I'm the Queen

di Lady_Gi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Eleonora d'Aquitania ***
Capitolo 2: *** Elizabeth Woodville ***
Capitolo 3: *** Mary Tudor Brandon ***



Capitolo 1
*** Eleonora d'Aquitania ***


Eleonora d’Aquitania

Bella, la si riesce ad immaginare solo così’, Eleonora.
Doveva essere bellissima, di quella bellzza un po’ imperiosa ed inquietante, poi, che hanno solo le donne di carattere e di ingegno, quella che non passa con gli anni, ma semmai aumenta.

Eleonora riuscì compiutamente nel miracolo di essere donna in un mondo di uomini, con cui battagliò, vinse, trattandoli alla pari.

Nasce in Aquitania, nel 1122, presso una corte allegra e scapricciata, dove le dame ridevano liete e i poeti componevano strofe; nasce da due genitori che si amano e perciò hanno della vita una visione positiva ed entusiasta.

Eleonora, dagli occhi vivaci e la mente pronta, cresce libera e fiera, alternando un torneo, una gita a cavallo e un ballo a corte, dove non si danza solo, ma si ascoltano bei versi d'amore.

Quando ad otto anni muore il fratello maggiore è già destinata a diventare duchessa di un feudo tra i più ricchi del mondo.
A quindici anni il padre passa a miglior vita e lei si ritrova capo di stato sul serio. E' quasi una bimba e per di più femmina.

Sposa Luigi VII, re di Francia. Sono giovani, belli, potenti, in un certo senso complementari. Provano ad esserlo, in effetti, per qualche anno.

Luigi, a differenza di Eleonora, è un ragazzo pacato e un pò grigio, cresciuto in un ambiente dove il peso della religione è grande.

Eleonora invece lo travolge e lo affascina, il suo giovane re: ella non accetta imposizioni, fa di testa sua, pretende di essere trattata non come una moglie, ma come una regina.
Si porta le sue dame e i suoi poeti; organizza i suoi divertimenti incurante delle chiacchiere alle spalle; tratta con gli uomini alla pari, con la differenza che è donna e gli uomini, a trovarsela di fronte, non possono che rimanere imbambolati.
A corte si sospettano dovute al suo influsso persino le decisioni che Luigi, magari, prende da solo e la chiamano non Eleonor, ma Alienor: l'Estranea, l'aliena.

In effetti, rispetto a loro, viene proprio da un altro mondo.

Il matrimonio va presto a rotoli, Luigi si sente un re dimezzato ed Eleonora una regina in catene.
Il re riesce a far dichiarare lo sposalizio nullo, con la scusa che lui ed Eleonora sono lontani cugini.

Per quella "straniera" il destino è ritornare ad essere la feudataria delle sue terre o ritirarsi in convento perchè a trent'anni, con un matrimonio fallito alle spalle e la fama di essere una sgualdrina, per quanto regale, chi vuoi che la sposi?

E invece Eleonora, una volta libera dal laccio di Luigi, manda un messaggio ad Enrico di Normandia, convocandolo.
Egli ha undici anni meno di lei e l fama di essere bello, colto e spregiudicato.
Quando arriva gli dice "sposiamoci". Enrico accetta di sposare quella donna ancora bellissima, intelligente e forse ancor più sensuale.
Lui diventa pochi mesi dopo re d'Inghilterra e lei, di conseguenza, due volte Regina.

E' solo lontanamente immaginabile il fastidio di Luigi nel vederla di nuovo su un trono e partorire, uno in fila all'altro, quattro maschi.

I suoi figli entreranno non solo nella storia, ma nella leggenda: Riccardo cuor di Leone e Giovanni senza terra.
Li ama, appassionatamente, più dei mariti che ha avuto, più dei suoi amanti, ma non cesserà mai di considerarli, in fondo, come cose sue. Li usa come pedine nelle lotte contro il padre, glieli rivolta contro, li manipola ma a modo suo li protegge.

Eleonora è una donna pericolosa, lo sa bene Enrico, che finisce per imprigionarla per anni, temendo i suoi complotti.
Non riescono a stare assieme perchè a sposarsi possono essere un uomo ed una donna, ma due capi di stato no.
Eppure, infondo, la ammira: può incarcerarla , ma non avrà mai il coraggio di farla uccidere.

Infatti gli sopravvive.

Diventa reggente, in nome di quel Riccardo che è suo, suo, suo : lo ha creato per essere non solo un re, ma un eroe.

Quando Riccardo parte per la crociata, la leggenda narra che a conservare il regno di Riccardo è Robin Hood, ma nella realtà a salvargli il collo e il trono è proprio sua madre.

Quando anche Riccardo muore appoggia Giovanni, quel figlio minore che non era mai riuscita a controllare del tutto, che forse ha sempre sofferto il fatto di essere il secondo, non solo per una questione di nascita.
Ma lei è pur sempre una sovrana e difende, con le unghie e con i denti, le terre che sono sue, anche dalle pretese di figli e nipoti.

Persino la morte pare coglierla quando lo decide lei: entra in convento, prende il velo e spira.
Eleonora, la donna che volle farsi due volte Regina.

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Capitolo 2
*** Elizabeth Woodville ***


                                                Elizabeth Woodville

"Gli uomini vanno in battaglia, le donne dichiarano guerra".

Lo sa bene lei, la Regina Bianca d'Inghilterra, Elizabeth Woodville.

Di umili natali, cresce fedele alla rosa Gallica dei Lancaster, diviene Regina della rosa Alba di Casa York.

Nel quindicesimo secolo la Gran Bretagna è impegnata in una guerra civile nota come la "Guerra delle Due Rose".
Troppi pretendenti per una sola corona.
La maggior parte delle persone ricordano i Re e le molte battaglie, ma dietro questi scenari c’è lei, Elizabeth, pronta a muovere i fili di una guerra ideale.

Elizabeth ha 15 anni quando viene sposata  a John Grey, fedele alla causa dei Lancaster.
Un anno dopo il matrimonio da alla luce un figlio chiamato Thomas e poi, nel 1457, al secondo, Richard.
Nonostante un inizio felice, il matrimonio di Elizabeth e sir John non dura a lungo. Suo marito muore in battaglia.
Gli York prendono le terre della dote di Elizabeth, lasciando i suoi figli senza eredità ed Elizabeth è costretta a tornare alla casa di famiglia, a Grafton.

Quella battaglia segna la sua fine e il suo inizio.

Mai avrebbe permesso che uno York privasse i suoi figli di una vita dignitosa.
Cosi, con coraggio e determinazione, all’alba di un nuovo giorno desta i bambini dal sonno innocente e si incammina, come un prode soldato, verso il nemico: Edoardo IV, il nuovo Re York.

Siede sotto una quercia dove sapeva che sarebbe passato il Re.

Eccolo. Il suo coraggio pare vacillare quando, in lontananza, vede sventolare, prepotente, lo stendardo raffigurante la rosa bianca degli York. Fende la frizzante aria mattutina e minaccioso le va incontro, precedendo l’arrivo di Edoardo.
Il rumore dei cavalli è un lontano eco rispetto ai battiti del suo cuore.
Un cavallo impazzito scalpita nel suo petto.

Solo quando si trova dinanzi il giovane Re, bello e fiero come solo un Re sa essere, capisce di voler essere lei la Regina.

E’ ancora bella, Elizabeth, nonostante il passare degli anni.
Ha lunghi capelli dorati, la fronte alta e occhi cerulei. Pelle diafana ed un fascino che, al primo sguardo, ruba il cuore del giovane Edoardo.

Nelle loro negoziazioni per riottenere le sue terre, Elizabeth si rifiuta di diventare l’amante del Re.
Lei può essere molto di più, la sua sposa.

Il Re, innamorato, la sposa in gran segreto pur di averla anche solo per una notte, preferendola a qualsiasi altra principessa di sangue reale che i suoi consiglieri avrebbero preferito come regina.

Viene incoronata il 26 maggio del 1465.

Procede  lungo la navata centrale dell’abbazia di Westminster ,avvolta in un  mantello dorato che pare essere un tutt’uno con la sua chioma.
Lei, la sgualdrina Lancaster di umili origini, la “strega” discendente diretta di  Melusina, una dea dell’acqua, che aveva sposato un suo antenato dando vita ad una discendenza femminile dotata di poteri magici, sa di essere odiata da coloro che si inchinano al suo passaggio, mentre fiera si appresta a ricevere la corona d’Inghilterra sul trono di sant’Edoardo.

Più loro la detestano, più Edoardo la ama. E lei ama il suo re e i numerosi figli che avranno.

Alla morte di Edoardo cerca di difendere, come una leonessa, i suoi due figli maschi dalle grinfie del cognato ambizioso, Riccardo di Gloucester.

Lei è la madre dell’unico vero Re d’Inghilterra, troppo giovane per combattere per ciò che gli spetta, e farà di tutto perché nessuno lo privi di quello che è suo per diritto di nascita.

Ma è sola, la povera Elizabeth, inerme, nascosta come il più comune dei delinquenti, circondata da molti nemici che offrirebbero l’anima al diavolo Riccardo pur di vederla spodestata.

Di lì a poco Riccardo dichiara il suo matrimonio con Edoardo nullo, la loro prole illegittima e si autoproclama Re Riccardo III.

Cosa ne è stato dei suoi due figli, i principi Edoardo e Riccardo, rimane tutt’oggi un mistero. Di loro non si saprà più nulla, mai più anima viva li vide giocare nel cortile della Torre di Londra.
Passeranno alla storia come “i principi della Torre”.

Ma solo apparentemente Elizabeth è sconfitta. Ella lecca le sue ferite e si rialza, più audace e combattiva di sempre.

La salvezza del regno si cela dietro il viso angelico e remissivo di sua figlia, una donna come lei, la principessa Elizabeth di York, figlia, sorella, nipote e poi moglie e madre di un Re.
Promessala in sposa ad Enrico Tudor, futuro re Enrico VII, l’uomo che sconfiggerà  Riccardo ponendo fine alla lunga guerra dinastica, Elizabeth di York riunirà sotto un unico stemma le due Rose.
Elizabeth di York, figlia della meno conosciuta Elizabeth Woodville, genitrice delle future dinastie regnanti d’Inghilterra, fino ai nostri giorni.

Ogni Re e Regina che si sarebbero succeduti negli anni sul trono di sant’Edoardo, avrebbero avuto una goccia del sangue della discendente di Melusina, la Regina della Rosa Bianca di York.
 

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Capitolo 3
*** Mary Tudor Brandon ***


Mary Tudor Brandon

E’ lei la più bella tra le Rose dei Tudor, Mary, nata Principessa Reale, sorella minore di Re Enrico VIII.

E l’ama con cuore sincero, Enrico, quella sorella dai fulvi capelli.

Il suo viso, rotondeggiante, fa da cornice a dei magnifici occhi grigi che mutano impercettibilmente colore al mutare della luce.

E’ lei la principessa più bella d’Europa.

Deve essere stato assai arduo per Charles Brandon, I duca di Suffolk, resisterle fino a quel momento. Charles la conosce da sempre, la giovane Mary. Lui è il più intimo tra gli amici del Re, l’amico d’infanzia, il compagno di bevute e avventure. L’uomo di cui Enrico si fida di più.
Ma se c’è una cosa che Charles condivide con il regale amico è l’amore per il gentil sesso.  E Mary è una donna, la più bella, per giunta.

Avrebbe dovuto immaginarlo, il povero Enrico.

O magari è proprio la bella principessa a notare, per prima, quell’uomo in tutto simile al suo amato fratello. Alto, robusto, atletico, dotato di inestimabile fascino e carisma.

Ma lei è una principessa e il suo destino è la corona.

Lo sa Mary, che accetta di fare la sua parte per il bene dell’Inghilterra e, a malincuore, sposa il vecchio e malato Re di Francia, Luigi XII.

Diviene così Regina di Francia, come si addice ad una donna del suo rango.

“Promettetemi, Enrico, che quando Re Luigi morirà, potrò sposare chi mi aggrada”.

Questa promessa, strappata al suo adorato fratello, echeggia nella sua mente mentre conduce, con esemplare devozione, la vita da Regina consorte. Alcun gioiello, di cui Luigi la ricopre, può eguagliare la speranza di poter scegliere il proprio destino, un giorno.

Mary è pur sempre la sorella di Enrico e ne condivide lo spirito fiero e testardo. Acconsente a quel matrimonio solo a condizione che le sia consentito scegliere il suo prossimo marito.

Enrico, poco furbamente, accetta, pensando però di poter poi disattendere questa promessa. Ma non ha fatto i conti con la sua audace sorella, che forse non conosce fino in fondo. 

Accade quanto da Mary previsto. Luigi muore tre mesi appena dopo il matrimonio.
La gente, alla corte di Francia, vocifera che sia addirittura opera della giovane regina, la quale ora potrà tornare nella sua amata Inghilterra.

La sorella del Re pare risplendere con i lunghi capelli ramati acconciati sulla nuca e l’abito acceso dalle luci delle candele quando appare dinanzi a Charles, incaricato da Enrico di riportarla a casa.
Ed è proprio in Francia che, finalmente, i due sono liberi di amarsi, dopo essersi tanto cercati, forse inconsapevolmente.
Lì, improvviso, sboccia tra i due un amore prorompente, folgorante.
Una passione travolgente li coglie.

Charles, durante tutta la sua gioventù, si è divertito nel corrompere con giochi da camera gran parte delle belle dame di corte, e non ha mai trovato nulla di sbagliato in questa sua passione.

Poi arriva lei, Mary, e gli fa capire quanto sia sciocco e vanesio. L’errore più grande che potrebbe fare è quello di considerarla alla stregua delle altre donne.

Lei è la principessa Mary Tudor ed in quanto tale non potrebbe mai essere usata e poi gettata via. Lei, che lo ama, non lo permetterebbe mai.
Sa cosa vuole. Ciò che vuole è lui, solo lui: il suo Charles.
Ma sa anche che suo fratello non avrebbe mantenuto la parola. Per quanto egli possa amare Charles, tanto quanto lo ama lei, non acconsentirebbe mai a che un uomo di recente nobiltà sposi sua sorella, privandolo di una pedina importante nel quadro delle sue strategie matrimoniali.

E così, scaltra la giovane Mary,  in preda alle lacrime e alla disperazione, lo convince a sposarla senza l’autorizzazione di Enrico, nonostante le titubanze del Duca, il quale teme la reazione del suo amico.

Quando una donna vuole qualcosa, sa sempre come ottenerla.

Quella notte Charles la fa sua, la bella Mary. E l’ama, come gli pare di non aver mai amato nessun’altra.

“L’ho sposata col cuore ed ho giaciuto con lei”.

Queste sono  le parole che il Duca di Suffolk scrive in una lettera indirizzata al cardinal Wolsey, sperando che quest’ultimo possa avvertire Enrico prima del loro arrivo in Inghilterra.
Invece Mary, che essendo donna è più coraggiosa e pratica, scrive direttamente al fratello spiegando l’accaduto, prendendosi tutte le colpe ma, al contempo, rammentando la sua promessa. 

Appresa la notizia Enrico giura di far decapitare il cognato per il tradimento e l’affronto subito. Come ha osato quell’uomo, un suddito qualunque, sposare sua sorella? La sorella di un Re.
Ma è troppo legato ad entrambi per prendere una simile decisione.
E così, dopo un breve periodo di esilio dalla corte, entrambi rientrano nelle grazie del burbero sovrano.

Mary e Charles avranno un matrimonio felice, allietato dall’arrivo di tre figli, il primo dei quali Mary chiamerà  Enrico, come suo fratello. 
Con il passare degli anni però Charles, sempre fedele alla sua natura, tornerà ad essere costellato di amanti, sebbene non ne riconoscerà mai alcuna, fatto assai inusuale per quei tempi. Forse è quello il suo modo bizzarro di dimostrarle che l’ama.

Mary aggiungerà  il titolo di Duchessa di Suffolk all’altro titolo col quale è conosciuta a corte, quello di Regina di Francia, che è anche quello che ama di più e che verrà  inciso sulla sua lapide.

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