Protect Me - Antonio Dawson

di SamTeller
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The meeting. ***
Capitolo 2: *** The awakne of feelings. ***
Capitolo 3: *** The chance. ***
Capitolo 4: *** The arrest. ***



Capitolo 1
*** The meeting. ***


Un ennesima stancante giornata di lavoro si era conclusa.
Ero arrivata a casa, fatto un rilassante bagno caldo, per poi mettermi qualcosa di comodo e stendermi sul mio divano fumando una sigaretta e bevendo il mio amato Jack Daniels.

Nonostante il mio lavoro fosse apparentemente creativo ed emozionante, c'erano delle giornate no in cui non avevo ispirazione.
Oggi era stata una di quelle.

Ad un tratto suonò la porta.
Spensi la sigaretta e posai il bicchiere sul tavolino.
Andai ad aprire, dimenticandomi di vedere prima dallo spioncino come facevo spesso.

«Salve, sono il...»

«Gabriella.» dissi molto stupita di chi ci fosse alla mia porta.

Gabriella Dawson, mia grande amica del liceo, e suo fratello Antonio.

Non la vedevo dalla riunione della nostra classe di 3 anni fa. Non era cambiata affatto. Dopo quella sera, ci eravamo promesse di vederci qualche volta e andare a bere qualcosa.
Ma dopo quello che mi era successo, io non mi feci sentire, e lei avrà avuto i suoi impegni per fare lo stesso.

Antonio. 
L'ultima volta che l'avevo visto, ero a casa sua con Gabriella per prepararci agli ultimi esami.
Stava insieme a Laura, come quasi ogni volta che lo vedevo. 
Lui mi era piaciuto dalla prima volta che lo vidi, e me la ricordo bene:
Nella nostra palestra, mentre si esercitava con il sacco nella boxe.
Ma qualche giorno dopo, lo vidi con Laura nel corridoio della scuola, con i visi molto vicini mentre si sussurravano qualcosa di dolce.
Stetti male, ed essendo Gabriella l'unica mia amica, mi sfogai con lei.
Mi rivelò che Laura non era simpatica come sembrava. Tra di loro, non c'era mai stato un rapporto d'amicizia stretto.
Ma andando avanti con gli anni, mi abituai alla situazione.
Certamente, non è che stavo bene quando li vedevo insieme, ma imparai a conviverci.
Poi passarono gli anni, e non vedendolo più, quella cotta da liceo mi passò.
Lui era sempre più bello, era diventato un uomo, a mio parere, molto affascinante.

Abbracciai d'istinto Gabriella, e quando ci staccammo, salutai Antonio facendo un cenno con la mano.

«Ti vedo bene! Hai ancora cambiato colore dei capelli?» mi chiese ridacchiando.

Beh, una mia piccola mania erano le tinte.
Al liceo, li avevo neri, al raduno della classe erano biondo ramato e ora rosso scuro.

«Beh, conosci la mia fissa per le tinte. Anche tu stai molto bene! Come mai siete qui?»

«Due giorni fa, c'é stato un incendio nella casa di fronte alla tua. Pensavamo fosse un incidente, ma le prove ci hanno riportato ad un incendio doloso. Volevamo farti delle domande.» mi chiese Antonio.

Studiandolo bene, vidi che aveva un distintivo.
Era diventato un poliziotto, cosa che da lui mi sarei aspettata.

«Entrate.» gli dissi facendo un cenno verso il tavolo.

Chiusi la porta e mi sedetti con loro.

«Ditemi pure. Loro come stanno?»

«Sono morti entrambi.» mi disse Gabriella.

Abbassai la testa, e mi tornarono a mente tutte le volte che li avevo visti. Una coppia di anziani, felici e ancora innamorati.
Non piansi. Anche se ero una persona sensibile, spesso riuscivo a tenere a freno i miei sentimenti davanti a qualcuno.

«Li conoscevi?» iniziò Antonio.

«Beh, si. Erano pur sempre miei vicini; quando andavano fuori per il weekend, la signora Jackson mi chiedeva di annaffiare le sue ortensie. Nonostante la loro età, si amavano molto.»

«Pensi ci sia qualcuno che li volesse morti o volesse fargli del male?» continuò lui.

«No, non credo proprio. Erano una coppia molto gentile e cordiale. So che non avevano mai potuto avere figli, e avevano sempre pensato all'adozione, ma non avevano abbastanza soldi per farlo.»

«In questi giorni hai visto qualcosa di sospetto? Pensaci bene.»

Riflettei molto, circa per due minuti.
E alla fine ricodai.

«Sí, ora mi ricordo...» dissi dopo un lungo silenzio.

I loro occhi si illuminarono, ed io continuai:

«In questi giorni, ho visto una macchina verde scuro ferma davanti casa sua. Circa alle 9 di mattina, quando andavo a lavoro. Al mio ritorno, verso le 20, già non c'era più. Non so dirvi altro.»

«Grazie Samanta, ci hai dato una buona pista.» mi ringraziò Antonio.

«Di nulla!» dissi accennando un sorriso.

Mentre li accompagnavo alla porta, Gabriella si girò improvvisamente:

«Hai impegni per stasera? Alla fine del turno, io con la mia caserma e il distretto di Antonio, ci vediamo al Molly, un bar mio e di due miei colleghi.»

«Stasera sono libera. Ci vediamo alle 20?»

«Va bene, a stasera!»

//

Erano circa le 18:45 , e decisi di iniziare a prepararmi:

Feci una doccia veloce, asciugai i capelli e li piastrai, mi truccai con la base, vari prodotti per gli occhi e un rossetto rosso borgogna, che si intonava ai miei capelli e al vestito che avrei messo, realizzato da me: 
era semplicemente un vestito attillato, monospalla e con cui mettevo sempre un chiodo di pelle nero. Oltre a quello, indossai delle calze leggere nere e degli stivali con collo basso e tacco.

Chiamai un taxi e raggiunsi il Molly.
Appena arrivai, vidi subito Gabriella. Era dietro al bancone e stava preparando un drink ad Antonio e un altro ragazzo.
Mi avvicinai e presi posto vicino ad Antonio, semplicemente per il fatto che fosse l'unico che conoscevo.

«Hey Sam. Cosa vuoi da bere?» mi chiese Gabriella con quel suo magnifico sorriso. Lei era l'unica a chiamarmi Sam, oltre a mia zia.

«Prendo un whiskey, grazie.»

Mentre Gabriella mi preparava da bere, Antonio si girò verso di me e mi salutò.

«Ciao Samanta, lui è Adam Ruzek, lavora con me al mio distretto.» disse scostandosi e indicando il suo amico.

Aveva i capelli color castano ramato con un accenno di barba e occhi scuri. Doveva esser fresco di accademia.

«Piacere Adam, sei una collega di Gabriella?» chiese con un accenno di curiosità.

«Oh no, sono una sua vecchia amica. Lavori da poco al distretto, giusto?»

Intanto, Gabby mi porse il mio whiskey, e il ringrazia.

«Beh si, da qualche mese. Ma questo non significa che non sia un bravo detective come Antonio.» rise

«Hey hey...vada a come parli, sono un tuo superiore.» gli rispose stando al gioco.

Ad un tratto suonò il telefono di Adam, e si allontanò.
Io mi girai intorno, per guardare il locale, ma non potevo mai immaginare di trovare proprio lui due posti lontano dal mio sgabello.
Era Steve, il mio ex.

C'é molto  da dire sulla nostra relazione, ma in breve, fu un brutto periodo per me. Non avrei mai immaginato di diventare, anche per qualche mese, una quasi criminale come lui.

Mi fissó, e si avvicinó subito a me.

«Ma guarda chi c'è...la mia amata ex. Come te la passi? Ora te la fai con gli sbirri?»

«Hey Steve, io non voglio più creare casini, non per colpa tua. Quindi ti chiedo gentilmente di andartene.»

Stavamo ancora parlando normalmente, senza urlare, per fortuna.
Ma Antonio si accorse dalla mia faccia che la presenza di Steve mi turbava.

«Hey bello, perché non giri i tacchi e vai ad infastidire qualcun altro? Magari fuori da qui.» gli disse con calma, ma con un fare molto deciso.

«Oh, ora ti fai proteggere dalla polizia. Magari sei anche la loro puttana.»

Mi alzai di colpo e mi avvicinai.

«Tu non mi conosci più. Sono cambiata, sono un'altra persona. Non puoi criticarmi in quest...» gli urlai, quando all'improvviso mi spinse e finì a terra.

Subito Antonio si mise davanti a lui e lo spinse fuori, seguito anche da Adam e altri uomini.
Ma prima di uscire, disse una frase che mi lasciò spiazzata:

«Hey Samanta, ricordati che a casa mia c'è ancora la tua pistola.»

CAST

Luana Perez come Samanta Hasson

Melissa Benoistcome come Valerie Hopkins

Charlie Hunnam come Steve

Jon Seda come Antonio Dawson

Jason Beghe come Hank Voight

Sophia Bush come Erin Lindsay

Jesse Lee Soffer come Jay Halstead

Elias Koteas come Alvin Olinsky

Patrick John Flueger come Adam Ruzek

LaRoyce Hawkins come Kevin Atwater

Marina Squarciati come Kim Burgess

Amy Morton come Trudi Platt

Samuel Caleb Hunt come Greg "Mouse" Gerwitz

Monica Raymund come Gabriela Dawson

Jesse Spencer come Matthew Casey

 

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Capitolo 2
*** The awakne of feelings. ***


Dopo che mi disse quella cosa, Steve uscí dal locale.
L'attenzione di tutti era su di me.
Apparentemente, era per sapere come stessi, ma sapevo che maggiormente era per quello che mi aveva detto Steve.
Gabriella venne da me e mi aiutò a rimettermi in piedi, chiedendomi come stessi.
Mi diede un bicchiere d'acqua e mi fece sedere.
Le facce di tutti erano cuoriose e vogliose di sapere che cosa intendeva il mio ex.
Non sapportavo gli occhi della gente perennemente su di me, quindi salutai Gabriella e mi avviai alla porta.
Ma qualcuno mi prese delicatamente il braccio e mi fece girare: era Antonio

«Vuoi davvero tornare a casa da sola dopo quello che è successo? Ti accompagno io.»

«Grazie ma...ho voglia di stare da sola.»

«Insisto. Non te ne farò andare da sola.»

In quel momento, quella sua frase dolce, viva di preoccupazione fece risvegliare qualcosa in me.

Accettai sorridendogli, e salimmo nella sua macchina.

«Immagino che tu voglia sapere cosa intendeva il mio ex dicendo che aveva la mia pistola.»

«Beh, direi di sì. Non è che sia curioso, voglio sapere se devo metterti al fresco.» mi disse ridendo.

Frase molto simpatica, che più o meno è vera.

Dopo alcuni secondi, iniziai a parlare:

«Due anni fa, frequentavo un poligono di tiro. Avevo passato un brutto periodo in cui ero molto vulnerabile, e cosí cercavo uno sfogo. Dopo qualche mese, anche Steve iniziò a venirci. La nostra relazione non era seria, solo dopo mi accorsi che io non ho mai provato niente per lui; ero solo molto fragile e cercavo qualcuno. Lui cercava solo una donna da portare in giro e da usare come passatempo sessuale. Poi scoprì il vero motivo per cui frequentava il poligono:
Era quello che aveva la mira peggiore tra i suoi amici, amici di rapine. Non erano professionisti, facevano solo rapine in piccole banche. Steve mi minacciò, quindi dovetti stare zitta e diventare complice.
Sfruttarono le mie capacità di sartoria, per cucire giacche con tasche nascoste all'interno per mettere i soldi, e successivamente anche la cocaina. Cercai sempre di lasciarlo, ma lui continuava a minacciarmi. All'improvviso non mi feci più sentire e mi trasferì dall'altra parte di Chicago.»

«Wow...mi dispiace molto per quello che hai dovuto passare.» disse stringendomi la mano.
Guardai prima la sua mano, e poi lui. Ci guardammo negli occhi e poi gli sorrisi.

Arrivammo fuori casa mia.
Spense la macchina e si girò verso di me.

«Credo che tu non abbia avuto una bella serata. Dovresti ripassare al Molly.»

«Giá...lo penso anche io. Grazie di avermi accompagnata.»

«Figurati, se hai bisogno di qualcosa, chiamami. Sai dove trovarmi.»

«Lo farò sicuramente.»

Ci sorridemmo per qualche secondo.
Era così gentile il fatto che si preoccupasse.
Quei sentimenti dentro di me che credevo morti, stavano solo dormendo.

«Beh, non vedo l'ora di finire questa giornata. Quindi è meglio che vada.»

Mentre ero in procinto di scendere, mi strinse la mano come aveva fatto poco prima.

«Stai attenta e ricorda che io, Gabriella e i nostri colleghi ci siamo per qualunque cosa tu abbia bisogno.»

Lo ringraziai e gli sorrisi prima di scendere dalla macchina.
Entrai in casa e mi fiondai in bagno per un rilassante bagno caldo.

Mentre ero nella vasca, ripensai a tutta la situazione. 
Non sapevo perchè Antonio fosse preoccupato e protettivo.
E' probabile che lo facesse anche perchè ero amica di Gabriella, e quindi voleva farla stare tranquilla
O forse anche perchè il suo mestiere lo influenzava molto.
Ma a tal punto da stringermi la mano più di una volta?

CAST

Luana Perez come Samanta Hasson

Melissa Benoistcome come Valerie Hopkins

Charlie Hunnam come Steve

Jon Seda come Antonio Dawson

Jason Beghe come Hank Voight

Sophia Bush come Erin Lindsay

Jesse Lee Soffer come Jay Halstead

Elias Koteas come Alvin Olinsky

Patrick John Flueger come Adam Ruzek

LaRoyce Hawkins come Kevin Atwater

Marina Squarciati come Kim Burgess

Amy Morton come Trudi Platt

Samuel Caleb Hunt come Greg "Mouse" Gerwitz

Monica Raymund come Gabriela Dawson

Jesse Spencer come Matthew Casey

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Capitolo 3
*** The chance. ***


La mattina dopo, andai a lavoro normalmente. Gabriella mi chiamò per sapere come stessi e mi fece una domanda che mi sorprese:

«Lo sai cosa ho notato? Che guardi mio fratello ancora con gli stessi occhi con cui lo guardavi al liceo. Non ti è passata, vero?»

«Eh?! Ma no! Mi è passata da un pezzo.» le risposi quasi urlando, e soprattutto mentendo.

«Tu non me la racconti giusta, Samanta! Ti conosco bene! Comunque lui e Laura si sono lasciati qualche anno fa, quindi gioca bene le tue carte questa volta.»

Quella notizia, mi fece gioire.

«Non so perchè tu mi stia dicendo queste cose. Sprechi solamente il fiato.»

«Smettila di mentirmi. Non ti crederò mai.»

Stetti zitta per qualche attimo, poi smisi di recitare.

«...è così evidente?»

«Ah! Lo sapevo!» sentì Gabriella ridacchiare dall'altro capo del telefono. «Quindi...che hai intezione di fare?»

«Mh? Cosa dovrei mai fare?»

«Beh...è arrivato il momento che mio fratello dimentichi Laura per sempre. Deve conoscere qualcun'altra, e poi onestamente, vi vedo molto bene insieme. »

«Allora, sentiamo cupido, come pensi che debba fare?» chiesi ironicamente.

«Innanzitutto, devi iniziare a frequentare il Molly, così vi vedrete più spesso. Non fare domande sui suoi casi; quando si è al bar, non si parla mai del lavoro. Parla dei sui interessitipo la boxe. Ora devo andareCi vediamo staserae ricordati queste cose!»

«Va benea stasera!»

Durante la pausa pranzo, andai in un piccolo ristorante con Valerie, una delle mie amiche più strette. Lei è un'agente di pattuglia al distretto 25.
Dopo aver ordinato da mangiare, iniziammo a parlare di vari eventi avvenuti nei pochi giorni in cui non avevamo potuto vederci; io le raccontai di quello che era successo l'altra sera con Steve, e a quella notizia si arabbiò e preoccupò molto. Poi mi disse che sarebbe stata trasferita al ventunesimo distretto, quello dove lavorava Antonio.

«Davvero? Sai che un mio amico lavora lì? Fa parte dell'intelligence, si chiama Antonio Dawson.» le dissi sorpresa dalla notizia.

«Dawson...Dawson...Ah sì! Il detective Dawson! Beh, quando fai parte dell'unità di Voight, è difficile non farsi un nome.»

«Che intendi dire?Chi è Voight?»

«Il sergente Hank Voight, mai sentito? E' molto conosciuto a Chicago per i suoi modi di fare. Non è il classico polizzioto che rispetta le regole, tutt'altro. Si dice che sia corrotto e che si sporchi molto spesso le mani per risolvere i suoi casi.»

«A volte si è costretti a farlo.»

Le nostre odinazioni arrivarono, e noi iniziammo a mangiare.

«Tu come conosci il detective Dawson?»mi chiese improvvisamente Val con aria molto incuriosita.

«Ehm...beh...diciamo che quando ti ho raccontato di ieri sera, non ti ho detto proprio tutto.»

Dissi a Valerie tutto quello che era successo con Antonio, dal liceo fino alla sera precendente, e lei commentò dicendo "Non mi sorprende, è molto affascinante", finendo con un allegra risata. La invitai anche al Molly, e lei accettò molto contenta.

Ripetei le cose che mi aveva detto Gabriella per quella sera e ricordai a me stessa di dover mettere da parte la timidezza e le mie insicurezze. Volevo essere pronta e convinta; convinta che non ci sarebbe stato nessun rischio di buttare via quell'occasione.

CAST

Luana Perez come Samanta Hasson

Melissa Benoistcome come Valerie Hopkins

Charlie Hunnam come Steve

Jon Seda come Antonio Dawson

Jason Beghe come Hank Voight

Sophia Bush come Erin Lindsay

Jesse Lee Soffer come Jay Halstead

Elias Koteas come Alvin Olinsky

Patrick John Flueger come Adam Ruzek

LaRoyce Hawkins come Kevin Atwater

Marina Squarciati come Kim Burgess

Amy Morton come Trudi Platt

Samuel Caleb Hunt come Greg "Mouse" Gerwitz

Monica Raymund come Gabriela Dawson

Jesse Spencer come Matthew Casey

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Capitolo 4
*** The arrest. ***


Io e Val arrivammo al Molly, e le presentai subito Gabriella.
Ci sedemmo al bancone e ordinammo da bere.
Gabby fece segno con lo sguardo ad Antonio, che era seduto qualche sgabello più in là.
Mi girai e vidi che aveva una strana espressione, come se fosse angosciato. Non c'era nessuno vicino a lui, solo una birra.
Dopo che io e Val finimmo i nostri drink, ci avviamo verso Adam. Con lui c'erano anche altre persone, che presunsi fossero gli altri del distretto.
Dopo un giro di presentazioni, Val iniziò a parlare con i suoi futuri colleghi, mentre io mi allontanavo per andare da Antonio. 
Mi aggiustai i capelli come ogni donna avrebbe fatto in quella situazione e mi avvicinai.

«Hey!» dissi in tono convinto e sorridendogli, mentre prendevo posto sullo sgabello vicino a lui.

Si girò dopo qualche istante, non subito; evidentemente, era molto preso dai suoi pensieri.

«Hey.» rispose con un finto sorriso.

«Tutto bene?» domanda inutile, era evidente che c'era qualcosa che non andava.

«Certo. Perché questa domanda?» rispose con tono naturale, ma nella sua voce c'era ancora quell'angoscia.

«Non hai la faccia di uno che sta bene, sembri triste. Come mai?»

«Lavoro.» si fermò per qualche secondo. «un indagine finita male, e i miei colleghi sono lì che fanno finta di niente. Io l'ho presa diversamente.» disse per poi ritornare a bere.
Mi ricordai delle parole di Gabby, che al locale non si parla mai del lavoro. Ma ero troppo curiosa per far finta di niente.

«Parlamene.» assunsi un aria molto interessata.

«Il figlio di un trafficante d'armi è stato ucciso. Un bambino di 4 anni, solo un innocente bambino.» non aveva un tono alterato, ma nella sua voce si sentiva molta rabbia.

Tutto ciò rese triste anche me.

«Come hai potuto vedere, abito vicino al South Side. É una zona orribile, odio abitare lì, ma per ora posso permettermi solo questo. É capitato più di una volta vedere dei lenzuoli bianchi sui piccoli corpi di bambini. Cercavo di non pensarci, di non pensare alla sofferenza delle loro famiglie, ma mi ritornava sempre quell'immagine in mente. Portavo dei fiori e andavo ai loro funerali, anche se non li conoscevo, ma queste piccole cose insieme al passare del tempo, mi facevano stare meglio.»

Antonio si limitò a guardarmi, sempre con quell'espressione triste.

Guardai l'orologio, e mi accorsi che era abbastanza tardi.

Mi girai per vedere come se la stesse cavando Val, e apparentemente molto bene; stava chiacchierando, anzi, ridendo con Kevin. Sembrava ci fosse feeling tra di loro.

«Beh, si è fatto tardi. Ci vediamo!» gli sorrisi e poi riguardai Val.

«Aspetta.» disse alzandosi mentre metteva il su giubbotto «Ti accompagno. Vedo che la tua amica se la può cavate anche da sola.»

La riguardai per l'ultima volta, mentre parlava ancora con Kevin.

«Va bene, andiamo.»  

Arrivati fuori casa, salutai Antonio e scesi dalla macchina.
Mi avviai verso la porta, aprì e accesi le luci.
Vidi Steve seduto vicino al tavolo da pranzo, mentre mi puntava una pistola contro.
Nei miei occhi si leggevano ansia e paura.
 

«Pensavi di passarla liscia dopo l'altra sera? Ti sei sbagliata.» disse mentre si avvicinava a me.

 «Aspetta Steve, stai calmo, ti prego.»  

 «Io non mi calmo!» disse urlando.

Sparò al pavimento, quasi vicino ai miei piedi e caddi a terra.

*Antonio POV*

Aspettai che Samanta entrasse in macchina prima di andarmene.
Mentre stavo per mettere in moto la macchina, sentì uno sparo provenire da casa sua.
Scesi di corsa dalla macchina, mentre prendevo la mia pistola dalla fondina.
Sfondai la porta con il piede e mi fiondai in casa.

*Samanta POV*

Improvvisamente la porta venne sfondata ed entrò Antonio.

«Metti giù la pistola!» urlò a Steve mentre gli puntava l'arma.

Il suo sguardo diventò ancora più pieno di rabbia. Fece cadere la pistola a terra.

Antonio si avvicinò a Steve, continuando a tenerlo puntato, mentre spostava l'altra pistola con il piedi. «Inginocchiati. Samanta, prendi del nastro isolante.»  

Mi alzai e andai in cucina. Aprì un cassetto, presi il nastro e lo porsi ad Antonio.
Posò l'arma nella fondina e gli attaccò i polsi.

Antonio si avvicinò a me. «Stai bene? Sei ferita?.» mi domandò molto preoccupato mentre guardava dalla testa ai piedi per vedere se avessi ferite. 

«Sto bene. Sono solo...spaventata.»
Stavo per piangere. Presi il mio viso tra le mani e mi girai, dando le spalle ad Antonio. Lui mi mise una mano sulla spalla per farmi girare e mi abbracciò.

«É tutto finito, non dovrai preoccuparti più di niente.» mi disse.
Era indescrivibile quanta sicurezza emanasse quell'abbraccio.

Antonio chiamò poi la polizia, che arrivò dopo 10 minuti.
Arrestarono Steve, Gabby  e Antonio insistettero per non farmi dormire da sola, quindi lei rimase da me.
Non chiusi occhio tutta la notte, mi svegliavo di continuo a causa dei miei incubi; era quella scena che si ripeteva, ancora ancora. Ma ripensando a quell'abbraccio, mi sentivo finalmente più protetta.

CAST

Luana Perez come Samanta Hasson

Melissa Benoistcome come Valerie Hopkins

Charlie Hunnam come Steve

Jon Seda come Antonio Dawson

Jason Beghe come Hank Voight

Sophia Bush come Erin Lindsay

Jesse Lee Soffer come Jay Halstead

Elias Koteas come Alvin Olinsky

Patrick John Flueger come Adam Ruzek

LaRoyce Hawkins come Kevin Atwater

Marina Squarciati come Kim Burgess

Amy Morton come Trudi Platt

Samuel Caleb Hunt come Greg "Mouse" Gerwitz

Monica Raymund come Gabriela Dawson

Jesse Spencer come Matthew Casey

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