Amore

di paxerella
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Solo un bacio ***
Capitolo 2: *** Per sempre ***



Capitolo 1
*** Solo un bacio ***


Mako e Korra

Città della Repubblica anno non identificato (non so in che periodo hanno messo i fatti)

Le voci festanti della gente echeggiavano nell’aria quella sera, finalmente dopo tante battaglie e problemi, la città era tornata al solito tram tram giornaliero.
La gente sorrideva e parlava fra loro, alcuni dominatori cercavano di fare colpo su qualche ragazza poco convinta del loro charme.
L’avatar guardava dall’appartamento del nuovo presidente “la confusione” per le strade e i sorrisi dei bambini che sotto giocavano tranquilli.
Qualche anno fa non lo credeva possibile questo, qualche anno fa doveva ancora salvare il mondo, non poteva permettersi di stare tranquilla ad osservare, lei era l’avatar, era Korra, era la speranza di quella gente disperata.
Tenzin la invitò a scendere, in fondo lo vedeva che non aspettava altro, continuava a danzare la musica che sentiva per la strada e non riusciva a smettere.
T: “Korra perché non vai giù? Qui ormai abbiamo finito! E poi almeno controlli Jinora e Kai cosa stanno combinando!”
Korra perplessa rispose: “potresti scendere anche tu a controllarli!”
T: “No, non posso, ho promesso a Pema che non mi sarei immischiato stasera!”
Così la giovane dominatrice sbuffante, ma con lo sguardo contento scese per le strade…
Avrebbe volentieri cercato i suoi amici, ma di sicuro gli avrebbe trovati tra le braccia della propria ragazza a ballare, Bolin con Opal e Mako con Asami… bah! Era molto meglio cercare Jinora e Kai, almeno loro erano ancora ragazzini e probabilmente si stavano divertendo ad usare il dominio dell’aria su qualcuno…
La ricerca però si fece più ardua del previsto, in quelle immense strade con tutta quella gente era molto difficile trovare i due ragazzini.
Poi un urlo, un bandito aveva rubato la borsetta ad una signora, ma aveva già visto che uno dei soldati di Beinfong non era molto distante dall’aggressione, se ne sarebbe occupato lui per stavolta. Si voltò verso un'altra stradina e batté contro il naso di Asami che, stranamente sola, era appena uscita dal bar alquanto su di giri…
A: “ciaooo Korraaa, come te la passiii? Io ho bevutooo un po’ hi, troppo! Hi! Ora sto andandoo a casaaa! HI!”
Forse era meglio accompagnarla, si reggeva a malapena in piedi e barcollava a destra e sinistra.
K: “Ok, Asami sto bene, almeno meglio di te! Ora però lascia che ti accompagni a casa!”
A: “sei molto carinaaa hi! Anche se è per colpaa tuaaa che mi sono ridottaa cosììì hi!”
Ovviamente singhiozzava come gli ubriaconi simpatici delle barzellette e l’Avatar non poté fare a meno di ridere tutte le volte che tentava di parlare, ma non aveva mai visto Asami così, e poi perché aveva detto che era colpa sua? Per sua sfortuna era ridotta peggio del previsto perché crollo qualche passo dopo nelle sue braccia.
Doveva parlare con Mako! Perché Asami si era ridotta in quello stato e soprattutto perché lui non era al bar con lei o c’era?

Accompagnata a casa la mora, tornò al bar e all’interno c’erano le facce stanche dei soliti uomini affatichi delle proprie mogli e della vita che sorseggiavano birra, di Mako nemmeno l’ombra.
Poi si era ricordata che Beinfong le aveva detto che lo aveva messo come sentinella alla festa qualche isolato vicino alla casa del presidente.
La giovane aveva osservato dal balcone i vari soldati, ma non le pareva di avere visto Mako, ma per sicurezza tornò indietro, forse la sua vista non era più così acuta, o forse era dall’altro lato del balcone, dove ovviamente non avrebbe potuto notarlo.
Dall’altra parte della città la musica continuava ad uscire dai megafoni che erano appostati in modo che la piazza fosse circondata dalla musica.
Jinora stava correndo verso di lei cercando di scappare da Kai: “Korra, proteggimi vuole prendermi!”
Korra sorrise, anche lei da piccola amava giocare ad acchiapparello con i suoi cugini: “veditela tu, io non centro! Ah Jinora hai magari visto Mako?”
Kai rispose per lei: “Presa! Sì è entrato in quel bar mezz’ora fa poi non s’è più visto!”
I due dominatori dell’aria si veleggiarono per il cielo e scomparvero tra la folla.
Korra entrò nel bar in un angolo Mako e Bolin erano seduti a guardare la tv.
B: “Mako guarda, l’avatar ci concede la sua compagnia! Buona sera Avatar Korra!
Non erano molto in forma nemmeno loro, ok era tutto tranquillo ma cos’era successo quella sera, per essere tutti così alticci?
Bolin diede un colpo di spalla a Mako cercando di farli capire che quella era l’occasione di parlare chiaro con la giovane donna, ma Mako non aveva capito.
M: “la smetti di colpirmi! Mi stai facendo male!”
A bassa voce, mentre Korra stava tentando di convincere il barista a non portare più da bere agli amici, disse al fratello: “parlagli!!”
Però poco dopo Korra aveva sentito dei rumori ed era uscita in strada.
Mako si era alzato ed era uscito anche lui… aveva visto che la mora aveva gli occhi al cielo come presa dal gioco di luci che stavano facendo con i fuochi d’artificio…
M: “sono belli vero? Sai ci hanno messo delle settimana a provare questo gioco di luci!”
K: “Mako, perché non eri con Asami? Sai che ho dovuto portarla a casa perché era ubriaca?”
M: “Lo sai ho un lavoro io! Sono stato fermo di fuori per tutta la sera! Ubriaca???”
Korra lo guardò negli occhi per farli capire che la donna imprenditrice le aveva riferito qualcosa: “avete litigato?”
Ma Mako era come al solito vago: “non voglio parlarne con te!”
Korra distolse lo sguardo a terra e a bassa voce disse: “ha detto che la colpa è mia!”
Poi una dolce mano prese la sua e correndo la portò lontano da lì… in un vicolo buio e silenzioso il dominatore del fuoco la baciò intensamente, lasciandola senza parole, per poi sparire nella folla…
Sì la colpa era sua!

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Capitolo 2
*** Per sempre ***


~~Mako e Korra – Always – Jovy

Per sempre

Le luci della festa di matrimonio erano spente da qualche minuto lo aveva già ringraziato per aver combattuto al suo fianco l'ennesima battaglia e ora la guardava seduta lì sulle scale. Quel vestito le stava decisamente bene e i capelli corti scivolano dallo chignon ormai disfatto. Aveva sempre battagliato per lei,  per il mondo, ma soprattutto per lei. Non poteva spiegarlo ma l'avrebbe amata per sempre, non poteva farne a meno.
Ci sarebbe stato per lei, fino a che le stelle avrebbero smesso di brillare.
Qualche minuto dopo si sedette con lei, non poteva fare a meno di perdersi nel suo sguardo, sapeva, ne era conscio che quello che sarebbe successo sarebbe stato un addio, un addio doloroso e triste.
Avrebbe pianto al suo posto ,sarebbe morto per lei, avrebbe voluto un'altra possibilità e avrebbe trovato il loro posto dove il sole splendeva ancora per loro.
Il loro amore sarebbe stato unico, il vestito della festa ormai era via e come al solito lei si era coperta dalla vergogna. Era un 'addio ma l'avrebbe amata ancora per sempre.
Dolci tocchi, frasi sconnesse e tristi facevano capolino alla mente, ma il corpo ormai era nella fase dell'estasi e la mente si era lasciata andare ai caldi tocchi precisi e forti. Quell'atto d'amore sconnesso e impetuoso durò solo qualche minuto, ma sembrava essere stato un'eternità. Gli aveva detto di amarla l'avrebbe sentita ancora vicina, ma sapeva che quello era il suo modo per dirgli addio, altre emozioni, altre guerre,  altri nemici, nuovi orizzonti erano a pochi passi da loro. E così nel silenzio era uscita da quel piccolo spazio d'intimità che si erano creati e gli aveva detto addio. Sapeva che nella sua mente non l'avrebbe mai dimenticato e nel suo cuore ci sarebbe stato un piccolo spazio per loro, per sempre.

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