LOVE IS AN EASY GAME

di Jollina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** uno ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***



Capitolo 1
*** uno ***


“Sakura forza impegnati!!! Concentrati!!!” -Cavolo, devo concentrare il mio chakra…- Sasuke mi passò davanti correndo, ad un tratto Kakashi lo colpì e lui cadde a terra. Kakashi ci stava sottoponendo ad un allenamento troppo duro, i suoi ritmi di insegnamento erano troppo serrati, dopo l’allenamento ero così esausta che non riuscivo mai a riprendermi per quello successivo, e anche Sasuke dava ormai segni di cedimento, prova di questo il fatto che era appena finito a terra un’altra volta. Io dal canto mio facevo fatica a reggermi in piedi, non ce la facevo più! “Alzati Sasuke, sei un ninja o un bambinetto dell’accademia? Pensi che se continui così avrai qualche chance contro tuo fratello? Se Itachi fosse qui riderebbe di te! Pensaci Sasuke! E Sakura, per quanto riguarda te, puoi anche andartene, qui ci rallenti e basta, Sasuke ha già abbastanza problemi così, non ha bisogno di qualcuno che lo danneggia ulteriormente, da domani ti allenerò da sola, forse farai qualche progresso, anche se dubito che questo accadrà fino a quando non ti deciderai ad impegnati, sei, forse la strada del ninja non è la più adatta a te!” Non ci potevo credere, era successo di nuovo, era la terza volta in una settimana che Kakashi mi faceva abbandonare gli allenamenti prima del tempo previsto, mi sentivo incapace, totalmente inadeguata, fuori luogo. Lasciai Sasuke steso a terra a farsi sgridare da Kakashi e andai a fami una doccia, ero tremendamente depressa. L’acqua fredda mi aiutò a calmarmi, poi andai in camera mia e mi vestii, dalla finestra della mia camera vedevo Kakashi che allenava Sasuke, notai che il mio compagno di squadra era più a terra che in piedi, ma almeno lui si stava allenando, mentre io ero li ad osservare lui. Nell’ultima settimana Kakashi era stato molto duro con noi e io non capivo quale fosse il motivo. Sasuke si sarebbe allenato per un’altra ora abbondante così decisi di andare in cucina a mangiare qualche cosa. Li, affacciata alla finestra c’era Ino, era lì ferma, guardava Sasuke, il mio Sasuke!!! Ma come si permetteva quella sciacquetta! Non si doveva azzardare! Mi schiarii molto rumorosamente la gola, e lei si voltò, quando mi vide fece un balzo all’indietro e si allontanò dalla finestra, ecco, quello era il segno che stava veramente guardando il MIO Sasuke! Per circa un paio di minuti lei rimase in silenzio, io, intanto presi dal frigorifero un succo di frutta, poi mi girai verso di lei. Sul viso aveva dipinta quella sua solita aia di sfida, ogni volta che mi guardava con quella faccia mi veniva una voglia di penderla a sberle… Ino tornando a guardare fuori dalla finestra mi disse “Sakura, vedo che anche oggi hai terminato prima i tuoi allenamenti, ma sei sicura che la strada della ninja sia quella giusta per te? Perché se non reggi i ritmi degli allenamenti forse è meglio che smetti, lo dico per te, sei ancora in tempo per trovare un buon marito e farti una famiglia, perché perdere tempo a fare una cosa per cui non sei portata???” sentivo la rabbia salirmi velocemente alla testa, “Come ti permetti di giudicarmi Ino? Io sono molto brava nel controllo del Chakra, e anche nelle arti magiche e in quelle illusorie…” Ino non mi lasciò terminare la frase, “Però dal punto di vista fisico lasci molto a desiderare, e lo sai, un ninja deve essere anche preparato nel fisico, se ti stanchi dopo un’ora scarsa di allenamento come credi di poter sopravvivere nelle missini? Sai che li non ci si può riposare, credi che tutta la quadra possa fermarsi per te? Sei una povera illusa!!!” le parole di Ino avevano colto nel segno, sapevo benissimo quali fossero i miei limiti fisici, ma sentirmeli sbattere in faccia così, non era piacevoli. Ma non era finita li, Ino continuò “Tu rallenti Sasuke, quindi credo che non che passerà molto prima che Kakashi vi separi. E allora a Sasuke servirà un nuovo compagno, Naruto a i suoi allenamenti speciali, quindi credo che io potrei propormi e non avrei problemi a ricevere il consenso di Kakashi, non vedo l’ora!!!”. Ino uscì dalla stanza accompagnata da una risata stridula, mi fece venire i brividi, mi sostituii a lei vicino alla finestra, Sasuke stava attaccando Kakashi, che, al’ultimo momento, si spostò evitando con precisione il colpo. Ino aveva ragione, dovevo migliorare, altrimenti avrei solo rallentato il mio dolce Sasuke! Da quando eravamo arrivati li in montagna Ino non faceva altro che provocarmi dandomi dell’incapace, e ogni volta che avevo risposto alle sue provocazioni ero finita nei guai con Kakashi, quindi lasciai stare e me ne andai in biblioteca per rilassarmi un po’. Mi piaceva da morire la biblioteca di quella casa, era enorme, piena di libri bellissimi, e aveva delle finestra grandissime, da li entrava tantissima luce. Vicino alle finestre c’erano tante poltrone comodissime per leggere, si stava benissimo, e quando andavo li mi sentivo subito meglio. Mi diressi a colpo sicuro verso uno scaffale, era colmo di libri di cucina, dopo qualche minuto trovai il libro che stavo leggendo il giorno prima, e mi concentrai sulla ricetta dei biscotti. Nel pomeriggio io e Sasuke saremmo andati a fare un piccolo pic-nic al di la del boschetto di acacie, c’era un laghetto e un grande prato, il posto era veramente incantevole. Dopo un’attenta selezione optai per i biscotti al cioccolato, non richiedevano toppo tempo, e nemmeno troppa concentrazione. Presi con cura il libro e andai giù in cucina. La signora Tellin era sempre molto gentile con me, e quando le spiegai dei biscotti mi aiutò molto volentieri a trovare tutti gli ingredienti necessari, c’era quasi tutto, mancava solo il cioccolato a scaglie per il ripieno dei biscotti, così lei mi propose di andare con lei al mercato per fare la spesa e pendere il cioccolato. L’invito della signora Tellin mi onorava molto, e avevo una gran voglia di visitare il piccolo villaggio che si trovava a una quindicina di chilometri dalla casa, ma non ero sicura che Kakashi me lo avrebbe permesso. Probabilmente la mia preoccupazione mi si leggeva in faccia, perché la signora Tellin mi rassicurò dicendo “Sakura, se vuoi parlo io con il tuo maestro, puoi stare tranquilla, gli dirò che mi serve una mano e che mi piacerebbe portati con me, non penso che avrà da obiettare, anzi, sarà contento che tu aiuti la vecchietta che vi ospita non credi anche tu?” la signora Tellina mi fece l’occhiolino e sorrise, non sapevo cosa rispondere, ero così felice però mi sentivo un po’ in colpa ad approfittare così di lei. Alla fine il dolce sorriso della signora Tellin mi convinse. “Grazie mille signora, lei è davvero troppo gentile con me! Se è sicura che non la disturbo troppo sarei felicissima di poterle fare compagnia.”. La signora Tellin uscì dalla cucina e raggiunse Kakashi e Sasuke in cortile, dalla cucina non potevo sentire cosa si stavano dicendo, ma vedevo Kakashi molto tranquillo, la signora Tellin continuò a parlare per un altro po’ e alla fine vidi Kakashi annuire. Ero felicissima, non credevo che Kakashi mi avrebbe dato il permesso, era strano che lui permettesse a me, Sasuke o Naruto di allontanasi dal luogo degli allenamenti da soli, forse voleva semplicemente essere gentile, ma non ci avrei scommesso più di tanto… La signora Tellin mi raggiunse in cucina, sorrideva “Il tuo maestro ha detto che tu per oggi hai finito i tuoi allenamenti, quindi sei libera di venire con me, se lo desideri. Ti raccomanda solo di essere prudente e di non portare il copri fronte, i ninja del villaggio della foglia non sono ben visti qui da noi. Kakashi raccomanda infine di cercare di no attirare l’attenzione. Tutto chiaro?” Annuii, le istruzioni non erano poi così difficili da seguire, dovevo solo comportarmi come una persona normale e non portare il copri fronte! “Si signora Tellin, ho capito, non si preoccupi, farò la brava!” “Benissimo Sakura, ora va a prepararti, fra una decina di minuti si parte.

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


Corsi su in camera mia a cambiarmi, indossai un vestito neutro, che non rivelasse il mio essere un ninja, tolsi il mio copri fronte, lo riposi con cura nel mio cassetto, mi spazzolai i capelli, li raccolsi in una semplice coda. Pesi dalla mia valigia un piccola borsetta, e ci infilai dentro il mio portafoglio, mi osservai un’ultima volta allo specchio, si, andavo bene, non avevo nulla che facesse pensare a me come a un ninja, mi misi un paio di orecchini e uscii dalla stanza.

Percorsi velocemente il corridoio, non volevo fare aspettare la signora Tellin, stavo per scendere le scale quando mi sentii chiamare “Sakuraaaaaa, Sakura aspetta” un po’ sorpresa mi voltai, era Naruto, “Ciao Naruto, dimmi, cosa c’è?” “Sasuke finirà l’allenamento tra poco, poi ti va di andare tutti assieme a fare una passeggiata?”. La sua domanda mi fece gelare il sangue nelle vene, Naruto non sapeva ancora nulla di me e Sasuke, e lui doveva decidersi a dirglielo, anche se ero certa che non l’avrebbe presa molto bene…

“Sakura, ci sei? Mi potresti rispondere???” “Cosa? Ah si certo, ecco, io veramente sto uscendo, aiuto la signora Tellin con la spesa, ma perché invece non ci andate voi due a passeggiare? Dite sempre che quando ci sono io non potete fare quello che volete, cogliete l’occasione, divertitevi, ciao Naruto!”. Corsi giù per le scale per evitare ulteriori domande, non volevo lasciarmi scappare qualcosa di compromettente.

I signori Tellin mi aspettavano in cucina, erano così carini, “Buon giorno Sakura” mi disse il signor Tellin, “Buon giorno signor Tellin” risposi, lui sorrise e poi si rivolse a sua moglie “È carina e bene educata, ora capisco perché ti piace tanto Safira” la signora Tellin sorrise a suo marito e gli diede un leggero bacio sulla guancia. Erano così carini, è sempre bello vedere due persone ancora così innamorate l’uno dell’altra, senza pensaci la mia mente cominciò a vagare, pensavo a me e a Sasuke, e al nostro amore, così piccolo, così fragile, ma comunque così intenso. Chissà se anche noi saremmo mai arrivati ad amaci tanto.

Il viaggio in macchina fu tranquillo, il signor Tellin aveva acceso la radio, questo mi evitò di dover parlare, e continuai a vagare tra i miei ricordi. Rivedevo nella mia mente le serate passate davanti al fuoco aspettando che Naruto si addormentasse per potermi infilare nel sacco a pelo di Sasuke, ricordavo anche tutti gli sguardi furtivi durante il pranzo, e i baci rubati tra una missione e l’altra o fra un turno e l’altro per badare al fuoco. Gli abbracci a notte fonda nei nostri rispettivi turni di guardia, quanto era bello avere un’ora intera per restare stretti l’uno all’altra.

Da quando eravamo arrivati a casa Tellin i momenti in cui avevamo potuto stare assieme erano molto pochi, durante il giorno eravamo sempre sotto gli occhi di tutti, soprattutto quelli di Ino e Naruto, ma la notte era nostra. Ogni sera, quando Naruto veniva vinto dal sonno Sasuke si intrufolava in camera mia, mi svegliava con un dolce bacio e poi si stendeva accanto a me sotto alle coperte. Passavamo così le notti a casa Tellin, stretti assieme a scambiaci teneri baci e carezze, mentre Sasuke mi sussurrava all’orecchio parole dolci.

Il suono di un clacson mi riportò bruscamente alla realtà, e quello che mi si presentava davanti era uno scenario meraviglioso, intenta com’ero a pensare a me, non mi ero accorta delle meraviglie che stavamo lasciandoci alle spalle, i prati, i boschi, i ruscelli. Il paesaggio incantato della montagna ci stava salutando, e i primi segni di civiltà si facevano largo in mezzo a quel paesaggio incantato.

Un piccolo albergo, una taverna dall’aria un po’ macabra, e qua delle casette molto graziose, tutte con un piccolo giardinetto che le circondava, erano adorabili.

Dopo un paio di kilometri in cui le case erano sparse benché non molto distanti, le abitazioni cominciarono a farsi più frequenti, fino a che un modesto cartello ci annunciò l’entrata nel territorio del villaggio.

Il signor Tellin si avviò lungo la strada del villaggio, cercò un parcheggio e ci fece scendere. “Safira, amore, tornerò a pendervi tra un paio d’ore, se ci sono problemi telefonate pure a casa e io arriverò in un lampo.” I signori Tellin si scambiarono un bacio tenero ma affettuoso sulle labbra, arrossii lievemente, mi sentivo imbarazzata e fuori luogo ad essere presente ad un così intimo momento.

Finalmente il signor Tellin parlò di nuovo “Sakura ci vediamo dopo, abbiate cura di voi, e comprate tanta cioccolata mi raccomando”, così dicendo mi fece l’occhiolino, era così gentile. Io e la signora Tellin aspettammo che il signor Tellin voltasse l’angolo e ci avviammo verso il mercato.

Le strade erano piene di piene di persone e sui cigli stavano le bancarelle, la signora Tellin mi prese sotto braccio e mi disse “Stai vicino a me, ragazza mia, qui è facile perdersi.” Era così bello vedere che la signora Tellin si prendeva cura di me, mi sentivo come in famiglia.

La signora Tellin mi fece vedere le lanterne colorate appoggiate sui muri della città e appese ai cancelli delle case, mi spiegò che in quella settimana si sarebbe svolta una piccola festa per due giovani che si sposavano, mi spigò anche che in un villaggio così piccolo, la festa prendeva un’importanza enorme e tutto il villaggio festeggiava i giovani sposi per augurare a loro la felicità che gli spettava.

Era un pensiero molto gentile, e non potei fare a meno di sorridere nel sentire la signora Tellin che mi raccontava quella storia.

Per le strade si vedevano passare madri con in braccio i loro figli, che correvano con delle borse colme di frutta e verdura, gruppetti di ragazzine sorridenti, probabilmente uscite con la scusa di una semplice passeggiata, e ora stavano a guadare i ragazzi che giocavano tra loro o aiutavano i genitori con le bancarelle. Si vedevano anche bambini tenuti per mano dalla loro mamma e dal loro papà, e famigliole che camminavano vicine. Il vociare dei bambini che chiedevano alla mamma un giocattolo o un dolcetto mi metteva di ottimo umore.

Al passaggio di alcuni bambini che giocavano a rincorrersi seguì quello di una coppia anziana che avanzava piano mano nella mano, regalando a chiunque, al loro passaggio, un bellissimo sorriso carico di calma e serenità.

Passeggiando con la signora Tellin fra le bancarelle vidi anche una coppia di ragazzi che dovevano avere circa la mia età, camminavano vicini, mano nella mano, e si sussurravano qualcosa all’orecchio, erano molto dolci, poco dietro a loro stava un’altra coppia, solo di qualche anno più grande, lui sorrideva, e portava una borsa, lei si teneva una mano sulla pancia, era incinta.

Vedere tutte quelle persone che camminavano felici mi faceva sorridere, non pensavo che paesi del genere esistessero ancora, li la furia distruttiva e la malvagità di Orochimaru non erano ancora arrivati, li in quel piccolo villaggio la gente no moriva per combattere una guerra assurda, li le persone erano felici.

La signora Tellin si fermò, “Eccoci Sakura, prendi il tuo portamonete, questo signore ha il miglio cioccolato del paese, vedrai che il tuo dolce per Sasuke verrà buonissimo.” Sorrisi alla signora Tellin e la abbracciai per ringraziarla, poi chiesi al venditore il cioccolato di cui avevo bisogno. Pagai il cioccolato e mi stinsi il sacchetto al petto, poi ringraziai il venditore e lo infilai nella mia borsetta.

Ero felice, avevo il cioccolato per Sasuke, ed ero felice. Mi voltai un momento e mi accorsi che la signora Tellin mi stava osservando, “Sei sorpresa, vero Sakura?” non sapevo cosa dire, la signora Tellin continuò “Di trovare un villaggio dove ancora regna la pace, dove non c’è la guerra, dove i bambini non sanno chi sia Orochimaru! Vedi Sakura, tu vieni da un luogo in cui la guerra incalza, dove le donne fanno i guerrieri, dove le persone si uccidono. Quando siete arrivati mio marito vi ha detto che in questo villaggio i ninja non sono accettati, il motivo è più semplice di quanto sembri. Orochimaru è crudele,e per lui la vita no ha alcun valore, ma solo non può fare nulla, se ha delle persone dalla sua parte è per la competizione che da sempre c’è fa villaggi e clan, il più forte deve sopraffare il più debole, e il più debole soccombe. Qui una cosa del genere non è tollerabile. Guardati in giro Sakura, vedi persone tristi, o vedi segni di lutto? No Sakura, qui le persone sono felici, qui non c’è tutta la sofferenza che sta piegando il Giappone, qui ancora non è arrivata.”

Le parole della signora Tellin si facevano strada dentro di me come una lama gelata, non riuscivo a muovermi, non riuscivo a parlare, ero bloccata. Girai piano la testa, quello che diceva la signora Tellin era vero, li in quel villaggio non c’era dolore, non c’era la morte e non c’era la guerra.

Pensava al suo copri fronte, che aveva lasciato nel cassetto in camera sua, in quel momento le sembrava così lontano, così pesante, pensava alle alleanze che clan e villaggi stipulavano per proteggersi tra loro, era una cosa ridicola. Il compito dei ninja era proteggere il Giappone, ora invece era diventato solo un altro modo per guadagnare soldi e per provocare dolore, ero disgustata da me stessa!

Non risposi alla signora Tellin, io e lei continuammo a camminare in silenzio e a fare la spesa, mi sentivo molto imbarazzata per quel silenzio, davvero non sapevo cosa dire. Fortunatamente fu la signora Tellin a parlare, “Sakura senti, non fraintendere le mie parole, non ce l’ho con te in prima persona, solo che molto spesso le persone non comprendono la scelta di questo villaggio, ed io volevo che tu capissi a fondo dove sono radicate le nostre convinzioni, ti ammiro, perché stai facendo ciò che ti piace, però penso che saresti stata più felice seguendo una strada diversa, anche se forse avrebbe significato non conoscere Sasuke.”

Una strada diversa senza Sasuke, non potevo nemmeno pensare una cosa del genere, Sasuke, il mio Sasuke, se io non ci fossi stata forse Ino lo avrebbe avuto tutto per lei, e io questo non avrei mai e poi mai, potuto accettarlo. Capivo perfettamente perché gli abitanti del villaggio odiassero i ninja, ma io nel mio cuore sapevo perché migliaia di giovani in tutto il mondo sognavano di diventarlo. Diventare ninja è duro, ma ti porta a livelli di controllo di chakra, controllo di mente e di corpo invidiabili, che poi l’arte che una volta veniva usata per fare del bene, ora fosse passata dalla parte del bene, era un’altra cosa.

I duri allenamenti a cui Kakashi aveva sempre sottoposto me, Sasuke e Naruto ci avevano aiutato a crescere e maturare, anche se non posso negare che il motivo che spinge Sasuke ad allenarsi è la vendetta, semplice, crudele e spietata vendetta. Io nel mio cuore spero che non arrivi mai il giorno in cui Itachi e Sasuke si troveranno in condizione di battesi ed infine uccidersi.

Io e la signora Tellin finimmo di fare la spesa, e osservando le bancarelle colorate mi tornò un po’ di allegria, la signora Tellin mi regalò un piccolo ventaglio, era bianco e aveva disegnato un albero di ciliegio in fiore, i piccoli petali rosa era disegnati benissimo, e nessun particolare era stato trascurato.

Arrivammo al punto in cui ci dovevamo incontrare con il signor Tellin con qualche minuto di ritardo, ma non sembrava affatto seccato da questa cosa, era li, in piedi, appoggiato all’automobile, leggeva il giornale. Quando ci vide arrivare in lontananza ci sorrise, poi ci venne incontro e prese una borsa, baciò delicatamente sua moglie sulle labbra e diede a me un tenero bacio sulla guancia, improvvisamente mi sentii felice, era come ritrovare un affetto peso da tanto tempo. in quel momento, con l’affetto che il signor e la signora Tellin mi stavano dimostrando sentivo la mancanza dei miei genitori più che mai, mi chiedevo se stavano bene, se gli mancavo e più in generale, cosa stessero facendo in quel momento.

Il viaggio di ritorno fu piacevole, non restammo in silenzio, alla radio c’erano delle canzoni allegre, e io e la signora Tellin ci divertimmo come matte a cantare, mentre il signor Tellin fischiettava felice. Arrivammo a casa Tellin che mancava poco più di mezz’ora a mezzodì, il signor Tellin ci fece scendere nel cortile sul retro e andò a parcheggiare l’auto in garage.

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Capitolo 3
*** 3 ***


Non avevo mai visto il cotile sul retro di casa Tellin, era molto ampio, ed era diviso in prato e ghiaia. C’era la prima parte del vialetto di ingresso che si apriva in uno spiazzo immenso e vuoto, devo dire forse un po’ tetro, e nella parte del giardino, che devo ammettere non avevo mai notato continuasse sul retro. C’era una piccola fontana, l’acqua scrosciava costantemente e scendeva attraverso un piccolo foro a terra, dove creava un piccolo ruscello artificiale. Nel piccolo ruscello stavano alcuni uccellini colorati, e delle anatre, mentre sul prato dormiva un grosso cane. Acciambellato su un albero, stava vigile un gatto nero, molto grosso che faceva penzolare dal ramo la sua coda. Tutti quegli animali, che nella prima settimana di permanenza a casa Tellin non avevo mai visto, davano alla casa e al villaggio in generale un aria ancora più pacifica e genuina.
La pota di ingresso era nera, ben visibile sulla parete di roccia che molto chiara di cui era fatta la casa, si vedevano delle finestre aperte, anche se non avrei saputo dire di quale parte della casa fossero.
La signora Tellin mi stava aspettando sulla porta, presi la borsa della spesa e la raggiunsi. Appena varcata la soglia il buio mi assalì, non vedevo assolutamente nulla, rimasi immobile, incapace di muovermi nell’oscurità. Quando la signora Tellin accese la luce, io chiusi istintivamente gli occhi, non vedevo assolutamente nulla. Quando i miei occhi si abituarono alla luce mi resi conto di essere in un piccolo corridoio, stretto e lungo, non lo avevo mai visto prima. La signora Tellin camminava davanti a me, la seguii cercando di capire dove fossimo, ma non ci riuscii, alla fine del corridoio c’era un’altra stanza, molto piccola, senza nemmeno una finestra, addossati al muro stavano molti scaffali pieni di cianfrusaglie, a differenza del resto della casa, quella stanza sebbene molto piccola era molto disordinata. La signora Tellin aprì una porta che a dire la verità nemmeno avevo visto, varcata la soglia ci ritrovammo nell’ampia e ordinata cucina di casa Tellin.
Quella casa così confortevole e accogliente, mi sembrava ogni giorno più bella, quella stanza, quel corridoio mai visti, la mia curiosità era alle stelle, chissà quante altre stanze di cui non sapevo l’esistenza c’erano in quella casa. Pensavo a casa Tellin, nella mia mente ora mai la associavo ad un castello fiabesco.
La signora Tellin mi mandò in camera mia a cambiarmi, mi infilai dei vestiti più comodi e la raggiunsi per aiutarla con il pranzo.
Quando la signora Tellin mi vide arrivare mi sorrise, “Sakura, tesoro, non c’è bisogno che mi aiuti, me la cavo da sola, tu perché non stai un po’ con i tuoi amici?”. La signora Tellin era sempre così gentile con me, “Si figuri, mi sembra il minimo, lei è stata così gentile a portarmi con sé al mercato e poi sono molto felice di aiutarla!!!” mi regalò un altro dei suoi splendidi sorrisi.
La signora Tellin mi chiese di preparare le verdure, un compito molto semplice, lavarle, tagliarle, mi misi subito al lavoro cercando di fare del mio meglio.
Dopo circa cinque minuti, in cucina, entrò Ino, che come sempre era vestita in modo eccessivo. Non capisco proprio perché si debba mettere in mostra così!
“Buon giorno, serve una mano?” non riuscivo a cedere alle mie orecchie, Ino stava offrendo il suo aiuto, la signora Tellin le porse la tovaglia, “Apparecchieresti?” “Certamente signora Tellin” e così dicendo uscì dalla cucina. Decisi di non dire nulla, se Ino voleva dare una mano, bene per lei, a me non faceva ne caldo ne freddo quello che lei faceva.
Restai in cucina tutto il tempo senza mai uscire fino a quando non fu tutto servito a tavola, mi guadai attorno alla ricerca di Sasuke, lo vidi seduto vicino a Kakashi, ma accanto a lui non c’era Naruto come mi spettavo, seduta li stava Ino. Mi guadai in giro alla ricerca del mio posto, stava all’altro lato di Kakashi, e nel posto accanto al mio c’era Naruto. Ino aveva fatto la schifosa come sempre, mi aveva separata dal mio adorato Sasuke costringendomi a stare vicino a quello sbruffone di Naruto, me l’avrebbe pagata!!!
Durante tutto il pranzo non dissi una parola, e quando tutti si furono alati, aiutai la signora Tellin a riportare tutto in cucina. Lavai i piatti, piegai la tovaglia e l’aiutai a pulire.
Finimmo di rassettare dopo circa una mezz’oretta, ero molto stanca, ma felice di essermi resa utile.
“Sakura, tesoro, ti spiace se mi riposo un po’ prima di fare i biscotti con te? Solo un po’, sono molto stanca…” sorrisi alla signora Tellin, era sempre così gentile e premurosa! “Non si preoccupi signora Tellin, anche io sono un po’ stanca, ne approfitterò per rilassarmi un po’, ci rivediamo tra un’oretta? Se per lei va bene…” “Certo cara, ci rivediamo tra un’ora!”
Uscii dalla cucina e mi incamminai verso il piano di sopra, avevo finito di salire le scale quando mi trovai davanti Sasuke e Naruto, il mio cuore cominciò a battere all’impazzata, guardavo il mio dolce Sasuke, era così bello, ed era mio!
Concentrata com’ero su Sasuke, non mi ero nemmeno accorta che Naruto mi stava parlando, “… Cosa Naruto? Scusa era sovrappensiero…!” Naruto sbuffò, poverino, un po’ mi dispiaceva per lui, ma io cosa ci potevo fare se tutte le volte che vedevo Sasuke non riuscivo a non guardarlo come un barattolo di nutella???
Naruto cominciò a ripetere con pazienza, “Allora Sakura, ti stavo dicendo, che io e Sasuke abbiamo deciso di giocare un po’ con le carte e poi di andare al lago a fare un bagno, e io ti avevo solo chiesto se ti faceva piacere unirti a noi…?” Sasuke mi sorrise, “Dai Sakura, vieni a divertirti, potremmo annegare Naruto assieme se ti fa piacere!” scoppiai a ridere, “Ceto che mi farebbe piacere Sasuke, comunque io ho una faccenda da sbrigare tra un’oretta, quindi se volete possiamo giocare a carte e poi voi andate al lago, caso mai io poi vi raggiungo, che ne dite?” Naruto sbuffò, “Certo va bene, ma non trovo giusto che voi ve la pendiate sempre con me!!!”.
Io Sasuke e Naruto giocammo a carte, vinsi sempre io, così dopo poco Naruto abbandonò la partita e lasciò me e Sasuke a giocare da soli. Purtroppo non si era allontanato di molto, quindi non potevo ne avvicinarmi a Sasuke per dargli un bacio ne dirgli qualcosa di compromettente, dato che da dove era messo Naruto sarebbe facilmente riuscito a sentire tutto.
Quando Naruto e Sasuke se ne andarono sentii un groppo stringersi attorno alla mia gola, avrei tanto voluto andare a nuotare con loro, ma non potevo. Non capivo perché io e Sasuke non potessimo vivere la nostra storia alla luce del sole come tutte le persone che si amano, non era giusto, non era proprio giusto!!!
Preparare i biscotti, dopo tutto, non fu troppo difficile, la signora Tellin mi aiutò molto volentieri e dopo aver pesato con tanta cura tutti gli in gradienti mi preparai al impastare i miei biscotti.
Inizialmente ero molto tesa, leggevo le istruzioni per tre volte e calcolavo al millesimo tutti i miei movimenti, sembrava che preparassi una bomba più che degli innocui biscotti!!! La signora Tellin mi guardava divertita, e si vedeva che si stava sforzando molto per evitare di scoppiare a ridere… ad un ceto punto lei mi prese per mano e mi disse “Sakura, tesoro, non ti stai mica preparando per una missione, stai solo facendo dei biscotti cara, cerca di lasciarti andare e di divertirti, saranno molto più buoni vedrai! Anche se sbagli qualcosa, non ha importanza, l’ingrediente più importante per i biscotti è l’amore che ci metti nel farli…” le parole della signora Tellin nella mia testa erano prive di senso, come era possibile che il fatto che li preparasse con amore contasse più della ricetta, ero molto scettica sul fatto che venissero buoni solo perché ci mettevo tanto impegno, ma la signora Tellin sembrava molto convinta di quello che diceva, quindi decisi di darle retta.
Per me che sono una ninja e sono abituata a maneggiare il mio kunai, la sensazione della pasta dei biscotti sulle mani era veramente bellissima, mi sentivo così sciocca a schiacciare quella pallina informe di pasta, ma allo stesso tempo non riuscivo a non essere felice, mi sentivo come una bambina che gioca… libera, felice.
Dopo circa 45 minuti di preparazione finalmente infornammo i biscotti, li avevo fatti a forma di stella, perché farli a forma di cuore mi era parso troppo sfacciato… dopo alcuni minuti la cucina si riempì di un buonissimo profumo di cioccolato, così io smisi di chiedermi se i miei biscotti fossero commestibili, perché dal profumo non sembravano poi così tanto male.
20 minuti in forno, poi la signora Tellin facendo molta attenzione appoggiò i biscotti sul tavolo, “Forza Sakura, assaggiane uno, così sarai più sicura, non credo che un biscotto in meno per Sasuke faccia la differenza…” la signora Tellin mi fece l’occhiolino, e io mi sentii avvampare per la sua affermazione su Sasuke, presi un biscotto e lo assaggiai, era veramente buonissimo, non potevo credere di essere stata io a preparare qualcosa di così delizioso. Sorrisi compiaciuta. La signora Tellin mi stava osservando e anche sei sorrideva,era contenta per me, e si vedeva, le ero così grata “Signora Tellin grazie, io veramente la ringrazio, senza di lei io non sarei mai riuscita a preparare i biscotti, davvero è stata gentilissima!!!”
La signora Tellin mi aveva già preparato un cestino con sopra un fazzolettino celeste, ci posai i biscotti e cosi su in camera mia a prepararmi.
Feci  in gran fretta, mi misi il mio costume da bagno, presi i biscotti, l’asciugamano e mi incamminai verso il laghetto dove mi stavano aspettando Naruto e Sasuke.
Il piano era di aspettare che Naruto si allontanasse, al massimo lo avrei affogato, e de a Sasuke i suoi biscotti.

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Capitolo 4
*** 4 ***


CAPITOLO 4
 
La strada per arrivare al lago non era lunga, in una quindicina di minuti sarei arrivata senza problemi, e io non avevo fretta.
Attraversai i prati verdi e pieni di fiori colorati, sopra ai quali volavano libere e leggere le farfalle, più in alto, nel cielo stavano piccoli passerotti che cinguettavano felici. Il cielo era limpido, non c’erano nuvole, e l’azzurro era molto intenso.
Si vedevano in lontananza delle piccole lepri che saltellavano libere nei prati, mi sentivo persa in quel bellissimo paesaggio da favola, era tutto bellissimo, tutto perfetto, quasi irreale!
Passato il prato arrivai al confine del piccolo bosco che conduceva alla cascata e al lago, non mancava molto, affrettai il passo e continuai per la mia strada.
Il bosco era riparato dal sole dalle verdi fronde degli alberi, le foglie erano cos fitte che non sempre la luce riusciva a filtrare e ad arrivare al suolo, mi sentivo come la protagonista di una favola. Si sentivano i passi degli scoiattoli sui rami dei grandi alberi, e ogni tanto un fruscio a terra rivelava la presenza di piccoli leprotti.
Il bosco era vasto, e c’erano molti piccoli sentieri, quello che portava al lago era il principale, non mi potevo ceto sbagliare…
Non riuscivo ancora a vedere il lago, ma sentivo la voce di Naruto che urlava “Banzaaaaiiii” affrettai il passo per raggiungere i miei amici, ma quello che vidi non mi fece sorridere.
Come avevo immaginato Naruto si era appena tuffato al centro del  lago, ma a fargli da pubblico non c’era solo Sasuke, vicino a lui, con un mini bikini stava Ino. Non ricordavo che Sasuke e Naruto avessero palato di lei, ma conoscendola si era sicuramente auto invitata, che sgualdrinella, e ora stava li a fare la civetta con il mio Sasuke.
Inizialmente nessuno si accorse della mia presenza, non che io avessi fatto qualcosa per farmi notare dopo tutto, ero semplicemente rimasta li, in piedi ad osservare  la scena che avevo davanti agli occhi, disgustata.
“Sakura…” Naruto si era accorto del mio arrivo e si era subito precipitato a salutarmi, posai la mia borsa e il cestino sul pavimento e cominciai a svestirmi. Non avevo fatto in tempo ad appoggiare tutti i vestiti a terra che Naruto mi aveva già presa in braccio e mi stava lanciando nel lago. Caddi poco lontano da Sasuke e Ino, lui mi venne incontro, probabilmente mi voleva salutare, ma io mi voltai e uscii dall’acqua per andare a raggiungere Naruto.
Ero arrabbiata, molto arrabbiata. No mi era mai piaciuto nascondermi da nessuno e avevo accettato mal volentieri il fatto di stare con Sasuke di nascosto, solo per evitare che Kakashi ci separasse, ma questo era veramente troppo, come poteva Sasuke pretendere che io restassi ferma impassibile mentre Ino gli metteva addosso le sue grinfie???
Andai da Naruto e feci con lei una gara di tuffi, poi una piccola gara di nuoto, e anche una competizione a schizzi, quando Sasuke cercò di avvicinarsi io mi attaccai di più a Naruto, ignorandolo completamente.
Passai tutto il pomeriggio a nuotare con Naruto, fare i tuffi con Naruto, passeggiare con Naruto, mi feci perfino spalmare da lui la crema solare. Ogni tanto mi giravo a guadare Sasuke, era visibilmente geloso, ma in quel momento la cosa non mi turbava affatto, anzi, se possibile mi rendeva molto felice e mi faceva sentire soddisfatta di me stessa.
Devo dire che dopo tutto mi stavo anche divertente, Naruto ha l’innata capacità di fa sorridere tutte le persone che si trovano accanto a lui, anche se immerse nelle situazioni più complicate, lui è fatto così, non si sa come faccia esattamente a fare quello che fa, però lo fa!!!
Dopo un paio d’ore decidemmo di tornare a casa. Il cielo si stava già tingendo di rosso, il tramonto sarebbe durato ancora un paio d’ore, ma non era comunque prudente girare con il buio anche se tutti e quattro siamo degli ottimi ninja.
Il viaggio di ritorno fu molto meno piacevole rispetto a quello di andata, io e Sasuke non ci rivolgevamo la parola, Ino era imbronciata, Naruto invece cercava di fare un po’ di conversazione, ma dopo i primi cinque minuti di tentativi inutili decise di lasciare perdere.
Non riuscii a godermi lo spettacolo degli alberi che si tingono gi rosso, delle foglie che mutano i loro colori, dei passerotti che tornano al loro nido per nutrire i piccoli. Non notai nemmeno gli scoiattoli che camminavano sui rami bassi molto vicini alle nostre teste, o le lepri che ci passavano a lato senza paura. La bellezza e l’innocenza di quel luogo non mi arrivava, tutto quello che sentivo dentro di me era rabbia, verso Sasuke, e odio, verso Ino.
Al nostro rientro in casa Tellin io mi chiusi subito in camera mia, riordinai tutte le mie cose, posai i mie biscotti sul comodino e attesi il mio turno per il bagno.
Quando mi fui preparata scesi in cucina per aiutare la signora Tellin con la cena.
“Sakura, tesoro, come è andato il pomeriggio? A Sasuke sono piaciuti i biscotti?”
Scoppiai a piangere e cominciai a raccontare alla signora Tellin il mio orribile pomeriggio,e di come Sasuke mi avesse fatto sentire stupida e inutile.
La signora Tellin mi asciugò le lacrime con il suo fazzoletto e mi disse di stare tranquilla e che sicuramente Sasuke avrebbe trovato il modo per farsi perdonare, non le dissi che on avevo alcuna intenzione di perdonarlo e che per quanto mi riguardava poteva anche andare al diavolo, ma in realtà era quello che stavo pensando…
I preparativi per la cena riuscirono a farmi calmare un po’ e a farmi pensare a qualcosa di diverso, cucinare mi piaceva veramente, mi rilassava, mi ero quasi calmata del tutto, ed ero decisa a non creare polemiche almeno a cena, ma la disposizione a tavola non giocava a mio favore.
Ero seduta vicino a Sasuke, la cosa non mi piaceva affatto, quando eravamo seduti vicini lui solitamente mi teneva la mano, o mi accarezzava sotto al tavolo senza farsi notare, ma se solo quella sera ci avesse provato, si sarebbe ritrovato con il kunai che gli trapassava la mano da parte a parte.
Presi posto e aspettai in silenzio che la cena venisse servita. Diverse volte Sasuke cercò di prendermi la mano sotto al tavolo, ma io ritiravo sempre la mia. Questa reazione lo faceva stare male, ne ero consapevole, ma non avevo intenzione di perdonarlo troppo presto, ero ancora troppo arrabbiata. E poi, doveva ringraziare che dall’atro lato era seduto Kakashi, perché altrimenti il mio kunai avrebbe fatto conoscenza con l’interno della sua mano… ero furibonda!!!
La cena non durò molto, poi Kakashi ci chiese di andare in salotto con lui perché ci doveva parlare.
Kakashi si sedette sulla grande poltrona, Sasuke si sistemò seduto a un capo del divano e Naruto dall’altro, io mi sistemai sul poggiolo accanto a Naruto, Sasuke mi lanciò uno sguardo che mi fulminò da parte a parte, ma non disse nulla, dopo tutto, nessuno doveva sapere…
“Bene” iniziò Kakashi, e subito l’attenzione di tutti si posò su di lui. “Ho cercato di allenarvi tutti assieme la prima settimana, ma Naruto era visibilmente in difficoltà per alcuni aspetti, ma dopo il suo allenamento solitario è molto avanti a voi per altre cose, quindi ho dovuto separarvi. Speravo di poter allenare contemporaneamente almeno voi due, Sakura e Sasuke, ma anche voi come livello siete nettamente separati. Questo non vuole affatto dire che uno di voi tre sia superiore agli altri, solo che i vostri punti di forza e le vostre debolezze sono totalmente contrapposti, quindi allenarvi assieme per il resto della nostra permanenza a casa Tellin sarà impossibile.
Penso che sia chiaro anche a voi che se vi allenassi tutti assieme finirei solo per limitare le vostre singole potenzialità. E questo non sarebbe utile ne a voi ne a me, ne tanto meno al villaggio della foglia!
Quindi Naruto, tu continuerai al mattino con i tuoi esercizi di concentrazione, e nel primo pomeriggio ti allenerai con me.
Sasuke, tu ti allenerai con me sui tuoi attacchi alla mattina, e al tardo pomeriggio farai degli esercizi in palestra.
Sakura, tu ti allenerai con me nel tardo pomeriggio dopo esserti impegnata per migliorare la tua forza fisica in palestra nelle prime ore pomeridiane, tutto chiaro ragazzi?”
Kakashi ci guardava, aspettava una risposta che non sarebbe potuta essere altro che affermativa, ci aveva preparato un piano di allenamenti personalizzato, per aiutarci a migliorare certo, ma così facendo ci stava anche separando, e io non ero l’unica a essermene resa conto.
“Ma Kakashi-sensei…” cominciò Naruto, “così io Sakura e Sasuke non avremo neanche un po’ di tempo per stare assieme!” Kakashi si girò di scatto a guardarlo “Naruto, non siamo mica venuti fino a qui per farci una scampagnata!!! Pensavo che fosse chiaro che siamo qui per allenarci!!! Voi siete dei ninja e il vostro compito è migliorarvi per proteggere il villaggio della foglia! Possibile che tu sia così infantile ed egoista da non capire una cosa così semplice???” Naruto si alzò di scatto e corse fuori dalla stanza, non era mai successo che Kakashi ci parlasse così, doveva essere al corrente di qualcosa che noi non sapevamo, era l’unica spiegazione. Mi alzai in piedi, e mi diressi verso la porta. Due voci assieme mi raggiunsero… “Dove vai?”. Mi girai verso Sasuke e Kakashi, li guardai per qualche secondo, e poi risposi “Mi sembra chiaro. Vado da Naruto!”
Percorsi rapidamente il lungo corridoio e le scale, salii rapida e arrivai di fronte alla pota della camera di Naruto, allungai la mano per bussare, ma non lo feci. Rimasi ferma, con la mano sospesa a mezz’aria, tutto il coraggio era scomparso, attraverso la porta, sentivo Naruto piangere.
Allungai la mano, abbassai la maniglia ed entrai nella stanza avvolta nella semi oscurità. Naruto era steso a letto, la faccia affondata nel cuscino, le mani serrate a pugno sulle coperte, non sapevo cosa fare.
Mi avvicinai lentamente e mi sedetti sul letto accanto a lui, allungai una mano e gli feci una carezza sulla testa, lui si girò di scatto, quando si accorse che ero io mi abbracciò forte e pianse più forte.
“Naruto, cerca di calmati, sono sicura che Kakashi non ce l’ha con te. In questi ultimi due giorni è diventato molto nevoso, probabilmente è successo qualcosa che noi non sappiamo, e per quello ha reagito così, non devi sentirti male per questo! E poi hai fatto bene a dire quello che hai detto, e ti assicuro che se non lo avessi detto tu, lo avrei detto io, perché anche io ho voglia di stare un po’ di tempo con te e Sasuke…” Naruto aveva smesso di piangere, ma continuava a tenersi stretto a me, io gli accarezzavo la testa, “Sakura, tu credi che Kakashi sia preoccupato perché la nostra preparazione è scarsa e non riusciremo a proteggere il villaggio della foglia?” “No Naruto, secondo me Kakashi è preoccupato perché se la nostra preparazione ninja non sarà adeguata moriremo tutti, e lui questo non lo vuole, penso che sia solo preoccupato per noi, per la nostra incolumità. Ma comunque a sbagliato a dirti quelle cose, tu non sei un bambino, sei un grande ninja, e soprattutto tu non sei egoista, tu sei l’esatto opposto dell’egoismo Naruto, tu sei la persona più altruista che io conosca e proprio per questo che ti voglio tanto bene!!!” Naruto mi lasciò andare, mi sorrise, poi mi abbracciò di nuovo e mi disse  “Anche io ti voglio bene Sakura-chan!!!”
Augurai la buona notte a Naruto e andai nella mia stanza, quando aprii la porta trovai Sasuke seduto sul mio letto. Chiusi la porta alle mie spalle, mi ci appoggiai contro e mi misi ad osservare Sasuke, lui era immobile, mi guardava, ad un tratto mi disse “Io e te dobbiamo parlare Sakura!” non risposi, rimasi ferma immobile, in piedi, contro la porta. Sasuke si alzò e si avvicinò, io estrassi rapida il kunai “Stai lontano da me Sasuke, non ti avvicinare, perché non ti conviene credimi!” vidi lo sguardo stupito di Sasuke, e ne fui compiaciuta, avere questo potere nelle mie mani mi faceva sentire importante e potente, si straordinariamente potente!
“Sakura io non capisco cosa…” non lo lasciai finire di pronunciare quella  frase, perché sono sicura che se fosse riuscito a finirla la mia rabbia sarebbe stata tale che quella, sarebbe stata l’ultima fase pronunciata da Sasuke Uchiha!
“Tu cosa?” cominciai a chiedere in tono calmo, “Tu non capisci, bene, Sasuke, ora vedo di spiegarti, perché tu, povero piccolino, tu non capisci, certo, e cos ci sarebbe mai da capire… Solo un piccolo particolare, si va al lago per un bagno e il mio ragazzo, quello che da più di sei mesi mi dice che mi ama alla follia, quello che si intrufola ogni notte in casa e in camera mia, si struscia senza fasi troppi problemi addosso ad un'altra!!! È tutto qui il problema Sasuke, tu che ti strusci come un gatto in calore addosso a Ino!!! È chiaro adesso o c’è ancora qualcosa che non capisci Sasuke???” Lui rimase fermo, immobile, non disse nulla, e questo mi fece arrabbiare ancora di più. Dopo alcuni minuti finalmente parlò “Sakura io…” disse avvicinandosi, allungai la mano e il kunai si appoggiò al suo petto “Di quello che devi dire ma non ti avvicinare Sasuke, perché non ti conviene!” risposi facendo pressione con il kunai contro il suo petto. Lui si fermò “Sakura mi dispiace, io e Naruto NON abbiamo invitato Ino al lago, noi siamo arrivati e lei era li che faceva il bagno, non la potevamo mica cacciare via, che diritto avemmo avuto… e poi io non mi strusciavo addosso e lei, se mai era lei che cercava di strusciarsi addosso a me…” “Oh povero Sasukino, il piccolo ninja… che non è in grado di allontanare una ragazza??? Ma non fami ridere, sei un ninja, non un bambinetto di 3 anni!!!” “E cosa avrei dovuto fare? Prendere e aggredirla, le ho detto di smetterla e ho cercato di evitarla, e poi sei arrivata tu, che non mi hai degnato nemmeno di uno sguardo!!!”. Questa accusa era decisamente troppo “IO COSA??? Ma cosa cavolo pensavi che avrei fatto? Che ti avrei buttato le braccia al collo e avrei cominciato a urlare Sasuke sposami ti prego??? Sei stato tu a voler mantenere segreta la nostra storia, ma anche se nessuno lo sa io sono pur sempre la tua…”
Sasuke si mosse rapido, mi tolse dalle mani il Kunai, lo ripose lontano da me e mi immobilizzò con un abbraccio “Lasciami andare!” Sasuke mi strinse con più forza “Solo se prometti che farai la brava…” “Lasciami ho detto!!!”. Sasuke mi teneva stretta e se, e più cercavo di divincolarmi più la sua presa era salda e più i nostri corpi si avvicinavano. Ad un tratto mi sentii sollevare da terra, Sasuke mi prese in braccio, attraversammo così la stanza e mi posò delicatamente sul letto.
Appena libera mi voltai per urlargli qualcosa contro, ma non feci in tempo perché lui mi strinse di nuovo a se, con un bacio. Non volevo baciarlo, non dovevo baciarlo, non era la cosa giusta da fare… ma quel bacio così tenero, così dolce, era a dir poco irresistibile, così mi lasciai andare e risposi al bacio delicato che il mio amore mi stava regalando, il bacio che aspettavo da tutto il giorno, il bacio che mai avrei potuto rifiutare…
Da tenero il nostro bacio divenne intenso, passionale. Dopo una giornata di separazione, dopo quella litigata non ancora risolta, quel gesto, quel essere uniti, quel bacio, era veramente bellissimo. Le nostre lingue si incrociavano in movimenti lenti, pieni di amore e di desiderio, quel desiderio che da sempre ci accompagnava, e il sapore di Sasuke, entrava in me, come sempre, assieme al profumo dei suoi capelli, sempre così belli…
La rabbia era sparita, al suo posto stava solo un po’ di tristezza e la voglia che quei momenti trascorsi assieme non finissero mai!
Quando Sasuke si staccò da me mi accorsi che stavo piangendo, anche lui lo vide, allungò la mano e mi asciugò le lacrime che mi colavano sul viso “Non piangere piccola mia, io sono qui con te… non ti abbandonerò mai…” appoggiai la testa al suo petto e continuai a piangere, Sasuke mi accarezzava la testa, proprio come poco prima io avevo fatto con Naruto.
Dopo un po’ di tempo trascorso in silenzio, non so quanto esattamente riuscii a dire “Mi ha fatto male vederti con lei…” Sasuke mi baciò sulla fronte e mi disse “Mi dispiace piccolina mia, non lo farò mai più te lo giuro!!!” mi guardò mi sorrise e mi baciò dolcemente sulla fronte, io mi strinsi di più a lui “Me lo giuri Sasuke? Non mi farai soffrire mai più?” “Te lo giuro amore mio, mai più!”.
Io e Sasuke scivolammo sotto alle coperte, e ci stringemmo l’uno all’altra, così felici di stare assieme, passammo tutta la notte a baciarci e farci le coccole, li stesi sotto alle coperte Sasuke mi disse “Ti amo Sakura… ti amo tantissimo!!!” io lo guardai, sorrisi e gli risposi “Ti ho preparato dei biscotti…” e gli porsi il cestino che stava sul mio comodino.
Restammo così tutta la notte abbracciati a dirci quanto ci amavamo e a farci tante coccole fino a che il mattino non ci sorprese assieme…
“Buona giornata e buon allenamento amore mio… presto potremo gridare al mondo intero il nostro amore, te lo giuro!!!”. Così dicendo Sasuke uscì dalla mia stanza per andare ad allenarsi lasciandomi li, stesa sul mio letto, abbracciata al mio cuscino su cui era rimasto ancora il suo profumo…
Ormai era uscito dalla stanza da un pezzo quando mi alzai, e mi affacciai alla finestra, lo vidi che si stava allenando, sorrisi e piano sussurrai “Ti amo Sasuke…”
 
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