Nothing to lose

di drawyouover
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una spintarella per Flavia e Francesco ***
Capitolo 2: *** "Io non penso niente di che" ***
Capitolo 3: *** "Non è una cattiva idea" ***
Capitolo 4: *** Il calore della famiglia ***



Capitolo 1
*** Una spintarella per Flavia e Francesco ***


« Scordatelo! » rispose istintivamente, appoggiando la tazzina sul tavolino.
Avevano deciso di incontrarsi al Twin per una colazione veloce, prima di recarsi entrambe a lavoro. Erano passati circa dieci minuti da quando erano arrivate ed avevano iniziato ad aggiornarsi sulle ultime novità, fino a quando la bionda non aveva ritirato fuori quel discorso.
« Ma dai Flavia, cosa ti costa? » le disse dando un morso al cornetto che aveva ordinato poco prima « Non ti sto dicendo di sposartelo, ma almeno dagli una possibilità »
Erano quasi sei mesi che si era lasciata alle spalle la storia con Emanuele e da allora, Beatrice e Marco avevano deciso di fingersi Cupido, cercando invano di accasarla con qualsiasi ragazzo conoscessero e spacciandolo per l’anima gemella. Organizzavano appuntamenti al buio, cene a quattro e feste solo per presentarle l’ennesimo caso umano - perché alla fine, questo si erano rivelati essere ed adesso Beatrice era tornata alla carica, proponendole un ragazzo nonostante lei non volesse.
« Non mi interessa! » rispose brusca, finendo il suo caffè. Erano passati anni da quando aveva smesso di credere al Principe azzurro; ed adesso che di anni, lei, ne aveva ventitré, gli uomini li vedeva pieni di difetti e capaci di sbagliare, ma affascinanti nella loro imperfezione. Non aveva intenzione di buttarsi immediatamente alla ricerca di un ragazzo, soprattutto dopo aver passato quasi due anni all’interno di una relazione altalenante come la sua. Aveva avuto il tempo di stare da sola e maturato di stare bene in quel modo, senza sentire la necessità impellente di qualcuno al suo fianco; se era quello giusto, le si sarebbe palesato davanti, senza nessuna forzatura.
« Te lo prometto, questa è l’ultima volta che ci intromettiamo nella tua vita… » sembrava convinta delle sue parole, ma Flavia era stanca di sentirlo dire ogni volta. « e sono seria, ma ti prego, da un opportunità a Francesco » continuò, leggendo la disapprovazione nel viso dell’amica.
« Cos’ha di speciale, questo Francesco? » disse titubante, facendo nascere una speranza nell’altra, che sorrise allegramente.
« Ti assicuro che è un bravo ragazzo, ma il resto sta a te scoprirlo » fu la risposta enigmatica di Beatrice che si alzò dal tavolino per pagare. « Tesoro, offro io » lanciandole un occhiolino ed ordinando per sé un altro cornetto, nel dubbio le venisse fame a metà mattinata.
« Ok, ok » disse la mora, dandola vinta a quel diavolo della propria migliore amica - spesso scherzavano sul fatto che, se avesse voluto, sarebbe stata in grado di vendere il ghiaccio agli eschimesi. Era una venditrice nata e riusciva, con i suoi occhioni da cucciolo, a convincerla a fare qualsiasi pazzia o follia che le passava per la testa « ma nessun appuntamento, non dopo l’ultimo » chiarì, infastidita al pensiero. L’avevano trascinata ad una festa per presentarle un certo Simone, che era stato per tutta la sera sgarbato ed insistente, e che da lei aveva guadagnato solo un sonoro schiaffo.
« A nostra discolpa, non lo conoscevamo molto… amico di amici di amici. » alzò le spalle Beatrice, che non era mai stata molto convinta di quel tipo « Allora ti inviò il suo numero e magari vi sentite tramite telefono »
« Okay dai » acconsentì, uscendo fuori dalla borsa il telefono ed iniziando a digitare il numero che le dettava l’amica. « Però non aspettarti nulla » aggiunse immediatamente. La bionda si limitò a sorridere, contenta che l’amica avesse finalmente ceduto ed una volta finito di dettare il numero, si salutarono e si diressero verso i loro rispettivi lavori.
 
Qualche sera prima
 
Fecero tintinnare le due bottiglie, per poi portarle alle labbra e sorseggiare un po’ di birra. Si erano ritrovati per una serata fra uomini al loro pub preferito, il New Trees, e tra una chiacchiera e l’altra avevano iniziato la loro seconda birra.
« Fra’, ti devo presentare una ragazza » gli disse Marco, appoggiando la bottiglia sul bancone. Allungò le mani e prese qualche nocciolina dal piattino che stava lì accanto a loro, e che la cameriera gli aveva gentilmente portato. Uno dei motivi principali per cui quello era diventato il loro pub preferito, era che la bartender fosse amica di vecchia data della ragazza di Marco, e ciò permetteva loro un servizio eccellente e qualche gentilezza in più.
« Ancora con questa storia? » sospirò Francesco, arricciando una ciocca di capelli che gli era ricaduta sulla fronte. Doveva urgentemente tagliarseli, sparavano per avanti e presto o tardi avrebbero invaso il suo campo visivo ed inoltre, erano abbastanza scomodi « Sono anni che ci provi... arrenditi »
« Mi maledico di non averci pensato prima, perché è lei... » si grattò il mento con teatralità, prendendosi gioco di lui. L’amico rispose fulminandolo con lo sguardo, mentre prendeva un altro sorso di birra. « Flavia è quella giusta » continuò, con lo sguardo di chi la sapeva lunga. Francesco iniziò a pensarci più a fondoi, mentre l’altro iniziò a raccontargli del fastidioso cliente con cui aveva avuto a che fare prima di uscire da lavoro. Come al solito, decise di analizzare i fatti razionalmente: conoscere qualcuno non richiedeva molto sforzo e probabilmente lo avrebbe aiutato a rafforzare le sue scarse abilità nel socializzare, dall’altro non si sentiva poi così sicuro nel gettarsi in una cosa del genere. Non sapeva nulla di questa ragazza e l’esperienza gli aveva insegnato che era incapace di rompere il ghiaccio e lasciarsi andare. Qualsiasi persona con cui parlava per la prima volta, anche solo in amicizia, finiva per accorgersi della sua incapacità di approcciarsi agli altri. Era stato definito più e più volte come un uomo-ghiacciolo e Francesco aveva sempre vissuto accanto alle sue difficoltà, senza farsene mai una colpa.
« Va bene, affare fatto » disse contrariato, consapevole che se ne sarebbe pentito presto. Nel peggiore dei casi, avrebbe fatto finta di nulla e sarebbe andato avanti come niente fosse. In quei anni si era convinto che la ragazza adatta a lui dovesse ancora nascere e non perché peccasse di presunzione, ma perché riconosceva i propri limiti e sapeva di non essere pronto. Era venuto a patti con il fatto che, nonostante gli anni, dovesse ancora lavorare su se stesso a lungo, prima di raggiungere il meglio.
« Dovresti fidarti di più del tuo migliore amico » accompagnò la frase dandogli una leggera spallata e provocando in lui una risata. Se c’era una cosa che non riusciva a fare, di certo era dire di no a Marco. Perché per quanto ci provasse, era impossibile. Così si lasciò andare con una delle poche persone con cui era capace di farlo, e finì la bottiglia di birra che aveva fra le mani. Vide l’altro ordinarne altre due e capì che sarebbe stata una lunga serata.


 
ANY'S CORNER
I'm back bitches! Dopo tanto tanto tempo che mancavo da efp, 
rieccomi con questo esperimento. Non so con quanta regolarità lo porterò avanti,
ma spero che venga fuori qualcosa di carino! Ho quasi pronto il secondo capitolo,
ma prima preferirei buttarne giù un altro paio - anche perché la storia non sarà molto lunga,
o almeno, così pensavo inizialmente, quindi chissà.
Comunque, seguitemi su pinterest, sono @drawyouover e c'è una bacheca su Flavia ed una,
ancora poco fornita, su Francesco.
Su Facebook ho una pagina come autrice,
mi trovate lì come @xdrawyouover
Un ringraziamento a chi mi ha fatto da beta, ed una alla mia bf,
che è la mia fan numero uno. Thanks. ♥ 

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Capitolo 2
*** "Io non penso niente di che" ***


Erano le otto di sera ed era stranamente felice di essere tornata a casa. Non che solitamente non amasse poltrire sul divano, ovvio, ma amava il suo lavoro, avendolo avuto la fortuna di poterlo scegliere fin da piccola. Eppure la giornata era stata lunga ed era toccato a lei il giro di consegne; così si era ritrovata con il suo amato furgoncino scassato a far avanti ed indietro per la sua amata Roma, consegnando un quantitativo non indifferente di fiori e piante, e spendendo più tempo a maledire gli automobilisti che fare il suo lavoro. Si sfilò le scarpe ed appoggiò le chiavi sul mobile davanti all’entrata, speranzosa di trovarle lì il giorno dopo - cosa improbabile, perché Luna, la sua gatta, aveva l’hobby di farle cadere e giocarci per tutta casa, gettandola nello sconforto nel momento in cui doveva uscire.
Si diresse in cucina strisciando i piedi, senza neanche la forza di alzarli dopo una giornata del genere, ed aprì il frigo estraendo della pasta fredda che aveva fatto la mattina. Dopo aver preso la scodella e la forchetta, si lanciò nel divano e, in compagnia della televisione e di Luna, iniziò l’ennesima cena dei campioni, com’era solita chiamarla lei. La pasta fredda era il prototipo di cibo adatto a quando sei troppo stanca per cucinare ma ehi, puoi prendere tutto ciò che è rimasto in frigo e gettarlo all’interno di una ciotola con un po’ di pasta in bianco! Flavia si rese tristemente conto che passava più tempo mangiando pasta fredda che altro, ma cerco di scacciare il pensiero lanciandosi in uno zapping selvaggio. Dopo qualche minuto decise di lasciare sulle repliche della prima stagione di Scrubs. Il pensiero che forse guardava più Scrubs che altro non era per nulla triste, quindi alzò il volume e si godette la sua serata. Poco importava che fosse Sabato e che tutti erano in giro a darsi alla pazza gioia. Dopo una giornata del genere, poteva anche godersi un po’ di pace.
 
Ehi, sono Flavia, l’amica di Beatrice
20:30
 
Erano passati due giorni da quando Beatrice l’aveva convinta che quella fosse una buona idea. Aveva rimandato a lungo, “sono stata impegnata con il lavoro” si era giustificata, sperando che primo o poi l’amica avrebbe smesso. Eppure Beatrice era convinta di essere nel giusto e continuava a tormentarla, dicendole che stava commettendo un grave errore non ascoltandola. Alla fine aveva ceduto, con la consapevolezza che a mandare un messaggio non ci voleva nulla e così, finalmente, avrebbe potuto zittire i propri amici. Mandò il messaggio e posò il telefono sul cuscino, per poi regalare una carezza a Luna, che stava acciambellata lì accanto a lei. Fissò il cellulare a lungo, cinque, dieci, quindici minuti. Ormai non si aspettava neanche più una risposta e le andava anche bene. Avrebbe detto che lei la sua parte l’aveva fatta, che non ne aveva colpe, e ne sarebbe uscita senza scatenare l’ira dei suoi amici. Quando poi, il telefono vibrò, lo guardò nella speranza che non fosse ciò che pensava, per poi rendersi conto di dover rispondere.
 
Piacere, sono Francesco
20:50
 
Abbiamo gli amici più insistenti del mondo eh
20:52
 
Però sono ottimi amici dai
20:52
 
Da quanto vi conoscete?
20:53
 
Io e Marco eravamo nella stessa classe al liceo,
al secondo anno abbiamo stretto amicizia
Voi?
20:53
Ho conosciuto Beatrice quando si è trasferita accanto alla casa dei miei nonni,
e siamo diventate amiche subito
20:54
 
è un po’ pazza ma le voglio bene lo stesso
20:54
Mi è capitato di averci a che fare e mi sembra perfetta per Marco
20:55
 
Esatto!
Allora probabilmente ti hanno detto quello che hanno detto anche a me
20:56
Ovvero?
20:56
Che siamo anime gemelle e che dobbiamo stare insieme ad ogni costo
20:57
 
Oh si, Marco non ha fatto altro che ripeterlo per tutta la serata
20:57
 
E tu che ne pensi?
20:57
 
Io non penso niente di che
21:00
Ah sì?
21:02
 
Se qualcosa deve nascere, nascerà
Se no niente
21:03
 
Mi trovi d’accordo
21:03
 
Significa che ci stiamo provando?
21:04
Penso proprio di si
21:05




ANY'S CORNER
Vi lascio con questo breve secondo capitolo,
ma giuro che il prossimo sarà un po' più cicciotto.
Come sempre vi indirizzo al mio account pinterest,
mi trovate come @drawyouover, dove potrete trovare
due bachece dedicate ai due protagonisti della storia.
Vi indirizzo anche alla pagina facebook, drawyouover
dove pubblicherò aggiornamenti, spoiler e altro riguardanti
questo progetto e quelli futuri. Alla prossima!

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Capitolo 3
*** "Non è una cattiva idea" ***


Lavoro o università?

14:00

 

Francesco si godette il tanto atteso caffé - rigorosamente amaro - che prendeva ogni volta durante la pausa pranzo, unico modo da lui conosciuto per trovare le forze di rimettersi a lavoro. Il weekend era volato e il lunedì si era palesato più terribile che mai, costringendolo a tornare a lavoro seppur non fosse nella forma migliore. Solitamente divideva la pausa pranzo con la segretaria dello studio o con qualche collega, ma quel lunedì il bar sembrava essere deserto. Lidia era uscita per delle commissioni, mentre Giorgio ed Andrea si erano allontanati per raggiungere le rispettive famiglie, lasciandolo lì da solo con la sua vaschetta piena di insalata di riso. Ah, che bello non avere neanche il tempo di preparare qualcosa di più elaborato di un’insalata di riso. Però a sua discolpa, c’era da dire che gran parte del suo tempo era risucchiato dal lavoro e non dal divertimento. Aveva fissato il telefono per qualche minuto, indeciso sul da farsi. A spingerlo a mandare quel messaggio, probabilmente, era stato il bisogno di un contatto umano, anche misero, che non lo facesse sentire solo in quel momento. Aveva altri trenta minuti di pausa e passarla in silenzio e da solo non era l’ideale. La ragazza non tardò a rispondergli. In quei ultimi due giorni si erano scambiati qualche messaggio, niente di esaltante, infatti aveva solo scoperto la sua età - lei aveva due anni in meno di lui, che ne aveva venticinque. Si erano tenuti compagnia a vicenda nei momenti vuoti della giornata, cercando di indagare l’uno sull’altra, sempre attenti a non essere invadenti. Alla fine, non si erano ancora mai visti, e rimanevano del tutto estranei.
 

Lavoro al Sunflower,
non so se lo conosci
14:01

Mi sembra di esserci passato davanti una volta,
è un negozio di fiori e piante, giusto?
14:01

Si! è della mia famiglia,
loro si occupano del più grande in centro
mentre io gestisco il più piccolo, quello alla fine di Via Umberto
14:03

Potrei passare un giorno di questi,
il mio appartamento avrebbe proprio bisogno di qualche pianta
14:03

Hai il pollice verde?
14:04

No, in realtà le faccio morire
14:04
 

Allora ti conviene prendere un cactus
14:04

Mh, non è male come idea!
14:05

Tu di cosa ti occupi?
14:10

Faccio il fisioterapista in un piccolo studio qui in centro,
sono stato assunto subito dopo la laurea
14:11

Sei così bravo?
14:13

Vabbè, c’è da dire che venivo qui a fare gli stage
il lavoro me l’hanno proposto loro praticamente
14:13

Sei stato fortunato allora
Vabbè ip ho sempre voluto lavorare con i miei al Sunflower,
quindi non ho avuto molti problemi
14:15

Pausa pranzo anche tu?
14:15

Sto facendo il caffé prima di riprendere, tu?
14:16

Il caffé l’ho appena finito, sto aspettando che tornino gli altri
14:17

Perché, sei allo studio?
14:17

Si, diciamo che a volte preferisco pranzare qui...
è a venti minuti da casa mia quindi mi conviene
14:18

Effettivamente non hai torto
14:18

Io ho il negozio sotto casa,
eppure anche io a volte rimango a pranzo qui
14:19

Ma come,
Io darei oro per pranzare a casa!
14:20

Bhe, il Sunflower è la mia seconda casa
Non mi dispiace mangiare qui
14:21

Quando avrò un momento libero,
passerò a prendere il mio cactus allora
14:21

Bhe, qualche giorno potresti anche pranzare qui
Pranzetto chic sul bancone
14:22

Non è una cattiva idea
14:23

Stiamo facendo progressi a quanto pare
14:23

Eh già
14:14

Torno a lavoro, ci sentiamo!
1
4:15

A presto
14:15

 


ANY'S CORNER         
Questo terzo capitolo si è fatto attendere, but
è colpa mia (SHAME SHAME SHAME!)
sulla lunghezza... bhe ho sbagliato capitolo, il prossimo
dovrebbe essere quello più corposo e cicciocciotto, che 
ci permette di conoscere un po' più da vicino un* dei
nostri protagonisti! 

Come sempre vi indirizzo al mio account pinterest,
mi trovate come @drawyouover, dove potrete trovare
due bachece dedicate ai due protagonisti della storia.
Vi indirizzo anche alla pagina facebook, drawyouover
dove pubblicherò aggiornamenti, spoiler e altro riguardanti
questo progetto e quelli futuri. Alla prossima!                                                                                                      

 

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Capitolo 4
*** Il calore della famiglia ***


Beatrice
Fla’, ti ho lasciato abbastanza tempo,
ORA PERO’ PARLA

 
Flavia
Smettila!

 
Arianna
Ehi ehi ehi
a cosa vi riferite?

 
Monica
Certo, vi diamo buca una mattina e ci tenete all’oscuro di tutto

 
Arianna
Ecco!

Flavia
Tranquille ragazze, non è niente di che
 
Beatrice
OH SI CHE LO E’,
le ho dato il numero di Francesco
 
Arianna
Quel Francesco?
 
Monica
Quel gran pezzo di manzo di Francesco?
Batti il cinque sorella!
 
Arianna
Sempre sulla stessa onda
 
Flavia
Ma solo io non lo conoscevo?

 
 
Beatrice
Bhe, loro lo hanno visto solo una volta,
tu ci hai dato buca quella sera
 
Arianna
SI OK MA VOGLIAMO I DETTAGLI!
 
Monica
ESCI I DETTAGLI
 
Flavia
Io non ho delle amiche
HO DELLE ASSATANATE!
 
Beatrice
Si Mamma, ci farai la ramanzina dopo
Adesso racconta tutto
 
Flavia
Ma niente… stiamo parlando un po’, in questi giorni
E…
 
Arianna
Non ti vendicare con la suspence!
 
Monica
Parla o ti ammazzo
 
Beatrice
Facciamola parlare!
E…? Dai Fla’
 
Flavia
Non lo so ragazze,  è un bravo ragazzo
Solo che… mi sembra un ghiacciolo, ok che ci hanno forzato,
ma fa sempre piacere un contatto umano no?
 
Arianna
In che senso un ghiacciolo?
 
Flavia
Mi sembra freddo, a volte risponde a monosillabi
e non capisco se gli faccia piacere o meno parlare con me
 
Monica
A
nche a me ha dato quest’impressione,
quella sera al pub
 
Beatrice
Ragazze, fidatevi, è un bravo ragazzo.
è vero, forse sembrerà fatto di di ghiaccio ma
ha le sue buone ragioni e sicuramente Fla’ lo farà sciogliere
 
Flavia
Lo spero
 
Beatrice
Quindi mi stai dicendo che ci stai provando?
 
Flavia
Mi sta simpatico, tutto qui
Non devo trovare per forza l’anima gemella in lui,
posso anche trovare un nuovo amico
 
Arianna
Scusa se te lo chiedo, ma…
 
Monica
Non farlo Ari!
 
Arianna
Ma non sarà che sei ancora innamorata di Emanuele?
Non mi riferisco solo a Francesco, ma anche tutto il resto
 
Flavia
Non obbligatemi a rispondere a questa domanda
 
Monica
Secondo me hai solo paura, alla fine Emanuele è stato importante e va bene,
ma non devi avere paura di buttarti
 
Beatrice
Da una vera possibilità a Francesco, fidati di me
 
Flavia
Ok, ok… vedrò
 

***
 
 
Marco
E quindi?
 
Francesco
Quindi cosa?
 
Marco
Con Flavia, imbecille!
 
Francesco
Non saprei… sembra una brava ragazza
 
Marco
Tutto qua?
 
Francesco
Non la conosco ancora bene, sono due giorni che parliamo
Non ti sembra presto?
 
Marco
Bhe ovvio che è presto, ma almeno tu ci stai provando
a farti conoscere?
 
Francesco
Ovvio
 
Marco
Intendo, il vero Francesco
 
Francesco
Sai che non è facile
 
Marco
Ti devi dare una svegliata
 
Francesco
Ho i miei limiti, lo sai
 
Marco
Abbattili
Per una volta, buttati
Fidati di me, che Flavia la conosco
 
Francesco
Ma chi ti dice che è quella giusta?
 
Marco
Conosco lei e conosco te,
ti ricordo che ti sono stato vicino negli anni più duri della tua adolescenza
Fidati di me e basta
 
Quella sera, entrambi andarono a dormire con un peso in più sullo stomaco. Sembrava che qualcuno avesse già deciso per loro e che non ci fosse più niente da fare per cambiare quella situazione. Flavia capì di dover guardare nel suo cuore e chiedersi se tutte le occasioni che aveva rifiutato negli ultimi mesi, se il suo rapporto conflittuale con i sentimenti derivasse da qualcosa di irrisolto nei confronti di Emanuele. Si era sempre sentita sicura di averlo dimenticato, di aver concluso quella storia nel giusto modo ma adesso, alla resa dei conti, era effettivamente così?
Dal canto suo, Francesco si rigirava nel suo letto estremamente spazioso. Vuoto, come sempre. Iniziò a pensare che, nonostante gli sforzi, continuava ad essere il solito ragazzino di sedici anni con la testa da un’altra parte. Che fosse la volta buona per abbattere le proprie dighe mentali? Il flusso di pensieri venne interrotto quando sentì bussare alla porta e vide la testa di Carla sbucare come a controllare se stesse dormendo o meno. Una volta visti gli occhi aperti del fratello, decise di entrare. Il ragazzo notò immediatamente dall’aspetto della sorella che qualcosa non andava, ma decise di non chiedere nulla a riguardo ma sviare il discorso nella speranza che lei si aprisse. Le rivolse l’unica domanda che sapeva sarebbe stata sempre adatta con lei.
« Dov’è Giulia? » disse mettendosi a sedere e lasciando un po’ di spazio alla sorella, che prese posto accanto a lui. Sapeva che quelle poche volte in cui Carla avesse dei problemi, era solita cercare rifugio nel calore della propria gemella.
« Dorme da Lorenzo » e poi sembrò trattenere un singhiozzo, gli occhi pieni di lacrime pronte ad uscire da un momento all’altro. Da quando Giulia era impegnata con l’organizzazione del suo matrimonio, infatti, passava più tempo fuori casa che con loro ed evidentemente ciò pesava sulle spalle della sorella di fronte a lui. Francesco sapeva di non poter sostituire la sorella, ma sperò che per quella sera la sua compagnia riuscisse a darle un piccolo sollievo.
« Piccola, per una sera può smettere di fingere di non avere un cuore » le disse abbracciandola, cercando di scacciare la voce nella sua testa che gli diceva che la ragazza aveva un odore troppo forte per una semplice serata brava. « e puoi dormire qui, so che odi dormire da sola in questi momenti. Domani chiamo Giulia e facciamo una bella chiacchierata tutti insieme, così ci racconti un po’. Anche se penso di sapere il motivo per il quale sei uno straccio » Decise di rimandare quella discussione, momentaneamente costrinse il suo cervello a pensare che fosse solo alcool e non altro. Era triste da dire - perché ciò lo faceva sentire più vecchio di quanto in realtà fosse -  ma non avevano più l’età per esagerare in quel modo, solo che la sorella evidentemente non era dello stesso parere.
« Non è come credi » rispose staccandosi, cercando di mostrarsi forte come sempre. Purtroppo il risultato non era molto convincente: Carla aveva gli occhi rossi e gonfi, segno che avesse già pianto in precedenza, ed il viso stanco.
« Ah quindi non c’entra un certo Massimiliano? » le fece la linguaccia, sperando di provocarla e di ottenere una reazione che non tardò ad arrivare: un velo di tristezza le era sceso sugli occhi, dimostrando che lui avesse ragione.
« Dai dormiamo » le disse tirandola per un braccio e facendola sdraiare nel letto accanto a lui. Erano anni che coltivavano l’abitudine di dormire insieme quando qualcuno di loro aveva un problema, in modo da non sentirsi mai solo e con il sostegno della propria famiglia. In età adolescente era stato spesso lui a cercare rifugio dalle sorelle, ma crescendo era diventato una sorta di eroe per loro nonostante fosse il più piccolo, e capitava spesso che bussasserò alla sua porta, come quella sera. Solitamente a farlo era Giulia che era caratterialmente più emotiva e poi finiva che Carla la seguisse a ruota borbottando un « Sono qui solo perché non mi va di dormire da sola » per mantenere la sua tipica freddezza. Era difficile vedere la sorella maggiore in difficoltà, soprattutto considerando che fosse quella più fredda e stronza, sempre pronta a combattere e stringere i denti; e ciò gli ricordava che, nonostante tutto, nonostante la complicità che ci fosse tra lui e l’altra sorella, Carla rimaneva comunque la più simile a lui. L’abbraccio prima di chiudere gli occhi, pronto ad addormentarsi, quando la sentì singhiozzare tra le sue braccia. In quel momento staccò il cervello e non pensò più a nulla, né Marco, né Flavia. Sua sorella aveva bisogno di lui e lui sarebbe stato lì per lei. Pensò che non doveva essere in se stessa per mostrarsi debole di fronte a lui e sperò con tutto il cuore che il mattino arrivasse presto, che quella dormita avrebbe spazzato via un po’ del suo dolore. Perché, una volta svegli, avrebbero affrontato tutto come avevano sempre fatto: tutti e tre insieme.


 

 

ANY'S CORNER        
Ecco a voi il famoso capitolo più "cicciotto",
come avrete non ho una cadenza regolare nell'aggiornare
ma spesso è del tutto casuale. Spero di aver trasmesso un po'
dell'importanza che Francesco da alla famiglia e soprattutto
alle sorelle, il perché lo scopriremo andando avanti. 
Come sempre vi indirizzo al mio account pinterest,

mi trovate come @drawyouover, dove potrete trovare
due bachece dedicate ai due protagonisti della storia.
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questo progetto e quelli futuri. Alla prossima!   

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