Gamblers

di victoria electra black
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** James: My last years ***
Capitolo 2: *** Lily: You're such an idiot, Potter! ***
Capitolo 3: *** Lily: Never and Ever ***
Capitolo 4: *** James: I won't give up ***
Capitolo 5: *** Lily: Sogno o son desto? ***



Capitolo 1
*** James: My last years ***


1

- GAMBLERS -



CAPITOLO 1:

James: My last years”


FotoJet



1° Settembre 1977, binario 9 ¾...


James Potter guardava la ragazza dai cappelli di fuoco, attraverso il vetro del finestrino, con aria curiosa mentre si rigirava, fra le labbra, l'ennesimo lecca lecca alla fragola.

Quello sarebbe stato il suo ultimo anno ad Hogwarts ed erano settimane che non faceva che ripensare ai suoi anni passati in quella scuola; alle ragazze che si era portato a letto da quando aveva scoperto l'ebrezza del sesso; a Mocciosus ed agli scherzi che si era divertito ad infliggergli e tutte le cazzate che lui ed i suoi amici, Sirius, Remus, e Peter si erano divertiti a fare.

Alla fine della giostra, facendo un bilancio della sua vita, poteva ritenersi abbastanza soddisfatto di se stesso. Eppure sentiva come se gli mancasse qualcosa...

In tutta quella spensieratezza, qualcosa non faceva che tormentarlo da settimane.

E quel qualcosa – o sarebbe meglio qualcuno - lo stava guardando proprio adesso.

Non è continuando a fissarla che farai in modo che venga te, Ramoso”

Le iridi scure del grifondoro vagarono velocemente dalla figura femminile a quella maschile seduta di fronte a lui.

Sirius Black, alias Felpato, lo guardava con un sorriso sghembo e l'aria di chi ne sapeva lunga sulla questione 'Evans'.

E chi te lo dice che voglia che lei venga da me?”


E James adorava sfidarlo e contraddirlo anche sull'evidenza.


Andiamo James! Lo sappiamo tutti che Evans è il tuo sogno proibito da più di due anni. A chi credi di darla a bere? Giusto, Lunastorta?”

Sirius si voltò in direzione dell'amico alla ricerca di una conferma ma tutto ciò che ebbe, come risposta, da parte di Remus fu una misera alzata di spalle mentre continuava a gustare la sua barretta al cioccolato.

Comunque” continuò Sirius come se nulla fosse “Non credere di ingannarmi, amico mio, sappiamo tutti cosa ti passa per la testa”

E cosa mi starebbe passando per la testa, Sirius?! Sentiamo, sono tutto orecchi”

Stai pensando di farti la Evans prima che finisca la scuola ma sappiamo entrambi che è un'illusione la tua e, come tale, è destinata a non concretizzarsi... fammi pensare... MAI?!”

Anche perché lei non ti degna neanche di uno sguardo, se anche ci provassi finiresti per essere schiantato in meno di due secondi”

Grazie Remus, sono contento che questa parte del discorso ti prenda”

Commentò James alzando leggermente un sopracciglio e sistemandosi meglio sulla poltrona dello scompartimento.

E comunque” continuò imperterrito “nessuna ragazza resiste al mio fascino”

Nessuna tranne Lily Evans!” constatò, a quel punto, Codaliscia proprio accanto a lui.


Possibile che i suoi amici sapessero essere così dannatamente irritanti quando ci si mettevano d'impegno?!


James rivolse a Peter un'occhiataccia che lo fece gelare all'istante.

Tutti conoscevano il brutto carattere del ragazzo e Peter non voleva di certo provocarlo.

Questo è ancora tutto da vedere!” rispose, infine, seccato James.

Sento aria di sfida?”

Senti bene, Felpato”

Allora ti sfido, Ramoso”

Avanti, parla!”

Ti sfido a conquistare il cuore della bella Evans entro la fine dell'anno scolastico”

James sorrise fra sé.

Sarebbe stato un gioco da ragazzi.

Ok, se è questo quello che vuoi, nessun problema. Come ho già detto: nessuna resiste al mio fascino”

Non ho finito, James”

Il grifondoro corrugò la fronte e, con la testa, fece cenno a Sirius di continuare.

Ti sfido a conquistare il cuore della bella Evans entro la fine dell'anno scolastico e ti sfido a non innamorartene


Innamorarsene?

L'aveva preso per uno smidollato forse?

Niente sarebbe stato più facile di così.


Tutto qui? Sarà facile come bere un bicchiere d'acqua”

Io, fossi in te, mi guarderei bene dal riderci su. Tutto è possibile a questo mondo”

Staremo a vedere, Felpato. E nel caso vincessi, che cosa ci guadagno io?”

Sirius parve pensarci un momento:

Non si possono più fare scommesse con i propri amici per il semplice gusto di farle?”

Sì ma dato che sono io che verrò etichettato come 'lo stronzo' alla fine di questa storia, vorrei aver almeno sacrificato il mio buon nome per un fine superiore”

Il tuo buon nome? E' da quando ti conosco che l'hai compromesso”

Dettagli, amico mio, dettagli. Allora? Cosa sei disposto a cedermi?”

Gli sguardi curiosi di Remus e Peter vagarono da uno all'altro nel giro di pochi istanti e, con fare ansioso, non facevano che attendere la risposta del moro.

Sirius rivolse a tutti loro un sorriso sghembo.


Oh, quanto gli piacevano le sfide!


La mia moto babbana. Se vinci ti prenderai la mia moto”

E se dovessi perdere?”

Tu mi cederai la tua fighissima scopa Golden Millenium che tuo padre ti ha regalato poco fa”

James fece finta di pensarci, quasi come se temesse davvero di perdere una simile scommessa.

Ma ho detto quasi.

Motivo per cui non ci pensò due volte ad accettare.


Affare fatto, Felpato, preparati a perdere il tuo amato veicolo babbano”

Staremo a vedere, Ramoso, staremo a vedere”



Angolo Autrice:


Ciao a tutti ^^

piacere di conoscervi, mi chiamo Victoria (o Vic se preferite) e questa è la prima fanfiction che scrivo sui Malandrini.

A dire il vero è la prima fanfiction in assoluto 'di questo genere' che scrivo nel senso che, di solito, sono più orientata verso le storie interattive.

Tuttavia questa era un'idea che mi ronzava in mente da un po' di tempo (vari film romantici hanno influito molto) e, sinceramente, non sono proprio riuscita a resistere così, alla fine, mi sono decisa a pubblicarla...

Spero di avervi incuriosito almeno un pochino con questo primo capitolo (anche se so che in effetti non è chissà quanto lungo) e spero che, andando più avanti nella storia, riesca a piacervi :)

Qualsiasi suggerimento, comunque, è ben accetto e se avete voglia di lasiarmi una recensione piccolina (per farmi sapere cosa ne pensate) ne sarei molto felice :)


Spero di aggiornare a breve sia questa che le altre mie storie.

Alla prossima,

Baci

Vic ^^


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Capitolo 2
*** Lily: You're such an idiot, Potter! ***


1

CAPITOLO 2:

Lily: You're such an idiot, Potter”



21 Settembre 1977...


Avete presente quelle giornate che iniziano bene fin dal mattino?

Quando ti alzi dal letto, vedi il cielo limpido, sereno, il sole brillare in alto sovrastando le nuvole e già senti che la giornata andrà per il meglio senza neanche un motivo concreto?

Quando sei così felice che potresti sovvertire le sorti del mondo solo con il tuo pensiero positivo?

Quando ridi come un deficiente, salutando anche i passanti che non conosci per strada, come se ti fossi appena drogato?

Ecco.

Questo non era assolutamente il caso di Lily.


Quella mattina si era svegliata con un maledettissimo mal di testa che sembrava trapanarle il cranio incessantemente e, giusto per restare in tema, le due ore di fila di Trasfigurazione non avevano per niente aiutato la situazione.

Senza contare, inoltre, che una delle sue migliori amiche, Alice, non aveva fatto altro che raccontare a lei e Cassy la sua nuova storia con Frank Longbottom da quando si era alzata dal letto con sguardo sognate.

Per carità le voleva bene, ed era certamente felice che lei avesse trovato l'amore, ma quel che è troppo è troppo anche per Lily Evans!

Stavano giusto incamminandosi verso la prossima lezione quando la rossa decise che non ne poteva proprio più di tutto quel discorso interminabile:

Aly, ti prego, l'abbiamo capito la quarantesima volta quando l'hai ripetuto che 'Frank bacia da Dio'. Placa la tua foga e lascia traspirare le mie membrane cerebrali, ho la testa che sta per esplodere”

Qualcuno si è svegliato con il piede sbagliato, non trovi Cassy?”

Io direi piuttosto che qualcuno si è alzato fin troppo allegro stamattina” rispese secca Lily, alla grifondoro, portandosi le dita delle mani alle tempie.

La testa le faceva proprio male.

Ignorandola palesemente, Alice non si era minimamente preoccupa delle parole dell'amica ed aveva continuato, senza ritegno, a blaterare su un qualche argomento che Lily, però, si rifiutò di ascoltare.

Fortunatamente per lei, dopo le ore di Trasfigurazione ora era il turno della sua materia preferita: Pozioni. E quasi non stava più nella pelle per l'emozione che provava ogni volta nel mescolare gli ingredienti nel calderone.

Intuendo i pensieri dell'amica, come se le avesse appena letto nel pensiero, Cassy le si affiancò e con sguardo apprensivo, prendendola sottobraccio, tentò di rincuorarla:

Suvvia Lily, ora ci sta pozioni, la tua materia preferita. Non disperare, magari troverai qualcosa nel libro di testo che potrà aiutarti con il tuo mal di testa”

Lily sospirò pesantemente portandosi, per l'ennesima volta, la mano sinistra alla fronte. Dopodiché sospirò quasi rassegnata.

In effetti avrebbe potuto benissimo seguire il consiglio di Cassy ed iniziare a sfogliare le pagine di quel libro alla ricerca di una soluzione sbrigativa al problema.

Ma dubitava, seriamente, di avere anche solo la forza di mettersi a leggere righe su righe.

Solitamente era una persona dedita allo studio e che preferiva eccellere nelle materie piuttosto che portare scarsi risultati.

Eppure il solo pensiero di mettersi a leggere con quel mal di testa micidiale, non le suscitava lo stesso entusiasmo che di solito provava nell'approfondire alcuni argomenti di cui era interessata.

Motivo per cui si morse le labbra, mostrando esitazione nella sua decisione.


Non lo so. Per quanto l'idea possa essere allettante, oggi proprio non me la sento. Questo giorno non è iniziato proprio nel migliore dei modi”

Cogliendo il tono sconsolato dell'amica, Cassy si affrettò a recuperare Alice dal suo monologo e, con enfasi, esclamò:

Beh, in tal caso hai solo una possibilità no?”

A cosa ti riferisci, Cassy?”

Lily la guardò con scetticismo.

Dove voleva arrivare?


Essendo iniziata male, può solo che migliorare. Non trovi?”


La rossa guardò il sorriso smagliante sul volto delle sue due migliori amiche e, come contagiata dalle loro emozioni, alla fine si decise a sorridere anche lei.

Ma sì, avete ragione. Un giorno del genere può solo che migliorare”

Ridacchiando leggermente, varcò la porta dell'aula e si precipitò a raggiungere il suo posto, prendendole per il braccio.

D'altronde, che può succedere di peggio?”


***


James era intento a sorseggiare il suo succo di zucca mentre, ancora, non si dava pace internamente e si domandava come potesse essere che Evans non fosse ancora riuscita a cadere ai suoi piedi.

Erano passati venti giorni dalla scommessa.

Venti fottutissimi giorni, a suo parere, e la cosa stava iniziando ad innervosirlo.

Certo aveva ancora praticamente tutto l'anno scolastico davanti quindi, tecnicamente, poteva anche prendersela comoda.

Eppure...

Perché Evans non si girava neanche una volta nella sua direzione?!

Insomma, quanto li divideva? Un metro e mezzo? Due? Toh, facciamo due e mezzo. E niente. Neanche una sbirciatina caduta lì per caso.

Davvero snervante per uno che stava sempre alla ricerca di attenzioni da parte della gente.

E poi: cos'erano tutti quei sorrisi che la rossa rivolgeva a Frank Longbottom?

FELPATO!”

James chiamò l'attenzione del suo migliore amico, quasi ringhiando il suo soprannome, tanto che questo si girò di scatto nella sua direzione lasciando in sospeso il discorso sulle modelle babbane che aveva tentato di intraprendere con Remus e Peter.

Ramoso?” domandò, infine, strabuzzando gli occhi all'espressione adirata del suo amico.

Hai idea del motivo per cui quel Francis stia importunando la mia preda, facendola ridere?”

Primo: Credo che la persona a cui tu ti riferisca sia Frank e non Francis”

Chissene, va avanti”

Ok, secondo: da quel che ho sentito in giro, pare che Longbottom si sia messo con Alice, una delle amiche di Lily, quest'estate. Quindi credo che sia del tutto possibile che voglia fare bella figura con le amiche della sua ragazza. Evans inclusa”

Sì, ok, ma perché continua a farla ridere?!”

Sirius ridacchiò divertito.

James Potter geloso era uno spettacolo a dir poco esilarante, se lo si riusciva a far cantare per bene.

Non sarai mica preoccupato di un Longbottom, vero Potter?”

James sbuffò.

Certo che no! Solo che non mi piace che altri tocchino le cose che mi appartengono senza il mio consenso!”

Tecnicamente, Lily non ti appartiene” aggiunse Peter, nel mezzo della discussione, procurandosi l'ennesima occhiataccia del mese da parte del moro.

Non ancora, vorrai dire, Codaliscia! Perché lo sappiamo tutti che Evans cadrà ai miei piedi alla fine!”

Sempre che Evan Rosier non te la porti via”

L'affermazione di Remus fece scattare sull'attenti tutti loro.

Di cosa stai parlando?”

Ah, ma come? Non lo sai, Ramoso?”

Se te lo sto chiedendo mi sembra ovvio il contrario” il grifondoro assottigliò i suoi occhi scuri ed iniziò a guardare di traverso l'amico.

Sollevando le spalle, come suo solito, Remus aggiunse:

Pare che Rosier sia interessato a Lily tanto quanto te. L'ho sentito personalmente, in biblioteca, mentre affermava che: Evans diventerà la mia ragazza entro la fine dell'anno, parola di serpeverde!

Ma è ridicolo! Per qual motivo quella serpe, schifosamente fissata con la purezza del sangue, si interesserebbe ad una come Lily?!”

Beh, è comunque una bella ragazza, come dargli torto”

FELPATO!”

Va bene, va bene, mi dissocio”

In ogni caso” continuò Remus “anche a me la cosa è sembrata sospetta. Ma, nel caso fosse vero il suo interessamento, direi proprio che tu abbia un rivale in amore”

A quelle parole James si trattenne dal ridergli in faccia.


Un rivale in amore? Per carità, ma scherziamo?!


Sbattè violentemente il bicchiere sul tavolo dei grifondoro e si girò in direzione di Lily.

Nessuno gliel' avrebbe portata via, tanto meno una viscida serpe come Evan Rosier.

Il suo sguardo si focalizzò, difatti, sulla sua nuova preda al tavolo dei serpeverde.

Evan rideva e scherzava, allegramente, con i suoi amici: Wilkes, Avery e Mulciber.


E fu che gli venne il lampo di genio.


Bene” affermò risoluto il grifondoro, riportandosi il bicchiere alle labbra “C'è solo una cosa da fare, a questo punto”

E sarebbe?”

Come ci si libera di un problema, di solito, Sirius?”

Il moro corrugò la fronte in cerca di una risposta plausibile e gettò la prima cosa che gli venne in mente:

Eliminandolo?”

Esattamente!”

Che cosa vorresti dire, James?”

Voglio dire, Remus” bevve dal suo bicchiere il succo di zucca tutto in un sorso e continuò la sua spiegazione:

Evan Rosier va eliminato, eliminato dal gioco il prima possibile!”


***


La giornata era quasi giunta al termine ed il mal di testa di Lily era leggermente migliorato.

Alla fine Cassy era riuscita nell'intento al suo posto e le aveva preparato una pozione per alleviare il dolore. Ed era proprio grazie a lei se la rossa era riuscita a seguire tutte le lezioni del giorno.

Mancava solo l'ora di Divinazione e, finalmente, quella giornata sarebbe potuta essere definita conclusa.

Strano il ritardo della professoressa. Non è da lei, dato che di solito è sempre puntuale. Non trovi anche tu Lily?”

Evan Rosier la guardò con uno strano scintillio negli occhi, poco dopo aver pronunciato il suo nome con un'eccessiva enfasi, mentre attendeva una risposta dalla grifondoro.

Ancora non le era chiaro come, per un motivo o per un altro, Rosier avesse insistito tanto quel pomeriggio affinché avesse Lily come “compagna di banco” durante quella lezione. E, se proprio doveva dirla tutta, aveva come la netta impressione che lui l'avesse fatto solo per poter sfruttare per bene il fatto che lei avesse il massimo dei voti.

Dubitava infatti che potesse essere solo un caso il fatto che, quel giorno, il ragazzo non avesse trovato libero il posto dove di solito si sedeva, accanto al suo migliore amico Wilkes.

Ma alla fine, fra una supplica ed un'altra, si era ritrovata ad acconsentire alla richiesta.

Tuttavia, visto il modo in cui non faceva che parlare incessantemente, dubitava ancora che fosse stata una buona idea.

Distolse lo sguardo dalla palla di vetro, solo per focalizzarsi sul serpeverde e rispondergli:

Avrà avuto qualche impegno improvviso, chi può dirlo”

Beh, direi che ci è andata di lusso allora”

In che senso, scusa?”

Almeno abbiamo modo di chiacchierare un poco e conoscerci meglio. Non lo pensi anche tu?”


Decisamente no.


Avrebbe voluto rispondergli senza troppi giri di parole ma la sua “cavalleria” da grifondoro quasi glielo impedì inconsciamente. Per questo si morse le labbra e rispose affermativamente, con un lieve cenno del capo ed un sorriso forzato.


Ok, come se il fatto che l'avesse voluta come vicina di banco non le puzzasse già abbastanza, il suo tentativo di intraprendere una conversazione le suonava ancora più strano.

D'altronde non era da dimenticare chi aveva di fronte. Insomma, Rosier non era proprio il tipo di ragazzo timido, gentile ed educato.

Anzi, era tutt'altro.

E Lily non era stupida per niente.

Ma, come se cercare di intavolare una conversazione decente con il serpeverde non fosse già abbastanza difficile, la situazione degenerò maggiormente grazie all'arrivo di una certa persona che i fatti propri non sapeva neanche dove fossero di casa.


Ti sta importunando, Lily?”


James Potter, con aria spavalda, si sedette sul tavolo, in mezzo fra loro, guardando con odio il serpeverde davanti a lui; le labbra serrate in una smorfia di quasi sufficienza e le braccia incrociate al petto in segno di chiusura verso il diretto interessato.

Tutto di lui gridava “A morte Rosier!” e, come se la situazione con Evan non l'avesse già leggermente innervosita, Potter ebbe il potere di farle saltare i nervi all'istante.

Era così ogni volta e così sarebbe stato fino alla fine della scuola.

Ne era certa. Come era certa di non riuscire proprio a sopportarlo.

No Potter, al contrario. Io ed Evan” e Lily enfatizzò di proposito il nome del ragazzo, giusto per irritare maggiormente il grifondoro “stavamo cercando di conoscerci meglio... sai... conversando. Come sanno fare le persone civili” ed enfatizzò, nuovamente, l'ultima parola nella speranza che la frecciatina arrivasse chiara e coincisa alla mente del ragazzo.

E per quale motivo vorresti conoscere meglio questo pallone gonfiato?”

Ed ovviamente ciò non avvenne.

Evan si alzò dalla sedia con veemenza mentre si affrettò a raggiungere, con un cipiglio innervosito sul volto, il grifondoro.

Ma guarda, guarda. Non immaginavo minimamente che tu, James, avessi anche solo un pizzico di fegato per potermi sfidare!”

Mi fa ridere la tua osservazione, sai, Evan? La serpe viscida, fra i due, non sono certamente io”

James si tirò in piedi e lo guardò dritto negli occhi con aria divertita.

Quanto amava stuzzicare la gente.

Trovo buffa la tua osservazione e la cosa mi fa riflettere, James” Evan abbassò lo sguardo mentre un lieve ghigno non faceva che allargarsi sul suo viso. Probabilmente, già pregustava una sua vittoria mentalmente.

Riesco a stimolare i tuoi neuroni tanto da farti pensare?! Però. Quale onore! E su cosa avresti da riflettere, Evan, sentiamo?”


Ormai tutto il resto della classe aveva smesso di chiacchierare solo per poter seguire meglio la situazione. Tutti gli occhi dei ragazzi erano puntati sul triangolo “Evans-Rosier-Potter” che si era venuto – malauguratamente, a detta di Lily – a creare all'interno dell'aula. E lei odiava avere tutti quegli sguardi addosso. Senza contare, poi, che il mal di testa le stava tornando.


Evviva, non potevo chiedere di meglio.


Si ritrovò a pensare, difatti, la ragazza mentre si portava, nuovamente, la mano sulla fronte.


Alla domanda di James, Evan gli si avvicinò a due palmi dal naso tanto quasi da poterlo sentire respirare.

Mi domando, James: sei talmente fagocitato dall'ego smisurato del tuo amico Black, tanto da volerlo emulare, o hai una sorta di talento innato e sei una naturale testa di cazzo?”


Il destro di James non tardò ad arrivare e, trasportato dalla rabbia, il colpo fu talmente forte da far cadere per terra Evan e spaccargli il labbro.

Lily sbarrò gli occhi alla vista del sangue sul pavimento.

Che accidenti fai, Potter?! Ti ha dato di volta il cervello?!”

La grifondoro scattò immediatamente verso il ragazzo e, strattonandolo da dietro per la camicia, lo costrinse a voltarsi ed a guardarla.

A LUI ha dato di volta il cervello? Testa di cazzo a chi, eh? Serpe dei miei stivali”

James fece per rigirarsi e dare un altro pugno al suo rivale ma Lily fu più veloce di lui e, tenendolo per la camicia, gli impedì di compiere il suo volere.

Stai decisamente esagerando!”

Ah, IO starei esagerando? Cosa voleva da te quest'emerito idiota?”

Lily corrugò la fronte, stralunata, mentre continuava a guardarlo negli occhi. Tutta quella scena per un motivo del genere?

Ridicolo. Assolutamente ridicolo.

A quel punto Evan, sorretto da Wilkes, che si era precipitato subito in soccorso del suo amico, iniziò ad urlargli contro nuovamente:

Io e Lily stavamo solo parlando, Potter! Sei TU l'emerito idiota!”

Allora non ti è concesso neanche di parlarle!” ringhiò di rimando James, ancora trattenuto da Lily la quale, a quelle parole, si accigliò maggiormente.

E tu chi saresti per decidere cosa è concesso o meno nella mia vita?”

Già, concordo perfettamente con Lily!”

Rosier vedi di tacere!”


Io sono il ragazzo che diventerà il tuo fidanzato! Ho tutto il diritto di essere geloso!”

Geloso? James Potter aveva innescato tutta quella scenata solo per gelosia? Gelosia per cosa, poi? Manco stavano assieme! Doveva porre fine a quella storia. Al più presto.

Non hai il diritto proprio su nulla, Potter. E sta sicuro che una cosa del genere non potrebbe accadere neanche fossi l'ultimo uomo rimasto sulla Terra”

Le parole le uscirono fredde e taglienti mentre i suoi occhi assumevano una strana colorazione pallida.

Glaciali.

Erano diventati di ghiaccio e James se ne accorse immediatamente. Eppure, cocciuto com'era, non si diede per vinto neanche in quel frangente.


Sogghignò leggermente prima di avvicinarsi a lei.

Staremo a vedere, Lily. Staremo a vedere”


James le si avvicinò con fin troppa agitazione, scaturita probabilmente dalla rabbia che stava provando in quel momento.

Lily non ebbe neanche il tempo di realizzare quello che le stava accadendo che si ritrovò le labbra serrate da quelle del mago.

E fredde esattamente come lo erano state le parole della ragazza, Lily si ritrovò impossibilitata a parlare a causa delle sue labbra.


Cosa aveva detto a Cassy ed Alice, quella mattina?


D'altronde, che può succedere di peggio?”


Avete presente quelle giornate che iniziano bene fin dal mattino?

Ecco.

Questo non era assolutamente il caso di Lily.



Angolo autrice:


Buonasera a tutti! ^^

Chiedo immensamente perdono per il mio ritardo ma, purtroppo, una delle mie due storie e la vita privata hanno influito tantissimo e non sono riuscita ad aggiornare prima di oggi.

Comunque ora sono qui! ^^ e colgo l'occasione per ringraziare immensamente :

  • le 9 persone che hanno aggiunto questa storia alle seguite;

  • le 5 che l'hanno aggiunta alle preferite / da ricordare;

  • e le tre persone che hanno recensito il primo capitolo quali Signorina Granger, Althea_B e dandelion10.

    Non me l'aspettavo proprio, è stata una bella sorpresa e vi ringrazio dal più profondo del mio cuore!!! *v*


Spero di riuscire ad aggiornare in tempi più ragionevoli (dato che una delle due storie sta quasi alla fine) e spero che questa continui a piacervi.

La maturazione di James, come notate, è ancora agli inizi ed alcune parti sono rese “leggere” e “stupide” di proposito con l'intento di farvi divertire. Inoltre, man mano che andremo avanti nella storia, avrete modo di capire anche perché ho voluto chiamarla “Gamblers”.


Se volete farmi sapere cosa ne pensate, sono sempre aperta a critiche costruttive.

Spero che, almeno un pochino, vi sia piaciuto il capitolo.

Alla prossima,

Baci

Vic :)






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Capitolo 3
*** Lily: Never and Ever ***


3

CAPITOLO 3:

Lily: Never and ever”




Maledetto, Potter. Lo odio. LO ODIO!”


Lily afferrò con violenza il lavandino sotto le sue mani mentre l'acqua del bagno continuava a scorrere senza sosta.

James Potter aveva dato, decisamente, il meglio di sé quel giorno. Non solo si era pavoneggiato come suo solito, ma aveva anche osato avvicinarsi a lei per baciarla platealmente nell'aula. Davanti a tutti. Sotto gli occhi increduli della professoressa!

Ancora ricordava la faccia che aveva fatto quando aveva assistito a quella situazione, non appena aveva messo piede nella stanza.

Il solo pensiero di quel momento, le attorcigliò lo stomaco provocandole un'improvvisa voglia di vomitare.

Lily sbatté la mano destra sulla superficie di marmo, come sfogo di rabbia, mentre continuava ad imprecare:

Maledizione, Potter!”

L'unica consolazione che provava stava nel fatto che, appena si era poco poco ripresa dalla cosa, aveva morso il labbro di James – facendolo sanguinare - poco prima di mollargli un ceffone in pieno volto.

Sì, quella era stata decisamente una mossa vincente.

Peccato, comunque, che la scena non faceva che presentarsi in continuazione – quasi con prepotenza - nella sua mente. La stessa prepotenza che aveva utilizzato quel cretino nel baciarla.

E ciò fece irritare ancora di più la grifondoro come se, per qualche perverso motivo, il suo io interiore le ricordasse che quello era il suo primo bacio e che, probabilmente, avrebbe dovuto goderselo qualche istante di più. Come se avesse provato una sorta di piacere nel riceverlo anche se, chi gliel'aveva dato, non era esattamente una persona piacevole.

Il solo pensiero le gelò il sangue nelle vene provocandole un brivido lungo la schiena.

Quando si dice: “oltre al danno anche la beffa”.


Basta, devo darci un taglio. Questa storia deve finire. FINIRE.


Più spaesata che mai Lily avvicinò le mani, unendole a coppa, sotto il getto d'acqua ghiacciata poco prima di continuare a sciacquarsi il volto come stava facendo da ormai venti minuti buoni.

Potter aveva esagerato e lei non gli avrebbe mai più permesso di avvicinarsi. Neanche di respirare la sua stessa aria.


E fu quella la decisione che prese, dopo essersi specchiata nel suo riflesso allo specchio, mentre si incamminava per tornare nella sua stanza.


E' una promessa, Potter, e puoi scommetterci quello che ti pare.



***


Cinque giorni.

Erano passati cinque giorni da ciò che era successo con Lily - a cui lui aveva dato il nome di “uno spiacevole incidente di percorso”, mentre tentava di giustificarsi con i compagni di classe che avevano assistito alla scena.

Ed erano esattamente cinque giorni che la rossa non faceva che ignorarlo, facendo finta che non esistesse a questo mondo.


Per l'esattezza erano: cinque giorni, dieci ore e trentaquattro secondi.


E James già non ce la faceva più.

Di questo passo non avrebbe solo perso la scommessa con Felpato ma avrebbe anche perso la sua preziosissima scopa che il suo vecchio gli aveva appena regalato. E, per affrontare al meglio le partite di Quidditch, lui aveva bisogno di quella scopa!

Aveva bisogno della sua velocità e della sua manovrabilità. E non se la sarebbe mai fatta soffiare dal suo migliore amico per... chi poi? Per quella lunatica di una Evans!

No, una simile opzione non era contemplata.


Come riscosso da un'improvvisa energia elettrica, James si voltò nuovamente in direzione di Lily.

La rossa sedeva, accanto alla sua amica Alice, in una posizione fin troppo eretta; il mento rivolto verso l'alto, quasi come se si stesse sforzando di concentrarsi nella lezione di Pozioni; le spalle rigide; i capelli, perfettamente in ordine, le ricadevano sulla spalla sinistra mettendo ancora più in contrasto la differenza di colori fra il rosso ed il verde dei suoi occhi.

Gli stessi occhi che James adorava osservare, soprattutto quando si ritrovava a bisticciare con lei per delle cavolate, e che prendevano quella strana tonalità luminosa che li faceva sfavillare come smeraldi alla luce.

Oh, sì, quanto adorava quegli occhi.

Eppure, questa volta, da loro non trapelava alcun tipo di magia. Erano freddi, distanti e quasi privi di emozione. Esattamente come era la loro padrona in quel momento.


James sospirò prima di sistemarsi sulla sedia intento a guardarla intensamente.

Era ammirevole la cocciutaggine che Lily stava dimostrando in quei giorni tenendogli il muso ma, se pensava di averla vinta così facilmente, beh. Si sbagliava di grosso.


Alice si girò, dall'altra parte dell'aula, con l'impressione di essere osservata e, solo dopo aver incrociato lo sguardo di un certo grifondoro si affrettò a distogliere lo sguardo sul professor Lumacorno.

James Potter era furioso, glielo si leggeva benissimo in quelle iridi scure. Ed i suoi occhi emanavano fiamme. Fiamme indirizzate verso il loro banco.

E, sebbene molte ragazze in quella scuola non chiedessero altro se non avere gli occhi di James puntati su di loro, per Alice non era proprio una piacevole sensazione quella che stava provando.


Lily. Ehy Lily” bisbigliò sotto voce, vicino all'orecchio della sua amica, muovendo le labbra il meno possibile per non essere beccata.

Che c'è, Alice?” Lily la imitò continuando a tenere lo sguardo fisso sul professore. Pozioni era la sua materia preferita e non aveva intenzione di perdere neanche una singola parola di quello che stava spiegando alla lavagna.

Ho come la sensazione che la tua congiura del silenzio si stia rivelando inefficace”

Una vena pulsò leggermente sulla tempia della rossa.

Di cosa stai parlando scusa?”

James... Potter... insomma, come vuoi chiamarlo, non fa altro che fissarci come se volesse carbonizzarci vive”

Lily contrasse la mascella mantenendo, lo stesso, lo sguardo dritto avanti a sé.

Credo...” continuò Alice “... che non l'abbia presa bene questa storia del 'ci sei ma faccio finta che non esisti'. Non so se mi spiego”

Oh, si era spiegata benissimo. Ma non aveva la minima intenzione di dargliela vinta.

Problemi suoi, non mi interessa” e, poco prima che Alice potesse ribattere, la lezione terminò e Lily si affrettò ad alzarsi dalla sedia.

Cos- Lily, aspetta-” tentò di dire Alice ma le parole le morirono in gola quando il suo sguardo si posizionò sulla figura proprio dietro la sua migliore amica.

James era scattato in piedi, le aveva raggiunte in meno di cinque secondi ed ora stava lì, in piedi e con le braccia conserte, mentre aspettava solo di poter incrociare lo sguardo di Lily per dirgliene quattro.

Lily non era mai stata una legilimens in vita sua ma, in quel momento, lesse esattamente tutto ciò che doveva sapere dagli occhi increduli di Alice.

Sospirò profondamente prima di girarsi e prepararsi al peggio.


Potter” sibilò fra i denti quando si voltò nella su direzione.

Evans” controbatté lui alzando leggermente il mento con aria di sfida.

Quanto lo odiava.

Spostati, devo andare a lezione o farò tardi” e Lily fece per andarsene ma fu bloccata non appena tentò di girare attorno al ragazzo.

Dobbiamo parlare”

Io non ho proprio niente da dirti” tentò di nuovo di aggirarlo ma non ci riuscì. Appena lei faceva un passo alla sua destra, lui ne faceva uno alla sua sinistra. E la cosa non le piaceva per niente.


Cavolo, quanto è insistente questo ragazzo!


Io però ho molto di cui parlare”

Sono convinta che è così, ma io non ho proprio voglia di starti a sentire. Perché non vai dai tuoi amici? Sono sicura che loro hanno del tempo da perdere appresso alle tue stronzate”

James ghignò leggermente.

Adorava quando gli diceva le parolacce, la faceva sembrare così... sexy. Sì, era quella la parola giusta: sexy.

Lily tentò, ancora, di sgattaiolare via ma lui fu più veloce di lei e, poggiando la mano sui banchi sia alla sua destra che alla sua sinistra, le impedì qualsiasi via di fuga.

Si piegò leggermente, avvicinandolesi, e sorridendole sfacciatamente.

Ma è con te che voglio parlare...” alzò la mano nella sua direzione e, come se nulla fosse, si attorcigliò una ciocca dei suoi capelli fra le dita “...Lily”.

Il suono melenso con cui aveva pronunciato il suo nome, le fece accapponare la pelle. Brividi di disgusto le risalirono su per la schiena e, come se fosse appena stata morsa da un ragno radioattivo, Lily si affrettò ad allontanargli la mano dai suoi capelli scostandola bruscamente.

James stava per parlare quando la voce del professore lo riportò alla realtà:


Mi dispiace interrompere questo momento fra voi ma...” il professore Lumacorno si girò verso James e continuò “... ho bisogno di parlare un attimo con lei, Signor Potter”

Ma-” fece per protestare lui, ma fu bloccato da un gesto di mano del professore.

È alquanto urgente e sono sicuro che la Signorina Evans potrà attendere. Giusto, Lily?”

Sì professore” Lily lo ringraziò mentalmente mentre, grazie al suo intervento, riusciva finalmente a liberarsi da quella trappola che James le aveva creato.

Eccellente, allora venga con me Potter”

James alzò gli occhi al cielo sbuffando leggermente.

Arrivo subito, professore” ma, prima che potesse raggiungerlo, si voltò verso di Lily assottigliando gli occhi.

Poi scomparve nello studio del docente.

Lily trasse un sospiro di sollievo e, raccogliendo le ultime pergamene sparse sul suo banco, si affrettò a varcare la porta dell'aula per raggiungere la prossima lezione.

Appena uscì dalla stanza il suo cuore prese a battere ad un ritmo più regolare mentre i suoi polmoni iniziarono a riempirsi d'aria.

Aveva trattenuto il fiato e neanche se ne era resa conto ma, ancor più di prima, era intenzionata a non cedere alle parole del ragazzo.

Doveva solo far finta che non esistesse e che niente fosse mai successo.

Doveva riuscirci e ne era pure stra-convinta eppure... perché il cuore aveva iniziato a batterle così veloce quando lui le aveva iniziato a parlare?



***


Vaffanculo, a tutto e a tutti!”


James varcò la porta della sua stanza sbattendosi dietro la porta. Poi, tirando fuori dallo zaino il libro di Pozioni, si girò verso il letto a baldacchino del suo migliore amico e lo lanciò contro il muro.

Sirius sobbalzò sul letto per via dello schianto.

James! ma dico... ti ha dato di volta il cervello?”

James neanche lo sentì e, ormai vittima dell'ira, ringhiando prese un altro libro e lo fece volare sul muro accanto al suo letto.

Remus alzò lo sguardo dal suo materasso. Guardò prima l'oggetto e poi il suo amico.

Fammi indovinare” chiuse di scatto il libro che stava leggendo e si focalizzò su James “C'entra per caso Lily?”

James sospirò pesantemente e con un tonfo sonoro si buttò sul suo letto, affondando il viso nel materasso.

Ora come ora è l'ultimo dei miei problemi”

Allora la cosa è seria!” esclamò Sirius tirandosi su con la schiena mentre un sorriso da ebete gli affiorava in volto.


Era in vena di scherzare ma James non lo era affatto.


Puoi dirlo forte...” facendo leva sulle braccia si girò supino con lo sguardo rivolto verso il soffitto. Chiuse gli occhi ed espirò:


Sono stato sospeso dalla squadra”


Le parole arrivarono chiare e coincise ma, dagli sguardi dei suoi due amici, James ebbe come l'impressione che non avessero capito.

Si tirò su a mezzo busto mentre continuava a guardare prima uno e poi l'altro.

Niente, dalle loro facce non trapelava quasi niente. Il che era davvero preoccupante.

Avete capito o cosa?”

Che vuol dire che ti hanno sospeso dalla squadra?”

Quello che significa, Felpato”


Sirius spalancò gli occhi, iniziando a sventolarsi una mano sul viso per farsi aria.


Credo di non aver capito, allora”


James ricadde nuovamente sul materasso a peso morto.

Faccio schifo a Pozioni e, siccome l'anno scorso pare l'abbia fatto penare parecchio con tutti i compiti di recupero che mi ha affibbiato per sanare i miei Desolante, il caro Luma quest'anno ha deciso di attuare un'altra tattica. Come se l'avesse fatta lui la fatica l'anno scorso nel rispondere a quelle dannate domande a crocette...”

Ok, fai schifo a Pozioni. Su questo non avevamo dubbi” Remus poggiò il suo libro sul materasso e, portandosi i gomiti alle ginocchia, si rivolse al grifondoro “In che cosa consisterebbe questa tattica?”

James si tirò su di scatto mordendosi il labbro.

Tanta era l'agitazione che non riusciva neanche a stare fermo, ma una risposta doveva pur dargliela ai suoi migliori amici.

Solo... non riusciva a far uscire quelle parole dalla bocca.


Dov'é Codaliscia?” tentò di spostare l'attenzione su qualcos'altro nella speranza che i due se ne dimenticassero.

Non cambiare discorso e sputa il rospo!” e, ovviamente, Sirius non aveva abboccato all'amo.

Ecco, io...”

Avanti fratello, vedi di muoverti, farà meno male quando ti sarai levato questo fardello!” gli occhi scuri di Sirius brillarono di decisione quando pronunciò quelle parole e, indirettamente, fu proprio quell'emozione che diede la forza al nostro grifondoro nel pronunciare la frase.


Certo, mai si sarebbe aspettato quello che sarebbe successo dopo.


Ok. Luma ha deciso, insieme ad altri professori, che, fino a che non avrò sanato il mio Desolante fisso, non parteciperò alle partite di Quidditch...” il suo sguardo si soffermò su Remus “... rimarrò in panchina fino a quando i miei voti non saranno migliorati. E, se entro la fine del semestre avessi ancora l'insufficienza...” sospirò prima di sollevare lo sguardo su Felpato “... rimarrò fermo anche per il semestre successivo. Quindi mi sarò-”


Ti sarai fatto un anno pieno in panchina per un cazzo di Desolante a Pozioni!?” la voce stridula di Sirius fu come un pugno allo stomaco per James.


Tacque ed anche gli altri due non dissero nulla dato che erano tutti troppo intenti a fissare le mattonelle del pavimento.

Il silenzio regnò sovrano per qualche minuto fino a che Sirius non si accasciò sul suo letto e, agitando nuovamente la mano per sventolarsi dell'aria in faccia, esordì dicendo:

Acqua, qualcuno mi porti dell'acqua”

Remus si girò verso di lui: “Acqua? Amico dove te la troviamo dell'acqua così, di punto in bian-”

NON MI INTERESSA SAPERE DOVE! TROVATELA! TROVATELAAAAA!”

James e Remus trasalirono e, nel giro di due secondi, scattarono entrambi sul posto come se fossero dei soldatini.

S-sì, come vuoi. Hai sentito James? Va' a prendere dell'acqua”

Torno subito”

O sante motociclette...” Sirius si adagiò sul letto portandosi una mano al cuore “...sto per avere un attacco di panico. Non riesco a respirare, Remus, NON RESPIRO. REMUS!”

Resisti amico fra poco James ti porterà l'acqua...” Remus gli prese la mano destra fra le sue, come se si trovasse al capezzale di una persona malata, e continuò “Resisti. Abbi fede, Sirius”

Sto per morire, me lo sento”

NO! Non lasciarci!”

Ormai è troppo tardi” Sirius levò gli occhi verso il soffitto mentre si portò il dorso dell'altra mano sulla fronte.

Addio, mondo crudele” e svenne sotto gli occhi di Remus non reggendo il colpo.


***


Quella mattina Lily si sentiva come rinata.

Dopo una sana e bella dormita, alla fine il suo cervello aveva deciso di collaborare con lei e di concentrarsi sulle cose che fossero realmente importanti. Tipo le lezioni, i libri, le sue amiche... cose di questo genere e che, soprattutto, non includessero un certo grifondoro dall'ego smisurato.

Ora che ci pensava, ormai erano le tre del pomeriggio ed ancora non l'aveva incrociato. Non che si aspettasse di vederlo sbucare da dietro l'angolo ma aveva come la netta sensazione che qualcosa non tornasse.

Come se dovesse temere della sua stessa ombra, tanto poteva essere diabolica la mente di quel pazzoide drogato di Quidditch.

Se lo immaginava in versione da serial killer, con tanto di passamontagna, pronto a cogliere un suo qualsiasi attimo di esitazione per attuare la sua vendetta, trascinarla in un cunicolo del corridoio e puntargli la bacchetta al collo.

Si fermò un attimo ripensando alla scena che si era appena immaginata e, scuotendo la testa, si diede mentalmente della stupida.


Naaaa, ti pare. Una cosa del genere, non accadrebbe mai. Non siamo mica in un film dell'orr-


Ad un certo punto una ferrea presa sul suo braccio la costrinse a cambiare direzione, trascinandola in una stanza alla sua destra che Lily riconobbe come un ripostiglio per le scope.

Una mano sulle labbra le impedì di chiedere aiuto e, non appena riuscì a liberarsi un poco, si girò di scatto in direzione del suo rapitore con il cuore a mille.

La luce proveniente da una bacchetta le fece socchiudere gli occhi quel tanto che bastava per far sì che si adattassero all'oscurità circostante.

Un impeto di rabbia si impossessò del suo corpo non appena riconobbe i lineamenti del volto del ragazzo che l'aveva rapita.


Potter, ma cosa diav-”

Ho bisogno di te”


Quella frase la colpì per una frazione di secondo poi, schiarendosi la gola, la rossa continuò il suo discorso:

Sono sempre più convinta che tu non abbia tutte le rotelle apposto”

Motivo in più per cui dovrei aver bisogno del tuo aiuto”

Lily inarcò un sopracciglio.

Faccio magie, non miracoli”

Ah-ah, sei quasi simpatica sai?”

James le si avvicinò maggiormente mentre lo spazio fra di loro si rimpiccoliva sempre di più.


Per quanto tentasse di mantenere il controllo delle sue emozioni, c'è da dire che tutta quella situazione era davvero imbarazzante per la nostra dolce Lily.


I suoi occhi scintillarono sotto la luce della bacchetta e, ricordandosi di respirare, la grifondoro sostenne lo sguardo del ragazzo senza mostrare alcuna esitazione.

Come pensi di ottenere qualcosa da me se non fai che offendermi?” allungò la mano alla sua sinistra e fece scattare la maniglia. Poi, a grandi falcate, si affrettò ad uscire da quel buco oscuro in cui James l'aveva trascinata.

Fece per andarsene ma il protagonista delle sue torture la bloccò per il braccio.

Ok, ok, ti chiedo scusa. Ma ho davvero bisogno di te”

E perché la cosa dovrebbe interessarmi?”

James spalancò la bocca guardandola, per un attimo, senza parole.

Wow, non ti facevo così acida”

Ed io te lo ripeto: come credi di ottenere qualcosa da me se non fai che insultarmi?”

Lily fece per divincolarsi ma James strinse la presa attorno al suo braccio.


Maledizione.


Ok, ti chiedo scusa. Di nuovo. Ma ho davvero bisogno che tu mi aiuti in Pozioni”

Perché?” la domanda le uscì spontanea anche se non ne era interessata.

Perché se non riuscirò a prendere un voto accettabile al prossimo esame, Luma non mi farà giocare le prossime partite di Quidditch e, se la cosa dovesse continuare fino a scavallare il semestre, rischio di non giocare per un interno anno scolastico!”

James era disperato e Lily lo capì dalla voce e dallo sguardo.

Beh, la cosa non mi riguarda e non posso rimanere indietro con le altre materie solo per dare una mano a te”

La rossa tentò, ancora, di liberarsi dalla stretta di lui ma non ci riuscì ed anzi, senza ritegno James le prese anche l'altro braccio e lasciò scivolare la mani sulle sue.

Le si avvicinò ad un palmo dal naso, con occhi sempre più supplicanti.

Ti prego, Lily”

Lily si morse il labbro inferiore.

Avrebbe voluto dirgli di no, che era un folle anche solo a pensare di poterle rivolgere ancora la parola ma... qualcosa le tratteneva la lingua dal dire quelle parole.

Lo sguardo gli cadde sulle loro mani intrecciate e sui polpastrelli di lui che avevano preso, inconsciamente, ad accarezzarle i dorsi.

Ok, era una cosa molto tenera anche se lui non se ne era reso conto e per un attimo – un brevissimo attimo – fu quasi tentata di dirgli di sì ma poi... sollevò gli occhi sul suo viso e gli lesse un'espressione impaziente. Quasi trionfante, come se si aspettasse una risposta affermativa da un momento all'altro.


A Lily si accese una lampadina.

Sapeva che gli avrei detto di sì se avesse fatto così. Ecco perché le suppliche, ecco perché le mani! Sta giocando con me esattamente come gioca con tutte le altre galline che gli ronzano attorno!


Lils...”


E come si permette a chiamarmi “Lils” come se fossimo amici?


Lily balzò all'indietro, interrompendo il contatto, mentre le immagini del bacio le balenarono alla mente.

Anche in quel caso si era solo divertito con lei e la verità le cadde addosso come un macigno.

James strabuzzò gli occhi a quella reazione e, prima che potesse dire qualcosa, la risposta della rossa gli arrivò come una pugnalata al cuore.


NO”


No... No?! Ma come sarebbe a dire?


Lily ti prego ne va della mia carriera da Cercatore”

Non me ne frega un accidente della tua carriera, va a chiederlo a qualcuna delle troiette che ti sbatti nel week end”

James era senza parole, mai avrebbe potuto immaginare che simili parole potessero uscire dalla bocca di Lily.

Bene!” rispose a tono dopo essersi ripreso dallo shock “Allora se è così che la pensi andrò dalla sorella di quel... McKinnon, chiedendo di aiutarmi”

Si chiama McKanny, non McKinnon”

Non puntualizziamo, il senso è quello”

Beh...” Lily alzò le spalle “... Fa' come ti pare, non mi interessa”

Bene!”

Bene”

BENE!” James era fuori di sé dalla rabbia. Non voleva che finisse così. Si era fatto tutto un film mentale su come sarebbe dovuta andare ed ora lei...


Non può farmi questo.

A ME!


Lily era ormai verso la fine del corridoio quando la sua voce la fece voltare all'indietro.


C'è da dire che James quando si infuriava non pensava mai prima di parlare e, forse, avrebbe dovuto affinare meglio le sue abilità diplomatiche.


Ehy, Lily, sai una cosa?”

Cosa?”

Dovresti fartela una scopata ogni tanto!”


Rossa in volto, sia per l'imbarazzo che per la rabbia, Lily fece due passi avanti e, con tutto il fiato in corpo, gli urlò contro:

Va' a farti fottere!”

James, stranamente, le rivolse un sorriso a trentadue denti e rispose:

Oh, tesoro, stai tranquilla che accadrà a differenza tua”





Angolo Autrice:


Buonasera a tutti! :)

Ebbene sì, dopo varie peripezie, finalmente sono riuscita ad aggiornare questa storia!

Chiedo scusa a tutti voi per il mio immenso ritardo ma, purtroppo, in questi mesi non ho avuto vita facile ed anche le mie storie ne hanno risentito... Spero di aggiornare il prossimo capitolo in tempi più ragionevoli.

Intanto colgo l'occasione per ringraziare:


  • le 4 persone che l'hanno aggiunta alle seguite (arrivando ad un totale di 14);

  • le 6 persone che l'hanno aggiunta alle preferite / da ricordare (arrivando ad un totale di 11);

  • e le tre persone che hanno recensito lo scorso capitolo. Ovvero dandelion10, Signorina Granger e mietze (a te ringrazio anche per aver recensito il primo capitolo ^^).

    Grazie DAVVERO a tutti voi per la bella sorpresa, mi avete reso una donna felicissima! *-*


    Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che la storia continui a piacervi.

    Al solito, se volete farmi sapere cosa ne pensate sono sempre aperta a critiche costruttive.

    Alla prossima, grazie ancora.

    Baci

    Vic ^^


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Capitolo 4
*** James: I won't give up ***


4

CAPITOLO 4:

James: I won't give up”




Allora, Signor Black, ce la facciamo a dare una risposta alla domanda oppure ha bisogno di prendere un caffè per riprendersi?”

Veramente, se devo essere sincero, una piccola pausa non sarebbe male, professoressa”

Signor Black!”

La professoressa Williams, abile strega dall'intelletto smisurato e che proprio quell'anno aveva sostituito il professor Ruf - che era stato inviato da dei suoi vecchi amici corporei ad un party di festeggiamento di 250 anni dalla loro morte, che si teneva in una casa infestata della Cornovaglia – in Storia della Magia, catturò l'attenzione di tutti i presenti con il suo stridulo richiamo rivolto a Sirius.

Quella mattina la Will – come la chiamavano in molti – si era decisamente alzata per il verso sbagliato; difatti, se in genere era solita mostrare un atteggiamento pacato ed affabile – specie con i suoi studenti che praticamente la veneravano a seguito della sua genialata delle “due giustificazioni” a semestre che garantivano di salvare la testa a molti degli studenti presenti in quella scuola – quel giorno non era decisamente in sé. Pertanto aveva deciso fin dal principio, poco dopo aver varcato la soglia dell'aula, di fare una cosa alquanto insolita ed inconsueta per le sue abitudini e “filosofie” di fare solo compiti in classe scritti. Quel giorno la Will aveva deciso di interrogare. Interrogare tutta la classe, senza la possibilità di poter usufruire delle sue famose giustificazioni, dalle origini della Magia fino all'ultimo argomento affrontato la settimana precedente.

Nulli erano valsi i finti malori e le finte scuse del “posso andare in bagno, prof?” pur di fuggire a questa carneficina imminente, anzi, erano risultati inutili tutti i tentativi che l'avevano – se possibile – ancor più incattivita. E questo voleva dire solo una cosa, per tutti gli alunni dediti all'ozio che erano presenti in sala, quella mattina: sarebbero volate molte teste quel giorno. Così tante che Nick quasi senza testa sarebbe sicuramente diventato verde d'invidia all'ora di pranzo.

Sempre se Sirius e gli altri presenti sarebbero stati in grado di arrivare al pranzo, ovviamente.

Allora Black” la Will sospirando si passò una mano sulle palpebre in un palese gesto di stanchezza, mentre pronunciava quelle parole. Segno che Sirius stava quasi riuscendo nel suo intento: quello di tergiversare fino allo svenimento della prof – se fosse stato necessario – pur di riuscire a strappare anche un misero Accettabile e salvarsi la pelle. Per questo, come se niente fosse, il grifondoro continuò con nonchalance la sua patetica messa in scena.

Mi dica professoressa, sono tutto orecchi”

Tu mi vuoi male, Sirius, me lo sento”

Al contrario, io la stimo molto nel suo lavoro”

Allora, se mi stimi così tanto come affermi, per quale motivo non sai rispondere alla domanda di chi era Cleopatra VII e tenti di incartarmi la stessa solfa sugli Etruschi da mezz'ora?!”

Sirius sbattè gli occhi con falso stupore.

Ma, professoressa così mi offende! Mi scusi, ma non stiamo parlando esattamente della stessa cosa?”

Difinisci stessa cosa, di grazia!”

Beh, Cleopatra era una grandissima strega, no?”

Questo dovresti dirmelo tu e non fare domande a me”

Quindi concordiamo su questo fatto, ottimo! Comunque, dicevamo...” davanti a quello spettacolo gratuito che Sirius stava offrendo alla classe, delle risate non poterono essere soffocate con facilità. A queste si unirono quelle dei suoi amici, Codaliscia al suo fianco e James e Remus al banco proprio dietro al loro, che – chi più e chi meno – tentavano di trattenere, in vano.

Ancor più tronfio di se stesso, il grifondoro continuò a parlare:

Insomma Cleopatra era una strega fenomenale, davvero audace, che riuscì non solo a conquistare il cuore di Cesare ma anche quello del suo avversario: Ottaviano”

A quelle parole la professoressa sbiancò, strabuzzando gli occhi per la sorpresa e per l'incredulità della frase.

Scusa, Sirius, hai detto Ottaviano?”

Certo! Chi altri se no? Comunque aspetti, la prego, vorrei finire il discorso altrimenti perdo il filo”

La Will si allungò sullo schienale della sedia e gli fece cenno di continuare con la mano, più per sapere fin dove la fantasia del suo allievo sarebbe potuta arrivare, che non per altro.

Quindi, ricapitoliamo: Cleopatra era una strega figherrima e dal fascino stratosferico; soggiogò, forse con la maledizione Imperium – ma alcuni storici non sono dello stesso parere e, di fatti, affermano che lei facesse uso di un potentissimo filtro d'amore la cui pozione venne perduta nell'incendio di Alessandria d'Egitto – il grandissimo Ottaviano; dopodiché affrontò, assieme al suo amato, il potente Nerone nella famosa battaglia di Anzio il 31 d.C. Fino a che, in seguito alla sua fuga e dopo aver capito di non avere più alcuno scampo contro Nerone e sotto consiglio del suo amico d'infanzia Seneca, si uccise con dei serpenti dopo che anche Ottaviano si fosse suicidato”

Sirius terminò il suo discorso con una fierezza tale da lasciar la Will a bocca aperta, specie dopo aver sentito tutte quelle assurdità messe insieme.

Sirius, perdonami, ma se sei così erudito sulla figura di Cleopatra, mi spieghi che cosa c'entrano gli Etruschi in tutto questo?”

Beh, mi sembra semplice, professoressa ed anzi mi meraviglio di come il collegamento possa sfuggirle”

Ti prego illuminami, sono tutta orecchi”

Seneca e Cleopatra discendono dalla stessa dinastia: quella dei Tolomei che, è risaputo, conta sicure origini etrusche! Ecco perché quel popolo è assai importante nella storia!”

La Will si portò entrambe le mani sul volto.

Sirius Black non ne aveva azzeccata una. Ma proprio una!

A partire da chi fosse l'amante della famosa strega egizia di nome Cleopatra fino al nome della battaglia e del secolo in cui si svolse; senza contare che Seneca e Nerone non erano assolutamente l'uno l'amico di Cleopatra e l'altro il suo avversario romano, visto che erano vissuti tre imperatori dopo Augusto che – fra l'altro – era Ottaviano, lo stesso che sarebbe dovuto morire suicidandosi – dalle parole del suo allievo – assieme a Cleopatra.

No, non ne aveva azzeccata una.

Lo sguardo azzurro gli calò sull'orologio appeso alla parete proprio di fronte a sé: mancavano cinque minuti e la campanella sarebbe, finalmente, suonata decretando la fine della sua ora di lezione.

A quel punto prese il registro alla sua sinistra e lo aprì poco dopo aver impugnato la piuma nella mano destra; scorse la pagina dedicata a Sirius Black e tamburellò la piuma sul pezzo di carta prima di esprimere una sentenza. Alla fine sospirò ed affermò:

Va bene... Ti metto Desolante per la fantasia”

Sirius strabuzzò gli occhi indignato mentre i suoi amici ed i compagni di classe continuavano a sghignazzare di sottofondo. Evidentemente, tutta quella scena non aveva sortito proprio l'effetto sperato.

Ma... prof! Le ho detto tutto! Le ho parlato anche di Seneca! Vuole che le parli ancora della civiltà Etrusca? Così potrebbe alzarmi il voto e poi-”

No ti prego, gli Etruschi no”

Oh, andiamo, non sia timida! Allora io vado, eh!”

Ma ti ho detto di no!”

Insomma Seneca e Cleopatra appartenevano alla stessa dinastia dei Tolomei che aveva, appunto, origine etrusca”

Alla fine la professoressa esplose, più stanca che mai e con una certa paura di fondo che Sirius continuasse davvero quell'agonia.

Basta Sirius! Non ce la faccio più nel sentirti parlare degli Etruschi, quindi ho deciso: ti metto un Accettabile, ma sappi che non scenderò a patti con te e che questa è la mia ultima offerta. Prendere o lasciare!”

Prendo! Sicuramente prendo! La ringrazio tantissimo per la comprensione e, se posso permettermi, mi piacerebbe moltissimo approfondire questi argomenti il prima possibile, sempre che lei sia disponibile... è chiaro”

Approfondiremo tutto quello che ti pare quando avrai imparato le basi”

Che cosa intende per basi, mi scusi?”

In quel momento la campanella segnò la fine di quell'ora di Storia della Magia che per la Will si era trasformata in una vera e propria tortura medievale.

Ringraziando Merlino e Morgana contemporaneamente la donna si alzò di scatto dalla sedia e, raccogliendo le sue cose in fretta e furia, intimò i suoi alunni a raggiungere la Sala Grande per il pranzo, prima che l'incubo Black potesse colpire ancora.

Si dileguò con una velocità tale che tutti i presenti scoppiarono a ridere a crepapelle non appena la porta le si chiuse dietro e Sirius venne elogiato come eroe di guerra per tutto il resto del giorno.



***



Mi raccomando ragazzi, da oggi mi chiamo: Massimo Decimo Meridio

Remus alzò gli occhi al cielo, trattenendo una risata, prima di esclamare che il suo amico si fosse montato un po' troppo la testa. Ma era risaputo che quando Sirius Black partiva con i suoi monologhi, non ci si poteva fare niente. Neanche i professori avevano alcun potere su di lui in modalità “oratore”, la Will era un esempio perfetto.

Comandante delle legioni Felix” gli diede manforte Remus, al suo fianco.

Servo dell'unico vero imperato Marco Aurelio”

James scoppiò a ridere sonoramente, cadendo sul letto con un tonfo prima di esclamare: “Ma se neanche sai chi fu Marco Aurelio!” con le lacrime agli occhi. Ma niente, il suo miglior amico continuò imperterrito nel suo discorso e, arrotolandosi una tenda del letto a baldacchino – dopo averla tirata giù con molta poca grazia – a mo' di toga, affermò serio in volto, mimando una posizione pensosa, col volto rivolto verso la finestra alla sua sinistra:

Padre di un figlio assassinato, marito di una moglie uccisa e avrò la mia vendetta, in questa vita o nell'altra”

Ma smettila!”

Dal bordo del letto, James gli lanciò un cuscino che lo prese in pieno volto, facendolo cadere in avanti proprio nel momento di pathos estremo della posa.

Remus e Codaliscia scoppiarono a ridere all'unisono e tutti furono trasportati dalla solita euforia che il gruppetto emanava quando erano tutti assieme.

Solo le parole di Codaliscia interruppero il momento di gioia:

A proposito di smetterla, allora James hai deciso di lasciar perdere con la Evans, oppure no?”

Il silenzio che si propagò nella stanza e soppiantò le risate poco dopo, lasciò intendere molto della situazione del suo amico. Evidentemente, non aveva avuto modo di trovare una soluzione a riguardo nei giorni passati e questo lo si potè intendere subito dall'espressione dubbiosa che gli si stampò in volto.

Il grifondoro distolse lo sguardo dai suoi amici per iniziare ad osservare il diluvio universale che aveva deciso di inondare la scuola in quel momento.

In effetti James ci aveva pensato molto, ma ancora non si era deciso sul da farsi.

Sapeva che non avrebbe preso bene una sconfitta del genere – specie visto che aveva messo in palio la sua nuovissima scopa, con la scommessa con Sirius - ed al solo pensiero di essere etichettato come un perdente dei brividi di paura gli attraversarono la schiena. Tuttavia non si sentiva molto sicuro nella questione “Lily Evans”. Insomma, era palese il fatto che avrebbe dovuto faticare parecchio per raggiungere il suo obiettivo – sopratutto in Pozioni, che gli avrebbe permesso di rientrare nella squadra – ma si domandava: gli andava davvero di impegnarsi così tanto per una come la Evans, oppure no?

Poteva lasciar perdere, certo. Aveva decine e decine di ragazze che gli morivano dietro, dopotutto. Ed aveva pure pensato di farlo. Eppure...

Perché una parte di me mi suggerisce di continuare ad andare avanti con lei e continuare a lottare?!

Si passò velocemente una mano fra i capelli, sospirando pesantemente. Lo sguardo ormai rivolto al suo stesso riflesso nel vetro della finestra e non più fuori, all'esterno, alla tempesta che imperversava.

Si guardò a lungo in quel momento.

Lui era così, come si vedeva nel riflesso. Si conosceva meglio di chiunque altro e sapeva esattamente distinguere le emozioni che gli riempivano il petto ogni qual volta gli succedeva qualcosa nella sua vita.

Gli occhi scuri lasciavano intendere che non era una persona che si dava facilmente per vinto.

Si dice che gli occhi siano lo specchio dell'anima, ed in quel momento non poté non essere più d'accordo con quel detto babbano.

Lui era il grifondoro James Potter e tirarsi indietro in una qualsiasi “missione” non era nel suo stile. Specie poi, se la questione Evans riguardava la sua carriera scolastica e la buon riuscita della sua scommessa.

Si alzò di scatto dal letto e si voltò verso i suoi migliori amici, i quali erano rimasti nel frattempo in silenzio ad assistere, in attesa di una sua qualsiasi mossa.

Quando gli occhi grigi di Sirius incrociarono i suoi, James riuscì come a leggere i pensieri dell'amico notando dal suo sguardo complice che anche lui era della sua stessa opinione.

D'altronde, anche lui aveva sempre detestato vincere senza esserlo meritato. Quindi non poteva essere altrimenti.

Io non lascio perdere proprio niente, Codaliscia. Ho detto che vincerò la scommessa e sono intenzionato a portarla a termine”

Sentenziò, infine, il grifondoro a Peter, ma prima che questo potesse dargli una risposta, la voce di Sirius si intrufolò nel discorso.

Sempre che non sia io a vincere”

James sorrise malefico.

Non cantare vittoria troppo presto, Sirius. Domani è un altro giorno, quindi... staremo a vedere amico mio, puoi contarci quello che ti pare”



***



Nello stesso istante, nei sotterranei di Hogwarts...



Evan Rosier fece il suo ingresso nella sala comune dei serpeverde, seguito dai suoi soliti migliori amici: Daniel Wilkes, Jonathan Mulciber e Lennox Avery i quali continuavano a discutere sulle possibili formazioni da adottare il giorno seguente per la partita di Quidditch che si sarebbe svolta fra serpeverde e grifondoro.

Le parole di Lennox si scontravano costantemente con quelle di Jonathan e di Daniel, ma non con quelle di Evan il quale ascoltava la conversazione con flebile attenzione, tanto era preso dai suoi pensieri in quel momento.

Oltrepassarono i sotterranei con un alone di dibattito attorno e solo quando varcarono la porta della loro stanza, solo in quel momento, Daniel si rese conto del fatto che il suo miglior amico sembrava essersi ammutolito.

Gli occhi verdissimi di Daniel seguirono per filo e per segno tutti le azioni del suo migliore amico senza perdersi neanche un secondo, fino a che non lo sentì imprecare sotto voce, dopo aver sbattuto accidentalmente il mignolo del piede all'angolo del letto.

Merlino, che dolore!”

Presi com'erano dal loro discorso, Jonathan e Lennox non sentirono minimamente il loro amico e ciò diede la spinta a Daniel per farsi avanti e chiedere al suo amico cosa ci fosse che non andava.

Evan era sempre stato un ragazzo spavaldo e dalla lingua tagliente – l'episodio con Potter ne era un esempio – ma alquanto restio a raccontare ciò che gli frullava nella testa. Oh meglio, non era una questione di raccontare i fatti propri, ma quando si trattava di qualche problema che lo tormentava Evan aveva la tendenza a chiudersi a riccio. Come se già sapesse a priori che nessuno l'avrebbe aiutato. Quindi non faceva neanche la fatica di sprecare parole a vuoto con delle persone che non erano interessate ai suoi problemi.

Daniel lo conosceva da quando avevano pochi anni, visto che i rispettivi genitori erano legati da una vecchia amicizia nata fin dalla notte dei tempi fra le casate Rosier-Wilkes, per questo immaginava che questa sua sorta di corazza contro gli altri, non fosse altro che un riflesso di quello che doveva aver subito in casa.

Evidentemente i coniugi Rosier non erano soliti ascoltare il figlio ed i suoi problemi. Per questo il serpeverde si fece avanti:

Ehy, amico, tutto bene?”

Come da copione, Evan si irrigidì all'istante, iniziando a guardare incerto il suo migliore amico.

Benissimo Danny, per quale motivo non dovrei?” Ed infatti, come da copione, aveva cercato di evitare di rispondere alla sua domanda con un'altra domanda.

Tipico di Evan.

Daniel roteò gli occhi al cielo prima di appoggiarsi sul comodino di fianco al letto dell'amico.

Evan, ti conoscono da quanto tempo? Dodici anni? Tredici forse... ma è comunque un'eternità ed è quel tanto che basta per riconoscere quando hai un problema che ti tormenta. Quindi, avanti amico, dimmi cos'è che ti preoccupa e vedrò di aiutarti!”

Evan sospirò pesantemente, indeciso sul da farsi, ma alla fine decise di arrendersi. Doveva tirare fuori tutto altrimenti la sua mente sarebbe esplosa.

Sono preoccupato Danny”

Le parole uscirono fuori come un fiume in piena.

Sono preoccupato ed in ansia sul da farsi”

Daniel corrugò la fronte incitandolo con un cenno del mento ad andare avanti.

Hai presente quella stupida scommessa che ho fatto con Malfoy, tempo fa?”

Quella di soffiare la Evans a Potter pur di non farlo vincere quella stupida scommessa fatta con Black?”

Precisamente”

Ok, continua”

All'inizio, quando Lucius me l'ha proposta, l'idea di mettere le mani su alcuni dei suoi beni più preziosi, mi allettava moltissimo. Anzi, mi esaltava proprio! Ma poi mi sono messo a pensare, visto come si sta evolvendo la situazione, ma avrò fatto bene a barattare la mia posizione di Capitano della squadra per dei meri beni materiali appartenenti alla famiglia Malfoy? Non so Danny, credo di aver fatto una grandissima cazzata. E la Evans non mi fila minimamente, tanto è presa dalla sua guerra con Potter... sì, credo proprio di aver fatto una cazzata ad accettare quell'insulta scommessa”

Daniel alzò un sopracciglio sorpreso.

Fammi capire un attimo... tu, Evan Rosier, la persona più sicura che conosca sulla faccia della terra, ti stai mettendo in discussione?!”

Evan guardò il suo amico con una smorfia di disgusto.

Ecco. Lo sapevo che non era il caso di raccontarlo” fece per voltargli le spalle, ma fu trattenuto dalla mano dell'altro sul suo braccio.

No, no, no. Aspetta. Ok, mi è uscita male, lo ammetto. Ma quello che volevo dirti era tutt'altro”

E sarebbe, di grazia?!” il tono velenoso che aveva aggiunto Evan all'ultima parola non sortì l'effetto desiderato, ed anzi, Daniel lo ignorò bellamente e continuò nel suo pseudo monologo:

Voglio dire, rilassati amico. Troveremo una soluzione. Insomma, siamo o non siamo dei serpeverde noi?! E giocare lealmente non rientra proprio nei nostri schemi di gioco, giusto ragazzi?!”

Joanthan e Lennox bloccarono un attimo la loro conversazione solo per rispondere con enfasi alla domanda dell'amico, poi, come se niente fosse, la ripresero con ardore.

Daniel rivolse lo sguardo negli occhi celesti dell'amico il quale poté cogliere uno strano luccichio molto simile all'anatema che uccide nelle sue iridi verdi. Difatti il ragazzo sorrise malefico prima di aggiungere:

Quindi te lo ripeto Evan: rilassati e smettila di struggerti. Manterrai la tua posizione di Capitano della squadra, non temere. E poi, se la Evans non ti degna neanche di uno sguardo, ti ricordo che hai un migliore amico che è un capo a Pozioni”

Una lampadina si accese nella mente di Evan.

Ma certo! Come aveva potuto dimenticarsene?!

Intendi forse dire che...”

Certamente Evan. Tira fuori il manuale di Pozioni all'istante e tieniti pronto a non dormire per le prossime notti: abbiamo l'Amortentia da preparare”





Note:



1)Vi ricordo che, comunque, tutto quello che afferma Sirius durante la sua “interrogazione” con la Will è tutto errato. Infatti Cleopatra si scontrò contro Ottaviano alla battaglia di Azio nel 31 a.c., assieme ad Antonio. Nerone e Seneca, in questo periodo, non c'entrano assolutamente niente – difatti si vedranno solo 3 imperatori dopo Ottaviano (che nel frattempo verrà nominato Augusto).

Tutti i riferimenti storici errati sono resi apposta per farvi ridere – almeno spero di essere stata in grado di strapparvi una risata qua e là xD – e quindi non sono assolutamente veritieri. Meno che mai lo sono il fatto che Cleopatra fosse una strega – questa è stata una mia idea per adattarla al contesto potteriano – e che tanto meno Seneca fosse un suo amico d'infanzia e che la dinastia dei Tolomei fosse di origine etrusca.

2) Il gladiatore. Lo so che il film è uscito nel 2000 e che in questa storia siamo decenni e decenni prima della sua uscita, ma vi chiedo la gentilezza di passarci sopra e far finta di niente. Insomma, ho immaginato lo spezzone ed ho pensato che sarebbe stata una scenetta divertente da leggere. Quindi vi prego cortesemente di non essere troppo pignoli e di passarci sopra a questo piccolo dettaglio cronologico xD



Angolo autrice (alias di una causa persa):

Buonsalve a tutti! ^^

Sì, lo so... sono una persona orribile... pubblico un nuovo capitolo dopo mesi di distanza dall'ultimo aggiornamento di questa storia... vi chiedo umilmente perdono! T.T

Purtroppo sto attraversando un periodo dove, fra esami e lavoro, non ho neanche un attimo di tempo per respirare. Difatti faccio fatica anche a seguire le storie che leggo in questo fandom e, dato che ho sempre così poco tempo a mia disposizione, ho pure avuto una sorta di blocco nello scrivere che non ha aiutato minimamente la situazione... per questi motivi spero che possiate perdonarmi. In ogni caso sono intenzionata a finire tutte le mie storie lasciate “in sospeso”, visto che non mi piace lasciare le cose a metà!!! E vi assicuro che questa storia avrà la sua fine un giorno! (anche perché ho intenzione di fare massimo 15 capitoli, quindi spero di farcela).

Ok, la smetto di cincischiare e vedo di passare a cose più serie.

Come sempre, ringrazio tantissimo sia le persone che hanno messo la storia fra le seguite (siamo arrivate ad un totale di 19 *-*) sia le persone che l'hanno messa fra le storie da ricordare / preferite (per un totale di 16 *-*).

In più, ringrazio dal profondo del mio cuore, le 2 persone che hanno commentato lo scorso capitolo, quali: Signorina Granger e dandelion 10!

Ragazze/i, GRAZIE DAVVERO a tutte/i voi! *-* Non avete idea di quanto cose del genere possano avermi fatto piacere e spero che la storia continui a piacervi e che non vi deluda. Non ho altro da aggiungere se non, di nuovo: GRAZIE INFINITAMENTE A TUTTE/I VOI! *-* mi avete reso una donna felicissima anche questa volta <3

Al solito, se volete farmi sapere cosa ne pensate sono sempre aperta a critiche purché costruttive :)

Vi lascio sotto i prestavolto di Daniel ed Evan, giusto per farvi capire come sono fatti.

Ok ora mi eclisso, giuro xD

Alla prossima,

Baci

Vic ^^



P.S.

Spero che il capitolo non faccia troppo schifo. Sinceramente non ne sono molto soddisfatta, ma non sono proprio riuscita a sfornare niente di meglio. Mi spiace...





Daniel-Wilkes

Daniel Wilkes, 17 anni, serpeverde



Evan-Rosier

Evan Rosier, 17 anni, serpeverde

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Capitolo 5
*** Lily: Sogno o son desto? ***


1

CAPITOLO 5:

Lily: Sogno o sono desto?”



Faceva caldo.

Dannatamente caldo.

Lily si girava e rigirava nelle coperte scarlatte, preda degli incubi più disparati.

Stava correndo. I capelli ondeggiavano da una parte all’altra delle sue spalle mentre si girava e rigirava all’interno del labirinto per cercare una via d’uscita. E più cercava di trovare una soluzione, meno ci riusciva.

Come ci era finita in un maledettissimo labirinto?

E poi, se era un sogno, perché non riusciva a svegliarsi?

Avanti Lily, apri gli occhi! E’ solo tutto un frutto della tua fantasia.

Le radici dei cespugli ai suoi lati iniziarono ad alzarsi dal terreno, ad avvinghiarsi l’una all’altra, come pronte a farla prigioniera da un momento all’altro.

Sogno o no, devo andarmene da qua e alla svelta!

Iniziò a correre anche lei nella direzione opposta, cercando disperatamente una via d’uscita che la liberasse da quell’incubo il prima possibile.

Si girò per guardare quanto le radici fossero lontane da lei e, quando vide che le erano arrivate praticamente a due passi, si affrettò per correre sempre di più nel tentativo di allontanarsi. Tuttavia il suo piede inciampò in una sorta di buca nel terreno e, prima che potesse accorgersene, la grifondoro si ritrovò a precipitare sotto di sé, come Alice nella buca del Bianconiglio.

Cadde a terra in un colpo secco, facendosi male.

Ahia cazzo” sussurrò lei, portandosi al petto il braccio sinistro che aveva sbattuto sul pavimento prima di qualsiasi altro suo arto.

Una signorina non dovrebbe dire certe parole”

La rossa spalancò gli occhi e il sangue le si gelò nelle vene non appena riconobbe a chi appartenesse la voce.

Gli occhi marroni del suo proprietario brillarono nella penombra a seguito della soddisfazione, così come un sorriso malandrino si impossessò dell’espressione sulle sue labbra. James Potter si spostò verso la luce, sotto la finestra, in modo che Lily potesse ammirarlo in tutto il suo splendore. I capelli leggermente spettinati, la cravatta decisamente allentata, ed il suo sorriso che più la guardava e più continuava ad allargarsi.

Lily quasi non vomitò dal disgusto per quella sublime visione.

Ma certo, che incubo poteva essere senza Potter a rompere le palle?

Si mise in ginocchio, prima di alzarsi e domandare: “Che cosa vuoi dalla mia vita, Potter?” con il tono più freddo e tagliente possibile che riuscirono a generare le sue pliche vocali. Lui sorrise ancor più di prima, facendo salire sempre di più i nervi alla grifondoro.

Sarebbe stato un momento perfetto per svegliarsi, peccato che la sua mente e il suo inconscio non volessero collaborare. Decise di ignorare Potter per dedicarsi ad altro, l’ambiente per esempio, e rimase stranamente colpita di riconoscere la stanza come l’aula di Divinazione.

E’ qui che è successo tutto”

Lily corrugò la fronte prima di domandare: “Tutto? Di che parli, Potter?”

James sorrise – ancora – con quella sua espressione malandrina che aveva perennemente stampata sulla faccia. Poi affermò: “Ma come, non ricordi? Eppure la tua mente sembra voler affermare il contrario”

Lily alzò gli occhi al cielo e sbuffò pesantemente, cercando di mantenere la calma.

Smettila di girarci attorno e vai dritto al punto, non voglio sprecare tutta la notte con te”

Lui alzò un sopracciglio di rimando.

Sprecare tutta la notte con me? Mia dolce Evans, sono qui perché tu vuoi che io ci sia, non perché voglio realmente esserci” e poi continuò: “A volte il confine fra sogno è realtà è talmente sottile che spesso ci dimentichiamo che ciò che vogliamo non sempre coincide con ciò che desideriamo”

Ok, dopo queste frasi Lily si trovava decisamente a tu per tu con il proprio inconscio. Potter non sarebbe mai stato in grado di formulare un’affermazione simile, per questo rimase un attimo senza parole, senza sapere bene cosa fare. Il James del suo sogno colse al balzo questo suo momento di silenzio per avvicinarsi sempre di più a lei, fino a che non si ritrovò il suo sguardo di giada a due palmi dal naso.

Le scostò una ciocca di capelli, lentamente e dolcemente, in maniera così leggera che se non fosse stato che Lily lo stava guardando, probabilmente non se ne sarebbe resa conto. Il ragazzo le ripose la ciocca dietro l’orecchio, per poi passare ad accarezzarle lo zigomo con il pollice.

E’ in questo luogo che è iniziato tutto, lo sai benissimo Lily”

Si avvicinò sempre di più a lei, ma lentamente. Non aveva alcuna fretta.

La grifondoro continuò a guardarlo negli occhi senza riuscire a formulare una frase di senso compiuto. Voleva reagire, voleva allontanarlo e mollargli un altro ceffone come aveva fatto nella realtà, voleva davvero non rimanere così passibile e inerme di fronte a lui, eppure… Eppure qualcosa nel suo io le impediva di fare tutto ciò.

James le circondò la vita con il proprio braccio. Ok, dopo questo gesto la rossa stava davvero per replicarle ed intimargli di allontanarsi, ma si bloccò dopo le parole del ragazzo:E’ qui che ci siamo baciati la prima volta, ricordi?”

Il suo cuore perse un battito. Deglutì pesantemente mentre – ne era sicura – il suo volto iniziava ad assumere lo stesso colore dei suoi capelli. Sentì le guance andare in fiamme e non riuscì più a guardare il ragazzo negli occhi, non riuscì più a reggere il suo sguardo.

Voglio baciarti di nuovo, Lily”

Cazzo!

Sarebbe stato il momento perfetto per allontanarlo una volta per tutte o, meglio ancora, per svegliarsi dal sogno. Ma, evidentemente, non era quello che il suo inconscio desiderava per lei.

Un momento, Potter non ha detto una frase simile poco fa?

Si ricordò della parole di James in pochi istanti e, a quel punto, la verità le venne sbattuta in faccia come una secchiata d’acqua gelida.

Ciò che vogliamo non sempre coincide con ciò che desideriamo”

Quindi, anche se in realtà lei avrebbe voluto allontanare Potter e farlo andare il più lontano possibile da lei, la verità che si celava nel suo inconscio – nel suo io più recondito – era che in realtà lei voleva essere baciata ancora da James?

Quasi non collassò quando realizzò ciò.

No! assolutamente no! Io non ho bisogno in alcun modo di un decerebrato come Potter nella mia vita! Vedrai, inconscio, vedrai! Ti dimostrerò che sbagli! Potter, non mi avrà mai!

Si divincolò dall’abbraccio del James del suo sogno e, con uno scatto violento, lo allontanò da se stessa, finendo con il sedere per…

Ahia!” terra.

La vera Lily si ritrovò con la guancia spiaccicata sul pavimento della sua stanza, avvolta dalle coperte di fuoco, prova di come avesse combattuto all’interno del suo sogno.

Alice e Cassy accorsero all’istante, non appena sentirono la loro migliore amica cadere come un pesce lesso giù dal suo letto.

Lily! Accidenti, tutto bene?”

Sì, sì, grazie Aly, non preoccuparti” cercò di sorriderle la rossa, cercando di tranquillizzarla, ma la verità era tutt’altro che sorridente come la sua proprietaria: lei non aveva una cotta per James Potter come tutte le altre sciacquette che gli giravano attorno. Assolutamente no! Lei, Lily Evans, avrebbe dimostrato a se stessa che il suo inconscio si sbagliava di grosso sui suoi sentimenti. Che non le era piaciuto per niente quel bacio, che non le piaceva per niente James Potter e che – soprattutto – lei aveva il pieno controllo della situazione e non era una ragazzina rammollita “succube” dei suoi sentimenti.

Era questa la sua scommessa con se stessa e ne sarebbe uscita vincitrice.

Puoi scommetterci quello che ti pare!

***


James era disperato.

Era tutto il pomeriggio che cercava di cavare un ragno dal buco, ma più continuava a leggere e a fare riassunti su quelle dannatissime pozioni, meno riusciva a capirci qualcosa.

Pozioni non era decisamente la sua materia. D’altronde, se eccelleva nel Quidditch doveva pur esserci un motivo, no? Lui lo sapeva benissimo, era il suo professore che non era della sua stessa opinione.

L’animaccia sua.

Il tonfo violento di un libro sbattuto proprio di fronte a lui, lo fece sussultare e catturò tutta la sua attenzione. Specie quando si rese conto a chi appartenesse il libro.

Evans?!” domandò incredulo.

Potter” rispose asettica lei. Gli occhi di giada freddi, privi di alcuna emozione.

James si guardò attorno, non capendo la situazione, credendo di essere finito dentro un qualche scherzo di Felpato, ma quando non vide né lui né gli altri suoi amici da nessuna parte, tornò a focalizzare la sua attenzione sulla Evans. Lei lo guardò alzando un sopracciglio, con le braccia incrociate al petto.

Hai finito e possiamo iniziare a ripassare, oppure sua signoria ha ancora bisogno di un po’ di tempo?”

James quasi collassò su quel banco della biblioteca, per via dello stupore.

Cioè… ho capito male, o hai intenzioni di aiutarmi con lo studio?”

Hai capito benissimo, Potter”

Il ragazzo corrugò la fronte.

Dov’è la fregatura?”

Sbuffando, Lily si mosse all’indietro, facendo strisciare la sedia sul pavimento, ed affermò: “Bene, io il mio aiuto te l’ho concesso, poi non dire che te l’ho negato quando prenderai l’ennesimo Desolante della tua carriera scolastica” fece per andarsene, ma a quel punto James si affrettò a bloccarle il braccio per farla restare.

NO!” urlò, implorante, facendosi riprendersi dagli altri ragazzi presenti in biblioteca che volevano un po’ di silenzio per poter studiare bene.

Lily lo fulminò con lo sguardo: “Levami subito le mani di dosso”

S-sì, sì, certo” A quel punto, entrambi si risedettero e, quando si fu accomodata per bene, Lily iniziò a parlare:

Ti aiuterò a risollevare la tua misera media scolastica, in modo che tu possa giocare di nuovo a Quidditch. Dopodiché, mi lascerai in pace per il resto dell’anno – facendomi respirare come Dio comanda - e farai come se io non fossi mai esistita nella tua vita. Queste sono le mie condizioni. Siamo d’accordo?” la ragazza gli porse la mano da sopra il tavolo, incitandolo con lo sguardo a stringerla per suggellare il patto.

James ancora non capiva cosa stesse succedendo e, soprattutto, cosa fosse successo di così grave da far cambiare idea alla Evans. Tuttavia, questa poteva essere anche la sua unica occasione per vincere quella fantomatica scommessa che aveva fatto con Felpato all’inizio dell’anno. E non aveva la minima voglia di lasciarsi sfuggire un’occasione del genere. Per questo, senza pensarci due volte, si decise a stringere la mano della ragazza con la sua.

Ok, d’accordo Evans, affare fatto!”

Ma entrambi non sapevano che tipo di accordo avessero appena stretto fra loro.

***

Daniel chiuse di scatto il libro che aveva fra le mani e si girò in direzione dei sotterranei.

Aveva visto tutta la scena, tutta quella fottutissima scena che allontanava sempre di più il suo migliore amico dal vincere quella scommessa che aveva fatto con Malfoy. Ed era per questo che doveva correre ai ripari.

Una volta giunto nella sua stanza, prese carta e piuma ed iniziò a scrivere una lettera a sua sorella maggiore. Proprio quell’anno, la ragazza era stata presa come apprendista di un famosissimo pozionista inglese e, visto che lui e lei erano praticamente inseparabili, quale migliore scusa poteva essere il risentire la propria sorella per avere una bella Amortentia fatta coi fiocchi? Certo, lui era pur sempre un capo in pozioni e poteva tranquillamente farsela da solo, ma ero sicuro che l’Amortentia di sua sorella sarebbe stata di gran lunga più efficace della sua. E che, quindi, avesse garantito un certo effetto più che duraturo sulla loro futura vittima.

Sorrise fra sé e sé, pregustando già il sapore della vittoria. Intinse il pennino nel calamaio e si affrettò a scrivere.

Angolo Autrice:

Salve a tutti! Ebbene sì, dopo secoli ho deciso di riprendere anche questa storia. Merito della quarantena? Chi può dirlo, sicuramente gran parte del merito ce l’ha la mia carissima amica Nicole che – dopo aver scoperto nella vita reale che ero io a scrivere questa ff – quasi mi ammazza virtualmente – in video chiamata - per averla interrotta xD Quindi: ringrazio ancora Nico per il supporto/minacce xD Così come ringrazio moltissimo tutte le persone che hanno continuato ad aggiungere la storia fra le seguite/preferite/da ricordare nonostante non venisse più aggiornata da tempo. In più, come sempre, ringrazio moltissimo Signorina Granger per aver recensito tutti i capitoli da me postati fin’ora.

Il prossimo arriverà la prossima settimana, se tutto va bene, visto che questo è solo di passaggio.

Ultima info prima di lasciarvi: ho cambiato il nome della Molly amica di Lily, presente in questa storia, in Cassy, essenzialmente per motivi di trama visto che ho deciso di darle un certo spessore con un determinato personaggio. Ma non voglio spoilerarvi troppo, né annoiarvi, motivo per cui vi ringrazio nuovamente e… alla prossima! ;)

P.S. nel caso troviate dei problemi con l'html fatemelo sapere, per favore. Purtroppo è da prima che ci litigo.






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