Your Hero Academia

di Le_FF_di_Max_Casagrande
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Kuromaru Daiki ***
Capitolo 2: *** Due Hero non proprio esperti ***
Capitolo 3: *** La classe S ***
Capitolo 4: *** Gli USJ ***
Capitolo 5: *** Strani avvistamenti del terzo tipo ***
Capitolo 6: *** OVERPOWER ***
Capitolo 7: *** Quirk-less ***
Capitolo 8: *** ...O vi uccido ***
Capitolo 9: *** Unbeatable ***



Capitolo 1
*** Kuromaru Daiki ***


Kuromaru ancora non riusciva a crederci: era riuscito a passare l'esame e ad entrare alla UA. E a dirglielo era stato lo stesso simbolo della pace, All-Might! Il suo cuore continuava ad accelerare di battito, sapendo benissimo che i suoi genitori sarebbero stati orgogliosi di lui.
Sì... lo sarebbero.
Andò in cucina. Non aveva molta voglia di cucinare. Prese un ramen istantaneo e, dopo aver messo l'acqua, lo infilò nel microonde, osservando la scodella in plastica dura girare su sé stessa. Sapeva che qualcosa non andava. Non sapeva perché si fosse iscritto a quella scuola o cosa avrebbe fatto. Sapeva una cosa, avrebbe dovuto uccidere tre persone: All-for-One e All-Might. Certo, gli avrebbe chiesto spiegazioni, ma era più il tipo che prima spara e poi fa domande.
 
--__--
 
Bella Maghi!
L'angolo dell'autore questa volta sarà un po' più lungo del solito. Ebbene sì, questa è una FF interattiva, o come si dice. Le iscrizioni sono ufficialmente aperte e, quindi, accorrete numerosi per non perdere il vostro posto ^^.
Le regole sono semplici:
  1. Scrivete un commento o un messaggio privato con la richiesta di partecipazione ad uno dei ruoli che trovate in seguito.
  2. Se il posto è libero allora siete iscritti, altrimenti dovrete chiederne un altro tra quelli liberi.
  3. A quel punto, quando avrò confermato la vostra iscrizione, dovrete inviare la scheda che trovate qui di seguito.
  4. In oltre, se non passate molto su EFP, sarebbe utile aggiungere un contatto su cui passate spesso, per tutte le domande su cosa farà il personaggio in caso di determinati avvenimenti (domande ben studiate per non far arrivare spoiler neanche a voi.). Avendo ormai Facebook basta anche scriverci lì, in modo privato e abbastanza anonimo, altrimenti, se passate spesso su EFP allora via con i messaggi privati ;) .
  5. A quel punto basta aspettare il capitolo.
N.B. Io pubblico pur sempre molte storie e, soprattutto, una volta a settimana. Quindi non aspettatevi tre capitoli al mese o cose infattibili, visto che non sarà solo dato da me quando usciranno i capitoli. Un'altra piccola nota è che se entro un mese non si risponde ad un mio messaggio il personaggio viene cancellato. Se ci fosse qualsiasi tipo di problema basta scrivere sulla pagina Facebook o su Twitter, entrambi social che trovate in fondo alla pagina, avvertendomi di quale sia il problema.
 
Adesso, i posti disponibili XD. Ovviamente nessuno potrà essere il protagonista, non volendo lasciare questo "privilegio" ad una sola persona. Di fatto il protagonista sarà un personaggio creato da me.
I personaggi disponibili sono i seguenti:
  • 6 amici compagni di classe. B o M
  • 1 ragazzo/a estraneo alla scuola. M o MA
  • 2 ostacolatori. MA o A
Per far partire il secondo capitolo mi servono almeno un villain e due studenti, ma anche tutti gli altri personaggi, se mi arriveranno le schede, allora compariranno nel primo capitolo.
Le scritte accanto ai ruoli sono il livello di pericolosità (improvvisato al momento).
B= Basso (Es. Ashido all'inizio della storia).
M= Medio (Es. Todoroki all'inizio della storia).
A= Alto (Es. Endevaor).
AA= Altissimo (Non ho un esempio, scusate).
SAL= Stare alla larga (Es. All-for-One).
 
Adesso, la scheda:
Nome personaggio: Cognome, Nome.
Soprannome: Soprannome.
Famiglia: Nome Cognome del padre (vivo o morto), occupazione, Quirk; Nome Cognome della madre (viva o morta), occupazione, Quirk; fratelli o sorelle.
Aspetto fisico: Capelli, occhi, altezza, corporatura. Segni particolari.
Carattere: Carattere.
Quirk: Nome del Quirk. Spiegazione.
Costume: Descrizione del costume o foto.
Storia prima della scuola: Biografia.
Richieste particolari per il personaggio e/o note da aggiungere: Richieste particolari per il personaggio e/o note da aggiungere.
 
N.B. Vi chiedo di rispettare punteggiatura e maiuscole come le trovate qui sopra.
Ok, bene, allora... ci vediamo al prossimo capitolo.
Per qualsiasi domanda o dubbio non esitate a scrivere ^^
Bella Maghi!
 
 

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Capitolo 2
*** Due Hero non proprio esperti ***


Haruka era una persona come tante altre all'apparenza. Una normale ragazza del primo anno delle superiori che sfoggiava per la prima volta l'uniforme della UA, nuova e fiammante, con dei capelli mossi castani e degli occhi ambra.
Si sedette alla sua fermata, aspettando la metro dopo aver rifiutato in ogni modo le premure dei suoi familiari che, uno dopo l'altro, le avevano offerto passaggi per poter andare in auto. Si sarebbe dovuta fare degli amici, e quella era la sua occasione. 
Si sedette sulla panchina della metro, la prima che trovò libera. Tutti erano in piedi per un treno che, fortunatamente, non le interessava. Avrebbe dovuto prendere il successivo per arrivare alla scuola. Solo dopo essersi seduta si accorse che il ragazzo accanto a lei indossava la sua stessa uniforme. Aveva visto di sfuggita i disordinati capelli neri ed un paio di occhiali rettangolari dello stesso colore e, soprattutto, che era decisamente più alto di lei.
"E adesso che faccio? Ci parlo? Potrebbe essere della mia stessa classe. E se è in un'altra sezione? Se è un mio senpai? Non posso certo salutarlo prima io se è più grande di me... ma... magari... solo chiedere se è..."
-Sei della UA? Io sono del primo anno, sezione A.- disse il ragazzo volgendo lo sguardo verso la ragazza, precedendone le parole.
-Sì... sono Haruka Kazumi! Piacere di conoscerti!- esclamò lei arrossendo un pochino.
-Io mi chiamo Kuromaru Daiki. Si scrive con i kangi di "uomo oscuro" e quelli di "grande nobile".- si presentò lui a sua volta, scrivendo in aria con l'indice. -Ma chiamami Kuro! A te invece gli amici chiamano... Haru-chan?-
-Oh... chiamami Swammy.- sorrise la ragazza. Effettivamente non aveva molti amici e nessuno di loro gli aveva dato un soprannome. Ma il nomignolo che le aveva affibbiato sua sorella, circa dieci anni prima, andava benissimo.
-Avvertiamo i gentili passeggeri che, a causa di un attacco da parte di un villain, il treno per Nara è stato cancellato. Stiamo lavorando per risolvere il problema il prima possibile e trovare un altro percorso. Scusate il disturbo e grazie per la comprensione.-
-Nara... ma non è...-
Kuro scattò in piedi, osservando l'orizzonte. Riusciva ad intravedere Mount Lady mentre combatteva contro... Mount Lady?
-Ok, lo ammetto: questa mi mancava... sai combattere?- domandò euforico, mentre l'adrenalina aumentava leggermente.
-Prego?- domandò Haruka confusa a sua volta.
-Combattere. Sai, usare i propri Quirk per impedire a qualcun altro di fare del male ad innocenti.-
-Certo che so combattere! Ma non possiamo farlo. Siamo degli studenti e non abbiamo la licenza!-
-Andiamo Swammy, davvero non hai intenzione di fare bella figura? Pare che i migliori Hero abbiano aneddoti su di loro di quando erano anche alle superiori. Perché non crearci i nostri?-
Dopo qualche secondo di esitazione, Haruka afferrò il braccio di Kuro, cingendo con le dita, per quanto riuscisse, i grandi muscoli. In un battito di ciglia entrambi si ritrovarono nella cisterna d'acqua su un edificio. La ragazza sorrise mentre a lui cominciò a mancare l'aria. Non si era neanche accorta di essere apparsa all'interno della cisterna piena, e non di quella vuota accanto. Lei, d'impulso, fece probabilmente la cosa che non avrebbe mai fatto, ma il corpo si mosse da solo, compiendo quel gesto che, sapeva, avrebbe solo portato equivoci e fraintendimenti: avvicinando le sue labbra a quelle di Kuro cominciò a soffiare, riempiendo i suoi polmoni di aria. Dopo di ciò, i due si fissarono per qualche interminabile secondo. Nessuno avrebbe detto nulla, e non solo per il fatto che erano immersi nell'acqua.
Lui mosse distrattamente la mano, distruggendo la struttura.
-Ma che razza di Quirk è il tuo?- tossì il ragazzo.
-È l'incrocio tra quello dei miei genitori: Tsunami del teletrasporto. Mi permette di teletrasportarmi ovunque ci sia dell'acqua. Posso anche controllarla...-
 
HARUKA KAZUMI. NOME IN CODICE: SWAMMY
UNICITÀ: TSUNAMI DEL TELETRASPORTO!
PUÒ TELETRASPORTARSI DOVE SI TROVA DELL'ACQUA. PUÒ ANCHE CREARLA E CONTROLLARLA A SUO PIACIMENTO! [Queste sono le presentazioni presenti nell'anime. NDA]
 
-Con il teletrasporto devi fare pratica...- suggerì lui sogghignando, mentre Haruka faceva fluire via l'acqua via dai suoi vestiti, tenendola sospesa a mezz'aria.
-Cosa facciamo?-
-La fermiamo, ovviamente.-
-Sì, ma quale?-
-Ehm... potrei non aver pensato a questa parte del piano...-
-MI STAI DICENDO CHE CI SIAMO BUTTATI A CAPOFITTO SENZA AVERE UN PIANO?-
-Tecnicamente sei tu che mi hai portato qui, io ho solo detto... Attenta!-
Kuro si mise tra la ragazza e un pugno di Mount Lady, che lo fece volare a qualche metro di distanza.
-Non osare toccare i civili!- urlò l'altro gigante, impedendo di tirare un altro colpo.
-KURO!- esclamò la ragazza, cominciando a correre verso il lato del palazzo dove era caduto.
-Sono quassù.- suggerì il ragazzo. Stava fluttuando a mezz'aria, mentre osservava sottosopra Haruka. -Lo sai che hai dei bellissimi occhi, Swammy?-
-Ma... tu... mi stai solo confondendo.- ammise lei abbassando lo sguardo.
-Non è il momento. Quanta acqua riesci a controllare?-
-Ehm... non lo so... abbastanza?-
-Riesci a creare un muro d'acqua che le separi per almeno qualche secondo? Dev'essere di circa venti metri... forse di più...-
-Ehm... posso provarci...-
Mentre Kuro si tolse gli occhiali tornando con i piedi sul tetto, la ragazza alzò le mani, con i palmi che puntavano in avanti, verso le due. Chiudendo gli occhi riusciva a sentire tutte le fonti d'acqua nel suo raggio d'azione. Suo padre le aveva insegnato tutto quello che sapeva sul suo Quirk, insegnandole a percepire l'acqua e a controllarla, fino a creare anche sculture che si reggessero da sole, andando contro la forza di gravità. L'acqua esplose da ogni idrante, rubinetto, tubatura o piscina, come se stesse scappando verso un unico punto. Prima arrivò solo qualche goccia, poi alcuni litri e infine interi galloni d'acqua cominciarono a scorrere a mezz'aria, formando una gigantesca parete che divise le due giganti. Stupite e ancora incredule dell'accaduto, solo una vide Kuro a mezz'aria, di fronte a lei, con la mano tirata indietro.
-Reverse... IMPACT!- esclamò tirando un grande schiaffo. La reazione fu... inaspettata. Invece di cadere all'indietro per il gigantesco colpo subito, semplicemente esplose, eiettando le braccia e le gambe dal corpo, che era diventato quello di una gigantesca marionetta. Non sapeva chi fosse, ma non gli interessava sul momento. Era interessato per lo stato di Haruka, ancora con gli occhi chiusi e mentre cercava di tenere in piedi quella gigantesca mole d'acqua. Sotto di loro c'erano numerosi civili, che sarebbero di sicuro morti se quell'acqua fosse caduta, e avrebbe di sicuro provocato molti danni. Il ragazzo scese in picchiata, arrivando al suolo, la mano ancora indietro pronto a colpire la superficie liquida.
"E adesso questo colpo come lo chiamo? Già quello di prima l'ho improvvisato... oh cielo... non posso veramente usare quel nome..."
-Vanish... SHOT!-
Kuro toccò con il palmo della mano il gigantesco muro d'acqua, facendolo svanire di fronte ai presenti. Alzò lo sguardo, cominciando a volare, a grandissima velocità, verso Haruka. La ragazza, con ogni possibilità non si reggeva più in piedi.
-Swammy... stai bene?- domandò preoccupato.
-Mamma... ancora cinque minuti...- brontolò la ragazza, rigirandosi di fianco.
"Questa me la porto nella tomba... fino a quando non diventa professionista. Lì la sbandiero ai quattro venti" pensò lui sorridendo, caricandosi la ragazza sulle spalle e arrivando a scuola. Purtroppo sapeva benissimo chi ci fosse dietro. All-for-One aveva un nuovo discepolo
 
Yu stava camminando ormai da qualche tempo. Il piano di quello stupido aveva fallito, esattamente come si aspettava... ma perché lo aveva ascoltato?
-Sai...- interruppe una voce alle sue spalle, distraendola dai suoi pensieri. -Qui c'è il quartier generale di Shigaraki Tomura. Uno che, potremmo dire, è come te...-
-Io ho fatto quello che mi avevi detto, ora sta a te. Sai cosa voglio!-
-E lo avrai, Yu, devi solo attendere. Potresti comportarti da brava villain e cercare di attendere per più di qualche giorno. I grandi colpi si fanno non visti, tutto il resto è palcoscenico.-
-Stai mettendo a dura prova la mia pazienza.- sibilò la ragazza, mentre un carro attrezzi fluttuava a breve distanza dalla testa della persona con cui stava parlando.-
-Non ho intenzione di combattere contro di te. Tu sei quello che più si avvicina ad una figlia per me.-
Lui alzò un braccio toccando il veicolo, che si sbriciolò in pochi secondi, distruggendosi.
-Quindi, se vuoi colpirmi o farmi male, fai pure. Perché io non posso cambiare opinione su di te.-
La ragazza, dopo qualche secondo, si voltò impettita, allontanandosi a grandi passi.
-Un giorno sarai davvero forte, Yu, e distruggeremo tutto ciò che non ci aggrada.-
 
Haruka aveva ancora una terribile emicrania quando si risvegliò. Era seduta su una panchina all'interno della scuola, con lo zaino dietro la testa come un cuscino dalla dubbia comodità. Alla sua destra c'era un sorridente Kuro, che le passò una pillola e una bottiglietta d'acqua.
-È per il mal di testa.- spiegò lui. -E non siamo in ritardo per le lezioni.-
-Ehm... scusa... è solo che... per me sono tante emozioni tutte insieme.- ammise la ragazza, prendendo il medicinale.
-Beh, almeno da adesso siamo ad una vita più tranquilla. Benvenuta! NELLA YOUR HERO ACADEMIA!-
-Ma chi saresti? All-Might?- disse la ragazza, soffocando una risata.
-ATTENZIONEEE!-
Kuro, che si era appena voltato in direzione della scuola, non aveva visto cadere una ragazza, che sembrava essere letteralmente piovuta dal cielo.
-Scusa! Va tutto bene?- domandò la ragazza, muovendo la testa di scatto per togliersi una grossa frangia rosa davanti gli occhi.
-Oh, certo. Mi capita spesso di essere investito da persone volanti, non preoccuparti.- scherzò Kuro alzandosi. -Credo tu abbia rotto il ghiaccio: Kuromaru Daiki.-
-Shion Higashikata, piacere di conoscerti.- sorrise la ragazza stringendogli la mano. Nella sua mente c'era un solo pensiero: aveva già sentito quel nome...
-Io sono Haruka.- si presentò timidamente la ragazza, alzandosi dalla panchina. -Haruka Kazumi.-
I tre si diressero alla classe cominciando a parlare. Erano diventati amici ad una velocità disarmante, cosa che non poteva non renderli allegri.
-Oh no...-
-Cosa c'è, Kuro?-
-Ecco... vedete... la nostra prima ora... è con il professor Shouta Aizawa, conosciuto anche come Erarser Head!-
 
Nedzu stava ancora riflettendo sulla decisione. Sapeva che fosse la cosa migliore, ma creare una classe di soli cinque individui gli sembrava fin troppo sgradevole. In una scuola si sarebbe dovuto creare un vero rapporto tra i ragazzi, e non solamente svolgere lezioni.
-Mic, tu sarai il primo in classe S.- ordinò. Sapeva che, lì dentro, c'era un possibile villain
 
--__--
 
Ed eccoci qui. Questi sono solo tre dei primi OC, ma la vera domanda è: cosa succederà ai nostri eroi? (sì, lo so, è molto da fine episodio dei Pokemon, ma mi è uscita così).
In ogni caso, da adesso in poi, miei cari giocatori, mi servirebbe che facciate una cosa: dovete inviarmi, per messaggio privato, una descrizione del vostro costume da Hero! Lo userete nel prossimo episodio? Chi lo sa!
Chi volesse partecipare, ci sono ancora i seguenti posti liberi:
  • 6 amici compagni di classe.
  • 1 ragazzo/a estraneo alla scuola.
  • 2 ostacolatori.
Qualsiasi cosa vogliate chiedermi, qui sotto ci sono i miei social XD.
Ci si legge!  \(^o^)/
 
Twittatemi che io vi twitto i miei capitoli XD - https://twitter.com/FFMaxCasagrande
Sulla pagina Facebook potete dirmi quello che vi pare ^^, è un sacco facile! - https://www.facebook.com/Le-FF-di-Max-Casagrande-1840777159475947/
 
Sono sempre alla ricerca di Beta-tester. Quindi fatevi avanti!

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Capitolo 3
*** La classe S ***


Kuro... per favore... dimenticami, odiami, e non darti la colpa. Usa il tuo Quirk per aiutare le persone...
Se ne accorse solo in quell'istante, le somigliava così tanto.

I tre entrarono nella classe, a giudicare di quanti fossero già entrati, dovevano essere gli ultimi. Kuro osservò la lavagna, il professore non era ancora arrivato.
-Ma chi è questo Erarser Head?- domandò Shion. -Non l'ho mai sentito.-
-Pensa che i media lo ostacolino sul lavoro, quindi non è molto famoso. Ma è stato anche un compagno di Present Mic, per dirne uno.- spiegò lui.
-Ok, sedetevi a posto.-
Un uomo dall'aria stanca uscì da un sacco a pelo giallo, attirando l'attenzione di tutti.
-È lui...- sussurrò il ragazzo sedendosi e notando, all'ultima fila, una ragazza sbiadirsi, come se fosse diventata un fantasma.
-Ciao ragazzi! Io sono Nedzu! Sono un topo? Un orso? Un gatto? E chi lo sa!- esclamò raggiante il preside entrando e saltando fino alla cattedra, in modo che tutti gli studenti potessero vederlo. -Devo comunicarvi una cosa: è stata creata una sezione per dei ragazzi dai Quirk particolarmente forti, la sezione S! Attualmente cinque ne fanno parte, e tre, per un errore, sono finiti qui. Ci scusiamo per l'inconveniente. Comunque devo pregare quelli che chiamerò a seguirmi.-
-Se posso chiedere, preside, cosa intende con... particolarmente forti?- domandò un ragazzo dai capelli con riflessi verdi.
-Beh... sono delle persone che, secondo le nostre indagini, potrebbero tenere testa anche ad un professionista senza difficoltà.-
Nella classe si propagò un leggero brusio, appena impercettibile. Come era possibile che un ragazzo di quindici anni potesse combattere contro un professionista?
-Quando chiamerò il vostro nome, per favore, avvicinatevi alla porta. Kei Ikeda.-
Un ragazzo in seconda fila si alzò, dirigendosi rapidamente alla porta.
-Kuromaru Daiki.-
Si alzò. Era leggermente sorpreso, ma non completamente stupito. Le due con cui aveva parlato poco prima gli sorrisero, come per incoraggiarlo.
Kei si gettò verso di lui, spingendolo verso una parete e tenendolo alzato per la maglietta.
-TU! L'HAI UCCISA!-
Kuro rimase in silenzio, come il resto della classe, d'altro canto.
-È... È COLPA TUA!- continuò ad urlare il ragazzo. -DÌ QUALCOSA!-
-Mi dispiace...-

Non odiarlo... ti prego...

Kei lasciò la presa, dirigendosi alla porta, come se nulla fosse successo. Non ci volle molto perché anche il resto della classe facesse lo stesso. Ordinaria amministrazione alla UA.
-E infine Haruka Kazumi.-
-COSA?! Cioè, volevo dire... Come?-
-Sì, adesso sei nella sezione S, ti prego di seguire i tuoi nuovi compagni di classe.- indicò il preside senza perdere il sorriso, facendo alzare la ragazza, titubante. Volse un ultimo sguardo a Shion, quella ragazza che era, per così dire, diventata la sua prima amica.
-Ok, scusate il disturbo. Buona fortuna per quest'anno!- esclamò Nedzu uscendo. I tre rimasero in silenzio, seguendo lo strano animale per i lunghissimi corridoi. Nessuno sapeva cosa dire.
-È questa. Io ora torno in ufficio. Voi mettetevi seduti ed aspettate un professore!-
-Tu! Che Quirk hai?- domandò Kei alla ragazza.
-Signor ghigliottina, si calmi.- interruppe Kuro, mettendosi tra i due.
-Prego?-
-I tuoi capelli. Ti sei messo il gel per tenerli in alto e poi gli hai decapitati?-
-E tu invece? Ti pettini con le bombe al napalm?- sbottò lui entrando.
-Io non mi pettino...- sussurrò alla ragazza, sorridendo.
-Kuro... io... secondo te dovrei stare qui?- domandò la ragazza, cercando di trattenere la paura.
-Ti ho visto creare un muro d'acqua alto un palazzo. Mi hai teletrasportato per circa due chilometri. Fidati, dovresti essere qui.- rassicurò lui entrando.
All'interno della classe, in cui c'erano solo cinque banchi in riga, si poterono osservare solo altre due persone oltre quello strano Kei: un ragazzo fisso sul suo quaderno di fisica e una ragazza distratta verso la finestra.
-Io mi prendo capitan matematica, tu occupati di distratta-girl...- sussurrò Kuro. -Ehi! Anche tu qui, eh?-
-Oh, sì. Mi chiamo Allen, Barry Allen.- si presentò il ragazzo, stringendogli la mano. Aveva corti capelli rossi e occhi marrone chiaro.
-Non sei giapponese, vero?-
-No, prima abitavo a Central City, ma adesso mi sono trasferito qui dopo una borsa di studio.- sorrise lui grattandosi i capelli.
-Ehm... ciao! Come va?- domandò Haruka alla ragazza.
-Senti, non mi va di fare amicizia o chissà che cosa, ok?- tagliò corto lei, senza neanche sfilarsi le cuffie.
-OK LISTENERS! SEDUTI!- esclamò Mic entrando. -Cominciamo la lezione.-
-Aspetti, dobbiamo... studiare?- domandò Kei confuso.
-Beh, siamo in una scuola, quindi...- ragionò Kuro, sedendosi tra Haruka e Barry.
-Ha ragione. Essere in una classe speciale non vi concede di diventare Hero senza studio o impegno. Sarete ragazzi normali!- esclamò il professore facendo l'appello, mentre Kei sbuffò indignato.

Haruka, Kuro e Barry stavano lentamente spostando il vassoio lungo la mensa della scuola. Le lezioni erano state decisamente più difficili di quanto si aspettassero, il che rese la pausa pranzo una vera e propria rivelazione.
-Ci stanno fissando tutti...- osservò Barry senza distogliere lo sguardo dal suo ramen.
-Beh... non so... forse è anche normale. Voglio dire, a quanto pare siamo abbastanza potenti.- rispose Kuro, cominciando a riempire il suo piatto. All'improvviso fuori si sentì un forte tuono, che fece capire ai ragazzi che si era messo a piovere. -Colpa mia...-
-Ehi, guarda, quella è Shion!- indicò Haruka prendendo il braccio di Kuro e trascinandolo verso il tavolo, senza dargli il tempo di rimettere il resto nel portafoglio. -Come va? Vi va se ci sediamo con voi?-
-Certo!- rispose una ragazza al suo posto. -Io mi chiamo Kiyouku Aki.- si presentò.
-Haruki Hito.- aggiunse timidamente un ragazzo.
-Kuromaru Daiki. Loro sono Berry Allen e Haruka Kazumi.-
-Allora, com'è la classe S?- domandò Aki, cominciando a mangiare.
-Noiosetta, ad essere sincero...-
-La lezione di chimica, però, devi ammettere che è stata interessante!- esclamò Barry.
-Per caso il tuo interesse è dovuto a Midnight?- domandò scherzosamente Haruka [Non avendo trovato molte informazioni, ho deciso di farle fare la professoressa di chimica. Con il suo Quirk, poi, ha anche senso. NDA]
-Ti ha fregato, amico.- sorrise Kuro. -Voi, invece...-
-YEEEEEEAAAAAAAHHH-
Un urlo, proveniente da fuori l'edificio, distrusse una parete alla sinistra dei ragazzi, facendo scattare in piedi gli studenti più sicuri di sé, tra cui alcuni della sezione S.
-NOI SIAMO VILLAIN VENUTI PER FARE DEL MALE! CI SONO PER CASO HERO IN GRADO DI FERMARCI?- domandò Mic, con il volto coperto, come gli altri professori, da un passamontagna che non riusciva bene a mascherarli. Insieme a loro c'erano anche Ectoplasm, Cementos, Erarser Head e Endevaor. Quest'ultimo sembrava fissare uno studente della 1A, che Kuro aveva intravisto di sfuggita.
-Tenete.- disse Barry porgendo ai ragazzi delle valige con i loro nomi scritti sopra. -Sono le valige di emergenza, appena le aprite il costume vi si mette automaticamente.-
-Cavolo, ne volevo una da quando sono nato!- esclamò Kuro aprendo la sua, seguito da tutti gli altri. Appena cambiato il suo vestito era formato da una felpa senza maniche con il cappuccio alzato che, insieme allo scaldacollo, rendeva impossibile riconoscerlo. Indossava un paio di pantaloni bracalone nero come le scarpe e il resto del vestito.
-Quelli sono i pantaloni di Goku! Oh, sono neri...- bisbigliò Haruka. Indossava un vestito blu attillato che sembrava essere formato da due metà: una con una gonna e la manica lunga e l'altra con pantalone e manica corta. Tutto era unito da una cintura bianca con una S.
-Quei bicipiti non sono umani! Alla panca cosa sollevi? Palazzi?- domandò esasperato Berry. Lui aveva una tuta attillata rosso fiamma che gli rendeva visibile solo occhi e bocca. Sul petto aveva incollato una toppa bianca con un fulmine giallo.
-Bene allora, andiamo!-
-Kei? E Yue?-
-Se non vogliono combattere, non posiamo obbligarli.-
-Ma siamo in inferiorità numerica!-
-Non è il momento di pensare a qualcosa del genere, Swammy! Siamo la classe S! Dobbiamo proteggere gli studenti!-
-Cosa?-
-Mic, cosa hai fatto?- domandò Erarser.
-Io? Pensavo che fossi tu quello che porta la gente ovunque!-
-Aspettate, voi... non ricordate come siete arrivati qui?- domandò Kuro riaprendosi la valigetta e facendosi assalire dai vestiti normali. -Allora è vero...-
-Cosa è vero?- domandò Barry.
-Kei è scomparso...-

-Aspetta, tu conosci quell'Ikeda?- domandò Barry. Stava seguendo ciecamente Kuro fuori dalla scuola insieme ad Haruka, con i loro vestiti da Hero ancora addosso.
-Sì, eravamo amici alle elementari. Il suo Quirk gli permette di... Dobbiamo impedirgli di fare del male. È sempre stato il tipo più Villain che Hero, non so se mi spiego.-
I tre salirono sulla metropolitana, sperando che i loro costumi non dessero troppo nell'occhio.
-Perché ti ha detto che l'hai uccisa?- domandò timidamente Haruka sedendosi accanto al ragazzo.
-È... una lunga storia. Diciamo che... non ero molto bravo a... nulla, non è successo nulla...-
-Kuro... Kei sa anche creare tornado di forza 5?-
-Sì, ma si possono...-
Era troppo tardi, nella periferia della città si riusciva a distinguere una gigantesca colonna di vento mentre si avvicinava rapidamente alla città.
-Swammy, tiraci fuori da qui!-
La ragazza prese per le braccia i due, teletrasportandosi fuori dalla metropolitana.
-Flash, raggiungi Kei, è nell'occhio del ciclone. Noi ti raggiungiamo, tu CORRI.-

Yu era tornata da quello strano uomo. Aveva detto che avrebbe dovuto parlare con lei, non che si fidasse. Ormai sapeva che chi fa da sé fa per tre, quindi non aveva bisogno dell'aiuto di nessuno. Con un Quirk come quello, del resto...
Erano sul retro di quel decadente bar di Shigaraki, uno strano ragazzo viziato sulla trentina che lei non avrebbe mai incontrato di sua spontanea volontà. Camminando aveva intravisto solo tre persone, tutte uguali: corti e ispidi capelli neri, occhi marroni sottili. Era alto circa un metro e settanta, con muscoli non molto sviluppati.
-Tu sei Kage?- domandò seccata la ragazza.
-Io sono Masato Yamashita, piacere di conoscerti.- si inchinò leggermente il giovane uomo.
-Non so da quale montagna tu sia caduto, ma per quanto mi riguarda puoi tornarci insieme ai tuoi amichetti.- sibilò la ragazza indicando gli altri due. [Yu sta facendo un gioco di parole con il cognome di Masato (scritto come "uomo sacro"), ovvero Yamashita ("ai piedi della montagna"). NDA]
-Non sono qui per farmi insultare, ma ho ricevuto una proposta.-
-Scusate un attimo.- disse un uomo uscendo da un murales alla destra della ragazza e alla sinistra di lui. Era come se i colori si radunassero in un punto specifico creandolo piano piano. Era incredibilmente esile e si copriva il volto con una mano. -Che stavate dicendo?-
Come se fosse una risposta, i tre ragazzi uguali cominciarono a fluttuare a mezz'aria, come se qualcuno lo tenesse per il collo.
-Ci vuole di più per mettermi in difficoltà.- aggiunse un quarto uscendo dal vicolo mentre gli altri tre scomparivano rapidamente, come per un effetto cinematografico.
-Sembri più interessante di quanto non appari...- sogghignò la ragazza. -Cosa vuoi?-
-Solo il bene di una persona a cui tengo.-
-Tu invece?- domandò all'altro, tornando al suo tono seccato.
-Voglio mostrare il vero volto degli eroi.- spiegò, allungando le labbra con fare maligno.
-Non è un granché, ma è un'ottima combriccola per iniziare... sì, cinque basteranno.-

Inutile dire che Barry fu il primo ad arrivare. Il tornado era persino aumentato di diametro e, soprattutto, di potenza.
-È un forza cinque.- osservò Kuro, ancora leggermente lontano tramite l'auricolare. -Saremo lì tra due minuti.-
-Con questa velocità tra due minuti sarà a Kyoto!-
-Flash, non possiamo fare nient'altro.-
-E... e se lo disgregassi?-
-Come conti di farlo?-
-Correndo in direzione opposta, la frizione dell'aria gli toglierà energia.-
-Dovresti correre a 1000 chilometri orari, ad occhio e croce. È quasi la velocità del suono, potresti morire! Il boom sonico potrebbe fulminarti! L'attrito ti distruggerebbe!-
-Devo tentare!- esclamò il ragazzo. Di lui si riusciva a vedere solo una scia rossa abbastanza confusa in mezzo al vento sporco di polvere che si muoveva in maniera circolare. All'improvviso un fulmine lo colpì di lato, facendolo volare lontano e impedendogli di continuare a correre.
-È troppo forte, non ce la faccio.-
Haruka smise di scivolare sull'asfalto aiutata dall'acqua. Era diversi metri di fronte a Kuro, in grado di vedere perfettamente la poca distanza con le abitazioni e con i cittadini spaventati.
-You can do this Barry, did you understand?-
La voce non proveniva dall'auricolare. Era come se fosse all'interno delle loro menti.
-You're right. It is my fault if Kei is so but we are different from him, we are Heroes when people see them say "I believe in him" because you, Barry, you can stop him. You can do this now. Run, Barry, RUN!-
Il ragazzo ricominciò a correre, questa volta molto più velocemente. Il tornado aveva smesso di muoversi, rimanendo fermo sul posto. I fili di Kei non erano abbastanza veloci e Kuro lo sapeva. Aveva superato Haruka, cominciando a correre abbastanza velocemente da stupirsi da solo. I suoi calcoli erano esatti: Barry, in quel momento, stava correndo alla velocità del suono.
Ci fu un'esplosione, abbastanza potente da far saltare indietro i ragazzi. Kuro prese al volo l'amico, limitandosi a parare il tutto con il palmo della mano che, esattamente come si aspettava, deviò tutto senza problemi.
-Sei stato fantastico!-
-Non mi sento più le gambe...-
-Vorrei ben vedere!-
-Ehi!-
Kei era in piedi, leggermente barcollante, mentre puntava una pistola contro i due.
-Kei, per favore...-
-Kuro, tu l'hai uccisa, e adesso pagherai.-
-Kei, potresti morire, fermo!-
Ma il ragazzo non ascoltò. Strinse i muscoli dell'indice, premendo il grilletto. Lo sparo fu istantaneo, come il proiettile che colpì le nocche di Kuro, rimbalzando, fino a colpire il petto del ragazzo.
-Kei... KEI!- esclamò correndo verso di lui. Era già caduto a terra, con i polmoni che si riempivano lentamente, rendendo il respiro sempre più complicato. -Oh dio. Ok... ora... io... HARUKA, CHIAMA UN'AMBULANZA!-
-STANNO GIÀ VENENDO!-
-Non ti preoccupare...- sorrise a stento il ragazzo. Ci fece caso solo allora: non gli aveva mai sorriso.
-Kei, calmati, cerca solo di rimanere sveglio.-
-Va tutto bene. Mi dispiace solo di averci messo così tanto tempo per capirlo...-
Molte lacrime scendevano dagli occhi di Kuro, ricadendo sul volto del ragazzo, mentre gli agenti si avvicinavano.
-Allora, Power Muteki, eh? È un bel nome da Hero. Per chiamarlo basta solo il nome, mentre il cognome dà sicurezza.-
Mentre Kuro veniva allontanato dagli agenti, riuscì a sentire le sue ultime parole.
Kei era morto.
Tutto ciò che restava del suo passato era distrutto. Tutto ciò che voleva ricordare era morto. Tutto quello che gli rimaneva, al contrario, continuava imperterrito ad esistere nonostante lui non volesse.
-Abbiamo un'ultima notizia. Un ragazzo di nome Kei Ikeda ha cercato di distruggere un quartiere a sud di Kyoto. Sembrava come se fosse sotto ricatto da un qualche Villain sconosciuto. Sembra che uno studente della UA sia riuscito a fermarlo. Lo stesso Ikeda è morto nello scontro, troppo preoccupato di qualsiasi cosa potesse fare questo Villain sconosciuto, ma tranquilli, la polizia è sulle sue tracce. Lo studente viene chiamato Power, il che ci fa pensare che possa diventare uno top Hero. Noi facciamo ovviamente il tifo per lui.-

-Sai... Kuro... credo che... forse un... giorno... diventeremo ottimi amici. Io... e Sakura ti... aspettiamo. Intanto... sappi... che sei stato... il migliore amico che... si possa desiderare.-

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E poi boh, i posti finiscono prima del capitolo 3. La cosa è incredibile, ringrazio tutti i partecipanti. Per tutti quelli che non sono riusciti a partecipare, tranquilli, a metà novembre ce ne sarà un'altra. Ovviamente a posti limitati. Accorrete numerosi pure lì!
Allora, cosa ne pensate di questo capitolo? Scriverlo, lo ammetto, è stato leggermente difficile, ma i prossimi dovrebbero risultarmi più semplici. Almeno spero.

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Sono sempre alla ricerca di Beta-tester. Quindi fatevi avanti!
Se avete un po' di tempo, fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo con una recensione qui sotto, mi fa molto piacere XD. (E poi divento più bravo!)
Se vi va condividete il capitolo, così divento famoso!!! \(^o^)/ (mai vero, ma comunque apprezzo :P)

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Capitolo 4
*** Gli USJ ***


"Ciao Kuro, sono sempre io, Haruka. I professori sono preoccupati, vorrebbero sapere quando vuoi dare i compiti in classe... o tornare a scuola. Ad essere sincera, la classe è molto più monotona senza te e Barry. Vorrei tornare a quel tanto movimentato primo giorno. So che Kei è stato un brutto colpo ma... se vuoi parlarne, siamo qui. Chiamami se vuoi... ci vediamo."
 
Io... l'ho uccisa...
 
"Non so se ascolti i messaggi di Kazumi amico, ma è davvero in ansia. Posso immaginare come ti senti, davvero. Il preside ti manda i suoi saluti e condoglianze. Anche molti della classe A si sono preoccupati, merito di Onee-chan, credo. So che forse per te è una pazzia, ma... cerca di considerare l'idea di tornare a scuola. Magari, potete uscire tutti insieme... chiamami. Scusa, ora devo prendere l'aereo. Sono Barry."
 
Tutti quelli che mi stanno vicino tendono a morire...
 
"Ciao. Sono Onee-chan... volevo dire, Shion. Tutti qui mi considerano la sorellona, quindi...  ma tu non puoi saperlo... non sono opportuna per dirtelo ma... che ne pensi di tornare a scuola anche solo per un giorno? Il tempo di metterti in paro... scusa. È che... si sente la mancanza di uno come te, anche se non hai fatto più di un giorno. Oggi noi della prima A andiamo agli USJ, incontreremo Numero 13! Sono molto emozionata. Indosserò il mio costume anche per te. Ci vediamo."
 
Tutti i messaggi venivano puntualmente eliminati e ignorati. Aveva ucciso tutti. I suoi genitori, i suoi amici. Tutti erano morti per colpa sua. La sua giornata tipo era formata da un costante viaggiare dal letto alla doccia passando per il sacco da box, che veniva distrutto dopo alcuni colpi in cui il ragazzo riversava, oltre a tutta la sua forza, tutta la sua rabbia e frustrazione. Solo qualche giorno prima aveva deciso di uscire da questo tipo di routine per passare anche al cellulare, chiamando un ristorante per una consegna a domicilio. Non aveva molta fame, ad essere sincero.
Sapeva che Barry era tornato a Central City, preferendo lo studio teorico alla UA. Aveva riportato lacerazioni ai muscoli, che però guarirono in pochi minuti. Era uno strano personaggio, sotto alcuni punti di vista.
La porta bussò in quell'istante, facendolo sussultare. Kuro aveva appena distrutto completamente un sacco da boxe, un altro, ed era diretto a letto prima di essere interrotto. Il proprietario del palazzo non faceva spesso visite per chiedere alle persone come stessero o se ci fossero problemi (anche se comunque era una persona simpatica), ciò fece chiedere al ragazzo chi potesse essere. Non riceveva molte visite... che avessero sbagliato?
Aprì la porta senza esitazioni: Haruka era vestita in maniera molto elegante, in un abito nero.
-Ciao.- disse Haruka allungando un labbro.
-Che succede?- domandò il ragazzo preoccupato.
-Ci sono i funerali di Kei.-
-Io non vengo.- concluse il ragazzo rapidamente, chiudendo la porta.
-Kuro, sei stato invitato.- disse lei blocandola. -Abbiamo parlato con i suoi genitori. Ci terrebbero parecchio che tu ci fossi.-
-Vogliono che l'assassino di loro figlio presenzi al suo funerale?-
-Tutti sappiamo che non è colpa tua.-
-Tu non conosci tutta la storia...-
-E di sicuro non me la racconterai oggi, ma come minimo ora vai a farti una doccia mentre io butto la spazzatura. Poi indossi uno smoking e mi raggiungi in macchina di mio padre.-
Il tono della ragazza era decisamente intimidatorio, anche se fu abbastanza per convincerlo a filare in bagno, diretto alla doccia.
 
Alaude stava seriamente tenendo in considerazione l'idea di cambiare nome. Quel giorno si era veramente stancato di tutti quelli che chiedevano un documento dubitando della sua cittadinanza. Di sicuro non gli serviva un nome che lo faceva notare più di quanto già facesse il suo aspetto: capelli bianchi che raggiungevano poco oltre le spalle e un paio di occhi rossi. Il suo albinismo non era mai stato un vero e proprio problema, anche se si era stancato di tenere un documento fuori dal portafoglio. Poi, una volta controllato, l'agente di turno chiedeva di aspettare e il suo vettore puntava miracolosamente verso l'alto, facendolo svanire. I poliziotti non lo avrebbero fermato. Era in procinto di entrare in casa, quando...
-Inuyasha! Non trovi che questa casa sia un po' decadente?- [Capita? NDB.]
Kaje era appoggiato ad una parete, non molto distante dal cancello. Un uomo identico a lui apparve davanti alla porta e un terzo dietro il cancello chiuso distrattamente da una catena.
-È una casa abbandonata. Credo che la colpa sia mia, ho avuto la brillante idea di rubare tutto, una volta...-
-Non so cosa tu voglia, ma ti sconsiglio di provocarmi.-
-Come se io ci tenessi a farlo. Senti, nella nostra piccola organizzazione di criminali c'è uno spazio vuoto...-
-Non mi piace molto la compagnia.-
-Ma a noi piace la gente potente.- sorrise un altro identico al primo, mettendogli una mano sulla spalla.
-Posso immaginare come ti senti. Gli vuoi bene, immagino.- disse Kaje. Quando lo vide mettere la mano sotto la sciarpa, decise di continuare. -Sono i tuoi fratelli, vero? Li stai solo proteggendo e, che tu ci creda o meno, io faccio lo stesso.-
-Proteggi i miei fratelli?-
-No, io... lascia stare. Comunque, noi possiamo proteggerli, se vuoi. Devi solo fidarti di noi.-
-Fidarmi delle persone non è il mio forte.-
-Credimi, vogliamo entrambi la stessa cosa. Facciamo così. Vieni con me nel posto che abbiamo deciso per farvi passare un po' di tempo e, se non lo approvi, puoi farmi quello che vuoi. Altrimenti, devi darmi una mezz'oretta per raccontarti una storiella...-
 
-So che vuoi parlarne.- disse il ragazzo uscendo dalla doccia con solo un asciugamano legato in vita. Lei era appena risalita mentre lui cominciava a coprire i muscoli ben definiti con i vestiti eleganti. -Se non ne parlo non supererò mai la cosa...-
-Come mai non ci sono foto?-
-Eravamo amici alle elementari. Lui era un Quirkless e io ero... meno potente di adesso. Un giorno, un uomo che non conoscevamo, ci offrì dei poteri per 50 yen. Noi accettammo, anche se io ero riluttante, stavo rinunciando alla merenda, dopotutto...- raccontò lui mentre si vestiva. -E, beh... lui è diventato così mentre io...-
-Quelle sono il tuo Quirk?- domandò la ragazza indicando i suoi palmi. Una porzione della pelle era in rilievo e leggermente più scura. Aveva visto qualcosa del genere in un anime, ma non ricordava quale... ma certo! Orso Bartholomew, di One Piece.
-Batti il cinque.- invitò il ragazzo alzando la mano. Leggermente titubante, la ragazza eseguì l'ordine. La mano le volò subito all'indietro, come se l'avesse spinta, ma quella di Kuro non si era mossa. Notò che quei cuscinetti erano, anche se più piccoli, pure sulle nocche.
-E... lui ti ha dato questo Quirk?- domandò la ragazza.
-No.-
-Quindi, li ha dati solo a loro...-
-Inesatto.- corresse Kuro alzandosi, dopo essersi allacciato le scarpe. -Adesso andiamo, o faremo tardi.-
 
-Shion! Vieni!-
La ragazza stava volando, sperando di fare un minimo di ricognizione, ma gli USJ erano davvero troppo grandi. 
-Sono qui!- annunciò lei scendendo in picchiata.
SHION HIGASHIKATA. NOME IN CODICE: ONEE-CHAN
UNICITÀ: CRESCITA ALI.
È IN GRADO DI FARSI CRESCERE DELLE ALI CON CUI PUÒ VOLARE. TUTTAVIA SE CAMBIA QUOTA DRASTICAMENTE TENDE AD AVERE NAUSEA PER IL CAMBIO DELLA PRESSIONE.
-Beast, credo che questo sia il momento per arrabbiarsi.- suggerì Aki. Indossava un abito bianco che la faceva apparire come un fantasma, con tanto di triangolo della morte sulla fronte. Le maniche erano strette per poi allargarsi ai polsi, dove c'erano dei piccoli bracciali.
-Io... ok... ma tu...-
-Ho usato troppo i miei poteri!-
-Sì, ma io...-
-Hito, non è il momento di fare il bambino timido. Vedi di trasformarti in quel maledettissimo Pokemon ed evita di frignare!-
-Poltergheist!- rimproverò Shion avvicinandosi. Indossava una tuta nera e rosa mentre le ali scomparivano lentamente. Solo gli occhi erano coperti da una maschera pece come le sue piume.
-Non... osare...- la pelle del ragazzo si scurì, cominciando anche a diventare più dura. I vestiti si strapparono e una coda cominciò a crescere. Le braccia si allungarono e le mani si rivestirono di piccole squame mentre anche l'altezza aumentava. -INSULTARE I POKEMON!-
HITO HARUKI. NOME IN CODICE: BEAST
UNICITÀ: TRASFORMATION
PUÒ TRASFORMARSI IN UN MOSTRO DI DUE METRI E MEZZO. AUMENTA ANCHE LA SUA FORZA E VELOCITÀ. È IN OLTRE RIVESTITO DI CHITINA, IL CHE AUMENTA ANCHE LA SUA RESISTENZA!
-I... io l'ho detto solo per motivarti...- spiegò la ragazza leggermente spaventata, non pensando che potesse diventare così alto. -Noi... siamo dalla stessa parte... ti ricordi? Sono Aki...-
-HITO! ALLE SPALLE!- esclamò Shion, vedendo un villain con quattro braccia molto muscolose dirette a colpirlo alla schiena. Il ragazzo le parò con la coda, colpendo a sua volta con le muscolose braccia.
-ANDATE ALL'ENTRATA! CI PENSO IO QUI!-
-Cosa fai?-
-Cerco di prendere il professor Aizawa!- esclamò il ragazzo, mentre non distoglieva gli occhi dal professore. Aveva un braccio decisamente ferito mentre cercava di schivare tutti gli attacchi.
-Ok. Andiamo Onee-chan!-
-Andiamo un corno! Credete davvero di poter competere contro di noi?- 
-Ehm... in realtà sì...- ammise Aki confusa ai due. Una aveva delle canne di fucile al posto dei capelli, mentre l'altro aveva delle vere e proprie pistole sulla punta delle dita.
-Certo certo...- disse lei, puntando insieme al compagno le armi verso le due.
-È la verità, non vi siete accorti delle trappole che ho messo sotto i vostri piedi...-
Delle biglie si spostarono sotto le scarpe dei villain, facendogli cadere a terra proprio mentre avevano cominciato a sparare. Dei colpi presero in pieno Poltergeist, mentre altre biglie si mossero dalla ragazza come proiettili, mettendoli KO.
-Aki! Aki! Stai bene?-
-Non si possono uccidere i fantasmi.- sorrise la ragazza, allungando un sorriso maligno.
AKI KIYOKU. NOME IN CODICE: POLTERGEIST.
UNICITÀ: SPECTRE.
PUÒ RENDERE SÉ STESSA O CIÒ CHE TOCCA INCORPOREO E LEGGERO COME LA NEBBIA, OLTRE CHE SEMI TRASPARENTE. PUÒ ANCHE FARLO CON SOLO ALCUNE PARTI DEL CORPO, MA È PIÙ FATICOSO! SE AGGIUNGIAMO ANCHE LE SUE CAPACITÀ TELECINETICHE, SEMBRA DAVVERO UN FANTASMA!
-Ma quale fantasma e fantasma! Andiamo dagli altri e cerca di non farmi preoccupare così tanto la prossima volta!-
-Ok, Onee-chan.- sbuffò Aki.
 
-Kuro quando arriva?-
-Mi ha detto di scendere mentre lui chiudeva casa.-
-Come dobbiamo comportarci con il tuo ragazzo?-
-Mamma! Lui non è il mio ragazzo!-
-Chiedevo...- si difese lei.
-Buongiorno, signor Kazumi. Grazie del passaggio.- salutò Kuro salendo in macchina sul sedile posteriore accanto alla ragazza.
-Chiamami Ideki, ragazzo. Condoglianze, a tal proposito.-
-Grazie.- sorrise il ragazzo. Pensarci era ancora doloroso, quindi serviva cambiare discorso. -Quindi lei è pompiere?-
-Oh, sì. Non mi ha mai appassionato la vita da Hero. Tu invece? Come mai hai voluto iniziare?-
-Nessun motivo in particolare, mi sembrava molto figo.- mentì lui.
-I tuoi genitori?-
-Loro non ci sono più.-
-Oh, mi dispiace.-
 
Aki e Shion avevano appena salito l'alta scalinata, ritrovandosi insieme agli altri compagni di classe e al professor N13. Tutti erano spaventati e nessuno sapeva cosa fare. Però a nessuno era saltata in mente l'idea di andare via, lasciando da soli i compagni.
-State bene!- esclamò Uraraka vedendo le due avvicinarsi, con alle spalle un uomo coperto di nastro adesivo.
-Sero, sei incredibile!- si complimentò Shion, ricevendo in risposta un occhiolino.
-All'appello mancano ancora molti: Kirishima e Bakugou non sappiamo neanche dove sono, sulla barca ci sono Tsuyu e Izuku...-
-Senza contare che Tokoyama e Ojiro sono nella parte con la tempesta o con gli incendi...- continuò Shion.
-Che io sappia Kaminari, Jiro e Yaoyorozu stanno combattendo nel canyon.-
-Abbiamo perso le tracce anche di Shouto... mentre il resto di noi sono qui... aspettate, Hito?-
-È andato a prendere il professor Aizawa, cavolo, quel Quirk fa paura!-
-Ti ho sentito!- esclamò il ragazzo, mandando a terra l'ennesimo nemico. -Professor Aizawa!-
-Non ti avvicinare!- esclamò l'uomo con un braccio grondante di sangue.
-Noumu, occupati di Erarser-head, io penso al ragazzino.-
-Non sono un ragazzino.- aggiunse Hito impacciato. Se non si fosse trasformato probabilmente sarebbe arrossito, il che non lo tranquillizzò.
-Beh, prima di affrontare il boss dovresti livellare, non trovi?-
 
-KUUUUUUROOOOOOO, NON TI VEEEEDEEEVO DAAA TROOOPOOO TEEEEMPOO.- pianse la donna che Haruka ipotizzò essere la madre di Kei. -Tu stai bene? Non ti serve nulla...-
-Condoglianze, signora Ikeda.- disse lui formale, facendo un profondo inchino. La donna come risposta chiuse la mano a pugno, colpendo la nuca del ragazzo.
-Non osare comportarti così. Hai sofferto troppo per non lasciarti andare. Mio figlio è morto cercando di proteggere la sua famiglia da un villain che lo ricattava, e io non posso che essere fiera di qualcosa del genere.- rimproverò la donna allontanandosi.
Durante tutta la cerimonia il ragazzo rimase immobile, a guardare di fronte a sé. Haruka distolse lo sguardo qualche volta, sperando di vederlo fare qualcosa. Nulla. Rimaneva immobile, con lo sguardo perso nel vuoto. Non disse nulla neanche alla sua memoria.
-Haruka... potresti venire con me?- domandò appena tutti i presenti cominciarono ad alzarsi.
-Oh... certo. Avverto solo un secondo mio padre.-
 
-Per il momento siamo al sicuro, ma credo che prima o poi dovremmo combattere...-
-Io vado a vedere come sta... HITO!-
Il ragazzo aveva appena risalito le scale. Aveva il respiro irregolare mentre abbondante sangue cadeva a terra, sporcando i gradini bianchi.
-Cosa ti è successo?- domandò Shion preoccupata.
-Quel... tipo... con le mani... non avvicinatevi...-
Il ragazzo era pieno di ferite ben aperte. Era come se qualcuno avesse asportato la pelle, lasciando i muscoli in bella vista.
-Con... con il solo tocco ha... ha distrutto la mia corazza.- concluse lui cadendo a terra privo di sensi.
-Dobbiamo aspettare che Iida torni. Non possiamo sperare altro.-
-Oh, è diverso. Voi morirete qui.- spiegò un uomo apparendo alle loro spalle.
 
Kuro si sistemò gli occhiali mentre un ragazzo della loro stessa età gli servì del the.
-Si chiamava Sakura Haruno. In molti la prendevano in giro per via del suo nome, lo stesso del personaggio di Naruto, come forse avrai già capito. Lo incontrai lo stesso giorno in cui incontrai Kei, anche se noi due non... andavamo molto d'accordo. Ai tempi... il mio Quirk non funzionava come funziona adesso, o almeno solo in parte.-
-Kuro, cosa intendi dire?-
-Kei ha un potere molto potente. Se qualcuno lo avesse ricattato lui lo avrebbe battuto con facilità, indipendentemente da chi fosse. Kei... non credo che sia morto, Haruka.-
-Ma lo era. Il proiettile è rimbalzato...-
-Ciò non vuol dire che il sangue che era sulle mie mani fosse suo, né tanto meno che il proiettile sia arrivato sotto pelle.-
-Mi stai dicendo che Kei si è finto morto? E quali sarebbero i vantaggi?-
-Per un attacco, ad esempio, la sua unicità non verrebbe calcolata. Sarebbe un effetto a sorpresa.-
-Kei è diventato un villain?- domandò la ragazza, mettendosi la mano sulla bocca. Non lo conosceva bene quanto il ragazzo, ma la cosa la sorprese parecchio.
-Non ne sono sicuro. Forse la parte del ricatto deve essere vera, ma cosa può fare questo villain al punto da fargli fare qualcosa del genere?-
-Kuro, Kei e Sakura... cosa è successo quel giorno?-
-Ma quello non è Iida?- domandò Kuro, osservando un ragazzo in lontananza mentre correva a folle velocità.
 
-Oh, è diverso, morirete qui.-
-OGGI NESSUNO MORIRÀ.-
La porta scoppiò, colpendo il villain e facendolo volare lontano. Nella nebbia si poteva distinguere una figura imponente, alta più o meno un metro e ottanta, che indossava un abito elegante.
 
--__--
 
Un attimo di info: mi sono informato il più possibile, e pare che in Giappone, se si è minorenni, ai funerali si deve essere accompagnati dai genitori o tutori. Non è una fonte attendibile, ma è già qualcosa. Inoltre, sempre secondo questa fonte, possono partecipare solo partecipare compagni di classe o amici stretti, quindi la classe A non è stata invitata.
Chiedo scusa per la revisione quasi assente, ma il mio beta non si è fatto sentire, quindi...
 
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Se avete un po' di tempo, fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo con una recensione qui sotto, mi fa molto piacere XD. (E poi divento più bravo!)
Se vi va condividete il capitolo, così divento famoso!!! \(^o^)/ (mai vero, ma comunque apprezzo :P)

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Capitolo 5
*** Strani avvistamenti del terzo tipo ***


-Eravamo ad un bar poco lontano da un cimitero. Lì abbiamo visto Iida, che ci ha spiegato cosa stesse succedendo.-
Kuro stava camminando a piccoli passi. Erano tutti in silenzio mentre si muoveva. Era come se si sentisse la sua forza ad ogni suo minimo spostamento. Era riuscito a trovare un passamontagna, che stonava non poco con quell'abito.
-Dannazione, sono davvero fuori di me.- sussurrò ad Haruka, che gli camminava poco distante. -Chissà quanta paura hanno avuto... e chissà quanto si sono impegnati i nostri sensei. Però, proprio per questo, dobbiamo dirlo con orgoglio.-
Sbatté un piede contro il pavimento, facendo completamente svanire tutta la polvere che si era creata.
-NON PREOCCUPATEVI! NOI SIAMO QUI!- esclamò Kuro, strappandosi la cravatta. [Sì, Kuro è uno che ruba le battute per hobby. NDA]
-Q... quello è Power?- domandò uno dei cattivi mentre il ragazzo si toglieva la giacca, per poi lanciandola lontano. -Ha... fermato quel tornado da solo?-
-Ha un potere incredibile!- balbettò un secondo, abbassando il morale dei presenti.
-Idioti non fatevela nei pantaloni! Se mettiamo insieme le fo...-
Non riuscì a concludere la frase. Kuro si era come teletrasportato, colpendo in pieno viso tutti i presenti senza che potessero vedere qualcosa.
-HARUKA! I VILLAIN IN ACQUA!- avvertì il ragazzo. Lei puntò le mani in avanti, mentre grandi bolle d'acqua si sollevavano dal lago artificiale. In ognuna di esse era rinchiuso un cattivo differente, anche se la ragazza non li teneva molto distanti.
"Ad occhio e croce è già arrivata al suo limite..."
-Professor Aizawa... mi dispiace...- sussurrò il ragazzo. Era realmente dispiaciuto, se fosse arrivato prima molte cose si sarebbero potute evitare.
Izuku e Tsuyu si ritrovarono fuori dall'acqua mentre al villain volò via la mano che faceva da maschera.
-Co... cosa?-
-Ragazzi, portate all'entrata il professor Aizawa!- ordinò Kuro con fare autoritario, senza distogliere lo sguardo dallo strano essere alto più o meno due metri e mezzo.
-È inutile... è tutto inutile... è inutile, è inutile... inutile... perdonami padre...- singhiozzò il villain inginocchiandosi per riprendersi la maschera caduta, e tirando un respiro di sollievo dopo essersela rimessa. -Per salvarlo mi ha colpito... violenza approvata dallo stato, eh? Certo, ci aspettavamo All-Might, ma anche lui va bene. Un buon riscaldamento. Come pensavo, è veloce... non riesco a seguirlo con lo sguardo. Però non è così veloce come pensavo... allora il maestro ha ragione: la nostra spia raccoglie ottime informazioni.-
-Power, attento! Quel tipo con il cervello di fuori, l'ho colpito con il One-f... cioè l'ho colpito con il mio potere e non ha battuto ciglio! Di sicuro è...-
-Midoriya!- esclamò il ragazzo voltandosi e sorridendo. Non si potevano vedere nient'altro che gli occhi, ma era come se si riuscisse comunque a capire che stesse tendendo le labbra in un sorriso rassicurante. -Non preoccuparti!-
Izuku abbassò leggermente lo sguardo, imbarazzato. Oltre ad essersi quasi fatto sfuggire il suo segreto stava parlando con qualcuno che sapeva essere al livello di un professionista. Si limitò a voltarsi insieme alla ragazza con il professore sulle spalle, iniziando ad allontanarsi.
Ci pensò solo in quel momento: i villain avevano già capito chi fosse? Era alto un metro e ottantacinque, il che rendeva facile confonderlo con un adulto. Ma sapevano il suo nome da Hero, e se c'era una spia all'interno della UA significava che avevano anche il suo nome.
Kuro si posizionò i palmi alle spalle, schizzando in avanti.
-Over impact...- sussurrò alzando le braccia.
-Noumu...-
-DOUBLE DUNK!-
Le due schiacciate formarono una X in aria che fece smuovere e agitare l'acqua presente nel lago artificiale, che si frantumò in numerose onde. Il ragazzo tuttavia si preoccupò osservando che, di fatto, quello strano essere non sembrava aver subito alcun tipo di danno. Le mani puntarono verso l'alto, facendo rimbalzare l'aria e portandolo in basso, appena in tempo per evitare un pugno.
-Sulle mani e sulle nocche... cosa sono quelle cose?- osservò Aki sporgendosi dalla scala. -Credo... che possa deviare le cose...-
-NON GLI HO DAVVERO FATTO NULLA?- domandò Kuro eseguendo di nuovo l'azione verso il basso, rialzandosi e tirando un pugno in pieno stomaco all'avversario che, di nuovo, non diede segni di cedimento. Il suo Quirk era anche sulle nocche, il che lo fece sorridere. Non pensava che Kei lo avesse aiutato così tanto.
-Sono come dei cuscinetti che possono far rimbalzare o deviare ogni cosa. Questo spiega come può volare, facendo rimbalzare l'aria sotto di sé, o di come ha deviato il proiettile di Kei, come ha detto Haruka.-
Kuro si allontanò dal Noumu, che non ci mise molto a raggiungerlo, costringendo il ragazzo a cominciare a colpirlo.
-Non gli fa nulla perché assorbe gli impatti. Se desideri infliggere qualche danno a Noumu, il metodo più efficace è quello di strappargli le carni piano piano. Certo, dipende se lui te lo lascerà fare.- ridacchiò lo strano tipo in maschera, mentre Kuro continuava imperterrito a tirargli pugni.
-E tu come mai sei tanto brava a capire una cosa che non voglio neanche sapere come hai fatto a comprendere?- domandò Shion.
-Mi rendo conto che non posso vincere intere battaglie usando solo la mia telecinesi o Quirk, quindi, diciamo, che sono molto... tattica. Mi preoccupo più per Haruka.-
-Cos'ha che non va?-
-È già arrivata al suo limite, e in questo momento non credo che riuscirebbe a muoversi e al contempo far rimanere tutti quei nemici sotto scacco. Ma noi non possiamo scendere a darle protezione perché metteremo in difficoltà... ma che diavolo?!-
Una gigantesca colonna di terra e aria si era creata proprio dove prima si trovavano Kuro e il Noumu. La terra tremò addirittura per qualche secondo, mentre le due decisero di allungare il collo dove stavano guardando tutti gli altri.
-Lo ha soltanto spinto a terra, eppure guarda cosa ha fatto!-
-Incredibile...- commentò a sua volta Sero.
-Così imparano a sottovalutare la classe S!-
-No... loro... non possono essere battuti...-
-Hito! Non ti sforzare!-
-Loro... sono venuti per uccidere All-Might... nessuno... può batterli...-
La nebbia si diradò, facendo gelare il sangue a tutti i presenti. Kuro era sollevato da terra, mentre il Noumu aveva le dita piantate nelle sue costole, tenendolo sollevato. Il corpo era diviso in due da uno dei gate di quello strano tipo di fumo, che sembrava essere giunto sul posto appena in tempo.
-Ottimo lavoro, Kurogiri, questa è proprio un'opportunità inaspettata.-
Le dita del Noumu erano stringevano bene il tronco di Kuro che, sollevato da terra, dovette trattenersi dall'urlare quando scesero sotto la carne, rompendogli le costole. Le mani si spostarono sulle lunghe e muscolose dita nere, che sembravano essere inamovibili.
"Che forza spaventosa..."
-E così tu volevi conficcarlo nel terreno? Sarebbe stato completamente inutile! Noumu ha una forza pari a quella di All-Might, sai?- affermò Shigaraki con un sorriso ben visibile.
-KURO!-
-Non muoverti! Pensa ai villain in acqua!-
Il fiato di Kuro si era fatto molto leggero. I polmoni non riuscivano a riempirsi al massimo. Hito, Aizawa, N13... avrebbe dovuto vendicarli. E invece eccolo lì, incapace di muoversi mentre stava per morire. Ma quel Quirk non gli avrebbe concesso di morire. Il Quirk di sua madre.
Perse i sensi.
 
-Io voglio un quirk che mi permetta di controllare chiunque e qualsiasi cosa!-
-Io... vorrei... avere la possibilità di essere compresa da tutti.-
-Io voglio poter battere chiunque, compreso me stesso.-
 
-LEVATI DALLE PALLE, DEKU!- esclamò una voce non molto amichevole. Una sensazione di gelo svegliò Kuro, facendogli guardare verso il basso, poco sopra la cinta: le braccia del Noumu erano parzialmente congelate, non oltre le dita per non congelare anche lui.
"Ha... ha allentato la presa..."
Kuro deviò le gigantesche mani, allontanandosi. Appena atterrò vicino ai quattro appena arrivati, si posizionò le mani sulle costole doloranti. Si chiedeva se qualcuna non si fosse rotta, dubitando di una risposta negativa.
-Quello... cosa diavolo è?-
-U... un fantasma? Eppure io sono quella esperta...-
-Ma quella... è Haruka!-
Una ragazza vestita completamente di bianco stava fluttuando a pochi metri sopra i villain, mentre osservava il ragazzo. I capelli castani molto mossi ricadevano sulle spalle mentre gli occhi marroni osservavano la scena dall'alto verso il basso.
-Quella sono io?-
-Ciao Kuro, è tanto tempo che non ci vediamo...-
-Sakura...-
 
--__--
 
Secondo voi questo capitolo è troppo corto? Fatemi sapere cosa ne pensate in un commento, mi fa sempre piacere ^^.
Chiedo ancora scusa per la revisione non eccellente, ma con i tempi che corrono e la crisi che c'è in Italia i Beta scarseggiano... XD
 
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Se avete un po' di tempo, fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo con una recensione qui sotto, mi fa molto piacere XD. (E poi divento più bravo!)
Se vi va condividete il capitolo, così divento famoso!!! \(^o^)/ (mai vero, ma comunque apprezzo :P)

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Capitolo 6
*** OVERPOWER ***


La ragazza stava fluttuando a mezz'aria, con un abito bianco leggero come l'aria che non sembrava risentire della forza di gravità. Tutti, nessuno escluso, la stavano fissando, come se non riuscissero a distogliere lo sguardo. Kuro, al contrario degli altri, aveva la bocca chiusa, anche se rivolta verso il basso in una faccia decisamente triste.
-Kuro... io e Kei ti stiamo aspettando...-
-Lo so.-
-Per favore, dimentica quel giorno.-
-Non ci riesco. Fa ancora molto male...-
-Stai soffrendo troppo per un ragazzo, per favore, smettila. Usa tutte le tue forze e rendi questo il tuo ultimo scontro.-
-Non posso... io... voglio vivere... anche per voi.-
-E va bene.- sorrise lei, senza modificare il suo tono pacato. -Allora voglio dirti una cosa: mostra agli altri quello che sei davvero in grado di fare.-
-Ti ho fatto tre promesse. E ho intenzione di mantenerle tutte quante.-
La ragazza svanì nello stesso modo in cui se ne era andata, lasciando il ragazzo a fissare il vuoto. Nessuno dei presenti sapeva cosa dire, lasciando che il silenzio si prolungasse per altri interminabili secondi
-Beh, direi che è meglio riprenderci la nostra via di fuga.- disse Shigaraki rompendo il silenzio e riportando Kuro alla realtà. -Noumu...-
Fu istantaneo: dove prima Bakugou stava tenendo immobilizzato quello strano ammasso di miasma, adesso si era creata una gigantesca colonna di fumo, mentre il ragazzo era stato scaraventato alcuni metri indietro da un potente pugno. Shigaraki aveva una faccia decisamente compiaciuta quando vide che sopra a Kurogiri c'era solo il suo assistente.
-KACCHAN! Kacchan? L'hai schivato? F... fantastico!-
-Ma sta zitto, idiota!-
"Non sono riuscito... a vedere nulla..."
-Ma se tu sei lì... allora...- borbottò Kirishima confuso, osservando oltre i compagni.
La polvere scese senza fretta, i due solchi nel cemento indicavano solo una persona: Kuro, con entrambe le braccia in avanti, aveva fatto rimbalzare tutta la potenza che era riuscito. Ma il suo Quirk non aveva retto. La sua Unicità era letteralmente esplosa, non riuscendo a deviare tutta quella potenza. I muscoli dei palmi erano ben visibili e la pelle che prima era in rilievo adesso era semplicemente attaccata per pochi centimetri. "Eppure riesco a deviare tre megatoni... con entrambe le mani... quanto diavolo è forte questo tipo?" pensò il ragazzo.
-Non sa proprio trattenersi, eh?- sdrammatizzò, cercando di non sentire tutto il dolore. Avrebbe voluto deviarlo, ma la sua Unicità si era parecchio indebolita. Avrebbe dovuto dare più del solito 2%.
-Ma prima non era congelato?- domandò Kirishima confuso.
-Non l'hai visto. Non solo si è liberato dal mio ghiaccio, ma si è anche curato del tutto. Quello non è umano, è un sacco da box per All-Might. Non... non credo possiamo vincere...- sussurrò in risposta Todoroki.
-Dovevo salvare il mio compagno, non avevo scelta. E poi quello lì... quello che sembra deboluccio, ha provato a colpirmi con tutte le sue forze, sai? Usare la violenza per aiutare gli altri lo rende ammirevole. Non trovi, Hero? Sai Power? Sono furioso! Furioso verso un mondo che categorizza atti di medesima violenza come eroici o malvagi, decidendo così cosa è bene o male. Simbolo della pace? Ma fatemi il piacere! Ora come ora sei esattamente come All-Might: uno strumento di violenza da reprimere. La violenza genera solo altra violenza! E quando vi avremo eliminato il mondo saprà...-
-Zitto!- esclamò Kuro in un sussurro, interrompendo Shigaraki e cercando di non sforzare eccessivamente i polmoni compressi dalle costole rotte. -Sei solo un bugiardo. Fai tutto questo solo perché ti diverte! BASTA MENTIRE!-
-Mi ha scoperto subito- ridacchiò il villain in risposta.
-Siamo cinque contro...-
-NO! Scappate.- esclamò Kuro stringendo i pugni. Sapeva che Kirishima fosse un bravo ragazzo, i messaggi di Shion ne erano una prova, ma non gli avrebbe mai permesso di combattere.
-Se prima non ti avessimo aiutato, adesso saresti morto.- puntualizzò Todoroki, ricreando del ghiaccio sul suo braccio.
-Quello era un caso diverso, Shouto, ma grazie.- disse Kuro stringendo il pugno. -Comunque va tutto bene. Ora osservate cosa succede se vado oltre il mio due percento.-
-Power... le costole... non dovresti riuscire a restare in...- sussurrò Midoriya per poi fermarsi, pensando che non fosse una buona idea dirlo di fronte agli altri villain.
Le maniche della camicia del ragazzo erano parzialmente strappate.
-Il Quirk di Kuro è stato distrutto...- sibilò Aki. -È finita.-
-Non è finita. Può ancora farcela. O almeno spero.- aggiunse Onee-chan.
"Effettivamente, non so per quanto ancora riuscirò a rimanere in piedi..."
-Noumu, Kurogiri, uccidetelo. Io penso ai ragazzini.- ordinò Shigaraki mentre il ghigno si faceva sempre più largo.
"Le forze se ne vanno via rapidamente, e rimanere sveglio sta diventando difficile."
-Finiamo il livello e andiamocene.- sghignazzò Shigaraki, correndo verso gli altri ragazzi.
"Però... io devo farlo..."
-Come pensavo, dobbiamo combattere.- esclamò Kirishima alzando la guardia e indurendo gli arti.
"Devo farlo per Sakura, per Kei, per mamma e per papà. Io..."
Un'immagine si fece largo nella sua mente: quella di uno strando raggio di luce che colpiva una stella, poi una seconda, una terza e un'altra ancora. Alla fine, prese in pieno una gigantesco buco nero, facendo risplendere quello strano cielo notturno di una luce abbagliante.
-NON HO IL DIRITTO DI PERDERE!-
Il ragazzo cominciò a correre verso il nemico che, fece lo stesso. Entrambi caricarono il pugno, colpendo l'avversario sulle nocche e facendo scaturire un fortissimo vento, che costrinse tutti ad accovacciarsi per non volare ulteriormente lontano.
-Ehi. Mi sembra di essere stato chiaro quando ho detto che assorbe gli impatti.- gli urlò Shigaraki atterrando a qualche metro di distanza.
-Sì, e con questo?- domandò il ragazzo sferrando un secondo colpo. La sua Unicità, adesso, era anche sui gomiti, mentre tirava pugni abbastanza veloci da non essere visibili.
-Uno scontro frontale pugno contro pugno?!- esclamò Izuku.
-Sta facendo rimbalzare l'aria dietro i gomiti per tirare pugni più velocemente?- domandò Shion. -Questo è... lo spostamento d'aria... ma quanto diavolo sono potenti quei colpi?-
-Non lo so... ma non credo che possa durare abbastanza...-
-Cosa intendi dire?-
-Quegli impatti dovrebbero distruggere le ossa di una persona normale. Lo sta colpendo, è vero, ma ogni colpo credo gli faccia male.-
Era vero. Ogni singolo colpo, veloce abbastanza da non essere visto dal ragazzo stesso, provocava un dolore insopportabile, che lo costringeva ad una smorfia costante, fortunatamente nascosta dal passamontagna.
-Il suo potere non annulla gli impatti, GLI ASSORBE! Questo vuol dire che ha un limite, no?-
Proprio quando stava pensando che non potesse andare peggio, un pugno andò sulle sue costole, già rotte, di Kuro, che cominciò a prendere in considerazione l'idea di cadere in ginocchio. No. Lui non poteva perdere. Anche se a lui, lo aveva pur sempre promesso. E i film gli avevano insegnato una cosa: le promesse vanno rispettate.
"Di più..."
Altri cuscinetti comparvero sui gomiti e sulle nocche. Non doveva usarlo, non quello di sua madre, non quello di quello sporco assassino. Doveva usare il suo; non gli interessava quanto potesse essere limitato o quanto ci avrebbe rimesso. Lui era diverso... NO, NON LO ERA! Era come tutti gli altri.
-Shion... guarda...-
Aki era immobile. Il tetto degli USJ stava volando via pezzo dopo pezzo.
-Ma... dovrebbero pesare centinaia di chili... quanto diavolo...-
-La cosa sta andando avanti da un minuto ormai...- commentò Sero spaventato.
Un montante fece volare via il Noumu, lasciando a Kuro il tempo di riprendersi. Le braccia cadevano lungo i fianchi con le ossa rotte e i muscoli lacerati.
"Ho ancora venti secondi... devo dare il massimo di questo potere..."
-Il rappresentante Iida Tenya...-
Una folata di vento ancora più potente delle precedenti fece abbassare i Top Hero, mentre oltre la metà dei pannelli che coprivano gli studios era ormai volata via. Non avrebbe coinvolto altre persone, non questa volta.
-Gli Hero...- sussurrò il ragazzo vedendo l'avversario avvicinarsi. -NON HANNO DEI MOTIVI PER PERDERE!- rispose con un altro montante, lanciando il Noumu a parecchi metri da terra.
"...diciassette secondi..."
Altri cuscinetti si crearono sulle gambe, lacerandogli i pantaloni e lanciandolo verso il villain. Gli afferrò un braccio, facendolo volteggiare qualche volta prima di lanciarlo a folle velocità verso il suolo, distruggendolo.
Fu allora che accadde. Dopo essere caduto in picchiata e aver sferrato un altro pugno, il tempo cominciò a rallentare. Nessuno riusciva a muoversi, potevano solo vedere. Vedere mentre il Noumu era sospeso a mezz'aria e le braccia di Kuro emettevano uno strano fumo verde.
-Hai mai sentito queste parole, mio caro villain? Diventa ciò che vuoi essere!-
Kuro tirò il braccio all'indietro, con le dita chiuse a pugno.
-Over...-
Tutta la pelle del braccio destro del ragazzo si scurì, espandendosi leggermente, trasformandosi in uno di quegli enormi cuscinetti.
-POWEEEER!-
Il Noumu volò letteralmente via mentre il tempo tornava normale, colpendo uno dei pochi pannelli ancora al suo posto. Kuro, d'altra parte, venne spinto indietro, creando due grandi solchi nel terreno mentre i piedi cercavano imperterriti di non farlo volare via. Sia professionisti che studenti osservavano il tutto con bocche spalancate. Mic aveva lanciato un gridolino appena impercettibile mentre gli occhiali gli scendevano dal naso.
-Quel ragazzo è... un mostro...-
-Era davvero forte! Normalmente... con un qualsiasi altro avversario... avrei dato il... due percento.- tossì Kuro uscendo dai due solchi. Aveva il passamontagna parzialmente distrutto, da dove s'intravedevano i capelli nella parte a sinistra e parte del sorriso più in basso a destra. -Ma con lui sono dovuto arrivare al trentacinque.-
Fu Snipe a far ritornare tutti alla realtà, sparando a Shigaraki a braccia e gambe e facendolo cadere a terra.
"Diavolo... non riesco a respirare... qualcuno porti via questi villain! Se mi vedono cadere..."
-Kuro!-
Haruka aveva cominciato a correre verso il ragazzo, non curante delle sue ferite. Effettivamente Kuro non sarebbe riuscito a rimanere in piedi ancora per molto. Aveva percepito quell'emorragia, ed aveva iniziato a contare: gli rimanevano solo otto secondo prima di svenire.
-Non pensate di poter vincere tanto facilmente!- esclamò Shigaraki lanciandosi verso la ragazza, con le dita ben aperte.
La ragazza si voltò di scatto cadendo a terra, faceva male, ma era pur sempre sopportabile. Kuro l'aveva spinta poco più in là con tutte le forze che rimanevano, visto che anche tutti i suoi cuscinetti erano completamente distrutti, mentre con l'altro braccio aveva bloccato le mani del villain.
-Maledizione, Haruka! Avevo fatto tanto il figo, non c'era bisogno che anche tu dovessi avere la tua notorietà!-
Il ragazzo stava scherzando, e il sorriso, parzialmente visibile, ne era una prova. Sorrideva perché era felice. Haruka era salva, e non gli importava che il suo braccio fosse distrutto. Lo strano essere fatto di fumo aveva portato in salvo l'altrettanto strano ragazzo dai capelli grigi, esclamando a pieni polmoni il suo nome, Kuro riuscì a vedere solo il volto preoccupato della ragazza, prima di accasciarsi al suolo privo di sensi. Non aveva tenuto in considerazione quelle costole rotte nel suo conto alla rovescia.
Aveva ancora il sorriso.
 
Alaude sembrava confuso, nonostante la sua intelligenza. Non aveva chiesto nulla, eppure eccolo lì, insieme alla sua famiglia, in quel gigantesco appartamento. Era felice di vedere i suoi fratelli minori giocare e correre per il gigantesco salotto, mentre osservavano ammaliati la grande casa.
-Ora che conosci tutta la storia che mi dici?- domandò Masato. Gli occhiali da sole erano tirati su anche mentre si appoggiava alla parete.
-Ma tu da dove sei uscito fuori?- domandò Alaude sussultando, cercando di camuffare il suo spavento con la rabbia.
-È un segreto!- sghignazzò il giovane uomo in risposta, lasciandosi cadere sul divano.
-Signore! Vuole venire a vedere con me le stanze?- domandò un ragazzo impacciato, prendendogli una mano. Era leggermente più basso degli altri ragazzi della sua età, aveva lunghi capelli neri poco curati e gli occhi, decisamente grandi, erano uno viola e uno blu.
-Ecco... veramente...- rispose Kage, cedendo appena arrivò un altro della sua stessa età a prendere l'altra mano. Erano indubbiamente gemelli, anche se il colore degli occhi era invertito.
-Portiamolo dalla sorellona!- esclamò il gemello tirandolo e costringendolo ad alzarsi, continuando poi a trainarlo per tutto l'appartamento.
-Yune, oggi siamo amichevoli, eh?- commentò Alaude da dietro la sciarpa, trattenendo un sorriso.
-No, sono io che faccio miracoli. E poi potresti chiedere ai tuoi fratelli di non tenermi impegnato?- domandò ancora, apparendogli un'altra volta accanto. Sapendo di essere in debito, si limitò ad abbassare la faccia nella sciarpa rossa, sperando di riuscire a trattenersi.
-Vector, Kage.- chiamò una ragazza aprendo con poca difficoltà la porta, che Alaude era sicuro di aver chiuso a chiave con doppia mandata. -Dobbiamo parlare.-
-Yu, anche io sono felice di vederti! Come stai? Anche io sto bene... dov'è Dish?-
-Dish?-
-È l'altro membro della nostra compagnia.-
-Sì, quello ha chiesto una foto del rapporto. Non chiedetemi come mai, ma non è un nostro problema.- disse la ragazza sedendosi sul divano. -Vector, possiamo avere un po' di privacy?-
-La mia famiglia non darà fastidio.- assicurò lui, sedendosi insieme a Masato sul divano opposto a quello di Yu.
-Bene, Shigaraki ha fallito poco tempo fa, e adesso due professori e due studenti sono in terapia intensiva.-
-Ma questo è un bene!- esclamò Masato sogghignando.
-Si vede che siete alle prime armi...- commentò lei, lanciando due risme di fogli ben legati sul tavolino da caffè. -Cercate di memorizzarli il prima possibile, sono...-
-Quirk e caratteristiche di tutti gli studenti della UA.- concluse Alaude dopo una rapida letta. Osservava ogni pagina per pochissimi istanti prima di passare alla successiva.
-Sì, devi...-
-No, ho già fatto.- disse semplicemente Alaude, lanciando i gli sul tavolo e picchiettandosi le tempie. -Questo qui non lo trovi ovunque.-
La ragazza sorrise compiaciuta prima di continuare. -Il nostro obiettivo sono Kuromaru Daiki, Haruka Kazumi e Hito Haruki e Shion Hagashikata. Sono gli unici con dei Quirk tutto sommato utili alla nostra causa.-
-Abbiamo una causa?- domandò basito Masato, alzando lo sguardo dai fogli.
-Le precedenti riunioni, Kage, le... ahh, lasciamo perdere. Comunque, dobbiamo aspettare il torneo studentesco, allora prenderemo il vincitore.-
-Avrei due domande.-
-Vector, per l'amor del cielo, abbassa quella mano. Dimmi.-
-Hagashikata può solo creare un paio di ali sulla sua schiena, un'Unicità tutto sommato semplice e di basso livello...-
-Ai piani alti hanno chiesto di lei, non ci è stato detto altro.-
-Piani alti? Più in alto di te?- domandò Kage.
-Sì, non lo conosco bene, non so neanche il suo vero nome...-
-All-for-One.- interruppe Alaude zittendo la ragazza, che sembrava essere sorpresa. -Si dice che sia il più grande criminale di tutti i tempi, ho sentito alcune voci su di lui da un Villain ricoperto di ustioni... cosa vuole qualcuno del genere da una ragazza del primo anno della UA?-
-Qual'è la seconda domanda?- domandò minacciosa Yu. Il tono di voce era sicuramente imperatorio, come a dire "cambia argomento".
-Dici di aspettare il festival sportivo, ma è molto probabile che vincano loro se sono i più forti. Sarebbe inutile aspettare fino ad allora.-
-Oh, no, colpiremo adesso che sono più deboli.-
-Non ti stai spiegando molto bene...- commentò Vector.
-Concordo con punti intelligenza centoottanta.-
-Daiki è parecchio indebolito dal combattimento contro il Noumu. L'operazione andrà molto bene. Il suo Quirk è...-
 
Kuro si svegliò di scatto. Ogni parte del suo corpo era dolorante, ma in parte non gli interessava. In fondo il dolore era ancora sopportabile in confronto a quello che aveva visto: Sakura gli era apparsa, il suo Quirk funzionava ancora bene. Sorrise. Haruka! Haruka stava bene? Si sedette sul lettino, guardandosi intorno. Non si trovava in un ospedale, sembrava essere più un infermeria.
-Ragazzo, sei sveglio. Cerca di non sforzarti!- esclamò una donna anziana decisamente bassa con un camice bianco.
-Lei chi è?-
-Sono Recovery Girl, l'infermiera della scuola.- si presentò lei saltando sullo sgabello poco distante da Kuro. -Comunque, come ti senti?-
-Mi fa male tutto, ma nulla che qualche anestetico non possa risolvere.- sdrammatizzò lui. -Per quanto ho dormito?-
-Quasi ventiquattro ore. I tuoi amici sono passati varie volte a vedere come stavi. Loro stanno tutti bene, tranquillo.- sorrise la donna, cominciando a leggere la cartella clinica del ragazzo. Circa dieci anni prima era andato in ospedale per ferite molto serie, ma non per farsi curare. -Sai... le telecamere hanno ripreso tutto. Sei finito in TV come l'aspirante Hero al livello di All-Might...-
Kuro si guardò i palmi delle mani. Era come se non fosse successo nulla: i cuscinetti erano esattamente come li aveva sempre avuti, proprio come quelli sulle nocche.
-Ragazzo... a proposito del tuo Quirk.-
-Signora, posso chiederle un favore?-
 
Haruka era stata momentaneamente spostata nella classe A. Essere in una classe completamente da sola poteva risultare poco consono per la crescita di un individuo all'interno della scuola.
-Cosa succede?-
Shion aveva attirato l'attenzione di tutta la classe dopo quell'ultima ora. Il professor Aizawa era diretto verso la sala insegnanti, mentre tutti gli studenti si erano diretti verso l'ultimo banco sulla destra, vicino la finestra, dove la ragazza era stata spostata dopo i suoi continui suggerimenti alle interrogazioni.
-Ecco, io prima della scuola ho fatto qualche ricerca sugli eroi del passato. Quando poi Kuro si è presentato mi sembrava di aver già sentito quel nome...- raccontò Shion.
-Cosa intendi dire?-
-Il padre di Kuro era Deviant. Il numero uno prima di All-Might!- aggiunse appena si accorse della sua bassa notorietà tra gli altri ragazzi, stupendosi leggermente. -Mentre la madre, Miss Win, era la numero due!-
-Mi stai dicendo che Kuro è il figlio di due top Hero?- domandò sbalordito Izuku.
-Era, i suoi genitori sono morti parecchi anni fa, mentre cercavano di salvare circa duemila persone su una nave da crociera.-
-Erano cinquemila.-
Kuro entrò nella classe, zoppicando e barcollando leggermente. Indossava una maglietta blu scuro e le braccia erano fasciate. Le labbra erano tirate in un sorriso stanco e spento.
-Doveva essere la più grande nave da crociera del mondo. Tra equipaggio e passeggeri furono oltre cinquemila le persone coinvolte in quell'incidente. I miei sono morti entrambi, io avevo circa due mesi.-
Nessuno osava parlare, nessuno sapeva cosa dire in un momento come quello. Haruka, più di tutti, aveva gli occhi lucidi. A due anni i genitori, Sakura a cinque e adesso Kei. Il solo pensiero le faceva tremare il cuore. Il ragazzo si spinse in su gli occhiali, continuando il racconto.
-Ho ereditato il Quirk di mio padre.- mentì lui in parte. -Ci hai azzeccato, Aki, complimenti, sei davvero intelligente. Questi sono la mia Unicità.- spiegò indicando i cuscinetti sui palmi e sulle nocche. -Posso deviare e far rimbalzare qualsiasi cosa. Ad esempio posso volare, usandoli come dei propulsori. Posso tirare pugni cento volte più forti del normale. Posso accumulare impatti per poi rilasciarli tutti insieme... posso anche creare altra superficie sul mio corpo con le stesse proprietà, ma poi iniziano delle emorragie interne, che mi impediscono di tenerli per molto. O almeno una volta.-
-Cosa intendi dire con...-
-Lo scontro con quel Noumu, anche se ho dato solo il trentacinque percento... ho perso i miei poteri. Ora sono un Quirk-less.-
 
--__--
 
Capitolo piaciuto?
Nota: Il noumu di questa storia dovrebbe avere la forza di All-Might ai suoi tempi d'oro, quindi dovrebbe essere più forte di quello che troviamo nel manga o nell'anime ^^.
Ok, lo so che non dovrei rompere con gli angoli dell'autore, ma questo lo devo dire. Siete pregati di rispondere ai messaggi che vi invio! Alcuni hanno la brillante idea di non farlo, e ciò mi rende difficile il lavoro. Adesso è il momento di rispondere alla domanda 4, Dream_eyes. Anche tu *Account di Haruka che non ho salvato di cui adesso mi sfugge il nome*.
Ringrazio le mie beta: nekomata04 e luneasakura, per una traduzione che mi ha permesso di fare una revisione più lunga della scrittura DX. Scherzi a parte, il salto di qualità di questo capitolo lo dobbiamo a loro, quindi: Venti punti a Grifondoro! *Silente ruba la tastiera...*
 
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Capitolo 7
*** Quirk-less ***


In questo capitolo alcuni personaggi, di cui non faccio nomi, potrebbero essere OOC, visto che i loro proprietari non rispondevano ai messaggi con le domande che servivano per pubblicare questo capitolo. Non mi sembrava comunque giusto farvi aspettare, quindi, ecco il settimo capitolo.
 
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Tutti erano in silenzio. Nessuno riusciva a credere a quello che Kuro aveva appena detto. Il suo Quirk era lì, si vedeva perfettamente, eppure non funzionava. Kuro era ufficialmente un Quirk-less.
-Stai... scherzando, vero?- domandò Izuku titubante.
-No.- sospirò il ragazzo facendo spallucce, cercando di rendere quella notizia migliore di quanto in realtà non fosse.
-Kuro...- provò Shion, cercando delle parole di conforto, senza successo.
-Ci vuole una festa.- affermò lo studente.
-Prego?- domandò Haruka confusa, non capendo le parole del ragazzo.
-Vi ho salvati tutti, voglio una festa in mio onore. Stasera, a casa mia, vi mando la posizione per messaggio.- ammiccò lui andando verso l'uscita zoppicando.
-Shion.- bisbigliò Hito seduto accanto ad Aki. -Anche tu.-
-Io? Cosa succede?- domandò Haruka avvicinandosi.
-Aki... potrebbe avere una teoria...- spiegò il ragazzo osservandola.
-Hai detto che Kuro pensa che Kei sia ancora vivo...-
-Esatto.- confermò lei.
-Ma allora perché pensa solo alla sua Unicità in caso di un agguato? Una persona che perde all'improvviso i poteri dovrebbe essere distrutto, e non essere così logico. E se... stesse fingendo?-
-Aki.- sbottò Shion alzandosi in piedi. -Questo è troppo! Kuro non lo farebbe mai! E poi perché dovrebbe mentirci?-
-Perché noi possiamo parlare. Chiunque potrebbe costringerci a farlo, non siamo in grado di resistere al dolore o ad una battaglia come potrebbe farlo lui. Noi siamo solo studenti, non... Hero.-
-Ma lo diventeremo, noi dobbiamo solo...-
-Solo cosa, Hito? Diventare più forti? Kuro da solo è riuscito a battere più villain di quanto noi avremmo mai potuto fare in tutta la vita! Come puoi solo pensare di riuscire ad arrivare al suo livello? E adesso non ha più neanche i Quirk. Io... non riesco ad accettarlo, ci sta mentendo, è l'unica spiegazione.-
-Non so cosa ti stia succedendo, ma credo tu abbia bisogno di tempo per riflettere.- sospirò Haruka uscendo insieme a Shion, accorgendosi solo in quel momento che il resto della classe lo aveva già fatto tempo prima. Hito osservò Aki per qualche secondo prima di fare altrettanto, lasciandola sola nella classe. Lei prese il cellulare nella tasca, scrivendo il messaggio: "Nero, l'aquila è confusa". Non ci volle molto prima che Kuro rispose "Ma ti sei messa a parlare in codice? Comunque grazie."
 
Kuro aveva inviato a tutta la prima A la posizione di casa sua. Solo Haruka aveva ricevuto orario e posizioni differenti: una palestra situata su più piani, con un gigantesco poster di un Hero decisamente grasso che diceva "teniamo il peso sotto controllo" facendo l'occhiolino. La ragazza entrò leggermente titubante, chiedendosi come mai Kuro l'avesse chiamata lì.
-Scusi, cerco Kuromaru Daiki...-
-Oh, sì, sta finendo di...-
Un ragazzo uscì da una porta accanto alle due, interrompendo la segretaria.
-Daiki, se non cominci a darti una regolata lo ammazzi.- rimproverò un uomo, che la ragazza ipotizzò essere un maestro di arti marziali.
-Deboli, sono ancora deboli, tutti quanti, nessuno escluso. Anche senza Unicità siete tutti dei giganteschi incapaci. Vi consiglio di diventare abbastanza forti da poter battere almeno un cieco...- disse il ragazzo annoiato.
-Tu ora vai giù e ti dai una bella calmata. Ti farai la doccia da solo, dopo esserti sfogato con i sacchi da box.- ordinò l'uomo con sguardo minaccioso. Lui in risposta si mise il pugno destro nel palmo sinistro, facendo quello che la ragazza intuì essere il saluto ufficiale delle arti marziali, per poi uscire dalla piccola stanza.
-Stai bene?-
-Sì, anche se potevi...-
-Non parlavo con te.- disse Kuro interrompendo il suo compagno che si stava rialzando a fatica prima di tornare a guardare la ragazza. -Hai gli occhi gonfi.-
-Io... non ho niente.-
-Certo, e io studio latino nel tempo libero. Seguimi e dimmi cos'è successo.- ammiccò il ragazzo dirigendosi alla sala del pugilato poco più avanti.
-Io... insomma... quando mi hai detto del tuo Quirk... appena tornata a casa... sono scoppiata a piangere.- spiegò Haruka leggermente imbarazzata mentre entrava insieme al ragazzo in una stanza piena di sacchi appesi. Oltre a loro non c'era nessuno.
-Ti senti responsabile?- domandò il Kuro cominciando a tirare pugni, sperando di riuscire a sfogarsi e di sbollire la rabbia.
-Beh... se non fossimo stati lì probabilmente tu...-
-Lo avrei fatto in ogni caso. La colpa non è vostra, ma mia: dovevo considerare ogni eventualità e trovare un modo per batterli.-
-Sì, ma alla fine...-
-Shigaraki non mi ha fatto nulla... o almeno nulla di grave.-
-Ma adesso non hai più un Unicità!- esclamò Haruka esasperata. Kuro, in risposta, diede un pugno più forte dei precedenti al sacco, facendolo volare via.
-E allora?- domandò voltandosi, mostrando il suo solito sorriso beffardo. -Sono comunque parecchio forte, e anche furbo e veloce. Sono ancora abbastanza sicuro di poter continuare a fare l'Hero.- spiegò lui camminando verso l'uscita ed arrivando di fronte a lei. I quasi venti centimetri di differenza non erano mai stati così evidenti mentre la ragazza era costretta ad osservare verso l'alto mettendo a dura prova il collo. -Vado a farmi una doccia e poi andiamo a prenderci qualcosa al bar, abbiamo ancora tempo per la festa di questa sera.-
-Sì.- sospirò lei andando verso l'uscita.
Attese. Rifletteva su tutto quello che era successo quel giorno mentre scorreva la pagina delle notizie dal cellulare. Lo scontro contro il Noumu era stato registrato e messo su Internet, mostrando da varie angolazioni quel combattimento talmente veloce da non poter essere visto ad occhio nudo. "Nuova promessa nel mondo degli Hero! Il più giovane debutto di sempre!" esclamavano molti titoli. Nessuno di loro, per fortuna, sapeva ciò che quello scontro aveva effettivamente fatto a Kuro. Kuro adesso era un Quirk-less, e, per quanto provasse a non farlo notare, Haruka si era accorta immediatamente del suo dolore al riguardo.
-Ah ah, e tu dovresti diventare un Hero?.- domandò una voce a pochi metri dalla ragazza.
-Non hai neanche un'Unicità!- esclamò una seconda, seguita da un tonfo forte, come se qualcuno venisse scagliato contro una parete. Haruka si attivò, andando ad indagare alla fonte del rumore. -Dovresti aver imparato qual è il tuo posto: sotto la suola delle nostre scarpe.-
Kuro era a terra con la schiena poggiata alla parete mentre i due lo sovrastavano in piedi osservandolo dall'alto verso il basso.
-Dai, andiamo.- disse il primo, cominciando a camminare seguito dal secondo. Haruka scattò verso l'amico, che cominciò solo in quel momento a rialzarsi. Non aveva un vero e proprio motivo per fare del male a quei due ragazzi, visto che ormai era stufo solo di distruggere (cosa davvero facile come un Quirk come era quello di Kuro.).
-Faccio pena, non è vero?- domandò il ragazzo rialzandosi e cominciando a camminare, in silenzio. Ovviamente Haruka era doppiamente contrariata al dialogo, nonostante avesse molte domande. Una tra tutte risuonava nella sua testa come un tamburo, ad intervalli regolari. Ma nulla usciva dalla sua bocca. Si riteneva responsabile, credeva che fosse unicamente colpa sua la perdita dell'Unicità di Kuro. Se avesse combattuto meglio non si sarebbe sovraffaticato, se non fosse corsa verso il ragazzo non sarebbe stata attaccata da quel Villain, salvata di nuovo dallo stesso Kuro. Un suo coetaneo che si comportava già come un Hero, e che adesso, con ogni probabilità, non lo sarebbe più potuto essere. -So cosa stai pensando.-
-Davvero?!- domandò la ragazza spiazzata.
-Certo, non leggo nel pensiero ma leggo le facce, e la tua contiene parecchie domande, a cui non posso dare la risposta, per la maggior parte almeno.- sospirò il ragazzo continuando a camminare. Erano in una piccola via commerciale, diretti alla casa del ragazzo, quando lui lo vide. Era abituato ad accorgersi di quando qualcuno era in pericolo, anche se lo stesso non si poteva dire di Haruka. Vide perfettamente un uomo di due metri tirare in un vicolo quello che sembrava essere uno studente dell'università, dicendo in un sussurro "Fuori il portafogli". Kuro scattò senza pensarci due volte, lasciando il borsone della palestra ai piedi della ragazza, che lo osservò confusa. Entrato lungo la piccola via laterale si accorse immediatamente che i due metri del villain non erano l'unico problema, visti anche le possenti quattro braccia piene di muscoli.
-Fermo!- esclamò il ragazzo correndo in quella direzione, distraendo l'uomo abbastanza da permettere allo studente di fuggire. "Non indosso la maschera, non posso neanche giocarmela con un bluff..."
-Ragazzino, cosa vuoi?- domandò lui serrando i pugni... tutti e quattro.
Kuro vide con la coda dell'occhio Haruka arrivare, posizionandosi all'entrata del vicolo. "Maledizione, ora devo fare anche attenzione a lei... il vicolo e stretto ed è la sua prima volta senza preavviso, si sarà fatta prendere dal panico. Forse posso farcela, anzi, io ce la..."
Senza nessun preavviso, l'uomo si mise in piedi con aria assente, abbandonando la guardia, per poi tirare una potente testata su una parete alla sua sinistra. Alcuni mattoni caddero insieme a lui, facendo intuire a Kuro che fosse svenuto. Si girò in direzione dell'amica, confuso, come a chiedere conferma.
-È merito mio, grazie comunque per il vostro aiuto, è stato prezioso.-
 
-Non ci posso credere, tu sei Power! Quello della TV che ha quasi distrutto gli USJ nello scontro di quel villain!- esclamò il ragazzo in un sorriso. I due lo avevano seguito, secondo sue indicazioni, all'interno di un bar in cambio del suo silenzio.
-Eh... sì... sono proprio io...- disse lui spiazzato. -Se posso chiedere, come hai fatto a capirlo?-
-Il modo in cui ti sei lanciato addosso a quel tipo con quattro braccia è identico a quello che hai usato alla TV, anche se l'ho battuto prima di te. Potrei aver visto quel video qualche volta di troppo.- rispose il ragazzo facendo spallucce. -Tranquillo, non ho intenzione di dirlo a nessuno.-
-Visto che stiamo presentando, perché non mi dici il tuo nome?-
-Oh, giusto, Lorenzo Iwata.- si presentò il ragazzo in un leggero inchino. Aveva lunghi lisci capelli biondi che tendevano ad arricciarsi alla fine, all'altezza delle spalle. Gli occhi erano marroni chiaro, decisamente più grandi del normale, e sovrastavano alcune lentiggini sull'altezza del naso.
-Kuromaru Daiki.-
-Haruka Kazumi.-
-Be', piacere mio, ora devo andare.-
-Il tuo Quirk...- interruppe Kuro facendolo fermare a meno di un metro di distanza dal loro tavolo. -Non ti permette di controllare le persone e non è neanche longevo come effetto, dico bene?-
-Anche se fosse vero, e non ho mai detto che lo sia, come avresti fatto a capirlo?-
-Conosco quelli come te: si divertono a far credere agli altri di essere superiori a loro. Ti saresti vantato mentre costringevi quel villain a mettersi al tappeto da solo e, non meno importate, lo avresti fatto in più tempo.- Lorenzo osservò Kuro con un ghigno beffardo per qualche secondo prima di uscire dal piccolo bar. -Allora ho ragione.-
-Cosa?- domandò Haruka confusa.
-Se non ha detto nulla era per non avvalorare la mia tesi, e questo significa che ho ragione.- sorrise il ragazzo alzandosi. -Che maleducati, non abbiamo preso nulla.-
-Come hai fatto a...-
-Te l'ho già detto: le Unicità non sono le uniche armi delle persone.-
 
Kuro aveva organizzato una bella festicciola. Aveva appena chiamato la sua pizzeria preferita ordinando dieci pizze mentre Haruka e Shion preparavano i piatti con i salatini. Fu allora che uno sguardo d'intesa si legò a quello dell'amica, confusa. Quando erano arrivati nel suo appartamento? Certamente dovevano essere lì già da un po' visto che tutta la classe A era presente. Perfino Yue era venuta, rimanendo comunque in cuffie e osservando pensierosa la finestra oscura.
-Wow, hai un sacco da pugilato in casa!- esclamò Kirishima osservandolo.
-È uno di quelli che non ho ancora rotto.-
-E questa piccola biblioteca?- domandò Hito indicando due grossi scaffali stracolmi di libri.
-Sono quelli che ho già letto, se ti va sfogliali.-
-Kuro, cosa sta succedendo?- domandò Haruka preoccupata, avvicinandosi.
-Non ne ho la minima idea. Forse...- Il campanello suonò in quell'istante, attirando l'attenzione del ragazzo. -Credo che siano le pizze che ho ordinato.-
-Quando l'hai fatto?- domandò ancora la ragazza.
-E chi se lo ricorda, mi ricordo di aver parlato con il pizzaiolo italiano in fondo la strada. Ho appena riattaccato.- fece spallucce il ragazzo, alzando la cornetta e parlando all'interfono. -Chi è?-
-Signor Daiki? Domio's Pizza.- annunciò un ragazzo sulla ventina. Kuro coprì il telefono con una mano.
-Salite tutti al piano di sopra, la scala è in fondo a sinistra.- ordinò il ragazzo preoccupato.
-Che succede? Sono le pizze, no?-
-Io non le ho ordinate da Domio's.-
 
--__--
 
E di nuovo grazie ad Occhi Selvaggi per aver corretto il capitolo. Sto facendo sempre meno errori, a me i biscotti (non sto scherzando, per l'occasione ho davvero speso dei soldi per dei biscotti che con ogni probabilità mi hanno già fatto venire il diabete, colesterolo e cancro...).
 
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Sono sempre alla ricerca di Beta-tester. Quindi fatevi avanti!
Se avete un po' di tempo, fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo con una recensione qui sotto, mi fa molto piacere XD. (E poi divento più bravo!)
Se vi va condividete il capitolo, così divento famoso!!! \(^o^)/ (mai vero, ma comunque apprezzo :P)

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Capitolo 8
*** ...O vi uccido ***


-Lei ha ordinato dieci pizze miste?- domandò l'uomo dall'altra parte.
-Sono 15000 yen.- fece eco un secondo dalla voce molto simile.
"Non solo vogliono entrare in casa, ma vogliono anche derubarmi! Che prezzo è 15000 yen per dieci pizze di Domio's?" pensò il ragazzo tra sé e sé, avvicinandosi alla porta. Dietro di lui c'erano ancora Haruka, decisamente spaventata, Hito e Aki, pronti in qualsiasi momento a combattere.
-Sì, le ho ordinate io. Entrate, prego, prendo il portafogli.-
Appena il tempo di aprire la porta e una gigantesca ondata d'acqua si abbatté sui due, riversandosi su tutto il corridoio e facendogli perdere i sensi.
-Grandissima Haru.- sorrise Aki, tirandole una leggera gomitata, per poi voltarsi verso Kuro, che sembrava decisamente terrorizzato. -Ehi, va tutto bene, non ti faranno del male...-
-Ma che vuoi che me ne importi di due villain qualunque, penso più al fatto che dovrò ripagare la moquette, i sussidi non fanno miracoli!-
-Io tolgo l'acqua da qui, voi andate a vedere cosa succede.- suggerì la ragazza mentre piccole gocce d'acqua si sollevavano da terra. I tre scesero le scale tre gradini alla volta, senza aspettare nulla prima di aprire il grande portone.
-Ragazzi, andate da lui.- ordinò Kuro. Aveva già avvistato due villain, uno a destra e uno a sinistra della strada.
"Vogliono dividerci... ma come mai? Sanno di poterli battere in ogni caso..."
-Ehilà, tu devi essere... ehm... vediamo... ce l'ho sulla punta della lingua...-
-Non si dice "ce l'ho sulla punta della lingua", si dice disnomia.- corresse il ragazzo avvicinandosi e facendo roteare il braccio, riscaldando la spalla.
-Potresti stare simpatico al mio amico Vector.-
-Non siamo amici!- urlò l'uomo dall'altro lato, il cui volto era coperto da una maschera a forma di volpe. Ne aveva già vista una da bambino, la davano in omaggio alle fiere. Il suo avversario, invece, aveva gli occhi coperti da una maschera da sciatore blu e un passamontagna copriva la parte inferiore del viso. A nascondere la testa c'era un casco, sempre nero, simile a quello usato nella speleologia.
-Cosa volete?-
-Perché dovrei risponderti?- domandò a sua volta, mentre due sue esatte copie gli apparivano ai lati. -Un furbone come te avrà capito cosa sono in grado di fare.-
-Puoi creare copie di te stesso?-
-Esatto, dieci punti per Grifondoro! Comunque, ci interessano tre... no, quattro di voi. Vi saremmo grati se veniste con noi senza fare resistenza, soprattutto tu, Quirk-less.-
-Ehm... facciamo così: voi andate alla polizia a costituirvi e io, in cambio, non vi faccio il culo.- sorrise Kuro togliendosi la maglietta.
-Chissà come mai, ma non mi aspettavo funzionasse...-
-Ha mai funzionato?- domandò sorpreso il ragazzo, mentre due braccia gli bloccarono le sue. -Ma cosa?-
-Ottimo tempismo, Dish.-
-È tutta fortuna.- sospirò l'individuo alle sue spalle sbattendo il ragazzo a terra. Subito dopo arrivarono altri cloni a dare man forte, impedendo allo stesso di muoversi o rialzarsi. -Perché vuoi diventare un Hero?- domandò l'uomo che Kuro ipotizzò si chiamasse Dish. Si copriva il volto con la mano, che sembrava essere una sua maschera perfetta. Era decisamente magro mentre i capelli neri non troppo lunghi si muovevano con il leggero vento che quella sera soffiava senza troppi problemi.
"Maledizione... non riesco nemmeno a guardarlo in faccia..."
-PERCHÉ?!-
-Non saprei, perché ti vesti di nero? È una moda tra villain copiarmi i vestiti?-
-Dish, entra dentro insieme ad un po' dei miei, io resto qui con questo piccoletto.-
-Piccoletto?-
 
Hito si era trasformato. Era contento che la sua corazza fosse ricresciuta, anche se fu comunque doloroso. Aki, al contrario, era sempre pronta in qualsiasi momento ad usare il suo Quirk, cercando di capire le intenzioni degli altri.
-Vieni.-
All'improvviso Hito cominciò a scivolare, come se la gravità fosse cambiata e stesse cadendo verso quel villain, appostato sopra il furgoncino rubato da lui qualche ora prima, con la stessa semplicità
-Hito!-
Le portiere si aprirono per poi richiudersi subito dopo, intrappolandolo all'interno.
-Ed uno è andato...-
-Maledetto!-
-Andiamo! Fammi qualcosa! Non c'è nulla che la tua telecinesi di basso rango possa muovere e il tuo Quirk è tremendamente inutile negli scontri. Puoi solo scegliere se ricevere i miei colpi o sparire come una codarda.-
-Vabbè, pensavo peggio...- sospirò Kuro avvicinandosi. Dietro di lui non c'era nessuno. -Ecco cosa succede a chiamarmi piccoletto.- sussurrò in un sorriso.
-Tu devi essere Daiki.-
-Volete me e Hito. Quindi ora che siete saliti suppongo che siate andati a prendere gli altri due più forti della classe. Quindi starete cercando Yue e Haruka... E credo che siate venuti qui prima del torneo per poter rapire anche il vincitore dello stesso, per poter ottenere i migliori studenti all'interno del vostro piccolo gruppo di disagiati...-
-Complimenti, sembri essere più intelligente di tutti gli altri messi insieme.-
-Furbizia, ma grazie per il complimento. Comunque, devo chiederti di lasciar andare il mio amico, a meno che tu non voglia fare una fine decisamente più dolorosa di quella da te preventivata.-
-Sei furbo, non forte, non puoi battermi.-
-Allora perché dovreste rapirmi? Uno dei quattro obiettivi dovrei essere io, no?-
-Sei come Higashikata, uno dei piani alti ti vuole e noi seguiamo soltanto gli ordini.-
Shion? Perché mai avrebbero voluto lei? Non c'erano dei motivi validi. Il Quirk rientrava appena nella media, anche se a parere dello stesso Kuro non doveva essere in quella sezione, quindi...
-Chi sono i piani alti?-
-E perché mai dovrei dirtelo?- domandò impassibile qualsiasi cosa si nascondesse dietro quella maschera. -Ora, entra nel camion.-
Esattamente come fu per Hito, il ragazzo cadde in avanti, come se fosse in piedi su uno scivolo mentre le porte del furgone si aprivano.
-La tua non è telecinesi...-
Kuro saltò in avanti, salendo con balzo sul tetto del veicolo, a pochi centimetri dal villain.
-E non sposti neanche la gravità... allora cosa fai?- domandò il con un gancio, che non mancò il bersaglio, facendolo cadere a terra. -Non è che controlli i vettori? Ho visto un anime con uno che controlla i vettori. Sarebbe figo come avversario.-
-Ma... tu... avevi perso il Quirk!-
-Sì, ma è anche vero che studio arti marziali da quando avevo cinque anni, quindi non mi faccio intimidire da qualche avversario.-
-KURO!-
Aki fino ad allora era rimasta in silenzio, impedendo a chiunque di intervenire. Il problema era un altro, o per meglio dire, altri: quattro persone tutte uguali stavano portando via Haruka, che sembrava essere svenuta. Kuro si fermò. Li stava guardando attraverso quegli occhiali che sapeva essere inutili. Sopra quel furgone per un sequestro inutile. Stava combattendo contro un villain inutile. Inutile. Il mondo era pieno di cose inutili: gente che si pavoneggia per un Quirk neanche troppo forte, gente che con quei Quirk vuole fare del male, chi si autoproclama un eroe solo perché impedisce ciò. Lui odiava quel mondo, un mondo che non riusciva a capire.
-Fermi.-
L'ordine fu poco più di un sussurro, eppure era abbastanza intimidatorio da fermare i quattro.
-Lasciatela... o vi uccido.-
Le gambe di tutti i presenti cominciarono a tremare. Sentivano come un forte potere uscire dal ragazzo mentre si avvicinava al bagagliaio, scardinando le porte e trascinando l'amico fuori.
-Tempo scaduto.-
I quattro cominciarono a fluttuare nell'aria come il villain che Kuro aveva appena battuto, volando via confusi.
-Sei forte.- continuò la voce. Non si riusciva a capire con esattezza da dove provenisse, e il buio di quella notte non aiutava. Kuro, però, l'aveva già sentita, anche se non ricordava bene dove.
-Grazie.-
-Ci rivedremo.-
Silenzio. Un silenzio da far venire il mal di testa, interrotto solo dalle sirene della polizia in lontananza.
 
Hito e Haruka avevano ripreso i sensi ed erano entrambi seduti su un lettino dentro un'ambulanza. Erano stati tutti interrogati dalla polizia, Kuro escluso. La polizia sapeva già che avrebbe mentito, lo conosceva. Aveva già aiutato molti agenti, in un modo o nell'altro, e loro sapevano che quello era il momento di restituire il favore, omettendo il numero civico nel rapporto. Aki si avvicinò al ragazzo, che era seduto sugli scalini del suo palazzo, senza distogliere lo sguardo dalle sue scarpe.
-Cos'era?- domandò seria. -Kuro, io sono furba quanto vuoi, ma non posso capirlo.-
-Non lo so... magari lo sapessi. So che ho imparato a controllarlo a cinque anni e che prima tutti avevano paura di me... cosa sia non lo so.-
-Power, va tutto bene?- domandò un agente avvicinandosi.
-Sto benissimo.- sibilò lui alzandosi.
-Se ti serve una scorta o qualcuno che resti qui per la notte devi solo...-
-HO DETTO CHE STO BENISSIMO!- sbottò lui voltandosi di colpo. -Stilate solo i vostri rapportini e levatevi dai coglioni!-
Tutti i presenti conoscevano Kuro, e tutti i presenti lo reputavano una delle persone più gentili che si potesse incontrare. Rimasero quindi stupiti quando rispose in quel modo, decisamente poco consono ai suoi modi abituali.
-Secondo te cosa è successo a Kuro?- domandò Hito impacciato.
-Vorrei tanto saperlo.- rispose Shion preoccupata.
Rabbia. Solo rabbia. Ovunque guardasse vedeva solo cose che avrebbe voluto prendere a pugni fino a quando le braccia non si fossero consumate. E invece eccolo, in quell'appartamento. Solo. Era dannatamente solo. Diverso. Sarebbe potuto essere come tutti gli altri, e invece no. Doveva essere così.
Solo. Diverso. Pericoloso.
Ci voleva così poco per fargli perdere il controllo? Haruka. L'immagine della ragazza si fece largo nella sua mente, mentre gli occhi ambra lo fissavano e il cuore incrementava di battito. Sapeva che qualsiasi cosa non poteva esistere tra loro due. Non poteva avere veri amici, altrimenti sarebbero morti. E lui, soprattutto, lo sapeva. Lui aveva fatto una promessa, ma non si aspettava di riceverne un'altra in risposta.
Prese il cellulare, chiamando quel numero che avrebbe dovuto tranquillizzarlo. Doveva farlo.
-Kuro.-
Il ragazzo aveva appena finito di comporre il numero di telefono quando Haruka si era affacciata alla porta del suo appartamento, che si era dimenticato di chiudere. Si fermò all'entrata, con uno sguardo preoccupato.
-Cosa succede?-
-Ho asciugato il pavimento.- sorrise lei, facendo incurvare le labbra anche al ragazzo. -Va tutto bene?-
-Sì... almeno credo... ecco... è solo...-
-Solo cosa?- domandò entrando nell'appartamento dell'amico, raggiungendolo a piccoli passi continuando ad osservare il suo viso puntato sulla finestra, intento a guardare la luna. Tutta la classe A era andata via, erano soli.
-Frustrante. È dannatamente frustrante. Io sono abituato a salvare le persone e mettere i cattivi in difficoltà. Sono abituato a battere gli avversari e non lasciarli andare via...-
-Kuro, loro non sono dei...-
-Quirk-less? Be' io sì, e non riesco a sopportare il fatto di essere così fottutamente debole!- esclamò il ragazzo lanciando con violenza il cellulare a terra. Alzò lo sguardo, osservando Haruka negli occhi per qualche secondo che sembrava essere decisamente più lungo del normale. -Forse è meglio che torni a casa.-
Non aggiunse altro. Si chiuse la porta alle spalle lasciando Kuro solo nel suo appartamento. Prese il telefono fisso, formulando il numero e aspettando qualche secondo prima che la persona dall'altro lato rispondesse. -Preside, ho un piano.-
 
--__--
 
Come sempre ringrazio Occhi Selvaggi, mia fidata Beta, che continua a correggere i miei capitoli.
 
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Sono sempre alla ricerca di Beta-tester. Quindi fatevi avanti!
Se avete un po' di tempo, fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo con una recensione qui sotto, mi fa molto piacere XD. (E poi divento più bravo!)
Se vi va condividete il capitolo, così divento famoso!!! \(^o^)/ (mai vero, ma comunque apprezzo :P).

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Capitolo 9
*** Unbeatable ***


Chiedo scusa per l'assenza, ma tra la scuola ed il romanzo trovare il tempo per correggere è stato difficile (vista anche la scomparsa della mia Beta per via degli esami, poverella.). Quindi, chiedendovi scusa per la qualità, ecco a voi un nuovo capitolo.

--__--

-Sei stato uno stupido!- esclamò la signora.
-Gliel'ho detto anche io.-
-Saresti potuto morire, non sappiamo cosa succede ai tuoi cuscinetti. Dire che il tuo Quirk sia instabile sarebbe un eufemismo.-
-Senza contare che avresti potuto mettere in pericolo tutta la classe!-
-La vuoi smettere?- sbottò Ricovery Girl ad Haruka, che si zittì subito dopo. Erano passati alcuni giorni dall'attacco a casa di Kuro ed il tanto atteso festival sportivo era finalmente arrivato. Tutti gli studenti erano di fronte ad un gigantesco ring di pietra eccezion fatta per i due, che si trovavano in infermeria. La donna aveva infatti chiamato il ragazzo per un ultimo accertamento medico, chiedendo che venisse accompagnato. Dopo vari esami si rimise sullo sgabello con un piccolo balzo. -Ok, per il momento sembri stare bene, ma non fare nulla di azzardato durante gli scontri.- avvertì infine, dando ad entrambi delle caramelle.
I due ringraziarono prima di uscire, chiudendosi la porta alle spalle. Cominciarono a camminare, in silenzio. Un silenzio strano, involontario: avevano parlato di molte cose insieme, rendendo difficile creare altri argomenti di conversazione. Alla ragazza cadde lo sguardo sugli abbigliamenti di Kuro, trovando un ottimo argomento.
-Perché indossi il tuo costume?- domandò la ragazza confusa.
-Non te lo ricordi? Quest'anno c'è stato un cambio alle regole, sembra che i combattimenti si faranno in costume.- spiegò distrattamente lui osservando il gigantesco stadio dalle grandi vetrate.
-Ma prima non ci sono altre due prove?-
-Come ho già detto, quest'anno c'è stato un cambio di regole.- sorrise il ragazzo con sguardo soddisfatto.

Kuro era nell'ufficio del preside. Ormai mancavano meno di quindici ore al torneo e non c'era molto tempo per fare tutto quello che aveva in mente. Ma doveva imparare a comportarsi come un Quirk-less e sfruttare ogni arma in suo possesso. A scuola non smettevano mai di ripetere che fosse un ragazzo talentuoso, e la sua astuzia era tornata molte volte utili alla polizia. Ma questa volta non erano semplici malviventi, ma veri villain.
-Allora, cosa prevede questo tuo piano?- domandò Nedzu osservando la finestra con le mani dietro la schiena, dando le spalle allo studente.
-Vede, credo che ci sia una spia tra gli studenti.-
-Anche io lo penso.-
-Io so che ce ne sono più di una.- sorrise il ragazzo facendo voltare il preside di scatto, confuso. -Quella che cerca lei e quella che cerco io non sono la stessa. Sì, far notare la mia intelligenza è uno dei miei passatempi preferiti.-
-E allora cosa vorresti fare, e come conti di farlo?-
-Voglio scoprire qual'è la spia infiltrata tra gli studenti e per farlo ho un piano, ma mi serve il suo aiuto e quello del professore che ho chiamato.- avvertì il ragazzo. -Dovremmo cambiare, solo per quest'anno, le regole del torneo e credo che solo lei possa farlo.-
-Be'... non credo di poter ignorare questa opportunità.- ragionò il preside. Sapeva che Kuro aveva salvato ventidue ostaggi in una banca usando solo il cellulare, non metteva in dubbio la sua furbizia. Se qualcuno poteva trovare una spia, era di certo lui. Qualcuno bussò alla porta. -Avanti.-
-È il professore di cui le parlavo prima. In perfetto orario, aggiungerei.-
-Hai detto che era una questione di massima urgenza, Daiki.- salutò il professor Aizawa entrando nella stanza.

I due erano appena arrivati di fronte al gigantesco ring di pietra. Si erano perfettamente mischiati a tutti gli altri studenti provenienti dalle varie sezioni, che erano fermi ad aspettare. La folla sugli spalti era varia, visto che Hero e normali cittadini sedevano vicini. In molti erano i genitori degli studenti, e molti ragazzi cercavano i propri. Kuro non ci aveva neanche pensato. Era inoltre l'unico ad indossare il proprio costume, cosa che attirò l'attenzione di tutti i più vicini. 
-BENVENUTI LISTENERS!- esclamò l'uomo seguito da una grande ovazione da parte della folla seduta sugli spalti. -Oggi verrà combattuto il torneo sportivo studentesco. E con combattuto intendo il senso letterale visto che gli studenti useranno tutte le armi in loro possesso per sconfiggere un solo avversario. Tutti ne hanno sentito parlare, tutti lo conoscono, l'Hero non ufficiale che ha avuto il debutto più prorompente degli ultimi anni. Fate un gigantesco applauso peeeer... POWER!-
In confronto al secondo applauso quello di prima sembrava essere silenzio. Una vera e propria onda d'urto si levò dal pubblico mentre il giovane Hero si posizionava al centro del ring, osservato da tutta la folla. Haruka lo osservò incredula mentre alzava lo scada collo sopra la faccia, già coperta dal cappuccio. Le braccia del ragazzo erano ancora ben visibili mentre il busto e la testa erano coperte dalla maglietta e la felpa senza maniche. Sorrise. Ovviamente nessuno poté vederlo, ma era sicuramente contento di sentire tutte quelle persone applaudire per lui.
-Le regole saranno le seguenti: tutti gli studenti, uno alla volta, sfideranno il nostro caro Power. Chiunque lo batte prenderà il suo posto. Allora, SIETE PRONTI?-
Questa volta le urla partirono anche dagli studenti, che cominciarono a studiare il loro avversario senza avvicinarsi. Nessuno si allontanava, diretta agli spalti. Volevano tutti osservare il loro avversario dal più vicino possibile.
-Io sarò il vostro arbitro.- annunciò Cementos con tono pacato, talmente basso che per poco neanche gli altoparlanti riuscirono a rendere comprensibili quelle parole.
-Ed il primo combattente è...- disse Midnight estraendo un foglio da una grossa urna. -Beast.-

-Vedete, i Villain vogliono i migliori studenti della UA, anche se ancora non ho capito per cosa... a proposito, come ha fatto ad entrare?- domandò allora Kuro osservando il professor Aizawa, bendato come una mummia. -Insomma... le hanno girato la maniglia o...-
-Continua...- rimproverò l'uomo serrando gli occhi.
-Dicevo: cercano quelli che sanno essere i più promettenti, quindi, come mai l'attacco a casa mia per cercare di rapire quattro ragazzi? Non sarebbe stato più logico attendere il torneo?-
-Significa che conoscono nome, Quirk e caratteristiche di ogni studente...- sospirò Nedzu lanciandosi sulla poltrona accanto ad Erarser.
-Esatto. A loro non interessano le nostre Unicità, ma chi sono coloro che riescono a combatterci meglio! Sapevano che potevano prendere noi perché ci hanno esaminato agli USJ.-
-Ma quindi è una sola spia!-
-Non credo, preside. Vede non avevano idea che io e Haruka saremmo andati ad aiutarli, il che rende privo di senso l'attacco stesso. Vede, credo che ci sia un altro gruppo estraneo all'Organizzazione dei Supercattivi, ed è quella che sto cercando di fermare io.-
-Sorvolando il fatto che non puoi farlo da solo, la tua tesi non regge: Hagashikata non sarebbe mai stata in grado di reggere da sola un combattimento, eppure dai rapporti quest'organizzazione di cui tu tanto parli sembrava interessata anche a lei.-
-Per quanto riguarda questa parte ha ragione. Hito Haruki può trasformarsi in un mostro di tre metri corazzato, Haruka Kazumi può controllare e creare acqua mentre io... be'... agito i pugni in faccia alla gente. Ah, prima di continuare, vi dico che tratterò il mio Quirk come se lo avessi ancora, senza sprecare tempo declinando i verbi nel modo giusto. Come stavo dicendo: Shion non ha un'Unicità utile né in combattimento né a fini strategici. Essenzialmente dovremmo solo assicurarci che rimanga al sicuro, facendo più attenzione rispetto al resto degli studenti.-
-Quindi, adesso che abbiamo le fondamenta, spiegaci il resto del piano.-
-Volentieri.-

Dopo che tutti gli studenti ebbero indossato i loro costumi, Hito salì sul ring, leggermente spaventato. Erano uno di fronte all'altro e il ragazzo non indossava il suo costume, bensì la normale uniforme della scuola che si usava per l'attività fisica. Cementos aveva creato una specie di trono al limitare del ring, dove si sarebbe posizionato per arbitrare lo scontro. Kuro non toglieva lo sguardo dall'avversario, mettendogli addosso una pressione non indifferente.
-Sappi... che io non mi tratterrò.- affermò leggermente impaurito.
-Non preoccuparti, prova solo a non farti troppo male.- schernì Kuro con tono intimidatorio.
-START!- esclamarono i megafoni dando il via allo scontro. Hito non perse tempo: i vestiti si strapparono per la crescita di massa del ragazzo. La pelle si rivestiva di una sostanza nera resistente mentre gli arti si allungavano e l'altezza aumentava. Una coda infine apparve, facendo capire ai due che la trasformazione era finita. La folla si riempì di facce stupite per il mutamento del giovane che partì subito con uno scatto ad attaccare. Solo quelli con i migliori riflessi riuscirono a vederlo avvicinarsi, mentre la sua mano (coperta di chitina e grande più o meno come un cocomero.) copriva sempre più le distanza che lo separava dal viso dell'avversario. Si preoccupò solo quando mancavano pochi centimetri.
-Lento...- commentò Kuro schivando il colpo velocemente e portandosi alle spalle di Hito che, sbilanciato, dovette affidarsi alla coda per non cadere fuori dal ring.
-Ma tu... hai perso il tuo...-
-Con o senza Quirk, studio arti marziali da quando avevo cinque anni. Dovresti aver capito che possiedo una forza e una velocità fuori dalla norma.- sorrise lui avvicinandosi a piccoli passi. L'avversario, più confuso che spaventato, cominciò a studiare una buona offensiva. Non era una cosa che faceva spesso, ma non ci mise molto a capire che non sarebbe andato molto lontano attaccando alla cieca. Come se se ne fosse dimenticato, osservò la sua coda, pensando ad un'ottima tattica. Scattò verso Kuro portandola verso destra e, mentre tirava un colpo dallo stesso lato, con un potente slanciò mosse l'arto extra verso la gamba dell'avversario, facendolo cadere a terra. Per un secondo lo guardò in faccia: era a terra, e chiunque in quella posizione non avrebbe avuto molte possibilità contro un mostro corazzato di tre metri, eppure il ragazzo sembrava calmo, quasi annoiato, mentre lo osservava con sguardo deluso. Afferrò la caviglia di Hito, tirandola a sé per passargli sotto le gambe e rialzarsi alle sue spalle. La coda era di fronte al proprietario, che non riuscì a voltarsi in tempo. Kuro serrò il pugno, lo caricò all'indietro e...
-È uscito dal RIIIIING!- esclamò Present Mic dagli altoparlanti. I due erano stati talmente veloci da non lasciargli nemmeno il tempo di commentare la scena. Kuro si era limitato a dare una leggera spinta con le nocche, senza nuocere all'avversario che, dopo aver realizzato la sconfitta, si stava ritrasformando.
-Migliora i riflessi, non eri tanto male.- sorrise il ragazzo beffardo dietro il passa montagna.
-La prossima volta non vincerai.- contraccambiò Hito con inchino.

Dish e Vector erano nel grosso bagagliaio del furgone. Entrambi ripassavano il piano dai numerosi fogli di carta sparsi che, data l'abilità alla guida di Masato, gli erano caduti di mano un paio di volte.
-Kage, dannazione, vuoi diminuire la velocità?-
-Siamo in ritardo. E poi mi sto divertendo.- sorrise l'uomo che, con difficoltà, teneva sotto controllo il veicolo con una sola mano. Non che l'altra fosse impegnata, ma usarla avrebbe reso il tutto meno interessante.
-Visto che quello di là mi sembra molto preso, ripassiamo il piano insieme.-
-Tu cervellone hai bisogno di un ripasso?- domandò Dish con aria di sfida. Continuava a tenersi la mano sulla faccia, come se volesse nasconderla anche ai suoi "collaboratori". Effettivamente, nessuno lo aveva visto in faccia.
-Io ricordo ogni pagina a memoria, sei tu che mi preoccupi. Hai una parte essenziale, per quanto breve... ci leggi con quella cosa sul naso.-
-Sì.-
-Guarda che non ti vede nessuno, eh.-
-Io cerco veri Hero e lo faccio ogni istante della mia esistenza. Non ci sono pause e questo significa che non posso mai, MAI, togliere la mia maschera.- ringhiò il giovane uomo portandosi accanto ad Alaude. Il suo sguardo era davvero spaventoso, nonostante ne avesse visti vari nel corso della sua esistenza: quello del padre non faceva paura, Yu non faceva paura. Lui, tuttavia, in quel secondo, lo aveva terrorizzato.
-O... ok... allora... tu devi appostarti in questo armadietto, e attenderai l'ora indicata. Ho fatto calcoli tutto ieri e, anche se non potrai vedere, basterà uscire in quel momento. Li sentirai in ogni caso, giusto?-
-Sì. A me basta questo. Mi pagano per eseguire gli ordini.-
All'improvviso il furgoncino si fermò. Come se l'autista non avesse rallentato, cosa molto probabilmente accaduta davvero. -Ci siamo. Ecco a voi il festival sportivo studentesco della UA.-

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Se vi va condividete il capitolo, così divento famoso!!! \(^o^)/ (mai vero, ma comunque apprezzo :P).

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