
“Ok, Traffy!”- e scende dall’auto sbattendo la portiera.
Che qualcuno mi aiuti.
 
 
 
 

 
 


 

Angolo dell’autrice c:
Non uccidetemi per l’inutile capitolo che ho scritto, xD
Spero solo che vi piaccia! Grandi novità in arrivo per il prossimo capitolo che spero di pubblicare al più presto!
Ale c:

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Capitolo 7
*** Love me again ***


                                                                                                                                      -Love me again-
 



Siamo arrivati a casa mia. Oddio, quella che quel maledetto venditore spacciava per casa. ‘Oh, ti piacerà! È super accessoriata!’
Un monolocale a pianoterra. Di super accessoriato ha soltanto il bar ed il supermercato vicino. Bella merda! Perfetta per uno che non ha niente da offrire.
“Beh, grazie Sanji del passaggio.”
“Dovere. Ho visto come ti sei incazzato per causa mia e... Non volevo. Mi spiace davvero.”
“Ma non preoccuparti. Lo sai come sono, no!?”
“Sfigato?”
Ok, è evidente che non ci ha capito un cazzo di me.
“Certo, certo.”
“E dai che scherzavo! Lo so che quando prendi una cotta per qualcuna diventi intrattabile, soprattutto quando la cosa non prende il verso che vuoi tu!”
La macchina di Sanji comincia a starmi un po’ stretta e quei ‘pochi’ bicchieri che ho ingurgitato si fanno un attimino sentire.
“Noto con piacere che hai eliminato dal dizionario la parola ‘innamorato’, bravo.”
“Hai visto? Anche i casi più disperati possono migliorare.”
“Mi stai facendo una frecciatina!? No perché, sul serio, ho un sonno terribile e non ci sto capendo una mazza.”
Cerco di guardarlo ma è come se il mio cervello non fosse collegato e poi, BOOM. Il buio.
 

 

“Quindi ti sono piaciuti gli amici di Robin!?”
“Sì, Nami. Sembrano a posto, tranne quel tipo che sembra un cannibale ma te l’ho detto, sembrano brave persone e, in più, se piacciono a Robin non dobbiamo affatto preoccuparci.”
Sono entrato a casa nostra, quella magnifica casa che quel dannato venditore ci ha appioppato al posto della casa anonima che stavo cercando io.
(Certo, andando in giro con una Ferrari, però, non potevo permettermi di fregare uno come quello. Lo ha capito subito che avevo abbastanza denaro per prendere la casa più bella della città.)
Stiracchio le mie braccia ed il mio occhio cade sui miei tatuaggi. Death. Li accarezzo giusto per sentirli ancora più incisi sulla pelle e proprio allora noto una Nami con un’espressione di disappunto sulla faccia.
“A me non li fai mai i grattini sulle braccia, manco fossi un’appestata!”
“Nami, ti prego, sono stanco!”
“Oh, tu sei sempre stanco! Solo quando devi operare i tuoi pazienti non lo sei!”
“Sai com’è, è il mio lavoro. Dovrebbe piacermi, no!?”
“Ma che schifo! Tutto quel sangue! Ed i bisturi!”
Mi avvicino e decido di fare l’unica cosa possibile da fare in questi casi (almeno con lei): la bacio. La bacio con tutta la voglia che posso, cercando di tapparle quella dannata bocca almeno per un minuto.
Ma, giustamente, mi stacca.
“Almeno una cosa la sai fare bene! Dai, andiamo di là.”
“Ma non avevo detto di essere stanco!?”
“Pensa te, io ho finito di lavorare poco fa ed ho ancora voglia di divertirmi!”
Che pignola. Sempre pronta a vedere questo, a vedere quello... Se ha intenzione di fare sesso se lo scorda. Non sono una macchina da guerra, maledizione.
Sono stanco, dannazione, stanco.
“Nami, ti prego, non stasera. Domani facciamo tutto quello che vuoi.”-mi liscio il pizzetto, credo che le piaccia quando faccio così. Forse ho qualche probabilità in più di salvarmi.
“Beh, Law, fanculo.”
“Buonanotte tesoro.”-scappo in bagno, almeno qui sono al sicuro.



Quando mi sveglio mi rendo conto di essere nel mio letto, senza la maglietta e con le mutande addosso (per mia fortuna). Sento un odore di caffè inondare la stanza ed anche di dolci. Mi guardo intorno, quel monolocale schifoso, adesso, ha assunto un’aria più... Felice.
Cerco di stiracchiarmi, il casino che proviene da fuori è assurdo! Manco si stessero preparando per un imminente attacco pirata.
“Ti sei svegliato, alla fine.”
Sobbalzo letteralmente dal letto, non me ne ero accorto che ci fosse qualcuno lì.
“Cazzo, Sanji! Mi hai spaventato!”
“AHAHAHA, diciamo che l’ho notato. Tieni, ti ho preparato la colazione. Spero che caffè e pasticcini ti vadano bene, anche perché ho dovuto lavorare in condizioni a dir poco impossibili.”-poggia il vassoio sul letto (ma dove diavolo l’ha trovato un vassoio!? In casa mia!? Scopro cose a me oscure. Epico.)
“Ma certo che va bene”-mi gratto la testa con nonchalance, devo assolutamente fare una doccia-“Anzi, grazie davvero. Ne vuoi un po’?”
“Tranquillo, io ho già mangiato.”
Addento un pasticcino al cioccolato, è davvero buono.
“M-uu-a tuuu d-u-ove hai d-uor-uo-mi-tuo!?”
“Eh, sono rimasto qui. Mica potevo lasciarti solo dopo quello che hai combinato in macchina.”
Strabuzzo gli occhi, giusto per fare mente locale. Non ricordo davvero niente di quello che posso aver combinato dopo il buio.
“Ma non ti ricordi proprio niente, eh!?”-mi dice trattenendo una risatina.
Nel frattempo ho finito di mangiare il primo di una lunga serie di pasticcini e annuisco con la testa, voglio che mi racconti.
“Bene, allora te lo dirò.”
“Ok, Sanji, non tenermi sulle spine, a tutto c’è un limite!”
Ridendo si siede sul letto accanto a me e comincia il suo racconto. Ho paura di ascoltare, vorrei tapparmi le orecchie per non sentire qualche cazzata... ambigua.
“Allora, tu ti ricordi il buio, no!?”
“Eh, quello sì.”
“Dopodiché hai cominciato a farneticare qualcosa a riguardo ‘Nami, come devo fare per conquistarti? Mi hai fatto ballare, sei bella! Il dottore non ti merita, vuole farti delle incisioni col bisturi’-questa poi me la spieghi-‘non ti ama come credo di amarti io!’ e poi hai iniziato a piagnucolare.”
I miei occhi sono diventati due palloni da basket per come li ho aperti.
“Ho... Piagnucolato!?”
“AHAAHH, sì! Beh, mi dici il fatto dei bisturi!?”
“Ma che ne so, ero ubriaco!”
“Aspetta, non è ancora arrivato il bello!”
“Perché, cosa c’è peggio di questo!?”
Sanji abbassa lo sguardo.
“Secondo te?”-continua a fissare il lenzuolo.
“Non lo so! Che ho fatto? A proposito, come ci sono finito qui!?”
“Ti ci ho portato io, ovviamente. Anche perché stavi quasi dormendo ed ho preferito lasciarti riposare.”
“Ah, ok. E quindi, che ho fatto?”-bevo il caffè tutto d’un sorso, si stava raffreddando. Preferisco guardarlo negli occhi anche se mi è un po’ difficile a causa del sole che mi sta facendo vedere tutto verde.-“Aspetta, è colpa del sole se vedo tutto verde o ti stai trasformando in Hulk!?”
“AHAHAH, è il sole, è il sole. Non penso che sia più ubriaco!”
“Hmmm, beh!?”
“Ok, senza troppi giri di parole eh.”
“Eh, che aspetti!?”
“Mi hai baciato.”
Oh, porca puttana. Ma cosa sono, un coglione!?
Regola n°1 della sbornia: mai e sottolineo mai cominciare a delirare quando si è ancora in macchina con amici. Non sai cosa potrebbe capitarti.


Un tizio passa vicino casa mia con la radio ad alto volume. La canzone che parte sembra avercela dannatamente con me.
‘Love me again’.
Guardo Sanji e guardo la stanza e guardo il lenzuolo ed il caffè ed i pasticcini ed il vassoio e guardo fuori.

Io lo dico che le serate in discoteca portano solo guai.
 
 

 
 








Angolo autrice c:
Ciao a tutti! Ho finalmente trovato il tempo di aggiornare e scrivere qualcosa! Le sorprese non finiscono mai! (No, sinceramente, non sapevo cosa far succedere, perdonatemi ç_ç)
Non uccidetemi, anzi, se avete qualche consiglio per lo sviluppo della storia fatemi sapere! È un work in progress, il mio ahahha c:
Al prossimo capitolo, se sarò ancora viva!
Ale c:

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Capitolo 8
*** Get lucky ***


                                                                                                       -Get lucky-
 

 



Ok, dopo aver passato una serata a dir poco ‘tranquilla’, sono pronto ad affrontare una nuova mattinata piena di sorprese. È la convinzione che mi ci vuole: se ci credo, posso farlo.
Metto piede fuori dal letto e sento Nami trafficare in bagno. Per fortuna non la incontro subito. Affrontare un litigio anche questa mattina mi farebbe partire col piede sbagliato.
“LAAAAAAAAAAAW!”-Come volevasi dimostrare.
“Che succede, Nami?”-mi avvicino alla porta del bagno e busso delicatamente.
“L’acqua della doccia! Non funziona!”-apre la porta velocemente e quasi me la sbatte in faccia.-“Vai un po’ a vedere!”
Aspetta. Io ero quello che doveva partire col piede giusto, vero?
Entro in bagno, mi guardo allo specchio ed osservo con dispiacere che sembro un relitto umano. Ho delle occhiaie pazzesche, più grandi e marcate di quelle che indosso tutti i giorni da troppo tempo.
“Ma ti sembra l’ora di specchiarti!? Non posso lavarmi, io. Capito? La-var-mi!”
Non  le rispondo nemmeno e mi addentro nella doccia dove delle pericolosissime goccioline mi guardano impietose. Sembrano dirmi ‘Ah, ah. Sfigato. Noi possiamo cadere e scomparire e tu no.’
Mi rendo effettivamente conto che l’acqua non va.
“Dovremmo cambiare casa. O scambiarla. Fatto sta che essere l’unica a vivere in un condominio, seppur di lusso, non mi piace affatto.”
“E cosa dovrei fare secondo te? Dovrei andare dal ‘simpaticissimo’ venditore e dirgli allegramente che deve cambiarci la casa?”- cerco di essere il più ironico possibile ma, a quanto pare, lei non riesce a cogliere il mio tentativo ed annuisce semplicemente.
“Sì, giù di lì!”
Perfetto. Sono un genio.

 
Dopo due ore perse nel bagno per lavarci a pezzi e dopo tentativi inutili di sedurmi, riesco a liberarmi dall’onnipresente Nami. Corro con la mia Ferrari dall’agenzia immobiliare più in della città.
Arrivato sul posto noto la singolare insegna che, a dirla tutta, non avevo mai considerato. Almeno fino ad allora.
‘Estate agents: those red-haired’.
No, ma dico io, ‘Agenzia immobiliare: quelli coi capelli rossi’. Ma sembra un nome appropriato per un’agenzia immobiliare!? Io lo dicevo che il tipo mi sembrava un po’ suonato.
Ovviamente è scritta in rosso. Un classico. La fantasia abita proprio da queste parti. Noto con piacere che l’agenzia è già aperta.
Massì, prima entro e prima finisco anche questa storia.
“Buongiorno.”-Entro dando immediatamente le spalle al mio interlocutore per chiudere la porta.
“Oh, buongiorno!”-Una voce femminile mi accoglie, è nuova, non la conosco. Non è la voce di quel tipo strano dai capelli rossi.
Mi giro immediatamente, credendo di aver sbagliato locale. Effettivamente c’erano troppe novità nell’aria.
“Posso aiutarti?”-Mi sorride. È una delle ragazze più graziose che io abbia mai visto.
“Oh, ehm, beh... Ciao!”-Le sorrido. Faccio il mio ghigno ‘cattivo’, quello sadico per intenderci. Con Nami ha funzionato (anche troppo bene, maledizione.)
“AHAH, ciao! Posso esserti utile?”-che bello, riesco a farla ridere. Questa mi è nuova. Di solito cadono tutte come pere cotte quando le sorrido così, non mi ridono dietro.
“Credo di aver sbagliato posto, scusami. Stavo cercando l’agenzia immobiliare e sono incappato in questo posto, non voglio disturbarti, mi dileguo!”-faccio per andarmene quando mi blocca per un braccio.
“Oh, no! Forse sei nel posto giusto! Chi cerchi?”
“E’ un po’ difficile da spiegare, cerco un tipo coi capelli rossi e la faccia truccata ed è alto e... massiccio! È il proprietario di un’agenzia immobiliare e devo parlargli...”
“Oh, stai cercando mio fratello Kidd!”-mi sorride nuovamente, è proprio carina.
“Tuo fratello Kidd!? Aspetta, quello è tuo fratello!?”-sono sorpreso sia dalla notizia sia dal mio tono di voce. Sto mostrando troppo interesse. Law, calmati.
“La cosa ti stupisce? Comunque mi presento, sono Asselia!”-mi stringe la mano ed arrossisce.-“Se vuoi, posso aiutarti io.”
“Ma l’altra volta non c’eri...”
“Oh, sì. Sono entrata in affari con mio fratello relativamente da poco e, dato che ho appena finito la scuola, eccomi qua. Fa sempre comodo una mano in più!”
“Oh, adesso mi spiego l’insegna là fuori, prima non c’era, vero!?”-la guardo negli occhi giusto per assicurarmi di non essere completamente pazzo.
“Bravissimo, prima non c’era! Sei un ottimo osservatore!”-continua a sorridermi. Quanto è carina, però.
Adesso capisco perché si chiama ‘agenzia bla bla bla quelli coi capelli rossi’. La sorella di quel coso troppo furbo per vendere le case ad altri, Asselia, ha anche lei i capelli rossi. Ma non sono come quelli di Nami che sono arancioni e mi hanno un po’ schifato; non sono nemmeno come quelli di Kidd, che sono troppo scuri.
Sono una via di mezzo e le cadono morbidi sulle spalle. Poi ha degli occhi molto grandi ed è completamente l’opposto di suo fratello: così piccola in confronto a lui, così fragile. Così... bella.
“E tu, come ti chiami?”
“Oddio, non mi sono presentato! Mi chiamo Trafalgar, Trafalgar Law e sono un chirurgo.”
“Cavolo, sei così giovane! Hai dei tatuaggi bellissimi!”
Mi abbasso il cappello sul viso, sento che sto per fare qualche puttanata delle mie.
“Comunque, quello che volevi dire a Kidd puoi dirlo a me!”
“Oh, sì... Beh, ecco, la mia ragazza voleva scambiare la casa che lui ci ha offerto con un’altra magari che dia meno nell’occhio.”
“Perché, cos’è successo?”-mi fissa con gli occhi tristi. Inizia a cercare delle carte ed a digitare delle cose al computer.
“Niente di che, non funziona l’acqua in doccia e lei ha voluto chiedere questo favore a tuo fratello, dato che ci è parso molto... Ecco... Buono.”-mento sapendo di mentire. A che punto ti sei ridotto, vecchio mio.
“Figurati, troveremo subito una nuova soluzione! Solo che... Adesso...”-continua a digitare tasti e a prendere appunti-“Facciamo così: ti lascio il mio numero, così, se hai dei dubbi o che ne so... Qualsiasi cosa, mi chiami.”-scrive velocemente il numero su un pezzo di carta e lo straccia. Prende il suo telefono e mi guarda con aria innocente.
“Adesso dovresti darmi il tuo.”-mi dice, porgendomi il bigliettino. Le dico il numero ma non riesco a staccarle gli occhi di dosso.
“A...Allora io vado.”
“Va bene, Law! E grazie per essere passato! Ci facciamo vivi noi, o ti fai vivo tu, non è un problema!”
Le sorrido e scappo nella Ferrari.
Mi viene voglia di accendere lo stereo e, cazzo, lo faccio.
“We’re up all night ‘til the sun, we’re up all night to get some, we’re up all night for good fun, we’re up all night to get lucky!”
Questa sì che mi ci voleva! Canzone potente e che mette allegria.
Asselia. Mi piace. Asselia...  
 


Cazzo, ma sono in ritardo!


 
 






 

Angolo dell’autrice c:
Eccomi qua, questo è stato un capitolo che ho scritto in pochissimo tempo, presa dall’ispirazione (non uccidetemi ahahah xD)
Spero che le novità vi piacciano e che il nuovo personaggio faccia breccia nei vostri cuori! (Ok, sono pazza.) xD
Un mega grazie a Foco_Foco_Girl che, con il suo aiuto, mi ha fatto venire questa pazza idea in testa ahaha xD
Al prossimo capitolo e grazie per le recensioni, siete grandi! :3
Ale c:

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Capitolo 9
*** One day ***


                                                                                                                                                          -One day-
 






“Forse sarà meglio smetterla con questo silenzio. La situazione sta diventando abbastanza pesante.”-Sanji irrompe così nei miei pensieri, facendo troppo rumore.
“Assolutamente, hai ragione!”-gli dico, cercando di sembrare il meno scosso possibile.
“Innanzitutto dovremmo mettere in chiaro alcune cose.”
“Sì, mi sembra giusto.”
“Se continui a darmi ragione devo cominciare a considerare l’idea dell’omicidio. E dai, non è successo niente di grave!”-mi tira un pugno sulla spalla.
“Niente di grave!? Ti ho baciato, porca puttana, baciato!”
“Tralasciando questo piccolo particolare, ti stavo dicendo che dobbiamo mettere in chiaro alcune cose.”-Sanji mi guarda serio, adesso.
“Certo, dimmi!”
“Io non provo niente per te.”
“MA CHE CAZZO PORCA PUTTANA STAI DICENDO!? Secondo te io provo qualcosa per te!? Ero ubriaco, santa balena! L’ho fatto senza pensarci e non rispondevo delle mie azioni! Come ti salta in mente che io ti abbia baciato apposta!? Non hai neanche idea del fatto ch...”-mi da un bacio.
No, dico, ma a che gioco sta giocando!? Si droga!? È pazzo?
Lo stacco immediatamente dalle mie labbra.
“Beh, hai sentito qualcosa?”
“No che non ho sentito niente! Ma sei scemo a baciarmi di nuovo!? Che, volevi che rivivessi il momento drammatico!? Non è stato sufficientemente epico per te!?”-lo guardo cercando di capire se mi sta prendendo per il culo o meno.-“Aspetta un momento, ma tu che cosa hai provato!?”
Arrossisce. Beccato. Bingo. Sono un genio del male. L’ho colto con le mani nel sacco. Chapeau a me, olè! Adesso il tipo che doveva consegnarmi il premio per la stupidità dovrebbe consegnarmene un altro con la scritta ‘Il miglior Sherlock Holmes di noialtri poveri sfigati, tutto-insieme-olè’.
And the winner is Zooooooooro! Tormentone che si ripeterà per sempre nella mia vita d’ora in poi, ho deciso.
“Sinceramente non lo so cosa ho provato.”
Quell’altro mi sta rispondendo, devo stare ad ascoltarlo.
Continua nel suo discorso.
“Davvero, non lo so. Tu sei una delle persone a cui tengo di più però non so cosa provo, detto con tutta sincerità.”
“Momento, momento, momento! Ma tu fino a ieri sera non stavi sbavando dietro a quelle ragazze in discoteca!? Cosa sono, una calamita per zucchine, adesso!?”-sto praticamente urlando contro il mio migliore amico.
“Pensavo si capisse...”-Sanji guarda il pavimento e, con le sue lunghe gambe, comincia a fare dei cerchi a terra.
“Si capisse cosa!?”
“Che mi piacciono sia gli uomini che le donne. Che sono bisex, insomma.”
Sbianco. Trattengo le risate a stento e comincio a dargli dei pugni sulla testa. È proprio uno scemo! Non me ne frega niente se è bisex, resterà sempre il mio migliore amico, anche se un giorno si fosse arruolato nella marina oppure fosse diventato un monaco di clausura.
“Certo che dovevo aspettarmelo! Voglio dire... Fai il cuoco! AHAHAHAHAHAHAHA”
Mi guarda e riesce a capire che non me ne frega niente ed allora comincia a ridere assieme a me.
Mi viene in mente una canzone di poco tempo fa, credo si chiami ‘One day’.
Un giorno saremo vecchi e penseremo a tutte le storie che abbiamo raccontato per tutta la vita, dice.

“Oh, ma ti immagini se raccontassimo questa storia!? AHAHAHA non ci crederebbe nessuno!”-lo abbraccio stretto e mi alzo dal letto.-“Vado a farmi una doccia, non seguirmi oh!”-gli faccio un occhiolino, giusto per rassicurarlo.
Quando entro in bagno (un coso dove a malapena riesce ad entrarci la doccia) mi guardo allo specchio ed osservo le mie labbra.
“Oh, ma bacio bene!?”
Di tutta risposta sento le bestemmie del cuoco provenire da oltre la porta e mi infilo sotto la doccia, continuando a ridere come uno scemo.


Una decina di minuti dopo esco dal bagno, ancora con i capelli bagnati e leggermente arruffati. So di essere in potenziale pericolo però cammino noncurante davanti a Sanji con solo un asciugamano addosso.
“Così mi rendi tutto un po’ più difficile, Marimo.”
“E’ questo il bello!”
“Potrei baciarti adesso.”
“Non lo faresti mai, ti conosco! Non hai le palle!”-dico scherzando, dandogli le spalle.
Grande errore, sono proprio un coglione.
Infatti me lo ritrovo avvinghiato addosso: è riuscito a bloccarmi fra lui ed il frigorifero. Sono nella merda!
“E così... Non ne sarei capace, eh!?”-si avvicina piano, mi ha bloccato per bene il bastardo. Ho le sue labbra a pochi millimetri dalle mie. Ma si ferma.
“La risposta alla tua affermazione è che non voglio, caro!”
“Touché.”
Me la sono vista brutta.
Si accende una sigaretta ed esce. Mi vesto velocemente e lo seguo.
“Dai, come faccio a conquistare Nami!?”-gli chiedo sorridente, almeno cambiamo discorso! Mi sento un completo idiota: so bene che ho le labbra più sexy dell’Universo però ho rischiato davvero grosso, provocandolo!

...Tipo che mi consegna il premio dell’imbecillità, stanne fuori. Ti prego.

 
“Come devi conquistarla, eh!? Bah, non lo so. Devi vedere innanzitutto se il chirurgo là... Beh, insomma, ci tiene. Perché se non se la caga minimamente, sei già a buon punto!”-getta la sigaretta sul marciapiede e la schiaccia con tutta la violenza del mondo.
Mi sa mi sa che la sigaretta sono io nel suo cervello, eheh, divertente!
Gli do una pacca sulla spalla. “Chissà, forse hai ragione!”
Mi guarda e si allontana, con le mani in tasca e lo sguardo rivolto al cielo.
Spero di non aver combinato un cazzata e di non aver perso la sua amicizia.
Quando sarò vecchio vorrò ancora ricordare le storie che abbiamo raccontato per tutta la vita.
 
 
Ma sono troppo forte, oh! Chi cazzo può resistere al mio fascino!?

 
 





 
 
 
 

Angolo dell’autrice c:
Olè, eccomi qui! Spero che questo capitolo vi piaccia! Ci ho messo tutto l’amore possibile! xD se qualcuno di voi ha suggerimenti/lamentele/voglie omicide non attenda un secondo per contattarmi ed avvisarmi della cazzata che sto facendo xD
Spero di aggiornare presto, alla prossima!
Ale c:

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Capitolo 10
*** Can't hold us ***


                                                                                                                                      -Can’t hold us-
 




Non appena arrivo nel mio studio abbandono tutte le scartoffie che avevo in macchina sulla scrivania e mi butto sulla comoda poltrona ed incrocio le braccia dietro la nuca.
“E adesso che cazzo faccio?”-dico, quasi urlando.
Cambio velocemente posizione e trovo il numero di Asselia che avevo prontamente messo nella tasca dei pantaloni.
Lo aggiungo immediatamente in rubrica e la memorizzo semplicemente come ‘Asselia’, senza ‘quella-dell’agenzia-immobiliare’ o roba del genere. Solo Asselia, solo lei.

Sono le 10.00 e nello studio non si è ancora presentato nessuno. Non ho tanta voglia di dissezionare e lacerare carne, oggi. Sento che qualcosa in me è cambiato. Mi sento come un sedicenne alle prese con una delle sue prime cotte o minchiate del genere.
Squilla il telefono.
“LAW. Non mi hai chiamato.”-La libertà dura troppo poco.
“Nami, tesoro. Stavo per farlo, ho finito da poco ed ho un sacco di gente da operare infatti fra dieci secondi devo chiudere la chiamata.”
“Hm, sarà. Comunque, cosa hai risolto con quello dell’agenzia!?”
“Mi faranno... Mi farà sapere al più presto. Ci metteremo d’accordo e troveremo una soluzione. Ciao, devo chiudere.”-Riattacco prima che lei abbia la possibilità di replicare.
Mi ritrovo di nuovo col cellulare in mano.
La faccio o no la cazzata? ‘Tanto non hai niente da perdere.’-dico a me stesso.
Le invio un messaggio, semplice, dal tono distaccato. ‘Ciao, sono Law. Questo è il mio numero, so che lo hai preso, in caso lo avessi perso... Mi sono fatto vivo io. Buona giornata.’

L’attesa è snervante. In ventiquattro anni non ho mai provato così tanta ansia per un messaggio inviato.
Il cellulare vibra. È lei!
Sono un piccolo genio di attività di spionaggio intercontinentale!
‘Ehi! Lo so che sei tu, ho salvato immediatamente il tuo numero, non preoccuparti! :) Buona giornata anche a te, chirurgo della morte!’

Com’è che mi aveva chiamato!? Chirurgo della morte? Ok, ho trovato un buon motivo per continuare la conversazione. Le rispondo immediatamente, ho voglia di sentirla anche se non so bene se è per uno stupido capriccio o se è perché sto davvero cominciando ad interessarmi a lei.
‘Chirurgo della morte? E perché?’-non sono tipo da faccine, io. Preferisco farle. Dal vivo.
La risposta non tarda ad arrivare, evidentemente anche lei si sta annoiando.
‘Beh, perché hai detto di essere un chirurgo e sui tuoi tatuaggi meravigliosi (te l’ho già detto, mi pare, che li adoro) ho notato la scritta ‘death’. Mi è venuto spontaneo! Anche perché ti si addice...’ Ok, comincio a credere che non sia solo un capriccio.
Solo che adesso mi è venuta voglia di vederla, dannazione. E suo fratello!? È un attimino fuori dal comune. Anzi, no. È pazzo completamente.
E Nami!? Grande problema.
‘Mi si addice, secondo te? Bene, allora da oggi potrai chiamarmi ‘chirurgo della morte’. Puoi usarlo soltanto tu... Sono davvero così cattivo come vuoi farmi sembrare?’
Tentenno sempre nel momento in cui devo inviare un dannatissimo messaggio ma oggi, evidentemente, tutte le mie convinzioni sono andate a farsi fottere.
Spero solo che non si accorga del mio interesse.
 

Regola n°1 del buon seduttore: “Non lasciare mai che le donne si accorgano che ti stai interessando troppo a loro. Falle innamorare di te.”


 
Mi risponde poco dopo. È veloce, la ragazza.
‘No che non sei cattivo, è solo la mia impressione! Hai un sorriso che è la fine del mondo, ecco.’
Ma non puoi giocare così sporco! Sono un uomo e, come tale, sono dotato di ego. Il mio ego è gigantesco. Poi ci ti metti anche tu e così il gioco è fatto.
‘Ma grazie, sul serio.’- adesso viene il bello. Non so che altro dirle se non ‘usciamo insieme ti prego’.-‘Anche tu sei molto bella. Quando sei arrossita eri davvero carina...’
Cominciamo con le frasi ambigue.
E se dovesse beccarmi Nami!? Sarei un attimino nella merda. No, aspetta. Io ho tutto il diritto di mandarla a quel paese dato che l’affitto lo pago io e lei non sborsa neanche un centesimo.
‘Ops, sono arrossita... Non volevo!’
Sorrido. Qui ci vuole una risposta che lasci il segno.
‘Non c’è nessun problema. Eri ancora più bella d...’-cancellalo, cancellalo! Ci vuole una frase ad effetto!
‘Non c’è nessun problema. Mi piacciono le ragazz...’- cancella anche questo, sembri un maniaco.
‘E perché mai!? Eri una delle creature più belle che io abbia mai visto!’- questo sì che poteva andare. Alla fine era quello che avrei voluto dirle sul serio.
 
I minuti passano e comincio ad abbandonare le speranze. Ma, ad un certo punto, sento vibrare nuovamente il cellulare.
‘... Grazie, sul serio. Mio fratello mi prende in giro quando arrossisco, è l’unico momento in cui riesco ad odiarlo! Detto questo, ti andrebbe di fare un giro, qualche volta?’
Suo fratello è un coglione, su questo non ci sono dubbi. Accettare, comunque, mi sembra il minimo.
‘Ma figurati. Comunque, certo, perché no! Quando vuoi.’
Neanche il tempo di appoggiare il cellulare sulla scrivania che mi risponde.
‘Facciamo stasera? :)’
E andiamo.
Penso un attimo a Nami: le avevo promesso che oggi avrei fatto tutto ciò che desiderasse fare. Beh, non stasera. Avrò modo di farmi perdonare da lei ma stasera... No.
‘Stasera è perfetto!’
Continuo a sorridere come un deficiente, il mio ghigno ha preso una via del tutto nuova.
‘Meraviglioso! Ci vediamo stasera alle 9.00, ti aspetto sotto casa mia!’
Mi da l’indirizzo di casa sua. Stasera sarò lì ad aspettarla.
E se dovesse beccarmi il fratello? Beh, non rompesse le palle, tanto sua sorella è molto più furba e bella di qualsiasi altro venditore di appartamenti nel raggio di chilometri.


‘Ascoltati Can’t hold us di Macklemore!’- strano, mi ha mandato un altro messaggio. Forse ha sbagliato ad inviarlo a me. Decido di non risponderle ma ascolto comunque la canzone.
Beh, il ritornello è chiaro.
“Questo è il momento, combatteremo finché non sarà finita.”
Un chiaro segno del destino?
 
 



Ed io che non ci volevo nemmeno andare, dall’agenzia!
 

 
 
 
 






Angolo autrice c:
eccomi qua! Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto :3 non uccidetemi, faccio schifo a scrivere SMS D: scusatemi per l’enorme ritardo!
al prossimo capitolo,
Ale c:

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Capitolo 11
*** I won't let you go ***


                                           -I won’t let you go-
 
 






Decido di chiamare Sanji per vedere come sta e se, come credo, è davvero arrabbiato con me.
Dopo quel bacio, sinceramente, non riesco a pensare a nient’altro. C’è qualcosa di sbagliato, quasi di masochista in tutto questo.
(Non sono sicuro di come abbia fatto a conoscere la parola masochista, fatto sta che sembra perfetta per quello che provo adesso. Ogni tanto il mio cervello mi lascia delle sorprese, complimenti.)
Fatto sta che, nel profondo, so che forse c’è più della semplice amicizia fra me e Sanji. Però devo scoprire cosa provo realmente per Nami oppure se si tratta solo di un impulso mandatomi dal mio amichetto laggiù che non riesco a controllare.

“Sanji?”
“Sì...?”-sembra tranquillo.
“Posso parlarti un secondo?”-forse quello che non è affatto tranquillo sono io.
“Sì...”-monosillabi. Perfetto, sono a cavallo.
“Ok, sei arrabbiato con me?”-mi butto sul letto, giusto per accogliere la brutta notizia che sicuramente sta per darmi nel migliore dei modi. Almeno cado sul morbido.
“Perché dovrei essere arrabbiato con te?”-sgrano gli occhi. Forse ho ancora una possibilità per risanare il rapporto con lui, forse non è finito nulla!
“Bah, che so... Ma sei davvero sicuro di quello che dici?”
“Veramente no.”
Ecco, lo sapevo. Immaginavo che il nostro rapporto si sarebbe incrinato. Per quale motivo ho bevuto così tanto, ieri sera!? Non potevo starmene lì, tranquillo, e tenere chiusa quella mia boccaccia!? (In tutti i sensi.)
“Come faccio a farmi perdonare?”
“Non puoi fare niente.”
Che allegria, oh. Mi sa tanto che avrei fatto meglio a non parlare, dopo la doccia. Certo che, a volte, le cose succedono all’improvviso e PUFF, rimani fregato.
“E dai, non voglio vederti così!”
“Per fortuna non mi vedi. Comunque, adesso devo andare. Ciao, ci sentiamo.”
“Asp...”-riaggancia. Ok, qui ci vogliono le maniere forti. Devo andare da lui e vedere cosa succede.

Ricapitolando, le opzioni sono fondamentalmente due:
-o mi butto con Nami;
-o capisco cosa provo davvero per Sanji.
Se ci sei sul serio, oh Tipo che mi consegna i premi, salvami!
No, niente. Nemmeno il Tipo mi può aiutare, devo vedermela da solo. Beh, effettivamente nella mia vita ho avuto sempre un sacco di ragazze (eh, ti credo. Ma insomma, guardati, sei uno splendore!) Troppo egocentrico, forse? Naaaah.
Comunque, ragazze o no, ho sempre avuto un discreto successo anche se non so esattamente il perché. Però, adesso, dopo aver scoperto cosa Sanji prova in realtà per me, tutte le mie sicurezze sono crollate.
Squilla il telefono.
“Scusami.”-non posso crederci, è lui.
“Non devi scusarti assolutamente di niente, almeno per ora, stupido cuoco.”-vediamo se riesco a tirarlo su di morale con le mie battute di merda.
“Va bene, sarà come dici tu, Marimo.”
Hm, la conversazione sta viaggiando su un binario morto. Attenzione, passeggeri del treno ‘Zoro è un imbecille’, ci sono novità in arrivo!
“Senti, io voglio vederti e parlarti. Stasera ci vediamo, ti va?”-Ecco la novità. Ho confermato di essere un imbecille al mondo intero.
“Davvero?”
“Assolutamente, vediamoci così chiariamo una volta per tutte.”
Il bello è che gli ho chiesto di vederci però non so che cazzo gli devo dire. Mi faccio pena da solo.
Accendo un cero per me. Che qualcuno preghi sulla mia tomba.
“Va bene. Vediamoci fuori il mio locale. Stasera, alle 21.30.”
“Aspetta, il tuo locale? È un po’ fuori mano, facciamo in un posto più vicino al centro?”
“Hm, l’agenzia immobiliare di quello che ti ha venduto quella sottospecie di casa?”
“Perfetto, così se lo becchiamo mi dai una mano ad ucciderlo!”
“Non voglio essere un tuo complice, almeno per stasera.”
Evviva, sono riuscito a farlo tornare odioso come sempre! Sarà il tipo dell’agenzia immobiliare. Quel ragazzo me la pagherà, un giorno. Ma non stasera.
“AHAHAH, ok dai. Ci vediamo stasera.”
“Sì, sì.”-riaggancia ancora una volta. Ma a che diavolo di gioco sta giocando!?





Bene. Adesso che ho un appuntamento con Asselia posso anche morire felice. Devo inventare qualcosa per Nami, altrimenti saranno guai seri.
Rientro a casa, la situazione sembra tranquilla.
“Law, tesoro! Sei tornato!”-Mi punta contro un mestolo. Cos’è, ha deciso di avvelenarmi!?
“Sì, eccomi tesoro! Hai visto? Sono tutto tuo per il pranzo!”-Le do un bacio veloce sulle labbra giusto per tenerla contenta e lascio velocemente la mia roba in camera da letto.
“Sto preparando un pranzetto coi fiocchi, sei contento?”
“Hmmm. Già, già.”
Comincia a girare il mestolo in quell’intruglio che pare essere il delizioso pranzetto che tra poco gusteremo.
“Allora, com’è andata a finire la faccenda dell’agenzia immobiliare?”-è passata ad armeggiare dei coltelli. Proprio adesso doveva farlo!?
“Ehm, sì. Meravigliosamente. Kidd è disposto a darci una mano per scambiare la casa solo che ci farà sapere lui qualcos’altro.”
“Oh, perfetto! Vuoi un po’ di pane nel frattempo?”-mi sorride.
“Pane!? Ma stai scherzando!? Non ho nessuna voglia di morire!”-mi allontano velocemente dalla tavola ma lei mi segue.
“Lo so che non ti piace, Law. E stasera, invece, che facciamo?”
AH. AH. AH. Benissimo.
“Eh, Nami... Veramente dovrei uscire con...”
“CON CHI!?”
“Con... R... Rufy, sì, Rufy!”
“Con Rufy? E perché?”-mi sta incendiando con lo sguardo.
“Perché voleva che lo accompagnassi in un posto fuori città con la mia Ferrari.”
Ma che scusa del cazzo ho dato?
“Perché voleva che lo accompagnassi in un posto fuori città con la tua Ferrari? E quando vi sareste messi d’accordo voi due?”
“Questa mattina!”
“Ma se mi avevi già promesso di fare qualcosa di divertente!”
“Ha insistito tanto!”-mi richiudo in bagno. Evidentemente è l’unico luogo in cui posso stare in pace.

 


Gironzolo per il mio monolocale alla ricerca di qualcosa di decente da poter indossare per stasera. Non sono mica come il chirurgo-sono-antipatico-Law. Che ha la Ferrari parcheggiata pronta ad aspettarlo, che ha millemila vestiti ed un sacco di berry da spendere.
Io sono Zoro, certo, un cavallo di razza, ma pur sempre senza mille miliardi di berry da spendere.
Accendo lo stereo giusto per distrarmi un attimo.
‘If your sky is falling, just take my hand and hold it. You don’t have to be alone, oh yeah, I won’t let you go.’
Bene, diciamo che la canzone di James Morrison non è il massimo al momento. È da un po’ di tempo a questa parte che anche la musica ce l’ha con me.
Le parole fanno male, malissimo.


Ma dico io, al posto di mettere su quella stazione non potevo sintonizzarmi sul canale di musica house!?








Angolo autrice c:
Eccomi qui, sono tornata! Ci ho messo un po’ per scrivere questo capitolo perché non sapevo cosa far succedere di peggio xD
Messaggio speciale per Foco_Foco_Girl: nel prossimo capitolo c’è una piccola sorpresa per te! xD
Bene, spero che vi piaccia questo capitolo :3
Alla prossima, Ale c:

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Capitolo 12
*** Wake me up ***


                                                                                                                                                  -Wake me up-
  
 
 



Quando riesco ad uscire dal bagno noto con piacere che l’ora ‘x’ si sta avvicinando. È una sensazione nuova e strana quella che sto provando in questo momento: potrò mandare a fanculo Nami fra pochissime ore e, in più, sarò libero di fare quello che voglio. Con tutti. Sì, perché mi piace.

“Quindi esci con Rufy stasera?”
“Sì, Nami. Esco con lui!”
“E non ti senti nemmeno un po’ in colpa per avermi dato buca?”
“Certo, Nami. Scusami ma adesso faccio tardi, devo scappare.”-le schiocco un bacio veloce sulle labbra prima di richiudermi la porta dell’appartamento alle spalle.

Il sapore della libertà, anche se apparente, è fantastico.
Corro con la mia Ferrari, so bene dove andare. Distinguo le strade con una facilità assurda, stasera. Sfreccio, evito auto che mi rallentano, lascio che le gomme stridano sull’asfalto, che il motore rombi potentissimo. Non vedo l’ora di arrivare.

 
 
 L’unica cosa da fare è chiedere aiuto al mio vicino di casa che altri non è che il fratello di quello squilibrato di Rufy, Ace. Ace è un ragazzo d’oro, riesce a sopportarmi e non mi bestemmia quando faccio troppo casino quando rincaso troppo sbronzo per fare dei ragionamenti elementari. È davvero mitico, in più ha dei tatuaggi decenti e non senza senso come quelli del dottorino.

“Ace, scusa il disturbo! Posso?”-apro la porta del suo monolocale, la lascia sempre aperta, anche quando si appisola o piomba addormentato così, senza un motivo valido.
Di tutta risposta sento il suo ronfare beato dal divano.
“Ace. Ace! ACE!”-lo scuoto energicamente.
“Che c’è? Che è!? Ah, sei tu! Ciao, Zoro!”-si stiracchia velocemente e si mette subito in piedi e mi sorride.
“Ciao Ace, non volevo darti fastidio solo che avrei bisogno di un consiglio!”
“Oh, dimmi tutto!”-mi da una pacca sulla spalla.
“Sì, beh ecco... Non so che mettermi! Stasera devo uscire e non so che diavolo indossare!”
“E lo vieni a chiedere a me!? Non è che abbia un gusto così eccezionale, lo sai!”
“Ma è sempre meglio del mio!”-dico, sedendomi su una sedia.
“Hm, e con chi è che dovresti uscire?”
Ecco, qui viene il bello. Mentire o non mentire, questo è il problema. Amleto, non ci hai capito niente della vita, bello mio!
“Ecco, veramente dovrei uscire con Sanji.”-No, con Ace non riesco a mentire. È così magnetico.
“Con Sanji!?”-mi squadra attentamente, come se volesse capire dove fosse la presa per il culo.
“Sì, ecco, le cose si sono un attimino complicate.”-oltre ad essere il mio epico vicino è anche uno di quegli amici che sanno ascoltarti quando i problemi sono gli altri amici. Complicato, eh!?
“Spiegati meglio, yawn”-mi dice, sbadigliando.
“Ecco, ieri sera ero straubriaco e...”
“Lo so, ti ho sentito. Tutti ti hanno sentito!”-mi dice, interrompendomi.
“Oh, cazzo! Spero solo che non tutti mi abbiano visto!”
“Perché, che hai fatto!?”-continua a cercare le risposte vere nei miei occhi, come se quello che gli stessi dicendo facesse parte di un sogno dal quale non si era svegliato del tutto.
“Ah... Ehm, l’ho baciato!”
“PFFF! AHAHAHAHAHAHAH”-si butta per terra, il simpaticone.-“Ma dai, sul serio!? Ma lo sai che me lo aspettavo!? Sapevo che un giorno saresti uscito allo scoperto, fratello!”
“Aspetta, non è come sembra! Cioè, è come sembra però non del tutto! Io l’ho baciato perché ero ubriaco fradicio e non mi sono reso conto del fatto che lui non era chi volevo realmente baciare, cioè una ragazza!”- Non ho mai detto tante parole di fila in vita mia. Questa situazione mi sta uccidendo.
“Ah, vedi... Ed invece, scommetto, che Sanji ti ha ricambiato perché prova davvero qualcosa per te.”-Sputasentenze. Maledetto!
“Ecco, sì.”
Trattiene le risate mettendo un dito davanti alla bocca.-“Lo sapevo, come lo sapevo! AHAAHHA!”
“Perché dici di saperlo!? Come mai non mi sono mai accorto di nulla!?”
Mi guarda serio, stavolta.-“Beh, perché forse non hai mai visto come ti guardava. Come se fossi una delle cose più care ed importanti del mondo, come se solo qualcuno, parlandoti, poteva ferirti ed infrangerti. Ecco, per lui eri tipo un cristallo Swaroski! Ti è chiaro il paragone?”-mi dice, sfoggiando un sorriso a trentadue denti.
“E’ consolante saperlo così, davvero! Non so che diavolo fare, Ace!”-mi accascio sul tavolo.
“Innanzitutto non devi essere nessun altro, stasera. Se Sanji si è innamorato di te è perché tu eri così tutto il tempo, non un ragazzo vestito con un abito costoso o di marca. Eri Zoro, quello con la maglia strappata e logorata dai troppi lavaggi! Questo sei tu e questo piace a lui!”
Tipo che consegna i premi, ti prego, consegnane uno anche ad Ace: miglior vicino ed amico del mondo.
“Va bene, dici che così vada bene, quindi?”
“Sì, così sei perfetto. Cosa hai intenzione di fare?”
Mi alzo di scatto dalla sedia.-“Intendi cosa ho intenzione di dirgli? Non lo so.”
“Uffa! È facile, devi solo capire cosa provi per lui: se vedi solo amicizia, stop. Se credi ci sia qualcosa di più, anche solo un affetto diverso da quello che provi per me o per mio fratello o per quell’albero laggiù, allora provaci. Buttati, cazzo!”
Mi tormento il mento e le labbra. Cazzo faccio!?
“E se non lo sapessi!?”
“Oh, tu devi saperlo. Nel tuo cervello ci sarà la risposta. Ma comunque, se vuoi un consiglio, si vede lontano un miglio che quello con Sanji non è un semplice rapporto di amicizia, si vede che vi completate, perciò affrontalo.”
“O...Ok, Ace. Mi hai convinto. E se invece dovesse ripiacermi la ragazza di ieri!?”-lo guardo per cercare conforto, non voglio essere sicuro di essere impazzito.
“E se, e ma... Coi se e coi ma non risolvi niente! Sanji c’era quando Perona se n’è andata, Sanji c’era quando Tashiji ha levato l’ancora, Sanji c’era sempre e ci sarà sempre! Che cazzo ha di più questa ragazza!? Le tette? Beh, con le tette non conquisterà il mondo!”
Rido di gusto. “AHAHAHAAH, va bene, mi hai convinto. Ti adoro, Ace. Grazie di tutto!”-dico, chiudendo la porta, correndo sulla mia moto diroccata.
Ho una cosa da fare: muovere il culo!

Fortunato il migliore amico di Ace. Avrà imparato tanto da lui, sicuramente.
Fortunato Rufy, che ha il migliore fratello del mondo, anche se un po’ cazzaro e piromane.
 
 
Corro per le strade, evito i semafori, le vecchiette con le borse, i bambini coi palloni da calcio (nessuno che gioca a fare il pirata, da queste parti.), evito i rallentamenti, evito tutto, evito tutti.
Adesso ho una missione da compiere.

Com’è che fa quella canzone che sembra un rodeo!? ‘Wake me up’, credo si chiami. Adesso ci starebbe benissimo.
Ma sì, ci sta benissimo. Infatti comincio a cantarla come uno scemo: ‘So wake me uo when it’s all over, when I’m wiser when I’m older.’


Fregatura, sto arrivandooooo!









 
Angolo dell’autrice c:
Eccomi, ci ho messo più del dovuto ma le mie idee sono andate in vacanza senza preavviso! D: Questo è il mio piccolo regalo che faccio a Foco_Foco_Girl: eccolo, il tuo Ace! :3 Spero ti piaccia come lo abbia introdotto nella storia!
Scusatemi ancora per l’attesa, sono tornata! xD
Ale c:

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Capitolo 13
*** You will never know ***


                                                                                  -You will never know-
 




Finalmente arrivo da lei, all’indirizzo che mi ha dato. È una palazzina molto carina e sembra anche molto accogliente, forse per via della persona che vi abita.
Freno la mia fedele Ferrari senza fare un eccessivo rumore ed aspetto, continuando a lisciarmi il pizzetto. Accendo la luce nell’abitacolo e sospiro. Chissà, forse tutto questo è sbagliato e Nami mi trancerà e venderà i miei organi su e-bay, però vorrei provare.
Provare, almeno una volta nella vita, a fare qualcosa di avventato e fondamentalmente stupido. Forse così potrei riuscire ad essere felice sul serio.
Sgranchirmi è la soluzione migliore. Ed infatti lo faccio, tendo le mie braccia lunghe sul volante e guardo i miei tatuaggi. Come al solito quando mi rilasso guardarli mi rende ancora più calmo.

La portiera si apre.
“Ciao!”-mi sorride Asselia ed un ciuffo di capelli rossi le finisce sul viso.
“Ciao”-ricambio, senza mostrare un entusiasmo eccessivo.-“Vieni pure!”
“Va bene!”-Non appena entra in auto mi da un bacio sulla guancia e continua a sorridermi.
Le regalo un sorriso dei miei, di solito quando faccio così tutte, ma proprio tutte, cadono ai miei piedi. Ecco, tutte. Tranne lei. È snervante, avrà preso da suo fratello.
“Ok”-dico, mettendo la mano sul cambio-“dove vorresti andare di bello?”
“Ho un sacco di appartamenti da farti vedere, devi solo scegliere!”
La guardo un secondo solo per assicurarmi del fatto che mi stia prendendo per il culo o meno, non è possibile!
“Aspetta, hai le chiavi di alcuni appartamenti con te!?”-la guardo negli occhi, deve stare bluffando, santa miseria!
“Certo, perché credi sia uscita con te!?”-mi guarda inorridita due millesimi di secondo più tardi-“OH! Aspetta! Tu credevi che io, beh, insomma, io fossi uscita con te perché...”
Sto per arrabbiarmi. Sul serio. Com’è possibile che non abbia capito? E la mia fidanzata dove la nascondevo per vedere gli appartamenti, nel bagagliaio!?
Cerco di dire qualcosa quando... “AHAHAHA, sto scherzando! Lo sapevo che non volevi vedere gli appartamenti, stasera.”-mi guarda come se fosse una cosa da niente prendermi per il culo.
“Dai, ti sei arrabbiato ‘chirurgo della morte’?”-mi fa un sorriso dolce, giusto per rendersi conto se sono arrabbiato o meno.
Come si fa ad arrabbiarsi con una che ti fa questi scherzi cretini!?
“Chirurgo della morte, è vero...”-le sorrido-“il mio nomignolo, certo.”
“Avevi detto che ti andava bene, perciò ho pensato bene di utilizzarlo guardandoti negli occhi per vedere se suonava così bene!”
Metto in moto. “E suona bene come credevi?”-le dico, guardandola di sottecchi.
“Suona bene!? Di più!”-accelero, mettendo in mostra il mio ghigno migliore.
Le squilla il cellulare.
“Pronto? Ah, ciao Kidd! Fratellone, sono appena uscita!”-non so dove cazzo sto andando, però continuo a guidare imperterrito.-“Sì, sono con un mio ‘amico’, stai tranquillo! No, non è più bello di te! No, non è rosso come te, sei meglio tu, lo so! E stasera che fai? Stai con Killer ed Ace?”
Mi regala una smorfia che è una meraviglia. Chissà perché l’ha fatta...
“Sì, al massimo dopo passiamo dal vostro locale!”-Ah, ecco.
“Sì, ci veniamo, ci veniamo! Non bere troppo, mi raccomando. Dovresti essere tu quello che si preoccupa per me, non il contrario! Ok, ciao! Sì, ho già detto che dopo ci vediamo! Ciao fratellone!”-chiude e sospira.
“Qualche problema con tuo fratello?”-cerco di essere il più educato possibile.
“No, lui è così. Vuole che tutti stiano ai suoi ordini e che io viva in simbiosi con lui ed i suoi amici cretini tipo Killer.”
“Ah, ho capito. Beh, dovresti scegliere da sola chi frequentare, sei grande abbastanza, no?”
“Sì, Law, hai ragione. Infatti lo sto già facendo! Ehi, posso accendere la radio?”-mi chiede con fare speranzoso. Di regola solo Nami si è permessa di accenderla ma siccome è ‘lei’, acconsento.
“Certo, fai pure.”
“Grazie Law!”-comincia ad armeggiare con le stazioni, alla ricerca, forse, di una canzone che le piace particolarmente.
“Oh, eccola! Ascoltala, ti piace?”-alza il volume di pochissimo, vuole che mi sforzi di capire il senso.

‘And you will never know, I will never show what I feel, what I need from you, no’.

“E’ carina!”-le canzoni che mi fa ascoltare sono sempre molto mirate e con un senso. Sta cercando di dirmi qualcosa, con questa? AHAHA, spero di n... Ma sì, io spero. Che sia sì o che sia no non m’importa.
“Allora, dove la porto, signorina?”-siamo fermi ad un semaforo. La guardo.
“Cavolo che begli occhi che hai! Sono... Grigi?”-si avvicina pericolosamente al mio viso. Scatta il verde ed accelero.
“Sì, sono grigi... Ti piacciono, quindi.”
“Fossero l’unica cosa che mi piace!”
“EH!?”-quasi freno di botto-“Non ho capito, che hai detto?”
“Ahah, ehm... Non sono l’unica cosa che mi piace di te, sei un ragazzo praticamente perfetto!”

Ecco, bingo. ‘Farla innamorare: ci stai riuscendo bene.’ Bravissimo Law, bravissimo!


“Oh, ma davvero, cara Asselia?”-distolgo gli occhi dalla strada un secondo per incontrare il suo sguardo.-“Dimmi, dove vuoi che ti porti?”
Solo allora noto che è seduta come su delle uova. Sta scomoda, in tensione. Si sta ritraendo.
Accosto l’auto e la spengo. Sposta lo stesso ciuffo di capelli di prima, stavolta lo porta dietro l’orecchio e mi guarda.
“Perché ci siamo fermati? Qualcosa non va?”
Decido di passare all’attacco. Che me ne frega di Nami o di quello che penserà suo fratello.
Mi avvicino a lei, piano. I miei occhi continuano ad incontrare i suoi, sono praticamente nella sua parte di sedile e lei è quasi rannicchiata contro la portiera. È come se la stessi sovrastando.
“Dovresti dirmi tu quello che non va, Asselia cara.”-mi sta fissando il pizzetto.
Non è che ho qualcosa che non va nel mio fantastico pizzetto!? Ehi, stiamo calmi! Stiamo calmi!
“N...No...”-riesce a dirmi.
“Sicura?”-adesso sta passando in rassegna tutto il mio corpo, si vede. Sta guardando le mie gambe sottili, sta risalendo di nuovo verso i miei tatuaggi, il mio viso. Tutto.
“Sì, sono sicura.”-dice, girando la testa altrove.
E’ il momento, mi avvicino al suo orecchio.
“E se ti baciassi adesso?”



 

Sono finalmente arrivato con la mia moto all’agenzia immobiliare di quel maledettissimo testarossa, sono praticamente in trepidazione e non so che diavolo dire a Sanji. Per fortuna è in ritardo.
“Non sono in ritardo, stavo facendo il giro dell’isolato dato che tu non ti sbrigavi ad arrivare.”-mi compare alle spalle con una sigaretta accesa.
Sobbalzo. Ma è impazzito a farmi spaventare così!?
“Oh, ciao! Scusami, c’era un po’ di traffico e...”
“Sì, ok Zoro. Senti, cosa volevi dirmi con tanta urgenza? Facciamola finita una volta per tutte e basta. Eh, che dici?”-tira una boccata ed alza gli occhi al cielo. È il mio momento.
AHAHAH, il mio momento! Non so che cazzo dirgli, porca puttana! Sono un genio del male, oh.
Mi faccio coraggio e comincio il mio ‘discorso’.
“Sì, ecco, Sanji... Dovrei dirti la verità. Ciò che sento di provare per te è come se andasse oltre la semplice amicizia, con te ci sto bene- questo mi sembra ovvio- però vorrei capire cosa in realtà tu provi.”
Vedo la sigaretta incenerirsi completamente e precipitare al suolo, BOOM. Ancora fumante, abbandonata anche lei al suo destino (un po’ come me).
“Io... Io qualcosa per te la provo, lo sai. Avrei potuto baciarti ancora questa mattina, non una, ma centocinquantotto altre volte. Provo qualcosa per te e questo è innegabile.”
Bah. E quindi!? Ha messo di nuovo tutto nelle mie mani!? Ma che palle, oh!
“Capisco. E quindi cosa vorresti fare? Provarci?”-lo dico. ‘Provarci’. Ma sì, Zoro, provaci! È come se stessi parlando di giocare una schedina, è la stessa cosa! Provaci!

Sto impazzendo.

Quelle gambe lunghe si muovono verso di me, il passo è incerto ma c’è. Si piazza davanti a me.
OCCRISTOCHECAZZOHOCOMBINATO!
Mi prende il viso tra le mani e mi bacia, non posso fare altro che accompagnarlo. Dischiudo le labbra e sento che se ne  sta lentamente impossessando. Dopo minuti interminabili si stacca.
“Possiamo provarci.”-e ricomincia a baciarmi, senza lasciarmi il tempo di replicare. Posso solo ricambiare. Con una mano scende lungo il mio petto e mi accarezza.- “Sai, pensavo che non mi avessi mai accettato per quello che sono”-mi dice, guardandomi negli occhi.-“e invece, eccoti qua.”
Gli sorrido.-“Forse quello che mi lega a te è molto più importante di qualsiasi altra sveltina o storia d’amore che potessi mai avere.”

Proprio in quel momento dall’agenzia immobiliare spuntano fuori il proprietario con un tizio coi capelli lunghi quasi fino al culo che ci guardano divertiti.
“Non davanti alla mia agenzia, stronzi!”-ci urla contro Kidd.
“Imbecille, sono io. Quello del monolocale fatiscente!”-gli urlo.
“Ma che cazzo...!? Ah, Zoro! È sempre un piacere vederti! Va bene, ma comunque non fare queste porcate davanti alla mia agenzia!”-strattona il tipo biondo che d’ora in poi chiamerò Raperonzolo e se lo porta dietro verso la sua moto da urlo.-“Killer, cazzo, muoviti! Dobbiamo andare a bere e dobbiamo aspettare Asselia! Ciao Zoro, divertiti! AHAHAAH”
“Fottiti, rosso!”-gli dico io e ritorno a baciare Sanji che, intanto, se la stava ridendo di brutto.
 
 

 
 
 
 
 
 

 

Angolo autrice c:
La scuola non mi da tregua. Il capitolo era pronto da un pezzo ma, finalmente, ho trovato il tempo ed il modo di aggiornare. Come sempre vi ringrazio, siete le migliori!
Se avete consigli o lamentele, recensite! :)
Alla prossima, Ale c:

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Capitolo 14
*** It's time ***


                                                                                                 -It’s time-

 
“Non puoi baciarmi.”
No, no, no. Cosa!? Nessuno aveva mai osato dirmi queste parole, soprattutto in momenti del genere. Non può essere vero, devo essere morto.
“E perché?”-dico, avvicinandomi a lei. Voglio che mi guardi negli occhi, voglio che me lo dica guardandomi che non vuole baciarmi.
Il suo respiro è irregolare, si vede che c’è qualcosa che non va. Il suo petto si alza e si abbassa velocemente.
Sospira e cerca di guardare altrove.
Eh, no! Questo è affar mio, adesso. Devo risolvere questo problema. Le prendo il mento quasi con forza e la costringo a guardarmi.
“Perché no?”-glielo ripeto, quasi bruciandola con i miei occhi.
“Tu hai una ragazza ed io non sono niente in confronto a lei.”-mi dice, quasi con gli occhi lucidi. Forse le sto facendo male al mento, forse la sto stringendo troppo. La lascio andare e mi sposto piano.
“Hai gli occhi lucidi e stai arrossendo.”-sentenzio. Beh, potevo dire qualcosa di più carino.
“Lo so che ho gli occhi lucidi”-si gira di scatto dall’altra parte-“e che sto arrossendo.”
Che palle, non posso rovinare tutto così. Devo dire qualcosa di sensato!
La macchina sta diventando un po’ stretta per tutti e due, anche se adesso lei sta accovacciata in un angolo del sedile ed è intenta a guardare fuori dal finestrino.
Mi riavvicino, non voglio darle fastidio o ferirla con le mie parole.
“Asselia.”-nessuna risposta.-“Asselia!”-le tocco leggermente il braccio e la faccio voltare nuovamente verso di me.-“Non serve avere gli occhi lucidi, non ce n’è bisogno. Se il problema è la mia ragazza... Beh, sappi che ho intenzione di lasciarla. Lo farò subito, non appena tornerò a casa.”
Continua a non rispondermi.
“Asselia, ascoltami. Io non voglio farti del male, non avevo intenzione di ferirti con quelle parole, ok? Voglio solo che tu stia bene.”-le alzo di nuovo il mento, desidero che mi guardi. Mi da ai nervi quando qualcuno non mi guarda mentre gli sto parlando.
Adesso che siamo alla pari, che ci guardiamo come se non ci fossimo mai guardati prima d’ora, riesce a parlarmi.
“Tu mi piaci e non poco. Forse è presto dirlo dopo solo una sera ma è così. Tu mi piaci davvero, sembri vivere in un mondo tutto tuo, sembri diverso da tutti quelli che ci sono in giro. E mi piaci da matti. Perciò se hai intenzione di fare qualcosa giusto per ‘divertirti’, caschi male perc...”-la blocco con le mie labbra. Ci incontriamo, mi faccio spazio sul suo sedile, mi sistemo meglio e resto con una mano fermo a bloccarle il mento, mentre sento l’irrefrenabile desiderio di mordergliele quelle labbra, di fargliele sanguinare, di fargliele diventare dello stesso colore dei suoi capelli oppure più scure, come i capelli del fratello. È uno di quei baci lenti ma belli, andiamo all’unisono.
Mi stacca.
“E questo che vuol dire!?”-mi dice, cercando la risposta nei miei occhi.-“Che quello che ti ho detto poco fa non è servito a niente?”
Chiudo gli occhi e comincio a parlare.-“Asselia cara, sentimi. Come hai detto tu ti sembro uno che vive sulle sue, in un mondo a parte, strano. Ecco cosa sono. Strano. E stai sicura che se sto facendo questo è perché mi piaci davvero, è perché mi interessi. È perché sei riuscita a farmi impazzire in pochi secondi. E non c’entra la mia futura ex.”-ritorno a guardarla e la ritrovo con gli occhi fissi nei miei e sta respirando di nuovo affannosamente.
“Dici sul serio?”-mi dice, toccandomi la mano sinistra. Accarezza i tatuaggi, le scritte, è come se stesse toccando la mia seconda pelle, è come se stesse toccando la mia anima.
“Sì che dico sul serio.”-allora comincia a risalire con le dita il mio braccio, piano. Mi sta facendo innervosire, ma voglio lasciarla fare. Stavolta è lei ad avvicinarsi, non riesco a togliere gli occhi di dosso dai suoi capelli e non riesco a non pensare ad altro che al solletico che mi sta facendo sul braccio. L’unica cosa che vorrei fare adesso è baciarla e basta.
Al diavolo Nami, al diavolo tutto. Io voglio lei.


Ed è proprio allora che, mentre stavo facendo questi pensieri,  lei si impossessa delle mie labbra e comincia a venire verso di me. Immediatamente ricambio il bacio, quel signor bacio che mi sta dando e le metto una mano dietro la nuca per farla avvicinare ancora di più. La voglio, la voglio solo per me. Quando una cosa la voglio, la prendo e basta.
Chiude gli occhi e si lascia andare completamente. La macchina adesso è un po’ scomoda per questo ma ok, sono uno che si adegua: riesco a spostare Asselia con una facilità assurda e la incastro fra le mie gambe sul mio sedile.
In tutto questo lei continua ad arrossire. Non riesco a capirlo! Le lentiggini che ha sul viso, quando fa così, quasi scompaiono. Abbandono a malincuore le sue labbra per spostarle quel dannatissimo ciuffo ribelle che le finisce sempre davanti agli occhi.
“Così sei a posto”-le dico, tornando a guardarla negli occhi-“sei perfetta così.”
Non riesce più a parlarmi, non so perché. Di tutta risposta continua a respirare velocemente e a guardarmi con un sorriso che, forse, vale più di mille parole.
“Vieni qui.”-la prendo e l’appoggio sul mio petto. Stiamo scomodissimi ma lei è felice così perciò va bene. Comincia ad abbracciarmi piano, senza dare fastidio: con le braccia inizia a stringermi e a circondarmi e risale fino al mio collo. Ricambio l’abbraccio, si vede che è piccola e che vuole essere protetta in qualche modo.
Ma può fidarsi di me? La stringo forte senza pensarci, non me ne frega niente. Se ha visto del buono in me allora può fidarsi senza alcun dubbio. Mi viene in mente all’improvviso la canzone degli Imagine Dragons, ‘It’s time’. E’ tempo di cominciare, dice.  Non posso rimanere indietro.
Le mie mani scivolano lungo la sua schiena e la spingo sempre più contro di me, voglio che si senta a casa. Sento il suo profumo mescolarsi col mio, decido di spostarla dal mio petto, lì sta scomoda.
Ce l’ho nuovamente di fronte a me. Coi capelli un po’ più arruffati di prima e con un sorriso diverso da quello che mostrava fino a pochi istanti fa.
“Law... Io non voglio obbligarti.”-riesce a dirmi, evitando di toccarmi più del dovuto.
“Non mi stai obbligando. NO!”-allora la prendo e comincio a baciarle i capelli avidamente, scendendo piano verso gli occhi, glieli bacio, mi soffermo. Scendo sul suo naso, con la mano le tengo fermo quel mento, glielo tengo alto. Col pizzetto le sfioro le guance, le sto facendo il solletico ma me ne frego: adesso deve capire che di lei mi importa sul serio.
Le arpiono le labbra, sono mie. Comincio a mordergliele, prima piano, poi sempre più con forza. Sento l’odore del sangue, cazzo, gliele ho spaccate per davvero! Ops.
Mi stacco e ripasso il contorno della sua bocca con un mio dito. Lei mi guarda senza dire nulla, spero che abbia capito che con me non scherza e che non mi sta obbligando a fare un cazzo.
Sposto il mio dito e noto con disappunto che le ho davvero fatto male. “Non volevo farti del male, scusami.”-le dico, avvicinandomi di nuovo a lei. Stavolta mi sposto sul suo collo, le sposto i capelli e comincio a baciarglielo. Piano, poi veloce, poi di nuovo piano, mi soffermo sui punti che mi piacciono di più (tutto!?) ed inizio a tirarle dei piccoli morsi.

Le squilla il telefono e lei, giustamente, risponde. No, tralasciamo questo avvenimento, è scandaloso già di per sé. È una continua sorpresa.
“Kidd? Che c’è?”-woo! Adesso che ho sentito chi è che le sta rompendo le palle posso continuare. I morsi li faccio diventare sempre più piccoli e la tengo ferma in modo tale che non possa spostarsi.
“Kidd, dopo passIIIIAAAMO dal locAAAAAle, devi solo aspettAAARE!”-mi viene da ridere. Non so se sta facendo così perché le sto facendo male o perché è il mio pizzetto che le fa il solletico. Riesco a sentire distintamente Kidd che le dice ‘Ma che cazzo stai facendo? E poi, dove sei?’.
Mi sposto sulle clavicole. Perché dovrebbero essere lasciate sole? Gliele bacio e lei risponde al fratello che ‘No, è che devo starnutire!’. È un piccolo genio, sul serio.
“Kidd, è solo uno starnuto, fidati! Ci passiamo fra poco dal tuo dannatissimo locale, non darmi ordini!”-riesce a beccarmi in pieno col gomito del braccio con cui sta tenendo il telefono e mi sposto per mettermi a ridere guardandola negli occhi.
“Ho capito, ci vediamo fra un po’!”-chiude la chiamata e ritorna a guardarmi.-“Certo che potevi evitare di fare così lo stronzo, eh!”
“Ehm, hai un’enorme macchia viola sul collo.”-sentenzio ancora una volta, però stavolta trattengo a stento le risate.
“GRAZIE, LO SO, TRAFALGAR! Adesso che dirà Kidd!?”
Stavo per risponderle quando, all’improvviso, squilla anche a me il cellulare. Oh, no. Santa miseria, tutti ma non lei. NAMI. Sta diventando un film dell’orrore quella donna.
“Nami, tesoro!”
“Dove sei?”
“Con R...Rufy!”
Asselia alza un sopracciglio e comincia ad avventarsi su di me facendomi il solletico alle braccia, puntando anche lei al mio collo.
“Rufy mi ha appena chiamato e ti cercava.”
“Ah! Ahhhh! AHIA!”-la stronza di Asselia mi ha tirato un morso al pomo d’Adamo.
“Ma che cazzo stai facendo!? E poi, con chi sei?”
“Senti Nami, ora non ho tempo! AHIA! Ne parliamo dopo, devo andare!”
“No, non hai capito niente tu...”
“Nami, devo chiudere sono impegnato! AHIA, mi fai male!”-chiudo la conversazione e spengo il telefono. Mi dedico completamente ad Asselia.

Adesso me la paga.
 
 
Pensandoci bene, Nami ha avuto una grande idea mandandomi da Kidd per cambiare casa.







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Angolo autrice c:
Ehm, ehm, ecco a voi anche questo capitolo! Finalmente i due piccioncini si sono incontrati :3 ...
Avvisatemi se sto facendo qualche cazzata enorme! xD
Come sempre grazie a tutte, siete grandi!
Alla prossima, la vostra Ale c:




 
RAGAZZI ERANO ANNI CHE NON AGGIORNAVO, SCUSATE PER IL DISAGIO

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