l'amore conta

di BALTO97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** noi ***
Capitolo 2: *** Biglietti ***
Capitolo 3: *** no ... ti prego no ***
Capitolo 4: *** ricordi e dispiaceri ***
Capitolo 5: *** colpa ***
Capitolo 6: *** tu e io ***
Capitolo 7: *** Mr Otis ***
Capitolo 8: *** abbracci ***
Capitolo 9: *** vecchi ricordi ***
Capitolo 10: *** starai bene ***
Capitolo 11: *** Poi ***
Capitolo 12: *** sforzi ***
Capitolo 13: *** Orso ***
Capitolo 14: *** sul ring ***
Capitolo 15: *** casa , cani e coccole ***
Capitolo 16: *** se ci sei tu ... ***



Capitolo 1
*** noi ***


Ciao a tutti !

Spero che stiate passando una estate fantastica ! e per chi , come me , sta affrontando la maturità , tanti auguri !

Piccolo avviso : è la mia prima j2 quindi vi prego di essere clementi e di perdonare eventuali errori .
Ringrazio che troverà il tempo di leggere e magari commentare , dandomi anche qualche consiglio J

( La storia è un’opera esclusivamente di fantasia e non rappresenta l’orientamento sessuale degli attori in questione )

Grazie e buona lettura :*
 
 
“Jared Tristan Padalechi

Un ragazzo che nonostante la giovane età si è distinto nel mondo della ristorazione ! il giovane di appena 24 anni ha aperto e gestisce da un anno il  “ wild eye”
Il locale ritenuto dalla critica moderno con un tocco e particolare per la scelta della cucina a vista e delle splendide fotografie raffiguranti animali da tutto il mondo in bianco e nero con solo gli occhi colorarti di vicinissimi colori  

se gli occhi sono le specchio dell’anima voglio che i miei clienti ,mangiando , vedano che un’anima colorati e vivace spicca anche da una foto in bianco e nero” queste le parole del giovane usate per spiegare la sua scelta.

è il primo ragazzo  che riceve così tante critiche positive e un premio così prestigioso nonostante la poca esperienza
Cuochi di tutto il mondo vogliono  conoscere e scoprire dove questo giovane talento prenda l’ispirazione  chiamandolo come ospite in show di cucina trasmessi anche oltre oceano .

si vocifera che il giovane prodigio stia pensando di aprire un altro locale sulle spiagge  sabbiose dalla California ! ma questo solo il tempo ce lo dirà”
 
Il giovane continuava a leggere e rileggere l’articolo seduto  sul bracciolo del divano nel suo appartamento a  due piani .
Non avrebbe mai pensato di riscuotere così tanto successo in così poco tempo.

Ripensava alla fatica fatta per studiare , ai turni di lavoro estenuanti per guadagnare un misero stipendio e pagarsi gli studi  e alle litigate con i genitori per la scelta della carriera , molto lontana dalle loro aspettative.  

“Hey fannullone !” la voce lo distolse dai suoi pensieri  facendolo  voltare verso il terrazzo dove , appoggiato alla porta-finestra  scorrevole , Jensen lo fissava con indosso solo un paio di pantaloncini blu

“devo preparare da solo il barbecue per stasera ?” domandò ironico sventolando in aria uno strofinaccio

“io preparo il tavolo e tu ti occupi della griglia giovane prodigio “ aggiunse sorridendo mentre citava l’articolo

Il giovane si alzò , oltrepassò il tavolo della sala e raggiunse il suo coinquilino da 5 mesi nonché compagno da 2 anni, 2 fantastici anni .
Si erano conosciuti all’inaugurazione del locale d uno dei soci di Jared , durante i festeggiamenti uno stronzo stava cercando di fare il duro prendendosela con due ragazzi che erano li a divertirsi  , il giovane aveva provato a cacciarlo ma questo si era ribellato e stava per colpire Jared con un pugno sul viso se un ragazzo biondo non si fosse messo in mezzo iniziando a fare a botte.
Il biondo con due calci degni di karate kid mise al tappeto lo stronzetto dicendo “e vedi di non fari più vedere , gli stronzi come te non li vogliamo ” guadagnandosi l’applauso di tutti i presenti
Jared , durante la serata, aveva già notato il ragazzo e gli era sembrato subito carino , anzi molto carino.
Tra la confusione che si creò dopo,  lo porse di vista ,lo  cercò nel locale guardandosi freneticamente in giro finche qualcuno non lo afferrò per la spalla costringendolo a girarsi
“cercavi me” esclamò il ragazzo con un radioso sorrido
“si … cioè … io no …. Volevo … insomma” balbettava Jared che trovandosi davanti  quegli occhi verdi smeraldo , il sorriso perfetto e i capelli appena stropicciati si sentì debole e inferiore
“tranquillo , io sono Jensen Ross Ackles” si presentò tendendogli la mano
“ si … Jared … Jared Padalechi” si sentì uno stupido , Jared, doveva cercare di riprendere il controllo
“è tutta sera che ti osservo … forse per questo che mi sono preso un pugno per te” rise l’altro , anche se pareva un tantino imbarazzato , pulendosi con la manica della camicia il labbro sanguinante
“mi dispiace” sussurrò il ragazzo abbassando lo sguardo imbarazzato
“fatti perdonare offrendomi un birra . ti và ?”
Jared a quella richiesta sorrise.
“si , certo”
Si sedettero in un tavolino appartato e iniziarono a parlare , parlarono del ristorante appena aperto di Jared e il giovane gli confessò che non era  facile gestire un’attività alla sua età da solo , non aveva l’appoggio dei suoi genitori che avrebbero voluto che diventasse un avvocato .
Jared non ne aveva mai parlato con nessuno , ma con Jensen si sentiva bene , quasi al sicuro . fu sorpreso anche di vedere come Jensen si aprì con lui , gli confessò che sua madre lo aveva abbandonato quando era piccolo e che lui era cresciuto nella scuola militare dove il padre , il tenente Ackles , lavorava come istruttore per le nuove reclute,  era li che aveva imparato a combattere .
Gli disse che a 20 anni se n’era andato per inseguire io suo sogno , diventare un campione di motocross , aveva già vinto dei discreti titoli ed era finto su qualche rivista . ma il suo segno era riuscire a vincere il campionato del mondo.
A fine serata si salutarono , il biondo fu un po’ freddino , congedandosi con un semplice “beh , ci vediamo” poi era salito sulla moto ed era sgommato via sotto gli occhi di Jared che per non avergli chiesto il numero si diede dell’idiota per tutta la notte , e sarebbe andato avanti per giorni , se non fosse che la sera dopo nel parcheggio , finito il servizio serale al ristorante, si ritrovò il biondo appoggiato alla sua moto che lo aspettava .
Non riuscì di evitare di sorridere come un ebete, Jensen in tuta da cross era davvero bello.
“ieri ho dimenticato di darti questo” disse il maggiore avvicinandosi imbarazzato e sorridendogli porgendogli un bigliettino
Il giovane ancora sorpreso , lo aprì e vi lesse una serie di numeri .
“sai … nel caso tu volessi fare ancora due chiac” ma fu interrotto dalla braccia di Jared che lo circondarono dalla schiena
“anche io ho una cosa per te” detto ciò il giovane avvicinò le labbra alle sue e si baciarono , prima delicatamente  , quasi timorosamente , poi con decisione le loro lingue  iniziarono a danzare ed a esplorare la bocca dell’altro.
Il  maggiore gemette leggermente quando i denti del cuoco  strinsero leggermente la parte ancora gonfia e dolorante del labbro. Jared , capito il dolore dell’altro , allentò la presa finendo fronte contro fronte .

Osservando il pilota e ripensando al loro primo incontro sorrise poi  lo raggiunse mentre mirava il sorriso a 32 denti che il biondo aveva sul suo viso illuminato dalla luce del tramonto di maggio

“tranquillo” disse circondandogli la vita con le braccia e dandogli un bacio stampo

“ della griglia mi occupo io … mentre tu” continuò lasciandogli languidi baci sul collo

“rimani qui a torso nudo … mia dolce ispirazione” concluse tornado a stuzzicare con i denti le labbra del biondo torturando quella piccola cicatrice che gli ricordava il loro incontro,  mentre il maggiore gemeva stretto nell’abbraccio del cuoco

Il loro abbraccio attirò l’attenzione di cani che si alzarono dalla cucce iniziando a saltare sulla gambe del loro padrone , Jared spostò un braccio dalla schiena dell’altro e lo posò sulla testa di Kika  
“buoni belli, papà è occupato” disse ridendo e stringendo ancora più forte a sé l’altro con il  braccio

Anche Jensen rise tenendo sempre le braccia  attorno al collo del  giovane

“dovremmo preparare …  gli altri arriveranno tra poco ” brontolò l’altro contro il suo collo

“io starei così per sempre” rispose l’altro stringendolo .

Una spinta più forte delle altre da parte dei cani li fece ridere l’uno contro l’altro , si diedero un altro bacio sulle labbra e si staccarono , Jensen entrò in casa

“prendo le cose per la tavola” disse, poi improvvisamente sussultò  quando la mano di Jared gli arrivò dritta sul fondoschiena dandogli una  pacca .

“hey !!” si girò tra l’adirato e il divertito

Jared rise mettendo le mani in segno di resa
“è stato Lucky ” rispose non riuscendo a trattenere un sorriso

“bene” disse il biondo rigirandosi  salendo i tre gradini che lo portavano nell’elegante e attrezzata cucina

“vorrà dire che stanotte coccolerò lui” aggiunse sapendo che con quella affermazione avrebbe fatto infuriare il compagno , infatti sentì il suo sguardo bruciagli la schiena e la sua voce  borbottare

“provaci e  metto tè sulla griglia”
Il giovane si mise al lavoro e accese il barbecue della terrazza , adorava mangiare fuori e fare la griglia per i suoi amici o anche solo per Jensen , per questo quando aveva preso casa aveva fatto costruire un terrazzo  coperto con un barbecue incastrato nel muro con tanto di piano da lavoro e minifrigo .

Tagliò la carne e la condì nella bacinella , mentre i cani gli picchiavano dentro per ricevere un po’ di coccole o , molto più probabile, una costina o una bistecca.

Il campanello suonò e entrambi iniziarono ad abbaiare correndo in casa precipitandosi verso la porta,

“buoni basta” disse aprendo il cancello sotto.

Pochi minuti dopo l’ascensore , che portava direttamente in casa , suonò e Jared andò ad aprire sorridendo ai suoi ospiti
“Misha Richard entrate ” quasi urlò abbracciando stretto il moro dagli occhi blu.

“piano gigantor” rise tra le sue braccia

“ciao zio Jay ” disse Richard che con qualche manovre uscì dall’ascensore con il passeggino

Jared con il sorriso stampato in volto si sporse e slacciò le imbragature che circondavano il piccolo
“eccolo qui il mio funghetto” disse sollevando in aria il suo “nipote adottivo” ricevendo in cambio dal piccolo Noa un sorriso e un verso di felicità , il giovane lo sollevò facendolo girare e ridere divertito .

“hey finalmente” urlò la voce di Jensen da sopra le scale , con i capelli bagnati di chi è appena uscito dalla doccia con indosso un maglia e un paio di Jeans  sorrideva appoggiato a braccia incrociate sul corrimano.

“credevamo che ci avreste dato buca” rise scendendo le scale 
“e perderci la cucina d Jared … mai” rispose Richard intendo e togliere  la felpa al suo piccolo che rideva e strattonava la maglia di Jared

Misha andò incontro al biondo , si sorrisero e abbracciarono come due fratelli , ciò fece sorridere gli altri due che li guardavano ; il loro essere così uniti  all’inizio aveva provocato non poche gelosie,  soprattutto da parte di Jared , ma con il tempo aveva capito che Misha e Jensen erano cresciuti  insieme , affrontato l’adolescenza e tutti i problemi ad essa legati sempre uniti.  

Si amavano , ma non come Jensen amava Jared o Misha  Richard , ma come due persone che comprendono i dolori e le gioie dell'altro , un amore più platonico che li connette in un modo quasi sovrannaturale .

Misha era un medico ed era l’amico equilibrato che riusciva a calmare Jensen , e il biondo era la parte divertente e spericolata della coppia .
Richard ,invece , era uno scrittore di libri per bambini ; si erano conosciuti in pronto soccorso , Misha faceva tirocinio e Richard si era presentato  con un amo infilato nella mano ; trascorsero la notte a parlare e quando il moro finì il turno l’altro si offrì di portarlo a casa.

5 anni dopo Misha era medico di ruolo , Richard aveva pubblicato una collana di libri per bambini  figli di coppie gay , ed soddisfatti  ed euforici uscivano dall’agenzia per adozioni con un piccolo fagottino di appena 3 mesi  in braccio, il loro tanto atteso Noa.

Andarono subito nell’attico di Jared , dove aveva iniziato a convivere da 2 mesi con Jensen ; come se fosse  naturale, appena usciti dall’ascensore ,  Misha tolse il piccolo dalla carrozzina e lo  mise tra le braccia del biondo , il maggiore si illuminò cullando dolcemente quel cosino che dormiva tranquillo con il ciuccio in bocca .

“benvenuto piccolo campione … sei fortunato hai due papà fantastici ! anzi di più!”

Sorrise mirando i due uomini che , con gli occhi lucidi , sorridevano.

“ma dov’è il nipotino più bello del mondo ? ” esclamò il biondo pizzicando le gambe paffute del piccolo che rise scalciando appena .

Il campanello suonò nuovamente
“deve essere Kim …  o Celeste” disse Jensen andando ad aprire .

Le ragazze arrivate insieme entrarono e salutarono tutti con baci e abbracci

Kim era un psicologa che conosceva Jensen da quando era ragazzino , era divorziata e con 2 figlie adolescenti.  3 se contiamo anche Jensen , dato che ogni volta che c’era un problema il ragazzo si riferiva a lei come se fosse la mamma che non aveva mai avuto.  Celeste invece era coetanea di Jared , si erano conosciuti alla scuola alberghiera , passavano così tanto tempo insieme che la gente pensava che fossero una coppia ; scoprirono in  seguito che non solo Jared era gay , ma che lo era anche Celeste .

“benvenute ragazze” le salutò affettuosamente il giovane .

Dopo gli abbracci, le coccole al piccolo e le carezze ai cuccioli di casa che si sentivano parecchio offesi dato che nessuno li guardava ,  uscirono tutti sull’ampia terrazza dove il barbecue era caldo e il tavolo era apparecchiato e ricco di aperitivi , pizzette , patatine , mini panini e snack vari.

Jared andò subito ad occuparsi della carne , amava cucinare da sempre , ma da quando aveva incontrato Jensen cucinare , specialmente per lui , era ancora più bello.

Lo amava e se fosse stato per lui avrebbe sempre voluto tenere il maggiore vicino.
Jared  non amava molto il lavoro del compagno. Sapevo quanto Jensen amasse correre in moto e adorava il sorriso che decorava il bellissimo viso del compagno quando eseguiva un salto acrobatico perfetto o batteva un record  , ma era un’attività pericolosa che aveva già provocato parecchie cadute al ragazzo , mai niente di grave , ma comunque vedere i graffi , le  escrezioni ei  lividi bluastri che campeggiavano sul corpo di Jensen e dovergli  spalmargli  la crema , per quanto eccitante fosse massaggiare quei  muscoli marcati ,   il respiro del giovane si bloccava quando sentiva Jensen gemere per il dolore , sentiva lo stomaco iniziare a fargli male e gli occhi bruciare .

Facendo crescere ancora di più l’odio verso Jeffrey , il preparatore di Jensen , detestava come l’uomo inveiva contro il maggiore quando sbagliava a saltare o atterrava male .

Quando andava a vederlo agli allenamenti spesso era sul punto di prendere a pugni l’uomo , ma era stato fermato dal biondo che gli chiedeva di lasciar perdere  e che Jeffrey era severo solo per spronarlo a fare meglio .

“hey bello” lo richiamò celeste andandogli vicino avvicinandogli una tartina alla bocca e imboccandolo , dato che il giovane aveva entrambe le mani occupate a girare la carne sul fuco.

“grazie” bofonchiò a bocca piena , lei sorrise leccandosi le dita sporche di pomodoro

“hey !”  li richiamò Jensen avvicinandosi e allargando le braccio per chiedere spiegazioni

“avevo fame” si giustificò il giovane masticando ancora ;

il biondo non si fece bastare questa scusa ,si avvicinò e gli si parò davanti  a braccia incrociate
“prima mi dai un pacca sul culo e incolpi il cane ,  ora ti fai imboccare da Celeste ! se vuoi farmi incazzare ci stai riuscendo benissimo” disse restando serio , ma i suoi occhi da furbetto lo tradirono.

La ragazza , capita la situazione , si voltò ridendo e tornò dagli altri,

“cos’hai da dire per discolparti Padalecki ?” continuò abbassando il viso per non mostrare il sorriso che gli stava nascendo sulle labbra , proprio non ci riusciva ad essere severo con Jared .

“io … ” parlò Jared girandosi , abbassando la fiamma del barbecue , controllando la carne e posando le pinze , poi si rigirò e veloce afferrò per i fianchi tirandoselo vicino

“adoro quando sai geloso … diventi adorabile” continuò il giovane poi, abbracciando stretto, lo baciò oltrepassando le barriera delle sue labbra e andando a stuzzicargli il palato , che sapeva essere il punto perfetto per far gemere il suo compagno

“hey Jay se la carne si brucia perché sei troppo occupato a sbaciucchiarti me la paghi” urlò la voce di Richard dal tavolino , tutti risero facendo sorridere anche i ragazzi.

La serata passò tranquilla tra risate e racconti di storie divertenti ,Jared parlò anche del suo progetto di scrivere un libro di cucina , poi tra i cani che richiedevano attenzioni e il piccolo Noa che si rifiutava di stare nel passeggino il tempo volò

“allora Jens , pronto per la gara di qualifica di sabato ?” gli chiese Misha in un momento di tranquillità , dopo esseri accertato che Jared non ci fosse dato che sapeva che il giovane non approvava completamente il lavoro della’altro ,e da quando erano andati a convivere questo lato iper protettivo di Jared si era fortificato.

Il maggiore certo aveva i suoi spazzi e non si sentiva affatto soffocare , ma appena starnutiva o faceva un colpo di tosse il giovane era già lì pronto con il termometro e il numero del medico in caso di bisogno.

“sono in ansia Mish”
Confessò il biondo sistemando i piatti nella lavastoviglie

“questa è la gara di qualificazione , se passo avrò tutta l’estate per preparami per la semifinale e la finale che si terranno a settembre , ma se non dovessi passare io … io non lo” frustrato gettò malamente lo straccio nel lavandino

“hey amico” disse il moro avvicinandosi
“ti conosco da quando abbiamo 16 anni , e so che quando Jensen Ackels vuole una cosa ,  lui la ottiene sempre” continuò alzando leggermente la voce ed euforico
Sorrisero entrambi , Misha gli diede qualche pacca sulla spalla come quando erano ragazzi

“grazie Mish, non so cosa farei senza di te”
Stavano ancora parlando tra loro quando Jared entrò in casa di corsa

“jay che succede ? dove vai?” chiese notando che il compagno si stava mettendo la giacca

“scusami mi hanno chiamato dal ristorante , hanno bisogno di me, ma giuro che non sto via molto” rispose il minore mortificato per dover lasciare i suoi amici e soprattutto Jensen

“ma Jared mi avevi detto che stasera saresti rimasto con noi … con me” il tono del maggiore era deluso e affranto mentre scendeva la scale e lo raggiungeva vicino alla porta

“Lo so” Jared si chiuse la lampo e prese la chiavi
“scusami prometto che non ci impiego molto, poi staremo insieme tutta la notte”anche Jared era triste di doverlo lasciare , nella testa si ripeteva che si sarebbe fatto perdonare

“a dopo , scusami” concluse aprendo la porta per poi allungarsi verso il maggiore e dargli un veloce bacio sulle labbra , bacio che il biondo non ebbe nemmeno il tempo di assaporare .
“ti amo” lo salutò , Jared, chiudendo la porta.

Kim e Misha che avevano assistito a tutto si guardarono preoccupati
“hey Jensen” lo richiamò la donna , angosciata per  il ragazzo che aveva visto crescere da quando era arrivata all’accademia militare e un bambino di
4 anni gli aveva raccontato che la sua mamma era sparita e che lui ora viveva con li con papà
“vieni c’è la torta” disse cercando di fare leva sulla golosità del ragazzo
“torta ! tu mi leggi nel pensiero” rispose ridendo Jensen e girandosi verso i suoi amici .

Jred nel frattempo era arrivato al ristorante,come sempre pieno ,  dove avevano avuto un problema con un’infornata di pezzi di filetto , il giovane si mise ai fornelli sotto lo sguardo adulatorio di tutti e clienti che appena lo avevano visto entrare si erano voltati e di sollievo dei suoi collaboratori;
tra un piatto e l’altro Jared si lasciò prendere la mano iniziando a servire un tavolo dopo l’altro , ridendo con gli altri cuochi e ricevendo i complimenti dalla sala.

Stava finendo di guarnire un dolce quando il suo aiuto cuoco gli disse

“Jared  noi abbiamo finito di pulire e ora andiamo , a domani!”

“come andate ! di già !” esclamò il ragazzo confuso
“Jared la sala è vuota e poi sono le 3” gli rispose l’latro ragazzo
Il giovane guardò l’orologio e si sentì sprofondare , erano le tre passate e lui era li da più di 4 ore .
“o no” disse togliendosi il grembiule e recuperando la giacca

“che succede ?” gli domando l’altro andandogli dietro
“ avevo promesso a Jensen che avremmo passato la notte insieme” disse uscendo in giardino e avvicinandosi alla macchina
“potete stare insieme domani mattina” propose innocentemente il ragazzo
“no , jensen alle 6 a gli allenamenti” concluse frustrato accendendo il motore e partendo veloce.

In macchina si ripeteva che questa volta Jensen si sarebbe infuriato
“altro che torno subito ! sono passate 3 ore , Jens mi mangerà vivo” pensava
“glielo avevo promesso” nella testa vedeva il viso sconsolato del maggiore quando era uscito

Arrivato a casa aprì lentamente la porta per non fare rumore , i cani non gli corsero incontro e pensò che fossero sul terrazzo nelle loro cucce , in realtà quando entrò vide che il soggiorno era illuminato dalla luce della televisione , Jared cautamente si spogliò e avvicinò al divano.

Jensen dormiva tranquillo con indosso la sua di seta che avevano comprato in india l’anno prima, kika dormiva tranquilla sulle gambe e lucky era sdraiato sull’isola .

Il minore sorrise trovando quella scenetta tenere e innocente, certo avrebbe voluto svegliare il maggiore a forza di baci , e scusarsi per il ritardo e l’averlo lasciato , ma guardano l’ora e sapendo che Jensen si sarebbe dovuto alzare presto decise di lasciarlo dormire. Prese la coperta e gli coprì il busto , tanto le gambe erano già coperta dal cane che non dava alcun segno di volersi alzare dal suo giaciglio; sorrise accarezzandogli la testa ringraziandola mentalmente di aver fatto compagnia al compagno poi , cercando di far sempre meno rumore possibile , si sdraiò accanto al biondo , il movimento del divano lo fece gemere dal disappunto ma il minore vi porse rimedio accarezzandogli la fronte e passandogli le dita tra i capelli corti, Jensen sorrise rilassandosi , lo stesso fece Jared sdraiandosi con il busto sul poggia schiena e le gambe distese , continuando a coccolare il suo ragazzo si lasciò cullare dalla calma e dalla tranquillità , abbandonò i sensi di colpa e si addormentò pensando che si sarebbe fatto e perdonare. 
  

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Capitolo 2
*** Biglietti ***


Il giorno prima della corsa passò come un giorno qualsiasi , Jensen al mattino si era alzato all’alba  e dopo aver dato un bacio sulla fronte al suo giovane cuoco addormentato accanto a lui sul divano , aveva lasciato un biglietto

“vado agli allenamenti , ci vediamo a pranzo ! ti amo J”

La mattinata fu frenetica , Jeffrey lo spronava e sgridava quando sbagliava , ma fortunatamente l’ora di pranzo arrivò in fretta e il biondo andò al ristorante one eye di Jared dove il suo solito tavolo era già apparecchiato.

Appena il minore riusciva a prendere due minuti liberi dalle comande usciva dalla cucina e si sedeva con il biondo per mangiare e parlare
Poi , a pranzo finito Jensen e Jared si chiudevano nell’ufficio di quest’ultimo dove affamati l’uno dell’altro si baciano appassionatamente senza occhi indiscreti.
Jensen seduto sulla scrivania si lasciva accarezzare dalle lunghe braccia del minore che gli circondavano possessive la schiena

“scusa per ieri sera” biascicò con un soffio il minore staccandosi per un millisecondo dalle sue labbra.

“è tutto ok” lo rassicurò il maggiore abbracciandolo stringendolo per i fianchi

Durante il pomeriggio Jensen aveva la prove libero , cioè senza Jeffrey a tartassarlo , mentre Jared era a casa a preparare il suo libro.
La sera , finito il servizio a ristorante , Jared e Jensen  erano sdraiati nel loro letto intenti a fare l’amore

Il giovane era riuscito a imprigionare il maggiore sotto di lui e a unire i loro corpi nel modo più intimo e sensuale possibile.

Tra baci , sospiri e gemiti strozzati o bloccati nella bocca e nella pelle dell’altro vennero baciandosi per poi sdraiarsi uno accanto all’altro

Jared che aveva percepito il corpo dell’altro più teso del solito , benché fosse esausto , si mise in ginocchio sul letto e iniziò a massaggiargli le spalle
“qualcosa di turba ?” chiese dandogli un bacio tra i capelli sudati

“la gara” rispose nel cuscino ,il maggiore, non riuscendo a trattenere un gemito
“andrai benissimo, sei il mio campione” disse calcando sul “Mio” mentre continuava a massaggiargli la schiena facendo attenzione ai lividi che la macchiavano , strinse la mascella e li accarezzò piano pensando di farli sparire .

Pochi secondi dopo sentì il maggiore rilassarsi e portò lo sguardo sul suo viso e notò che i lineamenti del maggiore si erano distesi . si era addormentato
Si sporse e gli diede un bacio in fronte
“riposa cucciolo mio; riposa”

Il mattino dopo Jared a malincuore si accorse che era a letto da solo , andò in cucina e si preparò la colazione .

Stava per mettersi seduto alla scrivania per cominciare il suo libro quando il telefono squillò , era il suo secondo in cucina che volva avvisarlo che la merce ordinata era arrivata in anticipo.

“arrivo subito” disse entusiasta il giovane prendendo il capotto e uscendo veloce

Intanto un bigliettino cadeva fluttuando per terra
“la gara inizia alle 9 ! ricordati il cartellino per il pass ( è in auto ) ti amo J”

Era quasi ora di pranzo quando il telefono del ristorante squillò

“Jared telefono” lo richiamò il cameriere reggendo in mano il telefono

“non ora Henry” lo rimproverò mentre toglieva dal forno i filetti

“Jared è importante” insisté il ragazzo continuando a porgergli l’apparecchio

“ma chi è ? , non puoi dirgli che lo chiamo dopo!” disse con un a nota di rabbia il giovane

“è Misha”
A quel nome il cuoco fece mente locale , perché Misha lo chiamava a quell’ora di pomeriggio ? che fosse successo qualcosa ?
 lasciò il coltello e pulendosi distrattamente le mani nello strofinaccio prese il telefono

“pronto Misha”

“DOVE CAZZO SEI ?” lo attacco l’altro

“cosa ? come ? “ confuso il giovane non sapeva perché l’amico lo stesse attaccando

“JARED !”
Urlò ancora il medico , poi lo sentì fare un lungo sospiro

“la gara Jared ! oggi c’è la gara di Jensen”

La gara era iniziata da 20 minuti , prima della partenza,  Jensen si guardava in giro sperando di veder comparire il compagno per augurargli buona fortuna . ma niente , Jared non arrivava

Il biondo temeva che fosse successo qualcosa al giovane ma Misha ,Richard e Kim lo rassicuravano dicendogli che probabilmente aveva trovato traffico , ma quando la voce al microfono disse ai piloti di prepararsi sulla linea di partenza e Jared non c’era si erano allarmati .
Avevano provato a chiamarlo sul cellulare , ma dopo l’ennesimo avviso della segreterie e il decimo messaggio avevano chiamato il ristorante .

“o mio dio ! o mio dio ! la gara !” Jared era in preda al panico ;

“muoviti Jared hanno finito la gara di velocità e hanno da poco iniziato con i salti ! tra poco tocca a lui e tu non sei qui!”
Disse il moro con la voce di chi sta dicendo una terribile verità.

“arrivo ! cazzo si .. sto arrivando” il giovane si precipitò fuori strappandosi letteralmente di dosso la divisa facendo saltare i bottoni e dando anche un spintone al cameriere che stava entrando in cucina.

In auto pregava di arrivare in fretta per vedere Jensen prima del suo turno e pregarlo di perdonarlo per aver dimenticato la gara.

Jensen , nel frattempo , aspettava che chiamassero il suo numero guardandosi ancora intorno sperando , pregando, di veder arrivare Jared

Sentiva il sudore inumidire la tuta e  colargli sulla fronte , seduto a cavallo della moto con i piedi poggiati a terra girava la testa a destra e sinistra cercando gli occhi di Jared e il suo sorriso

“ti prego , non puoi non venire” sussurrò

Jeffrey sulla porta del camper osservava il suo allievo , capì che Jensen non solo era agitato per la gara che avrebbe segnato il suo ingresso nella gara  regionale di mototrial del Texas , ma che era anche preoccupato per qualcosa , anzi qualcuno.
Sporgendosi oltre la porta fece un veloce giro del parcheggio dove i camper e i furgoni di piloti e meccanici erano parcheggiati , della zona bar e della strada dove gente andava e veniva .

“cazzo” imprecò sotto voce, poi, dando un pugno alla porta d’entrata del camper rientrò.

“hey kiddo” jensen si voltò , era Kim

“come stai ?” chiese avvicinandosi e accarezzandogli la spalla

“bene” disse lui con un sorriso

“ti ricordo che sono psicologa e che ti conosco da quando all’accademia ti divertiti a mettere le lucertole nel letto dei cadetti”

Il biondo sorrise  a quel ricordo

“vorrei che mio padre fosse qui” sussurrò abbassando lo sguardo

“come ?” chiese la donna avvicinando l’orecchio , in realtà aveva capito quello che Jensen aveva detto , ma voleva sentirglielo ripetere

“io … io vorrei che Jared fosse qui” mentì tentennando il ragazzo

Kim sorrise , parlare di Jhon non era facile per il ragazzo , specialmente da quando era partito per una missione 5 mesi prima e non si era più fatto sentire

“arriverà vedrai” cercò di consolarlo accarezzandogli la spalla , si guardò in giro , incontrò lo sguardo di Jeffrey .

“Non arriverà in tempo” pensarono all’unisono

“ATTENZIONE PREGO : IL NUMERO 10 JENSEN ACKLES SI RECHI SULLA LINE Dì PARTENZA PER ESEGUIRE IL SALTO. IL NUMERO 10”
L’annuncio lo fece tremare

Toccava a lui e di Jared nemmeno l’ombra

“vai e spacca” disse la donna lasciandogli un leggero bacio materno sulla guancia

“coraggio andiamo” proferì Jeffrey accompagnandolo verso la start

“ricorda : non staccarti troppo presto , carica sulle ginocchia e quando stai facendo la capriola tiene la gambe leggermente aperte e atterra”

“a metà con la ruota davanti” finì per il biondo

“Lo so” concluse infilandosi il casco

“bene ragazzo ! vai”l’uomo gli diede un pacca sulla spalla e uscì dalla pista

Il biondo si infilò il casco , fece un respiro profondo e abbassò la visiera.
“ok !” pensò , poi non seppe resistere e gi girò .

Jeffrey , Kim , Misha , Richard con in braccio il piccolo Noa lo guardavano e sorridere vano , un quadretto fantastico se non fosse per un piccolo particolare
Jared . Jared non c’era .

Accese il motore e guardò la pista che avrebbe dovuto portarlo alla rampa .

Quest’ultima era circondata da qualche albero e una leggera scarpata contornava la curva subito dopo la discesa .
Partì ; la prima curva fu un successo , la rampa si avvicinava e il cuore del ragazzo iniziò a battere forte
La voce del telecronista parlò

“JENSEN HA ESEGUITO UNA RINCORSA PERFETTA ! ECCOLO CHE SI APPRESTA A SALIRE SULLA RAMPA !”
Jensen trattenne il respiro e si alzò in piedi tenendo i piedi ben fissi sui pedalini poi con uno scatto portò la moto in aria .

Librare in aria era fantastico , la sensazione di giocare con la gravità era impagabile e Jensen amava librarsi in aria abbandonando anche solo per quel millisecondo la
moto ruotare in aria sapendo che poi la sua moto sarebbe stata lì a riprenderlo

“GUARDATE CHE CAPOVOLTA PERFETTA ! UN ANGELO IN VOLO ! ROTAZIONE PERFETTA DEL BUSTO E NESSUN TENTENNAMENTO !ECCOLO CHE SI APPRESTA A RIPRENDERE LA MOTO E ATTERRARE”

Il ragazzo soddisfatto riprese tra le mani il manubrio e atterrò  ma qualcosa andò storto , improvvisamente scoppiò l’inferno e tutti si misero ad urlare.

Il rumore di uno scoppio .

Il suono stridulo di una frenata.

un tornado di polvere invase la pista.

“O MIO DIO !” Urlò il telecronista

“JENSEN” . urlarono gli altri vedendo il corpo del ragazzo rotolare sullo sterrato e finire nella scarpata.

“CHIAMATE I SOCCORSI” 

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Capitolo 3
*** no ... ti prego no ***


Accadde tutto in fretta , Jensen sentì lo scoppio poi la  pista iniziò a girare , si sentì sballottato a destra e sinistra, l’impatto con il terrone gli provocò un dolore fitto e sordo alle costole,  sentì un peso sullo stomaco , poi sulle gambe e infine qualcosa lacerargli il fianco.

Le voci intorno a lui gridavano , sentì anche qualcuno gridare il suo nome , forse Jeffrey o Misha , ma non era la voce di Jared.

Faticosamente aprì gli occhi , vide il cielo azzurro decorato con qualche albero .
Il dolore al fianco e quello alle gambe arrivano con stilettate dolorose al suo cervello.

Provò a parlare ma fu tutto inutile , la sua gola bruciava e il fiato gli si blocco nei polmoni causandogli dei colpi di tosse .

“Jeff” la sua voce rauca e rotta non oltrepassò la barriera del casco.

Sentiva il suo corpo irrigidito e in verticale come se fosse in procinto di cadere , istintivamente si attaccò con la mani alle prime cose che riuscì ad afferrare.
Percepì un peso sugli arti inferiore tirarlo verso il basso , provando un dolore immenso alla schiena trovò le forze di guardare
Era caduto nella scarpata , la moto incastrata tra le gambe lo stava trascinando verso il basso stritolandogli le gambe.
Le voci si fecero più vicine e sentì delle sirene in lontananza.

“Jar…” stava per dire ma la parole fu spezzata da un lacerante dolere alle gambe . non riusciva più a tenere gli occhi aperti

“Jensen !” la voce allarmata di Jeffrey 

“JENSEN TIENITI ! ” urlò l’uomo che , nonostante la posizione , riuscì a stringergli un braccio

“non lo muova” dissero i  paramedici e i pompieri che prontamente si erano avvicinati , bruscamente spinsero via l’uomo .

“IMBRAGUTURE E CINGHIE” urlò un pompieri

“PRENDETE LA BENDE” disse un medico

Jeffrey fu costretto ad allontanarsi , ma non ci fu verso di portarlo con gli altri oltre le barricate. 

La gente sugli spalti e gli altri piloti arano già stati fatti uscire e condotti al parcheggio per non intralciare i soccorsi
Anche Misha e gli altri erano stati letteralmente obbligati a spostarsi.

“sono un medico ! posso aiutarvi” diceva il moro cercando di avvicinarsi , ma i pompieri pregarono lui e gli altri di andare via.

Nel parcheggio Kim cercava di calmare Misha che camminava frustrato avanti e indietro , mentre Richard cullava il piccolo che per il casino si era spaventato e messo a piangere

“dovremmo avvisare Jared”  propose mentre  accarezzava Noa che disperato piangeva tirando calci al torace del papà e rifiutandosi di tenere in bocca il ciuccio
“shhh , calma piccolo” sussurrò all’orecchio del piccolo

“Lo chiamo io “ rispose frustrato, il moro,  tirando fuori dalla tasca il telefono e digitando il numero del giovane.

Jared stava uscendo dall’autostrada quando il cellulare  attaccato al bluetooth dell’auto  squillò , vedendo il numero di Misha entrò in ansia

“Misha si sto arrivando” disse prontamente appena rispose
“Jay , devo dirti una cosa” la voce dell’altro sembrava timorosa di parlare

“cosa è successo ?” chiese stringendo il volante , temendo la risposta
“Jensen lui … ecco lui … la moto e …”

“MISHA CHE CAZZO E’ SUCCESSO ?” urlò nell’abitacolo dando un pugno al volante
“Jensen è caduto … è grave jay”

Con quella parole il mondo  del giovane si frantumò .

Jared chiuse la chiamata sterzando verso l’uscita senza mettere la freccia , provocando le ire di un altro autista che gli suonò ripetutamente il clacson.
Imboccò la strada sterrata che portava alla pista , appena girò la curva si raggelò , un’ambulanza e un camion dei vigili del fuoco erano parcheggiati nel piccolo spiazzo che portava alla star.

Il giovane parcheggiò bruscamente occupando due posteggi , scese senza togliere la chiave o chiudere la portiera e iniziò a correre sul sentiero con l’ansia che gli impediva di respirare correttamente e un fastidioso mal di pancia. 

Il parcheggio si era svuotato , solo l’auto con accanto Misha , Richard e Kim era ancora posteggiata , corse verso di loro

“dov’è ?” chiese guardandosi intorno

“jay calmati se ne stanno occupando” disse Misha trattenendolo per le spalle

 “O mio dio” disse avvicinandosi sentendosi già balordo e sul punto di svenire

Veloce scostò le mani dell’altro e con una salto oltrepassò la staccionata

“jared fermati” gli urlò Kim

Un pompiere , sentendo l’urlo della donna e vedendo il ragazzo gli si avvicinò
“signore non può avvicinarsi” disse autoritario bloccandogli il passaggio

“lui  … per favore … è il ragazzo … lui … io” biascicò cercando di vederlo
“OK , vado pure” fece comprensivo il pompiere vedendo nel suo sguardo la paura che solo chi è innamorato può provare

Il giovane vide Jeffrey , visibilmente sconvolto avvicinarsi
 “è  successo tutto così in fretta” provò a giustificarsi l’altro , ma Jared lo scansò  sorpassando la macchina . il respiro corto , gli occhi che iniziavano a bruciare . doveva vederlo.

Appena lo vide il giovane sentì il cuore saltare un battito, le gambe farsi deboli,  la testa oscillare , un brivido freddo lungo tutta la spina dorsale e un conato di vomito tormentagli lo stomaco .

“o mio dio no … Jensen”

Quella era forse la vista più spaventosa che Jared aveva  e avrebbe mai visto in vita sua .
Accanto alla pista c’era un scarpata , non profonda , ma le condizioni del ragazzo fecero raggelare il sangue nelle vede  a Jared. Jeffrey gli si accostò e sospirò abbassando lo sguardo

“è stato un attimo” disse

Jensen era sdraiato con la schiena contro la parete , il corpo rigido per evitare di cadere ancora più giù . la moto bloccata tra le gambe del biondo  che per lo sforzo di tenerla e tenersi su , tremavano incontrollatamente, la braccia lungo i fianchi artigliavano la terra e la radici  contorte degli alberi che sporgevano . Lo sterno che si abbassava e alzava incontrollatamente , il  casco nascondeva il volto .

“Jensen” sussurrò

I pompieri avevano allacciato il corpo del maggiore con delle imbragature per evitare che cadesse. La tuta ,solitamente bianca e blu , ora aveva il lato completamento sporco si rosso, aveva una sorta di benda posato sul fianco per cercare di fermare l’emorragia, la due ruote nascondeva la gamba destra  , mentre dalla sinistra uscivano gocce di sangue.

“amore mio” sussurrò

Uno di loro , attaccato anch’esso ad un imbragatura , stringeva  dolcemente il braccio tremante del Biondo e gli diceva qualcosa  , poi lo videro allungarsi e iniziare a trafficare con il casco di Jensen; appena il suo viso fu libero , Jared vedendolo sbiancò e rischio sul serio di svenire e di rimettere .
Il ragazzo era bianco , aveva le guance rigate di lacrime, le labbra bluastre tremavano  , gli occhi rossi e spaventati , come quelli di un bambino che ha perso la mamma e non sa cosa fare o dove andare, vedendoli Jared avrebbe tanto , tanto , ma tanto voluto correre dal lui e abbracciarlo, portarlo via da tutto quel dolore stringerlo e proteggerlo con il suo stesso corpo.

Voleva stringerlo e fargli sentire il suo calore , baciare le sue labbra ridandogli colore , asciugare i suoi bellissimo occhi accarezzandogli i capelli sudati.
Una mano di Jeffrey si posò sulla sua spalla, sapeva che quella vista era sconvolge per il giovane .

“andrà tutti bene”

Jred sentì la mano dell’amico , e le sue parole , ma non ebbero alcun affetto .

Il giovane sentì il suo stomaco , contorcersi e sussultare , non resistette. Scansò ancora Jeffrey e veloce si precipitò verso un cespuglio che accostava la barriera di protezione della pista per vomitare .

Piegato , con le mani sulla ginocchia sentiva il petto bruciare e la gola in fiamme.
Jeffrey lo raggiunse

“coraggio Jay “ disse dandogli alcune pacche sulla schiena

“signori ? ” su la voce di un pompiere , probabilmente il capo , a far voltare il più grande e a far riprendere il giovane.

“dica” rispose Jared pulendosi la bocca con la manica della camicia e passandosi  la mano nei capelli frustrato

“ sono il capo dei pompieri Jim . dobbiamo procedere in fratta ” annunciò l’uomo , un tipo alto con la divisa che metteva in evidenza i muscoli , avrà avuto un cinquantina d’anni , ma lo sguardo era di uno che sa cosa sta facendo.

“allora , nella caduta un pezzo di telaio della moto si è spezzato e gli perforato il fianco , ma la cosa che ci preoccupa maggiormente sono le gambe , non possiamo dire in che condizioni siano ; ora devono sostenere il peso del corpo e della moto ; più aspettiamo più rischio c’è!

Jeffrey spalancò gli occhi , lo stesso fece Jared
“mio dio” esalò il giovane portandosi un mano sulla bocca e poi sulla fronte

“voglio essere sincero  : dobbiamo tirarlo su !” ” concluse il capo

A quel punto Jared si voltò
“tirarlo su ? gli farete un’anestesia vero ?” chiese incrociando le braccia , ma il signore negò con la testa

“l’ago non passerebbe la tuta , ed è un miracolo che sia ancora cosciente .se si addormenta , rischiamo di perderlo” 
A quelle parole il giovane chef sentì di nuovo lo stomaco contorcersi.

“non rischiate di fargli male ?” domandò confuso Jeffrey

“il rischio è quello di provocarli dei danni alla spina dorsale.  Ma come ho detto se non ci muoviamo in fretta  rischia di morire dissanguato o di avere danni seri alla gambe . il nostro piano è di  tagliare la parte di moto che preme sulle gambe facendo attenzione a non muoverlo troppo . lo se che può spaventare , ma è necessario procedere in questo modo. ”

I due si guardarono .

“ok procedete in fretta” esclamò Jared frustrato , lasciando cadere mollemente le braccia lungo i fianchi .

“bene” il capo dei vigili del fuoco si voltò per raggiungere i suoi uomini.

Jared provava un turbinio di emozioni : paura , frustrazione , rabbia , ansia, angoscia e colpa.
L’operazione iniziò , Jim si mise le protezioni e si calò accanto al ragazzo , mentre un suo uomo faceva lo stesso con in mano una cesoia ; videro Jim stringere la spalla di Jensen  sussurrandogli  qualcosa , il ragazzo tremava , stringeva i denti , vagava con lo sguardo in preda al panico , le mani artigliavano freneticamente le radici  la terra e la gambe tremavano molto più di prima .

Jim fece un cenno con il capo all’altro che , con decisone , iniziò a tagliare il telaio della moto,Jensen strinse ancora più forte i denti irrigidendosi con la schiena , il capo lo notò e per cercare di calmarlo strinse appena la spalla.  si udirono rumore di lamiere tagliate e  uno scoppio poi sotto gli occhi soddisfatti dei pompieri , quelli terrorizzati di Jensen e frustrati di Jeffrey e Jared .

Tutto , soprattutto Jared , sospirarono vedendo la moto cadere e liberare le gambe del biondo che , però guardandole  tutti si allarmarono ; una era completamente girata di 90° gradi , la tuta strappata e grondante di sangue.

Jared si voltò spaventato non resistendo alla vista del sangue , della tuta a brandelli e della espressione sofferente che il suo amore aveva mentre i suoi occhi si riempievano di nuovo di lacrime , lo stesso fece Jeffrey .

“veloci il cavo” sentirono urlare Jim che teneva con entrambe la mani l’imbragatura per i fianchi di Jensen che i suoi uomini gli avevano messo per non farlo scivolare.

“MUOVETEVI” urlò ancora.

Il giovane aveva paura di girarsi , non voleva vedere Jensen soffrire .

Si udì uno strappo improvviso , poi un gemito soffocato.

Jared trovò il coraggio di voltarsi

Un pompiere, alto come un albero e così muscoloso da poter fare invidia a Thor , teneva tra le braccia il compagno pallido e sudato che appoggiava la testa sulla sua spalla.

“Jensen” il giovane si precipitò verso l’ambulanza , dove il gigante stava delicatamente sdraiando il corpo martoriato del maggiore sulla barella

“vuole venire con noi ?” gli chiese il paramedio

“si , si , si” disse jared salendo sull’ambulanza.

 Jared si rifiutava di lasciare la mano di Jensen , anche quando i paramedici gli tagliarono la tuta lasciando scoperto il torace dove un enorme ematoma ricopriva il la parte sinistra del petto del  biondo e il sangue continuava a sgorgare imperterrito della ferita sul fianco ; sentì il cuore stretto in una morsa , lo stomaco tramargli e gli occhi iniziare a bruciare, per cercare di riprendersi si strinse la mano sulla base del naso.

Il paramedico gli sistemò gli elettroni sul torace e la mascherina sul viso .

Jensen teneva gli occhi chiusi e stringeva appena la mano del compagno che  ora stringeva la mano con entrambe.

“jensen ” disse avvicinando la mano alla bocca e stampandogli un bacio sul dorso , fregandone del guanto che ancora la copriva

Arrivarono in ospedale nel giro di pochi minuti , le sirene  suonavano e acconsentirono all’ambulanza di muoversi veloce nel traffico urbano .
 nel parcheggio dell’ospedale i medici e gli infermieri uscirono e spalancarono le porte posteriori dell’ambulanza , fu in quel momento che gli occhi ambrati e spaventi  del giovane incrociarono quelli azzurri di Misha.

il medico e gli altri erano corsi in ospedale dove il moro si era infilato il camice e precipitato nel parcheggio ad aspettare l’ambulanza
 “preparare la sala operatoria . codice rosso” urlò controllando Jensen mentre , sulla barella, lo trasportavo dentro

“ frattura multipla alle gamba , emorragia interna e esterna , trauma cranico”

Elencava Misha mentre veloci si dirigevano in sala operatoria, Jared ascoltava spaventato lo condizioni del biondo continuando a tenergli  la mano con la sua e stringergli la spalla con l’altra , il maggiore era sempre più pallido , respirava a fatica emettendo uno sibilo simile al rumore di un fischietto, improvvisamente dal naso di Jensen iniziò a uscire un rivolo di sangue che corse veloce fino a raggiungere le labbra bluastre e il mento. 

“Misha” sussurrò il giovane guardandolo

Il medico strinse la mascella e delicatamente spostò le mani sotto la mandibola dell’amico , poi gli sollevò delicatamente la testa

“dobbiamo muoverci” disse , poi entrarono nella sala.

Mentre medici , infermieri e chirurghi si preparavano per l’operazione Jared , tenendo sempre stretta ma la mano di Jensen si avvicinò al suo viso

“amore mio perdonami” sussurrò sentendo gli le lacrime bagnargli la guance


“resta con me ti prego . se la cosa più bella dalla mia vita , ti prego cucciolo” esalò tra i singhiozzi

Due uomini , con sua grande disapprovazione , afferrarono Jared per le spalle e lo costrinsero a lasciare la mano di Jensen e uscire dalla stanza , un sensazione di paura per averlo lasciato solo gli invase il corpo

“no ! non posso lasciarlo ! NO ! JENSEN”   

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Capitolo 4
*** ricordi e dispiaceri ***


 
“no no Jensen no”  cercava di liberarsi e oltrepassare gli infermieri per ritornare da Jensen.

“si calmi signore è in buone mani” provava a calmarlo una giovane infermiera
Ma Jared guardava  la porta della sala operatoria chiudersi  ; frustrato si passava le mani nei capelli , in preda all’ira e al panico tirò un calcio alle sedie della sala d’aspetto .

Alcune infermieri  e pazienti lo guardarono intimoriti , stavano per intervenire quando Jeffrey lo fermo bloccandolo per le spalle.

“ calmati Rocky” disse cercando di trattenerlo, tentativo inutile ;  Jared ancora furioso si liberò dalla presa dell’uomo , la sua altezza lo aiutò , e voltandosi velocemente gli arrivò un pugno sul viso .

Jeffrey barcollò all’indietro  tenendosi con la mano la parte lesa

“è colpa tua !” sputò il giovane

“tua e del tuo volergli far fare quello stupido salto ” urlò stringendo i pugni lungo i fianchi, poi sempre più frustrato si lasciò cadere pesantemente su una sedia

Piegato in avanti con i gomiti sulle ginocchia e la mani nei capelli iniziò a piangere ripetendo

“no … no … ti prego …. No” scandiva tra un singhiozzo e l’altro

Jeffrey,  che teneva ancora la mano sul naso , davanti a quella vista tremò , vederlo piegato , scosso dai tremori del pianto , pregare e ansimare per la vita della persona che amava  gli provocò un doloroso vuoto al centro del petto .

Voleva bene a Jensen, l’aveva visto crescere e lo considerava come il figlio che non aveva mai avuto.   sapeva che era lui il responsabile per l’incidente . da settimane spronava Jensen perché si esercitasse di più e osasse di più con le acrobazie . avrebbe dovuto impedirgli di salire in moto.
come un’idiota aveva pensato che lo stato di malessere del ragazzo fosse solo stress che potesse portarlo a fare meglio … invece ora si ritrovava lì in una sala d’aspetto con Jared tra le lacrime e Jensen che lottava per sopravvivere.

“se solo l’avessi fermato” pensava

“non avrei dovuto fargli fare quel salto”

Si sedette sulla poltroncina accanto al giovane, controllò la mano che fortunatamente non era sporca di sangue.

Sbigottito e senza parole  ripensò a quando , 2 anni prima si era sentito esattamente così

 I ragazzi si frequentavano da 3 settimane , 4 giorni , 12 ore e 54 secondi ; calcolo a cura di Jared che da quando aveva conosciuto Jensen aveva fatto di tutto per non farselo scappare .

Era la terza volta che andava ad assistere ad uno dei suoi allenamenti e ogni volta che il maggiore faceva un salto e si staccava dalla moto il giovane chiudeva istintivamente gli occhi .

Riteneva che le acrobazie fossero estremamente pericolose e che Jeffrey fosse troppo perfezionista e tiranno , sgridava il ragazzo quando atterrava male o troppo lentamente ,quando inclinava la moto in curva oppure quando non riusciva ad eseguire il salto in modo perfetto.

Il giovane cuoco seduto sulla ringhiera di bordo pista , aspettava che l’altro finisse il giro, sentì il rumore del motore e Jensen comparve spiccando un salto e atterrando con tanto di sgommata sullo sterrato accanto alla linea dello star .

Jared scuoteva la mani cercando di togliere tutta la polvere che si era sollevata ; quello che vide gli lasciò l’amaro in bocca ,  Jensen si era tolto il casco e fissava per terra con sguardo triste e amareggiato .

Il giovane sapeva come spesso, troppo spesso , il maggiore fosse duro con se stesso , tendeva a rimproverarsi tutto , ogni stupidaggine era colpa sua.

Era certo che fosse dovuto alla rigida vita in caserma.

“Hey sei stato fantastico” disse avvicinandosi e poggiandogli una mano sulla spalla

“si come no … tempo da schifo” rispose frustrato il ragazzo smontando dalla moto e iniziando a spostarla , il giovane lo guardava sconsolato ;

ovviamente nello sport di Jensen la precisione era obbligatoria , il tempo , la moto, le acrobazie e il pilota dovevano essere sempre perfetti .

il giovane lo segui velocemente
“Hey” lo richiamò trattenendolo per un braccio

“sei stato grande … io non avrei il coraggio di fare queste cose” cercò di rassicurarlo portandogli la mano sul viso e asciugare un goccia di sudore che gli colava accanto all’orecchio.

Jensen a qual contatto tremò
I capelli del maggiore brillavano di sudore così come la sua pelle e Jared non poté non pensare che Jensen fosse incredibilmente eccitante con la tuta addosso e il sudore che gli imperlava il viso

“questo perché tu non sei matto” fu la risposta del maggiore che fece scendere il cavalletto fissando la moto a terra .

“No non lo sono … ma trovo i matti estremamente eccitanti” detto questo il giovane si avventò sulla labbra del maggiore con un forza quasi bruta che , tuttavia, Jensen
trovò fantastica a sua volta circondò la schiena del bruno con le braccia mentre indietreggiava per cercare di bilanciare il corpo del gigante che lo stava “aggredendo” , con la stessa furia Jared portò le sua mani sui fianchi di Jensen e notando la moto alle spalle del biondo fece un leggere pressione sulle gambe e lo sollevò da terra
facendolo sedere sulla sella .

Jensen gemette nella bocca del giovane , ma non si fermò anzi le sue mani accarezzarono per intero la schiena di Jared fino ad arrivare ai glutei sodi

“sono .. felice … di essere … essere matto” biascicò Jensen tra un gemito e un altro

“si sei matto” rispose ridendo il minore staccandosi appena e finendo fronte contro fronte

“vuoi … vuoi venire  a casa … con me ?” chiese titubante il giovane continuando a stringerlo per i fianchi

“perché aspettare !” disse malizioso il biondo fissandolo dritto negli occhi e con un sorriso malandrino stampato in volto.
Jared lo guardò interrogativo , per quello che aveva in mente di certo non sarebbe mai andata bene la pista sterrata o la moto !

Il biondo però risolse tutti i suoi interrogativi girandosi con la testa e indicando con lo sguardo  il camper dove si cambiava e teneva tutta la sua roba .
Veloce Jared sorridendo lo prese per mano e lo trascinò fuori dalla pista fino al camper

Entrarono baciandosi appassionatamente e per poco non caddero sui 2 scalini dell’entrata , il camper non aveva divano o letti, ma il tavolo con su tutte le carte con le varie piste o iscrizioni ; Jared senza mai staccarsi dalle labbra dell’altro iniziò a slacciarsi la cintura dei pantaloni ,il biondo si sdraiò sul tavolo togliendosi freneticamente i guanti .

Jared si sfilò la maglia e la gettò lontano su un mucchio di altri vestiti, altrettanto velocemente si arrampicò sul tavolo iniziando e baciare il maggiore sul collo che a quei baci rispose con gemiti rauchi e soffusi

“togliti la tuta” grugnì il bruno mentre i loro bacini strisciavano l’uno contro l’altro.
Jensen così preso da cercare di non gemere come una verginella accarezzava la schiena del compagno

“la … la cerniera  … devi  slacciare la … la cerniera ” balbettò quando la lingua di Jared gli passò sulla gola
Il giovane non se lo fece ripetere sue volte , si issò appena dal corpo dell’altro lasciandolo a malincuore , e iniziò a slacciare la zip che univa il pezzo sotto a quella sopra
proprio sulla vita di Jensen , arrivò ai fianchi e delicatamente portò le mani sul bacino del biondo e lo invitò ad alzarlo così da poter continuare a slacciare la cerniera , il maggiore si alzò e quando la zip fu completante schiusa i pantaloni caddero fino alle caviglie dove gli stivali da corsa li bloccarono .

Il giovane con un mossa rapida si tolse scarpe , pantaloni e boxer restando completamente nudo sovrastando il corpo dell’altro che  dovette accontentarsi di abbassarsi i suoi di Boxer dato che togliere stivati e tuta da corsa era un processo lungo .

Fare l’amore fu incredibile, Jensen si lasciò conquistare da Jared che lo preparò con estrema attenzione e poi lo fece suo senza smettere un minuto di baciarlo e controllando sempre che l’altro non provasse dolore, il biondo si irrigidì un attimo

“tutto ok ?” chiese il giovane ansimando issandosi su un braccio  e accarezzandogli l’addome come si con i cuccioli degli animali quando vuoi tranquillizzarli.
“continua” rispose il biondo tirandoselo addosso e rimpossessandosi delle sue labbra

Gli affondi delicati ma anche ritmati di Jared e le carezze che Jensen gli faceva sulla lunga schiena contratta era lo scenario che accompagnava i loro gemiti soffocati tra le labbra .

Quando il piacere più intenso li raggiunse entrambi appagati rimasero l’uno nelle braccia dell’altro ad aspettare che i loro respiri tornassero regolari

“sono felice di aver messo la tuta due pezzi oggi” fu jensen a interrompere il loro momento ed entrambi scoppiarono a ridere

“anche io” ripose il giovane baciandolo ancora e pensando che gli occhi lucidi e la bocca leggermente arrossata del maggiore fossero lo spettacolo che voleva trovarsi davanti ogni mattina appena sveglio .

Si stavano baciando e strusciando ancora l’uno sull’altro quando un rumore di un’auto che si ferma li fece staccare e girarsi verso la porta del camper chiusa.

“cazzo JEFFREY” urlò il biondo

 Jared si alzò di scatto e cercò di rimettersi maglietta e pantaloni , pensava ancora a quanto era stata bella la loro prima volta e che avrebbe sempre voluto stare con Jensen

“Jay aiuto” lo richiamò il maggiore che cercava di rimettersi la tuta , ancora con la cintura slacciata e la maglia al rovescio il giovane gli si avvicinò e cercò di chiudere la cerniera

“è incastrata” sussurrò frustrato

“veloce” lo incitava Jensen

Ma in quel momento entrò Jeffrey

“Jensen perché la moto è in mezzo alla ooooo merda !!!!” quasi urlò quando si trovò davanti Jared con i pantaloni slacciati intento a trafficare con la tuta di Jensen
“o dio santo ! ma che cazzo” disse distogliendo lo sguardo

“Jeff no ! non è come sembra” provò a giustificarsi Jensen

“No ! no voglio sapere io … io vi aspetto fuori” e così dicendo uscì sbattendo la porta

I ragazzi si guardarono
“bè che dire è stato“ stava per dire il biondo ma fu interrotto della labbra di Jared che soffocarono le sue parole
“è stato stupendo” disse il giovane staccandosi . entrambi sorrisero guardansi negli occhi

Quando i ragazzi uscirono videro l’uomo che , visibilmente imbarazzato , sistemava la moto . il maggiore provò a spiegare la situazione prendendo la difese di Jared , dicendo che era stata colpa sua e che se doveva sgridare qualcuno doveva prendersela con lui .

Il giovane provò ad intervenire perché non voleva che il compagno fosse punito chissà con quale tortura militare che , era sicuro, Jeffrey avesse già messo in pratica .
Ma fu sorpassato dall’uomo , che autorevolmente incrociò le braccia abbandonando ogni forma di vergogna

“ascoltate ! non mi interessa cosa fate nel tempo libero ! poteva anche fare le gare in carriola vestiti da conigli giganti , non mi interessa . ma se vi becco ancora a fare smanceria nel camper dove io e la mia squadra prepariamo i documenti per le gare  vi riempio il culo di così tanto piombo che rimpiangere la sculacciate di papà ! intesi ?”

“SI SIGNORE” risposero in coro i ragazzi , sia intimoriti ma anche felici di essersela cavata.

“ora tu” disse rivolto al suo allievo

“sistema le attrezzature , fai ancora un salto poi sei libero”Il biondo annuì con la testa per poi voltarsi verso il giovane e fargli un piccolo sorriso prima di iniziare a correre
verso il garage

“e tu” continuò Jeffrey
Jared si volto smettendo di guardare la figura del maggiore che spariva dietro il muro , nella mente vedeva ancora il sorriso con cui il maggiore l’aveva salutato , un sorriso dolce , ma che celava una serie di parole nascoste

“a dopo , grazie , ti amo”
 
Il giovane si riscosse osservando l’uomo fare due passi nella sua direzione

“ascolta cuochetto da strapazzo . non voglio che la vostra relazione sia una distrazione per Jensen , il suo lavoro è pericolo e basta un niente per distrarsi … BAAM !”


Disse allargando le braccia  facendo sussultare Jared sul posto
 
“o muori subito oppure un pezzo di lamiera di trapassa lo stinco rovinando per sempre la tua carriera” concluse abbassando lo sguardo .
Il giovane ebbe  l’impressione che quello non fosse solo un esempio ,ma preferì non indagare
 
“da quando mi sono innamorato di lui  , la mia più grande paura è vederlo soffrire” sussurrò il giovane tenendo lo sguardo basso , al pensiero di vedere Jensen ferito o in pericolo aveva sentito il cuore iniziare a battere freneticamente e gli occhi farsi lucidi, e voleva evitare di farsi vedere così da Jeffrey  , ma quest’ultimo sorrise leggermente e si avvicinò ancora al bruno

“non farlo soffrire” disse mette dogli una mano sulla spalla , in un gesto paterno
“ne ha già passate troppo . e tu gli piaci … lo so” .

  
Ricordando le parole che si erano scambiati , Jeffrey, non poté evitare di sorridere , ma poi riportò lo sguardo sul ragazzo sconvolto
“Jared mi dispiace io …”

“Jared” fu interrotto dalla voce di Kim

La donna seguita da Richard e Noa corse verso il giovane
“Kim” sussurrò il giovane asciugandosi le lacrime

“come sta ?” chiese abbassandosi e mettendogli una mano sul ginocchio

“lo stanno operando” rispose non riuscendo a trattenere un’altra lacrima . Kim lo accarezzò sedendosi accanto a lui

“andrà tutto bene!” lo consolò dandogli un bacio sulla fronte

“il nostro Jens è un guerriero ! vero piccolo” intervenne Richard abbracciando il figlio

“ha la testa dura” lo apostrofò Jeffrey

Ma non servì a nulla , il giovane si alzò frustrato e uscì dalla sala d’aspetto camminando veloce sotto lo sguardo preoccupato degli altri
“vado io” suggerì la donna seguendolo

Richard , tendendo sempre in braccio il figlio, si sedette  sulla poltroncina accanto a Jeffrey , mettendosi Noa sulla ginocchia

“hey piccoloetto” disse l’uomo allungando un mano e stringendo appena la gambe cicciottella del bambino , quello che non sia aspettava era che Noa , gli stringesse i peli del braccio tirandoglieli emettendo un verso di  disappunto corrugando la fronte mettendo il broncio 

“AIA”  esclamò l’uomo tirando via il braccio

“Noa , non si fa” lo rimproverò il padre facendolo saltare sul ginocchio in segno di rimprovero

Il piccolo, ignorando il richiamo , continuò a tenere il visetto imbronciato e a guardare storto l’uomo

“persino lui è incazzato con me” brontolò Jeffrey massaggiandosi la zona dove i peli erano stati brutalmente tirati

“brutto cattivo” lo sgridò ancora Richard tirandoselo vicino . 

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Capitolo 5
*** colpa ***


“hey jay “ disse la donna raggiungendo il giovane che era uscito dall’ospedale e si era seduto sul muretto dell’aiuola

“ Kim ti prego , lasciamo solo”rispose nascondendo il viso tra le mani

“Jay credo che stare solo adesso sia la cosa peggiore” kim si sedette accanto a lui sul muretto

“parlami” continuò

“come ti senti ?” sapeva che era una domanda stupida da fare a uno che ha appena visto la persona più importante in fin di vita venir portata via su una barella , ma voleva ottenere una qualche reazione da parte del giovane . infatti la ottenne
Jared , ancora arrabbiato , sia alzò in piedi iniziando a urlare

“COME CAZZO VUOI CHE MI’ SENTA ???LO HAI VISTO ???”

La donna si limitò ad annuire lasciando sfogare il giovane

“LUI … no ti prego” jared si passo una mano sul viso

“se muore che cosa faccio ?” domandò a se stesso

Kim si alzò “Ok , ok basta” disse abbracciandolo
Il minore nascose il viso nell’incavo del suo collo, proprio come farebbe un bambino spaventato

“Kim … se muore … se muore io …” iniziò a singhiozzare

“andrà tutto bene ! starà bene !” cerco di rassicurarlo accarezzandogli la schiena
Ma aveva visto Jensen sbalzare via dalla moto  , sentito lo schianto e visto il corpo del ragazzo intrappolato dalla lamiere contorte  scivolare giù in una scarpata .
Stringendo ancora il corpo del giovane singhiozzante portò gli occhi al cielo rivolgendo una silenziosa preghiera.
 
Quando il giovane si riprese rientrarono nella sala d’aspetto .
Dopo quasi 2 ore non sapevano ancora niente , ogni infermiere che passava e che procedeva senza dire una parola era un colpo al cuore del giovane .
Jeffrey prese per tutti un caffè alla macchinetta , bevvero tutti in silenzio guardando il corridoio o fuori dalla grande vetrata

Alle 4.30 Kim era intenta a leggere una rivista , Richard camminava avanti e indietro con Noa sdraiato sul braccio intento a dormire , Jeffrey a malincuore era dovuto tornare alla pista per provvedere alle questioni burocratiche quali assicurazioni ecc …
 Jared intanto osservava il caffè nel bicchierino di plastica ,  incantato a mirare le bollicine di schiuma che scoppiettavano pensò che erano proprio fragili e delicate , come Jensen.

Vide nella testa le immagini del ragazzo che sorrideva al mattino con ancora un velo di sonno a decorargli il viso , lo vide ridere buttando la testa all’indietro ,  a carponi  intento a giocare con i cani come un bambino felice che non ha preoccupazioni
Una lacrima solitaria scese sul viso del giovane scontrandosi con il lieve sorriso che gli increspava la labbra , per poi cadere nel caffè.

“jay vuoi un altro caffè ?” gli chiese dolcemente Richard posando il piccolo nel passeggino

“No … no grazie” rispose alzandosi e buttando il bicchierino nel cestino per poi ridersi e tornare a fissare il vuoto.

Alle 5 passate Richard salutò tutti dicendo che sarebbe passato il giorno dopo , abbracciò Kim e Jared poi uscì con il passeggino , Kim chiamò le sue figlie per digli che avrebbe fatto tardi , anche se il giovane le disse che poteva tranquillamente andare a casa , ma lei non gli aveva risposto ed era uscita per poi rientrare e porgergli un pacchetto di cracker

“scommetto che non hai pranzato” provò a scherzare

Il giovane sorrise dando un morso.

Alle 7 Kim camminava nervosa avanti e indietro , Jared che , aveva mangiato solo 2 cracker  su 5 era intento a guardare il cellulare .
Purtroppo la notizia di un incidente alla pista non era passata inosservata e i notiziari locali avevano già dato la notizia che Jensen era caduto.
Amici e conoscenti scrivevano al giovane per avere notizie sulle condizioni del ragazzo e per fargli gli auguri.

Kim , dato che Jared non ne voleva sapere di lasciare la stanza , uscì e chiamò il ristorante avvisando che il giovane non sarebbe andato per il servizio .
Tutti capirono e fecero gli auguri  a loro volta , dicendo anche che Jared non aveva nulla di cui preoccuparsi .

Un’ora dopo , quando il sole  del tramonto illuminava di arancione la stanza , Misha , ancora con il camice verde della sala operatoria varcò la soglia della sala d’attesa .
Come se fosse entrato un maresciallo Jared si alzò di scatto

“Misha !” esalò incapace di parlare

“Jay vieni dobbiamo parlare !” disse serie il medico

Il giovane si girò e guardò la donna , lei gli rispose con un sorriso d’incoraggiamento

Nel suo ufficio il medico invitò Jared a sedersi

“dimmi come sta” fu invece la risposta di Jared

“jared …” Misha sospirò
“è vivo” disse
Quelle semplice parola furono tutto per il giovane, Jensen era vivo ! ma sul volto del medico vide preoccupazione e angoscia

“Misha che altro c’è ?” chiese ancora una volta di sentire  la risposta

“ascoltami Jared” e il moro tornò serio , vestì i panni del medico costringendo sé stesso ad abbandonare quelli dell’amico
Il giovane si sedette

“Jensen non è messo bene” e odio sé stesso per dover dire quelle orribili parole

“siamo riuscito a sistemargli la ferita al fianco.” disse e per un secondo il giovane sperò

“ma l’incidente ha causato non pochi danni agli arti inferiori”
Jared si sforzò di non crollare

“ti… tipo?” chiese sforzandosi di mantenere la voce salda
Misha sospirò nuovamente appoggiandosi alla scrivania

“il peso della moto ha lacerato i legamenti del ginocchio della gamba destra , mentre la gamba sinistra a il gesso a causa della frattura allo stinco e al ginocchio dove abbiamo dovuto inserire dei chiodi chirurgici nella gamba ma , anche in quella abbiamo riscontrato dei danni ai muscoli ” disse Misha cercando di restare sul ruolo del medico

Il giovane ascoltò tutto e a ogni parola pregava che non ci fosse altro , sentendo che il suo compagno aveva dei chiodi nella gambe , legamenti lacerati e danni ai legamenti si sentì morire

“quanto è grave ?” chiese piegandosi sulla sedia e stringendosi le mani  
Misha scosse la testa

“la pressione ha causato un danno più grave … alla spina dorsale”

A sentire quella parole Jared si lasciò andare , nascose le testa tra le mani

“O mio dio ! no!” sussurrò

“gli abbiamo dato una forte anestesia” disse alzandosi e posandogli una mano sulla spalla

“domani verso sera ridurremo la dose per permettergli  di svegliarsi con calma senza sconvolgerlo troppo”
Continuò sentendosi a sua volta una schifo per non poter fare di più

“solo quando si sarà svegliato potremmo valutare l’entità del danno . dobbiamo essere pronti … anche al peggio” finì cercando di trattenere le lacrime

“misha” sussurrò il giovane

“ho … ho paura . non so cosa fare” continuò

Il medico si abbasso raggiungendo il viso del ragazzo , gli occhi erano liquidi e sconvolti e gli fecero tanta tenerezza

“lo so Jay, ma dobbiamo essere forti” provò a consolarlo

“qualunque cosa accada , l’affronteremo insieme . non lo lasceremo solo” disse sicuro

“sarà dura Jay , devi essere forte” concluse facendogli delle leggere carezze sulla schiena

“ora stai qui e calmati, e ricorda che anche se dorme , Jensen può percepire gli umore quindi quando ti calmato  e ti senti pronto esci che ti porto da lui” disse poi si alzò e uscì.

Jared , solo nello studio si passò una mano tra i capelli
“devi essere forte” pensò
“glielo devi” diceva la voce nella sua testa
“lo sosterrò non lo lascerò solo … no , non di nuovo. Io ci sarò ! non permettere più a niente e nessuno di fargli del male”

Si alzò e dopo essersi asciugato le lacrime uscì.
Misha lo stava aspettando accanto all’ascensore
Mentre salivano Jared sentiva di doversi scusare per non essere andato alla gara

“Misha ascolta io … mi dispiace per non essere venuto … mi sento una schifezza” disse

Quando vide che il moro non gli rispondeva ne lo guardava continuò
“il pensiero che lui mi aspettava e mi cercava mi distrugge …” misha ancora non lo guardava

“misha ti prego …” sussurrò sentendo che le lacrime erano ancora in procinto di uscire

“TI PREGO COSA ?” chiese bruscamente il medico girandosi

“TU NON SAI IL DOLORE E LA SOFFERENZA CHE C’ERA SUL VOLTO DI’ JENSEN QUANDO SI GUARDAVA INTORNO E TI CERCAVA DISPERATO !!!” gli urlò contro

Il giovane si fece piccolo , piccolo contro la parete , si meritava le parole dell’amico ma era dura

“tu non c’eri” finì il moro guardandolo con gli occhi lucidi e confusi di chi sta chiedendo
“perché hai fatto questo alla persona che ami ?”

Jared preso dallo sconforto si accasciò nell’angolo dell’ascensore iniziando a piangere

“mi dispiace … mi dispiace  … mi , mi dispia a a  a  ce!” ripeteva tra i singhiozzi

Il torace era scosso e sussultava , colpi di tosse dovuti al pianto lo scuotevano

“jay calma , calmati” disse Misha abbassandosi e abbracciandolo per le spalle

“va tutto bene . scusa , non dovevo urlare” continuò stringendo il giovane
“vedrai andrà tutto bene” ripeté

“lui … lui mi … odierà” singhiozzò Jared , lasciando basito il medico

“No , no, no , no jared questo non lo devi pensare ! Jensen ti ama alla follia ! non sarebbe capace di odiarti!” lo rassicurò stringendolo ancora

“cero dovrai fare i salti mortali per farti perdonare. Ma lui ti ama e scommetterei tutto quello che ho che ti ama ancora e ti amerà per sempre” finì fissando negli occhi il ragazzo.

Uscirono e si avvicinarono alla stanza


“ricorda che lui può percepire tutti i suoni e gli umori” disse poi gli fece cenno di entrare

“resta un po’ con lui” 

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Capitolo 6
*** tu e io ***


Jared aveva aspettato quel momento per tutto il pomeriggio , ma ora che era li davanti alla porta della camera dove avevano portato il maggiore si pietrificò.
Sentiva il respiro pesante e la mani iniziare a sudare , temeva che vedendolo si sarebbe sentito debole e impotente e che sarebbe crollato non riuscendo a mantenere il controllo sulle sue emozioni , gli tornarono in mente la parole di Misha

“le persone che sono in uno stato di coma indotto come lui sentono tutti i suoni,  ma soprattutto percepiscono gli umori e le paure  di chi gli sta vicino . devi essere forte per te … ma specialmente per lui”

Prese un respiro profondo e aprì la porta , il profumo di disinfettante e medicine si scontrò con quello di fresco e pulito del corridoio , la stanza si affacciava sul giardino , ma la luce era soffusa per via delle tende e il letto era in orizzontale sul lato sinistro.
Il giovane rimase in piede sulla porta , la vista di Jensen sdraiato in quel letto lo lasciò senza fiato facendogli provare le stesse sensazioni che provò quando lo aveva visto ricoperto di sangue sulla pista .

La carnagione estremamente pallida del ragazzo gli provocò dei brividi su tutta la schiena , le palpebre erano blu e le profonde occhiaie bluastre e viola  che gli circondavano gli occhi quasi fino alla zigomo , accentuavano ancora di più la pelle pallida , le lentiggini erano talmente sbiadite da essere diventate invisibili , persino per lui che avrebbe potuto disegnarle una per una.

Un cerotto bianco gli copriva un lato della testa , dove probabilmente c’era il taglio , i tubicino nel naso erano attaccati ad una macchina , così come tutti  gli altri cavi per monitorargli il cervello ,  le flebo nel braccio e nella mano  trasportavano un liquido biancastro e l’altra il sangue da una sacca.
Il torace di muoveva su e giù lentamente , le gambe erano nascoste dalla coperte azzurre che gli arrivavano alla vita .

“jens” sussurrò sentendo a stento lui stesso la sua voce

“amore mio” continuò trovando il coraggio di fare due passi nella stanza

“cucciolo” ormai gli era vicinissimo , tanto da poter vedere ogni sfumatura dei lividi bluastri che gli ricoprivano il viso

“Dio mio come sei ridotto” delicatamente gli prese la mano tra le sue , sedendosi su una delle poltroncine che arredavano la stanza, la mano dell’altro era fredda

“ sei gelido”  sussurro stringendo la mano dell’altro cercando si non muovere troppo la flebo nel gomito.

Controllo i monitor , la temperature era 34 gradi , un po’ bassa ; pensò che fosse normale dato tutto il sangue che aveva perso

“tranquillo cucciolo mio” disse sforzandosi di sorridere sfregandogli i polpastrelli per cercare di scaldargli le dita
“ci sono io” si sporse posandogli un bacio sulle dita
“ci sono io con te” sorrise sforzato tirando su il naso e respirando profondamente
“non ti lascerò mai più” sussurrò non distogliendo mai lo sguardo del viso addormentato dell’altro , unica nota positiva , che non consolò comunque il giovane , era che perlomeno il maggiore pareva sereno.

Jared passò tutta la serata stringendo la mano del biondo e sussurrandogli parole di conforto o d’amore

Verso mezzanotte  Misha , vestito “normale” entrò cautamente nella stanza .

“Misha”  sussurrò il ragazzo senza mai lasciare la mano del maggiore
“hey tutto ok ?” chiese il medico più per abitudine che per altro ; sapeva che niente andava bene.

Infatti Jared non rispose , limitandosi a riportare lo sguardo sul viso del maggiore , il moro si avvicinò e controllò i parametri vitali sul monitor , la medicazione sulla testa e i punti sul fianco

“Jared dovresti andare  a casa” suggerì con tono calmo , ma il giovane scosse ugualmente la testa

“No … no , non lo lascio”

“jay” disse ancora mantenendo un tono dolce  il medico dall’altra parte del letto

“sei stanco e stravolto” continuò

“hai bisogno di mangiare qualcosa , di farti una doccia e soprattutto di dormire”

Al giovane la testa aveva iniziato a pulsare qualche ora prima ,e la schiena per via della posizione ricurva gli doleva da impazzire , ma scosse ugualmente la testa

“No , non voglio lasciarlo solo” proferì serio

“ci sono io” rispose prontamente misha

“starò qui io stanotte , non preoccuparti non mi muoverò di un millimetro”

Il giovane alzò lo sguardo incrociando gli occhi con quelli dell’amico
“jay stai tranquillo , non lo lascerò solo , va a casa e poi domattina quando arriverai lo troverai esattamente come adesso” cerco di convincerlo

“misha , no …. E poi come fai con Richard ?  e Noa ?  no non voglio”

Il medico scosse la testa

“Richard se la può cavare per un notte  e poi passare una serata con Noa non può fargli che bene!”

Jared scosse la testa che ormai gli lanciava stilettate di dolore intenso , poi l’abbassò sfregandosi la fronte con la mano

“jay ! stare qui ridotto in questo modo non è salutare per te , ma soprattutto per Jensen ! devi essere forte Jared perché  dovrai sostenere Jensen , sostenerlo quando si sveglierà , quando vedrà come è ridotto e quando … dio!” si interruppe passandosi una mano sul viso

“quando gli diremo che forse non … non …” non riuscì a finire la frase .

“dovrai essere il suo sostegno”
Il giovane alzò lo sguardo portandolo di nuovo sul viso del compagno

“lui è la mia ragione di vita ” sussurrò

“starai con lui tutta la notte ?”gli chiese sentendo già le lacrime iniziare a bruciargli gli occhi

“te lo giuro” rispose il dottore mettendosi una mano sul cuore

Il giovane si alzò costringendosi a lasciare la mano dell’altro

“sarò qui domattina alla 6” disse mettendosi la giacca
Misha si limitò ad annuire sapendo già che suggerirgli di venire più tardi era inutile

Il giovane si sistemò la giacca sul colletto poi si avvicinò di nuovo al letto abbassandosi fino ad arrivare al viso del biondo addormentato e posandogli delicatamente la mano sulla spalla

“ti amo cucciolo , ci vediamo domani mattina” sussurrò cercando di non piangere

“OK” concluse alzandosi sforzandosi nuovamente di non lasciare scappare le lacrime

“ciao mish” sforzandosi di sorridere si incamminò verso la porta , prima di uscire diede un’ultima occhiata al viso del ragazzo poi si voltò e chiuse la porta

“non tornare indietro . non tornare indietro . non tornare indietro” si ripeteva in ascensore , nel parcheggio , in auto , in strada e quando tornato a casa portò i cani nel giardino

seduto sulla panchina del parco privato del suo condominio li osservava giocare e ricorrere la palla, solitamente si sarebbe alzato e unito ai suoi cuccioli ma in momento il giovane sentiva solo una forte nausea attanagliarli lo stomaco , continuava a vedere nella sua testa l’immagine di Jensen con la tuta ricoperta di sangue , l’espressione sofferente del biondo e i suoi occhi lucidi e spaventati, poi lo rivedeva nel letto attaccato a tutti quei macchinari , il colorito estremamente pallido e le sue labbra bluastre e spaccate in più punti.

Sentì gli occhi iniziare a bruciare , si passo una mano tra i capelli frustrato .
Lucky  gli si avvicinò saltandogli festosamente sulle gambe.

“Ok bello , andiamo a casa!” esclamò il giovane tirando su con il naso e alzandosi , quando entrò nel suo elegante appartamento la sensazione che ebbe fu di solitudine e vuoto , come se gli mancasse qualcosa e lui sapeva perfettamente cosa mancava in casa .
Mancava Jensen che ascoltava la musica dei metallica a tutto volume dallo stereo con una birra in mano provocando le ire dell’occupante dell’appartamento sottostante,  mancava la sua voce che lo chiamava da sopra le scale, la sua bellissima figura stesa sul divano intento a guardare la partita , il suo sorriso malandrino quando Jared gli si sedeva accanto, le sue carezze , i suoi baci , i suoi bellissimi occhi.

Mancava Jensen . mancava tutto.

Si trascinò in cima alle scale ed entrò in camera , la stanza che da due anni condivideva con l’uomo che amava , in quel periodo non aveva mai notato  quanto quella camera fosse grande e … vuota

Abbassando gli occhi ed entrò lanciando la giacca sulla poltroncina di pelle bianca poi si avvicinò all’armadio per prendere la maglietta che usava per dormire, nel farlo passò per forza accanto alla parte di letto di Jensen , dopo aver preso l’indumento si alzò e girò , notò che sul comodino del biondo c’era la felpa grigia.

Una semplice felpa che avevano acquistato quando erano andati in montagna e Jensen si era dimenticato la felpa e si erano dovuti fermare a comprarla
Il giovane la prese tra le mani e sorrise al ricordo di quella loro gita ,  se la rigirò tra le mani accarezzandone la morbidezza , poi assaporò il profumo e l’essenza che era … Jensen

Sentì gli occhi bruciare e non riuscendo a trattenersi … iniziò a piangere nella felpa

“Jens … Jens ….” Sussurrava soffocando la voce nell’indumento che stringeva freneticamente tra le mani
Dopo esserci calmato , andò in bagno e si fece una doccia veloce e uscì sdraiandosi sul letto , stringendo la  felpa del compagno .

Pochi minuti dopo , però , si rigirò nel letto trovandosi a fissare la parte di letto del compagno e allungando un mano sentì il freddo del materasso , improvvisamente percepì una dolorosa morsa stringergli il cuore .

Frustrato si alzò e tenendo sempre la felpa in mano scese le scale e si sdraiò sul divano cercando di ignorare il dolore che provava , non riusciva a respirare e sentiva gli occhi gonfi e lucidi , ma cercò comunque di addormentarsi , provò a pensare a nuove ricette , a nuovi modi di impattare o di sistemare gli ingredienti , ma ogni volta immancabilmente il pensiero tornavano a Jensen.

Vedeva il suo sorriso , ai suoi occhi e al sue forti braccia che lo così tante volte l’avevano abbracciato su quello stesso divano .
Versando una lacrima sul cuscino mentre sussurrava il nome del compagno si addormentò.

“jared … jared … jared”

Il giovane si rigirò sul divano

“jay svegliati”

No ! non era possibile ! quella che lo chiamava non era la voce di Jensen

“Jared !”

Il giovane aprì gli occhi e quando mise a fuoco quello che aveva davanti sussultò e per poco non cadde dal divano
Jensen in piedi vicino al divano con indosso la vestaglia di lino decorata con dettagli oro e rossi che aveva preso nella loro prima vacanza insieme in india, con un grande sorriso stampata in volto egli occhi luccicanti

“jensen” sussurrò ancora basito non riuscendo a muovere nessun muscolo, a malapena quelli della bocca per pronunciare il nome

“jens … tu… tu sei … ma” tartagliò irrigidendosi sulla schiena ma non riuscendo ancora ad alzarsi

Il biondo rise buttando , come suo solito, la testa all’indietro facendo ondeggiare i ciuffi di capelli biondi sulla fronte

“O piccolo sei così carino quando balbetti confuso !” disse sospirando  per poi sedersi sul ventre dell’altro e sprofondare nello schienale lasciando che la cinta si allentasse e mostrasse leggermente la sua virilità , dato che come sempre il biondo non indossava i boxer sotto la vestaglia
“Jens tu … tu sei in ospedale” trovò le forze di dire il ragazzo

“ricordi quando abbiamo comprato questa meraviglia” rispose Jensen toccandosi la manica della veste 

“eravamo in india” continuò distratto

“jensen” Jared era basito , sentiva il peso dell’altro addosso ma non riusciva a capire com’era possibile

“ricordi ?” gli chiese il maggiore voltandosi verso di lui e sorridendogli, un sorriso che fece tremare il giovane.

E provare un certo piacere … in basso … tra le gambe

Il maggiore si mosse sistemandosi completamente sdraiato su di lui nascondendo il viso nell’incavo del suo collo

“è stato bellissimo” bofonchiò contro il suo collo , provocando nel giovane altri brividi di piacere ed a trattenere un gemito .

Jared spostò le mano portandole sulle cosce del maggiore , sdraiato su di lui , poi le fece salire sui glutei sodi e perfetti , accarezzandoli percepì l’eccitazione nei suoi
pantaloni farsi sempre più insistente

“non … se qui” sussurrò dolorosamente stringendo però il fondoschiena dell’altro

“Jay” gli rispose il biondo issandosi sui gomiti arrivandogli vicinissimo alla bocca

“ricordi anche le meraviglie che abbiamo fatto in quel meraviglioso letto a baldacchino ?” chiese ironico

“Io … io” balbettò ancora il giovane

 gli occhi luccicanti e magnetici di Jensen , le sue labbra carnose e rosa come un bocciolo do rosa in primavera e il sorriso perfetto come se fosse stato dipinto da un artista

Non seppe resistere , veloce portò la mano sul retro della testa del ragazzo e lo avvicinò baciandolo  frenetico assaporando quel dolce sapore che voleva assaporare da quella mattina.

Il maggiore si mosse strusciando sul corpo del giovane facendo scontrare le loro virilità , poi si slacciò la cinta e lasciò scoperto il torace

“o cavolo … quanto mi sei mancato” disse il cuoco passandogli l’intero palmo della mano sulla pancia dell’altro , continuando a baciarlo succhiandogli le labbra e mordendole dolcemente

“Mi vuoi ?” chiese il biondo baciandogli uno zigomo e portandogli una mano sotto la maglietta fino al capezzolo

“si … si … si” ripeté repentino Jared stringendogli i fianchi

Jensen sorrise furbamente e alzò il bacino dando così la possibilità al giovane di abbassarsi i boxer, Jared alzò le gambe lasciando che il maggiore vi poggiasse la schiena;

il giovane lo preparò appassionatamente continuando ad accarezzarlo e baciargli il ventre  , poi lo sollevò appena e lo fece scivolare sulla sua virilità
cercò di fare paino per fargli male , ma il biondo si inarcò eccessivamente e Jared non riuscì a fermarsi e lo penetrò in una volta sola
il biondo gemette stringendo gli occhi e le mani sulle braccia possenti dell’altro.

Alzando e abbassando il bacino , facendo leva con le gambe , Jared fece provare ad entrambi  una scossa lungo la schiena.
Vennero entrambi gemendo raucamente.

Jensen svuotato di ogni energia si accasciò tra le braccia di jared che lo accolsero protettive stringendolo e accarezzandolo sulla schiena
Per qualche minuti stettero silenziosamente ad ascoltare i loro respiri , Jared stringeva il corpo del maggiore mentre con il naso nascosto tra i capelli leggermente sudati respirava l’odore che il biodo aveva appena finito di fare l’amore , l’odore della felicità .

“jay” ruppe il silenzio il maggiore

“dimmi cucciolo” parlò continuando a stringerlo ,dato che lo vedeva ancora sdraiato e coperto di terra e sangue e ricordava tutte quelle orribili sensazioni che aveva provato vedendolo così, indifeso , spaventato , solo.

“tu mi ami ?” quella domanda lo spiazzò

“certo” disse spingendolo su così da poterlo vedere in viso . ebbe un colpo al cuore

Jensen era pallido come un lenzuolo con gli occhi circondati da profonde occhiaie bluastre e le labbra violastre e spaccate , aveva anche inizito a tremare
“jens , amore mio che succede ?” chiese posandogli una mano sul viso sussultò quando sentì la pelle  fredda come il ghiaccio

“perché sei così freddo ?” gli chiese stringendoselo di più addosso e cercando di coprirlo come meglio poteva con la vestaglia

“ma allora … perché non c’eri ?” chiese con una voce e occhi confusi

“cosa ?” sussurrò Jared mentre si divincolava per coprirgli le spalle con la coperta del divano

“io ti chiamava … tu non venivi” disse il maggiore abbassando lo sguardo

Il minore notò che Jensen tremava sempre di più e cercò di scaldarlo
“io ti cercavo …. Ti chiamavo … cercavo i tuoi occhi …. Il tuo sorriso” diceva il ragazzo agitandosi e iniziando a respirare freneticamente
“mi dispiace amore mio ! perdonami ! ti chiedo scusa !” disse il giovane spaventato per come stava il compagno

“tu non c’eri” questa volta Jensen lo disse duro guardandolo negli occhi
il corpo di Jensen venne scosso da quelle parevano convulsioni e la vestaglia iniziò a mutare , sotto gli occhi di sempre più spaventati di Jared , diventando blu e bianca , come la sua tuta .

il fianco iniziò a perdere sangue e ad imbrattare la maglia del giovane  del giovane che si allarmò

“JENSEN STAI SANGUINANDO” urlò cercando di alzarsi , ma le sue gambe sembravano bloccate

“non c’eri” sussurrò il biondo , poi dopo un tremito chiuse gli occhi e si accasciò sul petto del giovane

“JENSEN MIO DIO ! SVEGLIATI !!” cercò di scuoterlo ma non sentiva più il proprio corpo

“No no no” ripeteva

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!” Jared si svegliò urlando

I cani sussultarono sul divano spaventati dall’urlo del loro padrone, il giovane respirava affannosamente e si portò una mano sul petto dove il cuore batteva all’impazzata ,
“oddio , oddio !” disse sottovoce guardandosi in giro per cercare di riprendere il controllo, notò che una leggere luce aveva già iniziato ad illuminare la stanza , guardò il quadro – orologio che addobbava la sala

Erano le 4.45

Veloce  si alzò  passandosi la mani sul viso e sospirando , il cuore gli batteva ancora forte e faticava ancora a respirare.
Continuava a pensare alle parole del biondo
“Non c’eri”

Un tremito gli corse lungo la schiena , voleva calmarsi ma non ci riusciva , poi capì quale sarebbe stata l’unico modo per calmarsi
Si rivestì in 2 minuti e corse in garage , dopo solo 10 minuti entrava in ospedale

 

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Capitolo 7
*** Mr Otis ***


Non fece caso alle infermiere che lo fissavano incuriosite , sia per il suo aspetto che benché sconvolto era sempre attraente , sia perché era strano vedere un visitatore che si precipita in ascensore a quell’ora di mattina

Uscì dall’ascensore e camminò veloce verso la camera del compagno

Quando arrivò aprì velocemente la porta e per poco non ebbe un colpo nel vedere il letto del maggiore vuoto ; le lenzuola erano scostate malamente come se Jensen fosse stato portato via velocemente.

Jared si fece prendere dal panico , iniziò a respirare velocemente e altrettanto velocemente corse al bancone delle infermiere

“scusi” quasi urlò all’infermiera che stava lavorando al computer

“Il … mio ragazzo . dove hanno portato Jensen ??? DOVE ???” parlò freneticamente spaventando anche l’infermiera

“si calmi per favore , come si chiama e in che stanza è il suo ragazzo ?” chiese con voce calma

“Jensen Ross ackles stanza 102” rispose cercando di riprendere a respirare correttamente

“Jared” lo chiamò la voce di Misha alle sue spalle

Il giovane si girò e gli andò incontro afferrandolo per le spalle

“dov’è misha ?? cosa è successo ?” chiese sapendo che la calma era andata a farsi benedire

“Jared calmati” provò a dire Misha

“non mi dire di stare calmo ! CAZZO ! MISHA DIMMI DOVE E’ JENSEN” urlò ancora  e per poco non lo sollevò da terra
“è di sopra” rispose il moro cercando di liberarsi dalla presa del giovane
“cosa ?” chiese confuso calmandosi  e allentando appena la presa

“Jared , Jensen durante la notte ha avuto delle convulsioni” il medico vide il giovane sbiancare e sussurrare un timido “cosa ?” a fior di labbra
“muovendosi ha lacerato i punti sul fianco così lo abbiamo portato in sala operatoria , ora lo stanno portando di sopra dove starà più tranquillo” disse

Jared impiegò qualche minuto a elaborare la frase , poi si accorse di star stringendo ancora il camice dell’amico

“sc … scusa mish!” disse portando via velocemente le mani

“nessuno problema” fu la risposta del medico che sorrise mostrando i suoi occhi azzurri che consolavano e infondevano coraggio
“ora va da lui , stasera io e il traumatologo verremo a ridurre l’anestetico e per assisterlo durante il risveglio” disse , ma non fece in tempo a finire che Jared si era già precipitato su per le scale

Arrivato in corridoio corse verso la camera e ,come prima , aprì la porta con il cuore in gola per vedere che il maggiore stesse bene .
Pensava ancora al sogno e alle parole di Misha , Jensen aveva avuto le convulsioni , proprio come sul suo sogno , forse era un sogno premonitore ?

Scosse la testa , adesso doveva pensare a Jensen e a trovare un modo per farsi perdonare

Forse gli avrebbe anche parlato del sogno , forse.

Quando lo vide gli si spezzo il cuore
Il biondo era ancora attaccato alle macchine e altre sacche di flebo e sangue gli pendolavano sopra la testa
Solo che ora due tubicini con rispettivamente un liquido biancastro e del sangue gli uscivano dalla maglietta che si intravedeva appena sotto il lenzuolo azzurro che copriva il maggiore fino a metà petto
Io colorito era ancora pallido , mentre i lividi e le occhiaie sembrava aumentati

“hey cucciolo sono qui” disse dandogli un timido bacio sulla fronte  ancora fredda e sedendosi sul letto
Per tutta la mattina Jared stette seduto sul letto del maggiore accarezzandogli il braccio facendogli dei grattino con le unghie

“di solito dopo 2 minuti ti stufi delle mie coccole e vuoi fare qualcos’altro” disse sorridendo al biondo addormentato

“ma adesso non puoi andare da nessuna parte cucciolo” scherzò amaro

“ti toccano le mie coccole” concluse sentendo nascere le lacrime

“Jens  mi manchi tantissimo” sussurrò quando una lacrima gli bagnò la guancia

“hey Jay” disse la voce di Celeste
“Celeste ” disse girandosi dopo esseri asciugato velocemente la lacrima
“tutto ok ?” chiese lei lasciando la borsa sul tavolo e avvicinandosi al ragazzo
“no , niente va bene” rispose Jared riportando lo sguardo sul viso del maggiore , lo stesso fece celeste

Provò un tristezza infinita vedendo il biondo ridotto in quel modo

 “non sembra nemmeno lui” disse a bassa voce il giovane
La ragazza sapeva a cosa si riferiva , Jensen era attivo , sempre euforico con il sorriso sulle labbra , la carnagione abbronzata si sposava perfettamente con gli occhi verdi luccicanti di voglia d’avventura e d’amore per Jared

“lo so” affermò lei accarezzandogli una spalla

“tornerà il nostro Jensen” affermò cercando anche di sorridere

“…” il giovane non rispose limitandosi a stringere la mano fredda dell’altro

Stettero in silenzio per qualche minuto
“Ho portato una cosa !” gli disse la giovane sporgendosi verso la borsa, Jared si girò per vedere

“ricordi che all’università mi ruppe un piede e dovetti stare a letto per 2 settimane ?” chiese sorridendo , il giovane annuì
“e ricordi cosa mi hai regalato per farmi ridere ?” chiese ancora tenendo qualcosa nascosto dietro la schiena , Jared fece mente locale poi ricordando non poté fare a meno di trattenere un sorriso

“si ! un peluche di un piccolo toro , quelli con la testa gigante e il corpo piccolino !” rise il giovane ripensando a quanto si era sentito in imbarazzo quando era andato in un negozio di peluche

“saluta il nostro vecchio amico Mr Otis” rise Celeste mostrando euforica il peluche di un piccolo toro con la testa gigante con macchie bianche su una pelliccia marroncino chiaro

Jared rise prendendo in mano il peluche

“Non ci credo che lo hai conservato !” disse sorridendo rigirandoselo tra le mani

“sai ho pensato che dato che ha aiutato me in un momento difficile , potesse aiutare anche lui” disse la rossa avvicinandosi al letto e accarezzando distrattamente i capelli sudati del ragazzo addormentato, anche se conosceva Jensen da poco rispetto a Jared lo adorava , gli voleva bene come ad un fratello , quando aveva saputo che era in ospedale aveva subito chiamato Jared per poi chiedere il giorno libero per andarlo a trovare i ragazzi.
 il bruno fu commosso dalle sue parole e non poté evitare che i suoi occhi si velassero nuovamente di lacrime

“grazie Cele ! grazie davvero” Si sorrisero

Aspettarono mezzogiorno parlando dei tempi dell’università e dei vecchi compagni

Alle 12:30 circa entrò un’infermiera con un vassoio ricco di cibo
“buongiorno” disse cortese
“possiamo aiutarla ?” chiese il giovane
“il dottor Collins mi ha detto che avrei dovuto portarle il pranzo dato che parole sue , quello sciocco è capace di non mangiare pur di non staccarsi dal suo Jesen” ripeté imitando quasi perfettamente la voce di misha facendo sorridere gli altri due

“tipico di Mish” disse Jared sedendosi sul tavolino della stanza

Celeste lo salutò facendogli promettere che in caso di bisogno o di novità sul maggiore lo avrebbe avvisata subito
Il giovane iniziò a mangiare il pure di patate e delle fettine di pollo  bevendo il succo sapeva che il cibo dell’ospedale non era granché

“sai piccolo mio” disse finendo di masticare un pezzo di quello che dovrebbe essere una patata

“quando ti sveglierai ti porterò del cibo fantastico e nutriente ! magari ti preparerò anche un hamburger con le patatine come piace a te” concluse cercando di sorridere
Nel pomeriggio Kim , Richard e il piccolo Noa andarono a trovare il ragazzo , il giovane si commosse quando il bimbi si allungo in braccio al padre per raggiungere il viso del biondo addormentato lamentandosi

Jared prese in braccio il piccolo  sedendosi sul letto ,con il piccolo tra le braccia lo sporse appena per permettergli di toccare il braccio , Noa allungò il braccio e con la manina paffutella toccò il braccio di Jensen facendogli qualche carezza

“bravo fai le carezze allo zio Jens così guarisce !” disse commosso il giovane

Parlarono per tutto il pomeriggio , Noa non ne voleva sapere di lasciare il braccio di jensen e continuava ad accarezzarlo piano , come se non volesse fargli male.
Kim e Richard provarono in tutti i modi a distrarre il giovane facendolo parlare di altro, sport , meteo , il libro che stava scrivendo e del ristorante , ma immancabilmente il giovane dopo aver detto due parole tornava a fissare e accarezzare la fronte e le guance del maggiore.

Verso sera Misha entrò accompagnato dalla sue equipe medica , dopo aver salutato marito e figlio chiese a loro e a Kim di uscire , ma concesse a Jared di restare ,
anche perché sapeva che il giovane avrebbe buttato giù l’ospedale se non lo avessero fatto rimanere.

I medici si misero in cerchio attorno al letto e iniziarono a parlare tra loro ,mentre il giovane si aggirava per la stanza nervoso

“ok iniziamo” disse uno di loro smanettando con una flebo

Dalla parte di Jensen

Ma che è successo ?

Perché vedo tutto nero ?

Mi fa male tutto ! non riesco a muovermi , a parlare , ad aprire gli occhi.

Ho paura

“jensen”

Di chi è questa voce ?
“jensen riesci a sentirmi ?”

MISHA ! si ti sento ! ma che cosa succede non capisco , ricordo la gara e di essere partito , la rampa , il salto , la voce del cronista , un forte rumore poi … poi

Si sono caduto ! la scarpata !

“jensen apri gli occhi”

Non riesco a muovermi , non sento le gambe ! gli occhi bruciano ! aiuto

“jens”

Questa voce la conosco

“jens amore apri gli occhi”

JARED ! jared sei tu ? ti prego aiutami ! non riesco a muovermi ! non riesco ad aprire gli occhi !

“apri gli occhi ti prego !”

Jared dove sei ?

“cucciolo torna da me”

Ce la faccio , Jared arrivo , aspettami

 
Misha e Jared scrutavano il viso del maggiore preoccupati nel vederlo ancora addormentato

“perché non si sveglia” chiese Jared seduto accanto al maggiore mentre lo accarezzava
“dagli un attimo” rispose il medico anche se era visibilmente in ansia
“Jens coraggio ! torna indietro” sussurrò il moro scuotendolo appena per la spalla

“cucciolo andiamo” aggiunse il giovane posandogli poi un bacio sulla fronte
Stettero in silenzio per qualche secondo

“forse è troppo presto , propongo di ridargli la dose e ..” stava per dire il medico accanto a Misha , quando un gemito di Jensen lo interruppe
Tutti si voltarono

“jensen mi senti ?” chiese
Poi accadde quello che tutti speravano , il biondo apri leggermente gli occhi , ma poi li richiuse subito

“jens se mi senti ?” chiese Misha
Il maggiore annuì leggermente gemendo per il dolore
I medici si guardarono e sorrisero , misha sia alzò e accarezzò la spalla del giovane

“domani lo porteremo in radiologia per capire meglio la sua situazione” disse prima di uscire salutando con un occhiolino e un sorriso i ragazzi
Jared  , sempre seduto sul letto , lo accarezzava dolcemente

“Jensen , cucciolo mi senti ?” chiese con la voce più dolce che poteva
Il biondo gemette ancora ma poi mosse appena la testa verso la sua voce

“jay” gracchio con voce debole e strozzata , restando però ad occhi chiusi
“shh shh , non ti sforzare” disse Jared accarezzandogli la fronte , con quelle dolci carezze il maggiore si rilassò sospirando appena , poi con uno sforzo immane provò ad aprire gli occhi , doveva vedere Jared . 



lo so non è granché ... riangrazio comunque quelli che troverebbero il tempo di leggere e recensire . ringrazio infinitamente CIN75 per i consigli e TeamfreeWill per l'idea del viaggio dell'anima di Jensen <3 i dettagli l prossimo capitolo :) 

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Capitolo 8
*** abbracci ***


Piccola premessa per chi leggerà e magari commenterà :*
Di medicina ne so veramente poco , quindi se scrivo cavolate mediche o stramberie che non stanno ne in cielo ne in terra vi prego di perdonarmi
Ho provato a fare delle piccole ricerche ma vi scongiuro di usare la fantasia e essere clementi <3  
 


Il giovane pensò che anche se era sera la luce poteva infastidire gli occhi di Jensen , così si alzò e velocemente spense la luce , chiuse le tende e accese la piccola luce sopra il letto

“Jens apri gli occhi” lo prego nuovamente , vide il maggiore muovere leggermente la testa sul cuscino per poi stringere gli occhi facendo una smorfia di dolore

“jay” sussurrò con la voce più rotta e roca di prima

“shh tranquillo” lo incitò il giovane stringendogli la mano

“fa … male” continuò Jesens con voce gracchiante

“lo so , lo so cucciolo”
Jared soffriva come un cane , ma doveva essere forte per il maggiore .

“coraggio apri gli occhi” lo incitò nuovamente
Il biondo fece un respiro profondo poi , irrigidendosi appena , aprì gli occhi
Il verde smeraldino sembrava essere del tutto scomparso sotto il rosso della pupilla e dell’iride , inoltre il velo di lacrime che li copriva rattristò infinitamente il giovane
“hey cucciolo!” lo saluto accarezzandogli il viso

Fu un sollievo  vedere che sulle labbra di Jensen nasceva un piccolo sorriso , molto sforzato .

“ja … j” provò a dire jensen , ma non riuscì e si ritrovò a fare dei colpi di tosse chiudendo di nuovo gli occhi

“calma, calmati , non ti sforzare” il giovane lo abbracciò per le spalle sdraiandosi accanto a lui
“sono qui , sono qui , sono qui” gli sussurrò portando un braccio a circondagli le spalle e tirandoselo vicino

“va tutto bene , ci sono io , non ti lascio , non ti lascerò mia più” sussurrò dandogli un bacio sulla fronte e poi sui capelli mentre gli accarezzava la spalla e il braccio con una mano e con l’altra gli lasciava delle carezze sulla pancia

“riposa ora , quando ti sveglierai sarò qui”

Jensen consolato ancora una volta dal calore del corpo di Jared che ora era sdraiato accanto a lui , si sposto appena ignorando i dolori dappertutto, appoggiò la testa sulla spalle del giovane e si riaddormentò cullato del profumo dell’altro e dai movimenti del suo torace.

Il mattino arrivò in fretta , Jensen aveva dormito sul torace di Jared per tutta la notte il giovane  invece aveva solo riposato  dato che spesso il corpo del maggiore era scosso dai tremori , aveva paura , anzi era letteralmente terrorizzato all’idea che Jensen potesse avere ancora delle convulsioni , così ogni volta ch il biondo si muoveva il giovane apriva gli occhi spaventato e controllava prima il ragazzo addormentato su di lui poi i monitor per controllare che tutto fosse apposto.

Quando il sole iniziò a sorgere e la stanza ad illuminarsi Jared in uno stato di dormi veglia aveva ancora la mano sulla pancia dell’altro , una sensazione di calore così famigliare su quella stesa mano lo scosse

Aprì leggermente gli occhi per vedere che la mano di Jensen era appoggiata sulla sua , il giovane si sollevò delicatamente per non disturbare o muovere troppo l’altro, con sua grande sorpresa vide che l’altro era sveglio , gli occhi erano leggermente aperti , ancora rossi e liquidi e circondati da quelle orribili macchie bluastre, ma aperti

“hey buongiorno cucciolo” lo salutò il giovane  

Jensen sorrise cercando di mettersi dritto , immancabilmente gemette dal dolore

“aspetta aspetta ti aiuto” intervenne prontamente il giovane aiutandolo

“Jared” la voce di Jensen era ancora roca ma migliore rispetto alla sera prima

“vuoi un po’ d’acqua ?” gli chiese apprensivo accarezzandogli i capelli

Quando il maggiore annuì appena Jared presa la bottiglia con la cannuccia e gliela porse.
“come ti senti ?” gli chiese sistemando la bottiglia sul comodino quando il maggiore finì di bere

“Uno schifo” sussurrò il maggiore chiudendo gli occhi sfregando la testa sul cuscino

“ricordi qualcosa dell’incidente ?” chiese sedendosi sul letto

Jensen aprì gli occhi e li mosse a destra e sinistra poi li puntò in quelli di Jared
“io … io … ho fatto il salto … ma poi … non lo … non lo … io … io” balbettò confuso agitandosi

“ok , ok , ok calmati va tutto bene” cerco di tranquillizzarlo il giovane accarezzandogli il viso sconvolto

“è tutto ok !” disse quando Jensen si rilasso al suo tocco
“jay”

“si cucciolo ?”

“non … non sento le gambe !” disse il maggiore guardandolo ancora negli occhi

Jared prese un respiro profondo
“Jens ascolta” cercò di farsi coraggio e dirgli che c’era il rischio che la sua spina dorsale avesse avuto dei gravi danni
Irreversibili

Ma quando guardò negli occhi di Jensen , spaventati e confusi come quelli di un cucciolo smarrito non ebbe il coraggio di dargli anche questo dolore

“Misha … Misha dice che” non ne aveva il coraggio , stava per dirgli un’orribile verità

“quanto è grave ?” sussurrò il biondo abbassando lo sguardo

“tanto” rispose il giovane

Il maggiore annuì appena

“jensen mi dispiace”

Quando il biondo alzò gli occhi rimase basito , Jared stava piangendo

“jay , non è colpa tua ?” disse cercando dia alzare una mano per portarla al viso dell’altro
“no .. no io non c’ero” disse duro il giovane

“se ci fossi stato . se ci fossi stato … tu .. io … CAZZO!” proferì e urlò tra i singhiozzi
Il maggiore non disse nulla , certo era arrabbiato con Jared , ma non lo incolpava di nulla

“mi dispiace ! mi dispiace ! mi dispiace ! ti prego !” orami Jared era scosso dai singhiozzi

“Jay calma” sussurrò Jensen poggiando una mano sulla sua

“credevo che saresti morto” disse il giovane cerando di pulirsi le lacrime con il palmo della mano
“jay”

“ti ho visto coperto di sangue e credevo che saresti morto odiandomi”

Disse per poi piegarsi  andando ad abbracciare il corpo del maggiore , stretto nella morsa del suo gigante in lacrime il biondo iniziò a fargli delle carezze sulla schiena

“ti prego perdonami ! ti prego ! sc … scu…. Scusami ! ti amo ! ti amo” ripeteva singhiozzando nella spalla dell’altro
“ti prego ti amo . non odiarmi ! scusami!”

“jay , jay calmati”Jensen lo sollevò appena così da poterlo guardare in viso
“io non ti odio , non potrei mai odiarti” disse con voce dolce

“oddio amore mio” Jared si buttò ancora su di lui abbracciandolo stretto

“ho avuto paura !” sussurrò , il maggiore lo abbraccio a sua volta ignorando ancora il dolore

“cosa faccio se tu muori ? come vado avanti io ?” chiedeva il ragazzo

“ti amo così tanto , sei tutto ciò che ho ! la cosa più bella ! la mia vita ! se muori io non vivo più” continuò

Il maggiore commosso sentiva gli occhi inumidirsi a quelle parole e continuava ad abbracciarlo
“ti amo anche io ! piccolo” rispose

A quel nomignolo il giovane si alzò e lo guardò negli occhi

“non farlo mai più Jensen ! mai più” disse terribilmente serio accarezzando con la mano il viso del ragazzo

“ti amo Jay” rispose il biondo
Entrambi sorrisero guardandosi innamorati

Alle 10 Misha entrò nella stanza

I due ragazzi stavano chiacchierando , Jared seduto sulla sedia accostata al letto rideva e con lui Jensen , si tenevano per mano

“bene , bene ! ma guarda che bel quadretto!” disse sorridendo

“misha” disse Jared ,il maggiore si limitò a sorridere all’amico che si avvicinò al letto posandogli una mano sulla spalla
“come ti senti campione ?” chiese sorridendo

“come un opossum schiacciato da un tir” rispose facendo sorridere gli altri

Poi divenne improvvisamente serio

“misha ! dimmi la verità !” disse fissandolo negli occhi
Il moro prese un respiro profondo , come Jared non voleva dare un dolore al ragazzo , ma non potevano tenergli nascosta la verità .

“Jensen ascolta . le tue gambe hanno riportato fratture e lacerazioni ” proferì serio , Jared abbassò lo sguardo , forse per non sentire. Il maggiore invece fissava il medico senza battere ciglio

“la vertebre della schiena sono state schiacciate , ora però dobbiamo occuparci della ferita al fianco , ti sottoporremo ad un ciclo di forti antibiotici per evitare infezioni”

Anche il moro aveva abbassato lo sguardo . ci furono circa 30 secondi di silenzio
“quindi sono paralizzato ?”

Jared strinse gli occhi e lo stesso fece misha , sentire quella parola era un dolore al cuore

“non possiamo ancora accertarlo” disse il medico

“data la gravità della situazione … è … è probabile” concluse il medico passandosi una mano sul viso per riprendersi , era abituato a dare notizie simili ai pazienti , ma dirlo al suo migliore amico , a suo fratello era terribile.

Jensen abbassò lo sguardo e rilassò le spalle vagando con lo sguardo per tutta la stanza .
Non disse niente , non fece niente . stette solo zitto a fissare ilo vuoto
Misha e Jared si guardarono ,

“Jared posso parlarti un momento ?” chiese il medico
Il giovane fissava preoccupato il viso dell’altro , poi annuì e si alzò lasciando la mano di Jensen che orami aveva smesso di rispondere alla sua presa
Misha accarezzo ancora una volta la spalla dell’amico poi uscirono della stanza

“cosa facciamo Mish” chiese il giovane che si muoveva frustrato nel corridoio
“adesso mi preoccupata la ferita, quando sarà fuori pericolo ci occuperemo della schiena” disse

“fuori pericolo ? “chiese il giovane spaventato
“Jensen si è ferito con un pezzo di lamiera che non solo ha lacerato il tessuto e il muscolo , ma ha portato all’interno del suo corpo dei batteri che hanno attaccato il sistema immunitario . per ridargli le difese immunitarie dobbiamo sottoporto a un ciclo di antibiotici molti forti per uccidere tutti i batteri” spiegò il moro cercando di essere chiaro ma non troppo duro

“ok … ok un passo alla volta” rispose il ragazzo premendosi le tempie.

“vai da lui” gli disse posandogli una mano sulla spalla

“ha bisogno di te” .

Jared aspettò qualche secondo , prese un respiro profondo , rizzò la schiena e le spalle ed entrò .
La vista che gli si presentò gli spezzò il cuore

Jensen era sdraiato , il viso era rivolto verso la finestre sul lato destro , teneva gli occhi bassi ,  le braccia rannicchiate contro il petto e la mani all'altezza del viso nascondevano quasi il suo volto , il biondo respirava appena con le gambe distese sul materasso , le coperte erano state spostate fino in fondo lasciando scoperto il corpo del ragazzo avvolto in quella tuta azzurro chiaro

Jared fece qualche passo , non sapeva cosa fare e si sentiva impotente , la sua mente urlava e il suo cuore piangeva nel vedere la persona che amava più di ogni altra cosa al mondo in quella posizione
L’unico cosa a cui riusciva a pensare era che voleva abbracciare qual ragazzo che se una volta vedeva  invincibile , sempre con il sorriso sulle labbra e gli occhi pieni di vita ora vedeva un cucciolo smarrito , impaurito ,tremante ( letteralmente ) a cui è stato strappato tutto e gettato su una strada al freddo , senza neanche una coperta con cui scaldarsi .

Non lo avrebbe lascito li da solo , non poteva . non voleva .
Fece ancora qualche passo e facendo piano si sedette sul letto , alzando le gambe si sdraiò dietro Jensen .

Il maggiore sussultò quando avvertì la sua presenza alle spalle , ma si lasciò andare quando un braccio di Jared gli circondò la vita appoggiandosi sulla pancia , facendo attenzione alla ferita , e con delicatezza gli scostò la maglietta andandosi a posare sulla pelle fredda e sudata , l’altra , invece si insinuò sotto il suo collo facendo una leggera pressione che lo costrinse ad alzare la testa e permettere al bicipite  del giovane di diventare il suo cuscino mentre l’avambraccio proseguì e la sua mano si intrecciò a una del maggiore.

Jared lo abbracciò stretto cercando di donargli tutto il suo calore , i tremori del maggiore non diminuirono ma neanche aumentarono ; stettero li semplicemente.
 jense pensava , pensava al futuro , Jared pensava a Jensen a quanto stava soffrendo ,alla paura che stava provando e al dolore sia fisico che psicologico .

“ti amo” sussurrò al suo orecchio

“sei la mia vita” continuò

“Non affronterai tutto da solo , ci sono io” disse appena più duro

“ti tengo io” . 

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Capitolo 9
*** vecchi ricordi ***


Quando, nel pomeriggio , Kim entrò nella stanza li trovò così , abbracciati sul letto intenti a dormire , Jared stringeva protettivo tra le braccia Jensen mentre questi gli stringeva il braccio del giovane che gli circondava la via come se temesse che Jared se ne andasse lasciandolo solo.

La donna si commosse , ma non poté fare a meno si sorridere a quella scena si avvicinò lentamente cercando di non fare troppo rumore prese la coperta infondo al letto e li copri rimboccandogli le coperte lasciando una carezza sulla fronte di Jared

Il giovane si lamentò e d’istinto strinse a se il maggiore

La donna si sedette sulla poltroncina accanto al letto e ripenso al giorno in cui Jensen l’aveva chiamata per dirgli che Jared gli aveva chiesto di andare  a vivere insieme


I ragazzi si frequentavano da 1 anno ,  erano andati insieme a Misha , Richard , Celeste e la sua ragazza in uno chalet in montagna che il medico affittava ogni anno per 2 settimane nei mesi invernali.

Dovevano festeggiare l’anniversario dei ragazzi e la conferma che Misha e Richard avrebbero avuto il loro bambino in primavera, insomma erano davvero felici . solo Jared sembrava turbato , da qualche settimana ormai era stanco di vedere andare via Jensen la sera da casa sua o essere lui ad andare via dal camper del maggiore ( dato che doveva spostarsi spesso Jeffrey gli aveva affittato un elegante camper , dotato di ogni comodità) spesso passavano 3 o 4 giorni insieme , erano arrivati a quel punto della relazione dove ognuno ha un cassetto di vestiti in casa dell’altro.

Ma Jared voleva avere più di cassetto , voleva aprire l’armadio e trovarlo pieno di vestiti suoi e di Jensen , vedere ogni mattina il suo sorriso di Jensen appena sveglio e i suoi bellissimo occhi prima di addormentarsi.

I ragazzi in montagna , ogni giorno facevano una gita in qualche rifugio o prato per fare dei picnic , sdraiati sulle coperte  Jared leggeva riviste di cucine e prendeva appunti quando improvvisamente Jensen gli saltava addosso,

“Jens basta” diceva ridendo cercando di liberarsi dalla presa dell’altro

“andiamo Jay ti piace il solletico ?” chiedeva il biondo continuando a fargli il solletico sulla pancia

“basta  basta” Jared rideva e scalciava poi,facendo affidamento alle lunghe gambe , circondava il biondo e ribaltava le posizioni facendo rotolare entrambi sul prato ridendo come due bambini

La sera dopo aver mangiato e scherzato durante la cena tutti si ritiravano nelle loro camere .
Jensen e Jared avevano appena finito di fare l’amore e ancora bisognosi della bocca dell’altro si stavano baciando sotto il piumino nascosti nei cuscini

Entrambi ricoperti da un leggera patina di sudore e con i cappelli spettinati si accarezzavano  e baciavano appassionatamente
“non so “ disse Jensen staccandosi dalle labbra fameliche dell’altro

“se è merito dell’aria di montagna ma sei stato fantastico” disse
“hey ? vorresti dire che a casa non è fantastico ?” chiese falsamente offeso stringendoselo al petto
“no … cioè … io ..” tentennò il maggiore diventano rosso in viso
“tranquillo cucciolo scherzavo” disse ridendo il giovane portandogli una mano sul viso e attirandoselo vicino per dargli un altro bacio a fior di labbra
“direi che è ora di dormire , domani dobbiamo svegliarci presto per andare in gita” disse il biondo spostandosi dal suo corpo ma rimanendogli comunque vicino

Il giovane annuì poi si sporse per spegnere la luce del comodino , appena si sporse ,però , sentì il braccio del maggiore circondagli la vita e lasciargli un bacio sulla schiena

“notte amore” disse Jensen con naturalezza  per poi risistemarsi sul cuscino e girarsi sulla pancia con il viso rivolto verso di lui.
Jared spense la luce ma aspettò qualche secondo prima di sdraiarsi , pensò al gesto del compagno , tenero , dolce , premuroso , si girò e osservò il corpo perfetto del
ragazzo che pareva già essersi addormentato , la piega perfetta che terminava con i glutei altrettanto magnifici e la pelle vellutata che , nonostante rovina qua e là da lividi e graffi , pareva velluto.

Jared si abbassò e facendo piano si avvicinò al suo viso , si Jensen dormiva , gli lasciò una piccola carezza con le labbra sulla guancia , poi si avvicinò all’orecchio  e sussurrò

“posso tenerti con me ?” 

Il giorno mentre Misha e Jensen preparavano la macchina Jared farciva i panini per il pranzo , pensava ancora a come avrebbe fatto a chiedere al maggiore di andare a vivere con lui che non sia accorse che Celeste era entrata e lo chiamava

“jay hey ! mi senti !”

“o si scusa cel ! pensavo” rispose frenetico

“ho notato ! posso sapere cosa ti turba ?” gli chiese avvicinandosi , il giovane buttò fuori l’aria e lasciò il coltello poi guardò fuori dalla finestra assicurandosi che il maggiore fosse ancora fuori

“Celeste io devo chiedere una cosa  a Jensen” confessò guardando sempre fuori dalla finestra il compagno che caricava gli zaini nel bagagliaio , pensando che era
dannatamente sexy in pantaloncini e che la sua parte selvaggia avrebbe tanto voluto andare fuori e prenderlo li in piedi fregandosene degli altri e della gita

“o mio DIO !” disse la ragazza quasi urlando
“Jay ! mio dio ! non vorrai mica chiedergli di sposarti !!!” disse euforica ma anche spaventata , infondo si frequentavano da un anno

“COSA ! NO !” rispose prontamente il giovane portando lo sguardo sul viso dell’amica

“O meglio non ora!” continuò storcendo le labbra , ma arrossendo al contempo
“io voglio … si insomma voglio …” tentennò abbassando lo sguardo

“Jay coraggio sputa il rospo!” lo incoraggiò lei avvicinandosi
“voglio chiedergli di venire a vivere con me!”sputò tutto d’un fiato il ragazzo
“o Jared … ma è … BELLISSIMO” disse la ragazza abbracciandolo
“dici che accetterà ! insomma non ne abbiamo mai parlato …” chiese preoccupato il giovane
“per forza non ne avete mai parlato Jay ! Jensen vive in un camper , lussuoso e comodo , ma sempre un camper è ! e non può chiederti di andare a vivere li e sicuramente non ti chiederà mai di venire a vivere da tè temendo che tu non sia pronto ad averlo in casa”

“ma io voglio che lui venga ! lo voglio vedere ogni minuti  ! ogni secondo ! insomma non voglio che abiti lontano da me” confessò il giovane frustrato
“allora fallo Jared ! chiediglielo”
“e se dovesse dire di no ?” chiese sentendo già la paura crescergli dentro
“ti amo troppo , non ti dirà mai di no”lo consolò la ragazza

in auto e mentre camminavano sul sentiero per raggiungere il prato Jared continuava a chiedersi come avrebbe fatto a chiederglielo , con un dichiarazione ? nel loro letto
? davanti agli altri ? diglielo semplicemente ?

Era così preso a pensare che non si accorse che erano arrivati
“jay sveglia siamo arrivati “ lo chiamò Richard mentre sistemavano le coperte
“tutto ok amore ?” gli chiese più dolce il biondo avvicinandosi e accarezzandogli il fianco

Jared lo guardò e si perse in quei occhi luminosi e si innamorò dei ciuffetti biondi che uscivano da sotto la visiera del capello e gli cadevano appena sulla fronte

“certo cucciolo” rispose abbracciandolo stretto , perché lui aveva bisogno di stringerlo forte , di sentire che era sua e di farlo capire anche agli altri , un po’ come quando un animale feroce stringe i suoi cuccioli vicino per far capire agli altri che nessuno può toccarli.

Dopo mangiato le ragazze andarono a fare un giro per fotografare le piante mentre Misha e Richard si incamminarono per raggiungere il rifugio a un’ora di distanza dall’area picnic , Jensen e Jare  invece restarono sdraiati sulle coperte e , appena furono soli , iniziarono  a baciarsi e coccolarsi

“come ho detto ieri  l’aria di montagna ti fa bene” disse Jensen sdraiato sopra il giovane

Jared era troppo occupato a baciargli il collo succhiando la pelle per rispondergli , mentre le sua mani gli sollevarono la maglietta e impossessarono del fianchi del biondo stringendoli e accarezzandoli

“hey mi lascerai il segno così!” si lamentò ridendo Jensen cercando di allontanarsi appena ma una gamba di Jared circondò le sue bloccandolo
“è quello che voglio!” rispose il giovane

“voglio lasciarti il mio marchio così che tutti sappiamo che sei mio ! solo mio” disse dura stringendolo forte

“per sempre ?” chiese il biondo chiudendo gli occhi commosso da quella dichiarazione

A qual punto il giovane smise di torturarlo e lo allontanò abbastanza da poterlo vedere in viso
“devi chiederti una cosa” disse perdendosi ancora una volta negli occhi del suo compagno

“si … jay” sussurrò appena il maggiore mentre gli posava una mano sulla spalla

“tu vuoi ecco … ti piace il tuo camper ?” chiese cercando di sorridere e continuare nonostante la tensione e la paura che cresceva

“io non lo cioè …” disse il maggiore confuso

“perché ecco io volevo si insomma” Jared non sapeva cosa dire , se era il momento adatto , se l’atmosfera era adeguata , ma non gli importava non ce la faceva più a resistere doveva chiederglielo .

Se Jensen gli diceva no non gli importava … ma non voleva pensare ad una risposta negativa
“jay devi dirmi qualcosa amore” disse il maggiore accarezzandogli il viso che vedeva preoccupato e in ansia

“Lo sai che puoi dirmi tutto” continuò il maggiore addolcendo lo sguardo
Jared lo amò infinitamente per quelle parole , la sua mente urlava di dirgli che voleva averlo sempre con lui

“jensen” disse a fior di labbra

“si … jared”

“non voglio più vederti andare via” disse dettato dalla paura

“che vuoi dire io non …”

“JENSEN VUOI VENIRE A VIVERE CON ME ?”chiese tutto d’un fiato il ragazzo stringendo gli occhi e sentendo il cuore battergli all’impazzata nel petto .

Tenne gli occhi chiusi , ma quando non ricevette risposta li riapri , quello che vide lo sconvolse

Jensen stava sorridendo , anzi rideva .
Abbassava la testa e  la buttava all’indietro ridendo
“ma cosa …” disse il giovane afferrandolo per le spalle

“ma che fa ridi ?!” chiese sia confuso che arrabbiato
“Jay” ridendo il maggiore posò la fronte sul torace del maggiore , Jared sentiva la rabbia crescere e afferrandolo per il mento lo costrinse ad alzare il viso

“ma che diav”

“Jay credevo che non mo lo avresti mai chiesto!” lo sorprese il maggiore per poi baciargli appassionatamente le labbra. Jared preso alla sprovvista sia dalle parole che dal bacio cadde all’indietro sulla coperta

“quindi … quindi accetti ?” chiese riuscendo a staccarsi dalla labbra dell’altro
“jared avrei accettato anche se mi avessi chiesto di andare a vivere sotto un ponte” rispose il ragazzo ridendo ancora

“davvero ?” chiese il giovane ridendo a sua volta , il maggiore però diventò improvvisamente serio guardandolo negli occhi
“io verrei con te ovunque” disse per poi baciarlo più appassionatamente per suggellare quella promessa.

Quando gli amici tornarono i ragazzi erano ancora abbracciati sulla coperta , quando gli diedero la notizia Misha fu il primo ad abbracciare Jensen sussurrandogli un fraterno “sono così felice per te” che quasi commosse il biondo.

Quella sera dopo aver fatto la doccia , rigorosamente insieme per festeggiare , Jensen sul balcone della stanza chiamò Kim per raccontarlo tutto , la donna con le lacrime agli occhi gli disse

“Jens , ti ho visto crescere e combattere per farti valere e seguire i tuoi sogni ! sono fiera ti tè kiddo!”
Jensen la ringraziò e riattaccò prima di iniziare a piangere al telefono, si stava passando le dita sugli occhi per controllare le lacrime quando due forti braccia gli avvolsero
la vita ritrovandosi completamente intrappolato tra la ringhiera e il torace muscoloso del giovane

“tutto bene ?” gli chiese il giovane il giovane dandogli una bacio sul collo , proprio sopra il marchio che gli aveva lasciato nel pomeriggio
“si ora è tutto perfetto” rispose il maggiore rilassandosi e godendosi il tutto il calore che il suo amore gli donava


Kim si riscosse da quel ricordo quando Jared si mosse nel letto alzando la testa ,

“hey buongiorno” lo salutò sottovoce la donna per non farlo spaventare

Jared confuso , con il viso ancora addormentato e i lunghi capelli spettinati, le sorrise

“ciao  awww Kim” disse sbadigliando  

Anche Jensen si mosse , mugolando qualcosa si rannicchiò ancora di più su sé stesso e fece due colpi di tosse

“è molto che sei qui ?” chiese il giovane accarezzandogli la schiena per fargli sentire la sua presenza

“No , non molto” rispose tenendo gli occhi sul viso del biondo che , forse per i rumori o perché si sentiva osservato aprì gli occhi

“hey ! finalmente” sorrise Kim alzandosi e andandogli vicino , immancabilmente anche Jensen sorrise mettendosi parzialmente seduto

“ciao” sussurrò con voce bassa e tirata

“come stai ragazzo ?” chiese

“sono stato meglio , ma anche peggio” rispose con il solito sorriso il maggiore facendo nascere un sorriso anche sulla bocca degli altri

“cosa dice Misha ?” chiese cercando gli occhi del giovane che si era alzato e messo in piedi accanto al letto ,  abbassò lo sguardo e giocherellando con il lenzuolo cerco di trovar le parole per spiegare cosa sarebbe successo

“praticamente , cioè , la ferita che hai sul fianco ha attaccato il tuo sistema immunitario e vogliono sottoporti ad un ciclo di forti antibiotici per cercare di contrastare le infezioni”
Disse guardando rispettivamente Jensen e Kim

“Non … non sembra , insomma , terribile” jensen parlò abbassando gli occhi

“sembra” disse la voce di Misha

Tutti si voltarono verso la porta , il medico in camice teneva in mano una cartelletta e sembrava serio come non era mai stato
“vedi Jens” continuò avvicinandosi

“gli antibiotici che ti daremo sono morti forti e hanno l’obbiettivo di annientare il tuo sistema immunitari per combattere direttamente gli agenti patogeni prima che questi arrivino alla schiena ”  disse in tono professionale ma non potendo evitare di far brillare gli occhi celesti per cercare in qualche modo di consolarlo e tranquillizzarlo

“che succede se arrivan alla spina dorsale ?” chiese la donna altrettanto preoccupata
“se attaccano il midollo spinale anche la più piccola possibilità che Jensen possa tornare a camminare va a farsi benedire” concluse guardando Kim , stava per dire altro
ma la voce del maggiore lo fermò

“quindi se mi curate la ferita tornerò come prima ?” il biondo era quasi euforico e per un momento i tre poterono ammirare di nuovo quella luce che li colorava quando il ragazzo era felice , e Jensen era sempre felice.

Ma sfortunatamente quella luce durò poco e Msha si odio per essere l’artefice della sua fine

“No Jens” disse sedendosi sul letto scostando appena il giovane

“vedi impedire che gli agenti patogeni attacchino il midollo spinale è il primo passo, ma  il danno alla schiena non dipende da questo … per quello dovrai , dovremo , aspettare”

Misha si odio maggiormente quando la luce non solo si spense  ma gli occhi del ragazzo si velarono di lacrime
“andrà tutto bene !” intervenne prontamente la donna sedendosi accanto a lui , gli portò la mano sotto il mento e con una leggera carezza gli sollevò il viso guardandolo negli occhi

“ricordi quando da bambino” iniziò parlando con tono da mamma
“ti sei rotto la gamba cadendo dall’arrampicata dell’accademia ?” chiese sorridendo

“non mettevo mai le imbragature” disse il maggiore abbassandogli occhi sorridendo imbarazzato

“e ricordi anche che tuo padre corse in tuo aiuto e tenendoti in braccio ti portò in infermeria”
Jensen annuì ricordando la paura che aveva avuto quando suo padre era entrato nella palestra in divisa correndo verso di lui urlando il suo nome, credeva che si sarebbe infuriato per avergli disubbidito …. Ancora

Ma il padre gli corse incontro e lo abbraccio stretto per poi sollevarlo e portarlo di corsa in infermeria
“ ti lamentavi per il dolore e tuo padre ti si avvicinò , ricordi cosa ti disse ?” chiese accarezzandogli la guancia
Il biondo la osservò e in quei occhi così familiari e sinceri vive quelli di una madre che non aveva mia conosciuto
“se non uccide fortifica” rispose il maggiore sorridendo
“esatto” .

Jared che aveva ascoltato tutto , con le lacrime agli occhi , si sedette a suo volta sul letto e portò un braccio attorno alle spalle del compagno ; Jensen si girò e lo guardò negli occhi

Se in quelli di Kim vide la famiglia , negli occhi verde acqua decorati con uno  spruzzo di azzurri  del giovane vide l’amore , quello vero , puro che gli infondeva sicurezza e coraggio per vivere e continuare a sognare.

“ti amo” sussurrò con un filo di voce che solo Jared potò udire

“anche io” rispose il giovane con quello stesso sibilo che fu percettibile solo al maggiore
Jensen si avvicinò lasciandogli un timido bacio sulle labbra

Jared sorpreso, ma immensamente felice lo strinse ancora di più assaporando il sapore di quella labbra che ormai erano la sua dipendenza così come gli occhi di Jensen , le mani , la gambe , insomma Jensen era la sua droga . una dipendenza di cui non voleva assolutamente privarsi. 

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Capitolo 10
*** starai bene ***


Nel tardo pomeriggio , dopo che Kim se ne era andata , Misha iniziò la terapia antibiotica inserendo due flebo nel braccio del maggiore

“qualcosa che devo sapere ?” chiese Jensen che stanco di essere vestito con gli abiti dell’ospedale , aveva messo la felpa e i pantaloni della tuta sedendosi a schiena diritta sul letto

Jared si muoveva nella stanza cercando qualcosa da fare , sistemare le cose nel bagno privato della stanza , piegare i vestiti , sistemare le riviste . era nervoso e preoccupato

“come ho detto la cura indebolirà il tuo sistema immunitario e attaccherà gli agenti patogeni , ma  ci sono anche effetti collaterali quali : nausea ,vomito , febbre ,  sbalzi di temperatura ”

Elencava il moro sistemandogli la sacca contenente quella sostanza biancastra.

“in sostanza sarà uno schifo !” disse il biondo sorridendo frustrato

Gli altri due si guardarono
Durante la cena i ragazzi parlarono del ristorante, di sport e mangiarono , o meglio Jared e Misha mangiarono quello che l’ infermiera gli aveva portato , Jensen invece mandò giù solo due bocconi e bevve un sorso del succo , Jared provò a convincerlo a mangiare qualcosa di più  ma il biondo rispose che aveva mal di stomaco

Verso le 8 il medico li salutò promettendogli che sarebbe tornato la mattina presto e che in caso di problemi sarebbe arrivato il prima possibile , Jared gli disse di stare tranquillo e che sa la sarebbero cavata.
Il moro , prima di uscire , si avvicinò al letto del maggiore e gli posò una mano sulla spalla , si guardarono in quel modo fraterno e si sorrisero

“ci vediamo bro” gli disse il maggiore

“andrà tutto bene bello” rispose il medico

Circa mezzora dopo i ragazzi erano sdraiati entrambi sul letto a guardare la tv con le dita intrecciate

“come ti senti ?” gli chiese il giovane guardandolo

“guarda che non devi chiedermelo ogni mezzora !” rispose ridendo il biondo guardandolo a sua volta

“lo so” jared abbassò gli occhi quasi imbarazzato

“non preoccuparti sto bene” lo consolò Jensen accarezzandogli il viso , poi si accucciò contro la sua spalla e sospirò  .
Quando il film finì , jared portò gli occhi sul viso del maggiore e amaramente scoprì che Jensen era ancora sveglio , lo strinse a sé accarezzandogli la spalla e il braccio per poi salire sul collo , si allarmò quando sentì la pelle dell’altro calda .

Istintivamente gli portò la mano sulla fronte, sussultò quando la sentì bollente si sporse per controllare il monitor sopra le loro teste

Temperatura : 38 gradi

“merda” pensò Jared .
Quello che accadde dopo lo sconvolse ancora di più , Jared sentì lo stomaco del maggiore contorcersi e lo vide sbiancare all’improvviso

“jens che su” non fece in tempo a finire che il biondo si portò una mano sulla bocca e lo fisso con occhi liquidi e spaventati
Il giovane agì velocemente e prese la bacinella che Misha gli aveva lascito proprio per quell’evenienza , appena la portò vicino a Jensen  il maggiore la afferrò con entrambe la mani  e iniziò a vomitare liquido e quel poco che aveva nello stomaco , tremando e chiudendo gli occhi per contrastare le fitte di dolore all’addome.

“coraggio va tutto bene” cerco di portargli conforto il giovane sorreggendo con una mano la bacinella e con l’altra gli accarezzava la schiena per intero

Quando il biondo smise di rimettere strinse ancora gli occhi e si posò una mano sullo stomaco

“Misha aveva detto che sarebbe stata dura” disse il giovane posando la bacinella tornado poi ad abbracciarlo

“si ma non aveva detto anche schifoso” rispose il ragazzo biondo rilassandosi contro il torace dell’altro , Jared gli pulì la bocca con la manica della sua felpa per poi posargli un bacio sulla fronte sudata e bollente ,  si sporse e prese il bicchiere con l’acqua e lo porse al ragazzo sdraiato si lui , si accorse con non era proprio una buona idea quando il maggiore cercò di prendere il bicchiere con la mano che gli tremava incontrollatamente.

“aspetta ti aiuto” disse prontamente tenendogli  la mano sul bicchiere e aiutandolo a bere

“sarà una lunga notte” disse poi abbracciandolo stretto e dandogli altri baci sulla fronte , Jensen era sempre più pallido e scottava da morire . Jared era preoccupato.
 Il giovane aveva ragione , la notte sarebbe stata lunga e estenuante , nonostante i farmaci che gli diede l’infermiera per ridurre la temperatura e la nausea Jensen non stava per niente bene .  la temperatura ora sfiorava i 42 gradi e i dolori alla schiena , gambe , testa e  pancia si mischiavano alla nausea a alla stanchezza .

Dopo aver vomitato ancora due volte ed essersi cambiato la felpa madida di sudore Jensen stringeva il braccio del giovane sdraiato accanto a lui mentre Jared gli massaggiava la pancia , ormai la testa mandava stilettate di dolore ogni 10 secondi e nonostante volesse disperatamente dormire almeno qualche minuto appena chiudeva gli occhi la sensazione di dover vomitare lo assaliva così come un nuovo dolore alle gambe o alla schiena.

Il giovane lo stringeva e accarezzava sperando di portagli conforto e sicurezza , ma quello che disse ad un certo punto il biondo rompendo il silenzio della stanza lo stupì
 
“mi dispiace” quelle due parole sussurrate con voce debole e rotta di chi sta male
“cosa ?!” Jared stupito si mosse appena per vederlo in viso , ebbe un colpo al cuore . di nuovo .
 
Jensen stava piangendo , una lacrima usciva dai suoi occhi , sorpassava le occhiaie miste ai lividi , e solcava la guancia pallida
 
“hey che ti prende ?” disse mortalmente preoccupato il giovane accarezzandogli la guancia e raccogliendoli la goccia con il pollice
“Jens”
 
“ho rovinato tutto” sussurrò ancora il ragazzo non riuscendo a trattenere altre lacrime

“no Jens non è vero” provò a tranquillizzarlo l’altro accarezzandolo ancora

“avevamo una vita … e io ho … tu non” parlava , Jensen, senza senso sotto gli occhi sempre più confusi del giovane

“tu non meriti questo” disse poi serio chiudendo gli occhi singhiozzando

“ma cosa dici ?”adesso il giovane non solo era preoccupato ma anche sconvolto

“ho rovinato la nostra vita” disse ancora singhiozzando più forte

“jensen smettila di dire cazzate” rispose il giovane prendendogli la mani

“meriti di essere felice  e …. E non … di … stare qui” lo ignorò il biondo sfregandosi gli occhi nonostante la mani di Jared che gli stringevano i polsi
Il giovane scuotendo la testa notò la temperatura sul monitor , 43 . Jensen stava probabilmente delirando per la febbre.

“rovino sempre tutto” disse ancora il maggiore piangendo

“Ok adesso basta !” Jared gli strattonò le mani portandogliele via dal viso

“tu non hai rovinato niente ok ! smettila di dire stronzate !” disse stringendogli i polsi
“jared” sussurro appena

“starai bene ! ti rimetterai in piedi , e se anche così non fosse non importa staremo di nuovo bene ! e sai perché ?!” chiese guardandolo
Il maggiore scosse il capo mentre altre lacrime gli bagnavano il viso

“perché staremo insieme ! tu ed io ! staremo insieme per sempre amore mio” disse dandogli un bacio sulla bocca , un bacio che prese alla sprovvista il maggiore ma che lo trascinò in uno spiraglio di calma e tranquillità.

“staremo insieme per sempre” disse dandogli ancora un bacio sulla fronte bollente e accarezzandolo e coccolandolo
Il maggiore singhiozzo ancora un paio di volte , e ogni volta il giovane lo stringeva.  

Pochi minuto dopo il giovane lo osservò e quando vide che Jensen aveva gli occhi chiusi e respirava regolarmente , segno che finalmente si era addormentato , tirò un sospiro di sollievo controllò io monitor ma rimane deluso , la temperatura non aveva accennato a diminuire , anzi pareva aumentata, le sacche con i vari liquidi erano a metà mentre quella con l’antibiotico sembrava ancora piena , segno che avevano davanti una lungo battaglia . sospirò sconsolato accarezzandogli la spalla e il braccio
per arrivare alla mano e stringerla ,  spense la luce sul comodino e  accese la televisione tenendo il volume al minimo.

Il giorno dopo le cose non andarono meglio.

Jensen a colazione non mangiò niente , bevve solo un tazza di the e mangiò due biscotti , una piccola vittoria pensava Jared , peccato che ,neanche 20 minuti, dopo il biondo li stesse già vomitando.

Come promesso alle 8 Misha entrò nella stanza

“buongiorno ragazzi !” disse sorridendo

“hey Mish” lo salutò il maggiore passandosi una mano sulla fronte sudata

“come ti senti ?” chiese il moro sorridendo

“uno schifo !” rispose Jensen sorridendo a sua volta , anche se era un sorriso visibilmente sforzato

“la buona notizia è che dagli esami che hai fatto stamattina sembra che  la cura antibiotica stia funzionando , l’infezione sta rallentando e se continui così entro stasera
sarai fuori pericolo” Misha era felice e lo fu ancora di più quando lesse la soddisfazione e la gioia sul volto dei suoi amici , specialmente di Jensen.
Il biondo sorrise e guardò il compagno , anche Jared sorrideva e , nonostante avessero davanti ancora una lunga battaglia ora riuscivano a vedere una piccolo spiraglio di luce alla fine del tunnel.

 
Ringrazio infinitamente TeamFreeWilly per aver letto e dato dei consigli sul capitolo <3 

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Capitolo 11
*** Poi ***


 
Nel pomeriggio Jared chiamò Kim e Celeste per dir loro che era tutto apposto , ma che dato che Jensen era sfinito e stava ancora malissimo , i medici preferivano che per quel giorno riposasse e non avesse visite , tranne Jared ovvio , tanto lui non se ne sarebbe andato nemmeno sotto tortura .

Le due donne lo salutarono dicendogli di tenerle informate e di chiamare quando sarebbero potute andare a trovarlo .
Il ragazzo le salutò e rientrò in camera , ma la scena non era proprio delle migliori , Jensen stava rimettendo ancora

La fronte era sudata e i capelli scompigliati , il viso pallido e il corpo tramava piegato in due.
Jared gli corse subito vicino abbracciandolo per le spalle sedendosi sul letto

“hey , hey” disse accarezzandolo , era preoccupato e spaventato odiava vedere il suo Jensen stare male , e quando il biondo era malato o triste diventava una iena.

Ricordò a malincuore quando , per la prima volta , lo aveva visto piangere , ormai uscivano da sei mesi e il giovane gli aveva già parlato della sua famiglia e dei problemi che avevano affrontato , non solo per accettare la sua omosessualità , ma anche per affrontare la sua decisione di non voler studiare legge ma cucina . il giovane si era sfogato parlandogli della sua paura di fallire e di deludere tutti ,  Jensen lo aveva abbracciato stretto dicendogli che l’importante non era deludere gli altri  , ma dare il massimo per non deludere sé stessi .

 dopo quella frase Jared aveva capito che Jensen era quello giusto . ma il maggiore difficilmente si apriva e gli parlava del suo passato e dalla sua famiglia , o meglio di suo padre , Jared non voleva sforzarlo ma era convinto che parlandone il maggiore si sarebbe sfogato , ma Jensen ogni volta sviava l’argomento iniziando a parlare d’altro ; un giorno però dovevano incontrarsi per andare al cinema , ma il maggiore non si era presentato né rispondeva alle chiamate del giovane , Jared allora andò al campo di allenamento , dov’era parcheggiato il camper di Jensen .

all’inizio era arrabbiatissimo con il biondo , lo aveva aspettato per più dì un’ora e non gli rispondeva facendolo preoccupare a morte ; quando arrivò al campo vide che la luce del camper era accesa , bussò un paio di volte ma quando non ebbe alcuna risposta entrò piano , quello che vide gli spezzò il cuore , Jensen ancora con la tuta da corsa era nell’angolo del divanetto , le ginocchia rannicchiate al petto e il viso coperto di lacrime , jared sconvolto gli si avvicinò lentamente sussurrando il suo nome , ma quando arrivò al tavolo del camper vide una terribile verità , sul piccolo tavolo vi erano posate una bandiera americana piegata , una giacca militare , una targhetta di riconoscimento e una lettera con lo stemma della marina militare . Jared capì

il padre di Jensen era morto in battaglia

il giovane non sapeva cosa fare ,agì distinto senza dire una parola ; si avvicinò ancora e si sedette accanto al ragazzo ,appena gli posò una mano sulla spalla Jensen si girò di scatto mostrandogli gli occhi liquidi e arrossati , il giovane lo prese per le spalle e lo tirò vicino portandoselo sul petto e circondandolo con le braccia, Jensen si rannicchiò ancora di più nascondendo il viso nel suo petto  singhiozzando , Jared lo strinse forte accarezzandogli le spalle e i capelli , non sapeva cosa dire , ma chi saprebbe cosa dire in una situazione simile . passarono così tutta la notte , Jensen scosso da un pianto incontrollato stringeva il corpo del giovane come un bambino stringe il peluche,  Jared  lo stringeva forte accarezzandolo , senza dire nulla.

Mentre ripensava a quel triste evento lo abbracciava per le spalle e accarezzava da spalla a spalla per dargli conforto

“è tutto ok ! è tutto ok! “ continuò quando sentì il corpo del biondo tremare sotto la sua mano

Quando il maggiore fini di svuotare lo stomaco tossi un paio di volte per poi appoggiarsi sui cuscini dietro di lui
Stettero in silenzio per qualche minuti , Jensen respirava velocemente mentre cercava di mandar giù quel saporaccio che aveva in bocca , per non parlare anche del male alla pancia  , sentiva come  se qualcuno si stesse divertendo a fare al barbecue il suo stomaco mentre una fiamma ossidrica gli passava su e giù per la gola .
Jared si accorse della sofferenza del maggiore così , come la sera prima , gli portò la mano sullo stomaco e con le dita iniziò a fare dei cerchi premendo delicatamente , ripeté quel movimento ipnotico per qualche minuto , poi con la mano aperta gli fece delle carezze su tutta la pancia ; Jensen si rilassò sentendo sulla pelle il calore della mano dell’altro .  sospirò beato.

“toglimi una curiosità” sussurrò il biondo con voce roca e bassa , voce di chi ha la gola in fiamma e sicuramente sente dolore ovunque
“ dimmi tutto” rispose il bruno accarezzandogli la fronte ancora accaldata con la mano libera

“dopo avermi visto vomitare e aver visto lo schifo che esce dalla mia bocca” iniziò con voce divertita , anche se ancora bassa e rauca

“avrai ancora il coraggio di baciarmi ?” chiese ridendo
Il giovane sorrise a quella stupida , ma divertente domanda , trovava incredibile che anche mentre soffriva come un cane il suo Jensen trovare sempre un modo per farlo sorridere e smettere di preoccuparsi

Il giovane smise di sorrise e senza dire nulla si sporse appena in avanti per raggiungere il viso dell’altro , poi dopo aver incorniciato il viso del biondo con un mano si spose e raccolse le labbra di Jensen con le sue , la lingua del giovane si insinuò tra le sue labbra e, cogliendolo di sorpresa, andò a giocare con la lingua dell’altro , mentre i denti gli stuzzicavano le labbra .

Jensen gli posò una mano sul fianco mentre il giovane per poterlo baciare meglio  cercava di sdraiarsi come meglio poteva sul corpo del maggiore steso nel letto , non voleva toccargli la gambe perché sapeva che gli avrebbe fatto male così faceva forza sulle braccia e le portò vicine alle spalle del maggiore sdraiato sotto di lui

Quanto gli erano mancate le labbra morbide e carnose di Jesen e il suo modo di baciare così morbido e delicato
Jensen gli portò la mano sul fianco e la fece scivolare sotto la maglietta accarezzandogli la pelle nuda e tiepida
A causa di quelle carezze così intime e tanto attese che gemette e per poco non perse l’equilibrio  , le sue gambe , che teneva sollevate facendo forza sulle punte dei piedi , tramarono .
Jared non riusciva a resistere , aveva così tanta voglia di fare l’amore con Jensen che fu doloroso quando una vocina nella sua mente gli ricordò che erano in un ospedale e le condizioni , non proprio ottimali , del ragazzo sotto di lui . ma se il cervello cercava di darsi un contegno , a qualcosina nei pantaloni pareva non importare del luogo , la virilità del giovane dopo giorni di astinenza pareva essere sveglia e pronta all’azione

“hey” lo richiamò il maggiore staccandosi appena da quelle labbra sottili
“a quanto pare  qualcuno non vuole aspettare “ sorrise malizioso osservando il notevole rigonfiamento del giovane nei pantaloni . entrambi sorrisero
Jared gli diede un altro bacio , più casto e semplice, ma al contempo appagante e pieno d’amore
 
“credo che dovremmo fermaci” disse sdraiandosi accanto al biondo

“altrimenti non riuscirò a trattenermi dal saltarti addosso e prenderti in questo letto” disse non potendo evitare di ridere , ma immancabilmente risero entrambi
Passarono alcuni minuti in silenzio , Jensen assaporava ancora l’essenza di Jared sulle labbra e dentro la bocca , Jared invece ripensava al sogno fatto qualche giorno
prima ; quello con Jensen.

Si chiese se anche il maggiore avesse fatto un sogni simile mentre dormiva

“lo sai … mi è successa una cosa strana qualche giorno fa , mentre tu .. tu … insomma dormivi” disse muovendo gli occhi a destra e sinistra , mentre gli stringeva la mano, il biondo lo guardò incuriosito per poi prendere il suo braccio tirarlo su e passarselo sulle spalle appoggiandosi così al suo torace

“a si ?  che cosa è successo ?!” chiese sorridendo

“vedi io …” iniziò , ma ricordare qual sogno non solo era strano , ma anche doloroso soprattutto la parte finale .
“Jay ‘” chiese nuovamente il maggiore vedendo la paura e la preoccupazione accarezzandogli l viso

“vedi io ho fatto uno strano sogno , ti ho sognato“ confessò
“eravamo sul nostro divano , io ero confuso e devo dirtelo allibito ! ma tu parevi così sereno mentre mi sorridevi e  mi chiedevi se ricordavo la nostra vacanza in  india .” raccontò , gli occhi del maggiore lo fissavano , mentre i suoi vagavano per la stanza

“ad un certo tu ti sedi sdraiato su di me e hai iniziato a baciarmi , io non ti dicevo che non era reale , che non  potevi essere qui … ma tu continuavi a baciarmi e accarezzarmi e ..Dio eri così sexì con quella tua vestaglia di velluto addosso che non ho saputo resistere”
Jensen non disse nulla e sorrise , ma Jared con lo sguardo ancora perso non sorrise , anzi i suoi occhi parvero quasi velarsi di lacrime

“ jay” sussurrò il maggiore

“dopo che abbiamo fatto l’amore tu … tu hai detto … o meglio chiesto se io … se io … se”
“sei ti amavo” finì per lui Jensen abbassando gli occhi

“cosa ?” chiese con voce altrettanto bassa ma ricca di stupore il giovane abbassando gli occhi

“io mi ricordo qualcosa , cioè io ricordo il salto , il dolore dappertutto , le urla e i paramedici che mi circondava . poi anche la tua voce che mi diceva di non lasciarti “ raccontò il maggiore sotto lo sguardo stupefatto dell’altro che ascoltava ogni parola

“ma poi ricordo di essermi svegliato a casa e ti ho visto sul divano , non so perché ma non sentivo la tua voce , io non lo … volevo baciarti e stare con te . avevo bisogno di te . ma poi , poi non lo so , io ho iniziato a ricordare la gare e quella domanda è uscita da sola” continuò iniziando ad agitarsi

“ho iniziato a provare quella paura che ho provato alla gara quando non ti ho visto” a sentire quelle parole Jared sentì un colpo al cuore

“ricordavo che non ti vedevo , ricordo tutta la gente che era li  tranne te e più ci pensavo più mi rendevo conto che tu non eri li .  Poi ricordo un dolore al fianco e il corpo che bruciava e tremava … poi un dolore al fianco e tutti suoni ovattati e le tua urla … poi più nulla” finì il maggiore sentendo gli occhi iniziare a bruciare
Jared non sapeva cosa dire , lui e Jensen avevano fatto lo stesso sogno .

La colpa per non esserci stato alla gara  tornò a farsi strada tra quella miriade di pensieri che lo tormentavano , si sentì ancora una schifo e l’immagine di Jensen pallido e scosso dai tremori che gli ripeteva “tu non c’eri “ lo fece rabbrividire
Si passò una mano nei capelli frustrato

“è incredibile” affermò il maggiore sorridendo , una risata dolorosamente ironica

“abbiamo fatto lo stesso sogno … un incubo bagnato” continuò ridendo ancora ironico

“ti prego Jensen” commentò il giovane stringendosi le tempie

Stettero entrambi zitti per circa 2  minuti  ,ognuno con i suoi pensieri e le sue paure ,  poi accade qualcosa di imprevisto ; il maggiore si alzò appena e si sporse lasciandogli un tenere innocente sulla guancia .

Quel bacio ebbe il potere di un tornado per la mente di Jared , gli spazzò via pensieri e paura come il vento porta via le nuvole lasciando  i raggi del sole liberi illumino il terreno bagnato scaldandolo e facendo brillare le goccioline che decorano l’erba , creando splendidi giochi di luci e colori.

Jared lo guardò ancora scosso da quel gesto d’amore

“e questo ? per che cos’era ?” chiese sorridendo timidamente e arrossendo leggermente
Il biondo sorrise innocentemente appoggiandosi ancora al suo torace

“non lo … credo per ringraziarti” rispose semplicemente accoccolandosi ancora di più contro la sua spalla e sorridendo facendo brillare quegli splendidi occhi di quel verde che pareva essere stato estratto dal più puro smeraldo esistente

“ringraziarmi di cosa  ?” chiese Jared perso in quella meraviglia

“di esistere”




Mi scuso per ritardo , purtroppo sono occupato con il lavoro e non riesco a scrivere come vorrei … prima di tutto voglio ringraziare in maniera speciale TeanFreeWill per avermi dato un consiglio strepitoso per il capitolo ! e ovviamente anche a Cin75 per il suggerimento sul capitolo precedente <3
Anche a tutti coloro che leggono e recensiscono :*  

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Capitolo 12
*** sforzi ***


Due giorni dopo Misha accompagnato da un’infermiera entrò nella stanza , togliendogli la flebo e prelevandogli delle provette di sangue per controllare che l’infezione si fosse fermata.

La sera del giorno stesso , quando tutti ( Richard con noa , Celeste e Kim) erano nella stanza il medico era entrato con un sorriso stampato in volto

“bene bro , sono felice di dirti che sei ufficialmente fuori pericolo” disse sventolando in aria la cartella clinica
Tutti esalarono un profondo sospiro di sollievo , Jared , sdraiato sul letto strinse forte tra le braccia il corpo del maggiore steso sopra di lui .

“jay piano mi soffochi” disse ridendo il biondo tenendogli la braccia , tutti risero , una risata che esprimeva tutta la gioia per il pericolo scampato .
Ma mentre tutti ridevano e scherzavano nella mente di Jensen un pensiero non gli dava pace

“e adesso ? cosa faccio ? se sono paralizzato cosa farò ?” si chiedeva il giovane mentre con lo sguardo si posava sui sorrisi dei suoi amici , della sua famiglia, che attorno a lui non immaginavano cosa stesse pensando

“hey Jens” la voce di Jared lo ridestò , il giovane gli sorrideva continuando a stringerlo tra le forti braccia

“andrà tutto bene … vada come vada , affronteremo qualunque cosa insieme” disse sorridendo

Jensen sorrise di rimando , poi si sporse e gli diede un bacio sulle labbra sottili e invitanti

“menomale che ci sei” pensò il biondo lasciandosi trasportare da quel bacio .


Erano passate due settimane dalla cura antibiotica , Jensen era felice che l’infezione si fosse fermata , ma il suo stomaco era ancora chiuso e appena mangiava qualcosa una forte nausea lo assaliva e doveva vomitare , il dolore alle gambe e  alla testa , nonostante gli antidolorifici non accennava a diminuire,  e ormai non ne poteva più di stare in ospedale bloccato in quel letto.

Aveva fatto radiografie , esami specifici , controlli … insomma lo aveva ribaltato come un calzino per controllare che fosse tutto apposto , ma sebbene il  traumatologo gli avesse detto che le ferite alle sua gambe potevano dirsi guarite , non erano ancora in grado di dirgli se sarebbe potuto tornare in piedi.

Jared ogni giorno gli proponeva qualcosa , giochi da tavolo  , film , video divertenti e altro , ma niente sembrava funzionare , il biondo era sempre più scoraggiato e il silenzio di Misha riguardo  la possibilità di tornare a camminare di sicuro non lo aiutava.

Quando i suoi amici andavano a trovarlo il maggiore sorrideva e scherzava come se niente fosse ,  anche Jeffrey era andato a trovarlo , aveva parlato a lungo di molte cose , ma quando l’uomo uscì  Jared si stupì di vederlo mentre si asciugava una lacrima .  quando il maggiore rimaneva da solo,e questo capitava raramente,  guardava fuori dalla finestra , osservava le nuvole e le piante che danzavano con il vento , avrebbe tanto voluto uscire e salire in sella alla sua moto e correre sentendo il vento nei capelli e quel brivido che tanto amava corrergli lungo la schiena.

Un giorno Jensen si era incanto a fissare un uccellino che cinguettava allegro su un ramo del giardino dell’ospedale , quando il rombo forte di una moto gli entrò come un fulmine nella testa , gli sembrò di sentire la sua amata due ruote  , di vedere il suoi colori sgargianti e toccarne il freddo metallo che tante volte aveva lucidato dopo un allenamento o una gara ; Jeff gli diceva che era matto quando lo sorprendeva ad accarezzarla e parlargli come se fosse una persona vera.

come gli mancava la sua  amica , non era solo una moto, era un fedele compagna che lo accompagnava da anni , l’aveva avuta come regalo per la maggior età  e gli era molto affezionata .
dentro di lui il desiderio di montargli in sella e sentire la morbidezza della sella , le fusa del motore e vedere la strada libera e l’orizzonte che lo aspettava cresceva ogni minuto di più.

“jens” lo chiamò la voce del giovane

“jensen ?” il maggiore , ancora incantato , non rispondeva

“Jensen ?!” disse appena più forte

“è? Si ?  cosa ?” si allarmò il ragazzo tornando alla realtà

“a cosa pensavi cucciolo ?” gli chiese preoccupato il bruno sedendosi  sul letto e prendendo la mano tra le sue

“a nulla in particolare …” rispose il maggiore rendendosi conto che il rimbombo del motore di quella moto ormai era lontano

“andiamo !” lo incoraggiò il minore sorridendogli

Jensen sapeva che il compagno non era molto d’accordo con il suo lavoro , era sempre in ansia quando andava gli allenamenti o ad una gara , e da
quando erano li in ospedale Jared era diventato ancora più apprensivo e protettivo

“io pensavo alla … mia moto” disse sottovoce nascondendo gli occhi

“o” disse il giovane abbassando a sua volta gli occhi

“sai vorrei tanto farci un giro” continuò non potendo fare a meno di sorridere

“sentire il rumore del vento e quell’incredibile emozione quando ti libri in aria sapendo che stai sfidano la gravitò” racconto quasi euforico il ragazzo sorridendo , poi vide il viso basso  del suo compagno, sconsolato e amareggiato

“lo so che non sei proprio molto d’accordo con questo mai io …”

“NO JENSEN NON LO SONO PER NIENTE” sbottò il giovane alzandosi in piedi e lasciandogli bruscamente la mano

“TI SEI QUASI AMMAZZATO  !” continuò urlando ancora mentre il biondo lo guardava triste

“E ORA VIENI A DIRMI CHE VUOI TORNARE SUL QUELLA CAZZO DI’ COSA ??? MA CHE  CAZZO ! HAI PROPRIO VOGLIA DI’ MORIRE”
Jared lo guardò pieno di rabbia e odio , non poteva crederci che Jensen volesse tornare in moto dopo quello che gli era successo , preso dalla rabbia e dalla paura uscì dalla stanza imprecando nuovamente, per poco non travolse Misha che stava entrando nella stanza

“ma che succede ?” chiese confuso il moro avvicinandosi al ragazzo biondo , Jensen non rispose sentendo già gli occhi iniziare a bruciare e la nausea salirgli , si abbassò sprofondando nel cuscino e riportando lo sguardo fuori

Jared cammina a passo svelto nel corridoio , una voce nella testa gli diceva di tornare indietro e chiedere scusa al maggiore per le urla e la rabbia , ma il timore che Jensen potesse tornare in moto e magari fari ancora un altro incidente , magari , fatale lo terrorizzava.

Mentre lo pensava si avvicinava all’ascensore

Misha intanto si era seduto accanto al biondo

“Jensen ascolta non devi” stava per dire che non doveva prendersela quando un botto che fece tremare l’intero edificio lo blocco bruscamente

“ma che cazzo” “che diavolo” disse all’unisono spaventati e confusi

“cosa è stato ?” chiese il maggiore confuso

“No lo so vado a vedere” Misha si alzò e veloce corse nel corridoio lasciando li Jensen spaventato e ancora più confuso

Il medico corse fino in fondo al reparto dove infermieri , pazienti e altri medici erano radunati intorno alle porte dell’ascensore

“cosa è stato ?” chiese ad alcuni addetti alla sicurezza

“crediamo che sia crollato l’ascensore”  disse osservando le porte

“o Dio” disse il medico estraendo il telefono per chiamare Jared

Nel frattempo Jensen preoccupato si agitava nel letto , quando vide passare un’infermiera la fermò

“Mi scusi ! per favore mi dica cosa è stato quel casino ?” chiese preoccupato che fosse successo qualcosa , e il pensiero che il compagno fosse chissà
dove lo spaventò terribilmente

“è caduto l’ascensore  !” disse l’infermiera

“cosa ?” chiese il ragazzo prendendo a sua volta il cellulare

Jared non rispose ad entrambi

Preso dal panico Jensen iniziò a respirare a fatica ed a sentire il sudore scendergli sulla fronte , spostò le lenzuola mettendosi seduto dritto , si strappò malamente la flebo gli elettrodi che aveva sul torace  e aiutandosi con le mani spostò le gambe e poggiò i piedi per terra , percepì un dolore lanciante alle articolazione e una fitta al ginocchio .

Nella  sua testa pregava perché le gambe lo sostenessero .
Strinse i denti cercando di fare dei respiri profondi per diminuire il dolore , strinse forte il lenzuolo tra le mani contando mentalmente fino a 3 , poi con il respiro bloccato in gola e un dolore terribile alla schiena si alzò .
 non gli sembrava vero

Le  gambe tremavano e lanciavano stilettate di dolore ogni 3 secondi , quando le mani lasciarono il letto non riuscirono a tenerlo in equilibrio e il maggiore cadde in avanti , solo il tavolino lo fermò

Jensen prese due respiri profondi e cerco di fermare i tremori alle gambe

“ok , ok , ok” ripeteva tra un respiro e l’altro stringendo forte il tavolo di metallo
Si stacco tenendo le mani in avanti per cercare l’equilibrio , con un sforzo immane alzò il piede sinistro e cerco di fare un passo ignorando il dolore , inevitabilmente la schiena lanciò un dolore terribile facendolo gemere di dolore , velocemente alzò anche l’altro piede , ma questo fretta lo tradì facendolo barcollare e perdere l’equilibrio , ma ancora una volta si fermò stringendosi forte al mobiletto della stanza
Sudava e ogni respiro era un dolore immenso , la fronte gocciolava e la vista iniziava ad appannarsi mentre il corpo tremava ancora.
 
Misha si agitava camminando avanti e indietro

“i pompieri stanno lavorando al piano terra” lo informò un uomo della sicurezza

“devono fare in fretta , dentro c’è …”

“misha !”  la voce del giovane lo fece girare verso la porta del bagno

Jared appena uscito gli si avvicinò

“Jared stai bene ?” chiese frenetico portandogli la mani sulle spalle

“si , si , ma cosa è successo ?” chiese confuso

“l’ascensore credevo che … tu eri … dov’eri ?” chiese il medico

“In bagno , ero in bagno quando ho sentito un botto e temevo che fosse un terremoto o qualcos’altro” disse guardando gli altri che si muovano frenetici
Il giovane , ancora arrabbiato più con se stesso che con Jensen era entrato in bagno per sciacquarsi la faccia e cercare di riprendere il controllo , pensava che aveva esagerato e per questo si sentiva uno schifo ; ma sapere che nonostante tutto quello che era successo Jensen volesse tornare in moto lo sconvolgeva .

Stava per uscire e tornare dal maggiore per chiedergli scusa quando un botto fece tremare la terra , temendo che fosse un terremoto si mise sotto lo stipite della porta .

Il suo pensiero andò subito  a Jensen

“dio ti prego fa che non gli accada nulla”



“ti ho chiamato !” disse il medico continuando a stringergli la spalle

“il silenzioso” rispose  il giovane togliendosi il cellulare dalla tasca

“anche Jensen mi ha chiamato” continuò , la rabbia completamente dimenticata e la colpa per aver fatto spaventare il ragazzo ed avergli urlato contro crebbe ancora incontrollata

“sono un’idiota” disse poi si girò e seguito da Misha camminò velocemente verso la camera del maggiore , non si sarebbe mai aspettato di trovarlo così
Spalancò la porta già con le lacrime agli occhi

“Jens amore mi dispi … O MIO DIO”
Quando vide il maggiore in piedi , sudato , tremante , con gli occhi liquidi e così grandi da parere quelli di un cucciolo di cervo impaurito davanti a sue fanali di auto

per poco non ebbe un infarto

Il moro dietro di lui restò a bocca aperta sussurrando a fior di labbra il nome del maggiore
“jay” esclamò sottovoce il biondo cercando di sorridere , ormai non ce la faceva più a resistere ,  le gambe  dolevano da impazzire e la schiena sembrava sul punto di spezzarsi

Un tremore più forte fu il colpo di grazia
I due ragazzi sulla porta lo videro sbiancare , abbassare gli occhi e le gambe tremare fino piegaris in avanti
Jared prontamente con due falcate lo raggiunse prendendolo letteralmente al volo tirandoselo in braccio

“hey hey” lo richiamò quando il maggiore si appoggiò al suo torace chiudendo gli occhi respirando affannosamente
Jensen era pallido e sudato , sentendolo tremare tra le braccia il giovane lo guardò prima spaventato e preoccupato poi riportò lo sguardo sul medico,

Misha si avvicinò dicendogli di metterlo sul letto , cosa che fece immediatamente ma con estrema delicatezza
 il medico prontamente gli riattaccò gli elettrodi per monitorargli il cuore che batteva velocemente , poi con altrettanta velocità gli rinfilò la flebo e chiamò l’infermiera

“jens , cucciolo mi dispiace” sussurrò il  giovane abbassandosi al livello del viso dell’altro che pareva essere svenuto  , gli accarezzo i capelli  con una mano , mentre con l’altra gli stringeva la mano


“jared” lo richiamò il moro , il giovane alzò lo sguardo

“sta bene non preoccuparti” esclamò accarezzandogli a sua volta la spalla

“misha … lui … insomma è … era … lui” disse vagando con lo sguardo nella stanza

Aveva visto Jensen in piedi , non per molto è vero , ma lo aveva visto .
Il giovane riportò lo sguardo sul maggiore addormentato .
“lo so Jared , ma dobbiamo aspettare e …” Misha si interruppe bruscamente quando dei colpi di tosse scossero il colpo del maggiore

“Jensen hey !” lo richiamò il bruno accarezzandogli la fronte sempre più imperlata di sudore
Il biondo fece ancora due colpi di tosse poi si lamentò muovendosi nel letto

“Jensen amico mi senti ?” chiese a sua volta il giovane stringendogli la spalla
Jensen voltò la testa verso la voce e battendo gli occhi un paio di volte , per abituarli alla luce , li aprì .

Erano ancora liquidi e arrossati , ma nonostante tutto sul suo volto si dipinse un sorriso sincero rivolto al medico
“hey fratello ! come ti senti ?” chiese ancora sorridendogli a sua volta

“sono stato … me … meglio” sussurrò con voce bassa e tirata il biondo stringendo gli occhi nel tentativo di controllare il dolore alle gambe e alla schiena

“domani ti porterò in radiologia e ti farò altri esami , quindi fatti trovare qui domani mattina !” scherzò il moro sorridendo cercando di smorzare la tensione , il maggiore annui

“vi lascio soli … a domani” disse , poi strinse la spalla del biondo e diede un’amichevole pacca di incoraggiamento al giovane seduto ancora accanto al letto.

“grazie Misha a domani” lo salutò il giovane .
Passarono circa 2 minuti in silenzio , Jensen guardava fuori dalla finestra con il viso girato rispetto al giovane che teneva gli occhi bassi , continuando però a stringergli la mano

“jens … mi dispiace” disse il giovane sempre con lo sguardo basso

“Non importa” rispose il maggiore rimanendo però girato

“No Jensen … io … mi dispiace per prima ! sono uno stupido !” disse iniziando ad agitarsi

“io … non lo so … ho paura … tu …”il respiro accelerato e  gli occhi velati di lacrime gli impedivano di parlare e di dire al maggiore che l’idea di vederlo tornare in moto esposto a continui pericoli lo distruggeva.
Il maggiore si volto e quando vide le lacrime che rigavano le guance del giovane si commosse

“Jay non preoccuparti” disse cercando si avvicinarsi

“smettila” continuò sporgendosi e asciugandogli la lacrima con il pollice

“va tutto bene , non sono arrabbiato Jay ! io ti amo!” disse accarezzandogli i capelli , quelle parole e quel gesto così delicato e pieno d’amore sconvolsero il giovane che , singhiozzando , lo abbracciò stringendogli i fianchi nascondendo il viso nella sua maglia

“ho paura … ho così paura Jensen” bofonchiò rafforzando la presa sul corpo del maggiore che gli accarezzava i capelli con una mano e con l’altra la schiena

“di cosa amore ?” gli chiese cercando di addolcire la voce
“di perderti” rispose il giovane scosso ancora dai forti singhiozzi

“sono qui Jay , non andrò via , rimarrò sempre con te … te lo giuro” cercò di consolarlo il biondo stringendolo con le poche forze che aveva
Jared consolato di quelle dolci carezze smise di piangere e , facendo attenzione a non fare male al compagno , si mosse e sdraiò a sua volta sul letto rimanendo però stretto al corpo dell’altro sdraiato sul suo torace , proprio sopra il cuore . chiuse gli occhi e si concentrò sul suoni dei battiti di Jensen ,
sul calore delle sue mani che gli accarezzavano i capelli e su quelle delicate carezze che il biondo gli lasciava sulla schiena , gli sembrò di essere a casa sdraiati nel loro letto intenti a coccolarsi dopo aver fatto l’amore

Sopirò e inspirò il profumo del maggiore e una sensazione di pace e tranquillità lo assalì , per un attimo tutti i problemi sembrarono piccoli e lontani , c’erano solo loro , i loro cuori che battevano all’unisono e il loro amore .

Il giorno dopo , come aveva detto Misha , in mattinata delle infermiere gli prelevarono il sangue , poi lo avevano portato a fare la risonanza magnetica e la lastre a schiena e gambe .

Durante gli esami Jared camminava nervosamente avanti e indietro nel corridoi pregando che tutto andasse bene
Prima di pranzo i ragazzi erano in camera , Jensen era stanco di stare sdraiato , così aveva chiesto di stare sulla sedia a rotelle , Jared invece era seduto sul letto , i due stavano parlando tra loro quando Misha entrò nella stanza
Jared scattò in piedi come un soldato e Jensen con qualche manovra girò la sedia


“allora ?” chiese il giovane incrociando le braccia

“allora” ripeté Il medico sbattendo la cartellina sulle gambe

“ho delle novità ” disse sorridendo

“la articolazioni sembrano tornate apposto , le fratture devono ancora guarire completamente, ma sono migliorate così come le condizioni della schiena ” continuò sotto lo sguardo attento dei ragazzi
“ma è meglio agire , come si sul dire “batter il ferro finché è caldo”” disse continuando a sorridere

“Misha che vuoi dire “ chiese confuso il giovane

“voglio dire … che dato che il nostro testa calda qua , anziché aspettare il nostro via libera si è alzato di sua spontanea volontà rischiando di cadere e rompersi ancora qualcosa” continuò con quello che pareva un rimprovero detto bonariamente

“abbiamo capito che sei pronto” proferì

“pronto per cosa ?” chiese il maggiore con un sussurro

“per tornare in piedi ” .
 
Come per gli ultimi capitolo ringrazio molto Cin 75 per i consigli e ovviamente anche TeamFreeWill  per gli incoraggiamenti e i fantastici consigli che ho apprezzato moltissimo <3 sono due autrici fantastiche che mi hanno aiutato moltissimo e che consigli di leggere a tutti <3
Grazie grazie <3
E ovviamente grazie a chi leggerà e commenterà J

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Capitolo 13
*** Orso ***


La riabilitazione iniziò , Jared avevo portato tre tute , pantaloni lunghi e corti ,una dozzina di magliette , alcune le aveva acquistate apposta,  e 3 paia di scarpe da ginnastica .

 la mattina come al solito dopo la sua solita corsa con i cani , alle 6: 30 jared arrivava in ospedale e ,facendo piano, entrava in camera dove Jensen dormiva ancora .

Per mezzo’ora o anche un’ora il giovane lo osservava dormire incantato di movimenti del torace che si muoveva su e giù , innamorato dei capelli che senza gel gli cadevano sulla fronte e formavano delle piccole curve all’insù , quasi dei riccioli appena nati , sulle orecchie.
Il colorito ancora cinereo e le occhiaie violacee che gli coloravano il viso però gli lasciavano l’amore in bocca e la voglia di baciarlo fino a restituire colore a quel viso così stanco, stressato e soprattutto spaventato era tanta.

Nella sua testa lo vedeva ancora sdraiato in quella scarpata, sporco di terra e con le guance rigate dalle lacrime

Alle 7.30  circa Jared si avvicinava e si sedeva sul letto poi , delicatamente , si sporgeva e gli dava un bacio sulla fronte

“jens sveglia” diceva continuando a dagli dei teneri  bacini sulla fronte

Il biondo mugolava arricciando il naso per poi abbassarsi e nascondersi sotto le coperte , proprio come un bambino che non vuole alzarsi per andare a scuola
“hey dormiglione svegliati” continuava il giovane ridendo e tirando le coperte per scoprirgli il viso.

Quando i loro occhi si incontrarono , proprio come quando a casa si svegliavano  nel loro letto dopo una notte di coccole, si baciavano sulle labbra .
“buongiorno”                                       

Quel giorno Jensen iniziava la fisioterapia , il giorno non era iniziato nel migliore dei modi ; Jensen si era messo la tuta nuova che il giovane gli aveva comprato e a Jared quasi venne un colpo nel vedere che sia i pantaloni che la felpa gli stavano larghi , aveva preso una taglia in meno rispetto a quella normale di Jensen , ma vedere che la tuta gli cadeva sui fianchi e sulle spalle gli provocò un colpo al cuore .

Per non parlare dei brontolamenti del maggiore quando vide la sedia a rotelle

“Non posso andare con le stampelle ?”aveva chiesto con sguardo implorante

“no , non riesci neanche a reggerti in piedi” aveva risposto il giovane aiutandolo ad alzarsi e a  mettersi sulla sedia a rotelle , nel farlo sentì il biondo gemere per il dolore

“tutto ok ?” chiese stringendogli la spalla

“si … si apposto” ma il maggiore aveva gli occhi velati di lacrime

Jared non gli diede peso ,non troppo.
Nella palestra dell’ospedale , furono accolti da un tipo alto e spallato che pareva  appena uscito dal set di baywatch

“piacere sono Cliff” disse porgendogli la mano

“ciao sono jensen e lui è Jared il mio ragazzo” disse il biondo senza problemi , facendo anche arrossire il giovane

“aspetta , aspetta”disse il fisioterapista

“io ti ho visto nel tuo ristorante !” disse indicando il bruno mentre sorrideva

“mamma mia ! non ho mai mangiato così bene!” continuò

“ti ringrazio ! eri li con la tua ragazza ?” chiese il giovane mettendosi di fianco al compagno

“no … con il … mio … ex ragazzo” rispose abbassando lo sguardo

“o mi dispiace” cerco di rimediare Jared anche se non era molto entusiasta all’idea che un altro ragazzo mettesse le mani sul suo Jensen .

“si … grazie . va beh ! iniziamo !” disse battendo le mani e abbassandosi per poter vedere negli occhi il ragazzo biondo

“Ok Jensen direi che data la tua situazione parecchio delicata , non voglio affaticare subito le gambe rischiando di causare dei danni alla schiena già danneggiata , quindi
partiamo con il riscaldamento dei muscoli” detto questo si alzò

“riesci ad alzarti ?” chiese sorridendo

Il  “si” di Jensen e il “NO” di jared si scontrarono così come i loro occhi
“va bene !” disse Cliff

“direi che devo ascoltare il tuo compagno ho ragione ?” domandò ironico

“fosse per lui si vorrebbe già alzarsi e correre in giro come se niente fosse” rispose Jared sfoderando un sorriso
“due contro uno … vi sembra corretto ?! ” brontolò Jensen sbuffando

Purtroppo la fisioterapia fu più dura del previsto , per Jensen , ma soprattutto per Jared .

Cliff lo aveva preso in braccio , sotto lo sguardo quasi di fuoco del giovane , e portato sulla sedia degli esercizi
Il biondo credeva che non sarebbe stato così faticoso e doloroso .

Cliff cercava di fare piano muovendolo delicatamente , ma ad ogni movimento uno stilettata di dolore gli arrivava al cervello facendolo gemere e tremare. Jared respirava profondamente per cercare di mantenere il controllo e resistere alla voglia di prendere il fisioterapista per la maglia e dirgli di mettere giù le mani dal suo ragazzo.

Quando Cliff per controllare la ferita al fianco gli alzò la maglia e gli sfregò i fianchi sorridendo Jared fece due colpi di tosse appositamente
“fai tanta palestra è Jensen” disse il fisioterapista controllando i punti mentre le mani erano dal punti di vista di Jared da troppo tempo posate sui fianchi

“facevo” rispose il maggiore volgendo lo sguardo al giovane accanto a lui

“si il suo coach lo spronava a fare almeno 3 ore al giorno” disse duro Jared avvicinandosi , allungando le mani  prese la maglia, arrotolata vicino ai pettorali, e  la abbassò coprendogli il torace e lo stomaco continuando a guardare serio Cliff che , intimorito, abbassò gli occhi.

Jensen sorridendo scosse la testa , il suo Padaorso era sempre in agguato .

“bene procediamo” disse passando alle gambe , con delicatezza prese quella sinistra e iniziò a muoverla lentamente . ma all’improvviso Jensen si inarcò gemendo

“vuoi fare un pausa ?” gli chiedeva fermandosi

“no , continuiamo” rispondeva il ragazzo stringendo i denti e le mani sulle imbottiture della sedia ortopedica

Gli altri due si guardavano non molto convinti
“jens non devi sforzarti troppo” disse Jared abbassandosi e accarezzandogli la schiena
“sto bene”

Ma il maggiore non stava bene per niente , le gambe gli tremavano per i messaggi e i movimenti  di Cliff gli provocavano delle fitte.
“forse dovremmo fermarci ! hai fatto abbastanza per oggi !” consigliò l’uomo

Ma Jensen negò nuovamente con la testa

“no , ci riesco  , io devo AAAAAAA” improvvisamente il maggiore urlò piegandosi stringendo  occhi ,  denti  e la mani intorno ai braccioli della macchina

“JENS” lo richiamò preoccupato Jared sedendosi accanto a lui e abbracciandolo per le spalle , soffriva nel vedere il compagno contorcersi per il dolore

“rilassa i muscoli , rilassati” disse calmo e professionale Cliff, accarezzandogli con il polso la gamba sinistra che tremava incontrollata
Jensen si rilassò respirando lentamente , appoggiandosi a Jared che lo sosteneva da dietro accarezzandogli il torace affannato facendo sempre attenzione alla medicazione sulla ferita

“calmati , va tutto bene!” sussurrava all’orecchio della’altro

“Jensen per oggi basta così !” disse autoritario Cliff , guadagnandosi in cambio un’espressione frustrata dal maggiore , ma grata da Jared.
Quella sera Jensen non mangiò nulla , bevve solo il succo , nonostante Jared lo spronasse a mangiare

“devi mangiare qualcosa se domani vuoi essere in forza per la fisioterapia” disse accarezzandogli la spalla

“non ho fame” rispose il maggiore sprofondando nel cuscino e incrociando le braccia al petto

Jared sospirò pesantemente , Jensen aveva perso minimo 12 kg da quando era in ospedale e il giovane iniziava a sospettare che la causa fosse più psicologia che fisica .
Stava per dire qualcosa quando un’espressione dolorosa si dipinse sul volto del biondo .

“hey che hai ?” chiese sedendosi accanto a lui preoccupato

“mi fa male … la schiena ” rispose il maggiore stringendo gli occhi e muovendosi sul letto

“girati” disse il giovane  guadagnandosi un sguardo confuso del maggiore

“Jared ti sembra il momento ? e il luogo ?” disse il biondo con  sempre quel sorriso malandrino stampato in volto
“ma pensi sempre a quello tu ? girati !” lo rimproverò ridendo Jared

Con l’aiuto del giovane il maggiore riuscì a mettersi a pancia in giù cercando di soffocare i gemiti di dolore . quando fu completamente sdraiato con le braccia sotto il cuscino e la viso voltato verso sinistra , sentì le mani di Jared che gli sollevavano la maglia fino alla spalle , poi quando le sue mani si posarono sulla pelle un brivido lo scosse

“scusa , ho le mani fredde” disse il giovane con voce bassa ,continuando però a massaggiargli la spalle con le mani completamente aperte

“non … preoccuparti” sussurrò il maggiore inarcando leggermente la schiena sospirando sotto quelle dolci carezze . Jared sorrise scuotendo appena la testa , poi i suoi occhi si posarono sul corpo del maggiore , i lividi che lo decorava così come le cicatrici delle varie caduto erano ognuna un colpo al cuore
Ma le costole e le vertebre che si intravedevano sotto la pelle che pareva un leggero strato di carta velina che aveva perso quella bellissima abbronzatura che la faceva sembrare caramello .

“sai” disse Jared iniziando a scendere portando le mani appena sotto l braccia e sporgendole ai lati cavalcando appena con il palmo , il movimento provocò un gemito del maggiore

“pensavo di chiedere a Cliff di insegnarmi qualcosa di fisioterapia, così quando tornerai a casa potrò aiutarti io” continuò mentre la mani scendevano lungo i fianchi accarezzando la pelle morbida

“mmm , e non c’entra nulla con la tua gelosia vero” rispose con voce bassa Jensen tenendo gli occhi chiusi e il viso sprofondato nel cuscino
“geloso ! IO ?” disse il giovane sorridendo , anche se sapeva benissimo a cosa si riferisse il maggiore

“Ho visto come scrutavi Cliff oggi , lo fulminavi ogni volta che mi toccava , quando mi ha preso in braccio per mettermi sulla macchina degli esercizi eri sul punto di saltargli addosso e sbranarlo, per non parlare del discorso della palestra ” rispose il maggiore sorridendo

Jared sorrise , era vero , non era per niente felice di vedere un altro uomo mettergli le mani addosso ,ed era vero anche che quando il fisioterapista aveva preso tra la braccia il maggiore e lo aveva toccato dappertutto lo avrebbe volentieri sbattuto al muro .

Il giovane allora , provocato dalle parole del maggiore si spostò e si mise a cavalcioni sulla schiena di Jensen , poi si abbasso e gli dei baci in fondo alla schiena

“jay … no … non così” esalò Jensen con voce bassa e rauca

“si sono geloso” disse il giovane non smettendo di lasciargli languidi baci sulla schiena
“ma tu sei mio” continuò mentre con la lingua accarezzava la spina dorsale , Jensen gemette stringendo i pugni sotto il cuscino

“jay” sussurro ancora sentendo dei tremori di piacere invadergli il corpo

“solo mio” continuò ancora Jaared tornando a baciargli la schiena e risalendo sulle spalle

“e nessuno ti deve toccare” un bacio più profondo scioccò nella stanza e provocò un gemito forte di Jensen
“solo mio” una altro bacio languido sulla spalla

“mio” un bacio appena sotto il collo, un gemito del biondo
“sei mio” un bacio in quel punto sotto il collo

“mio e di nessun altro” il giovane iniziò  a mordicchiare l’orecchio e la pelle intorno

La voce bassa , i baci e il torace di Jared che si strusciava sulla sua schiena stavano eccitando il maggiore
“Jay , amore ti prego” sussurrò il maggiore inarcandosi appena contro il corpo del giovane

“ok” disse all’improvviso il giovane smettendo di baciarlo e alzandosi in piedi scendendo dal suo corpo , non prima di avergli accarezzato il sedere con la mano in quella che doveva essere una piccola sculacciata

“direi che per stasera può bastare” disse sorridendo mentre si sistemava la maglietta
“Jared Tristan Padalechi ! sei una maledetto sadico” rispose con voce dura e scocciata il maggiore scosso ancora dai brividi del piacere mentre le mani stringevano ancora il lenzuolo

Jared rise prendendo dal tavolo una bottiglietta di acqua , gli piaceva da matti Jensen quando era arrabbiato , diventava terribilmente eccitante
“SI ridi ridi” disse ancora il maggiore mettendosi sul fianco
“vedremo se riderai ancora quando Cliff inizierà a farmi i massaggi” continuò sorridendo sapendo che il giovane si sarebbe arrabbiato , infatti il giovane per poco non sputò l’acqua

“massaggi ??” chiese asciugandosi la bocca con la manica della felpa

“si massaggi “ rispose il maggiore sorridendo aprendo leggermente l’occhio per vedere la gelosia dipinta sul volto dal giovane

Jared posò la bottiglia e si avvicinò al letto , si sedette accanto al ragazzo che lo guardava sorridendo furbamente .

Una mano del giovane fece il giro s si posò dove poco prima aveva lasciato quell’impertinente carezza
“ ricorda Jensen Ross Ackles” disse stringendo il gluteo nella mano
“questo ! così come tutto di te” continuò serio
“è . solo .mio” disse duro alzando un sopracciglio
“chiaro ?” chiese
“trasparente” rispose il maggiore sorridendo , Jared si sporse e gli baciò al fronte
“bravo il mio cucciolo” disse spostandosi sule labbra morbide raccogliendolo in un bacio lento e passionale , dove le loro lingue si incontrarono e intrecciarono  saggiando
il sapore dell’altro.


Il giorno dopo Jared aveva un appuntamento con il suo editore per parlare del libro e con il suo commercialista per parlare del nuovo locale in California . in mattinata chiamò Jensen per dire al maggiore che sarebbe arrivato per le 11 circa

All’inizio dell’appuntamento i due uomini gli chiesero subito come stava Jensen ,  si misero a fargli i complimenti sulla sua bravura e sulla fama che aveva riscontrato con il ristorante , poi gli dissero che per mantenere alto il suo nome dovevano sbrigarsi a pubblicare il libro e a confermare l’acquisto del nuovo locale . ma Jared , seduto
dall’altra parte della scrivania non li ascoltava , la sua attenzione era concentrata sulla cornice .

La foto ritraeva lui e Jensen al lago  , il maggiore sdraiato sul pontile a torso nudo sul legno si sporgeva e lui nell’acqua si teneva al pontile e gli baciava le labbra .
Erano al lago vicino casa di Jared ,quando erano andati a conoscere i suoi genitori , era un pomeriggio caldo e affannoso e dopo aver mangiato un pranzo luculliano a base di tacchino ripieno , verdure al forno e dolci di ogni tipo , una nuotata rinfrescante ci voleva proprio

“credi che sia piaciuto ai tuoi genitori ?” chi aveva chiesto il biondo mentre erano sdraiati sulla coperta sulla riva
“si …” rispose il giovane girandosi sul fianco  per poterlo vedere meglio
“ma l’importante è che tu piaccia a me . e tu mi piace molto , davvero molo” disse sporgendosi e baciandolo .

A quel dolce ricordo il giovane sentì gli occhi iniziare a bruciare . come avrebbe voluto alzarsi , scendere la scale e trovare Jensen intento a giocare con i cani o  guardare i video dei suoi salti per prendere appunti , avvicinarsi e dargli un bacio sulla bocca sentendo quel suo sapere invadergli il corpo e mirare i suoi bellissimo occhi.
Dopo aver salutato i due uomini , portò i cani dalla dog sitter  , come ogni giorno da quando Jensen era in ospedale dopo averli salutati con baci e carezze si mise in auto verso l’ospedale.

Stava per entrare in stanza quando la voce dell’infermiera lo fermò

“signor Padalwi ?” chiese leggendo la cartella

“padalechi , comunque si sono io!” rispose sorridendo ,ma poi il panico che fosse successo qualcosa a Jensen prese piede

“è successo qualcosa a Jensen ?” chiese infatti con una nota di panico nella voce

“no ! no ! stia tranquillo !” rispose la ragazza sorridendo per tranquillizzarlo

“il suo compagno mi ha chiesto di informarla che è andato in palestra” continuò sfogliano la cartelletta che teneva in mano

“il suo fisioterapi …” stava dicendo ma quando alzò lo sguardo viso solo l’ombra del giovane che scompariva dietro le scale.

“ok” si disse l’infermiera girandosi ritornando dietro il bancone

“cosa è successo ?” chi chiese la sua collega seduta al computer

“stavo dicendo a quel ragazzo che il suo compagno è in palestra quando è corso via senza lasciarmi finire “ disse sistemando la cartelletta nello scaffale

“chi ? quel bel ragazzo Bruno alto più di 2 metri che sta insieme a quel bel tipo biondo ?” domandò guardandola , l’altra annuì dicendo

“quello seguito da Cliff”

L’altra sorrise
“Cliff ieri mi ha detto : appena lo tocco quel gigante mi guarda come se  stesse per tirare fuori le zanne e volesse saltarmi addosso e sbranarmi, Staccarmi con le unghie e con i denti la giugulare e scuoiarmi per poi mettere la mia pelle come un tappeto e la mia testa sopra un camino nel suo chalet  in montagna, fissandolo con un sorriso mentre sorseggia un bicchiere di vino” disse imitando quasi alla perfezione la voce dell’uomo

Entrambe scoppiarono a ridere.
 
 
 

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Capitolo 14
*** sul ring ***


Quando Jared arrivò in palestra entrò così freneticamente che per poco non andò a sbattere contro un signore che camminava nel corridoio, ricevendo in cambio una serie si imprecazioni  poco carine

Entrò trafelato sotto gli occhi sorpresi del fisioterapista e del biondo

“hey Jared ! hai corso ?” gli chiese l’uomo sorridendo

“ciao amore ? perché quell’aria sconvolta ?” disse Jensen seduto sulla macchina degli esercizi

Il giovane respirò affannosamente mentre si avvicinava ai due
“amf … amf  si … ho fatto una corsa … “ cercò di spiegare

“per poco non ho travolto un vecchietto !” raccontò ridendo , poi si sporse e diede un bacio sulla bocca a Jensen

“buongiorno cucciolo !” gli disse passandogli una mano tra i capelli leggermente sudati

“ciao Cliff” lo saluto il giovane alzandosi e guardando il fisioterapista che ricambiò con un cenno del capo

“allora Jay ! come va il ristorante ?” chiese pochi minuti dopo Cliff

Il giovane , seduto su un sedia accanto a Jensen , lo osservò con lo sguardo che era un misto tra incredulità e rabbia , per il nomignoli Jay.
“bene grazie.” Rispose secco evitando di sorridere

“ok …” sussurrò il fisioterapista

“vado a prendere la cartelletta”continuò per poi uscire tenendo la testa bassa

Rimasti soli i due ragazzi si guardarono

“jay , per favore …” disse il biondo

“vuole solo fare amicizia” continuò addolcendo la voce

“si come no … vuole esserti molto più che amico” rispose sempre duro il giovane

Ma la risposta del maggiore lo spiazzò
“ma se ti sta guardando con gli occhi da triglia da quando sei entrato”  proferì il biondo con tono leggermente ironico

“COSA ??” chiese confuso Jared allarmato
“non ti sei accorto delle occhitine che ti lancia …” continuò incrociando le braccia al petto

“ti guarda che se volesse saltarti addosso” sussurrò tenendo gli occhi bassi

Jare confuso penso alle parole del compagno e sorprendentemente realizzò che aveva ragione , Cliff lo guardava sempre , quando entrava , quando baciava Jensen , quando lo accarezzava e prima di andare fuori gli passava una mano sulla spalla .

Il giovane sconvolto riportò lo sguardo sul maggiore , vedendolo con quell’adorabile espressione imbronciata non poté fare a meno di sorridere

“o cucciolotto mio ! non sari mica geloso ?” chiese ridendo

Ma si pentì quando sul viso di Jensen si dipinse un’espressione di sconforto ancora più marcata

“hey Jens” disse alzandosi e sedendosi accanto a lui passandogli una mano sulle spalle

“lo sia che amo te …” continuò dandogli un bacio tra i capelli

“sei la mia dolce ispirazione !” disse ridendo , poi si sporse e con gioia vide che anche sul volto del maggiore si era dipinto un leggero sorriso

“ti confesso che quella sera sono stato io a sculacciarti … non lucky”

Jensen rise appoggiandosi al petto del giovane

“Jay sei uno scemo” disse ed entrambi risero

Le settimane passavano , Jared aveva ripreso il lavoro al ristorante , certo per lui era difficile stare lontano da Jensen , ma cucinare lo distraeva dai mille pensieri.
La riabilitazione continuava e nonostante i muscoli del maggiore sembravano rinforzarsi ogni giorno era sempre più dura , la sera , dopo aver mangiato meno di un quarto della sua cena , si addormentava esausto con Jared che lo accarezzava e baciava sulla fronte sussurrandogli un dolce

“dormi cucciolo”

Jared aveva mille preoccupazioni , vedeva il biondo sempre più magro e quando lo accarezzava sotto la maglietta gli sentiva le costole sporgenti e le vertebre tremava . quando andavano in palestra avrebbe tanto voluto intervenire per fermare Cliff quando gli muoveva le gambe o faceva gli esercizi che lo facevano gemere per il dolore e stringer i denti per cercare di contrastare le fitte alla schiena.

Più le settimane passavano più la preoccupazione del giovane saliva

Un giorno Jared era dovuto andare al ristorante per preparare per il servizio serale ed era arrivato tardi.

Appena entrò in ospedale si precipitò in palestra

Quando aprì la porta per poco non ebbe un colpo , Jensen era in piedi ; si teneva con le mani a due assi di ferro orizzontali 

Il viso era pallido e sudato e sia gambe che braccia tremavano , Cliff accanto a lui con una mano gli stringeva il polso mante con l’altro braccio gli circondava le spalle per sostenerlo 

“Jensen” lo chiamò il giovane entrando e avvicinandosi 

“hey … Ja … Jay” biascicò il maggiore con voce tirata e stanca stringendo ancora più forte la mani facendole 
sbiancare. 

“Jens perché sei in piedi ? non devi sforzarti” disse serio mentre gli portava a sua volta la mano sulla spalla scostando quella del fisioterapista che da quando era entrato lo stata fissando 

“Jay ti prego” disse con la voce sempre più stanco il biondo; Jensen sentiva le gambe sempre più deboli , la testa pulsava e girava ma il dolore più grande era alla schiena che lanciava fitte dolorose ogni 30 secondi.


“Jared” intervenne il fisioterapista 
“deve muovere le gambe se vuole tornare a camminare” spiegò guardandolo sorridendo per cercare di calmarlo

“ma non è troppo presto ?”chiese preoccupato il giovane continuando a stringere il braccio e la spalla del compagno , quando Jensen provò a fare un passo si spose in avanti e il giovane si allarmò ; prontamente gli passò il braccio sul torace per stringerlo e sostenerlo.

“credo che dovremmo aspettare , non è abbastanza forte e le sue gambe non …” stava spiegando quando la voce di Jensen lo fermò 

“ADESSO BASTA JARED” disse duro il maggiore guardandolo serio , entrambi si stupirono guardandolo esterrefatti 
“fa male ! fa terribilmente male !” continuò il maggiore con gli occhi lucidi e la gocce di sudore che gli imperlavano la fronte 

“ma devo farlo ! non voglio passare tutta la mia vita sulla sedia a rotelle a vederti mentre ti preoccupi per me giorno dopo giorno rovinandoti la vita ” 

“Jens” sussurrò il giovane spaventato dalle parole del biondo 

“so che ti preoccupi per me ! ma così non mi aiuti ! non posso farcela se appena provo a fare un 
passo tu sei li a fermarmi !” disse mentre i suoi occhi si inumidivano 

“perciò … per favore vai via” sussurrò abbassando lo sguardo

“cosa ?” chiese confuso il giovane 

“va fuori !” rispose secco il biondo evitano il suo sguardo 

“cucciolo no , ti prego no parliamo” provò a convincerlo accarezzandogli la spalla , ma il maggiore continuava a tenere il viso basso 


“Jared” lo richiamò Cliff
“è meglio se vaì” disse indicandogli con gli occhi la porta 
Jared amareggiato e infinitamente triste si staccò dal corpo di Jensen e guardandolo preoccupato si avvicinò alla porta 

“ti aspetto fuori” disse mentre apriva la porta , Jensen non gli rispose e non alzò lo sguardo , questo fece un male terribile al giovane 

20 minuto dopo cliff uscì dalla palestra e , mentre Jensen si cambiava , andò a cercare Jared 
Il giovane era seduto su un delle poltroncine accanto alle macchinetta del caffè , piegato con le mani nei capelli
Cliff lo guardò e si intenerì immensamente 
Il fisioterapista si sedette accanto a lui 

“però , brutta storia quella di prima” iniziò per cercare di smorzare la tensione
Jared sospirò mettendosi dritto con la schiena e allungando lo gambe 

“Jensen a ragione” disse buttando fuori l’aria 
“ma da quando ha avuto l’incidente il senso di colpa e la paura che gli possa succedere qualcosa mi tormentano giorno e notte” confesso frustrato 

Cliff lo osservava e si chiese come la colpa e la paura potessero rovinare un viso tanto bello 
Gli posò una mano sulla spalla 
“ascoltami quello che è successo non è colpa tua” disse stringendolo 
“tu non lo sai! Se io ci fossi stato lui non si sarebbe distratto , non sarebbe caduto , non sarebbe finito qui e non starebbe soffrendo tanto” continuò il giovane poggiando la testa contro il muro dietro di lui 
“lo rivedo ancora sdraiato in quella dannata scarpata , coperto di sangue e terra mentre il suo viso spaventato si riga di lacrime” 


Cliff gli posò la mano sul ginocchio , questo allarmò leggermente il giovane che portò lo sguardo sulla mano del fisioterapista 
“cliff ma cosa ..”

“Jared ma non capisci” disse frenetico l’uomo guardandolo con occhi lucidi

“Jensen non merita le tue attenzioni !” continuò stringendogli il ginocchio e la spalle , lasciando completamente spiazzato il giovane 
“tu sei un ragazzo bellissimo è da quella sera nel tuo ristorante che sognavo di incontrarti!” 

“Cliff ma cosa dici !” si allarmò Jared cercando di liberarsi dalla stretta dell’altro 

“tu meriti qualcuno che ti apprezzi e non che rifiuti le tue attenzioni come fa lui” 

“meritiamo qualcuno di meglio !” finì l’uomo abbassando lo sguardo 

Il giovane improvvisamente capì , Cliff probabilmente non aveva superato la rottura con il suo ragazzo 
“o Cliff” disse il giovane portandogli una mano sulla spalla 

“ ascoltami io …”

“LEVAGLI LE MANI DI DOSSO” urlò la voce di Jensen interrompendolo e facendolo voltare ,il maggiore si sorreggeva allo stipite della porta con le gambe tremanti ma un espressione di pura rabbia dipinta in viso 
“jensen aspetta non è come pensi” si affrettò a dire il giovane alzandosi 

“ A NO !!! SCUSAMI SE VI HO INTEROTTI MENTRE VI FACETE GLI OCCHI DOLCI” urlò ancora con gli occhi lucidi sia per la stanchezza che per la rabbia 

“no cucciolo io ..”

“NON CHIAMARMI COSI’” Jensen era furioso e Jared si ammutolì 

“Jensen ti prego calmati” provò ad intervenire il fisioterapista alzandosi a sua volta a sorpassando Jared 
“è colpa mia , Jared non c’entra sono io che ho iniziato” disse tenendo le mani in segno di resa 

“TU , TU” 
All’improvviso Jensen si staccò dal muro e ,con uno scatto delle gambe , arrivò vicinissimo a Cliff e gli diede un pugno sul viso 
L’uomo barcollo e cadde all’indietro con il Biondo sopra di lui che urlava 

“NON LO DEVI TOCCARE NON TI AZZARDARE MAI Più” 

Cliff cercava di tenergli bloccate le mani e di prevaricare , ma nonostante fosse debole e malridotto Jensen non aveva dimentica le tecniche di lotta apprese alla’accademia e così benché le gambe dolessero da impazzire riuscì a tenere bloccato l’altro 

“Jensen basta fermati !” gli diceva Jared cercando di fermarli 
Infermieri e medici allarmanti dal trambusto si avvicinarono e con qualche difficoltà li separarono 
“Jens ,Jens , Jens calmati” gli disse il giovane abbracciandolo per le spalle 

“E SE TI RIVEDO ANCHE SOLO GUARDARLO TI STRAPPO GLI OCCHI !” urlo il biondo nella direzione del fisioterapista 
“jensen basta” disse ancora Jared stringendolo , anche perché lo sentiva tramare fortemente, 

“TE … TE LO GIURO …. DE … DEVI STARGLI LONTANO” parlò ancora Jensen con il fiatone e la voce tirata 
Jared allora agì , si rigirò il corpo di Jensen tra le braccia e , dopo averlo fissato in quei occhi liquidi di dolore e rabbia , lo baciò sulle labbra 
Un bacio caldo e passionale che prese alla sprovvista il maggiore che , dopo essersi rilassato tra le braccia del giovane si lasciò trasportare della lebbra che si incontravano e le labbra che si stuzzicavano 

“calmati” sussurrò Jared staccandosi appena , ma continuando a stringerlo a sé . quando si staccarono si guardarono e sorrisero , poi il giovane vide il viso di Jensen diventare ancora più pallido e sentì il corpo appesantirsi tra le braccia 

“hey amore” lo richiamò il giovane stringendolo per i fianchi 
Jensen iniziò a vedere appannato e sentì le gambe tramare , si sporse appoggiandosi al torace di Jared che lo accolse abbracciandolo 

“ok gladiatore , credo tu abbia bisogno ci un po’ di riposo” detto questo , facendo attenzione gli portò un braccio sotto le gambe l’altro sotto le spalle tirandoselo in braccio 
Jensen si accoccolò tra le su braccia nascondendo il viso del suo collo sospirando  

“andiamo” sussurrò stringendoselo al petto , lo percepiva così magro e debole che aveva quasi paura di spezzarlo
Quando arrivarono in camera lo fece sdraiare sul letto , gli tolse le scarpe da ginnastica e gli rimboccò le coperte fin sopra la spalla

Jensen borbottò qualcosa sprofondando nel cuscino chiudendo gli occhi ,jared sorride teneramente
Pochi minuti dopo il maggiore dormiva .

Jared , come molte altre volte , lo osservava dormire mentre gli accarezzava il braccio

“Jared” lo chiamò una voce dalla porta , quando si girò con sua grande sorpresa alla porta vide Cliff
Il giovane facendo attenzione a non svegliare il biondo si alzò e andò verso l’uomo che stava per parlare fa fu zittito subito da Jared che , con un gesto della mano e lo sguardo serio , gli indicò Jensen che dormiva

Il fisioterapista capì e uscirono dalla stanza
“Jared ascolta io non” stava dicendo il fisioterapista ma ,ancora una volta , fu interrotto da Jared

“NO ora mi ascolti tu !” disse serio

“mi dispiace se il tuo ragazzo ti ha mollato ! davvero so cosa si prova , anche io come te sono stato mollato , anche io ero triste . ma poi sai cosa mi è successo ?” chiese
Cliff scosse la testa colpito dal fatto che qualcuno avesse lasciato un ragazzo bello come Jared

“ho incontrato un ragazzo meraviglioso che ogni giorno mi regala la voglia di vivere , che mi fa sorridere , che ogni giorno mi dice che  mi ama e che ogni sera mi da il bacio della buona notte sulla guancia … uno che si è finito in  una rissa per difendermi e che quando aveva la febbre e stava malissimo mi ha ringraziato di esistere” disse sorridendo ma con gli occhi lucidi

“e io per colpa del mio lavoro ho quasi rischiato di perderlo …” continuò

“Cliff sono lusingato per i sentimenti che provi per me … ma amo Jensen lo amo infinitamente e dopo aver quasi rischiato di perderlo ho capito che lo amo ancora di più e che il pensiero di averlo fuori dalla mia vita mi terrorizza” finì con una lacrima che gli solcava il viso

“Jared mi dispiace tanto …” disse il fisioterapista

“mi sono fatto prendere dalle emozioni , chiederò scusa anche a Jensen”

“per quello ti conviene aspettare” suggerì il bruno sorridendo

“è meglio se torno da lui” continuò il giovane

Si salutarono stringendosi la mano dopodiché il giovane rientrò nella stanza di Jensen
Con sorpresa vide che era sveglio

“hey amore” lo salutò dolcemente sedendosi accanto al lui sul letto

“ti senti meglio ?” gli chiese sorridendo ma Jensen non rispose ne alla domanda ne al sorriso del giovane

“che c’è ?” gli chiese il giovane accarezzandogli la guancia

“ho sentito …” sussurrò

“cosa ?” chiese il giovane sporgendosi verso il viso dell’altro

“ho sentito quello che hai detto a Cliff” disse evitando però di guardarlo negli occhi
Jared ammutolito lo guardava , se davvero aveva sentito quello che aveva detto perché era triste

“ma se hai sentito perché sei infelice ?” gli chiese sentendo gli occhi farsi già lucidi

“perché …” Jensen si mosse nel letto sprofondando ancora di più nel cuscino

“tu mi hai fatto una bellissima dichiarazione d’amore … mentre io il massimo che posso fare è dirti un semplice ti amo” confessò il maggiore chiudendo gli occhi

Jared , sconvolto dalle parole di Jensen , gli accarezzò la spalla

“o cucciolo mio” con movimenti dolci e delicati si sdraiò accanto al maggiore che , appena percepì la presenza del giovane posò il viso sopra i suoi addominali scolpiti
Il giovane iniziò ad accarezzargli la spalla ,poi con movimenti altrettanto dolci gli prese il viso tra le mani e lo guardò in quei occhi verdi velati da un leggero strato di lacrime che metteva in risalto il colore smeraldo

“Jensen il tuo ti amo è quello che mi permette di andare avanti ogni giorno” disse fissandolo dritto negli occhi .

“jay … ti amo” disse il maggiore sorridendo

“anche io” rispose il giovane sporgendosi e catturandogli le labbra in un tenero bacio .

Qualche minuto dopo Misha entrò nella stanza trovandolo abbracciati nel letto

“bene bene ! a quando pare l’addestramento all’accademia che tanto odiavi ti è tornato utile !” scherzò sorridendogli

“lo hai saputo” disse il maggiore

“già”

“misha possiamo spiegare” provò a intervenire il giovane

“non serve , ho già parlato con Cliff e lui ammette che è tutta colpa sua” spiegò
I due si guardarono

“comunque sono qui per darvi un’altra notizia!” disse felice il medico

Guadagnandosi lo sguardo incuriosito di entrambi i ragazzi

“Jens” iniziò mettendogli una mano sulla spalla

“per la gioia di Jared ti dico che da domani poi riportare le chiappe a casa!”
 
Un grazie speciale a teanfreewill per l’idea magnifica di Cliff attratto da Jared , devo davvero ringraziarla perché questo capitolo mi aveva davvero messo in crisi J
Quindi grazie mille ! anche a chi leggerà e commenterà :* 

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Capitolo 15
*** casa , cani e coccole ***


Appena varcarono la soglia di casa i cani li accolsero festosi come se fosse entrato il re dell’universo , entrambi , di solito molto affezionati a Jared , appena videro il maggiore uscire dall’ascensore scavalcarono completamente il bruno per correre incontro a jensen  ,

“buoni belli giù” diceva ridendo cercando ti districarsi tra le stampelle e le zampe dei cani

“ragazzi state giù” intervenne il giovane posando i borsoni a terra e inginocchiandosi per attirare l’attenzione dei due cuccioloni , infatti Kika e Lucky si staccarono immediatamente dal biondo per raggiungere il padrone e saltargli addosso

“scappa intanto che li tengo” disse il giovane ridendo steso a terra mentre le due creature lo assalivano scodinzolando e laccandogli la faccia


Jensen ridendo a sua volta si avvicinò al divano , notò le coperte e il cuscino del letto

“hai dormito qui stanotte ?” gli chiese guardandolo mentre si rialzava da terra

“veramente …” Jared gli si avvicinò dimenticandosi di Kika che gli tirava il pantalone

“ho dormito qui da quando tu sei in ospedale” disse sincero ma sorridendo mentre avvicinatosi gli portava la mani sui fianchi

“perché ?” chiese ingenuamente il maggiore ricercando il suo sguardo

“non potevo ..” rispose semplicemente il giovane stringendolo ancora di più

“non potevo dormire in quel letto sapendo che accanto a ma la persona più importante della mia vita , quella che amo di più al mondo , non c’era” confesso alzando gli
occhi , lucidi dalle lacrime

“la prima notte ho toccato  le lenzuola e quando le ho sentite fredde ho capito che se mi fossi svegliato con la voglia di coccolarti non ti avrei trovato e che se avessi voluto darti una bacio non avrei potuto perché tu non eri accanto a me”

Confesso cercando di trattenere le lacrime

“ Jared … hey” Jensen gli posò una mano sul viso , lasciando cadere la stampella

“guardami amore” e il giovane trovò la forza di alzare lo sguardo , appena lo riportò su quegli splendidi occhi così luminosi e  pieni di vita fu come se il suo spiriti si dimenticasse di tutte la paure e preoccupazioni

“sono qui “ continuò con voce dolce mentre continuava ad accarezzargli il viso

“non ti lascerò più solo” concluse per poi posare le sue labbra su quelle del giovane , un  bacio puro per suggellare quella dolce promessa
Jared meravigliato dalle parole e dal bacio , dimenticò ogni timore , con uno scatto veloce portò le braccia sotto le gambe dell’altro , sempre attento a non toccare le zone

“delicate”  ,  lo sollevò in braccio facendo in modo avere le gambe di Jensen attorno alla vita

Non gli sembrava vero di poterlo sollevare con così tanta facilità e di sentirgli le vertebre e la costole , al pensiero tremava , ma poi si ripeteva che ci avrebbe pensato lui a rimetterlo in forma , che lo avrebbe fatto tornare il mister fusto che era .

“jay che fai mettimi giù” rise il maggiore stringendosi alle sue spalle

“no !” rispose dandoli un bacio sul petto proprio sopra il cuore  , poi fece un passo e con un movimento altrettanto veloce lo fece sdraiare sul divano

“che fai ?! sono stato sdraiato abbastanza in questo periodo ! voglio stare in piedi!” si ribellò il maggiore quando Jared gli stese le gambe mettendogli sotto un cuscino

“ho promesso a Misha che ti avrei fatto riposare , e poi per oggi ti sei sforzato anche troppo” rispose il giovane, anche se non lo avrebbe ammesso mai le gambe gli facevano male e schiena era scossa da tremori , ma il giovane sapeva che il biondo non avrebbe mai ammesso di essere stanco , così agi di prepotenza
 
“non fare Grace Anatomy con me ! voglio alzarmi!” continuò alzando il busto , ma si scontrò con la forte mano di Jared che , posato sul suo petto , lo fece sdraiare nuovamente .

“adesso stai qui buono” disse il giovane alzandosi  e passandogli il telecomando

“sistemo le cose  e …” ma Jensen lanciò il telecomando dall’altre parte del divano sorridendo come un bimbo monello

“Lo sai che sei proprio un  bambino !” gli disse incrociando lo braccia al petto ma sorridendo

“ e visto che sei così dispettoso” continuò abbassandosi e prendendo entrambe le stampelle

“hey non vale !!” si lamentò ancora il biondo cercando ancora di alzarsi

“provaci e ti lego con i guinzagli dei cani !” lo avverti il giovane puntadogli contro la stampella

Jensen incrociò le braccia al petto e sospirò

“sei cattivo” borbottò
Il giovane rise facendo il giro del divano, Jensen con il broncio era adorabile , sembrava un cucciolo che non ottiene quello che vuole. Da qui il soprannome cucciolo.
Il giovane vedendo quell’adorabile broncio sul viso dell’altro si sporse verso la sua fronte e gli diede un bacio sulla fronte.

“riposati , io vado in studio a finire dei documenti poi ti preparo la cena” disse con la fronte sulla sua 
Jensen , ancora con il broncio, gli fece la linguaccia girandosi e mettendosi sul fianco facendo ridere il giovane che pensò che il maggiore fosse proprio un bambino.

Verso le 19.30 Jared uscì dallo studio dopo aver controllato e chiamato il ristorante per controllare che la linea fosse pronta e riattaccò salutando il suo collaboratore .
Uscì dallo studio e scese in cucina , i cani gli corsero incontro festosi aspettandosi carezze , e magari un premio ,
 
“buoni giù” disse accarezzandoli
Mentre attraversava il salotto , alzò lo sguardo e controllò il maggiore

Sorrise nel vedere che Jensen si era addormentato mentre leggeva una rivista di motociclette sul petto . facendo piano si avvicinò e con delicatezza prese la coperta di pile e gliela sistemò addosso , il biondo mugolò qualcosa girandosi su fianco rivolto verso l’interno del divano
 
Jared intenerito da quel ragazzo che nonostante il suo atteggiamento forte e sicuro , in quella posizione rannicchiata sotto la coperta con le braccia vicine al petto , sembrava un bambino che finalmente trovava un po’ di pace dopo una tempesta .
 
Il giovane non resistette e si sporse dandogli un bacio leggero , quasi un sospiro , sulla guancia

“tranquillo Jensen , non soffrirai mai più”
Pensò osservando il viso ancora pallido e con qualche livido sotto gli occhi.
A malincuore si alzò accarezzandogli la spalla.
 
Preparò la zuppa di verdure fresche e il salmone al forno , si attenne scrupolosamente alla dieta che Misha e il nutrizionista avevano dato a Jensen per rimettersi in forma senza creare problemi ai tanti farmaci che  prendeva . il cuoco , mentre toglieva le taglie dal forno sperava che il maggiore mangiasse visto pranzo non aveva mandato giù niente dicendo che era stanco dalla fisioterapia.
 
Mise tutto nel piatto e poi su un vassoio , non mangiavano mai sul divano , tranne quando c’erano film o programmi che volevano vedere seduti comodi , ma solitamente mangiavano sul tavolo chiacchierando della loro giornata mentre si tenevano per mano guardandosi negli occhi .
Si avvicinò al maggiore ancora rannicchiato sul divano dormiva beato , gli dispiaceva svegliarlo , ma Jensen doveva prendere le medicine e soprattutto mangiare .
Sedendosi accanto a lui sul divano lo scosse leggermente sulla spalla “Jens sveglia !” sussurrò
Il maggiore mugolò qualcosa per poi affondare nel cuscino

“ti ho preparato un cenetta fantastica” continuò a sussurrare sporgendosi verso il suo viso  e lasciandogli un bacio delicato sulla guancia
“noo” sussurrò il biondo tirandosi la coperta fin sopra la testa

Jared sorrise teneramente , poi fece una cosa che il maggiore odiava ma che era un trucco molto efficace per farlo alzare dal letto , si alzò e si lavò le mani con l’acqua fredda , poi tornò dal maggiore e con la mano fredda , veloce , si insinuò sotto la maglietta di Jensen poggiandola proprio sulla schiena

“AAAAA JAARED” urlò il maggiore alzandosi velocemente sul divano

“ti odio quando fai così” disse il biondo guardandolo con il broncio

“lo sai che non mi” ma non fece in tempo a finire il giovane lo stava baciando languidamente stringendogli la schiena con le braccia
Il biondo si lasciò andare aprendo leggermente la bocca permettendo così alla lingua di Jared di insinuarsi nella morbidezza e nella morbidezza dalla sua bocca

“scusami cucciolo” disse allontanandosi appena da quelle labbra morbide che tanto amava

“ma dovevo svegliarti , e tu dormivi coi e un orso” finì sorridendo

“HEY” fece offeso , ma sorridendo , il maggiore

“Non dormo come un orso” disse poi dandogli un leggero pugno sulla spalla , Jared di rimando lo baciò a stampo sulla bocca

“un cucciolo di orso” disse dandogliene un altro  
Jensen mugolò qualcosa , ma poi si spose verso le labbra dell’altro per ottenerne ancora uno
Poco dopo erano seduti sul divano intenti a vedere un programma di cucina mentre mangiavano il salmone e le verdure , o meglio Jerad mangiava,  Jensen invece spiluccava dal piatto sotto lo sguardo preoccupato del giovane

“non ti piace ?” gli chiese

“no no no jay è perfetto ! come sempre !” si affrettò a rispondere il maggiore

“è per questo che  hai sempre il locale strapieno e i tuoi clienti ti adorano” continuò

“se è così buono perché non mangi ?” chiese senza rimprovero nella voce ma solo preoccupazione “scusami amore , ma ho mal di pancia” si scusò il biondo appoggiandosi con la testa sulla sua spalla , Jared guardò il piatto a malincuore vide che Jensen aveva mangiato poco più di un quarto di quello che c’era nel piatto

Ma se il biondo credeva che il padaorso avesse finito di fare l’orso , appunto , aveva torto . Jared si alzò e gli pose le pastiglie e un bicchiere di succo

“prendile tutte” disse autoritario

“Jay queste pastiglie mi rincoglioniscono” affermò frustrato il maggiore

“non mi interessa !” rispose il giovane incrociando le braccia al petto

“e se non ricomincerai a mangiare normalmente dovrò dire a Misha che inizierò a nutrirti via flebo” aggiunse serio , Jensen non rispose e si limitò a mugolare a sprofondare nel cuscino  battendo la mano sulla gamba , un segno per Kika che , scodinzolando felice , salì sul divano iniziando a leccare la faccia del maggiore mentre questo la accarezzava

“che brava la mia ragazza ! brava cucciola” diceva grattandola sulla schiena

“ti piace è ? ti piace è ?” chiedeva ridendo a causa del solletico che le leccate del cane gli provocavano , quel gioco così divertente parve attirare l’attenzione anche di Lucky che , trotterellando  , li raggiunse salendo a sua volta sul divano

“hey ragazzone” le coccole dei cuccioloni lo costrinsero a stendersi sul divano sotto le loro zampe che lo schiacciavano e sotto le loro lingue umide che lo tartassavano

“fermi ! calma!” diceva tra le risate

All’improvviso sentì un qualcosa salire sul divano facendolo sprofondare , aprì gli occhi e sorrise quando vide Jared steso su di lui sul divano ,per non arrecargli fastidio alle gambe ne poggiava una sul pavimento mentre l’altra la teneva tra le gambe del compagno , un mano l’aveva posata sulla spalla invece l’altra sullo schienale

“vuoi giocare anche tu cucciolotto ?” gli chiese il biondo poggiandogli le mani sui fianchi en delineati e muscolosi
Il giovane non rispose , si sporse e gli posò u bacio dolce sulla fronte , poi uno sullo zigomo destro e poi su quello sinistro , Jensen chiuse gli occhi non riuscendo a trattenere un sorriso .

Il giovane intanto continuava la sua tortura dandogli altri baci sulle guance e intorno alla bocca

“jay” sussurrò il maggiore a fior di labbra mentre continuava a stringergli i fianchi , Jared gli diede finalmente un bacio sulla bocca , nel frattempo la sua mano ara scesa dalla spalla sul petto , per poi arrivare sul fianco e sulla coscia che ora accarezzava con tutta la mano.

“credo di esserti mancato” affermò Jensen sorridendo , le mani avevano sollevato la maglia di Jared e ora gli accarezzavano la pelle calda , il giovane rabbrividì , ma non aveva intenzione di dire nulla , almeno finché sarebbero rimasti sul quel divano.
Si alzò ricevendo una lamentale di jensen che cercò di trattenerlo per un braccio

“aspetta” disse il biondo triste

Ma il giovane non aveva nessuna intenzione di andare da nessuna parte , Jared , sotto lo sguardo confuso del maggiore , gli mise un braccio sotto le ginocchia e l’altro sotto le spalle tirandoselo in braccio

“jay cosa fai ?” gli chiese il maggiore stringendogli le braccia al collo

“voglio tonare a dormire nel mio morbido e caldo letto con accanto il mio bellissimo e fantastico ragazzo” ammise il bruno stringendoselo al petto.
Jensen ,commosso, si appoggiò alla sua spalla sospirando beato e appagato da qual calore che il corpo del giovane emanava e da qual profumo così dolce e familiare che lo faceva sentire al sicuro, e la sicurezza e l’amore era proprio quello di cui aveva bisogno .

Arrivati in camera il giovane lo appoggiò delicatamente per terra stringendolo stretto per i fianchi , mentre il biondo lo abbracciava per le spalle
 
“che ne dici di finire quel massaggio che hai iniziato in ospedale” chiese languidamente contro il suo collo , facendogli venire i brividi
“Non desidero altro” rispose il giovane stringendolo ancora di più mentre si sedeva sul letto tirandoselo addosso
 
“per farlo bene dovresti spogliarti”disse accarezzandogli i fianchi sollevandogli appena la maglia arrivando a toccargli la pelle e , purtroppo, anche i le ossa sporgenti
Il maggiore tremò  di piacere
 
“ti va di farlo tu per me ?” sussurrò nel suo orecchio facendo tremare il giovane a sua volta .
 
Pochi secondi dopo tutti i loro vestiti erano abbandonati sul pavimento , il maggiore , proprio come in ospedale, era sdraiato a pancia in giù sul letto con le braccia sotto il cuscino , mentre Jared a cavalcioni sopra di lui gli massaggiava le scapole dandogli dei baci sulla spina dorsale
 
“non ti fermare” sussurrò il maggiore con gli occhi chiusi inarcando leggermente la schiena
“vuoi che continui ?” lo provocò  strusciando la sua virilità in fondo alla sua schiena
“voglio essere tuo” disse con un filo di voce il biondo stringendo il lenzuolo tra le mani
 
Jared temeva che il corpo del maggiore non fosse ancora pronto , ma vederlo li , sotto di lui , pronto a offrigli tutto di lui mostrandogli la schiena perfetta , la spalle , il collo , tutto faceva eccitare terribilmente il giovane
 
Sporgendosi appena gli baciò  il collo , leccando poi la pelle calda fino all’orecchio godendo dei sospiri strozzati del ragazzo steso sotto di lui

“vuoi stare così ?” chiese accarezzandogli il fianco , solitamente stavano faccia a faccia per soddisfare il loro bisogno di guardarsi , ma Jared temeva che se Jensen stesse girato a pancia in su avrebbe caricato troppo peso sulla schiena

  Così quando il corpo del biondo si inarcò strusciando contro la sua eccitazione già presente il giovane capì le sue intenzioni .
Preparò prima il compagno facendo sempre attenzione ad ogni minima smorfia di dolere , ma Jensen non faceva altro che sorridergli muovendosi e gemendo sempre più languidamente

Quando il giovane lo fece suo sollevandogli leggermene il bacino e continuando a baciarlo su spalle e collo , fu un’esplosione di passione , a entrambi parve di aver finalmente ritrovato quella parte del loro cuore andata perduta.

Jared spingeva continuando ad accarezzarlo sul fianco e a baciargli la spalle mentre il biondo si inarcava andando incontro alle sue spinte gemendo
Vennero insieme dicendo il nome dell’altro a fior di labbra .

Jared uscì dolcemente dal corpo del maggiore continuando ad accarezzarlo mentre si sdraiava accanto a lui , Jensen ancora scosso per l’amplesso stava ancora tremando , ma sorrideva con il volto sprofondato nel cuscino
Il giovane si alzò e prendendo le coperte coprì entrambi , assicurandosi che il maggiore fosse al caldo

Appagato e soddisfatto si sdraiò nuovamente rivolto verso il biondo che con gli occhi aveva seguito ogni suo movimento.
Jared sospirò perdendosi  negli occhi versi e luminosi del ragazzo sdraiato accanto a lui

“vieni qui” sussurrò accarezzandogli il fianco tirandoselo vicino , Jensen con qualche movimento finì completamente sdraiato sul corpo muscoloso e troppo alto del giovane ,che lo accolse stringendolo forte tra le braccia.

Pochi secondi dopo il maggiore si sollevò e gli diede un bacio casto sulla guancia

“notte amore” disse poi mettendosi di nuovo sdraiato sul suo torace , con l’orecchio sul petto , proprio sul cuore .
Nonostante quei baci della “buona notte” fossero d’abitudine per Jared erano un colpo al cuore , la naturalezza e l’amore racchiusi in quel semplice bacio lo stupivano e lo facevano tramare.
La mano che aveva posata sulla sua schiena iniziò a muoversi accarezzandolo dolcemente

“buona notte cucciolo” sussurrò stringendolo e posandogli una bacio tra i capelli sudati , assaporandone il dolce profumo che emanavano.
Stringendolo pochi minuti dopo le sentì iniziare a respirare regolarmente ,segno che si era addormentato , si sporse appena e , grazie alla luce che filtra dalla grande finestra dietro il loro letto , vide il viso del maggiore , gli occhi erano chiusi e l’espressione rilassata.

Gli fece ancora due carezze sulla spalla per poi rilassarsi a sua volta nel cuscino .
Le settimane passavano veloci , tra la palestre e i servizi al ristorante la vita pareva tornata frenetica .
Jensen stava riprendendo a camminare gradualmente , se prima aveva bisogno 24 ora su 24 della stampelle , adesso ne usava solo una

“mi sento tanto Dottor House” diceva facendo ridere i suoi amici

Jared invece era tornato a lavorare al suo libro , anche se era costantemente distratto dalla preoccupazione per il biondo

L’unico argomento che non avevano ancora toccato era la moto e le corse . almeno fino adesso

Un giorno Jared aveva appuntamento con un fornitore al ristorante , ma questi l’aveva chiamato dicendogli che aveva avuto un contrattempo e che non sarebbe venuto.

Il giovane allora tornò a casa con 2 ore circa di anticipo

“hey Jens sono a casa !” disse entrando lanciando la giacca sul divano

“il fornitore mi ha chiamato dicendomi che ha avuto un contrattempo !” continuò leggermente alterato

Ma nella casa regnava un silenzio assoluto

“jens ?” chiamò , ma non ottenne nessuna risposta

“Jensen ?” urlò appena più forte . niente

Andò a controllare in ogni stanza e sul balcone , ma del biondo nessuna traccia , allora leggermente preoccupato lo chiamò al cellulare

“cazzo!” disse quando la suoneria del cellulare squillò sul divano

Lo prese e digitò il pin di sicurezza per controllare se aveva impegni in agenda di cui non gli aveva parlato , ma la schermata che si aprì non era lo sfondo

Ma una chat con Jeffrey , Jared non si sarebbe mai permesso di leggere i messaggi del maggiore ,ma quando lesse : ci vediamo li

Si allarmò , ignorando la voce nella testa che gli urlava di non farlo lesso l’ultima conversazione

Ore 7:30  da Jeffrey  = ci vediamo alle 9 . non tardare

Ore 7:38 = Jeffrey non ho ancora detto nulla a Jay …. Ho paura che la prenderà male

Ore 7:45 da Jeffrey = Jensen devi tornare ad allenarti .

Ore 7:58 = e se Jared non fosse d’accordo ? non voglio deluderlo

Ore 8:04 da Jeffrey = Jared se ne farà un ragione . alle 9 ! vedi  di esserci ! altrimenti smetto di allenarti

Ore 8:18 = ok … ci vediamo li 

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Capitolo 16
*** se ci sei tu ... ***


Jared dovette fare ricorso a tutto a tutto il suo autocontrollo per non lanciare il telefono contro il muro

Arrabbiato presa la giacca e corse in garage .

Arrivò alla pista nel giro di tre minuti , parcheggiò freneticamente e scese dalla macchina senza neanche chiuderla a chiave
Appena arrivò allo spiazzo fu avvistato subito da Jeffrey
“O merda !” disse sottovoce l’uomo

“Jay ! che ci fai qui ?” chiese sorridendo avvicinandosi al ragazzo , gli occhi dilatati e  il ringhio quasi animalesco sul suo viso gli fecero capire che era arrabbiato , non si aspettava certo che il ragazzo con due rapide falcate gli sarebbe arrivato vicinissimo e , afferrandolo per il colletto della giacca , lo sollevò da terra

“brutto figlio di puttana!” sibilò a denti stretti stringendo l’indumento tra le mani
Jeffrey spaventato cercò di liberarsi mettendogli le mani sulle larghe spalle

“Jared cazzo è per il suo bene” disse l’uomo fissandogli gli occhi furenti del giovane

“il suo bene ! IL SUO BENE!” ripeté urlando

“jared” lo voce di Jensen alle sue spalle lo colse alla sprovvista

Quando si girò per poco non ebbe un colpo
Jensen aveva addosso la tuta da corsa , in viso era pallido e sudato ; ma la cosa che preoccupò ancora di più il giovane fu che il biondo si teneva il fianco con la mano cercando di nascondere un’espressione dolorosa

“jens” disse sotto voce lasciando l’uomo che respirò affannosamente portandosi la mano sulla gola
Il giovane gli corse incontro improvvisamente la rabbia che provava fu sostituita dalla preoccupazione per Jensen  , ma prima che potesse parlare fu il maggiore a farlo

“scusa ! scusami Jay” disse frenetico piegato quasi in due dal dolore al fianco

“non … non volevo mentirti … ma io … io dovevo provarci” i suoi occhi erano così liquidi e il suo viso così sofferente che il giovane non riuscì a essere arrabbiato con lui.

“Jens tranquillo non sono arrabbiato ! che cosa hai fatto ?” gli chiese mettendogli una mano sulla spalla e l'altra sul fianco sopra la sua 

“sono … sono caduto” disse il biondo appoggiandosi al compagno

“dovevo provarci” continuò
Il giovane lo guardava preoccupato

Poi all’improvviso Jensen spinse via il giovane e si avvicinò alla staccionata dove , dopo essersi appoggiato con le mani sul legno , vomitò .
“cazzo” disse il giovane seguendolo e accarezzandogli la schiena

“non hai fatto colazione” disse amaro notando che tutto ciò che vomitavo il maggiore era una sostanza biancastra mista ad acqua  
“Jay … davvero mi dispiace” biascicò il maggiore guardandolo con gli occhi lucidi
Jared gli accarezzò la schiena maledicendo mentalmente l’allenatore , avrebbe tanto voluto andare da Jeffrey e strangolarlo .

Dopo aver riaccompagnato Jensen nel suo camper , Jared prese la pomata per le botte il ghiaccio . seduto sul divanetto con il maggiore sdraiato a pancia in su con la testa di Jensen sulle ginocchia gli massaggiava la parte arrossata che presto sarebbe diventata un bel livido , nella sua testa ringraziò dio che non fosse caduto dalla parte della ferita.

“sei arrabbiato ?” gli chiese il maggiore notando il suo sguardo
“si . ma non con te” rispose secco il giovane continuando ad accarezzargli il fianco con la pomata accarezzandolo con dei cerchi

“dai Jared per favore non” stava per dire il maggiore , ma Jared lo interruppe
“no Jensen ! Jeffrey non può ricattarti dicendoti che se non torni in pista smetterà di allenarti” il giovane era davvero arrabbiato

“Jay , Jeffrey vuole solo che io torni presto a allenarmi , ma non è cattivo ! ha le sue buone ragioni” affermò il maggiore , poi una nuova stilettata di dolore lo costrinse a gemere e stringere gli occhi

“ok , ok” disse preoccupato il giovane alzandosi muovendolo il più piano possibile per farlo sdraiare sui cuscini

“ora dormi un po’” gli sussurrò all’orecchio dandogli un bacio sulla guancia

Jensen sbadigliò poi gli sorrise chiudendo gli occhi , pochi minuti dopo il suo respiro era regolare e i suoi lineamenti sereni
Jared , dopo averlo fissato teneramente , uscì

Fuori, appoggiato al lato del camper , trovò Jeffrey

“come sta ?” gli chiese l’uomo evitando però il suo sguardo

“sta riposando ! gli varrà un bel livido … uno da aggiungere alla collezione” rispose amaro Jared

“non volevo che cadesse io “ tentò di spiegare l’uomo , ma fu interrotto

“si si Jeffrey volevi solamente che tornasse in pista così da poter tornare a correre e a farti guadagnare un pacco di soldi !” affermò Jared duro
non si aspettava che un schiaffo forte lo colpisse in viso

“RAZZA DI RAGAZZINO IMPERTIENTE CHE NON SEI ALTRO !”  urlò Jeffrey
Jared , ancora confuso si massaggiava la guancia dolorante , sorpreso  dalla reazione dell’uomo , avrebbe voluto ribattere , ma l’uomo continuò

“  hai una minima idea di quanti mollando dopo aver avuto un ‘incidente come il suo ?” chiese guardandolo fisso
Poi sembrò calmarsi all’improvviso

“Jared” iniziò passandosi una mano sulla fronte

“ho visto ragazzi  e uomini che dopo un incidente come il suo hanno aspettato mesi prima di tornare in sella , e quando lo hanno fatto avevano così paura che non riuscivano nemmeno ad accendere la moto” confessò
Jared era esterrefatto , ma iniziava a capire

“per Jensen questo” disse allargando le braccia
“è la sua più grande passione ! come per te la cucina ! oggi non è caduto per una ragione qualsiasi , oggi lui è caduto perché ha paura !” continuò

Aveva gli occhi lucidi 
“più tempo passa lontano dalla sua moto più paura avrà quando ritornerà in sella ! e io non posso , non devo  permettergli di avere paura ! non permetterò che la paura
gli impedisca di continuare con la sua passione !”

Il giovane lo ascoltava incantato da quelle parole , credeva che l’uomo fosse interessato solo al successo e , dato che dopo il suo incidente alla gambe non poteva più correre , voleva che Jensen fosse come lui
Ma ora non era più così convito

“l’ho promesso a suo padre” sussurrò l’uomo abbassando lo sguardo
Jared rimase sconvolto da quelle parole

“lui … lui non mi parla mai di suo padre” ammise il giovane asciugandosi una lacrima ribelle che non era riuscito a trattenere

“come sai era un generale dell’esercito ... ma era anche un mio caro amico . diciamo il migliore. Quando Jensen è andato via dall’accademia per dedicarsi a tempo pieno alle corse suo padre mi ha fatto recapitare questo biglietto” disse poi , dalla tasca tirò fuori un biglietto ,  la carte era ingiallita e consumata dal tempo

“lo porto sempre con me”

Jared lo prese in mano come se fosse il più inestimabile dei tesori , facendo attenzione lo aprì
“Jeffrey
Come sai ho avuto molte soddisfazioni in vita mia nell’ambito lavorativo , ma ben poco in quello affettivo . la donna che amava ,e che credevo mi amasse , mi ha abbandonato spezzandomi il cuore  … ma non sono mai riuscito ad odiarla e forse tu ora ti domanderai il perché , ma vedi caro Jeff non posso odiare una donna che mi ha fatto il più bel regalo del mondo ; essere padre .
Ora Jensen è grande e ha il coraggio di fare quello che io non ho mai avuto il coraggio di fare , seguire il suo sogno.
In nome della nostra amicizia ti prego di aiutarlo , lodarlo quando vincerà , sgridarlo quando perderà , ma soprattutto , quando cadrà  di rialzarlo da terra .
Come sai non ho mai avuto molte cose , ma credimi quando ti dico che Jensen, il mio bambino ,  mi ha reso l’uomo più ricco del mondo.”
Jared finì di leggere con le lacrime che gli rigavano le guance , asciugandosele con la mano ridiede la lettera a Jeffrey

“è … è meglio che torni da lui” biascicò il giovane con gli occhi ancora rossi e umidi

“si … ci vediamo” rispose l’uomo andandosene

Il giovane lo guardò allontanarsi e per la prima volta lo vide sotto una luce diversa.

Non sapeva cosa doveva fare . permettere a Jensen di tornare a correre e appoggiarlo lo spaventava a morte , il pensiero che gli potesse capitare qualcosa di brutto ,
ancora , lo tormentava , ma sapeva che non poteva impedire a Jensen di correre sarebbe stato peggio di qualsiasi incidente.

Quando Jensen si svegliò tornarono a casa, nessuno dei due disse una parola ;  quella sera Jared andò al ristorante e cercò di concentrarsi sui piatti e sul servizio ma i pensieri sulla discussione avuto con Jeffrey e sul futuro della sua relazione

Arrivato a casa trovò il maggiore già a letto addormentato , si fece una doccia veloce e si mise in pigiama per poi sdraiarsi nel letto , appena avvertì la sua presenza Jensen si girò dalla sua parte , aprì gli occhi e lo fisso

“scusa se ti ho svegliato” disse il giovane sdraiandosi

“non fa niente … ero sveglio” confessò il maggiore abbassando lo sguardo

“hai mangiato ?” gli chiese Jared , ma il biondo negò con la testa

“non aveva fame”disse Jensen

“Jensen” iniziò Jared

“si … jared”

Ma il giovane non continuò , con gli occhi lucidi , abbracciò freneticamente il maggiore stringendolo stretto

“jensen Jensen” ripeteva tra i singhiozzi

Il maggiore sorpreso gli accarezzò la schiena lasciandolo sfogare

“tu non sai la paura che ho provato … che … che provo ogni giorno quando ti vede e penso che da un momento all’altro potresti farti male e tornare in quel letto ” disse scosso dai singhiozzi

“o Jay” sussurrò il biondo stringendolo a sé

“ho paura ! ho una fottuta paura!”

“o Jay che stupido sono stato !” ammise il maggiore
“hai passato tutto questo tempo a prenderti cura di me e io non mi sono neanche accorto di quello che stava passando” disse prendendogli il viso tra la mani e

guardando il bellissimo viso del giovane rigato dalla lacrime
“amore mio dimmi cosa posso fare per farti stare meglio ! “ disse dolce

“smetterò anche di correre “ continuò , una parte di Jared esultava a sentire quelle parole , ma l’altra parte vide che il viso del maggiore si era dipinti di un’alone di
malinconia solo per aver pronunciato quelle parole , allora jared si decise , asciugandosi le lacrime con un mano si issò sul gomito

“non voglio che rinunci al  tuo sogno … ma non sono sicuro di riuscire ad accettare che tu torni in moto” confessò abbassando gli occhi

“ok” disse con un leggero sussurro riappoggiandosi sul cuscino

“ci devo pensare” finì il giovane stendendosi a sua volta

Chiuse gli occhi , ma un peso sul petto gli impediva di dormire , si girò a sinistra e poi a destra cercando di prendere sonno, ma era tutto inutile .

Poi capì cosa gli mancava . si rigirò  verso il maggiore che pareva dormire

“jens?” lo richiamò cercando la sua mano sotto la coperta
“mmm” mugolò il biondo
“Mi daresti il bacio della buona notte?” chiese con voce quasi supplicante
Jensen aprì gli occhi , lo fisso per qualche secondo, poi si sporse e gli diede un tenero e innocente bacio sulla guancia
“notte” disse con le labbra ancora contro la sua pelle

Il giovane gli strinse le braccia intorno alla schiena tenendolo stretto a sé , lo stringeva e respirava il suo profumo come se fosse l’aria che gli permetteva di vivere , gli occhi si velarono nuovamente di lacrime quando il maggiore si appoggiò sul torace proprio sopra il suo cuore

Gli accarezzo la schiena rilassandosi sotto i movimenti regolare e ritmici del torace del maggiore

Gli passò la mano nei capelli corti e profumati, poi si addormentò

Al mattino  Jared si svegliò con la debole luce dell’alba filtrava già dalla finestra , ad occhi chiusi si stirò nel letto , istintivamente con la mano tasto la parte di letto dov’era Jensen , convinto di trovarci il maggiore addormentato , ma quando non senti nessuno istintivamente aprì gli occhi

“Jensen ?” lo richiamò allungandosi e accendendo la luce

Sul cuscino del maggiore c’era un fogli con scritto : per Jay , il mio Jay

Il giovane lo prese e appoggiandosi contro la spalliera iniziò a leggerlo
“caro Jay … scusa … volevo dire amore mio

Volevo dirti che sono andato alla campo … so che probabilmente mi odierai a morte ,ma ti prego , lasciami spiegare
 Jay ho passato tutta la vita chiuso in un’accademia ad eseguire gli ordini di mio padre e a sentirmi dire che da grande sarei diventato come lui .. un soldato .  di nascosto leggevo riviste di superbike e mi rintanavo nel suo ufficio per guardare le gare . quando vedevo quegli acrobati volteggiare con le loro moto  immaginavo  se fosse un sensazione simile a volare   …
 A 21 anni sono andato via , ho abbandonato tutto ciò che conoscevo per buttarmi nel mondo reale , non è stato facile , ma per fortuna c’era sempre qualcuno che credeva in me .
Poi una sera ho incontrato una persona speciale … un cuoco. Mi sono beccato un taglio sul labbro per lui
 la sua dolcezza , i suoi occhi luminosi , quel sorrisi e quella dolce risata che mi ha conquistato subito .
ti amo Jay , non potrei immaginare la mia vita senza di te.
Tuo Jensen “

Jared finì la lettera con le lacrime agli occhi , il maggiore non si era mai aperto in quel modo con lui , non gli aveva mai parlato del suo passato o espresso i suoi sentimenti in modo così dolce

Prese la decisone , si vestì in tutta fretta e prima di uscire prese qualcosa dal cassetto del comodino
Nel frattempo alla pista il maggiore stava sistemando la sua moto , ma non era come al solito , non le parlava , non la accarezzava o sorrideva e Jeffrey lo aveva notato .

Dall’altro garage lo osservava con sguardo pensieroso

“Jeffrey” una voce lo richiamò , era Kim

Aveva conosciuto la donna in accademia quando entrambi lavoravano li , per un periodo era stata anche la sua psicologa
“hey kim tutto bene ?” chiese sorridendo , lei annui per poi diventare improvvisamente seria

“che cosa stai facendo Jeffrey ?” chiese in un tono quasi sconsolato

“lo sai Kim ! deve tornare ad allenarsi” affermò serio rientrando nel suo ufficio

“non mi riferisco a quello ! ma al fatto che stai mettendo a rischio una bellissima storia d’amore”  disse la donna

“Jared deve farsene una ragione !” rispose l’uomo

“oo Jeffrey” continuò la donna
“da quando sei diventato così cinico ?” chiese
L’uomo non rispose

“una volta credevi nell’amore!” continuò mettendo le mani sulla scrivania
“dicevi hai ragazzi che addestravi che quando avessero provato paura avrebbero dovuto pensare alla loro famiglia ! alle persone che amavano ! che il loro amore gli avrebbe dato la forza di sconfiggere la paura ” raccontò facendo breccia nel cuore dell’uomo

Jeffrey non disse ancora nulla

“ Jensen ama Jared ! e tu lo sai bene . ma se litigheranno e si lasceranno per colpa delle corse , lui non avrà più un appiglio a cui aggrapparsi quando avrà paura … e allora cadrà Jeffrey!”

Fece una pausa respirando pesantemente

“cadrà e ne tu ne io, o chiunque altro,  riuscirà a sollevarlo ! e sarà solo per colpa tua !” affermò
Poi fece il giro della scrivania e gli mise una mano sulla spalla

“le passioni sono importanti , fanno di noi quello che siamo … ma l’amore Jeff … l’amore ci rende migliori”
Detto questo uscì .

Jeffrey era scosso dalle parole dell’amica , sapeva che aveva ragione . alzando la testa osservò la foto che aveva sulla scrivania
lui e una donna , un ragazza dai capelli bruni e gli occhi celesti con un sorriso puro e sincero sulle labbra , si abbracciavano per le spalle con sullo sfondo la luce del tramonto

“Michelle” disse prendendo la foto tra le mani

“se avessi avuto te come sostegno non avrei mollato” sussurrò con gli occhi lucidi
Guardò fuori dalla finestra e vide Jensen , inginocchiato accanto alla moto intento a trafficare con la chiave inglese

“non permetterò che succeda anche a lui”
Il maggiore stava finendo di stringere un bullone , quando avvertì la presenza dell’allenatore dietro di lui
“jeff” disse alzandosi
“stavo stringendo la catena , ora sistemo i freni e pulisco le ruote” disse dirigendosi verso il bancone degli attrezzi
“Jensen” disse l’uomo

“pensavo di usare il lubrificante” continuò il ragazzo

“Jensen” disse ancora l’uomo

“magari lucida bene la carrozzeria”

“JENSEN” lo richiamò duro

Il biondo si ammutolì temendo un rimprovero , ma Jeffrey gli posò le mani sulle spalle

“ragazzo ! devo farti una domanda”disse

Jensen lo fissò negli occhi

“Jensen … tu ami questo sport , lo so. Ma ami di più Jared non è vero ?” chiese continuando a stringergli la spalla
Il maggiore era sorpreso da quella domanda , ma non poté evitare ai suoi occhi di diventare lucidi

“io … io … Jared non vuole che continui , ma senza il suo supporto mi … mi sembra di non aver niente” confessò Jensen quando una lacrime gli uscì dagli occhi
Jeffrey non riuscì a non commuoversi , distolse lo sguardo e fece un colpo di tosse

“Jens” ridisse sollevandogli il viso con la mano

“vai ! vai da lui e digli ch lo ami” disse sorridendo
“cos ..:”

“VAI JENSEN CORRI !” lo incitò ridendo e dandogli un piccola spinta
Il maggiore corse , poi improvvisamente si girò
“GRAZIE JEFFREY” urlò

“CORRI” urlò di rimando l’uomo


Jensen ridendo si rimise a correre per arrivare al parcheggio , ma quando stava per oltrepassare la curva , un auto che correva sparata su per la salito sbucò all’improvviso

Il rumore della franata rimbombava ancora nel bosco adiacente e nelle orecchie del maggiore che , per lo spavento , aveva perso l’equilibrio era caduto in terra convinto che la sua ora era arrivata

“O CAZZO JENSEN” urlò Jared scendendo dalla macchina con il manico crescente

“Jens stai bene ?” chiese correndo verso di lui mentre il maggiore si stava alzando
Il giovane gli arrivò vicino e lo aiutò poi , d’istinto , lo abbracciò stretto , stretto
“o dio , dio , o mio dio” ripeteva stringendogli la schiena e la testa

“”jay calmati sto bene!” disse il maggiore contro il suo collo
“che spavento ! ma che stavi facendo ? dove stavi correndo ?” gli chiese tenendolo per le spalle mentre controllava freneticamente che non avesse niente fuori posto

“Jay io … io stavo venendo da te !” confessò il maggiore sorridendo , anche se aveva ancora il fiato corto
“cosa ?” chiese ancora confuso il bruno
“io volevo venire da te per dirti che senza il tuo … il tuo sostegno non posso !”

Il giovane era commosso , Jensen era disposto a rinunciare al suo sogno solo perché non aveva il suo appoggio , dopo quelle parole capì che quello che voleva fare era la decisione più giusta
“Jensen” iniziò mettendogli entrambe le mani ad incorniciargli il viso
“se tu rinuncerai al tuo sogno non sarai mai felice ! e io voglio , voglio così tanto , che tu sia felice ! e lo sai perché ?” domando accarezzandogli il viso
Il biondo negò con la testa commosso

“perché voglio passare tutta la vita con te”
Detto questo Jared gli mise una mano sul petto allontanandolo appena

“dopo la tua lettera ho capito che non importa quello che fai ! io ti amo e ti starò sempre vicino , nel bene e nel male ! quindi”
Sotto lo sguardo stupito di Jensen che a malapena respirava , Jared si inginocchiò e estrasse dalla giacca una piccola scatoletta blu
“o mio dio!” esalò il maggiore

“Jensen ross Ackles , cucciolo mio , vuoi sposarmi ?” chiese con le lacrime agli occhi
Jensen , non sapeva cosa dire ,ma non poteva evitare di sorridere
“Jens ?” lo richiamò il giovane alzandosi tenendo il mano lo scatolino aperto
“lo … sai che dovrei essere a chiedertelo , sono il maggiore” disse abbassando la testa
“si … ma tu sembri occupato a cadere o a farti quasi investire” rispose ridendo

Risero entrambi
“allora … accetti?” chiese titubante il giovane
Per risposta il biondo gli portò le braccia al collo baciandolo all’improvviso , il giovane sorprese gli circondò le braccia con la schiena
“è un si ?” domandò quando le labbra del maggiore si staccarono permettendogli di respirare
“si ! SIIII ! Jared ti amo ! TI AMO” urlò ridendo per poi tornare a baciare quelle delicate labbra sottili
Jared al massimo della gioia gli portò la braccia sulle gambe e lo sollevò da terra tenendolo stretto

Da lontano Jeffrey ,avvicinatosi spaventato dal rumore dalla macchina , li osservava e sorrideva.

La sera dopo tutti i loro amici erano a casa di Jared e Jensen per festeggiare il lieto evento con un barbecue , per l’occasione avevano invitato anche Jeffrey  e i genitori di Jared che erano entusiasti per la notizia.

Appena Richard , Misha e Noa entrarono in casa  ,il moro , corse subito ad abbracciare il suo migliore amico
“Jensen ! sono così felice !!!! non vedo l’ora di diventare zio !!” disse stringendolo forte il biondo
“wow wow calma Mish ! cominciamo a sposarci !e a proposito … mi faresti da testimone ? ” chiese il maggiore
“si ! si ! si!” disse abbracciandolo

Anche Celeste abbracciò di slancio il giovane “jay ! che bello !” affermò dandogli un bacio sulla fronte
Mangiarono e chiacchierano del matrimonio , del lavoro e altro

A cena finita , Jensen rientrò in casa e iniziò a sistemare i piatti , non si aspettava che Jeffrey entrasse
“”Hey Jeff ti occorre qualcosa ?” gli chiese il ragazzo
“no … io volevo darti una cosa” disse l’uomo togliendosi dalla giacca un biglietto
“per me ?” chiese Jensen prendendola
“veramente è per me … da tuo padre” confessò
“da … da … pa …. Papà ?” tentennò il maggiore con gli già lucidi
“me la fece recapitare il giorno stesso che lasciasti l’accademia” continuò

Jensen si rigirava in  mano la lettera  , aveva paura che ci avrebbe trovato parole ricche di delusione e rabbia .
“ti lascio solo” disse l’uomo dandogli una pacca sulla spalla
Jensen , rimasto solo, salì le scale e andò in camera , si sedette sul letto e prese dei respiri profondi
Poi , con le mani tremanti , aprì la lettera

Nel frattempo Jared  , che dalla portafinestra aveva assistito a tutta la scena , quando vide il compagno attraversare il salotto e andare al piano superiore lo seguì lentamente senza farsi sentire , poi si appoggiò alla porta e osservò il biondo che , di spalle , leggeva la lettera

Quando finì abbassò le mani ma non fece altro , non si alzò e non disse nulla .

Così Jared decise di entrare , cautamente si sedette sul letto proprio dietro al biondo
Dolcemente gli mise la mano sulla spalla , Jensen non disse ancora nulla , si lasciò andare e si piegò all’indietro poggiandosi con la schiena contro il torace del giovane

Jared non disse limitandosi a dargli un bacio tra i capelli stringendogli le braccia intorno al torace
Il giovane gli massaggiò il torace

“Jensen , ho letto anche io quella lettere” confessò , ma non ottenne nessuna reazione dal maggiore
“jay” sussurrò il biondo tenendogli stretto il braccio
“si”
“ho sempre creduto che mio padre  fosse arrabbiato con me” disse con gli occhi lucidi
“ che  fosse morto odiandomi” confessò con voce rotta
Jared commosso gli diede un altro bacio , poi lo rigirò paino tra le braccia e lo guardò in viso
“hey cucciolo” disse asciugandogli le lacrime che gli solcavano il viso che i pollici
“se tuo padre fosse qui sono sicuro che sarebbe fiero di te” affermò sorridendo e incorniciandogli il viso con le mani
“anche tu gli saresti piaciuto” ammise il maggiore sorridendo , poi si sporse e gli diede un timido bacio sulla labbra
“prima ti avrebbe fatto un vero e proprio interrogatorio , ma poi ti avrebbe accettato” continuò ridendo
“credo che avrei voluto incontrarlo dietro un vetro antiproiettile !” affermò ridendo il giovane

Risero entrambi

“vieni torniamo dagli altri” disse il giovane prendendolo per mano

“arrivo” rispose Jensen , poi si avvicinò al comodino e , sotto lo sguardo di Jared , mise la lettera nel cassetto del comodino , dove teneva anche la foto e la medaglietta
poi, sorridendo , tornò dal giovane e lo abbracciò astretto dandogli un bacio sulle labbra

“stai bene ?” gli domandò Jared accarezzandogli la schiena

“si” rispose il maggiore , poi gliene diede un altro bacio stringendolo per i fianchi

“adesso va tutto benissimo” continuò appoggiando la fronte contro quella del giovane
“allora farò in modo che continuerai a stare bene” finì Jared

I due ragazzi si baciarono appassionatamente stringendosi l’uno contro l’altro continuando ad accarezzarsi . entrambi sapevano che tutte le difficoltà che avrebbero incontrato sul loro percorso ,se restavano uniti , l’avrebbero superata con il loro amore
 

“l’amore conta … conosci un altro modo per fregar la morte ?”
L. Ligabue
 



Finita ! Wow non posso crederci di aver finito la mia prima J2 ! spero che il finale vi piaccia <3
Ringrazio prima di tutto coloro che hanno letto la storia , poi un grazia particolare a Teanfreewill e a Cin75 per i consigli sui capitoli e gli incoraggiamenti con recensioni bellissime ! grazie mille ragazze J
vorrei che tutti sapessero che la riuscita di questa storia è anche merito vostro :*
Grazie anche a SPNfamily J

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