Missione Santuario

di Antares 91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Missione uno (by SagaFrirry) ***
Capitolo 2: *** Missione due (by enkeliNoManigoldo) ***
Capitolo 3: *** Missione tre (by Antares 91) ***
Capitolo 4: *** Missione quattro (by SagaFrirry) ***
Capitolo 5: *** Missione cinque (by SagaFrirry) ***
Capitolo 6: *** Missione sei (by by enkeliNoManigoldo) ***
Capitolo 7: *** Missione sette (by SagaFrirry) ***
Capitolo 8: *** Missione otto (by Antares 91) ***
Capitolo 9: *** Missione nove (by SagaFrirry) ***
Capitolo 10: *** Missione dieci (by SagaFrirry) ***
Capitolo 11: *** Missione undici (by enkeliNoManigoldo) ***
Capitolo 12: *** Missione dodici (by Antares 91) ***
Capitolo 13: *** Missione tredici (by SagaFrirry) ***
Capitolo 14: *** Missione quattordici (by enkeliNoManigoldo) ***
Capitolo 15: *** Missione quindici (by Antares 91) ***
Capitolo 16: *** Missione sedici (by SagaFrirry) ***



Capitolo 1
*** Missione uno (by SagaFrirry) ***


Ma non lo capite? È perfetto!” esclamò il fratello maggiore, puntando la pagina di un libro contro la faccia del minore.

Cosa?” inclinò la testa il minore, trovando troppo impegnativa la lettura della pagina in questione.

Il Grande Tempio, scemo! In questo tempo di pace, è praticamente deserto”.

E allora?”.

Ma sei proprio stupido! A capo del Grande Tempio sai chi c’è?”.

Perché dovrei saperlo?!”.

Sei di un’ignoranza caprina sconcertante! Ci sta il Gran Sacerdote, ecco chi ci sta!”.

Ah..buon per lui che ha un lavoro! Che cosa ha a che fare con me?”.

Con noi, rimbambito cronico! Il Sacerdote è anziano e probabilmente rintronato più di te. Se lo rapiamo e chiediamo un riscatto, diventeremo ricchi!”.

Ma se il Tempio è deserto..il riscatto a chi lo chiediamo?”.

Tu fai domande inopportune!”.

Il maggiore ora era lievemente rosso in volto mentre il minore era rimasto calmo, troppo impegnato a smangiucchiare biscotti.

Scusa ma..” si intromise la terza persona seduta a quel tavolo “..chi te lo dice che il Sacerdote sia un vecchio?”.

A parlare era stata una donna, sorella maggiore dei due.

Lo sanno tutti! Vedrai, sarà semplice rapirlo!” rassicurò il fratello.

Per me è una stronzata”.

Fai quel che credi, Niraja.  Io e Tarasios andiamo. Vero?”.

Il minore annuì. Tanto sapeva di non avere alternative..

 

Gigars osservava in silenzio quel che il suo signore stava facendo. Un cucchiaio dietro l’altro, Arles versava un intruglio di varia e dubbia provenienza in quello che un tempo era un tè.

Che c’è?” sbottò il Sacerdote, notando quello sguardo.

Nulla!” si affrettò a dire il sottoposto “Solo che..non ne mettete troppa di quella roba? Capisco che vi aiuti a dormire ma..non credo faccia troppo bene alla salute”.

Tu pensa alla tua di salute, che alla mia ci penso io!”.

Come volete. Il mio era solo un consiglio..”.

Annoiato da quelle raccomandazioni inutili, Arles si alzò e si ritirò nelle sue stanze. Finalmente si liberò di quella fastidiosissima maschera e della veste sacerdotale, maledicendo il pirla che aveva stabilito un simile vestiario in una terra dove l’inverno a malapena faceva capolino. Sorseggiò il suo intruglio preferito e si concesse un sorriso.

Iniziando a sentirsi intontito, ma non a sufficienza per addormentarsi, camminò per il corridoio con indosso solo una semplice veste da notte. Quanto amava il santuario deserto! Anche se forse era meglio iniziare a richiamare qualche cavaliere.. Scalzo, nemmeno lo si udiva girellare qua e là con calma prosaica che poco gli si addiceva. Quando davanti a sé vide due uomini, pensò che forse Gigars aveva un pizzico di ragione: quell’intruglio dava alla testa!

Geia sas!” salutò educatamente quel che pensava fosse un’illusione. Non aveva senso salutare qualcosa che non esisteva, ma non aveva voglia di stare a sindacare con il suo cervello.

L’uomo lo guardò, piuttosto stupito nel sentirsi salutare. Pareva allarmato, forse spaventato.

Che facciamo, Nektarios?” mormorò Tarasios.

Lascia fare a me!” rispose il fratello maggiore, estraendo un coltello e puntandolo contro il sacerdote.

Arles non fu per nulla impressionato da quel gesto e rimase in silenzio. Sorseggiò ancora un po’ di tè e si limitò ad alzare un sopracciglio.

Hei, tu!” minacciò Nektarios.

Dici a me?” chiese Arles, trovando quella visione alquanto fastidiosa.

Certo che dico a te! Vedi forse qualcun altro?! Dimmi subito dov’è il Gran Sacerdote”.

Il Gran Sacerdote?”.

Sì! Sei sordo o stupido?! Dimmi subito dov’è oppure userò questo coltello!”.

La cosa dovrebbe spaventarmi?”.

Ti puzza la vita?! Dicci immediatamente dove troviamo il Gran Sacerdote”.

E perché?”.

Smettila di fare domande e rispondi! Dove si trova?”.

Arles alzò le spalle. Non aveva voglia di scherzare ma nemmeno di conversare con quei due. Quando li vide allontanarsi, borbottando un “che perdita di tempo”, il Sacerdote rimase alquanto perplesso. Poi realizzò che qualcosa non tornava.

Gigars!” tuonò, camminando a passo svelto lungo il corridoio.

Il sottoposto correva nel senso opposto, tentando di raggiungere il suo signore il più in fretta possibile. Era piuttosto ridicolo e quasi inciampò sulla sua stessa veste, rischiando di finire addosso ad Arles.

Che succede?” ansimò Gigars, allarmato.

C’erano due tizi nelle mie stanze!”.

Due tizi? Signore..è impossibile!”.

Ci sono due idioti che girano per la tredicesima, eludendo la sorveglianza. Che vi pago a fare?! Per dormire?!”.

Ripeto: è impossibile. Forse..ecco..quella roba che bevete..”.

Che stai dicendo?! Che mi sono inventato le cose?!”.

Secondo me sì”.

Cazzate!”.

Cercate di calmarvi. Io..chiamerò subito le guardie e farò controllare bene tutto il Tempio”.

Bene..”.

Ora però calmatevi. Tornatevene a letto e cercate di dormire..”.

Non dirmi quel che devo fare!”.

Gigars era piuttosto spaventato. Arles furioso non era un bello spettacolo! Per fortuna però, dato il tè appena bevuto, non era del tutto in grado di reagire. Rimbecillito, il Sacerdote si scosse per non crollare addormentato. Il sottoposto lo fissò preoccupato ed immobile e poi tirò un sospiro di sollievo. Arles si stava allontanando, capendo che era meglio andare a dormire.

E se avesse ragione Gigars?” mormorò una vocina nella testa del Sacerdote, quando questi già era steso a letto.

Taci, Saga!” sibilò Arles.

Sei un drogato!”.

Sei una lagna!”.

Cattivo!”.

Coglione!”.

 

Gigars scosse la testa. Quell’uomo non ci stava del tutto con la testa! Tizi che giravano per la tredicesima? Ma che assurdità!  Decise di tornare nei suoi alloggi e si incamminò, lentamente, lungo i corridoi. Svoltando l’angolo, si fermò.

E voialtri chi siete?” domandò.

Fratello!” sussurrò Tarasios “Dici sia lui?”.

Ah, credo di sì!” sorrise il maggiore “Del resto..chi altro potrebbe essere? È anziano e guarda com’è vestito!”.

A chi hai dato del vecchio, intruso?” si offese Gigars “Andatevene o chiamo le guardie”.

Ma sei sicuro?” continuò il minore “Non è un po’ troppo basso?”.

We! Ma la piantate di offendere?!”.

Al massimo ci rivendiamo il suo occhio. L’hai vista quella pietra?” ghignò Nektarios.

Che..?!”.

Gigars iniziò a comprendere le intenzioni dei due sconosciuti ma non fece in tempo a reagire. I fratelli scattarono e lo afferrarono, immobilizzandolo con facilità. Il poveretto si dimenò ed iniziò a gridare, facendo un gran baccano.

Tramortiscilo!” ordinò Nektarios.

Scherzi?! E se poi non si riprende?! Tocca stare attenti con i vecchi!”.

Ma vecchio sarà tua sorella!” sibilò Gigars.

Non offendere nostra sorella!” minacciò il maggiore.

Lasciatemi andare! Ma che volete da me?!”.

Chiederemo un bel riscatto, signor Gran Sacerdote!”.

Non sono il Gran Sacerdote, deficienti! Lasciatemi!”.

Non prenderci in giro! Ora verrai con noi ed il Santuario pagherà per riaverti”.

Nemmeno mia madre pagherebbe per riavermi! E non sono il Gran Sacerdote! Mettetemi giù!”.

Gigars continuò a dimenarsi, mentre i rapitori correvano per i corridoi.

Ma..non ci siamo già passati per di qua?” si domandò Tarasios.

Non dire scemenze! Non è un Santuario circolare!” sbottò Nektarios.

Voltandosi per rispondere al fratello, il maggiore non vide la porta che di colpo gli veniva aperta davanti e se la prese in piena faccia.

IO STO CERCANDO DI DORMIRE!”.

Quella voce era inquietante. Profonda, gracchiante e minacciosa, proveniva da quell’ombra che aveva aperto la porta. Con occhi rossi iniettati di sangue, fissava rapito e rapitori con rabbia.

Chiedo perdono, signore” si inginocchiò Gigars, raggomitolandosi sul pavimento.

In quella posa, mi vien voglia solo di prenderti a calci nel culo!” sbottò Arles “Ma so che in questo caso non è colpa tua”.

Ma..ma..” balbettò Nektarios “..sei tu il Gran Sacerdote?”.

No, sono tua nonna! Hai tre secondi per sparire dalla mia vista, prima che ti scaraventi giù fino alla prima casa! Voglio dormire!”.

I due fratelli capirono che era meglio sparire alla svelta. Gigars, rimasto in terra, era spaventato. Il suo signore lo avrebbe punito? Lo sguardo di Arles non era più furioso, solo assonnato.

Chiedo perdono, non volevo svegliarvi” si affrettò a dire il sottoposto.

Non puoi farti rapire in questo modo. I labirinti mi riescono facile ma potevo essere già addormentato e non accorgermi di quanto stava accadendo. E poi dove lo trovo un altro che mi obbedisce e non spiffera?”.

E..che facciamo con quei due intrusi?”.

Quei due? Sono talmente stupidi che nessuno crederà mai alla loro storia. E spero non siano COSÍ stupidi da riprovarci. Buonanotte, Gigars”.

Oh..hem..buonanotte, signore”.

 

MISSIONE SANTUARIO NUMERO UNO: FALLITA!  

 

CAPITOLO UNO BY: SAGAFRIRRY

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Capitolo 2
*** Missione due (by enkeliNoManigoldo) ***


Arles si godette l'aria fresca sul viso. Erano anni che toglieva la maschera soltanto di sera nella quiete delle sue stanze ed era una piacevole novità poter passeggiare come una persona qualunque in quel meraviglioso parco! Prendere questa giornata è stata decisamente un'ottima idea, pensava, quando il suo sguardo venne attirato da una tavola calda e decise che poteva anche concedersi un pranzo particolare.

 

Si sedette al tavolo ordinando una tripla porzione di tiramisù, un Cosmopolitan e una macedonia (ci teneva ad avere un'alimentazione sana, lui!) e mentre mangiava sentì la porta aprirsi e una voce raschiante e scorbutica dire: “Dai, vieni a mangiare qualcosa, Ni-Jay!”

È la prima buona idea che hai da tre giorni” sbottò una bella donna “E non chiamarmi Ni-Jay!” . Il Gran Sacerdote riconobbe immediatamente i due idioti che avevano tentato di rapire Gigars scambiandolo per lui, e fu molto combattuto tra il ridergli in faccia ed il catapultarli all'istante in un'altra dimensione. Appena li sentì parlare decise per la prima, ma fu talmente bravo, il nostro Arles, che si trattenne fino all'ultimo e ascoltò divertito il dialogo tra i tre, probabilmente fratelli.

 

Oh cavolo, è lui! È il Gran Sacerdote!”

 

Quello? E chi l'avrebbe mai detto?” rispose curiosa la donna sorseggiando un aperitivo. Ecco, la cosa migliore era che non solo poteva sentire tutto grazie al suo udito ipersensibile (dovuto sia ai suoi sensi più acuti dell'umana normalità sia ai padiglioni auricolari fuori misura di cui Madre Natura l'aveva dotato), ma anche guardare tranquillamente coperto dai lunghi capelli, dato che si erano seduti nel tavolo accanto al suo.

 

Qui non è protetto!” sussurrò eccitato quello che sembrava il più giovane di tutti “Possiamo rapirlo qui”

 

Oh pietà, non ricominciare con questa cazzata! Va a finire che vi farete ammazzare!” sbottò lei attaccando il piatto di salatini al centro del tavolo. I magnetici occhi verdi non ammettevano repliche.

 

Se tu ci aiuti no, Ni-Jay!” Supplicò l'altro.

 

Non esiste” sbuffò la presa in causa, per poi impallidire quando sentì la terribile frase: “Allora ci pensiamo noi a renderti fiera!” i due si alzarono e andarono verso il bagno a progettare chissà cosa, pertanto Arles decise che si sarebbe anche potuto divertire un po'. Si rivolse alla donna con un sorriso sornione: “Che aperitivo è, cara? Sembra delizioso”.

 

La donna sussultò sentendosi rivolgere la parola e poi, riacquistato in fretta l'autocontrollo, rispose: “Si chiama Martini Royale, mio signore. Forse un po' forte, ma molto buono. Vuole assaggiarlo?” chiese speranzosa, colta da un'ideuzza che almeno, se fosse andata in porto, avrebbe evitato ai suoi fratelli dementi di fare danni.

 

I due sopracitati stavano infatti tentando in tutti i modi di colpire il cavaliere con un dardo narcotico senza farsi notare, impresa non facile visto che anche se la saletta era piccola era molto affollata.

 

Sei molto gentile, ma magari un'altra volta, non so quanto sia salutare mischiare Cosmopolitan e Martini” rispose cortese Arles alzandosi e facendo così “casualmente” in modo che il dardo non lo colpisse ma andasse a rimbalzare sul pesante bracciale d'oro (i due cecchini si affrettarono a tornare in bagno mentre la donna, Niraja il suo nome, si tirava una pacca sulla faccia. Con tutte le famiglie del mondo proprio in quella di cretini era dovuta nascere??). Mentre l'insolito compagno di chiacchiere si alzava e andava a pagare la donna volò come una furia ai bagni dove appese i due fratelli contro il muro per il collo.

 

Sia ben chiaro, o la piantate o me ne occupo io” ringhiò.

 

Lo faresti davvero??” chiesero i due con gli occhi a stellina.

 

No, zero proprio, ma se non c'è altro modo per farvi stare zitti così sia” li lasciò cadere elegantemente a terra e tornò a finire il suo aperitivo. Bella seccatura, pensò mentre cercava un modo per rapire il Sacerdote. A differenza degli inetti che si ritrovava per fratelli si era resa immediatamente conto di quanto la cosa sarebbe stata problematica; sensazione aggravata dal fatto che Nektarios e Tarasios erano appena riemersi trafelati e orgogliosi come se avessero fatto qualcosa di utile.

 

Nel frattempo un ignaro e tranquillo Arles faceva ritorno al Santuario ridendosela della grossa (e sollevando qualche dubbio in più sulla sua integrità mentale). Se il livello era quello, si prospettava una settimana divertente come non ne viveva più da anni.

 

Missione Santuario, TENTATIVO N°2: FALLITO

 

Autore: Enkeli_Eli

 

Angolino mio: ciao bellezze! Spero vi stia piacendo questa nostra piccola follia, grazie a chi spenderà un po' di tempo per leggerla! Un bacio,

Eli :*

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Capitolo 3
*** Missione tre (by Antares 91) ***


Quel giorno aveva voglia di andare in spiaggia.

Così Arles vi si era recato, indossando il suo amato tunicone sacerdotale. Ma dopo un po' che era in spiaggia, iniziò ad odiarlo e se ne privò. Meno male che aveva avuto la brillante idea di indossare il costume da bagno, sotto la tunica! Mica fesso! Perché la sua intenzione era anche quella di farsi il bagno. Quell'angolo di spiaggia era deserto. Tutto per lui. Nessuno lo avrebbe disturbato. Tirò fuori il telo dalla sacca che aveva con sé e lo stese sulla sabbia, vi si stese sopra e infilò gli occhiali da sole. Che pace!

Intanto qualcuno lo aveva pedinato.

 “Niraja, hai avuto un'ottima idea! Così travestiti non ci riconoscerà! “.

 “Grazie, Tarasios... E ora muoviamoci. O meglio, siete voi che dovete muovervi. Andate!”.

 Travestiti da venditori ambulanti, i fratelli raggiunsero Arles, che se ne stava tranquillamente sbracato al sole come una lucertola, mentre la sorella restava ferma lì dov'era e osservava.

Arles sentì dei passi sulla sabbia.

Cocco fresco!!! Bibite fresche!!! Abbiamo prezzi bassissimi!!!”.

Sbuffò. Ci mancavano solo i venditori ambulanti! E lui che pensava di passare la giornata in spiaggia da solo, come desiderava, senza rotture di scatole!

Signore, vuole comprare qualcosa?”.

 “No, grazie” disse Arles, senza scomporsi minimamente.

Non ha sete con questo caldo?” continuò l'altro.

E se vi mandassi in un'altra dimensione?” disse, seccato, Arles “Sparite!!”.

I due si ritirarono e ritornarono dalla sorella. Si riunirono in un angolo lontano da Arles e iniziarono ad architettare il piano B.

Ah, abbiamo un piano B?” chiese Nektarios.

Ovvio!”  esclamò fiera Niraja.

Comunque, scusate, ma io ho fame...” disse Tarasios, prendendo un pezzo di cocco.

No!!! Brutto imbecille! Ti ricordo che ci abbiamo messo del narcotico nel cocco!” lo fermò Niraja, e Tarasios lasciò cadere il pezzo di cocco.

Allora, qual è il piano B?” domandò Tarasios.

Avvicinarci, addormentarlo, agguantarlo e portarlo via!”.

 “Ma come lo addormentiamo?” fu la domanda di Nektarios.

La vostra Niraja pensa sempre a tutto!” sorrise, e mostrò un contenitore di cloroformio.

Arles, intanto, aveva deciso si andare a fare il bagno. Nel momento in cui abbandonò la sua posizione supina, i tre, zitti zitti, gli si avvicinarono. Niraja aveva già pronto il fazzoletto imbevuto di cloroformio. Appena fu vicina abbastanza, mosse rapida la mano per coprirgli naso e bocca con il fazzoletto, ma Arles fu più rapido di lei e le immobilizzò il braccio. La donna non se lo aspettava. Arles si girò appena il capo, quel tanto che gli bastava vedere chi aveva alle sue spalle.

Ah... Ancora voi!” disse seccato, togliendosi gli occhiali da sole “ Prima tentate di vendermi roba, adesso tentate di addormentarmi con del cloroformio!”.

Lasciò il braccio della donna e iniziò a camminare verso il bagnasciuga.

 “Come lo sai?!”.

 “Che altro potrebbe esserci su quel fazzoletto che hai tentato di spiaccicarmi in faccia?! Sparite!”. Ignorando volutamente i tre rapitori, Arles camminò tra le onde. L'acqua pian piano saliva e gli bagnava gradualmente il corpo.

Non state lì impalati come belle statuine!!!” urlò Niraja “Andate a prenderlo!”.

 Il sacerdote li vide entrare in acqua e cercare di raggiungerlo. Ghignò.

 “Ehi! Nanerottoli! Sapete nuotare? L'acqua qui è alta” urlò loro.

A chi hai dato del nanerottolo?!” gli urlò in risposta Nektarios “Fermo lì dove sei, non osare muoverti di un solo... Ah!!! Aiuto!!! È alta!!! Niraja, aiuto!!”.

Nel tentativo (goffo) di aiutare il fratello, Tarasios finì nella stessa situazione. Niraja sospirò. Arles li osservò senza fare niente.

Io li avevo avvisati. Nani da giardino! Tsk” ghignò il sacerdote.

 Dopo pochissimo, stanco di sentire quelle urla di aiuto, raggiunse i due e li portò a riva, ai  piedi della sorella.

Sparite. Ora! Immediatamente!” ringhiò, guardandoli malissimo.

 E ai rapitori parve di vedere i suoi capelli cambiare colore. Se la diedero a gambe levate, mentre Arles tornava in acqua. Chiunque rompeva le scatole ancora, sarebbe finito dritto in un'altra dimensione, senza troppi complimenti!

 

Missione rapire il Gran Sacerdote, tentativo 3: fallito! {By: Antares 91}

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Capitolo 4
*** Missione quattro (by SagaFrirry) ***


Ah, finalmente un po’ di pace..” sospirò Arles, stendendosi e lasciando che l’acqua della sua amata vasca lo cullasse.

Paciolla, la vita del Gran Sacerdote è stressante” parlò, rivolto alla sua papera di gomma, che parve fissarlo con aria di rimprovero.

Che c’è?!” sbottò lui “Non mi credi?! Bah, non fa niente..”.

Si rilassò, canticchiando canzoncine senza senso. Poi udì un rumore. Dovevano essere le ancelle che passavano a sistemare. Probabilmente quel bagno si era dilungato più del previsto, così decise di uscire. Si stiracchiò e prese un asciugamano, sfregandosi i capelli. Con mezzo asciugamano sulla faccia, alzò lo sguardo e sobbalzò. Davanti a sé stavano tre persone ed in mezzo secondo il Sacerdote comprese che:

1)      Non facevano parte della schiera delle sue ancelle, anche se erano vestite come tali

2)      Due di esse non erano di certo delle femmine

3)      Una lo era e lui era completamente nudo.

Ma che..” esclamò, non riuscendo a dire altro.

Vestitevi, scostumato!” parlò Nektarios, sforzando la voce per farla sembrare femminile.

Fatemi capire..” riuscì a dire Arles “..siete riusciti ad ingannare le mie guardie conciati così?! Siete orrendi! Ovviamente..parlo dei due maschi, non della fanciulla!”.

Grazie..” borbottò Niraja, guardando il pavimento.

Signorina..scusi la domanda inopportuna ma perché vi accompagnate a questi due?!”.

Sono i miei fratelli”.

Capisco. Ma..siete adottata?!”.

No! Perché?”.

Perché questi due sono la cosa più brutta che abbia mai visto, specie vestiti da ancelle. Mentre voi..beh, diciamo che mi farei rapire volentieri!”.

Stai parlando di mia sorella! Vedi di portare rispetto!” ringhiò Nektarios “E copriti!”.

Copriti tu! E perdi qualche chilo, nano peloso!”.

Io ti uccido!”.

Nektarios scattò in avanti ma scivolò sul pavimento. Arles si scansò e il rapitore cadde in terra.

E la vostra idea geniale stavolta qual è?”domandò il Sacerdote, fissando dall’alto l’uomo in terra “E tu..attento a come metti le gambe! Con quella tunica..non voglio vedere più del dovuto..”.

Io è da quando sei uscito dalla vasca che vedo più del dovuto, maniaco!”.

Ma che vuoi?! È casa mia!”.

Prendetelo!” ordinò la sorella.

Ma è nudo!” protestò Tarasios.

E allora!?”.

Io non tocco un uomo nudo!”.

Arles sorrise divertito ed improvvisò un balletto, senza a voler accennare in alcun modo a coprirsi. Scoppiò a ridere: che rapitori falliti! Arrotolandosi un asciugamano sui capelli, non volendo di certo rovinarli con l’umidità, si aprì una bottiglietta d’acqua e ne bevve qualche sorso, distogliendo lo sguardo dai tre.

A mali estremi..” borbottò Niraja.

Arles gonfiò le guance, incapace di deglutire, e spalancò gli occhi: la rapitrice era nuda e lo fissava.

Adesso!” esclamò lei “Non è nudo, ha un asciugamano in testa!”.

I due fratelli, approfittando dell’attimo di spegnimento neuronale del Gran Sacerdote, saltarono e tentarono di afferrarlo. Arles però scivolò e ricadde nella vasca, trascinando con sé i due rapitori.

Non toccatemi, scherzi della natura!” sibilò.

E tu non guardare mia sorella!”.

Annega!”.

 

Nel frattempo  alcune guardie si fissavano, perplesse. Ma che stava accadendo? Cos’era tutto quel baccano?

Dobbiamo intervenire?” si chiese Docrates, il capo delle guardie.

 “No..lascia perdere..” rispose Gigars, sempre più preoccupato per la sanità mentale del suo signore.

Ma..se fosse in pericolo?”.

Tranquillo..non lo è..”.

All’ennesimo grido, Gigars scosse la testa ed alzò un sopracciglio: doveva nascondere la droga al tempio!

 

Cazzo che schifo che fate” si coprì gli occhi Arles, mentre i due rapitori parevano usciti da un concorso di miss brutta maglietta bagnata.

Nektarios sputacchiò acqua e cercò di darsi un contegno, ma conciato com’era era difficile.

Tu ora verrai con noi!” esclamò Niraja, puntando il dito contro il Sacerdote, ancora immerso nella vasca.

Questi guardò in su ed arrossì leggermente.

Signorina..” balbettò.

Sì?”.

Niente..è solo che..ho un debole per le rosse naturali”.

La donna spalancò gli occhi, arrossendo ed accigliandosi ancora di più, mentre i due fratelli tentavano invano di convincerla a coprirsi.

Andiamo via, sorellona!” gemette Tarasios “Non voglio assistere ad altre scene imbarazzanti!”.

Siete dei coglioni!” sibilò lei, irata a causa di tutto un insieme di cose “Sono vostra sorella! Perché vi imbarazzate nel vedermi nuda?! Concentratevi!”.

I due fratelli non avevano alcuna intenzione di farlo e si avviarono verso l’uscita. Niraja sospirò, rassegnata.

Non finisce qui, Sacerdote” minacciò, raccogliendo le sue vesti.

Lo spero” ghignò Arles.

Solo una cosa..tu non sei Shion, vero?”.

No..”.

E allora..chi sei?”.

Mi faccio la stessa domanda piuttosto spesso..”.

E..non sei tanto vecchio. Quanti anni hai?”.

Quelli adatti per una come te..”.

Pft..non credo! Sei grigio naturale..”.

Ridacchiando, la donna si vestì e diede le spalle al Sacerdote, allontanandosi.

Hei!” la richiamò lui, uscendo dall’acqua e cambiando gradatamente colore “Preferisci i blu naturale?”.

Niraja rimase qualche istante ferma sull’uscio, indecisa sul da farsi, ma fu trascinata fuori dai fratelli.

Arles ghignò e rientrò nella vasca. Paciolla lo stava guardando male.

Gigars!” gridò “Portami un’ancella! E che sia rossa, mi raccomando!”.

Lo sguardo di Paciolla di fece ancora più minaccioso.

 

 

Missione 4: fallita!

 

By SagaFrirry

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Capitolo 5
*** Missione cinque (by SagaFrirry) ***


La noia era davvero una pessima cosa! Dopo aver trascorso qualche ora lanciando freccette contro il quadro raffigurante Shion, canticchiando “ah ah ah staying alive!”, Arles non sapeva cosa fare. Certo, le freccette avevano disteso i suoi nervi ma ora non aveva più idee. Nella grande vasca, aveva cercato consiglio ma Paciolla gli aveva solo trasmesso la frase leggermente infastidita “vai a lavorare!” con il suo intenso sguardo di gomma. Il Sacerdote sospirò. Poi decise che farsi adulare in paese era una cosa bellissima quindi indossò la maschera e la tunica bianca e lasciò il tempio. La gente lo raggiungeva per ricevere benedizioni e consigli, convinti fosse il saggio e lievemente rincoglionito Shion.

Se scopro chi ha messo in giro la voce che toccarmi porta bene..” borbottò sotto voce, circondato da vecchiette che lo fissavano come una ragazzetta fissa una rock star. O un obeso fissa un bombolone alla crema.

Benedite i miei nipotini, Gran Sacerdote!” mormorò con insistenza una donna incappucciata.

La sua idea era sembrare un’anziana ed innocente vecchietta con i due nipotini, ma i suddetti nipoti erano troppo poco credibili e Arles vi riconobbe subito i tre rapitori. Non disse nulla, divertito dalla cosa.

Sono bambini buoni, benediteli!” insistette Niraja, sforzando la voce per farla sembrare quella di una vecchia.

Oh, ma che bei bambini” stette al gioco Arles “Come si chiamano?”.

Io sono Tarasios” si affrettò a rispondere uno dei due finti bambini e il fratello gli tirò una poderosa gomitata ed un sibilato “coglione!”.

Hai fatto i compiti, Tarasios?” continuò il Sacerdote.

Hem..sì..?”.

E che compiti avevi?”.

Dovevo..ecco..scrivere un tema!”.

Un tema? E su che cosa?”.

Su..su..sulla mamma!”.

Ah, sulla mamma. Che cosa bella! Però sai..non si dovrebbe mai mentire parlando della mamma, perché lei potrebbe vederti e nessuna mamma vuole un figlio bugiardo. Vuoi far piangere la mamma, Tarasios?”.

L’aspirante rapitore rimase in silenzio qualche istante. Poi i suoi occhi si fecero lucidi e corse via, piangendo e gridando “scusa mamma!”.

Arles scosse la testa, divertito, e si allontanò. Niraja e Nektarios si fissarono, sconcertati, e si guardarono alle spalle, alla ricerca del fratello.

Stanco di essere assalito dalla folla, il Sacerdote prese una stradina secondaria, volendo tornare al tempio. Non passò molto tempo però prima che qualcuno lo fermasse.

Adesso basta! Mani in alto!” sbraitò Niraja, puntando una pistola.

Arles si girò, per nulla spaventato. Poteva schivare i colpi alla velocità della luce, un proiettile non era un problema.

Mani in alto!” insistette la donna, mentre i suoi fratelli la raggiungevano.

I due uomini, con delle magliette imbarazzanti e cappellino all’indietro sulla testa, sembravano due aspiranti addestratori di Pokemon troppo cresciuti.

Voi due fate più schifo ogni volta che vi vedo” commentò Arles.

Stai zitto! Metti le mani in alto!”.

Va bene..” sospirò il Sacerdote ed iniziò a sollevarle.

Con un ghigno, che ovviamente nessuno vide da sotto la maschera, mormorò “another dimension” e Nektarios e Tarasios sparirono nel nulla.

Ma..che hai fatto?! Dove sono i miei fratelli?!” si allarmò Niraja “Falli tornare subito!”.

Non avere fretta..”.

Falli tornare subito, o ti sparo in testa!”.

Non credo tu abbia una mira così buona..”.

E allora sparo a caso..magari ti colpisco nelle palle!”.

Sarebbe un peccato..ci rimetteresti molto, mia bella rossa naturale”.

Taci! Fai riapparire i miei fratelli!”.

E va bene..” si rassegnò Arles, facendo ricomparire i due aspiranti rapitori, che si schiantarono di faccia sulla strada in pietra.

La sorella si chinò, preoccupata. Furiosa, vide il Sacerdote darle le spalle ed allontanarsi. Ancora chinata, sparò qualche colpo. Con pessima mira, non colpì il Sacerdote ma ci andò molto vicino.

Hei! Mi hai sparato addosso! Sei pazza?” sbottò Arles, girandosi di scatto.

Lo faccio di nuovo! Ti ammazzo!”.

Ma non devi solo rapirmi?!”.

Fa lo stesso! Vendo il tuo cadavere da impagliare!”.

Oh, così mi ecciti..”.

Sei malato..”.

Può darsi, mia bella rapitrice..”.

Sei fuori del tutto!”.

E la cosa ammettilo che ti piace!”.

Senza attendere la risposta, il Sacerdote si allontanò.

 

..e così, sono andato via” finì di raccontare Arles, ovviamente a Paciolla.

La papera lo rimproverò con lo sguardo e il Sacerdote ci rimase un po’ male, perché non proferiva parola. Si girò di scatto verso la porta. Percepiva qualcosa. Si concentrò qualche istante e capì subito che erano i soliti tre. Sorrise, felice: aveva proprio bisogno di divertirsi!

Presto, per di qua! Questa volta lo uccido e lo rivendo al chilo come carne sacra!” ordinò Niraja, camminando rapida lungo le scale del tempio, seguita dai fratelli.

Ma..un attimo! Io non lo ricordavo così questo posto..” notò Nektarios, capendo che stava camminando da troppo tempo.

Hai ragione..hanno riarredato?” rispose Tarasios.

Ma che dici, idiota? Qui c’è qualcosa che non va!”.

Siamo caduti in trappola?” si allarmò Niraja, realizzando di essere rimasta da sola.

 

Arles sghignazzava felice. I tre aspiranti rapitori erano caduti in una delle sue illusioni. Era stato facile separarli ed ora si poteva divertire come meglio credeva, soprattutto con i due uomini. Gigars nel frattempo fissava perplesso il suo capo, che non si era accorto del nano leccapiedi e rideva da solo.

Eppure ero convinto di averle nascoste tutte le droghe..” borbottò il vice.

 

Mamma! Mamma, scusa se ho detto una bugia!” piagnucolò Tarasios, vedendo una donna davanti a sé “Lo so che sono stato un bambino cattivo, scusami!”.

Più che cattivo..” rispose l’illusione “..sei solo stupido. Tanto stupido. Ripeti con me: sono stupido. E la mamma ti vuole tanto bene”.

Mamma!”.

Smettila di rompere le palle al Gran Sacerdote. Sei troppo idiota per sperare di ottenere qualcosa. Dai retta a mamma: va a casa a collezionare farfalle!”.

A me fanno paura le farfalle!”.

Sei un caso disperato, figlio mio..”.

 

Nektarios si mise a correre, non vedendo più fratello e sorella. La scalinata pareva non finire mai ma poi di colpo svanì. Gridò precipitando e si accorse che tutto si tingeva..di giallo! Non capiva e si agitò sempre di più, specie quando un occhio, enorme e tondo, lo fissò. Trattenne un grido quando si accorse che di fronte aveva una gigantesca papera di gomma.

Che cosa significa?” si chiese, mentre  entrambi restavano fluttuanti a mezz’aria “Che mente contorta può creare questo? Dove sono?!”.

La papera si mosse in avanti e si inclinò leggermente. Nektarios lanciò un altro grido e tentò di allontanarsi, correndo nel vuoto.

 

Niraja salì le scale e si ritrovò davanti all’ingresso della tredicesima.

Che strano..” si disse “..non ricordo di aver attraversato tutte le case..”.

Convincendosi di essere stata solo distratta, sfondò la porta con un calcio e, pistola puntata, minacciò colui che sedeva sul trono. Che strano, però. Non era il solito uomo con lo sguardo strafottente bensì un uomo i cui occhi tristi e dolci la confusero.

Chi sei tu?” domandò, senza abbassare la pistola.

Mia aspirante rapitrice..sono sempre io! Non ricordi? Il blu naturale..”.

Ti ho..solo intravisto, quella volta..”.

Ammettilo: stavi guardando qualcosa che non era la faccia”.

Niraja arrossì.

Come..come puoi essere sempre tu?! Non sei l’uomo che voglio rapire!”.

Lo sono. Ma sono un pochino..strano”.

Dove sono i miei fratelli?”.

Intrappolati nelle illusioni che creo. Tranquilla, non si fanno male. Perdono solo tempo”.

Riportali qui!”.

Adesso? Subito?”.

Sì, ovvio! Bastardo sadico! Li rivoglio qui!”.

Saga rimase in silenzio. Fissò la donna e, incredibile ma vero, riuscì a sfoggiare uno sguardo da cerbiatto depresso ancora più strappalacrime del precedente.

Io..” mormorò la donna, a disagio “..mi spiace..non volevo..ecco..”.

Oh, non fa niente. Sono tutti cattivi con me, non ti preoccupare..”.

Ma io..”.

Non ti preoccupare”.

Come potete essere così e..così! Nell’altro modo! Quello sadico con i capelli grigi. Non capisco..”.

Succedono tante cose strane al santuario. Anche il fatto che nessuna delle guardie vi abbia fermato è strano. Devo licenziarne qualcuna..”.

Stavano giocando a carte..”.

Lo sospettavo..”.

Noi..”.

Voi entrate così a casa mia e mi offendete e poi pretendete tante cose, troppe cose. Siete maleducati. Non ci si comporta così!”.

Niraja capì di sentirsi in colpa. Non sapeva perché, ma quello sguardo la metteva a disagio e le faceva provare tanta tristezza.

Mi spiace..”.

E spiace anche a me..non volevo fare male ai tuoi fratelli quando li ho fatti ricadere di faccia”.

Davvero?!”.

No, stronza!” rise il Sacerdote, di colpo di nuovo Arles.

 

Ma mamma..” piagnucolò ancora Tarasios “..non mi dai un abbraccio?”.

Abbraccio?! Avrei dovuto prenderti a sberle fin dalla culla! Sei un rammollito!”.

Sei cattiva!”.

E tu perché non mi rendi fiera? Comportati da uomo, non da moccioso piagnone!”.

Ma mammina..che dovrei fare?”.

Smettila di farti comandare dall’altro scemo più grande!”.

Nektarios? Ma..io sono il fratello più piccolo..è normale che Nektarios mi comandi!”.

Normale se sei uno smidollato senza cervello..cosa che forse tu sei..”.

Mamma!”.

Tarasios era disperato. Perché la sua adorata mamma era così crudele?

 

Io ti sparo in testa!” minacciò Niraja, risollevando la pistola.

Ancora?! Hai una mira tremenda, lascia perdere!”.

Arrenditi e vieni con me!”.

Ma a che vi servono i soldi del mio riscatto? Anche se dubito ci sia qualcuno disposto a pagarlo..”.

Affari nostri!”.

No perché..come dire..i soldi non sono un problema e se proprio vi servono..però non nell’immediato perché mi sto divertendo molto con voi tre! Siete proprio allucinati!”.

E tu ti sei visto?!”.

Sì. Ma io so di esserlo..”.

Arles si alzò e si avvicinò alla donna, riuscendo a disarmarla usando una sola mano. Lei protestò, non sapendo più che cosa inventarsi.

Ridammi la pistola!” si imbronciò.

Ma certo che no. Anche se Atena vieta le armi, posso sempre metterla assieme a quella bella daga d’oro ammazza Dei..”.

Ma è mia!”.

Lei tentò la tecnica degli “occhi a cerbiatta” ma non funzionò. Arles alzò un sopracciglio e la fissò, senza capire se quella femmina avesse una paralisi o una colica. Però era carina comunque. Lei rimase immobile qualche istante. Che fare? Si sentiva così stupida e vulnerabile! Chiuse gli occhi e scattò in avanti, decisa a provare il tutto per tutto. Arles si irrigidì, d’un tratto non capendo più nulla. Quella strana femmina lo stava baciando! Si accorse che quel gesto stava rendendo il suo cervello più incasinato del solito. Perché? Aveva già baciato altre donne, perlopiù serve o sconosciute di passaggio, come mai con quella rossa dalle idee folli era diverso? Poi percepì qualcosa di duro all’altezza dello stomaco e si accorse che la strana femmina si era ripresa la pistola e gliela stava puntando contro. Forse a bruciapelo non era facile schivare un proiettile..

Ora tu verrai con me” sorrise lei.

Sei sensuale, diabolica e stronza. Credo di amarti..”.

Che?!”.

Ti seguirò ovunque vorrai..”.

Senza giochetti alla another dimension!”.

Senza giochetti. Posso sapere almeno il tuo nome?”.

Niraja. Ma smettila con le cazzate!”.

Lo sai? Quando ti arrabbi, diventi tutta rossa ed io impazzisco per il rosso! Sembri una piccola dolce ciliegina da cogliere, di quelle che mettono sulla cima di una torta e tutti si litigano per avere. Ma alla fine se la mangia uno solo, agli altri resta la gola”.

Io? Una ciliegina?”.

Una dolce, golosa e splendida ciliegina”.

Oh, baciatemi gran sacerdote!” esclamò lei, gettando in terra la pistola e lanciandosi fra le braccia di colui che tentava invano di rapire.

 

La papera era sempre più grossa e Nektarios cercava invano di fuggire dal giallo che sempre più lo avvolgeva. Con terrore si accorse che ora quella cosa enorme stava ghignando, così come ghignavano due grandi maschere, che poi scoppiarono a ridere.

Basta! Drogato!” gridò Nektarios “Solo un drogato può concepire cose del genere!”.

Una delle maschere spalancò la bocca: “Che Paciolla scriva il tuo destino!” tuonò e l’uomo ricominciò a precipitare. Fra bolle, strani funghi, brucaliffi, bottiglie, coltelli d’oro, scarpe giganti, collane pacchiane, fermacapelli rosa e matita per gli occhi, l’aspirante rapitore cadde in acqua e si ritrovò circondato dalle papere.

Cazzo..che trip..”.

 

Niraja, stesa a terra, girò la testa di lato e incrociò lo sguardo rosso della maschera del sacerdote. Scoppiò a ridere, senza una vera ragione. Arles si unì a quella risata, da bravo malato di mente.

Oh per le divinità dell’Olimpo..ma che..” iniziò a parlare lei.

Non arrovellarti troppo le meningi. Nessuno saprà mai quel che è successo qui. Altro che casa di Libra..”.

Libra?”.

Ed in quel momento Nektarios, completamente zuppo, entrò nella sala del trono.

Cosa stai facendo a mia sorella?!” sbraitò, vedendo il Gran Sacerdote sopra la sua parente.

Mi sta aiutando a pulire il pavimento” ridacchiò Arles.

Non prendermi in giro! Niraja, ti ha fatto male?”.

Hei! Non sono domande da fare!”.

La stai aggredendo! Lasciala subito andare! Vergognati! Sfruttare così la tua forza per fare del male ad una povera fanciulla!”.

Ma..sei serio?!” alzò un sopracciglio Arles.

Scusalo..” scosse la testa Niraja “..non ho mai spiegato ai miei fratelli la storia dell’ape e del fiore”.

Lascia subito andare mia sorella! Oppure io..io..ho appena affrontato un esercito di papere assetate di sangue, non ho paura di te! anche se ora non avrò più il coraggio di avvicinarmi ad una paperetta di gomma..”.

Nektarios..che stai dicendo?” si preoccupò la sorella, che nel fratello giocherellava con uno dei ciuffi di Arles che non accennava a volersi alzare.

Oh, sorellona! È stato un incubo! E tu levati da lì, cazzo!”.

Arles e Niraja si lanciarono un’ultima occhiata e poi, sospirando, il Sacerdote si alzò. Si risistemò la tunica alla bene e meglio, senza farsi troppi problemi.

Sorellona!!” si unì al gruppo Tarasios, entrando nella sala piangendo “Sorellona dove sei?”.

Sono qui” si preoccupò lei, alzandosi e raggiungendolo, abbracciandolo “Non piangere! Su su..”.

Mamma è stata cattiva con me! tanto cattiva!”.

Mamma? Ma Tary..mamma è morta da molti anni!”.

Ma io l’ho vista! E mi ha fatto piangere!”.

Su, era solo un incubo!”.

Arles osservava la scena e non sapeva se piangere, ridere o vomitare. Quei due uomini dovevano avere come minimo trent’anni!

Basta piangere, tutti e due” ordinò la sorella maggiore “Adesso andiamo a casa. E vedrete che poi passa tutto..vi faccio la torta al cioccolato!”.

Sì, la torta!” sorrise Tarasios, strusciandosi contro la sorella e tirando su con il naso.

Madame..” la fermò Arles “..la sua pistola”.

Grazie. Custodi tela pure per me. Tornerò a prenderla!”.

Ti aspetto, ciliegina”.

Non farti strane idee..un giorno ti rapirò, vedrai! E dovrai supplicarmi di liberati!”.

Se lo dici tu..”.

 

Missione 5: fallita

By: SagaFrirry

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Capitolo 6
*** Missione sei (by by enkeliNoManigoldo) ***


"Ciao, sono Aiolos, ho venticinque anni e non ti vedo da tre giorni... Non va bene, sai?".

Saga sbarrò gli occhi grandi e malinconici alla vista dell'uomo seduto sullo scranno del Grande Sacerdote: era davvero lui, portamento fiero e allo stesso tempo rilassato, a guardarlo e giocherellare con Paciolla.

"E di questa che mi dici?".

"È... è la paperella di Arles. Sostiene che gli parli e lo consigli." rispose, parecchio imbarazzato.

Tanto per cambiare argomento disse: "Ma tu cosa ci fai qui? E perché la sala è così strana oggi?".

 Strana effettivamente lo era: interamente illuminata dal Sole (fatto quantomai insolito quando su quello scranno sedeva Arles), ospitava una tavola imbandita e un enorme letto a baldacchino, più una quantità enorme di fogli sparsi a terra che frusciavano ad ogni passo del cavaliere.

"Questi cosa sono?" chiese, colto dall'irrefrenabile desiderio di leggerli tutti, uno ad uno.

"Pensieri, sono tutti i tuoi pensieri, tutti quelli che non puoi sfogare quando su di te prevale Arles. E poi ovviamente ci sono anche i pensieri di Arles stesso" Aiolos fece una pausa, pensieroso, per poi riprendere: "Si può dire che siamo nella tua testa, se vuoi. E per tua intendo tua tua, non tua-condivisa-con-gente-strana." disse il cavaliere del Sagittario con un gran sorriso.

"Nella mia testa? Quindi per stanotte comando io??" chiese Saga incredulo, più a se stesso che non all'amico.

"Oh yes, da dove vuoi cominciare?".

 Saga guardò il tavolo pieno di dolci e disse, con una luce divertita negli occhi: "Ci prendiamo da mangiare e cerchiamo i pensieri di Arles?".

 Ridendo come i ragazzini che non erano mai stati, frugarono tra i vari fogli lanciando via i pensieri del buon cavaliere (quelli li conoscevano entrambi ed erano tutti abbastanza malinconici, niente di più inadatto a quella serata) e accumulando quanti più pensieri di Arles riuscivano a stare nelle loro mani. Li trasferirono tutti sul letto mangiando profiterole, tiramisù e ogni ben di Dio e preparandosi a leggere. Aiolos si stravaccò molto elegantemente sul petto del compagno e, ben conscio del fatto che i suoi muscoli si erano tesi sotto la sua schiena, cominciò a leggere: "Dai allora parto io, vediamo questo: -Ma perché quella piattola sociale si vuole circondare a tutti i costi di cavalieri alti e prestanti? Mai una bella rossa dalle curve mediterranee!- Ma veramente??" Scoppiarono in una fragorosa risata "Tocca a te Saga" disse il moro trattenendo a fatica le risate e ingozzandosi alla pari dell'amico, ma cambiando improvvisamente idea.

"Nooo ti prego sentiti questo!" Il Sagittario si lanciò in una seconda epica lettura: "-Ultimamente mi guardo allo specchio e... Che cazzo, gli anni passano! Guarda qua che razza di capelli! Una volta erano neri ed adesso sto grigiastro...e sta voce da vecchio...ah, fanculo! Sempre meglio della voce da donna di Saga!- Ha un'alta stima della parte migliore di sé, nulla da dire" risero felici mentre Saga arrossiva prepotentemente nel sentirsi definire la parte migliore di qualcosa.

Per non pensarci prese un foglietto e lesse. "Allora, vediamo questo: -Perché Paciolla mi fissa male? Oh, ma che palle, lo so che non devo, anzi non DOVREI odiare Athena, ma mica è colpa mia se l'hanno fatta piattola! Tanto alla fine vince comunque, quindi che cambia una persona in più o in meno che la odia? Dai Pacy, naviga un po' che ti rilassi!- Giuro che non ho parole, dov'è quella paperella che avevi prima?".

 Aiolos si stava rotolando dalle risate con la coscienza di Arles in mano (N.d.A.: per chi se lo chieda, è Paciolla xD), e quando riuscì a calmarsi quel tanto che bastava per parlare si rivolse ad un Saga ancora con le lacrime agli occhi: "Ma che problemi ha? Parla davvero con una papera??".

 Fissarono divertiti il giocattolo di gomma e si resero conto con stupore che anche lo sguardo che gli veniva restituito era divertito.

"Hey, allora forse è vero che comunica con lui" disse Saga, abbracciando l'amico per avvicinarsi e guardare meglio.

I lunghi capelli blu ricaddero sul petto dell'altro. Quella bizzarra affermazione morì nel nulla quando si guardarono negli occhi. Stranamente, nessuno di due riuscì a sostenere lo sguardo del compagno d'armi, per quanto fieri e valorosi fossero. Appoggiata Paciolla sullo scranno del Gran Sacerdote (regina della serata, mica roba di poco conto, eh!) Saga tornò sul letto e fu stavolta il suo turno di appoggiarsi al petto di Aiolos, ridendo serenamente per la prima volta dopo -anta anni e dicendo: "Ora tocca a te, solo una cosa: da quando siamo mezzi nudi? E soprattutto, quando ci siamo svestiti?".

"E che ne so, a me lo chiedi? È la tua testa, mica la mia" rispose malizioso il Sagittario scoppiando poi in una fragorosa risata alla vista della faccia di Saga (N.d.A.: roba degna di una foto, non potete capire xD) e dandosi alla lettura dell'ennesimo bigliettino: "Alura vediamo: -Niraja... Proprio un bel nome, per una bella donna anche! Come è possibile che abbia quei due aborti di fratelli appresso? E per di più idioti! Potrei farmi rapire per stare solo con lei, che dici Paciolla? Lo so, lo so, ma li manderei nell'Another Dimension, quindi il problema fratelli sarebbe bello che risolto! E io potrei conoscere meglio la bella rossa, sai, non credo sarebbe male la sindrome di Stoccolma, tanto che soffro di disturbo dissociativo della personalità lo sai anche tu, quindi che male c'è se provo una malattia un po' più leggera? E no che cazzo, lo so che dovrei lavorare, ma non ho voglia! Devo raccontarti i miei piani per la conquista dell'umanità e soprattutto della patata!-"

… … …

Le risa che proruppero dopo quell'attonito silenzio furono un qualcosa di impagabile: se fossero stati nel mondo reale l'eco del loro divertimento sarebbe arrivato fino ai poli.

Tra una lacrima e l'altra Aiolos chiese: "Ma 'sta Niraja adesso chi diavolo è?".

"Quella che tenta di rapirlo/rapirci da qualche settimana a questa parte, l'ho vista anche io, i fratelli sono davvero degli obbrobri dementi, ma che ci vuoi fare? Mica tutti i fratelli possono venire bene eh!". Rotolandosi nel letto dalle risate finirono per trovarsi uno tra le braccia dell'altro [N.d.A.:non chiedetemi come, è il sogno di Saga non il mio u.u N.d.Tutti: se se, dai che ci crediam!].

Si guardarono negli occhi per un tempo che parve infinito fino a quando il cavaliere dei Gemelli non prese la parola. "Aye..." Il nomignolo infantile con cui era solito chiamarlo un tempo fece scattare nel Sagittario qualcosa di completamente nuovo e che allo stesso tempo pareva essergli noto da anni: si posizionò sopra il compagno dai capelli color della notte e premette le sue labbra contro le sue. Le trovò morbide, vellutate e con un lieve retrogusto di malinconia che volle cancellare immediatamente stringendo di più a sé il compagno. Andò avanti a lungo quel bacio, fino a quando non dovettero separarsi per riprendere fiato, ma fu solo un istante: uno sguardo, il tacito assenso, e le loro labbra furono di nuovo unite in una danza ancora più frenetica. Le mani di entrambi esploravano il corpo dell'altro sentendo crescere un'urgenza che non aveva nulla a che fare con la passione (o per lo meno, non completamente). Sapevano che di lì a poco quel sogno non sarebbe più stato di loro proprietà, e intendevano sfruttare ogni momento a loro disposizione: Saga passò una mano attorno alla vita dell'altro e si spinse in avanti contro il suo corpo, appesantendo i respiri di entrambi.

"Devo andare" disse semplicemente, sapendo che Aiolos l'avrebbe capito.

Questi sospirò, e dopo aver posato un lascivo bacio sul collo del bel greco gli disse: "Mi sognerai un po' più spesso, vero?"

"Ogni volta che potrò far stare un po' zitto quello scemo. Ora che so i suoi pensieri poi..." ghignò divertito, ma poco dopo si sentì strattonato dalla sua controparte che lottava per svegliarsi con bestemmie pressoché irripetibili.

Non volendo comunque sprecare quell'occasione ribaltò le posizioni e una volta trovatosi a cavalcioni sopra il moro lo baciò con dolcezza e passione.

"Ci vediamo presto, Aye"

Finalmente Arles si svegliò (invocando santi in termini non esattamente lusinghieri) e, balzato in piedi, iniziò a camminare per la stanza pensando: "Ma dimmi te se quel pezzo di demente ora deve anche spiarmi in testa! No un momento, lui ci vive nella mia testa, ma io sono etero! Ma che roba assurda avere una controparte gaia come Aphrodite! Cosa si aspetta, di prevalere su di me per farsi prestare il mio bellissimo, sodo e VERGINE culo? Nossignore, bisognerà prima passar sul mio cadavere, e se muoio io muore lui e quindi il mio Bob rimane vergine!"

 Non si accorse di aver tramutato i pensieri in parole fino a quando una divertita voce di donna esclamò: "Bob? Fate sul serio, Gran Sacerdote?"

Voltandosi di scatto Arles domandò stupidamente: "Cos'è, sogno ancora? Se è un sogno non ci sono quei due deficienti, giusto?" Concluse con un ghigno crudele e perverso.

La bella rossa di fronte a lui diede in un basso ringhio: "Non azzardatevi ad insultare i miei fratelli, quello è un mio diritto esclusivo. E poi non è che voi siate molto più furbo di loro" Aggiunse scoppiando a ridere. "Cosa intendi dire, donna?"

 "Niraja. Il mio nome è Niraja, non donna" disse questa senza rispondere.

Fu il turno del Gran Sacerdote di dare in una risata gutturale: "Bella, intelligente e battagliera, cosa potrei volere di più? L'ho sempre detto che ho fiuto per le belle donne".

Per nascondere l'imbarazzo che provava Niraja disse altezzosamente: "Tsk. La volete la risposta si o no?"

"Sentiamo, mia bella ciliegina" disse Arles riaccomodandosi al fondo del letto.

Fumante di rabbia (ma bravissima a dissimularlo) la donna si avvicinò con sguardo felino, e dopo aver accarezzato il viso dell'attraente uomo di fronte a lei fece spuntare, indirizzata al suo collo, una certa pistola. "Dovevo riprendermi una cosetta".

Sudando leggermente freddo, il Gran Sacerdote riprese in fretta il controllo di sé e decise di rischiare: accarezzò una coscia alla sua aspirante rapitrice e alzandosi soffiò al suo orecchio: "Anche crudele e determinata... Così mi farai supplicare di farmi rapire, altro che farmi liberare!"

Il revolver era dimenticato nella mano sinistra della donna, che fissava negli occhi colui che tentavano invano di rapire ormai da un mese.

"Andiamo cara, sono disarmato e alla tua mercè... I tuoi fratelli saran pure idioti, ma tu che scusa hai?"

Era più alto di lei di tutta la testa, e quando la baciò le mise una mano dietro la nuca e la sentì alzarsi in punta di piedi per rispondergli. Dentro di sé sorrise malefico mentre Saga lo guardava impotente da dentro la sua testa con un'espressione molto simile a quelle di Paciolla versione: "Ma andare a lavorare no?!"

 Ora, è doveroso informare che come dice la *numero a caso* legge di Murphy, "Se qualcuno ha anche solo la remota possibilità di copulare state pur certi che qualcun altro gli scartavetrerà le balle fino a fargli desiderare di essere nato del sesso opposto (o nel peggiore dei casi fungo)". Il Grande Tempio non faceva certo eccezione: proprio mentre il bacio si faceva più passionale entrarono di corsa Deathmask e Aiolia: "Gran Sacerdote! Eccoci!"

"Razza di idioti! Questo il primo pensiero del Sommo mentre metteva in fretta e furia la maschera.

"Che cosa ci fate qui?" Chiese, con un tono che voleva dire "trovatevi una buona scusa o vi sotterro".

"Abbiamo risposto alla vostra convocazione, nobile Shion! Ma... cosa state facendo?" Fece il Leone tutto convinto, per poi balbettare confuso alla vista della donna in braccio a quello che credeva essere un duecentosessantunenne.

Le risa di Deathmask rimbombarono fino al soffitto per due motivi: 1) sapeva perfettamente che quello non era Shion e immaginava le torture indicibili che stava progettando il suo caro compagno di bevute e crudeltà 2) era nota a tutti l'esperienza sessuale del leone, pari a quella di un undicenne!

La risata raschiante del cavaliere rischiò di coprire la risposta del Gran Sacerdote, che fu comunque udibile e li fece finalmente defilare: "Si, in ritardo di quasi dodici ore... Stiamo... Stiamo curando una ferita sul mio collo! Vi dispiace?"

Quando i due Saint furono usciti Arles ridacchiò: "Anche a lui non abbiamo mai spiegato la storia delle api e dei fiori".

Niraja sbottò, rialzandosi: "E poi dite che i miei fratelli sono idioti! Adesso basta giocare, ora mi seguirete e.. Un momento, dov'è??"

"Cerchi questa, mia cara? Un bel modello... Glock, vero?"

 "Ridatemela subito!" Sbottò infuriata la donna scattando verso di lui.

 Arles non ebbe difficoltà a bloccarle i polsi, e una volta tolta la maschera rise: "E cosa mi dai in cambio?"

"Le richieste di riscatto le dovrei fare io, qui..." Si imbronciò Niraja, fatto che non fece altro che aumentare l'ilarità dell'altro: "Mia ciliegina, mi sembra più che ovvio che stasera non rapirai proprio nessuno... ti restituirò la pistola, ma in cambio voglio qualcosa di tuo, così magari sarai costretta a tornare anche per questo".

Le accarezzò il collo sottile avvolto da un foulard blu che creava uno splendido contrasto con i suoi capelli.

"Tenetelo" soffiò indispettita la donna "ma questa è l'ultima volta che mi ingannate, sappiatelo! E poi cosa vorreste farne?" Sbraitò prima di allontanarsi verso la finestra.

"Non credo tu voglia davvero saperlo, mia bella aspirante rapitrice".

La donna saltò dalla finestra e corse via nelle prime luci dell'alba mentre il Gran Sacerdote si avvicinava al davanzale. Inspirò a fondo il profumo di cui era impregnato il foulard e scoppiò in una fragorosa risata: se il livello di divertimento era quello avrebbe dovuto cercare di farsi rapire più spesso!

 

TENTATIVO NUMERO 6: FALLITO!

By: enkeliNoManigoldo

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Capitolo 7
*** Missione sette (by SagaFrirry) ***


Con il foulard blu di Niraja fra le mani, Arles sospirò. Probabilmente per la trentesima volta o giù di lì. Reggendosi  il volto mascherato con la mano, era perso in pensieri deliranti fatti di rosse innamorate e smielensaggini che non si addicevano molto al personaggio. Sospirò di nuovo e cambio posizione, notando solo ora il suo assistente.

Gigars..” mormorò, con tono annoiato “..da quanto tempo sei lì?”.

Da un po’..” ammise l’uomo “..da prima che iniziaste questa fase di sospiro continuo”.

Arles sospirò di nuovo.

Però prima era peggio..” riprese Gigars “..quando sono entrato stavate cantando "Total Eclipse of the Heart" di Bonnie Tyler! Sinceramente non so se essere più preoccupato per il fatto che la canzone parli d’amore o di eclissi! Ammetto di essere un po’..preoccupato!”.

Preoccupato? E perché? Sono tanto stonato?”.

Abbastanza ma non è questo il punto. Se mi permettete..ecco..siete strano ultimamente”.

Strano?”.

Sì. Distratto, distante..e poi nemmeno vi arrabbiate se vi dico che siete stonato! State bene? Devo chiamare un medico?”.

Sto benissimo! Sei tu che ti inventi le cose!”.

È come se qualcosa vi stesse deviando dal sentiero principale. Lo scopo ultimo..dobbiamo recuperare l’armatura del Sagittario ed ampliare il controllo del santuario. Il nostro obbiettivo è la conquista di..”.

Lo so! Non serve che me lo dici! Non capisco perché tu pensi  che sia diverso dal solito”.

Perché lo siete! Va bene se cantate in groul roba metal o altre cose inquietanti con risate malvagie ma canzoni d’amore..no, proprio no! State delirando? Vi è salita la febbre?”.

Ma no, che dici? Deve essere colpa di quella femmina..”.

Femmina?”.

Che c’è?! Davi per scontato che fossi un amante dei pesci, in tutti i sensi in cui questa frase può essere interpretata?”.

No..cioè..non so..”.

È solo una distrazione temporanea. Mi passerà presto. Piuttosto..a che punto sei con la ricerca dell’armatura?”.

Non volete parlare di questo..”.

Ah..no..” ammise Arles e sospirò per la miliardesima volta.

Si rigirò sul trono, trovandolo di colpo inutilmente spazioso per una persona sola e si ritrovò a testa in giù, con la testa in terra ed i piedi ribaltati dove fino a poco tempo prima sedeva.

Sul serio..” insistette Gigars “..devo chiamare qualcuno? Un medico..bravo?”.

Sto bene! Tu torna a lavorare!”.

Come volete. Ad ogni modo..se la femmina in questione ha un po’ di sana cattiveria in corpo..sarebbe una buona cosa. insomma..governare da solo sul mondo dev’essere noioso. Magari lei potrebbe dare una mano”.

Una mano?”.

Sì. Magari pure lei vuole sterminare divinità. O ha sete di potere. Non sarebbe male..”.

Gigars lasciò la stanza e Arles ghignò. Fissando il soffitto, rise. Dividere il mondo con una rossa mozzafiato? Non era male come idea! Però prima doveva verificare una cosa..

 

Niranja si svegliò udendo il rumore delle onde. Onde? Non abitava così vicino al mare! Si alzò di scatto a sedere. Era notte fonda.

Buongiorno, ciliegina” salutò Arles “Ti sei svegliata..”.

Dove sono?”.

In un posto tranquillo. È un luogo permesso solo a chi frequenta il santuario. Qualche tempo fa ci ho rinchiuso mio fratello..in quella grotta laggiù..”.

Ma..un attimo..mi hai rapita?!”.

Più o meno”.

No! Non funziona così! Sono io che devo rapire te e non viceversa! E poi..come hai fatto?!”.

Non è stato per niente difficile. Ho chiesto in giro dove abitava una bella rossa dal caratterino difficile e mi hanno dato il tuo indirizzo. Mi sono arrampicato sulla finestra, sono entrato, ti ho addormentata e portata via. Una passeggiata”.

Ma io abito al quinto piano!”.

E che vuoi che sia? Sono un cavaliere..”.

Che cosa vuoi da me? Guarda che i miei fratelli non hanno soldi per pagarti..”.

Non mi interessano i soldi. Voglio parlarti”.

E non potevi farlo come le persone normali?! Suonando il campanello?!? Invece di fare Tarzan fra i cornicioni!”.

Hai ragione..non ci ho pensato. È che al tempio i campanelli non ci sono..”.

E perché mi hai portato in questo posto in mezzo al nulla?”.

Perché sono stufo di essere interrotto. Lasciamo sempre i discorsi a metà, io e te. E questo mi manda in bestia e poi mi incasino il cervello per giorni”.

A me sembra che il tuo cervello sia sempre incasinato..”.

Grazie. È anche colpa tua, sai? E non va bene! Io devo rimanere concentrato! Sono il Gran Sacerdote. Ho delle responsabilità e devo recuperare l’armatura del Sagittario e..hei! Dove vai?!”.

Niraja si era alzata ed era andata verso il mare.

Signor Gran Sacerdote?” chiese, con i piedi in acqua “Mi assicuri che qui non c’è mai nessuno?”.

A nessuno è permesso venire qui, se non su mio ordine. Quindi sì, sono sicuro. Siamo solo io e te. Perché?”.

Ho sempre voluto fare il bagno di notte. Ma mi son sempre vergognata. E poi c’era sempre qualche ubriacone che mi fissava. Questa volta ci sarebbe solo un pazzo..ma è una cosa che posso sopportare!”.

Lei rise e lui rimase come imbambolato qualche istante, senza capire perché le sue sinapsi facessero tanta fatica ad elaborare qualcosa di decente.

Resta concentrato” si ripeté, anche quando lei riemerse.

La leggera camicetta con cui Niraja era vestita era completamente bagnata ed era divenuta praticamente trasparente. Lei pareva non accorgersene. Illuminata dalla luna, si era voltata ed osservava Arles con aria interrogativa.

Ci sei?” domandò “Hai lasciato il cervello a casa? Sei distratto..”.

Me lo hanno già detto oggi..”.

La tua papera la porti mai qui? Si divertirebbe un mondo!”.

No, a lei non piace la corrente. Preferisce la vasca alla tredicesima”.

Lei..preferisce?! Come fa a preferire qualcosa, scusa? È un giocattolo..”.

Il Sacerdote non rispose. Lei preferì cambiare argomento.

Stavo pensando..” propose, incrociando le mani dietro la schiena e oscillando la testa come una bambina “..che qui siamo soli. Siamo solo io e te, signor Gran Sacerdote. Ed io e te abbiamo un discorso da portare a termine, mi sembra. O ricordo male?”.

Io..io ti ho portato qui per..”.

Ogni donna sogna di essere baciata di notte, in riva al mare, sotto la luce della luna..”.

Ah, sì?”.

Non so..forse non tutte..ma io sì..”.

Niraja sospirò, notando come Arles non sembrasse cogliere i segnali che mandava. Sorridendo, lo raggiunse e lo baciò. Arles la lasciò fare. Alla fine..potevano parlare anche dopo! Poi quei dannati vestiti civili non li sopportava e non vedeva l’ora di toglierli! Finì su di lei, senza smetterla di baciarla. Poi Niraja scostò leggermente la testa.

Solo una cosa..” mormorò “..tu..signor Sacerdote..come ti chiami?”.

Come mi chiamo? Ora me lo chiedi?! Ha importanza?!”.

Vorrei almeno sapere il nome di colui con cui sto per fare sesso selvaggio sulla spiaggia!”.

Beh..è complicato..”.

Complicato?! Cosa c’è di complicato?! È il tuo nome!”.

È che..siamo in due. Saga è quello con i capelli blu io sono..beh..puoi chiamarmi Arles. Però non lo devi dire a nessuno. Non lo sanno in molti che ho preso il posto di Shion”.

Arles? È il diminutivo di qualche cosa?”.

Sì, ma..”.

Di che cosa? Dai dimmelo!”.

Lei si dimenò leggermente, cercando forse di imitare un serpente ipnotizzato.

Di..no dai, è troppo imbarazzante”.

Giuro che non rido..”.

Il Sacerdote fissò la donna qualche istante e poi prese un profondo respiro.

Aristotles” disse, storcendo la bocca per il disgusto nel solo pronunciarlo.

Aristotles? Sei serio?”.

Purtroppo..”.

Scese il silenzio e poi lei scoppiò a ridere. Rise, rise e rise.

Aristotles?! Tu?! Con quella faccia?!” rideva, arrivando quasi alle lacrime.

Guarda che non è colpa mia!” sbottò Arles, leggermente infastidito.

Anche lui trovava ridicolo quel nome e non apprezzava di certo che quella femmina lo deridesse. Però poi..lei rideva e la camicetta bagnata creava un arco così bello sui seni di quella  rossa! Decise di farla smettere di ridere con un bacio di quelli che mozzano il fiato. L’alternativa era strozzarla, e non aveva alcuna intenzione di farlo. Quando la lasciò di nuovo respirare, lei aveva smesso di ridere. Sorrideva.

Che stelle sono quelle?” domandò.

Arles ruotò gli occhi al cielo. La conversazione in quel momento non aveva voglia di farla! Lasciò perdere il collo di lei, sul quale si era concentrato con entusiasmo.

Costellazione dell’Aquila, di Lira e Cigno. Il triangolo estivo. Ora..potremmo..”.

Ci guardano, tu dici? Che bello..”.

Il Sacerdote per qualche istante immaginò Marin, Orfeo ed un moccioso biondo che lo fissavano mentre copulava e la cosa lo fece rabbrividire.

Ma poi..perché mi hai chiamato qui? Di che dovevi parlarmi?” non accennò a tacere lei.

Il Sacerdote rialzò il busto e spalancò le braccia, rassegnato.

Scusa..” rise lei “..è che ci interrompono sempre! Non voglio tornare a casa con nella testa ancora mille domande e dubbi. Ti dispiace? Tanto la notte è lunga”.

Spara pure tutte le domande che vuoi. Però, una volta finito, zitta e muta!”.

Nemmeno qualche gemitino felice?”.

Quelli li accetto ma niente domande sceme”.

Ok..va bene..allora..”.

Lei temporeggiò e lui ruotò gli occhi.

Hai una brutta congiuntivite” commentò Niraja “Hai gli occhi sempre più rossi”.

Non è congiuntivite..”.

Spiegami. Perché mi hai portato qui?”.

E tu spiegami: perché, se reputi che l’idea del rapimento sia una gran cazzata, torni sempre? Perché comunque ci provi?”.

Perché mi diverto. Poi devo proteggere i miei fratelli..”.

Ma quelli hanno trent’anni almeno. Che si difendano da soli!”.

Scusa ma..quanti anni mi dai?”.

Perché?!”.

Io sono la sorella più grande! Mi stai dando più di trent’anni?!”.

No. Tu non li dimostri. Loro due invece..”.

Pensa per te. Quanti ne hai? Quaranta?! O anche di più..vecchietto perverso”.

Arles fissò Niraja qualche istante, senza parlare. Storse la bocca e si rialzò di scatto.

Ma..dove vai?” si stupì di lei, sollevandosi sui gomiti.

Dopo questa, me ne vado!”.

Ma dove vai?!”.

A ritirare la pensione! Per tua informazione ho meno di trent’anni io!”.

Ah..ok..scusa..è che sembri più vecchio”.

Lo so. Non serve infierire”.

Non infierisco. E comunque a me piaci. Non è un problema. Potresti anche averne settanta di anni!”.

Davvero..?”.

Torna qui accanto a me. Dai..non ti arrabbiare! Ora so una cosa in più su di te..e mi piace! Mi sentivo un po’ a disagio all’idea di baciare qualcuno che poteva essere mio padre..”.

Arles si stupì di se stesso. Stava davvero tornando accanto a quella donna! Sedette sulla sabbia, vicino a lei.

Sono davvero così importanti i tuoi fratelli per te?” le domandò.

In che senso?”.

Tanto da non poterli..accantonare un pochino? Per dedicarti ad un altro progetto?”.

Di che progetto si tratta?”.

Proteggere il mondo dalle divinità e dominarlo al posto loro”.

Sei serio?!”.

Stai parlando con uno degli uomini più potenti della Terra, e non solo dal punto di vista fisico”.

Adesso esageri..”.

Come Gran Sacerdote, ho molta influenza. E se riuscissi a riavere lo scettro di Athena e l’armatura del Sagittario..”.

E perché dominare il mondo implica l’accantonamento dei miei fratelli?”.

Perché sono due deficienti che devono estinguersi. La stupidità non la tollerò proprio! Hanno avuto un qualche incidente da piccoli?! Come fanno ad essere così scemi e orrendi?!”.

Non sono dei geni, sono la prima a dirlo. Ma che dovrei farci? Ho passato l’intera vita a crescerli e proteggerli. Sono cresciuti e non accennano a voler lasciare il nido e lasciarmi vivere. Ma non posso obbligarli. Ho solo loro..”.

Se sono un peso, perché non te ne sbarazzi?”.

E come? Uccidendoli?” rise lei.

Lui rimase serio e lei si preoccupò.

Arles..tu..uccideresti tuo fratello?!”.

Sì”.

La voce del Sacerdote era limpida, sicura. Parlò come fosse la cosa più normale del mondo e lei rise, imbarazzata.

Ma quindi..” borbottò, aggirando l’ostacolo “..perchè mi fai questi discorsi? Mi stai chiedendo il tuo aiuto per un qualche missione?”.

No. Ti sto chiedendo di stare al mio fianco. Sai..la vita del Sacerdote è piuttosto solitaria. Mi piacerebbe avere qualcuno al mio fianco come te”.

Come me? Cioè?”.

Bella, intelligente e con quella cattiveria che adoro”.

Mi prendi in giro?”.

E perché dovrei?”.

Io..io sono onorata. Però..”.

Lo sapevo che c’era il però..”.

Lo sai. Non posso lasciare da soli i miei fratelli. E nella tua visione del mondo, non c’è posto per loro. Perciò devo rifiutare. Però ti auguro di riuscire nel tuo progetto, qualunque esso sia”.

Lei si avvicinò e lo bacio lievemente.

Dai..” riprese, con un mezzo sorriso “..per questa notte non ci pensiamo! Dimentica la conquista del mondo , l’armatura del Sagittario, il Grande Tempio e tutte queste cose! Io dimenticherò i miei fratelli, i rapimenti e tutto il resto. Ti va? Io ora non ho più niente da domandare..e tu?”.

Lui rimase qualche istante in silenzio e poi si lasciò sfuggire un sorriso. Forse poteva farlo! Dimenticare per una notte tutto il casino che aveva in testa e lasciare che tutto scorresse, senza pensarci troppo! Ricominciò a baciare colei che aveva a fianco e le sbottonò le camicetta. La sabbia..che sensazione piacevole ed allo stesso tempo fastidiosa! Avrebbe dovuto capire che inventarsi come scusa quando avrebbe mandato a lavare gli abiti civili con la sabbia perfino nelle mutande! Sperava almeno di non trovarci dei paguri.. Lei mantenne la promessa e stette in silenzio. Chiuse gli occhi e lo lasciò fare. Poi li riaprì, senza capire.

Che c’è?” domandò “Saga?”.

Aveva notato che chi aveva di fronte aveva mutato colore di capelli e chinato il capo. Non capendo bene che stesse accadendo, Niraja vide il Sacerdote alzarsi e allontanarsi, tentando di nascondersi nel buio. Scuoteva la testa a scatti, come in preda a qualche strano tic nervoso.

Che succede? Così mi fai preoccupare!”.

Meglio se vai via..scusa..” rispose lui, con una strana voce altalenante.

Ma..stai male? Chiamo qualcuno? Io..”.

Va vai! Lo dico per te! Potrei..”.

Niraja si avvicinò. Tenendosi con una mano chiusa la camicetta, con l’altra sfiorò il volto del Sacerdote, rigato di lacrime da un lato soltanto.

Saga?” domandò “Perché sei tanto triste?”.

Rivoglio Aiolos. Ma tu ora va via. È quasi l’alba”.

Tornerò. Ci rivedremo. Mi piacete entrambi”.

Lei salutò con un piccolo bacio, trovando molto diverso il sapore delle labbra di Saga rispetto a quelle di Arles, e si allontanò. Era preoccupata ma aveva capito di non poter fare molto.

Adesso spiegami perché?!” sbraitò Arles, appena la donna non fu più a portata d’orecchio “Perché interrompi sempre quando non serve?! Razza di piagnone amante della cavallina con i cavalli!”.

Tu interrompi me ed io interrompo te!” ribatté Saga, convinto.

Io non interrompo niente! Aiolos è morto e tu sogni porcate!”.

E se fosse vivo?”.

Mi chiedi se di concederei il lusso di farti cavalcare o di cavalcare il mezzo equino? Certo che NO!”.

Vedi? Sei cattivo!”.

E tu no? Dai..c’ero quasi con Niraja!”.

Commovente..ricordi il nome! Pensavo che solo Paciolla ti rimanesse impresso. Le altre le classificavi tutte come femmine”.

Non sfottere, donnicciola! Se sei attratto dagli erbivori non dare la colpa a me! E poi..che c’entra Paciolla?!? Mica me la porto a letto!”.

Non farmi immaginare te che ti monti un’anatra, ti prego!”.

Ma che dici?! Sei disgustoso!”.

Stupratore di anatroccoli!”.

Amante di mini pony!”.

Ateo sovversivo!”.

Leccaculo di Dee inutili!”.

Non offendere Atena!”.

Io offendo te, infatti. Che Atena mi punisca, se reputa quel che faccio sbagliato”.

Tu sei tutto sbagliato!”.

Me la pagherai! Adesso per punirti mi smonterò per tutto il giorno di seghe e ti obbligherò a guardare! E guai a te se osi pensare ad Aiolos!”.

Saga lanciò un gemito di disgusto e Arles sospirò. Aveva ripreso il controllo, anche se la voce della parte buona continuava a tormentarlo.

Hei..” parlò proprio la parte buona “..non serve fare tante storie per una donna! Vai al tempio e ne hai mille delle tue concubine”.

Non esagerare! Non sono mille! E poi..qui la questione è diversa!”.

Se lo dici tu..”.

Non so..è diverso. Non so perché, ma è così..lei non è come le altre. Niraja è..”.

Una che vuole rapirti. Una pazza”.

Come se io e te fossimo normali..”.

Mai detto. Anche se tu sei peggio di me”.

Io sono te, o te lo dimentichi questo dettaglio?!”.

Sì ma io non parlo con le papere di gomma!”.

Fanculo..”.

Quanto vorrei che tu morissi!”.

La cosa è reciproca!”.

Arles rimase qualche istante in piedi dove fino a pochi minuti prima era steso con Niraja. Sospirò, rassegnato. Doveva rientrare al tempio. E ultimamente sospirava troppo spesso!

Un attimo..” borbottò ancora Saga “..cos’è questa sensazione?! Arles..?”.

Questa sensazione si chiama frustrazione e capita quando stai per scopare con una bella donna e qualcuno ti interrompe perché gli viene da piangere, facendoti pure fare la figura del coglione!”.

Naa, quella la conosco come sensazione! C’è dell’altro..qualcosa di..dolce. Ary..sei innamorato?”.

Ma che stai farfugliando?!”.

Se avessi ora il controllo sulla bocca, cosa che non ho, la spalancherei e la terrei così in silenzio per almeno un paio di minuti”.

Per farci entrare le mosche?”.

No! Per lo stupore”.

Non sono innamorato”.

E invece sì. Che cosa carina..”.

E anche se fosse?! Tanto quando sto per combinarci qualcosa appari tu ad interrompere”.

Giuro che non lo farò più. L’amore non lo interrompo, te lo prometto. Però..”.

E che cazzo con ‘sti però..”.

Tu mi devi giurare che non interromperai più i miei sogni con Aiolos!”.

E va bene..”.

Sul serio?! Per concedermi una cosa del genere..sei cotto, stra cotto e forse anche bruciato. Scusa se rido!”.

Ridi pure. Intanto la mia aspirante amante è viva..Aiolos invece..”.

Ah! Pezzo di merda!”.

E Saga scoppiò a piangere.

 

Al ritorno al tempio era ormai sorto il sole. Non gli sembrava di essere stato via tanto. Aphrodite sorrise nel vederlo rientrare in abiti civili.

Odore di mare..” commentò il cavaliere dei Pesci “..abiti pieni di sabbia, aria lievemente malinconica..passato una bella serata?”.

Non è successo quel che tu pensi..”.

Ma poco ci è mancato, vero?”.

Ma tu..”.

Non mi si può nascondere certe cose” ridacchiò il cavaliere, giocherellando con una rosa “Percepisco l’amore da lontano! E poi girano strane voci..”.

Voci? Di che tipo?”.

Che sei un po’ rimbambito ultimamente per colpa di una femmina”.

Dimmi chi lo dice che lo faccio fustigare! Invece di perdere tempo, dovreste..”.

Piano! Non hai la maschera! Attento alla copertura”.

Arles storse il naso e si apprestò a raggiungere la sua casa. Mentre si cambiava, si guardò allo specchio. Ma davvero sembrava così vecchio come diceva Niraja? Ah, fanculo! Indossò la maschera e tornò alle sue faccende.

 

MISSIONE 7: FALLITA (quale missione?!) 

By SagaFrirry

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Capitolo 8
*** Missione otto (by Antares 91) ***


- Gigars!!! - chiamò Arles. Gigars arrivò subito. - A che punto siamo con la ricerca dell’armatura? -

- Ehm..ecco..il fatto è che non è ancora stata trovata.. -

- Allora sbrigatevi!!! - tuonò.

Probabilmente lo avevano sentito fino all’altro capo del mondo, ma chissene! Si appoggiò allo schienale dello scranno e si versò un bicchiere di vino. Sicuro di essere da solo, tolse la maschera ma, proprio mentre si avvicinava il calice alla bocca, il portone della sala si spalancò e dovette indossarla di nuovo in fretta e furia. Entrò un messaggero con una lettera, che consegnò in fretta e furia ad Arles e altrettanto velocemente si congedò. Sagarles guardò la lettera: non vi era riportato alcun mittente. Chi mai poteva mandargli una lettera? Forse la sua bella ciliegina? Sorrise come un ebete a pensare che potesse essere proprio la bella Niraja a scrivergli. Posò il calice su uno dei braccioli dello scranno, aprì la busta, estrasse il foglio e lesse. O meglio, cercò di leggere, di capirci qualcosa.

- Che calligrafia di merda! - commentò, facendo una smorfia.

Scritto con una calligrafia che faticava a decifrare (che a confronto una gallina di sicuro avrebbe scritto meglio), il messaggio era questo: “Abbiamo noi l’armatura del Sagittario! Vieni a prendertela di persona!”. Firmato; i suoi rapitori. E sotto, in fondo al foglio, c’era scritto il luogo dove lo avrebbero atteso: i magazzini nella periferia di Atene.

 - Che geni mancati..si firmano pure! Come se non sapessi che non ce l’hanno loro l’armatura! È solo una trappola per rapirmi. Manderò qualcuno a controllare. Qualcuno mi vada a chiamare Milo dello Scorpione!!! –

 

***

 

- Dovrebbe essere qui a momenti..  Sicuramente, dopo aver letto il nostro messaggio, si sarà precipitato fuori dal Tredicesimo Tempio! - commentò Tarasios.

- Finalmente sarà nostro! Eh eh eh! - si sfregò le mani Nektarios.

 - Zitti! Arriva qualcuno! - disse, all’improvviso, Niraja.

Effettivamente, si udivano rumori di passi.

- Dev’essere il nostro gran sacerdote! - fece Nektarios tutto contento.

- Eccolo! - urlò Tarasios.

Ma quello che comparve poco dopo, vestiva un’armatura d’oro e no, non somigliava minimamente ad Arles.

- E tu chi sei?!? Dov’è il gran sacerdote?!? - sbottarono in coro i tre fratelli.

- Sono il bellissimo, sensuale, stupenderrimo, Milo di Scorpio, e non un vecchio di trecento anni! –

-Modestia, portami via… - commentò Niraja, scuotendo la testa.

- Il gran sacerdote ha mandato me qui a controllare. - continuò Milo. - Bel posto.. - commentò poi, ironico, guardando i grandi capannoni adibiti a magazzini. - Allora, è vero che avete voi l’armatura del Sagittario? Se sì, vedete di consegnarmela senza fare resistenza. –

 - … Scusaci un attimo. - Niraja sospinse i suoi fratelli un po’ più dietro, si riunirono tutti in cerchio e iniziarono a parlare a bassa voce.

- Che cavolo facciamo adesso?!? - sussurrò Niraja.

- Boh.. catturiamo lui? - ipotizzò Tarasios.

- E che ce ne facciamo di uno dei cavalieri di Athena?! - replicò Nektarios.

- Ma ovvio, no?! - ghignò Tarasios. - Potremmo tenerlo in ostaggio e costringere il sacerdote a dover venire per forza qui a riprendersi sia il suo cavaliere, sia l’armatura. –

- Sei scemo?!? - sbottò Niraja. - Pensi forse che quello sia uno sprovveduto?! Non credo sia così coglione da farsi catturare da noi! –

Milo iniziava a stufarsi - Ehi!!! Se non ve ne siete scordati, io sono ancora qui! Vi rifaccio la domanda: avete o no l’armatura del Sagittario? –

- Ehm.. No… cioè, sì.. cioè.. - iniziarono a balbettare. - Oh, fanculo! Prendiamolo!!! - e si lanciarono contro il cavaliere, che però, abilmente, saltò all’indietro non appena furono ad un passo da mettergli le mani addosso.

- Oh, volete giocare ad acchiapparella? - li schernì Milo.

- Ci prendi in giro?! - sbottò, offesa, Niraja, guardandolo malissimo e tirando fuori la pistola.

 - Che pensi di fare con quel giocattolino? –

- Non ci arrivi da solo? –

- Pfft. Avanti, spara. - allarga le braccia, sorridendo strafottente.

- L’hai voluto tu. Poi non ti lamentare- Niraja premette il grilletto.

- Ops. Mi hai mancato. Certo che hai uno schifo di mira, eh… Ritenta, bellezza, sarai più fortunata. –

 Niraja sparò altre volte, ma o sbagliava mira, o Milo si scansava. Lo Scorpione dorato le si avvicinò rapido e le bloccò il polso della mano che reggeva l’arma.

- Sono stanco di giocare. - disse. - Consegnatemi l’armatura! Non ho tempo da perdere per stare dietro ai vostri giochetti. –

- Lascia stare nostra sorella! - urlarono all’unisono Tarasios e Nektarios.

- Lasciami! Non ce l’abbiamo noi l’armatura del Sagittario! - confessò la donna, dimenandosi.

- Ah-ha, lo sapevo! - le mollò il polso. - Quindi era tutta una montatura! Cosa volete dal Gran Sacerdote?! So che avete tentato più volte di rapirlo. E senza successo, anche. Ah ah ah! Siete dei rapitori incapaci. –

 - Lo vogliamo rapire perch… - tentò di dire Nektarios, ma la sorella lo interruppe.

- Zitto tu! E tu - puntò un dito contro Milo - non offendere! Il motivo per cui vogliamo rapirlo non sono affari tuoi! –

 - Oh, sì che lo sono, invece! State tentando di rapire il mentore di Athena, la guida del Santuario! Lasciate in pace quel povero vecchietto e trovatevi un altro hobby! –

 - Vecchietto? A noi non sembra un vecchietto! – protestò Nektarios

- Shion ha trecento anni.. –

- Beh, sarà anche così ma non si comporta affatto da vecchietto!-

-E cosa vi aspettavate, stolti? È comunque a capo dei cavalieri d’oro. Non può essere un debole, anche se la vecchiaia lo sta rincoglionendo. Pare poi che si sia perso dietro ad una femmina..-

-Una femmina..? -  pensò Niraja ad alta voce. – Che sia..?- pensò poi -..no, non può riferirsi a me. Deve trattarsi di certo di qualche altra donna. Che stupida..-

-Ma questi non sono affari vostri!- continuò lo Scorpione – E dovrei riempirvi di Cuspidi solo per avermi fatto perdere tempo. Meglio che me ne vada, prima di diventare violento..-

Milo se ne andò borbottando un “ma guarda questi..tentare di rapire un vecchio..che gente!”.

I fratelli, rimasti soli, sospirarono, ognuno per una ragione diversa. Che missione impossibile!

 

Missione rapire il Gran Sacerdote, tentativo 8: fallito!

{By Antares 91}

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Capitolo 9
*** Missione nove (by SagaFrirry) ***


Il sole era tramontato da un pezzo. Niraja era stesa sul divano e leggeva un libro, svogliata. I suoi fratelli, da bravi bambini, erano già a dormire. Si stupì molto quando senti suonare il citofono. Chi mai poteva essere?

Chi è?” domandò, dopo aver poggiato il libro.

Il papa” si sentì rispondere, dall’altro capo dell’apparecchio.

Mi prendete in giro?!” sbottò lei.

Non del tutto..”.

A..Arles? Sei tu?”.

Scendi un attimo, ciliegina?”.

Ma sei pazzo?! Sai che ore sono?!”.

Mi hai detto TU di suonare il citofono, se no ti avrei rapita di nuovo!” gracchiò l’uomo “È più semplice per me, piuttosto che stare qui come un cretino a parlare con una scatola vestito come un coglione qualsiasi!”.

Ok, ho capito! Non ti alterare..scendo subito..”.

Niraja non sapeva bene come interpretare la cosa. Si agitò, indecisa sul da farsi. Come mai era lì? E lei..no, non era decisamente presentabile! Leggermente nel panico, iniziò a girare di qua e di là, inciampando sui suoi stessi piedi.

Ok..” si disse “..meglio calmarsi. Adesso vai di là, Niraja, e ti cambi. Metti un vestito carino ma niente di speciale, non vorrei si facesse strane idee..poi..”.

Parlottando con se stessa, frugò nell’armadio in cerca dell’abito adatto. E le scarpe?! Ma da quando si faceva questi problemi?!

Entro questo secolo!” protestò Arles, incrociando le braccia.

Il Sacerdote aveva alzato la voce ma la donna stava al quinto piano, quindi era parecchio difficile che lo sentisse. In compenso, lo sentì la vecchietta del terzo, che gli tirò un vaso di petunie e lo rimproverò chiamandolo “ragazzaccio”.

Dopo un tempo che parve un’eternità, Niraja apparve. Arles, intento a pulirsi dalla terra della dannata vecchia tira-fiori, sentì la porta del condominio aprirsi.

Alla buon ora!” sbottò “Non capisco perché voi donne ci mettiate tanto a..” alzando lo sguardo rimase in silenzio.

Lei si era vestita di rosso, cosa che di certo il Sacerdote gradiva. Con un vestitino leggero, adatto a quella notte d’estate, non sapeva bene che cosa fare ed incrociò leggermente i piedi.

Ah..hem..γεία Σας! (Salve)” sbiascicò Arles e lei rise.

Ciao..hai legato i capelli?” commentò Niraja.

Idea di Aphrodite. Dice che così sembro più giovane”.

Questa Aphrodite sa che non sei Shion?”.

Questo, prego. È un uomo..più o meno. Comunque sì, lo sa. Ma non parliamo qui di queste cose. Andiamo a fare un giro”.

Ma come?! A quest’ora?!” finse stupore e fastidio lei, anche se in realtà si era portata la borsetta e non desiderava di meglio.

Hai paura che i tuoi fratelli si sveglino e si sentano soli?”.

Li ho chiusi dentro”.

Ottima idea”.

Beh..come mai sei qui? Che cosa vuoi?” cercò di dire con disinteresse Niraja.

I due camminavano per le strade semideserte.

Dirti che sono arrabbiato” rispose Arles, con le mani nelle tasche dei jeans.

Arrabbiato? Con me?”.

Certo. Ti ho parlato in via del tutto confidenziale dell’armatura del Sagittario e tu hai usato quest’informazione per tentare di rapirmi. È una faccenda privata e tu lo hai spifferato ai tuoi fratelli. I quali sono così stupidi che si sono firmati, quindi ho capito che era una trappola, ma comunque non l’ho trovato corretto”.

Cosa non è corretto? Ingannare la gente? Milo è convinto che tu sia Shion!”.

E questo che c’entra?!”.

Dovresti farti la predica da solo, invece di rimproverare me. Io sto cercando di rapirti, e lo sai. Ogni mezzo è lecito, per raggiungere uno scopo”.

Sì ma..io sto lavorando ad un progetto importante. E non voglio vada tutto in malora perché tre tizi qualsiasi stanno cercando di rapirmi!”.

Tizi qualsiasi?! Io sono una tizia qualsiasi?!”.

Sei forse la regina d’Inghilterra?!”.

Niraja girò la testa, offesa. Arles non capì quella reazione e fermò il suo passo, alzando leggermente le spalle con aria interrogativa.

Quel cavaliere..” riprese lei “..quello Scorpione..ha parlato di una femmina per la quale vi siete rimbambito. Forse fareste meglio a tornare da lei, invece di importunare me nel cuore della notte per dirmi che siete offeso perché parlo con i miei fratelli!”.

Voltandosi, Niraja tornò verso casa, accelerando il passo.

Ma di che parli?!” rispose lui, piuttosto confuso “Torna qui! Aspetta! Oh..dannata femmina!”.

Dannata sarà tua sorella!”.

Grazie agli Dei non ne ho!”.

La raggiunse ma lei continuò a camminare fino a casa.

Dai..” le parlò lui “..davvero non so di che parli!”.

E poi dai degli stupidi ai miei poveri fratelli..”.

Ciliegina, andiamo! Che vuoi da me?! Io sono cresciuto fra i maschi, non capisco i ragionamenti di voi femmine! E poi..che ti ha detto Milo?!”.

Ormai giunti di nuovo alle poche scale che precedevano il pianerottolo dell’appartamento di Niraja, lei finalmente si girò. Giusto in tempo per vedere un’altra pianta lanciata dall’anziana del terzo piano.

Crepa, vecchia! Dio **BIIIIP**” sbraitò Arles, distratto e colpito in pieno.

Vergognati!” rispose la vecchietta “Non si parla in questo modo! Maleducato! Chiedi scusa a Dio!”.

Quale dei tanti?!”.

La donna si fece il segno della croce e chiuse la finestra. Niraja non riuscì a trattenere una risata.

Sei pieno di terra” ridacchiò “Aspetta, ti aiuto!”.

Lui rimase in silenzio, fulminando con lo sguardo la finestra della vecchia e respirando profondamente per riprendere vagamente il controllo.

Come posso fidarmi?” domandò poi Niraja, passando le mani sulla giacca piena di terra e cocci di lui “Dopotutto, ingannate i vostri sottoposti, signor Gran Sacerdote”.

Non ti ho mai chiesto di fidarmi di me, mi sembra” rispose lui.

Ma..sei venuto fin qui per dirmi solo questo? Che sei arrabbiato?”.

E tu.. non hai più tentato di rapirmi perché Milo ti ha parlato di una femmina di cui mi sarei invaghito?!”.

Niraja arrossì. In effetti era così. Aveva perso interesse, temendo di trovare il Sacerdote in atteggiamenti compromettenti con una donna dalla bellezza mozzafiato. Ma solo in quel momento realizzava la cosa..

Io non sono quel genere di uomo”.

Quale genere di uomo?”.

Uno che si innamora in pochi istanti e cambia idea subito. Anzi, ti dirò la verità: io non ho mai avuto una storia. Non ho tempo per certe cose. Puttane quante ne vuoi ma non ho mai avuto una fidanzata, una moglie o un’amante fissa. Perciò Milo non so di che stesse parlando”.

Ma..sei serio?! Io pensavo che tu..”.

Anche se, lo ammetto..forse Milo non ha tutti i torti. Sono un po’ rimbambito dietro ad una femmina, ultimamente”.

Lei abbassò lo sguardo e lui ghignò e scosse la testa.

A che pensi, ciliegina? Guardo che parlo di te!”.

Di me?!”.

Lei arrossì e lui si avvicinò di scatto.

Quando arrossisci..ciliegina..devo baciarti!” ammise e lei lo fissò un po’ confusa.

Potrebbe vederci qualcuno..” disse, imbarazzata.

E chi?”.

L’anziana al terzo piano..”.

Ma che crepi quella vecchia tira petunie!”.

Ma controllatevi, Signor Sacerdote”.

Smettila di chiamarmi così..”.

Lei era divertita e fu assolutamente certa di sentire la vecchietta del terzo piano commentare con uno “sporcaccioni” il loro bacio.

Perché sei venuto fino qui? Ti mancavo?” domandò Niraja.

Già e sai..credo di averlo realizzato pienamente solo adesso. Insomma..pensavo di essere solo arrabbiato ma..come faccio ad essere arrabbiato con te?! insomma..anche come faccio ad essere innamorato di te non so, visto che tenti di rapirmi ed è evidente che sei una stronza che mi sfrutta per soldi però..è così”.

Questa è..una sorta di dichiarazione?”.

Donna, già non so che sto dicendo..non peggiorare le cose, infierendo!”.

Perché non vieni su da me? Ti offro una birra..”.

Sicura che i tuoi fratelli non si facciano problemi?”.

Tranquillo..”.

Ancora dubbioso e sospettoso, Arles comunque la seguì per le scale e nell’appartamento.

Non è la reggia a cui sei abituato” sorrise lei “Però questo è quel che posso permettermi”.

Mentirei se ti dicessi che è carina. È un vero cesso..”.

Lo so. Benvenuto nel mio mondo. Siediti sul divano, vado a prendere le birre”.

Arles intuì che quella cosa informe sotto quintali di vestiti, giornali ed un gatto dovesse essere un divano e sedette. Lei riapparve.

Spero non ti dispiaccia bere a canna. Non ho bicchieri puliti” parlò la padrona di casa.

Non c’è problema. Salute!”.

Salute..”.

Non è che c’è il sonnifero?”.

Lei rise e bevve un sorso dalla bottiglia del Sacerdote, per dimostrargli che non era così. Arles trovò il gesto un pochino strano ma per nulla spiacevole. Allargò le braccia lungo lo schienale del divano, dopo aver bevuto un lungo sorso. Era da tempo che non si concedeva una birra! Lei salì a cavalcioni ed iniziò a baciarlo, facendo ribaltare buona parte della birra.

Hei..ma..che fai..” riuscì a dire lui “..ci sono i bambini di là!”.

Che si fottano i bambini! Sono vecchi abbastanza da vedere certe cose!” rispose lei, levando la camicetta in quattro secondi netti.

Arles, vedendo e sentendo questo, lasciò cadere la bottiglia in terra, che si frantumò. La strinse a sé, ignorando lo sguardo del gatto e sparpagliando in giro quel che stava sul divano. Sopra di lei, era ormai praticamente nudo quando una vocina familiare si udì..

Sei il nuovo fidanzato della sorellona?” domandò.

Ma..non avevi detto che li avevi chiusi a chiave?” sussurrò il Sacerdote a Niraja.

Come ti chiami? Io sono Tarasios..”.

Arles si rialzò. Fissò i due fratelli con un certo fastidio.

Perché sei in mutande sopra mia sorella?” continuò Nektarios.

A voi due sarebbe ora di fare un discorsetto..” sbottò il Sacerdote.

I due idioti evidentemente non riconoscevano il sacerdote per il semplice fatto che aveva i capelli raccolti. Sedettero entrambi accanto a lui, con un sorrido imbecille stampato sul viso.

Che bello..la sorellona ha un fidanzato!” esclamò Tarasios.

Fidanzato..ecco..piano con le parole..” borbottò Arles.

Possiamo chiamarti fratellone?”.

No, certo che no!”.

Tarasios e Nektarios lo abbracciarono, cosa che fece un po’ disgusto ad Arles. Niraja rise, rivestendosi.

Che fai?” le domandò lui.

Vado a dormire. Buonanotte!”.

Che?! No..aspetta!”.

I due fratelli di lei si erano addormentati di botto, abbracciati al “nuovo fratellone”.

Niraja!” supplicò lui “Aiutami!”.

Ma su..non ti fanno niente!”.

Mi fanno schifo!”.

Sarà per la prossima volta..notte!”.

Il Sacerdote sospirò. Si divincolò con la forza e li lasciò lì, abbracciati fra loro con sul volto un’espressione da cretini. Si rivestì ed uscì in fretta. Doveva rientrare al santuario prima dell’alba o qualcuno si sarebbe fatto troppe domande. Ed era proprio il caso di fare una doccia fredda..

 

Missione 9: fallita!

By SagaFrirry

 

Giuro che primo o poi li faccio accoppiare questi due ma “alla serendipity”: più tardi, un pochino più tardi!

Ormai possiamo dire che si sono due missioni..missione rapimento e missione copula, ma staremo a vedere XD a presto!

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Capitolo 10
*** Missione dieci (by SagaFrirry) ***


Tutto era tranquillo al Tempio. Perfino la testa di Arles pareva in pace, almeno un pochino. Era da poco passato il tramonto ma il Sacerdote era già nel suo letto. Leggeva un libro, illuminato da un paio di candele. D’un tratto una di queste candele tremolò.

Gigars!” borbottò Arles “Non voglio essere disturbato. Sono stanco”.

Il Sacerdote sapeva che solo a Gigars ed alcune ancelle era concesso entrare in quella stanza ma sapeva anche che nessuno di loro avrebbe osato farlo senza bussare.

Chi è là?” domandò, pronto a coprirsi il viso con la maschera, se necessario.

Non ricevette risposta ma la porta si era aperta, ne era certo! E qualcuno si trovava nella camera. La candela tremò ancora.

Aiolos?” chiamò Saga, mormorando il nome del collega e sperando nell’apparizione del fantasma del Sagittario.

Shion?” si preoccupò invece Arles, guardandosi attorno.

Credi nei fantasmi?” si sentì chiedere.

No! Cioè..fatti vedere! Chi sei?”.

Il Sacerdote doveva ammettere di essere piuttosto agitato e trattenne a fatica la rabbia quando davanti a sé spuntò uno dei soliti rapitori idioti con una specie di lenzuolo in testa che fingeva di fare lo spettro.

Buuuu” mormorò il finto fantasma, agitando le braccine rachitiche.

Arles non sapeva bene come reagire. Percepiva come una sorta di tic nervoso pervadergli la faccia e tormentargli il lato della bocca. Ormai il Santuario era quasi del tutto occupato, aveva richiamato molti gold, e questo era riuscito a raggiungere la tredicesima dimora così impunemente? Dalle dimensioni doveva essere Tarasios. Nektarios era ciccione.

Sono il fantasma del Natale passato” parlò il rapitore.

Capisco..” alzò un sopracciglio Arles “..però..punto primo, non è Natale. Siamo in primavera. Punto secondo: io non ho mai festeggiato il Natale! Punto terzo..andiamo! Un po’ di serietà!”.

Davvero non avete mai festeggiato il Natale?” abbassò le braccia Tarasios.

Al santuario non si festeggia”.

Ma nemmeno da piccolo?”.

Sono qui da quando avevo quattro anni. Non so niente di quel che c’era prima di questo postaccio”.

Ma è triste..quindi niente regali?”.

Senti..domani è il mio compleanno. Mi sono regalato questo libro, vedi? Me lo leggo tranquillo, vado a dormire e domani sarà un giorno come un altro, esattamente come i precedenti. Non ho bisogno di regali”.

Ma è doppiamente triste! E..quanti anni fate?”.

Tu quanti me ne dai?”.

Non so..sessanta?”.

Ma..ma..NO!”.

Arles lo fissò sconvolto e Tarasios, da sotto il lenzuolo, inclinò la testa.

Ci sono andato almeno vicino?” domandò il rapitore.

Neanche un po’!”.

Ma ne compite di meno o di più?”.

Di meno, cazzo! Sembro così vecchio?!”.

Boh. Saranno i capelli grigi..”.

Arles si accigliò e tornò a concentrarsi sul libro. Prima o poi quel cosetto fastidioso se ne sarebbe andato! Tarasios ricominciò a muovere le braccia fingendosi un fantasma, facendo strani versi.

Finiscila, Tarasios!” sbottò il Sacerdote, giunto al limite della sopportazione.

Come sapete che sono io?”.

Pensi sia stupido, oltre che vecchio?”.

Io..no..ecco..è una papera di gomma quella?”.

Il rapitore aveva notato Paciolla adagiata su uno dei cuscini nel letto. Arles fissò l’intruso e non aprì bocca, non sapendo molto bene che cosa dire. Non poteva certo ammettere che con quella papera non solo ci faceva il bagno, ma pure ci dormiva!

Meglio che vada..” ruppe il silenzio Tarasios, capendo che era meglio filare visto lo sguardo che gli stava lanciando il Sacerdote,  e si allontanò.

 

Ti sei cagato in meno pensando fosse il fantasma di Shion, vero?” ridacchiò Saga.

E tu quanti pensieri perversi hai fatto in un nano-secondo pensando fosse lo spirito di Aiolos?” ribatté Arles.

Il mio ciccino..”.

Taci! Sto cercando di leggere!”.

Ah, falla finita! È anche il mio compleanno!”.

Arles sospirò, socchiudendo gli occhi e lasciando che Saga fantasticasse su Aiolos.

 

Non sapeva dire che ora si era fatta quando percepì un rumore. Si era addormentato e la candela si era spenta. Che fosse già giorno? No, era ancora buio. Doveva essere passata la mezzanotte. Quando intravide un’ombra bianca accanto al letto, ruotò gli occhi al cielo.

Il fantasma del Natale presente?” domandò.

Il lenzuolo annuì ma subito il Sacerdote si accorse che c’era anche Niraja, senza alcun travestimento strano.

Ti abbiamo portato una cosa” spiegò lei.

Una cosa? Per me?”.

Ci siamo consultati ed abbiamo deciso che oggi non ti rapiamo. È il tuo compleanno, quindi si fa festa”.

Prima che continuiate.. una domanda: come pensavate di rapirmi, fingendovi dei fantasmi?!”.

Pensavamo ci avresti seguito. Sai..vieni con me che ti mostro delle cose e frasi simili..”.

Oh, Niraja. Tu sai bene che puoi mostrarmi tutte le cose che vuoi quando vuoi!”.

Giù dal letto! Abbiamo una tradizione, in famiglia. Quando qualcuno compie gli anni, noi giochiamo sempre alla stessa cosa”.

E sarebbe?”.

TWISTER!”.

E cioè?”.

Oh, ma dove hai vissuto fin adesso?!”.

Qui!”.

Ah, hai ragione. Comunque tira fuori il culo dal letto”.

 

Non poteva credere di essere lì, seduto per terra, assieme ai suoi rapitori, con indosso solo quella specie di camicia da notte orribile che metteva quando dormiva. Niraja stava spiegando le regole del gioco.

Hai capito?” chiese poi.

Non è difficile” rispose Arles “Anzi..mi sembra piuttosto stupido”.

Stupido o non stupido è il nostro regalo per te”.

Troppo buoni..”.

Dai! Ti facciamo la festa!”.

Noi cavalieri di solito non festeggiamo il compleanno..”.

E perché?”.

Perché potrebbe sempre essere l’ultimo..”.

Che allegria! Su, iniziamo a giocare..”.

Tu dovevi essere il Natale del futuro, Niraja?”.

Sì. Magari, chissà..potrei esserci davvero, nel tuo Natale del futuro”.

Lo sguardo che si scambiarono i due non fu notato dai fratelli di lei, troppo impegnati a nutrire una paperella di gomma con briciole di pane, che sparsero per tutta la tredicesima. Arles, troppo perso negli occhi della donna di cui era innamorato, non notò il porcile e rimase imbambolato per un po’. Era uno di quei momenti in cui in un film saliva il volume della colonna sonora ed i due amanti finivano per baciarsi e dichiararsi amore eterno ma in quel caso la colonna sonora erano gli schiamazzi di Nektarios e Tarasios perciò nulla di romantico.

Giochiamo” parlò lei, poco prima che le bocche si sfiorassero “Inizia tu. Sei il festeggiato”.

Prima le signore” sorrise lui.

Ok. Allora parto io..”.

Girò la freccia che le ordinò di mettere un piede sul blu. Tolse le scarpe ed obbedì.

Non fate troppo casino..” commentò il Sacerdote, mettendo la mano sul rosso “..che se entra Gigars e mi vede giocare a Twister con due tizi vestiti da fantasmi ed una rossa sconosciuta posso dire addio per sempre alla mia reputazione”.

Mano destra sul giallo!” rise Tarasios e si unì al gioco.

Piede destro verde” arrivò Nektarios.

Niraja allungò il piede per raggiungere la posizione ordinata dal gioco e Arles fece lo stesso con la mano.

Mi dici quanti anni compi?” domandò lei, mentre anche i fratelli continuavano a giocare.

Te l’ho già detto: ne ho meno di trenta”.

Meno quanto? Non dirmi che sei minorenne!”.

Ma no!”.

Arles spostò una gamba ed i suoi capelli finirono un po’ sparsi per tutto il tabellone. Nektarios ci mise sopra una mano e il Sacerdote inclinò la testa, nella speranza di riuscire a non farsi estirpare tutta la chioma.

Ma allora quanti anni hai?” sorrise Niraja, strisciando elegantemente e finendo col viso molto vicino a quello di Arles.

Ventotto” ammise il Sacerdote, stanco di sentirselo chiedere.

Ah, bello. Io ne faccio ventotto questo autunno”.

Sei della bilancia?”.

No, Scorpione”.

Mmm..sexy!”.

Tarasios allungò la mano ed urtò Nektarios, che rotolò di fianco. Arles rimase in posizione a fatica e gemette, mentre il rapitore ciccione tentava di restare in piedi aggrappandosi ai capelli del Sacerdote. Niraja sorrise divertita.

Tanto prima o poi cadi pure tu” le mostrò la lingua il fratello.

Io vinco sempre!”.

Vedremo questa volta..” fu la risposta di Nektarios, indicando il Sacerdote che nel frattempo si era messo in una posa assurda ed impossibile per un essere umano normale.

Niraja si accigliò. Mai aveva perso a Twister e mai avrebbe perso! Con i due fratelli ormai fuori gioco, lei ed il Sacerdote si susseguivano gli ordini e le mosse.

Vai, sorellona!” gridò Nektarios.

Sì, vinci per noi!” si unì Tarasios.

Niraja sentiva ormai la stanchezza. Le braccia iniziavano a tremare e probabilmente presto sarebbe caduta in terra. Guardò in su, sperando di cogliere la stessa stanchezza nello sguardo di Arles, ma non la vide. Del resto, si disse, doveva essere ben più allenato di lei.

Imbroglia, sorellona!” suggerì Nektarios.

Ma come si imbroglia a Twister?” domandò stupidamente Arles.

Ci penserò..” mormorò, vaga, la giovane.

Doveva raggiungere un cerchio rosso con la mano destra. Per riuscirci doveva girarsi in parte. Per farlo, riuscendo a non cadere, allargò le gambe. Arles scivolò leggermente in avanti e lei spostò il braccio. In quella posa, ora il Sacerdote aveva una splendida panoramica del seno di lei.

Ok..capisco come si imbroglia a Twister..” mormorò il Sacerdote, sentendosi d’un tratto accaldato.

Non sto facendo niente!” finse innocenza lei, sporgendosi ancora un po’ in modo che il seno quasi sfiorasse il naso di Arles.

Non stai facendo niente..ma lo stai facendo molto bene” deglutì lui.

Non capisco di che parli..”.

Spostandosi, Arles capì che le tecniche di distrazione della femmina funzionavano alla grande. Fece una gran fatica a concentrarsi e non cadere. Fu di nuovo il turno di Niraja e questa volta finse di fare una gran fatica a raggiungere il punto stabilito e lo raggiunse a scatti, facendo sobbalzare il seno.

Ma..” finse stupore “..mi stai guardando le tette?!”.

No” mentì Arles, oscillando la testa come un serpente ipnotizzato.

Niraja scosse la testa, facendo l’offesa e ridendo nella propria testa. Arles non distoglieva lo sguardo. Spostò a casaccio la mano fino al cerchio che doveva raggiungere, rischiando di beccare il colore sbagliato. Niraja doveva mettere il piede sinistro sul blu. Ghignò, soddisfatta. Sollevò la gamba e la fece scivolare lentamente lungo il corpo del Sacerdote, che si morse il labbro.

Dannata..” le mormorò.

Cosa c’è? Sto solo raggiungendo il pallino blu”.

Stai raggiungendo ben altro con quel piede..”.

Non capisco di che parli” sorrise lei.

Soddisfatta, vedeva la volontà di Arles vacillare. Continuò il suo percorso con il piede e raggiunse il cerchio blu. Nel farlo però si mosse con un lieve scatto che fece sobbalzare il Sacerdote. Lui alzò lo sguardo e la fissò, ansimando per la fatica di mantenere un certo controllo.

Ho raggiunto il pallino blu” sorrise lei, sfoderando dolci occhi da cerbiatta.

Non capisco..” commentò Nektarios “..ma perché non imbroglia? Cosa sta facendo?”.

La nostra sorellona è troppo corretta” annuì Tarasios.

Era evidente che i due avessero un appetito sessuale pari a quello di una pietra.

Arles trattenne il respiro e si mosse ancora, dovendo raggiungere il giallo con la mano destra. Questo lo fece chinare ulteriormente. Per qualche secondo si chiese se era il caso di far apparire Saga, il cui desiderio sessuale era alquanto represso dalla depressione. Ma poi si chiese per quale motivo doveva fare tanta fatica per vincere ad uno stupido gioco. Era il suo compleanno e pretendeva un regalo come si deve! Mosse le braccia di scatto ed abbracciò Niraja, lasciandosi cadere su di lei e baciandola.

Ma..chi ha vinto?” domandò Tarasios.

Non so” ammise Nektarios “Deve essere una mossa che non conosciamo”.

Manda via questi due deficienti!” sussurrò Arles.

Non posso. È buio e loro non stanno da soli nel buio”.

Ma su..possono girellare per la tredicesima. Li lascio giocare con le candele”.

Smettila! E alzati!”.

Ma è il mio compleanno!”.

Niraja sorrise e scosse la testa.

Hai vinto, sorellona?” domandò Tarasios.

Sì. Vostra sorella vince sempre. Ma non preoccupatevi..sento che anche Arles è contento!”.

Il Sacerdote arrossì e si alzò di botto, sfruttando il fatto di vestire con una tunica larghissima e da cui era difficile comprendere perché Niraja lo definisse “contento”.

Nektarios applaudì alla vincitrice, che si alzò a sua volta e fece un inchino.

Dai, questo gioco te lo lascio. Così ti diverti con gli altri cavalieri” sorrise lei.

Non lo voglio. Giocare a questo fra maschi mi fa ribrezzo”.

Ma su! È divertente”.

Lo tengo se mi prometti che torni a giocare con me. Ma che non interrompi il gioco a metà”.

Non farti strane idee!” si intromise Nektarios “La nostra sorellona ha un fidanzato”.

Ah sì?”.

Sì, il nostro fratellone! Che un giorno ci aiuterà con le missioni e vedrai che così riusciremo a rapirti, dannato Gran Sacerdote! Oggi è il tuo compleanno, ma da domani si ricomincia!”.

Arles non commentò. Guardò Niraja ed i due si sorrisero, cosa che il Sacerdote raramente faceva.

Meglio andare adesso. È quasi l’alba..” commentò lei.

Ormai la strada la conoscevano.

No..meglio per di qua” suggerì il Sacerdote, vedendoli uscire diretti verso la dodicesima.

Perché?” domandò Niraja.

Perché adesso ci sono quasi tutti i cavalieri d’oro”.

Sta succedendo qualcosa di grave?”.

Non ti preoccupare”.

I due fratelli corsero di nuovo dentro alla tredicesima, trovando spaventoso il buio che ancora c’era fuori. Rimasti soli all’esterno, Arles ne approfittò per baciare la sua rapitrice ancora una volta, stringendola a sé.

Resta qui” le propose.

Ti ho già detto che non posso!”.

Intendo per sempre. Resta qui con me. Io ho bisogno di te”.

Tu hai bisogno dell’armatura del Sagittario!”.

Anche..ma ho bisogno di te. Mi hai fatto impazzire. Ora sono molto più fuori di testa di quanto non fossi prima. Ti desidero e sono stanco che ci interrompano sempre. Voglio che tu sia mia, a costo di sterminare l’universo e rimanere soli al mondo!”.

Verrà il momento..”.

Ma..”.

Suvvia! Ci sono tante ragazze qui. Al tempio non vi divertite?”.

Credo che la massima attività sessuale al tempio siano le seghe mentali di Shaka. Una volta c’era Aiolos che urlava "per Atena" in certe circostanze, nella solitudine della sua casa, ma è da ormai tredici anni che è passato a miglior vita”.

E tu? Le tue ancelle?”.

Da quando ci sei tu, voglio solo te. Credimi, non è facile per me crederci ma è così. Io..io ti amo, Niraja. Resta qui con me, per favore. Non voglio più restare da solo..”.

Oh, Arles..lo dici tanto per dire..”.

Non so quante volte dovrò ripeterlo ancora perché tu mi creda”.

Hai un progetto. Portalo a termine”.

E poi sarai mia?”.

Festeggeremo assieme”.

E se capitasse prima?”.

Urlerò il tuo nome godendo e ti farò impazzire!”.

Lei si avvicinò e lo baciò ancora. Poi lo lasciò andare e tornò verso casa, usando la stradina posteriore che teoricamente solo il Sacerdote doveva conoscere.

Arles rimase qualche istante all’aperto. Respirò a fondo, stufo di dover reprimere i suoi desideri. Perché ottenere le cose era sempre così complicato?!

Non so cosa vi siate detti, ma eravate proprio carini” si sentì dire.

Buongiorno, Aphrodite” sospirò Arles.

Buongiorno! Vai a vestirti, non vorrei che qualcuno ti vedesse così..senza maschera e con quella tunica orrenda e bianca..”.

Cosa fai già sveglio?”.

Ho sentito delle voci. Non volevo spiarvi. Comunque..bella donna. Complimenti”.

Grazie. Ma non è la mia donna”.

La tua amante?”.

Nemmeno. È una donna che desidero ma che per qualche ragione non riesco ad ottenere”.

Eh..a volte va così la vita. Comunque..buon compleanno”.

Grazie”.

Aphrodite seguì Arles fino alle sue stanze, desideroso di scoprire qualcosa di più.

TWISTER!” esclamò, entrato in stanza “Corro a chiamare Deathmask e Shura!”.

 

Missione 10: fallita

By SagaFrirry

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Capitolo 11
*** Missione undici (by enkeliNoManigoldo) ***


Il nuovo giorno al Santuario trovò un Arles tutto intento a fare esercizi per la postura. Che mal di schiena... Tutta colpa di Aphrodite e delle sue idee, come se non avesse faticato abbastanza a "lottare" con Niraja! Voleva un gran bene ai suoi cavalieri, nulla da dire, ma Shura gli era caduto addosso tre volte rischiando (tutte e tre le volte) di spezzargli *numero imprecisato* ossa.

Il tutto aveva ovviamente divertito oltre ogni limite di decenza Deathmask che, pensando che il Twister non fosse già abbastanza, aveva pensato bene di giocarci ubriaco, rischiando di riceversi rose nere a non finire da 'Phro (N.d.A.: sfido, lo prendeva ogni volta a ginocchiate per mantenersi in equilibrio!).

Comunque sia, la nottata in qualche modo era passata; la parte peggiore veniva in giornata: Arles avrebbe dovuto accogliere, in qualità di gran Sacerdote, i nuovi aspiranti Cavalieri. In genere era un compito non troppo faticoso, consisteva in un "Bla bla bla per la giustizia, bla bla bla per la piattola Atena, bla bla bla il duro lavoro [altra mezz'oretta di sproloqui] e quindi niente, mettetecela tutta!", ma sentiva che quella volta sarebbe stata più dura.

Se vogliamo lo si può chiamare Settimo Senso di Cavaliere, infatti quando si presentò all'arena (che caldo, con quel tunicone e la maschera, per non parlare dell'elmo!) gli bastò una semplice occhiata per capire che sarebbe stata una lunghissima giornata... divertente al di fuori di ogni possibile dubbio, ma interminabile.

"Non ci voglio credere, ma come si fa?!" Sussurrò tra sé. Tra i quattordici aspiranti Cavalieri ne spiccavano, per oscenità visiva, due a lui ben noti: il trucco, anche se ben fatto, non poteva nascondere le facce da ebeti di Tarasios e Nektarios, e la tenuta da addestramento non faceva che ridicolizzarli di più! Concentrandosi con tutto se stesso per non scoppiare a ridere iniziò il discorso di rito.

Poco più indietro, sfavillanti nelle loro armature d'oro, gli Otto presenti si scambiavano occhiate perplesse e commenti.

"Oggi deve essere indisposto" sussurrò Aiolia "Sentito che voce?"

"In effetti sembra abbia un brutto raffreddore" osservò Milo "Cam, ma hai per caso sparso ghiaccio in giro?"

"Certo, perché sono cretino, vero? Ti ricordo che se volessi sareste già tutti dei ghiacciolini! глупый. " soffiò il bel cavaliere di Acquarius di rimando. [N.d.A.: la parolina strana si legge glupiy e vuol dire stupido in russo].

"Ma guarda che carini, proprio come due innamorati!" Ghignò Deathmask.

"мудак! Ti riduco a surimi di granchio!"

"μαλάκα! Che cazzo dici?" [N.d.A.: mudak e malàka sono, rispettivamente in russo e in greco, equivalenti a "stronzo"]

"... E soprattutto mi auguro che pur avendo meno di quindici anni non siate tanto immaturi da imbastire risse da bar all'interno dell'arena." Sbottò Arles indicando seccato alle sue spalle, dove era partito un formidabile due contro due (Aphrodite si era messo con Deathmask un po' per divertimento e un po' per pietà). Chi se ne era fortunatamente tenuto fuori aveva iniziato a ridere/scommettere/invocare il Buddha per impedirgli di calciare tutti e quattro i culi dorati coinvolti nella baruffa. Shaka di Virgo aveva, infatti, straordinariamente aperto gli occhi. I più furbi (e anche i più idioti, dato che lo sapevano anche i sassi quali erano i rischi) si tennero indietro, ma l'indiano per una volta si limitò ad uno sguardo di sommo disprezzo e poi richiuse gli occhi rimanendo, almeno apparentemente, impassibile.

Richiamati all'ordine i quattro si ricomposero e tornarono ai loro posti, permettendo così al Gran Sacerdote di finire il suo discorso. Dopo che le cerimonie furono terminate si voltò per andarsene, prevedibilmente inseguito dai due idioti.

"Vostro Onore!" Gridò Tarasios.

"Sua Eccellenza!" Fece eco Nektarios.

"Insegnateci!" Piagnucolarono in coro con la miglior faccia da cuccioli che riuscirono a tirar fuori (pessima comunque, eh, intendiamoci, ma si apprezza il tentativo) guadagnandosi nel tentativo di avvicinarlo un calcio nello stomaco dall'orgoglioso Cavaliere dello Scorpione.

"Come osate avere la presunzione di chiedere al Gran Sacerdote di essere suoi allievi personali? È un insulto! E poi non siete nemmeno riusciti ad azzeccare il nome giusto." Sbraitò Milo.

"No, lascia, Milo, vediamo cosa sanno fare. Se vogliono essere miei allievi devono dimostrare di essere forti e determinati. Tornate all'arena! Tra poco vi raggiungerò e vi metterò alla prova"

I due cretini corsero trafelati all'arena felici come una Pasqua:

"È nelle nostre mani! Lo rapiremo mentre fingiamo di addestrarci e Ni-Jay sarà contenta!"

"Sei proprio un genio! Dici che poi ci farà conoscere il nostro nuovo fratellone?"

"Di sicuro! Ci meriteremo senz'altro un premio".

Quando si furono allontanati Milo disse: "Ma cosa..?"

"Lascia fare a me" rispose Arles avviandosi a sua volta. Voleva proprio ridere un po', e quei dementi facevano, per una volta, al caso suo! Quando arrivò li trovò intenti ad "allenarsi": il risultato ricordava vagamente Kung fu Panda, quindi pensò bene di salvare gli occhi dei pochi presenti (per inciso, si stavano già dileguando, chissà perché) e andare a parlargli.

"Dunque" cominciò, poi vedendo che non se lo cagavano minimamente (Tarasios aveva pestato un piede a Nektarios e ora si stavano picchiando a caso) riprovò più forte: "DUNQUE" urlò, soddisfatto dall'aver finalmente ottenuto un po' di attenzione "Innanzitutto, che armatura vorreste ottenere?"

Lo sguardo che gli fu rivolto fu quanto di più tragicomico si possa immaginare. A salvare tutti arrivò, manco a dirlo, il prode cervello di Tarasios (grande più o meno quanto la pulce d'acqua che l'ombra mi rubò *musica di violino*): "Una che protegga!"

L'unico pensiero che impedì ad Arles di darsi una manata in piena faccia fu il dolore che la maschera gli avrebbe provocato cozzando sul naso.

"Mentre ci pensate, iniziate a correre. 30 giri di campo dell'arena per testare la vostra resistenza, io vi osserverò dalla tribuna del Gran Sacerdote in modo da non disturbare la vostra concentrazione". Detto questo spiccò un balzo che lo portò all'ombra fresca della tribuna, dove potè finalmente togliere la maschera e la tunica (tanto aveva chiuso le tende, quindi chi se ne frega?).

Non aveva nemmeno finito di stravaccarsi come si confà a un Sacerdote che sentì due mani abbracciarlo, e una cascata di capelli rossi gli scivolò sugli abiti seguita da:

"Non hai caldo con tutta 'sta roba addosso?"

Arles si voltò, stupito nel vedere la sua bella rapitrice con la maschera delle guerriere.

"Perché non me la togli?" Ghignò "comunque ti dona molto"

"Cosa? Questa? Ma se è scomodissima!" Sbottò Niraja togliendola e lanciandola chissà dove. Si sedette poi noncurante in braccio a lui e disse: "Non ti sembra di essere stato un po' crudele? L'arena è grande"

"'Scolta, ciliegina, mi hanno detto che vogliono lottare per un'armatura che protegga, entiende?"

"... Si, non è che tu abbia tutti i torti" rise lei.

"Maa.. I due GD lo sanno che sei qua? Siete in combutta?" Chiese Arles con sguardo indagatore.

"A dire il vero volevano farmi una "sorpresa", li ho sentiti parlare; naturalmente lasciargli fare una cosa del genere senza un minimo di controllo è fuori discussione, nonostante tutto mi servono ancora. Comunque, sperando che il Gran Sacerdote perdoni la mia ignoranza, che vuol dire GD?"

Arles la guardò per un tempo che parve infinito, come se dovesse svelare uno dei più grandi segreti dell'umanità, e quando fu sicuro di avere la sua attenzione rispose: "Gran Dementi, che domande!"

La risata che proruppe dalle labbra della donna fu musica: non il suo riso sarcastico ma uno sincero e fresco, che ricordava quello di un'adolescente. Disse con le lacrime agli occhi: "sei pessimo! Che cattiveria" e gli tirò scherzosamente la chioma grigia.

"Hey, secondo te perché ti chiedo di dominare il mondo al mio fianco? Ho anche io bisogno di un freno" disse Arles ridendo fragorosamente prima di baciarla con passione. Andarono avanti così per un po', e la situazione cominciava a farsi spinta quando...

"Signor Giudiceeeeeeeeeeeeeeeee!"

Colto dall'improvviso desiderio di prendere le teste di quei due idioti e farle cozzare tra loro (e non facendolo solo perché tanto essendo vuote avrebbe sprecato tempo) rimise in fretta maschera e elmo e si affacciò: "Siiiii?" *tono suadente e mortifero che ricorda molto Ursula de La Sirenetta*)

"Abbiamo finito, Sua Altezzitudine!" Berciò Nektarios, suscitando un principio di orticaria nel povero Sacerdote.

"Ehm... Ottimo, ottimo davvero! Ora piegamenti fino a quando non vi fermo, avvicinatevi un po' di più alla tribuna!"

Quando le tende vennero richiuse Arles si avventò su Niraja, che ebbe appena il tempo di dire: "Come mai li hai fatti avvicinare?"

"Così potrò sentire se si avvicinano, in modo da evitare l'infarto!"

...

Cosa che ovviamente, in perfetta linea con il sadismo delle autrici e le infinite leggi di Murphy sulle sfighe universali, non avvenne.

I due cretini avevani infatti pensato bene di mettersi sotto la tribuna per non essere visti e sorprendere l'ignaro obiettivo comparendo dall'entrata posteriore. Salendo le scale con il minimo rumore possibile (comunque equivalente a una carica di mufloni) si ritrovarono una scena inaspettata.

"Fratellone! Anche tu stai rapendo il Sacerdote?? Come stai? Lo stai già bloccando vero??" Gioirono i due tentando di avvicinarsi.

Arles bestemmiò più o meno in tutte le lingue che sapeva, prima di riuscire a dire: "Ehm si si ma non avvicinatevi! È pericoloso, solo con i miei poteri posso trattenerlo!" Inventò concentrando nella mano destra un piccolo globo di energia a prova di quello che diceva e fingendo di lottare con l'altra mano.

Non si era poi così lontani dalla lotta, in effetti: nel tentativo di nascondersi Niraja si era appiattita contro la poltrona e aveva vinto una ginocchiata nelle costole mentre Arles cercava di sistemarsi. Stava ancora tentando di levarsi il suo dolce peso di dosso quando lo sentì dire: "Ora però dovete andare, dite a Niraja che sono perso di lei!" Ghignò mentre gli occhi dei due ebeti cambiavano forma: da stellina (vista la "magia" del globo) a cuore.

"Com'è carino! Ni-Jay sarà felicissima!" Corsero via tutti felici appena in tempo per non sentire Arles spanciarsi dalle risate aiutando lei a rialzarsi.

"Ni-Jay? Davvero??"

"E piantala! Per poco non mi ammazzavi!" Sbotta tirandogli un finto pugno sulla spalla e ridendo. "Sarà meglio che vada, altrimenti la storia salta... scusa" disse poi imbarazzata.

"Whoa, la mia ciliegina super orgogliosa mi chiede scusa?" La prese in giro Arles baciandola e stringendola a sè.

"Non ci fare l'abitudine" sbuffò "ci vediamo presto!" Disse poi schioccandogli un veloce bacio sulle labbra e correndo via.

***************

Mentre pensava ancora, immerso nella penombra della tribuna, a Niraja e a come sedare quei due ebeti, sentì qualcuno entrare.

"Chi è? E soprattutto cosa vuole?" Chiese sovrappensiero.

"Chi può mai essere, se non il tuo più grande solleva-morale?" Disse serafico Deathmask prima di raccogliere qualcosa da terra. "E questa?"

Arles si voltò distratto e sobbalzò quando vide la maschera che indossava Niraja. Cercando di mantenere una tonalità distaccata rispose: "Death?"

"Si?"

"... Tu i cazzi tuoi mai, eh?"

MISSIONE SANTUARIO, TENTATIVO N° 11: FALLITO

By enkeliNoManigoldo

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Capitolo 12
*** Missione dodici (by Antares 91) ***


Forse nessuno poteva immaginare l'orrore che il povero Arles aveva provato quando, raggiungendo la sala del trono scortato dal fido Gigars, si era ritrovato davanti due aspiranti Sacerdotesse Guerriere talmente brutte che si chiedeva perché doveva assistere ad una vista così orripilante. Sapeva già chi fossero quei due travestiti. Chi altri, se non quei gran dementi di Nektarios e Tarasios? Trattenendo un principio di conato, si sedette sul trono, si schiarì la gola e ringraziò mentalmente di avere la maschera a nascondere la sua espressione disgustata.

- A... Allora... Cosa vi porta qui? - chiese, tentando di mantenere un tono fermo.

Tentando di mascherare la voce (o quantomeno ci provarono, e ad Arles vennero i brividi solo a sentirli), le due parlarono: - Vogliamo diventare guerriere al vostro servizio, Sua Santità! –

- La preeeego! -

Seguirono occhietti dolci stile Gatto con gli stivali di Shrek e sbattimento di folte ciglia finte.

Arles non seppe se dare di stomaco in quello stesso istante o dopo.

- L'addestramento è duro, durissimo. Siete pronte a sopportarlo? –

- Sì!! - ricevette in risposta da entrambe.

- Bene, seguitemi. Devo trovarvi qualcuno che si prenda carico del vostro addestramento. Andiamo giù all'arena e... beh, vediamo chi si offre. –

 Ma prima di poter raggiungere l'uscita della Tredicesima Casa, comparve Docrates, che dopo aver salutato con un inchino il Sacerdote, rivolse un'occhiata alle aspiranti guerriere.

 - Oooh! Ma... ma... quale soave visione! - esclamò Docrates.

Arles giurò di vedere i suoi occhi diventare a forma di cuoricino. Docrates si avvicinò come un fulmine alle due donne e ci girò intorno, osservandole bene.

- Tu!! - fece poi, fermandosi di fronte a Nektarios, il quale sobbalzò.

- S-sì...? - balbettò Nektarios, deglutendo.

- Mi sono appena innamorato di te! - concluse, abbracciando... ehm, no, rettifico... stritolando in un abbraccio il poveretto.

- Potrei vomitare... - disse Arles a bassissima voce.

- Eccellenza, chi sono queste due belle dame? - chiese poi Docrates, rivolto ad Arles.

- Aspiranti Sacerdotesse. Stavo giusto per portarle all'arena, per cercare un maestro che le segua. –

- Posso essere io il loro maestro?? –

- Se ci tieni... Prego, tutte tue. –

 Docrates emise un urletto felice e, prese entrambe per mano, le trascinò letteralmente fuori. Arles, rimasto solo, si tolse maschera ed elmo. Ripensò a Docrates.

- "Soave visione"?! - storse la bocca, schifato. - Bleah! Ma che razza di gusti ha?!? –

Meglio lasciasse perdere, o avrebbe vomitato sul serio. Meglio, piuttosto, pensare alla sua bella Niraja.

 - Oh, mia bella ciliegina! Dove sei? - fece, sognante, rigirandosi l'elmo tra le mani.

- Sono qui. –

Per un attimo gli parve che la sua immaginazione gli avesse giocato uno scherzo, ma quando poi la vide sbucare da dietro una colonna e avvicinarsi per sederglisi sulle gambe ed abbracciarlo, realizzò che non lo stava immaginando.

- Ciliegina! Da quando sei qui? E che ci facevi dietro a quella colonna? –

- Volevo tenere sotto controllo i miei fratelli combina guai. Non è un problema se sono entrata di nascosto, vero? E poi volevo vederti... - lo baciò.

- Ma perché si sono conciati in quel modo?! - disse lui, dopo essersi staccati.

- Ah, non chiederlo a me! Hanno fatto tutto loro. E ho visto che Nektarios ha fatto conquiste. - ridacchiò.

- Già, e sono ancora piuttosto schifato. –

 - Dici che si staranno divertendo all'arena, assieme a quel tipo? –

- Vuoi che andiamo a vedere? –

 - Se per te non è un problema, mio bel Sacerdote... - gli regalò un altro bacio, prima di alzarsi e permettere anche a lui di fare lo stesso.

***

Arrivati all'arena, salirono sulle scalinate riservate agli spettatori e cercarono il gruppetto. Li trovarono poco più in là: i due fratelli a fare esercizi e Docrates in piedi davanti a loro. Erano un vero disastro nelle movenze, sbagliavano tutti gli esercizi che il loro maestro gli diceva di fare, ma Docrates continuava a far loro i complimenti, perso nel suo innamoramento.

- Ahi! Mi hai pestato un piede! –

- E tu mi hai urtato! –

E iniziarono a lanciarsi insulti con voci da uomo, mentre il povero Docrates non ci stava capendo più un'acca e li guardava perplesso.

- Ora che so che sono in buone mani... - sorrise Niraja - che ne dici se ci appartiamo da qualche parte, soli soletti? - fece, maliziosa.

Detto, fatto. Si nascosero nella tribuna del Gran Sacerdote. Chiusero per bene le tende e Arles si tolse l'elmo, maledicendo il caldo che faceva con quel coso. Lo poggiò in un angolo e si avventò sulle labbra della sua bella ciliegina. Pregò Athena, Paciolla, Buddah e un'altra serie random di dèi affinché non venissero interrotti anche stavolta. Ma evidentemente qualcuno lassù ce l'aveva con loro, poiché furono interrotti da delle urla, provenienti dall'arena.

 - Ma che cavolo succede adesso?! - sbottò Arles, mentre Niraja andava a scostare le tende per controllare. Lui si rimise velocemente elmo e maschera e guardò fuori. La scena che si presentò ai loro occhi era questa: Nektarios che correva come un forsennato, tirando per il braccio Tarasios, urlando a squarciagola entrambi, inseguiti da Docrates che urlava a sua volta.

- Ma smettetela di fuggire! Vieni qui, mia cara! Voglio darti un bacio! - urlava Docrates.

I poveretti davano sfogo al loro essere schifati urlando e correndo più che potevano. Niraja prima ridacchiò, poi si lasciò andare ad una risata divertita, mentre richiudevano le tende. Che bello che era per Arles sentirla ridere!

- Sorellinaaaaaaaaah! - proruppero, poco dopo, i fratelli, mentre Arles stava per togliersi di nuovo quella roba ingombrante che aveva in testa. Si attaccarono stile koala alla sorella, urlando che volevano andare subito via da lì.

- Il nostro piano non ha funzionato! Ritiriamoci! Fuggiamo da quel Docrates! - piagnucolarono.

Niraja lanciò uno sguardo ad Arles.

- Ci si vede, bel fusto. - disse, prima di sparire con i fratelli dalla sua vista.

- Ti aspetto, mia ciliegina. - sorrise lui.



Missione Santuario, tentativo 12: fallito! {By Antares 91}

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Capitolo 13
*** Missione tredici (by SagaFrirry) ***


Niraja stava correndo per le vie della città. In short e canotta, si teneva in forma. Passando davanti ad un fruttivendolo, udì una donna pronunciare le seguenti parole: queste pesche sono proprio l’ideale per il Grande Tempio!

Incuriosita, la ragazza si fermò e tese l’orecchio, palpeggiando frutta varia e fingendo indifferenza.

Saranno un tributo fantastico” continuò la donna “Sapete, mio nipote era disperso in mare ma le preghiere ad Atena lo hanno fatto tornare a casa. Quindi ringrazio la Dea ed i suoi santi con queste splendide pesche. Sono magnifiche”.

Mi dica quante ne vuole e preparerò una confezione adeguata” rispose il negoziante.

Scusate..” si intromise Niraja “..non volevo disturbare, ma non ho potuto fare a meno di sentire. Da qui posso mandare doni al Grande Tempio?”.

Esatto” annuì il commerciante.

E..come funziona? Vedete..la mia adorata nonnina era malata ma ha sempre ripetuto che Atena l’avrebbe salvata e così è stato..”.

Preparo personalmente le ceste” sorrise con orgoglio il fruttivendolo “Che poi vengono portate all’alba al tempio”.

E queste ceste..che fine fanno? Vengono offerte ad Atena?”.

Dipende. Se il tributo è in ringraziamento della Dea, sì. Se invece è rivolto ad un cavaliere o al Sacerdote, dipenderà dai casi. Io mi limito a consegnare..”.

Capisco. In questo caso..vorrei un grosso cestino per tutto il Tempio”.

Dovrà essere parecchio grosso..”.

Mi fido di voi. Solo una cosa: posso preparare io stessa il cestino? Sa, sono un po’ esigente..”.

Certamente. Solo ricordatevi che poi la frutta viene controllata..”.

Controllata?”.

Sì, per evitare che all’interno del cesto ci sia qualcosa di pericoloso. Quindi non faticate troppo a disporre il tutto in modo fantasioso”.

Addobberò per bene il cesto!”.

Allora fate pure. Nel frattempo, preparo quello per questa signora..”.

Sì. Io..torno un attimo a casa a prendere i soldi”.

Con quella scusa, Niraja corse ad acquistare il necessario per attuare il suo piano e poi preparò la cesta. Un po’ a casaccio, mise fiocchi ed amenità inutili. Scrisse sul bigliettino una dedica, per tutto il santuario, e sorrise: quel piano non poteva fallire.

 

Il mattino al Santuario iniziò nel solito modo. All’Alba, Arles svolse i soliti rituali e poi si ritirò nelle sue stanze per poter fare colazione. L’ultimo attimo di pace prima di iniziare la solita giornata snervante. Ormai aveva perso la pazienza. Era circondato da incompetenti che non riuscivano nemmeno a trovare una dannata armatura d’oro!

Signore?” chiamò educatamente Gigars.

Cosa c’è?”.

Posso entrare?”.

No!”.

Perché? Che state facendo?”.

Mi sto segando, Gigars! Che domande del cazzo fai?! Sto facendo colazione, non ne ho il diritto senza avere sempre quel tuo strano occhio puntato contro?!”.

Gigars, divenuto rosso e boccheggiante dopo la prima frase, si scosse capendo che era solo uno scherzo.

Sono arrivati i tributi. Quali tenete e quali mando ai cavalieri per la loro colazione?” riprese.

Ci sono dei dolcetti?” domandò Arles, sbocconcellando un biscotto appena pucciato nel caffè.

Sì..”.

E allora, come sempre, non devi chiedere. I dolci a me. Del resto, fai pure ciò che vuoi..”.

Non vi va un po’ di frutta fresca, oggi? Ha un aspetto invitante”.

No. Oggi ho bisogno di endorfine da cioccolato. Mangiane pure un po’ tu, se vuoi”.

Gigars sorrise soddisfatto. Aveva visto certe pesche a dir poco divine!!

 

La mattina era tranquilla. Troppo tranquilla! Non si udiva un solo rumore ed Arles si annoiava. Certo, sempre meglio di avere un branco di rompicoglioni al seguito ma così non sapeva come passare la giornata. Sospirò e decise che sarebbe stato divertente (si fa per dire) contare le piastrelle dal trono fino alla porta. D’un tratto questa si aprì ed Arles storse il naso.

Mi hai fatto perdere il conto!” sibilò.

Il conto di cosa?” si sentì rispondere e subito ne riconobbe la voce.

Ciliegina?” chiamò, quasi dubbioso.

In tutta la sua rossezza e cilegiosità”.

Come sei arrivata fin qui? Quella è la porta principale..”.

Al tempio dormono tutti”.

Come sarebbe a dire?!”.

Ho donato uno dei cesti con i tributi di frutta ed erano state tutte trattate con un sonnifero. Tutti coloro che hanno mangiato dal mio cestino, stanno dormendo. Ma vedo che a te la frutta non va..”.

Ciliegina diabolica! No, in effetti non sono tipo da frutta. Se mettevi il sonnifero nei muffin, forse..”.

Me ne ricorderò”.

E ora? Che si fa? Anche se ero addormentato, che pensavi di fare?”.

I miei fratelli sono con me. Mi avrebbero aiutato a portarti via”.

E dove sono?”.

Niraja si chiese la stessa cosa. in effetti, stavano salendo le scale dietro di lei! Si guardò indietro e li vide addormentati in terra.

Ma no!” gridò lei “Vi avevo detto di non mangiare la frutta, anche se sembrava buona! Imbecilli!”.

Arles ridacchiò. Stava pensando a Milo..goloso com’era di mele, mi sa che si sarebbe svegliato fra moltissimo tempo..

Il Sacerdote raggiunse la donna e gridò a casaccio nomi di guardie e cavalieri. Nessuno rispose.

Caspita..sto in un tempio di salutisti che fanno colazione con la frutta” constatò, trovando la cosa molto strana. Lui preferiva di gran lunga le brioche al cioccolato.

E come faccio a riportarli a casa adesso?” si chiese lei “Non si sveglieranno se non fra delle ore! E se qualcuno li trova qui..”.

Posso aiutarti io a riportarli a casa. Uno è ciccione, ma non pesa quanto una colonna perciò te li porto in paese io. Dopo..”.

Dopo? Dopo cosa?”.

Dopo aver gustato un po’ di frutta. Dicono faccia tanto bene..”.

Penso se la siano mangiata tutta..”.

No, non tutta..ciliegina..”.

Togliendo la maschera, si chinò leggermente per baciarla.

Ma qui? Davanti all’ingresso?” si stupì lei.

Hai detto che ci vanno almeno due ore prima che si sveglino, giusto? Non c’è nessuno. Poi..ho carenze di vitamine”.

Lei allora si lasciò baciare e stringere.

Amore mio..”mormorò e udì chiaramente il battito del cuore di Arles arrestarsi per qualche istante.

Alzò lo sguardo e notò che l’espressione sul volto del Sacerdote era decisamente stravolta.

Che c’è?” si accigliò lei.

Oh..niente..ma..”.

Smettila di borbottare! È una frase che si dice, no?”.

Sì ma..a me non l’aveva mai detta nessuno”.

Oh..che tenerezza. Mi sembra di avere a che fare con un bambino, a volte..”.

Un bambino?! Te lo faccio vedere io il bambino!”.

La strinse a sé di nuovo e la baciò. Rientrarono nella stanza del trono e chiusero la porta.

Allora..mia bella rapitrice..pensi forse che..”.

Ma stai zitto e baciami!”.

Stai zitto?!”.

Altra cosa che non ti ha mai detto nessuno?”.

Di sicuro lo hanno fatto in pochi..”.

Pensa che emozione”.

Dove vuoi che ti baci, silenziatrice di Sacerdoti?”.

Dove vuoi..”.

Lui la osservò per bene, fingendosi dubbioso. Si avventò sul morbido collo e poi lentamente scese, scostando una spallina della veste per scoprire il seno.

Questo..” mormorò lei “..non è un luogo sacro?”.

Tutto il tempio è sacro. Perché?”.

Gli Dei si arrabbiano?”.

E perché?”.

Violare così una sala santa..”.

Queste mura hanno visto cose peggiori, credimi. Morti, massacri, suicidi..l’atto d’amore semmai potrebbe quasi sembrare un gesto purificatore”.

Che dolce..lo hai chiamato atto d’amore..”.

Preferivi ti dicessi che lo sbatterti come mai sei stata sbattuta prima, facendoti urlare di piacere, potrebbe sembrare un gesto purificatore?”.

Mmm..che romantico..” storse il naso lei, sarcastica.

E, aggiungo, lo farei con una tale rabbia da farti quasi spavento. Perché a furia di tergiversare veniamo sempre interrotti ed io sto impazzendo. Che dici? Ti piace come idea?”.

Che stai aspettando?”.

I due si sorrisero. Lui le si avventò contro e lei si aggrappò d’istinto alla tenda che aveva alle spalle, che si staccò e cadde sui due. in terra, si ritrovarono avvolti da stoffe rosse, mentre si toglievano quelle che indossavano. Niraja gemette solo con il semplice contatto della pelle nuda dell’uomo contro di lei. Lo desiderava ardentemente e sperava che questa volta non li avrebbe interrotti nessuno.

Fammi tua..” sussurrò “..non lasciarmi più andare”.

Oh..ciliegina mia..”.

Mi ami davvero?”.

Lascia che te lo dimostri..”.

Un brivido di piacere la scosse, facendole mormorare vogliosi “oh sì” e “la senti la mia vitamina C?”. Poi però si accorse che il brivido che provava non era solo dovuto dal piacere ma da uno spiffero. Aprì gli occhi e gridò. C’era un uomo che li stava fissando e la porta della tredicesima sala era aperta! Arles si voltò.

Deathmask!” esclamò, riconoscendolo.

Oh, no. Non fermatevi per colpa mia” ghignò il Cancro “Giuro che me ne sto qua in silenzio e non dico niente. Gran bella gnocca la ragazza..”.

Niraja cercò di coprirsi con la tenda rossa in mezzo a cui era quasi riuscita a portare a termine l’atto che fin troppe volte aveva tentato di iniziare invano. I vestiti..dov’erano i suoi vestiti?!

Sparisci, girino!” lo minacciò Arles.

Intanto non è carino chiamarmi così. Sono un granchio, non una rana! E poi..rilassati! Mica ti ho proposto una cosa a tre..anche se ammetto che mi divertirebbe molto. Continua pure. Io non dirò nulla mentre liberi i tuoi di girini”.

VAI FUORI DA CASA MIA!!”.

Camomillati, bello! Il sesso è l’atto più naturale del mondo ed io sono cresciuto abbastanza. Così mi eviti la scocciatura di andare in incognito a noleggiare film porno!”.

Tu..” riuscì a dire lei, avvolta nella tenda “..non hai mangiato la mia frutta?”.

Frutta? Ti sembro uno con la faccia da frutta?! Sono italiano io, bella mia. La colazione si fa con caffè e brioche. Al massimo caffè e soppressata. Ma frutta proprio mai..”.

Capisco..”.

Non ti coprire. Tanto ormai ho già visto tutto. Sei proprio una gran figa. Mi ci farei un giro con te più che volentieri. Posso?”.

NO!” tuonò Arles.

Oh, quanto sei noioso. E poi sei stato tu ad urlare nomi a caso. Ho pensato ti servisse aiuto, che fossi in pericolo. Se no sta minchia che mi facevo tutti ‘sti piani di scale per niente! Arrivo, apro la porta e..ti vedo indaffarato con sto pezzo de babbà..”.

E invece di andartene sei entrato a fissarci?!”.

Sei stato tu a chiamare! Che ne so! Magari ti piace avere la gente che ti fissa e che ti acclama..c’è chi si eccita anche così!”.

Non io!”.

Ok..chiedo scusa..ma comunque riprendete pure. Suvvia..eravate così presi l’uno dall’altro! Non vi siete nemmeno accorti che ho aperto la porta. Non ditemi che tutta quell’eccitazione è svanita in un secondo perché non ci credo”.

Niraja si strinse ancor più nella tenda. Arles sospirò, cogliendo il messaggio. Si alzò, recuperando la tunica ed infilandola a rovescio. Prese la tenda e la sollevò, in modo che lei si potesse rivestire senza essere vista dal Cancro.

Dove andate?” domandò Deathmask, vedendoli allontanare.

A portare via la spazzatura” rispose Arles, alludendo al fatto che doveva riportare a casa i fratelli di lei.

Lei camminò al suo fianco e ne sfiorò la mano. Lui rispose a quel tocco, stringendone le dita affusolate.

Grazie..” sorrise lei, mentre il Sacerdote si prendeva sulle spalle i due fratelli “Sicuro non siano troppo pesanti?”.

Il ciccione andrebbe messo a dieta, sicuramente. Ma ce la faccio”.

Io..ecco..è vero che ti amo, sai? Non era una frase tanto per dire..”.

E allora perché non resti qui con me?”.

Lo sai il perché..”.

Arles sospirò. Nel sonno, Nektarios e Tarasios dicevano cose senza senso riguardanti unicorni volanti e coniglietti rosa. Approfittando del sonno del Santuario, il Sacerdote riportò a casa i due idioti e la sua affascinante ciliegina. Poi rientrò. Alcuni si erano svegliati, anche se erano ancora intontiti. Milo, come sospettava, dormiva profondamente. Si era mangiato un intero cesto di mele.

Mi sa che ci metterai parecchio a smaltire, bello mio..” commentò Arles, passando oltre.



Missione Santuario numero 13: fallita!

By SagaFrirry

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Capitolo 14
*** Missione quattordici (by enkeliNoManigoldo) ***


"Bastardo... Maledetto, giuro che se avessi il potere di disintegrarti saresti già in altre dimensioni!" 

A chi appartengono codesti soavi pensieri, chiederete voi? Ebbene, l'autrice risponderà: sono parte integrante della nottata di Arles, Grande Sacerdote del Grande Tempio di Athena. Ma chi può mai essere così terribile da turbare il sonno del Cavaliere e della sua controparte ("Perché non mi lasci sognare Aiolos in santa pace?! Almeno non ci penso!")? 

Non esiste risposta più semplice: il raffreddore! Sdraiato a letto, con la temperatura interna poco sopra i trentotto gradi, che per un uomo equivale a lasciatemi morire qui, è inutile tentare di salvarmi, Arles bestemmiava in tutte le lingue a lui conosciute. Non voleva restare sveglio perché sentiva caldo e nausea, non voleva addormentarsi perché Saga avrebbe infilato il Sagittario nei suoi sogni e non voleva prendere medicine perché la piattola di Gigars gli dava del drogato (più o meno velatamente) circa sette volte al giorno. 

Che fare? 

Alla fine vinse la stanchezza, e presto sogni agitati popolarono la mente di Arles: il più normale includeva Deathmask che cavalcava Paciolla cantando l'Inno Nazionale Italiano mentre Aiolos indossava una maschera da sacerdotessa e gli correva davanti nudo ridendo come un matto (per la gioia di Saga). Mentre il cavaliere della Nona Casa si cimentava in una personalissima rivisitazione del Lago dei Cigni, con tanto di calzamaglia alla Rudol'f Nureyev comparsa da chissà dove a coprire tutto quel ben di Dei (secondo il modesto parere di Saga, per Arles erano le vergogne) al vento, comparve una figura sfocata al fondo della scena. 

Un lungo mantello copriva quella che sembrava una figura femminile, e mentre Deathmask diceva "Facciamola unire a noi, amico!" Arles si svegliò. C'era davvero una figura ammantata sulla porta, accompagnata dall'idiota di Deathmask. 

"Era ora che ti svegliassi, mezz'ora che ti chiamo! Ti ho portato compagnia, caro" ghignò malefico il Cavaliere facendo sbraitare Arles: "Cretino, ti ho detto che non voglio più concubine qui dentro! E poi non vedi in che condizioni sono?!" 

Il Cancro incrociò le braccia dietro la testa e appoggiandosi allo stipite disse: "Sono sicuro che apprezzerai, io intanto mi dileguo".

Detto fatto, in un lampo la porta fu chiusa e Arles cercò di tirarsi su per dire alla gentil donzella che no, diamine, non aveva intenzione di passare una notte bollente con lei, dato che già era bollente lui e gli serviva qualcosa che raffreddasse, tipo un bel cocktail con tanto di iceberg (pensieri suoi, eh, le autrici non c’entrano assolutamente!). 

Prima ancora che potesse proferire parola un limpida voce chiese, forse esitante: "Davvero non vuoi più concubine?".

Quando finalmente mise a fuoco la figura che ormai si era avvicinata ai piedi del suo letto si rese conto che la voce e gli occhioni verdi erano di Niraja. Questa si tolse il mantello sorridendo, e al borbottio ininterrotto di Arles ("Beh, no, te l'avevo detto che ti amavo, no? Io non sono uno che parla a caso, e poi come hai fatto ad entrare? E per di più col favore di Death! Adesso neanche più dei miei sottoposti posso essere tranquillo", il tutto pronunciato senza prendere fiato e guardando qualcosa di estremamente interessante sopra la spalla destra della donna mentre Saga se la rideva, felice di non essere l'unico che diventava cretino per amore) rispose felice: 

"Proprio vero che a voi uomini l'influenza fa male! Sdraiati, ci penso io" 

"Io.. No, sto più o meno bene, voglio dire, sono un Cavaliere!" Sbuffò orgoglioso Arles.

Nonostante le proteste avanzate, si ridistese e accarezzò la schiena di Niraja mentre questa gli passava un panno umido sulla fronte. 

"Dove l'hai preso, Ciliegina?" 

"Era sul tuo comodino e l'acqua era fresca, segno che l'hanno messo da poco... non ti sei accorto di nulla?" Chiese, alzando un sopracciglio (rosso come i capelli) in un modo adorabile che fecce alzare ulteriormente anche la temperatura corporea di Arles. 

"A dire il vero no, ma almeno per una volta Deathmask ha fatto qualcosa di buono" ammise sospirando di sollievo al contatto con il panno fresco, e sussultando quando si rese conto che il suddetto pezzo di stoffa si era spostato sul petto e sull'addome. 

"Che dolcezza, non ti accorgi che vengono a metterti acqua fresca e nemmeno che ti tolgo le coperte di dosso!" Ghignò Niraja "A quest'ora potresti già essere fuori di qui, legato e imbavagliato, se io lo volessi" concluse schioccandogli un bacio sulle labbra. 

"Ecco, a questo proposito, non mi hai mai detto perché volete tanto rapirmi!" Disse Arles curioso dopo aver risposto felice al bacio e avergliene rubato un secondo, ben più intenso. 

"Non sono fatti tuoi" questa volta fu il turno della rossa di guardare qualcosa di assolutamente imperdibile appena sopra la grigia chioma del Sacerdote (probabilmente i complicati intarsi della testiera, chissà). 

"Mi dispiace ma non sono d'accordo" con uno sforzo maggiore del solito trascinò Niraja nel letto accanto a sé. "Se volete rapirmi significa che riguarda anche me, no? Ah, tra l'altro anche se sono momentaneamente fuori quadro rimani leggera come una piuma" disse baciando il collo della compagna e respirando sul suo lobo in attesa di una risposta. 

Com'era prevedibile questa tardò ad arrivare, forse fermata dal caldo respiro dell'uomo o forse da altro. Nonostante tutto dopo un po' disse: "Non è stata un'idea mia..." 

"Ne sono felice lo stesso, almeno sei arrivata qui" 

Il lungo silenzio che seguì vide scene che fecero sciogliere Saga, nonostante il suo ribrezzo per la metà del cielo dotata di vagina: Arles e Niraja si scambiavano baci passionali mentre lui le accarezzava i folti capelli. Lentamente la temperatura nella stanza salì (e non solo quella corporea del Sacerdote), e Arles si sentì in dovere di mettere in guardia la sua donna: "E se ti attacco l'influenza??" 

"E sticazzi, mezz'ora dopo ti svegli?" Rise lei "comunque tranquillo, che la pelle dura ce l'ho anche io, non sarò Cavaliere ma sono donna" concluse con malizia mettendosi a cavalcioni sopra di lui e ricominciando a baciarlo. 

Via via che le effusioni si facevano più intense Arles sbottonò il semplice gilet di jeans che copriva la donna; si sentiva bruciare mentre le accarezzava il decolleté e questa giocava con il suo petto disegnando intricati ghirigori. 

Dovette però rendersi conto che bruciava non solo di passione bensì anche di febbre quando, alzando gli occhi, vide il bel viso di Niraja che sfocava trasformandosi in quello di Saga e poi di Aiolos. 

Spostò la bella ciliegina da una parte e parlando apparentemente da solo disse: "Ma pezzo di cretino, non potevi proprio farne a meno?!" Lei lo guardò stupita e chiese: "Cosa c'è? È quella tua controparte con gli occhi tristi e i capelli blu?" 

"Seh, e pure gay fino al midollo. Un vero maestro nel dar crollare la libido, nulla da dire". Fece una smorfia imbarazzata (Saga se la rideva come un matto) e accarezzò il viso di Niraja: "Sei bellissima comunque" ghignò cercando di tirarla di nuovo a sé. Questa sgusciò via come un gatto e si accoccolò vicino a lui prendendo di nuovo il panno umido. 

"Eh no caro, se non ti controlli più e avete anche le allucinazioni (che palle, non so mai se in questo caso devo parlare al singolare o al plurale) significa che la febbre si è alzata, quindi è meglio se non facciamo sesso, potresti sentirti peggio. E poi non dicevi che ti è crollata la libido?" Lo prese in giro lei ridendo e baciandolo. 

"Eh?! Oh ma andiamo, io mi riprendo subito" borbottò Arles rifiutandosi di ammettere che in realtà si sentiva davvero male "poi con una meraviglia così..." il suo sorriso famelico fu smorzato da una fila di bianchi denti messi in mostra in modo sornione, malizioso e allo stesso tempo fanciullesco... una roba da tagliare il fiato, insomma. 

"Nah nah, non mi freghi" cantilenò la proprietaria di quella meraviglia di sorriso "conosco la medicina e il pronto soccorso di base quanto basta per capire che tu stanotte non farai sesso". 

"No fammi capire... Siamo qui, soli, per una volta non c'è nessuno che scassa le palle e io e te non lo facciamo per colpa della mia controparte mongola che mi fa passare per impotente??!" 

Il lungo silenzio carico di pathos che seguì fu spezzato da un semplice: "… Si, esatto. Ma io non me la prenderei troppo, alla fine dei conti ha la febbre anche lui, giusto?" 

"Ok, ok" disse ragionevolmente Arles. "… Io lo ammazzo." Aggiunse poi lasciando cadere la testa sul cuscino. Per i minuti seguenti sembrò comicamente in punto di morte. Niraja gli passava il panno umido, all'inizio preoccupata ma poi divertita e sbuffante allo stesso tempo. Decise quindi che il metodo migliore per combattere la noia sarebbe stato prendere a schiaffi l'amante e percularlo per bene: "Su, su, dai, cosa sei, un bimbo con la polmonite? Pensavo voi cavalieri aveste più palle!" Disse sbellicandosi dalle risate. 

"Avresti potuto verificare di persona se non ti fossi rifiutata di fare sesso con me!" Rispose il Cavaliere, vincendo per il battutone un bel pugno in testa e un tenerissimo broncio. 

"Il fatto che tu abbia la febbre non ti autorizza ad uscite di questo genere. E non provare - sbottò divertita alla vista di Arles con un dito alzato come per interrompere - a dire che deliri per la febbre. Hai appena trentotto gradi, diamine!" Risero insieme fino a quando Niraja assistette per la seconda volta al cambiamento di colore dei capelli e dello sguardo di Arles. Da folti e grigi i capelli diventarono folti e blu, mentre gli occhi acquistarono un colore normale e un sfumatura malinconica. L'uomo che aveva ora di fronte le stava tuttavia sorridendo. 

"Saga?" Chiese lei esitante. 

"Si, proprio io. Penso che pagherò caro questo attimo di divertimento, ma volevo chiacchierare due minuti con te in circostanze più felici della prima volta. Giuro che tra poco te lo lascio" rise. 

Parlarono per un po' del più, del meno e di Arles (che nel frattempo lanciava improperi irripetibili che facevano scoppiare a ridere Saga e successivamente Niraja, dato che glieli ripeteva). All'improvviso sembrò molto stanco, segnale che i tentativi di Arles di prendere il sopravvento stavano finalmente dando i loro frutti. 

"Ti saluto, bella donna - salutò Saga - Arles ha fatto proprio il terno al lotto con te! Cercherò di non disturbarvi più (forse), e se ti fa stare male trovo il modo di ammazzarlo dall'interno!" 

"Lo dice anche lui, ma in teoria se muore uno non muore anche l'altro?" Chiese perplessa lei. 

La faccia di Saga fu impagabile; assunse una posa pensierosa, e mentre si arrovellava su questo bel problema ritornò Arles. In quella posa Niraja lo trovò bello e allo stesso tempo buffo, e lo (anzi, li) derise perché non avevano mai pensato a questa cosa. 

"Hei, ho ben altro a cui pensare io! Come ad esempio..." Si fermò e ascoltò attentamente qualcosa che le orecchie di Niraja non potevano udire. "Come ad esempio i bastardi infami che origliano!!" Sbraitò facendo sobbalzare la donna. Udirono distintamente Deathmask e Aphrodite correre via ululando dal ridere (solo gli dei sanno come avessero fatto a trattenersi fino a quel momento) mentre il primo urlava: "Domani ti aiuto a cercare le palle, bello!" 

I due si guardarono negli occhi a lungo, fino a quando... 

"No, e che cazzo, non ridere anche tu te ne prego! Ma dov'è la furia divina quando serve?" Motteggiò uno sconsolatissimo Arles mentre la sua ciliegina si rotolava nel letto dalle risate. 

"Siete fantastici, te lo giuro! Ma giuro anche che prima o poi ti rapirò" disse quando ebbe finito di ridere puntandogli contro un dito ammonitore. 

"Non si indica, Ciliegina, non lo sai che è maleducazione?" Rispose divertito il puntato tirandola a sé e baciandola divertito. 

"Mh, vedo che stai già molto meglio. Posso andare tranquilla" 

"E no dai, resta ancora un po'. Comunque che carina, ti preoccupavi per me?" 

"Eh per forza, voi uomini quando avete un po' di influenza sembra sempre dobbiate morire!" Si giustificò lei guardando in ogni direzione tranne che davanti al suo viso. "E poi lo sai, non posso restare qui, è quasi l'alba" 

"Oh, di già? Come vola il tempo quando ti diverti! Buona giornata, bellezza" sorrise serafico baciandola ancora per un po' e lasciandola andare a malincuore. Quando Niraja giunse alla finestra prima di uscire disse: 

"Mi piace Saga, è simpatico! È bello avere l'amante e il migliore amico gay nella stessa persona, più comodo" gli fece una linguaccia che la ringiovanì di dieci anni e saltò via lasciando Arles con un palmo di naso. Quando si riadagiò sui cuscini, deciso a riposare almeno un'oretta, si sentiva molto meglio, anche se questo non cancellava per nulla gli istinti omicidi che affollavano la sua mente. Decise che nonostante tutto, era stata una bella nottata. 

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Poche ore dopo Arles girava con tanto di tunicone, maschera ed elmo all'Arena, dove aspiranti Cavalieri e Gold si allenavano. Si tenne in un angolo fino a quando non incrociò lo sguardo di due di questi in particolare (si poté percepire lo sguardo lampeggiante perforare la maschera). I due Cavalieri lo raggiunsero in disparte, e Deathmask si fece avanti con espressione colpevole, che mutò improvvisamente quando gli porse qualcosa. Arles guardò cosa fosse e subito dopo si ritrovò a lanciare dietro ai due idioti due biglie di metallo insultandoli, mentre questi correvano via ridendo come dei cretini. 

MISSIONE SANTUARIO, TENTATIVO NUMERO 14 (se così possiamo chiamarlo): FALLITO

By: EnkeliNoManigoldo

Angolino mio: si, ho cambiato nick e si, mi sono divertita un sacco a scriverlo, spero vi piaccia!

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Capitolo 15
*** Missione quindici (by Antares 91) ***


Arles e Niraja erano alla fermata del bus. Lei voleva fargli vedere un posto dove andava da piccola. Il bus era lì, fermo, ma l'autista ancora non arrivava.

- Sai che facciamo, ciliegina? Guido io. Anche se non ho la patente... –

- Sei impazzito?! –

- Forse... Dai, vieni! –

Salirono sul bus e Arles si mise al volante. Ok, era facile. Premette appena sull'acceleratore, schiacciò ancora, forse troppo, e frenò di botto.

- Arles, ma che combini?! –

- Tranquilla! –

 Ripartì. Come guidatore faceva schifo, lo ammetteva. Stava guidando a zig zag, ricevendo strombazzamenti di clacson, insulti e epiteti vari.

- Arles, attento! Stai andando contromano!! –

Arles sterzò appena in tempo e si rimise nella carreggiata giusta. L'autista del camion, quando gli passò di fianco, gli urlò improperi dal finestrino abbassato.

 - Fanculo! - lo liquidò Arles, esibendo un elegante (?) dito medio.

Guidò per un altro breve tratto (non senza rischiare di combinare disastri), poi fece salire il controllore. Arles subito gli mostrò il biglietto e il controllore, perplesso, chiese perché, visto che era l'autista.

- Ehm... La.. Lasci stare... - balbettò, stampandosi un sorrisetto e cacciandosi il biglietto in tasca.

La sua guida a zig zag non accennava a migliorare (nemmeno un po', eh no...), ed i passeggeri erano in preda al panico. Rischiò, nell'ordine, di finire su un'auto parcheggiata in doppia fila, di investire dei pedoni, e di non frenare in tempo al semaforo rosso e quindi causare un incidente a catena con le auto che stavano davanti. E poi ancora, quando Niraja, gli aveva detto di svoltare a destra dopo l'incrocio, aveva fatto una curva troppo larga, rischiando di finire addosso ad un palazzo, fermando così il traffico della corsia opposta. E nel rimettersi nella corsia giusta, tamponò un'auto, di quelle fighe e costose, e ringraziò Paciolla che non si fosse distrutta, e che ciò che aveva ricevuto era solo un antipatico invito a star attento a come guidava.

 - Giovanotto, non si guida in questo modo! - gracchiò una vecchietta, seduta alcuni sedili più dietro.

- Arles, tesoro, scusami, ma fai pena come guidatore... –

- Lo so, lo so... –

- Meno male che siamo quasi arrivati. –

 Finalmente arrivarono a quella che era la loro fermata (dopo aver rischiato di fare altri incidenti).

 - Ecco! È qui! Ci siamo! - esclamò Niraja tutta contenta, zompando letteralmente giù dal bus - È il parco dove andavo da piccola. –

Arles la seguì. Quanto era tenera la sua ciliegina rossa, tutta sorridente... Fece un sorriso ebete, mentre le fissava la lunga e rossa chioma che ondeggiava sulla sua schiena. Percorsero una piccola salita. Al termine di essa, videro, però, che il parco era totalmente distrutto. Niraja assunse un'espressione dispiaciuta. Era molto legata a quel posto, era parte della sua infanzia, ed averlo trovato in quello stato le dispiaceva.

- Ciliegina... Ti prometto che ti regalerò un parco nuovo. Così potrò spingerti sull'altalena. –

 Lei lo guardò. - Davvero? Ed io potrò fare lo stesso con te? –

- Ma certo, mia bella ciliegina. - sorrise lui.

- Visto che il parco è deserto... che ne dici di approfittarne e di appartarci un po'? - fece Niraja, sorridendo sensualmente.

 - Ci sto. –

Camminarono tra i resti del parco, raggiungendo un albero che era forse miracolosamente scampato alla distruzione. È lì che si nascosero, ed iniziarono a baciarsi e a toccarsi.

 - Oh, c'è il fratellone!! –

- Fratellone! –

Sobbalzarono a quelle voci familiari.

Niraja, rossa in viso come i suoi capelli, si riabbottonò la camicetta, mentre Arles si portò una mano sulla faccia, esasperato per esser stati interrotti per l'ennesima volta.

- Che ci fate voi due qui?! - sibilò Niraja.

- Vi abbiamo visto che camminavate nella direzione di questo posto e vi abbiamo seguiti... - disse con naturalezza Nektarios. - Ma che fate dietro questo albero? –

- ... Ehm... Cose da grandi... - tagliò corto Arles, sbuffando.

- Fratellone! Andiamo a comprare il gelato?? –

- Gelato! Gelato! –

Arles fu tirato per le braccia da entrambi i fratelli.

- Ma perché dovrei comprarvi io il gelato?! Compratevelo da soli! Ciliegina!! Aiuto! Fai qualcosa! E dai, non ridere! –

 

Missione Santuario, tentativo 15... Missione? Quale missione?!

{By: Antares 91}

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Capitolo 16
*** Missione sedici (by SagaFrirry) ***


ATTENZIONE!!! QUESTO CAPITOLO É RATING ROSSO/ARANCIONE. NON DITE POI CHE NON VI AVEVAMO AVVISATI! BUONA LETTURA!!


Leggendo e rileggendo quella lettera, Arles si sforzava di rimanere calmo. Quella mocciosa sfrontata non solo non era ancora crepata come sperava, ma aveva pure la faccia tosta di spedirgli una letterina con su scritto che faceva visita al Tempio. Tale gesto, oltre a dimostrare un’immensa stupidità da parte della “Dea della saggezza”, aveva dato modo ad Arles di organizzarsi. Le case erano tutte occupate, salvo i morti e quel panda prugnoso di nome Dohko, e Betelgeuse era pronto a compiere la sua missione.

Perché sono agitato?” ghignò il Sacerdote “Non ho motivo di esserlo..”.

Poi sospirò. Alle sue spalle, una delle sue ancelle stava tentando di domare la lunga capigliatura argento a suon di spazzolate.

Il sole sta tramontando..” parlò Arles “..tu e le altre potete andare. Rientrerete al Tempio quando vi manderò a chiamare”.

Corriamo dei rischi?” domandò l’ancella.

No. Ma preferisco non vi ritroviate fra zotici invasori e finte divinità”.

Come siete magnanimo..” sorrise la giovane “..e quella ragazza?”.

Quale ragazza?”.

Quella per cui sospirate. Sono cieca, ma certe cose riesco a vederle molto bene”.

Terrò pure lei lontano da questo piccolo disguido. Poi, una volta che sarà tutto finito..non so..spero sempre che voglia restare qui accanto a me..”.

Ah ma allora è una cosa davvero seria!”.

La ragazza udì un rumore. Erano dei passi, lievi, da donna. Ma non erano quelli delle sue compagne, che conosceva molto bene, quindi intuì di chi fossero e sorrise.

Vi lascio soli” mormorò, senza dare il tempo ad Arles di parlare, una volta che Niraja fece il suo ingresso nelle stanze private del Sacerdote.

Non c’è più nessuno?” domandò la rapitrice, una volta che l’ancella se ne fu andata  “Non ho visto né Gigars né il capo delle guardie..”.

Se ne sono andati” ammise Arles “O morti..non lo so bene..”.

Mi spiace..”.

Vedrai che chi è fuggito poi riapparirà, non appena porterò a termine il mio piano. Ormai manca poco”.

Davvero?”.

Niraja osservò Arles e ne rubò la lettera dalle mani, sedendosi poi sul letto ed iniziando a leggere. Lui le sedette accanto e la fissò.

Questa cosa è preoccupante?” chiese lei “Intendo dire..questa Saori verrà qui con un esercito e correrai dei pericoli?”.

Macché! Però preferirei saperti lontano da qui, non si sa mai. Perciò per un po’ non tentare di rapirmi. Risolverò la questione in fretta, vedrai, e poi ti manderò a chiamare. O ti verrò a trovare”.

Ma..andrà tutto bene, vero?”.

Certo! Solo che devo stare concentrato e tu saresti una distrazione. Splendida, gustosa, magnifica e sexy..ma comunque una distrazione!”.

Capisco. Però starò in pensiero..”.

Non ne hai alcun motivo, ciliegina mia”.

Hai i capelli metà a posto e metà a cespuglio..” ridacchiò lei, tentando di pensare ad altro.

Vuoi terminare tu il lavoro della mia ancella?”.

Lei sorrise. Sospirò, osservando un punto imprecisato della stanza. Arles girò lo sguardo verso di lei, ammirandone i lunghi capelli rossi i cui alcuni ciuffi erano elegantemente adagiati sul seno, che si sollevava al ritmo regolare del respiro di lei. Con un abitino semplice e leggero, adatto alla stagione, lasciava scoperto il collo che il Sacerdote iniziò a baciare, dopo aver scostato qualche ciocca vermiglia.

Tanto ci interrompono” commentò lei.

Hai ragione..” rispose lui, rassegnato ma comunque intenzionato a continuare a baciare la pelle vellutata di chi aveva accanto.

Ci interrompono sempre..”.

Ti prometto..” mormorò lui, fra un bacio ed un altro “..che quando tutto questo sarà finito..comprerò un’isola deserta..e ti ci porterò..saremo solo io e te..e ti sbatterò come se non ci fosse un domani..”.

Non sei molto romantico..” storse il naso lei.

Ah beh..allora..guarderemo insieme un romantico tramonto, ti guarderò romanticamente negli occhi e romanticamente ti confesserò amore eterno”.

Oh, che carino..”.

..e poi ti sbatterò come se non ci fosse un domani!”.

Scemo!”.

Sì, tantissimo..”.

Lui continuò a baciarla e, con una mano, le scostò una delle spalline del vestito.

Tanto ci interrompono..” mormorò lei, lasciandosi spogliare.

Hai ragione..lo faranno..”.

Ci interromperanno sul più bello..”.

Lo so..”.

Arles era sicuro che qualcuno sarebbe entrato da quella porta.

Dove sono i miei fratelli?” chiese lei “Erano dietro di me”.

Ho detto ai cavalieri d’oro di fermarli..”.

Ma..”.

Tranquilla! Non gli faranno male. Ho detto solo di trattenerli per un po’, non li feriranno”.

Sei sicuro?”.

Rilassati..”.

Niraja rimase tesa solo pochi secondi. Forse più rilassata al pensiero che i fratelli non sarebbero comparsi all’improvviso, la ragazza strinse a sé Arles, abbracciandolo.

Tira via quella tunica!” quasi ordinò “Tiene tanto caldo..non hai caldo?”.

Sì, ho tanto caldo, hai ragione..” ghignò lui, mostrando alla donna che amava quanto fosse rapido a rimanere completamente nudo.

Lei si lasciò stendere a letto, fra i baci e le leste mani del Sacerdote che riuscivano a spogliarla con una facilità impressionante.

Tanto ci interrompono..” disse lui e lei ebbe un brivido di piacere quando si sentì penetrate e trattenne il respiro qualche istante.

Ah sì..” gemette lei dopo un po’ “..ci interrompono..sì..ma tu..non ti fermare! Comparisse anche Gesù Cristo con la Madonna tu..ah..non ti fermare!”.

 

Perché hai fatto passare nostra sorella e non noi?” protestò Nektarios.

Quello schianto di rossa è vostra sorella?” rispose Mur “Non ci credo nemmeno se mi pagate! E comunque lei aveva il permesso di passare. Voi no”.

Perché?! Facci passare, oppure..”.

Oppure?”.

Hei, guarda là!” esclamò Tarasios.

Mur finse di farsi fregare, o forse ci cascò per davvero, e girò la testa. I due fratelli ne approfittarono e corsero, schiantandosi di faccia contro il Crystal Wall.

Che diavoleria è mai questa?!” gemette il più piccolo, toccandosi il naso.

Mur ridacchiò, continuando ad osservarli mentre i due si schiantavano ripetutamente, cercando di afferrare Kiki che, dall’altra parte del muro, li prendeva per il culo.

Sfigati” ridacchiò il moccioso, mostrando la lingua.

Non accetto prese in giro da uno che ha le sopracciglia a palla!” ribatté Nektarios.

Hai qualcosa contro le sopracciglia a palla?!” chiese Mur, avvicinandosi ai due invasori con fare minaccioso.

I due, che fino a quel momento avevano creduto quel cavaliere un uomo coccoloso e puccioso, si dovettero ricredere. Mai offendere le sopracciglia di Mur! Con occhi iniettati d’odio, l’Ariete si avvicinava ed i fratelli tentarono di farsi strada, grattando contro quel muro immaginario che non voleva saperne di farli passare.

Scherzavo!” supplicò Nektarios “Le tue sopracciglia sono bellissime! Le voglio pure io! Non uccidermi!”.

Ma davvero?!” ghignò Mur “Kiki..vai a prendere quel che tu sai..”.

E delle minacciose pinzette comparvero fra la mano dell’Ariete e la faccia del rapitore.

 

Niraja piantò le unghie nella schiena del Sacerdote quando raggiunse l’orgasmo e ribaltò la testa all’indietro. Quel gesto, quell’improvviso dolore provocato dalle unghie smaltate, diede una scossa di intenso piacere al Sacerdote, che strinse con forza la donna a sé e gemette, giungendo anche lui al culmine dell’amplesso.

Sto sognando?” sussurrò lei, ansimando e sorridendo.

Oh, Niraja..” rispose lui, stendendosi al suo fianco “..sposami”.

Che?!”.

Ti prego..quando tutto questo sarà finito, quando avrò lo scettro di Nike e sarò vincitore..resta qui con me! Governa il mondo al mio fianco!”.

Scherzi?!”.

No! So che devi badare ai tuoi fratelli ma..sono disposto ad accettarli e sopportarli qui al santuario, se ci sei tu!”.

Ed io..potrei comandare? Intendo dire..potrei dire ad un cavaliere d’oro di fare questo o quest’altro?”.

Certo, mia ciliegia”.

Oh..la cosa è eccitante..”.

Davvero?” ghignò lui, baciandola di nuovo sul collo.

Però..mi hai mentito..”.

Ah sì?”.

Avevi detto che mi avresti preso con violenza, facendomi gridare il tuo nome dal piacere. Invece sei stato..quasi dolce. È stato bellissimo, amore mio, però..”.

Non volevo che Saga interferisse. Lui non vuole che si faccia male alle donzelle. Ma credo non abbia nulla da ridire adesso..”.

Davvero?”.

Ultimamente è sempre depresso. Da quando è arrivata quella lettera..ricorda cose passate e piagnucola”.

Poverino..”.

Povero un cazzo! Che la smetta di piangere e reagisca! Che vuole?! Suicidarsi?!”.

Gli passerà..”.

Sì..è vero..ma tornando a noi..”.

Sì?”.

Dici che ti eccitava l’idea di..”.

Non terminò la frase, ricominciando a baciarla e stringendola a sé.

Stanotte recuperiamo tutte le volte in cui siamo stati interrotti, mia Niraja! Ti farò impazzire!”.

Oh, Arles!” gemette eccitata lei, mentre ricominciavano a cercare l’orgasmo, questa volta con più violenza e ferocia.

 

Dopo aver “pallizzato” le sopracciglia dei fratelli, Mur decise che poteva anche lasciarli passare. Aldebaran li attendeva alla seconda casa, dopo aver appena finito di cenare. Accolse i due rapitori con un rutto ed un sorriso imbecille.

Salute..” borbottò Nektarios.

Ma quanto cazzo sei alto?!” domandò Tarasios.

E tu quanto cazzo sei basso?” sbottò il Toro, capendo che quei due erano utili al massimo come stuzzicadenti.

Che profumino..” si lagnò Tarasios “..io ho una fame..”.

Sì, pure io. È ora di cena..non è che è avanzato qualcosa?”.

Aldebaran rise e fece segno ai due di seguirlo.

C’è sempre da mangiare qui” spiegò il padrone di casa “Accomodatevi. Vino?”.

I giovani non se lo fecero ripetere due volte e subito iniziarono a bere.

Andateci piano” suggerì Aldebaran “Il vino di Grecia non è per signorine..”.

Ma per chi ci hai preso?!”.

Nel giro di pochi minuti, i rapitori stavano cantando a squarciagola canzoni su farfalle, fatine, unicorni incontinenti ed alabarde spaziali. Il Toro rise. Alla fine, lui doveva solo tenerli occupati per un po’ e ci stava riuscendo benissimo!

 

Nel frattempo, alla tredicesima, Niraja ed Arles erano ancora avvinghiati. Con la schiena contro una colonna, lei veniva sorretta da lui che la possedeva quasi con rabbia.

Arles!” gridò lei, e lo ripeté più volte, sempre più vicina al raggiungimento del culmine del piacere “Arles! Così ogni notte! Fammi tua! Fammi tua per sempre!”.

Come non ci fosse un domani! Sì! Ogni notte, sì! Sì, mia Niraja!”.

Oh, mio Sacerdote!”.

Urla il mio nome! Dimmi che mi ami!”.

Arles!” ansò lei, godendo “Ti amo! Sei mio, solo mio! Tutto dentro di me ti voglio! Sento il tuo cosmo!”.

Cosmo si chiama adesso?”.

Ah! Sì!” gemette ancora lei “Continua! Continua! Sto per venire”.

Lui spinse ancora, sempre più forte, eccitato dai gemiti e dalle urla di lei, sempre più ravvicinate. Poi lei lanciò un gemito di pura soddisfazione e lui diede un ultimo colpo, ringhiando raggiungendo l’orgasmo.

Così tutte le notti?” ansimò Niraja, lentamente rimettendo i piedi in terra.

Se ci riesci..” ghignò Arles.

E tu? Vecchietto..”.

Ti ho promesso di recuperare tutte le volte in cui ci hanno interrotti e lo farò”.

Stanotte?”.

Fidati..”.

 

Sbronzi, e traballanti, Nektarios e Tarasios raggiunsero la terza casa.

Vedo doppio..” biascicò il primo.

Io quadruplo..ci sono quattro case..”.

Ma no, che dici..sono due..”.

Ma dovrebbe essere una sola?”.

E che ne so io..andiamo!”.

Cantando ancora cretinate, entrarono alla terza. Arles, impegnato in ben altre faccende, non creò labirinti o inganni di sorta. Tanto quei due erano talmente ubriachi che la visioni se le creavano da soli.

Mamma!” esclamò Tarasios, abbracciando una colonna.

Mi gira la testa..” ammise Nektarios, e cadde per terra.

 

Chissà dove sono i miei fratelli..” si chiese Niraja, stesa a letto accanto ad Arles.

Stava riprendendo fiato, sorridendo. Lui rispose a quel sorriso, con un ghigno arrapato.

Sei contenta, ciliegina?”.

Sì. E tu?”.

Vorrei che il sole non sorgesse mai..”.

Ma è appena tramontato! Che ore saranno? Le dieci?”.

Non so. Siete arrivati qui più o meno alle sei..la notte è giovane..”.

E vuoi possedermi tutta la notte?”.

Finché non cadremmo entrambi a terra sfiniti, mia ciliegia!”.

Lei gli montò a cavalcioni, poggiandogli le mani sul petto.

Posso fare io il cavaliere, per un po’?” domandò, sorridendo.

Ma certo” sorrise Arles “Montami, cavallerizza!”.

Lei iniziò piano, con delicati movimenti del bacino.

Oh, mi piace così..” sussurrò lui, guardandola.

Era meraviglioso vederla lì, a candela su di lui. Quei suoi movimenti, che parevano una danza, le facevano sussultare i seni in modo perfetto.

Sei bellissima” le mormorò.

Niraja sorrise, continuando la sua dolce cavalcata.

Vai più in fretta” chiese lui.

Lei accelerò e lui si rilassò.

Ah, sono in paradiso” gemette “Continua così, piccola”.

La guardò ancora, notando una piccola goccia di sudore scivolarle sul viso e poi lungo il corpo, che il Sacerdote trovava perfetto. Allungò le mani, sfiorandone i fianchi ed il sedere.

Ti piace?” ansimò lei.

Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata in tutta la mia vita, ciliegina! Mi stai facendo toccare il cielo con un dito..”.

Solo con un dito?”.

Con tutto me stesso! Continua! Danza su di me! Così! Magnifico!”.

Lei accelerò ancora, dando colpi più convinti di bacino. Ah, quel bacino! Arles ne era incantato e ad ogni singola mossa fremeva di piacere.

Ti amo” le sussurrò.

Il ritmo si fece più frenetico, ipnotico e incalzante.

Vieni” gemette lui “Vieni assieme a me, bimba mia! Vieni!”.

Sì..sì assieme a te! Mio cavaliere..”.

Ah! Vieni!” quasi gridò lui, inarcando la schiena.

Sì!” gridò lei “Sì!” ed entrambi raggiunsero l’orgasmo contemporaneamente.

 

Deathmask stava leggendo il giornale, seduto fra le teste della sua casa, quando vide due ubriachi barcollare fino all’ingresso. Ridacchiò, scuotendo la testa.

E così..” parlò il Cancro “..voi siete i fratelli di quella bella gnocca ospite della tredicesima..”.

Bada a come parli!” ringhiò Nektarios.

Sgasati. Hai la forma di un arancino e ti esalti pure?! Questa è la quarta casa, quella del Cancro, ed io devo intrattenermi un po’ con voi. Devo farmi perdonare il fatto di aver interrotto il Sacerdote sul più bello..”.

Anch’io sono del Cancro!” sorrise Tarasios e Deathmask storse il naso, lievemente disgustato “Potrei diventare un giorno il custode di questa casa?”.

Certo..come no..”.

Tarasios non colse il sarcasmo ed esultò felice. Il Cancro era perplesso. Quei due non sembravano minimamente sconvolti dal fatto che la casa fosse tappezzata di volti umani, probabilmente perché ancora visibilmente alticci.

Un caffè forse aiuta..” sogghignò Deathmask, offrendone un paio ristretti.

Io non dovrei bere caffè..” si lagnò Tarasios “Niraja dice che poi non dormo..”.

Non le diremo che lo hai bevuto. Manda giù” incitò il padrone di casa.

I due fratelli tracannarono il caffè tutto in un colpo, scuotendosi. Era amarissimo e la cosa li disgustava. Però questo un po’ li fece riprendere dalla sbronza. Giusto quel tanto necessario per far loro capire in che luogo esattamente si trovavano e sopra a cosa avevano i piedi.

Mamma!” gridarono in coro, abbracciandosi per lo spavento.

Se volete, vi porto a trovarla” rise Deathmask, giocando con un’anima.

Ed i due fratelli svennero.

 

Ho voglia di fare un bagno..” sussurrò Niraja, stesa a letto accanto ad Arles, che giocava con i capelli.

Nella mia super vascona?” rispose lui.

Sì. Se non erro..lì è dove ci siamo visti la prima volta”.

Non erri, mia bella rossa naturale..”.

Senza sentirsi dire altro, lei si alzò e lui la seguì. La grande vasca come sempre era colma di acqua calda al punto giusto. Lei vi si immerse fra i vapori, sorridendo felice.

Che goduria” commentò “Se ti dico che resto qui..potrò usare questa vasca?”.

Tutte le volte che vorrai” ghignò lui, raggiungendola.

Mmm..quasi quasi..”.

Dai, ciliegina! Che altro potresti desiderare? Soldi, potere..me!”.

Ah ma come sei modesto!”.

Sfido qualunque altro uomo sulla terra a soddisfarti come ho fatto e come farò! Ho appena iniziato con te, pucciolina mia!”.

E Paciolla?” domandò lei, indicando la papera.

Lei approva, vero Paciolla?”.

Niraja accarezzò la testa di quel giocattolo e sorrise divertita. L’approvazione di una papera di gomma era importante!

Ricordi..che stavi proprio lì la prima volta che mi hai vista?” domandò poi, indicando un punto della vasca.

Come dimenticarlo? La più bella visione possibile dopo anni di cavalieri e mostriciattoli..”.

Come sei lecchino..”.

Non sono lecchino! È vero! Mi sei piaciuta fin dal primo sguardo. Non credo sia stato lo stesso per te..”.

No. Mi sembravi un vecchio..ma poi mi hai detto tante cose..”.

Una te ne ho detta: che sembravi una ciliegia!”.

E ti sono saltata addosso..lo ricordo bene!”.

Il nostro primo coito interrotto..”.

Sembra quasi una cosa bella. Sono passati degli anni..”.

Non farmici pensare! Piuttosto..dobbiamo finire di recuperare..”.

Arles..abbi un attimino di pazienza. Io non sono un cavaliere instancabile come te..”.

Ti concedo un po’ di riposo..”.

Dopo un lungo bagno, in cui lei capì che chi aveva arredato quel posto era un po’ strano, visto che c’erano statue inquietanti di leoni vomitanti acqua calda, entrambi uscirono.

Guarda!” rise lei “Ho le mani tutte piene di grinze!”.

Pure io..ma tanto io sembro sempre un vecchio..perciò..”.

Non ti arrabbiare”.

Ghignando, Arles la osservò mentre si asciugava.

Ti aiuto..” le propose, iniziando a tamponarle la pelle con un piccolo asciugamano.

So fare da sola” sorrise lei.

Fammi divertire..”.

Va bene..”.

Passando sulle spalle ed attorno al collo, le diede qualche rapido bacio.

Posso baciarti sulle labbra?” domandò Arles, guardandola.
“Non lo hai già fatto mille e più volte?” rise lei.

Non quelle labbra..”.

Eh?”.

Niraja non capì subito ed osservò il Sacerdote che lentamente scendeva con la testa.

Ma dove..?” iniziò lei, interrompendosi quando capì quale fosse la meta del Sacerdote.

Ne percepì la lingua, che Arles usava egregiamente. Rabbrividiva leggermente, quando lui sfiorava il punto giusto.

Sei tutta bagnata..” lo sentì dire, in una breve pausa.

Dovresti asciugarmi, invece di farmi bagnare! Ma va benissimo..”.

Lui continuò e lei gli affondò una mano nei capelli.

Mi piace il sapore che hanno le tue altre labbra..” mormorò Arles.

Goditele..”.

Chiudendo gli occhi, Niraja affondò ancora di più le mani nei capelli del Sacerdote, che amava quella sensazione. La sentiva ansimare sempre più velocemente e percepiva i suoi muscoli tendersi, segno che era prossima all’orgasmo.

Ah, è proprio lì!” gemette lei “Fantastico! È bellissimo, amore mio! Ecco..proprio lì!”.

Arles sorrise. Passando un’ultima volta la lingua nel punto giusto, sentì le mani di lei irrigidirsi. La sentì lanciare un gemito di piacere e capì di averla soddisfatta.

Ti asciugo..” mormorò, leccando ancora un paio di volte e poi fermandosi.

Guardò in su, incrociando gli occhi di lei. Era rossa in viso, con le pupille dilatate per il piacere ed il respiro corto.

Come sei bella quando sei appena venuta” le disse, alzandosi ed abbracciandola.

Come posso ricambiare?” ansimò lei.

Girati..” ghignò lui.

 

Aiolia si vide recapitare i due fratelli aspiranti rapitori da Deathmask. Ancora svenuti, il Cancro li parcheggiò all’ingresso della quinta casa.

Che dovrei farci?” domandò il Leone.

Che ne so io!” sbottò Deathmask “Io non li voglio! Fanno schifo perfino alle teste della mia casa”.

Posso ucciderli?”.

No. Sono i fratelli dell’amichetta del Sacerdote. Poi si arrabbia..”.

Capisco..”.

Il Cancro incrociò solo per qualche istante gli occhi rossi di Aiolia, sotto il controllo mentale del Genro Mao Ken, e tornò a casa sua. Il Leone sbuffò, fissando quei due intrusi in terra. Diede loro qualche calcetto, finché non li vide riaprire gli occhi.

Dove siamo? Quelle teste..erano tutte un sogno?” si chiese Nektarios.

Aiolia non rispose, preferendo ignorarli. Visto che si erano ripresi, non erano un problema suo. Sperò che se ne andassero in fretta e invece i due parassiti iniziarono ad infastidirlo.

Tu ci lasci passare?” domandò Tarasios.

Non ho bisogno né di compagnia né di animali domestici..” borbottò Leo.

Di una grattatina dietro l’orecchio?”.

Aiolia ringhiò, come solo un leone poteva fare. Le particelle elettriche attorno al corpo del cavaliere frizzarono e Tarasios udì il bubbolio del temporale in avvicinamento. Lui aveva paura del temporale e quindi si avvicinò al fratello, stringendone la mano.

Smettila, fratellino!” sbottò Nektarios “Certe cose non dovrebbero più farti paura!”.

Lo so, fratellone. Ma è più forte di me..”.

Nel vedere quel legame fraterno, Aiolia per qualche istante tornò in sé.

Andatevene, su!” disse, non avendo voglia di combattere contro quei due “Tanto ci penserà Shaka a trattenervi anche per il tempo che spettava a me..”.

Con le mani puntate contro il muro, umido per colpa del vapore delle vasche e dalla temperatura sollevata dai due amanti, Niraja era chinata in avanti ed Arles stava dietro di lei. La teneva per i fianchi e la penetrava con somma soddisfazione. Adorava quella posizione! Lei capiva quanto lui amasse quella posa, perché sentiva quanto fosse eccitato. Le mani di lui si mossero, avanzando verso i seni e stringendola più forte, spingendola verso di sé.

Arles..” sussurrò lei.

Ti piace?”.

È fantastico sentirti dentro di me. Non smettere!”.

Non ho alcune intenzione di farlo..”.

Era così..” continuò lei, interrompendosi ad ogni spinta “..che nell’antichità..si faceva sesso?”.

Ah..non saprei..però..”.

Ah! Spingi! Più forte! Scopami come non ci fosse un domani!”.

Quando fai così mi ecciti da morire!”.

Il Sacerdote la strinse di nuovo per i fianchi e la sentì alzarsi sulla punta dei piedi, compiendo un movimento con il bacino che gli trasmise una tale scossa di piacere da fargli raggiungere l’orgasmo. Lei si risollevò leggermente e lui la baciò sulla schiena.

Dei..” ansò “..sei magnifica!”.

Anche tu..”.

Sei venuta ed io..”.

Questa volta per due volte..non te ne sei accorto?”.

La prima ammetto di non averla notata”.

Lei si voltò e lo baciò, mentre veniva spinta con la schiena contro il muro.

Ansimi..” sorrise lei “..stai iniziando a stancarti?”.

Non sottovalutarmi..fra un attimo si ricomincia!”.

Lieta di sentirlo..”.

 

Siete degli esseri impuri ed indegni” sermoneggiava Shaka, ormai da parecchio “Il mio Cosmo vi trova rivoltanti e meritereste il baratro eterno del regno dei mostri”.

E piantala!” sbottò Nektarios, dopo un po’ “Abbiamo capito che facciamo schifo! Facci passare, dobbiamo raggiungere nostra sorella!”.

Vostra sorella è nelle stanze del Sacerdote. Probabilmente è stata scelta per divenire una sacerdotessa d’Atena. È un grande onore”.

I due fratelli spalancarono gli occhi. La loro sorellona una guerriera a servizio di una Dea?!

Oh, lei è sempre stata speciale” sorrise Nektarios.

Una donna..” sospirò Shaka “..è comunque una donna. Non so cosa spinga il Sacerdote a trascorrere gli attimi precedenti una grande battaglia con una donna”.

Non avete mai avuto una madre, per caso?” sbottò Tarasios, mostrando un improvviso scatto di orgoglio e coraggio “O una sorella? Un’amica?”.

Sono un orfano” tagliò corto Shaka.

Pure noi siamo orfani! È stata Niraja a crescerci, per noi lei è molto importante. È stata come una mamma. Certo, più stronza e cinica ma..ci ha trasmesso tanto amore! Se alla vigilia di una battaglia dovessi scegliere se trascorrere il mio tempo con un uomo o con una donna, direi una donna. Perché loro sono speciali. E Niraja lo è ancora di più. Ha saputo darci la forza, quando mamma è morta. Ci ha guidati e protetti. Sì, è patetico da dire ma è così! Lei è saggia e coraggiosa, sa incoraggiarti e spronarti. E poi..le donne sono magiche! Perché creano i bambini”.

Hai le idee un po’..”.

Stai zitto! Tu sei nato da una donna, è inevitabile! Probabilmente ti ha stretto a sé e ti ha allattato. Probabilmente ti ha accarezzato la testa e dato tanti baci. Ed ha asciugato le tue lacrime. Perché è questo ciò che fanno! Ci sorreggono, quando noi ci vergogniamo d’ammettere che qualcosa non va. Quando noi ci sentiamo troppo forti per piangere, loro ci ricordano che la vera forza sta nel cuore, non nell’orgoglio. E sai chi mi ha insegnato questo? Niraja! Perciò non parlare di lei come fosse un essere inferiore come me!”.

Shaka rimase in silenzio.

Forse mi sbagliavo..” parlò, dopo un po’ “..non siete poi così stupidi come pensavo. Il vostro animo è puro..potete passare”.

 

Vieni qui” invitò Arles.

Seduto sul letto, vide Niraja avvicinarsi. Lei sorrise e sedette sul Sacerdote, portandogli le gambe dietro la schiena.

Ma chi ti ha insegnato queste cose, bella bambina?” ghignò lui, sfiorandole il viso.

Sono brava ad improvvisare” sorrise, facendosi baciare.

Stavano di nuovo facendo l’amore, in quella posa che faceva congiungere i loro petti e le loro labbra. Stringendosi forte, entrambi si muovevano a ritmo. Questa volta, non si dicevano nulla. Solo gemiti, ansimi e qualche “sì” sussurrato piano. Lei incrociò le mani dietro la nuca di lui, graffiandone la schiena. Lui la teneva stretta, con i gomiti puntati sulle cosce. Ne sentiva la morbida pelle sotto le dita ed era una sensazione estasiante.

Fu un atto lungo, dolce. Lui aveva capito che lei era stanca e quindi la guidava, portandola verso il piacere lentamente, senza farla affaticare ulteriormente. Trovò fantastico il sentirla sospirare e gemere. Continuò finché non la sentì tremare, fremente di intenso piacere. Poi lei si poggiò sulla sua spalla, fra tanti capelli argento.

Sei stanca?” le mormorò.

Sì” ammise Niraja, sottovoce.

Lui le carezzò i capelli e delicatamente la fece stendere sul letto. Poi si stese al suo fianco e la guardò, mentre lei lentamente si addormentava.

 

La casa della Bilancia era deserta, quindi Nektarios e Tarasios passarono oltre senza farsi troppi problemi. Lo Scorpione, osservandoli, scosse la testa. Come poteva quella creatura da sbavo dai capelli rossi essere imparentata con quei due?!

Devo rallentarvi” spiegò “Ordini del Gran Sacerdote”.

Ma perché?!” chiese Nektarios..

Per permettergli di scopare in santa pace”.

Che dici?! Nostra sorella è pura e..”.

Pura?! Bello mio, io le riconosco al volo. Lei è una di quelle con cui si passano notti di fuoco! Il suo sguardo trasmette bruciante passione”.

Ma il Gran Sacerdote è un vecchio che..”.

Eh, lo so. Ma con una così resuscitano pure i morti, credimi”.

Stai parlando di nostra sorella!!”.

E con ciò? Non ho detto che è una puttana. Ho detto che è una donna passionale, con cui più che volentieri farei l’amore. O del sesso selvaggio, dipende”.

Smettila!”.

Se no che mi fai?”.

Nektarios scattò in avanti e Milo rispose con una cuspide nel sedere del rapitore, che sobbalzò per il dolore.

Siete patetici” sogghignò lo Scorpione “Dipendete da vostra sorella. Ma non vi vergognate?! Lasciatela godere in pace, senza essere un peso morto nella sua vita”.

Non siamo un peso morto!”.

Certo che lo siete! Siete incapaci di stare senza di lei! Buhu piango! La sorellona non c’è. Sigh sob”.

Non sfottere!”.

Lei ha il diritto di vivere una vita. Voi siete d’impiccio..”.

I due fratelli si guardarono. Forse quel cavaliere aveva ragione! Forse Niraja meritava spazio.

Insegnaci!” dissero, in coro “Insegnaci ad essere forti!”.

Io?!” si stupì Milo “Mmm..va bene! Venite con me!”.

 

Arles lasciò che Niraja dormisse. Ne osservava la schiena, mentre si inarcava leggermente ad ogni respiro. La curva perfetta di quelle natiche lo faceva sentire su un altro pianeta. Era felice, orgoglioso di aver trovato finalmente una donna così. Però..Saga piangeva! Quel dannato cavalcatore di Sagittari depresso piangeva! Da quando aveva letto la lettera di Saori, si era depresso ancora di più e non faceva che piangere e supplicare Arles di risparmiare la vita di Atena e pentirsi.

Ma taci” sbottò.

Smettila di fare del male!” piagnucolò Saga.

Non sto facendo del male! Sto facendo l’amore!”.

Parlo di altro, Sacerdote in calore!”.

Pensa per te, incula equini!”.

Degli innocenti stanno morendo!”.

Se ti riferisci agli spermatozoi, è la natura. Non possono vivere tutti..”.

Smettila di pensare solo al sesso!”.

Sono un uomo, etero, con una donna NUDA, bellissima, stesa a letto accanto a me. I miei neuroni sono incapaci di pensare ad altro!”.

Domani arrenditi! Non fare del male ad Atena ed ai suoi cavalieri!”.

Ma non ci penso proprio!”.

Arrenditi oppure io..”.

Tu?”.

Saga non rispose. Niraja si era svegliata ed Arles lo ignorava.

Ben svegliata, ciliegina mia” le sorrise.

Ho dormito a lungo?”.

Non così tanto..”.

Vuoi ancora fare l’amore?”.

Oh, sì!”.

Mi concedi ancora un attimo?”.

Certo..”.

Niraja strusciò il viso contro il cuscino, stiracchiandosi.

È vero quel che mi hai detto?” domandò poi.

Che?”.

Che vuoi sposarmi. Lo pensi davvero o lo hai detto solo in preda all’euforia post coito?”.

Lo penso davvero. Voglio sposarti. Direi che è ora per me, no? Intendo dire..l’età è quella giusta! E tu sei perfetta. Fosse per me, ti sposerei anche subito, ora, ma immagino tu voglia qualcosa di carino come il vestito e gli invitati”.

Voglio una torta gigante, alta quattro piani”.

Perfetto.. e che altro?”.

Un bell’abito. I fiori. La musica..”.

Avrai tutto quello che vuoi”.

Lei allungò una mano, accarezzando il petto di lui, che la fermò e si esibì in un cavalleresco baciamano.

Me lo prometti? Prometti che amerai solo me, Arles?”.

Solo te. Per sempre”.

Baciami”.

È un sì?”.

Baciami” sorrise lei, mentre lui le montò sopra e la baciò con passione.

 

Milo guidò i fratelli fino alla casa del Capricorno. Superando quella vuota del Sagittario, trovarono Shura intento a tagliuzzare cose probabilmente antiche e saltellare fra le rovine come una capretta.

Milo..” sbottò, vedendolo e cercando di riavere un contegno “..cosa ci fai qui? E chi sono quei due..cosi?”.

Due vigliacchi che hanno bisogno di lezioni di accrescimento palle” spiegò lo Scorpione.

E che vuol dire?”.

Facciamogli vedere come dovrebbero agire due veri uomini! Altro che piagnucolii e lagne!”.

Ed in che modo dovremmo mostrarglielo?”.

Milo ghignò. Shura lo fissò con aria interrogativa, non capendo la follia del suo collega.

Scommetti che diventano uomini se li attacchiamo?” rise Milo.

E perché non li attacchi da solo?”.

Perché io sono un cavaliere! Non mi piacciono gli scontri due contro uno..”.

Ma non ha senso quel che dici!”.

Smettila di farti tante domande, Shura!”.

Milo e Shiro?” mormorò Tarasios.

Ma no!” lo corresse Nektarios “Milo e Shura, cretino!”.

Ammettilo: non hai voglia di sporcare di sangue la tua casa” parlava il Capricorno.

Esatto. Poi mi tocca pulire..” ammetteva lo Scorpione.

E perché?”.

Metti che domani gli intrusi arrivano fino alla mia casa..dovrò fare un’entrata d’effetto, senza macchie imbarazzanti. Dai..vedila come una sessione d’allenamento extra”.

Shura sospirò. Poi mostrò un certo entusiasmo. Soddisfazione o sadismo? Alzò il braccio destro, che brillò leggermente. Nektarios fissò il fratello, leggermente preoccupato. Quando il Capricorno mostrò quel che era in grado di fare l’Excalibur, il “leggermente” divenne “mostruosamente” ed iniziò a correre a casaccio, seguito da Tarasios.

Smetteremo quando mostrerete di essere veri uomini! Altro che aspettare la sorellina!” spiegò Milo, lanciando una cuspide che andò a segno.

Sono i fratelli della rossa?” domandò Shura.

Sì” annuì lo Scorpione “I fratelli di quello schianto con cui si sta intrattenendo il Sacerdote. Ha buon gusto, per essere un vecchio di 300 anni”.

Già..”.

Il Capricorno quasi aveva dimenticato che Milo non conosceva la vera identità del Sacerdote, cosa che invece l’occupante della decima casa sapeva da tempo. Pensò che, alla fine di tutto, Saga gli doveva almeno una birra.

Hola, burro feo. Como estas?” chiese Shura, sicuro che nessuno la capisse.

Perché parli di cibo?!” sbottò Milo.

Non parlo di cibo, ignorante!”.

Milo gli mostrò la lingua e colpì di nuovo i fratelli, per “sfogarsi”.

Basta!” supplicarono i due.

Dovete reagire! Avanti, mezze tacche!”.

Dopo diversi colpi, i due aspiranti rapitori si stancarono.

Adesso basta!” si lagnarono “Noi vogliamo solo rivedere nostra sorella! E se fosse in pericolo? Nostro compito è proteggerla!”.

Bene, già mi piace di più come discorso rispetto alle lagnette da "abbiamo bisogno di lei!" Ora vediamo di trovare il modo di farvi rinsavire del tutto” sorrise Milo, soddisfatto perché convinto di aver fatto da grande maestro.

Ha ragione Milo!” strinse i pugni Tarasios, alzandosi “Il nostro compito non è dipendere da nostra sorella ma proteggerla! Avanti, Nektarios! Alziamoci ed andiamo a difenderla!”.

Sì, andiamo!” annuì il fratello maggiore.

Milo e Shura si fissarono, in silenzio. Li videro camminare tutti tronfi verso l’uscita.

Dici sia meglio fermarli?” domandò lo Scorpione.

Ci penserà la vita a massacrarli..” alzò le spalle Shura “Ora me ne vado a dormire..”.

 

In piedi contro il muro, Niraja ed Arles erano di nuovo uniti, per l’ennesima volta. Lei era leggermente sollevata da terra ma non ci faceva caso. Stringeva forte a sé il suo uomo, ansimando di piacere. Ormai prossimi entrambi all’orgasmo, Arles inaspettatamente l’afferrò e la buttò sul letto. Poi le si lanciò addosso, tenendole le gambe e penetrandola con forza, in un impeto improvviso di violenza che un po’ spaventò Niraja. Quei pochi colpi però dati con maggior fermezza le fecero raggiungere inaspettatamente l’orgasmo.

Scusami..” le mormorò lui, dandole un piccolo bacio “..tutto a posto?”.

Oh, sì” sorrise lei.

Lui aveva ringhiato venendo in lei, Niraja lo aveva percepito chiaramente, ed aveva lanciato un grido di rabbia e soddisfazione.

Dei..” parlò piano lei “..non ho mai provato tanti orgasmi in tutta la mia vita! Ho perso il conto ma..è sicuramente così”.

E fin ora mai con nessuno ho passato una notte così. Sei fantastica..”.

Lo sei anche tu..”.

Su questo non c’è dubbio”.

Ma..qui accanto ci sono le stanze di Atena?” domandò Niraja.

Sì. Vuoi vederle?”.

Voglio farci l’amore” confessò lei.

Come?!”.

Voglio farci l’amore! Perché nessuno ci ha mai fatto niente, in quelle stanze”.

In effetti..la verginella dubito ci abbia mai fatto alcunché oltre che a dormire. Nei secoli dei secoli. Che noia..”.

Bene! Allora..inauguriamo noi!”.

Mi piace come idea. Che bimba dal cervellino porcellino..”.

Andiamo!”.

 

Tarasios e Nektarios camminarono con convinzione ed entrarono nell’undicesima casa senza nemmeno pensare al fatto che il suo padrone non fosse per nulla d’accordo. Camus li osservò, alzando le sopracciglia bifide, ed incrociò le braccia. I due “invasori” lo ignorarono, a testa alta con espressione d’orgoglio. L’Acquario allungò un dito e, senza nemmeno parlare, congelò le gambe ad entrambi.

Ma che succede?!” si lagnò Tarasios.

Dove pensate di andare voi due?” domandò Camus.

Alla tredicesima, da nostra sorella” rispose Nektarios, tentando di liberarsi.

Non così in fretta. Vi devo trattenere per un po’, questi sono gli ordini”.

Lasciaci subito andare! O dovrai vedertela con la nostra ira!” minacciò Nektarios, per nulla convincente.

L’ira di una baguette anoressica e di un croissant obeso non mi spaventa di certo”.

Sei francese?” domandò Tarasios.

Sì..”.

Dannato mangiarane! Liberaci subito!” urlò Nektarios.

Piano con le parole, damigiana! Piuttosto, vedi di sfruttare l’occasione per fare un po’ d’esercizio e dimagrire”.

Ignorando le proteste dei due, Camus sedette tranquillo, leggendo un libro in russo. Ci voleva un certo autocontrollo per riuscire a concentrarsi sulla lettura nonostante il continuo borbottio dei rapitori.

Fino a quando ci terrai qui?” protestò Tarasios.

Fino a quando il ghiaccio non si scoglie”.

Cioè?”.

Un centinaio d’anni”.

Che cosa?!”.

Sto scherzando! Sarete liberi di andare quando avrò finito questo libro”.

Il libro in questione era Anna Karenina, appena iniziato dall’Acquario è grosso pressoché come un vocabolario. I fratelli si guardarono, preoccupati. Capirono che dovevano trovare il modo di liberarsi prima. Iniziarono a parlare fra loro, facendo baccano, tentando di distrarre e portare allo sfinimento Camus. Di tutta risposta, l’Acquario iniziò a leggere ad alta voce in russo.

Vediamo chi si stufa per primo?” sfidò, senza cambiare espressione e ricominciando a leggere.

Cazzo, che palle” sbottò Nektarios, dopo un’ora di nomi incomprensibili “Ammazzaci piuttosto, non ne posso più!”.

Per quel che mi riguarda, siete liberi di andare. Io vi ho trattenuti il tempo richiesto”.

Sciolse il ghiaccio che portavano ai piedi, con i due fratelli che si lagnarono quando avvertirono di nuovo il sangue entrare in circolo, e fece segno che potevano anche sparire. Nektarios e Tarasios non se lo fecero ripetere e fuggirono via, verso l’ultima casa prima dell’agognata meta!

 

Ma..dorme su un’ara di pietra?!” si stupì Niraja, quando vide il “letto” di Atena.

Sì, pensa che comodità..”.

Sei sicuro che non ci veda nessuno, qui?” domandò lei, vedendo Arles andare a sedersi sul “letto”.

Sono venuto un sacco di volte qui, non c’è anima viva. Solo al Sacerdote è permesso accedervi. Ed alla Dea, ovviamente, che però non c’è”.

E cosa ci venivi a fare?”.

A farmi le seghe pensando a quanto sono bello..non ci ho mai portato una donna..”.

Allora io sono la prima donna nuda che vede questa stanza?”.

Direi di sì. Poi non so..magari in tempi antichi..”.

Niraja raggiunse il Sacerdote e salì sul “letto”. Raggruppò le gambe, sentendo la superficie gelida sulla pelle. In ginocchio, si voltò verso Arles, che le mostrò la lingua. Lei iniziò a punzecchiarlo con le dita e lui le afferrò le mani. Lei rise e tentò di ribaltarsi all’indietro, venendo però facilmente sorretta dal Sacerdote. Mosse le gambe, scalciando con una bambina, specie dopo che lui, trattenendole entrambi i polsi con una mano sola, la solleticò.

Smettila!” ridacchiò Niraja “Non vale!”.

Lui scattò in avanti e la baciò. Lei tirò verso di sé le gambe e finì ribaltata all’indietro. Arles gattonò e tornò a raggiungerne le labbra.

Atena, guarda qua!” sogghignò lei, gustandosi poi quel bacio e quel che ne conseguì.

Nonostante la scomodità di quell’affare in pietra, i due iniziarono a fare sesso.

Dice che lei potrà capire quel che è successo qui, un giorno?” ansimò lei.

Le lasciamo un bigliettino?”.

Guarda cosa ti perdi, Dea vergine!”.

Aggrappata al collo di Arles, Niraja seguiva i suoi movimenti sempre più veloci. Poi spinse con il bacino, facendolo indietreggiare leggermente. Sollevò le gambe, piegando le ginocchia, e si inarcò. Arles si era sollevato leggermente e ora si fissavano, divertiti da quella ginnastica. Lui ricominciò a spingere, più forte, più in fretta, accompagnato dalle urla di piacere di lei, che adorava sentire rimbombare fra le pareti vuote. Per questo urlava sempre più forte.

Guardami, Atena!” urlò, godendo “Guarda come questo meraviglioso uomo spinge dentro di me! Guardami! Ah! Guardalo mentre gode come un pazzo e viene in me! Ah! Ah! Sì!”.

Oh, Niraja! Come mi ecciti!”.

Lo so! E tu sei mio! Tutto mio! Sì! Stringimi!”.

Sì, sono qui. Sono tuo! Sentimi!”.

Ti sento! Ah! Sto venendo! Lo senti, Atena? Questo è l’urlo nel nostro orgasmo”.

Lanciò un gemito di piacere ed Arles ghignò divertito, continuando a danzare dentro la sua bella.

Vieni, amore mio” gli sussurrò lei, accarezzandolo.

Lui non rispose, ansimò eccitato ed accelerò ancora il ritmo. Lei puntò le dita dei piedi contro la pietra.

Ancora..” disse a bassa voce “..ah, quanto ti amo!”.

Capì che anche lui stava per raggiungere l’orgasmo e si morse le labbra, con un brivido lungo tutto il corpo.

Atena!” riprese, gridando “Senti il mio uomo! Eccolo che viene, dentro di me! Lo senti?”.

Arles lanciò un gemito di piacere, dando un'ultima spinta e graffiando la pietra, ribaltando la testa all’indietro. Lei pure ribaltò la testa, all’ennesimo picco estatico. Rimasero qualche istante immobili, fissandosi, ansimando. Lui poi rise.

A che gioco giochiamo ora, bella ciliegina?” ansò.

Vedo che anche tu inizi un po’ a stancarti, Sacerdote” rispose lei, con un sorriso sornione “Rientriamo alla tredicesima. Questo posto è scomodo..”.

Insieme, dopo qualche istante per riprendere fiato ed energia, camminarono di nuovo verso le stanze di Arles. Niraja rise, precedendo il Sacerdote di qualche passo. Poi, di colpo, si fermò.  Guardò in su, verso la grande statua. Stava ai suoi piedi e la fissava.

Arles!” disse.

Dimmi..”.

Prendimi ora!”.

Eh?”.

Prendimi adesso! Qui! Ora!”.

Perché? Cioè..ok..ma..”.

Fa che lei ci guardi” sogghignò Niraja, risalendo lungo i piedi della statua e poggiando la schiena fra la veste in pietra.

Oh, questa sì che è blasfemia!”.

La cosa lo eccitava tantissimo e non ebbe difficoltà a soddisfare quel suo desiderio.

Ancora! Ancora! Ancora! Atena, lo senti? Certo che lo senti! Sto venendo sulla tua statua!” ansimò lei.

Oh, sì, mia bella ciliegia! Godi! Godi ancora! Godi di più!”.

Contro quella pietra era strano, perché con strane escrescenze e con una base piuttosto instabile, dato che stavano sul piede di lei. Arles, in punta di piedi, sorreggeva Niraja che strusciava la schiena contro la grigia veste della Dea. Con un'ultima spinta, la sentì trattenere il respiro ed irrigidirsi fin sulla punta delle dita.

Sei venuto?” domandò lei.

Insieme a te”.

Niraja si poggiò alla spalla del Sacerdote, che la sorresse. Insieme, giunsero fino alla tredicesima e si stesero a letto.

Scusami..” sussurrò lei, a pancia in su “..sono sfinita..”.

Pure io..” ammise Arles, nella posizione opposta.

Sorridendosi ed ansimando, entrambi si addormentarono.

 

Quella è l’ultima casa! Poi arriviamo da nostra sorella!” esclamò Nektarios, raggiante.

E come lo sai?” domandò Tarasios “Io ho perso il conto..”.

Lascia perdere. Chiamalo sesto senso!” ribatté il fratello, dimostrando una totale ignoranza nella conoscenza dei segni zodiacali e del loro numero.

Giunti davanti alla casa dei Pesci, entrarono e subito furono avvolti dal profumo delle rose.

Che puzza” storse il naso il maggiore, starnutendo.

Aphrodite udì quella frase e rispose, con una rosa che sfiorò l’orecchio di Nektarios ed andò a piantarsi contro il muro.

Come osano due MOSTRI come voi entrare nella MIA casa ed offendere le MIE rose?!” sibilò Pesci.

Ci scusi, signora” balbettò Tarasios.

Gli occhi di Aphrodite fiammeggiarono e scagliò una raffica di rose contro l’invasore, che si rannicchiò su se stesso nel tentativo di schivarle.

Signora?! Io non sono una signora! Sono Aphrodite, cavaliere dei Pesci! Il più bello fra i dodici gold”.

Hem..ok..ci lasceresti passare? Per favore..”.

Non con quei capelli e quelle unghie! E la pelle poi..dovete giungere al cospetto del Gran Sacerdote, non di un quaquaraqua qualsiasi! Perciò ora vi renderò presentabili..”.

Con un sorriso leggermente sadico, Aphrodite fissò quei due. Erano orribili e avrebbe dovuto un lavoro parecchio lungo..

Dunque..” borbottò “..da dove inizio? Mmm..direi che un po’ di ceretta non può farvi male!”.

 

Svegliandosi, Niraja vide Arles in piedi, poco distante da lei, che si stava vestendo. Lei sbadigliò.

Ho dormito così a lungo da farti passare la voglia?” chiese.

No, mia cara. Solo che tra poco saranno qui i tuoi fratelli”.

Davvero?”.

La giovane si stiracchiò ed iniziò a cercare i propri vestiti, tentando lentamente di assumere un aspetto decente.

Dove sono le mie mutande?!” domandò, guardandosi attorno.

Non ne ho idea..”.

Pazienza, sto senza” rise lei, e capì che lui aveva fatto altrettanto “Però se le trovi me le torni!”.

Sarà fatto”.

Niraja notò un sacchetto accanto al letto e lo fissò con aria interrogativa.

Per te” spiegò Arles.

Ma..è oro?”.

Per ripagarti del disturbo”.

Non sono una puttana da pagare! Quale disturbo?!”.

Non penso sia stato gratis mandarmi la frutta, comprare i travestimenti, occupare il vostro tempo a tentare di rapirmi invece di lavorare..”.

Beh..hai ragione..ma..”.

Non dovevate rapirmi in cambio di denaro? Eccovelo. Così saprò, se ti rivedrò, che non eri qui solo per soldi..”.

Ma come puoi pensarlo?!”.

Oh, su! Accettalo e basta! Facci quello che vuoi! Compra una casa più grande ai tuoi fratelli, togliti qualche sfizio..”.

Grazie..”.

Poi..c’è un’altra cosa che vorrei darti..”.

Niraja spalancò gli occhi. Non ci credeva! Cosa stringeva fra le mani il Sacerdote?! Trattenne il fiato per la sorpresa e per l’emozione. Paciolla!

Te la affido” parlò Arles “Mi sento più sicuro, se la so in mano tua”.

La tratterò come la cosa più preziosa del mondo!”.

Grazie. Poi me la riporti, però”.

Certo!”.

La donna prese fra le mani la papera con viva emozione. Il più grande tesoro di Arles, era nelle sue mani! Non riusciva a crederci! Sorrise, allungandosi per dare un bacio al suo uomo. Lui le passò una mano fra i capelli, che erano esageratamente spettinati.

Sorellona!” si sentì gridare.

Sono qui” rispose lei ed i due fratelli comparvero, stupendosi nel vedere Niraja ed il Sacerdote così vicini.

Poi però lei raccolse i capelli di lui con le mani, formando la coda con cui Arles li legava quando solitamente girava in incognito.

Fratellone!” esclamò Tarasios, capendo “Sei tu?! Il fratellone è il Sacerdote?!”.

Sì, è così” sorrise Niraja.

Ma quindi..la missione..”.

È compiuta” interruppe Arles “Vostra sorella mi ha rapito il cuore”.

Oh, ma quanto fai schifo quando fai il romantico” si lagnò lei e lui si scusò.

E voi due..” si stupì la sorella “..avete risalito le dodici case al buio, da soli?!”.

Sì. Siamo veri uomini ora, Niraja!” annuì Tarasios.

E ti avremmo difesa dal Sacerdote, se fosse stata una minaccia!”.

Wow! Sono fiera di voi! Abbracciatemi!”.

I tre di abbracciarono e poi i due “neo uomini” abbracciarono Arles.

Ora dovete andare” parlò il Sacerdote “Mi attende una lunga giornata ed Aphrodite deve tappezzare di rose la scalinata”.

Aspetto tue notizie, allora” annuì Niraja.

Certo. Appena avrò sistemato la faccenda Saori”.

Intanto..vado a fare shopping!”.

Lei rise, sollevando il sacchetto con l’oro con una mano, mentre nell’altra teneva con cura Paciolla. Arles osservò i fratelli allontanarsi e sorrise. Non vedeva l’ora che quella visita indesiderata di nome Atena si levasse dai piedi!

 

Spingi! Spingi più forte!”.

Arles! Non gridare così!”.

Più su! Più su!”.

Niraja scosse la testa, divertita, mentre il bambino si faceva spingere sull’altalena. Quel parco, era un regalo del Gran Sacerdote. Come le aveva promesso, aveva fatto sistemare il luogo dove lei giocava sempre da piccola e lo aveva reso incantevole. Circondata dalle risate dei bambini, Niraja posò lo sguardo su quell’albero, contro cui lei ed il suo amato si erano baciati. Fu colta da bruciante nostalgia.

Mamma?” domandò il bambino sull’altalena “Perché ti sei fermata?”.

Scusami, piccolo..” si riprese lei.

Basta, non mi va più” commentò lui, scendendo.

Niraja annuì, lasciandolo allontanare per giocare con gli altri bambini. Sedette su una panchina e ne osservò le corse. Guardò l’orologio: i suoi fratelli dovevano essere ancora al lavoro. Erano riusciti a farsi assumere come animatori in spiaggia, impiego in cui potevano dare sfogo alla loro stupidità ed invadenza senza che qualcuno protestasse. Con i soldi del Sacerdote, si erano trasferiti in una bella casa, finalmente con lo spazio sufficiente per loro tre. E per Arles, il bambino avuto da Niraja. Il piccolo faceva spesso domande sul padre ma lei preferiva restare vaga, non volendo vederlo avere a che fare con il Grande Tempio.

Giovanotto interessante” sentì commentare.

Si guardò alle spalle. Dietro alla panchina, in piedi, stava un ragazzo dai capelli arancio. Notò le sopracciglia e subito lo riconobbe.

Kiki” lo chiamò “Mi ricordo di te. Sei cresciuto..”.

Anch’io mi ricordo di te, quando passasti per la prima casa quella sera. Son passati degli anni, ormai..”.

Già..”.

Il bambino è figlio di cavaliere?”.

Perché lo chiedi?”.

Perché percepisco un cosmo in lui”.

È quello di suo padre. Lo protegge..”.

Buon per lui. Ma..”.

Non sarà un cavaliere”.

Se è destino..”.

Niraja non rispose. Si alzò, chiamando suo figlio.

Arles, andiamo. Gli zii tra poco tornano. Andiamo a comprargli la cena”.

Poi andiamo in spiaggia, mamma?”.

Va bene..”.

Arles guardò verso Kiki e gli sorrise.

Mi piacciono le tue sopracciglia” commentò “Posso toccarle?”.

Kiki si chinò leggermente ed il piccolo le toccò con le dita, felice. Di risposta, ricevette una carezza fra i capelli ed un sorriso.

Andiamo” lo incitò Niraja ed il bambino la seguì.

Ci vediamo presto” salutò Kiki, facendo l’occhiolino al piccolo Arles.



MISSIONE 16: COMPIUTA!!

BY SAGAFRIRRY

 

Sì, è il finale ragazzi. Ci spiace, ma è così. Prima o poi questa avventura doveva finire. Spero ne siate soddisfatti. Alla prossima follia!!!

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