Lettere a Caroline

di Martina_Porcello
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chiunque in sia in grado di amare può essere salvato ***
Capitolo 2: *** Ansel ***
Capitolo 3: *** Always and forever ***



Capitolo 1
*** Chiunque in sia in grado di amare può essere salvato ***


Chiunque in sia in grado di amare può essere salvato


Cara Caroline,
So benissimo di non aver alcun diritto a scriverti una lettera, ma a dire la verità non posso fare a meno di farlo. 
Sono passati pochissimi giorni dall’ultimo nostro incontro e nonostante ciò a me sembra passata un’eternità. Sfiorare la pelle di una donna non mi è mai sembrato così tanto indispensabile come lo è adesso: non sto parlando di un piacere puramente carnale. No, non è quello che mi manca di quel momento, piuttosto mi manca la complicità che si era venuta a creare, la dolcezza dietro l’irruenza dei baci, la passione nei gesti dietro ad ogni carezza o sguardo. Non credo di essere mai stato così ossessionato da una sensazione simile, non credo di aver mai pensato che il sesso fosse qualcosa di diverso da una valvola di sfogo. Ora lo so, esiste qualcosa di meglio della pura materialità degli eventi e dei sentimenti; esiste la calma, la tranquillità dell’animo quando si guarda una donna con cui condivideresti tutto. Questo l’ho capito con te. “Chiunque in sia in grado di amare può essere salvato” mi dicesti una volta. Credo che tu sia stata la persona che ha spinto in me la voglia di essere una persona migliore, ma le cose non vanno mai come vorrei. Per quanto abbia cercato di esserlo, non riesco mai ad esserlo veramente. Posso però dirti che mi hai fatto capire una cosa importante: non voglio essere come quell’essere che dovrei definire padre, dunque ho deciso di prendermi cura della piccola Hope affinché possa dimostrare a te e a me di essere una persona migliore, una persona che merita di essere salvata. 

Tutto quello che ho lo devo a te, non per aver fatto qualcosa in particolare, non per esserti lasciata amare anche se distaccatamente, ma perché con te ho capito che essere quello che sono comporta rischi e responsabilità e io devo prendermi le responsabilità dei gesti che ho commesso (tra cui aver trascorso una notte con Hayley).
Tuttavia non vorrei risultare troppo gelido in questa mia decisione: una figlia potrebbe essere per me il modo per recuperare tutto l’amore che ho perso nella mia vita e spero che questa possa essere una possibilità per me di essere l’uomo che meriti, il più presto possibile, accanto a te.
All’inizio non volevo credere alla possibilità di avere una figlia, perché voleva dire perdere te per sempre: è questo il motivo per cui ti ho promesso di non incrociare mai più la tua strada, dopo aver saputo cosa veramente proassii per me. Spero che tu realizzerai i tuoi sogni e spero che un giorno riusciremo ad avere un’opportunità che sia solo nostra.
Non voglio metterti alcuna pressione, è chiaro, ma spero sul serio di avere un’altra possibilità con te, perché sarebbe un peccato perdere un angelo al mio fianco, una guida e una compagna come saresti tu per me.
Potrei sembrare sdolcinato ed irreale ma questa lettera è solo un modo per farti capire chi è il vero Nik, quello che si cela oltre la maschera da uomo forte.
Mi manchi Caroline.

Tuo,
Klaus

 

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Capitolo 2
*** Ansel ***


Ansel


Cara Caroline,
Volevo solo che tu conoscessi il vero me, quello che pochi conoscono… quelli che forse nessuno conosce.
Sono una persona molto diversa da quella con cui tu hai avuto a che fare e forse tu sei l’unica ad essersi effettivamente avvicinata alla mia vera essenza, ma non abbastanza.
Voglio raccontarti di quello che successe secoli e secoli fa, quando ero ancora un giovane e fragile umano.
Mikael, da bravo vichingo, adorava la guerra e soprattutto la caccia e guai se qualcuno dei suoi figli non vi eccelleva. Mi ricordo di una giornata in particolare: si doveva cacciare cervi ed, invece, quell’essere colpì un cucciolo di volpe. Dovevi vedere la madre che leccava la ferita del figlio. Aspettai che la mia famiglia si allontanasse, incurante di ciò che fosse appena successo, e andai a vedere come stava il piccolo animaletto. Di nascosto lo portai a casa, con la complicità di Rebecca, e me ne presi cura fino a quando guarì. Non ero il mostro che credi che sia.

Forse ora lo sono diventato. Sono del tutto consapevole che con un padre come quello che ho avuto, con tutto quello che ha fatto, non sarei potuto essere diversamente. Non è una giustificazione: ho fatto scelte sbagliate in nome della famiglia.
Sai perché te lo dico? Ho ucciso mio padre biologico, oggi, perché Ester lo aveva portato in vita per convincermi a starla a sentire. Come potrei stare a sentire la donna che ha tradito la mia fiducia più di una volta? Ci ha maledetto, una maledizione che si sarebbe ripercossa su mia figlia.

Come potevo permettere che una bambina pagasse per le mie colpe? Avrei voluto conoscerlo, capire cosa c’era stato sta loro.
C’erano volte, da bambino, in cui vedevamo Ester triste e mi chiedevo quale fosse il motivo. Era spesso distratta e aveva dei lividi, a suo dire dovute alle sue distrazioni. A distanza di molto tempo mi chiedo se Mikael non la picchiasse come faceva con me. E se fosse quello il motivo che l’ha spinta a tradirlo? Se avessi sbagliato a considerare l’operato di mia madre, almeno in parte?
Mi chiedo cosa spinga a tradire. Cosa mi ha spinto a tradire la tua fiducia ad esempio? Si perché io l’ho fatto. Non ho avuto esitazione nell’andare a letto con Hayley, a frequentare Camille… ma tu meriti qualcuno di migliore ed è meglio che non ti stia intorno. Non voglio metterti in pericolo.
Vorrei essere una persona migliore, la persona che ero. Chissà come sarebbero andate le cose se mi avessi conosciuto da umano…
 
Tuo,
Klaus

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Capitolo 3
*** Always and forever ***


Always and forever

 
Cara Caroline,
ho sempre pensato alla famiglia non solo come un misero legame di sangue, ma come un sentimento che unisse corpi diversi al fine di perseguire come obbiettivo la felicità degli altri membri.
Non mi sono mai limitato a definire famiglia un vincolo di sangue: Marcellus ne è un esempio. Era poco più che un ragazzino quando lo conobbi… e conobbi la sua disgraziata storia. Padre violento che non lo aveva riconosciuto perché figlio di una serva, era cresciuto come schiavo in casa del padre che lo maltrattava. Come Mikael aveva fatto con me, come Bill aveva fatto con te.
L’ho cresciuto come un figlio ed un figlio è rimasto per me ancora ora, nonostante i tradimenti, le congiure, i suoi comportamenti. Non ho potuto fare a meno di convivere con i suoi errori, per il bene che gli voglio.
È chiaro che lui non è stato l’unico a sbagliare ed è questo il motivo per cui ho deciso di non far caso al passato: ha avuto un cattivo esempio, il mio, e non voglio che continui a seguire le orme di un uomo i cui errori sono ormai più grandi della sua fama.
Ho negato a Marcellus l’amore più grande della sua vita solo per paura di non essere più amato da lui e dalla sua amante, mia sorella Rebecca. Ho negato loro la felicità di stare assieme e scoprirsi come coppia.
Come posso dire di lottare per una famiglia, per la felicità della stessa se sono il primo a mettere in pericolo quel vincolo?
Non ho mai visto la mia famiglia unita come ora, ora che ho capito come rispettare la loro felicità, la loro vita. Ma il vuoto è rimasto dentro me, la paura di restare di nuovo da solo.
Sì, perché la noia mi concede lo svago nell’uccidere, ma la solitudine mi dilania quel briciolo di anima che mi è rimasta: sai cosa significa avere paura che nessuno ti ami?
È una sensazione orribile. Come se non valessi niente, come se la tua vita non fosse altro che un buco nero.
Non credo che questa situazione sia passata ma di certo è migliorata con Hope e l’amore che vede nei miei occhi e che la rende felice. Eppure il vuoto mi accoglie quando capto dell’amarezza negli occhi dei miei fratelli, quando vedevo l’odio nei tuoi. Nonostante quello, i tuoi, di occhi, rimanevano belli e vacillavano nella possibilità di trovare in me qualcosa di umano.
E sì, Caroline, in parte sono umano anche io, ma costringo me stesso ad indossare una maschera. Devo indossarla, altrimenti le probabilità di essere ferito diventerebbero certezza. Non sono un uomo facile, ma non sano mai stato così presuntuoso da dirlo. Ho solo bisogno di qualcuno in cui riconoscere il mio lato umano, a cui affidare me stesso. Voglio una famiglia come credevo fosse possibile un tempo… eppure non ho provato mai veramente a cercarla. Dovrei? Me la merito davvero?
L’unica cosa che so è che Hope non merita, senz’altro, una vita come la mia.
Una madre adultera e assassina sotto il nome della famiglia, eppure per la famiglia non ha mai fatto se non distruggerci, separarci poco alla volta.
Ed è colpa sua se le assomiglio tanto ed è colpa mia se assomiglio molto ad un padre che non è il mio.
Vorrei sapere, a volte, perché. Perché e come è potuto succedere che le cose nella mia famiglia siano andate così?
Ho deciso di essere un buon padre per Hope:  le ho fatto una promessa e la manterrò per il suo bene.
Tuo
Klaus

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