L'amore per noi.

di yuki rain
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** il falò in spiaggia. ***
Capitolo 2: *** Piccoli problemi di memoria ... ***
Capitolo 3: *** Pulizie e ricordi ***
Capitolo 4: *** primo giorno di scuola. ***
Capitolo 5: *** Color autunno ***
Capitolo 6: *** Il piano di Levy e la gelosia di Lucy ***
Capitolo 7: *** L'inizio di un Noi ***
Capitolo 8: *** Halloween party ***
Capitolo 9: *** Sei di mattina ***
Capitolo 10: *** Verità e inganni ***
Capitolo 11: *** Il piano anti gita ***
Capitolo 12: *** Povero Natsu ... ***
Capitolo 13: *** Amore di Basket ***
Capitolo 14: *** La promessa. ***
Capitolo 15: *** PARTENZA ***
Capitolo 16: *** I giorno - ***
Capitolo 17: *** la nostra notte ***
Capitolo 18: *** II giorno. ***
Capitolo 19: *** II giorno - arriva Kagura ***
Capitolo 20: *** BOTTIGLIA, COPPIE E ... guai ***
Capitolo 21: *** E' solo l'inizio. ***
Capitolo 22: *** la calma prima della tempesta. ***
Capitolo 23: *** Scoperte a casa Heartfilia ***
Capitolo 24: *** Bad boy ***
Capitolo 25: *** Serata al Fairy Show e i soliti problemi di coppia ... ***
Capitolo 26: *** tutta questione di scelte ***
Capitolo 27: *** Il giorno di Natale ***
Capitolo 28: *** Amiche perverse e regole da rispettare. ***
Capitolo 29: *** FACCIAMO FESTA! ***
Capitolo 30: *** La storia che si ripete ***
Capitolo 31: *** Un disastro di cena. ***
Capitolo 32: *** San. Valentino, che fatica! ***
Capitolo 33: *** Le selezioni ***
Capitolo 34: *** Cambiamenti ***
Capitolo 35: *** Minuti ***
Capitolo 36: *** Il solito disagio ***
Capitolo 37: *** What belongs to you ***
Capitolo 38: *** The day and the night ***
Capitolo 39: *** happy birthday ***
Capitolo 40: *** Estate ***
Capitolo 41: *** Hot summer night ***
Capitolo 42: *** Error ***
Capitolo 43: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 44: *** selezioni ***
Capitolo 45: *** venti freddi ***
Capitolo 46: *** The Game ***
Capitolo 47: *** Cambiamenti ***
Capitolo 48: *** Novità ***
Capitolo 49: *** PENSIERI. ***
Capitolo 50: *** niente è per sempre ***
Capitolo 51: *** Lucy e Jackal ***
Capitolo 52: *** whats goes around comes around ***
Capitolo 53: *** bad time ***
Capitolo 54: *** Natsu e Lucy ***
Capitolo 55: *** TEMPO DI ROTTURA ***
Capitolo 56: *** Normalità ***



Capitolo 1
*** il falò in spiaggia. ***


“Fidati Juvia, sarà una festa fantastica e Gray non ti toglierà gli occhi di dosso tutta sera” disse Lucy seduta sul divano, i capelli biondi sciolti sulle spalle, i pantaloncini in tuta e la canotta larga le facevano da pigiama.
“Gray-sama potrebbe notare Juvia” Lucy rise ascoltando la voce provenire dal telefono, aveva una cover rosa e lo teneva posato sull’orecchio destro.
“Accadrà solo se riuscirai a venire. Di ai tuoi che vieni a dormire da me e la sera andiamo alla festa”
“Juvia non lo sa …” 
“Avanti! Ci sarà tutta la squadra di basket della Fairy Academy, non puoi perderti quest’occasione” insistette.
Dici che può funzionare?”
“Certo, ci incontriamo lì con Levy che vuole venire con gli amici di Sting e appena arriviamo ti butti su Gray”
“Juvia è così felice …” si sentì un campanello “I miei sono tornati ti chiamo più tardi”
“A dopo Juvia” disse chiudendo la chiamata buttando il telefono sullo spazio vuoto del divano.
La squadra di basket della scuola aveva vinto il torneo estivo, si sarebbe tenuta una festa a Magnolia Beach.
Lucy, essendo capo delle cheerleader, doveva esserci per forza, per il suo grado di popolarità non potava mancare a un evento come quello.
Si alzò e si diresse nel giardino, suo fratello stava giocando a pallone nella piscina interrata.
Aveva i capelli biondi e gli occhi scuri, tipico della famiglia Heartfilia, incrociò le braccia al petto, appoggiandosi con la spalla alla porta finestra del soggiorno.
Dallo stereo proveniva della musica remixata, che copriva gli schiamazzi dei ragazzi.
“E’ arrivata la Banny Girl, facci un balletto” disse un ragazzo dai lunghi capelli neri e pieno di piercing.
“Divertente Gajeel, non capisco cosa ci trovi Levy in te” in effetti non se lo spiegava proprio come potesse la sua migliore amica stare insieme e uno come … Gajeel.
Lucy immerse i piedi nell’acqua e si sedette a bordo, suo fratello stava facendo la lotta col suo migliore amico Rouge.
“Sting” lo chiamò, il fratello mollò la presa sul suo amico e nuotò fino alla sorella.
“Lucy fai un bagno con i ragazzi?” chiese appoggiandosi al bordo.
“No, stasera a che ora inizia il falò?”
“Lucy, la mamma ha dato il permesso solo a me”
“Sono il capitano delle cheerleader non posso mancare, puoi aiutarmi?” chiese facendo uno sguardo dolce al fratello.
“Appena torna ci parlo, però ora fai un tuffo” la ricattò ridendo.
Lucy si alzò e si tolse i vestiti restando in costume, bianco e rosa, si buttò in acqua, venendo assalita dal fratello e dagli amici.
 
Sting aveva convinto i genitori a portare la sorella alla festa e Juvia aveva ottenuto il permesso, tutto stava andando liscio.
Le ragazze si stavano preparando, Lucy indossava un vestito verde acqua e i capelli raccolti in una coda alta con la solita frangia storta. Juvia un vestito blu scuro aderente e i capelli sciolti.
“Se Juvia starà con Gray-sama, Lucy con chi?” chiese pettinandosi.
“Ho messo gli occhi su qualcuno, le riserve non sono per nulla male” disse davanti allo specchio concentrata sulla linea dell’ eyeliner.
“Ragazze siete pronte?” si sentì gridare dal piano di sotto.
“Juvia è nervosa” disse alzandosi.
“Vedrai saremo fantastiche” disse Lucy iniziando a scendere le scale.
Sting indossava una camicia bianca e azzurra, con dei bermuda in jeans.
Layla, la madre di Lucy, si mise tra i due “Vietato bere, fumare e andare troppo in giro, bada a tua sorella e tornate entro l’una massimo!” avvertì
“Si mamma”
“Ascoltami, lo dico a te perché sei il maggiore” si rivolse al biondo “Io e vostro padre dobbiamo andare fuori città, torneremo domani sera: niente after a casa, niente estranei, l’unica che può restare a dormire è Juvia”
“Tranquilla mamma, fanno il falò tutti gli anni.”
 
La festa si teneva sulla spiaggia Magnolia Beach, erano le dieci un falò sulla spiaggia era l’unica luce e intorno a esso c’erano dei ragazzi che ballavano a ritmo di musica.
Lucy era seduta con gli amici di suo fratello su una sdraio, con in mano il bicchiere di plastica mezzo pieno.
Appena lo vide batté un pugno sulla spalla dell’amica “E’ arrivato Gray!” “Dove?”
Il famoso Gray aveva i capelli neri leggermente lunghi, indossava una camicia a fiori sbottonata, mostrando i pettorali e un tatuaggio sul petto, delle bermuda chiare.
Era con la sua solita compagnia: Lyon un ragazzo dai capelli albini e gli occhi piccoli e neri, amici fin da sempre, indossava una canotta e il costume da bagno.
Loky, alto, biondo, il solito tipo fascino sempre elegante, una camicia bianca e dei bermuda abbinati.
Insieme ad altre matricole che non conosceva Lucy notò un ragazzo che sarebbe stato possibile passare inosservato; i capelli rosa, la maggior parte del corpo colorata da tu tatuaggi, indossava una maglietta bianca troppo grande per lui e un costume rosso.
Una spirale rossa, secondo Lucy, decisamente troppo grande gli dilatava il lobo.
Stava parlando con Kana, una ragazza del penultimo anno dai capelli e occhi marroni; con una vera passione per alcool, beveva a ogni occasione. Aveva una busta del minimarket piena di bottiglie, indossava il pezzo sopra di un costume nero con dei pantaloncini di jeans.
“Lucy stai ascoltando Juvia?” la ragazza smise di fissare il ragazzo e si concentrò sull’amica.
“Cosa deve fare Juvia? Gray-sama è bellissimo stasera”
“Per te lui è sempre bellissimo” lo guardò “accoglilo, parla, flirta, offrili da bere” disse al suo orecchio.
“E’ troppo presto”
“Per niente!” si alzò “Sting andiamo a ballare”
“Non andate in giro” le ammonì lui.
 
Un ragazzo dai capelli blu lunghi fino alle spalle, gli occhi scuri e un tatuaggio rosso sotto uno dei due, si mise davanti al secchio con dentro alcool e frutta, scavando nelle tasche.
“E’ il momento di ravvivare la festa” disse versandoci dentro una polvere bianca.
Appena la bustina finì se la rimise in tasca e si allontanò a gran fretta da quel posto.
 
Le due andarono al ‘bancone’ degli alcolici, due sdraio e una pila di bicchieri di plastica.
Lucy riempì il contenuto di tre bicchieri con una mestolata di alcol e frutta proveniente da un secchio lì accanto.
“Portagli questo” disse passandogli due bicchieri “Juvia non se la sente” disse rossa.
“Rilassati, è la tua occasione” Lucy sorseggiò la sue bevanda.
“Ok Juvia rilassati, rilassati” si ripeteva sotto voce allontana dosi dall’amica.
La musica rimbombava in tutte le direzioni, il fuoco scoppiettava e creava un gran calore e una gran luce.
Gajeel parlava di alcool con un secondo scopo, devono aver dato fuoco a qualcos’altro oltre alla legna per avere delle fiamme del genere.
L’odore dell’acqua salata si mischiava a quella dell’alcool e la sabbia suoi piedi nudi, aveva abbandonato le scarpe su una sdraio, era davvero confortevole.
“Che ci fa qui la principessa? Aspetta il principe?” chiese un ragazzo servendosi da bere.
“No Loky, sono sotto vesti di Cupido”
“e dimmi dove hai scoccato la freccia?”
La ragazza indicò Juvia che stava parlando con Gray, si sentiva soddisfatta come non mai, era davvero un ottimo cupido.
“Perché non fai da cupido anche a me?” chiese muovendosi a ritmo di musica.
“Minerva?” “Da quando ha fatto a pugni con Erza non ci sentiamo più”
Erza e Minerva sono le ragazze più conosciute in tutta la scuola, ogni anno si mettono in competizione per il ruolo di miglior rappresentate degli studenti, entrambe puntano al ruolo di capo del comitato studentesco.
Più di una volta le due sono passate anche a prendersi a pugni, quella sera molta gente aveva scommesso per su rissa tra loro.
“Ma ho già altre fiamme presenti stasera” disse con voce maliziosa.
“Sei sempre il solito” “Non pensavo ci sarebbe stata tutta questa gente” urlò per la musica divenuta davvero alta, quasi a livelli discoteca.
“Ci sono un sacco di novellini, di tutti gli anni, poi sa come è amici di amici”
Lucy ascoltò la musica finché non partì la canzone Roma-Bangkok, facendo scattare la ragazza, fece cadere il bicchiere vuoto “Adoro questa canzone! Andiamo a ballare”
Disse prendendo per mano Loky e trascinandolo verso il falò.
 
Mentre ballava Lucy si sentiva strana, la musica le suonava ovattata nelle orecchie, le venne voglia di ridere, non voleva pensare a nulla, aveva solo ballare per tutta la notte.
Appena suonò la mezzanotte la squadra di basket fece scoppiare un fuoco d’artificio nel cielo, Sting gridò “È SETTEMBE! TUTTI IN MARE!”
In breve tempo quasi tutti erano a fare il bagno, chi vestito, chi no, chi col costume.
Fu da quando Lucy, dopo il bagno, ancora in costume bevve un altro bicchiere che smise di trattenersi.
Si guardò intorno, suo fratello stava baciando la sua ragazza, Gajeel stava ballando con Levy, dei ragazzi stavano ancora in acqua mentre alti si scaldavano davanti al fuoco, di Gray e Juvia nessuna traccia.
Lucy voleva solo fare festa, stava ridendo da sola quando vide il ragazzo con i capelli rosa, la stava invitando a ballare a pochi metri da lei.
Senza pensarci Lucy corse da lui.


buongiornoooooooooooooooooooooo
questa storia mi tormanta da quando ho iniziato a pubblicare su EFP, non poteva non scriverla.
Ho deciso di modificare completamente il Natsu originale, perché? non lo so. 
Il primo capitolo mi è venuto in mente ascolanto il nuovo singolo di Baby K. esso serve a introdurre la storia e dal prossimo capitolo la NALU (tanto amore per la NALU) regnerà sovrana. *risatina malefica*
ciaosss
-Yuki

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Capitolo 2
*** Piccoli problemi di memoria ... ***


Il fumo in spiaggia … 
Gli amici di Sting sono venuti a casa nostra …
Un after esclusivo per la squadra …
Mio fratello è sparito con la sua ragazza … 
 
Un insieme di brevi ricordi accompagnarono il risveglio di Lucy, appena aprì gli occhi un mal di testa atroce la colpì.
Il solo entrava dalla vetrata, doveva essere troppo ubriaca per tirare le tende.
Era sdraiata sul fianco nel suo caldo letto, il lenzuolo bianco la copriva fino al collo.
Aprendo gli occhi, una volta abituati alla luce, vide la poltrona vicino alla vetrata piena di vestiti, non tutti suoi.
Lucy smise di respirare quando si rese conto di non essere sola nel letto, qualcuno la abbracciava forte sotto il seno, stava russando leggermente e il suo respiro caldo si infrangeva contro la pelle della sua spalla.
Il corpo caldo della persona scaldava la schiena di Lucy, con la mente tornò alla notte precedente.
Sting aveva invitato tutta la squadra a casa sua, i ragazzi prepararono un aperitivo con l’alcool avanzato.
Gray e Juvia si sono baciati in piscina, ricordava vagamente la scena, poi un vuoto.
Il suo ultimo ricordo fu di un ragazzo dai capelli rosata, stavano ballando sotto la canzone 21 Guns dei Green Day, il rosato le sorrideva per baciarla sul ritornello.
Lucy si voltò lentamente con la testa, notando una chioma di capelli rosati, si ributtò sul cuscino sospirando.
Aveva dei vuoti di memoria mentre i suoi ricordi erano concentrati sul ragazzo dai capelli rosa.
Lo sentì muoversi sotto le lenzuola, allungando una mano e afferrando quella della bionda nello spazio vuoto del letto.
Lucy l’osservò, le dita erano avvolte da degli anelli d’acciaio, il dorso della mano aveva tatuata una rosa rossa su uno sfondo azzurro, dal polso partivano quelle che sembravano delle fiamme nere.
Portava anche un orologio oro molto semplice a forma rettangolare, Lucy notò che erano già mezzogiorno e mezzo.
Sobbalzò quando sentì il ragazzo mugugnare.
 
“Si mamma, Lucy sta dormendo e Juvia è con lei” disse Sting al telefono, era a petto nudo, coperto solo dal lenzuolo azzurro.
“Si è andato tutto bene … ok ciao a stasera” mollò il telefono sul comodino.
“Qualche problema?” chiese la ragazza sdraiata accanto a lui, aveva i capelli corti e albini, coperta anche lei solo dal lenzuolo.
“Assolutamente no Yukino” Sting la sovrastò col suo corpo, iniziando a baciarla.
Yukino gli mise le mani tra i capelli ricambiando i baci, i due si stavano lasciando andare quando un urlo proveniente dal piano di sopra gli fece separare.
 
“E TU CHI CAZZO SEI?” urlò il ragazzo separandosi dalla bionda puntandole il dito contro, ella assunse un’espressione confusa “Guarda che dovrei essere a chiedertelo” disse coprendosi il più possibile col lenzuolo.
Gli occhi verde scuro del ragazzo fissarono il suo dito che adesso stava indicando se stesso “Hai ragione!” disse ridendo e grattandosi dietro la testa.
“LUCY TUTTO BENE?” urlò suo fratello comparendo in stanza con il fiatone, si reggeva i jeans slacciati e aveva i capelli spettinati.
 “Lucy?” chiese il fratello confuso.
“Sting!”
“Natsu?” chiese poi notando il rosato
“Ehi  Sting” disse il rosato alzando la mano in gesto di saluto.
“Natsu!” lo rimproverò la bionda
“Lucy?” richiese Natsu
“Sting” incalzò la bionda
“BASTA CAZZO MI STA VENENDO MAL DI TESTA” urlò il tatuato prendendosi le tempie con le mani.
“Natsu cosa ci fai nel letto di mia sorella?” chiese il biondo sistemandosi i pantaloni.
Natsu guardò Lucy e disse “E’ lei tua sorella?” il rosato si irrigidì “O cazzo Happy!” con uno scatto felino iniziò a frugare sotto le coperte.
“Che stai facendo?” domandò Lucy.
“Sto cercando le mutande, o i pantaloni almeno” disse con il fiato mozzato.
Appena riemerse uscì dal letto in boxer e superando Sting pietrificato, correndo giù per le scale.
Il fratello puntò il suo sguardo su Lucy, che a sua volta stava recuperando i vestititi a sua volta, indossò i pantaloncini e la maglia smessa di suo fratello che usava come pigiama.
“Posso spiegarti” disse titubante.
“Sentiamo” incrociò le braccia all’altezza del petto, ancora nudo.
“…”
“…”
“Ok non posso” Lucy si depresse, Sting sbatté la testa contro lo stipite della porta sussurrando “mamma mi ammazza questa volta”
Un urlo femminile, seguito da una potente bestemmia con la voce di Natsu provenne dai piani bassi della casa.
I due scesero di corsa dalle scale, la scena che si trovarono davanti era surreale.
Gray dormiva sul divano indossando solo delle mutande nere, Juvia con addosso solo il costume da bagno cercava di coprirsi con dei cuscini da Natsu, il quale la stava totalmente ignorando prendendo un gatto BLU in braccio.
“Non guardare Juvia!” gli lanciò il telecomando colpendolo in piena fronte.
Il ragazzo cadde all’indietro, il gatto iniziò a correre verso la piscina “Happy aspetta” disse il rosato alzandosi e inseguendolo.
Sting mesi le mani ai lati del fiso “NON HO CHIUSO LA FINESTRA IERI E ENTRATO IL SPORCO” disse guardando il pavimento sporco di sassolini, erba e sabbia.
“TI SEMBRA LA COSA PIU’ PREOCCUPANTE ADESSO?” urlò Lucy.
“LE NUOVE JORDAN DIPENDONO DA QUEL PAVIEMENTO” lo indicò con dito.
“TUA SORELLA POTREBBE ESSERE STATA MOLESTATA E TI PREOCCUPI DEL PAVIMENTO SPORCO?”
“NO! DELLE JORDAN CHE SOGNO TUTTE LE NOTTI DA UN MESE”
“QUINDI VALGO MENO DELLE SCARPE”
“Lucy …” disse piano “… sono LE NUOVE JORDAN IN EDIZIONE LIMITATA! TI FAREI PROSTITUITE PER QUELLE SCARPE”
Lucy stava per rispondere ma un cuscino la colpì, dal divano Gray la stava fissando in cagnesco, pallido con le occhiaie e un’espressione assonnata e inquietante allo stesso tempo.
“Sting?” Yukino apparve dalla porta con addosso un paio di pantaloni e una maglia del ragazzo.
“Perché state urlando?” chiese mettendosi tra i fratelli “C’eri anche tu?” domandò Lucy confusa.
“Si ieri ho bevuto troppo è Sting non voleva che guidassi” disse leggermente rossa.
La bionda la guardò da capo a piedi “Certo … ci tiene molto a te” disse apatica, o ieri si è unita alla rissa con Erza e Minerva oppure Sting è un vampiro. Pensò guardando tutti i segni violacei sul colle e sulle braccia che sbucavano della maglietta.
“LUCY” Juvia la abbracciò disperata “Ieri deve essere stata una notte fantastica con Gray-sama ma Juvia non ricorda nulla” disse disperata.
La ragazza ebbe un attimo di panico, quando anche lei si rese conto di non ricordare assolutamente nulla.
“Deve essere stata proprio una bella festa” Disse Gray guardando fuori, appoggiato al vetro, sporco, della porta finestra.
I ragazzi lo raggiunsero, la piscina era piani di bottiglie, stelle filanti, vestiti, teli mare e sporco generale.
In piscina galleggiavano delle male insieme a dei vestiti, un materassino viola sgonfio stava a galla come un cadavere.
Su un tavolino, in mezzo ai bicchieri vuoti, c’era il computer portatile dei Sting, collegato a uno stereo, o almeno a quello che era uno stereo.
“Finalmente ti ho preso” disse Natsu, ancora in mutande apparendo con il gatto in braccio.
“Ma che cazzo è successo?” chiese voltandosi verso la piscina.
Sting cadde in ginocchio “Questa sarà la mia tomba” Gray gli mise una mano sulla spalla per consolarlo.
 
Yukino fece rientrare Sting e lo mise a sedere sul divano, dopo che tutti entrarono Lucy chiuse la finestra e scostò la tenda per la sanità mentale del fratello.
Si sedettero tutti sui divani, tranne Natsu che si mise per terra a indiano tra i divani con il gatto sulle gambe.
“Qualcuno si ricorda qualcosa?” chiese Sting ancora pallido per la visione della piscina.
“Io so solo che sono stata alla festa in spiaggia e Sting mi ha portato qui perché non sarei riuscita a guidare fino a casa” disse l’albino stringendo la mano del ragazzo.
“Juvia ricorda di aver ballato con Gray-sama” disse arrossendo.
“Io ricordo che tu hai invitato la squadra a casa per un After” disse Gray rivolto a Sting.
“Io non ricordo nulla, solo di aver portato qui Yukino”
“Io non ricordo neanche di essere tornata a casa”
“Io ricordo di aver limonato con Lucy in piscina” disse Natsu giocherellando con Happy.
“COSA?” chiese la bionda rossa come un pomodoro.
“Calmati” disse lui tenendosi la testa.
“Come posso stare calma? Sono stata molestata da uno come te!”
Natsu la guardò in cagnesco “Guarda che hai fatto tutto tu” disse sbuffando e puntando lo sguardo sul muro alla sua destra offeso.
“HO UN IDEA” disse Gray alzandosi in piedi “Prendete telefoni, computer tutto, qualcuno avrà fatto una foto o mandato un messaggio”
Tutti si alzarono e iniziarono a vagare per casa alla ricerca di essi.


LALALALLALALLA ECCOMI QUIIIIIIII!!!!
questo secondo capitolo è ... non lo so neanche io .... XD
i ragazzi non hanno avuto un bellissimo risveglio e Sting dovrà abbandonare il sogno delle scarpe nuovo hahaha
Juvia fianlamete ha conquistato Gray beccato che nessuno se lo ricordi hahaha
(Sono spiritosa lo so XD)
rencisite, ditemi cosa ne penate eeeeeee
ci vediamo al prossimo capitolo 
ciaossssss
-Yuki-

 

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Capitolo 3
*** Pulizie e ricordi ***


Dopo aver messo i telefoni in carica, sistemarono casa sperando di trovare qualcosa che gli aiutasse a ricordare.
“Non ho mai pulito così tanto e non è nemmeno casa mia!” brontolò Natsu scuotendo una stura water.
Adesso indossava dei vestiti prestati dal fratello, dei pantaloncini da calcio verdi e una maglia della Nike bianca.
“Piantala di lamentarti e molla quello stura water. Qualcuno può aiutarmi a sistemare la cucina? Sembra che abbiano giocato allo scienziato pazzo” commentò Gray, buttando manciate di bottiglie vuote di birra nel sacco della spazzatura.
Indossava dei bermuda in jeans e una camicia azzurra sbottonata.
“Rispetto, potere, stura water” Natsu alzò la ventosa scolorita imitando Bob di ‘Minions’
“Piantala testa rosa” urlò Gray estraendo dal lavandino una bottiglia di Sambuca contenente un liquido blu fosforescente.
“La piscina è a posto” esultò Sting entrando in casa con due secchi ripieni di acqua sporca.
Yukino lo seguì trascinando un sacco nero pieno fino a scoppiare “Ho visto meno spazzatura nelle discariche” commentò mollandolo vicino alla porta finestra.
“Natsu a che punto sei coi bagni?” chiese Sting.
“Più puliti del mio” alzò la ventosa
“Gray la cucina?”
“Appena capirò come ha fatto la birra a diventare blu te lo dirò” disse guardandola, la agitò lentamente notando che faceva una schiuma gialla limone.
“Buttala nel lavandino” consigliò Natsu.
“E se lo scioglie?” si domandò guardando la schiuma.
 
“questa è l’ultima stanza” disse Lucy entrando in camera sua “Basterà mettere un po’ in ordine” si convinse mettendo le mani sui fianchi.
Juvia era sulla soglia della stanza, con indosso una canotta a righe e dei pantaloncini in jeans presi in prestito dall’amica.
“Forza Juvia entra” la invitò la bionda.
“Juvia, non se la sente”
“Che problema c’è?” disse incrociando le braccia al petto.
“Qualcosa è stato concepito qui dentro meno di dodici ore fa” disse allungando il collo per sbirciare all’interno.
“Juvia per favore” implorò Lucy, neanche a lei andava molto quella situazione.
“Facciamo in fretta” rispose l’amica varcando la soglia.
Lucy si guardò intorno, Happy stava sonnecchiando sulla maglia di Natsu, un ricordo le tornò alla mente …
 
stava ballando con Natsu, in camera sua, quando si ritrovò con la schiena al muro; iniziò a ridere mettendo le mani sulle spalle del ragazzo, di risposta lui le strinse la vita, unendo la sua fronte con la sua.
I due cominciarono a baciarsi sempre più passionalmente, Lucy gli sfilò la maglia buttandola sul pavimento. Natsu la sollevò baciandole il collo, la bionda gli cinse la vita con le gambe.
 
“Lucy sono dieci minuti che fissi il pavimento” notò Juvia.
La sottoscritta, rossa come un pomodoro, negò tutto raccogliendo i vestiti da terra e riprendendo le pulizie.
Una volta terminate scesero con una cesta piena di vestiti da lavare e delle scarpe sporche di sabbia.
“Cavolo, siete bravi a pulire quando volete” Lucy non aveva mai visto quella casa brillare in così breve tempo.
“Avete pulito tutte le camere?”
“Si” disse Lucy mostrando la cesta di vestiti sporchi “E abbiamo radunati anche i vostri vestiti”
 
Dopo essersi dati una sciacquata veloce i ragazzi si ritrovarono nel soggiorno.
“Sono stanchissimo” Natsu si buttò si buttò sul divano, accanto a Gray mentre sull’altro si sedettero Lucy, Juvia e Yukino.
Lucy osservò il rosato, un tatuaggio gli risaliva sul collo, i piercing al sopracciglio argento, la pelle abbronzata.
Il suo cuore fece un balzo, doveva essere ancora per l’imbarazzo.
Sting tornò con un computer portatile blu scuro “L’ho trovato a bordo piscina, forse c’è su qualcosa”
Si sedette vicino a Natsu e iniziò a smanettare col portatile, il silenzio era scandito dal rumore dei tasti.
“Nessuno ha trovato nulla sui telefoni?” chiese la bionda.
“Il mio si è spento al falò” disse Yukino
“Juvia non lo ha portato”
“Il mio è rotto” disse Gray
“L’ho guardato stamattina, era normale”
Tutti puntarono lo sguardo su Natsu “Che c’è?” chiese.
“Il tuo telefono! Hai fatto video o foto?”
“Di noi due?” chiese malizioso.
Lucy arrossì sulle gote distogliendo lo sguardo, perché gli faceva quell’effetto?
 
Stavano ballando vicino al falò, non si ricordava bene che canzone fosse, Natsu la teneva per la vita e le sorrideva.
Lucy ricordò il suo sorriso, bianco e perfetto secondo lei. Il rosato appoggiò la testa sulla spalla della ragazza, respirandogli sul collo.
 
Lucy venne scossa da brividi lungo la schiena, posò lo sguardo sulle candele che facevano da decoro al tavolino.
“Nulla, devo aver bevuto così tanto da essermi dimenticato di averne uno” disse infine stiracchiandosi.
“invece io ho trovato qualcosa …” Sting fissava il monitor del pc.
Lo poggiò sul tavolino, ruotandolo verso gli altri, fece partire un video della notte precedente.
 
Sting, Gray, Rouge e Gajeel stavano giocando a basket, erano a bordo piscina e tutto era illuminato dai faretti del giardino e le luci della piscina.
“RUGGITO DEL DRAGO DI FUOCO” Natsu saltò, non si sa da dove, in mezzo ai ragazzi e afferrò palla.
Ridacchiò con l’oggetto stretto tra le mani sulla testa, ricevendo gli insulti degli altri giocatori.
L’inquadratura si spostò, Rouge aveva preso in mano in computer e stava facendo il giro della piscina.
“Sono le due e mezzo e siamo ancora svegli” annunciò. In sottofondo si sentiva la canzone Tsunami.
“stiamo per fare uno scherzo alle ragazze” disse sottovoce.
Raggiunse il lato opposto della piscina, dove Lucy, Juvia e Yukino erano in piedi a parlare.
“Rouge che fai col pc” chiese quest’ultima singhiozzando.
“Nulla, conquisto Camelot” rispose il ragazzo.
Gray, Natsu e Sting comparvero nell’inquadratura, prendendo in braccio le ragazze, che urlarono isteriche.
In contemporanea con la canzone si buttarono in piscina gridando “TSUNAMI!”
Rouge stava ridendo facendo tremare la videocamera del pc. Appena essa tornò stabile, si vedeva Sting che aiutava Yukino a uscire dalla piscina, Gray e Juvia che stavano cercando di affogarsi a vicenda e Natsu e Lucy che … si baciavano appassionatamente.
 
Il video si stoppò, nessuno dei presenti osò parlare, Sting prese il pc e lo chiuse, lasciandolo sul tavolo.
Il silenzio venne rotto da tutti i presenti insieme, sospirando il coro “Deve essere stata la festa più bella dell’anno”
Il silenzio ritrovato venne disturbato di nuovo dal gorgoglio della pancia del rosato “Scusate” disse stringendosi lo stomaco “Le pulizie mi hanno fatto venire fame”
“Anch’io ho un certo appetito” Gray si massaggiò lo stomaco.
“Che ne dite: andiamo da qualche parte a mangiare insieme?” propose Yukino.
 
I ragazzi erano seduti a parlare a un tavolo di un sushi bar, era un posto estremamente particolare, l’odore delle salse, i muri dipinti con dei disegni tipici, i camerieri in nero con i vassoi pieni di piatti colorati.
“Quindi vuoi entrare in squadra?” chiese Sting cercando di prendere degli involtini con le bacchette.
“Si, dicono che alla Fairy High c’è una squadra bella forte” Disse Natsu avvolgendo degli spaghetti intono a una bacchetta.
“Si, abbiamo una bella reputazione” si vantò il biondo.
“Devi una parte della tua bella reputazione alle cheerleader” incalzò Lucy.
“Certo i vostro cori sono incoraggianti” Sting cercò di tenere la voce più seria possibile.
“Io ho fatto la mascotte una volta, sono stato preso a pugni dalle ragazze durante la partita, rapito dalla squadra perdente e rilasciato nel parcheggio della scuola, senza la coda e un’ala spennata” raccontò Gray immergendo il pesce nella salsa di soia “Da quel giorno mi dedico al lacrosse”
“A Juvia piace moltissimo il lacrosse”
Lucy diede una spallata a Juvia “cos’è il lacrosse?” chiese sottovoce.
“Juvia non lo sa ma se a Gray-sama piace deve essere fantastico!”
 
Finto il pranzo i ragazzi si salutarono tornando tutti a casa. Sting parcheggiò la macchina e con la sorella entrò in casa.
Ad aspettarli cerano i genitori, seduti sul divano “Dove eravate?”
“Abbiamo accompagnato a casa Juvia”
“cosa avete fatto dopo la festa?”
“Io sono andata a dormire” urlò Sting dirigendosi in camera sua.
“Io ho guardato un film con Juvia” Lucy iniziò a salire le scale.
“di chi erano i vestiti in lavatrice?”
“Rouge li ha lasciati ieri pomeriggio” urlarono i due fratelli in coro, quasi nelle rispettive stanze.
Layla sorrise a Jude “Vedi, non c’era nulla di cui preoccuparsi”
“Forse hai ragione” disse il marito guardando fuori.
“Tesoro non dicevi di dover pulire i vetri?”
La moglie li osservò, brillavano.
“Meglio così no?” rise.


NANANANANANANANANANA 
ECCOMIIIIII 
un nuovo capitolo è andato, e io sono felicissima che la mia storia piaccia, MI AVETE SORPRESO.
nel prossimo capitolo ricomncrà la scuola, per la felicità dei personaggi.
spero che questa parte vi sia piaciuta, se avete voglia lasciate una recensione e vi aspetto al prossimo capitolo.
*saluta con la manina*
-Yuki.

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Capitolo 4
*** primo giorno di scuola. ***


Quella mattina Lucy si svegliò pronta per quella giornata, il primo giorno di scuola! Già si immaginava passare per i corridoi, sicura di se guardando le matricole impaurite e disperse come pecorelle in un branco di lupi.
Non potò fare ameno di lasciarsi scappare una risatina malefica, infondo le era toccato anche a lei l’anno precedente, almeno aveva suo fratello che la guidava per i corridoi.
Lui frequenterà il quarto anno, quindi è ufficialmente un sensei, a Lucy venne da ridere, suo fratello poteva essere tutto tranne un sensei.
Si pettinò i capelli davanti allo specchio, si sistemò l’uniforme: una gonna grigia, una camicia bianca a mezze maniche e un leggero maglioncini color senape.
Portava un paio di calze blu scure e delle scarpe bianche.
I capelli biondi le ricadevano sulle spalle e con un nastro rosa si era fatta un codino poco sopra l’orecchio destro.
“Lucy sei pronta?” la chiamò suo fratello dal piano inferiore.
“Un attimo” rispose sistemandosi il fiocco azzurro a righe bianche intorno al collo.
Dopo un ultima occhiata prese la valigetta marrone, un borsone col cambio delle cheerleader e il telefono.
Scese le scale a gran velocità, incontrando suo fratello sulla porta, indossava dei pantaloni grigi leggeri, una camicia a mezze maniche bianca e una cravatta bianca a righe azzurre.
“Eccomi!”
“Alla buon’ora”
“Ragazzi vi auguro una buona giornata” disse Layla con indosso un completo elegante.
“Io sono in ritardo in ufficio quindi la farò breve: guida piano, non mettetevi nei casini e non fate casini già il primo giorno. Vi voglio bene” disse uscendo con le chiavi in mano.
“Anche noi” dissero in coro sulla porta.
 
Lucy varcò il cancello entrando nel grande giardino della scuola “Non vedo l’ora di rivedere tutte le ragazze della squadra”
Si guardò intorno notando molto volti nuovi e vecchi, i club che si radunavano, in lontananza vedeva i professori vestiti eleganti come al solito.
A gran passo attraversò il giardino entrando nella struttura, attraversò i lunghi corridoi fino ad arrivare alla sua classe, con orgoglio lesse la scritta 2B sull’etichetta dell’aula.
“Lucy” la chiamò una ragazzi dai capelli azzurri “Levy” le due si abbracciarono.
“Che bello rivederti è dal falò che non ci vediamo”
Levy assunse uno sguardo malizioso “A proposito, chi era quel bad-boy con cui te ne sei andata?”
“Di che parli?” chiese la ragazza arrossendo.
Levy fece spalluccia “Forza lo sai, capelli rosa, tatuaggi …”
Erza si intromise “Lucy, Levy ben tornate, che bello vedervi in classe insieme, immagino che voterete per me come rappresentate di classe giusto?”
“Certo”
“A i suoi ordina Erza”
Dissero assumendo la posizione dei soldati davanti al generale.
“Molto brave! Sarà un anno fantastico” disse dirigendosi da un altro gruppetto.
“Minerva a cambiato scuola per caso?”
“Sono in classi separate lei è nella A”
“Così potrebbero essere entrambe rappresentanti di classe …” fece notare la bionda.
“Almeno non dovranno vedersi ogni giorno”
“Giusto.”
La professoressa Mavis entrò in classe e iniziò la lezione, nulla di impegnativo per il primo giorno.
Lucy uscì ansiosa dalla classe dirigendosi verso la palestra, non vedeva l’ora di tornare ad allenarsi con la squadra.
La palestra era formata da un campo da basket classico, circondate dalle gradinate in legno e il tetto a forma di cupola.
Si sentiva l’odore della plastica, del lucido del pavimento, Lucy ispirò l’aria sorridendo le era mancato quel posto.
 
Sting stava palleggiando avanti e indietro, indossava a divisa scolastica, una maglia bianca e dei pantaloncini blu.
Dietro di lui c’erano Gajeel, Rouge, Loky mentre davanti a lui c’erano altri studenti
“Io mi chiamo Sting, il capitano si è diplomato l’anno scorso e a passato a me il suo ruolo” si gongolò “Con lui anche altri giocatori talentuosi ci hanno abbandonato e oggi alcuni di voi andranno a riempire a questo ruolo”
Li guardò uno a uno “Quello che cerchiamo è un titolare e almeno tre riserve”
Annunciò.
 
“Ragazze in piedi” ordinò Ultear, una ragazza del quinto anno con i lunghi capelli neri, vicino a lei c’era Meredith anche lei dell’ultimo anno.
“Molte lo sapranno già, ma possiamo prendere solo nove ragazze per squadra, anche chi è entrato in squadra l’anno precedente non è detto che avrà un posto quest’anno”
Spiegò.
 
Natsu si posizionò in un punto nel campo, pronto per rubare palla, un ragazzo gliela passò con un tiro lungo, afferrò la palla facendo una rotazione, iniziò a palleggiare, quando il suo sguardo si posò sulle grandinate, una ragazza bionda stava ballando a ritmo di musica.
“Lucy” disse sottovoce fissandola.
Per un secondo gli passarono per la mente i vaghi ricordi di quella notte.
Rouge con uno scatto gli rubò palla, facendolo tornare al gioco “Troppo lento”
Commentò, Natsu si voltò e torno al attacco.
 
La musica terminò e il balletto di Lucy con esso, le ragazze le applaudirono “Molto brava, eccezionale come sempre”
“Grazie ragazze”
Lucy raggiunse le sua amiche, Juvia e Levy, sedendosi nello spazio vuoto tra esse.
La bionda guardò la sua amica a destra, intenta a seguire ogni movimento del suo ragazzo, quella a sinistra stava sbavando guardando il telefono.
“Juvia …” incalzò la bionda guardando anche lei il campo.
“Si Lucy?” domandò senza distogliere lo sguardo.
“Stai sbavando” la avvertì.
L’azzurra mollò il telefono sulle gambe e si pulì l’angolo della bocca, Lucy rise “cosa stai guardando?”
Juvia gli mostrò il telefono, una foto di Gray con la divisa da lacrosse della scuola, doveva aver superato la prova, nella foto indossava la divisa azzurra e aveva in mano la mazza bianca.
Lucy  voltò la testa “Tu che stai fissando Levy?”
“Gajeel” disse con sguardo concentrato “Non picchierà i novellini se sento che lo sto guardando”
Lucy guardò il campo, suo fratello stava gridando ordini a destra e a manca, adorava comandare del resto, quasi tutti lo rispettavano, tranne una testa rosa che correva avanti indietro per il campo.
“Natsu! Passala la palla” urlò prendendo possesso del pallone.
Lucy osservò l’azione seguente, un ragazzo dai capelli marroni avanzò, arrivato nell’area del canestro lanciò la palla, con un balzo Natsu la prese in aria eseguendo una schiacciata.
Lucy rimase allibita, non aveva mai visto nulla del genere, seguì con lo sguardo il rosato, lui alzò la testa riprendendo fiato.
I due si fissarono, Natsu le sorrise a 32 denti, Lucy ricambiò.
“Lucy tutto bene?” chiese Levy
“S-si perché?” chiese leggermente rossa.
“Sorridi come un ebete”
 
“Perfetto venite tutti qui” li radunò Sting.
“Ecco i nomi dei titolari: Sting, Rouge, Gajeel, Loky e Natsu. Le riserve saranno: Ren, Hibiki e Eve”
 
“le ragazze che faranno parte della squadra saranno: Lucy, Levy, Juvia, Ultear, Meredith, Lisanna, Falre, Kana e Millianna”
 
“CHE BELLO SONO IN SQUADRA, CHE BELLO!” Urlò Natsu saltellando per i corridoi con la sacca del cambio e la valigetta.
 
“CHE BELLO SONO IN SQUADRA” canticchiava Lucy, saltellando per i corridoi con le borse sulla spalla.
 
i due si incontrarono a metà strada, ma troppo pesi da loro stessi e dai rimbalzi si scontrarono. “Che botta” disse Natsu ritrovandosi seduto sul pavimento.
“Il mio naso” Soffocò Lucy tenendosi il naso tra le mani.
Natsu si rialzò e le allungò una mano, lei la afferrò e si tirò su, il rosato la tirò a sé ritrovandosi molto vicini.
“E’ da un po’ che non ci si vede”
“E già”
I due si persero nei loro sguardi, per la prima volta Natsu notò i suoi occhi, verdi con sfumature nere, un brivido la percosse.
Il suono della campana li fece distrarre, entrambi iniziarono a fissare punti a caso intorno a loro.
“Io  … devo andare in classe” disse Natsu agitato, indicando il corridoi col dito.
“sì, anche io devo andare … sai meglio non fare tardi il primo giorno” disse nervosa Lucy scendendo un paio di gradini.
“Allora a dopo”
“Ci vediamo dopo?”
Natsu rise nervoso “Se tu non vuoi…”
“Si che voglio … cioè se ci incontriamo, anzi mi sono ricordata che devo fare una cosa con Levy”
“Allora ciao Lucy” disse sorridendo con voce calda e sparendo nel corridoi.
La bionda fece una mezza piroetta “Ciao Lucy?” disse sottovoce per poi sorridere, il suo nome detto dalla suo voce, gli faceva una strana impressione, ma non capiva come.
“ci penserò dopo … SONO IN SQUADRA LALALA” canticchiando riprendendo a scendere le scale.
   


ECCOMI TORNATAAAA
SI TORNA A SCUOLAAAAAAAAAAAAA
per festeggiare il rientro a scuola, ho deciso di mandare tutti al liceo.
di certo in una scuola con studenti come Nastu Gajeel e Gray non ci sarà mai tranquillità, se ne prevedono delle belle
vi aspetto al prossimo capitolo.
-Yuki- 

 

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Capitolo 5
*** Color autunno ***


Le calde giornate estive erano completamente sparite, lasciando spazio a un arancione autunno, le foglie avevano cominciato a ingiallirsi e le giornate scolastiche a diventare monotone.
Lucy non andava matta per la scuola, ogni giorno seduta a un banco ad ascoltare le stesse lezioni vedendo gli stessi volti.
Ammirava dalla finestra il colore giallastro delle foglie, ripensando a quanto quel secondo anno fosse così difficile. Le lezioni erano spiegate in arabo, tranne la matematica, unica materia in cui eccelleva.
I suoi amici erano tutti strani: suo fratello completamente preso dalla storia di Yukino e super eccitato per l’idea di essere capitano di una squadra abbastanza forte, Juvia che pedinava Gray da quando lei casualmente era nelle vicinanze del campo da Lacrosse poco prima che iniziasse l’allenamento. Levy non faceva che litigare con Gajeel per i suoi “comportamenti da primate” come diceva lei. Loky, da quasi ormai una settimana, cercava di rimorchiare Lisanna, la nuova arrivata nella nostra classe nonché sorella minore di Mira.
Erza dopo essere stata elette rappresentante della 2A non faceva che litigare con Minerva, rappresentate della 2B, a ogni riunione del consiglio degli studenti, tenuta da Mira, studentessa modello dell’ultimo anno.
Lucy guardò una foglia cadere, Natsu era entrato ufficialmente nel gruppo di Sting, quindi era a casa loro praticamente tutti i giorni, tra i due l’imbarazzo era sparito e lui la trattava come “la sorella del mio amico Sting”.
Forse era meglio così, infondo quel tipo era un totale mistero, non si sapeva praticamente nulla di lui, a parte il fatto che aveva diciassette anni e ripetesse la terza, che era un vero talento per il Basket e che non aveva un passato del tutto innocente.
Suonò la campanelle e il professor Makarov, insegnante di storia, lasciò la classe ricordando di studiare per una futura interrogazione a sorpresa.
“Lucy tutto bene?” chiese Juvia con la cartella scolastica in mano.
“Si certo” disse lei guardandola, perché quella domanda?
“Abbiamo chimica, quindi dovremmo andare nell’aula di chimica”
“Giusto” disse ridendo, se ne era completamente dimenticata.
Raggiunsero la classe di scienze, non era molto diversa, i banchi erano per due persone e su di essi c’era un piccolo arsenale di oggetti scientifici.
“Ragazzi, benvenuti” disse il professor Macao “Io di solito insegno scienze e non chimica ma visto che il professore dello scorso anno ha avuto … un esaurimento e ha cambiato scuola, città e forse anche nome. Per la mia gioia, io non farò lezione solo a voi ma anche alla 3°A.” disse con finta ironia.
La porta si aprì e la terza entrò, si sedettero ai bachi vuoi salutando il professore.
Tra essi Lucy riconobbe alcuni elementi della squadra di basket e altri del lacrosse.
“c’è Gray-sama” Disse Juvia seduta al banco con Lucy.
“Nel vostro primo esperimento in laboratorio creerete del una semplice sostanza acida” disse con poca felicità nella voce.
“Seguite le istruzioni del libro  a pagina ventisette, ogni volta che suonerò la campane la persona seduta alla mia destra andrà un banco più avanti.
Non fate esplodere il laboratorio … di nuovo. Iniziate” disse sedendosi alla cattedra.
 
“Dovrei dirgli qualcosa?” chiese Juvia aprendo il libro.
“Non vi siete più detti niente dagli allenamenti”
“Nulla che possa far pensare che voglia sposarmi”
Lucy sollevò la testa dalle provette e fissò male la compagna.
“Penso che tu debba parlare con la psicologa della scuola”
Juvia non rispose perché la campanella suonò, il suo posto venne riempito dalla nuova studentessa Lisanna.
 
“Ciao Lucy”
“Ciao Lisanna”
“Non sapevo che ci sarebbe stata anche un'altra classe”
“Neanche io”
“Senti posso chiederti una  cosa”
“dimmi pure”
“Il  ragazzo coi capelli rosa, sai per caso il suo nome?” chiese indicando il ragazzo
“Natsu?”
“Eravamo seduti al banco prima e sembrava che ci stesse provando” disse giocherellando con le provette.
Non sapeva bene perché ma per un attimo provò il desiderio di svuotarle la provette di cloruro di sodio in testa.
Suonò la campanelle e la ragazza si alzò, lasciando la bionda con ancora in mano la provetta che la fissava in cagnesco.
 
“Tutto a posto Lucy?” chiese trovandosi davanti Erza.
“certo” disse versando la soluzione nel Becker.
“Sai sto lavorando a un gran progetto”
“E quale?”
“Per battere minerva serve qualcosa in grande stile. Ho intenzione di proporre una gita invernale in montagna sulle Fairy mountain per le gare di scii”
“Che bell’idea” odio sciare pensò la bionda.
Lucy voltò lo sguardo notando che Juvia era vicino a Gray.
 
La campanella suonò subito dopo ritrovandosi Levy
“Ma ci credi che debba litigare con lui anche per la chimica”
“Tu e Gajeel siete una copia a parte”
“Già, chissà cosa ci trovo in lui”
“Me lo chiedo anche io … da quattro mesi”
“Comunque la vedi quella bambolina albina, prima ha allungato un po’ troppo le mani sul tuo ragazzo starei attenta”
Lucy posò la provetta facendo un respiro profondo “Natsu non è il mio ragazzo”
“Non ancora, io mi sbrigherei a chiarire la situazione”
“Non c’è nulla da chiarire”
“Come vuoi, ma se non ci metti del potassio quella roba ti esploderà in faccia”
Lucy tornò al miscuglio che stava mettendo insieme da quasi mezzora.
Era un qualcosa bluastro poco convincente.
 
L’ennesimo suono della campanella, era il turno di Loky “stai preparando un veleno per caso?”
“Non lo so” disse scuotendolo
“Non l’agiterei troppo se fossi in te”
“Come va con la tua nuova fiamma?”
“Lisanna, è carina  vero? Penso di avere ottime possibilità”
“Convinto tu…”
“Cosa le posso dire?”
“Digli che ti droghi …”
 La campanella suonò, Loky si alzò titubante.
 
“Ti prego puoi saltare il turno?”
Implorò Lucy vedendo Gajeel sedersi accanto, lui ridacchiò “Biondina che ne dici di mettere una buona parola con la tua amica?”
“Penso di averne finite, non potete mollarvi e basta?”
“Non mi sopporti vero?”
“E’ così evidente?” chiese leggendo il libro.
“Dovrebbe essere liquido” disse il metallaro prendendo la sostanza, stranamente solida nel Becker.
I due la osservarono fino al suono della campana.
 
“Lucy giusto?”
“Gray, siediti pure. Vuoi esprimere i tuoi pensieri sull’amore o sulla gelatina primordiale?”
“Puoi avvelenarci la gente con quella roba” notò.
“Juvia ti ha detto qualcosa?” chiese cercando di distrarlo.
“Vi leggete nel pensiero per caso?”
“Non è difficile capire Juvia” disse agitando qualche provetta.
“Per caso sai le piace qualche film uscito al cinema” chiese vago guardando altrove.
“Si … quello che è appena uscito con Zack Efron, “We are yuor Friends” mi sembra”
Suonò la campanella.
“Allora sabato la porterò al cinema” disse andandosene.
 
Juvia sarò in debito a vita con me. 
“Io non riderei, quella roba potrebbe prendere vita e divorarti”
Lucy smise di ridere, il ragazzo che si era appena seduto era proprio lui, Natsu.
“Non sono brava in chimica”
“Sicura, potrebbe essere muco primordiale” disse ridendo.
“Perché lo dicono tutti, è solo una cosa appiccicosa che fa le bolle e ogni tanto si muove come se avesse vita propria” sbuffò.
“Sabato ci sarai alla partita?” chiede a un tratto.
“Certo, sono nella squadra delle Cheerleader”
“Giocheremo contro la Pegasus Academy”
“Lo so”
“Se vinciamo ci sarò un dopo festa tu ci sarai?” chiese sorridendo
“Chi ti dice che vinceremo?”
“Allora facciamo una scommessa” propose “Se perdiamo mi darai uno schiaffo mentre se vinco …” si avvicinò la suo orecchio “Mi dai un bacio” le sussurrò.
Lucy sentì la schiena scossa da brividi e il cuore palpitare.
“Perché non lo chiedi a qualcun’altra?”
“Perché voglio chiederlo a te”
Lucy sorrise, mordendosi il labbro inferiore, non sapeva cosa dire.
Ci pensò un attimo poi lo guardò dritto negli occhi accettando la sfida.
I due si sorrisero guardandosi negli occhi.
 
“Perfetto mette giù le provette, guardate qui.” Disse il professore davanti a un banco.
Lisanna e Erza stavano guardando il loro Becker pieno di un liquido azzurro con una schiuma gialla.
Lucy e Natsu sussultarono, entrambi guardarono i loro amici altrettanto sconvolti, era la stessa cosa trovata nel lavandino a casa di Lucy quella famosa mattina.

 


ANGOLO DI YUKI:
un nuovo capitolo pubblicatO! noto che la mia storia piace a molte persone, che cosa bellissima (Piange commossa) 
questo capitolo è stato molto divertente da scrivere. 
Lucy fa davvero pena in chimica hahahaha 
La Nalu l'ho trovata d'obblico e vi lascio fare mille viaggi mentali sul prossimo capitolo.
spero di pubblicarlo presto.
ci vediamo alla prossima.
-Yuki-

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Capitolo 6
*** Il piano di Levy e la gelosia di Lucy ***


Lucy non faceva altro che pensare all’imminente partita, come aveva fatto ad accettare la scommessa? Se i Dragon Slayer vinceranno lei dovrà baciare Natsu.
Il professor Macao sosteneva che quella sostanza, se ingerita, poteva provocarci non pochi problemi allo stomaco, ma nulla riguardo alla memoria.
Sbuffò, chissà se un giorno la verità salterà fuori. La bionda dopo aver raccontato la scommessa alle sue amiche, per i due giorni seguenti, continuarono ad alludere a quella famosa notte.
Levy diceva che considerando tutto, un bacio non era nulla. Juvia invece ridacchiava compiaciuta, facendosi non si sa quanti filmini mentali su loro due.
Le due iniziarono anche a sostenere che un giorno finiranno sulle poltrone del tronista con Maria De Filippi.
“Io l’amavo quando sono andata a letto con lui, ma per lui non era amore. No ma io a lui ci tengo”
“Piantala Levy! E comunque neanche la relazione tra te e Gajeel va bene, a proposito vi siete mollati?”
“Si, ma siamo tornati insieme dopo un ora, sono stata così male” disse con gli occhi lucidi.
“Voi due siete una roba impossibile”
“Almeno io non ci sono andata a letto prima ancora di imparare il suo nome”
Disse ridacchiando maliziosa.
Lucy arrossì sulle gote, questa storia non le andava a genio.
“Juvia è stata invitata da Gray-sama al cinema dopo la partita! Sono felice, si è accorto di me finalmente” canticchiò.
“Certo, lo hai conquistato” disse Lucy piatta, sei in debito per la  vita Juvia.
Stiamo camminando per il centro commerciale, mancavo ancora tre ore e ne avevano approfittato per fare un giro.
“Seriemente, immaginatevi se quest’anno ognuna di noi avesse un accompagnatore per il ballo d’inverno”
“Juvia rallenta le fantasie: primo mancano due mesi; secondo io e Gajeel non verremo mai a un evento così futile come un ballo” disse altezzosa.
Mentre camminiamo Lucy nota seduti a un tavolino di un bar Natsu e Lisanna, perché non c’è un negozio di mazze da baseball quando serve? Pensò Lucy scaricando una scossa di rabbia con un lungo sospiro.
“Qualcuno ti sta rubando il ragazzo” canticchiò Levy.
“Non  è  il  mio  ragazzo” scandì ogni singola parola.
“Hai la stessa espressione omicida di quando al supermercato qualcuno prende l’ultima confezione di Oreo prima di te” osservò Juvia.
Lucy si fece scrocchiare le dita come se si preparasse a una scazzotata femminile.
Bastò la mano dell’albina posata sul braccio tatuato del ragazzo a far traboccare il vaso.
Le tre ragazze si sedettero a un tavolino non poco distante, Lucy gli osservò vaga: Natsu indossava dei Jeans a cavallo basso, le Jordan rosse, una maglia bianca, sulla sedia era posata una giacca in pelle nera opaca.
Lisanna indossava un troppo corto vestito azzurro aderente, con delle scarpe bianche con la zeppa alta.
Una giacca in pelle marrone chiara.
Stavano ridendo sorseggiando un aperitivo, Lucy desiderò come non mai avere un po’ di quella sostanza blu ammazza stomaco.
“Lucy, non è il tuo ragazzo, è un uomo libero” disse Juvia alleandosi con l’azzurra.
 
Giusto non è mio ragazzo, prendo dell’acqua, mi alzo e me ne vado. Stasera gli darò uno schiaffo qualunque sia il risultato.
 
Li guardò, Lisanna gli spettinò i capelli rosa, facendolo ridere.
 
Non è il tuo ragazzo, è una persona libera, Non posso decidere io per lui.
 
L’albina gli prende la mano, giocherellando con le dita tatuate del ragazzo.
 
Non è il mio … CI SONO ANDATA A LETTO QUINDI HO UN VANTAGGIO! TOGLI QUELLA MANO O TE LA FACCIO INGOIARE!
Calmati Lucy, è stato una distrazione del fato quello che è successo, adesso calma ti alzi e te vai.
 
Stava per alzarsi  ma il suo occhio andò di nuovo su loro due.
 
Ok, adesso ti alzi, spacchi la testa di quella e torni qui.
 
“Lucy dove vai?” sussurrò Levy chiaramente divertita.
“A fare un omicidio”
“Perché?”
“… Non farmelo dire”
“Tu di quella frase e noi ti aiuteremo”
“…” Lucy prese un gran respiro, chiuse gli occhi e lo disse.
 
“Natsu mi piace e potrei essere gelosa di Lisanna”
 
quella sera la partita andava alla grande, I Dragon Slayer della Fairy high stavano vincendo venti a quattro, il commentatore non faceva che elogiare il nuovo acquisto della squadra, il grande supremo cestista Natsu Dragneel, colui che sa fare la schiacciata!
Lucy esultava facendo il balletto con le ragazze a ogni punto, incitando la folla e insultando la squadra avversaria, dovevi essere cattiva per ottenere quell’uniforme scomodissima.
Un body a manche lunghe argento e rosso, con una gonna insopportabile che finiva ovunque.
Seriamente, perché Lucy faceva ancora la cheerleader? Non se lo era mai chiesto.
Ogni tanto lanciava uno sguardo a Lisanna, le sue amiche avevano detto di aspettare con l’omicidio, avevo un piano migliore sostenevano.
Durante la prima pausa Lucy ne approfittò per sedersi un attimo vicino alla mascotte, almeno quello che ne restava …
Poveretto, chissà chi c’era la sotto. I suoi pensieri venne distratti da una voce insopportabile.
A scatti voltò la testa, mostrando i più finto sorrido a trentadue denti.
“Cosa c’è Lisanna?”
“Ecco … volevo chiederti, Natsu è single?”
Un coltello! Datemene uno subito! È possibile che nessuno voglia accoltellare la mascotte a una gara scolastica?
“Non lo so perché?”
“E’ interessante” disse guardandolo seduto sulla panca.
“Non penso che tu sia il suo tipo”
“Non è un problema. Io ottengo sempre tutto quello che voglio.” Se ne andò dalle altre sorridendo.
 
Juvia e Levy giunsero a calmare la furia bionda della loro amica, il suo desiderio di commettere un omicidio aveva raggiunto livelli preoccupanti.
“Lucy! Calmati” disse Levy scuotendola per le spalle.
“Il nostro piano non è ancora entrato in azione”
“Cosa state aspettando?”
“Semplice, i Dragon Slayer vinceranno, Gray porterà via lisanna con una scusa e io e Juvia ci assicureremo che voi due stiate un po’ da soli”
“Gray?” chiese Lucy.
Tutte e tre posarono lo sguardo sulla mascotte, semplicemente salutò la bionda con la mano ovattata, non si capiva cos’era, una fata con le ali? Un fato? Un pollo con la cosa a diavolo? Un Pokemon raro? Bha.
Le ragazze risposero al saluto con lo stesso gesto.
Suonò la campana e la partita ricominciò.
 
Appena la partita terminò il pubblico scoppiò in applausi e acclamazioni, e fu li che il piano ebbe inizio.
Appena la squadra entrò nello spogliatoio, il team avversario si buttò addosso alla mascotte.
Gray iniziò a correre in quel costume ingombrate coma da paino, raggiunse le cheerleader, afferrò per un braccio Lisanna e Juvia trattenendole nel campo.
“Forza dobbiamo scappare” disse Juvia afferrando i due e iniziando  correre per i il campo, fino a uscire e trovarsi nel corridoio.
Ignorando le lamentele dell’albina li allontanò il più possibile dalla palestra.
 
“sei stato bravissimo, non hai fatto a botte per tutta la pausa, stai migliorando” si congratulò Levy con Gajeel.
“visto? Posso controllarmi quando voglio”
“Esatto! Ho un idea che ne dici di far cambiare tutti in fretta così loro andranno alla festa e noi potremmo restare un po’ da soli, in giro per la scuola” gli sussurrò suadente.
“Infrangere le regole? Con te? Dammi dieci minuti” disse entrando nello spogliatoio e chiudendo la porta alle spalle.
Levy indietreggiò, trovando l’amica nascosta dietro un muro “Il piano sta funzioando, Lisanna sta scappando da una squadra furiosa e a breve avrete tutto uno spogliatoio a vostra disposizione”
“in realtà non me la sento, ho agito senza pensare, andiamo alla festa e divertiamoci” disse Lucy nervosa.
“A no! io infrangerò le regole, Gray dovrà fare delle sedute dallo strizza cervelli della scuola e Juvia sta scappando da una squadra di ragazzi pieni di abbronzatura spray e lacca per capelli”
“e comunque che ne so che Natsu resti per ultimo? Sai è molto veloce a rivestirsi” fece notare la bionda.
“Non potrà vestirsi senza questa”disse mostrando il suo zaino sotto la panca.
Lucy lo osservò, la sua amica iniziava davvero a fargli paura.
 


ANGOLO DI YUKI
questo capitolo è nato così su due piedi, doveva essere un qualcosa totalmente diverso, ma una volta terminato mi piaceva troppo.
Povera Lisanna,( in realtà no) si è ritrovata in mezzo a una rissa,
Gray pur di fare qualcosa per Juvia si è rimesso a fare la mascotte :3 
nel prossimo capitolo ... penso si sia inteso cosa accadrà hahahaha
ci vediamo al prossimo capitolo
-Yuki-

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Capitolo 7
*** L'inizio di un Noi ***


Lucy entrò nello spogliatoio con lo zaino su una spalla, si chiuse lentamente la porta alle spalle. Fece un paio di passi, la stanza era nella maggior parte nella penombra, le uniche luci provenivano da una triste piastra al led e dalle piccole finestrelle delle docce.
Lucy sentì il rumore di una doccia, fece un respiro per calmare l’imbarazzo; su una panca notò la divisa rossa della scuola, sulla maglia era stampato a grandi linee NASTU DRAGNEEL 7 seguito dal simbolo della scuola in bianco.
Li in mezzo c’erano anche scarpe, pantaloni e altre cose, Lucy fece due più due alzando la testa verso le docce, Levy sapeva essere davvero tremenda.
Il rumore della doccia si fermò, Lucy si votò verso la porta, non era decisamente parte del piano.  Uscì dalla stanza, si stava per dirigere verso l’uscita, quando si ricordò dello zaino.
Sospirò, rientrando nello spogliatoio, glielo avrebbe lascito li in bella vista e sarebbe scappata. Fece un paio di passi quando lo vide, indossava solo un asciugamano bianco in vita, i capelli che sgrondavano acqua, stava fissando l’armadietto, probabilmente alla ricerca dello zaino.
Lucy gli osservò la schiena e le spalle larghe, da una gli si intravedeva un tatuaggio colorato che gli continuava sul braccio.
Una scritta sul costato troppo piccola per essere letta da quella distanza, il dilatatore acciaio che brillava con i riflessi della luce sfoca.
Senza rendersene conto, Lucy barcollò contro le mazze di lacrosse impilate lungo la parete facendole cadere, forse un elefante in una cristalleria avrebbe fatto meno rumore.
Il rosato sobbalzò e si voltò tenendosi l’asciugamano con una mano “cazzo sei tu” disse come se gli mancasse il fiato.
“Che ci fai qui?” chiese fissandola.
Lucy guardò il ragazzo: la tartaruga evidente, i pettorali non troppo pompati, la spalla tatuata Lucy lo vedeva chiaramente, un dragone rosso che avvolgeva il braccio con la coda, su uno sfondo celeste.
Il tatuaggio sul collo, sul costato, scritte e colori marchiati a inchiostro nelle sua pelle.
“Lucy?” chiese il rosato facendola tornare alla realtà, la ragazzo lo guardò in volto, i capelli rosa incollati alla fronte, gli occhi verde scuro, i piercing rosso al  sopracciglio, i dilatatori.
“Ecco … ho trovato questo” disse lanciandogli lo zaino.
Il ragazzo lo afferrò con la mano libera “Dove lo hai trovato?”
“Sotto le gradinate” disse distogliendo lo sguardo.
“Grazie” disse Lui posandolo sulla panca, iniziò a fissare la ragazza con uno sguardo strano.
“Perché mi guardi così?” chiese lei ancora arrossita.
“Mi dovrei vestire, ma se vuoi guardare …”
Lucy si voltò rossa come un pomodoro, sentendo il ragazzo ridacchiare.
“Hai visto che vittoria!” disse il ragazzo vestendosi
“Si davvero una bella giocata” lucy fissava L’armadietto nervosa.
“Alla fine hai vinto la scommessa” disse lei giocherellando con la gonna.
“Si”  disse il ragazzo ributtando il deodorante nello zaino.
“Devo pagare la scommessa”
“Io scherzavo, se non vuoi va bene”
Il cuore di Lucy iniziò a pesargli nel petto, forse perché aveva trovato qualcosa in Lisanna? Forse Levy aveva ragione, sono arrivata troppo tardi.
“Già, anche io stavo scherzando, infondo tu hai già una ragazza quindi …” non finì la frase, non ce la faceva.
“Di che parli? Io sono felicemente single” disse allacciandosi i pantaloni.
Lucy si voltò di scatto, senza notare i pantaloni talmente a vita bassa da scoprire l’elastico dei pantaloni.
“Ma tu non stai mica con Lisanna?” chiese confusa.
Natsu la fissò “No, cioè non più, ci siamo l’asciati a Luglio”  si infilò la maglietta più grossa di lui.
Ex? Ma allora perché Lisanna si comporta così?
“Scusa, ma vi ho visto oggi al centro commerciale e …”
“Si, ci siamo rivisti per la prima volta dopo la rottura, così ho pensato di vederci per ridarle le cose restate a casa mia.”
Natsu si sedette sulla panca per allacciarsi le scarpe, non sembrava turbato ne rattristito.
“A me sembri piacergli ancora”
“Forse, siamo stati insieme quasi sei mesi, ma io non mi ci trovavo, Lisanna è troppo viziata, vuole tutto e subito. Se non sei come dice lei è la fine. Non le andava bene nulla, come mi vestivo, con chi uscivo, i miei tatuaggi, i capelli”
SEI MESI? Ancora un po’ e si sposavano e lo dice con tale naturalezza?
“Allora perché stava con te”
“Sai ero il capitano della squadra di basket, popolarità, tutti ai tuoi piedi…”
Non è cambiata per niente allora.
“Io non sono in una famiglia agiata, vengo in questa scuola grazie a una borsa di studio per il basket. Ho anche lavorato un po’ con mio fratello per poterla accontentare, ma sembrava non bastarle mai”
Calò il silenzio.
Lucy si sedette accanto a lui sulla panca “Non torneresti con lei?”
“No” perse la mono di Lucy, intrecciando le dita con le proprie, facendo dei cerchietti col pollice.
“Ho qualcun'altra in questo periodo che mi interessa”
“Io devo pagarti la scommessa” disse quasi sottovoce.
Natsu si avvicinò al suo viso, baciandole leggermente il labbro inferiore.
Lucy ricambiò, posando una mano sul collo del ragazzo e l’altra stretta nella sua mano.
Natsu si spostò baciandole il labbro superiore, succhiandolo e mordendolo leggermente.
Lucy si ritrovò con la schiena poggiata sulla panca, con Natsu sopra di lei che la baciava, muovendosi lentamente dentro la sua bocca.
I suoi baci avevano un ritmo lento e costante, nulla di irruento o indecente, un semplice bacio pieno di sentimento.
Lucy ricambiò, cingendo con le braccia il collo del rosato, massaggiandogli i capelli ancora appiccicosi si gel.
Natsu era appoggiato alla panca con i gomiti per non pesare sulla ragazza.
I due ridevano tra un bacio e l’altro, la bionda sentiva il cuore battere all’impazzata, per un momento pensò di stare sognando.
Sentì Natsu ridere sulla pelle, lei aprì gli occhi guardando quelle verdi di lui, sorrise leggermente imbarazzata.
Chissà se era stato così anche la prima volta? Chissà se tutto ciò era già successo?
Chiuse gli occhi non pensando più a nulla, tornando sulle labbra del ragazzo, che non rifiutò, mordendo e tirando leggermente il labbro inferiore della bionda.
Stavano per perdersi in un altro lungo bacio quando l’allarme antincendio suonò, una sirena insopportabile si diffuse.
I due tornarono a seduti tappandosi le orecchie.
“Ma che succede?”
“Non lo so, ma sarà meglio uscire” disse il ragazzo prendendo lo zaino.
Afferrò la mano della bionda e si diresse fuori di corsa.
I due scavalcarono il muretto del giardino e si trovarono fuori, l’aria era fredda e il silenzio regnava.
Natsu vide la ragazza tentare di scaldarsi nel costume da cheerleader, aprì lo zaino e ne estrasse un felpone rosse, porgendolo alla ragazza.
Lucy se lo infilò senza troppi complimenti, le arrivava a metà coscia e dovette risvoltarsi le maniche, ma teneva un caldo assurdo.
La bionda percepì il profumo del rosato nel tessuto, lo guardò in mezze maniche.
“Non hai freddo?”
“Freddo? Nha non ho mai freddo” disse grattandosi la testa.
Le sorrise “Forse è un po’ tardi per la festa, ma conosco un posto dove fanno un ottima cioccolata calda”
“Non ho soldi …”
“Offro io, quanto vuoi che costi una cioccolata”
Natsu le cinse le spalle col braccia, come per scaldarla ulteriormente, nel cuore della notte iniziarono a camminare verso un bar notturno.
Lucy sorrise, mentre camminavano piccoli frammenti di memoria le tornavano alla mente, ma per quella sera decise di ignorarli, voleva solo divertirsi e festeggiare.
Certo quando sarebbe tornata a casa avrebbe sentito l’ira dei suoi genitori e avrebbe dovuto ascoltare tutta la ramanzina prima di poter andare a dormire.
Ma non importava, avrebbe potuto stare con quella scomodissima uniforme al gelo tutta notte e dormire su una panchina, per poter passare ancora un po’ di tempo con lui.
 
 
ANGOLO DI YUKI
ecccommi con un un capitolo naluuuuu 
è stato bellissmo scrivere questo capitolo :)
spero che vi piaccia come è piaciuto a me scriverlo ;)
-Yuki-

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Capitolo 8
*** Halloween party ***


Lucy saltellava contenta per i negozi, le decorazioni di halloween davano un tono inquietante alle vetrine.
Guardava a destra e sinistra, alla ricerca del costume perfetto per la festa. Una festa in maschera nella palestra della scuola, tutti avrebbero indossato un costume e sarebbe stato eletti il migliore e la migliore creatura della sera.
“Che ne dite di un vampiro?” propose Juvia.
“Scontato” rispose Lucy.
“Come? Juvia pensa che potremmo fare un gruppo: vampiri, streghe, cacciatori, licantropi”
“Senti Diario del Vampiro, almeno che tu non conosca Demon Salvatore non metterò mai un costume così scontato” disse Levy impuntandosi.
“Dai ragazze dobbiamo trovare qualcosa di strano, qualcosa di assurdo, avete presente quelle cose che fanno i fanatici di fumetti?”
“Cosplay?”
“Esatto!”
“Dimmi da cosa si vestirà Natsu?” chiese Levy
“Non l’ho capito sinceramente … ma ha detto che lo renderà tutto un fuoco
Già, dopo quella notte la storia tra i due aveva avuto una svolta, durante la settimana dello sport i due non avevano fatto altro che stuzzicarsi a vicenda.
Inventare scuse che non stavano ne in cielo ne in terra per poter mollare il gruppo, incontrarsi in qualche luogo appartato per passare almeno cinque minuti insieme.
Avvenne sul tetto, entrambi avevano scaricato i loro gruppi, impegnati a costruire lo stand, con la scusa di dover controllare qualcosa.
Dopo una decina di minuti passati a baciarsi e coccolarsi, facendo attenzione a non essere scoperti dai professori, Natsu le chiese di essere il suo accompagnatore per la festa in maschera.
Lucy accettò senza pensarci, sarebbe stato un bel modi di rendere pubblica la loro relazione, per quanto non lo fosse già almeno.
“Voglia qualcosa di particolare!”
Le tre ragazze entrarono in un negozio di costumi decorato con streghe e zucche.
“guarda questa” Levy si mise davanti al volto una maschera da IT.
“E’ terrificante”
“E’ halloween”
Le ragazze provarono diversi costumi, senza decidere da cosa mascherarsi, a un tratto si trovarono in tre davanti a uno specchio a farsi foto con delle parrucche inguardabili.
Risero scattandosi una foto, Juvia aveva i capelli biondi, Levy neri come in The ring e Lucy una parrucca Afro multicolore.
“Guai in vista” disse Levy notando una figura nel riflesso dello specchio, tutte e tre si voltarono Lisanna era lì.
Probabilmente stava cercando anche lei un costume, Lucy afferrò un mannaia di plastica appesa li vicino, battendola un paio di volte sulla mano.
“Lucy, è di gomma” disse Juvia.
“Farà lo stesso male se le cavo un occhio”
Juvia e Levy la spinsero nel camerino li affianco.
“senti, Natsu ti ha spiegato la situazione, non c’è possibilità che torni con quella quindi piantala con questi attacchi da killer omicida”
“Levy ha ragione, Natsu è solo tuo”
“Qualcuno dovrebbe dirlo anche a lei”
“Ascolta non ci pensare, adesso troviamo un costume che ci faccia sembrare una bomba e stasera passeremo una bellissima serata”
“Avete ragione, non le farò rovinare la giornata” disse Lucy ricaricata di positività.
 
Alla fine non fu così difficile ignorare l’albina, nemmeno trovare i costumi giusti lo era, per fortuna un negozio di cospaly teneva anche travestimenti normali.
Appena arrivò a casa Lucy venne fermata da sua madre.
“Tesoro devo parlarti”
“Dimmi mamma” Lucy si sedette a uno sgabello del bancone della cucina, addentando una mela rossa.
“Hai trovato il costume?”
“Si! E’ una roba assurda!” disse sobbalzando sullo sgabello.
“Davvero? Che cos’è?” chiese curiosa.
Layla era identica alla figlia, stessi capelli grano e stessi occhi marroni.
“Una fata robotica!”
“Ah” Layla non osò chiedere altro a riguardo.
“Con chi ci vai?”
“Con le mie amiche” disse addentando la mela.
“E non con un ragazzo?” Lucy a momenti si strozzava col frutto.
“N-NO” disse tossendo.
“Meglio così, puoi andare”
 
“Ok, è tutto pronto: SuperCro98 prepara la caserma con gli arcieri, MegaBroX avvicinati al bersaglio” Sting stava dando ordini attraverso il microfono delle cuffie.
Fissava lo schermo del computer.
“NoName stai pronto a coprirmi” disse prendendo dei tasti sui joystick collegato al portatile, poggiato sulla scrivania.
“PRONTI TRE DUE UNO!”
La  porta della stanza si spalancò con un calcio.
Il fratello mollò il joystick imprecando contro la sorella entrata in stanza, aveva un aria furiosa.
“Tu…” di soltanto.
Sting impugnò il microfono “Aspettate a lanciare le bombe” disse togliendosi le cuffie con aria terrorizzata.
Le mollò sulla scrivania senza voltarsi per guardare il pc.
“Lucy…”
“Rispondi alle domande e non ti succederà nulla”
“Sei in quel periodo del mese per caso?”
“Qui le domande le faccio io” disse furente.
“Ai suoi ordini” Sting si alzò in piedi assumendo la posa dei militari.
“Natsu è venuto a casa nostra di recente?”
“NON L’HO ROTTO IO IL CD DEI QUEEN… Natsu? Si qualche volta con gli altri”
“Per caso vi è sfuggito qualche dettaglio davanti a mia madre?”
“No” disse rilassandosi “Perché ha scoperto che state insieme?”
“Tu come lo sai?” chiese confusa.
“Dovresti imparare a chiudere la porta della camera, si sente tutto da qui” disse indicando il soffitto con un dito.
Lucy fissò quel punto “Già, è una brutta abitudine”
“comunque cosa ci sarebbe di male … Natsu potrebbe piacere a nostri genitori”
Lucy lo fissò alzando un sopracciglio “Con: un maglione, un capello, dei guanti, un test anti droga negativo … sai che ti dico, io ci penserei bene prima”
“Cosa posso fare?”
Il computer suonò “STO PERDENDO UOMINI!” disse sedendosi alla scrivania “Non so come puoi fare sorella” “HO BISOGNO DI MUNIZIONI SUL LATO OVEST”
Lucy sospirò, aver un fratello nerd era una vera fatica, uscì dalla stanza pensierosa, l’unica cosa da fare era parlarne con Natsu … e trovarli un maglione ben coprente nel caso volesse venire a casa fidanzato di vostra figlia.
Lucy pensò a tutto quello che sarebbe potuto accadere se lo avesse presentato ai suoi, la cosa peggiore sarebbe suo papà che chiama la polizia.
La migliore … sua madre che lo sbatte fuori casa picchiandolo con la scopa.
 
Calata la sera, i bambini iniziarono a girare le strade urlando DOLCETTO O SCHERZETTO! Alle porte delle abitazioni.
Lucy indossò il costume, una fata robotica, indossava un vestito verde corto sopra il ginocchio, con un corsetto a cuore.
Dei grossi stivali bianchi gli arrivavano fino alle caviglie, un nastro bianco le avvolgeva le braccia e le spalle.
In testa indossava una sottospecie di casco alla Power Ranger, lanciava la bocca scoperta, e aveva un pennacchio bianco in cima, che cadeva sulla schiena come un coda di capelli bianchi e lisci.
“Che roba è? Trilli modificata geneticamente?” Chiese Sting guardandola.
Lui era vestito da Drac di Hotel Transylvania.
“Senti chi parla, i capelli neri non ti donano”
“Sei pronta?”
“Certo!”
 
Alla festa rincontrò le sue amiche, Juvia vestita da vampiro insieme a Gray “vestito” da licantropo, sembravano il Bella e Jacob della situazione.
Levy indossava un carinissimo vestito arancione che ricordava una zucca, Gajeel si era travesti da mangia morte.
Lucy si guardò intorno, non vedendo Natsu, intorno a lei c’erano streghe, folletti, maghi, mix mai visti.
Si fece largo tra le persone che ballavano in mezzo alla palestra, iniziò a pensare che si fosse dimenticato, di certo non l’avrebbe sorpresa, non aveva una memoria a lungo termine.
Senza contare che ci aveva messo ore a ricordarsi il nome Lucy e non Luigi.
Da lontano intravide una chioma rosa, la raggiunse e gli mise una mano sulla spalla, era Loky vestito da Punk.
“Chi sei?”
“Sono Lucy” disse alzando il casco.
“Bel travestimento”
“Hai visto Natsu?”
“No, hai visto Lisanna”
“NO! continuo a cercarlo” disse sistemandosi il costume.
Fece ancora un paio di giri per la pista guardandosi intorno, andando a sbattere contro la schiena di un ragazzo.
“scusa” disse alzando il casco, il ragazzo si voltò.
“NATSU!” gli sorrise, fece un passo indietro per guardare il suo costume: vestiti neri aderenti da cui uscivano una coda appuntita, delle ali rosse e un paio di corna da fauno.
“Sei un diavolo?”
“No un drago, tu sei … cosa sei?”

“Una fata robotica!” disse facendo una piroetta su se stessa.
“Mi piace” disse il rosato prendendola per la vita.
“Andiamo a ballare?” propose.
“Si sono tutto un fuoco!”
I due si buttarono in pista, confondendosi con gli altri, ballarono a ritmo della musica house per ore.
Il dj si fermò e mira vestita da strega salì sul palco “scusate se interrompo tutto ma è il momento di annunciare il miglior e la miglior creatura della serata.
Il miglior è Gerard Fernandez”
Un ragazzo con un costume da zombie salì sul palco.
“E la miglior creatura della serata è Erza Scarlet”
La ragazza indossava un costume da angelo, composto di spade argentate.
Erza prese il microfono e iniziò un discorso.
“Vado a prendere da bere” sussurrò il rosato alla bionda.
 
Terminato il discorso, il dj ricominciò a suonare, Lucy si tolse il casco per il troppo caldo.
Voleva farlo ora, voleva baciare Natsu davanti a tutti. Si guardò intorno, cercandolo con lo sguardo.
Si fermò davanti a quell’immagine: Natsu, vicino al bancone delle bevande, stava  baciando una ragazza col suo stesso costume.
Si avvicinò infuriata, con gli occhi umidi e con casco tenuto come un arma.
“Natsu!”
“Lucy?” chiese lui confuso.
Senza dargli tempo Lucy gli diede un poderoso schiaffo in faccia per poi andarsene.
Natsu guardò la ragazza che sorrideva compiaciuta per poi andarsene.
La ragazza si tolse il casco “Povera sciocca, non hai ancora capito che io ottengo sempre ciò che voglio?”
 

ANGOLO DI YUKI 
Eccomi con un nuovo capitolo scritto a razzo!
non ho molto tempo quindi sarò breve.
LISANNA AL ROGO!
ho finito spero che il capitolo vi piaccia.
-Yuki-

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Capitolo 9
*** Sei di mattina ***


Natsu usci dalla palestra, aveva perso le traccia di Lucy nella confusione generale.
Fece un giro intorno al campo di lacrosse li vicino per smaltire la rabbia e il nervoso, avrebbe voluto urlare, no sapeva cosa, solo gridare.
Con le mani nella tasche della giacca di pelle diede un calcio alla fila di spalti, la struttura tremò leggermente.
I suoi pensieri venero interrotti dalla figura maschile tra gli spalti, annusando l’aria si diresse verso quella persona.
Era seduto su una delle panche, lo riconobbe subito “Yo amico” disse facendolo sobbalzare.
Gerard nascose ciò che aveva tra le mani, guardando Natsu sorpreso “E tu  che ci fai qui?”
“Cerco un po’ di tranquillità” disse togliendosi le corna dalla testa “Tu che stai fumando?”
Gerard mostrò lo canna che bruciava tra le sue dita, facendo un tiro. Natsu si sedette accanto a lui.
Il campo da lacrosse era deserto, la musica della palestra si sentiva in sottofondo, era una notte stellata.
“Ti sei nascosti qui per sballarti o stai festeggiando la nomina?” chiese giocherellando con la corona di plastica, bel premio per il miglior costume,senza dubbio.
Gerard gli allungò la canna consumata ormai a metà “E tu?” chiese solamente.
Natsu la prese tra le dita e fece un tiro, tossendo “vorrei essere fatto come te” disse solamente.
“Amico, tu pensi che quel cane stia bene?”
“Che cane?” chiese il rosato guardando nella penombra del campo.
“Quello vicino all’unicorno” disse a bassa voce.
Natsu si tolse dalle labbra la sostanza, un allucinogeno era meglio evitarlo quella sera, non voleva vedere altro.
“Sto scherzando” disse facendogli riavvicinare la mano alla bocca “E’ la soluzione per i problemi d’amore”
“E tu che ne sai?”
“Amico ho visto tutta  la scena, è stato uno schiaffo davvero potente! Vuoi parlarne?” chiese con un strano tono di voce, chissà da quanto era lì.
Natsu si fissò per un attimo le scarpe sospirando “Ne hai un altra?” chiese serio.
 
“E gli ho detto che era finita e ora vuole rendermi la vita impossibile!” disse Natsu, urlando le ultime parole, era sdraiato sulla panca una fila sopra quella dove era seduto Gerard, che guardavo le stelle rispondendo a versi.
Natsu lo aveva usato come sfoghi, raccontandogli tutta la storia, con la canna in bocca e un bracci a coprirgli gli occhi, aveva la luce del lampione in faccia.
“Amico” disse Gerard senza guardarlo, con le braccia strette al petto “Stavi con una puttana bella tosta” restò con la bocca leggermente aperta a guardare il firmamento.
“Già” disse tossendo.
“Amico, io ci correrei dietro a quella Lucy”
“Non  voglio un altro schiaffo”
Gerard si sedette sulla panca del rosato “Ascolta amico, io cercherei di farmi perdonare, se ti piace davvero”
Natsu si tirò su col busto, estrasse il telefono e guardò il telefono, nessun messaggio, nessuna chiamata.
“Sono le cinque, alle sei vengono a sistemare il campo, sarà meglio andarcene”
“Alle sei?”
“Si, amico, le sei di mattina”  disse alzandosi lentamente.
“Sei di mattina?” Natsu divenne pensieroso “Ma certo le sei di mattina!” disse esultante alzandosi in piedi “Devo andare, grazie della chiacchierata!”
“Amico, se vuoi lo rifacciamo” disse vedendolo correre via.
 
Lucy era tornata a casa a piedi, sapeva benissimo la strada e aveva bisogno di stare da sola, Sting era a dormire da Yukino e i suoi genitori stavano già dormendo.
Si tolse il costume, mettendosi il pigiama e buttandosi sul letto, non sapeva come reagire. Una parte di lei voleva piangere e disperarsi, una voleva tornare alla festa per cercare Natsu, il suo orgoglio le diceva di arrabbiarsi a morte con lui, ma soprattutto con Lisanna, più che mai avrebbe voluto ucciderla.
Guardò il telefono, aveva la sua foto sul telefono, gliela aveva fatta alla settimana dello sport, indossava la divisa e sorrideva, come solo lui sapeva fare.
Sospirò e lo mollò nella piazza vuota del letto, come poteva essere diventato così importante in così poco tempo? Lucy pensò che stava succedendo tutto troppo in fretta, si erano conosciuti a settembre e a fine ottobre la loro storia aveva già  dei problemi.
Anche il fatto che Natsu fosse un totale mistero, come poteva stare con lui? Non sapeva nulla di lui, forse aveva sbagliato a lasciare che le cose andassero così velocemente.
Lucy si perse in altri pensieri quando sentì il telefono suonare, era lui.
“Che vuoi?” chiese frigida.
“Voglio parlarti”
“Parla”
“Non così, vieni alla spiaggia del falò”
“Adesso?”
“Si, ti prego”
“Va bene arrivo”disse chiudendo la chiamata.
 
La spiaggia era fredda, Lucy si strinse nella giacca, aveva preso i vestiti a caso nell’armadio.
Lo trovò seduto su una sdraio, stava suonando una chitarra classica.
“Natsu” disse lei mettendosi davanti a lui.
“Lucy” rispose lui.
“hai gli occhi rossi” notò lei, non c’era bisogno di chiedergli il motivo, poteva immaginare.
“Siediti” disse indicandogli la sdraio vicino alla sua.
Lucy lo fece “allora cosa devi dirmi? Se i miei si svegliano e non sono a casa mi uccidono”
“Mi servono solo cinque minuti” disse sistemandosi la chitarra.
“Forse dovremmo discuterne quando sei più lucido”
“Tranquilla Lu, ascolta soltanto” disse lui iniziando a suonare.
Natsu iniziò a catare sulla musica.
Quei modi di fare 
A nobilitare
Ogni tuo comportamento
Che sono le sei di mattina
Ma è di mattina che soffia il vento
Io sono qui a scrivere ancora
A ridere ancora di me, mentre
Un raggio di sole ti sfiora 
Con le lenzuola poggiate sul ventre

Le sei di mattina 
E lei di mattina
Metti che mi sta a fianco
Non sono lo scemo di prima
E verso la china su un foglio bianco
Non faccio questioni di stato
Zero emissioni di fiato, mentre
Quelle altre che m'hanno lasciato
Pregano il fato che muoia per sempre
Vorrei sapere a cosa stai pensando
Ora che hai gli occhi chiusi
E abusi del fatto che sbando
E quel sorriso messo come scudo
Bocca dipinta
Prendo e rifiuto
Scossa di quinta magnitudo
E'la mia donna e non sai quanto vali
Non ha l'insonnia e non fa la mignotta nei locali
Lei non abbraccia tutti
Scaccia, tutti brutti
Tranne me
Mente a tutti 
Tranne a me
All I need is you
E dimmi se ci sei anche tu
Se in questo mondo di puttane
Non hai un costo in più
E dimmi se ci sei anche tu
Ma adesso guardami di più, di più

Dormi
E non pensarci più
Che non è facile restare in questo posto
Dormi 
Che sono pazzo di te
E non è strano che ti voglio ad ogni costo
Dormi
E non pensarci più
Che non è facile restare in questo posto
Dormi
Che sono pazzo di te
E non mi posso più fermare
Un limite non c'è

Il profumo che indossi
La pelle di seta
I capelli mossi
È un misto di come tu sei
O come, più o meno, vorrei che tu fossi
Coi miei paradossi
T'invito nei miei desideri nascosti
Ti vedo nel buio nuda
In infradito
Ho gli infrarossi
E cerco te nel letto
E quando non ci sei
I miei problemi che fanno effetto
(Resta con me)
Se te ne vai t'aspetto
Ma non tornerai 
Prima che non te l'abbiano detto
(Resta con me)
Che tutto questo adesso parla di te
In questa stanza preso male dove Dio non c'è
Che tutto questo adesso parla di te
Puoi darmi un attimo di più, di più, di più

Dormi
E non pensarci più
Che non è facile restare in questo posto
Dormi 
Che sono pazzo di te
E non è strano che ti voglio ad ogni costo
Dormi
E non pensarci più
Che non è facile restare in questo posto
Dormi
Che sono pazzo di te
E non mi posso più fermare
Un limite non c'è
 
Lucy trattene le lacrime, quelle parole l’avevano scossa, appena la canzone finì lui la guardò.
“Natsu, io non lo so. Penso che abbiamo corso troppo, insomma non ci conosciamo e non ci saremmo conosciuti se non fosse stato per il falò.
Tu sei la mia prima cotta, il mio primo amore, il mio primo tutto. Stare con te è la cosa che voglio più al mondo ma non voglio correre, spero che tu capisca”
“Capisco, ma io voglio stare con te”
“Anche io ma voglio andarci piano”
Natsu si alzò, prese la mano di Lucy facendola alzare, la portò vicino al bagnasciuga.
“Eravamo qui, la prima volta che abbiamo ballato insieme” disse prendendola per la vita,  lei si appoggiò al suo petto.
“Per me va bene” disse dopo un attimo “E’ giusto, diamo il tempo che merita ogni cosa” disse massaggiandogli la testa con la mano.
“Natsu?”
“Si?”
“Sta sorgendo il sole” disse Lucy guardando verso il mare.
“Vuoi che ti accompagni a casa?”
“No, voglio restare ancora un po’ così, ti va bene?”
“Benissimo” disse abbracciandola.






ANGOLO DI YUKI:
eccomi con un nuovo capitolo! mi sono inpirato alla canzone 'sei di mattina' di Briga!
spero che vi piaccia.
ci vediamo al prossimo capitolo!

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Capitolo 10
*** Verità e inganni ***


Juvia e Gray si erano appartati nel laboratorio di scienza, lasciando la classe con una scusa si erano trovati nel loro ‘luogo segreto’.
L’azzurra era seduta sulla cattedra, baciando Gray che stava in piedi davanti a lei.
Quest’ultimo, ricambiando i baci, iniziò a sbottonargli la camicia banca, Juvia gli stinse le gambe intorno alla vita, tutto andava bene finché non sentirono il rumore della porta.
Lisanna e Minerva entrarono nell’aula “Non c’è nessuno” disse l’albina chiudendosi la porta alle spalle.
“Allora di cosa mi vuoi parlare?”
“Semplice” disse Lisanna sedendosi su un banco “Ho bisogna che tu faccia approvare la tua idea sulla gita in campagna al consiglio degli studenti”
“Perché così tanto interesse?” chiese incrociando le braccia al petto.
“Semplice, per le gite didattiche le prime e le seconde classi hanno bisogno di un Sempai che gli faccia da baby-sitter tutto il tempo.”
“Mentre se si accettasse la proposto di Scarlet riguardo una gita in montagna, non c’è ne sarebbe bisogno” concluse Minerva.
“Esatto, col tuo genio mi stupisco come tu non sia ancora a capo del consiglio degli studenti.” Disse Lisanna con tono finto.
“Dimmi cosa vuoi, non posso perdere tutta la lezione”
“Semplice, se la tua richiesta venisse accetta potrei chiedere al vice-preside Makarov  di poter avere Dragneel come Sempai.”
“Ti servirebbe una richiesta da parte di altre studenti”
“Quanto vuoi che ci metta a trovare una decine di ragazze che vorrebbero passare una settimana con il cestista Natsu Dragneel?” chiese ridacchiando.
“E io cosa ci guadagno?”
“Che ne dici di molti voti a tuo favore e la vittoria su Erza?”
Minerva sorrise, facendo tutti i calcoli, il piano di Lisanna poteva esserle d’aiuto.
“Va bene, io farò passare la richiesta e tu, fa passare un po’ di persone dalla mia parte” disse dirigendosi alla porta.
“Convincere la gente è la cosa in cui riesco meglio” disse alzandosi sorridendo.
Minerva uscì dalla classe tornando in classe, L’albina si guardò intorno; prese un libro dalla mensola e lo guardò “Colorare una sostanza” disse piano.
Si avvicinò a un tavolo con ancora gli strumenti posati su di esso, ridacchiò tra se e se.
“Essere un genio nella chimica fa davvero comodo” disse mischiando un paio di sostanze in un Baker.
La campanella suonò, Lisanna mise il Baker nel lavandino e uscì di corsa.
 
Juvia e Gray sbucarono da dietro la cattedra, il luogo dove si erano nascosti. Entrambi avevano un espressione tra l’infuriato e incredulo “Hai sentito?” chiese Juvia sistemandosi la camicia.
“Si, sinceramente da una persona come Lisanna me lo aspetterei” disse mettendosi al posto dell’albina.
“Guarda” disse indicando il piccola lavandino, Juvia si sporse per vedere.
Una sostanza blu con una schiuma giallastra che puzzava di acido era rimasta nel lavabo.
“Juvia non ci può credere”
“Sapevo che era un genio nella chimica, ma ora mi chiede se non sia anche altro”
“Gray, tu devi dire a Juvia cosa sai su Lisanna, dobbiamo dirlo agli altri.”
Il ragazzo fissò il marmo del bancone “Gray, potremmo scoprire cosa è successo al falò se mi permetti di sapere”
“Non so tutta la storia” disse prima di iniziare a raccontare.
Juvia si sedette su uno sgabello ascoltando attentamente le parole del ragazzo.
 
Natsu camminava per la strade con le cuffie nelle orecchie e una sigaretta in bocca, avrebbe voluto andare a casa e buttarsi sul letto a dormire fino all’ora degli allenamenti. Purtroppo Lucy gli aveva scritto una messaggio chiedendogli di incontrarsi in città per parlare.
Il rapporto tra i due si era raffreddato molto, stavano raramente da soli e anche quando accadeva non si andava mai oltre qualche bacio a stampo.
Attraversò qualche via e raggiunse la piazza di Magnolia, un enorme cerchio di ciottoli con al centro una fontana con la statua di una donna.
La fissò, ascoltando la musica allo stesso tempo, quella statua aveva qualcosa di particolare, Natsu non era un appassionato d’arte ma quella struttura lo catturava sempre.
Abbassò lo sguardo sulle persone che giravano, cercando Lucy; essa comparve in mezzo a un piccola folla di gente, agitando la mano per farsi vedere corse da lui.
Si fermò davanti, lui la fissò sperando almeno in un abbraccio, che non arrivò.
Si tolse le cuffie, salutandola con la mano.
“Non sei di tante parole oggi” disse lei mettendo il broncio.
Avendo come risposta lui che alza il sopracciglio con piercing.
“Sono stanco, non ho dormito”
In effetti aveva delle belle occhiaie, notò la bionda.
Tenendosi per mano i due si incamminarono per il centro di Magnolia, parlando del più e del meno, finché non si fermarono ad un bar.
“Senti Lu perché non mi chiedi di Lisanna e la finiamo con questa storia?”
“Non sapevo se avevi voglia di raccontarmela …” rispose le facendosi piccola piccola nel divanetto del bar.
“Eravamo nella stessa scuola, io il terzo anno lei il primo. A quei tempi ero il capitano della squadra di Basket e giocavo anche un po’ a lacrosse, insomma ero popolare.
Non mi piaceva la scuola, bruciavo spesso e frequentavo gente poco raccomandabile, andavo alle feste quasi ogni sera, non tornavo mai a casa. Insomma le cose andavano abbastanza male.
Fu proprio quello il periodo in cui conobbi Gray, lui era come me, una persona incazzata col mondo finita in brutti giri.
Molte ragazze mi facevano il filo, ma io non le davo troppa importanza, alcune duravano qualche settimana, altre anche solo una notte.”
Fece un sospiro guardando fuori dal vetro. “La prima volta che vidi Lisanna fu a una partita, avevamo vinto e lei venne da me e mi consegnò la coppa come tradizione, da li abbiamo cominciato a sentirci.
All’inizio eravamo solo ‘Amici che se la godevano insieme’ poi divenne qualcosa di più.
Di quei sei mesi, i primi due furono basati solo sul scopare e farsi vedere in giro, gli altri quattro li passammo a discutere.
All’inizio, sembrava avessimo trovato un nostro equilibrio, tutto sembrava andare bene, almeno in parte.
Lisanna però è una di quelle persone che vuole avere il controllo su tutto, iniziò a chiedermi di: vestirmi in modo più formale, smettere di fumare, voleva che mi togliessi quelli che una volta erano orecchini.
Io lo feci, almeno in parte, però mi sentivo stretto, non mi ci trovavo. Mi guardo allo specchio e non vedevo me, ma un idiota con vestiti scomodi.
Un giorno uscì con dei miei amici, ancora mi chiede come lo venne a scoprire.
Arrivato al limite sbottammo in una litigata a casa sua e in un impeto di rabbia le dissi “Allora è finita, non ne posso più di essere come un cane da compagnia”.
In seguito mi pentì e le chiesi di rincontrarci lei accettò,  ma si vede che era troppo ferita nell’orgoglio, le proposi di concederci un paio di mesi per rimettere a posto le cose, ma lei rifiutò.
Io non sono sicuro dei sentimenti che provavo per lei e penso di aver frainteso i suoi, diverse volte.
Spero di averti dati la risposta che volevi” concluse.
“E’ tutto così strano, sei mesi Natsu, come potevi non essere sicuro dei tuoi sentimenti per tutto quel tempo?” chiese lei calma, guardandolo.
“Dopo la mia prima cotta bruciata, forse cercavo solo qualcuno su cui scaricarmi, sai com’è non è bello vedere la ragazza che ti piace fare il filo a un altro”
“Già non è bello”
Lui gli prese le mani tra le proprie “Però tutto quello che ho provato, è mille volte più amplificato e più vero con te. Con lei non riuscivo a immaginarmi tra qualche anno, non vedevi nulla. Ma con te Lu, ogni tanto ho la sensazione che invecchieremo insieme”
Lucy sorrise guardandolo con occhi lucidi. “Vieni di qua” disse stringendosi contro il vetro del bar.
Natsu abbandonò il bicchiere d’acqua ordinato mezzora prima e si sedette acconto alla bionda.
Lucy gli mise una mano sul collo e lo baciò, ma non come lo aveva baciato negli ultimi giorni, lo baciò come nello spogliatoio, come sul tetto.
Lo baciò come a lui voleva, come a lei piaceva.
Quando i due si separarono lui disse “Sento che può funzionare”
“Io ne sono sicura” sorrise baciandolo di nuovo.
Continuarono a baciarsi, ignorando il divanetto davvero stretto, i camerieri che passavano avanti e indietro e le persone dentro il bar che li fissavano cercando di non farsi vedere.
“Vorrei tanto fare la pace come dico io, ma non dobbiamo correre” disse lui a un filo dalle sue labbra.
Lucy non rispose perché il telefono del ragazzo suonò.
Lui si allontanò leggermente estraendolo dalla tasca del giaccone, lo guadò con un aria confusa.
“E’ successo qualcosa?”
“E’ Gray, dice che ha scoperto qualcosa sul falò”





TANTANTANTANNNNNNN
ECCOMI TORNATA CON UN NUOVO CAPITOLO.
la storia tra Natsu e Lisanna è stata forse la cosa più dura da scrivere di tutta la mia vita (chiedo scusa se non ho approfondito i particolari ma non potevo farcela)
spero che questo capitolo vi sia piaciuto, recensite, ditemi cosa ne pensate e ci vediamo al prossimo capitolo.
ciaooosssss

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Capitolo 11
*** Il piano anti gita ***


Lucy, tenendosi per mano con Natsu, entrò nell’aula di scienze. Seduti a uno dei banconi Juvia e Gray li aspettavano con aria pensierosa.
“Quanto ci avete messo?” chiese Gray alzandosi dallo sgabello innervosito.
“Siamo venuti immediatamente!” sbottò Lucy.
“Un ora non è immediatamente” precisò il ragazzo.
“Siamo venuti subito … finite le nostre cose” disse Natsu prendendo la ragazza per la vita sorridendo.
“Voi due prima che riproduciate chiudete la porta e venite”
Una volta radunati tutti, Gray e Juvia raccontarono ciò che avevano scoperto.
“Lisanna non ci vuole proprio rinunciare” disse Natsu.
“Non capisco, cosa vuole da te?” chiese Lucy
“Non ne ho idea” rispose il rosato.
“Secondo noi, è stata Lisanna a drogarci la notte del falò” disse Juvia.
“No, Quella è una stronza, ma non arriverebbe mai a tanto”
“Natsu, la conosci …” iniziò Gray “E’ genio della chimica, ha vinto non so quante gare di scienze.” “E abbiamo anche un'altra prova, che lei è stata alla festa”
Il ragazzo guardò juvia che prese parola “La abbiamo vista ricreare esperimento di scienze, lo stesso trovato nel lavandino di Lucy”
“Il banco a cui era seduta lei è stato l’unico a completare con successo l’esperimento”
Natsu si tirò indietro i capelli con le mani, come a sfogare la tensione.
Il silenzio calò nell’aula, nessuno sapeva esattamente cosa pensare, perche si sarebbe spinta a tanto? Per ottenere cosa?
“Va bene, ascoltate” Lucy prese parola “Questa storia del falò è rimasta nel mistero per lungo tempo, lo può rimanere ancora per un po’ ma adesso abbiamo altro a cui pensare. Dobbiamo fare in modo che la richiesta di Minerva non venga accettata e non lo dico per il piano di Lisanna, ma lo dico per Erza.
Lei è una mia cara amica e non le piacerà sapere che la votazione è truccata, quindi se ora vogliamo fermare Minerva facciamolo per Erza.”
Tutti sorrisero alla bionda, quelle parole gli fecero tornare a concentrarsi sul presente.
“Hai ragione, non sono molto amico di Erza ma ti aiuterò lo stesso” disse Natsu mettendole le mani  sui fianchi, Lucy gli cinse il collo con le braccia, sorridendo.
“Aspettate!” gridò Juvia rovinando il momento “Prima che andiate nel ripostiglio insieme. Erza è troppo orgogliosa per accettare il nostro aiuto, la consoci anche tu sai che vuole dimostrare di potercela fare da sola”
“Allora faremo in modo che non se me accorga” propose Natsu.
 
Il giorno seguente i quattro entrarono a scuola pronti per l’operazione G.I.T.A., il piano era semplice, mentre Juvia avrebbe intrattenuto Lisanna e Gray Erza.
Minerva sarebbe stata allontanata dall’aula insegnanti da Levy e Gajeel, iscendo una delle loro solite liti.
Tutto ciò durante la ricreazione, ovvero l’unico orario dove la classe riservata ai rappresentati degli studenti.
Al suo interno erano custoditi: dati, risultati sportivi, eventi scolastici, tutto quello che uno studente poteva cercare era li.
Subito dopo il suono della campana il piano entrò in azione, Natsu e lucy nascosti dietro l’angolo attesero che tutti i rappresentanti uscirono.
Quando tutti si allontanarono i due uscirono allo scoperto, la bionda facendo finta di niente si guardò un attimo intorno per poi entrare.
Natsu si appostò davanti alla porta di guardia.
Lucy mirò la stanza, se qualcuno l’avesse beccata li dentro sarebbe stata la fine, ma doveva ammettere che era come se la immaginava: grande, con banchi a ferro di cavallo, una lavagna e un armadio pieno fascicoli e faldoni colorati.
“Dove posso trovare le firme per la gita?” si chiese guardando dei foglio sui banchi.
Si guardò intorno, non sapendo dove mettere le mani, lesse il nome sui faldoni nell’armadio.
Natsu entrò dalla porta “Esci devi stare di guardia!” bisbigliò lei.
“Mi ha mandato un messaggio Gajeel, Minerva non ci è cascata sta venendo a prendere la carta da portare dalla preside” rispose allo stesso tono.
“Aiutami a il fascicolo”
I due si misero a cercare “Eccolo” disse Natsu prendendo da un banco due portacarte gialli.
Si senti la voce di Minerva dall’altra parte della porta, i due ragazzi si guardarono negli occhi, la fine era giunta.
La porta si aprì, Minerva e altri studenti entrarono, chiacchierando del più e del meno.
 
Lucy trattene il fiato, guardando Natsu negli occhi, forse l’idea di nascondersi nell’armadietto non era la scelta migliore.
Lui aprì la bocca per dire qualcosa, ma la ragazza gli mise un dito sulle labbra per zittirlo.
 
“Che succede Minerva?”
“Melody, hai visto il fascicolo della gita? Era sul mio banco”
“No, io ho sistemato solo quello sui risultati dei club di sport”
“Ero sicura di averlo messo qui” disse guardandosi intorno.
 
Lucy strinse il fascicolo tra le dita, sperando che quelle non cercassero in quell’armadietto.
Sentiva il respiro caldo di Natsu addosso, di certo non d’aiuto, il sottoscritto continuava a muoversi, saltellando sulle punte.
“Sta fermo” gli sussurrò.
Lui smise di sobbalzare e la guardò con uno strano sguardo.
 
“Devo consegnarlo entro oggi, altrimenti vincerà quella scarlet!”
“Calmati pensa all’ultima volta che lo hai preso in mano” propose l’amica.
 
Forse non ci scoprono, pensò Lucy.
“Natsu piantala” disse a bassa voce.
Lui la fissò con uno sguardo confuso.
“Sta fermo con la gamba” disse a detti stretti.
Il rosato voltò lo sguardo sospirano “Non posso”
“Come non puoi?”
“Non è la gamba” sussurrò al suo orecchio.
La bionda divenne rossa come un pomodoro “Controllati”
“Non ho il controllo su quello e tu non sei d’aiuto”
“Va bene mi giro”
“No. fidati è meglio di no” disse trattenendola per le spalle.
“Allora girati tu”
“Come? Non ho ancora capito come ho fatto a entrare qui dentro”
 
“Forse lo hai dimenticato in classe”
“Nella borsa magari, vieni con me a controllare?”
“Certo!” disse Melody alzandosi.
Le due ragazze uscirono chiudendosi la porta alle spalle.
 
“Sono uscite lasciamo andare” disse Lucy con tono normale, Natsu le aveva stretto la vita con le braccia.
Lui la fissò senza dire nulla “Natsu dobbiamo completare la missione!”
Il ragazza iniziò a baciarle il collo.
“Natsu trattieniti” disse lei cercando di allontanarlo.
il rosato le succhiò la pelle, sentendola tremare e gemere leggermente a ogni movimento della sua bocca.
Si staccò dalla ragazza, posando la sua fonte contro la sua.
“Lucy” disse con voce calda  e roca.
La ragazza aveva gli occhi chiusi e le guance arrossate, il ragazzo si leccò leggermente le labbra.
“Lucy, devi uscire prima tu” gli sussurrò.
La ragazza aprì gli occhi, uscendo dal ipnosi di piacere che gli aveva provocato Natsu.
Lucy usci dall’armadietto, coprendosi il collo con la mano, sentendo ancora la scia di fuoco di poco fa.
Posò sulla scrivania il fascicolo aprendolo, ne estrasse il foglio con le firme, era un semplice pezzo di quaderno.
“Dobbiamo liberarcene”
Natsu lo prese in mano, mentre con l’altra prese l’accendino dalla tasca, dando fuoco al fascicolo, buttandolo dalla finestra.
“A posto”
Lucy lo fissò sconcertata “Ok usciamo”
I due uscirono dall’aula, raggiungendo gli altri esultanti, la missione era riuscita alla grande!
Già alla fine della settimana si sarebbe annunciata la gita in montagna di Erza, Minerva e Lisanna ci sarebbero rimaste di sasso vedendo il loro piano fallito.
 
“E quello?” chiese Levy  all’amica.
“Una botta” disse Lucy coprendosi con la mano.
“E’ stato Natsu?”
“No” disse poco convinta arrossendo.
“Racconta”
“No”
“Daiii”
“Ho detto no” 




ANGOLO DI YUKI
eccomi con un nuovo capitolo.
la mia fantasia nalu si è scatenata, la scena dell'armadietto è stata una cosa epica da scrivere haahaha
spero che vi piaccia.
ci vediamo al prossimo capitolo.

 

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Capitolo 12
*** Povero Natsu ... ***


MEGA SPOILER PER CHI NON SEGUE IL MANGA
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“Juvia lo capisci che ho bisogno di te?”
“Lucy, Juvia non è convinta di voler fare questo”
“Forza sei un amica, fallo per me”
“Juvia pensa di dover agire in altro nome”
“Non farlo” disse lei squadrandola.
“Juvia è dispiaciuta” disse guardando le sue compagne, tutte con ansia e il viso tirato.
“Forza Juvia” disse Levy incitandola.
“Juvia ha deciso …” 
Lucy gli mise una mano sulla spalla “Di un C4 e la nostra amicizia finisce qui”
Juvia guardò la griglia di battaglia navale sul suo banco sospirando, era una scelta troppo difficile.
Il gioco venne interrotto dal rumore della porta della classe che si spalancò, la preside Mavis entrò canticchiando con un pila di fogli in mano.
“Un attimo di attenzione per favore” disse esuberante come sempre, il silenzio calò nell’aula.
Mostrò uno dei fogli che teneva in mano “Dal consiglio degli studenti è stata votata unanime la vacanza di tre giorni in montagna, abbiamo deciso le montagne Nord di Magnolia perché c’è sta scendendo molta neve.
Soggiornerete all’albergo IceMaker, saranno due notti e tre giorni; la scuola offre anche iscrizione al corso di sci o snowboard e la partecipazione alla gara.
E’ scritto tutto su questo foglio, chiunque sia interessato a tempo fino a giovedì tra due settimane per iscriversi e consegnare la retta.
I corsi e le gare sono a parte e si pagano una volta su.
Detto questo vi auguro buon proseguimento della lezione”
 Mollò un foglio sulla scrivania e uscì chiudendosi la porta alle spalle.
 
Suonata la campanella che annunciava la ricreazione, gli studenti lasciarono la classe in massa.
Natsu si diresse verso la cattedra, prese il foglio della preside e lo lesse.
“Testa Rosa hai la ricrescita” disse Gray facendo notare al ragazzo un lieve accenno di capelli corvini all’attaccatura della testa.
Il sottoscritto rispose con un verso, restando concentrato sul pezzo di carta.
“Ci andrai?”
“Bho forse, dipende dal risultato del compito di chimica. Tu?”
“Nah, non vado matto per la neve lo sai” disse mollando il foglio sulla cattedra.
Stava per dirigersi fuori quando venne bloccato dalla domanda di Gray “Per la nave o il prezzo?”
Il ragazzo non rispose e si diresse verso il tetto.
 
Natsu si accese una sigaretta, faceva freddo per stare a pranzare sul tetto, nessuno lo avrebbe visto.
Vide comparire dalle scale Lucy, la ragazza gli corse incontro abbracciandolo.
“Che freddo, perché stai fuori?” chiese tenendosi le spalle.
Il ragazzo mostrò la sigaretta.
“Se ti beccano riceverai una bella ramanzina”
Natsu alzò le spalle, facendo un ultimo tiro e spegnendola contro la ringhiera.
Lanciò lontano quello che restava della sigaretta.
“Perché non hai preso la giacca?”
“Perché voglio stare dentro al caldo, non fuori al freddo”
“Allora entra” disse lui con le mani in tasca.
“Scusa se mi sono preoccupata per il mio ragazzo” disse voltandosi.
Natsu ridendo l’afferrò per il braccio facendola voltare, la abbracciò stretta ridendo.
“Stavo scherzando” gli sussurrò, poggiando la guancia contro la sua tempia.
“Lo sai che dopo ci rimango male” gli sussurrò a sua volta poggiandosi sulla sua spalla.
“Scusa” disse baciandola a stampo un paio di volte.
Lucy ricambiò e dopo poco entrambi erano avvinghiati in un bacio passionale, la bocca bollente di Natsu scaldava quella di Lucy.
“Sono … così … felice … che … passeremo … un po’ di tempo insieme” disse tra un bacio a stampo e l’altro.
“Come?” chiese il rosato staccandosi dalla bionda, tenendosela abbracciata.
“Certo i tre giorni in montagna. Verrai vero?”
“Non mi piace la neve” borbottò lui.
“potremmo stare un po’ insieme, senza nessuno che rompa” disse Lucy.
Natsu posò la testa sulla spalla della ragazza, baciandole leggermente il collo.
“Solo io e te?”
“Solo io e te, potremmo: fare escursioni, sciare, mangiare cioccolata calda”
“Fare l’amore” sussurrò lui.
Lucy si irrigidì leggermente, ma si rilassò subito sentendo Natsu baciarle le labbra.
“Non mi hai ancora dato una risposta”
Natsu sorrise alzando gli occhi al cielo “Va bene vengo” Lucy gli saltò al collo esultante.
“Però voglio te come compagna di camera”
“Penso che questo sia impossibile”
“Mi piacciono le sfide”
 
Natsu scese dal pullman con gli auricolari, attraversò delle vie del suo quartiere con la sigaretta in bocca, raggiunse una pizzeria e finì di fumare.
Finita la sigaretta entrò dalla porta del palazzo che ergeva sopra la pizzeria.
Prese l’ascensore e premette il bottone canticchiando.
Le porte scorrevoli si aprirono al secondo piano, un’anziana signora entrò “O giovanotto, diventi ogni giorno più alto”
“La ringrazio” disse sfilandosi un auricolare, la signora non gli arrivava neanche alle spalle.
“Anche mio nipote è molto alto, appena torna puoi dire a tuo fratello che deve consegnarmi il resto dell’affitto?”
“Certo, signora”
Natsu uscì dall’ascensore raggiunto il terzo piano.
Si fermò davanti alla porta dell’appartamento 77, lo aprì con le chiavi che teneva nella tasca del giaccone.
“Sono a casa” disse posando le chiavi sul tavolino e abbandonando lo zaino sul divano.
Il ragazzo si guardò intorno, il piccolo salotto dalle parete grigie, il divano verde scuro, il tavolino rovinato in vetro.
Più avanti c’era un mobiletto con una televisione non troppo grande.
si tolse il giaccone posandolo sullo schienale del divano in malo modo.
Alzò le braccia stiracchiandosi “Happy dove sei?” chiese sbadigliando.
Si diresse in un corridoi dove c’erano tre porte, aprì quella più infondo, entrando nella sua camera.
Un letto matrimoniale giapponese, un piccolo comodino, un armadio e una scrivania; una parete era rossa fuoco, mentre le altre di un colore sobrio.
In un angolo c’erano un paio di mensole colme di coppe e medaglie.
Il pavimento era un parquet abbastanza rovinato.
“Happy di nuovo?” chiese il ragazzo sulla porta guardando il gatto sfilacciare il maglione posato sul letto.
Natsu si sedette sul letto, il gatto gli fece le fusa strusciandosi sulla sua gamba, il ragazzo gli accarezzò il dorso “Era il mio ultimo maglione decente” disse cercando di ricomporlo.
Il gatto miagolò “Ho un bel problema sai? Come faccia a procurarmi i soldi della gita?” chiese il ragazzo.
“Potrei tornare a spacciare … Nah prima dovrei procurarmi i soldi per poter comprare qualcosa da spacciare.” Disse pensando ad alta voce.
“Sono fidanzato, quindi non posso neanche spacciare me stesso …”
Natsu alzò lo sguardo verso il poster di Michael Jordan, poi lo abbassò puntando il barattolo d’acciaio sulla scrivania.
Si alzò in piedi e lo prese in mano “Qui dentro ci sono tutti i miei risparmi per poter avere finalmente delle Jordan, magari quelle rosse …” “… non posso, è da tanto che desidero le scarpe” disse guardandosi le Nike che aveva ai piedi “… Ma Lucy ci tiene. Merda …” “Scarpe, gita, scarpe, gita, scarpe …” “… manca pochissimo per le scarpe, prenderò le scarpe” risposò il barattolo sulla scrivania senza mollare la presa.
“Merda” disse riprendendolo e aprendolo.
Contò il denaro che c’era al suo interno “Ne mancano 50 per le scarpe … e 70 per la gita.” Il desiderio di avere il suo Amico Gerard in camera sua era forte quel momento.
“Michael aiutami tu” disse fissando il poster.
Stava per arrendersi quando un idea lo colpì, si diresse in salotto e afferrò il giubbino, prendendo il telefono da una tasca.
Fece partire una telefonata.
 
“PRONTO-MANNN”
“Ciao Ichiya sono Natsu, ti ricordi  di me?”
“MANNNN CERTOOOOO”
“Ecco volevo chiederti, non è cerchi un allenatore per i bambini con l’estate scorsa?”
OOOO  MANNN MI PIACEREBBE TANTISSIMO MA HO GIA TUTTI GLI ALLENATORI, MI DISPIACE”
“Non ti serve una persona in più? va bene qualsiasi lavoretto”
“ECCO CI SAREBBE UNA COSA MANN, STAREI CERCANDO UNA PERSONA CHE PULISCA”
“Pulire?”
“SI MAN SPOIATOI CAMPO E GRADINATE, UNA VOLTA AL GIORNO E DUE NEL FINE SETTIMANA MANNN”
“E quanto saresti disposto a pagarmi?”
“CINQUANTA A SETTIMANA MANN”
“Accetto”
“BENISSIMO MANN, TI CHIAMO DOPO PER GLI ORARI MANNN”
 
Natsu buttò il telefono sul divano “Lucy dovrai se non lo faremo spero di andarci molto vicino” disse deprimendosi.
La porta dell’appartamento si aprì.
“Sono a casa” disse l’uomo entrando
“Ciao Natsu” disse togliendosi la giacca in pelle.
“Ciao Zeref” rispose il ragazzo sorridendogli.


ANGOLO DI YUKI:
eccomi un nuovo capitolo LALALALALALALAL
povero Natsu, ma cosa non si fa per amore?
spero che vi piaccia :3
yuki.

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Capitolo 13
*** Amore di Basket ***


Natsu stava canticchiando un motivetto mentre spazzava tra le gradinate, ormai era quasi passata una settimana e il lavoro era sempre sfiancante.
Mentre puliva pensava a quando era piccolo e  imparava il basket in quel campo, la Pegasus era sempre stato il suo posto preferito da bambino. Ora lo detestava.
Finiti gli allenamenti pulì il campo e recuperò i palloni, ne prese uno e iniziò a fare qualche tiro libero, ci voleva una bella pausa.
“Man che lavoro stupendo” disse Ichiya entrando con indosso il suo solito abito bianco.
“Già!” disse fiero.
“C’è stato solo un piccolo problema …”
“Cosa?”
“Le ragazze hanno allagato lo spogliatoio … pulisci”
Natsu deprimendosi prese la sua amica scopa e si allontanò verso gli spogliatoi.
Quando arrivò a casa aveva le mani piene di vesciche, le braccia e le spalle doloranti; bussò alla porta e suo fratello la aprì.
“Bentornato fratellino”
“Zeref”  disse togliendosi il giaccone e abbandonandolo sul divano.
“Come è andata?” chiese tornando ai fornelli dove una bistecca si stava cuocendo.
“Bene” disse lui dalla camera.
“La carne media cottura o cotta?” chiese poco dopo, senza ottenere risposta.
Il fratello abbassò la fiamma e si diresse verso la camera di Natsu, sorride sulla porta trovandolo profondamente addormentato sul letto, vestito, con Happy che gli tirava la manica del felpone rosso.
Senza svegliarlo si avvicinò e gli sfilò le scarpe, prese dall’armadio una coperta e lo coprì con essa.
“Vieni Happy, lascialo riposare” disse prendendo il gatto in braccio.
Uscì dalla stanza spegnendo la luce e accostando la porta alle sue spalle.
 
Il giorno seguente Natsu si svegliò col tremendo suono della sveglia, erano le otto. Si alzò, si fece una doccia veloce e con i capelli ancora umidi si diresse in cucina, dove Zeref stava leggendo il giornale.
“Buongiorno” disse sorseggiando il caffè nella tazza.
“Giorno” disse aprendo il frigo
“Lavori anche sabato?”
“Due volte” lo chiuse col latte in mano.
Si tavolo e iniziò a gustarsi la colazione.
“Senti, ma di che gita si  tratta?” chiese il fratello ripiegando il giornale.
“Un fine settimana in montagna”
“Tutto questo sbattimento per due giorni in montagna? Non c’è dell’altro?” chiese malizioso.
“Cos’altro vuoi che ci sia?” chiese lui con voce acuta.
“Magari … una ragazza?”
Natsu si strozzò con i cereali.
“Ciò azzeccato!” esultò il fratellone sulla sedia.
“Forza dimmi il nome!”
Natsu si guardò intorno, fissando gli angoli della cucina.
“… Lucy” disse infine a voce bassa.
“Lucy?” ripeté Zeref tra se e se.
“Lei ci tiene, che io venga in gita” disse sempre a voce bassa, sembrava quasi un bambino che raccontava qualcosa di imbarazzante al padre.
Infondo Zeref per lui era sempre stato l’unica figura paterna che avesse mai visto, lo aveva cresciuto fin da piccolo e gli aveva insegnato tutto quello che sapeva.
Gli aveva insegnato ad andare in bicicletta, a fare le impennate con la moto nel parcheggio del luogo dove lavorava.
Si ricordò la sua prima caduta dalla bici, aveva sette anni e si era messo a piangere per il ginocchio sbucciato, Zeref di appena dodici anni lo prese in braccio e lo portò in casa, medicandogli il ginocchio come una madre amorevole.
“E’ una cosa seria allora”
“Certo che lo è, se no non sarei più con lei da un pezzo” disse acquistando sicurezza.
“Esattamente da quanto siete insieme?”
“Direi … un mesetto quasi … ufficialmente”
“Ti ricordi che quando ti sei messo con la tipa albina ti ho fatto un discorsetto?”
Natsu si irrigidì.
“Erano passati due mesi e si me lo ricordo”
“Quindi andrai tre giorni con questa ragazza in un albergo … con camere private, con un coprifuoco abbastanza rigido”
Natsu sentì un senso di nervosismo prendere possesso del suo corpo.
“Sicuramente non starete nelle vostre camere a dormire e guardare la tv”
“Ti prego …”
“E’ nella norma di buon fratello-padre farti il discorso …”
“Non valeva una volta nella vita?”
Zeref gli avvicinò la sedia “Farà più male a te che a me …”
“Non voglio parlare con te di sesso”
Natsu si tappò le orecchio sbattendo la testa sul tavolo, decisamente quel discorso non lo avrebbe mai retto, specialmente se a farlo era suo fratello.
 
Lucy stava facendo colazione con la sua famiglia tranquillamente, parlando del più e del meno.
“Sting oggi che fai?” chiese la madre.
“Vado con Rouge a fare un paio di tiri prima di pranzo e poi mi vedo con gli altri per decidere cosa fare stasera”
“Potresti stare anche un po’ a casa, da quando hai la patente non ti vedo più” disse la madre.
Sting alzò gli occhi al cielo “Comunque, se hai tempo, ho sentito che oggi alla Pegasus c’è un talent scout di nome Gildarts, rappresenta alcuni giocatori delle nazionali giovanili di Fiore”
“E cosa dovrebbe farci?” chiese Lucy.
“Tesore … Vai li, ci parli e gli ricordi che a breve inizierà il torneo invernale e che il nostro Sting è il capitano di una squadra molto promettente.”
“Sarebbe una bella soddisfazione se nostro figlio entrasse nella squadra Nazionale, sarebbe uno dei più giovani”
“Scalerebbe tutte le categorie”
I genitori erano fieri di Sting, in lui vedevano la loro piccola star dalla sua prima schiacciata in seconda media.
“Va bene, coi vado. Vieni con me?” chiese rivolto alla sorella.
“Certo! È da tanto che non vado alla Pegasus” disse ricordandosi quando andava alle elementari e tutti i sabato andava lì con la sua famiglia a vedere suo fratello giocare le sue prima partite.
Finita la colazione i fratelli passarono  a prendere Rouge e si diressero verso Pegasus.
Lucy entrò sentendo un tono di nostalgia, il campo, gli spalti era tutto come se lo ricordava.
“Lucy vieni andiamo a trovare Ichiya nel suo ufficio”
 
Natsu stava pulendo il bordo campo, guardando i ragazzi delle medie esercitarsi nei tiri liberi.
L’allenatore, un uomo molto strano, continuava a fischiare e a urlare dietro ai ragazzi.
Una ragazzina dai capelli blu lunghi lunghi tirò la palla, colpendo il ferro.
L’allenatore le urlò dietro di fare più attenzione alla mira, smise col suono del suo telefono, rispose immediatamente, allontanandosi dal campo.
Un ragazzino dai capelli scuri andò a consolare la ragazza, lei convinta riprovò il tiro senza successo.
La palla finì ai piedi di Natsu, la prese tra le mani.
“Scusi ci passa la palla?” chiese la ragazzina.
 Natsu entrò nel campo facendo roteare la palla sul dito indice.
“Era un buon tiro” disse passandogli la palla.
“No, ho preso il ferro” disse dispiaciuta.
“Non è una cosa così negativa, devi solo concentrarti” disse prendendogli la palle.
La fece rimbalzare posizionandosi davanti al canestro.
“Non avere fretta, prendi tutto il tempo che ti serve e quando sei sicuro tira” disse mandando la palla nel canestro.
“Che bravo” disse il ragazzo.
La ragazzina recuperò la palla e si mise in parte a Natsu “Voglio riprovare” disse mettendosi in posizione.
“Non avere fretta” disse incitandola, la ragazzina lanciò la palla che centrò in pieno il canestro.
“Bravissima, ora devi solo allenarti”
“Waaa! Io sono Wendy  la ringrazio”
“Non darmi del lei! Sono Natsu”
Wendy sorrise.
“Io sono Romeo! Dimmi puoi insegnarmi anche a me a fare canestro?” Natsu venne accerchiato dai ragazzini entusiasti.
 
Un uomo entrò sugli spalti guardando la scena, un ragazzo dai capelli rosa stava posiziono una squadra di principianti.
Iniziò a spiegargli come bloccare e come rubare palla, poi a rallentatore mostrò come smarcare a realizzare una schiacciata.
L’uomo si grattò il mento “Interessante …” disse tra se e se.
 
“MAN!!! SONO FELICE DI VEDERE I MIEI VECCHI STUDENTI” disse Ichiya abbracciando Sting e Rouge.
“COSA VI PORTA QUI MAN?”
“Abbiamo sentito che c’è un talent scout e volevamo vedere che tipo era”
“MAN! E’ APPENA ANDATO A VEDERE I GIOVANISSIMI MAN! RAGGIUNGETELO PURE”
I quattro si incamminarono verso il campo.
 
L’uomo continuò a guardare l’allenamento, i ragazzi avevo chiesto a Natsu di fargli vedere il suo tiro migliore.
Natsu si era messo a metà campo urlando “SPOSTATEVI! QUESTA MOSSA E’ UN TRICK ASSURDO” si fece palleggiare la palle tra le gambe.
Iniziò a correre fino ad arrivare nell’area di tiro dove saltò schiacciando la palla nel canestro restando appeso al ferro.
Gli occhi dell’uomo si illuminarono “Decisamente interessante”
 
Natsu mollò la presa tornando a terra, i ragazzini lo accerchiarono esultanti.
“CHE STA SUCCEDENDO MAN”
Natsu si ritrovò Ichiya con Lucy, Sting e Rouge; tutti con un aria incredula.
“MAN PERCHE’ TI STAI DIVERTENDO INVECE DI LAVORARE MAN
NON VEDI CHE IL CAMPO E’ ANCORA SPORCO?”
“Io …”
“E’ stato incredibile!” disse Sting “devi mostrarlo al prossimo allenamento”
Ma Natsu non lo ascoltava guardava solo il volto confuso di Lucy.
Ora avrebbe dovuto dirgli tutta la verità.


ANGOLO DI -YUKI-
ECCOMI TORNATAAAA MI SCUSO PER IL RITARDO!!!!!!
ALLORA in questo capitolo accadono molto cose interessanti ...... 
ho aggiungo nuovi personaggi =:= di nuovo.
questo è un capitolo molto importante!!! anche se non accade molto.
spero che via piaccia, lasciate una recensione e CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO.

 

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Capitolo 14
*** La promessa. ***


“Dobbiamo parlare” disse Lucy con le braccia al petto, guardava il suo ragazzo con aria contrariata.
“Già … vieni” disse avvicinandosi, le prese la mano e la condusse fino alle gradinate.
“E noi che facciamo?” chiese Rouge.
“Scusa” disse Romeo avvicinandosi ai ragazzi.
“Potreste insegnarci a fare canestro?”
I due si guardarono e si unirono al gruppetto sorridendo.
 
Natsu e Lucy erano seduti sugli spalti “Perché non mi hai detto che giochi coi bambini?”
“Non gioco coi bambini, pulisco”
“Cosa?”
“Tutto”
“Ok, perché pulisci tutto? Soprattutto perché mi hai detto che dovevi stare con la tua famiglia?”
Natsu guardò in tutte le direzioni sperando che le parole comparissero scritte sulle pareti.
“Perché … io … per i soldi della gita” confessò.
Lucy lo guardò con aria confusa “I soldi della gita?”
“Si la gita in montagna, mi servivano i soldi per la retta e ho dovuto trovarmi un lavoro”
“Non potevi chiedere i soldi hai tuoi genitori?”
“Non ho i genitori” disse sospirando.
“Come?”
Natsu si morse le labbra “Mio padre era un uomo violento, alzava spesso le mani su di me, mio fratello e mia madre.
Non so bene che lavoro facesse, ero troppo piccolo per capire, ma era dentro brutti giri; trovarono il suo cadavere in un vecchio capannone con so quanta droga addosso.
Mia madre, iniziò a bere e in breve tempo perse la ragione, le venne tolto l’affido e sparì.
Io e Zeref finimmo in una comunità e ci restammo per diversi anni, quando Zeref divenne maggiorenne mollò gli studi e andò a lavorare da un meccanico. Quando si sistemò, con l’aiuto della comunità, nell’appartamento dove vivo ora si è assunto tutte le responsabilità.
Adesso stiamo bene, ma Zeref non prende molto di paga e fa diverse ore in straordinario,  quello che guadagna basta solo per le spese, a volte neanche per quelle.
Ho trovato un lavoro che unito hai risparmi mi avrebbe aiutato a guadagnare i soldi per la montagna”
Lucy sentiva gli occhi lucidi e la mente ancora più confusa.
“Perché non me ne hai mai parlato?”
“perché me ne vergogno … quello che hai tu, Sting, io non posso permetterlo … insomma voi non potete capire”
Lucy si buttò su lui e l’abbracciò “Hai ragione non posso capire, però se non puoi perché mi hai detto che saresti venuto a quella stupida gita?”
“Perché tu sembravi tenerci … e voglio vedere come è la montagna”
“Ma Natsu è solo una gita …”
“No! te l’ho promesso. Mi manca poco e avrò la retta e anche qualcosa in più, così potremmo fare un po’ di cose insieme” disse baciandogli la tempia.
“Ma cosa ho fatto per meritare qualcosa di bello come te?” domandò Lucy baciandolo sulle labbra, Natsu ricambiò.
“Penso che verrò anche promosso ad allenatore da oggi, ho visto il vecchio coach piangere nel bagno prima” disse a un filo di labbra.
“Di sicuro sarai un allenatore molto sexy, dovrò essere gelosa delle ragazzine che prenderanno una cotta per te” rise contro le sue labbra.
“Ma a me piacciono quelle più piccole” disse alzandosi.
Lucy rimase a pensare, non sembrava avere un aria scherzosa, il ragazzo se ne accorse e si mise vicino a lei, prendendole le mani e facendola alzare.
La abbracciò e la baciò con passione, ignorando i ragazzini, ignorando Sting, ignorando tutti.
A entrambi mancava tanto quel contatto che non si trattennero.
 
“Mi fanno schifo” disse Sting guardandoli dal campo.
“Quando sei con Yukino dai la stessa impressione” disse Rouge con uno sguardo apatico.
“No non è vero”
“Oh si che è vero … ok forse non così … menomale che tua sorella porta i pantaloni”
“Meglio che qualcuno li fermi prima che se li tolgano” disse Sting mollando il pallone e dirigendosi verso la coppietta.
 
“Hai tirati su dei bravi giocatori lo sai?”
“MAN NE SONO FIERO! DI OGNUNO DI LORO”
“Dimmi a che scuola vanno quei tre”
“FAIRY HIGHT MAN!”
“interessante, molti giovani giocatori sono usciti da quella scuola. Tutti con lo stesso difetto, gioco impostato, standard, come bamboline in un campo nelle mani di un allenatore.
Ma quel ragazzo è diverso, ha qualcosa di unico. Come hai detto che si chiama?”
“NATSU DRAGNEEEL MAN! E’ SEMPRE STATO IL PIU’ SCALAMANATO, IRRASCIBILE, UNA TESTA CALDA.”
“Una testa calda? Chissà sarebbe una sfida per la squadra nazionale, chissà se verrà sottomesso dalla squadra o si farà valere?”
“VUOI METTERE UN MINORENNE NELLE NAZIONALI MAN? LO SCHICCERANNO MANNN”
“E’ per questo che sembra interessante …”
 
“Non è ancora riuscito a separarli” disse Rouge che stava guardando la scena.
“Rouge che guardi?” chiese Wendy.
“Nulla” disse facendola voltare.
“Torna a giocare col tuo fidanzatino”
“Romeo non è il mio fidanzatino” disse andandosene tutta rossa.
“Devo trovarmi una ragazza” disse il ragazzo prima di radunare i ragazzi.
 
“Sempre sul più bello devi saltare fuori te” disse Natsu mettendo il broncio.
“Vi ho evitato di fare un bambino dovreste essere in debito” rispose Sting.
“Non mettere il malocchio” disse facendogli il medio.
“Ora basta” disse Lucy rossa.
“A proposito voi che ci fate qui?” chiese sedendosi.
Sting lo fulminò con lo sguardo.
“Il Talent scout, veniva in visita oggi”
“Cos’è un talent scout?”
I due fratelli biondi caddero dalle per terra.
“Come fai non saperlo? Il talent scout è un allenatore delle nazionali che recluta giocatori dalle varie squadre di Fiore”
“E perché veniva qui?”
“Non lo sappiamo, ma mio padre è venuto a sapere che sarà presente al nostro torneo, per di più la metà della squadra originale delle nazionali è in pensione, mentre i migliori si preparano per i mondiali.”
Natsu fischiò “Roba grossa. Ma io non l’ho visto è tutto il giorno che sono qui”
“Ichiya ci aveva detto che era qui …” disse Lucy guardandosi intorno.
“Ne dice di cose quel nanetto con la permanente”
Sting si affacciò “E’ meglio scendere, Rouge sembra non poterne più”
Natsu si alzò “Vedi di non rubarmi il lavoro”
“Fai l’allenatore?”
“No pulisco, ma il coach penso sia scappato mezzora fa”
“Dovremmo avvertire qualcuno no?”
“No, è un esaurito fa sempre cosi, scappa e torna dopo qualche giorno”
 
“E’ ora che vada”
“NON VUOI CONOSCERLI MAN?”
“Ho già capito tutto quello che mi serve”
“SPERO DI RIVEDERTI PRESTO MAN”
“Stammi bene”
 
Quella sera Lucy e Natsu uscirono a fare un passeggiata nel parco, erano solo loro seduta nell’altalena col cesto.
“Hai freddo?” chiese Natsu
“Non finché sono tra le tue braccia” disse appoggiando la tempia al suo petto.
Natsu la strinse “Quando saremo in montagna farà più freddo”
“Ma io avrò te …” si sporse e lo bacio a stampo.
“Non di notte, quando saremo in camere diverse, dovrai resistere”
“Se avrò tanto freddo potrei imbucarmi nella tua stanza e mettermi nel tuo letto.”
“Con altri ragazzi? No. sarò io a venire da te”
“Verresti assalito dalle ragazze”
I due si baciarono appassionatamente, lucy accolse la lingua di Natsu nelle sua bocca, cingendogli il colle con le braccia.
Natsu le abbracciò la vita, i due continuarono a baciarsi senza riserve.
“Ehi Ehi ferma.” Disse il ragazzo ridendo “Stiamo andando un po’ oltre per un parco”
Lucy arrossita e col fiatone si rese conto che si trovava a cavalcioni sul rosato, più stretta possibile a lui.
Lentamente si staccò e si sedette vicino al ragazzo.
“Scusa …” disse imbarazzata.
“Non ti preoccupare” gli sussurrò all’ orecchio “Ne avremo di tempo in una stanza vuota in montagna vedrai.”
 
 
 
 
 
 
-YUKI RAIN-
eccommmiii con un nuovo capitolo, Natsu si è fatto un bella idea di caosa farà in gita! 
MLMLMl nel prossimo capitolo vedremo i nostri protagonisti sulla neve.
Lisanna tornerà all'attacco con un malefico piano ma andrà a bun fine?
Cosa potrà accedere in un 'tranquillo' fine settimana in montagna?
lo scoprirete nel prosssimo capitolo.
ciaoooossss.
ps. ringrazio tutti i recensori! anche se non rispondo sappiate che le vostre recensioni sono sempre accolte :)

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Capitolo 15
*** PARTENZA ***


~~Quel giorno nel parcheggio della scuola c’era una gran fusione, i pullman erano parcheggiati e gli autisti stavano discutendo tra loro.
I professori cercavano di fare un appello mentale delle proprie classi, mentre studenti correvano in ogni direzione, alcuni erano radunati in gruppetti, altri spuntavano salivano e scendevano dai pullman.
“Non potevi fumare mentre venivi qui?” chiese Gajeel, guardando il suo amico ‘Testa Rosa’ accendersi la sigaretta nascondendosi dietro una pianta.
“Non senza il mio amico Gerard” disse mettendo la mano sulla spalla di un ragazzo dai capelli azzurri anche lui intento a non farsi scoprire.
“Un giorno mi spiegherai come vi siete conosciuti” disse Rouge unendosi al gruppo.
“Sul pullman tutti in fondo, vi devo parlare, anche con Gray”
“Amico mi piacciono i segreti” disse Gerard un po’ roca.
“E lui da quanto è qui?”
“Testa rosa vedi di non dare fuoco alla pianta!” disse Gray posando il borsone e unendosi alla conversazione.
“Natsu, non distrarre l’autista! Non voglio restare sei ore su un pullman!”
“Non è stata colpa mia.” disse buttando fuori il fumo.
“No, ma se ti sei seduto in parte e hai fatto partire tutti i suoni possibili”
“Era un enorme tasto rosso con la lucina che lampeggiava, non potevo non premerlo”
“Si hai fatto partite l’allarme, si sono aperte le porte il pullman ha inchiodato”
“Ok Natsu … non toccare nulla, altrimenti il professor. Wakaba ti abbandona in mezzo alla strada” disse Rouge ridendo per la storiella dell’allarme.
Natsu fece l’ultimo tiro e buttò via la sigaretta, staccandosi dal gruppo col borsone rosso su una spalla.

“Non vedo l’ora di vedere le piste!” disse Erza contenta.
“Divertiti tanto la vittoria sarà mia” Minerva comparì davanti a Scarlet.
“Come hai detto?”
“Hai capito benissimo!”
Le due iniziarono a tirarsi i capelli.
“Finitela voi due!” Meredith tentò di separarle senza riuscirci.
Intanto un gruppetto di ragazze li vicino stava ridacchiando.
“Quelle due non cambieranno mai” disse Levy posando la mini valigia.
“Juvia spera che ci sia bel tempo, Gray-sama ha promesso di insegnarmi a pattinare”
“Io ho convinto Gajeel ad accompagnarmi sulla pista nera.” Levy si voltò verso l’amica “E tu Lucy? Farai qualcosa con Natsu?”
Lucy ci pensò un attimo, ma da quando aveva consegnato alla preside i soldi della retta, nella sua testa  risuonavano solo quelle due parole, dette dal suo ragazzo, quel giorno sul tetto.
Fare l’amore.
Lucy ci pensò su cercando di capire se uno dei suoi soliti scherzi per metterla in imbarazzo, oppure una vera proposto, o un idea buttata li così.
Sentì il cervello surriscaldarsi per i troppi filmati mentali che nascevano e sparivano in un lampo.
“ … Lucy?”
“Ah scusa, comunque Natsu non sa ne sciare ne pattinare quindi non so cosa faremo” disse ridacchiando coprendo l’imbarazzo.

Natsu, Gajeel e Gray comparvero in mezzo alla folla di ragazzi, avvicinandosi alle tre amiche con i borsoni in spalle.
Lucy si sentì abbracciare da dietro e un ondata di profumo di dopobarba e nicotina la avvolse, sorridendo si voltò e abbracciò il ragazzo “Cioa tesoro” “Piccola” rispose baciandola a stampo.
“Come sono carini … tu non lo sei mai con me” disse Levy rivolto al ragazzo vicino a lei.
“Ma che hai?”
“Non lo vedi? Manchi di romanticismo.”
“Gamberetto” sbuffò Gajeel allontanandosi seguito da Levy furiosa.
“Gray-sama Juvia è tanto felice di passare la gita con te …”
“Anche io lo sono Juvy.”
“Noi cosa facciamo?” chiese Natsu come un bambino emozionato
“Non lo so … potremmo pattinare?”
“Non so pattinare”
“Ti insegno io” disse Lucy
“Va bene …” rispose il ragazzo, vedendosi già col naso spappolato.
“Natsu ha dei problemi del ghiaccio” rivelò Gray.
“Non ho dei problemi con ghiaccio! È il ghiaccio che ha dei problemi con me.”
Il gruppetto scoppiò a ridere, tranne Lucy che ammirava il suo ragazzo, la pelle ancora un po’ abbronzata, i capelli rosa e gli occhi verde scuro.
Si morse il labbro riportando alla mente che uno dei suoi filmini mentali avrebbe potuto avverarsi da li a poche ore.

Il porfessor wakaba stava parlando col professor Makarov e il professor Macao.
“Colleghi non credete che sia giunto il momento di far salire gli studenti e dare inizio a questa, emozionante gita?” chiese quasi sibilando col volto impassibile.
“Tranquillo mancano ancora dieci minuti magari arriva qualche ritardatario” disse Makarov con lo zaino in spalle e un sorriso che gli arrivava fino agli zigomi.
“Professore vorrei poter condividere la sua gioia”
“Perché lei prova gioia? Sembra Shaldon Cooper” rispose Macao.
“Non sono molto ironico”
“Appunto”

Natsu e lucy si erano staccati dal gruppo, sedendosi su una panchina li vicino.
Si stavano baciando a stampo quando il rosato le sussurrò sulle labbra.
“Ho un idea per stasera”
Lucy si irrigidì “Che idea?”
“Che ne dici di stare fuori tutta notte e tornare al mattino”
“E dove dormiamo scusa?”
“Non dormiamo, adoro girare di notte”
Lucy fece un sospiro di sollievo.
“Mi spiace ma abbiamo una missione da svolgere”
“Eh?”
“Mio fratello e Yukino oggi festeggiano il loro primo anniversario e io e Rouge abbiamo in programma qualcosa …”
“Mi piacciono queste cose! Racconta …”
“Pensavamo di comprare una torta e fare una festa in camera”
“Ah” disse il ragazzo deluso.
“A cosa pensavi?”
“Qualcosa tipo … cena per strada, discoteca, bere, tornare all’alba in hotel con le scarpe in mano, mezzi ubriachi e senza farsi vedere, dormire un paio d’ore e poi alzarsi a fare colazione come se non fosse successo nulla.”
“E’ un anniversario non una festa qualsiasi …”
“Si, ti scaldi con la disco, ti lasci andare bevendo un po’ e poi Sting e Yukino vanno in una camera …” si avvicinò al suo orecchio “E noi in un altra”
Lucy sospirò immaginando la scena con le goti rosse e il cuore martellante.
“Tutti sui pullman, forza piccioncini ho tre autisti pagati per guidare non per raccontarsi le allegre avventure dei tre automobilisti.” Lucy sfruttò l’interruzione del professor. Wakaba per allontanarsi da quella situazione troppo calda.

La bionda si sedette sul pullman dove c’erano i tavolini, con le sue due migliori amiche, entrambe con un aria imbronciata.
“Che avete?”
“Infondo a destra” disse Levy senza guardarla.
Lucy si voltò e scrutò il fondo del pullman, Lisanna stava parlando con delle compagne di classe.
“Che ci fa quella qui?” domandò la maga con un aura oscura intorno.
“A quanto pare ti ha fatto la sorpresa”
“Lucy! Devi stare attenta alla tua Rivale in amore!”
“Non cominciare Juvia …” disse appoggiando la fronte sul tavolino “Sarà una lunga vacanza”.

Natsu si sedette davanti con il suo, ormai amico stretto, Gerard che stava facendo i disegnini col dito sul vetro ghiacciato.
“Natsu vieni dietro che discutiamo del piano” disse Rouge percorrendo il corridoio.
“Non posso”
“Perché?”
“Se vengo dietro vomito” disse con noncuranza, a Rouge sembrò di parlare con un bambino delle elementari.
“Hai mal d’auto”
“No, ho mal di ogni mezzo di trasporto”
“Sarà una lunga vacanza” disse Rouge tornando al suo posto.
Natsu si sporse verso l'autista “Io sono Natsu, lei come si chiama?”

“Avanti Lucy non ci pensare, vedrai Lisanna non rovinerà questi due giorni” cercò di confortarla Levy.
“Non è per questo, quell'essere albino è l'ultimo dei miei problemi.”
“E per cosa allora?”
troviamoci una camera.
Solo al pensiero Lucy si sentì il cuore martellarle nel petto, appoggiò la testa contro il finestrino guardando la città lasciare posto a zone sterrate.
Non sapeva come comportarsi, glielo aveva detto che non voleva correre.
Forse per lui due mesi e mezzo sono già abbastanza, forse non vuole più aspettare.
Nella testa di della ragazza si formarono un mucchio di domande che la tormentarono finché non si addormentò.
Nel suo sogno, non sapendo perché, la canzone “highway to hell” faceva da sottofondo.
Lucy si trovava in una stanza mai vista, seduta su un letto fatto alla perfezione.
Le tende erano tirate e la luce entrava flebile.
Sentendo dei passi si voltò di scatto, rimanendo a bocca aperta, Natsu si trovava davanti a lui, come quella notte nello spogliatoio della scuola.
Lucy lo fissava con la bocca leggermente aperta, mirando il fisico d'atleta, i tatuaggi che coloravano le sue braccia e il suo costato.
Si avvicinò alla ragazza, accarezzandola la guancia con le nocche, Lucy lo fissò tenendo la bocca aperta.
Lui si sedette accanto a lei sorridendogli, gli mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio e gli sussurrò “Siamo soli io e te baby”
Lucy sentì il calore del ragazzo contro il suo corpo, le sue labbra sulla sula pelle.
“Lucy”
“Si Natsu?”
“Devi svegliarti”
Lucy sobbalzò sul suo posto, il pullman era fermo aveva dormito per tutto il tempo.
“Sveglia bella addormentata nel pullman” disse Levy.
“Siamo arrivati”
“Oh” disse Lucy sistemandosi.
“Stavi facendo un bel sogno?”
“Non lo so” disse leggermente confusa.
“Stavi sbavando quindi deduco di si” disse l'azzurra.

No non era per niente male come sogno.


ANGOLO DI YUKI RAIN
ECCOMMIIII CON UN NUOVO CAPITOLOOOOOO
si parte in gita! e sicuramente non sarà una gita tranquilla.
la frase "siamo soli io e te baby" viene dalla canzone dei di mattina di briga.
spero che il capitolo possa piacere e possa far immaginare cosa accadrà hahahaha
spero di risentorvi al prossimo capitolo
Yuki.

 

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Capitolo 16
*** I giorno - ***


Lucy respirò a grandi polmoni l'aria pulita della montagna, l'aria fredda le scompigliava leggermente i capelli.
Si guardò intorno per trovare qualcuno della sua classe, eccetto le sue amiche vicino a lei, vedendo una folla di ragazzi intenti a raggiungere i propri bagagli. Tra essi riconobbe la tesata rosata del suo ragazzo, con il borsone del basket, ovviamente rosso, sulla spalla.
Stava ascoltando il pofessor Wakaba che, dalle vene pulsanti suo collo, non era molto calmo, aveva lo sguardo che passava dal piercing al sopracciglio destro ai dilatatori, rosso, alle orecchie.
Batté un piede a terra come per schiacciare uno scarafaggio e si girò, radunandosi verso la sua classe.
Appena gli diede le spalle Natsu gli fece un gestaccio con uno sguardo compiaciuto.
“Sai, ogni tanto mi immagino la reazione che avranno i nostro genitori quando gli presenterai Natsu” disse Sting avvicinandosi alla sorella, assorta nei suoi pensieri.
“Alla mamma non piace neanche il rosso ...” sospirò “Congratulazioni a te e a Yukino, è una santa per essere ancora con te dopo tanto tempo”

Gli studenti vennero guidati fino all'albergo, una casa in legno enorme, all'esterno fatta in legno, ogni stanza col bancone e un enorme terrazza all'attico.
L'interno si apriva con la reception, una stanza con una parete in vetro che dava sull'esterno, una scrivania e una serie di divanetti.
Quest'ultimi vennero occupati dagli studenti, Lucy non trovando posto restò in piedi vicino ai suoi amici, Natsu la notò subito e la invitò a sedersi sulle sue gambe battendo i palmi sulle proprie ginocchia.
Lucy, leggermente in imbarazzo, accettò l'invito; Natsu l'abbracciò e gli baciò una tempia.
“Preparati per stasera, faremo un bel casino se ci beccano fuori dopo il coprifuoco” gli sussurrò.
“Non dirmi che hai convinto gli altri ...”
“Certo è un idea bellissima, infondo l'ho avuta io”
“Modestia”

poco dopo i professori richiamarono l'attenzione dei professori
“ASCOLTATE TUTTI” iniziò Makarov “ABBIAMO LE CAMERE, LASCIAMO A VOI LA SCELTA DEL COMPAGNO, LE CAMERE SONO AL MASSIMO DA TRE PERSONE. APPENA SIETE PRONTI VENITE A COMUNICARLO E VI CONSEGNEREMO LA CHIAVE.”
“Scusate” intervenne Wakaba “Mi sembra giusto rammendare che non sarà possibile formare coppie di diverso sesso. Si esatto ho visto la sua luce negli occhi signor Dragneel” concluse con finto sarcasmo.

Natsu si buttò sul letto matrimoniale della camera, una stanza piccolissima, con un letto a due piazze e uno piccolo, le pareti marrone chiaro.
Un armadio, una porta finestra, e una televisione a muro.
Un piccolo corridoio portava in bagno.
“Chi ti ha detto che quello è il tuo?” chiese Gray posando le borse sul letto più piccolo.
“Ho deciso io” 
“Ma sentilo” disse Gray, guardando Gerard posare il suo borsone nella parte vuota del letto.
“Hey tu perché occupi il letto?”
“I letti grandi sono più comodi amico”
Gray alzò gli occhi al cielo, arreso all'idea di dormire nel letto a una piazza incastrato nell'angolo.
Natsu si alzò e spalancò la finestra, accendendosi una sigaretta, imitato da Gerard.
“Cavolo! Non vedo l'ora di provare a fare snowboard!”
“Non ci sei mai andato?” chiese Gray unendosi al gruppo, i tre indossavano ancora i giubbotti pesanti.
“No! Ma ho voglia di provare!”
Gray ridacchiò maligno “Ti insegno io”
Gerard fissò impassibile la scena, fumando tranquillamente la sigaretta.

“Che beccato non ci fosse una stanza a quattro” sospirò Lucy svuotando la valigia insieme a Juvia.
“A Juvia dispiace, ma almeno Erza e Levy sono nella stanza accanto”
la camera era identica a quella dei ragazzi, solo con un letto in meno.
“Stasera i ragazzi faranno un gran casino, non ci credo che Rouge riuscirà a convincere Sting a violare le regole”
durante il tragitto in ascensore Rouge aveva esposto il piano a tutti i suoi amici, in modo che fossero pronti per quando sarebbe calata la sera.
“Juvia è contenta di fate qualcosa di divertente e di non stare in stanza” disse buttando la valigia vuota nel fondo dell'armadio.
Lucy, una volta terminato con la valigia, si diresse verso la portafinestra e la aprì, nonostante si fossero già tolte i giubbotti.
Sul pianerottolo respirò a grandi polmoni l'aria di montagna, poi si strinse nelle spalle, faceva davvero freddo.
Sentì qualcuno fischiare dal bancone accanto, voltandosi di scatto vide Natsu e gli altri sul bancone. Era stato proprio lui a fischiare alla bionda.
“Miss. Bella delle nevi guarda che ti ammali” L'ammonì lui con la sigaretta in bocca.
Intanto Gerard la stava salutando con la mano e Gray aguzzando la vista.
“Con chi sei in stanza?”
“Juvia”
sentendosi chiamare l'azzurra uscì ritrovandosi Gray che la aspettava con sguardo perso.
“Gary-sama siamo vicini di camera”
“Juvia ti si sente fino qui” disse una voce dalla parte opposta, le ragazze si voltarono trovandosi Levy che stava sorridendo.
“Levy-chan!” lei e Lucy si abbracciarono a distanza.
“Cos'è tutto questo casino?” chiese Erza spuntando fuori anche lei, tringendosi leggermente le spalle.
Gerard fece cadere la sigaretta appena la vide; con uno sguardo incantato la ammirò, la sua chiama rossa che ondeggiava per via del vento, i suoi occhi intenti su Lucy che stava raccontando riguardo la scelta delle camere e le sue labbra che si aprivano in un lieve sorriso.
Natsu gli mise una mano sotto il mento e gli chiuse la bocca.
“Ti sei incantato?”
“Amico, è bellissima”
“Chi Levy?”
“Non ho mai visto dei capelli così rossi” disse fissandola.
“Parli di Erza ...”
“Amico … mi ha steso più di un allucinogeno”
Natsu lo prese per le spalle e lo portò dentro.

Quel pomeriggio i ragazzi si radunarono sulle piste, Gray insieme a Gajeel, Rouge, Gerard e Sting si diressero sulla pista.
Nonostante le richieste di Lucy di riportargli Natsu intero i quattro lo presero lo e lo condussero sulla pista nera, bisognava pur iniziare da qualche parte no?
“Wow che alto” disse il rosato guardando dalla cima della pista, mentre Gray gli allacciava lo snowboard.
“Concentra il tuo cervello bruciato per un secondo, devi scendere evitando di cadere, investire le persone e andare a sbattere contro qualunque oggetto”
“Come lo skate!”
“Esatto come lo skatebaord” ripeté Gray alzandosi.
“Allora vado” disse Natsu iniziando la sua discesa a una inclinazione notevole.
Gray sorrise compiaciuto
“Gli hai insegnato come ci si ferma vero?” chiese Gajeel.
“No, ma cadrà prima o poi”
“Gli hai insegnato almeno a sganciarsi la tavola?”
“O cazzo” disse partendo anche lui nel tentativo di raggiungerlo, seguito a ruota dagli altri quattro.

Natsu stava scendendo a grande velocità, cercando di schivare le persone che stavano passando.
Come si rallenta questo coso? Schivò un gruppo di bambini sugli scii.
Vide la fine della pista avvicinarsi, ma all'improvviso si trovò sospeso nell'aria.

“Quel deficiente è entrato nella zona delle rampe” disse Gray cercando di raggiungerlo.

Natsu continuava ad andare su e giù, senza controllo della tavolo, una figura lo spintonò, scansandolo dalla rampa successiva.
Gerard gli stava appiccicato e lo tirava o spingeva per evitarli gli ostacoli.
Stavano per arrivare alla fine quando un gruppo di scisti gli costrinse a separarsi.
Natsu perse l'equilibri finendo contro un blocco di neve e iniziò a rotolare per gli ultimi metri della pista.
Gerard cercò di buttarlo fuori pista, ma il rosato lo trascinò con se, cadendo per cinque metri.
“Ti prego dimmi che è ancora tutto intero” pregò Gray scendendo gli ultimi metri.

Natsu, quando sentì la terra smettere di girare, aprì gli occhi trovandosi una ciocca di capelli biondi sulla guancia.
“Natsu!” disse la voce di lucy preoccupata.
“E' tutto bianco siamo in paradiso?”
“No ma hai rischiato” disse la bionda slacciandogli il casco.
Il rosato si mise seduto, pochi attimi dopo Gray corse da lui a slacciarli lo snowbard,
“Da dove salti fuori?” chiese un po' più lucido.
“Stavo sciando quando ti ho visto cadere, non sai che spavento ho preso” disse massaggiandogli i capelli.
“Stai bene?” chiese Gajeel, vedendo il ragazzo leggermente pallido.
“Io si ma Gerard?”
entrambi si voltarono verso il ragazzo seduto nella neve, assistito da Rouge e Sting.
Stava fissando Erza che si congratulava per l'eroico salvataggio.
“Davvero eccezionale, ottima mossa Fernandez”
“Amico, sa il mio cognome” disse rivolto a Rouge.

“Menomale” disse Gray, temendo di aver ucciso il suo peggiore migliore amico.

“Voglio riprovare!” disse Natsu rialzandosi.
“Assolutamente no!” ammonirono tutte le persone che avevano assistito a quella discesa fatale, Lucy aggiunse la postilla vietare a Natsu la pista nera per qualsiasi motivo al mondo. Alle cose a cui doveva pensare in quel fine settimana.



-YUKI RAIN-
eccomi, anche se molto in ritardo, con un nuovo capitolo.
ci siamo spostati in montagna!!!! mi scuso se le camere e l'albergo nonsono desciti benissimo.
spero che il primo giorno di gita vi sia piaciuto, ma restate pronti perchè la sera i nostri protagonisti si daranno alla pazza gioaia.
ho voluto aggiungere anche una nuova coppia.
spero che la gerza sia aprezzata ahahahha.
recensite e ditemi cosa ne pensate.
ci vediamo al prossimo capitolo!

 

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Capitolo 17
*** la nostra notte ***


Quella notte, due ragazzi si aggiravano per il corridoio dell'hotel, cercando di far meno rumore possibile, Natsu aveva indossava delle scarpe rosse, con dei pantaloni della tuta grigi a cavallo basso aderenti sul polpaccio, un felpone blu, coperto da un giaccone rosso con un tascone sul davanti e l'interno del cappuccio in pelo bianco.
In testa aveva una cuffia di lana grossa rossa e bianca, con due palline di lana che cadevano ai lati.
Gray, invece, portava semplicemente un maglione bianco e azzurro con dei jeans aderenti, delle scarpe sportive e una giacca in pelle foderata in pelo.
Si fermarono davanti a una porta e il rosato bussò cercando di far meno rumore possibile.
La porta si aprì lentamente, da essa ne uscirono Lucy e Juvia.
La prima indossava dei jeans aderenti con delle scarpe sportive, una felpa e un giubotto bianco, aveva i capelli avvolti in due codini e un paraorecchie di pelo rosa in testa.
Juvia aveva degli stivali col pelo, delle calze semi-trasparenti con calzettone scuro degli stivali e un vestito azzurro, era coperta da un poncio di pelliccia bianca.
“Forza scendiamo!” disse Gray indicando l'ascensore.
“E gli altri?”
“Gerard è andato a prendere Sting e Rouge, mentre Erza è con Yukino”
“Levy e Gajeel?”
“Non possono” disse il rosato entrando nell'ascensore per ultimo.
“Perché?”
“Bhe ho bussato alla porta di Gajeel … è ho sentito un gemito … quindi ho lasciato stare” disse Natsu tirando le palline di lana della cuffia.
Uscirono dall'ascensore, non facendosi vedere dal personale dell'albergo.
Erza, Sting, Yukino, Gerard e Rouge li stavano aspettando appena fuori, Scarlet indossava un vestito scozzese verde scuro, con degli stivali e un giubbino lungo nero elegante.
Sting dei semplici jeans con un maglione e un giubbotto lungo brigo allacciato,  si teneva per mano con Yukino, per casualità indossava un abito simile a quello di Erza solo di un nero pece, abbinato a una giacca pesante.
Gerard indossava dei pantaloni a cavallo basso, con delle scarpe sportive azzurre e un giubbotto come quello di Natsu ma blu scuro.
Rouge indossava un maglione grigio con i jeas e il giubbotto nero allacciato.
“Gajeel?” chiese quest'ultimo
“E' occupato” disse Natsu maledicendolo.
“Forza andiamo prima che ci vedano”

il paesino nonostante l'orario, era comunque pieno di vita, molte persone giravano per le stradine, uscivano e entravano in locali o in bar, da essi provenivano luci e musica.
Sting e Yukino vennero condotti fino all'entrate di un piccolo locale che risplendeva di una luce azzurra, da essa proveniva il suono di un ritornello blues.
“Ecco la vostra sorpresa” disse Lucy avvicinandosi a suo fratello.
“C'è un tavolo per due che vi aspetta” disse Rouge.
“Come? Avete fatto tutto questo per noi?”
“Aye! Sappiamo che vi piace questo genere”
“Ragazzi grazie mille” Yukino abbracciò le ragazze.
“Mi raccomando dovete rientrare massimo per le cinque! Alle sei iniziano a girare gente per hotel”
“ah! Ho ordinato a nome Krum” disse Natsu
“Perché?”
“KRUM KRUM KRUM!” disse alzando il braccio esultante.
“Entrate” disse Juvia invitandoli verso la porta.
I due entrarono tenendosi per mano, sedendosi al loro posto, nonostante l'ordinazione di Dragneel, il tavolo era davanti al palco e un gruppo blues si stava esibendo.
Le cameriere erano vestiti colorati giravano per i tavoli illuminati da delle palle di luce come centrotavola.
“E' bellissimo” disse Yukino.
“Ma loro cosa faranno per tutta la notte?”
“Bho … di certo non faranno stronzate, hanno la testa sulle spalle”

“Guardate! Sagra della birra di montagna” disse Natsu indicando uno striscione appeso sopra la porta di un bar.
“Birra alla spina a poco!”
“Ma vuoi bere alle undici e mezza?” chiese Lucy che lo teneva per mano.
“Certo! Andiamo!”
i ragazzi entrarono nel bar, fatto quasi tutto esclusivamente il legno, sedendosi  a uno dei tavoli tondi li vicini.
Un uomo si avvicinò a loro “Scusate ma se non c'è almeno un maggiorenne non posso servirvi” doveva essere un cameriere.
“Sarà meglio andare ...” Lucy venne interrotta da Gerard e Rouge che sventolavano la carta di identità, il cameriere le prese e le studiò attentamente.
“Va bene, ma se accade qualcosa la colpa sarà tutta dei vostri amici” disse lasciando il tavolo.
“Amici che nessuno schiatti” disse Gerard ridendo, imitando la voce profonda del cameriere.
Poco dopo il tavolo venne riempito con dieci birre alla spina dentro dei boccali da un litro buono.
“Alla vacanza!” brindarono.
Rouge batté il boccale, quando vide entrare nel locale una ragazza dai capelli viola scuro lisci, con una frangetta che risaltava gli occhi.
Indossava un vestito bianco e nero molto sensuale, si sedette al tavolo bancone.
“Bene … vi lascio fare le coppiette” disse alzandosi con in mano la birra e dirigendosi dalla ragazza.

Natsu posò sul tavolo il suo terzo boccale di birra, ormai vuoto “Levy e Gajeel ci hanno dato buca! Che schifosi” disse chiaramente fuori.
Lucy, che stava ancora sorseggiando la sua prima birra, impedì al rosato di prendere il suo quarto boccale che grondava schiuma.
“La tua ragazza ti mette a stecchetto” rise Gerard che sorseggiava la sua terza.
“A Natsu piacciono le ragazze che lo dominano” disse Gray posando il suo secondo boccale.
Quei tre bevevano come una spugna in confronto alle ragazze che non erano riuscite a finire la loro prima.
“Juvia crede che abbiate bevuto abbastanza” disse l'azzurra facendo gesto al cameriere di non portare più da bere.
“Farlo così senza pudore. Che schifo” disse giocherellando col bicchiere vuoto.
“Sei solo geloso” disse Gray abbracciando Juvia.
“Lucy non ti soddisfa?” chiese Erza, anche lei un po' brilla.
La bionda trattenne il fiato, attendendo la risposta del ragazzo.
“Non lo so! Sono cinque mesi che mi arrangio”
Lucy per poco sputò sul tavolo la sorsata di birra.
“Voi maschi fate schifo! La vostra è solo una stupida fissa! Si può stare benissimo anche senza!” imprecò Erza addosso al rosato.
“Però un po' mi ha sorpreso, essere passato da una come Lisanna che lo facevano quasi ogni giorno al nulla con Lucy … senza offesa, fai bene a farti desiderare” disse Gray mettendo il braccio intorno alle spalle di Juvia.
Lucy si fece piccola piccola sulla sua sedia, non ci aveva mai dato troppa importanza, non riusciva ancora a vedere una relazione così completa con Natsu.
In lei si insinuò il dubbio, forse era solo paura di avere accanto un ragazzo anche troppo a conoscenza di certe cose, oppure era solo paura dell'ignoto.
“Beh … quando verrà il momento accadrà, no Lucy?” disse il rosato mettendole una mano tra i capelli biondi, i due si sorrisero.
“Quasi l'una che ne dite di andare verso hotel” disse Gray alzandosi, seguito da tutti gli altri.
“E Rouge?” chiese Erza idicando il ragazzo seduto al bancone con la ragazza.

Gray si avvicinò a lui “Ehi Rouge noi torniamo indietro.”
“Andate io mi fermo ancora un attimo” era completamente lucido, stranamente.
“Ti ricordi la strada?”
“Certo”
“Ok, a domani Rouge”
“Ciao Fullbuster”

I nove decisero di prendere uno dei sentieri per smaltire un po' prima di tornare in hotel; Erza stava allegramente parlando con Gerard, Natsu faceva il cretino saltellando mano per mano con Lucy, Gray portava Juvia in spalle a causa dei giramenti di testa della ragazza.
Fecero tutta la stradina cantando canzoni di Natale o ritornelli inventati al momento.
Arrivati davanti all'hotel si tolsero le scarpe e senza farsi vedere si infilarono nell'ascensore.
“Andiamo tutti nelle nostre stanza senza farci sentire ...” “Scusate” dissero i ragazzi prendendo da parte Natsu e le ragazze Lucy.

“Dobbiamo scambiarci le chiavi” disse Gray.
“Come?”
“Gerard va con Erza perché non si sente bene e Levy è da Gajeel. Resteremmo noi due e se tu ti scambiassi con Juvia …”
Natsu sospirò “Mi stai mandando a dormire con la mia ragazza?”
“Tanto vai in bianco comunque questo fine settimana”
“Grazie per averlo ricordato” disse dandogli la chiave della stanza.

“Dovete solo dormire! Lo fate sempre sul divano”
“E' diverso” disse arrossendo.
“Lucy, ignorando il fatto che Juvia ti sta pregando di dormire col tuo ragazzo, dovrai anche fare un passo avanti!”
“Ma io non me la sento.”
“Dovete dormire non fare un figlio!”
“E va bene!” disse gonfiando una guancia.

Natsu e Lucy rimasero da soli davanti alla loro stanza, in un imbarazzante silenzio.
Una volta entrati posarono le scarpe vicino alla finestra e buttarono i cappotti sulla sedia.
“Ti uso il bagno” disse chiudendosi dentro.
Lucy ne approfittò per mettersi il pigiama, una maglia vecchia di Sting e dei pantaloncini.
Natsu usci dal bagno e la fissò “Di chi è la maglia?”
“Di Sting”
“Devo regalarti delle mie magliette quando torniamo in città”
disse sfilandosi il felpone blu insieme alla maglia, restando a petto nudo.
Lucy distolse lo sguardo arrossita, tornò a guardarlo dopo un attimo vedendo che stava sfilando i pantaloni della tuta.
“Che fai?” chiese lei completamente rossa.
“Mi spoglio” disse avvicinandosi al letto.
“E-e resti così?”
con uno scatto felino Natsu si buttò su di lei “Non ti va?” chiese sorridendo.
Iniziò a baciarla sulla bocca “Non temere” le sussurrò “Non ti toccherò finché non sarai tu a volerlo” disse alzandosi dalla ragazza.
I due si misero sotto le coperte, Lucy diede le spalle a Natsu per il troppo imbarazzo e il ragazzo ne approfittò per abbracciarla, la bionda sentì il calore del ragazzo diffondersi lungo la sua schiena.
Guardò la mano tatuata del ragazzo posarsi sul cuscino, con l'orologio d'oro che batteva le due.
In breve tempo si addormentarono.





-YUKI RAIN-
CIAOSSSSS dopo secoli ho aggiornato finalmente hotprvato una pretendente per Rouge (mi faceva un po' pena).
ai nostri amici spetta un bel risveglio hhahha.
ho cercato di allungare un po' il capitolo perchè in effetti ... sono corti-.-

spero che vi piaccia, lasciate una recensione! e spero di pubblicare presto il prossimo capitolo!

 

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Capitolo 18
*** II giorno. ***


Lucy si svegliò al fastidioso suono della sveglia, il tipico telefono che squillava in maniera insopportabile, finché non ti decidevi a uscire dal tuo nido caldo per alzare la cornetta.
Con difficoltà, per l'abbraccio del ragazzo, riuscì a far cessare quel fastidioso suono, riportando il silenzio nella stanza.
Erano le sette, Lucy non voleva fare altro che farsi piccola piccola in quel letto caldo e accogliente, si coprì fino al mento con le coperte e si voltò verso il suo ragazzo.
Natsu dormiva sul fianco, le coperte fin sopra il naso, sembrava sereno e ancora bello addormentato, Lucy lo guardò, era la seconda volta che passavano un'intera notte insieme, i capelli rosa gli finivano in tutte le direzioni e il respiro era sereno e regolare.
Gli massaggiò l'attaccatura dei capelli, avvicinandosi ancora di più a quel corpo caldo.
“Come sei bello ...” sussurrò abbracciandolo.
Lucy aspirò a gran polmoni il profumo che il ragazzo emanava, anche quel giorno d'estate il suo profumo aveva ricoperto federe e lenzuola.
Natsu iniziò a mugugnare, segno che si stava svegliando, posò la mano tatuata sulla vita della bionda. “Buongiorno” disse con la voce impastata dal sonno e con un lieve mal di testa.
“Giorno” rispose la ragazza massaggiandogli i capelli rosati.
Natsu la baciò sulle labbra, venendo subito ricambiato; provò a spingersi un po' oltre, mordendole leggermente il labbro inferiore.
Lucy ricambiò vivamente, finché le loro bocche non si incontrarono, i due iniziarono a muoversi, le loro gambe si scontravano e incrociavano, le mani che si toccavano.
Natsu si mise a pancia in su e si portò la bionda sopra di lui, continuando a baciarla, giocando con i suoi capelli dorati.
Sentì qualcosa nascere dentro di lui, quella voglia che da molto gli era stata mancata, quel desiderio di mandare tutto a fottersi e di assecondare solo i suoi pensieri, decisamente, poco casti.
Mise le mani sotto la maglia della maga, sentendo la sua pelle scaldata da lui tutti la notte, sospirò al termine dell'ennesimo bacio, lasciandosi andare per un momento.
Lucy smise di baciarlo quando sentì la reazione del corpo del ragazzo ai loro baci, uno strano imbarazzo rese tesa l'aria nella stanza.
Natsu la fece sedere nella piazza vuota nel letto e si mise seduto a sua volta. “Scusa … forse stavamo andando oltre … io stavo andando oltre”
“No … insomma, non è nulla, è una cosa naturale no?”
“Già … Naturale” disse con irritazione della voce.
“Che c'è?” chiese notando il tono del ragazzo.
“Lucy, cazzo, sei tu che mi fai quest'effetto. Prima mi provochi e appena mi lascio andare tu torni sulla difensiva.” sospirò “Ma che dico! Non è colpa tua, ti spingi fin dove te la senti e hai ragione, è tutto un mio problema ...”
Lucy gli prese la mano, fissò la rosa tatuata per un attimo, era la prima volta che aprivano seriamente quel genere di conversazione.
“E' importante per te?”
Natsu scoppiò a ridere a quelle domanda, si buttò sul materasso senza smettere.
“Che hai?”
“E' una cosa che mi piace … e in qui sono bravo”
“Modesto” disse Lucy guardandolo prendere possesso di tutto il letto matrimoniale.

Tutta la scuola si ritrovò per la colazione, due tavolate lunghissime da cui partivano brusii e cibi volanti.
Natsu era seduto davanti a Lucy, intenta a imburrare una fetta di pane, stava per aprire la scatolina della marmellata, quando sentì qualcosa strusciarsi sulla sua gamba. Alzò lo sguardo, vedendo Natsu alzarle un sopracciglio mentre sorseggiava il suo caffè.
Lucy si morse il labbro sentendo il piede del ragazzo sulla sua gamba, spalmò la marmellata sulla fetta di pane poi lo leccò.
Natsu inzuppò la brioche nel caffè poi la mise in bocca con un gesto “Sexy”, facendo ridere incontrollabilmente la ragazza.

“Un attimo di attenzione plebea” disse Wakaba alzandosi, tenendo la sua posa rigida e impostata.
“La scorsa notte è stato rivelato uno strano movimento a tarda ora nel corridoio a ora inoltrata. Siete pregati dopo il coprifuoco di restare nelle vostre stanze.
Grazie mille per l'attenzione, tornate a sfamarvi come animali.” terminò risedendosi insieme agli altri colleghi.

“Cosa vuoi fare oggi?” chiese Natsu prendendole la mano.
“Non lo so, che ne dici di pattinare?”
“Io. Non. Pattino.” disse fulminandola.
“E cosa vorresti fare?” chiese.
Il ragazzo sorrise alzando gli occhi al cielo. “Magari qualcosa da fare fuori dalla stanza.”
“Oh non stavo immaginando una stanza.” rise “Dai, seriamente cosa facciamo?”
“Levy cosa fai oggi?”
“Io e Gajeel andiamo a fare giro nel paesino qui vicino.”
i due si guardarono, avevano trovato cosa fare quella mattina.

Il paese di giorno sembrava avere tutta un altra energia, tutti i negozi erano aperti e le persone giravano allegramente le strade.
Natsu e Lucy si tenevano per mano mentre percorrevano una delle tante stradine che attraversavano il boschetto e portavano alla tavola calda vicino alle piste.
“Non ci credo Rouge ha davvero trovato una ragazza?”
“Sembra di si, infatti Sting e Yukino lo stanno pedinando per conoscerla, sembra venire da un altra scuola”
“A proposito Sting e Yukino?”
“Erano felicissimi, hanno passato un anniversario bellissimo!” disse abbracciandolo sotto il braccio destro.
“Chissà noi due, dici che qualcuno ci organizzerà qualcosa?”
“C'è ne di tempo prima”
i due girarono la piccola curva, trovandosi davanti lo spettacolo più assurdo di tutta la vacanza.
Lisanna intenta a baciare Loky, appassionatamente, Natsu e Lucy si guardarono e si girarono tornando sui loro passi.
“Questa non me l'aspettavo”
“Sono tornato indietro di un anno, mi ci sono rivisto in lui … devo preoccuparmi?”
“Io sono più preoccupata per Loky, pensavo che scherzasse quando ha detto che gli piaceva”
“Andiamo a pattinare”  disse lui a un tratto.
“Cosa?”
“Ascolta, devo cancellare quell'immagine dalla mia vista e l'idea di cadere su una lastra di ghiaccio e dover gattonare fino a qualcosa a cui aggrapparmi, mi sembra la soluzione giusta.”

In pista c'era molta gente e il ghiaccio era segnato dai continui segni dei pattini.
Lucy finì di sistemarsi i pattini e aiutò Natsu con i suoi, era davvero imbranato in alcuno cose.
Arrivarono fino alle pista e entrarono sul ghiaccio, la ragazza iniziò a muovere passi aggraziati e sicuri, mentre il rosato fissava la superficie, pentendosi come non mai.
Entrò nella pista sentendo le gambe tremare.
“Ti serve una mano?”
“Io ci lascerò un arto qui”
“Tranquillo tesoro ti tengo io” disse sorreggendolo.
I due iniziarono a muovere qualche passo, finché Natsu non si sbilanciò e fece cadere la ragazza sotto il suo peso.
“Scusa” disse ridendo.
“Nulla”
“Perché finiamo sempre così?”
Lucy sorrise baciandolo a stampo, il ghiaccio le stava congelando la schiena e il ragazzo abbastanza.
“Cosa state facendo?” chiese una voce acuta vicino a loro. Una bambina con due lunghe trecce nere li stava fissando.
Natsu si sedette sul ghiaccio librando la ragazza, ella si alzò agraziata.
“Tesoro non disturbare i ragazzi” disse quella che sembrava la madre, una donna dai capelli verdi accesi.
“Ma mamma si stavano baciando”
la donna rise “Scusate è una bambina curiosa”
“Di nulla signora” disse Lucy afferrando Natsu che stava per cadere di nuovo sul ghiaccio.
“Andiamo tesoro, torniamo da papà” disse la donna prendendola per mano.
“Ma mamma il ragazzo è tanto buffo” disse allontanandosi dalla coppietta.

“Che carina” disse Lucy
“Detesto i bambini” disse il ragazzo cercando di afferrare il corrimano.
Si aggrappò a quel pezzo di plastica rossa dando le spalle alla compagna.
“Ma sanno comunque pattinare meglio di te”
“Sono giacciofobico! Ho bisogno di un sostegno” la ragazza scoppiò a ridere.
Appena la ragazza si sentì chiamare si voltò vedendo Loki e Lisanna avvicinarsi.
“Ciao Lucy”
“Loki, anche voi a pattinare?” chiese cercando di non ricordare la scena di poco fa.
“Si!” disse mettendo il braccio intorno alle spalle dell'albina “Ci siamo concessi un po' di tempo prima della gara di scii di oggi”
“Natsu vedo che non hai ancora imparato a pattinare” disse Lisanna.
“Non ti ci mettere pure tu!” disse voltandosi ma restando bene saldo alla sbarra.
“Lucy posso parlarti un attimo?” chiese Loki concentrandosi sulla ragazza.
“Dimmi ...”
“Vorrei che fosse in provato, è un po' personale”
“Io ...” non poteva mollare li Natsu da solo, ci avrebbe rimesso la fronte.
“Vai resto io a tirarlo su quando cade” si offrì Lisanna, nel gruppo calò una certa tensione “Uffi state tranquilli, sono la sua ex non una serial killer” scherzò.
“Facciamo in fretta Loki” i due si allontanarono con il biondo che apriva un discorso confuso sulla squadra di basket.

Tra Natsu e Lisanna calò uno strano silenzio, guardarono i due percorrere la pista con il biondo che gesticolava.
“Tra te e Lucy va bene noto ...”
“Si va benissimo … tu e Loki invece ...” disse freddo.
“Non è ancora nulla di ufficiale, è il nostro primo appuntamento.” confessò.
“Non sembra il tuo tipo” disse fissandoli.
“Senti chi parla Lucy è l'ultima persona in tutta Magnolia che vedo insieme a te. Guardala sembra una bambina di sei anni in un corpo di quindici, così ingenua, timida, io e lei non abbiamo niente in comune”
“Lei è semplice, tu sei una puttana”
Lisanna sorrise “Pensala come vuoi, ma devi ammettere che ti piaceva stare con questa puttana. Non credo che possa soddisfarti fino in fondo; E' la classica persona troppo timida anche per il suo ragazzo.
Pensaci, tutte le notti che abbiamo passato nudi nel tuo letto abbracciati, non ti manca quella sensazione?”
“La nostra non era una normale relazione era ossessione, per questo è finita”
“Non posso che darti ragione … però non posso dimenticare e nemmeno tu.”
Lucy e Loki comparvero davanti a due ragazzi, troppo intenti a ricordare.
“E' successo qualcosa?” chiese il ragazzo attirando a se l'albina.
“No. Stavamo solo ricordando i vecchi tempo, gli stavo giusto per dire che mio papà ha venduto la macchina su cui abbiamo perso la verginità. Non so come abbiamo fatto a non essere scoperti dopo tanto tempo”
“Lucy, aiutami a togliere questi cosi hai piedi ho bisogno di fumare.”

i due ragazzi erano seduti su una panchina in silenzio, Natsu fumava tranquillamente intanto che giocava con i capelli della ragazza.
“Non ci pensare” disse a un tratto.
“Come?”
“Non pensare alle parole di Lisanna”
“Non ho problemi col fatto che vuoi due foste insieme e nemmeno che lei sia la tua prima volta. E' che noi siamo così diverse.”
“Io sono, forse per la prima volta, così affezionato a una persona, ti voglio bene Lucy.
Sei la prima persona a cui lo dico in tutta la mia vita.”
Lucy lo abbracciò forte, Natsu fece cadere la sigaretta e ricambiò l'abbraccio, posando la fonte sulla spalla della bionda.

“Mamma guarda i ragazzi di prima” disse la bambina mentre usciva dalla pista per mano con i suoi genitori.
“Papà lo sai che quel ragazzo è molto buffo”

“Potremmo essere noi tra qualche anno” disse Lucy guardandoli.
“Molti anni”
“Almeno un figlio lo dobbiamo farlo” scherzò col ragazzo.
“Aspetta e spera” disse alzandosi e correndo.
Lucy lo inseguì ridendo, si fermarono finché non divenne troppo alta per la ragazza.
“Forza andiamo!”
“E dove?”
“Non lo so, ma non abbiamo pagato i pattini”
i due iniziarono a ridere mentre a gran passi tornavano verso il paese, Lisanna si sbagliava, Lucy era L'unica persona talmente folle da poter stare con Natsu.







-YUKI-
ECCOMI CON UN CAPITOLO STRANAMENTE LUNGOOOOOOOOOO.
(Hehheheheeh -citNAtsu)
(sta buono tu -citYuki)
-.- lo so che mi odierete perte con Lisanna, chiedo perdono.
spero cil capitolo vi sia piaciuto! ci vediamo al prossimo capitolo.

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Capitolo 19
*** II giorno - arriva Kagura ***


Lucy e Natsu stavano consumando il pranzo all’hotel insieme al resto degli studenti, erano tutti esaltati per l’ambita gara di scii, la ragazza aveva proibito categoricamente al rosato di iscriversi dopo la caduta del giorno precedente.
“Oggi andiamo a vedere chi vince?” chiese Natsu con la bocca piena di cibo, Lucy si stupiva sempre di quanto mangiasse.
“Se riesco  a staccarti da tavoli per la gara, a proposito quando è?” chiese rivolta a Levy, seduta davanti a lei a sorseggiare caffè.
“Alle 16:30 alla pista nera apposta per la gara”
“Adesso sono le 12:30, vuoi fare qualcosa prima della gara?” chiese la bionda.
“Io dormo”
“Come?”
“Faccio sempre il pisolino dopo pranzo” disse svuotando il piatto del secondo, della seconda porzione del secondo.
Erza si avvicinò alla tavola, che si stava svuotando lentamente.
“Scusa Lucy, posso parlarti un attimo in privato?”
“Certo” rispose alzandosi.
Le due si misero nella zona tra l’ingresso della sala da pranzo e le scale.
“Ecco vedi, ho chiesto a Gerard di uscire, ma lui ha detto che non poteva, ho la sensazione di essere stata rifiutata”
“Aspetta. Hai chiesto a Gerard un appuntamento? A TE PIACE GERARD?”
“Si, hai presente quel aria da cattivo ragazzo?”
“Oh la conosco bene … Comunque sono certa che se ha rifiutato è perché non si sente ancora pronto.”
“Natsu è un suo grande amico, non puoi  scoprire se anche lui ricambia?”
“Certo!”
Erza abbracciò la ragazza, forse un po’ troppo forte “Grazie sei un amica! Adesso devo andare sulle piste con Yukino e le altre, non posso farmi battere da Minerva per nessuna ragione!”
A gran passi la rossa iniziò a salire le scale.
 
Dopo il pranzo, Lucy, Juvie e Levy si radunarono nella stanza della bionda ascoltando un po’ di musica dai telefoni.
“Natsu mi ha dedicato questa canzone ad Halloween” disse Lucy canticchiando la canzone proveniente dal telefono dell’azzurra.
“Ok Lucy è partita” incalzò Levy “Comunque potevate invitarmi ieri sera, siete usciti senza di me!”
“Eri già impegnata con altro”
“Fate schifo”
“Me la sarei aspettata da Natsu questa frase. Comunque potevate aspettare un attimo ad uscire” gonfiò una guancia offesa.
“Alla fine non è stato nulla di che, l’importante è che Sting e Yukino si siano divertiti” disse lucy tornando alla realtà con la fine della canzone.
“A proposito stamattina ho sentito un casino, cosa è successo?” chiese rivolta a Juvia.
“Io e Natsu ci siamo scontrati nel corridoio per tornare nelle nostra camere prima che il profe tornasse. Certo che ha proprio un bel fisico il tuo ragazzo, era in mutande con tutti i vestiti in mano, una bella visione. Non come Gray-sama ovviamente! Gray-sama è il più bello di tutti”
“WAAA, Lucy che hai combinato?”
La ragazza divenne rossa come un pomodoro “Che intendi?”
“Se il tuo ragazzo è andato in giro in mutande …”
“IO E LUI NON ABBIAMO FATTO NULLA” Lucy stava provando tutte le gradazioni di rosso.
“Non c’è nulla di male siete fidanzati”
“E invece non abbiamo fatto nulla … abbiamo dormito”
“Lo hai mandato in bianco? Brava fatti desiderare”
“Lui ha accettato di andare lentamente con questa relazione”
“Moltoooooo lentaaaaaa, sul serio, praticamente è da settembre che vi sbavate dietro, anzi è da quando siete andati a letto che vi sbavate dietro. ANZI ANCORA è da quando lo hai visto arrivare al falò che gli sbavi dietro” disse puntandoli il dito contro.
“Lui lo ha accettato …”
 
“Moltooooo lenataaa, gli sbavi dietro dall’inizio dell’anno, anzi dalla notte che te la sei …” “Lo so ferraglia! Non tirarla troppo lunga!”
“E’ una cosa tenera Dragneel” disse Gerard preparando i suoi scii, era sdraiato a indiano sul pavimento con la sigaretta in bocca.
“Ma non ti vengono mai, sai certi istinti?” chiese Gray giocherellando col telefono.
Natsu a steso sul letto per largo, a pancia in su ma con a testa in giù che penzolava sul bordo del materasso.
“Certo! Ieri sera ci sarebbe stato alla grande!” sbuffò.
Gray e Gajeel si guardavano complici, se l’erano spassata tutta la notte mentre il rosato guardava la sua ragazza dormire accanto a lui.
“Fate schifo, tutti e due” disse Natsu mettendo il broncio.
“Dai non può andare così male, quando è stata l’ultima volta?”
“:.. Al falò” confessò alzando la testa per poi sbattendola contro il cuscino, mettendosi a pancia in giù.
Nel mentre i ragazzi erano scoppiati a ridere.
“Se non è amore che cazzo è?” chiese Gray ridendo.
“Riderò io quando vi vendo vi vedrò andare fuori matto a –sedici anni e incinta-” accompagnò il concetto con un gestaccio.
Tutti e quattro vennero percossi da un brivido di puro tettore.
Natsu sbadigliò e si appoggiò al cuscino “Per colpa vostra non ho ancora dormito”
Disse coprendosi con la coperta del hotel.
“Amici, io vado alle piste”
“Manca ancora un ora alla gara” gli ricordò Gajeel.
Gerard si irrigidì
“C’è Scarlet alle piste” farfugliò Natsu con gli occhi chiusi immerso nel cuscino.
“No, voglio provare la pista un paio di volte e ecco … Vado!”
 Natsu sentì distrattamente le battutine degli altri due ma il sonno lo travolse, facendolo addormentare da li a poco.
 
“Tesoro. Tesoro svegliati” una voce lo aveva distolto dal suo sonno ristoratore.
Aprì un occhio, trovandosi una figura con i capelli biondi che lo scuoteva leggermente.
“Lasciamo stare Luigi, Ha preso Mario le monete” farfugliò girandosi.
“Cosa? Natsu manca mezzora alla gara, dobbiamo andare o arriveremo tardi” la ragazza lo stava scuotendo più forte.
“Voglio dormire” si lamentò, posando la schiena al materasso.
Lucy era seduta vicino a lui, con indosso il giubbino imbottiti e una cuffia azzurra sulla testa.
“Forza bell’addormentato!”
“Vai io ti raggiungo dopo …” stava chiudendo gli occhi sentendo il sonno sovrastare.
“Non mi ricordo la strada! Forza pigrone”
Natsu si mise seduto sbadigliando, bacio la ragazza un paio di volte poi si alzò.
 
Natsu stava fumando tenendosi per mano con Lucy lungo la strada, il freddo gli aveva fatto passare il sonno e l’idea di vedere Gray con la faccia nella neve lo allettava parecchio.
“Spero che Gray arrivi ultimo”
“Che cattivo. A proposito ci sarà anche la ragazza che piace a Rouge, quindi comportati bene”
“Ci proverò solo se è bassa, bionda e incapace di lasciar dormire il proprio ragazzo”
“Quindi non devo preoccuparmi e comunque non sono bassa!”
“Ma se devo sempre abbassarmi quando ti bacio? Meglio così, adoro le ragazze basse.”
 
La pista per la corsa era circondata da studenti della Fairy Haigh, avevano capito di essersi persi la partenza, così si misero vicino all’arrivo attendendo gli scisti.
I risultati furono molto sorprendenti, Erza arrivò prima, Minerva seconda, Gerard Terzo.
Mentre Gray, forse per la negatività di Nastu, era caduto e arrivato settimo, Sting decimo e Yukino Tredicesima.
Arrivarono anche Loki e Lisanna, ma erano arrivati tra gli ultimi, come sempre però il biondo sdrammatizzava, facendo scappare una risata a tutti.
 
“Ragazzi” li chiamò Rouge, accompagnato da una ragazza con i capelli violacei, lisci una frangetta che risaltava gli occhi marroni “Lei è …” incalzò, Natsu urlò “KAGURA?!” La ragazza strabuzzò gli occhi. “NATSU?”
“Vi conoscete?” chiese Rouge confuso.
“Ma guarda chi si rivede! Che ha fatto il tuo ragazzo pompato di steroidi?” chiese acido.
“Non sei ancora finito a chiedere l’elemosina in strada?” ribatté lei.
I due si fulminarono con lo sguardo.
“Voi vi conoscete?” chiesero Rouge e Lucy insieme.
“Purtroppo” rispose Kagura.
“Questa qui mi ha dato uno schiaffo sulla guancia! A proposito mi ha fatto male tutta notte sai?”
“Allora dovevo dartelo più forte!”
“Sempre meglio dei pugni del tuo Ex”
“Ma sta zitto e va a farti un bocchino da quella puttana della tua ragazza!”
Natsu fece un passo aventi, i due avevano alzato la voce.
“Adesso basta” Rouge si mise in mezzo.
“Fanculo” disse il rosato andandosene con le mani in tasca, Lucy lo inseguì cercando di farlo calmare.
 
Di li stavano anche passando Sting e Yukino insieme a Loky e Lisanna, bastò uno sguardo tra le due ragazze per scatenare l’inferno.
“Sai hai appena visto quell’idiota del tuo ragazzo, insieme a una sciacquetta bionda”
“Non è più il mio ragazzo”
“Perché? Si era stancato del panorama?”
Le due si lanciarono uno sguardo omicida.
“Almeno lui aveva qualcosa di bello da vedere a differenza di quel pompato di steroidi del tuo ex”
“Però, hai la lingua tagliente quando hai la bocca vuota”
“Almeno io avevo qualcosa da mettere in bocca o gli steroidi fanno effetto anche lì?”
“Adesso mi hai stancato …” disse furente.
“Perché non sai come ribattere?” Lisanna la squadro.
Le due si diedero un’ultima occhiataccia poi si voltarono e presero direzioni opposte.
 
Lucy trovò Natsu seduto su una panchina intanto a fumare, si sedette vicino a lui prendendogli la mano libera tra le sue.
“Ti sei calmato?”
“Si è che quella tipa io non la sopporto!”
“Cosa e’ successo tra voi due?”
Natsu iniziò a raccontare “Ero nella squadra della mia vecchia scuola, era una partita davvero importante, erano presenti un sacco di talentscout che cercavano giocatori per le nazionali.
Un mio compagno mi passò la palla e io andai a canestro, pensai che facendo una schiacciata mi sarei fatto notare; saltai e una volta sollevato da terra questa montagna di un metro e novanta di steroidi sbatté contro la suola delle mie scarpe, facendomi fallire il tiro.
Andò a dire all’arbitro che gli ero saltato adesso e che lo avevo usato per prendere la spinta, lui crebbe alle parole di quel deficiente.
A quei tempi non avevo bene il controllo, ero molto impulsivo e così iniziai ad aggredire verbalmente lui e arbitro.
Cosi venni espulso dal gioco, quel coglione stava ridendo e così gli diedi un pugno sul naso e iniziò a sanguinare vistosamente.
Kagura, la manager del club di basket, venne da me e mi diede uno schiaffo, intervennero l’allenatore e altri giocatori per impedirmi di colpire pure lei.
L’allenatore mi disse di andare a casa e così mi diressi verso la doccia, Lisanna mi seguì.
Ero frustato e non riuscivo a calmarmi, così la sbattei al muro e iniziai a baciarla.
Una cosa tira l’altra e lei mi fece … quella cosa … e Kagura entrò nello spogliatoio col pretesto che io dovevo andare a chiedere scusa al suo ragazzo prima che lo portassero all’ospedale.
Io la mandai a fanculo e lei se ne andò incazzata.”
Lucy fece un minuto di silenzio per comprendere tutta la storia.
“Anche tu e Lisanna però ve la siete cercata!” ruppe il silenzio.
“Eravamo girati verso il muro…” rise buttando la sigaretta per terra.
“Non conta  nulla!” sbottò mollando la mano del ragazzo.
“Quindi non ti dispiace che abbia rotto il naso a un ragazzo?”
“Ma che me ne frega non lo conosco nemmeno”
I due scoppiarono a ridere.
“Sai che sei proprio scemo?” chiese lei.
“Uno scemo totale, il tuo scemo, per sempre”




-ANGOLO DI YUKI-
ECCCOMMMIIIII CON UN NUOVO CAPITOLOOOO.
ecco il nuovo personaggio, ovvero Kagura, l'ho aggiunta semplicemnte perchè Rouge mi faceva abbastanza pena.
alla fine ho voluto mettere la mia frase preferita di Big Bang Theory, perchè ci stava troppo. hahahaha
spero che vi piacce, lasciata una recensione e ci rivediamo al prossimo capitolo! :)
-YUki-

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Capitolo 20
*** BOTTIGLIA, COPPIE E ... guai ***


Natsu si stava facendo una doccia bollente nel bagno della sua stanza, dopo pranzo aveva abbandonato la sua ragazza tutta intenta a fare una pigiama party al femminile.
Chiuse il getto dell’acqua, portandosi i capelli all’indietro con le mani. Dalla porta provenivano le voci di Gray e Gerard  che parlavano allegramente, uniti a oggetti che cadevano sul pavimento.
Si guardò allo specchio, mirò la piccola ricrescita di capelli neri, doveva sistemarli il prima possibile, detestava i capelli scuri, assomigliava troppo a suo padre.
Gli occhi verde scuro cerchiati da delle occhiaie e i piercing bagnati scintillavano alla luce del bagno.
 Natsu iniziò a controllare ogni suo tatuaggio, assicurandosi che ci fossero tutti, alzò il braccio mostrando allo specchio la scritta che portava sul costato.
una frase, scritta a macchina, molto leggera.
 
“All glory is fleeting”
 
Fu il suo primo, e il più doloroso, tatuaggio. Se l’era fatto fare quando era andato a vivere con suo fratello, serve a ricordare che non bisogna dimenticare le cose brutte.
Prese un asciugamano e si tamponò i capelli che sgocciolavano sulla schiena.
Sentì bussare alla porta della stanza, doveva essere quella ferraglia di Gajeel a stoccare delle sigarette di nascosto da Levy.
Poco dopo sentì, la finezza di Gray, bussare alla porta “Rosato sei richiesto dalla tua ragazza”
Lucy? Che voleva? Si precipitò alla porta affermando la maniglia ma si fermò di colpo. Il ghiacciolo lo stava influenzando! Si infilò l’accappatoio bianco e lo strinse bene in vita.
 
Lucy vide il suo ragazzo con adesso solo l’accappatoio, si voltò e si diresse verso la porta, sentendo le ovaie sobbalzare, venendo fermata da Erza e juvia.
“Dove credi di andare?”
“Non c’è la faccio se è senza mutande, aspetto fuori dieci minuti”
“Non risvegliare gli ormoni stasera”
“Forza è il tuo ragazzo devi farci l’abitudine” disse Erza spingendo la bionda contro Natsu.
Il ragazzo l’afferrò abbracciandola “Ciao Lu” “Ciao Natsu …” disse accarezzandogli il pettorale nudo.
“Senti io pensavo di …” Natsu gli tolse la mano, era un pochino troppo. “Ecco di passare la serata insieme” sussurrò “Così Gerard e Erza possono stare un po’ insieme”
“Ok” i due rimasero in silenzio per un attimo “Adesso dovrei vestirmi”
Lucy si staccò leggermente arrossita “Si noi … adiamo a prendere una cosa in camera e torniamo” Lucy scappò.
 
Juvia sbatté la porta della sua camera, Lucy era sul letto come se non fosse successo nulla.
“Io e te dobbiamo parlare! Sappi solo che se Juvia non avesse Gray-sama Natsu non sarebbe un cattivo partito”
“Che intendi?”
“Voi due emanate pura tensione sessuale!”
“Ma piantala”
“Gli ormoni di Juvia hanno saltato e non è servito Gray-sama”
“Non ti starai innamorando di Natsu?”
“Si, come la cameriera che voleva saltargli addosso quando gli ha chiesto il dolce prima a cena”
Lucy fece il broncio “Tanto stasera dobbiamo concentrarci sulla Jerza! A proposito dov’è Erza?”
“Fa quello che dovresti fare tu, godersi la vista di un ragazzo in mutande”
 
“Che ne dite di fare un gioco?” propose Levy al resto dei ragazzi li presenti.
“Che gioco?” chiese Juvia stretta al corvino.
“Bottiglia con penitenza!” dissero tutti in coro.
Tutti si misero in tondo sul pavimento, con un bottiglia in mezzo.
“Va bene iniziamo!” disse Erza
La bottiglia girò e indicò Gerard “Cosa vuoi che faccia?”
Il ragazzo sembrò pensieroso “Devi toglierti il maglione” sorrise malizioso.
“Non rifiuto mai un sfida! Di nessun tipo” si sfilò il maglione nero rimanendo con un top nero che gli copriva in seno.
Natsu gli diede una gomitata “Gira la bottiglia”
Gerard si distolse da Erza e girò la bottiglia che finì su juvia, con sguardo complice disse “Devi scambiarti di posto con Lucy”
I due si scambiarono, Lucy si sedette vicino a Natsu e Gerard vicino a Erza.
La bottiglia tornò a girare e finì su Gray, Juvia impazzì.
“Gray-sama deve chiamarmi Juvia-sama fino alla fine del gioco!”
“Ok Juvia-sama”
La bottiglia finì su Gajeel “spara ghiacciolo”
“Di quell’è la ragazza che ti attrae di più della stanza”
Levy lo fulminò con lo sguardo “E’ovvio che sei tu gamberetto” disse sudando freddo.
La vendetta arrivò subito perché Levy venne scelta come preda di Gajeel “Gamberetto devi … andare a prendere l’acqua al distributore in mutande”
Levy tornò cinque minuti dopo rossa come i capelli di Erza.
La bottiglia tornò a girare e Lucy prese un colpo quando finì su di lei.
Con uno sguardo complice Juvia e Levy ridacchiarono.
“Devi …” rise maliziosa “farti mordere l’orecchio dal tuo ragazzo”
Tutti fischiarono, Lucy annuì al rosato, che le scostò una ciocca di capelli biondo.
Natsu gli morse senza forza l’orecchio facendole trattenere il respiro.
Quando si staccò fece girare la bottiglia che finì su Juvia.
“Juvia deve …” Natsu gli sussurrò “Digli di baciarsi per un minuto intero. Fidati” “Devi baciarti per un minuto con Gray”
I due accettarono di gusto.
una volta finito calò il silenzio “Io non ho più voglia, vado a fumare” disse Gray alzandosi “Juvia deve prendere una cosa in camera”
 
“Lo sapevi che sarebbe finito così vero?” chiese sottovoce la bionda al fidanzato “Certo”
“Perché? Dovrò dormire per terra …”
“E lo scopo del gioco eliminare gli altri”
Il gioco continuò e Gajeel girò la bottiglia che finì su Natsu “Fiammifero”
“Spara ferraglia”
“Sussurra qualcosa di sconcio alla biondina”
Natsu si avvicinò all’orecchio della ragazza “Mi piacerebbe farti urlare” Lucy si morse il labbro, era la prima volta che usava quel tono.
“Penso che andrò a fumare, vieni giù a farmi compagnia?”
“Perché non fumi qui?”
“I professori possono vederci da lì”
 
I due uscirono dalla stanza e scesero fino alla home, erano le tre di notte, non c’era nessuno, le uniche luci accese erano quelle dei lampioni fuori dalla finestra.
“Le porte sono chiuse come vuoi fare a …” Lucy venne interrotta da Natsu che la baciò.
I due si assalirono, le loro bocche, le loro lingue, Lucy seguiva il ritmo dettato da Natsu.
Il rosato le mise le mani sotto la maglietta del fratello, per le troppo larga, esplorando il suo corpo.
Lucy si lasciò toccare dal ragazzo, giocando coi suoi capelli e continuando a baciarlo.
Natsu piegò leggermente le ginocchia per sollevarla, lei si avvinghiò a lui con braccia e gambe.
Fece qualche passo fino a farla sdraiare sul divanetto li vicino, mettendosi sopra di lei.
“Natsu …”
“Ancora un po’” chiese baciandogli il collo.
“Ci sono le videocamere”
“Tanto tra qualche ora lasceremo questo posto” disse baciandole la spalla.
Lucy sospirò a quelle carezze, richiamò Natsu a se baciandolo, scoprendo ogni centimetro di pelle della sua schiena.
“Ti amo Lucy” disse sorridendogli, anche al buio sapeva che sorrideva.
“Anche io ti amo”
Natsu riprese a baciarla massaggiandogli la gamba, Lucy sopirò sentendo la mano del ragazzo molto vicina.
“Lucy …” sospirò, stavano andando oltre, dopo tanto tempo forse era giunto il momento, gli baciò la gola, quella notte con Lucy, per la prima volta avrebbero …
 
“DRAGNEEL HERATFILIA! PER LA MIA GATTA COSA STATE COMBIANDO”
 
… passato molti casini.
 
Il professor Wakaba gli stava fissando a meno di un metro dal divanetto, guardava con severità i due ragazzi: Natsu sopra la ragazza con una aria infastidita, Lucy con la maglia alzata e lo sguardo confuso.
“Ricomponetevi” i due si sedettero uno vicino all’altra.
“Scendo per cercare qualcuno dell’albergo e trovo VOI”
Natsu accennò una scusa ma “NO Dragneel, godetevi queste ultime ore perché quando tornerò passerete un brutto quarto d’ora con i vostri genitori, casualmente tra due settimane esatte si tengono i colloqui generali prima delle vacanze di Natale … sarà divertente. Ora ANDATE A DORMIRE!”
 
I due entrarono in ascensore “Siamo morti” disse Lucy
“Ne è valsa la pena”
I due si sorrisero complici.




-YUKI RAIN- 
eccommiiiii con un nuovo capitolooo O.o
cavolo era da un po' che non scrivevo! 
questo capitolo è stato molto appagante ahahaha
i notri protagosti passeranno molti casini da ora in poi, specialemente il nostro povero Natsu.


in questi giorni ho realizzato che non mi piace più il titolo della storia, quindi i consigli e le idee sono ben accette.  

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Capitolo 21
*** E' solo l'inizio. ***


Natsu era sdraiato sul divano di casa sua con happy che sonnecchiava sulla pancia, puntava il telecomando contro la televisione nel tentativo di cambiare di cambiare canale.
“Perche? Mancava così poco! Cazzo” disse a se stesse ripensando agli avvenimenti di quei giorni, il tempo era volato e mancavano solo poche ore ai colloqui.
Lucy non gli aveva rivolto parla per l’agitazione, non sapeva come spiegare ai suoi genitori che era stata beccata poco prima di fare sesso su un divanetto dell’hotel, con un ragazzo di cui non sanno l’esistenza.
Cambiò canale soffermandosi su una partita di basket, era una partita Nazionale, per un attimo si era dimenticato che a breve avrebbe avuto l’ultimo allenamento della squadra prima delle vacanze, quello avrebbe determinato la formazione per il torno che avrebbe avuto inizio a Febbraio.
Si morse il labbro guardando i giocatori scattare a grande velocità sul campo, doveva migliorare ancora molto.
La porta si aprì, suo fratello entrò fischiettando allegro come sempre.
“Ma guardalo, sembri tornato dalla guerra non da una gita” disse togliendosi il cappotto e posandolo sullo schienale del letto.
“Ascolta sai che oggi ho i colloqui con i tuoi professori” disse spogliandosi.
Natsu borbottò d’approvazione continuando a guardare la partita.
“Devo prepararmi a qualcosa?”  chiese raccogliendo i vestiti e dirigendosi verso il bagno.
“NO APPARTE UN FURTO DI ORAGANI DI PLASTICA DAL LABORATORIO DI SCIENZE” urlò per coprire il rumore dell’acqua della doccia.
 
Lucy e Sting stavano giocando alla playstation nel soggiorno  quando la madre gli interruppe “Noi andiamo, speriamo di finire subito, nel caso non sia così mettete l’acqua calda e buttate la pasta, non ordinate la pizza” disse più rivolta al primogenito.
“MI metto subito in fila con l’allenatore! Voglio un po’ vantarmi di mio figlio capitano della squadra” disse il padre battendogli la mano sulla spalla.
“Fate attenzione”
“Si mamma” dissero in coro.
 
Zeref parcheggiò la macchina “Ti prego fa Natsu non abbia rotto nulla” pregò uscendo dal’auto, iniziò a girare per i corridoi circondati da persone molto più grandi di lui, si sentiva spaesato in quel luogo.
Aveva mollato la  scuola tempo fa per lavorare e poter portare Natsua a casa con se e offrigli una vita migliore.
Guardandosi intorno iniziò a immaginare come sarebbero stati i suoi anni li dentro, i corsi, i club gli amici.
Prese il foglio dove Natsu gli aveva segnato i nomi dei professori e con fatica riuscì a trovare le varie classi.
 
Layla aveva abbandonato suo marito nella palestra in coda con il coach e si era diretta verso le altre classi, aveva parlato con la maggio parte dei professori, mancava solo matematica, il professore Macao aveva accennato a uno strano evento con il suddetto profe.
Entrò nella stanza e si sedette, accolta dal professore.
“Non vedevo l’ora di poter discutere di sua figlia”
“Mi dica” disse sorridendo.
“Io non riderei, ho fatto un richiamo al preside anche se lei, troppo espansiva, non ha voluto richiedere un colloqui d’emergenza”
“Mia figlia ha fatto qualcosa?”
“Vedo che non è a conoscenza dello spiacevole evento avvenuto in gita”
“Non ne so nulla” disse stringendo la borsa tra le mani.
“Vedo che sotto quel viso angelico si nasconde un diavoletto che non sa risolvere i logaritmi, ma non dileguiamo. Sua figlia è stata trovata dal suddetto in una situazione inappropriata”
La donna fissò il docente che sbuffò.
“Ho interrotto sua figlia prima che compiesse un coito con uno studente che i logaritmi non li trova neanche sul libro di testo.”
 
“Suo figlio è un giocatore eccezionale! Sono così fiero di averlo in squadra! Grazie grazie per averlo iscritto qui!”
Il coach stava ringraziando già da una ventina di minuti buoni Zeref, sentendosi fulminare da tutti gli altri padri li presenti.
“Posso andare ora?” chiese a bassa voce, aveva capito che Natsu, almeno nello sport, riusciva bene.
“Certo! E continui così con suo fratello! Diventerà un campione”
Uscì dalla palestra sentendosi osservare e fulminare, menomale che non era lacrosse o sarebbe già stata picchiato da un pezzo.
Riprese il foglio in mano “Manca solo matematica! Poi posso uscire da questo posto …” si guardò intorno.
“Posso aiutarla?” chiese una voce femminile, il ragazzo si voltò e rimase incantato dalla figura che si trovò davanti.
Una ragazza più o meno della sua età con i lunghi capelli biondi e gli occhi grandi.
“Sono Mavis Vermilion la preside … serve una mano?”
“Wow … cioè ecco” la ragazza rise per l’attimo d’imbarazzo del corvino.
“Zeref Dragneel” disse porgendogli la mano.
Mavis strinse la mano sorridendo. “Il famoso Dragneel”
“Perché famoso?”
“Il primo studente con una borsa di studio, è una novità ma sono molto contenta di lui, non ho ancora avuto il piacere di parlare con lui in privato.”
“E’ un record per mio fratello”
Mavis scoppiò a ridere “Scusi ma per un secondo ho creduto … che sciocca”
“No! ho solo venticinque anni, sarebbe molto strano” rispose sorridendo “Ovviamente se continuiamo a darci del voi sembreremo più vecchi”
“Io ne ho ventiquattro …” confessò.
“E sei già preside?”
“Si nella mia famiglia è così, se non vai in guerra insegni”
“Meglio così … cioè la guerra è … sono un idiota” scherzò facendola ridere.
 
“Signor Dragneel eccola, volevo giusto discutere del comportamento di suo figlio” disse Wakaba comparendo da un aula insieme a una donna in lacrime.
“Vi lascio, arrivederci signor Dragneel” disse in modo sensuale voltandosi e tornando verso il suo ufficio.
Zeref la fissò con lo sguardo sognante “Adoro il liceo”
“Signor Dragneel potrebbe seguirmi in classe? Ci sono molte di cui vorrei discutere con lei.”
“Bazinga” disse fissando il professore seriamente.
 
Layla e Jude salirono in macchina senza guardarsi in faccia.
“Nostra figlia ha un ragazzo” disse la madre uscendo dal parcheggio con la macchina.
“Nostro figlio non è il migliore della squadra” il padre era triste rannicchiato nel sedile.
“Non mi ha mai parlato di un ragazzo e nemmeno di … ciò che si fa con un ragazzo”
“Non mi ha detto che non è il prediletto del coach eppure è il capitano”
“Devo capire chi è il suo ragazzo!”
“Devo capire di chi era il padre, un padre così giovane poi! Che rabbia”
La donna si morse il labbro inferiore stringendo le mani al volante, perché sua figlia non glielo aveva presentato? Da quanto stavano insieme? Chi era? Dove viveva? Doveva ottenere ogni singolo dettaglio.
Se sta con Lucy di sicuro Sting lo conosce, magari fa parte della compagnia, magari è un nuovo arrivato. Doveva scoprirlo!
 
Entro in casa trovando i suoi figli come gli aveva lasciti, sul divano della sala a giocare ai videogiochi, un idea la illuminò.
“Figlioli i colloqui sono andati benissimo”
“Che ha papà?” chiese Sting vedendolo abbattuto dirigersi verso la zona cucina.
“E’ un po’ stanco.” Disse vaga Layla “Sapete, visto che siete così bravi quest’anno ho preso una decisione vendo qui.
Perché non invitate i vostri amici per una bella seratina, per festeggiare l’ultimo allenamento e l’inizio del torneo”
“Da quando vuoi gente in casa?” chiese Lucy mollando il joystick
“I miei figli vanno benissimo e nessuno si lamenta non mi sembra vero. Ma se preferite posso organizzare una cena tra parenti”
“GRAZIE PER LA FESTA!” dissero in coro.
 
Quella sera nel letto Layla e Jude stavano discutendo.
“Come fai a essere sicura che sia tra glia amici di Sting?”
“Semplice, se sta con nostra figlia deve sicuramente conoscere Sting i due non hanno segreti e lo inviterà perché conosco nostro figlio, non esclude nessuno dei suoi amici a eventi come questi” spiegò con una risatina maligna.
“E come lo riconoscerai?”
“Dallo sguardo, gli occhi di un ragazzo innamorato sono qualcosa che non si confonde facilmente.”
 
Zeref entrò a casa trovando il fratello intento ai fornelli.
“Come è andata?”
“Benissimo” disse mezzo sognante.
“Davvero?”
“Ho visto un angelo”
“Sei fatto?”
“No …  E INIZIA A STUDIARE STORIA CHE DOMANI HAI IL RECUPERO DELL’INTERROGAZIONE”
“Inizio tra due minuti”
“ORA!” disse impuntandosi.
“Agli ordini” Natsu recuperò Happy e scappò verso la camera.
 


-YUKI RAIN-
ecoomiiiiiiiiii con un nuovo capitolo finalmente completato! la mamma di lucy è un mito ahhahahahahaha.
ho deciso di fare questo capitolo per movimentare un po' la situazione! 
e ho inserito anche la ZerefxMavis (risatina malefica) prevedo tante belle cose.
rencite e continuate a seguire la mia stori, ci rivediamo al prossimo capitolo.

 

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Capitolo 22
*** la calma prima della tempesta. ***


Natsu si stava facendo la doccia nello spogliatoio della scuola come sempre dopo un allenamento. L’acqua calda gli scorreva sulla schiena e lo ripuliva dal sudore.
“Testa rosata vuoi restare li a vita?” urlò Gajeel chiudendo il getto della doccia accanto al ragazzo, erano rimasti solo loro due.
Il ragazzo si diede un ultima sciacquata e afferrò l’asciugamano appeso al gancio, nella sua vecchia scuola a malapena c’era l’acqua calda come poteva non godersi quel getto così rilassante sulla pelle.
Si avvolse l’asciugamano in vita e raggiunse gli altri ragazzi agli armadietti, Loky e Gajeel si avvicinarono, entrambi a petto nudo.
“Natsu stasera ci raggiungi vero?” chiese il biondo.
“di che parli?”
“E’ tradizione, l’ultimo allenamento prima del torneo! Festeggiamo a casa del capitano”
“Non ne so nulla …” disse guardando Sting parlare allegramente con Rouge entrambi in mutande.
“Non sei stato invitato testa rosa?” chiese giocoso il corvino infilandosi la maglia.
Natsu non rispose e iniziò a vestirsi, i soliti pantaloni larghi e la maglia più grande di lui.
“Forse non glielo ha ancora detto!” provò a scusarlo Loky “Non può evitare di invitare il giocatore più promettente”
“Fai il lecca culo perché è il ragazzo della tua migliore amica o perché è ex della tua ragazza?” chiese Gajeel ridacchiando.
Natsu mise l’asciugamano e la divisa accartocciati nello zaino, si infilò la cuffia nera lasciando fuori qualche ciuffo ribelle rosa e il giubbino lungo rosso.
“Vai di già?”
“Si, devo andare a casa a dare da mangiare a Happy” disse mettendosi lo zaino sulla spalla destra.
 
“Ok allora a stasera e porta il gioco torneo alla playstation!” disse Sting salutando Rouge.
“Cosa c’è stasera?” chiese Natsu comparendogli alle spalle ,   Sting sobbalzò per lo spavento.
 Il panico lo avvolse, Lucy lo aveva pregato di non invitarlo, i suoi genitori non erano ancora pronti. Iniziò a balbettare cercando una risposta.
“Torneo di Bingo” rispose infine.
“Ascolta non sono nato ieri, lo so che le matricole non sono accette alle feste di tradizione della squadra. Dimmelo in faccia non inventare scuse.”
“Ascolta io vorrei invitarti ma mia sorella non se la sente di presentarti a mamma e papà”
“Sai che queste cose non le capisco, ma davvero non ho problemi ma  non mi piace essere preso in giro.”
Gli batté la mano sulla spalla “Divertiti anche per me” disse uscendo.
Sting venne assalito dai sensi di colpa, ripetendosi che andava bene così, ignora questa sensazione Sting tra un attimo passa. Non sentirti in colpa è la cosa giusta.
E’ l’unico che non hai invitato ma è la cosa giusta, è il novellino.
TUTTO Ciò è SBAGLIATO. No ignora la tua coscienza, vuole solo mettermi alla prova.
Stingo finì di prepararsi alla velocità della luce e uscì, sperando che il ragazzo fosse ancora alla fermata.
Corse lungo la via della scuola fino alla fermata gialla e lucente, Natsu stava fumando seduto sulla panca.
“Ho un piano” disse sedendosi vicino a lui.
“Oh vacci piano siamo alla fermata del pullman”
“Andiamo a casa tua!”
“Perche?”
“Voglio prepararti per bene per stasera così quando ti presenterò come il novellino che ho preso sotto la mia ala protettiva i miei genitori non potranno che adorarti”
“Sempai?!” disse il rosato con voce sensuale.
“Forza andiamo a casa tua!” disse prende dolo per il polso.
“Vacci piano è da tanto che un ragazzo non vuole che lo porti a casa mai.” Rispose Natsu mettendo distanza tra i due.
“Hai almeno un biglietto?”
“Per cosa?”
“Il pullman”
“Serve il biglietto?”
“Ricchi” sbuffò Natsu prendendo un biglietto dal portafogli e consegnandolo.
“E tu come fai?”
“Ho abbonamento, quello è per le emergenze, sai devo andarlo a rifare la foto” disse mostrando la tessera.
Sting spalancò gli occhi, Natsu aveva i capelli neri pece e solo i dilatatori.
“Però, qui sembri quasi normale”
Natsu allungò il braccio puntando il dito verso l’altra parte della strada.
Il pullman si fermò e i due salirono.
Dove aver insegnato al ragazzo a timbrare si sedettero infondo.
“Wow è comodo! E puoi andare ovunque?”
“Già” disse fissandolo, tutto ciò era ridicolo.
Una volta raggiunta la periferia i due scesero, iniziando a camminare, fino a un insieme di palazzine.
I due entrarono nel palazzo dove viveva Natsu e presero l’ascensore.
“Sono un po’ nervoso è da un po’ che non porto qualcuno a casa.”
Fermati al piano raggiunsero l’appartamento 777, il rosato fece girare la chiave nella serratura e aprì la porta.
“Non ti stupire, è tutto della IKEA” aggiunse entrando.
Sting guardò l’appartamento, il salotto, la cucina e la sala da pranzo erano messe tutte insieme.
“Lascia qui tutto” disse mollando cuffia, cappotto e zaino.
“Dov’è camera tua?”
“Quanto vorrei che tua sorella fosse come te.” Gli prese la mano “Vieni come Sempai” disse con voce femminile.
“Non fare così, mi metti a disagio”
“Scusa il disordine”
“Tranquillo” disse guardando la piccola stanza del ragazzo.
Il rosato prese in braccio Happy e si sedette sul letto.
“Ricordami il tuo piano”
“Oh si!” Sting smise di guardarsi intorno “Ti renderò il mio piccolo discepolo e ti aiuterò a prepararti in modo che tu possa essere presentabile per i miei genitori! Dov’è la cabina armadio?”
“dietro di te”
Sting si voltò trovando un armadio con ante in legno scuro. Lo aprì trovando e iniziò a esaminare i vestiti.
“Intanto che guardi do da mangiare a Happy” disse lasciando solo il biondo.
Sting prese una camicia bianca che poteva essere della sua misura, un gilet del tessuto delle camicie scuro e dei jeans aderenti.
Natsu tornò in camera fissando i vestiti “Dove hai trovato questa roba?”
“Spogliati”
“Sempai è da tanto che non me lo chiede un ragazzo” ridacchiò sfilandosi la felpa.
Sting si voltò fissando l’armadio.
“Non serve che giri” disse buttando la maglietta sul letto.
“Tu mandi in pappa il mio orientamento sessuale”
Natsu si cambiò, i pantaloni erano aderenti sulle gambe lunghe e toniche, la camicia risaltava le spalle e il gilet dava un tocco di classe.
“Però faccio miracoli” disse Sting.
“Sono troppo aderenti in troppi punti strani questi pantaloni” disse risvoltandosi le maniche, mostrando i tatuaggi.
“Resisti”
“Devo fumare” disse dirigendosi  verso il cassetto, Sting gli schiaffeggiò la mano.
“Ti voglio pulito e profumato”
“Sampai!”
“NO”
“Un tiro”
“No”
“Sei cattivo Sempai” disse mettendo il broncio.
 
Lucy si stava guardando allo specchio indossava un vestito azzurro che arrivava a metà coscia, i collant neri e gli stivaletti scuri.
Era pronta a passare una bella serata, prese il telefono, si sentiva il colpa per non aver invitato Natsu, forse avrebbe dovuto chiamarlo per lo meno.
Compose il numero e aspettò di sentire la sua bella voce.
Piccola ciao” Lucy sorrise.
“Ciao Natsu, dove sei?”
“Alla fermata …Sting muoviti”
C’e anche mio fratello con te?”
“Si gli ho insegnato a timbrare il biglietto”
“Dove state andando?”
“Stiamo venendo da te per la festa della squadra, tuo fratello ha un piano per stasera.”
Ti fidi dei piani di Sting?”
“Non dopo questi pantaloni”
“Sei sicuro di volerlo fare?”
Perché no?”
“Allora a dopo”
A dopo, ti voglio bene”
“Anche io”
Lucy si buttò sul letto, la sua ida di serata si era trasformata in un sogno lontano.
Come poteva stare tutta sera con Natsu senza baciarlo o abbracciarlo, per un secondo pensò al profumo della felpa che gli prestava sempre quando aveva freddo.
No era impossibile fingersi amici! Sting e le sue idee. Ormai era tardi doveva solo resistere.
Scese e raggiunse sua madre che aveva indossato anche lei un vestito elegante, suo padre sedeva sul divano con indosso camicia e pantaloni in tessuto come sempre.
Per un secondo si immaginò la loro faccia davanti a Natsu con i suoi vestiti eleganti e gli occhi sempre leggermente arrossati.
 
Loky, gajeel e Rouge arrivano poco dopo e già si preparavano alla scena dei suoi genitori che davano del dragato al ragazzo, quando la porta si aprì calò il silenzio e Layla si diresse verso la porta.
Lucy rimase immobile quando video il ragazzo togliersi il cappotto, come tutti del resto, sembrava quasi un uomo a tutti gli effetti, i capelli erano stati tirati un po’ indietro e i vestiti aderenti mettevano in mostra il suo corpo allenato.
“Mamma lui è Natsu Dragneel, il nuovo giocatore”
“Piacere sono Layla” i due si strinsero la mano.
Lucy lo fissava incantata, se credeva che la serata sarebbe stata possibile ora ne aveva la conferma, fermò l’istinto di saltargli addosso e baciarlo ovunque.
Fece un respiro, ignorando una voce interiore e si avvicinò salutandolo con un gesto della mano.
Natsu guardò la ragazza ringraziandola di aver indossato delle calze coprenti perché era già troppo corto per i suoi ormoni in astinenza, rispose al saluto.
Era tutto cos’ freddo, niente contatto fisico, battute o sorrisi, come due conoscenti qualunque, quel pensiero aveva scosso entrambi.
 
“Come hai detto che si chiama quel ragazzo?” chiese Jude
“Dragneel” rispose la madre storcendo la bocca.
“Non mi piace, non voglio che diventi troppo amico di nostra figlia”
“Dragneel dove ho già sentito questo nome?”
“…”
“…”
“E’ IL FIGLIO DI QUEL TIPA LA’!” disse Jude tornando con la mente al giorno dei colloqui.
“Lydia, fa attenzione non voglio che si metta in mezzo alla carriera di Sting”
I due genitori si guardarono, sapevano di doverlo tenere d’occhio.
 
 -YUKI RAIN-
ECCOMI TORNATA CON UN NUOVO CAPITOLO.
spero che vi piaccia, mi scuso per il ritardo ma non trovo mai il tempo di scerivere, spero di riuscire a essere più presente.
non posso che ringraziarvi per il sostegno che state dando a me e alla storia.
commentate e ditemi fino a ora cosa ne pensate. 

 

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Capitolo 23
*** Scoperte a casa Heartfilia ***


la serata procedeva nel migliore dei modi, Natsu rideva  e scherzava con tutta la squadra. Lucy si era seduta sul divano sola, non le piaceva per nulla che il suo ragazzo dedicasse più tempo a suo fratello piuttosto che a lei, ma sapeva benissimo che era la cosa migliore.
Per tutta la serata sua madre gli ha tirato occhiatacce ai suoi tatuaggi e ad alcune battute forse un po’ troppo spinte, mentre suo padre continuava a fissarlo malamente, proprio come fissava Sting, da bambino, quando non aveva voglia di allenarsi ma restare a giocare con amici.
“Dove andate?” chiese Layla vedendo i ragazzi uscire dalla porta finestra.
“Ha smesso di piovere facciamo una partitella.”
“Vengo anche io …” disse il padre uscendo. “ovviamente a darvi un occhio” disse notando lo sguardo contrariato della moglie.
Lucy prese un paio di bicchieri vuoti abbandonati sul tavoli e si diresse la cucina, li posò nel lavabo.
“Lucy posso chiederti una cosa?”
“Certo mamma”
“Quel ragazzo ambiguo, è molto amico di tuo fratello?”
“Non lo so” mentì “Sono nella stessa squadra, sono amici penso”
“Non mi piace non voglio che venga influenzato sai come è fatto Sting si lascia coinvolgere da tutto”
Lucy sospirò, doveva stare calma.
“Io penso che sia una brava persona, insomma è molto gentile”
Layla guardò malamente la figlia.
“Tu in che rapporti sei con lui?”
“Io?” chiese con voce più acuta del normale “niente. Cioè abbiamo parlato un po’ in gita. È anche il migliore amico di Gray quindi ogni tanto quando uscivo con Juvia c’era anche lui. Ma, rapporto? No non c’è nulla”
“mano male, voi adolescenti avete tutti la vostra fase ribelle, mi fa piacere sapere che non sei attratta da quel tipo di persona”
Disse sedendosi in parte a lei.
“Perché mi dici questo?”
“Perché so cosa è successo in gita e mi farebbe piacere sapere con chi hai una relazione”
“Mamma …”
“Tranquilla, è giusto, ora che so che non ti piacciono i ragazzi come l’amico di Sting mi sento più rilassata, presentamelo quando sei pronta”
Lucy si morse il labbro inferiore, quanto si sbagliava sua madre.
Tra le due calò il silenzio finché il Jude non tornò in casa, era bagnato e spettinato.
“Che aria, il pallone volava da tutte le parti” disse entrando con al seguito la squadra.
“Guardatevi siete tutti bagnati, vi prendo un asciugamano” disse alzandosi energica.
Lucy guardò Natsu, i capelli pettinati erano tornati i soliti, la camici era diventata leggermente trasparente e i colori dei tatuaggi sulle spalle erano messe in risalto.
I due si sorrisero, era quasi comica la cosa, bastavano pochi passi per potersi toccare ma sembrava che entrambi avessero dimenticato come si cammina.
“Eccoli, c’era proprio bisogno?” disse la madre consegnano a ognuno di loro un salviettine.
“Grazie signora” disse Natsu prendendolo ma venendo chiaramente ignorato.
“Dimmi ragazzo dove hai imparato a giocare così?” chiese Jude.
Natsu si irrigidì sentendo la sua mano sulla sua spalla, si sentiva sempre in ansia con uomini più grandi lui che tentavano un contatto fisico.
Istintivamente abbassò la spalla come a voler far scivolare via quella mano, Jude la tolse con sguardo irritato.
“Ho imparato alla Pegasus, ho iniziato fin da piccolo”
“Si vede che giochi da molto, e sai quanto valga ascoltare il capitano immagino” disse fingendosi non curante del gesto di prima.
“Si, l’anno scorso ero capitano e era davvero un ruolo pesante, sono felice che sia Sting io non sono io non sono bravo a dire agli altri cosa fare”
Jude si sentì realizzato, L’idea che non puntava a togliere il ruolo di capitano al figlio lo alleggeriva, ma restava il fatto evidente che fosse il più portato e talentuoso della squadra.
Rouge lo raggiunse “Natsu vieni a raccontare a Gajeel la storia della ventosa che non ci crede” disse portandolo verso il gruppo.
Lucy li guardò parlare in un gruppetto a buona distanza, notava solo ora che Natsu, pur essendo alto, era quello più basso e più robusto.
Sting era alto e slanciato come Rouge, mentre Gajeel era troppo robusto e Loky invece aveva un fisico asciutto senza nulla di particolare.
Si soffermò sulle spalle larghe del rosato, guardò tutta la linea della sua schiena messa in risalto dalla camicia aderente.
Aveva le sembianze di un uomo e Lucy non poteva non esserne attratta, era un vero enigma, in alcuni momenti sembrava un ragazzo cresciuto prima del tempo e l’attimo dopo un bambino infantile.
“Lucy non stare lì vieni a vedere il film con noi” disse Rouge invitandola sul divano.
Lei si sedette tra i ragazzi, non gli importava nulla del film, voleva stare vicino a lui.
Natsu ebbe la stessa idea e si sedette vicino alla ragazza, in sei il divano era stretto e tutti si schiacciavano e ammassavano.
Lucy e Natsu erano al centro e venivano spinti uno verso l’alto, Lucy sentì il corpo caldo del ragazzo contro il suo braccio nudo, spalla contro spalla, gambe contro gamba, non erano mai stati così vicini quella sera.
Lucy prese un cuscino, per abitudine, e lo  strinse sotto il seno.
Sentì la mano calda del ragazzo sotto il cuscino, stringerle senza forza una coscia poco sotto la fine del vestito.
Lucy avrebbe dovuto dirgli qualcosa, ma non voleva, gli mancava tanto quel contatto, per il resto del film combatté l’istinto di posare la testa sulla sula spalla e addormentarsi avvolta dal suo profumo.
 
“Cavolo” disse Natsu alla fine del film “Si è fatto tardi! Devo andare o perderò l’ultimo pullman” si alzò a mala voglia dal divano.
“Sei vuoi ti do un passaggio” propose Gajeel mostrando le chiavi della moto.
“Grazie mille”
“Andiamo” disse recuperando la giacca da  moto.
“Ragazzi fermi un attimo” disse Layla. “Non potete andare, il tempo è peggiorato”
“Rischi un incidente con questa neve e pioggia”
Cadde un fulmine, nessuno si era accorto che la tempesta era peggiorata così tanto.
“Con questo tempo il pullman non passerà nemmeno” disse Natsu guardando fuori dalla finestra.
“Non me la sento di farvi muovere con questo tempo e nemmeno le vostre famiglie, per stanotte state qui”
Lucy si alzò in piedi “Sicura mamma?”
“E’ già notte, qualche ora in più non farà male … abbiamo la camera di vostra cugina Michelle libera quindi due posti ci sono, poi Sting ha un letto doppio.”
“Ne resta fuori uno” ragionò il primogenito.
“Uno dormirà sul divano”
I ragazzi si guardarono un po’ indecisi, ma infondo con un tempo del genere avrebbe potuto rischiare seriamente un incidente e Natsu non intendeva farsela a piedi.
ringraziarono e  si diressero la camera vuota.
 
“Sicuro? Posso starci io sul divano…” disse Sting.
“Ma no tranquillo” rispose il rosato “Mi sono offerto”
“Ti sei offerto perché sei troppo buono”
“Ti ringrazio sempai”
Natsu indossava dei pantaloncini e una maglietta del biondo prese in prestito, si sedette sul divano sistemando un cuscino.
“Potresti sgattaiolare in camera di mia sorella, tanto so che dormireste e basta”
Natsu rise.
“Penso che andrà bene così”
“Va bene, notte Natsu”
“Notte Sempai”
 
Lucy si girava e rigirava nel letto, non riusciva a dormire sapendo il suo ragazzo dormire sul divano al piano di sotto.
Dopo quasi due ore a guardare il soffitto si alzò in piedi, con la scusa di prende qualcosa da bere.
Scese le scale notando una strana luce, il telefono illuminava il volto del rosato.
“Natsu” sussurrò avvicinandosi al divano, il ragazzo sobbalzò.
“Ho visto troppo horror non puoi apparire così” disse sottovoce.
“scusa, non riuscivo a dormire”
“Neanche io, faccio fatica la prima volta”
“Lo so accade anche a me. Che stavi facendo?”
Il ragazzo sventolò quelle che sembravano delle cuffie.
Lucy fece il giro del divano e si insinuò sotto le coperte del ragazzo, ignorando i suoi lamenti.
Si accoccolò sul suo petto, godendo di quel calore e quel profumo che solo lui aveva.
Prese un cuffia e se la mise nell’orecchio, poi chiuse gli occhi sentendo la mano del ragazzo coccolargli la schiena.
I due si baciarono, Lucy si sistemò meglio sopra il rosato che le afferrò saldamente la vita.
Lucy lasciò che Natsu esplorasse la sua bocca, sospirando di piacere.
Continuarono a baciarsi tutta notte finché alle prime luci dell’alba i due non si addormentarono l’uno fra le braccia dell’altra.
 
Layla si alzò presto per preparare la colazione, aveva molte bocche da sfamare quella mattina.
Scese in cucina sentendo un rumore strano, come la suoneria di un telefono, si avvicinò al divano cercando di capire la provenienza di quella cantilena.
Trovò sul pavimento Iphone con una cover in gomma rossa sul telefono lampeggiava la scritta
 –fratellone meccanico top super tuttologo-
Alzò la testa, facendo cadere il telefono una seconda volta, sul figlia dormiva profondamente sul petto del ragazzo con la testa poggiata metà sul cuscino metà sulla spalla tatuata del ragazzo.
Doveva prendere provvedimenti, subito. Tutto ciò era inammissibile. 





-Yuki rain-
eccomiiiii tornata, non mi sembra vero.
questo capitolo è bho non lo so.
spero chevi piaccia, i miei piccoli nalu finalmente posso stare un po' insieme, ma OVVIAMENTE accade qualcosa.
dove è il divertimento se no?
lasciate una recensione e ci vediamo al prossimo capitolo.

 

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Capitolo 24
*** Bad boy ***


Lucy si svegliò ancora tra le braccia del ragazzo, sorridendo gli lasciò un tenero bacio sulla guancia.
“Buongiorno”
“Buongiorno piccola” disse ancora addormentato, ma sorridendo. Gli occhi ridotti a una fessura per il sonno e l’espressione assonnata.
Lucy posò la fronte contro quella di Natsu, sorridendosi a vicenda.
Natsu inclinò la testa per baciarla.
“Io ci penserei bene” disse una voce femminile proveniente dall’altro divano.
I due ragazzi sobbalzarono e si misero a sedere, facendo cadere la coperta per terra.
“M-Mamma che …” Lucy guardava la faccia furente della madre e lo sguardo deluso del padre che stava dietro, appoggiato alla spalliera con i gomiti, entrambi erano vestiti come al solito.
La luce illuminava i volti carichi di puro terrore dei ragazzi.
“Finalmente vi siete svegliati, dobbiamo parlare …”
 
I quattro erano seduti al tavolo, gli adulti da una parte e i ragazzi dall’altra, Layla aveva aspettato che si svegliassero da soli, ovvero alla bellezza delle dieci e mezza, Sting era andato a correre e tutti avevano fatto ritorno alle loro case.
Il silenzio regnava sovrano e nessuno sapeva cosa dire per paura o rabbia.
“Lucy …” incalzò sua madre guardando il ragazzo con disprezzo.
“Vuoi presentarmi il tuo –Amico-?” chiese con una voce dura, il viso privo di sorriso e il corpo rigido, il tipico atteggiamento di quando era infuriata.
“Lui è Natsu … ” disse nervosa, con le gambe che tremavano e  gli occhi leggermente lucidi.
“Andiamo alla stessa scuola e gioca a basket con Sting”
“E’ così che vi siete conosciuti? A una partita?”
“No, a una festa, quest’estate”
Layla spostò il suo sguardo furente verso il giovane.
“Dimmi Natsu, esattamente da quanto sei insieme a mia figlia”
Il rosato cercando di restare più calmo possibile,  con una finta voce calma e menefreghisti disse che ormai erano mesi.
Layla sospirò irrigidendosi ancora di più, anche se solo per un secondo.
“Tu non mi piaci per niente” disse Jude squadrandolo, aveva i gomiti sul tavolo e si stava facendo scrocchiare le mani.
Quel rumore si piantò nella mente di Natsu, fissò le dita, come a vedere le ossa sfregarsi tra loro e allo stesso tempo tornava indietro, quel tic di farsi scrocchiare le mani era lo stesso di suo padre, quando lo guardava con gli occhi languidi di perversione, di follia, gli occhi che non dimenticherà mai.
Lucy sentì Natsu tremare, gli afferrò la mano vedendolo assente, il ragazzo sobbalzò, doveva essersi perso in qualche strano pensiero, oppure stava cercando la risposta più corretta.
“Come?” chiese confuso alzando lo sguardo dalle mani dell’uomo.
“Non ti stava nemmeno ascoltando” imprecò la madre.
“Scusi, non ho capito …”
“E va bene te lo richiederò ancora una volta … tu vai a letto con mia figlia?”
Natsu trattenne il respiro, come aveva fatto a non sentire quella domanda?
“Io, arrivo fin dove Lucy me lo permette, non farei nulla senza il suo consenso e no, non siamo ancora andati a letto, se vi interessa” disse con voce bassa e vuota, come se stesse sostenendo un interrogazione, era in uno di quei momenti di freddezza.
“Lucy, mi confermi quello che dice?”
“si mamma”
“Tu non mi piaci, sappilo ti terrò d’occhio ma non credere di avere molte libertà, quella è mia figlia e questa è casa mia e io non ci farei troppo l’abitudine a gironzolare da queste parti.” Disse Jude rigido.
“Lo stesso vale per me, non mi fido, fa che non accada nulla a mia figlia oppure ci saranno delle conseguenze”
 
Sting rientrò in casa, sudato con indosso la tuta da corridore “Buongiorno” disse Layla intenta a sistemare la coperta che aveva prestato a Natsu quella notte.
“Buongiorno! Ho tra fame quanto manca alle due?”
“Non ho ancora preparato nulla … dimmi tu sapevi che Lucy è insieme a quel coso colorato, Natsu?”
“Più o meno” mentì “Come lo sai?”
“Ciò appena parlato, non mi piace per niente quel ragazzo”
“E’ a posto, forse un po’ strano ma il cuore c’e l’ha al posto giusto”
“Sarà, comunque tuo padre vuole parlarti ... è in cucina”
Sting si diresse verso la cucina, trovano suo padre sul tavolo a sorseggiare caffè, tanto caffè americano.
“Sting sei tornato …”
“La mamma ha detto che volevi parlarmi”
“Si siediti” Sting si accomodò davanti al padre.”
“Voglio che tu tenga d’occhio tua sorella.”
“Tutto qui? Lo faccio da quando ha iniziato a indossare la gonna”
“No, voglio che tu ti impegni nel basket, non voglio che Natsu tolga il titolo”
“Papà, Natsu è un mio amico e non mi interessa, a me importa solo giocare”
“Deve essere estremamente importante per te”
“Lo è.”
 
Zeref stava parlando al telefono intanto che –puliva- casa, con un mano reggeva il telefono all’orecchio e con l’altra sbatteva i cuscini del divano contro il muro e buttava le carte vuote sotto il divano.
“Si, magari settimana prossima” sorrise.
Così tardi?”
“Potrei venire a trovarti per parlare di Natsu”
“Io voglio sapere di te non del mio studente”
“Allora dovrai aspettare magari potremmo andare al …” Natsu entrò sbattendo la porta e imprecando, buttando la giacca alla rinfusa e dirigendosi verso camera sua.
“Adolescente con problemi ormonali, devo entrare in azione. Ti richiamo più tardi.
Ciao Mavis”
Ciao Zeref”
 
Zeref si diresse verso camera del ragazzo, Natsu camminava per la stanza nervoso.
“Che succede? Hai litigato con Lucy?”
“Siamo stati scoperti dai suoi genitori, cioè stavamo dormendo, ma loro sono nevrotici, qualunque cosa voglia dire, e mi hanno classificato come una merda che deve stare lontano dalla loto bambina” disse togliendo la camicia e recuperando da una sedia piena di vestiti una delle sue amate magliette XXL.
“Siete stati beccati dopo il sesso?”
“NO! abbiamo dormito! Anche male quel divano sarà in pelle ma è scomodo come la pietra”
“Allora era arrabbiato per ?”
“NON.LO.SO” imprecò liberandosi anche dei pantaloni.
“E va bene, vieni in cantina, ho quello che fa per te”
Natsu lo fissò.
“Nulla di vivo vero?”
“No tranquillo”
 
I due raggiunsero la cantina, non avevano niente da metterci per questo non capiva perché andare lì.
Zeref aprì il box destinato al loro appartamento, era praticamente vuoto tranne che per un sacco da box che pendeva dal soffitto fino al pavimento.
“E questo?”
“Hanno lasciato una macchina da rottamare e nell’aprirla abbiamo trovato questi, l’ho riparto con i nastro ma dovrebbe andar bene.”
“Bene per cosa?”
“Ricordi quando lo psicologo ti diceva che i pugni non sono il modo giusto di sfogare la rabbia?”
“Si”
“Stronzate, picchiali finché non ti senti meglio”
Natsu si posizionò vicino al sacco e iniziò a prenderlo a pugni, con Zeref che lo teneva fermo.
Continuava a colpire, colpiva per la frustrazione, per  la rabbia, era da tanto che non tirava un pugno, l’ultimo era stato contro Gray quel giorno che si erano presi a scazzottate sul campo da lacrosse.
Un pungo era per i genitori di Lucy, un pugno era per tutti i ricchi a cui si doveva confrontare ogni giorno, un pugno per tutti i periodi bui e i dubbi, un pugno per suo padre, uno per sua madre e infine uno per se stesso.
Si appoggiò alla parete col fiatone, dopo tanto tempo si sentiva svuotato, le mani gli facevano male, ma andava bene così.
Si sedette strisciando la schiena contro la parete, zeref gli si sedette in parte.
“Appena hai voglia racconta”
Natsu iniziò a parlare della situazione con Lucy, della scuola, anche di sua madre, non ne parlava mai, non voleva ma in quel momento sentiva di poter parlare di tutto.
Zeref restò ad ascoltare gli sfoghi del fratello fino alla fine.
“Se il problema è questo … continuate a vedervi di nascosto”
“Non dovresti darmi consigli costruttivi?”
“Lo sai preferisco sbatterti la testa contro lo spigolo più che avvertiti. Hai diciassette anni, fratellino, goditeli non pensare a nulla di tutte quelle cose, fai le stronzate che vuoi, segui i tuoi sogni. Non devi importi di crescere, quello verrà col tempo”
“Ci sono alcuno persone che non crescono”
“No, ci mettono solo un po’ più tempo”
Prese il portafogli dalla tasca dei pantaloni e ne estrasse due biglietti “Tieni”disse porgendogli.
-LIVE NIGHT-
MUSICA DAL VIVO
PRESSO
NIGHT CLUB FAIRY SHOW.
 
“Cavolo ma queste sono le prevendita per la festa di stasera, costano un sacco non posso accettare”
“Calmati, volevo portarci Mavis ma, come dire, siamo troppo cresciuti. Scherzo ha una cena con i docenti. Vacci con Lucy e se vuoi invitala a dormire”
“E tu?”
“IO? Stasera c’e la partita! Andiamo a festeggiare tutta notte!” si alzò e iniziò a fare i cori per tutta la cantina.
“Calciatori” sospirò il rosato alzandosi a sua volta.
 
Lucy era seduta sul suo letto ad ascoltare la musica dello stereo, si sentiva ancora giù per la scenata di quella mattina.
Sentì il telefono vibrare, lo afferrò e lesse il messaggio.
 
Stasera ti porto a ballare, voglio essere il cattivo ragazzo che meriti”
 
-ANGOLO DI YUKI-
ECCOMI TORNATA CON UN NUOVO CAPITOLO!
NATSU E' PRONTO A SCATENARSI!!!!
ho voluto dedicare una parte al rapporto dei fratelli dragneel.
nel prossimo capitolo accadranno tanto cose belle e forse qualcuno alzerà troppo il gomito.
lo scopriremo al prossimo capitolo.
ciao a tutti.
-yuki

 

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Capitolo 25
*** Serata al Fairy Show e i soliti problemi di coppia ... ***


 
Lucy si stava guardando nella sua stanza, indossava un vestito nero corto con dei decori e una cintura bianca, lasciava leggermente scoperto il seno con un fiocchetto in mezzo.
I capelli erano raccolti tranne per due ciocche che ricadevano lungo il volto.
“Forse è troppo corto, ma le ragazze in discoteca non mettono vestiti lunghi, o no?” si chiese tra se e sé non era mai andata in discoteca prima d’ora, sospirò sedendosi sul bordo del letto.
Non sapeva neanche come avrebbe fatto ad andare, era un vero casino.
“Lucy …” sua madre comparve sulla porta con in mano delle carte, la guardò dalla testa ai piedi.
“Che ci fai con quel vestito addosso?”
“Lo so che non te l’ho chiesto ma stasera c’è il Live Night al Fairy Show e …”
“Scordati di andare non voglio che tu stia in mezzo a brutta gente e comunque con chi andresti con Natsu?”
“Ci saranno anche altri compagni di scuola, alcuni li conosce anche mio fratello”
“Non mi interessa di chi conosce mio figlio, mi preoccupo che ti possa portare in brutti giri”
Lucy sospirò “Mamma Natsu non frequenta brutti giri e comunque non mi porterebbe mai in mezzo a quella gente”
“Infatti andate in un Night …”
“Ma ci sarà lui a proteggermi!”
Layla la fissò con ancora le braccia incrociate al petto, restarono in silenzi per diversi istanti.
“Voglio dire due parole a quel ragazzo prima, vedi di non fare e tardi e se torni ubriachi te ne pentirai, io parto per lavoro ma ci sarà Virgo la domestica e gli dirò di riferirmi tutto.”
“Parti di nuovo?”
“Si ma vado nella città vicina, alcuni computer sono stati attaccati da un virus, nulla di serio, devo inserire di nuovo i codici per l’accesso ai file della società. Ricordati c’è Virgo e le ho dato il permesso di metterti in punizione se necessario.”
Lucy sentì un brivido freddo lungo la schiena, Virgo era tremenda, capaci di farti restare a pane e acqua per giorni.
“Tranquilla lo sai che ho paura di Virgo” da piccola aveva provato a sculacciarla con una cintura in pelle.
“Sarà meglio”
 
Sting stava beatamente fissando il soffitto, era a casa di Yukino, nel suo letto. La ragazza si era alzata poco prima per farsi la doccia.
Sting ascoltava il rumore della doccia in silenzio,con le braccia dietro la testa.
“Chissà che ore sono” si chiese alzandosi, girando per la stanza in boxer, ormai era diventata la sua seconda casa quella.
Prese il telefono sulla scrivania e guardò l’ora, non era tardi come pensava, nel rimetterlo a posto notò una strana lettera sopra una pila di libri dall’aspetto nuovi.
Con ancora il rumore della doccia prese la lettera e la guardò, portava un simbolo mai visto con scritto UNIVERSITY OF OXFORD.
L’inglese di Sting non era eccezionale, ma capì la maggior parte.
Non si rese conto che il rumore della doccia era sparito.
“Tesoro che ne dici di alzarti dal letto?” chiese entrando con addosso l’accappatoio bianco.
“Ma guarda sei già in piedi” disse scherzosa avvicinandosi.
Sting si voltò tenendo in mano la lettera e il sorriso sparì dal volto dell’albina.
“Dove l’ahi presa?”
“Era sulla scrivania … quando me lo avresti detto?” chiese serio come mai.
“Ascolta volevo dirtelo, stavo cercando un modo” disse recuperando dei vestititi dal cassettone li vicino.
“Non riuscivi a dirmi che alla fine dell’estate ti trasferirai dall’altra parte del mondo per frequentare una delle università più prestigiose del mondo?”
“E’ stato il professor Makao, mi ha messo in contatto con alcuni docenti, ho fatto la simulazione del test online senza aspettarmi nulla e due settimane fa ho ricevuto la lettera. Dice che sono stata ammessa agli esami”
“Perché Oxfort? Ci sono delle buone università anche a Fiore e …” venne interrotto.
“Oxford Sting, ti immagini essere circondata da geni matematici tutto il giorno.”
“Perché quelli che ti stanno intorno sono stupidi? È per questo che non me lo hai rivolevi? Volevi dirmelo alla fine dell’estate prime di partire?” disse chiaramente arrabbiato.
“Volevo dirtelo dopo le feste, nel caso sarebbero state le ultime insieme …”
“Perché non tornerai mai qui?”
“Mia cucina vive a Londra e farsi due giorni di aereo …”
“E’ troppo per vedere me” disse raccogliendo i vestiti dal pavimento e rivestendosi.
“Nulla è più importante di te lo sai”
“Certo, nulla, a parte Oxford, sì deve essere bello sentirsi circondata da persone intelligenti e sapere il tuo ragazzo stupido dall’altra parte del mondo. All’inizio ci vedremo alle feste e poi smetterai di venire per prepararti e. ..”
“Piantala di fare così, non ti sopporto quando pianifichi tutto” lo stoppò terminando di rivestirsi a sua volta.
“Già perché Oxford è …”
“PIANTALA DI RIPETERLO! PERCHE’ CE L’HAI TANTO? NON DOVRESTI ESSERE FELICE PER ME?”
“ Felice di non vederti più? di saperti dall’altra parte del mondo? No non lo sono affatto”
“Vattene Sting” disse con gli occhi lucidi.
Senza salutarla il biondo se ne andò a gran passo, felice? Era troppo egoista anche sono per fingersi felice.
 
 
Lucy era seduta sul divano in attesa di Natsu, era nervosa, non sapeva come si sarebbe presentato e nemmeno cosa gli avrebbero detto.
Jude attendeva sulla poltrona, mentre Layla seduta acconto alla figlia.
La porta si spalancò e Sting entrò ignorando tutti.
“Tesoro tutto bene?” chiese la madre.
“Un cazzo” disse sbattendo la porta di camera sua.
I due genitori si guardarono “Jude vai a vedere cosa è successo”
“Ma mi ero preparato il discorso per Natsu”
“Lo sai come sono i patti, io mi occupo di nostra figlia e tu di nostro figlio”
“Fortuna che abbiamo solo due figli” disse alzandosi e andando verso la camera del ragazzo.
Il campanello suonò poco dopo, Lucy saltò in piedi andando ad aprire.
Lucy era sulla porta, bellissimo come sempre, indossava il solito giubbino rosso enorme e i pantaloni della tuta sul blu scuro con le solite scarpe, portava un berretto chiaro tenuto al contrario, con un ciuffo che gli ricadeva sulla fronte.
“Sei bellissimo” disse fissandolo incantata.
Lui sorrise, mandando in tilt la ragazza.
“Anche tu sei bellissima” la guardò dalla testa ai piedi “E quel vestito è molto corto” aggiunse tossendo.
Lucy lo invitò a entrare sua madre in piedi li vicino.
“Buonsera”
“Non è una buona serata, zitto e ascolta”
“Agli ordini capo.”
“Voglio che la riporti a casa ad un ora decente, niente alcool, droga e non lasciarla da sola, fattela addosso se necessario capito?”
“Certo, non la perderò d’occhio neanche un secondo”
Layla si avvicinò al suo orecchio “E fa in modo che quel vestito le resti addosso finché è in tua presenza, posso diventare spaventosa quando sono arrabbiata.”
“Ho già paura” rispose sottovoce.
Layla indietreggiò e gli fissò.
“Lucy divertiti e copriti”
 
La discoteca non era per niente come se la immaginava, luci e musica erano sparati da tutte le parti.
Il dj mixava da sopra un palco, il fumo usciva dagli angoli della sala.
Un ammasso di persone saltava e ballavo a ritmo, altri erano seduti sui divanetti.
Alcuni avevano dei disegni fosforescenti sul volto.
Natsu la prese per mano e la portò fino al camerino, guardandosi intorno scorgeva ragazze con vestiti ancora più corto del suo.
Lucy scoprì che il ragazzo indossava una delle sue solite magliette chiare che sotto quella luce era abbagliante, come il berretto.
“Andiamo a ballare” disse portandola in pista.
I due iniziarono a ballare, Natsu iniziò un ballo assurdo, totalmente scoordinato e fuori tempo ma non importava a nessuno e questo era bellissimo.
Lucy improvvisava qualche passo cercando di stare dietro al ragazzo.
Natsu la prese per la vita e la avvicinò a se continuando a ballare e salterellare sul posto.
Dopo un paio di pezzi i due si diressero verso il bar, Lucy non capì cosa ordinò il ragazzo ma si sentiva l’odore dell’alcool quando era ancora tra le mani del barista.
“Pensavo che non ci sarebbe stato alcool”
“Sei tu quella che non può bere” disse beffardo prendendo un gran sorso del suo drink, provocandogli un leggero bruciore alla gola.
“Fammelo assaggiare”
“I minori non devono bere e poi è troppo forte un sorso e sei fuori”
“Che ne sai di quanto reggo?”
“Ma se non lo sia neanche tu”
“Allora ordino qualcosa, un respiro di drago, come l’ha chiamato il tipo?”
Natsu la bloccò per la vita.
“Tieni, meglio ubriaca che stra fatta”
Lucy prese il bicchiere contenente  un liquido gialla pallido opaco.
Lo porto alla labbra e iniziò a berlo, l’alcool le fece bruciare la bocce e tossì un paio di volte.
“Quanto è forte?” chiese sentendo la testa girare lentamente.
“Ti avevo avvertito, stai bene?”
Lucy sorrise ascoltando la canzone “Mi piace questa musica”
“Vuoi ballare?” chiese finendo il drink e posandolo su un tavolo vuoto li vicino.
“Si” disse per mano il ragazzo e dirigendosi verso un spazio vuoto della pista.
 
Lucy ballava appiccicata a Natsu, c’era davvero poco spazio in quella discoteca, posò la fronte contro la spalla del rosato, sentendo la stanza girare.
Natsu le mise intorno alla vita, un uomo poco più grande di loro si avvicinò ma il si stoppò allo sguardo fulminante del ragazzo.
Natsu lo punto col dito, poi puntò la schiena di della ragazza e infine imitò il gesto di rompere qualcosa in due.
L’uomo capito il concetto si spostò verso un gruppo più vicino al dj.
“Dovevi mettere un mettere un vestito meno provocante”
“Non mi sta bene?” chiese alzando la testa e mettendogli le braccia intorno al collo.
“Troppo, è problematico”
“Perché la gente mi fissa?”
“No, per questo” disse prima di baciarla sulle labbra, Lucy sentiva il sapore dell’alcool sulle sue labbra.
Il dj lanciò qualcosa come coriandoli e vernice colorata sulle persone, colpendo anche i due ragazzi, troppo occupati per accorgersene.
Natsu approfondì il bacio, Lucy lo sentì muoversi nella sua bocca finché a entrambi non mancò il fiato.
Il rosato scese e iniziò a baciarli il collo, dall’inizio della spalla all’orecchio, Lucy sentì caldo all’improvviso, adesso non le girava più la testa ma non capiva molto, sentiva la bocca di Natsu sulla sua pelle e questo la mandava in tilt.
 
Sting stava ascoltando la musica con lo stereo al massimo non doveva pensare a nulla, non voleva pensare.
La porta venne aperto da Virgo, una ragazza dai corti capelli rosa e la pelle chiara.
“Signorino abbassi la musica è tardi ormai”
“Lasciamo stare”
“Come?” chiese prendendo la mazza da baseball del biondo.
“No” disse agitato “Cioè, non ho voglia di dormire”
“Dovrebbe” disse spegnendo lo stereo.
Un idea invase la sua mente, chiaramente turbata.
“Virgo devi farmi un favore”
“Mi dica signorino”
“Hai ancora quel coinquilino super intelligente?”
“Intende Capricorn?”
“Si!”
“Non capisco signorino”
“Devi portarmi da lui, ho bisogno di parlargli. Andiamo” disse prendendola giacca.
“Perché ora?”
“Perché gli esami di Oxford sono vicini” disse correndo fuori dalla camera.
 
“Dovrei essere a casa ad attendere la signorina” disse sulla porta della sua abitazione.
“Tranquilla, Lucy ha la testa a posto” disse mettendosi le mani in tasca.
 
Natsu aprì la porta dell’appartamento 777 continuando a baciare la ragazza.
Chiuse la porta con un calcio tendendosi la bionda stretta a se.
Dopo un ultimo bacio Lucy si voltò guardando l’appartamento, la luce era spenta e non si scorgevano bene i mobili.
Mollò il giubbino su quello che sembrava un divano.
Natsu la prese da dietro e le baciò il collo, Lucy ridacchiò di piacere.
“Vuoi vedere camera mia?”
Lucy sorrise, sapeva bene cosa significava e si sentiva pronta, orami era da un po’ che ci pensava e dopo quella sera aveva tutte le certezze, già aveva ignorato tutte le ragazze che le avevano fatto il filo e l’aveva protetta da tutti i pericoli.
Lucy entrò nella camera incasinata del ragazzo, si guardò intorno, era diversa da camera di Sting, era un vero caos.
“Bella” disse.
Appese a un muro c’erano delle foto, ne guardò una, probabilmente della scuola media, capelli neri e leggermente lunghi niente piercing o tatuaggi, Natsu era cambiato molto in quegli anni.
“Che guardi?” chiese abbracciandola da dietro, lui si voltò e lo baciò sulla bocca, sentendolo ricambiare.
I due continuarono a baciarsi finché Natsu non sentì il letto contro le sue gambe, staccandosi dalla bocca della ragazza.
“Vuoi fermarti qui?” chiese con la voce leggermente roca.
“No” sussurrò a un centimetro dalle sue labbra.
“Ti amo lo sai”
“Anche io”
I due ricominciarono a baciarsi, Natsu mise la mani sulla schiena della ragazza abbassandole la lampo del vestito.
“Aspetta” disse Lucy, il ragazzo mollò la presa e rimase stupito nel vederla sfilarsi gli stivali e lanciare il vestito sulla sedia.
“Mi danno fastidio i vestiti per terra” disse con le goti arrossate.
“Ma io sono ancora vestito …”
Lucy rise baciandolo, sobbalzò quando sentì le mani del ragazzo sulla sua pelle.
Con imbarazzo tolse la maglia al ragazzo, soffermandosi sul suo corpo, i pettorali messi in evidenza e le spalle larghe.
Sentì l’orologio freddo di Natsu sulla sua schiena, facendola rabbrividire.
Il rosato la baciò, le prese le mani e le portò a livello dei suoi pantaloni, Lucy sospirò sentendo il corpo del ragazzo reagire a tutto ciò.
Natsu rise sfilandosi le scarpe e i pantaloni buttandoli alla rinfusa sul pavimento.
“E’ imbarazzante” disse Lucy arrossendo.
“Presto non lo sarà più, ti fidi di me?”
“Certo”
Natsu la prese in braccio e buttò delicatamente sul letto, mettendosi sopra di lei, poi prese il piumone e coprì entrambi.
“Adesso lo è un po’ meno” rise Lucy.
Natsu si allungò fino ad arrivare al cassetto del comodino, prendendo il profilattico.
Lucy sospirò rendendosi conto di quello che stava succedendo.
“Hai cambiato idea?”
“No, solo sono un po’ nervosa”
“Rilassati” disse baciandogli il collo.
Lucy si concentrò solo sul ragazzo, continuando a baciarlo, non sentì nemmeno dolore, tutte le sue paranoie erano inutili.
Fece l’amore con Natsu come se fosse la prima volta, per lei lo era almo, provava uno strano piacere quando sentiva il suo ragazzo gemere sulla sua bocca, assecondando i suoi movimenti, il suo ritmo, provando piacere in tutto il corpo.
Lucy strinse le mani tra i capelli di Natsu gemendo, di risposta il ragazzo la baciò.
“Lucy” gli sussurrò con voce roca all’orecchio venendo.
Natsu si buttò a peso morto sulla ragazza, la guardò ridendo “Non l’ho mai fatto così bene sappilo”. Baciandole la punta del naso.
Lucy sorrise baciandolo a stampo “Resti a dormire?”
“Dici che posso?”
“Direi che devi” disse prendendo dei pantaloni da calcio dal pavimento e sparendo fuori dalla stanza.
Lucy ne approfittò per sistemandosi un attimo, rimettendosi la biancheria intima e sciogliendosi i capelli ormai spettinati.
Tornò cinque minuti dopo con una maglietta in mano “Tieni … se vuoi”
“Grazie” disse Lucy infilandosela.
Natsu tornò nel letto e la invitò ad accoccolarsi sul suo petto, prese il piumone e gli avvolse entrambi.
“Buonanotte Lu” disse spegnendo la luce e abbracciando la ragazza.
“Buonanotte Natsu” disse chiudendo gli occhio e addormentarsi in quel bel calore.
 
 
“COSA E’ CHE VUOI?”
“Hai capito bene, devi prepararmi per gli esami di Oxford!”
“Hai idea di quello che mi chiedi?” disse Capricorn
“Sono pronto a tutto” ribatté Sting
“A te non ti interessa nulla dell’università”
“Oh, fidati ora come ora, non c’è nulla di più importante per me”



-YUKI RAIN-
ECCOMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII 
ho modificato leggermente il capitolo perchè non mi piacere molto la scena tra Natsu e Lucy così l'ho riscritta ... in parte.
la storia sta raggiungendo la sua metà hehehehehe questa storia vi tornmeterà ancora per un pò.
recensite, seguite la storia se vi piace e ci vediamo al prossimo capitolo.

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Capitolo 26
*** tutta questione di scelte ***


Lucy aprì gli occhi, la prima cosa che vide fu il volto di Natsu ancora addormentato.
Sorrise davanti a quella visione, i ricordi delle scorsa notte tornarono alla mente, quanto era stata bene lo sapeva solo lei.
Si voltò leggermente per guardarsi intorno, la luce proveniente dalle fessure della tapparella illuminava la maggior parte della stanza.
Guardò la sedia della scrivania traboccare di vestiti, si guardò intorno alla ricerca del suo telefono.
“Cavolo” imprecò a bassa voce, ricordando che la sua borsa era sul divano.
Cercò di alzarsi ma due forti braccia la tennero ancorata al letto.
“Te ne vuoi andare mentre dormo? Non è molto gentile” disse Natsu ancora mezzo addormentato.
“Ho lasciata la borsa in sul divano” sussurrò al suo orecchio.
“Non ne hai bisogno” disse baciandole la spalla nuda, lucy sorrise voltandosi.
I due si baciarono, il rosato si sdraiò a pancia in su portando la ragazza su di se.
Si baciarono ancora e ancora finché non si sentì bussare alla porta, stranamente chiusa.
Natsu si alzò e aprì la porta, Lucy vide l'uomo davanti alla porta, doveva essere Zeref, suo fratello maggiore.
“Buongiorno fratellone”
“Ho interrotto qualcosa?” chiese sporgendosi per dare un occhiata alla ragazza.
“No, sei già in piedi?” chiese sbadigliando.
“Natsu ...” incominciò Zefer sorpreso “E' mezzogiorno … volevo chiederti se dovevo aggiungere un posto”
Calò il silenzio ma scoppiò subito in panico generale.
“No grazie lo stesso” disse Natsu sudando freddo.
“Va bene.” si sporse di nuovo “E' stato un piacere” disse rivolto a lucy.
Il rosato chiuse la porta, iniziando a camminare avanti indietro per la stanza con le mani tra i capelli.
“SONO.MORTO.” disse alla ragazza che stava recuperando i suoi vestiti.
“Calmati, andrà tutto bene” disse rivestendosi in fretta.
“DEVO.PORTARTI.SUBITO.A.CASA.”
“Smettila di urlare” disse baciandolo a stampo
“Scusa” i due si sorrisero prendendosi le mani.

“Sting ti prego fammi un favore: vattene” implorò Capricorn sorseggiando il caffè, Sting era con la fronte postata su un libro aperto a metà, davanti a lui il pc acceso lampeggiava di rosso.
“Sting” lo richiamò sentendolo ronfare sul libro.
Capricorn diede una ginocchiata al tavolo, che tremò.
Sting alzò la testa di scatto e guardò il pc.
“Come simulazione fallita. Come può Yukino essere così intelligente?”  domandò ributtando la testa sul libro.
“Sai esiste una lieve differenza tra voi due”
“Ovvero?”
“A differenza tua, lei la materia la capisce, nella nostra lingua madre”
il ragazzo fulminò l'uomo con lo sguardo.
“Ora vai a casa, sono vecchio devo dormire prima del torneo di bowling contro i docenti di università di legislazione, avvocati, trovano un regolamento anche per l'uso di un bagno pubblico”
“Ti prego dammi ripetizioni!” lo implorò alzando la testa dal libro e unendo le mani.
“Non penso che basti”
“Mi impegnerò, ti prego” disse sbattendo gli occhi e facendo vibrare il labbro inferiore.
“Sei uguale a tua sorella. Va bene, però voglio impegno da te, non mi piacciono gli scansa fatiche.”
“Grazie” disse saltandogli al collo, abbracciandolo.

Natsu scavalcò il muro di casa Heartfilia e aiutò Lucy a fare lo stesso, nascondendosi dietro le piante arrivarono fin sotto la finestra della ragazza.
Si fermarono quando il cancello si spalancò e la macchina dei genitori entrò nel garage.
“Devo sbrigarmi” disse Lucy afferrandosi al rampicante, Natsu la afferrò per la vita temendo che potesse cadere all'indietro.
Con fatica riusci a far scorrere la finestra e spalancarla, con i gomiti si spinse dentro a fatica fino al ventre.
“Che bel panorama” disse Natsu che l'aveva seguita per evitare che cadesse.
Lucy arrossì e iniziò a dimenarsi e se non fosse per il rosato sarebbe caduta all'indietro.
“Sta attenta”
“Scusa”
Natsu la spinse dentro e poi entrò a sua volta chiudendo la finestra.
“C'è l'abbiamo fatta” disse la ragazza col fiatone togliendosi il giubbotto e le scarpe.
Da corridoio della casa si sentì la voce della madre.
“Natsu sei in camera mia”
“... Merda! Dove mi nascondo?”
“... sotto il letto” disse spingendolo contro il pavimento.
“Perché hai delle valigie sotto il letto” chiese incastrandosi.
Lucy disfò il letto e si mise sotto le coperte, rivolta verso la finestra, fingendo di dormire.
Layla entrò pochi secondi dopo, guardò la figlia sorridendo, si avvicinò e si sedette sul bordo, scostando una ciocca di capelli biondi.
“Sembra che abbia fatto bene a fidarmi. Per questa volta Natsu è fuori pericolo, anche se non capirò mai cosa ci trovi in lui. Ti lascio dormire” disse baciandogli la fronte.
Layla uscì chiudendo la porta alle sue spalle.
Lucy si mise in piedi e si inginocchiò “Natsu tutto bene?”
“Una valigia ha cercato di mangiarmi la testa” disse gattonando sul pavimento della camera.
“Devi andartene prima che ti scoprano” Lucy aprì la finestra e Natsu la scavalcò con la facilità, reggendosi al rampicante.
“Lo so che non è la situazione ma … cosa fai a capodanno?”
“Come?”
“Gray fa una festa nell'attico del Hotel di suo padre. Ci vieni con me?”
“Si, ma ora vai”
“OK vado.”
lucy richiuse la finestra solo dopo che il ragazzo raggiunse terra.

Rouge entrò nel bar e vide Sting seduto a un tavolo tutto solo.
“Perché mi hai chiamato? È successo ancora qualcosa con Yukino”
“Ho preso una decisione Rouge.”
“Spara”
“Voglio smettere col Basket, dopo il torneo invernale”
Rouge lo guardò sorpreso, tra loro due calò un enorme silenzio.
“Perché?” chiese infine.
“Ho fatto due conti e il basket tira via troppo tempo, tempo che dovrei dedicare ad altro”
“Allo studio intendi? E poi i tuoi genitori vogliono che tu vada ad Oxforf o non lo sanno ancora?”
“...”
“Sei sconvolto, devi andare a casa dormirci su”
“Posso farcela”
“No Sting, non sei a livello tale da poterti permettere Oxford”
“Rouge, Yukino è nel nostro team dalla terza elementare e tra poco non ci sarà più”
“Sting le cose cambiano, bisogna accettare i cambiamenti” disse mettendogli una mano sulla spalla.
“Lo sai che non mi piacciono i cambiamenti” disse stringendo i pugni.
“Ascolta avete un anno, godetevelo e ad Agosto si vedrà”
“Devo fare pace con Yukino, sono stato uno stronzo” disse grattandosi gli occhi.
“No ora vai a casa a dormire, guido io ...”

Natsu entrò a casa trovando il piatto caldo in tavola e suo fratello che lo aspettava.
“Perché hai delle foglie tra i capelli?” chiese quando si sedette a tavola il rosato.
“Sono inciampato in un cespuglio” disse guardando delle scartoffie dalla parte non apparecchiata del tavolo.
Zeref gliela strappò di mano “Lo sai che non voglio che guardi queste cose”
“Scusa” disse iniziando a mangiare.
“Devi fare qualcosa a Natale?”
“No perché?”
Zeref fece un sospiro guardando il fratello.
“Ha chiamato la mamma, vorrebbe vederci ...”
“Fanculo” imprecò.
“Natsu!”
“Natsu un cazzo! Io quante volte ho voluto vederla ma lei non voleva? Quante volte ha coperto nostro padre mentre ci faceva del male.
Ti ricordi questa?” indicò la piccola cicatrice sul collo “Mi ha lanciato una bottiglia della birra addosso”
“Natsu la mamma è in cura, magari adesso sta meglio. Fallo per me”
Natsu lo guardò dritto negli occhi.
“Va bene, lo faccio solo per te”




-YUKI-
ECCOMIIII CON UN NUOVO CAPITOLO.
purtroppo ho perso l'inspirazione NUOOOOOOOOOOO
quindi farò uscire qualche capitolo di passaggio nella speranza che torni l'inspirazione.
se la storia vi piace lasciate un commento e seguite la storia ;)

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Capitolo 27
*** Il giorno di Natale ***


Natsu era seduto in macchina, vicino a Zeref, stava guardando fuori dal finestrino. Era il giorno di Natale lui e il fratellone avevano passato tutta la mattinata ad addobbare l’albero millenario che ogni anno montavano e ogni anno si promettevano di risparmiare per comprarne uno nuovo.
Dopo pranzo erano partititi per, a detta di Natsu, un lungo viaggio verso il centro di sostegno dove era ricoverata sua madre, la voglia di vederla era passata ancora prima di arrivare, ma Zeref ci teneva alla mamma, anche se non capiva il perché.
“Mi tieni il muso perché hai mal d’auto o per altro?” chiese a un tratto tenendo lo sguardo fisso sulla strada.
“Ho la nausea, lo sai che mi succede” disse secco.
“Lo so che non è facile, ma vacci piano. Non ti chiedo tanto, sorridi almeno”
Natsu si voltò verso il fratello mostrandogli un sorriso finto per una manciata di secondo poi tornò a guardare gli alberi che passavano veloci oltre il finestrino.
La struttura era moderna, bianca, con un grande giardino chiuso da un cancello imponente, menomale che le cure le pagano col fondo del padre controllato dallo stato.
Natsu scese con le mani in tasca, seguendo a ruota il fratello, non voleva perdersi in quel posto.
All’entrata un uomo gli ritirò i telefoni e gli oggetti possibilmente pericolosi o usabili come arma.
“Seguitemi, Saya è migliorata molto. E’ stata lei stessa a chiedermi il permesso di invitarvi” disse accompagnandoli per i corridoi, quasi ospedalieri con delle decorazioni natalizie.
Natsu si guardò intorno, alcuni pazienti erano accompagnati da infermieri, altri sedevano sulle sedie a fissare il vuoto.
L’uomo si fermò davanti a una porta e bussò, essa venne aperta da una donna non molto alta, con i capelli lunghi neri e mossi, gli occhi verde scuro. Una volta doveva essere una bella donna, adesso aveva la pelle rovinata e le borse sotto gli occhi ben visibili.
Portava una maglietta e dei pantaloni della tuta con uno scialle sulle spalle.
“Oh siete venuti che bello. entrate”  disse sorridendo spalancando la porta.
“Per qualunque cosa chiamatemi” disse l’uomo lasciandoli da soli.
Natsu, l’ultimo a entrare, si chiuse la porta alle spalle, la stanza era un monolocale con un letto, una zona cucina  e un piccolo salotto.
“Sedetevi” disse Saya sedendosi sul divano.
Zeref si sedette vicino a lei, mentre Natsu sulla poltrona più lontana della stanza.
“Ragazzi come siete cresciuti” disse massaggiando i capelli del corvino.
“E tu, ma guardati. Come sei cambiato” disse incerta “Immagino che tra i giovano sia normale, tatuarti e tingersi” disse con voce calante.
Natsu la guardò malissimo, poi fissò la tv, anche se a basso volume era accesa e trasmettevano i soliti film di Natale.
“Scusalo è che …”
“No, tranquillo Zeref, posso capire che sia ancora arrabbiato con me. Ma ora che sono completamente guarita dalla mia dipendenza voglio tornare a passare tempo con voi”
Disse allungandosi per battere la mano sul ginocchio del rosato.
“Ce ne vorrà di tempo per recuperare diciassette anni” disse velenoso Natsu.
Calò il silenzio
“Durante una delle mie uscite, vi ho preso dei regali” disse la donna correndo fino al bancone della cucina, presentandosi tra i due ragazzi con due pacchetti regalo in mano.
“Sinceramente non sapevo cosa prendervi, spero che vi piaccia il pensiero”
Zeref scartò una scatola di cialde del caffè “Wow le avevamo finite giusto ieri. Grazie mille mamma” disse alzandosi per abbracciarla.
Natsu aprì il suo trovando dei guanti da portiere gialli e neri “Sono per le tue partite”
“Io gioco a basket, da sempre”  disse freddo.
Saya perse il sorriso che aveva in volto, si avvicinò al ragazzo e gli massaggiò i capelli ciliegio.
“Mi piacciono molto i tuoi capelli sai?”
“Grazie” disse a bassa voce, quel gesto era solito di Lucy, ma le dita di sua madre gli davano una sensazione completamente diversa.
“Dicci mamma, adesso che sei completamente guarita, cosa vorresti fare?”
“Be non sono ancora dichiarata pulita, ma è da esattamente un mese che bevo solo acqua e non assumo farmaci. Proprio per questo voglio passare le feste con la mia famiglia”
“E’ una cosa molto bella da parte tua”
“Una delle poche.”aggiunse Natsu.
Saya smise di massaggiargli i capelli e guardò per un attimo la televisione.
“Non so volete raccontarmi un po’ di voi, non so quasi nulla”
Zeref iniziò a raccontare,Natsu si escluse mettendosi a guardare il film in silenzio infossato su quella poltrona.
“E adesso Natsu frequenta una scuola privata con una borsa di studio del Basket” concluse il fratello.
“Wow, mi piacerebbe vederti giocare”
“Potremmo andare a vederlo insieme una volta”
“sarebbe bellissimo, a te tesoro piacerebbe?”
Entrambi si fissarono sul rosato, Zeref gli pestò un piede facendolo distrarre dal film.
“La mamma sta parlando con te”
Natsu la fissò, attendendo che parlasse.
“Ti piacerebbe se venissi a una tua partita di basket?”
“Fa come ti pare” disse tornando al film.
“Natsu ora stai esagerando” lo rimproverò il fratello ma venne interrotto dalla madre.
“Lascia stare, ha preso tutto dal padre, quando si impuntava su una cosa …” ridacchiò come se un ricordo le tornò alla mente.
Natsu si irrigidì sulla poltrona “NO. io non sono come nostro padre” disse a denti stretti col fuoco negli occhi.
“Non ci sarebbe nulla di male”
“No era un padre di merda ma tu eri troppo ubriaca dalla sera al mattino per rendertene conto immagino, oppure te ne fregavi, sei rimasta incinta per caso infondo …”
“NON DIRE UNA COSA DEL GENERE”  urlò Saya “Siete stati entrambi voluti e siete la cosa a cui voglio più bene”
“Hai una strana idea di affetto, come nostro padre, vi siete trovati”
“Vostro padre non è sempre stato così è cambiato ma non ero nella situazione di badare a due figli senza il suo sostegno economico” disse mettendosi una mano sul cuore.
“Ci credo eri una puttana”
“Natsu ora basta” disse Zeref per l’ennesima volta.
“Certo, difendila, tanto sei tu quello che ci assomiglia, sei tu quello che ha preso i geni migliori”
“ Che vuoi dire?”
“Semplice che io vengo paragonato all’uomo che ci ha messo nella merda, forse è meglio che le racconti i primi sette anni della mia vita perché penso che si sia persa qualcosa, tipo che ne so un bambino che piange disperato dalla maestra delle elementari perché non vuole tornare a casa; oppure della polizia che entra in casa e porta noi due in una schifo di comunità perché lei era in giro a spassarsela nel letto di qualche uomo”
Natsu si alzò in piedi e uscì sbattendo la porta.
 
Doveva fumare, doveva sfogarsi, sentiva la rabbia ribollirgli in corpo.
Un uomo con un camice si attaccò al suo braccio “Vieni da fuori, portami una dose ti prego”
“STACCCATI DA ME” due infermieri lo presero per le spalle e lo portarono in una stanza.
Natsu riprese la sua camminata, girava i corridoi a vuoto, ignorando la gente che passava, spalancò la porta anti-panico, trovandosi nel giardino sul retro.
Si sedette su una panchina accendendosi una sigaretta.
“Sei tu! Ti ho riconosciuto per la chioma rosa”  l’infermiere che gli aveva accolti all’entrata.
Natsu lo ignorò.
“Sai qui non si può fumare, è meglio che ti sbrighi, alcuni potrebbero saltarti addosso per  una sigaretta.”
Si sedette accanto al ragazzo.
“Come è andata? Non è per farmi gli affari vostri ma è un grande miglioramento per tua madre”
“Non so cosa vuole, sono dieci anni che non la vedo e adesso solo perché lei ha deciso di interessarsi a noi vuole che torniamo a essere la bella famiglia felice.”
“Il primo giorno che arrivò qui era il mio primo giorno di lavoro, era seduta dove eri tu e stringeva un libro, mi disse che apparteneva a suo figlio e che voleva guarire per lui”
“Era di Zeref” disse secco.
L’uomo iniziò a balbettare cercando qualcosa da dire.
“Ascolta, so che può sembrare che lei ti abbia abbandonato, anzi in realtà l’affatto, lasciando te e tuo fratello con un padre drogato violento MA sappi che lei ti vuole bene”
Natsu alzò un sopracciglio, ma come faceva a lavorare li?
“Noi facciamo un progetto, quando arriva qui qualcuno gli facciamo fare un oggetto che poi posso associare a una persona che gli aiuti a continuare la terapia, tua madre fece una sciarpa, per te”
“Per me? Per cosa?  Strozzarmi?”
“No, diceva che avrebbe protetto, voleva che diventasse il tuo scudo dal freddo e anche da tutto il resto”
“Sul serio?” chiese sorpreso.
“Si, lei non ha potuto proteggerti e voleva donarti qualcosa che ne fosse stato in grado”
Natsu fissò l’erba senza sapere cosa pensare.
“Io devo tornare a lavoro, spegni la sigaretta e torna dentro” disse battendogli la mano sulla spalla e alzandosi dalla panchina.
 
“Immagino che sia ora di andare” disse Zeref rimettendo il giubbino
“Mi spiace tanto, dillo a Natsu”
La porta si aprì e il suddetto entrò.
“Eccoti torniamo a casa”
“Di già? io vorrei fermarmi ancora un po’” disse a testa bassa.
“L’orario di visita è finito …” disse Zeref.
“Mamma …” da quanto non diceva questa parola in quel modo “Mi spiace tanto, per tutto. Ti va di ricominciare?”
Saya guardò il figlio con occhi lucidi.
“Certo, aspettate un secondo.” Disse avvicinandosi al letto.
Natsu strabuzzò gli occhi quando vide la donna con una sciarpa bianca in mano.
“Questa L’ho fatta tanto tempo fa, visto che ho sbagliato totalmente con i guanti da portiere, prendi questa …”
“Sicura?” chiese guardando la sciarpa stretta tra le piccole mani mal curate della madre.
“Si, insomma l’ho fatta per te …” disse mettendogliela intorno al collo, sistemandola con cura.
“Ti sta bene”
Natsu l’abbracciò, sorprendendo tutti “Un giorno riuscirò a dirti che ti voglio bene” sussurrò.
“Va già benissimo così”
Zeref sorrise e si unì all’abbraccio.
“Esiste davvero la magia del Natale” disse, facendo ridere tutti.



-YUKI RAIN-
CIAO A TUTTI RAGAZZI ECCOMI CON UN NUOVO CAPITOLO!!!!!
questo capitolo èdedicato completamente a Natsu (il personaggio più figo e bello del mondo di fairy tail ANZI DELLA STORIA DEGLI ANIME\MANGA).
lasciate una recensione e se vi piace seguite la storia, ci rivediamo al prossimo capitolo.

 

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Capitolo 28
*** Amiche perverse e regole da rispettare. ***


Lucy  stava percorrendo a grande velocità per le stradine del centro di Magnolia, nevicava e faceva davvero freddo, mancavano pochi giorni a capodanno e le temperature erano quasi sotto zero.
La ragazza entrò nel ristorante stringendosi nel giubbino, si scostò la neve dai capelli biondi e si guardò intorno, l’odore di soia del sushi-bar gli entrò nel naso.
A un tavolo scorse due teste blu, Juvie e Levy! Le raggiunse salutandole allegramente come al solito.
Si sfilò il giubbotto  e rimase con la felpa enorme del ragazza che le potava fare benissimo da vestito, si sedette davanti a Juvia posando tutto sulla sedia libera alla sua sinistra.
“Finalmente morivo di fame” disse Levy aprendo il menù.
“Scusate, ho preso il pullman e non arrivava più”
“Da quando prendi il pullman non vivi così lontano ...” incalzò Levy “ASPETTA!” disse alzando la voce “Quello sul collo è un succhiotto! Dove sei stata questa mattina? O meglio la notte scorsa?”
Lucy si toccò il succhiotto sul collo, era davvero così evidente, maledizione.
“Non ci siamo visti per quasi tutte le vacanze perché io ero via e lui ci teneva a passarle con Zeref, poi stamattina mi ha chiamato e abbiamo fatto colazione insieme e poi …” arrossì ai ricordi di poche ore fa.
“Lucy, da quando sei così intima col tuo ragazzo?”
“Juvia pensa che avresti fatto tornare vergine Natsu con tutto il tempo che hai aspettato”
“Possiamo parlare d’altro?” chiese arrossita, avrebbe fatto meglio a dire di aver sbattuto contro uno spigolo … molto alto … tre volte.
“No, quest’evento passerà alla storia, dicci come è stato?” chiese maliziosa azzurra.
La cameriera giunse in quel momento per raccogliere le ordinazioni, appena se ne andò a Levy tornò a massacrare l’amica, ovviamente aiutata da Juvia, era così sorprendente quella notizia?
“E’ stato bello” disse solo arrossendo.
“Qualche dettaglio Hot?”
“Ora basta Levy! Ti fa proprio male stare con Gajeel”
“Daccordo lo chiederò a Natsu domani quando saremo al hotel di Gray” la provocò.
Lucy la squadro, se una cosa che la sua amica non aveva era la timidezza e non sapeva tenere la bocca chiusa.
Entrambe ci lanciammo sguardi incendiari finché non arrivò il sushi.
“Comunque se non vuoi dirmelo fa niente l’importante è che non facciate troppo rumore, non voglio sentirvi” si lamentò “Giusto Juvia?”  disse infine all’amica che stava mangiando tranquilla.
“E’ successo solo una volta e Juvia scommette che eri li con l’orecchio contro la parte in attesa”
“andiamo vi sembro il tipo?”
“Si” risposero le due ragazze in coro.
Levy sbuffò mettendo in bocca un nighiri.
“Comunque noi non facciamo rumore … credo”
“Te lo diremo noi la mattina dopo”
Le ragazze continuarono a mangiare in silenzio.
“Gray-sama mi ha detto che hanno una piscina al coperto e di portare il costume”
“Ma esattamente come è? Una festa normale no?”
“Gray- sama ha detto a Juvia che ha invitato ragazzi di scuola e vecchi amici, passeremo la giornata un po’ per i fatti nostri poi la sera ci sarà una festa e vedremo i fuochi d’artificio dalla cupola di vetro della piscina.” Disse esuberante.
“E poi andremo tutti in camera!”
“Levy!” la rimproverarono le due.
“No non dite Levy … sapete che finirà così. Tutte voi lo sapete.”
 
Terminato il pranzo Lucy tornò a casa, sua madre la stava aspettando per assicurarsi che mettesse tutto in valigia.
Non aveva voglia, ma con la mamma non si discute, iniziarono a togliere i vestiti dalla cabina armadio.
“Perché i costumi da bagno?”
“Hotel ha una piscina al chiuso” disse buttando sul letto un paio di vestiti.
“Ascolta ti ho dato il permesso di andare ma dovrai rispettare un paio di regole …”
“Ascoltare Sting” disse a macchinetta Lucy.
“No, tuo fratello ha detto che non vuole venire, ha già altri impegni per l’ultimo.”
Lucy si sedette sulla sedia della scrivania, non era mai andata da nessuna parte senza suo fratello, sarebbe stato strano, ma aveva Natsu, non era per niente la stessa cosa lo sapeva ma si sentiva protetta allo stesso modo.
“Ascoltami bene Lucy, niente alcool e niente droga, non accettare nulla dagli estranei e per quanto mi renda difficile dirlo … stai vicina a Natsu, preferisco saperti con lui che da sola.”
Cavolo, era seriamente preoccupata.
“Un'altra cosa … appena tornerai ho intenzione di portarti dal dottore”
“Perché? Temi che ammalerò a fare il bagno a Dicembre – Gennaio?”
“No Lucy voglio che tu vada dal ginecologo, voglio che conosca i rischi e le precauzioni”
“Io non penso di averne bisogno …” provò a ribattere.
“Vuoi che ascolti la tua scusa per le strane macchie sul collo o dirmi la verità?”
“Va bene, verrò dal dottore” anche se mi fa paura e imbarazzo allo stesso tempo.
Layla guardò la figlia con approvazione, speriamo che la spaventi così starà lontana da quel ragazzaccio dai capelli colorati.
 
“Bene ripassiamo le regole” disse Zeref giocherellando con una palla di gommapiuma, girovagando per camera di Natsu, intendo a mettere i vestiti nel borsone.
“Posso bere, ma se sono ubriaco non posso prendere in mano forbici, coltelli, rasoi o armi bianche”
“Due”
“Nulla che non sia naturale che possa causare allucinazioni, eccitazioni, depressione o voglie suicide”
“Se vedi qualcuno con un ago?”
“Scappo” disse spostando Happy dal suo maglione, non vedeva l’ora che l’inverno finisse per avere vestiti non sfilacciati da qual gatto.
“Tre”
“Non rompere nulla, non picchiare nessuno o fare qualcosa che vada contro la legge che possa causare il carcere o un compenso in denaro a tre zeri. Dov’è il deodorante?”
“Quattro?” chiese lanciandogli la bomboletta spray del deodorante.
Natsu la mise in borsa, poi guardò il fratello sospirando.
“Scatola dei profilattici vuota e test di gravidanza in farmacia”
“Non invertire le cose, piuttosto confonditi con le altre tre”
“Rilassati quando mai una ragazza si è presentata alla mia porta dicendo …” Natsu venne interrotto dal fratello che scandì bene le parole.
“21 Maggio …”
“Vado a fare un salto in farmacia prima che chiuda” disse scappando fuori dalla camera.
 
Sting bussò a casa di Yukino, ad aprire fu la madre.
“Ciao Sting”
“Buonasera, Yukino è in casa?”
“Certo te la chiamo”
Yukinio comparve poco dopo sulla porta, tutt’altro che felice.
“Che vuoi?”
“Voglio scusarmi. La notizia mi ha sconvolto”
“Mi è sembrato di aver capito che è finita”
“Non volevo dire quello che ho detto, l’idea che saremo così lontani … mi fa paura. Siamo insieme dalle elementari: io, te e Rouge siamo una squadra! Abbiamo sempre fatto tutto insieme e ora … non lo so più nemmeno io”
“Sting, la vita va avanti, saremo amici per tutta la vita, anche se lontani.”
“Non voglio che cambi” disse con gli occhi lucidi “Ma tu non puoi rinunciare e io non posso seguirti”
Yukino lo abbracciò “Ascolta io ti amo, anche se sarò dall’altra parte del mondo, quello che provo per te non cambierà”
Sting la baciò, venendo ricambiato, i due rimasero abbracciati per un po’.
“Sting, scusa se non te ne ho parlato”
“Scusa se lo presa tanto male”
“Tranquillo … cosa fai a capodanno?”
“I miei programmi erano passarli sul divano, da solo, al buio”
“Posso partecipare?”
“Ti ringrazierei”
I due risero ancora abbracciati.
“Yukino”
“Si?”
“Quando andrai a una festa ad Oxforf , evita quelle con gli spogliarellisti”
Yukino scoppiò a ridere “Posso farcela”
I due si baciarono ancora per un po’ poi si separarono per tornare alle rispettive case.
 
Lucy, dopo cena, si preparò e si mise nel letto già agitata per la giornata che verrà.
Il telefono posato sul comodino suonò.
 
“Buonanotte Lu, riposati perché domani notte non dormirai per niente”
 
Che scemo, Lucy spense il telefono e si mise sul fianco addormentandosi lentamente.




-YUKI RAIN-
eccomi con un nuovo capitolo. be vhe dire si sono tutti preparati per un bel capodanno devastante in un hotel di lusso ... come possono non accadere casini? Sting e Yukino mi facevano troppo tristezza HO DOVUTO farli rimettere insieme non riesco a far litigare le mie coppie preferite :(
(Chiunque tifi StingxMinerva soffrirà di cagotto per ventordici giorni)
lasciate una recensione, contìnuate a seguire la storia e ci vediamo al prossimo, strano, delirante capitolo.


 

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Capitolo 29
*** FACCIAMO FESTA! ***


Lucy ammirava incantata l’hotel del padre di Gray, somigliava al palazzo di una principessa, con le torri di muratura chiara e i dettagli tipici di un palazzo antico.
Sorgeva su una montagna poco lontano dal paesino li vicino, tutto intorno era neve bianca e candida, faceva molto più freddo rispetto che in città.
Lucy portandosi dietro la sua valigia rosa seguì Natsu che parlava animatamente con Juvia e Gray verso l’entrata dell’ Hotel.
Erano solo loro quattro, ma quella sera gli avrebbero raggiunti tutti i loro amici, nell’entrare Lucy notò un arredamento moderno e freddo, quasi tutto vetro e bianco ossigenato.
“Benvenuto” disse una donna all’entrata con i capelli corvini corti e gli occhi scuri. Doveva essere la zia di Gray, Ur; ne aveva sentito parlare tanto dal corvino, durante il viaggio aveva raccontato che da piccolo ci passava le vacanze così da poter anche un po’ con suo  padre.
Natsu aveva detto che sua madre se ne era andata quando era piccolo, e suo padre affidava l’Hotel a Ur per passare un po’ di tempo in città col figlio.
“Ciao Ur”
“Vi aspettavo due ore fa! Sei il solito ritardatario”
“Non è colpa mia, la testa rosa non ha voluto svegliarsi prima delle undici”
“Guarda che ti sento” sbuffò il rosato, col borsone rosso sulla spalla.
“E’ tutto pronto comunque, immagino di non doverti accompagnare. A dimenticavo c’è anche Layon con dei suoi amici” disse guardando il computer.
“Come? Ma papà ha detto di lasciarmi la camera!”
“Si, dai clienti non da tuo cugino”
Gray sbuffò e prese il pass che Ur glia aveva allungato.
 
I quattro entrarono nell’ascensore e Gray fece strisciare il pass nella fessura apposta dell’ascensore e esso iniziò a salire.
“Juvia non sapeva che anche tuo cugini fosse qui”
“Si vive con Ur giù in paese, non pensavo che stesse qui anche lui” disse pigramente.
L’ascensore si aprì direttamente nel salotto dell’attico, a differenza del entrata questo era colorato e emanava calore. La tappezzeria chiara, il tappeto rosso con il divano azzurro vintage, qualche statua di ghiaccio, la tv appesa al muro, le porte profilate in argento e una grande scala di vetro opaco.
Vicino alla tv c’era la porta finestra che conduceva al tetto-giardino coperto da una tendone per la neve.
“Che bello” disse Lucy.
Natsu senza troppi complimenti si buttò sul divano accendendo la tv.
“Come se fossi a casa tua ne Natsu” disse una voce proveniente dalle scale.
Un ragazzo della loro età con i capelli chiari sparati verso l’altro e gli occhi piccoli scendeva le scale.
Indossava una tuta semplice e dei jeans scuri.
“Yo Layon” salutò dal divano, concentrandosi sulla partita stramessa alla televisione.
“Natsu” si avvicinò al divano e si batterono il pugno, poi si volto verso gli altri tre.
“Cugino, la bionda e l’azzurra chi sono?”
“Fa attenzione la bionda è mia” disse il rosato dal divano.
“Come? Lisanna che fine ha fatto?” chiese sorpreso.
“Secondo te?” chiese voltandosi verso l’ascensore.
“Era così bello quando ti faceva le corna con me”
“Buono a sapersi” disse tornando a guardare la partita.
“Tornando alle presentazioni io sono Layon” si presentò.
“Io sono Lucy e lei è Juvia”
L’albino la guardò per una manciata di secondi poi le prese la mano e la baciò “Incantato”
Gray ingelosì subito davanti a quella scena e si mise tra suo cugino e la sua ragazza in mondo che le molasse la mano.
“Dai era uno scherzo! Non essere così geloso cugino” disse entrando nell’ascensore.
“E’ stato un piacere Juvia” disse strisciando il pass e facendo chiudere le porte d’argento.
Gray sospirò “Natsu staccati e porta la tua roba in camera”
“IO VOLGIO QUELLA CON IL LETTO AD ACQUA” urlò alzando la mano.
 
Lucy entrò nella camera dove l’aveva condotta il ragazzo, una stanza abbastanza grande, un letto matrimoniale, un armadio e una cassettone. Una grande finestra in orizzontale faceva entrare la luce.
“Che bella” sussurrò a se stessa.
“Lucy Guarda” il rasato prese la rincorsa e si lanciò sul letto, il materasso iniziò ballare come un budino, seguito dal rumore dell’acqua e della plastica.
La bionda sospirò, quella notte la avrebbe passata sul Titanic lo sapeva già.
“Vieni qui” disse il rosato.
Lucy si avvicinò e salì a gattoni sul letto, sentendo l’acqua spostarsi sotto il suo peso, si mise sopra Natsu e lo bacio.
I due continuarono a baciarsi finché Gray non entrò in camera “Non c’è tempo per questo dobbiamo preparare tutto per stanotte”
 
Uscendo dall’ascensore Gray incontrò suo padre Silver, identico a lui. i due parlarono per un po’ e dopo diverse presentazioni li fece fare il giro dell’ Hotel, specialmente la piscina dove avrebbero festeggiato.
Una piscina rettangolare con un soffitto a cupola in legno e vetro, era la stanza più calda dove era stata Lucy in tutto il giorno, un desiderio di scaldarsi in quell’acqua calda la avvolse.
“Ok è tutta vostra, non rompete niente e soprattutto domani mattina non voglio che la signora delle pulizie trovi una discarica. Se accadrà, toccherà a voi pulirla” disse Silver lasciandoli da soli.
 
“Ok Natsu aiutami con lo stereo, ragazze vi va di prendere il computer da Ur?”
Tutti e quattro si misero all’opera, poco prima di cena la musica riempiva tutta la piscina, luci illuminavano il fondo con i suoi colori: rosso, blu, verde e rosa.
Su un tavolo erano sistemati dei bicchieri e delle casse col ghiacci per tenere in fresco le bottiglie.
“E’ tutto pronto” disse Gray fiero di se.
“Io ho fame!” si lamentò il rosato buttando l’ennesimo palloncino nella piscina.
I quattro uscirono dalla pisciane si diressero verso la sala da pranzo, mangiarono allegramente.
Terminato tornarono nell’attico per prepararsi o almeno per provarci.
“Lucy esci mi sto pisciando addosso!” disse Natsu battendo contro la porta del bagno.
La bionda era da ben quaranta minuti sotto la doccia.
“Un secondo e esco. Ci metto tanto a lavarmi i capelli. IO”
“Devo pisciare” si lamentò bussando la porta con la testa.
Il rumore della doccia terminò e Natsu si ritrovò davanti la visione della sua ragazza immersa nel vapore con addosso un semplice accappatoi bianco e i capelli biondi bagnati e sgocciolanti sulla pelle chiara.
Natsu la fissò dalla testa ai piedi, ignorando la sua espressione seccata, la sua mente iniziò a ingranare. No doveva troppo andare in bagno.
Entrò dentro slacciandosi i pantaloni e Lucy rossa come un pomodoro uscì chiudendogli la porta.
 
Lucy ne approfittò per indossare il costume da bagno, bianco dei fiori rosa, iniziò a svuotare la valigia, alla ricerca del vestito perfetto.
Quando Natsu ritornò dal bagno trovò il letto pieno di vestiti. E poi era lui quello disordinato.
“Hai derubato un centro commerciale mentre era in bagno?”
“Non so cosa mettere. A te piace di più questo azzurro o questo viola” chiese tenendo un vestito a destra e uno a sinistra.
“mmm … quello in mezzo” disse indicandola con addosso il costume.
Lucy sospirò alzando la testa al cielo. Stava impazzendo.
Natsu aprì il borsone appoggiato dalla sua parte del letto e la aprì.
“costume, calzini, maglietta” elencò le prime cose che emergevano dalla pila di vestiti.
“io metterò questi” disse iniziandosi a spogliarsi.
“Maschi” sospirò Lucy specchiandosi ancora avvolta dalla indecisione.
Alla fine optò per una gonna corta rossa e una maglia nera col pizzo, insieme a dei tacchi neri alti, molto alti.
I capelli erano raccolti e gli occhi erano delineati da una linea di Eyeliner.
“Che ne dici?” chiese rivolta dal ragazzo che stava sdraiato sul letto in attesa della compagna.
“Cazzo …” disse a bassa voce alzandosi.
“Non sto bene così?”
Natsu la strinse per la vita e la bacio, un bacio caldo e  profondo, simile a quelli che si davano quando facevano l’amore.
“Voi due glia altri sono giù” disse Gray sulla porta, indossava una camicia bianca con una cravatta rossa larga e dei pantaloni neri.
Era seguito da Juvia che indossava un tubino scuro aderente con dei tacchi rossi.
i due uscirono dalla stanza tenendosi per mano.
Scesero in piscina, dove era piena di gente, la maggior parte lucy non la conosceva, dovevano essere amici che Natsu non gli aveva mai fatto conoscere o di vecchia data.
“Lu-chan!” Levy comparve tra la folla e abbracciò la ragazza.
“Questo è per te!” disse mettendo sulla testa di Natsu un cerchietto rosso con due orecchie da coniglio.
“Che cazzo è?”
“La indossano tutti i fidanzati! Tranne Gray devo trovarlo! A dopo LuLu”
Lucy sistemò le orecchie al ragazzo “Molto carino” disse rubandogli un bacio a stampo.
“Non ci credo Amico!”
“Gerard!” i sue si abbracciarono “Sei venuto?”
“Si, di solito passo capodanno con i gli altri fattoni della mia compagnia,  ma sai Amico è bello passare la nottata con gente che non si butta giù dai ponti”
“QUESTO E’ LO SPIRITO!”
Lucy fece un giro, incontrò diverse compagnie di scuola, tra cui Erza e Cana che avevano già aperto le  bottiglie del vino.
A bordo vide Rouge parlare con Kagura si avvicinò.
“Rouge”
“Ma guarda chi si rivede” disse la viola.
“Ciao Lucy”
“E’ venuto anche mio fratello?” chiese curiosa.
“No è rimasto in città per un capodanno romantico con Yukino”
“Hanno fatto pace?”
“Non l’ho capito, ma credo che stiano consumando a quest’ora”
“Scusami” disse kagura prendendo il suo ragazzo e baciandolo.
Lucy li abbandonò sentendosi di troppo, fece il giro della piscina vedendo Layon col suo gruppetto di amici e amiche, tra cui una ragazza con i capelli fucsia.
 
“Ecco” disse Natsu porgendole un bicchiere.
“Non accetto nulla da gente con le orecchie da coniglio”
“Ci sei già passata una volta. Cosa può succede di peggio” lucy sorrise prendendo il bicchiere e bevendo il contenuto.
La festa continuò fino a tardi, musica e alcool avevo riscaldato tutti, quando arrivò un minuto a mezzanotte la musica si fermò e iniziò il conto alla rovescia.
Allo zero tutti esaltarono urlando e lanciando oggetti e tutto quello che c’era a tiro, i fuochi d’artificio uscivano dalla montagna e esplodevano al centro della cupola.
 
“Gray-sama vieni con me …” disse portando il suo ragazzo a bordo piscina una volta finiti i fuochi.
“Che succede?” chiese ubriaco.
Natsu, Gajeel, Gerard e Rouge comparirono con una torta in mano.
Tutta la folla si zittì e poi urlò
“BUON DICIOTTESIMO GRAY!” i ragazzi gli buttarono la torta addosso, mentre Juvia e Lucy lo spinsero in piscina.
Uno a uno gli invitati si buttarono in acqua chi in costume, chi con il costume.
Lucy, che aveva fatto appena in tempo di togliersi i vestiti venne sbattuta da Natsu in piscina.
Lucy riemerse tossendo acqua … e torta.
“Natsu!” disse Lucy.
“Hai gli occhi a panda” disse ridendo.
“Piantala” ribatté ridendo, avevano entrambi bevuto, quindi non riusciva a prendersela.
“Hai della bava tra i capelli”
“Una volta era gel”
I due scoppiarono a ridere.
Lucy si accoccolò sulla spalla del ragazzo, reggendosi a lui per stare a galla.
“Penso di essere un po’ ubriaca”
“Io no, solo un po’ fatto … Gerard! Amico vieni qui”
 
“Ma guarda, Gray ha abbandonato la sua ragazza ubriaca qui” disse Layon vedendo Juvia seduta su una seggiola con un bicchiere del vino in mano.
“E’ andato a mettere qualcosa senza torta”
“Grande errore. Vuoi ballare?”
“Certo”
I due iniziarono a ballare, finché Layon non baciò Juvia sulla bocca.
“Ma che fai? Deficiente!” disse dandogli uno schiaffo vigoroso sulla guancia.
“Ubriaca o no JUVIA è solo di GRAY –sama!” disse andandosene.
Layon rimase li, tendendosi una mano sulla guancia.
“Violenta … mi piace molto” disse ridendo alla fine.
 
“aspetta” disse Lucy davanti alla porta della camera da letto, stava ancora ridendo.
Natsu entrò buttandosi sul letto ad acqua “Ho il mal di mare” urlò.
“Vieni qui che ci divertiamo” disse alla ragazza.
“No! non voglio dormire con la puzza di alcool addosso”
“E quindi?” chiese il ragazzo mettendosi a sedere.
Lucy gli lanciò uno sguardo perverso.
“Ti aspetto nella vasca da bagno” disse entrando in bagno, lanciando i vestiti per terra. Doveva essere davvero fuori per sopportare i suoi vestiti sul pavimento.
“Non me lo faccio ripetere” disse Natsu seguendola e chiudendosi la porta alle spalle.
Il rosato riemerse pochi attimi dopo con indosso solo le mutande, si buttò sul letto e svuotò il borsone.
“Zeref aveva ragione” disse prendendo quello che gli serviva e tornando il bagno.
 
Intanto giù in piscina la festa si era calmata e molta gente seduta sulle sedie o  a bordo piscina, tra cui Erza e Gerard.
“Gerard, non credevo che mi invitassi”
“Come potevo non farlo?”
Erza teneva in mano una bottiglia di vino vuota e aveva le goti rosse.
“Devo proprio dirtelo. Non sono stata completamente sincera con te”
“Cosa devi dirmi”
“Non voglio che tu pensi male”
“Erza puoi dirmi tutto”
“Allora … FACCIO COSPLAY, non prendermi per una Nerd”
Gerard la baciò
“La prossima volta portai con te, voglio vederti”
Erza gli saltò addosso baciandolo.




-YUKI RAIN-
eccooomiiii con un nuovo capitolo.
volevo annunciare che ieri ho fatto unfficialemente un anno su EFP SIIIIII
ok torniamo alla stoira, un nuovo anno si apre, un anno pieno di Nalu. 
arriveranno ancora molti colpi di scena quindi state pronti.
se il capitolo vi è piaciuto lasciate una recensione e seguite la storia.
ci si vede al prossimo capitolo 
ciaossssssssssssssssssss

 

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Capitolo 30
*** La storia che si ripete ***


Lucy quel giorno sentiva freddo, molto freddo, stava congelando! Si svegliò per il troppo freddo e si rese conto della situazione, si trovava nella vasca da bagno; l’acqua si era raffreddata e faceva venire la pelle d’oca alla ragazza.
Si guardò intorno, notando di essere da sola, dov’èra Natsu?
Si alzò recuperando un asciugamano con cui coprirsi, si specchiò al vetro sopra il lavandino, i capelli erano annodati e appiccicati al colle e alle spalle chiare, gli occhi a panda erano tutto quello che restava del trucco.
Un altro brivido di freddo la scosse, doveva scaldarsi subito. Uscì dal bagno, notando che la porta era solo chiusa con la maniglia.
Si resse la testa per il dolore, brava Lucy non ti è bastata la prima volta vero? Almeno la maggior parte delle cose se le ricordava, già la maggior parte …
Oltre alla testa le faceva  male anche la schiena, come aveva fatto ad addormentarsi nella vasca non lo sapeva neanche lei.
Si trovò Natsu steso nel letto, obliquo, occupando tutto il letto matrimoniale. Nella stanza la finestra era aperta ma i resti delle sigarette gettate nel bicchiere emanavano ancora un odore poco piacevole alla ragazza.
Guardò il rosato, abbracciato a un cuscino, russando di tutto gusto, con addosso solo dei pantaloni della tuta.
All’ennesima ventata si precipitò contro la finestra chiudendola con forza, lasciando le finestre svolazzare per l’ultima volta.
si diresse verso la valigia e si tolse l’asciugamano, iniziando a vagare tra i vestiti alla ricerca di qualcosa di caldo da indossare.
Una volta recuperata la biancheria intima tornò alla ricerca di un maglione, forse quello di Natsu che usciva dalla sua valigia, non si sarebbe offeso di essere indossato da una ragazza.
Si fermò quando sentì due braccia forti stringerla sotto il seno e un piacevole calore lungo la schiena.
“Buongiorno” disse Natsu poggiando la fronte sulla spalla nuda della ragazza.
“Buon giorno”
“Come ti senti?”
“Penso che tra poco darò si stomaco” disse cercando di diffondere il calore del ragazzo in tutto il suo corpo.
“Non sarebbe strano se non sei abituata”
“Tu come stai?”
“Solo un po’ di mal di testa” disse ancora contro il suo collo.
“Ma tu stai gelando” disse sentendo la pelle d’oca.
“Ho dormito nella vasca” Natsu scoppiò a ridere.
“Smettila” sbuffò gonfiando una guancia.
Lo sentì baciarle la base del collo scoperta dai capelli ancora fradici.
“Mettiti qualcosa o ti ammalerai”
“Stavo cercando qualcosa”
Natsu buttò uno sguardo ai vestiti della compagna, poi andò verso la sua valigia e afferrò il primo maglione che usciva, era di un blu scuro.
Lo lanciò alla ragazza “Mettilo, ti scalderà prima”
“Grazie” disse Lucy infilandolo dalla testa.
Gli era enorme, arrivava fino a metà polpaccio e dovette risvoltare le maniche diverse volte. Doveva ammettere che era molto caldo.
Natsu la fissò per un attimo vedendola più piccola di quello che già era.
Si avvicinò a lei e l’abbracciò, baciandole la fronte.
“Devi asciugarti i capelli” disse dolcemente.
“Si … deve esserci un asciugacapelli in bagno.” Disse separandosi dal ragazzo e dirigendosi verso il bagno.
Una volta rimasto da solo Nats si strofinò il viso con le mani, era distrutto. In effetti neanche lui stava benissimo, aveva perso il ritmo di una volta.
Prese le sigarette dal comodino e aprì il pacchetto notando che ne restava una sola.
“Quanto cazzo ho fumato ieri?”
Si accese la sigaretta e recuperò anche il bicchiere dove c’era la cenere.
Lucy emerse dal bagno “Natsu se fumi aprì la finestra?”
“Non avevi freddo?”
“Per favore se no dopo inizia a puzzare tutto di fumo”
Natsu sopirò e scostò le tende, facendo attenzione a non incenerirle e aprì la finestra, abbastanza da farci passare la mano con la sigaretta.
Appoggiò la testa al telaio della finestra, cercando di diminuire le pulsazioni alle tempie.
Poco dopo il telefono suonò, lo afferrò dal pavimento … chissà come ci era finito.
Nastu sospirò, era Sting.
Poggiò il telefono all’orecchio.
“Pronto” disse tra il dormiente e il morente.
“Natsu?”
“Sting?”
“Tutto bene?”
“Non so … oggi è il 21 Maggio?”
“No è il 1 Gennaio. Sicuro di stare bene?”
“Basta che non sia il 21 Maggio”
“Cosa centra il 21 Maggio?”
“Sting dimmi che cazzo vuoi prima che collassi contro la finestra!”
“E va bene. Mia sorella non risponde ne ai miei messaggi ne alle chiamata di mamma e papà quindi mi hanno chiesto di chiamare te”
“Ok”
“Quindi?”
“Quindi cosa?” chiese facendo un tiro.
“Come sta Lucy?”
“Sta bene …”
“Mi fa piacere dille ch- .”
“Aspetta sta vomitando, vado a tenerle i capelli. A dopo Sting.”
“Vomita di prima mattina? NATSU NO APSETTA NON METTERE G-.”
 
Juvia si rigirò nel letto, accoccolata tra le braccia di Gray, lo guardò sorridendo, baciandogli la guancia.
Contenta si voltò dal lato opposto per dormire ancora un po’. Ma il sonno sparì subito.
Nel letto insieme a loro c’era anche Lyon … indecente come loro.
Juvia si mise a sedere coprendosi con il piumone, guardò i due ragazzi cercando di concepire quello che stava succedendo.
“Juvia ha tradito Gray-sama! Come ha potuto fare una cosa del genere? O no Juvia è una persona orribile! Ora Gray-sama la odierà per sempre non potrà più guardarlo negli occhi!” iniziò a piangere come una fontana, ma smise subito.
“Forse è solo un illusione, Lyon è entrato nel letto quando Juvia e Gray stavano già dormendo fedelmente! … Non i suoi vestiti sono per terra, i vestiti di tutti erano per terra!”
Sentì movimenti strano sotto le coperte, Gray si era svegliato.
“Juvia” disse ancora mezzo addormentato.
L’azzurra aveva gli occhi lucidi, quando il corvino si rese contò della situazione.
Gray venne colpito da una forte rabbia, preso da un impulso diede una gomitata in faccia al cugino che si svegliò di soprassalto.
“Ma sei impazzito?” disse alzandosi dal letto, con addosso solo i boxer.
“Tu! Che ci fai qui?” chiese Gray alzandosi a sua volta.
“Io? Mi pare ovvio” disse sorridendo beffardo.
“Cos’hai fatto alla mia ragazza?” chiese recuperando della biancheria intima.
“Cosa ho fatto io? Cosa ha fatto lei” disse indicandola col dito.
“Juvia non ricorda nulla” si difese.
“La tipica scusa delle troiette”
“Non osare chiamarla così”
“Da come si è comportata poche ore fa, il termine mi sembra giusto”
I due iniziarono a picchiarsi, finché Gray non riuscì a prendere Lyon e buttarlo fuori dalla stanza.
“Gray-sama Juvia –.”
“vestiti e vai via” disse freddo uscendo a sua volta dalla stanza.
Juvia iniziò a piangere, Gray aveva ragione, Lyon è bravissimo a rovinare ogni cosa.
 
Gray percorse il corridoio fino alla porta del ragazzo, gli sembrava tutto troppo irreale.
Bussò alla porta una volta, due, tre, alla quanta diede un pugno poderoso alla parete.
“Ma sei impazzito? Mi scoppia la testa!” disse Natsu aprendo la porta.
“Devo parlarti ora! Posso entrare?”
Natsu guardò la bionda che si era riaddormentata sotto il piumone.
“andiamo giù è meglio” disse recuperando una maglietta nera rovinata.
I due scesero le scale, sperando di mettersi sul divano, ma scoprirono che esso era occupato da Kagura, mentre Rouge dormiva sul tappeto vicino.
“Posso vomitargli addosso?” chiese il rodato guardando la ragazza dormiente.
“No vieni” i due entrarono in cucina.
Trovando Erza e Gerard intenti a parlare con una cioccolata calda in mano.
“Quanta gente ha dormito qui stanotte?” chiese Gray.
“Amico” Natsu batté il pugno all’amico.
“Avete dormito in cucina?”
“In realtà siamo stati tutta notte a parlare”
“Beati voi”
“Gajeel e levy?” chiese guardandosi intorno e sotto il tavolo.
“Sono tornati in città con gli altri” disse Erza.
A differenza di loro, erano molto più lucidi e sani quella mattina.
 
Dopo una tanto aspirata aspirina e un caffè i due iniziarono a parlare.
“Juvia mi ha fatto le corna” confessò
“nah”
“Si invece, eravamo nel letto e c’era anche Lyon”
“Ma se juvia ha già programmato il vostro matrimonio? poi tuo cugino non è una botta di simpatia insomma fa sempre quella risatina irritante.”
“Sta di fatto che è successo”
“Non è completo tradimento se è una cosa a tre … è un tradimento a metà … quant’è la metà di tre?”
“Quindi ti andrebbe bene? Si vede che non nessuna ti ha mai messo le corna”
Natsu lo guardò dritto negli occhi nel modo più serio possibile.
“Ok ritiro quello che ho detto … ma ora?”
“Ora a me scapperebbe da pisciare” disse alzandosi.
“Sei d’aiuto ne!”
“Ti dico solo una cosa: lei stra vede per te quindi ora si sentirà una merda, non girare il coltello nella piaga”
 
Natsu risalì le scale fino alla camera ma si fermò quando sentì Juvia piangere e Lucy che tentava di consolarla, forse era meglio lasciarle da sole.
“Andrò a vedere se c’è qualcun altro in giro”
Si fermò quando vide Lyon
“Ehi tu! Che cazzo combini?”
“Natsu? Hai sentito le urlate di Gray? È sfollato” disse divertito.
“Fai schifo Juvia sta di merda ora, solo per colpa tua.”
“Parla il più fedele del mondo.”
“Sono cambiato”
Lyon rise prendendo il telefono.
“Ne sei sicuro?” chiese passandogli il telefono e scendendo le scale.
Natsu la guardò la foto, la fissò per dei minuti interminabili.
Era una vecchia foto di lui con Lisanna, già si erano messi le corna reciprocamente anche a capodanno.
fissò la porta della sua camere, egoisticamente ringraziò che sia toccato a Gray e non a lui.
 

-YUKI RAIN-
un nuovo capitolo è ora caricato.
già già se la passano le notre coppiette. 
nel prossimo capitol si tornerà a scuola! quandi tornearanno i professori, gli allenamenti e il famoso torneo di Basket! 
spero di riuscire a scriverlo il più breve tempo possibile.
recensote se la storia vi piace :)
-Yuki

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Capitolo 31
*** Un disastro di cena. ***


“Tranquilla Juvia vedrai si sistemerà tutto lascialo sbollire e vedrai che tornerà da te” disse LUcy cercando di consolare l’azzurra, ormai erano due giorni che non faceva altro che consolare la ragazza da quando erano tornate dall’hotel.
Ora erano sedute al solito sushi bar.
“Non risponde ai messaggi, alle chiamate. Ieri sono andata sotto casa sua e la donna delle pulizie mi ha detto che non viveva più lì nonostante lo sentissi commentare il lacrosse dal salotto” disse apatica fissando il tavolo.
 “Juvia, non essere triste è stata tutta un incomprensione, secondo te hai davvero tradito Gray? Con Lyon poi? Non provi nulla per lui”
“Juvia è stupida. Mi manca troppo Gray-sama” ecco le lacrime. Evviva.
 
“MANDALE UN MESSAGGIO ALMENO!” disse Natsu stremato, erano in camera dal corvino e stava per picchiarlo a sangue.
“NO! e’ stata tutta colpa sua. Sono arrabbiato e deluso”
“Capisco quello che provi … l’ho provato molte, molte ma molte molte molte volte”
“Quante?”
“Molte” disse freddo.
“Ma tu se lo saresti dovuto aspettare da una come Lisanna! Immagina di svegliarti e trovarti nel letto con Lucy e … che ne so … Hibiki”
Natsu guardò malissimo Gray “Non voglio minimamente immaginare una cosa del genere”
Calò il silenzio.
“ORA CI STO PENSADO. MERDA. TI ODIO GRAY. JUVIA HA FATTO BENE!”
“Come? Vuoi prenderle?”
“Fatti sotto”
 
“Juvia è il secondo gelato, lo sai che non vai molto d’accordo con i latticini” dopo il sushi-bar le due si erano prese un gelato e ora lo stavano mangiando al parco, sedute sull’altalena con una rete al posto del sedile, abbastanza larga per entrambe.
“Ormai nessuno reclamerà più il corpo di Juvia”
“Ho un idea, perché non provi a riconquistarlo”
“Come?” chiese asciugandosi gli occhi.
“Semplice, gli farai riscoprire i sentimenti che prova per te! Come lo hai conquistato la prima volta?”
“Gli ho preparato la cena …” occhi lucidi “pasta alla carbonara e scaloppine al limone …” lacrime “Ha detto che era buono e che … IO GLI PIACEVO MOTLO” fontana.
“E’ perfetto Juvia! Ho un piano vado a chiamare Natsu, tu resta qui e smetti di piangere”
“Anche Lucy abbandona Juvia … io non ti ho tradito con Levy sappilo!
 
I due ragazzi erano sdraiati sul pavimento accaldati “Ho dimenticato che fai Lacrosse, penso che tu mi abbaia sbeccato un dente” disse mettendosi a sedere tenendosi la mascella.
“Avresti potuto evitare di saltare avanti e indietro come un coniglio”
Il telefono di Natsu suonò.
“Rispondi, e’ fastidiosa la tua suoneria”
“Vorrei ma si è bloccato! Mi sta abbandonando”
“Ci credo è dalla terza media che hai quel telefono”
“Non ascoltare piccolo mio” disse riuscendo a far smettere la suoneria.
“Era Lucy, sento cosa vuole.” Disse alzandosi e uscendo dalla stanza.
 
“YO lucy!” disse entrando in bagno sedendosi sul water.
Natsu fa in modo che Gray non ti senta”
Natsu si guardò intorno e aprì sia l’acqua del lavandino che del bidet.
“Dimmi tutto”
Ho un piano per far riappacificare Gray e Juvia!”
Spara”
Una cena cucinata da Juvia”
“mm..”
mm?”
Cucciola spiega prima che si allaghi il bagno”
Ok, ok. Pensavo organizziamo una cena a casa di qualcuno, portiamo un po’ di gente e facciamo in modo di far ravvicinare quei due”
Terapia d’urto”
Esatto e qui due in un attimo torneranno insieme”
E noi  possiamo tornare a fare le cose sconce che fanno le coppiette senza che Juvia chiami piangendo!”
… già”
Facciamo a casa mia!”
sicuro?”
certo basta che qualcuno faccia la spesa …”
Lucy rise.
Organizzo tutto io … tu portaci Gray”
“Va bene, a stasera piccola.”
Ciao Tesoro”


Natsu tornò in stanza con uno sguardo colpevole.
“Hai mancato la tazza?”
“No! stasera io e Lucy abbiamo organizzato una cena, ci saranno anche gli altri a casa mia, vieni”
“Non mi va”
“non era un invito ma un obbligo.”
 
Natsu entrò a casa con Juvia e Lucy, tutti e tre carichi di buste della spesa.
“Juvia non ha mai cucinato in una cucina così piccola”
“Vuoi conquistare Gray oppure farei i provini di master chef?” sbottò Natsu.
Zeref emerse dalla camera da letto, guardando i tre ragazzi darsi da fare.
“Natsu” lo chiamò dal divano.
“Zeref non ti avevo sentito” disse lasciando la preparazione in mano alle ragazze.
“Organizzi qualcosa?”
“Si, vedi Gray e Juvia hanno litigati, così Lucy ha organizzato una cena per farli innamorare di nuovo così io potrò tornare a pominciare con  la cucciola e lei non dovrà più sentire piangere Juvia.” Spiegò.
“ … lo fai perché ti dispiace per lei o solo per avere Lucy?”
“Senti non voglio passare altri mesi d’astinenza!”
“Egoista. Comunque io stasera esco”
“Mavis?”
“No, addio al celibato, usate il preservativo”
“Perché me lo ripeti sempre? E poi sarei io a doverlo dire a te!”
“Perché non voglio altri mocciosi a cui badare”
 
“E’ tutto perfetto, tra poco la pasta sarà pronta!” disse Juvia contenta del suo lavoro.
“Che buon odore” disse Natsu con la colina in bocca comparendo dalla sua camera con la camicia scozzese rossa slacciata, lasciando in bella mostra gli addominali scolpiti.
Juvia e arrossì leggermente, Lucy aveva gusto.
“Natsu sistemati la camicia! Gli altri arriveranno a breve” disse Lucy iniziando chiudendo la camicia del ragazza.
“A casa mio potrei girare anche in mutande sappilo”
“Natsu! E’ una cosa seria” le sussurrò prima di dargli un bacio a stampo.
“Vado a cambiarmi, Natsu aiuta Juvia con le sedie.” Disse dirigendosi verso la camera.
Natsu iniziò a sistemare le sedie intorno ai due tavoli uniti che stavano giusti giusti nel piccolo spazio dedicato alla sala da pranzo.
Iniziò a sistemare le sedie “Juvia non sa come ringraziarti”
“Mi accontento della fetta più grande della torta in frigo”
Juvia si avvicinò con i piatti iniziando a sistemarli “Tranquilla, andrà tutto bene” disse dandogli una leggera pacca sulla schiena.
“Tu vedi sempre tutto positivo ne? In questo sei uguale a Lucy”
“Diciamo che quando passi il peggio, tutto il resta risulta migliore”
“Io non ho la tua forza”
“meglio così no? vuol dire che non ne hai mai avuto bisogno” fece una pausa “C’è una cosa che voglio chiederti”
“Dimmi tutto”
“Si sta avvicinando San Valentino e … è la prima volta che voglio organizzare qualcosa di speciale … ma non so da che parte iniziare”
“Sei completamente cotto vero?”
“Penso di essere diventato un bollito” Juvia rise alla battuta.
“Ti aiuterò a conquistare Lucy ma u dovrai fare il bravo con lei”
“Perché me lo ripetono tutti?” i due amici risero.
 
“Va bene, Lucy è in camera tua e attende di entrare” disse Lucy accendendo delle candele, chissà dove le avrà trovate.
Juvia gli aveva detto che avrebbe usato l’attesa per buttare giù il piano –Primo San. Valentino Romantico Di Natsu-
“Tranquilla piccola andrò tutto bene” disse abbracciandola da dietro, baciandole la guancia.
Lucy si voltò, buttandogli le braccia al collo e ricambiando il bacio, Natsu le mise le mani sui fianchi fasciati dal vestiti aderente che faceva viaggiare molto la mente del ragazzo.
Lucy lo sentì iniziare un gioco di lingue lento come solo lui sapeva fare, sospirò per l’improvviso calore, stringendo i capelli del ragazzo in un pungo, senza forza.
Si separarono e sorrisero, per poi tornare a scambiarsi semplici baci sulle labbra a vicenda.
“Iniziava a mancarvi” sussurrò il rosato contro le labbra rosee della ragazza.
La stana tensione che si stava formando scomparve al suono del campanello.
“Si entra in azione” disse Natsu andando ad aprire.
Gerard, Erza, Gajeel e Levy entrarono sonoramente, trattenendosi i commenti per la casa di Natsu. Non tutti posso avere una reggia!
“Che buon profumo chi ha cucinato?” chiese Gerard.
Lucy spiegò l’elaborato piano alla –Squadra- (se si poteva chiamare così)
“Ma certo, Lucy sei una stratega fenomenale, i miei complimenti Lucy” disse Erza.
“Adesso non esagerare” arrossì la bionda.
Gray arrivò poco dopo, con la sua solita aria arrogante.
Si sedettero tutti a tavola parlando animatamente, mentre Lucy e Natsu cercavano di servire la scena senza rovinare il lavoro di Juvia.
“Ma guardatevi, sembrate già una coppietta a tutti gli effetti” disse Gerard
“Già, non è che dovete annunciare qualcosa?” chiese Levy scherzosa.
“Dragneel fiocco rosa o blu sulla porta?” continuò Gajeel
“Non dire queste cose! Che poi si avverano” disse il rosato fulminandolo con lo sguardo.
Appena Gray mangiò una forchettata di pasta strabuzzò gli occhi, guardò Lucy chiedendosi se fosse realmente lei la cuoca.
“Cavolo e’ buonissima!” disse Natsu.
Era troppo sorpreso, non sarà stata la prima volta che cucinava la sua ragazza.
Ne mangiò un'altra forchettata, era tutto troppo strano.
“Lucy”
“Si Gray?”
“Cosa c’è di secondo?”
“Scaloppina”
Gray buttò la forchetta nel piatto con uno sguardo furente.
“Che cazzo sta succedendo?” chiese alzandosi da tavola.
“Gray che succede?”
“Non mi piace essere preso per il culo. Quindi mi dite dove è Juvia o me ne vado”
L’azzurra comparve dalla stanza del ragazzo.
“ma guarda, ora sbuchi anche da camera del mio migliore amico?”
“Non crederai mica …” incalzò Natsu innervosito.
“Ma piantala ti conosco bene. E’ lei che pensavo di conoscere” disse avvicinandosi con le mani in tasca.
“Gray-sama io …”
“Sta zitta me ne vado”  disse avvicinandosi alla porta.
Natsu con uno scatto repentino lo afferrò per la spalla.
“Mollami”
“Testa di cazzo ora ascolti cosa vuole dirti la tua ragazza!”
“Non e’ più la mia ragazza” disse con freddezza.
Juvia sentì qualcosa spezzarsi dentro di se.
“Ti rendi conto di quello che stai facendo? Stai mandando tutto a puttane per una stronzata”
“Sta zitto! Che ne vuoi sapere? Solo perché ti sei trovato una ragazza che  si diverte a fate la troia  solo con te adesso pensi di potermi darmi ordini?”
“Come hai chiamato Lucy?” chiese accaldandosi
“Ma dai Natsu, e’ con Juvia fingono ma sotto sotto gli piace darla via e …” Natsu diede un pugno a Gray.
Il corvino ribatté e in breve scoppiarono in una rissa, perché non era come quelle scazzotate che si davano ogni tanto ma una vera litigata degenerata.
Gajeel e Gerard intervennero per dividerli, Natsu sanguinava dal labbro e aveva lo zigomo gonfio, Gray un livido sulla fronte e il sangue dal naso.
“Vattene da casa mia! Torna quando avrai fatto pace col cervello!”
“Fanculo!” disse uscendo sbattendo la porta.
Il silenzio calò, Natsu si pulì il labbro con la mano, si voltò vedendo sia Juvia che Lucy piangere abbracciate, Levy si era avvicinata a Gajeel, mentre Gerared che teneva ancora la mano sulla spalla.
“Natsu” Erza si avvicinò con Juvia ancora in lacrima “E’ meglio se la porta a casa”
“Si” rispose il ragazzo capendo.
In breve se ne andarono tutti.
Natsu si rinchiuse in bagno per pulirsi dal sangue, quando riemerse vide la sua ragazza riordinare casa, si era tolta le scarpe e stava lavando i piatti.
Il rosato l’abbracciò da dietro, posando la testa nell’incavo del collo.
“Mi spiace” disse sinceramente.
“Tranquillo, non sono arrabbiata con te, ma per il comportamento di Gray”
“Ti ho fatto piangere”
“Ho pianto perché temevo che potessi farti seriamente male” disse smettendo di lavare i piatti.
Si voltò verso il ragazzo, iniziando a baciarlo, sentendogli il labbro gonfio.
“Domani ti aiuto, ora andiamo a dormire”
“Non ho il pigiama”
“Te lo do io”
Natsu la pese per mano e la condusse in camera, chiudendosi la porta alle spalle.





-ANGOLO DI YUKI- 
eccomi con un nuovo capitolo.
questo capitolo non piacerà alla Gruvia lo so. MA QUESTA STORIA ROSA E FIORI MI STAVA ANNOIANDO.
detto ciò attendo le vostre recensioni, piccolo avvertimento ... la gruvia avrà una paura ... lo so che mi state odiando in questo momento hehhe.
ci vediamo la prossimo capitolo.
ciaossss

 

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Capitolo 32
*** San. Valentino, che fatica! ***


Dalle vacanze di Natale il tempo era passato veloce e a breve tempo sarebbe arrivato San Valentino, la festa degli innamorati.
Sfortunatamente Natsu era stato talmente impegnato nel sistemare i rapporti con Gray, gli allenamenti, Sting e il coach che lo tartassavano per la vicinissima partita di apertura del torneo invernale; insomma un sacco di cose tutte insieme e alla bellezza di un giorno di tempo prima dalla festa non aveva organizzato nulla per Lucy.
Inizialmente avrebbe chiesto aiuto a Juvia, ma nei giorni precedenti era passata dalla fase di fontana depressa a Ex bomba ad orologeria super incazzata, Lucy ci aveva litigato abbastanza nell’ultimo periodo e di certo lui non si intrometteva in una litigata tra donne.
Aveva sprecato tutta la mattinata scolastica per cercare di organizzare qualcosa di carino, con la risultante del telefono ritirato durante la lezione del Makao.
“Ti stai facendo troppi problemi, regalale un mazzo di fiori” disse Gerard a ricreazione, da quando era ricominciata la scuola la squadra di Lacrosse, ovviamente grazie a Gray, lo escludeva da tutto, quindi quando Lucy si perdeva a parlare nel bagno delle femmine, passava la sua ricreazione con Gerard.
“Gerard io non sono così, l’unica volta che ho regalato dei fiori erano avvolti nella maria” sbuffò addentando la mela.
“Amico, secondo me basta il pensiero”
“Sarà ma i miei pensieri sono censurati”
“Devi fare tu un regalo a lei non il contrario” Gerard si sistemò un ciuffo che gli ricadeva in fronte evitando di osservare lo sguardo fulminante del rosato.
“Tu che farai con Erza invece?”
A Gerard si illuminarono gli occhi “Qui vicino c’è una fiera del fumetto! Andremo con un cosplay di una delle coppie più seguite degli anime e …”
“Ok ho capito il concetto”
“ … poi faremo un giro nel veliero fantasma e quando avrà paura si stringerà a me e …”
“E’ più probabile che Erza faccia fuori gli attori con un pugno.” Concluse il rosato continuando a magiare la sua mela verde.
 
“IO. Non.la.sopporto.più!” sbuffò Lucy entrando in classe, dove Levy stava parlando con una compagna di classe.
La seguì con lo sguardo fino a raggiungere il suo banco e prendere lo zaino alla ricerca del suo, necessario, esta-the.
“Hai litigato ancora con Juvia?” chiese eclissando la compagna che lasciò la classe poco dopo.
“Si! Sai che mi ha detto? Che l’altro giorno durante gli allenamenti il mio ragazzo mi ha baciato solo per farla ingelosire. IL NERVOSO!” sbraitò.
“Ma io pensavo che fosse arrabbiata solo con Gray”
“Non lo so, la scorsa settimana quando siamo andati a prendere le divise per il torneo abbiamo trovato li Gray ricordi?”
“Si ricordo, si è fermato a parlare con Gajeel”
“Esatto e  aveva ancora il livido sotto l’occhio e si è arrabbiata con Natsu per averlo colpito”
“Lasciala stare è ancora scossa”
“Si ma non deve prendersela con il mio ragazzo, non dopo tutto quello che ha fatto per loro, andiamo praticante è stato grazie a lui che Gray le ha rivolto parola”
“Si, a un falò stra fatti, facendo sesso con te”
“Non fammi pensare al passato, i bei tempi in cui parlavano senza che lei non mi gettasse tutte le colpe del mondo addosso”
“Pensando ad alto il paladino del Basket ha preparato qualcosa per San Valentino?”
“Non lo so e sincerante non mi interessa” bugia, ma non voleva che Natsu spendesse tanto, gli aveva rivelato che suo fratello faceva gli straordinari a lavoro e non voleva fare la fidanzata viziata che richiedeva regali costosi a ogni occasione.
“Tu e Gajeel?”
“E chi lo sa, quella latta ha in testa solo la sua moto, ieri la portata a fare la revisione, sembrava un bambino al parco”
Levy fece l’imitazione di Gajeel che acclamava la sua moto, facendo ridere la sua amica.
 
Quella sera Natsu stava sfruttando tutta la materia grigia a sua disposizione per trovare una soluzione.
“Romantico ma non troppo, io non sono romantico … credo. Deve avere qualcosa di sexy, che devi ispirare qualcosa di malizioso, ma non volgare se no Lucy non ne sarò contenta. Che costi poco ovviamente … pensi che sia fattibile?” chiese al gatto che lo stava fissando seduto sulla scrivania.
“Perché sto parlando di questo con un gatto?” sospirò.
Natsu guardò sulla mensola, non aveva scelta vero? Prese in mano il barattolo dove raccoglieva i risparmi con per le sue amate Jordan.
Lo aprì e guardò con attenzione il contenuto … vuoto.
“Ma cosa?” si chiese posandolo sulla scrivania e passandosi le mani sui pantaloni alla ricerca del portafogli, abbonamento, tesserino scolastico, bigliettini da visita, scontrini … e il nulla”
“Ma cerano  20  jewels una settimana fa! Cazzo ho dovuto comprare quel fottuto formulario di economia! Odio tutti” disse rimettendo il portafogli i tasca.
Anche se gli dispiaceva doveva chiedere a suo fratello, uscì dalla stanza dirigendosi verso quella del fratello, aprendo la porta vide che stava sistemando degli oggetti sul letto.
“Cha fai fratellone le pulizie?”
“Più o meno … guardavo se c’erano della roba da rivendere, sai per arrotondare un po’”
“La troia la in alto ti sta tormentando” disse sedendosi sul letto.
“Non gli ho ancora pagato l’affitto questo mese, ha ragione a essere arrabbiata. Ti serviva qualcosa?”
“No, nulla” come poteva chiedergli soldi?
“Hai organizzato qualcosa per domani”
“Non ho idee” disse demoralizzato.
“E’ solo San Valentino, è molto sopravalutato fidati”
Calò il silenzio, Natsu guardò la cosa vicina a lui.
“Che roba è?”
“Una tenda da campeggio” disse distrattamente guardando dentro l’armadio.
La materia grigia di Natsu iniziò a reagire, prese la tende con un sorriso perverso.
“Non e che me la presti?”
“Si  … basta che dopo la porti la lavi”
“certo!” iniziò a saltellare per casa con la tenda in mano gridando “Sono un genio! Minchia che genio”
Zeref lo fissò “Febbraio in tenda … in effetti è da mio fratello”
 
Il giorno seguente Lucy restò in attesa tutto il giorno che Natsu passasse a prenderla, si erano dati appuntamento per quel l’ora ma lui era, ovviamente, in gran ritardo.
Alla fine Levy si era svegliata con un postino che gli aveva consegnato tutta la valle fiorita di Heidi, sorprendo tutti pensandoci.
Aveva visto anche la foto di e Erza e Gerard con dei costumi … chissà.
Natsu si presentò esattamente con un ora e mezza di ritardo “Yo lucy”
“Finalmente pensavo mi avessi dato buca” disse baciandolo a stampo.
“No … è stata la metro a dare buca a me” Lucy rise.
“Dove andiamo?”
“Alla metro”
“…OK” Lucy era proprio curiosa di vedere che aveva fatto.
Sulla metro i due chiacchieravano finché …
“Natsu … stiamo andando in periferia”
“Tranquilla scendiamo al capoluogo” disse tranquillamente guardando fuori, Lucy invece voleva sapere perché stavano andando in campagna.
Una volta scesi dalla metro camminarono per un po’, ma la stava portando davvero da qualche parte, c’era una meta precisa tra quei campi di grano?.
Arrivarono in una zona dove c’erano degli alti alberi e la terra incolta
“Tranquilla siamo arrivati” disse il rosato tendendola per mano.
Lucy rimase sorpresa quando trovò una piccola area campeggio con una tenda con un piumone buttato dentro insieme a dei cuscini e delle piccole luci che illuminavano la tenda violacea.
“Sorpresa … scusa se è lontano ma i contadino hanno rotto che il rumore disturba le pannocchie. Qualsiasi cosa intendano”
“E’ bellissimo” disse abbracciandolo.
“Allora entriamo”
“Non ci sono animali strani li dentro vero?”
“No tranquilla, l’ho tenuta tutta notte nel insetticida”
I due entrarono nella tenda il piumone messo sopra i sacco a pelo dava un senso di calore.
“E’ il primo San Valentino serio quindi non sapevo cosa fare” confessò.
“E’ bellissimo” Lucy si mise quatta quatta in un angolo, fissando la sua borsa.
“Che succede?”
“Ho paura che il mio regalo risulti strano”
“Mi hai fatto il regalo? Odio San Valentino, dai dammelo”
Lucy prese la borsa consegnando una busta bianca al ragazzo.
Natsu l’aprì senza badare alle conseguenza.
“Ma-ma-ma …” prese fiato “Questi sono” altra aria “I biglietti per la partita …” respira cazzo “Le nazionali”
“Si, Ho affidato tutto a Sting, Io ho chiesto il posto in alto ma lui ha detto che quello a bordo campo era meglio”
Natsu smise di respirare, finale della nazionale giapponese di basket, bordo campo, tra  i Vip, abbastanza vicino a toccare le panche dove si siedono i campioni.
Lentamente rimise i biglietti nella busta e li riconsegnò alla ragazza
“Mettili in borsa prima che inizi a spogliarti” Lucy rise mettendo i biglietti al sicuro.
Primo San Valentino? E’ andato tutto secondo i piani
 
Juvia se ne stava da solo a casa, sul divano a guardare la tv, quando ricevette un messaggio.
 
Non restare da sola a casa vieni alla mia festa “
-Lyon
Subito dopo ricevette un altro messaggio
“Juvia possiamo parlare stasera?”
-Gray
 
Juvia fissò il telefono per un attimo poi compose un numero.
 
“Per Juvia va bene.”



-ANGOLO DI YUKI-
ECCOMI dopo millenni sono tornata a scrivere.
questa storia ora come ora possimo dire che siamo a metà, quasi >.<
comunque a breve acadranno altri casini, quindi vi chiedo scuasa se gli ultimi capitolo sono noiosi, ma devo arrivare al punto cruciale della storia! 
spero che il capitolo dedicato a San Valentino vi sia piacito, lasciate una recensione, i vistri pareri e consigli sono ben accetti.
ci vediamo al prossimo capitolo.
ciaossss

 

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Capitolo 33
*** Le selezioni ***


Natsu era in classe e stava, come al solito, giocando col cellulare, nascosto dietro una pila di libri, lo zaino, quaderni, astucci, cose non sue.
Stava andando tutto bene finché il suo compagno di banco non volle dare il suo parere “Hai abbastanza gemme! Forziere magico” disse a bassa voce, ma comunque troppo alta per il silenzio di quella classe.
“No” sussurrò di risposta il rosato.
“Devi gemmare per la leggendaria”
“No, mi basta la fortuna”
“Io. Non. Gemmo” ringhiò.
Il professore si avvicinò a lui, allungando la mano verso la piramide di oggetti ammassati, Natsu fissò le dita.
Guardò malissimo il suo compagno di banco mentre consegnava il telefono al professore, che sarebbe finito di nuovo dentro il piccolo armadietto vicino alla cattedra, dove di solito venivano abbandonati i libri.
“Alla lavagna” disse poi, voltandosi e tornando alla scrivania.
“Come?”
“Era così attento che immagino possa risolvere questa operazione senza problemi”
il rosato di alzò, guardando male, di nuovo, il suo compagno di banco.
Prese il gessetto e assunse uno sguardo pensieroso iniziando a risolvere, almeno essere bravo in matematica aveva i suoi lati positivi.
Dopo aver trovato il risultato corretto tornò al suo posto buttando la testa su quella barriera e appisolandosi fino al suono della campana.
Recuperato il telefono si diresse verso il piccolo giardino interno dove lo stavano aspettando.
Lungo il corridoio incontrò il capitano della squadra di lacrosse, che bellamente rise di lui tentando di fargli lo sgambetto.
Era successo la notte precedente, si era recato a casa di Gray per la serata birra, pizza, erba e partita; ma al suo arrivo scoprì che era presente tutta la squadra di lacrosse della scuola.
“Natsu, non mi sembra di averti invitato”
“E' la serata pizza, birra e sballo!”
“Infatti” rispose mostrando le bottiglie sul tavolino.
“Senti Dragneel, solo perché è stato il tuo fidanzatino non devi essere geloso” scherzò il capitando mettendogli la mano sulla spalla, un deficiente con la da cavallo e i capelli corti che rendevano ancora più piccoli i suoi occhi.
Natsu si fece scivolare via la mano dalla spalla “Non sono il suo tipo” scherzò.
“Ma forse il tuo paparino si, però strano che tu sia così … normale”
“Che gli hai detto?” chiese rivolto al corvino.
“Dovevi tenerlo per te cretino! Non l'ho fatto apposta mi è scappato” disse seriamente turbato.
“Tranquillo noi ti capiamo, ma dimmi tua madre è pazza? So che è in manicomio”
“Non è un manicomio” fissò Gray “E tu, ti è scappato è?”
“Senti stavamo parlando”
Natsu si voltò e se ne andò, ancora nel vialetto della casa venne fermato da Gray.
“Ehi senti mi dispiace tanto, non volevo dirglielo ma...”
“Trattieniti le scuse” era troppo arrabbiato per restare, iniziò a girare a vuoto per le stradine li vicino, fino ad arrivare alla spiaggia, si sedette su una sdraio fumando l'ennesima sigaretta della serata, se Lucy avesse visto avrebbe ucciso, ma era troppo nervoso.
Scese le scale, scacciando i pensieri della notte precedente, entrando nel piccolo giardino interno dove seduti su una panchina stavano loro.

Lucy appena lo vide entrare gli saltellò incontro, abbracciandolo e baciandogli la guancia, lui ricambiò con uno dei suoi sorrisi.
“Come stai?” chiese sottovoce prendendogli le mani.
“Tranquilla, non ci faccio caso a quei cretini” disse baciandogli la fronte.
I due si unirono al gruppetto che stava allegramente chiacchierando.
Stava andando tutto bene finchè non arrivarono Sting e Rouge.
“Ciao fratellone, che ci fai qui?”
“Non sono qui per te, sono qui per Natsu. Hai un attimo?”
“Certo Sempai” si alzò e si allontanò sulla panchina li vicino per parlare con calma, si sedette addentando il panino che dall'inizio della ricreazione voleva mangiare.
“Come capitano della squadra voglio che tutta la mia squadra sia pronta sia fisicamente che mentalmente alla partita, è Venerdì OVVERO DOMANI!” disse con un impeto di eccitazione mista ad altro.
“Non mettermi l'ansia” rispose concentrato sul suo panino.
“Voglio che tu abbia ansia, così realizzerai che è domani! Rouge la partita è domani!” disse rivolto all'amico.
“Ma sta bene?” chiese indicandolo con la mano che reggeva il panino.
“Si è sempre così, sei pronto? Sarà tosta domani”
“E' una partita, la Crocus Academy non è nella media, l'anno scorso non è arrivata in finale l'anno scorso, la loro punta non sa schiacciare, basterà bloccarlo fuori dall'area di tiro” spiegò mangiando il panino.
Sting e Rouge lo fissarono “TU SEI A CONOSCENZA DI QUESTE INFORMAZIONI E NON LE HAI CONDIVISE CON LA SQUADRA?”
la squadra è tutto diceva sempre il biondo.
Natsu saltò dietro alla panca per non essere colpito dal capitano trattenuto da Rouge.
“Va bene, ora calmati, torniamo dagli altri”
“Non ha considerato la squadra” disse sottovoce.
“Si si tranquillo” Rouge lo scortò verso la porta con una mano sulla schiena “A dopo Natsu”

il rosato tornò nel gruppo come se nulla fosse, sedendosi sul prato vicino alla sua ragazza.
“Natsu cosa voleva mio fratello?”
“Nulla di che”
“Ti va di venire al cinema con me, Levy, Gajeel, Erza e Gerard stasera?”
Natsu guardò il metallaro fargli segni di implorazione, ma non funzionarono.
“Non posso domani ho la partita”
“Anche io ma vado al cinema!”
“No preferisco restare a casa per rilassarmi” si avvicinò all'orecchio della bionda “Ovviamente se vuoi venire a trovarmi dopo il cinema sei la benvenuta”

quella sera a casa Dragneel dopo una normale cena i due fratelli stavano passando la serata in casa.
“Pronto per domani?” chiese Zeref mentre lavava i piatti.
“Si, non vedo l'ora di giocare” disse con voce impastata dal sonno fissando la televisione.
“Non mi sembri in ansia come al solito”
“Non ho più dieci anni, anzi andrò a dormire, ho una sonno addosso”
Zeref guardò l'ora erano le 21:30, meglio così pensò.
“Buonanotte Natsu”
“A domani” rispose trascinandosi in camera, si sistemò nel letto convinto che si sarebbe addormentato subito, che allocco.

due di notte, non si muove un anima, tranne Natsu che continua a rigirarsi nel letto, doveva dormire, voleva dormire ma non ci riusciva.
Tra poche ore ci sarà la partita pensava e il suo cuore faceva una piccola capriola nel petto.
Non poteva andare avanti così, per la settima volta si recò in bagno svegliando Happy, col rumore dello scarico, che dormiva sul divano.
Tornato in camera spalancò la finestra e si fumò una sigaretta, sperando di calmarsi ma senza successo.
Iniziò a muoversi per la stanza, sedendosi alla scrivania poi sul letto, anche per terra nel tentativo di prendere sonno.
Zeref dopo mezzora si presentò sulla porta con gli occhi in fiamme ma comunque velati dal sonno, ci fu un attimo di silenzio, notando che era disteso sul pavimento.
“Se fai ancora rumore di defenestro”
“Non riesco a domi-”
“Non me ne frega un cazzo, fa silenzio” disse tornando nella sua camera.
Natsu si sedette sul letto, pensando alla vita, al futuro, a tutte le cose belle e brutte, a Lucy, a Grey, al commesso del mini-maket che non gli aveva fatto lo sconto sulla Nutella.
Prese il telefono e compose un numero.

Lucy recuperò il telefono dalla borsa prima che potesse svegliare tutta la famiglia, chi era a quell'ora? Natsu …
“Pronto” disse sottovoce.
“Hai la voce strana tutto bene?”
“Sto sgattaiolando in casa perché il film è finito più tardi del previsto” disse facendo lentamente le scale per non fare rumore.
“Ah ok”
“Natsu, perché mi hai chiamato?”
“Nulla non riesco a dormire”
“Sei agitato per domani?” chiese chiudendosi la porta di camera sua alle spalle.
Accese la piccola luce vicino al letto e si sedette sul comodo materasso.
“Si”
“Prova a rilassarti sono sicura che ti verrà sonno”
“Ho già provato tutto” era amareggiato nel profondo.
“Amore, posso venire un po' li da te?” chiese dopo un attimo di silenzio.
“Da me?”
“SI facciamo due coccole”
“No.”
“Dai”
“NO”
“Lucy!” disse come un bambino che si lamentava con la mamma.
“NO, e quando dico no è no!”

Natsu entrò agilmente dalla finestra della camera di Lucy.
“Forza entra, non posso credere che tu sia riuscito a convincermi” disse la ragazza che venne bloccata dal rosato in un stretto abbraccio, in breve tempo i due iniziarono a baciarsi, dando inizio a un gioco di lingue molto pericoloso.
Appena si staccarono Natsu sorrise “In effetti una cosa per rilassarmi non l'ho provata” disse con voce roca.
“O no bello, ho ancora le mestruazioni quindi al massimo condivideremo il letto” disse Lucy dirigendosi verso il letto, nell'aspettarlo si era cambiato indossando il pigiama”
Natsu si tolse il giubbotto e le scarpe, restando in maglietta e pantaloni della tuta.
I due si misero nel letto, Lucy spense la piccola lucina poi si coprì fino al naso col piumone, abbracciando uno dei cuscini, Natsu si sistemò e abbracciò da dietro la ragazza cingendola sotto il seno.
Lucy pensò di addormentarsi subito ma si sbagliò perché il rosato trovava sempre un modo per risvegliarla, prima il braccio addormentato, la posizione scomoda la guerra per il piumone.
“Natsu, se non dormi sarai uno zombie sul campo”
“Pensi che io non voglia dormire? Io adoro dormire!”
“Ok, vieni qui”
Lucy fece poggiare la testa di Natsu sul suo petto iniziando a massaggiargli i capelli.
“Pensa a qualcosa di bello”
“Tra qualche ora ci sarà la partita”
“Non a questo!”
dopo qualche minuto Lucy sentì la testa di Natsu farsi pesante sul suo petto, si era addormentato, finalmente!

Il giorno seguente la palestra della Fairy Tail era pieno di gente, le due squadre erano dei rispettivi spogliatoi pronti per entrare in campo.
“Ricordate, questo è il vostro momento di gloria, tutti gli occhi saranno puntati su di voi. Ora andate e tenete alto il titolo della vostra scuola.”
“Si coach” urlarono tutti insieme.
Appena Natsu, insieme alla squadra, giunse sul campo, si ritrovò lo spettacolo della sua ragazza e del resto del gruppo a fare un balletto di intrattenimento con tanto di cori.
La fissò, indossava la tipa divisa delle ceerleader, ma era rossa e nera con lo stemma della scuola stampato addosso.
Buttò la felpa sulla panca e si buttò in mezzo alla pista, raggiungendo la bionda.
“Che fai?”
“Che domande partecipo” disse iniziando a seguire i passi della ragazza.
A metà balletto la prese in braccio come una principessa e gli fece fare il giro intorno alle altre ragazze.
I panchinari si unirono a lui, trasformando la coreografia in una sottospecie di flash-mob.
Finita la canzone tornarono tutti alle loro postazioni “Natsu trattieni le energie per la partita, ho visto cinque possibili storte in quel balletto”
Natsu fissò la squadra avversaria, cinque elementi nella media, nulla di preoccupante.

Solo una volta al suo posto nel campo si rese conto che tutte quelle persone stavano guardando lui, non ricordava quella sensazione, all'improvviso il cuore in gola.
“Natsu pronto? Si comincia” disse Sting.
Appena la palla venne lanciata tutto ebbe inizio, la partita, il torneo e la scalata della Fairy verso la vittoria.
Sting rubò palla agli avversari e corse verso il canestro dove passò la palla a Gajeel che procurò i primi punti della partita.
Mentre durante l'azione seguente subirono un canestro degli avversari; tutta la partita si equilibrò tra le due squadra e alla fine del primo tempo la Fairy era in vantaggio di pochi punti.

“Sting è stato eccezionale, ha dato vita a questo primo tempo” disse fieramente il padre, seduto sugli spalti.
“Certo tesoro ma ora calmati”
“Calmarmi mio fi-”
“ECCOLA LA, VAI TESORO DELLA MAMMA!” urlò alzandosi dalla sedia.

Natsu si tamponava il sudore con l'asciugamano e beveva allo stesso tempo, quelli erano belli veloci.
“Il primo tempo è andato bene ma non perdiamo il ritmo, anche se iniziate a sentire la stanchezza, non mollate, questa vittoria sarà il nostro accesso al torneo. ORA TORNATE IN CAMPO E METTECELA TUTTA!”

il secondo tempo fu più impegnativo, Natsu era stanco e molto accaldato, Sting gli passò palla, pronto per schiacciare ma l'azione venne interrotta.
Si tamponò il sudore con la maglietta tornando al suo posto, Sting lo afferrò per il braccio “Siamo a metà del secondo tempo, abbiamo ancora tempo, non perdere il controllo” già lui ormai lo conosceva sul campo, sapeva quanto odiasse essere stoppato e quanto quasi volontariamente perdesse in controllo.
Le cose erano diverse: se salti sulla schiena a un giocatore quando sei solo con i tuoi amici in un parcheggio è una cosa, quando sei a una partita ufficiale è più grave.
La palla venne rimessa in gioco e stavolta non poteva sbagliare, Rouge rubò palla nella loro area di tiro, passandola a Gajeel che attraversò metà campo, riuscendo a passarla a sua volta prima di essere bloccato.
Ora la palla era nelle mani di Natsu che corse a canestro ma lui era di nuovo li per stopparlo, doveva pensare, aveva tempo fino all'area di toro per avere un idea.
Non poteva sprecare un occasione simile, appena fu in posizione saltò, seguito dal difensore, ma non tirò, appena i suoi piedi toccarono terra passò la palla a Sting che la mise nel canestro.
La folla esultò in un grido, il telecronista incredulo non sapeva definire cosa era successo.
Sting batté il pugno al ragazzo “Era la tua occasione”
“Nah, è stato meglio così.” guardò il tabellone “Dici che in dieci minuti riusciamo a creare distacco?”
“Perché no?” i due si guardarono con occhi di sfida.
Grazie a una serie di passaggi e azioni la Fairy aveva stra vinto sugli avversari e dopo in fischio della fine, le ceerleader corsero ad abbracciare la squadra dove ovviamente Lucy saltò al collo del ragazzo baciandolo, mentre Yukino abbracciò Sting.

“Mio figlio è un campione nato” disse Jude mordendo un fazzoletto
“Si ma ora non piangere” rise la moglie.

“Non sapevo che tuo fratello giocasse così bene” disse Mavis.
“E' migliorato molto da quando è arrivato qui” confessò Zeref guardando il fratello esultare con la squadra.

Juvia percorse tutto il campo di corsa per raggiungere Natsu.
“Natsu!”
“Juvia! Abbiamo vinto”
“Natsu! È successo qualcosa a Gray” disse preoccupata.
“E?” non gli importava di quel ghiacciolo adesso, poi loro non si rivolgevano più parola?
“Ha ricevuto una chiamata, adesso sembra che stia piangendo qui fuori”
i piedi di Natsu iniziarono a correre verso l'uscita, senza pensare, si diresse fuori.
Un ondata di gelo lo investì, con indosso solo la divisa e coperto di sudore non era l'ideale col clima invernale.
Gray era proprio lì seduto contro il muro con le mani che si reggevano la faccia.
“Amico che succede?”
“Un incidente, Ur” disse piangendo.
Natsu si sedette li vicino.
“E' grave?”
“Il ghiaccio non ha fatto funzionare i freni ed è caduta giù dal torrente, non c'è l'ha fatta” disse tra i singhiozzi.
“Cazzo” disse tirandosi indietro i capelli che gli ricadevano sulla fronte.
Il rosato gli mise la mano sulla spalla, stando in silenzio, sapeva bene che in quel momento non bisognava fare domande, doveva solo farlo sfogare.
Lucy e Juvia uscirono per controllare, ma lui fece gesto di tonare dentro, non serviva la loro tristezza e consolazione.
Rimasero li in silenzio finché non fu lui a parlare, e lo ascoltò in totale silenzio, perché conosceva fin troppo bene quella sensazione, lui aveva perso suo padre anche se pessimo era pur sempre suo padre, infondo il suo lato ingenuo di bambino gli aveva voluto bene inspiegabilmente.

-YUKI RAIN-
eccomi qui con un nuovo capitolo, non mi sembra vero di tornare a scrivere, il mio bolocco embra essersi sciolto, ho voluto tenatre di fare un cap. un po' più lungo del solito come consigliato,ebbene preferite capitoli così o più corti come quelli precdenti? scrivetemo nei commenti.
ci vediamo al prossio capitolo.
-yuki
 

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Capitolo 34
*** Cambiamenti ***


Lucy e Natsu si stavano dirigendo verso il cimitero, entrambi vestiti in nero.
Natsu aveva portato Gray a fare un giro per farlo distrarre un attimo, erano rimasti a parlare fino a tardi nonostante il rosato fosse ancora in tenuta da gioco e stava per diventare un pezzo di ghiaccio.
Si era beccato un bel raffreddore e anche qualche linea di febbre, ma voleva comunque stare vicino al suo amico.
Lucy camminava in silenzio, il suo ragazzo non le aveva più rivolto parola, se ne era andato con Gray e non le aveva nemmeno risposto al telefono.
Lo sapeva che c'era qualcosa che non andava in lui, ma non aveva voglia di litigare.
Davanti all'entrata del cimitero videro Juvia anche lei in nero, che stava abbracciando Lyon che singhiozzava con la testa appoggiata alla sua spalla.
“Lucy, Natsu” sospirò.
Lyon si alzò spostandosi da loro, probabilmente non voleva farsi vedere così.
“Juvia, pensavo che fossi qui per Gray” disse Natsu.
“Si, ma Juvia ha visto Lyon così giù e ...”
“Se sei venuta per guadagnarti qualche punto in troiaggine puoi andartene”
“Natsu!” lo richiamò la sua ragazza.
“Pensi che a Gray piaccia che la sua ragazza preferisca suo cugino a lui in questo momento.” disse con aria irritata.
Diede uno sguardo a Lucy per poi incamminarsi da solo dentro il cimitero.
“Scusalo, non so che abbia oggi”
“No, Natsu ha ragione” disse la blu con gli occhi lucidi.
“E' stato comunque troppo cattivo, non avrebbe dovuto essere così schietto.”
“Juvia, pensava di dover aiutare Lyon ...”
“Lo so che non l'hai fatto per cattiveria nei confronti di Grey”
“So che non è il momento, ma io non so che fare, Juvia ha un enorme problema …”
“Ne vuoi parlare?”
“Non oggi, non è il caso, vado a vedere come sta Lyon” disse andandosene.
Lucy, rimasta da sola si guardò un attimo le scarpe nere col tacco poi entrò alla ricerca di un conoscente.
Iniziò a camminare nel silenzio più totale per i corridoi, col solo rumore dei tacchi sul marmo.
Girando l'angolo vide Gray e famigliari, stavano guardando il custode sistemare la foto di Ur.
“Gray” lo chiamò Lucy.
“Ciao” i due si abbracciarono “Grazie per essere venuta”
“Mi sembrava giusto venire, mi spiace ancora molto”
“Già”
“Hai visto Natsu per caso?”
“Si è là infondo a destra … hai visto Juvia?”
Lucy esitò un attimo “No” mentì, era già abbastanza giù.
La bionda seguì le indicazioni di Gray arrivando dal rosato, stava guardando un punto fisso su una colonna.
“Natsu ...” si avvicinò.
“Lu ...”
“Tutto bene?” chiese lei.
“Si …” calò il silenzio “Lui è mio padre” disse indicando la targa.
Igneel Dragneel … c'era solo il nome con la data, era abbastanza giovane.
“Mia madre ha fatto bruciare il corpo e hanno messo solo il nome, come di norma” raccontò.
“E' la prima volta che vengo qui a trovarlo”
“E' difficile per te, è sempre stato un rapporto difficile”
“Già, adesso non lo sento più però quando era più piccolo, volevo tanto un padre, sai prima che entrasse in strani giri, anche se era piccolissimo ricordo che portò me e Zeref a giocare al parco. E' stata li che ho scoperto di amare il basket”
“Io penso che essere padre è qualcosa d'istintivo, forse lui nel profondo avrebbe volto essere il padre che meriti”
“Ormai è morto, quindi è inutile continuare a parlarne” la prese per mano e la portò lontano da lì.
“Natsu, sei stato cattivo con Juvia prima” gli ricordò dopo aver salutato per l'ennesima volta Gray e dirigendosi verso l'uscita.
“Sarà stata la febbre, ha esternato quello che pensavo”
“Potevi farlo con un altro tono”
“Domani a scuola le chiederò scusa”
“Ricordatelo però, e riprenditi o Sting mi ammazza se non giochi Venerdì”
“Guarirei prima se mi facessi da infermiera”
“Certo vado subito a prendere una divisa” scherzò.
“Nah ti preferisco senza niente nel letto”
la bionda diede una gomitata senza forza al rosato.

Arrivato a casa Natsu buttò il giubbotto sul divano e si mollò le scarpe in giro per il salotto.
Zeref stava parlando al telefono e iniziò a gesticolare verso il ragazzo.
“Si è appena arrivato te lo passo” disse passandogli il telefono.
“Pronto” disse lui leggermente stordito per la febbre.
“Ciao Natsu ...”
“Mamma?” chiese sorpreso, era la prima volta che chiamava.
“Si, ho visto sul giornale che vi siete qualificati per il torneo, ne sono felice”
“Grazie” disse lui.
“Ho chiesto ai volontari e se ti fa piacere sarebbero disposti ad accompagnarmi”
“Vuoi venire a vedermi?” era sempre più sorpreso.
“Se a te fa pacere”
“Certo, vieni pure ...”
“Allora ci vediamo Venerdì, saluta Zeref da parte mia”
“Ok ciao mamma”
“Ciao figliolo” mise giù il telefono.
Si voltò verso il fratello con aria interdetta “La mamma verrà alla mia partita”
“E' una bella cosa, no?”
“E' strano” disse ripassandogli il telefono.

“Stai ancora studiando?” chiese Sting a Yukino, erano nella camera della ragazza.
“Stavo ripassando mentre ti aspettavo, ma sono pronta devo solo mettere le scarpe” disse chiudendo il libro e alzandosi dalla scrivania.
I due volevano andare a fare un giro in città, Sting la accontentava in tutto visto che la sua partenza si avvicinava sempre di più.
“Cosa stai studiando?”
“Geometria in inglese è per l'esame d'ammissione, devo imparare i termini”
“vorrei essere anche io un cervellone” sussurrò, rendendosi conto di non riuscire a pronunciare il titolo sulla copertina del libro.
“eccomi” disse prendendo la giacca in pelle con il gilet di pelliccia.
Il centro era popolato di gente come il solito, anche se faceva freddo e le vetrine avevano già smontato le decorazioni di Natale.
“Non vedo l'ora che arrivi il caldo, voglio che sia una bella estate èl'ultima che passerà in questa città”
“Non hanno il mare in Inghilterra?”
“Si, ma non è bello come questo … Sai il nostro è il mare più vicino a quelli tropicali e io lo abbandonerò”
“Potrai tornare quando vuoi, anche se per poco tempo”
“O tu verrai da me”
“Perché no, se non sarò in giro per il mondo per i campionati mondiali” scherzò.
“Quando dirai a tuo padre che vuoi andare all'università per diventare un creatore di videogiochi?”
“Mai” disse lui seriamente, certo è da quando andava alle medie che questa idea gli frullava per la mente ma di certo suo padre non avrebbe accettato mai una cosa del genere.
“Quindi vuoi giocare a Basket e poi?”
“Non lo so, i miei genitori sono teste calde, guarda mia sorella con Natsu non vedono l'ora che si mollino, ma non glielo dicono perché non vogliono farla rimanere male.”
“Io ti amo, qualunque cosa tu voglia diventare” Yukino lo baciò e il ragazzo ricambiò.

Passarono le settimane, alla fine Natsu non si era scusato con Juvia provocando diverse discussioni con Lucy,  in più la Fairy aveva collezionato solo vittorie durante il torneo e quindi i giocatori dedicavano più tempo all'allenamento che ad altro.
“Non vedo l'ora che finisca questo torneo!” imprecò Lucy, mentre tornava a casa con l'amica Levy.
“Pensa io e Gajeel non dormiamo più insieme da quasi un mese, è sempre ad allenarsi!”
“Anche Natsu è sempre impegnato, uffi ieri volevo passare un po' di tempo con lui ma mio fratello l'ha portato a correre. Stanno confabulando qualcosa quei due ...” disse a bassa voce, entrando dal cancello di casa.
Appena aprì la porta sentì delle urla maschili provenienti dal divano, Natsu era sdraiato sul pavimento, mentre Sting sul divano con il telecomando in mano, beccato che la televisione fosse spenta.
“Lucy sei tu! Ho preso un colpo pensavo fossi la mamma” imprecò, mentre Natsu si mise a sedere, probabilmente era caduto dal divano per la reazione improvvisa del biondo.
“Che stavate combinando?” chiese maliziosa Levy.
“Nulla” disse agitato il più grande guardando un punto a caso della stanza.
“Magari stavate … provando nuove emozioni”
“Mi bastano le mie” disse il biondo guardando apatico l'azzurrina. “Natsu ...” provò a richiamarlo ma il rosato si era alzato in piedi e ora stava abbracciando Lucy, strusciando il naso contro il suo zigomo.
La bionda appoggiò la testa alla sua forte spalla, assaporando l'odore tanto nostalgico della sua pelle e le sue grandi mani che gli accarezzavano i capelli alla cute.
“Eccoli, in modalità coppietta...” iniziò Levy.
“Ma non avevano litigato?”
“Diciamo che l'astinenza a volte è utile”
Natsu le baciò la tempia “Ho voglia di stare da sola con te “ gli sussurrò Lucy all'orecchio.
“Anche io cucciola, non sai quanto” rispose baciandogli tempia.
“AH VI HO BECCATTI! PORCACCIONI!” urlò Levy sventolando una rivista per tutta la stanza, i ragazzi smisero di respirare per una manciata di secondi, presi dal panico più totale.
Era una rivista strana, con in copertina una modella in biancheria intima succinta ricoperta di tatuaggi e in una posa provocante.
Lucy si allontanò dal suo ragazzo con il fuoco negli occhi, era a conoscenza dell'esistenza di quelle riviste nella sua camera, a detta sua, era tutta roba vecchia da buttare, ma quella aveva la data di quel mese.
“Posso spiegare ...”
“Magra, bionda, piena di tatuaggi il tuo tipo esatto ...” disse guardandolo con lo sguardo più terrificante che riusciva a fare “E tu che facevi invece?” spostò lo sguardo al fratello.
“Ecco noi ..”
“NON MENTIRMI” lo avvertì avvicinandosi minacciosa, cazzo faceva veramente paura quando era arrabbiata, Erza non è nulla in confronto.
“TUO FRATELLO VUOLE FARSI UN TATUAGGIO, NON UCCIDERMI” la implorò.
L'aura oscura che la circondava si dissolse, prese la rivista e la sfogliò.
“Che volevi tatuarti?” chiese allegra come sempre seduta sul divano vicino al fratello come se non fosse successo nulla.
I due fratelli iniziarono a parlare mentre Natsu era sdraiato sul pavimento con l'anima che gli usciva dalla bocca.
“Mamma e papà non te lo permetteranno mai lo sai?”
“Si ma questo è il mio ultimo anno al liceo e volevo fare qualcosa per ricordarlo, volevo anche dedicarlo a Yukino … MA LUI NON VUOLE” puntò il dito al rosato che prese l'anima e se la ficcò in bocca “NON DEVI MAI FARE UNA COSA DEL GENERE!” urlò alzandosi.
“Perché scusa?” chiese Levy.
“Perché ne porterai le cicatrici per tutta la vita! Non puoi dedicarlo alla prima persona che ti viene in mente, devi tatuarti qualcosa che ti piace o una certezza!”
“Una certezza?”
“Si, famiglia, eventi importanti, cose che tra quarant'anni non rimpiangerai di ricordare ...” disse sedendosi sul divano.
“Che belle parole” esclamò Lucy mettendosi a cavalcioni su di lui e iniziandolo a baciare.
“Vi ricordo che non siete da soli!”
“La rivista è tutta tua” disse Natsu con estrema tranquillità alzandosi con la ragazza in braccio e partendo verso camera sua.
“Lucy dovevamo studiare insieme!” urlò Levy ma Natsu aveva già chiuso la porta con un calcio.
“No, no, no ci sono gli allenamenti per la semifinale! È sabato non c'è tempo per accoppiarsi!” Imprecò Sting sul primo gradino.
“Ormai sono andati” Levy accese la televisione nell'attesa che la sua amica si ricordasse di lei.

Natsu aveva buttato Lucy sul letto per poi sovrastarla col suo corpo, i due continuavano a baciarsi sempre più intensamente nonostante le urla del fratello.
La bionda abbassò la zip della felpa del ragazzo sfilandogliela, mettendo poi le mani sotto la maglia sentendo il fisico robusto e allenato.
Lui ringhiò mentre le stava facendo un succhiotto sul collo che gli sarebbe rimasto a lungo.
Lucy lo sentì già eccitato, la cosa la sorprendeva ma si vede che l'astinenza non aveva fatto altro che riscaldare per bene i suoi ormoni da coniglio, si perché lui aveva gli stessi ritmo di un coniglio.
“Comunque! Sai che assomigli tantissimo a tua madre” disse così di punto in bianco.
“E'?”
“Lo vista alle partite con Zeref, è una bella donna”
“Io sono uguale a mio padre”
“Gli occhi sono uguali, fidati occhi così non si confondono facilmente” perché i suoi occhi erano assurdi, alla luce del giorno sono verdi brillanti con un smeraldo con delle venature nere, mentre la notte diventano quasi color petrolio ma con riflessi verdastri. Occhi così c'è li ha solo lui. Di questo Lucy ne era sicura.
“Poi è anche molto gentile, non ci ho parlato ma l'ho vista insieme a Zeref”
“Lu… “
“E'?”
“Basta parlare di mia madre” disse riprendendo a baciarla, appunto un coniglio.
In un attimo i due si spogliarono e fecero l'amore come non facevano da tanto.
“Da quanto mio fratello vuole farsi un tatuaggio” chiese Lucy sdraiata nel letto sotto le coperte ancora spogliata.
“Da un paio di settimane, voleva il mio consiglio su alcuni disegni” disse il ragazzp con la schiena appoggiata allo schienale del letto, anche lui ancora coperto solo dalle coperte.
“A me piacciono i tuoi tatuaggi ...” disse prendendogli la mano e baciandogli la rosa.
Si avvicinò a lui baciandogli le fiamme sul polso, baciando tutto il suo percorso fino al dragone sulla spalla e sul collo, senza rendersene conto era d nuovo su di lui.
Natsu iniziò a baciarla con passione, venendo ricambiato, alla fine i due si lasciarono sopraffare dalla passione, facendo l'amore per la seconda volta quel pomeriggio.

“Sono rimasta bloccata in ufficio fino tardi, la riunione non sembrava finire più” disse Layla servendo la cena.
“Come sono andati gli allenamenti?” chiese Jude.
“Tutto bene come al solito” disse squadrando la sorella, quel maledetto del suo ragazzo aveva saltato l'allenamento.
“Che hai sul collo?” chiese la madre, scostando una ciocca di capelli dalla spalla, rivelando il succhiotto violaceo.
“Nulla” disse coprendolo con la mano.
“Hai di nuovo portato il tuo ragazzo a casa? Quante volte te lo devo ripetere!”
“Mamma” la interruppe Sting “Devo dirvi una cosa”
tutti fecero attenzione alle parole del ragazzo anche se abbastanza incerto.
“Voglio farmi un tatuaggio” confessò.
“Oh no tesoro nostro ha iniziato a drogarsi”
“Che ti salta per la testa? Non troverai mai lavoro se ti distruggi così il corpo”
“Ho 19 anni e  non voglio riempirmi tutto il corpo”
“Non te lo concedo, non voglio che ti riduca come quello là”
“Quello là è il mio ragazzo!” Lucy si alzò di scatto dalla tavola e corse in camera sua, andava sempre a finire così.
“La risposa è no Sting”
“Non mi interessa è solo per avvertire”

quella sera Natsu si stava preparando per andare a dormire quando ricevette una chiamata da un numero sconosciuto.
“Pronto”
“Natsu” si pietrificò al suono di quella voce “A breve ci rivedremo, questa volta riuscirai a superarmi?”







eccomi tornata co un nuovo capitolo!!!! mi spiace di tutta questa assenza ma non avevo idea di come portare avanto il tutto.
spero che questo capitolo  vi piaccia,   ditemelo in una recensione se volete
-Yuki-

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Capitolo 35
*** Minuti ***


“Tesoro avanti ripensaci, come puoi volere una cosa del genere?”
“Mamma smettila, ho già deciso” disse Sting prendendo il giaccone.
“Lucy andiamo” urlò dal fondo delle scale.
“Arrivo” rispose la ragazza dalla sua camera.
“Andiamo Sting, ripensaci”
“Mamma sto andando a fare un tatuaggio non in guerra”
“Ti rimarrà sulla pelle per sempre!”
“Lo so!”
“Sono pronta” Lucy scese dalle scale interrompendo i due, di recente la situazione in casa era abbastanza scombussolata.
Sting era sotto pressione per la semifinale, la maturità sempre più vicina e  anche per la storia di Yukino.
“Andiamo”
“Perché deve venire anche tua sorella?”
il biondo alzò gli occhi al cielo sospirando.
“Perché voglio vederlo soffrire” scherzò lei spingendolo per la schiena “Forza che arriviamo in ritardo”
“Per colpa tua” disse uscendo.
Prima di andare in studio andarono a prendere Natsu a casa.
“Come fai a non avere freddo?” chiese il ragazzo vedendolo salire con solo una felpa.
L'inverno se ne stava andando ma c'era ancora aria fredda e lui si presentava con una felpa grigia non troppo pesante.
“Non fa più freddo” disse accomodandosi sui sedili posteriori.
“Ciao cucciola” disse sporgendosi per baciarla.
“Ciao”
“Se avete finito andiamo”
“Sei in ansia?” chiese il rosato.
“NO … solo un po', hai detto che non fa male vero?”
“Ho detto che a me non ha fatto male”
“Ora sono preoccupato”
lo studio era piccolo, ma molto carino con le parti chiare e appesi ai muri i disegni.
Da fuori era un palazzo antico con l'insegna NIRVANA sull'entrata.
“Ciao Natsu” disse un uomo con dei lunghi capelli albini e delle linee nere sul viso.
“Ciao Brain” i due si batterono il pugno.
“Ciao Sting” i due si erano già conosciuti per lo studio del disegno.
“E chi è quest'angioletto biondo?”
“Non guardarla troppo lei è mia” scherzò il rosato abbracciandola.
“Hai una pelle perfetta per i tatuaggi, avrò l'onore di lavorare anche sul tuo corpo”
“Oh no, io no” disse lei leggermente in imbarazzo, era minorenne e serviva la firma dei genitori, cosa che non sarebbe mai successa.
I tre si accomodarono nella saletta, c'era un lettino e una scrivania con i vari strumenti appoggiati.
“Ecco il disegno, che ne pensi”
il disegno rappresentava la testa di un leone che ruggiva e lo sfondo sembrava come schizzi di colore.
Natsu fischiò “E' molto meglio dell'ultima volta”
“Mi piace tantissimo, a te Lucy?”
“Si è magnifico, ma perché un leone?”
“E' l'animale che mi rappresenta e poi quando ruggisce tutti si fermano al suo cospetto, è ciò che voglio fare anche io, voglio che la mia voce venga ascoltata”
“Bene appena sei pronto iniziamo” disse Brain preparando il tutto.
“I-Iniziamo subito? Non so se sono pronto” disse titubante.
“Guarda come hai ridotto quel dragone” disse guardando Natsu che si era tolto la felpa restando in t-shirt.
“Non posso vedere un mio lavoro ridotto così, te lo sistemo”
“Ma non ho soldi con me”
“Non mi interessa, non lo faccio per te, lo faccio per me. Cosa penserà la gente di  me con quell'obbrobrio sul braccio?”
“Sting per te va bene?”
“BENISSIMO” disse rigido, se la stava facendo sotto, anche se non lo dava a vedere.
Natsu si sedette sul lettino “Sicuro di non volere nulla?”
“No, mi hai anche procurato un nuovo cliente” disse mettendosi guanti e mascherina.
“Era rosso cremisi vero?”
“Aye”
Lucy si sedette sullo sgabello vicino al lettino.
“Pronto?” chiese con la macchinetta in mano.
“Certo, vai”
la macchinetta suonò e Brain iniziò a ripassare i colori del dragone.
“Cosa senti?” chiese Lucy curiosa.
“Nulla, solo un pizzico”
“Sicuro?” chiese Sting.
“Ehi rilassati sei rigido come un palo della luce.”
“Per te non è una novità”
“Natsu non dire nulla che tu eri peggio di lui col primo, ti devo ricordare la risatina isterica che hai fatto mentre ti facevo lo stampo?”
“Avevo anche quindici anni e tu mi facevi paura parlando delle malattie veneree”
“Comunque raccontami un po' l'ultima volta che ti ho visto eri con un albina ossigenata e adesso con uno splendore del genere.”
“Si, ci siamo lasciati del tutto, poi ho incontrato Lucy”
“Ti vedo molto meglio comunque, hai meno l'aria da drogato e più rilassato”
“Dici?”
“Si”

“Ecco abbiamo finito, molto meglio” disse pulendo il tatuaggio, ora i colori erano  molto più vivi e i bordi del disegno erano più chiari.
“Ti piace?” chiese rivolto alla ragazza.
“E' bellissimo” disse prendendo il braccio sotto il gomito senza stringere e guardando il tatuaggio.
“Ora tocca a te biondino” disse cambiandosi i guanti e pulendo il lettino.
Sting si sedette sul lettino senza maglietta.
“Ricordati di respirare” scherzò, fasciando il braccio del rosato.
“E' nervoso” disse Lucy sedendosi accanto.
“Va bene, vado con lo stampo” disse una volta pronto tutto, il leone era posizionato sul pettorale destro poco sopra il capezzolo.
“Ti piace?” chiese passandogli uno specchio.
“E' perfetto”
“Iniziamo?” “C-certo”
faceva male, cazzo se faceva male, come aveva fatto a Natsu a restare immobile? Sembrava quasi che colpisse le ossa, e doveva respirare? Era già un impresa restare fermi.
Per fortuna che non era colorato, ci sarebbe dovuto il doppio del tempo e il doppio della sofferenza.
Quando finalmente poté alzarsi si guardò allo specchio, era ancora più bello dello stampo, sembrava un vero leone pronto a ruggire.

Il giorno dopo, ovviamente, si vantò con tutta la squadra, tralasciando il fatto che si era quasi messo a piangere sul lettino e sua sorella gli stringeva la mano.
“Venute tutti qui” disse l'allenatore, richiamando l'attenzione di tutta la squadra.
“Abbiamo i risultati, sono rimaste solo quattro scuole, tre oltre a noi. Siamo alle semifinali quindi voglio il massimo impegno”
“Contro chi giocheremo venerdì?”
“Contro la Sabertooth, se non sbaglio è la tua vecchia scuola Natsu ...”
“Si, lo immaginavo ...” disse ripensando alla chiamata.
“Tu li conosci cosa puoi dirci di loro?” chiese Gajeel.
“Loro, amano il gioco sporco, non hanno un  vero schema gli piace mettere in difficoltà gli altri giocatori.
Il piano era sempre lo stesso, io e un altro puntavamo al canestro, gli altri difendevano e infortunavano i giocatori.
In ogni partita qualcuno finiva sempre per farsi male”
“Ok, merda!” esultò il metallaro.
“qual'è quello che dobbiamo temere di più?” chiese il capitano.
“Di sicuro … Laxus Dreyar, quel tipo è pericoloso, sia dentro che fuori il campo, è a livello di un professionista ma non ha rispetto per niente e nessuno”
calò il silenzio nella palestra.
“Dobbiamo impegnarci, siamo a un passo dalla finale! Ricordiamoci il nostro obbiettivo! L'anno prossimo ne io ne Rouge ci saremo, quindi vogliamo lasciare questa scuola come vincitori, capito?”
“Sempre che passiate la maturità” scherzò Gajeel.
Tutti si fecero scappare una risatina, la tensione creata si smorzò subito.
“Ora alleniamoci, studieremo un piano poi” disse il biondo.
“Senti Sting” Natsu lo chiamò una volta rimasti da soli. “Cosa c'è?” “Voglio vedermela io con Laxus ... ho un piano … c'è una vecchia faccenda da risolvere”
il biondo lo guardò “Non deludermi” disse soltanto, prima di correre in mezzo al campo.

Dopo la telefonata di Laxus, Natsu era uscito a correre, merda. Sembrava troppo bello non essersi dovuto scontrare con uno di loro.
“Laxus, non abbiamo speranze” iniziò a pensare “Già era difficile reggere il suo ritmo, chissà quanto sarà migliorato in un anno.
Devo pensare a qualcosa, sono l'unico che ha una possibilità. Devo migliorare lo no space, il momento di massima concentrazione.”
Natsu si fermò affannato appoggiandosi a un muro li vicino, con la fronte contro la parete.
“Per questa partita non posso permettermi di sbagliare, devo trovare una soluzione e in fretta!” batté il pugno contro il muro e riprese a correre.
“Natsu!” Rouge gli passò la palla e il rosato fece una schiacciata, doveva restare concentrato a tutti i costi!

“Dov'è Natsu?” chiese Sting rivestendosi dopo la doccia negli spogliatoi.
“Ha detto che voleva fermarsi ancora un attimo”
“Vado a dare un occhiata”
Sting percorse il breve corridoio fino a ritrovasi nella palestra, rimase immobile davanti a quell'azione compiuta dal rosato.
Non ci poteva credere, era qualcosa di mai visto, era quella tecnica spericolata il piano che aveva elaborato? Idiota.
Lo vide sedersi in mezzo al campo, con la palla ancora tra le mani.
“Non pensi che sia troppo per oggi?” chiese avvicinandosi con le mani in tasca.
“Sting … hai messo la vasellina?”
“Non cambiare discorso, che cos'era quell'azione?”
“Una vecchia tecnica, che non uso da un po'”
“Non avrai intenzione di usarla venerdì vero?”
“...”
“Natsu ...” venne interrotto “Sting! Fidati di me, riuscirò a sistemarla entro venerdì”
“Va bene, ora vai a farti la doccia”
“Sting ...”
“Si?”
“Non riesco ad alzarmi” confessò ridendo.
Sting alzò gli occhi al cielo e si offrì da sostegno al compagno.

Nei giorni precedenti Natsu si era allenato duramente, tutte le mattine a correre e il pomeriggio fermarsi dopo gli allenamenti, finché quel il giorno prima, non decise di mettere a prova la sua tecnica.
Nella palestra erano rimasti solo lui e Sting, “Va bene, sono pronto” stava in difesa del canestro, mentre Natsu era a centro campo palleggiando.
Il rosato prese un gran respiro e guardò il suo “avversario” poi mirò al canestro, facendo pressione sulle caviglie e ginocchia doloranti partì all'azione.
Sting restò immobile, non aveva fatto in tempo a vederlo che era già andato a canestro.
Si voltò vedendolo verso di lui, lo guardò mentre si stirava le gambe.
“Quanto puoi reggere questo gioco?”
“5 minuti”
“Quando ti darò il via, affideremo tutto a te, te la senti?”
“... Ho un conto in sospeso con Laxus”
Sting sorrise “Cerca di dormire stanotte”


2:30 di notte
“Sei nervoso per domani?” chiese Lucy al ragazzo, erano come al solito nel suo letto, diversamente dalle altre volte, lei non aveva opposto cosi tanta resistenza, infondo era stata trascurata tutta settimana per la partita.
“Stavo pensando” disse lui guardando la ragazza ma con la mente pensava ancora alla sua tecnica.
“Cosa c'è tra te e quel Laxus?”
“Quando eravamo in squadra insieme eravamo sempre rivali, non sono mai riuscito a superarlo in niente.
Quando mollai la squadra lui mi disse che stavo solo scappando, mi fa venire una tale rabbia.
Ma se domani riesco a dimostrargli il contrario, non mi guarderà più dall'altro al basso!”
“Nel profondo lo rispetti, vero?”
“Rispetto il suo talento non lui”
Lucy sbadigliò “Vieni qui cucciola” lei si fece piccola piccola tra le sue braccia, immergendo il volto nel petto del ragazzo, sentendo il suo profumo e il suo calore.

“Benvenuti alla semifinale del torneo scolastico di Magnolia” disse il presentatore, la partita si svolgeva alla Sabertooth, quella scuola era proprio come Natsu se la ricordava, la struttura semplice ma molto grande, era pur sempre una pubblica.
La palestra con pochi spalti e molte sedie di vario tipo, quante canne e quante lezione bruciate su quelle sedie reclinabili.
Lo spogliatoio, un catorcio unico.
“Attenti alle maniglie piace staccarsi” disse posando la borsa sulla panca.
“La tua vecchia scuola è … strana”
“Puoi dirlo che è uno schifo, non è del tutto sbagliato” disse dando un pugno all'armadietto che si spalancò.
“OK ragazzi, manteniamo la calma, è solo la semifinale, stiamo tutti calmi!”
“L'unico nervoso è lei coach”
“Hai ragione Gajeel” disse l'adulto di rimando.
“Vi ricordate tutti la strategia vero? Io no, LA STRATEGIA!!!”
“OK coach stia tranquillo, siamo preparati, vedrà vinceremo la semifinale e il torneo”
lo rassicurò il capitano.

“Le squadre si stanno dirigendo alle proprio panchine, la tensione inizia a sentirsi!”
“Natsu” la squadra avversaria accerchiò il rosato, avevano una divisa bianca e argento.
“Quanto tempo”
iniziò a parlare con quei quattro ragazzi finché una montagna bionda non si unì al gruppo.
“Ma guarda, il piccoletto è ancora vivo”
“Laxus ...”
i due si guardarono in cagnesco, gli altri giocatori si erano allontanati.
“Mi mancava, quello sguardo pungente”
“Oggi vinco io” il biondo rise “Non ci scommetterei troppo, in tutti i nostri scontri ne sei uscito perdente”
“Non sono più quello di una volta, sono migliorato molto e te lo dimostrerò”
“Interessante”
il loro gioco di sguardi finì ed entrambi tornarono dalle rispettive squadre.
“E' lui?” chiese Lucy imbucandosi nel gruppo, per quanto quel body rosso catarifrangente e quella gonnellina oro non attirassero l'attenzione.
“Si”
“E' una montagna! Non ti fa paura?”
“Nah” disse mettendole le mani sulla vita e baciandole la fronte.
“Augurami buona fortuna”
“Lo faccio sempre”

“Le squadre si stanno posizionando sul campo, al suono della sirena la partita avrà inizio”
I primi due tempi furono normali, entrambe le squadre si stavano trattenendo, con la fairy in vantaggio iniziava il terzo tempo.
Rouge prese palla e partì in un'azione, ma l'avversario gli fece lo sgambetto, nessuno segnalò il fallo.
Lo stesso successe con Gajeel che ricevette un calcio nelle ginocchia mentre un avversario saltava.
Laxus nella rimessa  abbatté la difesa come un toro e segnò il canestro che li portava al pareggio.
“Non ho ancora visto nulla, dov'è finito quell'idiota che correva avanti e indietro?”
“Potrei chiederti lo stesso, state giocando più pulito del solito.”
“Che ne dici, di prenderci l'ultimo tempo per sistemare quella faccenda?” la sirena della pausa suonò.
“Stiamo andando bene, la Sabertooth sta giocando sporco dall'inizio e stanno incrementando la dose, ma adesso è il momento di passare all'attacco, Natsu è il tuo turno. Crediamo in te”
“Non vi deluderò.”

“L'ultimo tempo, le squadre sono pari, in questi ultimi minuti si deciderà chi andrà in finale! La tensione è palpabile anche tra gli spettatori”
Natsu e Sting si scambiarono un ultima occhiata prima che la sirena suonasse.
Laxus partì subito all'attacco prendendo possesso di palla e dirigendosi verso il canestro avversario.
Saltò per compiere una schiacciata, ma Natsu glielo impedì.
Natsu possedeva la palla e compiva una serie di veloci e irregolari rimbalzi per impedire a Laxus di prenderla.
“Incredibile, che velocità, sembra uno scontro tra professionisti. Stiamo ammirando al momento di massima concentrazione tra due giocatori.
Faccio fatica io stesso a seguire i loro movimenti”
I due continuavano a stopparsi le azioni e i tentativi di canestro.
“Devo ammetterlo un po' sei migliorato”
“Mancano due minuti alla fine della partita”
Gajeel passò la palla a Natsu che partì all'attacco, abbattendo la difesa in un istante, Laxus lo bloccò, con una serie di rimbalzi il rosato lo scansò, saltando per una schiacciata.
“Credi che questo trucco banale possa funzionare?” il ragazzo saltò pronto a bloccarlo, ma Natsu non tirò, era un fallo.
Una volta ritoccato terra risaltò di nuovo, lanciando la palla nel canestro.
“Interessante, sei davvero idiota lo sai”
“Come?”
Laxus sorride beffardo.
“Prova a fermarmi ora”
“Manca meno di un minuto”
“E' più che sufficiente”
Non poteva essere, non poteva reggere ancora un ritmo così alto, Natsu si voltò pronto a raggiungerlo ma le caviglie non lo reggevano dopo tutti quelli sforzi e il colpo finale di poco fa.
“Ti fermeremo noi” urlò Sting correndo in difesa, Laxus si preparò a tirare.
“NON FARLO STING” urlò Natsu ancora sotto il canestro.
Sting saltò per bloccare il tiro, Laxus saltò qualche attimo dopo, colpendo il ginocchio con la pianta del piede.
Il capitano cadde al suolo e l'avversario segnò allo scoccare della sirena.
“ Sabertooth vince! Che incredibile ripresa. Aspettate un attimo il numero 3 della Fairy è a terra”
Natsu fece forza sulle gambe e raggiunse la squadra, Sting era a terra che si dimenava tenendosi stretto il ginocchio destro.
“LO HAI FATTO APPOSTA! FIGLIO DI PUTTANA!”
“Finalmente ti vedo arrabbiato” Natsu fulminò il suo ex capitano.
“Adoro quello sguardo” disse soltanto andandosene.
“Sting” la voce preoccupata di Lucy lo fece tornare alla realtà.
Il dottore lo visitò poi prese il telefono “Ho bisogno di un ambulanza alla Sabertooth, un ragazzo ha un ginocchio spaccato”
“Fa malissimo”
“Evita di muoverti ora arriva ambulanza”
 Natsu indietreggiò finché le gambe non cedettero di nuovo, cadde all'indietro trovandosi seduto, ancora una volta aveva perso.
Ancora una volta Laxus gli aveva dimostrato la differenza tra loro, ancora una volta non era riuscito a farsi valere.
Ancora una volta aveva fatto male a qualcuno.



-YUKI RAIN-
sono tornata dopo secoli, FINALMENTE sono riuscita a terminare anche questo capitolo, lo so lo so E' TUTTO SUL BASKET NIENTE NALU MA COS? diciamo che la storia sta giugendo verso le ultime cose (Che sono ancora un po' neh).
povero Sting.
lasciate una recensione e continuate a dormi consigli utli! ci sentiamo al prossimo capitolo.
-yuki
 

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Capitolo 36
*** Il solito disagio ***


La sveglia suonò nella stanza disordinata, da cui dei timidi raggi di sole entravano dalle fessure della tapparella abbassata. Natsu era sdraiato nel letto sotto le coperte, quella mattina aveva bruciato scuola ma non aveva potuto farne a meno.

Dolore, ecco cosa provava ogni volta che tentava solo a muore un dito, ogni muscolo del corpo era ancora dolorante dalla partita; faticava pure a mettersi a sedere per il mal di schiena, stava iniziando a domandarsi quanti muscoli ci fossero nel corpo umano e se fosse possibile strapparli tutti insieme.

Iniziò a fissare il soffitto, il vero problema non era il corpo ma l'orgoglio, detestava perdere.

Faticosamente si mise sul fianco sussultando quando lo zigomo gonfio toccò il cuscino, dopo che Sting era stato portato via in ambulanza si era scatenato il caos.

Gajeel era andato a dare fastidio a quelli della squadra avversaria che risposero alla prepotenza del metallaro fino ad arrivare alle mani, Natsu e Rouge intervennero per separarli finché il giocatore che aveva dato rogne al numero sette non gli rifilò un pugno appena sotto l'occhio.

Dovettero intervenire gli allenatori e alcuni docenti per separarli, non fu un bello spettacolo anche ad un giocatore della squadra avversaria ricevette un pugno dritto al naso rompendolo.

Non sapeva che conseguenze avesse avuto sul suo futuro da titolare, i coach si erano messi a litigare sonoramente dopo aver rimandato tutti negli spogliatoi e l'esito della partita non era ancora chiaro.

La porta cigolò leggermente mentre Zeref entrava in camera seguito dalla luce del sole.

“Sei ancora lì? Mi fa strano vederti così tranquillo” scherzò avvicinandosi al letto.

“Non riesco a muovermi” disse senza guardare il fratello.

“Ma sentilo! Pensa al fratello della tua ragazza col menisco spaccato”
“A lui fa male un ginocchio a me … tutto”

“Ti farebbe male tutto tranne la faccia se non ci avessi messo del tuo … hai ancora qualche problema con la rabbia … pensandoci è anche un po' colpa mia, non avrei dovuto regalarti un sacco da box” disse sedendosi sul bordo del materasso.

“Senti Zeref … ti ricordi alla vecchia scuola che venivo considerato uno dei migliori? Tutti dicevano che era capitano fantastico anche se ero uno dei più giovani e che la squadra era una delle migliori. Quando ho giocato contro Laxus ero … non spaventato ma ...”

“Non c'è nulla di male ad avere paura”
“Non era Laxus a fermi paura ma … il pensiero che una volta ero identico a lui. L'infortunio di Sting, ne ho causati tanti anche io.”

“Sai hai diciassette anni, sei ancora in tempo per commettere degli spagli, ci saranno molte altre situazioni dove ne uscirai sconfitto. Il mio consiglio è prendere tutto ciò che c'è di positivo, hai sbagliato qualcosa? La prossima volta sarà giusta se capisci il tuo errore.”

Natsu sorrise “Come sai cosa dire sempre al momento giusto per tirare su il morale alle persone?”

“Con un fratello bipolare come te ho fatto molta pratica” si alzò “Comunque ero venuto a dirti che il pranzo è pronto”

“Ma non riesco a muovermi”

“Salterai il pranzo”

lo stomaco di Natsu brontolò.

“Ti prego Zeref aiutami”

“Prendi il meglio da ogni situazione” disse sparendo nel corridoio.

 

“Sono felice che domani ti dimettano” Lucy era seduta vicino al letto del fratello.

“Anche io … il cibo dell'ospedale no fa per me” stavano guardando la tv
“Cosa hanno detto i dottori riguardo il basket”
“La prossima stagione me la scordo … forse quella dopo” disse cambiando canale.

“Non sembri così dispiaciuto”

“Deprimermi non mi rincollerà il menisco e poi mi hanno già confermato che tornerò a camminare senza problemi.”
“Quello che l'ha presa peggio di tutti è papà” aggiunse infine.

“Già”

“Come vanno le cose a casa?”
“Dopo aver parlato col chirurgo e aver fissato l'intervento hanno fatto un urlata in macchina e poi non si sono detti più nulla. Papà è dispiaciuto perché non potrai fare i provini per le nazionali”
“Forse è meglio così … non avrei partecipato ai provini e non sapevo come dirglielo”
Quella frase distrasse Lucy dalla pubblicità del nuovo gioco del momento e fissò il fratello.
“C-cosa?”
“Entrare alla nazionali vuole dire dedicare tutto il giorno al basket … io non voglio questo, voglio fare l'università, mi piace studiare e sanno tutti che i miei voti sono medio bassi solo perché ho poco tempo da dedicare alla scuola. Quando mi hanno detto che sarei rimasta fermo per mesi un po' mi sono sentito sollevato.”
“Perché non l'hai mai detto a papà?”
“Perché giocare a basket sembra essere l'unico modo per renderlo fiero di me”

“Papà è sempre fiero di te”

“Beccato che non me lo dica lontano dal campo”

 

Lucy si diresse a scuola, senza il passaggio di suo fratello se la faceva a piedi, erano solo mezz'oretta di strada nulla di che. Davanti all'entrata vide una ragazzo dai capelli rosa col cappuccio della felpa sulla testa e la sigaretta in bocca.

Lo raggiunse saltellando allegra, ormai vedere il suo fidanzato era qualcosa di surreale capitava anche che si sentivano anche solo per il buongiorno e la buonanotte.

“Ciao” disse abbracciandolo.

“Lucy non stringere mi fa ancora male tutto” disse buttando fuori il fumo.

La ragazza si mise in punta di piedi per baciarlo sulle labbra, gli sembrava quasi strano baciarlo o avere un momento solo con lui.

Natsu fece un ultimo tiro per poi buttare il filtro nella piccola grata li vicino.

“Quanto affetto stamattina! E pensare che settimana scorsa volevi uccidermi”

“Non ricordo ...”
“Quando avete le vostre cose fate molta paura voi ragazze” sussurrò a se stesso.

“Come?”

“No .. NO niente. Cambiando discorso come sta Sting?” i due si incamminarono verso l'entrata.

“Ieri è venuto a casa e poi lo ricovereranno tra due settimane per l'operazione”

I due continuarono a parlare finché non entrarono nel corridoio della scuola dove c'era la preside.

“Natsu vieni con me che devo parlarti?”

“Certo”

“Ci vediamo a ricreazione” disse Lucy salutandolo con un bacio.

 

Il rosato era seduto sulla sedia vicino alla cattedra della presidenza “Natsu devo parlare con te … dall'ultimo consiglio dei professori è emerso spesso il tuo nome, hai quattro materie insufficienti”
“Ci sto lavorando, ho trascurato un po' lo studio per il torneo ma sto recuperando”
“Natsu … in questa scuola c'è una regola che dice che se hai più di tre materie insufficienti non puoi partecipare a club o corsi extrascolastici … come la squadra di basket”

“Non penso di aver capito ...”

“Finché non tiri su le materie insufficienti non posso mantenerli titolari e sono io a compilare i moduli quindi … mi spiace”
 

Finite le lezioni Natsu si diresse agli allenamenti, Mavis gli aveva concesso un ultimo giorno prima della pausa forzata, il coach lo avrebbe ucciso senza dubbio.

Entrato in palestra vide tutta la squadra radunata vicino agli spalti, avvicinandosi vide una figura seduta sul gradino.

“Sting?!” guardò il suo amico con il tutore al ginocchio e le stampelle appoggiate li vicino.

“Natsu mancavi solo tu”
“Che ci fai qui? Perché non sei a casa?”
“Non sono malato e poi ho una cosa importante da dirvi”
calò il silenzio.

“Come saprete per me la stagione del basket è finita e non sarò presente alla prossima, come voi altri del quinto anno, questa cosa sarebbe avvenuta comunque l'infortunio ha solo velocizzato i tempi.

Bene o male lo sapete già tutti … tranne il diretto interessato”

puntò il suo sguardo sul rosato.

“Natsu, da oggi sei il capitano della Fairy Tail” disse.

“C-come io? Ma sono l'ultimo arrivato”
“E' stata una decisione che abbiamo preso noi più grandi per il bene della squadra, non puoi non accettare”
merda.

“Non è non accettare ma non posso”

“Certo che puoi in quanto ultimo ordine del tuo capitano”

“E' un onore ma davvero non posso”

“E come mai?”

“Ecco ...” confessò tutto, lasciando tutti basiti.

“COSA”

“BAKA!” urlò Sting picchiando la stampella in testa al ragazzo.

“HO CAMBIATO IDEA GAJEEL SARAI TU IL CAPITANO”
“Gajeel è al quarto anno … l'anno prossimo al quinto non avrebbe senso” gli sussurrò il corvino.

“E va bene” disse massaggiandosi gli occhi. “Non c'è scelta”
“Cosa intendi fare”

“Natsu quante materie hai giù?” faceva paura

il rosato ingoiò a vuoto “Quattro”
“Sting non vorrai fare quello che credo...” iniziò Gajeel

“E' necessario”
“Di che parlate?”

“Non è necessario ricorrere a quello”

“Avremo una nuova partita contro la Sabertooth, a causa della rissa e di altri problemi tra arbitro e coach si riterrà il mach, lui ci serve in prima linea”

“UN NUOVO SCONTRO CON LAXUS?” esultò il rosato.

“Non te l'ha detto il coach?” il rosato negò con la testa.

“Sono disposto a tutto per vedermela ancora con loro!”

“Natsu tu non sai in che guaio ti stai mettendo” iniziò a dire Rouge.

Sting prese il telefono e compose un numero.

“Avanti ripensaci Sting”
“Troppo tardi” disse portando il telefono all'orecchio.

“Ti abbiamo voluto bene” disse tutti i giocatori più grandi con tono dispiaciuto.

 

“DOV'E' QUELLA CAPRA IGNORANTE?” sbottò Yukino sulla porta di casa Dragneel.

“Prego entrate pure”

“Perché c'è anche la squad delle ragazze?” chiese indicando le amiche della fidanzata.

“Sostegno femminile”

“Io non volevo perdermi la scena di Natsu che studia” disse Gray vicino a Juvia.

“E voi?” indicò Sting, Rouge, Gajeel e Gerard.

“Cosi” dissero fissando le ragazze.

“Emm ok … io sono in pigiama” disse guardando la maglietta nera scolorita e i pantaloncini del calcio rossi. “Va bene il pigiama per studiare?”

“Non importa il come ma il dove! Camera tua fai strada”

“Se solo Lucy fosse come te” disse tossendo “Andiamo”.

 

Tutti rimasero immobili davanti alla camera del ragazzo, il regno del disordine.

“Happy!” il rosato corse alla scrivania dove il gatto stava giocando con dei fili di un maglione.

“Non ho più maglioni” disse prendendolo in braccio snodandogli il filo dalle unghie.

“Non è per dire ma se li metessi nell'armadio non li rovinerebbe” disse Levy.

“Seriamente qualcuno vede il pavimento?”
“Ogni volta me la ricordo sempre meno disordinata di come è realmente” disse Gray.

“Così non si può studiare, bisogna creare un luogo consono allo studio” borbottò Erza massaggiandosi il mento.

“DOBBIAMO PULIRE”

“Sting dai un calmatina alla tua ragazza” disse il rosato col gatto in braccio.

 

“Juvia si chiede come tu riesca a fare sesso qui dentro” sussurrò all'orecchio dell'amica.

“Le lenzuola le cambia costantemente, poi diciamo che quando lo facciamo penso a lui … non hai pantaloni sul pavimento”
“Come fa una fissata con l'ordine come te a stare qui dentro?” chiese suo fratello.

“E' amore” rispose scavalcando dei vestiti per raggiungere il rosato.

 

“Amore forse una sistemata sarebbe il caso”

“Siamo qui per studiare o pulire?”

“Più che altro … dove sono i libri?”

Tutti iniziarono a guardarsi intorno “Sicuramente sono nella stanza” “E' questo il problema” disse Rouge.

“E' per il bene della squadra”

“No no ci penso io” disse Gray.

“Natsu” disse mettendogli un braccio intorno alle spalle.

“Hai presente il 21 maggio … eravamo in questa camera e ...”

“PULIAMO!”

 

Alla fine si erano messi a pulire per davvero, la finestra spalancata a tutti all'opera: Lucy, Natsu, Gerard e Gray stavano facendo i turni alla lavatrice, Levy e Juvia stavano piegano e mettendo in ordine l'armadio del ragazzo commentando le sue scelte in fatto di vestiti.

Erza stava pulendo ogni angolo di ogni mobile, Rouge sistemava le scartoffie e la scrivania.

Gajeel, Sting e Yukino guardavano la televisione in sala.

Ci avevano messo tutto un pomeriggio ma alla fine ci erano riusciti, avevano visto il pavimento!

Natsu iniziò a guardarsi intorno “Che gli succede?” chiese Levy “Juvia crede che sia come gli accumulatori compulsivi, quando gli togli tutto cadono in depressione”

“Amore stai bene?” chiese Lucy.

“Camera mia è così grande?” chiese stupito.

“Emm … si”

in quel momento arrivò anche Zeref “Buonase... cosa è successo?” chiese sulla porta della camera.

“Camera tua è più grande della mia?” il rosato annuì sedendosi sul letto.

“Perché tutta casa ha il parquet e tu hai le mattonelle?”
“Non lo so” disse sedendosi sul letto.

“Mi fa troppa impressione scusate, vi lascio alle vostre cose” disse il primogenito uscendo dalla stanza.

Natsu sbadigliò “Un pisolino di gruppo?” propose.

“ASSOLUTAMENTE NO! ORA STUDIAMO”

“Ma è tardi”

“Non è mai troppo tardi per lo studio! Alla scrivania signorino” disse indicando la pila di libri ritrovati per la camera.

Il rosato si alzò per risedersi sulla sedia libera dai vestiti, non gli bastava il trauma di rivedere la sua camera allo stato originale dopo anni doveva pure studiarci dentro.

“Che materie hai giù?”

“Matematica, inglese, scienze ed economia”

“Certo che avere giù matematica a uno scientifico” disse Levy seduta sul letto insieme a Juvia.

Natsu la fulminò con gli occhi.

“Per Matematica ci sono io ad aiutarti” disse Yukino “Scienze Gerard, inglese un po' tutti ce la caviamo e per economia Rouge non è male”

“Va bene iniziamo”

 

“No per risolvere l'equazione devi usare questo sistema” lo corresse l'albina per l'ennesima volta, molte persone si erano eclissate poco dopo l'inizio dello studio, restavano solo i fratelli Heartfilia sdraiati sul letto a commentare, Yukino che spiegava al rosato e Gerard che fumava alla finestra.

“Hai capito ora?”
“Sinceramente? Un cazzo”

“Natsu è la quarta volta questa” disse Lucy girandosi a pancia in giù sul letto.

“Scusa se hai un ragazzo ritardato”

“Ho un idea” disse Gerard avvicinandosi “Immagina che sia il conteggio dei punti del basket la x è il risultato finale”

Natsu iniziò a scrivere ragionando come se fosse in panchina, lo faceva sempre da bambino quando giocava come riserva, contava i punti di vantaggio di scarto o necessari per la rimonta. Pensava anche alla combinazione di tiri più adatti per far aumentare il punteggio.

“Fatto!”

Yukino lo controllò.

“E' GIUSTO!” Tutti esultarono.

“Perfetto passiamo al prossimo”

“Ho sonno!”

“E' il tuo dovere da capitano, sarai preso come esempio d'ora in poi!”
“Seriamente Sting, PERCHE' SEI ANCORA QUI?”

“Non posso guidare sono con Yukino”

 

Appena quei tre misero piede fuori casa tirò un sospiro di sollievo, finalmente poteva smettere di studiare, quella era sadica lo aveva tenuto sui libri per ore, ormai era notte fonda.

Tornò in camera vedendo la sua ragazza intenta ad indossare la maglia del ragazzo come pigiama.

Lucy adorava le magliette del suo ragazzo per dormire, le arrivavano quasi al ginocchio ma erano morbide e comodissime, quella che gli aveva dato per la notte era semplicemente grigia col logo della Nike in bianco piccolino, gliela aveva vista indosso diverse volte.

Si infilarono entrambi sotto le coperte e lei si accoccolò sul ragazzo che iniziò a giocherellare con i suoi capelli biondi.

“Mi fa male la testa da tutta quella matematica … in realtà dalle pulizie”

“Come hai fatto ad abbassare quattro materie non le avevi su tutte prima di Natale?”

“Si, ma mi sono concentrato sul basket e sono tornato a lavorare alla Pegasus”

“Perché?”
Lucy alzò lo sguardo vedendo il rosato dormire, sorrise sistemandosi e la lasciandosi cullare dal respiro e il lieve russare di Natsu.

 

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Capitolo 37
*** What belongs to you ***


“Possiamo considerare questo avvenimento il fatto che ha provocato lo scoppio della prima guerra mondiale …” Sting stava ripetendo per l'ennesima volta il capitolo di storia, venendo continuamente interrotto dalla musica proveniente dal piano di sopra.

Da quando sua sorella ascoltava il Punk-Rock? E doveva farlo così ad alto volume poi?

Sospirò tornando sul libro “Allora … nel 1916 America entrò in guerra rovesciando la situazione dell'Europa …” “ … la Germania fu costretta a ritirarsi …” strinse i pugni sulla scrivania “CAZZO LUCY PUOI ABBASSARE LA MUSICA!?” urlò al soffitto.

Restò in silenzio per una manciata di secondi “Figuriamoci se mi ascolta” brontolò alzandosi dalla sedia della scrivania e afferrando la stampella.

Cazzo! Già col ginocchio in quelle condizioni non poteva fare assolutamente nulla e in più a breve avrebbe avuto la maturità e doveva studiare! La musica non aiutava specialmente quando è talmente ad alto volume da farti tremare le pareti.

“Finirò per ammazzarla un giorno” imprecò salendo le scale con poca fatica, in meno di un giorno aveva imparato a muoversi in modo fluido e rapido con la stampella.

“LUCY ABBASSA LA MUSICA CAZZO!” urlò spalancando la porta chiusa a chiave ricevendo un cuscino in faccia accompagnato da un urlo della bionda.

“Che succede?” chiese Natsu emergendo con la testa dalle coperte appoggiandosi con i gomiti intorno alla figura della ragazza.

Si voltò notando il ragazzo sulla porta “Hey Sting” disse ad alta voce coprendo la ragazza nuda col suo stesso corpo “Che ci fai qui?” chiese gelosamente stringendo la ragazza contro il suo petto altrettanto nudo.

“Sai ci vivo … tu che ci fai qui?” rispose cercando di sovrastare la musica

“Sai com'è” rise lievemente imbarazzato.

“Non mi interessa ma abbassate la musica!” terminò chiudendo la porta.

I due ragazzi si guardarono per poi scoppiare a ridere, Natsu bacio la ragazza sulle labbra cantando in palyback la canzone allo stereo.

“ABBASSATE DANNAZIONE!” urlò il fratello maggiore da camera sua.

Lucy sbuffò afferrando la maglietta del ragazzo dal pavimento e indossandola sgusciando fuori dalle coperte.

Diede le spalle al ragazzo concentrandosi sul suo telefono collegato allo stereo, stava rispondendo ad alcuni messaggi quando Natsu, bellamente in boxer, l'abbracciò da dietro baciandogli la spalla.

“Di nuovo Juvia?”
“Non si sente ancora bene …”

“Gray le sta facendo da infermiere?”
“Hanno litigato di nuovo, non ci capisco più nulla della loro relazione”

“Se esiste ancora una relazione ...”

“In che senso?”

“Diciamo che dopo la rottura Gray ha frequentato altre persone” disse sedendosi sul letto

“Perché tu dopo che hai rotto con Lisanna hai frequentato ...” si fermò davanti all'espressione ovvia del ragazzo col sopracciglio con piercing alzato.

“Tu sei un caso a parte!”

“Cambiando discorso … Siete pronti per la partita di stasera?”

“Siamo un po' in ansia, non ci hanno dato molto tempo per prepararci” disse rivestendosi.

“Ho paura che tu ti faccia male” confessò sedendosi vicino a lui.

Il rosato abbracciò e gli baciò la fronte “Non mi accadrà nulla se sarai li a fare il tifo per me”

Lucy ricambiò l'abbraccio non riuscendo a far svanire la sua preoccupazione.

 

Dopo essersi rivestiti Lucy e Natsu uscirono di casa salutando il fratello, che finalmente poteva studiare in pace. I due si salutarono alla fermata del pullman, subito dopo la partenza del ragazzo, Lucy si incamminò verso casa di Juvia che viveva qualche via più avanti.

Nel tragitto l'aveva chiamata pure Levy chiedendo alla ragazza se poteva raggiungerle a casa dell'azzurra.

Suonato il campanello vennero entrambe ad aprire la porta, Levy allegra ed energica come sempre, Juvia pallida e all'apparenza depressa.

Una volta sedute tutte sul letto della ragazza iniziarono a parlare.

“Come stai Juvia”

“Juvia non sta per niente bene”

“Prima ha vomitato” sussurrò l'amica all'orecchio della bionda.

“Devi esserti presa qualche virus”

“Juvia non sa come” disse sdraiandosi con la testa sul cuscino.

“COME? Hai presente quanti ragazzi ti sei limonata in discoteca e … quante ragazze Gray si è limonato in discoteca o peggio … Lyon” disse con schifato.

“E' tanto che tu abbia preso solo l'influenza” commentò Lucy.”

“Non mi sento l'influenza … è diverso”

“Magari è la mononucleosi”

“Il vomito non è un sintomo della mononucleosi”

Juvia si mise il cuscino sulla testa per non sentire le sue amiche.

“La stiamo facendo troppo seria” iniziò Lucy “Probabilmente devono venirti solo le tue cose”

Juvia si tolse il cuscino dalla testa “E' ancora presto no?”

“Oggi è il 22” disse Levy guardando il cellulare.

“Di già?” chiese la bionda

“Perché Lucy?” chiese maliziosa la ragazza

“No, no ho già dato questo mese” ridacchiò battendosi una mano sul basso ventre.

“ … io no” disse la bluastra ancora sdraiata sul letto.

Calò il silenzio ma ben presto venne sostituito dal panico generale, Juvia scoppiò a piangere mettendosi seduta abbracciata al cuscino, Levy saltellava per la stanza urlano “O cazzo … O cazzo” con troppa enfasi e Lucy cercava di fermare quella fontana che avrebbe allagato la stanza.

“CALMATEVI TUTTI E DUE” urlò infine disperata.

“TU SMETTILA DI PIANGERE E TU SMETTILA DI SORRIDERE!”

“Che faccia? Che faccio? CHE FACCIO?” disse Juvia

“Calmiamoci per prima cosa”

si risedettero tutte sul letto “Da quanto è che non ti vengono?”

“Non lo so” disse ancora abbracciata al cuscino.

“Va bene … quando è stata l'ultima volta che lo hai fatto?”
“Due settimane fa”

“Con … chi?” chiese Levy titubante.

“Gray ...” tutte tirarono un sospiro di sollievo “ … E Lyon il giorno prima”

“Che Troia” dissero le due ragazze in coro.

“Cosa faccio adesso”

“Magari non stai male per quello, prova a fare il test e scopriamolo” propose la bionda.

“C'è una farmacia qui vicino no?”

“No ragazze io non ho il coraggio e se viene fuori positivo? Cosa faccio con Gray e Lyon”

“Juvia è inutile preoccuparsi di questo se non sappiamo se sei incinta si o no”

 

Alla fine avevano convinto la ragazza a fare il test, dopo averlo comprato in farmacia (con estremo imbarazzo di tutte) Levy stava seduta sulla sedia della scrivania, Lucy camminava avanti indietro per la camera e Juvia era sdraiata sul letto fissando il soffitto.

“Finirò a sedici anni e incinta, Gray e Lyon scapperanno in Messico e io mi ritroverò da sola a crescere mio figlio che verrà su con dei complessi. Quando mi chiederà chi è suo padre io non potrò rispondergli e quindi scapperà di casa!”

“Che ti è saltato in mente di non usare il profilattico?”

“Volevo provare come era dicono tutti che è molto diverso … E NON E' NEPPURE VERO!”

“Io non lo fare mai non faccio neanche avvicinare Gajeel senza”

“Tu Lucy?” chiese girando la testa verso la bionda

“Natsu mette due preservativi quando si sente troppo eccitato”

Il timer del telefono suonò tutte si diressero verso il bagno privato della ragazza dove l test stava nel lavandino.

“Chi abbassa la testa?” chiese Levy notando che tutte stavano guardando il loro riflesso allo specchio.

“Al tre lo facciamo tutte insieme” disse Lucy

“Ok 1 … 2 … 3”

 

“BENVENUTI ALLA FINALE DEL TORNEO DI BASKET SCOLASTICO! A SEGUITO DI FATTI AVVENUTI E' STATO DECISO DI FAR SCONTRARE LE DUE SQUADRE PER IL SECONDO POSTO. A BREVE INIZIERA' LA PARTITA MA PRIMA LA CELEBRE SFIDA TRA LE MASCOTTE”

 

“Dai lasciami andare tra poco tocca a me”

“Ancora un attimo”

Lucy e Natsu erano nel tunnel che collegava gli spogliatoi al campo da basket, lui la teneva abbracciata rubandole qualche bacio.

La bionda gli mise le mani sulle spalle sorridendo “E' successo qualcosa?” chiese vedendo un comportamento strano nella ragazza.

“Hai visto Gray?”

“E' nel costume da mascotte” disse guardando i due in costume correre e lanciarsi palloni per tutto il campo.

“Perché?” chiese sorridendo stringendo più a se.

“Voleva saperlo Juvia”

“Tu mi nascondi qualcosa ...”

“No...”

“Perché non mi guardi negli occhi allora?”
“Te lo dirò … ma dopo la partita promesso” disse massaggiandogli i capelli.

“Va bene” gli prese la mano che gli massaggiò i capelli e la baciò.

La ragazza mollò il capitano per correre verso il campo concludendo con una ruota riunendosi alle altre che iniziarono il balletto.

 

“Manca poco, state tranquilli vinceremo questa volta” disse Natsu alla squadra seduta in panchina.

“Sta tranquillo capitano!”

“Fate attenzione … nulla di avventato come la volta scorsa … studiamo il loro gioco per il primo tempo poi butteremo giù una strategia”

“Quindi vuoi che andiamo a caso fiamella” disse Gajeel.

“Stiamo sulla difensiva va bene?”

“Forza ragazzi qui le mani” disse Rouge.

I ragazzi si misero in cerchio unendo le mani “FAIRY TAIL! FAIRY TAIL! FAIRY TAIL!”

 

“I GIOCATORI STANNO ENTRANDO IN CAMPO SI VEDE UNA FORTETENSIONE IN TUTTE E DUE LE SQUADRE CHISSA' COME ANDRA' A FINIRE?”

 

“Ci si rivede Natsu”

“Laxus”

“Come sta il biondino?”

“Muori”

 

“ALBITRO SUONA E IL PALLONE E' IN GIOCO!”

La Sabertooth prende il controllo della partita facendo i primi punti del mach, la Fairy Tail cercava di difendere la sua parte di campo.

A metà della partita la squadra di Natsu era in svantaggio di diversi punti, avevano studiato il loro gioco per tutto il tempo e si sentivano pronti per il contracco.

Natsu prese possesso della palla e corse verso il canestro, saltando per schiacciare ma l'azione venne fermata da Laxus.

I due ragazzi si squadrarono per poi tornare nelle loro posizioni, ora iniziava per davvero la partita.

Gli avversari si diressero verso il canestro ma Gajeel li fermò schivando abilmente un calcio dritto nelle caviglie e una gomitata nel fianco.

Lo stessero fecero gli altri giocatori, in quel periodo si erano allenati molto sulla difesa personale.

Natsu iniziò le sue azioni a tutta velocità compiendo ben quattro schiacciate in 10 minuti mentre il resto della squadra bloccava gli altri giocatori, ora erano in parità.

“Siamo all'ultimo quarto non molliamo adesso” disse Natsu in panchina asciugandosi il volto sudato con la salvietta bianca che teneva intorno al collo.

“Non sei stato fermo un attimo da tutta la partita, sicuro di voler mantenere questo schema?”
“Si, se riusciamo a rendere inefficace il loro gioco e isolare Laxus i loro schemi crollano.”

 

Nelle tribune degli uomini vestiti eleganti tenevano blocco e penna in una mano mentre i loro assistenti vestiti anche loro di tutto punto filmavano la partita.

“Concentrati sul numero 7” disse un uomo dai lunghi capelli bianchi raccolti in un cipolotto alto e la barba lunga del medesimo colore.

Un occhio era verde mentre l'altro era coperto da una benda nera.

“Si signor Gaebolg” rispose l'assistente.

“Stai cercando nuove reclute?” chiese un uomo vicino a lui piuttosto basso e pelato con addosso abiti attillati.

“Bob … che ci fai qui?”
“Guardo cosa offre il mercato”
“Voi giornalisti non vi stancate mai di ficcare il naso in giro?”

“Quel ragazzo della Fairy ...” “...Lo stai puntando da inizio del torneo stai valutando se è degno di entrare a far parte della tua scuderia di campioni?”

“Lo vedremo”

 

Mancavano pochi minuti, Natsu aveva un caldo e assurdo e continuava a sudare ad ogni movimento, le gambe non ancora guarite al cento per cento dall'ultima partita iniziavano a fargli male, il fiato era corto e la mente pulsava per la velocità alla quale il suo sangue circolava nelle vene.

Con un abile mossa venne rubata palla alla Sabertooth, il rosato partì a gran velocità verso il canestro, gli bastava un punto per vincere.

Saltò con le forze che gli restava, sapeva che sarebbe stato il suo ultimo salto, Laxus lo seguì muovendosi nell'aria e avvicinando pericolosamente il suo piede al ginocchio del ragazzo.

Il tempo si fermò, contraendo gli addominali Natsu piegò le ginocchia quel che bastava per evitare il contatto perdendo l'equilibro durante la discesa, facendolo cadere all'indietro.

Il rosato era seduto sul campo mentre Laxus in piedi entrambi guardavano la palla fare giri infiniti intorno al ferro.

Il silenzio regnava soprano anche dagli spalti, il tempo si era fermato intorno a quel canestro.

Era dentro o fuori? Non sembrava volersi fermare finché essa non oscillò sempre di più fino ad entrare nel canestro.

Il tempo ricominciò a scorrere dopo il suono della sirena.

“INCREDIBILE A POCHI SECONDI PRIMA DELLA FINE DELLA PARTITA LA FAIRY PASSA IN VANTAGGIO!”

 

Laxus imprecò prendendo possesso della palla nei pochi minuti rimanenti e iniziò a correre spaccando la difesa della Fairy Tail, saltò a canestro ridendo sapendo di non aver nessuno a fermarlo.

 

“LAXUS STA PER FARE PUNTO … RIUSCIRANNO I NOSTRI GIOCATORI A REGGERE I TEMPI SUPPLEMANTA-ASPETTATE NON CREDO AI MIEI OCCHI!”
 

Il sorriso di Laxus sparì quando vide la palla venire afferrata dal rosato e lanciarla più lontana possibile.

 

“CHE VELOCITA' E CHE ELEVAZIONI! E' LA PRIMA VOLTA CHE LO VEDO NEL TORNEO! SEMBRA QUASI DI GUARDARE UN PROFESSIONISTA!”

 

La folla urlava, applaudiva in preda all'eccitazione non sapeva nemmeno lui come aveva fatto ad arrivare così in alto, appena la sirena del fine partita suonò si lasciò andare sedendosi sul campo dando riposo alle sue gambe che avevano raggiunto un nuovo limite.

“hey” Alzò gli occhi vedendo Laxus davanti a se anche lui ricco di sudore.

“Hai visto ho vinto io!”

“Ho visto …” “Sai non avrei mai detto che il ragazzino irritante strafatto e intrattabile avrebbe vinto contro di me”
“E invece ...”

“Credi davvero che sia una vittoria? Sei ridotto piuttosto male” disse guardarlo massaggiandosi le gambe.

“Dovevo un favore a Sting ...”

“Dovresti smetterla … se vuoi diventare davvero qualcuno in questo mondo devi iniziare a pensare solo a te stesso”
“Io non ci credo, credo nella squadra! E in tutte le persone che mi hanno fatto arrivare fino a questo punto!”

“Te ne renderai conto prima o poi” si allontanò tornando dal resto della squadra.

Gajeel e Rouge arrivarono correndo “Forza in piedi! Il capitano deve baciare la coppa” i due lo sorressero fino al centro del campo.

 

“ED ECCO IL MOMENTO, IL CAPITANO DELLA SQUADRA VINCITRICE RICEVERA' LA COPPA DAL FINANZIATORE DEL TORNEO PUREHITO GAEBLOG DELLA HADES CORPORETION”

 

L'uomo porse la coppa al ragazzo sorridendogli, tremando leggermente Natsu si avvicinò prendendo il trofeo sotto i cori della folla “E' stata una bella partita” disse lui “Già” disse il giocatore guardando la coppa d'argento che stringeva tra le mani.

“Tutto bene?”

“E' la prima volta che vinco qualcosa in tutta la mia vita”

“Allora goditela” lo invitò a girarsi verso gli spettatori “Questo momento rimarrà nella tua vita per sempre”

Natsu sorride con gli occhi lucidi alzando il premio al celo, la squadra lo raggiunse e si avvicinò a lui abbracciandolo.

“Natsu!” urlò Lucy buttandosi tra le braccia del ragazzo abbracciandolo e vendendo ricambiata, i due si guardarono per qualche istante prima di scambiarsi un bacio a stampo.

 

“Forza sbrigatevi a farvi la doccia stasera offro io … I MIEI CAMPIONI” Makarov stava piangendo come una fontana nello spogliatoio.

“Chissà che avrebbe fatto se avessimo vinto l'oro?”

“Si sarebbe buttato dal tetto della scuola”

Natsu ridacchiò infilandosi le scarpe nel borsone “Oh Natsu” disse il professore avvicinandosi “C'è qualcuno che vuole parlare con te” disse sorridendo.

Il rosato col borsone in spalla uscì dallo spogliatoio salendo fino alla cabina dello speaker.

“Scusi mi ha mandato a chiamare” chiese titubante davanti a Purehito Gaebolg in persona.

“Si, mi sei piaciuto in questo torneo … molto di più dell'anno scorso”
“Lei …”

“Si è da un po che ti tengo d'occhio, vedo che sei diventato molto più … tranquillo in campo”

“Sono cambiato molto da quando sono iscritto a questa scuola”

“Ne sono contento … quanti anni hai?”

“Diciotto tra qualche mese”

L'uomo estrasse un biglietto dalla tasca dei pantaloni e lo diede al ragazzo.
“Perché non vieni a fare un salto a trovarmi una volta maggiorenne … sai la società prende solo studenti già diplomati ma per te potrei riuscire a inserti se te la senti”

“Io … scusi ma non capisco”

“A settembre inizieranno gli allenamenti della nazionale di Earthland hai tempo fino ad allora per dirmi se sei dei nostri si o no” disse uscendo dalla cabina salutandolo con un gesto della mano.

Natsu rimase a fissare l'uomo andarsene senza riuscire a dire una parola, sul foglio c'era il numero di telefono e l'indirizzo della palestra dove si allenavano qui giocatori.

Quelli che guardava alla tv, quelli su cui fantasticava … il mondo dei professioniti.

Col cuore che batteva ancora forte nel petto tornò nel punto di ritrovo con gli altri, ritrovandosi le ragazze cambiate in cerchio a parlare.

“Che succede qui?” chiese mettendo un braccio intorno alle spalle della propria ragazza sorridendo.

“Sei stato grande!” “Grazie Erza”

“Natsu vieni devo parlarti” disse Lucy prendendolo per mano e portandolo lontano dalla folla.

“Che succede cucciola?” chiese accendendosi una sigaretta appoggiandosi al muro i muscoli delle gambe iniziavano a farsi sentire.

“Io lo dico ma tu devi prenderla il meglio che puoi …” “...Si tratta di Juvia”

“Con chi ha scopato questa volta?”

“E' incinta”

“Di chi?” chiese allontanando la sigaretta dalla bocca.

“Non lo sa” al ragazzo cadde la sigaretta ma non smise di fissare la ragazza.

“A-Avrà un idea”

“Gray … o Lyon”
Natsu bestemmiò vivamente “Scema lei, ma testa di cazzo lui! Esistono dei cazzo di preservativi! Vado a digliene quattro”

“Aspetta” disse lei prendendolo per la mano “Lui … non lo sa ancora”

“Come?”

“Glielo dirà stasera alla festa per la vittoria”

Natsu si mise le mani in volto sospirando.

“Io li ammazzo … tutti e due”

 

Dopo aver deposto il trofeo nella vetrinetta della scuola tutta la squadra si diresse a festeggiare in discoteca ma le gambe di Natsu l'ultima cosa che volevano era ballare tutta notte così aveva optato limonare con la sua ragazzi seduti a un tavolo.

“Vieni a dormire a casa mia stanotte?” chiese a un millimetro dalle sue labbra ridacchiando.

“Non ti facevano male le gambe?” chiese ridendo a sua volta.

“Ho scoperto che alcol è un ottimo antidolorifico”

“Che cretino che sei”

In quel momento comparve Levy tra la folla avvicinandosi alla folla “Juvia lo ha detto a Gray”

“Cosa è successo?”

“Si è messo a far rissa con Lyon e le guardie gli hanno butti fuori, Juvia si è sentita male Eraza e Gerard la stanno accompagnando a casa”

I due si alzarono “E' ancora qui Gray?”

“Non lo so ma non era molto presente”

“Ok … vado a cercarli, Lucy appena ti chiamo esci anche tu”

“Vuoi che lo dica a Gajeel?”

“Si grazie”

il gruppo si divise dopo aver mostrato il timbro alla guardia Natsu uscì guardando intorno a lui, fino a trovare Gray seduto su un muretto intento a fumare.

“Hay amico” disse avvicinandosi.

“Capitano ...”

Lentamente si sedette vicino a lui.

“Tu lo sapevi … di Juvia?”
“Da qualche ora”

“Ero ubriaco e ho fatto una cazzata”

“ ...”

“Lyon … poteva farlo con tutti ma proprio Lyon?”

“Come farete ora?”

“Non ne ho idea”

Natsu si accese una sigaretta e iniziò a fumarla ridendo.

“Cazzo ridi?”
“Oggi è il 21 maggio”

“Cazzo” “Me lo ricorda ancora quel giorno Lisanna si presentò alla tua porta ...”

“Urlando di essere incita” concluse il rosato.

“Tuo fratello fece cadere la padella dove stava cucinando”

“E alla fine era una bugia per tornare con me …”

“Tu non gli avevi creduto … come hai fatto a capire che mentiva?”

“L'ho capito e basta … erano anche cinque mesi che non scopavamo era un po' tardi per le nausee”
I due scoppiarono a ridere.

“Cosa vuoi fare ora?”
“Ho bisogno di tempo … per pensare”

“E Lyon?”
“Almeno che il bambino non sia suo deve stare il più lontano possibile da lei”



-ANGOLO DI YUKI-
si ... c'era chi l'aveva e chi no ma si Juvia è incinta ma chissà di chi? Gray o Lyon?
ho voluto riavvicinare i due perché la ship Juvia x Lyon ... no insomma è come la Lucy x Gray ... no sono sbagliate dal principio ahahhaha
spero che il capitolo piaccia ... lasciate una recnsione e passate a leggere anche le altre mie storie
cioas.

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Capitolo 38
*** The day and the night ***


Maggio passò in fretta, per i corridoi tutti facevano i complimenti a Natsu e gli altri per l'argento anche se erano passate già due settimane la gente continuava a parlare di quella partita.

Sting era tornato a scuola dopo l'operazione, per fortuna era andato tutto bene e non ci sarebbero state conseguenze, aveva ancora le stampelle ma a breve le avrebbe abbandonate del tutto; nonostante decise comunque di ritirarsi dal club sportivo anche se mancava poco alla fine dell'anno scolastico. Juvia e Gray sembravano aver trovato un certo equilibrio, non f per niente facile dirlo alle rispettive famiglie e anche se dopo un attimo di sorpresa presero la notizia nel miglior modo possibile.

Lyon pochi giorni dopo la notte in discoteca tornò a farsi sentire provocando già forti irritazioni a Gray ma per mantenere un senso di tranquillità Juvia decise di tenere a equa distanza entrambi fino alla nascita del bambino.

Ovviamente in un liceo le voci girano in fretta e in breve tempo tutta la scuola lo venne a sapere ma nel complesso andava tutto bene, troppo bene.

“Qualcuno ha qualcosa da raccontare?” chiese Levy seduta sul tetto insieme ai suoi amici durante la ricreazione.

“Non succede nulla in questo periodo” disse Lucy.

“C'è una festa al Fairy Night ci andiamo?” chiese Erza.

“Juvia non se la sente” disse mettendosi una mano sulla pancia.

“Neanche io ho voglia” disse Gray.

Levy guardò verso l'altra parte, Lucy seduta e Natsu sdraiato con la testa sulle sue gambe che giocherellava con una ciocca bionda avvolgendola intorno alle dita.

“A proposito Lucy tra poco è il tuo compleanno non organizzi nulla?”

“Non lo so, sai come sono i miei genitori...”

“Organizziamo un rave party” disse Natsu guardando la compagna.

“Certo” rispose ironica.

“Gajeel suona, io invito gente, Gerard si occupa dei rifornimenti tu … dai il giardino”

“Certo amore, contaci” “Comunque non credo che organizzerò qualcosa in grande magari andiamo tutti al sushi o qualcosa del genere” propose.

“Come vuoi cucciola sei tu a decidere” disse Natsu alzandosi dalle sue gambe al suono della campanella.

 

Laxus stava scrivendo al computer seduto su uno sgabello del bancone della cucina “Disturbo?” chiese la sorella sedendosi vicino a lui.

“No ti serve qualcosa?”

“Volevo sapere come andava lo studio … è la tesina?” chiese guardando il pc.

“Si, la parte di scienze” rispose stranito dal suo strano interesse, cosa le serviva?

“E cosa hai scelto come argomento?”

“ … Cibernetica”

“Sembra figo” disse appoggiando il gomito sul ripiano e tenendo la testa con la mano.

“Ok cosa ti serve? Soldi? Una copertura per mamma e papà? Preservativi?”

“No, perché non posso interessarmi un po' alla vita di mio fratello?”

il biondo la fissò.

“Ok non ho nulla da fare mi annoio!” disse sbuffando come una bambina.

Ah ecco.

“Esci” disse tornando a scrivere sul computer.

“Sono tutti impegnati”

“Natsu?”

“Va ad aiutare Gajeel con le prove della band”

“E perché non vai li anche tu?”

“Non vogliono le ragazze si distraggono troppo”

“Guarda qualcosa alla tv abbiamo tutti gli abbonamenti possibili!”

“Tipo?”

“Che cazzo ne so … Game of Thrones” disse il nome della prima serie tv che gli venne in mente.

“E' bello?” chiese dirigendosi al divano.

“Si si bellissimo, amore, sangue, violenza, sesso e incesto” disse velocemente concentrato sulla tesina, mai più mai più una cosa simile nella sua vita.

 

“Perché siamo tutti qui?” chiese Gerard, Natsu aveva invitato tutti a casa sua: Gajeel, Levy, Erza, Juvia, Grey, Rouge e Loky.

Erano sparsi per l'appartamento del rosato.

“Lucy non c'è?” chiese Lisanna, ah si Loky l'aveva portata con se, chissà perché poi.

“No, e non deve sapere nulla a riguardo, io sono ad aiutare con le prove Gajeel e la band chiaro?”

“Fiamella ci dici perché siamo qui?”

“Io e Levy abbiamo in mente un idea per il compleanno di Lucy ma ci serve l'aiuto di tutti”

“Di che si tratta?" domandò Erza.

“Una festa a sorpresa” disse L'azzurra.

“Non compie dodici anni” Gajeel era sempre di grande aiuto.

“A me non hai mai organizzato nulla” disse Lisanna con tono offeso indicandosi col dito.
Natsu sospirò “Ho cancellato il tuo numero come mai se qui?” disse esausto ancora prima di iniziare una discussione.

“Scusa se non posso frequentare gli amici del mio ragazzo”

Il rosato si mise le mani sul volto sussurrando “Come fai a rompere il cazzo di più da ex che da fidanzata”

“Cosa hai detto?”

“Che sarà un lungo pomeriggio” disse vedendo già tutto il suo piano perfetto elaborato nella sua mente dissolversi.

“Ok l'idea è questa quindi chi non partecipa può anche andarsene” Levy prese il controllo della situazione.

L'azzurra si voltò verso Lisanna che in silenzio era rimasta seduta sul gradino del corridoio.

“Perfetto, allora la festa sarà a casa sua, quindi serve qualcuno che cucini, qualcuno che prepari e qualcuno che tenga Lucy fuori casa per un bel po'”

“Il budget è diviso in tre: decorazioni, cibo, regalo”

“Non basta la festa? Pure il regalo ...”

“E poi mi chiedono perché ho iniziato a farmi” imprecò Natsu che dava le spalle all'albina.

“Mi sembra sensata come cosa” disse Erza. “Io potrei pensare alla torta”

“Juvia può dare una mano col cibo”

“Il regalo in cosa consiste?”

“ … Non lo abbiamo ancora deciso”

“Perché?”

“PERCHE' LEI HA TUTTO” ne uscì Natsu che era rimasto zitto fino a quel momento.

“Ok ok, per quello al massimo glielo facciamo separato se non troviamo un compromesso.” disse Rouge.

“Ci serve solo sapere chi vuole fare cosa e il budget massimo che ogni gruppo può spendere”

La riunione andò avanti tanto, tanto, tanto … degenerando come tutti avevano previsto, alla fine ci si era divisi e si era fissato il prezzo massimo da spendere e in quel momento Natsu rimase muto a sentire le cifre sparate dai suoi amici, ogni tanto si dimenticava di quanto fossero schifosamente ricchi.

“Va bene ragazzi abbiamo dieci giorni esatti -” Levy venne interrotta.

“La festa combacia con l'ultimo giorno di scuola?” chiese Gajeel.

“Si”

“Suono con la band alla festa della scuola”

“Io sono nel gruppo di organizzatori” disse Erza

“Va bene, basta che aiutate in questi giorni poi arriverete quando la festa della scuola sarà finita” disse Natsu, leggermente esaurito.

“Io ho una domanda” disse Loky.

“Dimmi” disse Natsu accucciandosi sul pavimento, perché aveva avuto quest'idea?

“Chi convince i suoi genitori?”

“Sting” dissero tutti in coro.

 

Lucy era sdraiata sul suo letto a guardare il suo pc nella più totale noia, scorrendo tra le foto ritrovò quelle della festa di quasi un anno fa, sistemandosi meglio sul materasso fece partire un video. Lei aveva addosso solo il costume da bagno e i capelli erano legati con delle ciocche che uscivano dall'elastico, lui con dei bermuda scuri e una maglia bianca.

Il video in se non aveva senso perché per tutta la sua durata continuavano a dire frasi sconnesse tra di loro e continuavano a cambiare discorso.

Lucy ebbe un idea che la fece distrarre dal video, prese il telefono e compose velocemente il numero.

“Hey cucciola”
“Ciao Natsu, hai già cenato?”

“No perché?”

“Fatti trovare in spiaggia tra mezzore vicino alla torretta del bagnino”

“Che hai in mente?”

“Lo vedrai”

 

Lucy corse tenendo ben strette le due buste bianche che teneva tra le mani, era in ritardo di venti minuti, in realtà il ristornate era in ritardo, ma doveva comunque affrettarsi.

Sorrise al rosato appena lo vide camminare sul bagnasciuga senza scarpe, appena la notò le venne incontro.

“Scusa per il ritardo” lo salutò con un bacio.

“Tranquilla … ma cosa c'è in quelle buste”

“Indovina” disse lei nascondendole dietro la schiena.

“Mmmmm … paperelle di gomma? Non lo so”

“Sushi” disse mostrandogli il contenuto.

“Ma … non dovevi, quanto hai speso?”

“Quello che non ha speso oggi in shopping. Andiamo a mangiarlo li” disse indicando la torretta del bagnino.

I due salirono dalla scaletta sedendosi a indiano nel piccolo quadrante col cibo in mezzo nei vari contenitori, si stava stretti ma andava bene così.

“finalmente si sente l'estate” iniziò lui.

“Già è la mia stagione preferita”

“C'è qualcosa di particolare che vorresti per il tuo compleanno?” chiese dopo aver mangiato un pezzo di sushi.

“No, non voglio nulla”

“Non ho molto da parte ma un regalo riesco a fartelo neh” scherzò ridendo.

“Davvero Natsu non mi serve nulla più di questo” disse poggiando la testa sulla sua spalla, sentendo il suo profumo e il tessuto morbido della maglietta bianca che indossava, ovviamente troppo grande per lui.

Natsu prese tutti i contenitori ormai vuoti e li rimise nelle buste così da fare più spazio, si appoggiò con la schiena alla parete in legno e la ragazza al suo petto.

Il rosato gli avvolse le braccia intorno al corpo, mentre Lucy si faceva piccola piccola contro di lui, respirando il profumo che emanava la sua pelle.

“Tu ci sai alla festa della scuola l'ultimo giorno vero?”

“Non credo, perché?”

“Come? Volevo andarci insieme a te!” disse sbuffando.

“Se non è obbligatoria la frequenza preferisco evitare ogni cosa legata alla scuola”

“Non ti piace la Fairy Academy?”

“Non mi piace proprio la scuola, venire giudicati e classificati in base a un numero da delle persone che non sanno nulla di te e che ignorano l'effetto che quel numero ha sugli studenti.”

“Non capisco cosa intendi”

“Ad esempio se non si classificassero più le persone in base alla loro media penso che sarebbe tutto diverso, la famosa storia del secchione che soffre di bullismo da parte di studenti con una media più bassa della sua; senza una valutazione così incidente non ci sarebbe bisogno di ricattare il prossimo per raggiungere un simile numero.

Se no quante volte ti è capitato di studiare e prendere un voto sufficiente e vedere qualcun altro prendere lo stesso voto copiando? Entrambe venite lodati, quindi è giusto mettere sullo stesso piano chi si mette d'impegno per ottenere dei risultati e chi non ha fatto nulla si è solo affidato alla fortuna.”

“E' un concetto strano, è sensato ma non riesco a immaginare la scuola diversamente, infondo è il scopo in parte no? Valutarci”

“Vorrei che fosse come nello sport, o ti impegni costantemente per ottenere dei risultati o rimani fermo alla partenza”

“Se la pensi così perché sei stato bocciato?”

Natsu sembrò pensarci un attimo guardando il mare. “Era quasi Aprile, quel giorno avevo un interrogazione di storia, studiai tutta la notte ero avevo memorizzato anche cose che non c'erano sul libro, mi sentivo preparato.” fece una pausa “Durante la ricreazione ebbi una crisi d'astinenza, stavo cercando di uscirne quindi non mi ero portato nulla con me, iniziai a sudare e tremare, sentivo male ovunque e facevo fatica a respirare … stavo malissimo. Entrai in classe dieci minuti dopo il suono della campanella e la professoressa iniziò a farmi la predica ma io non capivo un cazzo, avevo un rimbombo nella testa che non mi faceva pensare.

Mi chiamò fuori per l'interrogazione e io gli dissi che non mi sentivo bene, lei pensò che fosse una scusa e mi disse che se non uscivo era zero. Le classi nelle pubbliche sono molto più grandi, quindi quella era praticamente l'ultima interrogazione dell'anno. Uscì a fare l'interrogazione sentendomi sempre peggio e lei se ne accorgeva e continuava a farmi domande, alla fine mi diede tre, io le chiesi se potevo uscire dall'aula e lei iniziò a urlare qualcosa sul rispetto e sull'impegno. Non c'è la fece più uscì dall'aula e corsi in bagno e vomitai l'anima, tornato c'era il preside sulla porta e che mi portò nel suo ufficio avvertendomi che se combinavo ancora qualcosa sarei finito nei casini.

Tornato in classe dei compagni iniziarono a prendermi in giro e io ovviamente ribattevo ma il professore dava sempre sempre ragione agli altri all'ennesima provocazione sono scattato, gli ho tirato un calcio nello stomaco il professore ha iniziato a dirmele di tutti i colori, io ho preso le mie cose e me ne sono andando urlando vaffanculo. Il giorno dopo Zeref ricevette la lettera di sospensione dalla scuola che sommata alle altre assenze e alle insufficienze prese a causa dell'assenza a scuola, mi bocciarono in commissione. Da lì persi completamente la voglia di studiare ecco perché avevo così tante materie giù quest'anno”
Lucy si voltò abbracciandolo stretto appoggiandosi la fronte nell'incavo del suo collo, restarono così per diversi minuti,senza dire nulla ad ascoltare il rumore delle onde.

Natsu le prese il volto e la guardò “Togliti quella faccia triste”

“E' che è ingiusto”

“Già ma qui professori che tanto mi odiavano … mi hanno salvato la vita, mi hanno fatto incontrare te”

i due si baciarono a stampo finché Natsu non l'afferrò prepotentemente per la vita avvicinandola a se “Cosa direbbero ora vedendoti insieme a una cheerleander?” “Me ne sono fatto di cheerleader” si vantò “Sul serio?” chiese Lucy fingendosi offesa “Certo, tutta una squadra” “Oh bè scusi allora” provò ad alzarsi la lui la trattenne per i fianchi, entrambi scoppiarono a ridere.

 

Natsu si svegliò all'ennesima colpo sulla spalla, quando aprì gli occhi si trovò davanti un signore dalla maglia bianca e il costume rosso.

“Posso sapere che ci fate voi qui?” chiese facendo svegliare anche Lucy tra le braccia del rosato.

“Questa è la torretta del bagnino non un motel”

“Ci scusi ci siamo addormenti. Ora ce ne andiamo” i due presero le buste della notte precedente e scesero di corsa.

“Come abbiamo fatto ad addormentarci?”

“Non lo so!”

ridendo i due corse fuori dalla spiaggia, salutandosi alla fermata del bus, Lucy entrò in casa togliendosi le scarpe, inutilmente perché i suoi genitori e Sting erano seduto al bancone della cucina a fare colazione.

“Buongiorno Lucy, hai passato una bella nottata?” chiese la madre chiaramente arrabbiata.

“Mamm-” “Non un messaggio, una chiamata, ero in pensiero non sapevo dove fossi”
“Mi spiace, restare a dormire fuori non era nei programmi”

“Hai le scarpe piene di sabbia, dove sei stata?” chiese sorseggiando il caffè.

“In spiaggia con Natsu”

“Oh bè allora” disse posando la tazza.

“Non avevamo già parlato del fatto che non ci vada a genio quel tipo?” chiese il padre anche lui alterato.

“Voi non lo conoscete”

“Siamo più grandi di te sappiamo cosa è giusto per nostra figlia!”

“No non lo sapete! Perché non sapete nulla di me o Sting!”
“Non mettetemi in mezzo” disse versando i cereali nella ciotola del latte.

“Io ti conosco benissimo signorina, pensi che non sappia che hai dei preservativi in camera tua? O che quando dici di andare a dormire a casa di amiche in realtà vai a ballare in discoteca?”

“Oh davvero e sai anche che fai tanto la predica a me perché il mio ragazzo non è di tuo guasto eppure sono qui sana e salva, Gray che lo esalti tanto per i suoi modi gentili e il suo fascino ha messo incita Juvia e ora non riescono ad avere una cazzo di relazione stabile.” stava alzando il tono della voce.

“Perché se fosse successo a te credi che lui sarebbe rimasto?” Lucy fece un passo avanti.

“Non ciò mai dovuto pensare, perché non c'è né mai stato bisogno”

“Adesso basta Lucy io e tu madre sappiamo cosa è giusta per i nostri figli”

“Davvero? E allora dovresti sapere che tuo figlio non ha più intenzione di giocare a basket”

“Zitta Lucy” Sting si alzò.

“Cos'è questa storia?”
“Era necessario?”

“Quando glielo avresti detto?”
“Non ora di certo”

“Sting cos'è questa storia?”

lui tentennò un attimo “Dopo la maturità voglio studiare marketing …”
“E il tuo sogno di diventare un professionista?”
“Non è il mio sogno papà è il tuo”

“Tutti e due andate in camera” disse la madre tenendosi una mano premuta sulla fonte.






-ANGOLO YUKI-
ho aggiornato miracoloooo   nel prossimo capitlo ci sarà la festa a sorpreaa di Lucy e poi si aprirà la stagione estiva! tranne per Sting e Rouge che hanno la maturità ... 
comquneu spero che il capitolo vi piaccia, se si lasciate una recensione e mi scuso per i possibili (sicuri) errori di ortografia (eh eh eh).
 

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Capitolo 39
*** happy birthday ***


Quella mattina Lucy si svegliò al suono della sveglia, dopo averla spenta si mise a sedere stiracchiandosi.

Si alzò dal letto venendo scaldata dal primo sole che sapeva già di estate, indossò l'uniforme realizzando che era una delle ultime volte che l'avrebbe indossata.

Uscì di camera con la cartella sulla spalla allegra scendendo le scale canticchiando.

“Buongiorno” disse sedendosi a tavola per la colazione dove il resto della famiglia era già in piedi, da quando Sting si era fatto male era compito di suo padre portarli a scuola.

“Buongiorno tesoro” disse la madre servendola.

“Ok” disse Layla sedendosi “Io e tuo padre ci abbiamo pensato su e … vorremo che tu invitassi a cena Natsu”

“Cosa?” chiese sorpresa

“Magari una cena potrebbe aiutare la situazione”

“Va bene” disse sorridendo “Glielo chiedo oggi”

“Una cena al Gold non si rifiuta mai” aggiunse il padre leggendo il giornale.

“Oh” “Natsu, ecco non penso che possa …” cercò la parola “Permettersi il Gold”

“In che senso?”
“Sai non esistono solo i ricchi a questo mondo” disse freddamente Sting.

“Se frequente la Fairy”

“Mai sentito parlare di borse di studio?” il biondo si alzò “Vi aspetto in macchina”

“Che gli prende?”
“Sarà nervoso per gli esami” lo giustificò la madre “Ma davvero Natsu è alla Fairy con una borsa di studio?”
“Si per il basket”

Jude chiuse il giornale concentrandosi sulla figlia “Sul serio? Sting non ne ha mai ricevuta una”

“Amore cosa ci siamo detti? Non stiamo parlando di nostro figlio” lo frenò la moglie.

“Allora organizzeremo qualcosa a casa, molto semplice, senza pretese”

“Senza vestiti eleganti e tacchi” aggiunse.

“Va benissimo. Ora devo andare” disse Lucy alzandosi e correndo verso il garage.

Jude si alzò lasciando il giornale sulla sedia “Per una sera non dovrò mettere la camicia anche in casa” ridacchiò.

“Oh no la metterai e anche quella di Gucci”

“Perché scusa?”

“Natsu non è il ragazzo adatto per nostra figlia e forse questa è la possibilità adatta per far aprire gli occhi a tutti e due”

 

“Oggi sei troppo solare per Juvia” disse la bluastra vedendo l'amica canticchiare lungo l'entrata di scuola.

“Sono molto felice oggi”

“Possiamo sapere cos'è che ti ha reso così felice?” chiese Levy.

“Beh vedete … AMORE” disse abbracciando Natsu che stava passando nel corridoio insieme a Gerard entrambi con la divisa per educazione fisica, una maglia bianca e dei pantaloncini da calcio blu.

I due si salutarono con un bacio a stampo “Ma buongiorno anche a te cucciola” disse leggermente sorpreso.

“Ho una notizia bellissima” disse staccandosi dall'abbraccio.

“Dimmi...”

“I miei genitori ti vogliono a cena stasera! Non è bellissimo”
“Ma io tuoi non mi odiano tipo?”
“Penso che vogliono una seconda chance”

“Per me è ok”

“Sul serio?” gli prese la mano.

“Si … per caso Sting è venuto a scuola oggi?”
“Si hanno la simulazione dell'orale oggi. Penso sia nella sua classe”

“Ok a dopo” gli baciò la fronte prima di richiamare Gerard e dirigersi nel corridoio.

 

Yukino stava facendo la simulazione dell'esame mentre il resto dei compagni era fuori nel corridoio, alcuni guardavano sulla soglia della porta, altri ripassavano in un angolo, altri ancora discutevano sull'esame.

“Hey Sting” il biondo si voltò trovando Natsu e Gerard davanti a se.

“Che ci fate qui?” chiese allontanandosi dalla classe per non disturbare.

“Dobbiamo chiederti una cosa”

“Ora?”
“SI” risposero in coro.

“Sentiamo ...”
“Mi serve che convinci i tuoi genitori a darci la casa per una festa a sorpresa per Lucy”

“E quando?”
“L'ultimo giorno di scuola” rispose Gerard

“Oh no, no i miei non vogliono feste a casa”

“Ma tu sei il primo, il preferito il cocco di papà” lo incalzò Natsu.

“Non penso di esserlo più ...” sussurrò.

Si sentì il professore chiamare io nome di uno studente “Scusate devo ripassare per la simulazione”

 

“Che ci facciamo in un centro commerciale?” chiese Sting al rosato.

“Devi aiutarmi a trovare un regalo per tua sorella”

“Sei tu il fidanzato dovresti sapere cosa vuole ...” stavano camminando per il corridoio guardando le vetrine dei negozi.

“Lei ha tutto! È questo il problema!”

“Io non so come esserti di aiuto” disse fissando la vetrina di un negozio di videogiochi.

“Dai Sting!” in quel momento suonò il telefono al rosato, lo prese dalla tasca e lo fissò con la suoneria attiva ad alto volume.

“Non rispondi?”

“Si è bloccato” disse con noncuranza agitando l'oggetto finché non si spense.

“Ma ...”

“Si tranquillo è normale, tra cinque minuti si rianima” lo rimise nella tasca dei pantaloni della tuta grigi.

“Ho capito che sarò un difficoltà un domani non chiamerò te”

I due continuarono a camminare “Un vestito?”

“Non posso permettermi nulla di marca vola basso.”

“Un braccialetto? Lei adora le cose di Tiffany”
“Serio Sting?” “Diciamo che il mio budget è a due cifre e molto lontano dalle tre”
“Se non hai soldi perché siamo al centro commerciale?”
“Avevo messo da parte l'intero stipendio della Pegasus ma sono andati per la festa a sorpresa perché ho dovuto anticipare i soldi a mezzo mondo”
“Sei nervoso oggi non è vero?”

“E' la cena a casa tua di stasera che mi mette ansia”

“Cena a casa mia? Non ne so nulla”
“Cosa? Tua so-” “Non mi interessa in ogni caso sono fuori con Yukino”

“Ma hai qualche consiglio da darmi almeno?”

Sting sembrò pensarci su, sinceramente dopo la discussione di ieri non voleva avere molto a che fare con sua sorella, non aveva nemmeno detto ai suoi riguardo alla festa.

La scena di lei che diceva tutto a suo padre era un chiodo fisso nella testa avrebbe preferito dirglielo finita la maturità o avrebbe potuto fare un provino da schifo per non venire ammesso in squadra.

Per lei era facile nessuno pretendeva più di tanto da lei, Lucy non aveva mai provato la sensazione di un padre che si mostrava orgoglioso del figlio solo quando vincevano una partita e di come quello stupido pallone fosse l'unico ponte che teneva unita la loro relazione; ma ora era tutto distrutto.

Si morse l'interno della guancia per scacciare la rabbia, guardò il rosato in attesa di una risposta, gli avrebbe potuto consigliargli il meglio ma …

“Si te stesso, non preoccuparti di nulla”
“Ok, quello lo sono sempre” ridacchiò “Ma per il vestire? Di nuovo camicia e giacca?”
Sting si morse di nuovo la guancia con più forza.

“No, felpa e jeans vanno benissimo nessuno si metterà elegante per una cena a casa.”

“Sicuro?”

“Certo” gli sorrise, vendendo ricambiato dal più piccolo.

 

Lucy si stava truccando in camera sua, indossava un vestito a fiori bianco e rosa con le spalline di pizzo come il fondo della gonna e indossava i calzini senza scarpe.

Finito appoggiò la matita sulla scrivania e prese il telefono per controllare l'ora non vedeva l'ora che arrivasse, per una volta sarebbe stato strano vederlo entrare dalla porta e non dalla finestra.

“Lucy vieni ad aiutarmi” chiamò la madre dalla cucina, la ragazza scese le scale vedendo il tavolo apparecchiato con una tovaglia bianca, i piatti d'argento con tre paia di forchette e coltelli ai lati, due cucchiai davanti e un bicchiere per l'acqua, uno per il vino rosso e uno per il vino bianco. I tovaglioli in tessuto erano arrotolati in eleganti centrini d'ottone lucido. Fiori e candele decoravano il tutto.

“Mamma non hai esagerato?”

“Ma no, ho preparato velocemente” disse posando un vassoi d'argento con sopra degli antipasti, Layla aveva i capelli raccolti in uno chignon il trucco molto leggero, indossava un tubino viola elegante e delle scarpe col tacco color pelle chiuse sul davanti.

“Sembra di essere a un ristorante ...” disse rubando una fetta di carota dal pinzimonio e masticandola.

Il padre arrivò in soggiorno stringendosi il nodo alla cravatta che indossava con una camicia chiara e i pantaloni chiari tenuti fermi dalla cintura.

“Tra quanto arriva?” chiese nel mentre.

“Sta arrivando” disse la figlia guardando il telefono.

“Oh tesoro esci così presto?” chiese Layla rivolta a Sting che anche lui elegante era uscito dalla sua camera sempre aiutato dalle stampelle.

“Yukino mi viene a prendere tra poco” disse solamente guardando la tavola.

Il campanello suonò “Vado io” Lucy corse alla porta sistemandosi il vestito e i capelli sciolti, aprì la porta sorridendo a trentadue denti quando vide il rosato davanti a lei.

“Buonasera” disse entrando.

Lucy lo guardò indossava una felpa nera troppo grande per lui con il logo sul petto e dei jeans probabilmente, anzi certamente, a vita molto bassa. Le scarpe erano le solite sportive, la bionda si trattenne dal saltargli addosso adorava i ragazzi vestiti così e l'idea che si trattasse del suo ragazzo le piaceva ancora di più.

“Buonasera” sorrise baciandolo a stampo.

“Io vado” disse Sting uscendo senza salutare nessuno tenendo la testa bassa.

Lucy chiuse la porta mentre il ragazzo entrò nel soggiorno notando subito la tavola si tutto punto, cazzo.

“Benvenuto io sono Layla e lui è Jude” si presentò la madre con una stretta di mano.

Merda, avrebbe ucciso Sting ne era certo.

“Natsu Dragneel”

“Oh sappiamo bene chi sei” disse la madre tornando in cucina.

“Mi sarei dovuto vestire meglio” sussurrò alla bionda in forte imbarazzo.

“Ma che dici? Sei bellissimo” disse sistemandogli la cordina bianca del cappuccio.

I quattro si sedettero a tavola i genitori da una parte e i ragazzi dall'altra.

“Servitevi pure come antipasti ci sono: ostriche con vinaigrette di scalogno e dragoncello, tartine agli agrumi e gamberi e Bruschettine al magret de canard.”

Il rosato copiò Lucy mettendosi il tovagliolo sulle gambe e prendere il cibo dal vassoio con la forchetta … sperando che sia quella giusta.

“Dimmi Natsu, dove sei cresciuto?”

“Prima vivevo in periferia con i miei genitori ma dalla fine delle medie vivo con mio fratello”

“I tuoi genitori?”

“Mio padre è morto quando ero piccolo e mia madre è in un centro per dei problemi con alcol”

“Come è morto?”
“Non si sa, non è mai stato rivelato il risultato dell'autopsia” faticava a parlare del suo passato, no gli piaceva ricordare qui momenti e quello che venne dopo.

“Mi spiace deve essere stata dura con una madre così” disse il padre serio.

“Mia figlia ha detto che ti piace la carne, così ho preparato un Filetto di maiale con salsa al Refosco e crema di patate dolci”

un che? Filetto sapeva essere di carne ma non ne aveva mai visto uno.

Si ritrovò a fissare la sottospecie di involtino che aveva nel piatto, era abitato all'osso buco da mangiare con le mani non a quella cucina di alta classe che sembrava tutto tranne che carne.

Prese la forchetta e tentò di scomporre quello che più di un piatto sembrava arte moderna, copiando ovviamente i movimenti degli altri.

“Quell'orologio è un Casio originale?” chiese il padre.

“Emh in realtà no … l'ho vinto al luna-parck un paio di anni fa”

“E' falso fatto bene, sembra quasi oro. Il mio è un Rolex personalizzato vale un bel po' di carati, pensa che ho fatto aggiungere dei decori vicino ai numeri.”

“Wow bellissimo”

“Ogni uomo dovrebbe avere un orologio degno del suo valore o almeno chi se lo può permettere” disse ridacchiando tra se e se.

“Dimmi Natsu come sei arrivato alla Fairy High school?”

“Con una borsa di studio per il Basket”

“Oh quindi non paghi la retta?”

“Emm … no”

“Questo filetto ha bisogno un po' di sale chi lo vuole?” chiese Lucy cercando di deviare il discorso.

“Che lavoro fa tuo fratello?”

“ … meccanico”

la tavola si zittì fino al commento di Layla “Capisco tante cose ora”

“Scusi?”

“Capisco il perché tu non sappia stare a tavola e non possegga un minimo di grazia e per … il tuo modo di vestire si vede lontano un miglio che quella felpa Hollister è una copia di qualche sottomarca.” sprofondare ecco cosa desiderava il rosato in quel momento.

“Ora basta mamma”

“Lucy tranquilla siamo soli realisti, i poveri non posso avere gli stessi privilegi dei ricchi”
“Io sono cresciuto bene anche senza macchine di lusso e orologi d'oro al polso” commentò un po' troppo freddo.

“Hai ragione … come ci si sente a scuola il figlio di un alcolizzata non è un po' fuori posto?” Natsu abbassò lo sguardo fissando il piatto, eccome se si sentiva così, ogni giorno, anche in compagnia dei suoi amici. Quando parlavano di auto, viaggi in luoghi lontani o qualsiasi altra cosa che poteva solo immaginare non sapeva mai cosa dire e andava in ansia al solo pensiero che qualcuno potesse fargli una domanda inerente.

“Mamma possiamo cambiare discorso? Per esempio … Si ho trovato! Natsu parteciperà alla selezioni per la squadra che rappresenta Fiore agli internazionali!”

“Sul serio?” chiese Jude.

“Speriamo che non debba mai partecipare a nessun evento mondano” disse Layla sorseggiando il vino.

“Io sogno fin da piccolo di giocare a basket da professionista e -” si fermò quando sentì l'uomo ridere.

“No vedi è che anche io da piccolo sognava di fare l'astronauta ma-”

“Lo sarebbe lo avesse voluto veramente” ribatté Natsu.

“Non insegnare a me come gira il mondo ragazzino”

“Anche suo nonno era ricco?” chiese il rosato.

“Ovviamente”
“Anche questo spiega molte cose” sussurrò alzandosi.

“Grazie per l'ospitalità ma è meglio che vada, ho lavoro domani”

“Natsu aspetta” Lucy lo seguì fino alla porta. “Rimani gli dico qualcosa io”

“No, si vede che non mi vogliono”

“Ma-”

“Ti chiamo dopo ok?” gli accarezzò la testa prima di uscire di casa, Lucy chiuse lentamente la porta.

“MAMMA!” urlò.

 

Natsu tirò un calcio al muretto, che nervoso! Arrivato a casa si sarebbe chiuso in cantina a dare pugni al sacco.

Come faceva Lucy ad essere così con dei genitori del genere?

Il telefono suonò, lo prese dalla tasca e lo portò all'orecchio

“Natsu mi-”

“FANCULO STING”

 

“LUCY APRI LA PORTA” urlò la madre nel corridoio.

La figlia si era chiusa dentro sdraiata sul letto col volto nel cuscino.

“VATTENE VIA! HAI ROVINATO TUTTO” aveva gli occhi lucidi.

“ORA BASTA SIGNORINA CON QUESTO COMPORTAMENTO”

“SMETTILA TU DI ROVINARMI LA VITA”

“STIAMO FACENDO SOLO IL MEGLIO PER TE”

La porta si aprì appena per mostrare il volto di Lucy “Se vuoi veramente il meglio per me … smettila di intrometterti nella mia vita” si richiuse la porta alle spalle.

Layla scese le scale trovando il marito intento a spegnere le candele, stavano per dirsi qualcosa quando suonò il campanello.

“Cosa ci fai ancora qui?” chiese la madre di Lucy trovandosi il rosato davanti.

“Devo chiederle una cosa per il compleanno di sua figlia”

“Sentiamo ...”





-ANGOLO DI YUKI-
ecco un nuovo capitolo, un pochino in ritardo ma vabbè ahahahah (non lo faccio apposta sappiatelo) se vi è piaciuto lasciate una recensione e se volete date un occhiata anche alle mie storie e alla mia pagina Wattpad (ALitrrl)

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Capitolo 40
*** Estate ***


L'estate era arrivata, lo si percepiva dal sole che scalda la pelle, le scuole chiuse e il gran silenzio della città. Quella mattina Lucy aveva invitato tutti a casa sua per una giornata in piscina ovviamente suo fratello Sting e i suoi compagni di classe erano in piena maturità, quella mattina avevano la seconda prova e per la prima volta la bionda sentì suo fratello bestemmiare uscendo di casa col libro di scuola in mano.

Al contrario per la prima volta Natsu si sentiva strano ad avere finito la scuola come gli altri ed a non dover fare i corsi di recupero e l'esame a settembre.

Si stava godendo il sole sdraiato di schiena sul lettino vicino alla piscina, casa di Lucy era una specie di paradiso specialmente con quella piscina; lui non aveva un condizionatore a casa.

Dai andiamo a fare il bagno si muore di caldo” disse Gray mettendosi a sedere sul lettino vicino a quello del rosato.

Ancora cinque minuti … si sta così bene al sole”

Ma che sei una lucertola?”

Gray si stava per alzare quando vide le ragazze fradice appena uscite dalla piscina raggiungerli facendogli il gesto di stare in silenzio, Lucy si sporse sul suo ragazzo strizzando il pezzo sopra del costume sulla sua schiena.

Ma che cazzo” il rosato si alzò mettendosi a cavalcioni sulla sdraio guardando in cagnesco la ragazza.

Non volevo che ti scottassi lo sai che io penso solo a te”
“Grazie tesoro cosa farei senza di te” disse abbracciandola dopo essersi seduta davanti a lui.

Fa la carina solo perché non vi vedrete per un mese.” commentò Levy.

Ed è meglio così quando sarà ad Ibiza si ricorderà di avere un fidanzato che l'aspetta a casa e tu controllala” indicò azzurra.

Juvia controllerà te invece”

Non ho bisogno di essere controllato e poi con una roba del genere le ragazze mi girano alla larga” disse mostrando un collo pieno di succhiotti.

Meglio così”

Io ho seriamente bisogno di un bagno, vieni con me?” chiese Gray a Juvia, i due si tuffarono in piscina, le cose tra di loro stavano lentamente migliorando al contrario della pancia di Juvia che ora iniziava a vedersi.

Lucy abbracciò il rosato affondando il viso nella sua spalla sentendo la sua pelle calda riscaldata dal sole, già era bello di suo abbronzato poi.

Come farò senza di te tre settimane?”

Tre settimane a Ibiza lamentati pure! Io mi imbucherò nella piscina comunale”

Se potessi ti porterei con me …”

Scusa ma non accetterei, tua mamma cercherebbe di abbandonarmi in aeroporto”

 

Ragazzi come va?” Sting si stava avvicinando dal lettino dalla portafinestra aveva ancora le stampelle e il tutore.

Tutto bene, come è andato l'esame?” chiese Natsu

Penso bene sono distrutto, domani terza prova e poi esame … non ne posso più”

Pensa ad Ibiza” propose la sorella.

Col cazzo” disse dopo un attimo di pausa “Io vado via con Yukino, l'ultima vacanza a Fiore. Andiamo a una SPA che vede sul mare”
“Come? Tu mi lasci tre settimane da sola con mamma e papà?”

Il problema?”

Che cazzo facciamo io e Levy tre settimane ad Ibiza senza che tu convinci mamma e papà a lasciarci uscire da sole?”

Avete sedici anni arrangiatevi”

“Ma …” non terminò la frase perché suo fratello stava già tornando in casa, a volte lo detestava.

Perfetto! Ora le era passata ancor di più la voglia di partire, voleva a stare a casa nella sua piscina con i suoi amici, certo sarebbe partita con Levy la sua migliore amica ma era meglio a casa che richiuse in un hotel.

“Dai non ci pensare” disse il rosato prendendola in braccia e buttandosi in piscina insieme agli altri.

 

“Bentornato” disse Zeref vedendo il fratello entrare in casa senza maglietta con lo zaino in spalla e gli occhiali da sole in testa.

“Ciao Zeref” era seduto sul divano a guardare la tv con happy sulle gambe.

“Come è andata da Lucy?”

“Tutto bene, oggi era in panico perché non vuole andare ad Ibiza con i suoi”

Disse mollando lo zaino vicino al divano.

“Digli che se vuole ci vado io al posto suo”

“Non so quanto ti piacerebbe passare il tempo con i genitori di Lucy sono … strani”

Zeref ridacchiò “Senti ma ti ha più chiamato quel tipo della partita?”
“Mi ha invitato a partecipare alle selezioni di settembre”
“Ma com’è che funziona, cambiano squadra?”
“No …” si sedette in parte a lui sul divano “In pratica ogni anno a settembre fanno delle selezioni tra i candidati, vengono presi il numero minimo di giocatori per formare una squadra che poi nei tornei fungerà da riserva. Durante gli allenamenti questa squadra si scontra con i veterani che sono i titolari e quelli che spiccano di più possono diventare a loro volta titolari.

Ovviamente puoi diventare veterano solo se si libera un posto in squadra e questa primavera molti giocatori sono andati in altre squadre.”

“Quindi ci sono più possibilità di diventare veterano”

“Si e no perché ci sono anche i giocatori degli anni passati che sono ancora riserve, anche loro ovviamente vanno e vengono visto che molte squadre secondarie gli offrono un ruolo da titolare” spiegò accarezzando il gatto.

“E tu sei sicuro di volerla tentare?”
“Mi agita pensarci, da piccolo li guardavo alla tv e a settembre potrei essere lì con loro, sullo stesso campo … è una strana sensazione”

“Immagino” Zeref si alzò “Preparerò la cena …tu lavati puzzi di piscina”

“Ayee”

 

 

Ormai da diverse sere la cena era estremamente silenziosa a casa Heartfilia gli unici rumori erano quelli delle posate che sbattevano sui piatti e l’acqua versata nei bicchieri.

Lucy stava rigirando per l’ennesima volta il cibo nel piatto con la forchetta, l’appetito l’aveva completamente abbandonata nell’ultimo periodo.

“Va bene, per quanto deve durare ancora questa situazione?” chiese la madre mollando le posate.

“Vorrei fare due parole con i miei figli durante la cena …”
Nessuno dei due disse nulla.

“Seriamente? Siete grandi non potete comportarvi come dei bambini”

“Va bene, tranquilli …” iniziò il padre “Sting come sono andati gli esami?”
“Bene, ho preso 53/100 con gli scritti”

“È una notizia fantastica, sei praticamente promosso … e hai già trovato università?”

“Sinceramente non ho ancora guardato” “Tranquillo, e se andrà male puoi sempre rivalutare lo sport … o tentare qualcos’altro” si vedeva che gli dispiaceva ma non lo voleva farlo notare al figlio.

“Lucy che bel braccialetto, un regalo di compleanno?”

“Si di Natsu”

“Chissà come se lo è permesso …”

“Perché? Cos’ha Natsu che non ti va giù?”

“Lui non appartiene al nostro mondo”

“Vorrei non appartenerci nemmeno io” disse mollando la forchetta nel piatto e lasciando la tavola.

Lucy si chiuse in camera sedendosi sul letto, che nervoso, detestava sua madre quando faceva così. In quel momento suonò il telefono lo prese dal comodino leggendo il messaggio del suo ragazzo.

“Ehi cucciola, al fairy Night fanno ingresso libero … che ne dici?”

“Vuoi portarmi a ballare?”

“Lei vuole ballare con me principessa?”

“Certamente”

“Ti passo a prendere per le 23:00”

“Sarò pronta”
“Mi raccomando non mettere il vestito dell’ultima volta”
“Che problema aveva?”

“Troppo corto e troppo attillato”

“Va bene va bene metterò qualcos’altro”

“A dopo”

“A dopo”

 

Lucy poggiò il telefono sul letto alzandosi, appena aprì la porta trovò sua madre sulla soglia pronta a bussare.

“Mamma …”
“Tesoro, volevo scusarmi per prima, non voglio essere cattiva solo che … è difficile”

“In che senso?”

“Sediamoci”

Le due donne si sedettero sul letto.

“Vedi tesoro quando io avevo la tua età andavo a una scuola pubblica perché secondo i miei genitori dovevo stare con persona ‘normali’, più stavo con loro più mi rendevo conto dell’abisso che ci separava alla fine il fatto che fossi la ragazza più ricca della scuola influiva sempre. Regalavo a quelli che credevo che fossero i miei amici ingressi alle feste, biglietti del cinema, concerti finché non capì che erano più interessati al mio portafogli che a me e nel momento del bisogno … me la sono dovuta cavare da sola.

Non vorrei che accadesse anche a te”

“Mamma, Natsu è diverso … lui non lo farebbe mai”

“Le persone sono imprevedibili, e il denaro le cambia a volte, all’università c’era un mio compagno di corso con cui prendevo il treno ogni giorno per quaranta minuti e una volta usciti dalla stazione andavamo a questo bar gestito da una signora messicana e prendevamo il caffè da portar via che costava la metà di qualsiasi porto normale. Poi finiti gli studi lui aprì la sua attività e fece successo e ora si sposta solo con la sua auto sportiva e col suo completo elegante.”

“Io mi fido di Natsu non mi ha mai chiesto nulla”

“Io mi fido di te tesoro” disse abbracciandola.

“Pace fatta?”

La bionda annuì.

“Benissimo” Layla si alzò “Ora tocca a tuo fratello, dubito che sarà così facile”

Lucy ridacchiò “Mamma” chiese alla donna in piedi davanti a lei “Si?”

“Posso uscire sta sera?”

“E dove andresti?”

“A ballare con Natsu”

La donna osservò la figlia “Ok ma con delle condizioni: voglio vedere cosa indossi e voglio che lui ti riaccompagni a casa, sobria, e non dopo le due”

“Grazie mamma” sorrise correndole incontro e abbracciandola.

“E un’ultima cosa, non voglio saperne nulla a riguarda ma nel caso succeda qualcosa … usate le precauzioni”

“Io …” “Non ne voglio sapere nulla, preparati” disse uscendo dalla stanza della figlia.

 

Alla fine aveva optato per un vestito nero lungo fino alle caviglie con due spacchi laterali che mettevano in mostra la gamba, degli stivali bianchi con un tacco non troppo alto. Il vestito si allacciava dietro il collo mettendo in mostra la parte alta della schiena, i capelli erano raccolti e il trucco era molto leggero.

Era sulla via di casa quando vide Natsu arrivare … con la bici.

“Wow” disse osservandola avvicinarsi.

“Ciao” disse lei baciandolo.

“Perché la bici?”
“Ero in ritardo ma se la facevo di corsa sarei arrivato qui fradicio. Forza Sali”

“E dove?”

“Che domande sul porta pacchi”

“Ok ci provo” Lucy ridacchiò afferrandosi i lembi della gonna e sollevandoli fin sopra le ginocchia per non farli finire nei raggi della bici, si mise a cavalcioni su di essa coprendosi col tessuto e mettendo i piedi sui piccoli tubicini in metallo che sporgevano dalla ruota posteriore.

“Immagina che sia un cavallo bianco” disse Natsu partendo.

Lucy guardò la sua schiena coperta dalla t-shirt e i suoi capelli che si muovevano con l’aria un toccasana per quella notte caldissima.

“Sei comoda?”

“È una domanda retorica spero?”

Il rosato rise voltandosi verso la bionda “Ti prego guarda dritto che non voglio finire in una siepe”

“Tranquilla, sono abituata con Gray tu a confronto sei una piuma, ho il pieno controllo”
“Speriamo” sussurrò aggrappandosi meglio al sellino.

Dopo una, a detta del rosato, stancante salita erano arrivati alla discoteca, Natsu mollò la bici in un angolo isolato leggermente nascosta dalle piante e fermata con catena e lucchetto.

Quella sera la discoteca era piena come mai prima, non ci si riusciva a muovere a momenti, Natsu prese Lucy per mano e si fece strada fino a centro della pista dove iniziarono a ballare. Ballarono per delle ore, con ovviamente il rosato che allontanava tutti i ragazzi che si avvicinavano a lei, non voleva che nessuno la toccasse e nemmeno provasse un approccio, lei era solo sua.

Verso l’una uscirono nel piccolo bar esterno per prendere aria e qualcosa da bere e anche una boccata d’aria, Lucy guardò il ragazzo sollevandosi dal pensiero che solo lei si sentiva sudata.

“Fa troppo caldo” disse Natsu sedendosi su un divanetto.

“Già, strano che non si sia ancora spostata sulla spiaggia”

“Sei bellissima stasera”

“Sono abbastanza coperta?” chiese allungando la gamba nuda mostrando lo spacco della gonna.

“Ok questo non l’avevo notato, no non vai più bene”

“Ma come?”

“Copriti” disse sistemandole il tessuto della gonna.

“Esistono i pantaloni lo sai?”
“Ma sono più carina così”

“Sei più arrapante è diverso”

“Anche tu lo sei senza maglietta ma non faccio le scenate”
“Se vuoi vedermi senza maglietta dimmelo, anzi mi faresti un favore sto soffocando qui dentro” disse smuovendosi la maglietta.

I due si baciarono, abbracciandosi, la lingua del rosato era rovente come lui del resto.

“Lo sai che i genitori di Erza hanno una villa al mare?”

“Che novità … praticamente tu ci vivi in una villa sul mare”

“Intendo il mare che hanno a Est, è bellissima però freddo”

“Perché è diverso?”

“Tu non sai quanto. Comunque Erza sta pensando di organizzare qualcosa”

“Figo, conoscendola sarà la tipica roba tra ragazze”

“No, perché vuole invitare Gerard ma i suoi non le lascino invitare un ragazzo … ma se fosse un gruppo di amici magari …” disse accavallando le gambe e appoggiando un gomito allo schienale.

Natsu sorseggiò il suo drink tenendo un contatto visivo con la bionda che gli sorrideva.

 

Ballarono ancora una decina di canzoni prima di tornare indietro con la bici, erano fermi davanti a casa della bionda abbracciati l’uno all’altra.

“Sicura di non voler venire a dormire a casa mia?” chiese strofinando il naso sulla guancia della ragazza.

“Non posso, sarà per un'altra volta”

“Va bene ma prima che tu parta dobbiamo farlo” alzò il volto osservandola “Come faccio tre settimane di astinenza”

“Ci hai fatto dei mesi, puoi sopravvivere”

“Non sono più abituato, mi mancherai”

“Anche tu” lo baciò a stampo “Sta tranquillo riusciremo ad andare a letto almeno una volta”
“Una volta? No no io ti voglio una notte intera, una notte intera a fare l’amore”

“Sai non è il caso stare in costume con i mei genitori ed essere ricoperta di succhiotti”

“Ok allora sarai tu a farli a me”
“Posso iniziare anche adesso”

“Se ne hai il coraggio”

“Pensi che non ce l’abbia?”
“Sono tutto sudato io non rischierei”

Lucy scoppiò a ridere “Ok aspetterò. Buona notte”

“Buona notte cucciola.”

 -ANGOLO YUKI-
Eccomi con il nuovo capitolo, mi scuso se effetivamente accade poco nulla in questa parte di storia, ma le mie idee scarseggiano e sinceramente non so più come continuare, non mi aspettavo che sarei arrivata a 40 capitoli.
se avete qualche idea ... sono gradite ... sul serio. 
ciaos.
-yuki

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Capitolo 41
*** Hot summer night ***


Natsu si stava allenando nel garage di casa sua, stava facendo le flessioni con la musica del telefono abbandonato sul cofano della macchina.
Il garage non era molto grande ma abbastanza per accogliere la piccola macchina di Zeref, una bici, il sacco da box e Natsu … anzi a pensarci non era poi così piccolo.
La musica rock si alternava a quella dei dj del momento, finché IPhone non si bloccò facendo partire due canzoni contemporaneamente, creando un rumore insopportabile, no gli Skillet e Axwell Ingrosso non andavano per niente bene insieme.
Il rosato si alzò dal pavimento completamente sudato con la maglia grigia bagnata e i capelli appiccicati alla nuca, si stava allenando da quasi due ore e poi faceva caldo; Prese il telefono e imprecò mentalmente riavviandolo sperando che si sarebbe riacceso più tardi e che non sarebbe imploso cosa che, secondo lui, sarebbe avvenuta presto.
Posò il telefono sul cofano recuperando la bottiglietta d’acqua dal pavimento e l’asciugamano vicino al telefono, una volta che il sudore si era fermato decise di tornare in casa per farsi una doccia gelida.
“Ehi Happy” disse chiudendosi la porta alle spalle col gatto che cercava di attaccarsi a una gamba.
“Sei stato giù fino ad adesso?” chiese Zeref apparendo dal corridoio.
“Da quanto sei a casa?”
“Mezz’ora, ti ho chiamato comunque”
Il rosato mostrò il telefono “È morto di nuovo, provo a ad attaccarlo al caricabatteria magari gli fa defibrillatore” disse poggiando tutto sul tavolo della cucina.
“È il caso anche che tu ti lavi, non oso pensare all’odore che ci sarà in garage”
“Scusa ma mi sto allenando per le selezioni”
“Vai già a correre la mattina, attento a non prenderci abitudine o ti sballerai l’orario di scuola”
“Tranquillo”
“Io sono tranquillo … basta che ti lavi”
“Si si tranquillo vado” disse dirigendosi verso il bagno.
“E studia, non ti ho ancora visto aprire un libro”
“Ti fa male stare con Mavis”
“Lavati”
“HO CAPITO”
Lucy stava sistemando i vestiti in valigia canticchiando, voleva partire e al tempo stesso no, adorava viaggiare e vedere posti tanto diversi da quello dove viveva ma non voleva lasciare indietro così tante cose.
Non sarebbe riuscita a salutare Yukino prima che partisse per Inghilterra, avrebbe lasciato Juvia da sola con Gray e Lyon e poi … Natsu, una pausa di tre settimane da lui.
Buttò l’ultimo vestito in valigia sospirando, perché anche quella sembrava non funzionare, non si sarebbe mai chiusa di quel passo e non aveva ancora pensato alle scarpe.
Ma poi, perché portare via così tanti vestiti e scarpe col tacco? Non intendeva certo rimorchiare … ma d sicuro non sarebbe stata tutte le sere richiusa in camera con Levy a Ibiza.
Si mise le mani tra i capelli tirando indietro quelli che non stavano nella coda
ricadendogli sul viso “Da quando è stressante andare in vacanza?” sospirò.
Fissò la piramide di vestiti che aveva creato per diversi secondi prima di rinunciarci definitivamente.
Si buttò sulla parte libera di letto col telefono in mano guardando le notizie sui social,
finché non le comparse una foto di Lisanna in un costume in una posa molto sexy “L’ancora di tutti … ma il mare di nessuno” citò la frase scritta sopra “Ma affogati nel mare troia” commentò continuano a scorrere le notizie finché il dubbio non la colpì. Posò il telefono sulla pancia con lo schermo verso il basso fissando il soffitto e indicandolo col dito “Se quella gallina ci prova col mio ragazzo mentre sono via le do fuoco alle ciglia finte” disse parlando da sola col soffitto.
Il telefono iniziò a vibrare contro il suo ombelico scoperto dalla maglietta troppo corta, rispese subito mettendo in vivavoce, tanto i suoi genitori erano di sotto e lei aveva la porta chiusa.
“Ciao Lucy”
“Levy”
“Sono riuscita a chiudere la valigia!!!! Ho lasciato fuori solo i vestiti per questa settimana” lei non vedeva l’ora di partire.
“Io sono in alto mare, penso che dovrò rifarla da capo di nuovo”
“Ho visto che la seconda settimana di venerdì fanno il Dj Festival Music! In pratica è in questa piazza enorme con un palco e un sacco di dj famosissimi da tutto il mondo, dobbiamo andarci assolutamente!!”
“Ti ricordo che siamo con i miei genitori e Sting è stato molto chiaro col non voler venire. Quindi dobbiamo elaborare un piano”
“Ci penseremo una volta lì”
“Levy” disse Lucy lamentandosi come una bambina “Come faccio tre settimane senza Natsu?”
L’azzurra sospirò “Se proprio non resisti tre settimane puoi mastur”
“LEVY!” urlò rossa togliendo il vivavoce e portandosi il telefono all’orecchio.
“Levy cosa? Pensi che il tuo ragazzo non lo farà”
“Io mi riferivo al fatto che mi mancherà tutto di lui, non solo quello a cui pensi sempre tu!”
“Oh … vi potete telefonare, basta che controlli il fuso orario o fare videochiamate?”
“Penso che se videochiamassi Natsu il suo telefono esploderebbe”
“Può usare il laptop di Gajeel, così quello stronzo sarà costretto a videochiamarmi”
Lucy rise ancora sdraiata sul letto.
“Senti a proposito di del discorso di prima, Juvia mi ha detto che l’altra notte è andata a dormire a casa di Gray e lo hanno fatto senza preservativo”
“Ma quella è scema, si ritroverà a partorire nove gemelli”
“Non lo usavano prima, secondo te iniziano ora che lei è già incinta”
“Come facciamo a lasciarla da sola tre settimane?”
“Non lo so”
 
“Tu sei una testa di cazzo” disse il rosato a Gray mentre giocavano alla playstation a casa di quest’ultimo.
“È lei che mi ha provocato” disse fissando lo schermo
“Ti vuoi ritrovare con nove gemelli per caso?”
“Stai diventano isterico come la tua ragazza e comunque le sono venuto fuori”
“Io non ne avrei avuto il coraggio”
“È incinta non sieropositiva”
“Non scherzare su queste cose” disse serio il rosato “E poi come fai … se sai che è dentro di lei e tu … non so come spiegarlo” disse mollando il joystick finita la partita.
“Non ha ancora né braccia né gambe”
“E questo cosa c’entra?”
“È solo un feto” disse alzandosi
“Vuoi una birra?”
“Si, ci sta” disse alzandosi dal letto mollando lì il joystick.
I due arrivano in cucina, Gray aprì il frigo aprendo due bottiglie di birra, le stappo e ne porse una al ragazzo.
“Tra poco si tornerà ai vecchi tempi”
“In che senso?” chiese dopo aver bevuto un po' di schiuma
“Lucy parte no? sai si è creata un po' di distanza tra di noi”
“Diciamo che ti sei dato da fare quest’anno” ridacchiò sedendosi sul piano in marmo della cucina.
“Già” confessò guardando la bottiglia che teneva in mano.
“Potrebbe essere l’occasione ideale questa” disse alzando lo sguardo “Come ai vecchi tempi, niente ragazze, solo: io, te e una canna”
“Wow, sembra la trama di un film gay”
Gray si mise davanti a lui mettendo le mani sul marmo, avvicinando il suo volto a quello del rosato che stava sorridendo mordendosi il labro inferiore.
Appena i loro furono vicini si guardarono negli occhi.
“YAOI!” urlarono in contemporanea per poi scoppiare a ridere.
Gray si allontanò per sorreggersi al frigo per il troppo ridere, mentre Natsu era piegato su sé stesso dalle risate.
“Sugoi Sugoi!” disse con tono effeminato per poi riscoppiare a ridere insieme al corvino.
“Cosa ne sa Pico”
“NON NOMINARE QUELL’ESSERE” disse mettendosi in piedi.
“Eri tu che continuavi a dire che quella con la frangia era figa anche se era senza tette … poi è uscito fuori che era un maschio”
“No io non ci credo che è maschio … ma poi perché abbiamo visto tutte e tre gli episodi?” chiese tornando serio con gli occhi lucidi per le risate.
“E io che ne so era stata tua l’idea”
“Si ma a me era bastato il pervertito!”
“Ok basta che se no mi torna in mente quella roba, facciamo una partita a venerdì 13?”
“Ayee!” disse finendo la birra.
“Andiamo in camera”
“Pico!” disse acuto mettendo le mani sulle spalle del ragazzo saltellando.
Gray si voltò verso il rosato “Fallo ancora una volta e farai la sua stessa fine”
“Ok…” disse con la testa bassa andando verso la camera.
 
“Ecco” disse Lucy mollando la valigia, portarla giù dalle scale era stato più difficile di
quanto pensasse.
“Lucy, se hai fatta mettila vicino alle altre” disse la madre sul divano indicando le
altre due valigie nell’entrata.
“Mi spieghi perché è già tutto pronto se partiamo fra tre giorni?”
“Così abbiamo il tempo di sistemare tutto con calma e poi il volo è di pomeriggio
presto così arriveremo lì che è già mattina.”
Lucy controllò che non ci fosse suo padre in giro, lo vide parlare a bordo piscina con
suo fratello, il rapporto tra i due stava lentamente migliorando.
“Per caso hai pensato a quello che ti ho chiesto ieri?” chiese avvicinandosi alla
madre.
“Mi hai chiesto qualcosa?” scherzò
“Mamma dai”
“Va bene, va bene. Ho dovuto parlarne con tuo padre, lo sai” “E si vede che
L’area di vacanza l’ha addolcito perché ha detto di sì ma a una condizione”
“E quale?”
“Che sia Natsu a dormire qui”
“Cosa?”
“Sting domani parte e va con Yukino nella loro casa in montagna così sta con lei e
anche per il tutore è meglio che stia dove le temperature sono meno basse; io e tuo
padre andremo fuori a cena con degli amici che inaugurano un locale, quindi
torneremo tardi. Avete casa per voi ma mi raccomando usate le protezioni e conosci
tuo padre quindi vedi di non tornare a casa piena di
succhiotti e mi raccomando per le 11:00 massimo deve andare a casa che
dobbiamo andare in aeroporto presto”
“Grazie” disse abbracciandola.
“Non farmene pentire”
“Tranquilla, vado subito a dirglielo” disse saltarellando su per le scale.
 
“Come a casa tua?” chiese Natsu mentre camminava sulla spiaggia, stava correndo
Quando Lucy lo chiamò
“Si, non ci sono problemi per te vero?”
“Non lo so, non spunta tuo padre in camera mentre lo facciamo vero?” chiese
facendo stracci stracing alle gambe contro il molo.
“No, loro sono fuori e anche Sting lo è”
“Mi sembra strano è quasi un invito a fare sesso con te”
“Vorranno assicurarsi che usiamo le precauzioni”
“Tu gli hai detto che le usiamo vero?”
“Ovvio, non voglio essere come Juvia insomma è troppo presto”
“Non dirlo a me” disse spostando la sabbia con le scarpe.
“Allora ci vediamo domani”
“Ok cucciola”
“Ti voglio bene”
“Anche io”
Natsu riattaccò il le cuffie al telefono e ricominciò a correre tornando verso casa.
 
Lucy aveva passato tutto il giorno seguente a sistemare camera sua, senza un reale
motivo, non era la prima volta che lo facevano a casa sua o che si fermava per la
notte, ma l’idea che i suoi genitori lo sapessero le metteva ansia.
Si guardò allo specchio, portava i capelli avvolti in due trecce a lisca di pesce, non
era truccata ma non era una novità faceva troppo caldo per certe cose, indossava una
maglietta di Natsu che gli arrivava quasi alle ginocchia e le maniche ai gomiti.
Appena suonò il campanello si precipitò scalza ad aprire, prima che lo fece suo padre
ovviamente.
Si ritrovò davanti Natsu sorridente come sempre con lo zaino su una spalla.
“Sono in anticipo scusa ma Zeref mi ha letteralmente buttato fuori di casa, spero si
ricordi di dare da mangiare al gatto”
“Tranquillo entra” disse togliendosi dalla porta.
Lo guardo con indosso una maglietta bianca che metteva in mostra la sua evidente abbronzatura, lui abbronzava anche all’ombra, e i bermuda di jeans che stranamente erano della sua taglia e gli facevano anche un bel sedere a detta della ragazza.
“Sono felice di averti qui” disse abbracciandolo, venendo ricambiata subito.
“Scusate” disse Layla con addosso un vestito lungo chiaro passando vicino ai due ragazzi “Devo arrivare alla mia borsa” la prese dal divano lì vicino.
“Ci sei tesoro?” chiese Jude sistemandosi la camicia “Ciao Natsu” aggiunse sulla porta.
“Buonasera signore” rispose il ragazzo.
“Vai alla macchina tesoro, prendo le ultime cose e arrivo”
Layla sistemò un attimo la borsa prima di chiuderla “Va bene ragazzi noi andiamo, Lucy ricordati: spegni le luci della piscina, chiudi tutte le porte, attacca antifurto e non ti addormentare col climatizzatore acceso. Ecco le chiavi” disse porgendogliele
“Grazie mamma” le afferrò.
“E intanto che non c’è tuo padre fammelo ripete usate il preservativo, mi raccomando” disse guardo Natsu.
“Stia tranquilla”
“Va bene, passate una buona serata”
 
“Ho apparecchiato a bordo piscina” disse Lucy avvicinandosi alla cucina dove Natsu stava cucinando.
“Cosa prepari?” chiese sbirciando dalla sua spalla.
“Spaghetti avocado e gamberi”
“Mmmm … ti stai dando all’alta cucina” “Immagino che non rimanesse molto nel frigo, non abbiamo fatto la spesa”
“C’erano la pasta … gli spaghetti … e l’avocado” Natsu si voltò e la baciò a stampo.
Lucy non si aspettava nulla del genere, Natsu cucinava e cavolo se cucinava bene! Avrebbe fatto il bis alla pasta se ne fosse avanzata! Ma purtroppo il suo ragazzo si era mangiato due porzioni in una volta.
Dopo la cena, sistemarono tutto e si misero a guardare un film sul divano o meglio Natsu guardava il film mentre Lucy si divertiva a fare le Instagram Story.
“Malata di social, non riesco a seguire il film”
“Scusa” disse sdraiandosi mettendo la testa sulle sue gambe.
“È strano” disse la bionda a un tratto”
“Cosa?”
“Avere una casa tutta per noi, non sono abituata a sentire questa casa così silenziosa”
“Mi ci potrei abituare sai.” Disse giocando con una treccia
“Basta che continui a prepararmi tu la cena”
“Così diventi una balena. Hai divorato quella pasta come se non mangiassi da giorni”
“Non è vero”
“Oh sì che lo è”
 
Finito il film, Lucy sistemò tutta casa rispettando le istruzioni di sua madre, attaccato allarme si diresse in camera trovando la visione celestiale del suo ragazzo in mutande.
Sorridendo si avvicinò a lui baciandolo “Non metterlo il pigiama” disse riferita alla maglietta che teneva in mano.
“Vuoi che resti così?”
“Si”
Lucy gli baciò la bocca, la mascella, il collo, il petto, fino a ritrovarsi in ginocchio davanti a lui.
 
“È stata davvero una bella serata non trovi?” Layla uscì dalla macchina con le scarpe e la borsa in mano.
“È fantastico quel locale dovremmo tornarci una volta”
Jude aprì la porta di casa con le chiavi “Guarda che brava mia figlia, ha fatto tutto” disse sottovoce.
“Non sento rumori, dici che è un buon segno?” chiese Jude.
“Controlla”
“Io? No vai tu”
“Uomini” sospirò salendo le scale.
Layla si fermò sulla porta, trovando i due bellamente addormentati sotto il lenzuolo, Natsu a pancia in su e Lucy appoggiata a lui, col braccio scoperto il rosato la teneva abbracciata per le spalle.
La fronte di Lucy era appoggiata alla mascella del ragazzo.
Layla prese la porta e la accostò cercando di fare il meno rumore possibile.
“Allora?” chiese Jude vedendo la moglie tornare.
“Dormono come angioletti, quello che vorrei fare anche io” disse dirigendosi verso la cucina.
“Quindi è tutto a posto?”
“Direi di sì” disse buttando una carta “Oh e direi che hanno anche usato il preservativo … e più di uno” disse guardando delle palline di carte genica “Questi giovani d’oggi”
“Oh no non dire quella frase” disse chiudendo il bidone “Eravamo così anche noi”
“E ora andiamo a dormire che tra qualche ora si parte” disse andando verso la camera “Oh voglia di rilassarmi in spiaggia”
Jude seguì la maglie senza fare altre domande.




-ANGOLO DI YUKI-
ECCOMIIII HO AGGIORNATO non ci credo nemmano io.
allora questo sarà il penultimo capitolo sulle vacanze estive, nel prossimo acadranno un po' di cose interessanti (Si mi è tornata l'ispirazione!!), mentre il capitolo dopo comincerà con le selezioni di Natsu e la seconda parte della storia.
spero che questo capitolo vi sia piaciuto e se volete lasciate una recensione.
ciaos.

 

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Capitolo 42
*** Error ***


Lucy e Levy erano arrivate a Ibiza, la suite dove sarebbero state per giorni era un luogo bellissimo, un grande open spece e un muro che sparava la cucina a vista.

Le camere erano grandi, ognuna fornita di un bagno personale e una modesta cabina armadio.

Dopo aver svuotato le valigie le due ragazze si sdraiarono sui letti singoli messi contro la stessa parete, il jet-lag si stava facendo sentire.

“Avanti racconta” disse Levy sdraiata sul fianco guardando l'amica,

“Cosa devo raccontare?” chiese la bionda sdraiata sulla pancia.

“Ti seguo su Instagram e ho visto in che modo hai ridotto il collo di Natsu”

Lucy sorrise arrossendo leggermente sulle goti.

“Forza parla”

“Niente, abbiamo cenato a bordo piscina, ha cucinato lui” “Lui cucina benissimo” aggiunse.

“Passa la sodo”

“Siamo stati un po sul divano, poi io ho sistemato casa mentre lui si stava cambiando. Quando sono andata in camera era in mutande, gli ho preso il pigiama e l'ho lanciato via, poi ci siamo baciati.”

“Poi mi sono inginocchiata e ho fatto ...” gli fece il gesto rossa.

“Cosa? Tu? E poi sono io la pervertita del gruppo! Mi ritengo offesa”

“Perché tu non lo fai?”

“Bleah, ti prego non fammi immaginare la scena!”

“Cosa è successo dopo?” chiese curiosa l'azzurra.

“Lo abbiamo fatto quattro volte poi abbiamo fatto la doccia insieme e lui mi ha spazzolato i capelli. Ci siamo vestiti e siamo andati a dormire.” “Prima di addormentarsi mi ha detto che mi vuole bene” disse sorridendo col volto nel cuscino.

“Che carino, Gajeel non mi ha mai pettinato i capelli”

“Mi manca già voglio tornare a casa! Come fa a non mancarti Gajeel?”

“Noi non ci vediamo quanto voi due in più siamo abituati anche ad avere dei periodi dove non ci rivolgiamo parola per giorni”
“Come fate?”

“Boh, ma conoscendoci non posso pretendere una relazione normale … poi stiamo parlando di Gajeel ricordiamoci.”

“Che ne dici di andare in spiaggia?” chiese Lucy dopo un attimo di silenzio.

“Io ho sonno voglio dormire!”

“Non puoi o non prenderai l'orario … forza alzati”

Levy si tirò su sbadigliando dirigendosi insieme all'amica nella cabina armadio, dopo aver scelto i costumi iniziarono a cambiarsi.

Lucy indossava un costume intero bianco, la parte superiore era allacciata dietro il collo e copriva il petto con una rete a maglia larga, il seno era coperto dalle coppe del costume bianche.

Il disegno della rete era riportato sul ventre e terminava con la parte inferiore del costume; La schiena era completamente scoperta.

Sopra di esso indossò dei pantaloncini di jeans, si legò i lunghi capelli biondi in una coda alta.

Levy invece aveva optato per un due pezzi fiorato rosa e verde a vita alta, anche lei aveva indossato dei pantaloncini di jeans e aveva indossato una maglietta corta nera che le lasciava scoperta la pancia.

Con in spalla le borse le spiaggia salutarono i genitori della bionda e uscirono dal hotel dirigendosi a mare.

La spiaggia era bellissima, si passava subito dal verde e dagli alberi alla sabbia oro rovente, l'acqua era azzurra limpidissima.

Lucy e Juvia si trovarono un posticino vicino al bagnasciuga dove accamparsi, distesero i teli sulla sabbia e vi sedettero sopra.

“Non pensavo che facesse ancora più caldo qui”

“Già, tornerò bruciata me lo sento” disse Lucy armandosi di protezione solare.

“La vista è bellissima” disse poi guardando le piccole onde infrangersi sul terreno.

“Già bellissima” Levy abbassò gli occhiali da sole sotto il naso per vedere meglio il gruppo di ragazzi che giocavano a pallone in acqua.

“Amica sei fidanzata”
“E allora? Potrò guardare e commentare quello che mi circonda in più non puoi negare che quella è una tartaruga come si deve”

Lucy guardò il ragazzo soggetto di discussione, aveva davvero un bel fisico anche se non sembrava molto alto, aveva i capelli biondi lunghi quasi fino alle spalle, era troppo lontano per vedere bene il suo volto.

“Non mi interessa” disse mettendo via la crema e i pantaloncini, si sdraiò di schiena stiracchiandosi un attimo.

Le due ragazze si misero a prendere il sole chiacchierando, scherzando e ascoltando musica finché esso non cominciò a calare, prima di andarsene decisero di fare il primo bagno della vacanza; L'acqua era quasi calda e le due iniziarono a schizzarsi e a spingersi, la prima a cadere fu Lucy che ne approfittò per nuotare un poco.

Risalita si slegò i capelli cercando di sistemarmi alla buona maniera, Levy la stava raggiungendo quando sentì dei fischi, con la coda dell'occhio vide il gruppetto di prima sulla spiaggia, armati di zaini e tele, se ne stavano andando probabilmente, ma non le importava e gli ignorò bellamente.

“Hai fatto colpo” Scherzò l'amica.

“Sai quanto mi interessa”

“Se sei fredda”
“Ho già il ragazzo più bello del mondo a casa, seconde te mi interessa di loro”
“Oh scusi allora” disse alzando le mani ridendo

“Per stavolta ti perdono”

“Che gentile”

“Si in effetti sono un amica troppo buona”
“E modesta” aggiunse Levy.

 

Tornate in albergo erano già le 19:00 si fecero la doccia e si prepararono per la cena, Levy indossava un vestito formato da un corsetto nero e una gonna morbida rosa antico sopra il ginocchio, indossava dei sandali ed era leggermente truccata.

Lucy portava una maglietta che lasciava scoperto il ventre rosa, dei pantaloncini in tuta grigi e delle scarpe sportive, anche lei si aveva un trucco leggero e in più aveva messo un berretto del ragazzo, grigio e rosso.

Passarono la cena nel hotel insieme a Layla e Jude poi si divisero, le ragazze andarono a fare un giro nel centro della città affollata da giovani che passeggiavano e facevano la fila per entrare nelle discoteche.

“Venite da noi stasera al Teatro festa grande!” disse un uomo vestito e truccato da donna in modo eccentrico lasciando un volantino a Levy, mentre centro mentre più avanti Lucy ricevette il volantino di El Paradis.

La movida fu molto breve, si fermarono solo in un bar e a mezzanotte erano già in camera il jet-lag era tornato a farsi sentire molto più di prima e di certo non potevano stare sveglie per trenta ore e passa.

Prima di addormentarsi Lucy mandò la buonanotte a Natsu non sapendo che ore fossero da lui, posò il letto sul comodino crollando appena la testa toccò il cuscino.

 

Natsu si rigirò nel letto dopo aver posticipato la sveglia ma si dovette rigirare quando il telefono suonò per l'ennesima volta.

Lo prese e guardò lo schermo ancora assonnato vedendo un messaggio della sua ragazza.

Buonanotte”

“Buongiorno” rispose lui guardando l'orario sul telefono che segnava le 6:30.

mollò il cellulare sul comodino e si rigirò nel letto avvolgendosi nel lenzuolo, non ava per niente voglia di andare a correre quella mattina, gli occhi si chiusero contro volontà appena trovò una posizione comoda.

Si toccò il collo dove Lucy le aveva fatto i succhiotti prima di addormentarsi completamente.

Il suo sonno non durò per molto perché alle 7:00 la sveglia suonò di nuovo accompagnata dal soave fracasso di suo fratello che si preparava per andare in officina.

Si mise a sedere sbadigliando massaggiandosi i capelli rosa o quello che ne restavano sole, cloro decolorazione e tinta non andavano per niente d'accordo e più che una chioma sembrava che in testa avesse un animale morto.

Si alzò uscendo dalla camera che stava già tornado allo stato originario, ovviamente Erza non lo sarebbe mai venuto a sapere, ancora in mutande aprì il frigo prendendo la colazione.

“Ma buongiorno” disse Zeref con tuta da meccanico sorseggiando il caffè.

“Come fai a vivere con quella cosa addosso?”

“Non è che ne sia felicissimo. Non sei andato a correre oggi?”
“No” disse bevendo il succo gelido dal cartone.

“Lucy? Tutto bene il volo?”

“Si, mi ha mandato la buonanotte un ora fa”
“Che ore sono da lei?”
“A bho” disse prendendo da un armadietto delle fette biscottate e della marmellata.

“Io vado a lavoro, non dare fuoco alla casa” disse mettendo la tazza nel lavabo.
“A dopo” lo salutò il fratello.

Dopo colazione il rosato si buttò sul divano accendendo la televisione con happy che dormiva sulla sua gamba.

Quel pomeriggio si doveva vedere con Gray e gli altri ragazzi in spiaggia e poi la sera si sarebbe fermato a dormire da Gerard, aveva realizzato di avere molto più tempo libero ora che Lucy era partita e che le giornate erano relativamente lunghe.

Si soffermò a guardare un programma dove la gente finiva in ospedale per cause assurde tipo uno che aveva un accetta in testa, finito si diresse in camera per preparare lo zaino buttando dentro alla rinfusa la prima t-shirt e i primi bermuda trovati insieme a un telo.

 

“Amico, come va senza la biondina” disse Gerard vedendolo arrivare, alla fine era pure in ritardo.

“Non sono messo così male”

“No no, tornerà che sarai un grasso ubriacone con la barba da boscaiolo” disse l'amico mentre fumava una sigarette.

“Per la barba e l'ubriacone sarebbe possibile ma diventare grasso in tre settimane è un impresa” disse accendendo anche lui la sigaretta

“Con un po di impegno” i due risero quando arrivò anche Gray.

“Hei” dissero i due in coro.

“Amico, testa rosa” lo osservò meglio “Non avevi smesso” disse riferita al fumo.

“Ho smesso”
“Per tre giorni?”
“A piccole dosi”

“E' già in crisi?” chiese a Gerard.

“Facciamolo arrivare a fine della settimana”

“Piantatela, tu ...” indicò Gerard “Ti fai comandare a bacchetta da Erza”

“E tu” indicò il corvino “Avrai quindici gemelli”

“A proposito qualche novità?”

“Nulla, è andata dal dottore e ha detto che dovrebbe nascere a gennaio”

“Maschio o femmina?”

“Non si sa ancora”

“COME FAI A STARE COSI TRANQUILLO IO SAREI GIA' SCAPPATO IN MESSICO” imprecò Natsu finendo la sigaretta.

“Cambiamo discorso che è meglio”

 

Le giornate passavano tranquille per Lucy e Levy tra la spiaggia e i locali, era passata una settimana e quello era il primo sabato che passavano a Ibiza.

La giornata era iniziata normalmente, le due ragazze si erano svegliate la mattina e dopo essersi preparate erano andate in spiaggia.

Lucy indossava un costume a due pezzi bianco e nero, a vita alta, con dei disegni geometrici, i capelli erano sciolti e portava gli occhiali da sole sulla testa che gli facevano da cerchietto.

Sopra al costume indossava una maglietta nera del suo ragazzo che le arrivava fino alle ginocchia.

Levy aveva avvolto i capelli in due codini, indossava un costume bianco, dei pantaloncini in jeans chiaro.

Si diressero in spiaggia nel loro posticino a prendere il sole “Gray ha messo una foto di lui e Natsu, quanto è bello” disse fissando la foto “Mi manca”

“Ti prego non ricominciare, sei andata avanti tutta notte”

“Sei insensibile”
“Sono normale”

stavano discutendo quando il gruppetto di ragazzi che avevano notato qualche giorno fa si stavano avvicinando alle due.

“Hei” disse uno del gruppo “Parlate la nostra lingua?”
“Direi di si” iniziò Levy

“Io sono Max, lui è Xavier, Alan e Jackal”

“Io sono Levy e lei Lucy”

“Stasera a Es Paradis ce il water party per caso volete venire con noi?”

Lucy guardò i quattro ragazzi davanti a lei soffermandosi sul biondo notando che aveva una frangia che a momenti gli copriva un occhio e delle lentiggini marroni.

Le due amiche si guardarono “Non sappiamo, non siamo molto fan di questo genere di feste”

“E' molto divertente invece soprattutto se ci si va in gruppo numeroso ma voi siete le uniche che parlano la nostra stessa lingua”

le due ragazze si guardarono un attimo “Non dovete rispondere adesso, potete dircelo che stasera”

“Ok” disse Lucy vedendoli andarsene.

“Che dici ci andiamo?” chiese l'azzurra appena i ragazzi furono lontani.

“Non lo so e se ci provano?”

“Rifiutalo, non devi starci”
 

“Cosa ci fai qui?” chiese Gajeel trovandosi Natsu sulla porta di casa.

“Sai tu hai il wifi, il computer ...”

“Vuoi video-chiamare Lucy?”

Il rosato sorride annuendo energicamente

“Va bene entra” disse aprendo completamente la porta.

I due si diressero in camera “Adoro camera tua” disse Natsu sulla soglia, era piena di poster di rock band, delle chitarre appese al muro e altri oggetti strani, come un telefono a forma di teschio.

Gajeel prese il PC ultrasottile bianco sulla scrivania e lo posò sul letto accendendolo e facendo partire la video-chiamata.

“Ma perché mi vedo?”

“Aspetta che rispondano”
Dopo un attimo apparì il volto di Levy senza trucco e con i capelli bagnati “Ciao” sorrise.

“Hei Lev!” la salutò Gajeel

“Che bello il mio ragazzo mi chiama perché sente la mia mancanza”

“Già” spostò il PC inquadrando il rosato.

“Ciao Levy”

“Oh ora è tutto chiaro” disse col suo tono impassibile “Lucy c'è l'amore della tua vita. Io vado a truccarmi”
passò il telefono alla ragazza che sorrise sdraiata sul letto.

“Vado a pisciare, non fare nulla di strano sul mio letto” disse Gajeel alzandosi.

Natsu sistemò meglio il PC mettendosi a indiano “Ciao cucciola”
“Ciao amore”

“Come vanno le cose a Ibiza?”
“Fa caldissimo, non si riesce a stare al sole”

“E quegli occhi neri?” chiese riferito al trucco della ragazza.

“Sai la movida notturna richiede un certo stile” i due risero.

“Sei bellissima, stai lontana dai ragazzi”

“Lo stesso vale con te per le ragazze”

Natsu gli mostrò il collo dove c'erano ancora dei succhiotti “Non vanno più via”

“Che programmi avete per stasera?”

“Stasera festa scatenata a casa di Gerard, guardiamo tutta la saga di Hunger Games e bisogna bere tutte le volte che qualcuno prende fuoco, viene scoccata una freccia, un tributo muore, suonano i cannoni e altre cose che non ricordo”

“Sarai completamente ubriaco dopo il primo film” disse mettendosi a sedere e sistemandosi i capelli con la mano.

“Tu cosa fai stasera?”

“Andiamo a una festa in discoteca”
“Ah” disse Natsu togliendosi il sorriso “Quand'è che mi avresti chiesto il permesso?”

Lucy sbuffò “E' solo una festa” Natsu la guardò male alzando un sopracciglio.

“Fidati non accadrà nulla”

“Va bene, ma ti tengo d'occhio da qui” disse avvicinando l'occhio alla videocamera

“Va bene, va bene” disse la bionda ridendo.

“Mi manchi tantissimo”

“Anche tu”

“Mi fate venire le carie” disse Gajeel tornando in camera sedendosi vicino a Natsu.

“Ma gli vuoi dire qualcosa te che stasera vanno a una festa in discoteca?”
“Come? LEVY”

“COSA VUOI?” urlò l'azzurra

“NON FARTI NESSUNO”

“OK”

“Io sono apposto”

 

Le ragazze uscirono dopo cena, Lucy indossava dei pantaloncini neri in pelle aderenti con dei collant a rete, una maglietta corta grigia col una scritta nera e degli anfibi, i

capelli erano legati in due codini bassi.

Levy indossava una gonna a vita nera alta e un top scuro con degli stivali col tacco largo.

Quando arrivarono videro i ragazzi davanti all'entrate ad aspettarle, appena le notarono gli vennero incontro fischiando.

“Complimenti” disse Jackal a Lucy.

“Grazie” disse lei sorridendo, era bello ricevere attenzioni dai ragazzi infondo.

“Entriamo ...” disse Xavier.

La discoteca era bellissima, allestita come un antica costruzione romani, con delle colonne che formavano degli archi.

La serata andò bene, Lucy si rilassò quando vide i ragazzi che ci provavano con altre ragazze e che oltre a qualche ballo non stava succedendo nulla di che.

Il delirio più totale avvenne quando il DJ annunciò che stava per arrivare acqua, una folla si buttò in mezzo alla pista tra cui anche Lucy e Levy che si persero appena il primo cannone iniziò a sparare acqua.

Lucy provò a fare un passo ma scivolò all'indietro venendo afferrata da qualcuno, si ritrovò davanti a Jackal.

“Sta attenta” disse lui.

“Hai visto Levy?”
“No anche io ho perso gli altri”

Jackal l'abbracciò per reggerla vedendo il cannone sparare verso di loro.

La pista era piena d'acqua e di gente che ballava e si spogliava, Lucy era fradicia e si rese conto di aver fatto un grosso errore a non aver messo il costume sotto i vestiti; il trucco era completamente andato.

Guardò il biondo davanti a lei la sua camicia bianca era diventata trasparente mostrando i pettorali scolpiti.

Lucy si aggrappò a lui all'ennesimo colpo d'acqua, solo quando esso finì si rese conto della situazione, lei aveva le mani sulle sue spalle e lui intorno alla sua vita.

“Scusa” disse troppo a bassa voce per farsi sentire.

Il ragazzo si avvicinò al suo viso e intorno a cannoni d'acqua e folla generale posò le labbra su quelle della ragazza.

Lucy dopo un attimo di incertezza ricambiò il bacio trasformandolo in qualcosa di più intenso.

Lucy assaporò le sue labbra, così diverse da quelle di Natsu, non erano così carnose e amare come le sue, il suo corpo non la stringeva allo stesso modo e non emanava ne lo stesso arma ne lo stesso calore.

Non gli dispiaceva però era qualcosa di nuovo e diverso da quello a cui era abituata.

“LUCY” sentì urlare venendo afferrata dalla sua amica.

“Levy?”

“Finalmente ti ho trovata” guardò il ragazzo “Max ha vomitato la guardia lo ha portato fuori”

Jackal corse verso l'uscita, prendendo il telefono dalla tasca.

“Cosa stavate combinando?”

“Non lo so ma voglio andarmene” disse Lucy sentendo un penso sullo stomaco, il senso di colpa stava già emergendo.

Levy prese l'amica per un bracco e la accompagnò fuori dalla discoteca, facendosi raccontare tutto lungo la strada, arrivata in camera Lucy sentì le prime lacrime scendere seduta sul pavimento tra i due letti con la schiena contro il suo materasso.

“No no non piangere” disse l'amica abbracciandola.

“Perché l'ho fatto?”

“Senti è stato solo un bacio ok? Non diremo nulla”

“Perché non l'ho fermato” disse mettendosi le mani fra i capelli umidi.

“Lucy sei ubriaca, non eri lucida e non lo sei neanche adesso. Ora cambiati e domani chiariamo la situazione”
“Non c'è nulla da chiarire”

“Su, su tranquilla” disse abbracciandola.

Il giorno seguente Lucy si svegliò nel suo letto, guardò quello affianco al suo vuoto e sfatto, Levy si era già alzata a quanto pare.

Ripensò alla notte precedente, quel maledetto bacio, non era tanto l'azione a farla stare male ma il sentimento che le aveva scaturito.

Sentì la porta aprirsi “Ti sei svegliata dormigliona?” chiese Levy con un vassoio in mano “Ho ordinato la colazione in camera” disse poggiandola sul suo letto.

“Non mi va”

“Non fare la guastafeste” disse sedendosi sul letto della bionda.

Lucy si mise a sedere prendendo il bicchiere di succo dalle mani dell'amica.

“Levy, non devi nulla a nessuno”

“Lucy ...”

“Natsu non può venirlo a sapere”
“Se inizi a mentire finirà come con Juvia”

“Non posso digli quello che è successo”

“Ascolta è stato solo un bacio, ha iniziato lui e tu eri troppo ubriaca per capire”

“Andrà tutto bene vedrai” disse infine.

“Grazie Levy” le due amiche si abbracciarono, anche se di poco aveva alleggerito quel peso che sentiva nel petto.

“E tranquilla non dirò nulla a nessuno”

 

Quel pomeriggio le due ragazze erano in spiaggia nuotando nell'acqua, Lucy stava correndo verso l'amica con l'acqua alle cosce quando inciampò.

Aprì gli occhi non sentendo il contatto con l'acqua “E' così che ci dobbiamo sempre incontrare?” chiese Jackal ridacchiando.

Lucy non sapeva cosa dire, con la coda dell'occhio vide Levy raggiungerla.

“Allora ti è piaciuta ieri la festa?”

“Si, un po' troppa acqua forse” disse timidamente.

“Jackal ciao, come sta Max” chiese azzurra.

“Tutto a posto, non era ridotto così male alle fine”

“Oggi partiamo, torniamo a Fiore e volevo salutarti … vuoi fare due passi da soli?”
“Em … ok” disse

Levy tornò all'ombrellone mentre i due camminarono lungo il bagnasciuga in totale silenzio, fu lui a rompere il ghiaccio.

“Sai, stavo pensando che potremmo tenerci in contatto ...”

“Io, non lo so in realtà”
“Quello che è successo ieri non è stato male” disse fermandosi afferrandola per i polsi senza stringere.

“Potremmo farlo riaccadere” disse avvicinando il suo volto al suo.

“Non posso, io ho un ragazzo”

“Ieri non sembravi così contraria” disse ancora vicino alle sue labbra.

“Io …” Lucy gli fissò la bocca, era tentata ma non poteva permettere che riaccadesse.

“No, scusa ma ci tengo davvero tanto a lui”

“Capisco … ti riaccompagno dalla tua amica” disse freddo incamminandosi, Lucy lo seguì e nel silenzio più totale camminarono uno di fianco all'altro per l'ultima volta finché le loro strade non si divisero per sempre.


-ANGOLO YUKI- 
OK so che mi vorrete un sacco male dopo questo capitolo, ma ormai è successo ... già.
perché proprio Jackal vi chiederete? la risposta è semplice ... sto finenfo i personaggi fighi! ci sono troppe persone in questa FF hahahhaha
chissà cosa accadrà quando torneranno a casa, quanto Lucy riuscirà a tenerlo nascosco a Natsu? e lui come la prenderà bene o male? (Sincermanete non lo neanche io)


se la storia vi piace lascite una recensione e ditemi cosa ne pensate.

ringrazio anche tutte le persone che mi hanno aiutato a finire questo capitolo e a ritrovare l'ispirazione.

-Yuki-




 

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Capitolo 43
*** Ritorno a casa ***


Le vacanze a Ibiza erano finite e era tempo per le ragazze di tornare alla loro nostalgica casa, per tutto il volo Layla si era lamentata con suo marito di quando le vacanze belle durassero poco e Jude del fatto che voleva ripartire, prendere un aereo a caso e visitare un altro posto lontano dalla sua città natale.

Levy stava allegramente commentando un film trovato sul lettore dell'aereo, era uno di quelli anni 90 con i colori scuri, le riprese col fuoco imperfetto, le mode passate e le voci che stonavano con la scena. Quei film sono affascinanti perché sanno farti concentrare sulla storia e non su quello che vi gira intorno, no effetti speciali, no strani montaggi al computer, semplicemente degli attori che raccontano una storia come se non fosse un film ma delle riprese di una vita normale che vine stravolta dagli stessi protagonisti che la vivono.

Lucy guardò lo schermo, un uomo e una donna stavano litigando perché quest'ultima aveva trovato delle lettere nell'ufficio del marito.

Sospirò mancava solo un ora all'arrivo a Magnolia e non riusciva a non pensare a cosa succederebbe se Natsu lo scoprisse, era stato solo un bacio continuava a ripeterselo un sacco di volte finché le parole non diventavano strane e continuavano a tornare come una canzone che ti entra in testa e in ogni secondo di silenzio la senti nella tua mente fino a farla diventare insopportabile.

Guardò fuori dal finestrino il cielo del mattino era bellissimo mezzo azzurro e mezzo aranciato, avevano volto tutta notte ma non aveva chiuso occhio un attimo anche perché quando lo faceva il ricordo di Jackal tornava alla mente e alla bellissima serata che aveva passato.

 

“Levy non dire nulla a Gajeel quando lo rivedrai ti prego, devo capire come gestire questa situazione” disse la bionda sulla scala mobile dell'aeroporto.

“E' meglio che lo capisci in fretta” disse mostrandogli il telefono, Gajeel e Natsu in macchina con scritto -We are coming-

“Stanno venendo qui?”

“Non me l'avrebbe mandato se non stesse venendo qui”
Lucy si mise le mani sul volto, perfetto davvero perfetto.

Appena scesero dalla scala il telefono di Lucy suonò.

“Natsu ...”
“Cazzo se sei abbronzata!”

“Come fai a ...”

“Girati”

Lucy si voltò vedendo una chioma rosa spiccare in mezzo ad altre, con le valigie si diressero verso i due ragazzi, Levy e Gajeel si abbracciarono e baciarono come loro solito; Natsu non diede tempo a Lucy che l'abbracciò stretta sollevandola da terra.

“Mi sei mancata” gli disse all'orecchio.

“Anche tu”

Natsu allentò la preso e la bacio sulle labbra, Lucy sussultò a quel contatto così nostalgico sentendo le labbra ruvide e bollenti del ragazzo.

Terminato lo osservò per un attimo, sembrava così strano rivedersi dopo tanto tempo; osservò il suo volto era diverso da come se lo ricordava aveva delle lievi occhiaie sotto gli occhi, la pelle meno abbronzata della sua e con delle lievi imperfezioni sulle tempie e sulle guance.

Gli fissò lo labbra notando delle lievi cicatrici probabilmente segno di vecchi piercing.

“Tutto bene?” chiese seriamente il rosato.

“Em … si scusa è il fuso orario” ridacchiò riabbracciando il ragazzo mettendo il volto sulla sua spalla.

La faceva impazzire quel colore che emanava e il profumo che rilasciavano la pelle e i vestiti che portava.

“O ma guarda che bella sorpresa” disse Layla raggiungendo il gruppetto.

“Come state ragazzi?” chiese Jude.

“Bene grazie” disse il rosato mollando la ragazza.

“Bene e voi in vacanza?”

“Ho già voglia di ripartire”

Layla sorrise “Io voglio andare a casa invece, immagino che voi vogliate fare la strada con loro dico bene?”
 

Alla fine erano davvero tornate indietro con i ragazzi, Gajeel e Levy davanti col metallaro che guidava tenendo una mano sulla gamba della compagnia; Lucy e Natsu erano seduti indietro con uno spazio occupato dalla valigia della bionda perché tutte e due non ci stavano nel baule.

Natsu vi avvicinò alla ragazza seduta dietro Gajeel strusciando il naso sul collo della compagna baciandoglielo ogni tanto, le dita intrecciate con le sue.

Lucy sorrideva al ragazzo, quanto le era mancato, gli mise una mano sul collo come invito a baciarlo sulle labbra.

Appena quel bacio divenne qualcosa di più la bionda sentì una scossa in tutto il corpo e il ricordo di Jackal nella mente come un flashback.

Lucy si concentrò meglio sul suo ragazzo approfondendo ancora di più il rapporto finché non vennero interrotti dall'inchiodata del metallaro.

“Ma che cazzo?”

“Solo io posso scopare nella mia auto!” imprecò tornando a guidare.

 

Dopo essere stata lasciata a casa mollò la valigia e si cambiò per poi dirigersi a casa di Juvia.

“Quanto sei abbronzata!” disse lei accogliendola in camera.

“Quanto adoro l'aria condizionata!”

Lucy gli raccontò tutto quello che era successo, compresa la nottata in discoteca e di come era stato il ritorno col suo ragazzo.

“Per me sei tu che ci pensi troppo” commentò a seduta a indiano sulla sedia.

“In che senso?”
“Non è successo nulla di grave infondo, ti fai troppi problemi”

“E se Natsu lo scopre”

“Allora Lucy vi siete solo baciati e in più lui è un ragazzo di cui non sai nulla che non rivedrai mai più”

“E che ogni volta che mi bacio con Natsu penso a lui”
“E' perché ci continui a pensare, dimenticati di lui. Goditi Natsu”

“ ...”

“Vuoi sapere come dimenticare, fallo con Natsu”
“Cosa centra?”
“Fidati”

“A proposito tu come stai?”
“Stiamo bene” disse toccandosi la pancia “Si, il dottore ha detto che dovrebbe essere una bambina”

“E Gray?”
“Lo conosci anche tu, deve fare la scena del ragazzo menefreghista ma sta iniziando ad agitarsi pure lui”

“Tu mi sembri tranquilla”
“Mia mamma continua a dirmi di godermi tutti adesso perché quando nascerà sarà un disastro all'inizio”

Lucy sorrise perdendosi nei sui pensieri finché uno non emerse sugli altri.

“OH MERDA!” urlò.

“Che succede?”
“TRA POCO E' IL COMPLEANNO DI NATSU! JACKAL DEL CAZZO! DEVO ORGANIZZARE TUTTO” disse alzandosi dal letto.

“In realtà ...”
“Cosa?”
“Hanno già iniziato a pensarci Gray e Gerard”

“Cosa?”

“Si sai Gray si è messo d'accordo con Zeref”

“Cosa?”
“Lucy ti sei bloccata”
“PERCHE' IO NON NE SAPEVO NIENTE?”
“Forse perché Ibiza è sette ore indietro!”

“ … aggiornami”
“Ok ma stai calma, mi fai paura quando hai gli scatti d'umore”

“Si, si” disse sedendosi di nuovo sul letto.

“Ok allora, visto che è il diciottesimo voleva organizzare qualcosa di grande visto che è da un po' che non festeggia il suo compleanno ...” si sistemò sulla sedia prendendo il telefono sulla scrivania e recuperando i messaggi “...Allora la festa si svolge a casa di Gray e pensa anche al cibo tutte quelle schifezze americane che piacciono al tuo ragazzo, Gerard porta da bere e i regali così li nascondono per la casa e lui dovrà diventare scemo a trovarli. Zeref lo terrà impegnato tutti il giorno così che non si insospettisca che TUTTE le persone che conosce non lo considerino il giorno del suo compleanno.”
“Tutte?”

“Si Gray ha chiamato il mondo, anche ex compagni delle elementari!”
“E quando sarebbe tutto ciò?”

“Il 7 agosto”
“Tra meno di una settimana! Devo prendergli il regalo! Gli altri cosa gli fanno?” disse agitata.
“Allora la squadra compreso tuo fratello e Rouge gli regalano il telefono nuovo perché il suo sta implorando di essere spento e mai più riacceso, andavano a prenderlo in questi giorni in modo da sistemaglielo più o meno.

Gerard e Erza gli regalano la felpa della supreme, Gray e io … Più Gray in realtà le scarpe da Basket nuove e gli altri non ho capito sinceramente”

“E io cosa posso fargli? A Ibiza gli ho comprato un dilatatore in legno in legno con una lucertola davanti ma non è abbastanza.”

“Se non sai cosa regalargli tu che sei la sua ragazza”
 

Zeref dopo essersi vestito si diresse verso camera di Natsu, si fermò sulla porta “Ok …” sospirò “La missione ha inizio. Tu non dire nulla” disse guardando Happy seduto nel corridoio che lo fissava.

Aprì la porta trovando il fratello che dormiva avvolto nel lenzuolo, si avvicinò al letto “Cosa dovrei fare esattamente?” si chiese.

“Natsu” lo chiamo scuotendolo, solo dopo un attimo il ragazzo si svegliò dal suo sonno.

“Zeref” disse ancora mezzo addormentato alzando la testa.

“AUGURI FRATELLINO SEI MAGGIORENNE” disse sorridendo.

“Ah è oggi?”
“ … SI” rispose mantenendo il sorriso.

“Ok … posso dormire anche da maggiorenne?” chiese riposando la testa sul cuscino.

“Ci riprovo tra cinque minuti ...” disse uscendo dalla stanza.

 

“AUGURI” disse Zeref quando si ritrovò il fratello davanti in soggiorno mezz'ora dopo.

“Grazie Fratellone!” disse sbadigliando.

“Ti ho preparato la colazione americana, uova e bacon, forza siediti” disse versando il contenuto della padella nel piatto.
“Non dovevi”

“Siediti su”

Zeref mise a tavola due piatti con la colazione e due bicchieri di spremuta.

“Che buona” sospirò il rosato mangiando.

“Senti … so che è il giorno del tuo compleanno però posso chiederti una cosa?”

“Cosa?”
“Alla mamma farebbe piacere vederti, almeno oggi”

“Vuoi che vada a trovarla?”
“Le farebbe piacere”

Natsu fissò il tavolo un attimo “Va bene” disse infine.

“Sul serio?” Zeref era stupito.

“Si insomma possiamo fare un salto”

“Ok, allora appena hai finito la colazione ti prepari?”
“Si, si” disse concentrato sul pasto.

Zeref sospirò il piano stava funzionando.

 

“DOVE CAZZO E' GERARD?” imprecò Gray sistemando il tavolo, mentre degli altri ragazzi stavano preparando la sala.

“Gray dove metto le casse?” chiese un ragazzo dai capelli corti alla militare.

“Spostiamo la TV, la mettiamo in camera mia” Disse indicando la TV appesa al muro.

“Juvia hai chiuso tutto?” chiese vedendola scendere dalle scale.

“Tutte le camere da letto sono chiuse tranne camera tua insieme al garage” disse passandogli il mazzo di chiavi.

“Hai spostato tutta la roba fragile vero?”
“Certamente”

“Grazie” disse baciandola a stampo.

“Juvia torna in cucina a informare”

“Sta attenta”

bussarono alla porta Gray andò ad aprire trovandosi davanti Lucy e Gerard carichi di buste “Dove eri finito?”
“Amico non mi mollavano più, menomale che Lucy è venuta ad aiutarmi”
I due entrarono “Ho iniziato a sistemare tutto, Juvia sta cucinando” disse prendendo le buste.

“Noi che facciamo?”
“Gerard vai ad aiutare lui a smontare la TV e mettetela sul mio letto, Lucy metti le bottiglie in frigo e dai una mano a Juvia?”
“Certo!”

 

Natsu e Zeref salirono in macchina “Siamo rimasti li un bel po'” commentò il più grande mettendo in moto.

“Già aveva molto da raccontare, dobbiamo andare da qualche altra parte?”
“No … perché?”
“Sentivo gli altri se avevano voglia di festeggiare”

Zeref trattenne il respiro mentre guardò il fratello prendere il telefono “E' morto di nuovo” sbuffò “Puoi prestarmi il tuo?”
“L'ho dimenticato a casa …” disse fissando la strada.

“Ok ...” Natsu lo guardò storto stava nascondendo qualcosa.

Arrivati a casa il rosato mise il telefono in carica accendendo la TV in soggiorno.

 

“Allora come procede?” sussurrò Zeref al telefono seduto sul cesso.

“Tiene Natsu impegnato ancora un po” disse Gray

“Consigli?”

“Sei suo fratello dovresti saperlo!”
“Mi inventerò qualcosa” sussurrò riattaccando.

Uscì dal bagno trovando

 

Intanto a casa di Gray stava arrivando il popolo di gente che quasi non si riusciva a camminare, Lucy e gli altri avevano nascosto i rispettivi regali per tutta la villa e ormai mancava davvero poco all'arrivo del festeggiato.

“Ok questa è l'ultima” disse Juvia tirando fuori l'ennesima teglia piena di cibo dal forno e posandola sul tavolo.

“Ti aiuto” disse Lucy cercando di parlare sopra la musica.

“A che ora arriva Natsu?”
“Non lo so alla fine è andato a fare un giro con Zeref in città”

“Meglio che arrivi il più tardi possibile” disse Gray prendendo delle bottiglie di birra dal frigo.

“Ma Natsu conosce davvero tutte queste persone?”
“Sono venuti anche amici di amici”
un ragazzo con una cuffia nera e la faccia piena di piercing da fare concorrenza a Gajeel entrò in cucina “Fullbaster penso di aver visto la macchina di Zeref”

“COSA?”

in quel momento gli suonò il telefono “Oh Merda”

“Ok vai dal DJ digli di spegnere la musica, Lucy di a tutti di prepararsi”

 

“Mi spieghi perché siamo passati per casa di Gray?”
“Perché devo chiedere una cosa a suo padre … scendi”
“OK”

Natsu suonò il campanello e Gray aprì la porta “Ciao” disse lui.

“Hey”

Gray entrò con Natsu al seguito mentre Zeref il telefono e fece partire il video, appena il rosato mise piede in salotto delle bombe di coriandoli partirono e un sacco di gente sbucò fuori urlando gli auguri.

“Cos...” Natsu cercava di compiere una frase compiuto, era stupito.

Gray gli diede una lieve gomitata “Te l'ho detto che ti avrei fatto la sorpresa”

“Guardami Natsu” disse Zeref mettendosi davanti a lui ancora filmando.

Solo dopo una manciata di secondi comparì un sorriso sul volto del rosato.

“Ti abbiamo lasciato senza parole non ci credo” disse Lucy facendosi avanti e abbracciandolo.

“Non so cosa dire davvero … ZEREF BASTA FILMARE!”

“Ok è stato un successo ora beviamo ne ho bisogno” disse Gray.

Il Dj tornò alla sua postazione e la festa ebbe inizio, non ci poteva credere che qualcuno aveva fatto qualcosa di simile per lui.

Passò la maggior parte della serata a parlare con persone con cui stava perdendo i rapporti e altri che no vedeva da molto, fu felice di sentirsi dire di quanto lo vedevano cambiato in meglio e che altri molti alti avevano voluto cambiare come lui.

Presentò Lucy a tutti come la sua ragazza e loro erano felici che aveva trovato una relazione sana e non più un assurdo rapporto come quello con Lisanna.

“OK VA BENE E' MEZZANOTTE” disse Gray.

“NATSU VIENI QUI” tutti lo spinsero verso il centro della stanza dove Zeref e Lucy reggevano una torta bianca con scritto -DRAGNEEL 7- con la glassa rossa e le candeline col numero.

I partecipanti lo incitarono per poi unirsi in un urlo quando spense le candeline “Chiudi gli occhi” gli disse Lucy avvicinandosi.

“Perché?”
“Chiudi e basta” disse sorridendo.

Natsu lo fece e la bionda prese una manciata di torta retta dal corvino, guardò il suo ragazzo.

“Pronto”
“Non lo so”
Lucy gli spiaccicò la torta sulla bocca “Auguri”
“E' buona però” disse leccandosi le dita con cui si era pulito la faccia.

“Datti una ripulita ...” Gajeel gli lanciò un asciugamano “ … non è ancora finita”
“Esatto” disse Gray mettendogli un sbraccio intorno alle spalle con una bottiglia in mano.

“Cos'è un compleanno senza regali ...”

“No non ci credo … non dovevate”

“Si invece e sono sparsi per la casa, quindi prego” disse liberandolo.

“Sono cinque puoi sapere solo questo” disse Gerard.

 

Natsu iniziò a vagare per la casa seguito da un gruppetto di spettatori, entrò in una stanza a caso trovandosi in bagno si guardò intorno ancora emozionato per la festa.

Si voltò trovando un pacchetto nella vasca da bagno.

“Quello è il mio fiammella fai attenzione”
“E anche da parte mia” aggiunse Levy urlando.

Natsu lo spacchettò per poi scoppiare a ridere.

“Cos'è?”
“Della tinta per capelli” disse ridendo mostrando l'enorme barattolo col tappo rosa.

“Non è il solo! continua a vagare forza”

Trovò un altro pacco nella libreria in soggiorno, era quello di Erza e Gerard, si mise le mani nei capelli quando trovò una felpa nera della Supreme.

Dovette arrivare fino in giardino all'albero del giardino per trovare una scatola appesa a un ramo.

Appena lo aprì corse ad abbracciare Gray e Juvia.

“Ok te ne mancano due, puoi farcela” lo incoraggiò Sting arrivato da poco insieme alla squadra.

“Non so più dove cercare”
“Un indizio … è nell'ultima stanza in cui sei entrato”

“Il ripostiglio?” si chiese dirigendosi verso di esso.

Aprì la porta guardandosi intorno finché il suo occhio non cadde sul secchio o meglio su ciò che c'era al suo interno.

Prese la piccola scatolina e la aprì bloccandosi su ciò che trovò al suo interno.

“Gli piace si o no?” chiese Rouge.

“Non mi sembra convinto”
“Oh no gli piace è solo che quando prova troppe emozioni foti tutte insieme il suo cervello va in tilt.”

Lucy si avvicinò a lui “Ti vedo abbastanza scosso, quindi ti darò il mio regalo senza cercarlo troppo.”

Si fece vicino a lui e gli mise una collana intorno al collo, il rosato guardò la data incisa sulla targhetta da militare e sorrise.

“Sai che data è?”
“La prima volta che ci siamo incontrati” sussurrò

Lucy lo abbracciò quando i suoi occhi farsi lucidi.

“Grazie di tutto”
“E quello che meriti” disse Lucy.

Sospirò forse non proprio tutto ...





-YUKI RAIN-
ed ecco un nuovo capitolo, spero che vi piaccia!!! per la Nalu stanno arrivando tempi duri ... molto duri.
mi scuso se i capitoli escono così distanti uno dall'altro ma faccio davvero fatica a scrivere in questo periodo, specialemnte seguendo la trama che ho in testa ... 
spero che il prossimo uscirà il più presto possibile.
datemi un vostro parere lasciando una recensione.

-Yuki

 

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Capitolo 44
*** selezioni ***


“Ti piace?” chiese Lucy sdraiata sul letto appoggiata al petto del ragazzo, guardandolo giocare a petto nudo con la collana.

“E' bellissima” disse baciandogli la fronte.

Era mattina e la luce entrava tiepida dalle tende della camera del rosato, illuminando tutto senza dare fastidio agli occhi, i vestiti dei due erano sparsi a terra in disordine.

“Mi sei mancata”

“Anche tu” disse sistemandogli una ciocca di capelli.

Lucy lo guardò sospirando “Devo dirti una cosa” annunciò mettendosi a sedere coprendosi il petto col lenzuolo.

“Che succede?” chiese il ragazzi mettendosi nella stessa posizione massaggiandole la schiena con una mano, facendola rabbrividire.

“Non voglio farti arrabbiare”

“E' qualcosa che sai già che mi fa arrabbiare?” scherzò.

“Vedi … a Ibiza io e Levy abbiamo conosciuto un gruppo di ragazzi ...” Natsu allontanò la mano dalla sua schiena facendo sparire il sorriso dal suo viso.

“Ci hanno invitato in discoteca, ma solo da amici senza nessun doppio fine”

Natsu la fissava serio, non era abituata a quell'espressione, il suo sguardo la stava mettendo a disagio.

“E io ho bevuto qualcosa e questo ragazzo del gruppo ... mi ha baciato”

“Ti ha baciato o vi siete baciati” chiese con acuta freddezza.

“ … ci siamo baciati. Ma non è successo nulla dopo e per me non significa nulla”

“Cazzo” sussurrò Natsu alzandosi dal letto, la biondo lo guardò girato di schiena con le mani tra i capelli.

“Te l'ho detto non ha significato nulla”
“Beh pensavo che dopo quasi un anno di relazione non andassi in giro a baciare ogni ragazzo interessato a te anche se non significa nulla” disse con tono infastidito.

Lucy prese al volo la maglietta del ragazzo dal pavimento e la infilò per uscire anche lei da quel groviglio di coperte.

“Mi dispiace ok? Ci sto davvero male per questo per questo te l'ho detto”
“Mi da comunque fastidio”

“Oh no perché io mi diverto a baciare gli sconosciuti!”

“A quanto pare” “A QUANTO PARE UN CORNO! Natsu comprendo che ti dia fastidio ne hai ragione ma preferivi che non ti dicessi nulla?”
“CAZZO LUCY sai che ci sono cose che non sopporto, potevi rifiutarlo”
“ERO UBRIACA”
“PERCHE' BEVI SE SAI CHE POI NON REGGI! SE QUELLO VOLEVA SCOPARTI ALLORA? METTI CHE VOLESSE STUPRARTI”
“NON E' CHE OGNI ESSERE MASCHILE VUOLE STUPRARMI COME CREDI TU”
“NO HAI RAGIONE ALLORA PREGO VAI, FATTI TOCCARE E LIMONARE DA TUTTI”

“Che stai dicendo? Stai facendo un dramma solo per un bacio”

“Oh certo se è solo un bacio” disse fra se e se.

“La prossima volta non ti dirò nulla” disse rivestendosi.

“Perché ci sarà una prossima volta?”
“Anche se ci sarà non ti dirò nulla perché non voglio litigare per un uno che non vedrò mai più nella mia vita” disse sedendosi sul letto per allacciarsi le scarpe.

Natsu fece lo stesso dandogli la schiena “Io non ho baciato nessuna comunque”
“Siamo tornati all'asilo?”
“Quanto mi da fastidio quando fai così ...”

“Ce ne sono di te che mi danno fastidio ma non ti critico per questo”

“Ad esempio?”

Lucy si alzò “Ad esempio? Non sai tener sistemata nemmeno la tua camera, non prendi niente sul serio oltre al basket e tutti i tuoi amici al compleanno volevano spacciarmi dell'erba!”
“Avevo messo in chiaro quando ci siamo messi insieme che non sono il fidanzatino DOC da presentare ai genitori”
“MA NEMMENO UN DROGATO COME TUO PADRE” Lucy si tappò la bocca con le mani subito dopo aver detto quella frase, cazzo! Perché le parole erano uscire da sole? Perché non sapeva controllarsi in quei momenti.

Natsu non diceva nulla, si guardava il dragone sul braccio tirando la pelle con le dita.

“Natsu mi -”

“Vai a casa Lucy”

“Natsu io-”
“Lucy veramente, finirei per dire cosa che non voglio. Vai”

Lucy recuperò la borsa e uscì dalla stanza fermandosi sulla soglia un attimo prima di uscire direttamente dall'appartamento.

Appena sentì la porta chiudersi imprecò tirando un pugno allo specchio appeso al muro mandandolo in frantumi, era arrabbiato come non lo era da molto.

“Natsu ho incontrato Lucy che piangeva nell'ascensore è successo qualcosa?” chiese Zeref entrando in casa, si fermò quando trovò il fratello col fiatone e le nocche di una mano sanguinanti.

“Lasciamo stare Zeref” disse con lo sguardo bacco con un filo di voce.

“Si certo” disse entrando “Fammi vedere la mano”

 

Lucy si fermò nel parcheggio del palazzo sedendosi sul pavimento con la schiena contro il muretto, non riusciva a fermare le lacrime aveva rovinato tutto.

 

“Forza Lucy alzati” disse Juvia, erano in camera nella bionda ormai erano tre giorni che non usciva di casa e doveva andare a ritirare sia l'uniforme che i libri prima dell'inizio della scuola.

“No, non voglio”

“Lucy non puoi vivere nel tuo letto e detto tra noi … hai bisogno di una doccia”
“Non mi interessa! E non ci voglio andare non finché sarò pronta a vederlo”

“Devo ricordarti che a settembre lo vedrai tutti i giorni visto che fate la stessa scuola?” disse sedendosi sulla parte vuota mettendosi una mano sul ventre.

L'azzurra non ricevette risposta “Ok … ascolta io e Gray abbiamo litigato spesso quando ha scoperto del bambino, Lyon è sparito dalla circolazione e io stavo malissimo, solo una volta calmati siamo riusciti a parlare e … scusarci per tutto.”

“E ora come vanno le cose tra voi due?”
“Noi tre intendi? Viviamo giorno per giorno e discutiamo per un sacco di cose ma alla fine risolviamo tutto”

si alzò energica togliendo il lenzuolo dall'amica che si lamentò dimenandosi “Forza” disse togliendole anche il cuscino.

“In piedi, vola a lavarti ne ha bisogno”

Lucy sbuffò alzandosi dal letto e dirigendosi verso il bagno “Brava la mia ragazza”

 

“Va bene mi sono registrato ora?” chiese il rosato in macchina del corvino col telefono in mano.

“Carica delle foto con una descrizione e degli hastag” disse fissando la strada con le mani salde sul volante.

“Spiegami perché devo farlo?”

“Perché è Istagram, ora che hai un vero telefono devi sfruttarlo al meglio e dopo aver preso la divisa andiamo in quel negozio cinese a prendere una cover, non mi fido a lasciartelo così”

“Ma se ho paura anche solo a toccarlo? Poi è troppo sottile”

“Cambiando discorso, hai più sentito Lucy?”
“No, non risponde al telefono … e suo fratello dice che non è in vena per andarla a trovare.”

“Dagli tempo si sistemerà tutto, poi devi prepararti per le selezioni”

“Non dire nulla mi sento male solo al pensiero”

Gray mollò la macchina nel parcheggio della scuola e i due si diressero nella segreteria “Buongiorno siete qui per il materiale?” chiese la segretaria.

“Si”
“Signor Fullbuster, signor Dragneel...” disse guardando tra gli indumenti appesi a una gruccia alle sue spalla “Ecco” disse posandoli sul bancone “Ora i libri, quest'anno hanno cambiato tutte le edizioni di tutte le classi” commentò mettendo due pacchi di libri avvolti nella pellicola.

Segnò i loro nomi dall'elenco che aveva li vicino

“Devo fare a lei la ricevuta … mentre lei ha il documento per il rinnovo dalla borsa di studio?”

“Si” disse prendendolo da una tasca e consegnandolo alla donna che lo guardò “Faccio una fotocopia” si diresse verso la fotocopiatrice.

 

Lucy stava chiacchierando con Juvia nell'entrare a scuola finché non si ritrovò Natsu e Gray in segreteria, entrambi chini sul telefono.

“Gray” disse l'azzurra abbracciandolo.

Lucy fissò Natsu senza sapere cosa dire, lui stava chino sul telefono facendo finta che non ci fosse.

“Natsu ...” il telefono del rosato suonò “Ciao Zeref, si sono a prendere i libri ...”

Lucy si zittì guardando la sua amica parlare con la segretaria insieme al suo ragazzo.

“Lucy, vieni con me un attimo?” chiese Natsu guardando la bionda negli occhi, lei annuì semplicemente.

I due uscirono nel parcheggio, il rosato prese una sigaretta dalla tasca dei pantaloni e se l'accese.”

“Volevo scusarmi” disse

“Lo so che non è una scusa valida ma … sono nervoso, ho le selezioni per le nazionali e ho paura di non farcela”

“E' stata colpa mia, ho detto delle cose molto cattive su di te cose che non penso per niente”

“Vieni qui musona” disse sorridendo.

Lucy corse da lui abbracciandolo immergendo il volto nella sua maglia, respirando il suo profumo.

“Comunque sono più bello io del tizio di Ibiza vero?”
La bionda annuì ancora stretta al ragazzo, Natsu le prese il mento con due dita e la baciò sulle labbra “Che nessuno ci provi più ok? Tu sei mia” Lucy annuì appoggiandosi alla spalla, chiuse gli occhi sentendo la mano del ragazzo massaggiargli i capelli.

 

Gli ultimi giorni d'estate erano passati in totale tranquillità con il ritorno insieme di Natsu e Lucy e la notizia di Juvia e Gray sul sesso del bambino, un maschio, il corvino fu più felice di quanto tutti si aspettavano.

Il primo giorno di scuola le ragazzi si ritrovarono nella loro nuova classe, Erza era la ragazza più scura per l'abbronzatura grazie alla sua devozione al lavoro da bagnina, neanche d'estate si dava una pausa dagli impegni.

Appena la rossa si incontrò con la sua acerrima nemica Minerva, le due si ricordarono perché si odiavano tanto.

Levy saltellava per la classe salutando tutti i compagni, nuovi e vecchi, che entravano chiedendogli delle vacanza allegra come il solito.

Lucy e Lisanna si squadrarono guardandosi dall'alto al basso e viceversa finché l'albina non distolse lo sguardo per dirigersi verso un banco.

La maggior parte delle ragazze e anche qualche ragazzo si era avvicinato a Juvia per chiedergli della gravidanza che ora era più che evidente.

I club avevano riaperto e molti studenti non vedeva loro di ricevere il modulo per l'iscrizione, già molti studenti … ma non uno in particolare.

 

“E' ancora troppo presto per tornare a scuola”

“A chi lo dici fa troppo caldo per l'uniforme” disse Gray tirandosi il colletto della cravatta.

“Ancora dieci giorni” disse il rosato guardando il calendario appeso in aula sospirando teatralmente.

“Calmati mi fai venire il mal di testa” disse Gerard seduto a un banco con i piedi appoggiati su di esso.

“Andrà avanti così fino alle selezioni?” chiese Gajeel.

“Si, probabilmente anche dopo conoscendolo” disse Gray guardando il cellulare.

“Sta zitto paparino” disse il rosato voltandosi verso gli amici.

“Non chiamarmi così! Non mi piace” disse impacciato.

“Ho voglia di fumare, ma non posso, ma ieri non ho neanche scartato il pacchetto, quindi posso. No Natsu resisti” disse a se stesso.

“Io sto iniziando a preoccuparmi sul serio” sussurrò il metallaro al corvino.

“Natsu sul tetto” ordinò il bluastro con un accendino in mano.

“Arrivo” disse seguendolo a ruota.

“Silenzio finalmente” sospirarono i due sedendosi ai loro banchi.

 

“Buongiorno” disse Levy unendosi al gruppo sul tetto per il pranzo, erano seduti per terra intenti a mangiare.

“Come fai ad essere così allegra il primo giorno di scuola?” chiese Gray addentando un panino.

“Bisogna partire con lo spirito giusto!” disse Erza battendo la spalla della ragazza.

“Voterete me come rappresentante della terza vero?” chiese poi.

“Ti voto anche io” disse Gerard

“Ma tu sei in quinta!” rispose la rossa.

“Non farmici pensare, devo studiare quest'anno”

“Sta arrivando” disse Gray vedendo i due avvicinarsi.

“Ciao a tutti!” disse Lucy aggiungendosi al gruppo insieme al suo fidanzato.

Natsu non aspettò un secondo per addentare il panino che teneva in mano “Amore è il terzo vacci piano o vomiterai tutto”

“No,no fallo mangiare che almeno sta zitto” disse Gerard.

“Che strano, non ti vedremo in campo con la Fairy quest'anno” disse Levy.

“Però indosserà la maglietta della Magnolia team, a proposito che colore è?” chiese Lucy

“Viola col numero verde” rispose il rosato guardando il telefono continuando a mangiare il panino.

“Starai benissimo” disse baciandogli la guancia.

“Sempre se mi prendono”

“Certo che lo faranno”

“Se non prendono un fanatico come te” disse Gajeel.

“Em si un pochino lo sei”
“Ti ci metti pure tu Lu?”

tutti scoppiarono a ridere, tranne Natsu ovviamente, la scuola stava ricominciando nel migliore dei modi.

 

Per Natsu quelli furono i dieci giorni più lunghi della sua vita, ma finalmente ci era arrivato, quello era il giorno delle selezioni.

“Rilassati” disse Sting in macchina, si era offerto di accompagnarlo insieme a Lucy e Rouge, aveva ricominciato a guidare subito dopo aver finito la riabilitazione, era tornato a camminare e a correre su brevi distanze.

“Chi ti dice che sono agitato?”

“Hai smesso di respirare cinque minuti fa”

il rosato fece un respiro profondo, non era agitato, era in panico il cuore gli martellava nel petto e sentiva che avrebbe potuto vomitare da un momento all'altro.

Sentì il telefono vibrargli nella tasca della felpa.

“Ciao Zeref” “Non lo so cosa voglio per cena ti sembra il momento di andare al supermercato?”

“Non è agitato” disse Rouge a Lucy che stavano nei posti dietro.

“E' così da un po' ci ho fatto l'abitudine”

 

La palestre era era un enorme struttura bianca, di nuova costruzione, la porta scorrevole rivelava un grande ingresso con una donna seduta a una scrivania.

“Buongiorno posso aiutarvi?”
“Sono qui le selezioni della Magnolia team per il basket”

“Certo, ecco la chiave di un armadietto dello spogliatoio, si cambi e poi vada sul campo” disse passandogli una chiavetta argento.

“Grazie”

“Noi andiamo sugli spalti”

“Ok a dopo”

Lucy e glia altri attraversarono un altra porta trovandosi in un corridoio infinito, era un labirinto quel posto.

Alla fine riuscirono ad arrivare agli spalti più vicini al campo, dei ragazzi erano già in campo riscaldandosi, alcuni erano anche in compagnia di quelli che sembravano coach.

Tre uomini vestiti elegante stavano leggendo dei documenti in un cartellina, Lucy si sporse versa la discesa in attesa di Natsu.

“Alcuni non sono niente male” commentò Sting guardando il campo.

“Ci sono molti preparatori”

“Come?” chiese Lucy.

“Questi qui sugli spalti tutti in tiro sono preparatori di squadre minori sono qui per quelli che non verranno selezionati” sussurrò Sting a sua sorella.

“Oh! Capito” “Natsu!” lo chiamò appena lo vide arrivare nel campo.

Il rosato corse da lei “Tieni il telefono” disse allungandosi, Lucy lo prese da sotto l'asse che faceva da parapetto.

“In bocca al lupo”

“Crepi”

 

“UN ATTIMO DI ATTENZIONE VENITE TUTTI QUI” disse uno dei tre.

“VENITE QUI!” disse mettendosi a centro campo, i ragazzi si avvicinarono ascoltandolo con attenzione.

“Sono Hades Posseggo la Magnolia Team, la squadra per cinque anni selezionata per rappresentare fiore alle nazionali. Al termine della scorsa stagione invernale dei giocatori se ne sono andati, selezioneremo quattro giocatori ma solo uno diventerà titolare.” “Detto questo, mi auguro buna fortuna” parlò l'uomo più alto e più anziano.

“Sarò io a valutarvi” disse un uomo biondo abbastanza alto “Mi chiamo Yuri Dreyar ma per voi sono il coach” disse prendendo in mano il fischietto che aveva al collo.

Iniziò a far fare degli esercizi singoli che a Natsu parevano abbastanza facili, aveva anche realizzato diversi canestri e azioni che lo avevano messo un po' in luce, specialmente quando fu uno dei pochi ad eseguire la schiacciata rimanendo appeso al canestro.

“Va bene, i nomi che faccio sono di quelli che mi hanno convinto” la lista iniziò e Natsu respirò solo quando sentì il suo nome.

“Ora passerete alla seconda fase, restate in otto fareste una partita da due tempi quattro contro quattro, vi dividerò e avrete cinque minuti per scegliere uno schema”

Natsu si avvicinò agli altri tre ragazzi con cui era stato assegnato “Un attimo” disse Dreyar “Ovviamente i vincitori entreranno in squadra” “Due minuti” aggiunse in fine.

 

“Sembra in difficoltà” disse Lucy guardando la partita

“Sono tutti dei talenti, stanno facendo una scrematura assurda” disse Sting.

“Stanno cercando il meglio del meglio”

“Posso fare il tifo?”

“No”

 

“Come? Ancora zero a zero? In caso di pareggio nessuno entrerà in squadra, avete un tempo per dimostrarmi cosa sapete fare, forza!” disse il coach soffiando nel fischietto facendo ripartire il gioco.

Natsu si lasciò andare e iniziò a giocare come al solito senza pensare a chi lo stava osservando, riuscendo anche a fare anche qualche canestro.

Prima che se ne accorse il coach suonò il fischietto “Congratulazioni la squadra di Dragneel è ufficialmente in squadra”

Natsu festeggiò con i suoi nuovi compagni, mentre il coach si avvicinò “Ragazzi congratulazioni, ecco” gli passò un foglio “Gli orari degli allenamenti, panchinari o titolari l'allenamento non cambia, io e la preparatrice vi guarderemo per un mese e vi diremo chi tra voi sarà titolare, ricordate che non basta essere nominati è un posto da mantenere. Ci si vede”

 

“CONGRATULAZIONI” Lucy gli saltò addosso appena uscì dagli spogliatoi baciandolo.

“Calmati Lu” disse ridendo.

I quattro si stavano dirigendo verso l'uscita quando dei ragazzi entrarono “Hey loro non sono glia altri titolar?” chiese Rouge vedendo degli altri ragazzi entrare.

 

Lucy trattenne il respiro.

 

Lì davanti a lei c'era Jackal.



-Yuki-
FINALMENTE HO AGGIORNATO! non ci credo nemmono io a essere sinceri. ditemi se vi è piacuito questo capitolo e recensite diecendo cosa potrebbe accadere secondo voi da ora in avanti. sbizzaritevi.


 

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Capitolo 45
*** venti freddi ***


La scuola era iniziata da un pezzo e il calore estivo stava gia svanendo, Lucy si stava allenando con le cheerleaders ma senza suo fratello era tutto diverso, Natsu ce la metteva tutta anche se era dura sostenere gli allenamenti di due squadre ma purtroppo la sua borsa di studio si sarebbe annullata se avesse lasciato la Fairy.

“Voglio imparare anche io quella mossa” disse Natsu avvicinandosi.

“Sarai bravo a basket ma sei davvero scordinato nel ballo” disse Erza

“Stai mettendo in dubbio le mie doti di ballerino” scherzò

“Avete già finito?” chiese Lucy avvicinandosi.

“No, sto facendo una pausa” disse mostrando la bottiglietta d'acqua metà vuota.

“Puoi dirlo di essere stanco, insomma gli altri capirebbero”

“Sto bene tranquilla” le baciò la fronte “Piuttosto tu come stai?”

“Non lo so”

“Ascolta te l'ho gia detto, non mi interessa di Jackal”

Già, alla fine aveva confessato tutto a Natsu, la prese bene anche se faticò a crederci all'inizio. Per fortuna il giorno seguente non gli aveva detto nulla, anzi ha fatto finta di niente, non voleva casini ora che era riuscito ad entrare in squadra.

“Lo so è che sono preoccupata”

“Non devi preoccuparti per me” disse mettendogli una mano sulla guancia.

Gli spettinò i capelli prima di tornare ad allenarsi, Lucy sospirò non ci riusciva a stare tranquilla.

 

Dopo scuola Natsu si diresse al club sportivo di Magnolia per gli allenamenti, aveva scoperto che non c'era solo il campo ma anche una palestra. Il pass che gli avevano dato dopo la selezione era valido anche per quell'area.

Ormai si allenava con la squadra e bene o male aveva conosciuto tutti i titolari: Mard Geer il capitano una vera potenza controllava il gioco in modo impeccabile, provava una vera ammirazione per lui. Jackal difensore eccezionale ma una vera testa di cazzo non solo perché ci aveva provato con la sua ragazza ma anche dal suo atteggiamento, non lo sopportava. Ma doveva.

Tempesta un gigante buono, ottimo giocatore e uno dei primi che gli aveva rivolta parola, infine Jiemma un veterano del Basket il più grande della squadra pluririselezionato per il ruolo di titolare della squadra.

 

“Buongiorno ragazzi” disse coach “Alleniamoci un po”

Allenarsi li e con i ragazzi della Fairy era una cosa completamente diversa, il coach ti teneva gli occhi puntati e al minimo errore ti correggeva e Natsu … era quello che veniva richiamato più spesso. Sapeva bene che il suo stile era grezzo e che le posizione tante volte erano scorrette ma era il problema di tutti quelli che imparavano il basket in modo autonomo; nel suo caso furono alcuni suoi amici che frequentavano il frequentavano il corsi alla Pegasus nel periodo delle elementari a insegnargli le basi da lì poi aveva fatto tutto da autodidatta.

Prima di lasciarli andare alle docce il coach li fece radunare li vicino “Per la partita di sabato questa è la squadra” iniziò a elencare nomi e ruoli ma Natsu non venne citato “Tutti gli altri dovranno essere presenti in panchina” “Ora andate a fare la doccia”

Natsu aspettò che la palestra si fosse liberata per parlare con Yuri “Cosa vuoi Dragneel?”
“Scusi volevo chiederle perché non posso giocare sabato?”

“Ti senti all'altezza di una partita?”
“Mi sto impegnando molto …” “E ce la stai mettendo tutta. L'ho sentito un sacco di volte”

Natsu si ammutolì “Ascolta hai talento, ma quello non basta. La tua tecnica è rozza piena di difetti e il tuo stile personale è … ordinario. Quindi dimmi Dragneel cosa avresti tu che gli altri non hanno?”
“Mi avrete scelto per un motivo ...”

“Ti abbiamo scelto perché fra tutti eri quello che attirava di più l'attenzione, ma non mi hai ancora dimostrato fin dove sei disposto a spingerti”

Natsu tornò nello spogliatoio sospirando, era così confuso capitano e titolare da una parte e riserva dall'altra.

Chissà tra quanto avrebbe potuto giocare, sempre se avesse giocato prima o poi infondo la competizione era ancora aperta tra loro novellini.

Ma cosa aveva di meglio l'altro? Lui saltava più in alto e aveva fatto più canestri cazzo! Certo quello la aveva uno stile perfetto di gioco … di solito il basket lo rilassava non lo faceva incazzare.

Entrò nello spogliatoio e si sedette sulla panca vicino al suo borsone slacciandosi le scarpe … a breve avrebbero avuto bisogno di un po di scotch , comprarle nuove era impossibile e finchè non ne trovava un altro paio di seconda mano a buon prezzo dovevano reggere a tutti i costi.

“Belle scarpe” commentò uno.

Alzò la testa vedendo Jackal quanto avrebbe voluto picchiarlo.

Stava per dire qualcosa quando il coach entrò “Ricordate di passare dal dottore per la visita sportiva prima di andare a casa”

 

Zeref stava lavorando nell'ufficina con mani dentro il motore di un auto, lo faceva da talmente tanto tempo che avrebbe potuto sostituire i pezzi anche ad occhi chiusi. Nel mentre ascoltava la musica della radio canticchiando a ritmo.

Il suo turno era gia finito da un pezzo ma si era fermato a fare un po di straordinari in più non accadeva spesso in quella piccola officina di vedere una macchina di quel genere.

“Hey” disse un uomo avvicinandosi.

“Buongiorno capo” disse il corvino togliendo le mani dal motore.

“Come si fa a ridurre così il motore di un auto come questa?”Chiese ironico passandogli uno staccio per pulirsi le mani completamente nere fino ai polsi “E quando imparerai ad usare i guanti”

“Faccio meglio senza” disse pulendosi.

“Tieni” disse passandogli un foglio piegato “Mi spiace non posso aumentarti lo stipendio” disse dispiaciuto.

“Ma è la prima volta da quando lavoro qui”

“Mi spiace Dragneel”

Appena se ne andò il un altro meccanico lo raggiunse, aveva la tuta e il voto sporco probabilmente era stato fino ad allora sotto un auto.
“E' pronta?” chiese indicando la macchina

“Lo scopriremo subito” disse mettendosi lo straccio su una spalla, aprì la portiera dalla parte del guidatore accendendo auto.

“Oh che bel rumore”

“Si, aveva bisogna di una pulita tutto qui. Anche tu a fare gli straordinari è?” chiese spegnendola.

“Già, a quanto pare mio figlio avrà bisogno dell'apparecchio”

“Tuo fratello?”

“Ha passato le selezioni e firmato il contratto” disse chiudendo il cofano.

“E' un bene no?”

“Si se non si contano l'iscrizione e la quota alla palestra, il certificato medico e l'acconto per la divisa, in più ho dovuto comprargli anche tutti i libri nuovi. Hai miei tempi non costavano così tanto”

“E come farai … sai quando accadrà?”
“Accadrà cosa?”

“Non lo sai? Il terreno qui in parte è stato comprato da una concessionaria di auto sportive e hanno fatto un offerta anche per comprare l'officina. Vogliono entrare col loro team sai sono auto da milioni non le fanno aprire da tutti”

“Fantastico”

“Perchè non ti sposi con la tua ragazza? Saresti apposto”

“Non mi piace fare il mantenuto. Troverò qualcosa riesco sempre a cavarmela … è Rox il problema”

“Rox?”

“E' lei Rox?” disse battendo una mano sul cofano di una macchina li vicino“Che modello è?”

“Nessuno e tanti … la sto facendo recuperando i pezzi delle macchine da rottamare”

“Stai costruendo una macchina?”

“Si, non deve essere di marca per circolare basta il libretto e attesato del perito”

“Tu sei pazzo” rise.

“Primo o poi anche mio fratello avrà bisogno di un auto anche se è già un pericolo pubblico con la bici”

“Voglio esserci il giorno in cui accenderai il motore. Ma ora devo portare le auto nel parcheggio”
I due si salutarono prima di tornare alle proprie mansioni.

 

Quella sera a cane Lucy rigirava il cibo nel piatto immersa nei suoi pensieri, ignorando il fratello che stava raccontando di come fosse la vita da universitario. Alla fine si era iscritto a marketing e economia aziendale, aveva anche abbandonato le stampelle in tempo per l'inizio dei corsi. Aveva ancora un appuntamento fisso dal fiseoterapista ma ormai riusciva a fare tutto anche se non poteva più correre su lunghe distanze.

La partenza di Yukino fu meno tragica del previsto e i due continuano a sentirsi con lunghissime videochiamate sdolcinate.

“Lucy, non hai toccato cibo” osservò la madre.

“Scusate non ho fame”

“E' successo qualcosa?”

“No mamma tranquilla”

“Natsu come va con la squadra?” chiese Sting.

“Ha la prima parita sabato ma gli hanno gia detto che starà in panchina”

“Come mai?”
“Non ne ho idea, lo trovo assurdo si sta allenando tanti e non viene ricompensato”

“Possiamo comunque andare a vedere la partita”

“Ovvio” disse Lucy

“Vuoi venire anche tu papà?”
“Passo ho... molto lavoro”

“Juvia come sta? è da un pezzo che non la vedo” chiese Layla rompendo il silenzio che si era creato.

“Sta bene, alla fine hanno scelto di chiamare la bambina Ur nascerà a Dicembre”
“Tra poco allora!” Disse Layla emozionata.

“Tra poco mamma, tre mesi” disse Sting.

“E' pochissimo” si voltò verso il marito “Ti ricordi quando eravamo in attesa di Lucy? E' stato il periodo più bello della mia vita”

“Con me non lo è stato?” chiese Sting offeso.

“Certo tesoro” disse più pacata.

“Con te mi sono risparmiato un armadio di vestiti rosa, per tutto il suo primo anno di vita nostra figli aveva solo indumenti rosa o bianchi”

“Eri bellissima sembravi una bambola” Lucy sorrise

“Si ma io ero il più bello” disse orgoglioso il biondo.

“Tu Sting hai sempre avuto il talento naturale di fare la pipì in faccia a chi cercava di cambiarti il pannolino”

Tutta la famiglia scoppiò a ridere.

“E' una dote che passerò a mio figlio”

“Non ti ci vedo per niente a fare il padre” disse Lucy ridendo.

“Perché tu a fare la madre?”

“Io non sarò mai una madre” disse tornando al piatto.

“Come? Non vuoi figli?” chiese Layla.

“Io si, ma Natsu … scaperebbe in Messico”

“Seriamente?”
“Si tratta Juvia come se avesse la peste”

I genitori iniziarono a parlare di lavoro quando Lucy sentì vibrare il telefono

 

Hai detto al tuo ragazzo di noi vero?”

 

Era da parte di Jackal.

Sospirò mettendo via il cellulare senza rispondere.

 

“Cos'è questa roba?” chiese Zeref guardando il foglio appeso al frigo con le calamite.

“Oggi era la giornate delle visite mediche e ci hanno fatto la dieta personalizzata del mese” disse Natsu apparecchiando la tavola in pigiama era distrutto e affamato allo stesso tempo e non aveva ancora finito di studiare.

“Come hai intenzione di fare i frullati senza frullatore?”

“Non lo so, ma non è una dieta ferea basta restare in linea”

Zeref si grattò la testa analizzando quella tabella, cerano anche cose ricercate come diversi tipi di cerali e di pesci.

“Qualcosa in casa abbiamo, possiamo chiedere ai vicini di prestarci il frullatore finchè non arriva lo stipendio” disse versando la cena nei piatti e servendola a tavola.

“Allora a quando il grande debutto?” chiese sedendosi a tavola.

“Rimandato, sono in panchina”

“Beccato tua madre voleva venire a vederti, come hai risolto con Mavis?”

“Praticamente mi presento agli allenamenti ma non al torneo, così la borsa di studio è ancora valida ma sono tesserato con la nuova squadra” spiegò mangiando la cena.

“Ma i panchinari prendono comunque qualcosa no? Hai firmato il contratto temporaneo”
“Si, qualcosa si, non quanto un titolare”

“Capisco”

“Io e gli altri ragazzi nuovi volevamo andare al cinema una sera a vedere il film horror che deve ancora uscire”
“Natsu senti … “ fece un attimo di silenzio “No niente” “Di cosa parla il film”

Natsu iniziò a raccontare la trama ma Zeref non stava realmente ascoltando, nella sua testa stavano parlando troppi pensieri tutti insieme.

 

Natsu si chiuse in camera sedendosi alla scrivania col libro di scuola davanti, doveva concludere qualcosa.

Lesse il primo capitolo ignorando la stanchezza, prendendo anche qualche appunto stava diventando un secchione provetto a forza di stare vicino a Erza.

Una volta finito tutti i compiti per il giorno seguente, finalmente si preparò per andare a dormire. Appena posò la testa sul cuscino crollò dal sonno, quelle poche ore di sonno sembrarono un minuto quando sentì la sveglia suonare e suo fratello chiamarlo per la colazione.

 

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Capitolo 46
*** The Game ***


“Non dovete venire per forza, starò in panchina” disse Natsu in macchina di Zeref insieme a Mavis, Lucy e Sting.

“Ma stai scherzando? È la prima partita” disse Sting.

“Si ma io non gioco”

“Non importa è comunque interessante assistere a una partita di tale livello”

Natsu sospirò, era emozionato per la partita ma non se la sentiva di far spendere soldi per il biglietto a suo fratello e far perdere tempo ai suoi amici per vederlo seduto in panchina.

Arrivati al palazzetto Natsu lasciò i suoi amici in fila alla cassa dirigendosi negli spogliatoi, i titolari erano già intenti a cambiarsi “Dragneel” disse il coach Dreyar vestito elegante con un badge al collo.

“Coach” “Tieni l'uniforme, hai dieci minuti. Se la perdi, rompi o non so che altro la riordini in segreteria” disse passandogli un pacco di plastica “Si coach”

Natsu si sedette sulla panca scartando l'uniforme, era viola con le maniche e il numero oro , un 19 brillante sotto il suo cognome e i vari sponsor sia sulla schiene e sul petto.

Una volta cambiato prese dal borsone i suoi calzettoni e le scarpe fresche di dall'ennesimo giro di nastro adesivo.

Appena furono tutti pronti si diressero nel piccolo corridoio che portava al campo, si sentiva la folla esultare “Per quelli nuovi aprite le orecchie: appena scenderemo sul campo gli spettatori faranno tremare l'edificio, alcuni applaudiranno altri fischieranno; non dovete ascoltare nessuno dei due ignorate tutto ciò che accade al di fuori della linea del campo.” l'allarme suonò “Forza tutti dentro, i titolari in mezzo gli altri in panchina” disse spostandosi per far passare i giocatori.

Il gruppo fece un giro di corsa intorno al campo e i titolari si posizionarono al centro del campo mentre gli altri si sedettero in panchina.

“BENVENUTI ALLA PRIMA PARTITA DELLE SELEZIONI DEL TORNEO ANNUALE.” disse lo speaker.

“Che strano vederlo in panchina” disse Lucy seduta abbastanza vicina al campo.

“Conoscendolo non reggerà nemmeno cinque minuti” scherzò il corvino ridacchiando.

La partita iniziò con la folla delle persone che facevano tremare la struttura e rimbombavano nelle orecchio delle persone in panchina.

Natsu si morse il labbro, il coach gli aveva imposto ai panchinari di non fiatare non dovevano distrarre i giocatori per nessun motivo.

La Tartaros aveva un lieve vantaggio sulla squadra avversaria, il novellino non se la cavava male ma non era neanche a livello degli altri, spesso era fuori tempo e faceva fatica a mantenere lo schema.

Il rosato strinse i pugni r iniziò a muovere i piedi e le gambe, non riusciva a stare fermo su quella panca era dalle elementari che non stava in panchina.

"Dragneel" lo chiamò il coach continuando ad osservare i giocatori

"Si" scattò il ragazzo

Yuri si voltò squadrandolo dall'alto al basso "Appena finisce questo tempo vieni con me"

Yuri lo squadrò dall'alto al basso "Appena finisce questo tempo vieni con me" disse guardando il campo.

Al suono della campana la folla diminuì i suoi cori fino a chiudersi in un animato chiacchiericcio.

Il coach lasciò la squadra al capitano Mard Geer e portò Natsu lontano dal campo, nel silenzio i due salirono le scale fino alla zona commerciale dove vi erano i negozi sponsor di marche più o meno famose, Natsu spesso entrava in quel genere di negozi per curiosare tra i vari scaffali e prendere un mezzo infarto leggendo i numeri stampati sull'etichetta.

Il negozio avevano le pareti colorate e i mobili bianchi e neri, sul muro sopra la cassa veniva proiettata la pubblicità del marchio. I commessi servivano i pochi clienti o sistemavano gli scaffali con la loro polo azzurra, i pantaloni neri e il tesserino legati al collo.

"Il tuo colore preferito?" chiese guardando una parete piena di carpe sportive

"Il rosso" disse seguendolo titubante non poteva permettersi neanche l'area che girava in quel posto.

In meno di dieci minuti era seduto su un divanetto nero con un commesso che gli allacciava delle scarpe nuove di zecca rosse e nere super costose.

"Come le senti?" chiese Yuri seduto vicino a lui.
"Sono bellissime ma non posso permettermele"

"Le paga l'associazione" si rivolse al commesso "Le tiene indosso aggiunga anche dei calzettoni abbinati, il lucido e il ricambio di stringhe" disse allungandogli una tessera

"Subito signori" disse prendendo la scatole e sparendo verso la cassa.

"Davvero non posso accettare io-"

"Ti rendi conti di dove sei? Della maglietti che indossi? Non puoi metterti sul mercato con delle scarpe scocciate e calzettoni scoloriti" disse severo "Non sei al parco con i tuoi amici, devi avere una buona presenza, farti notare al meglio delle tue possibilità. Ci sono società che mettono in mezzo importanti cifre per i tuoi compagni di squadra, sponsor, pubblicità, giornalisti sportivi"

Natsu rimase in silenzio distogliendo lo sguardo, non poteva ribattere a quella ramanzina non da lui.

"Funziona così” iniziò più dolce “Il campo è il tuo palcoscenico, ti vedono giocare e le grandi società pesano che tu abbia abbastanza talento per poter far spiccare la loro agenzia tra le altre o cazzate simili, loro buttano una somma abbastanza alta da essere sicuro che tu non possa rifiutare” “In seguito arrivano gli sponsor che si occupano di farti conoscere a chi non segue il basket, pubblicità, interviste sportive e eventi sociali e sai cosa succede allora?"

"No" disse secco, aveva seguito il mondo del basket ad alto livello ma solo or i rendeva che c'era molto altro che girava intorno a partite e allenamenti.

"Succede che dal giocare a basket per essere pagati passi al essere pagato per giocare a basket”

Natsu sospirò mordendosi la guancia, si stava buttando in qualcosa decisamente più grande di lui.

"Ascoltami, sei uno dei giocatori migliori degli ultimi anni, sei ancora acerbo ma a breve raggiungerai il livello degli altri ma devi imparare a essere come sei dentro al campo anche fuori"
"Che intende dire?" chiese tornando a guardarlo negli occhi.
"Dico che non ci sarebbe nulla di male se per una volta tu provassi a metterti al centro dell'attenzione."
"Il mondo non gira intorno a me"
"No, ma lo sarai per un sacco di persone che si faranno la guerra per averti”

guardò l'orario sul telefono “Forza è ora di andare” disse alzandosi.

“Dammi la felpa e corri fino giù per scaldarti”

“Si coach” disse spogliandosi.

Natsu partì con la testa piena di pensieri fino al campo dove Mard Geer e gli altri lo stavano aspettando.

“Vieni ti spiego lo schema” disse il capitano incitandolo ad avvicinarsi.

 

Natsu iniziò a muoversi a grande velocità per il campo, anche se era un vero asso come cestista lo avevano messo come laterale.

Il suo compito era passare la palla a chi poteva segnare e offrire sempre una via d'uscita per non finire nella trappola della difesa avversaria.

Più correva per il campo, più sentiva i piedi pulsare, le scarpe erano molto rigide e a tratti quasi doloranti sulla pianta.

La squadra manteneva uno scarso vantaggio, quando agli ultimi minuti prima della fine Natsu ricevette la palla per non farla prendere agli avversari, ne approfittò subito per compiere un piccolo balzo e lanciare la palla che non ci pensò due volte prima di entrare nel canestro.

L'atterraggio, anche se il salto non era così alta, fu abbastanza doloroso per i suoi piedi che presero a pulsare ancor di più.

"E LA PRIMA PARTITA DEL TORNEO SI E' CONCLUSA CARI SPETTATORI! LA TARTAROS HA MANTENUTO ALTE LE ASPETTATIVE!"

lo speaker iniziò a dare altre informazioni sul torneo, citando anche vari sponsor e dare informazioni sulle varie uscite dal palazzetto.

Natsu recuperò la felpa e l'asciugamano abbandonati sulla panca dirigendosi negli spogliatoio insieme agli altri, i piedi bruciavano in punti precisi a ogni passo e aveva la sensazione che la suola interna fosse rivestita con dei piccoli chiodi e non con l'imbottitura.

Arrivò allo spogliatoio, strisciò fino alla panca si sedette slacciando le scarpe e le lasciò cadere per terra davanti alla vista degli aloni rossi nei calzettoni bianchi consumati. Lo sfilò vedendo la pianta del piede e la caviglia piene di vesciche scoppiate che perdevano del sangue.

"Wow" disse Tempesta sedendosi davanti

"Sono nuove?" chiese indicando le scarpe.

"Si" disse recuperando il borsone dall'armadietto

Lui rise "Sei un pazzo a giocare con delle scarpe nuove, specialmente quel modello"

"Che intendi?" chiese poggiandolo il borsone sulla panca.

"Sono un ottimo modello ma prima di metterle per una partito o per un allenamento hanno bisogno di almeno un mese perché si ammorbidiscano" disse spogliandosi.

"Il coach non me lo ha detto quando me la comprate"

"Mi sembra ovvio, non poteva farti entrare con delle scarpe rotte" disse prendendo gli oggetti per la doccia e l'accappatoio.

“Bel colore” disse infine alzandosi e andando verso le docce.

Natsu imprecò gettando la maglia della Tartaros nel borsone, avevano vinto ma non si sentiva per nulla contento anzi era incazzato e deluso allo stesso tempo.

Si vestì velocemente senza fare la doccia, non voleva più vedere nessuno della squadra quel giorno.

 

"Non mi risponde" disse Lucy guardandosi intorno col telefono all'orecchio, voleva sapere dove si sarebbero dovuti incontrare con Natsu per andare a festeggiare la vittoria.

"E' stata proprio una bella partita" disse Mavis tenendosi per mano con Zeref.

Dopo gli ultimi saluti i quattro avevano seguito la folla di gente fino a ritrovarsi nell'atrio vicino alle porte d'entrata.

"Io voglio sapere dove ha preso quelle scarpe! Sono una roba assurda" Sting continuava a ribadire che voleva anche lui quelle scarpe da quando era finita la partita.

"Qualcuno vuole qualcosa da mangiare? Offro io" disse Mavis contenta indicando il piccolo baracchino affollato di gente.

“Ci sta un panino dopo partita” disse il corvino.

"Voi andate pure, io aspetto qui" disse Lucy notando la ressa di gente che stava assalendo quei poveri camerieri.

Il fratello le si mise davanti "Non ti muovere e chiama se accade qualcosa di strano" disse Sting, Lucy si sorprendeva quando si comportava da fratello maggiore di solito era il contrario.

Lucy riprovò a richiamare Natsu guardandosi intorno finché non vide Jackal, ancora con la divisa indosso.

Stava parlando insieme a delle persone vestite eleganti mentre un uomo gli stava scattando delle foto con una fotocamera professionale.

Una donna in un elegante completo stava prendendo appunti capì facendo domande ogni tanto, sicuramente si trattava di un intervista.

Tolse il telefono dall'orecchio maledicendo il suo ragazzo che non rispondeva quando serviva.

Si voltò verso la ressa, avrebbe potuto raggiungere suo fratello e gli altri prima che Jackal la notasse, o fare un giro nei dintorni.

Suo fratello avrebbe ammazzata, forse non l'avrebbe notata con tutta quella gente che gli girava intorno.

Lucy si guardò di nuovo intorno nell'attesa che qualcuno tornasse da lei.

"Ma guarda chi si rivede" disse una voce maschile.

Troppo tardi.

"Jackal" disse Lucy sorridendo pregando che fosse un semplice saluto.

"Lucy giusto?"

"Si" si sentiva in imbarazzo.

"Non avrei mai creduto di rivederti fuori da Ibiza ... è proprio destino"

La ragazza lo osservò, aveva i capelli biondi come se li ricordava però molto più corti e gli occhi marrone chiaro da sembrare quasi oro segnati da delle lentiggini a livello degli zigomi che con l'abbronzatura non aveva notato.

Era sudato la canotta era appiccicata alla petto mettendo in mostra i muscoli ben formati dai vari allenamenti.

"Non mi aspettavo neanche di incontrarti qui, ti piace il basket?"
"In realtà sono venuta a vedere il mio ragazzo ... Natsu"

"Natsu è il tuo ragazzo?" chiese sorpreso

"Si, qualche problema?"

"No, no … solo che non credevo che ti interessassero i tipi così appariscenti"

Lucy sospirò sapeva benissimo che il suo ragazzo non era un tipo che passavano inosservato, ovunque andassero almeno una decina di persone si voltavano o lo fissavano per una manciata di secondi.

Non era così comune vedere un ragazzo dai capelli rosa pastello pieno di tatuaggi ma orami entrambi non ci facevano più caso.

"Non c'è nulla di male nell'essere un po diversi dalla massa"

Jackal sorrise "Di sicuro noteranno anche te. Sei bellissima" Lucy avvampò era così strano sentire un tale complimento pronunciato da una voce diversa da quella del rosato.

"Grazie" disse abbassando lo sguardo, era diventata improvvisamente timida.

Il biondo sorrise di nuovo, aveva un sorriso perfetto.

"Devo andare ma facciamo in modo di rivederci ok?”

“OK” sussurrò lei prima che se ne andasse.

Il cuore della bionda stava battendo forte nel petto, si sentiva come mesi fa quando ai primi appuntamento con Natsu.

“Tutto bene Lucy?” chiese suo fratello tornando con una scatolina di plastica straripante di patatine fritte.

“E' successo qualcosa? sei tutta rossa” disse Mavis dando un morso al panino che stava dividendo con Zeref.

“Sto bene solo un colpo di caldo” li rassicurò mettendosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

Dopo una decina di minuti videro il ragazzo arrivare da loro con i suoi vestiti e il borsone sulla spalla, notarono subito che stava camminando trascinando i piedi.

“Eccolo qui il campione” esultò il corvino vedendo Nastsu avvicinarsi.

“Che faccia che è successo?” chiese Lucy preoccupandosi.

“Mettiti un sorriso dobbiamo andare a festeggiare!” esultò Mavis.

“Scusate ma non me la sento …” “...Possiamo andare a casa?” chiese solamente lui guardando il fratello.

“Che faccia da funerale, guarda che hai vinto” disse Sting.

“Non ho voglia di parlarne qui” disse prendendo la sigaretta elettronica dalla tasca.

Mentre si stavano dirigendo all'uscita Natsu vene fermato dallo stesso gruppo che Lucy aveva visto parlare con Jackal.

“Scusa, sei Dragneel giusto? Posso farti un paio di domande?”

“Certo” disse leggermente imbarazzato per l'uomo che gli puntava la fotocamera addosso.

I tre si misero in parte ridacchiando e commentando sull'imbarazzo del ragazzo che rispondeva con le goti leggermente arrossate balbettando.

 

“Cose ne pensa signor Hades?” chiese Yuri nel suo ufficio, una piccola stanza con una scrivania davanti a una vetrata che dava sul campo.

L'uomo era seduto sulla sedia con addosso uno dei dei sui soliti completi, intento a massaggiarsi la barba con la mano.

“Hai gestito bene la situazione”

“Grazie signore”

“Mi hanno appena fatto una proposta per Mard Geer per la prossima stagione. Sai cosa significa?”

“Un nuovo capitano” disse guardando dei documenti che teneva in una cartellina.

“Hai qualche idea?”
“Jackal è la scelta migliore”

“E la più scontata, la nostra società ha vinto la scorsa edizione del torneo ma non ha spiccato un certo interesse per gli sponsor. Ci serve qualcosa di … particolare”

“Alcuni mi hanno chiesto il nome del ragazzino con i capelli rosa, mettiamolo in cima alla lista”

“Ne è sicuro? È un novellino, non dovremmo aspettare qualche mese almeno?”
“Avverti Lamy e Kyouka”





-Yuki-
Buongiorno a tutti, volevo scusarmi per il grande periodo di assenza ma questa ultima parte, perché si ci stiamo avviciando lentamente al gran finale, è molto complicato da scrivere per me. Ma prometto che mi impergnerò.
jackal sarà sempre più influente da ora in avanti, spero che la storia vi stia piacendo e spero di far uscir presto il nuovo capitolo.

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Capitolo 47
*** Cambiamenti ***


Natsu stava osservando annoiato i suoi compagni di squadra allenarsi da ormai quasi tre ore, anche se non era ancora in grado di allenarsi a causa delle scarpe nuove che gli avevano distrutto i piedi.

Sospirò, gli veniva una rabbia a pensarci aveva passato tutto i due giorni dopo la partita a girare per case con le stampelle e i piedi bendati.

La dottoressa dell'associazione gli aveva imposto dieci giorni di riposo senza gli allenamenti, ovviamente non gli aveva rispettati e di nascosto era andato a fare qualche tiro al campo al parchetto vicino casa. Pessima idea pensò quando dopo aver provato un salto non riuscì più a muoversi e tornò a casa ancora più zoppicante di quando era uscito.

Dieci giorni senza sport erano impossibili per lui specialmente quando era circondato da altri giocatori, purtroppo il contratto imponeva la presenza agli allenamenti anche se si soffriva di lievi infortuni.

"Che noia" sussurrò a se stesso guardando l'ora sul telefono, il tempo non passava più su quella panchina: guardava i social, osservava gli altri correre avanti dietro per il campo, giocava con la zip della felpa ... per tre ore.

"Dragneel" il coach si avvicinò al ragazzo.

Indossava la sua solita divisa sportiva e il fischietto appeso al collo, aveva la sua solita cartella di documenti sotto braccio.

"Come stanno i piedi?" chiese divertito.

Natsu lo incendiò con lo sguardo "Non guardarmi così sono il tuo allenatore"

"Sto bene" disse distogliendo lo sguardo.

"Bene, appena finisce allenamento fatti trovare davanti alla porta dell'ufficio del signor Hades" disse prendendo il fischietto tornando concentrandosi di nuovo su gli altri ragazzi.

" ... Ok" disse a bassa voce.

 

Non andava bene, pensava Natsu facendo avanti e indietro davanti alla porta del direttore agitato.

Era già andato due volte in bagno sentendosi stranamente agitato, come quando la combinavi grossa e venivi sbattuto nell'ufficio del preside.

Non potevano mandarlo via così aveva firmato il contratto per sei mesi, aveva appena rinnovato il mese alla palestra, non aveva rotto nulla ancora.

Si grattò la testa cercando di pensare a qualcosa che aveva combinato senza rendersene conto.

Cercò di ricordare ma non aveva combinato nulla, non aveva rotto i macchinari o altro.

Magari centrava col discorso che gli aveva fatti Yuri la settimana scorsa, sul fatto di dover essere un po' più pieno di se ... anche se non aveva ben chiaro il come mettere in atto ciò che aveva detto.

Si mise le mani sul volto, neanche il tempo di abituarsi a vedersi con una divisa viola e già doveva restituirla, il suo cuore si stava facendo sentire nel suo petto.

Non aveva per nulla un buon presentimento.

"Eccoti" disse il coach, era insieme a Jackal appena cambiato col borsone sulla spalla.

Indossava dei vestiti sortivi e i capelli erano ancora umidi.

"Capirete tutto tra un attimo" disse il biondo bussando.

I tre entrarono nello studio, illuminato dalle luci artificiali dei neon sul soffitto, Hades nel suo solito completo elegante stava in piedi davanti alla scrivania con le braccia al petto e la solita espressione impassibile.

"Prego ragazzi accomodatevi pure" disse indicando due poltrone in pelle nera li vicino.

I due ragazzi si accomodarono, Natsu osservò Jackal per un secondo non diceva nulla e sembrava rigido nella sua seduta composta. Era agitato pure lui si vedeva da lontano, il cuore di Natsu stava per implodere, entrambi li stavano fissando con un aria seria.

"Prima cosa ... non è nulla di negativo, potete respirare"

I due si lasciarono per un attimo andare sulle poltrone prendendo aria, avevano per un attimo dimenticato come si faceva a respirare.

"Vi ho fatti convocare per annunciarsi che a breve ci saranno dei grandi cambiamenti all'interno della squadra" iniziò albino.

"In che senso?" chiese il biondo.

"Mard Geer mi ha comunicato che ha accettato l'offerta di un altra squadra e non ha rinnovato il contratto"

Jackal portò la testa all'indietro fissando il soffitto "Stronzo" sussurrò nell'atto.

"Quindi abbiamo bisogno di un nuovo capitano, tre anni fa abbiamo provato con la tecnica dello scambio, un capitano diverso per ogni fase del torneo"

"E' stato un disastro" aggiunse dopo un attimo.

"Ci serve un capitano fisso e voi siete i due più adatti a questo ruolo" disse Yuri

"Scusi se posso permettermi ma io sono in squadra da due anni e lui da due mesi a malapena conosce i nostri schemi" disse il biondo indicando Natsu.

"Jackal tu hai le conoscenze e l'esperienza per dirigere questa squadra nel migliore dei modi è vero, ma Natsu dalla sua ha un gioco ... come dire ... spericolato è difficile da prevedere e questa è una dote innata"

"In più le vostre caratteristiche individuali sono pressoché quasi identiche" disse Yuri guardando dei documenti presi dal tavolo.

"Massa muscolare, resistenza, lavoro sotto stress stiamo parlando di diversità millesimali. E' rara una cosa del genere alla vostra età"

"Se avete intenzione di provare la dottoressa Kyouka e la sua assistente Seilah vi sottoporranno ad alcuni test per dedurre chi ha le migliori capacità individuali tra i due"

"Ci state mettendo uno contro l'altro?" chiese il rosato guardandosi intorno "Non dovremmo andare d'accordo come squadra"

"Non c'è squadra se non ci sono giocatori ... "

"Ho bisogno di una risposta immediata se non intendete accettare”

il silenzio calò nella stanza, Natsu non era sicuro di quello che stava succedendo ma ripensava alle parole del coach, doveva uscire dai suoi schemi e mettersi al centro dell'attenzione.

"Allora siamo d'accordo, in giornata insieme alla dieta e agli allenamenti individuali del mese vi manderemo un allegato con l'orario per le visite" "Potete andare, Yuri tu rimani ho bisogno di parlarti di una cosa per il torneo"

I due ragazzi uscirono in silenzio, appena furono infondo al corridoio Jackal con uno scatto sbatté il rosato contro il muro.

"Ma che fai?"

"Chiariamoci bene sono anni che mi alleno per prendere il controllo della squadra e sono disposto a tutto"

"Levati" disse infastidito Natsu allontanandolo.

"Sei uno dei bassifondi, quelli come te possono solo leccare i piedi ai giocatori d'alto livelli, dovresti sentirti onorato anche solo a poterci condividere lo spogliatoio."

"Si può sapere cosa ti prende? Mi sembra più che ovvio che la scelta non spetta a noi ma dai risultati del test"

"Sarà meglio per te che il test non risulti meglio del mio"

Natsu ridacchiò avvicinandosi "Forse non hai capito" lo guardò serio negli occhi "Io non ho intenzione di rinunciare a un occasione del genere"

Jackal lo spintonò leggermente per poi andarsene sistemando il borsone sulla spalla.

Natsu lo osservò allontanarsi, chi l'avrebbe mai detto che il suo compagno di squadra sarebbe stato anche il suo rivale.

"Oh sono bellissime" disse Lucy guardando le scarpette da neonata che Gray aveva regalato a Juvia.

Erano delle Nike rosa grandi quanto un pugno, sembravano quelle delle bambole con cui giocava quando era piccola.

"Grazie" disse l'azzurra seduta su una poltrono con una mano sul pancione.

Levy era seduta in parte a lei a guardare le foto delle ecografie "E' strano che una cosa così sia dentro di te"

"In ogni caso Juvia non ne può davvero più, non vedo l'ora che Urrutia abbandoni il mio corpo"

Lucy si guardò intorno Gray le aveva fatto una sorpresa ristrutturando la sua stanza studio per trasformarla in nella camera della bambina.

Era spaziosa con una grande vetrata che dava sul giardino dalla quale entrava un sacco di luce naturale, il soffitto e le pareti erano bianche con dei riflessi rosa.

Appena sotto di essa c'era un cassettone che conteneva pannolini e altre cose necessarie per la cura dei neonati.

La culla era al centro della stanza bianca con dentro dei peluche a forma di animale, un armadio pieno di completini.

Un piccolo fasciatoio e un divanetto con delle poltrone bianche in pelle su cui erano sedute le ragazze.

Le pareti erano decorate con alcuni disegni e delle mensole con peluche, libri di favole e giocattoli vari.

I due erano andati a convivere a casa di lui visto che era sempre vuota a causa del lavoro dei suoi genitori, ovviamente non era per sempre. Juvia si era impuntata che finita la scuola avrebbero cercato un lavoro e sarebbero andati a vivere in una casa tutta loro.

Almeno questi erano i loro progetti si sarebbe visto tutto più avanti quando la bambina sarebbe nata.

Lucy e Levy si erano offerte di aiutarla a sistemare le cose che aveva portato da casa dopo scuola, una valigia colma di vestiti e un borsone con le cose di Urrutia ... quella bambina non era ancora nata e aveva bisogno di una cabina armadio a detta di Natsu.

"Ti vedo un po stanca in effetti" disse Lucy mettendo le scarpette al suo posto.

"Juvia fa fatica a dormire la notte per paura che si rompano le acque"

"Dovresti accorgetene però se ... è il momento" disse Levy

"Juvia non ne ha idea" disse sospirando “Comunque penso che smetterò di andare a scuola, non saprei cosa fare se succedesse a scuola”

"Chissà se un giorno succederà anche a me ..." disse Lucy sedendosi sul divanetto sistemandosi la gonna nera che indossava.

"Io spero di no penso che se dicessi a Gajeel di essere incinta scapperebbe in Messico" disse Levy

"Poi ho intenzione di fare università quindi ... " si mise il pugno sotto il mento

" ...Quindi prenderò dieci gatti e vivrò una bellissima vita da gattona"

"Sei già a uno ti sei portata avanti" rise l'azzurra.

Le tre scoppiarono a ridere, Lucy prese il telefono dalla borsa guardando le ultime notifiche.

Sorrise seguendo il discorso delle amiche mentre guardava lo schermo, chissà se un giorno avrebbe convinto Natsu, anche se le sembrava impossibile non conosceva nessuna che odiava i bambini come il suo fidanzato.

 

Mavis stava camminando per il corridoio della scuola dirigendosi verso l'uscita,

le ore di lezione erano terminate e aveva finito prima del solito il suo lavoro in ufficio.

Si soffermò ad osservare l'inserviente intento a pulire una teca piena di trofei

"Lavoriamo sodo è?"

l'uomo si voltò sobbalzando "Fanculo mi hai fatto venire un infarto" rise Zeref.

"Scusa" disse avvicinandosi dandogli un bacio a stampo.

L'Officina era stata venduta e dopo una lunga discussione Mavis gli aveva detto che, anche se lei non ne era molto contenta, la scuola stava cercando un bidello.

Lo osservò la t-shirt bianca col logo della scuola sporca di polvere e i pantaloni grigi della tuta, sapeva essere affascinando anche conciato in quella maniera.

"Grazie ancora per avermi trovato questo posto"

"Tranquillo, ovviamente finché non trovi qualcosa di meglio o ti decidi a venire a vivere da me. C'è posto per tutti anche per tuo fratello"

"Non sei ancora pronta per la convivenza con mio fratello, ci vogliono anni di duro allenamento psicologico"

"Se è per i drammi adolescenziali degli adolescenti non c'è problema, sono dieci anni che frequento il liceo"

"Io due giorni e sono stordito che tu non hai idea"

Mavis rise baciando di nuovo il corvino abbracciandolo.

"Non so quanto convenga alla preside farsela con un bidello nella sua scuola"

"Non c'è più nessuno per la scuola a quest'ora e ... ho appena realizzato che tu non hai visto il mio ufficio"

"Mavis devo lavorare" disse prendendo lo straccio "Ho un po' di trofei da lucidare"

La bionda gli prese lo straccio e lo buttò sul carrello coi detersivi vari.

"Sono il capo io e ora ti voglio nel mio ufficio"

 

Zeref chiuse la porta dell'ufficio con un calcio intento a baciare Mavis che gli stava tirando la maglia.

Il corvino fece scattare la serratura prima di togliere la giacca alla ragazza che si era già diretta verso la scrivania senza interrompere quella scia di baci.

Si sedette su di essa sfilando la t-shirt al corvino intento a metterle le mani sotto alla gonna.

"Non hai le videocamere anche qui vero?" chiese a pochi centimetri dal suo viso.

"No tranquillo" ridacchiò lei slacciando l'elastico dei pantaloni.

I due fecero l'amore in ufficio su quella scrivania, i vestiti erano sparsi sul pavimento insieme a penne e documenti che erano stati buttati giù dalla scrivania.

“Non è così male questo lavoro” disse il corvino rivestendosi.

“Ci sono anche dei lati positivi nel liceo” scherzò Mavis sistemando la scrivania.

 

"Sono felice che tu sia riuscita a convincere i tuoi" disse Natsu sistemando un paio di cose sulla scrivania, per lo stupore della ragazza c'era un insolito ordine, gli allenamenti non gli facevano cosi male del resto.

"Ho detto che venivo da te ma che avrei studiato comunque, ho una verifica domani" disse seduta a indiano sulla sedia con il libro aperto poggiato sulle gambe.

Indossava una maglia grigia del ragazzo e dei pantaloncini rosa chiaro.

"Dovresti studiare anche tu, i tuoi voti si stanno abbassando di nuovo"
"Ma cosa dici? Ho preso 6,5 nell'ultimo compito di matematica e non ho nemmeno copiato!" disse vantandosi.

"Wow stai diventando un secchione" disse con scarso entusiasmo fissa sul libro.

Natsu decise di lasciarla studiare tranquilla sdraiandosi sul letto guardando il telefono, sbirciando tra i vari social che i suoi amici gli avevano imposto di scaricare.

Guardò la posto rileggendo la mail che l'associazione gli aveva mandato, avrebbe fatto i primi esami pre test già domani.

Questo lo rendeva nervoso, non riusciva a prevedere cosa sarebbe successo con la squadra e con Jackal.

Sapeva bene che la scelta migliore non era lui, visto che non conosceva ancora così bene i suoi nuovi compagni di squadra ... in caso lo avrebbero accettato come capitano? Gli andrebbe bene mettere tutto nelle mani di un novellino che no conosce poco niente dello sport agonistico?

Sospirò portando lo sguardo verso Lucy girata di schiena con i lunghi capelli biondi che le ricadevano sulle spalle.

" Vado in bagno e ti raggiungo" disse alzandosi posando il libro sulla scrivania.

"Mi cesso es tu cesso"

Natsu spense le luci lasciando accesa la piccola luce sul comodino, si infilò sotto le coperte sentendo il telefono di Lucy suonare.

"TUA MADRE TI CHIAMA ALL'ORDINE!" urlò prendendo il telefono.

"LA CHIAMO IO DOPO" rispose la ragazza dal bagno.

Appena smise di suonare guardò lo schermo fissando le notifiche dei messaggi.

Aveva un messaggio su instagram da Jackal, alzò la testa controllando che la porta del bagno fosse ancora chiusa.

Premette sull'icona per vedere anteprima del messaggio -Ciao possiamo parlare?-

"Col cazzo" disse il rosato.

Si morse il labbro inferiore indeciso sul da farsi, conosceva il codice del telefono, poteva vedere se quel maledetto aveva scritto altro a Lucy, ma si sarebbe incazzata se avesse scoperto che ha sbirciato nel suo telefono.

Osservò la notifica per un tempo indefinito, sempre più indeciso sul da farsi il suo cuore gli diceva di spegnere il telefono e lasciar stare ma il suo cervello voleva il contrario.

"Che stai facendo col mio telefono?" chiese la ragazza.

"Cosa?"
"Il mio telefono, cosa stavi guardando?"

Natsu si grattò la testa

"Non stavo sbirciando te le giuro, solo che ... Jackal ti ha scritto" disse passandogli iphone.

Lucy lo accese guardando le notifiche "Si, mi scrive da un po ma visualizzo e non rispondo ... tieni se vuoi leggere" disse passandogli il telefono con la chat aperta.

"No, non mi interessa" disse sistemandosi sotto le coperte.

-Perché non rispondi mai ai miei messaggi?-

Lucy sbuffò chiamando velocemente la madre che voleva sapere se stava andando tutto bene e mollò il telefono sulla scrivania.

Si insinuò sotto le coperte poggiando la testa sul petto del ragazzo "Vedi di non togliermi le coperte come l'ultima volta o è la vola buona che ti butto davvero giù dal letto" disse il rosato passando una mano sulla schiena di Happy che si stava dirigendo verso il fondo del letto.

"Non le faccio io queste cose"
"Certo, certo"

"Il tuo cuore sta battendo molto forte, sei agitato per domani?"
"Ormai ci ho fatto abitudine all'essere agitato per qualcosa"

Lucy ridacchiò.

I due rimasero svegli al buio a parlare del più e del meno fino a tarda notte quando finalmente entrambi non riuscirono ad addormentarsi.

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Capitolo 48
*** Novità ***


Natsu si diresse in sede tranquillo con la musica nelle orecchie, le mani in tasca e la borsa a tracolla.

Stava andando a fare il fatidico esame per decidere chi sarebbe stato il nuovo capitano, solo la sera prima Tempesta lo aveva chiamato per rassicurarlo dicendogli che anche se era il novellino lo avrebbero rispettato come tale.

Entrò facendo sbloccare la porta col tesserino e si diresse verso l'infermeria, doveva incontrarsi con la dottoressa Kyouka.

“Benvenuto” Disse la donna vedendolo entrare.

“Salve”

“Mettiti pure lì a cambiarti” disse compilando un foglio indicando un letto nascosto dalle tendine.

Natsu si cambiò indossando una maglietta bianca larga e i soliti pantaloncini da basket che usava per allenarsi.

Kyouka gli mise una ventosa sul petto e altre due sulle tempie, esse era collegate ai fili di diversi macchinari.

“A che servono?”

“Misurano i tuoi livelli, non toccare” disse fredda.

“Inizia col primo livello” disse facendolo salire sul tapirulan azionandolo.

Natsu iniziò a correre cercando di ignorare il rumore dei vari macchinari.

Il silenzio regnava nella stanza, chissà se era un buon segno? Voleva sapere come era andato Jackal!

“Bene … livello due” disse Kyouka aumentando la velocità del macchinario.

“Quindi perché vuoi diventare capitano?”

“Perché non voglio tradire la fiducia del coach”

“Mh ...” rispose semplicemente la donna.

In seguito la donna gli fece fare altri test: sollevamento pesi, flessioni e altri esercizi, infine la dottoressa gli fece la stessa visita che gli aveva fatto fare all'inizio.

“Bene abbiamo terminato, consegnerò i risultati in settimana”

Usci ancora più curioso di prima era andato tutto bene? Aveva commesso qualcosa di sbagliato? Non ne aveva idea ma si ostinò a non pensarci.

Guardò in alto vedendo il cielo grigio, il freddo stava arrivando anche quell'anno a breve sarebbero arrivate tante cose: anniversario suo e di Lucy, il compleanno di Gray, natale. Chissà se sarebbe cambiato qualcosa dall'anno precedente.

Decise di deviare per il centro invece di andare dritto a casa, fece un giro per i negozio guardando le vetrine con lo zaino in spalle.

Si fermò davanti al negozio della SportWild lo sponsor ufficiale per la squadra, guardò la vetrina dove vi erano esposte le nuove collezioni di vestiti e scarpe.

Quel negozio aveva aperto anni fa e per quanto fosse tentato non vi era mai entrato nemmeno una volta.

Forse erano il numero a tre cifre vicino a un paio di scarpe o quello attaccato allo zaino.

Con il suo solito cappuccio in testa e auricolari nelle orecchie entrò varcando la soglia, quel posto era molto più grande di quello che immaginava, si soffermò su un cartellone nell'area dei vestiti.

Tempesta in posa con uno sfondo assurdo mettendo in bella vista i loghi dei vestiti, rise a quella scena, non sembrava il tipo da mettersi in mostra.

 

Non c'e nulla di male a voler essere al centro dell'attenzione per una volta ...

 

Sobbalzò quando sentì la musica interrompersi e far scattare la suoneria.

“Ciao cucciola” Disse rispondendo giocherellando con un auricolare.
“Natsu!” Urlò assordando il ragazzo “Ci siamo!”
“Alla mia sordità? Si”
“No! Juvia Gray la portando in ospedale ci troviamo lì!” Lucy mise giù la la musica ripartì anche se il rosato sentiva solo un fischio.

 

Trenta minuti dopo Natsu arrivò in reparto ritrovandosi con Lucy, Levy, Gajeel i genitori di Juvia e Gray.

“Perché ci hai messo così tanto?” chiese Lucy correndogli incontro.

“Non posso mica dire all'autista di andare più veloce!”

“Fa niente, in realtà Gajeel non credeva nemmeno che venissi! Juvia è in sala parto insieme a Gray”

“Avviso Zeref che faccio tardi e arrivo”

“Va bene”

Natsu si allontanò un attimo dal gruppo, guardandosi intorno odiava l'ospedale … qualunque reparto fosse.

Prese il telefono componendo il numero “Natsu sei arrivato a casa?”
“No in realtà sono in ospedale”
“CHE TI E' SUCCESSO?!”

“Ti prego non urlare anche tu, io niente a Juvia si sono rotto le acque”
“Se mi fai ancora prendere un infarto del genere ci ci mando io in ospedale, fammi sapere appena sai qualcosa”
“Va bene”

Natsu passò un tempo che sembrava infinito seduto su una sedia parlando con i ragazzi, con i genitori di Gray e stando con Lucy guardando il telefono ogni cinque minuti, odiava aspettare li così senza poter fare nulla.

“Che ne dici Natsu vieni a fumare”
“Ok” disse alzandosi

in quel momento una dottoressa col camice uscì dalla sala allegra si fermò a parlare con i genitori dei due ragazzi che poco dopo entrarono, una manciata di secondi dopo uscì Gray sdraiandosi a peso morto sulle sedie d'attesa.

“Gray” gli corsero in contro le ragazze.

“Come è andata?”
“Non voglio farlo mai più”

“Ma hai partorito tu o Juvia?” scherzò il corvino.

“voi non sapete cosa ho visto”
“Che hai alla mano?” chiese il rosato

“Juvia mi ha insaccato le ossa di due dita” disse mostrando il bendaggio.

Natsu cercò di trattenersi dal ridere.

La madre di Juvia aprì la porta invitando i ragazzi ad entrare, Natsu sedette in parte a Grey che si era ricomposto.

Calò un silenzio imbarazzante, doveva dire qualcosa ma nn sapeva cosa.

“Sto bene se è questo che vuoi chiedermi”

“E' stupido chiederti se si felice?”
“Abbastanza” “Non mi aspettavo che venissi”
“Non potevo abbandonare Gajeel con quelle due pazze” disse sorridendo.

“Già” disse sorridendo a sua volta.

“Quando è che le nostre vite sono cambiate così tanto?”

“La mia si, la tua non molto”
“Non per molto” sussurrò.

“Cosa?”

Lucy aprì la porta “Scusate … Gray tua madre ti vuole per le foto” il corvino alzò gli occhi al cielo “E' mesi che aspetta questo momento” brontolò entrando.

Lucy si sedette al posto del ragazzo “Tutto bene?”
“Si, stavo solo cagando il neo papà”

“Ur è bellissima comunque … ha un sacco di capelli neri”

“Bene … c'è … non so davvero cosa dire”
“Non serve che dici nulla però a Juvia farebbe piacere se la salutassi”

“Va bene”

“Aspetta davvero?”

“Sì è diventata mamma non ha subito una mutazione genetica”

i due entrarono, Natsu sospirò vedendo tutti accerchiato intorno al letto dell'azzurra.

“Ciao” disse avvicinandosi.

“Natsu che sorpresa” i due si abbracciarono.

“Come ti senti?”
“Sono felice che finalmente si sia staccata da me” scherzò.

Natsu si voltò verso Lucy Ur, la guardò sorridere guardando sorridere alla neonata infagottata nelle coperte, non sapeva perché ma quell'immagine gli fece mancare il respiro.

 

“Bene venite tutti qui” disse Yuri

“Il vostro compagno Mard Greer ha lasciato la squadra quindi per il torneo abbiamo bisogno di un nuovo capitano che sto per annunciarvi”

Natsu e Jackal si squadrarono “Il nuovo capitano, da qui a nuovo ordine sarà … Jackal”

il biondo si alzò esultante venendo circondato da tutta la squadra.

“Ora alle docce e vedete di non dimenticare qui nulla ...come il telefono … ” disse tirando una frecciatina a un giocatore.
“Congratulazioni” disse Natsu raggiungendo il biondo

“Grazie … ma si sapeva già” disse andandosene.

Natsu rimase da solo in campo a fare qualche tiro, era un ottimo modo per pensare, lo aiutava a mettere chiarezza nei suoi pensieri.

Dove aveva sbagliato? Aveva fatto qualche errore? O semplicemente jackal era meglio di lui?

Sospirò facendo l'ennesimo canestro senza impegno.

“Dragneel che ci fai ancora qui?”

“Scusi, stavo facendo due tiri”
“Lo vedo” aggiunse “E' normale che tu ci sia rimasto male … essere incazzati è umano”

“Non sono incazzato, sono contento per lui”

“Ma fammi il piacere, hai la stessa espressione di un bambino privato del suo giocattolo preferito è giusto così del resto ho visto che ti sei impegnato”

“Posso chiederle una cosa?”

“Dimmi”

“Avete scelto Jackal perché non mi metto al centro dell'attenzione?” chiese smettendo di lanciare la palla.

“Questo è uno dei tanti motivi … ti ho già detto più di una volta di sfruttare le tue potenzialità. L'amore per questo sport è un enorme vantaggio ma non basta.”

“Mi può insegnare?”

“Come?”
“A mettermi in mostra, non ho mai avuto nulla quindi sono sempre rimasto in disparte e ora-”
Yuri rise “E' molto più semplice di quel che sembra, non hai mai sognato di essere talmente ricco da comprare tutto quello che vuoi?”
“No”

“No?”
“A me non interessa dei soldi …”
“Seriamente? Non ti è mai capitato di passare davanti alle vetrine di un negozio e guardare un paio di scarpe e non potertele permettere? Oppure di dover rinunciare ad uscire con gli amici? O di vedere qualcosa che hanno tutti e che tu no ...” Natsu distolse lo sguardo.

“... ho visto i tuoi amici quando sono venuti alle selezioni … ti ho visto con la tua ragazza, penso che tutti gli abiti che avevi addosso valessero quanto i lacci delle sue scarpe”
“E quindi?” non gli era mai sembrata una cosa così importante.

“Ok immagina lei e i tuoi amici a un evento tutti eleganti e ben vestiti … poi arrivi tu con un completo si seconda mano rovinato e non della tua taglia … perché è questo

che la gente si aspetterà da te per come sei adesso.”

“E magari ora non ti pesa ma fra un anno quando tutti avranno sponsor di qualche marca sportiva ci sarai tu che finirai a pubblicizzerai il cibo da supermercato.”

“Dimmi vuoi essere il campione, l'icona di qualche grande marca e avvere attenzione di tutti o vuoi essere un giocatore di serie b ricordato per la pubblicità dei biscotti o di qualche schifosa bevanda energetica?”
“Io-”
“Te lo dico io se sei qui di tua spontanea volontà è perché vuoi essere un campione e oggi hai perso una grande battaglia contro Jackal ma il bello viene ora … bisogna capire se hai intenzione di prendere parte alla partita o no ...”
“Certo che voglio”

“Sabato alle 10:00 esatte fatti trovare qui … ti porto in un posto”
“Va bene”

 

“Come non puoi uscire oggi?” chiese Lucy al telefono con Natsu

“Dai non fare così, ci vediamo stasera alla festa”

“Promesso?”

“Promesso” disse Natsu ridendo.

“Va bene a stasera”

“A stasera”

Natsu mise via il telefono

“Cos'hai stasera?” chiese Yuri tenendo lo sguardo fisso si

“Due miei miglior amici sono diventati genitori e gli abbiamo organizzata una festicciola … una cosa solo tra noi”

Yuri non rispose ma Natsu si soffermò a guardare il completo elegante che indossava.

I due finirono nella parte dei grattacieli di Magnolia, li da qualche parte lavorava il padre di Lucy e il 90% dei genitori dei suoi compagni di scuola.

Parcheggiò la macchina davanti a un altissimo palazzo di vetro, all'entrata vennero fermati da una signora dietro una scrivania.

“Posso aiutarvi?”
“Ho un appuntamento con Sherry Blendy sono Yuri della Tartaros”

“Solo un secondo” disse la donna prendendo il telefono.

“il signor Yuri della Tartaros è appena arrivato per un appuntamento con la signorina Blendy lo faccio salire?”

“Va bene” mise giù il telefono “Salite pure” disse sorridendo.

“Grazie”

I due imboccarono l'ascensore di vetro, Natsu si fermò a guardare il panorama “E' bellissimo non è vero?”
“Già” disse il rosato.

In un attimo Natsu si ritrovò in un ufficio di lusso con donne in tailleur con la testa fissa sugli Ipad e altre sedute davanti alla lunga scrivania davanti ai pc.

Alcune facevano avanti dietro dalle varie stanze chiudendosi la porta alle loro spalle, altre scortavano ospiti più o meno vestiti eleganti.

“Il signor Yuri?” chiese una di loro.

“Esatto”

“Venite pure” disse portandoli davanti a un ufficio aprendo la porta.

Lo studio era composto da una vetrata che illuminava un arredamenti minimalista, una scrivania bianca con delle poltrone nere, una libreria e delle gigantografie appese.

Una donna sulla quarantina era rivolta verso la porta, aveva i capelli rosa lunghi fino al seno mossi e gli occhi chiari, bellissima a detta di Natsu.

Indossava una camicia bianca a maniche lunghe e dei pantaloni neri a campana che non nascondevano gli importanti tacchi.

“Yuri” disse allegra in modo amichevole

“Sherry”

“Lui è il ragazzo di cui ti parlavo, si chiama Natsu”

“Molto carino” disse prendendogli il mento con due dita per vedergli meglio il volto.

“Devi dagli qualche dritta”

“OK Natsu siediti”

I tre si accomodarono alla scrivania “Dimmi hai già ricevuto i primi pagamenti dalla squadra”
“Ho preso lo stipendio da matricola, sono stato integrato come titolare tre giorni fa”

“Allora è perfetto e come hai speso lo stipendio da matricola?”
“Ho aiutato mio fratello a pagare le bollette, ho fatto la spesa e altre cose del gemere”

Sherry sorrise guardando il pc “Ti va di andare dalla segretaria infondo al corridoio … quella con i capelli neri a digli di registrarti?” “Certo” disse alzandosi.

Appena Natsu uscì dalla stanza Sherry squadrò Yuri.

“A che gioco stai giocando?”
“Non fare così”
“Non fare così? Vuoi che getti un ragazzino nella piscina degli squali”

“Ha un grande talento ma sai come funziona se non trova uno sponsor è fuori”

“E' piccolo e si sentirà disorientato, lo senti quando parla”
“Dai Sherry”

“Da quando ti interessa così tanto?”
“Sarebbe l'ennesimo talento sprecato per colpa della popolarità, oggi giorno non gliene frega niente del talento ma di quanto appari in giro.”
“Credi che non lo sappia?”

Natsu entrò in quel momento “Dice che serve la sua firma”
“Dammi qui e non azzardarti a dammi mai più del lei”

Sherry firmò la carta e la mise in un portadocumenti “Vedrai sarà divertente” disse sorridendo al rosato.

 

“Natsu sono a casa” disse Zeref entrando.
“Sono in camera” urlò di risposta.

Zeref si affacciò alla camera notando una donna seduta sul letto dai lunghi capelli rosa, una ragazza elegante dai lunghi capelli biondi raccolti in due trecce, gli occhi scuri segnati dal trucco.

In mano teneva dei vestiti del fratello mostrandoli al suo capo.

con dei vestiti del fratello in mano.

“Che succede?” chiese sulla soglia.

“Oh loro sono Sherry e la sua assistente Harley”

“Tu devi essere Zeref” disse la donna alzandosi allungando la mano “Sono Sherry e da oggi sono la consulente d'immagine di Natsu”

“Centra col basket” disse il rosato.

“Abbiamo deciso chete la gestisci da solo quindi vi lascio … Ho lasciato il regalo mio e di Mavis sul tavolo ricordatelo prima di uscire”

“Ok”

“Io sono a sistemare la spesa” disse accostando la porta della camera.

“Voi due non vi assomigliate” disse Harley

“Solo per i capelli … in teoria” sorrise venendo ricambiato.

“Forza continuiamo!” disse Sherry tornando a sedersi sul letto.

 

Quella sera i ragazzi erano fuori dal ristorante, Lucy indossava il solito vestiti con i tacchi, Levy teneva i fiori insieme a Gajeel mentre Erza e Gerard stavano parlando del più e del meno con gli altri.

“Dov'è Natsu?” chiese Gerard buttando il mozzicone della sigaretta.

“Non ne ho idea, ha detto che si stava preparando due ore fa”

“Siamo già in ritardo di venti minuti … dovremmo aspettarlo dentro” propose azzurra.

“Ma è lui?” chiese Gajeel guardando una persona avvicinarsi dal fondo del parcheggio.

Indossava delle scarpe bianche sportive dei jeans neri aderenti rotti sulle ginocchia, una t-shirt bianca aderente e un cappotto color cachi elegante lungo fino a metà coscia, in bella mostra aveva la targhetta che le aveva regalato la sua ragazza.

Teneva in mano il sacchetto col regalo del fratello.

“N- Natsu?” disse Lucy incredula ritrovandoselo davanti.

“Ciao, scusate il ritardo il pullman ha saltato la corsa” “Che avete da fissare?”

“Cambiato look?” chiese Erza

“Vi piace?” chiedendo facendo un giro su se stesso.

“Si, si bellissimo forza siamo in ritardo” disse Gajeel incamminandosi.

“Stai benissimo” disse Lucy rimanendo indietro.

“Mi fa piacere ...”
“Perché hai cambiato?”
“Ogni tanto ci sta un cambiamento … sono in squadra importante ora”

“Cos'è quello?”

“Il regalo di Zeref” disse prendendola per mano entrando nel ristorante.

 

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Capitolo 49
*** PENSIERI. ***


Sting parcheggiò la macchina nel vialetto di casa sua distrutto era stato in biblioteca tutto il giorno, non credeva che università potesse risucchiarti l'anima peggio che il liceo.

Entrò in casa desideroso solo di buttarsi nel letto lontano da qualsiasi altra fonte vitale e dormire ma la sua strada venne intralciata da sua madre intenta a fare i capelli a sua sorella seduta al tavolo.

“Ciao” disse osservando le due.

“Sting bentornato” la madre lo accolse sorridendo finendo lo cignon della figlia.

“Che sta succedendo?” chiese notando il vestito azzurro elegante della sorella lungo fino alla caviglie.

“Natsu è stato invitato a una festa elegante per la presentazione del torneo e vuole che vada con lui”
“Ci arriverai con quei tacchi? O sono svenuto in biblioteca e Natsu ha già la patente?” scherzò
“E' al Hotel infondo alla strada quello sulla spiaggia” risse lei guardandosi allo specchio sistemandosi il trucco.

Il campanello suonò “Dev'essere Natsu puoi andare tu?” chiese la madre finendo i sistemare i capelli della ragazza.

Sting aprì la porta accogliendo il ragazzo sgranando gli occhi osservandolo come era vestito: indossava un completo formato da una giacca e dei pantaloni neri e una camicia scura con i papillon bianco e i capelli rosa pettinati.

Ora si era convinto di aver perso i sensi i biblioteca e di essersi svegliato in un mondo parallelo.

“Ciao Sting”

“Amico complimenti” disse indicando il completo.
“Grazie anche se non l'ho scelto io” disse entrando.

“Salve” disse alle due.

“Natsu come stai bene” disse Layla sorpresa.

“La ringrazio”

“Vedo che ti va bene col basket” disse Sting

“Sto ingranando anche se gli sponsor sono una cosa impossibile da capire per me1”

“Ti stanno facendo un bell'effetto”

Lucy osservò il suo fidanzato e suo fratello parlare tra di loro, era bellissimo vestito così sembrava quasi un altra persona.

Guardò il telefono per controllare l'ora per l'ennesima volta, era agitata e non solo per la quantità di persone ma per la presenza di Jackal non aveva idea di come comportarsi con lui.

“Sei pronta tesoro”

“Grazie mamma”

Lucy si alzò abbracciandolo e baciandolo a stampo “Stai benissimo” “Anche tu”

“Oh ragazzi siete troppo carini devo farvi una foto” disse prendendo il telefonino dal tavolo.

“Mamma non stanno andando al ballo di fine anno”

“Non dire nulla tu, forza mettetevi in posa”

Natsu mise una mano sulla schiena di Lucy sorridendo verso il telefono sentendosi in imbarazzo.

I due vennero accecati con il flash.

“Bellissima” disse la madre guardandola.

“Andiamo?”

“Si” disse la bionda recuperando una giacca.

I due salutarono Sting e Layla e uscirono di casa dirigendosi verso hotel tenendosi per mano passando per la grande strada che dava sulla spiaggia.

“Sto davvero bene vestito così? Mi sento un prosciutto ...”

“Si e rilassati sei rigido come un pezzo di legno”

“Non sono mai stato a una cosa del genere e ho scoperto venti minuti fa che dovrò parlare io … speravo nell'aiuto di Sherry invece.”

“Te la caverai vedrai”

 

I due entrarono nel Hotel venendo accolti all'entrata da un uomo ben vestito dietro alla scrivania “Buonasera come posso aiutarvi?”
“Sono Natsu Dragneel della Tartaros”

L'uomo guardò una lista di nomi che aveva vicino al computer “Per l'evento della FreeWay prego mi segua.”

I due vennero portati in una grande stanza estremamente elegante dai lampadari importanti e i tavoli preparati con estrema precisione, altre persone eleganti camminavano avanti indietro.

“Eccoci” disse il rosato guardandosi intorno.

“Natsu” dalla piccola folla Sherry lo raggiunse sorridendo “Finalmente sei arrivato” disse sistemandogli il colletto della camicia “E lei chi è?” “E' Lucy la mia fidanzata … Lucy lei è Sherry mi sta aiutando molto”
“E' un piacere” “Tesoro ma sei bellissima e non sembri neanche la Barbie che ci aspetta da ogni bionda, ricordami di farmi dare il tuo numero da Natsu”
Lucy sorrise in imbarazzo.

“Eccoti qui” disse Yuri passandogli un bicchiere di vino “Vieni devo presentarti delle persone” disse mettendogli una mano sulla spalla.

“Il tuo ragazzo è molto particolare” disse Sherry guardarlo allontanarsi

“Oh eccome se lo è”

“Da quanto state insieme?”
“Più di un anno”

“E' molto tempo per la vostra età … cosa ti piace così tanto di lui?”
“Vedi per lui la vita è sempre stata molto dura e il fatto che nonostante tutto quello che ha dovuto passare sorride ogni giorno” “Anche ha avuto niente per cui sorridere per la maggior parte della sua vita” aggiunse.

“Però sono felice che tu lo stia aiutando … ci tiene molto a fare successo con il basket vedi diventare un campione per lui sarebbe, forse, la sua più grande vittoria” disse guardandolo sorridendo.

“Sai a breve nella vita di Natsu cambieranno molte cose e non riuscirà a gestire tutto da solo ha bisogno di te al tuo fianco per non perdere la retta via”
la conversazione venne interrotta da una donna che salutò la rosata abbracciandola.

Lucy sorrise facendo un giro per la sala prendendo un bicchiere d'acqua, era a una festa esclusiva e non poteva bere perché minorenne, che scatole!

“Yo” disse una voce alle sue spalle.

“Jackal” sospirò, la persona che non voleva per nulla incontrare.

Lo osservò si vedeva lontano chilometri che indossava un completo di marca, pantalone e giacca sul grigio e una camicia bianca con la cravatta nera.

I capelli erano tirati all'indietro con il gel mettendo in mostra le lentiggini, Lucy giurò che non erano così tante quando si erano conosciuti.

“Ti ricordi il mio nome abbiamo fatto dei progressi ...”
“Come potrei dimenticarlo mi scrivi così tante volte, sei una specie di stalker” rispose leggermente acida non lo sopportava.

“No è diverso agli stalker piace osservare e basta a me piacerebbe anche ricevere risposta ogni tanto” commentò
“Oppure Natsu è quel tipo di ragazzo che impone che la sua ragazza non abbia amici maschi?”

“Posso sapere perché ti interesso così tanto? Per quello che è successo a Ibiza?”

“Anche. Ma non solo. Vedi tu sei un Heartphilia non capisco come una famiglia ricca e rinomata come la tua stia con un elemento del genere, insomma ora va ancora bene ma tra qualche anno quando sarai il volto della tua famiglia non hai pensato a cosa dirà la gente di te? L'etichetta per i ricchi è tutto”
“Non mi interessano queste cose”

“Ora, ma quando tra voi ci saranno miliardi di Jeweles? I soldi portano avanti il mondo non l'amore ma … talvolta si cerca di far andare le cose pari passo, come dice il detto? Unire l'utile al dilettevole”
“Tu non entri né nella mia immagine di utile né di dilettevole”
“Io non stavo parlando di te ...” disse voltandosi verso Nartsu che stava parlando con degli uomini ben vestiti.

“E' ancora un gatto smarrito ma il coach sta facendo di tutto per trasformarlo in un leone e tu non sei nel suo piano”
“Cosa?”
“E' da quando ho dieci anni che sono nello sport agonistico e accede sempre lo stesso modus operandi: Ha del talento così si sprona per farlo emergere, viene notato, fama popolarità … soldi e addio alla vecchia vita ora sono una star … di solito si inizia con un auto, poi un attico, due o tre ville, vantarsi sua sociale e lentamente ti dimentichi cosa eri prima. Pensi di non avere bisogno di nessuno perché tutti ti amano ma la verità è che loro di apprezzano solo per il tuo portafogli e quanto te ne rendi conto … puff … sei completamente solo e quando sei arrivato a quel punto sei diventato una celebrità” disse sorseggiando il vino.
“Natsu è diverso”
“Proprio per questo è come dare dare il cibo a una persona che digiuna da giorni … perderà il controllo prima che se ne renda conto e questo sarà ottimo per la compagnia … niente è meglio di uno scandalo ben studiato per farti conoscere da tutti”
“E poi sei stata tu a provarci a Ibiza!”
“Si beccato che fossi ubriaca e non ti aveva ancora sentito parlare dentro un completo di marca” disse andandosene.

“Aspetto una tua risposta comunque”

“Non ci vedremo mai più”

“Non vieni sabato all'apertura?”

Lucy si fermò “Che apertura?”
“Tutti noi saremo presenti all'apertura del negozio sportivo nel centro commerciale in centro, firmeremo palloni e faremo foto con i fan … Natsu non te l'ha detto? Brutto segno” disse girando i tacchi e andandosene.

Lucy strinse i pugni, sentiva il sangue ribollirsi nelle vene, non lo sopportava! Ma perché proprio lui? Se proprio doveva perché non un suo amico dannazione.

 

Natsu e Lucy erano uno sopra l'altra nel letto della bionda in pigiami intenti a baciarsi nel buio della stanza.

“Sicura di non volerlo fare?” sussurrò al suo orecchio.

“Si, faremmo troppo rumore”
Natsu le diede un ultimo bacio prima di sistemarsi nella parte vuota del letto e Lucy si accoccolò su di lui.

“Perché non mi hai detto nulla di sabato?”
“Che succede sabato?”
“Lo so dell'evento … me lo ha detto Jackal”
“Che vi siete detti tu e Jackal?”
“Che sabato hai un evento con la squadra” disse lievemente irritata.

“Io non so nul-” il telefono del rosato suonò “Cazzo è 1:00 di notte chi chiama a quest'ora?” chiese recuperando il telefono.

“Coach?” chiese rispondendo “Sabato?” “Buonanotte anche a lei” disse riposando il telefono sul comodino.

“Sabato sono all'apertura di un negozio hai ragione …”
“Te lo ha detto solo adesso?”
“Si … si è dimenticato di dirlo a Sherry”
“Oh ...” Lucy si morse il labbro in imbarazzo.
“Vuoi venire con me?” chiese un attimo dopo.

“Se avrò voglia” scherzò.

“Come?” chiese mettendosi sopra di lei facendole il solletico.

 

Sabato 15:30

“Spiegami perché sono dovuta venire anche io” chiese Levy con un gelato in mano mentre camminavano per il centro commerciale.

“Non volevo venire da sola e Juvia doveva stare a casa con la bambina”
“E io dovevo stare a casa con Gajeel, ha fatto così tante prove con la band che ha toccato più volte la sua chitarra che me.”
“Non ci metteremo tanto” disse imboccando le scale mobili.

“Ne sei sicura?” chiese Levy guardando la quantità immane di gente appostata intorno al negozio.

“Noi non dobbiamo farci tutta la cosa vero?”
“Ho i pass … ma come ci arriviamo all'entrata?” aveva visto meno gente in quel centro commerciale anche sotto le feste di Natale.

“Finisco il gelato e poi si parte, tecnica da concerto io spintono a dentro a tu a sinistra e se sono ostili fai finta di chiamare qualcuno che ci aspetta in prima fila.”

fu dura ma alla fine riuscirono ad arrivare davanti e Lucy mostrò i pass alla guardia che le fece passare oltre i sensori d'allarme in caso di furto.

“Aria finalmente” dissero in coro.

L'interno del negozio era molto tranquillo i commessi con la loro divisa chiacchieravano sistemando gli scaffali, dei nastri rossi creavano un percorso fino a un piccolo palchetto davanti a un enorme cartellone.

“Io non ci credo che la gente viene per questo … è un negozio di vestiti sporti non l'incontro con Rianna”

“Lucy” disse Natsu arrivando dalla parte opposta del negozio, le corse in contro e la baciò a stampo.

Notò al maglietta nera col logo del negozio e il nome della squadra.

“Levy come sta Gajeel?”
“Lui e la sua chitarra stanno benissimo”

“Da dove siete entrati fuori sembra che sia facendo uno sfondamento di massa” chiese azzurra.

“Dal magazzino … è figo”

“Natsu forza vieni che iniziamo”

“A dopo” disse dandogli un ultimo bacio a stampo prima di correre verso il palchetto insieme agli altri.

“Sai ripensandoci forse la farei la fila per loro”
“Seriamente? Per una foto con Natsu poi”
“Non la foto … ma una palatina gliela darei un po' a tutti”
“Levy! C'è il mio ragazzo lì in mezzo” rise.

“E' innegabile dire che il tuo ragazzo abbia un bel culo”

“Ma pensa al tuo di ragazzo”
“Lo avrei fatto se non mi avessi trascinata tra le tredicenni in calore”
Le due osservarono la scena, alcune ragazzine si gettavano addosso ai ragazzi altre invece erano talmente emozionate da non riuscire a dire parola.

Il suo ragazzo aveva formato praticamente di tutto: palloni, magliette, fogli, capelli, a un ragazzo aveva firmato la fronte su richiesta.

“Ma perché sta fissa dei baci sulla guancia?” chiese a tratto vedendo l'ennesima persona che se li faceva passare guancia per guancia.

“Sei gelosa per caso?”
“No sono gelosa solo non capisco il senso ...”

“Detto da te che l'hai baciato praticamente OVUNQUE”

“Dai non farti sentire”
“Scusa ...” un ragazzo si avvicinò a loro, aveva si e no dodici anni ed era insieme ad altri suoi amici di cui uno teneva il pallone firmato.

“Sei la ragazza di Natsu?”
“Emmm ...si”

“Figo possiamo fare una foto anche con te?”

“Ok” disse sentendosi in imbarazzo.

I due si misero in posa mentre il terzo scattò la foto col telefonino “Fantastico, grazie”

“Hai appena fatto colpo su dei ragazzini”
“E' stata una delle cose più imbarazzanti della mia vita”

“Oh eccola” Sherry raggiunse le due ragazze insieme a un uomo alto e biondo con degli occhiali da sole in testa.

“Sherry”

“E' lei Lucy la bionda di cui ti parlavo … lui è Jason il mio fotografo di fiducia”
“COOL è bellissima e con chi starebbe?”

“Natsu” disse indicandoglielo.

“Oh COOL”
“Volevo presentarvi, sai l'agenzia dove lavora è molto fiorente e un fiorellino come te do certo avrebbe un bel posticino se ti interessa”
“Le sta chiedendo di fare da modella?” domandò Levy sconvolta.

“Nulla di grosso ovviamente … se ti interessa ecco il numero dell'agenzia di che ti ho mandato io” guardò il telefono.

“MA SI PUO' SAPERE DOV'E L'ORGANIZZATORE? I RAGAZZI NON FANNO NEANCHE UN MINUTI EXTRA SE NON VIENE PAGATO” disse andandose seguita da Jason.

“Una delle guru di immagine più famosa al mondo ti ha appena chiesto di fare la modella oppure sono svenuta nella folla e sto sognando”
“Non ne ho idea” disse più stordita della sua amica stringendo il bigliettino da visita tra le mani.

“Mettilo via di perderlo, è oro colato” Lucy lo mise in tasca guardando il palchetto, la fila si era di gran lungo ridotta ma rimaneva ancora qualche centinaio di persone.

Si voltò appena Jackal gli fece l'occhiolino.

“Le cose tra voi non vanno ancora è?”
“Ma che ne so è quello che ha dei problemi”

Alla fine ci misero un ora di extra per finire le persone, Natsu arrivò da Lucy posando la testa sulla sua spalla.

“Sono stanco”

“Non è che tu abbia fatto molto sei stato fermo” commentò L'azzurra

“Non voglio più vedere un pennarello in tutta la mia vita ne ho finiti quattro e io non ho mai finito un pennarello in tutta la mia vita.”

“Io e Levy volevamo prendere la coca-cola al McDonald's vieni con noi?”
“Va bene”

“Natsu andiamo” disse il coach.

“Io vado con loro se non è un problema ...”
“Non puoi ci sono ancora fan vaganti … sono come le formica inizi con una e in un attimo ti appare un formicaio intero”

“Ma io-”
“Non fa nulla, faremo un altra volta” disse dandogli un bacio a stampo.

“Fa attenzione … chiama quando arrivi” disse correndo dagli altri.

“E' meglio che ci fai l'abitudine” disse Jackal passandogli in parte.

 

-fama popolarità … soldi e addio alla vecchia vita ora sono una star …-

 

a Lucy tornarono in mente quelle parole, chissà poi perché gli davano così peso.

Il suo telefono suonò “Ciao Sting”
“CIAO UN CORNO! SEI ALL'INAUGURAZIONE DEL NEGOZIO E NON ME LO DICI?”

“Piantala di urlare”
“Sei ancora dentro?”
“Si cosa vuoi?”
“Comprami le Jordan in edizione limitata!”

“Venivi tu”
“Ho avuto una cosa che si chiama Lezione Universitaria” “Hai li la prepagata?”

“Si”

“Dimmi quanto costano che ti giro i soldi”

Lucy alzò gli occhi al cielo.

“Va bene ma sbrighiamoci non ne posso più di questo posto”
 

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Capitolo 50
*** niente è per sempre ***


“Grazie per il passaggio” disse Natsu saltando in macchina del fratello “Tranquillo stavo passando di qua ma avevamo fatto un patto. Io ti lasciavo fare quello che vuoi e tu frequentavi le lezioni di scuola guida, on ti ho ancora visto aprire il libro”
“Tranquillo Zeref stasera inizio” disse prendendo il telefono dalla tasca

“Non devi andare al cinema con Lucy e gli altri a vedere quel film suoi dinosauri?”
“Cazzo è vero” disse portando la testa all'indietro.

“E stai attento allo studio, Mavis ha detto che i tuoi voti stanno calando”

Natsu si mise le mani sul volto sospirando.

“Si vede che sei stanco”
“No sto bene”
“Dovresti parlare con Sherry, digli di rallentare il ritmo” consigliò.

“Va benissimo così”
“Così? Natsu torni tardi quasi tutte le sere, e durante i fine settimana sei sempre in giro, gli allenamenti la scuola … sono troppe cose”
“Dovrei mollare la scuola?” scherzò

“Non pensarci neanche”
Natsu guardò il telefono fino a che Zeref non lo mollò nelle vicinanze di casa, dannazione si era dimenticato dello sciopero ed era rimasto alla fermata come un idiota finché un tipo che passava di lì non lo aveva informato.

Entrò in casa lasciando il borsone per terra, diede da mangiare a Happy e gli cambiò la lettiera, recuperò i libri di scuola e si buttò a peso morto sl divano.

Accese la tv su un canale a caso e aprì il libro di storia, suo fratello aveva ragione doveva recuperare le lezioni che aveva perso per il basket.

Iniziò a leggere il libro estremamente concentrato finché il sonno prese il possesso del suo corpo e finì per addormentarsi col libro sul petto.

Si svegliò diverse ore dopo per il continuo vibrare del telefono e il suono del campanello.

Si alzò sbadigliando ignorando il libro poggiato sul petto che cadde per terra, massaggiandosi i capelli si diresse alla porta.

Quando la spalancò si ritrovò davanti Lucy con le braccia conserte e un espressione innervosita.

“Cucciola?”
“No” disse entrando.

“Si può sapere che fine hai fatto?” chiese appena il rosato chiuse la porta.

“Di che stai parlando? Aspetta che ore sono?” chiese guardando l'orologio.

“Sono le dieci, dovevamo vederci alle otto” disse voltata di spalle.

Natsu guardò il telefono: 5 chiamate da Lucy, 4 da Gray, 1 da Gerard, 50 messaggi di cui uno di suo fratello che diceva che non sarebbe tornato per la notte.

“Lucy mi disp-” il telefono vibrò di nuovo, era Sherry.

“Pronto?” Lucy sbuffò sedendosi sul divano.

“Natsu non hai letto i miei messaggi? C'è ex-giocatore dei mondiali a un pub qui a Magnolia ho organizzato un incontro per stasera.
“Stasera?”

“Dì di no” disse Lucy sottovoce.

“In realtà io-”

“Questa è un occasione unica, un ora basterà”
“Se è solo un ora …”

“Passa una macchina a casa a prenderti tra mezz'ora”

Natsu mise via il telefono guardando la ragazza davanti a lei.

“Chiamala e dille che non ci vai”

“Lucy è importante”

“Per lei è tutto importante”

“Non fare così” disse avvicinandosi e abbracciandola.

“Io sono ancora importante per te?” la domanda uscì spontanea, quasi senza rendersene conto. Non aveva idea di che risposta avrebbe voluto ottenere da una parte voleva che le dicesse di no e una scusante per la sua assenza, ma dall'altra voleva sentirlo in dubbio per compensare il suo senso di colpa per aver mantenuto i contatti con Jackal.
“Ceto che lo sei, perché credi questo?”
“Perché da quando è arrivata Sherry a malapena ci rivolgiamo parola”

“Te l'ho già detto … mi dispiace ma lo sto facendo per il basket”

“Devi pensare un po' anche a noi” disse guardandolo.

Natsu la osservò indossava degli stivaletti in pelle nera con un tacco spesso, le gambe erano avvolte nelle calze a rete che si perdevano sotto la gonna a scacchi nera e bianca che le arrivava poco sopra il ginocchio. La maglia nera era coperta da una giacca di jeans di una taglia più grande ricca di finte toppe con scritte e disegni diversi.

Era bellissima, più di quanto sarebbe mai riuscito ad arrivare, decisamente troppo per uno come lui e aveva avuto il fegato di dimenticarsene.

Natsu prese il telefono dalla tasca per chiamare Sherry gli avrebbe detto di stare poco bene e di non potersi muovere, cosa non tanto distante dalla realtà visto che si sentiva come uno zombie.

Non fece in tempo a chiamare il numero che il campanello suonò per l'ennesima volta, e pochi attimi dopo Sherry fece la sua entrata.

“Ho interrotto qualcosa?”
“No” disse Lucy.

“Meglio così, volevo assicurarmi che il tuo outfit andasse bene … non sei pronto vero?”

Lucy sbuffò di nuovo, la innervosiva quella donna non gli piaceva per nulla. Toccava e guardava troppo per i suoi gusti.
“No, però io non mi sento molto bene in realtà” Sherry si mise una mano sul cuore preoccupata.
“Non è vero, solo che era la nostra serata” disse Lucy “Ma non importa vai pure”

“Sicura?”

“Non ci sono molte soluzioni”

“Ci sarà anche la moglie di questo giocatore e ha una ditta di modelle sembravi molto interessata quando abbiamo parlato l'ultima volta.”

Dieci minuti dopo Natsu era vestito di tutto punto in macchina in attesa di arrivare al locale, uno dei bar più rinomato di Magnolia.

Lucy lo osservò indossava degli insoliti pantaloni aderenti e una camicia che metteva in mostra il suo fisico e una giacca elegante.

Non era abituata a vederlo vestito così, indubbiamente gli stavano bene quei vestiti ma lo preferiva con i solito pantaloni della tuta e felpe enormi colorate.

Posto in un attico in un edificio di un edificio storico era frequentato da diverse celebrità e persone importanti, suo fratello ci aveva festeggiato il diciottesimo compleanno.

Il gruppetto venne fermato all'entrata ma bastò la vista di Sherry perché l'uomo si ritrasse e gli permettesse di entrare augurandogli un buon proseguimento.

L'uomo era sulla quarantina con i capelli corti marroni e la barba, vestito in modo informale; insieme lui c'era una donna bellissima più o meno della stessa età dai lunghi capelli neri mossi il viso non del tutto naturale coperto dal trucco, indossava un attillato vestito rosso e dei notevoli tacchi.

Vennero invitati a unirsi a loro a bere qualcosa ai tavolini, Lucy si sfilò la giacca per il caldo ricevendo i complimenti dalla donna.

“Lui si chiama Marck mentre lei è sua moglie Syra” sussurrò la rosata avvicinandosi al tavolo.

La serata stava andando anche abbastanza bene finché una persone salutò Natsu abbracciandolo per le spalle.

“Amico, anche tu frequenti questo posto?” Lucy lo guardò con la bocca semi spalancata.

“Jackal?” domandò il rosato sorpreso di vederlo così amichevole con lui.

Si presentò ai alla coppia con una veloce stretta di mano e si unì al tavolo sedendosi in parte a Lucy.

“Quindi giocate nella stessa squadra?” chiese ex giocatore.

“Si, sono il capitano di Fiore”
Jackal e il castano iniziarono un arguta conversazione, Natsu cercò di tenere un espressione allegra anche se nella sua mente c'erano dei poemi che stavano cercando via d'uscita.

Jackal era un ottimo oratore e sapeva conquistare tutti col suo carisma, lo detestava per questo. Sherry lo notò ancora prima di Natsu e per quanto cercasse di deviare il discorso lui era sempre pronto in prima linea.

“Mi interessa il tuo modo di pensare”
“Non è molto diverso da quelli degli altri” disse sorridendo, senza farsi notare poggiò una mano sul ginocchio di Lucy.

Natsu lo notò subito e anche lui senza far notare nulla allungò la mano afferrando il polso di Jackal e scansandolo.

I due si scambiarono uno sguardo di fuoco dietro Lucy che si preparò per inventare la scusa del dover andare in bagno per poter respirare un attimo.

“Il prossimo te lo offro io” disse ex giocatore finendo lo shock nel bicchiere “Vieni” lui e Jackal si spostarono verso il bar.

“Finalmente” disse la donna.

“Amo mio marito ma non il basket” rise sorseggiando il suo drink

“A te piace il basket?”
“Sono nella squadra delle cheerleader e anche mio fratello ha giocato a basket fin fa sempre. Ci sono cresciuta con questo sport”
“Io sarei impazzita.” aggiunse “Dubito che ti piacerà ancora tra qualche anno, se sarete ancora insieme è certo”
“Cosa intende dire?”
“Siete giovani, non avete ancora visto nulla della vita”

“Bè direi che è ora di andare” disse Sherry recuperando la borsa.

“Aspettate, voi mi piacete molto insieme” li osservò “Avete un contatto da darmi?” Sherry scattò, dopo essersi scambiati i numeri d'ufficio i tre lasciarono il locale risalendo sulla macchina.

“SI!” esultò la donna appena l'auto fu in movimento “E' andata benissimo”

“Ma se Jackal ha conquistato Marck ...”
“ A chi interessa? Syra era il nostro obbiettivo”
“Syra?”

“Si è lei che guadagna Marck da quando ha mollato il basket vive di rendita, ha consumato tutti i suoi soldi in viaggi e auto sportive.” “E non spende nulla se non ha il consenso della moglie, per questo sono in crisi”

Lucy sorrise poggiandosi alla spalla del ragazzo guardando fuori dal finestrino.

 

Il giorno seguente Natsu dopo glia allenamenti si face la doccia, per fortuna anche senza aver studiato era riuscito a cavarsela nell'interrogazione e anche la verifica di scienza era andata bene.

Tornò nello spogliatoi avvolto nell'accappatoio sedendosi sula panca vicino al suo borsone, da esso prese la sigaretta elettronica e fece un tiro buttando fuori una piccola nube di fumo bianco.

“Ti sei divertito ieri?” chiese Jackal a petto nudo con la sua solita aria arrogante.

“Abbastanza, non ti facevo così bravo a leccare il culo alla gente”

“Io direi di più fruttare la situazione, a differenza tua io sono stato invitato a cena con alcuni amici di Marck”

Natsu trattenne una risata rivestendosi, che venne notata dal biondo chiedendogli il perché della sua reazione.

“Parlando di cose serie” disse il rosato avvicinandosi “Puoi leccare il culo a chi vuoi ma tocca ancora una volta la mia ragazza e ti spacco una a una le dita”

“Sono accuse gravi queste”
“Mai quanto le tue sul fatto di -dover fallire il test-”

I due si squadrarono “Vedi di abbassare la cresta, io sono il capitano e tu l'eterno secondo, tu non sei altro che la mia ombra. Ricordatelo”

i due si spintonarono Jackal se ne andò mentre il rosato sistemò il borsone, Tempesta si avvicinò a lui “Stai attento” lo avvertì

“Come?”
“Jackal non fartelo come nemico”

“Non lo sopporto”
“Lo so, ma sta attento … è pronto a romperti le ginocchia se provi a mettergli troppe volte i piedi in testa”

“Sai quante persone hanno provato a rompermi le ginocchia? Lui non è diverso dagli altri”

Natsu uscì dalla struttura incamminandosi verso la fermata del pullman quando il telefono iniziò a suonare.

“Gray cosa c'è?”
“Sei nei paraggi?
“In zona perché?”
“Vieni qui ho bisogno di aiuto!” gli mise chiuse il telefono in faccia.

Natsu mise il telefono in tasca, si sistemò il borsone sulle spalle e corse a casa dell'amico, trovandolo da stracci, bavaglie e altre cose per neonato con Urrutia in braccio in preda a un attacco di pianto.

“Menomale che sei qui!”
“Che aiuto ti serve?” disse entrando.
“Non noti?”

“Io sono più preparato per ladri, assassini … quelle cose lì” disse posando il borsone e sfilandosi la giacca di pelle.
“Juvia è uscita e le voglio dimostrare che so badare a nostra figlia”

“A me non sembra”
Gray lo fulminò con sguardo “Va bene va bene, ma non osare lasciarmi da solo con quella”

 

Lucy stava tornando a casa dopo un pomeriggio insieme alle sue amiche Juvia, Levy e Erza; Continuava a pensare alla sera prima e alle parole di Natsu e Sherry e specialmente della discussione avuta a casa sua.

Sapeva quanto Natsu ci teneva ma sentiva che stava diventando come un muro tra di loro.

Sospirò in attesa del pullman quando una macchina accostò sul marciapiede vicino a lei abbassando il finestrino,

“Serve una mano?”

“Jackal? Ma sei ovunque!”

“Vivo in centro e questa è la strada che fanno tutti per il centro, fatto shopping?” chiese notando le borse oltre gli occhiali scuri.

“Pomeriggio tra donne”
“E ora dove sei diretta?”
“A casa” disse fredda.

“Ti do un passaggio”

“Scordatelo, vado col pullman”
“Con quelle borse di marca? Non sembri una ragazza da Gucci”
Lucy sospirò guardando la fermata, indecisa quando in lontananza si sentì un tuono.

“Direi che questo è un segno” disse Jackal sfilandosi gli occhiali da sole.

“Non fare nulla di strano” disse aprendo la portiera dietro e lasciando il suo e lasciando tutte le varie borse.

Si sedette al posto del conducente allacciandosi la cintura senza guardare il biondo in volto.

“E' pronta lady?”
“Evita ti prego” disse guardando fuori dal finestrino.

Jackal ripartì dopo aver chiesto dove vivesse la ragazza, inevitabilmente i due avevano iniziato a parlare di Natsu, del loro rapporto e di altre cose. Stava riaccadendo la stessa cosa al locale, Jackal era bravo a usare le parole e provocare la gente per ribattere e dare inizio a una conversazione che poteva portare avanti anche per ore.

Lucy si fece scappare anche una risata a una battuta che aveva fatto intravedendo la pubblicità del nuovo fast food.

“Grazie” disse Lucy quando si fermò vicino a casa.

“Vedi non è stato così traumatico ricevere un passaggio”
“Di solito nn si danno passaggi agli sconosciti”

“Ma tu non sei una sconosciuta”
“Tu non non mi conosci, non sai proprio nulla di me” disse irritata voltandosi verso di lui osservandogli gli zigomi macchiati dalle lentiggini e gli occhi marrone chiaro tenenti quasi al color ambra.

“So che ti chiami Lucy heartfilia, che hai sedici anni e stai insieme a un ragazzo di diciotto che ti trascura perché a malapena sa prendersi cura di se stesso.”

“So che ti piace ballare il reggeton in discoteca e che …” prese una piccola busta “Ti piace tanto lo shopping”

Lucy rise “Ok, forse qualcosa di me conosci”

I due si guardarono per una manciata di secondi, Jackal avvicinò il viso a quello di Lucy facendo quasi sfiorare i loro nasi per poi poggiare le labbra su quelle della ragazza che non lo rifiutò.

Fu un semplice bacio ma appena Lucy realizzò accaduto saltò giù dalla macchina rimproverando il biondo prendendo i suoi acquisti e dirigendosi verso casa.

Jackal ripartì dopo che la vide entrare in casa.

Lucy mollò le buste per terra sedendosi con la schiena contro la porta portandosi le ginocchia al petto.

Era da un po' di tempo che non sentiva il cuore battere così forte.

Ia suoneria del suo telefono partì dalla sua borsa, guardò il numero sconosciuto sullo schermo.

“Pronto” disse sistemandosi una ciocca di capelli.

“Sono Sherry … ho una proposta da farti riesci a venire nel mio ufficio domani con uno dei tuoi genitori?”
“Certo ...” disse debolmente, in quel momento non riusciva a pensare ad altro oltre alla sensazione delle labbra di jackal sulle sue.

 

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Capitolo 51
*** Lucy e Jackal ***


Di nuovo un flash accecò Lucy, che si impegnò a non chiudere gli occhi per il fastidio, doveva restare immobile o almeno provarci.

La ragazza era da ore in piedi davanti al fotografo indossava un vestito lungo poco sopra il ginocchio rosa pesca con la gonna leggermente ampia decorata con del pizzo ricamato e la cintura restava ferma per il grande fiocco sul ventre e indossava degli scomodissimi tacchi bianchi eleganti.

I capelli erano avvolti in due chignon con delle ciocche in cima alla testa e delle ciocche libere che gli incorniciavano il volto.

Gli occhi erano truccati di rosa chiaro come le guance e il naso, da quello che aveva capito doveva somigliare il più possibile a una bambola.

Erano in un palazzo storico su una scalinata in marmo con un parapetto ben decorato, Lucy era da ore in posa su quel gradino davanti al fotografo Jason un vero esaltato proprio come lo descriveva Sherry.

Ripensò a quando lo aveva proposto sua madre che con gioia aveva accolto l'idea che le aveva dato immediatamente il permesso, “Che cosa carina” fu il suo commento.

Quando si incontrarono Layla e Sherry sembrarono amiche di vecchia data ritrovate dopo tante tempo.

“Bellissima” disse Jason avvicinandosi.

“Ancora una, ferma immobile” scattò la foto.

“PERFETTA! ABBIAMO FINITO” urlò.

“Tu sei stata perfetta” disse rivolto a Lucy aiutandola a scendere le scale.

“Grazie” disse sorridendo.

“No!” disse “Una modella non dice mai grazie, sorride e se ne va”

Lucy sorrise avvicinandosi a sua madre rimasta ad osservare la scena a qualche metro dal fotografo.

“La mia bambina è bellissima” disse Layla guardando la figlia avvicinarsi.

“Dai mamma” disse imbarazzata.

“Ha ragione” disse Sherry avvicinandosi “Sei uno splendore, quel vestito non sta bene a tutte”

Lucy sorrise guardandosi intorno “Scusa ma non sei venuta con Natsu?”

“Oggi è il giorno delle visite mediche dubito che li libererà prima di stasera”

“Ah” sospirò, era successo di nuovo.

“Tesoro che ne dici invece se andiamo a fare un po di shopping noi due?”
“Emh, ok!” disse cercando di mostrarsi allegra.

“Vai a cambiarti che andiamo” la incitò la madre sorridendole.

Lucy si diresse nel camerino pensierosa.

 

Natsu era rimasto seduto su quella poltroncina di plastica per un tempo indefinito a fissare le persone intorno a se e gli infermieri fare avanti e indietro, detestava l'ospedale con tutto se stesso.

“Dragneel” lo chiamò il dottore e lui scattò in piedi felice di potersi spostare da quel corridoio monotono.

Entrò nello studio consegnando la sua cartella alla dottoressa Seira che lo invitò a sedersi, si guardò intorno osservando la stanza perfettamente bianca e pulita.

“Vediamo un po” disse sfogliando i vari fogli.

“Eccellente, anche questo mese i risultati sono ottimi, nulla da dire. Continui con solita dieta e ci rivediamo il mese prossimo” disse sorridendo passandogli il fascicolo.

“Grazie arrivederci”

appena uscito dalla stanza la donna fece scomparire il suo sorriso prendendo il telefono poggiato sulla scrivania e componendo un numero.

“Salve signor Hades penso di aver trovato quello che sta cercando” disse giocando con la penna.

“Si chiama … Natsu Dragneel”

 

Natsu uscì dallo studio della dottoressa con la sua cartella in mano respirando aria fresca e non più odore di disinfettante, prese il telefono in mano recuperando il numero di Sherry dirigendosi verso la fermata del pullman.

“Little Pink cosa ha detto la dottoressa?”
“Che sono in piena forma, sei ancora sul set con Lucy?”
“Mi spiace è finito finito già da un pezzo, è andata via con sua madre”
Merda, sussurrò.

“Volevo giusto parlarne: di recente hai così tanti impegni che ti vedo in difficoltà a gestire la tua vita, dovresti fare un elenco delle tue priorità”
“Il basket sta diventando un lavoro e gli sponsor non faranno altro che aumentare i tuoi guadagni facendoti conoscere. La scuola altrettanto lo è in più con la borsa di studio devi impegnarti più degli altri con lo studio.”

“Lucy è una bellissima ragazza, ma questa situazione non è otti-”
“Sherry zitta” disse sospirando salendo sul pullman.

“Lo sto dicendo per te signorino! Io posso occuparmi dei tuoi impegni ma non posso gestire anche la tua relazione, se non hai più tempo da dedicargli è meglio troncarla subito non credi?”
“Io ho tempo … posso trovarlo devo solo imparare un attimo a gestirmi”
“Sei molto giovane, Lucy non sarà l'unica bellissima ragazza che si interesserà a te. Voglio che tu ci rifletta seriamente … prima che tu abbia un crollo”
“Lo capisco, ma perché questo discorso? Lucy ti ha detto qualcosa?”
“Oh no nulla … ho solo un brutto presentimento”

 

Lucy era in camera sua seduta alla scrivania concentrata sullo studio, il servizio era durato più di quanto pensasse e si era ritrovata a dover fare tutto all'ultimo. Ovviamente si chiese come facesse il suo ragazzo ad arrivare alla sufficienza.

Il suo telefono suonò, istintivamente rispose senza guardare il nome su display.

“Pronto?” disse concentrata sul libro.
“Ciao Lucy”
“Jackal” disse alzando la testa dal libro lasciandosi andare sulla sedia, non di nuovo pensò.

“Volevo sapere come era andato il servizio fotografico”

Lucy si pentì di avergli risposto a quel messaggio, pensava che volesse parlare del bacio e lei lo avrebbe rifiutato per l'ennesima volta e invece si erano messi a parlare di altro.
“Tutto bene”
“Cosa indossavi?” chiese col suo solito tono di voce di quando ci provava con lei.
“Un vestito carinissimo, tutto rosa”
“Io pensavo a qualcosa in lingerie”
Lucy sorrise giocando con i capelli “No” disse scherzando.

“E' un vero beccato … cosa fai stasera?”
“Vado a dormire dal mio ragazzo”

“Lo ha proposto lui?”
“Perché ti interessa?” la faceva innervosire quando gli faceva certe domande.

“Bhe quando il tuo fidanzato ti considera solo quando ha voglia di scopare, significa qualcosa. Io sono esperto di relazioni”
“Sei un tuttologo … ” sbuffò.
“So tante cose ...”
“O un megalomane …” commentò

“Qualsiasi cosa mi consideri non ti è dispiaciuto baciarmi”
“Sbaglio o non parlarne più”
“Io potrei parlarne con Natsu … tipo domani agli allenamenti, non so come la prenderebbe. Potrebbe tirarmi un pugno ma in quel caso sarebbe espulso dalla squadra”
“Saresti un vero stronzo”

“Potrei tenere la bocca chiusa se tu accessi il mio invito ad uscire questa sera”
“Perché fai tutto questo?” Lucy pensava che l'età per i ricatti si fermasse alle scuole medie e invece.
“Non lo so … sembri sprecata con un moccioso come Natsu”

“A che ora?” chiese innervosita.
“alle 20:00 … datti carina”
Lucy gli attaccò il telefono in faccia prima che potesse aggiungere altro, lo detestava con tutta se stessa.

Alla fine si inventò la scusante di non sentirsi bene con Natsu mentre si preparava, avrebbe davvero preferito stare male bloccata a letto che vedersi con lui.

Indossò un top nero con dei pantaloncini di jeans a vita alta, i collant scuri e i soliti anfibi. Si sistemò le maniche della camicia di una taglia più grande che la copriva, aveva cambiato idea su cosa mettere troppe volte e anche riguardandosi allo specchio non era sicura neanche di quel completo ma orami era troppo tardi per cambiarsi di nuovo.

“Ci siamo” sussurrò appena vide la macchina avvicinarsi.

“Buonasera signorina” disse sorridendo con indosso la solita camicia e la giacca elegante scura.
Lucy alzò gli occhi al cielo salendo in macchina, sperando che sarebbe finita presto.

“Dove andiamo di bello?”
“Va bene ovunque”

Jack mise in moto auto e partirono, Lucy guardò i lampioni scorrere veloci davanti al suo sguardo, si sentiva così incolpa pensando a Natsu.

“Raccontami qualcosa”
“Non ho nulla da dire”

“Fai così solo con me o sei acida con tutti?” “Non mi interessa sei bella comunque”

“Jackal avevamo deciso di lasciar perdere la situazione, perché ora ti comporti così?”
“Il fatto che ci siamo rincontrati deve essere per merito del destino o del Karma nel tuo caso, ma non mi interessa. Un diamante è sprecato in un collie di plastica.”

“Piantala con questi paragoni ti prego” sbuffò guardando fuori dal finestrino.

“Allora dimmelo tu perché mi hai baciato l'ultima volta”
Lucy non rispose continuando a guardare fuori cercando di capire dove fosse diretto.

I due proseguirono in silenzio per una decina di minuti finché Jackal non si inserì in una coda di macchine.
“Che ci facciamo qui?” chiese guardando l'insegna del McDonald's

“Ho fame, vuoi qualcosa? Offro io”
“Una coca”

“Va bene” disse avvicinandosi allo sportello per ordinazione.
“Buonasera pronti per ordinare?”
“Allora ...” disse pensieroso “Un McWrap Caesar Cheese con petto di pollo croccante, patatine ricche cheddar, mozzarelle McBites la scatola media e due coca-cola”

Lucy si voltò verso il ragazzo squadrandolo per l'ordinazione appena fatta, quanto mangiava Jackal?

“Qualcuno ha saltato la cena” commentò Lucy

“Ah no … ma uno spuntino la sera ci sta sempre”
Jackal si avvicinò allo sportello successivo per pagare e ritirare il sacchetto di carta.

“Tieni un attimo” disse poggiandolo sulle gambe della ragazza.

Lucy osservò il contenuto, menomale che gli atleti dovevano stare a dieta per il torneo.

“Ti fermi nel parcheggio?”
“Certo che no, casa mia è qui vicino”
“E chi ti dice che io voglia venire a casa tua?”
“Sono io che guido” Lucy sbuffò.

In meno di dieci minuti si ritrovò nel suo attico in pieno centro, lo guardò sfilarsi la giacca che indossava agganciandola al gancio nell'entrata.

“Posa pure sul tavolo” disse indicando il tavolo bianco.

Lucy si guardò intorno la stanza era enorme con tavolo bianco tondo con quattro sedie, una zona con un enorme divano ad angolo e una televisione attaccata al muro.

Una porta scorrevole aperta mostrava una cucina moderna.

Delle porti scorrevoli davano su quella che sembrava essere una terrazza.

Lucy poggiò tutto sul tavolo mentre Jackal portò dei tovaglioli.

“Sicura di non volere nulla?”
“No” disse prendendosi la sua coca-cola dal sacchetto.

“Accendiamo un po' la tv che dici?”
“Come ti pare”
“Speravo che ti saresti addolcita con la Coca-cola … mi sbagliavo” disse accendendo la tv.

Jackal prese la scatola del panino, l'aprì e addentò il panino, Lucy lo osservò mangiare con gusto.

“Pensavo che i titolari fossero a dieta”
“Del cibo spazzatura ogni tanto non ha mai ucciso nessuno”
“Dimmi un po di te”

“Jackal non c'è nessun motivo per il quale io lascio il mio ragazzo per te”
“Se per te la cosa è così ovvia perché ci pensi di continuo? Ti sto insinuando un dubbio forse?”

Lucy l fulminò con lo sguardo venendo ignorata dal ragazzo che buttò la scatola del panino nel sacchetto sostituendola con quella delle patatine e delle mozzarelle.

I due rimasero in silenzio ad ascoltare la tv quando nello stesso momento si misero a canticchiare la canzone in sottofondo, scoppiando a ridere.

“Finalmente sono riuscito a farti sorridere”

Jackal si soffermò a guardare la tv e Lucy osservò i suoi lineamenti, aveva il volto più magno rispetto a Natsu e anche il fisico più asciutto. I capelli sempre ben sistemati sotto quella luce sembravano ancora più biondi di quanto già non lo erano.

Era un bellissimo ragazzo e sicuramente la Lucy delle scuole medie si sarebbe presa una cotta come quelle che si provano per gli Idol o gli attori in certi film.

Il problema era quando parlava era davvero bravo a usare le parole e sapeva mandarti in confusione in pochi minuti.

“Sono sincero quando ti dico quanto sei bella” disse senza togliere lo sguardo dalla tv.

Lucy sussurrò afferrando nervosamente delle patatine e mangiandole concentrandosi anche lei sulla tv.

“Sono buone col formaggio” commentò a bassa voce.

“Sei fantastica” rise Jackal bevendo la coca.

I due rimasero a guardare la tv riuscendo a far scappare alla ragazza qualche parola di tanto in tanto, avevano finito per guardare una di quelle serie tv poliziesche e discutere su chi fosse l'assassino.

In quel breve tempo passato insieme Lucy si rese conto di quanto fosse pericolose Jackal e di quanto la rendesse irrequieta stare da sola con lui.

Sentiva di doversi allontanare da lui prima che commettesse di nuovo lo stesso errore dell'ultime volta.

 

Finito di mangiare Jackal sistemò il tavolo buttando le scatole vuote nella spazzatura.
“Puoi portarmi a casa ora?” chiese raggiungendolo in cucina.
“Ti sei già stufata di me?”

“Voglio andare a casa”

“O da Natsu per sentirti meno in colpa per avergli dato buca?”

“La verità è che voglio stare il più possibile lontano da te” disse dura.

“Perché?” chiese avvicinandosi alla ragazza.

“Perché non ti sopporto”
“E come mai mi detesti così tanto?”

“Lo sai perché”

Jackal si avvicinò ancora di più “Lucy, Lucy, Lucy” sussurrò.

“Piantala di flirtare”

“Ma se sta funzionando così bene?”

“Ne sei sicuro?” disse più debolmente.

Lentamente Jackal si avvicinò alla ragazza sistemandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio guardandola negli occhi.

Il biondo baciò Lucy e di nuovo lei non si oppose a quel gesto al contrario, non seppe spiegarlo ma una scossa le colpì tutto il corpo e prima che se ne rese conto si ritrovò a ricambiare appassionatamente quel bacio.

Jackal la sollevò facendola sedere sul piano della cucina mentre lei teneva ben salde le gambe intorno alla sua vita e le braccia al suo collo.

“Hai ragione” disse staccandosi “E' proprio ora che tu vada a casa … ti aspetto in macchina” disse uscendo dalla cucina abbandonando la ragazza.

Lucy rimase lì immobile per una manciata di secondi a fissar il vuoto … era successo di nuovo.

Lucy sussultò sentendo il telefono vibrare nella tasca della camicia, lo prese guardando il messaggio era Natsu che gli chiedeva se stava meglio.

No, si sentiva decisamente peggio.

 

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Capitolo 52
*** whats goes around comes around ***


“Non mi ha detto perché mi ha chiamato” disse Natsu seduto sul lettino della dottoressa nell'infermeria del centro sportivo.

Lo studio era piccolo, un letto con la tipica carta, degli scaffali pieni di medicinali e la pallida scrivania col computer e la stampante.

La donna stava smanettando al computer nel silenzio assoluto della stanza.

“La mia collega è rimasta molto stupita dai tuoi risultati” disse Kyoka visitandolo.

“Dal punto di vista medico sei uno dei migliori giocatori mai visto, il signor Hades ci tiene particolarmente a questa particolarità” “Quanto spesso ti ammali?” chiese in seguito fermando per un istante le dita dalla tastiera.
“Nulla più di un raffreddore ma capita raramente”

“Il signor Hades non è solo il direttore, si occupa di altri progetti strettamente legati al mondo sportivo”

“Più o meno sto iniziando a capire come funzionano certe cose”

“Natsu, sarò onesta … tu sei esattamente ciò che stiamo cercando” per la prima volta da quando si era seduto la dottoressa lo guardò in volto.
“Un modello o ...”
“Non esattamente … noi siamo alla ricerca del giocatore perfetto e offriamo tutto il necessario per migliorare al massimo le tue prestazioni sul campo”
“Io?” chiese indicandosi, non credeva di avere certe doti … qualunque esse fossero.
“Si, hai tutte qualità che cerchiamo, saresti interessato?”
“Penso di doverci pensare un po' su” disse guardando per tera.

“Ovviamente siamo disposti a offrirti un compenso aggiuntivo alla tua quota di titolare” disse aumentando l'interesse del ragazzo

“Attendiamo fino a lunedì” concluse.

 

Natsu rientrò in casa silenziosamente chiudendosi la porta alle spalle col solito zaino su una spalla.

“Ciao Happy” salutò il gatto mollando lo zaino per terra e accarezzò l'animale che fece le fusa sullo schienale del divano.

Si voltò verso vedendo suo fratello ancora in divisa addormentato, doveva essere molto stanco nell'ultimo periodo.

Natsu prese la coperta appoggiata sullo schienale e coprì il corvino.

Si diresse verso la sua camera quando notò l'accumulo di fogli sul tavolo, incuriosito si avvicinò.

Bollette, tante bollette. Tante bollette non pagate. Sospirò sembrava che i soldi non bastassero nonostante tutto. Aveva iniziato anche lui a contribuire ma erano così indietro con i pagamenti che faticavano comunque ad arrivare alla fine del mese.

Entrò in camera sua sfilandosi le scarpe e abbandonandole sul pavimento, si sdraiò sulla schiena con la schiena contro lo schienale e il pc sulle gambe, doveva leggere tutte le email che Sherry gli aveva inoltrato e decifrarle. Sentiva che stava perdendo il controllo della sua vita.

Voleva solo fermarsi un attimo a guardare video stupidi su internet ma non poteva, se non c'era la scuola c'era il lavoro o gli allenamenti.

Prese il telefono e compose il numero di Lucy ma scattò la suoneria, sospirò mollandolo sul materasso da qualche giorno il loro rapporto si era indebolito, passavano anche intere giornate prima che uno rispondesse all'altro.

Il telefono suonò di nuovo, Natsu sospirò guardando in alto “Ciao Sherry”

“Darling, ho una fantastica notizia per te” disse con la sua solita voce esuberante.

“Un altro servizio?”
“Oh no molto di più, ho fatto circolare un paio di tue foto e un brand molto, molto importante mi ha chiesto qualche informazione in più ...” disse esaltata.

“Quindi?”
“E' molto probabile che ti offriranno un contratto”

“Ho mal di testa possiamo parlarne dopo” si inventò una scusa.

Non aveva voglia di passare gli alla parte lavorativa dellagiornata.

“E se ti dicessi che questo sponsor è la Q.King”

“Intendi quella … famosa?” chiese incredulo

“Ovviamente”
“Intendi quella che ha un negozio che è un palazzo a due piani in centro?”
“Si proprio quella”
“Intenda quella-”
“Si Natsu quella! Lunedì dopo scuola ti passo a prendere io con un cambio di outfit e andiamo in agenzia.”
“V-va bene!” era emozionato, molto emozionato. Q.King era una specie di Gucci per gli sportivi, un icona che da anni faceva la storia e avevano chiesto di lui. Si ritrovò a sorridere al muro come un ebete.

 

Lunedì a ricreazione Lucy e Natsu stavano amoreggiando in una classe vuota, lei seduta su un banco e il rosato in piedi che la baciava.

Lucy gli mesi le braccia intorno al collo massaggiando i capelli del ragazzo.

“No, non qui” disse lei sentendo la mano del ragazzo allungarsi sotto la sua gonna.

“Solo un attimo” borbottò baciandole il collo.

“Dai, qualcuno ci potrebbe vedere” rise.

“E' da una vita che non lo facciamo! Inizio a sentire astinenza” disse mettendogli le mani sulla vita.

“Sei sempre impegnato ...” disse baciandolo a stampo.

“Dormi da me stanotte?”

“Non posso, è il compleanno di mia mamma siamo fuori a cena”
“Dopo cena” disse baciandogli il collo.

“Non credo che me lo permetta, sai che vogliono che vada a scuola in orario”
“E quando allora?”

“Un giorno lo troviamo” sorrise baciandolo a stampo.

La campanella suonò i due si salutarono prima di dirigersi verso le loro classi, dannato Jackal! Pensò Lucy se non fosse per lui che gli aveva lasciato un succhiotto sul petto e Natsu non ci avrebbe mai creduto alla storia che era solo un livido.

Si erano rivisti ancora dopo quella notte ed era successa la medesima cosa nella sua auto, Lucy si sentiva così in colpa per quello che stava combinando, ma al tempo stesso quando stava con Jackal finiva sempre per venire attratta da lui.

Non ne aveva parlato con nessuno, nemmeno con le sue amiche: Levy si sarebbe arrabbiata tantissimo, Juvia … lei era troppo occupata a fare la mamma mentre Erza sarebbe esplosa in una sonora ramanzina e avrebbe fatto di tutte perché lo confessasse al ragazzo.

Lucy si sedette al suo posto sbattendo la testa sul banco, quella situazione la stava facendo uscire matta e la cosa che la faceva ancora di più irritare era che aveva fatto tutta da sola. Non poteva incolpare nessuno se non sé stessa.

Suonò il telefono, era sherry che le aveva inviato un messaggio “Lucy sto radunando delle modelle per un servizio in costume da bagno … vorresti essere dei nostri?”

“Devo chiedere ai miei genitori ma credo che non ci siamo problemi” rispose prima di mettere via il telefono vedendo la professoressa entrare.

 

Natsu stava leggendo il libro di storia col tappo in bocca e con l'evidenziatore sottolineava, Sherry era seduta in parte a lei mentre la sua assistente guidava la macchina.

“Tutto bene con la scuola?” chiese la ragazza.

“Si, ho solo l'interrogazione domani” farfugliò col tappo in bocca.

“Vedi di andare bene, se venissi rimandato o bocciato non sarebbe della bella pubblicità”
“E come sfarebbero a scoprirlo?”
“Fidati, quelle vecchie volpi dei giornalisti sono in grado di scoprire cose di cui tu neanche sei a conoscenza” disse guardando ipad.

Pochi minuti dopo erano arrivati all'agenzia della Q.King, Natsu si sentiva nervoso. Entrando ammirò i lunghi corridoi decorati con le gigantografie delle copertine e le foto di modelli e modelle.

“Sherry” disse un uomo di mezza età spalancando le braccia verso la donna.

“Pier” rispose andandogli incontro con la stessa allegria.

“Quanto tempo che non ci vediamo, dalla sfilata di alta moda dell'anno scorso se non sbaglio.”

“Che memoria”
“Lo so, io non sbaglio mai” disse sistemandosi gli occhiali da visti.

“E' lui Natsu?”
“Si”
“E' molto più bello dal vivo” disse sistemandogli un ciuffo di capelli rosa.

Natsu non disse nulla ma osservò il particolare e colorato, specialmente colorato, modo di vestire dell'uomo.

“Facciamo qualche scatto di prova … seguitemi”

Natsu venne mandato a cambiarsi in una stanza con degli abiti di prova, dei pantaloni della tuta color vino a cavallo basso con due linee verticali bianche di lato. Delle scarpe sportive bianchissime, così bianche che era impossibile che fossero state indossante al di fuori di quel posto e una maglia nera leggermente aderente.

“Eccoti” disse Pier “Mettiti lì” disse indicando il set col fotografo che sisitemava la fotocamera.

“E' davvero bello” disse Pier all'amica.

“E' troppo giovane per te” scherzò

L'uomo rise di gusto “Ma è perfetto per l'agenzia”

“Firmiamo il contratto?”

“Non perdi tempo è?”
“Mi conosci bene”

 

“Un servizio in costume da bagno? Interessante ...”

“Piantala cretino” rise Lucy.

La ragazza era sdraiata sul suo letto con libro di scuole abbandonato sulle gambe e il telefono all'orecchio.

“Immagino che non sarò io il fortunato ad avere l'anticipazione”
“Direi proprio di no”

“Avrà onore del tuo ragazzo cornuto?” rise.

Il sorriso di Lucy sparì completamente mutandosi in espressione a metà fra irritato e intristito.

“Ho toccato un tasto dolente?”

“Devo andare ora” disse sbrigativa.

“Andiamo Lucy ...” Jackal venne ignorato dalla ragazza che chiuse la chiamata in faccia.

Buttò il letto sul materasso e si coprì il viso col cuscino, in quel momento il fratello entrò bussando sulla porta già spalancata.

“Sorella?” chiese confuso.

“Sting” rispose senza togliere il cuscino.

“Hai visto la mia felpa nuova?”

“Perché dovrei sapere dove sta?”

“E' successo qualcosa?” chiese sedendosi sul bordo del letto.

“No” borbottò

“Sicura?”
“E' troppo complicato”

“Avanti parla”

“Sto facendo un casino ...” Lucy gli raccontò tutto: di quello che provava in compagnia di Jackal, del senso di colpa che provava quando stava insieme a Natsu, ansia del non sapere se parlano o meno durante gli allenamenti e la partita che ci sarebbe stata venerdì.

“Sorellina ti sei messa in una brutta situazione”
“Lo so cosa credi!”
“Io ho avuto diverse ragazze prima di Yukino e per esperienza posso dirti che per quanto possa fare male è meglio per entrambi finirla subito”
“Non posso fare una cosa del genere a Natsu”
“Ma non si merita neanche quello che stai facendo ora”

Lucy sentì delle lacrime bagnarli le guance e il fratello l'abbracciò istintivamente.

 

I giorni passarono lenti e Lucy prese le distanze da entrambi, si stupì delle sensazioni che provò in quel periodo: da una parte Natsu gli manca più a livello fisico, sentiva la nostalgia del calore che emanava il suo corpo, delle sue carezze, della sua presenza che la faceva sempre sentire al sicuro da tutti.

Di jackal sentiva la mancanza della sua voce al telefono, dei messaggi e del suo modo di sedurla, dell'insicurezza che provava quando restava sola con lui.

Amava Natsu, gli voleva un sacco di bene ma le emozioni che provava per Jackal erano difficili da capire, la inquietavano quasi. Aveva paura di comprenderli.

Aveva detto al rosato del servizio in costume e aveva dato sfogo a uno scatto di gelosia dicendo di non essere molto propenso a un servizio “mezza nuda” come lo aveva definito. Lei aveva ribattuto sul fatto che anche lui fosse sempre circondato da modelle per i servizi fotografici. Alla fine la discussione era esplose in una mezza lite non ancora chiarita.

“Io non capisco da quando è così geloso?” sbottò sfogandosi con le sue amiche.

Si era trovata a un bar per un aperitivo con Levy e Juvia che aveva portato la bimba che dormiva serenamente nel passeggino.

“Lo è sempre stato” disse l'azzurra sorseggiando l'analcolico.

“Mai così”
“Forse lo stai notando un po di più da quando hai iniziato a fare i servizi fotografici” disse Juvia sistemando il cuccio alla bambina.

“Allora perché non me l'ha detto fin dall'inizio?”
“Perché non glielo chiedi a lui?” propose Levy

“E' nervoso per il basket, non facciamo che litigare” sospirò.

“Anche io e Gray abbiamo avuto un periodo simile dopo la nascita dì Urrutia alla fine abbiamo capito che il problema eravamo noi … troppo stanchi” “Ma quando abbiamo ricominciato a dormire le cose sono migliorate. Forse siete solo un po troppo stressati in questo periodo”
“Non è solo questo ...” accadde, Lucy confessò le sue colpe alle amiche.

“Non è una bella cosa”

“Lo so anche da sola!”
“Quindi non ti piace più Natsu ...” dedusse l'amica.

“Non lo so” “So solo che venerdì lì vedrò insieme per la prima volta da quando tutto questa situazione ha avuto inizio e io non so che fare”

“ … scusa ma questa volta non ha idea di cosa consigliarti”

 

“Benvenuto Natsu” disse la dottoressa Kyoka “Conosci già la mia assistente Seilah?”

“Piacere” si strinsero la mano.

Il ragazzo era stato portato in una stanza privata della palestra dove si allenava di solito la squadra. C'erano diversi computer e macchinari per l'allenamento.

“Direi che possiamo iniziare”

pochi attimi dopo Natsu stava correndo sul tapirulan con dei cavi collegati al corpo tramite delle ventose al petto e alla fronte. I cavi erano collegati ai vari pc su cui le due donne stavano lavorando.

Natsu premette il bottone rosso per interrompere il programma “Che succede?”

“N-ho più fiato” disse mettendo i piedi ai lati del tappeto dove non vi era il rullo e il volto appoggiato al piccolo monitor.

“Quanto ha fatto?” chiese lei all'assistente

“Sei chilometri e mezzo”

“Natsu appena sei pronto passiamo al prossimo esercizio”

Alla fine Natsu si sentiva distrutto non aveva mai fatto così tanti sforzi in una sola sessione di allenamento e la strada verso casa gli sembrò più lunga dell'andata.

Lunga la strada di casa continuava a rigirarsi nella mano la scatolina di plastica gialla come quella dei medicinali.

Sono integratori naturali per la stanchezza fisica”

Erano queste le parole usate.

“Cosa non si fa per i soldi” pensò cercando le chiavi di casa nella tasca della giacca. Era cambiato tutto: il suo modo di vestire, dagli eterni pantaloni della tuta tenuti a vita anche troppo bassa e le enormi felpe era passato a jeans aderenti e giacche in pelle o in jeans all'ultima moda.

Prima viveva attaccato alla palla da basket, ora al cellulare che tante volte non arrivava a fine giornata per tutte le varie chiamate e notifiche.

Diede una sbirciata ai messaggi notando che Lucy non gli aveva ancora risposto da quella mattina, si stava stranamente allontanando. Infondo la capiva non facevano altro che litigare.

“Servizio in costume … pff” borbottò tra se e se entrando in ascensore “Solo io posso vederla nuda” protestò a bassa voce.

“E' come andare in spiaggia” imitò la bionda.

“Si con un tipo appiccicato che ti fotografa” aggiunse lui.

Uscì dall'ascensore continuando il suo discorso nella sua mente, ci mancava che i vicino lo vedessero parlare da solo.

Mise le chiavi nella fessura notando una busta sullo zerbino indirizzata a suo fratello, se la rigirò in mano aprendo la porta. Era dal proprietario della palazzina.

Incuriosito la aprì.

 

“Dovrei andare a casa ora” disse Zeref nel letto di Mavis.

“Ancora cinque minuti” rise baciandolo a stampo coprendosi il seno nudo con le coperte. Erano andati a casa di lei subito dopo il lavoro per fare l'amore.

Zeref guardò l'orologio che portava al polso “Devo andare a fare la spesa o chi lo sente quello là” disse alzandosi recuperando i vestiti.

“E quando è che inizieremo a parlare di noi?”
“Che intendi dire?”
“Lo sai che intendo dire” disse mettendosi a sedere coprendosi con le coperte.

“Hai ventisei anni non pensi che sia ora che inizi a sistemarti?”
“Non è il periodo”

“E quando lo sarà? Quando inizierai a prendere in considerazione l'idea di avere una famiglia?”
Zeref si allacciò i pantaloni e si infilò la camicia.

“Forse quando riuscirò a trovare un lavoro con uno stipendio decente”
“Mio padre ha detto che è disposto a insegnarti a lavorare in ufficio”
“Mi sono fermato alla terza media non ho proprio le conoscenze per lavorare per un imprenditore”
“Non ci hai neanche provato”

“Non ho neanche mai provato a fare il chirurgo”

“A volte sei così infantile”

“Devo andare” si avvicinò baciandola a stampo.

“Chiudi la porta” urlò lei al ragazzo già sulle scale.

Zeref salì in macchina mettendo in moto quando il telefono suonò “Natsu -” lo interruppe “Dobbiamo parlare” disse serio.

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Capitolo 53
*** bad time ***


“Quando avevi intenzione di dirmi che ci stanno sfrattando?” chiese Natsu al fratello appena entrò in casa.

Era rimasto seduto sulla sedia della cucina tutto il tempo in attesa del rientro in casa del fratello rileggendo le poche parole scritte sulla lettera. Si massacrava il labbro inferiore mordendosi nervosamente.

“Te lo avrei detto a tempo debito” Zeref aveva capito nel momento in cui vide il fratello con la lettera in mano, era rimasto in piedi vicino al tavolo.
“Quando ci sbatteranno fuori di casa? Perché poi?” lo guardò sfilarsi il cappotto e abbandonarlo sul divano.
“Da quando ho perso il lavoro sono rimasto indietro con affitto … più del solito visto che è aumentato di nuovo”
Natsu si mise le mani sul viso coi gomiti puntati sul tavolo. Fantastico pensò.

“Mi dispiace non volevo darti altri pensieri”

“Ci stanno sbattendo fuori di casa Zeref! È una cosa che dovrei sapere!” era irritato e la stanchezza per gli allenamenti non aiutava.
“Troverò un modo come ho sempre fatto” disse prendendo la lettera e la busta spostandoli dal tavolo. Natsu prese il telefono sospirando.

“Chi stai chiamando?” domandò il Zeref confuso.

“Sherry, la avverto che devo svuotare il conto”
“Non ci provare” disse rubandogli il telefono e annullando la chiamata.

“Zeref dammi il cellulare” disse il rosato alzandosi allungando il braccio.

“Non è necessario, questi soldi sono i tuoi e devi spenderli per te”
“Questa è anche casa mia” notò cercando di stare più calmo possibile.

“Ma non è tuo compito occupartene”
“Perché non vuoi essere aiutato” si stavano alzando i toni.
“E' da quando ho tredici anni che mi occupo di te e me la sono sempre cavata senza l'aiuto di nessuno e non ne ho bisogno neanche ora”
“Perché devi far così? Finalmente posso contribuire lasciami aiutare”
“NO”

“Perché?” si trattenne dalla voglia di tirare un pugno a suo fratello.

Zeref si sedette puntando i gomiti sul tavolo “Tu non puoi capire cosa significa faticare anche nelle cose normali: fare la spesa, pagare le bollette, poter avere una vita decente e ora dovrei farmi mantenere da mio fratello minore? Non mi resta che arrendere che ho fallito” mollò il telefono sul tavolo.

“Zeref tu non hai fallito in nulla” Natsu sedendosi a sua volta avvicinandosi al corvino.

“Si invece”
“No, al contrario tu mio hai fatto da genitore quando ne avevo bisogno, hai smesso di studiare per potermi dare una vita migliore, mi hai tirato fuori da una casa famiglia”
“Non ne sono così sicuro, saresti potuto finire in una famiglia che non ti avrebbe fatto mancare nulla”

“Ma non sarebbe stata la stessa cosa … Zeref tu hai rinunciato alla tua vita per me, hai sempre pensato prima a me fin da piccoli e ora che finalmente posso lasciami contribuire” disse prendendo il telefono dalla mano del fratello.

Natsu guardò il fratello e lo abbracciò, Zeref ricambiò. Per un momento il tempo si fermò, Natsu si chiese quanto tempo era passato da quando facevano una cosa del genere, probabilmente fu quando Zeref venne trasferito in una casa famiglia per aiutare i ragazzi che richiedevano emancipazione al giudice del tribunale minorile.

Chiuse gli occhi e sospirò, non si era mai reso realmente conto di quanto facesse suo fratello per lui.

 

Lucy si era presentata al servizio fotografico e una gentilissima ragazza vestita di nero con la scritta -staff- sulla maglietta.

La accompagnò fino ai camerini dove la fece accomodare in una stanza dove una parrucchiera stava preparando un altra modella.

“Siediti pure qui” disse sorridente.

Lucy si sedette sulla poltroncina e le scappò l'occhio sulla ragazza in parte a lei. La parrucchiera stava acconciando i lunghi capelli biondi mossi, aveva gli occhi chiari fissi sullo schermo del telefono che usava con qualche difficoltà per colpa delle lunghe unghie a stiletto. Si soffermò sulle labbra troppo gonfie per essere naturali secondo lei.

“Un volto nuovo! Come ti chiami?” chiese notando Lucy poggiando il telefono sulle gambe.

“Lucy” sorrise.

“Io Polly, vuoi una caramella?” chiese porgendogli un sacchetti di caramelle gommose.

“No grazie”

“Sono così buone” ne mise un paio in bocca.

“Non credere a quelli che dicono che le modelle non mangiano ricordatelo”

Lucy rise, si sentiva leggermente a disagio a parlare con lei.
“Una stella come te sicuramente avrà un ragazzo, giusto?”
“Ehm … si” disse leggermente in imbarazzo.

“Non devi imbarazzarti voglio solo conoscerti tesoro” disse sorridendogli.

“Polly sei pronta” disse la donna che finì di sistemarle i capelli.

“Grazie tesoro” si alzò sorridendo “Ci vediamo sul set” disse poggiandole una mano sulla spalla.

Lucy guardò la sua immagine allo specchio vedendo l'acconciatura che gli stava facendo la parrucchiera: due chignon molto morbidi con due trecce a spina di pesce sul retro della testa e una delle ciocche lasciate libere vicino al volto.

Venne pure truccata in modo molto leggere con un ombretto bronzo, un rossetto color carne e un illuminante ricco di brillantini.

Un assistente consegnò i vestiti per le foto a Lucy che si cambiò in uno dei tanti camerini, si guardò allo specchio con addosso i pantaloncini neri con delle rose rosse cucite sul davanti e il pezzo sopra del costume, del medesimo colore dei fiori allacciato dietro al collo e al costato.

Si guardò allo specchio un ultima volta prima di seguire la ragazza di prima che la accompagnò fino al set. Lucy ammirò lo scenario di una spiaggia tropicale dentro il capannone.

Vide le altre due ragazze in costume: una dalla pelle scura, che aveva già visto nella pubblicità di un profumo, indossava un costume bianco intero che metteva in risalto il suo fisico asciutto. Parlava con una corvina che portava un bikini blu scuro e dei pantaloncini in tuta.

Lucy si avvicinò guardando la scenografia ben fatta, le altre modelle le sorrisero e si presentarono,

“Oh guarda la mia nuova amica” disse Polly avvicinandosi al gruppo “Trattatemela bene ragazze”

“Grazie” rispose Lucy, ma la bionda era già corsa via da uno dei ragazzi dello staff.

“Vi conoscete?” chiese la ragazza più alta.

“Ci stavano preparando insieme”

Le due ragazze si guardarono “Che resti tra di noi ...” iniziò la corvina sistemandosi una ciocca di capelli “E' meglio che tu non parli molto con Polly di … alcuni argomenti intimi”
“Come mai?”
“Ha una certa fama per … rubare i ragazzi delle altre modelle”
“Cosa?” chiese incredula.

“E' la verità, lo fa con tutte le ragazze nuove”
“E perché fa una cosa del genere?”
“Diciamo che non le piacciono andare a letto con i ragazzi single.”

Lucy la guardò Polly incredula non ci credeva che certe persone esistessero veramente.
“Noi ti abbiamo messo in guardia, fidati è peggio del diavolo”

la ragazza tentennò, non le conosceva quelle ragazze e non aveva idea se stessero esagerando o se Polly fosse realmente così.

Si immaginò Natsu amoreggiare con lei, quella visione le diede fastidio nel profondo, l'idea che lui toccasse un altra ragazza nella stessa maniera. Ma chi voleva prendere in giro si chiese, stava facendo la medesima cosa con Jackal non aveva il diritto di innervosirsi per pensieri del genere.

 

Natsu era negli spogliati, si stava rivestendo seduto sulla panca. Ripensava agli avvenimenti del giorno prima, in fretta e furia erano andati a ripagare tutti i debiti e finalmente Zeref aveva tirato un sospiro si sollievo.

Sospirò quando con la coda dell'occhio vide Jackal sistemarsi in parte a lui. Pregò tra se e se che rimase in silenzio, non gli andava di sentire la sua insopportabile voce altezzosa e piena di se.

“Allora Natsu come va la vita?”

Natsu cercò di trattenere i commenti che emergevano nella sua mente “Meglio quando non ci sei tu”
“Questa tua sincerità non è sempre positiva” aggiunse dopo un attimo “Siamo compagni di squadra dovremmo impegnarci per collaborare. Sai eravamo noi due i selezionati per diventare capitani e tu hai perso questo fa di te il giocatore più forte dopo di ME ovviamente”

Natsu strinse i pugni alzandosi “Direi che può bastare”

“Non fare lo scontroso” si alzò a sua volta “Voglio solo conoscere meglio un componente della mia squadra. Racconta quella ragazza bionda che viene col tuo gruppetto di amici a vedere le partite è la tua fidanzata?” Natsu si voltò verso il biondo.
“Perché questa domanda?”
“Mi sembrava un volto famigliare e infatti” gli mostrò il una foto sul telefono, era quella del servizio fotografico di Sherry per una rivista di moda.

Natsu si trattenne “Jackal ascoltami bene perché te lo dirò una volta sola ...” fece un passo verso di lui “Non tirare troppo la corda che con me rischia di rompersi molto presto”
“E' una minaccia?” sorrsie.
“Un avvertimento … stai attento a quello che fai” recuperò la borsa e sbatté l'anta dell'armadietto.

Appena uscì dallo spogliatoio Jackal liberò una risata infilandosi le scarpe “Cosa stai combinando?” chiese Tempesta.

“Nulla che ti interessi” disse allacciandosi le scarpe.

“Invece di fare lo stronzo con Natsu dovresti iniziare a prenderlo come esempio”
“Ma fammi il piacere, forse non te lo ricordi ma sono io il capitano” si alzò alzando verso l'armadietto.

“Lo sappiamo tutti che è stato il tuo sponsor a pagare quel ruolo”

“Non lo hai ancora imparato? È così che gira il mondo dello sport oggi giorno e se non ti va bene come cosa organizza una bella uscita di scena e togliti di mezzo”
“Non voglio problemi, gestitevela tra di voi ma vedi di non fare come tuo solito e mettere in mezzo gente innocente”

 

“Lucy?” Sting entrò in camera della ragazza trovandola davanti allo specchio intenta a prepararsi.

“Cosa ti serve Sting?” chiese truccandosi concentrata sul suo riflesso.

“Prendo in prestito il tuo pc che mi serve per andare a lezione domani” disse avvicinandosi al portatile abbandonato sul letto.
“Non puoi usare il tuo?”

“Ho paura che esploda nel bel mezzo della lezione” lo prese dal letto.

“Come ti sei truccata?” chiese poi notando la notevole quantità di ombretto e il rossetto.

“Non mi sta bene?”
“Dipende dove devi andare?” si sedette sulla sedia della scrivania incuriosito.

“A cena con Natsu … sushi”

Jackal la guardò storto, non le piaceva sua sorella truccata così era troppo … provocante.

“E l'altro che non mi viene in mente il nome”
“ ...” ingoiò a vuoto.

Sting la fissò interrogativo.

“Solo … un caffè domani mattina” confessò.

“Fammi capire: vuoi andare a cena con Natsu, fare sesso con lui e il giorno dopo incontrare come cavolo si chiama? Devo iniziare a preoccuparmi”

“Chi ti dice che faremo sesso?”
“Non vuoi fare sesso con lui?” “Non è un bel segno” aggiunse a bassa voce tra sé e sé.

“Da quando io e te parliamo di queste cose?”
“Da quando tra noi due sei tu quella ad avere una vita sessuale”

“Io devo andare” disse recuperando il cappotto e la borsa “usate il preservativo” urlò alla sorella già sulle scale ancora seduto sulla sedia bianca.

 

Lucy uscì di casa e pochi minuti dopo arrivò Natsu con la macchina del fratello, aveva la patente da tre giorni ma era la prima volta che lo vedeva guidare.

Salì in macchina e salutò il ragazzo baciandolo sulla guancia lasciandogli il segno del rossetto “Scusa” disse allacciandosi la cintura e pulendogli la guancia col pollice.

“Come mai sei così truccata?” chiese partendo.
“Anche tu? Si può sapere cosa avete tutti stasera?” chiese guardandosi nello specchietto.

Lucy faticava a credere che tutti si stupissero così tanto solo per un po di trucco, di solito era più acqua e sapone ma di certo non era la prima volta che metteva dell'ombretto e del rossetto.

“Sei tu quella che si sta comportando in modo strano”

“Non sono strana”

“Come vuoi” disse concentrato sulla strada.

Nell'abitacolo calò un gran silenzio riempito solo dalla musica che passava alla radio, lui concentrato sulla guida, lei al telefono.

“Come sta Juvia? È da un po che non la vedo” chiese Natsu cercando un argomento di cui parlare, sembrava che avessero esaurito qualsiasi cosa su cui chiacchierare.
“Bene, la piccola le occupa tutto il tempo”
“Sembrano cavarsela però”

“Già” disse fissa sullo schermo che le illuminava il volto.

“Sei arrabbiata ancora per quella storia del servizio fotografico?”
“No, tu?”
“Io sono sempre geloso quando si parla di te”

Lucy sospirò senza rispondere.

La cena fu molto disagiante, i due parlavano del più e del meno come conoscenti che si rivedono dopo molto tempo. Natsu gli raccontava della squadra e Lucy del servizio fotografico ma alla tavola emergeva una stana freddezza.

“Le cose stanno migliorando molto, tranne per il capitano che … non facciamo che discutere”
“Il capitano?”
“Si, Jackal” disse facendo il verso.

Lucy alzò lo sguardo dal sushi e fissò il ragazzo, i due si squadrarono per un solo istante prima che il rosato prese la bottiglia dell'acqua e se la versò nel bicchiere.

“Devi ammettere che non è semplicissimo il tuo carattere”
“Non ha nulla il mio carattere!” borbottò.

“Se lo dici tu ...”
“Hai qualcosa di strano”

“Ti ho già detto che sto bene!”

“Scusa se mi preoccupo per te” disse seccato.

Natsu per il resto della cena si concentrò solo sul cibo e alcune volte controllava il telefono senza però rispondere ai messaggi.

Lucy provò a iniziare un discorso ma il rosato era troppo scocciato per parlare e questo la faceva innervosire e non poco.

Finita la cena i due ritornarono alla macchina nel solito silenzio, a nessuno dei due andava di parlare.

“Dove mi stai portando?” chiese lei osservando la strada dal finestrino.

“A casa” disse secco.

“Pensavo di restare da te a dormire”

Natsu si fermò in un parcheggio lungo la strada, mise la macchina in folle e tirò il freno a mano.

“Che fai?”
“Lucy vuoi dirmi che cazzo ti prende stasera?” chiese girandosi verso la ragazza appoggiando la mano contro il sedile di lei.

“Non h-”
“Piantala con questa storia, sei strana e non solo stasera” “Sei ancora arrabbiata per quella storia del servizio fotografico?”
“No”
“Allora dimmi cosa c'è che non va” cercava di stare calmo ma si vedeva che era arrabbiato.

Lucy rimase in silenzio guardando fuori dal finestrino “Non vuoi dirmelo?” chiese il rosato.

“Lucy non mi piacciono questi giochetti da asilo nido”

“Sono solo nervosa”

“Questo l'ho notato”
“Molte cose sono cambiate nell'ultimo periodo e faccio fatica a stare al passo con tutto. Una volta eravamo solo io e te” solo io e te pensò “Andavamo al cinema e mangiare la pizza, tutte cose normali” “Ora invece siamo sulle copertine delle riviste, ci sono le tue gigantografie nei negozi sportivi.”
“Lo sapevamo entrambi che sarebbe successa una cosa del genere”
“Si ma speravo che la cosa non ti avesse cambiato”
“Io?”
“Prima i vestiti, ora sei ossessionato dal telefono”
“Non ha senso il tuo discorso”
“Portami a casa”

Natsu sbuffò rimettendo le mani sul volante.

 

Lucy entrò in casa ignorando il fratello che stava guardando la tv in soggiorno, a grandi passi fece le scale e si chiuse nella sua camera.

Si buttò sul letto sentendo gli occhi inumidirsi, si sentiva nervosa e il suo cervello non riusciva a formulare pensieri sensati.

Si alzò e si diresse in bagno, si guardò un attimo allo specchio il trucco rovinato. Velocemente prese lo struccante e si pulì il viso con un dischetto, si guardò il suo riflesso sentendo delle lacrime scendere.

Si legò i capelli e se ne tornò in camera, si cambiò i vestiti mettendosi il pigiama e si sedette sul letto recuperando il telefono.

Mandò un messaggio alle sue amiche e nell'attesa di una risposta rifiutò la chiamata di Natsu.

All'ennesima chiamata accettò portandosi il telefono all'orecchio “Non mi va di parlare con te!”
“Pensavo avessimo fatto un passo avanti” quella voce

“Scusa … Jackal”

 

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Capitolo 54
*** Natsu e Lucy ***


Molte cose erano cambiate, in così poco tempo, nella vita di Natsu e per quanto cercasse di tenerne ben salde le redini sentiva che qualcosa non andava. Non sapeva esattamente cosa. L'idea che la scuola fosse uno dei pochi luoghi dove rilassarsi lo stava iniziando a preoccupare.

Aveva sempre odiato la scuola fina dalle elementari, quante volte si era finto malato per poter stare a casa. I suoi primi anni delle superiori li passò più in strada con quella che, anche lui, veniva definita brutta compagnia.

Il poter vedere Lucy e giocare a basket aveva migliorato la sua decisione, ma ancora non si svegliava la mattina con la voglia di andare a scuola.

Si voltò guardando gli altri ragazzi fumare in gruppo ridendo e scherzando, anche lui una volta era così spensierato … prima che vendesse l'anima allo sport agonistico.

Guardava il fumo uscire dalle bocche dei suoi amici, anche lui si sarebbe voluto unire a loro. Una sigaretta per rilassarsi, per svuotare la mente. Ancora meglio, una canna sdraiato sul letto mentre ascoltava indie pop. Gli mancava un sacco Gerard ma da quando aveva trovato lavoro aveva poco tempo da dedicare a certe attività.

Un vento d'aria gelida lo colpì in pieno provocandogli dei brividi sulle braccia.

“Fa sempre più freddo” disse mettendosi le mani in tasca infreddolito, certe cose non cambiavano.

Odiava il freddo.

Sempre e comunque.

“Sei esagerato come al solito” rispose Gray con addosso una semplice felpa blu scuro. Stava tranquillamente fumando una sigaretta. Comprata di nascosto al tabacchino dietro scuola.

“Non avevi smesso di fumare?” domandò Gajeel
“Ho una figlia che non mi da pace la notte e una ragazza che non mi da pace di giorno, almeno una sigaretta concedimela”

Natsu guardò il suo amico, aveva delle occhiaie belle evidenti e approfittava delle ore di lezione di più noioso per schiacciare un pisolino sul banco. Gray a differenza sua era una persona che sfruttava tutte le possibilità che aveva per studiare il meno possibile. Cercava di stare attento a tutte le lezioni e a volte prendeva anche appunti.

Il sabato sera, dalle feste scatenate e le notte folli, era diventato bere una birra guardando Netflix massimo fino alle 22:30. Una volta scherzavano scorrendo le foto della cronologia, ora il suo telefono era invaso dalle foto della bambina. Urrutia che dormiva, che faceva il bagnetto, la foto mentre gli cambiava il pannolino, mentre mangiava ecc …

Natsu sapeva che il suo migliore amici era eccitato per la grande novità in casa ma più che sorridere e annuire non sapeva cosa fare.

Non gli piacevano i bambini, non riusciva neanche lui a dare una spiegazione alla cosa. Ingenuamente lo paragonava come ai gusti del cibo, se un alimento non ti piaceva non ti piaceva.

“Tu sei padre, Natsu sta diventando una superstar e io sto facendo grandi passi con la band … come passa il tempo” si gli Iron si erano esibiti in diversi locali e si stavano creando un pubblico “Per non parlare del fatto che due di noi hanno la maturità!”

Natsu ringraziò di essere stato bocciato, se avesse avuto anche quello avrebbe rischiato esaurimento. Bastava già Lucy a farlo uscire di testa nell'ultimo periodo, faceva fatica a capirla non serviva che anche la matematica contribuisse.

“Terra chiama Natsu!” disse Gray dandogli una spinta sulla spalla.

“C-cosa?”
“Scusi, per caso sta diventando troppo popolare per questi discorsi da mortali?”
“Scusate, stavo pensando ...”
“Strano per te” disse il metallaro.

“A cosa pensavi?” chiese il corvino.

“Le cose tra me e Lucy di recente vanno decisamente male e non ho più idee per risolvere questa situazione” era da un po che non si apriva con i suoi amici per qualcosa che non riguardava lo sport, si sentiva quasi a disagio.
“Se ti può consolare nell'ultimo periodo a malapena ci rivolge parola”

“Levy me ne parla spesso a riguardo … almeno credo, non riesco a prestare molta attenzione a queste cose” disse il metallaro.

“Avete qualche consiglio da darmi?”

“Da quant'è che non fate qualcosa insieme voi due da soli?”

Il rosato lo fulminò con lo sguardo “Sarà almeno due mesi che non facciamo sesso, vedi tu ...”

“Uh è grave allora!” disse il metallaro

“Potreste andare un weekend da qualche parte” propose il corvino.

“Attenzione il ghiacciolo suggerisce una romantica fuga d'amore non fidarti!” scherzò.

“Perché no?”
“Hai ragione, bisogna sempre ascoltare il papà

“Tu hai un' idea migliore?” chiese in tono di sfida.

“Hell's Festival! Quattro giorni di concerti rock no stop, artisti internazionali, alcol e canne. Ti basta noleggiare un camper”

“Voglio migliorare la relazione non dagli spazio per peggiorarla”

Ci andò una volta a quell'evento, non so se nella sua mente era rimasta più impressa

“State diventando entrambi personaggi pubblici … potete andare a un reality” propose di nuovo Gajeel
“Mi piace l'idea del weekend, devo studiarmela bene”

“Posso chiedere a mio padre di mandarmi qualche promozione degli Hotel”

“Grazie amico!”

“Ricorda se va male con Lucy sei invitato al festival!” disse Gajeel finendo la sigaretta.

La mente di Natsu iniziò a galoppare, pensandoci bene non aveva mai avuto la possibilità economica per fare una cosa del genere. Andare in un posto relativamente lontano da soli sarebbe stata un esperienza nuova.

Doveva pensare alla località, godevano di vivere in una città sulla spiaggia quindi sembrava inutile andare in un altra città balneare, anche se a Nord il mare era veramente bello … sospirò il cervello stava già andando in pappa.

Avrebbe dovuto avvisare anche l'allenatore che sarebbe mancato a un allenamento, non avrebbe presa bene. Sherry uguale, ma orami li conosceva bene e si sarebbe fatto perdonare in un modo o nell'altro.

 

“Attenzione terra chiama Lucy!” disse Levy schioccandole le dita davanti al volto dell'amica per attirare la sua attenzione.

“LUCY!” urlò per richiamare l'amica.

La ragazza sobbalzò mollando il telefono sul banco guardando male l'amica.

“Ma sei impazzita?”
“Finalmente ho la sua attenzione”

“Non sei spiritosa” disse mettendo il telefono nella fessura sotto il banco.

“Scusa ma alla prossima ora abbiamo la presentazione di storia e non abbiamo tutti una media alta come te”

“Hai ragione scusa” disse aprendo il quaderno con gli appunti. Si raccolte i capelli biondi con le mani per formare una coda e la fissò con un elastico sempre pronto all'uso conservato nell'astuccio.

“Allora … da che punto vuoi cominciare?” chiese sfogliando le pagine.

“Sei strana nell'ultimo periodo, va tutto bene?”

“Sono solo un po stanca …”

“Posso chiederti una cosa, senza che tu ti arrabbi?”
“Certo”

 

“Stanno andando bene le cose tra te e Natsu?”

Lucy abbassò lo sguardo sul banco assumendo un espressione sconsolata, no non stava andando bene nulla di nulla.

“Abbiamo diversi alti e bassi di recente” confessò. “All'inizio non aveva più tempo per me a causa degli allenamenti e di tutto il resto. Ho iniziato a fare una cosa che mi piace e lui mi fa pesare il fatto che mi metta in mostra. Litighiamo e basta, a volte mi chiedo se stiamo ancora insieme o no ...”

“E poi?”

“ … Ti ricordi di quel ragazzo di Ibiza?”
“Sinceramente no” disse Levy.

“Comunque, ci siamo rivisti”

“seriamente?” disse spalancando la bocca

“Gioca in squadra con Natsu … è il capitano”

Levy scoppiò in una risatina nervosa “Non posso crederci! Hai idea di quante probabilità possono esistere che tu abbia rivista proprio quel ragazzo!”

“Ma la situazione è più complicata di così!”
“Racconta, racconta” disse chiudendo il libro di storia.

“In pratica Natsu lo detesta e lui adora farlo innervosire. L'ultima volta che ci siamo visti ci simo baciati e ora ho paura che lui gli racconti tutto”

Levy rimase un attimo in silenzio.
“Si può sapere che ti salta in mente? Natsu è … è … così … figo!”
Lucy la guardò senza capire bene.

“Insomma, lo abbiamo viste tutte … quel giorno in gita con accappatoio”

“Non ti ricordi di Jackal ma di Natsu con accappatoio un anno fa?”
“Le cose belle non si dimenticano”

Lucy la fulminò con lo sguardo.

“Che dovrei fare?” chiese amareggiata.

“Non lo so neanche io”

Le due amiche in silenzio aprirono i libri e si dedicarono al capitolo di storia, Lucy lo trovava quasi gradevole. Concentrarsi su avvenimenti, nomi e date le impediva di pensare alla situazione in cui lei stessa si era cacciata.

Sentiva il telefono sotto il banco continuare a vibrare ma lo ignorò, si sentiva già abbastanza si cattivo umore non voleva aumentare ancor di più i suoi sensi di colpa.

Levy aveva ragione: Natsu era fantastico, sempre sorridente e … davvero bello.

Cosa ci trovava in Jackal? Neanche lei riusciva a darsi una risposta, era un bellissimo ragazzo ma senza nulla di particolare. Il modo in cui parlava, con un voce di calda e attraente, le piaceva da impazzire ma non lo riteneva sufficiente per essere paragonato a Natsu.

Quanto desiderava sbattere così forte la testa contro un muro per mettere fine a quel flusso di pensieri.

 

Natsu era in macchina, stava andando all'agenzia di Sherry a prendere Lucy. Era dannatamente in ritardo ma si era fermato a leggere le offerte che gli aveva inviato il padre di Gray.

Lasciò la macchina nel parcheggio e corse verso l'entrata dell'edificio. Lucy era li in piedi che parlava con una donna molto bella e … molto rifatta.

La osservò avvicinandosi, aveva i capelli biondi lunghi mossi, indossava dei jeans aderenti e una camicia.

A pochi metri dalle ragazze ebbe illuminazione su chi fosse, come aveva potuto non riconoscerla! Polly! L'attrice di film di serie b che conosceva praticamente a memoria, quando aveva quattordici anni la venerava come una dea. Fu anche la primissima donna che vide nuda, anche se in un film, ma si sentiva sentimentalmente legato a quell'orrendo film horror che non faceva per niente paura.

“Buongiorno” disse salutando la fidanzata.

“Ciao” rispose lei baciandogli la guancia.

Con la coda dell'occhio guardò Polly, era rifatta in viso rispetto a come se la ricordava ma restava altrettanto sexy.

“Un volto nuovo, come ti chiami?”

Il cuore di Natsu fece una capriola

“Natsu” le strinse la mano.

“Il Polly”

“Oh lo so chi sei” si lasciò sfuggire per mordersi il labbro ormai troppo tardi. Si sentiva le goti rossi “Cioè … ho un tuo film e ...” era nel pallone.

“Che carino” gli strizzò una guancia.

“Se vieni alla festa porta anche lui” gli fece occhiolino andandosene.

Natsu la guardò sparire infondo al corridoio.

“Possiamo andare?” chiese fredda lei.

“Certo”

“Oppure vuoi continuare a sbagli dietro?”
“Non gli stavo sbavando dietro” protestò dirigendosi verso il parcheggio.

I due salirono in macchina e Natsu mise in moto.
“Devo parlarti”
“Dimmi”

“Guarda” gli passò il telefono.

“Scegli quello che ti piace di più e partiamo”

“Cosa?”
“E' da un po che non stiamo insieme, ho pensato a una … fuga romantica?”

Lucy mise via il suo telefono e si concentrò su quello del ragazzo sorridendo.

 

Alla fine Lucy aveva ceduto e aveva accettato il viaggio di Natsu, aveva scelto il fine settimana a Crocus, la metropoli famosa per la moda e le gallerie di negozi storici.

Il viaggio in macchina durò la bellezza di cinque ore e mezza, i due avevano passato il tempo a cantare le canzoni che passavano alla radio, scherzare e parlare del più e del meno.

Quando arrivarono Natsu era stanco per la lunga guida e le schiene di entrambi chiedevano pietà, la macchina di Zeref era veramente scomoda dopo quasi sei ore.

Lucy entrò in stanza col borsone sulla spalla. La camera era molto bella, quasi tutta bianca fatta eccezione per la parete color petrolio, in contrasto con la testa del letto.

Il bagno era moderno e anche esso bianco.

“Finalmente” disse Natsu sdraiandosi sul letto.

Lucy guardò fuori dalla finestra, la vista dava su una delle strade principali e sporgendosi leggermente si vedevano le famose gallerie storiche.

“E' magnifico” disse.

Natsu la raggiunse abbracciandola da dietro e baciandole la spalla “Hai ragione è davvero bello”

“Andiamo a fare un giro?”
“Non vuoi riposarti?”

“Mi do una sciacquata e sono pronto”

 

Natsu uscì dal bagno e vide la sua ragazza seduta sul letto col telefono in mano.

“Pronto?” chiese alzandosi.

“Facciamo un gioco?”
“Che gioco?”
“Niente telefoni fino a domani sera”

“I miei vorranno sapere se sono viva”
“Hai il telefono del Hotel”

lei ci pensò un attimo “E va bene!” consegnò il telefono al ragazzo.

Natsu li mise entrambi nella cassaforte e fece il codice.

I due passeggiarono per le gallerie tenendosi mano per mano fermandosi a fare anche qualche acquisto.

Lucy non riusciva a sentirsi completamente a suo agio, era felice ovviamente, ma sentiva una strana sensazione. Pensava al suo telefono abbandonato in Hotel.

Dopo aver lasciato le buste in camera e essersi cambiati, andarono a un ristorante li vicino, era estremamente romantico.

Lucy si ricordò di un libro che aveva letto anni fa ambientato in quella città, come la protagonista era rimasta incantata dal colore che luci davano alla piazza. Le persone che passeggiavano avanti e indietro.

In quel libro la protagonista stava cenando l'ultima volta con l'amore della sua vita prima la guerra glielo portasse via per sempre. Un racconto drammatico ma bellissimo.

Quando lesse il libro sognò anche lei di andare in quel luogo con l'amore della sua vita. Guardò Natsu sfogliare la lista dei vini. I capelli perfettamente sistemati. Le spalle grandi del ragazzo tirava leggermente la camicia bianca e la giacca blu scura abbandonata sulla sedia dietro di lui.

Non sembrava neanche lui ma solo un imitazione del ragazzo di cui si era innamorata, non erano solo i vestiti era cambiato in tutto.

“Non abbiamo mai fatto una cosa del genere” disse a un tratto mentre tagliava la carne che aveva ordinato.

“Si, è strano” rispose lei.
“Penso che sia quello che fanno tutte le coppie adulte” “Anche se di recente non siamo stati molto bravi” aggiunse.

“Mi dispiace” non sapeva cosa dire

“Non importa” le prese la mano “Facciamo un brindisi! A un nuovo inizio” disse alzando il bicchiere. Lucy sorrise alzando il vino a sua volta.

In seguito alla cena fecero un altro giro per la galleria e alla fine decisero di tornare in camera.

I due iniziarono a baciarsi, Natsu la teneva stretta per la vita aumentando la passione tra di loro.

I due decisero di consumare il rapporto nella vasca da bagno, tra la schiuma e l'acqua bollente.

A Lucy sembrò così strano, avere le sue mani che la toccavano in quel modo. Sentire il corpo di Natsu contro reagire al suo e viceversa.

Lo sentì baciarla e abbracciarla. Lucy si avvinghiò a lui mettendogli una mano tra i capelli, sentendo l'acqua e la schiuma muoversi sotto e intorno a loro.

Le era mancato quel contatto e quella sensazione di piacere condivisa con lui.

 

Più tardi i due se ne stavano al caldo abbracciati sotto le coperte, Lucy appoggiata al petto del ragazzo. Le luci erano spente tranne per la tv che riempiva il silenzio della stanza.

“Sono stato molto bene oggi” disse lui giocando con i capelli biondi della ragazza.

“Anche io”

“Potrebbe essere così più spesso” sorrise.

“Possiamo rifarlo” disse sbadigliando.

“Io pensavo a un altra cosa”

Lucy alzò lo sguardo.

“Tipo quando tu sarai maggiorenne … potremmo trovare un posto solo per noi”
“Non capisco cosa intendi”

“Ti sto chiedendo se tra qualche anno potremo vivere insieme” la guardò negli occhi.

“... E' un'idea bellissima” disse sorridendo.

“Non mi sembri sicura”
“No … non me lo aspettavo” rise “Ma è un idea bellissima” si avvicinò al viso baciandogli la guancia.

Lucy si appoggiò alla spalla del ragazzo sentendo i sensi di colpa tornare a tormentarla.

Prima di addormentarsi diede un ultimo sguardo all'armadio dove all'interno vi stava la cassaforte che conservava i telefono.

Chissà se Jackal le aveva scritto?

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Capitolo 55
*** TEMPO DI ROTTURA ***


La stanza era perfettamente pulita e puzzava di disinfettante, la dottoressa Kyoka e la sua assistente Seilah stavano sedute dalla loro parte della scrivania. Una che leggeva le carte e l'altra col computer portatile acceso in attesa di prendere appunti sulla seduta.

“Allora Dragneel, come ti senti?” chiese facendo roteare la penna con le dita.

“Bene” ed era vero! Il suo equilibrio si stava riassestando giorno dopo giorno. Scuola, studio, allenamenti e tutto il resto. Grazie a Sherry aveva costruito una tabella perfetta, ogni minuto era fondamentale.

All'inizio pensò che fosse la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso del suo esaurimento nervoso, invece grazie ad esso riusciva a gestire meglio la sua vita.

“I risultati degli ultimi test hanno dato ottimi risultati, possiamo passare alla seconda parte”
“Seconda parte?”
“Tranquillo, per te non sarà di nulla di diverso da adesso”
Gli consegnò una nuova scatola gialla con gli integratori e un foglio con dei dati

“Consegna questo al direttore, ci penserà lui per i pagamenti aggiuntivi”

Il ragazzo prese il foglio e si alzò salutando le dottoresse.

“Natsu, se dovesse succede qualcosa … chiamaci subito”
“Tranquilla” sorrise.

“Allora … Seilah i documenti”

L'assistente tempestivamente glieli procurò.

“Purtroppo il nostro sistema interno è difettoso e i tecnici ci stanno lavorando, quindi siamo costretti a pagarti in contanti, è un problema per te?”
“Certo che no”

“Perfetto ...” scrisse velocemente su un foglio e lo inserì in una cartellina “ … Consegna questa al presidente e prevederà lui a tutto” sorrise.

“Grazie”
“Buona giornata Dragneel”
“Anche a voi”

Fischiettando si uscì dall'area Clinica del centro sportivo per dirigersi in quello Amministrativo. Era dannatamente di buon umore, era convinto di non aver mai vissuto da sobrio uno stato di tale benessere.

Un antico detto diceva che i soldi non davano la felicità ma iniziava seriamente a dubitarne.

Zeref aveva trovato un altro lavoro come cameriere, nulla di eccezionale certo, ma insieme ai soldi del basket e il bonus per la cavia degli integratori (che per la cronaca gli dava un energia assurda) non solo avevano sistemato i debiti ma i soldi avanzano anche! Si erano potuti togliere qualche sfizio tipo far riparare la caldaia così ora non dovevano litigare per i minuti di acqua calda.

Suo fratello si era comprato uno di quegli affari su cui appoggiate il ferro da stiro acceso intanto che sistemava i vestiti sull'asse.

Soldi, soldi, soldi.

Bussò all'ufficio del presidente che non lo fece attendere, il signor Hades era nella penombra seduto alla scrivania con le mani giunte osservando il rosato.

“Dragneel, quale buon vento”
“La dottoressa Kyoka mi ha detto di consegnarle questo” gli passò la cartella con i documenti.

Il presidente la poggiò sulla scrivania e la aprì leggendo la prima pagina.

“Capisco …” disse aprendo un cassetto.

“Questa tecnologia, sempre in fare di evoluzione ma quando serve è difettosa!” sospirò concentrato sul cassetto.

“Ecco” disse consegnandogli una busta bianca.

“La ringrazio”
“Oh no la ringrazio io, ho spero molto in questo progetto e apprezzo i risultati che ci sta regalando”

“Io-”
“Non dica niente. Vada pure”

“Va bene … Buona giornata”
“Buona giornata” disse già concentrato sul computer.

 

Lucy aveva appena finito l'ennesima mattinata di scuola, stava andando a mangiare in centro insieme alla sue amiche Levy e Juvia. Quel giorno la bambina era tutta di Gray quindi aveva accettato volentieri invito.

Una volta lì Erza le avrebbe raggiunte, da quando aveva iniziato università aveva poco tempo per tutto il resto.

Desidero di andare a magiare un panino al Fairy-House un piccolo locale ma molto accogliente dove lavorava Gerard come barista.

Appena Erza lo vide gli andò incontro e si salutarono con un bacio a stampo, Lucy li guardò sorridendo. Si sentì per un attimo gelosa, ma la sensazione svanì praticamente subito.

“Avete così tante cose da raccontarmi! Prima voglio sapere ti te e Gray, com'è la vita genitori?” chiese la rossa sedendosi al tavolo.

“Adesso va molto meglio, Ultear ha smesso di piangere ogni singola notte e finalmente possiamo dormire”
“E Gray?”
“Ogni tanto mi sorprende, a volte sembra essere molto più bravo di Juvia e che lei voglia più bene a lui che a me” disse quasi piangendo.

“VA BENE CAMBIAMO DISCORSO”

“Levy come va con la band di Gajeel?”
“Molto bene, si sono messi in contatto con un produttore” disse contrariata

“Non sembri felice”
“Non lo sono! Non fa che parlare della band, perennemente. Pensate che una volta neanche il sesso è riuscito a farlo stare zitto!”

Tutte scoppiamo a ridere.

“E te Lucy?” chiese poi Erza.

“Io sto benone! Ho iniziato a fare la modella e è molto divertente e ti fa conoscere un sacco di persone nuove. Da quando Natsu è entrato nella squadra ho molto più tempo per me”
“State ancora insieme?” chiese sorpresa.

“Si perché?”
“Mi sembravate strani l'ultima volta che vi ho visto … mi sarò sbagliata io”
Il gruppo di ragazze iniziò a parlare del più e del meno mentre mangiavano i loro panini.

Lucy guardò il telefono leggendo velocemente i messaggi di Jackal, aveva sbagliato a dargli così tanto spazio. Stava diventando troppo presente e difficile da nascondere a Natsu.

Durante il loro ultimo incontro aveva detto “A me non frega niente di quello la io voglio solo te” e il discorso era finito così.

Era veramente stanca di quella situazione ma non sapeva come uscirne.

Tra una settimana ci sarebbe stata la partita e ovviamente Natsu l'aveva invitata, non poteva non andare ma temeva cosa avrebbe potuto fare Jackal.

 

“Non penso più che sia una buona idea, forme è meglio lasciar stare”
“No” disse Natsu e Mavis insieme.

“Sono troppo vecchio per università ...” sospirò.

I tre erano in macchina davanti alla facoltà universitaria.

“Non si è mai troppo tardi, mio padre ha detto che ti basta la triennale per poter lavorare insieme a lui”

“E visto che è il mio regalo di compleanno anticipato non puoi rifiutare”
“In più hanno un distaccamento per il recupero scolastico, devi solo frequentare il corso e compiere esame per avere la maturità e in seguito sarai già studente qui”
“Sono un meccanico da anni penso di conoscere le macchine”
“Allora non avrai problemi, no?”
“Forse ...” guardò fuori dal finestrino “Forse no. Andiamo via”

“NO” dissero Mavis aprendo la portiera e mettendo il piede giù.

“Resterai così finché non ti dico di si vero?”
La ragazza gli mandò un bacio facendogli l'occhiolino.

“Tu sei il diavolo” disse spegnendo la macchina.

Alla fine Zeref accettò, costretto ma accattò.

 

Una settimana passò, Natsu si svegliò al suono della sveglia. Si sentiva stanco nonostante avesse dormito tutta notte.

Si alzò dal letto tenendosi la testa avvertendo un lieve giramento, era la stessa storia da un paio di giorni.

Sbadigliando si alzò dirigendosi verso il bagno, aveva contattato la dottoressa ma non lo riteneva un sintomo grave, era dovuto allo stress diceva.

Si guardò alla specchio, i capelli spettinati e l'aria assonnata. Si osservò per alcuni istante l'innaturale piega che avevano assunto i suoi capelli. Li toccò con la mano, stavano diventando sempre più simili al fieno, tutte quelle decolorazioni e tinte rosa li stavano uccidendo lentamente.

Si sciacquò il viso, si lavò i denti e cercò di domare la sua chioma.

Prese uno degli integratori e lo ingoiò con un po d'acqua, era effervescente e la sensazione che lasciava alla bocca dello stomaco era quasi piacevole.

Si preparò indossando la divisa scolastica, sentendosi molto meglio con le energia che si stavano svegliando.

Salutò Zeref che era concentrato sul libro di studio, non voleva ammetterlo ma trovava tutto estremamente interessante.

Diede da mangiare a Happy e gli sistemò la lettiera, in seguito recuperò lo zaino e uscì da casa.

Saltò in macchina e si diresse verso scuola, il telefono suonò, Sheryl ovviamente.

“Buongiorno”
“Buongiorno, sembri di buon umore”
“Eccome se lo sono” disse infilandosi gli auricolari
“Mi fa piacere! Stai andando a scuola vero?”
“Si ho un test di matematica”
“Vedi di passarlo non hai tempo di recuperare”
“Tranquilla”
“Dopo scuola vieni un ufficio, pranziamo insieme che dopo ci sono un paio di brand che vogliono vederti prima di firmare il contratto”
“Ho la partita l'allenatore ci vuole al capo un ora prima lo sai”
“Non ci metteremo molto”
“Per stasera non prendermi impegni, voglio festeggiare con Lucy”
“Va bene campione, ci vediamo dopo”
Natsu parcheggiò la macchina e si diresse verso l'entrata di scuola, salutò i suoi amici e baciò la sua fidanzata.

“Vieni a fare il tifo per me stasera vero?”
“Certo …”

Lui sorrise baciandola di nuovo.

Al suono della campana si diresse in classe, il compito di matematica non era poi così difficile, era lontano dai volti alti ma era certo della sufficienza.

Il resto della mattinata passò, un po noiosa ma passò.

 

“Stasera farai il tifo per me o per il tuo ragazzo?” chiese Jackal bevendo il suo milkshake al cioccolato.

Lui e Lucy erano nel parcheggio di un centro commerciale, al biondo divertiva l'idea di tenere una relazione segreta e nascondersi nei luoghi più assurdi.

“Jackal ne abbiamo già parlato”
“Allora romperò una gamba la tuo ragazzo così non potrà partecipare” scherzò.

“Seriamente, sta iniziando a essere strano e temo sospetti qualcosa”
Il biondo alzò gli occhi al cielo “Non me ne frega niente!”
“Ancora con questa storia”
“Tu parli a lui di me?”
“Certo che no!”
“Allora perché tu devi parlare a me di lui”
“E di cosa dovrei parlare dimmi?”
“Forse non dovremmo proprio parlare”
Jackal mollò il bicchiere di plastica vuoto e si avvicinò al sedile della ragazza, i due si baciarono. Lucy gli strinse i capelli biondo lisci, lui le metteva le mani sotto la maglietta che indossava sentendo la sua pelle liscia.

Lucy sospirò sentendo le labbra del ragazzo sul suo collo “Diventa mia Lucy”

sussurrò all'orecchio.

 

Nartsu entrò nello spogliatoio canticchiando e si iniziò a preparare indossando la divisa della squadra.

Jackal iniziò a parlare con i suoi soliti discorsi di incoraggiamento che sembravano più candidature elettorali.

Non lo ascoltò come al solito, sistemarsi i nodi delle stringhe era decisamente più interessante.

“Dragneel” lo chiamò.

“Si?”

“Sai con che schema giochiamo, vero?”
“Non sono stupido”

“Evita di fare di testa tua e ascolta i miei ordini intesi?”
“Vedi di dire cose intelligenti allora”
“Non puoi ribattere con me lo sai”
“Oh fidati … è meglio per te che non lo faccia”

i due si avvicinarono fulminandosi con lo sguardo. L'allenatore intervenne per dividerli come al solito facendogli una lavata di capo.

 

La partita andò veramente bene, una vittoria schiacciate. L'avevano considerata una delle migliori partite della stagione.

“Ragazzi siete stati grandi” disse l'allenatore.

“Dov'è Jackal?” chiese guardandosi intorno.

La squadra iniziò a cercarlo con lo sguardo senza vederlo.

 

Lucy si era allontanata dalle gradinate restando sull'entrata prendendo un po d'aria.

“Stai già scappando via?” chiese un ragazzo dietro di lui.

“Jackal?” lo guardò aveva ancora la divisa ed era sudato, i capelli tirati indietro.

“Sei delusa?”
“Sei sudato, rischi di ammalarti torna dentro”
“Non sono mica un bambino” si avvicinò.

“Ti è piaciuta la partita?”
“Siete stati fantastici” si complimentò.

“Non pensi che merito un premio?”
“Se ci vedesse qualcuno ...”
“No, gli altri stanno facendo le interviste” si avvicinò ancora di più baciando la ragazza.

 

Natsu uscì dalla struttura col telefono all'orecchio nel tentativo di chiamare Lucy, si stava preoccupando non la trovava da nessun parte.

Si diresse verso l'uscita col borsone sulla spalla, tutto l'entusiasmo di quel giorno svanì nel giro di un secondo.

Mise giù la chiamata mettendosi il telefono in tasca osservando la scena che si ritrovò davanti.

Jackal e Lucy che si baciavano contro il muro.

Lì fissò con un espressione schifata per qualche secondo, si mise le mani in tasca e si avvicinò.

“Trovatemi una stanza voi due” disse freddo.

La ragazza si voltò di scatto con un espressione sorpresa in viso.

“N-atsu” balbettò

Il rosato la guardò: aveva i capelli spettinati dalla sua acconciatura, il rossetto rovinato e le labbra gonfie. La maglietta che stava nei pantaloni era sfilato solo da un lato.

Lucy guardò Natsu la fissava con un espressione apatica specialmente gli occhi, non aveva mai visto uno sguardo così freddo.

Iniziò a tremare, la testa gli girò. Non sapeva cosa dire, si voltò verso Jackal che se ne stava appoggiato al muro ad ammirare la scena con le braccia incrociate al petto.

“Sono stato proprio un coglione” disse a se stesso voltandosi e andandosene.

Lucy lo guardò allontanarsi, andare via … lontano da lei.

“A-aspetta!” disse correndogli incontro.

“Fermati un secondo” lo afferrò abbracciandolo da dietro, stringendo i pugni nella sua felpa. Sentiva gli occhi che si stavano riempendo di lacrime.

“Ti prego” pianse.

Il rosato senza troppa forza sciolse abbraccio e si diresse verso la macchina.

Lucy batté il pugno contro il finestrino, Natsu buttò la borsa nei posti dietro e abbassò il finestrino girando la chiave.

“Ti prego posso spiegarti”
“Dimmi” era calmo, troppo calmo e questo la stava facendo impazzire.

“Non volevo farti arrabbiare”
“Non mi hai fatto incazzare, mi hai deluso. È diverso”
“Mi dispiace” stava piangendo disperata con la voce mozzata.

“Se non ti andavo più bene perché non me lo hai detto?”

“Non volevo perderti”

Natsu mise la mani sul volante guardando dritto sospirando.

“Dimmi solo una cosa … ma si sincera.” “Quando siamo andati via quel fine settimana dopo aver fatto l'amore ti ho chiesto come ti pareva l'idea di andare a vivere insieme.” “Tu mi rispondetti che ti sembrava fantastico. Te lo ricordi”

“Certo” singhiozzò.

“Nel tuo fantastico c'eravamo io e te o io che venivo cornuto da te in casa nostra?”

“Mi dispiace”
“Se ti fosse veramente dispiaciuto non saremmo qui ora”

Lucy si gettò dentro il finestrino abbracciando il ragazzo “Dammi un altra possibilità, non voglio che mi lasci! Ti amo così tanto Natsu”
Natsu sospirò sentendo gli occhi inumidirsi mentre staccava la ragazza da sé “Per stasera è meglio finirla così, ci sentiamo domani”

“No aspetta”

Natsu mise in moto la macchina e partì, Lucy inginocchiò sull'asfalto piangendo con le mani sul volto.

“Lucy” Sting la fece alzare e l'abbracciò.

“Ho rovinato tutto” disse piangendo contro il petto del fratello.

Sting la consolò mettendole una mano tra i capelli.

 

Natsu parcheggiò al margine della strada a cinquanta dal palazzetto. Batté le mani sul volante imprecando.

“Maledizione!” urlò lasciandosi andare sul sedile. Si mise le mani fra i capelli portandoseli indietro cercando di trattenere le lacrime.

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Capitolo 56
*** Normalità ***


Suo fratello la chiamava dal corridoio ma lei lo ignorava. Erano quattro giorno che non metteva piede fuori di casa, specialmente dalla sua stanza. Mise la testa sotto il cuscino cercando di ignorare la voce di Sting.

Non voleva parlare con nessuno, non voleva vedere nessuno. Voleva starsene rinchiusa lì finché non avrebbe trovato la forza di aprire le finestre e ritornare alla realtà, a Natsu e a Jackal. Poterli guardare in faccia, sostenere i loro sguardi senza tremare e sistemare tutto quanto.

“Lucy è ora di andare a scuola” Sting entrò in camera spalancando la porta.

“Lasciami stare Sting” disse da sotto i cuscini, non voleva vedere nessuno.
“Sono tre giorni che non ti alzi dal letto … non per essere cattivo ma avresti bisogno di un bagno”

Aveva ragione ma non ne aveva le forze. Si sentiva così stupida, rintanata nella sua stanza a piangersi addosso per una un qualcosa che era unicamente colpa sia.

“Sono un idiota” disse singhiozzando.

“Non ricominciare a piangere ti prego” disse Sting allarmato.

“Non capisci ho rovinato tutto”

 

Sting sospirò, era la stessa storia di ieri e del giorno prima ancora. Sua sorella se ne stava rinchiusa in camera e appena provava a parlarci scoppiava a pingere senza un reale motivo.

Non gli piaceva vederla così, gli faceva male ma cosa avrebbe potuto dire oltre a “Tranquilla passerà” o “Sono certo che tutto si sistemerà” ?

Il suono del campanello lo fece sobbalzare. Lasciata la porta della camera aperta si diresse verso la porta.

“Ciao” disse guardando le amiche di Lucy. “Che ci fate qui?”
“Volevamo sapere come stava Lucy è da giorni che non risponde al telefono” spiegò Levy.

“E' da giorni che cerco di farla uscire da camera sua”

“Ci penso io” disse Erza entrando con la sua solita andatura decisa.

 

“Forza biondina alzati” Lucy la riconoscette immediatamente la voce di Erza ma non si mosse.

“Erza ...” brontolò quando la rossa alzò la tapparella facendo entrare la luce del mattino. Troppo forte, troppo fastidiosa.

“Potete tutti lasciarmi stare?” chiese alzando la testa dal cuscino.

“Ho detto alzati” Erza si mise ai piedi del letto tirando via le coperte gettandole per terra.

“Forza fatti una doccia, pettinati, truccati e vestiti”

“Non me la sento, veramente” disse mettendosi a sedere. Non se la sentiva di uscire di casa e vedere Natsu per i corridoi, fare tutte le cose normali senza di lui.

“Ascoltami bene Lucy...” iniziò Erza sedendosi vicino all'amica “Io detesto le persone che si piangono addosso ma tu sei una mia amica e per questo sono qui. Nella vita si può sbagliare, siamo esseri umani, l'importante è prendersene la responsabilità. Non puoi restare qui rinchiusa ad attendere che Natsu ti perdoni. Quindi ora alzati e preparati”

Lucy gli saltò addosso abbracciandola.

“E se incontro Natsu?”
“Primo o poi succederà e non puoi nasconderti per sempre, magari sarà meno traumatico di quello che credi e comunque andrà a finire avrai sempre noi”

Lucy si lasciò convincere, si fece una doccia bollente e già quello le diede una sensazione di leggerezza, non poteva credere di essere stata così a lungo senza lavarsi o cambiarsi i vestiti.

Si asciugò velocemente i capelli e li avvolse in due trecce attaccate alle testa e decise di non truccarsi, il suo viso non era così terribile.

Indossò la divisa e sistemò la borsa con dentro i libri e i quaderni.

Erza gli diede un passaggio fino a scuola, Lucy sentì lo stomaco mettersi sotto sopra e un senso di nausea la pervasa.

Attraversò il piccolo viale fermandosi sull'entrata, lo cercava con lo sguardo.

Voleva vederlo, sapere che era lì che esisteva e che non era tutto frutto della sua mente.

Gray e Gajeel e si unirono al gruppo, non salutavano le loro ragazze come al solito, probabilmente gli avevano chiesto di non farlo davanti a lei.

“Come stai?” chiese Gray

“Non molto bene” era troppo strano, lui non era con Gray come al solito. Nessuno la abbracciò e la baciò per darle il buongiorno.

Era sparito, forse non era mai esistito ed era veramente uno scherzo della sua testa.

“Perché non sei col tuo amico?” chiese Erza sistemandosi la coda alta.

“E' da ieri che lo chiamo ma ha il telefono staccato, Zeref ha detto che era uscito con un amica ma ...” interruppe il discorso di netto come se si fosse reso contro tardi di star rivelando un segreto.

“Ma ...” proseguì Erza incuriosita.

Il rumore della musica della radio spaccò quel silenzio che si era creato, tutti si voltarono verso il parcheggio.

Una Ford Mustang rossa fiammante si fermò in mezzo dimenticando la concezione di parcheggio.

Dalla porte del passeggero uscì una bellissima donna dalla pelle bronzea e i capelli corvini ricci, indossava un completo molto elegante.

Lucy strabuzzò gli occhi quando dalla parte opposta uscì Natsu con la divisa scolastica, i capelli rosa spettinati come suo solito e gli occhiali da sole.

Entrambi si fermarono davanti alla macchina, il rosato le pesò le mani sulla vita e la baciò lei ovviamente ricambiò.

Lo stomaco di Lucy si annodò peggio di prima davanti a quella scena ma non poteva dire nulla, chissà se anche lui aveva provato la medesima sensazione.

La donna si staccò da lui sistemandogli il colletto della giacca, parlavano troppo a bassa voce per capire e la musica non aiutava.

Lei salì in macchina e lui la salutò chiudendogli la portiera. Si tolse gli occhiali da sole posandoli sulla testa e entrò con lo zaino sulla spalla.

Lucy per un momento sperò di aver sognato ma non era così, era tutto reale e la verità le stava cadendo addosso minuto dopo minuto.

Era bellissimo, sicuramente il più bello tra i due e lei si trattenne dall'istinto di accucciarsi e tenersi lo stomaco.

“Buongiorno” disse il rosato.

Lucy non disse nulla, non lo guardava, non poteva fare come se non fosse successo nulla, non se lo meritava.

“Gray ho davvero bisogno di te per la verifica di matematica” disse prendendo per un braccio e trascinandolo dentro.

 

Il corvino salutò velocemente juvia e si incamminò con Natsu “Dov'eri finito ieri sera che non rispondevi ai messaggi?”
“Scusa ma ero occupato ...” disse mettendosi le mani in tasca “... con Zoe” disse infine.

“La tipa che ti ha accompagnato?”
“Yep” “E' bella vero? È un influencer, le ho indicato il piano dell'ascensore e mi ha invitato a bere qualcosa” raccontò.

“Zeref ha detto che non sei tornato a dormire, non dirmi che ...” gli bastò l'espressione dell'amico per capire il tutto.

“Non hai ancora parlato con Lucy immagino”

“E non ho intenzione di farlo, cosa potrebbe dire? Mi spiace? Forse non capisci la situazione mi ha messo le corna e non con uno qualsiasi ma con Jackal! Un perfetto esempio di affondare il coltello nella piaga”

“Non voglio darle ragione ma sta davvero male forse potresti almeno provare ad ascoltarla ...”

“Gray nessuno l'ha costretto a fare quello che ha fatto e il fatto che me lo abbia tenuto nascosto significa che tiene più a lui che a me” “Perché io poi? Perché devo essere sempre io a fare un passo nei suoi confronti?” si stava innervosendo.

“Tu la conosci meglio di tutti”
“Credevo di conoscerla”

Natsu scoppiò a ridere “Che ti prende?” “Stavo cercando di immaginare tua figlia alla nostra età e tu che sfiori esaurimento”
“Evita di raccontarmi queste tue fantasie”

 

Natsu era in palestra, concentrato sulla musica nelle orecchie stava correndo sul tapirulan. Aveva preso gli integratori e si sentiva su di giri, quella roba gli donava un' energia incredibile, avrebbe potuto scalare una montagna a mani nude.

Aumentò il ritmo non voleva pensare a nulla. La notte precedente l'aveva passata a rotolarsi nelle lenzuola con una delle ragazze più belle che avesse mai visto ma non si sentiva soddisfatto. C'era un qualcosa che mancava, un pezzo del puzzle che non combaciava per intero. Tutto ciò lo faceva infastidire.

Era nervoso Lucy aveva tradita con Jackal! Non riusciva a crederci. Gli avrebbe fatto meno male se l'avesse tradito con suo fratello, avrebbe anche potuto capire visto la magnifica persona che è … ma Jackal!

Antipatico, cretino e così pieno di se, cosa ci trovava Lucy in lui. Non si sarebbe mai dato una risposta.

Finito l'allenamento imposto dal macchinario si sfilò le cuffie e recuperò la borraccia continuando a camminare lentamente.

“Dovresti fare atletica non basket”

Natsu si voltò inciampando quasi sul nastro quando Polly gli sorrise.

“Ciao Nastsu”

“Polly! N-n s-sapevo che frequentassi questa palestra” balbettò.

Si sentiva così in imbarazzo con lei, sembrava una persona completamente diversa da la notte precedente.

“Mi hanno ingaggiato per la pubblicità”

“Fantastico” continuava a camminare concentrandosi per non inciampare e fare l'ennesima figura.

“Lucy è malata? Ha saltato l'ultimo servizio”

Ecco l'ennesima pugnalata, sembrava che l'universo si stesse impegnando a ricordargli la realtà in cui stava vivendo.

“Non lo so, è qualche giorno che … non ci sentiamo” “Ci siamo presi una pausa”

Il sorriso di Polly sparì “Oh tesoro mi spiace” “Se vuoi parlarne ...” aggiunse.

“No tranquilla” Lucy gli aveva detto di stare attenta a lei, le piace creare casino nelle vita delle persone che gli stanno vicino le disse un giorno.

“Sicuro?” Natsu si sentiva tentato e perché non farlo? La sua testa gli diceva di fregarsene degli avvertimenti della sua ex, perché rinunciare. Era libero del resto, se fosse affondato lo avrebbe fatto da solo senza trascinare nessuno con se.

 

I due si spostarono nel piccolo bar della palestra e ordinarono un semplice caffè. Natsu non era mai stato tipo da caffè ma era un ottimo alleato nelle notti in cui non poteva dormire per studiare.

Polly iniziò a chiedergli di lui, del basket della sua vita. Riuscì a metterlo a suo agio a tal punto che smise pure di arrossire e balbettare.
Si ripeteva che era normale sentirsi in imbarazzo, infondo lei fu la primissima donna che vide nuda anche se attraverso lo schermo del televisore. Polly recitò in un film horror scadente di serie B con l'unico pregio del corpo nudo della ragazza.

Anche se erano passati anni Polly non era cambiata così tanto, forse aveva abusato della chirurgia estetica ma restava comunque bellissima.

“Sei giovane non sarebbe durata per sempre” disse

“Non so perché ma ero convinto che sarebbe finita per colpa mia”

“Perché?”
“Pensavo che la differenza tra i nostri mondi prima o poi ci avrebbe scoppiato e che saremmo esplosi, io prima di lei.” “Poi il mio mondo è cambiato e io con esso, ero convinto che sarebbe andato tutto per il meglio, stavano crollando i muri che ci dividevano ma ...”

“Ma?”
“Più io abbattevo quei muri più lei ne alzava, come se non volesse che i nostri mondi si unissero o meglio voleva che si unissero ma che io non cambiassi.”
“Cambiato in che senso?”
“Nell'ultimo periodo mi sto concedendo tutto quello che non ho mai potuto, vestiti, cene, una volta le chiesi se fosse interessata a partire per l'estate ho sempre sognato di andare in un posto come la Polinesia francese o Bora Bora. Non sono mai uscito dalla mia nazione e ho una gran voglia di vedere il mondo, voglio andare ai concerti e non vederne le parti caricate su internet, voglio poter fare quello che voglio senza i sensi di colpi che mi tormentano”
“Anche io ho avuto un periodo simile, una specie di crisi. Non riuscivo più a vedere il mondo in maniera ragionevole, mi ero messa in testa delle idee assurde e se ne sono uscita è stato grazie a delle persone a cui ancora oggi sono grata.” “La verità è che certe persone non potranno mai capire”
“Penso che valga anche al contrario, senza Sherry non saprei fare nulla”
“Conosco bene la tua agente è molto brava nel suo lavoro, anche se nel resto è insopportabile” “Anche se sono certa che un viso bello come il tuo non avresti problemi”

Natsu arrossì sulle guance, si sentiva stupido ad imbarazzarsi per un semplice complimento.

“Accetta un consiglio: finché sei giovane non perdere tempo, avrai sempre tempo per cercare l'amore della tua vita. Divertiti, fai tutto quello che vuoi, vai dove vuoi e se nessuno vuole seguirti fallo da solo. Soprattutto non piangerti addosso”
“Non mi sto piangendo addosso ...”
“Non lo dai a vedere ma è normale come cosa” disse posando la sua mano su quella del rosato.

“Devo andare ora ma sono sempre disponibile a parlare tesoro”
I due si alzarono e Polly salutò Natsu dandogli un bacio sulla guancia.

 

Lucy uscì dal parrucchiere sistemandosi la sciarpa intorno al collo, quel giorno il tempo era pessimo. Il cielo grigio che sembrava che iniziasse a piovere da un momento all'altro e il vento gelido che soffiava.

Non aveva voglia di andare a farsi i capelli ma aveva prenotato tempo fa e le sembrava brutto disdire all'ultimo. Lentamente stava ritornando in sé. La sua mente stava tornando lucida e stava tornando a essere razionale.

Le faceva ancora strano non avere Natsu nelle vicinanze o non ricevere né una chiamata né un messaggio.

Recuperò il telefono dalla borsa per chiamare Sting, restando riparata sotto i portici.

Sentì un clacson suonare alzando la testa e vide un auto nero sportiva accostata che conosceva molto bene.

“Serve un passaggio principessa?”
Si avvicinò alla macchina poggiandosi al finestrino abbassato.

“Jackal seriamente non ho più voglia di vederti o sentirti”

“Non farti pregare ...” disse alzando gli occhi al cielo.
“Seriamente lasciami stare e poi come hai fatto a trovarmi?”
“Hai taggato il parrucchiere su Istagram e visto che da quando il tuo ragazzo ci ha visto baciarci non mi rispondi ...”
“Se non rispondo ai tuoi messaggi e chiamate è perché non ho voglia di parlare con te! Natsu mi ha lasciato, niente sta andando bene” sboccò.

“Non è di certo colpa mia”
“Come?”

“Io ci ho provato e tu ci sei stata … non c'entro nulla con le tue colpe” disse freddo come sempre.

Lucy sospirò, si morse la guancia e si allontanò dalla macchina, lo detestava quando faceva così.

Si voltò verso la galleria, si sistemò la borsa sulla spalla e si diresse verso il primo negozio che vide. Entrò dentro Sephora, salutò le commesse e finse di interessarsi ai prodotti.

Prese il telefono e chiamò Sting chiedendogli di venirla a prendere, non specificò la presenza di Jackal non piaceva a suo fratello e voleva evitare qualsiasi scenata.

Diede un occhiata in giro curiosando tra i prodotti di make-up e di bellezza, guardò le modelle sul piccolo display dietro la cassa riconoscendone un paio.

Ripensò a quando Sherry le aveva chiesto di partecipare a un servizio fotografico, ricorda quanto era piaciuta e alle richieste avute in seguito.

Ripensò a tutte le discussione avute con Natsu riguardo al “mostrarsi a tutti” come diceva lui. Lo diceva quando anche lui faceva la medesima cosa dietro alla scusa che servisse per il basket.

Da uno scaffale prese il tester di un profumo che Natsu le aveva regalato tempo fa, non lo aveva chiesto semplicemente aveva detto che le piaceva e glielo comprò.

Nell'ultimo periodo funzionava così, faceva un commento positivo su una cosa e nel giro di un paio di giorni glielo comprava, le dava così fastidio.

Quello che voleva poteva comprarselo da sola e il tempo che sprecava nei negozi poteva passarlo con lei visto che Natsu era sempre così impegnato.

“Trovo che il profumo sia estremamente superficiale” disse un ragazzo mettendosi accanto a Lucy.

La ragazza mise al suo posto il tester trattenendo le imprecazioni, l'aveva seguita anche dentro al negozio?

“Mi hai seguito?”
“E' proibito ai ragazzi entrare da Sephora?” chiese prendendo un ombretto e studiandone il colore “Direi che il viola ti dona” disse avvicinando la cialda al suo viso.

“Cosa non capisci di lasciami stare?”

“Nah” disse mettendolo a posto il prodotto.

Il telefono di Lucy suonò, era Sting. Lucy si sentì sollevata nel vedere il nome sullo schermo.

Corse fuori dal negozio e appena lo vide saltò in macchina allacciandosi la cintura.

“Ciao” disse.

“Ciao … tutto bene?” chiese notando qualcosa di strano nella sorella.

“Si” “La parrucchiera ci ha messo un po”

Sting non disse nulla e continuò a guidare alzando il volume della radio.

Lucy guardò fuori dal finestrino ascoltando la canzone, alla fine aveva iniziato a piovere.

 

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