Da un cuore spezzato ad un cuore in briciole

di Il Narratore FT
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Sette anni dopo... ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: L’inizio e la fine ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Dichiarazioni ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: Addio Byro ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: La lettera ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5: Novità (1^ PARTE) ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6: Novità (2^ PARTE) ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7: Sotto attacco (1^ PARTE) ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8: Sotto attacco (2^ PARTE) ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9: Sotto attacco (3^ PARTE) ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10: Sotto attacco (4^ PARTE) ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11: Sotto attacco (5^ PARTE) ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12: Sotto attacco (6^ PARTE) ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13: Sotto attacco (7^ PARTE) ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14: Sotto attacco (8^ PARTE) ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15: Sotto attacco (9^ PARTE) ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16: Quell’uomo ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17: Ricordi di un’auto ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18: Ricordo di una famiglia ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19: Una visita inaspettata (1^ PARTE) ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20: Una visita inaspettata (2^ PARTE) ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21: L’alleanza New Rules ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22: Fase 1 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23: Cercando Gray ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24: Un anno dopo tutto ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25: Dolore dal passato ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26: Gray, forma voden ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27: Un addio giustificato ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28: Karma emotivo ***
Capitolo 30: *** Capitolo 29: Basta piangere ***
Capitolo 31: *** Capitolo 30: Sveglia ***
Capitolo 32: *** Capitolo 31: La storia mai raccontata ***
Capitolo 33: *** Capitolo 32: Ritorno di due fate ***
Capitolo 34: *** Capitolo 33: Qualcuno da cui fare ritorno ***
Capitolo 35: *** Capitolo 34: Ritorno sul campo ***
Capitolo 36: *** Capitolo 35: Verso la base nemica ***
Capitolo 37: *** Capitolo 36: Le storie delle tre chiavi ***
Capitolo 38: *** Capitolo 37: Davanti alla porta ***
Capitolo 39: *** Capitolo 38: Fratelli d’armi ***
Capitolo 40: *** Capitolo 39: L’ultima nemesi ***
Capitolo 41: *** Capitolo 40: Intermezzo/Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo: Sette anni dopo... ***


Prologo: Sette anni dopo...

 

E’ incredibile pensare che sono passati ben sette anni dalla cruenta guerra contro New Warriors, quante cose saranno cambiate da allora?

Gray ha faticato tanto, ma è riuscito a conquistare la sua dolce Juvia (anche se lei non era così dolce con lui): Gray è il solito pallone da calcio, ma sembrava meno ridicolo indossando gli indumenti firmati L-Lyon, capi che sponsorizzano il fratellastro modello Lyon (“L”, sta per “leone”, quindi, “Lion Lyon”), le parole L-Lyon uscivano dalla bocca del logo che rappresenta un leone bianco al posto del ruggito, a quanto pare avere Lyon come fratello lo aiutava a sembrare meno ridicolo del 1,17%, almeno ha imparato ad mettersi uno strato in meno di tessuti, considerando che sono passati più di dieci anni da quando ha cominciato a mettersi tutti quei vestiti, è un grande trionfo, almeno questo è quello che sta cercando di mettersi in testa la povera Juvia. A proposito di Juvia, lei continua a mettersi vestiti succinti, quel tanto che bastava per mostrare la mercanzia, ma non avere troppo freddo, la ragazza (per sfortuna del ragazzo) sapeva come attirare l’attenzione maschile quel tanto che bastava per attirarli come una calamita senza beccarsi un raffreddore, Gray non poteva cambiarla, ma in fin dei conti, non è quello che vuole.

Natsu, con l’auto che aveva avuto grazie all’incarico del matrimonio di Gerard ed Elsa, sfrecciava a tutta velocità tutte le volte che voleva, la “Palla di fuoco” continua a colpire e riusciva a godersela sempre di più da quando ha fuso il suo lato “Fireball” al suo lato… come definirlo? Un fifone che aveva paura della sua stessa ombra, e di quella della sua fidanzata? Ma quel Natsu era solo un ricordo ormai, adesso è un ragazzo che ha paura di far arrabbiare il Master che è anche la sua fidanzata e quando guida un mezzo da il meglio di se, quindi non è cambiato niente, ma l’aveva detto durante il suo duello con Gray, era sempre se stesso, col giubbotto di pelle nero, cintura in vita ed polsini con chiusura a zip, era un vero fico (quando non fa il fifone).

A proposito di quel duello, ormai anche quello era un ricordo lontano, Gray non più sotto il controllo di un veleno che lo “spegneva”, Natsu aveva schivato quel proiettile ormai, ma avevano due nuovi amici inseparabili avuti grazie a quella disgrazia, Fireball II, il cavallo di Natsu che correva veloce da competere con la sua stessa auto, Iceball, il cavallo di Gray, non a caso fratello del primo, legati tra loro come i padroni, legame sancito dal marchio di Fairy Tail sulla natica sinistra di Fireball II e sulla natica destra di Iceball, inoltre hanno tinto i lati dei cavalli (quelli in cui non c’era il marchio) dei dettagli bellissimi, Fireball delle fiamme, mentre Iceball dei fiocchi di neve, in onore della maestra e madre di Gray, come dei veri membri di una famiglia, i cavalli senzienti erano terribili con i padroni, non si facevano scrupoli a indispettirli con scherzi che li mettevano in ridicolo davanti a tutti, come Iceball che tira i fili dei vestiti di Gray per poi apparire improvvisamente a torso nudo, facendolo morire dal freddo (in estate), ma a Juvia piaceva quello che vedeva, purtroppo anche alle passanti, così la ragazza faceva passare dei brutti quarti d’ora al ragazzo, accusandolo di averlo fatto a posta, perché quando è lei a chiederglielo, lui non se la sente di togliersi qualche vestito di dosso, sebbene dentro di se sapeva che la colpa era del cavallo, purtroppo la gelosia è un mostro dagli occhi verdi. Anche Fireball non si faceva scrupoli per farsi qualche risata, forse era un genio del male come il fratello, perché lui riusciva semplicemente tenendo un cacciavite in bocca a spingere il rosato in lunghi pomeriggi di riparazioni, facendogli temere appunto che il suddetto cacciavite fosse finito dentro il cofano. Natsu impazziva nel rimettere a posto tutto, aveva paura di aver lasciato un pezzo fondamentale dentro la macchina (tutto calcolato dal cavallo), per farlo però aveva bisogno di spogliarsi, non per niente si sporcava completamente di grasso ed olio nell’aggiustare la macchina, le ragazze che passano non riescono a non ammirare un bel partito come lui, e visto che Lucy non era nei paraggi, ne approfittavano, sapevano persino loro che non si scherzava con Lucy Ashley, Natsu è troppo buono per cacciarle, si limita a salutarle per poi finire inevitabilmente a chiacchierare con loro, purtroppo la bionda dei suoi sogni e dei suoi incubi lo becca ogni volta sul fatto, le ragazze scappano in tempo, ma lui no, cerca di spiegare la sua posizione, sorprendentemente Lucy lo ascolta, ma il cavallo arriva di soppiatto per rimettere il pezzo mancante (nascosto fino ad ora all’interno della sua bocca) sul sedile davanti al posto di guida, Natsu finisce la sua spiegazione descrivendo il pezzo mancante, Lucy guarda dentro, lo trova subito, dopo aver fatto il terzo grado al povero Natsu, utilizza tutte di fila le sue 48 tecniche sul rosato, il rosato fortunatamente sopravvive alla bionda, tocca il pezzo, sente che è ancora particolarmente umido nonostante sia passata un’ora al sole, capisce chi è il colpevole, torna da Lucy per spiegare il malinteso, lei sapeva che Fireball era un giocherellone, ma pensa che sia una scusa assurda inventata sul momento e sentendosi insultata, riprende la punizione, doppia vittoria per Fireball II, inverosimile che dei cavalli siano così intelligenti, ma a Fairy Tail tutto è possibile, con o senza potere magico.

Ricordiamo che Wendy fa parte di un team con Natsu e Gray, ma per chissà quale motivo, lei ha aperto uno studio medico lontano 2 Km dalla sede di Fairy Tail, lei ne fa ancora parte a tutti gli effetti, ma si ostina a non spiegare i suoi motivi per tenersi così lontani da essa, forse aveva raggiunto il classico livello di pazzia che caratterizza la gilda, oppure c’è dell’altro.

Bisca e Alzack erano sempre più felici con la loro Asuka, la piccola ha ormai sei anni, ma a differenza della sua controparte di Heartland non riesce a rimanere allegra e spensierata come lei, forse è stufa di vedere più degli altri le continue smancerie dei suoi genitori, resta il fatto che è molto seria per una bambina della sua età.

Romeo fa ora parte di Fairy Tail a tutti gli effetti, all’inizio non era molto interessato, ma da quando passa più tempo col padre, cinque anni fa decise di diventare un membro, e pensare che si credeva odiasse la magia, forse è effettivamente così visto che la sua controparte di Heartland la adora, ma la magia è un ricordo come un altro oggi, adesso lui è uno della famiglia, ha sudato in questi cinque anni per essere degno della gilda.

Non bisogna dimenticare la Master di Fairy Tail, Lucy Ashley, ma presto non si chiamerà più così, Natsu ha mantenuto la promessa, e le ha chiesto la mano, tra tre mesi si sposeranno e saranno marito e moglie, più volte Lucy ha affermato volte che la prima cosa che avrebbe fatto appena detto “sì lo voglio”, sarà saltare addosso al pilota, risero tutti alla cosa, anche perché probabilmente farà così, ironicamente era Lucy ad essere più paziente, da quando hanno deciso che si sarebbero… “trattenuti” fino ad allora, Lucy sembrò serena per i primi tre anni dopo la decisione, ma poi si mostrava sempre più nervosa del solito, non poteva essere incinta, proprio perché stavano aspettando che Natsu si decidesse, sarà il fermento del giorno tanto atteso.

Messa in questo modo sembra spettasse a Natsu fare la prima mossa, ma lui aveva promesso che l’avrebbe fatto appena raggiunta la classe S, infatti l’ha fatto, in questi sette anni, la classe S è stata raggiunta nel seguente ordine da Jet, Droy , Levy, Kan, Mc, Gray e Natsu, quindi è da quasi un anno che organizzano il grande evento. Natsu non vedeva l’ora di raggiungere la classe S, amava Lucy con tutto il suo cuore per aspettare, ma ci teneva ad essere degno del Master di Fairy Tail e Lucy ci teneva ad avere finalmente quell’anello all’anulare sinistro, si sa che lei non è un tipo da gioielli, anzi, in questi anni non ha imparato altro che mettere vestiti troppo succinti, T-shirt scure ed attillate come una seconda pelle, ma tanto i ragazzi avevano troppa paura di lei per fissarla troppo, Natsu non aveva alcun motivo di essere geloso.

Quando Gray raggiunse la classe S, comprava dei regali fantastici a Juvia, lei ne era entusiasta, sebbene la ragazza sperava che tra quelli ci sarebbe stato un anello, nessuno crederebbe che lei sia una che crede nel matrimonio, ma mettendosi con Gray, un inguaribile romanticone che non pensa altro che a lei, sperava che prima o poi si facesse avanti, ma cominciò a perdere le speranze quando non aveva ancora deciso il loro futuro insieme sebbene era presente alla proposta di Natsu a Lucy. Come mai Gray Surge non aveva ancora fatto niente, in sette anni?

Per quanto riguarda Mc e Kan, loro non trovarono molte difficoltà a raggiungere la classe S, dopotutto avevano già raggiunto quel grado a New Warriors, inoltre fu Levy che realizzò le loro armi, permettendoli di combattere senza abbandonando il oro stile di combattimento, per loro fu un gioco da ragazzi, alla fine la vera gara era tra loro due, ha vinto Kan prima di lui nello scontro finale, Mc lo raggiunse l’anno dopo, soffiando però così ogni possibilità alle loro mogli di vincere, ma loro non sembrano provate. Esatto, a differenza di Natsu, i due non si sono fatti aspettare, Mc e Kan hanno chiesto la mano a Cana e Mirajane, loro hanno accettato subito, il loro fu un doppio matrimonio come da tradizione della famiglia Trins, tre anni prima di oggi, quella famiglia non è sempre stata un pericolo per la società dopotutto: la tradizione prevede che il matrimonio venga fatto facendo si che la prima coppia, nel nostro caso Mirajena e Kan, dica “sì lo voglio” alle 23:55, poi la coppia seguente, cioè Cana e Mc, faccia lo stesso dieci minuti dopo di loro, in modo che ogni coppia avesse il proprio giorno speciale, una cerimonia inusuale, ma bella, avevano invitato tutti i membri di Fairy, anche l’armata reale ed il re e la regina.

 

Come se la passavano al castello?

Coco era una giovane donna ormai, ma non smetteva mai di correre, era la sua passione, anche se lo faceva perché non aveva scelta, il vecchio Byro faceva il possibile, ma la vecchiaia era vecchiaia, incredibile credere che avesse resistito fino ad ora con il suo problema al cuore, la lotta contro New Warriors gli aveva dato i giorni contati, ma lui ha riso in faccia alla morte resistendogli fino ad ora, però era chiaro che Coco avrebbe presto preso il suo posto appena il vecchio avrebbe… ceduto.

Sugarboy e Hughes erano impegnati tanto quanto la ragazza, era ufficiale che Sugarboy si occupasse anche della prima divisione (precedentemente di Panther Lily), mentre Hughes della seconda (precedentemente di Elsa), ma i due avevano imparato a tenere duro, anche se per poco, trovavano il tempo per andare avanti con le loro vite, Hughes sebbene fosse un ragazzo piacevole e affascinante, non si impegnava in nessuna relazione, il lavoro metteva ogni altra cosa in secondo piano, Sugarboy invece era troppo impegnato a estinguere la diceria sul fatto che lui sia gay (questa è un’altra storia).

Spostando l’attenzione su Elsa, ricordiamo che lei non sopportava l’idea di abbandonare il lavoro, ma doveva farlo ora che era in cinta del suo Gerard. Eh già, i due hanno dato vita ad una creatura nel grembo della scarlatta, frutto del loro amore, hanno fatto molti tentativi, ma finalmente una settimana prima la buona notizia era giunta dalle loro bocche, con i loro occhi lucidi per la felicità; lei voleva aspettare almeno tre mesi prima di andare in maternità, ma Gerard voleva farla iniziare subito per farla abituare al più presto all’idea di non lavorare per prepararsi ai futuri giorni di sbalzi di umore, infatti più avanti ci accorgeremo che non si sarà mai preparata abbastanza per quella esperienza.

Gerard non è cambiato, se non nello stile, è il solito re che ama il regno quasi tanto quanto la sua dama e la piccola creatura al suo interno, però indossava abiti più sobri, nessun risvolto esagerato, indossava un indumento blu quasi aderente alla pelle, mantenendo il mantello per conferirgli un aspetto regale. Il suo genio non si è limitato al suo stile, infatti mentre le segrete del castello erano in costruzione, lui ha pensato di mettere New Warriors su un’isola deserta inaccessibile a chiunque, proprio perché solo loro hanno i mezzi per potervi arrivare incolumi, una vera prigione impossibile da poter evadere. La domanda da un milione di jewels allora è... cosa porterà nuovamente in pericolo Edolas se New Warriors è stato neutralizzato? Faust ha avvisato il figlio che non è solo New Warriors a voler rifarsi su Gerard per gli errori del padre, poi si sa che la pace... non dura per sempre… .

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: L’inizio e la fine ***


~1: L’inizio e la fine

 

Era tutto avvolto dalle fiamme, il re Gerard era steso a terra apparentemente privo di sensi, lentamente si risvegliò cercando di comprendere cosa stesse succedendo, intorno a se era tutto in fiamme, c’erano dei corpi privi di vita, erano soldati dell’esercito: “NO! Dannazione!”. Gerard grida disperato alla visione, prendeva più volte a pugni il suolo, chiaramente doveva aver lottato tanto a giudicare dalle sue condizioni, i pantaloni erano sgualciti ed i bordi estremamente strappati, inoltre era completamente a torso nudo, si vedevano le cicatrici che solitamente erano nascoste dalle bende: “Accidenti! Potevo… dovevo fare di più! Un attimo!?”. Il re si alzò di scatto guardandosi più volte attorno, poi cominciò a chiamarla: “Elsa! ELSAAAAA!”. Comincia a correre, ma a stento perché era gravemente ferito alle gambe, ma questo non lo avrebbe sicuramente fermato: “Amore mio! Lei e il bambino DEVONO stare bene! Dove se…!?”. Si paralizzò nel vedere il corpo senza vita della Vice Capo di Stato davanti ai suoi occhi: “Non può essere… Coco.”. Si avvicina lentamente a lei con passi pesanti, la prende tra le sue braccia, poi si accorge che stava ancora respirando, allora cerca di svegliarla con qualche schiaffetto sulle guance: “Avanti Coco, so che sei più forte di così!”. Allora la ragazza si sveglia, con un fil di voce disse: “Sire… mi disp...”. Si ferma all’improvviso lasciandosi andare, ma Gerard aspetta che continui il suo discorso, ingannato dal fatto che avesse tenuto gli occhi aperti prima di esalare l’ultimo respiro: “Aspetta! Non puoi andartene così, tu ci servi! E poi co…?!”. Poco più avanti vede anche i corpo dei due comandanti, inermi, a terra col volto contro il terreno facendo salire l’ansia al loro sovrano, incapace di avere il coraggio di verificare se per loro c’era effettivamente speranza: “Hughes… Sugarboy... no! Anche voi no...”. Gerard appoggia delicatamente il cadavere della castana e riprese a correre, incurante del dolore che invadeva il suo corpo.

Correndo vide anche i corpi senza vita dei membri di Fairy Tail: Elfman, Wendy, Levy, Juvia, Mirajane, Cana, c’erano quasi tutti, o meglio, non c’erano più. Gerard tratteneva a stento le lacrime, ma doveva trovare Elsa a tutti i costi: “Come…? COME SIAMO ARRIVATI A TANTO!?”. Pensò più volte nella sua testa, ma poi vide qualcosa, anzi qualcuno, erano Mc e Kan legati a dei cavalli, gridavano aiuto ma sembrava inutile, il conducente continuava ignorando i loro lamenti: “Ragazzi adesso…!”. Era pronto a correre in loro aiuto, ma improvvisamente vede Lucy che si trascina con le braccia, coperta del sangue suo, e forse di qualcun altro considerando in che altri posti si vedeva: “Gerard… ho fallito...”. Disse cercando inutilmente di alzare la voce con la mano rivolta a lui e questo ultimo cerca di raggiungerla: “LUCY! Risparmia il fiato vengo in tuo soccorso!”. Allora cambia direzione, ormai Mc e Kan non si vedevano più per le fiamme che si alzano e avanzano sempre più: “Scappa Gerard...”. Gerard non voleva abbandonarla, non era da lui, ma comincia a perdere le speranze anche lui quando una sagoma appare da dietro un albero di fianco a Lucy sguainando la spada: “NO! TI ORDINO DI LASCIARLA STARE!!!”. Lucy perde i sensi e quel malvivente, chiunque esso sia, sta per trafiggerla: “NO, TI DARÒ TUTTO QUELLO CHE VUOI MA…!”. La scena viene censurata dalle fiamme che si alzano, impedendo l’avanzata di Gerard: “NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”. Gerard si inginocchia davanti all’evidenza, anche Lucy sarà morta ormai, consapevole che essendo stato troppo debole, non è riuscito a salvare nessuno dei suoi sudditi: “Lucy… Coco… ragazzi perdonatemi vi prego…! SONO… sono solo un buono a nulla!”. Gerard si dispera e piange sempre più, le sue mani non servono a coprire la sua vergogna, e non è ancora finita.

Mi sembrava di avertelo detto...”. Gerard interrompe il suo piagnisteo per focalizzare la figura dietro di lui, non poteva pensare che la sua nemesi sarebbe tornata mettendolo in questa situazione di assoluto scempio: “Se vuoi te lo ripeto: non puoi pensare che possa lasciare il regno in mano ad un pivello come te. Infatti non sei cambiato affatto in questi anni, re dei miei stivali.”.

Gerard sostituisce la disperazione nel suo cuore, con una rabbia più unica che rara, pura collera: “PLUTONIUS! DAVVERO SEI ARRIVATO A TANTO PUR DI VENDICARTI DI ME!?”. Plutonius comincia a ridere sorreggendo il capo, come per sottolineare la sua pazzia crescita in questi sette anni: “DOVE SI TROVA MIA MOGLIE MOSTRO!? COME HAI POTUTO FARE TUTTO QUESTO!? COS’HAI IN QUEL DESERTO DOVE DOVREBBE ESSERCI UN CUORE!? SEI UN PADRE DI FAMIGLIA DOPOTUTTO!”.

Plutonius ride ancora più forte di prima: “HAHAHAHAHAHAHAHHA! Credimi… non sarei riuscito a fare tutto da solo!”. Afferma asciugandosi una lacrima.

Gerard non avendo compreso...: “Che vuoi dire? Aspetta… dove sono quei pazzi della tua famiglia!? E gli altri tuoi affiliati? Che volete farne di Mc e Kan dopo aver ucciso le loro mogli?! Io TI GIURO…!”.

Plutonius riprende le risate: “AHHAHAHAHAHAHAH! A proposito di affiliati, guarda chi ha reso possibile l’arrivo di questo giorno...”. Afferma indicando due persone che si fecero avanti al segnale del capo. Gerard alla loro visione non può fare altro che arrendersi, si inginocchia nuovamente a terra sentendosi sprofondare: “Non è possibile… ma allora, è finita davvero.?”. Fa atterrando in avanti con le braccia che sorreggono il suo corpo stremato.

Ragazzi, mi sento buono, dopotutto quello che avete fatto per permettere che questo giorno arrivasse, finitelo voi il re da strapazzo...”. A quel punto Plutonius si gira lasciando Gerard nel suo brodo. I due prendono le loro armi, quello a sinistra impugna una falce che aveva legato alla schiena, l’altro prende dei quanti in pelle con attaccati in ogni dito delle lame affilate, lame che appaiono all’improvviso appena il ragazzo si mette in posizione di combattimento: “Sì signore Plutonius...”. Risposero i due come dei qualsiasi subalterni, ma quelli non erano ragazzi qualsiasi, Gerard lo sapeva fin troppo bene. I due prendono la rincorsa pronti a eliminare Gerard: “Mi dispiace...”. Gerard non reagisce, i due lo eliminano senza fare alcuna esitazione.

 

Gerard si svegliò all’improvviso dal suo incubo e segue un urlo che sveglia la sua compagna, mettendo in allerta l’intero piano del palazzo: “GERARD!”. Il ragazzo continua a urlare, come se quei due ragazzi nel suo sogno lo stessero ancora attaccando: “GERARD ERA UN SOGNO CALMATI ORA!”. Urla la scarlatta accarezzando il capo del suo amato, lui finalmente capisce che non era reale, ma solo un incubo: “Un… un sogno…?”.

I soldati irrompono nelle stanze in aiuto dei sovrani: “Ormai ho già fatto, sparite e vedete di entrare più velocemente la prossima volta INCAPACI!”. I soldati si scusano e se ne vanno imbarazzati per il loro tempismo, Elsa non gli avrebbe mai perdonato un ritardo simile, in altri casi li avrebbe puniti, ma aveva altro a cui pensare: “Tranquillo adesso… è tutto passato.”. Afferma baciando la fronte del suo compagno.

Gerard: “Mi dispiace tanto amore...”. Si infila sotto le coperte, alza la maglietta della sua amata per baciare il suo ventre: “Scusami anche tu piccolo...”. Disse rivolgendosi al nascituro.

Elsa: “Che cosa hai sognato? Doveva essere qualcosa di terribile per...”. Elsa nota che oltre al fiatone di Gerard, questo stava sudando come non mai: “Oh mio… Gerard sicuro di stare bene?”.

Gerard fa sue le labbra della futura mamma per confortarla: “Adesso che so che stai bene, sto benissimo.”.

Elsa: “Gerard… per favore dimmi che cosa ti turba? In quel sogno c’ero io oh… il bambino?”. Chiese titubante accarezzandosi la pancia.

Gerard: “No… non c’eravate… questo era uno dei problemi… in quel caos non sapevo che pensare.”. Confessa.

Elsa: “Spiegami.”.

Gerard: “Tutto bruciava, io ero in pessime condizioni, tutti i nostri soldati… tutti i nostri amici… morti...”. Gerard emette un singhiozzo, ma non voleva piangere davanti ad Elsa, così continuò a parlare: “Mc e Kan erano gli unici sopravvissuti, ma erano stati catturati e non… ho potuto fare niente per salvarli...”.

Elsa: “Gerard… se loro erano gli unici sopravvissuti e sono stati catturati, vuol dire che...”.

Gerard: “...Che Plutonius era tornato, più diabolico di prima.”.

Elsa appoggia la mano sulla sua guancia, poi guardandolo dritto negli occhi: “Plutonius è bloccato sull’isola DD insieme ai suoi alleati, ma se hai paura che possa fare qualcosa, possiamo contattare la sede sull’isola per esserne certi.”. Disse lei per tranquillizzarlo.

Gerard: “Sì… è un’ottima idea amore.”. Disse forzando un sorriso.

Elsa: “Secondo me hai avuto quest’incubo per il povero...”.

Gerard interrompendola: “...É altamente probabile. Ma evitiamo di parlarne fino a...”. Neanche aveva la forza di terminare la frase.

Elsa: “Ti capisco… tra poco vedremo anche i membri di Fairy Tail, così ti tranquillizzerà vederli ancora vivi, lo stesso vale per Coco e...”.

Gerard: “Ho capito.”. Risponde bruscamente interrompendola di nuovo.

Elsa: “Ma Gerard...”. Elsa non sapeva più che fare per farlo sentire meglio.

Gerard: “Dobbiamo prepararci.”. Dice aprendo l’armadio in cerca del completo adatto: “Scusami se ti sembro un po’ freddo oggi, ma prima termina il funerale e prima potrò fare il punto della vera situazione.”.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

7 anni sono tanti, chi era curioso di sapere come stava andando su Edolas dopo i 7 anni di gelo dei nostri eroi di Heartland, da oggi tutti potrete leggere la mia ipotesi.

Il prologo era un modo per farvi capire in che contesto stavamo per entrare, ma è questo l’unico ed il solo capitolo n°1.

Volete sapere come andrà avanti? Dovrete aspettare.

Il Narratore FT.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: Dichiarazioni ***


~Capitolo 2: Dichiarazioni

 

Una settimana prima:

era notte inoltrata, Coco stava ancora correndo per tutto il palazzo per compiere i suoi doveri, aveva scartoffie su altre scartoffie e questo significa una cosa sola…: “No… nonononnoooooo!”. Che sarebbe caduta di faccia facendo svolazzare tutti i documenti per il corridoio, la stanchezza fa brutti scherzi: “Che male… di questo passo dovrò rifarmi il naso...”. Ma stavolta non sarebbe rimasta da sola a cuocere nel suo brodo, Byro era appena arrivato giusto in tempo per darle una mano: “Ngushushu! Ti serve una mano?”.

Coco: “Grazie By… ma che dico? Byro dovresti riposarti, lascia fare a ...”.

Byro la interrompe ignorando il suo rimprovero: “Ti sto osservando da tanto Coco.”. Disse diventando serio all’improvviso: “Sono passati all’incirca sei anni da quando stai facendo praticamente tutto al mio posto, non sei più una bambina è il momento di compiere il tuo destino!”.

Coco non sapeva se sentirsi onorata o rimproverata per quelle parole, in un certo senso quello era il modo di Byro per dirgli che è in gamba: “Byro, apprezzo quello che stai dicendo, dico davvero, ma non mi sento pronta per adempiere ad un compito così...”. Altri due ragazzi sono appena giunti per aiutare il vecchio e la ragazza: “Unico?”. Concluse Hughes al suo posto raccogliendo i documenti.

Coco: “Hughes! Sugarboy!”.

Sugarboy: “Mmmmmm… Coco, Hughes e Byro hanno ragione, solo tu e soltanto puoi sostituire Byro come Capo di Stato e dell’Armata Reale. Non hai alcun motivo di sentirti impreparata, non potresti essere più pronta.”.

Hughes: “Pazzesco! Non sarei riuscito a dire parole più esatte Sugarboy! Anche se sappiamo benissimo che non ci sbarazzeremo facilmente del vecchio!”. Afferma il ragazzo abbracciando forte con un braccio il vecchio Byro.

Byro: “E lasciami!”. Esclamò liberandosi: “Coco, tu sei pronta, hai solo paura di non essere all’altezza!”. Afferma con una nota di rimprovero.

Coco si morde il labbro inferiore incapace di rispondergli, Hughes nota che c’è un conflitto interiore nella ragazza: “Non c’è bisogno di demoralizzarla a tal punto Byro.”.

Sugarboy: “Non è che non vedi l’ora di assistere alla sua promozione vecchia volpe?”. Lo accusò il biondo, Byro arrossisce e distoglie lo sguardo con una smorfia in viso, senza volerlo, il cavaliere aveva colto il punto: “Elementare.”. Afferma vantandosi della sua intelligenza.

Coco: “Byro… è veramente così?”. Coco non poteva sentirsi più onorata, capisce che le parole del cavaliere erano più che esatte quando nota l’incapacità di ribattuta del vecchio.

Una quinta persona si intromette nella conversazione: “Quello che Coco non vuole ammettere, è che non crede di essere all’altezza di Byro. Vero?”.

Coco è sorpresa che la rossa sia appena arrivata e abbia già capito tutto: “Elsa!”.

Byro: “Così mi lusinghi Coco, ma dovresti cercare di essere il meglio che puoi essere, non me.”. Disse lui accarezzandogli il capo.

Coco si alza di scatto per dire tutto di un fiato…: “Ma io non sono mai stata una vera politica!!!”.

Elsa: “Calmati Coco…!”. Tutti erano sorpresi dalla reazione di Coco, non aveva mai reagito in quel modo, infatti si sentì a disagio dopo essersi resa conto di cosa aveva appena fatto.

Coco imbarazzata: “I-Insomma… non ho mai fatto quello che era davvero necessario per il regno: ho paura che un giorno dovrò prendere una decisione difficile e che non sarò mai in grado di prenderla. Anche se New Warriors non è più un problema resta il fatto che la fuori ci sarà qualcuno che ce l’ha con noi! Con il re! Per qualcosa che NOI gli abbiamo fatto!”.

Elsa: “Oh Coco...”.

Hughes: “Pazzesco… davvero hai tutti questi sensi di colpa Coco?”. Coco si limita ad annuire, trattenendo a mala pena le lacrime.

Byro: “Dì la verità… da quanto tempo hai questi pensieri? Dicci ESATTAMENTE da quanto tempo ti stai tenendo tutto dentro.”. Puntualizzò Byro pretendendo una risposta sincera.

Coco: “D-Da…, quando… ho...”. Coco doveva vincere la battaglia con le lacrime prima di rispondere.

Sugarboy: “Sul serio Coco devi dircelo immediatamente.”.

Coco: “D-Da… quando ho compiuto diciotto anni...”.

I quattro non potevano credere che abbia resistito per circa un anno e mezzo con questo dolore, proprio lei, la loro Coco: “Non ve ne volevo parlare per non...”. Elsa si tolse un guanto e diede uno schiaffo in pieno viso alla castana, questa cade a terra allibita.

Sugarboy: “Ma ti sembrava il caso Elsa!?”.

Hughes: “Pazzesco! Non posso credere che tu abbia colpito proprio lei!”. I due comandanti erano paralizzati dalla situazione.

Elsa: “Chiudete il becco!”. Elsa non aveva ancora finito, afferra Coco per i capelli: “Lo senti questo Coco!? E’ dolore! Non è la prima volta che lo senti vero?”.

Coco: “Hai...! Mi fai male! Sua imminenza la prego!”.

I presenti non sapevano se reagire, anche se se lo scordavano più volte, Elsa era la loro regina, non potevano mettersi contro di lei.

Elsa: “Ricordi quella volta che ti sei messa contro Byro? Contro il re? Contro di noi?”. Coco sentiva che Elsa stava tirando sempre più forte: “Tutto per proteggere Lily! Hai un grande cuore Coco, forse fai bene a temere che non sarai mai in grado di essere abbastanza severa da decidere di una vita di una persona...”. Coco non sapeva cosa avrebbe mai potuto dirgli per fargli cambiare idea: “… MA SE CREDI DI NON ESSERE IN GRADO DI FARE IL CAPO DI STATO ALLORA TE NE PUOI ANDARE VIA DAL PALAZZO ANCHE ADESSO!”. Tutti erano scioccati dalle sue parole. Elsa spinge a terra la poveretta incurante dello stato d’animo rispecchiato nel suo volto: “Siamo noi i veri assassini.”. Quelle parole scuotono la mente degli altri presenti, si capisce dal rimorso che cercavano di nascondere: “Tu non hai mai avuto tra le mani la vita di una persona perché credevi che fosse la cosa giusta. Noi sì: avevamo degli ordini questo e vero, ma non sempre era d’obbligo uccidere qualcuno, eppure l’abbiamo fatto. Adesso guardaci, io sono addirittura diventata regina… credi davvero che mi senta degna di questo ruolo dopo il male che ho fatto e del piacere che ho provato nel farlo?”. Coco si sentii una sciocca, i due comandanti gli porgono la mano per aiutarla a rialzarsi, ma stranamente non accetta il loro aiuto mettendosi in piedi da sola: “Non hai idea di quanto io ti invidi…”. Coco sentii un brivido per quelle parole seguite da quel sorriso sincero: “Hai avuto il coraggio di fare ciò che nessuno dei presenti ha mai fatto. A parte Gerard, tu sei stata la prima in tutta Edolas a combattere per ciò che è realmente giusto. Credimi quando ti dico, che tu sei pronta.”.

Coco ha finalmente compreso tutto, lei era sempre stata pronta, ma aveva paura di un tale cambiamento perché avrebbe significato qualcosa di più dell’essere un Vice Capo di Stato, avrebbe dovuto lasciare un segno che avrebbe ricordato ad Edolas di non essere mai stata sola: “Grazie mille regina…! Posso…?”. Coco rivolge le braccia verso la rossa per essere abbracciata, questa acconsente precedendola nel farlo.

Byro: “Commovente… ora potresti dirci che ci fa qui a quest’ora regina Elsa?”. Chiese cercando di sembrare un duro; i presenti fanno finta di non aver notato i suoi occhi lucidi di commozione.

Elsa annulla l’abbraccio e rispose...: “Bhe… A quanto pare… io ed il re avremo un erede.”. Disse posando la sua mano sulla pancia.

Coco: “Ma è fantastico!”. Esclamò facendo le feste alla rossa.

Elsa: “SHHH! Non urlare… devo ancora dirlo a Gerard e non vorrai spaventare le guardie...”.

Sugarboy: “Mmmmmm. Come se avessimo parlato a bassa voce fino ad ora. Ma a proposito perché le guardie non sono accorse in fretta con tutto il rumore che abbiamo fatto?”. Le guardie erano nascoste dietro gli angoli del corridoio, prima spaventati da Elsa, poi troppo commossi dalle sue parole per osare ad intromettersi: “Non importa, domani mi sentiranno. Sono felice per voi El… cioè mia regina.”. Disse infine correggendosi.

Hughes: “Pazzesco! Certo che era ora.”. Tutti a parte Elsa, impallidirono per quella affermazione.

Elsa: “Cosa vorresti dire con ciò?”. Elsa non poteva immaginare il profondo imbarazzo che avrebbe presto provato.

Hughes: “Non ve ne sarete resi conto, ma sono ben cinque anni che vi sent...”. Sugarboy calcia la sua gamba per interromperlo, il ragazzo si contorce dal dolore cercando inutilmente di attenuare il dolore mettendoci sopra le mani, ma ormai era fatta.

Elsa: “Q-Quindi… v-voi avete… sentito tutto…?”. Per non mentirgli, si limitarono a non proferire parola, i soldati nascosti se ne vanno per non aumentare l'imbarazzo della loro regina, facendogli notare la loro presenza: “Tutti… hanno sentito tutto...”. Era in una sorta di catalessi, Coco schiocca più volte le dita per farla tornare in se.

Byro era strano, sorrideva, ma non il suo solito sorriso con quel pizzico di malignità, no, era un sorriso sfoggiato una sola volta con Gerard, come se finalmente avesse ottenuto qualcosa che voleva da tempo: “Sono contento per lei mia regina.”. Elsa torna alla realtà, non aveva mai visto Byro con quel sorriso: “Ora che porti dentro di te il pargolo che ci guiderà, ora che finalmente siamo in pace con noi stessi, posso dire una cosa che non ho mai detto a nessuno.”. Non avrebbero mai potuto prevedere che un giorno, Byro avrebbe pronunciato quelle tre parole: “Vi voglio bene.”.

Una scossa invade i loro corpi, il loro vecchio Byro aveva detto tre parole che non erano mai state messe nella stessa frase da lui: “Oh Byro…!”. Elsa, Coco, Hughes e Sugarboy lo circondarono di abbracci, avere Fairy Tail nella loro vita li ha effettivamente resi completi: “Vorrei solo… non rovinare questo momento perfetto...”. Afferma con delle lacrime che sgorgano dai suoi occhi.

Hughes: “Ma che dici! Dovremmo festeggiare per questa tua dichiarazione vecchio!”. Mentre continuavano ad abbracciarlo, d’un tratto il corpo di Byro si fa più pesante: “Vecchio ma che ti prende? Guarda che non è il momento di addormentarsi!”. Non stava dormendo.

Sugarboy: “Aspettate, allontaniamoci un attimo da lui.”. Byro cade a terra mantenendo il suo sorriso, eppure...: “Ma non respira!”.

Hughes: “Cazz*! Coco sei la più veloce chiama un medico!”. Mentre Hughes cerca di parlare con una Coco scioccata, Elsa prende un busta caduta dalla tasca di Byro, la apre e si mette a leggere la lettera al suo interno: “Coco mi senti!?”. Coco sembra essersi ripresa, almeno parzialmente: “Forse siamo in tempo ma devi correre!”.

Coco: “S-Sì! Corro!”. Elsa la afferra per il polso fermandola: “Ti prego, c’è ancora speranza forse!”.

Elsa: “NO!”. Elsa gli pone la lettera, i tre si mettono velocemente a leggerla. Alla fine di ciò, Coco va verso le braccia dei suoi amici sfogandosi su di loro, questi, sono combattuti se trattenersi o meno, ma Elsa va verso di loro abbracciando tutti e tre, incitandoli a non contenersi, tutti e quattro piangono la dipartita del loro ex Capo.

Elsa, con le lacrime agli occhi ed una serie di singhiozzi, rivolge un ultimo saluto a Byro, senza però avere il coraggio di guardare il suo corpo ormai senza vita: “A-Agh…! A-Adddio… Amic-cco…!!!”.

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

Angolo dell’autore:

Ed ecco a chi è dedicato il funerale anticipatoci nel precedente capitolo: il vecchio Byro è morto, c’è già stato una anticipazione nel 63esimo capitolo del primo sequel “Da un cuore spezzato ad un cuore di ghiaccio”, ma adesso è andato, questo cosa porterà? Scopriamolo.

Il Narratore FT.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3: Addio Byro ***


~Capitolo 3: Addio Byro

 

Tutti erano elegantemente vestiti in abito nero, Fairy Tail, l’Armata Reale, la Corte Reale, persino tutti gli abitanti della città reale hanno presenziato. Non c’era un cenno di un sorriso, tutti erano tristi per la dipartita di Byro. Quattro persone trasportavano la bara del vecchio Capo di Stato, Natsu, Sugarboy, Hughes e Gray, questo ultimo utilizzò un unico completo normale per non profanare l’importanza di questo triste giorno. Gerard era affiancato da una Elsa che combatteva contro le nausee mattutine, ma lei aveva più bisogno di sapere che Gerard sarebbe stato meglio, da quando è stata costretta a dargli la notizia, qualcosa si è rotto nel suo animo, la notizia di essere un futuro padre sembra non aver sortito un effetto abbastanza efficiente per farlo sentire meglio:

Gerard: “Sicura di stare bene?”. Chiese lui freddamente, era sinceramente interessato alla salute della sua rossa, ma il suo animo tormentato lo aveva spento come il morso di un eterno vergine (la specie di serpente che ha morso Gray facendogli perdere le emozioni).

Elsa: “Dovrei chiedertelo io...”. Risponde lei impallidendo sempre di più: “Capisco che sei molto triste, ma dovremmo essere io, Coco e gli altri ad essere più tristi di te, voglio dire...”.

Gerard: “Stai sottovalutando il mio dolore Elsa.”. Afferma lui interrompendola.

Elsa: “E’ la lettera che ti ha turbato, non vero?”.

Gerard: “Vuoi tacere!?”. Quell’esclamazione spezza il cuore della donna, Gerard non può non notare l’afflizione che gli ha appena inflitto: “Senti, amore… parliamone alla fine di tutto ok?”. Elsa si limitò ad annuire, ricordare Byro era la cosa più importante da fare.

Erano appena giunti in cimitero, la fossa era pronta per contenere Byro e la sua tomba, ma prima di depositarlo, era doveroso che i suoi amici più cari parlassero di lui un’ultima volta. Il primo turno fu di Coco: “Buon pomeriggio...”. Il cielo si fece sempre più nuvoloso, presto avrebbe cominciato a piovere, come se il cielo stesso volesse piangere: “...io conosco Byro praticamente da sempre, è stato lui a scoprire che avevo un grande talento organizzativo: sono stata prima messa alla prova, prima come messaggera, poi con grande sorpresa… mi hanno promossa, infatti, posso immaginare che tutti voi avrete avuto profondi dubbi ad avere una bambina come Vice Capo di Stato di Edolas, ma lui ed il re Faust hanno avuto molta fiducia in me, il minimo che avrei dovuto fare era far si che non se ne pentissero. Presto diventerò ufficialmente la prima Capo di Stato e dell’Armata Reale, non penso che sarò all’altezza di Byro, ma prima di andarsene, mi disse una cosa, che devo essere il meglio che posso essere. IO, vi giuro sul mio onore, sulla mia vita, sulla mia fedeltà ad Edolas, sarò all’altezza!”. Tutti applaudirono commossi dalle sue parole.

Coco fece posto a Hughes, mentre questo si prepara, Elsa si occupa delle lacrime di Coco: “Ok ehm… pazzesco… è la prima volta che rimango senza parole.”. Si sorregge la fronte mettendo in evidenza la crisi interiore nel suo animo: “Byro l’ho sempre visto come un vecchio fanfarone con la risata più assurda del mondo… più volte mi scordavo, che in realtà è il vecchio più in gamba che avrei mai incontrato in vita mia.”. Quando si rimise in piedi, tutti poterono vedere il suo volto arrossato e i suoi occhi gonfi, non era mai stato così triste il povero ragazzo: “Era disposto a tutto… A TUTTO PER EDOLAS! PER VOI! PER NOI! SE NON FOSSE STATO PER QUEGLI STRONZ* DI NEW WARRIORS SAREBBE ANCORA QUI!”. Quell'esclamazione fece scoppiare in lacrime mezzo pubblico: “SETTE ANNI HA RESISTITO! Sapete quanto tempo gli era rimasto secondo i medici?”. Chiese a tutti buttando a terra il microfono: “Un ANNO! Per sette anni ha resistito alla morte per noi! PER NOI CAZZ*! PERCHÉ?”. Un altro quarto del pubblico non riuscì a resistere di piangere: “Perché c*zzo di motivo ha sofferto per tutto questo tempo?!”. Tutto sapevano il motivo, l’aveva detto prima: “Per noi...”. Rimise apposto il microfono, fu il suo modo si scusarsi per la sua crisi di nervi: “Addio vecchio amico.”. Wendy era al suo fianco per accompagnarlo a sedersi, aveva bisogno di una persona cara ora che toccava a Sugarboy parlare.

Sugarboy, con la sua armatura nera per l’occasione, si prese la libertà di prendersi cinque minuti prima parlare: “...Neanch’io so cosa dire… non ce la faccio...”. Il biondo capellone era veramente triste: “Byro era… era il capo migliore che possa aver mai desiderato di avere… senza offesa Coco, ma è di Byro che stiamo parlando, ha fatto cose… indefinibili per il nostro bene, lui non era solo il braccio destro del precedente re Faust, era una delle persone che amava Edolas come se fosse della sua famiglia. Insomma, nonostante l’età ha combattuto con noi contro New Warriors… era una leggenda, chi può negarlo? Io non di certo, perché c’ero.”. Tutto applaudirono alle sue parole, mentre faceva posto ad Elsa, questa viene intercetta da Levy: “Posso chiederle un favore vostre altezze?”. Elsa prima di dare la sua risposta affermativa, lei e Gerard guardano con rammarico i soldati per non aver intercettato la ragazza di Fairy Tail, non perché non volevano confondersi con la plebe, non era da loro fare simili pensieri, ma l’esercito stava davvero perdendo colpi: “Dopo di lei anch’io vorrei onorare la memoria di Byro parlando di lui.”.

Elsa era pronta a dare il suo consenso, sicura che Gerard avrebbe detto certamente di sì, ma invece...: “Perché dovresti? Tu non conoscevi Byro come lo conoscevamo noi?”.

Elsa: “Ma, amore...”. Elsa ormai faticava a riconoscerlo.

Levy: “E’ vero, ma ho combattuto insieme a lui durante la guerra, e...”.

Gerard: “Guerra che è durata solo un giorno dopotutto: tu e Byro neanche vi sopportavate prima di quel giorno...”.

Levy: “Vero ma...”.

Gerard: “RICORDO anche che più volte vi siete detti cose che gli amici, solitamente non si dicono. Vuoi davvero farmi credere che è bastata una battaglia insieme per vedere un lato di Byro che noi non conoscevamo già?”. Chiese infine in tono di sfida.

Levy: “Sto dicendo esattamente questo… sire!”.

Gerard era pronto a fare qualcosa che non si sarebbe mai sognato di fare ad un membro di Fairy Tail, ma Elsa era lì per questo: “Va pure a parlare prima di me Levy.”. Disse stringendo la mano di Gerard, come a frenare quella che si potrebbe definire un’impulsività. Gerard avvertì Elsa che il loro prossimo discorsetto sarebbe durato non poco, lei non aspettava altro: “Salve a tutti, sono Levy di Fairy Tail. Adesso vi starete chiedendo che ci fa qui quella fatina davanti al microfono, quello che sto per dire risponderà a tutte le altre domande che vi starete facendo: io ero lì insieme a lui quando il team Shock lo aveva messo apparentemente fuori gioco, era stata un’albina di nome Now a metterlo a tacere, gli feci la rianimazione tre volte e tre volte non c’era polso. Quando credevo che fosse finita per lui, ho pensato:

-questo vecchio non era così male;

-questo vecchio non mi piaceva affatto ma non meritava questa fine.

-ora come farò a lottare senza di lui? Saremo sconfitti;

Eppure quando lei ed il suo cugino, Shu, hanno cominciato a insultarlo, io ero furibonda, non potevo combattere ma avevo ancora il coraggio di rispondergli per le rime. Poi quando stavano per darmi il colpo di grazia, torna in vita salvando la mia...”. Tutti rimasero esterrefatti alle sue parole: “E’ tornato in vita… PER SALVARMI!”. Tutti esultarono per le prodezze del mitico Byro durante la guerra, Levy con le braccia rivolte a cielo, o per meglio dire a Byro, pensò…: “Vecchio... ti ho restituito il favore… tu mi hai salvato la vita, sei letteralmente resuscitato per continuare a lottare per la nostra causa. Questo è l’ultimo regalo che potrò mai farti, ascolta… ascolta le urla di gioia rivolte a te! Tu verrai ricordato vecchio, non solo da me, dalla corte o dalla armata… MA DAL MONDO INTERO!”. I membri di Fairy Tail fecero il loro gesto caratteristico insegnato dal re, alzarono la mano chiusa mettendo in evidenza solo il pollice e l’indice puntato verso l’alto, anche Levy fa lo stesso nascondendo il viso in lacrime con l’altra mano, l’Armata reale si prende la libertà di copiarli, lo stesso fanno Gerard ed Elsa, da adesso in poi Byro avrebbe vegliato su di loro, ma allo stesso tempo, volevano dire al vecchio che anche loro gli sarebbero stati vicino.

Era infine il turno di Elsa: “Non penso ci sia altro da dire, tranne un ordine imposto sia dalla sottoscritta che dal vostro re...”. Elsa cede il microfono al ragazzo, permettendogli di dire: “Non dimenticatelo”.

Tutti risposero…:”MAI!”… prima di tornare a casa con l’animo più leggero.

 

La pioggia si fece battente, da lontano si scrutano le figure di diciassette incappucciati completamente vestiti di nero, avevano assistito al funerale da lontano, osservandolo con disprezzo, disprezzo nascosto dai loro cappucci: “Procediamo con l’operazione autodistruzione.”. Disse quello al centro. Questo salta giù di sporgenza in sporgenza e i suoi compagni lo seguono: “Stiamo arrivando Fairy Force… presto raggiungerete quel vecchio.”.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Byro non lo dimenticheremo mai, ma di certo ci sarà da fare con o senza di lui: Levy gli ha restituito il favore, nel 26esimo capitolo del primo sequel ha affrontato insieme al vecchio il team Shock, dove Byro gli salvò la vita durante lo scontro, uno dei combattimenti più belli a mio parere.

Chi saranno queste 17 figure incappucciate che minacciano l’alleanza che ha salvato Edolas 7 anni fa? Lo scopriremo presto, ma prima, bisogna sapere cosa passa nella mente di Gerard.

Il Narratore FT.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4: La lettera ***


~Capitolo 4: La lettera

 

Gerard ed Elsa erano appena entrati nelle loro stanze, appena Elsa varcò la soia per ultima, chiude la porta a chiave appoggiandosi sulla porta: “Sono nei guai? In teoria è troppo presto per gli sbalzi di umore.”. Chiese sarcastico Gerard. Elsa: “Dimmi che ti prende per favore, sono tua moglie, con il bambino che sta arrivando, noi due dovremmo essere vicini più che mai.”. Afferma la rossa puntandogli il dito. Gerard mosse le ciocche dei capelli evidenziando il travaglio interiore che cercava invano di nascondere: “Siamo reduci da un funerali, ti aspettavi dei salti di gioia per caso?”. Elsa: “Smettila! Quando ti ho detto di Byro, ci sei rimasto male è vero, ma qualcosa è cambiato in te appena dopo aver letto la lettera che ha scritto prima di morire...”. Afferma tirando fuori dal reggipetto. Gerard: “Quando l’hai presa?”. Chiese innervosendosi. Elsa cominciò a leggerla ad alta voce: “Mio sire, sono riuscito ad ingannare la morte per sette anni, ma sono troppo stanco per continuare di questo passo.”. Gerard si tappa le orecchie con le mani, in quella lettera c’era il vero motivo del suo travaglio: “Prima che me ne vada devo assolutamente dirle quello che penso del suo modo di governare:”. Gerard prega ad Elsa di fermarsi lì, ma lei continua imperterrita: “lei è sicuramente il sovrano migliore in confronto alle altre generazioni passate, ricordo di aver addirittura pianto al miracolo che non avrei mai potuto solo immaginare di incontrare un giorno,”. Gerard resta girato, non voleva che Elsa lo vedesse piangere, ma lui era un libro aperto per la rossa: “grazie a lei re Gerard, so che Edolas non ha mai avuto bisogno della magia, ma al semplice gioco di squadra, se penso al male che avevo fatto pur di ottenere più potere magico, se penso che mi sarebbe bastato vedere Fairy Tail per rendermi conto prima, se penso al piacere che ho provato nell’impartire sofferenze al prossimo, mi disgusto.”. Gerard prega un’ultima volta Elsa di fermarsi, perché la parte che lo aveva spezzato stava arrivando: “Il suo problema è che è troppo buono, quando mi ha confessato il contenuto della lettera di suo padre, mi sono reso conto che la fuori potrebbe esserci qualcuno ancora più pericolo di Plutonius, avrebbe dovuto giustiziarlo quel mostro tutto muscoli, è un genio del male che non ha più niente di buono, il suo crimine non può essere impunito, QUANDO, non se, QUANDO arriverà qualcuno crudele la metà di lui, che cosa farà? Mi rendo conto di chiederle molto, la sua permanenza a Heartland l’ha formata nella meravigliosa persona che ho incontrato, ma Edolas ha più bisogno di qualcuno che combatta il fuoco con il fuoco. Finché lei sarà troppo buono per scendere a tanto, Edolas non sarà al sicuro dal male.”. Elsa accartoccia la lettera buttandola via dietro di se, lei aveva letto solo la prima parte della lettera, ora che l’ha letta tutta la tristezza ha fatto spazio alla rabbia: “Vuoi davvero farmi credere, che è stato davvero questo pezzo di carta a metterti giù?”. Gerard girandosi di scatto, con le lacrime che sfuggono all’improvviso dagli occhi…: “Erano le sue ultime parole… conteranno qualcosa!”. Elsa: “L’unica cosa buona di questa lettera sembravano i complimenti nei tuoi confronti, ma ora che ti vedo… non li meriti!”. Afferma con una nota di disprezzo, Gerard non sa come controbattere: “E la lettera di tuo padre?”. Gerard impallidisce: “Byro dice che hai ricevuto una lettera da tuo padre e non mi hai detto niente. Non mi interessa perché me l’hai tenuto nascosto...”. Disse mentendo a se stessa, senza darlo a vedere: “… ma ora voglio sapere di che parla. Anche quella dice un sacco di sciocchezze?”. Gerard: “Byro me l’ha data il giorno del nostro matrimonio, poi… l’ho bruciata.”. Afferma titubante, ma Elsa non gli crede, prende una scatola dove c’erano il suo vestito da sposa e l’abito di Gerard, controlla il contenuto del taschino, con grande sorpresa del consorte, trova la lettera: “Co…!”. Esclamò senza parole. Elsa: “Ormai capisco quando mi menti tesoro, riesco anche a capire la direzione che non vuoi dove guardi.”. Elsa lesse la lettera ad alta voce come prima: “Figliolo, non penso di avere più questo diritto, di chiamarti figlio, dopotutto non mi sono comportato come padre nei tuoi confronti: un padre non caccia un figlio di 11 anni, non tenta di ucciderlo appena torna dopo 7 anni che ha utilizzato per governare come un tiranno, so che probabilmente non mi perdonerai, come biasimarti, io stesso non lo faccio, il gesto d'amore più evidente è stato il tuo, avresti dovuto uccidermi dopo il caos che ho generato, ma mi hai lasciato andare, sbarazzarsi della magia è stata la cosa migliore, New Warriors a parte, ma dopotutto anche quella è stata causa del mio errore. Non abbassare la guardia, per i miei errori tutti i nemici che mi sono fatto, si rifaranno su di te, su tua moglie, sulle persone a cui tieni, quindi non è ancora finita, lo so. Congratulazioni per il matrimonio, non mi aspettavo che avresti scelto la Knightwalker come consorte, ma sono sicuro che stai facendo la scelta giusta, secondo me stai salvando anche lei, anche se indirettamente sono stato io a renderla quel mostro soprannominato Cacciatrice di Fate, ma tu l'hai fatta tornare in se e forse è successo anche a me, per questo ti scrivo questa lettera, per dirti che sto finalmente bene, fiero del tuo operato. Addio Gerard, o Mystgun, questa è la prima ed ultima lettera che ti scrivo, spero che la conserverai, in segno che tu creda alla mia redenzione.”. Gerard stava disperatamente cercando la chiave per uscire dalla stanza, voleva assolutamente evitare quel dialogo: “E’ davvero così importante non farmi sapere che…?”. Gerard: “Che Byro ha ragione? Elsa, aveva ragione, Plutonius dovrebbe essere giustiziato per quello che ha fatto, e pensare che abbia perdonato mio padre così facilmente, dopo aver letto quella stupida lettera dimostra che non ho alcuna spina dorsale!”. Elsa: “Tu senza spina dorsale!? Chi ha estinto l’astio tra l’Armata Reale e Fairy Tail? Chi ha vissuto sette in un mondo parallelo lontano da casa? Chi nonostante ciò ha combattuto contro il padre per aiutare quel mondo e ha salvato la sua gilda? La sua Casa!”. Gerard: “Smettila di sopravvalutarmi!”. Alzò la voce. Elsa: “Smettila di sottovalutarti! Non esisterà mai un sovrano migliore di te, perché a differenza di Faust A TE IMPORTA DAVVERO DI EDOLAS!”. Dopo quelle parole, Gerard realizza di non aver capito niente, Byro aveva le sue idee, suo padre pure, ma non doveva farsi condizionare, lui era il re, doveva governare a modo suo: “Grazie amore.”. Con uno scattò sorprese Elsa abbracciandola, lei lo accoglie: “Scusami tanto...”. Elsa: “Tranquillo. E quando vorrai parlarmi di nuovo, ricorda che sarò sempre al tuo fianco.”. Gerard: “Sempre e per sempre insieme.”. Gerard si irrigidì, si era dimenticato di dover contattare qualcuno: “Acc…, scusami un attimo, torno subito.”. Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui. Angolo dell’autore: Il nostro Edo Gerard non vuole mettersi in testa di essere un gran fico, o è troppo modesto, oppure è una testa calda, il futuro papà riuscirà a mantenere la pace su Edolas, e Fairy Tail avrà un ruolo importante in tutto ciò? Ricordate di quella lettera già letta nell’ultimo capitolo del sequel precedente? E del passato di Gerard introdotto nel 41esimo? Certo che 7 anni passano in fretta, infatti io la sto scrivendo l’anno dopo . ;) Il Narratore FT.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5: Novità (1^ PARTE) ***


~Capitolo 5: Novità (1^PARTE)

 

Il giorno trascorreva sereno nella città reale, Coco stava effettuando delle commissioni, non aveva voglia di essere seguita da una scorta, così chiese aiuto ad una cara vecchia amica: “Le chiedo scusa se le sono stata di disturbo principessa, ma vede, se non vengo scortata da qualcuno di cui il re si fida, nemmeno mi permetteva di uscire” si stava facendo aiutare dal master di Fairy Tail, la brutale Lucy Ashley.

Lucy: “Figurati, gli altri sono occupati in missione, l’unica che poteva aiutarti ero io, poi volevo scappare dalla mia wedding planner”.

Coco: “Perché, cos'ha Juvia che non va?”. Chiese curiosa.

Lucy: “Non so spiegarti, è come se tenesse al matrimonio tanto quanto me.”.

Coco: “E’ normale che tenga al matrimonio del suo master.”.

Lucy: “No, non hai capito, ci tiene come se lei stessa fosse la sposa… non saprei come spiegarti.”.

Coco: “Adesso che ci penso, ammetto che mi sarei aspettato che Gray chiedesse la mano di Juvia prima di Natsu, considerando quanto è invaghito.”.

Lucy: “Non posso negarlo, al contrario Juvia sembra non vedere l’ora, certo che il mondo sta girando alla rovescia.”. Afferma seccata.

Coco: “Ma a proposito di Natsu, come sta andando tra voi due ed il suo team?”.

Lucy: “Beh…”

 

Ai confini del regno, un’auto stava sfrecciando con la massima velocità all’inseguimento di un’altra, quella davanti aveva quattro malviventi con l’artiglieria, mentre uno guidava, gli altri tre si sporgevano dai finestrini per sparare agli inseguitori, il giovane uomo alla guida era più che tranquillo, fece cenno al suo compare di agire. Il compagno dai capelli corvini aprì la portiera e salì a fatica sopra l’auto, si trattava di Gray con la sua inseparabile lancia, prese la mira e fece fuoco con le lame di ghiaccio, evitando di colpire l’auto. Quando i malvivente pensarono di averla scampata, il guidatore perse il controllo del veicolo a causa della strada ghiacciata da Gray: “Credi di potertela cavare da solo?”. Chiese al guidatore spericolato dalla zazzera rosa.

Il guidatore gli rispose: “Mi sposo tra tre mesi amico, certo che ne sono sicuro!”. Era la Palla di fuoco Natsu, incita Gray a saltare, questo lo fece, saltò dalla macchina salendo in sella al suo amato Iceball.

Natsu lanciò il suo boomerang fuori dal finestrino, i guidatori erano tornati sull’asfalto, non fecero in tempo a riprendere il controllo che le lame di fuoco emesse dal boomerang fecero scoppiare le ruote, e questi sbandarono perdendo i sensi.

Il duo aveva completato con successo la missione di classe S, dei trafficanti di una nuova droga, facenti parte di una organizzazione dal nome sconosciuto. I ragazzi li hanno intercettati prima che si diffondesse per la città reale, ci vollero tre settimane di lavoro, lo stesso periodo di distacco dal funerale di Byro: “Fiu… ce l’ho fatta.”. Natsu era tornato se stesso, temerario alla guida, non temerario coi piedi per terra.

Gray: “Mi fa piacere che tu sia riuscito a stabilizzarti, hai fatto progressi in questi sette anni.”. Affermò Gray felice per il suo amico.

Natsu: “Già, prendiamo la ricompensa da Gerard, poi dal veterinario per vedere se Fireball non ha più i vermi, dalla tua ragazza...”

Gray: “Barra, la tua wedding planner.”. Lo anticipò l’amico

Natsu: “… per vedere i fiori che ha scelto Lucy, infine a Fairy Tail”.

Gray: “Dove la metti la tua fidanzata.”. Chiese ricordandogli di avere Lucy Spaventosa come futura moglie.

Natsu: “Mmh… forse dovrei rivedere le mie priorità.”. I due partirono alla volta della città reale, con i malviventi legati al tetto dell’auto.

 

Lucy, continuando il discorso con Coco…: “piuttosto bene, insomma, ormai si comportano come veri maghi, o meglio, guerrieri di classe S, mi sorprende dover riconoscere quanto siano diventati forti. Mi dispiace doverti informare che Wendy ha ufficialmente appeso il cappello al chiodo, è ancora il medico personale di Fairy Tail, ma non vuole più combattere.”.

Coco era dispiaciuta di sentire quelle parole: “NO… come mai?”.

Lucy: “Guarda non te lo so dire, mi ha dato la notizia subito dopo il funerale di Byro. Non vuole dirci il motivo, dovremo aspettare che si faccia avanti.”. Lucy era seccata dalla situazione, già organizzare un matrimonio non è facile.

Coco: “Sono sicura che troverai...” non fece in tempo a finire che un gruppo di malfattori prese metà della sua roba, tra quelle c’era anche la lista delle possibili tate per il futuro principe, non potevano cadere nelle mani sbagliate “Accipicchia!”.

Lucy stava per intervenire, ma un ragazzo dai capelli corti, di colore cremisi, la precedette, colpendoli uno dopo l’altro, riuscì addirittura a disarmare l’ultimo rimasto in piedi prima di metterlo a tacere: “Ecco a lei signorina.”. Era anche elegante, un vero gentiluomo, baciò le mani di entrambe, ma Lucy inorridita glielo impedì.

Il ragazzo ignora il dissapore della bionda, Coco ammaliata dal ragazzo, cerca di ringraziarlo senza mordersi la lingua ogni volta che apriva bocca, la ragazza deve aver appena sperimentato la sua prima cotta: “Non si disturbi di ringraziarmi, signorina Vice capo di Stato, è stato un onore.”. Si volse per privare le due giovani donne della sua presenza, ma Coco voleva sdebitarsi: “Aspetta! Non posso lasciarti andare senza averti ricompensato in qualche modo!”.

Lucy: “Perché no?”. Chiese scortesemente.

Coco: “Ma…!”. Era sorpresa della sua mancata educazione, dopotutto l’aveva appena salvata dai pasticci.

Lucy: “Non possiamo fidarci, forse è una trappola architettata da lui e da quegli imbranati.”. Affermò indicando gli appena decaduti, ancora vivi.

Il ragazzo tranquillo rispose: “Ha ragione, non mi sono neanche presentato, piacere, mi chiamo Dan Way”.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Avete capito ragazzi? Abbiamo appena conosciuto la controparte di Dan Straight, quel cascamorto che faceva il filo a Lucy ed a Angel. Questo qui sembra meno sfigato e più farfallone, ma magari presto ci accorgeremo qualche altro particolare che chissà, ci farà cambiare idea.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6: Novità (2^ PARTE) ***


~Capitolo 6: Novità (2^ PARTE)

Era pieno pomeriggio nella città reale, Gerard era seduto sul trono, sempre in ansia per la questione Plutonius, ma alla fine avevano confermato che lui si trovava ancora nell’isola DD senza possibilità di uscita, nonostante tutto non era tranquillo.

Elsa ha fatto il possibile per farlo sentire meglio, purtroppo Gerard era ancora abbattuto: “Il re è forte.”. Afferma Dem, il bibliotecario reale, un uomo adulto, poco più grande di loro in realtà, relativamente giovane.

Elsa non vuole sembrare una di quelle donne, che hanno bisogno di sapere il loro uomo sicuro di sé per potersi occupare di loro, lei era sempre stata una donna indipendente: “Lo so benissimo Dem, per chi mi hai presa? Il re ne uscirà più forte di prima, come sempre.”. Dem è diventato bibliotecario del palazzo da poco, era normale che non conoscesse bene Elsa.

Lui non sembra spaventato da lei come gli altri, anzi: “Non mi fraintenda, so benissimo che lei non è una di quelle donne con il costante bisogno di un uomo forte, dopotutto, era una comandante, la più forte.”.

Elsa non sembra interessata alle sue parole: “Tsk… perché non vai a leggere qualche libro? Il tuo predecessore che è ormai pensionato, sapeva benissimo che non doveva prendermi di cattivo umore.”. Effettivamente non aveva compreso subito che lei fosse infastidita dalla sua presenza, si congedò prima di pentirsene.

 

Sugarboy e Hughes avevano appena finito l’addestramento, volevano andare da Wendy, avevano notato che fosse giù di morale ultimamente, ma prima si imbatterono in Coco e Lucy, accompagnate dalla loro nuova conoscenza, Dan: “Mmmmmm... frightening-Girl, Coco, good-mornig.”.

Lucy sapeva benissimo cosa voleva dire frightening: “Basta con questa spaventosa! Dopo sette anni potete farla finita?”. Tanto non avrebbero mai smesso.

Hughes: “Chi sarebbe quel ragazzo insieme a voi?”. Chiese il comandante indicando l’ospite.

Coco: “Lui è Dan Way, è un abile combattente interessato ad arruolarsi, mi ha appena salvata dai pasticci, vi sarei grata se anticipaste le selezioni a posta per lui.”.

Un'eccezione per lui avrebbero potuto anche farla, promettente era promettente: “Allora a domani per le selezioni, adesso dobbiamo andare da un’amica. Preparati che ti faremo sudare domani.”. Lo raccomandò Hughes.

Dan: “Certo come no… signore.”. Il tono del nuovo arrivato non piacque molto al patito dei mostri, Dan credeva che arruolarsi sarebbe stato un giochetto da ragazzi, ma il giorno dopo, Hughes avrebbe fatto il modo di fargli cambiare le previsioni.

Coco aveva già avvertito un po’ di tensione, ma venne distratta da una Lucy in procinto di tornare in città: “Adesso torno a casa Coco, anzi, raggiungo Hughes e Sugarboy per far visita a Wendy.”. Le due si salutarono a vicenda separandosi definitamente, intanto Coco fece un tour del palazzo insieme a Dan.

 

A Fairy Tail la vita scorre... tranquilla: con Lucy fuori, lei non può litigare con Levy, e non può tormentare il suo fidanzato con le sue 48 tecniche: “Che barba… senza Lucy mi annoio, e non ho niente da fare purtroppo.”. Levy non vedeva l’ora di vedere Lucy varcare quella porta e cominciare ad azzuffarsi con lei.

Jet e Droy cercano di essergli utili: “Se vuoi usciamo fuori Levy!”. I due volevano approfittarne per corteggiare la ragazza, i due entrano sempre in competizione anche per le cose più assurde, dopotutto sono i più forti di Fairy Tail, di più forte deve essercene uno solo: “Ragazzi, dateci un taglio: io e Gajil abbiamo chiuso è vero ma non ho alcuna intenzione di mettermi con un membro del team, non sarebbe professionale.”. Quattro anni prima, i due hanno fatto finita con il oro rapporto, nessuno sa il perché, ma è chiaro che a Levy non interessa nessun altro al momento, di sicuro nessuno dei suoi compagni di squadra: “E poi… nessun altro al mondo mi rendeva felice come faceva lui...”.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Scusate il ritardo, devo studiare per le nuove materie e sono in alto mare, temo che non riuscirò nemmeno a completare la storia entro la fine dell’estate, ma lo farò tranquilli.

Quindi dopo tre anni insieme, Levy ha lasciato Gajil, per chissà quale motivo, se volete scoprirlo dovrete aspettare purtroppo.

Dan non ha fatto una bella figura agli occhi di Hughes, ne vedremo delle belle quindi.

Chissà come andrà il matrimonio tra Natsu e Lucy, tre mesi ragazzi, può succedere di tutto in questo lasso di tempo.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7: Sotto attacco (1^ PARTE) ***


~Capitolo 7: Sotto attacco (1^ PARTE)

Gray e Natsu erano ad un giorno di guida per la città reale, erano stati costretti ad arrivare fino ai confini del regno per quell’incarico di classe S, ma ne è valsa la pena considerando l’ammontare della ricompensa:

l’auto di Natsu era incredibile, poteva entrare in modalità pickup con un solo pulsante, ideale per trasportare anche i loro cavalli per evenienza.

Natsu era pensieroso, strano considerando che è alla guida, non poteva esserci momento migliore per vederlo sorridere:

Gray: “Dimmi che c’è Natsu, non fare finta di niente tanto parlerai.”. Gray conosceva fin troppo bene il suo amico.

Natsu: “Non lo so, è come se avessi una strana sensazione: penso che finalmente sta andando tutto di bene in meglio, ma è questa consapevolezza a mettermi ansia… secondo me non durerà.”.

Gray: “Non voglio sentirti parlare così! Tra tre mesi ti sposi, mancano meno di nove mesi e Gerard sarà padre, io e Juvia stiamo alla grande, e...”.

Natsu: “Sì certo...”. Disse con un tono sarcastico, chiaramente Gray voleva spiegazioni: “Dimmi, qual è il cognome di Juvia?”. Gray non capisce dove volesse andare a parare, sapevano entrambi il suo cognome: “Ti do un indizio, non è Surge.”.

A quel punto capisce l’allusione: “Sarò libero di fargli la proposta quando mi pare no? Perché invece non mettiamo tutte le carte in tavola?! Dai ammettilo che non ti piace Juvia.”. Disse con tono di sfida.

Natsu: “Non mi piace Juvia.”.

Gray: “Come puoi dirlo con tutta quella tranquillità!?”. Non si aspettava tutta quella franchezza.

 

A Faity Tail stava andando alla grande, c’erano sempre più incarichi, dopotutto sono l’unica gilda in tutto il regno, ne stanno fondando di nuove, ma di fatto al momento ci sono solo loro:

Levy: “Ragazzi, non ho voglia di accettare altre missioni di classe S, sono stanca ed ho un sacco da lavorare.”. Levy si stava dilettando in nuove invenzioni, tra armi e altri gadget. Di recente ha inventato dei cosiddetti Callwatch, orologi che permettono di comunicare con chiunque si desideri parlare. Purtroppo ha una pecca: può essere utilizzato solo per comunicare con altre cinque persone in tutto il mondo, ogni persona ha un microchip col segnale del proprio callwatch, per esempio, Levy nel suo callwatch ha cinque microchip per il segnale dei callwatch di Lucy (solo perché è il suo master), di Jet e Droy (perché migliori amici e compagni di squadra), di Mirajena (responsabile della gilda), e Gajil, ma si sono lasciati, purtroppo non può sbarazzarsi del suo microchip, poiché una volta installato, rimuoverlo è completamente inutile dal momento che poi il posto del chip rimosso, rimarrebbe inutilizzabile.

Levy sapeva che quei due volevano accettare un’altra missione di classe S per una loro gara di resistenza, il primo che si sarebbe lamentato avrebbe perso, la solita solfa, non aveva altra scelta che chiedere a qualcun altro per una missione più leggera: “Hey piagnucolone, ho bisogno di fare una missione e tu verrai con me, punto, ti aspetto domani alle 10.00 in stazione”. Chiese aiuto ad Elfman, questo accettò prima di mettersi in lacrime, chiaramente attirando l’attenzione dei due ragazzi gelosi, a quel punto sì che avrebbe pianto.

 

Levy stava per uscire, quando un’esplosione la travolse insieme al portone della gilda, aveva perso i sensi e perdeva molto sangue dalla fronte, gli serviva un medico al più presto: “Chi è il vigliacco che ha osato tanto!”. Esclamò Mira a dir poco adirata.

Tre figure incappucciate avanzavano all'unisono, tutti con delle armi inconsuete: uno aveva una specie marchingegno a forma di bastone, un altro un mitraglia, mentre quello al centro uno yo-yo.

Jet si offre di portare Levy in ospedale essendo il più veloce, Droy era molto preoccupato per la sua compagna, così Cana lo convince ad andare con lui, il resto di Fairy Tail avrebbe pensato a quei tre. I due portarono via la loro amica, mentre lo scontro con le figure incappucciate ebbe inizio.

 

Quello col mitraglia spara raffiche di proiettili ad aria compressa, erano talmente veloci da far cedere il muro della gilda, Elfman prese i suoi guanti speciali a forma di orso grizzly, si mise in prima linea per parare i colpi, quando quel malfattore aveva finito i colpi, Cana ne approfittò per una sua nuova prerogativa, shuriken a forma di stella a cinque punte, li lanciò uno dopo l’altro come un vero ninja. I tre non erano affatto impreparati, quello col bastone, lo usò per parare i colpi, ma Cana non demorde, continua fino a vedere il cedimento del suo avversario, ma questo azionò la sua arma, emise qualche scintilla, poi un vento forte provenire dal bastone stesso scagliò al mittente gli shuriken, Cana li evitò facilmete, ma molti membri di Fairy Tail vennero colpiti. Cana si sentii in colpa per l’accaduto, Mirajane prese scuso e spada avanzando verso il nemico, seguito dal fidato fratello con i guanti pronti a rispedire al nemico la sua stessa potenza, anzi, quei nuovi guanti moltiplicavano la potenza per due.

Quello con lo yo-yo avanza da solo, i due fratelli non sapevano se stesse scherzando o se fosse un tranello, invece usò il suo yo-yo come un’arma: lega le braccia di Elfman e comincia a far volteggiare l’omaccione come se fosse un lazo, l’albino aveva la nausea, Mirajane continua ad avanzare per salvare il fratello, il nemico lanciò l’omone contro la sorella, meno male che mira aveva lo scudo, scagliando Elfman contro il suo scudo, la potenza emessa dai guanti ha ridotto lo scudo ad un colabrodo. Il sorriso beffardo dei tre uomini adira ancora di più l’albina, molti membri di Fairy Tail avanzano per aiutarla, ma quello con lo yo-yo rimane tranquillo, lo fa volteggiare sempre di più, Mirajane sente una strana brezza, sembrava che venisse dallo spostamento dello yo-yo, eppure era ancora ad una certa distanza da loro, così intuisce il suo scopo: “ANDATE VIA, NON AVANZATE!”. Esclamò avvertendo i suoi compagni dietro di lei, ma era troppo tardi, un specie di mini-tornado avanza verso le fate, molti vengono brevemente risucchiati e poi lanciati violentemente dentro la gilda.

 

Cinque minuti sono passati da quando quei tizi incappucciati si sono presentati con le loro intenzioni bellicose, la gilda è ridotta ad un edificio in ricostruzione, quasi tutti i membri di Fairy Tail sono incapaci di lottare, solo Cana, Mirajane ed Elfman sono ancora in piedi: “Chi siete brutti vili!?”. Chiese pretenziosa Cana con le lacrime agli occhi.

Quello con lo yo-yo rispose: “Perché parlare con dei morti?”. Con lo yo-yo legò Elfman come un salame in tre secondi, se non di meno, ricomincia a farlo volteggiare come prima, ma sembrava non avere alcuna intenzione di fermarsi: “LASCIA IMMEDIATAMENTE MIO FRATELLO!”. Gli ordinò Mira trattenendo le lacrime, il nemico ubbidisce lasciandolo improvvisamente, Elfman sale sempre di più, era già svenuto, non avrebbe voluto essere sveglio per quello che lo aspettava. Precipita a gran velocità, Mirajane corre verso di lui per prenderlo al volo, Cana gli prega di non farlo ma Mira non,gli da retta, l’albino si sfracella al suolo portando con se la sua amorevole sorella, anche lei perse i sensi per l’urto. Solo Cana era rimasta in piedi, ma chiaramente non ce l’avrebbe fatta da sola.

Quello il mitraglia aveva ricaricato l’arma, comincia a sparare mancandola deliberatamente, voleva giocare con lei: “Avanti fatina! BALLA! DANZA COME SOLO UNA FATA SA FARE!”. Cana era esausta, e questa sua mancanza gli fece prendere un colpo al piede, cade a terra incapace di muoversi.

I tre uomini con il loro sguardo agghiacciante, osservano l’ultimo membro di Fairy Tail rimasto in piedi, assaporando ogni momento prima della sua inevitabile fine. Quello con lo yo-yo afferma con freddezza: “Non mi sono mai piaciute le fate.”

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Accipicchia, chi saranno questi tre tizi che hanno letteralmente sbaragliato Fairy Tail da soli? Ricordate la funzione delle armi di Elfman nel 27simo capitolo del primo sequel? E le caratteristiche delle armi di Mira spiegate nel 31esimo? I nostri amici non hanno mai subito una simile disfatta, chissà se Levy è arrivata in ospedale in tempo. Chissà se Cana riuscirà a difendere la gilda dal quel trio anti-fate.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8: Sotto attacco (2^ PARTE) ***


~Capitolo 8: Sotto attacco (2^ PARTE)

Cana era rimasta sola, quei tre delinquenti volevano farla fuori, lei in uno scatto di reni, ignorando il dolore che la invadeva, fece un balzo all’indietro, poi usò la sua bacchetta soporifera dei tempi di New Warriors, comunque era stata migliorata quell’arma, Cana emetteva dei getti soporiferi, ma quei tre non erano impreparati, evitarono il getto e con lo yo-yo, uno dei tre immobilizzò la mano di Cana con la bacchetta, non riusciva liberarsi: “Adesso per te è finita!”. Quello che aveva il mitraglia prendeva la mira sulla ragazza, Cana non poteva fare niente per reagire, poi un violento flusso d’acqua trascinò via i tre uomini, Cana era libera, ma era talmente stanca che svenne, la sua salvatrice la prese prima che si accasciasse al suolo, Juvia era la sua salvatrice: “Juvia è infuriata! Che avete fatto alla nostra gilda e ai suoi amici?!”. Juvia non era mai stata così arrabbiata in vita sua, eppure quei tre sembravano godere del suo rancore nei loro confronti: “HAHAHA! Guardate fratelli! Vi ricordate di quella vero? E’ la fidanzatina di quel Surge!”. A quanto pare quei tre conoscevano Juvia, eppure lei non ricordava di averli mai incontrati: “Potremo rifarci su di lei mentre aspettiamo l’arrivo di quella specie di pallone da calcio!”. Juvia realizza che quei tre provavano dell’astio verso Gray, a maggior ragione, non gli avrebbe permesso di arrecare danni ad altri suoi amici, sopratutto al suo amato.

 

Juvia cambiò la modalità della sua arma, da bazooka, a mitra, quella nuova arma raccoglieva l’umidità dall’atmosfera anche da fermi, inoltre riusciva ricaricarla più in fretta quando ci metteva del suo: comincia a sparare ai tre uomini, stavolta a fatica evitavano i proiettili d’acqua di Juvia, a quanto pare lei riusciva a tenergli testa: “Accidenti è proprio brava, e pensare che l’ultima volta non aveva avuto il coraggio di difendere il suo ragazzo!”. Juvia era sempre più confusa, Juvia non avrebbe mai abbandonato Gray in battaglia, quindi quella con quei tre ragazzi doveva essere una storia di circa sette anni fa, ma neanche prima che si mettesse insieme a Gray avrebbe permesso che la sua antipatia nei suoi confronti, gli impedisse di difendere ad ogni costo un compagno di gilda. Juvia cerca di mantenere la concentrazione, purtroppo si accorge un po’ in ritardo che ha l’arma scarica, sebbene si ricaricasse più velocemente, tre minuti potevano essere letteralmente vitali in quella situazione.

 

Quello con lo yo-yo cerca di prenderla, ma lei non si lascia cogliere di sorpresa, quello con il mitraglia cerca di sorprenderla a sua volta, lei sempre in movimento, cambia la modalità dell’arma in ombrello, cominciando a volare nel cielo, evitava i colpi agitandosi a destra e a sinistra, poteva muoversi a 360 gradi in quella maniera.

Rimaneva soltanto quello con il bastone, era stufo di stare in disparte, prese bene la mira e lo lanciò come una lancia, era talmente veloce che forò l’ombrello della ragazza facendola precipitare, era spacciata. Improvvisamente qualcosa la lega intorno alla vita e viene tirata via atterrando tra le braccia di una donna dai capelli biondi, il suo master, Lucy Ashley, le aveva appena salvato la vita: “Grazie mille...”. Lucy gli intimò di farsi da parte, a quanto pare voleva occuparsi di quei tre da sola, voleva prendersi le sue responsabilità di leader occupandosene.

 

L’incappucciato con lo yo-yo, lo usò per recuperare il bastone del suo compagno, non erano talmente sciocchi da andare a piedi: “Ora che avete ripreso tutto quello che vi appartiene, vi do 5 secondi per andarvene… inoltre, PRETENDO DELLE SCUSE DA PARTE VOSTRA!”. Quei tre furono leggermente intimiditi dallo sguardo assassino di Lucy, poi si tranquillizzano: “Mi dispiace tanto master di Fairy Tail, ma la vostra gilda ha già arrecato troppi danni alla nostra organizzazione, inoltre abbiamo un conto in sospeso con il ragazzo di quella!”. Esclamò quello al centro indicando Juvia.

Juvia non voleva aspettare per capire chi fossero: “Adesso dateci un taglio! Quale conto in sospeso? Avete raso al suolo la nostra gilda, avete ferito gravemente i nostri compagni, tutto per un conto in sospeso con Gray: capisco che può essere un vero rompi palle (Gray starnutì in quello stesso momento), ma non posso credere che vi abbia fatto qualcosa di grave, che valga solo un quarto del male che ci avete appena arrecato!”. Juvia stava trattenendo a stento le lacrime, quel viso sofferente faceva crescere l’astio di Lucy nei confronti di quei tre incappucciati.

Quello al centro finalmente cominciò a parlare: “In effetti, neanche la prima volta abbiamo fatto una vera presentazione, non mi sorprende che non ci abbia ancora riconosciuti.”. I tre incappucciati svelarono il loro volto liberandosi del mantello con il cappuccio, a Juvia si raggelò il sangue vedendoli in viso, doveva averli riconosciuti:

-quello con il bastone si presentò: “Io sono il fratello minore del trio, sono Three!”. Lo disse come se avesse tutta l’energia del mondo;

-poi fu la volta di quello con il mitra: “Io sono il fratello di mezzo, Two”. La sua freddezza era inquietante;

-infine si presentò l’ultimo dei tre: “Io sono One! Sono il fratello maggiore dei tre!”.

I tre ragazzi erano gemelli, avevano dei capelli di tinte diverse per distinguersi, Three viola, Two bianchi e One aveva tenuto il colore autentico, bruni: “Siamo il team Twins! Della famiglia…!”.

Quando Lucy sentii il loro cognome, il suo cuore saltò un battito, tremava all’idea di avere ancora a che fare con quella organizzazione: “...De-d-della famiglia Trins.”. I timori di Gerard erano fondati, New Warriors era tornata, e a giudicare dalla potenza del nuovo team Twins, ancora più forti e feroci di prima.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Ricordate il team Twins? È il primo nemico appartenente a New Warriors che Gray ha affrontato all’inizio della storia nel primo sequel. Cana ormai è svenuta dopo aver fatto il possibile con la sua bacchetta soporifera ai tempi del primo conflitto con New Warriors, usata nel 32esimo capitolo del primo sequel per sconfiggere la madre dei tre ragazzi. Se ricordate bene i tre non avevano fatto una presentazione completa all’inizio, infatti i loro nomi si sanno solo da oggi, ma le novità non finiscono qui: i tre ragazzi sono diventati spaventosamente potenti, figuriamoci gli altri loro compagni. Juvia ha fatto del suo meglio con la sua arma, la sua funzione viene spiegata nel 15esimo capitolo, sempre del primo sequel, ma nemmeno la versione avanzata di essa è servita a molto, e pensare che Gray li aveva sconfitti da solo la prima volta, adesso hanno decimato Fairy Tail.

Lucy come reagirà al fuoco, Gerard cosa farà appena saprà che New Warriors è tornata ancora più forte?

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9: Sotto attacco (3^ PARTE) ***


~Capitolo 9: Sotto attacco (3^ PARTE)

 

Juvia tremava ancora, era terrorizzata: il team Twins era tornato tanto forte da spazzare via Fairy Tail con una facilità assurda, se non fosse per Lucy, nemmeno avrebbe modo di pensarci adesso: “È tutto inutile...”. Lucy si gira di scatto, sorpresa dalle parole della sua amica: “È la nostra fine, se quei tre sono diventati così forti, i loro compagni saranno dei mostri.”. Lucy guarda in faccia Juvia per poterla rimproverare, ma il volto di terrore nei suoi occhi la distolse dal compito: “Come puoi dire a Juvia che non c’è niente da temere? Fairy Force è arrivata al limite delle sue possibilità per fronteggiare New Warriors, saremmo migliorati in questi sette anni, ma al loro confronto Fairy Tail è agli albori.”. Lucy cerca di scuoterla, eppure era come se Lucy non ci fosse davanti agli occhi di Juvia: “È finita… è finita…!”. Lucy le da uno schiaffo per farla riprendere: “Reagisci Juvia!”. Juvia non accenna a smettere, anzi: “È FINITA!”. Era entrata in uno stato di catalessi, Lucy aveva paura per la sua incolumità, ma sapeva anche che poteva fare una cosa sola per farla riprendere, battere quei tre davanti a Juvia, dimostrandogli che New Warriors non può essere diventata invincibile. Il master appoggia contro il muro la ragazza, in modo tale che potesse vederla bene quando avrebbe combattuto il nemico con grande tenacia: “Non è questo lo spirito di un membro di Fairy Tail Juvia, come master ti dimostrerò che siamo la gilda più forte del mondo, in quanto tale non perderemo contro quei vili.”.

 

Lucy prese la sua frusta, era la stessa di sette anni fa, ma ne aveva pure una seconda per evenienza, non l’avrebbe usata subito, prima avrebbe cercato di sorprendere i nemici.

I tre gemelli non avevano paura di lei, considerando con quanta facilità avevano sbaragliato la gilda ed i suoi membri, in teoria sbarazzarsi di Lucy sarebbe stato altrettanto facile:

Three: “Fratelli, facciamola finita in fretta con lei, scommetto che papà sarà felice di sapere quanto velocemente avremmo sconfitto il master di Fairy Tail”. Ammise sicuro di se.

Two: “Sono d’accordo fratellino, ma se lo facciamo tutti e tre insieme, si arrabbierà moltissimo, lasciate fare a me e non ve ne pentirete!”. Two era talmente sicuro di se che si fece avanti subito, senza aspettare il consenso dei fratelli, però Three lo strattonò, non voleva lasciare a lui tutto il divertimento: “Ma che fai!? Lascia fare ai ragazzi più grandi fratellino...”. Quel sorriso malizioso mandava in bestia il fratello minore.

Three: “Dacci un taglio! Sei più grande di me di soli due minuti!”.

Two: “Dimentichi che sono anche due volte più forte di te.”. A giudicare dalla sua franchezza lo pensava sul serio.

Three: “Adesso ti faccio vedere io chi è il più forte!”.

Mentre quei due erano impegnati a discutere, il loro fratello One stava già fronteggiando Lucy al loro posto, se ne accorsero quando era già troppo tardi: “MA NON È GIUSTO!”. Esclamarono in coro i due fratelli.

 

One si girò per qualche secondo rivolgendogli la parola: “Che vi piaccia o no, io sono il fratello maggiore, tocca a me affrontare il master, non a voi!”. I due non poterono far altro che ubbidirgli godendosi lo spettacolo.

 

Lucy prese la sua frusta, cercò di colpirlo più volte, ed ogni volta forti onde d’urto venivano emesse, tanto da deformare il terreno intorno a One: i cunei nel terreno sbilanciavano l’equilibrio del ragazzo, Lucy ne approfittò per colpirlo in pieno, il colpo fu tanto potente da rispedirlo tra i piedi dei due fratelli: “Vuoi una mano fratellone?”. Chiese disinvolto Two marcando sulla parola che lo interpellava: “Mi sto solo scaldando!”. Si rimise in piedi di scatto, cominciò a roteare lo yo-yo per confondere Lucy, appena colse il momento giusto, riuscì a legarle il braccio destro con la frusta, insieme alla gamba destra, la trascina per terra più volte disorientandola, Lucy faceva fatica a pensare in quella situazione: “Accidenti a lui! Di questo passo come farò ad instillare coraggio a Juvia!? Se solo Natsu, Gray, Jet, Droy, Mc o Kan potessero darmi una … Ma che dico! Sono il master di Fairy Tail, non importa che difficoltà mi si pari davanti, adesso ho un obbiettivo, anzi...”. Lucy riuscì a recuperare l’equilibrio rimettendosi in piedi, con grande sorpresa di One: “Ne ho due di obbiettivi: vendicare la mia gilda, ed aiutare Juvia.”. Lucy diede fondo alle sue energie per tirare a se One che scioccamente teneva ancora lo yo-yo, lo fece con tanta forza da farlo volare verso di se per sfoderargli un montante sinistro, così forte da fargli vedere le stelle. I due fratelli erano imbarazzati dalla figura che aveva fatto il fratello, aveva la vittoria in pugno, ma doveva saperlo che non poteva essere così facile sconfiggere un master, figurarsi poi se si trattava di Lucy Ashley: “Allora...”. Cominciò Lucy liberandosi dello yo-yo: “… chi è il prossimo?”. Lo sguardo agghiacciante di Lucy intimidì i due fratelli minori. One si rialzò in piedi, riprendendo con astio il suo yo-yo e Lucy glielo lascia fare, incurante del fatto che voglia o meno ripartire all’attacco, sapeva fin troppo bene che non era alla sua altezza, nessuno dei tre lo era. Juvia cominciò riprendersi, la lotta di Lucy fu di ispirazione per lei, ha capito che non erano invincibili: “Juvia… forse… sbagliava”. Disse la ragazza vedendo un barlume di speranza, quel barlume investiva Lucy, il suo master.

 

I due fratelli intervengono in aiuto del loro compagno, Two usò il suo mitra per colpire di sorpresa Lucy, lei evitava i colpi magistralmente, però a complicargli la vita è Three, che batté ripetutamente il suo bastone sul terreno, poi scatenò un vento forte sbilanciando Lucy (deve aver battuto il bastone in quel modo per caricarlo tramite gli urti), i colpi del mitra la presero lungo braccia e gambe, anche il suo fianco sinistro era ridotto male. Infine One fece ruotare il suo yo-yo tanto velocemente da emettere una serie di tornado di dimensioni ridotte, Lucy venne risucchiata dentro uno di essi, ogni volta che veniva spinta via dagli stessi tornado, un altro la risucchiava in un ciclo senza fine. Tutto finì con l’ultima tromba d’aria che scaraventò la bionda contro il muro: “Juvia… mi dispiace, ho fallito...”. Juvia corre verso di lei per aiutarla, non che avesse davvero potuto fare qualcosa: “Non è vero! Lucy ha fatto capire a Juvia dove sbagliava: Fairy Tail non può perdere in questo modo, deve lottare come ha sempre fatto! La gilda li può vincere ancora meglio di come ha fatto sette anni fa, bisogna crederci!”. Lucy era rincuorata dal fatto che la sua amica avesse capito le sue intenzioni, ma adesso era troppo debole per riprendere la lotta.

 

One invece di ringraziare i fratelli per l’aiuto, li rimprovera per la mancanza di fiducia: “Tsk… non avevo bisogno del vostro aiuto, vi avevo detto di lasciar fare a me.”. Disse come se davvero avesse avuto tutto sotto controllo.

Three: “Hihihihi. Ma se stavi perdendo!”. Affermò con una risatina rivolta alla pessima performance del fratello.

Two: “Secondo te, a papà farà arrabbiare di più una vittoria collettiva su una sola persona, o una sconfitta?”. A quel punto tutti e tre misero da parte il loro orgoglio personale, per il loro scopo, annientare Fairy Tail prima dell’arrivo del loro vero obbiettivo, Gray.

 

Three batteva il bastone sul terreno di continuo, quando l’arma stessa cominciò a tremare tra le sue mani, lo combino con il mitra di Two, sostituendo il tubone del mitra con il bastone, concludendo aprendo in due il calcio, mettendoci dentro lo yo-yo per poi richiuderlo. I tre ragazzi impugnarono la nuova arma insieme, con Two in mezzo, Lucy aveva capito che quei tre non facevano mai niente per niente, così si rimette in piedi, ignorando i tentativi di Juvia nel farle cambiare idea: “Assaggiate la vera furia, del vero TEAM TWINS!”. Un violento tornado, stavolta di dimensioni originali, stava per abbattersi sulle nostre eroine e quel che rimaneva della gilda, per quanto detestasse ammetterlo, Lucy era terrorizzata, ma non tanto da non pensare agli altri prima di se stessa: danneggiò le sferette delle sue fruste, fautori delle onde d’urto, poiché lei non aveva bisogno di esse per salvare la sua gilda, aveva bisogno di normalissime fruste: con le fruste prese i corpi inermi di tutti i membri di Fairy Tail legandoli direttamente a ogni scoccata, il più difficile da tirare a se era Elfman abbracciato da Mirajane, insieme erano troppo pesanti, Juvia voleva darle una mano, ma Lucy la spinge antipaticamente dietro di se, in realtà la voleva al sicuro. Mirajane riprese conoscenza, non poteva immaginare che al suo risveglio, avrebbe visto una tromba d’aria che lottava contro Lucy per contendersi lei ed il fratello: “MASTER, DA SOLA NON CE LA FARÀ MAI!”. Non sapeva se continuare a scoraggiarla o meno, se c’era solo lei avrebbe sacrificato volentieri la vita per il suo master, ma c’era anche suo fratello in pericolo con lei: “STA ZITTA MIRA!!!”. Lucy usò anche la seconda frusta per legare i due fratelli, così fu meno colplicato tirare i due: “Il master sono IO! IO DEVO SALVARE VOI NON IL CONTRARIO!”. Mirajane era commossa dalle sue parole dure ma amorevole al tempo stesso, Lucy non mollò la presa prima di assicurarsi di aver tratto in salvo i due, quando mollò, aveva salvato i due fratelli, ma a caro prezzo. Prosciugò le sue energie nel tentativo di salvare i membri di Fairy Tail, il tornado non cessava, avrebbe preso qualcuno, quel qualcuno fu Lucy. Mentre Lucy veniva risucchiata dentro con il compiacimento dei tre gemelli, tutti gli altri membri di Fairy Tail si svegliarono, in tempo per vedere Lucy che veniva portava via. Tutti urlarono con le lacrime agli occhi, allungando le mani in vano verso di lei: “NO MASTER!!!”.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Cavoli, la nostra Lucy ha dato il massimo per la gilda, ha salvato tutti tranne se stessa, nessun altro tra i ha le forze per aiutarla. Come finirà? Sarà risucchiata dentro il ciclone del team Twins?

Per chi non dovesse ricordarlo, le caratteristiche dell’arma di Lucy sono spiegate nel 15esimo capitolo del primo sequel.

Il Narratore FT.

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Capitolo 11
*** Capitolo 10: Sotto attacco (4^ PARTE) ***


~Capitolo 10: Sotto attacco (4^ PARTE)

 

I membri di Fairy Tail guardavano impotenti, il loro master risucchiato dal tornado creato dall’arma congiunta del team Twins, nessuno avrebbe mai creduto che a sette anni di distanza dalla guerra, il nemico sarebbe tornato molto più forte di prima e ora Lucy ne esce sconfitta, tutta Fairy Tail è stata sconfitta.

I tre ragazzi godevano della visione ai loro occhi, il master di Fairy Tail caduto per mano loro, ma l’arrivo di un veicolo, più veloce del vento, li distolse da quel compiacimento. L’auto girava intorno al tornado con altrettanta velocità, il ciclone finalmente viene arrestato; Lucy stava precipitando ora che la tromba d’aria non la stava più risucchiando, ma il conducente scende dal finestrino come un lampo fulmineo, prendendola giusto in tempo al volo sul tetto della sua auto: “Come stai Lucy…?”. Chiese il suo eroe tenendola tra le braccia, come fosse la cosa più preziosa al mondo. Lucy aprì di sottecchi gli occhi, quel tanto che bastava per riconoscere il suo amato, con un sorriso forzato, pronuncia con un fil di voce il suo nome: “Finalmente… Palla di Fuoco...”. Lucy perde nuovamente conoscenza, Natsu stava per disperarsi, poi capisce che stava solo riprendendo le forze, conosceva Lucy, sarebbe sopravvissuta anche ad un tornado di quelle dimensioni.

I tre gemelli capiscono che si trattava di Natsu Dragion, la Palla di Fuoco, uno di classe S: “Abbiamo uno della classe S tra noi...”. Disse Two controllando la sua eccitazione. “Evviva! Ci divertiremo ancora!”. A differenza del fratello di mezzo, Three non poteva contenersi, già non vedeva l’ora di affrontarlo.

Un altro ragazzo stava intervenendo in soccorso, era Gray al galoppo di Iceball mentre impugnava la sua lancia, One si accorge per primo della sua presenza, era così felice di poter finalmente mettere fine alla sua sete di vendetta, che non si accorge della lame di ghiaccio intente a immobilizzare lui ed i suoi fratelli, avevano le gambe congelate insieme al terreno, quel ghiaccio era ancora più resistente di quanto non lo fosse un tempo, non si sarebbero liberati subito, il tempo necessario di permettere ai nostri due nuovi arrivati di fare chiarezza.

 

Natsu consegna Lucy alle cure della premurosa Mirajane, lei lo assicura affermando che si sarebbe ripresa nel migliore dei modi, avrebbe chiamato Wendy con il suo callwatch per occuparsi al meglio del master: “Meno male… non voglio essere vedovo prima ancora di sposarmi. Comunque si può sapere chi sono quei tre piantagrane?”. Juvia stava per rispondergli, ma Gray la precede sul tempo.

Gray: “Quelli sono i gemelli Trins, i figli di Plutonius. Non posso credere che New Warriors sia tornata con le loro intenzioni bellicose, ma faccio ancora più fatica a credere che quei tre abbiano fatto tutti questi danni da soli, insomma, saranno i figli di quel mostro, ma sette anni fa non avevano il 10% della loro forza di oggi.”.

Natsu: “N-Non ci posso credere, se penso che allora eri riuscito a batterli da solo, oggi invece hanno fatto a pezzi la gilda insieme ai nostri amici… guarda che anno fatto a Lucy, il nostro master!”. Natsu era impaurito, ma arrabbiato allo stesso tempo, non poteva perdonare qualcuno che aveva ridotto Lucy in quel modo.

Gray: “Amico mio...”. Gray era preoccupato per il suo amico, stringe la mano di Juvia, pensando a cosa sarebbe potuto succedergli se non fossero arrivati in tempo.

Elfman trattenendo a stento le lacrime, cerca di spiegare come hanno sbaragliato la gilda con tanta facilità: “Sono arrivati qui abbattendo prima il portone della gilda, Levy era gravemente ferita così abbiamo incitato Jet e Droy a portarla in ospedale perché entrambi avrebbero voluto essere i primi ad assicurarsi che stesse bene, dopotutto quelli sono solo in tre, credevamo che avremmo vinto sicuramente, invece sono mostruosamente potenti, ci hanno abbattuti come birilli!”. Elfman era ferito sia fisicamente che nello orgoglio, tutti i presenti lo erano.

Cana interviene per continuare: “Poi Juvia è arrivata salvandomi la vita, ha combattuto da sola contro quei tre fino all’arrivo di Lucy, ma svenni subito dopo e...”. Cana non fece in tempo a finire che Gray si mise a rimproverare Juvia: “Aspetta COSA!? Li hai affrontati da sola!? Hai idea di chi hai di fronte!?”. Juvia non fece in tempo a difendersi che Gray riprese subito: “NO! NON LO SAI! Quelli, non sono i tre di sette anni fa, sono talmente potenti da mettere in ginocchio una gilda intera! Insomma hanno letteralmente scatenato un tornado contro di voi!”. Gray non era mai stato arrabbiato con lei, è proprio perché tiene alla sua ragazza che fa fatica a perdonare una follia simile.

Juvia era sorpresa da quanto Gray potesse essere possessivo e aggressivo, era un nuovo lato di lui che gli piaceva ora che l’ha scoperto, ma non lo avrebbe apprezzato in quella occasione: “Ma chiudi il becco! Sono venuti qui chiaramente non con intenzioni amichevoli, credi che Juvia non lo avesse capito!? E poi avevano detto che il loro scopo principale era vendicarsi di te, secondo te Juvia avrebbe mai permesso che ti facessero del male? Sette anni fa Juvia non ti aveva aiutato contro di loro, figurati se ti abbandonava stavolta!”.

Gray non credeva che quel gesto di follia fosse scaturito dal forte sentimento di amore nei suoi confronti: “Quindi… l’hai fatto per me?”. Chiese con le gote arrossate. Juvia arrossisce a sua volta annuendo mentre distolse infruttuosamente lo sguardo dagli occhi del ragazzo, lui le accarezza il viso accompagnandolo verso il suo, lei era pronta ad assaporare ogni momento prima dell’imminente bacio, quando Natsu interrompe bruscamente il momento magico spingendo via il corvino: la traiettoria del bacio viene deviata, il recapito andò ad Iceball, il suo cavallo. Entrambi disgustati dall’avvenimento, puliscono più volte le loro labbra oltraggiate, Gray con una delle sue giacche, Iceball mangia in fretta e furia l’erba, come se volesse coprire il sapore di Gray.

Il motivo di quella spinta, stava nel fatto che Natsu non poteva aspettare la fine delle loro moine, voleva sapere cosa fosse successo a Lucy: “Gli sbaciucchiamenti rimandateli, dimmi che cosa è successo a Lucy prima che scatenassero il tornado.”. Juvia non gli stava dando retta, era troppo intenta a vedere la scena con protagonisti il suo ragazzo ed il cavallo: “Juvia rispondimi!”. Natsu non voleva alzare la voce, ma voleva delle risposte immediate. “S-Scusa Juvia… allora, anche Juvia stava per essere battuta, ma Lucy l’ha salvata in tempo, voleva vendicare Fairy Tail per quello che avevano fatto quei fratelli: stava facendo un ottimo lavoro, infatti aveva messo in ginocchio One, il maggiore dei tre, erano così impauriti che unirono le forze per poterla fronteggiare equamente, ma lei non ebbe la meglio. Combinarono le loro armi, formandone una che scatenò un tornando che avrebbe sicuramente risucchiato tutti, con la frusta riuscì a salvare tutti... tranne se stessa.”. Erano tutti avviliti, Lucy si è ridotta così per loro.

 

I tre ragazzi erano quasi liberi, era questione di secondi, Natsu non voleva essere impreparato. Con la mano tremolante sguainò la spada, prese un bel respiro per controllarsi, poi andò verso il nemico scuro in volto: “Natsu...”. Gray non aveva mai visto il suo amico così, indecifrabile, era impaurito, arrabbiato, forse addirittura disperato, ma nonostante questo, Natsu non si volta: “Non voglio mentirti Gray: ho paura, me la faccio sotto pensando a quanto sono forti, ma siamo gli unici membri di Fairy Tail ancora in piedi, di classe S per giunta, più di tutti abbiamo il dovere di combattere. Non ti sto a elencare tutti i motivi che mi portano a fare quello che sto per fare.”.

Gray prese la sua lancia e si affiancò a Natsu: “Allora lo ammetti che non hai alcuna intenzione di fare tutto da solo.”. Afferma con un sorriso semi-beffardo.

I tre gemelli erano finalmente liberi, divisero l’arma per riavere le proprie: “Ci credi che un tempo li avevo battuti da solo quei tre?”. Ammise non nascondendo il suo timore.

Natsu gli mette una mano sulla spalla per confortarlo: “Stavolta non sei solo.”.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Lo scontro decisivo sta per cominciare, due membri di classe S come Natsu Dragion e Gray Surge, affronteranno i gemelli Trins, un team decisamente secondo a pochi. Scusate se non scrivo spesso come facevo un tempo, anzi, probabilmente non finirò per la fine dell’estate questa volta, ma vi assicuro che non abbandonerò la mia storia. Purtroppo devo studiare un sacco di roba per gli imminenti esami integrativi e non ho ancora finito, quindi cercate di capire.

Il Narratore FT.

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Capitolo 12
*** Capitolo 11: Sotto attacco (5^ PARTE) ***


~Capitolo 11: Sotto attacco (5^ PARTE)

 

Il duo Natsu e Gray ed il trio nemico si scrutavano per secondi interminabili, per gli spettatori di Fairy Tail era angosciante vedere i loro compagni intenti a combattere quei mostri del combattimento: “Non hai idea di quanto tempo aspettiamo con ansia questo giorno pallone da calcio”. Affermò One rivolgendosi a Gray.

Gray: “Fammi indovinare...”. Cominciò grattandosi la testa con la base della lancia, come se stesse davvero riflettendo alla sua domanda implicita: “… sette anni!”. Tutti gli altri presenti risero alla sua risposta, si sapeva che la guerra risale a sette anni prima.

Ovviamente One era più che infastidito della sua risposta: “SILENZIO! Non hai idea di cosa abbiamo passato dalla fine della guerra!”. Il suo scatto d’ira inquietò i due ragazzi, questi sudavano freddo a forza di reprimere la voglia di scappare, atteggiamento non inerente a qualcuno di classe S, almeno è quello che si ripetevano più volte.

Two si intromette con il suo fare freddo, ma era evidente che cercava di trattenersi: “Il decimo team più forte di New Warriors, viene battuto da una specie di fenomeno da circo.”.

Gray: “BASTA CON I RIFERIMENTI AI PALLONI!”. Sbottò stufo della stessa solfa.

Three: “Chiudi il becco! Quando nostro padre ci ha raggiunto nell’isola DD, sebbene avesse perso tutto…!”. Non voleva terminare la frase.

One: “L’onore, l’orgoglio, la causa…!”.

Two: “I capelli...”. Concluse sempre macabro.

One: “L’unica cosa che lo faceva infuriare ancora di più è stata la nostra sconfitta contro di te Surge!”.

Three: “Era già difficile meritare l’amore di nostro padre senza che un’umiliazione simile rincarasse la dose.”. Natsu nota la mano tremante del suo amico, non sapeva che gli prendesse: “Prima la magia che viene portata via insieme al suo dolce cuore, poi la consapevolezza di avere dei figli deboli!”.

Gray: “TAAAAAAAAAAAAAACIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!”. L’urlo di Gray riecheggiò per chilometri, era furioso con quei tre, pensare che gli stavano dando la colpa di tutto, lo mandava in bestia: “Ora ascoltate bene, perché ho un messaggio che dovrete recapitare a quel mostro che avete il coraggio di chiamare padre… L’AMORE DI UN PADRE È INCONDIZIONATO! SE L’ASTIO CHE PROVA NEI CONFRONTI DEL MONDO INTERO GLIELO HA FATTO SCORDARE, ALLORA NON MERITA ALTRO CHE SOFFERENZE!”. Tutti erano sconvolti dalla reazione del corvino, Natsu era a bocca aperta, come tutti i suoi compagni.

Juvia era l’unica che piangeva, perché aveva compreso il motivo della reazione di Gray: il padre di Gray ha sacrificato la sua vita per salvarlo, mentre la sua madre adottiva, Ur, lo aveva amato sebbene fosse stato lo stesso Gray la causa della sua morte. L’idea che un soggetto come Plutonius fosse indifferente agli sforzi dei loro figli, pensando all’astio verso Gerard e Fairy Tail come la cosa più importante, lo faceva arrabbiare, anche il fatto che quei tre fossero tanto ciechi da non averlo capito prima di lui lo faceva infuriare, in realtà, era più triste che arrabbiato con loro.

One si adira ancora di più per le sue parole, non trovava che Gray avesse il diritto di dire una cosa simile: “TACI! In questi sette anni ci siamo allenati allo stremo delle forze per renderlo orgoglioso di noi!”.

Two: “Pensa, i nostri sforzi ci hanno portato a diventare il terzo team più potente di New Warriors, siamo finalmente nella Leagues Three.”.

Three: “Esatto! Che ve ne pare, BRUCIA vero!?”.

Tutti i presenti finalmente compresero il motivo di tanto potere nelle loro mani, eppure, l’unico sollevato dalla notizia fu Natsu, emise un profondo sospiro di sollievo: “Si può sapere perché dovresti sentirti sollevato da questa notizia?”.

Natsu: “E’ solo che, se davvero siete il terzo team più forte, significa che la maggior parte dei vostri compagni non è alla vostra altezza. Ergo… New Warriors non è imbattibile come temevamo.”. Tutti esultarono all’affermazione di Natsu, sebbene quei tre avessero fatto passi da gigante, voleva dire che come gilda potevano ancora combattere alla pari contro il nemico.

 

In preda ad un raptus di rabbia, il quiete Two spara a raffica ai nostri due amici, questi evitavano agilmente i colpi, ma molti di essi goffamente, non facevano bella figura: “Hey! Datti una calmata fratello!”. Gli chiese One cercando di calmarlo.

Two: “NON SEI MIO FRATELLO!”. Era tanto su di giri che aveva perso il senno.

Three: “Certo che è tuo fratello, siamo gemelli babbeo assetato di sangue!”.

L’arma era finalmente scarica, Natsu e Gray ne approfittano per sferrare le lame di ghiaccio e di fuoco contro il nemico, molte di esse si scontrano tra loro creando una cortina di nebbia, la visuale del nemico era ostacolata, ma le lame continuano imperterrite, Three si mise davanti ai fratelli per parare le lame muovendo agilmente il suo bastone, dando il tempo a One di trovare una soluzione. Con il suo yo-yo emise una tromba d’aria che diradò la nebbia e sempre con esse, inibisce le lame di ghiaccio e di fuoco dei nostri eroi.

I due ragazzi non hanno il tempo di sentirsi amareggiati che Two aveva già ricaricato l’arma pronta a sparare a raffica, i due cercando di evitare il proiettili d’aria si dividono, ma Two non aveva l’imbarazzo della scelta, il prescelto era Gray: “Brutto Stro*zo! Non lo sai che non si vive davvero con il costante dissapore!”. Gray era frustato, anche perché One cercava di prenderlo con il suo yo-yo, complicando le cose al povero corvino. Ovviamente anche Three provava lo stesso risentimento verso di lui, con i suo bastone scatenò un fortissimo vento che sbilanciò Gray, lo yo-yo lo prese legandolo come un salame, convinto di averlo in pugno. Natsu interviene in suo aiuto, impugna la spada in modo diverso dal solito, tiene la parte della lama dietro di se, poi con un fendente dritto emette una specie di colpo di proiettile, non era la solita lama di fuoco, ma una scia di fuoco che colpisce la mano dominante di One, era lo stesso colpo che aveva usato tempo fa contro Gray.

I tre realizzano che è stato un errore ignorare il suo amico, ma stavolta fecero l’errore di distogliere l’attenzione da Gray, questo sferra la lama di ghiaccio facendo strisciare la lama della lancia sul terreno, cosicché la lama di ghiaccio procedesse rasoterra verso gli altri due gemelli, un vero strike. Quest’ultima tecnica era stata usata anch’essa il giorno in cui ha affrontato Natsu, era ironico pensare che quelle tecniche imparate per ostacolarsi, le avessero utilizzate per combattere insieme.

 

Natsu e Gray esultano dandosi più volte il cinque, i loro compagni lo stesso per l’ottimo gioco di squadra da parte del duo di Fairy Tail, sono stati gli ultimi a raggiungere la classe S, oggi hanno pienamente dimostrato di meritarselo.

I tre gemelli erano accecati dall’ira, non volevano credere di essere in ginocchio contro lo stesso Gray che una volta li aveva battuti, stavolta non era solo, ma per loro era come se l’umiliazione di allora, fosse tornata a decretare nuovamente la loro incapacità di rendere fiero loro padre: “NO! NO NO! NON LO ACCETTO! NON LO VOGLIO ACCETTARE! NON MI INTERESSA DI CHE CLASSE SEI! NON MI INTERESSA SE ANCHE TU SEI DIVENTATO PIÙ FORTE! NON MI INTERESSA CHE COSA TI SPINGE A SUPERARCI ANCHE OGGI! DOBBIAMO VINCERE! DOBBIAMO DISTRUGGERTI PEZZO PER PEZZO COME SE DIPENDESSE DELLA NOSTRA VITA! PERCHÉ SE FALLIAMO ANCHE STAVOLTA, NON AVRÀ PIÙ SENSO VIVERE!”. Era impazzito, sembrava suo padre quando aveva realizzato che avrebbe potuto perdere contro Gerard.

Gray: “È possibile che tu sia così cieco? Non sono solo stavolta, ti dirò di più, non lo sono mai stato: oggi è stato lui, il mio migliorare amico ad aiutarmi, senza di lui mi avreste sconfitto in men che non di dica. A sua volta noi due avevamo il sostegno dei nostri amici, in un certo senso, questo scontro è stata la loro riscossa. Voi avete perso i vostri valori il giorno in cui siete diventati dei mercenari, come potevate pensare di vincere contro la gilda più forte del mondo!?”. I membri di Fairy Tail acclamarono il nome di Gray più e più volte, aveva ragione, i suoi compagni sarebbero potuti scappare o cercare aiuto, ma sono restati per un tifo sfegatato in favore dei loro amici: “Ora avete capito? Anche il primo giorno che ci siamo incontrati, era come se loro fossero con me, sono sempre stato convinto di avervi battuto da solo quella volta, ma da quando sono entrato a far parte di questa splendida gilda, non sono più stato solo.”.

Natsu: “Amico...”. Natsu tratteneva a stento le lacrime, Lucy ancora priva di sensi, emise un ghigno, come se avesse sentito le sue parole.

One con un sorriso agghiacciante, ammise: “Quindi la tua forza risiede nella tua gilda.”. Con uno schiocco di dita, comandò a Two di sparare a raffica contro i membri di Fairy Tail, tutti si riparano, ma Juvia venne colpita di spalle, perse i sensi sul colpo.

Gray: “DOLCE JUVIA!”. Gray aveva una gran paura, temeva per l’incolumità della sua lei, oltretutto Natsu venne preso dallo yo-yo per un attimo di distrazione, One lo tirò a se con forza, tanto che Natsu li stava raggiungendo in volo a grande velocità, ma One vuole prima divertirsi con lui: “Così la tua forza viene anche da questo sfigato rosato!”. Lo gira più volte come una giostra impazzita, Natsu non si sentiva affatto bene, la testa stava per scoppiargli, One doveva aver ereditato la forza sovrumana del padre. Gray gli prega di fermarsi, ovviamente il nemico fraintende le sue parole più che volentieri: “Hai sentito Three? Aiutami a fermarlo.”. Three usò il suo bastone come una mazza da baseball, prese in pieno volto Natsu tanto forte da farlo volare fino al tetto della sua auto. Natsu era svenuto, con un’espessione sofferente in volto.

Gray: “NO! NOOOO…! Perché mi fate questo…!”. Gray cade in ginocchio, sotto il peso della sua disperazione.

I tre fratelli riassemblano la loro arma combinata, scatenando un violento tornado, unicamente per prendere Gray, e lui viene risucchiato: “La vendetta, sarà nostra.”.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Certo che quei tre devono aver ereditato la follia del padre.

Natsu e Gray hanno sfruttato le tecniche di combattimenti adoperate nel 53simo capitolo del primo sequel, imparate per ostacolarsi, ma oggi adoperate per combattere insieme. Avevano la vittoria in pugno ma la vena diabolica do One, sicuramente ereditata dal padre, sta per avere la meglio. Come se la caverà Fairy Tail? Come se la caverà Gray? A quanto pare, è di nuovo solo.

Il Narratore FT

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Capitolo 13
*** Capitolo 12: Sotto attacco (6^ PARTE) ***


~Capitolo 12: Sotto attacco (6^ PARTE)

 

Il tornado creato dall’arma combinata dei tre gemelli Trins ha risucchiato al suo interno il povero Gray, incapace di trovare una soluzione: “E’ finita! Non ho protetto Juvia, ne Natsu… nessuno dei miei amici. Tanto vale arrendermi mettendo fine alla loro sete di vendetta.”. A questo stava pensando il corvino intrappolato nel ciclone, lui girava e girava più volte, tingendo il tornado delle sue lacrime di sofferenza.

I gemelli vedevano la loro creazione brillare come la loro opera migliore, avevano incredibilmente capito che erano le lacrime di Gray a farlo luccicare in quel modo: “Sì! Perfetto perfetto! Ci siamo vendicati di lui, non potevamo pensare ad una punizione più azzeccata: abbiamo fatto del male alla sua gilda, soprattutto al suo master, al suo migliore amico e alla sua ragazza! CHI MAI AVREBBE MAI POTUTO FARE DI MEGLIO!?”. One era fiero di sé e dei suoi fratelli, avevano compiuto la vendetta perfetta, possibile che davvero esista una cosa simile? La perfezione? Possibile che stesse davvero andando come avevano programmato?

 

Molte delle lacrime di Gray si disintegravano al suolo o accompagnavano ancora il tornado, ma una sola non seguì lo stesso destino delle altre, ma atterrò sul volto di Natsu svegliandolo, ironicamente per farlo tornare all’incubo, purtroppo vero come il Sole. Natsu era bloccato nel tetto della sua auto, poteva solo girare la testa per osservare, ancora in uno stato confusionale, i compagni terrorizzati, Cana e Mirajane che piangono ai corpi di Juvia e Lucy, poi volse lo sguardo al tornado, vede vagamente qualcuno al suo interno, mise a fuoco riconoscendo Gray: “Tsk...”. Natsu emise un ghigno forzato, era come se ridesse del suo fallimento: “Allora è questo che significa raggiungere la classe S? Credere di essere forti soltanto per scoprire di non valere niente?”. Si fa forza cercando di liberarsi dalla morsa del tetto, il quale aveva ormai assunto la forma delle sue fattezze, nemmeno voleva vedere com’era ridotta la sua auto, si rialzò ma perse subito dopo l’equilibrio, cadendo in pieno volto a terra: “No… non posso credere di aver lottato per accettare una cosa simile: volevo raggiungere la classe S per dimostrare a Lucy di essere degno di lei, del master Fairy Tail...”. Mentre pensava a Lucy, Natsu ricorda diversi momenti con lei, come il giorno in cui gli rivelò i suoi sentimenti, il loro primo bacio, di quando gli promise che avrebbe raggiunto la classe S per lei e di quando finalmente gli chiese la mano: “Sono stato solo uno stupido!”. Il rosato piangeva a dirotto, bagnando il terreno sul quale si rifiutava di lasciare, aveva paura di rialzarsi: “La classe S è per quelli che hanno lottato al massimo per diventare i più forti, ma io non l’ho mai voluto! Non ho mai voluto essere forte! Dovevo capirlo prima che questo onore comportava anche una grande responsabilità: la classe S rappresenta forza, cuore, onore. Io più di tutti i presenti devo lottare per difendere la gilda che mi ha accolto come se fossi suo figlio, ed io tremo ancora come una foglia perché non ho il coraggio di lottare? NON VALGO NIENTE!”. Il suo urlo attirò l’attenzione dei suoi compagni, Lucy riprese conoscenza, ancora troppo dolorante per potersi solo muovere però: “Non posso avere più paura di sette anni fa, sono una persona più forte… SONO NATSU DRAGION DI FAIRY TAIL, LA PALLA DI FUOCO!”. I tre gemelli notano il fermento del rosato, come i compagni di Fairy Tail: “PRENDILI A CALCI NATSU!!!”. Lucy gli infondende coraggio, sebbene non potesse vederlo da terra, sapeva benissimo che si sarebbe fatto valere.

 

Iceball affianca Natsu, offrendogli il suo aiuto per salvare il suo padrone, tanto Fireball non si sarebbe ingelosito. Natsu salta in groppa e galoppa deciso verso il nemico. Two infastidito dalla sua irruenza, spara a raffica ma Natsu si destreggia con Iceball in maniera esemplare, era come se dal suo punto di vista, i proiettili avanzassero a rallentatore, un giochetto per lui evitarli: “Non è possibile!”. Two non voleva credere di assistere ad una tale bravura, distraendosi così dal fatto di aver finito i colpi. Three si fece avanti per innalzare un forte vento verso Natsu con il suo bastone, ma era impossibile con il tornado che lo vanificava.

One prova il tutto per tutto, vuole fermare Natsu a tutti costi: “Credi che dopo sette anni di rancore, ti lasceremo ridurre tutto in fumo!?”. Due yo-yo vengono lanciati all’unisono verso Natsu, se ne avesse bloccato uno, l’altro lo avrebbe sicuramente catturato, così Natsu decise di agire distinto, fermò bruscamente la corsa di Iceball, sfrutta lo slancio saltando in avanti, provocando inevitabilmente lo stupore di tutti i presenti. In volo si capovolge a testa in giù, chiude gli occhi vedendo i due yo-yo con l’occhio della mente, in un impeto li distrusse con un fendente della spada, incendiando allo stesso tempo i fili di essi, le fiamme avanzano fino a raggiungere One, costretto a liberarsene prima di ustionarsi le dita. Natsu con una capriola salta nuovamente in sella ad Iceball, che aveva già ricominciato la sua corsa verso i tre gemelli, di conseguenza, questi si misero in guarda per prepararsi a qualsiasi evenienza, ma una volta a distanza ravvicinata, Natsu salta sopra di essi, confondendoli ancora di più, infatti loro si chiedevano perché tutto questo? Cosa voleva ottenere? Nell’istante in cui Natsu era sopra di loro, One intravede un piccolo marchingegno nella mano di Natsu, ma era troppo tardi per realizzare qual’era il suo piano.

Il rumore di un motore si sentii sempre più forte, era l’auto di Natsu, eppure nessuno era alla guida: “Ma che sta succedendo!?”. Esclamò Three in crisi.

Natsu in mano non ha altro che il dispositivo di comando a distanza della sua auto, nessuno avrebbe mai potuto immaginarlo, anche perché lo stava testando per la prima volta: con un comando riesce a farla sgommare, la sabbia sprigionata dall’auto, riempe gli occhi dei fratelli rendendoli innocui per un po’: “Bene e adesso amica mia, SALVA GRAY!”.

One: “NOOOOOO!”.

Natsu: “SÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌ!”.

L’auto procede entrando nel tornado, un pochi secondi aveva raggiunto l’occhio del ciclone, dove c’era Gray che aveva ormai perso le speranze, così fa rombare il motore attirando la sua attenzione: “Ma che ci fa qui l’auto di Natsu?”. Si domandò forse un po’ incurante del fatto.

Natsu: “Entraci e basta!”. Gray finalmente si riprende ed entra dentro, così Natsu sperimentò un’altra funzione dell’auto, cioè emettere una scarica di energia magnetica, tanto forte da dissolvere il ciclone. La scarica venne emessa dalla parte inferiore della macchina, sfoderando l’energia verso il terreno.

L’auto stava atterrando velocemente, Gray salta fuori coraggiosamente consapevole che sarebbe andato tutto bene: “PRENDI!”. Natsu salta da Iceball all’indietro, nel medesimo istante, getta la lancia verso Gray mentre sta ancora atterrando, lui la afferra pronto a dare il colpo di grazia al nemico. Entrambi sfoderando molte lame di ghiaccio e di fuoco, colpendo in pieno i tre fratelli da due angolazioni diverse, infine diedero fondo a tutte le loro energie per realizzare della lame di proporzioni gigantesche, all’unisono urlarono: “LAME, DELLA FATA DANZANTE!”. Le due lame si scontrano finendo i tre gemelli, finalmente sconfitti.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Caspita, non è stato per niente facile vero? In un modo o nell’altro, finalmente i nostri amici sono riusciti a battere il nemico, la loro tecnica combinata è micidiale, tanto da sconfiggere un team della Leagues Three. Adesso che succederà, sebbene hanno sconfitto il terzo team più forte di New Warriors, non è detto che sia finita, anzi diciamocelo, non è finita affatto.

Il Narratore FT

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Capitolo 14
*** Capitolo 13: Sotto attacco (7^ PARTE) ***


~Capitolo 13: Sotto attacco (7^ PARTE)

 

Gray e Natsu sono finalmente riusciti a battere il team Twins, ma ancora non era il momento di festeggiare, infatti, Gray non stava affatto smettendo di precipitare al suolo, fortunatamente il suo destriero era pronto a prenderlo in volo, salvandolo da una brutta fine: “Iceballl, ti-ti ringrazio...”. Gray era ancora un po’ frastornato, aveva solo bisogno di riprendersi.

I compagni di Fairy Tail stavano correndo verso di loro, era impossibile contenere la gioia per la vittoria, dopotutto, hanno appena sconfitto degli avversari che avevano letteralmente spazzato via la loro gilda con una facilità imbarazzante, ma improvvisamente appare un incappucciato alla guida di un quad di dimensioni pari ad un quadriciclo, sfrecciava velocemente, forse addirittura alla pari con il veicolo di Natsu. Il guidatore corre un direzione del rosato, tutti incitano Natsu a spostarsi, tuttavia, questo ultimo non accenna a spostarsi, e proprio quando sembrava che stesse per essere investito, il quad lo oltrepassa di fianco, non torcendogli neanche un capello, i suoi compagni erano rincuorati nel vedere Natsu sano e salvo, eppure i problemi sembravano non voler avere fine, l’incappucciato sdraia i Trins orizzontalmente sul sedile, si rimette alla guida del veicolo stando in piedi sui pedali, ma prima di partire, comunica un ultimo messaggio ai membri di Fairy Tail: “Stavolta è andata così fatine, ma credetemi, siamo entrambi consapevoli che vi sarebbe potuta andare peggio di così! Per quel che vale, la guerra non è mai finita.”. L’incappucciato corre via, verso il tramonto, Natsu osserva la sua sagoma fino alla sparizione, ripensando al suo gesto di immobilità: “Perché non mi sono spostato? Per qualche strana ragione, sapevo che non mi avrebbe investito. Chi sarà mai quel ragazzo?”.

Natsu venne distratto dal rumore di un motore, sposta lo sguardo intercettando Wendy alla guida del suo nuovo scooter, lo aveva comprato in caso di eventuali servizi a domicilio. Wendy non fece in tempo a togliersi il casco, che gli bastò un’occhiata per constatare che le condizioni di Juvia erano troppo gravi per aspettare il suo arrivo: “Avevo capito che era Lucy quella che stava peggio, è evidente che Juvia sta molto peggio… e che cosa è successo alla gilda?!”. Chiaramente il suo istinto da medico, ha fatto prevalere la sua attenzione prima ai feriti.

L’ambulanza era appena arrivata, l’avevano chiamata appena quei malfattori avevano ferito Juvia: “DOLCE JUVIA! DOLCE JUVIA TI SCONGIURO SVEGLIATI!”. Gray era talmente preoccupato che cadde dalla sella di testa: “Il-Il dolore che provo non è niente in confronto al tuo sicuramente!”.

Juvia con un fil di voce, chiama il corvino prima di essere portata via in ospedale: “Gray, fa un favore a Juvia...”. Chiese la ragazza sofferente.

Gray: “Tutto quello che desideri amore mio, chiedi ed io obbedirò!”.

Juvia lo tirò verso di se urlandogli: “CHIUDI LA BOCCA!!!”. L’urlo era così forte da far svenire il ragazzo, i paramedici presero anche lui prendendolo per un ferito, di fatto molti membri della gilda vennero portati via, Natsu e Lucy compresi.

 

Dopo tre ore di interventi, erano tutti fuori pericolo, si era fatta sera, la maggior parte di loro sarebbe stata dimessa, ma Juvia, Levy e Natsu, sarebbero rimasti per degli accertamenti:

Lucy: “Certo... che uno smacco simile si sarebbe potuto evitare!”. Disse Lucy con un sorriso sulle labbra, non sembrava così addolorata come sarebbe potuto succedere a chiunque altro.

Natsu: “Sei incredibile Lucy, vorrei avere la tua forza d’animo, io sono distrutto...”.

Lucy: “Ma finiscila!”. Lucy gli diede una grossa pacca sulla spalla, la spalla più dolorante per giunta. Natsu, trattiene le urla per se, non voleva perdere il controllo in quelle condizioni, ma il pensiero della sua auto ridotta ad un colabrodo, lo faceva sentire peggio: “Non starai ancora pensando alla tua macchina, tranquillo! Ho già chiamato il meccanico per occuparsene domani pomeriggio, io sarò dimessa domani mattina, quindi avrò tutto il tempo per fare tutto, anche per ritirare Fireball dal veterinario, dare da mangiare sia a lui sia ad Iceball e ritirare la vostra ricompensa da Gerard.”.

Natsu: “Già la ricompensa: era la prima cosa da fare una volta arrivati in città, ma abbiamo sentito delle strane voci sulla gilda che è stata attaccata e...”.

Lucy: “Ed avete cambiato programma.”. Concluse Lucy al suo posto, allo stesso tempo gli strinse istintivamente la mano.

Natsu accarezza la sua mano, come se fosse la cosa più delicata al mondo: “Non dovresti prenderti tutti questi impegni tesoro, anche se verrai dimessa domani, non significa che tu non abbia bisogno di riposare.”. Natsu era seriamente preoccupato per lei, non voleva che Lucy esagerasse, fare il master era faticoso, non voleva che anche essere la sua fidanzata lo fosse.

Lucy: “Ma taci, per me non è un problema, tanto non avevo impegni, al massimo avrei dato la caccia a quegli stron** di New Warriors”. Disse con un sorriso agghiacciante.

Natsu era l’unico al mondo ad essere compiaciuto da quel sorriso: “Ah… ti adoro quando mischi le tua volgarità alla tua dolcezza.”. Era così melenso.

Lucy: “Ah… ti odio quando sei così sdolcinato.”. Afferma sarcasticamente la bionda. Nessuno dei due piaceva essere sdolcinato l’uno con l’altra, ma era il loro modo di prendere in giro le coppie che fanno davvero così, come Bisca ed Alzack: “Ma dimmi Natsu...”. Il ricoverato era pronto ad ascoltare: “Hai detto che la prima cosa da fare una volta arrivati in città, sarebbe stata andare da Gerard per la ricompensa, ma allora, quando avresti avuto intenzione di vedere la tua futura mogliettina?”. Natsu temeva di sentire proprio quella domanda, sudava ricordardando il dialogo che aveva avuto con Gray qualche giorno fa.

 

Flashback:

Natsu: “Già, prendiamo la ricompensa da Gerard, poi dal veterinario per vedere se Fireball non ha più i vermi, dalla tua ragazza...”

Gray: “Barra, la tua wedding planner.”. Lo anticipò l’amico

Natsu: “… per vedere i fiori che ha scelto Lucy, infine a Fairy Tail”.

Gray: “Dove la metti la tua fidanzata.”. Chiese ricordandogli di avere Lucy Spaventosa come futura moglie.

Natsu: “Mmh… forse dovrei rivedere le mie priorità.”.

 

Fine Flashback:

Non l’ha più fatto. Prima che Lucy intuisse la motivazione della paura negli occhi del ragazzo, un squadra di medici irrompe nella stanza, avevano un unico obbiettivo: “Lucy Ashley, non ci importa se verrai dimessa domani, devi riposare nella TUA stanza!”.

Lucy prima di dileguarsi risponde: “Non ci torno nella stessa stanza con Levy!”. La ragazza salta fuori dalla finestra riducendo in frantumi il vetro: “NON MI PRENDERETE MAI VIVAAAA!!!”. Quella squadra di medici era stata formata a posta per occuparsi dei membri più cocciuti di Fairy Tail, infatti nessuno di loro ci pensò due volte prima di seguire Lucy: “Prendiamola!”. Tutti loro saltarono fuori dalla finestra, seguendola fino in capo al mondo.

L’unico sollevato dall’accaduto era Natsu, non era nemmeno troppo sorpreso dall’accaduto: “Fiu… mi è andata bene.”.

 

Nella stanza di Levy, c’era ricoverata anche Juvia, fortunatamente hanno fatto un ottimo lavoro con lei, sarebbe stata dimessa insieme a Levy, una settimana dopo purtroppo:

Juvia: “Dovresti tornare nella tua stanza con Natsu, Juvia non sta male come sembra.”. Disse per tranquillizzare il suo ragazzo appiccicoso.

Gray: “Ti credo, la tua cartella clinica dice che stai molto peggio.”.

Juvia: “Finiscila, tra una settimana Juvia tornerà a casa, poi potrai riabbracciare Juvia con i tuoi abbracci che fondono il cioccolato.”. Gray era divertito dalla sua battuta, effettivamente quando la abbraccia, lei è sempre sul punto di svenire dal caldo.

Le risate vennero fermate dall’arrivo della squadra speciale, portavano in braccio Lucy stesa da un tranquillante, la distesero sul letto facendo attenzione a non svegliarla. Subito dopo, riconoscono Gray che non dovrebbe trovarsi in quella stanza:

“Gray Surge!”. Disse in coro la squadra di medici.

Gray: “S-So a cosa state pensando, non c’è fretta che torni in camera, Natsu non sentirà così tanto la mia mancanza...”. Si era già messo sulla difensiva.

Un membro della squadra gli ricorda che non doveva trovarsi lì: “E’ irrilevante! Seguici senza fare storie!”.

Gray: “Ma devo stare con la mia ragazza! Diglielo anche tu tesoro.”. Con i suoi occhi da cerbiatto, molti avrebbero fatto fatica a dire no, ma non era il caso di Juvia.

Juvia: “Portatelo via.”. Gray ne uscì a pezzi, era così addolorato dalle sue parole, che non fece alcuna resistenza mentre veniva trascinato via dalla squadra di medici.

 

Al team Shadow Gear non fece ne caldo ne freddo quella scena, infatti, Jet e Droy erano interessati unicamente alla salute di Levy:

Jet e Droy: “Cos’altro vuoi Levy!?”. Chiesero i due sincronizzati come a degli orologi satellitari.

Jet: “Un bicchiere d’acqua?”.

Droy: “Della frutta fresca?”.

Jet: “Un trapianto di rene?”.

Droy: “Un trapianto di cuore? Possiamo darti il cuore di Jet, sai che ne siamo capaci!”.

Jet: “Già! Sai che… un momento, cosa!?”. Di certo Jet avrebbe preferito cedergli il cuore di Droy.

Chiaramente stavano esagerando, Levy non aveva bisogno di niente, a parte una cosa: “SQUADRA MEDICA!”. Levy urlò il nome della squadra medica, pronta a portare via i due ragazzi.

Jet: “Tsk! Non illudetevi, siamo i più forti di Fairy Tail.”.

Dory: “Già, nessuno può...”. Levy li tramortisce colpendo entrambi sulla nuca, sapeva che la squadra medica avrebbe avuto bisogno di aiuto per portarli fuori dall’ospedale.

Juvia: “Ahh… Juvia ti ringrazia.”. Afferma rimettendosi comoda.

Levy: “Finalmente un po’ di tranquillità.”. Si stravaccò sul letto, pronta a dormire, insensibile alla vista dei suoi compagni che vengono portati via.

 

A palazzo l’atmosfera non era delle migliori dopo aver saputo quello che era successo a Fairy Tail, Gerard, seduto sul suo trono, era molto scuro in volto, sembrava essere nuovamente sprofondato nella tristezza più nera, Elsa era sempre lì, al suo fianco, pronta farlo sentire meglio:

Elsa: “Gerard, ti prego non riaddentrarti nel tuo mondo di tenebre.”.

Gerard: “Io non capisco, ho contattato l’isola DD e mi hanno detto che tutti i fuorilegge, compresi New Warriors, sono in gabbia: come è possibile che… che…!?”.

Elsa gli stringe la mano per contenere la sua agitazione: “Non è colpa tua, tu hai cercato di prevenire il problema, non puoi fartene una colpa!”. Elsa si era già rassegnata, non pensava di riuscire a consolarlo un’altra volta.

Gerard: “Lasciami solo adesso.”. Elsa rammaricata va a coricarsi, sperando che lui la raggiungesse presto.

 

Dopo mezz’ora, Gerard non si era ancora mosso dal suo trono, era troppo amareggiato, se avesse ricevuto le notizie giuste, a Fairy Tail non ci sarebbero stati tanti feriti, grazie a Dio c’erano Natsu e Gray, ma se non li avesse mandati in missione lui stesso, avrebbero sconfitto il nemico prima di distruggere la loro gilda, non riusciva a non sentirsi in colpa.

Un uomo elegante si avvicina al sovrano porgendogli omaggio, insolito considerando l’ora tarda, era quasi mezzanotte: “I miei rispetti sire.”.

Gerard: “Andy… non ricordo di aver richiesto i tuoi servigi, devi forse chiedere un favore al tuo re, non mi sembra il caso considerando che sei qui da poco.”. Andy è il nuovo consigliere di Gerard da quando Byro è passato a miglior vita, forze addirittura più autorevoli del sovrano, hanno costretto Gerard ad assumerlo considerando che Coco era fin troppo giovane.

Andy: “Sire, io capisco il suo… disappunto.”. Era un eufemismo: “Si sente responsabile delle vite dei membri di Fairy Tail, quindi lei soffre altrettanto per empatia, ma un sovrano non dovrebbe avere tali preferenze nei confronti di una gilda, sarà d’accordo spero.”.

Gerard era già seccato di sentirlo parlare, ecco perché non voleva un nuovo consigliere: “Andy, sarai d’accordo che avrei potuto evitare questo scempio se avessi dato retta al mio sesto senso, inoltre, se provo questa empatia come dici tu, è perché sono il re, devo avere a cuore i miei sudditi, Fairy Tail rientra in questa cerchia.”.

Andy: “Se la mette così devo darle ragione.”. Il consigliere si permette di avvicinarsi al re, gli girava intorno con un andamento tanto lento, quanto irritante: “Ma sarà d’accordo che lei prova un certo… affetto, per questa gilda, non è giusto nei confronti del resto del popolo, sire”.

Gerard aveva già capito dove voleva andare a parare: “Andy, sei il mio consigliere soltanto da due settimane, eppure da come parli credi di conoscermi da una vita. Come fai a dire che ho un legame particolare con loro?”.

Andy: “Ma sire, è così palese! Tutti sanno che lei stesso ha combattuto insieme a loro nella guerra di sette anni fa, lo chiami spirito di fratellanza o come le pare, ma è fin troppo, ovvio, che deve tagliare i ponti con loro!”. Detto questo, era già pronto a lasciarlo solo: “I miei rispetti, sire, mi congedo.”.

Appena prima di varcare la soglia, Gerard gli pone una domanda: “Prima del tuo congedo, permettimi di farti una domanda: secondo te, quanto sono ingenuo Andy?”. Gli chiese riducendo i mezzi termini.

Andy un po’ rammaricato rispose: “Immagino non abbastanza purtroppo...”.

Gerard prese di scatto suo trono e lo buttò in aria, due secondi dopo era esploso in mille pezzi: “Di certo non lo sono tanto da non accorgermi di avere un esplosivo sul mio trono!”. Era furioso, Andy doveva aver applicato l’ordigno quando si era avvicinato a Gerard, la bomba era di dimensioni ridotte, soltanto Gerard se ne sarebbe potuto accorgere.

Andy: “Meglio così… speravo non fosse così facile.”.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Incredibile, prima Fairy Tail, adesso il palazzo è sotto attacco, chi sarà Andy in realtà? Gerard come si comporterà con lui? Ma la domanda migliore da porci, è se combatterà come Gerard, o come Mistgun?

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Capitolo 15
*** Capitolo 14: Sotto attacco (8^ PARTE) ***


~Capitolo 14: Sotto attacco (8^ PARTE)

 

Due attacchi in una sola giornata, il pomeriggio ha visto il team Twins contro Fairy Tail, con la vittoria di Natsu e Gray, questa notte invece, vediamo l’altro volto del consigliere del re, contro lo stesso re Gerard:

Andy: “Mi delude il fatto che in queste due settimane non mi abbia ancora riconosciuto, anzi le dirò di più, mi ha offeso.”. Doveva conoscerlo molto bene per poter affermare una cosa simile.

Gerard: “Se sento il suono della tua voce, in effetti non mi è nuova, ma quando la associo alla tua faccia mi perdo. Mi dispiace ma non mi ricordo di te.”. Afferma improvvisando una nota di rammarico.

Andy si mise a ridere senza alcun motivo: “He-he… vediamo se questo stimola la sua memoria… mini-drone.”. Un drone di dimensioni alla pari di un insetto, esce dalla manica di Andy, questo teneva in mano un telecomando che controllava l’oggetto, guidandolo verso Gerard: “Ed ora… BAM.”. Gerard si scansò all’ultimo secondo per evitare l’esplosione del drone, aveva intuito fin dall’inizio che era pericoloso starci vicino: “Peccato, almeno non finirà in fretta.”.

Gerard: “Esplosioni? Senti, ancora non ho capito chi sei, anche perché non ricordo di qualcuno con la tua faccia tra i membri di New Warriors.”.

Andy, se questo era il suo vero nome, prima di rispondere, sente i passi veloci di qualcuno: “Mmh… non vorremo che finisca così presto, vero? Mini-droni, 10.”. Altri droni di piccole dimensioni escono dalla sua manica, stavolta erano dieci, Gerard cerca di scappare ma viene messo all’angolo, ma prima che esplodessero, si fa scudo con il suo mantello: “Ancora BAM!”. I droni esplodono creando un buco nel muro, la stessa esplosione spinse fuori Gerard facendolo cadere fuori dal penultimo piano del palazzo.

Gerard: “Non ci posso credere, Levy ha avuto ragione persino su questo.”. A quanto pare, Gerard indossava della scarpe a razzo, di certo non per volare, semplicemente per rallentare la caduta atterrando incolume, infatti, in una strana conversazione con Levy, lei si aspettava un avvenimento simile, un genio sotto ogni punto di vista, non gli piace mettere niente al caso: “Adesso sono a terra, ma qualcosa mi dice che non è finita qui.”.

Andy si butta di sotto senza emettere alcun cenno di paura: “MINI-DRONI, 100!”. Tantissimi droni escono dalle sue maniche mettendosi sotto di lui, formando una specie di tavola, riuscendo ad atterrare in tutta sicurezza: “Adesso riposo.”. I droni ritornano dentro di lui, passando per le maniche: “Adesso si è ricordato di me?”. Chiese ansioso di una risposta.

Gerard: “Mi spiace, devo dirti di no, piuttosto, dimmi che hai fatto alle guardie.”. Gerard doveva aver intuito qualcosa, lo dimostra l’improvviso sorriso beffardo del suo nemico.

Dallo stesso stesso buco creato dalla precedente esplosione, Sugarboy e Hughes chiamano Gerard dal piano del trono, volevano sapere le sue condizioni e come stesse procedendo:

Sugarboy: “SIRE! LA PREGO DICA CHE STA BENE!!!”. I due erano giustamente giunti nella sala del trono credendo di trovarlo lì, dopotutto l'esplosione è partita da lì.

Hughes: “COCO STA PROTEGGENDO ELS… voglio dire, LA REGINA!!! ADESSO LA RAGGIUNGIAMO!”. Gerard si limita ad alzargli il pollice, segno che aveva afferrato il messaggio.

Andy: “Sire, andiamo, è chiaro che non lo permetteremo.”. Si intromette.

Gerard sta per essere attaccato alle spalle, con una mossa di judo, scaraventa il secondo nemico verso il compagno, si stupì nel riconoscere il nuovo avversario come il bibliotecario, Dem:

Dem: “Dovevo provarci. Capo, quasi tutti i soldati sono stati neutralizzati, chi sai tu si sta occupando degli altri.”.

Andy: “Avete fatto un ottimo lavoro, ora facciamola finita prima dell’arrivo dei comandanti.”.

Gerard non aveva il tempo di rimanere troppo sorpreso, doveva restare concentrato, ma chi poteva essere il terzo uomo? Gerard lo riconosce appena lo vede uscire dal palazzo: “Non è stato divertente, adesso spero davvero di divertirmi almeno un po’!”. Lo disse in maniera alquanto infantile, come se considerasse la situazione effettivamente un gioco.

Gerard: “Tsk… Reco il sommelier, ovviamente, mi sembrava troppo giovane per l’esperienza necessaria, mi consola il fatto che Elsa voleva licenziarlo al più presto.”.

Reco: “Mi mancherà bere per vivere, chi non vorrebbe un lavoro simile?”. Era difficile capire se scherzasse, di certo i suoi compagni non avevano tanta difficoltà.

Dem: “Sii serio una volta tanto, non siamo qui per giocare o per assecondare i tuoi capricci.”. Disse il suo compagno con un saccente tono di superiorità.

Reco: “Scusami… dimenticavo che la parte migliore del mio lavoro, stava nel fatto che la cantina dei vimini era dall’altra parte del palazzo rispetto alla biblioteca.”.

Dem: “Se stai insinuando di essere stato felice di non vedermi per tutto questo tempo, sappi che il sentimento è reciproco.”.

Andy: “Ragazzi, sappiate che non ho voglia di mettermi a lottare anche con voi, rimandate la discussione, sebbene abbiamo appurato già da tempo che non vi piacete. Ora ci siamo tutti e tre Gerard, inutile continuare a darti del lei considerando l’evidente disprezzo nei tuoi confronti, dicci se finalmente hai capito chi siamo.”.

Gerard non ci stava neanche più provando, non gli interessava scoprire chi fossero.

Gerard: “Diamoci un taglio, comprenderai che non ho alcuna voglia di giocare dopo quello che avete fatto al mio palazzo, vuoi che sappia la vostra identità? Allora rivelatevi!”.

I compagni di Andy emisero un sorriso agghiacciante, l’unico serio era proprio il loro capo: “Il disprezzo che sento nei tuoi confronti, è appena diventato una cosa… pressoché angosciante...”. Si schiaffeggiò in pieno volto con molta forza, per esaltare il suo disappunto: “Dopo esserti permesso di sfigurare i nostri volti, non ti sei nemmeno preso la briga di sapere come ci hai ridotto!”.

Chiunque si sarebbe confuso ancora di più con quel discorso, infatti loro sembravano dei ragazzi abbastanza affascinanti, inutile negarlo, invece, Gerard aveva finalmente compreso di chi si trattasse: “Ora mi è tutto chiaro… sì è vero, in effetti sono stato io a pagarvi la plastica facciale dopo il nostro scontro di sette anni fa, non mi sembrava giusto lasciarvi in quelle condizioni, se posso dire, pietose.”.

Dem: “SEI STATO TU A DETURPARCI!”. Sbottò additando il re.

Gerard: “Dissero quelli che avevano cercato di eliminarmi subito prima, non è così… team Dynamite?”.

 

Il team Dynamite, coloro che avevano affrontato Elsa e Gerard nelle segrete del castello nella guerra contro New Warriors, in quello scontro la vittoria del duo ha portato via qualcosa di molto caro al trio nemico, la violenta esplosione ha ustionato gravemente i volti dei tre uomini, fino renderli irriconoscibili. Dopo essersi accertato che fossero ancora vivi, nonostante il crollo della stanza, Gerard ha pagato di tasca sua l’intervento per restituirgli un volto nuovo, ma per loro, è comunque rimasto un segno indelebile che va oltre le apparenze.

Gerard: “Lo ammetto, non sono mai stati interessato a conoscere il vostro nuovo volto, perché avrei dovuto? Non c’era niente che mi spingesse a farlo, non mi avrebbe cambiato la vita. In tutta sincerità. avevo ben altro a cui pensare.”.

Quelle parole scatenarono la furia del team Dynamite, tutti e tre si lanciamo all’attacco su Gerard: “Almeno hai capito da solo chi è chi!?”. Chiese Andy divenendo sempre più furibondo.

Gerard mentre evitava magistralmente i loro attacchi, rispose: “Vediamo un po’: lo scadente sommelier, deve essere quell'infantile di Jaj.”.

Jaj: “Ti ricrederai quando sarai tu a piangere!”.

Gerard continua ad evitare gli attacchi, irritandoli con il suo sorriso sicuro: “Il bibliotecario deve essere quel so tutto io di Zenck, ho ragione?”.

Zenck: “Ora conoscerai il significato della parola terrore!

Gerard non aveva ancora finito: “Ed ultimo ma non meno importante, il peggior consigliere della storia, colui ha osato pretendere di prendere decisioni per il futuro di Edolas con le sue idee malsane, l’unico ed inimitabile Den, il leader di questo team di commedianti. Come potete pensare, CHE VI PERDONI PER QUELLO CHE AVETE OSATO FARE ALLE MIE SPALLE!?”. Gerard colpisce entrambi scaraventandoli fino a farli arrivare ad una considerevole distanza.

Den rialzandosi lentamente, ricomincia a ridere: “He… he… he, ti abbiamo fatto arrabbiare. Credimi questo è solo l’inizio.”.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

A quanto pare c’erano degli infiltrati al castello, men che meno i membri del team Dynamite. Chissà se faranno fuoco e fiamme come l’ultima volta. Pensate, loro nel 26esimo capitolo del primo sequel hanno attentato alla vita di Gerard, adesso hanno addirittura da ridire, come se qualcuno fosse davvero disposto a farsi esplodere.

Per a chi non fosse chiaro, il sommelier Reco, in realtà è Jaj, il bibliotecario Dem è Zenck, mentre il consigliere Andy è il capo del team Dynamite, Den. Gerard come si comporterà? Hughes e Sugarboy arriveranno in tempo?

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Capitolo 16
*** Capitolo 15: Sotto attacco (9^ PARTE) ***


~Capitolo 15: Sotto attacco (9^ PARTE)

 

Gerard, il sovrano di Edolas, sta affrontando da solo il team Dynamite, li aveva già sconfitti sette anni prima affiancato da Elsa, ma Sugarboy e Hughes si stanno già impegnando a raggiungerlo per dargli man forte. Gerard era un preoccupato, sarebbero già dovuto essere al suo fianco se davvero si stessero dando una mossa: “Non sono ancora arrivati, mi chiedo se non ci siano altri infiltrati. No, non è possibile, a parte quel Dan non ci possono essere altri come loro, ma ricordo vagamente di non averlo mai visto tra gli altri membri di New Warriors, non credo che sia una minaccia. Allora perché non sono ancora arrivati?”.

 

I due comandanti stavano effettivamente correndo all’impazzata, ma era dura, molti soldati sono stati messi fuori gioco, erano così tanti da rendere impraticabile il percorso: “Pazzesco! Questi scansa fatiche ci ostacolano persino adesso che sono stati messi a K.O.”. Hughes era frustrato, il loro re aveva bisogno del loro aiuto, eppure gli era impossibile persino darsi una mossa, gli era impossibile correre: “Come farà il re ad affrontare il nemico da solo!?”.

Sugarboy: “Non mi preoccuperei se si trattasse di un classico idiota dalle intenzioni bellicose, eppure se è riuscito a farlo cadere dal penultimo piano del palazzo, non deve essere un dilettante.”. Sugarboy non voleva ammetterlo, ma temeva in una possibile sconfitta del re.

Hughes: “Senti, per quanto sia ridicola questa situazione, dobbiamo riconoscere la realtà dei fatti, il re è più forte di noi due messi assieme, sono certo che...”. Hughes cadde a terra di faccia, uno dei soldati che aveva appena ripreso conoscenza, lo aveva afferrato per la gamba facendolo cadere, si trattava della nuova recluta, Dan Way.

Dan: “Ops… nemico sbagliato”.

Hughes si rialza di scatto pronto per la predica: “PAZZESCO! IO NON SONO NEANCHE IL NEMICO!”.

Dan: “Mi dispiace, non ti avevo visto bene in faccia quando ti ho preso la gamba, credevo fossi il tizio che mi aveva steso, cerca di capirmi.”. Dan sembrava effettivamente imbarazzato per l’accaduto, ma a Hughes non piaceva affatto quanta confidenza dimostrava.

Hughes: “Senti! Io sono il comandante sia della seconda che della terza guarnigione, Tu un mio subalterno della seconda, non permetterti di darmi del tu!”.

Dan: “Calmati, cercherò di non farlo più.”.

Hughes: “PAZZESCO! LO STAI ANCORA FACENDO!”.

Sugarboy arresta la sua sfuriata, non avevano tempo da perdere: “Lo rimprovererai più tardi, abbiamo altro a cui pensare.”.

I due riprendono a correre, seguiti dalla nuova recluta che voleva svolgere il suo lavoro: “Voglio venire anch’io, è mio dovere!”.

Mentre continuavano a correre, evitando i soldati incoscienti che li rallentavano, Hughes spinge il ragazzo a farsi da parte: “Cosa credi di fare? Sei stato messo fuori gioco da quel tizio troppo facilmente per i miei gusti.”.

Dan: “In mia difesa, no potevo aspettarmi che un sommelier potesse essere così abile nel...”.

Sugarboy arresta bruscamente la sua corsa, spinto inevitabilmente a terra insieme ai due compagni d’armi: “Fammi capire, sei stato attaccato da Reco il sommelier? Non dal consigliere Andy?!”.

Dan: “Che botta… certo ne sono sicuro. Ma che centra il consigliere? Non mi direte che è stato lui l’autore dell’esplosione che ho sentito prima!”.

Hughes: “Quindi abbiamo due nemici?”.

Sugarboy: “Pensiamo a rialzarci ed ad vedere con i nostri occhi se è effettivamente così. Può darsi che abbiamo più di due nemici in questo palazzo.”.

 

Gerard era in difficoltà, cercava di evitare dei raggi laser emessi dai guanti di Jaj, quel fascio rosso faceva implodere ogni punto del suolo sul quale si posava, Gerard non poteva permettersi di stare fermo: “Perché non riesco a prenderlo? Se stesse fermo un solo secondo…!”. Jaj non aveva una pessima mira, Gerard intuiva la traiettoria del raggio dalla posizione del polso e dallo sguardo di Jaj, non aveva affatto bisogno di calcolare la traiettoria dello stesso raggio.

Zenck non restò fermo a guardare, dopo aver sistemato le sue armi, due bazooka attaccati alle sue braccia, sparava degli ordigni che in realtà non erano tali, improvvisamente si agganciano al terreno, in seguito, emetterono forti sismi intorno ad essi, Gerard perde l’equilibrio nel tentativo evitare il laser, con il terremoto il salto perde vigore, ed il re non può evitare il raggio laser. Venne preso di striscio per la spalla destra, ma aveva perso un piccolo pezzo di carne, niente di grave, lo sarebbe stato se lo avesse preso in pieno.

Gerard è a terra, il terremoto non gli permetteva di rialzarsi, sentiva un forte dolore invadergli tutto il corpo, dopo un minuto, il sisma cessò: “Devo ammetterlo… sono migliorati.”.

Den applaudiva con sarcasmo, voleva omaggiare la bravura del re nel ridurre al minimo il danno subito: “Ti faccio i miei complimenti, non è da tutti resistere alla formazione d’attacco di Jaj e Zenck, insieme sono una coppia pressoché impareggiabile.”.

Gerard: “Tsk… chissà quanto sarebbero affiatati se andassero d’accordo...”. Gerard aveva voglia di scherzare persino in quella situazione, possibile che credesse davvero nella vittoria.

Den: “So che stai scherzando, ma è vero, se fossero amici potrebbero addirittura mettere in difficoltà la Leagues Three, ma immagino che non sarà mai possibile.”.

Zenck: “Tsk. Se non avessi come compagno quel perdente trai piedi.”.

Jaj: “Tieni presente che dopo il re toccherà a te assaggiare i miei laser!”.

Zenck: “Coma farai a prendermi con quella mira che ti ritrovi?”.

Jaj: “Aspetta un solo secondo...”. Jaj stava puntando il prossimo raggio verso il suo compagno, Den abbassa l’arma lentamente verso il basso per colmare i dissapori.

Den: “Avanti ragazzi, dopo festeggeremo la nostra vendetta, calmate gli animi.”. Den era sicuro di se, era consapevole che poteva battere facilmente Gerard.

Gerard si rialza, ammaccato, ma pronto a riprendere la lotta:

Gerard: “Allora… è così? Plutonius ha troppa paura per venire a fronteggiarmi da solo? Non mi sorprende considerando come è finita l’ultima volta.”. Gerard assunse un sorriso beffardo, non voleva dare al nemico, la soddisfazione di vederlo in pena per la sua vita.

Den: “Ma per favore, non illuderti: Plutonius è entrato nella conclusione che non vale la pena sporcarsi le mani con te, se nemmeno riesci a sconfiggere noi. Quindi abbiamo il permesso di mettere fine alla tua vita, dal momento che non sembri più essere alla sua altezza.”.

Gerard: “E’ così che la pensa...”. Gerard diventò serio all’improvviso, ma due secondi dopo torna a sorridere, sorprendendo il trio nemico.

Tre persone escono dal palazzo in tutta fretta, erano i due comandati insieme a Dan, pronti ad aiutare il loro re. Il team Dynamite si accorge della loro presenza, così si misero in guardia:

Hughes: “Pazzesco… finalmente eccoci qui!”. Hughes non vedeva l’ora di combattere.

Sugarboy: “Mmmmmm. La pagheranno per quello che hanno...”. Gerard tiene tesa la mano, segno che devono stare fermi a guardare: “Ma sire, non può dirci di rimanere in disparte con le sue condizioni!”.

Hughes: “Già! Non siamo venuti fin qui per vederla soccombere!”. Appena Gerard li fulminò con lo sguardo, li convinse a rimanere al loro posto, non avevano mai visto tanta autorità, racchiusa in un solo sguardo: “Allora… chiediamo venia sire.”.

Sugarboy: “Faccia attenzione almeno...”.

Dan non capiva la situazione, si chiedeva perché un sovrano dovrebbe tenere così tanto a dimostrare la sua forza al nemico, cominciava a credere che Gerard fosse il solito sovrano con le manie di grandezza, con il costante bisogno di mettere alla luce il suo potere, ma appena questo assunse una postura fiera e uno sguardo sicuro in volto, si ricredette: “Che cos’è…? Cos’è questa forza magnetica che mi spinge a seguire quell’uomo fino in capo al mondo? Questa sensazione, è la terza volta che la sento in vita mia, ma è diversa… è… è...”.

Hughes: “Indescrivibile.”. Dan si sorprese nel constatare che Hughes aveva compreso quello che stava provando, temeva di aver parlato ad alta voce: “Tranquillo, non hai parlato, si capisce dal tuo sguardo quello che stai provando in questo momento.”.

Sugarboy: “Mmmmmm. Ci siamo passati tutti, ormai è come se oggi stiamo ancora seguendo il nostro re, solo per il piacere di provare quella sensazione indescrivibile che ci spinge a seguirlo oltre i confini di Edolas. Non potremo mai vivere senza la sua autorità...”.

Hughes e Sugarboy: “… leggendaria.”.

Dan: “Un’autorità leggendaria… sì, non ci sono altri modi per descriverla.”.

 

Den ed i suoi compagni provavano quasi pena per Gerard, credeva che avesse perso il senno: Fammi capire, hai buttato al vento l’unica possibilità di batterci? Allora hai un disperato bisogno di un consigliere, per consigliarti le migliori strategie di lotta.”.

Gerard: “Lo trovi divertente? Non ti piacerà sentirlo, ma non ho fatto sul serio fino ad ora, ho semplicemente scherzato per studiarvi quel tanto che basta, per sconfiggervi facilmente con l’aiuto dei miei comandanti, ma dopo avermi accusato di essere debole, ti confesso che mi hai fatto arrabbiare come hanno fatto solo in pochi...”.

Den: “Ma davvero!? Allora mi sento onorat...”.

Gerard: “NON HO FINITO!”. Aveva i nervi a fior di pelle, davvero non lo si vedeva arrabbiato così ogni giorno: “Voi tre avete DAVVERO creduto che non fossi all’altezza di quel pazzo di Plutonius. Avete DAVVERO pensato di eliminare colui che dovrebbe essere l’ultimo baluardo tra il male ed Edolas. Adesso vi metterò in ginocchio, con una sola mossa.”. Gerard alzò il dito indice, pensava davvero di atterrarli con un unico attacco.

Den: “FOLLE! ATTACCO FINALE!”.

Il team Dynamite si preparò per l’ultima azione: si dividono circondando Gerard all’interno di un triangolo, nel quale sono loro stessi i vertici. Zenck spara quattro dei suoi stimolatori di sismi, impedendo a Gerard qualsiasi possibilità di fuga.

Den: “Mini-droni, TUTTI!”. Era come se uno sciame di insetti stesse uscendo dalle sue maniche, si riuniscono formando una specie di gabbia che nasconde Gerard dagli occhi dei suoi tre soldati.

Dan: “Credete ancora che cela possa pare!?”. Il ragazzo sembrava preoccupato per il loro sovrano, ma era come se i due comandanti stessero combattendo la loro stessa voglia di aiutarlo, sentivano che era giusto obbedire all’ultimo ordine del loro sovrano.

All’improvviso, in un punto della gabbia di mini-droni, vengono emesse delle scintille che si concentrano in un solo punto, gli stessi mini-droni si allargano da quel punto, creando una sorta di barriera elettromagnetica, si poteva vedere Gerard all’interno della gabbia, intento ad analizzare la situazione

Den: “Avete presente, quando i bambini bruciano le formiche concentrando i raggi solari con la lente di ingrandimento? Immaginate che quella barriera rappresenti, la lente.”.

Jaj: “E che il mio laser sia il raggio solare.”. Jaj stava puntando alla barriera, era chiaro cosa volessero fare, con lo stesso principio illustrato da Den, avrebbero letteralmente fritto Gerard come fa il bambino con la formica.

Dan: “NO! NON FATELO!!!”. Dan impugna la sua lancia partendo all’attacco, non voleva permettere che Gerard venisse eliminato in quel modo.

Sugarboy: “DAN STANNE FUORI!!!”.

Hughes: “CHE CI FACCIAMO ANCORA QUI!!?”. Hughes seguì il suo soldato, non poteva permettere che accadesse il peggio.

Sugarboy: “D-Dovrei andare…?”. Sugarboy non sapeva come comportarsi.

Zenck: “E’ già troppo tardi!”.

Jaj: “VADO!”.

Team Dynamite: “TRIANGOLO DEL FATO!”. Jaj sferra il raggio laser, colpisce la barriera e come volesi dimostrare, seguii una travolgente esplosione, piega gli alberi, spazza via i comandanti insieme a Dan e riduce in pezzi le finestre del palazzo, infatti, Coco fa da scudo ad Elsa con il suo stesso corpo per proteggerla dalla furia del vento.

 

L'esplosione non ha provocato nessun considerevole danno, poiché contenuta dalla stessa barriera di mini-droni. Hughres, Sugarboy e Dan tornano di corsa all’ingresso del palazzo, l’esplosione è stata tanto violenta da spazzarli via per diversi metri, ma al loro ritorno non c’era alcuna traccia di Gerard, soltanto il team Dynamite che festeggiava l’apparente vittoria:

I due comandanti cadono a terra, atterriti dalla notizia:

Hughes: “Questo… non è pazzesco...”.

Sugarboy tieni il viso a terra per nascondere le sue lacrime: “E’ tutto finito...”.

Dan stava per demoralizzarsi insieme a loro, quando vede qualcosa di luminoso cadere dal cielo: “Ma quella è… no! Quello è…!”.

I comandanti si rialzano per vedere con i loro occhi, subito dopo riprendono a sorridere.

Il team Dynamite alza lo sguardo, non ci volevano credere, quella che sembrava una stella cadente, era in realtà Gerard con il mantello in fiamme: “CHE C'È!? NON RIDETE PIÙ!?”. Il trio avversario era raggelato dallo sguardo minaccioso di Gerard, e dalle fiamme che lo circondavano: “ È fatta… METEORA REALE!”. Gerard li annienta sul colpo, con i pugni colpisce Jaj e Zenck, con un colpo di testa, prende Den, entrambi in pieno volto

Gerard li aveva sconfitti come promesso, con una sola mossa: “Alla fine… vi ho cambiato di nuovo i connotati.”.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Gerard è addirittura diventato una meteora che ha schiacciato il nemico con una sola mossa, finalmente l’ultimo attacco da parte di New Warriors finisce con una loro sconfitta, cosa accadrà nel prossimo capitolo? Vedremo.

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Capitolo 17
*** Capitolo 16: Quell’uomo ***


~Capitolo 16: Quell’uomo

 

In una notte buia dove non si vedeva più un domani, questa realtà viene rischiarata dalla vittoria del re Gerard sul team Dynamite;

Sugarboy, Hughes e Dan corrono verso di lui per acclamarlo come merita:

Hughes: “Ce l’ha fatta sire! Ci perdoni per aver dubitato di lei.”. Tutti e tre si inginocchiano ai suoi piedi in segno di rispetto, ma anche di perdono.

Sugarboy: “Non abbiamo alcuna giustificazione, da ora in avanti, saremo pronti a mettere la mano sul fuoco per quanta fiducia riponiamo in lei.”.

Gerard si stava spolverando mentre ascoltava le loro scuse, per quanto non fosse sembrato, per lui era stato un gioco da ragazzi finire i nemici: “Mi hanno appena fatto esplodere e sono atterrato sul nemico come una cometa, non dovete darvi pena per aver pensato che fossi stato spacciato.”.

Dan si intromette, non poteva aspettare per sapere come aveva fatto a conquistarsi una vittoria clamorosa come quella, così in tutta calma, fa la sua domanda: “Mi scusi se mi permetto sire, ma ci terrei tanto a sapere come è sopravvissuto a quella esplosione, per quanto sia indiscutibilmente forte, un semplice essere umano non poteva uscirne indenne.”.

Hughes: “Ma che dici!? Sta al tuo posto!”.

Gerard: “Calma Hughes, è una domanda legittima la sua, inoltre non devi nascondermi che anche voi siete altrettanto curiosi di come abbia fatto.”.

Hughes arrossisce, Sugarboy invece ammette di essere curioso: “Lo ammetto sire, anch’io non posso aspettare per sapere.”.

Gerard gli sorride e comincia la spiegazione: “Ora vi spiego: prima di tutto, comincio dal fatto che il mio è un mantello realizzato con una stoffa ignifuga, quando l’interno della gabbia di mini-droni è esplosa, mi sono riparato con il mio mantello in modo che la vampata non mi facesse alcun male. L’esplosione mi ha fatto fare un bel volo come avrete già intuito, sfruttando l'aerodinamica del mio mantello sono atterrato piombando addosso al team Dynamite.”.

I tre erano stupefatti, Dan più di tutti: “Sire… l’ha spiegato come se fosse stata la cosa più facile al mondo, ma lei ha letteralmente avuto una idea geniale in una frazione di secondo!”.

Gerard: “Mi sono limitato a fare del mio meglio.”. Gerard torna serio, butta a terra il mantello, ormai ridotto male, e torna all’interno del palazzo. Mentre si avvia, comanda un ultimo ordine: “Portate quei delinquenti nelle segrete, io devo… fare una telefonata.”. Mentre calcava sulla parola, stringeva vigorosamente i pugni, poi cominciò ad aumentare la sua andatura, fino a correre.

 

Gerard si affretta a raggiungere la sala per le comunicazioni destinate all’isola DD, cerca in tutta fretta il dispositivo realizzato da Levy per comunicare con chi aveva il turno di un mese prima, infatti, ogni mese un totale di soldati viaggia in mare verso l’isola per dare il cambio a chi li ha preceduti, per un mese intero si occupano dei detenuti, alla fine del periodo fanno ulteriormente il cambio della guardia. L’ultimo cambio risale a tre settimane fa, una settimana prima dell’arrivo di Andy, quindi l’ultimo contatto che avrebbe avuto con i soldati, doveva informarlo dalla loro evasione.

Gerard collega il dispositivo al suo callwatch, aspettando con ansia la risposta dell’altra parte. Elsa appare davanti a lui, preoccupata per le sue condizioni riportante dallo scontro precedente, ma egli gli fa segno di tacere, di nuovo incurante del suo atteggiamento nei suoi confronti, l’unica cosa che voleva sentire, era la voce di quell’uomo.

Finalmente qualcuno risponde, riconosce la voce di quell'individuo fin troppo bene: “Immagino che il team Dynamite abbia fallito. Vuol dire che non hai perso il tuo tocco.”.

Gerard: “Plutonius… che hai fatto hai soldati giunti sull’isola? Se gli hai fatto del male ti giuro che…!”. Gerard era furioso, avrebbe voluto tenere per le mani quel criminale.

Plutonius: “Immagino che ti sia già fatto un’idea di cosa ne ho fatto di loro. Non immagini la voglia di vedere la faccia che stai facendo… peccato che questi callwatch non lo consentano, ma sono comunque ottimi non credi? Sono un'invenzione di quella tua affiliata, come si chiama… Ledy?”.

Gerard: “NON HO VOGLIA DI FARE CONVERSAZIONE CON TE VECCHIO PAZZO!!! Sappi che nemmeno i tuoi figli sono riusciti nel loro intento di eliminare Fairy Tail, comincia a considerare l’ipotesi di arrenderti!”.

Plutonius: “Mi hanno già informato, che ci vuoi fare, i figli procurano un sacco di delusioni… a proposito! Congratulazioni per...”. Gerard riaggancia, butta il dispositivo a terra, lo calpesta più volte e ci rovescia sopra la sedia spaccandola sul colpo, mentre Elsa chiude lentamente la porta, il suo amato continua ad imprecare come uno scaricatore di porto, disgustato dalla crudeltà di Trins.

 

Da tutt’altra parte:

In un mare lontano chilometri e chilometro dal regno, proprio al centro di una zona che prende il nome di triangolo DD, c’è un’isola con il suo stesso nome, l’isola DD.

Un uomo era seduto su una scrivania, in attesa che dall’altra parte qualcuno proferisse parola, ma il tonfo che aveva sentito, gli suggerisce che era tutto inutile, poiché il dispositivo era stato distrutto, più e più volte: “Peccato, ci tenevo a congratularmi per il futuro piccolo Gerard. Pazienza, tanto presto lo renderò orfano, non è il caso fingere di essere gentili.”. Una donna era seduta in un angolino a fare la maglia, Plutonius si alza dal suo posto per raggiungerla salutandola con un bacio, si trattava di Val, sua moglie: “Come stai tesoro? Continui a dilettarti con i ferri?”.

Val sforza un sorriso, una delle poche gioie che solleticano l’animo del marito: “Mi dispiace che i ragazzi abbiano perso contro i due ragazzi di classe S, ma hanno fatto un buon lavoro demolendo la gilda ed il novanta percento dei suoi membri, non essere così duro con loro.”.

Plutonius: “Ma amore, se così non è bastato, vorrà dire che non lo sono stato abbastanza, ti pare?”. Sapeva come rigirare la frittata ogni volta.

Val: “Ah… fa come ti pare, tanto vinci sempre tu queste discussioni.”. Asserisce sconfortata.

Plutonius: “Non dire così tesoro.”. Plutonius fece gli occhi da cane bastonato, per dimostrare come l’aveva appena ferito con le sue parole: “Parli come se non ti ascoltassi mai, ma quando mi hai detto che non avevi più alcuna intenzione di combattere, non ho insistito per farti cambiare idea.”.

Val: “Si invece.”. Risponde già rassegnata.

Plutonius: “Ma poi ho smesso.”.

Val: “Dopo un anno.”.

Plutonius: “MA HO SMESSO!”. Non aveva mai alzato la voce a Val, eppure lei non sembrò sorpresa dalla sua reazione, tanto che non accennò a smettere di sferruzzare: “Ti prego di perdonarmi amore.”. Plutonius gli mette le mani sulle spalle per catturare la sua completa attenzione, sembrava davvero dispiaciuto.

Val: “Hm. Va bene pace fatta.”. Lo raggelò con la sua reazione non curante.

Plutonius: “Ma non fare così! Cos’hai? E’ da ieri che ti vedo malinconica.”.

Val: “Eppure me lo chiedi soltanto adesso, il marito dell’anno.”. Lo aveva colpito nel segno con quella affermazione.

Plutonius: “N-Non hai tutti i torti, dovrei avere più riguardo nei tuoi confronti, per questo adesso chiamo la tua confidente, Ya. So che non hai completamente appianato le divergenze con il team Revolution, per questo chiamo solo la tua migliore amica, lo vedi che faccio attenzione a te?”. Val roteò gli occhi, pensava che era il minimo mostrare tali attenzioni verso la moglie. Plutonius tiene premuto un pulsante blu, si avvicina parlando al microfono per comunicare un messaggio: “Mi ricevi sorellina? Potresti…?”.

Val: “Ma andiamo Plu, ti costa davvero così tanto andare a chiamare di persona la mia migliore amica?”.

Plutonius: “Il tuo è un modo gentile per dirmi che non mi vuoi tra i piedi tesoro?”. Chiese con un sorriso forzato.

Val: “Lo vedi che mi capisci a volte?”. Plutonius incassa e va a chiamare di persona Ya, nell’attesa, Val continua a sferruzzare: “Ah… quell’uomo.”.

 

Nelle segrete del palazzo:

Sugarboy, Hughes e Dan hanno appena portato di peso i tre membri del team Dynamite, questi hanno ricevuto un colpo tanto forte da non aver ancora ripreso conoscenza, una volta rinchiusi, finalmente i tre ragazzi possono tornare a dormire, pensavano che sicuramente nessuno avrebbe attaccato nuovamente il palazzo dopo quanto successo, considerato che quello stesso giorno (sebbene fossero in realtà le 2:13 della notte dopo), il team Twins aveva già fatto battaglia con Fairy Tail, un terzo attacco sarebbe stato fuori luogo persino per New Warriors:

Hughes: “Yaa….. non vedo l’ora di dormire.”. Hughes stava già improvvisando un cuscino con le braccia posandole dietro il suo capo.

Sugarboy: “Un attimo, che vogliamo fare con i soldati svenuti?”.

Hughes: “Per favore, non cominciare a dire sciocchezze adesso che voglio andare a dormire, sono loro gli imbranati che si sono fatti atterrare con una facilità assurda, dormire tra le macerie li spronerà a migliorare.”.

Sugarboy: “Mmmmmm. Avrei da ridire se non avessi così tanto sonno. Buona notte amico, anche a te Way.”.

Dan: “S-Sì signore!”. Scattò sull’attenti dando il saluto ai due comandanti, rimanendo in quella posizione fino al completo congedo dei due superiori.

 

Dan stava per tornare nella sua postazione, ma poi si ricordò che era inutile fare la guardia per un nemico che non sarebbe tornato, così mentre procedeva verso l’uscita, vide Coco intenta a portare una pila di scartoffie nella sua camera, cosa impossibile da fare poiché non riusciva ad aprire la porta, fortuitamente Dan era lì di passaggio:

Dan: “Ecco a lei signorina Coco.”. Il ragazzo le apre la porta salvandola da una valanga di fogli.

Una volta che Coco riuscì a posare il tutto sulla scrivania, poté ringraziarlo come si deve: “Grazie mille Dan, mi hai salvata di nuovo!”. Afferma ricordandosi la prima volta che si sono incontrati.

Dan: “La prego non deve, è stato un onore esserle stato di nuovo al suo servizio.”. Disse con un inchino.

Coco: “Senti Dan, non è necessario che tu mi dia del lei quando siamo da soli, sai… tu per me sei...”. Coco aveva le gote arrossate, il volto incuriosito di Dan la faceva avvampare ulteriormente: “UN AMICO! Un amico… un amico. Perché mi sto comportando in questo modo!? Mi comporto come Gray quando riceve un bacio sulla guancia da Juvia! Possibile che… mi sia presa una cotta per…?”.

Dan: “Tutto bene?”. Chiese distogliendola dai suoi pensieri.

Coco: “Dan! Perdonami non volevo… che figura, come potrò mai cancellare questa figuraccia dalla mia memoria?”.

Dan: “E’ normale comportarsi così facendo le ore piccole tranquilla, io stavo per tornarmene a casa quando ho visto che avevi bisogno di una mano.” Afferma indicando la mano che gli aveva aperto la porta.

Coco: “Lo scampata per stavolta… Già… comunque, stavo dicendo che tu puoi benissimo darmi del tu quando siamo da soli, sei un amico per me.”.

Dan: “E’… una cosa molto bella che… grazie, non me l’aspettavo. Da quando sono in città non avrei mai pensato che la prima persona con cui avrei fatto amicizia sarebbe stata la capo di Stato di Edolas.”.

Coco: “Lo immagino. Adesso devo tornare al lavoro, il putiferio di oggi ha messo tutto in disordine, dovrò passare tutta la notte ad archiviare i documenti ed a prendere nota di quelli perduti, cerca di dormire anche da parte mia se puoi.”. Si mette in ginocchio per prendere tutti i fogli per terra, quando vede il suo nuovo amico ad offrirgli nuovamente il suo aiuto: “Ma Dan...”.

Dan: “Non me ne intendo, ma sono quasi certo che gli amici facciano questo ed altro tra loro.”. Coco si perse nel suo sorriso a trentadue denti, ma riesce a riprendersi giusto in tempo per non fare figuracce.

Coco: “Ti ringrazio. Un amico non mi avrebbe mai fatto questo effetto, forse sono davvero infatuata di Dan, ma ho delle responsabilità verso i miei sovrani ed Edolas, devo fare modo di rivedere le mie priorità”.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Fantastico, finalmente sono riuscito ad andare avanti, dopo gli esami integrativi aro talmente stanco che non ho più avuto voglia di correggere il capitolo. Lo ammetto sono colpevole.

Purtroppo non sono riuscito a finire la storia per la fine dell'esteta e chiaramente non posso lasciarvi appesi per circa un anno, non siamo neanche a metà, per rimettermi in pari quindi cercherò di aggiornare ogni 1 o 2 settimane, penso sia fattibile, farei di più se non avessi insegnanti (censura) che mi rallentano con delle stupide verifiche, è come valutare il risultato di una estate. Ma sto divagando, ci risentiamo al prossimo capitolo.

Il Narratore FT

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Capitolo 18
*** Capitolo 17: Ricordi di un’auto ***


~Capitolo 17: Ricordi di un’auto

 

Il Sole era radioso in quella giornata d‘estate nella città reale, eppure lo stato d’animo di Lucy non lo era affatto: come aveva promesso a Natsu, che era ancora ricoverato in ospedale, appena dimessa si sarebbe impegnata ad adempiere ai doveri del suo ragazzo, ma realizzò che non per forza avrebbe dovuto fare tutto da sola: “Gray torna un attimo.”. Il ragazzo la raggiunge nuovamente dal momento che erano usciti dall’ospedale insieme: “Devo fare un sacco di cose per Natsu, pensa tu a ritirare la ricompensa della vostra ultima missione.”.

Il ragazzo si sente già seccato, si aspettava una cosa simile da parte di Lucy, quando non c’è Natsu, è lui a farne le veci: “Lucy… hai promesso tu a Natsu di ritirare la ricompensa, perché non lo fai e basta?”.

Lucy: “Perché mi risulta che siate stati voi i due che hanno preso a calci i trafficanti di droga che vi hanno riempito il portafoglio.”. Rispose lei con la sua lingua tagliente, dopotutto non aveva torto nell’affidare il compito a chi lo aveva iniziato.

Gray: “Ma volevo andare a trovare Juvia in ospedale.”. Disse il corvino affranto.

Lucy: “Ma se abbiamo appena lasciato l’ospedale! Per favore lascia respirare la tua ragazza e prenditi il pane! Avrai pur bisogno di mangiare no?”. La franchezza di Lucy era disarmante e atterrante come sempre, Gray doveva riconoscere la ragione di Lucy ed il fatto che non fosse semplicemente guidata dalla pigrizia.

Gray: “Obbedisco Master. A questo punto andrò a vedere Juvia oggi pomeriggio.”.

Lucy: “Ci andrai stasera.”. Afferma categorica.

Gray: “Perché vuoi farmi questo!?”. Chiese il povero corvino con tristezza.

Lucy: “Se la ami farai così. Adesso sparisci.”. Senza farsi alcun complimento, invita il ragazzo a sparire dalla sua vista, egli finalmente si avvia rassegnato: “Povera Juvia, quel ragazzo gli sta addosso come una gomma da masticare incastrata tra i capelli, fai l’impossibile ma è sempre lì.”.

 

Lucy era appena giunta in officina in orario, riusciva a vedere l’auto di Natsu dall’altra parte della parete di vetro, gli sembrava di vedere un paziente con una malattia terminale, non capiva se i pezzi fuori dalla macchina erano stati rimossi volutamente, o se invece fossero cascati da soli, lo scontro era stato talmente violento che poteva essere un dettaglio non trascurabile. Lucy chiama ad alta voce il meccanico dell’officina più volte per nome, ma egli non risponde, di conseguenza fece l’unica cosa che gli venne in mente, prese la prima chiave inglese che trova e con essa colpisce ripetutamente una marmitta arrugginita: “Vecchio! Non ho tempo da perdere oggi vedi di raggiungermi alla svelta! Ingrana la marcia del tuo bastone e…!”. Ad arrivare non fu il solito meccanico, ma un giovane magro di media statura, con i capelli neri e gli occhi neri, indossava un paio di occhiali rosso scuro leggermente unti di olio da motore. Lucy lo osservava pulirsi le mani con un panno, poi sbottò: “Vecchio, che pillole hai preso per ridurti così!?”.

Il ragazzo divertito dalla sua reazione la corregge per evitare fraintendimenti: “Simpatica. Il vecchio è in pensione da ieri, io sono Adam Writer, ho finito da poco il mio apprendistato da una città più lontana, poi appena il mio capo è venuto a sapere che il vecchio di questa officina cercava qualcuno per prenderne le redini, mi sono presentato qualche settimana fa per fargli da aiutante, voleva prima essere certo che fossi degno di fiducia. Ora eccomi qui, che posso fare per questa incantevole signorina? Le bacerei la mano se le mie non fossero unte di grasso.”. Il ragazzo era chiaramente nuovo, tutti sono a conoscenza che flirtare con Lucy Ashley è uno di quegli errori da non compiere neanche una volta.

Lucy: “Senti damerino.”. Stese la mano come per intimarlo di tenersi alla larga: “Se ci stai provando con me, ti consiglio di puntare qualcuna senza un anello al dito.”. Disse la bionda mettendo alla luce la mano con l’anello in bella vista.

Adam: “Di solito questo non mi ferma.”. Il tono del ragazzo divertiva tanto Lucy, l’idea che quel ragazzo volesse continuare a provarci con lei nonostante tutto gli aveva già fatto visualizzare nella sua mente che fine gli avrebbe fatto fare: “Sai se proprio non vuoi una cosa seria con me, questo non ti impedisce di spassartela in mia compagnia, basta che il tuo ragazzo non lo venga a sapere. O la tua ragazza, io non ti giudico.”. Questo fu in colmo.

Lucy: “Punto primo.”. Tenne la mano a pugno fino mostrare il dito indice per cominciare il conteggio: “Il fatto che io sia fidanzata in realtà significa esattamente che non posso spassarmela con te.”.

Adam: “Posso dissentire?”. Il sorriso malizioso del ragazzo cominciava ad urtargli il sistema nervoso.

Lucy: “Taci non ho finito. Punto secondo: io di sicuro non mi metto ad uscire con uno che ha così poca considerazione di se e degli altri, tanto da fregarsene delle relazioni interpersonali altrui.”.

Adam: “Mi piaci quando fai la difficile.”. Il ragazzo non aveva intenzione di cedere.

Lucy: “Punto terzo: non sono lesbica, ma effettivamente preferirei diventarlo piuttosto che tollerare un altro minuto con le tue avance.”.

Adam: “Quindi se ho capito bene, saresti disposta a passare sessanta secondi del tuo prezioso tempo con me.”.

Lucy: “Dannazione! Io sono Lucy Ashley! Non sai che farmi arrabbiare è più pericoloso e stupido di pestare la coda ad un serpente?!”. Lucy voleva fare il possibile per non alzargli le mani, eppure sembrava che le sue continue provocazioni gli suscitassero un qualche tipo di appagamento, ma lei non voleva perdere ulteriormente tempo: “Cambiamo argomento, in che condizioni è l’auto?”.

Adam: “Ti dirò, non ho tutta l'esperienza del mondo, ma sono certo che nessuno in vita sua abbia mai visto un’auto in tali condizioni.”. Esclamò non smettendo di indicare la vettura: “Sembra che qualcuno ci sia caduto sopra e che un tornado lo abbia risucchiato e poi ributtato giù violentemente!”. Disse tutto di un fiato.

Lucy: “Grandioso, è esattamente quello che è successo! Bene allora ti lascio, è evidente che sai il fatto tua se sei riuscito a ricostruire i fatti senza alcun indizio, se hai novità non esitare a chiamarmi dal callwatch collegato al microchip di Natsu, tanto devo tenerglielo io fino a...”.

Mentre Lucy parlava e si congedava allo stesso tempo, il ragazzo fa in tempo ad intimargli di fermarsi per ascoltarlo: “Senti, apprezzo il fatto che tu abbia tanta fiducia nei miei confronti, ma cerca di capire, in tutta coscienza non posso prometterti di poter aggiustare una auto come questa e per di più con le condizioni più disastrate della storia. Inoltre devo ancora metabolizzare il fatto che nonostante quello che hai confermato, questa auto ha retto persino contro un tornado, però capisci che non ho comunque abbastanza esperienza solo per poterti illudere di poterla rimettere a nuovo.”.

Lucy non voleva credere a quello che stava sentendo, Natsu ama la sua auto, ricorda il giorno di sei anni fa, quando Natsu ha compiuto la sua missione per ottenerla in cambio.

 

Dopo aver passato la notte al castello, Natsu era fuori ad aspettare con ansia la sua nuova auto, era tanto eccitato da svegliarsi un’ora prima del dovuto:

Natsu: “Che bello! Che bello! Finalmente avrò una nuova auto!”. I suoi compagni lo raggiunsero a colazione fatta, erano felici per il loro amico, dopo quello che è successo con la sua auto, meritava una nuova macchina: “Ehi Lucy… non ti ho mai trovata così…!”.Il ragazzo prese il suo master per il braccio, con un gesto elegante la strattona, ma delicatamente facendo adagiare la schiena della biondina al suo petto e tenerla tra le sue braccia, senza smettere di fissarla dolcemente.

Lucy: “Natsu, non ho voglia di ballare ancora, l’ho fatto ieri al matrimonio di Gerard e Elsa ma ora...”. Natsu la zittisce facendo sue le labbra della loro leader, era così appassionato nel baciarla che Lucy contraccambiava come se fossero entrambi in preda ad un fuoco.

I loro compagni si sentirono fuori luogo in quella situazione, non c’era niente di casto in quello che si stavano cimentando i due ragazzi, niente di quello che avrebbero voluto dire i due ragazzi avrebbe reso la situazione meno disagevole, fu l’arrivo dei comandanti a rompere il ghiaccio: “Pazzesco, respirate ogni tanto.”. Il commento di Hughes fece tornare la coppietta con i piedi per terra: “Allora zazzera rosa, sei pronto?”.

Natsu: “Taglia corto e dammi le chiavi della mia auto!”. Natsu non stava nemmeno pensando al tono utilizzato con loro, non era al massimo della lucidità.

Sugarboy: “Mmmmmm. Le chiavi della tua auto stanno arrivando con tutto il pacchetto completo a quattro ruote.”. Compresero le parole del biondino con l’arrivo della vettura annunciata, per Natsu era come vedere un sogno con quattro ruote, era esattamente come la immaginava, un van nero di dimensioni 1,2 volte più grande del normale, comunque in grado di superare i 350 km/h.

Il guidatore che l’ha appena portata era fiero del suo operato, non poteva evitare di non parlarne: “Bella vero? Sono giunto fin qui con una considerevole velocità, ma è così manovrabile che sembra…!”.

Natsu: “L’auto è già mia niente pubblicità!”. Natsu aprì bruscamente la portiera del guidatore, l’uomo che vi era appoggiato cadde a terra in pieno volto, osservato dai presenti esterrefatti dall’accaduto: “Bello! Belli! Bella! Cool!”. Natsu osservava più volte gli angoli dell’auto, non voleva perdersi alcun particolare: “Che bello il manuale, ma ne ho già comprato uno che è casa, tienilo!”. Natsu nemmeno pensa più a quello che sta facendo, lancia fuori dalla finestra il manuale prendendo accidentalmente in testa il precedente guidatore, questo perde i sensi, a loro posto c’è lo stupore del pubblico.

Lucy: “Accidenti Natsu contieniti!”. Lucy non aveva mai visto Natsu così fuori controllo, dove essersi preso una bella cotta per quell’auto.

Natsu: “Lucy, Gray, Wendy, Juvia, muovete il cul* ed entrate dentro!”.

Lucy: “Ma come ti permetti!?”. Voleva entrarci dentro per il semplice gusto di fargliela pagare, ma sapeva anche l’inevitabile risultato, nulla, Natsu nemmeno si sarebbe accorto delle percosse con le sue attuali condizioni.

Wendy corre verso la ignara vittima di Natsu e cerca di assisterlo, ma il rosato aveva altri programmi per Wendy, suona il clacson due volte per incitarla a muoversi: “Wendy, non vorrai farla a piedi?”.

Wendy: “Mettici del ghiaccio.”. La ragazza in tutta fretta intimò al semipaziente di riguardarsi ed entra in macchina affiancando Juvia.

Natsu: “Adesso si parte!”. Natsu ingranò verso una destinazione indefinita.

Gray: “Natsu, dove ci stai portando esattamente?”. Chiese legittimamente il compagno.

Natsu: “Ovunque Gray, ovunque vogliamo...”. Natsu era tanto commosso dalle sue stesse parole che versò una lacrima, pensò però Juvia a ricordargli di un particolare.

Juvia: “Ehm.. Natsu, Juvia deve ancora prendere il suo compenso in denaro per la missione.”.

Natsu: “INVERSIONE A UUU!!!”. Esclamò il ragazzo per niente imbarazzato dalla dimenticanza.

Tutti gli altri: “INVERSIONE A UUU!!!”. I quattro sono stati contagiati tanto da esultare insieme al rosato senza alcuna ragione.

 

Lucy non poteva ignorare quel ricordo, amava l’idea che uno dei pochi motivi ad aver spinto Natsu a tornare a sorridere fosse sempre stato al suo fianco come un compagno di avventure, per sei anni l’auto di Natsu ha fatto parte del suo team, sa benissimo quanto Natsu ne uscirebbe distrutto dall’impossibilità di aggiustarla: “Ascolta, io sono disposta a pagare qualunque cifra, ma ti prego, non ti chiedo di provarci, o di fare l’impossibile, ti scongiuro semplicemente di riportarla al suo antico splendore.”. Lucy si mise in ginocchio per scongiurarlo, pur di raggiungere il suo scopo, non gli sarebbe importato sottomettersi.

Adam: “Va bene! Ti prometto che non interromperò le riparazioni finché resta il minimo di possibilità, ma adesso basta umiliarti in questo modo, rimettiti in piedi.”. Lucy prima di andarsene, si ricorda di ringraziare il ragazzo, ma lui per sua sfortuna non aveva ancora finito con lei.

Adam: “Non preferiresti ringraziarmi in un altro modo?”. Il ragazzo accarezza il viso della bionda, Lucy per i primi due secondi sembra voler contraccambiare all’imminente bacio, ma la sua espressione cambiò improvvisamente subito prima del momento fatidico.

 

5 minuti dopo:

Lucy: “Grazie per lo sconto Adam! Mi raccomando fa un buon lavoro!”. Lucy si è ufficialmente congedata.

Adam la saluta ancora atterrato, stavolta ha rimediato semplicemente un occhio nero, doveva ringraziare il fatto che Lucy fosse occupata quel giorno: “Ah, quella ragazza è pazza… deve essere mia, fidanzato o no.”. Il giovane meccanico, non ha comunque alcuna intenzione di arrendersi.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Allora? Scusate il ritardo ma è più difficile di quanto pensassi cercare di rimanere coerente con i tempi, a quanto pare il mio massimo è aggiornare ogni 2 settimane, non prima, sono comunque in ritardo lo ammetto ma vi assicuro che faccio del mio meglio. Forse non lo avete ancora capito, ma il giovane meccanico è la controparte dello scrittore del quale Lucy si era infatuata nell’episodio 49, io me la sono immaginata così la sua controparte, un playboy che invece dei romanzi preferisce stare in mezzo alle auto. Io gli ho dato il nome Adam perché sia nel manga sia nell’anime è stato precisato il suo nome, infatti se controllate qui (http://fairytail.wikia.com/wiki/Writer) vedrete che al posto del nome c’è scritto Writer (scrittore in inglese). Comunque così vi fate una idea migliore del suo aspetto, ala prossima.

Il Narratore FT

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Capitolo 19
*** Capitolo 18: Ricordo di una famiglia ***


~Capitolo 18: Ricordo di una famiglia

 

Gray era in sella al suo destriero alla volta del castello, doveva ritirare la ricompensa per aver sventato insieme a Natsu le malefatte di un gruppetto di trafficanti di una nuova droga, sebbene fosse un suo dovere di fatto, gli dava comunque fastidio dover aspettare fino a sera per poter fare visita a Juvia, ma sapeva anche che Lucy aveva ragione, Gray è sempre stato un ragazzo appiccicoso ancora prima dell’inizio della loro relazione, però dopo sette anni insieme era giunto il momento di farsi un piccolo esame di coscienza per valutare il loro rapporto: “Sono sempre stato attratto da Juvia, fino ad sette anni fa ho fatto l’impossibile per attirare la sua attenzione provocando l’effetto contrario, ma dal giorno in cui l’ho salvata per la prima volta, ho provato qualcosa ben oltre l’infatuazione ed il desiderio, era come se sapessi fin dall’inizio di essermi innamorato di lei, gli ho persino dichiarato i miei sentimenti praticamente cinque minuti dopo il suo risveglio da quel letto, il letto sul quale l’avevo adagiata dopo averla salvata dalle grinfie di Elsa. Le cose sono notevolmente cambiate oggi:

- la magia non esiste più, entro un paio di decenni se non prima, la nuova generazione nemmeno crederà che sia mai esistita probabilmente;

-abbiamo un nuovo re che non è pronto a uccidere chiunque pur di ottenere il potere magico;

-siamo in ottimi rapporti con i comandanti, le stesse persone responsabili dell’eliminazione dei nostri amici più cari;

-infine, abbiamo addirittura intrapreso delle relazioni, Cana e Mira sono addirittura sposate, mentre Natsu e Lucy lo saranno tra meno di tre mesi.

Io che aspetto a chiederlo a Juvia? Qualcosa mi frena ed ho paura di sapere cosa sia.”. Gray accarezza il collo di Iceball, come se fosse alla ricerca di un qualsiasi tipo di consolazione da qualcuno: “Tu che dici amico, dovrei farmi avanti e comprare un anello alla gioielleria che abbiamo appena oltrepassato?”. Iceball in un impeto si impenna, Gray preso alla sprovvista cade all’indietro, ma illeso: “E-Era il tuo modo di dirmi di fare marcia indietro sulla questione? O è uno dei tuoi soliti scherzi?”. Iceball lo affianca per riprenderlo in groppa: “Oppure sono entrambe le cose?”. Iceball nitrisce impennandosi un paio di volte, come se ridesse confermando la supposizione di Gray: “Come immaginavo...”. Gray rimonta in sella e riprese la cavalcata: “Vorrei che sapessi parlare, almeno avresti meno scuse per farmi disperare.”.

 

Gray era appena giunto all’ingresso del palazzo, non si aspettava di vedere un’ambientazione del tipo post-apocalittico: “Ma che cosa è successo!?”.

Coco appena nota la presenza di Gray, sospende la guida delle le riparazioni per beneficiarlo della sua presenza: “Ciao Gray, sei qui per la ricompensa vero? Scusaci ma dovrai aspettare.”.

Gray nota una certa nota di rammarico nelle sue parole: “La ricompensa può aspettare! Cosa è successo qui? Il palazzo… il giardino era così verde mentre adesso...”.

Coco: “Già… a proposito, tu te ne intenti di botanica? Ho chiamato cinque esperti nel settore che non trovano una soluzione per un terreno così sterile.”. Cercava di rimanere sarcastica, ma presto le lacrime sarebbero sgorgate.

Gray: “Sono cresciuto a Northro Coco, non indosso i guanti per nascondere il mio pollice verde, ma i geloni che sto attualmente contrastando. Adesso basta scherzare, terreno sterile? Ho visto foreste incontaminate meno rigogliose dei vostri fiori, e mi vieni a dire che adesso non c’è vita su questo terreno?”.

Coco faticava a parlare con i suoi singhiozzi: “Se lo tocchi... se-sentirai che è… che è ancora caldo.”. Distolse lo sguardo dal suo interlocutore per non mostrare le sue lacrime.

Gray la prese in parola, scese da Iceball, si tolse il guanto destro è tento di tastare il terreno, era così spesso e caldo da riuscirgli impossibile: “Come è accaduto? Come è potuto accadere?”.

Coco riuscì a darsi un contegno per potergli parlare a dovere: “New Warriors ci ha attaccati, dopo aver sgominato i soldati hanno aggredito il re.”.

Gray: “Credevo che il team Twins avesse capito la lezione, come…?”.

Coco: “NO… non sono stati loro.”. Lo corresse la giovane.

Gray: “Allora chi? L’incappucciato?”.

Coco: “Non conosco la sua vera identità ma ne dubito. E’ stato il team Dynamite, il team sconfitto dai nostri sovrani sette anni prima.”. Gray non si aspettava l’intervento di un altro nemico assetato di vendetta: “Si sono infiltrati nel castello come il sommelier, il bibliotecario, e addirittura come consigliere del re.”.

Gray: “Ma è una cosa assurda! Come è lontanamente possibile fingersi consigliere da un giorno all’altro?”.

Coco: “La situazione è molto più complessa di quanto puoi immaginare Gray e ci stiamo impegnando al massimo per capire come...”.

Gray: “Coco, non c’è niente da capire...”.

Coco: “NON TI AZZARDARE A FARLA SEMBRARE FACILE PERCHÉ NON LO E’!”. Coco era furibonda, Gray voleva calmarla ma era troppo tardi per farlo: “Pensi che sia stato dato tutto per scontato quello che viene fatto qui dentro?!”.

Gray si sentii molto a disagio, avrebbe dovuto pensare prima di parlare: “Mi dispiace Coco, come noi vi impegnate al massimo per far funzionare le cose, ma a differenza vostra gli errori sono un lusso da non prendere in considerazione. Sono mortificato.”.

Coco si sistemò i capelli dopo la sua sfuriata, doveva essere costantemente composta, come gli aveva insegnato Byro: “E’ tutto perdonato.”.

Gray era fin troppo imbarazzato per chiedergli qualsiasi cosa, ma voleva sapere: “D-Dimmi, che fine hanno fatto i membri del team Dynamite?”.

Coco: “Sono stati arrestati, adesso Sugarboy e Hughes li stanno interrogando.”.

Gray: “E come sta andando?”.

Coco: “Ecco...”.

 

Nel frattempo, nella sala degli interrogatori:

Den, il leader del team nemico era seduto su una sedia, ammanettato al tavolo in acciaio, nonostante ciò era compiaciuto dalla situazione, infatti sono più di tre ore che i due comandanti cercavano di carpirgli informazioni sia da lui sia dai suoi compagni oltre tre ore, ma non ottennero nessun risultato se non il raptus di rabbia del comandante Hughes, provocato dal ghigno dell’interlocutore: “TI UCCIDERÒ! E LO FARÒ FACENDOTI SOFFRIRE!”. Hughes gli saltò addosso, voleva carpirgli un’informazione a qualunque costo.

Sugarboy lo trattiene a fatica, ma almeno gli impedì di fare una sciocchezza: “Datti un contegno! Attaccarlo adesso sarebbe abuso di potere!”.

Hughes: “Ci hanno attaccati e i loro compagni hanno demolito la gilda Fairy Tail, dillo a loro di darsi un contegno!”.

 

Tornando alla volta del castello:

Gray: “Deve essere stressante. Mentre Gerard?”.

Coco con una certa riluttanza rispose: “Non sono sicura di potertelo dire.”.

 

Sulla soia della porta per la sala delle comunicazioni:

Elsa era davanti alla porta, stava per bussare quando realizza che è una formalità di poco conto dopo quanto stava succedendo, aprì direttamente la porta, la sua attenzione fu catturata da un foglio volante, ma poi concentrò il resto di tale attenzione al resto della stanza, c’era un livello di devastazione alla pari del paesaggio esterno, mobili rotti, libri strappati a metà, scaffali distrutti con i pezzi sparsi da tutte le parti.

Gerard era al centro della stanza in posizione fetale rivolto alla parte opposta ad Elsa, lei si avvicina come se niente fosse, sebbene non lo avesse mai visto in quelle condizioni, era come se sapesse già cosa avrebbe dovuto fare una volta lì: “Ehi… ciao...”. Gerard rimase fermo ed impassibile a fissare il vuoto: “Lo sai che non è colpa tua vero?”. Dopo quelle parole sgorgarono delle lacrime dal volto del sovrano vulnerabile: “Hai fatto tanto di quel bene in questi sette anni di governo e sei anni di matrimonio, perché disperarsi dopo quanto è successo in un giorno?”.

Gerard: “Non ti biasimerò se vorrai lasciarmi portandoti il bambino, ora come ora sono la cosa più lontana di un padre.”. Era in uno stato catatonico, forse nemmeno aveva dato ascolto alle parole della sua regina.

Elsa: “Ancora non hai imparato a conoscermi? Io… noi, non ti lasceremo mai.”. Affermò alludendo anche al bambino nel suo grambo, purtroppo Gerard non reagì, ma ella non lo abbandonò come promesso, si sdraiò a terra accanto a lui, tenendolo tra le sue braccia.

 

Tornando nuovamente alla volta del castello:

Coco: “Ad essere onesta non ho idea delle sue condizioni Gray.”.

Gray: “Non sopporto questa situazione alcuni dei miei migliori amici sono su un letto da ospedale, mentre l’unico sovrano che sia mai valsa la pena di servire ha una crisi esistenziale.”.

Coco: “Cerchiamo di non pensarci, anche lui è un essere umano. Gray torna tra un’ora, prima di allora non posso fare altro per te.”.

Gray constatò che il suo problema era l’ultimo dei pensieri della fanciulla, non poteva non perdonarla considerata la non mancanza di tatto nei suoi confronti: “Va bene.”. Il corvino montò in sella, prima di partire però: “Per quel che può valere, ricordagli da parte di Fairy Tail una cosa di vitale importanza: ha stipulato delle condizioni per lasciare la gilda di Fairy Tail.”.

Gray partì lasciando la ragazza con quell’ultimo pensiero, sapeva a cosa stava alludendo, il principe glielo aveva confidato qualche anno prima: “Sono sicura che non lo ha dimenticato”.

 

Sette anni prima, città reale:

Gerard, a quel tempo ancora principe, stava svolgendo uno scontro all’ultimo respiro con il Gran re demone Dragonil, nonché Natsu Dragonil mascherato. Lo scopo della battaglia era multiplo: Heart Natsu voleva dimostrargli che avrebbe potuto governare nonostante la scomparsa del potere magico, che la folla in delirio non lo stava tifando semplicemente perché si auguravano la sconfitta del dragon slayer, ma perché credevano nel principe. Il terzo motivo, forse il principale, era che il rosato voleva avere modo di sconfiggere il mago di classe S:

Heart Natsu: “Questa è la mia versione della cerimonia di addio di Fairy Tail.”. Gerard rimase sorpreso da quelle parole: “Esistono tre regole che vanno comunicate a chi lascia la gilda: primo, non divulgare informazioni che possono danneggiarla! Secondo...”. Lo scontro divenne sempre più acceso, Gerard lo interrompe colpendolo in pieno volto: “Oh… ma che succede!?”. Chiese frastornato.

Gerard: “Non avere contatti con i vecchi clienti, per non cercare di trarne profitti!”. Ripresero a lottare intensificando il ritmo, Gerard era in netto vantaggio su di lui.

Natsu: “Sì esatto! E terzo...”. Il rosato riuscì ad insaccargli un sinistro in pieno stomaco: “Pur percorrendo strade diverse, bisogna continuare a vivere facendosi forza!”. Gerard non demorde e riprese il controllo, come se stesse prendendo il combattimento più seriamente: “Non sottovalutare mai la tua esistenza e non devi dimenticare gli amici, ai quali hai voluto bene.”.

Gerard continuò al suo posto: “E queste regole vanno ricordate per sempre.”. Dopo averlo detto riprese il sorriso.

Lo scontro terminò con un ultimo gancio dei due, Natsu fa in tempo a dire un’ultima cosa: “Adesso hai capito…? Se conserverai lo spirito della nostra gilda nulla sarà mai impossibile...”. Gerard riuscì a rimanere in piedi dopo il colpo, fu lui il vincitore: “Forse ci rivedremo… Mistgun.”. La folla esulta per la vittoria del principe, una battaglia rimasta tra gli annali della storia.

Gerard osserva malinconico la figura dell’ormai incosciente rosato, pensando che presto non lo avrebbe più rivisto come gli altri suoi compagni: “Natsu...”.

L’inversione di Anima era già iniziata, tutto il potere magico sarebbe svanito insieme agli eroi di Heartland ed gli altri exceed, tutti i loro corpi cominciarono a brillare di luce propria ed allo stesso tempo venivano trascinati via con la forza, la folla riprese ad esultare il principe per averli cacciati via, solo una cerchia ristretta di persone conosce la verità tutt’oggi, ma Gerard avrebbe governato come meglio credeva per il bene dei suoi sudditi e del resto di Edolas.

Gerard: “Addio Lily. Natsu, Gajil, Wendy, voi siete la mia famiglia, Fairy Tail.”.

 

Gray non sapeva che avrebbe potuto fare in quell’ora di tempo, le possibilità erano tanto numerose da non averne idea: “Che barba, galoppare senza una meta è più noioso di quanto immaginassi, quasi quasi vado davvero in quella gioielleria per vedere che anello potrei comprare a Juvia.”. Gray fu attirato da una piccola figura ad un metro di distanza da lui, arresta l’avanzata del suo destriero per osservarlo meglio, era un bambino coperto dalla testa ai piedi da un mantello ed un cappuccio, questo avanza verso di lui a passo normale, come se non avesse fretta di raggiungerlo. Gray non sapeva come comportarsi se non aspettare il suo arrivo, ma oltre a quello non sapeva il perché di quella sua irresolutezza, nonostante il rumore di fondo della gente, sentiva distintamente il suono di ogni passo compiuto dal ragazzino, prima ancora che se ne rendesse conto, era di fronte a lui, si fece coraggio e gli chiese se avesse bisogno di aiuto:

Gray: “Ehi piccolo come va? Hai bisogno di qualche…?”.

???: “Secondo te quando vale la pena di combattere?”. Gray non sapeva che rispondere a quella domanda improvvisa, o perché mai avrebbe dovuto farlo, si girò un attimo cerca di un adulto che magari stesse cercando il ragazzino, ma appena gli degnò nuovamente della sua attenzione, era già sparito.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Scusate il ritardo di due giorni! Un bel tuffo nel passato, il combattimento tra Natsu Dragonil ed Edo Gerard è stato uno dei miei preferiti sebbene avessero lottato senza potere magico. Gray si è fatto un nuovo piccolo amico, o almeno credo, chi lo sa, può succedere di tutto, siamo solo al 18esimo capitolo e non è neanche un terzo della storia, vediamo come andrà avanti.

Il Narratore FT

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Capitolo 20
*** Capitolo 19: Una visita inaspettata (1^ PARTE) ***


~Capitolo 19: Una visita inaspettata (1^ PARTE)

 

Un uomo elegante dai capelli neri e corti con delle sfumature di chiaro, varca la soglia dell’ospedale, aveva dei piercing sulle orecchie ed un portamento oneroso, impugnava un mazzo di rose blu, raggiunse la reception e con educazione chiese all'infermiera di turno: “Buongiorno, so che una certa Levy ed altri membri di Fairy Tail sono stati ricoverati in questo ospedale, vorrei tanto farle visita se è possibile”.

Infermiera: “Un solo secondo.”. L’infermiera controlla in fretta la lista dei pazienti, dal momento che Fairy Tail è la gilda della città hanno una lista specifica, non ci mise molto a trovarli: “La prassi mi obbliga a chiederle chi sia e di verificare la sua identità con dei documenti signor...”.

Lo sconosciuto si identifica come il direttore responsabile di una testata, l’Edo-corp: “Mi conoscerà come Gajil signorina.”.

L’infermiera basita dalla notizia comincia a trattarlo con tutti i riguardi: “Oh adesso la riconosco! Sono onorata signor Gajil, ho sempre apprezzato il fatto che abbia divulgato la verità del regno sin da quando ha fondato l’Edo-corp, ma temo di non poterla farla entrare, i giornalisti...”.

Gajil: “La interrompo subito, io e Fairy Tail siamo in ottimi rapporti di amicizia, oggi sono qui presente come amico, non ho alcuna intenzione di molestare i pazienti nello stabile.”.

L'infermiera aveva qualche dubbio, ma voleva credere nella sua buona fede: “Se lei è davvero come la dipingono le altre persone posso fidarmi, la stanza della signorina Levy e della sua compagna Juvia sono nella F4 all’ultimo piano, quella di Natsu Dragion nella F7 sullo stesso piano.

Gajil: “La ringrazio, a presto.”. Gajil si congeda e corre verso l’ascensore prima che chiudesse le porte.

 

Gajil era proprio davanti alla porta della F4, si risistema la cravatta più volte, come se fosse nervoso all’idea di rivolgere nuovamente la parola a Levy, non che negli ultimi quattro anni non gli avesse più proferito parola, alla fine del loro rapporto hanno cercato di restare amici, purtroppo per loro era altrettanto doloroso rimanere tali, la cosa migliore sembrava prendere le distanze e limitarsi a ad un saluto quando capitava di incrociarsi per strada: “Coraggio Gajil se hai sfidato l’autorità del re Faust sette anni fa, oggi puoi bussare a quella porta ed assicurarti che la tua ex sia in buone condizioni.”. Determinato avvicina le nocche, quando la porta si aprì riducendo in un attimo le distanze tra lui ed i compagni di squadra della turchina:

Gajil: “Jet, Droy, da quanto tempo.”. Disse fingendo un minimo di piacere nel rivederli.

Droy: “Già… mai abbastanza purtroppo.”. Affermò non nascondendo la sua mestizia.

Gajil: “Ok, immagino che nemmeno dopo quattro anni fingiamo di piacerci per un minimo di sette secondi.”. Disse marcando la nota di sarcasmo.

Jet: “Dacci un taglio Gajil, sono passati quattro anni, devi accettare la fine della vostra storia.”. Lo incita assumendo un tono meschino.

Gajil: “Uh… che parole taglienti, ma ditemi da quanto tempo voi conoscete Levy ed avete instaurato un rapporto che andasse oltre l’amicizia? Oh ma che sciocco, dimenticavo che non è mai successo.”.

Levy: “Lo sapete che da qui si sente tutto vero?”. Domanda la ricoverata mettendo fine al duello verbale tra Gajil e quel che resta del team Shadow Gear.

Jet e Droy stavano per andarsene imbarazzati, ma prima di ciò sussurrarono all’ospite: “Attento a quello che fai...”. Chiusero la porta sbattendola dietro, colpendo la schiena del povero Gajil.

Gajil: “Simpatici come sempre vero?”.

Levy: “Non mentire con me.”.

Gajil: “Li odio sempre di più.”. I due risero l’uno contagiato dalla risata dell’altra, era da tempo che non ridevano in quel modo: “Senti io...”.

Levy: “Un attimo...”. Aveva intuito di non essere completamente rimasta da sola con lui, così marcò bene il tono di voce per assicurarsi di venire sentita da chi stava dietro la porta: “Jet, Droy, se scopro che state origliando appena torno alla gilda installo l’opzione di autodistruzione nelle vostre armi con un comando a distanza, poi vediamo se vi piace l’idea di armi che potrebbero esplodere in 24 ore su 24 a mio volere e piacere!”. Si sentirono dei passi allontanarsi a tutta velocità, la ragazza conosceva bene i suoi compagni: “Continua.”.

Gajil: “Perspicace come sempre. Dopo aver saputo di Fairy Tail sotto attacco e di te tra i feriti più gravi, non ci ho più visto e… ed eccomi qui.”. Il ragazzo stava arrossendo mentre ne parlava, non voleva nascondere completamente i suoi sentimenti repressi alla sua ex amata.

Levy: “Oh...”. Levy distoglie lo sguardo, a differenza sua voleva nascondere le sue sue gote arrossate.

Juvia: “Che bel quadretto.”. Quell’affermazione ricorda ai due di non essere comunque soli, di certo non potevano chiederle di andarsene.

Gajil: “Juvia! Ovviamente sono qui anche per te e Natsu.”.

Juvia: “Continuate a far finta che Juvia non ci sia, tanto non se ne va da nessuna parte.”. La ragazza provava un forte piacere nel metterli in difficoltà, dopotutto leggere libri non era il più appagante dei passatempi in un ospedale.

Gajil: “Bene… allora come stai?”. Chiese come se non avesse notato le sue condizioni.

Levy: “Come se un portone di una gilda mi fosse esploso addosso. Aspetta è quello che successo!”. Afferma mettendo in evidenza il letto d’ospedale sul quale era adagiata.

Gajil: “Tsk! Molto divertente! Cioè non è diverte! Cioè!”. Era chiaro, il panico lo aveva preso.

Levy: “Gajil. Adesso basta perché sei qui?”. Chiese con l’intenzione di arrivare al punto.

Gajil: “Ecco vedi, ieri sera sono venuto a sapere dell’attacco a Fairy Tail, sono arrivato alla gilda e… e non potevo credere a quello che avevo visto.”.

Levy: “Lo so, la gilda è distrutta ma ci stiamo già impegnando nel ricostruirla, o meglio Jet e Droy si stanno impegnando nel farlo, quelli dimessi hanno comunque bisogno di una settimana di riposo nelle proprie case, noi invece...”.

Gajil: “Siete delle persone molto forti Levy, ritornerete in piedi molto più forti di prima.”.

Levy: “Ancora non hai risposto alla mia domanda Gajil, perché sei qui?”.

Gajil: “Come sempre è inutile tenerti nascosto qualcosa Levy.”. Il ragazzo prese una sedia e si sedette accanto a lei, le prese delicatamente la mano e le disse: “La pausa è durata anche fin troppo Levy, voglio tornare con te.”.

Levy: “Ma guarda, il tuo gala con quella modella non è finito bene? No aspetta era un’attrice! La modella era del gala di due mesi prima.”.

Gajil: “Lo so, mi rendo conto che le scappatelle con le celebrità del luogo...”.

Juvia: “Del continente vorrai dire.”. Lo corresse la compagna di stanza della turchina.

Gajil: “Già Juvia… l’eufemismo era voluto chiaramente.”. Esclamò non nascondendo il suo sordo rancore: “Ma voglio metterlo in chiaro, non ho intrapreso quelle avventure per farti soffrire, volevo solo sopravvivere.”. Levy aveva gli occhi lucidi, commossa dalle parole che stava sentendo: “Capisci volevo soffrire un po’ meno, io ti amo ancora.”.

Levy ritirò di scatto la mano, come spaventata dalla sua ultima affermazione: “Senti Gajil, non dico di non crederti, ma quattro anni fa abbiamo appurato che non mi ami abbastanza.”.

Gajil si strozzò dopo il rifiuto, in un gesto disperato comincia a supplicarla: “Levy ti scongiuro dammi un’altra possibilità.”.

Levy: “Sai dov’è la porta.”. Gajil affranto si alza e si congedò definitivamente, Levy si copre il volto con una mano, come se servissero davvero ad arrestare le sue lacrime.

Juvia dispiaciuta per la sua amica, cerca di farla sentire meglio: “A Juvia dispiace vederti così.”.

Levy: “Tranquilla, sono quattro anni che ci convivo.”.

 

Gajill era rimasto fuori in corridoio, ancora sconvolto dall’accaduto, prese in tutta fretta un contenitore in vetro con delle pillole blu, era molto tentato ma decise di rimetterle a posto, prese un profondo respiro e dopo essersi tranquillizzato prese l’ascensore per uscire.

 

Gajil era pronto per andare quando la sua attenzione fu attirata da un trio di ragazze con tute nere attillate che mettevano in risalto le loro forme, prima di mettersi a sbavare riprese il controllo e pronto a tornare al lavoro, quando notò un luccichio insolito provenire dalla reception, veniva proprio da una delle tre ragazze, il polso della ragazza di destra per la precisione, ma era certo che non indossasse nessun braccialetto, si chiedeva come avrebbe potuto emettere quel luccichio?

L’infermiera dietro il bancone è pronta ad accoglierle: “Salve signorine, come posso esservi d’aiuto?”.

La ragazza mora di mezzo risponde: “Salve, siamo qui per Natsu Dragion”.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Lo so sono in ritardo, ma sono pieno di impegni abbiate pietà per la mia salute mentale. A quanto pare Gajil si è divertito in questi quattro anni da scapolo, ma nonostante questo il dolore al cuore non smette di straziarlo, sarà per questo che porta con se quelle pillole, o siete più curiosi di sapere chi siano quelle tre ragazze? Mi dispiace, ma prima di due settimane non lo verrete a sapere.

Il Narratore FT

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Capitolo 21
*** Capitolo 20: Una visita inaspettata (2^ PARTE) ***


~Capitolo 20: Una visita inaspettata (2^ PARTE)

 

Natsu stava beatamente sdraiato a leggersi un libro sulla meccanica automobilistica, non aveva una vasta scelta di passatempi su un letto da ospedale e Lucy non sarebbe tornata a fargli visita prima di sera, una settimana e tutto sarebbe finito, o almeno è così che si convinceva, colto di sprovvista bussarono alla sua porta, non si aspettava delle visite e se fosse stata l’infermiera per le spugnature sarebbe direttamente entrata: “Avanti.”.

Tre ragazze che indossavano delle tute attillate entrarono nella stanza, in piena euforia strillarono: “HAA…! Siamo davanti a Natsu Dragion, LA PALLA DI FUOCO!”.

Natsu si coprì il timpano sinistro, rischiava di perdere l’udito per la frequenza delle loro urla: “Signorine… posso sapere chi siete?”. Cercò di chiedere con gentilezza.

La ragazza di mezzo fa segno alle sue compagne di tacere, poi si prese finalmente la briga di rispondere alla domanda: “Noi! Siamo! Le tue fan numero uno!”.

Natsu coprendo nuovamente il suo timpano sinistro rispose sarcasticamente: “Mi stai facendo fischiare di nuovo l’orecchio, che bello...”.

La ragazza sembra essere sul punto di perdere il controllo: “Oh! Mio! Dio! Ho appena lasciato un segno su Natsu Dragion!”. Le tre ragazze saltavano e si toccavano le punte delle dita mentre ripresero a strillare, ma la stessa ragazza di prima fa segno che è il momento di darsi un contegno: “Allora, noi siamo le presidentesse del tuo fan club, sappiamo tutto su di te!”. Affermò orgogliosa.

Natsu fingendo il minimo interesse risponde: “Mi lusingano tali attenzioni, non ci vuole molto a sapere tutto su di me quando io stesso non so dove sono nato, comunque penso sia il caso che voi...”. Il rosato cercò di prendere il telecomando per chiamare l’infermiera, una delle ragazze lo precede rubandoglielo: “Oh… sei molto veloce complimenti.”. Si complimentò cercando di non esaurire la sua cortesia.

La stessa ragazza di prima, che sembra essere la capo gruppo, gli prega di non cacciarle: “Ti prego non mandarci via...”. Le tre ragazze fecero entrambe la faccia da cucciolo per impietosire il rosato: “Siamo disposte a fare qualunque cosa per farti sentire… a tuo agio...”. Affermò mettendo enfasi sull’ultima frase, tutte le tre ragazze accarezzarono il torace del ragazzo, scivolando le loro insidiose mani verso il basso, Natsu agitato gli ordina di fermarsi.

Le ragazze sembravano offese dalla sua reazione: “Se davvero mi conosceste come dite, sapreste che presto mi sposerò con il master della mia gilda, mi riesce difficile credere che vi sia sfuggito un dettaglio simile.”. Le ragazze sembravano irritate da tale affermazione, ma la tensione creata in quel momento svanisce con l’intrusione di Gajil nella stanza: “Gajil, non mi aspettavo di vederti.”.

Gajil in tutta fretta prende una sedia a rotelle e spinge il rosato a salirci sopra: “Oh per favore Natsu, non dirmi che ti sei scordato dell’intervista!”.

Natsu confuso chiese: “Non ricordo di aver avuto una commozione cerebrale, o me lo ricorderei non credi?”.

Gajil: “Allora hai dimenticato di aver avuto una commozione cerebrale, adesso monta!”. Natsu non essendo in vena di discutere si siede sulla sedia e venne portato di corsa fuori dalla stanza: “Scusate signorine ma non posso rimandare l’appuntamento!”. In men che non si dica avevano già lasciato la stanza.

Le tre ragazze non capivano cosa era appena successo davanti ai loro occhi, una di loro guardò la cartella clinica del paziente e constatarono che non avesse avuto nessuna commozione, in un impeto la buttano a terra e si mettono a cercare i due fuggiaschi.

 

Gajil chiamava in tutta fretta l’ascensore, girandosi più volte per assicurarsi che non venisse seguito:

Natsu spaesato chiese: “Ma si può sapere che ti prende oggi?”.

Gajil stizzito gli risponde: “Mi prende che ti sto salvando la pellaccia amico.”. L’ascensore si apre, Gajil entra dentro, scegliendo il piano vede davanti a loro una delle tre ragazze, preme ripetutamente un pulsante a caso sperando in bene, la ragazza aveva già richiamato le sue compagne, queste corrono verso l’ascensore assumendo uno sguardo minaccioso, appena prima di averli raggiunti le porte dell’ascensore si erano chiuse: “Ah… per ora è fatta.”. Gajil tirò un sospiro di sollievo.

Mentre scendevano Natsu pretendeva delle spiegazioni: “Gajl dimmi che sta succedendo per favore!”.

Gajil di getto risponde: “Quelle sono venute qui per ucciderti!”. Natsu non fece in tempo a fare altre domande che Gajil riprese a parlare: “Quando sono giunte al bancone della sala d’aspetto ho notato qualcosa di molto luccicante provenire da loro, più precisamente dal polso di una di quelle.”.

Natsu: “Non mi sembrava indossassero qualche tipo di accessorio.”. Notò il rosato.

Gajil: “E’ proprio questo il punto: l'alternativa era che nascondessero qualcosa che non volevano mettere in mostra, benchè una superficie sebbene liscia su quelle tute vi si riflettesse qualcosa, non poteva essere così luccicante, ne ho avuto la conferma ascoltando di nascosto i loro discorsi alla reception, sai cosa hanno detto?”.

 

Flashback:

la ragazza mora delle tre chiese all’infermiera: “Salve, siamo qui per Natsu Dragion.”.

L’infermiera avendo già controllato prima per Gajil non aveva bisogno di cercare, ma la prassi la obbligava comunque di chiedere le credenziali e verificare se effettivamente potevano permetterle di fargli visita: “Allora signorine prima di permettervi l’accesso devo...”.

La ragazza fingendo una grande ansia chiede: “La prego è molto importante, noi dovremo partire per un lungo viaggio e siamo già molto in ritardo, vogliamo ringraziare il signor Dragion per averci salvato la vita da quei mostri di New Warriors ieri pomeriggio.”. Le due compagne le fanno da supporto pregandole di permettere l’accesso.

L’infermiera sorpresa dalla notizia chiede: “Oh! Sono tornati quelli di New Warriors?”. Chiese sotto voce, la bruna nascondendo il suo sorriso beffardo risponde limitandosi ad un cenno, volevano rendere credibile la loro recita dimostrando il fatto che l’informazione doveva rimanere segreta: “Allora vi d’ho subito il numero della stanza!”.

 

Fine flashback:

Natsu sorpreso esclama: “Lucy mi ha detto che partito l’attacco tutti i civili sono scappati e non avevano ancora avuto modo di constatare che fosse New Warriors.”.

Gajil: “Infatti, io l’ho saputo per l’appunto ascoltando quella conversazione, gli unici che potevano sapere la verità erano la corte reale, i membri di Fairy Tail...”.

Natsu completò l’elenco al suo posto: “… e New Warriors!”. Il portello dell’ascensore venne aperto di scatto, una delle tre ragazze caratterizzata da un colore di capelli castano fa cenno di saluto ai due ragazzi, poi con un taglio netto proveniente dalla lama spuntata tra la manica ed il quanto nero taglia i cavi, doveva nascondere molta forza in quelle braccia ossute, l’ascensore precipita a gran velocità, la ragazza si aggrappa alle scale sulle mura per salvarsi dall’imminente botto.

L’ascensore sta aumentando la velocità, i due non sarebbero sopravvissuti alla caduta, soprattutto Natsu nelle sue condizioni, Gajil prese di forza l’amico in difficoltà facendololo uscire dalla botola superiore, Natsu si aggrappa al volo sulle scalinate e si augura che anche Gajil si salvi, quest’ultimo non aveva alcuna intenzione di finire i suoi giorni in quel modo, anche lui uscì dalla botola superiore e si aggrappò alle scalinate appena prima che l’ascensore si sfracellasse al suolo.

 

Gajil raggiunge il magazzino completamente incolume, seguito da Natsu zoppicante:

Gajil in pena per lui cerca di fornirgli sostegno: “Dragion! Non devi sforzarti devi ancora...”.

Natsu lo in zittisce per parlare: “Ascolta Gajil… nasconditi lì dietro...”. Gajil non capiva perché tutta quella premura in quelle condizioni: “Quelle non si arrenderanno facilmente, devo combatterle o faranno fuori anche te, quindi muoviti.”. Gajil non voleva essergli di impiccio, lo lasciò da solo mentre trovava un posto sicuro per se.

 

Natsu restò in piedi ad aspettare l’arrivo delle tre attentatrici, queste come previsto entrarono nella stanza con aria minacciosa, Natsu le esamina per bene eppure non riconosce nessuna di loro come membro di New Warriors: “Vi ha mandati Plutonius giusto? Non ricordo nessuna di voi tre tra i team che hanno attaccato il palazzo sette anni fa.”. Nessuna di loro proferì parola: “A meno che voi non siate state già arrestate all’imboscata nella foresta… no, dovete essere troppo abili o Plutonius non vi avrebbe ordinato di venire ad eliminarmi.”.

La mora di mezzo risponde: “Chi ti dice che sia stato Plutonius a mandarci?”.

Natsu: “Non cercare di confondermi, delle fonti attendibili (alludendo a Gajil) mi hanno comunicato che siete in possesso di informazioni che soltanto la stessa New Warriors poteva fornirvi, ancora non so come…?”.

La bionda sulla sinistra interrompe il ragazzo con una domanda: “Se sei già convinto di sapere tutto allora rispondi: che fine hanno i membri di New Warriors dopo la guerra?”.

Natsu non trova il senso di quella domanda: “Che domanda: le segrete erano ancora in ricostruzione ed eravate comunque troppo pericolosi da tenere sulle terre di Edolas, la cosa più saggia fu deportare tutti i detenuti su un’isola DD, una prigione di massima sicurezza per contenere i delinquenti del vostro rango.”.

La castana sulla destra chiese: “E dimmi, soltanto New Warriors fu deportata su quell’isola?”.

Natsu: “No di certo perché Plutonius aveva reclutato molti alleati per attaccare di sorpresa Fairy Tail, molte ex gilde furono...”. Natsu cominciò a capire: “Voi non siete di New Warriors.”.

La bruna al centro delle tre continuò al suo posto: “Una volta preso il controllo di quell’isola piena di insidie non soltanto i membri di New Warriors divennero più forti, emerse un’altra gilda che acquisì tanta forza da arrivare al suo stesso livello, insieme quelle due gilde al comando delle altre, diedero vita all’alleanza che presto eliminerà Fairy Force. Il nome di quella seconda gilda è Soul mentre quella dell’alleanza è New Rules.”.

Natsu: “Ma allora voi...”.

La bruna: “Noi siamo il team Banshee della gilda Soul, il nostro incarico è eliminare un membro del Dream team ad essere stato capace di sconfiggere la Chaos, parlo di te Palla di fuoco.”.

Natsu: “Odio essere forte...”. Si autocommiserò il ragazzo.

 

Le tre si lanciarono all’attacco contro Natsu, lui prese le prime cose che trovò in quello sgabuzzino, una flebo con una sacca vuota ed uno spazzolino ancora nella confezione, approfittando della lama della castana apre al volo la confezione, poi si impegna a parare tutti i colpi delle tre ragazze, erano talmente veloci che non riusciva a sferrare neanche un attacco: “In quanti siete in città!?”. Chiese come se fosse un ordine, ma loro non sono disposte a rispondere, approfitta della disattenzione della bionda per spingerla via, questa si incastra con la testa in un porta bidet per sua fortuna nuovo.

Natsu era ancora impegnato con le altre due, la bruna nota la presenza di Gajil, cerca di correre verso di lui per spingere il rosato ad arrendersi, ma lui la intercetta legando al volo la flebo alle sue gambe mentre con lo spazzolino arresta i fendenti dell’altra avversaria.

Natsu si ritrova con mezzo spazzolino, la ragazza crede di averlo messo alle strette, ma lui riesce a disarmarla e con un calcio rotante la respinge verso la compagna con la testa incastrata.

Natsu vorrebbe tirare un sospiro di sollievo, ma arriva la bruna con un filo termico, voleva sorprendere il ragazzo decapitandolo con esso, ma lui con una gomitata prende lo stomaco di lei, afferra la flebo ancora legata alle sue gambe e la scaraventa contro il muro, di seguito la castana torna all’attacco, è rimasta soltanto lei, lui riesce a immobilizzarla con una presa al collo, stringeva sempre di più la presa per spingerla alla resa, questa batte sul terreno per dichiarare la sconfitta, ma Natsu si limita ad allentare la presa: “Per l’ultima volta... in quanti siete!”. Stringe la presa quel tanto che basta per farle pronunciare una lettera, D, questa approfitta della sua ultima esitazione per atterrarlo con una mossa di judo e andare in ritirata con le sue compagne.

Gajil corre in aiuto di Natsu: “Dragion sei stati un mito, come ti senti?”.

Natsu con l'amaro in bocca risponde: “Gajil, New Warriors non è il solo nemico di che dovremo affrontare.”.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Rieccomi, domani cercherò di scrivere un altro capitolo, adesso mi godo il mio film! Scusa l’attesa ma dovevo finire la storia di Natale su Code Lyoko, pensate che nemmeno ho controllato la grammatica, ci si sente.

Il Narratore FT.

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Capitolo 22
*** Capitolo 21: L’alleanza New Rules ***


~Capitolo 21: L’alleanza New Rules

 

Natsu era appena stato portato ad urgenza nella sua stanza, fortunatamente stava meglio di quanto sembrasse e come previsto sarebbe stato dimesso una settimana dopo, Gajil lo raggiunse subito dopo gli accertamenti per informarlo che ha risolto il problema sulla divulgazione del ritorno di New Warriors:

Gajil: “Natsu, ti farà piacere sapere che ho pensato io all’infermiera della reception, non crede sia stata New Warriors ad attaccare ieri e prima, come vero che domani la gente verrà solo a sapere di un semplice attacco rivale alla gilda e ad uno dei suoi membri, non parlerò di New Rules, ancora.”. Puntualizzò.

Natsu immobilizzato sul suo letto risponde: “Grazie Gajil, non solo per il giornale ma per avermi salvato, senza di te mi avrebbero fatto fuori.”.

Gajil: “Sei troppo gentile Dragion, ma ammettiamolo io non ho fatto niente mentre lottavi con quelle ragazze, voglio dire, hai lottato con una flebo ed uno spazzolino.”. Affermò ancora incredulo.

Natsu arrossisce, ancora non era abituato a tali attenzioni: “Che vuoi che ti dica, sono sorpreso anch’io, non credevo me la sarei cavata in tutta sincerità.”.

Dalla porta entrarono Levy e Juvia, quest’ultima era in stampelle mentre l’altra sulla sedia a rotelle, volevano vedere come stesse il rosato:

Juvia: “Juvia è felice di vederti ancora vivo.”. Disse sinceramente.

Levy salutò con un cenno Gajil, ancora in imbarazzo per il loro ultimo dialogo, poi concentrò le sue attenzioni su Natsu: “Se penso che quelle tre streghe avrebbero potuto attaccare noi.”.

Natsu: “No tranquille, voi eravate al sicuro, volevano eliminare me soltanto.”.

Juvia: “Perché? Cos’avevano contro di te.”.

Gajil si intromette nella conversazione: “Erano di Soul.”.

Le due ragazze non capivano, poi la stessa Juvia realizza di aver già sentito parlare di quella gilda: “Juvia conosce quella gilda!”.

Natsu: “E come?”.

Juvia arrossisce, voltando lo sguardo dalla parte opposta al rosato: “Juvia preferirebbe non parlarne.”.

Natsu non capiva perché tanta segretezza, Gajil si intromise di nuovo: “Almeno dicci di che sai su quella gilda.”.

Levy precede la sua compagna: “Scusaci Gajil, ma spifferare tutto ad un reporter...”.

Gajil la corresse: “Ex-reporter, sono un redattore capo adesso.”.

Levy: “Il punto è che non possiamo occuparci di tre nemici adesso.”.

Gajil: “Sottile come sempre Levy, il terzo nemico sarebbe la stampa forse?”. Chiese con una nota di sarcasmo.

Natsu trovò necessario intervenire in aiuto di Gajil: “Levy, lui mi ha salvato la vita oggi, ed ha risolto il problema sul contenimento della notizia, sono dell’idea che possiamo dirgli tutto, mi fido lui.”. Gajil era onorato, Levy non poteva far altro che sopportare l’imbarazzo per la sua presenza.

Juvia riprese a parlare: “Allora la gilda Suol è una gilda che si trovava a sud-est dalla città reale, una gilda caratterizzata dal fatto che si dilettasse nella musica, in tutti i generi di balli, il loro master per esempio è un grande cantante di musica da sala, un musicista e un ballerino provetto, il suo nome è Michael. Quella gilda non sembrava molto forte in se, si diceva che dipendesse dal fatto che si concentrassero troppo a divertirsi a passo di musica che a farsi pubblicità per le loro abilità combattive, Juvia ci è stata di persona e può confermarvi… che è assolutamente vero.”.

Natsu: “Juvia, faccio fatica a crederlo visto che mi hanno quasi fatto il c*lo.”. Disse enfatizzando una nota di dubbio.

Juvia: “Invece è proprio così, si vede che come il team Twins anche la loro gilda ha messo alla luce il loro potenziale nascosto, sapresti dire a Juvia il nome di una delle tre ragazze?”.

Natsu: “Non si sono prese la briga di presentarsi, però hanno detto di essere il team Banshee.”.

Dal viso della ragazza era chiaro avesse capito di chi si trattasse: “Ma certo Juvia le ha già incontrate e viste in azione: come suggerisce il nome le banshee sono creature soprannaturali rappresentate come spiriti femminili, ci sono diverse leggende sul loro conto, qualcuno direbbe che sono soltanto degli spiriti urlanti non necessariamente maligne, mentre altre dicono il contrario, infatti quando ancora esisteva la magia, indossavano dei modulatori intorno al collo, questi gli permettevano di potenziare le loro voci tanto da assordare a vita i loro nemici, ovviamente non lo mettevano quando cantavano in sala.”.

Natsu: “Wow… mi è andata bene che i loro scienziati non siano stati in grado di riprodurre quella tecnologia senza magia.”. Commentò il ragazzo.

Levy: “Ricordi come si chiamano?”.

Juvia: “Fa pensare a Juvia… sì, c’era una mora, una castana… Juvia ricorda che la bionda si chiamava Penny, la castana Roxy, mentre la capo gruppo dai capelli mori… Kira!”.

Natsu: “Perfetto abbiamo dei nomi, queste informazioni ci aiuteranno a sbarazzarci di New Rules una volta per tutte.”.

Levy: E’ così che hanno chiamato la loro alleanza? E’ chiaro che il loro obbiettivo è imporre il loro modo di pensare e di agire su tutta Edolas, se solo sapessi almeno in quanti si sono insediati.”.

Gajil: “Non lo sappiamo, ma possiamo restringere il campo: Dragion ha cercato di estirpargli quell'informazione combattendo contro di loro”.

Juvia: “Quindi sapete in quanti sono nascosti in città?”.

Natsu: “No, però quella… credo Roxy stava pronunciando una D.”.

Levy: “D può stare per... due, dieci, dodici, diciassette, diciotto e diciannove.”.

Juvia: “E’ un’informazione molto utile, si sa che non possono essere due, fino ad ora abbiamo saputo del team Dynamite che sono tre, Twins sempre tre, Banshee pure...”.

Natsu: “E l’incappucciato sul quad, siamo a dieci.”.

Levy: “Dubito che Plutonius e Micheal abbiano mandato solo dieci affiliati.”.

Natsu: “Io invece ne sono certo, Plutonius ha comandato quelle ragazze di eliminarmi, il team Twins doveva eliminare Gray mentre alcune voci di corridoio hanno confermato che ieri sera hanno attentato alla vita del re, vogliono eliminare per primi quelli che hanno battuto il team Chaos sette anni fa. Non abbiamo scelta: Gajil, per favore va alla gilda e spiega a Mira...”.

Levy lo interrompe sul momento: “COSA? Scordatelo non lo immischierai nei nostri affari.”.

Natsu: “Non sono nostri affari se riguarda tutta Edolas Levy, e noi non possiamo uscire dall’ospedale in queste condizioni con la squadra medica alle calcagna.”.

Levy: “Ah… odio quegli impiccioni, ma non possiamo permettere che un civile compia questo rischio, siamo noi che dovremmo proteggere tutti.”.

Gajil: “Lo state facendo, accetto la missione Dragion, sarà come ai vecchi tempi quando Lucy mi chiedeva informazioni.”.

Levy: “Va bene! Non venire da me quando quei mostri di New Rules ti avranno catturato!”. La turchina uscì dalla camera molto adirata, i presenti temevano di aver capito il vero motivo.

Juvia: “Con qualcun altro non avrebbe reagito così, ti rendi conto vero?”.

Gajil tutto impettito rispose: “Me ne rendo conto.”. Si congedò dai presenti per andare a Fairy Tail.

Natsu: “Oh… la nuova guerra per la supremazia, temo sarà più cruenta dell’ultima Juvia.”.

Juvia: “Fairy Tail sarà pronta per allora Natsu.”. Cercò di rassicurarlo la ragazza.

Natsu: “Ne sei certa? E se anche fosse credi che Fairy Force lo possa essere?”.

Juvia: “Juvia crede che lo scopriremo nel peggiore dei modi.”.

Natsu: “Già sul campo di battaglia, e questa volta… il campo di battaglia è la città reale.”.

 

Gajil era fuori dall’ospedale, con nonchalance si dirige verso la gilda confondendosi con la folla, ma camminando provava una certa ansia nel muoversi, vedeva nemici in ogni angolo, pensava di essere arrugginito poiché sono ormai sette anni che non è abituato a simili emozioni. Si nasconde in un vicolo buio per tranquillizzarsi, tirò fuori di nuovo il contenitore in vetro con le pillole blu: “Non lo faccio per me, lo faccio per la fiducia riposta e per Edolas.”. Ne prese una, avrebbe dovuto bere un bicchiere d’acqua ma fu costretto a arrangiarsi, sventato il pericolo del soffocamento finalmente riuscì a tranquillizzarsi, non aveva più paura, non provava più niente.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Cosa sarà successo a Gajil? Riuscirà ad arrivare a Fairy Tail incolume? Il piano di Plutonius riuscirà? I subalterni suoi e di Michael riusciranno mai a eliminare Natsu, Gray e Gerard? Scopriamolo.

Il Narratore FT.

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Capitolo 23
*** Capitolo 22: Fase 1 ***


~Capitolo 22: Fase 1

 

Mirajane stava servendo i suoi compari con il più bello dei suoi sorrisi, il suo buon umore era tanto contagioso da far dimenticare a chiunque la brutta vicenda del giorno prima: “I primi dieci che trasformano il loro broncio in un smagliante sorriso, avranno dei boccali pieni gratis!”. Come degli avvoltoi corrono tutti a mostrare il proprio sorriso al giudice dietro al bancone: “Calma ragazzi, altrimenti annullo tutto!”. Ordinò l’albina con un broncio infantile.

Dal portone della gilda aggiustato da poco, entrò con impassibilità Gajil per le informazioni da riportare a Mirajane, con il suo arrivo tutti si ammutolirono, ma Jet e Droy volevano dargli un loro benvenuto speciale: “Hey Gajil!”.

Gajil con noncuranza decise di ignorarli: “Mirajane, devo parlarti, adesso.”. Gajil era freddo e distaccato, non era mai stato un tipo di molte parole con quelli di Fairy Tail, ma neanche reagire in quella maniera era da lui.

Jet: “Senti un po’, con chi credi di avere a che…?”. Jet non fece in tempo a finire che Gajil riprese subito la parola.

Gajil: “Natsu è stato attaccato oggi in ospedale, volevano eliminarlo.”. Tutti sobbalzarono sentendo le sue parole, volevano delle spiegazioni: “Suppongo che tanto vale informare tutti.”.

 

Gajil spiegò tutto, della gilda Soul, dell’alleanza New Rules, del loro primo obbiettivo che consiste di eliminare prima Natsu, Gray e il re Gerard, tra i presenti c’era qualcuno allibito, qualcuno era esterrefatto, qualcun altro era furioso, l’unico a essere rimasto impassibile era proprio il messaggero: “Ho detto quello che dovevo dire, ciao.”.

Droy: “Ehi aspetta ti giri e te ne vai!? Non puoi sganciare una bomba simile e andartene come se niente fosse!”. Lo rimbeccò il moro.

Gajil con freddezza risponde: “Sì invece, lo vedi sto andando.”. Si congedò senza voltarsi una volta indietro.

Jet: “Non mi è mai piaciuto...”. Commentò il velocista.

Cana cerca di calmare gli animi: “Signori, non mi sembra il momento, siamo appena venuti a sapere che hanno… come dire? Messo una taglia sulla testa dei nostri migliori amici.”.

Droy: “Già… sono geloso.”.

Il vecchio Wakaba stizzito dalla sua affermazione rispose: “Davvero? Invidi Natsu e Gray per essere sul mirino del più grande maniaco della guerra?”.

Jet: “Andiamo, non è un segreto che io e Droy siamo i più forti della gilda, noi saremmo in grado di affrontare la cosa.”. Affermò con franchezza.

Elfman: “Loro c’erano a difendere la gilda intanto.”. L’intromissione dell’albino rese un po’ irritati Jet e Droy.

Jet: “Cosa vorresti dire Elfbaby?”. Lo provocò avvicinando minacciosamente.

Elfman distoglie lo sguardo per non guardarlo negli occhi, era intimidito dalla sua vicinanza: “N-Niente...”.

Droy: “A me non sembrava niente Elfman, non mi ero mai reso conto di quanto vigliacco tu fossi! Adesso non hai più il coraggio di parlare!”.

Max interviene in difesa del ragazzone: “Sta zitto Droy almeno Elfman è sincero, non era necessario che seguissi Jet per portare Levy in ospedale, avevamo bisogno dei più forti della gilda!”. Assevera il castano.

Cana si sentiva in dovere di arrestare gli animi: “Signori, cerchiamo di mantenere la calma, ok?”.

Romeo: “Lo faremmo volentieri Cana, ma ci sono dei problemi veri qui purtroppo.”.

Tutti aggredirono il ragazzo, Wakaba per primo: “Taci! Non permetterti di parlare a Cana in quel modo ragazzino.”.

Romeo: “Io non sono più un ragazzino, e se anche fosse almeno a differenza sua capisco del grande casino in cui ci troviamo.”.

Wakaba: “Quando avevi ancora tredici anni lei ha combattuto per salvare Edolas dalla tirannia di Plutonius!”.

Macao non poteva permettere che suo figlio venisse trattato in quel modo: “Non parlare in quel modo a mio figlio, adesso lui combatte le sue battaglie come tutti noi e per il bene della gilda!”.

Wakaba: “Ma bravo intanto sei tu a combattere le sue battaglie.”.

Romeo: “Aspetta papà, ci penso io: hai ragione Wakaba sono il più giovane tra i presenti, ma ancora prima di compiere vent’anni mi rendevo conto di quanto fosse triste per un soggetto di mezz’età come te provarci con una giovane donna sposata come Cana.”. Wakaba andò addosso a Romeo, Macao lo intercetta e lo colpisce, in men che non si dica era scoppiata l’ennesima rissa a Fairy Tail, ma era diverso dal solito, l’unico sentimento dominante era il puro astio reciproco.

Macao: “Non azzardarti più a toccare mio figlio!”. Esclamò colpendo il suo compare.

Wakaba: “E tu insegnagli le buone maniere!”. Risponde contraccambiando il gancio destro con un altro.

Droy aveva atterrato Elfman, era sopra di lui mentre preparava il colpo: “Lo sai quanto sia importante per me Levy, non dovevi aggredirmi così!”. Elfman chiuse gli occhi, impreparato a subire il colpo.

Romeo gli afferra il polso per aiutare il compagno: “Droy lascialo in pace ti prego!”. Gli prega Mirajane mentre Romeo lo tiene fermo, Droy spinse via il ragazzo e colpì Elfman: “Ho detto basta Droy”.

Cana non sa che fare in mezzo a quella baraonda, aveva paura di quello che sarebbe potuto accadere: “SI PUÒ SAPERE CHE STA SUCCEDENDO?”. La rissa venne arrestata dall’entrata di Kan seguito da un Mc che riabbraccia sua moglie, il primo di loro si avvicina Droy che ancora era sopra un Elfman gonfio di lividi: “Se ti togliessi dal mio cognato mi faresti molto felice.”. Droy non si sentiva minacciato, lasciò l’omaccione soltanto perché aveva riconosciuto di aver esagerato con lui, Mirajane soccorre il fratello subito dopo un frettoloso bacio a stampo con Kan: “Non è la solita rissa, perché state litigando? Dov’è il master? Cosa è successo alla gilda in nostra assenza?”.

 

1’ora dopo:

Kan massaggiandosi le tempie sospirò: “Ok vediamo se ho capito…!”. Era frastornato dal brainstorming di informazioni.

Kan: “Quindi state dicendo che New Warriors capitanata da nostro zio è tornata, con alleati più forti? E la fase uno del loro piano è eliminare Il re, Natsu , e Gray?”.

Tutti si limitarono ad annuire: “Con Gray intendiamo lo stesso Gray Surge che dovrebbe essere uscito più di un’ora fa? Quello la fuori tutto solo?”.

Tutti all’unisono gridarono: “Gray”. E si misero a cercarlo per tutta la città!

 

Gray si stava annoiando in sella al suo destriero da oltre un’ora, ora nel quale ha cercato il ragazzino sparito dopo essersi girato un attimo, le sue parole lo avevano colpito, secondo te quando vale la pena di combattere? Più pensava a quel ragazzino e più si identificava in lui, un bambino solo che non ha trovato nessuno su cui contare, fino all’arrivo di una persona molto cara: “Chissà se quel ragazzino ha dei genitori, nei suoi occhi aveva tanta di quella solitudine, mi si spezza il cure se penso a cosa potrebbe succedergli senza una guida. Dovrei cercarlo? O dovrei andare a prendere la mia ricompensa a palazzo, sono già in ritardo.”. All’improvviso viene colpito sulla guancia sinistra, un individuo incappucciato gli aveva dato un calcio sulla faccia. Gray cade da cavallo e questo si sbizzarrisce, l’incappucciato sferra un altro calcio, ma stavolta ad Iceball, questo cade al suolo su un fianco in preda al dolore: “Ma come osi…?”. L’incappucciato lo colpisce nuovamente con un calcio in pieno viso, stavolta però, durante il movimento la gamba prendeva fuoco, completamente avvolta dalle fiamme, il dolore era più forte seguito dall’ustione.

Gray si contorce coprendosi il viso con le mani: “Allora, vuoi farlo fuori o no?”. Un altro incappucciato alla guida di un quad arriva sul posto, doveva essere quello che aveva portato via i gemelli: “Pensavo volessi divertirti anche tu.”. Rispose il primo: “In tal caso sarò ben felice di finirlo.”.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Allora, lo confesso, questo capitolo l’ho finito il giorno 09/03/18, prima che vi arrabbiate, pensavo fosse giusto fare più capitoli per il prossimo periodo che aggiornare ogni settimana, mese, mesi, sono fin troppo impegnato con gli studi, non vedo l’ora di finire la storia così mi sbarazzerò una volta per tutte delle bozze che riempono il mio cellulare, pace.

Il Narratore FT.

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Capitolo 24
*** Capitolo 23: Cercando Gray ***


~Capitolo 23: Cercando Gray

 

L’incappucciato più vicino all’indifeso Gray sta per colpirlo con un altro calcio avvolto dalle fiamme, ma egli prima di riuscire a colpirlo, viene preso e portato in alto da un oggetto non identificato a gran velocità: “Ma cosa sei?!”. Esclama lui.

L’oggetto non identificato non era altro che Mc dotato delle sue ali meccaniche: “Mc di Fairy Tail, ti direi al tuo servizio se non mi trovassi qui per prenderti a calci”. Mc lo scaraventa contro un carretto di frutta, seguitando il suo entusiasmo nell’averlo fatto. “Chiedo venia, ma spetta questo a chiunque prende di mira i nostri compagni!”.

L’altro incappucciato sceso dal quad sguaina una spada avvolta dalle fiamme, appena prima di trafiggere Gray questo viene placcato da Kan, l’incappucciato appena colpito sente un forte mal di schiena, poiché l’urto è stato incentivato dalla corona di metallo sulla testa di Kan, su cui si poggiava una specie di corno, per la precisione un corno celafico: “Siamo appena tornati da una missione accidenti a voi: volevo trascorrere la giornata con mia moglie, invece devo occuparmi di voi, non mi piace questa cosa”. Afferma con freddezza.

Mc: “Andiamo Kan la nostra missione di classe S avrà richiesto tempo ma nessuna azione, mi sono annoiato molto in questi giorni”. Afferma atterrando al suo fianco.

Kan: “Stai dicendo che preferisci affrontare i tirapiedi dei nostri genitori che passare il resto della giornata con la tua dolce metà?”.

Mc: “Se la metti in questi term… ma che stiamo facendo? Noi siamo qui per proteggere Gray non per divertirci!”. Esclama nel realizzare la gravità della situazione.

Gray: “Ragazzi, non pensate a me e concentratevi sull’avversario!”. Afferma il ragazzo mentre assiste il destriero ferito.

Kan: “Ha ragione, dov’è finito l’incappucciato atterrato sul carretto?”. I due si erano persi in troppe chiacchiere, nel frattempo uno dei nemico ne ha approfittato: “E’ colpa nostra, ma soprattutto tua”. Afferma senza scrupolo.

Mc: “Ehi!”.

Kan: “Io non avrei dovuto farmi distrarre da te, ma tu non avresti dovuto perderlo di vista”.

Mc: “Ma taci!”. L’incappucciato scomparso ricompare correndo di corsa verso Mc, con un calcio avvolto dalle fiamme lo scaraventa contro un muro.

Kan: “Ma come ti permetti?”. Appena prima di riuscire a vendicarlo, viene trafitto sulla gamba dalla spada dell’altro incappucciato sdraiato a terra. “Accidenti… a me: adesso sì che è colpa mia, mi sono distratto...”. L’incappucciato rimasto in piedi lo calcia in pieno viso facendogli raggiungere il cugino.

Mc: “Buon dì Kan”. Afferma per risollevare l’animo del parente.

Kan: “Silenzio… e smettila di parlare come il nonno”.

Mc: “Oh, che atteggiamento...”.

Kan: “Ho detti piantala!”.

I due incappucciati si guardano più volte attorno, devono essere alla ricerca di Gray: “Deve essersi dileguato”. Dice quello più alto.

L’altro: “Ne dubito, Plutonius ha affermato più volte che i membri di Fairy Tail non si abbandonerebbero mai a vicenda, è uno dei loro punti deboli, deve essersi nascosto qui vicino”. La sua supposizione è corretta, Gray è nascosto dietro l’angolo ad osservare lo scontro, vorrebbe intervenire ma Kan gli fa cenno di starsene fermo, egli sapeva che erano lì per lui quindi era più sicuro lasciar fare ai suoi due compagni.

Kan: “Allora… deduco che a giudicare dallo stile di combattimento siate della fazione Suol, per questo non trovate il coraggio di farvi vedere in faccia, non possiamo già conoscere il vostro volto”.

L’incappucciato con la spada risponde: “Esatto, non vogliamo che riconosciate i vostri nemici mentre camminiamo per le strade della città”.

Mc: “Perdinci bacco… cugino sappiamo che non parleranno tanto facilmente, suggerisco una strategia di lotta semplice ma efficace”.

Kan: “Cioè prenderli a calci?”.

Mc: “Volgarmente parlando sì”.

L’incappucciato con la spada avvolta dalle fiamme scatta in avanti affiancato dal compagno con le gambe in fiamme, Kan evita i calci di quest’ultimo, Mc evita i fendenti dell’altro con le sue movenze che ricordano quelle di una serpe: “Ho sentito parlare di voi, non solo avete tradito la vostra gilda unendovi a chi l’ha sconfitta, avete tradito la vostra stessa famiglia”. Mc con una presa, mantenendo sempre un atteggiamento da perfetto gentiluomo risponde.

Mc: “Credo che abbiate frainteso la situazione giovine, sono stati loro a tradire noi”.

Kan: “Lasciali perdere Mc, noi non abbiamo alcun obbligo verso New Warriors, ci hanno manipolati in tutti i sensi, questo è il punto, ora pensiamo sconfiggerli”.

L’incappucciato alle prese con Kan interviene: “A quanto pare abbiamo toccato un tasto dolente: Oh povero me, mio zio ha chiesto alla zia di ipnotizzarci e ai nostri genitori non è fregato un caz*o”. Dice nel tentativo di infastidirli.

Kan: “Continua pure, stai soltanto ribadendo l’ovvio, però devo commentare un dettaglio nella tua pessima imitazione...”. Kan riesce ad affondare le punte delle dita nella spalla sinistra del suo avversario, Kan indossa dei guanti con delle punte intrise di veleno di zanzara, niente di letale per l’avversario, producono solo un fastidioso prurito nella zona colpita: “Io non piango mai”.

L’incappucciato punto sente il veleno nella sua carne, il prurito è talmente forte da non riuscire a fare a meno di grattarsi: “Accidenti, sei cambiato a giudicare da quello che ho sentito dire.”.

Kan: “Sei tu a non aver capito niente, qualunque cosa tu creda di sapere su di me è falsa, perché a New Warriors, non c’era nessun Kan Trins, il vero Kan era nascosto dalla maschera di insetto che non poteva togliere, uno schiavo dei capricci di una donna che considerava amica, sorprendendo l’avversario con uno scatto di reni, lo prende in pieno stomaco di testa, testata ulteriormente potenziata dal corno celafico posto sulla corona.

 

Nel frattempo Mc con uno schiaffo riesce a disarmare l’altro incappucciato, dall’impeto messo nel gesto sembrava un orso agli occhi del suo diretto nemico: “Certo che sei forte, devo dirlo, non lo dai a vedere vestito come mio nonno”.

Mc: “Oh… io mi vestirò in modo ridicolo, ma questo non mi impedisce di essere un valoroso combattente di Fairy Tail”. Afferma fiero.

L’incappucciato sorpreso dalla sua risposta dice: “Aspetta, allora ti rendi conto di essere ridicolo”.

Kan lo sorprende alle spalle con una falciata ai piedi, Mc riemulando il gesto di prima, con un colpo, mentre l'avversario è ancora a mezz’aria, lo rispedisce addosso al suo compare, precedentemente atterrato da Kan.

I due di Fairy Tail all’unisono dicono: “Mai sfidare Fairy Tail, ditelo a nostro zio quando lo sentirete”.

Da lontano si sentono gli altri membri di Fairy Tail in arrivo, i due mercenari montano sul quad pronti a ritirarsi, ma prima di farlo recapitano un ultimo messaggio ai due: “Dimenticavamo, i vostri padri ci hanno detto di dirvi una cosa nel caso vi avessimo incontrati: non hanno più dei figli”. E questi partono coprendo la loro fuga dal gas metano del veicolo.

 

E’ passata un’ora abbondante dall’aggressione, Gray è stato curato nella gilda da Wendy, Iceball lo stanno medicando nella stalla dal veterinario di fiducia:

Gray: “Grazie Wendy, anche a voi ragazzi, mi avete salvato”. Afferma sinceramente grato.

Mc: “Non devi dirlo Surge”.

Kan: “Perché non lo chiami per nome?”. Chiede il cugino nascondendo la sua irritazione.

Gray: “Non sto esagerando ragazzi, quei due avrebbero potuto eliminarmi, se non fosse stato per voi neanche staremmo a parlarne”.

Kan: “Ma per piacere, non è stato affatto difficile, se avessero voluto eliminarci si sarebbero almeno impegnati nel farlo”.

Mirajane colta dalle sue parole interviene: “Che cosa vorresti dire tesoro?”.

Mc: “Mi duole ammetterlo ma ha ragione, quei due erano più forti di quanto volessero farci credere, nella lotta avevamo capito che si stavano trattenendo, la loro missione sarà stata quella di eliminare Gray, ma non ad ogni costo”.

Wendy: “Ragazzi, potete parlare anche mentre vi medico le ferite, parlo in particolar modo con te Kan, credevi non avessi notato la tua ferita sopra il piede?”.

Mirajane sbianca esaminando la gamba di suo marito: “Ma Kan, la tua ferita è peggiore di quelle riportate da Gray, perché non hai detto nulla?”.

Kan: “Non volevo che ti preoccupassi...”. Afferma con le gote arrossate.

Mc: “Kan, qualcuno è imbarazzato dalle premure della sua donna qui!”.

Kan: “Che qualcuno lo sopprima per piacere”. Afferma diventando bordeaux.

Mirajane: “Accidenti! Serve una tazza di te al miele per la gola! Delle fasciature per le ferite! Delle coperte per il freddo!”. Faceva avanti e indietro come una trottola, senza fermarsi un attimo.

Kan: “Ecco perché non avevo detto niente, adesso ti girerà la testa e cadrai tra le mie braccia”.

Mirajane: “No non è vero!”. In realtà l’aveva appena fatto.

Kan: “Ti sto letteralmente reggendo in piedi adesso!”. La rimprovera il marito.

Wendy: “Ah… mi mancava questo clima”. Afferma nostalgica.

Gray: “Allora perché non ritorni? Ci manchi Wendy, soprattutto nel team, ti lasciamo addirittura decidere il nome se torni”. Afferma con un tono scherzoso.

Wendy: “Come? Tu e Natsu non avete ancora deciso un nome per il team?”.

Gray: “Il nostro non è più un team ma un duo, per favore dimmi cosa ti ha spinto ad andartene”. Wendy distoglie lo sguardo da lui, come se temesse di rispondergli: “No aspetta, è una persona di cui sospetto?”.

Wendy: “Adesso devo pensare a Kan”. Afferma evidentemente infastidita.

Gray: “Non volevo essere indiscreto, è da tempo che lo sospetto ma non volevo...”.

Wendy: “Hai bisogno di riposo e di protezione Gray, torna a casa e chiedi a qualcuno di accompagnarti”.

Gray: “Wendy… è ancora pomeriggio”. Gli fa notare.

Wendy: “Ordine del medico!”. Comanda con uno sguardo di sfida.

Gray: “Allora chiedo a Jet e Droy… perdonami Wendy”.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Rieccomi, gli impegni non sono finiti ma ho fretta di finire la storia, ragazzi ve lo prometto, cercherò di fare un buon lavoro, non ho intenzione di lasciarla incompleta.

Il Narratore FT.

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Capitolo 25
*** Capitolo 24: Un anno dopo tutto ***


~Capitolo 24: Un anno dopo tutto

 

Otto mesi dopo sull’isola DD:

L’isola DD, ex prigione per i criminali più pericolosi del Regno di Edolas, ormai divenuta base operativa delle due gilde criminali più forti al mondo, Soul e New Warriors:

Una giovane donna armata di due fruste comanda un esercito di ex maghi e cavalieri dell’esercito reale, una giovane dalla chioma dorata e che chiunque malvivente ha paura di incontrare sul proprio cammino, Lucy Ashley, la master di Fairy Tail e generale della nuova alleanza Neo Justice: “Non siete stufi di combattere!? Le vostre famiglie aspettano con ansia il vostro ritorno a casa, dobbiamo porvi fine una volta per tutte!”. Tutti i suoi alleati esultano con lei, ripartono all’attacco del nemico incitati dalle parole del loro generale: “Vi annienteremo New Rules!”. Con le sue fruste riesce a colpire una decina di persona al secondo, la maggior parte di loro non riesce a rialzarsi.

Un individuo in moto arriva sul posto accompagnato da un compagno in sella, dallo sguardo ostile di Lucy sembra si tratti di nemici: “Juvia! Lucy, Juvia ha visto…!”. Sta per esclamare Juvia.

Lucy: “Li ho visti Juvia, me ne occupo io, tu pensa ai loro lacchè”. Non da il tempo alla sua compagna di dissentire che parte all’attacco senza ripensarci due volte.

Juvia: “Non puoi combatterli da sola!”.

Lucy: “Ma devo!”. Con le sue fruste aggredisce i due in sella alla moto, il guidatore riesce ad evitare le sue schioccate con estrema facilità: “Dannazione! Odio combattere contro di loro”. Mentre continua a combatterli nota che il compagno del guidatore non è più in sella, rabbrividisce all’idea di averlo perso di vista.

Lucy nota un’ombra davanti a lei ingrandirsi sempre di più, intuisce che il secondo nemico è proprio sopra di lei: “Devo distruggerti… questa è la nostra missione...”. Il nemico dalla pettinatura corvina sguaina una falce azzurra, Lucy evita il fendente con uno scatto laterale, di conseguenza la falce si conficca nel terreno azionando il suo meccanismo, una lunga stalagmite di ghiaccio appare dove è stata conficcata la falce, con grande sorpresa, non inclusa stranamente dai presenti, l’aggressore è Gray vestito da motociclista.

Lucy: “Gray non voglio combattere con voi!”.

Gray: “Non mi importa, ho una missione da compiere per volere di Plutonius Trins”. Afferma con freddezza.

Lucy: “Gray sei stato avvelenato dal veleno dell’eterno vergine da un mese ormai, se ci va bene avete ancora due mesi di tempo per essere curati, fatevi aiutare”.

Gray: “Ma piantala, perché dovresti interessarti alla nostra incolumità quando tu e Juvia ci avete tolto ogni motivazione a continuare a vivere?”.

Lucy: “Siamo umani, tutti noi possiamo sbagliare, anche tu e Natsu”.

Il motociclista si toglie il casco, con quelle abilità nella guida non poteva che essere Natsu: “Ma noi non siamo più umani Lucy, siamo una razza superiore, non possiamo soffrire, non temiamo la morte, il nostro sangue freddo ci permette di affrontare qualunque avversità...”.

Natsu e Gray: “Noi siamo frozen”.

Juvia: “Zitti!”. Juvia spara proiettili d’acqua sfruttando la distrazione dei due ragazzi.

Natsu evita di venire colpito eseguendo la sua guida con un’impennata, la moto in quel modo gli faceva da scudo: “Avresti dovuto dar retta al tuo master e lasciarla fare, adesso me la prenderò con entrambe”. La colpisce con la ruota anteriore della moto, Juvia perde i sensi sul colpo.

Lucy: “Questa la paghi cara, avvelenato o ipnotizzato o quello che ti pare!”. Con una scoccata della sua frusta afferra la ruota posteriore della moto, Natsu scende in fretta da essa, Gray sta per infilzare Lucy con la sua falce, quando essa non si conficca nella moto lanciata da una Lucy furibonda: “Andatevene subito, prima che faccia quello che sia necessario!”.

Natsu: “Che cosa, ucciderci? Sappiamo fin troppo bene che non ne hai il coraggio, i… come li chiami adesso? Pacificatori di Fairy Tail non potete uccidere”.

Lucy: “Natsu, questa è la guerra DD, non ci sono regole che tengano, l’unica cosa che ci interessa è sconfiggere Michael e Plutonius e se per farlo dovremo passare sui vostri cadaveri allora lo faremo”.

Gray: “E’ una promessa?”. Si intromette.

Gray si mette a guardare l’ora, fa un cenno a Natsu, questo si mette a fischiare, un Legion con una fiamma tatuata su un fianco ed un iceberg sull'altro, appare dall’alto a portare via i due ex pacificatori: “Sono già le 18:00 quindi”. Ammise Natsu.

Gray: “Già, come ha comandato Plutonius, se entro quest’ora non avessimo eliminato l’ultimo grido di Neo Force, saremmo dovuti tornare da lui subendo la punizione”.

Natsu: “Ah… la punizione, adesso non ce ne importa ma presto ne avremo paura. Andiamo su”. Lucy osserva inorridita la ritirata del nemico, in particolare quella dei suoi ex compagni, poi torna a concentrarsi sulla sua compagna ferita.

 

Un’ora dopo:

l’accampamento di Neo Force ospita le forze dell’alleanza ostile a New Rules, Lucy è davanti ad una tenda che tiene l’infermeria dell’alleanza: “Non ho il coraggio di entrare, da otto mesi combattiamo il nemico, da sei mesi siamo giunti qui, da un mese ci stiamo arrangiando senza Gray, Natsu e… sento che tra poco crollerò”. Alla fine trova il coraggio di entrare, al suo interno riposano i feriti più forti, Levy, Hughes, Sugarboy, Elfman e adesso anche Juvia, i suoi compagni più fidati non sono coscienti da ormai una settimana, Gray e Natsu sono stati invece ipnotizzati sotto l’effetto del veleno dell’eterno vergine da un mese ormai, gli avvelenati hanno un massimo di tre mesi per essere guariti prima della loro morte per poi farsi curare. Mirajane e Cana sono rimaste a palazzo ad assistere Elsa con il bambino in arrivo. “Ah… come? Come siamo arrivati a tanto!?”.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Lo confesso, ne ho abbastanza della storia, se un anno fa ne avessi avuto l tempo la avrei fatta per bene, invece sono costretto a riassumerla, non odiatemi, ho il debito in una materia e faccio fatica concentrarmi con la storia che mi sussurra nelle orecchie di essere finita, l’alternativa era lasciarla incompleta, vi prego di non biasimarmi.

Il Narratore FT

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Capitolo 26
*** Capitolo 25: Dolore dal passato ***


~Capitolo 25: Dolore dal passato

 

Lucy cerca in vano di prendere sonno nella sua tenda da accampamento, tutte le volte che chiude gli occhi vede i suoi compagni caduti uno dopo l’altro, cosciente dell’inutilità di tutto si alza dal letto adirata, ma fin troppo stanca per riuscire a distruggere qualcosa con un unico gesto come da suo solito: “Entra pure, tanto se bussassi non ti sentirei, non ci sono porte”. Afferma all’improvviso.

La persona fuori dalla tenda si decise quindi ad entrare senza timore: “Come avevi capito che ero io?”. E’ Wendy, nelle veci del medico di frontiera dell’alleanza Neo Force: “Volevo sapere come stai”. Afferma in pena per Lucy.

Lucy: “Ma piantala, è un po’ tardi per fare certe entrate, qual è il vero motivo?”.

Wendy: “Hai ragione, non sono stata convincente, in parte il motivo è quello che ti ho detto ma la verità è che avevo bisogno di supporto morale...”.

Lucy: “Da un’amica?”. Conclude al suo posto, tra le due deve esserci qualche divergenza.

Wendy: “Sei ancora arrabbiata con me? Non credi che mi vergogni per quello che ho cercato di fare?”. Esclama la ragazza in bianco.

Lucy: “Wendy so che non sei una brutta persona, te ne sei andata da Fairy Tail pur di non essere tentata di fare quello che hai fatto, inoltre ti faccio presente che meno di tre ore fa il mio ex-fidanzato ed il suo migliore hanno cercato di uccidermi, ho così tanti pensieri che il sonno non vuole esserne compreso”.

Wendy: “Posso aiutarti a mettere in ordine i tuoi pensieri se vuoi”.

Lucy: “Perché no? L’alternativa è cominciare a drogarmi per compensare il sonno perduto”. Afferma sarcastica.

Wendy si siede di fianco a lei e comincia a parlare: “Allora, esattamente quando è cominciato tutto?”.

Lucy: “Insomma… poco più di un mese fa siamo arrivati con Gerard ancora al comando e...”.

Wendy: “No Lucy questa storia è cominciata ancora prima, non dico di iniziare dal principio, ma dalla ripresa di questo incubo ricorrente”.

Lucy comincia a riflettere, capisce dove vuole andare a parare la sua amica: “D’accordo ho capito: allora dopo l’attacco del team Twins, Dynamite, Banshee e dei primi due incappucciati...”.

 

8 mesi prima:

dopo giorni di assoluto riposo, finalmente il giorno dopo Natsu, Juvia e Levy sarebbero stati dimessi, il giorno stesso Gray e Lucy sono andati da loro a fargli visita:

Lucy: “Alla tua auto ci sta pensando Adam, è stato molto gentile da parte sua accettare la mia richiesta, ci vorrà del tempo ma mi ha promesso che la tua amata tornerà in splendide condizioni”.

Natsu: “Ma sei tu la mia amata”. Afferma con un tono infantile.

Lucy: “Oh… magari se ci riprovi sarai più convincente”. Con quella affermazione riesce a strappargli un riso.

 

Il rosato accarezza dolcemente la mano con la fede, soffermandosi sull’anulare con l’anello: “Vorrei poterti sposare essendo certo di arrivare a quel giorno”. Afferma malinconico.

Lucy stizzita: “Ora piantala, abbiamo battuto Plutonius e co. una volta e lo faremo ancora”.

Natsu: “Lucy cerchiamo di essere realisti un attimo: guarda come mi sono ridotto affrontando i suoi figli, ammesso che ci liberiamo di lui c’è ancora Michael e non sappiamo se forte tanto quanto lui, potrebbe esserlo anche di più”.

Lucy: “O di meno. Ragiona Natsu, credevamo di non poter più sopravvivere in un mondo senza magia e siamo ancora la gilda più forte”.

Natsu: “L’unica”. La corregge.

Lucy: “Esattamente! Non abbiamo perso le speranze quando abbiamo affrontato New Warriors la prima volta e cosa ancora più incredibile… noi due ci siamo innamorati”.

Natsu: “Se stai cercando di commuovermi, sappi che ci stai riuscendo con successo”.

Lucy: “Natsu non voglio credere di non arrivare al giorno del nostro matrimonio, è giusto che io condivida la mia vita con te, che facciamo dei bambini insieme, che Gray e Juvia abbiano la stessa possibilità, noi siamo Fairy Tail caz*o!”.

Natsu: “Solo tu riesci a non rovinare questi momenti con questo linguaggio. Hai ragione Lucy, Fairy Tail, anzi, Fairy Force vincerà New Rules, ora baciami”. Lucy entra tra le sue braccia e acconsente alla sua richiesta con grande piacere.

 

Gray è nella stanza di Juvia contento di vederla senza fasciature, è stato molto doloroso per lui vederla priva di coscienza durante la lotta con i tre gemelli Trins:

Gray: “Dolce Juvia! Sono così… così…!”.

Juvia: “Sì sì Juvia ha capito: sei felice per Juvia, ami tanto Juvia, bla bla bla. Come stai tu piuttosto, dopo l’attacco degli incappucciati e del team Banshee Natsu non è più stato attaccato, Juvia temeva che si fossero concentrati su di te”.

Gray: “Oh che dolce ti sei preoccupata per me!”.

Levy: “Piantala Gray e rispondi alla sua domanda!”. Esclama di sbotto la turchina compagna di stanza.

Gray: “V-Va bene! No, ne io ne Gerard siamo più stati attaccati da allora, infatti siamo tutti sorpresi che non abbiano cercato di aggredirci durante la ricostruzione della gilda, abbiamo concluso i lavori senza grattacapi”.

Juvia: “Non sei stato in gilda durante questi giorni vero? Sarebbe stato molto imprudente da parte tua”.

Gray: “No dolce Juvia ho fatto come mi hai ordinato! Sono stato sorvegliato a palazzo visto che sono nelle loro mira come Gerard”.

Levy: “Mentre Jet e Droy hanno protetto Natsu ventiquattro ore su ventiquattro, salvo durante le visite di Lucy”.

Gray: “E’ strano, non dico di essere un malfattore, ma al loro posto avrei attaccato Fairy Tail nella speranza di eliminare me e qualche nostro compagno per ridurre il numero delle forze”.

Juvia: “Forse i tre Trins sono i membri più forti degli infiltrati e dopo la batosta tua e di Natsu non si sono ancora completamente ripresi”.

Levy: “Oppure, in qualche modo sono venuti a sapere che Gray era già stato scortato a palazzo e per questo non hanno rischiato”.

Juvia: “Ma per ipotizzare una cosa simile, si dovrebbe supporre che il Team Dynamite riesca a comunicarlo ai loro alleati dalla prigione”.

Levy: “La alternativa è che ci siano delle talpe a palazzo”.

Gray: “On no ancora? Speriamo di no”.

Juvia: “Juvia pensa che fare troppe supposizioni possa essere solo controproducente”.

Levy: “Già, pensiamoci con calma domani, quando torneremo in gilda”.

 

Lucy e Gray dovevano tornare in gilda prima del dovuto, Gray si è ricordato che nonostante tanto tempo a palazzo, si è scordato di prendere la ricompensa per la caccia agli spacciatori con Natsu, mentre Lucy aveva delle bollette da pagare. Mentre procedevano verso l’uscita, per sbaglio sentono la voce di un individuo alla reception in cerca di Juvia, Gray non poteva fare a meno di intromettersi:

Gray: “Ehm scusami, sbaglio o stai cercando Juvia di Fairy Tail?”.

Il giovane uomo allora felice di aver trovato qualcuno che conosce la ragazza: “Oh che bello tu devi essere uno di Fairy Tail: mi presento il mio nome è Bora, ammetto che la cosa mi imbarazza un po’, per farla breve sono il suo ex-ragazzo e sono venuto a sapere coma sta essendomi trasferito da poco in città. Pronto? Stai bene?”. Gray è rimasto pietrificato dalle sue parole, il primo amore di Juvia è davanti ai suoi occhi in tutta la sua bellezza ed il fisico non invidiabile.

Lucy intromettendosi: “Lascialo perdere, lui è solo l’attuale fidanzatino di Juvia, Gray, ti porto io da Juvia tranquillo, scommetto che le farà piacere vederti”.

Bora: “Sei molto gentile...”. Il ragazzo si rende conto di non conoscere il nome della sua accompagnatrice.

Lucy: “Lucy Ashley, il master”.

Bora: “Ma che onore! Ma quel ragazzo sta bene? Non si muove da un po’ ormai”.

Lucy: “Lascialo perdere, se vuole raggiungerci, e credimi lo farà, dovrà prendere le scale”.

 

Lucy e Bora raggiungono il piano incontrandosi con Gray zuppo di sudore:

Lucy: “Lunghe le scale?”. Afferma malevolmente sarcastica.

Gray: “Non ho corso affatto!”.

Lucy: “Ti sei accorto di esserti tradito? La mia domanda era un’altra. Avanti maratoneta facci strada verso la stanza del tuo amore”. Gray imbarazzato acconsente in silenzio.

 

Juvia e Levy avevano esaurito gli argomenti, nessuna delle due lo avrebbe ammesso ma entrambe non vedevano l’ora di essere dimesse e sperare di fare qualcosa di avvincente, entrambe avevano finito il proprio da leggere, quindi l’unica alternativa era quella fare domande imbarazzanti l’una all’altra:

Juvia: “Allora, se Juvia non è troppo indiscreta a fare questa domanda, come mai tu e Gajil avete rotto?”.

Levy: “Ti risponderò se tu per prima mi dirai quando Gray si deciderà a farti la proposta”.

Juvia: “Ritira tutto”.

Per loro fortuna l’orario delle visite non è ancora terminato, Gray e Lucy sono potuti tornare a fargli visita con un ospite inatteso:

Gray: “Dolce Juvia! Sono torna...”. Gray viene interrotto bruscamente dalla spinta di Lucy, gesto voluto per zittirlo.

Lucy: “Qualcuno è venuto a farti visita Juvia”.

Bora oltrepassa la porta felice di vedere la ragazza dopo tanto tempo, preceduto dallo stupore di Juvia segue un: “Oh Juvia, non hai idea...”. Seguito dalla mutazione del viso della ragazza ed una esclamazione.

Juvia: “Prendetelo! É di Soul”.

Lucy: “Cosa!?”.

Levy: “Starai scherzando!”.

Bora: “Aspettate posso...”. Bora viene afferrato dalla presa poderosa di Gray e scaraventato fuori dalla finestra, Gray lo segue a ruota pieno di ira.

Levy: “Accidenti, l’avevano appena aggiustata quella finestra”.

 

Bora sta precipitando al suolo, con una buona prontezza di riflessi riesce a saltare contro il muro dell’ospedale e ad afferrare un ramo di un albero, Gray come un proiettile azzera le distanze, Bora è inizialmente sorpreso di questa palla gigantesca che sta per travolgerlo, ma riesce comunque ad evitare quella furia che fa di cognome Surge.

Gray riprende l’equilibrio in fretta, Bora invece resta sull’albero:

Bora: “Gray ti assicuro che avete frainteso la situazione”.

Gray: “Taci, dovevo capirlo sin dall’inizio che qualcosa non andava in te: Juvia è di Fairy Tail non è di certo la prima volta che finisce all’ospedale, scommetto che vuoi infierire sui suoi sentimenti aggredendola tu stesso! O peggio ancora, lo fai per mirare su di me! Ma che dico, ripensandoci è peggio l’opzione precedente, ma hai capito insomma!”.

Bora: “Gray non farei mai qualcosa che possa nuocere Juvia, posso giurartelo”. Afferma come se fosse davvero affranto.

Gray: “Ora so per certo che menti: quando Juvia ha lasciato Phantom Lord tu l’hai denunciata sapendo che non voleva rinunciare alla magia, hai idea di quanto abbia sofferto in seguito al tuo tradimento e scappando dalle grinfie di Elsa la cacciatrice?”.

Bora: “Sì, me ne rendo conto...”.

Gray: “Bugiardo! Ora ti distruggerò così non potrai farle più del male!”.

Bora: “Prima che tu cominci, sicuro di non prenderla troppo sul personale? Juvia ora sta con te quindi...”.

Gray: “Quindi cosa? Di certo non mi metterò a ringraziarti”. Gray con un balzo azzera nuovamente le distanze, Bora all’ultimo evita il pugno del ragazzo saltando dall’albero.

Bora: “Come fa ad essere così agile con quella mole di vestiti?” Pensa mentre evita gli attacchi del corvino infuriato: “Certo che per quanto strani debbano essere, la gilda di Fairy Tail deve essere più forte di quanto abbia sentito parlare, non mi sorprende che abbiano vinto la guerra di sette anni fa. Ti ammiro Gray, sul serio: nonostante la mia bravata ti abbia portato alle braccia di Juvia tu non riesci a fare a meno di combattere per il suo cuore spezzato di tanti anni fa, mi rincuora sapere che qualcuno dal cuore d’oro come il tuo si prenda cura di...”.

Bora paga per la sua deconcentrazione, Gray con tutte le sue forze riesce a dargli un poderoso pugno come non aveva mai inferto a qualcuno.

Gray: “Ho detto taci!”. Bora viene atterrato, sembra talmente sconvolto da non trovare il coraggio di rialzarsi in piedi: “E questo per il cuore spezzato di Juvia!”.

Bora: “Come!? VUOI DIRE CHE NON HAI ANCORA FINITO!?”. Bora è terrorizzato.

Gary: “Adesso devi pagare per essere venuto qui ad attaccare la dolce Juvia!”. Gray si rimbocca le numerose maniche.

Bora: “Ma perché!? Io ho lasciato Suol dai tempi della magia proibita e non ci sono mai tornato!”. Gray sbianca, ha realizzato che potrebbe aver appena aggredito un civile innocente.

Gray: “Ma… allora… tu non combatti da tempo… ecco perché non accennava a reagire, la sua prontezza di riflessi è stata per memoria muscolare, che ho fatto!? Mi dispiace tanto!”.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

A quanto pare Gray ha fatto un terribile errore di valutazione, non ragiona più quando si tratta di Juvia. Spero vi sia piaciuto il capitolo, starò sintetizzando la storia ma per assicurare una buona comprensione faccio questi flashback. Ci si sente, recensite mi raccomando, voglio sapere che ne pensate.

Il Narratore FT

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Capitolo 27
*** Capitolo 26: Gray, forma voden ***


~Capitolo 26: Gray, forma voden

 

8 mesi prima:

Gray era mortificato per quello che aveva fatto a Bora, se non si fosse fatto accecare troppo dalle emozioni, avrebbe avuto modo di dare il tempo a Bora di spiegare il malinteso:

Bora: “Non fa niente Gray sul serio, infondo dovevo aspettarmelo che prima o poi l’avrei pagata per quello che ho fatto a Juvia”.

Juvia: “L’unica che dovrebbe scusarsi qui è proprio Juvia, è stata Juvia a ordinare di attaccarti”. Afferma affranta.

Lucy: “Come master mi sento in dovere di scusarmi anche da parte loro”. Afferma con serietà.

Bora: “Avanti basta con queste scuse, e dire che sono fin qui proprio per fare le scuse al posto dei miei ex-compagni”.

Levy: “In che senso?”.

Bora: “Allora, più di sette anni fa, quando hanno chiuso la nostra gilda, io ho cominciato a viaggiare per il regno in cerca di una nuova vocazione, ho fatto diversi lavoretti par-time per guadagnarmi da vivere, fino a quando la magia non è finalmente scomparsa, molti ne sono usciti spaventati da tale perdita e io non ne ero da meno, ma quando sono stati distribuiti i nuovi veicoli ad energia elettrica, finalmente è riemerso il mio talento come corridore di corse automobilistiche, mi sono fatto notare e oggi sono nella top five dei corridori più veloci”.

Juvia: “Hai sempre avuto un grande talento, Juvia è felice che tu sia stato scoperto”.

Bora: “Già… ma che sto facendo sto divagando: dicevo in quel periodo il master Michael accompagnato da Plutonius è venuto da me e mi ha offerto la possibilità di vendicarmi sulla famiglia per la perdita della magia, non voglio mentirmi all’inizio ero tentato, dopotutto è stata l’abolizione della magia a dividermi da Juvia, ma la ragione mi ha fatto capire che se tra me e Juvia è finita la colpa resta mia, così rifiutai e da allora non li rividi più. Non ti chiedo di tornare insieme Juvia, ma ti scongiuro di perdonarmi”. Bora abbassa lo sguardo, non accenna ad alzarlo prima che la ragazza non sia la prima ad ordinargli di farlo.

Juvia: “Ora smettila Bora, Juvia ti ha già perdonata sette anni fa, nessun rancore”.

Bora emise un lungo sospiro di sollievo nel sentirglielo dire: “Oh grazie mille!”. Nella foga prende le mani della ragazza.

Gray contenendo la sua aggressività: “Sbaglio o prima hai detto di esserti trasferito in città? Perché questo cambio di piani, non può dipendere unicamente dal voler far visita a Juvia”.

Lucy: “Per quanto Gray appare palesemente geloso ha ragione, perché addirittura trasferirsi?”.

Bora: “Vedete la stagione delle corse è appena finita e i miei fan, per quanto li ami, stavano cominciando a soffocarmi, più volte si sono introdotti in casa mia a molestarmi quindi urgeva un trasferimento. Poi sono venuto a sapere dell’attacco a Fairy Tail, quando ho saputo che Juvia era tra le vittime mi sono sentito in dovere di scusarmi, i miei compagni hanno fatto questo ed...”. Sembra troppo addolorato per continuare.

Levy: “Sappi che sono stati quelli di New Warriors ad attaccare”.

Bora: “Ma i miei compagni si sono alleati con quella gentaglia e così...”.

Gray: “Anch’io ho una domanda: hai detto che sei stato informato dell’attacco a Fairy Tail, ma mi spieghi come fai sapere che siano stati proprio gli alleati della tua ex-gilda ad attaccarci?”. Gray non era l’unico ad aver capito che il suo discorso non quadrava.

Bora: “Ah… e va bene lo ammetto, c’è una cosa che ho omesso: due settimane fa tre delle mie ex-compagne… hai presente il team Banshee Juvia? Loro sono venute a farmi visita per chiedermi di rientrare a far parte della nuova alleanza, io gli farei molto comodo perché modestamente ero trai i membri più forti, ma non accettai la loro richiesta per la seconda volta e così ci salutammo pacificamente. So che avrei dovuto dirvelo subito ma la verità è che temevo sospettaste di me”.

Levy: “E non avevi torto, dopotutto Gray ti ha assalito in preda ad una furia omicida”.

Gray: “Ok abbiamo appurato che ho esagerato!”.

Bora: “Be, io devo andare, devo ancora disfare tutte le mie cose nella nuova casa”.

Lucy: “Fa pure, ma aspetta, sono certa che Gray sarà più che felice di rimediare al suo errore aiutandoti nella faccenda”. Afferma con un sorriso stampato.

Gray: “Certo… devo solo rimandare una seconda volta il prelievo della mia ricompensa”. Afferma stizzito ma acconsentendo.

Bora: “In altre circostanze non accetterei, ammetto che mi farebbe molto comodo, Gray ti ringrazio”.

Lucy: “Prima che andiate… mi rendo conto di non essere nella posizione per chiedertelo ma vorrei un piccolo favore Bora”.

Bora: “Dimmi”.

Lucy: “Mi faresti un autografo?”. La richiesta di Lucy sorprese tutti.

Bora: “Non credevo fossi una mia fan”.

Lucy: “Non lo sono, ma conosco qualcuno che potrebbe esserlo”.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Che fatica, non volevo farla tanto per le lunghe ma volevo fare un capitolo decente.

Non ho niente di particolare da dirvi quindi, ci si sente.

O per chi non lo sapesse, voden significa “furore”.

Il Narratore FT

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Capitolo 28
*** Capitolo 27: Un addio giustificato ***


~Capitolo 27: Un addio giustificato

 

Lucy comincia finalmente a sentire la stanchezza, fare chiarezza insieme Wendy l’ha aiutata a smaltire un po’ di stress:

Lucy: “Yawn… dopo essermi fatta fare quell’autografo sono… andata...”.

Wendy: “No. Adesso approfitteremo di questo segnale per metterti a nanna”. Lucy nemmeno cerca di controbattere, sa di avere bisogno di forze per affrontare New Rules.

Lucy: “Wendy… ribadisco il fatto che non ti odio”.

Su Wendy scende una lacrima a rigargli il viso: “Non capisco come fai a non biasimarmi”. Afferma con un singhiozzo che segue.

Lucy: “Chi meglio di me può capirti? Dopotutto lo amo anch’io”.


 

8 mesi prima:

Natsu scruta il paesaggio fuori dalla finestra, nonostante si sia fatta sera non riesce fare a meno di pensare che quello sarà l’ultimo chiaro di luna che vedrà affacciato a quella finestra dell’ospedale, salvo altri scontri all’ultimo respiro:

Lucy: “Ti sei ripreso bene”. Lucy entra in stanza con un bel sorriso a trentadue denti, la gioia del rosato ricoverato.

Natsu: “Ciao, sono felice di vederti, sai che saresti potuta passare direttamente domani, dopotutto domani mattina mi dimettono”.

Lucy: “Sai che non mi porta di che pensi, tanto faccio quello che voglio, veniamo al dunque...”.

Natsu: “Stai cercando in vano di fare la misteriosa con me… cosa nascondi dietro la schiena? - Lucy gli mostra l’autografo fatto Bora su un foglio strappato, come immaginava Lucy, Natsu ha riconosciuto la calligrafia di uno dei corridori da lui più stimati – Ma questa è la firma di Bora, la fiamma viola!”.

Lucy: “Sapevo che lo avresti riconosciuto, io non mi intendo di corsa ma era prevedibile che lo avresti apprezzato”.

Natsu: “Mi spieghi coma hai fatto?”. Afferma esterrefatto.

Lucy: “Vedi, lui si è appena trasferito in città ed essendo l’ex di Juvia ha voluto fargli visita oggi pomeriggio in ospedale”.

Natsu: “Incredibile… adesso niente mi sembra più impossibile a questo mondo, abito nella stessa città di un celebre corridore”. Natsu sembra al settimo cielo.

Lucy: “Sapevi che era un membro di Soul? - Natsu sbianca nel sentire le sue parole - Lo abbiamo interrogato e credo di poterti confermare che non ha più niente a che fare con loro, non sembra interessato a vendicarsi contro la famiglia reale, vuole una vita tranquilla, per questo sì è trasferito in una città dove molti non lo riconoscerebbero”.

Natsu: “Oh mi fa piacere, l’idea che un mito come lui possa avere a che fare con...”.

Lucy: “Vacci piano, ti ricordo che degli ex membri di New Warriors sono con noi”. Lo rimbecca.

Natsu: “Hai ragione, scusami”. Afferma sinceramente dispiaciuto.

Lucy: “Tranquillo, so che non avevi cattive intenzioni, ora mangiamo su, ho portato del cibo di contrabbando: hamburger e patatine”.

Natsu: “Oh! Il menù di Jojo! Quanto ti amo...”. Afferma mentre pregusta il pasto annusandolo.

Lucy: “Ti amo anch’io Natsu”. Afferma sinceramente felice per lui.

Natsu: “Come? Oh certo amo anche te”. Lucy stizzita, gli ruba il panino e lo addenta come una bestia famelica, nel suo caso vendicativa, per poi restituirlo ad un fidanzato affranto. Natsu è sinceramente rammaricato dal fatto, ma poi scoppia in una risata con lei, sapere che Lucy gli sia stata vicina nonostante gli impegni lo riempie di felicità, sa di amarla col tutto il cuore e di volerlo dire al mondo intero.

 

Lucy si è addormentata sulla sedia, Natsu per non vederla scomoda la prende in braccio e la sdraia sul letto per averla al sua fianco durante la notte, l’idea che possa essere l’ultima cosa che veda prima di addormentarsi e la prima che vedrà al suo risveglio lo fa sentire gaio.

Improvvisamente sente bussare alla porta, immaginando che fosse Gray o il dottore gli permette di entrare, con sua felice sorpresa si tratta di Wendy:

Wendy: “Ehi… oh… ho interrotto per caso?”. Afferma la ragazza vedendo i due piccioncini a letto insieme.

Natsu: “Accomodati pure, basta che non svegli Lucy, è bello rivederti dopo tanto tempo”.

Wendy: “Credi sia passato così tanto tempo?”. Afferma come colta di sorpresa.

Natsu: “Sai com’è, l’ultima volta che ti ho vista ero in una barella, da allora sono passate tre settimane”.

Wendy: “Hai ragione mi dispiace è solo che...”. Sembra presa dal panico.

Natsu: “Rilassati Wendy, non devi per forza giustificarti, posso immaginare che tu sia stata impegnata”.

Wendy: “Sì… ma ammetto che… avrei potuto farti almeno una, due, cinque visite in queste settimane. Ti prego di perdonarmi Natsu! - esclama abbassando lo sguardo, Natsu rimane in silenzio, appena la ragazza rialza lo sguardo, vede un sorriso stampato sul volto del rosato – Perché mi guardi così?”.

Natsu: “È che non capisco perché ti stia scusando, non ne hai bisogno Wendy, sappiamo che sei una buona persona - Wendy arrossisce, quel complimento sincero l’aveva colta alla sprovvista – Mi piaci tanto, perché per quanto poteva esserti stato scomodo, niente ti ha impedito di essere sempre sincera con me, anche se non capisco perché hai lasciato la gilda, sono però certo che avrai avuto un valido motivo per averlo fatto e conto sul fatto che prima o poi tu me lo possa dire”.

Wendy: “Lo apprezzo davvero Natsu. E sì ti assicuro che ho un motivo più che valido per aver lasciato la gilda, ma non credo che ve lo dirò mai”. Afferma affranta.

Natsu: “È un vero peccato”.

Wendy comincia a sentirsi leggermente a disagio, sentiva di doversene andare: “Allora io vado… buona notte”. Per sbaglio sbatte la porta troppo forte, svegliando Lucy.

Natsu: “Sh…. Non era niente torna a letto amore”. La bacia dolcemente sulla guancia alleggerendo l’animo sorpreso della bionda, aiutandola a riaddormentarsi.

 

Wendy è rimasta fuori a sentire le parole di Natsu rivolte Lucy, scoppia in lacrime, si copre la bocca nell’impresa di soffocare i suoi singhiozzi: “Wendy...”. Wendy vede Gray al suo fianco, colta in fallo corre velocemente per prendere l’ascensore, una volta dentro preme velocemente il tasto prima che il corvino possa raggiungerla.

Gray: “Wendy aspetta!”. Non l’ha raggiunta in tempo, prende velocemente le scale, è intenzionato a parlarle a quattrocchi, ma incautamente inciampa e rotola per tutti piani dell’ospedale fino a raggiungere il piano terra parzialmente ammaccato.

Prima che possano offrirgli soccorso, vede di sfuggita Wendy in lacrime, si rialza e gli corre dietro fuori dall’ospedale, riesce a raggiungerla ed a fermare la sua corsa:

Gray: “Perché piangi Wendy? Sai che mi puoi dire tutto, quindi dimmi che è successo da Natsu”.

Wendy: “Puoi immaginarlo da solo no? - Gray è confuso dalle sue parole – Avrai già capito perché ho cercato di evitarlo… perché ho addirittura lasciato la gilda… perché mi sento così a disagio a stargli vicino...”.

Gray: “Wendy...”. Il corvino non ha idea di come aiutarla.

Wendy: “Io lo amo Gray, non posso farci niente lo amo tantissimo!”.

Gray: “Lo so amica mia lo so”. Afferma cercando di confortarla.

Wendy: “Ci provo ma non ce la faccio lo amo troppo!”. Tra le braccia di Gray cerca di soffocare quel dolore che l’opprime dall’interno, i sentimenti che la ragazza prova per Natsu Dragion sono sinceri, poiché sono tanto veri sono altrettanto dolorosi, sa che tale sentimento non potrà mai essere ricambiato, il prezzo per essere una buona compagna e una buona amica per il bene dei suoi cari, è questo.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Per chi non lo avesse capito fin dall’inizio, ecco il fatto, Edo Wendy è innamorata di Edo Natsu, come sia successo è ancora un mistero, ma ha davvero importanza, l’amore arriva improvviso ed inevitabilmente fa male, credetemi, lo so.

Il Narratore FT

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Capitolo 29
*** Capitolo 28: Karma emotivo ***


~Capitolo 28: Karma emotivo

 

Quella stessa sera sull’isola DD Natsu e Gray stavano per essere puniti per la loro negligenza, i due non sembravano preoccupati non avendo emozioni, ma erano consapevoli che presto avrebbero comunque sofferto: “Allora… non vi avevo forse detto di finire entro una certa ora una certa persona?”. Chiede Plutonius con tono accusatorio.

Natsu: “Sì”.

Gray: “Dovevamo finire Ashley entro le 18.00 signore e padrone”. Affermano i due freddamente.

Plutonius: “Allora perché non l’avete fatto!?”.

Natsu: “In tutta sincerità signore, credo, anzi posso affermare che la colpa non sia nostra”.

Plutonius scatta sulle spalle di Natsu e gli sussurra: “Illuminami...”.

Natsu: “Siamo stati rallentati dall’interno signore e padrone”.

Gray: “Nessun dei nostri legion era più disponibile, siamo stati costretti a dare la caccia ad uno selvatico nel, se posso dire, “disperato” tentativo di portare a termine la missione entro i termini richiesti”.

Plutonius: “Mmh… sembra una buona scusa, o meglio lo sarebbe se non fosse che i legion ogni singolo giorno vengono contati e trattenuti fino al loro utilizzo, la giustificazione non regge”.

Gray: “Infatti abbiamo azzardato una ipotesi signore e padrone”.

Natsu: “Crediamo che qualcuno dall’interno ci abbia sabotati”.

Plutonius: “Pff… certo, molto credibile e perché mai?”.

Natsu e Gray: “Invidia”. Rispondono all’unisono.

Plutonius: “Certo… perché siete dei frozen adesso, una razza superiore a tutto”.

Gray: “Tranne a lei signore e padrone”.

Natsu: “È stato lei a crearci dopotutto”.

Plutonius: “Oh non esageriamo, non ho fatto tutto da solo dopotutto, ma sì: sono superiore e voi, sapete che significa? - I due tacciono intuendola come una domanda retorica – Che non mi farò fregare dalle scuse di due frozen del caz*o, razza superiore o meno vi potrei eliminare in un battito di ciglia volendo e ve l’ho dimostrato ancora prima di trasformarvi in queste versioni più noiose ma fiche!”.

Gray: “Vuole che…?”.

Plutonius: “Non provare a togliermi la gioia di farlo di persona corvino! Andate da mia moglie per la punizione! - I due non controbattono e si congedano, Plutonius però nel frattempo vuole riflettere sull’accaduto, sa benissimo che i due temono la punizione più della loro morte imminente – Deve esserci del vero nelle loro parole”.

 

Val stava facendo la maglia come al suo solito, l’unica cosa a distrarla dal campo di battaglia sporco del sangue dei suoi compari e nemici:

Val: “Ah… grazie di farmi compagnia Ya, sei l’unica amica rimastami oramai”.

Ya: “Non dire così, She è molto impegnata a gestire gli scatti d’ira di Chi per farti visite di piacere”.

Val: “Chi che scusa ha invece?”.

Ya: “Ah… se ti mentissi lo capiresti, quindi preferisco tacere”. Val emise un riso, di questi giorni è molto difficile strappargli una risata sincera.

All’improvviso sentono bussare alla loro porta, sentendo la voce dei due frozen Val intuisce cosa deve fare: “Ah… ti consiglio di andartene, non sarà un bello spettacolo”.

Ya: “Ah… certo che ti spetta un compito ingrato, pensare che non è nemmeno colpa loro. Dirai mai a Plutonius che sono stati i tuoi figli ad orchestrare tutto?”.

Val: “Entro un’ora l’avrà capito da solo, quando sei venuta a dirmi di averli visti rubare il legion di quei due ho pensato ecco, questi vigliacchi sono i nostri figli”.

Ya: “Almeno tu sai dove sono i tuoi, il mio e nostro nipote hanno invece subito un destino peggiore della morte”.

Val: “So che non vuoi pensarci amica mia”. Afferma con tono rassicurante.

Ya: “Beh, io ti saluto, non ti invidio per niente”.

 

Val ha fatto entrare i due ragazzi, con freddezza afferma di essere dispiaciuta per loro considerata la situazione:

Gray: “Noi non abbiamo fatto alcun errore signora Val”.

Val: “Lo so ragazzi, ma anche io ho un ruolo in questo schifo a quanto pare, se aspetto che mio marito ci arrivi da solo se la prenderà con me per non aver già iniziato”.

Natsu: “Posso farle una domanda signora Val? - Lei acconsente – Perché si è messa in mezzo? Lei chiaramente vuole starne fuori, non è per questo che ha smesso di combattere?”.

Val: “Hai capito bene Natsu… anche senza emozioni riesci a capire come mi sento, lo ammetto, mi dispiace dovervi fare questo: CODICE EMOZIONE ATTIVO”.

Gray e Natsu: “NOOOOOOOOOOOO!!!!! Cosa abbiamo fatto!?”.

Val: “Oh che strazio”.

Natsu: “Elfman, Hughes, Mc…!”.

Gray: “Sugarboy, Kan mi dispiace tanto!”. I due ragazzi nonostante siano avvelenati, sono stati condizionati affinché quando Val lo comandasse, loro riprendevano le proprie emozioni moltiplicate per dieci, tutto il male che avevano fatto, i due lo ricordavano e soffrivano più volte per empatia, tale dolore li intima a continuare di desiderare di non provare emozioni, con o senza emozioni, i due hanno ormai per la voglia di vivere.

 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto. E non finisce qui.

 

Angolo dell’autore:

Questo non spiega come i due ragazzi siano entrati nelle loro grinfie, aspettate e vedrete.

Il Narratore FT

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Capitolo 30
*** Capitolo 29: Basta piangere ***


~Capitolo 29: Basta piangere

 


 

Wendy era seduta sulla sedia, con la faccia appoggiata ai piedi del letto, non poté fare a meno di lamentarsi del mal di schiena, neanche ignorare che Lucy non era più sdraiata sul letto: “Svegliatevi scansafatiche, ho detto di svegliarvi!”. Quelli inconfondibile voce pesante poteva appartenere a un’unica donna.

Wendy: “Dannazione Lucy che stai facendo? Sono in coma, non puoi credere di poterli svegliare semplicemente urlando a squarciagola, e poi sono le cinque del mattino così sveglierai i soldati che stanno cercando di riposare!”.

Lucy: “Non voglio più farlo Wendy!”. Dice con un fare misteriosa.

Wendy: “Spiegati meglio”.

Lucy: “Ricordare Wendy, non voglio ricordare, so il casino che ho fatto, so di aver spezzato il cuore Natsu, per questo sono riusciti a catturarlo, so che Juvia ha fatto lo stesso con Gray, ma questo non significa che devo continuare a rimuginarci su, e lo sai perché? Perché se continuo a piangere non riuscirò a vedere abbastanza chiaramente come devo agire, io andrò a salvare quei due idioti con o senza di loro!”.

Wendy: “Lucy…”.

Juvia: “Ragazzi, Natsu e Gray hanno bisogno del nostro aiuto, svegliatevi! So che sono stati loro a farvi questo, so che il pensiero di doverli combattere vi spezzo il cuore, vi fa piangere, credetemi lo so, perché io ogni notte di nascosto piango perché ogni giorno li vedo e devo combatterli per difendere le nostre vite, perché volete costringermi ad affrontare tutto questo da sola?”.

Juvia: “Juvia non lo permetterà…”. Soffia Juvia svegliandosi.

Wendy: “Juvia… sei riuscita a…”.

Juvia: “Juvia avrebbe dovuto svegliarsi molto tempo prima, non solo fisicamente”. Afferma decisa alzandosi dal letto.

Lucy: “Grande Juvia! Wendy hai ultimato le cure giusto? Corri a prenderle per favore”. Riluttante la donna in bianco corre a prenderle.

Juvia: “Juvia sa cosa starete pensando, e vi dirà chissene: se Natsu e Gray sono più forti, allora a noi toccherà esserlo di più soltanto per dieci secondi, quei dieci secondi necessari per poterli battere”.

Wendy: “Eccole Lucy, sono riuscita a prepararne soltanto due, non avevo abbastanza materiale per farne di scorta”.

Lucy: “Va bene, grazie infinite Wendy – Lucy le prende in mano, le innalza come delle coppe – Queste sono la chiave della nostra vittoria, con queste ci riprenderemo i nostri amici e loro ci aiuteranno a vincere la guerra, Gerard direbbe lo stesso se lui fosse ancora…”.

???: “Vivo?”. Tutti i presenti impallidiscono, Lucy nel voltarsi, non poteva fare a meno di fargli scappare qualche lacrima.

Lucy: “Lei… lei è… ero convinta che Plutonius".

Gerard: “Probabilmente mia moglie ha già partorito mio figlio, figurati se permettevo a quel maniaco di uccidermi prima di poter incontrare il mio primogenito - tutti i soldati cominciarono a esultare per il ritorno del loro re guerriero – dovete tacere, sto parlando!”. Tutti si ammutoliscono.

Lucy: “Continui pure sire”. Persino Lucy si intimidisce.

Gerard: “Ma guardateli, i membri più forti di Fairy Tail che giacciono su un lettino, a leccarsi le ferite come dei cagnolini bastonati – Wendy avrebbe da ridire qualcosa, ma Juvia la ferma sul nascere delle sue parole – Vi ricordate cosa hanno fatto nella nostra città? Hanno ucciso e massacrato i nostri concittadini, vi ricordate chi c’era tra quei cittadini? – Gerard nota un movimento della mano di Levy, ecco uscire un breve sorriso beffardo dal suo volto – sono morti i membri della vostra gilda, ma in fondo che vi importa? Dopotutto cos’è una gilda di maghi senza la magia”.

Wendy: “Non starà esagerando?”. Chiese giustamente preoccupata.

Lucy: “No, è esattamente ciò di cui avevamo bisogno, il ritorno di un grande leader”.

Gerard: “Metà dei membri della vostra gilda è morta nei conflitti in città, lo ammetto non sono state delle vite sprecate, infatti siamo riusciti a spingere il nemico a tornare sull’isola, velo concedo, poi tutti insieme abbiamo deciso di venire qui a dichiarare guerra a Plutonius, prima che ritornasse da noi, ma poi cosa è successo? Ora mi ricordo: altri soldati tra cui membri della vostra gilda sono morti, voi siete quel che rimane di una gilda di falliti, nemmeno si sa più che cosa siete, siate di maledetti pacificatori porca miseria! Alzatevi da quel letto e combatte per la pace pacificatori di Fairy Tail!”.

Levy: “Ora hai parlato abbastanza!”.


 

Angolo dell'autore

Lo so che sono imperdonabile, davvero c’ho provato ma è stato praticamente impossibile, ho avuto problemi sia di tempo con la scuola che personali, quindi non avevo la testa per scrivere e, come vi ho già anticipato, sto cercando di tagliare con la storia, entro due o tre capitoli sarà finita, non verrà come avevo desiderato, ma manterrò la parola data, saluti Il Narratore FT

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Capitolo 31
*** Capitolo 30: Sveglia ***


~Capitolo 30: Sveglia


 

Levy si sveglia di colpo seguita dai suoi compagni, Elfman, Hughes e Sugarboy si svegliano all'appello del loro sovrano:

Levy: “Primo: non mi importa se sei il mio re, quelle cose su Fairy Tail non le dici neanche sotto tortura! Secondo: toglietemi questi fili e barattate questo tubo con del vero cibo solido! Non so da quanto stavo dormendo, mi interessa solo riprendermi e prendere a calci in cul* chiunque mi abbia fatto questo!”.

Lucy: “Fatico a credere che questa mi sia mancata”.

Hughes: “Ehi vedi di moderare i toni!”. Rimproverando la turchina.

Sugarboy: “Mmmmm… è con il re che stai parlando, chi lo insulta deve poi vedersela con noi". La sfida.

Levy: “Ma fatela finita, avrei già cominciato a prendervi a schiaffi tutti quanti, se non avessi le gambe atrofizzate”.

Hughes: “Ottima scusa piattino". La punzecchia.

Levy: “Guarda che ho capito la battuta sul mio seno, nessuno ti costringe a guardarlo!”.

Hughes: “Io ci provo, ma continuo a non vedere nulla da qui, quindi che ti cambia? AHI! Mi hai lanciato una scarpa in faccia?”.

Levy: “Dammi un minuto e saranno due!”.

Elfman: “Ora piantatela! – sbotta l'albino, tutti si spaventano per il suo insolito atteggiamento - dov'è Mira? Dov'è Kan? Qualcuno potrebbe chiamare mia sorella e mio cognato per l'amor del cielo!”.

Wendy: “Stai tranquillo Elfman, non hai motivo di cui preoccuparti, tua sorella è rimasta a palazzo insieme a Cana e alla regina Elsa perché era rimasta in cinta poco prima della partenza per l'isola come Cana, non potrebbe essere più sicuro, ora respira”. Elfman finalmente sembra di prendere il controllo, quando…

Elfman: “Aspetta un attimo, però non mi hai detto come sta Kan e come sta Mc”.

Levy: “Già, e che fine hanno fatto Jet e Droy? Mi sorprende non siano ancora entrati in tenda spaccandomi i impari dalla felicità”. Wendy esita a rispondere, come tutti gli altri.

Gerard: “Tranquilla Wendy tocca a me dirglielo tranquilla: c’eravamo divisi in tre fazioni come senz’altro ricorderete, la prima capitanata da me e tra i pacificatori di Fairy Tail c'erano Natsu e Gray, nella seconda capitanata da Levy…”.

Hughes: “Ah già… mi ricordo”. Afferma il comandante chiaramente infelice.

Gerard: “… c’erano i due comandanti Hughes e Sugrboy, mentre nella terza ed ultima frazione capitanata da Dan, Jet, Droy, Mc e Kan".

Elfman: “Credo di ricordare qualcosa adesso, ma ho ancora qualche buco”. Disse massaggiandosi le tempie.

Gerard: “Lucy sarebbe rimasta qui, a proteggere i medici e chiunque ferito, all'occorrenza anche Wendy sarebbe interventa in battaglia per aiutarla. La prima frazione era quella incaricata di attaccare Plutonius e i suoi fratelli, la terza frazione era incaricata invece di attaccare Michael e compagni, la fazione di mezzo invece avrebbe tenuto occupati gli altri sgherri, in caso della vittoria di questi ultimi, avrebbero fatto da rinforzi alle fazioni che l’avrebbero richiesto”.

Levy: “Oh sì, ricordo la vittoria della nostra fazione, ricordo anche il lancio di un segnale di fumo nero, che indicava di non intervenire in vostro aiuto, ma di tornare al più presto alla base, noi stavamo tornando indietro, poi il vuoto”.

Elfman: “ Io ricordo di aver aiutato Jet e Droid a raggiungere Michael, la battaglia è durata giorni e giorni, poi ricordo solo di essere sopravvissuto quella battaglia e nient’altro”. Gerard vorrebbe andare avanti al loro posto, ma sembra non trovare le parole.

Wendy: “Re Gerard la prego ci racconti cosa è successo, lei sa tutto non è vero?”.

Gerard: “Ah… sì so tutto quanto, ora saprete tutta la verità”.


 

Angolo dell’autore:

Mi dispiace finire questo capitolo in questo modo, ma mi è venuto così, spero vi sia piaciuto, ho fatto una sintesi della sintesi della sintesi della sintesi di quello che avrei voluto fare davvero, mi dispiace ma persino quest’estate sono pieno, spero mi perdonerete, Il Narratore FT.

 

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Capitolo 32
*** Capitolo 31: La storia mai raccontata ***


~Capitolo 31: La storia mai raccontata


 

Gerard racconta del giorno in cui avrebbero fatto quello che sarebbe dovuto essere l’assalto finale, sconfiggere Michael e Plutonius non avrebbe dato più alcun motivo ai loro seguaci di combattere, un piano semplice solo a parole:

Gerard: “Ogni cinque minuti morivano almeno tre dei nostri, alcuni stremati, alcuni feriti, - racconta addolorato, mentre Wendy cura le sue ferite – non potevamo permettere che quelle vite andassero sprecate, infatti alla fine arrivammo a lui, era lì col suo sguardo piaciuto, sembrava non aspettasse altro che il nostro arrivo, come se non gli importasse nulla delle vite che abbiamo spento pur di arrivare a lui, vite di cui non si sentiva responsabile...”.


 

1 mese prima:

“Finalmente siete arrivati, ora dimmi, quanti dei miei sottoposti hai dovuto uccidere pur di arrivare fin qui? Per caso avete eliminato sia il team Flight che Muscle? Perché in tal caso complimenti per essere giunti fin qui illesi!”.

Gerard: “Brutto bastardo… prima metti a ferro e fuoco la nostra capitale, uccidete maggior parte dei membri di Fairy Tail…!”.

Plutonius: “Ma perché sei così affezionato a quella gilda di magh… volevo dire pacificatori? Solo perché sette anni e mezzo fa avevate combattuto insieme?”.

Gerard: “Tu non puoi capire, non più almeno, una volta tu eri un uomo buono e giusto, ma poi hai lasciato che mio padre ti cambiasse in questo mostro, il Plutonius prima di te amava la sua gilda e i suoi membri quasi tanto quanto la sua famiglia, assurdo che noi siamo più dispiaciuti di te delle vite che abbiamo dovuto…”.

Plutonius: “Questa è una ca*** di guerra re delle lacrime, sai una cosa? Voglio farti una proposta: affrontiamoci noi due, qui e adesso senza che nessuno dei nostri intervenga, altrimenti salterà il patto”.

Gerard: “Dimmi in cosa consiste”.

Plutonius: “Consiste in una sfida all’ultimo sangue, il vincitore proclamerà la vittoria della guerra”. Gerard non poteva credere con così tanta facilità alle sue parole, troppo bello per essere vero.

Gerard: “E che mi dici di Michael? Dubito che sarà d’accordo”.

Plutonius: “In tal caso non dovresti preoccupartene comunque, se riesci a battere me, non troverai molti problemi nell’affrontare la sua fazione, ammesso che i tuoi compari non ti precedano – Gerard alza un sopracciglio – Credevi che non me ne sarei accorto? So per certo che un ragazzo dai capelli a punta e un altro con gli occhiali da sole in questo momento stanno affrontando Michael”.

Frenderd: “Credo che si chiamino Jet e Droy, dovrebbero essere i due membri più forti di Fairy Tail, lo sono sempre stati che io sappia”.

Trensterd: “Mi stai forse dicendo che quasi otto anni fa siamo stati sconfitti da due che nemmeno erano i più forti della gilda? È così umiliante”. Si intromettono i fratelli.

Gray: “Questo per farvi capire che anche in caso di una nostra sconfitta, ci sarà sempre qualcuno pronto a combattere al nostro posto”. Afferma il pallone da calcio deciso.

Natsu: “Beh però se sopravviviamo, io non avrei nulla di cui lamentarmi”. Risponde timidamente il rosato.

Gerard: “Accetto, sono sicuro che i nostri compagni metteranno fine a questa storia insieme a noi, ma questo accadrà solo se combatto per evitare ulteriori perdite, ti ringrazio per questa occasione”.

Natsu e Gray: “Sire…”.

Gerard: “No ragazzi non riprendete a chiamarmi così proprio adesso, ho bisogno del sostegno di amici in questo momento, gli amici si chiamano per nome”. I due cercano di trattenere invano le lacrime.

Natsu: “Insomma cerca di vi-vin…”.

Gray: “Per l’amor del cielo non morire, non sopporteremmo la morte di altri nostri amici”. Afferma senza nascondere le lacrime.

Gerard: “Certo… - il re si prese un bel respiro impugna l’arma, voltandosi verso il nemico – ah… sono pronto quando possiamo?”. In un attimo Plutonius azzerò le distanze, sferrò un pugno in pieno volto di Gerard poi lo afferrò per i capelli e gli dà una serie di pugni sul naso, Gerard con un calcio lo colpì anche lui sul naso per liberarsi della sua morsa stretta.

Plutonius: “Non te la prendere, avevi detto di essere pronto”. Affermò sfoggiando il suo sorriso maniacale.

Gerard: “È sempre una fase della guerra questa, figurati se me la prendo”.

Plutonius: “Ma guarda, qualcuno è appena cresciuto”.

Gerard: “Ma guarda qualcuno sta per soccombere per mano mia”. Rispose a tono.


 

Oggi:

Gerard smette all’improvviso, non ba più la forza di parlare:

Lucy: “Gerard so che è doloroso ma per favore vai avanti”.

Gerard: “… non abbiamo mai avuto alcuna speranza, non ho mai avuto alcuna speranza, per i primi cinque minuti si è preso gioco di me, mi ha fatto credere che fossimo la pari, mentre lui sapeva di essere più forte di me, allo scadere dei cinque minuti e vi assicuro che li ho contati, mi ha completamente spiazzato, aveva spezzato prima il mio corpo e poi il mio spirito, stava giocando con me”.


 

Tornando al flashback:

Plutonius: “Hai perso mio re, è stato molto deludente. - Natsu e Gray guardavano la scena addolorati, proprio quando si decisero di intervenire Gerard li fermò sul nascere alzando la mano ferma, aveva accettato la sconfitta – So cosa starai pensando: mi hai steso a terra ai piedi di questo dirupo, mi premi sotto la tua gamba, decreterai la tua vittoria buttandomi giù lasciando che sia Madre Natura a porre fine alla mia vita. Ma quanta immaginazione mio re, ma complimenti hai indovinato“. Con un calcio lo buttò giù, con le urla strazianti di Natsu e Gray che assistettero a tutto quanto.


 

Oggi:

Tutti rimasero a bocca aperta a guardare Gerard, con il loro sguardo incredulo misto a sconforto: “Non sono stata abbastanza forte, se fossi stato più forte non avrebbero preso Natsu e Gray, non avrebbero ucciso gli altri membri della nostra fazione, e quelli della fazione di Dan sarebbero sopravvissuti”.

Levy: “Aspetta quello che stai dicendo non ha senso!”. Esclama Levy intuendo cosa volesse dire.

Gerard: “A stento sono riuscito a sopravvivere alla caduta, mi sono arrangiato medicandomi da solo cacciando del cibo da solo, dopo due settimane e mezzo mi ritenni ufficialmente non più in pericolo di vita, cominciai a incamminarmi più arrivare fin qui, quando strada facendo ho trovato i due membri del team Shock, ne eliminai uno mentre l'altra la convinsi ad aggiornarmi di quanto fosse successo dalla mia presunta dipartita, promettendole di poter effettuare una degna sepoltura a suo cugino appena eliminato da me, mi disse che Jet e Droy hanno eliminato Michael a costo della loro stessa vita, ma i soldati di Plutonius che avevano sterminato la mia fazione, erano intervenuti per vendicare la dipartita di Michael, mi dispiace ragazzi”.

Lucy: “Mc, Kan, Jet… Droy… non anche voi…”. Afferma presa dallo shock.

Wendy: “È una tragedia…”.

Levy: “Ma ci credete davvero? – sbraita Levy – Non è possibile che sia! Jet e Droy sono i più forti che conosciamo, mi rifiuto di credere che siano morti”. Soffia infine.

Hughes: “Dan…”.

Sugarboy: “Lo vendicheremo amico".

Elfman: “Dannazione! Che cosa dirò a mia sorella e a Cana? I miei nipoti non conosceranno mai i loro padri”. Scoppia in lacrime mantenendo il contegno.

Juvia: “Ora più che mai bisogna riportare Natsu e Gray dalla nostra parte, a parte i qui presenti sono ciò che rimane di Fairy Tail, è imperativo riprenderli”.

Lucy: “Juvia ha perfettamente ragione, quindi ragazzi versate tutte le lacrime che avete in corpo perché dovremo essere il più lucidi possibile per poterli affrontare e salvarli”.

Gerard: “Mi fa piacere che la pensi siete tutti così. Ora Lucy e Juvia venite con me, devo dirvi una cosa in privato”. Le sue ragazze si rivolgono uno sguardo che decifrasse l’interrogativo l'uno dell'altra, ma questo non le ferma dal seguirlo”.


 

Gerard e le ragazze si appartano in una tenda appositamente lasciata per loro, sia Lucy che Juvia non capiscono il perché di questo isolamento dal resto dei loro compagni:

Lucy: “Allora di che cosa vuoi parlarci Gerard?”.

Gerard: “Sono io quello che ha più bisogno di risposte qui – afferma con un tono lievemente ostile – sin dall’inizio della campagna, mi è sembrato di non riconoscere i Natsu e Gray che hanno combattuto per salvare la Città Reale, qualcosa mi dice che voi centrate qualcosa”. Le accusa.

Lucy: “Con tutto il rispetto io non credo…”.

Gerard: “Mi riguarda eccome sì, perché il vero motivo per il fallimento di quella missione, è il fatto che loro non fossero abbastanza concentrati durante lo scontro finale”.

Juvia: “Juvia confusa, stai dicendo che…”.

Gerard: “Natsu e Gray hanno combattuto con me contro Plutonius e i suoi fratelli, il primo che eliminava il leader avversario ne sarebbe uscito vincitore, ma per tutta la durata dello scontro non mi è sembrato di avere dei combattenti, non riuscivano a restare concentrati, come se fossero sovrappensiero”. Le due cominciano a piangere, come se si riconoscessero colpevoli.

Lucy: “Perché prima ci hai mentito?”. Soffocando i propri singhiozzi.

Gerard: “Sono io il re rispondete prima voi alla mia domanda!”. Si infuria.

Juvia: “… comincia Juvia allora: nell’ultimo assalto nella città reale, un’ora dopo aver cacciato finalmente il nemico, Juvia volle rimanere sola a sfogare il dolore della perdita di molti compagni della gilda, Gray non voleva lasciare Juvia la sola ad affrontare il dolore, ma Juvia gli chiese di lasciarla da sola. Poco dopo arrivò Bora, lui non era riuscito a lasciare la città in tempo e quando finalmente l’assalto finì, raggiunse Juvia per consolarla, Julia inizialmente non voleva ascoltarlo, ma quando gli disse che era dispiaciuto del dolore che provava Juvia, del dolore che gli aveva inflitto lui tempo prima, diceva che in quel modo avrebbe rimediato a quella volta, poi diede un bacio casto sulla fronte di Juvia… dopo divennero tre… poi un bacio sulle labbra di Juvia… ma a quel punto Juvia non lo ferma… perché non realizza lo sbaglio, quando finalmente Juvia capisce di volere Gray al posto di Bora è troppo tardi perché Gray aveva visto tutto… Bora imbarazzato se ne va di corsa, Gray scioccato sembra non vederlo… Juvia non fa in tempo a spiegare che Gray rispose avevo preso questo per te, ma non ha più importanza ormai. Era un anello di fidanzamento”. Juvia esce con il viso rigato dalle lacrime, la sua vista è talmente appannata da non riuscire a vedere il volto sconsolato di Lucy.

Gerard: “Ora tocca a te, che cosa ha fatto il master di Fairy Tail?”. Chiede freddo.

Lucy non appare affatto entusiasta, ma aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno finalmente: “Io non…”. All'improvviso tutto si congela intorno a loro, la tenda ghiacciata sta ora impedendo ai due di poter uscire, sono rimasti intrappolati in una prigione di ghiaccio.

Gerard: “Ma che succede?”.

Lucy: “Credo… che siano arrivati”.


 

Fine del capitolo, spero vi sia piaciuto e non finisce qui


 

Angolo dell’autore:

Ci sto mettendo più tempo del previsto e temo che ci vorrà un’altra pausa lunga, La storia è quasi finita È vero però il mio perfezionismo mi sta impedendo di tagliare troppo corto, al prossimo capitolo.

Il Narratore FT

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Capitolo 33
*** Capitolo 32: Ritorno di due fate ***


~Capitolo 32: Ritorno di due fate


 

Lucy: “Io non ho direttamente tradito Natsu, ma di sicuro ho tradito il nostro amore: appena terminato quell'infernale periodo preguerra nella città reale, mi sentivo uno schifo, un sacco di nostri compagni erano morti davanti ai miei occhi, alcuni nel tentativo di proteggermi, come avrei potuto non sentirmi male? Macao, Wakaba, Alzack, Bisca, Reedus, Nab e quasi tutti, ormai siamo rimasti solo noi presenti nell'isola e Mirajane e Cana rimaste a casa perché in dolce attesa. Ancora non sappiamo nulla di Mc o Kan, ancora non sappiamo come comportarci a riguardo e ancora non so come abbandonare questo senso di impotenza vedendo Gerard e Wendy combattere da soli contro Natsu e Gray. È tutto sbagliato!“. Urla Lucy sospendendo lo scontro.

Natsu: “Davvero? Ti aspetti davvero che interromperemo lo scontro, solo perché l'hai detto tu?”. Chiede un Natsu seccato.

Lucy: “Natsu, mi dispiace!”.

Natsu: “Ora piantala”.

Lucy: “Dico sul serio: ascolta ti ho trattato molto male, ero arrabbiata, ho…”.

Natsu: “Tu mi hai incolpato della loro morte Lucy, poi hai preso l'anello e me l'hai gettato in faccia, proprio sul mio occhio ancora incredulo dell'accaduto”.

Lucy: “Ho detto quelle cose è vero, ma in realtà erano tutte rivolte a me stessa! Natsu ce l'ho sempre avuta con te per delle sciocchezze, per dei miei capricci, ma non avrei pensato davvero quelle cose di te. Io avevo fallito come Master, perché non fui abbastanza forte per loro".

Natsu: “Non hai fallito solo come Master, Lucy anche se mi tornassero i sentimenti, io non potrei mai tornare ad amar… Ah!”. Wendy è riuscita a sorprenderlo di spalle, iniettandogli l’antidoto nel collo, di riflesso Natsu calcia la ragazza per allontanarla, ma è troppo tardi, lui non capisce la situazione, fino a quando non vede il sorriso beffardo di Wendy e il sorriso di Lucy bagnato dalle sue stesse lacrime.

Wendy: “È fatta". La ragazza non fa in tempo a festeggiare, che Natsu la colpisce con i suoi artigli in acciaio temperato, tutti rimangono inorriditi dallo sfregio scaricato sul volto della loro Wendy.

Natsu invece incurante del fatto come Gray: “Allora…”.

Lucy sferra un travolgente montante sulla faccia del rosato, facendolo cadere a terra del tutto stordito, poi lo afferra con due mani urlandogli… “Torna da me! Ti scongiuro amore mio!”. Natsu cerca di trovare le forze per trafiggerla, allora Lucy lo mette al tappeto con un pugno in faccia.

Gray comprende il notevole svantaggio in cui si ritrova, fischia per richiamare il legion, quando si rende conto di un dettaglio, il legion risponde solo soltanto a Natsu: “Addio per sempre frost". Gli sussurra Gerard iniettandogli di sorpresa la cura, subito dopo i soldati accorrono per disarmare il corvino e neutralizzarlo, tutti sorridono al pensiero che avrebbero riavuto i loro compagni.


 

È passato un giorno intero, da quando hanno iniettato la cura ai due S di Fairy Tail, Lucy e Juvia sono rispettivamente rimaste sedute sui capezzali dei loro amati, attendendo con ansia il loro risveglio, fino a quando:

Natsu: “Ehi, non credi sia ora di svegliarsi?”. Lucy fatica ancora a credere di vedere negli occhi l'uomo che ha sempre amato degli ultimi otto anni, finalmente aveva smesso di essere un frost dal cuore di ghiaccio, tornando quel compagno e amato fedele alla loro causa.

Lucy: “Natsu… io sono così… perdonami io…”. La bionda dalla tempra d'acciaio, neanche sa cosa dire di fronte al suo rosato preferito, lui invece sintetizza le sue stesse parole in una frase.

Natsu: “Mi sei mancata tantissimo”. Lucy non riesce a fermare le lacrime, in altre circostanze non avrebbe esitato a vendicarsi della commozione che gli sta facendo provare il suo amore, ma stavolta avrebbe provveduto a trattenersi.

Lucy: “Natsu ti va di… riprovare a...”.

Natsu: “Lucy Ashley, vuoi darmi l’onore di prenderti la mano? - Lucy lo bacia in risposta, trattiene le sue labbra su quelle di Natsu fino a quando non è lui a perdere per primo il respiro – Sarebbe un sì?”.

Lucy: “Adesso mi rimetto l’anello”. Risponde finalmente.

Natsu: “L-L’hai conservato per tutto questo tempo?”. Chiede il rosato sorpreso.

Lucy: “Certo, solo che non mi sentivo in diritto di indossarlo, non credevo che mi avresti perdonato, so anche che il nemico è riuscito a catturarvi facilmente perché...”.

Natsu: “Per colpa nostra Lucy, - interrompe il rosato - ricordalo tutte le volte che ti torneranno i sensi di colpa”. Afferma serio.

Lucy: “Stupido… quando ti ricapiterà l’occasione di sentirmi dire è colpa mia, senza ripercussioni su di te? Col mio brutto carattere poi...”.

Natsu: “Lucy, io ti amo così come sei col tuo brutto carattere, sarebbe incoerente da parte mia amarti se cambiassi radicalmente, non trovi?”. Afferma con sorriso sincero.

Lucy sempre commossa: “Oh Natsu… tu… mi stai dicendo che ho un brutto carattere!?”. La ragazza cambia atteggiamento e scarica un pugno a un centimetro dal viso del rosato, mentre questo suda freddo – Ringrazia che sei ancora convalescente o avrei preso bene la mira stavolta”. Lo avverte.

Natsu: “In questo momento ringrazio solo per avere il catetere vescicale”. Tra loro due era tornato tutto normale.

Juvia era felice di vedere almeno una delle due coppie presenti con una lieta ripresa, lei non era certa di come avrebbe agito il corvino nei suoi confronti: “E tu Gray, cosa pensi di volere da una come Juvia?”. Chiede sempre in terza persona, con tono triste e melanconico.


 

Angolo dell’autore:

Ciao sono tornato e no, non so quando il prossimo capitolo, sono stanco di fare promesse che non posso mantenere, non è proprio da me, ve ne farò solo una, questa storia vedrà una fine.

Il Narratore FT

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Capitolo 34
*** Capitolo 33: Qualcuno da cui fare ritorno ***


~Capitolo 33: Qualcuno da cui fare ritorno


 

Juvia si desta dal suo sonno nel sentire i brividi del corvino, si era scordata di quanto fosse freddoloso il e che quindi aveva bisogno di molto calore per non stare male.

Dieci minuti dopo eccola ritornare nella stanza con una decina di coperte appena asciugate, ma una volta dentro non trova il corvino sul letto, guarda un attimo Lucy e Natsu per chiedergli se sapessero qualcosa, ma stavano dormendo profondamente tra le braccia l’una dell’altro, non potrebbero sapere comunque chi fine avesse fatto Gray.


 

Juvia si mise a cercarlo per l’accampamento, dopo altri dieci minuti senza averlo trovato, si stava seriamente preoccupando per lui, aveva chiesto in giro se l’avessero visto, ma nessuno era riuscito a dargli la risposta che voleva, fino a quando non pensa di andare da Gerard, per improvvisare un ultimo tentativo.

Juvia: “Sire, Juvia si scusa per l’irruzione ma… - entrando nella tenda del re, la ragazza si imbatte nell’ultima scena che avrebbe pensato di vedere, il suo sire colpisce violentemente Gray con un pugno in pieno volto – Gray!”. La prima cosa che fa la ragazza, è andare a soccorrere il corvino stordito.

Gray: “Juvia ma che ci fai…?”. Il ragazzo torna a concentrarsi sul dolore che prova sul suo naso rotto.

Juvia: “Che significa tutto questo? Juvia pretende una spiegazione!”.

Il re apparentemente sorpreso dalla sua reazione, si limita a dire: “Ricorda che sono il vostro re, spetta a me decidere se darvi una spiegazione o meno, comunque se proprio ci tieni a saperlo, sappi che da adesso in poi la nostra priorità non sarà più occuparci delle cure di Surge”.

Juvia: “Juvia continua a non capire”. Afferma forse più confusa di prima.

Gerard ferma i soldati intenzioni ad entrare, gli fa segno di lasciare tutto nelle sue mani e di non intervenire: “Tornando a noi Juvia, io non nutro alcun interesse nel guarire un soldato che ha perso la voglia di combattere, infatti quello che programmo essere l’ultimo assalto, non prevederà che Gray Surge ci accompagni nella battaglia contro Plutonius e i suoi fratelli, mi accontenterò di Natsu come partner contro i tre...”.

Juvia: “Questa è una grossa sciocchezza! Sa benissimo che non avrete alcuna speranza di farcela senza Gray, insieme a Natsu lui conosce la pianta della loro base, sempre insieme a Natsu è il pacificatore più forte di Fairy Tail ora che Jet e Droy sono morti per la causa e sempre insieme a Natsu, più di tutti lui ha un buon incentivo per abbattere il nemico!”.

Gerard: “Ed è qui che ti sbagli Juvia, - si sorprende la ragazza – Gray ha perso ogni motivo di combattere, è venuto qui dicendo che preferirebbe morire piuttosto che riscattarsi”. Spiega infine.

Juvia non vuole credere alle sue parole: “No… no Juvia non ci crede, Gray non direbbe mai…!”.

Gray: “Sta dicendo il vero, - a Juvia scappa una lacrima, nel sentirglielo dire – è tutto vero voglio solo... riposare non mi importa come, perciò… dì pure quello che ti pare Juvia, insultami, sputami in faccia, colpiscimi pure come ha appena fatto il re, forse me lo meriterò ma non costringetemi a combattere, o anche solo assistere allo spargimento di sangue, ne ho abbastanza - il corvino si aspettava di tutto dopo aver detto quelle parole, ma di certo non un abbraccio sincero da quella che fino ad allora, era la donna dei suoi sogni - E questo? Spiegami che significa Juvia”.

Juvia: “Juvia resterà con te allora, condividerà tutto quello che hai detto, basta che Juvia riesca a renderti felice in qualche modo, te lo meriti”. Gray si libera dalla dimostrazione di affetto della sua lei, è come se non potesse sopportare oltre.

Gray: “Perché adesso mi dici questo? Ora basta Juvia non mi hai forse fatto del male abbastanza!?”. La ragazza scoppia in lacrime, sapeva che il corvino aveva tutti i motivi per avercela con lei, proprio per questo non trova il coraggio di ribattere.

Gerard: “Woh… che vero uomo, trattare in questo modo la donna che forse ti ama di più tutti in questo mondo, questo è solo un motivo in più per non tenerti nelle mie fila”.

Gray: “Tu non… lei non sa cosa ho passato”. Si corregge.

Gerard: “Tu dici? Allora tirerò a indovinare e poi vediamo se tu mi darai ragione: sei stato tradito dal tuo unico vero amore sotto i tuoi stessi occhi, questo appena dopo aver preso la decisione di passare il resto della tua vita con lei, poi sei stato rapito dal nemico e soggiogato affinché combattessi contro quel che rimane della tua famiglia, immagino siano queste le motivazioni che ti fanno venir voglia di dire voglio morire, secondo me il motivo principale è proprio qui in questa stanza, ...”.

Juvia: “Come?”.

Gray: “NO! Non dirlo!”. Gray si rimette in piedi all’attacco del re, questo ultimo lo prende e lo fa cadere e lo immobilizza a terra.

Gerard: “Guarda che bastava chiedere, per non farmelo dire davanti a lei, ma adesso pretendo invece che glielo dica tu”.

Gray: “N-No...”.

Gerard: “Perché no?”. Dice stringendo la presa a terra su di lui.

Gray: “Perché se lo dico ad alta voce diventerà reale, ricominceremo tutto da capo e mi farò ancora male come l’ultima volta, anzi sarà ancora più doloroso perché stavolta me lo sarei aspettato”. Afferma con le lacrime agli occhi.

Gerard: “Allora perché non dirgli che la odi?”.

Gray: “Non ci riesco...”.

Gerard: “E perché mai? Come fa ad essere così difficile dire due parole?”.

Gray: “Perché sarebbe una grossa menzogna!”.

Gerard: “Cosa? Qual è la menzogna?”.

Gray: “Che la odio”.

Juvia: “Gray...”.

Gerard: “Allora cosa? Dillo maledizione dillo cosa provi Gray”.

Gray: “ IO LA AM…!”. All’improvviso Gerard viene violentemente spinto contro la sua scrivania, la fautrice di quel gesto apparentemente ignobile poiché nei confronti del loro sovrano, è Juvia.

Juvia: “Perché costringerlo a dirlo mio sire? - Gray non crede ai suoi occhi, Juvia aveva commesso quel crimine solo per lui, sapeva che le conseguenze per quel gesto gli sarebbero state care, ma l’aveva fatto lo stesso – Adesso Juvia ti porterà a riposare, dolce Gray”. Quel sorriso, Gray non crede di avergli mai visto in volto un sorriso più bello e sincero sul suo volto di porcellana.

Gray: “Io ti amo ancora… - a Juvia salta un battito – accidenti io ti amo ancora, ma come si fa? Sin da quando ci conosciamo non hai fatto altro che disprezzarmi, hai continuato a farmi male persino quando ti sei accorta finalmente di amarmi, poi in un modo o nell’altro ci siamo messi insieme, mi hai spezzato il cuore con colui che ha spezzato il tuo più di otto anni fa… cosa c’è che non va in me? Quante volte dovrai calpestarmi, per farmi capire che tra noi non può funzionare e che devo mettermi l’animo in pace?”. Gray piange a dirotto, doveva essersi tenuto dentro per molto forse troppo tempo quelle parole.

Juvia: “So che è molto egoista da parte di Juvia chiedertelo, ma riproviamoci, Juvia non sbaglierà stavolta, non vuole perderti di nuovo”. Dice lei mettendosi in ginocchio davanti a lui, mentre gli sorregge il viso con ambo le mani.

Gray: “Come puoi credere di poter mantenere questa promessa, dopo tutto quello che è successo? Forse non è colpa tua e semplicemente hai perso la capacità di amarmi, se è così davvero non è colpa di nessuno”.

Juvia: “Allora suggelliamo questa promessa per farti stare tranquillo”.

Gray: “Co-Cosa vorresti di…?”. Juvia si prende la libertà di poggiare le sue labbra su quelle di lui, le tiene lì fino a quando non è il corvino a prendere l’iniziativa di cercare nella sua bocca con la propria lingua, continuano la loro effusione fino a quando non perdono fiato, per poi ricominciare .

Gerard forse perché invidioso di loro…: “Non fate caso a me, - li interrompe, facendogli realizzare di non essere mai stati soli - sono solo il vostro sire, a cui avete costretto ad assistere a questo… diciamo momento catartico, adesso non prendetela sul personale ma per favore uscite di qui, per qualche motivo mi è venuto un gran mal di schiena – dice guardando in particolare la ragazza imbarazzata - e non vorrei farmi vedere da voi mentre cerco di farci qualcosa a riguardo”.

Juvia prende Gray per aiutarlo a muoversi, quando…: “Sire, Juvia è mortificata per quanto ha osato fare nei suoi confronti, sa benissimo che non può rimanere impunito un atto simile nei confronti del sovrano di Edolas”. Ammette.

Gray: “Dolce Juvia non...”.

Gerard: “Mmh? Ma di cosa stai parlando Juvia?”. La ragazza torna confusa dalle parole del suo sovrano.

Juvia: “Re Gerard, Juvia ha osato colpirla e quindi...”.

Gerard: “Colpirmi? Tu? Non essere sciocca, un suddito non dovrebbe mai fare una cosa del genere al suo sovrano, altrimenti non saresti neanche ancora qui a parlarne, credo che entrambi voi due abbiate bisogno di riposo, vi ricordo che siamo a pochi metri da un campo di battaglia, meglio essere preparati non credete? - Juvia capisce dove vuole andare a parare, mai come oggi è mai stata più fiera di avere Gerard come sovrano – Oh una cosa Gray, - li ferma – sai è per quello che combatto ogni giorno, - afferma indicandoli – se uno con la tua forza mi aiutasse a proteggerlo, di sicuro te ne sarei eternamente grato. Io ho una regina e quest’ora un figlio che vorrei tanto vedere, ma non posso tornare a casa se non ho la forza sufficiente per battere il nemico”.

Gray: “Ho ca… voglio dire, Gray ha capito signore!”. La ragazza si sente lusingata nel sentirlo parlare in terza persona come lei, finalmente si congedano dal loro sovrano, lasciandolo ai suoi pensieri.

Gerard: “Ah... un maschio, o sarai una femminuccia, degna della bellezza di tua madre?”.


 

Angolo dell’autore:

Ciao, sono in forma e credo, ripeto credo che domani aggiungerò un altro capitolo, alla prossima (Dico ai pochi followers che mi stanno ancora seguendo).

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Capitolo 35
*** Capitolo 34: Ritorno sul campo ***


~Capitolo 34: Ritorno sul campo


 

Ci volle una settimana, ma tutti i membri di Fairy Tail e i comandanti ripresi dal coma, avevano ormai completato la loro riabilitazione, in questi sette giorni ci furono liti, riappacificazioni e molto altro ancora, non c’era più alcun motivo per il quale, qualcuno dovesse avercela con Natsu o Gray, non era colpa loro se avevano ferito o ucciso i loro commilitoni, la colpa era solo e soltanto di Plutonius, quindi gliel’avrebbero fatta pagare:

Gerard: “Poco più di sette anni fa, avevamo sconfitto il nemico, poi è tornato ancora più forte di prima, ma ovviamente questo non ci ha esortati a lasciar perdere, giusto!?”.

Tutti: “Giusto!”.

Gerard: “Ognuno dei presenti sa cosa deve fare:

-la fazione uno capitanata da me, percorrerà il percorso D7 in direzione della base nemica;

-la fazione due capitanata da Natsu, percorrerà il percorso D4 sempre in direzione della base nemica;

-la fazione tre capitanata da Gray, percorrerà il percorso D6 sempre in direzione della base nemica;

-la fazione quattro capitanata da Hughes, andrà al seguito della fazione uno per dargli manforte;

-la fazione cinque capitanata da Elfman, andrà al seguito della fazione due per il medesimo motivo;

-la fazione sei capitanata da Sugarboy, andrà al seguito della fazione tre sempre per il medesimo motivo;

-la fazione sette restante capitanata da Levy, è quella col compito di tenersi pronta nel caso le fazioni dovessero necessitare di rinforzi, è anche quella col compito di intercettare le comunicazioni nemiche per aggiornarci di possibili inderogabili cambi di programma.

E’ tutto chiaro?”.

Tutti: “Sì signore!”.

Gerard: “Non so voi ma io sono stanco di combattere, vinciamo per non dover combattere mai più siete con me?”.

Tutti: “Sì”.

Gerard: “Andiamo ero convinto voleste tornare dalle vostre famiglie! VOLETE TORNARE A CASA E NON FAR PREOCCUPARE PIÙ I VOSTRI CARI IN PENA PER VOI!!!?”.

Tutti: “SÌ!”.

Gerard: “INSOMMA NON RIESCO A SENTIRVI! AVETE PER CASO DETTO NO!”.

Tutti: “VOGLIAMO METTERE FINE A QUESTA GUERRA!”.

Gerard: “Allora chi ama Edolas, MI SEGUA!”. Partirono alla carica per quella si sperasse essere l’ultima battaglia, avevano un unico obbiettivo, vincere a qualunque costo. Il piano prevedeva che le prime tre fazioni, irrompessero da tre angolazioni diverse nella base nemica, mentre le altre fazioni li avrebbero aiutati tenendo a bada il nemico, la parte finale dell’operazione prevedeva che Gerard, Natsu e Gray sconfiggessero insieme Plutonius e i suoi fratelli, estirpando così il male dalla sua radice.


 

12:00 percorso D7

La fazione uno e quattro si sono appena messi a combattere contro il nemico, toccava a Hughes trovare il modo di liberare il passaggio alla prima fazione , affinché potesse avanzare verso la base, ci sarebbero volute ben dodici ore per raggiungerla, senza contare pause, c’era una tabella di marcia da rispettare, si sarebbero potuti riposare una sola notte secondo il programma:

Hughes: “Sire ho trovato il modo di liberare il passaggio, la prego di non rimanerne scandalizzato”.

Gerard: “Credo di non aver capito Hughes”. Aferrma preoccupato.

Hughes: “Appena glielo dirò, lei dovrà avanzare insieme alla sua fazione e a un quarto della mia, verso la base nemica, ho già avvertito chi di dovere, dovrà avanzare insieme a voi”.

Gerard: “Comandante non ricordo di aver permesso...”.

Hughes: “Mi perdoni sire, se dovessi sopravvivere, prometto che subirò qualunque punizione vorrà arrecarmi, ma ormai è troppo tardi per tornare indietro, si ricordi che lei più di tutti deve sopravvivere”.

Gerard: “Oh Hughes...”.

Hughes: “Questo è un omaggio mio re, le presento delle mie creature, realizzate insieme a Levy e agli scritti di Byro, ecco a voi i miei pupilli realizzati a immagine e somiglianza del nostro sovrano, contemplate gli HOMUNCULUS!”. Il comandante della quarta fazione con un lanciagranate, spara verso l’alto in direzione dei rinforzi del nemico, compiendo una parabola in versa, quelle che dovevano essere granate atterrano, ma non esplodono emettendo fuoco e fiamme, bensì dell’acqua, da quelle pozze escono fuori delle piccole persone con una fisionomia simile a quella di Gerard, questi saltano addosso alle prime persone che gli si parano davanti e li addentano cercando di strappargli le carni, obbiettivo arduo poiché sembrano non possedere dei denti, ma in compenso la loro presa è poderosissima, rendendo difficile al nemico si liberarsi.

Gerard un po’ inorridito: “Hughes! Non dirmi che hai giocato a fare Dio insieme a Levy!”.

Hughes: “HAHAHAHHAHAHAHAHAHHAH! Non glielo dirò se è questo quello che vuole.

Lucy: “Ed io credevo che non potessi aver visto niente di peggio di quello a cui ho già assistito… sto per vomitare”.

Gerard: “Ti prego trattieniti”.

Homunculus: “Gli homunculus realizzati da me e Levy, vengono realizzati secondo lo stesso principio delle scimmie d’acqua, non per niente ci siamo serviti di esse: con l‘acqua li portiamo in vita, con il suo DNA prelevato dallo scarico della sua doccia a palazzo...”.

Gerard: “Tu cosa!”.

Hughes: “… abbiamo realizzato l’incarnazione che fino ad oggi, ha sempre fatto parte del folclore, nascono con una fame insaziabile e hanno un’autonomia che dura meno di dieci minuti, pur di assicurarsi che non possano vivere creato possibili disagi a noi, li abbiamo sprovvisti di uno stomaco! HAHAHAHAHA”.

Lucy: “Di sicuro ne vai molto fiero”.

Hughes: “Non ne hai idea Ashley, adesso va mio sire, vada prima che muoiano per lei, io li ho realizzati soltanto per questa guerra, voleva che il nemico si tenesse impresso nella mente chi avesse cercato di sfidare, ma basta con le mie chiacchiere, tocca a lei avanzare”.

Gerard: “Che cosa ti ho fatto Hu...”.

Lucy: “Ma per favore era tutto suonato ancora prima che diventassi re, ora andiamocene abbiamo una tabella di marcia ricordi?”. Comincia a dire Lucy, tirandolo per il braccio.

Hughes: “In bocca al lupo.”.

Gerard mentre corre, si volta brevemente un’ultima volta in direzione del comandante Hughes, in vista di questa guerra, uno dei suoi uomini più fidati si è permesso di sfidare le leggi della natura e della moralità, non credeva che potesse essere più determinato di allora a concludere quel bagno di sangue: “Hughes, te lo dico col cuore, grazie di essere rimasto fino a questo punto”.


 

Angolo dell’autore:

Esseri umani artificiali, il nostro più grande fan dei mostri è arrivato a tanto pur di vincere la guerra DD, come andrà alle prossime fazione, scopritelo nel prossimo capitolo

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Capitolo 36
*** Capitolo 35: Verso la base nemica ***


~Capitolo 35: Verso la base nemica


 

12.00 percorso D6

La fazione di Gray e Sugarboy aveva già iniziato lo scontro, combattendo il corvino aveva perso molti strati di vestiti, per questo stava patendo il freddo, ma Juvia vide bene di guardargli le spalle:

Juvia: “Juvia ti proteggerà Gray, sta tranquillo”.

Gray: “Dolce Juvia non ti preoccupare, finché starai al mio fianco, il mio cuore arderà talmente…”.

Juvia: “Ok dacci un taglio adesso”. Lo rimbecca.

Gray: “Scusa”.

Sugarboy: “Mmmmmm. Che ne dite di avanzare adesso?”. Chiede inaspettatamente Sugarboy.

Juvia: “Forse non l’hai notato, ma è impossibile avanzare ora come ora”.

Sugarboy: “Ah pfft. Chi quelli? - il biondo cavaliere sguaina la spada, premendo un pulsante, dalla lama viene emesso un getto di slime, che cade addosso alla fila di nemici – Attenti agli schizzi, è uno slime molto corrosivo, è previsto che non corroda soltanto le suola delle scarpe, quindi mi raccomando, evitate di correre affinché non scivoliate”.

Gray: “Ma se siamo di fretta, perché rallentarci in questo modo?”. Chiede il corvino legittimamente.

Sugarboy: “Mmmmmm. Ah già errore mio”. Ammette.

Juvia e Gray: “MA STAI SCHERZANDO!”. Lo rimbeccano in coro.

Sugarboy: “Suvvia non è il caso, almeno così è sicuro che passerete. Buona fortuna boys, soprattutto a te Ballboy, prendi a calci qualche Trins strada facendo”.

Gray lusingato della fiducia: “Lo farò, e grazie per aver smesso di chiamarmi controparte di Iceboy”. Dice infine avviandosi insieme a Juvia e al resto della sua fazione.

Sugarboy assicurandosi che non potessero sentirlo: “Mmmmmm. Meriti più rispetto dopotutto, non sarai corvino che mi ha sconfitto circa otto anni fa, ma hai dimostrato una tenacia almeno alla pari della sua”.

Gray cammina, facendo attenzione a non cedere all’istinto di correre, per non scivolare per terra, i soldati frettolosi di attaccarlo, gli caricano, o almeno ci provano, scivolano sullo slime corrosivo e cadono per terra patento le pene delle loro carni che si sciolgono, Gray cerca di non farsi distrarre dalle loro urla, preferisce prestare più attenzione agli attacchi a distanza del nemico, quando nota un piccolo ma rilevante dettaglio, Juvia non era più con lui, sta tornando indietro ad aiutare Sugarboy: “Ma Dolce Ju...”. Sta per dire.

Juvia: “Se Juvia venisse con te ti distrarresti, devi rimanere più lucido di tutti ricordalo”.

Gray: “Oh Juvia… ti prometto, che tornerò da te”. Detto ciò, si volta per assicurarsi di non venire nuovamente tentato di tornare indietro, per restare al fianco del suo amore.

Juvia soffia un: “TI conviene, Juvia vuole farsi chiamare Surge dopo questo conflitto”.


 

12.00 percorso D4

Natsu combatte coraggiosamente con la sua spada al fianco del suo amico Elfman, o meglio il rosato combatte mentre l’albino traffica con i suoi guanti modificati con gli scarti degli artigli di Natsu, questo ultimo guarda le spalle del compagno impegnato:

Natsu: “Elfman so che mi hai detto di non preoccuparmi, ma io dovrei avanzare insieme alla mia fazione, sicuro che vada tutto secondo i tuoi piani? Stanno arrivando altri rinforzi nemici e… amico”. Elfman stava tremando come una foglia, sembrava avesse finito di maneggiare con i suoi guanti.

Elfman: “Lo sapevi Natsu…? - chiede cominciando lentamente a rialzarsi – Sapevi che mia sorella… Lisanna intendo, quella del nostro mondo, aveva una cotta per te? - Natsu ne rimane sorpreso, soprattutto dal tempismo dell’albino – gli piacevi in tutte le tue vesti, sia quando facevi il duro alla guida, sia quando eri fuori, ti vedeva come un cucciolo tanto spaventato, quanto tenero. Quando è morta, mi sono ripromesso che non mi sarei limitato a proteggere Mira, ma anche te, perché la mia sorellina me lo avrebbe chiesto prima di morire, ne sono sicuro”:

Natsu: “Ma Elf...”. Il ragazzo rosato non fa in tempo a dire, che deve dare un colpo di botta dritta ad un suo avversario in carica.

Elfman: “Solo che fino ad ora ho fallito miseramente nel mio obbiettivo, come nella precedente guerra contro New Warriors, se tu non fossi venuto in mio aiuto, non avrei mai sconfitto il team Muscle insieme a Hughes, quando i gemelli Trins hanno attaccato Fairy Tail, sei tu che ci hai salvati tutti quanti insieme a Gray, quando il nemico vi ha rapiti per trasformarvi in frost, io non sono riuscito a fare nulla, inoltre quando ho avuto l’occasione di salvarti, mi hai sconfitto con le tue nuove vesti da frigido”.

Natsu: “Ma Elfman te l’ho detto...”.

Elfman: “Natsu è inutile che cerchi di darti la colpa, la colpa è mia soltanto, non riesco neanche a mantenere una promessa semplice come quella, sarebbe bastato sacrificarmi per salvarti una sola di quelle volte, io ne ero ben consapevole, ma avevo troppa paura di morire”. Confessa l’albino lacrimone.

Natsu: “Smettila di dire...”.

Elfman: “Ma non farò lo stesso errore stavolta”.

Natsu: “Aspetta che stai cercando di dire?”. Cerca di capire.

Elfman: “Addio Natsu, forse. - Natsu non in tempo a dire cosa che – Abbassatevi se ci tenete alla vita compagni!”. I suoi commilitoni lo assecondano.

Natsu: “Elfman che vuoi…? - Natsu comincia a capire, legato al braccio sinistro Elfman ha un laccio emostatico, esso è ricolto verso il percorso da liberare, Natsu ricorda bene la funzione di rigetto di quel guanto, se Elfman ha messo un laccio, vuole dire che ha modificato l’arma per convertire la potenza e la natura del rilascio, a discapito del suo braccio però – NO TI SCONGIURO ON FARLO!”.

Elfman: “Stavolta ti salverò io, finalmente”. Elfman attiva il getto, non emette un forte impatto come al solito, ma delle onde della stessa frequenza di un corpo umano, e chi ne viene travolto esplode in piccoli pezzi uguali, insieme al ricordo del nemico difronte a loro, fino a pochi minuti fa, anche il braccio di Elfman ha fatto la stessa fine, è sparito, il solo ricorda è il sangue schizzato sullo stesso Elfman e Natsu lì difronte a lui.

Natsu: “NON DOVEVI! NON DOVEVI ELFMAN!”. Gli urla tendendolo tra le sue braccia, perché appena caduto incosciente.

Wendy corre in suo soccorso, speranzosa di fare ancora qualcosa per il gigante gentile: “Natsu qui ci penso io ora va!”. Gli comanda tirando fuori la sua attrezzatura.

Natsu: “N-N-No W-Wendy io… IO…!”.

Wendy: “Natsu non è morto ok!? Ma se anche fosse, non vorrai rendere vano il suo sacrificio, accidenti guarda che varco si è formato lì, l’ha fatto il nostro amico apposta per te, non perdere tempo e va! Romeo portalo con te, non abbiamo tempo da perdere”.

Romeo: “Subito! Andiamo Natsu! - il giovane lo prende per il colletto e se lo trascina, facendosi seguire dalla sua fazione, mentre Natsu ancora sconvolto, grida il nome di Elfman – Natsu so come ti senti, ho perso mio padre davanti ai miei occhi a causa del nemico, tu sei una delle chiavi che chiuderanno questa brutta storia una volta per tutte, non crollare proprio adesso, non puoi farmi questo amico”.

Natsu riconosce il suo errore, si rimette in piedi e guida la propria fazione verso la base nemica, la strada spianata dal suo amico, non sarebbe rimasta vuota ancora per molto, la guerra non si sarebbe accontenta solo di tutto quel sangue già versato.


 

Angolo dell’autore:

Sono stato un po’ cruento? Forse. Oh beh alla prossima.

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Capitolo 37
*** Capitolo 36: Le storie delle tre chiavi ***


~Capitolo 36: Le storie delle tre chiavi


 

18.00 percorso D4

Natsu e la sua fazione potevano finalmente riposare, domani avrebbero raggiunto la base come da programma. Il rosato era ancora molto scosso per quanto avesse fatto Elfman per lui, non riusciva a darci pace, era convinto che se non fosse mai stato preso per diventare un frost, il suo amico non sarebbe arrivato a tanto in preda ai sensi di colpa per non averlo salvato allora: “Posso sedermi qui accanto a te?”. Chiede Romeo.

Natsu sorpreso dalla sua richiesta, accetta volentieri, non se lo sarebbe mai aspettato da parte del ragazzo, fino ad allora era sempre stato convinto che in realtà non piacesse al figlio di Macao: “Volentieri”.

Romeo non se lo fa ripete: “Sai Natsu, tu non mi piaci per niente, - disse all’improvviso, confermando i suoi sospetti, soltanto adesso Natsu realizza che tra i presenti, loro due sono gli unici di Fairy Tail di quella fazione, era normale che nonostante il leggero astio, preferisse stare in compagnia di un conoscente – o meglio non mi piacevi, che sia chiaro la colpa non è tua, ma mia perché non riuscivo a farmi piacere te: prima sei un fifone che ha paura della sua stessa ombra, quello dopo un tamarro coi controcaz*i solo perché ti saresti messo alla guida di un veicolo”.

Natsu: “Già neanch’io so bene come funziona”. Rispose ancora spiazzato.

Romeo: “Ma dici sul serio? Alla fine il tuo era un vero e proprio sdoppiamento della personalità, ricordi a parte che tenevi intatti, una cosa del genere deve essere partita da qualche parte”.

Natsu: “Romeo te lo giurerei, io no so che dirti… no aspetta un attimo, forse… mi ricordo qualcosa… LUCY! E’ partito tutto da Lucy!”.

Romeo: “Ovviamente”. Rispose sarcastico.

Natsu: “No ascolta bene prima che mi dimentichi di nuovo: ero entrato nella gilda da poco, ero ancora molto piccolo e timido ai tempi, una volta scappai, solo perché Gray mi sorprese alle spalle per salutarmi urlandomi sorpresa...”.

Romeo: “A me quella non sembra timidezza, ma fifa allo stato puro”. Commenta.

Natsu: “Infatti stavo facendo un eufemismo – sorride imbarazzato – allora corsi via, mi accorsi di essermi perso e allora constatai che fosse il caso di chiedere indicazioni a qualcuno, solo che avevo troppa paura di chiedere a un adulto sconosciuto, immagina quanto fossi stato felice nell’intravedere una bambina della mia età, seduta su un barile a mangiarsi una costola di maiale intera, quella bambina dai capelli dorati era la nostra Lucy:


 

Molto tempo fa, ai tempi della magia non ancora proibita:

Natsu: “Ehi… ciao… scusami… ciao bambina, non è che potresti indicarmi… ecco… dove indicarmi la gilda di Fairy Tail?”.

Lucy prima gli lancia un’occhiataccia, un attimo dopo: “SPARISCI BAMBOCCIO STO MANGIANDO!”. La bionda gli diede una sberla, servendosi di un pesce fresco.

Natsu: “Ahio! Ma da dove hai tirato fuori quel pesce!?”. Esclama il piccolo rosato ancora scioccato per l’accaduto.

Lucy: “E’ una soluzione provvisoria in vista della frusta magica che voglio utilizzare”. Afferma come se glielo avesse chiesto.

Natsu: “Come se non fossi già abbastanza pericolosa”. Sussurra.

Lucy: “MI STAI DANDO DELLA PAZZA PSICOPATICA CHE NON E’ IN GRADO DI CONTROLLARE I SUOI ISTINTI, SFOGANDO LA SUA RABBIA IN MODO INSANO E FIN TROPPO LIBERATORIO!? - comincia a urlare, frustando l’innocente rosato con il pesce – NON SEI IL MIO PSICHIATRA PICCOLO MOCCIOSO PETULANTE!”.

Natsu: “MI DISPIACE! ANCHE SE ANCORA NON SO CHE HO FATTO DI MALE, MI DISPIACE!”.

Lucy: “E hai pure il coraggio di chiedermelo… sparisci dalla mia vista!”. Urla infine dandogli un calcio in mezzo agli occhi, per poi girarsi e liberarlo della sua presenza.

Natsu: “Ma perché se ne va lei, quando prima mi dice di andarmene? - pensa tra se e se, mentre vede la piccola Lucy andarsene – Accidenti… le lische di quel pesce mi si sono conficcate nella guancia destra e mi hanno comunque graffiato la sinistra, perché mi ha fatto questo? E perché quell’uomo adesso la sta rapendo? E perché sono scappato dalla gilda? Non mi troverei in questa situazione se non… che sta facendo quell’uomo!?”.

Lucy: “Lasciami andare vecchio, vuoi che ti frusti un’altra volta sulle parti basse!?”. Ripete mentre si dimena per liberarsi.

L’uomo misterioso: “Tu hai dei seri problemi di disciplina, visto che tua madre non sembra intenzionata a fare qualcosa a riguardo, toccherà a me farci qualcosa in un modo o nell’altro”.

Lucy: “Accidenti! Possibile che nessuno voglia liberare una graziosa bambina come me? SALVATEMI ACCIDENTI, SONO ADORABILE!”. Natsu non sapeva cosa fare, era certo che tutti la sentissero, eppure nessuno sembrasse voler agire.

Natsu: “Io… - il piccolo rosato voleva fare qualcosa, era l’unico in quel momento che stava solo pensando di aiutarla, nessun altro l’avrebbe fatto – Io… - aveva fin troppa paura per poter agire – e appena vide le figure della piccola vittima e del suo rapitore svanire nel percorrere il pendio, perde le speranze, si inginocchia a terra, vergognandosi della sua codardia – Io… non sono riuscito a fare niente… - sulla sua destra vede un ragazzino in bici, preso da chissà quale impulso, lo spinge a terra e recupera la bici per poi salirci sopra – scusami tanto! Cercami a Fairy Tail se non mi ritrovi prima, te la restituirò promesso!”.

Il ragazzino a terra gli urla: “Ridammi subito la mia bici!”. Natsu lo ignora, arriva fino all’inizio della discesa, in lontananza avvista il rapitore con la piccola Lucy sulla sua spalla, mentre lei non si era ancora arresa.

Natsu: “Arrivo bambina! - il piccolo si lascia andare, mentre aumenta la velocità, si ricorda di non essere mai andato in bici in vita sua, la paura lo fa andare nel panico, cerca di frenare ma i freni si rompono nel cercare di arrestare la corsa ormai troppo veloce – Accidenti sono… sono finito! - no… non ancora, sente all’improvviso – Chi parla? P-Puoi aiutarmi con la bici? - chiede speranzoso, Posso fare di meglio, avanti, lasciami guidare adesso – V-Va bene… - il suo volto si fece momentaneamente vuoto, ma quando sembra aver ripreso lucidità urla… - GO FIRE!”. Nacque un nuovo Natsu in quel momento, la necessità di salvare la piccola Lucy, fu tanto forte da creare una nuova personalità nel piccolo rosato, egli prese in mano la situazione, si posizionò meglio sulla sella e cominciò a pedalare, incentivando ulteriormente la velocità già di per se elevata – STO VENENDO A PRENDERTI!”. Il suo urlo si fece sentire, l’uomo misterioso si gira, l’istante dopo viene travolto dalla furia del piccolo rosato alla guida del velocipede, fu la prima vittima dell’ardente Fireball – Oh yeah!”. Esulta.

Lucy: “Ma tu...”. Comincia a dire una piccola Lucy rialzandosi.

Natsu: “Già non serve che mi ringrazi, l’ho fatto con piace...”.

Lucy: “E chi ti ha chiesto niente! - la piccola lo butta a terra e comincia colpirlo sulla schiena con la stessa bici che l’ha salvata – IO NON TI DEVO NULLA! MEN CHE MENO UN RINGRAZIAMENTO!”.

Natsu: “Ti prego… smettila!”. Supplicò il ragazzo tornato ormai in se.

Lucy finalmente smise, da un’ultima occhiata al suo rapitore ancora dolorante a terra e…: “Devo ammetterlo però, hai avuto fegato”. Gli confessò alla fine.


 

Presente:

Natsu: “Questa è la storia di come ho conosciuto Lucy, e anche Fireball alla fine”.

Romeo: “Woh… e poi cosa successe?”.

Natsu: “Beh scoprì che in realtà quell’uomo non era altri che il padre di Lucy”.

Romeo: “Cosa?”. Esclama sorpreso.

Natsu: “Oh sì, lo seppi subito dopo aver portato Lucy alla gilda, lui una volta entrato tirò fuori le carte con la rinuncia della patria potestà su di lei, così poté liberarsene e Lucy si unì alla gilda con lo stupore di tutti”.

Romeo: “Non stai scherzando vero?”.

Natsu: “Affatto, indovina cosa disse poco dopo: bene, che sia chiaro, da qui in poi comando io!”.

Romeo: “Ok a questo ci credo!”. Scoppia a ridere.

Natsu: “Già… poi arrivò il ragazzino a cui avevo preso in prestito...”.

Romeo: “Rubato”. Lo corregge.

Natsu: “Sì era solo un altro eufemismo: allora afferrò la bici e mi diede un calcio negli stinchi, Lucy scoppiò a ridere”.

Romeo: “Ahio!”.

Natsu: “Già, ma notai che il dolore si fece più lieve vedendo Gray intervenire subito dopo aggredendo il ragazzo di fronte a me, lui non sapeva che stesse succedendo, perché era appena tornato dal cercarmi, anche dopo avergli spiegato la situazione, tornò a picchiare il ragazzino perché secondo lui non doveva permettersi di picchiare il suo amico”.

Romeo: “Immagino che questa sia anche la storia di come tu e Gray siate diventati amici”.

Natsu: “Più che altro la storia di quando mene accorsi, Gray mi ha considerato uno del gruppo sin dal mio primo arrivo nella gilda, è la persona più vicina ad un fratello che abbia mai avuto”.

Romeo: “Oh Natsu, ora capisco perché non riuscivo provo a reggerti, ero invidioso di te”. Confessa.

Natsu: “Ma… perché dovresti Romeo?”. Chiede confuso.

Romeo: “Perché… tutti ti volevano un sacco di bene, quando io non vedevo perché mai dovessi meritare quell’affetto, poi c’è stato lo scontro contro l’esercito reale, la convocazione per affrontare New Warriors, la vittoria su di loro, la nomina per la classe S, il raggiungimento della classe S, la proposta di matrimonio al nostro master, inoltre so che Wendy pochi mesi fa ti ha rubato un bacio”.

Natsu: “Già… ho chiesto a Lucy di lasciar stare, ma era tanto arrabbiata da parlare troppo come al suo solito. TI PREGO NON DIRLE CHE TE L’HO DETTO!”. Gli scongiura all'improvviso.

Romeo: “Ma stai tranquillo ho la bocca sigillata! - rispose repentino, preso dallo spavento – Insomma, nemmeno l’hai detto a qualcuno, non te ne sei vantato nemmeno con Gray, l’hai detto solo e soltanto a Lucy e con Wendy hai fatto finta che non fosse successo niente.”.

Natsu: “Romeo… per caso…?”.

Romeo: “Sì mi piace Wendy, da un po’ ormai, so che abbiamo sette anni di differenza, ma non posso farci nulla”.

Natsu: “Io...”.

Romeo: “No… non dispiacerti per favore, anzi, ora che ti conosco meglio, sono pronto a dare la vita per proteggere una delle tre chiavi”. Afferma fiero.

Natsu: “Ecco mi spiegheresti questa cosa delle chiavi? Non l’ho capita”.

Romeo: “E’ molto semplice: tu, Gray e il re Gerard siete le chiavi dell’agognata vittoria, Plutonius, Trensterd e Frenderd le porte da chiudere una volta per tutte e farla finita con questa storia chiamata guerra DD”.

Natsu: “Romeo… ti prometto che non ti deluderò”.

Romeo: “Lo spero bene, altrimenti moriremo tutti”.

Natsu: “Già… ma questa paura non mi fermerà”.

Romeo: “Ecco questo è quello che invidiavo tanto in te, il tuo coraggio Natsu Dragion, vorrei tanto essere come te. - Natsu emette un singhiozzo e i suoi occhi si fanno lucidi – Che fai? - Natsu si mette una mano sulla bocca – Oh cavolo non dirmi che stai per piangere. - chiede mentre Natsu si trattiene – Smettila, accidenti...”. Il ragazzo era molto imbarazzato.

Natsu: “Scusa...”.

Romeo: “Per favore non scusarti! Tu… pensa solo a fare il cul* a un Trins, intesi? - Natsu annuisce – Mio… fiu! Andrà tutto bene… ma come ha fatto a innamorarsi proprio di lui tra tutti?”.


 

18.40 percorso D6

Gray si stava riposando per bene, lui ed i suoi soldati avevano sistemato l’accampamento per bene, gli toccava soltanto prepararsi mentalmente per l’assalto di domani.

Gray: “Ah… brrr…! Che freddo, sarei tentato di andare a rubare una coperta, ma sono contate, alcune si sono perse nell’ultimo combattimento, quindi non posso farc-c-cci niente.”. Conclude sconsolato.

Qualcosa lo copre da dietro, facendolo sentire leggermente meglio: “Prendi pure la mia, io sono appena arrivato, quindi sarebbe un po’ ingiusto fare i miei comodi così all’improvviso”.

Gray riconoscente…: “Oh grazie tante Dan! Dai sei tu!? Non ci posso credere!”.

Dan: “A rapporto signore Surge!”. Scatta sull'attenti il soldato disperso.

Gray: “Ma piantala e siediti, dimmi come hai fatto a salvarti, sei l’unico rimasto vivo da…?”.

Dan: “Mi dispiace deluderla signore, ma sì sono rimasto soltanto io, sono sopravvissuto soltanto perché Mc e Kan mi hanno coperto le spalle mentre quelli di New Warriors intervenivano a soccorrere i loro compagni, quando fu troppo tardi, avevamo vinto ma nonostante tutto, sono tutti morti col loro arrivo”.

Gray: “Accidenti...”.

Dan: “Dovevo fare una sola cosa, una soltanto… sopravvivere per fare rapporto, ma tornando mi sono slogato una caviglia imbattendomi nel team Water pressure”.

Gray: “Sì mi ricordo di loro, li affrontai con Juvia nella precedente guerra, ma immagino che tu sia riuscito a sconfiggerli sfruttando la poca umidità circostante”.

Dan: “Infatti, me la sono cavata unicamente perché mi avevano sottovalutato, o non ce l’avrei mai fatta, ho dovuto fingere di farmi catturare per poterli cogliere alla sprovvista”.

Gray: “Deve essere stato difficile, mangia qualcosa adesso”. Gli dice mentre un soldato è appena arrivato con una zuppa per Dan.

Dan: “Grazie infinite... - iniziò a mangiare ferocemente, come se quasi temesse di perdere il piatto, in men che non si dica, aveva già finito, ma non osò chiedere un altro piatto, sebbene sapesse di averne bisogno – so che sarei morto se fossi rimasto con loro, ma mi sento in colpa, nemmeno ho fatto in tempo a fare rapporto, mi hanno appena detto che persino il re ne ha passate di cotte e di crude, inoltre ha riferito quello che avrei dovuto dirvi io, cosa sono sopravvissuto a fare allora? Perché sono ancora vivo?”. Disse infine, nascondendo lo sguardo dalla vergogna tra le gambe.

Gray: “Anche io un tempo sarei voluto morire, – disse attirando l’attenzione del castano – da piccolo ho perso i miei genitori biologici davanti ai miei occhi, mentre la mia madre adottiva è morta perché mi ero scordato avesse una grave allergia alle arachidi, mio fratello acquisito non mi perdonò prima di circa una decina d’anni, sarei morto se non fosse stato per l’ultima richiesta di Ur prima di morire per il soffocamento, mi disse di cercare una gilda, non fece in tempo a dirmi il nome e forse fu un bene, l’impegno messo nel cercare quella fantomatica gilda, riuscì a distrarmi dal pensiero di voler morire nel dolore, perché me lo meritavo pensai”.

Dan: “Gray...”.

Gray: “Quando finalmente trovai la gilda di Fairy Tail, raccontai la mia storia al master, furono così gentili e disponibili, probabilmente dovevano aver saputo la mia storia, ma non volevo saperlo allora, nonostante tutto quell’affetto, quel desiderio si faceva sempre più spazio nella mia mente, ma un giorno se ne andò, precisamente appena arrivò Natsu, era così timido e spaventato, l’aveva portato Macao, mentre era tutto infreddolito perché fradicio, l’aveva trovato nel cofano di un’auto abbandonata, nemmeno lo stesso Natsu ricorda come avesse fatto a finire lì, doveva averlo rimosso per chissà quale trauma. Appena lo vidi, sapevo che spettava a me proteggerlo, Lucy non c’era ancora quindi avevo qualche speranza di farcela, – disse strappando un sorriso al cavaliere castano – ma un giorno lo spaventai così tanto da farlo scappare, volevo solo mostrargli il mio affetto, ma usai un approccio sbagliato”.

Dan: “Ma ora siete amici”.

Gray: “Siamo come fratelli, anche il mio rapporto con mio fratello Lyon è migliorato negli anni”.

Dan: “Ne sono molto felice”. Affermò sincero.

Gray: “Per favore Dan, non dire più che vorresti essere morto con loro, sono certo che Coco non sopporterebbe sentirtelo dire”.

Dan: “Eh…! Perché che centra Coco…?”. Disse fingendo di non capire.

Gray: “Ah ho capito, tranquillo non dirò niente a nessuno”. Gli fece l’occhiolino.

Dan sinceramente grato per la sua discrezione: “Grazie Gray”.

Gray: “Avanti andiamo a riposare, domani limitati a seguirmi, sono troppo stanco per riferirti tutti i dettagli del piano”.

Dan: “Agli ordini, buonanotte Gray e grazie ancora”.


 

19.00 percorso D7

Lucy: “Gerard tra poco io andrò a fare il mio turno di ronda, tu dovresti andare a letto adesso, dovrai essere in forze per ammazzare quel bastardo di Plutonius”. Disse Lucy appena concluso il check-up in preparazione del giorno dopo.

Gerard: “Lo so e hai ragione”. Soffia.

Lucy: “Gerard, - lo chiama – io non ti conoscono quanto vorrei, so che hai fatto parte della gilda della Fairy Tail di Heartland, che sei stato avvelenato da tua madre e cacciato dal padre, che sei cresciuto con un exeed, ma non so altro di te”.

Gerard: “Mi sembra che tu sappia già un bel po’ di cose sul mio conto”.

Lucy: “Non scherzo, se ci penso bene, tutte queste mi sembrano delle storie a se con te protagonista, ma… insomma vorrei sapere di più sul nostro re, su… un nostro compagno insomma, ci siamo addirittura picchiati, una bella scazzottata da amici”.

Gerard: “Amici… che bella quella parola, forse è la prima volta che qualcuno si rivolge a me direttamente con quell’appellativo, solo per questo ti accontenterò: come sai dopo essere stato cacciato da mio padre Faust, ho dovuto vagare per le strade cercando di non farmi riconoscere, un giorno mi ferì gravemente ai pressi del territorio degli exeed, fui aggredito da dei borseggiatori che volevano una preda facile, ma scappando lontano si resero conto di essere troppo vicino al territorio loro e scapparono lasciandomi a terra, Panther Lily mi trovò, mi curò e prese le veci di padre per un po’, vivendo con lui mi resi conto della verità sugli exeed, la mia vicinanza gli avrebbe fatto passare dei guai, quindi lo lasciai e trovai uno scopo, fermare mio padre chiudendo i portali Anima per Heartland, sopravvivere non fu semplice per un po’, mi resi effettivamente conto del significato di responsabilità, quando trovai una piccola bambina in lacrime, era la Wendy di quel mondo. Cercai di non farle mancare niente, volevo essere un fratello maggiore per lei, degno di questo nome, ma non potevo occuparmi di lei e chiudere i portali, non potevo coinvolgerla nella faida contro mio padre, la lasciai con una gilda chiamata Cat Shelter, fu molto doloroso per me, ma dovetti lasciarla lì con loro per poter andare avanti nella missione. Crescendo mi resi conto che non potevo continuare a fare la fame e allo stesso tempo occuparmi dei portali, mi serviva un lavoro stabile, ma nessuna gilda riusciva a fidarsi abbastanza di me, da lasciarmi restare, come potevo biasimarli? Nemmeno potevo usare il mio vero nome”.

Lucy: “Ti facevi chiamare Misto Gun, o Mystgun se non erro”.

Gerard: “Sì ricordi bene. L’ultimo tentativo fu quello fortunato, al master Makarov non gli importava dei miei segreti, o meglio sicuramente gli importava, ma sapeva che c’era un buon motivo a spingermi di mantenere la segretezza”.

Lucy: “Restasti con loro fino al tuo ritorno qui”. Dedusse.

Gerard: “Infatti, per quanto desiderassi instaurare un rapporto con loro, non potevo rischiare che la gente mi confondesse col Gerard del loro mondo, il loro era un criminale di livello mondiale, non mi sorprenderebbe se a quest’ora gli avessero già dato la pena di morte”.

Lucy: “Ma è terribile, non riesco a immaginare un Gerard malvagio”.

Gerard lusingato: “Sei gentile, – disse facendola arrossire – ma in realtà la colpa non era neanche sua, ho saputo che era stato corrotto da una forza maligna, non poteva farci niente”.

Lucy: “Capisco, anche in un mondo con la magia inesauribile, le cose possono...”. A Lucy non vengono le parole.

Gerard: “Complicarsi?”.

Lucy: “E’ un eufemismo, ma rende l’idea. Grazie Gerard – disse alzandosi – credo di aver finalmente capito chi tu sia, che tu ci creda o no, per tutto questo tempo eri rimasto un’incognita per me”.

Gerard: “Vai a compiere il tuo turno di ronda?”.

Lucy: “Già mi tocca, buonanotte re amico”.

Gerard: “A te Lucy, grazie anche a te, ne avevo bisogno e neanche lo sapevo. – la giovane donna si congeda regalandogli un ultimo sorriso sincero, lasciandolo ai pochi pensieri rimasti al sovrano guerriero - Ah... un maschio, o sarai una femminuccia, degna della bellezza di tua madre? Se domani tutto va bene, entro tre giorni sarò in viaggio per scoprirlo di persona”.


 

Angolo dell’autore:

Ecco a voi un nuovo capitolo, resistete alla suspense, manca davvero poco.

Il Narratore FT

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Capitolo 38
*** Capitolo 37: Davanti alla porta ***


~Capitolo 37: Davanti alla porta


 

Era talmente grande da apparire una fortezza, questa dava l’impressione di essere la base New Warriors, difficile credere che glia siano bastati soltanto meno di otto anni a realizzarla, terminarla in così poco tempo, deve aver fatto parte del loro allenamento per diventare così forti, non c’era altra spiegazione, oltre al silenzio dei traditori che hanno militato per Gerard, senza contare che anche la Soul deve aver avuto una base come questa, per le chiavi tornare dinanzi a quel luogo, provocava dei brividi in tutto il corpo, anche se le fazioni erano tanto lontane da non potersi vedere, Natsu, Gerard e Gray erano sicuri di provare le stesse emozioni, paura mista a delusione e rabbia, loro avevano già raggiunto quel luogo, l’avevano già assaltato ed erano arrivati alla fine del loro percorso, ma furono sconfitti e oggi dovranno ricominciare tutto da capo, ma questo pensiero non li avrebbero fermati.


 

Fine del percorso D4:

Natsu stava caricando all’interno della base dall’ingresso sud-ovest, essendo stato un frost, sapeva bene che non c’erano risorse o circostanze in cui avvarrebbero potuto mettere delle trappole, lo stesso valeva per Gray, quindi lui e i suoi commilitoni sarebbero potuti entrare senza temere sorprese, non potevano dire lo stesso per quello che ci sarebbe stato più avanti, sicuramente avrebbero dovuto affrontare un altro nemico all’interno della base:

Natsu: “Fermi!”. Gli ordinò davanti a un bivio, sapeva benissimo che ci sarebbe stato, infatti si era messo d’accordo con Romeo sul da farsi.

Romeo: “Natsu io… so che forse avrei dovuto dirtelo prima… ma”. Cominciò tremando.

Natsu: “Romeo sono certo che tu abbia in realtà le idee più chiare delle mie”. Lo assicurò alla fine.

Romeo si limita ad annuire ma con decisione, i due si dividono sperando in cuor loro di rivedersi incolumi.


 

Lato sud-est:

Gray affiancato da Dan con la loro fazione, decidono di muoversi con cautela, il nemico poteva apparire da un momento all’altro, un errore di distrazione sarebbe potuto costargli caro:

Dan: “Gray abbiamo compagnia”. Davanti a loro c’era Kira del team Banshee, doveva essere sopravvissuta all’attacco contro Soul, infatti Dan ricordava molto bene che le sue compagnie morirono davanti ai suoi occhi, ognuna per mano sua.

Kira furibonda: “WAY!”. La ragazza aveva un aspetto agghiacciante, per le lacrime l’eyeliner deve essersi sciolto sul suo viso ricoperto di fard e il rossetto è stato passato su tutta la parte inferiore del viso, la ragazza deve aver reagito molto male alla dipartita delle sue compagne, sapeva soltanto che era stato Dan ad eliminarle.

Dan: “Ascolta Gray è me che vuole approfittiamone”.

Gray: “Intendi forse…?”.

Dan: “Sì, mi hai detto che se avessi agito da solo, avresti potuto approfittare di un condotto scoperto solo da te quando eri ancora un frost, che neanche Natsu conosceva, anzi mi hai detto convinto che quasi nessuno ne è a conoscenza”. Continua a sussurrare.

Gray: “Ne sono convinto, lo ispezionai per bene un giorno per il semplice motivo che non avevo di meglio da fare, so che è molto strano dirlo ma la verità è questa, quando sei un frost fai molto pur di non annoiarti, aspettare la morte per il veleno è molto noioso”.

Dan: “Capito, noi pensiamo a lei e ai suoi compagni, tu approfitta del condotto lì a destra per cercare Trensterd, Frenderd e Plutonius, mi raccomando quando li trovi non cercare battaglia da solo, riparti alla ricerca di Natsu e il re per guidarli, non possiamo essere convinti che siano rimasti dove li avete incontrati l’ultima volta.

Gray: “Ok facciamolo, solo pensiamo ad un modo intelligente per non destare sospetti, sarà arrabbiata e tutto ma non credo che basterà urlargli...”.

Dan: “CARICA!”. Parte il castano lasciandosi Gray alle spalle.

Kira: “SCATENATE L’INFERNO!”. Gray non voleva ammetterlo, non poteva credere che stesse rivelando tutto più facile di quanto i suoi occhi gli stessero provando.


 

Lato nord:

Gerard e la sua fazione erano invece già alle prese con un nemico capitanato dal team Revolution:

Chi: “Da quanto tempo non ci si vede Lucy?”. Chiede l’unica zitella dei Trins mentre affrontava la bionda.

Lucy: “Oh lo sai, combatto”. Rispose sarcastica.

Chi: “Combatti?”.

Lucy: “Combatto”.

Chi: “CI intralci?”.

Lucy: “Vi intralcio?”.

Chi: “È così?”.

Lucy: “Ma no…”. Rispose sarcastica.

Chi: “Sarebbe un male”. La avverte.

Lucy: “Quanto male?”.

Chi: “Dovrei ucciderti”. Rilassata.

Lucy: “Molto male”.

Chi: “Infatti. – le due si prendono le distanze a vicenda, si analizzavano – Carina la nuova frusta”. Commenta in un tono misto a sincerità e sarcasmo non richiesto.

Lucy: “Sì… frusta la gente… e nient’altro”. Mente spudoratamente.

Chi: “Lo so cosa fa una frusta. - la informa - Coglion*”. Sussurra alla fine.

Lucy: “Allora… come vuoi venire sconfitta stavolta dalla sottoscritta?”.

Chi: “Elsa ci aveva sconfitte l’ultima volta – precisa – e stavolta lei non ti aiuterà insieme a quella ragazza dai capelli blu, non hai nessuno di rilievo che ti possa aiutare, - afferma intimorendo di poco Lucy – a parte il Re dei lineamenti angelici...”. Afferma con lo sguardo sognante rivolto verso Gerard impegnato contro She e Ya.

Lucy: “I MIEI OCCHI SONO QUI STRONZ*TTA!”. Urla Lucy mentre l’attacca.

Chi: “Non ci credo, la mia distrazione ti ha irritato tanto, da non pensare di approfittarne per annientarmi, sei ancora la ragazzina di allora, non potevi battermi da sola allora e non potrai farlo neanche oggi”.

Lucy: “Ah sì…?”. Lucy strinse la frusta con forza, le sue parole non poté ignorarle facendo finta di nulla.

Gerard mentre si occupava del resto del team Revolution, si accorge di trovarsi improvvisamente spalla contro spalla con Lucy: “Ehi ciao, hai già finito con Chi?”.

Lucy: “No, tu hai finito con loro”.

Gerard: “Non ti seguo”.

Lucy: “Ascolta Gerard, tu devi risparmiare le forze per Plutonius e sappiano benissimo che quel bastardo vengono i durelli solo per te”.

Gerard: “Woh… che ti è successo? Chi ti ha toccato un tasto dolente per caso?”.

Lucy: “Giuro non ti insulto solo perché sei il mio sovrano. Ma ascolta, lui sarà sicuramente fresco come una rosa mentre ti aspetta e renditi conto che parliamo di uno che potrebbe fare piazza pulita di questo nostro esercito da solo, magari ci metterebbe qualche giorno ma ci riuscirebbe benissimo”.

Gerard: “In tutta coscienza non posso lasciarti sola con...”:

Lucy: “La tua coscienza dovrebbe dirti che ho tutte le ragioni del mondo, non importa cosa mi spinga a voler lo scontro uno contro tre, tu devi chiudere questa storia prendendo la testa di Plutonius!”.

Gerard non voleva ammetterlo, ma Lucy aveva ragione, la vittoria poteva costare la vita di una sua amica, ma si sarebbe dovuto rendere conto prima di questo, non poteva tirarsi indietro: “Se muori per mano loro, non ti garantisco che avrai una degna sepoltura”.

Lucy: “Ti prometto una sola cosa, non morirò prima di loro, che razza di master sarei, se morissi per mano degli assassini della mia gilda?”.


 

Nei condotti dell’aria:

Per Gray quegli spifferi erano la peggiore delle torture, ma ne fu valsa la pena perché fece una grande scoperta nel frattempo, doveva solo trovare Natsu:

Natsu: “Ancora non abbiamo incontrato nessuno, ma sicuramente incontreremo qualcuno procedendo...”.

Gray: “Natsu sono qui!”.

Natsu viene sorpreso nel riconoscere la chioma del corvino sopra di se, Gray poté finalmente scendere in sicurezza: “Sono felice di rivederti amico, hai forse…?”.

Gray: “Ascolta Natsu, più avanti non troveremo nessuno… se non Frenderd e Trensterd, lo so perché li ho visti da poco e… credo che mi abbiano inquadrato anche se di poco”. Affermò infine preoccupato.

Natsu: “Che intendi dire con questo?”.

Gray: “Penso… che non abbiano paura di noi, posso dirti con certezza che sono soli senza Plutonius o chiunque altro”.

Natsu: “Questo significa soltanto… - a Natsu cominciarono a tremare le gambe, Gray non fa in tempo a rincuorarlo che ci pensò da solo il rosato – Ascoltate attentamente, voi tornate indietro ad aiutare la fazione di Romeo, io… e… Gray… pensiamo ai… fratelli di Plutonius – i presenti sapevano benissimo che il piano era quello, ma sentirglielo dire dallo stesso Dragion fu una sorpresa, la fifa di Natsu era rinomata da tutti, il suo massimo potenziale si mostrava solo alla guida di qualcosa, per loro era la riconferma del coraggio del loro comandante – Gray noi andiamo, - afferma mentre si toglie la maglia per donarla al corvino freddoloso – voi altri andate a combattere insieme a Romeo, se qui davvero non c’è nessun altro, lui sarà alla prese con qualcuno insieme ai soldati. ANDATE!”.

Tutti: “SISSIGNORE!”. Ubbidirono senza esitazioni, Natsu si gira e procede affiancato dal suo amico, vanno alla volta del nemico.

Gray: “Natsu sei stato…!”. Il corvino non fa in tempo a complimentarsi che…

Natsu: “Ti scongiuro taci prima che mi penta della mia scelta. CAZZ* CHE SCHIFO ESSERE I PIÙ FORTI!”


 

In cima:

Gerard era finalmente giunto all’ultima tappa, come pensava, Plutonius era lì pronto ad aspettarlo: “Sei veramente vivo, sei sopravvissuto alla caduta bravo, comunque tecnicamente sono uscito io vincitore della sfida, quindi...”.

Gerard: “All’ultimo sangue”.

Plutonius: “Come scusa?”. Il nemico non capisce.

Gerard: “Era all’ultimo sangue Plutonius, quindi non ho perso proprio un bel niente, di fatto io sono vivo qui davanti ai tuoi occhi e non mi risulta di essermi mai arreso”. Gerard si mette in posizione di guardia.

Plutonius con un po’ di ilarità nel suo tono: “Hai ragione scusami. Allora ricominciamo”.


 

Angolo dell’autore:

Ecco a voi un nuovo capitolo, chi non vede l’ora che finisca? Io per primo.

Il Narratore FT

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Capitolo 39
*** Capitolo 38: Fratelli d’armi ***


~Capitolo 38: Fratelli d’armi


 

Natsu e Gray camminarono per una buona decina di minuti, finalmente arrivarono al cospetto dei loro avversari, Frenderd e Trensterd:

Frenderd: “Hehhehehehe… eehehhe… sono finalmente… ehehehe… sono qui finalmente, ehehe”. Cominciò il primo con un sorriso agghiacciante.

Trensterd: “Ma stai sbavando? Per l’amor del cielo controllati”. Lo rimprovera il fratello.

Frenderd lo accontenta asciugandosi la bocca e smettendo di salivare eccessivamente: “Ok fatto”.

Natsu: “È troppo tardi per tornare indietro?”. Comincia a chiedere il rosato con la tremarella.

Gray: “Sì”. Rispose il corvino cercando di tenere a bada la propria paura.

Natsu speranzoso: “Ne sei sicuro? Secondo me se chiediamo gentilmente...”.

Frenderd: “Adesso vi uccidiamo.”. Affermò tranquillamente.

Natsu e Gray in coro: “COSA!?”.

I due fratelli sguainano entrambi una spada ciascuno, queste emettono forti scariche elettriche, simulando una cavazione di scherma, sfoderano due scariche di elettricità ammassate a forma di lancia, i due S di Fairy Tail evitano le scariche, scattando lateralmente l’uno dalla parte opposta dell’altro, così da evitare di scontrarsi goffamente tra loro, nessuno dei due poteva permettersi di compiere errori tanto grossolani, considerando chi avevano difronte:

Gray: “Beh ce la stiamo cavando abbastanza bene”. Sostenne il corvino ansimando.

Natsu: “Gray… abbiamo letteralmente appena cominciato e già abbiamo il fiatone”. Gli fece notare.

Gray: “Dettagli”. Gray con la sua lancia sferra una serie di spilli di ghiaccio, i due fratelli Trins contrastano gli attacchi con le loro spade a una mano, senza mai battere ciglio. Natsu ne approfitta per sferrare una lama di fuoco rasoterra, in modo tale da non sciogliere gli attacchi di ghiaccio del compagno.

Frenderd: “Fratello...”. Fa per avvertirlo.

Trensterd: “Va tranquillo, - con nonchalance i due effettuano un salto, alto quel tanto che bastasse per evitare l’attacco di Natsu – l’avevo visto fratello”.

Frenderd: “Ehi… dov’è finito quello dai capelli rosa?”. Notò vedendo solo Gray presente.

Trensterd: “Ma che…!”. Natsu era proprio di fianco a Trensterd, cercò di effettuare una cavazione che trafiggesse entrambi i fratelli in una volta, ma la prontezza di riflessi dell’avversario non si lasciò desiderare.

Natsu: “L’hanno evitato, ma non devo fermarmi, più veloce Natsu!”. Il rosato cerca di trafiggere i due fratelli, è talmente veloce da impedirgli di attivare la loro seconda arma per contrastarlo, possono soltanto parare i colpi di spada di Natsu:

Trensterd: “Sbaglio o è molto più veloce rispetto a...”.

Frenderd: “Ti consiglio di non distrarti, mi sa che oggi non possiamo commettere alcun tipo di errore di distrazione”. Ammise il fratello più coscienzioso del solito.

Trensterd: “Oh… allora attento al corvino”. Frenderd si accorse in tempo che Gray stesse per lanciargli la lancia, nell’ultimo tentativo di contrastare un attacco di Natsu, perse l’equilibrio, quella sarebbe stata sicuramente la posizione peggiore per cercare di evitare l’attacco, allora afferrò lo stesso Natsu per i capelli e lo tirò per utilizzarlo come uno scudo umano:

Gray: “Oh no amico!”. Gray lo vide male, ormai aveva già scagliato l'arma.

Natsu: “Questo non lo accetto!”. Natsu contrasta la lancia con una parata da scherma, nonostante il notevole salvataggio in corner, non dimenticò un attimo il suo vero obbiettivo, subito dopo cercò di trafiggere Frenderd ancora alle sue spalle, pur di riuscire nell’obbiettivo, ferisce se stesso sul fianco sinistro, Frenderd non se lo sarebbe mai potuto aspettare, infatti venne preso in pancia.

Frenderd: “Maledetto!”. Frenderd lo allontana sferrandogli un calcio poderoso, tanto forte da scaraventarlo tra le braccia di Gray.

Gray: “Accidenti...”. Gray lo prese al volo e vide subito di medicarlo come poté.

Frenderd: “Stron**! E tu, si può sapere perché ci hai messo tanto ad avvertirmi? Dillo che volevi vedermi morto!”. Rimproverò il fratello.

Trensterd: “Ora non provare a prendertela con me, sei stato tu a lasciarti sorprendere. E credimi se avessi voluto vederti morto, di certo non ti avrei avvertito, l’ho fatto appena notai la posa del ragazzo”.

Frenderd: “Ne riparliamo dopo”. Concluse tornando a preoccuparsi della ferita, non era ancora in pericolo di vita, ma senza un minimo di qualunque tipo di medicazione, non sarebbe di certo uscito vivo dallo scontro, combattere gli sarebbe costato troppo sangue.

Gray completato il bendaggio veloce…: “Accidenti quanta audacia Natsu, non offenderti ma proprio non me l’aspettavo da te”. Ammise ancora un po’ frastornato dalla scena.

Natsu: “Ggh… Gray… tu non lo sai perché non puoi saperlo, ma Elfman… ha perso il suo braccio pur di farmi arrivare fin qui, spiegami… - Natsu cominciò a versare qualche lacrima, ma smise quasi subito – spiegami che figura ci faccio, se adesso non do tutto me stesso per vincere”.

Gray: “Natsu… scusami non sono riuscito a proteggerti”. Ammise colpevole.

Natsu: “Gray ascolta attentamente, tu devi smetterla di pensare a proteggermi, – affermò franco, sorprendendo il corvino – tu fai sempre così, se non pensi a Juvia pensi a proteggermi, se non pensi a proteggermi pensi a Juvia, vedi di riguardarti una volta ogni tanto, adesso dovremmo guardarci le spalle a vicenda, ma dobbiamo prendere in considerazione l’idea che potremmo morire, qui in questo posto dimenticato da chissà quanti”.

Gray: “Natsu...”.

Natsu: “No lasciami finire...”.

Gray: “Natsu!”. Gray afferrò la spada del rosato per parare la lancia scagliata da Frenderd, grazie al cielo si accorse in tempo dell’attacco.

Frenderd: “Uff”.

Trensterd: “Idiota! Gli hai letteralmente restituito l’arma!”. Lo rimproverò mentre scattava verso i due S di Fairy Tail.

Frenderd: “Sta zitto! Non so quanto tempo mi resti, se proprio devo morire, almeno voglio portare all'altro mondo uno di loro con me!”. Esclamò copiando il fratello.

Trensterd: “Allora non ce la fai! Non rivelare al nemico le tue debolezze!”.

Trensterd: “Sta zitto!”. Gray non fa in tempo a restituire l’arma, si ritrova occupato a tenere occupati da solo i due Trins.

Natsu: “Acc… - Natsu andò a recuperare la lancia di Gray, deciso ad aiutarlo nonostante la ferita – Gray! Sette esse”. L’avvisò.

Gray: “Certo!”. Gray riconosce lo schema richiamato dal rosato, questo ultimo sferra una lama di ghiaccio in direzione nemica all’altezza delle loro teste, Gray tenne ben presente i tempi a lui necessari e si abbassò giusto in tempo per evitare la lama di ghiaccio, i due fratelli la evitano prendendo per forza le distanze tra loro, il corvino ne approfitta per lanciarsi verso Trensterd e ferirlo sul ginocchio.

Trensterd: “Accidenti...”.

Gray: “Non ho finito!”. Gray si gira di fretta di spalle e sferra una lama di fuoco proprio sul volto di Frenderd, gli prese gli occhi accecandolo.

Frenderd: “Merda!”.

Gray: “Natsu!”.

Natsu di corsa…: “Sto arrivando!”. Con la lancia puntata verso Frenderd, carica puntando dritto al suo cuore, un classico punto vitale, lo trapassò da parte a parte.

Frenderd: “Oh… ma guarda… sono… st… sconfits… oh...”. Cadde a terra, esalando l’ultimo respiro ai piedi del rosato responsabile.

Trensterd: “NOOOOOOOOO!”. Dal guanto del fratello sopravvissuto, dalla parte delle nocche, escono dei laser che agiscono come corde, queste si legano al collo del corvino e Trensterd cominciò a tirare, cercando di soffocare il suo dolore per la perdita, vendicandosi di Gray, voleva far provare a Natsu la sua stessa disperazione.

Natsu: “No Gray!”. Gray cercò di slacciare le corde laser, ma queste scottavano, rendendogli difficile la cosa.

Trensterd: “Cosa credevate? Di poter uccidere quello stupido di mio fratello, senza che battessi ciglio? Soffrite! Soffritte per mano mia fatine stolte!”. Gli urlò.

Natsu cerca di riprendersi la lancia, del ghiaccio si formò conficcandosi nel petto del Trins deceduto, il rosato era rimasto disarmato e appena cercò di prendere la spada di Frenderd, una violenta scossa proveniente da essa gli impedì di brandirla: “Merda!”.

Trensterd: “Fratello… accetta la vita di questo pezzo di sterco per saziare la tua voglia di giustizia, ricorda sei stato tu ad ucciderlo non io!”. Trensterd alzò la spada, mentre continuava a tirare il collo di Gray, effettuò l’attacco, ma Gray non demorde e si riprese la spada di Natsu giusto in tempo per pararlo.

Natsu: “Bravissimo Gray!”.

Trensterd: “Bravissimo stocazz*, ora vedrai”. Dalla lama escono delle scintille, allora riprovò il tentativo di decapitazione, ma anche stavolta Gray parò l’attacco, con la differenza che l’elettricità gli diede una scossa tanto forte da perdere la spada e Trensterd vide bene di tenerla a terra con il piede.

Natsu: “Non ci riprovare! Gray…!”. Natsu tentò la corsa per cercare il placcaggio, Trensterd sferrò di nuovo la lancia di elettricità per fermarlo, Natsu non poté evitarlo.

Gray: “Oh no… - Gray era convinto che non ce l’avrebbe fatta, aveva quasi perso l’ossigeno e Trensterd stava per riprovare nel tentativo di decapitarlo – Natsu… stavolta, sto davvero per morire“. Era pronto a piangere rivolgendo il suo ultimo pensiero a Juvia.

Natsu: “Cod… TRITOLO!!!”. Urlò all’improvviso il rosato.

Gray realizzò: “Ma certo! Il codice tritolo! - Gray diede un paio di pugni in punti diversi della lama di Natsu e subito prima che Trensterd avvicinasse troppo la lama, Gray mise davanti il suo braccio, destinando soltanto esso alla sua fine – Fa male… anzi fa malissimo, ma almeno sono ancora vivo – Trensterd cominciò a notare qualcosa di strano nella lama del nemico, ma ormai fu troppo tardi, l’impugnatura esplose facendogli perdere l'equilibrio, Gray con una testata mirò al ginocchio che aveva ferito su Trensterd, per il dolore egli cadde di lato – e posso ancora combattere!”. Gray afferrò quel che restava della lama di Natsu con l’unica mano rimastagli, prima infilzò la gamba sana, poi la coscia del nemico, ignorando ogni lamentela continuò a salire, fino a raggiungere la giugulare e reciderla.

Mentre vedeva Trensterd agonizzare, realizzò quanto male gli stesse facendo quella guerra, osservare quello che egli stesso aveva arrecato sul suo nemico e non provare alcun rimorso nell’averlo fatto, non gli fece godere la vittoria a pieno: “No…”. Afferrò di nuovo la lama, stavolta vide bene di mirare al cuore ponendo fine alle sofferenze del Trins.

Natsu: “Gray… GRAY!”. Lo chiama il rosato a mala pena in grado di rialzarsi.

Gray: “Sono vivo… tranquillo”. Questo vorrebbe dirgli, ma il corvino non riesce più a parlare.

Natsu: “Gray il tuo braccio! - Gray non riusciva a comunicare con Natsu, simulando un sorriso, palesemente forzato, gli intima di non preoccuparsi - Oh Gray… - il rosato incurante di quanto sarebbe stato imbarazzante, si tolse i pantaloni per improvvisare un laccio emostatico per Gray – adesso tocca a Gerard, noi abbiamo dato più che a sufficienza oggi”.


 

Angolo dell’autore:

Ecco a voi un nuovo capitolo, vi è piaciuto questo Natsu e Gray vs Trensterd e Frenderd? Chissà che scontro vedremo nel prossimo capitolo, sarò talmente… che nemmeno trovo un titolo, alla prossima.

Il Narratore FT

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Capitolo 40
*** Capitolo 39: L’ultima nemesi ***


~Capitolo 39: L’ultima nemesi


 

Plutonius era su un ginocchio con un gran fiatone, lo scontro con Gerard stava superando le sue aspettative, non credette che lo avrebbe messo così alle strette, per così tanto tempo poi, i due si affrontarono per un susseguirsi di ben tre ore, era ricoperto di sangue, non il suo, lui non aveva un solo graffio, quel sangue non era altri che quello di Gerard, a male pena in grado di rimettersi in piedi, anzi non ne era affatto capace, era stremato per tutto il sangue perso e che stava cercando di bloccare, grazie ai bendaggi che ha dovuto riutilizzare, senza potersi permettere di essere schizzinoso sulle possibili infezioni, riuscì a bloccare tutte le emorragie, ma aveva chiesto troppo al suo corpo fino a quel momento:

Plutonius: “ANF… ANF… ok te lo concedo, sei forte, non ti sei limitato a restare vivo per tre ore e passa, no… hai dato tutto te stesso con l’unico obbiettivo di farmi fuori, - Gerard lo ascoltava di mala voglia, se solo ne avesse avuto la forza, forse si sarebbe addirittura coperto le orecchie pur di non sentire la sua voce - nonostante le tue ferite, mi hai tenuto testa per tutto questo tempo, qualcuno potrebbe prenderti in giro per non essere riuscito a ferirmi una sola volta, ma credimi non permetterei mai che qualcuno ti manchi di rispetto in questo modo. - Plutonius sguainò la spada, si avvicinò a passo lento verso la sua nemesi per infliggergli il colpo di grazia – Proprio non riesci ad alzarti? Voltarti, o insomma fare qualcosa per potermi guardare? Sinceramente ho paura di toccarti facendoti perdere del sangue di troppo, quanti litri avrai perso? Di sicuro uno intero mi è finito sul corpo, non hai una malattia HIV vero? - chiese scherzando un’ultima volta – Dico sul serio, vorrei poterti guardare un’ultima volta dritto negli occhi, prima di finirti. - Gerard si rifiuta di fare qualunque tipo di accenno, si limitò a stringere con forza i pugni, era come se si vergognasse – Ehi non hai nulla di cui rimproverarti, quello con te è stato uno scontro che entrerà di certo negli annali della storia, vedrò che le persone si ricordino di te dopo oggi “.

Gerard: “Non capisci che non voglio sentirti?”. Disse franco tenendo la faccia a terra come il resto del suo corpo.

Plutonius non volle ammetterlo, ma quelle parole lo ferirono come non era riuscito a fare l’avversario nelle ultime ore: “Io… ti invidiavo – Gerard non reagì – tantissimo, sette o otto anni fa che siano, mentre preparavo le mie forze armate per attaccare la città reale a partire dal tuo palazzo, mi chiesi se davvero ne sarebbe valsa la pena, mia moglie mi fece notare come stessi prendendo le distanza dalla famiglia e dalla gilda, stavo cambiando, ma non volli dargli retta, volevo solo concentrarmi sull’attacco a… a te mio re. Solo ora me ne rendo conto, o meglio me ne accorsi subito allora, l’oggetto del mio dolore non saresti dovuto essere tu, ma quando per la prima volta vidi quanto tu fossi fiero del tuo nuovo regno senza la magia, un mondo a cui io non avrei mai voluto rinunciare, scattai, volevo sfogare la mia rabbia su di te, perché avevi ragione, – Plutonius lasciò cadere la spada a terra - stiamo veramente meglio in un mondo senza magia, ma non volevo accettarlo… ancora non riesco ad accettarlo, te lo confesso AGH!”. Bastò poco, bastò che abbassasse la guardia solo allora, affinché Gerard ne approfittasse per pugnalarlo dritto alla base del cuore.

Gerard con uno sguardo spento, ma in qualche modo soddisfatto, guardò la sua vittima dritto negli occhi e gli regalò una lacrima di compassione: “Ora puoi andare in pace Plutonius, avrei voluto finisse altrimenti, ma dopo tutto quello che hai fatto, spiegami come mi sarei potuto permettere il lusso di lasciarti vivere”. Sottolineò a voce fredda.

Gerard continuò a non fare l’errore di sottovalutarlo, buttò via la spada nemica ignorando la scossa ed estrasse il suo pugnale allontanandolo da entrambi, prese in braccio Plutonius che stava per cadere a terra e lo adagiò al suolo:

Plutonius con il poco fiato rimastogli: “Sei incredibile, persino in questa situazione riesci a sembrare così… buono, per molto tempo non ho fatto altro che vedere il re Faust in te”.

Gerard: “Sono sempre suo figlio, che mi piaccia o meno ammetterlo, lui amava Edolas nel suo modo contorto, ma non poteva accettare Edolas diversa da com’era, senza magia, immaginava che così sarebbe diventata solo la brutta copia di se stessa, come un vegetale che viene abbandonato dai suoi cari per non sopportare il peso di accudirlo, io per anni ho studiato il modo migliore di vivere felicemente senza il potere magico, in un certo senso, forse Edolas sarebbe dovuta essere sempre così sin all’inizio, appena se n’è accorta, ha cercato di liberarsi del potere magico per mostrare il suo massimo potenziale senza di esso, io continuerò a trovare il modo di rendere questo mondo la versione migliore di se stesso, un mondo in cui le persone pensando alla magia dicano, no sto bene così tranquillo“.

Plutinius: “Oh… - ricominciò a fatica – allora davvero sei migliore di tuo padre. Per tutto questo tempo… me la sono presa con la persona sbagliata… non con te… neanche con tuo padre… - inspirò un’ultima volta, intuendo che sarebbe stata l’ultima – solo con me stesso, cavoli che casino ho combinato...”. Il suo sguardo si spense, non muoveva più un muscolo.

Gerard: “Plutonius? Te ne sei andato? - lo chiamò – Plutonius… sei stato la mia ultima nemesi, prima di te ho avuto solo mio padre come prima nemesi, che strana sensazione di solitudine improvvisamente, ora mi chiedo se mi toccherà di nuovo combattere versando altro sangue per il bene di questo mondo? - Gerard cadde all’indietro, non realizzò subito di essersi ritrovato per terra privo di forze, infatti solo dopo qualche minuto si accorse di provare dolore alla nuca per la caduta – Non ho un briciolo di forze, il mio respiro si fa sempre più pesante, mi sa che davvero non dovrò più lottare, perché non potrò farlo“.


 

Una settimana dopo:

Era buio, sulla sua pelle non avvertiva nulla, solo quella familiare senza di qualcosa che lo limitasse, voleva muoversi ma faceva troppa fatica, per poterlo fare agilmente: “Non si agiti per favore, non è necessario, adesso comincerò a levarle il bendaggio sugli occhi, tenga presente una cosa, non li tiene aperti da un bel po’ di tempo ormai, quindi la luce risulterà più fastidiosa del solito, se ha capito annuisca. - aspettò la reazione – Allora procedo”. Le mani che sfioravano il suo viso erano molto delicate, percepì nitidamente quanto fossero sottili.

I suoi occhi si rifiutavano di aprirsi, la luce era troppo forte per loro, così decise di dargli tutto il tempo loro necessario per abituarsi e finalmente li aprì, a occhio capii di trovarsi sottocoperta di una nave guerra, alla sua sinistra riconobbe seduta su una poltrona, un medico con una benda sull’occhio sinistro: “Sorellina”.

La giovane donna non era altri che Wendy, inizialmente questa si stupì dell’affermazione rivoltagli, ma decise di non dargli peso e rispose con un sorriso sincero: “Ben svegliato mio re”.

Gerard: “Scusami per… è solo che… su Heartland conobbi la tua piccola controparte, restammo insieme per un po’ di tempo e mi affezionai a te come se fossi la mia sorellina, nonostante non ti abbia mai chiamata in quel modo”.

Wendy: “Io sorella del re, proprio non riesco a immaginarlo, ma mi lusinga nonostante in realtà non mi riguarda affatto”. Ammise.

Gerard: “Mh… quindi sono vivo, come faccio ad essere vivo?”. Affermò discutibilmente felice a riguardo.

Wendy: “Com’è che non sembra così contento? E’ stato ritrovato da Mc e Kan che la trassero in salvo”. Lo informò.

Gerard: “Come? Sono ancora vivi?”.

Wendy: “Siamo circondato da persone a cui non piace proprio morire, scusami se non ti spiego come ce l’abbiano fatta, il discorso di Mc era così sconclusionato che nessuno di noi riuscii a capire nulla, a dirla tutta dubito che loro stessi capiscano come abbiano fatto a sopravvivere”.

Gerard: “Capito, ne sono felice. - Gerard rimase in silenzio per un po’, notò che per tutto quel tempo a restarsene muto, Wendy non proferì più alcuna parola, come se volesse dargli il tempo di mettere in ordine le idee e allo stesso tempo assicurarsi della salute del sovrano di persona – scusa la mia scortesia, stavamo parlando e io...”.

Wendy: “Non si deve scusare con...”.

Gerard: “Dammi del tu e chiamami Gerard per piacere”. Disse come se fosse un ordine, nonostante non volesse dargli quella impressione, Wendy lo intuì.

Wendy: “Come vuoi. Desideri farti ricevere da qualcuno?”.

Gerard: “Chi c’è lì… o meglio, quanti sono caduti in battaglia?”. Chiese finalmente.

Wendy: “Gerard… faccio prima a dirti chi è sopravvissuto”. Disse franca.

Gerard avverte una fitta al cuore, una fitta metaforica fortunatamente: “Allora dimmi chi”.

Wendy comincia l’elenco: “Tu, io, Natsu, Lucy, Gray, Juvia, Elfman, Romeo, Levi, Hughes, Sugarboy, Dan, Mc e Kan”.

Gerard: “OH… la maggior parte si conta con le dita delle mani”.

Wendy: “E Inoltre… abbiamo fatto salire Val Trins a bordo. - Gerard preferì lasciarla continuare, prima di dire qualunque cosa – Una volta terminate le ostilità, provveduto ad occuparci di te, Elfman, Natsu e Gray, Val ne è uscita fuori chiedendo se avremmo potuto portarla con noi, Sugarboy e Hughes volevano sterminarla, ma Natsu glielo impedì, affermando che lei non ha combattuto neanche una volta negli scontri, anzi che aveva addirittura un debito di riconoscenza nei suoi confronti, come Gray: a quanto pare lei li aveva condizionati affinché non restassero sotto il controllo di Plutonius nonostante la somministrazione della cura, quindi per evitare di litigare tra noi, decidemmo di tenerla a bordo sotto stretta sorveglianza di Mc e Kan a rotazione, nell’attesa che pensassi tu a decidere della sua vita”.

Gerard: “Che c’è da dire? Se davvero non ha combattuto e ha provveduto a proteggere Natsu e Gray, significa che senza di lei nemmeno l’avremmo vinta questa guerra, direi che dopo oggi ha scontato la sua pena, di fatto era un civile nel posto sbagliato al momento sbagliato – affermò alla fine – Acc… ho detto oggi e neanche so che giorno è”.

Wendy: “E’ passata una settimana da quando hai ucciso Plutonius, l’isola l’abbiamo lasciata quattro giorni fa”.

Gerard: “Vedo. Come stanno tutti quanti?”.

Wendy: “Beh… Gray ha perso gran parte dell’avambraccio destro e non potrà più parlare per i danni alla gola, Eflman ha perso tutto quanto il braccio invece. Natsu è messo meglio di loro, ma giusto ieri la sua ferita si è riaperta e ma ho già provveduto. Gli altri almeno fisicamente stanno bene tutto sommato, ma sai… la guerra”.

Gerard: “Caspita. - Gerard doveva digerire tante cose, ma tutto sommato aveva le idee abbastanza chiare sul da farsi – Sai ho fatto un sogno”.

Wendy: “Racconta pure se ti va”. Affermò curiosa.

Gerard: “Vivevamo tutti in un mondo ideale e questo fu possibile grazie a tutti voi”.

Wendy: “Doveva essere un bel sogno”. Ammise.

Gerard: “Vorrei tanto condividerlo con voi, chiama tutti quanti, Val può benissimo restare da sola per un po’”.


 

In una decina di minuti tutti erano già lì, felici di vedere il loro sovrano in vita, ma nessuno di loro era sorpreso della ripresa, sin dall’inizio erano convinti che sarebbe tornato. Gerard era altrettanto felice di rivederli, in particolare Mc e Kan che nonostante le avversità, hanno provveduto a tornare sul fronte:

Gerard: “Sono felice di rivedere tutte queste facce, peccato soltanto non siate di più. Io vorrei raccontarvi di questo sogno, non prendetela male pacificatori, ma in questo sogno vidi un mondo ideale, in questo mondo ideale, Fairy Tail non esisteva più, in realtà neanche l’esercito reale, eppure c’eravamo tutti noi qui presenti, non credo sia una coincidenza. Eravamo felici e anche il popolo lo era, non c’era una sola faccia triste. Io vorrei che questo sogno si avverasse, ho bisogno di ognuno di voi per poter arrivare all’obbiettivo, in particolare voi due, Dan e Natsu, ho una richiesta, potrei ordinarvelo, ma non avrebbe alcun senso se non foste consenzienti, sappiate però Natsu e Lucy, che toccherà a me decidere la data del vostro matrimonio”. I presenti erano tutti confusi, non capivano dove volesse andare a parare.

Lucy: “Sire non mi imbarazza dire che non riesco a capirla”. Afferma Lucy stranamente calma.

Gerard: “Adesso capirete tutti: Dan Way e Natsu Dragion, vi andrebbe di diventare rispettivamente i comandanti della seconda e della prima guarnigione dell’esercito reale?”.


 

Angolo dell’autore:

So cosa starete pensando, che avreste voluto un combattimento epico alla “scontro finale”, ma ci ho riflettuto su e ho realizzato che era questo il finale più onesto che meritasse la mia storia, o meglio questo non è il capitolo finale, il finale è nel prossimo capitolo.

Il Narratore FT

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Capitolo 41
*** Capitolo 40: Intermezzo/Epilogo ***


~Capitolo 40: Intermezzo/Epilogo


 

Era lì, seduta sul suo trono accanto a un altro lasciato vuoto, teneva in braccio un piccolo pargolo dai ciuffi viola, egli piangeva dando forza con tutti i suoi polmoni, ma la regina dalla chioma scarlatta continuava a cullarlo con tutta la pazienza del mondo: “Shh… piccolo non piangere non hai niente”. Gli sussurra riempiendolo di baci nel mentre, sfoggiando un sorriso da una delle più belle muse, in attesa che qualcuno ne approfittasse per dipingere quel sorriso da madre devota.

All'improvviso una lacrima gli rigò il viso, ella la cacciò immediatamente per non farla vedere al piccolo, come se non volesse cedere proprio davanti a lui, nonostante egli non potesse nemmeno rendersi conto della situazione: “Ma è bellissimo, ha il colore dei nostri capelli uniti". Ella aveva paura si alzare lo sguardo, in quel momento pensava soltanto che fosse troppo bello per essere vero.

La donna con voce tremante…: “No… stavolta non ci casco, so benissimo che questo è un sogno e che appena alzerò la testa, ci sarà Plutonius mentre agita la tua testa sulla sua spada. No… stavolta vedrò di svegliarmi prima". La donna libera una mano dal bambino, per pizzicarsi con violenza la guancia sinistra, ma il suo amato, il suo vero amato in carne e ossa, la ferma sul nascere del gesto.

Gerard: “Perché provocare incongruenze su quel volto scolpito ad arte da Dio? Perché costringermi ad assistere un atto tanto osceno?”. Quella voce, quel tocco inimitabile, ella trovò finalmente il coraggio di alzare lo sguardo, riconobbe il suo amato re.

Elsa: “Gerard… sei proprio tu Gerard”. La regina cerca di soffocare i suoi singhiozzi, voleva solo sorridere davanti a lui.

Gerard le accarezza il volto, per poi tornare al primo oggetto del suo interesse: “Come… lo hai chiamato?”. Domanda verificando prima il sesso del bambino.

La regina diede finalmente sfogo al suo dolore, ma in quel momento sembrò sentirsi solo colpevole di qualcosa: “Mi dispiace! Credevo che non ti avrei mai più rivisto e quindi…”.

Gerard continua a faticare nel comprenderla, in quel momento temette soltanto che lei possa averlo adulterato per la solitudine, per tutto quel tempo non ebbe nemmeno modo di mandarle delle lettere per dirle semplicemente di essere ancora vivo, doveva togliersi quell'interrogativo di dosso: “Amore dimmi cosa hai fatto, ti prometto che ne ti giudicherò, ne ti biasimerò". Disse infine cercando di nasconderle il dolore.

Elsa capì cosa lo stesse turbando in quel momento, vide subito di tranquillizzarlo, gli diede in braccio il loro piccolo e lo afferrò per le guance, voleva la vedesse bene dritto negli occhi: “Non ti devi crucciare mio re, tu sei stato la mia prima ed ultima volta nel mentre. – gli diede un bacio casto sulle labbra, strappandogli un sorriso per il sollievo - L'ho chiamato Gerard II, non avrei voluto scegliere un nome senza di te e temevo ogni giorno che al tuo posto avrei visto tornare quel bastardo di un Trins. – confessò – Perdonami per aver dubitato di te”.

Gerard: “Non hai nulla di cui rimproverarti, non hai idea di quante cose vorrei raccontarti, sulla guerra, su cosa ho pensato di fare per il popolo una volta tornato…”.

Elsa lo zittì poggiandogli un dito sulle labbra: “Prima di tutto ti presenti per bene al tuo unigenito figlio, oggi pomeriggio saluti il popolo che ha sentito la tua mancanza, mentre stanotte ti presenterai nuovamente alle mie grazie, soltanto domani potrai usare tutto il fiato in corpo per dire tutto quello che vorresti dirmi". Gli ordina la sua regina.

Gerard: “Chi sono io per disobbedirti? Ciao piccolo Gerard, sono io il tuo papà, è un vero onore avere il tuo stesso nome principe di Edolas". Disse strappando un sorriso al piccolo.

Elsa: “Com'è che nessuno mi ha avvertita del vostro ritorno?”.

Gerard: “Ho evitato il comitato di benvenuto facendo parkour per la città”.

Elsa: “Ovviamente…”.


 

Finalmente anche gli altri sopravvissuti arrivarono a palazzo, fu piacevole ricevere il comitato di benvenuto da parte dei popolani, tutto quel calore e quell'ambiente di festa tutto per gli eroi fu commovente, ovviamente spiccò il fatto che fossero tornati così in pochi, lo notarono negli sguardi sbigottiti di alcuni borghesi: “Ragazzi sguardo fiero mi raccomando, dobbiamo sorridere anche per i caduti”. Disse una Lucy sorridente, ma che in realtà soffre terribilmente. Tutti seguirono il suo comando fino a quando giunsero all'interno della struttura, la gilda non esisteva più perché distrutta nel periodo preguerra e non sapendo quando avrebbero fatto ritorno, abbandonarono i rispettivi appartamenti, avrebbero alloggiato a palazzo fino a quando avrebbero voluto, forse per sempre se Natsu avesse accettato la richiesta del re.

Mc e Kan abbracciarono felicemente le loro donne con il pancione da terzo trimestre, Mirajane scoppiò in lacrime nel vedere il fratello con un braccio di meno, Elfman fu abbastanza uomo da cercare di non farselo pesare e sorriderle mentre lei lo abbracciava con foga dispiaciuta per lui.


 

Gray invece raggiunse subito i suoi alloggi, cercava di sistemare le proprie cose, ma senza l’avambraccio destro risultava tutto più difficile, Juvia e Natsu avrebbero voluto aiutarlo, ma egli voleva a tutti i costi farcela da solo, ormai era troppo tardi per cambiare idea e chiedere aiuto, il ragazzo neanche poteva più parlare, figurarsi urlare: “Ti do una mano io adesso. - Gray riconosce la voce di suo fratello Lyon alle sue spalle, infatti era proprio lui pronto ad aiutarlo mettendo gli appendi abiti ai suoi vestiti – Urrutia e Meredy arriveranno entro una settimana secondo me, gli bo appena mandato una lettera per avvisarle del tuo ritorno dal fronte, ma forse arriveranno prima perché la notizia farà sicuramente il giro del mondo entrò le prossime ventiquattro ore. - Gray apprezzava il fatto che Lyon non stesse fissando troppo il suo braccio, notava che distoglieva lo sguardo tutte le volte che intravedeva la mancanza – Quindi non potrai più parlare? - il corvino scuote la testa – Acc… per il braccio beh… basterà una protesi meccanica, conosco una buona clinica sebbene disti a due settimane da qui, ma ne varrà la pena credimi, - Gray vorrebbe dire qualcosa, ma… - so a cosa stai pensando, pagherò io, – Gray vorrebbe dissentire, ma – so che vorresti dire e non mi importa, hai appena concluso una guerra, permettimi di sdebitarmi in qualche modo, hai combattuto per tutti noi. - Gray scuote la testa per dissentire, ma Lyon rincala la dose – Come? Non sento alcuna lamentela da parte tua, mi fa piacere che tu abbia finalmente accettato”.

Gray pensò: “Questa era veramente cattiva, potevi risparmiartelo”.

Lyon di sorpresa lo abbracciò, delle lacrime sgorgano dal suo viso, finendo assorbite dalle numerose giacche del corvino freddoloso: “Accidenti non hai la minima idea di quanto sia felice di saperti vivo, se penso che un tempo sarei stato felice di saperti mutilato da quei farabutti, mi viene voglia di ammazzarmi per la vergogna. Gray Surge, io ti voglio un bene dell’anima!”. Lyon scoppiò sul torace del corvino, quest’ultimo pianse commosso sui capelli bianchi del fratello acquisito, mentre Juvia all’insaputa di tutti e due, osservò la scena rincuorata dal loro ritrovamento.


 

Levy aveva appena finito di sistemare tutto, non sapeva come sarebbe andata da Gajil per fare pace, nemmeno sapeva se sarebbe tornata con Gajil, egli poteva non volerlo, inoltre anche se avesse accettato, magari lo avrebbe fatto solo per obbligo di un’eroina di guerra, o per il dolore di aver perso i suoi migliori amici, Jet e Droy, non sapeva proprio se ne sarebbe valsa la pena, ogni possibilità passatagli nella mente, non le piaceva: “Nah! Io ci vado! - la turchina prese coraggio, tanto da mettersi a correre per il palazzo verso l’uscita, correndo intravide un Dan sbaciucchiarsi con una Coco più che felice di rivederlo - Respirate ogni tanto!”. Gli urla innescando un allarme nella ragazza, ella per lo spavento morse la lingua del cavaliere, Levy continua la corsa, incurante del danno al castano.

Una volta superata la soglia, venne sorpresa da una figura familiare proprio di fronte a lei, era proprio Gajil, a quel punto tutto il coraggio di prima si dissolse per la situazione inaspettata: “Ciao Levy… sei… bella come il giorno in cui ti ho vista partire. - ammise facendola arrossire, ella non proferì parola, sperava di trovare una risposta ai suoi dubbi strada facendo, ma il suo piano andò in fumo – Posso permettermi di osare, nell’invitare un’eroina di guerra a pranzo?”.

Levy rispose di scatto: “Sì! - lo prese per mano e cominciò a camminare trascinandolo con se, con gran piacere di questo ultimo – Scelgo io il ristorante!”. Comandò.

Gajil accondiscendente: “Come desideri”.

Levy: “E paghi tutto tu”. Pretese.

Gajil: “Mi sembra giusto”.


 

Wendy fu l’unica a non tornare direttamente a palazzo, a differenza dei suoi ex-compagni, aveva una casa tutta sua, le tasse arretrate non la spaventavano, in compenso per il suo lavoro in frontiera fu molto cospicuo, ma non ci tornò da sola, Romeo si offrì di aiutarla a rimettere tutto a posto, il giovane uomo avrebbe dovuto comunque tornare a casa sua, per sistemare le sue cose e quelle di suo padre deceduto, egli non riuscì a concludere la vendita della casa prima di partire per il fronte, così dovette lasciare tutto così com’era fino al suo ritorno, ormai non avrebbe più potuto tornare in quella casa da solo, in mezzo ai ricordi di un uomo che non c’era più:

Wendy: “Grazie tante per il tuo aiuto, siamo appena tornati che già hai avuto da fare”.

Romeo: “È stato un piacere, avevo comunque bisogno di distrarmi, sai com’è”.

Wendy: “Già… senti che ne dici di andare al cinema?”. Chiese all’improvviso.

Romeo: “C-Come? Al cinema?”. Domandò frastornato.

Wendy: “Sì”.

Romeo: “Adesso?”.

Wendy: “Sì”.

Romeo: “Noi due insieme?”. Chiese nel dubbio.

Wendy: “Sì esatto, lo trovi così assurdo?”.

Romeo: “N-No è che… in realtà niente, in fondo siamo amici, sebbene non l’abbiamo mai fatto prima d’ora”. Ammise.

Wendy: “Gli altri sono già tutti impegnati con le loro cose, la cena a palazzo sarà stasera, quindi se ci sbrighiamo, faremo in tempo per il ritorno”. Gli fece notare.

Romeo: “Io sarei più che felice di venire al cinema con te Wendy”. Affermò infine, come se ne andasse fiero.

Wendy arrossì alle sue parole: “Bene”. Rispose con un sorriso a trentadue denti.


 

Natsu accompagnò i soldati a scortare Val fino al suo appartamento pagato dal re, le avevano legato una cavigliera, fu la regina Elsa a insistere, perché proprio non riusciva a fidarsi di quella donna, avrebbero indagato fino a quando non sarebbero stati certi della sua innocenza:

Natsu un po’ irritato per la situazione…: “Accidenti perché sono dovuto venire con loro? Non mi risulta di aver accettato la carica di comandante, voglio solo raggiungere Lucy.”. Pensò.

Val: “È questa?”.

Natsu: “Sì infatti, voi andate pure e grazie. - i soldati rimasero sull'attenti, a quel punto Natsu non poté fare a meno di avercela con Gerard – Riposo! Rompete le righe!”.

I soldati: “Sissignore signor comandante!”. Urlarono in coro, prima di permettere a Natsu di chiedere spiegazioni a riguardo.

Natsu: “Accidenti al re, certo che quando vuole si comporta da squallido manipolatore, sarà l’influenza di Elsa”.

Val: “Può darsi”.

Natsu: “Infatti, questo tipo di sotterfugi non sono proprio da… OH CAVOLO!”. Esclamò realizzando di parlare con Val.

Val: “Stai tranquillo, non dirò a nessuno quanto hai detto”.

Natsu: “FIU…! Comunque Val grazie, grazie davvero di tutto, Ger… voglio dire il re ha ragione, se non fosse stato per te avremmo davvero perso la guerra e io e Gray saremmo rimasti sotto il controllo di Plutonius nonostante la cura dal veleno, io davvero non ho parole per esprimere la mia gratitudine”.

Val non rispose subito: “Ho fatto quello che ritenevo giusto, non devi ringraziarmi, ma lo apprezzo davvero, inoltre tu stesso mi hai difesa sull’isola, avresti potuto abbandonarmi in balia dei tuoi compagni, non ti avrei certo biasimato, ma hai deciso di salvarmi, se sono ancora viva e in salute lo devo a te Natsu Dragion, direi che siamo pari in linea di massima”.

Natsu: “Oh Val. Adesso che farai? Il processo è tra una settimana, io e Gray faremo il possibile per salvaguardarti, ma non posso promettere niente per i tuoi figli, dopotutto loro come il team Dynamite hanno fatto molto male alla città ed erano coscienti di quello che facevano, quindi...”.

Val: “Apprezzo molto il tuo interessamento Dragion, ma non devi preoccuparti per me, non te lo meriti. - Natsu non sapeva che altro dire, ma Val sì – Sai perché non ho partecipato questa volta? Ai conflitti intendo. Non volevo spargere del sangue innocente, mi ero resa conto di trovarmi immischiata in una brutta situazione, la gilda di cui andavo fiera un tempo non esisteva più ed io volevo solo andarmene per starmene tranquilla, ma non volevo abbandonare la mia famiglia, così rimasi sebbene sarebbe stato abbastanza facile fuggire, ora pago le conseguenze di quella scelta e tutto sommato mi sta andando meglio di qualunque mia previsione al riguardo”.

Natsu: “Tu… ci odi per quello che abbiamo fatto, abbiamo ucciso le tue cognate, i tuoi cognati, tuo marito, abbiamo ucciso la tua famiglia con le nostre mani, non riesci a provare rancore nei nostri confronti?”.

Val sospira: “Non nego che… avrei preferito saperli in vita, ma facendo bene i conti dei fatti… sono stati loro a uccidere se stessi, hanno voluto scatenare una guerra non necessaria, provocando delle morti non necessarie, io avrò amato mio marito e la mia famiglia fino alla fine, li amo ancora nonostante non appartengano più a questo mondo, ma la verità è che sono morti tempo fa con la scomparsa della magia. Io non posso odiarvi Dragion, perché non ne ho alcun motivo. - Natsu non sapeva se essere più felice o triste per lei, i due sentimenti erano troppo contrastanti tra loro – Inoltre, bisogna considerare che un grande favore me lo avete fatto, vi siete presi cura dei miei nipoti come se fossero di famiglia, a questo punto tocca a me dire che non potrò mai ringraziarvi abbastanza per questo”. Affermò sfoggiando un sorriso sincero.

Natsu aveva altre domande, sapeva di essere indiscreto, ma non poteva fare altrimenti: “Dimmi un’ultima cosa Val, ammesso che tu ne esca illesa, cosa farai con i tuoi figli?”.

Val esitò, dovette pensarci molto prima di rispondere: “Gli starò vicino, fino alla fine dei miei giorni”.

Natsu: “Ma in questa città non potranno fare a meno di odiarti, inoltre l’hai detto tu stessa che i tuoi figli è come se fossero morti da sette anni or sono, credi davvero che valga la pena sopportare tutto per quel ne rimane? Credi davvero che possano tornare i tuoi dolci figlioletti di un tempo? Tu sei una psicologa, nessuna madre meglio di te potrebbe rispondere meglio a questa domanda”.

Val: “...Come psicologa… so per certo che non c’è più nulla da fare per loro”. Ammise.

Natsu: “Ah, quindi sei d'accordo con me”.

Val: “Ma come madre non posso fare a meno di illudermi che un giorno riuscirò a riportargli alla mente chi erano un tempo, anche se dovesse volerci tutta la mia vita, anche se davvero mi stessi illudendo di poter fare qualcosa per quei gusci vuoti, io cercherò di vegliare su di loro ed il loro ricordo, perché li amo, con tutto il mio cuore”. Concluse continuando a sfoggiare un elegante sorriso.

Natsu: “Ma Val...”. Il rosato singhiozzò, non gli sembrava giusta quella situazione, la situazione che la donna avrebbe dovuto affrontare da sola.

Val: “Te l’ho detto Dragion, non devi preoccuparti per me, ma grazie per il tuo interessamento. Ora va dalla tua amata, il mio istinto femminile mi dice che ti sta aspettando”. Lo esortò ad andare, mentre rincasava.

Natsu appena prima che ella chiudesse la porta di casa: “MI RIFIUTO DI NON PREOCCUPARMI PER TE! NEMMENO MC! O KAN! O GRAY! NESSUNO DI NOI SMETTERÀ DI FARLO!”. Urlò a squarcia gola, sorprendendo persino lei.

Val: “Oh Natsu Dragion… tu sei davvero una bella persona, proprio perché sei così, so per certo che accetterai la richiesta del re Gerard”.

Natsu: “Oh… ecco vedi, in realtà non è così semplice”. Si accarezzò la nuca, come imbarazzato per qualcosa.

Val: “Niente lo è in realtà, parlarne aiuta molto, ma non è con me dovresti farlo”.

Natsu: “Ma tu sei una psicologa”. Gli fece notare.

Val: “Ma non sono la tua di psicologa”. Gli rispose per le rime, chiudendo la porta dietro di se.

Natsu: “Ah… questa volta mi ha proprio fregato”.


 

Hughes e Sugarboy se ne stavano seduti sul prato riparati da un albero, a godere delle meraviglie della natura che li circonda, erano stufi di vedere solo e soltanto mare dalla loro partenza da quell’isola infernale, volevano solo godersi i piaceri che poteva offrirgli la terra ferma:

Hughes: “Tu sai perché Coco è andata a prendere del ghiaccio per la lingua di quel cavaliere dai denti da spot pubblicitario?”. Alludendo a Dan.

Sugarboy altrettanto rilassato…: “Mmmmmm. A quanto pare la nostra piccola ha dato un morso alla sua lingua, mentre si davano il primo bacio”.

Hughes: “Ha! Come godo!”. Esultò.

Coco: “Non sei molto gentile”. Si immischia Coco appena giunta con il suo lui.

Dan: “No nessun problema principessa, è la classica situazione in cui gli amici si punzecchiano a vicenda. Giusto mascalzone?”. Interpellando Hughes.

Hughes: “Il tuo sorriso è disgustoso”.

Dan: “Visto? Te lo dicevo, è una cosa nostra”.

Hughes: “Tu non mi piaci”. Continuò sdegno.

Dan: “Gli piaccio tantissimo”. Interpretò.

Hughes: “Ti odio”. Disse diretto.

Sugarboy: “Mi sa che ti odia davvero newboy”. Affermò il cavaliere biondo.

Dan: “Ah… Coco ha detto che mi vuole bene! L’hai sentito?”. Esultò come una ragazzina isterica.

Coco: “Nessuno l’ha sentito tesoro”. Gli rispose rassegnandosi alla situazione.

Hughes: “Merda dategli fuoco”. Sussurrò.

Sugarboy: “Suvvia, presto sarà nostro collega alla pari, devi cominciare ad accettarlo”. Lo esortò.

Dan: “Infatti! - esclamò affiancando Hughes, mettendosi troppo vicino – Da oggi in avanti passeremo… molto, molto, molto, molto più tempo insieme”. A quelle parole a Hughes venne un brivido lungo la schiena, si alzò e si congedò all’improvviso.

Sugarboy: “Adesso dove vai?”.

Hughes: “A trovarmi una fidanzata!”.

Dan: “UH! Coco mi ha appena parlato di una sua nuova amicizia, si chiama Mary, pensa sembra essere la mia versione femminile… ma perché adesso stai accelerando?”. Cominciò a chiedergli, senza accorgersi di essersi messo ad inseguirlo per la città.

Coco: “Oh cavolo… mi sa che si è scordato che dovevamo andare al parco”. Sospirò.

Sugarboy: “Mi dispiace per te. Non ti preoccupare, mi immagino già il giorno in cui andranno finalmente amore e d’accordo come due grandi amici”. Cercò di rassicurarla.

Coco: “Perché stai cercando di illudermi?”. Chiese.

Sugarboy: “Hai ragione scusa, dimenticavo che non hai più dieci anni”.


 

Natsu finalmente raggiunse Lucy, proprio come c’era da immaginarselo, era rimasta a fissare lo spazio vuoto lasciato dalla gilda:

Lucy: “Senza i corpi senza vita, è diventata a malapena sopportabile questa vista”.

Natsu: “Già.. - Natsu appoggiò un braccio sulle sue spalle, dando un po’ di conforto alla sua amata – Lucy, e se ricominciassimo da capo?”.

Lucy: “Che vuoi dire?”.

Natsu: “Ricostruiamo Fairy Tail, chiamiamo i membri sopravvissuti e reclutiamo nuovi adepti, possiamo tornare felici come un tempo se solo...”.

Lucy: “No Natsu non possiamo”. Cercò di disilluderlo.

Natsu: “Ma perché? Pensa torneranno le scazzottate con Levy...”.

Lucy: “Non ho bisogno di un tetto sotto la testa per picchiare quella”.

Natsu: “Ricominceremo a prendere incarichi...”.

Lucy: “Siamo appena tornati da una guerra, per un po’ l’ultima cosa che voglio è combattere”.

Natsu: “Riprenderanno le risse...”.

Lucy: “Ma se ti nascondi sempre sotto il tavolo insieme a Gray”.

Natsu: “Esatto Lucy! Io voglio che ritornino tutte queste cose, che torni tutto come allora, che c’è di male in questo?”.

Lucy gli accarezza il volto: “Oh dolce, ingenuo e stupido di un Natsu...”.

Natsu: “Ecco vedi che comincia già a piacerti l’idea? Adesso dammi un pugno in faccia e cominciamo a organizzare tutto”.

Lucy: “Natsu ascoltami”.

Natsu: “Ti prego picchiami Lucy… - cominciò a piangere – Ricominciamo tutto da capo, torniamo indietro e impediamo che tutto questo sia successo…!”. Natsu non riusciva ad accettare il cambiamento, non voleva, sarebbe stato come ammettere la sconfitta di Fairy Tail.

Lucy: “Natsu, io non ho più alcun potere per poter fare quello che mi chiedi, perché non sono più il master della gilda, non vedi che è stata distrutta?”. Indicò.

Natsu: “Ricostruiamola...”. Gli supplicò.

Lucy: “No… non sarebbe giusto, siamo noi quel che resta di Fairy Tail, non cerchiamo di mantenerne vivo il ricordo con una brutta copia”.

Natsu: “Allora cosa dovremmo fare?”.

Lucy: “Lo sai Natsu”.

Natsu: “Perché io e non tu?”.

Lucy: “Lo sai perché”.

Natsu: “No che non lo so”.

Lucy: “Natsu… sai benissimo di essere diventato più forte di me”.

Natsu: “NO! Non è vero, è una menzogna perché menti così!”.

Lucy: “Natsu le cose stanno così dal nostro primo incontro con Plutonius, per la prima volta hai mostrato il tuo potenziale e lo hai coltivato fino a diventare quello che sei oggi, per concretizzare questa forza adesso devi prendere una decisione difficile che cambierà per sempre la vita di tutti noi, Gerard ti ha spiegato il perché della sua scelta e sai benissimo che ha ragione. Avanti Natsu, tocca a te adesso, dimostra di essere tu il membro più forte di Fairy Tail tra quelli rimasti”.

Natsu: “LUCY!”. Il rosato si inginocchia, Lucy fa altrettanto mettendosi a coccolarlo.

Lucy: “Ora basta Natsu, baciami adesso, baciami come se non ci fosse un domani”. Natsu obbedì, ogni secondo tra le labbra di Lucy, era un leggero sollievo per se stesso, infatti non si sarebbe staccato da lei tanto presto.


 

Giunse la sera, tutti erano seduti ad attendere i loro piatti, intanto chiacchieravano su come fosse andata la giornata: “Non ho capito, perché Hughes stava scappando da Dan?”. Chiese il re tenendo in braccio suo figlio.

Hughes: “Questo idiota...”.

Dan: “Sta parlando di me!”. Esclamò con un sorriso a trentadue denti.

Hughes: “Ovviamente cretino! Voleva prendermi con la forza per presentarmi a un’amica di Coco”.

Elsa: “Mary per caso?”.

Coco: “Sì mia regina”. Confermò.

Elsa: “Ah sì lei è una ragazza veramente deliziosa, ora che ci penso somiglia molto a Dan”.

Hughes: “Mi rifiuto di conoscerla!”. Affermò.

Gerard. “Hughes, ti ordino di dare una chance a questa ragazza”.

Hughes: “Ma così non vale!”:

Sugarboy: “Mmmmmm. Com’è andata a voi altri?”.

Hughes: “Io non avrei finito!”.

Wendy: “Io e Romeo abbiamo passato una bella giornata guardando un film al cinema, è stato così bello che mi piacerebbe ripetere l’esperienza”. Affermò facendo fumare dalla tensione il giovane.

Levy: “Io preferirei tenerlo per me”. Affermò sorseggiando il suo bicchiere d’acqua.

Lucy: “Avrai copulato con il tuo giornalista appena prima di tornare qui: ultime notizie, le mutandine di Levy erano di colore…!”. Levy agì preventivamente, lanciando alla bionda indiscreta il suo bicchiere di vetro dritto in fronte.

Levy: “Parla per te! Voi due non avete ancora fatto niente!”. Alludendo a lei e a Natsu.

Kan: “Noi abbiamo passato la giornata ad aspettare che i piccoli scalciassero!”. Affermò un Kan commosso dalla gioia.

Mc: “Parla per te, io dopo averlo sentito calciare, sono andato a consultare la biblioteca per dei libri sui bambini, voglio ritrovarmi più preparato di questo qua”. Indicò il cugino.

Kan: “Sarò un padre migliore di te!”. Lo sfidò.

Mc: “Non è quella mia priorità imbecille! Anche se conoscendoti mi toccherà lo stesso essere migliore di te”.

Kan: “E con questo cosa vorresti dire?”. Disse avvertendo la frecciatina.

Mirajane: “Io e mio fratello abbiamo parlato tutto il giorno”.

Cana: “E’ stato molto commovente”. Singhiozzò.

Gerard: “E voi altri?”. Alludendo ai quattro rimasti.

Juvia: “Allora, Juvia parlerà a nome di Gray, suo fratello ha prenotato per una serie di visite alla città di Paska, la prima seduta è prevista tra un mese, quindi tra due settimane Juvia partirà con Gray e Lyon visto che il viaggio sarà molto lungo. In linea di massima, si prospetta che il tutto durerà almeno una decina di mesi, quasi sicuramente un anno quindi non ci vedremo prima di allora.”.

Lucy: “Hai detto un anno?”. Lucy non poté non preoccuparsi per Gray, il rosato aveva più bisogno di lui più che mai.

Natsu: “Gray… guarisci presto. - Gray vorrebbe dire qualcosa, ma condizioni a parte non avrebbe saputo che dire – Scusate ma avrei bisogno di aria”. Natsu si alzò, ma venne fermato sul nascere.

Juvia: “Aspetta Juvia non ha finito, tra sei mesi… - Juvia mostrò un anello sull’anulare sinistrò – Juvia e Gray finalmente si sposeranno a Paska.”. Dei gridolini femminili si insinuano nei timpani degli uomini, persino Levy, Lucy ed Elsa si aggregarono, tutti gli fecero i complimenti e le più sincere congratulazioni, ma stranamente si sentii l’assenza di qualcuno.

Gray: “Ma dov’è finito Natsu?”.


 

Natsu era uscito, la notizia lo spiazzò più del previsto, tanto da impedirgli di complimentarsi e fare le congratulazioni al suo migliore amico, ma presto avrebbe avuto modo di rifarsi:

Natsu voltandosi vide proprio il suo corvino preferito: “Gray… - questo ultimo gli diede un calcio in pieni stomaco, come ripicca per il suo comportamento – hai perfettamente… ragione Gray… sc-scusa per… non volevo ferirti. - Gray non nascose di sentirsi ferito – Sono molto felice per te fratello. - Gray cercò di trattenere le lacrime, Natsu lo aiuta a farlo – Gray non fare così, te l’ho detto devi smetterla di continuare a proteggermi, questa distanza è esattamente quello che ci serve, presto tu potrai letteralmente riprendere in mano la tua vita, con o senza voce che sia e mi troverai ad accoglierti.

Gerard: “Bravo, ben detto Natsu”. Disse un re sbucando all’improvviso.

Natsu: “R… Gerard! Scusa per il mio comportamento”.

Gerard: “Ti capisco Natsu, non deve essere stato facile, avanti rientriamo, le portate principali saranno appena arrivate e tu ci devi ancora una risposta chiara e tonda Dragion”.

Natsu: “Sì… me ne rendo conto”.


 

Due settimane dopo:

Nastu e Gray rimasero a dare l’estremo saluto ai loro cavalli, Iceball e Fireball II, i due animali erano ormai troppo vecchi per continuare a vivere, quindi sarebbe toccato ai padroni doversi occupare della loro prole, Icewing e Firewing, o meglio a Natsu sarebbe toccato, per un anno circa: “Devi andare quindi?”. Gray annuì.

I due amici camminarono insieme fino all’auto di Lyon, con Juvia e Lucy ad aspettarli:

Natsu: “Prenditi cura di lui Juvia”. Raccomandò.

Juvia prese per le guance Gray e lo baciò affettuosamente: “Juvia lo farà, per sempre”. Promise guardando fiera il suo anello di fidanzamento.

Lucy: “Ci mancherete un sacco ragazzi”. Ammise un po’ addolorata.

Natsu: “Val vi manda i suoi saluti, sarebbe venuta di persona, ma se non oggi avrebbe dovuto aspettare un’altra settimana prima di fare visita ai suoi figli”.

Lucy: “Anche se è libera, i suoi figli non lo sono abbastanza da vedere la madre tutte le volte che vogliono”.

Juvia: “Juvia spera che gli vada bene, Val ha dimostrato di essere una bella persona”.

Lyon: “Ragazzi mi dispiace ma dobbiamo partire adesso”. Li chiamò Lyon.

Si salutarono a vicenda prima i sessi opposti: “Buon viaggio prossima signora Surge”. Disse il rosato.

Juvia: “Ci si vede prossimo comandante della prima guarnigione”. Lo punzecchiò.

Lucy: “Stammi bene Gray, altrimenti dammi due settimane di tempo che vengo a gonfiarti”. Lo avvisò strappandogli un sorriso.

Toccò allo stesso sesso salutarsi: “Ciao Juvia, senza di te mi toccherà passare più tempo con… Levy”. Sbuffò.

Juvia: “Chissà, potrebbe anche piacerti. Ciao master, Juvia le vuole bene”.

Lucy: “E’ reciproco”. Disse in un abbraccio.

Natsu rimase forte fino alla fine, non se lo sarebbe mai aspettato: “Alla prossima classe S Surge”.

Natsu gli tese la mano, Gray lo tirò a se lo abbracciò con tutte le sue forze: “C-ciao...”. Si sforzò un’ultima volta, regalandogli il suono della sua voce nelle sue orecchie.

La coppietta entrò nell’auto, mentre questa partiva, loro salutarono dalla finestra fino a quando non sparirono all’orizzonte.

Lucy: “Ah… allora andiamo?”. Chiese finendo di salutare.

Natsu: “Fiu… direi proprio di sì”.

I due si presero per mano e camminarono, la loro attenzione viene particolarmente attirata da un ragazzino dai vestiti lerci, con a fianco un cappellino con dentro delle monetine: “Ehi… il tizio dalle tante giacche è andato via?”.

Natsu: “Già… non tornerà prima di un bel po’ di tempo...”. Singhiozzò il rosato, ma vide bene di contenersi.

Il piccolo: “Peccato, tempo fa gli feci una domanda, solo che dovetti scappare prima di ricevere risposta”. Disse a voce bassa.

Lucy abbassandosi alla sua altezza: “E qual era la tua domanda?”.

Il piccolo: “Quando vale la pena di combattere? Visto che era un membro di Fairy Tail, pensavo che avrebbe potuto rispondermi”.

Natsu: “E’ giusto. Dimmi piccolo come ti chiami?”.

Il piccolo a malincuore: “Hm… non ho un nome, non ricordo di averlo mai avuto, perché non ricordo me lo avessero mai dato”.

Natsu e Lucy si lanciarono uno sguardo complice: “Allora piccolo, se vuoi facciamo così, adesso vieni con noi e non solo ti daremo un nome, ma placheremo la tua curiosità da qui in avanti, ti va?”. Gli propose Lucy.

I due gli tendono una mano ciascuna, il piccolo accettò volentieri entrambe: “Dove andiamo?”.

Lucy: “In un posto molto bello, prima pensiamo al tuo nome… che ne dici di Makarov?”. Natsu alzò il pollice con la mano libera.

Il piccolo Makarov: “Sì mi piace!”.

Natsu: “Mi fa piacere, si chiamava così anche una persona a cui abbiamo voluto tanto bene”.


 

Un anno dopo:

Gerard: “Oggi è un giorno di festa, il sole testimonia che oggi ci saranno ben due unioni degne di questo nome, vediamo Natsu Dragion, comandante della prima guarnigione, unirsi in matrimonio con Lucy Ashley, master della leggendaria gilda di Fairy Tail, caduta nel conflitto contro New Rules”. Sono tutti presenti in questo giorno glorioso, Val, Elfman con la sua protesi meccanica realizzata grazie a Levy e Wendy, Gajil fidanzato ufficialmente con Levy, Romeo compagno di Wendy, Cana e Mirajane mentre tengono rispettivamente le proprie bambine tra le loro gambe, Mc e Kan seduti rispettivamente a fianco delle proprie compagne di vita, la famiglia di Gray, Gray con il suo nuovo braccio meccanico, in piedi come gli altri comandanti formando la fila di testimoni dello sposo, mentre la fila di damigelle era formata da Juvia, Wendy, Coco e straordinariamente Levy, Elsa era seduta sul suo trono a godersi la cerimonia insieme al piccolo Gerard che dorme beato tra le sue ginocchia.

Natsu: “Lucy sei bellissima con il tuo vestito bianco, sembri una principessa”.

Lucy: “Grazie, anche tu sei chiccoso oggi”. Afferma con un tono poco principesco.

Natsu: “Ehm… sembra un complimento e lo accetto volentieri”.

Gerard: “Adesso gli anelli, mentre se li scambieranno, i due sposi si scambieranno anche le promesse”.

Ecco arrivare il piccolo Makarov come paggetto, fiero e orgoglioso del compito assegnatogli: “Ecco a voi mamma e papà, vi voglio bene”. Dice con quella spontaneità da sciogliere tutti i cuori.

Lucy: “Oh Mako… - la bionda non riesce a fare a meno di riempirlo di baci sulle guance – Ti vogliamo bene anche noi”. A Natsu scappò una lacrima.

Makarov: “Vacci piano mami, è papà che devi sposare”. Tutti scoppiarono a ridere, lo stesso Gerard faticava a rimanere serio.

Natsu: “Ho realizzato di essere un po’ geloso”.

Gerard: “D’accordo procediamo”.

Natsu: “Va bene: Lucy io ti amo, ti amo così tanto che… farei scoppiare una rissa proprio qui e adesso solo per farti contenta e non mi metterei sotto un tavolo come al mio solito, ma combatterei prendendo a pugni chiunque mi capitasse a tiro, perché per te farei tante follie”. Gli infila l’anello, passandogli il testimone.

Lucy: “Oh Natsu, pure io ti amo, il tempo passato insieme, il bellissimo bambino che abbiamo adottato, sono state le cose più belle che potessi desiderare, io prometto di continuare a lottare per il bene di tutto questo e molto di più”. Gli infila l’anello.

Gerard: “Bene, allora...”.

Lucy e Natsu all’unisono: “Lo voglio!”.

Gerard: “Ti pareva. - il re decise di lasciar perdere la loro -Per i poteri conferitomi, vi dichiaro marito e moglie, con questa unione, l’esercito reale e Fairy Tail hanno suggellato il loro legame come Fairy Force e resterà quindi tale per sempre, oltre a ciò, in onore dei caduti di un anno fa, sia soldati che pacificatori, da oggi in avanti la città reale prederà il nome di Fairy City!”. Tutti applaudirono e fischiarono, da adesso in avanti le due forze maggiori di Edolas, l’avrebbero continuata a proteggere, come una cosa sola.

Natsu: “Ora posso baciare la sposa?”.

Gerard: “Uh hai ragione, certo che puoi”. Natsu procede, Lucy contraccambia volentieri e le esaltazioni si fanno sempre più forti e fragorose, è come aveva detto il re Gerard, questo è un giorno di festa, qualunque cuore spezzato o precedentemente ridotto in briciole, oggi è stato aggiustato dalla forza del vero amore.


 

Angolo dell’autore:

E’ finita la storia! E’ finita la storia! Sono contento, peccato per chi ha smesso di seguirla, io ho un grande debito di riconoscenza per questa serie quindi mi sono sentito in dovere di portarla al termine, probabilmente non posterò più storie da adesso in avanti, ma grazie a Efp ho avuto l’occasione di scoprire un lato di me che non credevo che avrei mai conosciuto.

Un saluto, forse per l’ultima volta,

Il Narratore FT

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