I Custodi della Vita II - OVER THE HEAVEN

di Mizu Ryu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 La possibilità dell’impossibile ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 SATURNO ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 GIOVE ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 MARTE ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 LUNA ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 VENERE ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 MERCURIO ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8 SOLE ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 8.5 OVER THE EPILOGUE ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 La possibilità dell’impossibile ***


Ormai sono passati 12 anni da quando abbiamo sconfitto Lucifer…
Siamo rimasti amici, anche se non ci vediamo più come prima.
Dopo le superiori ho troncato definitivamente i rapporto con Betty, la mia amicizia con Gianluca e con gli altri col tempo si è rafforzata e siamo diventati inseparabili, d’altronde siamo fratelli.
Tutti abbiamo seguito con successo i nostri sogni realizzandoli nonostante qualche intoppo.
Bartolomeo ora è un ragazzo muscoloso, ha avuto un successo internazionale come modello e da poco si è aperto una agenzia di modelle le “Star’s Angels”
José dopo il liceo iniziò a lavorare come modello con Bartolomeo per pagarsi l’accademia delle belle arti e, quando finì definitivamente l’università, iniziò a lavorare come restauratore di quadri.
Simone non è ancora riuscito a sfondare nel grande schermo, ma lavora come attore in uno dei teatri più famosi della città.
Ulysses è riuscito a diventare ragioniere e lavora anche come professore precario di diritto ed economia aziendale.
Roberto è diventato il miglior cardiochirurgo d’Italia, ha scritto persino un libro e fa diversi meeting in tutta Europa.
Gianluca dopo la scuola è riuscito a diventare subito un cuoco di bordo su diverse navi da crociera, ha lavorato in diverse località turistiche ed ora ha un suo ristorante a 3 stelle, il “Arcangel”.
Ed io? Beh dopo le superiori mi sono preso un anno sabbatico ed ho fatto qualche lavoretto part-time e, all’anno nuovo, ho iniziato l’università laureandomi con 108 su 110. Adesso ho una cattedra fissa nella mia vecchia scuola superiore come professore.
Anche se non ci vediamo come prima ci sentiamo almeno una volta al giorno, abbiamo persino un gruppo whatsapp: “gli Arcangeli”.
 
Sono a scuola.
«Avete capito? La composizione del glutine è semplice-» spiego ma arriva il collaboratore scolastico che mi interrompe aprendo la porta.
«Professore?» domanda il collaboratore.
«Dimmi.» rispondo girandomi verso lui.
«La vogliono al telefono.»
«Arrivo. – dico sbuffando – Ragazzi non fate confusione che torno subito.» dico ed esco dalla classe.
Scendo le scale arrivando in segreteria e prendo il telefono.
«Pronto?» domando prendendo la chiamata.
«Mark perché non rispondi al cellulare?» mi domanda Gianluca.
«Ciao Gianluca… – dico alzando gli occhi al cielo e mi giro verso la finestra panoramica – Sai sono al lavoro e tengo il cellulare spento per dare il buon esempio.»
«L’ho capito per questo ho chiamato a scuola.» mi risponde l’amico.
«Allora perché mi hai domandato del cellulare?» domando sorridendo perché so che l’ho messo in difficoltà.
Cade un fulmine dal cielo, il tuono lo sento anche dall’altro capo del telefono e ne vedo cadere un altro.
«Hai visto?» mi domanda Gianluca con tono stupito.
«Si…» rispondo con lo stesso tono.
«Non è possibile che succeda, vero?»
«No…» rispondo senza distogliere lo sguardo dalla finestra… non era possibile… è impossibile che un fulmine colpisca lo stesso punto due volte!
«Chiamo gli altri, ci vediamo tra mezz’ora alla statua!» esclama Gianluca e chiude.
Rimangono ancora per qualche secondo a fissare il vuoto e corro a farmi il permesso, qualcosa di funesto sta accadendo!
 
Arrivo alla statua correndo, ci sono anche tutti gli altri.
«Ragazzi!» esclamo fermandomi.
«Marco!» rispondono gli altri girandosi verso di me.
«L’avete visto anche voi, vero?» domando guardando ognuno negli occhi.
Annuiscono tutti.
«Che facciamo?» domanda Roberto.
«Non lo so.» rispondo guardando in basso.
«Sai che cosa sta succedendo?» domanda Ulysses.
«No.»
«Hai qualche piano?» domanda José.
«No.»
«Hai avuto notizie da Zarachiel?» mi domanda Simone.
«No.»
«L’avverti anche tu questa strana sensazione di paura ed angoscia, vero?» mi domanda Bartolomeo.
«Si.» rispondo guardando gli altri.
Siamo sicuri che sia successo qualcosa, è sicuramente successo qualcosa in Paradiso!
«Se solo avessimo le nostre pietre, ci potremmo trasformare…» dice Gianluca rammaricato.
Aveva ragione, da quando abbiamo sconfitto Lucifer non siamo più riusciti a trasformarci.
Le nostre pietre non sembrano più piene di Potere Angelico come lo erano una volta.
Alla fine Zarachiel aveva ragione…
Siamo morti, ma la nostra non è stata una vera e propria morte fisica… il nostro Spirito Angelico, che dimorava dentro di noi, è morto.
«Ragazzi…» sentiamo dire da un signore.
Ha lunghi capelli e barba bianchi, ha il viso scarno e rugoso, sembra quasi un barbone.
«Ci scusi buon uomo, ma non abbiamo monete.» dice Gianluca cercando di congedare il vecchio.
E vediamo che quest’ultimo gli lancia un ceffone sul capo.
«Ma che dici?! Cretino! Non mi riconoscete?» domanda l’uomo guardandoci.
«No.» rispondiamo in coro.
L’uomo sbuffa.
«Sono Zarachiel, questa è la mia forma umana e qua mi chiamo tipo Zaccaria.» dice l’uomo presentandosi con fare non curante.
«Zarachiel?!» domandiamo tutti allibiti.
«Perché non vi siete ancora trasformati?» domanda Zaccaria.
«Non possiamo.» risponde Ulysses.
«È da quando abbiamo sconfitto Lucifer che non ci riusciamo!» continua Roberto.
«Sembra quasi che le nostre pietre siano diventate delle comunissime pietre.» spiega Bartolomeo.
«Vi siete scordati della lezione?» domanda ancora una volta l’anziano.
«Quale lezione?» domanda Simone.
«Vero! Non ve l’ho mai fatta perché non pensavo che capitava una cosa simile! E poi… – dice lanciando uno sguardo fulmineo a Gianluca – qualcuno continuava a disturbare facendo lo scemo.» risponde Zaccaria mettendosi la mano in faccia.
«Allora spiega.» dice Gianluca con paura che gli arrivi un’altra sberla.
«Quando le vostre pietre perdono i loro poteri e la loro lucentezza… voi non vi potete trasformare.» inizia a spiegare il vecchio.
«Questo lo abbiamo scoperto da soli anni fa, poi?» dice José e Zaccaria dà un’altra sberla sul capo a Gianluca.
«Perché sempre a me? Io non ho detto niente!» dice il ragazzo.
Mi scappa quasi una risatina.
«Per farli di nuovo funzionare li dovete bagnare con il vostro sangue ed il sangue di un Arcangelo.» continua a spiegare l’uomo.
Usciamo tutti i nostri ciondoli.
Zaccaria si taglia la mano e sporca ogni nostra pietra col proprio sangue.
«Ora tocca a voi.» dice ancora l’uomo.
Ci tagliamo e sporchiamo, reciprocamente, le nostre pietre.
Appena il miscuglio di sangue entra a contatto con le pietre esse risplendono diventando come prima.
Ci rimettiamo i nostri accessori.
«Ragazzi… - dice il vecchio attirando la nostra attenzione – quando sarete in difficoltà potrete diventare degli Arcangeli a tutti gli effetti, ma quando l'avrete fatto non potrete più tornare indietro.» ci avverte e noi annuiamo.
≪Andiamo! – dico mettendomi davanti a tutti – Ragazzi trasformiamoci!≫
≪Adiutor ne derelinquas nos!≫ dice Bartolomeo.
≪Deaum laudantibus praemia retribuo!≫ dice Josè.
≪Oro supplex et acclinis!≫ dice Simone.
≪Flammescat igne caritas!≫ dice Ulysses.
≪Viatores comitor, infirmos medico!≫ dice Roberto.
≪Spiritus Sanctus superveniet in te!≫ dice Gianluca.
≪Paratus ad animas suscipiedas!≫ dico anch’io e così tutti ci trasformiamo.
≪Andiamo!≫ ordino e voliamo.
Voliamo uno accanto all’altro, guardo gli altri e vedo che sono preoccupati.
Anch’io lo sono.
«Scusami.» dice Gabriel, lo guardo e vedo che ha lo sguardo dritto.
«Che intendi?» domando non capendo.
«Non ti ho mai chiesto un vero e proprio scusa…» risponde lui e mi guarda.
«Io già ti ho perdonato da tempo.» dico sorridendogli.
«Sai se questa fosse la nostra ultima battaglia vorrei tanto lottare fianco a fianco con te.» mi confessa l’Arcangelo.
«Non ti preoccupare che anche questa andrà bene.» rispondo e gli avvicino il mio pugno.
«Hai ragione!» mi risponde e mi batte il pugno.
«Andiamo, Luca.» dico chiamandolo per la prima volta dopo tanti anni col nomignolo da bambino.
Voliamo fino al Paradiso.
 
 
 
 
 
 
 ANGOLO AUTORE
 Ciao miei cari lettori! Eccomi con la seconda serie de "I Custodi della Vita", della serie e a volte ritorna xD
Vi è piaciuto questo capitolo? Vi ha attratto? C'erano errori? xD scherzo xD però se ci dovessero esserci realmente degli errori vi chiedo scusa xD
Comunque già dal primo capitolo ho cercato di collegare il finale della storia precedente con questa e penso che ci sono riuscito abbastanza bene.
VI SALUTO :*

XOXOXO MIZU RYU

 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 SATURNO ***


Attraversiamo l’Universo, arriviamo al Cerchio Purificatore che giudica i buoni dai cattivi.
«Guardate!» dice Gabriel indicando la scia di fuoco.
Aguzziamo lo sguardo e vediamo che in molte parti è spento.
È una brutta cosa.
Continuiamo a volare arrivando in Paradiso, sembra diverso da come ce lo ricordavamo.
Quelle nuvole bianche che ricoprivano il Paradiso ora sono grigie, le colonne di marmo che ornavano il luogo ora la maggior parte è distrutto o crollata, gli esseri Angelici che svolazzavano ora non ci sono più perché, al loro posto, adesso ci stanno i demoni, la quiete e la pace che portava quel luogo così sereno adesso è sostituito da schiamazzi ed angoscia.
«Cosa sarà successo?» domanda Jaudiel.
«Lucifer sta conquistando il Paradiso.» rispondo.
«Ma l’avevamo sconfitto!» esclama Sealtiel.
«Non so che dirvi, ma andiamo prima che Lucifer raggiunga l’Altissimo Signore Padre.» dico ed iniziamo a correre verso il Primo Cielo.
Zarachiel non ci ha mai permesso di andare nei Sette Cieli, ci ha sempre raccontato che è la casa degli Arcangeli Originali.
Siamo sempre stati nelle nuvole tra il Cerchio di Fuoco ed il Primo Cielo, in questo spazio si trovano gli Angeli Custodi, Angeli, gli altri Arcangeli ed i Principati.
 
Arriviamo al Primo Cielo: Saturno.
«Zarachiel diceva che qui ci sono i Potestà.» dice Jaudiel guardandosi intorno.
«Zarachiel ha detto che il palazzo di Jaudiel si chiama “Flagello della Verità” e si trova in un campo.» dico ricordandomi le parole del mentore.
«Eccovi finalmente!» sentiamo dire e di fronte ci troviamo un demone, è alto e muscoloso, il suo corpo e ricoperto di peli rossi, ha indossa un'armatura, sul braccio destro tiene un flagello e sul sinistro uno scudo, ha il volto di gallo.
«Chi sei?!» domanda Jaudiel e ci mettiamo tutti in posizione d’attacco.
«Sono Abraxas il flagellatore, ti sei già dimenticato di me, Jaudiel?» dice Abraxas presentandosi.
«Fratelli… - dice Jaudiel attirando la nostra attenzione - …voi andate, lo affronto io.» ci ordina l'Arcangelo.
«Sicuro?» domando e lui annuisce.
Ce ne andiamo lasciando i due a lottare.
 
Siamo ormai soli, siamo uno di fronte all’altro.
«Perché volete conquistare il Paradiso?» domando.
«Non domandare, ma lotta!» mi risponde il nemico venendomi contro.
Riesco a schivare i suoi colpi, quando ci fermiamo siamo di nuovo uno di fronte all’altro.
Abraxas ride.
«Che c’è, conquistare il Paradiso ti mette di buon umore?»  domando guardandolo.
«Non mi interessa il Paradiso.» mi risponde secco il demone.
«Cosa? Che vuoi realmente?!» domando non capendo.
«L’unica cosa che mi interessa davvero è diventare il più forte di tutti, voglio diventare il demone più forte del Creato!» mi risponde facendo allungare la sua frusta.
«Quanta arroganza ci sono nelle tue parole…» dico diventando scuro in volto.
«Finalmente siamo uno contro l’altro, fammi vedere che sai fare Jaudiel!» mi risponde.
Senza pensarci due volte gli do un calcio in piena faccia.
«Con queste tue parole sei molto arrogante, non riesco a capire questo tuo futile motivo.» rispondo.
Lui sorride.
Sta sorridendo? Il mio calcio non gli ha fatto male?!
Mi prende la gamba e mi lancia in aria.
Spalanco le ali e fermo il volo.
Il demone scocca la sua frusta lanciandomela incontro.
La schivo e mi scaglio contro il nemico.
Cerco dargli altri calci e pugni, ma lui li para con il suo scudo.
Provo a dargli un pugno in faccia, ma lo schiva.
Lui cerca di darmi un’altra frustata e la schivo.
Continuiamo a lottare così finché non riesco a dargli una marea di pugni sullo stomaco.
Ma lui sembra non provare niente.
«Non riuscirai a sconfiggermi!» esclama e fa un salto.
Abraxas si scaglia contro di me con un pugno, ma lo schivo.
«Tu sei solo un piccolo ostacolo per diventare il più forte, preparati al peggio!» dice scagliandosi contro di me con la frusta in mano.
Mi lancia diverse frustate, all’inizio riesco a parlarle ma poi mi prendono e mi scagliano lontano.
Mi scontro contro diverse colonne distruggendole.
Crollo a terra.
Sputo sangue.
Neanche le mie forze da Arcangelo mi aiutano in questo caso.
Mi tocco la testa dal dolore, ma vedo che il nemico sta cadendo su di me e scappo.
L’impatto contro il suolo fa alzare un polverone.
Non ho tempo a stare fermo per il dolore, devo combattere!
Io ed Abraxas lottiamo corpo a corpo.
Il nemico cerca di frustarmi, ma con un salto lo schivo.
Continuiamo a combattere.
Faccio un salto all’indietro, ma perdo l’equilibrio e vado a terra.
Ormai sono pieno di dolori.
Cerco di rialzarsi, ma il demone è pronto a frustarmi.
«Per te è finita ormai.» dice semplicemente.
«No!» esclamo.
«Incredibile, uno ormai stanco dalla battaglia combattuta ha il coraggio di sfidarmi di nuovo!» esclama il nemico frustandomi.
Salto e gli prendo la frusta.
Abraxas indietreggia.
«Mi sbagliavo, ti sono rimaste ancora molte energie. La battaglia si fa interessante. – a quelle parole la frusta scompare dalle mie mani – Jaudiel è ora di combattere sul serio!» dice Abraxas scagliandosi contro di me.
«Andiamo allora!» rispondo andandogli incontro anch’io.
Iniziamo a combattere con calci e pugni che vengono parati l’uno dall’altro.
Le nostre forze si scontrano così forte che il suolo si frantuma tutto.
Il demone mi lancia un pugno, lo prendo, lo faccio volare e gli di un pugno.
Lo colpisco in pieno, precipita, ma riesce a mettersi in piedi.
Gli do altri pugni e calci, ma li para tutti.
Perché?! Perché non riesco ad avere di nuovo la mia frusta e la mia corona?!
Perché i miei poteri sono ancora bloccati?
«Anche se mi hai preso in contropiedi, Jaudiel, non capisco… - vedo che il nemico è in seria difficoltà a causa dei miei colpi – …eri stremato, allora perché hai tutta questa forza?!» mi domanda il nemico.
«Parli solo di questo. – dico iniziando ad innervosirmi – Ma non hai la minima idea che cosa vuol dire avere la “forza del cuore”!» gli rispondo.
«Che sta dicendo?»
«Se conoscessi realmente la “forza del cuore” non mi avresti mai sottovalutato. Io ti ho sfidato, anche se sono al limite non cedo. Anche se non posseggo le tue stesse armi non mi demoralizzo; sono disposto a morire pur di salvare il Paradiso. Ecco cosa vuol dire essere realmente forte!» spiego.
Dietro di me compare una luce rossa e vedo che mi spunta un manto viola sulla schiena.
Sento nuove forze nascere in me, mi sento più potente di prima.
Lo so il motivo.
Ho accettato di diventare il Jaudiel Originale.
Protendo il braccio e la luce illumina il tutto.
«Abraxas, tu sei un avversario molto forte… non lo so se gli altri sarebbero stati capaci a tenerti testa… ma hai usato male questa tanta potenza.» gli dico guardandolo dritto negli occhi.
«Che cosa vorresti dire?»
«Lo sai molto bene. Io voglio usare i miei poteri da Custode della Vita per proteggere il Paradiso ed il Creato dell'Altissimo Signore Padre. – dico portandomi una mano sul cuore – Ho appena fatto una scelta, è per questo che voglio usare le mie forze da Arcangelo, per questo non perderò mai!» esclamo.
La luce intorno a noi si dissipa, il suolo sotto di noi è un terreno arato con dei piccoli boccioli di erba.
Accanto a noi ci sta un tempio con sette angoli con una croce dorata di sopra, sull’arco si trova incisa una corona con dentro una frusta.
È il tempio del Jaudiel Originale.
Ora questo luogo è diventato il Regno del Premiatore.
«Per te l’unica cosa importante è essere forte, non pensi nient’altro. Forse non te ne accorgi, ma questa tua forza che stai usando è un enorme spreco.» dico guardandolo dritto nei suoi occhi.
Il nemico sorride.
«Che bel sermone, non lo nego. Ma di certo non vale per me, lo hai detto anche tu sono il demone più forte!» esclama il nemico e si fionda contro di me.
«La tua forza è inutile, hai trasformato un dono così prezioso in un peccato senza perdono. Io sono colui che premia chi loda Dio, ma ho anche  il compito di punire i peccatori!» esclamo.
Lui si lancia contro di me lanciandomi un pugno, fermo quel pugno con un altro pugno.
«Ora vedrai la mia vera forza! Venite a me eterna corona della bontà, eterno flagello della verità: Remunerator!» esclamo ed in mano mi spunta il flagello e nell’altra la corona d’oro.
Do una frustata colpendo il nemico che cade a terra straziato.
Lo guardo e scompare.
«La tua forza… la potevi usare per fare del bene…» dico e svengo crollando a terra.
 
 
 
 
 
 
ANGOLO AUTORE
Ciao cari lettori!
Da qui inizia la scalata verso il Paradiso per sconfiggere il nemico: Lucifer!
Inizio col dire che ringrazio di cuore la mia amica SagaFrirry per avermi aiutato a trovare il nemico di Jaudiel, infatti, Abraxas è il demone flagellatore degno avversario dell'Arvangelo che flagella i peccatori.
Che ve ne pare? 
Per spiegare bene la struttura del Paradiso ve lo dirò direttamente nel capitolo finale così vi spiego tutto insieme.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che mi perdoniate gli errori di grammatica 

XOXOXO MIZU RYU

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 GIOVE ***


Arriviamo al Secondo Cielo, Giove.
«Secondo Zarachiel in questo Cielo lo proteggo io, dovrebbero esserci anche le Virtù.» dice Uriel guardandosi intorno.
«Non vedo nessuno…» dico guardando Uriel.
«Qui ci dovrebbe essere il nemico, voi andate… lo sfiderò io.» ci ordina il compagno.
Annuiamo e corriamo via.
 
«Non ci credo che qui non ci sia qualcuno…» dico facendo qualche passo.
Sento una risata e vedo una cometa che cade dal cielo, non è una stella.
Quando il fumo si dissipa vedo il mio nemico.
«Chi sei?» domando guardandolo.
«Sono Asmodeo.» mi risponde semplicemente il demone.
È alto, molto alto, sarà sicuramente 2 metri; è di corporatura robusta, capelli rasati coperti da una corona d’oro, le corna gli escono dalle tempie, è vestito con un’armatura.
«Io sono-»
«Lo so tu chi sei. – dice il demone interrompendomi – Sei la “Luce di Dio”, sei Uriel.»   dice guardandomi.
«Perché vuoi conquistare il Paradiso?!» domando guardandolo.
Lui abbassa la testa e ride.
Ma che avrà da ridere?
Spalanca le ali e si innalza aumentando la sua forza.
Tutto inizia a tremare.
«Che sta succedendo?!»
«Farò scomparire voi e il Creato intero!» mi risponde volando verso l’alto.
In un primo momento vengo preso dal panico, il mio Regno… il Regno della Sapienza sta per essere distrutto!
«Ti distruggerò Uriel!» dice ancora una volta il demone scagliandomi contro dei meteoriti.
«Non te lo permetterò!» gli rispondo reagendo.
Creo una barriera di terra e fermo tutti i meteoriti.
Spalanco le ali e volo verso il nemico.
«Non puoi distruggere tutto Asmodeo, non ne hai diritto!» dico scagliandomi contro.
«Ormai questa è la nostra battaglia, fatti sotto.» mi risponde e vola contro di me.
Ci iniziamo a dare i primi calci e pugni che vengono parati.
Mi da un calcio e precipito, prima di toccare il suolo mi fermo, alzo la testa e vedo il nemico venire contro di me, mi scosto facendolo schiantare a terra.
«È tutto qui la tua potenza?» dice il nemico deridendomi.
Aggrotto la fronte e, senza neanche aspettare che la nube si dissipi, mi ci precipito.
Mi prende la gamba e mi sbatte a terra.
Mi rialzo, gli do un pugno, ma lo blocca e con un fascio di luce mi colpisce lo stomaco facendomi volare.
Spalanco le ali bloccando il volo, si rifionda verso di me colpendomi; riesco appena a pararmi ma mi fa precipitare a terra.
Asmodeo si precipita verso me, ma lo schivo riuscendogli a dare un pugno.
«Sarebbe questo la tua potenza, che disonore!» esclama lui lanciandomi contro una supernova.
Riesco a prendere il grande ammasso di luce e la lancio in cielo facendola neutralizzare.
Ma neanche il tempo a rivolgere il mio sguardo verso il basso che mi riattaccare.
Allora quella era una finta!
Mi da un pugno che mi fa volare, salta anche lui comparendomi di dietro e con un calcio mi fa precipitare a terra.
Sono stremato a terra.
«Sono distrutto…» sussurro.
«Penso che il combattimento è giunto al termine. L’unico vincitore qua sono io.» risponde lui avvicinandosi.
Mi prende per i capelli e mi guarda.
«Che poveraccio che sei!» ripete di nuovo dandomi un pugno.
Ma lo blocco, lui rimane sbalordito.
«Non te lo permetto!» esclamo facendolo volare.
«Questo è il mio regno, il Regno della Sapienza e lo difenderò a costo della vita!» gli dico scagliandomi contro.
Ricominciamo a darci pugni e calci che vengono ripetutamente schivati e parati.
Lo colpisco in volto con un pugno, ma lui risponde con un calcio.
Volo in aria, spalanco le ali e mi fermo.
Lo guardo e sorrido, non sorrido solo… delle calde lacrime mi scivolano sul volto.
«Perché sorridi?» domanda lui mettendosi di fronte a me.
«Sono felice, perché so che non sono solo.» rispondo.
«Che non sei solo? Dimmi, per caso,con tutti quei colpi sei uscito di senno?» domanda il nemico ironico.
Ci vado contro assestandogli un pugno.
Lui precipita a terra.
«Come hai osato?!» dice il demone furibondo volando verso me.
Ci vado contro anch’io.
Continuiamo a combattere.
Mi allontano e tutto intorno a noi si fa arancione.
«C-Che sta succedendo?» domanda Asmodeo spaventato.
«L’ho accettato.» rispondo portandomi una mano sul cuore.
«Cosa hai detto?»
«L’ho accettato. – rispondo di nuovo e mi spunta un mantello arancio – Ho accettato di diventare l'Uriel Originale.» dico guardandolo negli occhi.
«Sei proprio illuso se credi che con un pezzo di stoffa in più ora sei più forte di me!» dice ed in mano gli spunta una spada nera con dei cristalli incastonati.
Alzo la mano.
«Vieni a me fiammeggiante spada della forza: Fortis Socius! – dico e in mano mi spunta la mia spada di fuoco – Sono l’Arcangelo che fa bruciare l’amore come il fuoco! Sono l’Arcangelo Uriel!» esclamo e ci vado contro.
Iniziamo a lottare, le lame delle nostre spade risuonano tra i colpi.
Con un salto volo in alto.
«Adesso ti finirò!» dico puntandogli la spada, mi ci fiondo passandolo da parte a parte.
Finalmente l’ho sconfitto.
Mi giro e vedo il suo corpo senza vita a terra che scompare.
Vedo che tutto intorno a me cambia, lo scenario in cui abbiamo combattuto scompare e sotto i miei piedi compare un cratere di un vulcano e su di esso galleggia un tempio di forma quadrata, sul tetto brucia una fiamma eterna e su quel fuoco galleggia una croce.
Atterro sul pavimento del tempio.
Finalmente il Regno della Sapienza ed il Fuoco della Conoscenza, il mio tempio, sono ritornati come prima.
«Fratelli conto su di voi…» sussurro e svengo cadendo a terra.
 
 
 
                                                  
 
 ANGOLO AUTORE
Ciao ragazzi! Eccomi con un nuovo capitolo di questa storia!
Questa volta la battaglia è tra Uriel ed Asmodeo (il demone dell'Astronomia).
Ringrazio la mia amica SagaFrirry per avvermi aiutato a scegliere questo nemico ed avvermi spiegato un paio di cose su quest'ultimo; ovviamente il fisico l'ho inventato io perchè, vedendo le immagini su internet, non mi piaceva come lo raffiguravano.
Comunque che ne pensate? Vi è piaciuto? Mi perdonerete degli errori di grammatica? xD

ALLA PROSSIMA!

XOXOXO MIZY RYU

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 MARTE ***


Arriviamo anche al Terzo Cielo.
«Dovremmo essere al Terzo Cielo, Marte.» dico guardandomi intorno.
«Questo dovrebbe essere il mio Regno, il Regno della Comunicazione.» dice Sealtiel guardandosi in giro.
«Lo sentite?» dice Gabriel.
Stiamo ben attenti e sentiamo bisbigliare.
«Che cos’è?» domanda Barachiel.
«Ragazzi voi andate.» dice Sealtiel.
«Che dici?» domando guardando il compagno.
«Andate verso il Quarto Cielo, qua ci penserò io.» spiega il compagno.
Un po’ indecisi annuiamo ed andiamo via.
 
«Dove sei? Dove sei Levaier?!» dico quando sono rimasto da solo.
Sento ridere e poco dopo spunta il demone.
È alto, ha indosso una mantella nera/violastra, ha i capelli legati, le corna gli spuntano ai lati.
«Allora non mi sbagliavo, sei Levaier.» dico guardandolo.
«Allora mi hai riconosciuto, Sealtiel.» dice il demone con toni dispregiativo.
«Gli altri sentivano del bisbiglio, ma io ho capito tutto… tu stavi maledicendo…»
«Si vede proprio che porti le preghiere a Dio.» dice il demone ridendo.
«Che cosa vuoi?» dico guardandolo.
Il demone non risponde; protende la mano e da essa compare un cerchio con dei simboli.
È un cerchio magico.
«Preparati a perire.» esclama e mi scaglia quel cerchio che esplode.
Volo in aria.
Precipito.
Colpisco il terreno stremato.
Sento che il nemico mi prende.
«Mi aspettavo più forza da te.» risponde semplicemente il nemico guardandomi.
Mi lancia un altro cerchio magico, ma riesco a scansarmi.
Mi allontano.
«Allora hai ancora delle energie.» dice stupito e mi lancia altre fatture.
Alzo un muro di fuoco distruggendole tutte.
«Perché?! Perché usi la tua magia per fare del male?» domando.
Levaier ride.
«Sealtiel… ancora credi che Dio vi aiuti? Ancora non hai capito che Egli non esiste?!» domanda il nemico.
«Non è vero!»
«Invece si, i vostri poteri, il vostro essere è solo frutto della magia.» risponde e crea quattro sfere magiche.
«Che cosa vuoi fare?»
«Ancora non l’hai capito? Questi sono i quattro elementi… acqua, fuoco, aria e terra… con questi ti distruggerò.» mi risponde il demone lanciandomeli contro.
Salto schivandoli.
«No! L’Altissimo Signore Padre è ancora vivo.» rispondo, ma lui mi lancia altre sfere.
Le schivo ed arrivo da lui.
Iniziamo a combattere corpo a corpo.
Ci diamo calci e pugni che vengono ripetutamente parati o schivati.
Levaier crea un cerchio magico da cui spuntano delle ombre.
Ci inizio a combattere, gli scaglio subito con un paio di calci e pugni; ma sono troppi.
Se solo avessi il mio incensiere…
Le ombre si precipitano verso me.
Con una mossa del braccio creo delle lame di fuoco che li investono facendoli scomparire.
«Ammirevole, ma è tutto inutile. È inutile che combatti, tanto non vincerai mai!» dice e le ombre si fanno più potenti.
Riescono a colpirmi facendomi volare in aria, da dietro mi spunta il demone che mi fa precipitare a terra.
Mi rialzo.
«Non cantare vittoria troppo presto, sono ancora pieno di energie: grazie all’amore che ho ricevuto dai miei fratelli, grazie alle loro speranze poste in me. Questo è la fonte della mia forza!» dico e mi lancio contro lui.
Ricominciamo a lottare corpo a corpo.
Gli do un pugno, ma viene parato da uno scudo magico.
«Cosa?!» domando allibito.
«Tutto verrà distrutto, perciò arrenditi. Sealtiel sei ancora giovane, ma hai un grande potere… unisciti a me, diventa un mio sottoposto.» mi propone il demone parando ogni mio colpo con dei scudi invisibili.
«Unirmi a te? Diventare un demone come te? Mai!»
«Diventerai molto più forte.»
«Possiamo avere livelli di forza diversi, la pensiamo molto diversamente, ma io non cambio idea.» rispondo.
Il nemico mi lancia un pugno che mi fa precipitare a terra.
Lui si precipita contro di me, ma lo scanso ed inizio a correre.
Anche Levaier inizia a correre inseguendomi.
Devo inventarmi qualcosa ed alla svelta.
Il demone mi attacca, ma salto e continuo a correre.
Mi attacca ancora e mi prende.
Non cado ma scivolo, il nemico inizia a darmi una sfilza di calci che li paro con le braccia.
«Visto che mi intralci ti prenderò a calci, schiaccierò chiunque voglia ostacolarmi!» dice il demone.
Mi da un calcio e mi prende, volo e vado a sbattere contro una colonna.
«Ti distruggerò completamente Sealtiel.»
«N-Non ci riuscirai…» sussurro cercando di rialzarmi.
Quando riesco ad alzarmi il nemico viene e mi fa volare con un calcio.
Riesco a rialzarmi un’altra volta, sono stremato.
Alzo lo sguardo e vedo il demone a mezz’aria.
«Preparati alla tua fine.» dice e crea un’altra sfera di energia e me la lancia.
Riesco appena a bloccare la sfera, mi mancano le energie.
«Che condotta antisportiva, lasciati sopraffare una volta per tutte.» mi suggerisce il demone.
Sento le gambe che stanno iniziando a cedere; ma non devo cadere, non ancora!
«Non mi arrenderò… non perderò… anche se sei più forte di me o se il Creato è vicino alla fine non mi darò per vinto… NON MI ARRENDERÒ!» esclamo e tutto intorno a noi si tinge di blu.
Sulle mie spalle compare un mantello blu, mi sento pieno di energie.
Annullo la sfera
«Io sono Sealtiel, colui che prega e supplica in ginocchio per l’ Altissimo Signore Padre. Ho accettato il mio destino come il Sealtiel Originale.» dico guardandolo.
Levaier si allontana.
«Non credere di vincere!» dice il nemico lanciandomi un’altra sua sfera di energia.
«Vieni a me divino incensiere dell’oratore: Orator!» dico e finalmente nelle mie mani mi spunta il mio incensiere.
Da esso faccio uscire del fumo che avvolge la sfera magica neutralizzandola e facendola diventare una sfera di incenso.
Le do un calcio e si scaglia contro il nemico annientandolo.
Tutto intorno a me diventa come in origine.
Il Regno della Comunicazione diventa come era in origine, un cielo ricoperto di nubi di incenso.
Compare finalmente il mio tempio, la Parola della Preghiera, mi appoggio sul marmo dell’entrata e sorrido per poi perdere conoscenza.
 
 
 
 
 
 
ANGOLO AUTORE 
Ciao ragazzi!
Eccomi col nuovo capitolo, Sealtiel lotta contro Levaier (ringrazio sempre la mia amica SagaFrirry pe avermi aiutato a trovare il nemico) il demone delle magie e delle fatture.
Siamo arrivati al Terzo Cielo, Marte governato da Sealtiel; ora ne mancano 4 Arcangeli... chi sarà il prossimo? Contro chi lotterà? 
Bhè si vedrà la settimana prossima! 

XOXOXO MIZU RYU

 

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 LUNA ***


Arriviamo finalmente al Quarto Cielo, Luna.
«Non c’è nessuno…» sussurro guardandomi intorno.
«Ragazzi qui siamo nel mio Cielo, Luna. Voi andate, non vi preoccupate.» dice Gabriel guardandosi intorno.
Lo abbraccio.
«Non ti fare sconfiggere.» gli sussurro all’orecchio e ce ne andiamo verso il Cielo successivo.
 
Vedo i miei amici andarsene, faccio un sorriso malinconico.
«Il mio Cielo… il Regno dell'Annunciazione.» dico, ma sento una presenza alle mie spalle.
Mi giro.
«Finalmente sei arrivato!» esclama il nemico alquanto seccato.
È un demone abbastanza muscoloso, ha metà volto coperto da un mezzo teschio di bue, ha lunghi capelli castani. Indossa un armatura d’argento con una spada nel fodero di pelle.
«Da quanto vedo dovresti essere Azazel.» dico guardandolo.
Lui sorride, spiega le sue ali e vola.
Lo seguo.
Ci fermiamo.
«Perché volete conquistare il Paradiso?» domando serio.
Il demone mi guarda e ride.
«Che hai da ridere?» gli domando.
Azazel alza lo sguardo e si lancia verso me.
Inizia a darmi pugni, li schivo.
«Vieni e lotta!» mi sfida il nemico.
Mi ci fiondo e lo attacco.
Lottiamo con calci e pugni.
«Smettila!» esclamo spostandomi.
«Perché dovrei?» mi domanda con un sorriso sadico.
Mi attacca e con un pugno mi fa precipitare a terra.
Atterro senza alcun danno.
Il nemico si precipita verso di me attaccandomi, ma lo schivo facendo un salto.
Spalanco le ali.
«Non scappare.» dice il demone divertito e volando verso me.
Mi da un pugno, ma lo schivo.
Cerco di dargli un calcio, ma con il braccio lo para.
«Perché vuoi conquistare il Paradiso?» domando ancora.
Lui sposta il braccio annullando il mio calcio.
«Perché non vi voglio vedere più, voglio che tutto cada nella tristezza!» mi risponde il nemico.
Volo dietro di lui.
«Bene, allora… - dico dandogli un pugno che viene parato all’ultimo –basterà solo non essere tristi!» rispondo.
«Che senso ha?» domanda il demone, mi prende il braccio e mi fa volare verso il basso.
Spalanco le ali annullando la caduta e mi ci riffiondo.
«Solo con i sorrisi ci si riesce a vedere davvero il futuro!» rispondo.
Gli do un calcio, ma lo schiva.
«Non ha senso!»
«Si invece! – dico e lo imprigiono in una bolla d’acqua – Ero il nemico di mio fratello, l’ho imbrogliato… gli ho fatto del male… ma poi abbiamo fatto pace e ci siamo riuniti!» spiego, lui rompe quella bolla come se fosse carta.
Mi lancia un’onda di energia, la schivo e lui rimane perplesso.
Gli spunto di dietro.
«Non l’ho mai confidato a nessuno, mi sentivo anch’io solo e disperato senza lui… ma ora so di non essere più cosi!» dico dandogli una gomitata sulla schiena.
«Zitto povero illuso!» mi risponde il demone.
Mi salta sulle spalle e con un calcio mi fa cadere al suolo.
Neanche il tempo di rialzarmi che già con i piedi mi tiene fermo le braccia.
«Che cosa intendi?» domando guardandolo.
«Davvero non lo sai?» dice lui trattenendosi dal ridere.
Lo guardo serio.
Lui che cosa sa che io non so?
«Quando tu e Marco siete diventati amici lui ha iniziato a pugnalarti le spalle.» dice il demone beffardo.
«Cosa?!»
«Davvero non lo sapevi? Ti ha iniziato a dire cose alle spalle come che eri debole ed un buon a nulla…» risponde il demone.
Mi lascia andare, lui indietreggia ed io mi alzo.
«Non è vero.» sussurro.
«Dici? Bhe non è da biasimare, dopo tutto tu l’hai sempre trattato male.» mi risponde il demone.
Ha ragione… Mark ha tutti i motivi per pugnalarmi alle spalle…
L’ho imbrogliato, mal trattato… l’ho bullizzato.
Diversi pensieri mi inondano la testa.
Io già ti ho perdonato da tempo.
Questa frase mi balena subito in mente.
Delle calde lacrime mi scendono dagli occhi.
«Perché piangi?» domanda sbuffando Azazel.
«Perché sono felice.» dico sorridendo.
«Cosa?»
«Sono felice, so che il mio migliore amico non farebbe mai quello che hai detto… non potrai mai capire il significato queste mie lacrime.» dico.
Tutto intorno a noi si tinge di giallo.
Sulle mie spalle compare un mantello giallo.
«C-Che cosa sta succedendo?» domanda il demone.
«Ho accettato di diventare il Gabriel Originale. Sono colui in cui dimora lo Spirito Santo.» dico presentandomi.
«Zitto!» esclama il nemico venendomi contro.
Spiego le ali e volo.
«Azazel… forse non lo sai, ma ci sono persone felici, persone tristi; persone con un diverso carattere… ma tutti sono collegati da un’unica cosa… sono collegati dall’amore che questo mondo ci può dare, esso si presenta in diverse forme... io l'ho trovato con i miei amici e fratelli, ma sopratutto l'ho trovato con Marco e questo si chiama amicizia!» esclamo.
Il demone spicca il volo.
Inizia a lanciarmi pugni e calci che schivo facilmente.
«Peccato che tu non voglia capire… Venite a me magico specchio diaspro dell’ascensione e magico incensiere delle annunciazioni: Nuncius!» dico e mi spuntano i miei oggetti.
Faccio passare un fascio di luce dal mio specchio che colpisce il nemico annientandolo.
Vedo che tutto intorno a me cambia, compare un prato fiorito, al centro c’è un tempio di forma circolare in cui sopra galleggia una croce d’oro.
«Il Regno dell’Annuncio… il tempio del Giglio della Vergine…» sussurro e precipito a terra svenuto.
 
 
 
 
 
 ANGOLO AUTORE
 CIAO RAGAZZI!
Eccomi con un nuovo capitolo di questa storia!
Spero che vi sia piaciuto e che mi perdoniate gli errori di grammatica :P
Che ne pensate? Vi è piaicuto? Avete delle perplessità o domande?


XOXOXO MIZU RYU!

PS: ringrazio la mia amica SagaFrirry per avermi aiutato a consigliare Azazel come nemico di Gabriel :*

 

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 VENERE ***


«Siamo arrivati al Quinto Cielo, Venere.» dice Barachiel fermandosi.
«Saranno sfuggiti anche i Troni.» dice Raphael guardandosi intorno.
«Vuoi che rimaniamo con te?» domando sentendo una presenza.
«Michael, Raphael… andate.» ci dice l’amico serio.
Annuiamo e ce ne andiamo verso il Sesto Cielo.
 
Delle piume nere si scagliano al suolo.
Per fortuna li riesco ad evitare.
«Piume nere?» domando guardandole.
«Che terribile scena che vedo; - sento dire e guardo verso l’alto - mi presento, sono il demone Astarot.» dice il demone scendendo pian piano.
Ha grandi ali con piume nere, ha capelli lunghi che gli arrivano fino al fondoschiena. È vestito con un armatura nera, sembra di vedere del seno… sembra una femmina, ma ha la voce da uomo.
Sarà per caso un ermafrodite?!
«Sei davvero bellissimo Barachiel, il più bell’Angelo non c’è da ridire.» si complimenta il nemico.
«Arcangelo.» dico correggendolo.
«Sei bello quanto me, sono certo che la battaglia sarà altrettanto bellissima.» dice il demone aggiustando i suoi lunghi capelli biondi.
«Sei un demone, un portatore di sofferenza… non riesco a capire come puoi vedere della bellezza in una lotta!» esclamo guardandolo negli occhi.
«Caro Arcangelo, non mi interessa lottare… è inutile dare retta a ciò che non è bello o aggraziato, soprattutto non mi interessa ciò che gli altri definiscono bello!» dice lanciandomi delle sfere nere che le schivo subito.
«Che essere vile e superficiale che sei, ti interessa solo della tua bellezza!» dico guardandolo negli occhi.
Ha degli occhi blu profondi come un oceano.
Egli si mette a ridere, ma non in modo esagerato, con una certa eleganza.
«Barachiel era da tanto tempo che ti volevo incontrare, sai tutto ciò che è bello è nato per mettere in risalto la mia bellezza… non vedo l’ora di come svolgerai questo tuo compito.» dice Astarot ridendo.
Faccio un salto ed inizio a lasciargli dei calci e pugni, ma lui li para con facilità.
Cerco di colpirlo con un calcio rotante ma lui lo schiva.
Tocco il terreno, mi giro e gli lanciò un pugno ma lo schiva con facilità.
Astarot ride spuntandomi da dietro.
«Sei davvero splendido quando lotti.» dice il demone.
Mi giro di scatto per colpirlo con un pugno, ma lo scansa spuntandomi dietro.
Mi giro e vedo che cammina verso di me.
Mi lancia un calcio, ma lo paro con un mio calcio.
«L’ho capito appena ho sentito parlare della tua bellezza, quando ti ho visto l’ho capito maggiormente, sei il nemico con cui voglio lottare.» dice lanciandomi tre sfere oscure.
Li schivo, gli do un calcio dall’alto, ma lui lo schiva volando.
Mi lancia altre piume.
Creo una barriera fatta di aria, alcune le blocca ma altre trapassano.
«Cosa?!» esclamo ed esse mi colpiscono.
«Non vorrai deludermi adesso,Barachiel.» dice il nemico.
Mi alzo, sono immerso nel fumo più totale.
Il nemico esce da quella nube avvicinandosi a me.
«Ora rendiamo questa battaglia ancora più affascinante, facciamone una statua greca.» dice il nemico.
Ho il suo viso vicinissimo, è davvero bello.
Gli lancio una gomitata dissipando la nube, ma Azarot la schiva.
Dall’alto mi cadono piume nere che appena mi toccano esplodono.
Volo in alto.
Mi ha colpito!
Se non avessi avuto i miei Poteri Angelici sarei sicuramente morto
Spalanco le ali, striscio per terra, come se pattinassi.
Il nemico mi lancia altri attacchi che li evito con dei slalom.
Guardo in alto.
Il demone mi lancia delle piume nere, mi proteggo con lo scudo d’aria.
Stavolta niente lo trapassa, però esplode ed il rinculo mi fa volare indietro.
Spalanco le ali bloccando il lancio.
Il nemico mi lancia altre piume, non riesco ad avere il tempo di proteggermi che mi colpiscono.
Precipito, ma atterro all'inpiedi.
Il demone tocca il terreno.
Ho il fiatone, sono quasi stremato.
«Non hai nessuna eleganza, la tua bellezza non riempie questo tuo baratro. Come potrai immaginare la mancanza di eleganza non mi piace, ma ti concedo una bellissima fine.» dice puntandomi contro delle piume nere.
«Non sai niente della bellezza!» esclamo guardandolo.
«Faresti meglio a tacere, ormai con questa battaglia la tua bellezza iniziale si è dissipata.»
«Conosco la bellezza che si cela nei cuori degli umani! – esclamo ripartendo – Il mio cuore è sempre pronto a combattere per proteggere il prossimo... è questo il vero significato della parola "bellezza"!» gli spiego.
«Come ti ho già detto tutto quello privo di bellezza e di eleganza non ha significato per me!» dice il nemico lanciandomi delle sfere di energia miste alle sue piume nere.
Mi paro con la mia barriera.
Questa volta lo scudo di aria non si frantuma e non fa trapelare niente!
«Cosa?» dice Astarot allibito.
«Per me la tua opinione non ha valore… - dico facendo scomparire lo scudo – non mi importa come mi giudichi. Il tuo cuore è come una pietra, non puoi capire! Io voglio un mondo pieno di persone belle come le rose e non come te!» esclamo.
Tutto intorno a me si tinge di rosa.
Sento che sulle mie spalle spunta un mantello rosa, il mio corpo si riempie di nuove energie.
«Sono senza parole.» dice il demone.
Intorno a noi il paesaggio cambia, spunta il Regno della Bellezza, il mio Regno.
È un enorme prato pieno di rose di svariato genere e colore.
«Tu combatti per persone brutte e belle, non fai distinzioni. Nonostante la battaglia appena combattuta non sei stanco, anzi, adesso sei più bello di prima. È realmente questa la tua “bellezza”?! Ma non mi importa… - dice il demone iniziando a ridere - …perché ora ti distruggerò.» finisce di dire avendo delle piume nere in mano.
Si scaglia contro di me, le schivo.
«Hai ragione, quello che tu hai detto è la “bellezza” che porto. Io sono colui che non abbandona chi vuole aiuto, io non giudico. Venite a me regali rose della bellezza e dell’assistenza: Adjutor!» dico ed in mano mi spunta il telo pieno di rose.
«Andate mie rose!» esclamo.
Le rose volano dal velo e creano un tornado che investe il nemico.
«Che fine magnifica! A bientôt.» sussurra lui prima di scomparire tra le mie rose.
«Astratot peccato che non vedevi altra bellezza oltre la tua.» sussurro rammaricato.
Sotto i miei piedi spunta del marmo e spunta un tempio avvolto da rose rosse.
«Finalmente il tempio della Rosa della Sposa è comparso…» sussurro e svengo su quel stesso pavimento.
 
 
 
 
 ANGOLO AUTORE
 Ciao miei cari lettori!
Mi scuso immensamentedel ritardo ma sono partito per Marsala (la città dell'omonimo vino che si trova in Sicilia) e sono tornato ieri sera sul tardi!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, spero di aver trasmesso quello che volevo cioè che la bellezza non è solo una questione fisica o di aspetto.
Spero che mi perdoniate gli errori ><

XOXOXO MIZU RYU!

PS: vi allego (se ci riesco) la foto dell'alba di Marsala visto dalla finestra della mia camera
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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 MERCURIO ***


Entriamo nel Sesto Cielo, Mercurio.
Siamo nel penultimo Cielo…
«Guarda.» dice Raphael fermandosi.
Mi fermo anch’io, aguzzo lo sguardo e lo vedo.
Un uomo messo di spalle, di fronte a lui c’è un tavolo e vediamo un corpo.
«Ma che starà facendo?» domando sussurrando.
Il tizio alza il coltello e lo conficca nel petto del corpo, alcune gocce di sangue schizzano.
Il tizio si gira e vediamo che e un demone.
È muscoloso, capelli lunghi fino alle spalle color avorio, le corna gli spuntano da sotto i capelli, un armatura bianca gli copre il corpo lasciando gli addominali e pettorali scoperti; dei pantaloni larghissimi gli coprono le gambe, da dietro vediamo spuntare una coda a forma di serpente e due grandi ali gli spuntano dalla schiena.
«Michael vai.» mi ordina il fratello.
«Cosa?» domando guardandolo.
«VAI!» esclama spingendomi indietro.
Raphael para un pugno del demone.
«MICHAEL VAI!» esclama ancora una volta l’amico, annuisco e me ne vado.
 
Finalmente se n’è andato.
Respingo il nemico facendolo indietreggiare.
«Chi sei?» domando guardandolo.
«Sono Malaphar.»
«Il demone medico!» esclamo sentendo subito quel nome.
«Allora conosci il mio nome…» dice il demone sorridendo.
«Si, - dico annuendo – perché volete conquistare il Paradiso?» domando.
«Prima dovrai sconfiggermi.» dice invitandomi a combattere.
Mi lancio contro il nemico.
Inizio lanciandogli un pugno che lo schiva subito.
«Perché hai ucciso quell’anima pia? Sei un dottore e come esso devi dare aiuto!» esclamo.
«Il tuo altruismo mi ha sempre dato alla nausea, ora combatti!» risponde il nemico.
Ci lanciamo contro.
Ci lanciamo un pugno che viene parato dall’altro creando un’onda che rompe alcuni capitelli.
Mi lancia un calcio ed io lo schivo indietreggiando, ci guardiamo; faccio un salto e mi precipito per dargli un pugno, si lancia anche lui annullando il mio attacco.
Spieghiamo le ali e ci iniziamo a dare calci e pugni che vengono ripetutamente o parati o schivati.
Riusciamo a colpirci e atterriamo.
Ho il fiatone, ma da quanto vedo non sono l’unico; Malaphar non è abituato a combattere.
Il cielo su di noi si incupisce ed inizia a piovere.
Il demone corre verso me lanciandomi un pugno allo stomaco, nonostante mi sia parato l’onda d’urto mi fa volare.
Apro le ali bloccando il volo e mi lancio contro il nemico, gli do un calcio circolare ma lo manco, allora gliene do uno in pieno petto che lo para.
Cerco di dargli un calcio circolare in faccia, ma lo para.
Tocco terra e gli lancio una mossa che mi aveva insegnato Jaudiel da giovani.
Gli lancio una gomitata e, nonostante l’abbia parata, indietreggia.
«Sei abbastanza abile.» dice il nemico sorridendo.
Ci riscagliamo contro lanciandoci un pugno che viene parato dall’altro.
L’onda d’urto ci fa volare via.
Mi rialzo.
«Come puoi infangare così la reputazione dei medici?»
«È un lavoro come un altro, l’importante è guadagnare. – mi risponde rialzandosi – E poi mi piace far soffrire i pazienti.»
«Quanto sei vile e crudele. Non esegui il giuramento di Ippocrate… Giuro per […] Asclepio […] e per tutti gli Dèi e le Dee, chiamandoli a testimoni, che seguirò, […], questo giuramento […]: […] Regolerò il tenore di vita per il bene dei ammalati secondo le mie forze e il mio giudizio; mi asterrò dal recar danno e offesa. Non somministrerò ad alcuno, […], un farmaco mortale, […]; similmente a nessuna donna io darò un farmaco abortivo. […] In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei ammalati, […], liberi e schiavi. Ciò che io possa vedere o sentire […], tacerò ciò che non è necessario sia divulgato, ritenendo come un segreto cose simili. E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto […].» dico ripetendo il sacro giuramento di Ippocrate.
Il nemico si mette a ridere.
«Quante fesserie hai detto.» dice lui e si scaglia contro me.
Faccio un salto schivandolo.
«Ora sarai mio!» esclama e mi lancia dei raggi di energia oscura.
Riesco a schivarli tutti, ma Malaphar mi spunta da dietro e mi fa precipitare al suolo.
In realtà quei raggi erano solo un diversivo per prendermi da dietro.
Precipito a terra, apro gli occhi e vedo che sono in una nube di fumo; appena quest’ultima si dissipa vedo il demone con le braccia aperte.
Lui mi guarda ed atterra, riesco appena ad alzarmi.
«Sei un essere eccezionale Raphael, potresti diventare meglio di Esclepio in persona… allora perché stai ancora insieme ai tuoi cosiddetti amici?» mi domanda il demone guardandomi.
«Fai silenzio! Non sai di quali persone magnifiche tu stia parlando!» esclamo stringendo i pugni.
«Rimanendo con loro non riuscirai ad avere la tua promozione, dopotutto sei anche un otaku… una persona disprezzata da questa società.» ribatte Malaphar.
«Zitto e combatti!» esclamo non riuscendo più a sentire neanche una parola da quelle bugie.
Mi lancio contro lui, ci lanciamo calci e pugni che vengono parati dall’altro.
Egli mi lancia un calcio che lo paro volando, lui mi segue.
Non mi accorgo che mi supera e mi da un calcio facendomi precipitare, spalanco le ali attutendo la caduta.
Sento che lui si lancia contro di me e mi sposto giusto un attimo prima che mi colpisca.
Malaphar mi lancia un calcio che crea uno spostamento d’aria che diventa così affilato che assomiglia ad una lama, lo schivo e gli spunto da dietro.
«So sempre dove sei…» dice lui sarcastico.
Si gira e mi da un pugno, faccio lo stesso facendolo scontrarre. Me ne da un altro e con il braccio lo paro. Gli do un pugno ma lo schiva, lui mi da un calcio da dietro che mi fa volare lontano.
Precipito a terra.
«Ancora non lo comprendi? Sei al limite delle tue forze, anche se volessi superare i tuoi limiti la tua sconfitta sarà inevitabile!» esclama lui.
Nelle mani gli compare una spada.
Mi ci fiondo, ma con un calcio mi fa indietreggiare.
«Continui a lottare? Sei così scemo che non capisci che è ora di arrendersi?» mi sfotte Malaphar.
«Non posso cedere! – esclamo guardandolo – Non posso rinunciare al mio dovere.» dico serio.
Lui cerca di trattenere una risata.
«Mi vuoi far credere che fai tutto ciò perché devi custodire il Creato? Ormai esso è marcio fin dentro il midollo!» domanda lui divertito.
«Ti sbagli! Tutti abbiamo obbiettivi da perseguire, senza amici sinceri che la vita ci offre siamo destinati al nulla. – dico e lo scenario intorno a noi cambia, prima si tinge di verde e poi spunta una cascata circolare con al centro un lago, è spuntato il Regno del Pellegrinaggio – La vera essenza della gioia è l’amicizia che si crea; non c’è alcun futuro rimanendo soli!» esclamo e sento che sulle mie spalle compare un mantello verde.
«C-Che succede?» domanda il nemico sbalordito.
«Adesso sono Raphael Originale e tu non sei gradito nel mio Regno! Venite a me miracoloso unguento dei deboli, miracoloso bastone dei medici: Medicus!» esclamo e faccio comparire solo il bastone.
Mi scaglio contro il nemico facendo scontrare le nostre armi.
«Sei solo un ingenuo Raphael, ormai la tua vita è finita!»
«Sai Malaphar, prima di incontrare Michael e gli altri la pensavo come te… ma ora so quanto mi sbagliassi… e quanto ero sciocco…» rispondo mentre dagli occhi mi cadono lacrime.
Indietreggio di parecchio.
Malaphar corre contro me, salta, mi da un colpo di spada che lo paro con il bastone.
Lo respingo, cerca di darmi un altro colpo, ma con un salto lo evito.
Iniziamo a lottare con le nostre armi, uso il mio bastone come se fosse una spada.
Il rumore che provocano i due oggetti rieccheggia nell’aria.
«Come fa un inutile pezzo di legno a essere così resistente?!» domanda il demone non capendo.
«Mi è stato concesso dall’Altissimo Signore Padre in persona, è stato creato con il ramo dell'Albero del Bene e del Male, lo stesso ramo in cui Adam ed Eva presero il frutto.» rispondo è lo respingo.
«Adesso io sono il Raphael originale, sono il compagno dei viandanti ed il medico degli infermi. Adesso sarai ucciso!» esclamo.
Con un colpo di bastone all’addome lo faccio piegare dal dolore, uso il mio bastone per aiutarmi a dargli un calcio nel viso.
Faccio comparire nella mia mano l’unguento.
«Questa sarà la tua fine!» dico e lo esorcizzo facendolo scomparire.
Al suo posto compare il Bastone del Pellegrino, il mio tempio.
Sorrido e svengo a terra.
 
 
 
 
ANGOLO AUTORE
Buona sera ragazzuoli!
Eccomi con un nuovo capitolo di questo secondo arco narrattivo; vi è piaciuto? che ne pensate della lotta tra Raphael e Malaphar?
Bhè mentre lo scrivevo ci pensavo molto, infatti se la mia amica SagaFrirry non mi avesse detto di usare questo demone sarei stato in seri problemi xD.
Questa sera mi è stato un pò complicato a correggere questo capitolo prima di farlo pubblicare, non parlo per l'orario perchè per me è tipo pieno giorno xD, ma perchè ho avuto delle discussioni che mi hanno distrutto.
Bhè ci vediamo la settimana prossima!!!!!!

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8 SOLE ***


Arrivo nel Settimo Cielo.
Appena metto il piede sulle nuvole sento in lontananza un suono.
«Sono trombe, allora Lucifer non ha raggiunto i Cherubini!» esclamo ed inizio a volare verso il confine che separa il mio Cielo dall'Empireo.
Dopo poco mi fermo e lo vedo.
«LUCIFER!» urlo facendolo girare.
«Oh, guarda chi c’è… il mio caro fratellino!» dice il demone sorridendo.
«Ti prego, ferma questo tuo scempio e pentiti! Sei ancora in tempo!» dico cercando di convincerlo.
«Bla, bla, bla… ancora con la tua solita cantilena? Non ti sei stufato a ripetere le stesse cose?» mi domanda Lucifer apparente annoiato.
Lo guardo.
«Perché volete conquistare il Paradiso?» gli domando andando direttamente al nocciolo.
Lui rimane in silenzio, me lo immaginavo ma ci ho voluto provare lo stesso.
La battaglia finale ormai è giunta e dobbiamo lottare, l’ennesima Guerra Angelica… l’ennesima guerra nel Regno di Nostro Padre.
Mi lancio contro il demone dandogli un pugno, ma lo para; iniziamo a lottare corpo a corpo finché non indietreggio.
«Sei migliorato in questi anni… - mi loda Lucifer – Ma… Ma perché continui a rimanere un insulso Arcangelo?» mi domanda e rimango sbalordito.
«Io non rinuncerò mai al mio dovere!» rispondo.
«Davvero? Sei proprio convinto? Allora che mi dici di quando volevi rinunciare? - mi domanda è schiocca le dita spuntandomi accanto – Volevi rinunciare, giusto? Perché non ti fai fuggire  questa opportunità adesso? Io lo so, è perché ti conviene essere anche Arcangelo; - dice il demone spuntandomi dietro, mi giro e lo guardo – ma… vedo che hai anche paura.»
«Non dire fandonie!» esclamo.
«Non le sto dicendo, tu hai paura di diventare il Michael Originale come gli altri. - mi risponde il demone e schiocca le dita facendo spuntare sei specchi – E di fare anche tu questa fine.» dice e negli specchi vedo i miei fratelli svenuti a terra, ci sono anche i loro tempi ed hanno anche dei mantelli.
«Hanno accettato di diventare Arcangeli Originali…» sussurro sbalordito.
«Se tu non ci volessi diventare realmente, come tu fai vedere? Se ci diventassi e poi morissi? Queste sono le tue domande… però… i tuoi amici, la tua famiglia chiunque si vergognerebbe se tu fallissi, ma qualsiasi cosa farai falliresti comunque. Questo è il tuo destino, non ho ragione? Non è cosi?» domanda Lucifer trovandosi dietro di me.
«No!» rispondo lanciandogli un pugno, ma lo schiva.
«Perché non lasci tutto? Ormai il tuo futuro è oscuro… tu sei tu, gli altri sono gli altri. Ognuno sarebbe felice se un debole come te scomparisse… - dice Lucifer spuntandomi alle spalle ed appoggiando le sue mani sulla mia spalla. La tristezza sta iniziando ad impossessarsi di me – Non ti hanno voluto al loro fianco per sconfiggere gli altri demoni perché sei un peso. Lo leggo, te lo leggo in faccia che sei confuso; la tua verità, i tuoi sogni, le tue certezze adesso stanno crollando come un castello di carta con una lieve brezza primaverile. Perché non pensi a te stesso? – mi sussurra all’orecchio – Te lo sei mai chiesto di come sarebbe stato il tuo futuro senza gli altri? Allora? Arcangelo Michael… no, anzi Marco.» dice comparendomi di davanti.
Ha ragione, ha ragione su tutto! Ormai anche le mie certezze sono crollate.
Sento che la mia trasformazione scompare.
«M-Ma perché?» domando vedendo che sono senza trasformazione.
«Vedo che mi dai ragione. Staresti meglio senza i tuoi amici!» esclama il demone comparendo a mezz’aria.
«Lo sai perché ora non sei più Michael? Perché tu non sei un Arcangelo.» dice ancora una volta Lucifer.
I miei occhi sono spalancati, sento come diverse spade che mi traffigono e cado in ginocchio piangendo.
Sento l’Angelo Caduto fare un sorrisino e percepisco che nella sua mano compare una spada.
«Sei finito.» dice e corre verso di me pronto a trafiggermi.
«MARCO!» sento urlare da Gabriel, alzo lo sguardo verso i specchi e vedo che pian piano ognuno si rialza.
Lucifer si ferma.
«Oh, allora hanno ripreso i sensi.» dice, schiocca le dita e li vedo comparire davanti a me.
«Dove siamo?» domanda Uriel.
«Benvenuti fratellini, vi trovate nel Settimo Cielo: Sole!» dice Lucifer con fare teatrale.
«Michael!» esclama Raphael.
«Marco!» esclama Gabriel, vedo che corre verso di me.
«Non così in fretta.» dice il demone e fa comparire una muraglia di ghiaccio trasparente tra noi e gli altri Arcangeli.
«Marco!» esclama Barachiel.
«Perché non sei trasformato in Arcangelo?!» domanda Jaudiel.
«Perché? Non l’avete ancora capito? Il vostro caro amico non è più Arcangelo.» domanda Lucifer.
«Che cosa vuoi dire?» domanda Sealtiel.
«Che ormai siete solo in sei.» risponde semplicemente.
«Marco, trasformati!» mi urla Gabriel.
«Anche se ci provasse non ci riuscirebbe… guardate, la disperazione lo sta facendo diventare una statua.» risponde il nemico.
Abbasso lo sguardo e vedo che realmente mi sto pietrificando.
«Ragazzi…» sussurro quasi impercettibilmente.
«È inutile che li chiami, non ti possono aiutare.» dice il demone.
«Non è vero!» esclama Jaudiel.
«Noi siamo amici, siamo fratelli!» dice anche Barachiel.
«Noi ci aiutiamo sostenendoci a vicenda!» dice Sealtiel.
«Marco è riuscito a realizzare i suoi sogni nonostante le sue difficoltà!» dice Uriel.
«Ci ha aiutato molto da quando ci conosciamo!» dice Raphael.
«Si, siamo fratelli e amici… siamo stati tristi e felici, tutti insieme. Il suo sorriso… quel sorriso… ci ha sempre tirati su. – dice Gabriel guardando il demone - Scusami…» dice Gabriel sussurrando l'ultima parola ed abbassando lo sguardo.
«Cosa?» sussurro non capendo quel “scusa”.
«Scusa se ti ho fatto soffrire, anche se mi hai perdonato io non riesco a farlo… sono un bastardo, avevi ragione dodici anni fa quando mi hai definito così… - dice l'amico e vedo che gli scivolano delle lacrime – però… però… NON TI PERDONERÒ MAI SE DOVESSI FALLIRE SENZA NEANCHE LOTTARE!» mi urla Gabriel alzando la testa e guardandomi.
«Io… Io non mi arrenderò. – dico alzandomi – Io… Io non vi voglio perdere… - dico con gli occhi pieni di lacrime – È vero ho paura, ho paura di perdere… di fallire, ma anche di morire… ma… ma non mi voglio arrendere!» dico piangendo.
«Marco!» esclamano i sei in coro.
«Che bella commedia teatrale! – esclama il demone ridendo –Ancora non vi volete arrendere all’evidenza, io non sono quello di anni fa. Allora non ho usato neanche il 10% della mia forza… adesso… adesso sono solo al 40%; come avete intenzione di sconfiggermi?»
«Non mi interessa…» sussurro asciugandomi il viso.
«Marco?» dice Uriel.
«Ti devo ricordare che non ti puoi trasformare?» domanda il nemico.
«So che menti, perché… - dico prendendo in mano il mio rubino – Perché sono un Arcangelo!» esclamo e la mia pietrificazione scompare.
Tutto intorno a me si illumina, ritorno ad essere l’Arcangelo Michael, il paesaggio intono a noi cambia: siamo circondati dalle stelle, c’è anche il mio tempio, è di forma rettangolare con una croce dorata incisa sopra.
Finemente il Regno della Forza è rinato e il mio tempio, il Pugno di Dio, ricostruito.
«Io sono il professore Marco… ma… ma sono anche l'Arcangelo Michael, colui che è pronto a prendere e proteggere le anime di tutti gli esseri umani!» dico presentandomi.
«M-Michael…» dice Gabriel guardandomi.
«P-Perché?! - domanda Lucifer non capendo – Poco importa, ora aumenterò la mia forza!» esclama.
Diventa più alto, più possente; diversi peli gli coprono quasi tutto il corpo, i zoccoli si ingrandiscono, le sue ali da corvo diventano ali da pipistrello e le sue corna diventano ricurve e più lunghe. In mano gli compare una spada con la lama nera.
«Vieni a me sacra lancia della vittoria: Victoriosus!» dico e nelle mie mani compare la mia lancia.
«Ora sono pronto.» sussurro e mi lancio contro il nemico.
Facciamo scontrare le nostre armi.
I suoni metallici che creano incorniciano la nostra lotta.
«Perché sei di nuovo capace a lottare?!» domanda il nemico.
Mi attacca, ma paro il colpo.
Indietreggio.
«Perché la tua opinione non rispecchia la realtà! – dico e volo contro il demone e cerco di colpirlo con la lancia, ma lo para – La verità è diversa!» esclamo indietreggiando.
Salto mentre lui cerca di colpirmi.
«I tuoi sogni sono solo delle illusioni!» dice Lucifer seguendomi.
Volo e Lucifer fa lo stesso, le nostre spade si scontrano mentre il sole proietta le nostre ombre sul marmo del tempio, ci troviamo quasi al limite del Regno.
Il nemico mi attacca e mi colpisce, mi allontano ma altri colpi mi prendono.
La maggior parte della mia veste viene distrutta.
Non riesco più a contrattaccare, il sangue mi esce da ogni ferita e ho il corpo lacerato; il nemico cerca di prendermi ma cerco di schivare, ma lui lancia un’altra spadata e mi taglia una ala.
Precipito a terra e, quando mi schianto al suolo, creo una voragine. Sono sdraiato a terra, sono in una pozza di sangue.
Lucifer mi punta la spada sulla gola.
«Che scena patetica che sei.» dice il nemico con sguardo compassionevole.
Questa volta il demone aveva davvero ragione… non riesco a competere con lui… solo se potessi diventare il Michael Originale…
«Michael io credo in te!» sento esclamare da Gabriel.
Do un calcio e faccio indietreggiare il nemico.
«Non mi do per vinto, a costo della vita io ti sconfiggerò!» esclamo correndo verso il fratello.
Devo riuscirci, devo sconfiggere Lucifer; è sempre stato così…
«È inutile!» mi dice il demone scansandosi.
Mi fermo e mi accorgo delle ferite subite, ho perso i miei Poteri Angelici, ma non mi importa… so che cosa devo fare…
«Noi lotteremo per l’eternità, se io sono la luce della redenzione, tu sei l’oscurità del peccato.» dico guardandolo negli occhi.
«Neanche sei il Michael Originale, - dice egli avvicinandosi – come pensi di sconfiggermi?» domanda ridendo.
«Cosi!» esclamo prendendolo tra le braccia e mi butto.
Mi butto dal Settimo Cielo.
Lucifer inizia a ridere.
«Pensi davvero di finirmi così? Precipitando andremo all’Inferno e poi, io a differenza tua, sono ancora un essere soprannaturale perciò mi posso teletrasportare.» spiega Lucifer.
Vedo che cerca di teletrasportarsi, ma non ci riesce.
«Perché?!» domanda basito.
«Questa è la forza dell'Amore!» rispondo.
«Cosa?»
«Anche se non sono più un Arcangelo per via delle ferite, anche se sono in fin di vita avrò con me il potere dell'Amore.» rispondo tenendolo più stretto.
«Un sentimento così futile? Lo cancellerò!»
«Quando l’Altissimo Signore Padre ha dato all’uomo l'Amore non gli ha dato solo uno dei sentimenti più belli al mondo, ma gli ha donato anche il potere più grande di tutti, esso è indelebile nel cuore di ogni essere vivente. È così vivo che è come una fonte di acqua zampillante, inonda il mondo rendendolo un posto migliore! - rispondo – Nessuno è in grado di scinderlo o annientarlo, neanche gli Dei dei miti o l'Altissimo Signore Padre, ma soprattutto tu non riuscirai mai a fermarlo!» esclamo mentre precipitiamo entrambi verso l’Inferno.
 
Quella notte non era illuminata, neanche una stella brillava nel cielo, ma una cometa tagliò da parte a parte quel manto blu della notte. Era una luce luminosissima, ma fredda… sembrava come due angeli cadessero disperatamente nell’Inferno.
La luce stette solo per pochi secondi e poi tutto ritornò scuro fino a quando la luce del sole non rinacque segnando un nuovo giorno e con esso anche il guaito di un bambino appena nato segnava l’inizio di una nuova era.
Correva l’anno 9 Aprile 2027, l’anno in cui Michael imprigionò (finalmente) Lucifer negli Inferi.
 
 
 
 
 
 
 ANGOLO AUTORE
 Ciao ragazzi! Eccomi con l'ultimo capitolo di quest'avventura, coem vi è sembrato? Vi è piaciuto? Vi è sembrato un finale banale e scontato? 
Spero di no xD
Bhè nella saga precedente ho scritto che una giornata passata in Paradiso significasse tre minuti sulla Terra, ma se ci avete fatto caso nel primo capitolo solo sono partiti per il Paradiso in tarda mattinata e la storia si è conclusa con le primi luci dell'alba... questa cosa come mai è successa? bhè questa spiegazione la volevo mettere nella storia ma non ho trovato il modo xD
Allora questa cosa del tempo è successa perchè i demoni hanno cercato di conquistare il Paradiso alterando la dimensione Spazio-Tempo di quest'ultimo perciò il tempo è passato come sulla terra. Spero che avete capito xD
Comunque spero che vi sia piaciuto questo capitolo ed alla prossima settimana con un piccolo capitolo extra :P
Ah un'ultima cosa, qua sotto vi metterò una scaletta con lo schema (moooooolto semplificato) del Paradiso:
  1. Universo
  2. Cerchio di fuoco (divide i buoni di cuore con i peccatori)
  3. Nuvole di intermezzo (ci stanno i Santi, Anime Pie, Benedetti, Angeli Custodi, Angeli, altri Arcangeli, Principati)
  4. Primo cielo Saturno - custodito da Jaudiel (ci stanno anche i Potestà)
  5. Secondo cielo Giove - custodito da Uriel (ci stanno anche le Virtù)
  6. Terzo cielo Marte - Sealtiel (ci stanno anche le Dominazioni)
  7. Quarto cielo Luna - custodito da Gabriel
  8. Quinto cielo Venere - custodito da Barachiel (ci stanno anche i Troni)
  9. Sesto cielo Mercurio - custodito da Raphael
  10. Settimo cielo Sole - custodito da Michael
  11. Empireo (ci stanno i Cherubini che suonano le trombe per Dio)
  12. Trono d’oro di Dio preceduto dai templi dei Serafini 
E con ciò vi dico XOXOXO MIZU RYU
 

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 8.5 OVER THE EPILOGUE ***


I sei atterrarono al suolo, erano di nuovo sul pianeta Terra.
Atterrarono nel terreno dell'Asia Minore, atterrarono sul terreno dei Monti dell'Ararat.
Appena Gabriel aprì gli occhi si inginocchiò piangendo.
«NO! NO! – urlò l'Arcangelo – PERCHÉ?! PERCHÉ?! PERCHÉ?!» esclamò battendo i pugni sul suolo.
Quei colpi gli fecero sanguinare persino le mani da quanto erano forti.
«Gabriel!» esclamò Raphael inginocchiandosi accanto al compagno.
Gabriel alzò gli occhi guardando il fratello.
Gli occhi del primo erano pieni di lacrime, in quelli del secondo erano pieni di compassione per Gabriel.
Alla fine era una reazione normale, avevano perso un fratello… avevano perso una parte di loro.
Raphael passò la mano sopra le ferite di Gabriel risanandole.
I due si alzarono.
Uriel si avvicinò ai due mettendo una mano sulla spalla di Gabriel.
«Non ti preoccupare per Michael, ogni volta che moriamo rinasciamo a nuova vita; proprio così Marco è rinato ed adesso aspettiamo solo di rivederlo in quel futuro di cui ci ha donato.» disse Uriel guardando negli occhi Gabriel.
I raggi arancioni dell’alba illuminarono il paesaggio.
«Guardate!» disse Jaudiel indicando il paesaggio dietro i tre.
Tutti si girarono e videro un paesaggio pieno di erba e fiori, un ruscello passava di là tagliando da  parte a parte il paeggio ed al centro c’era una grande barca; ma non era una barca qualsiasi… era l’Arca, l’Arca che Noè costruì per far iniziare una nuova pagina della storia dell’umanità… proprio come fece Michael.
 
 
 
 
ANGOLO AUTORE 
Buongiorno a tutti!
Eccomi col capitolo definitivo di questo secondo arco narrattivo di questa storia!
Bhè di solito pubblico i capitoli di questa storia la domenica (salvo casi eccezionali), questo pseudo capitolo l'ho pubblicato oggi perchè non vedevo l'ora di farlo ><
Spero che come epilogo vi sia piaciuto!
Ci rivedremo a Settembre con il tero ed ultimo arco narrattivo di questa storia e con la pubblicazioni di altre storie!

XOXOXO MIZU RYU 

 

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