Distillati di sole (pura è la bellezza che sboccia nell'oscurità) di daniverse (/viewuser.php?uid=1013938)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Attesa: oltre il calar del tenebre ***
Capitolo 2: *** Menzogna: ciò che la brezza non può scalfire ***
Capitolo 3: *** Insicurezza, e corolle scarne ***
Capitolo 4: *** Rumore: ciottoli, passi, e palesi segreti ***
Capitolo 1 *** Attesa: oltre il calar del tenebre ***
Distillati
di sole ― Pura è la bellezza che sboccia
nell'oscurità
da Vessalius ha otto anni quando suo fratello viene gettato nell’Abisso. La luce delle lampade a olio striscia lungo le pareti come un velo dorato, opaco, e Ada, da sotto le lenzuola fresche di pulito, le osserva meditabonda. In lontananza il pendolo sparge i suoi rintocchi lugubri per tutta la mansione, che in quel momento è così incredibilmente silenziosa da poter trovarsi sospesa nel tempo; l’aria immobile, e un cataclisma in arrivo. La Cerimonia organizzata per Oz invece dev’essere così rumorosa e divertente, pensa Ada inabissandosi tra le coperte con il volteggiare di violini e pizzi impigliati tra le ciglia. Non è mai stata a un ballo ― così piccola, la speranza di un debutto in società è alquanto prematura ― e miss Kate ne disdegna qualunque accenno, stirando le labbra all’insù alle danze goffe che le offre Gil come consolazione. Ada affonda maggiormente nel materasso, scostandosi frettolosamente una ciocca di capelli dal viso nel fronteggiare i pupazzi che abbelliscono lo scrittoio alla sua destra. Ora che ci pensa, al suo ritorno potrebbe chiedere a Oz d’insegnarle a ballare. Sicuramente zio Oscar non deve aver tralasciato questo particolare, e sebbene Ada si fidi ciecamente di quell’uomo grande dagli occhi buoni l’ultima cosa che vuole è trovarsi impreparata quando arriverà il suo momento. Per ora però ― Ada lo sancisce tra uno sbadiglio e l’altro ― si limita ad abbassare piano le palpebre, appagata dalle fantasie danzanti che scorrono variopinte oltre le fitte cortine del tempo.
[ 241 parole ]
→ note
dell’autrice.
Salve
a tutti! Come promesso in Incanto
d'una notte senza stelle, eccomi qui con un progetto
già più ambizioso, per così dire, di
un semplice brano. Eh sì, proseguendo con la lettura del
manga
–
che, ahimé, procede a rilento –
mi sono trovata completamente rapita
dalla dolce Ada, che sebbene venga talvolta criticata per la sua
delicatezza spero possa godere di uno sviluppo degno di alcuni altri
personaggi.
Come
si può notare dagli accenni nell'introduzione, con questa
raccolta ho intenzione di ripercorrere, seppur brevemente, i dieci anni
della permanenza di Oz nell'Abisso dal punto di vista di Ada, appunto.
Per farlo mi servirò dei prompt proposti da questa
vecchia challenge; dateci un'occhiata, perché
seppur semi-abbandonata mi è stata di grande aiuto per
superare il mio ultimo blocco dello scrittore! In ogni caso non temete:
ho già altre tre flashfic pronte, che penso
pubblicherò con cadenza settimanale. L'HTML ultimamente mi
dà un sacco di problemi, ugh...
Infine,
vi ringrazio in anticipo per qualsiasi commento e, a voi lettori
silenziosi, per essere incappati in questi componimenti. A presto!
piuma. |
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Capitolo 2 *** Menzogna: ciò che la brezza non può scalfire ***
Distillati
di sole ― Pura è la bellezza che sboccia
nell'oscurità
da Vessalius compie nove anni all’alba di una calda giornata di sole.
L’estate è alle porte ― cambiano i tessuti, i tendaggi ondeggiano alla brezza mattutina e il riposo pomeridiano diventa presto un’oziosa routine. Il sole risplende sempre più forte in cielo, come una perla iridescente in acque basse e limpide, ma tutto ciò che può ricordarle è un sorriso dal passato. Ada saltella fuori dal letto, sorridendo e arrossendo e ringraziando la servitù che nell’incrociarla le rivolgere i migliori degli auguri. Nove anni non si compiono tutti i giorni, che possa viverne altri cento. Arrivano lettere, molte lettere, durante lo spuntino e Ada le apre tutte, una a una, leggendole ad alta voce. I toni sono cordiali e ripetitivi, freddi è il commento di zio Oscar che le sorride da sopra un panetto all’uvetta, ma dai gusti estremamente raffinati. E promettenti. I Vessalius hanno molte aspettative di cui tener conto, ora. Solo la missiva dal ducato Nightray cela un sottile distacco a cui Ada dedica più d’uno sguardo, cercando una firma sghemba che non c’è, ma nel profondo ancora spera che qualche cocchio scompigli il selciato e il campanello squilli, permettendo a Gil e Oz di fare capolino dallo stipite all’ingresso e regalarle un compleanno felice. Quando cala la sera, il conto ammonta a innumerevoli missive da parenti lontani e qualche bacio rugoso di dame annoiate. Miss Kate le abbona mezz’ora scarna di coprifuoco e Ada si rifugia nelle sue stanze, sistemando il cappello nella nuova cappelliera e inscenando un
teatrino nella sua casa delle bambole. All’improvviso un bussare delicato alla porta fa calare il sipario e la bimba si volta di colpo, sorpresa. Ma è solo zio Oscar. Non può non darle la buonanotte con un po’ di anticipo e rubare tempo al tempo, dopotutto. Ada si siede sulle sue ginocchia. La conversazione non
verte su nessun tema in particolare; improvvisano storie e ridacchiano dei copricapi pacchiani degli ospiti del pomeriggio, lasciando rimorsi e attese fuori dalla porta. Oz non
verrà, glielo dice prima di
lasciarle un bacio esitante sulla guancia e congedarsi, ma Ada non
capisce. «L’accademia
Lutwidge è molto prestigiosa
e impegnativa» è l’unica spiegazione che
riceve, «E il nostro caro Oz si sta
impegnando al massimo.» «Il
fratellone studia molto?» «Oh,
sì. Tantissimo, tutti i giorni.» Ada ci riflette un
po’ su. «Forse si
divertiva di più a studiare con miss Kate e me.» Dalla sponda del letto zio Oscar le regala un sorriso triste. «Temo di sì. E ora a nanna,
festeggiata.» Non ci mette molto. Le cameriere sbattono fuori il suo tutore con bonaria condiscendenza e la preparano per la notte, rimboccandole le coperte e porgendole il suo nuovo peluche. Ada chiede
loro di lasciare la portafinestra appena socchiusa, perché la brezza notturna è gentile e la ristora dagli ultimi residui d’afa che aleggiano durante il giorno — nella speranza che Oz e Gil ne combinino un’altra delle loro e infrangano le regole per farle visita, quando la luna è nel suo punto più alto e i sogni s’avverano.
[ 508
parole ]
→ note
dell’autrice.
Chi non muore si
rivede, salve! Già, avevo promesso un aggiornamento a
settimana, ma come potete
ben vedere ho già sforato di altrettanto tempo. Eh, quando
la vita ci si mette di
mezzo... Tra patente, test d’ingresso
all’università e faccende domestiche la
stanchezza è davvero tanta e la voglia di scrivere barra
aggiornare sempre
meno, ma oggi che ho avuto (finalmente!) un’oretta di pausa
mi sono concessa di
sistemare questo capitolo e dunque questa raccolta. ♥ Spero questo pezzo sia
stato di vostro gradimento; personalmente sono del
parere che Gil, di tanto in tanto, facesse una capatina da Ada
– in segreto, di
notte magari – per accertarsi che stesse bene e passare del
tempo con lei. Sarebbe
carino e piuttosto premuroso da parte sua, non trovate? Fatemi sapere
cosa ne
pensate nei commenti, sempre apprezzati, e non abbiatene a male se gli
aggiornamenti si fanno sconnessi e saltuari! Cercherò
comunque di essere più
costante, lo giuro.
piuma. |
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Capitolo 3 *** Insicurezza, e corolle scarne ***
Distillati
di sole ― Pura è la bellezza che sboccia
nell'oscurità
da Vessalius ha dieci anni quando non ne può più di tutti quei misteri. Una sera è lì, dinanzi i portoni dello studio di zio Oscar, a rigirarsi una ciocca di capelli tra le dita nel più completo panico. Passano i
minuti ma lei resta lì, cocciuta nella sua esitazione, a fissare gli intarsi bitorzoluti sulla soglia come se si trattasse di un qualche indecifrabile enigma. E un po’ lo sono. Ada scuote il capo e corre via – o meglio, le gambe scattano prima che possa opporvi resistenza e, una volta giunta nelle sue stanze, non esita a barricarsi nell’armadio; così, forse,
Oz verrà a liberarla. Come facevano da piccoli, una principessa da salvare. Ma se non ci fosse quel pensiero a rabbonirla, probabilmente Ada inizierebbe già a padroneggiare l’arte di quantificare quel disgusto innato che contamina anche le anime buone, che le muta e le deforma. Eppure, niente in quel momento ha veramente importanza, è la sua
riflessione. Basta che Oz faccia ritorno. Ada non chiede altro, facendosi piccola piccola sul fondo legnoso. In un battibaleno, le ante si spalancano dinanzi i suoi occhi sorpresi, ma non è il biondo del suo fratellone che scompigliato incornicia il volto di un uomo buono: zio Oscar s’inginocchia sul posto sorridendole malinconico e Ada non ci pensa due volte a fiondarsi tra le sue braccia forti e seppellire il visino di porcellana nell’incavo del suo collo. Quella sera, gli inganni appassiscono
insieme alle false speranze.
[ 244
parole ]
→ note
dell’autrice.
Buonasera!
Torno a farmi sentire nel fandom
esattamente – più o meno – due mesi dopo
la mia ultima pubblicazione. Ugh. So che avevo promesso più
puntualità, lo so, ma
sapete, per una ragione o per
l’altra mi sono sempre ritrovata a tergiversare e
posticipare, posticipare,
posticipare... Finché oggi, febbricitante e raffreddata, mi
sono decisa a darmi
una mossa. Dopo aver dormito un pomeriggio intero non potevo affatto
restarmene
a far niente! E forse potrei pubblicare il distillato #4 già
domani, dato che
recarmi all’università in questo stato sarebbe per
me letale. (sob) In ogni
caso mi era mancata moltissimo la mia bimba qua a lato, non trovate sia
adorabile? In più la settimana scorsa – anche se
probabilmente non vi farà né
caldo né freddo – ho comprato i primi due volumi
di PH e, come c’era da
aspettarsi, ne continuerò felicemente la raccolta. ♥
Chissà
che questo upgrade dagli scan
online alla versione cartacea ufficiale non mi
ispiri per qualche altra opera, anche se or per ora ammetto di avere
già
qualcosa in mente... Ma non vi svelo oltre! E vi lascio, ché
è il caso mi metta
a preparare il brano di domani. A presto!
piuma.
|
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Capitolo 4 *** Rumore: ciottoli, passi, e palesi segreti ***
Distillati
di sole ― Pura è la bellezza che sboccia
nell'oscurità
da Vessalius ha undici anni quando il suo pomeriggio di studio viene interrotto dal galoppare frenetico e lo scricchiolio di una carrozza poco distanti. Dalle ampie finestre della biblioteca Ada avvista due sagome familiari abbandonare con grazia il cocchio, la prima tendendo la mano alla seconda con signorile reverenza, e procedere lungo il viale che conduce all’ingresso principale. Per un attimo Ada l’incrocia, l’iride vermiglia del giovane dai crini di neve le cui visite ultimamente sembrano essersi fatti più frequenti. La dama al suo fianco, seguendo lo sguardo sardonico di lui, le rivolge un cortese cenno col capo. Anche se zio Oscar non vuole ammetterlo, Ada nel profondo ne è più che certa: parlano di Oz e dell’Abisso, delle possibilità di tirarlo fuori da lì e dei misteri che suo fratello impersona, lui che è la chiave di tutto. Con un sospiro e uno sguardo all’istitutrice, che non s’è accorta di niente, Ada torna al suo libro.
[ 148
parole ]
→ note
dell’autrice ♥
|. Salve! Allora.
ALLORA. Io l’ho detto – l’ho
detto! –
che dovrei perdere questa brutta abitudine di fare promesse che non
manterrò,
perché sono passati ben cinquantasei giorni
dal mio ultimo aggiornamento
e così non va bene. Assolutamente! Soprattutto visto il
fatto che questo sia l’ultimo
brano che ebbi modo di ultimare; ovvero, d’ora in poi
dovrò riprendere l’infinita
lista di prompt della challenge di cui nell’introduzione e
selezionarne alcuni
e farmi venire idee ecc. ecc. insomma, potrei veramente metterci
più del
previsto per ultimare questa raccolta. Gomen!
Prima di chiudere
e fare a tutti voi i dovuti auguri, spendo un nanosecondo per
comunicarvi che
lullbythesea è approdata anche su Writer’s Wing!
Per chi non lo conoscesse è un
sito carino molto simile ad AO3 ma nato da poco, del quale io sono
ancora poco
pratica ma che sostanzialmente promette bene. Per eventuali curiosi, questo
è
il link al mio profilo!
E ora non mi resta che
augurare a
tutti voi della sezione un buon Natale e un felice anno nuovo, nel caso
non ci
si veda fino alla prossima pubblicazione. Buone vacanze a tutti! ♥
piuma..
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