Una notte al pronto soccorso

di Kitsune22
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Una notte al pronto soccorso
 
Dopo una lunga giornata di lavoro, finalmente Itachi poteva riposare, purtroppo le ferie erano ancora lontane e non sapeva neanche se ci fossero state, tutto dipendeva dal suo caro fratellino Sasuke, sperava che almeno una settimana sarebbe stato disposto a sostituirlo nell’ ufficio insieme al padre, poteva fargli almeno un favore per una volta, in fondo aveva quasi finito l’università e presto avrebbe preso il posto che gli corrispondeva nello studio di famiglia, un po’ di pratica non l’avrebbe certo ucciso. Con questi pensieri si era appena addormentato quando sentì lo squillo del telefonino, giurando a se stesso che avrebbe fatto fuori chiunque fosse, rispose: “Pronto”, sperando che la sua irritazione arrivasse anche al suo interlocutore, “Itachi, sono Sasuke. Io e il Dobe abbiamo avuto un incidente, niente di grave ma devi venire in ospedale, in questo momento siamo al Pronto Soccorso, io sto bene ma non vogliono dirmi niente riguardo Naruto, per favore vieni” disse Sasuke. Itachi che si era alzato dal letto appena il fratello aveva parlato dell’incidente ed era già pronto per uscire di casa, rispose che sarebbe arrivato il prima possibile, riattaccò e si precipitò a prendere l’auto, per la fretta non aveva avvertito neanche i suoi genitori, ma forse era meglio così, una scocciatura in meno, glielo avrebbero detto al ritorno e avrebbero affrontato l’ira dei genitori per non averli avvertiti.
 Itachi era preoccupatissimo, per fortuna Sasuke stava bene da quello che aveva potuto capire ma non sapere niente di Naruto lo faceva impazzire, diamine, era il suo ragazzo e quello che gli aveva detto Sasuke lo spaventava moltissimo.

Lui e Naruto si conoscevano praticamente da sempre, le loro famiglie erano amiche e vicine di casa, quindi la prima volta che aveva visto Naruto era stato qualche giorno dopo la sua nascita, quando Itachi aveva 7 anni. Ne era rimasto affascinato, soprattutto per i suoi tratti insoliti per un giapponese, ereditati dal padre Minato che era per metà svedese e aveva sposato una bellissima ragazza giapponese, Kushina, biondissimo e occhi azzurri come il cielo, era un bambino bellissimo e sempre allegro, molto diverso dal suo amato fratellino di pochi mesi più grande, occhi nerissimi e capelli altrettanto neri, caratteristica della famiglia Uchiha che lui stesso aveva ereditato, dal carattere, come già si poteva capire da piccolo, non proprio simpatico, era abbastanza capriccioso e irritante, ma gli voleva molto bene, aveva sempre desiderato un fratellino e all’età di 7 anni se ne ritrovava persino due, per molti anni aveva considerato Naruto come un secondo fratello. Poi con il tempo qualcosa era cambiato per Itachi, il biondino passava molto tempo a casa sua, lui e Sasuke avevano la stessa età, frequentavano le stesse scuole, lo stesso gruppo di amici e si conoscevano da sempre, cosa che li aveva portati ad essere migliori amici da subito e per qualche strano motivo, Naruto era l’unico in grado di stare molto tempo con Sasuke senza essere mandarlo al diavolo o senza essere cacciato, forse era dovuto al fatto che avevano caratteri completamente opposti e in un certo modo si completavano. E Itachi, ad un certo punto si era scoperto geloso di questo, sentiva il bisogno di passare del tempo con Naruto e avere la sua attenzione, non ne capiva il motivo, ma voleva quel biondino per sé, e per questo che aveva cominciato a prendere le distanza da Naruto e da suo fratello e se da un lato, Sasuke aveva capito più o meno qualcosa, non veniva elogiato per la sua intelligenza senza un motivo valido, Naruto non capiva cosa avesse Itachi e ne soffriva, aveva scoperto di essere innamorato di Itachi da quando aveva 13 anni, ne aveva parlato con Sasuke ed i suoi genitori e non solo lo avevano appoggiato, anzi, gli avevano consigliato di farsi avanti e dirglielo, ma lui aveva sempre preferito di no, aveva paura di un rifiuto e preferiva averlo come fratello piuttosto che avere il suo disprezzo. Purtroppo per Naruto, quando Itachi aveva 23 anni e lui 16, il moro decise di allontanarlo e di non essere mai più in casa quando c’era Naruto, di non accompagnare più lui e il fratello a scuola quando poteva e di trattarlo male quando non poteva evitarlo. Naruto aveva provato a lasciar perdere Itachi, si era fidanzato anche con Neji, un ragazzo un paio di anni più grande, capelli lunghi castani, occhi grigi e cugino della sua compagna di classe Hinata.  Erano stati insieme un paio di anni, ma poi si erano accorti di non poter stare più insieme, Neji si era innamorato di un suo coetaneo Kiba e Naruto non aveva ancora dimenticato Itachi.
In quegli anni Itachi era finalmente riuscito ad accettare di essere innamorato del migliore amico di suo fratello e voleva a tutti i costi conquistarlo, ormai Naruto aveva 18 anni ed era maggiorenne e non vedeva più nessun ostacolo sulla sua strada, non aveva calcolato però che sembrava che Naruto non volesse avere più niente a che fare con lui, perché nonostante fosse ancora profondamente innamorato di lui, il biondino non gli aveva perdonato il suo abbandono e il modo in cui lo aveva trattato qualche anno prima. Itachi ce la stava mettendo tutta per farsi perdonare, ma niente sembrava funzionare, aveva provato anche ad invitarlo ad un concerto a cui Naruto voleva andare ma aveva rifiutato categoricamente ed il sadico di suo fratello non faceva niente per aiutarlo, anzi sembrava essere contento dei suoi fallimenti, rinfacciandogli il suo comportamento infantile avuto con il suo amico e dicendogli che se lo meritava per aver fatto soffrire Naruto. Sasuke poteva sembrare uno stronzo ma ci teneva alle persone importanti per lui, non erano molte ma sicuramente Naruto meritava un posto d’onore, gli era sempre stato vicino, anche nei suoi momenti peggiori dove si sentiva inferiore a suo fratello e tendeva a diventare veramente insopportabile, lo aveva sempre appoggiato e ospitato quando non voleva stare a casa sua per i litigi dei suoi genitori, che avevano affrontato un brutto periodo, per fortuna risolto, dovuto alla perdita di un bambino da parte di Mikoto che, purtroppo, non era riuscita a portare a termine la gravidanza. Questo aveva portato i genitori di Sasuke ad allontanarsi, a litigare di continuo e a mettere in secondo piano Sasuke ed Itachi, ma mentre Itachi a 20 anni era riuscito ad andare avanti, grazie ai suoi amici e al fatto che si trovasse poco in casa per frequentare l’università, Sasuke si era ritrovato ad affrontare tutto da solo a 13 anni, senza neanche i genitori ed il fratello ad aiutarlo.  Fortunatamente Naruto non l’aveva mai abbandonato, nonostante lui cercasse di allontanarlo, lo aveva fatto sfogare, aveva sopportato le sue urla, asciugato le sue lacrime e risollevato dalla quasi depressione in cui si stava addentrando. Ed è per questo motivo che Itachi si era ritrovato a conquistare Naruto senza l’aiuto di suo fratello, capiva Sasuke ma non avere il suo appoggio complicava molto le cose. E tentativo dopo tentativo arrivò per Itachi il giorno più importante, il giorno in cui finalmente Naruto era diventato il suo ragazzo, era il 23 luglio, il 19° compleanno del suo caro fratellino, il quale aveva festeggiato insieme all’amico e ad altri, tra cui la neofidanzata Hinata, loro compagna di classe, e che era stato riaccompagnato a casa ubriaco da Naruto che dopo aver aperto il portone di casa con le chiavi di Sasuke si era ritrovato davanti Itachi, che dopo averlo aiutato a mettere  a letto il fratello gli aveva chiesto di parlare . Dopo un’ora persa in spiegazioni sul perché lo avesse trattato così, Naruto dopo avergli urlato di essere un bastardo come Sasuke, lo aveva baciato e accettato di stare con lui; all’inizio non era stato facile, sia per la differenza di età sia per il fatto che Fugaku, il padre di Itachi non aveva all’inizio accettato la cosa, per poi cambiare idea alla prospettiva di perdere un altro figlio. Ormai erano passati quasi due anni ed erano più felici che mai.

Ripensando all’inizio della loro storia, Itachi era arrivato in ospedale senza quasi accorgersene, parcheggiò e si avviò all’interno più veloce che poté, si avvicinò al bancone della reception e chiese sia di suo fratello che del ragazzo, l’infermiera gli rispose che Sasuke si trovava in una stanza a riposare mentre Naruto era ancora a fare degli accertamenti e lei non poteva dire altro. Furioso si avviò verso la stanza indicatagli dall’infermiera dove trovo Sasuke in un letto con la testa e un polso fasciato e subito chiese: “ Otouto cosa è successo?”, il ragazzo che non l’aveva sentito entrate sobbalzò e rispose: ” Aniki! Per fortuna sei arrivato, come sta il Dobe? Nonostante continui a chiedere nessuno vuole dirmi niente”
“Non mi hanno detto niente neanche a me, solo che sta facendo delle visite, non sembravano preoccupati quindi non dovrebbe essere niente di serio, adesso dimmi cosa è successo e perché siete qui”
“Come sai stasera volevamo festeggiare la fine degli esami e l’inizio delle vacanze, siamo andati a bere qualcosa al bar di Nagato e Konan e mentre tornavamo a casa, una macchina impazzita ci ha investiti. Da quello che ho capito il conducente ha avuto un malore ed era svenuto, l‘auto ci è piombata addosso all’improvviso. Naruto è quello che ha subito l’impatto maggiore perché era qualche passo più avanti, io avevo rallentato per rispondere ad un messaggio di Hinata e la macchina mi ha preso solo di striscio, sono caduto a terra sul polso e ho battuto la testa. E’ arrivata subito l’ambulanza e li ho visti caricare Naruto, era svenuto, non so cosa si sia fatto, non so niente, non vogliono dirmi nulla” sembrava quasi che Sasuke stesse per scoppiare in lacrime, era preoccupatissimo per Naruto e questo per Itachi era l’ennesima dimostrazione dell’affetto che provava Sasuke per il suo ragazzo.
Itachi decise che era meglio far calmare prima Sasuke e poi allontanarsi per chiedere di Naruto,
“ Tranquillo Sasu, va tutto bene. L’importante per adesso è che tu stia bene, tu cosa ti sei fatto esattamente?”
“Itachi, io sto bene, ho solo un leggero trauma cranico, una distorsione al polso e qualche livido, ma non starò meglio fino a quando non saprò di Naruto”
“Va bene Otouto, adesso torno a chiedere di Naru, tu intanto cerca di riposare, tornerò il prima possibile” detto questo usci dalla stanza e si avviò verso l’infermiera di prima.
Senza accorsene andò a scontrarsi con qualcuno e riconobbe Minato, il padre di Naruto, a causa dell’ansia e della paura aveva dimenticato che il suocero lavorasse in ospedale come medico, in fondo Naruto studiava medicina proprio grazie al padre che gli aveva tramesso la voglia di salvare le persone ed evitare a qualche bambino di passare quello che aveva passato con lui con la morte della madre, morta a causa di un errore stupido di qualche medico durante una semplice operazione di rimozione di una piccola cisti, durante la quale il dottore gli aveva somministrato un farmaco a cui aveva chiaramente detto di essere allergica, purtroppo la cosa gli aveva provocato un rapido arresto cardiaco a cui non avevano saputo porre rimedio. Sia lui e suo padre avevano sofferto molto per questa perdita, Kushina era la forza portante della famiglia, amava i suoi due ragazzi con tutta la sua anima ed era sempre stata una moglie ed una mamma amorevole e attenta, nonostante il suo carattere esplosivo. Spesso sia Minato che Naruto si divertivano a farle piccoli dispetti per farla innervosire, anche se era meglio non esagerare, se si arrabbiava troppo poteva diventare un vero demone ed avere una forza fuori dal comune, cosa che soprattutto suo padre poteva ben testimoniare.
“Itachi sei qui, stavo andando da Sasuke per spiegargli tutto, ma forse è meglio se lo dico a te e poi lo riferisci a tuo fratello. Naruto sta abbastanza bene, si è rotto una gamba, incrinato una costola e ha un trauma cranico leggermente più grave di quello di Sasuke. Non è al massimo della forma, ma fortunatamente non è in pericolo di vita e domani mattina può andare via. Sono quasi morto di infarto quando è arrivato qui Naruto, ma fortunatamente tutto si risolverà a breve.”
“Grazie signor Namikaze, adesso sono un pochino più tranquillo, quando Sasuke mi ha chiamato ho pensato il peggio, non so neanche come ho fatto ad arrivare qui, le dispiace avvisare lei mio fratello? Ho appena visto arrivare Hinata e preferirei andare da Naruto, mio fratello adesso è in buone mani” disse Itachi lasciandosi cadere su una sedia, alzò lo sguardo e vide che ormai era l’una di notte e lui era esausto.
“Certo Itachi, così ne approfitto per controllare se va tutto bene, Naruto è nella stanza 208, sarà di sicuro addormentato, non ha fatto altro che lamentarsi che non voleva stare qui e che stava benissimo, come sai dopo quello che è successo a Kushina non ama gli ospedali” ammise tristemente Minato,  “ adesso vado da tuo fratello, tornerò fra qualche ora per dei controlli, cerca di non farlo agitare troppo” e si allontanò verso la stanza di Sasuke senza dargli il  tempo di rispondere.
Itachi, ricevuto il permesso dal dottore, si avviò verso la stanza dove si trovava Naruto, entrò e lo trovò addormentato esattamente come aveva detto suo padre, si avvicinò e gli carezzò il viso dolcemente cercando di non svegliarlo, poteva vedere l’ingessatura alla gamba e una fasciatura in testa come quella di Sasuke, era ancora spaventato ma sembrava stare bene, si guardò in torno, trovò una sedia e l’ avvicinò al letto di Naruto, non si sarebbe mosso da lì fino all’indomani, non avrebbe mai lasciato Naruto in ospedale da solo.
Come se avesse avvertito la sua presenza Naruto cominciò ad aprire gli occhi e trovò Itachi, il suo amore e chiese: “Ita cosa ci fai qui? “
“Ehi Amore. Mi ha chiamato Sasuke chiedendomi di venire. Non puoi immaginare la paura che ho avuto, avevo paura di perderti per sempre” disse Itachi quasi in lacrime lasciandogli un bacio sulla fronte.
“Ehi! Calma! Sto bene, un po’ ammaccato ma sto bene, mi riprenderò in poco tempo. Niente riesce a buttare giù Naruto Namikaze-Uzumaki! Dattebayo!” cercò di consolarlo il suo ragazzo.
A quella parola Itachi scoppiò a ridere, non ci poteva fare niente, trovava adorabile quella strana parola senza significato che ripeteva sempre Naruto, era ormai diventato il suo tratto distintivo. Vedendolo più rilassato, il biondino gli chiese come stesse il suo migliore amico, “Tranquillo, sta bene, non si è fatto quasi nulla e in più prima di venire da te, ho visto arrivare Hinata, sono sicuro che non sentirà la mia mancanza” ed entrambi scoppiarono a ridere di nuovo, questo provocò a Naruto dei piccoli dolori a causa della costola incrinata, subito Itachi si preoccupò ma venne quasi immediatamente rassicurato dal biondino: ”Tranquillo Itachi, non è niente. Evidentemente non potrò ridere per un po’ purtroppo”
A quelle parole Itachi parve tranquillizzarsi un po’, ma non riusciva a non essere preoccupato e leggermente triste, non gli piaceva che Naruto sentisse dolore in qualche maniera, né fisico né emotivo, in nessun modo, non voleva che soffrisse, si era ripromesso che Naruto non avrebbe ma più sentito dolore, era una cosa stupida, ne era consapevole, ma come tutti gli Uchiha non voleva che la persona che amavano soffrisse o stesse male, erano loro gli incaricati di proteggerli da tutto.
 Mentre Itachi era perso nei suoi pensieri, Naruto si fermò a osservarlo, era bellissimo, era la persona più bella che avesse mai conosciuto sia fisicamente che caratterialmente, certo aveva qualche difetto tipo l’arroganza, la possessività, la bastardaggine, la poca espressività, il suo perfezionismo, ma gli andava benissimo così, non per niente era il migliore amico di Sasuke che aveva gli stessi difetti ma elevati alla massima potenza, un po’ provava pena per Hinata che avrebbe dovuto sopportarlo per tutta la vita, non ancora riusciva a capacitarsi di loro due insieme, erano come il giorno e la notte, come lo Yin e lo Yang, un po’ come lui e Itachi in fondo, eppure tutti funzionavano bene insieme, si completavano a vicenda. Ogni volta che pensava a Itachi credeva di essere stato fortunato, non tutti possono presumere di avere l’uomo quasi perfetto al suo lato, solo lui poteva farlo.  Perso nei suoi pensieri Naruto non si rese conto che Itachi lo stava fissando, quando se ne accorse chiese: “Cosa c’è? Perché mi guardi così?”
“Niente, avevi uno sguardo bellissimo, a cosa pensavi Naru-chan? , a quelle parole Naruto arrossì, era stato beccato in pieno, ma decise di essere sincero e rivelò a Itachi di stare pensando a lui e di quanto fosse fortunato ad averlo al suo fianco, subito si ritrovò tra le braccia di Itachi e fece una cosa che non avrebbe mai fatto normalmente, scoppiò in lacrime, ne aveva bisogno dopo tutte le emozioni che aveva provato e l’abbraccio di Itachi fu l’ultima goccia, sembrava un bambino, ma ad Itachi non importava, capiva quello che doveva stare provando Naruto in quel momento e rafforzò l’abbraccio andandosi a sedere vicino a lui sul letto di ospedale.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Nel frattempo Sasuke stava progettando un piccolissimo omicidio, era sicuro che nessuno ne avrebbe sentito la mancanza o non l’avrebbe giustificato, in fondo a parte Neji e forse, anzi probabilmente, il Dobe, nessuno avrebbe pianto quel “cagnaccio” di Kiba, no?
Sasuke stava progettando un omicidio perché dopo aver contattato Itachi, aveva deciso di avvisare la sua dolce Hinata, che sicuramente doveva essere molto preoccupata, di solito si mandavano un messaggio una volta tornati a casa e infatti, appena Hinata rispose venne sommerso dalle domande della ragazza, quando finalmente riuscì a parlare spiegò dove si trovava e perché, a quella spiegazione Hinata disse al suo ragazzo che l’avrebbe immediatamente raggiunto, a quelle parole Sasuke sorrise, era fortunato che una ragazza seria e dolce come Hinata si fosse innamorata di un bastardo come lui.
Mentre l' aspettava, Sasuke si ritrovò a pensare a come era riuscito a conquistare il cuore della sua ragazza. Fin da piccolo le bambine gli correvano dietro e lui le aveva sempre ignorate, non le sopportava e poi non aveva bisogno di loro, lui aveva già un amico Naruto, che se ne faceva degli altri? Sopportava solo una bambina particolarmente timida che giocava qualche volta con loro, per lo più era il Dobe a farli giocare insieme, quella bambina era proprio Hinata che Sasuke trovava tollerabile perché non si comportava con lui come facevano le altre bambine. Hinata era una bellissima bambina dai capelli corti e neri con degli occhi grigi molto particolari, occhi che Sasuke bambino aveva visto solo ad un ragazzino poco più grande di loro, che era proprio il cugino di Hinata.                                                                                           Con il passare degli anni le persecuzioni verso Sasuke erano continuate, ma lui aveva continuato a rifiutare chiunque, l’unica con cui aveva instaurato una specie di amicizia che man mano cresceva  era proprio con Hinata, Sasuke poi, la trovava sempre più bella ora portava dei bellissimi e lisci capelli che le arrivavano alla vita e aveva sviluppato anche un fisico perfetto, formoso proprio come piaceva al ragazzo.                                     Quindi Sasuke, all’età di 16 anni aveva deciso, da buon Uchiha qual era, che avrebbe conquistato la ragazza e infatti, anche grazie all’aiuto del suo migliore amico, cominciò a passare più tempo con Hinata sia a scuola, sia fuori, Naruto la invitava spesso a uscire con loro e riuscì a conoscere meglio la ragazza. E così capì che la sua timidezza era solo uno strato superficiale, lei era allo stesso tempo anche una ragazza forte e sicura delle sue scelte, che lottava con decisione se riteneva di essere nel giusto, ma soprattutto che non aveva paura di niente e nessuno se doveva difendere qualcuno. Allo stesso tempo Hinata, aveva capito che Sasuke non era solo un ragazzo arrogante e pieno di sé, ma che era anche fragile e sempre alla ricerca di conferme da parte del padre e del fratello verso cui provava una forte ammirazione, che avrebbe fatto di tutto per difendere le persone a cui voleva bene e che in fondo quella sua sicurezza in sé, non era proprio un difetto, a lei piaceva, la faceva sentire sicura, vicino a lui non aveva più paura del giudizio degli altri. Fu un processo lungo e faticoso per via dei caratteri particolari di entrambi, ma Sasuke con grande pazienza riuscì nel suo intento e infatti due mesi prima che lui compisse 19 anni si erano scambiati un tenero bacio e avevano iniziato una bella relazione che non poteva andare meglio di così. L’unico “aspetto negativo” era che spesso con loro uscivano, oltre a Naruto ed Itachi, anche Neji e Kiba, visto che il primo era il cugino di Hinata, nonché ex di Naruto, cosa che non provocava problemi a nessuno, forse solo ad Itachi, a causa del suo essere un Uchiha estremamente geloso, anzi, Naruto e Kiba, attuale ragazzo di Neji andavano d’amore e d’accordo. In fondo tra idioti ci si intende, fu il felice pensiero finale di Sasuke.

La sua felicità non durò molto, Hinata arrivò, ma non da sola, era con suo cugino Neji e Kiba, non aveva nulla contro il primo, avevano caratteri simili ed erano buoni amici e soprattutto sapeva stare quando stare zitto, cosa che, evidentemente quell’idiota del suo ragazzo non sapeva e infatti: “ Sasu-chan! Squadra compagnia per la papera a rapporto” esordì appena entrato Kiba, che fortunatamente venne subito messo a tacere da Neji, non era certo questo il momento di fare gli idioti.
“Sasuke come stai? Cosa è successo? E Naruto?” chiese Hinata in preda all’ansia.
“Va tutto bene, come puoi vedere io  non mi sono fatto niente, quando ci hanno investito Naruto è quello che ha subito il maggior  impatto, non so niente di lui, Itachi è andato a chiedere informazioni ma non è ancora tornato” le rispose tranquillamente Sasuke e giusto in quel momento entro il dottor Namikaze portando notizie:” Ciao ragazzi non mi aspettavo di trovarvi qui. Comunque , il nostro Sasu-chan sta bene, fra qualche ora potrà tornare a casa se accompagnato da qualcuno. Ed essendo sicuro che vogliate sapere di Naru-chan vi posso dire che anche lui sta bene, solo una gamba rotta e una costola incrinata, domani mattina come finisco di lavorare lo riporto a casa con me, dovrà stare un po’ a riposo ma in breve tempo sarà come nuovo. Ora vado, ritorno tra qualche ora per darti le dimissioni Sasuke, e ti consiglio di chiamare i tuoi genitori, non credo che Itachi ti riaccompagni a casa lasciando Naruto qui da solo.”
“Non si preoccupi signor Namikaze, ci pensiamo noi a riportare Sasuke e grazie per averci infornato su Naruto, più tardi andremo a vedere come sta” disse Neji prima degli altri.
“Per me non ci sono problemi. A dopo” salutò il padre di Naruto e uscì dalla stanza.
Una volta rimasti soli e più tranquilli cominciarono a parlare tra di loro, ovviamente Kiba cominciò a fare l’idiota, parlando e parlando, facendo ridere Hinata, vergognare Neji ed esasperare Sasuke, diciamo che quest’ultimo non era molto incline a sopportare “l’amico”, già ne aveva uno idiota con cui avere a che fare(Naruto) che probabilmente ne era il massimo rappresentante, avere a che farne con due per lui era veramente esagerato. Fortunatamente dopo circa un’ora decisero di andare a trovare il biondino, speravano solo che Itachi non li cacciasse per poter stare solo con Naruto, Sasuke conosceva benissimo suo fratello e sapeva che ne era molto geloso, soprattutto del tempo che passavano insieme visto che non era molto a causa del suo lavoro e degli impegni universitari di Naruto, sapeva che anche l’uscita di quella sera non era stata presa bene da Itachi, non perché non si fidasse del suo ragazzo ma perché sapeva che Naruto avrebbe attirato molto sguardi e a lui dava fastidio e Sasuke lo capiva benissimo, lui stesso lo era sia con Hinata che con Naruto, era sempre stato il suo migliore amico e per un tempo anche l’unico, mentre quell’idiota faceva amicizia con chiunque e in qualunque occasione. In passato, questa sua gelosia aveva portato Sasuke a litigare con alcuni “amici” di Naruto, colpevoli di provare ad effettuare un’appropriazione indebita di Dobe ma non avevano fatto i conti con il piccolo Sasuke, pronto anche a buttarli giù dalla sedia se questa era vicina al biondino e per questo il moretto si era guadagnato una discreta dose di punizioni ma a lui non importava, soprattutto perché quasi sempre Naruto rimaneva a fargli compagnia durante le ore di punizione. Anni dopo aveva accettato che Itachi si avvicinasse al biondino solo perché sapeva la forza dei sentimenti di entrambi, se non fosse stato sicuro di quelli del fratello, non avrebbe mai permesso a Naruto di starci insieme, poco gli importava del legame di parentela, il biondino era più importante. Con calma si diressero verso la stanza di Naruto, bussarono e una volta ricevuto il permesso entrarono. Quello che trovarono fu molto  divertente per alcuni e vergognoso per uno di loro, Naruto era aggrappato al braccio di Itachi come se la sua vita dipendesse da quello e con gli occhi chiusi mentre un’infermiera gli stava facendo una piccola puntura di antidolorifico su un braccio, una volta finita l’infermiera andò via lasciando i ragazzi soli. Alla vista di Naruto ancora aggrappato al braccio del suo Aniki, Sasuke esplose: “Usuratonkachi! Cosa stai combinando? E lascia il braccio di Itachi, glielo stai stritolando”, a quelle urla Naruto aprì gli occhi, osservò i nuovi arrivati e disse:” Ragazzi, da quando siete qui? Non vi ho sentito” “E ovvio che tu non ci abbia sentito, eri troppo occupato a fare lo stupido per una piccola puntura. Sei un fifone come al solito” gli rispose a mo’ di scherno Sasuke, facendo un sorriso marchio Uchiha. A quelle parole Naruto lasciò il braccio di Itachi, incrociando le sue e mettendo un piccolo broncio (adorabile agli occhi di Itachi), rimuginando tra sé e sé che non poteva neanche alzarsi a picchiare Sasuke visto il suo ovvio impedimento e arrivando alla conclusione che prima o poi si sarebbe vendicato verso quella papera inutile. All’improvviso, senza neanche che se ne accorgesse, Naruto si ritrovò abbracciato a mo’ di koala da Kiba, cosa che gli fece abbastanza male visto la costola incrinata, fortunatamente non durò molto perché Itachi glielo staccò subito di dosso, dicendogli che doveva stare attento alle ferite del suo ragazzo. Una volta allontanato Kiba, anche Neji e Hinata abbracciarono Naruto, anche se in maniera più delicata rispetto al castano, infine anche Sasuke si avvicinò al biondino e lo strinse tra le braccia sussurrandogli nell’orecchio: “Sono contento che tu stia bene Dobe, mi sono spaventato tantissimo quando ti ho visto caricare sull’ambulanza svenuto”, come poté Naruto rispose all’abbraccio ringraziandolo e dicendogli che ne aveva avuta tanta anche lui sia per se stesso che per l’amico.  Dopo essersi riassicurati e aver promesso a Naruto che lo sarebbero andati a trovare l’indomani a casa i 4 amici decisero di tornare nella stanza di Sasuke, sicuramente a breve il dottore sarebbe arrivato per dare le dimissioni a Sasuke. Ed infatti dopo neanche 15 minuti Minato entrò nella stanza e dopo aver rapidamente ricontrollato il moretto, gli porse i fogli delle dimissioni da firmare: ”Ecco qui Sasuke, adesso puoi andare, mi raccomando, cerca di stare a riposo per qualche giorno, se dovessi avere mal di testa prendi qualche analgesico, se dovessero essere troppo ripetitivi torna in ospedale. Per quando riguarda il polso mettici una pomata per almeno una decina di giorni e tutto dovrebbe tornare in ordine. Qualunque problema puoi sempre venire da me.”
“Grazie signor Namikaze, farò come mi ha detto” rispose Sasuke.
“Perfetto ragazzi, adesso io vado, tra qualche ora recupero Naru e poi torniamo a casa anche noi. Arrivederci ragazzi” disse Minato.
“Arrivederci” risposero tutti, finalmente Sasuke poteva tornare a casa, sapeva che Itachi sarebbe rimasto con Naruto quindi non provò neanche a chiedergli di tornare a casa con lui, così abbracciato a Hinata, si diresse insieme agli altri verso l’uscita e l’auto di Kiba, non sapendo minimante che arrivato a casa avrebbe trovato entrambi i genitori preoccupati e furiosi con i propri i figli e avrebbe maledetto in tutte le lingue conosciute quella dannata marmotta di suo fratello per averlo lasciato da solo ad affrontare i genitori.
 
Intanto Itachi e Naruto continuavano a parlare tra di loro, Itachi stava raccontando a Naruto della sua giornata, mentre pian piano si addormentava stremato da tutto quello che era accaduto, anche Itachi era esausto ma non voleva addormentarsi nel caso Naruto avrebbe avuto bisogno di qualcosa, sapeva che era stupida come cosa e che Naruto poteva benissimo farcela da solo, ma era più forte di lui,  avrebbe dato la vita pur di proteggere Naruto e il suo fratellino ed evitargli qualunque sofferenza.
Mentre guardava Naruto dormire pensava che tra una settimana sarebbe stato il loro anniversario ed ora doveva cambiare tutti i programmi che aveva fatto per quella giornata, Naruto non sarebbe stato in grado di muoversi da casa mentre lui aveva progettato grandi cose e adesso era andato tutto all’aria.  Aveva già preparato tutto, era riuscito a prendersi un giorno di ferie dal lavoro: come prima cosa sarebbe andato a svegliare Naruto, sicuramente avrebbe fatto tardi la notte prima per festeggiare con Sasuke il suo compleanno, gli avrebbe portato a casa una bella colazione: pancake con nutella, muffin, caffè e succo d’arancia, anche se era sicuro che Naruto avrebbe reclamato per l’assenza del ramen, che avrebbero consumato sul letto del biondino scambiandosi coccole e se era fortunato avrebbero anche fatto l’amore. Poi aveva organizzato una piccola gita ad un parco naturale dove avrebbero potuto vedere gli animali nei loro habitat naturale, Naruto adorava gli animali, mostra di questo  era la sua amatissima volpe, Kurama, che lui e la sua famiglia avevano trovato ferita sul ciglio della strada una sera e da quel momento Naruto se ne era preso cura fino alla completa guarigione della volpe, che non aveva più voluto sapere di lasciare il ragazzo e da quel momento Kurama era entrata fra parte della famiglia Namikaze-Uzumaki, la volpe si era dimostrata molto protettiva con Naruto e sia lui che Sasuke avevano ricevuto una buona dose di morsi da parte della volpe durante qualche piccolo litigio con il biondo. Poi sarebbero andati a pranzo al loro ristorante preferito, dove servivano anche il ramen.  Dopo avrebbero fatto una piccola passeggiata nel parco nel centro citta e infine gli avrebbe mostrato il suo regalo, lo avrebbe portato nella casa dove aveva intenzione di trasferirsi, era anche ora all’età di 28 anni di lasciare la sua casa, anche se avrebbe sentito la mancanza della sua famiglia, soprattutto delle cure materne di Mikoto, ma ormai aveva bisogno di iniziare la sua vita; lì avrebbero cucinato insieme una bella cena e, infine, gli avrebbe chiesto di traferirsi con lui, sperando nella sua risposta affermativa e di non morire per mano di Minato una volta datogli la notizia, che dopo la morte della moglie aveva sviluppato un forte istinto di protezione per suo figlio ed era sicuro che gli avrebbe dato del filo da torcere per riuscire a portare con sé Naruto. Per finire sperava di concludere la giornata  nel letto della nuova casa a far l’amore tutta la notte con il suo biondino preferito.

Purtroppo adesso era saltato tutto, probabilmente avrebbero trascorso la giornata a casa di Naruto a riposare, guardare la tv, giocare a qualche videogioco, mangiando ramen e cercando di non farsi mordere di nuovo da Kurama, che non amava l’invasione del suo territorio e la sua troppa vicinanza con Naruto.
Senza accorgersene Itachi si addormentò e venne svegliato solo dall’ingresso di Minato, che  per niente sorpreso trovarlo lì gli disse: “ Buongiorno Itachi-kun, ho appena finito il turno e ho già firmato le dimissioni di Naruto, adesso è il momento di portare il mio combina guai a casa, è meglio che vai a casa, i tuoi mi hanno chiamato e ti stanno aspettando, erano molto preoccupati quando si sono accorti che nessuno di voi era a casa, credo non siano molto contenti del fatto che tu non glia abbia avvisato, o almeno Mikoto mi sembrava così, in bocca al lupo per il rientro a casa”, a quelle parole Itachi sbiancò, non ci aveva minimamente pensato troppo preoccupato per  Naruto e Sasuke e non aveva per niente pensato ai suoi genitori, ormai era inutile pensarci si rispose. Con calma si alzò, si avvicinò a Naruto e iniziò a svegliarlo:” Forza Naru, svegliati, è ora di tornare a casa, è arrivato tuo padre”, il biondino aprì gli occhi e vide suo padre ed Itachi e disse: ”Finalmente a casa, non ne posso più di stare qui ed in più Kura-chan sarà sicuramente preoccupato. A quelle parole Minato e Itachi scoppiarono a ridere ed aiutarono Naruto a vestirsi e ad arrivare all’uscita, qui il medico andò a prendere l’auto lasciando i due ragazzi da soli.
“Adesso io devo andare, ho ricevuto un messaggio da Sasuke e i miei mi vogliono a casa, ti mando un messaggio appena posso, non so se ne uscirò vivo” disse melodrammatico Itachi, Naruto scoppiò a ridere e disse:” Se dovesse succederti qualcosa prometto che verrò spesso sulla tua tomba. Comunque tranquillo, adesso andrò a casa e credo che dormirò per molto tempo, sono esausto e le medicine non aiutano, poi non credo che mio padre mi faccia alzare dal letto per parecchio tempo.”
“Va bene piccolo, riposati, passerò appena possibile da te così ti farò compagnia” gli rispose Itachi baciandolo con passione. I due si staccarono solo quando sentirono la macchina di Minato fermarsi, così il moro lo aiutò a salire in macchina, si scambiarono un ultimo bacio, un ti amo e si salutarono, dopo aver salutato anche Minato, Itachi vide l’auto allontanarsi e pian piano si diresse verso la sua auto sconsolato, era sicuro che non sarebbe andato a dormire presto visto quello che sicuramente l’aspettava a casa e le sue aspettative non vennero deluse.
 
Fine

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