Horror Story

di Sha D Dragneel99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Programma per una fantastica estate! ***
Capitolo 2: *** I due killer ***
Capitolo 3: *** Al salvataggio ***
Capitolo 4: *** Ospiti inattesi ***
Capitolo 5: *** Serata in compagnia ***
Capitolo 6: *** Film e giochi ***
Capitolo 7: *** Rumori nella notte ***
Capitolo 8: *** Il ragazzo dalle buone intenzioni ***
Capitolo 9: *** Mancanza nascosta ***
Capitolo 10: *** Incubi e ricerche ***
Capitolo 11: *** Colazione improvvisata ***
Capitolo 12: *** La voce ***
Capitolo 13: *** Verità svelata ***
Capitolo 14: *** Scelta imprudente ***
Capitolo 15: *** La foresta ***
Capitolo 16: *** Imprevisto al fiume ***
Capitolo 17: *** Pericolo scampato ***
Capitolo 18: *** Prova di fiducia ***
Capitolo 19: *** Rifugio provvisorio ***
Capitolo 20: *** Ferite ***
Capitolo 21: *** Paura ***
Capitolo 22: *** Notte calda (e morbida) ***
Capitolo 23: *** Il vero pericolo ***
Capitolo 24: *** La verità può fare male ***
Capitolo 25: *** Pioggia ***
Capitolo 26: *** L'incontro ***
Capitolo 27: *** La creatura senza volto ***
Capitolo 28: *** Riunione di famiglia ***
Capitolo 29: *** Thè e sorprese ***
Capitolo 30: *** Compromesso ***
Capitolo 31: *** Ritorno a casa ***



Capitolo 1
*** Programma per una fantastica estate! ***


Crystal si avvicinò alla parete e si chinò verso il calendario, cerchiando con la biro rossa la data del giorno.
-Ultimo giorno ... mamma e papà dovrebbero tornare oggi-, disse, posando la biro sul tavolo, mentre lanciò uno sguardo al fratello, allungato sul divano a sgranocchiare dei biscotti.
-Già, e guarda il lato positivo... meno male che la scuola è finita!!-, esclamò Sam cercando di fare canestro con la confezione dei biscotti. La traiettoria era giusta, l'oggetto toccò il bordo del cestino... e rimbalzò fuori.
 Fail.
-Adesso la raccogli-, gli disse Crystal appoggiando le mani sui fianchi, con aria autoritaria.
-Pff ... Cris, non rompere, a quello ci pensano mamma e papà ... -, brontolò il maggiore, ruttando sonoramente.
La sorella alzò gli occhi al cielo e, armata di santa pazienza, provvedette a recuperare la confezione dal pavimento e a buttarla nel cestino.
-Potresti almeno aiutarmi a ripulire prima che tornino... sai com'è, sono stati via una settimana e per colpa tua la casa è un disastro-, disse Crystal girando per il salotto.
-Come colpa mia, io che c'entro?-.
-Appena torni da scuola ti infossi sul divano a mangiare schifezze e a guardare la tv senza degnarti dopo di ripulire-, esclamò Crystal irritata, lanciandogli un pacchetto di fazzoletti che lo prese nello stomaco.
-Ah! A tradimento!-, mormorò Sam fingendo una morte epica da film, sotto lo sguardo divertito della sorella.
-Dai, alza il culo, e aiutami-.
-Ma non c'ho voglia ... fa caaaldo ... -, si lamentò il maggiore, con aria melodrammatica, alchè Crystal alzò gli occhi al cielo, e diede una veloce occhiata al giornale sul tavolo.
Un articolo in prima pagina attirò la sua attenzione, e la ragazza divenne improvvisamente seria.
-Che succede, sorellina?-, domandò Sam voltando la testa verso di lei.
-Niente ... solo che ieri notte un'altra ragazza è stata uccisa...-, disse Crystal scrutando le pagine.
-Ancora?-, chiese Sam mettendosi seduto.
-Già ... pugnalata al petto numerose volte ... nessuna traccia dell'assassino-, conlcuse la ragazza con un sospiro, per poi richiudere il giornale. -Vabbè allora... direi di fare un salto al centro commerciale prima che mamma e papà arrivino-.
-Uffa, con sto caldo ... -.
-Lo so anch'io che fa caldo, idiota, non fare la prima donna!-, esclamò Crystal lanciandogli una biro (si, non c'era oggetto che non fosse a portata di quella ragazza).
-Ahia! Ma porca troia, te e sta mania di lanciare oggetti alla gente!-.
-Ahahah, muoviti!-, urlò Crystal dall'entrata.
-Seee, arrivo ... -.
***
 
-Sam, dove hai messo le chiavi?-, chiese Crystal mentre appoggiava le borse all'entrata.
-Sotto lo zerbino-.
La ragazza lo guardò come a dire: "Ma mi prendi in giro?", e Sam alzò le spalle, indifferente.
-Che c'è, non sapevo dove altro metterle...-.
-Ti avevo detto di mettertele in tasca!!-.
-Naaa, mi danno fastidio ... -.
-Che razza di---mmhh!-.
Crystal sollevò lo zerbino, recuperò le chiavi e le infilò nella serratura, aprendo la porta.
I due fratelli rientrarono, e come prima cosa, Sam si fiondò sul divano, beccandosi l'ennesima sfuriata da parte della sorella, che lo rimise in riga con una bella confezione di brioches sulla testa.
Così, mentre i due si davano da fare per sistemare la spesa, l'occhio di Sam cadde sul telefono fisso.
-Cris, abbiamo un messaggio in segreteria... è di mamma e papà-.
-Mh? Sentiamolo allora-, rispose la ragazza.
Sam fece partire il messaggio.
"Ciao ragazzi, sono la mamma, come state? La casa è ancora a posto? Nessun incendio o cose varie? Se ricevete il messaggio sicuramente si ... bravi i miei bambini!"
I due ragazzi alzarono gli occhi al cielo.
"Io e vostro padre abbiamo avuto un imprevisto, e non riusciremo a tornare a casa prima dei prossimi tre mesi..."
-CHE COSA?!-, urlarono i due ragazzi in coro, prima di zittirsi per continuare a sentire il resto del messaggio.
".. un piccolo problema con la zia, purtroppo in questo periodo non sta molto bene, e dal momento che non c'è nessuno a darle un mano, ci siamo presi noi questo incarico ..., ma non preoccupatevi tesori miei, noi due stiamo benissimo .. e per quanto riguarda a voi, ci dispiace veramente tanto, ma proprio questa cosa ci ha colto alla sprovvista.."
La voce della madre si interruppe, e al suo posto, si sentì quella del padre.
"Quindi, ragazzi, come ha detto vostra madre, per i prossimi tre mesi, ovvero tutta la durata delle vacanze estive non ci saremo... siamo mortificati, so che ci tenevate tanto a partire per le vacanze, ma quest'anno le cose andranno così"
Poi riparlò la madre.
"Sta di fatto che potrete chiedere aiuto ai vicini per ogni cosa... saranno basta che gli facciate una telefonata... in ogni caso ormai siete abbastanza grandi per potervela cavare da soli, tesorini della mamma, quindi vi lascio un bacione grosso grosso---*interferenze, poi la voce del padre* Cara, lascia il telefono ... la gente ci guarda male ... buona fortuna ragazzi miei, siate responsabili, e tu Sam, prenditi cura di tua sorella. Ci sentiremo presto ... cara, molla quel telefono!! "
Il messaggio finì, lasciando i due ragazzi senza parole.
-Hai ... sentito cos'hanno detto?-, domandò Sam perplesso.
-Sì-, rispose Crystal.
- ... -.
-E' INCREDIBILE CHE TI ABBIANO DETTO DI PRENDERTI CURA DI ME! IO SO CAVARMELA BENISSIMO ANCHE DA SOLA!-.
Sam si tirò una sberla sulla fronte.
-Io non intendevo quello ... stavo pensando al resto ... -.
-Ah, al fatto che non tornano e che quindi noi passeremo tre mesi senza di loro?-, chiese la sorella.
-Esatto-.
- ... ah bhe, sono dettagli questi-.
- ... già, hai ragione ... sorellina, un estate da soli, senza genitori ... -, disse Sam mentre un largo sorriso iniziava a dipingersi sul suo volto.
-Sisi, non ci sono dubbi che sarà una cosa bellissima-, rispose Crystal. -Però, dimmi che adesso non farai il guastafeste come tuo solito e ti metterai a dire cose del tipo: "ok sorellina, visto che mamma a papà non ci sono d'ora in avanti mi occuperò io di te, stai tranquilla", perchè altrimenti ti tiro un pugno in faccia-, lo minacciò la ragazza.
-Ma va, figurati ... in fondo non sei più una bambina ... -.
-Oh, grazie per averlo detto ... -.
-Ma essendo io il maggiore, si, mi assicurerò che tu non faccia cazzate-.
-Semmai quella dovrei essere io-, mormorò Crystal. 
-Eehh vabbè, dai! Abbiamo un'intera estate davanti e non vedo l'ora di iniziare questa avventura!-.
-Senza genitori?-.
-Esatto, sorellina!-.
-Evvaai!-.
I due ragazzi si diedero il cinque, esultando come bambini, mentre fuori, il sole accecante di quel pomeriggio d'estate, faceva capolino dalle finestre.


//Angolo dell'autrice//

Salve a tutti ^.^ Alloooraaa ... questa è la mia prima fanfiction sull'argomento "Creepypasta" e...
Jeff: E' uno schifo.
Autrice: Zitto tu, non ti intromettere -_-
Jeff: Scommetto che nessuno sarà arrivato alla fine del capitolo ... 
Autrice: E invece io scommetto che ti sbagli, brutto arrogante u.u
Jeff: Io non mi sbaglio mai u.u
Autrice: -_- Bene, in questo caso, come stavo dicendo---*Jeff le passa davanti con un pacchetto di biscotti in mano* ... dicevo... *passa un'altra volta con le bibite* ... Io--- *passa un cane*  E MA PORCA MISERIA, POSSO FARE L'ANGOLO DELL'AUTRICE IN SANTA PACE?!
Jeff: ... NOPE XD
Autrice: Vai a----*censura* ... vabbè ho capito, lasciamo perdere cosa avevo da dire, anche perchè questo pirla qui me lo ha fatto passare di mente -_-
Jeff: Tanto non interessava a nessuno, muhahahah---AHHHHH! *vaso in testa*
Autrice: Bhe, ragazzi in conclusione ci terrei a sapere cosa ne pensate della storia, che vi avviso, non avrà molto senso, come gia penso si sia capito XD
Jeff: Quando mai tu scrivi cose che hanno senso?
Autrice: Ma tu devi sempre avere l'ultima parola? -_-
Jeff: Si :D
Autrice: -_- Comunque ... niente, ringrazio chi avrà avuto il coraggio di leggere fin qui, e ancora di piu chi recensirà :D Ciao, alla prossima ^.^

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Capitolo 2
*** I due killer ***


Quella notte, dopo che i due ragazzi furono andati a dormire, la casa era immersa nel silenzio. 
Silenzio interrotto solamente dal rumore di passi provenienti dal salotto.
Passi ... passi ... passi ... 

STUMP

I due ragazzi si voltarono di scatto, trovandosi davanti la propria nemesi.
-Cosa diavolo ci fai qui, bastardo?-, ringhiò una voce femminile.
Una risata.
-Potrei farti la stessa domanda ... daccordo che sei innamorata di me e mi stai sempre alle costole, però questo mi sembra eccessivo...-.
-Chiudi quella cazzo di bocca!-.
-Aahahahah!-.
-Non ridere!-.
-Jane, Jane, Jane ... posso sapere cosa ti porta quì, questa notte?-, domandò il ragazzo con fare teatrale, allargando le braccia.
-Sono qui per impedirti di ammazzare le persone che abitano in questa casa, maledetto!-.
-Oh, ma non si fa cosi ... -, disse Jeff divertito, mentre ripuliva la lama del coltello. -Si da il caso che io sia arrivato qui prima di te, quindi ti consiglio di lasciarmi lavorare senza rompere i coglioni ... -.
-Te lo impedirò, stronzo!-.
-Questo è tutto da vedere!-.
Jeff passò all'attacco, ferendo Jane alla spalla, e la ragazza contrattaccò pugnalandolo al fianco.
Il ragazzo si mise a ridere, appoggiandosi una mano sul fianco, per poi guardarla, mentre il sangue colava sul pavimento.
-Oh ... mi hai colpito... ahahaha!-.
-Tu sei pazzo ... -, ansimò Jane tenendosi la spalla dolorante.
-Adesso perdonami, cara Jane ... mi piacerebbe stare a chiacchierare ancora con te, ma devo proprio andare-, così dicendo, afferrò il coltello e iniziò a salire le scale.
-Fermati!-.
La ragazza lo raggiunse, arrivò al secondo piano, ma di lui nessuna traccia.
-Dove sei, bastardo?-.
Iniziò a camminare lentamente in giro, scrutandosi attorno, quando vide una porta aperta. Si avvicinò, e guardando al suo interno vide un letto matrimoniale vuoto.
"Non c'è nessuno ... ", pensò la ragazza tornando a guardarsi in giro, per poi fermarsi davanti a un'altra porta, questa volta chiusa. La aprì piano. Ed entrò.
***
 
Crystal si alzò di soprassalto, mettendosi a sedere sul letto. Guardò l'orologio, e le lancette segnavano le due di notte.
-Caldo di merdaaaa...-, mormorò la ragazza, sollevandosi leggermente il bordo della maglietta in cerca di un po' di refrigerio.
-Fiuuuu fiuuu...-.
Un fischio. Aveva sentito un fischio. Qualcuno aveva fischiato.
Allarmata, sobbalzò, e quando vide qualcuno avanzare piano nell'oscurità, il suo cuore perse un battito. E la sua mano si avvicinò all'arma più vicina ... 
La figura uscì dall'ombra, rivelndo una felpa bianca, e una lama che luccicava nel buio. Fu allora che Crystal lo riconobbe.
-AAAAH! JEFF THE KILLER!-, esclamò, puntandogli un dito contro.
-AAAHH! RAGAZZA CHE NON HO MAI VISTO PRIMA!-, rispose lui facendo lo stesso, per poi mettersi a ridere, sotto lo sguardo perplesso di Crystal.
-Ma che diav---come sei entrato??-, urlò la ragazza indietreggiando sul letto.
-Non ha importanza, principessa ... sono quì per mandarti a dor--.

SPUF

Gli aveva tirato un cuscino. Jeff rimase basito, con la mano sospesa a mezz'aria, mentre Crystal ne aveva già afferrato un'altro ed era pronta per il bis.
-...come stavo dicendo-, riprese Jeff avvicinandosi. -Vai a dor--
SPUF
-ECCHECCAZZO!!-, esclamò il killer irritato. -Lasciami almeno finire la frase, porca puttana!!-.
-Ah ... certo .... scusa... allora... mi giro e non guardo, okay?-, fece Crystal.
-Ok, fallo!-.
La ragazza gli diede le spalle, e il killer si avvicinò piano, sino ad essere inginocchiato sul letto a pochi centimetri di distanza dalla sua schiena... alzò il coltello, pronto a colpire e...
-AAAAAHH! ZANZARA!-.
Crystal si voltò di scatto, tirando un ceffone al povero Jeff.
-Ma cosa cazzo---!!-.
-Scusami, scusami ... c'era una zanzara... ma adesso non c'è più-, confermò Crystal sorridendo.
Jeff sospirò, per poi iniziare a ridacchiare.
-Daccordo, ho capito... questa non è la mia giornata-, disse, massaggiandosi la guancia.
-Eh, mi sa anche a me-, rispose Crystal guardandolo.
-Come ti chiami, ragazzina?-.
-Crystal-.
-Crystal, eh? E dimmi, Crystal ... abiti qui da sola?-,chiese lui mettendosi più vicino alla ragazza.
-No, siamo io, mio fratello e i nostri genitori ... che però non ci sono e staranno via tutta l'estata-.
-Ah... interessante-, commentò il killer a bassa voce. 
-Tu invece che mi racconti, cioè ... tutto a posto?-.
-Ma sì, dai, tiriamo avanti ... -, commentò Jeff giocando con il coltello.
-Capisco, capisco ... e dimmi, ultimamente come vanno le cose?-, chiese Crystal sedendosi a gambe incrociate davanti a lui, porgendogli una tazza di caffè.
Il killer l'accettò, e si mise a parlare tranquillamente.
-Sai com'è, ammazzi, la polizia è perennemente sulle tue traccie ... la tua ex psicopatica vuole ucciderti ... nulla di nuovo-.
-Immagino ... -, Crystal bevve un sorso, per poi guardarlo.
Jeff fece lo stesso, e poi la stanza calò nel silenzio.
-U-un attimo! Cosa sto facendo!?-, esclamò Jeff guardando la tazza. -Io sono qui per ucciderti! Perchè stiamo prendendo il the come delle ragazzine??!!-.
-E' caffè ... -, specificò Crystal.
-Quello che è!-, tirò corto il ragazzo.
-Ah ma non lo so ... ti ho visto giu di morale e ho pensato che parlare ti avrebbe fatto bene... -, improvvisò Crystal.
-Tutte scuse, non è vero?-, chiese Jeff.
-Esatto ... -.
Il killer si mise a ridere, divertito, per poi sollevarle il mento con la punta del coltello.
-Sei sveglia, ragazzina, mi piaci ...mi sa che prima di ucciderti mi divertirò un po' con te ... -.


//Angolo dell'autrice//

Eccomi qui, stranamente in anticipo con il nuovo capitolo :D 
Come promesso ho cercato di fare il possibile per aggiornare XD

Jeff: Brava, vuoi un applauso?

.... si U_U

Jeff: *applaude alzando gli occhi al cielo* ...

Grazie, gentile U_U Ad ogni modo, è un capitolo un po' cortino ma meglio così, altrimenti la storia risulterebbe troppo breve...

Jeff: Non pensi che sia meglio così?... hai idea di quanti lettori stai inducendo al suicidio con questa storia senza sens---AHHH! ANCORA! *si becca un vaso di porcellana*


Fatto questo adesso evaporo :D Ciao ciaoooo ^^ *scappa via*

Jeff: Maledetta!!!
 

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Capitolo 3
*** Al salvataggio ***


//Nel frattempo, nell'altra camera...//

Jane si era avvicinata al bordo del letto, e osservava il ragazzo russare sonoramente. Piano, allungò una mano, appoggiandola sulla sua spalla, e questo grugnì infastidito.
La ragazza storse la bocca e iniziò a scuoterlo lentamente nel tentativo di svegliarlo.
-No ... -,  mugolò Sam infossando la testa nel cuscino. -Mamma, non voglio andare a scuola...-.
A quel punto, il ragazzo aprì gli occhi, incontrando quelli neri e profondi della ragazza davanti a lei.
E qui la sua mascolinità si fece avanti.
Ovvero si mise a urlare come una ragazzina.
-AAAAAAAHHHH!!-.
-Shhh! Non urlare!-, sibilò Jane mettendogli una mano sulla bocca. -Stai... zitto. Non voglio farti niente, ok?-.
Sam annuì.
-Se tolgo la mano prometti che non ti metterai a urlare-.
Annuì ancora una volta.
Jane allora tolse la mano, e Sam prese subito una boccata d'aria.
-Porca puttana mi sono cagato addosso ... t-tu chi sei?-, domandò, indietreggiando e coprendosi con il lenzuolo (altra prova della grande virilità di quel ragazzo)
-Non importa. Devi andartene immediatamente-.
-Eh? Come, scusa?-, mormorò Sam, che un po' a causa del sonno, e un po' a causa della sorpresa non riusciva a capire le parole delle ragazza.
-Vattene. Lui è qui-.
-Lui chi?-.
-Jeff. E' gia in casa, e presto sarà qui. Ti ucciderà-.
-Wooo wooo wooo-, disse Sam alzando le mani. -Un attimo un attimo ... cosa??-.
Jane sospirò rassegnata.
-Sei duro di comprendonio a quanto pare...-.
-No, scusami se mi ritrovo una ragazza in camera mia nel pieno della notte che mi dice che devo scappare da casa mia perchè un certo Jeff mi vuole uccidere!-, esclamò Sam irritato.
-E' la verità-.
- ... sto sognando, vero?-.
In risposta, Jane tirò fuori il coltello, facendo sobbalzare il ragazzo.
-Ok ok ... non sto sognando, ho capito!-.
-Sbrigati-, sibilò la ragazza.
-Ma dove dovrei andare? E poi devo avvertire mia sorella!-.
-Sorella? Hai una sorella? Dov'è?-, chiese Jane preoccupata.
-In camera sua...-.
-Devo sbrigarmi-, Jane afferrò il suo coltello e corse verso la porta.
-Aspetta, dove stai andando?-, domandò Sam scendendo dal letto.
-A impedire che tua sorella venga uccisa!-.
***
 
-Stammi lontano!-.
Crystal, intrappolata in un angolo del letto, e armata di peluche a forma di giraffa, minacciava il killer tenendogli l'animale di stoffa puntato contro.
Jeff iniziò a ridere, per poi avvicinarsi ancora di più a lei.
-Suvvia, piccolina... cosa pensi di fare?-.
-Tirarti un pugno sul muso se non mi lasci stare!-, rispose Crystal stringendosi di più contro la parete.
-Interessante-, disse Jeff ridacchiando, e quando la raggiunse, le strappò il peluches di mano, avvicinando il suo viso al suo. -Mhm ... che buon profumo ... -.
La ragazza scattò in avanti, e fece per morderlo.
Jeff si tirò indietro, e riprese a ridacchiare, più divertito che mai.
-Cosa credi di fare?-, domandò ancora, in tono strafottente.
-Ti mordo-, rispose Crystal convinta, guardandolo con aria di sfida.
-Ahahahah, sei davvero uno spasso ... davvero, qualcosa mi dice che sarà un vero peccato ucciderti ... e quasi quasi ... -.
Le avvicinò il coltello al viso.
-No! Cosa vuoi fare?-, esclamò lei spaventata.
-Una cosa che ti piacerà ... -.
Lentamente, le fece passare la punta del coltello sulla guancia destra, tracciando una sottile linea che dall'angolo delle labbra si estendeva sino a metà guancia.
Crystal chiuse gli occhi e cercò di sopportare il bruciore che aveva iniziato a invaderle il viso.
Una volta finita l'opera, Jeff si ritrasse, osservandola compiaciuta.
-Stupenda...-, disse, guardando prima il suo viso insanguinato e poi il coltello. -E ora terminiamo il lavoro ... -.
-Noo...-.
La porta si spalancò di colpo, e Jane avanzò minacciosa nella stanza della ragazza.
-Jeffrey! Lurido bastardo, allontanati da lei!-.
-Uhm?-.
Jeff si voltò lentamente verso di lei, per poi scendere dal letto.
-Ancora tu ...  proprio non mi vuoi dare tregua, eh?-.
Jane si fiondò verso di lui, e i due coltelli si incrociarono, provocando uno stridio assordante.
-Devi imparare a non ficcare il naso nelle faccende che non  ti riguardano ... Ahahahah!-.
Con uno strattone,Jeff si liberò dalla pressione del coltello della ragazza, che era finita a terra.
Jeff fece per colpirla, ma la ragazza lo precedette piazzandogli un bel calcio negli stinghi, facendolo imprecare.
-Brutta pu---.
Un altro calcio, e Jeff cadde in ginocchio, mentre Jane cercava di recuperare il suo coltello, finito lontano. C'era quasi, ma Jeff, una volta in piedi, la superò, e calciò via l'arma, ghignando soddisfatto.
-Bastardo!-.
-Ahahah! E' ora di andare a dormire, cara Jane!-, alzò il coltello, pronto a colpire, ma qualcosa lo prese dritto in testa, facendolo volare a terra.
Jane si rimise in piedi, guardandosi intorno perplessa, e quando vide Sam sulla soglia, armato di un grande arsenale di ... cucchiai di legno ... non riuscì a credere ai suoi occhi. 
-Tutto bene??-, chiese il ragazzo, cercando di tirare fuori tutta la naturalezza che aveva (invece era ovvio che se la stava facendo sotto dalla paura...)
-Si ... grazie dell'aiuto ... -, mormorò Jane ancora provata dallo scontro di prima. -Gli hai lanciato un ... cucchiaio di legno?-.


//Angolo dell'autrice ritardataria//

Eccomi qui con il terzo capitolo T.T
Si piuttosto in ritardo considerato che secondo i miei calcoli avrei dovuto pubblicare lunedì mentre oggi è venerdì TT.TT
Ma essendo la fine della scuola ogni tanto ho un po' di impvisti, sorry T.T

Jeff: Però mi piace l'angolo dell'autrice ritardata...

... Ritardataria, ignorante, non sai manco leggere -_-

Jeff: Eh vabbè la stessa cosa...

Non è la stessa cosa!! O_O Ehmmm ... ad ogni modo, adesso mi dileguo ^^
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ciao ciao e alla prossima :D


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Capitolo 4
*** Ospiti inattesi ***



-Legno purissimo al 100 %-, esclamò fiero Sam, accarezzando il manico del cucchiaio, alchè Jane abbozzò un sorriso.
-Ahhh ... che male, la mia testa ... chi cazzo è stato a colpirmi?-.
Jeff si rimise in piedi, trovandosi il coltello di Jane premuto contro la gola.
-Uuh... siamo tornate in vantaggio, eh? Ahahaha!-.
-Smettila di ridere, stronzo!-.
-Aahahahah!-.
-Finiscila!-.
Jane fece per conficcargli il coltello in gola e farla finita una volta per tutte, quando Sam la fermò, arrivandole da dietro.
-Aspetta, aspetta, aspetta, ti prego, non voglio morti in casa! Cerchiamo di sistemare la faccenda da persone civili ... -.
Ringhiando, Jane si allontanò dal killer, che nel frattempo continuava a ridacchiare in modo alquanto malato ...
-Sorellina!-, esclamò Sam dopo essersi accorto della ragazza. -Stai bene??-.
-Sì, sto bene-, rispose lei mettendosi in piedi, e facendosi passare una mano sulla guancia destra. Si osservò poi le dita, notando che erano sporche di sangue.
-Bastardo, cosa le hai fatto?-, ringhiò Jane in tono minaccioso, avvicinando ancora una volta il coltello al Killer.
-Nulla, l'ho semplicemente resa più carina ... iihihih ... anzi, adesso dobbiamo finire il lavoro...-.
-Scordatelo!-, esclamò Sam piazzandosi davanti alla sorella. -La-lasciala stare!-.
-E tu chi sei?-, chiese Jeff.
-Sono suo fratello maggiore!-, esclamò.
-Suo fratello eh ... -, mormorò Jeff, smettendola un attimo di ridere. -Anche io avevo un fratellino ...  però ... l'ho ucciso ... ah ... ahaha...ahahaahha!!-.
-Tu sei pazzo-, disse Jane con disprezzo.
-Vabbè, comunque sia, non ho intenzione di far del male a tua sorella-, ammise Jeff stiracchiandosi.
-Davvero?-. domandarono Sam e Jane in coro.
-Per il momento. E quel segno è la prova che mi appartiene e che d'ora in avanti sarà sotto il mio controllo ... il che implica che sono libero di giocare con lei quanto e quando voglio...-, disse Jeff indicando la guancia della ragazza.
-Che?? Scordatelo, amico!-, esclamò Sam, visibilmente contrariato all'idea.
-Sam, stai calmo-, le disse Jane all'orecchio. -Siamo già stati fortunati che ha deciso di risparmiarla ... non fagli cambiare idea...-.
-Ma è mia sorella! Non voglio che---.
-Non succederà. Finchè ci sarò io impedirò a quell'idiota di farvi del male-.
Sam la guardò, sinceramente sorpreso da quelle parole, che ne era sicuro, erano sincere.
-Per quanto riguarda te, invece ... credo che non ti riserberò lo stesso trattamento-, disse Jeff guardando Sam e impugnando il coltello. -Non dopo quel dannato cucchiaio di legno che mi hai tirato in testa-.
Il ragazzo si lasciò sfuggire una risatina nervosa, mentre Jeff iniziò ad avvicinarglisi.
-Oh cazzo oh cazzo oh cazzo ... -.
E proprio mentre stava per darsela a gambe (o al massimo per tirargli un'altro colpo in testa con un cucchiaio d'acciaio, questa volta...), Jane gli si parò davanti, impedendo a Jeff di colpirlo.
-Togliti dai coglioni, Jane, lui è--.
-E' tuo? Non credo proprio-.
La ragazza prese il suo coltello, e dopo aver afferrato il braccio di Sam, ci incise un segno a fior di pelle, facendo sanguinare l'avambraccio del ragazzo, che serrò le labbra per non emettere lamenti.
A lavoro finito, Sam si esaminò il braccio. Jane gli aveva inciso ... un cuore sulla pelle ... usando il coltello ...  
-E questo che significa?-, chiese Jeff seccato.
-Significa che lui è mio, e tu azzardati anche solo a toccarlo e ti infilo questo coltello su per il---.
-Ok, Jane, credo abbia capito ... -, mormorò Sam mettendole una mano sulla spalle.
-Bha-, fece Jeff disinteressato. -Certo che però potevi trovarti di meglio ... io sono molto più carino di lui ... -.
-Ma fammi il favore-, ribattè la ragazza disgustata, alchè Sam si sentì potente ... 
Jane si affacciò alla finestra, guardando fuori, il buio che regnava incontrastato, rendendo difficile orientarsi per le strade.
-Vorrei chiedervi un favore-, disse la ragazza voltandosi verso i due fratelli. -Non è che potreste ospitarmi qui per questa notte? Sono stanca e vorrei riposare qualche ora ... -.
-Certo, nessun problema-, disse subito Sam. -Vero, sorellina?-.
-Eh? No, no, fai pure-.
-Vi ringrazio, siete molto gentili-.
-Ma di cosa, in fondo hai salvato me e mia sorella...-.
-Ma che scena commovente-, disse Jeff applaudendo, comodamente allungato sul letto di Crystal. -Adesso che fate, vi baciate? Patetico ... -.
-Stai zitto, maledetto, e sparisci dalla mia vista!-, esclamò Jane irritata.
-Domani, cara-.
-Vattene da qui!!!-.
-Non ci penso proprio, pure io ho delle esigenze, sai? E con tutti gli sbirri che girano ultimamente, di andare in giro questa notte non ci penso nemmeno ... credo mi fermerò qui...-.
-EH?-, esclamò Crystal.
-Non ci sono problemi per voi ... vero?-, chiese, sfoggiando il suo sorriso inquietante e sadico, alchè Crystal e Sam furono costretti a deglutire.
-E va bene ... ma guai a te se provi ad uccidere mia sorella!-, esclamò Sam.
-Ma no, ma no, vedrai che io e lei ci divertiremo, insieme ... -, mormorò il killer, lanciando un'occhiata maliziosa alla ragazza, che deglutì spaventata.
-Fai una mossa falsa e ti ammazzo-, disse Jane fulminandolo con lo sguardo. Jeff si stiracchiò sul letto, disegnandosi il segno dell'aureola sulla testa, alchè Jane ringhiò irritata.
-Allora Jane... -, disse Sam. -La camera dei nostri genitori è libera, puoi dormire li se vuoi...-.
-Tu dove dormi?-, chiese la ragazza.
-In camera mia-.
-Allora sto con te-.
-Che cosa??-, chiesero tutti gli altri presenti in coro, ottenendo in risposta una scrollata di spalle da parte della ragazza.
-Così mi assicuro che superi la notte ... indenne-, disse, fulminando con lo sguardo Jeff all'ultima parole.
-Daccordo, daccordo, andate allora... ma vedete di non fare troppo rumore, in fondo a quest'ora la gente dorme-, commentò il killer con un sorrisetto malizioso, alchè Jane gli voltò le spalle,non prima di averlo salutato coun be dito medio.
-E tu cosa fai sul mio letto, scendi!-, esclamò Crystal irritata.
-Più tardi-, rispose lui con cagandola di striscio.
-Alza il culo e scendi dal mio lettooo!!-.
Jeff afferrò la ragazza per un polso, e con uno scatto, la tirò verso di se, facendola finire sul letto, sotto di lui.
-Co-cosa---?-, cercò di dire lei, mentre sentiva il suo respiro sul collo.
-Sssh... non hai il diritto di parlare...-.
Lentamente, la sua mano raggiunse i fianchi della ragazza, facendola sobbalzare.
-Hey! Tieni a posto quelle mani!-.
In risposta, il killer mosse leggermente la gamba, sfregandola contro il suo corpo, e Crystal trattenne il respiro.
-Qualcosa mi dice che ci divertiremo parecchio ...-.


//Angolo dell'autrice//

*Arriva con il fiatone* ... oddio ... oddio sono in ritardissimo con la pubblicazione, lo so, ma sono un po' impegnata con la scuola e non semore trovo il tempo di usare il PC TT.TT

Jeff: ... devo commentare?

No -_- Ok sorvolando i miei ritardi (T.T) ecco il nuovo capitolo :D ... le cose si stanno facendo interessanti XD Spero che lo apprezziate, ciao e alla prossima ^^

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Capitolo 5
*** Serata in compagnia ***


Jane caminava lentamente per la stanza, mentre Sam, seduto sul letto, osservava un po' imbarazzato tutti i suoi movimenti.
Quando poi la ragazza si piegò per osservare uno scaffale, Sam dovette trattenersi dallo sbavare, davanti alla vista del suo perfetto fondoschiena, e della ragazza praticamente piegata a novanta...
-Hai molti film qui-, commentò lei, esaminando gli scaffali.
- ... eh? Ah, si , si ... -, rispose il ragazzo con aria assente.
- ... un horror non ce l'hai?-.
-Sì, la maggior parte sono di mia sorella ... però dovrei averne anch'io due o tre se non sbaglio-, disse Sam alzandosi per raggiungere la ragazza e mettersi alla ricerca del dvd giusto. Dopo qualche secondo, mostrò trionfante il film che cercava.
-Saw l'Enigmista ... ti piace?-.
-Sì, una bella saga ... molto cruda ... non pensavo fossi il tipo da roba sadica-, commentò Jane sedendosi sul letto.
-Ehehe infatti non è mio il dvd, è di mia sorella-, confessò Sam. -Però piacciano anche a me, insomma ... li guardo volentieri-.
-Capisco-.
-Ce lo guardiamo?-, domandò Sam guardandola, e vedendo un'espressione sorpresa sul volto della ragazza.
-Davvero lo vuoi guardare ... con me?-, chiese, diffidente.
-Certo, perchè no? Vedere gli horror da soli non è divertente-, rispose Sam sorridendo.
-Ah ... va bene allora ... -, mormorò lei distogliendo lo sguardo.
-Però andiamo in salotto, almeno abbiamo la tv più grande-, disse Sam afferrando il dvd e aprendo la porta. -Vieni?-.
-Arrivo ...-.
 
***
 
-Non ti fa male?-.
Crystal sfiorò leggermente il lungo taglio che solcava il viso di Jeff, facendosi passare delicatamente l'indice sopra.
Il killer alzò le spalle.
-No, per niente ... e poi guardami ... non sono bellissimo??-.
-Sì, guarda, sei bello come il sangue ... -.
-Ahaha, grazie tesoro, sei stupenda-, disse lui ridacchiando.
-Gne gne-.
Jeff alzò il coltello, facendolo passare sulla spalla della ragazza, che rabbrividì, chiudendo gli occhi.
-Hai paura, piccola?-, le chiese lui con voce bassa.
-No...-.
-Ah, davvero? E allora perchè stai tremando?-.
-Perchè sento freddo ... -.
-Tesoro, fuori ci sono trenta gradi-, disse Jeff ridacchiando.
-Dettagli ... -, tirò corto lei, e il ragazzo si mise a ridere.
-Sul serio, mi stai davvero simpatica, ragazzina ... non sei come le altre ragazze, che appena ti avvicini a loro iniziano a starnazzare come galline e a dire: "Oh no, non mi uccidere, ti prego!"-,fece Jeff imitando una voce femminile spaventata.
-Forse perchè io non sono normale, evidentemente... -, mormorò Crystal alzando gli occhi al cielo.
-Uh uh uh, ma è proprio questo il bello ... sai, il fatto di non essere normale può giocare a nostro vantaggio-.
-Che intendi dire?-.
-Oh, nulla, piccola Crystal ... proprio nulla...-.


//Angolo del'autrice//

..... si ogni tanto mi ricordo anche di aggiornare va bene?

Jeff: E' più facile che esistano gli unicorni che tu ti decida a pubblicare ad intervalli regolari

Tu stai shh.

Ad ogni modo ecco qui il nuovo capitolo in ritardo incredibile mannaggia a Slender , spero sia di vostro gradimento ^^

Ciao e alla prossima ^^

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Capitolo 6
*** Film e giochi ***





-Bene, è tutto pronto-, disse Sam facendo partire il film. -Jane, vuoi qualcosa? Non so te ma io quando guardo i film devo mangiare ... ti porto coca cola e pop corn?-, domandò il ragazzo guardandola.
-No, non ti disturbare ... -.
-Ma quale disturbo, dai!-.
-Uhm ... va bene allora-, disse Jane sorridendo.
-Perfetto, vado e torno!-.
Infatti, dopo qualche minuto (passato a mettere sotto sopra l'intera cucina alla ricerca dei pop-corn che erano infossati nei cassetti più alti), Sam tornò armato di bicchieri e bacinelle.
-Ecco a te-, disse, poggiando il tutto sul tavolino accanto al divano.
-Grazie ... sei davvero gentile-, disse Jane guardandolo.
-Ah, ma figurati ... dai, iniziamo questo film?-.
-Certo-.
Così, il film iniziò. Sin dall'inizio non mancarono i commenti, gli sguardi d'intesa e le risatine ogni qualvolta si presentava una delle scene caratteristiche del film.
Da quel momento, mentre entrambi erano seduti sul divano, l'uno appoggiato alla spalla dell'altra, Sam iniziò a capire che Jane non era affatto cattiva o crudele come poteva apparire essendo una killer... tutt'altro ... era una ragazza carina e simpatica, e si trovava molto bene con lei.
A quasi metà film, sentì una leggera pressione, e vide che Jane si era sdraiata, appoggiandogli la testa sulle gambe, facendolo arrossire e cogliendolo alla sprovvista.
-Ti da fastidio se mi metto così?-, domandò lei, senza traccia di malizia nella voce.
-No no ... fai pure-, rispose il ragazzo, consapevole di essere arrossito oltre ogni dire ... per fortuna che Jane aveva lo sguardo rivolto verso la tv. 

***

Essendosi stancata di continuare a girare in tondo per la stanza, all'ennesimo giro, Crystal si butto sul letto pesantemente.
-Hai la delicatezza di uno scaricatore di porto...-, borbottò Jeff.
-Sei gentile come un calcio nel culo-.
Lui iniziò a ridacchiare, avvicinandosi pericolosamente alla ragazza, che nel frattempo si era sdraita a pancia in giù, abbracciata a un cuscino.
-Noo... stammi lontano-, disse lei guardandolo a mo' di avvertimento.
-Perchè? Sai come si dice, la notte è giovane... abbiamo un sacco di tempo per...-,Jeff lasciò in sospeso la frase, e si limitò ad allungare una mano lungo la schiena della ragazza, che si ritirò di colpo, rifugiandosi nell'angolino.
-Tieni le mani a posto, maniaco!-, esclamò, puntandogli contro un peluches (sì, ne aveva il letto pieno)
-Lo sai ... sei davvero bella con quel piccolo dettaglio che spunta sul tuo viso-, disse il killer facendole passare un dito sulla guancia, proprio sopra al taglio ancora fresco. Crystal si ritrasse, stringendo di più il peluches al quale era abbracciata, e Jeff ghignò malizioso, mentre si avvicinava di più a lei, guardandola in modo languido.
-Adoro le bambine come te ... vuoi fare un bel gioco ...?-.
-Non darmi della bambina, tu non sei molto più grande di me...-, mormorò Crystal offesa.
-Dettagli ... adesso torniamo a noi-, rispose Jeff afferrandole i polsi e bloccandoglieli sul materasso.
-Cosa stai facendo??Azzardati a toccarmi e giuro che ti mordo!-.
-Oh si ... mordimi, potrebbe anche piacermi... -.
La ragazza dovette zittirti e mordersi le labbra, quando sentì il ragazzo avvicinarsi al suo collo e iniziare a depositarvi leggeri baci, seguiti da languide leccatine provocanti.
-N-no, fermo...-.
-Ssh... lo so che ti sta piacendo, quindi goditi il trattamento e non urlare-, mormorò Jeff accarezzandole gambe lasciate in bella parte scoperte dai pantaloncini corti della ragazza. Continuò a risalire, sino a sfiorarle l'interno coscia. Crystal si irrigidì, serrando le labbra.
-Brava bambina ... -.
 
***
 
Era passata mezz'oretta dall'inizio del film, e tutto stava andando bene ... però Sam aveva una brutta sensazione, tanto che dopo un po' smise persino di abbuffarsi di pop-corn.
-Sam, qualcosa non va?-, chiese Jane guardandolo.
-Non lo so è solo che ... potremmo andare a controllare mia sorella? Non mi fido a lasciarla da sola con quel killer per troppo tempo-.
-Mi sembra un'ottima idea-.
Jane si alzò dal divano e afferrò il suo coltello appoggiato sul tavolino.
-Andiamo-.



//Angolo dell'autrice//

E rieccomi dopo giorni di assenza a pubblicare il nuovo chapter! :D
Visto che ora non ho più la preoccupazione degli esami posso tranquillamente concentrarmi sulla storia senza intoppi *^*

Jeff: E ritieniti fortunata che li hai passati quegli esami, se no il computer non lo avresti visto più u.u

... grazie per avermelo ricordato -.-


Ad ogni modo spero che il capitolo di oggi sia di vostro gradimento ^^ Fin ora è ancora tutto piuttosto tranquillo, ma credetemi... tra qualche capitolo ne succederanno di tutti i colori, AHAHAHAHAHH!

Jeff: .... effetto esami di recupero delle superiori....

Alla prossima!! :D


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Capitolo 7
*** Rumori nella notte ***




La porta si spalancò, e Jane fece irruzione nella stanza della sorella.
La scena che le si parò davanti, bastò a scioccarla del tutto.
Jeff era praticamente addosso a Crystal, con le mani in posti pericolosi, mentre la ragazza cercava di sottrarsi alla sua presa, dimenandosi.
-Jeffrey, razza di coglione, allontanati da lei!-, esclamò Jane avanzando minacciosa verso di loro.
-Che seccatura ... -, mormorò Jeff scocciato, allontanandosi da Crystal, non prima di averle lasciato un'ultima leccatina sul collo. -Sempre nei momenti meno opportuni ... -.
-Bastardo, siamo ospiti, abbi almeno la decenza di non violentare la proprietaria della casa!-.
Jeff iniziò a ridacchiare, leccandosi le labbra.
-Ma noi due stavamo solo giocando ... non è vero, piccola Crystal...-.
-N-non trattarmi come se avessi tre anni, non sono una bambina!-, replicò lei, rossa in viso.
Il killer si mise a ridere, per poi uscire dalla stanza, urtando volontariamente Jane.
-Oh ... scusa-, disse, con un ghigno sul volto, alchè Jane decise di ignorarlo (era meglio) e di raggiungere Crystal.
-Stai bene? Ti ha fatto qualcosa?-, chiese, appoggiandole le mani sulle spalle.
-No .... ha solo allungato un po' le mani ... -.
-Quel bastardo pervertito ... -, mormorò Jane disgustata, per poi posare lo sguardo sul viso della ragazza. -Ti fa molto male?-.
Crystal si portò una mano sulla guancia, per poi scuotere la testa.
-No no, ormai non sento più niente...-.
-Meno male ... mi dispiace di non essere arrivata prima-, disse Jane dispiaciuta, sedendosi sul bordo del letto.
-Ma no, tranquilla ... hai gia fatto tanto ... a proposito, cosa sta facendo mio fratello? Si sta comportando bene o fa il cretino?-, chiese Crystal sedendosi a gambe incrociate davanti a lei.
-No, lui è molto gentile con me ... stavamo guardando un film horror-, spiegò Jane sorridendo.
-Davvero?? Quale??-.
-Saw-.
Crystal spalancò la bocca.
-Il bastardo mi ha fottuto ancora il dvd, ecco perchè non lo trovavo più!-.
Jane si mise a ridacchiare.
-Tu e tuo fratello siete molto simpatici, sai?-.
-Ahaha, non è vero, solo io-, disse Crystal ammiccando, alchè entrambe si misero a ridere divertite.
-Ora sarà meglio che vada a controllare la situazione giu ... non vorrei che Jeff facesse qualcosa a Sam visto che sono soli-, disse Jane alzandosi.
-Daccordo-.
-Farò anche in modo di tenere quel pervertito lontano da camera tua ... ma per sicurezza, tu chiudi a chiave ... domani sarà tutto finito-.
-Va bene ... grazie, Jane ... -.
-Di nulla-.
Così, dopo averle sorriso, Jane si avviò verso il salotto, brandendo il suo coltello e preparandosi a lanciarlo a Jeff nel caso il maledetto avesse provato a uccidere Sam ... 
***

Dopo la "visita" di Jane, Crystal si era addormentata. O almeno, aveva cercato di riaddormentarsi, e ci era riuscita per due orette scarse...
Poi, improvvisamente, venne svegliata da uno strano rumore proveniente da fuori.
Leggermente assonnata e un po' intontita, la ragazza scese dal letto, e si avvicinò alla finestra, sentendo che quello strano rumore interferente aumentava.
Non riusciva a capire da cosa fosse causato, ne da dove provenisse esattamente. 
Senza rendersene conto, si era cambiata e si stava dirigendo fuori, nel cortile.
Camminava nell'erba corta, passi lenti e quasi inconsapevoli.
Camminava, o ormai si era allontanata da casa.
Non riusciva a smettere di camminare. Era come se fosse attirata da qualcosa, se qualcosa la stesse costringendo ad allontanarsi da casa e dirigersi verso chissà dove.
Andò avanti così per un bel pezzo, poi, ritornò in se.
-Ma cosa...?-, la ragazza si portò una mano alla fronte, e chiuse un attimo gli occhi, sentendo un lieve dolore alla testa. -Dove ... sono?-.
Si guardò intorno. Era nei pressi di una strada deserta. Non passava nessuna macchina, dei lampioni illuminavano scarsamente l'asfalto, ad intermittenza.
-Come diavolo sono arrivata qui??-, esclamò lei, iniziando a guardarsi intorno spaesata. In mezz'ora aveva fatto parecchia strada, e nonostante si sforzasse di tornare sui suoi passi per tornare indietro, tornava sempre al punto di partenza.
-E adesso cosa faccio ... -, mormorò sconsolata, stringendosi nelle spalle.
Poi, sentì dei passi.



//Angolo dell'autrice//

Eccomi qui :D Con il new chapter quotidiano u.u

Jeff: Quotidiano mica troppo, diciamo mensile più che altro

...Settimanale -.-

Allora volevo dire che ho deciso di pubblicare questo capitolo nonostante i problemi che da un po' di giorni hanno scombussolato un po' EFP T.T

Pertanto spero che non ci siano stati problemi con la pubblicazione, e se tarderò a rispondere alle recensioni vogliate perdonarmi T.T

Ma a parte questo, spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento :D Finalmente le cose si movimentano un po', eheeh... so che tutta la stabilità iniziale iniziava ad annoiarvi u.u Quindi ho scritto un capitolino un po' più lungo che introduce alla storia vera e propria :D

Che è successo a Crystal? La povera ragazza soffre di sonnambulismo oppure c'è un'altra spiegazione più macabra e inquietante? ... dovremo dare un volto a questa storia ehhehe,.

Jeff: .... noo era una battuta ahahah non ci credo XD Un volto ... AHAHAHAHAHAH!

..... scemo -.- 

Ciao e a presto,fatemi sapere cosa ne pensate ^^

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Capitolo 8
*** Il ragazzo dalle buone intenzioni ***




Sobbalzò, mettendosi dietro a uno dei lampioni della luce, mentre si guardava nervosamente intorno, cercando scorgere un volto qualsiasi ... sarebbe andato bene chiunque ... almeno avrebbe potuto chiedergli aiuto ... sperando vivamente che la fortuna fosse dalla sua parte.
I passi continuavano. Adesso erano più vicini.
Crystal si strinse di più al palo, cercando ancora una volta di scorgere qualcosa nell'oscurità, ma senza risultato.
Restare lì iniziava a diventare rischioso... la ragazza fece per andarsene, quando due mani guantate le tapparono la bocca, impedendole di urlare.
-Mhhh!! Mhh!!-.
-Sssh... non urlare per favore ... -.
Era una voce maschile. Una voce calma e tranquilla ...  Crystal annuì debolmente, e dopo qualche secondo, sentì la presa allentarsi. Allora si voltò, per vedere in faccia la persona dietro di lei.
E per poco non le venne un colpo.
Era... un ragazzo ... un ragazzo all'apparenza normale, se non fosse stato per gli occhiali arancioni e la maschera che gli copriva il viso ... ah ... e i vestiti insanguinati, certo...
Senza rendersene conto, Crystal si ritrovò a indietreggiare, sino a toccare il lampione con la schiena.
Il ragazzo le si avvicinò di qualche passo, sino a fermarsi a pochi centimetri da lei.
-T-tu-, balbettò lei. -Mi vuoi uccidere?-.
- ... -.
-Sì, lo so che mi vuoi uccidere, eccheccavolo!-, esclamò la ragazza. -Ma non è possibile, perchè tutte a me ... qualche spirito arcano ha deciso di maledirmi, perchè, perchè, perchè??-, e mentre parlava, tirava testate al lampione, sotto lo sguardo perplesso del ragazzo.
Poi fece un respiro profondo e si voltò.
-Daccordo, ma fai in fretta ... -, supplicò, chiudendo gli occhi.
-Non voglio ucciderti-.
-Eh?-.
Crystal riaprì gli occhi, per poi aggrottare lo sopracciglia, confusa.
-Scusami? Tu... non vuoi uccidermi?-.
-No-.
-Ah ... e allora... cosa vuoi da me?-, chiese la ragazza titubante.
-Ti aiuto a tornare a casa-.
-Eh?-, Crystal lo guardò ancora più confusa. -Come sai che mi sono persa?-.
-Ti ho vista girare qui da sola ... ho intuito ... -.
-Ah ... bhe, ci hai visto giusto-, rispose la ragazza un po' imbarazzata. -Ma ... senza offesa, non è che mi fidi molto di te ... -.
-Lo capisco. Mi dispiace ... scusami ... -, mormorò lui abbassando lo sguardo, alchè Crystal sgranò gli occhi, sorpresa. Si stava scusando? E di cosa poi?
-No, senti, non è colpa tua ... però sai, non so nemmeno come sono arrivata qui e poi sono stanca ... -.
-Se vuoi ti trovo un posto per passare la notte-.
-Eh? Sul serio?-.
Il ragazzo annuì, e Crystal iniziò a pensarci su.
-Bhe ... considerando che non so dove andare ... e che restarmene qui non mi ispira per niente ... credo che ... accetterò il tuo aiuto-.
-Davvero?-, domandò lui leggermente sorpreso.
-Mi sa di sì ... -.
-Allora vieni con me-.
-Aspetta-, disse Crystal alzando una mano.
-Cosa?-.
-Come ... come ti chiami?-.
-Toby ... e tu?-.
-Io Crystal-.
-Crystal...-, ripetè il ragazzo. -Hai un bel nome ... -.
-Ti ringrazio-, rispose lei accennando un sorriso. -Anche il tuo mi piace ... -.
Il ragazzo si voltò, schiarendosi la voce visibilmente imbarazzato.
-Vieni?-.
-Sì ... arrivo-.
E così, Crystal iniziò a seguire il ragazzo perla strada buia. Non sapeva cosa l'aveva spinta ad accettare, se fosse stato il suo istinto, o forse semplicemente la stanchezza... sta di fatto che era più o meno sicura che lui non le avrebbe fatto del male ... o almeno ci sperava.




//Angolo dell'autrice//

Yeee finalmente abbiamo scoperto la causa di tutto XD

Ma sarà davvero solo lui la causa di tutto? u.u ... ma nooo andiamo come puo una cosina così pucci essere la causa di tutto?! *^*

Jeff: Ti stai ripetendo -.-

Shhh u.u Allora che dire, spero che il "colpo di scena", se così si puo definire, sia stato di vostro gradimento :D Quindi vi do appuntamento al prossimo capitolo ^^

Ciao e a presto :3

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Capitolo 9
*** Mancanza nascosta ***




Nel frattempo, a casa dei due fratelli, la scena che si parava davanti a Jane era tutt'altro che normale.
Sam in piedi sul divano, con un cucchiaio di legno in mano, osservava, sul punto di una crisi di nervi, Jeff che continuava a girargli intorno, nascondendo il coltello nella felpa...
-Vade retro! Aiuto! Jaaaane!!-.
-Cosa diavolo sta succedendo?-, esclamò la ragazza affrettandosi a raggiungerli.
-Jeff mi vuole uccidere!-.
"Ma quale novità" pensò la ragazza alzando gli occhi al cielo, per poi dare uno spintone a Jeff e mettersi davanti a Sam.
-Ti ho già detto di lasciarlo stare, Jeffrey!-.
-E piantala di chiamarmi così, il mio nome è Jeff!-.
-No, il tuo nome è Jeffrey. Jeff è un diminutivo-.
-Non me ne frega un cazzo-, sibilò Jeff.
-Sapessi a me!-.
I due iniziarono a guardarsi male, sotto lo sguardo perplesso di Sam, che nel frattempo si mise dietro a Jane, sempre armato di cucchiaio.
-Ragazzi sentite ... io inizio ad avere sonno ... e se andiamo tutti a farci una bella dormita?-.
-Buona idea ... vado a mandare a dormire la mia piccola Crystal, allora...-, sghignazzò Jeff, ma prima che potesse anche solo fare un passo, Jane lo bloccò.
-Tu non vai da nessuna parte, guai a te se osi anche solo avvicinarti alla sua stanza!-.
-E credi di potermi dare ordini? Ti sbagli di grosso-, replicò il Killer puntandole il coltello alla gola.
-Ok, basta, basta, io voglio dormire!-, esclamò Sam, facendo zittire gli altri due. -E onde evitare incidenti, dormiremo tutti e tre in salotto! Così Jane ti tiene d'occhio e tu non vai a rompere a mia sorella!-.
-Ah ... sveglio il ragazzo allora...-, commentò Jeff disinteressato.
-Sam ha ragione-, Jane si sedette sul divano, puntando lo sguardo verso Jeff, che nel frattempo, si era sdraiato sul tappeto. -Ti tengo d'occhio,Jeffrey...-.
-E io tengo d'occhio il tuo amico-, replicò Jeff sogghignando, alchè Sam rabbrividì, nascondendosi dietro a Jane.
-Tranquillo, non ti farà niente. Dormi pure-.
-Grazie Jane, non sai quanto sollievo mi dai...-, mormorò il ragazzo.
-Figurati...-.
Così, alla fine, Sam si addormentò, sperando che, l'indomani, tutto sarebbe tornato come prima... inconsapevole del fatto che nella stanza di sua sorella non c'era nessuno...
 
***
 
L'aveva portata in una piccola casa piazzata poco distante dall'autostrada.
Il ragazzo sfondò la porta, sotto lo sguardo perplesso di Crystal, che si chiedeva che fine avessero fatto le maniglie ... 
La ragazza si fermò sulla soglia, e iniziò a guardarsi intorno. Le stanze erano buie, la sola illuminazione era dovuta alla luce notturna che entrava dalle finestre.
-Ma i proprietari che fine hanno fatto?-, mormorò Crystal a bassa voce.
-Sono morti-.
-Ah ... fantastico...-.
-La casa è disabitata da un po'-, spiegò Toby iniziando a incamminarsi per le stanza, girando in tondo. Crystal lo raggiunse nel salotto, cercando comunque di mantenere le distanze, dato che non si fidava ancora completamente di lui.
Poi, lo vide avvicinarsi a un tavolo, e togliersi occhiali e maschera, dandole così modo di vederlo in viso. Si tolse anche il cappuccio della felpa.
Aveva i capelli castani, e gli occhi del medesimo colore, con qualche sfumatura di verde ... di faccia era anche abbastanza carino, pensò la ragazza arrossendo, quando quello si avvicinò a lei.
-Ti accompagno in camera-.
La ragazza annuì debolmente, cercando di togliersi certi pensieri inopportuni dalla testa, e seguì Toby sino alla camera da letto, dove spiccava un solo letto matrimoniale.
-Erano una coppia quelli che abitavano quì?-.
-Sì-.
-Okay ... e tu ... dove dormi?-.
-In salotto-.
-Ah ...-.
-Se ti serve qualcosa ... o non riesci a dormire ... -.
-Si, tranquillo, va bene così-, disse Crystal sorridendo.
Toby annuì, e uscì dalla stanza, fermandosi sulla porta.
-Buonanotte, Crystal ... -.
-Ehm ... buonanotte ... -.
Poi se ne andò.
Crystal sospirò, e si stese sul letto, con lo sguardo rivolto fuori dalla finestra.
"Chissà se Sam si sarà accorto che non ci sono..."


//Angolo dell'autrice//

No no okay, okay, ammetto che ho ricevuto numerose lamentele riguardanti la demenzialità di Sam e gli altri a casa xD E non avete tutti i torti, mentre la sorella è chissà dove con un perfetto sconosciuto quelli a casa manco si sono ancora accorti della sua sparizione XD

Ma ci tengo a precisare che questa è una storia demenziale e devo pur tener fede al genere, no? XD Quindi non facciamoci troppe domande (?)

Ma tornando a noi :D Che ve ne pare del capitoletto? Solo io penso che Toby sia la pucciosità fatta ragazzo?

Jeff: Si solo tu

-.- Mi auguro che il capitolo vi sia piaciuto e non preoccupatevi, prima o poi gli storditi si accorgeranno della scomparsa di Crystal xD (o almeno ce lo auguriamo)

Ciao e alla prossima ^^

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Capitolo 10
*** Incubi e ricerche ***



Con la testa piena di pensieri, la ragazza continuava a rigirarsi nel letto, senza riuscire a prendere sonno. Anche il fatto di dormire in una casa i cui proprietari erano morti non era certo il massimo della vita, ma non faceva tanto la schizzinosa, e di quello non le importava più di tanto, in fondo.
Poi, la sagoma di qualcuno in piedi sulla soglia della porta, attirò la sua attenzione. La ragazza si mise a sedere, spaventata, ma quando riuscì a vedere meglio di chi si trattava effettivamente, tirò un mezzo sospiro di sollievo. Mezzo.
-Toby ... cosa fai li in piedi?-, chiese, perplessa.
-Non riesco a dormire....-.
-Ah ... siamo in due ... come mai non riesci a dormire?-.
-Ho fatto un brutto sogno-, mormorò il ragazzo, lasciando Crystal senza parole.
-Davvero?-, domandò lei titubante.
Toby annuì, come se fosse in imbarazzo. La ragazza sospirò silenziosamente, poi si spostò da un lato del letto.
-Vuoi che ne parliamo?-, chiese, senza sapere nemmeno lei il motivo. Per un attimo, le parve di vedere la sopresa negli occhi del ragazzo. Evidentemente non se lo aspettava.
-Non vorrei darti fastidio ... -.
-Ma no, tanto non riesco a dormire nemmeno io-, disse lei, per poi fargli cenno di raggiungerla. -Dai, vieni ... -.
Un po' titubante, il ragazzo la raggiunse, sedendosi di fianco a lei, con le mani intrecciate sulle gambe.
Crystal lo osservò bene, e le sembrò strano che un ragazzo come lui ... di cui inizialmente tutti avrebbero avuto un po' di paura ... in realtà era una persona così ... sensibile ... dolce ... quasi come un bambino ... e pensare che non era piccolo, anzi ... doveva essere anche più grande di lei ... 
Anche se all'inizio ci volle un po' per farlo sentire a suo agio, Toby iniziò a raccontare a Crystal il sogno che aveva fatto, e la ragazza restò basita ... nemmeno lei dopo una maratona di film horror faceva sogni così ... cruenti ... 
Il ragazzo sembrava veramente giù, e per quanto la cosa potesse sembrare strana, a Crystal non piaceva vederlo in quel modo ... e che cavolo, anche lei aveva un po' di umanità, no?
Si avvicinò a lui, sedendoglisi più vicino, appoggiando piano, una mano sulla sua.
-Era solo un incubo, Toby ... non era reale...-.
-Lo so ma ... ho paura ... -, mormorò lui tremando leggermente nonostante il caldo.
-Ti capisco ... anche a me capita ogni tanto...-.
-E tu non hai paura?-, le chiese il ragazzo guardandola.
-Bhe... all'inizio un po' ... poi però penso a cose belle ... e cerco di dimenticarmi del brutto sogno che ho fatto ... sembra banale ma funziona, sai? Dai, pensa a una cosa bella, tipo .. a cosa avresti voglia di mangiare!-, disse Crystal sorridendo.
Toby ci pensò su un attimo.
-..... i waffles...-, disse, dopo un po'.
-Davvero? Anche io li adoro, sono buonissimi-, disse Crystal leccandosi le labbra. -Pensa ai waffles... pensa ai waffles...-, gli disse, iniziando a muovere le mani davanti al suo viso, mimando una sorta di incantesimo...
Toby rise piano, e Crystal fece lo stesso.
-Allora ... hai ancora paura?-, gli chiese.
-No ... -.
-Vedi? Funziona?-.
Toby abbassò lo sguardo.
-Posso dormire con te questa notte?-, domandò, un po' in imbarazzo.
Crystal sorrise leggermente, scostandosi un ciuffo di capelli dal viso.
-Per favore ... -.
-E va bene ... -.
La ragazza si allontanò un po' per fargli spazio, e Toby si sdraiò supino sull'altro lato del letto. Dopo qualche secondo, Crystal si voltò verso di lui.
-Buonanotte, Toby-.
-Buonanotte...-.
E dopo poco, si addormentarono.
 
***
 
-WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHH!-.
Un urlo a dir poco sovrumano fece svegliare Jane di scatto, e la ragazza si affrettò a raggiungere il piano superiore, da dove Sam aveva urlato.
Lo raggiunse, e lo vide davanti alla porta aperta della camera di sua sorella.
-Sam, che è successo?-, domandò Jane spaventata.
-Mia sorella! E' SPARITA!-.
-COSA?!-.
Jane entrò nella stanza, e verificò con i propri occhi che la ragazza non c'era.
-Come... dove ... che fine ha fatto?!-, esclamò Sam spaventato, inziando a guardare dappertutto. -Non è in salotto, in cucina, in garage ... è sparita! Da quanto tempo poi?? Ieri notte non sono passato a controllare e adesso è chissà dove, da sola, sapventata e tremante, la mia povera sorelli---.
SCIAF
Jane gli tirò una sberla sulla guancia, e il ragazzo si calmò di colpo.
-Sam, stai calmo ... se ti agiti non risolverai niente-.
Il ragazzo fece dei respiri profondi, poi guardò Jane.
-Hai ragione ... ma devi aiutarmi ... devo trovarla ... -.
-Lo so ... -.
-Che sia stato Jeff?-, azzardò Sam pensieroso.
-No, è stato con noi tutta la notte, l'ho controllato. Non può essere stato lui-, disse Jane guardandosi intorno in cerca di indizi. -Ma cosa le è saltato in mente di andarsene così di punto in bianco ... -.
-Non ne ho idea ... -.
Anche Jeff li raggiunse, e quando vide il panico negli occhi di Sam, lo guardò perplesso, inclinando la testa.
-Che è successo, amico? Ti è morto il gatto, ahahah!-.
-Finiscila, deficente, Crystal è sparita-, disse acidamente Jane fulminandolo con lo sguardo.
-Come? La mia bambina è sparita?-, domandò Jeff perplesso.
-Sì. Mia sorella è sparita da ieri notte probabilmente e noi non ce ne siamo accorti!-, strillò Sam nel panico.
Jane gli tirò un'altra sberla.
-Stai calmo-.
-Si, scusa...-.
Anche Jeff sembrava sopreso dalla cosa, tanto che iniziò a girare per la stanza con aria pensierosa.
-Che cosa strana ... ahahah ... per quanto sia divertente non è normale uscire di casa di nascosto a notte fonda ... cioè ... no-, disse il killer ridacchiando.
-Appunto, è per questo che sono preoccupato-, disse Sam. -Devo andare a cercarla-.
-Vengo con te-, disse subito Jane.
-Eh?-.
-Ti aiuto a ritrovarla-.
-Non è necessario che ti disturbi-, disse Sam.
-Nessun disturbo-.
-Ah wow ... allora grazie-.
-Wo wo wo, fermi voi due-, disse Jeff piazzandosi davanti a loro. -Dove pensate di andare senza di me?-.
-Togliti dai coglioni, Jeff, non hai qualche altra povera vittima indifesa da uccidere?-.
-Per il momento no, e si da il caso che anche io voglia sapere che fine ha fatto la piccola Crystal...-.
-Ma che te frega a te?-, chiese Jane perplessa.
-Non sono affari che ti riguardano. Comunque sia, potrete contare sulla mia meravigliosa presenza durante le ricerche-.
-Fantastico-, sbuffò Jane alzando gli occhi al cielo.
-No no, va bene, più siamo e meglio è-, disse Sam dirigendosi verso l'entrata. -La troveremo. Forza, andiamo!-.
-E lascia la casa così?-, chiese Jane.
-Sìsì, non c'è tempo, dobbiamo ritrovare mia sorella, forza!-.
-Daccordo, andiamo-.



//Angolo dell'autrice//

Ma ma ma amore , la pucciosità di quel ragazzo -w-

Jeff: Ehm... la smetti? Io sono il protagonista della storia, lo leggi il mio nome nella lista? Eh? Nella lista che hai scritto tu, quella dei personaggi della storia, hai presente? u.u

Shhh, non puoi monopolizzare la storia u.u Ad ogni modo, finalmente i nostri intrepi eroi (?) si sono accorti della scomparsa di Crystal XD (era anche ora)

Cosa combineranno quei 3 insieme durante le ricerche? E sopratutto, cosa succederà a Crys? ^^ Troveremo le risposte a queste domande soltanto nei prossimi capitoli, quindi vi invito a recensire per farmi sapere cosa ne pensate, e io vi do appuntamento al nuovo chaper :D

Grazie in anticipo, e a presto ^^

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Capitolo 11
*** Colazione improvvisata ***




Quando Crystal si svegliò, la mattina dopo, sentendo un lieve freschetto, era praticamente rannicchiata contro il ragazzo accanto a lei. Tirò su la gamba che aveva a penzoloni dal letto, e la incrociò inavvertitamente quella di Toby. Lo vide sorridere leggermente.
-Hai la gamba fredda...-, disse lui sollevandosi un po'.
La ragazza mise seduta, sorridendo leggermente e sbadigliando, mentre guardava Toby fare lo stesso.
-Hai avuto ancora incubi?-, domandò la ragazza a bassa voce, mentre si sistemava i capelli.
-No ... -.
-Ah, meno male ... -.
Crystal si mise in piedi, e dopo essersi stiracchiata velocemente, si affacciò alla finestra, respirando un po' di aria mattutina, per voi voltarsi verso Toby.
-Allora... vuoi ancora aiutarmi a tornare a casa?-.
-Cosa?-.
-Mi vuoi ancora dare una mano?-, ripetè Crystal sorridendo.
-Si ... certo-, mormorò lui, con lo sguardo basso. Non sembrava per niente felice della cosa, ma Crystal preferì non fare troppe domande.
Si allontanò dalla finestra e sospirò.
-Va bene ... possiamo andare?-.
-Si-.
GROOOOWN
- ... -.
- ... -.
-Scusami ... -, mormorò Toby imbarazzato, tenendosi lo stomaco.
-Ahaha ... hai fame, Toby?-.
-Un po' ... -.
-Sarà meglio mettere qualcosa sotto ai denti prima di ripartire ... dimmi un po', sai da quanto tempo questa casa è disabitata?-.
-Quasi una settimana-.
-Ah bene, allora forse riusciamo a trovare ancora qualcosa di commestibile-, disse Crystal dirigendosi verso la cucina e mettendosi a frugare nei cassetti. Nulla di mangiabile a parte ... 
-Sarebbe normale mangiare la pasta a colazione?-, chiese Crystal sventolando una confezione di spaghetti.
-Non credo...-.
-Gia hai ragione ... qui non c'è nulla, persino il frigorifero è vuoto ... -, mormorò Crystal abbassandosi per cercare meglio. -No aspetta... forse del latte ... burro ... ee... qualcosa di molle...-.
-Qualcosa di molle?-, ripetè Toby confuso.
-Sì, una cosa informe ... non voglio sapere cos'è-.
Crystal richiuse il frigorifero, sconfitta.
-Uffa ... possibile che non ci sia niente ...  Toby, cosa stai facendo?-.
Vide il ragazzo intento a frugare negli armadi più alti.
-Qui c'è qualcosa...-, mormorò, allungando il braccio.
-Attento a non farti male-.
Il ragazzo estrasse il braccio, e Crystal si accorse che era ricoperto di polvere bianca.
-Etciù!-.
-Ahaha ... cos'è quella, farina?-, domandò la ragazza.
-Credo di si  ... -.
-Accidenti, si trovano solo materie prime in questa casa, non è possibile-, brontolò Crystal esaminando un barattolo. Lo aprì, e ci mise dentro il dito. Poi se lo portò alla bocca.
-Mhm ... zucchero- disse, leccandosi le labbra.
GRROOOWWN
Toby arrossì di colpo, portandosi entrambe le mani sullo stomaco, e Crystal sorrise.
GRROOOOWWN
-Oh accidenti pure io adesso!-, esclamò, divertita, per poi mettersi a girare in tondo per la stanza, frugando dappertutto. Trovò teglie, vaschette, piastre  ... Poi improvvisamente le venne un'idea.
-Toby-.
-Si?-.
-Sai cucinare?-.
-Eh? No ... -.
-Bene nemmeno io ...  però se la memoria non mi inganna abbiamo tutti gli ingredienti necessari per prepararci una bella colazione a base di ... indovina??-.
-Spero non di pasta con lo zucchero ... -, mormorò Toby perplesso.
-Ahaha, ma no, stupido! Possiamo preparare i waffles!-.
Sentendo quella parola, gli occhi del ragazzo si illumianarono.
-Davvero?-.
-Sì... abbiamo burro, uova, zucchero ... tutto ... poi c'è la piasta apposta ... Toby. So cosa mangeremo oggi-, esclamò Crystal sorridendo, alchè Toby starnutì ancora una volta a causa della farina che gli era caduta in testa...
-E farina ... Ahahaha!-.
 
***
 
Erano in piedi in mezzo alla strada, e Sam si guardava nervosamente intorno, consultando di tanto in tanto la cartina che teneva in mano.
-Allora... non ho la minima idea di dove cazzo siamo-, concluse.
-Forse perchè hai la cartina al contrario-, lo riprese Jeff sghignazzando. Con un ringhio,  Sam appallottolò la mappa, lanciandola via, e prese in pieno un postino, facendolo cadere dalla bici.
-Peeerchèèè ... -, disse il povero uomo, perdendo i sensi, sotto lo sguardo scioccato di Sam e quello divertito del killer.
-Allora, cerchiamo di ragionare-, disse Jane facendo finta di niente. -Non dev'essere andata lontana, no? Col buio che c'era ieri notte mi sembra impossibile-.
-Già, ma è comunque impossibile stabilire che strada abbia preso!-, esclamò Sam.
-Sam, ti ho già detto di stare calmo,per favore ... se sei così agitato non ci sarai d'aiuto-.
Il ragazzo fece un  respiro profondo, facendosi passare una mano fra i capelli.
-Scusa Jane, il fatto è che sono preoccupato ... -.
-Lo so, ma la troveremo, non preoccuparti-.
-Ehy, piccioncini, se avete finito di fare gli smielati, io avrei trovato una cosa-, disse Jeff poco lontano da loro, accucciato a terra.
-Sarebbe?-, domandò Jane scettica, mentre lei e Sam lo raggiungevano.
-Questo-.
Jeff mostrò ai ragazzi un braccialetto argentato, che era sicuro aver visto sul polso di Crystal la notte prima.
-E' di mia sorella-, disse Sam esaminando l'oggetto. -Che sia passata di qui...?-.
-Elementare, Watson-, disse Jeff con un cappello da investigatore ... 
-Dove lo hai preso quello?-, chiese Jane.
-Ah, prima ho ammazzato uno e gli ho fregato il cappello-.
-Mettilo giù-.
-No-.
-Metti giù quel cappello, Jeffrey!-.
-No!-.
-Finitela! Chissenefrega del cappello, dobbiamo ritrovare mia sorella, diamoci una mossa!-, esclamò Sam incamminandosi.
-Pfff... che stress che siete-, borbottò Jeff mentre lanciava via il cappello, che a causa del vento, volò in faccia a un postino, facendolo finire in un fosso e lasciandogli esalare un flebile grido disperato.
-Peeerchèè ... -.



//Angolo dell'autrice//

Perchè la parte finale di questo capitolo mi sembra più demenziale del solito? xD

Jeff: Perchè i postini sono come le comparse, le trovi ovunque ma non servono a niente u.u

Si forse U_U Comunque, ecco il new chapter con un po' di ritardo rispetto al solito, ma già i motivi si sanno T.T Poi oggi sono a casa da scuola, quindi ne ho approfittato per aggiornare nonostante le mie condizioni di salute :D

Jeff: Uh, autrice masochista

Smettila -_-

Comunque, come al solito mi auguro che il capitolo sia stato di vostro gradimento ^^

Ciao e alla prossima! ^^

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Capitolo 12
*** La voce ***




-Cosa hai fatto alla guancia?-, chiese Toby, mentre lui e Crystal camminavano ormai da un quarto d'ora sul sentiero che li avrebbe, teoricamente, ricondotti in paese.
-Ah, questo ... mi sono tagliata ... -, disse Crystal cercando di risultare credibile.
Toby si tirò su le maniche della felpa, rivelando numerose fasciature su entrambe le braccia.
-Anche io ... -.
-Accidenti, che ti è successo?-, domandò Crystal sorpresa.
-Niente... mi sono fatto male ... -.
-Uhm ... quanto dovrebbe mancare a raggiungere il paese?-, chiese la ragazza guardando all'orizzione.
-Entro pomeriggio dovremmo arrivare ... -, mormorò Toby a bassa voce.
-Grazie per tutto quello che stai facendo per me, Toby-, disse Crystal sorridendo.
-Eh?-.
-Per il fatto che mi stai aiutando e anche ... per avermi ascoltata ieri notte ... -.
-Non devi ringraziarmi...-, mormorò lui imbarazzato, alchè la ragazza sorrise, superandolo e riprendendo a camminare.
Toby avanzava lento, con lo sguardo basso, mentre la voce nella sua testa non gli dava tregua. LUI continuava a parlargli. Gli diceva di fare presto. Di portare a termine la sua missione.
 
***
 
-CRYYYSTAAAAL! DOOVEEE SEEEEIII?? SOREELLIINAAAA RISPOOOONDIIII!!!-.
-E dacci un taglio con questo stile da strillone, mi stai spaccando i timpani-, ringhiò Jeff irritato, alzando gli occhi al cielo.
-I tuoi timpani sono l'ultimo dei miei problemi, adesso l'unica cosa importante è trovare mia sorella!-.
-Ma con l'udito compromesso dubito che potremmo svolgere le ricerche in modo impeccabile!-, ribattè Jeff irritato.
-Non me ne frega un cazzo del tuo udito!-.
-Bene, ma a me si, altrimenti non riuscirei a sentire le tue grida disperate quando ti avrò conficcato il coltello in gola!-.
-Adesso finitela tutti e due!-, esclamò Jane irritata, tirando un pugno sulla spalla a entrambi (a Jeff molto più forte).
-Ehhh ma che coglioniii ... -.
Il killer si massaggiò la testa dolorante, pronto a ribattere con la solita finezza che lo contraddistingueva, quando una fitta dolorosa lo fece bloccare in mezzo alla strada.
-Jeffrey, coglione, vuoi farti investire?-, urlò Jane dal marciapiede, cercando di attirare la sua attenzione, ma il ragazzo non dava segno di ascoltarla.
Di nuovo la sua voce. Per quanto durante tutto il tempo si fosse sforzato di ignorarla, questa volta gli risultò impossibile. Gli ordini erano chiari. Portargli la ragazza.
-Eh, ragazza sto cazzo, se l'abbiamo persa come cazzo te la porto la ragazza...-.
- .... ma sta parlando da solo?-, chiese Sam con aria perplessa, sentendo i monologhi del killer, alchè Jane si limitò a fare un gesto vago con la mano.
-... oh, vediamo di muoverci a ritrovare la bimba-, disse Jeff raggiungendoli, ma con tono particolarmente serio senza traccia di divertimento.
Passò davanti agli altri, che lo guardarono sorpresi.
-Ma che gli è preso?-, domandò Sam sempre più confuso.
-Ignoralo ... -, tirò corto la ragazza. -Tanto quello chi lo capisce-.


//Angolo dell'autrice//

Allora allora, il capitolo di oggi è risultato un po' più breve del solito (chiedo venia T.T), e oserei dire piuttosto enigmaticoooo...

Jeff: Dove lo vedi l'enigma? 

Non si vede, si sente u.u

Jeff: Ahahaha, ma queste battutine squallide le studi o ti vengon o spontanee??

Spontanee, ho imparato dal migliore u.u Comunque, deliri a parte,spero riuscirete a perdonarmi per la lunghezza vergognosa ToT

Come sempre spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi invito a lasciare una recensione per sapere la vostra opinione :3 Ciao e alla prossima! :D

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Capitolo 13
*** Verità svelata ***




Il tragitto durò più di quanto Crystal avesse immaginato. Dopo circa un oretta di cammino, arrivarono all'entrata di bosco, che si infittiva a vista d'occhio.
La ragazza si fermò un attimo, e guardò perplessa il ragazzo davanti a lei.
-Toby ... -.
-Mh?-.
- ... ma sei sicuro che sia la strada giusta? Non mi sembrava di aver attraversato il bosco per arrivare qui...-.
- ... si ... ma questa è la strada più corta ... tagliando per il bosco arriverai in paese entro pochi minuti-.
Crystal fissò i fitti alberi che fiancheggivano il sentiero che si inoltrava nel bosco, con aria scettica. 
-Va bene, andiamo...-.
Il rumore di foglie secche sotto ai suoi piedi, era abbastanza snevante. Forse per la situazione abbastanza insolita, o forse per il fatto che da quando erano entrati nel bosco, Toby non aveva aperto bocca.
E la cosa, per quanto strana potesse sembrare, le creava disagio. Quindi, seppur imbarazzata, cercò di attaccare discorso.
-Ma tu quindi vivi da solo? La tua famiglia dov'è?-.
- .... lontana-.
- ... lontana?-.
-Si ... molto lontana ... -.
- .... -.
Ripresero a camminare, e Crystal si sentiva ancora piu a disagio di prima. Era ovvio che le stava nascondendo qualcosa, ma non riusciva a capire il perchè di tutti quei misteri. 
- .... sai ... i miei genitori hanno mollato me e mio fratello a casa da soli ... -.
- ... come da soli? Sono morti?-.
-Eh?-, Crystal si bloccò un attimo, guardandolo perplessa. -Ma no, ma no, sono solamente via! Torneranno tra qualche mese (spero) ... -.
- ... ah ... -.
- ... comunquee ... si ... ehm ... ti ho gia detto che ho un fratello, no? Ecco, immgina che i nostri genitori hanno affidato a lui il compito di occuparsi di me ... dato che lui è "il maggiore"-, disse la ragazza mimando le virgolette sull'ultima parola.
Toby annuì debolmente, camminandole accanto. 
-Anche io avevo una sorella più grande-.
-Ah davvero? Come si chiama?-.
-Si chiamava Lyra ... -.
- .... un attimo? ... si chiama Lyra-, lo corresse la ragazza.
- ... no no ... lei è morta tempo fa-.
Crystal si fermò di colpo, mentre il ragazzo continuava ad avanzare davanti a lei, con la testa bassa.
- ... ti manca, non è vero?-, chiese lei a bassa voce, cercando di affrettare il passo per raggiungerlo. Toby annuì solamente, senza proferir parola.
- ... credo di poterlo capire, sai? ... -, ammise Crystal avanzando piano. -Io ... non saprei sopportare se mio fratello non ci fosse piu ... certo, è un idiota ...però ... -.
-Gia...-.
Toby la affiancò, e continuando a camminare a passo lento, mise le mani in tasca, fissando davanti a se.
-Crystal ... posso farti una domanda?-, chiese, senza guardarla.
- Mh? ... si, certo ... -.
- ....  ti senti mai sola?-.
A quella domanda, così stranamente inaspettata, Crystal dovette fermarsi un attimo prima di rispondere. Non sentendo più i suoi passi dietro di lei, anche Toby fece lo stesso, e si voltò piano verso la ragazza.
-Bhe, ti sembrerà strano ... dal momento che ho una famiglia che mi vuole bene, il concetto di solitudine potrebbe sembrare un po' esagerato ... ma a volte ... si -.
- ... -.
- ... non so se riesco a spiegarlo ... però ... penso che , nonostante si stia a contatto con le persone, queste non riescono a colmare i vuoti che senti ... a volte sono solamente ... una sorta di sagome di riempimento, non trovi? Ne sei circondato ma alla fine di loro non rimane niente, svaniscono, così come sono arrivate ... e bhe ... la trovo una cosa piuttosto triste, non pensi?-.
Toby annuì piano, tenendo lo sguardo basso, nonostante continuasse ad ascoltarla.
-Però ... -, Crystal alzò piano lo sguardo verso di lui. -Si a volte mi sento sola, ma penso che il mondo sia strano ... tu per esempio ... -.
-I-io?-.
- ... si ... prima ... sulla strada ... insomma, perchè ti sei fermato ad aiutarmi?-.
- ... -.
-Nel senso ... non mi conoscevi, cosa ti ha spinto a ... venire li e offrirmi il tuo aiuto?-.
In riposta, Toby alzò le spalle, indifferente, evitando il suo sguardo.
- ...  ho capito ... -, fece lei con un sorriso rasseganto. -Bhe, sai che ti dico, non mi importa-, conlcuse, sorridendo, per poi avvicinarsi piano.
Toby, colto alla sprovvista, indietreggiò leggermente, sussultando.
-Non mi importa... e sai una cosa? Tu quella notte non mi hai lasciata sola, nonostante non mi conoscessi, e io, a maggior ragione adesso che ti conosco, non ho intenzione di farlo-.
- ... -.
-Quindi non sentirti solo, Toby-, aggiunse Crystal sorridendo. - Ci sono io con te-.
Toby la osservava senza dire niente. Non aveva parole, nessuno fino a quel momento gli aveva mai detto una cosa simile. Quella ragazza che conosceva appena da un giorno era riuscita, con poche parole, a esprimergli tutte quelle cose che avrebbe voluto sentirsi dire dagli altri. 
Ma lui veramente si meritava tutto cio? Davvero si meritava l'amicizia di quella ragazza? Proprio lui che in quel preciso istante aveva deciso di prendere in mano il suo destino e di condurla verso la sua rovina?
No ... lui non se la meritava ...  e nemmeno lei si meritava quel destino.
Crystal avanzò davanti a lui, ma subito si sentì bloccare il polso in una presa ferrea ma delicata.  Si voltò e vide la mano di Toby serrata attorno al suo polso. 
-T-Toby cos'hai?-, gli chiese, leggermente sopresa. -Abbiamo sbagliato strada?-.
La mano del ragazzo tremò leggermente sul suo polso, e Crystal notò il suo sguardo basso. 
- ... Toby?-.
-Scusa-.
- ..... Mh?-.
- ... scusa-.
- ... Toby, di cosa ti stai scusando?-.
-Scusa ... ti ho mentito ... non ti sto riportando a casa ... scusa ... s-scusa ... -.
-C-cosa?-, fece la ragazza perplessa. -E dove mi stai portando allora?-.
- ... Lui mi ha ordinato di farlo ... -.
- .... Lui chi?-.
-Lui ... L-Lui voleva te ... H-ho cercato di ignorarlo ma... la sua voce ... f-fa male ... -, il ragazzo si prese la testa fra le man. -F-fa tanto male ...scusami ... -.
-Toby ... -.
Il ragazzo allentò leggermente la presa sul suo polso, per poi spostare la mano sulla sua manica, tirandola leggermente.
-Devi tornare indietro ... Lui ti sta aspettando ... sa che sei qui e ti aspetta ... -.
-Toby ... ma cosa stai dicendo?-, chiese Crystal afferrandogli delicatamente la mano. -Lui chi? Chi mi sta aspettando? ... chi ti fa male?-.
-Lui ... mi ha salvato e io ... io devo farlo per Lui ... anche se non voglio ... ma se non lo faccio ... mi fa male ... e ... rivedo quella scena ... rivedo mia sorella ... l'incidente ... mio padre ... il sangue ... e ... e ... -.
Delle lacrime silenziose iniziarono a scorrere lungo il viso del ragazzo, il cui corpo era leggermente scosso da fremiti e singhiozzi.
Smise solamente quando sentì le braccia di Crystal circondargli il corpo in una stretta decisa ma delicata allo stesso tempo.
Toby si immobilizzò, mentre le lacrime continuavano a rigargli il viso. 
-Va tutto bene Toby ... -, sussurrò dolcemente lei tra i suoi capelli. -Non sei solo ... -.



//Angolo dell'autrice//

Oddioo sono secoli che non aggiorni vi chiedo infinitamente perdono TT.TT  Ma purtroppo ultimamente sto avendo dei problemi in famiglia che in poche parole mi stanno scombussolando un po' le giornate ^^" Ma come promesso la storia andrà avanti, a discapito del fatto che potrei pubblicare a intervalli un po' meno regolari rispetto al solito T.T 

Comunque, adesso che mi sono scusata :D ... cosa ne pensate? Pian piano le cose stanno iniziando a venire a galla :D

Jeff: No, mancano i salvagenti u.u

........

Jeff: ....

.... non so se ridere o piangere xD Ad ogni modo come sempre spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento, e detto questo vi saluto ^^

Ciao e alla prossima! :3

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Capitolo 14
*** Scelta imprudente ***



Mentre camminavano ignorando i lamenti di dolore dei numerosi postini deceduti durante il tragitto (o era sempre lo stesso? O_O), Jeff si fermò un attimo e guardò la ragazza davanti a lui.
-Oh, Jane, posso parlarti un attimo?-, chiese.
-Mh? Che vuoi?-, rispose quella scocciata.
-Non fare la preziosa, cazzo, vieni qui devo parlarti-, tirò corto il killer.
A quel punto la ragazza lo raggiunse, e continuando a camminare, gli rivolse uno sguardo scettico.
-Cosa c'è?-, domandò ancora lei, cercando di apparire meno irritata.
-Lo senti anche tu, vero?-.
In risposta, Jane annuì leggermente, continuando ad avanzare. 
-Si, è da quando abbiamo messo piede in quella casa che lo sento-.
-Se non ritroviamo la ragazzina quello sarebbe capace di rompere il cazzo, ma in modo pesante, non so se mi spiego-, disse Jeff mettendo le mani in tasca.
-Mpf... ovviamente tu la vuoi ritrovare solo per portarla da Lui, non è vero?-, chiese Jane con un leggero disprezzo nella voce.
-Tsk ... certo, cosa credi, che mi piacciano le fitte alla testa ad ogni minuto?-.
-Sei uno stronzo ... -, mormorò la ragazza avanzando. 
-No amore ... sono al servizio di quel palo della luce, come te del resto, è diverso ... se non fossi obbligato me ne laverei volentieri le mani-.
-Resti sempre uno stronzo-, tirò corto Jane superandolo e tornando a camminare, ma Jeff la ignorò completamente, avanzando a sua volta con le mani in tasca, mentre il gruppo si lasciava indietro l'ennesimo postino in punto di morte.

 
***

 
Da quando Toby le aveva detto quelle cose, uno strano senso di angoscia aveva iniziato a impossessarsi della testa di Crystal.
Insomma, chi era questo tizio di cui stava parlando il ragazzo?
-Toby, perchè ti metti a servizio dei pedofili? ...-, momorò piano, aggrappata al suo braccio mentre avavanzavano nel bosco.
Del canto suo, il ragazzo camminava all'erta, guardandosi intorno ogni minuto.
-Devi andartene-, disse poi. -Torna indietro finchè sei in tempo-.
E in circostante normali Crysta non se lo sarebbe fatto ripetere due volte, ma in quel caso era un po' diverso.
-Ma da quello che ho capito, se non mi porti da lui questo è capace di farti del male-, disse preoccupata, volgendo lo sguardo al ragazzo davanti a lei, che si limitò ad alzare leggermente le spalle.
-Non importa... è ... successo altre volte-.
-Eh no-, concluse la ragazza guardadolo. -Ti ha detto di portarmi da lui? Allora sarò quello che faremo-.
Toby le rivolse un'occhiata perplessa e spaventata allo stesso tempo.
-C-cosa intendi dire?-.
-Portami da lui, Toby-, rispose semplicemente Crystal sorridendo. -Sta tranquillo, lo saprò tenere a bada-.
-No, non puoi, lui ti ucciderà di sicuro!-.
-Ahh fammi il favore, al massimo scappo!-, ribattè la ragazza sicura di se. -E poi con tutti i film horror che ho visto so esattamente come comportarmi in caso di aggressione!-.
-Ma questo non è un film horror...-, biascicò il ragazzo perplesso. -O si?-.
- ... no Toby, non lo è ...-.
-.... allora è una storia?-.
-No.... non penso che qualcuno stia scrivendo una storia su di noi-,disse Crystal sorridendo. -Anche perchè se fosse così maledirei chiunque la stesse scrivendo per averci messo in questa situzione di merda-, aggiunse, con un sorriso raggiante.
-Oh...-.
-Ehm, comunque, convenevoli a parte-, riprese la ragazza. -Sta tranquillo, portami da questo tipo così lo denuncio per pedofilia....-.
-Ma...-.
-Niente "ma", Toby-, disse ancora Crystal alzando una mano con aria di chi non avrebbe cambiato idea. -Così è deciso!-.


//Angolo dell'autrice//

Salve a tutti :D Finalmente sono riuscita ad aggiornare e a risolvere (in parte) i problemi che avevo, quindi credo che da oggi riuscirò a pubblicare con più frequenza ^^ (o almeno si spera xD)

Comunque, scuse a parte ... quanto puo essere imprudente la nostra cara protagonista? xD Tanto, lo so u.u

Jeff: Mi ricorda qualcuno ma non faccio nomi *coff coff*

ma -.- .... Bhe, direi che posso concludere ^^ Spero che il capitolo vi sia piaciuto e per il momento vi saluto dandovi appuntamente al prossimo :D

 

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Capitolo 15
*** La foresta ***



-No, non ci credo-.
Sam e gli altri si fermarono davanti all'entrata del bosco, dopo aver girato mezza città ed aver decimato la percentuale di postini.
-Se mia sorella è li dentro dobbiamo muoverci a ritrovarla!-, esclamò il ragazzo terrorizzato. 
-Tranquillo, è quello che faremo-, lo rassicurò Jane volgendo lo sguardo verso il bosco. Lanciò una rapida occhiata a Jeff, il quale si era affacciato davanti all'immensa distesa di alberi, fissando il basco con le mani nelle tasche della felpa.
"Che diavolo hai mente, Jeff?", pensò la killer squadrandolo con perplessità.
-Allora allegri scout, oggi gita nel bosco-, disse il ragazzo avanzando. -Dividiamoci, troveremo prima la bimba-.
-Che? Scherzi, se la trovi prima tu non oso immaginare cosa le farai!-, esclamò Sam allarmato, alchè il killer piegò le labbra in un sorrisetto.
-Te la riporto, mi sembra ovvio-, disse, con naturalezza.
-Certo e noi ti crediamo...-,commentò Jane con sarcasmo. -Andremo insieme, io e te conosciamo il bosco, la troveremo-,aggiunse, rivolta a Jeff. -Anche se l'idea di collaborare con te mi disgusta-.
-Oh, ma quanto amore, tesoro-, la canzonò il killer sogghignando.
-Oh, non iniziate di nuovo voi due, prima mi aiutate a ritrovare mia sorella e prima potrete tornare a cercare di ammazzarvi a vicenda-, tirò corto Sam puntando il bosco. Per poi rabbrividire. -Minchia che caga entrare li dentro...-.
-Non fare la femminuccia-, lo prese in giro Jeff divertito. 
-Taci tu!-.
-Allora, ci muoviamo o no??-, chiese Jane avanzando e separando i due, che non fecero storie, e seppur un po' contrariati, seguirono la ragazza nel bosco.

 
***
 
-Toby, ma mi parli un po' di questo tipo?-.
Da quando si erano incamminati, Crystal non aveva smesso di fare domande al ragazzo, che però si ostinava a rispondere a monosillabi o a non rispondere affatto.
-Non posso dirti niente su di lui ... -, le disse mentre camminava.
-Mh ...-.
La ragazza, rassegnata, lo seguì senza fargli ulteriori domande, ma non riuscì a togliersi dalla testa la sensazione che tutta quella faccenda aveva qualcosa di strano.
Non si fidava per niente di "Lui", come lo chiamava Toby, ma da una parte la curiosità stava prendendo il sopravvento, e arrivati a un punto come quello, era anche inutile decidersi a mollare tutto e tornare indietro.
Così decise di mettere da parte quella odiosa sensazione e di seguire il ragazzo nel fitto del bosco.

 
***

 
-Non riesco a capire perchè Crys sia venuta fin qui ... -, mormorò Sam, dimostrando tutto il suo coraggio guidando il gruppo ..... rigorosamente dietro alle spalle di Jane.
-Chi lo sa, magari voleva fare una passeggiata nel bosco-, disse Jeff con evidente sarcasmo, cosa che fece imbestialire Sam oltre ogni dire.
-Smettila di prendere tutto così alla leggera, mia sorella è scomparsa, ora è chissà dove e tu non fai altro che scherzare!-, esclamò il ragazzo guardandolo male.
-Oh scusa se non riesco a fare altro, ahahah!-.
-Coglione...-, mormorò Jane afferrando Sam per mano e conducendolo piu avanti, per poi riprendere a camminare. -Lascialo perdere, è fatto così, non ci puoi fare niente-, gli disse.
-Ho capito, ma ricordami perchè abbiamo accettato di farlo venire con noi-.
-Ehm ... eri tu quello che diceva che più eravamo meglio era-, gli ricordò la ragazza continuando a camminare, e Sam si zittì, tirandosi una sberla in testa.
-Cazzo-.
-E poi, Jeff conosce questo bosco meglio di me, e per quanto mi secca ammetterlo, potrebbe seriamente esserci utile-, aggiunse Jane, mentre il killer li seguiva a distanza.
-Speriamo altrimenti lo butto nel primo fosso che trovo-.
-Attento a non caderci te nel fosso, piuttosto-,ridacchiò la ragazza accennando alla buca che Sam aveva appena preso in pieno con il piede.
-Ma che cazz--?!-.
-Ahaha... -.
La killer lo afferrò per un braccio e lo tirò fuori con uno strattone, e Sam le finì addosso.
-Ahh s-scusami sono scivolato!-, fece lui ritraendosi immediamente, consapevole di essere arrossito a contatto con il petto formoso della ragazza, che a differenza sua non si era scomposta per niente.
-Nessun problema-, disse, accennando un sorriso. -Su proseguiamo prima che faccia buio-.
Dietro di loro, Jeff avanzava lentamente, e dopo qualche minuto alzò la testa verso il cielo che stava iniziando a scurirsi.
Poi dovette abbassarla di scatto, sentendo l'ennesima fitta alla testa.
-Mh ... vaffanculo ...-, ringhiò bassamente, conficcando il coltello nel tronco di un albero, per poi fermarsi mentre gli altri due continuavano a proseguire.



//Angolo dell'autrice//

Awww la goffaggine di Sam colpisce ancora XD Ma a parte questo u.u Eccomi qui puntualissima con il nuovo chapter giornaliero (?) :D

Allora, cosa c'è da dire? Sam inciampa, i postini si stanno per estingurere, Jeff impreca come un malato mentale...

Jeff: Oh!

Tutto normale no? :D Come proseguiranno le ricerche dei nostri intrepidi eroi? Vi aspetto al prossimo capitolo per scoprirlo ^^ Ciao e alla prossima!

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Capitolo 16
*** Imprevisto al fiume ***




Era da più di mezz'ora che lei e Toby stavano camminando per i sentieri erbosi del bosco, e dopo essere inciampata l'ennesima volta in una radice escposta, Crystal chiese una pausa di qualche minuto.
-Non ce la faccio più-, ansimò, sedendosi a terra per riprendere fiato, per poi rivolgere lo sguardo al ragazzo in piedi davanti a lei. -Quanto manca?-.
-Ci siamo quasi, dobbiamo superare il fiume a qualche chilometro da qui e ... saremmo arrivati-.
-Ah bene...-, la ragazza stiracchiò un po' le gambe, per poi fare appello a tutta la sua forza di volontà per riuscire a rimettersi in piedi e riprendere il cammino.
Improvvisamente, le venne da chiedersi cosa stesse facendo Sam in quel momento. La stava forse cercando? O magari conoscendolo aveva avvertito la polizia senza perdere tempo, o ancora più probabile, era andato completamente nel panico.
Crystal sperò vivamente che non si trattasse dell'ultima ipotesi.
Dopo un'altro po' di tragitto, giunsero finalmente sulla sponda del fiume citato da Toby, e Crystal si accigliò leggermente, osservando le acque scorrere piuttosto impetuose.
-Come lo attraversiamo?-, chiese, perplessa.
-Da qualche parte ci deve essere un passaggio di pietra, ma non mi ricordo precisamente in quale direzione-, rispose Toby osservando il fiume.
-Oddio vuol dire che dobbiamo camminare ancora?-, domandò Crystal faticando all'idea.
-Se vuoi tu puo aspettarmi qui mentre vado a controllare-, propose il ragazzo.
-Ecco, direi che va gia meglio-, sospirò Crystal sedendosi sul terreno cosparso di sassolini. 
-Allora aspettami qui ... ma non muoverti-, le disse Toby guardandola.
-Si si tranquillo, non scappo-, lo rassicurò Crystal sorridendo. -Vai pure-.
Detto quello, il ragazzo iniziò a percorrere la riva del fiume in cerca del passaggio che li avrebbe condotti all'altra riva, allontanandosi gradualmente dalla visuale di Crystal, che posò le mani sul terreno, mettendosi a giocare con qualche sassolino e godendosi della leggere brezza dovuta alla presenza del fiume.

 
***
 
Jane si fermò improvvisamente, facendo fermare anche il ragazzo dietro di lei, che la affiancò.
-Siamo arrivati?-, chiese speranzoso. -Hai trovato Crys?-.
-No-, rispose Jane guardandosi intorno. Aveva una brutta sensazione, dovuta a cosa non lo sapeva nemmeno lei.
-Allora perchè ti sei fermata?-.
La ragazza si voltò verso Jeff, che li seguiva a qualche metro di distanza.
-Hei! Sai dove potrebbe essersi fermata a riposare? Una specie di radura o non so che-.
-Mh?-, fece Jeff disinteressato, camminando lentamente fino a raggiungerli. -Radura? E' un bosco, non ci sono radure, geografa-.
-Fai poco lo spiritoso, Jeffrey, stiamo camminando da ore, non l'abbiamo ancora trovata e inoltre sta iniziando a farsi buio-.
-Oh, io c'ho caga però a girare per il bosco di notte-, ammise Sam a disagio.
-Appunto per questo lo scopo sarebbe ritrovare tua sorella prima che cali completamente il buio-, specificò Jane. -Allora Jeffrey?-.
-Ma che ne so-, tirò corto il killer, disinteressato, tornando a mettersi le mani in tasca. -So solo che proseguendo di qui si arriva a una zona con meno alberi, forse la bimba si è fermata li-.
-Ah perfetto, buono a sapersi!-, esclamò Sam. -Allora andiamo a controllare!-.
E detto questo, partì in quarta verso il fitto del bosco, mentre i due killer gli stavano dietro, sperando che non fosse finito nell'ennessimo fosso.

 
***
 
Il sole stava calando, quando Crystal decise di mettersi in piedi e di sgranchire un po' le gambe mentre aspettava Toby, che non si era ancora fatto vivo.
Probabilmente la ricerca del passaggio aveva richiesto un po' più tempo del previsto, considerando anche la lunghezza del fiume.
Camminò verso la parte di riva dove l'acqua non scorreva impetuosa, anzi, si era accumulata tranquilla ai bordi delle sponde. La ragazza si chinò sulle acque limpide e immerse le mani, per poi chiuderle a coppa per riuscire a raccogliere un po' d'acqua per dissetarsi.
Fresca e rigenerante, pensò Crystal, proprio quello che ci voleva. Rimase a fissare il suo riflesso nell'acqua. I capelli scuri e lisci le ricadevano lungo le spalle, e un ciuffo ribelle ondeggiava sulla parte destra destra del suo volto, incorniciandole il viso sul quale spuntava il segno rosso degl taglio precedentemente procuratole dal killer, che ormai si stava cicatrizzando.
La ragazza si lavò il viso con l'acqua del fiume, rinfrescandosi e il suo sguardo tornò sulla superficie tranquilla dell'acqua, che rispecchiava il suo riflesso, quello degli alberi dietro di se, e quello del muso di un orso visibilmente irritato e delle zanne appuntite che gli spuntavano dal muso ..........
Un attimo......
Crystal aggrottò le sopracciglia fissando con più intensità l'acqua, e pensò di aver solo immaginato il riflesso appena visto, ma quando sentì un verso terrificante alle sue spalle dovette ricredersi.
Si girò di scatto, lanciando un urlo per poi cadere all'indietro alla vista dell'orso che si trovava davanti a lei, il quale emetteva versi per nulla rassicuranti.
-Oddio!-.
La ragazza si pietrificò fissando l'enorme animale che sembrava parecchio arrabbiato, mentre si alzava sulle zampe posteriore e ruggiva ferocemente.
-T-Toby!-.
Cercò di chiamare il ragazzo ma riuscì ad evitare a pelo una poderosa zampata da parte dell'animale, che per chissà quale motivo, si era messo ad attaccarla.
-Oh Gesù, ci mancava solo questo!-.
Crystal si tirò velocemente in piedi e indietreggiò leggermente.
-O-ok da quello che ho visto nei film quando un orso ti attacca bisogna fingersi mor--
Un altro ruggito da parte dell'orso la colse alla sprovvisa, e Crystal mandò al diavolo il buon senso, iniziando a correre verso il bosco, sperando di seminarlo.
In che guaio si era appena cacciata?




//Angolo dell'autrice//

Buonsalve a tutti :D Sì, lo so, sono in ritardo estremo con la pubblicazione ma i miei piani di ritrovare almeno un minimo di puntualità sono falliti miseramente a casua di entà superiori T^T (la scuola -.-).

Allora, allora, cosa sta succedendo di bello?  :D  Bhe, semplicemente le cose stavano prendendo una piega troppo tranquilla e per questo e per la gioia dei nostri cari personaggi ho deciso di movimentarle un po' xD

Quindi che altro aggiungere? Come al solito mi auguro che il capitolo sia stato di vostro gradimento e vi invito a recensire per lasciare una vostra opinione ^^

Ciao e alla prossima! ^^


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Capitolo 17
*** Pericolo scampato ***




Sam e Jane fissavano senza espressione la parete rocciosa in cui si erano imbattutti seguendo le indicazioni di Jeff.
-E questa sarebbe la zona senza alberi? -, chiese Sam. -A me sembra solo un fottuto vicolo cieco-.
-Quell'idiota si è sbagliato-,rispose Jane irritata, voltandosi. -Jeffrey, dove cavolo ci hai--
Si bloccò quando non trovò nessuno dietro di lei.
-Ma che...? Jeffrey!-, lo chiamò, iniziando a fare qualche passo indietro. -Che fine ha fatto quel coglione?!-.
-Che succede, Jane?-, Sam la raggiunse e la vide intenta a imprecare in almeno cinque lingue diverse.
-Jeffrey se n'è andato-.
-... nel senso che è morto?-, domandò il ragazzo perplesso.
-No, nel senso che ci ha bidonati qui-.
A Sam servirono tre minuti buoni per rendersi conto della situazione.
-Oddio ciò significa che quel porco starà cercando da solo mia sorella!-, esclamò, terrorizzato. -Gesù, non oso immaginare cosa potrebbe farle, io lo ammazzo!-. 
Era gia pronto a perplustrare il bosco alla ricerca del killer, quando la ragazza lo fermò per un braccio.
-Sam, aspetta, per quanto possa sembrare strano non penso che le potrebbe fare del male-.
-Come fai a dirlo, stiamo parlando di Jeff!-, disse Sam allarmato.
-Lo so, ma devi fidarti di me-, gli rispose la ragazza. -Troveremo tua sorella prima di lui-.
-Lo spero davvero ... ma in caso io mi sono portato dietro le armi e il cibo-, disse, indicando lo zaino alle sue spalle.
-Che? Ti sei portato dietro quel coso tutto il tempo?-, domandò Jane perplessa.
-Ovviamente-.
-Sei incorreggibile...-.
-Ahaha!-.
***
 
Correva.
Da cinque minuti buoni stava correndo senza meta tra la vegetazione del bosco, con l'orso alle sue spalle che non accennava a stancarsi o a smettere di seguirla.
Avanzava a fatica, reggendosi il fianco sanguinante, dopo che l'orso l'aveva ferita con una zampata qualche minuto prima, ma fortunatamente, non era nulla di grave, o almeno cosi sperava.
-Accidenti, lasciami staree!!-.
La ragazza si fermò quando degli spessi tronchi le bloccarono il passaggio, impedendole di proseguire.
Perse un battito e sbiancò completamente, quando, girandosi, si ritrovò davanti l'imponente figura dell'animale che le ringhiava ferocemente.
In momenti come quelli si pentì di non aver studiato le tecniche di sopravvivenza nel bosco ... ma quale manuale diceva come difendersi dall'attacco di un orso nevrotico??
-B-buono, sta calmo...-.
Crystal alzò piano le mani, indietreggiando sino a toccare il tronco con la schiena, consapevole che se anche avesse provato a scappare, avrebbe solo peggiorato le cose, e inoltre il fiato corto che aveva in quel momento non glielo avrebbe permesso.
L'orso continuava ad avanzare con versi gutturali e feroci, mostrandole le zanne, e la ragazza deglutì terrorizzata.
Come era finita in quella situazione? E pensare che solo qualche giorno prima era a casa sua, tranquilla, fuori da ogni pericolo, nel suo letto comodo ... mentre adesso stava per essere sbranata da un orso.
Un modo molto epico per morire, dopotutto, pensò, mentre osservava l'animale avvicinarsi sempre di più sino a che non le fu vicino, e a quel punto si alzò su due zampe, preparando la poderosa zampa artigliata per colpirla.
-AHHHH!!-.
Si mise a urlare e si raggomitolò contro il tronco, chiudendo gli occhi, e iniziando a pregare ogni divinità esistente per una morte rapida e indolore.
Quando sentì un ruggito più forte, le venne da chiedersi se le sue preghiere fossero state esaudite o meno, ma non appena si accorse del ragazzo che si era appena parato davanti a lei, dopo aver conficcato un coltello nella zampa dell'orso, non seppe se pregare gli dei o meno.
-J-Jeff?-.


//Angolo dell'autrice//

Dan dan daan :D (?) Chi se lo sarebbe aspettato questo ehh?? (A dire il vero immagino quasi tutti ma dettagli u.u)

E riecco il nostro killer preferito entrare in scena e mettere a rischio una specie protetta uwu

Jeff: Lasci da parte gli istinti animalisti per una volta?! O_O


No mai, io sono animalista al 100 % ù_ù 

Quindi, bhe ... per fortuna (o sfortuna) della nostra protagonista l'arrivo di Jeff dovrebbe averle parato il fondoschiena da una brutta situazione :D Che succederà adesso? Ci saranno baci e abbracci fra i due, o botte e insulti ai quali ormai siamo tutti avvezzi? uwu

Scopritelo nel prossimo capitolo ;) Ciao e alla prossima!;D
 

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Capitolo 18
*** Prova di fiducia ***



Il sole era gia calato da un pezzo, quando Sam e Jane arrivarono a perlustrare la parte sud del bosco.
-Dannazione, è gia sera e di mia sorella ancora nessuna traccia!-, esclamò Sam tirando un calcio al tronco d'albero più vicino, per poi mettersi a imprecare per il dolore al piede dovuto all'impatto.
A quel punto, Jane sospirò e si avvicinò a lui.
-Sam ascolta... credo che dovresti tornare a casa-.
A quelle parole, il ragazzo sussultò, guardandola senza capire.
-Scherzi, io non me ne vado finchè non ritrovo mia sorella!-.
-Capisco che tu voglia ritrovarla ma di notte questo posto è pericoloso e non mi va di mettere in pericolo anche te-, spiegò Jane in tutta tranquillità. -Quindi torna a casa, io continuerò le ricerche-.
-Ma... no non se ne parla neanche ...-, rispose Sam. -Non che non mi fidi di te ma--.
-Invece è così, ammettilo-, lo interruppe la ragazza guardandolo, e strappando un'espressione sorpresa all'altro.
-Cosa? No, io...-.
-Senti, non hai bisogno di mentire-, disse Jane guardandolo. -Dille chiaramente le cose che pensi, Sam-.
-Jane, ascoltami-, rispose il ragazzo guardandola con aria incredibilmente seria. -Io mi fido di te, va bene? Se non mi fidassi allora non sarei qui adesso, non ti avrei ospitata in casa mia e tutto il resto, quini per favore smettila di dire così-.
La killer lo osservò in silenzio, piacevolmente colpita dalle sue parole. Doveva ammettere che infondo quel ragazzo era stato davvero gentile con lei. Per la prima volta dall'incidente aveva trovato in lui e sua sorella delle persone di cui, non sapeva perchè, ma sentiva di potersi fidare.
E a maggior ragione, non avrebbe permesso che anche lui si fosse messo in pericolo restando li.
-Se quello che dici è vero e ti fidi di me-, disse Jane avvicinandosi a lui. -Allora torna a casa. Io troverò tua sorella e te la riporterò, ti do la mia parola-.
Sam la osservò, sforzandosi di non arrossire per l'eccessiva vicinanza con la ragazza.
-Allora promettimelo...-, disse piano, guardandola negli occhi neri. -Promettimi che ... me la riporterai-.
Jane sorrise, stringendogli piano una mano.
-Ti do la mia parola-.
A quel gesto, seguì un rapido bacio sulle labbra, che bastò a far pietrificare il ragazzo, gia teso di suo. E quel bacio lo aveva letteralmente messo K.O.
Ma nel vero senso della parola.
-Sam?...-, notando l'espressione assente del ragazzo, Jane iniziò a preoccuparsi. -Sam, che ti prende?-, gli tirò un calcio e il ragazzo lanciò un urlo di dolore, saltellando su un piede.
-Ahi ahi ahii!-,esclamò, dolorante. -Ah oddio è stato fantastico!-.
-...Cosa, il calcio? Vuoi che te ne tiro un'altro?...-, Jane fece per ripetere il gesto ma Sam la bloccò appena in tempo.
-N-no intendevo quello che hai fatto prima cioè ... ehm ... si ... ehm...-.
Le parole gli si incastrarono in gola e ancora una volta Sam maledì se stesso, consapevole di aver fatto una delle sue solite figure di merda.
Ma la ragazza sembrò aver capito e sorrise dolcemente, mormorando un "E' piaciuto anche a me" appena udibile.
E dopo aver ricevuto quella conferma, per Sam fu davvero difficile salutarla e iniziare a ripercorrere a malincuore i suoi passi, verso il sentiero che lo avrebbe ricondotto a casa.
 
***
 
Quando il killer ritrasse il coltello dalla zampa dell'orso, questo emise un ruggito dolorante, per poi dirigersi verso la vegetazione e inoltrarsi nel bosco, zoppicante.
Crystal, ancora raggomitolata contro il tronco, si tirò le ginocchia al petto e deglutì a vuoto dopo aver assistito alla scena.
-Povero animale!-, esclamò dopo qualche secondo, in tono di puro dispiacere. -Jeff sei un mostro!-.
A quel punto, il killer le lanciò un'occhiata basita, anzi, a dire il vero più seccata che altro.
-Che?!-, esclamò, stizzito. -Io mi sono sbattuto a salvarti e tu ti preoccupi per l'orsetto e non per me?-.
-Perchè dovrei preoccuparmi per te, non hai neanche un graffio!-, ribattè la ragazza a tono. -Invece l'orso lo hai ferito alla zampa-.
-Preferivi farti sbranare?-, chiese Jeff andando verso di lei per poi inginocchiarsi davanti alla ragazza, ancora rintanata contro il tronco. -Adesso puoi anche rialzarti, bimba-.
Effettivamente adesso non c'era più alcun motivo per restare incollata a quel tronco, visto che la minaccia orso era stata evitata grazie al brillante intervento per niente animalista di Jeff.
Non appena provò a rimettersi in piedi, però, una fitta al fianco la fece piegare leggermente, facendola risedere.
-Mh?-, Jeff le lanciò uno sguardo ironico. -Certo che hai l'equilibrio di un elefante con una zampa amputata-.
-Ah-ah-, replicò la ragazza con evidente sarcamo, sforzandosi di rimettersi in piedi ignorando il dolore.
Solo in quel momento, il killer si accorse della macchia rossa che spuntava sulla maglietta della ragazza, e mise da parte le battute per rivolgerle un'occhiata che doveva avvicinarsi a quella preoccupata.
-Che hai combinato?-.
-Nulla-, rispose Crystal rimettendosi in piedi e tirando corto. -Mentre scappavo sono inciampata e l'orso mi ha ferita-.
-Ti pareva ... ma che diavolo ti è saltato in mente di inoltrarti nel bosco? Volevi fare la passeggiata per caso?-.
-Non ho fatto apposta-, disse Crystal lanciandogli un'occhiata seccata.
-Ah, quindi non hai nemmeno fatto apposta a scappare di casa, vero?-, chiese il ragazzo.
-Esatto, non volevo scappare!-, rispose Crystal. -Sono stata ...costretta-.
Bhe d'altrocanto come avrebbe potuto spiegarglielo? Nemmeno lei sapeva con esattezza cosa o chi quella notte l'avesse spinta ad allontanarsi di casa.
-Ho capito-, disse Jeff, strappando un'espressione sopresa alla ragazza.
-Davvero?-, gli chiese, incredula.
-Sì, lo spaventapasseri voleva che passassi a trovarlo eh... allora mi chiedo che cazzo vuole da me, se gia ci stava pensando lui ... -.
Crystal gli lanciò un'occhiata perplessa, senza capire mezza delle sue parole.
-Di cosa stai parlando?-, chiese, confusa.
-Evidentemente hai avuto culo-, aggiunse poi Jeff ripulendo la lama del coltello, ma improvvisamente, una fitta alla testa gli fece digrignare i denti.
-Che ti succede?-, chiese Crystal preoccupata, mentre si avvicinava a lui.
-Niente, niente-, tirò corto il killer scuotendo la testa, per poi guardare la ragazza davanti a lui.
Gli ordini erano chiari, semplici, specifici.
Il problema ora sarebbe stato eseguirli.



//Angolo dell'autrice//

Buonsalve a tutti :D Come avete passato questo Halloween?? Io sono riuscita a trovare il tempo di pubblicare solo oggi purtroppo T.T (Posate quei coltelli per favore xD)

Allora .... FINALMENTE LA SCENA CHE MEZZO MONDO STAVA ASPETTANDO DA UN SACCO DI CAPITOLI! xD Ebbene sì, alla fine Sam e Jane si sono decisi a darsi una prova dei loro sentimenti -w-  ...visto che questa coppia era vista bene da alcuni di voi ho deciso di farla "evolvere" un pochino ^^ 

E poi, non dimentichiamoci della nostra animalista preferita ancora alle prese con Jeff xD

Cosa succederà adesso si scoprirà solo andando avanti ^^ Ciao e alla prossima! :D


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Capitolo 19
*** Rifugio provvisorio ***




Da quando lei e Sam si erano separati, Jane aveva perlustrato le zone del bosco che ancora non erano state controllate, ma le sue ricerche non avevano portato a niente.
Subito le venne da chiedersi se Crystal si trovasse davvero in quel bosco, oppure fosse andata altrove, ovviamente sperando che non le fosse successo niente.
Dopo un altro po' di cammino, con la luce lunare che le illuminava il tragitto, la ragazza giunse alle sponde del fiume, e si fermò a guardarsi intorno.
Qualcosa non andava. Non era sola.
Lentamente, allungò una mano verso il coltello che nascondeva sotto alla gonna per ogni evenienza, e si preparò a fare una bella sopresa a chiunque avesse cercato di soprendere una dolce e innocente fanciulla che si era persa nel bosco (si fa per dire).
I passi dietro di lei iniziarono a farsi sentire di più ... mancava poco ... era vicinissimo ... 
Una volta aspettato il momento giusto, Jane si girò si scatto, e puntò il coltello alla gola del suo assalitore, che se ne stava immobile, senza la minima paura negli occhi.
-C-cosa?-.
Jane abbassò il coltello e guardò il ragazzo davanti a lei. 
-Toby, che ci fai qui?-.
Il ragazzo in questione fece qualche passo accanto a lei.
-Credo ... di averla persa ... -, mormorò, fissando il fiume.
-Lo ha detto anche a te?-, chiese la killer avvicinandosi a lui e riponendo il coltello.
Toby annuì silenziosamente.
-La stavi portando da lui, non è vero?-, domandò ancora la ragazza guardando le acque del fiume.
-No ... io ... non volevo farlo ma lei ha insistito per andarci...-, spiegò Toby facendosi assalire dai sensi di colpa. -Ho provato a dirle di tornare indietro, ma non mi ha ascoltato...-.
-Cosa?-, Jane lo guardò senza capire. -Lei ha voluto andarci di sua spontanea volontà? Ma sta bene adesso?-.
-Oggi stava bene... poi non l'ho più trovata-, ammise il ragazzo con lo sguardo basso. -Non avrei dovuto allontarmi da solo... adesso ... magari le è successo qualcosa...-.
Jane gli mise una mano sulla spalla e gli rivolse un sorriso rassicurante.
-Tranquillo Toby, non è stata colpa tua ... però ascoltami ... ho promesso a una persona che avrei riportato a casa quella ragazza sana e salva-.
Il ragazzo la guardò un po' perplesso, attraverso gli occhiali arancioni.
-Ma se non la portiamo da Lui ... -, mormorò, lasciando in sospeso la frase, alchè Jane tornò a fissare il fiume con aria pensierosa.
-Si lo so dannazione, sarebbe capace di farcela pagare se non è di buon umore...-.
Toby stette in silenzio, e posò lo sguardo nel suo stesso punto.
-Ad ogni modo dobbiamo prima trovarla e assicurarci che stia bene... poi decideremo cosa fare-, concluse Jane sospirando, e il ragazzo accanto a lei annuì, mentre il rumore del fiume che scorreva interrompeva il silenzio della notte, insieme alle urla di un malcapitato postino che veniva inseguito da un orso con la zampa ferita.

 
***
 
-A-aspetta, dove mi stai portando?-.
Crystal puntò leggermente i piedi sul terreno per cercare di sottrarsi alla presa del killer sul suo polso, ma il ragazzo con la felpa bianca non accennò a fermarsi, anzi, riprese a trascinarla senza far caso alle sue domande.
-Buona, bimba, ti porto in un bel posto-.
-Tralasciando quanto la cosa sia fraintendibile, io non ho intenzione di seguirti da nessuna parte!-, esclamò la ragazza opponendo resistenza, alchè il killer iniziò a spazientirsi.
-Senti principessa, non ho ne il tempo ne la voglia di star qui ad ascoltare le tue lamentele quindi vedi di seguirmi senza fare troppe domande-.
Crystal stava gia per ribattere, ma quando sentì la lama fredda del coltello posarsi sulla propria gola perse tutte le intenzioni di farlo.
Che gli era preso? ... quel gesto l'aveva fatta restare un po' male dopotutto ... non se lo aspettava, sopratutto in un momento come quello, ma probabilmente dimenticava chi aveva davanti...
Jeff esitò un attimo, poi abbassò il coltello, voltandosi dall'altra parte.
-Daccordo bimba ... oggi non è giornata, quindi se mi segui senza fare storie siamo tutti felici, altrimenti mi costringi a prendere provvedimenti-, disse, sorridendo in modo alquanto inquietante, e Crystal annuì senza fare troppe storie. In quel momento, anche se si stupiva ad ammetterlo, iniziava ad avere leggermente paura del killer che qualche notte prima aveva preso a cuscinate.
Quindi, senza ulteriori domande, lo seguì sino a raggiungere una piccola abitazione in mezzo al bosco, accuratamente nascosta dagli alberi e dalla vegetazione.
"Non mi piace per niente, sembra il set per lo stupro perfetto", pensò Crystal rabbrividendo mentre seguiva il killer, che si era avvicinato alla porta e la aveva aperta con un calcio, dando per l'ennesima volta prova della sua grande finezza paragonaibile a quella di uno scaricatore di porto.
-Poi ero io quella non delicata...-,si lasciò sfuggire la ragazza sottovoce, mentre Jeff avanzava all'interno della stanza, che comprendeva qualche mobile, un tavolo piazzato al centro, e un letto piuttosto piccolo vicino alla parete.
Crystal si guardò intorno in allerta, quella situazione non la rassicurava molto, ma stranamente era sicura che Jeff non le avrebbe fatto del male. Infondo l'aveva risparmiata la prima notte, che senso avrebbe avuto ucciderla adesso?
-Tu ... vivi qui?-, domandò dopo qualche minuto di silenzio.
-Più o meno-, rispose il ragazzo conficcando il coltello nel legno del tavolo, per poi sedersi scompostamente sulla sedia.  
Crystal rimase in piedi appena oltre la porta, non sapendo cosa fare. Si avvicinò piano alla sedia libera e si sedette titubante, posandosi le mani sulle gambe, mentre Jeff guardava fuori dalla finestra con aria assorta.
Avrebbe voluto tempestarlo di domande in quel momento, ma onde evitare di fargli girare i cinque minuti, decise che sarebbe stato meglio rimandare.
Ma la curiosità era troppa, e la ragazza si maledì quando, senza rendersene conto, gli sfuggì dalle labbra una domanda d'obbligo.
-Jeff, perchè mi hai portata qui?-.
In risposta, il killer sbuffò sonoramente, girando pigramente la testa verso di lei con un gesto di pura seccatura.
-Cosa ti avevo detto a proposito delle domande, bimba?-.
-Oh, andiamo, basta con tutti questi misteri, ho il diritto di saperlo!-, replicò Crystal tenendo lo sguardo su di lui. Era determinata ad avere delle risposte.
-Non agitarti troppo, ragazzina, è solo una sistemazione provvisoria-, rispose Jeff stiracchiando le braccia dietro alla schiena. -Domani facciamo un'altra passeggiata nel bosco-.
-No, ascolta, ho detto a una persona che sarei andata da uno stalker/pedofilo, e quindi devo farlo, capiscimi-.
A quelle parole, Jeff scoppiò a ridere, rischiando di cadere dalla sedia, sotto lo sguardo perplesso e un po' spaventato di Crystal, che si affrettò a spiegare.
-No no, ok, ascolta. So che detto così sembra strano ma ti assicuro che è vero, in questo bosco c'è un pedofilo che adesca i ragazzini e gli fa fare cose strane-.
-Oddio ... hai una fantasia da far invidia ai creatori dei cartoni animati, ahaha!-.
Il killer riprese a ridere incontrollabilmente, senza riuscire a fermarsi, e Crystal gli lanciò un'occhiataccia, per poi piazzargli un calcio sugli stinchi.
-Ahia! Ahahahaah!-.
-Piantala di ridere, tu conosci questo tipo?!-.
-E chi non lo conosce quel coso-, disse Jeff cercando di riprendersi. -Brutto stronzo ... -, aggiunse poi, sogghignando. -Per colpa sua ho l'emicrania da due giorni-.
-Che significa questo?-, domandò la ragazza sempre più confusa.
-Significa che se ci tieni tanto domani ti porto dal tuo caro stalker-, rispose il killer con molta noncuranza. -Così lui ha quello che vuole, tu sei contenta e io non ho piu questo mal di testa del cazzo-.
-Ah bene mi sembra perfetto-, disse Crystal . -Così sistemo la faccenda dello stalker e poi me ne torno a casa da mio fratello-.
Al solo pensiero di riuscire finalmente a rivedere il fratello, la ragazza sorrise e iniziò a passeggiare per la stanza, sotto lo sguardo senza espressione di Jeff.
Non riusciva a capire che problemi avesse quella ragazza. Davvero era così scema da non accorgersi del pericolo? 
"Mh ... non è un problema mio, ad ogni modo", pensò il killer alzando le spalle. "Prima gliela porto e prima mi libero da tutti questi problemi".



//Angolo dell'autrice//

Salve a tutti, gentili e sani lettori che dopo aver letto questa storia non si potranno più definire tali  :D (?) 

Eccomi con il nuovo capitolo, putroppo sempre in vergognoso ritardo T.T Vogliate perdonarmi ma gli impegni e la scuola non mi lasciano tregua O_O

Ma a parte le mie patetiche scuse u-u ... solo a me Toby ispira voglia di spupazzamenti?? No dai parliamone, non puo esistere una cosa così!! *^*

Jeff: Piantala di rompere e concludi ... che poi ho notato una cosa

Cosa? .-.

Jeff: ... ciò che diciamo è scritto in corsivo, in CORSIVO!

... e allora? O^O Scrivo in corsivo per distinguere l'angolo dell'autrice dal resto della storia e---- no ma un attimo ma cosa vuoi che interessi questo ai lettori, maledetto?! O_O 

Jeff: Ah ah, nulla, era solo per farti perdere tempo xD

Ma vai a vendere gelati, Jeff -.- Ad ogni modo, concludo quì perchè sto pirla mi ha occupato metà angolo dell'autrice -_- Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi invito a recensire ^^ Ciao e alla prossima! :D


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Capitolo 20
*** Ferite ***


Quella stessa notte, Crystal, rannicchiata contro il letto, non riusciva a prendere sonno.
Ogni due per tre si rigirava, senza riuscire a trovare una posizone comoda, un po' anche per quella ferita al fianco che iniziava a dolere terribilmente.
Di tanto in tanto, la ragazza volgeva lo sguardo verso il killer seduto al tavolo, che giocava con la lama del coltello, incidendo piccoli segni sulla superficie di legno.
Certo era difficile prendere sonno in quelle condizioni, ma cercò comunque di non farci caso e di provare a chiudere gli occhi.
Nessun risultato. Provò a cambiare posizione per l'ennesima volta, ma l'unico risultato fu quello di far urtare la ferita contro la parete.
-Ah!-.
Si lasciò sfuggire un gemito soffocato, e Jeff, udendola, si girò verso di lei.
-La mia presenza ti fa questo effetto?-, domandò, sogghignando perversamente, alchè la ragazza alzò gli occhi al cielo, trattenendosi dall'impulso di mandarlo a quel paese poco gentilmente.
-Ti piacerebbe-, disse solo, appoggiando la schiena alla parete.
Il killer si alzò dalla sedia e iniziò a camminare verso il letto, sino a inginocchiarsi di fianco a lei sul materasso.
-No, piacerebbe a te-, mormorò sul suo viso, facendo arrossire la ragazza che si spinse ancora di più contro il muro, gesto che fece compiacere il killer non poco, dal momento che si avvicinò ancora di più.
-Non mi hai ancora ringraziato per averti salvata prima-, le disse, guardandola.
-Sono un'animalista convinta, non aspettarti una medaglia da parte mia ... anzi ringraziami che non ti denuncio alla Guardia Forestale-, rispose Crystal imbronciata.
Jeff si lasciò sfuggire una mezza risata, ormai rassegnato, per poi posarle una mano sul fianco.
Crystal sussultò, un po' di sopresa e un po' di dolore, dato che quello era proprio il fianco che le doleva.
Il ragazzo guardò la macchia rossa sulla maglietta, per poi sollevarla delicatamente, con naturalezza, sotto lo sguardo impietrito di Crystal che non sapeva assolutamente come comportarsi.
-Sei un disastro-, commentò Jeff osservandole la ferita sul fianco, lasciata scoperta dalla maglietta. -Se non fai qualcosa questa roba si infetta-.
-Cosa dovrei fare, siamo in mezzo al bosco?...-, mormorò la ragazza sempre sulla difensiva.
-Tsk-.
Jeff si alzò e si diresse verso un piccolo armadio accanto alla porta d'entrata, per poi aprirlo e tirare fuori delle bende e un tubetto contenente un liquido trasparente.
Crystal osservò tutti i suoi movimenti, e quando lo vide inginocchiarsi di nuovo sul letto accanto a lei, posando il materiale sul materasso, si chiese quali fossero le sue vere intenzioni, dato che di uno come lui tutto sommato non poteva sapere cosa aspettarsi.
-Allora bimba, adesso stai calma e non muoverti ok? Sarà rapido e indolore-, disse Jeff con una risatina.
La ragazza lo fulminò con lo sguardo, per poi guardarlo inumidire un panno con il liquido trasparente e avvicinarlo al fianco ferito.
Sussultò e strinse gli occhi a causa del bruciore provato a contatto con la stoffa bagnata.
-Mh? Ti fa male?-, chiese il killer alzando lo sguardo verso di lei.
In quel momento, gli occhi scuri di Crystal incontrarono quelli azzurro ghiaccio del ragazzo, e per un attimo rimase come incantata ad osservarlo. I capelli neri gli ricadaveno scompigliati sulla fronte, coprendogli di tanto in tanto gli occhi, e rendendolo dannatamente carino, doveva ammetterlo.
Si, perchè infondo Jeff era un bel ragazzo, pensò Crystal. Persino quel suo sorriso sottile scavato lungo le guance lo rendeva sexy.
Si diede della stupida da sola per aver anche solo fatto dei pensieri del genere.
Nel frattempo, il killer aveva continuato il suo lavoro, disinfettando la ferita e prestando stranamente attenzione a non fare male piu di tanto, per poi passare a fasciarla con le bende che si era procurato.
Crystal lo aveva osservato per tutto il tempo, incapace di inventarsi qualche commento creativo o anche semplicemente di muoversi.
-Oh, ti ho chiesto se è tutto a posto-, le disse Jeff per l'ennesima volta, dopo essersi reso conto che la ragazza non lo stava minimamente ascoltando, assorta nei suoi pensieri.
-Ah, si si, tutto a posto-, rispose subito Crystal, cercando di riprendersi. -Grazie...-, aggiunse poi, in tono basso e leggermente imbarazzato.
Jeff si allontanò leggermente e fece per tornare verso il tavolo, quando una presa sul suo polso lo fece bloccare.
-Aspetta-, disse Crystal con lo sguardo basso e la mano leggermente tremante. -Rimani con me...-.



//Angolo dell'autrice//

Ehhhh sì, signori e signori, dopo ere glaciali eccomi qui a pubblicare il nuovo capitolo :D *schiva pomodori, postini e coltelli* 

Allora allora, finalmente arriviamo alle tanto desiderate parti sui nostri due protagonisti principali, ovvero la cara Crys e il nostro killer preferito u.u

So che in molti aspettavano un po' di parti dedicate a loro, quindi posso anticipare che i prossimi capitoli a partire da questo soddisferanno (spero) le vostre aspettative ^^
Del resto vogliate perdonarmi per la lunghezza vergognosa del capitolo, ma i prossimi saranno più presentabili, quindi posate le lame che è tutto calcolato :D (?)

E ora che ho finito con la paternale vi do appuntamento al prossimo capitolo invitandovi, come sempre a recensire per farmi sapere le vostre opininioni ^^ 

Grazie per l'attenzione, e alla prossima! ^^


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Capitolo 21
*** Paura ***




Quella proposta, completamente inaspettata, aveva colto alla sprovvista il ragazzo, che si era fermato poco distante dal letto, ancora con il polso bloccato dalla debole e un po' insicura stretta della ragazza sul letto.
-Hai paura a dormire da sola, piccola?-, la prese in giro lui, sperando di guadagnarsi un'insulto da parte sua, ma Crystal si limitò ad abbassare lo sguardo, imbarazzata.
Fu allora che Jeff iniziò a preoccuparsi. Perchè non lo aveva mandato a quel paese con la sua solita grazia? Nemmeno un insulto? Daccordo, c'era qualcosa che non andava.
Si sedette accanto a lei, cercando di starci nel poco spazio libero e la osservò attentamente, cercando di mettere da parte il sarcasmo.
-Che ti prende?-, chiese.
-Niente, volevo solo che stavi qui-, tirò corto Crystal evitando il suo sguardo. -Ma se devi rompere allora puoi anche andartene-.
-Ti ricordo che questa è casa mia-, rispose Jeff ridacchiando. -Quindi volendo potrei sfrattarti in qualsiasi momento-.
Crystal rispose con un muguolio soffocato dalla stoffa del cuscino e strinse l'oggetto tra le braccia, sotto lo sguardo perplesso di Jeff, che si sforzò ancora una volta di cercare di essere serio (cosa molto difficile).
-Oh, sul serio-, riprese Jeff sporgendosi un po verso di lei. -Che ti prende, stai male? Se la ferita peggiora domani ti procuro un medico, che ne so, non voglio mica che mi muori di colpo ... -.
-No, non è la ferita...-, ammise la ragazza stringendo il cuscino.
-E allora cosa?-.
- ... ho paura...-.
Le ci volle tutta la sua forza di volontà per pronunciare quelle due semplici parole. Odiava dimostrarsi debole, odiava far trasparire agli altri i suoi sentimenti e il fatto di essersi ridotta a confidare quella cosa a un estraneo si poteva dire, la fece quasi vergognare.
-Ah, adesso hai paura eh?-, domandò Jeff, ma non c'era traccia di divertimento o di scherno nelle sue parole. -Non ne hai avuta quella notte, quando volevo ucciderti, ma ne hai adesso-.
-Io... non so cosa mi stia succedendo, non so cos'era quella... cosa nella mia testa che quella notte mi ha fatto arrivare qui ... non so se riuscirò a tornare a casa da mio fratello, non so se rivedrò i miei genitori ... quindi, va bene, prendimi pure in giro quanto vuoi, ma se devo essere sincera ...si ... ho paura...-.
Una lacrima imprevista bagnò il lenzuolo sotto di lei e Crystal si affrettò a sfregarsi gli occhi.
Tutto ma non quello.
-Che stupida-, disse Jeff guardandola.
-S-smettila,non sono stupida...-, replicò la ragazza cercando di trattenere ulteriori lacrime.
Jeff alzò una mano verso di lei e le fece passare un dito sulla guancia, asciugandogliela. 
Crystal, colta alla sprovvista da quel gesto, arrossì di colpo ma non si sottrasse. Jeff aveva le mani fredde, ma nonostante questo, la sensazione che le trasmettevano era così stranamente piacevole che la spinse a socchiudere gli occhi.
-Certo che ce ne vuole di fatica per farti spaventare-, disse il ragazzo spostando la mano sulla sua guancia.
Crystal riuscì finalmente a calmare il respiro e senza accorgersene, premette leggermente la guancia contro la mano del killer, che sussultò leggermente.
Restarono così per qualche minuto, in un'atmosfera di completo imbarazzo, poi dopo un po' Jeff si decise a parlare per rompere il ghiaccio.
-Allora?... ti fa ancora male?-, chiese, alludendo alla ferita.
La ragazza scosse piano la testa a con le dita, sfiorò il lungo e sottile taglio rosso che solcava la guancia del killer, facendolo sussultare un po' sopreso.
-E a te?...-, domandò piano. -Sicuro che ... non fa male?-.
Jeff rimase fermo, senza sottrarsi a quel contatto. Perchè la sensazione di essere toccato in quel modo gli era cosi piacevole? Forse perchè nessuno lo aveva più fatto dal giorno dell'incidente? O forse...perchè semplicemente era lei?



//Angolo dell'autrice//

Rieccomi dopo secoli di assenza! No, non ero morta, cari lettori/lettrici (ma ci sono andata vicino O-O) 

Ebbene, giustificherò queste mie assenze malefiche in poche e semplici parole: Alternanza Scuola-Lavoro -.-" Per chi non lo sapesse si tratta di un periodo in cui gli studenti stanno a casa da scuola per lavorare in aziende  (nel mio caso) incaricate di offrirgli una sorta di panoramica su un futuro lavoro che potrebbero svolgere a studi finiti ^^ E visto che è da settimana scorsa che sto sperimentando sulla mia pelle cosa significa lavorare (che paroloni xD) e che gli orari sono davvero massacranti, vorrei scusarmi per i ritardi T.T E purtroppo temo che fino alla prossima settimana sarà così T-T 

Quindi spero vogliate perdonarmi per tutti questi disagi con le pubblicazioni, visto che immagino che anche la vostra pazienza avrà un limite ma purtroppo questo sarà un periodo molto trafficato O_O

E ora che vi ho fatto la paternale sui miei problemi che penso non interessino a nessuno possiamo andare avanti XD 

Ecco il nuovo capitolo in rispettoso ritardo UWU Allora, cosa ne pensate? Fatemelo sapere nelle recensioni e chiedo ancora perdono per il disagio T.T

Ciao e alla prossima! ^^

 

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Capitolo 22
*** Notte calda (e morbida) ***




Le sue domande non trovarono risposta e per quanto si sforzasse di pensare, il tocco delicato delle dita della ragazza sul suo viso lo stava completamente distraendo dai suoi sforzi.
Crystal continuava a sfiorargli il viso con delicatezza, un tocco leggero, come se avesse avuto paura di fargli male.
Il ragazzo sospirò piano, beandosi di quelle carezze,ma improvvisamente si rese conto che stava diventando difficile per lui trattenersi dall'andare oltre.
Iniziò a chiedersi cosa gli stesse prendendo quando, lentamente, si tirò più vicino alla ragazza, posando le mani sulle sue spalle e iniziando a farle scorrere lungo le braccia, carezzandole la palle chiara e liscia.
Crystal fremette leggermente a quel contatto inaspettato, ma non smise di accarezzargli il viso, osando anche scendere timidamente verso il collo, per poi arrivare sul petto, sfiorandolo da sopra la stoffa della felpa bianca.
Jeff prese quell'ultimo gesto come un segnale di via libera. Si fiondò sul collo della ragazza e iniziò a depositarvici baci leggeri, sfiorandolo con le labbra, e si beò dei leggeri ansimi che sfuggivano da quelle di lei.
Crystal cercò debolmente di opporsi a quella piacevole tortura che era più che contenta di subire, e appoggiò la schiena contro la parete fredda, in un tentativo di ritrarsi, ma il ragazzo approfittò dell'ulteriore spazio per avvicinarsi di più e continuare il lavoro.
A quel punto, la ragazza decise di mandare al diavolo il buon senso.
Gli circordò il collo con le braccia e lo tirò a se, mentre il killer sollevò il viso verso il suo, facendo incrociare per un attimo i loro sguardi, prima di sporgersi verso le sue labbra e posarvici le proprie in un bacio stranamente dolce e delicato.
Crystal arrossì completamente, colta alla sprovvista da quel bacio che però si decise a ricambiare dopo qualche secondo di esitazione.
Sentendo che la ragazza collaborava, Jeff ne approffittò per osare un po' di più.
Con la lingua tracciò i contorni della labbra della ragazza, che le schiuse involontariamente a quel tocco, dando così modo al ragazzo di approfondire il bacio.
Crystal gli si tirò vicino, stringendogli leggermente la felpa tra le dita, mentre le mani del killer scesero lungo la sua schiena, accarezzandola lentamente e trasmettendole un brivido di piacere.
E non era l'unica che stava provando piacere, constatò, sentendo una fastidiosa presenza contro il suo ventre. 
-Mh... J-Jeff-, cercò di dire, senza staccarsi dal bacio, mentre il ragazzo l'aveva lentamente spinta a semisdraiarsi e le si era posizionato sopra con il busto, mentre faceva vagare le mani lungo il suo corpo.
-Jeff!-, lo chiamò di nuovo lei,irrigidendosi quando la sua mano iniziò a intrufolarsi sotto alla maglietta. -Non approfittarne!-.
In risposta, il killer ridacchiò, posandole un bacio sul collo, per poi infossare la testa contro il suo petto.
-Potresti anche smetterla di essere così pudica...-, mormorò lui sogghignando contro il suo petto e facendo arrossire la ragazza.
-N-non faccio pudica,idiota, ma tu ti stai esaltando un po' troppo-, lo riprese lei accennando alla presenza che sentiva premere contro il basso ventre.
Senza il benchè minimo disagio, Jeff riprese a ridacchiare, circondandole delicatamente i fianchi con le braccia.
-Che ne dici se...-.
Lasciò in sospeso la frase e fece scivolare lentamente una mano lungo il fondoschiena della ragazza.
La risposta di lei non si fece attendere.

SPUF



//Angolo dell'autrice//

Salve gentili lettori e lettri--- *rilegge il capitolo* Bhe? Che vi aspettavate, dovevo pur far valere il rating giallo no? xD
Comunque, eccomi qui con il nuovo capitolo dopo una notevole pausa dovuta a--- bhe si, chi sta seguendo la storia e ha letto il capitolo precedente lo sa, quindi non divaghiamo oltre uwu 
Poi, che dire sul capitolo di oggi? Si sapeva che sarebbe successo prima o poi, o almeno penso xD Personalmente non mi ritengo una cima quando si tratta di descrivere certe scene, quindi spero che il capitolo breve ma intenso (?) di oggi sia stato di vostro gradimento, e in caso contrario, abbiate pietà della mia anima "-"

Detto questo come ogni volta vi invito a recensiere per avere una vostra opinione e vi aspetto al prossimo capitolo ^^

Ciao e a presto!


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Capitolo 23
*** Il vero pericolo ***




Il killer lasciò che il cuscino che l'aveva preso dritto in faccia scivolasse giu per andare a posarsi nuovamente sul materasso, con uno sguardo basito in volto.
-Che ne dici se dormiamo?-, domandò Crystal concludendo la frase del ragazzo, ancora immobile dopo essersi preso una potente cuscinata in faccia. -Mi sembra un'ottima idea-, concluse, sorridendo, e lasciando letteralmente di merda il povero ragazzo che dovette mandare al diavolo tutti i bei pensieri perversi che gli stavano passando per la mente.
-A dire il vero io volevo--
-Shh.-.
-Ma...-.
-Shh-.
-Ma io...-.
-Jeff. Shh-.
-Cazzo-.
-Bene-.
Soddisfatta come non mai, Crystal ridacchiò divertita dinnanzi all'espressione senza parole del killer, e si sdraiò contro il muro per lasciargli un po' di spazio.
Il ragazzo si mise supino accanto a lei, incrociando le braccia dietro alla testa, con un broncio visibilmente seccato che a detta di Crystal lo rendeva davvero adorabile.
-Jeff-, disse, dopo qualche minuto.
-Mh?-.
-Posso ... Posso abbracciarti?-.
Jeff rimase a guardarla,un po' stranito da quella proposta per poi allargare il braccio verso di lei, mentre la ragazza gli si avvicinava.
Così, mentre lei lo abbracciava premendo la guancia alla sua felpa, lui aveva fatto diventare il suo braccio sinistro una sorta di cuscino, e l'altro lo aveva appoggiato sulla schiena della ragazza, per poi appoggiarsi con il mento sulla sua testa.
E dopo poco, si addormentarono.
 
***
 
Quando Crystal si svegliò, la mattina dopo, si accorse che sia lei che Jeff erano pericolosamente vicini al bordo del letto.
Lui era sotto, lei sopra, con la testa appoggiata al suo petto, che si alzava e si abbassava piano.
La sua mano sinistra restava a penzoloni fuori dal letto, così come la gamba, mentre quella destra era incrociata a quella del ragazzo.
Sentendo un lieve freschetto, tirò su la gamba che aveva a penzoloni dal letto, toccando inavvertitamente quella del killer, che le lanciò un sorrisetto compiaciuto.
-Ciao, bimba-.
Crystal mugugnò qualcosa assonnata e infossò di più il viso contro il suo petto, avvinghiandosi a lui in stile koala, cosa che fece sussultare leggermente il ragazzo sotto di lei.
-Bimba, il riposino è finito, dobbiamo andare-, disse, prendendole una ciocca scura di capelli tra le dita e iniziando a tirare.
-Mhhh-.
La ragazza scosse un po' la testa infastidita e si tirò a sedere, sbadigliando e stropicciandosi gli occhi dopo quel riposo più che meritato.
Vedendo il killer accanto a lei e ripensando a tutto quello che era successo la notte prima, a Crystal venne da chiedersi se tutto fosse stato l'ennesimo sogno della sua mente ormai mezza andata.
-Allora, tornando agli obbiettivi della giornata-, disse Jeff osservandola. -Direi di riprendere da dove abbiamo interrotto ie--
Fece per terminare la frase ma cambiò idea quando vide la ragazza armata dello stesso cuscino della notte precedente.
-Fai il serio Jeff, tu devi portarmi da Lui-, gli ricordò Crystal senza posare l"arma".
-Sei masochista o cosa?-, rispose il killer perplesso. -Forse tu non hai ancora capito con chi hai a che fare, piccola ... vedi, se io adesso ti porto da quello, tu finirai male, ma molto male-.
-Non capisco, posso sapere per una buona volta di chi stiamo parlando?!-.
Jeff si alzò recuperando il coltello lasciato sul tavolo e lanciò uno sguardo fuori dalla finestra.
-La vera domanda sarebbe "di cosa" stiamo parlando-.



//Angolo dell'autrice//

Buon anno a tutti gente :D 

Jeff: Ma sei scema o cosa? Ormai siamo quasi a metà mese e tu te ne salti fuori con gli auguri di buon anno?

Certo, perchè io posso u.u Comunque, stavo dicendo, prima che coso mi interrompesse ...

Jeff: *le fa il medio* -.-

Si ecco u.u Sono riuscita a pubblicare il nuovo capitolo a distanza di un anno XD No vabbè a parte gli scherzi, gli impegni scolastici mi tolgono molto tempo quindi vogliate perdonare il lungo distacco tra un capitolo e l'altro e la scarsità di questi ultimi T-T

Prometto che mi darò da fare nei prossimi giorni e-e Detto questo come sempre spero che il capitolo vi sia piaciuto vi invito a recensire per farmi sapere cosa ne pesante ^^

Ciao e alla prossima! :3

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Capitolo 24
*** La verità può fare male ***




Erano già passate più di cinque ore da quando Sam non aveva più ricevuto notizie della sorella. 
Il ragazzo, mentre camminava avanti e indietro per il salotto, con mille pensieri in testa, quasi non si accorse nemmeno della persona che da un po' stava bussando alla porta.
-Crys!!-.
Con rapidità si fiondò verso la porta spalancandola con un unico e rapido movimento, aspettandosi di trovarsi davanti la sorella, ma...
-Sam!-.
La voce allegra e vivace di una ragazza dai corti capelli ricci e castani lo colse alla sprovvista, e Sam sospirò leggermente deluso.
-Ah... ciao Meredith-, disse, riconoscendo l'amica. -Che ci fai qui?-.
-A dire il vero stavo cercando Crys, è da ieri che non risponde al cellulare e pensavo fosse successo qualcosa-, spiegò la ragazza celando uno sguardo preoccupato da dietro gli occhiali viola. -E' in casa adesso??-, domandò poi, cercando di sbirciare oltre la porta.
-E-ehm ecco... -.
E ora cosa si inventava? Non poteva di certo mettersi a raccontarle la verità, nonostante Meredith fosse la migliore amica di sua sorella.
-Sì?-, domandò la ragazza curiosa attendendo una risposta.
-Lei è ... in quel posto dietro alla rotonda, a destra!-, esclamò Sam sparando la prima cosa che gli venne in mente. Meredith elaborò un attimo le sue parole, per poi sbiancare di colpo.
-E'-è al cimitero?! Che le successo, oddio!?-, e detto questo iniziò ad andare nel panico sotto lo sguardo perplesso di Sam, che si affrettò a correggersi.
-No no no no intendevo lì vicino! In biblioteca! Sai, doveva fare una ricerca su---- le formiche!-.
Meredith lo guardò visibilmente presa male.
-Le formiche?-.
-...esatto, le formiche! Erano un popolo nomade sai??-.
- .... Sam che cazzo stai dicendo?-.
Era palese che l'amica non aveva creduto alla sua scusa molto convincente. Ma alla fine, per quanto avesse provato, era certo che nessun'altra scusa sarebbe riuscita a convincere la ragazza, che non si faceva depistare facilmente, sopratutto quando c'era in mezzo la sua migliore amica.
-Ok ok, erano tutte balle-, ammise Sam sospirando. -Non so dove sia Crys, o meglio lo so ma non ...-.
-Sam, che succede?-, domandò Meredith sempre più preoccupata. -Se è successo qualcosa dimmelo, siamo amici da un sacco di tempo, lo sai che ti puoi fidare di me-.
-Lo so Meredith, è solo che...-, Sam si fece passare una mano tra i capelli sospirando stancamente. -E' complicato, stanotte non ho chiuso occhio, sono successe un sacco di cose e non so nemmeno cosa fare o pensare-.
-Daccordo, allora... vediamo di parlarne con calma, ti va?-, chiese l'amica sorridendogli. -Vedrai che insieme troveremo una soluzione a qualunque sia questo problema-.
Nonostante un po' di esitazione iniziale, Sam decise che alla fine, parlarne con Meredith sarebbe stata la scelta migliore, e magari l'avrebbe anche aiutato a scaricare un po' tutta la tensione accumulata in quei giorni.
Così, dopo averla invitata ad entrare, le raccontò in breve dell'accaduto, senza soffermarsi sui particolari.
La reazione di Meredith non si fece attendere.
-CHI CAZZO E' IL MANIACO PERVERTITO CHE HA RAPITO CRYS, SE LO TROVO GLI SPACCO IL CULO!-.
-MEREDITH STA CALMA!!-.
-NON CI STO CALMA, QUEL COGLIONE HA VITA BREVE!-.
Detto questo, la mora si alzò di scatto, facendo scrocchiare le dita delle mani
-Sam. Io vado a fare una passeggiata nel bosco-.
-C-cosa?!-, Sam sputò l'acqua che stava bevendo dinnazi alla convinzione dell'amica. -Meredith, non fare cazzate, ti ho detto che qualcuno la fuori la sta gia cercando per riportarla a casa, non serve che vada anche tu!-.
-Devo andarci, per Crys!-.
-Ma se vai poi potresti non tornare! Tu gia ti perdi in paese, come credi di riuscire ad orientarti in un bosco come quello!?-,sbraitò Sam cercando di farla ragionare.
-N-non lo so, uso la bussola!!-, rispose l'amica a tono.
-La bussola si usa per navigare!-.
-E chissenefrega!!-.
Sam prese un respiro profondo e cercò di stare calmo, maledicendosi per averle raccontato tutto. Forse a quel punto sarebbe stato meglio essere stati zitti.
-Meredith dico sul serio, anche io sono preoccupato per mia sorella, ma sarebbe inutile mettere in pericolo qualcun'altro per salvarla quando c'è gia qualcuno che lo sta facendo-.
-Ho capito Sam, ma non me sto qui ad aspettare mentre Crys è laggiù con chi sa chi!-.
Meredith si avviò verso la porta, aprendola, e Sam si alzò dalla sedia, raggiungendola mentre la ragazza si avviava fuori.
-Meredith, non fare cazzate, guarda che io non vengo a salvarti-.
Mettere in chiaro le cose era fondamentale, dopotutto.
-Si lo so, non proccuparti-, rispose l'amica dopo averlo mandato a quel paese poco gentilmente. -Ma ce la faccio, sono gia stata in quel bosco, se poi proprio non la trovo torno indietro, sta tranquillo-.
Sam alzò gli occhi al cielo, esasperato.
-E va bene, se proprio vuoi andare vai, ma sta attenta, e usa questo-, disse, porgendole un cucchiaio di legno. -... ah, e se vedi una ragazza sexy con un coltello, non spaventarti-.
-... una ragazza sexy con un coltello?-, chiese Meredith perplessa, alchè Sam ridacchiò in modo ebete.
-Lunga storia Meredith... lunga storia...-.



//Angolo dell'autrice//

Buon pomeriggio a tutti ragazze e ragazze :D Sì, ogni tanto mi ricordo di aggiornare va bene? XD
No ok, scherzi a parte, lo so di avere dei tempi indecenti tra un aggiornamento e l'altro, ma vogliate compatirmi, tra impegni scolastici e tutto il resto sono davvero impossibilitata a pubblicare in tempi umani T-T (?)

E ora che ho finito con le mie patetiche scuse, passiamo al capitolo di oggi, che vede come protagonista il nostro amato Sam e un nuovo personaggio che--- non vi aspettavete, vero? Ehhh xD Devo pur inventarmi qualcosa di nuovo ogni tanto, ne va della mia carriera dopotutto u.u

Jeff: Quale carriera? -_-

Shshs, anche se te lo spiego non puoi capire u.u Comuqnue, la sto tirando troppo per le lunghe quindi per oggi la concludo quì ^^ Come sempre vi invito a recensiere per dirmi cosa ne pensate del capitolo, e vi aspetto al prossimo aggiornamento ^^ (che spero arrivi il più presto possibile O_O)

Ciao e alla prossima! :3



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Capitolo 25
*** Pioggia ***


~-... mi stai dicendo che sarebbe stata questa... "cosa" a dirmi di lasciare casa mia nel pieno della notta per mettermi a percorrere una strada deserta in mezzo al nulla?!-.
Crystal non riusciva a crederci. Le parole di Jeff erano chiare dopotutto, ma fidarsi di lui era sempre una bella sfida, quindi, in quel momento, la sua mente era divisa in due.
-Senti bimba, io ti ho detto ciò che volevi sapere, le altre domande non sono un problema mio-.
Il killer, dopo una spiegazione a detta sua "esaustiva", non aveva la benchè minima intenzione di approfondire ulteriormente l'argomento.
-E poi che significa che ha delle specie di servitori? Tu sei uno di loro? Jane e Toby anche? Jeff, rispondimi!-, e detto questo prese a scuoterlo violentemente per la felpa, mentre il ragazzo non dava il minimo segno di scomposizione.
-Non riesci a non mettermi le mani addosso vedo-.
Jeff non riuscì nemmeno a vedere la sberla che gli arrivò dritta in faccia dopo aver detto quella frase, ma stranamente il dolore lo aveva sentito eccome.
-Non hai risposto alla mia domanda, sono stufa di tutti questi misteri!-, esclamò Crystal adirata. -O mi dici le cose come stanno, senza fare il misterioso oppure---
-Sì? Pensi che abbia paura di te?-, chiese Jeff sogghignando. -Sentiamo, oppure cosa?-.
Un cuscino nella mano destra della ragazza valeva più di mille parole, quindi, seppur senza particolare entusiasmo, il killer si decise a rispondere alle sue domande.
Alla fine, Crystal era ancora più perplessa di prima.
-Proxy?... è così che vi chiamate?-, chiese, guardando il killer davanti a lei. -E siete al suo servizio?... -.
-Brava, hai vinto una caramella-.
-E poi scusa, perchè lui voleva me?-.
-Ma cosa vuoi che ne sappia io-, tirò corto Jeff. -Sta di fatto che quando vuole qualcosa, non si scomoda lui, no, rompe i coglioni a noi ahaha... bastardo-.
-Ma se ... se adesso io torno a casa senza andare da lui, voi verrete puniti?... nel senso, vi accadrà qualcosa?-, domandò Crystal preoccupata.
-Probabile-, rispose tranquillamente Jeff. -Ma non è un problema mio, il compito di portarti da lui lo aveva assegnato principalmente al ragazzino problematico-.
- ... Toby?-.
-Si, esatto lui-.
-Allora aveva ragione... gli farà del male...-.
-E' la vita, bimba ...  se non fai bene il tuo lavoro, ti spettano le mazze ... ahaha, ad ogni modo ne io ne te ci possiamo fare niente, e poi perchè tanti problemi? Tu torni a casa sana e salva, il ragazzino si becca la sfuriata, io me ne lavo le mani e siamo tutti felici e contenti!-.
Sentendo quelle parole, Crystal sussultò leggermente. Ciò che era successo la notte prima le aveva quasi fatto cambiare opinione su Jeff, su che tipo di persona fosse, e invece...
-Come puoi dire questo?-, chiese a bassa voce.
-Mh?-.
- ... non ... non ti importa nulla di lui? Eppure vi conoscete, dovreste anche essere amici... non dico cercare di fare qualcosa, no, questo sarebbe troppo per te-, aggiunse, con un leggero disprezzo nella voce. -Ma almeno mostrare un po' di preoccupazione?... proprio non ci riesci?-.
Jeff la guardò per un attimo, facendo incrociare gli sguardi. Poi, una risata spezzò tutte le speranze di Crystal.
-Ahahah, preoccupazione?-, domandò il killer ridendo. -E perchè? A cosa servirebbe? Nessuno si preoccupa per me, nessuno lo ha mai fatto ... e io dovrei preoccuparmi per loro? Ahaha, sei così ingenua bimba...-, le sollevò il mento con la punta del coltello. -Quando imparerai a crescere?-.
-Io... pensavo fossi diverso ... mi sbagliavo ... -.
Crystal tirò subito indietro la testa e si alzò dal letto, andando verso la porta.
-Te ne vai di gia?-, chiese il ragazzo girando la testa verso di lei. -Ahahah!-.
Crystal non perse nemmeno tempo a rispondere. Aprì la porta e iniziò a correre nella foresta, senza guardarsi indietro, mentre la sensazione una lacrima le rigava la guancia.
O forse, era solamente la pioggia che era iniziata a scendere.



//Angolo dell'autrice//

Ehhh, volevate la storia d'amore tutta rose e cuoricini, vero? xD Mi dispiace per i romanticoni ma nel nostro caso stiamo parlando di Jeff, e i soggetti come lui non vanno mai presi sul serio u.u

Jeff: Detto da lei -.-

Io sono serissima O_O Comunque, speranze a parte, ecco il nuovo capitolo in cui ritroviamo la povera Crystal incazzata nera con Jeff combattuta tra una miriade di pensieri diversi :^:  Che fine farà la ragazza? Verrà sopresa da un'altro orso nel bosco? Altri postini ci lasceranno le penne? Che ne sarà del suo rapporto con Jeff? E io perchè mi sto divertendo così tanto a fare tutte queste domande? :D

Troppi quesiti e ancora nessuna risposta, ma se volete conoscerle allora vi aspetto al prossimo capitolo! Ciao e a presto! ^^


 

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Capitolo 26
*** L'incontro ***


-Ahhh pioggia di merda!!-.
Meredith imprecò ad alta voce mentre aumentava il passo, cercando di scostare la vegetazione e i rami che le bloccavano il tragitto.
Stava girando senza meta da più di mezz'ora ormai, senza avere la minima idea di dove andare.
Ma le sue intenzioni erano chiare: trovare Crystal e riportarla a casa sana e salva.
E sarebbe stato meglio farlo il prima possibile.
La ragazza saltò oltre una radice esposta e si fermò un attimo a guardarsi intorno, nel tentativo di ritrovare un minimo di senso dell'orientamento.
Tentativo che fallì miseramente, quando Meredith si rese conto di aver camminato in cerchio.
-Non è possibile, odio il mondo-.
Detto ciò, riprese a camminare nella direzione opposta e decise di fermarsi quando si rese conto che un fiume bloccava il suo cammino.
-E adesso come ci arrivo dall'altra parte?-, chiese perplessa mentre si guardava in giro alla ricerca di un possibile passaggio.
Quando il suo sguardo si posò sull'altra sponda del fiume, una figura nascosta dagli alberi e dalla pioggia attirò la sua attenzione. Una sagoma alta, magra, sottile, nera e bianca.
-... che diavolo è quella cosa?-.
Meredith si tolse un attimo gli occhiali asciugando velocemente le lenti nella maglietta, per poi indossarli nuovamente e fissare lo stesso punto, dove adesso, della sagoma di prima, non c'era nemmeno l'ombra.
"Mah", pensò la ragazza tra se e se. "La pioggia gioca davvero dei brutti scherzi".
 
***
 
Crystal stava camminando da qualche minuto ormai, sotto la pioggia che adesso aveva preso a scendere incessante.
Non voleva tornare a casa, per quanto in quel momento avesse voluto rivedere il fratello, adesso aveva un'altra priorità.
Se a Jeff non importava niente di Toby, a lei importava eccome. Non avrebbe lasciato che fosse stato punito a causa sua, considerando che in parte era anche merito suo se adesso stava bene.
L'obbiettivo era semplice. Trovare la causa di tutto. 
Certo, come metterlo in pratica era tutt'altro che facile, ma la ragazza era intenzionata a raggiungere il suo scopo.
Aumentò il passo calpestando il terreno bagnato e si concesse una piccola pausa appoggiandosi al tronco di un albero, mentre approfittava per fare il punto della situazione.
-Dannazione...-, imprecò Crystal poggiandosi all'albero. -Prima di andarmene avrei dovuto chiedere informazioni su dove si trova ... -.
Si morse il labbro non appena pronunciò quella frase. Al solo pensiero di rivedere Jeff, dopo l'ultimo episodio, cambiò subito idea a riguardo. Per nulla al mondo sarebbe tornata da lui dopo quello che aveva detto.
-Non importa, lo troverò da sola-.
La ragazza si tirò indietro dal viso una ciocca di capelli bagnati e riprese a camminare verso est, la parte della foresta ancora inesplorata in quei giorni.
Era una zona piuttosto fitta, ma nonostante questo, si riusciva comunque a distinguere un sentiero sassoso che proseguiva dritto.
Crystal percose il sentiero stretto, dovendo stare attenta al non inciampare ogni tre secondi, e arrivata alla fine, si ritrovò in una radura circondata da maestosi abeti posizionati in una sorta di semicerchio. 
-Che posto è questo?...-.
La ragazza fece qualche passo in avanti, ma quando sentì un rumore di rami muoversi, si bloccò di colpo. Alzò lo sguardo e vide qualcuno in piedi davanti a lei, su un'altura formata da un masso di pietra, che la squadrava in modo alquanto inquietante.
A darle i brividi non fu solamente la situazione in se, ma il fatto che quella persona indossava una maschera blu con due buchi neri al posto degli occhi.
-P-pensavo che Halloween fosse passato-, disse la ragazza tra se e se, senza staccare gli occhi dalla figura davanti a lei.
Lo sconosciuto iniziò ad avvicinarsi estraendo un coltello e Crystal sussultò spaventata facendo un passo indietro. 
"Possibile che gli psicopatici li trovo tutti io?"
Non aveva la minima intenzione di instaurarci una conversazione. Chiunque si aggirava in una foresta conciato in quel modo e armato di coltello non aveva senza ombra di dubbio buone intenzioni, e Crystal avrebbe fatto di tutto pur di non sperimentarlo sulla propria pelle.
Senza perdere tempo, riprese a correre superando gli abeti e proseguì nel suo cammino.
Quando stabilì di essersi allontanata abbastanza, si fermò a riprendere fiato, e subito si guardò alle spalle per controllare. Nessuna traccia dello sconosciuto.
Tirò un sospiro di sollievo, ma durò poco. La ragazza lanciò un urlo degno del miglior film horror quando i suoi occhi incrociarono il volto bianco, senza lineamente facciali, della cratura che le era apparsa davanti.



//Angolo dell'autrice//

Buon pomeriggio a tutti, gentili lettori lettrici ^^ ... Dan daan daaaan! *rumori di scena* Chi sarà mai l'apparizione misteriosa? Al primo che indovina do in premio un manuale per sopravvivere agli orsi nella foresta :D

No ok, cavolate a parte xD La storia sta ormai arrivando al punto cruciale e a breve--- no scherzo, mancheranno ancora un po' di capitoli xD Ci sarà l'atteso finale (?) 

Ma nel frattempo continuate a godervi la storia, e come sempre, a farmi sapere cosa ne pensate ^^ Detto questo concludo quì questo Angolo dell'autrice dandovi appuntamento al prossimo capitolo! 

Ciao e presto! ^^

 

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Capitolo 27
*** La creatura senza volto ***




-AHHHH STAMMI LONTANO SCHIFO, VIA AHHHH!!-.
Rami, foglie, sassi, scoiattoli , postini.
Tutto ciò che aveva un peso in quella situazione sarebbe tornato utile, e Crystal lo sapeva bene. 
Non esitò infatti a prendere e scagliare ogni singolo oggetto/animale nel raggio di un metro contro la creatura che le si era parata davanti.
-Che diavolo sei, spaventapasseri sfacciuto, sparisciii!!!-.
Uno scoiattolo volò dritta in faccia alla creatura, che rimase immobile e impassibile, mentre Crystal si fermò un attimo con un braccio sospeso in aria, pronto al lancio successivo.
Colse l'occasione per osservare meglio la creatura davanti a lei e deglutì speventata nel constatare che era alto il doppio, se non il triplo di lei, e la cosa la inquietava non poco.
-U-un attimo-, disse, senza perderlo di vista. -S-sei tu! Sei tu quello che stavo cercando!-.
L'essere si tirò via lo scoiattolo dalla testa e osservò la ragazza dall'alto, allungando un braccio esile e sottile verso di lei.
-N-non mi toccare!-.
Crystal indietreggiò, allontanandosi dalle dita lunghe e bianche della creatura e si mise in posizione difensiva armata di un ramo e dello scoiattolo di prima, che iniziò a dimenarsi e imprecare in quattro lingue diverse (?).
La creatura continuava a mostrarsi impassibile, dettaglio che contribuì ad agitare la ragazza ancora di più. E ora che lo aveva trovato cosa avrebbe dovuto fare di preciso? 
-O-ok tu volevi me, vero?-, chiese Crystal tenendolo lontano. -Ecco, sono qui! Cosa vuoi da me?-.
In un secondo, una fitta alla testa le fece serrare gli occhi dal dolore, e la ragazza dovette inginocchiarsi a terra mentre l'essere continuava a "fissarla".
Crystal mugugnò infastidita e si rimise in piedi scrollandosi dell'acqua dal viso e alzò lo sguardo per osservarlo.
-Cosa vuoi?!-, chiese ancora, alzando la voce. -Che diavolo sei?!-.
La creatura allungò di nuovo un braccio, afferrandola per il collo e bloccandola contro un albero, mentre Crystal iniziò a dimenarsi cercando di liberarsi dalla sua presa.
-Mollami! Lasciami stare!-.
Gli piazzò un morso sul braccio e l'essere dal volto bianco inclinò la testa, forse irritato da quel gesto.
-Ah allora lo senti il dolore!-.
La ragazza continuò ad agitarsi nel tentativo di liberarsi, ma più si muoveva, più la presa sul suo collo diventava stretta e opprimente, tanto che alla fine dovette smettere di dimenarsi.
L'essere strinse di più la presa, avvicinando il volto al suo e Crystal serrò gli occhi girando la testa dall'altra parte.
In quel momento le venne da chiedersi come stesse suo fratello, se fosse a casa, al sicuro, oppure ancora in quella foresta maledetta a cercarla... Erano successe tante cose, forse troppe, e nessuna in senso positivo.
La cosa che per un attimo le era sembrata positiva, alla fine si era rivelata una menzogna, una falsa, una perdita di tempo.
Mentre tutti questi pensieri le passavano per la testa, Crystal dovette reggersi sulle gambe per non cadere quando sentì la presa sul suo collo svanire e perse un battito quando un'accetta si conficcò nel tronco a pochi centimetri dal suo viso, facendo sparire la creatura che poi riapparve dal nulla poco distante da lei.


//Angolo dell'autrice//

Buongiorno popolo! Sì, le sento le domande perplesse che in questo momento vi affollano la mente ... "Ma da quando l'autrice pubblica due capitoli di fila in due giorni?" Miracolo? Dono divino? NO! XD A dire il vero stavo solo approfittando del momento visto che avevo l'occasione di pubblicare, ma non aspettatevi più un'episodio del genere tanto in fretta xD

Ad ogni modo, la nostra cara Crys se la sta vedendo brutta con lo spaventapasseri sfacciuto u.u Sarà la volta buona in cui ci lascerà le penne? E chi sarà il suo misterioso salvatore? 

Scoritelo (anche se probabilmente lo avrete gia capito) nel prossimo capitolo! Ciao e a presto! :D

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Capitolo 28
*** Riunione di famiglia ***




-Crystal!-.
Una voce femminile attirò l'attenzione della ragazza che si massaggiò il collo dolorante dopo essersi ripresa dallo spavento.
-Jane?-.
La killer corse verso di lei e si accertò del suo stato di salute.
-Tutto a posto? Ti ha fatto del male?-, chiese, mettendole le mani sulle spalle.
-No no, sto bene-, rispose Crystal perplessa. -Ma chi è lui?-.
-Noi lo chiamiamo Slenderman-.
La voce di Jane si fece leggermente bassa, e la ragazza si voltò per osservare la creatura riapparsa dietro di loro.
-E' stato lui a volerti qui-, disse ancora Jane. -Vattene finchè sei in tempo, torna da tuo fratello-.
-Sam? Sam sta bene?-, domandò Crystal preoccupata.
-Sì, lui ti sta aspettando a casa e io ho promesso che saresti tornata da lui sana e salva, quindi ora vattene,qui ci pensiamo noi-.
-Noi?-.
Non fece in tempo a realizzare la frase, che una sagoma familiare uscì dalla vegetazione, piazzandosi davanti alla creatura senza volto.
Crystal girò lo sguardo verso di lui e non seppe se essere felice o meno.
-Toby!-.
Sentendosi chiamare, il ragazzo alzò la testa verso di lei, ma bastò uno sguardo di Slenderman per fargli abbassare lo sguardo in un secondo, in preda a un forte dolore.
Crystal sussultò rendendosi conto di quello che era appena successo, e fece un passo in avanti.
-Hey! Lascialo stare!-.
Slenderman voltò la testa verso di lei e subito Jane la fece tornare al suo posto tirandola indietro.
-Crystal, ti ho detto di andartene, non è sicuro qui ... -.
-No! Se me ne vado farà del male a Toby!-.
-Lo farà lo stesso, tu non puoi farci niente!-, Jane cercò di farla ragionare in tutti i modi, ma la testardaggine della ragazza ebbe la meglio sulle sue parole.
Crystal infatti non aveva la minima intenzione di scappare dopo essere arrivata fino a quel punto, vanificando tutto il suo lavoro.
Con rapidità, corse in avanti, mettendosi tra Slenderman e Toby, e fissò il primo con aria di sfida.
-Lascialo stare, sottospecie di spaventapasseri disegnato male!-.
Jane sbiancò di colpo udendo la sfida bella e buona della ragazza, e si chiese se quel giorno avesse avuto istinti suicidi o robe simili.
Persino Toby sussultò leggermente, guardando la ragazza davanti a lui con aria basita e sopresa, mentre Slender assunse un'aria minacciosa pur non avendo lineamenti facciali.
-O-oh cavolo ... -, mormorò Crystal leggermente spaventata. -Quando imparerò a stare zitta...-.

 
***

-Crys...-, la voce di Toby la fece voltare. -Perchè sei qui?...-.
-Come perchè sono qui?-, rispose la ragazza sorridendogli. -Te lo avevo detto che non ti avrei lasciato solo con questo quì-.
Il ragazzo sussultò leggermente udendo quelle parole, e Crystal sorrise nuovamente.
-Certo che adesso siamo un po' nei casini eh?-.
-Mh...-.
Jane osservava la scena poco distante da loro, senza sapere come comportarsi. Era certa che se fosse andata contro a Slenderman, non sarebbe finita affatto bene, ma del resto non poteva nemmeno stare a guardare ... dopotutto aveva fatto una promessa e non avrebbe deluso Sam, che si era fidato in quel modo di lei. Non lo meritava.
Raggiunse Crystal, sotto lo sguardo indagatorio di Slenderman, che la fissò come in cerca di spiegazioni.
-Non posso permettere che tu faccia del male a questa ragazza-, disse semplicemente. -Mi dispiace, ho fatto una promessa-.
Slenderman teneva lo sguardo fisso verso di loro, ma il fatto che non stesse succedendo niente da ormai qualche minuto non era un buon segno, pensò Crystal.
Poi, improvvisamente, Jane iniziò a parlare con Lui, come se potesse risponderle. Gli stava raccontando di Crystal e Sam, di come lei e Jeff si erano imbattuti in loro, e della strana piega che aveva preso la storia.
-J-Jane? Ma con chi stai parlando?-, domandò Crystal perplessa.
-Con lui-, rispose semplicemente la killer guardando l'essere senza volto.
-... con quel coso?? Ma se non sa parlare!-.
-Non gli piace essere chiamato "coso"-,puntualizzò Jane. -Ti sta chiedendo di chiamarlo con il suo nome-.
"Come fa a chiedermi qualcosa se non ha la bocca?!", Crystal alzò lo sguardo verso Slenderman, cercando di riuscire a comprendere anche il minimo suono proveniente da lui, ma senza alcun risultato. 
-Lui comunica telepaticamente-, spiegò Jane guardandola. -Ecco perchè noi riusciamo a capirlo-.
-Ma io no, non sento niente...-.
-Funziona solo con i proxy, le persone normali non lo possono sentire-.
-Ah-.
La ragazza guardò prima Slenderman e poi Jane.
-Allora, che sta dicendo?-.
-Sta decidendo se ucciderti o meno-, rispose Jane in tutta la sua semplicità e Crystal sbiancò di colpo.
-Capisco ehm... potresti chiedergli perchè ce l'ha tanto su con me, tanto per iniziare?-.
-Non c'è un motivo, sei stata scelta-, rispose Jane.
-Sono stata scelta per essere ammazzata?-, domandò la mora sempre più perplessa.
-Questo non lo so-.
-Allora, sentite...-, disse Crystal cercando di dare una svolta alla situazione. -Io non so cosa lui voglia da me, non so perchè mi abbia voluta qui, non so tutte le vostre questioni strane e via dicendo ... quindi qualsiasi cosa tu debba fare, falla subito e non perdere tempo-.
Puntò lo sguardo verso il volto bianco della creatura davanti a lei, che la fissò inespressivo, senza alcuna traccia di emozioni.
-Ad ogni modo, tanto per fartelo sapere ... Toby ha portato a termine la sua missione-, aggiunse Crystal. -Visto? Mi ha portata da te come tu gli avevi ordinato o sbaglio? Quindi non hai nessun motivo per punirlo-.
Slenderman inclinò leggermente la testa senza smettere di osservare i ragazzi, mentre Toby abbassò un po' lo sguardo.
Poi, la creatura, rivolse lo sguardo verso Jane, e la ragazza sussultò leggermente.
-No... non ho idea di dove sia Jeff-, rispose.
Crystal guardò la killer e poi di nuovo Slenderman.
-Anche lui ha cercato di portarmi qui ma io ... sono scappata-, disse. 
Slenderman tornò a fissarla dall'alto, insistemente, causando in Crystal uno strano senso di ... non era terrore, ma ci si avvicinava leggermente.
Poi, una voce maschile conosciuta, ruppe il silenzio che si era creato.
-Che peccato, mi sono perso la riunione di famiglia? Ahahahah!-.


//Angolo dell'autrice//

Ah, che belle le riunioni di famiglia -w- Così tranquille, spensierate, allegre... no ok, scherzavo xD Ad ogni modo ecco giungere dei prodi e intrepidi eroi in soccorso della nostra Crystal che se nessuno si fosse fatto vivo probabilmente ci avrebbe rimesso le penne
Ed ora, con l'arrivo di Jeff, che ne sarà della nostra ragazza? ^^ Che ne sarà dei postini e dei poveri animaletti del bosco sfruttati durante lo svolgimento della storia? :D Scopritelo nel nuovo capitolo di questa storia no sense xD
Ciao e alla prossima! ^^

PS. Nessun animale o postino è stato maltrattato durante la stesura della storia.


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Capitolo 29
*** Thè e sorprese ***




Jane sussultò sopresa e subito lanciò uno sguardo freddo al killer che si era appena presentato davanti a loro.
-Jeffrey, cosa pensavi di fare a Crystal?-.
-Mh? Assolutamente nulla, ho persino cercato di pararle il fondoschiena dicendole di andarsene, ma la bimba è masochista e non mi ha voluto ascoltare-, rispose il killer con un ghigno mentre rivolse lo sguardo alla ragazza davanti a lui, che si limitò ad ignorarlo.
-Non dire stronzate-, ribattè Jane irritata. -Come se ti credessimo-.
-Non me ne frega un cazzo di quello che pensate voi, specialmente tu, cara Jane-, rispose il killer a tono. -Quel che dovevo fare l'ho fatto, e ora me ne tiro fuori-.
-Se le cose stanno così allora perchè sei venuto qui?-, chiese di nuovo Jane scettica. -Per assistere alla sorte di Crystal?-.
La ragazza deglutì leggermente, in ansia per ciò che sarebbe successo da lì a poco. 
-Oh no, affatto-, rispose Jeff sorridendo in modo insano, per poi sguainare il coltello. -Se la bimba quì dovrà morire sarà solo per causa mia-.
"Ma quanto cazzo è coglione?".
Crystal alzò gli occhi al cielo, non sapendo se ridere o piangere davanti a quella frase. Jeff stava dicendo sul serio o era solo uno scherzo di cattivo gusto?
Dopotutto se avesse dovuto scegliere da chi essere uccisa si sarebbe fatta ammazzare da Jane. Poco ma sicuro.
Vedendo che Slenderman non si era scomposto minimamente davanti a quell'affermazione, Jeff si irritò non poco, e fece qualche passo verso la creatura in un gesto di pura sfida.
-Quell'idiota vuole farsi ammazzare, è sicuro-, commentò Jane stando a guardare.
-S-sta facendo sul serio?-, chiese Crystal perplessa. -Cioè... non stava scherzando, lo vuole fare sul serio?-.
-Ormai ho imparato ad aspettarmi tutto da quel cretino-, rispose la killer. -Se proprio lo vuole fare allora che lo faccia... magari imparerà la lezione una volta per tutte-.
Jeff si fermò davanti a Slenderman.
-Allora, spaventapasseri, mi hai capito? Ti ho gia sfidato altre volte, non ho problemi a rifarlo!-.
La creatura dal volto bianco non si mosse, ma con un semplice gesto, intensificò la sensazione di dolore provata dal killer ogni volta che si avvicinava di più a lui, costringendolo a fermarsi.
-Ahahaha... sì sì fatti figo solo perchè usi i tuoi poteri del cazzo-, commentò Jeff ridacchiando dolorante. -Non ti ho mai temuto e non inizierò a farlo oggi!-.
Crystal assistette alla scena senza sapere cosa pensare. Dopo tutto quello che era successo ormai non le sarebbe più dovuto importare niente di Jeff... allora perchè vederlo lì adesso, a soffrire in quel modo, le faceva male? Non riusciva a spiegarselo, e forse nemmeno voleva.
In quel momento avrebbe solo voluto essere a casa, da suo fratello, con i suoi genitori, lontana da quel posto, da tutto e da tutti.

 
***
 
-SLEEEENDYYY!!-.
Una voce squillante e acuta fece bloccare tutti all'istante, e i presenti si voltarono contemporaneamente verso la ragazza dai capelli ricci che si era messa a correre verso di loro, per poi fermarsi di colpo non appena i suoi occhi incrociarono quelli di Crystal.
-Oh mio Dio, Crys!-.
Meredith saltò letteralmente addosso alla ragazza, stritolandola come se fosse nientemeno che un peluches, e Crystal trattenne il respiro cercando di realizzare cos'era appena successo.
-M-Meredith?-, chiese sconvolta, dopo aver riconosciuto l'amica.
-No, Babbo Natale, certo che sono io, Crys!-.
Altro stritolamente.
-Dove eri finita?! Ero preoccupatissima, sei una cogliona!-.
-M-Meredith-.
-No davvero, sei una deficente, hai idea di che inferno ho passato per trovarti?-.
-Meredith stai un attimo zitta!-, sbraitò Crystal esasperata e maledicendo per l'ennesima volta, da quando l'aveva conosciuta, la voce acuta e squillante dell'amica. -C-cosa ci fai qui?-, chiese poi, sopresa ma allo stesso tempo felice di vederla sana e salva.
-Te l'ho detto, sono venuta a cercarti! Sam mi ha detto che ti avrei trovata qui con un killer psicopatico e una ragazza sexy con un coltello!-.
Sentendo quell'appellativo, Jane aggrottò le sopracciglia.
-Ragazza sexy con un coltello, veramente?-, chiese, perplessa.
-Ehm, sì così ha detto-, assicurò Meredith annuendo, per poi voltare la testa verso la creatura senza volto, ancora alle prese con il killer. -Slendy! Perchè mi hai mollata da sola, il thè si raffredda!-.
.........
-No, scusa?-, domandò Jeff dopo qualche minuto di religioso silenzio.
-Ho detto che se Slendy non torna di la con me, il thè si raffredda e poi non è più buono-, ripetè Meredith come se fosse la cosa più normale del mondo, e Slender annuì voltando lo sguardo verso Jane, che si affrettò a tradurre.
-Ehm... d-dice che finisce quì e poi torna-, disse la killer perplessa. -Ah, dice anche di portare i biscotti (?)-.
-Ok, perfetto!-, esclama Meredith allegra, mentre Crystal, sempre più perplessa, non aveva la minima idea di cosa stesse succedendo.
-Qualcuno ha la decenza di spiegarmi che succede?-, si decise a chiedere poco dopo. -Meredith, che diavolo stai blaterando? Tu conosci questo coso?!-, esclamò, indicando la creatura senza volto, alchè l'amica sorrise raggiante.
-Certo, è Slendy!-.
.........
-Ok, o io sto impazzendo o questa storia non ha ne capo ne coda-, intervenne Jeff.
-Tu sta zitto-,aggiunse Jane irritata, per poi tradurre nuovamente una spiegazione di Slenderman. -Dice che ha incontrato questa ragazza qualche ora fa nella foresta, che lei gli ha raccontato della sua vita, si sono messi a parlare di economia, finanzia, fame nel mondo, pedofilia e carcere-.
Tutti gli sguardi si posarono su Meredith, che assunse un'aria perplessa e confusa.
-Bhe? Che c'è?-, chiese, senza capire il motivo di tutta quella perplessità.
-M-Meredith-, disse Crystal mettendole una mano sulla spalla. -Cosa ti ha fatto quel coso? Ti ha drogata? Ti ha fatto ingurgitare sostanze strane? Allucinogeni?-.
-Ma no, Crys, non mi ha fatto niente!-, rispose Meredith con convinzione. -Abbiamo solo parlat--- io ho parlato a dire il vero, perchè lui non è un tipo di molte parole,e poi stavamo prendendo un thè!-.
Ok, era ufficiale.
Le cose stavano degenerando.



//Angolo dell'autrice//

Muhahaha! Quanto amo le pieghe strane, improvvise e senza senso nelle storie demenziali! XD Qualcuno se lo aspettava questo? Eh? Eh? EHHH? XD

Jeff: Smettila -.-

EHHHH?! XD Ok la smetto. Idiozie a parte fatemi sapere cosa ne pensate di questo normalissimo capitolo uwu 

Ciao e alla prossima!

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Capitolo 30
*** Compromesso ***




-Comunque, Crys!-, si affrettò a dire Meredith stringendo con forza le mani dell'amica. -Sono troppo felice di vedere che stai bene!-.
"Sono quasi stata molestata da un maniaco, inseguita da un orso nella foresta, inseguita da un'altro maniaco, e quasi ammazzata da uno spaventapasseri senza faccia. Certo, direi che sto più che bene."
-S-sì, Meredith, lo hai gia detto-, ripetè Crystal per l'ennesima volta. -Ma adesso tu devi darmi una spiegazione-, aggiunse, indicando Slenderman con la mano.
-Bhe? Non c'è nulla da spiegare, come ci siamo incontrati lo ha gia detto! Io stavo girando nel bosco per cercarti e fare il culo al maniaco che ti aveva rapita, quando ho incontrato Slendy e mi sono messa a parlare con lui!-.
Gli sguardi sempre più perplessi dei presenti si posarono ancora una volta sulla ragazza con gli occhiali.
-Maniaco? E' così che mi vede la gente?-, chiese Jeff, sorbendosi un coro di "stai zitto!" da parte di tutti i presenti.
-Ok io ... sono piuttosto confusa-, riuscì a dire Crysta alla fine, grattandosi la testa. -Adesso quindi ... che succede?-.
-In teoria noi dovremmo uccidervi-, rispose Jane con una naturalezza tale da far paura.
-Cosa?!-, strillò Meredith sbiancando. -Ma io e Slendy siamo diventati amici! Vero ??-.
L'essere senza voltò annuì una volta, per poi voltarsi verso Jane che si affrettò a tradurre.
-Slenderman dice che gli sei simpatica, e che Crystal ha qualcosa di speciale, per questo potrebbe non uccidervi-.
-Speciale? La bimba? A parte l'essere gnocca, non vedo cos'abbia di così speciale-, commentò Jeff, beccandosi un'occhiata omicida dalla diretta interessata.
-Speciale in che senso?-, domandò poi la ragazza, ma Jane alzò le spalle senza aver avuto una risposta dalla creatura.
-Quindi Crystal è salva?-, chiese Toby a bassa voce. -Non le succederà niente, vero?-.
-Lui le lascerà vivere ma in cambio loro non dovranno dire niente di noi e di ciò che hanno visto o sentito in questi giorni-, spiegò Jane facendo da traduttore.
-Ah, tutto quì ... -, disse Meredith. -Bhe si, certo, si puo fare! Grazie mille, Slendy, è stato un piacere fare la tua conoscenza!-.
-Un attimo, questo significa che non potremmo più vederci?-, chiese Crystal guardando Jane, che scosse leggermente la testa alquanto dispiaciuta.
-No, mi dispiace, Crystal ... non potremmo più vederci, Slender e noi Proxy dobbiamo restare nascosti dalle persone e da Loro ...-.
-Loro?-, ripetè Crystal perplessa. -Loro chi?-.
-Adesso non ha importanza-, rispose Jane guardandola. -Tornate a case, e mi raccomando ... contiamo su di voi, sappiamo che non tradirete la nostra fiducia, ma in caso contrario ... mi dispiace ma dovremmo uccidervi-.
-S-schietta la ragazza-, commentò Meredith, mentre Crystal annuiva piano.
-Capisco ... -, disse. -Daccordo, accettiamo i patti ... non faremo parola a nessuno di tutto questo-.
Slender annuì, per poi fermarsi un attimo a osservare Crystal. La ragazza, sentendosi osservata, girò la testa verso di lui senza dire una parola, aspettando fin quando l'essere senza volto, così com'era arrivato, sparì nel nulla, senza lasciare traccia.


//Angolo dell'autrice//

Bene, ecco quì il nuovo capitolo misero misero (?) Chiedo scusa per l'indecenza ma la storia sta per giungere al termine, quindi ancora un po' di pazienza e prometto che i prossimi capitoli saranno più bellini (??)

Detto questo vi saluto e vi aspetto al prossimo capitolo!

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Capitolo 31
*** Ritorno a casa ***




-Forza Crys, torniamo a casa! Sam era preoccupato per te-.
-Sam!-, esclamò Crystal tornando alla realtà. -Sam sta bene?-.
-Sì, sta bene, era solo preoccupato-, spiegò Meredith sorridendo. -Ti sta aspettando a casa-.
Udendo quelle parole Jane sorrise leggermente, contenta che alla fine le cose fossero andate al meglio. 
-Ma quindi-, disse ancora Crystal guardando i presenti. -Questo è un addio?-.
-Mi sa proprio di sì-, rispose Jane guardandola. -E' stato un piacere incontrare te e tuo fratello, Crystal ... siete state le prime persone che non hanno avuto paura di me ... nonostante tutto-.
-Jane...-.
-E sono felice di poter dire ... di averti considerata mia amica-, aggiunse la ragazza accennado un sorriso, e facendo sorridere l'altra a sua volta.
-Grazie, Jane ... anche io ti considero mia amica, continuerò a considerarti tale anche se non ci vedremmo più-.
-Mi fa piacere ... ora però vai,bada a tuo fratello ... e spiegagli come stanno le cose-.
-Lo farò ... anche se non gli farà piacere saperlo ... sai, credo mancherai moltissimo a Sam-, disse Crystal sorridendo leggermente.
-Anche lui mi mancherà-, ammise la killer. -Mi mancherete entrambi-.
Crystal fece qualche passo in avanti e abbracciò la ragazza dai capelli neri, stringendola e sorridendo tristemente.
-Grazie di tutto, Jane ... -.
Seppur sorpresa e spiazzata da quel gesto improvviso, Jane ricambiò la stretta.
-Slender aveva ragione... c'è qualcosa in te, qualcosa di strano ... ma non riesco a capire cosa-.
-Devo prenderlo come un complimento?-, chiese Crystal perplessa sciogliendo l'abbraccio, alchè Jane sorrise vagamente divertita.
-Ti lascio libera interpretazione-.
-Uhm ... Crystal ... -.
Sentendosi chiamare, la ragazza si voltò verso Toby, che l'aveva raggiunta in silenzio, e adesso era fermo davanti a lei, con lo sguardo basso.
-Hey, Toby-, rispose lei sorridendogli piano. -Stai bene vero? Non ti è successo niente?-.
-No, sto bene ... -, fece il ragazzo alzando leggrmente lo sguardo verso la mora. -Quindi adesso te ne andrai veramente, vero?-.
-Gia... non ho altra scelta-.
-Mh ... -.
Toby aprì leggermente le labbra come per dire qualcosa, ma le richiuse subito dopo come in preda a un ripensamento. Crystal se ne accorse, e inclinò la testa confusa.
-Che succede?-, chiese preoccupata, vedendo che il ragazzo non parlava. -Toby?-.
-Grazie per quella notte...-, mormorò il ragazzo a voce bassa. -Adesso ... quando ho gli incubi penso alle tue parole e di solito funziona-.
Crystal sorrise udendo quelle parole, e ricevette la conferma di quanto quel ragazzino, in certe situazioni, apparisse davvero adorabile.
-Visto? Te lo avevo detto-, rispose la ragazza sorridendogli, mentre Toby teneva lo sguardo basso. 
-Mi mancherai-, aggiunse poi, guardandola negli occhi, e Crystal sussultò leggermente, colta alla sprovvista da tali parole.
-Mi mancherai anche tu ... grazie di avermi aiutata-, disse.
-Anche tu hai aiutato me ... siamo pari, no?-.
-Sì ... sì, siamo pari-.
Si guardarono per qualche istante, poi la ragazza si avvicinò titubante a lui e lo strinse in un abbraccio imbarazzato. Quando lui ricambiò la stretta Crystal pregò tutto gli Dei del cielo sperando di non essere arrossita, ma non ci avrebbe scommesso niente.
Dopo qualche secondo imbarazzante si tirò indietro guardando altrove per nascondere l'ormai quasi certo rossore che le aveva invaso il viso, e indietreggiò sino a raggiungere Meredith per tornare a casa.
Prima di farlo lanciò uno sguardo verso Jeff, che stranamente era rimasto zitto tutto il tempo, senza interrompere gli addii con i suoi commentini idioti o le sue battute fuoriluogo.
In quel momento, mentre iniziava ad allontanarsi con Meredith, avrebbe pregato per ricevere una parola, anche la più stupida da parte sua.
Sarebbe bastato qualsiasi cosa, ma evidentemente a Jeff non importava di dirle addio, visto che nè si mosse, nè disse niente per fermarla.
Crystal ci restò male, senza saperne nemmeno lei il motivo.
Da una parte era felice di non dover più vederlo, ma dall'altra, una parte della sua testa continuava ad urlare "No, aspetta. Non puoi andartene senza dirgli niente. Ciò che è successo quella notte non conta nulla?".
Ma del resto, non contava nulla nemmeno per lui ... glielo aveva dimostrato chiaramente, e la lezione era bastata.
Si limitò solamente a incrociare il suo sguardo con quello del killer un'ultima volta, sperando di farlo durare il più possibile, per poi lasciarsi alle spalle lui, quella foresta e tutto ciò che era accaduto e tornare finalmente a casa, sperando di dimenticare tutto.
Sarebbe stata la scelta migliore.



//Angolo dell'autrice//

Salve a tutti! Rieccoci quì con un nuovo (e breve) capitolo di questa storia che, come ormai penso abbiate capito, sta giungendo alla fine ^^
Pochi capitoli ci separano dalla fine, ma la storia non è ancora conlcuse eh u.u Anzi, oserei dire che gli avvenimenti più interessanti potrebbero proprio iniziare ora ;)
Come sempre vi invito a recensire per dirmi cosa ne pensate, e vi do appuntamento al prossimo capitolo!

 

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