Total Eclipse Of The Heart di kamy (/viewuser.php?uid=60751)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 L'orfanello e il direttore del circo ***
Capitolo 2: *** Cap.2 Notte agitata ***
Capitolo 3: *** cap.3 in the darkness ***
Capitolo 4: *** Cap. 4 The Circus ***
Capitolo 5: *** Cap. 5 Circo del crimine ***
Capitolo 6: *** Cap.6 Phil e Steve ***
Capitolo 7: *** Cap.7 Phil e Scott ***
Capitolo 8: *** Cap.8 L'eclissi del cuore ***
Capitolo 9: *** Cap.9 Clint viene salvato ***
Capitolo 1 *** Cap.1 L'orfanello e il direttore del circo ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Dedicato al compleanno di Princess Monster.
Scritta sentendo Total Eclipse Of The Heart di Bonnie Tyler.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Loki/Clint
prompt:eclissi del cuore
Cap.1 L'orfanello e il direttore del circo
I get a
little bit tired of listening to the sound of my tears
mi stanco un po' di
sentire il rumore delle mie lacrime
Clint avanzò
lungo il filo tenendo le braccia aperte, erano tutt'uno con le ali le
cui piume oscillavano ad ogni suo movimento.
Loki alzò il
capo ed osservò il suo giovane trapezzista, le sue iridi
verde brillarono divenendo fosforescenti. Incrociò le
braccia al petto, seguì i movimenti del ragazzino e
piegò la testa osservandolo raggiungere uno dei due pali.
“Benissimo. Ora
rifai il percorso all’indietro con una serie
di capriole” ordinò. Il giovinetto
deglutì e abbassò lo sguardo, socchiudendo
gli occhi.
“Maestro, devo
proprio farlo senza rete?” domandò. Loki fece
girare il bastone che teneva in mano e annuì, facendo
oscillare le ciocche
spesse due dita dei lunghi capelli neri.
“Assolutamente
signorino, se vuoi continuare a lavorare in
questo circo” rispose. Clint annuì e si
passò la mano nei corti capelli
biondo-cenere. Si mise a correre e balzò, mise le mani sulla
corda alzandosi in
verticale e fece una capriola, si rimise in piedi e proseguì
facendo un’altra
serie. Loki lo guardò rimettersi in piedi sopra
l’altro palo e voltarsi verso
di lui. Il sudore colava lungo le guance ossute del più
giovane, gli occhi
erano sporgenti e le iridi grigio metallico brillavano di riflessi
azzurrastri.
“Di nuovo. Non
farmi pentire di averti portato via da
quell’orfanotrofio”
ordinò il moro. Clint annuì e
ricominciò l’esercizio, dirigendosi nella
direzione contraria. Loki ghignò, mostrando i denti bianchi
e si leccò le
labbra.
-Schiavo di giorno e di
notte. Ben presto il tuo cuore
subirà un'eclissi totale e sarai mio per sempre in ogni
senso- pensò.
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Capitolo 2 *** Cap.2 Notte agitata ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fan fiction challenge II:
Personaggi: Loki/Clint
prompt: telepatia
Cap.2 Notte agitata
Clint era appollaiato sul tettuccio della sua roulotte. In lontananza
vedeva la ruota panoramica girare lentamente con una serie di
scricchiolii, nera sullo sfondo grigiastro del cielo nuvoloso.
Socchiuse gli occhi, guardando il vento colpire il tendone del circo
facendolo ondeggiare. Si leccò le labbra e mantenne le
spalle curve, ma la schiena dritta. Teneva i gomiti appoggiati sulle
ginocchia e un rivolo di sudore gelido gli percorse le spalle.
< Mi sei grato di averti portato via
dall’orfanotrofio? > sentì domandare la
voce del direttore del circo.
Il ragazzino sgranò gli occhi dalle iridi grigio-azzurre e
si guardò intorno. Si passò la mano tra i capelli
biondo cenere, scompigliandoli. Le sue gote pallide, sferzate dal
vento, erano divenute rosate.
< Dovresti dimostrarmelo. O il tuo perfetto cuoricino si riempie
troppo di paura? > chiese ancora la voce.
Il giovinetto saltò giù dalla roulotte e si
appoggiò contro il lato della sua dimora.
Tutt’intorno risuonò l’urlo del vento e
Clint ridacchiò.
“Che idiota. Nessuno è dotato della telepatia.
Succede solo nei libri ingialliti delle biblioteche, che i topi se li
mangino” borbottò. Scosse nuovamente la testa e
alzò le spalle, scrollandole.
Alzò lo sguardo e fissò il cielo annuvolato,
massaggiandosi il collo e sospirò, scuotendo nuovamente il
capo.
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Capitolo 3 *** cap.3 in the darkness ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fan fiction challenge II:
Personaggi: Loki/Clint
Prompt: sussurro
Cap.3 In the darkness
Loki accarezzò una sfera di vetro, percependolo
gelido sotto i polpastrelli. La luce verdastra che fuoriusciva
dall'oggetto illuminava la stanza, insieme
ai bagliori proveniente da due scrigni blu e da una gemma vermiglia di
forma ovale.
Loki sedette su
uno scranno e accavallò le gambe.
"Il sussurro della mia voce non abbandonerà mai i tuoi
pensieri" bisbigliò. Guardò l'immagine in
movimento di Clint su un cubo di acciaio, si sporse e
appoggiò il gomito su delle mappe stellari scribacchiate. Si
leccò le labbra e sorrise mostrando i denti candidi.
"Mai". Rimarcò il concetto. Chiuse gli occhi e
scoppiò a ridere.
"Nessuno può sfuggire da qui, dal mio circo di crimine e
magia" sibilò.
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Capitolo 4 *** Cap. 4 The Circus ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Cap. 4 The Circus
Un uomo con la pelle arrossata,
segnata
da una serie di tagli,
avanzava tra il pubblico, lasciando una scia di sangue dietro di
sé. Scese lungo gli
spalti,
superò il separé e raggiunse il centro
dell’arena, alzò il capo e allargò le
braccia.
“Benvenuti al nostro
circo!” annunciò, spalancando la bocca
tre volte il normale. Intorno ai suoi piedi si allargò una
pozza rosso scuro,
macchiando il terreno. Non aveva gli occhi e il sangue continuava a
colare dai
tagli sul suo capo, ricoprendogli di liquido vermiglio tutto il volto,
del
sangue ristagnava nelle orbite vuote. Sorrise, mostrando la mancanza di
denti e
si portò un indice alle labbra maciullate.
“Però non lo
dite a nessuno, quanto sia divertente” sibilò.
Saltò, fece una capriola in aria e si tuffò
dentro la pozza di sangue
scomparendo.
“Incredibile!”
urlò un uomo del pubblico, coprendo il brusio
che si era alzato.
Una vecchia avanzò fino al
centro
dell’arena, si sentiva dei
fruscii e dei tonfi prodotti dal vento che sbatteva contro il tendone.
Il
sangue si asciugò, mentre gli scialli neri e tarlati
dell’anziana strisciavano
sul terreno. La donna sorrise, mostrando dei denti gialli o anneriti
con dei
buchi tra loro, il suo viso rugoso si raggrinzì.
“Il primo numero
…”. Presentò con voce strascicata. Il
suo
naso adunco si muoveva ad ogni parola e una verruca giallastra su di
esso
emanava pus biancastro.
“ … è
il Frankestain” farfugliò. Da dietro le quinte
uscì un
colosso mugolando, i chiodi ai lati del suo capo mandavano delle
scintille. Ad
ogni suo passo il terreno tremava. L’essere lanciava dei
teschi e li riprendeva
al volo. Si alzarono delle ovazioni dal pubblico. La pelle
dell’uomo era grigia
ed i suoi occhi emanavano una luce blu-elettrico.
La vecchia si
acquattò a
terra e sparpagliò una serie di candele, conficcandole nel
terreno, la cera era
dipinta di nero.
I capelli del Frankestain si
sollevarono, riprese al
volo
tutti e tre i teschi stringendoli al petto. Il suo sudore divenne
candida cera,
che formò una maschera sul suo volto. Gettò
indietro la testa e lanciò un urlo.
Il terreno si aprì e lui vi sparì
all’interno.
“Starà bene
…”.
“…incred…”.
“…all’interno”. Si sentivano
frasi di discorso provenire dal brusio del pubblico.
La strega
ridacchiò e
accese le candele.
“Il secondo numero
è la bambina zombie …”.
Proseguì la
vecchia. Una donna guardò l’immagine di una
bambina con arti e lembi di pelle
mancanti su un opuscolo. Lo sfogliò e indicò la
foto di un
cubo di metallo emanante fuoco
con una serie di buchi dentro cui stavano penetrando degli spuntoni.
“Io voglio vedere questo
…” sussurrò all’uomo seduto
accanto
a lei.
Una ragazzina lanciò uno
strillo vedendo la bambina
uscire da dietro gli
spalti e si nascose il viso tra le mani, singhiozzando. Una donna dai
lunghi
canini aguzzi e i capelli tinti di rosso-viola si sedette accanto a lei
e le
mise una mano sulla spalla.
“Tranquilla, è
tutto finto, sono solo trucchi” sibilò
seducente. I suoi occhi dorati riflettevano la luce delle fiamme delle
candele.
“L… lo
so” biascicò la giovinetta.
La bambina zombie
lanciò una
serie di coltelli, centrando ripetutamente un bersaglio che veniva
fatto
ondeggiare a venti passi da lei, appeso a dei fili.
“Brava!”
gridò un uomo. Un anziano sbadigliò e si
massaggiò
il collo. Un bambino seduto sulle sue gambe stringeva
l’opuscolo al petto.
“Quando arriva il
mangiafuoco?” chiese.
“Presto”
biascicò l’anziano.
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Capitolo 5 *** Cap. 5 Circo del crimine ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Cap. 5 Circo del crimine
Clint si sedette accanto a Scott e si
strinse le ginocchia
con le mani, guardandosi i piedi.
“A te non fa impressione
che siano tutti mostri?” domandò.
Scott si grattò la testa e scrollò le spalle.
“Erano mostri anche i
direttori dell’orfanotrofio da cui
veniamo” rispose. Clint gli tirò una gomitata alla
spalla.
“Non intendo
quello!” brontolò. Scott gli prese la punta di
una delle due ali e la strattonò.
“Siamo tutti mutanti. O
pensi che queste siano normali?”
domandò. Clint arrossì e deglutì,
alzando lo sguardo.
“E gli altri assumono le
loro sembianze più brutte solo
durante gli spettacoli. Lo fai anche tu, diventando un drago”
ribatté Scott.
Clint strofinò i piedi per terra.
“E’ un falco di
Latveria” brontolò. Scott schioccò la
lingua
sul palato.
“Hai due teste e non mi
negare che sembri un drago” ribatté.
Clint scrollò le spalle.
“Non lo so. Da quando sono
qui mi sento sempre inquieto.
Sento delle voci, non vedo mai la luce del sole. A questo punto, non
è tanto
diverso dall’orfanotrofio. Questa non è la vita
vera” brontolò. Scott si grattò
sotto l’ascella.
“Ammetto che questo posto
non mi piace, ma per altri motivi”
disse l’altro ragazzino. Si passò la mano tra i
capelli castani, sfiorando le
antenne da formica sulla sua testa.
“Iniziamo dal fatto che
ovunque andiamo, nella città vicina
si compiono furti e omicidi su commissione e la polizia sospetta sempre
del
nostro circo. Ormai siamo soprannominati il ‘circo del
crimine’”. Iniziò Scott.
Deglutì a vuoto.
“E poi anche io sento la
voce del direttore Loki nella mia
mente. E sempre più forte” bisbigliò.
Clint annuì.
“Alla radio hanno detto che
si sta avvicinando un’eclisse di
luna. Sembra tanto l’inizio di un film”
sussurrò. Scott prese la mano dell’altro
e lo guardò in viso.
“Sei il mio migliore amico,
ti prometto che troverò una
soluzione per entrambi” giurò. Clint gli sorrise.
“D’accordo”
sussurrò. Scott gli lasciò andare la mano, fece
un passo indietro e si trasformò in una formica,
nascondendosi nella fila di
altre formiche dirette verso un formicaio vicino alla roulotte di Clint.
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Capitolo 6 *** Cap.6 Phil e Steve ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta sentendo: Nightcore- Isle of flightless birds
Cap.6
Phil e Steve
Phil
si passò la mano tra i capelli e sospirò,
guardando le penne sparpagliate sul suo tavolo e sospirò.
Chinò il capo e
raggiunse la propria scrivania. Raddrizzò il portapenne e
socchiuse gli occhi,
mordicchiandosi il labbro. Rimise al suo posto le penne e raccolse
quelle che
erano finite per terra. Si accomodò nella poltroncina e mise
in pila i diversi
fascicoli.
“Dovresti
farti rispettare di più” gli disse una voce
maschile. Phil arrossì e si mise ritto in piedi, voltandosi,
il suo battito
cardiaco era accelerato.
“I-io…”
balbettò. Il biondo davanti a lui gli sorrise,
socchiudendo gli occhi.
“È
normale che i membri più anziani si divertano a
prendere in giro i novellini. Però non puoi farli essere dei
bulli con te. Sei
sicuramente un ottimo agente, anche se sei ancora un
ragazzino” disse. Phil
sorrise e i suoi occhi divennero liquidi.
“Cerco
di fare del mio meglio, Capitano. Ed è un onore
che uno dei fondatori sia così gentile con me”
disse con voce tremante. Steve
si passò la mano tra i capelli biondi, facendo ondeggiare
una spessa ciocca
davanti al proprio viso.
“Lo
S.H.I.E.L.D. esiste per proteggere le cose strane
dal mondo e il mondo dalle cose strane. Siamo protettori, non possiamo
trasformarci proprio in coloro che danno fastidio”
sussurrò. Phil incassò il
capo tra le spalle.
“Signore,
lei pensa davvero che anche i mostri abbiano
un cuore?” domandò. Steve gli mise una mano sulla
spalla.
“Non
è dall’aspetto, dai poteri o dalla provenienza in
questo mondo che si può stabilire chi è un
mostro. Come gli uomini possono
usare le loro armi per uccidere sia che sembrino uomini innocui sia che
appaiano come dei guerrieri, così possono fare gli inumani.
Aiutami a salvare
anche chi è diverso, in nome di un’uguaglianza
superiore” disse con voce calda.
Phil sorrise, il rossore sulle sue gote si fece più acceso.
“Non
desidero altro, Capitano. Conti pure su di me”
sussurrò.
La
porta si aprì e una giovane dai corti capelli
vermigli entrò ancheggiando. Li guardò e si
schiarì la gola. Phil si voltò di
scatto, rabbrividendo e Rogers abbassò la mano.
“R-Romanoff”
sussurrò Coulson.
“Scusate
se disturbo…” sussurrò la ragazza.
Ridacchiò,
piegando le labbra rosse e piene, batté un paio di volte le
palpebre facendo
ondeggiare le lunghe ciglia.
“Però
c’è un ragazzino che richiede il nostro
intervento. Sembra davvero nei guai e penso sia un’ottima
missione per il
novellino” disse con voce seducente.
“Sono
convinto che Phil si occuperà in maniera
ineccepibile di questa nuova missione” disse Rogers. Sorrise
a Coulson e gonfiò
il petto. Phil annuì e strinse un pugno.
“Allora
faccio passare il bambino. Vedrete anche voi
quanto è… particolare” disse Natasha.
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Capitolo 7 *** Cap.7 Phil e Scott ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Cap.7
Phil e Scott
Phil
osservò il ragazzino seduto sulla sua scrivania
trasformarsi in una formica, correre sul legno dimenando zampine e
antenne,
tornare al punto di partenza ritrasformandosi in un giovane.
Phil
osservò le antenne da formica sul capo di Scott
ondeggiare e strinse le labbra.
<
Il capitano ha detto di non giudicarli per quanto
possano essere strani. È un ragazzino, devo proteggerlo
> pensò.
“Certo
che ti aiuteremo. Quello di cui mi stai
parlando è lavoro minorile illegale. Il fatto che siate
tutti mutanti, non vuol
dire che abbiate perso i vostri diritti come cittadini
americani” disse
indurendo il tono. Scottò si grattò la testa,
scompigliano i capelli castani.
“Veramente,
quasi nessuno di noi lì ha la cittadinanza”
ribatté. Phil incrociò le braccia al petto. La
luce del sole che filtrava dalle
finestre nell’ufficio si rifletté nelle lenti dei
suoi occhiali da sole a
specchio.
“Allora
sarete dei rifugiati politici sotto la tutela
della mia organizzazione” disse. Sorrise e alzò il
mento.
“Non
ci rinchiuderete in quale centro per strani
mostri?” domandò Scott. Si grattò il
collo e socchiuse gli occhi. Phil gli mise
una mano sulla spalla.
“E
poi sei sicuro di avere il potere di fare quello
che stai dicendo? Non sembri poi così più grande
di me”. Aggiunse Scott,
sentendo l’altro stringergli la spalla.
“Fidati
dello S.H.I.E.L.D.. Vi faremo essere al sicuro
e vi daremo la possibilità di vivere qui a New York.
È vero, frequenterete
delle scuole solo con altri mutanti, alieni e inumani, ma vi daremo la
possibilità di trovare successivamente casa e lavoro in
mezzo alle altre
persone” cercò di rassicurarlo Phil rendendo
più roca e sicura la voce. Scott
ridacchiò.
“Hai
l’aria un po’ ridicola, ma voglio
fidarmi”
ammise.
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Capitolo 8 *** Cap.8 L'eclissi del cuore ***
Ringrazio
anche solo chi legge.
Ispirata al 5° giorno di #grayloturia: :
Trovane una per Total Eclipse Of The Heart.
Scritta
sentendo:
https://www.youtube.com/watch?v=lcOxhH8N3Bo.
Cap.8 L'eclissi del cuore
Una
sfera di cristallo color smeraldo, emanante una luce verde chiaro,
illuminava la stanza in ombra, rischiarando le figure del proprietario
del
circo e del giovane Clint.
Il
ragazzo si guardò intorno, osservando una serie di bottiglie
di varie e
forme misure adagiate su dei tavoli e intravide un letto dalle lenzuola
color sangue.
Loki
avanzò, i suoi occhi verde smeraldo, del medesimo colore
della sfera,
erano liquidi.
“Io
le sono riconoscente per avermi portato via
dall’orfanotrofio” sussurrò
Clint.
Loki
gli accarezzò la guancia, l’anello
d’argento che indossava all’anulare
scivolò gelido sulla guancia del giovane, mentre il rubino
che lo decorava
brillava.
Clint
rabbrividì al contatto.
“Oh,
l’ho fatto perché ho visto un artista in te, un
trapezista con un
futuro roseo davanti” rispose Loki, atono.
“Davvero,
maestro?” chiese Clint. Rabbrividì, il suo corpo
sottile era
stretto dalla tutina da trapezista, che lasciava intravedere i suoi
muscoli
tesi.
“Sai,
se davvero mi sei riconoscente, dovresti dimostrarmelo. O il tuo
cuoricino si è troppo riempito di paura?” gli
bisbigliò Loki all’orecchio.
<
Le stesse parole che ho sentito nella mia mente. Allora è
vero, è
dotato della telepatia!
I-io
pensavo fosse impossibile… non esiste nessun potere inumano
in quel
senso. C’è persino la veggenza del futuro, ma la
telepatia non esiste… > pensò
Clint, indietreggiò. Un rivolo di sudore gli
scivolò lungo il viso.
“Ritrova
il tuo coraggio, mio perfetto ragazzo” lo invogliò
Loki.
Il
ragazzino deglutì rumorosamente
“Perfetto?”
domandò Clint con voce tremante.
“Oh
sì, il miglior esemplare presente qui, nel mio circo di
crimine e
magia” rispose Loki.
<
La mia voce non ha abbandonato mai i tuoi pensieri. Tu non mi puoi
sfuggire > comunicò telepaticamente al giovane, che
rabbrividì.
“Sai,
non ho mai visto uno come te, in tutta la mia vita, eppure lo cercavo
da sempre” mormorò lo stregone. Ghignò.
“Voltati” ordinò.
“Per-perché?” chiese
Clint, ubbidendo.
Loki
gli accarezzò la schiena e gli fece spalancare le ali da
falco, il
ragazzino chiuse gli occhi e rabbrividì, si
lasciò sfuggire un mugolio, mentre Loki
gli sfiorava le piume con le dita.
Clint
chiuse gli occhi e gettò indietro la testa, sporgendola e
ansimò,
sentendo l’aria mancargli.
“È
tempo che la mia ombra ti ricopra e ti avvolga, mentre
l’eclissi oscura
la luna” sussurrò Loki. Assottigliò gli
occhi ed iniziò a recitare un basso
salmodiare.
I
muscoli di Clint si rilassarono e il giovane lasciò ricadere
abbandonate le
braccia ai lati del corpo.
“Questa
notte diventerai il mio schiavo per l’eternità.
L’eclissi si
verificherà anche sul tuo cuore, sarà totale e tu
sarai mio per sempre, in ogni
senso” disse Loki.
Fece
voltare Clint e lo guardò in viso.
“Tu
non mi abbandonerai, mai” ordinò il proprietario
del circo.
“Mai”
ripeté Clint. Le sue iridi erano diventate grigie e i suoi
occhi
brillavano d’azzurro. Avanzò in stato di trance,
il suo corpo era rigido.
Loki
avvolse tra le braccia e lo fece stendere sul letto, che
cigolò piano.
Clint
richiuse le ali, il suo corpo rimase abbandonato tra le lenzuola
vermiglie.
Loki
gli sfilò la tuta, si piegò in avanti e gli
accarezzò le labbra con
l’indice.
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Capitolo 9 *** Cap.9 Clint viene salvato ***
Ringrazio
anche solo chi legge.
Accenno
di Phil/Clint. Coulson è
agente da poco ed è ancora molto giovane a sua volta.
Cap.9 Clint viene salvato
La
porta si aprì di scatto, Loki si voltò e vide un
uomo puntargli un fucile futuristico contro.
“Come
osi disturbarmi?” chiese.
Phil
abbassò la gamba, con cui aveva dato un calcio
alla porta, e continuò a tenere l’altro sotto tiro.
“Allontanati
dal ragazzo” ordinò.
Scott,
tramutato in formica, si arrampicò lungo le
coperte nascondendosi di piega in piega.
“Pensi
che io possa temere un mortale finché l’eclissi
è dalla mia parte?” domandò Loki.
Allungò la mano davanti a sé e dal rubino sul
suo anello si dipartirono dei raggi di energia.
Phil
rotolò di lato, schivandoli, il primo mandò a
fuoco una tenda, mentre il secondo arse un mobiletto di legno.
Dalla
sfera si sollevò del fumo verdastro, che rese
difficile da distinguere la figura di Loki.
Phil
tossì, il fumo che si stava alzando gli faceva
pizzicare gli occhi e gli mozzava il respiro.
<
Io posso leggerti nella mente > gli disse Loki
telepaticamente.
<
È per questo che sono venuto non sapendo nemmeno
io cosa sarebbe capitato. Mi erano stati presagiti i tuoi poteri, mago
>
pensò Coulson.
“Stregone!”
urlò Loki.
Phil
sparò con il suo fucile, da questo si dipartì un
raggio dorato che colpì in pieno Loki. L’eclissi
era alla fine, nel momento in
cui il raggio lo investì, lo fece esplodere in una serie di
scintille
verdastre.
“Oh,
ecco cosa faceva quest’arma” disse Phil.
Scott
si ritrasformò in umano e issò in braccio Clint,
che mugolando stava riprendendo conoscenza.
“Fuori
di qui, prima di andare tutti a fuoco!” gridò
Scott, correndo fuori.
Phil
tossì un paio di volte, annuì, stringendo gli
occhi e seguì il giovane all’esterno.
Scott
adagiò sul prato erboso Barton che riaprì gli
occhi, con un mugolio, vide le alte fiamme dell’incendio e si
alzò ritto in
piedi.
“Cos’è
successo?!” urlò.
“Abbiamo
appena ucciso un pazzo che voleva farti del
male, ma ora sei al sicuro” rispose Phil.
“Lei
chi è?” chiese Clint, indietreggiando.
<
Non voglio tornare in orfanotrofio > pensò.
“L’ho
chiamato io. Ha promesso che aiuterà tutti noi
del circo” gli spiegò Scott. Lo
abbracciò, nascondendogli il viso contro la
spalla. “Ho avuto paura di perdere il mio migliore amico,
lì dentro stavano
avvenendo riti strani” gemette.
Clint
lo abbracciò a sua volta.
“Pensi
davvero che ce la caveremo?” chiese.
“Certo.
Il Capitano sarà più che felice di trovare un
posto per delle persone con le vostre capacità
speciali” disse Coulson.
Clint
lo guardò in viso e arrossì.
“Grazie
per avermi salvato” sussurrò.
Phil
sorrise a sua volta.
“Dovere”.
Cercò di far roteare il suo fucile, questo
rischiò di cadergli e se lo appoggiò sulla
spalla. “Scusa, è nuovo. Devo ancora
prenderci la mano” si scusò, abbassando la voce.
<
Mi sento come se il mio cuore, dopo un ecclissi,
abbia finalmente scoperto cos’è il sole. Mi sento
libero da una maledizione
> pensò Clint.
Scott
si staccò da lui e lo indicò.
“Sai,
forse, prima di andare da qualunque parte,
dovresti vestirti” gli fece notare.
Clint
sgranò gli occhi, piegò la testa e
rabbrividì.
“Già.
Girare nudi a quest’ora non è una grande
idea”.
Rincarò la dose Coulson.
Clint
si nascose il viso tra le mani, arrossendo.
“Che
situazione” gemette.
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