Addio Peter

di FrostyDark
(/viewuser.php?uid=765091)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quella lettera ***
Capitolo 2: *** Diario di Lucy ***
Capitolo 3: *** Diario di Susan ***
Capitolo 4: *** Diario di Edmund ***
Capitolo 5: *** V Capitolo ***
Capitolo 6: *** Caro Edmund - lettera di Peter ***
Capitolo 7: *** L'armadio ***
Capitolo 8: *** Addio Peter ***



Capitolo 1
*** Quella lettera ***



~~In questa lettera voglio dirti poche e semplici cose, non per farti cambiare idea dalla tua decisione ma per farti ricordare chi siamo e perché siamo ciò che siamo.
Non so se ricordi il volto di Susan quando ci hai detto di no, quando alla domanda “vieni che andiamo a casa” tu hai detto con tutto il coraggio che avevi che saresti rimasto a Narnia.
Perché?
Beh, se devo essere sincero non ho mai creduto alla scusa che ci hai dato, io ho sempre creduto che tu semplicemente tenessi troppo al tuo posto da “Grande Sovrano” senza capire che puoi avere tutto l’oro del mondo ma se non hai l’amore della tua famiglia non hai nulla.
Ma questa è stata la tua scelta e la accetto.
La cosa che non accetto è che neanche le lacrime di Susan e Lucy sono riuscite a farti pensare un attimo a ciò che stavi dicendo.
Non ho versato una sola lacrima, mentre ero davanti a te, lo ammetto, ma non le ho versate non perché non ti volevo bene ma solamente perché in quel momento ero arrabbiato, non triste.
Arrabbiato per la grandissima scemenza che tu hai fatto.
Solo dopo ho capito che in fondo ti volevo bene e che se a Londra ero finalmente il primo, non potevo esserlo, perché anche se nessuno si ricorda di te, nel cuore di Susan e di Lucy sei ancora il primo, il solo e unico fratello maggiore.
Ma la cosa che mi fa arrabbiare veramente è che per quanto ti volessero bene quelle due povere ragazze che sono nostre sorelle le hai lasciate come se niente fosse, come si lasciano i libri vecchi nella libreria, come si lascia solo un disastro che non si voleva fare.
E ora a consolarle da quando non ci sei ci sono io. Non mi dispiace consolare le mie sorelle, voglio bene a loro più che a me stesso, ma non credo sia giusto che lo faccia io, dovevi esserci tu.
E per quanto ci provi ora sono solo sorpreso, stupito.
Stupito dalla tua stupidezza.
Ecco come sono. Sono solo stupito.
Spero solo che le loro lacrime un giorno o l’altro smettano di fuoriuscire così copiose, che si dimentichino chi sei e che ti mettano nel dimenticatoio per sempre e se un giorno, per qualche ragione, vorrai tornare spero si siano dimenticate chi sei, spero non ti riconoscano.
Spero di non esser presente io quando tornerai perché non esiterei due volte a farti sentire tutto il dolore che abbiamo provato noi tre quando tu eri a Narnia.
E anche se non leggerai mai questa lettera perché la troverai stupida, inutile o con pensieri infantili almeno sono in pace con me stesso.
Addio per sempre.
Edmund Pevensie.



Note autrice
In pratica quando Edmund scrive questa lettera sono già passati alcuni anni o mesi da quando sono tornati a Londra dal secondo viaggio, cioè dal libro “Il principe Caspian” e Peter invece è rimasto a Narnia e non ci sarà il viaggio di Edmund e Lucy in quanto a Narnia ci sia ancora Peter.
A Presto
Un Bacio Freddo e Oscuro
FrostyDark

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Diario di Lucy ***


~~Caro diario,
Sono sempre io, Lucy.
Oggi sono andata da Edmund, l’ho guardato negli occhi e non sono riuscita a far a meno di piangere crollando come una bambina.
Ora ti dirò per la prima volta cos’è che affligge così tanto la mia anima tanto da farmi piangere ogni giorno.
La colpa è del fatto che Peter, il nostro fratello maggiore, il mio fratello maggiore, il pilastro della nostra piccola famiglia, abbia scelto, dopo l’ultimo viaggio, di restare a Narnia e di non tornare mai più.
Non sono arrabbiata, non ci riesco, non ci riuscirò mai ad essere arrabbiata con lui.
Per noi, in particolare per me e Susan, era come un amico oltre che un fratello.
Andavo da lui quando avevo un problema, andavo da lui quando ero triste, e ora invece? Ora dobbiamo andare da Edmund, non che Ed non vada bene, è sempre mio fratello e mi vuole bene, è solo che non si sente pronto a prendere il suo posto, non si sente adatto ad essere lui.
Oggi quando ho pianto da lui mi è sembrato molto diverso, aveva le gambe incrociate e mi ha fatto appoggiare delicatamente la testa un ginocchio per poi iniziare ad accarezzarmi i capelli, e io piangevo, piangevo e non riuscivo a smettere.
Ad un tratto mi dice che devo dimenticarlo.
Dice che devo scordarmi di lui come lui ha fatto con me, con noi tutti.
Devo scordarlo e se mai, un giorno, si pentirà di ciò che ha fatto essergli indifferente e non rivolgergli la parola.
Non trovo giusto questo comportamento, ma così facendo Ed è riuscito a superare la sua perdita.
No, ho sbagliato.
Perdi qualcuno quando muore, quando sai che vorrebbe essere con te ma è morto, lui invece è vivo e non è voluto stare con noi.
Forse Ed ha ragione, devo solo dimenticarlo, essere di nuovo felice, vivere come tutti, dimenticandolo.
Sarà difficile, sarà doloroso, ma con Ed e Susy ce la farò, siamo rimasti insieme e insieme sempre rimarremo.
Lucy


Angolo autrice
Questa è la prima pagina di diario, a cui ne seguiranno altre due.

Spero che anche questo capitolo possa piacervi.
A Presto
Un Bacio Freddo e Oscuro
FrostyDark

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Diario di Susan ***


~~Caro diario,
Durante il giorno non sono andata da Edmund, in fondo quella grande sono io, ma lui è il più forte in questo momento.
Sembrerà strano ma poco fa sono andata in camera sua a chiedergli un consiglio e ad un tratto, guardando una vecchia foto appesa al muro, mi è venuto in mente lui, per qualche ragione era ancora presente in quella foto.
Edmund era sul suo letto e appena mi ha vista guardare la foto e vedere che stavo per piangere si è velocemente alzato ed è venuto ad abbracciarmi.
Mi ha accarezzato i capelli finché non mi sono calmata e quando gli ho chiesto come fa a non piangere vedendo quella foto mi ha semplicemente risposto che l’ha dimenticato.

L’ho guardato stranita e allora ha parlato.
Mi ha detto che semplicemente l’ha rimosso dalla sua vita come lui ha fatto con noi e che perciò non merita altro che essere dimenticato.
Quando mi ha detto così, su Peter, mi sono arrabbiata tantissimo con lui e gli ho dato uno schiaffo, lui semplicemente ha appoggiato una mano sulla sua guancia e poi ha sorriso, un sorriso innocente, infantile, come quelli che Lucy faceva un tempo.

Forse ha ragione lui però.
In fondo se ci voleva bene sarebbe rimasto e avrebbe messo da parte i suoi sogni di essere il migliore, di essere il più forte e sarebbe venuto con noi a casa.

Forse sono egoista, forse lo siamo tutti e tre, ma almeno poteva avvertirci lentamente di ciò che voleva fare senza sbattercelo in faccia in quel modo.
E ora basta. Lui ha deciso e così ho deciso anch’io.
Lo dimenticherò, e con l’aiuto di Ed e di Lucy sono sicura che ce la farò.

Susan.




Angolo Autrice
Salve, scusate per il ritardo ma ho avuto diversi problemi con EFP e l'HTML in generale, ma ora sono tornata e ho pubblicato.
Spero che come capitolo sia accettabile.

A Presto
Un Bacio Freddo e Oscuro
FrostyDark

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Diario di Edmund ***


Caro diario,
Oggi sia sia Susan che Lucy sono venute e hanno iniziato a piangere anche se in due momenti diversi

Piangono sempre, ogni giorno, ogni volta che non hanno niente che occupi le loro menti pensano a lui, a Peter, al Grande Re che ha preferito il potere all'amore.
Questo ce lo si poteva aspettare da me, che avevo già tradito la mia famiglia, ma non da lui.
Lui è sempre stato quello buono, quello bravo, lui è sempre stato il migliore... E ora invece?
All'inizio però, quando Peter ci disse che sarebbe rimasto a Narnia ero... Felice, credo.
Poi le ho viste piangere.
Quando siamo tornati a casa mi sentivo come fuori luogo, pensavo che, vista la sua assenza, io sarei potuto diventare il primo, e invece no.
Non l'ho trovato giusto perché anche se gli altri hanno dimenticato quell'ingrato, noi tre lo ricordiamo ancora, e quel posto spetta lui anche se non c'è.

Io e lui non abbiamo mai avuto un rapporto di vera simpatia, ma se avevo iniziato a volergli bene, quando ha detto quelle parole, quando ha pronunciato quella frase, avrei voluto ucciderlo, almeno ci sarebbe stato un motivo vero per cui piangere, un motivo per sprecare energie per causa sua.

A volte, la notte, mi ritrovo a sognare i momenti più belli e più brutti che abbiamo passato tutti e quattro insieme, poi quando mi sveglio vengo rapito da un senso di indifferenza verso di lui che nessuno può capire, che mi fa sentire senza cuore ma che mi fa, al tempo stesso, sentire bene.

Per quanto dolore possa provare quando penso a lui, alla fine trovo solo un buco nella mia vita, ma non solo nella mia perchè se così fosse poco importerebbe, il problema è che il vuoto c'è anche nelle vite di Lu e Susy.
Lui ci ha lasciati soli, si è dimenticato di noi e io ho proposto alle mie sorelle di dimenticarci di lui, non sembrano molto convinte ma credono che faranno la scelta giusta, almeno spero quella giusta per loro.
E se un giorno, per qualche ragione, dovesse tornare... Allora si che sarei più che felice di fargli sentire tutto il dolore, tutta la stanchezza, tutta la sofferenza che lui ha fatto provare a noi, fargliela sentire solo per fargli capire quanto siamo stati male per la sua maledetta scelta.

Sta arrivando qualcuno, è meglio che vada.
Edmund

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** V Capitolo ***


Anni dopo.
Lucy: ventuno anni.
Edmund: ventidue anni.
Susan: ventiquattro anni.
Peter: (sulla terra) venticinque anni, ma Peter non è sulla Terra, non c’è più da anni ormai.
 
-Caspian, vado a trovare i miei fratelli, chissà se loro si ricordano di me.-
-Sicuramente si ricordano di te Peter.-
 
Peter è diventato un ragazzo di venticinque anni passando attraverso il portale da un mondo all’altro e si aggira per le strade con vestiti comuni.
Cammina per la strada cercando i fratelli e osserva ogni cosa, è cambiata tanto Londra dall’ultima volta che c’è stato.
-Lucy! Susan! Edmund!- Urla quando li vede.
I tre si girano lentamente, lui corre nella loro direzione e quando arriva sorride col fiatone.
-Scusi… Posso chiederle chi è?- Chiede Lucy con voce triste.
-Ma come Lucy, sono Peter. Non mi riconosci?- Chiede Peter guardandola in volto.
-Peter… No, non ricordo, credo che abbia sbagliato persona.- Dice ancora Lucy.
-Susan. Susan tu ti ricordi di me? Sono io. Peter.- Dice guardando Susan negli occhi, occhi azzurri in altri occhi azzurri identici, un paio felici e preoccupati e l’altro tristi e spenti, ma pur sempre azzurri e simili.
-Temo che lei mi abbia scambiata per un’altra persona. Mi scusi.- Dice Susan prendendo velocemente Lucy e allontanandosi velocemente.- Ed, non tardare troppo.- Dice poco prima di allontanarsi ed entrare nel primo negozio a caso.
-Edmund, sono io, il tuo fratellone. Tu ti ricordi di me?- Chiede ancora Peter sperando in un “sì, mi ricordo di te.”
-Scusi, ma io non ricordo di conoscere nessun Peter… Anche se il nome mi è famigliare.- Dice Edmund scusandosi e seguendo Susan.
 
Peter è affranto, disperato.
-I miei fratelli mi hanno dimenticato, perché? Cosa ho fatto di male?- Si chiede sotto voce seduto su una panchina nel parco.
Li ho lasciati qui da soli… Ma Aslan aveva detto che loro avrebbero ricordato…
-Scusi… Il signor Peter?- Peter si gira di scatto riconoscendo la voce.
-Edmund. Ti ricordi di me?- Chiede speranzoso.
-Ehm… Credo di si… Ho ricordi offuscati di un fratello maggiore a cui lei assomiglia…- Inizia a pensare Edmund.
-Sul serio ti ricordi di me?- Chiede ancora Peter che quasi non ci crede.
-Massi… Tu hai lasciato me, Susan e Lucy qui a Londra da soli mentre tu regnavi a Narnia… Hai rinunciato a noi per tenerti il tuo potere e il tuo trono… Così le hai fatte soffrire, ci hai fatto soffrire…- Dice Edmund ripescando dalla mente amari ricordi.
-Ma perché non mi ricordano, perché neanche tu mi ricordavi?- Chiede ancora Peter.
-Vuoi saperlo? E’ semplice. Dopo diversi mesi che ci avevi abbandonati abbiamo deciso, insieme, di dimenticarti come tu avevi fatto con noi… Ricordo anche che io stesso volevo che tu provassi tutto il dolore che noi abbiamo provato da quando ci avevi lasciato.- Dice ancora Edmund mentre la rabbia cresce in lui.
-Mi farò perdonare se loro mi ricorderanno!- Dice Peter avanzando di scatto verso Edmund, che però fa repentinamente un passo indietro.
-No, non le aiuterò a ricordare, sarebbero nuovamente tristi perché come ci hai abbandonati una volta lo potresti rifare, ora stanno bene. Hanno iniziato a vivere di nuovo, non sarai tu a rovinare tutto, di nuovo.- Dice Edmund con una punta di amaro nella voce.
-Tu vuoi solo il mio posto. Vuoi solo questo.- Dice Peter mentre la sua espressione diventa sempre più arrabbiata.
-No, non voglio il tuo posto. O meglio, all’inizio sì, non vedevo l’ora, ma poi ho capito che il posto di mio fratello Peter era solo il suo e nessuno glielo avrebbe portato via nel cuore delle mie sorelle anche se non esisteva più. Perciò ho deciso di stare al mio posto.- Dice sinceramente Edmund e gli occhi di Peter si velano di lacrime amare e di tristezza.
-Quindi tu non hai mai preso il mio posto…- Dice in un sussurro Peter.
-No, non l’ho preso e mai lo prenderò anche se loro si sono dimenticate di te.- Dice Edmund andandosene.
 
Così Peter rimane solo.
Solo come lui aveva lasciato i suoi fratelli un tempo. Solo che lui non ha nessuno con cui parlare per consolarsi e perciò ha due possibilità: cercare una nuova vita a Londra o tornare indietro.
Sceglie di tornare indietro e col passare del tempo Susan, Lucy ed Edmund continuano a vivere senza di lui e riacquistando pian piano la loro felicità di un tempo, senza di lui.






Angolo Autrice:
​Dopo secoli di assenza eccomi tornata! Mi mancava un po' questa storia e volevo finirla, anche perchè oramai mancano pochi capitoli al termine.

A Presto
​Un Bacio Freddo e Oscuro
FrostyDark

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Caro Edmund - lettera di Peter ***


Caro Edmund,

Scrivo a te perché tu sei l’unico a ricordare, scrivo a te perché mi sento in dovere di dirti queste cose.

Forse avevi ragione, forse non è vero che sono rimasto a Narnia solo per aiutare Caspian o perché credevo che ci fosse ancora bisogno di me, forse volevo solo essere importante, importante veramente.

Mi sento un cretino se ripenso a quella scelta, quella dannata scelta che ho fatto quando Susan mi ha detto che era ora di andare.

Solo ora che vi ho rincontrati ho capito cosa si prova ad esser lasciati soli veramente, cosa si prova quando una parte di te se n’è andata per sempre, io credevo che voi foste ancora lì ad aspettarmi, credevo mi avreste riabbracciato e che Lucy mi avrebbe raccontato tutto e Susan mi avrebbe sgridato per esser stato via così a lungo e tu, tu Edmund, credevo mi avresti dato una pacca sulla spalla e io a te e tutto si sarebbe sistemato, ma mi sbagliavo.

Forse però avete ragione voi, è solo colpa mia, voi avete soltanto proseguito con la vostra vita, com’è giusto che abbiate fatto.

E ora che sono di nuovo a Narnia dopo avervi rivisto, sento dentro di me un vuoto che prima non sentivo, un vuoto che nessuno potrà mai riempire.

Quel vuoto come se foste morti ma è ancora più vuoto, perché so che siete vivi e che mai potrò stare con voi.

Edmund, ora non ti chiedo di perdonarmi, non ti chiedo di tornare o di far ricordare chi sono alle, ormai solo tue, sorelle; voglio solo che tu sappia che ho capito come vi siete sentiti, ho capito e anche se non ripagherò mai tutto il dolore che avete provato posso promettervi che non ve lo provocherò mai più.

Spero solo di poter scomparire completamente dalla vostra vita, di farvi tornare felici.

Spero, un giorno, di potervi incontrare di nuovo, guardarvi da lontano, e se mai ricordare i momenti belli passati insieme.

Caro Edmund, ho capito che non vuoi il mio posto nella famiglia, ma se mai lo vorrai sarà tuo, tuo e solo tuo, promettimi solo che nessun altro lo avrà se non te.

 

Re Peter il Magnifico, Re Supremo di Narnia, Signore di Cair Paravel, Imperatore delle Isole Solitarie, Primo Cavaliere del Grande Ordine del Leone.

Da Narnia.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** L'armadio ***


-Edmund, perché sei uscito poco fa?- Chiede Susan.
-Niente di importante… Una commissione personale… La mamma come sta?-
-Meglio, ora sta riposando.-
-Capisco… Comunque se proprio lo vuoi sapere sono andato a cercare quel Peter di questa mattina.-
-Ti avevo detto di stargli lontano. Ci ha scambiati per altre persone. Chissà forse aveva bevuto o che ne so io.- Dice Susan arrabbiandosi e gesticolando con le pentole per la cena in mano.
-Lo so ma vedi mi sono ricordato che lo conosco… Un… Vecchio conoscente… Forse qualcosa di più…- L’ultima frase la sussurra, come per non farsi sentire.
-Va bene… Ma non cercarlo più, quell’uomo non mi piace per niente.- Continua imperterrita Susan.
-Di che parlate?- Chiede Lucy irrompendo nella cucina.
-Niente di importante Lu.- Dice Edmund uscendo dalla cucina.

Chissà a cosa pensa Edmund, in fondo lui sa che quel ragazzo è loro fratello, il loro caro fratello, il migliore di tutti.
Ma ora, ora che hanno dimenticato, come farà a tornare loro in mente?
E quella lettera, la lettera che Edmund ha ricevuto, scritta da Peter, con quella calligrafia un po’ storta ma con un che di regale.
Edmund ridacchia amaramente a quel pensiero. La scrittura di Peter regale, è ovvio che lo sia, lui è un re.
Ma la colpa è sua, solo sua.
Edmund giunge in camera sua e, dopo aver letto attentamente la lettera, risponde.

 

Peter,
Non so se questa lettera ti arriverà, ma cercherò un modo per fartela leggere.
Lucy e Susan ormai stanno bene e non grazie a te, smettila di far la vittima perché non lo sei, tu sei solo uno spietato carnefice e meriti il dolore che stai provando.
Spero che il nostro caro Caspian, principe, re o consigliere che sia, si stia godendo la tua compagnia e che tu ti stia godendo la magnifica aria di Narnia, tu che puoi tornarci.
Spero anche che Aslan sia fiero di te, della tua codardia anche perché visto che eri qui a Londra avresti dovuto tentare, non arrenderti e tornartene a casina davanti al fuoco e con la corona in testa, avresti dovuto lottare, ma si sa, il lupo perde il pelo ma non il vizio…

Per il resto io spero di non incontrarti mai più, lasciaci in pace, te ne sei andato due volte, senza due non c’è tre no?
Bene, quindi restatene a casa tua, e non mi importa se Aslan sarà arrabbiato con me, perché è la verità.
Perché tu sei stato un completo idiota ad andartene e Aslan è stato crudele a lasciartelo fare.
E ora basta, sono stanco di parlare con te.

Edmund.

 

Dopo aver scritto la lettera Edmund va nella stanza di Lucy, dove si trova l’armadio che li ha condotti a Narnia la prima volta.
Appoggia la lettera e inizia a spingerla sul fondo, ma non trova la parete appoggiata al muro neanche quando è entrato con quasi tutto il corpo…

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Addio Peter ***


Alla fine Edmund tornò indietro, lasciando la lettera sulle assi di quell’armadio, non voleva rischiare di rimanere imprigionato in quel mondo che aveva tanto amato, non voleva essere come Peter e abbandonare le sue sorelle, ora era lui l’uomo di casa ed essere amato da loro era mille volte meglio di essere un re.
Edmund chiuse l’armadio e se ne andò dalla camera, come se nulla fosse successo.

Qualcuno, a Narnia, trovò la lettera e la portò a Peter, che era tornato al suo palazzo.
Quando vide chi era il mittente il suo cuore si riempì di gioia, era vero che si ricordava di lui e che, probabilmente, volesse dirgli quanto gli mancasse, ma quando lesse la lettera scoppiò in un pianto disperato.
Come poteva suo fratello odiarlo così tanto per una cosa che lui stesso avrebbe fatto se ne avesse avuta la possibilità?
Il cuore di Peter era infranto, era come se fosse stato stracciato e calpestato senza alcun ritegno, era come se qualcuno avesse cominciato a infilargli spilli incandescenti e avvelenati nella pelle con una violenza profonda e crudele.
Finalmente, Peter, capì cosa avevano provato i suoi fratelli in tutti quegli anni senza di lui, finalmente, Peter, decise che loro stavano meglio e che essere un re non sarebbe servito a farli tornare.
Finalmente capì il suo più grande errore, credersi migliore di loro, nonostante di migliore non avesse nulla.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3181019