The cursed.

di AdeSDaughter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Stole the show ***
Capitolo 2: *** First day. ***



Capitolo 1
*** Stole the show ***


THE CURSED


→1. Stole the show


Il sole cocente filtrava dalle finestre aperte di casa Parker, il ventilatore nella stanza di Cora non poteva competere con i trentasette gradi che tormentavano la povera grifondoro. ‹ Fa caldo. › Si lamentò per l'ennesima volta, parlando con le due amiche che le facevano compagnia quel giorno: Losille Amroth, una corvonero non particolarmente socievole e Caitlyn Elanoir, serpeverde maniaca del controllo. Se la prima fissava la finestra con aria assorta, Caitlyn era troppo occupata a guardarsi allo specchio per prestarle attenzione.
‹ Ho caldo. › Ripeté quindi lei. ‹ Non credi che dovremmo lasciar perdere, Cait? Nessun essere umano può uscire di casa oggi. › Cora sventolava la propria mano sul viso, seguendo i movimenti del ventilatore per non perdersi nemmeno un secondo quella brezza fresca che esso spargeva.
‹ Dovresti stare zitta e metterti un vestito. La festa è fra meno di un'ora e io non penso fare tardi. › La bionda, Cait, iniziò a fissare l'armadio di Cora, ispezionandolo e constatando che non aveva nulla che fosse adatto all'occasione: ‹ Per Salazar! É possibile che tu non abbia nemmeno un vestito decente? ›
Cora alzò gli occhi al cielo, stiracchiandosi ed alzandosi pigramente dal proprio letto. ‹ Non mi capita tutti i giorni di essere invitata, anzi, trascinata contro la mia volontà da te, al compleanno di Regulus Black, compleanno a cui non voglio partecipare. ›
‹ Nemmeno io. › Si aggiunse Losille, raggiungendo Cora per fare fronte comune, entrambe però sapevano che ormai era tardi per tornare indietro e Cait aveva parlato di invitarle al compleanno del giovane Black almeno da un mese, ciò che entrambe si domandavano e a cui ancora non avevano ancora ricevuto risposta era il motivo dell'invito.
‹ Verrà anche James Potter. ›
Losille sapeva perfettamente che quell'affermazione non aveva nulla a che fare con lei e che la presenza o l'assenza di Potter non le avrebbe fatto differenza, piuttosto quelle parole erano rivolte a Cora. Entrambe le amiche sapevano dell'epocale cotta che la grifondoro avesse per il capitano della squadra di quidditch, nonostante lei facesse finta che non fosse così e lo odiasse. Fu però la prima a parlare: ‹ E quindi? › Chiese con esagerata arroganza.
‹ E quindi avrai l'occasione di salutarlo e dirgli quanto lo ami. › Recitò teatralmente Caitlyn, raggiungendo il suo borsone, tirando fuori due vestiti: ‹ Fortunatamente, sapendo quanto tu, Cora, sia un disastro in qualunque ambito, ti presterò un mio vestito. ›
La grifondoro ritrovò il sorriso al vedere l'occasione perfetta per prenderla in giro: ‹ A differenza tua io non sono piatta come un tavolo, come pensi che mi entrerà il tuo vestito? ›
‹ Provalo, ora. › Cait sospirò esasperata indossando il suo abito verde acqua per poi andare di nuovo a guardare la sua figura allo specchio. Il vestito le toccava i piedi ed aveva un lungo spacco sulla gamba sinistra, la gonna era ornata da piccoli ricami dello stesso colore d'esso.
Quello di Cora era diverso, beige, aveva la stessa lunghezza ma era molto più stretto ed aveva una generosa scollatura sul petto che stava particolarmente bene sulla corvina, nonostante lei si sentisse pressata come un salame. ‹ Credo che dovrò trattenere il respiro se devo entrare in questo abito. › Commentò, spostando l'amica dallo specchio per osservarsi.
‹ La mia speranza è quella che soffochi. › Commentò la serpeverde, incitando Losille a cambiarsi e prepararsi.

 
❋❋❋

Per il compleanno di Regulus, i Black avevano affittato una casa fuori città, tavoli pieni di delizie culinarie facevano da contrasto al meraviglioso giardino in cui era stato allestito il tutto. Gli alti pioppi delimitavano il confine della proprietà e, sfortunatamente per gli invitati, erano gli unici alberi presenti che potevano far ombra in quel caloroso giorno d'estate. Siepi ben potate e una varietà incredibile di fiori colorati facevano d'arredamento naturale all'evento. Tutto era particolarmente perfetto ed era stato deciso di usare il giardino in quanto il tempo lo permetteva e la casa non era poi così grande, questa era però anche provvista di un'enorme piscina situata nella parte posteriore. Walburga aveva deciso che non sarebbe stata usata, proibì categoricamente a Sirius di avvicinarsi o di parlarne con gli ospiti, quest'ultimo aveva formulato l'ipotesi che, oltre ad essere terribilmente noiosa e allergica a qualunque forma di divertimento, fosse abituata alle fiamme dell'inferno e che quindi quel giorno afoso non fosse nulla per lei.
Arrivarono i primi ospiti e pian piano il giardino si riempì di insopportabili purosangue con la puzza sotto il naso, Sirius, dopo aver salutato chi gli si parava davanti, si isolò, impaziente che James arrivasse e rendesse le cose un po' meno noiose.


‹ Siamo in ritardo. › Bisbigliò Cait innervosita, entrando nella proprietà assieme a Losille e Cora.
‹ Losille ci ha messo una vita a scegliere il suo vestito, non guardare me! › Si difese la grifondoro.
‹ Non metto certo la prima cosa che mi rifila Caitlyn, io. › Losille indossava un vestito nero, stretto in vita e con una gonna che toccava terra, era semplice ma molto carino.
Cora non si sentiva affatto a suo agio, la maggior parte dei presenti erano serpeverde o persone che non sopportava, quando Cait iniziò a camminare verso Regulus, la corvina l'afferrò per un braccio, fermandola. ‹ Hai intenzione di lasciarci qui da sole? Non siamo nemmeno state invitate, se ci vedono probabilmente ci cacceranno immediatamente. ›
‹ Allora venite con me. › Cait condusse le due verso Regulus che in quel momento si trovava con Bellatrix Black, che da lì a qualche mese sarebbe diventata una Lestrange.
Losille notò immediatamente lo sguardo superbo che Bella stava rivolgendo a loro appena le vide, salutò Regulus e se ne andò prima che le tre potessero raggiungerlo, la corvonero ne fu grata.
Cait si fiondò sul ragazzo in un abbraccio mentre Losille e Cora gli osservavano con un sorriso di circostanza.
‹ Quanto tempo! Non sei nemmeno venuto a trovarmi quest'estate, sei cresciuto, sai? ›
Regulus ricambiò l'abbraccio sorridendo leggermente. ‹ Mi spiace sono stato impegnato. ›
‹ Auguri Regulus. › Ripeterono le due ragazze dopo che Cait si allontanò da lui, imbarazzate dallo sguardo un po' perplesso del ragazzo che non ricordava di averle invitate, fondamentalmente nemmeno le conosceva. ‹ Grazie. › Spostò lo sguardo su Cait come per chiederle se l'idea fosse stata sua.
‹ Spero che non ti spiaccia se mi sono portata dietro due amiche. ›
‹  No, è okay... › La sua espressione però non diceva lo stesso che sue parole, odiava quando Cait faceva di testa sua, soprattutto se era qualcosa che lo coinvolgeva direttamente.
‹ Ho fame. › Stabilì Cora, agguantando Losille e portandola verso i tavoli dove si trovavano i viveri, lasciando così i due serpeverde da soli.


La grifondoro girava per i tavoli osservando le varie pietanze e dimenticandosi per un attimo di essere alla festa di un Black, prese un piattino di porcellana e lo riempì in pochi istanti, era così distratta che per poco tutto quel cibo non fini sul completo di un ragazzo. ‹ Sta attento. › Ringhiò subito lei, alzando lo sguardo solo per accorgersi che quello davanti a lei era James Potter.

 
❋❋❋

Come da qualche anno a quelle parti il regalo che Sirius dava a suo fratello per il compleanno era quello di renderlo piú movimentato o, come i suoi genitori dicevano "rovinarglielo", era quindi abituale che dopo quel giorno Sirius si ritrovasse in punizione (e qualche livido in più) per essere la "disgrazia dei Black", ma quella volta sembravano avergli servito tutto su un piatto d'argento: la piscina.
Il sedicenne era consapevole dell'invito di Caitlyn Elanoir alla festa e se la bionda sperava di uscire con il suo grazioso vestito completamente asciutto avrebbe dovuto ricredersi, o almeno fu quello che pensò al principio.
Finalmente James e i suoi genitori varcarono la soglia del giardino, il giovane andò subito da Sirius; quest'ultimo aveva trascorso un mese di vacanza a casa Potter, e ciò aveva reso solo più duro il suo ritorno a Grimmauld Place dalla propria famiglia, c'era un enorme divergenza tra quello che aveva vissuto con la famiglia di James a quello che viveva tutti i giorni a casa sua. Le loro famiglie non avevano nulla in comune.
‹ Padfoot! › Lo salutò l'amico, correndo verso di lui: ‹ Hai sentito la mia mancanza? › James aprì buffamente le braccia aspettandosi un abbraccio, che mai ricevette.
‹ É passata solo una settimana, piuttosto direi che ho avuto il tempo di riposare dalle tue chiacchiere. ›
‹ Lo prenderò come un sì. ›
Sirius iniziò a camminare verso il banchetto, seguito da James. ‹ Remus e Peter? › Domandò.
‹ Remus ha da poco affrontato il suo problema, Peter invece... non ne ho idea, credo sia in vacanza da qualche parte. ›
‹ Pensavo non gli avresti invitati, conoscendo tua madre. ›
‹ Proprio per quello li ho invitati. › Qualunque cosa non andasse bene per Walburga era un pretesto in più per farlo, almeno per Sirius Black.
‹ Hai invitato anche Cora e...come si chiama l'altra? › Il corvino seguì lo sguardo dell'amico notando una grifondoro e una corvonero imbucate. ‹ Non ne ho idea. › Rispose, James però le aveva già raggiunte.

 
❋❋❋
 
‹ Facciamo una passeggiata? › Suggerì Regulus a Cait quando le due amiche l'abbandonarono in cerca di cibo. ‹ Certo. ›
Camminavano ai bordi della proprietà, protetti dall'ombra degli alberi. ‹ Stando qui sicuramente prenderò una bella abbronzatura, anche se forse un po' strana dato che non ho un costume. ›
Regulus ridacchiò. ‹ Probabilmente. ›
‹ Senti... non sei davvero arrabbiato perché ho invitato delle mie amiche vero? ›
‹ Come mai le hai invitate? › Cambiò argomento.
‹ Non sto simpatica alle tue cugine e loro non lo stanno a me, tu probabilmente sarai impegnato a parlare con Rabastan o qualcun'altro ed io rimarrò, come tutti gli anni, da sola. Quindi... ›
‹ Da sola? L'ultima volta ti sei ubriacata con mio fratello e ho dovuto abbandonare la festa per riportarti a casa. › Si ricordò il serpeverde, annotandosi mentalmente di tenerla il più possibile lontana da Sirius, almeno per quel giorno.
‹ Ecco! Proprio per questo le ho invitate. ›
‹ Ti impediranno di bere? ›
‹ Mi impediranno di fare casino, sempre se non lo fanno loro. ›
Lo sguardo di Regulus si fece un po' più duro: ‹ Caitlyn... › Riuscì a farlo suonare come un mezzo rimprovero e una mezza sentenza a morte.
‹ Sto scherzando Reggie! ›

 
❋❋❋

‹ Ma guarda, mangiando, che strano da parte tua, Cora. › Disse ironicamente James.
‹ Ma guarda, il solito idiota, che strano da parte tua, James. › Lo scimmiottò la ragazza, osservando il piatto pieno un po' più imbarazzata. ‹  E poi io e Losille lo stiamo condividendo. › Si giustificò.
‹ Che fate qui? › Si aggiunse Sirius Black alla conversazione.
‹ A dire il vero ce lo chiediamo anche io. › Losille gli raggiunse, con un altro piatto in mano, Cora e James si scambiarono uno sguardo fulmineo.
Sirius inarcò un sopracciglio. ‹ Quindi vi siete imbucate senza sapere perché? ›
‹ Non siamo imbucate! Come se volessimo imbucarci a questa festa... › Protestò Cora, offesa.
‹ Caitlyn ci ha invitate. ›
‹ Da quando gli invitati possono invitare altra gente? › Domandò James.
‹ Probabilmente da quando questi si chiamano Caitlyn. A proposito, dov'è? ›
‹ Dovrebbe essere con tuo fratello da qualche parte. › Rispose Cora.
Il sorriso malandrino di Sirius si ampliò, se non avesse trovato la bionda avrebbe avuto altre due validissime candidate. ‹ Okay. ›

 
❋❋❋

Era passata ormai qualche ora, in quel momento si trovavano tutti attorno alla tavola principale per rivolgere un brindisi a Regulus, tranne alcuni adolescenti.
‹  Non dovremmo essere qua. › Constatò Losille quando Sirius li condusse dietro la casa, lo spazio del giardino era molto più stretto, in compenso c'era un'enorme piscina interrata.
‹ Perché no? ›
Losille osservò Cora che fissava l'acqua in una sorta di combattimento interiore. Aveva caldo e avrebbe tanto voluto rinfrescarsi, però non poteva, indossava un'elegante vestito non suo e non andava d'accordo con le piscine o in generale con qualunque cosa piena di litri d'acqua.
‹ CORA! › Gridò James, facendola spaventare. La ragazza si voltò rapidamente notando che il grifondoro si trovava dietro di lei, troppo pochi centimetri li separavano e la mente di Cora si annebbiò per un istante. Bastò un semplice spintone per porre fine alla sua indecisione: ora si trovava in acqua.
Losille scosse la testa, certa che tutto sarebbe finito per il peggio. Osservò i due che se la ridevano di gusto. ‹ Siete davvero infantili. › Se per qualche istante ebbe l’impulso di avvicinarsi alla piscina per aiutare Cora ad uscire, ci ripensò al capire che probabilmente sarebbe solo finita in piscina pure lei.
La grifondoro uscì dall'acqua furiosa. ‹ POTTER TU SEI MORTO. › Urlò a squarciagola fiondandosi contro il ragazzo, strinse i pugni dandogli qualche colpo, facendolo indietreggiare apposta verso la piscina, lui nemmeno se ne accorse tanto era impegnato a ridere. Il karma a volte poteva dare grandi soddisfazioni, come quella di buttare James Potter nell'acqua, Sirius avrebbe potuto avvisarlo ma non l'aveva fatto, dopotutto se lo meritava. Spostò piuttosto lo sguardo su Losille, quel tipico sorriso sul volto bastò a farle capire le sue intenzioni. ‹ Se osi toccarmi Sirius Black giuro che te ne pentirai. › Il suo tono e il suo sguardo erano così seri che lo fecero desistere, lei e il gruppo di invitati che si stava avvicinando.
 
Caitlyn raggiunse la scena per prima quando sentì delle urla provenire da dietro il giardino, se non fosse stato che l’unico che parlava in quel momento era Regulus, forse non si sarebbero nemmeno udite. Si scambiarono uno sguardo, i due, prima di interrompere tutto e raggiungere la scena. Alcuni curiosi li raggiunsero, tra cui anche Walburga Black.
‹ Che succede qui?! › Domandò la donna, spostando immediatamente lo sguardo accusatorio su Sirius.
‹ Nulla madre, ci stavamo solo divertendo. › L'espressione del corvino parlava da sé, la stava sfidando.
Lo sguardo cupo di Walburga scrutò prima le due ragazze, con disprezzo, e poi James che usciva dalla piscina il più discreto e silenzioso gli fosse possibile. ‹ Regulus, occupatene tu, io torno dagli ospiti. › Disse severamente, lasciando da soli i ragazzi e conducendo tutti gli altri di nuovo alla festa.
Cora vide lo sguardo freddo -in quel momento somigliava vagamente alla madre- che il giovane Black rivolgeva a Caitlyn che a sua volta lo stava rivolgendo a lei, anche lei molto simile a Walburga con i capelli biondi. ‹ È stato Potter. › Esordì lei per discolparsi, ed anche perché era la semplice verità.
‹ Come se non lo volessi. ›
‹ CERTO CHE NON LO VOLEVO, TI PARE CHE- ›
‹ RAGAZZI! › Li richiamò Caitlyn, entrambe le amiche conoscevano quell’espressione, un misto tra esasperazione e isteria mischiati assieme. ‹ Andiamo a casa. › Disse rivolta alle due, fin troppo pazientemente per una che aveva tanta voglia di uccidere qualcuno.
‹ Hey Cait, non mi hai nemmeno salutato! › Si intromise Sirius che, per una volta, non aveva fatto nulla, non ancora almeno. La bionda alzò gli occhi al cielo e si rivolse piuttosto a Regulus, ignorando il grifondoro. ‹ Torna alla festa, noi ce ne andiamo. ›
‹ Okay. Ci vediamo ad Hogwarts. › La salutò rapidamente il serpeverde, tornando dai propri invitati.
Caitlyn raggiunse a falcate Cora con uno sguardo che indicava quanto fosse infuriata. ‹ Il mio vestito. › Le ricordò.
‹ Non è stata colpa mia. › Indicò con un cenno del capo James, anch'esso fradicio. La bionda si affidò quindi alla più saggia del gruppo: Losille. ‹ Cos'è successo? ›
‹ Potter ha buttato in acqua Cora e lei ha buttato in acqua lui. › Sintetizzò.
‹ Inizialmente avremmo dovuto buttare te, Cait. › Tenne a precisare Sirius.
‹ Sono così infantili... ›
‹ É esattamente quello che ho detto. ›
‹ Possiamo andarcene? Vorrei indossare qualcosa d'asciutto e possibilmente non così stretto. › Cora vide che il vestito con l'acqua era diventato ancora più attillato e il color crema d’esso con l’acqua lasciava vedere troppo, tutto ciò non andava affatto bene.
‹ Andiamo. › Fortunatamente per loro, esisteva una porta posteriore e le ragazze non dovevano passare tra tutti gli invitati con Cora ridotta in quelle condizioni.
‹ E Potter, quest'anno dovrai stare molto attento. › Lo minacciò in fine la grifondoro.
‹ Sono terrorizzato. › Contestò il ragazzo, sarcastico.

 
❋❋❋
 
Cora aveva chiamato i suoi, nessuna di loro aveva ancora diciassette anni e non potevano permettersi di materializzarsi, avevano quindi aspettato un po' di tempo prima di tornare a casa, tempo che impiegarono a pensare come giustificare l'aspetto della ragazza ai genitori.


Quando finalmente raggiunsero casa Parker si erano fatte le nove, il sole stava tramontando lasciando posto ad una notte più fresca. Cora aveva lasciato il vestito ed era andata a farsi una doccia, invitando le due amiche a dormire da lei. Entrambe si trovavano in camera.
‹ ... e giuro che non vi inviterò mai più da nessuna parte, Regulus mi odierà per sempre. ›
Losille, mentre pettinava i suoi capelli castani, ascoltava gli scleri di Cait, mal sopportandoli, dopotutto lei non centrava assolutamente nulla. ‹ Noi non ci volevamo andare proprio alla festa se non l'avessi capito. › Cercò di concludere la conversazione e provare a farla ragionare, inutilmente.
‹ Quindi mi stavate sabotando? ›
‹ Quanto sei paranoica, è stato semplicemente il risultato di far incontrare Cora Parker e James Potter in uno stesso luogo... e devo dire che ti è andata piuttosto bene. Avrebbero potuto iniziare a lanciarsi il cibo. ›
Cora uscì dal bagno, ascoltando l'ultima parte della conversazione tra Losille e Cait. ‹ Però, l'idea di buttare cibo addosso a Potter non è male… forse ad Hogwarts… ›
‹ TU, razza di... perché ti ho invitato? › La bionda sospiro esasperata, lasciandosi cadere sul letto della grifondoro.
‹ Dovrei essere io a chiedertelo, perché mi hai invitato? ›
‹ Sapendo soprattutto quanto sia socialmente imbarazzante. › Aggiunse la corvonero.
‹ Ehi...! Okay, forse è un po' vero, ma ripeto, non è stata una mia iniziativa. ›
‹ Ormai è fatta, ricordatemi però che la prossima volta scelga delle amiche decenti. ›
‹ Sarò la prima a farlo. › Promise Cora, prendendo il fon per asciugarsi i capelli.
Un nuovo anno stava per iniziare ad Hogwarts, quello di James, il sognatore con la testa fra le nuvole.
Quello di Sirius che, diseredato dalla sua famiglia, inizia un nuovo percorso. Sono gli anni in cui il “piccolo problema peloso” di Remus è più sopportabile con la sola compagnia dei suoi amici. Sono gli ultimi anni di Peter, prima di compiere il famoso tradimento.
Sono quelli che segneranno Regulus, Lily, Frank e molti altri.
Sono anche quelli in cui sono vissute tre giovani maghe che speravano in un futuro migliore: Caitlyn, Cora e Losille.

 



L'ho fatto davvero. Lo sto davvero facendo, ci tengo ad ammettere che sto ancora cercando di realizzare la cosa.
Devo fare un paio di precisazioni e non so da dove iniziare... allora, come avrete notato questa storia è incentrata all'epoca dei Malandrini, epoca che io adoro. Ci tengo a precisare che questa storia non sarà una Jily, non ho nulla contro la Jily lo giuro(?) ma, come avrete notato, ci sono delle OC nella storia e, oltre appunto i quattro malandrini, saranno loro le protagoniste. Potete prendere questo primo capitolo come un "prologo", non ne ho voluto scriverlo perchè è uno dei miei punti deboli e solitamente quando leggo qualche storia li salto sempre. Ho cercato più o meno di presentare le tre ragazze, ovviamente il loro carattere e il loro posto nella storia si scoprirà man mano che andrò avanti con la ff.
Non sarò "puntale", non metterò un capitolo ogni settimana e forse a volte capiterà che sparirò per mesi, cercherò che cose del genere non accadano ma, purtroopo, mi conosco(?).
Spero che vi piaccia. Bye,
Carolina.
 

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Capitolo 2
*** First day. ***




→2. First day.
 
Appena Sirius oltrepassò il muro per giungere al binario nove e tre quarti si fermò, appoggiò le mani sulle sue ginocchia e prese un lungo respiro. Non fu affatto una buona idea sostare davanti all'entrata, qualche secondo dopo James arrivò di corsa, fece appena in tempo a frenare prima di investire l'amico con il carrello che conteneva le loro valigie.
Tirò un sospiro, esausto, finalmente anche lui ebbe un secondo di riposo, ma uno soltanto, il treno emise l'ultimo fischio di avvertimento: le porte stavano per chiudere e i due non erano ancora saliti. I loro sguardi si scambiarono per un attimo, prima di riprendere la corsa.
Si fecero strada fra i vari genitori che salutavano i loro figli, molte teste sporgevano dalle finestre del treno, ricambiando i saluti. Fecero appena in tempo ad entrare prima che le porte chiudessero e l’espresso diretto ad Hogwarts partisse.
Affannati e stanchi riposarono accanto alle valigie.
‹ Se... ti fossi svegliato... prima... non avremmo dovuto correre una maratona per arrivare. › Gli rinfacciò James, col fiato corto.
‹ Io?! Ma se sono stato io a svegliarti! › Sirius si appoggiò accanto alla porta, le labbra spalancate in modo da riempire i polmoni. Si ricordava bene la fastidiosa sveglia che suonava destandolo e ricordandogli che dovevano prendere il treno per Hogwarts.
‹ Mi hai urlato contro di svegliarmi e poi ti sei riaddormentato. › James si mosse per il treno come se fosse ubriaco, sentiva le gambe molli come se gli si fosse stato lanciato un incantesimo, inoltre aveva ancora sonno.
Il corvino assunse un'espressione indignata, come se avesse detto la peggiore bugia. ‹ Ho dormito un minuto. ›
‹ È stata quasi mezz'ora, Pad. › I due grifondoro si incamminarono nei corridoi del treno che sferragliava sulle rotaie, prendendo velocità. James era sceso a fare colazione con la sua famiglia e si era quasi scordato di Sirius, aveva preso la sua valigia pronto per partire nel momento esatto un Sirius spettinato e mezzo addormentato era sceso dalle scale per chiedere la colazione.
‹ Allora è stata la mezz'ora più corta della mia vita. ›
Sedevano sempre nello stesso scompartimento fin da quando si erano conosciuti, non era perciò stato difficile trovarlo, aspettavano di riunirsi con Remus e Peter con ansia, ma invece trovarono Cora, Caitlyn e Peter.

 
❋❋❋

Caitlyn aveva già portato le sue valigie sul treno o, detto meglio, aveva chiesto ad un'amica serpeverde di farlo: "dato che tu vuoi salire subito allora porta le mie valigie" questa, dopo averle dato della sfruttatrice ed essersi lamentata per almeno cinque minuti aveva finalmente portato via tutto.
La bionda si era separata dai suoi genitori dopo qualche minuto, percorse il binario ed aspettò un po' prima di salire anche lei nell'espresso. 
Dopo quello che era accaduto alla festa, si aspettava che Cora fosse uno degli argomenti più gettonati tra i suoi coetanei ma i pettegolezzi in quel momento erano altri e un po' più gravi, Cait si avvicinò ad una ragazza bassina, del secondo anno probabilmente, impegnata a parlare con altre due ragazze, della sua altezza, di come Sirius Black avesse abbandonato casa sua e i Potter l'avessero ospitato, fu così indiscreta che si resero conto della sua presenza e la guardarono con perplessità.
‹ Scusate... stavo... › Cercò una scusa, ricordandosi subito dopo che non ne aveva alcun bisogno. ‹ Sparite. › Ordinò, assumendo un’espressione altezzosa finché esse non si allontanarono.
Rimuginò sulla faccenda: in quell'ultima settimana si era isolata dal resto del mondo era rimasta a casa ed aveva perso le comunicazioni con i suoi amici, era perciò informata su Sirius esattamente quando lo erano tutti gli altri e ciò non era solito. Cait aveva un buon legame con Regulus già da prima che entrasse ad Hogwarts, con Sirius invece non sapeva nemmeno lei esattamente cosa avesse.
‹ Hey. › Losille interruppe i pensieri di Caitlyn, riportandola alla realtà. ‹ Sbaglio o due tassorosso sono appena corse via da te? › La bionda fece un gesto con la mano, indicando che non le importava minimante. ‹ Erano delle impiccione. ›
‹ Okay... › Disse lei, non del tutto convinta. ‹ Entriamo? ›
‹ A dire il vero stavo aspettando Cora. ›
‹ É già salita, l'ho vista qualche minuto fa, ha detto che ci ha riservato dei posti... "speciali". › Nemmeno Losille, per quanto intelligente fosse, era riuscita a cogliere cosa la grifondoro intendesse per "speciale", aveva quindi dato sfogo alla sua fantasia, immaginando la cabina tutta arredata nei colori di grifondoro da Cora, o chissà aveva forse rubato il carrello pieno di dolci prima di partire. ‹ ...devo avere paura? › Domandò Cait, incerta. ‹ Molta. ›
Le due ragazze entrarono nel treno, Losille depositò le valige e poi gironzolarono per i corridoi finché, verso la parte finale, incontrarono uno scomparto aperto in cui vi erano presenti Cora, Peter Pettigrew e Remus Lupin.
 
Peter era giunto per primo, si era accomodato e stava aspettando l'arrivo dei suoi amici, non li vedeva da troppo tempo. Remus si era seduto accanto a lui pochi istanti dopo, salutandolo e domandandogli com'erano andate le vacanze, tutto andava come sempre, se non fosse stato che la terza ad entrare era Cora Parker e non Sirius o James.
I due malandrini si scambiarono un'occhiata prima di guardare straniti e perplessi la grifondoro che invece sprizzava sicurezza, il suo sopracciglio inarcato faceva sembrare che fossero i due ragazzi ad aver sbagliato scompartimento e, Peter lo pensava già da un po', gli faceva apparire due idioti che non stavano capendo cosa succedesse.
‹ Ahm... è occupato. › Osò informarla Peter.
‹ Da chi? Io non vedo nessun qui. › Rispose prontamente Cora, come se avesse preparato tutto ciò che aveva da dire il giorno prima.
Remus scosse la testa, capendo immediatamente a cosa volesse arrivare, il suo compagno invece sembrava aver preso la scossa e il suo sguardo vagava da lui alla ragazza. Peter non sembrava averci pensato, probabilmente non gli era nemmeno saltato per la testa che Cora volesse vendicarsi per la storia della piscina, Remus invece ne era più che sicuro. Come lo sapevano? Non c'era persona in quel treno che non lo sapesse.
‹ Da James e Sirius. › Continuò Peter, facendola irritare. ‹ Ma non sono qui. ›
Si udirono dei passi, Remus predisse che da lì a poco tempo sarebbero iniziate urla e schiamazzi si sentì quasi sollevato quando quelle ad apparire furono Caitlyn e Losille piuttosto che i suoi amici.
 
La bionda serpeverde chiuse per un secondo gli occhi e quando li riaprì speró che Remus e Peter fossero spariti, come se avesse avuto le allucinazioni, purtroppo la situazione non era quella. ‹ L'ha fatto. ›
‹ Ha fatto cosa? › Domandò Losille perplessa, notando anche che avanzava solo un posto e loro erano in due.
‹ Questo è lo scompartimento dove di solito si siedono loro. › Indicò Peter e Remus con un cenno del capo e a Losille fu tutto più chiaro. Remus le salutò con la mano.
‹ Io non ho intenzione di aiutarti con questa cosa Cora... › Disse immediatamente la corvonero, ricambiando il saluto del ragazzo, più per educazione che per altro.
‹ Non importa, mi serve solo una di voi. › Caitlyn sentì gli occhi di tutti puntati addosso, spostò lo sguardo su Remus che scuoteva freneticamente la testa.
‹ Tutti i vagoni sono quasi occupati, Losille andrà con i prefetti e anche Remus, perciò resta. › La bionda ebbe il presentimento che Cora avesse davvero organizzato tutto il giorno prima, la immagino macchinare nella sua stanza, con grandi fogli illustrati che mostravano il suo piano.
Il licantropo si alzò e si disse che, per quando sarebbero arrivati James e Sirius, lui non voleva trovarsi lì. ‹ Ha ragione Cora, vado con Losille. › Cedette il posto alla serpeverde, lei gli occhi al cielo e si sedette accanto a Cora. Losille e Remus si diressero in testa al treno.

 
❋❋❋

‹ Forse avete battuto la testa ma questi posti sono occupati. › Affermò James, intento a guardare Peter cercando di trasmettergli mentalmente un messaggio: avrebbe dovuto cacciarle entrambe già da prima.
‹ Si, sono occupati da noi. › Disse Cora impettita.
‹ Una delle due se ne deve andare, non ci stiamo tutti qui. › Aggiunse saggiamente Sirius.
‹ Perché non se ne va uno di voi invece? › Continuò a ribattere la grifondoro.
James intervenne: ‹ Perché invece non se ne va Caitlyn? Sei una serpeverde, che ci fai qui? › Caitlyn non aveva smesso nemmeno un secondo di fissare il giovane Black, pensava a quello che le ragazzine tassorosso stavano vociferando, si chiedeva cos'era successo e il perché di tutto ciò. ‹ É che problema c'è se sono serpeverde? ›
‹ Che non dovresti essere qui. ›
‹ A Sirius non dà fastidio se sono serpeverde, vero? › Si appellò a lui, cercando sostegno, che non ricevette. ‹ Ha ragione James. › 
La bionda alzò gli occhi al cielo, non aveva voglia di discutere e per un secondo pensò di mollare Cora e andarsene, ma il suo orgoglio le impediva di muoversi dal sedile. ‹ Mi spiace ma dovrete trovarvi un altro posto. ›
James andò a sedersi accanto a Peter, Sirius invece andò a sedersi sopra Caitlyn.
Le esili gambe della bionda non avrebbero retto a lungo il peso del ragazzo. ‹ Sirius, spostati immediatamente! › Tentò di toglierselo di dosso spingendolo come meglio poteva, ma Sirius era palesemente più forte di lei. ‹ Mi stai facendo male, pesi quanto un elefante! › A James scappò una risata e Cora aveva smesso di fissarlo solo per concentrarsi sulla scenetta, divertita e senza alcuna intenzione di aiutare l'amica.
La serpeverde si spostò di lato e lasciò il suo posto a Sirius, ritrovandosi con metà corpo sul sedile e l'altra metà in bilico: tutta colpa di Cora, era sempre colpa di Cora.
‹ Potresti farti un po' più in là, almeno? ›
‹ Più in là c'è Cora, non voglio invadere il suo spazio. ›
‹ Non hai avuto alcun problema ad invadere il mio. ›  La bionda incrociò le braccia e mise il broncio, arrabbiandosi seriamente. Si alzò, intenta ad andarsene in un altro scompartimento, se non ne avesse trovato uno libero avrebbe vagato per il treno per il resto del viaggio, magari avrebbe aiutato la signora del carrello con i suoi dolci, sarebbe diventata la signorina del carrello. Sirius le afferrò il braccio prima che arrivasse alla porta. ‹ Stavamo solo scherzando.› 
Lei sapeva che stavano scherzando, loro scherzavano sempre, il problema era che Caitlyn era suscettibile quando scherzavano con lei. Non parlò, ruotò gli occhi per l’ennesima volta e continuò a fissare il corvino.
‹ Cora sposta il tuo enorme sedere altrimenti Caitlyn non entra. › Le suggerì James. Se la grifondoro potesse uccidere la gente con lo sguardo, lui sarebbe sicuramente stato la sua prima vittima. ‹ Sta zitto idiota. › Sbuffò a bassa voce, facendosi un po' di lato per lasciare spazio anche all'amica, pentendosi di aver avuto quella malsana idea.
‹ Ma... Remus? › 

 
❋❋❋

Camminavano per il treno, diretti alla cabina dove si trovavano gli altri prefetti. Losille era in perfetto silenzio, Remus ogni tanto le lanciava qualche occhiata, un po' a disagio.
‹ Secondo te è stata una buona idea lasciarli lì? › Il grifondoro non conosceva molto bene le due, però conosceva anche troppo i suoi amici e aveva la netta impressione che il viaggio sarebbe terminato con dei punti sottratti a grifondoro ancora prima che l'anno cominciasse ufficialmente.
‹ In ogni caso non entravamo di certo tutti lì dentro. › Giustificò la loro fuga, Losille, senza veramente rispondere alla domanda, anche lei sicura che non poteva uscire nulla di buono da quello scomparto.
Giunsero allo scompartimento, Losille aveva accettato il ruolo da prefetto, l'anno prima, nonostante non fosse mai stata del tutto sicura di riuscire a svolgerlo. Perché lei? Era responsabile e diligente, certo, ma non era altrettanto brava nel comunicare con il resto degli esseri umani. Spartire ordini, togliere punti, far rispettare le regole non era cosa di cui Losille si sarebbe mai aspettata di fare, come anche Remus. Avendo degli amici come i malandrini era stata una sorpresa quando, al suo quinto anno, gli era arrivata la lettera dove lo nominavano prefetto, la sua famiglia era orgogliosa di lui, anche lui stesso lo era, perfino i malandrini lo erano, Remus ancora ricordava perfettamente le prime parole uscite dalla bocca di James: "ora che abbiamo Moony come prefetto nessuno ci fermerà" e lui rise, rendendosi conto solo poco dopo ciò che implicavano quelle parole, era prefetto ed era un malandrino, potevano davvero coesistere le due cose?

 
❋❋❋

La luna era sorta da ormai quasi un'ora quando l'espresso arrivò ad Hogwarts, Hagrid condusse quelli del primo anno verso le barche che li avrebbero trasportati al castello per la prima volta, Remus si riunì finalmente ai sui tre amici, notando che Cora e Caitlyn non erano con loro, pensò subito al peggio.
‹ Dove sono le ragazze? › Peter indicò Cora che stava per salire in una carrozza assieme a Emmeline Vance, e Caitlyn poco più in là intenta a raggiungere Losille, entrambe stavano bene.
James avvolse un braccio attorno a Remus. ‹ Moony! › Nel treno non aveva avuto la possibilità di raggiungergli per salutarli, era da più di un mese che non li vedeva, non era però insolito che si spedissero gufi l'un l'altro, l'ultimo era stato su come James avesse buttato nella piscina dei Black Cora, con tanto di commenti di Sirius che aggiungeva che alla fine anche Prongs ci era finito dentro, ed altri commenti di James che indicassero quanto Sirius fosse un pessimo amico al non avvisarlo. ‹ Hey. ›
‹ Ti sono mancato? ›
‹ James devi chiedere a tutti se gli sei mancato? › Chiese Sirius.
‹ L'ha chiesto anche a te? ›
‹ Si, alla festa di Regulus e poi quando ho raggiunto casa sua. › 
Scosse la testa, Moony, sorridendo: ‹ Probabilmente è a lui che siamo mancati noi. ›   
 
Cora doveva ritenersi davvero fortunata -per quanto potesse suonare un po' stronza come cosa- che Sirius avesse abbandonato la sua famiglia, perché se non fosse stato così a quell'ora l'argomento di cui tutto Hogwarts avrebbe parlato era di come aveva fatto una nuotata nel compleanno del piccolo Black, Emmeline però non fu la prima a domandargli com'erano veramente andate le cose.
Alla corvina non erano mai piaciuti particolarmente i pettegolezzi, ed era la prima volta che si trovava come argomento principale in uno di essi, non piaceva nemmeno stare al centro dell'attenzione, soprattutto se era per una questione come quella.
‹ Dicono che Potter ti abbia presa in braccio e ti abbia buttata in piscina. ›   
‹ Non capisco che bisogno ci sia di parlarne, non è stato nulla di spettacolare... aspetta, che cosa? › Non ricordava di essere stata presa in braccio dal malandrino e lei era certa che se fosse accaduto non lo avrebbe rimosso con tanta facilità. ‹ Potter mi ha spinta... e ripeto, non è stato nulla di magnifico. ›
‹ Parlane con le adoratrici di Potter. › Cora inarcò un sopracciglio, trovava davvero patetico che quelle ragazzine strepitassero in quel modo per James, come si poteva perdere il proprio orgoglio in quel modo?!
‹ Ah, quindi era per quello che le ragazzine del terzo anno mi guardavano come se avessi ucciso un loro parente. › Ricordò il momento in cui era scesa dal treno con Cait, inizialmente pensava guardassero lei in quel modo, la bionda era molto più abituata a ricevere sguardi del genere, ma realizzò che forse non era così.
‹ Probabile. ›
‹ Perché devo iniziare l'anno in questo modo? › Sospirò la grifondoro, osservando l'imponente castello a cui si stavano avvicinando.



Caitlyn si era spaparanzata sul sedile della carrozza, sdraiandosi ed occupando due posti, aveva trascorso tutto il viaggio seduta in bilico per colpa di Sirius che si divertiva a cercare di farla cadere. Davanti a sé c'erano Losille e Anthea, un'altra amica corvonero.
‹ Com'è andato il viaggio? ›
‹ Noioso. › Contestò Losille per prima, Caitlyn era occupata ad ammirare le stelle e rilassarsi. ‹ Terribile. › Rispose dopo un po', stiracchiandosi e rimettendosi seduta.
‹ Come mai? ›
‹ Come altrimenti si potrebbe definire un viaggio con tre malandrini e Cora Parker? ›
‹ Quindi non avete lasciato la cabina? › Domandò incuriosita Losille.
‹ Ti pare? Non avevo voglia di vagare per il treno. ›  
‹ Potevi trovarlo qualche posto libero, non credi? ›
‹ Forse, o forse non lo trovavo e dovevo tornare strisciando da loro. › Caitlyn aveva trascorso così tanto tempo con quei grifondoro che sentiva la vocina di James aggiungere: "come una serpe" e scosse la testa cercando di scacciare il James che abitava nella sua mente in quel momento.
‹ Stai bene? ›
‹ No. ›

 
❋❋❋

Gli alunni percorsero gli enormi corridoi del castello, salirono le scalinate e giunsero presto nella sala grande. Come tutti gli anni essa era illuminata da migliaia di candele sospese in aria, il soffitto mostrava il cielo stellato e vi erano i soliti quattro tavoli, a rappresentare le quattro case, più quello finale degli insegnanti.
Caitlyn si sedette al tavolo dei serpeverde, ascoltando annoiata il cappello che assegnava i nuovi arrivati alle rispettive case, in verità era molto stanca, avrebbe voluto mangiare e poi precipitarsi a letto a riposare, invece doveva sorbirsi gli strepitii e le grida ogni volta che qualcuno veniva scelto in qualunque casata.
Per un secondo fece scorrere lo sguardo sui suoi compagni finché i suoi occhi non si fermarono su Regulus, avrebbe voluto chiedergli cos'era accaduto veramente con Sirius ma, dall'espressione scocciata che aveva, si disse che non era il momento adatto.
I piatti si riempirono e la bionda era così vicino ad uno di essi che quasi si macchiò una guancia, una compagna la guardò ridacchiando e lei le rivolse uno sguardo omicida.
‹ L'inizio anno peggiore dell'universo. › Dichiarò a nessuno in particolare.



‹ Hai saputo di Sirius...? A quanto pare ora vive con James Potter. ›
‹ Cosa, perché? ›
‹ Pare che sia scappato di casa. ›
‹ Davvero...? › 
Losille ascoltava i sussurri delle sue compagne corvonero, doveva ammettere di aver sentito qualcosa del genere anche in treno ma ostentava ancora a credere che fosse vero.
Guardò il tavolo dei grifondoro, cercando Sirius e lo vide come sempre, ridendo e scherzando con i suoi amici, come se non fosse cambiato assolutamente nulla, mera apparenza? Lei non provava alcuna simpatia per Sirius, lo considerava solo uno sbruffone prepotente, qualche volta però gli capitava di domandarsi se c'era qualcos'altro sotto quel suo atteggiamento narcisista ed egocentrico. Non sapeva molto di lui e se non fosse per Caitlyn e Cora probabilmente non gli avrebbe mai rivolto la parola e nemmeno gli interessava farlo. Quello che era gli era capitato non erano affari suoi, ma in un certo senso si sentiva curiosa e se gli fosse stata amica -cosa che lei considerava impossibile e ridicola anche solo da pensare- gli avrebbe chiesto qualcosa a riguardo.

 


Sto postando il secondo capitolo prima del dovuto perchè preferirei far uscire i capitoli di lunedì e non di martedì o mercoledì perchè sabato e domenica sono i momenti in cui più scrivo e non riesco a tenere troppo tempo qualcosa che ho già scritto(?).
Inizialmente non ero nemmeno convinta di riuscire a finire il capitolo prima di martedì, mi sono bloccata nella parte con Remus e Losille, sono entrambi introversi e non si conoscono molto perciò è stato davvero difficile farli avere una conversazione per quanto breve che fosse. Mi spiace anche che in questi due primi capitoli abbia dato poco spazio a Remus quindi mi rifarò nei prossimi. Alla prossima(?),
Carolina.
 

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