The Brave and the Bold [IN PAUSA]

di Tigre_Palmare
(/viewuser.php?uid=964205)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


“Il Joker ha colpito ancora questo era il titolo del giornale di Gotham City che il miliardario Bruce Wayne stava leggendo. 
Il contenuto in prima pagina del giornale riportava la notizia di un omicidio avvenuto in una piccola cittadina canadese riguardante la morte dei coniugi Eastwood e la scomparsa della figlia di cinque anni.
La descrizione sul giornale recitava:
"Sono stati uccisi brutalmente per mano del Joker. Lo si intuisce perché nel collo del marito un uomo di quarant’anni, psicologo in un prestigioso ospedale di New York é stata incisa un J. Ricerche aperte per la bambina o, più probabilmente, per il suo cadavere trattandosi del famigerato Joker. Il figlio maggiore, spera di trovare la sua sorellina salva, anche se le speranze sono molto flebili, anche per gli investigatori che stanno seguendo il caso. Non si sa ancora nulla sulle sorti della bambina scomparsa.” 


“No … no”, “No … loro” “Prendi me!” dico durante il sonno, girandomi e rigirandomi nel letto come se fossi una trottola, mi sentivo nervosa e arrabbiata quello stupido non vuole ascoltarmi! Finché non vedo tutto buio e lui che me li porta via. “No!” grido svegliandomi, sono sconvolta e tutta coperta di un leggero strato di sudore, neanche prendendomi dieci scatole di sonniferi riesco a dormire, faccio lo stesso incubo da quando sono bambina o per meglio dire da quando i mie genitori sono stati assassinati da quel mostro. Scuoto la testa provocando un uragano di capelli biondo platino, non voglio più pensare a quello...a lui...a loro... Sono ancora viva per un motivo, no? Solo adesso mi accorgo che la sveglia appoggiata su un mobiletto nero della stanza segna le quattro di mattina. Quindi ho tutto il tempo per farmi una doccia rilassante e prepararmi per andare a lavorare. Salto giù dal letto, mi dirigo verso il bagno ignorando il freddo delle piastrelle che mi fa rabbrividire. Preparo tutto per il bagno rilassante, e direi caldo, ovvero sapone per il corpo, shampoo per capelli delicati ecc…e perché no, mi lascio andare ad un piccolo capriccio aggiungendo anche dei sali profumati. Preparo anche l’acqua per la vasca, mi svesto ed entro lentamente. L’acqua è fredda come il mio cuore. Forse sto diventando quello che i miei genitori non volevano. Cattiva. Scossi la testa, non volevo diventarlo ma sono stata costretta. Ho dovuto costruire una barriera di ghiaccio intorno al mio cuore per non morire di dolore. Lacrime amare mi scendono nel viso formando solchi sulle guance. Perché mi hai abbandonato Edward, penso. Immergo la testa nell’acqua, annegando i miei dubbi, non ho tempo per dubitare di me stessa e delle mie scelte. Sto cosi per due ore circa perdendomi tra i miei pensieri. Sento il cellulare squillare e un lampo di nervoso mi attraversa la mente, scocciatori. Esco dalla vasca gocciolante, mi avvolgo in un asciugamano e raggiungo il cellulare, nel display c’è scritto "chiamata persa Amanda Wallerv. La richiamo subito sbuffando, chi poteva intetrompere il mio bagno rilassante se non lei?
“Amanda, perché mi hai chiamata?” dico in modo seccato appena risponde.
“Punto primo perche sei in ritardo e punto secondo ho una missione per te” esclama furiosa, riprese fiato esasperata. “Quindi muoviti per favore!” disse subito dopo attaccando.
Lanciai uno sguardo alla sveglia. Non mi ero accorta che si erano fatte le sei di mattina, mi metto dei leggins neri e un top bianco decorato con il pizzo di ugual colore e i laccetti dietro bianchi pure quelli, aggiungo una giacca di raso color nero per essere più "professionale", dice sempre cosi Amanda. Prendo la borsa nera di pelle che non uso mai però torna utile quando devo tenere una pistola nascosta per autodifesa, sennò la gente ti guarda in modo storto e devi fingerti una poliziotta con un documento falso, odio fingere di essere chi non sono anche in queste occasioni ma è neccesario essendo l’ARGUS una organizzazione segreta gestita dalla Waller. Cosi dovrà rimanere per il bene di tutti.

                                                                                                                 ***
Arrivata davanti al palazzo della  ARGUS mi raggiunge quasi immediatamente Jim, il segretario di Amanda.
“Signorina Eastwood, deve venire subito nell’ ufficio della signora Waller” dice tutto a un fiato. “Se vuole l’accompagno." aggiunge subito dopo.
"Non c’è bisogno Jim” dico prima di varcare la porta del palazzo della ARGUS a passo spedito. Cammino per i vari corridori che mi fanno sempre un effetto strano, come di soggezione, finche non arrivo all’ultimo ufficio quello più grande, quello del capo. “Salve signora Waller” dico entrando nella stanza e lanciandole un'occhiata veloce. “Accomodati Olivia” dice in tono professionale la donna di colore, sulla quarantina con lunghi capelli neri affianco ad un computer portatile nero chiuso. La mano mi indica la sedia dove devo sedermi.
“Amanda mi dica subito che missione devo svolgere” dico in modo serio ma leggermente seccato.
“Calmati Olivia” dice Amanda “Dobbiamo aspettare lui” dice subito dopo.
“lui?” domando confusa. Io sono abituata a lavorare rigorosamente da sola. Qualcuno spalanca la porta e io sento un tuffo al cuore, è Rip!
“Rip!” dico avvicinandomi abbracciandolo. Non volevo ammeterlo ma mi era mancato.
“Olivia” dice lui di rimando rispondendo dolcemente all’abraccio.
“Dopo questa riunione affettuosa, potete accomodarvi” dice la Waller acida indicando le due sedie. “La missione che vi è stata affidata è di ritrovare dei prigionieri scappati la notte scorsa.” spiega calma, troppo calma, la donna
“E poi dopo averli ritrovarti dobbiamo porterli nella Waverider" conclude Rip.
“Esatto Hunter” risponde Amanda un po' seccata dal suo intervento. “Perché nella nave del tempo Amanda?” domando più confusa di prima.
“I miei scienziati hanno scoperto che il criminale di Los Angeles di origini latino americane di nome Chato Satana era posseduto da un dio del fuoco, morì durante la prima missione della Task Force X” sospirò amareggiata dalla situazione. “ La sua parte umana morì in quelle circostante ma la parte del demone è sopravissuta, quindi adesso è un corpo di fuoco che vaga nei tempi causando distruzione, per questo dovete ritrovare la Task Force X ovvero questi prigionieri e portali nella nave di Rip.” dice un pochino arrabbiata.
Amanda ci congeda velocemente dopo qualche raccomandazione.
Io e Rip usciamo insieme dal palazzo dell’ARGUS “C’e li dividiamo quei criminali?”domando a Rip, lui mi risponde con un cenno di assenso. 
Perfetto. A quanto pare lavorerò ancora da sola, proprio come piace a me.

Angolo Autice:

Buona sera a tutti!

Questa piccola long scritta insieme alla autrice Stregattina, andateci a darci un occhiata è un'autrice bravissima.

Comunque riprendiamo il discorso, ci saranno due nuovi personaggi, che sono un personaggi della serie tv Legends of Tomorrow e altro è un mio personaggio. È ambietata dopo nove anni dai fatti del film.

Spero di non avervi, annoiato con queste precisazioni.

Vi ringraziamo fin d'ora per l'attenzione e per l'eventuale decisione di dare a noi e alla nostra storia una chance e di tenervi compagnia per un pò.

Bacioni da Francy e Stregattina 💋

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


# Pov Olivia.  

Oliva questo sono le posizioni dei prigionieri.

Questo è il messaggio che mi ha mandato Amanda, mi ha indicato le posizione di Floyd Lawton e della folle Harley Quinn invece per il terzo prigioniero ha scritto:

Lo troverai nelle fogne.

Stavo ancora pensando a quell'orrenda frase che sembrava così mostruosa, lo troverai nelle fogne... come era possibile che un essere umano potesse resistere cosi a lungo nell’acqua o nel umidità? Perché io considero il criminale di nome Waylon Jones chiamato comunemente Killer Croc un essere umano come qualunque altro, ma molte persone non la pensano come me e pensano che sia solo un mostro per il suo aspetto fisico dovuto alla sua malattia della cute, alla sua super forza o anche per il fatto che è un cannibale, forse questo è un po' inquetante ma sorvoliamo. La signora Waller invece indica quelli come lui persone da sfruttare per i suoi scopi “umanitari”. Allora anche io sono un mostro o una persona da sfruttare, dato le mie “capacità”.

Allora perderò anche io la testa e mi dovrò rifugiare da qualche parte per non essere cercata?  Questo è il mio destino?

Queste sono le domande che mi porgo, ma alle quali non avrò risposta.

Sono cosi dannatamente uguale a lui.

Distolgo l’attenzione dai miei pensieri, mi accorgono di non aver ancor fatto nulla per la missione. Quindi lascio i miei dubbi da parte e parto con l’automobile d'epoca che mi ha prestato gentilmente l’ARGUS, non si fidavano a darmene un'altra dopo l’incidente.             

Andiamo a catturare i criminali!

“Angelo, ho trovato un po’ di zeri nel mio conto” dice una voce, penso che sia di Floyd Lawton alias Deadshot, una famoso cecchino so che ha molti contatti tra la mafia e la politica corrotta.
“Come la risolviamo?” chiede ancora ad Angelo, penso.
“Floyd questa è gente che non scherza, fai il lavoro” risponde lui con una voce dura.
“Era una minaccia, quella era una fottuta minaccia!” esclama Deadshot enfatizzando la parola minaccia. “Niente salario, niente sipario...” dice con un tono basso e minaccioso, vedo nel suo volto formarsi una espressione truce, forse sarà pensando a qualcuno di particolare dicendo questa frase, Niente salario niente sipario.
“Tieni i tuoi tremilioni di dolori, pezzo di m***a “ sibila Angelo con disprezzo corrucciandosi.
“Grazie Angie, mi piace fare affari con te” dice in modo fintamente pacato Deadshot prima di sparare alla povera vittima ignara.

Non fuggirai mai alla mira di questo cecchino, se ci riesci sei solo fortunato.

"Ciao” dico dolcemente uscendo dal mio nascondiglio e lo vedo sussultare.
“C***o, non ti ho visto” esclama lui stupito.
“Ehi” dico io fintamente impacciata e timida con un sorriso innocente.  
“Cosa ci fa qui una ragazzina come te, riccioli d’oro?” dice con una voce stranamente pacata prima lo visto incupirsi per una frase, può darsi che sia una persona bipolare o forse un sociopatico da manuale.
Calmati Olivia, non devi scoprire se questo qui ha problemi psicologici di qualunque tipo ma lo devi catturare, quindi muoviti! “Signor Lawton le persone non sono come sembrano” dico con una voce molto sottile come mille rasoi accuminati.
“Ragazzina …  mi stai spaventando..." mormora lui con uno sguardo sospetto.
Deadshot non dici mai quello che pensi, hai detto che ti sto spaventando ma il tuo sguardo é sospetto.
“Forse non la dovrei neanche chiamare signore, forse possiamo essere coetanei...” dico vaga, sto giocando con l’età per metterlo un po’ in confusione spero che funzioni.
“A quale gioco stai giocando ragazzina?" chiede per poi prendere velocemente dalla giacca di quella specie di “armatura” una pistola. Urlo, per chi non lo sapesse il mio potere é quello dell’urlo sonico.
Urlai per disarmalo velocemente, lui cadde verso l’altra parte del tetto non é ancora svenuto mi guarda con i suoi occhi nocciola colmi di confusione.
Ah mi sono dimenticata, siamo sopra il tetto dell’edificio della Wayne Industries.
“A nessun gioco Floyd." sussurro e mi siedo vicino a lui.
Lo addormento iniettandoli un tranquillante assieme alla nano bomba sul collo, poiché mesi fa dopo la fuga assieme ad Harley e gli altri lei ha disattivato le nano bombe a tutti.

Carico Deadshot nel bagalagliaio dell’auto assieme ad un agente dell’ARGUS che mi ha raggiunta per riferire ad Amanda come procede la missione anche per controllarmi dato le mie “capacità”.
Dopo aver cordialmente salutato il mio collega parto per la svolta di Narrows e la peggior parte della città di Gotham qui devo trovare la prossima, l’ex psicologa Harleen Frances Quinzel adesso diventata la folle compagna del Joker mi fa ribrezzo anche a pensarlo quel maledetto pagliaccio.

Sono arrivata! Finalmente!
É da un ora che sto in automobile con un uomo svenuto nel bagagliaio, ma questi sono piccoli dettagli!!!

Sono a Narrows e la parte malfamata della città qui dovrei trovare il Carnival Club Casinò.(2) Dicono che questo luogo malfamato è gestito da tre persone che sono appunto i proprietari: un mafioso Russo che ormai non si fa più vedere in giro, era stato arrestato preso dalla Bravta anni prima poiché era un traditore ma poi non si seppe più nulla, e i secondi proprietari si dice siano un mafioso Americano assieme la moglie.
Ma l’ARGUS sostiene che lo gestisce il Joker assieme alla folle amante Harley Quinn  e che proprio capelli verdi abbia dato il mafioso “traditore” Russo alla Bravta per avere il potere assoluto sul locale.

Parcheggio la macchina in un parcheggio vuoto del supermercato e dico agli uomini della Waller di prendere l’auto e Deadshot, nel caso qualcosa andasse male almeno uno di loro è catturato.
Percorro a piedi il tratto lungo la strada e arrivo al “Carnival Club Casino”.
É una struttura molto semplice, la base di color beige con appesa lunga e la insegna vistosa di color verde, capisci già chi lo gestisce, e la scritta gialla.
Entro e mi sorprendo, è molto vistoso, uno scagnozzo di Lui mi raggiunge “Ehi bellezza” dice con una voce petulante io li vorrei staccare le corde vocali ma mi trattengo.
“Ciao” dico secca, lui si attacca subito a me, ha l’alito che puzza di alcol.
“Andiamo a divertirci sul retro...” dico in modo fintamente malizioso.

Andiamo sul retro e lui mi si struscia subito contro e mi da baci appiccicosi sul collo.
Intravedo una figura vestita (svestita) e dei codini con le punte una rosa e uno blu... è Lei !!!  La sua figura ci sta raggiungendo. Sembra arrabbiata dalla sua camminata decisa, ci raggiunge. “Carl, ma che ti fai una minorenne!” dice per poi tirare uno schiaffo alla figura che mi oppressa.
L'uomo si stacca mugognolando qualche parolaccia.
“Capo” dice subito dopo riconoscendo la figura. Io faccio la finta scioccata, Harley intanto prende la sua pistola e l’uomo ingoia spaventato, vedo che suda freddo, lei si avvicina di più a lui e appoggia la canna della pistola  sulla fronte dell’uomo che adesso è immobile dalla paura.
Pochi attimi spara e ridacchia, “Stai bene?” chiede rivolgendosi a me con un tono dolce, un tono di voce che non le appartiene. Io non dico nulla sono solo lì immobile. Urlo, facendola cadere a terra di schiena.
Lei fa una risata maniacale prima che le inietto attraverso il collo il sonnifero e la nano bomba. Chiamo un altro agente dell’ARGUS a prenderla.

Passiamo al prossimo.

 
Mi trovo nelle fogne a cercare Lui.
Passeggio da ore senza sosta, ma di lui e della sua roba nessuna traccia. Finché non sento delle voci parlare concitate.
“Facciamo affari Croc. Fidati di me!" esclama una voce sconosciuta.
“Non mi sembri tanto sicuro. Non é che mi vuoi fregare?" ribatte una voce quasi gutturale.
“No. Fidati di me.” assicura la prima voce.

- Olivia non metterti in mezzo, non ti deve importare cosa succederà a lui! Tanto te lo stenderà lui a gratis! – 

Non dò a retta alla mia coscienza. E mi intrometto. 

- Quando mi darai retta!- sbotta. 

Loro non si accorgono della mia presenza, finche non punto la tempia dell’uomo in giacca e cravatta con la pistola.
“Non muoverti. Pezzo di m***a!” sibilo incavolata.
Croc mi guarda con la faccia di chi pensa " chi c***o è questa!?"
“Non andiamo a conclusioni affrettate...Cosa vuoi Croc fidarti di una sconosciuta mai vista prima?” dice l'uomo prima con un tono insicuro ma poi subito dopo con un tono sicuro. Non minaccio più l’uomo con la pistola e lui fa qualche respiro di sollievo.
Prendo l’iphone oro rosa, anche questo dell’ARGUS, e gli scatto una foto. L’iphone non essendo un iphone normale trova tutte le informazioni che desidero, scopro che è un mafioso che fa affari con la mafia cinese per tratta di esseri umani e venditore illegale di coccodrilli. Con Killer Croc avrebbe due cose in una. Quel mafioso mi fa schifo, quelli sono i veri mostri.
Killer Croc vedendomi con il cellulare si allarma.
“Carina. Mi vuoi denunciare?” ringhia infastidito.
“No. Pero devo farti leggere questo.” dico porgendoli il cellulare, lui ringhia verso l’uomo che lo guarda spaesato.
Jones gli mette davanti alla faccia il telefono, vedo che l’uomo sbianca e suda freddo, sa di essere stato protetto.
Jones in una mossa fulminea mi prende violentemente la pistola dalla fondina ferendomi un fianco sfilandola.
Io dalla soppressa urlo presa dal panico, e succede un casino!
Le macerie uccido l’uomo sul colpo e travolgono Killer Croc.
Vengo travolta e cado a terta con un masso pesante sullo stomaco.
In un disperato tentativo allungandomi riesco a prendere il cellulare e chiamo Rip, spero sia nei paraggi. 
“Ciao, Olivia. Dimmi.” dice subito lui sereno. Deve aver finito la sua parte di lavoro.
“Ehi Ciao" mi blocco tossendo e vomitando sangue. "Mi vieni prendere? Sono alle fogne dove si trova Killer Croc, ti prego ho bisogno del tuo aiuto.” 
Supplicare non è da me spero capisca la gravità della situazione.
“Olivia cos’è successo?” domanda lui preoccupato.
“Niente … Rip ti prego...” ripeto sentendo le energie mancarmi.
“Olivia chiamo Sara!!!!” 
“Rip … Vieni a prendere per favore … non dire nulla a Sara … manda qualcuno per lui, per Killer Croc...” tutto si fa buio e io svengo.
*** Fine chiamata*** 
 

# Pov Rip.


Vedo Olivia allontanarsi mentre una folata di vento le scompiglia i capelli color platino, ricevo un messaggio dalla Waller. Il contenuto del messaggio è la posizione dei criminali che sono tre, accompagnate da tre foto. La prima è di una ragazza con i lineamenti giapponesi, i lunghi capelli neri lisci e una maschera carnevalesca bianca con un cerchio rosso sulla fronte.
Accanto la sua foto c’è riportato il suo nome: Tastu Yamashiro, Katana.
Dopo la fuga è sta avvista in Giappone e con lei il secondo ricercato.
Scorro il messaggio e trovo la foto di un uomo che impugna dei boomerang. Facile capire chi sia, nessuno è cosi pazzo da andare in giro con dei boomerang a caso, Captain Boomerang.
Grandioso. Dovrò farmi un bel viaggetto in Oriente, anche se sono appena arrivato. Sospiro guardandomi indietro. Olivia è sparita, non l’avrei mai ammesso ma quella ragazza mi era mancata come era mancata a Sara.
***
Alzo lo sguardo sul cancello nero arrugginito con sfondo un cielo cupo e nuvoloso. La scritta sulla cima recita “Cimitero di Nagata” (1) leggo a bassa voce in giapponese.
Perfetto, il luogo deve essere questo. Perche una famosa ricercata deve esseri qui? Come nascondiglio andrebbe bene, ma a lei secondo me si addice di più un bosco e poi perché proprio con Boomerang?
Senza indugiare oltre spingo leggermente il cancello che cigola aprendosi, rivelando un sentiero di ciottoli scuri e bagnati dalla pioggia di recente con qualche erbaccia qua e là.
Avanzo lentamente con la ghiaia bagnata che scricchiola ai miei scarponi.
Di Katana o Boomerang nessuna traccia. Quell’ambiente non mi piace, odora di morte.
Mi passa per la mente il pensiero che uno dei miei viaggi nel passato avrei benissimo potuto incontrarle una di quelle persone che in questa epoca sono defunte, sono solo … polvere adesso.
Ad un tratto rincomincia a piovere e gocce pesanti molto fredde mi appiccicano i capelli alla fronte.
Cerco di non farci caso nonostante i vestiti umidi mi diano un gran fastidio e avanzo tra le lapidi cupe, alcune con erbacce e poco curate.
È una donna col fisico scolpito e i lunghi capelli come l’ebano bagnati, mi da le spalle e guarda con la testa china una lapide grande affiancata da due lapidi più piccole.
Mi avvicino lentamente ma sono sicuro che lei mi ha già sentito, infatti la sua mano si muove fino a posarsi sull'elsa della spada.
Tanto vale farsi scoprire.
“Lei è la donna che si fa chiamare Katana ?”
Lei non fa un singolo movimento e quindi io avanzo lentamente cercando di non farle capire le mie intenzioni di catturarla.
“Li ha uccisi.” dice lei a voce bassa, quasi un sussurro portato dal vento.
Aggrotto la fronte. Chi ha ucciso chi?
“Era geloso che non avessi scelto lui.”
Mi avvicino di più fissando le lapidi.
“Li ha uccisi tutti e tre, mio marito e i miei figli.”
Sulla lapide grande c'é scritto Maseo Yamashiro e sulle altre più piccole Yuri e Reiko, con le foto di due bambini uguali probabilmente gemelli. Erano piccolissimi, chi era il mostro che li aveva uccisi? Davvero qualcuno poteva essere così crudele?
“E tu cosa vuoi, uccidere anche me?” chiede ancora Katana guardandomi con diffidenza ma con il tono piatto.
Non capisco se quelle che le solcavano il volto dai lineamenti orientali sono gocce d'acqua o lacrime. Conosco la sua storia a grandi linee ma so che ha sofferto molto, forse é abbastanza intelligente per capire che doveva venire con me.
“Che discorsi deprimenti!”esclama una figura balzando tra me e Katana.
Anche se preso alla sprovvista non muovo un muscolo mantenendo i nervi saldi.
“Buongiorno Rip Hunter!” esclama George squadrandomi con i suoi occhi azzurri che sembrano prendermi in giro.
“Ti trovo dimagrito. In questo tempo diventa difficile viaggiare nel tempo?”
Lo guardo e non batto ciglio.
“Come mai insieme?” chiedo mentre sotto al cappotto sposto la mano sulla mia pistola.
La Waller é stata chiara, non uccideteli, non feritegli troppo gravemente e combattete solo se necessario.
Facile parlare per lei, era sempre in ufficio non sapeva quanto le regole che ci aveva dato erano difficili da applicare sul campo. Non è che quella donna mi piacesse molto, mi sembrava molto comandina.
“La ragazza è simpatica e onestamente evadere dal carcere è stancante e non avevo voglia di pensare a dove fuggire quindi l'ho seguita.- risponde con una scrollata di spalle anche quella abbastanza svogliata”
Estraggo la pistola senza preavviso sperando di coglierlo di sorpresa ma purtroppo i suoi riflessi sono molto pronti e lui balza via evitando il proiettile che Katana blocca estraendo la spada e facendolo rimbalzare contro.
Fisso un attimo l'arma, quella è la leggendaria Soultaker che imprigiona le anime delle persone che uccide.
“Prima che iniziate a combattere voglio che voi sappiate che io sto cercando di salvarvi la vita da un pericoloso cr..” cerco di spiegare per tenere fede alla promessa al capo.
“Gne gne gne.- finisce Boomerang. Non ci riporterai in prigione.”
Scatta avanti e cerca di assestarmi un pugno.
Io scivolo di lato schivandolo e gli tiro un calcio alle costole sfiorandolo appena.
Quello che fa dopo non lo capisco sento solo un forte dolore alla spalla sinistra, mi guardo il punto dove la giacca marrone di pelle è lacerata e un graffio con del sangue fa capolino dal tessuto.
Un boomerang torna indietro e io riesco a schivarlo abbassandomi appena in tempo, quello deve avermi colpito.
“Ascoltami Signor Harknees!” esclamo puntandogli la pistola contro. "Dovete venire nella mia nave."

Lui non mi ascolta e cerca di disarmarmi con un calcio mentre Katana continua a guardare le tombe senza dar segno di aver prestato attenzione al nostro combattimento.
Mi abbasso e poi scatto avanti riuscendo a aggirarlo e a puntargli l'arma alla collo. Non ho intenzione di sparare ma solo di immobilizzarlo. Alzo la pistola e lo colpisco sulla nuca. Lui sviene cadendo tra il fango e la ghiaia.
Gli inietto velocemente il sedativo e aggiungo la nano bomba.
Poi vedo Katana che inizia a scappare saltando sui tetti dei musolei.
-O porca miseria!- esclamo iniziando a correre.
Nessuno mi aveva detto che sarebbe stato facile ma correre in un cimitero saltando e zigzagando tra le lapidi e contemporaneamente guardare l'alto è un po' difficile, anche per gli eroi.
Destra, sinistra, salta, salta, destra, salta, destra, sinistra, salta.
Non ho altra scelta non posso andare avanti così per molto. Estraggo la pistola e sparo. La colpisco di striscio alla coscia ma questo basta per farle perdere l'equilibrio facendola cadere.
Corro accanto a lei. É a terra e si preme la mano sulla coscia.
Appena mi vede afferra la sua spada e la alza cercando di difendersi.
“Scusa Tastu.” dico e schivando un fendente male assestato della leggendaria spada le blocco i polsi sedandola.
Piano piano lei chiude gli occhi adagiandosi a terra nonostante sia ancora rigida. Il suo ultimo sguardo sembra essere di rimprovero/tristezza.
Me la metto in spalla e inizio a trasportarla al luogo dove si trova Boomerang che trovo ancora svenuto.
Mi é dispiaciuto tantissimo aver ferito Katana, ma era necessario.
Arrivato trovo un agente dell'ARGUS che mi aiuta a caricare i prigionieri nel mio furgoncino nero e mi fa un resoconto veloce. Olivia era stata brava a quanto pare aveva già catturato Deatshot e Harley Quinn e ora sta andando a cercare il famigerato Killer Croc … spero solo non si faccia coinvolgere troppo emotivamente, so quali sono i suoi pensieri e questo incontro potrebbe nuocerle. Saluto il mio quasi collega per poi voltarmi e fare scorrere ancora il messaggio della Waller
Prossima tappa Incantatrice, Los Angeles
***
Arrivo in una casa abbandonata nel nord di Los Angeles verso sera. Avevo viaggiato tutto il giorno su un aereo rivolto in California e avevo il fondoschiena quadrato contando anche l'ora di viaggio sul furgoncino scuro.
Torno al presente e scruto attentamente la casa. Estraggo la pistola e mi preparo a ogni evenienza. June Moon, ovvero Incantatrice era alquanto pericolosa ma ci sarei riuscito.
Scavalco il cancelletto con la pittura bianca scrostata e mi incammino in un prato con l'erbaccia alta almeno fino alle ginocchia. La casa è cadente e sembra proprio una casa dell'orrore.
Salgo sul porticato facendo scricchiolare le assi sotto ai miei piedi stanchi
Spingo la porta ammuffita che si apre cigolando appena la tocco, a quanto pare tutte le cose che tocco oggi cigolano.
Entro e un odore di chiuso misto a sangue mi invade le narici facendomi contorcere il viso in una smorfia.
Al buio non vedo molto ma sulla striscia della luna vedo che il pavimento è macchiato di sangue.
“Buonasera Hunter.”
Incantatrice mi appare davanti. Teletrasporto ovvio.
Senza darle il tempo di dire altro le tiro un pugno e lei scompare. Tengo la guardia alta ma mi sento accarezzare le spalle.
“Sai Hunter, non è bello essere maleducati quando si è ospiti...” mormora scivolandomi davanti. Mi sento assopito e ho qualche difficoltà a muovermi.
Deve essere magia nera.
Lei mi passa un dito sul petto avvicinandosi.
“Sai...qui avevo trovato un posto perfetto...qualche vittima sacrificale per i miei riti e tanta pace...- inizia a baciarmi. -Voi uomini dovete sempre disturbare?”
Mi sento confuso...cosa dovevo fare? Lei intanto continua a baciarmi e io non sento le forze per muovermi.
Ad un tratto un lampo di luce azzurrina appare dietro a lei, un portale temporale.
Un'altro Rip Hunter esce dal portale e afferra la strega per i capelli gettandola a terra. Lei urla e intorno a noi le finestre iniziano a sbattere e cartacce e polvere portate dal vento iniziano a vorticarci intorno.
“Veloce!” mi ordina il me del futuro cercando di trattenerla.
Mi riscuoto e abbassandomi su di lei le inietto il sedativo sotto al mento.
Lei finisce di urlare, tutto intorno a noi si calma e Incantatrice torna piano piano June Moon e chiude gli occhi.
Sospiro guardando il me stesso che mi ha aiutato.
“Grazie.” dico con un sospiro di solievo sedendomi a terra.
“Ricordati Rip si agisce meglio in due.” mi guarda e sorride.
Mi fa un cenno col capo. “Vai.”
Poi torna nel portale e scompare.
Guardo un attimo il punto in cui è scomparso. Questo significa che anche io dovrò tornare indietro nel tempo ad aiutare un Rip?
Quello non era il momento di pensarci, avevo altre cose da fare.
Uscii trascinando June Moon e la caricai sul camioncino dando una seconda dose di sonnifero a Katana e a Boomerang per il viaggio.
Chiusi a chiave il retro del baule e mi ci poggiai contro.
Per fortuna avevo finito, non mi restava che tornare all'ARGUS.
Mi fermo in un autogrill. Sento il mio telefono squillare, scopro che è Olivia.
“Ciao Olivia. Dimmi” dice sereno.
“Ehi Ciao” si blocca tossendo e vomitando ma cosa era successo ?!?! “ Mi vieni a prendere? Sono alle fogne dove si trova Killer Croc, ti prego ho bisogno del tuo aiuto”
Olivia sta supplicando, non è da lei. La situazione è grave !!!
“Olivia cos’è successo?” chiedo preoccupato.
“Niente … Rip ti prego …” ripete lei stanca.
“Olivia chiamo Sara !!!” La minaccio
“Rip … Vieni a prendere per favore … non dire nulla a Sara … manda qualcuno per lui, per Killer Croc …”
Cadde la linea.
“Olivia, Olivia, Olivia” la chiamo in continuazione. Ma lei non risponde.
Maledetta ragazza e testarda quanto Sara.

Angolo autrice:
Buongiorno a tutti!
Mi presento sono Stregattina! Sì esatto, la pazza che sta scrivendo questa bellissima storia con Evie!
Voglio solo sperare che vi piaccia e avvisarvi che i caratteri di Boomerang, Katana, Incantatrice e Rip Hunter (quelli con cui ho scritto io) potrebbero essere un po' sballati e se non lo sono ringraziate quell'angelo di Evie che me li corregge!
Purtroppo con tutti i buoni e cattivi della DC a volte mischio un po' i caratteri, perdonatemi sono un caso disperato😂

(1) Esatto, il nome del cimitero me lo sono completamente inventata😂
(2) Carnival Club Casinò é vero per chi volesse sapere si trova a New Orleans, in Luisiana.

Quindi speriamo che la nostra storia vi piaccia, grazie a chi recensirà o solo leggerà!
Bacioni❤

_Stregattina & Evie Frances Free

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***



 

# Pov Harley Quinn.

Riapro gli occhi molto lentamente sentendomi alquanto confusa.
Rotolo su un fianco e poi scatto in piedi guardandomi intorno e non riconoscendo il posto in cui mi trovo.
Sembra essere una specie di stanza enorme di una nave e mi trovo dentro a una gabbia a vetri.
Come cavolo è successo che mi hanno imprigionata?
Ah sì, ora ricordo.
Quella ragazzatta bionda che quello scimmiotto di Carl stava sbaciucchiando mi ha stordita con una specie di urlo supersonico.
Sospiro e spero solo di non mancare troppo al mio piccolo Puddin.
Mi guardo intorno decisa a fuggire per tornare dal mio amore. Nelle gabbie (o è meglio teche?) intorno a me ci sono tutti i miei compagni della vecchia, cara Suicide Squad.
Sembra una riunione di famiglia con i familiari più odiosi del mondo.

"É quello che vi meritate per aver seguito quel pazzo." sibila la Harleen nella mia testa.
Quanto mi irrita quella vocetta fastidiosa e rompi palle.
"Oh ma stai zitta." borbotto ad alta voce. Forse troppo alta.
"Buongiorno bionda." dice Boomerang nella teca accanto alla mia. Mi osserva e inarca un sopracciglio. "Adesso parli anche da sola?"
"Stai zitto criminale dei miei stivali." gli dico dando un calcio alla teca che non si muove nemmeno.
Se becco il brutto bas***** che ci ha portati qui tutti lo faccio fuori, la biondina non può aver fatto tutto da sola.
"Calmati bionda, ci ho già provato." ripete Boomerang guardandomi con aria di superiorità.
Gli faccio la linguaccia.
"Non hanno fatto i conti con le armi del mio Puddin..." mormoro estraendo dalla coppa destra del reggiseno rosso porpora una micro bomba a forma di sorriso.
"Tesoro gli esplosivi non funzionano con questo tipo di gabbie." mi dice di nuovo l'uomo guardandomi.
"Oh ma stai zitto!" esclamo attaccando la bomba al vetro con un gesto veloce della mano.
È una bomba a ultrasuoni che crepa il vetro, qualsiasi tipo di vetro, dall'interno.
Chiudo gli occhi e la teca va in mille pezzi sfracellandosi sul pavimento.
"Ta taaaann!!!" grido al settimo cielo facendo una piroetta e scavalcando i vetri.
"Ti ho sottovalutato bionda!" esclama Boomerang battendo le mani sulle ginocchia. "Ora se tu potessi farmi uscire..."
Vado davanti alla teca e ci picchietto contro con un'unghia.
"No tesoro ti arrangi!" rispondo con un ghigno di cui il mio Joky sarebbe fiero.
Lui assottiglia gli occhi e mi guarda male.
Mi giro e mi guardo attorno.
"Chi sa dove ci troviamo?!" esclamo a tutti gli altri.
"Harley, se ci liberi possiamo scoprirlo." dice dolcemente June.
La guardo.
"Nah. Posso farcela da sola!" esclamo dirigendomi verso una specie di porta di ferro.
Lei fa una smorfia e mormora qualcosa. Subito si trasforma in Incantatrice e mi guarda male.
Non mi intimorisco e la sfido alzando il mento.
"Ragazzi non vorrei interrompere la vostra rimpatriata ma non manca qualcuno al gruppo?" chiede Deatshot seccato.
"Ovvio il mio Joker!" esclamo indignata che avesse chiamato il mio amore semplicemente qualcuno.
"No. Non Joker." sbuffa il cecchino alzando gli occhi al cielo.
Silenzio.
Chi manca?
"Killer Croc." mormora Katana a voce così bassa che quasi non la sento.
Ah. È vero, quella specie di mutante verde.
"Oh beh, pace." dico stiracchiandomi.
"Crudele" mi mormora Harleen.
Faccio un ghigno.
Ad un tratto tutti i vetri vanno in frantumi.
"Cosa diamine..." mormora Boomerang.
Vedo Incantatrice con le mani nel vuoto dove prima dovevano esserci i vetri della sua cella.
"Beh, guardando si impara..." dice tornando gradualmente June.
Tutti escono dalle gabbie e iniziano a guardarsi intorno.
"Non male il posticino..." dice Boomerang con un fischio di ammirazione stiracchiandosi. "Vediamo se c'è qualcosa di valore..."
Sbuffo e scuoto la testa irritata dal suo comportamento. Uno stupido arraffa tutto e bla bla bla.
Devo assolutamente fuggire! Quel posto mi fa innervosire e impazzire già più del possibile. Sono tanto, troppo lontana dal mio joker. Mi guardo intorno scrutando le luci di neon e le pareti grigie lisce come la pelle del mio amato. O quanto mi manca!
"Sai non tutto gira intorno a lui." mi dice una voce all'orecchio.
Mi volto e vedo Katana che mi guarda con occhi comprensivi.
-Sai anche io ero fissata con la mia famiglia, ma possono portartela via da un momento all'altro e devi essere pronta. Joker sta giocando col fuoco.- mi dice scrutandomi in volto.
Mi sento avvampare. Come osa parlarmi così! Joker è il mio re! Nessuno me lo porterà MAI via.
"Stai zitta!" le urlo. "E non osare neppure aggiungere qualcosa oppure tu e la tua amata famiglia potrete ricongiungervi oggi stesso!"
Alzo le mani. Ho voglia di picchiarla fino a farla strisciare via supplicante di smetterla.
"Wo wo wo ferma!" esclama Boomerang apparendomi davanti e parandosi tra me e Katana.
"Non la toccare." mi intima molto lentamente.
Rimango a bocca aperta.
"Andiamo." e cosi dicendo cinge i fianchi a Katana accompagnandola via. Lei lo lascia fare sospirando e abbassando il capo.
Cose assurde! Quella stupida pensa davvero che qualcuno mi avrebbe portato via Joky! Io sono la sua regina e come nel gioco degli scacchi la regina protegge sempre il suo re.
Mi volto tirando su col naso.

"Oh ma che dolce." mormora sarcastica la voce nella mia testa. "E cosa farai quando Joker cercherà di ucciderti come quella volta?"
"No! No! No!" urlo chiudendo gli occhi e sbattendo i piedi a terra. "Lui non lo farà mai!!!"
Mi resi conto che tutti si sono bloccati e mi fissano stupiti.
"Devo scappare." mormoro ad alta voce.
Mi guardo intorno e penso di aver trovato un'uscita. Una piccola grata sul soffitto da qui forse posso fuggire.
"Evvai!" esclamo escogitando un piano.
"Eh no." dice una voce decisa alle mie spalle.
Mi volto e vedo quel rompipalle di Deatshot che mi fissa a braccia incrociate.
"Tu non scappi senza di noi." mi intima con voce scontrosa.
"Tu non sei il mio capo vedi di stare zitto." dico ignorandolo.
"Oh ma per favore!" esclama June con un sorrisino che non le appartiene. "Tu da sola non ce la farai mai. Qui c'è un campo di forza tale che annulla perfino i poteri di Incantatrice."
"Stai insinuando che tu stupida maghetta sei più forte di me?" sibilai fissandola negli occhi.
Lei mi lanciò uno sguardo di sfida.
"Esatto. Qualcosa in contrario?" ribadisce fissandomi.
Sento i capelli rizzarmisi nei codini e mi acciglio.
"Ragazze calme, questo non è esattamente il posto per uno scontro. I vostri problemi fuori da qui e lontani da me, grazie." dice Boomerang infastidito.
"Ma arrangiatevi io me ne vado!" esclamo saltando e aggrappandomi alle sbarre della grata.
"Ferma!" esclama Deatshot cercando di acchiapparmi al volo. Troppo lento.
"Perfetto..." mormoro. Mi sfilo una forcina e cerco di scassinare le viti che tengono fissate la griglia. In pochi secondi una vite cade. Sorrido soddisfatta e mi appresto alla seconda.
Qualcuno mi afferra per la caviglia e mi tira a terra facendomi atterrare con un tonfo.
"Ma che cavolo!" esclamo alzandomi in piedi con il fondoschiena dolorante. "Deatshot me la paghi!"
Ma davanti a me non si trova Deatshot bensì un uomo che nom conosco.
"Chi sei?" sibilo mettendomi sulla difensiva.
Lui inarca un sopracciglio.
"Lui è Rip Hunter." Risponde Deatshot sbuffando amareggiato. "Un vecchio conoscente che speravo fosse finito in pasto a qualche dinosauro."
"Mi dispiace deluderti ma sono ancora in piedi." risponde l'uomo lanciandogli un'occhiata.
"Dove ci hai portato?" chiedo fissandolo.
Lui mi lancia un'occhiata veloce.
"Abbiamo bisogno di voi." ci spiega facendo un giro su se stesso per guardarci tutti.
Delle proteste e mille domande si levano dal gruppetto.
"Chi ha bisogno di noi!?"
"Per cosa?"
"Invece che rapirci non bastava una semplice telefonata!?"
Rip sospirò.
"Calmi." disse alzando le mani. Tutti si zittorono. Normalmente nessuno lo avrebbe ascoltato ma in quel momento c'erano troppe domande che volevano una risposta.
"Innanzitutto non notate chi siete voi?" chiese guardandoci uno a uno negli occhi.
Sbuffo impaziente, perché ci mette tanto che giochetto è quello.
"Siamo una parte della Suicide Squad." risponde Katana vicino a Boomerang.
"Ma manca Killer Croc." osserva June.
"E Joker!" aggiungo scandalizzata che non l'abbia messo per primo, lui è di certo più importante di quel coccodrillo deforme.
Altre proteste, domande e commenti.
"Zitti un attimo!" esclama Rip.
Tutti tacciono.
"Allora, voi siete la maggior parte della Suicide Squad. Croc ha avuto...un piccolo contrattempo, ma arriverà. E Joker per ora non ci serve. Voi siete forti ma dovete avere un capo chr vi spieghi le cose giuste da fare. E Joker non è quella persona."
Stringo i pugni ma cerco di stare zitta. Quello era un insulto al mio Joker.
"E la bionda?" chiede Deatshot.
Tutti lo guardano.
"Quella ragazzina che mi ha catturato...quella bionda!"
Rip sospira.
"Arriverà anche lei. Comunque, abbiamo bisogno di voi per sconfiggere un cattivo. Un vero super cattivo. Più cattivo di tutti voi messi insieme."
Tutti scoppiano a ridere, io compresa.
"Che cavolata!" esclama Boomerang. "Cosa ci guadagneremmo scusa?"
Rip è incredibilemente serio e non da faccia di scherzare.
"La libertà e la vostra vita." risponde tremendamente serio.
Tutti lo guardiamo stupiti.
"Voi siete una squadra fortissima insieme e abbiamo bisogno di voi per sconfiggere questo mostro."
Cala un silenzio inquietante.
"Ci state?" chiede ancora.
"Beh non so voi ma io non voglio morire!" esclama Boomerang avvicinandosi a Rip. "Ci sto!"
Katana lo segue. Poi June. Poi Deatshot.
Tutti guardano me.
"Ci stai Harleen?" mi chiede Katana.
"Ci sto, ma solo per tornare dal mio Joker. E io mi chiamo Harley." dico lanciadogli un'occhiata sprezzante.

"Sarà divertente." commenta Harleen nella mia testa. "E patetico."
"Taci." le rispondo secca.


# Pov Killer Croc 

Apro gli occhi e vengo abbagliato da una luce bianca. Ah che male alla testa, ma dove cavolo sono finito? Adesso ricordo, stamattina ero nel mio rifugio nelle fogne dove un bas*****voleva fregarmi, ma una strana ragazza vestita con un vestito molto corto pieno di brillantini e sopra al vestito una giacca di raso di color nero lo aveva mascherato subito, io ero molto arrabbiato ma non volevo mangiare quell'imbroglione quindi presi nella fondina la pistola di quella ragazza carina e sparai al brutto figlio di p*****a. Non dosai la mia forza, e ferii la carina che urlò e poi venne il buio. Devo capire cos'è successo dopo e perché sono qui...

Mi alzo e mi aggirò attorno al letto su cui ero sdraiato e vedo che sono in una stanza dalla parete bianche, spoglia, con due lettini, e un carrello infermieristico. Dopo aver fatto un movimento brusco mi accorgo che qualcosa mi tira la pelle e mi da fastidio sulle scaglie, e scopro che quel qualcosa è una benda piuttosto stressa. Mi sfilo un pezzo piccolo di benda attaccata alla pelle per capire cosa ho, mi accorgo di una ferita non ancora guarita. Adesso un altro dubbio sorge. Chi mi ha ferito? E perché? Vengo interotto dai miei pensieri da un mugolio sottomesso che proviene dal lettino di fianco al mio, a un metro circa di distanza. Insospettito mi avvicinai sempre di piú al lettino, e sento dire: "Mamma ... Papà ... NO!" Scopro che é la carina, che sta delirando nel sonno e suda freddo. "Svegliati"dico scuotendola delicatamente per svegliarla, se riesco a farla rinvenire potrei avere delle risposte. E poi ucciderla. Ma lei manda il piano a rotoli, perché invece di svegliarsi mi da un pugno in pieno viso per poi ritornarsene a dormire. Non mi fa malissimo ma è fastidioso venire picchiato da una ragazza, anche se bella. É impossibile ci rinuncio, e maledico lei mentalmente. Peró in un scatto d'ira la scuoto violentemente. "SVEGLIATI! VOGLIO LE MIE RISPOSTE! STUPIDA!" finché non mi accorgo di averle graffiato superficialmente una guancia, e smetto. Ho perso il controllo e l'ho ferita come ho fatto nelle fogne, "Rimarrai sempre solo Waylon." Ho impressa nella mente questa stupida frase da anni. Forse ha ragione mia Zia , che me lo diceva sempre per ferirmi. Peró con il passare del tempo sembra essere il mio futuro {Rimanere davvero solo}. Una lacrima rara e solitaria scende sulla guancia. É fredda come il mio cuore che la mia corazza deve aver già raggiunto da tempo e indurito. Solo una {persona} é riuscita a scaldarlo e a scioglierlo, ma adesso é dispersa per me ... Non ricordo piú il suo viso, la sua voce, il suo tocco gentile. L'unica cosa che mi ricordo, e che mi manca da morire. Liv. Era quello il suo nome. Il nome di quella bambina, che non aveva paura di me, era tanto tempo prima ... Ma una piccola cosa, attira il mio sguardo. Un'immaginetta stropicciata posata sul comodino, la prendo con le mie grandi mani stando attento a non romperla ... E perdo un battito. Non é possibile. No non é possibile, é un pessimo scherzo. Guardo prima la foto e poi la ragazza che dorme beata. Non ci credo il tempo mi prende ancora in giro. L'immaginetta ovvero la foto, Ritrae Edward Eastwood con indosso la divisa militare, insieme alla sua sorellina di dieci anni Liv.
"Non ci posso credere. Sei tu." Sussurro quelle parole con voce tremante. Mi avvicino al suo corpo, steso sul lettino, e le prendo una mano pallida. Li bacio il dorso della mano.
"Liv. Perché, non me lo hai detto subito che eri tu, nelle fogne? Io ti avrei aiutata. E lo sai, sei cresciuta tantissimo." Dico malinconico. "Scusa se ho pensato quelle cose orrende su di te! Sono uno stupido!" Dico con tono supplichevole e lagnoso. Faccio schifo. Sono un rifiuto, penso rillutante, verso me stesso. Non so proteggere, neanche le persone piú importanti della mia vita, o solo una.
Vengo ancora interotto dai miei pensieri da il ticchettio deciso di una scarpa con il tacco. La ragazza che la indossa si è fermata fuori dalla nostra stanza e sta parlando con qualcuno o al telefono, ha una voce meccanica ma femminile.
"Capitano cosa devo fare?"domanda a quello che ho capito si dovrebbe chiamare Capitano.

Per prima cosa contrallare.
"Capitano, che cos'é successo che non va? Che cosa ha detto ad Amanda?" Dice con un tono leggermente preoccupato ma allo stesso tempo severo. 

Come va? Con Mrs Jax? Dice lui per deviare la domanda che gli ha imposto la ragazza.
"Bene ... Bene" ridacchia lei quasi infastidita. "Ma non ha risposto alla mia domanda." Riprende il discorso caparbiamente.

Ho detto una c*****a alla Waller ... Che non dovrai mai dire ad Olivia, e tanto meno a Sara! Mi fido di te!
Le racconta questa "c*****a" su di me ma soprattutto su LIV!!!
Non ci vedo piú dalla rabbia, è così dó un pugno al muro, svegliando Liv o dovrei dire Olivia. Apre gli occhi, e comincia a stropiciarseli con le mani. Mi guarda spaesata e comfusa. 
"Liv." Dico con la voce tremante sperando anche lei mi ricordasse. "Croc, allora mi hai riconosciuta?!?!?!" Dice entusiasta. Per poi saltarmi addosso, per abbracciami. La stringo. Il suo corpo esile e minuto, tra le mie braccia delicatamente, come se fosse una bambola di porcellana, fragile e delicata. Perché lei per me é fragile e delicata, e nessuno deve farle del male, sennò spezzo le ossa a chi oserebbe ferire quella meraviglia....
Tutte le mie domande scompaiono, tenendo LEI tra le mie braccia ....finalmente.
"Ti voglio bene, Waylon." Dice al mio orecchio. Sento il cuore accelerare per un'emozione che non conosco da tanto, e non riesco a capire cosa è.
"Anche io, Liv." mormoro. Ma poi sentiamo un tonfo e puzza di bruciato. Liv si stacca dall'abbraccio guardando la porta con aria attrnta.
Poi esce dalla stanza facendomi un cenno col capo e io la seguo.

 

Angolo Autrice:

Ciao:) Era da tantissimo tempo che non aggiornavamo la storia io e Stregattina e che non ci sentivamo. Spero che il capitolo sia stato di vostro gusto e che vi piaccia l'idea dell'immagine sopra il capitolo.
Bacioni da Francy e Stregattina 💋

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3684843