Senza Nome e la Trixtar

di Altair4
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Vita da Xiariani…meno male che c’è Tril ***
Capitolo 3: *** Arrivano i Paichiani: Cleria, Treodor, Pacor e Petril ***
Capitolo 4: *** Prima tappa Reugian, il pianeta armonioso ***
Capitolo 5: *** Il sistema solare dei pianeti gemelli ***
Capitolo 6: *** Grave incidente diplomatico su Vera ***
Capitolo 7: *** Il tempio dei Lyr e dei Raha. Primi indizi. ***
Capitolo 8: *** Il cerchio si stringe ***
Capitolo 9: *** Devo smetterla di farmi di Curbo ***
Capitolo 10: *** La dolcezza e la sensualità dei Paichiani ***
Capitolo 11: *** Terzia: tripudio di vetro e metallo ***
Capitolo 12: *** Le verità dei Terziani ***
Capitolo 13: *** Tril e Cleria romantiche esche per i Verani traditori ***
Capitolo 14: *** In viaggio per Paico…troppa insalata fa male! ***
Capitolo 15: *** Paico sweet Paico ***
Capitolo 16: *** E' ora di azione! ***
Capitolo 17: *** Chi non muore si rivede ***
Capitolo 18: *** Sotto accusa ***
Capitolo 19: *** Il giorno della vergogna ***
Capitolo 20: *** Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco ***
Capitolo 21: *** Getta Prescilla dalla finestra! ***
Capitolo 22: *** Viaggio allucinante prima parte ***
Capitolo 23: *** Viaggio allucinante seconda parte ***
Capitolo 24: *** Festa a sorpresa ***
Capitolo 25: *** Il finimondo parte prima ***
Capitolo 26: *** Il finimondo parte seconda ***
Capitolo 27: *** Pace tra Verani e Terziani ***
Capitolo 28: *** La pura ed accecante verità ***
Capitolo 29: *** Alla ricerca dell’aliena misteriosa ***
Capitolo 30: *** Xiar o Reugian? Inizio del viaggio fisico e mentale ***
Capitolo 31: *** Ritorno al pianeta armonioso ***
Capitolo 32: *** Qasir e Barouk. Due prove per Ṡénza ***
Capitolo 33: *** In viaggio per Xiar e nei ricordi di Feidor parte prima ***
Capitolo 34: *** In viaggio per Xiar e nei ricordi di Feidor parte seconda ***
Capitolo 35: *** Test per il viaggio temporale ed inter-dimensionale ***
Capitolo 36: *** A proposito di David ***
Capitolo 37: *** Tutti i nodi vengono al pettine ***
Capitolo 38: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Qui il tempo sembra non scorrere mai, mi sentirei come bloccata nell’eternità se non fosse per i due soli di Xiar che si avvicendano uniti nel cielo bianco-oro e i due piccoli satelliti, due lune bambine, che si rincorrono in quello sfondo surreale. Mancano i colori della Terra, come nella mia vecchia stanza nella base militare di New Haeven a Johannesburg, sempre bianca e grigia. Non sapevo che sarebbe successo, ma sento la mancanza dell’arcobaleno, dei tramonti violetti, quel cielo così azzurro e le nuvole di cotone. Ma la notte sembra la stessa della Terra, se non cerco le costellazioni e le stelle più brillanti. Qui non ci sono luci artificiali, resto a guardare per ore quei miliardi di brillanti che affollano il tutto sopra di me. Quando le due lune non transitano nel cielo stellato, posso vedere tutta la Trixtar, la galassia di Xiar, risplendere meravigliosa.
Su questo pianeta dall’aspetto dorato non occorre dormire, mangiare, lavorare, il pianeta stesso è una fonte di sostentamento ed i suoi abitanti sono manifestazioni di pura energia. Per un terrestre può sembrare impensabile, ma queste forme di vita vivono insieme, unite in un’unica entità chiamata Kara, la personificazione della mia coscienza, la mia amica. In lei c’è anche Feidor, mia madre. Anni or sono, si era innamorata di mio padre James quando era prigioniera sulla Terra, nella base militare dove sono nata. Non mi hanno cresciuto, sono morti entrambi quando sono venuta alla luce. Fortunatamente gli Xiariani hanno una peculiarità, dopo la morte l’anima di Feidor è tornata dalla sua gente ed ho potuto conoscerla, anche se non a fondo come vorrei. Mia madre sostiene che non è ancora arrivato il momento e che sono ancora troppo terrestre.
Ho vissuto sulla Terra fino a diciotto anni poi, quando non ne potevo di tutto quel dolore, me ne sono andata lasciando dietro di me i miei amici e forse l’uomo della mia vita. Non potevo restare, era diventata troppo dura. La mia empatia captava la sofferenza dei terrestri, non sono mai riuscita a chiudere questo contatto, ma soprattutto non potevo sfruttare tutte le mie capacità, non potevo essere me stessa a pieno…
Adesso sono qui, su Xiar, il pianeta di mia madre, finalmente in pace, circondata da questa energia viva che in teoria non mi fa sentire la mancanza di niente, né dell’amore, né dell’amicizia e del contatto umano. Non per tutto il tempo almeno. Infatti c’è un piccolo neo che rovina tutto, la mia unione con le altre entità non è possibile al cento per cento e questo perché ho un corpo per metà terrestre, per cui in alcuni momenti soffro di nostalgia e David mi manca. Ma posso farcela, in fondo non ho bisogno di nessuno, forse la mia vita avrà davvero uno scopo nobile e grande che sulla Terra non era possibile: salvaguardare la pace nella Trixtar. Io sono Ṡénza Nome, ma potete chiamarmi Ṡénza…senza amore, senza amicizia…senza…
 
P.S. Ciao a tutti!
Tadah! ;-P Ecco a voi il sequel di “Senza Nome le origini”. Oggi sono esattamente tre anni che mi sono iscritta su EFP e volevo festeggiare!
Qui ho dato sfogo ancora di più alla mia passione per la fantascienza e alla mia fantasia, preparatevi quindi ad un viaggio ancora più psichedelico nel mio mondo immaginario.
Ci tengo a sottolineare che Senza Nome e la sua capacità di ricoprirsi di metallo (anzi Proteallo!) me la sono inventato più di 10-15 anni fa, come del resto alcune scene che leggerete nei prossimi capitoli. Lo ammetto, per anni ho passato il tempo a fantasticare avventure impossibili ad occhi aperti XD, all’improvviso ho deciso di metterle nero su bianco, quindi…chi meglio di voi può capirmi ;-)?!
Ho scritto il nome “Senza” con l’accento ed un punto perché si possa distinguere bene dalla congiunzione o preposizione “senza”, anche se la Ṡ (S con un punto sopra) corrisponde al suono “sh” nel gaelico irlandese antico!!!
Questo prologo e l’epilogo sono in prima persona, gli altri capitoli in terza persona.
Qualsiasi recensione costruttiva è sempre ben accetta!
Buona lettura
Altair
P.S: Proteallo= proteina prodotta dagli Xiariani che quando si solidifica diventa resistente e lucida come un metallo.

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Capitolo 2
*** Vita da Xiariani…meno male che c’è Tril ***


Ṡénza con sembianze umane era sdraiata su un morbido tappeto d’erba in riva ad un laghetto. Tutt’intorno le faceva da cornice un bel bosco, dove era possibile distinguere vari tipi di alberi: palme, banani, ma anche pini, salici, aceri, tigli, fichi ed un enorme albero di mimosa fiorito. Tutto era ricreato dal potere di Xiar, Ṡénza poteva far comparire quello che voleva, tanto che uno splendido unicorno bianco si avvicinò alla riva e fece finta di bere. Poteva veramente immaginare tutto, a parte quello che più desiderava sopra ogni cosa. Era passato un tempo indefinito, ma lei avrebbe voluto riabbracciare David, l’umano che amava con tutta sé stessa. Purtroppo non era possibile ricrearlo su Xiar perché anche se identico all’originale, il clone di David non sarebbe stato veramente lui. Infatti non avrebbe avuto il suo cuore, la sua mente, il suo senso dell’umorismo e quelle vibrazioni positive che avevano aiutato Ṡénza a sopportare meglio il dolore umano sulla Terra.
Adesso su Xiar tutto era pace e serenità, anche i muscoli potenti di Ṡénza sarebbero rimasti perfetti ed immutabili. Al contrario i suoi geni umani avevano lo stesso bisogno di qualcosa di concreto da fare. Appena era arrivata, aveva cercato di immergersi in quella sorta di nirvana Xiariano. Era rimasta per diverso tempo assorta nei pensieri dell’intero pianeta, grazie all’aiuto di Kara, l’entità in cui erano riuniti spiritualmente tutti gli abitanti di Xiar. Ṡénza poteva, infatti, avvertire le conversazioni che gli Xiariani avevano con alcuni rappresentanti dei pianeti della Trixtar, l’immensa galassia che li ospitava da miliardi di anni. Nella Trixtar si contavano vari mondi abitati, molti più di quelli presenti nella Via Lattea. A Ṡénza giungevano immagini di questi pianeti e le sarebbe bastato stare sdraiata sull’erba e lasciare che le informazioni le entrassero nella testa. Non doveva fare nulla, Kara l’aiutava ad avere quelle incredibili percezioni come qualunque altro Xiariano. Ma lei non era una Xiariana, non completamente almeno, lei era anche umana e non poteva starsene lì con le mani in mano. Si alzò in piedi si guardò intorno, era tutto bellissimo, ma non le bastava, si ricoprì di metallo liquido (Proteallo) assumendo l’aspetto antico degli Xiariani. Immaginò e creò una tigre albina, rimase a fissarla. Poi Ṡénza parlò, dopo tanto che restava in silenzio:
 
         -Attaccami, non restare lì impalata!-
 
L’animale ruggì mostrando dei canini aguzzi e con un balzo cercò di afferrarla. Ṡénza rapida e ginnica la scansò, in tutto quel tempo i suoi riflessi erano rimasti perfetti. La bestia cercò nuovamente di afferrarla, ma senza successo. L’animale ricreato dalla mente dell’ibrido mezzo umano e mezzo Xiariano non faceva altro che obbedire a quello che la stessa Ṡénza le ordinava. Era tutto troppo facile. Presa da un’ira irrazionale cominciò a colpire uno dopo l’altro gli alberi spezzandoli a metà; appena questi giungevano a terra, scomparivano lasciando una nuvoletta dorata. Kara comparve agli occhi della giovane con l’aspetto di sempre, come la prima volta, un fumetto in bianco e nero, una donna appena accennata dai capelli ondulati grigio grafite.
         -Cosa succede Mdala figlia di Feidor?-
         -Perché continui a chiamarmi Mdala? Lo so che gli Xiariani antichi al mio stadio di sviluppo si chiamavano così…ma preferisco Ṡénza…suona più familiare-.
         -Perché non Aliya…il nome che ti ha dato…-
         -No! Mi fa soffrire…non voglio…piuttosto cosa volevi dirmi?-
         -Ho avvertito un sentimento d’odio in te, non l’avevo più percepito da quando sei giunta qui ormai un anno fa-
         -E’ solo un anno? Mi sembra un secolo!-
         -Sono cinque anni terrestri-
         -Vuoi dire che…-
         -Sì, David adesso ha circa 30 anni, immagino che vorresti sapere se è felice, se ha una famiglia…-
         -No…non voglio sapere nulla-
Kara cambiò decisamente soggetto della conversazione.
         -I tuoi geni terrestri reclamano un po’ di azione, non è vero?-
         -Non sono solo pensiero, sono anche carne e sangue…non te lo ha spiegato mia madre?-
         -Sembravi in pace fino a poco tempo fa-
         -Sì, avevo bisogno di riposarmi, di liberarmi da quel dolore e dalle fatiche umane, ma adesso mi sono ritemprata ed ho bisogno di fare qualcosa di pratico-
         -Molto bene, ho qualcosa che può fare al caso tuo-
         -Dici sul serio?-
         -Sì mia cara, nella parte più estrema di uno dei bracci della nostra galassia (come ben sai è una spirale barrata come la Via Lattea) c’è un sistema solare con ben due pianeti abitati, uno molto somigliante alla Terra, Terzia ed uno simile a Marte, Vera. Erano in pace fino a qualche tempo fa, ora sembra che le cose si siano guastate. Una nostra cara amica ci ha comunicato che hanno bisogno di noi, sembra che il problema sia sorto nella fascia di asteroidi tra i due pianeti a causa dell’Ergon. Questo minerale è la loro fonte primaria di energia, sembra che uno dei due pianeti abbia invaso il territorio assegnato all’altro, perché sembra sia più ricco di Ergon-
         -Non dovrò combattere, giusto?-
         -Noi aborriamo la violenza e fino ad ora siamo riusciti a mantenere in pace la maggior parte della galassia solo con la nostra mediazione, senza spreco di vite. Raramente qualcuno di noi è andato fisicamente ad interagire con altri mondi, ma tu puoi farlo, saremo sempre in contatto e dovrai cercare di non istigare nessun tipo di violenza-
         -Che vuoi dire?-
         -Che dovrai tenere a bada i tuoi geni terrestri e rimanere assolutamente imparziale, senza scatenare tu stessa delle guerre-
         -Non credo che farei mai una cosa del genere, però non credo nemmeno che mediare soltanto serva sempre a qualcosa…tu hai detto che la maggior parte della galassia è in pace, non tutta, cosa succede nel resto?-
         -Ci sono zone dove le guerre sono continue, dove gli abitanti di quei pianeti guerrafondai non vogliono nemmeno ascoltarci e dove dovremmo combattere, ma non ne siamo in grado-
Ṡénza non fece nemmeno in tempo a ribattere che Kara le disse.
         -Tutti noi e soprattutto tua madre Feidor non vogliamo che tu vada in quelle zone, ti è tassativamente proibito!-
         -Non ci posso credere! Ora vi mettete a fare i genitori terrestri?-
         -Non è un semplice divieto, non siamo graditi là e non faremmo che peggiorare la situazione. Senza contare che tu rischieresti di morire troppo giovane e non sappiamo ancora che futuro avresti. Potresti non unirti a noi una volta liberata la tua forma incorporea e raggiungere invece la dimensione dove vanno i terrestri dopo la morte-
         -E se volessi andare in quella dimensione ed incontrare mio padre?-
         -Non voglio dire che non devi andarci, voglio dire che è giusto che tu possa decidere. Infatti se sarai abbastanza matura, forse potrai scegliere tu stessa dove andare, vorremmo che fosse tua la decisione finale-
         -Sai…non capisco perché sia così ingiusto l’universo, anzi tutti gli universi paralleli…mio padre e mia madre saranno per sempre divisi, soffriranno in eterno-
         -Non sappiamo del tutto come funzioni e non sappiamo se noi anime di Xiar resteremo per sempre qui-
         -Vuoi dire che potreste, anzi potremmo, andare tutti nella stessa dimensione?-
         -Molti di noi lo pensano, ma non lo sappiamo per certo. Anzi, alcuni teorizzano che ci siano più livelli, ma non sanno spiegarsi il criterio utilizzato per passare o retrocedere di livello e se c’è davvero una gerarchia-
         -Certo tutto questo tempo a pensare non vi fa proprio bene, non credevo che l’avrei detto, ma ogni tanto è bene agire, soprattutto se uno ha già pensato abbastanza!  Per cui…quando parto?-
Ṡénza si era stufata del discorso filosofico che per di più non portava a nulla. Erano ormai ben cinque anni terrestri che pensava e rimuginava con gli Xiariani.
         -Vedo che sei ansiosa di azione…prima pensiamo che ti debba allenare un po’ come essere corporeo. E’ vero il tuo fisico è immutato, ma tu non sei più abituata al pensiero di combattere. Tra poco incontrerai uno dei nostri figli avuto dall’unione di uno Xiariano con un abitante del pianeta Kreios e… –
         -Scusa hai detto “un” abitante di Kreios con “uno” Xiariano?-
         -I Kreosiani non hanno un genere maschile e femminile ben definito, non come i terrestri, sono ermafroditi, ma di tanto in tanto si uniscono due individui diversi per aumentare la variabilità genetica-
         - Cioè quello che avviene nelle lumache terrestri? Caspita! Quindi questa persona, questo ibrido è un maschio o una femmina o è tutti e due-
         -E’ tutti e due, ha mantenuto principalmente le capacità fisiche dei Kreosiani ma mentalmente è come te, è telepatico-
         -A quale stadio di sviluppo è arrivato?-
         -Non segue le fasi di sviluppo degli Xiariani, ma dei Kreosiani, è un giovane adulto se paragonato ad un terrestre-
         -E quando arriverà?-
         -E’ molto vicino, non ha detto quando si presenterà a te. Ha studiato bene la situazione di quei due pianeti di cui ti parlavo e quando ha saputo la tua storia, ha detto che saresti stata perfetta. Dice che la questione è più complicata del solito, è successo un fatto grave che ha peggiorato i rapporti tra le due popolazioni. Non sono venuti alle maniere forti per puro miracolo e forse ci vuole qualcosa di più di un semplice ambasciatore di pace. Ovviamente non sei obbligata, ti abbiamo promesso la pace, il nirvana…-
         -Oh piantala Kara, lo sai benissimo che non vedo l’ora! Però ho una domanda…questo personaggio come si chiama e che aspetto ha?-
         -Si chiama Tril e l’aspetto… è difficile da spiegare, diciamo che ha un aspetto interessante, vedrai…-
         -Buon per lui, cioè lei! Beh insomma buon per Tril!-
I giorni successivi in riva al lago si formò un percorso ad ostacoli che Ṡénza aveva immaginato. Lo percorse varie volte in modo perfetto senza che sbagliasse un movimento: doveva saltare dei muretti, scansare lame taglienti che ondeggiavano lungo il tragitto, evitare frecce che apparivano dal nulla e fare salti acrobatici per non cadere in buche che si formavano nel terreno istantaneamente. Diverse sagome di nemici immaginari posti tra gli alberi venivano disintegrate nell’arco di pochi secondi dai suoi colpi poderosi, ma Ṡénza si rendeva conto che era troppo facile così. Purtroppo non poteva chiedere a Kara di combattere con qualche Xiariano perché non sarebbero stati in grado e non voleva di certo traumatizzarli. Mentre osservava l’ultimo abbozzo di nemico che si polverizzava, si accorse che la tigre albina era tornata e non era stata lei a farla apparire. La bestia si avvicinò, cominciò a girarle intorno scrutandola con curiosità, come se fosse reale.
         -Cosa significa? Sei viva?-
         -Sì, esattamente come te -
Ṡénza strabuzzò gli occhi e disse:
         -Non è possibile. Non posso creare esseri senzienti, altrimenti avrei già materializzato David-
         -Io sono un’eccezione, sono un essere molto speciale. Chi è questo David?-
         -E’ un essere umano…era il mio fidanzato-
         -Ah sì…il fidanzato…che parola strana…E’ morto?-
         -No, l’ho lasciato sulla Terra…mi manca da morire-
         -I terrestri devono per forza avere un compagno od una compagna per la vita, non sanno essere perfetti da soli-
         -E tu chi diavolo sei per giudicare così? Se vuoi ti do una bella lezione!-
Ṡénza si ricoprì di metallo luccicante e si mise in posizione di attacco, la tigre albina continuava ad osservarla, sembrò quasi che mostrasse ammirazione per quella pelle metallica che ricopriva interamente Ṡénza dalla punta dei capelli fino ai piedi, poi disse:
         -Ok! Ma non andare a piangere da Kara se ti fai del male!-
La bestia le saltò addosso con una rapidità che Ṡénza non si aspettava. Non erano sulla Terra, forse lì su Xiar non era un essere poi così speciale, ma non si fece prendere comunque.
         -Sei rapida donna di metallo! –
Questa volta fu Ṡénza ad attaccare, sferrò un calcio fortissimo, però non spostò l’animale di un millimetro ed anzi fu lei a rimbalzare come se avesse colpito un oggetto di gomma cadendo a terra sbigottita.
         -Di che caspita sei fatto gattone troppo cresciuto!-
         -Te l’ho detto che sono speciale-
         -Ti hanno mandato per allenarmi?
         -Bé diciamo di sì, non pensavo fosse così divertente vederti cadere a terra come un frutto maturo-
La tigre albina cominciò a ridere come se avesse fatto la battuta più spassosa mai detta.
         -Che fine senso dell’umorismo!-
Ṡénza era curiosa di capire e cercò di entrare nella mente di quell’animale, voleva sapere tutto, ma con sua grandissima sorpresa non ci riuscì.
         -E’ inutile che cerchi di sondarmi, Kara mi protegge e poi probabilmente sono più forte di te!-
         -Che cosa? Ci si mette anche Kara? Deve essere il senso dell’umorismo degli Xiariani ed io che mi lamentavo degli inglesi!-
         -Ho chiesto io un po’ di privacy, ma tranquilla, Kara non lascerebbe mai che ti facessi del male, tiene a tutti noi nella stessa maniera ed apprezza le nostre diversità-
         -Ho capito tu sei Tril!-
         -Ok, lo riconosco, stupida non sei!-
         -Grazie tante…ma come mai hai l’aspetto di una tigre? Non è un animale tipicamente terrestre?-
         -Posso assumere la forma che voglio, basta che non sia troppo grande o troppo piccola rispetto alla mia forma usuale. Sono arrivato da alcuni giorni, ti ho osservata e sono rimasto affascinato da questo splendido animale. Preferisci che io assuma un aspetto diverso?-
         -Fai un po’ come ti pare, per me è lo stesso…ma bene! Anche gli Xiariani possono mentire…Kara sapeva che eri arrivato e non mi ha detto nulla…-
         -Non ti ha mentito, ha detto che non sapeva quando mi sarei mostrato a te-
         -Ecco! Ora fa pure i giochi di parole…Tril sai combattere almeno?-
         -Decisamente non al tuo livello, infatti ho ricreato questo corpo che ti può respingere senza problemi, altrimenti avresti fatto polpette di me. Però se vuoi posso aiutarti in qualche modo-
         -So che sei anche femmina, perché usi il maschile?-
         -Sei tu che consideri questo mio modo di esprimermi maschile, per me non esiste un vero femminile od un vero maschile!-
         -Ok, ok, non voglio entrare in problemi linguistici e di genere…allora ci alleniamo?-
         -Me lo aveva detto Kara che sei molto agguerrita, infatti penso che sarai perfetta per la missione!-
         -Sì sì poche storie, allora vuoi combattere?-
         -Va bene, se ti diverti tanto a fare il frutto maturo!-
Tril si avventò su Ṡénza, lei lo scansò facilmente e questa volta non lo colpì ma lo afferrò per le zampe posteriori e lo lanciò contro un albero roteando due volte su se stessa come nel lancio del martello. La scena fu davvero esilarante: la tigre cominciò a rimbalzare come in un flipper nel bosco e poi cadde nel lago. Ṡénza cominciò a ridere così forte che Kara comparve all’istante preoccupata.
         -Mdala cosa stai combinando? Certo non ci sarà mai pace con te su questo pianeta…cosa hai fatto a Tril?-
Tril uscì dal lago, aveva assunto una forma Xiariana maschile con le scaglie argentate al posto dei capelli, rideva, evidentemente aveva davvero senso dell’umorismo.
         -Hai visto Kara cosa ha combinato Ṡénza? E’ proprio uno spasso, non mi era mai capitato qualcosa del genere, di solito quando vengo qua è una noia mortale!-
         -Lo dico sempre che il corpo è un ostacolo all’equilibrio sano della mente- detto questo Kara tornò alle sue mansioni di osservatrice saggia della galassia.
         -Come mai hai assunto una forma Xiariana maschile?- Chiese Ṡénza ancora in assetto di guerra.
         -Perché è il corpo più adatto per vivere in questo mondo così soleggiato-
         -Ma che dici? Qui tutti stanno bene grazie a Kara…Qual è la tua vera forma?-
         -Se ti dicessi che non lo so? Però è comunque umanoide, i Kreosiani sono bipedi esattamente come gli Xiariani, però hanno un corpo molto vischioso e morbido che ha sempre bisogno di liquidi. Infatti il pianeta Kreos è quasi tutto sommerso e loro vivono per la maggior parte del tempo sott’acqua…anche se possono vivere sulla terra ferma per lungo tempo-
         -Cioè siete lumaconi marini giganti…bleah!-
         -Lumaconi?  E cosa sono?-
         -Dei piccoli e viscidi animaletti di forma allungata del pianeta di mio padre che mangiano le piante, sono molto odiati dagli agricoltori terrestri-
         -Ehi! Non sono un fastidioso animale terrestre, per giunta sottosviluppato-
         -Non so perché, ma trovo divertente l’accostamento-
         -Saranno belli i terrestri, con quei peli orrendi, so che li avete ovunque!-
Ṡénza riprese le sembianze umane e mostrò i suoi splendidi capelli platino.
         -Ti sembrano brutti questi?-
Tril si avvicinò e toccò quei soffici fili argentati quasi con meraviglia, poi sfiorò la guancia morbida di Ṡénza, la quale si ritrasse immediatamente, si ricoprì di Proteallo e disse scontrosa:
         -Cosa diavolo stai facendo?-
         -Scusami non volevo…non so nemmeno cosa ti ho fatto per spaventarti così-
Era lungo tempo che nessuno le dava una carezza, la sua reazione era stata sproporzionata.
         -Non hai fatto nulla di male…-
         -Allora posso toccare ancora un po’ la tua pelle? Non è vischiosa, ma è molto morbida-
         -Che cosa? Non se ne parla nemmeno! E poi gli Xiariani odiano il contatto, perché tu no?-
         -Perché per i Kreiosani invece è importante, è normale il contatto fisico anche solo per conoscersi-
         -Mi stai prendendo in giro? Cosa hai in mente?-
         -Nulla di male credimi…Ehi non penserai…no, non voglio accoppiarmi con te, non ci penso nemmeno! Non ho bisogno di un partner, ti avrà spiegato Kara!-
         -Sì certo, però tu allora come sei nato? C’è lo Spirito Santo anche da voi?-
         -Lo Spirito Santo? Deve essere qualcosa di terrestre…i miei sono un caso raro, da noi ci incrociamo con altri nostri simili solo in periodi difficili quando serve una prole forte, normalmente preferiamo avere figli identici a noi-
         -Che strano però che vi piaccia il contatto, se siete così forti non avrete di certo bisogno del sostegno e la vicinanza di qualcuno-
         -Ho detto che è un sistema per conoscerci non per avere rapporti o avere consolazione-
         -E quindi non siete teneri, non vi abbracciate quando avete rapporti intimi?-
         -Cosa c’entra, facciamo quello che dobbiamo fare, quello che fate anche voi, ma più rapidamente possibile, mica abbiamo tempo da perdere-
         -Ohsantocielo che tristezza, ma perché l’ho chiesto? Comunque non voglio che mi tocchi ok?-
         -Va bene, va bene stai tranquilla, non ci pensavo nemmeno ad avere un rapporto con te, da noi serve solo per avere figli, non mi sembra il caso prima di una missione importante come quella che ci aspetta-
         -“Ci” aspetta?-
         -Non lo sapevi? Vengo anche io, non penserai che ti lasci da sola nella tua prima missione di pace! Hai bisogno di qualcuno con esperienza e che conosca bene usi e costumi dei popoli che incontreremo-
         -E non potresti darmi delle lezioni e poi vado da sola?-
         -Non mi sembra una buona idea. Tu non sai con chi avrai a che fare, non bastano delle nozioni per affrontare la situazione e Kara mi ucciderebbe…bé, per modo di dire…vedi è morto il principe del pianeta Vera in modo misterioso e la popolazione intera punta il dito contro gli abitanti del pianeta Terzia. I Verani dicono che i Terziani lo hanno fatto come provocazione a causa delle miniere di Ergon, quel minerale che si trova sugli asteroidi e che entrambe le popolazioni usano come fonte primaria di energia-
         -Allora c’è anche un caso criminale da risolvere, lo sapevi che sulla Terra ne ho risolti molti?-
         -E’ per questo che ho chiesto a Kara di coinvolgerti, ma non posso mandarti da sola-
         -Ok va bene del resto il caso era tuo…potremo usare le nostre capacità telepatiche?-
         -No, entrambi i pianeti hanno espressamente richiesto privacy-
         -E non lo trovi sospetto? Forse entrambe le popolazioni nascondono qualcosa!-
         -Credo che semplicemente non vogliano intrusi in testa, solo pochi di loro hanno questa facoltà, un gruppo di individui particolari, una sorta di sciamani su Vera, mentre su Terzia usano dei macchinari supertecnologici per la telepatia-
         -Com’è che non conosco i dettagli? Di solito Kara mi aggiorna su quello che succede nella Trixtar-
         -Prima di tutto sei ancora giovane e devi imparare a gestire tante informazioni tutte insieme…inoltre credo che Kara non volesse turbarti, sei venuta qui su Xiar per vivere felice…-
         -Anche io lo credevo, ma da subito ho capito di essere comunque fuori luogo…non sono né Xiariana né umana…-
         -Sai ti capisco benissimo, anche io non sono riuscito a vivere su Kreos, mi mancava qualcosa, sentivo di essere incompleto. Gli altri erano fin troppo “fisici”, ma quando sono giunto qui mi sono accorto che vivere di soli pensieri non fa per me. Anche io so combattere e diciamo che in confronto agli Xiariani sono violento. I Kreosiani hanno diversi problemi interni sul loro pianeta, anche se non sono così regrediti come i terrestri…-
         -Bada come parli, nemmeno li conosci!-
         -Qualcosa ne so e poi com’è che tu sei il guerriero più temibile mai esistito? Sono sicuro che i tuoi geni terrestri ti abbiano resa così violenta e pericolosa come dicono-
         -Non posso crederci, ci risiamo, credo che nemmeno qua avranno un’opinone giusta di me, non mi piace menare la gente! Non ho mai ucciso nessuno…ma piuttosto cosa vuoi dire che sono il guerriero più temibile mai esistito?-
         -Ok va bene, il guerriero più temibile che abbia mai conosciuto-
         -Grazie tante! Gli Xiariani e tutte le popolazioni amiche sono pacifiche, si fa presto-
         -Io viaggio molto, sono stato anche in quelle zone proibite e…-
         -Sei stato su quei pianeti guerrafondai?-
         -Sì…ero curioso…ho rischiato di rimanerci…Kara non si arrabbia mai…ecco io l’ho vista arrabbiata…anche tu sei sulla giusta strada, prima o poi le farai perdere la pazienza, lo sento-
Tril rise di un riso metallico, sarebbe potuto diventare un compagno di avventure, bastava non pensare che in realtà fosse un viscido lumacone.
         -Spero che mi racconterai le tue avventure nelle zone proibite…-
         -Non temere, ne avremo occasione-
         -Allora proviamo ad esercitarci?-
         -Non so fino a che punto potrei esserti utile. Per questo motivo ho richiesto la presenza di un paio di amici che potrebbero allenarti. Li ho salvati da morte certa quando ero nelle zone proibite e stanno venendo qua-
         -Non saranno pericolosi?-
         -Sono amici fidati e poi nessuno può arrivare a Xiar se Kara non vuole, non sarebbero in grado di ritornare senza la sua guida-
         -E chi sono questi amici?-
         -Vengono dall’unico pianeta che sono riuscito a visitare nella zona proibita senza rischiare di essere disintegrato…bé, diciamo che mi volevano semplicemente sbuzzare…lo trovano divertente…sono di forma umanoide come noi, sembra sia la forma più stabile anche nella nostra dimensione. Hanno la pelle blu e gli occhi rosa o rossi e anche loro hanno dei peli come i terrestri ma solo sulla testa…secondo me questa peluria testimonia il grado di barbarie di un essere vivente…-
         -Ma sentilo il viscido lumacone! La verità è che sei geloso, vorresti avere dei capelli come i miei-
         -In effetti i tuoi capelli sono molto belli, non è che me ne regaleresti un po’?-
         -Non ci penso nemmeno!-
         -Non ricrescono?-
         -Certo che ricrescono…è che mi sembri un maniaco feticista con queste richieste…-
         -Già…dimentico sempre che sei anche per metà terrestre… me lo aveva detto Kara che siete fissati con la storia del sesso perché da voi si fa anche senza lo scopo della procreazione! Non voglio i tuoi capelli perché mi fanno chissà quale effetto, sono belli e basta. Li metterei nella cabina della mia nave come faccio con tanti altri oggetti che ho trovato o comprato nei miei viaggi per la galassia. E se vuoi saperlo alla fine di tutto, se voglio, divento anche io peloso…anche se mi fa un po’ senso solo pensarci-
         -Perché non ti fai crescere un bel ciuffo biondo platino in testa, ti donerebbe-
         -Già sembro strano a Xiariani e Kreosiani, mi manca solo di sembrare ridicolo!-
Dopo una piccola pausa di riflessione Ṡénza disse:
         -Tu non hai una vera casa…non è vero?-
         -No, anche io non mi sento a casa da nessuna parte, la mia nave, la Bluer, è quello che assomiglia di più ad una dimora, l’ho costruita da solo quando ero su Kreos e poi me ne sono andato-
         -Sei uno scienziato, una specie di ingegnere allora!-
         -Sì in effetti, anche piuttosto bravo, non solo nella teroria ma anche nella pratica. Non esistono circuiti o meccanismi di cui non possa capire il funzionamento, vedrai sarà utile per il nostro viaggio-
         -Verranno anche quei tuoi amici di…?-
         -Paico, vengono da questo buffo pianeta pieno di vulcani. Pensa che vivono quasi tutti su delle astronavi, così quando c’è qualche terremoto o eruzione si spostano in luoghi più sicuri. Sono fissati con le armi e sono facili alla rissa, quindi prima devi conquistare il loro affetto e poi puoi fare battute su di loro, altrimenti…-
         -Altrimenti?-
         -Ti menano come fosse nulla…l’ho capito solo dopo un po’…e gli stavo simpatico, altrimenti invece di quelle pacche sulle spalle piuttosto violente mi avrebbero affettato con le loro armi affilate e senza tanti discorsi…sono imprevedibili e quindi non so se verranno con noi…potrebbe anche essere deleterio, sono così rissosi che farebbero arrabbiare anche lo Xiariano più morto di sonno mai esistito-
Finalmente dopo cinque anni terrestri, Ṡénza rideva di gusto e sguaiatamente.  Questa volta Kara non intervenne, ma osservava ed ascoltava contenta che i due ibridi andassero più o meno d’accordo. Però alle menti di Xiar non era sfuggito lo stato d’animo della loro figlia ritrovata: Mdala/ Ṡénza si era chiusa in se stessa tanto da rifuggire il contatto e l’interesse di un altro essere fisico come lei. Ṡénza non voleva in nessun modo avere mai più storie sentimentali con nessuno, sia perché in quel momento poteva pensare solo a David, sia perché sentiva che a lei non era permesso. Purtroppo mentre Tril era perfetto per una vita solitaria perché bastava a sé stesso, Ṡénza era comunque mezza umana e forse avrebbe sofferto la solitudine per lungo tempo.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Ṡénza Nome si è stufata del pacifico Xiar, vuole vivere una nuova avventura e sfruttare le sue capacità. Ovviamente anche nella Trixtar non esiste la perfezione e la nostra eroina dovrà misurarsi con avversari e situazioni bizzarre. Tril l’accompagnerà nella sua prima missione…spero che questo personaggio vi piacerà, mi ha ispirato una persona a me cara…ma non spoilero altro!
Nel prossimo capitolo arriveranno gli alieni blu, che non sono Puffi troppo cresciuti ma abitanti di Paico, guerrieri senza paura…dopo che li ho inventati mi sono ricordata che anche in Avatar ci sono personaggi blu…pazienza…è comunque un bel film da citare.
Come al solito spero in recensioni costruttive…per esempio ritenete che la congiunzione “ma” sia troppo presente nelle mie frasi? Non riesco a farne a meno… 
Ribadisco questa spiegazione per chi legge con smartphone o tablet: ho scritto il nome “Senza” con l’accento ed un punto perché si possa distinguere bene dalla congiunzione o preposizione “senza”, anche se la Ṡ (S con un punto sopra) corrisponde al suono “sh” nel gaelico irlandese antico

 
Altair

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Capitolo 3
*** Arrivano i Paichiani: Cleria, Treodor, Pacor e Petril ***


Cap 3. Arrivano i Paichiani: Cleria, Treodor, Pacor e Petril

 
 
Uno splendido delfino guizzava di tanto in tanto fuori dal lago e si divertiva a spruzzare d’acqua Ṡénza, che, come sempre, era sdraiata sull’erba della riva; le piaceva quella sensazione di freschezza che solo il verde terrestre può darti, anche se era immaginario.
         -La finisci Tril? Mi hai bagnato gli occhiali da sole! Ma perché ti ho parlato dei delfini! Era meglio se ti descrivevo i lombrichi, così non potevi rompere più di tanto-
         -Uffa! Sembri una comune e noiosa Xiariana quando fai così…e poi non ti servono a nulla gli occhiali, Xiar stesso filtra gli UV del sole!-
         -Faceva tanto vacanza terrestre! Piuttosto quando arrivano i tuoi amici barbari?-
         -Ok…tra me e te li possiamo chiamare così, ma tu prova solo a dirlo in loro presenza e vedi cosa ti succede!-
         -Vorrà dire che cominceremo subito ad allenarci. L’hai detto tu che sono il miglior guerriero esistente, non dovrei avere troppi problemi-
         -No certo, ma non credo che a Kara faccia piacere una rissa su questo pianeta pacifico!-
         -Ok, ok starò buona e poi ero io quella noiosa!-
         -Comunque non dovrebbero tardare molto, non senti la loro presenza?-
         -Veramente no!-
         -Kara non ti sta aggiornando sulla situazione, li ho già captati mentalmente…-
         -E perché non ho sentito nulla?-
         -Perché stanno litigando e Kara non vuole che i loro pensieri ti agitino-
         -Com’è materna! Si preoccupa troppo-
         -Era così anche con me all’inizio, poi ha visto che sono un soggetto abbastanza stabile, anche se troppo giocherellone…a sentire gli Xiariani-
         -Perché litigano?-
         -Non ho capito bene, sembra che Cleria voglia sedersi ai posti di comando, dice che Pacor va lentissimo ed invece lei vuole arrivare al più presto…cosa vuoi che siano un paio di ore in più od in meno-
         -Del resto, voi avete fretta solo quando vi accoppiate…- Rispose Ṡénza ironica.
         -Non so perché, ma ho come l’impressione che fosse una battuta-
Tril sempre in forma di delfino immerse il muso nell’acqua e poi creò una bella fontanella dallo sfiatatoio che beccò in pieno Ṡénza.
         -Oh ma insomma!-
Ṡénza si buttò nell’acqua, afferrò Tril e cercò di montargli sul dorso, ma era molto scivoloso o almeno lo era diventato in un secondo momento per sfuggirle.
         -L’unico sistema che ho per avere un contatto con te è lottare, ma come sei faticosa!-
         -Se ti prendo!-
         -Buoni bambini, arrivano i nostri ospiti-
Disse Kara, ma non comparve alla loro vista. Una grossa nave grigia e verde militare sfrecciò nel cielo pallido di Xiar e si avvicinò al lago proiettando una grossa ombra su Tril e Ṡénza. Si udì una voce.
         -Qui Treodor, chiediamo il permesso a Kara di atterrare, promettiamo di non litigare finché saremo sulla superficie di questo pianeta-
         -Permesso accordato Treodor, era ora che smetteste di irradiare il nostro pianeta con onde mentali negative-
La nave aveva un profilo a forma di rombo, ma quando toccò il suolo si aprì rivelando una costruzione squadrata simile ad una casa. Una piccola porta metallica si aprì ed uscì una splendida donna blu con i capelli arancioni. Portava dei calzari metallici i cui lacci le circondavano le gambe definite fino al ginocchio, indossava una specie di gonnellino sempre di metallo, un bustino argentato ed una sorta di tiara in testa, sulle spalle una spada enorme ed i suoi occhi rosa guardavano stupiti il paesaggio. Tril assunse una forma simil-Paichiana maschile, le corse incontro e si abbracciarono.
         -Cleria! Come stai? Sei stupenda come sempre, lascia che ti abbracci-
Ṡénza guardava la scena esterrefatta e disse piano:
         -Ma è proprio fissato…-
Cleria non sembrava affatto dispiaciuta di tutto quell’affetto e disse:
         -Ciao Tril, anche tu non sei messo male, che carino a mostrarti in forma Paichiana-
         -Figurati è la forma che preferisco!-
         -Bugiardo leccaculo- pensò Ṡénza.
Subito dopo, dall’entrata della casa-nave uscì un energumeno tutto muscoli di quasi due metri, blu anche lui con una sorta di armatura simile a quella di Cleria ma più maschile, aveva gli occhi rosa, un crine nerissimo lungo ed intrecciato sulle spalle, portava una lunga lancia dietro la schiena.
         -Pacor! Fatti abbracciare!- Disse Tril con entusiasmo.
         -Non provare ad avvicinarti o ti spappolo quella tua testa bacata-
         -Sempre il solito…mi dai almeno la mano?-
         -Sì, ma solo perché sei in forma Paichiana maschile- grugnì l’omone.
         -Non farti impressionare Ṡénza, ha un cuore d’oro…quando non vuole ispezionare le tue budella!-
L’ultimo Paichiano si mostrò a tutti con fare fiero, aveva un fisico abbastanza muscoloso, molto simile a quello di un terrestre, i suoi capelli erano corti davanti e lunghi dietro di color mogano. I suoi lineamenti erano molto gradevoli, assomigliava a Cleria ed aveva due spade legate dietro.
         -Allora Treodor, posso abbracciare anche te come tua sorella?-
         -Ok, ma non troppo a lungo-
Tril non se lo fece ripetere e gli andò incontro a braccia aperte, dopo nemmeno un secondo si sentì dire.
         -Tempo scaduto, ci tieni alla tue zampe vero?-
         -Sì certo certo, va bene così, è sufficiente per me!-
         -Si può sapere perché sei così fissato a voler toccare tutti in quel modo?- Chiese Ṡénza.
         -Con il contatto posso sentire delle sensazioni, talvolta i pensieri. I Kreosiani non hanno una telepatia come quella degli Xiariani, non sanno parlare come noi, ma possono capire molto dal contatto e Kara non blocca questa mia capacità, dice che è giusto così. Quante volte te lo devo dire che questo comportamento ha il fine di conoscere la persona che tocco o come in questo caso informarmi sul loro stato mentale e di salute?-
         -Secondo me è una scusa, a te piacciono tutti- commentò Ṡénza, al che Treodor si allarmò e disse:
         -Vorresti dire che c’è altro dietro questo tuo modo di fare così appiccicoso? Non è quello che sto pensando, vero?-
         -Io credo che i terrestri ed i Pachiani siano veramente simili, non sapete pensare ad altro! No Treodor, non voglio diventare tua moglie! Non ha nemmeno senso per me questa parola! Ma piuttosto non fatemi fare il maleducato, questa è Ṡénza Nome, metà terrestre e metà Xiariana. Ora è in forma umana ma se vuole può ricoprirsi di metallo ed i sui bellissimi capelli diventano aculei temibilissimi. Ṡénza questi sono Cleria, Pacor e Treodor. Pacor è cugino di Treodor e Cleria, che come avrai capito sono fratello e sorella-
I tre Paichiani fecero un cenno della testa simultaneamente e Ṡénza li imitò pensando che fosse il loro modo di salutare.
         -Come siete freddi! Datevi almeno la mano come fanno anche i terrestri, credo che sia un’ottima usanza, anche se l’abbraccio è molto meglio- Disse Tril.
Nessuno si mosse all’inizio, poi Treodor allungò la mano e strinse calorosamente quella di Ṡénza.
         -E’ un onore conoscere una discendente dei saggi Xiariani, ti saluto a nome anche dei miei compagni. Spero perdonerai i nostri modi un po’ rudi, ma abbiamo bisogno di tempo per conoscerti. Comunque sia, so già che ci piacerai, so che sei una combattente molto coraggiosa-
         -Grazie…ho sentito dire lo stesso di voi-
Ṡénza cercava disperatamente di leggergli la mente, ma Kara le bloccava le funzioni telepatiche.
         -E’ inutile Ṡénza, i Paichiani hanno chiesto la privacy dei pensieri, solo io con il contatto so cosa pensano, ma solo perché siamo amici- Disse Tril con un mezzo sorriso.
         -Come fai a sapere cosa sto facendo?- Disse Ṡénza irritata.
         -Ci ho provato anche io con Pacor quando non mi ha voluto abbracciare, figuriamoci se non ci provavi anche te-
         -Poche chiacchiere, siamo venuti per uno scopo. Ṡénza Nome non vedo l’ora di allenarmi con te…anche se non sembri molto forte…- Disse Cleria mentre guardava la mezza terrestre in un modo poco amichevole.
         -So che ti farò presto cambiare idea, ma ditemi, che effetto vi fa il pianeta Xiar, come vi sentite?-
         -Stranamente calmo ed appagato- disse Treodor e aggiunse -visto che mia sorella non ti ha offesa in modo serio, immagino che anche lei sia abbastanza rilassata e tu Pacor?-
         -Sì anche io, ho meno voglia di picchiare Tril del solito-
         -Mmm, ma che caro…- disse Tril a mezza voce.
Mentre Ṡénza spiegava le potenzialità del pianeta e come aveva ricreato quell’ambiente, notò un’ombra scura che da dietro Pacor si era nascosta in un finto cespuglio. Non poteva essere un pericolo a meno che uno dei Paichiani non avesse immaginato e quindi creato qualcosa di terribile. Assunse la sua forma da guerriera di metallo, con un balzo atletico atterrò alle spalle del grosso Paichiano, mentre le punte dei suoi capelli cercavano il bersaglio, pareva Medusa. Si trovò davanti quello che sembrava una pantera nera con una fila unica di scaglie sul dorso lungo la colonna vertebrale fino alla punta della coda, i baffi, gli occhi e gli artigli tutti di colore rosso acceso.
          -E tu cosa diavolo sei?-
La bestiola le saltò contro, ma Ṡénza la scansò agilmente, Tril esclamò:
         -Dite a Petril di darsi una calmata e che Ṡénza non è un pericolo-
         -No, lascialo fare, voglio vedere cosa pensa di lei- rispose Cleria seria.
Ṡénza era ancora in posizione con i suoi aculei diretti verso Petril. Lo strano animale la fissava ed una serie di canini spuntarono da quella bocca minacciosa, le scaglie rosse si raddrizzarono lungo tutta la schiena, il suo ruggito sembrava quello di una pantera. Ṡénza abbassò gli aculei, riassorbì il metallo e rimase immobile. Petril smise di ringhiare, chiuse la bocca e si avvicinò a Ṡénza, allora lei allungò molto lentamente una mano verso il muso dello pseudofelino e successe la magia. Petril annusò la mano e poi cominciò a strusciarsi come se fosse stato un gatto, Ṡénza non poté che ripensare a Rocky il dolcissimo gattino siamese di David.
         -Ma come? Ti piace la slavatina, Petril? Non hai voglia di mordicchiarla un po’?- Chiese Cleria, ma Petril continuò a sfregare il muso alla mano di Ṡénza, la quale si abbassò, cominciò a fargli le carezze ed a grattargli dietro le orecchie come ai gatti.
         -Ecco! Si può sapere perché lui lo carezzi e me no?- Chiese Tril contrariato.
         -Tu non sei un gatto!-
         -Nemmeno lui! E’ solo uno sciocco Petril qualunque-
         -Cioè Petril non è un nome?-
         -Perché? Dobbiamo dargli un nome proprio? Nessuno lo fa- Commentò Pacor.
         -E come fate a chiamare il vostro “animaletto domestico” se tutti li chiamate così sul vostro pianeta?- Chiese Ṡénza che rideva e si immaginava la scena dei tre Pachiani rincorsi da tutti i Petril del pianeta.
         -Basta un Petril per nucleo familiare e riconosce la nostra voce deficiente! - Disse Cleria alla quale Ṡénza non andava proprio a genio.
         -Calma…avevi promesso…- disse Treodor.
         -Pensa ai fatti tuoi, l’ho capito che ti piace la mezzo sangue!- Gli rispose Cleria.
         -Ti assicuro che sono veramente tranquillo, è questo pianeta, non mi sono mai sentito così rilassato, perfino la tua voce sgraziata è più tollerabile-  
         -Che cosa? La mia voce è melodiosa- disse Cleria urlando.
         -Sì, sì, proprio melodiosa!-
         -Adesso basta ragazzi state inquietando Kara e non vi conviene farla arrabbiare. Se vi volete sfogare fatelo in combattimento secondo le regole di Xiar- intervenne Tril.
         -E quali sarebbero?- Chiese Cleria che però quando si rivolgeva a Tril aveva sempre una voce quasi rilassata.
         -Qui la violenza non è ben accetta, ma gli Xiariani faranno un’eccezione, a patto che non vi facciate del male seriamente. Vi consegnerò delle armi con cui potrete affrontarvi senza danni. Tutte le volte che colpirete il vostro avversario quest’ultimo si sentirà sempre più stanco fino a che dovrà abbandonare il duello, ma non verrà inflitta nessuna ferita-
         -Peccato…- commentò Cleria a bassa voce.
         -Bene chi vuole cominciare?- Chiese Ṡénza.
         -Prima le signore- rispose Cleria.
         -Come desideri-
Due cilindri si materializzarono in mano a Tril e li consegnò rispettivamente a Ṡénza e Cleria. Appena le due ragazze impugnarono quei due strani oggetti, si trasformarono nelle armi a loro più congeniali: quella di Cleria era una specie di scimitarra, quella di Ṡénza un fioretto. L’ibrido osservò la sua spada e gli venne a mente Carlos Fuentes, il tenente brasiliano che le aveva insegnato a dare di scherma. Carlos era stato più di un insegnante, era stato un vero amico, le aveva fatto capire che la forza è inutile senza un buon piano, avrebbe dedicato la sua vittoria a lui. Dal canto sua Cleria guardava questa nuova arma dispiaciuta di non poter incidere la pelle di quella mezzosangue, ma era assolutamente convinta che avrebbe prevalso, per cui sorrise malefica e cominciò a fissare Ṡénza e quell’arma curiosa.
         -Cosa pensi di farci con quello stuzzicadenti?-
         -Non ha importanza la forma dell’arma, l’importante è portare a termine i colpi non è vero Tril?-
         -Ha ragione Ṡénza…Cleria ti conviene non sottovalutarla…-
         -Non credi nelle mie capacità tesoruccio?-
         -Tu sei stupenda e sei un guerriero incredibile…ma Ṡénza…ecco lei è migl …cioè non è classificabile!-
         -Staremo a vedere!-
Con le armi in pugno andarono al centro di un ring che si era formato tutto intorno a loro, una specie di gabbia proteggeva gli spettatori per volere di Kara.
         -Kara perché hai ricreato una struttura del genere?- Chiese Tril .
         -Perché una delle due presto sarà senza controllo e non vorrei vi facesse del male-
         -Cleria è un ospite ed ha promesso di comportarsi bene, la conosco. Non sarà mica Ṡénza?-
         -Tu credi che sia lei? Pensi che sia capace di fare del male a tutti noi?-
         -Ecco…non lo so…non ho letto la sua mente come avrei voluto, non ne so abbastanza…c’è una grande angoscia dentro di lei…ma non saprei, non mi ha dato molto tempo per capire-
         -Bene, vedremo presto la risposta-
Le due guerriere si studiavano e si muovevano in cerchio con lo stesso ritmo ed i loro respiri all’unisono. Ṡénza non aveva nessuna intenzione di rivelare le sue capacità, si ricordò come aveva modulato la sua forza per non fare del male a Carlos Fuentes l’ultima volta che si erano affrontati per esercizio. Cleria era impaziente e sferrò il primo colpo, subito parato senza problemi dalla sua avversaria. Ṡénza si rese conto che la Paichiana era forte, forse più di un uomo terrestre e quindi non doveva sottovalutarla. Mentre fantasticava su come era meglio atterrarla, un altro colpo molto violento da parte di Cleria la riportò alla realtà e ci furono una serie di scambi dove il fioretto resisteva senza problemi alla scimitarra.
         -Com’è possibile che la tua arma ridicola regga il confronto?-
         -Non lo so esattamente, ma credo che non sia solo una questione di aspetto, è soprattutto la nostra forza mentale ad essere determinante-
         -Kara non la starai avvantaggiando?- Chiese Cleria irritata.
         -Noi Xiariani siamo imparziali, lo siamo sempre stati, pensavo che Tril te lo avesse spiegato- non aspettò la risposta ed aggiunse -Cleria pensa a combattere, non basterà la tua aggressività stavolta ad aiutarti-
Ṡénza aveva ormai capito quanto fosse forte la sua avversaria, ma volle metterla alla prova, con un colpo rapido e preciso la trafisse senza alcuna difficoltà sul tronco a destra, proprio all’altezza del fegato. Sarebbe stato un colpo mortale e quindi definitivo per un terrestre ma non per una Paichiana, anche se accusò il colpo sentendosi all’improvviso meno in forma.
         -E’stata solo fortuna, adesso basta giocare-
Cleria si gettò su Ṡénza con veemenza, ma la mezza terrestre si difendeva in modo efficacie, non veniva mai colta impreparata e parava i poderosi fendenti, ad un certo puntò la situazione precipitò.
         -Mi sono stufata, queste armi sono stupide!- Disse Cleria,  era visibilmente alterata, i suoi occhi da rosa divennero rossi, ansimava per la rabbia. Gettò l’arma Xiariana e tirò fuori dal fodero la sua, in un attimo aveva mandato in frantumi il fioretto di Ṡénza.
         -Cosa stai facendo Cleria? Non devi farle del male è tua amica, fermati! Avevi promesso!- Cominciò a gridare Tril, mentre Treodor, Pacor e la stessa Kara rimasero impassibili alla scena.
         -Kara fai qualcosa!- Tril era disperato temeva il peggio, Cleria era una guerriera formidabile e adesso Ṡénza era disarmata. Dal canto suo la mezza terrestre non sembrava affatto preoccupata, anzi parlò in modo calmo e pacato mentre il suo corpo si ricopriva del metallo Xiariano.
         -Non dovevi farlo, sei ospite qui, stai infrangendo delle regole, sarò costretta a punirti-
         -Va bene slavatina, vorrà dire che combatteremo a mani nude, non sono una codarda!-
Cleria gettò la sua arma in malo modo, per fortuna fu bloccata dalle sbarre della gabbia, altrimenti avrebbe colpito Tril ad un piede. Incurante del suo gesto sconsiderato la Paichiana si avventò su Ṡénza rapida e letale, ma non avvenne ciò che sperava, la sua avversaria continuava a scansarla con movimenti leggeri e rapidi, quasi danzava.
         -Cosa fai scappi?-
Fu allora che Ṡénza la colpì con un pugno alla gola, fu un unico colpo secco e Cleria si accasciò al suolo, la gabbia sparì.
         -Cosa hai fatto a mia sorella?- Chiese Treodor, subito anche Pacor volle dire la sua:
         -E a mia cugina!-
         -Ragazzi vi prego non vorrete cominciare una rissa…-
         -Tril…non voglio cominciare una rissa- disse Treodor suscitando così lo stupore di Pacor che commentò: -Davvero non vogliamo? Pensavo di sì-
         -Abbiamo dato la nostra parola, niente litigi, sono sicuro che non sia successo nulla di grave a Cleria, ho ragione? Altrimenti non risponderemo di noi-
         -Non temere Treodor, tua sorella sta bene è solo un po’ stordita si rialzerà presto, le ho tolto solo un attimo il respiro- disse Ṡénza.
         -Allora era Cleria il motivo della gabbia…- commentò Tril.
         -Sì mio caro, diciamo che Cleria soffre di un male comune agli esseri corporei, temevo accadesse qualcosa di ancora peggiore, Ṡénza ha saputo tenerla a bada-
         -Di quale male soffre? E’ contagioso?-
         -La gelosia…ma altro non ti dirò, non mi sembra giusto rivelare i suoi pensieri. E adesso se volete continuare l’allenamento potrete usare solo le armi Xiariane, sono stata sufficientemente chiara?- Disse Kara la quale era sì incorporea, ma questo non le impediva di essere autoritaria.  L’allenamento continuò con Pacor, che era più forte ma meno rapido di Cleria e dopo con Treodor che era il miglior combattente tra i tre, ma il risultato fu lo stesso. Intanto Cleria si era rialzata e per la vergogna se ne stava zitta zitta in riva al lago, Tril la raggiunse.
         -Come stai?-
         -Sto bene…scusami se ti ho quasi colpito, non ci vedevo più dalla rabbia-
         -Nessun problema…non te la devi prendere, Ṡénza non è un essere normale, non solo perché è il risultato di un incrocio ma anche perché, da quello che so da Kara, è stata modificata per essere un potente guerriero. Ha una specie di computer organico innestato nel suo cervello. Man mano che cresceva la operavano, le aprivano la testa e gli hanno inserito fino a cinque innesti, una sorta di chip, per renderla ancora più potente. Inoltre sembra che sia ancora in evoluzione perché questi chip non hanno ancora la piena funzionalità-
         -Vuoi dire che diventerà ancora più forte? Nemmeno l’ho visto il colpo che mi ha dato ed ho parato a caso quello stecchino che usava come arma…non lo vedevo nemmeno arrivare da tanto che è rapida…sono proprio un fallimento-
         -Tu non sei un fallimento, sei una splendida guerriera Paichiana, prendi il alto positivo della faccenda, allenarti con lei ti farà diventare ancora più forte-
         -Grazie Tril, sei un amico…però non la reggo quella lì: tu, Treodor, Pacor e perfino Petril sembrate come incantati quando la guardate…-
         -Ora capisco…non posso parlare per gli altri, ma io non ho nessun interesse nei suoi confronti, lo sai che basto a me stesso…forse la tua è solo un’impressione, ricordati che nessuno di noi ha mai visto un essere vivente uguale a Ṡénza-
         -Sarà…- disse e poi pensò –non ha nessun interesse né per lei, né per nessun’altra…purtroppo-
Cleria si era scoperta gelosa di Tril per la prima volta, non si era mai resa conto di quanto tenesse a quell’ibrido giocherellone, adesso però non poteva più permettere che leggesse i suoi sentimenti, per cui teneva le distanze.
         -Che c’è? Come mai sei così rigida?-
         -Ti posso chiedere un favore?-
         -Certo, tutto quello che vuoi-
         -Potresti non leggermi più i pensieri…mi vergogno troppo, non so se questa cosa, questa gelosia mi passerà…-
         -Vuoi dire che non ti posso più abbracciare?-
         -Sì, certo che puoi, ma lasciami un po’ di privacy…almeno per un po’-
         -Va bene, mi dirai tu quando potrò leggere di nuovo la tua mente-
Detto questo le diede una carezza su una guancia per assicurarsi che si fosse calmata, però voleva ancora ascoltare le sensazioni di Cleria. Percepì qualcosa che non capiva, che non aveva mai sentito prima, forse era il pianeta Xiar che gli faceva brutti scherzi oppure ancora non conosceva tutto dei Paichiani, per cui non si interrogò troppo sulla nuova sensazione che captava dentro di lei.
Dopo una giornata intensa di allenamenti arrivò la sera, ma nessuno dei guerrieri era stanco perché Xiar provvedeva a infondere sempre nuova energia. Poiché non dovevano né mangiare, né dormire si ritrovarono tutti e cinque sdraiati sull’erba immaginaria a guardare le stelle, Petril arrotolato vicino a Ṡénza. Treodor ruppe il silenzio.
         -Come funziona questa cosa che non occorre mangiare e dormire, insomma è piuttosto strana…e come facciamo a capire tutto quello che dite?-
Tril prese la parola per rispondergli.
         -Lo spiego io ai nostri ospiti. Kara fa da traduttore, più o meno. Poi…il nucleo di questo pianeta è incandescente come quello di tutti i pianeti, ma in strati più superficiali, man mano che il magma si solidifica, ci sono zone ricche di zirconi e zone ricche di un metallo molto particolare: il Tetrazirconio. Questi due elementi se posti vicini (questo capita grazie ai movimenti convettivi sotto la crosta Xiariana) danno inizio ad una reazione in cui lo zirconio viene disintegrato e si trasforma in energia, ma non è qualcosa di distruttivo, con il tempo infatti gli Xiariani hanno imparato ad usare questa risorsa grazie alla loro mente evoluta. Quindi è Kara che rende questo pianeta così speciale, è lei che ci nutre, che ci rigenera finché stiamo qui. In passato Xiar era un pianeta come gli altri con foreste, laghi, fiumi, poi col tempo si è trasformato in questo deserto dorato perché tutte le forme corporee si sono modificate e vivono in forma di energia. Tutti gli abitanti di Xiar sono intorno a noi, anche se non li vediamo. Posso dire che lo stesso Xiar e Kara sono la somma di tutti gli esseri viventi.
         -Cioè fammi capire…quindi sono schiattati tutti…e se ne vanno in giro come fantasmi che noi manco vediamo?- Intervenne Pacor.
         -Schiattati?-
         -Sì, crepati, morti, kaputt!-
         -Ho capito, ho capito…più che “morti”…direi evoluti!- Disse Tril che pensò anche -barbaro!-
         - Però scusate o ci alleniamo o dormiamo non posso stare così senza far niente- commentò Cleria.
         -Possiamo chiedere a Kara di farci dormire, ci farà rielaborare la giornata di oggi con un sonno guidato- disse Tril che aveva sempre una soluzione a tutto.
         -Sì ti prego Tril!-
Cleria non finì la frase che tutti cominciarono a sbadigliare e si addormentarono in poco tempo, tutti a parte Ṡénza, la quale si alzò da terra ed a passi lenti si diresse verso il lago, vi entrò, si immerse fino al mento e rimase in attesa.
         -Cosa c’è Mdala?-
         -Volevo parlare un po’con te Kara-
         -Se vuoi parlare sono qui, ti ascolto-
         -Pensi che sarò all’altezza del compito che volete darmi?-
         -Certo cara, perché ti vengono questi dubbi?-
         -Ho paura di non farcela, a volte mi sento debole come un terrestre…Tril mi ha assicurato che nessuno è più forte di me e che non dovrò avere paura quando avrò a che fare con quei nanerottoli del pianeta Terzia e Vera…ma…-
         -Nanerottoli?-
         -Se ho capito bene sono alti un metro e trenta circa e sono grassottelli-
         -E’ la loro natura, non sono grassottelli…comunque non devi temerli, ma nemmeno sottovalutarli, conosco delle menti piuttosto eccelse di entrambi i pianeti. Sarebbe un vero peccato anche la più piccola delle perdite, ogni loro vita è preziosa, come qualunque vita in tutti gli universi-
         -Non li sottovaluterò, lo prometto e cercherò di rimanere concentrata-
         -Non dimenticare di ascoltare cosa ha da dire Tril, sembra infantile ma è molto saggio ed intelligente, insieme siete perfetti per questa missione-
         -Va bene Kara, seguirò i tuoi consigli…posso ascoltare con te i pensieri che arrivano dai due pianeti in guerra?-
         -Non sono ancora in guerra, sono riuscita a convincerli ad aspettare te e Tril…ok ti farò captare le informazioni che mi arrivano-
Ṡénza si lasciò cullare dall’acqua del lago e rimase lì a galleggiare con la mente aperta, pronta a tutto.
         -Kara…gli animi qui su Vera sono molto agitati, sto cercando io stessa di mantenere la calma, ma la popolazione ha perso la testa, credono che l’omicidio del nostro amato principe Fertel sia un avvertimento da parte dei Terziani. Probabilmente vogliono il nostro Ergon, hanno già rubato del minerale dai nostri territori sugli asteroidi…i pochi Terziani che abitano sul nostro pianeta sono stati rinchiusi nel carcere per la loro stessa sicurezza-
         -Prescilla amica mia, i Terziani dicono di non aver mai invaso i territori Verani sugli asteroidi, non ne hanno bisogno, piuttosto pensano che l’omicidio sia un trucco per dichiarare guerra e prendervi anche il loro Ergon-
         -Il nostro rispettabile sciamano Rol ha visto lui stesso una navicella Terziana che si allontanava dai nostri territori ed altri hanno testimoniato di averne viste in altre due occasioni-
         -Non temere Prescilla troveremo una soluzione, i nostri figli Ṡénza Nome e Tril arriveranno presto da voi, vi aiuteranno a scoprire chi ha ucciso il vostro principe e si occuperanno della mediazione. Saranno assolutamente imparziali come siamo noi Xiariani e quindi non leggeranno né le vostre né loro menti, ma dovrete tutti collaborare. Ho il benestare e la fiducia dei Terziani, non vogliono il conflitto-
         -Credo in te Kara amica mia-
         -Credo in te Prescilla, amica di Xiar da una vita-
Ṡénza aveva ascoltato tutto ed era rimasta colpita dal forte legame tra Kara e Prescilla, sciamana Verana.
         -Sembrate molto amiche tu e Prescilla…-
         -Lo siamo da molto tempo e trovo davvero assurdo il comportamento di entrambe le popolazioni, c’è qualcosa sotto e tu devi scoprirlo, so che sarai in grado di farlo-
         -Perché non posso leggergli la mente? Tril mi ha detto che non possiamo farlo…ma…-
         -Ho dato la mia parola e poi Prescilla se ne accorgerebbe subito, la sua telepatia è molto potente per essere Verana, ma non oserà leggere la tua mente, sarebbe maleducato per il suo modo di ragionare e non posso darle torto-
         -In effetti credo che non sia piacevole, anche io quando ero sulla Terra non leggevo mai i pensieri di David, è come privare gli altri della loro libertà…anche se in certi casi può essere determinante-
         -Forse se riuscirai a guadagnare la loro fiducia ti lasceranno fare, ma tu parti per questa missione sapendo che non puoi contare su questa tua facoltà. Però puoi sempre contare sulla tua incredibile empatia, ti sarà molto utile ed è uno dei motivi per cui ti mando in missione. Tril non ha questa tua capacità, se non tramite il tatto, in compenso è molto simpatico a Verani e Terziani, li conosce bene e sa come trattarli, quindi tu lascia parlare lui-
         -Non c’è problema, è la mia prima missione, penserò prima di tutto a risolvere il caso, hai già informazioni utili?
         -So da Tril che il principe è stato ucciso nel suo letto, sembra che fosse solo…per lo meno lo era quando è stato trovato. La scena del delitto non è stata toccata per nostro volere, infatti su Vera sono gli sciamani che risolvono tutto e non usano la scienza, avrebbero sicuramente contaminato tutti i possibili indizi-
         -Mi chiedevo…Prescilla non può leggere la mente dei Terziani e risolvere il problema?-
         -I Terziani sono tanti, non è possibile sondare tutte quelle menti in una volta sola, senza contare che la telepatia è molto debilitante per gli sciamani Verani ed usano molto di rado questo potere. Infatti hanno tutt’altra funzione, sono loro che liberano l’energia dall’Ergon, fanno da catalizzatori, un po’ come faccio io qui su Xiar, poi vedrai come funziona. Ho una forte connessione con Prescilla perché sono io a permettere questo contatto, come facevo con te sulla Terra-
         -E quando sarò là, non potrò nemmeno sondare le menti dei Terziani perché abbiamo un accordo-
         -Esattamente… adesso non preoccuparti dei dettagli, Tril sarà al tu fianco, anche se dovrai occuparti tu di analizzare ogni possibile traccia o indizio interessante, so che hai una preparazione accademica terrestre e l’esperienza sul campo che ti possono aiutare-
         -Sì, ho una laurea in criminologia, senza contare che ho studiato molto quando ero prigioniera nella base di Johannesburg e quindi mi intendo anche di genetica, chimica e tutto quello che può servire per analizzare i dati raccolti-
         -Potrai portare con te il bracciale di tuo zio Nestor e la tiara di tua madre Feidor. Con questi monili non ti servirà altro e non insospettirai i Verani che non conoscono la nostra tecnologia, né i Terziani che hanno una tecnologia simile a quella dei terrestri-
         -E sarò un cavallo di Troia, se ce ne sarà bisogno-
         -Si ricordo quel racconto mitologico terrestre…anche se spero che non dovrai mai usare le tue doti di guerriera-
         -L’aveva detto il Dottorando…-
Ṡénza pensò a Steven Leviatin il dottorando che l’aveva monitorata per tutta la sua adolescenza nella base militare New Haeven in Sudafrica. Steven la controllava per vedere se era sana fisicamente e le aveva detto che il suo aspetto poteva ingannare, perché nessuno si sarebbe mai aspettato tutta quella forza e quei poteri da una ragazzina.
         -Ti consiglio di dormire come gli altri, altrimenti le prossime ore saranno veramente lunghe per la tua impazienza di terrestre…-
         -Va bene Kara, torno vicino ai miei compagni di avventura e poi fammi addormentare-
Ṡénza passò davanti ai Paichiani ed a Tril ma preferì sdraiarsi vicino a Petril, lo pseudofelino scuro come la notte e lì si addormentò.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
I Paichiani sono arrivati e sono tutto meno che pacifici. Sì lo so anche in Avatar erano blu, ci ho pensato dopo che avevo scritto questo capitolo, ma ormai non riesco a non immaginarli così e poi il blu è un bel colore ;-P
Ovviamente Ṡénza è molto più forte di loro ed è sempre magnifica, ma vedrete che non sempre sarà sufficiente, il viaggio che l’aspetta è pieno di insidie, vedrete che anche lei dovrà comunque affrontare molte difficoltà. Intanto che ne pensate di questi tre e di Petril? Spero vi piaceranno, io mi sono divertita un mondo ad inventarli.
Ribadisco questa spiegazione per chi legge con smartphone o tablet: ho scritto il nome “Senza” con l’accento ed un punto perché si possa distinguere bene dalla congiunzione o preposizione “senza”, anche se la Ṡ (S con un punto sopra) corrisponde al suono “sh” nel gaelico irlandese antico
;-)
Altair

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Capitolo 4
*** Prima tappa Reugian, il pianeta armonioso ***


Da quando erano arrivati i Pachiani, Xiar sembrava un campo di battaglia, il percorso di addestramento adesso variava a seconda dei pensieri di tutti, non solo di Ṡénza, per cui tutte le volte era una sorpresa e non c’era più alcuna prevedibilità. Inoltre il tutto diventava ancora più difficile soprattutto se Cleria ci metteva del suo. Ṡénza si ritrovò a scansare delle frecce infuocate mentre delle buche enormi si formavano nel terreno. Un paio di volte cadde o venne colpita, con suo grande rammarico perché sulla Terra si era allenata tantissimo a scansare i proiettili nella “Sala dei Laser”: un’enorme stanza dove tutta una serie di cannoncini laser innocui sparavano a ripetizione fino a 15 colpi contemporaneamente. Solo Ṡénza in tutta la base terrestre era riuscita senza protezioni a superare quei 15 livelli di difficoltà. Ora, su Xiar, le cose erano ancora più difficili e Cleria le aveva teso delle imboscate quasi impossibili da superare, infatti nessuno degli altri riusciva ad affrontare quel percorso se non per pochi secondi.
         -Non ti sembra di esagerare un po’ Cleria? Come fa a scansare le frecce se nemmeno ha il terreno dove saltare…- diceva Tril che sapeva benissimo quanto Cleria fosse gelosa di Ṡénza.
         -Hai detto che è il guerriero migliore della galassia, non sarei giusta se immaginassi per lei un percorso troppo facile…vabbè toglierò il fuoco dalle frecce-
         -Non preoccuparti Tril il prossimo percorso non lo sbaglierò- disse Ṡénza sicura di sé.
         -Vedremo…-
Ṡénza aveva solo due possibilità: muoversi più velocemente dai pensieri di Cleria e sfruttare una capacità che aveva scoperto sulla Terra. Quando era in forma Xiariana poteva passare attraverso i metalli, era come se gli atomi di cui erano composti aprissero un varco, in pratica evitavano il contatto e riprendevano poi la loro posizione originaria. Ṡénza si ritrovò di nuovo a dover scansare delle frecce e saltare perché si era formata una voragine improvvisa nel terreno, ma questa volta un paio di dardi cambiarono traiettoria come se avessero volontà propria e lei riuscì a toccare terra al sicuro.
         -E’ un trucco di Kara per aiutare la sua pupilla!- Gridò furiosa Cleria.
         -Non può essere, Kara non lo farebbe mai. Certo è strano…se le frecce l’avessero sfiorata si sarebbero disintegrate formando delle nuvolette di polvere dorata…invece si sono spostate dalla traiettoria per evitare Ṡénza- rispose Tril.
         -Allora come te lo spieghi?-
Ṡénza si avvicinò a Cleria, le prese la spada Paichiana e fece per ferirsi il braccio, ma la lama affilata sembrò evitare il contatto, si separò in due componenti che si rifusero istantaneamente senza arrecarle danni sotto gli occhi ancora più esterrefatti di tutti.
         -Con la giusta concentrazione passo attraverso i metalli di ogni genere, forse un giorno potrei pure controllarli-
         -Sei assolutamente incredibile, non sapevo lo sapessi fare- disse Tril con sguardo di ammirazione. Cleria si arrabbiò ancora di più, ma era troppo orgogliosa e non disse nulla.
Kara comparve alla vista di tutti, sembrava quasi preoccupata.
         -Mi dispiace molto disturbare il vostro allenamento ma… Terzia e Vera stanno arrivando ai ferri corti. Tril, Ṡénza dovete partire subito. Coraggiosi Paichiani se volete restare miei ospiti ancora un po’ siete ben accetti-
         -Con tutto il rispetto, se Ṡénza e Tril partono finisce tutto il divertimento, vogliamo andare con loro- commentò Treodor.
         -Non potete, i Terziani ed i Verani potrebbero prenderlo come un atto ostile, la situazione è fuori controllo, basta veramente poco perché si scateni una guerra. Tra l’altro sarebbe una guerra fratricida perché entrambi i popoli hanno la stessa derivazione filogenetica. Per motivi così antichi che nessuno ricorda nemmeno più, non sono mai andati veramente d’accordo, siamo sempre intervenuti noi Xiariani a fermare ogni genere di conflitto. Vivevano in pace ormai da troppo tempo, infatti periodicamente succede qualcosa che rischia di spezzare quell’equilibrio così fragile e stavolta le cose sembrano più serie del solito. Per cui vi esorto a prepararvi per il viaggio e voi Paichiani dovrete restare qui-
         -Kara permettimi di parlare a nome di tutti noi. Non vogliamo interferire nei vostri piani di pace, ma potremmo essere utili in caso le cose precipitassero. Chiediamo il permesso di restare nascosti ed essere pronti all’azione in caso ce ne fosse bisogno…Tril ci ha salvato la vita, il nostro codice ci obbliga a restituirgli il favore che lui ha fatto a noi…hanno sterminato la nostra numerosa ed orgogliosa famiglia…se non fosse stato per Tril saremmo morti anche noi…non possiamo rimanere con le mani in mano- Disse Treodor a nome di tutti.
         -Capisco il vostro punto di vista, però dovrete attendere molto lontani dai pianeti Vera e Terzia e non saremo responsabili della vostra sicurezza. Se vi scoprono, noi non vi difenderemo, non posso rischiare di perdere l’amicizia di quelle due popolazioni, penserebbero che noi di Xiar non siamo sinceri, ci sarebbe un precedente e potrei perdere la fiducia di tutti i popoli pacifici della Trixtar-
         -Ci rendiamo conto…Cleria, Pacor?-
         -Non abbandonerò Tril!- rispose Cleria.
         -Il codice mi impedisce di rifiutarmi e poi non lascerei mai Cleria da sola- Aggiunse Pacor.
         -E’ lo stesso per me, saremo il vostro piano B!- Disse Treodor.
         -Kara non mi sembra saggio…io sono il piano A ed il piano B!- Disse Ṡénza che poteva batterli tutti e tre con le mani legate dietro la schiena.
         -Ṡénza non posso impedirgli di farlo se lo prevede il loro codice, non posso interferire su questioni che riguardano le loro usanze. Sono sicura che vi seguirebbero, anche se dicessi di no-
         -Vedo che ormai ci conosci vecchia mia!- Disse Pacor.
         -Barbaro…- pensò Tril tra di sé.
         -Va bene, visto che siete tre teste dure non insisto, ma vi prenderete tutta la responsabilità- Commentò Ṡénza.
         -Non è la prima volta che lo facciamo, non temere faccia d’angelo- le rispose Treodor.
Ṡénza guardò il Paichiano un po’ interdetta ma non disse nulla, si rivolse a Tril.
         -Bene, è ora che mi mostri la Bluer…hai un po’ di posto per me?-
         -Sì certo, ma se ti senti sola puoi dividere la cabina con me…-
         -Scusa ripeti?-  Chiese Ṡénza esterrefatta.
Cleria guardava Tril come se volesse sbudellarlo, spostò i suoi occhi da belva assetata di sangue su Ṡénza ed i loro sguardi si intrecciarono, l’empatia della mezza terrestre fece il resto, si capirono benissimo.
         -Stavo scherzando!!! Lo so che ti fanno schifo i lumaconi di mare come me e poi anche io voglio la mia privacy, cosa credi…però vedere la tua faccia sconvolta era impagabile-
Tril cominciò a ridere come se fosse impazzito e con le lacrime agli occhi disse:
         -Non mi ero mai divertito tanto come in questi giorni qui su Xiar!-
         -Va bene, fai poco lo spiritoso e tira fuori la tua nave- Commentò Treodor.
         -Molto bene-
Tril spinse un bottone su una sorta di bracciale che portava al braccio sinistro: un oggetto rapidissimo li raggiunse e si fermò a pochi metri sopra di loro, tutto senza spostare nemmeno un granello di sabbia dorata.
         -Cosa diavolo…? Sembra un barca terrestre!-
La Bluer aveva davvero la forma di uno yacht supertecnologico con un scafo tondeggiante.
         -Per forza! Quando vado su Kreos è quasi tutto mare, però la Bluer è anche un sottomarino efficientissimo, ricordi? I Kreosiani sono orribili lumache che stanno più volentieri a bagno-
         -Cosa sono le lumache?- Chiese Cleria.
         -Sembra che siano degli animaletti allungati che strisciano…sono molto vischiosi, come i Kreiosani-
         -Non mi dire che Cleria non conosce il tuo vero aspetto?- Chiese Ṡénza.
         -Il mio vero aspetto nemmeno io lo conosco, assumevo quello dei Kreosiani finché sono rimasto su Kreos. Da piccolo sembrava fossi più simile ad uno Xiariano, però con le caratteristiche sessuali dei Kreosiani-
         -Quando dormi o riposi che succede?-
         -Qui su Xiar assumo l’aspetto con livello energetico più basso, cioè l’aspetto di uno Xiariano, su Kreos da Kreosiano-
         -E su Vera e Terzia? Diventerai anche tu un nanerottolo paffutello?-
         -Non ti facevo così irriverente Ṡénza…non lo so…non penso di poter rimpicciolire così tanto, poi ho sempre dormito da solo e il primo pensiero appena mi svegliavo era diventare Xiariano, perché hanno molto rispetto per loro…-
         -Non sei curioso di vedere come sei realmente?- Chiese Cleria.
         -Vuoi sapere la pura verità? No! Non voglio saperlo…ho paura di quello che potrei vedere allo specchio…ma per favore non perdiamo altro tempo i “nanerottoli” non hanno molta pazienza!-
Lo yacht spaziale aveva tre cabine piccole ed una grande dove erano tutti gli effetti personali, compresi i souvenir che Tril riportava dai viaggi. C’era una specie di area comune dove si trovava la cucina, una piccola stiva e poi la plancia con qualcosa di simile ad un timone. A Ṡénza venne in mente un vecchissimo cartone dove il protagonista era un pirata spaziale con una nave a forma di galeone e la bandiera col teschio e le tibie incrociate, ma non condivise il suo pensiero con gli altri, non avrebbero mai capito.
         -E quindi tu andrai tutta sola con Tril…- disse Cleria visibilmente contrariata.
         -Hai qualche altra soluzione? Non potete venire con noi…-
Ṡénza aveva capito benissimo che Cleria aveva un debole per Tril e certamente non si sarebbe opposta ad una loro storia, ma avevano una missione e non c’era tempo per il romanticismo.
         -Vengo con voi, poi quando saremo vicini ai pianeti me ne tornerò sulla nave-casa-
         -Cleria non ha molto senso...- commentò Tril ma Ṡénza doveva trovare una soluzione, sentiva empatia per Cleria, sapeva quanto tenesse a lui e decise di fare il cupido.
         -Che venga pure, anzi volevo chiedervi se mi prestate Petril…poi pensavo…perché non possiamo portarli con noi dicendo che sono le nostre guardie del corpo? -
         -Tu sai difenderti benissimo- Commentò Tril, Cleria lo voleva strozzare.
         -Sì ma loro non lo sanno e penseranno che sono una normalissima Xiariana- In realtà sarebbe stata lei a proteggere tutti.
         -Non so come prenderebbero la presenza di abitanti di Paico e non so se vi farebbero tenere le armi. Così sarebbe del tutto inutile e non ci sarebbe un piano B-
         -Kara…sono io il piano B. Ti ripeto che penseranno che sono indifesa se mi porto dietro dei Paichiani-
         -Devo chiedere il loro permesso- Rispose Kara.
         -Ho un’idea geniale- disse Treodor e spiegò- io e Cleria andremo con Tril e Ṡénza, mentre Pacor ci attenderà nascosto da qualche parte con il resto delle nostre armi ed interverrà se abbiamo bisogno di aiuto o anche solo come diversivo-
         -Che cosa? Perché non ci resti tu tutto solo ad aspettare!- Commentò Pacor.
         -Perché me ne devi una, ti ho salvato da quella vecchia arpia ricca che ti voleva come marito, non ricordi?- Rispose Treodor.
         -Ancora quella storia! Ma per quanto me la farai scontare? E’ colpa mia se sono ludopatico ed avevo quel tremendo debito…?-
         -Sei in grado di restituirmi tutti quei soldi?-
         -No…-
         -Allora obbedisci e coprici le spalle! Non potremmo essere in mani migliori- disse Treodor con un sorrisino da furbetto che gli donava molto.
         -Va bene, va bene- Rispose seccato Pacor.
Kara li osservava e leggeva le loro menti, non era contenta del tutto, ma i Paichiani potevano essere d’aiuto a Ṡénza, erano molto valorosi, per cui disse:
         -Proverò a sentire Terziani e Verani, ma aspettatevi di essere disarmati, intanto preparatevi a partire-
         -Ragazze portate i vostri effetti personali a bordo della Bluer, per fortuna ci sono abbastanza cabine e potrò rifornire la mia nave con gli zirconi ed il tetrazirconio di Xiar- Disse Tril.
         -Non ho effetti personali…non ho portato nulla con me dalla Terra a parte il mio medicinale per le convulsioni…bé oltre al bracciale e la tiara-
         -Come sei essenziale, pensavo invece che avresti sovraccaricato la Bluer con tante sciocchezze da terrestre- commentò Cleria, che invece aveva con sé un paio di vestiti rifiniti con metallo per il combattimento, delle armi ed un piccolo beautycase. Tril entrò nella sua nave e la Paichiana, approfittando della sua lontananza, si rivolse quasi amichevolmente a Ṡénza.
         -Come mai mi hai accettato a bordo della Bluer?-
         -Perché so che tieni a Tril e so che saprai difenderlo-
         -Ecco io…-
         -Non devi preoccuparti…non ho nessun interesse per lui…sono ancora innamorata di un terrestre…anche se non lo rivedrò mai più-
         -Mi dispiace…le nostre situazioni non sono poi così diverse…Tril non mi vorrà mai…lo sai come sono i Kreosiani…-
         -Forse…ma anche lui è un ibrido, non ci credo che non abbia preso proprio nulla dagli Xiariani, anche loro si innamorano, io stessa sono il risultato di questo-
         -Non so…non voglio illudermi…vedremo cosa succederà-
Ṡénza aveva ancora più chiaro cosa stesse provando Cleria, era decisamente innamorata, sarebbe stato un peccato se Tril non le avesse dato la minima possibilità. Decise che avrebbe provato a parlarci in un momento favorevole, ovviamente senza dire nulla a Cleria, era troppo orgogliosa.
Tril si avvicinò alle due ragazze, allora Ṡénza cambiò discorso.
         -Posso portare Petril con me? Vi prego…dormirà con me nella cabina, sento che verrebbe volentieri-
         -Come fai a saperlo? Aspetta un attimo…-
Cleria si avvicinò a Petril che li osservava accucciato e muoveva ritmicamente la coda rossa e nera come se volesse prendere la parola.
         -Allora Petril siamo sicuri che vuoi andare con la mezza terrestre?-
Lo pesudofelino si alzò, guardò Cleria e fece una specie di miagolio con un ruggito finale e poi andò a strusciarsi a Ṡénza, la risposta era stata piuttosto chiara.
         -Non si è mai comportato così…di solito è molto affezionato a Pacor…non capisco-
         -Aspetta un attimo- disse Tril, si avvicinò a Petril e lo accarezzò.
         -Credo che voi lo abbiate un po’sottovalutato in questi anni, sente che Ṡénza lo considera più di un animale da compagnia, ma come un’altra intelligenza da non sottovalutare-
         -Pacor, ti sta bene se Petril va con Ṡénza?- Chiese Cleria al cugino.
         -Ma sì, è libero di fare quello che vuole, del resto l’ho preso con me perché non lo voleva nessuno…-
         -Sempre il solito sentimentale- disse Tril e poi pensò nuovamente -barbaro!-
         -Grazie Pacor, posso cambiargli il nome?-
         -Fai un po’ come ti pare mezzosangue, poi se non ti risponde è colpa tua-
Ṡénza si avvicinò al Petril lo carezzò sulla fronte e disse:
         -Da oggi ti chiamerai Krio-
Il Petril fece una specie di miagolio sibilante e strusciò il muso alla mano di Ṡénza.
         -Perché Krio?- Chiese Cleria.
         -E’ un bel nome e poi è la stella dei pianeti Terzia e Vera, sono sicura che apprezzeranno -
         -Ottima mossa!- Disse Tril- forse non saresti male nemmeno come ambasciatrice e paciere-
         -Lo spero tanto Tril, davvero-
Tutto era pronto, mancava solo il benestare dei Terziani e dei Verani. Cleria andava avanti ed indietro impaziente.
         -Quanto ci mette? Cosa ci vuole a dire che noi andiamo e non si discute?-
         -Sì, saresti proprio un paciere perfetto Cleria, non c’è che dire- Commentò Tril con mezzo sorriso. Finalmente Kara comparve ai loro occhi.
         -Sono riuscita a convincerli…ma…-
Tutti a parte Pacor esultarono.
         -Non ho finito! Hanno accettato Cleria e Treodor solo perché gli ho detto che sono i vostri compagni per la vita-
         -Che cosa?- Esclamò Ṡénza con rabbia e stupore.
         -Cleria sarà la compagna di Tril e Ṡénza dovrà fingere di essere la compagna di Treodor, accettano il divorzio per cui non dovrete mentire per sempre-
         -Non dirai sul serio? Non voglio assolutamente!- Ribatté Ṡénza indignata.
         -Per me va bene, tu Cleria che ne dici?- Commentò Tril.
         -Non c’è problema, tanto cosa comporterà?-
         -Che quando sarete ospitati vi daranno una camera per coppia, soprattutto i Verani sono molto tradizionalisti-
Treodor rimase in silenzio e non lasciò trapelare alcun sentimento, mentre Ṡénza era fuori di sé.
         -Non posso crederci! Allora non verranno!-
         -Ormai non possiamo cambiare idea e poi, se tu venissi su Vera senza il tuo compagno, sarebbe sconveniente ai loro occhi-
         -Che cosa? Sono dei nanerottoli maschilisti?-
         -No anche Tril ci passerebbe male, sono molto tradizionalisti e assolutamente monogami, mentre i Terziani un po’ meno, ma meglio non irritare nessuno, non trovi?-
         -Che cosa hai in mente Kara? Ricordati che non sono nata ieri!-
         -Penso solo che sarete più protetti se non sarete divisi-
Kara non aveva tutti i torti ma Ṡénza sapeva benissimo cosa stava architettando, probabilmente voleva farle dimenticare David con una distrazione di nome Treodor, ormai erano passati cinque anni terrestri e forse era ora che lei superasse il dolore di quell’amore impossibile.
         -All’inzio infatti pensavo di dirgli che Tril era il tuo compagno Ṡénza, ma così è ancora meglio-
         -Non posso crederci- Ṡénza si passò un mano sulla faccia e aggiunse -dalla padella nella brace!-
         -Mi dispiace Ṡénza di non essere di tuo gusto, ma questa è una missione…- disse Treodor visibilmente offeso.
         -Scusami non volevo offenderti, sappi che sei molto simile ad un terrestre, non penso che tu sia brutto o repellente…mi imbarazza la situazione…Tril lo conosco meglio di te…insomma…-
         -Non preoccuparti, magari potrei anche piacerti un giorno- Treodor fece uno sguardo così malizioso che Ṡénza arrossì e tacque.
         -Bene, se non ci sono altri commenti direi che sia il caso di partire, vi aspettano, ci metterete un giorno Xiariano, qualche giorno terrestre, non sono molto vicini a noi-
La Bluer ed il rombo Paichiano si alzarono in volo e lasciarono quel deserto dorato per lo spazio infinito. Ṡénza era molto emozionata, aveva bisogno di azione, ma si chiedeva come si sarebbe sentita una volta fuori da Xiar. Per sicurezza, aveva addirittura portato con sé quel farmaco terrestre per l’epilessia che la colpiva a causa della sua natura ibrida.
Quando orami entrambe le navette avevano raggiunto la velocità adeguata, Pacor aprì la comunicazione.
         -Ragazzi io vado per la mia strada, aspetterò in stasi un qualsiasi vostro segnale, non ho intenzione di restare da solo a girare i pollici. Sarò nel sistema solare più vicino, Kara mi ha dato le coordinate di un piccolo pianeta disabitato dove ci sono le condizioni giuste per nascondermi e non essere in alcun modo disturbato, spero di risentirvi presto con buone notizie-
         -Caspita Pacor sei più pacifista di quello che pensassi, vuoi dire che speri che si risolverà tutto presto?- Chiese Tril seduto al comando della sua Bluer.
         -No, spero che mi sveglierete per combattere- Si sentì una risata agghiacciante e l’astronave Paichiana sparì rapida dai radar della Bluer.
Ṡénza era sdraiata su un giaciglio morbidissimo nella sua piccola cabina, accarezzava Krio che sembrava producesse una sorta di fusa proprio come i gatti.
         -Ho sempre sognato di avere un amico speciale come te…spero che Pacor non ti voglia indietro…-
Krio cominciò a muovere la coda in modo vorticoso, poi si fermava e poi ripartiva, Ṡénza capì in un lampo.
         -Tu comunichi con la coda!!! Non posso crederci, ma i tuoi padroni lo sanno?-
La coda si mosse da destra a sinistra.
         -Vuol dire no?-
La coda si alzò e si abbassò.
         -Questo vuol dire sì!-
Krio ripeté lo stesso movimento di prima.
         -Quindi quando alzi ed abbassi la coda è sì, se la muovi da un lato all’altro è no!-
Ṡénza aspettò la risposta affermativa di Krio e poi l’abbracciò.
         -Sei ancora più incredibile di quello che pensassi!-
Ad un certo punto qualcuno bussò alla porta.
         -Avanti-
Entrò Treodor tutto sorridente e disse:
         -Allora come va?-
Ṡénza lo guardò di traverso.
         -Tutto bene…cosa volevi?-
         -Nulla di particolare, volevo conoscerti un po’, visto che dovremo fingere di essere marito e moglie. Ti assicuro che ho anche delle ottime prestazioni, ho varie fidanzate…bé, ne avevo su Paico prima che fossi costretto a fuggire-
         -Prestazioni???-
         -Sì…anche voi avete rapporti…intendo anche per divertimento…non sarete come i Kreosiani?-
         -Se non te ne vai di qui ti volo fuori dall’astronave, sono stata abbastanza convincente?-
         -Calma…non c’è bisogno che ti arrabbi e poi sono i Paichiani ad essere ritenuti violenti…da noi è una cosa carina dimostrarsi disponibili ad una femmina-
         -Ohperlamordelcielo! Non farmi ripetere!-
         -Ma perché, cosa ho fatto?-
Ṡénza lo spinse di forza fuori dalla sua cabina, si sedette sul suo giaciglio con le braccia incrociate e rossa come un peperone. Krio si appoggiò a lei e mosse ancora la sua coda come se volesse consolarla con il suo linguaggio particolare.
         -Scommetto che mi vuoi dire che non lo ha fatto per cattiveria e che i Paichiani sono così…-
Krio alzò ed abbassò la coda.
         -Voglio imparare il tuo linguaggio, sarà utile-
Intanto Cleria era nella plancia che parlava con Tril. Il mezzosangue controllava le coordinate e cercava un pianeta dove potersi fermare per comprare dei doni da portare a Terziani e Verani.
         -Hai qualche idea di cosa possa piacere a dei nanerottoli tradizionalisti?- Chiese Cleria.
         -Sarà bene smetterla di chiamarli così, se ci scappa davanti a loro possiamo far scoppiare una guerra!-
         -Sono suscettibili, nanerottoli suscettibili-
         -Senti da che pulpito!-
         -Ormai mi viene naturale, tanto starò zitta per tutto il tempo, altrimenti lo so che potrei combinare qualche guaio, essere diplomatici non è il mio forte-
         -Ma dai, scherzi?-
Come al solito Tril sghignazzava per nulla, fissava lo schermo di fronte a lui, non vedeva lo sguardo dolcissimo sul viso di Cleria. Per lui sarebbe stata la Paichiana più romantica del mondo, solo per lui, ma non sarebbe servito a nulla. Anche se era una valorosa guerriera senza paura, non avrebbe mai avuto il coraggio di dichiararsi, non ad un ermafrodita che considerava deboli coloro che cercavano un compagno per la vita.
         -Pensavo di portare del cibo ai Verani ed alcolici ai Terziani, i loro capi di stato apprezzerebbero molto- Disse Tril.
         -Alcolici?-
         -Sì, pensavo a del sidro di germogli e frutta dal pianeta Reugian, è proprio di strada e sarebbe carino fermarsi per sgranchirci un po’ le gambe, è veramente un bel posto. Gli Xiariani sono molto amici dei Reugiani ci tratteranno benissimo. Io stesso ci vado spesso a comprare cibo speciale, soprattutto nella loro capitale. E’ davvero una civiltà notevole, non ho mai visto nessun pianeta così in armonia con i suoi abitanti…bé a parte Xiar, ovviamente-
         -Quanto manca per arrivare a Reugian?-
         -Solo un paio d’ore-
         -Perché non andiamo a mangiare qualcosa e metti il pilota automatico?-
         -Ok, fammi inserire le coordinate-
Cleria e Tril raggiunsero la zona comune dove era situata la cucina e trovarono Treodor che beveva.
         -Cosa stai bevendo?- Chiese Tril.
         -Ho chiesto della birra di bacche-
         -Contento tu…-
         -Questo trabiccolo è incredibile, come funziona? Come fa a far apparire dal nulla quello che chiediamo? Questa birra è ottima- chiese Treodor.
         -E’ una Trasformatrice a base di energia di zirconi, tu credi di bere birra, ma in realtà stai solo assorbendo l’energia degli zirconi e le tua papille gustative ti fanno credere che è quello che hai richiesto. E’ un trucchetto che ho inventato ispirandomi alle capacità di Kara e ad un macchinario che ho visto sul pianeta Xixxa, ci sono stato un po’ di tempo fa-
         -Quindi posso chiedere qualsiasi cibo?-
         -Quasi tutto, non ho una conoscenza infinita, però se porti nuovi cibi sulla nave, grazie allo scanner, la Trasformatrice può “imparare” a produrre quel tipo di cibo-
Anche Ṡénza era entrata in cucina e disse:
         -Vorresti dire che potrei ordinare le lasagne e la pizza?-
         -Lasagne, pizza? Cosa sono?-
         -Il cibo più buono della Terra-
         -Mi dispiace non è possibile, dovresti portare gli originali dalla Terra e sottoporlo allo scanner-
         -Non c’è modo attraverso la mia memoria?-
         -Bé…ecco forse se modificassi la Trasformatrice…ma ci vorrà un bel po’ e non credo di averne il tempo…ma finché saremo in viaggio ci proverò-
         -Grazie Tril, dovete provare anche voi!-
Treodor sorseggiava la birra e guardava Ṡénza di traverso, non era abituato ad essere rifiutato, ma proprio per questo era diventata una questione di orgoglio: doveva conquistare la mezza terrestre, fosse anche l’ultima cosa che avrebbe fatto. Tril intanto consigliava i cibi presenti nel database della Trasformatrice.
         -Che ne dite di una minestra di Gofu e del Tartaglio arrosto con Raparelli-
         -Che roba è? Sembra una storpiatura di nomi di alimenti terrestri!-
         -Ṡénza, non conosco gli alimenti terrestri, non vi sto prendendo in giro, sentirete che bontà…- Tril premette un pulsante e parlò ad una specie di lucina azzurra.
         -Una minestra di Gofu e Tartaglio arrosto con Raparelli-
Nella cucina si materializzò un piatto colmo di alghe viscide, un cilindro gelatinoso dal color cacchina con tante sfere arancioni tutte intorno.
         -Sei sicuro che sia cibo?-
         -Certo che lo è? Provalo su’, che aspetti?-
Tril porse una sorta di forchetta a Ṡénza che assaggiò le alghe. In effetti quell’ammasso gelatinoso aveva il sapore delle alghe terrestri, a Ṡénza ricordarono quelle che le davano a New Heaven nella base in Sudafrica per integrare la sua alimentazione con la vitamina B12. In silenzio provò il Tartaglio, sembrava carne in scatola, mentre i Raparelli erano terribilmente piccanti e fu costretta a sputarli.
         -Di cosa sono fatti? Fuoco dell’inferno?-
         -Scusami dovevo avvertirti…cos’è l’inferno?-
         -Un posto molto caldo dove vanno a finire i terrestri ed i mezzi Kreosiani cattivi quando muoiono!-
         -Vuoi dire che sai cosa c’è nella dimensione dove vanno i terrestri da morti? E come lo sai?-
         -Ma no…sono credenze, non sappiamo se esiste davvero…anche se un sacco di gente si meriterebbe di andarci-
Rimasero tutto il tempo a sperimentare i cibi della Trasformatrice e bevvero birra di bacche come fosse acqua, ma Ṡénza non tollerava l’alcol e si allontanavano sempre di più dall’influenza benefica di Xiar. Infatti solo dopo un boccale si era messa a ballare sopra il tavolo sotto gli occhi stupiti di Tril e Cleria, mentre Treodor cercò subito di approfittarsi della situazione e la raggiunse.
         -Sai ballare Treodor?-
         -Non so…non certo il ballo che stai facendo tu…ma posso imparare…-
La circuì con un braccio, lasciando che continuasse a muoversi al ritmo di una musica immaginaria, Tril si allarmò subito.
         -Cosa stai facendo Treodor, non lo vedi che non regge l’alcol?-
         -Lasciali stare, è giusto che Ṡénza si diverta…- disse Cleria che sperava vivamente che il fratello se la portasse in cabina per stare sola con Tril.
         -Non va bene così, la birra di bacche ha effetti strani su chi non è abituato a berla, non credo proprio che Ṡénza voglia veramente stare abbracciata a Treodor-
Tril sembrava geloso e Cleria disse con voce maliziosa.
         -Dì la verità, piace anche a te la mezza terrestre, ho ragione? Allora non è vero che basti a te stesso-
         -Cosa stai dicendo, o meglio certo che mi piace Ṡénza è un essere adorabile, ma io non ragiono come voi, non penso subito al lato sessuale, come sta facendo Treodor in questo momento e poi è innamorata del terrestre, sono sicuro che se fosse in sé, avrebbe già sbattuto tuo fratello a terra-
         -Non è vero, tu sei geloso, anche tu vorresti stare tutto solo con lei!-
         -Smettila di dire idiozie Cleria, provo affetto per lei, ma non ho bisogno di lei-
         -Quando uno prova affetto, ha un legame e quindi un bisogno-
         -No, non è così, voglio bene anche a te, a Pacor, a Treodor…-
         -Mi vuoi bene?-
         -Sì certo, non dico che sia un legame di sangue come tra te e Treodor, ma qualcosa di paragonabile. Tuo fratello non lascerebbe mai che qualcuno si approfittasse di te-
         -Capisco…-
Cleria abbassò la testa tristemente, Treodor aveva preso in braccio Ṡénza e si avviava allegramente per raggiungere la sua cabina.
         -Dove stai andando? Non penserai di fare quello che penso!-
         -Fatti i fatti tuoi Tril!-
         -Allora non hai onore! Non lo vedi che Ṡénza non tollera la birra? Domani ti odierà a morte! Vuoi questo veramente?-
Treodor guardò Ṡénza, si era addormentata tra le sue braccia e sussurrò:
         -David…-
         -David è il terrestre di cui è innamorata, come minimo pensa che tu sia lui!-
         -…hai ragione…non posso farlo così e poi sarebbe troppo facile…aspetterò che sia sobria, la porto nella sua cabina-
         -Ti spiace se ti seguo?-
         -Sei proprio mal fidato…vieni pure, non le farò niente di male-
Tril seguì Treodor, il quale portò Ṡénza dove aveva promesso e l’adagiò sul letto vicino a Krio.
         -Ci pensi tu vero amico?-
Krio miagolò leggermente per non svegliare Ṡénza e si arrotolò accanto alla sua nuova amica e padrona. Treodor se ne andò, mentre Tril rimase a fissarli con tenerezza, non era vero che era immune alla bellezza eterea della mezza terrestre, non sapeva cosa provasse per lei, ma sentiva che doveva proteggerla e non le avrebbe mai fatto del male. Se ne andò senza fare rumore.
Uno strano suono simile ad un allarme per automobili fece sobbalzare Ṡénza e Krio dalla paura.
         -Che caspita succede!-
Ṡénza raggiunse il comunicatore e contattò la plancia.
         -Tril! Tutto ok??-
         -Sì tranquilla, siamo arrivati a Reugian! Prepariamoci tutti a sbarcare, Ṡénza ti conviene assumere le sembianze di Xiariana, sono amichevoli però non si sa mai-
         -Va bene! Posso portare Krio?-
         -Sì certo, nessun problema-
La Bluer atterrò su uno strano campo completamente ricoperto di un’erba morbidissima che, una volta calpestata, riprendeva poi la sua forma originale come fosse di gomma.
         -Che erba strana che è questa, ma è sintetica?- Chiese Ṡénza.
         -No, niente su questo pianeta è sintetico e le piante vivono in armonia con gli animali, basta vedere com’è la capitale, guardate voi stessi-
Alzarono lo sguardo verso l’orizzonte e videro il panorama più incredibile che potessero anche solo immaginare: tutte le costruzioni che formavano la città non erano in metallo, vetro o pietra ma erano di colore verde o marrone come fatte di foglie e corteccia, dei fiori bellissimi adornavano ogni palazzo, come se fossero forniti di giardini pensili.
         -E’ la città più incredibile che abbia mai visto …sono vivi anche i palazzi qui?-
         -Proprio così Ṡénza, c’è una simbiosi così perfetta tra animali e piante che si aiutano a vicenda: la flora fornisce cibo e ripari sicuri, la fauna annaffia e cura le piante-
         -La fauna? Non ci sono organismi superiori che comandano questo mondo?-
         -No Treodor, qui nessuno prevarica nessuno, gli animali mangiano i frutti delle piante e si sono organizzati così bene che il surplus che avanza, lo usano per fare scambi con i viaggiatori che passano di qui-
         -E cosa gli daremo in cambio?-
         -Ho portato una bella scorta di zirconi, grazie al mio bracciale li trasformerò in energia, la usano per curare chi si ammala-
         -Quindi non c’è un’armonia proprio totale?- Domandò Ṡénza.
         -Di solito sì, ma a volte i Reugiani si possono ferire accidentalmente o ammalare di tumore o capita che i microrganismi impazziscano e sopraffacciano i loro ospiti. C’è una specie di ospedale dove vengono ospitati animali e piante, andremo lì e dopo potremo chiedere tutto quello che vogliamo-
Nessuno venne incontro ai nostri avventurieri, ma li lasciarono attraversare la città fino alla zona dell’ospedale. Un grande cubo ricoperto di rampicanti con bellissimi fiori arancioni si ergeva tra i palazzi naturali. Dalle finestre e dalle aperture di quelle strutture, che avrebbero commosso qualsiasi ecologista terrestre, si affacciavano gli animali più strani, alcuni erano bipedi ricoperti di piume, altri erano quadrupedi con occhi intelligentissimi e con musi simili a quelli dei cavalli o delle gazzelle. Gli insetti invece erano grandi come uccelli e ronzavano operosi intorno ai fiori che si aprivano colorati in tutti gli angoli della città, sembrava il paradiso terrestre.
         -E’ il pianeta più bello che abbia mai visto…anche solo immaginato- disse Ṡénza che aveva la bocca aperta come una bimba nel paese dei balocchi. Con il suo potere telepatico percepì tanti pensieri e si accorse che comunicavano tra di loro con la telepatia, perfino le piante ne erano capaci. Forse solo lei e Tril avrebbero potuto comunicare con i Reugiani. Si fermarono davanti l’apertura dell’ospedale, due grandi ante fatte di legno si aprirono, un essere strano ma dall’aspetto familiare gli si parò davanti. Ṡénza ne rimase molto sorpresa.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Ṡénza è alle prese con questi Paichiani, almeno adesso si può allenare con degni avversari, anche se come al solito lei è non “classificabile” come dice Tril…sì lo so è molto infantile, infatti un po' di difetti ce li ha Ṡénza e verranno fuori presto non preoccupatevi! Come verranno fuori man mano tutti i suoi poteri. Adoro i supereroi e non ci sono abbastanza supereroine!
Come avrete notato mi piacciono i gatti e Krio è solo un pseudogattone alieno…comunque non sarà un semplice animale da compagnia, come avete notato sa comunicare con la coda!
Treodor ci ha provato con Ṡénza senza ritegno, ma come vedrete è normale per i Paichiani, anche se lui in questo senso è più Paichiano di altri XD.
La Trasformatrice è ispirata ovviamente al replicatore (nome completo: replicatore di materia a matrice molecolare) di Star Trek uno strumento fantastico che fa comparire il piatto che si vuole sempre perfetto ed identico ai nostri desideri…un sogno! Sarei sferica se esistesse!
Vi piace Reugian? Vorrei che la nostra Terra fosse così, con tutti gli esseri viventi in armonia: un mondo fiorito senza inquinamento…
 
Ciaux
Altair

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Capitolo 5
*** Il sistema solare dei pianeti gemelli ***


Una volta entrati nell’ospedale a forma di cubo ricoperto di rampicanti, un bipede con forma umanoide li accolse. L’essere sembrava un monaco tibetano ma era completamente verde, con due rami al posto delle braccia che terminavano con quattro foglie prensili come dita. Ṡénza ed i Paichiani rimasero a bocca aperta quando il Reugiano cominciò parlare:
         -Benvenuti stranieri. Tril sei tornato! Vieni, presto! Abbiamo bisogno della tua energia-
L’essere li condusse frettolosamente in una grande stanza dove un vegetale ne occupava quasi tutto lo spazio, sembrava un’enorme pianta di aloe con dei prolungamenti che, attraverso dei fori nelle pareti di legno, arrivavano a tutte le stanze dell’ospedale.
         -Dona quello che puoi, sarà sufficiente per guarire o far star meglio i miei pazienti, dopo potrai prendere quello che desideri al mercato-
         -Senz’altro Obo. Avete anche la grappa di germogli?-
         -Sì certo, la produciamo per gli stranieri, è ottima merce di scambio, noi però non la beviamo- Disse Obo con uno sguardo un po’ disgustato.
Tril si avvicinò all’enorme pianta di aloe, tirò fuori una generosa manciata di zirconi, li mise in contatto con il suo bracciale fatto di Tetrazirconio e si disintegrarono caricando il bracciale. Tril diresse l’energia dal suo braccio alla pianta, la quale cominciò ad illuminarsi e divenne di un verde brillante, quasi fluorescente.
         -Grazie Tril, sei sempre il benvenuto qui, tutto il pianeta ti ringrazia, prendi pure tutto quello che ti serve…-
         -E’ sempre un piacere fare scambi con voi, sono io ad essere grato a voi, non mi capita spesso di fare affari e sentirmi utile-
         -Il vostro pianeta è unico- disse Ṡénza.
         -Non è perfetto come Xiar…ma…-
         -La perfezione non esiste, lasciami dire che non ho mai visto un pianeta così bello ed in armonia-
         -Questo è il nostro modo di vivere, non ne conosciamo altri-
Il monaco tibetano vegetale li accompagnò all’uscita e disse rivolto a Ṡénza:
         -C’è solo un modo per guarire il tuo male, ci vorrà tanto tempo, ma ci riuscirai un giorno-
         -Cosa vuoi dire, cosa sai di me?-
         -So che porti in te molta sofferenza che è rimasta sopita per troppo tempo, ma l’origine di questo dolore non è di questa dimensione, non si può guarire con la medicina conosciuta, però posso dirti che proprio il tempo e la tua determinazione ti darà la capacità di superarlo, abbi fede-
Ṡénza raggiunse gli altri camminando al contrario e continuando a fissare Obo, sentiva come delle vibrazioni positive, volle credergli, si voltò ed aumentò il passo.
Tril era di fronte a tutti e mostrava le costruzioni più belle della città mentre raggiungevano una sorta di mercato, tra quelle bancarelle peculiari avrebbero trovato la frutta e la grappa di germogli per Verani e Terziani. Ṡénza rimase incantata mentre osservava una casetta fatta tutta da piante intrecciate simili alle rose, non erano presenti spine ed i petali di quei fiori, che coprivano quasi tutta la superficie disponibile, osservati da vicino avevano forma squadrata ed erano di un indaco brillante. Anche Cleria mostrò il suo lato sensibile, con delicatezza toccò la parete di un edificio che sembrava ricoperto di muschio con tanti fiorellini bianchi piccolissimi che si ritrassero timidi appena sentirono il calore della mano della Paichiana.
         -Non abbiate paura, non voglio farvi del male-
Tril la guardò e rise sonoramente.
         -Strano, credevo volessi strappare quelle povere piante e farci un tappeto per la tua cabina!-
         -Non essere stupido!-
Cleria si allontanò contrariata e pensando:
         -Mi vede solo come un guerriero crudele…forse dovrei assomigliare un po’di più a Ṡénza e fare un po’ la smorfiosa-
Raggiunsero il mercato e furono accolti da tutti in modo molto cordiale, sapevano già chi erano e che potevano prendere tutto quello che volevano.
         -Per favore, non fatemi fare brutte figure, prendete il minimo indispensabile, non mi piace approfittare della loro gentilezza…dobbiamo portar via molto alcol e molta frutta per i nostri amici nanerottoli…cioè volevo dire…Terziani e Verani- disse Tril mentre con i suoi occhi intelligenti osservava tutto quello che il mercato poteva offrire.
Cleria si fermò ad ammirare delle collane fatte con delle pietre del pianeta, alcune erano rosa-rossastre ed avrebbero fatto pendant con i suoi occhi, allora decise di prenderne una sperando di attirare l’attenzione di Tril. Ṡénza invece scelse qualcosa per Krio, trovò una specie di riccio gommoso e resistente che lo pseudofelino avrebbe potuto masticare con i suoi canini affilati.
         -Che ne dici Krio, ti piace?-
Krio lo prese delicatamente dalle mani di Ṡénza, cominciò a mordicchiarlo e a rotolarsi in terra come avrebbe fatto un comunissimo gatto.
         -Ma sei adorabile!-
         -Non avevo mai visto un Petril comportarsi così…deve essere il tuo fascino- disse Treodor che la fissava da un bel po’ aspettando il momento giusto per parlarle.
         -Dici sul serio?…cioè volevo dire…non sono giocherelloni di solito?-
         -Vengono cresciuti per il combattimento, quando lo abbiamo trovato era ferito e lo volevano sopprimere. Pacor ha detto che, con le cure adeguate, sarebbe potuto guarire e l’avremmo rivenduto una volta sano…ma poi è rimasto con noi…è un ottimo guardiano-
         -E’ una creatura adorabile, non ci credo che lo abbiate salvato solo per il vostro tornaconto! E poi voi zucconi guerrieri non lo sapete, ma sa parlare!-
         -Come sa parlare?- Dissero tutti e tre in coro.
         -Sì! Usa la coda, siccome non ha delle corde vocali plastiche come le nostre, ha trovato un modo per comunicare, ma voi non vi siete mai accorti di quanto è intelligente…eppure gli parlate e si vede che capisce…-
         -Sei sicura che usi la coda?…- disse Treodor.
         -Non avete mai visto che la muove sempre in modo strano?-
         -Credevo fosse un caso…adesso cosa sta dicendo?-
         -Non capisco tutte le parole, ma sta dicendo che vi è grato per averlo salvato, ha tentato di dirvelo tante volte-
         -Quindi ci stava ascoltando…-
         -Lo fa sempre, non siete migliori di lui, siete solo diversi da lui!-
         -La tua empatia è incredibile, lo aveva detto Kara…cosa “senti” su questo pianeta?- chiese Tril.
         -C’è un’armonia veramente toccante, non hanno raggiunto il livello di Xiar ma ci sono vicini e per una mezza terrestre come me questo è il paradiso…anche nell’ospedale sentivo comunque la speranza in ogni stanza…le loro vibrazioni positive fanno bene all’anima, sono certa che potete sentirle anche voi…ti ringrazio Tril per averci portato qui-
         -Sapevo che vi sarebbe piaciuto Reugian, vengo appena posso, anche per me è più bello di Xiar…ma adesso dobbiamo andare, non possiamo ritardare ancora, fate presto le vostre scelte, io vado a caricare i doni sulla Bluer, ho già contattato telepaticamente i fornitori giusti-
Mentre Tril si dirigeva verso la sua nave, si rese conto che avrebbe potuto leggere i pensieri di Ṡénza, Kara non li schermava più, ma proprio in quel momento l’entità di Xiar entrò nella sua testa perché seguiva ogni loro mossa:
         -Tril, se vuoi leggere i pensieri di Ṡénza devi chiederle il permesso, lei non lo sta facendo per rispetto nei tuoi confronti e non vuole nemmeno sapere cosa passa per la testa di Treodor, anche se mi sembra abbastanza chiaro-
         -Cosa vuole Treodor da lei?-
         -Quello che un maschio Paichiano vuole da una femmina, è molto colpito anche dalle capacità di Ṡénza…-
         -E tu non farai nulla per fermarlo?-
         -Quando Ṡénza era ubriaca sarei intervenuta, ma se lei volesse accettarlo come partner non potrò impedirglielo, anzi spero che l’aiuti a superare l’amore per David, è una ferita ancora aperta e mi preoccupa un po’, non è servito a nulla il potere di Xiar…Feidor, la madre di Ṡénza, mi aveva avvertito di quanto è potente l’amore-
         -Vorrei tanto sapere cosa si prova…ma forse non è roba per me-
         -Perché mai? Entrambi i tuoi genitori si sono innamorati-
         -Su Kreios dicevano che erano impazziti…e lo penso anche io-
         -Sì, forse l’amore è un po’ pazzia, ma non perdete altro tempo, Prescilla, la sciamana Verana è molto preoccupata-
         -Sono già alla nave e gli altri sono subito dietro di me, saremo alla zona neutrale nel tempo stabilito-
Una volta riempita la nave di doni e souvenir, la Bluer ripartì con dispiacere di tutti i suoi occupanti che sarebbero rimasti ancora un po’.
         -Se sopravvivremo alla missione, torneremo, ve lo prometto- disse Tril.
         -Sarebbe bellissimo…Tril hai visto la mia collana? Non pensi che ricordi i miei occhi?- Disse Cleria che era in cerca di attenzioni.
         -E’ bellissima e ti dona tantissimo, hai fatto bene a prenderla, la prossima volta ne comprerò una anche per me-
         -Tu indossi le collane?- Chiese Ṡénza ridacchiando.
         -Non so perché, ma credo che siano i tuoi geni barbari da terrestre a suggerirti queste domande! Non sono un uomo! Lo vuoi capire! Anche a me piacciono le cose belle, magari la indosserò, magari la metterò nella mia cabina. Anzi appena inserisco il pilota automatico ti faccio vedere i miei souvenir-
         -Posso venire anche io?- Chiese Cleria.
         -Li hai già visti…non ho aggiunto nulla dall’ultima volta, ma se vuoi puoi venire…Treodor?-
         -No grazie, andrò a bere una birra, scusatemi ma certe cose proprio non mi interessano-
Il bel guerriero blu gettò uno sguardo malizioso a Ṡénza e si avviò verso la cucina seguito da Krio.
         -Perché ha fatto quella faccia?- Disse Ṡénza.
         -Non ricordi nulla?- Le chiese Cleria.
         -No. Cosa dovrei ricordare?-
         -Non ricordi che ti sei ubriacata e ti sei messa a ballare sul tavolo? Treodor ti ha raggiunto e ti abbracciava proprio come se fossi la sua compagna…sono dovuto intervenire altrimenti il farabutto ti avrebbe portato nella sua cabina- Commentò Tril.
         -Che cosa??? Cosa aspettavate a dirmelo! Non reggo l’alcol…non ero in me, ora lo sistemo io-
 Ṡénza fece per muoversi ma Cleria l’afferrò per un braccio e disse con tono accorato:        
         -Aspetta, non pensava di farti del male…ti ha visto disponibile, da noi funziona così, non si rifiuta mai un invito del genere, Treodor è considerato un esemplare ambito…e diciamo che siamo molto affettuosi-
         -Cioè andate con tutti, basta chiedervelo?-
         -Bé, non proprio…tu non l’hai respinto e lui l’ha preso per un sì-
         -Ma ero ubriaca…-
         -Da noi nessuno si riduce così per un po’ di birra…-
         -Per favore Ṡénza lascia correre e venite a vedere la mia cabina, tanto per Treodor non c’è rimedio- Intervenne Tril.
         -Cosa farà quando saremo da soli nella camera che ci daranno i Verani?!-
         -Tranquilla non ti salterà addosso, ma tu non essere gentile…potrebbe facilmente fraintendere-
         -Perfetto! Dovrò dividere la camera con un maniaco! Ma non gli faccio schifo? Non sono blu nemmeno un po’!-
         -E lui ti fa schifo?- Chiese Tril.
         -Bé ecco…no…ma non vuol dire…-
         -Allora magari prima o poi ti convincerà, devo dire che quando si impunta su qualcosa che gli interessa la ottiene sempre- disse Cleria birichina.
         -Staremo a vedere!-
Tril rimase un po’ male, si sentì strano e si chiese se quella fosse gelosia, ma non volle rifletterci troppo, prese le due ragazze per mano e le portò nella sua cabina. La stanza di Tril era tutta tappezzata di oggetti da ogni dove: piante stranissime essiccate, alcune immerse in qualcosa che sembrava formaldeide e vari oggetti penzolavano dal soffitto. Ṡénza non poté non notare un ciuffo di capelli di Cleria sospesi per aria con dei fili colorati insieme a modellini di astronavi, pietre colorate, frutti seccati e riproduzioni di pianeti, tra cui ne riconobbe uno simile a Saturno.
         -Tril dove lo hai preso quello?-
         -L’ho costruito io…è del tuo sistema solare, ho avuto un’immagine di Kara, le era rimasto impresso una delle tante volte che si è messa in contatto con te. Al momento sto costruendo un modellino anche della Terra…è blu come Kreios-
         -Sì certo, è ovvio, ci sono degli oceani immensi sulla Terra-
         -Kreios è ancora più blu perché di terre emerse ce ne sono davvero poche-
         -Mi chiedo come sia possibile che i Kreosiani siano bipedi, a che gli serve in un ambiente marino?- Chiese Ṡénza.
         -Si racconta che un tempo Kreios avesse più terre emerse ed i nostri avi vivessero sulle isole, ma poi piano piano si sono sciolte le calotte polari e siamo tornati al mare, ma possiamo respirare anche fuori dall’acqua…certo il mio lato Xiariano mi aiuta molto, non sento la mancanza di quell’ambiente-
         -Guarda Ṡénza, questo è il modellino di Paico…noi abbiamo più terre emerse, è meno blu…-
         -In compenso lo siete voi- disse Tril pensando di aver fatto la battuta.
         -Spiritoso…ma questi sono i miei capelli!-
         -Sì Cleria, ti avevo detto che li avrei messi insieme ai souvenir, sono di una bellissima sfumatura arancio-
         -Grazie- disse Cleria felice come una bambina. Ṡénza la guardava con tenerezza, ma avvertiva che stava succedendo qualcosa in Tril, Treodor lo aveva turbato, altro non poteva leggere senza il suo permesso, ma era molto curiosa, pensava che il mezzo Kreiosano si fosse preso una cotta per Treodor.
         -Tril cosa è successo prima con Treodor? Mi sei sembrato strano…- Commentò Ṡénza sperando di capire la situazione.
         -Sono arrabbiato con lui, si comporta troppo da Paichiano, non capisce che tu sei diversa-
         -Che cosa vorrebbe dire questo?- Chiese Cleria un po’ contrariata, aveva detto quel “tu sei diversa” con un po’ troppa ammirazione.
         -Voi Paichiani siete come i conigli terrestri, ogni momento è buono per accoppiarsi, non siamo tutti come voi- Rispose Tril.
         -Cosa sono i conigli?- Chiese Cleria.
         -Sono degli erbivori pelosi e morbidi che tendono ad avere molta prole, i terrestri li mangiano, non è vero Ṡénza?-
         -Sì… ma non è molto carino paragonarli ai conigli, non sono animali molto intelligenti- Disse Ṡénza divertita.
         -Grazie tante Tril, comunque mia fratello starà al suo posto, ma non puoi impedire che Ṡénza abbia un interesse per lui…-
         -La piantate di parlare di me come se non fossi presente? Comunque alcuni terrestri sono come i Piachiani, alla fine non siamo tanto diversi. Però mi chiedevo, avete anche voi un nucleo familiare?-
         -Ognuno ne può avere diversi, cioè diverse mogli o diversi mariti, ma alcuni preferiscono essere monogami o monoandriche-
         -Tu e Treodor avete dei partner?- Chiese Ṡénza.
         -Io no…non al momento e non mi interessa, ho avuto qualche storia, ma non contano, invece tutte le unioni serie vengono ufficializzate. Anche Treodor non ha nessuna moglie, ma ha molte fidanzate che attendono da molto di essere ufficializzate…-
         -Capisco…-
         -E da voi sulla Terra come funziona?-
         -In teoria la maggior parte delle popolazioni terrestri sono per la monogamia ed abbiamo un rito ufficiale chiamato matrimonio, ma poi in segreto succede di tutto e sono poche le coppie veramente fedeli…-
         -Cioè avete una regola ferrea che non osserva nessuno o quasi?-
         -Esattamente-
         -Non mi piace il vostro modo di vivere, siete falsi…-
         -Concordo Cleria…- rispose Ṡénza pensando all’animo umano.
         -Come mai una bella Paichiana come te non ha nessun fidanzato?- Chiese Tril.
         -Forse non sono poi così bella…-
         -Scherzi vero? Sei bellissima!-
         -Grazie Tril- se Cleria fosse stata una terrestre sarebbe arrossita, ma la sua pelle blu non rivelò il suo stato d’animo.
         -Forse tu appartieni a quel ristretto gruppo che vuole solo un compagno- disse Ṡénza.
         -E’ possibile-
         -Bé sarà un Paichiano fortunato!- Rispose Tril.
         -Non so se voglio tornare su Paico…-
         -Certo che ci tornerai, sono sicuro che con l’aiuto di Kara e Ṡénza renderemo pacifico anche il tuo pianeta…-
         -Vedremo…-
         -Cos’è questo?-
Ṡénza prese in mano una specie di ciondolo che sembrava una stelletta ninja.
         -Ecco…diciamo che è un ricordo dell’ultima volta che sono stato su Paico…l’ho trovata conficcata nello scafo della Bluer…-
         -Quando sei venuto a salvarci?-
         -Sì Cleria-
         -Raccontatemi tutta la storia dall’inizio, sono davvero curiosa-
         -Ok Ṡénza, però mentre facciamo uno spuntino- Disse Tril e si diressero nella cucina dove Treodor si stava sbafando qualcosa che sembrava un coscio di cinghiale e Krio lo fissava aspettando l’osso.
         -Non voglio sapere che animale fosse- disse Tril disgustato.
         -Non occorre che tu lo sappia- rispose Treodor con la bocca piena.
         -Allora Tril, Cleria, mi raccontate come vi siete conosciuti?-
         -E’ stato tutto un caso, non ci siamo incontrati amichevolmente…voglio dire che è stato un evento davvero strano, se non li avessi salvati mi avrebbero ucciso di sicuro-
         -Non esagerare Tril…- rispose Cleria dispiaciuta.
         -Invece è così, ammettilo! Siete un popolo barbaro, vi uccidete tra di voi per niente, quando non siete a fare figli-     
         -Bada come parli, voi che non sapete nemmeno se vi piacciono le femmine o i maschi- rispose Treodor contrariato, Tril lo guardò di traverso e disse:
         -Vedi Ṡénza, ci sono diversi clan su Paico sempre in guerra…non c’è mai pace su quel pianeta, anche i terremoti ed i vulcani presenti sembrano rispecchiare l’animo dei suoi abitanti. Sono capitato lì perché è un pianeta ricco di pietre preziose e si possono trovare gli zirconi più puri della galassia. Mi ero spinto troppo lontano dai mondi pacifici ed avevo bisogno di rifornimento per la nave, allora mi sono fatto forza ed ho cercato un giacimento lontano dalle zone abitate, non sapevo che le case non sono fisse e che si spostano appena sentono un terremoto od erutta un vulcano. Ad un certo punto stavo raccogliendo dei cristalli quando ho visto la nave di Cleria, Treodor e Pacor in fiamme che atterrava. Poco distanti c’erano due navi di un altro clan che li avevano colpiti e volevano finirli…-
Cleria mise le mani tra i capelli e disse.:
         -Hanno sterminato la nostra famiglia…i Ghu, il clan più forte del pianeta, ha deciso di mettere ordine e governarci tutti. Quegli stramaledetti Ghu si sono alleati con altri clan molto forti per farci fuori e comandare indisturbati…noi invece volevamo organizzare una sorta di consiglio democratico formato dai capi di ogni clan…ed i Ghu, temendo che anche gli altri clan avrebbero acconsentito, hanno cercato di eliminarci…-
         -Quindi non siete tutti in guerra l’uno contro l’altro?- Chiese Ṡénza.
         -No, di solito le città sono formate da circa cinque-dieci clan diversi e con i matrimoni uno può scegliere a che clan appartenere…-
         -E’ per la variabilità genetica?- Chiese Ṡénza, rispose Tril:
         -Sì, alcuni di loro nemmeno sanno perché, ma ci sono delle regole, altrimenti si incrocerebbero troppo tra parenti, infatti tra cugini non è permesso…comunque Cleria, Treodor e Pacor sono usciti dalla nave in fiamme e dopo poco è esplosa…non sapevo che fare sul momento, avevo nascosto la mia nave in una grotta…ma quando li ho visti così indifesi, non potevo non intervenire e li ho portati in salvo. Per fortuna la mia nave è molto più veloce delle loro, grosse e poco maneggevoli. Siamo rimasti al sicuro nello spazio per qualche giorno. E’ stata veramente una brutta esperienza… sembrava mi volessero fare fuori anche se gli avevo salvato la vita…-
         -Sembrava che tu ci avessi rapito…poi si vedeva che non eri Paichiano, non ti eri trasformato bene- disse Treodor quasi per scusarsi.
         -Se Cleria non mi avesse difeso e non vi avesse fatto ragionare io adesso sarei morto…come posso non pensare che siete dei barbari!-
         -Su vecchio mio, ti abbiamo chiesto scusa per le percosse…- Disse Treodor con un sorriso forzato.
         -A proposito, come vi sentite ora che siamo lontani da Xiar?- Chiese Ṡénza un po’ preoccupata.
         -Devo dire che avrei davvero voglia di combattere, però se tu fossi stata carina con me prima, adesso mi sentirei meglio…ma non è troppo tardi se vuoi fare un’opera di bene…- Rispose Treodor.
         -Ok, ti posso accontentare-
Tutti si girarono stupiti verso Ṡénza che però formò la sua armatura di Xiariana, assunse una posizione da karate e disse al Paichiano.
         -Nel senso che se vuoi possiamo combattere…su fatti sotto, maniaco e barbaro che non sei altro!-
Treodor le rise in faccia, allora Ṡénza con una mossa rapidissima lo raggiunse a pochi millimetri dalla fronte con un pugno, nemmeno l’avevano visto partire.
         -Il prossimo andrà a segno, così vediamo se la smetti di ridere!-
Ci fu un segnale di allarme, le luci cominciarono a lampeggiare.
         -Cosa diavolo succede Tril?- Chiese Cleria che aveva già messo mano alla sua arma.
         -Calma e sangue freddo ragazzi, siamo arrivati-
Si recarono in plancia silenziosi.
         -Vedete quel pallino azzurro sullo schermo? Quello è l’asteroide, la zona neutrale dove incontreremo i rappresentati dei Verani e dei Terziani, poi ci recheremo su Vera, dove Ṡénza potrà cominciare le indagini-
Man mano che si avvicinavano alla meta, sullo schermo del computer apparivano informazioni e schemi sulle caratteristiche di quel sistema solare. Vera era più lontano dal sole Krio ed era più piccolo di Terzia. Krio ricordava il Sole come grandezza, sembrava che avessero preso il sistema Solare della Via Lattea e lo avessero trasferito nella Trixtar. Ma mentre Vera aveva due piccoli satelliti come Marte, Terzia non aveva una Luna. Nonostante questo sembravano i gemelli di quelli della Via Lattea.
         -E’ incredibile! Somigliano davvero a Marte e alla Terra per proporzione e posizione in questo sistema, vedo infatti che anche Terzia è il terzo pianeta e Vera il quarto per lontananza da Krio…però anche Vera è blu…immagino che lo sarebbe anche Marte se ci fosse l’acqua…-
         -Sì Ṡénza, i pianeti con molta acqua e con minerali simili si somigliano- rispose Tril.
         -Come faremo a respirare la loro aria e capire cosa diranno? Kara ci aiuterà anche lì?- Chiese Cleria.
         -No, Kara sarà troppo impegnata a controllare cosa succede e ad esserci d’aiuto come può. Ho preparato dei bracciali Xiariani anche per voi, possono essere anche delle armi, ma voi non le userete se non in caso di necessità, ok? Devono pensare che servano solo per farci sopravvivere nel loro ambiente e soprattutto lascerete le vostre armi qui, sono stato chiaro?-
         -Sì certo- disse Treodor seccato, Cleria invece gli sorrise ed annuì.
Si aprì una sorta di cassetto al posto di comando della nave, Tril prese i due bracciali e li porse ai due Paichiani. Ṡénza indossava il suo che un tempo era stato di suo zio Nestor e mise anche la tiara di sua madre Feidor. Inoltre decise anche per un abbigliamento solenne e creò una specie di tunica che ricordava quelle delle nobili romane con le spalle scoperte.
         -Sei stupenda così, è un vestito terrestre?- Chiese Tril.
         -Sì, ma di un’epoca antica, ho visto tramite Kara che anche i Verani hanno un modo di vestire simile, vorrei sembrargli meno strana possibile-
         -Ottima idea, anche io mi vestirò con una tunica, Paichiani restate pure vestiti come siete…non si aspettano molto da voi…e poi i vostri indumenti assomigliano di più a quelli dei Terziani, sembreremo imparziali-
         -Se non mi sentissi ancora in colpa con te, ti picchierei per quello che hai detto- commentò Treodor anche irritato per la scena di prima.
La navetta planò leggera sull’asteroide e penetrò una sorta di campo di forza che come una bolla d’aria proteggeva la piccola folla riunita dallo spazio e dai suoi -273,15 gradi Kelvin.
Quando misero piede fuori dalla nave trovarono due delegazioni ben separate di fronte a loro: alla loro destra i Verani, bassi, tarchiatelli e con la pelle molto chiara, mentre alla loro sinistra i Terziani stessa corporatura ma molto più scuri di carnagione ed i capelli di tutti erano nerissimi. Tril fu il primo ad aprire bocca per toglierli dall’imbarazzo.
         -Salute a voi amici miei, permettetevi di presentarvi prima di tutto l’ambasciatrice Ṡénza Nome ed i nostri compagni Cleria, questa splendida fanciulla che vedete alla mia sinistra e Treodor questo valoroso guerriero. Inoltre la guardia del corpo di Ṡénza, Krio, un animale di animo buono, ma non toccate la sua padrona è molto affezionate a lei, non garantisco che si comporterà educatamente-
Una Verana molto più bassa della media si fece avanti.
         -Sono Prescilla amica di Kara…fatti vedere Ṡénza…sei bellissima anche se molto magra…posso vedere la tua forma terrestre?-
         -Onorata di conoscerti Prescilla…posso mostrarti l’altra mia natura in futuro?-
         -Certamente, scusami, non so se te lo ha detto Kara…sono molto curiosa. Ma perdonate il mio parlare vano…e scusate il nostro freddo ben venuto…la situazione sta peggiorando sempre di più ed è già tanto che ci troviamo tutti qui-
         -Vi abbiamo portato dei doni: per i Verani la gustosissima frutta di Reugian e per i Terziani il prelibatissimo nettare di germogli…Treodor per favore comincia a scaricare- disse Trill.
Treodor rispose con un grugnito ma obbedì, Kara si era raccomandata perché i Paichiani sembrassero cortesi e sottomessi agli ambasciatori Xiariani, per tranquillizzare Verani e Terziani. Ci fu un mormorio di consenso nella folla e gli animi si distesero un attimo, Ṡénza prese la parola.
         -Kara vi porge i suoi saluti e con lei tutto Xiar. Siamo onorati di essere stati accettati da voi per questo compito molto arduo e speriamo di non deludervi. Ci tengo a sottolineare che il nostro scopo primario sarà arrivare alla verità, cioè trovare chi realmente ha compiuto il misfatto e riportare la pace in questo sistema solare-
         -E che dire dell’Ergon che i Terziani ci hanno rubato?- Gridò un nanerottolo biondo.
         -Non è vero, non abbiamo rubato nulla- Gli rispose una nanerottola dal crine corvino, subito si levò un mormorio dalla folla di nanerottoli.
         -Vi prego, mantenete la calma, noi siamo venuti qui perché non venga compiuto nessun atto di violenza e per trovare l’accordo che renda giustizia ad entrambe le parti-
Ṡénza si avvalse del suo potere empatico e cercò di condizionare, se non tutte le menti, almeno quelle più vicine ed i due che avevano parlato. Per sua fortuna non fu così difficile, poi riprese la parola.
         -Kara mi ha suggerito di occuparmi prima possibile del caso di omicidio e poi discuteremo della situazione dei giacimenti di Ergon-
         -Ma prima vorremmo mostrarvi i nostri doni- disse Tril che sperava di distrarre i nanerottoli da altri propositi bellicosi. Infatti la parola “doni” funzionò subito, la folla cominciò ad accalcarsi intorno alla Bluer, sempre divisa in due fazioni. Tril guardava Ṡénza con ammirazione, la mezza terrestre si stava comportando in modo eccellente, si sarebbe limitato a fare il consigliere fidato. Nel mentre Treodor e Cleria stavano scaricando tutta la merce e cercavano di mantenere la calma. Ṡénza si rivolse a Tril a bassa voce.
         -Sii carino con Cleria, fare da nostra schiava la fa innervosire, quando le parli tu però si calma subito…io penserò a Treodor…senza però fargli credere chissà cosa…-
         -Stai attenta, se lo guardi troppo intensamente lo prende per un sì!- Disse Tril seriamente preoccupato, al che Ṡénza rispose scherzando.
         -Non fare il geloso non ho intensioni serie con lui, a limite lo lascio a te-
         -A me? E che me ne faccio?-
         -Pensavo che ti piacesse Treodor…ecco mi sembravi geloso…-
         -Io geloso? E poi di quell’energumeno tutto ormoni e niente cervello? Stai scherzando?-
Prescilla interruppe la loro “aulica” conversazione.
         -Vi prego di fare presto, la situazione non è facile, le due delegazioni si tollerano appena…abbiamo riposto tutte le nostre speranze in voi, spero non ci deluderete-
         -Prescilla faremo del nostro meglio, posso assicurarti che ho molta esperienza di delitti…-
Ṡénza cercò di mostrarsi sicura, ma era spaventata, non si trattava di un semplice omicidio, era in ballo la pace tra due interi pianeti e probabilmente la loro stessa vita. Tril si avvicinò a Cleria e le diede una mano a spostare e distribuire i contenitori di frutta, Ṡénza affiancò Treodor senza una parola, il Paichiano la osservava sorridendo:
         -Stai molto bene vestita da ambasciatrice, magari un giorno verrai così sul mio pianeta e porterai la pace…-
         -Se è questo che vuoi da me, allora forse è fattibile-
Treodor sospirò e non aggiunse altro, ma non si sarebbe mai dato per vinto, aveva avuto una bella conversazione mentale con Kara mentre gli altri erano nella cabina di Tril e sapeva che un suo intervento sarebbe stato gradito e forse avrebbe aiutato Ṡénza a scordare quel noioso terrestre di nome David. Una volta distribuiti i doni, la Bluer si diresse su Vera, l’avventura aveva inizio.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Dopo il pacifico ed armonioso Reugian arriviamo al sistema solare di Vera e Terzia, i pianeti dei nanerottoli…mi piace scherzare un po' ed anche se questa storia non è nata per essere comica ogni tanto qualche battuta ci sarà. Del resto l’ho scritto altre volte, la vita non è solo tristezza e disperazione, capita anche nel posto peggiore del mondo di ridere per qualcosa, è l’animo umano che cerca di sopravvivere a tutti i costi e sa ridere di se stesso…ok non siamo nella nostra dimensione e non sono tutti esseri umani ma…cavolo mi sono incartata da sola XD fa lo stesso :-P
Tornando alla storia, oltre alla fantascienza e un po' di risate ci vuole anche un po' di schermaglie amorose altrimenti che gusto c’è: Cleria muore dietro a Tril e Treodor vuole conquistare a tutti costi Ṡénza…ma Tril cosa pensa? E Ṡénza dimenticherà mai David. Spero resterete con me per scoprirlo
Ciaux
 
Altair

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Capitolo 6
*** Grave incidente diplomatico su Vera ***


Man mano che la navetta si avvicinava al pianeta gemello di Marte, Ṡénza si rese conto di quanto davvero sembrasse una Terra un po’ più piccola e si sentì quasi a casa, ma una volta atterrati si rese conto che era tutto un altro pianeta. La città principale di Vera era qualcosa di incredibile, era stata ricavata interamente dalla roccia. Sulla Terra esistevano città in parte scavate nel tufo, ma grattacieli monolitici come quelli di Vera non li aveva mai visti. Inoltre alla sua destra poteva ammirare un’immensa foresta dall’aspetto quasi montano ed il mare alla sua sinistra. Un paesaggio difficilmente compatibile sulla Terra.
         -Prescilla la vostra capitale è splendida, avete scavato la roccia?-
         -Sì cara, tutte le nostre città sono così, ci piace vivere in armonia con il nostro pianeta, invece Terzia è un cumulo di metallo con delle serre. E’ veramente triste a vedersi- Commentò la sciamana scuotendo la testa e poi aggiunse:
-Adesso vi accompagneranno alle vostre camere a palazzo dove potrete riposarvi. Oravi prego di scusarmi, devo recarmi nella “Stanza dell’Energia”, è il mio turno per la trasformazione dell’Ergon-
         -Posso vedere come funziona?- Chiese Ṡénza.
         -Certamente, ma solo dopo che vi sarete riposati-
Le due improbabili coppie furono scortate ai loro alloggi, Ṡénza era molto preoccupata, Tril gelosissimo, Treodor fischiettava e Cleria sorrideva leggermente.
Una volta che Tril e Cleria si trovarono soli, la Paichiana propose un rito del suo pianeta, tipico delle coppie in luna di miele.
         -Ti va di fare un bagno insieme?-
         -Non è un vostro rituale di accoppiamento?-
         -Sì certo…di solito finisce così, ma non preoccuparti ho rispetto per il tuo modo di essere, sarà una cosa innocente, ci rilasseremo un po’-
         -Va bene allora-
Tril non si tirava mai indietro quando si trattava di contatto fisico senza malizia. La stanza era bellissima, sembrava ricoperta di marmo rosa, c’era una zona rialzata di forma ovale che doveva essere il letto, di fronte una vasca per fare il bagno ed una porticina che era il vero e proprio gabinetto.
         -Caspita ci trattano bene i nanerottoli- commentò Cleria.
         -Non chiamarli nanerottoli…vieni ti faccio vedere come si prepara un bagno Verano. Anche per loro è un rituale-
         -Ti è capitato di provarlo?-
         -Sì certo, ma da solo ovviamente…anche se ci sono state Verane e Verani non sposati che si sono offerti di tenermi compagnia…-
         -Davvero? Non è immorale per loro?-
         -Finché non sei sposato no…gli ho detto che sono sposato…ed ora penseranno che sei tu mia moglie-
         -Bè sì, mi sembra giusto…che uno sia fedele…se così sono le usanze…-
Cleria era felice di essere considerata la moglie di Tril anche se per finta e volle illudersi un po’. Tril come marito si mostrò subito utile, spinse due bottoni sul bordo della vasca, questa si riempì di uno strano liquido più viscoso dell’acqua e di colore blu. Cleria cominciò a togliersi i vestiti, non aveva un seno ed i fianchi pronunciati come le terrestri, ma aveva comunque un corpo molto armonico e si capiva che era una femmina dai tratti del viso molto delicati ed i muscoli meno voluminosi rispetto a quelli di Pacor e Treodor. Tril si rese conto di quanto fosse bellissima e si sentì un po’ strano, ma fece finta di nulla, restò in forma Xiariana. Ricoperto di metallo si sentiva vestito, per la prima volta in vita sua era quasi in imbarazzo, ma non sapeva spiegarsi perché. Entrarono nella vasca e Cleria cominciò a lavargli la schiena.
         -Poi tu lo farai a me…- Disse Cleria sorridendo.
         -E poi?-
         -Nulla, poi staremo qui a bagno e ci rilasseremo, questa avventura non sarà affatto una scampagnata…-
         -Hai ragione…Ṡénza dice che c’è qualcosa sotto e di non fidarsi di nessuno…e credo abbia ragione-
Cleria alzò gli occhi al cielo, era lì completamente nuda e lo accarezzava, eppure lui parlava di Ṡénza. Come al solito non disse nulla e cercò di godersi quel piccolo momento di intimità con Tril. Contemporaneamente nella stanza di Treodor e Ṡénza la situazione era completamente diversa. Krio prese subito possesso del letto come ogni bel gattone che si rispetti.
         -Tu ovviamente dormirai per terra Treodor, come solo un vero, forte e rude Paichiano saprebbe fare!-
         -Te lo puoi scordare, divideremo il letto…ma perché non facciamo un bel bagno? Guarda che splendida vasca-
         -Cosa? Con te? Non ci penso nemmeno!-
         -Su, dai, è molto grande, prometto che non ti sfiorerò, sarà rilassante, resta vestita se la cosa ti fa sentire al sicuro-
         -Ok, ma tu stammi lontano!-
         -Lo prometto, ma tu prometti che ci penserai-
         -A cosa dovrei pensare?-
         -Ad accettare il mio invito. Kara mi ha detto che non rivedrai più il terrestre e poi che male c’è, mica ti ho chiesto di sposarmi!-
         -Non capisci proprio, vero?-
         -Che cosa?-
         -Che è ancora peggiore la situazione, peggiore di quello che pensassi!-
         -Cosa vuoi dire?-
         -Non c’è sentimento, è solo un bisogno…è ancora più offensivo per me!-
         -Deve essere la vostra morale noiosa da terrestri bigotti. Da noi è più offensivo se uno finge di essere interessato forma un’unione riconosciuta e poi non si vuole impegnare!-
         -E quale impegno ci sarebbe, avete varie mogli, fate come vi pare comunque-
         -Non è proprio così, diventi un padre, hai delle responsabilità e poi credo che sia più giusto essere sinceri!-
         -E’ l’unica cosa che mi piace di voi!-
         -Bene, allora c’è qualcosa che ti piace di me…pensaci, mi basta un tuo segnale…lo so che è dura anche per te la mancanza di un contatto fisico…non siamo più su Xiar…-
Treodor cominciò a togliersi i vestiti.
         -Fermo, cosa fai?-
         -Stai tranquilla in nostri genitali sono completamente retrattili, so che voi terrestri siete molto puritani, non vedrai nulla di strano…so da Kara che i maschi terrestri li hanno esposti…secondo me è pericolosissimo, non so come fanno a lottare tranquilli…insomma non preoccuparti, tu copriti se vuoi, sei bellissima comunque-
Treodor ci sapeva fare con i complimenti e Ṡénza arrossì.
         -Cosa succede alla tua faccia? Ti dona molto e fa risaltare i tuoi occhi color dei laghi, ma non capisco-
         -E’ il mio sangue che affluisce al viso in modo maggiore del solito…mi succede quando sono imbarazzata- Ripose Ṡénza sopresa della domanda.
         -Non esserlo, non farò nulla contro la tua volontà, te lo prometto-
Treodor osservò la vasca e vide due bottoni, ne premette uno e l’apertura per lo scarico si chiuse, allora premette l’altro ed un liquido blu cominciò a fluire rapido ma vischioso.
         -Guarda è di colore blu, nemmeno ti accorgerai che sono qui con te-
Il Paichiano cominciò a ridere, senza vestiti mostrava il suo bellissimo fisico. Ṡénza notò che il ventre aveva una coppia di muscoli in più, l’addome era un po’ più allungato rispetto ad un terrestre, ma era sempre un bel vedere, per cui pensò -lo so cosa pensi Kara, ma io non sono così facile da convincere, se non mi ha guarito Xiar con il suo potere mentale, non mi guarirà certo il contatto fisico di questo Paichiano-
Kara era in ascolto, li avrebbe seguiti per tutto il tempo, per cui si sentì chiamata in causa e le rispose:
         -Mai dire mai, mia cara, non devi legarti a lui, non succederà nulla di male-
         -David sulla Terra soffre per me…-
         -David potrebbe avere già una nuova fidanzata…-
         -E se così non fosse?-
         -Sono convinta che sarai in grado viaggiare nel tempo e lo libererai dalla schiavitù del tuo amore. Ritengo che dopo questa avventura forse sarai abbastanza forte per farlo. E comunque sono sicura che presto il tuo potere mentale aumenterà, forse nemmeno sentirai più il sentimento per lui, diventerà secondario-
         -E se non maturassi mai abbastanza?-
         -Sono sicura che un giorno sarai in grado di fare cose inimmaginabili-
         -Dici sul serio Kara? Anche il viaggio nel tempo?-
         -Sono assolutamente convinta di quello che ti sto dicendo, altrimenti non lo direi. Se il tuo potere mentale diventerà tale da poter condizionare David, andrai nella sua dimensione viaggiando nel tempo. E’ possibile, noi anime di Xiar ti aiuteremo…quindi adesso rilassati e fai quello che desideri, tu non appartieni a nessuno, ricordatelo-
Ṡénza non rispose ma entrò completamente vestita nella vasca.
         -Adesso puoi togliere i vestiti, tanto non si vede nulla, questo liquido non è trasparente come l’acqua e senti che meraviglia- commentò Treodor.
Ṡénza non tolse i vestiti ma li tramutò in un costume da bagno grazie al bracciale. Rimasero in silenzio per qualche istante e poi Treodor ruppe il ghiaccio.
         -Spero non ti arrabbierai…mi spieghi a cosa servono quei due rigonfiamenti che hai sul petto? Le nostre femmine non li hanno…sembrano anche molto morbidi posso toccare?-
         -Se solo ci provi ti mozzo la mano! Servono per allattare i nostri piccoli, producono un liquido molto nutriente che si chiama latte-
         -E perché non posso toccarli, che male c’è?-
         -Perché… ecco…per me è imbarazzante…-
         -Non capisco perché…-
         -E’ una zona molto sensibile del corpo, non serve solo ad allattare…dargli attenzioni fa parte del momento di intimità di una coppia-
         -In effetti sembrano molto invitanti…e anche adesso producono latte?-
         -Veramente no…solo nelle donne che hanno partorito, sarebbe uno spreco altrimenti-
         -Non producete uova?-
         -No…la mamma protegge il piccolo dentro di lei e quando è pronto esce-
         -Caspita sembra qualcosa di impegnativo. Le nostre femmine producono un uovo per volta, va curato e quando esce il piccolo è già in grado mangiare alimenti solidi, per questo a noi non serve quel liquido-
         -Si chiama latte…- Ṡénza era stupita e pensò subito ai rettili ed agli uccelli terrestri.
         -Ho notato anche che hai dei fianchi tondeggianti…anche quello piace?-
         -Di solito sì…ti sembrano troppo grossi?-
Ṡénza si pentì di averlo chiesto, però era davvero una situazione insolita, non si era mai trovata a dover descrivere il corpo femminile in quel modo. in fondo era divertente.
         -Ti dirò, non mi sembrano grossi, anzi mi incuriosiscono molto e vorrei toccare, sembri molto morbida anche lì-
         -Ecco lo sapevo è colpa mia…non volevo invitarti a farlo, stavo solo spiegando-
         -Quindi non posso toccare neanche un po’?-
         -No!-
         -Sei sicura che non vuoi? …Oh, sei diventata di nuovo rossa…-
         -Ammetto che adesso che siamo lontani da Xiar il contatto fisico mi manca molto, ma non voglio avere un rapporto con te, ti prego…tu sei molto bello…ma non me la sento…mi sembrerebbe di tradire David ed io lo amo ancora, dopo mi sentirei malissimo…ti prego di essere buono con me-
Ṡénza si sentiva sola come non si era mai sentita, il Paichiano la guardò con comprensione, non era del tutto privo di sentimenti.
         -Capisco, tu sei monoandrica…allora ti abbraccerò come fa Tril, senza toccare le tue parti tondeggianti, va bene?-
         -Ecco io non so…-
Ad un certo punto Krio cominciò a guaire in modo strano ed entrambi avvertirono uno strano odore. Si resero conto che c’era qualcosa che non andava, la vista cominciò ad annebbiarsi. Ṡénza si girò verso la porta e vide una specie di fumo quasi trasparente che entrava da sotto la porta.
         -Treodor è una trappola, presto! Dobbiamo uscire di qui…-
         -Non ce la faccio, mi sento troppo debole, le mie gambe non rispondono-
Ṡénza si ricoprì di metallo, con fatica uscì dalla vasca, ma appena fuori cadde a terra distesa. Allora puntò il suo bracciale verso la porta e sparò un colpo che la distrusse in mille pezzi, l’aria cominciò a fluire nella stanza.
         -Dobbiamo andare da Tril e Cleria, sono sicuramente in pericolo-
         -Va un po’ meglio ma non so se ce la faccio ad uscire di qui-
         -Krio! Come stai?-
Lo pseudofelino era ancora sul letto anche lui molto debole, riusciva a muovere la coda a stento. Ṡénza poteva contare solo sulle sue forze. Si trascinò fuori dalla stanza e cominciò a gridare aiuto, mentre Treodor tentava con difficoltà di seguirla. Dei Verani vestiti con una specie di divisa accorsero subito ed aiutarono Ṡénza ad alzarsi.
         -Vi prego di accompagnarmi al più presto dai miei amici Tril e Cleria, è molto importante, qualcuno ha tentato di ucciderci-
Ṡénza, sostenuta dai Verani, arrivò alla stanza di Tril e Cleria, si fece aprire la porta e trovò i suoi due compagni di avventura seduti sul letto che stavano per bere da due calici.
         -Fermi! Non bevete!-
Ṡénza nello sforzo di avvertirli perse l’equilibrio, i Verani non ce la fecero a sostenerla e cadde in ginocchio.
         -Che succede Ṡénza, chi ti ha ridotto così!- Disse Tril.
         -Hanno cercato di avvelenarci con una strana sostanza-
Tril l’aiutò ad alzarsi e la fece sedere sul letto. Ṡénza versò un po’ del contenuto del bicchiere sul suo bracciale e cominciò l’analisi, in pochi minuti ebbe il responso.
         -E’ un veleno…probabilmente simile a quello che hanno cercato di usare su me e Treodor…lui sta bene- disse subito Ṡénza quando vide il viso preoccupato di Cleria.
         -Blocca la circolazione e dopo qualche minuto anche il cuore…saremmo morti in poco tempo quasi senza rendercene conto!-
         -Chi può aver fatto qualcosa del genere?!- Disse Tril in preda all’agitazione.
         -Non lo so, ma qualcuno non vuole che ci occupiamo di questo caso e non si preoccupa minimamente della reazione che potrebbe avere Kara e tutto Xiar!- Rispose Ṡénza, la sua mente da investigatrice terrestre era già all’opera.
Dopo poco arrivò Treodor seguito da Krio, avevano recuperato l’uso delle gambe, tirarono un sospiro di sollievo quando videro tutti sani e salvi.
         -Chi vi ha portato queste bevande?- Chiese Ṡénza.
         -Abbiamo chiesto noi qualcosa da bere ed è arrivato una specie di vassoio che galleggiava nell’aria, non abbiamo visto nessuno- Rispose Cleria.
         -Chiunque può aver messo il veleno nei bicchieri…- Commentò Ṡénza.
         -Kara non può capire chi è stato, leggendo le menti di tutti?- Chiese Cleria.
         -Non può, ha promesso, legge solo quella di Prescilla e poi non è facile nemmeno per lei mettersi in contatto con la mente dei Verani se non vogliono, senza contare che ce ne sono milioni e milioni su Vera, ci metterebbe una vita per capire- rispose Tril.
         -A questo punto non siamo al sicuro su questo pianeta, forse dovremmo restare sulla Bluer per tutto il tempo- Disse Ṡénza.
         -E se poi danneggiassero la Bluer?- Chiese Tril preoccupato.
         -Possiamo fidarci solo di Prescilla…è in contatto telepatico con Kara da sempre- Commentò Ṡénza.
Una volta ripresisi dal veleno e dallo shock si fecero condurre da Prescilla. La trovarono insieme ad altri sciamani, si tenevano per mano intorno ad una specie di fuoco sospeso in aria. Ad un certo punto il fuoco si abbassò, alcuni sciamani si staccarono dalla catena e vennero sostituiti da altri subito pronti dietro di loro e tutto tornò come prima. Prescilla era tra quelli che si erano allontanati, vide Ṡénza e Tril e li raggiunse subito allarmata.
         -Che succede?-
         -Hanno cercato di avvelenarci…- Disse Ṡénza con un filo di voce.
         -Chi? Chi ha osato?-
         -Non lo sappiamo, ma devono essere coinvolti dei Verani, so che tutti i Terziani del pianeta sono in prigione-
         -Dici il giusto…la situazione è peggiore di quello che pensavo…vi troverò un posto sicuro-
         -Siamo nelle tue mani, ma non c’è più tempo da perdere, devo vedere il luogo del delitto!-
         -E sia, ti condurrò lì-
         -Non ti lasciamo da sola!- Disse Tril d’accordo con Cleria e Treodor.
Furono condotti di fronte ad una porta decorata con i simboli della casa reale, una specie di upupa ed un fiore simile ad un giglio. Due sciamani erano in trance ai lati dell’entrata, Prescilla si avvicinò a loro e telepaticamente li sciolse dal loro compito, poi si rivolse a Ṡénza.
         -La stanza è rimasta immutata come ci ha richiesto Kara, con il nostro potere abbiamo impedito che il corpo del nostro principe venisse corrotto dalla putrefazione e tutto è rimasto come il giorno nefasto in cui è successa la tragedia più grande mai conosciuta dal nostro popolo-
Cleria disse piano a Treodor:
         -Che esagerati, neanche fosse morta tutta la famiglia reale!-
Ṡénza si rivolse a Prescilla perché non sentisse i commenti della Paichiana:
         -Grazie Prescilla, adesso vi pregherei di attendere tutti qui fuori, nessuno deve entrare e disturbarmi. Mi potrete osservare se volete, ma nessuno dovrà interferire con i rilevamenti che farò, né mi dovrà interrompere per nessun motivo- 
         -Sarà fatto come desideri-
Ṡénza aprì la porta indossando dei guanti, sapeva che i pomelli erano stati toccati da tutti coloro che avevano avuto accesso alla stanza. Con l’aiuto del bracciale si rese conto però che i Verani non lasciavano impronte riconoscibili come quelle umane, erano tutte simili o la porta era stata toccata da una sola persona. La camera era in marmo color carta da zucchero, assomigliava alle stanze dove erano stati ospitati, ma era molto più grande, c’era anche un tavolino che fungeva da scrittoio e sopra trovò i resti di una cena per una persona ma ben due calici. Analizzò tutte le nuove impronte grazie al bracciale, erano di nuovo tutte identiche. Controllò il contenuto dei bicchieri e scoprì con sorpresa che in entrambi era presente lo stesso veleno che avevano usato per cercare di uccidere Tril e Cleria. Poi lentamente si avvicinò a quello che la spaventava di più: il cadavere del principe. Aveva sempre avuto paura della morte in modo quasi irrazionale e non serviva a nulla la sua incredibile forza, la sua intelligenza sopra la media umana. Forse non sarebbe riuscita a finire il lavoro che aveva cominciato. Di solito c’era David al suo fianco, pensava lui a tutto ciò che riguardava un cadavere. Ma questa volta non c’era il suo umano preferito ad aiutarla ed avrebbe dovuto fare anche il medico e la biologa forense tutto insieme per stabilire la causa della morte o rilevare qualsiasi altra traccia importante. Prese fiato mentre i suoi compagni di avventura la guardavano da fuori preoccupati per lei. Si avvicinò a quello che rimaneva del principe Fertel, qualcuno gli aveva coperto il viso con un fazzoletto che sembrava ricamato con l’argento. Cercò subito tracce di saliva e raccolse le impronte che di nuovo erano tutte uguali. Alzò il pezzo di stoffa e vide il viso del principe rovinato da un ghigno di dolore, aveva le mani alla gola come se tentasse di respirare. Ṡénza scandagliò tutto il corpo con il bracciale, sul momento notò che i polmoni erano collassati ed il cuore sembrava ingrossato. Quel veleno era ancora più potente di quello che pensasse o forse per i Verani era molto più letale per una questione di costituzione. Conosceva l’ora in cui era stato trovato morto e misurando la temperatura capì che era deceduto durante la notte. Probabilmente il principe ci aveva messo meno di un minuto a morire, mentre lei in un minuto era uscita dalla vasca, aveva aperto la porta e chiesto aiuto. Chi aveva usato quel veleno pensava di ucciderla in poco tempo ma non conosceva la sua anatomia, né il suo tempo di risposta. Forse era solo qualcuno che agiva senza conoscere bene le potenzialità di quel veleno o non sapeva che lei sarebbe venuta su Vera per indagare. Il passo successivo era analizzare il letto e si accorse che c’erano delle tracce. Il principe aveva avuto un rapporto. Ṡénza trovò dei capelli neri, raccolse il campione, l’analizzò e poi lo mise in una sorta di busta creata con il bracciale. Il DNA non era né Verano né Terziano e questo le sembrò davvero strano, doveva assolutamente aggiornare il bracciale ma non sapeva con quali dati. Avere le sequenze intere dei DNA di tutta la Trixtar sembrava impossibile, forse avrebbe ottenuto quelli dei pianeti amici di Xiar. Setacciò tutta la stanza e sul pavimento trovò dei capelli biondi e cellule che però potevano essere del principe e della servitù. Si avvicinò alle due finestre presenti e raccolse ogni traccia possibile. Doveva ancora imparare molto sui Verani e sicuramente poteva esserle sfuggito qualcosa. Ora restava il dubbio se mostrare o no quei capelli neri a Prescilla. Dopo avrebbe dovuto convincere i Verani che la persona che aveva passato la notte con il loro principe non era Terziana e che quei capelli erano di un organismo alieno, altrimenti sarebbe scoppiata subito la guerra. Chi aveva lasciato quelle tracce forse mirava davvero al conflitto tra i due mondi. Dopo un’ora Ṡénza uscì dalla stanza del principe e trovò i suoi compagni di viaggio ancora lì che l’attendevano, le corsero subito incontro preoccupati.
         -Allora cosa hai trovato?- Chiese Tril impaziente.
         -Ho bisogno di tempo per analizzare i dati, vi prego di non dire una parola nemmeno a Prescilla, ma è stato avvelenato con la stessa sostanza che hanno usato con noi, inoltre il principe non era solo…ma non capisco con chi abbia passato la notte perché è un DNA che non conosco e non si trova nel database del bracciale-
         -Allora come faremo a capire chi è?- Chiese Treodor.
         -Proverò a fare un’analisi più approfondita, però il veleno non era solo nel calice del principe, ma in entrambi i calici che ho trovato, quindi non è detto che chi era con lui quella sera sia anche l’assassino-
         -Forse erano amanti e qualcuno ha cercato di ucciderli entrambi…e poi quel qualcuno ha rimosso il corpo dell’amante prima che gli altri potessero vederlo- Commentò Tril.
         -Vuoi dire che è solo la vendetta di un amante geloso?- Disse Ṡénza alzando un sopracciglio in segno di disapprovazione.
         -Penso di sì, dobbiamo sapere se esiste un alieno in questo pianeta e se è il compagno di qualcuno-
         -Vuoi dire compagna, il principe era un maschio etero- Rispose Ṡénza.
         -Ah sì giusto, dimenticavo il femminile, scusate, vecchie abitudini- rispose Tril che era ermafrodita ed era abituato a non distinguere i due generi.
Stavano per andare a chiamare Prescilla, quando Ṡénza appoggiò una mano sul viso e poi cadde a terra svenuta.
         -Cosa diavolo succede?- Chiese Tril. Treodor raccolse prontamente Ṡénza da terra.
         -Forse non aveva ancora smaltito il veleno- commentò Cleria.
         -Portiamola subito da Prescilla-
Per sicurezza Ṡénza fu condotta nella stanza privata di Prescilla e Tril prese il ciuffo di capelli neri per nasconderli alla vista della sciamana. Ṡénza aveva ripreso sembianze umane e quando Prescilla la vide esclamò:
         -Ma è chiara come noi…starebbe meglio con qualche chilo di più e più bassa ma devo dire che è proprio bella-
Cleria pensò: -C’è qualcuno a cui non piace?-
         -Riteniamo che debba assumere le sue sembianze da Xiariana in pubblico, altrimenti i Terziani potrebbero pensare che essendo più simile a voi potrebbe favorirvi-
         -Capisco molto bene, del resto voi Xiariani siete sempre molto equi…ma cosa ha scoperto?-
         -Non abbiamo avuto il tempo di capire e credo che debba studiare bene tutti gli indizi che ha trovato, non è abituata a lavorare come investigatrice sul vostro pianeta - rispose Tril.
         -Molto bene, penserò a rimetterla in sesto e poi parleremo-
Prescilla avvicinò le sue piccole mani alla testa di Ṡénza, chiuse gli occhi e si formò una specie di luce che si muoveva in sincrono con i suoi movimenti, in poco tempo irradiò tutto il corpo.
         -Aveva ancora quel veleno in circolo, ma lo sta smaltendo. Per fortuna per lei non è letale o per meglio dire, l’esposizione non è stata sufficiente perché è alta di statura…una Verana sarebbe morta di sicuro-
         -Vuoi dire che ci ha salvato il fatto che siamo più alti?- Chiese Treodor.
         -Sì, vi siete resi conto in tempo di quello che stava accadendo, ci vuole più veleno per uccidervi di quanto ce ne voglia per noi che siamo molto più bassi e questo l’assassino non l’ha calcolato…quindi anche tu sei stato esposto?-
         -Sì, esattamente come Ṡénza e Krio, ma io non riuscivo nemmeno a muovermi, invece lei ce l’ha fatta ad avvertire Cleria e Tril-
         -Tu adesso stai bene?-
         -Sì…-
         -Fammi sentire-
Prescilla irradiò Treodor, poi aprì gli occhi e disse:
         -Tu forse all’inizio stavi peggio di lei, ma il tuo organismo poi ha smaltito il veleno molto velocemente, si è abituato-
         -Forse anche perché è più grosso e muscoloso di Ṡénza?- Chiese Tril.
         -Non solo, il suo corpo ha creato una vera e propria difesa, questo veleno non funzionerà la prossima volta su di te Paichiano, lo stesso penso sarà per Krio, mentre Ṡénza è ancora in pericolo-
         -Interessante…- Commentò Treodor soddisfatto di sé.
Ṡénza lentamente aprì gli occhi e appena prese conoscenza di dove era si alzò a sedere sul letto.
         -Cosa è successo, perché mi trovo qui?-
         -Calmati Ṡénza, sei svenuta perché non avevi smaltito il veleno-
         -Treodor come ti senti?-
         -Io sto bene, sembra che il mio corpo si sia abituato, dice Prescilla che non può più uccidermi, mentre tu sei ancora in pericolo-
         -Ah bene, ed io che credevo che il mio corpo fosse inattaccabile…quindi hai prodotto gli anticorpi…buon per te!-
         -Quando ti sarai ripresa vorrei che tu mi raccontassi cosa hai scoperto…- disse Prescilla quasi in tono di scusa.
         -Ho bisogno di un posto tranquillo dove elaborare i dati che ho raccolto e adesso mi sento un po’ confusa…ma soprattutto abbiamo bisogno di un luogo sicuro. Sono convinta che in questa faccenda sia coinvolto qualche Verano, perché altrimenti non so spiegarmi come abbiano potuto attentare alla nostra vita così facilmente-
         -Hai perfettamente ragione mia cara, ma non ti angustiare, ho io la soluzione, appena te la sentirai vi condurrò in un posto sicuro dove nessuno avrà il coraggio di nuocervi-
         -Adesso sto bene, vorrei mettermi all’opera quanto prima …-
         -Allora seguitemi-
Ṡénza si alzò a fatica, ma più il tempo passava, più le forze tornavano. Prescilla li condusse fuori dal palazzo reale e dopo poco che camminavano presero una stradina che si inoltrava nel bosco di simil-conifere. Krio si guardava intorno e muoveva la sua coda in modo spasmodico, sperando di essere compreso.
         -Prescilla…Krio dice che ci osservano…- tradusse Ṡénza.
         -Non preoccupatevi non vi succederà nulla, sono Verani curiosi, ma sanno chi siete e dove vi sto portando-
         -E dove ci stai portando?- Chiese Tril.
         -Al tempio degli sciamani, lì sarete al sicuro, nessuno oserà disturbarvi o attentare alla vostra vita-
Dopo venti minuti che camminavano in quella foresta, si ritrovarono in una radura con un prato curatissimo all’inglese dal quale sbucò fuori come dal nulla una costruzione molto simile ad un tempio greco. La costruzione mostrava colonne tortili, nel frontone spiccavano dei disegni colorati di uccelli simili all’upupa e vari fiori simili a gigli, gli stessi che contornavano il tempio.
         -Sono i simboli reali…- Disse Tril.
         -Sì, sono il simbolo della nostra società…dovete sapere che il nostro modo di vivere è ispirato a quello di questo favoloso volatile: il Lyr. I Lyr si cibavano delle bacche del fiore sacro, il Raha. In passato avevano colonizzato tutto il pianeta e il loro tessuto sociale era molto complesso con delle gerarchie ben precise ed un’unica regina che governava sopra tutti e tutto-
         -Quindi un matriarcato- Commentò Ṡénza.
         -Esattamente. Infatti anche nella nostra società è la nostra regina che comanda-
         -Ma sarebbe succeduto un maschio…se il principe Fertel…- Aggiunse Ṡénza.
         -Sì perché la famiglia reale è una famiglia di sciamani molto potenti che ormai regna da secoli e quindi adesso non conta più se l’erede è maschio o femmina…anche se non era mai nato un erede maschio…prima…-
         -Quindi stavate per cambiare le regole solo per una successione…-
         -…nessuno ci aveva riflettuto, la regina è ancora giovane e regnerà ancora per molto…forse se Fertel fosse vissuto abbastanza avrebbe dato vita alla progenie che poi avrebbe ereditato la corona-
Prescilla divenne subito triste, allora Tril cercò di distrarla.
         -Dove sono il re e la regina, come mai non ci hanno ricevuto?-
         -Hanno chiesto la privacy totale per il loro dolore…non ci è permesso disturbarli, né vi posso rivelare dove sono…spero che potrete comprendere-
         -Certamente Prescilla- Rispose pronto e diplomatico Tril.
         -Ma questi Lyr dove sono? Non ne ho visto nemmeno uno…- Commentò Treodor.
         -Estinti- rispose lapidaria Prescilla e cambiò discorso -ma prego, entrate, vi porterò nella vostra camera…purtroppo vi chiedo umilmente scusa per l’inconveniente, al momento abbiamo solo una stanza e dovrete dividerla…è molto grande e starete assolutamente comodi, presto ve ne sarà assegnata una per coppia-
         -Non preoccuparti per il disturbo, va benissimo anche così- Commentò Ṡénza che sperava di non rimanere sola con Treodor.
         -Ṡénza, non se ne parla nemmeno, avrete le vostre camere, altrimenti mi offendo. Domani due sciamani lasceranno il tempio perché hanno finito la loro preparazione, ci sarà anche una grande festa. Non trovate che sia davvero provvidenziale?-
         -Sì davvero una fortuna…- commentò Ṡénza cercando di tenere a freno il tono sarcastico.
         -Perché se ne vanno?- Chiese Cleria, che invece era felicissima di poter stare da sola con Tril di nuovo.
         -Questo tempio è stato costruito per preparare i futuri sciamani alle loro funzioni di creatori di energia dall’Ergon e per assolvere a tutti i compiti fondamentali per il nostro popolo, sotto la guida della regina. Qui imparano ad utilizzare i loro poteri, devono seguire un certo percorso fino a che raggiungono la vera consapevolezza di chi sono e del loro compito. Dopo, se vogliono, possono andare ad abitare nel palazzo reale, però la loro ultima sera devono passarla qui a meditare, quindi dovrete avere pazienza fino a domani-
         -Credimi, non sarà un problema- Commentò Tril che sorrideva fra sé, perché avrebbe passato un po’ più di tempo con Ṡénza. Cleria e Treodor sospirarono, ma non aprirono bocca.
         -Prego entrate, lasciate che vi mostri la vostra nuova dimora-
Appena varcata la soglia del tempio Ṡénza, Tril ed i Paichiani rimasero di sasso quando videro che cosa si ergeva nel grande atrio che fungeva anche da ingresso. Le parole non sarebbero servite a descrivere quello che si trovarono davanti, ma Treodor esclamò:
         -Porcaccia la miseria. manca poco mi prendo un colpo!-
Tril scosse la testa e pensò: -barbaro…-
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Eccoci arrivati su Vera che come Reugian è un pianeta popolato da veri ecologisti 😊 scherzi a parte mi piace l’idea di indigeni che una volta tanto hanno rispetto del proprio ambiente, non sarà lo stesso su Terzia che per altro ricorda proprio la Terra.
Cleria cerca in modo raffinato di accalappiare Tril, anche se è davvero un’impresa, invece Treodor da pseudo-maschio latino fa capire molto bene le sue intenzioni…ecco però che la situazione si complica e cercano di farli fuori tutti e quattro…non ho tantissima esperienza di thriller e gialli, spero di non rendere il tutto troppo pensate nel tentativo di descrivere le prove e gli indizi.
Alla prossima
Ciaux
 
Altair

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Capitolo 7
*** Il tempio dei Lyr e dei Raha. Primi indizi. ***


Quando varcarono la soglia del tempio si trovarono davanti un’enorme Lyr in simil-marmo con sguardo minaccioso che portava nel becco un Raha, il fiore sacro, fatto di un metallo simile all’oro bianco. Krio mugolò, Treodor in modo teatrale e mettendo la mano sul lato destro del petto disse:
         -Porcaccia la miseria manca poco mi prendo un colpo!-
         -Smetti la di fare la scenata, è una splendida statua e rappresenta il simbolo della loro società- Disse Tril per rimediare alla figuraccia.
         -Esattamente! Questa è la raffigurazione fedele della prima regina dei Lyr. Nel becco mostra il Raha, il fiore sacro simbolo di abbondanza e fertilità, perché le sue bacche erano il cibo di questi favolosi volatili…anche noi le utilizziamo molto-
         -Anche tutto il tempio è stato scavato nella roccia? E chi lo ha realizzato?- Chiese Ṡénza che immaginava dei poveri Verani che lavoravano senza sosta frustati dagli sciamani, come più di duemila anni fa gli Egiziani sulla Terra.
         -Sono stati gli sciamani stessi, uniti produciamo l’energia necessaria per scavare la roccia. In passato dei Verani comuni ci hanno provato, ma era un processo molto lento e faticoso-
         -Sbaglio o non tutti possono diventare sciamani?- Chiese Ṡénza.
         -No, non tutti e la famiglia reale è la più potente, infatti la regina è colei che riesce a capire se una bimba od un bimbo Verano possono diventare sciamani. E’ un rito che si compie ogni cinque anni-
Ṡénza realizzò che siccome Vera era come Marte ogni anno sarebbe corrisposto a due sulla Terra, per un totale di dieci anni.
         -Sono capitati mai componenti della famiglia reale che non fossero in grado di diventare sciamani?- Chiese Cleria.
         -No, ci sono state regine più o meno potenti, ma tutti i discendenti sono sempre stati portatori di tale potere, infatti di solito è ereditario ed è per questo che non tutti possono diventare i consorti della regina-
         -Quindi una futura regina ha un solo compagno in tutta la vita?- Chiese Treodor quasi dispiaciuto.
         -No, non funziona così, la regina prima di scegliere può avere vari amanti-
         -Questa sì che è saggezza!- Replicò Treodor sperando di rimediare alla figuraccia di prima.
         -Non è la regola che preferisco…- Commentò Prescilla un po’ infastidita.
         -Quindi spesso la regina è costretta a sposarsi per dovere…- Disse Ṡénza
         -Sì…tutta la sua vita è un dovere verso di noi…altrimenti non sarebbe una vera regina- Commentò Prescilla che avrebbe continuato all’infinito di parlare delle usanze Verane, se Tril non fosse intervenuto saggiamente.
         -Cara Prescilla credo che sia fondamentale che Ṡénza si metta subito a lavoro…-
         -Sì è giusto, seguitemi, prima vi mostrerò la vostra stanza, poi il refettorio ed infine il luogo che Ṡénza potrà usare per le sue indagini-
Prescilla si avviò verso un’entrata molto stretta alla loro sinistra, passarono in un corridoio austero costellato di porte e lo percorsero tutto fino ad una porta più grande delle altre.
         -Venite questa è la mia stanza, quando ho bisogno di riposo dai miei doveri di consigliera. Non è bella come quelle del palazzo reale, ma è molto grande e sarete comodi-
La struttura della camera era quella standard: un grande letto ovale, una grande vasca, uno scrittoio ed una porticina per il gabinetto, le mura però erano di un triste simil-marmo bianco. Treodor bisbigliò a Ṡénza.
         -Guarda che letto grande, c’è grande spazio di manovra-
Ṡénza fece finta di inciampare e gli tirò una gomitata nell’addome, ma Treodor non lasciò scappare un lamento, il messaggio però era arrivato piuttosto chiaro.
         -Bene, seguitemi, vi porto nel refettorio, potrete rifocillarvi un po’-
Tornarono indietro e passarono di nuovo davanti alla gigantesca Lyr che continuava a fissarli con biasimo e si ritrovarono in un’altra immensa stanza con lunghe file di tavoli, sul fondo occhieggiavano tre porte ovali.
         -La porta centrale sarà la tua stanza privata per studiare gli indizi del caso, ma prima vorrei sapere cosa vi posso offrire-
         -Avete birra di bacche?- Chiese Treodor senza ritegno.
         -Sì certo, ma non di bacche qualunque, bacche di Raha, è buonissima-
         -Per me no grazie, non reggo l’alcol ed ho molto da fare- Disse Ṡénza.
         -Cosa ti faccio portare?-
         -Sto bene così, anzi vorrei cominciare subito a studiare tutti i dati che ho raccolto-
         -Molto bene, presto anche noi sciamani cominceremo le nostre indagini, sarà interessante confrontare i ritrovamenti-
Prescilla batté le mani per tre volte ed in poco tempo arrivò un Verano che portava tre boccali, Ṡénza si avviò verso la porticina ignorando Tril che insisteva per seguirla anche lì. Cleria lo bloccò dicendo:
         -Non hai capito che vuole stare da sola? La raggiungerai più tardi-
Cleria si era accorta che non doveva essere andata bene con Treodor e non voleva di certo che Tril la consolasse.
         -Bene, miei graditi ospiti, adesso vi devo lasciare, ma potete ordinare cosa volete, se battete la mano una volta sola arriverà qualcuno per esaudire le vostre richieste, più di una volta significa la quantità di boccali di birra di Raha…è talmente gradita da tutti i nostri ospiti che abbiamo deciso di velocizzare con questa convenzione. Però ti raccomando Tril di non superare i tre boccali…ricordi cosa è successo l’ultima volta?-
         -Cosa è successo?- Chiese Cleria curiosissima.
         -Qualcosa che non ti aspetteresti mai da un Kreosiano, almeno per quello che ne so io…Tril cominciò a fare la corte spietata ad una delle nostre cameriere…non certamente la più bella…-
         -Che cosa? Meno male siamo noi i poveretti che abbiamo bisogno di un compagno…allora anche tu…- Commentò Cleria a denti stretti.
         -Ero ubriaco…non ricordo assolutamente cosa ho fatto ed ho detto-
         -Ti sei messo in ginocchio ed hai cominciato a parlare di certe alghe del tuo pianeta e quanto viscida sembrava la sua pelle…un qualcosa di ributtante per le nostre orecchie Verane…- Disse Prescilla tentando di non ridere.
         -Ecco…le alghe di Kreos sono coloratissime…ed avere una pelle molto viscida per i Kreosiani è un segno distintivo di bellezza…volevo essere romantico…credo-
Tutti risero meno Cleria, era su tutte le furie, Tril si era dichiarato ad una stupida nanerottola bionda mentre poteva avere una splendida è coraggiosa Paichiana blu ed arancione, ma si trattenne da strangolarlo in diretta e chiese:
         -Poi com’è finita?-
         -Non poteva corteggiarla è sposata…altri si sono offerti ed offerte al suo posto…ma lui era proprio preso da quella ragazza…poi però è svenuto e lo abbiamo portato in camera-
         -Era molto dolce…almeno mi sembra…non ricordo molto…- Tril era in imbarazzo totale, riteneva un segno di debolezza ricercare la compagnia di qualcuno in senso romantico.
         -Adesso scusatemi i miei doveri di sciamana mi chiamano, vi pregherei solo di non fare troppo rumore, in questo momento molti futuri sciamani stanno lavorando su loro stessi per migliorare i loro poteri-
Prescilla si congedò e lasciò Cleria, Treodor e Tril a bere, Krio si sistemò sotto un tavolo con i sensi in allerta.
         -Questa birra è buonissima, meglio di quella della Bluer!- Commentò Treodor chiassoso. Contemporaneamente Ṡénza chiuse finalmente la porta dietro di sé tirò e un sospiro di sollievo, in certi momenti gli mancava la sua solitudine perfetta conosciuta su Xiar. Come per magia una specie di fiaccola si accese sospesa in aria ed illuminò una stanza spoglia, senza finestre, con solo una specie di scrivania appoggiata al muro di fronte e due sedie. Caricò bracciale e tiara con alcuni zirconi che aveva portato con sé per ricreare un laboratorio di analisi ed un computer temporanei. Occorreva investigare a trecentosessanta gradi. Una sorta di accumulatore di energia grande come un bottone avrebbe mantenuto funzionanti gli strumenti investigativi anche in mancanza del suo bracciale Xiariano. La priorità era contattare al più presto Kara per far aggiornare i dati in suo possesso con le sequenze di tutti i DNA possibili, non solo quelli dei sistemi vicino a Krio, ma di tutta la Trixtar. Kara ovviamente arrivò subito nei suoi pensieri.
         -Sono qui con te, come sempre-
         -Il DNA di questa misteriosa amante non è né Verana, né Terziana, non riesco ad identificarlo, avrei bisogno di più dati possibile…-
         -Ti farò avere ciò che ti serve, ma ci vorrà un po’di tempo. Ti trasmetterò i dati come ho fatto con le coordinate e le nozioni per raggiungere Xiar dalla Terra-
         -Perfetto, allora sarà facile…mi chiedevo…cosa sa Prescilla di Fertel e le sue faccende private? Vorrei farle meno domande possibili…-
         -Non molto per la verità, Fertel non aveva simpatia per Prescilla e non voleva che si immischiasse nei suoi affari…sembra che il nostro principino avesse molte bravate da nascondere…dovrai farle delle domande dirette purtroppo, non posso rivelarti i suoi pensieri-
         -E se non mi volesse dire la verità?-
         -Lo farà, non temere, crede molto in te, dice di percepire delle vibrazioni positive, le sei piaciuta subito-
         -Menomale, ho bisogno di collaborazione, altrimenti non ne verrò mai capo…è un caso molto complesso ed io non ho mai dovuto occuparmi di tutti i dettagli in questo modo…-
         -Non dimenticare che Tril è un genio, ti sarà molto di aiuto-
         -Hai perfettamente ragione, lo farò prima possibile…ma tu hai visto? Cleria ha sviluppato interesse…-
         -Sì ovviamente, posso leggere tutti i vostri pensieri, ma proprio per questo non posso dirti tutto, non è giusto verso gli altri…-
         -Quindi non puoi dirmi cosa pensa veramente Tril di Cleria, di me e di Treodor?-
         - Non preoccuparti, te ne accorgerai. Devo dire che non ho mai visto Tril così confuso su se stesso, ma è un bene, era l’ora che cominciasse un po’ a maturare-
         -Ok…niente più domande sui miei compagni di avventura…sai mica come funzionano le impronte dei Verani?-
         -Le impronte? Come quelle dei terrestri e degli Xiariani…-
         -Sembrano tutte uguali-
         -Chiedi a Tril lui saprà aiutarti-
         -Prima ci provo da sola-
Nel mentre i Paichiani e Tril bevevano allegramente, erano tutti e tre felici, tanto che Cleria aveva cominciato a parlare troppo.
         -Perché ti piaceva quella naner…Verana?-
         -Ti dico che non ricordo! Se ti dicessi che nemmeno saprei riconoscerla? E’ stato un momento di follia dettato dall’alcol, niente più, non ho bisogno di una compagno o di una compagna…-
         -Secondo me ti sbagli e su Kreos sono tutti tristi, ecco perché ci sono sempre disordini e casi di isteria-
         -Come sai queste cose?-
         -Non ricordi? Me ne hai parlato tu il giorno che ci hai salvato…cercavi di trovare punti in comune tra i Paichiani e Kreosiani per restarci più simpatico-
         -Bé…era a rischio la mia vita, chissà cosa mi sarei inventato per tenervi buoni ed apparire ai vostri occhi come voi…più o meno -
         -Quindi non era vero?-
         -Certo che è vero…non siamo violenti come voi, ma non sono rari i suicidi soprattutto dei governanti ed a volte capita che qualche città rimanga senza guida per un po’ di tempo e di qui nascono i disordini…che spesso si trasformano in vere e proprie guerre tra città vicine…un po’ come succede tra i vostri clan-
         -Quindi se ci somigliate, anche voi forse avreste bisogno di avere dei compagni per la vita invece di vivere soli, tristi e vendicativi!-
         -Non puoi capire Cleria…-
         -Invece Ṡénza capirebbe?-
Krio da sotto il tavolo drizzò le orecchie come due radar, tutto quello che riguardava la sua amica riguardava anche lui.
         -Cosa vuoi dire?-
         -Secondo me ti piace e non lo vuoi ammettere- Rispose con un sorriso amaro Cleria.
         -Poco importa c’ero prima io!- Disse Treodor.
         -Ma di cosa parli? Non starebbe mai con un ammasso di muscoli senza cervello come te!- Rispose Tril irritato.
         -Invece con uno come te che non sai se è tua moglie o tuo marito sì?- Ribatté offeso Treodor.
         -Cosa c’entro io…io non ho bisogno di nessuno! E adesso scusatemi sono sicuro che Ṡénza abbia bisogno di me…bé…per le indagini ovviamente-
         -Sì vai…tanto non ti vuole…lei non vuole nessuno di questa dimensione…lei vuole il suo David, un maschio!- Disse Treodor quasi urlando.
         -Abbassa la voce fratellone...altrimenti i nanerottoli si arrabbiano-
         -E tu non fai nulla? Lasci che se ne vada da Ṡénza così?-
Tril ormai era entrato nella stanza dove si trovava Ṡénza e non poteva più sentirli.
         - Ṡénza non mi preoccupa, mi ha detto che non è interessata a Tril…credo davvero che pensi solo a quel David…però per sicurezza…non è che potresti cercare di distrarla un po’?- Chiese Cleria.
         -Mi ha detto che è offensivo che io abbia un interesse e non voglia legarmi a lei con una storia…-
         -Non è una Paichiana…ma posso capirla-
         -Certo sei proprio monoandrica sorellina…-
         -Non posso farci niente…sono così e basta-
         -Non mi era mai capitato di essere rifiutato così da una femmina…prima ero offeso, adesso ho in mente solo una cosa: conquistarla…chissà cosa verrebbe da una nostra unione…-
         -Vorresti seriamente unirti a quella mezzosangue? Allora fai sul serio-
         -Non lo so…mi ha detto che loro non producono uova, ma crescono il piccolo dentro di loro e poi quando è pronto esce…quindi non so se potremmo mai avere dei discendenti…ma mi affascina molto e poi ha delle rotondità così particolari e sembrano così morbide-
         -E’ solo riserva di grasso! E poi deve essere terribile avere qualcosa che ti cresce dentro e si nutre di te…sembra che sia un a specie di parassita-
         -Esagerata…comunque le sue rotondità sembrano piuttosto toniche-
         -Forse è per questo che piace a Tril, forse gli ricorda qualcosa dei Kreosiani-
         -Veramente non saprei…so solo che dovrò agire d’astuzia e dovresti farlo anche tu…perché quando siete soli non fai ubriacare Tril, così ci diamo una mano a vicenda-
         -Ottima idea…anche se non è proprio il massimo…vorrei che si ricordasse di un nostro incontro d’amore…e vorrei avere una vera storia con lui-
         -Non capisco cosa ci trovi…ma le monoandriche sono strane…voler stare con un solo partner per tutta la vita deve essere così noioso…e lui nemmeno è maschio-
         - Ṡénza mi fa quasi pena, forse non ti aiuto!-
         -Tu pensa al tuo Tril, cosa vuoi che sia, poi magari potrei diventare monogamo come te-
Si misero a ridere entrambi sonoramente. Krio abbassò le orecchie disturbato da quei suoni molesti, non riusciva a capire a pieno, ma sentiva che forse era il caso di riportare tutto a Ṡénza, al momento giusto.
Appena entrato nella stanza, Tril rimase un attimo ad osservare l’immagine davanti a se: Ṡénza era seduta davanti al computer che giocava con un ciuffo dei suoi capelli. La mezza Xiariana era immersa nei suoi pensieri, il bagliore della torcia sciamana illuminavano quel viso sognante, aveva un che di magico e poetico. Tril non capiva a pieno i suoi sentimenti verso di lei, tra questi sicuramente c’era l’ammirazione ed un forte istinto a proteggerla da tutti i mali. Quasi gli venne di abbracciarla, ma lei si girò e lui rimase impalato con un sorrisino idiota dipinto sul volto da Xiariano.
         -Ah Tril quant’è che sei qui? Volevo chiamarti, tu le sai distinguere le impronte dei Verani? A me sembrano tutte uguali…-
         -Sono appena entrato… stavo guardando le impronte...ma scusa a che risoluzione sono le immagini? Così è sicuro che non puoi distinguerle…-
         -Tril è proprio vero che sei un genio!-
         -Veramente ti ho suggerito una cosa banalissima…devi cambiare i parametri del bracciale…e poi perché le guardavi manualmente? Il computer avrebbe fatto la ricerca per te-
         -Ok ok…mi sono persa un attimo...non è come un computer terrestre…faccio subito come hai detto-
Ṡénza appoggiò le mani su una specie di tastiera olografica e l’immagine sullo schermo si ingrandì, in un attimo il computer aveva rilevato una decina di impronte diverse, più una che si distingueva decisamente dalle altre. Molto probabilmente era dell’aliena che aveva avuto rapporti col principe.
         -Fantastico! Adesso abbiamo una pista, dobbiamo parlare con tutte le persone che hanno accesso alla stanza del principe, anzi tutti quelli che vivono e lavorano in questo palazzo, dobbiamo scoprire se ci sono degli alieni a parte i Terziani-
         -Non devi fare tutto da sola, come vedi posso esserti molto utile, non siamo stati mandati a caso, non ti sembra?-
         -Hai ragione Tril, grazie!-
Ṡénza lo abbracciò senza riflettere e gli diede un bacio sulla guancia. Un brivido percorse la schiena di Tril che era tentato di prolungare quell’abbraccio e capire finalmente cosa passasse per la testa di quella creatura così particolare, ma gli mancò il coraggio e la lasciò andare.
         -Andiamo mi è presa una fame!-
Tril e Ṡénza uscirono dalla stanza laboratorio e videro una scena al quanto comica, Treodor era sdraiato sopra un tavolo che rideva e Cleria seduta per terra, un gruppo nutrito di Verane e Verani si erano radunati intorno a loro e li guardavano divertiti.
         -Cleria, Treodor! Datevi un contegno per favore!- Disse Tril esasperato.
In quel momento arrivò anche Prescilla con sguardo preoccupato, si rivolse subito a Ṡénza.
         -Abbiamo studiato la stanza…sappiamo che il nostro principe si dava alla pazza gioia…sappiamo che non era solo…ma non capiamo chi fosse con lui…tu lo sai vero?-
         -So che non era solo, ma la presunta amante non è né Verana né Terziana…anche se ho trovato dei capelli neri-
         -Sei sicura che non siano di una Terziana? Perché non me li hai mostrati subito? –
         -Prima di tutto è molto probabile che un tuo simile abbia cercato di uccidermi, non ero proprio propensa a parlare quando mi hai soccorso e poi non volevo allarmarti inutilmente-
         -Vorrei vedere quei capelli…-
Ṡénza guardò Tril il quale annuì, nel mentre Cleria e Treodor si erano avvicinati un po’ barcollando incuriositi.
         -Eccoli, li tenevo in questa busta di energia al sicuro-
Prescilla estrasse il campione dalla busta si concentrò un attimo, un bagliore illuminò la sua mano.
         -E vero non è Terziano…anche se ci sento qualcosa di familiare che non so spiegarti…-
         -C’è qualche aliena che vive qui su Vera?-
         -Non che io sappia…anche se il principe Fertel non mi raccontava tutto…so che doveva arrivare un pacco importantissimo non so da dove e non ho mai saputo cosa fosse…forse era qualche esotica femmina aliena…conoscendolo non si faceva mancare nulla…non era sposato, da noi non è immorale avere rapporti anche con alieni…anche se forse un principe non dovrebbe intrattenersi proprio con chiunque…-
         -Ma senti il principino! Era di larghe vedute- Commentò Treodor che fu colpito in stereo da Cleria e Ṡénza una da destra ed una da sinistra con i gomiti.
         -Grazie ragazze adesso sì che mi sento meglio…non male contro la sbornia-
Ṡénza commentò subito impedendo a Treodor di lamentarsi ulteriormente.
         -Non ritengo che l’assassina sia questa aliena, ho trovato il veleno anche nel calice a lei destinato…ma qualcuno è entrato ed ha portato via il cadavere dell’aliena in fretta e furia…sono sicura che ci siano più parti coinvolte. Ho bisogno di parlare con tutte le persone che hanno accesso alla stanza del principe. Per sicurezza devo rilevare le impronte di tutti gli abitanti del palazzo-
         -Nessun problema, domani ci metteremo tutti a tua disposizione, ho fiducia in te. Adesso godetevi il nostro cibo, mi sono occupata personalmente dei menù, saranno cibi il più possibile simili ai gusti di Kreosiani e Paichiani…non conosco quelli dei terrestri ma degli Xiariani sì-
         -Non preoccuparti Prescilla andrà bene- disse Ṡénza che ormai si era abituata a qualsiasi cosa.
La cena finì tardissimo, i Verani non la finivano di subissare di domande Ṡénza riguardo Marte e la Terra perché avevano saputo che il sistema solare terrestre era simile al loro.
         -E quindi anche questo Marte ha due satelliti, ma non ci vive nessuno?- Chiese una giovane Verana con gli occhi grandi ed espressivi.
         -E’ così, forse un tempo, ma al momento i terrestri ci hanno mandato solo dei robot e non ne sappiamo abbastanza-
         -E cosa aspettano ad andarci?-
         -Sulla Terra non esiste l’Ergon e sono molto indietro con la tecnologia…-
Tutti i giovani Verani presenti non si capacitavano di come fosse possibile che i terrestri fossero così regrediti-
         -I terrestri hanno tante qualità, ma perdono troppo tempo a litigare tra di loro, altrimenti ci sarebbero già arrivati su Marte-
A quelle parole la testa di Treodor fece un sonoro tonfo sbattendo sul tavolo e rimase lì com’era russando.
         -Forse è il caso di avviarci alla nostra stanza, io penso a Cleria, ci pensi tu a Treodor che sei più forte?-
         -Sì certo Tril-
Ṡénza sollevò il Paichiano come se fosse niente, diede la buona notte e si avviò verso la stanza tra gli sguardi sorpresi di tutti.
         -Ehm…sapete com’è… i terrestri sono molto forti…anche più degli Xiariani- Disse Tril sorridendo come un beota, si caricò Cleria su una spalla e salutò tutti.
Una volta giunti nella camera, Ṡénza appoggiò Treodor sul lato più esterno del letto e disse:
         -Metti qui Cleria e poi ti ci metti tu, voglio stare lontano da Treodor più possibile-
         -No problem…allora non ti piace? Nemmeno un po’?-
         -Bé ecco…-
         -Non ci posso credere, ti piace quel bell’imbusto che non capisce niente e pensa che tutti dobbiamo accoppiarci allegramente senza pensare alle conseguenze?!-
         -Parla piano, lo svegli. Non posso dire che è brutto…credevo che piacesse a te…-
         -Stai scherzando vero?-
         -Dai, brutto non è…-
         -Senti non importa il suo aspetto, non importa che sia maschio o femmina, non mi attira è troppo rozzo e fissato…-
         -Nemmeno Cleria ti interessa?- Ṡénza voleva sapere cosa frullasse in testa al mezzo Kreosiano.
         -Voglio bene a Cleria, sono entrambi splendidi esemplari della loro specie, ma come te lo devo dire che non voglio un compagno od una compagna?-
         -Allora come ti spieghi i tuoi genitori? Loro si sono amati…pensi di non assomigliargli in questo?-
         -Li ho odiati per molto tempo…i Kreosiani li ritenevano pazzi, sono stati allontanati-
         -Allontanati?-
         -Il mio genitore Xiariano era in missione su Kreios, ha passato molto tempo con il mio genitore Kreosiano per mettere fine ad una guerra che aveva coinvolto non so quante città…ed invece di pensare a risolvere quel grave problema, quei due hanno perso il loro tempo prezioso ad innamorarsi!-
         -E a far nascere te…ti vorranno bene di sicuro-
         -Non lo so…devi capire che non mi hanno cresciuto loro…i Kreosiani glielo hanno impedito…sono stati esiliati ed io sono rimasto solo…per fortuna potevo trasformarmi in Kreosiano…così mi hanno tollerato…-
         -Non sapevo niente, Kara non mi ha detto…-
         -Le ho chiesto io di non farlo…lei è venuta in mio soccorso, ha cercato di farmi capire cosa è successo…ed io piano piano mi sono reso conto che non è giusto giudicare così, che gli altri devono essere liberi di essere loro stessi…infatti adesso vorrei incontrarli, ma non so dove si trovano…io credo che Kara lo sappia e non capisco perché non me lo vuol dire …-
Tril era tristissimo, non piangeva ma si vedeva che era devastato e stanco della giornata.
         -Non preoccuparti di questo ora, li troveremo te lo prometto, adesso riposiamo-
         -Mi mancano Ṡénza…li ho trattati malissimo…hanno cercato di parlarmi anche a rischio di essere scoperti dai Kreosiani…ma io li ho respinti ed ora forse non mi vogliono più vedere-
         -Sono sicura che non è così e sono sicura che ti amano, vieni andiamo a dormire, siamo stanchi, quando questa storia sarà finita ti aiuterò a trovarli-
         -Grazie…ma non so se riusciremo e non credo che chiuderò occhio-
         -Sì che ci riusciremo, vieni, stasera ci penso io a te, non come compagna tranquillo, ma come amica-
Tril si sdraiò vicino a Cleria ma si girò vero Ṡénza che lo raggiunse subito. Non ci fu bisogno di parlare, Ṡénza lo abbracciò, con la sua forte empatia cercò di trasmettergli tutti i suoi pensieri positivi e un po’ di quella tenerezza che raramente il mezzo Kreosiano aveva conosciuto. In poco tempo si addormentò come un bambino. Ṡénza però captò qualcosa che era passato inosservato, un sentimento di Tril per lei che andava oltre l’amicizia e ne rimase confusa e preoccupata. Si addormentò a fatica, Cleria l’avrebbe odiata per sempre.
Ṡénza aprì gli occhi e si trovò ancora abbracciata a Tril che aveva perso la sua forma di Xiariano ed aveva assunto il suo aspetto originario, quello che nemmeno lui aveva mai visto. Era simile ad uno Xiariano ma la pelle non era dura come il metallo, anche se ne preservava il colore, era invece un po’ viscida e la tunica copriva sicuramente i due organi maschili e femminili. Non era affatto ripugnante come una lumaca, anzi aveva dei bei lineamenti androgini, con i capelli lunghi sarebbe sembrato una donna. Ṡénza si accorse che Cleria si stava svegliando, si allontanò prontamente da Tril e rimase in ascolto. Cleria aprì gli occhi e si trovò di fronte il vero Tril, quello che da sempre nascondeva agli occhi di tutti e provò tenerezza ed attrazione per quei lineamenti femminei, non riuscì a trattenersi dal carezzargli il viso. Ṡénza sentiva i sentimenti di Cleria e rimase affascinata da come una guerriera spietata come quella, riuscisse ad essere così sensibile ed amorevole. Tril al contatto si svegliò e allora Cleria fece finta di dormire, non voleva che lui sapesse che l’aveva visto come realmente era. Appena il mezzo Kreosiano prese coscienza si trasformò subito in Xiariano, la sua pelle si fece metallica, i suoi tratti del viso e del fisico più spigolosi e mascolini.
Mentre Ṡénza, Tril e Cleria fingevano di dormire, Treodor si svegliò a sua volta e senza farsi grossi problemi disse:
         -Bè, ma che è successo ieri sera? Che ci faccio vicino a Cleria?-
         -Abbiamo bevuto troppo-  Rispose sua sorella.
         -Che ore sono? Come mai nessuno ci ha svegliato?- Chiese Ṡénza.
         -Ci hanno lasciato riposare…ieri è stata una giornata pesante…è un modo per mostrarci riguardo, non verranno a chiamarci- Commentò Tril.
         -Dobbiamo andare subito da Prescilla. Avrei bisogno di fare una bagno, ma come faccio con voi tutti qui?- Disse Ṡénza.
         -Per noi non è un problema fai pure- Disse Treodor beffardo.
         -Ho capito- Disse Ṡénza e subito dopo si avvicinò alla vasca, la riempì del liquido blu e si immerse completamente vestita, per uscire poco dopo completamente asciutta e rinfrescata.
         -Muovetevi, non abbiamo tutto il tempo del mondo!-        
Ṡénza non aspettò risposta ed uscì dalla stanza come se avesse le ali ai piedi e raggiunse il refettorio seguita dal fedele Krio.
         -Peccato…è carina quando mostra quelle rotondità…- Commentò Treodor.
         -La smettete di sbavare per lei tutti e due…-  Disse Cleria, Tril invece non sbavava era dispiaciuto, la sera precedente tutto quello che aveva ricevuto da Ṡénza era un bell’abbraccio amichevole e consolazione, ma nemmeno capiva perché era deluso.
Ṡénza raggiunse il refettorio dove l’aspettava Prescilla circondata dagli sciamani.
         -Prescilla, sono molto dispiaciuta… noi…-
         -Non ti affliggere mia cara, avevate bisogno di riposare. Quando avrete mangiato verrete a palazzo, ho già ordinato a tutti i suoi occupanti di trovarsi nell’atrio principale nel primo pomeriggio-
         -Grazie Prescilla-
Dopo un lauto brunch Ṡénza si avviò al palazzo e con l’aiuto di Tril organizzò lo screening delle impronte, sempre sotto gli occhi attenti di Krio, Treodor e Cleria.
         -Sono presenti tutti gli occupanti del palazzo?- Chiese Ṡénza a Prescilla.
         -In realtà mancano gli sciamani che stanno trasformando l’Ergon, compreso il venerabile Rol, ma verrà da te appena può. Manca anche un membro della famiglia reale, la venerabile Shara cugina di Fertel…da qualche tempo ha deciso di vivere nel bosco, non so, pensi che sia utile anche la sua presenza?-
         -Cugina di Fertel? Quindi erede al trono?- Commentò Ṡénza.
         -In effetti sì…ma non ha mai voluto diventare sciamana, ha sempre detto che non le interessava…-
         -Quindi c’è un’erede femmina…- Precisò Tril.
         -Adesso sì…infatti sarà lei a sostituire la regina un giorno…o lo farà la sua progenie-
         -E non avete pensato che possa avere a che fare con questa storia?- Disse Ṡénza mentre Tril si mordeva le mani per non averla avvertita, un commento del genere non sarebbe mai stato gradito.
         -Vorresti insinuare che la venerabile Shara è la colpevole?- Disse Prescilla quasi alterandosi.
         -Non volevo essere offensiva, ma il mio compito non mi permette di escludere nessuna ipotesi, comunque non sto accusando nessuno, ma è necessario avere le sue impronte e dovrò farle delle domande, potrebbe anche conoscere dettagli che tu stessa Prescilla non conosci-
         -La nobile Shara voleva molto bene al principe Fertel, non potrebbe mai macchiarsi di un crimine tale-
         -Prescilla non voglio accusare nessuno ingiustamente, è solo la prassi, avevi promesso di assecondarmi per la buona riuscita delle indagini-
         -Come desideri Ṡénza, ma sono sicura che ti sbagli-
         -Ti ripeto che non ho formulato nessuna accusa e sarò felice di escluderla dalla rosa dei sospettati al più presto-
Prescilla annuì e si mobilitò per far chiamare Shara. Tril si avvicinò a Ṡénza e le parlò a bassa voce:
         -Stai attenta a cosa dici, c’è una venerazione assoluta per i governanti, anche da parte degli stessi sciamani, quasi come fossero dei…non puoi parlare così della cugina del principe-
         -Potevi avvertirmi prima, non trovi? Comunque devo vederla per forza, in realtà è la prima indiziata al momento-
         -Tu dici che potrebbero aver orchestrato tutto per far regnare una femmina e non un maschio come per tradizione?-
         -Esattamente, sei un genio Tril…ma potrebbe esserci altro-
         -Perché?-
         -Perché proprio ora?  Proprio quando ci sono problemi con i Terziani…insomma potrebbe essere tutto una coincidenza però…vedremo-
I Verani e le Verane del palazzo con calma e compostezza appoggiavano le loro mani ad una specie di tablet che registrava le impronte, esattamente come aveva fatto la stessa Ṡénza una volta sulla Terra. Ṡénza si era estraniata un attimo e pensava a David, a come si erano incontrati e quanto lui si era prodigato per aiutarla a scoprire la sua identità. Ṡénza infatti in quel frangente aveva perso la memoria e pensava di essere una comune terrestre. Per scoprire chi fosse aveva appoggiato la sua mano su un tablet e David aveva cominciato la ricerca sul database britannico e americano. Era così che aveva scoperto e ricordato chi fosse realmente e David l’aveva accettata anche se era un ibrido alieno-umano.
Dopo due buone ore avevano quasi finito di prendere le impronte e fu allora che si presentò Shara, tipica Verana bionda, con indosso una sorta di tunica con disegnati i Lyr ed i Raha. Lo sguardo era fiero, ma quando aprì bocca si mostrò molto gentile.
         -Sono a vostra disposizione, qualsiasi cosa io possa fare per aiutarvi, la farò, dobbiamo trovare chi ha ucciso il mio amato cugino, affinché giustizia sia fatta-
         -Ti ringrazio Shara, ti pregherei intanto di appoggiare la tua mano su questa superficie e poi vorrei chiederti di parlare in privato, tutto quello che sai del principe sarà importante- Disse Ṡénza. Shara annuì ed appoggiò le mani sul tablet.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
E’ sì, sembra proprio che tutti perdano la testa per Ṡénza…anche Tril, l’ermafrodita solitario…ma chi la spunterà? Il dolce ed intelligente Tril o il determinto e“maschio” Treodor? :-P E’ presto per dirlo!
Intanto le indagini sono cominciate proprio dalle impronte, come in un giallo terrestre, del resto Ṡénza ha imparato dal migliore: il detective David Pieri, un inglese con origini italiane (vedi “Senza Nome: le origini”).  Come se la caverà la nostra eroina? Questa volta da sola, in un pianeta lontano di una galassia di un’altra dimensione, senza il prezioso aiuto del suo David.
Ciaux
Altair

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Capitolo 8
*** Il cerchio si stringe ***


Dopo aver registrato le sue impronte, Shara condusse Ṡénza e Tril in una stanza per parlare liberamente. Shara era la prima sospettata perché, come cugina di Fertel, avrebbe ereditato il trono. Ad ogni modo faceva parte della famiglia reale ed i due investigatori dovevano andarci con i piedi di piombo o almeno era quello che pensava Tril.
         -Prescilla ti ha aggiornato su quello che abbiamo scoperto nella stanza di Fertel?- Chiese Tril con un tono molto calmo e gentile.
         -Sì…mio cugino era in compagnia di un’aliena…Prescilla mi ha detto che forse non è stata l’aliena ad ucciderlo-
         -Pensiamo di no, tu sai chi è?- Disse Ṡénza con un tono meno cortese.
         -Per la verità l’unica aliena che ho conosciuto era una Terziana, una certa Gila, Girta, non ricordo, che era interessata a Fertel…ma l’ho convinta a desistere- Shara si zittì un attimo e poi aggiunse:
-Se non sono stata soddisfacente, chiedete allo sciamano Rol, saprà sicuramente rispondere a questa domanda, ha sempre assecondato i capricci di mio cugino, fin da quando eravamo piccoli. Uno sciamano non dovrebbe comportarsi così…alcuni di loro approfittano del potere che hanno a palazzo per mettere bocca in faccende politiche ed influenzare i miei zii: il re e la regina-
         -Perché non sei mai voluta diventare una sciamana? Eppure tu hai sicuramente ereditato il potere- Ṡénza voleva arrivare al punto.
         -Vorrei vivere tranquilla, adoro le mie piante ed il palazzo non ne è mai privo grazie a me. I Raha erano quasi estinti a causa dei cambiamenti climatici del pianeta, ma grazie al lavoro dei miei avi ed in seguito grazie ai miei genitori questa pianta preziosa vive ancora. Vegliare sulla sua sopravvivenza è il mio compito adesso…non sono totalmente priva di poteri, ho imparato da sola a far crescere sane le piante ed è tutto quello che voglio fare-
         -Quindi i Lyr si sono estinti perché sono venuti a mancare i Raha- Commentò Ṡénza, Tril ascoltava in silenzio.
         -Sì, ma anche perché la stirpe che ha dato origine ai Teraziani gli dava la caccia!-
         -Vuoi dire che i Terziani sono Verani emigrati su Terzia?-
         -Dicono di sì…parliamo di tempi molto antichi…una parte di loro lasciò Vera, chi rimase qui dava la caccia ai Lyr-
         -Tu lo sapevi Tril?-
         -Sapevo che c’è una leggenda secondo cui i Terziani provengono da Vera, ma si parla di tantissimo tempo fa e non è chiaro cosa sia vero e cosa non lo sia. La stessa Prescilla mi ha sempre detto che nessuno ha le prove certe di questo-
         -Lo so che è così, mi sembra ovvio, non sono tanto diversi da noi fisicamente. Anche se non c’è armonia sul loro pianeta. Sono solo bravi a costruire macchine diaboliche, non hanno gli sciamani ed uccidono la natura intorno a loro-
         -Sembra che parli dei terrestri, non è vero Ṡénza?-
         -Uffa Tril…sì…è vero…ma non mi piace quando parli male dal pianeta di mio padre- Ṡénza sapeva che Tril aveva perfettamente ragione, ma sentir parlare male della Terra la irritava comunque.
         -Dove ti trovavi la notte in cui è stato commesso l’omicidio?- Chiese Ṡénza mentre Tril pregava mentalmente che Shara non si arrabbiasse.
         -Cosa facevo io? Non so… dormivo? Perché mi fai questa domanda?-
         -Pensiamo che qualcuno abbia portato via il cadavere dell’amante di Fertel e…-
         -Vorresti dire che sono andata lì, ho preso un cadavere e l’ho nascosto? Prescilla me lo aveva detto che mi avresti fatto domande offensive, ma non pensavo che arrivassi a tanto-
         -Credo soltanto che qualcuno si sia preoccupato della reputazione del principe, da come mi hai risposto capisco che non sei stata tu-
         -Certo che no e poi anche se lo avessero trovato con una femmina aliena, nessuno avrebbe osato dire nulla, tutti sapevano che aveva gusti strani, ma era il principe e non era sposato!-
         -Capisco…perdona i miei modi poco ortodossi, ma per fare bene il mio lavoro, devo porre domande offensive talvolta…adesso che succederà, dovrai imparare ad usare i poteri da sciamana?-
         -Purtroppo sì, mia zia potrà regnare ancora a lungo ma non è giovanissima…hai altre domande oltraggiose da formulare?- Chiese Shara con una certa calma di superficie.
         -Non per il momento, andrò a fare domande oltraggiose a Rol, grazie del suggerimento, sei stata molto utile per queste indagini e ti ringrazio infinitamente-
         -Ora va meglio…adesso scusatemi, le mie adorate piante mi aspettano-
Shara se ne andò senza indugiare oltre e lasciò soli i due investigatori.
         -L’aveva detto Prescilla di parlare con questo Rol, nemmeno si è presentato per le impronte- Disse Ṡénza.
         -Rol è un altro personaggio importante a palazzo ed ha le stesse funzioni di Prescilla, si alternano alla produzione di energia, sono sicuro che appena potrà, arriverà-
         -Andiamo a cercarlo noi-
         -Calmati Ṡénza, devi essere meno aggressiva, se sei gentile ottieni tutto quello che vuoi, altrimenti diventeranno un muro impenetrabile e nemmeno Prescilla potrà aiutarti. Credimi, ha veramente tanto fiducia in te e ci sarà di aiuto, ma non ha potere assoluto sui Verani-
         -Ok Tril, però dovevi prepararmi meglio-
         -Non c’è stato tempo con questi Paichiani sempre in mezzo, non riesco mai parlarti con calma da solo e poi…adesso che siamo soli volevo ringraziarti per ieri sera…-
         -…figurati siamo amici ormai. Ho promesso che cercheremo i tuoi una volta che questa storia sarà risolta e non mi tirerò certo indietro-
         -Ho sentito che hai affetto per me…-
         -Come si fa a non volerti bene Tril…ma devo avvertirti di una cosa, quando ero sulla Terra condizionavo le persone…non ci riuscivo con tutti, ma molti sentivano un sentimento, un istinto come volessero proteggermi…l’ho sentito anche in te…se ti senti strano è colpa mia-
         -Tu sei molto empatica, più di me…in effetti mi sento strano…e temo che Treodor ti possa fare del male…e poi vogliono ucciderci, sono molto in pensiero da quando siamo arrivati…quindi posso stare tranquillo, non sto impazzendo?-
         -No, va tutto bene-
         -Grazie per avermelo spiegato, stavo per dubitare della mia natura…pensa che mi sono chiesto come verrebbe una prole dalla nostra unione…assurdo vero?-
         -Ehm già…- Ṡénza era in imbarazzo, la questione era peggiore di quello che pensasse, Tril aveva sviluppato un sentimento per lei, ma forse parlandone così apertamente aveva trovato il modo di venirne fuori senza ferire nessuno.
         -Senti, non è che per caso mi hai visto nella mia forma originale stamani? Ero così a pezzi che quando mi sono svegliato non ero più in forma Xiariana…mi rilasso così solo quando dormo da solo…non pensavo che…-
         -Sì ti ho visto…-
Tril la guardò con orrore.
         -Ohmiodio e come sono? Sono come un lumacone terrestre…ti faccio schifo?-
         -No Tril, sei molto carino, hai dei lineamenti molti dolci, la tua pelle è un po’ viscidina ma non come quella di una lumaca, stai molto meglio in quel modo che da Xiariano-
         -Grazie…nessuno mi ha mai detto che sono carino… sono quasi curioso di vedermi adesso-
Proprio in quel momento si sentì bussare alla porta in modo impaziente.
         -Tril, Ṡénza cosa fate ancora lì? C’è un certo Rol che vi vuole parlare- Era Cleria, gelosa di cosa stava accadendo tra Tril e Ṡénza. Treodor arrivò subito dopo in compagnia dello sciamano che, come Prescilla, aveva molta influenza sulla famiglia reale. Rol era il tipico nanerottolo chiaro di carnagione, era abbastanza alto per essere un Verano, aveva due occhi glaciali che contrastavano con il sorriso bonario sempre stampato sulla sua faccia, sembrava rubato dal viso di un altro.
         -E così voi siete gli ambasciatori mandati da Kara…come mai siete accompagnati da questi guerrieri bellicosi?-
Treodor si sentì chiamato in causa:
         -L’amore non ha confini, vero mia pietra preziosa di Valdav?-
         -Sì…amore…ma come sei galante...ehm, sono i nostri compagni, sa com’è…l’amore è cieco!- Rispose Ṡénza canzonatoria, Rol non cambiò una virgola della sua espressione.
         -E quindi come posso esservi utile?-
         -Vorremo sapere se era a conoscenza dei vizi del principe Fertel…- Ṡénza aveva cominciato l’interrogatorio nel modo peggiore.
         -Non mi sembra corretto rivelare i segreti del nostro defunto principe…-
         -E’ fondamentale per le indagini, avete promesso collaborazione completa- Disse Ṡénza con voce leggermente alterata. Tril cercò subito di trovare un modo diplomatico per ottenere le informazioni.
         -Venerabile Rol, capiamo benissimo il vostro dolore e non vogliamo essere irrispettosi…ma sappiamo già che aveva un’amante aliena, forse è morta ed il cadavere è stato portato via da qualcuno del palazzo. Se è a conoscenza anche di un solo dettaglio che ci permetta di capire chi è coinvolto in questa storia, non solo noi gliene saremo grati, ma anche tutto il popolo Verano lo sarà. Sono sicuro che vuole sapere chi ha ucciso il vostro amato principe-
         -Capisco benissimo la situazione…è vero, il principe aveva un’amante aliena, ma io non l’ho mai vista, non mi occupo certo di queste faccende…-
         -Sa mica da dove viene?- Chiese Ṡénza speranzosa.
         -Bé, dunque…era…Terziana…credo-
         -Terziana? Ma non può essere, il DNA che ho trovato non era di una Terziana-
         -Mi dispiace altro non so…è tutto quello che volevate da me?-
         -No, ti prego di appoggiare le tue mani su questa superficie liscia-
Rol appoggiò le mani sul tablet mentre chiedeva.
         -A che serve?-
Ṡénza esitò un attimo, aspettò che il tablet finisse la scannerizzazione e poi rispose:
         -Serve per le impronte…-
         -Le impronte? Ed a cosa vi servono le mie impronte?-
         -Dobbiamo sapere chi è stato nella camera del principe il giorno che è morto…vuole dirci qualcosa?-
Lo sciamano sembrò un attimo sorpreso, poi tornò alla sua solita espressione facciale e rispose:
         -No, entro raramente nella stanza del principe, non gli piace che ficchi il naso nei suoi affari…glielo avevo detto che non era saggio avere un’amante Terziana, ma lui ha detto che sarebbe stata un Terziana molto speciale e che non correva rischi…è stato molto accurato nel tenermi allo scuro…dopo questa storia non si è più rivolto a me…conoscendolo avrà trovato sicuramente qualcun altro per chiedere consiglio…era molto insicuro ed un regale non se lo può permettere!-
All’improvviso non sembrava più lo sciamano devoto al suo principe, sembrava quasi indispettito e geloso che qualcuno fosse entrato nelle grazie di Fertel al suo posto. Questo personaggio misterioso era probabilmente la chiave di tutto.
         -Grazie Rol sei stato molto utile, ma se ti viene a mente qualsiasi elemento che ci possa aiutare non esitare a dircelo, per il bene di Vera- disse Ṡénza che aveva ritrovato un tono calmo e pacato.
         -Lo farò senz’altro ed ora scusatemi-
Rol se ne andò di pessimo umore come se fuggisse da qualcosa.
         -Bene, sembra di essere allo sportello di qualche ente dello stato…a quale sportello ci manderanno la prossima volta?- Commentò Ṡénza dimenticando che i suoi amici non potevano assolutamente capire di cosa stesse parlando.
         -Di quale sportello parli?- Chiese Tril.
         -Ma nulla, roba da terrestri…che non vi affligge perché avete dei computer che si occupano della burocrazia! O meglio da voi non esiste-
         -Non so cosa sia, ma suona così male questa parola…burocrazia- Commentò Cleria.
         -Parole sante- Le rispose Ṡénza.
         -Adesso dobbiamo capire chi è entrato nella stanza del principe…ma se quell’aliena di cui parlavano Rol e Shara era Terziana…allora c’è un’altra amante- Disse Tril.
         -Questo principe mi sta ancora più simpatico…- Disse Treodor, tutti lo ignorarono, ma Cleria lo prese da una parte e gli disse:
         -Piantala Treodor! Non capisci che così peggiori la situazione? Ṡénza non ragiona come te, ma come me! Non l’hai ancora capito razza di idiota! Non mi aiuti se ti fai detestare!-
         -Ok ok! Ho capito…non farò più battute del genere…stavo solo scherzando!-
         -Era una battuta idiota, tu fa’ quello che ti dico e forse riuscirai ad avvicinarla-
         -Ok va bene…sorellina-
Intanto Tril e Ṡénza si erano avviati al loro laboratorio per inserire tutti i nuovi dati nel computer temporaneo ricreato dal bracciale. Un accumulatore di energia a forma di bottone permetteva che tutta la strumentazione esistesse e funzionasse anche senza il bracciale presente.
         -Bene, adesso lasciamo che il computer faccia la ricerca delle impronte, dobbiamo scoprire chi era il nuovo consigliere di Fertel…quante amanti esotiche si è fatto mandare e chi fa le consegne… possibile che ci sia un traffico di poverette e nessuno sappia nulla?- Si chiedeva Ṡénza.
         -Non so cosa dirti, credo che quando avremo la rosa delle persone che hanno accesso alla camera regale ci capiremo qualcosa di più. Intanto che ne dici se andiamo a fare due passi nel bosco? E’ molto bello…-
         -Senza Cleria e Treodor?-
         -Ti manca la presenza di un maschio? Hai bisogno di protezione?-
         -No, cosa dici è che…- Ṡénza non sapeva come fare perché Cleria non pensasse che lei era interessata a Tril.
         -Allora andiamo…-
Tril prese per mano Ṡénza, una volta usciti dalla stanzetta, si trovarono di fronte Treodor, Cleria e Krio.
         -Andiamo a fare due passi per chiarirci le idee, voi restate qui a controllare che il computer faccia il suo dovere e che nessuno ci metta le mani- Disse Tril.
         -Che cosa? Non possiamo lasciarvi soli ed indifesi- Disse Cleria preoccupata.
         -Ṡénza è capace di stendere Treodor con un pugno, verrà Krio con noi giusto per sicurezza…vedo che agita la coda come un pazzo, cosa dice Ṡénza?- Chiese Tril.
         -Che vuole venire con noi, ma anche Cleria si può unire a noi…può restare Treodor a guardia del computer…- Disse Ṡénza.
         -Scusatemi ma devo discutere di alcune faccende importanti con Ṡénza, non occorre la vostra presenza, saremo presto di ritorno- Replicò Tril.
Cleria guardava furiosa Ṡénza, la quale le fece l’occhiolino per farle capire che non doveva temere nulla, ma la Paichiana non capì-
         -Ti è entrato qualcosa nell’occhio Ṡénza?-
         -No…insomma non vi preoccupate, è solo una questione che riguarda la missione, saremo presto di ritorno-
Una volta fuori dal tempio Ṡénza si rivolse a Tril.
         -Si può sapere cosa ti è saltato in mente, cosa volevi dirmi?-
         -Voglio vedere come sono realmente…ma ho paura, puoi restarmi vicino e rassicurami che vada tutto bene?-
         -Certamente…ma non ti fidi di Cleria e Treodor?-
         -Prima voglio vedere come sono e poi vedremo-
Appena raggiunsero una piccola radura sufficientemente lontana dal tempio, Tril formò uno specchio con l’energia del suo bracciale, poi chiuse gli occhi stringendo una mano di Ṡénza.
Lentamente la sua pelle di Xiariano si trasformò in una superficie morbida ed un po’ vischiosa sempre color metallo, quei lineamenti duri e mascolini si trasformarono in curve dolci, le scaglie sulla testa in qualcosa di simile a delle alghe. Tril si tolse i vestiti e Ṡénza chiuse gli occhi di scatto pudica.
         -Sapevo di avere ereditato gli organi riproduttivi dal mio genitore Kreosiano ma non pensavo di aver ereditato anche i tratti del suo viso…però non ho le mani ed i piedi palmati per nuotare…la mia muscolatura, la forma delle braccia e delle gambe sono quelle di uno Xiariano…è vero non sono brutto…oserei dire che sono proprio bello! Perché chiudi gli occhi?-
         -Non lo sai che i terrestri sono pudici?-
         -Avevi detto che sono carino…guardami…ti prego-
Ṡénza aprì gli occhi ma lo guardò dritto nei suoi: erano di un blu stupendo costellato di pagliuzze dorate.
         -Sei bellissimo Tril-
Le mani di Tril cominciarono a scorrere su quelle di Ṡénza, su per le braccia fino al viso di lei che guardava quel blu cangiante incantata.
         -Anche tu sei bellissima…ti prego mostrati in forma terrestre…hai una pelle così morbida-
Ṡénza come stregata riassorbì il Proteallo.
         -Sei ancora più bella così-
Cominciò a toglierle il vestito e l’abbracciò per sentire chiaramente la sensazione e per carezzare quella pelle così diversa dalla sua. Avvicinò il suo viso a quello di lei mentre finalmente poteva leggere suoi pensieri e capire tutto fino in fondo. In quel momento c’era un’attrazione reciproca, ma Ṡénza sapeva che si doveva ribellare, non poteva unirsi a lui, sapeva che Cleria amava Tril veramente, mentre lei in quel momento voleva solo essere amata per non sentirsi sola. Krio fece un ruggito, Ṡénza in un attimo si era ricoperta di Proteallo ed afferrò al volo due frecce che avevano lei a Tril come bersaglio.
         -Svelto nel bosco e trasformati in forma Xiariana, presto!-
         -Ma che succede?-
Ṡénza lo trascinò a forza dietro un cespuglio.
         -Aspetta qui! Krio stai qui con lui!-
Ṡénza uscì fuori dal cespuglio, saltò su un albero, poi passò di ramo in ramo verso la direzione in cui aveva visto provenire le frecce ma non trovò nessuno. Stava per tornare indietro per non lasciare Tril da solo, quando vide Cleria che prendeva a calci un albero. Scese a terra.
         -Cleria che succede, cosa fai qui?-
         -Cosa fai tu maledetta!-
Cleria cercò di colpire anche lei, ma Ṡénza la bloccò immediatamente.
         -Che cosa stai facendo? Ci hai lanciato tu le frecce?-
         -Quali frecce? So solo che ecco…stavi abbracciata a Tril…avevi detto che non te ne importava nulla!-
Cleria cominciò a battere i pugni sul petto corazzato di Ṡénza, la quale la lasciò sfogare un po’, poi le prese le mani.
         -Perdonami Cleria…ho avuto un attimo di debolezza…non mi aspettavo che fosse così bello…ha degli occhi ipnotici bellissimi…ma lo avrei fermato…lo so quanto lo ami…e lui è così confuso…gli parlerò, gli farò capire che non lo posso amare…-
         -Ho visto la sua vera forma…ed è stupendo... lo so che vuole te…non so cosa fare…-
         -In realtà non lo sa cosa vuole…ma una cosa è certa, anche lui si sente solo come noi…ti prego non odiarmi, non voglio portartelo via…ma può darsi che alla fine non voglia né me né te…deve ancora capire…-
         -Va bene…va bene…ma parlavi di frecce?-
         -Qualcuno ha cercato di colpirci ed è sparito nel nulla, ho lasciato Tril con Krio, raggiungiamolo presto-
         -Vai tu…non voglio che sappia che vi ho visto…parlagli ti scongiuro…digli cosa senti-
         -Non temere Cleria, lo farò-
Ṡénza a velocità inaudita per un bipede raggiunse Tril, era ancora nascosto nel cespuglio che accarezzava Krio.
         -Tril tutto bene?-
         -Sì…-
         -Mi è scappato il maledetto, chiunque sia…torniamo al tempio non siamo al sicuro qui-
         -Aspetta…vorrei ecco…-
         -Non posso avere figli Tril, non per il momento-
         -So come ragionate…non importa adesso…vorrei toccarti ancora…-
         -Non credo sia il caso…ecco io non posso amare nessuno Tril…-
         -Ma ho sentito attrazione…ho sentito qualcosa…-
         -E’ vero, sei bellissimo Tril ed i tuoi occhi sono ipnotici…lo sapevi?-
         -No…non lo sapevo-
         -Mi stavi ipnotizzando, mi stavi facendo credere che sono innamorata di te…ma non è così-
         -Quindi non ti piaccio-
         -Tril ho detto che sei bellissimo…ma sei peggio delle donne!-
         -Non importa se non mi ami…voglio provare anche io a fare l’amore-
         -Bene allora non è possibile, se non c’è amore si chiama sesso, è questo che vuoi da me?-
         -Sì…credo-
         -Allora non sei tanto diverso da Treodor!-
         -No io…scusami sono confuso… non mi sono mai sentito attratto da nessuno…è da quando ti ho visto su Xiar che sento il bisogno di starti vicino, di difenderti, di essere presente nella tua vita-
         -E’ colpa mia te l’ho detto…andiamo adesso…-
Tril riprese la sua forma originale, prese le mani di Ṡénza le portò al suo viso e la guardò con quegli occhi ipnotici e stupendi, ma la risposta di Ṡénza fu uno strato i Proteallo anche sopra i suoi occhi cerulei che la schermarono da quello sguardo. Ora Ṡénza poteva vedere solo gli infrarossi. Per un attimo rimase sorpresa di questa nuova capacità, poi liberò le mani e disse:
         -Non toccarmi e non osare ipnotizzarmi! Sono stata chiara? Se vuoi che portiamo a termine questa missione tieni i tuoi slanci amorosi per te o per qualcuno che li meriti, molto più di me!-
         -Forse piacerò solo a te…-
         -Non dire stupidaggini! Apri gli occhi e scendi dal tuo piedistallo, non siamo tanto diversi da i Paichiani io e te! E adesso torna in forma Xiariana, muoviti! Krio? Dove sei?-
Lo pseudofelino era acciambellato sopra una roccia, scese pronto a ricevere ordini.
         -Tu ci guardi le spalle, ok?-
La sua coda nero a rossa si alzò e si abbassò per dare risposta affermativa. Tril si rassegnò e tornò Xiariano.
         -Cosa è successo ai tuoi occhi Ṡénza? Non te lo avevo mai visto fare…-
         -Non ne ho la minima idea, forse lo sapevo fare da tempo e non lo sapevo…posso vedere chiaramente il calore che emetti, credo di poter vedere gli infrarossi così…-
Mentre discutevano ancora sulle la nuova capacità di Ṡénza, raggiunsero il tempio, Treodor li aspettava sulla soglia.
         -Ci avete messo parecchio…il vostro computer ha finito, dovete rompere i cabbasisi ad almeno dieci persone-
Treodor era seccato perché aveva visto sua sorella tornare dal bosco sconvolta, poi aggiunse:
         -Vi siete divertiti a sufficienza nel mentre?-
         -Non essere stupido Treodor e adesso lasciaci lavorare- Disse Ṡénza imbarazzata, il Paichiano si allontanò dicendo:
         -Se avete bisogno di me sono quello che si scolerà parecchie birre qui al refettorio, Cleria è in camera non so a fare cosa-
Ṡénza già non lo ascoltava più.
         -Adesso Tril entri con me nella stanza laboratorio e mantieni un contegno decoroso, chiaro?-
         -Sì…-
Diedero un’occhiata ai risultati e videro che ben sette persone avevano avuto accesso alla camera del principe. Rol non era tra loro e nemmeno Prescilla.
         -Sette non sono poi tante, qualcuno di loro saprà dirci qualcosa…- Disse Tril.
         -Non è strano?…-
         -Cosa?-
         -Rol ha detto che un’amante del principe era Terziana, come mai non ci sono impronte Terziane nella stanza?- Precisò Ṡénza.
         -Forse è stata con lui tempo fa, ricordi che Shara ha detto che aveva convinto una Terziana a lasciare il principe? Facendo le pulizie hanno tolto le sue impronte. Oppure quelle impronte sul calice che non identifichiamo bene sono Terziane e sono rovinate-
         -Lo scopriremo presto, andiamo da Prescilla, dovrà radunare tutte e sette le persone coinvolte, inoltre voglio parlare con i Terziani che sono in galera, tra loro ci deve essere la ex amante del principe-
         -Bene…ma poi mi spiegherai cosa vuol dire che devo aprire gli occhi?-
         -No, devi capire da solo-
         -Invece avrei bisogno di approfondire questo sentimento e di capire…perché se hai detto che sono bellissimo, non mi vuoi?-
         -Per lo stesso motivo per cui non voglio Treodor. Perché sono innamorata di David…perché questo concetto non vi entra in testa? E adesso basta, non voglio più parlare di questo argomento. Vai tu da Prescilla, ti raggiungo subito, devo fare una cosa da donne terrestri che tu non potresti mai capire-
         -E cioè?-
         -Non sono fatti tuoi, ed ora vai…per favore-
         -Va bene tiranna…lo dirò a Kara quanto sei scorbutica-
         -Fai pure, tanto lo sa di già-
Ṡénza raggiunse Cleria nella camera e la trovò sdraiata sul letto che piangeva.
         -Cleria…tu piangi…-
         -Perché? Lo fate solo voi smorfiosette terrestri?-
         -Non lo sapevo che anche i Paichiani…comunque mi sono chiarita con Tril…lui vuole solo provare cosa significa fare l’amore…ha quasi tentato di ipnotizzarmi…si è comportato quasi peggio di Treodor…ma perché non gli dici che lo hai visto nella sua forma originale e che ti piace…forse potrà nascere qualcosa tra di voi…-
         -Dici sul serio? Non credo di piacergli…-
         -Ma sì, certo che sì, l’ho sentito io stessa che ti trova bellissima, solo che ha un’immagine distorta di te. Ti vede principalemnte come una guerriera spietata e poi non gli hai mai mostrato cosa senti per lui…stasera quando sarete soli, parlagli-
         -Va bene Ṡénza…ci proverò…grazie-
Ṡénza si sentì più leggera, anche se gli era costato fatica staccarsi da Tril, sapeva che aveva fatto la cosa giusta. La lontananza da Xiar l’aveva resa più vulnerabile, se l’amore per David non l’avesse protetta non sapeva come sarebbe finita. Con questi pensieri raggiunse Prescilla e Tril.
         -Abbiamo radunato quasi tutti…perché vuoi vedere anche i Terziani?- Chiese Prescilla.
         -Perché Rol e Shara ci hanno detto che Fertel ha avuto un’amante Terziana. Abbiamo trovato delle impronte strane, dobbiamo capire se sono Terziane o no-
         -Nessun problema allora, quando lo riterrete necessario potrete andare direttamente alle prigioni per vedere i Terziani. Seguitemi-
Le sette persone erano quattro femmine e tre maschi, Prescilla ci tenne a precisare che le Verane erano tutte sposate tranne una, ma Ṡénza volle comunque interrogarle tutte. Tril era sempre presente e cercava di rendere l’interrogatorio meno pesante possibile, riformulando le domande in modo molto cortese. A metà degli interrogatori fecero il punto della situazione
         -Allora riassumendo… questi primi due Verani e due Verane non possono in alcun modo avere a che fare con i vizi del principe perché o si occupano dei suoi vestiti o semplicemente puliscono la stanza e non passano mai molto tempo nemmeno a palazzo. Inoltre la sera dell’omicidio hanno tutti alibi accertati perché erano ad una cena dove era presente anche Prescilla-
         -Ok Tril, però potrebbero essere coinvolti comunque…vediamo i prossimi-
         -La prossima è una Verana di nome Amanta è quella non sposata-
         -Bene, falla entrare-
Tril non aveva più rammentato l’episodio nel bosco ma si vedeva che un po’ soffriva della situazione, invece Ṡénza, dura come la pietra, continuava il suo lavoro e lo guardava senza la minima emozione. Entrò Amanta, una Verana molto più magra della media, si sedette di fronte a quelli che per lei erano alieni alti e secchi, parlò come se confessasse una grave colpa:
         -Sì, avevo rapporti col principe, ma non sono sposata, non ne parlavo in giro perché nessuno mi avrebbe voluta, non potevo dirgli di no e non mi sarei mai sposata così…nessuno si sarebbe messo contro il prinicipe…chiedo perdono-
La poveretta abbassò la testa sconsolata, Ṡénza gli rispose con cortesia:
         -Non vogliamo giudicarti per questo, noi vogliamo solo sapere se quella notte hai visto qualcosa di sospetto, se sai chi è l’amante aliena del principe o se hai sentito anche solo un’informazione che ci può essere utile-
         -Davvero?-
         -Amanta, vogliamo solo sapere chi ha ucciso il principe…-
         -Io non sono stata, anche se non ero felice di essere la sua amante…speravo che qualcuno mi salvasse sposandomi, dopo non avrebbe preteso da me quel servigio…-
         -Quindi ti obbligava?-
         -Sì…non era il Verano gentile che pensavano tutti…non con me…-
         -E sai nulla della Terziana sua amante?-
         -Ho sentito solo delle voci…sembra che fosse la sua preferita, diceva che era stufo di noi bionde Verane, che i capelli neri gli piacevano molto di più-
         -Sai chi conosce questa Terziana?-
         -Frero…lui gliel’ha sicuramente trovata…diceva che questa Terziana era bella grossa-
         -Al principe piacciono grosse?- Chiese Ṡénza per pura curiosità femminile.
         -Non solo a lui…io sono di costituzione fine…si intratteneva con me perché tutte le altre cameriere sono sposate…tutti i Verani preferiscono che una sia grossa-
         -Quindi il principe non è mai andato a letto con Verane sposate?-
         -Non può, tutti gli sciamani se ne accorgerebbero subito…perché da voi nessuno se ne accorge se tradite?-
         -No…non c’è un controllo. E che succede se qualcuno lo fa?-
         -Dipende, alcuni vengono messi in prigione, altrimenti viene sciolto il matrimonio, ma con disonore-
         -Non capisco, perché alcuni vengono messi in prigione?-
         -Vengono messi in prigione quelli che osano giacere con un componente della famiglia reale, è un reato-
         -Lo sapevi Tril?-
         -No, Prescilla non me lo ha mai detto e non sapevo nemmeno che gli sciamani controllassero anche i matrimoni-
         -Forse lo danno per scontato…ecco perché le Verane che abbiamo interrogato prima hanno detto che Prescilla poteva testimoniare su ogni cosa che dicevano…ma tu Amanta cosa facevi la notte che è morto il principe?-
Amanta arrossì e poi con un leggero sorriso disse:
         -Avevo un appuntamento...per fortuna il principe non aveva bisogno di me quella notte…forse mi sposerò…vi prego non dite nulla di me e del principe-
         -Va bene Amanta, ti ringraziamo molto per il tuo aiuto, se ti viene in mente qualcosa, per favore vieni a riferircelo. Non diremo nulla della tua relazione, ma solo se non avrai veramente nulla a che fare con la morte del principe-
         -Grazie…vi prometto che farò del mio meglio per aiutarvi…non ho fatto nulla io…potete chiedere conferma a Prater il mio fidanzato-
         -Molto bene, vai pure-
I Verani interrogati fino a quel punto avevano tutti un alibi a parte una, Pepa, che non guardava i suoi interlocutori negli occhi e sembrava nascondesse qualcosa.
         -Allora Pepa se sai qualcosa devi dircelo- Disse Ṡénza con sguardo severo.
         -Non ho nulla da dire, non sono l’amante del principe…-
         -Lo sappiamo, vogliamo sapere cosa sai della Terziana o dell’altra aliena e cosa facevi la notte in cui è morto il principe-
         -Oh insomma sono fatti del principe, non vi riguardano-
Ṡénza perse la pazienza si alzò in piedi ed appoggiò i palmi delle mani sul tavolo di simil-vetro che la separava dalla Verana cocciuta.
         -Forse non hai ancora capito, se non ci facciamo i fatti del principe non sapremo mai chi l’ha ucciso. Sei forse stata tu? E’ per questo che non rispondi alle domande? Lo sai vero che ti posso far mettere in prigione, magari vicina ai Terziani?-
Ṡénza stava riversando tutta la sua rabbia da terrestre, tutta la frustrazione per essersi comportata in modo responsabile con Tril, quando avrebbe potuto avere un po’ di consolazione, qualcuno che la stringesse a sé. Ma non poteva, a lei non era permesso. Tril la guardò sconcertato, non ebbe il coraggio di dire una parola e fu provvidenziale.
         -Va bene, va bene…io…io ho solo fatto in modo che l’aliena entrasse non vista…non ho fatto altro…-
         -Ma questa aliena era una Terziana o no?-
         -Non lo so, non l’ho vista per bene, aveva un cappuccio…però non era alta e secca come voi…era alta poco più di me…quindi credo che fosse la Terziana…ho solo impedito che la vedessero in troppi…-
         -E poi l’hai fatta uscire dal palazzo?-
         -Poi non so un bel nulla, lo giuro…vi prego ho paura dei Terziani…ci odiano-
         -Va bene Pepa, se avremo ancora bisogno di te, ti faremo chiamare-
         -Non mi mandate in galera?-
         -Per ora no, ma tu devi collaborare, altrimenti sai cosa ti aspetta-
         -Va bene signora ambasciatrice…le farò sapere se scopro qualcosa-
         -Ben detto Pepa, ora vai-
La povera Verana non se lo fece ripetere una seconda volta e uscì in fretta e furia.
         -Ha funzionato lo riconosco, ma mi vuoi spiegare cosa ti è preso?- Chiese Tril.
         -Mi dava sui nervi, tutto qui!-
         -Allora possiamo procedere? Non è che in un momento di rabbia afferri qualche Verano per il collo?-
         -Se si comportano bene…forse no-
         -…rassicurante…comincio a pensare che Treodor sia più adatto di me…-
         -Che cosa vorresti insinuare?-
         -Che forse con un Paichiano staresti meglio che con me, fanno certe litigate e si menano tra coniugi che è una meraviglia, sarebbe perfetto per te!-
         -Se non la smetti ti appendo al muro e ti….-
         -Vedi? Sei violenta!-
         -Oh insomma mi girano, va bene?-
         -Ha niente a che vedere con quello che è successo prima?-
         -Forse, ma se mi fossi lasciata ipnotizzare da te, adesso starei peggio, quindi per favore andiamo avanti e non rammentarmelo più, come te lo devo dire?-
         -Si vede che non c’è più l’effetto di Xiar…ecco come sono i terrestri-
         -Sì siamo barbari! Contento? CONTENTO?-
         -Ehi, Ehi, Ehi! Datti una calmata, passiamo al prossimo, questo Frero è sicuramente il tipo losco che ha procurato la Terziana al principe, rifattela su di lui!-
         -Bene…a volte con le maniere troppo garbate e mielose come fai tu non si ottiene nulla-
         -Mielose?-
         -Ok non sai cosa è il miele giusto?-
         -No-
         -E’ una secrezione zuccherina e viscosa che producono degli insetti della Terra-
         -Mmm sembra buona-
         -Caspita non l’avevo mai descritto così…detta in questo modo mi fa pure un po’ schifo-
         -Siete voi terrestri che lo mangiate non guardare me, anche noi però mangiamo alimenti processati da altri animali e non ci fa schifo il pensiero…siete strani voi terrestri-
         -Va bene, siamo barbari e strani, fai entrare il Verano-
Frero era un Verano di altezza media, entrò tranquillo nella stanza, si sedette di fronte a quegli alieni con un sorriso beffardo disegnato in volto e disse:
         -Ma vi danno da mangiare? Siete magrissimi-
         -Pensa un po’ Frero, per noi voi siete grassi, bassi e brut…-
         -Ṡénza! Passiamo alle domande importanti…non trovi che sia il caso?-
         -Hai ragione…non divaghiamo…sappiamo che ti occupavi dei vizi del principe…-
         -Sì certo, quanto tempo abbiamo? Vi racconterò tutto-
Frero sorrise e mise entrambe le braccia dietro la testa, Tril e Ṡénza si guardarono interrogativi.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Come dicevo il cerchio si stringe, mentre le questioni sentimentali si complicano. Tril ha avuto finalmente il coraggio di guardarsi allo specchio che non è qualcosa da poco, per fortuna è un “bel biondin”…sì sono stata un po' banale, i protagonisti sono tutti belli, è colpa della TV che ci tartassa con questa storia che dobbiamo essere perfetti, quasi quasi nella prossima storia che scriverò metterò un bruttone o una bruttona come protagonista! Ecco che ricomincio a farmi le recensioni da sola come una pazza schizofrenica! Ci do un taglio!
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 9
*** Devo smetterla di farmi di Curbo ***


Il Verano Frero era l’unico dei sette interrogati che non mostrava il minimo timore e sedeva in modo strafottente di fronte a Tril e Ṡénza, quest’ultima cominciò a subissarlo di domande.
         -Bene Frero, sappiamo che sei stato tu a portare la Terziana su Vera per volere del principe-
         -Sì certo e che male c’è?-
         -Allora perché tutti quei sotterfugi la notte dell’omicidio?-
         -Lo ha chiesto la Terziana, era andata da Shara per chiedere consigli sul cugino, ma la venerabile ha tentato di dissuaderla, non voleva vedesse più il principe, così gli incontri successivi sono stati più radi e sempre di nascosto. Temeva ritorsioni, l’amante del principe crede che siamo violenti come i Terziani-
         -Come mai tutto questo riguardo per una straniera?-
         -E’ stato il principe ad insistere che la trattassimo meglio possibile, ci disse di esaudire tutti i suoi desideri e così abbiamo fatto-
         -Come è arrivata qui?-
         -Devo proprio parlarne?-
         -Non stai facendo un favore a noi, ma a tutto il popolo Verano-
         -So che vi è stato vietato di leggermi nella mente e se non volessi parlare?-
         -Ti sbatteremmo in prigione! Ho pieno potere, non posso farti giustiziare, ma posso farti passare un brutto periodo-
Ṡénza stava cercando di usare il vecchio trucco del poliziotto cattivo e di quello buono, aspettava solo che Tril facesse la sua parte senza nemmeno saperlo.
         -Ṡénza cosa intendi, non vuoi solo rinchiuderlo?- Chiese Tril allarmato.
         -No, pensavo anche di rinchiuderlo con Krio…sai l’ho tenuto senza mangiare…hai visto il mio Krio, Frero? Ha dei canini e degli artigli affilatissimi. I Petril addestrati come lui sul momento non uccidono, ma si divertono a torturare la loro preda ferendola in parti del corpo non mortali. Il dolore è intollerabile e prima di morire dissanguati passa molto tempo…a quel punto, quando hai perso tutto il tuo sangue e sei solo carne frollata, il Petril ti divora-
Il Verano questa volta si preoccupò davvero, mentre Tril storse il naso disgustato e guardava Ṡénza interdetto.
         -Voi non potete uccidermi, il popolo Verano non lo permetterà-
         -Anche nel caso dell’assassino del principe?-
         -Non sono stato io! Non avete le prove-
         -Ne sei sicuro? Le tue impronte sono state trovate sul letto del principe e siccome non ti occupi delle pulizie della stanza, sono convinta che le hai lasciate quando sei andato a rimuovere il cadavere dell’amante-
         -Non è possibile, non ho toccato il letto!-
         -Il nostro computer dice di sì-
         -Bé il vostro computer sbaglia!-
         -Quindi non hai toccato il letto…-
         -No…-
         -Ma eri lì, quella notte-
         -Sì…no!-
         -Sì o no?-
         -No!-
         -Menti, le tua impronte sono nella stanza, non puoi negarlo!-
         -Calmati Ṡénza- Disse Tril, che non capiva cosa stesse succedendo ed era molto preoccupato.
         -Non posso calmarmi…portami Krio-
         -Dici sul serio?- Rispose Tril molto sorpreso.
         -Sì portamelo subito, diremo che Frero ha cercato di scappare perché è stato lui ad uccidere il principe!-
         -Non sono stato io e quando sono entrato nella stanza Gilta non c’era più!-
Gridò Frero preso dalla paura.
         -E’ così che si chiama la Terziana?-
         -Sì…-
         -Perché sei andato nella stanza del principe?-
         -Ecco io non lo so…me lo ho ha chiesto Gilta…mi ha detto che sarei dovuto andare per volere del principe…giuro che non so perché…sono io che ho trovato il cadavere ed ho dato l’allarme-
         -Chi ha portato via Gilta?-
         -Non lo so, lei nella stanza non c’era…c’era solo il principe morto…ero così sconvolto che dopo sono andato da mio fratello in campagna per riprendermi, sono tornato da pochi giorni-
         -Va bene, va bene, ma non hai risposto alla domanda di prima: chi è che ha portato qui la Terziana?-
         -Si chiama Xronodor…è un tipo strano…uno storpio, non ho mai capito nemmeno da dove venga, non è nemmeno Terziano, porta una corazza…ma è alto come voi, non l’ho mai visto in faccia-
         -E voi fate affari con alieni poco raccomandabili?- Chiese Tril.
         -Mi ha procurato una spada Paichiana per il principe, una cosa rarissima da trovare, perché viene dalle zone proibite della Trixtar. Dopo quella volta il principe lo ha voluto conoscere ed a volte sono andati in viaggio insieme-
         -L’alieno e Fertel andavano in giro insieme?-
         -Sì per lunghi viaggi spaziali, non so dove andassero-
         -Dobbiamo parlare con questo Xronodor-
         -Non lo trovo più è sparito…non so dove sia andato…mi dispiace-
         -Va bene, basta così- Disse Ṡénza.
         -Ma…credo che…- Balbettò Tril.
         -Non sa altro credimi…e poi sono stanca, resta da queste parti Frero, potremmo avere ancora bisogno di te...adesso vai-
Frero non se lo fece ripetere uscì dalla stanza, quando si trovò Krio davanti sussultò e cominciò a correre spaventato.
         -Perché lo hai lasciato andare? Sapeva altro ne sono sicuro- Disse Tril contrariato.
         -Perché voglio che ci porti da quello Xronodor…Krio seguilo e portami da lui, deve incontrare un alieno, sarà alto come noi, stai attento a non farti vedere-
Krio mosse la coda in su ed in giù e corse leggero dietro al Verano.
         -Posso sapere cosa ti passa per la testa? Cosa volevi che gli facesse Krio?-
         -Era un trucco, io sono il poliziotto cattivo e tu quello buono, spaventiamo a morte l’interrogato: tu mi trattieni da fare quello che dico (anche se è un bluff) e così pensa di avere come unica via di uscita la verità o almeno parte di essa-
         -Quindi tu gli credi?-
         -Solo in parte, lo so quando qualcuno mente…ed anche quella Pepa non ci ha detto tutto, non credo che sia un semplice caso di omicidio passionale-
         -Adesso che facciamo?-
         -Voglio parlare con i Terziani in carcere-
         -Forse quella Gilta saprà qualcosa di più-
         -E’ quello che spero-
Tril e Ṡénza si recarono nella zona di detenzione del palazzo, Prescilla aveva già informato le guardie. Alcuni Verani in divisa stavano impettiti lungo il corridoio.
         -Secondo te questi nanerottoli sono in grado di combattere?- Chiese Ṡénza a bassa voce.
         -Smettila di chiamarli così, da quando abbiamo lasciato Xiar non fai che peggiorare…sei irriverente, truce, crudele, dispettosa…ed indifferente…-
Ṡénza lo guardò come se osservasse un bambino capriccioso a cui non va data troppa corda e tornò alla domanda precedente.
         -…secondo me li stendo in due secondi…-
         -E’ per questo che hanno delle armi sciamaniche, sono dei laser che possono uccidere, ma generalmente li tengono nella modalità che stordisce, come avrai capito non sono molto violenti- Appena giunti di fronte alla prigione si avvicinarono a quello che sembrava il capo dall’atteggiamento di superiorità e dallo sguardo severo.
         -Ci manda Prescilla, vogliamo vedere i Terziani- Disse Ṡénza.
         -Sono il comandante della guardia, seguitemi-
La prigione non era una tetra spelonca come se la immaginava Ṡénza, delle torce accese dal potere sciamanico rischiaravano le mura che per assurdo erano di un verdolino pisello.
         -Comandante, ma dove ci stai portando?- Chiese Ṡénza.
         -Dai detenuti-
         -Sembra un albergo…cioè un luogo di vacanza…di ricreazione-
         -Non siamo crudeli come i Terziani, i detenuti vengono trattati in modo corretto. Devono uscire di qui che hanno veramente scontato le loro malefatte, ma non per questo dobbiamo trattarli come animali e poi questi Terziani non hanno fatto nulla…per quanto ne sappiamo…per cui si trovano nell’ala del carcere dove di solito mettiamo i colpevoli di reati minori, anzi direi che sono molto comodi. Ognuno ha la sua stanza, una saletta comune dove mangiano e possono comunicare con i loro cari grazie a quei trabiccoli infernali per la telepatia…è per la loro sicurezza-
Il comandante avvicinò la sua mano ad una specie di fonte luminosa sulla parete, un schermo di energia si spense rivelando una porta. Varcata la soglia si trovarono in una piccola anticamera e poi la saletta comune dove erano radunati sei Terziani. Due Terziani parlavano tra di loro, tre avevano delle strane corone fatte di metallo e lucine lampeggianti, un’altra Terziana era seduta in disparte che fissava il muro. Il comandante gridò alla Terziana che sedeva isolata:
         -Allora non ti suicidi oggi? Perché non ci racconti da dove vieni?-
Ṡénza allarmata si rivolse al Verano.
         -Ha tentato il suicidio e non sapete da dove viene?-
         -Dice che non ricorda niente, allora perché si vuole suicidare? Mi chiedo io, mentre gli altri Terziani dicono che è una loro parente. Con tutta la faccenda del principe nessuno si è occupato della questione, lo farete voi?-
         -Sì, ci penseremo noi e adesso per favore lasciaci soli. Tril comincia a prendere le impronte degli altri cinque-
         -Agli ordini mia padrona assetata di sangue!-
         -Non fare lo spiritoso, tu sei troppo morbido-
Ṡénza osservò la Terziana rivolta verso il muro, era china con le mani sul viso, forse piangeva, si avvicinò e le mise una mano sulla spalla.
         -Gilta perché piangi?-
La Terziana la guardò stupita.
         -Come sai il mio nome?-
         -Ho saputo che sei stata portata qui da Xronodor…forse tu ci potrai aiutare…eri con lui quella notte?-
         -No…non so di cosa parli-
         -Faccio fatica a crederti, Frero mi ha detto che vedevi il principe regolarmente. Come mai tu sei viva?-
         -Non ero col principe…lasciami in pace-
         -Ho bisogno delle tue impronte…-
         -Per quale motivo? Io non ho fatto nulla…vattene!-
         -Non vuoi sapere chi ha ucciso Fertel?-
         -No, non mi riguarda…non sono Verana-
         -Non puoi farci nulla, con le buone o con le cattive mi dovrai dare le tue impronte-
Ṡénza aveva perso il tono gentile.
         -Tu non sei una Xiariana, loro non sono così aggressivi-
         -Hai ragione…sono mezza terrestre…-
         -Cos’è un terrestre?-
         -Mio padre è del pianeta Terra…si trova in un’altra dimensione…mentre mia madre è di Xiar-
         -Non vedi che sto soffrendo…lasciami in pace…se ancora c’è qualcosa di Xiariano in te…-
         -Tu sai cosa è successo, vero? Perché sei così addolorata?-
         -Io non so nulla, so solo il mio nome e adesso vattene-
Ṡénza tirò fuori il tablet e stava per prendere quelle manine delicate con la forza per scannerizzare le impronte, ma Tril la bloccò.
         -Aspetta…non così…ritorneremo-
         -Perché?-
         -Non può scappare e noi abbiamo altro da fare, vieni-
Tril era serissimo.
         -Ma dico sei di fuori? E’ una sciocchezza ci metto un secondo a prendere le impronte, non le farò del male-
         -Ti prego, devo parlarti-
Tril portò Ṡénza fuori della stanza comune ed il comandante chiuse l’entrata, una volta fuori dalla prigione finalmente il mezzo Kreosiano parlò.
         -Che cosa ti prende Ṡénza? Non lo vedi che è disperata? E sono sicuro che senti empaticamente quello che io ho solo intravisto a malapena! Lo sappiamo che è Gilta e che lei era lì, ma non mi sembra un’assassina-
         -Non hai idea di cosa può fare la gente…-
         -Non senti la sua sofferenza? Non ti fa pena?-
         -E’ come svuotata non le importa più di nulla…per qualche motivo che non capisco, i terrestri erano più facili da capire e più difficili da tollerare, i Verani ed Terziani mi comunicano meno sofferenza-
         -Forse non comprendo, forse come dici tu, tutti siamo capaci di tutto, ma faremo con calma, non può fuggire, piuttosto troviamo questo Xronodor, mi sembra il colpevole più probabile. Gilta è solo una pedina…mi chiedo se c’era veramente lei nella stanza del principe e se la riposta è sì perché è ancora viva?-
         -Forse anche i Terziani resistono a quel veleno-
         -Forse…vieni ho bisogno di prendere un po’ d’aria-
         -Scherzi vero? Tenterebbero di ucciderci- Disse Ṡénza con voce alterata.
         -Allora andiamo ad analizzare le frecce che ci hanno lanciato-
         -L’ho già fatto col bracciale. C’è sopra lo stesso veleno…l’assassino non è certo una cima, se usa lo stesso stratagemma tutte le volte-
         -Va bene, allora andiamo a bere qualcosa e rilassiamoci, dobbiamo pensare ed aspettare il ritorno di Krio-
Tril convinse Ṡénza a tornare al tempio. Giunti in refettorio trovarono Treodor e Cleria che chiacchieravano animatamente bevendo birra di Raha.
         -Allora Ṡénza come vanno le indagini?- Chiese Treodor con voce da ubriaco.
         -Abbiamo nuovi elementi…ma si può sapere come mai sei già brillo? Non è giusto approfittare della gentilezza dei Verani così-
         -Non vuoi provare? E’ meglio della birra di bacche della Bluer-
         -No grazie…mi andrebbe tanto una bella spremuta fresca di arance…ma è una richiesta impossibile…chi l’avrebbe detto che mi sarebbero mancate le arance…piuttosto ho fame, non è ora di pranzo?-
         -Non so cosa siano queste arance, ma ho capito che qui quando uno ha fame mangia, non ci sono orari, ci pensa la magia degli sciamani a cucinare il cibo e stasera ci sarà la festa per quei due che ci lasceranno le loro camere ed andranno finalmente a palazzo- Commentò Cleria che era solo un po’ alticcia e non vedeva l’ora di stare sola con Tril.
Una volta seduti a tavola portarono delle strane verdure fritte ed una bevanda non alcolica che sembrava succo di mirtillo per Ṡénza.
         -Sembra fritto misto alla piemontese-
         -Cosa vuol dire piemontese?- Chiese Tril che era seduto di fronte a Cleria ma di lato a Ṡénza.
         -E’ una regione dell’Italia sulla Terra…friggono qualsiasi cosa anche alimenti dolci-
         -Questo fritto è squisito-  disse Treodor che si trovava di fronte a Ṡénza e si era ripreso un attimo, infatti aggiunse -allora? Non ci hai raccontato cosa avete scoperto-
         -Forse sappiamo chi è l’amante del principe, si chiama Gilta, ma sono molto confusa perché lei è Terziana, mentre l’impronta che ho rilevato sul calice nella stanza del prinicipe non è nel database e non sembra del pianeta Terzia-
         -Dobbiamo ancora analizzare le impronte degli altri Terziani che erano in carcere, forse il campione rilevato nella stanza del principe non è buono…poi all’inizio avevi sbagliato risoluzione delle immagini, forse non hai analizzato bene i dati raccolti-
         -Va bene Tril, riguarderemo tutto insieme-
Proprio in quel momento Krio con un balzo saltò sul tavolino e con la coda cominciò a comunicare rapidissimo con Ṡénza.
         -Ok Krio ottimo lavoro…faccio finta di andare in camera, voi restate qui-
         -Non vorrai andare da sola?- Chiese Tril.
         -Da sola, a fare cosa?- Commentò Treodor.
         -Devo seguire una pista e voi mi sareste di intralcio, credetemi nessuno è in gamba come me a nascondersi nel buio e spiare…Krio deve aver trovato chi ha portato questa Gilta qui su Vera…devo andare, voi fate finta di nulla, se chiedono di me sono a riposare in camera-
Cleria fu felicissima di esaudire l’ordine ed attaccò discorso con Tril, mentre Treodor era troppo brillo e la lasciò andare senza discutere. Ṡénza seguita da Krio si diresse nella camera di Prescilla, appena entrata si avvicinò a quelle che sembrava una piccola apertura, ma tastando a caso si trasformò in una finestra più grande ed uscì indisturbata con facilità perché si trovavano a piano terra.
         -Troppo facile- Pensò Ṡénza che era abituata ad arrampicarsi su per i palazzi, poi bastò guardare negli occhi Krio e cominciarono a correre velocissimi, lo pesudolfelino l’avrebbe guidata. Per sicurezza Ṡénza saltava tra gli alberi e seguiva Krio dall’alto per non lasciare troppe tracce nel terreno, in poco tempo raggiunsero una specie di palude, sulla sua riva riconobbe un qualcosa a lei ormai familiare. La struttura era più piccola di quella che aveva visto la prima volta, ma era senz’altro una nave Paichiana, Xronodor era sicuramente un Paichiano, anche il suo nome ricordava quello di Treodor. Ṡénza saltò su un albero vicino alla casa-nave, rimase in ascolto ed accese il bracciale per registrare eventuali interessanti conversazioni.
         -La pianti di urlare? Non sono mica sordo, ma perché voi esseri alti e secchi dovete sempre spaventarci con i vostri modi rudi!- Disse Frero.
         -Non fare la solita mammoletta! Se hai detto che gli ambasciatori Xiariani sono qui con dei Paichiani…non sono poi così pacifici- Rispose Xronodor.
         -E perché scusa?-
         -Sei proprio un’idiota, non lo sai che i Paichiani provengono dalla zona proibita!? Sono pericolosi-
         -E tu invece dici di essere Xixxiano…giusto? –
         -Sì certo!-
         -Anche se non sei prestante come Treodor e bello come Cleria…un po’ me li ricordi…la tua statura e… l’armatura è dello stesso metallo dei vestiti dei Paichiani-
         -Ma cosa vi hanno fatto da bambini a voi Verani? Perché siete così limitati? Hai mai visto uno Xixxiano dal vivo?-
         -Ecco…no…so solo che sono alti e secchi…-
         -Allora come fai a dire che non lo sono?-
         -Ecco …io…-
         -Devo andarmene al più presto, sono sicuro che quegli alieni verranno a cercarmi, adesso va’ e cerca di fare bene il tuo lavoro! –
         -Ma io non so come fare…il Curba non ha funzionato…-
         -Non ha funzionato perché non mi hai detto che c’erano dei Paichiani, idiota! Loro tollerano il Curba-
         -Ora vivono nel tempio non è possibile avvicinarli!-
         -Trova il modo di farli uscire e seccali con un laser sciamano, non potranno risalire a te-
         -E dove me lo procuro?-
         -Ce ne ho io un bel po’, fatti aiutare dalla tua amichetta-
         -Non sa sparare…-
         -Imparerà! Ovviamente dovrai coinvolgere altri Verani.  Ed adesso vattene, parto e mi nascondo per un po’, tu fai secondo il nostro accordo-
         -Ma io…-
         -Non farmi perdere la pazienza, se non farai come ti ho detto, scopriranno tutto e tu verrai condannato per alto tradimento ed omicidio-
         -Ma io…-
         -Ne ho abbastanza, prendi i laser e sparisci, non voglio più vederti-
Xronodor cacciò Frero fuori della nave ed accese i motori. Ṡénza saltò dall’albero e con l’aiuto della sua capacità di attraversare i metalli penetrò in quella struttura aliena diretta verso la cabina di pilotaggio. In poco tempo si trovò di fronte Xronodor, il quale si era tolto l’elmetto mostrando la sua folta capigliatura nera, la carnagione bluastra e gli occhi rossi di rabbia: non c’erano dubbi era un Paichiano.
         -Cosa diavolo succede, come hai fatto ad entrare?-
Ṡénza era di fronte a lui con i capelli metallici direzionati verso il bersaglio e puntava il suo bracciale pronta a sparare.
         -E tu saresti la pacifica Xiariana?-
         -Cosa ci fai su questo pianeta, Paichiano? Ferma la nave e atterra-
         -Altrimenti?-
         -Sono mezza terrestre, lo sai cosa significa? Che sono in grado di combattere e di uccidere, non sono una pacifica Xiariana-
         -Non conosco i terrestri…sono una popolazione di quelle zone che voi chiamate proibite?-
         -No, la Terra è in un’altra dimensione, è più giovane e più barbara, anche noi come su Paico lottiamo l’uno contro l’altro e la morte è qualcosa di tutti i giorni-
         -Già! Siamo barbari per gli Xiariani-
         -Anche i terrestri lo sono…ci somigliamo-
         -Basta chiacchiere ragazzina, fammi vedere cosa sai fare-
Xronodor tirò fuori una scimitarra da dietro la schiena, aveva una specie di armatura che ricopriva tutto il corpo e la gamba destra era cibernetica ma deformata dalle battaglie. Ṡénza non voleva mostrare tutte le sue abilità, l’avrebbe potuto stendere a terra in pochi secondi, ma formò un prolungamento del bracciale a forma di spada e si mise sullo stesso piano del suo avversario.
         -Arrenditi e consegnati-
         -E perché mai? Ragazzina metallica-
         -Non sono una ragazzina!-
Ṡénza con una stoccata lo colpì al braccio coperto dall’armatura.
         -Mi fai il solletico così-
         -Atterra e spegni il motore o ti riduco in brandelli-
Il Paichiano cominciò a ridere, Ṡénza andò di nuovo all’attacco, cominciò a colpirlo ed a smontare l’armatura pezzo per pezzo.
         -Cosa stai facendo?-
         -Non lo vedi? Ti rendo inoffensivo senza ucciderti, mi servi vivo!-
         -Adesso basta, mi hai stufato-
Xronodor rapido prese una boccettina di vetro che aveva nella cintura e la infranse a terra.
         -Cos’è?-
         -Il Curba io sono abituato, tu no!-
Il veleno si sarebbe diffuso rapidamente nella cabina di pilotaggio e Ṡénza si sentiva già strana, fu costretta ad attraversare il metallo della nave ed uscire all’aria aperta. Mentre precipitava nel vuoto cominciò a produrre, grazie al bracciale, dei cristalli neri che cominciarono a vorticarle intorno, si aggregarono e formarono una navetta a forma di freccia identica a quella che cinque anni prima l’aveva portata a spasso nei cieli della Terra. Ṡénza smise di precipitare, ma aveva la vista annebbiata, cercò di atterrare senza danni e poi svenne.
Quando Ṡénza aprì gli occhi si ritrovò tre visi familiari che la fissavano preoccupati e lo pseudofelino le leccava una guancia.
         -Che cosa è successo?-
         -Diccelo tu!- Commentò Tril infuriato – te ne se andata così, senza nemmeno ascoltare il mio parere…se non fosse stato per Krio, chi ci vuole morti ti avrebbe trovato e…-
         -Grazie Krio, ti devo la vita amico…ho travato Xronodor quel mercante di schiave… è un Paichiano come voi, cosa ci fa in questo quadrante?-
         -Come hai detto che si chiama?- Chiese Treodor.
         -Xronodor-
         -Cleria mi sembra di aver già sentito questo nome? A te?-
         -Sì…è sicuramente del clan dei Ghu-
         -Il clan che ha cercato di sterminarvi?- chiese Ṡénza.
         -Sì, proprio quel simpatico gruppo di bastardi tagliagole- Rispose Cleria.
         -Sono proprio gentaglia, trafficanti di schiave, assassini…di cos’altro si macchieranno?- Commentò Tril.
         -Non c’è mai limite al peggio…quel bastardo ha tentato di avvelenarmi di nuovo- Disse Ṡénza che tentò di alzarsi.
         -Ferma dove sei, riposati. Ha detto Prescilla che assorbire quel veleno nell’arco di due giorni è molto pericoloso, potresti perdere conoscenza all’improvviso, devi stare sdraiata-
         -Dove mi trovo?-
         -Questa è la tua nuova stanza- Disse Tril.
         -Ed anche la mia…stasera saremo tutti soli- Precisò Treodor.
         -Non ti approfittare di lei se sviene…non fare il Paichiano- Commentò Tril.
         -Noi non abbiamo rapporti con gente svenuta, sembra più un qualcosa da esseri sessualmente confusi come i tuoi simili-
         -Oh piantatela per favore, ho un gran mal di testa…la devo smettere con il Curba!-
         -Cosa è il Curba?- Chiese Tril.
         -E’ il veleno con cui tentano di ucciderci da quando siamo arrivati…lo ha chiamato così Xronodor-
         -Ha qualcosa di familiare, temo sia un antico veleno Paichiano usato nella caccia- Commentò Treodor.
         -Sì lo usavano i Paichiani del passato…risolto il mistero, adesso andiamo? Prescilla ci ha invitato alla festa dei due nuovi sciamani- Rispose Cleria.
         -E lasciamo Ṡénza tutta sola? Vuoi che resti a farti compagnia?- Disse Tril.
         -Vai pure sto bene, resterà qui Krio a farmi compagnia, ma portategli qualcosa da mangiare-
         -Va bene…- Disse Tril. Cleria lo trascinò fuori dalla stanza di Ṡénza, Treodor prima di uscire disse:
         -Vuoi che ti porti qualcosa?-
         -Non accetto cibo da te…-
         -Su, non era un doppio senso, rilassati, non mi approfitto di giovani mezze terrestri indifese…a dopo-
Ṡénza rimase da sola con Krio, avevano ormai una sorta di connessione e forse era l’unico tipo di attaccamento che non turbava la mezza terrestre.
         -Ti dispiace rimanere qui da solo con me?-
Krio mosse la coda da destra a sinistra.
         -Grazie amico mio-
Lo pseudofelino cominciò tutta una serie di movimenti della coda, talmente rapidi che Ṡénza fu costretta a dirgli di rallentare.
         -Calma, vai piano, ancora non ti capisco al cento per cento…cosa ha detto Treodor? …Vuole un piccolo da me? Sei sicuro?...quando lo avrebbe detto?...quando ero dentro la stanza a studiare gli indizi?...Grazie della soffiata, ma non cambia nulla è uno zoticone…cosa vuoi dire? Che conosci Paichiani ben peggiori di lui? Non c’è davvero limite al peggio-     
Ṡénza incrociò le braccia dietro la testa e si buttò giù, si sentiva stanchissima, inoltre era stata battuta da uno stupido e storpio Paichiano. Aveva un potere immenso e nemmeno lo sapeva gestire. Una voce familiare le risuonò nella testa.
         -La tua amica terrestre Melissa ti aveva avvisato, nessuno è onnipotente e tu devi ancora imparare ad usare le tue potenzialità-
         -Kara…mi sento così vulnerabile…quel veleno è stato troppo per me…hai letto le intenzioni di quel Paichiano? Non mi è venuto di leggergli la mente-
         -Nemmeno io l’ho fatto, sono troppo occupata a seguire i vostri pensieri e quando siete separati è ancora più difficile-
         -Però hai visto cosa è successo tra me e Tril…-
         -Era inevitabile…Tril è curioso e poi credo che capire l’amore lo aiuterebbe a capire di più i suoi genitori-
         -Davvero non lo vogliono più vedere?-
         -No, non è così, quando avrete finito la missione potrà incontrarli-
         -Dici sul serio?-
         -Sì, stavo aspettando che maturasse e conoscerti lo sta aiutando molto, è molto colpito dal tuo amore per David, ma devi avere pazienza se non ti comprende a pieno…-
         -Cosa pensa di Cleria?-
         -Non posso dirtelo-
         -Ma voi Xiariani un po’ di strappi alle regole mai?-
         -No, non in questi casi e poi comunque è ancora molto confuso-
         -Krio mi ha detto che Treodor vuole avere un piccolo da me…-
         -Anche lui è rimasto molto colpito da te, soprattutto non gli è mai capitato di essere rifiutato-
         -Quindi non fa sul serio?-
         -Dovrai scoprirlo da sola-
         -Ok ho capito…ma è possibile che possa avere figli da lui?-
         -Sì, la tua componente Xiariana lo permetterebbe, noi possiamo avere figli da tutti gli esseri viventi con il nostro livello intellettivo e sarebbero tutti splendidi come te e Tril-
Un rumore la riportò alla realtà, Treodor era tornato con qualcosa da mangiare per Krio ed un calice per Ṡénza.
         -Credevo che sarebbe venuto Tril…-
         -Lo chiamerei…ma Cleria se ne sta occupando…-
Disse Treodor con un sorriso molto malizioso.
         -Lo so che Cleria è innamorata di Tril, lo sento e spero che anche lui se ne accorga e ricambi-
         -Quindi Tril non ti interessa-
         -No, non mi interessa nessuno-
Ṡénza era in forma umana ed era morbidamente sdraiata in mezzo al letto ovale, Treodor si mise a sedere vicino a lei squadrandola da capo a piedi.
         -Sei molto più bella in versione terrestre…non avevo mai visto una pelle così chiara, pensavo non mi sarebbe mai piaciuta, ma su di te sta benissimo-
         -Wow che adulatore, ma non servirà-
         -Non penso di conquistarti con queste parole…peccato che non mi lasci avvicinare, so essere molto convincente con i fatti-
Ṡénza arrossì, non era più abituata a certe attenzioni ed il suo debole lato terrestre le apprezzava anche troppo.
         -Sei arrossita di nuovo, io lo prendo come un buon segno, non ti lascio indifferente-
         -Non c’è l’energia di Xiar che mi protegge, ma non ti lascerò avvicinare, perché non vuoi capire che non posso?-
         -Perché non vuoi capire che non fai nulla di male? Non vedrai mai più quel David, vuoi stare sola tutta la vita?-
         -Sì-
         -Non avevo mai conosciuto un essere come te…sono tutte così le terrestri?-
         -Non tutte…-
         -Ed i terrestri?-
         -Vi somigliano molto…e poi ci sono quelli come David…in questo momento lui soffre per me…-
         -Non ne hai la certezza…-
         -No…-
         -Stasera non insisterò, ma non mi arrendo…vorrei tanto conoscere l’effetto che fa la tua pelle delicata sulla mia e vedere come sei fatta, anche se so da Kara che non siete tanto diverse dalle nostre femmine-
Ṡénza era arrossita ancora di più, ma non avrebbe mai ceduto, cambiò discorso.
         -Com’è la festa?-
         -Dovresti vederli quei nanerottoli quanto ballano, si prendono per mano e si muovono come indemoniati tutti insieme. Abbiamo partecipato al ballo…Tril è sempre il solito imbranato manca poco ci fa cadere tutti a terra, non capisco cosa ci trovi mia sorella-
         -A modo suo è affascinante, credimi-
         -Mi ha detto Cleria che vi ha trovato tutti nudi abbracciati nella foresta, a lui hai permesso di toccarti…-
         -Cosa vorresti dire? Dovrei portare un cartello al collo con scritto “toccatemi pure è gratis”? Mi ha semplicemente abbracciato…l’ho fermato prima che succedesse qualcosa-
         -Non vi hanno interrotti con due frecce?-
         -Sì, ma dopo mi sono rifiutata…credo che l’argomento sia chiuso-
         -Come desideri, andrò a farmi qualche altra birra, così sarò talmente sfatto che non potrò darti nessun fastidio stasera-
Treodor si alzò, sembrava quasi triste e se ne andò. Ṡénza si sentì in colpa, ma non disse nulla e cercò di dormire, l’ultimo pensiero fu “devo smetterla di farmi di Curba…”
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Altri personaggi altre storie…sì lo so ci sono troppi nomi strani…non so che farci… non so come facciano gli scrittori seri a raccontarci le loro storie senza confonderci con i dettagli…vabbè…Xronodor è Paichiano come Treodor, Cleria, Pacor e Krio (Petril) ed appartiene al clan avversario: i temibili Ghu…i nostri protagonisti appartengono al clan Thu, vedrete…e Frero? Cha parte ha ed avrà in tutto questo? Chi ha ucciso il principe? E Gilta, l’amante del principe, cosa nasconde e perché si vuole suicidare?
Alla prossima
Ciaux
 
Altair

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Capitolo 10
*** La dolcezza e la sensualità dei Paichiani ***


Mentre Ṡénza cercava di dormire rigirandosi senza posa, Cleria stava attuando il suo piano, aveva convinto Tril a bere la birra di Raha e cercava di farlo ubriacare durante la festa degli sciamani. Treodor invece era ormai partito per la tangente e si lamentava della sua sfortuna in amore circondato dai suoi nuovi amici Verani.
         -Ma…mio caro amico Paichiano, forse ho le traveggole, ma non siete sposati tu e Ṡénza?- Chiese Luma, una Verana molto curiosa.
Treodor aveva dimenticato che, per essere accettati, avevano dovuto fingere di essere sposati lui con Ṡénza e Tril con Cleria.
         -Vedi Luma…è stata una decisione presa di fretta…e forse lei ci sta ripensando-
         -Da noi non funziona così- Rispose la bionda Verana.
         -Cioè?-
         -Quando uno chiede di sposarti significa che vuole cominciare una storia esclusiva, se va tutto bene poi avviene il matrimonio, ma il fidanzamento è lungo e dopo non ci sono mai ripensamenti. Altrimenti siamo molto liberi e possiamo avere molti fidanzati, perché tu e Ṡénza siete stati così avventati?-
La prima scusa che gli venne in mente era idiota, ma i Verani avevano li avevano presi in simpatia e l’avrebbero bevuta. 
-Eravamo ubriachi…ma in realtà è innamorata di un terrestre…uno solo! Capisci?-
         -Non è così strano, anche noi ne scegliamo uno per sempre…però prima ci pensiamo bene-
         -Noi Paichiani invece possiamo avere varie mogli-
         -Veramente? Non è un po’ troppo difficile stare dietro a tutte le famiglie?-
         -Un po’ sì…-
         -Secondo me il problema è che pensi in maniera diversa dalla terrestre, lei vuole un partner solo e sa che tu ne vuoi molte, devi cambiare per lei- Disse Luma.
         -Credo che tu abbia ragione, farò così, ci sarà solo lei nel mio futuro!-
Luma si girò verso un gruppo misto di sciamani e disse:
         -Come è strana la mezza terrestre, non è poi male questo Paichiano-
Tanti nanerottoli biondi annuirono sorridendo. Contemporaneamente Cleria era praticamente avvinghiata a Tril che era al suo quarto boccale, al limite per perdere la ragione.
         -Meno male che ci sei tu amica mia che mi vuoi bene… Ṡénza mi ha rifiutato…cosa ho fatto di male? E’ perché non sono un terrestre?-
         -No Tril, vuoi capire che non ha niente a che fare con te? Lei è innamorata dell’umano, non hai nessuna possibilità-
         -Lei mi ha visto come sono veramente…ha detto che sono bellissimo…ma non mi ha voluto…-
         -Anche io vorrei tanto vederti. Perché stasera non ti mostri anche a me?-
         -Non so…e se poi non ti piaccio? E ti sembro un lumacone viscido?-
         -Nemmeno so cosa sono i lumaconi…dai andiamo…a Ṡénza ti sei mostrato…-
         -Perché lei mi ha visto stamattina quando ci siamo svegliati…siamo andati nel bosco perché volevo vedere come sono e non volevo farlo da solo…-
         -Tieni veramente tanto a Ṡénza…-
         -Molto…volevo vedere cosa si prova a fare l’amore…-
         -Non vorresti provare con me?-
Cleria fece la domanda ed il suo battito aumentò il ritmo. Il cuore Paichiano era a destra non era a sinistra ma le emozioni era simili, il flusso di adrenalina la faceva sentire viva.
         -Noi siamo amici…se va male cosa succederà tra noi?- Rispose Tril.
         -E non sei amico di Ṡénza? Non ti dispiacerebbe perdere la sua amicizia?-
         -Non lo so…e poi lei è terrestre e vorrebbe un solo compagno…tu sei Paichiana ne avrai quanti ne vuoi e migliori di me-
         -Tu pensi questo sul serio?-
         -Sì certo…-
         -Nessuno è meglio di te…-
Tril era ubriaco e parlava quasi senza riflettere.
         -Io…ti piaccio? Ma nemmeno mi hai visto…-
         -Non volevo turbarti…ti ho visto anche io stamattina…-
         -Tu mi hai visto…e come sono per te?-
Cleria era brilla, ma aveva ancora un barlume di ragione per cui esitò, ma poi decise di buttarsi:
         -Sei bellissimo…-
Timidamente la mano della Paichiana scorse sul viso metallico di Tril in forma Xiariana.
         -Tu…io sento…hai un sentimento forte per me-
         -Da quando ci hai salvato Tril…ma l’ho capito veramente quando ho visto che eri interessato a Ṡénza-
Tril la guardò stupito.
         -Perché non mi hai detto niente?-
         -Perché…per te, chi vuole un compagno per la vita è un debole…e poi non sapevo come dirtelo…hai mostrato subito interesse per Ṡénza…-
         - … sono confuso…non so cosa dire-
         -Dammi la possibilità di provare…non cercherò nessun’altro, se funzionerà non ti lascerò mai…non sarai mai solo…-
         -Non so…ti voglio molto bene…-
         -Lasciami provare…lasciati amare…-
Cleria lo prese per mano e lo condusse in camera, Tril era ubriaco e non capiva bene cosa stesse succedendo, probabilmente avrebbe dimenticato tutto la mattina seguente, era come privo di forza e di volontà. Si sedettero sul letto, Cleria sussurrò:
         -Tril ti prego, mostrati a me come veramente sei…-
Il metallo Xiariano perse la sua durezza, le scaglie sulla testa si trasformarono in soffici alghe, la dolcezza prese il posto della serietà Xiariana, gli occhi neri divennero azzurro e oro. Cleria non aveva ancora incontrato quello sguardo magnetico e rimase affascinata. Ṡénza era riuscita a vincere contro tutto questo, mentre lei non aveva più nessuna volontà. Tril le tolse delicatamente i vestiti, si tolse i suoi e cominciò il rito Kreosiano, stava per produrre un ormone che avrebbe portato a maturità le sue uova e lo sperma, l’unione sarebbe stata rapida, ma Cleria lo fermò.
         -Aspetta, non sono un Kreosiano, da noi non si fa così-
         -E come si fa?-
         -Non so come amano gli Xiariani, ma noi Paichiani prima di unirci ci vogliamo conoscere bene-
Cleria cominciò ad accarezzare quella pelle morbida e un po’ scivolosa, mise le mani tra quelle alghe che sostituivano i capelli.
         -Sei morbidissimo…è una bella sensazione non trovi?-
         -Sì…ma io cosa devo fare?-
         -Senti la mia di pelle, per te cambierà, diventerà più morbida e liscia, normalmente è spessa e resistente ma possiamo modificarla quando siamo in intimità-
         -E’ vero, è così morbida…non lo sapevo…ed il tuo viso sembra più dolce del solito…posso insegnarti un gesto che fanno i terrestri e gli Xiariani?…me ne ha parlato Kara…-
Avvicinò la bocca a quella di Cleria, che rispose come se conoscesse già cosa fosse un bacio.
         -Anche noi baciamo, ma è qualcosa che si fa solo tra fidanzati e marito e moglie…ma per te…per te qualsiasi cosa, ogni parte di me ti appartiene, sono tua-
Tril non capiva più nulla, mentre le carezzava la schiena e la baciava, il suo lato Xiariano prese il sopravvento e condusse Cleria sul letto. Tril senza pensare alla missione, a Ṡénza, al destino di Vera e Terzia, alla ragione e alla paura di amare, si unì a quella splendida creatura. Cleria rispose dandosi interamente con tutto l’amore possibile. Il cervello di Tril fu invaso da una sensazione che non aveva mai conosciuto e non voleva assolutamente che tutto questo avesse fine troppo presto. Per i Kreosiani quelle sensazioni celestiali erano pericolose, quel forte desidero di unione era visto come sbagliato, non avrebbero più desiderato di stare soli e la loro società fondata sull’isolamento e l’egoismo sarebbe finita. Ma Tril non pensava più, era immerso in un mare di sensazioni straordinarie. Vedeva Cleria così dolce e delicata mentre inarcava la sua schiena presa dall’onda di quella fortissima emozione, non era più la forte guerriera sanguinaria, era la dolce metà che non sapeva nemmeno di volere.
Quando si separano, Tril non volle smettere di abbracciarla ed il cuore di Cleria era così colmo di amore che non riuscì a trattenere le lacrime.
         -Tu piangi…-
         -Tril non dimenticare questa serata ti prego…promettilo-
         -Non voglio dimenticarla…sei stupenda, sei tutto quello che volevo-
Si abbracciarono ancora più forte e rimasero così fino a che non cedettero alla stanchezza.
Nell’altra stanza la situazione era decisamente l’opposto, Treodor arrivò sostenuto da dei Verani che lo depositarono sul letto. Lui si girò a guardare Ṡénza che faceva finta di dormire per non essere disturbata, Krio era ai suoi piedi.
         -Ma sì, il Petril è senz’altro il compagno migliore per te, ti obbedisce e ti protegge, vuole solo le tue carezze ed è già felice…non lo tratti come un essere pari a te, è il tuo schiavo e sono certo che anche quel David si comportasse nella stessa maniera-
Ṡénza non resse più, si girò, si ricoprì di metallo e disse:
         -Non osare rammentare David o sarò costretta a farti del male, stupido Paichiano-
Treodor l’afferrò per le braccia e se fosse stato lui il più forte l’avrebbe baciata contro la sua volontà, ma Ṡénza con la stessa facilità di un sbadiglio lo scaraventò fuori dal letto.
         -E non osare toccarmi!-
Treodor, che si reggeva a malapena in piedi, riuscì a tentoni a raggiungere il letto.
         -No, tu non ci dormi con me!- Disse Ṡénza.
         -Prometto che non ti sfiorerò…non voglio dormire per terra…non mi era mai capitata una femmina più forte di me…-
         -Cosa devo fare per scoraggiarti, dimmelo!-
         -Più cerchi di scoraggiarmi e più ti voglio!-
         -Quindi sono una sfida?-
         -Sì…più mi respingi e più un giorno mi vorrai, tu non sai cosa vuole dire fare l’amore con un Paichiano, nessuno è meglio di noi-
         -Ma davvero? E chi lo dice? La tua mamma?-
         -So solo che non c’è niente di più bello e che vorrei farlo con te, se non posso avvicinarmi non potrai mai capire-
         -Sei tu che non capisci…-
Ṡénza non finì la frase e cominciò a tossire, le mancava il respiro, si era agitata troppo ed il Curba l’aveva indebolita, impallidì e svenne di nuovo.
         - Ṡénza che succede? Parlami! Krio sveglia! Stupido pelandrone, vai a chiamare gli sciamani presto!-
Krio, che si era svegliato per la discussione, scattò in terra, riuscì ad aprire la porta con il muso e corse alla ricerca di qualche Verano. Treodor si avvicinò a Ṡénza, ma non sapeva cosa fare, la prese tra le sue braccia.
         -Coraggio riprenditi…cosa posso fare...cosa posso fare…-
Decise di aiutarla a respirare, poggiò la sua bocca su quella di Ṡénza e provò a soffiare aria dentro di lei. All’inizio sembrava non reagire, poi Ṡénza riprese la sua forma umana, aprì gli occhi e sul momento non capì per cui cercò di allontanarlo.
         -Lasciami!-
         -Ferma, ferma non volevo baciarti, sei svenuta…lo giuro-
Allontanò il suo viso da quello di lei, ma la teneva ancora tra le sue braccia, non riusciva a staccarsi da quella pelle chiara e delicata.
         -Perché non ti lasci andare? Perché mi resisti…-
         -Lasciami, sono troppo debole, così è approfittarsi di me- Disse Ṡénza disperata.
La pelle di Treodor si fece morbida e con gentilezza le carezzò il viso.
         -Hai davvero una pelle morbidissima anche se non sei Paichiana…potrei perdere la testa per te…e dimenticare le altre-
         -…lasciami ti scongiuro…-
         -Non capiterà più che sarai così debole da non poter reagire-
         -Se non ti fermi ti odierò per sempre e mi vendicherò, non ti resterà un solo osso intero, dovranno venire a raccattarti con il cucchiaino-
         -Va bene…vale la pena per un bacio…devi sapere che per noi è prezioso e lo dai solo a chi desideri veramente…-
Treodor l’avvicino a sé, le sue labbra erano di burro, il suo viso così morbido che non sembrava più quello di un guerriero. Con lentezza le diede un bacio così dolce da sciogliersi, le carezzò il viso ed il collo ma non osò fare altro e poi l’adagiò sul letto. In quel momento arrivarono di corsa due sciamani. Treodor li lasciò intervenire con la loro energia su Ṡénza, in poco tempo era fuori pericolo.
         -Grazie ragazzi, siete un portento-
Ṡénza non aprì bocca, non si aspettava una dolcezza del genere, non da un guerriero consumato come Treodor. Una volta soli fu lui a parlare per primo.
         -Questo è solo l’inizio di quello che posso offrirti, non sei Paichiana ed io non ho i tuoi poteri, ma lo sento che non sei rimasta indifferente ed il tuo lato terrestre non vuole vivere solo…pensaci a come sarebbe…buona notte-
Treodor si girò di spalle e fece finta di addormentarsi mentre dentro di sé cercava di placare quella voglia di lei che non si era spenta nemmeno quando aveva toccato il duro suolo della stanza, anche dopo essere stato respinto. Ṡénza nemmeno rispose ed anche lei si girò di spalle, la testa affollata di pensieri contrastanti, avrebbe voluto fuggire.
La mattina arrivò implacabile, Cleria e Tril dormivano abbracciati, lui, nella sua forma reale, aprì gli occhi.
         -Cosa è successo…mi sento un po’ strano…Cleria?-
         -M-si  amore?-
         -C-cosa è successo stanotte, mi sento un po’ confuso ma rilassato ed energico…eppure ho bevuto…-
         -Non ti ricordi nulla? No! Non può essere? La notte più bella della mia vita e tu non la ricordi?-
Cleria senza ritegno si mise a piangere a dirotto, Tril la guardò nello stupore più completo.
         -Io e te…abbiamo-
         -Abbiamo fatto l’amore…e tu hai detto che sono stupenda e che sono tutto quello che volevi …non dovevo farti ubriacare…-
         -Non piangere ti prego-
Tril avvicinò la sua mano al viso di Cleria e le diede una carezza, avvicinò anche l’altra mano e si concentrò. Gli arrivarono subito delle sensazioni fortissime di una Cleria disperata ed innamorata. Ricominciarono a baciarsi, l’uno di nuovo perso nell’altro.
Mentre Cleria e Tril amoreggiavano, Ṡénza si svegliò accanto ad un Treodor sdraiato a pelle d’orso che russava rumorosamente.
         -Meno male era mister perfezione…-
Ṡénza si alzò, grazie agli sciamani si sentiva bene, preparò la vasca e si immerse nel liquido blu con solo il costume indosso, si sentì ancora più rilassata e chiuse gli occhi fingendo di essere sola. Avrebbe voluto tanto essere su Xiar e sentire quella pace quasi perfetta, quella mancanza di dolore. Quando riaprì gli occhi Treodor stava entrando nella vasca totalmente svestito.
         -Ehi aspetta un attimo, chi ti ha invitato?-
         -Non è servito a niente il bacio di ieri sera?-
         -No…-
         -Non è vero, sei arrossita…-
         -Non è stato poi così male, non mi aspettavo tanta dolcezza da te…-
         -Quello è un rito che si fa con la futura moglie o con la moglie, è segno di interesse vero…-
         -I terrestri invece si baciano sempre…trovo che sia un bellissimo rituale-
         -Lo è, ma da noi se baci tutte è la fine, poi pensano che le vuoi sposare tutte-
         -Quindi tu non avevi mai baciato nessuna?-
         -No…non sulla bocca-
Ṡénza era sconvolta ed intenerita allo stesso tempo.
         -Era il tuo primo bacio?-
         -Sì…hai un buon sapore…sono disposto a ripeterlo tutte le volte che vorrai…-
         -Non pensavo che tu potessi essere così…ma non me la sento comunque…mi dispiace…-
         -C’è tempo, non mi arrendo…ma intanto non è che mi faresti toccare un po’…-
         -Non se ne parla nemmeno-
Ṡénza uscì dalla vasca, ricreò subito un vestito molto casto e si avviò fuori dalla stanza, disse soltanto:
         -Krio, andiamo-
Treodor si lasciò andare dentro la vasca sbuffando, il liquido blu lo ricoprì interamente e sparirono anche i suoi capelli mogano. Ṡénza non aspettò nemmeno Tril, fece colazione velocemente ed andò direttamente nella stanza equipaggiata per lavorare al caso. Inserì tutte le impronte Terziane che Tril aveva rilevato nel carcere, purtroppo mancava quella della famosa Gilta.
Nel mentre Tril e Cleria erano sdraiati nel letto abbracciati.
         -Mi ricordo Cleria…è stato bellissimo anche ieri sera…credevo fosse un sogno…-
         -E quindi ora potremo avere una storia?-
         -Ecco io, non lo so…-
         -Come non lo sai?-
         -Non sono abituato ad un rapporto a due…-
Sentirono bussare alla porta, era uno sciamano.
         -Chiedo scusa…ha detto Ṡénza che ha bisogno di Tril…-
         -Ne riparleremo…Cleria…-
         -Cosa vuoi dire? Che è più importante correre da Ṡénza?-
         -E’ più importante risolvere il caso ed evitare una guerra fratricida!-
         -Ok vattene dalla tua terrestre svampita…-
         -Lei non mi vuole, non devi preoccuparti e poi non posso dimenticare cosa ho provato con te…non voglio rifiutarti, voglio solo parlarne…non fare la Paichiana passionale-
         -Va bene Tril…ne parleremo…sei l’unico che riesce a farmi ragionare-
Entrambi raggiunsero il refettorio, fecero colazione, ma Cleria non voleva separarsi da Tril così andarono entrambi da Ṡénza.
         -Come posso esserti d’aiuto?-
         -Ah Tril, Cleria buongiorno! Non riesco a capire…con i dati che ho, sono riuscita a ricostruire l’impronta completa della mano della misteriosa aliena, ma non è servito a nulla, non coincide con quella dei Terziani in prigione. Però questa aliena ha una mano grande come quella di una Terziana od una Verana, anche se poi i dettagli dei dermatoglifi sono diversi-
         -Dermatoglifi?- Chiese Cleria.
         -Sì creste e avvallamenti della pelle del dito che formano l’impronta…quelle dell’aliena sono un po’ più ondulate-
         -Che strano…però non è strano che Fertel abbia scelto un’amante con una corporatura simile alla sua…insomma gli piacevano alte come lui…-
         -Dobbiamo trovare Frero, sono sicura che sa molto più di quello che ci ha riferito e forse anche quella Pepa è coinvolta- Disse risoluta Ṡénza.
         -Perché?- Chiese Cleria.
         -Perché sentivo che nascondeva qualcosa e quel Paichiano, Xronodor, ha parlato di una complice di Frero. Ci attireranno fuori con qualche trucco e cercheranno di farci fuori con delle armi sciamaniche-
         -Come sai queste cose?- Chiese Tril.
         -Le ho sentite grazie al bracciale, Frero parlava con Xronodor nella casa-nave…Cleria vieni con me?-
         -Può venire anche mio fratello? Non vorrei si riattaccasse alla birra…ha bevuto troppo in questi due giorni…-
         -Va bene, vallo a chiamare, tu Tril resta qui e vedi se riesci a fare meglio di me-
         -Agli ordini!-
         -Ma che ti è successo Tril? Cos’è quel sorrisino?-
Cleria era appena uscita dalla stanza e Tril parlò con sincerità.
         -Io e Cleria stanotte abbiamo fatto l’amore alla maniera dei Paichiani…e stamani…bé…Cleria ha molta fantasia ed io non ho solo un organo riproduttivo maschile…-
         -Fermo lì, non mi interessa! Non ti ricordi che sono puritana!! Però sono felice per voi! Era ora che te ne accorgessi! E’ innamorata di te da sempre!-
         -Tu lo sapevi…-
         -Sì…ma non potevo dirtelo io…o meglio ci ho provato tra le righe…-
         -E’ anche per questo che non hai voluto che noi due…-
         -Sì anche per questo…ma soprattutto per David…adesso basta chiacchiere da comari, sono sicura che saprai trovare qualche indizio che mi è sfuggito-
Ṡénza uscì dalla stanza insieme a Krio che era diventato la sua ombra, nemmeno si faceva notare da quanto era silenzioso. Nel corridoio incrociarono Cleria e Treodor.
         -Krio ci porterà dove vive Frero. Dobbiamo stare attenti, vogliono farci fuori-
         -E cosa mai potrebbero farci quei simpatici nanerottoli?- Rispose Treodor.
         -Frero è armato e penso che lo sia anche quella Pepa-
         -Ed una volta che li avremo trovati che facciamo?- Chiese Cleria.
         -Dovremo spaventarli, devono dirci la verità-
         -Quindi useremo le maniere forti! Mi piace- Commentò Treodor.
         -Loro devono pensarlo, ma non gli torceremo un capello, sono stata chiara?-
         - …nemmeno tagliuzzarli un po’?- Chiese Cleria.
         -Tenete sotto controllo la vostra esuberanza Paichiana, non dobbiamo sembrare minacciosi al resto dei Verani-
         -Quindi, mentre ci spareranno addosso, dovremo catturare i nanerottoli che ci vogliono stecchiti…poi dobbiamo solo spaventarli senza fargli male e sembrare poco minacciosi a tutti gli altri Verani- Riassunse Treodor.
         -Esatto! Sei meno scemo di quello che pensassi!-
         -Grazie Ṡénza, non mi farai troppi complimenti così? Ci penserò due volte a ribaciarti-
         -Non ci sarà una seconda volta!-
Cleria guardò stupito il fratello, ma lui le fece cenno di tacere. Si avviarono fuori dal tempio e presero un sentiero nel bosco.
         -Perfetto! Se ci volessero tendere un agguato adesso è il momento migliore- commentò Treodor e poi aggiunse -questi nanerottoli non hanno dei mezzi di trasporto che potremmo usare?-
         -Insomma la smetti di gufare e di lamentarti? Non voglio far sapere a nessuno i nostri spostamenti, mi fido solo di Prescilla e poi dobbiamo seguire Krio che a sua volta segue delle tracce, con le navette Xiariane sarebbe difficile- Rispose Ṡénza con voce insofferente.
         -Abbiamo delle navette Xiariane? E dove?- Chiese Cleria.
         -Si formano grazie all’energia dei bracciali, vi spiegherò tutto la prossima volta-
Dopo una buona mezz’ora che camminavano circospetti, arrivarono ad una casupola anch’essa scavata nella roccia.
         -Bene Krio, ottimo lavoro-
Ṡénza gli diede una carezza e le loro fronti si incontrarono, Treodor biascicò all’orecchio di Cleria:
         -Non pensavo sarei mai stato geloso di un stupido Petril-
         -Krio ci guarderà le spalle, andiamo, ci avvicineremo alla casa passando per questo campo che sembra coltivato a mais- Disse Ṡénza.
         -Cosa diavolo è il mais?- Chiese Cleria.
         -Roba terrestre…quelle piante alte di fronte a voi, ok?-
         -Ok!- risposero in coro i due Paichiani. Ṡénza rapida come un felino arrivò sotto la finestra più vicina e si mise in ascolto.
         -Allora, Frero che facciamo? Xronodor se ne è andato…- Disse Pepa.
         -Continuiamo con il piano, hai trovato i mercenari?-
         -…non è facile…non siamo barbari come i Terziani…e molti hanno paura dei Paichiani ed hanno ragione ad averne!-
         -Cosa vuoi che ci possano fare? Siamo armati! Non avrai paura di quegli stupidi spilungoni blu?-
Treodor aveva raggiunto una finestra ed aveva captato il discorso, nervoso per la notte passata in bianco e per il comportamento indifferente di Ṡénza non si trattenne e sfondò la porta.
         -Attenti a come parlate, stupidi nanerottoli inutili!-
Ṡénza prima si mise le mani tra i capelli metallici e poi rimase in ascolto, segnalando a Cleria di attendere.
         -No! Il Paichiano…ora ci ucciderà- Piagnucolò Pepa.
         -Cosa volevate fare? E perché?- Chiese Treodor.
         -Siete venuti solo per conquistarci lo sappiamo, solo noi abbiamo a cuore la sorte del nostro pianeta!- Urlò Frero.
         -Siete voi che avete ucciso il principe! E’ così che aiutate il vostro popolo?-
Intervenne Ṡénza che era entrata con agilità dalla finestra.
         -Noi, non abbiamo ucciso il principe!- Rispose Frero pieno di sdegno.
         -Non dite sciocchezze è morto a causa del Curba...lo avete usato fino ad ora, siete i primi sospettati-
         -Non siamo stati noi, è stata Gilta, è l’ultima che ha visto il principe vivo-
         -Entrambi i calici contenevano il Curba, perché l’avrebbe messo anche nel suo? E poi non ci sono impronte Terziane nella stanza-
         -Non lo so, ma non siamo stati noi!-
Ṡénza in quell’istante ebbe una specie di intuizione, doveva parlare con Tril, ma prima doveva sistemare i due nanerottoli fastidiosi.
         -Treodor tu prendi Pepa, io prendo Frero, li portiamo da Prescilla ci penserà lei a fargli il terzo grado-
Cleria entrò dalla finestra allarmata:
         -C’è un gruppo di nanerottoli armati che si dirige verso la casa!-
In un attimo un gruppo di venti Verani con in pugno armi sciamaniche entrarono e cominciarono a fare fuoco. Treodor e Cleria rimasero come congelati perché non sapevano come comportarsi, erano abituati alla lotta dura e normalmente non avrebbero avuto nessuna pietà. Allora Ṡénza cominciò la sua danza aggraziata, evitava i laser e disarmava sistematicamente ogni nanerottolo che le capitava a tiro, fino a che ad un certo punto uno di loro puntò la sua arma verso Cleria, Treodor la spinse via e fu preso in pieno.
         -No Treodor!- Gridò Cleria.
Ṡénza allora aumentò la velocità cercando di stordirli tutti.
         -Presto scappiamo non ce la possiamo fare contro la Xiariana!-
I nanerottoli cominciarono a sparare in modo random per coprire la fuga, allora Ṡénza formò una spada di energia grazie al bracciale per coprire Cleria e Treodor.
Una volta che i Verani furono usciti dalla casa, Ṡénza stava per cominciare l’inseguimento, sarebbe stato facile per lei ma Cleria la fermò.
         -Ti prego chiama qualcuno, mio fratello si è ferito gravemente per salvarmi…ti prego vai mentre gli tampono la ferita, se perdiamo altro tempo morirà…-
         -Farò di meglio, vi porterò al tempio-
         -Ci porterai al tempio?-
         -Trasportiamolo fuori-
Una volta usciti dalla casupola, disse a Treodor e Cleria di abbracciarla, formò la sua navetta di cristalli neri, in un lampo volavano nel cielo Verano ed arrivarono al tempio in pochi istanti. Ṡénza portò in braccio Treodor fino ad una specie di infermeria e Prescilla arrivò subito per curarlo.
         -Per l’amore dello splendente Krio, cosa è successo?- Esclamò la Verana.
         -Dei Verani hanno cercato di ucciderci, hanno ferito Treodor gravemente e non ho avuto il tempo di catturarli…-
         -Dei Verani? Ma non è possibile!-
Prescilla ancora incredula fermò il sangue con il suo potere sciamanico e poi cominciò a medicare la ferita. Cleria teneva la mano a suo fratello.
         -Brutto stupido, perché sei voluto intervenire? Me la so cavare benissimo!-
Treodor aprì gli occhi e sorrise da sbruffone.
         -Mi sarebbe rimasto solo Pacor, andiamo troppo d’accordo io e lui, poi con chi litigo?-
         -Sei sempre il solito stupido-
Cleria lo abbracciò, Ṡénza li guardò con tenerezza poi corse a parlare con Tril. Entrò nella stanza, Tril fissava lo schermo del computer, si girò e si dissero contemporaneamente:
         -Non ci sono impronte Terziane! L’assassina non è Gilta, è un’altra aliena-
Ṡénza prese la parola:
         -Forse ci hanno mentito e Gilta non era lì…dovevano esserci le sue impronte Terziane-
         -Infatti…ma dove sono gli altri?-
         -Abbiamo trovato Frero e Pepa ma ci hanno teso un agguato e Treodor è rimasto ferito per salvare Cleria-
         -E tu cosa hai fatto?- Disse Tril con un tono accusatorio.
         -Io…-
         -Mi aspettavo di più da te, avresti potuto stenderli tutti e catturarli, ora tutto il mistero sarebbe stato risolto!-
         -Erano più di venti armati con laser sciamanici…ho fatto quello che ho potuto…non potevo inseguirli, dovevo portare Treodor qua! –
Ṡénza rimase stupita, Tril non era più sotto la sua influenza ed era molto duro con lei, ma quello stato d’animo non durò molto.
         -Scusami…hai detto che Cleria ha rischiato di essere ferita e…ho provato un’angoscia incredibile…non posso perderla ora-
         -Avete deciso di stare insieme?- Replico Ṡénza felicemente sorpresa.
         -Ecco…io non lo so…vorrei ma ho un po’ paura?-
         -Di cosa?-
         -Sono abituato alla mia solitudine…-
         -Proprio non ti capisco, è così facile, è Paichiana avrà qualche altro marito e vi vedrete di tanto in tanto e così avrai la libertà che cerchi-
         -Lo sai che è monoandrica…e poi non potrei sopportare l’idea che qualcuno la possa baciare e…non sono io…-
         -Allora cosa vuoi? Una fettina di culo col limone?-
         -Scusa…non ho capito… che scurrile che sei…cosa ci dovrei fare con le terga di qualcuno?  E poi di chi? E perché dovrei farle a fette? Cos’è un limone?-
         -Lascia stare! Devi capire cosa vuoi, ma non è il momento, dobbiamo trovare questa aliena!-
Prescilla arrivò di corsa:
         - Ṡénza, Tril, hanno visto altre navi Terziane sui nostri asteroidi, dobbiamo risolvere questa faccenda, dovrete fermare un attimo le ricerche sull’assassino del principe…-
         -Non c’è problema, tanto per ora siamo fermi, sono sicura che tutti questi avvenimenti siano legati tra loro. Come sta Treodor?-
         -E’ fuori pericolo, non ho mai visto un fisico così forte…vuole vederti…-
         -Tril, tu intanto vai a parlare con chi ha avvistato le navi Terziane, ti raggiungo subito-
Ṡénza andò in infermeria, Treodor era sveglio, Cleria era lì vicino a lui.
         -Come stai?-
         -Sto benissimo…-
         -Sei stato molto coraggioso…-
         -Cleria avrebbe fatto lo stesso per me…non siamo solo barbari, abbiamo i nostri valori-
         -Sì, ora che vi conosco un po’ di più…mi rendo conto…ma del resto ogni popolazione, ogni nazione ha i suoi pregi ed i suoi difetti…purtroppo ci sono delle novità, dobbiamo andare sugli asteroidi e forse anche su Terzia. Cleria, se vuoi restare con Treodor andremo io e Tril-
         -Che cosa? Non se ne parla nemmeno, non mi sembra che tu abbia la situazione sotto controllo, hai bisogno di aiuto- Disse Cleria che era già arrabbiata.
         -Voglio venire anche io! Sto bene…- Esclamò Treodor, ma poi fece una smorfia di dolore perché aveva provato ad alzarsi.
         -Tu devi riposare, ci aspetterai qui!- Lo ammonì Cleria.
         -No! Non voglio stare qui mentre a voi tocca tutto il divertimento, mi farò fare una fasciatura rinforzata, voglio venire anche io!-
         -Vedremo…intanto vado a sentire i testimoni degli avvistamenti sugli asteroidi…potresti venire con me Cleria e potremmo lasciare qui Treodor e Tril…-
         -E se poi cercassero di ucciderli?-
         -A questo non avevo pensato…ne discuteremo tutti e quattro insieme, adesso devo andare a sentire i testimoni-
         -Non posso avere un bacio come premio del mio coraggio?- Chiese Treodor.
         -No-
Ṡénza se ne andò senza dare la possibilità al Paichiano di ribattere. Raggiunse Tril che stava già parlando con dei Verani.
         -Ti dico che ho visto benissimo due navi Terziane che si allontanavano e sono andato a controllare di persona se avevano portavo via dell’Ergon ed ho trovato tracce di scavi effettuati da pochissimo-
Il Verano che parlava era di una certa età, portava un cappellino che ricordava il caschetto dei minatori terrestri, sembrava sincero e molto convinto.
         -Le navi dei Terziani sono in qualche modo riconoscibili? Hanno qualche numero di serie?-
         -Numero di serie? Non ci ho fatto caso, a cosa serve?-
Ṡénza ragionava da terrestre e voleva assolutamente trovare un modo per riconoscere queste navi e risalire agli occupanti.
         -Sarebbe stupido da parte dei Terziani superare i confini proprio ora, mi sembra una provocazione…- Commentò Ṡénza.
         -Io so cosa ho visto, quelle due navi erano Terziane, sono pronto a giurarlo sulla testa della regina dei Lyr-
         -Di cos…ah sì gli uccelli sacri…sono sicura che tu sia in buona fede ma credo che ci sia altro dietro a questa storia, qualcuno che vuole questa guerra, ma questo qualcuno non rappresenta tutto il popolo Terziano-
Tril annuì e disse:
         -C’è un altro testimone, anzi credo che dovremmo ascoltare tutti i testimoni dall’inizio di questa storia…-
Ṡénza non lo lasciò finire e terminò lei la frase:
         -…tracciare una cartina degli avvistamenti ed andare di persona a controllare!-
         -Vedo che ci intendiamo al volo- commentò Tril sorridendo.
         -…Treodor e Cleria vogliono partecipare…-
         -Treodor sta già così bene da poter venire con noi?-
         -No, ma lo sai come sono orgogliosi questi Paichiani…comunque non mi sento tranquilla a lasciarlo qui…ho il timore che non siano al sicuro nemmeno nel tempio-
         -Credi che qualche Verano potrebbe osare profanare il tempio cercando di ucciderci all’interno?-
         -Non qualche Verano, ma qualche Terziano o Xronodor che non ha rispetto delle tradizioni di Vera. E poi se Treodor e Tril uscissero allo scoperto, ci sarebbero Pepa e Frero con i suoi mercenari a mettere a repentaglio la loro vita…forse è meglio se vengono con noi-
         -Sei convinta di poterci proteggere tutti?-
         -Sì, non mi avete ancora visto all’opera, ho tenuto un profilo basso, non devono sapere cosa sono in grado di fare-
         -Però manca poco Treodor ci lascia le penne-
         -Ma sta bene, l’ho portato subito in salvo…piuttosto hai visto Krio?-
         -No, per la verità no…-
         -L’ho abbandonato da solo nella foresta-
         -E’ un Petril sono sicura che ritroverà la strada di casa-
         -Devo andare a cercarlo…-
Ṡénza corse fuori dal tempio, ma non finì di fare due passi che Krio arrivò di corsa.
         -Krio! Stai bene? Scusami se ti ho abbandonato ma Treodor era ferito…e…che cosa? Hai seguito i Verani e sono montati tutti su una nave Paichiana?…deve essere Xronodor…allora è ancora qua…grazie amico mio, ben fatto. Ma adesso non possiamo agire, dobbiamo andare sugli asteroidi e forse incontreremo presto le autorità Terziane, vieni anche tu?-
Krio alzò ed abbassò la coda felice di essere stato utile.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Tril non è il Kreiosano tipico che pensava di essere, in lui ci sono anche geni Xiariani e questi Xiariani si divertono a lasciare prole un po' in tutti i pianeti ;-P quindi non poteva che capitare prima o poi che si innamorasse…o per lo meno che ci si avvicinasse molto. Treodor invece non ha vita facile, Ṡénza è un osso duro sia perché è innamorata sia perché non vuole essere una delle tante e far parte dell’arem del Paichiano. Però per la mezza terrestre è dura, sembra che questi Paichiani siano molto bravi tra le lenzuola…ma torniamo al giallo! Non ci sono impronte Terziane nella stanza del principe, per lo meno non ce ne erano la sera dell’omicidio. Sia Tril che Ṡénza pensano che ci sia un’altra amante, un’aliena che non è né Verana né Terziana. Nel prossimo capitolo i nostri eroi andranno su Terzia.
Ciaux
Altair

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Capitolo 11
*** Terzia: tripudio di vetro e metallo ***


Tutti i testimoni sentiti da Tril e da Ṡénza giuravano di aver visto delle navi Terziane che lasciavano gli asteroidi nei territori Verani, compreso lo sciamano Rol, che impettito come una guardia svizzera e con il dito indice davanti la bocca sembrava ragionasse dei massimi sistemi.
         -Ero sull’asteroide e non v’è d’ombra di dubbio…quello che ho visto li incrimina!-
         -Sciamano Rol, cosa ci faceva su un asteroide? Gli sciamani partecipano all’estrazione dell’Ergon?- Chiese Ṡénza, mentre Tril era terrorizzato dal tono che la mezza Xiariana aveva usato per rivolgersi al vecchio e autorevole sciamano.
         -No, non più, ora ho un ruolo troppo importante a palazzo, gli sciamani comuni lo fanno…ma ogni tanto mi piace andare sugli asteroidi a meditare nel silenzio dello spazio. Avevo creato una bolla d’aria, ero uscito dalla mia navetta, avevo steso la coperta sacra, dove ci sediamo per i rituali e mi stavo preparando ad entrare nel pieno della meditazione…non so se potete capire…-
         -Vai avanti Rol- Ṡénza cercava di mantenere la pazienza a fatica.
         -Insomma dicevo…avevo scelto un posto tranquillo dove i cantieri sono sospesi da qualche tempo…non mi aspettavo alcun’anima viva. All’improvviso ho scorto una luce ed ho notato che non era un nostro mezzo, infatti era grigio metallizzato, quel colore triste tipico dei Terziani. Ho raggiunto la mia navetta e sono scappato subito a dare l’allarme-
Anche un altro testimone, uno sciamano dei cantieri, aveva assistito alla stessa scena, per fortuna i Terziani non si erano mai mostrati aggressivi.
         -Tril, non trovi sospetto anche tu che si siano lasciati scoprire così?- Commentò Ṡénza.
         -Direi che volevano che i Verani li vedessero, è chiaramente un piano per far scoppiare la guerra…la morte del principe per mano di una Terziana sarebbe stata la goccia…-
         -Ma qualcosa è andato storto, la Terziana non c’era nel letto col principe e sembra che non sia mai stata nemmeno nella stanza…certo la storia non è ancora chiara…ma capiremo…dobbiamo andare su Terzia e chiedere il permesso di sorvolare la zona dei loro asteroidi- Disse Ṡénza, poi si congedò in fretta da tutti ed andò in infermeria da Treodor.
         -Come va stamani?-
         -Sei venuta a trovarmi…-
         -Devo sapere se sei in forze, dobbiamo andare su Terzia-
         -Sarà sufficiente una fasciatura più spessa, sto bene-
Cleria arrivò in quel momento.
         -Non è vero che stai bene, diglielo a Ṡénza!-
         -Non metterci becco, posso venire anch’io, non ne posso più di stare qui-
         -Non c’è problema Cleria, lo porterò io a bordo della Bluer e resterà lì a riposo, tu sarai con lui mentre parliamo con i Terziani-
         -Va bene Ṡénza-
In poco tempo erano in viaggio per Terzia, la Bluer era rapidissima e ci vollero circa un paio di ore.  Sullo schermo della nave apparve una grande città in tutto il suo splendore metallico. In effetti non c’era molto verde, alla periferia si vedeva una specie di steppa, ma si potevano distinguere dall’alto varie serre sparse in tutta la città.
         -Avevano ragione i Verani, sembra un mondo artificiale. Il computer rileva delle foreste di soli arbusti lontane dall’equatore, Terzia è molto più caldo delle Terra. Ci sono varie zone desertiche. Però non capisco, tutte le città sono collegate con una fitta rete di strade e cunicoli sotterranei, credo che dovremo indossare i nostri bracciali ben carichi, chiederò conferma se l’aria è respirabile per noi. Il computer dice che l’atmosfera è molto bassa di ossigeno…- Disse Ṡénza.
         -Sono stato su Terzia è tutto un altro mondo, ma non ci serviranno i bracciali per respirare, vedrai- poi Tril si rivolse ai Terziani e chiese l’autorizzazione ad atterrare. Una grossa cupola trasparente si aprì rivelando la pista di atterraggio. Ṡénza, appena scesa dalla Bluer, si rese conto che tutte le strade erano coperte, tutto era sotto cupole trasparenti, gli abitanti di Terzia vivevano al chiuso.
         -Lo sapevi Tril? L’aria fuori non è perfetta nemmeno per i Terziani-
         -Non è tutto, c’è così poco ossigeno che il loro strato di ozono è molto sottile, il loro sole è molto forte, non è un pianeta ospitale come Vera…troppi ultravioletti-
Una piccola delegazione di nanerottoli dai capelli neri si fecero avanti.
         -Ben venuti Xiariani, io sono Kelo il massimo rappresentate di Terzia-
Disse uno di loro un po’ più alto della media e con il viso particolarmente grinzoso.
         -Avete fatto un buon viggio?-
         -Sì grazie, del resto è stato molto rapido- rispose Tril.
         -Come procedono le indagini?- Chiese Kelo.
         -Procedono a rilento, abbiamo una pista ma solo ipotesi indiziarie-
         -Siamo accusati?-
         -No, per il momento non ci sono prove che sia stato qualcuno di voi Terziani. Siamo qui perché alcuni Verani hanno visto altre vostre navi nella zona degli asteroidi, qualcuno sta prelevando il loro Ergon, hanno visto chiaramente le vostre navette cargo…come lo spiegate?- Disse Ṡénza e Tril roteò gli occhi, non capiva cosa le prendesse, rischiava di far arrabbiare Kelo.
         -Non siamo stati noi! Abbiamo tutto l’Ergon che ci serve, perfino qui su Terzia ne abbiamo, che senso avrebbe andare a sconfinare?-
         -Infatti non pensiamo affatto che siate stati voi, crediamo che qualcuno stia cercando di far scoppiare la guerra dando a voi la colpa- Rispose Ṡénza. Ci fu un mormorio generale.
         -Sapete dirci chi sono queste persone?-
         -Non lo sappiamo, il mio compagno è stato ferito…forse perché siamo sulla strada giusta-
         -Siamo molto dispiaciuti, voi siete venuti in pace e qualcuno ha cercato di farvi del male…ma cosa possiamo fare per voi?-
         -Chiedo il permesso di controllare tutte le vostre navi che sono uscite ieri, dobbiamo visionare tutti i percorsi effettuati e chiedo il permesso di poter sorvolare i vostri territori, nessun Verano parteciperà, saremo solo noi con la nostra nave-
         -Permesso accordato, faremo tutto quello che sarà necessario. Ma prego seguitemi, prima vorremmo offrirvi il nostro drink di benvenuto-
Ṡénza stava per declinare l’invito ma Tril la guardò con occhi preoccupati, quindi non fiatò e seguirono la delegazione. Cleria e Krio rimasero a guardia della Bluer e di Treodor.
Tril e Ṡénza giunsero in una sala con un lungo tavolo, lo stile era molto essenziale, vetro ed acciaio facevano parte dell’arredamento. Ṡénza cercò di fare un po’ di conversazione.
         -Abbiamo notato che la percentuale di ossigeno è molto bassa su questo pianeta, anche per voi. Ma è sempre stato così?-
         -Per la verità no, prima c’era molto più verde ed i nostri avi vivevano più a contatto con la natura come i Verani, ma noi siamo evoluti ed il progresso ha portato con sé dei cambiamenti. La nostra fonte di energia è l’Ergon come per i Verani, purtroppo i macchinari, che usiamo per estrarne l’energia, producono degli scarti nocivi per le piante di Terzia-
         -Sembra che parli della Terra- Commentò Tril.
         -No, sulla Terra è ancora peggio perché gli scarti che producono i terrestri sono velenosi per tutti gli esseri viventi…piano piano uccideranno flora e fauna…e non fanno un bel nulla per rimediare- Rispose Ṡénza che però si era offesa, solo lei poteva parlare male dei terrestri.
         -In realtà paghiamo le conseguenze anche noi, perché purtroppo le piante sono importanti per tutto l’ecosistema. Ma abbiamo rimediato, ogni città ha le sue serre e quindi la sua dose necessaria di ossigeno. Vorrei mostrarvi le più belle della nostra città, ma prima il nostro famoso drink di benvenuto-
Ṡénza ancora una volta avrebbe voluto passare, ma Tril la zittì con uno sguardo truce da far paura. Dei robot a forma di vassoio arrivarono volteggiando, portavano dei bicchieri simili a flute con dentro un liquido iridescente ed una piccola asticella con una lucina rossa all’estremità.
         -Beviamo ad un futuro migliore di pace e amore-
Disse Kelo mentre alzava il flute, poi sgranocchiò la lucina e ci bevve dietro, tutti lo imitarono, anche Ṡénza. Purtroppo il drink era alcolico, a Ṡénza sembrò di aver ingoiato della lava che stava digerendo il suo esofago fino allo stomaco, ma sopportò stoicamente. Come del resto Tril, che però era più abituato e quindi sarebbe comunque rimasto sobrio. Tril si avvicinò subito a Ṡénza, la prese a braccetto e le sussurrò.
         -Tutto bene?-
         -Per ora sto bene…dobbiamo fare presto però, non so che effetto mi farà…non vorrei davvero provocare una guerra-
         -Se non stai attenta anche al tono che hai da sobria ci potresti riuscire comunque, non so cosa ti prende ultimamente, devi mantenere la calma, ok?-
         -Sì…-
Li condussero ad una grande serra, la vista era stupenda: avevano ricreato delle colline, c’erano fiori, alberi ed un ruscelletto con strani animaletti simili ai pesci che nuotavano agili. Quelle strane creature pinnate erano addomesticate e si lasciavano prendere in mano senza paura.
         -Non hanno timore di noi, sanno che non li mangeremo- Disse una Terziana che aveva visto Ṡénza china sul ruscello.
         -Anche sul pianeta di mio padre ci sono animali simili, ma non si fanno prendere. I vostri pesci sono bellissimi, alcuni sembrano d’oro, altri di giada e questo è completamente trasparente...si vedono gli organi-
         -Sono lieta che ti piacciano…io sono Rerat compagna di Kelo-
         -Lieta di conoscerti-
Ṡénza le tese la mano, ma perse l’equilibrio e mancò la presa, l’alcol stava cominciando a fare effetto, Tril arrivò subito al suo fianco.
         -Ops…scusami Rerat…hai visto che belli questi animaletti Tril?-
         -Ehm sì li ho visti, ma tu come ti senti?-
         -Perché cos’ha?- Chiese Rerat.
         -Non reggo l’acol…spero di non mettermi a cantare e ballare…insomma a fare versi strani in mezzo alla serra- Rispose Ṡénza ridendo.
         -Non reggi l’alcol? Anche una piccola quantità come quella che abbiamo preso poco fa?-
         -Sembra di no…-
         -Sono molto dispiaciuta…l’hai fatto per farci piacere?-
         -Ehm…sì-
Tril si malediva per non aver zittito Ṡénza.
         -Sei molto sincera…mi piace!- Rispose Rerat sorridendo e poi aggiunse:
         -Che ne pensi della nostra serra?-
         -E’ bellissima, peccato però che dobbiate restare rinchiusi qua dentro-
         -Rinchiusi?-
         -Non potete uscire all’aperto perché c’è poco ossigeno-
         -Sì è vero, ma noi ormai siamo abituati, quando mi è capitato di andare su Vera avevo paura di uscire dalla nave. Il vento ed i raggi di Krio sono così fastidiosi…poi il cielo è così…così…alto non se ne vede la fine, non vi dà le vertigini?-
         -No, anche noi ci siamo abituati, a me dà senso di libertà-
Poi Ṡénza notò una cosa che non aveva mai visto su Vera, nella serra c’era un piccolo parco giochi e c’erano dei bambini, dei piccoli Terziani che giocavano.
         -Quelli sono i vostri piccoli…che carini, come mai su Vera non se ne vedono mai?-
         -Perché lì gli adulti non se ne vogliono occupare, li crescono in un grande asilo dove sono accuditi da alcuni sciamani, quella specie di strani stregoni…ehm scusate…ma non approvo il loro modo di educare i figli e questa divisione in caste: gli sciamani da un lato e tutti gli altri poveri mortali dall’altra. E’ ingiusto-
         -So che uno non diventa sciamano per scelta, decide la regina e poi uno ci deve essere portato- Commentò Ṡénza che non si preoccupava troppo di aprir bocca e dare fiato.
         -Come… non lo sapete? Non posso crederci…-
         -Non sappiamo cosa?- Incalzò Ṡénza.
         -Non è vero che è genetico…si racconta che li immergono in un liquido velenoso che si trova in un posto segreto a palazzo…alcuni non sopravvivono…semmai è genetico il fatto di sopravvivere a quella tortura-
Ṡénza e Tril erano senza parole.
         -Kara non vi ha raccontato tutto…-
         -Kara l’ha fatto solo perché non eravamo pronti e poi il nostro compito non è giudicare voi o i Verani, siamo qui perché non avvengano spargimenti di sangue…ma grazie della fiducia Rerat- Rispose Tril, mentre pizzicava il braccio di Ṡénza perché non commentasse il fatto guidata dai fumi dell’alcol.
         -Ahi! Mi hai fatto male stupido lumacone!-
         -Perdonateci ma credo che sia il caso che torniamo alla nave, Ṡénza è rimasta molto sconvolta dal ferimento del suo compagno e credo che abbia bisogno di un attimo di riposo-
Rerat rispose comprensiva.
         -Ma sì certo, vi scorteremo alla vostra nave-
Appena furono al sicuro nella Bluer, Ṡénza si rivolse a Tril urlando, perché non aveva la forza di prenderlo per il collo.
         -Cosa diavolo stai facendo? Non trattarmi come una deficiente-
         -Tieni a freno i tuoi geni terrestri Ṡénza o sarò costretto a sedarti-
In un attimo arrivò Cleria.
         -Si può sapere che succede, ma quanto baccano fate?-
         -Tril mi ha fatto male e mi tratta da stupida-
Cleria la guardò come se fosse impazzita, poi si rivolse a Tril.
         -Che le prende?-
         -L’hanno fatta bere, ora si comporta come una bambina terrestre di tre anni, mi dai una mano a portarla in camera?- Disse Tril.
         -Uffa, no! Lasciatemi-
Cleria senza nemmeno pensarci le sferrò un colpo in testa e se la caricò su una spalla per portarla nella sua cabina.
         -Mi piace quando fai la dura…ma vacci piano la prossima volta…non ha la testa dura come voi Paichiani- Disse Tril che si chiedeva cosa gli sarebbe toccato una volta diventato il compagno di Cleria. Depositata Ṡénza sul letto, Tril e Cleria si ritrovarono soli in cucina, lei con un peso sul cuore.
         -Pensi che adesso sia un buon momento…per parlare?-
         -Credo che dovremmo aspettare a quando sarà finita la missione- Rispose Tril.
         -E nel mentre? Come mi devo comportare?-
Cleria aveva appoggiato delicatamente le sue mani intorno alle guance di Tril e si era appoggiata con tutto il corpo a quello di lui.
         -Cosa stai facendo?-
         -Niente… voglio solo ricordati quanto è stato bello l’altra notte…-
         -Aspetta…non possiamo-
         -Sai che se rifiuti una Paichiana potresti pentirtene…?-
Tril non voleva respingerla, voleva solo fare con calma, assaporare ogni momento con lei, la baciò, poi si staccò solo un attimo per dire:
         -Non ho bisogno che me lo ricordi e non voglio che mi obblighi-
Tril riprese la sua vera forma, con i suoi occhi ipnotici la convinse a restare lì, abbracciati, impegnati solo nel bacio, senza andare oltre, vivendo al massimo quel momento che i lumaconi Kreosiani nemmeno sapevano che esistesse.
Intanto Ṡénza si era addormentata ma era in preda ad un incubo terribile: era su Terzia con David e lui voleva uscire dalla città e provare a respirare quell’aria povera di ossigeno.
         -No fermati, non sopravvivrai! Perché?!-
         -Perché voglio superare i miei limiti, voglio diventare un essere superiore come te, per stare con te-
         -Ma così morirai e non sarà servito a nulla-
         -Non è vero la mia anima andrà su Xiar e potremo stare per sempre insieme-
         -No! Fermo! Non siamo sicuri di questo…nessuno sa come funziona, fermati!-
David passava oltre due porte pressurizzate ed usciva all’aperto. Ṡénza non riusciva a muoversi per la paura ed assisteva ad una scena raccapricciante. David cominciava a fare fatica a respirare e metteva le mani intorno alla gola, i suoi bellissimi occhi verdi cominciavano a sanguinare, si accasciò a terra, i suoi capelli neri si sporcarono di una polvere sottile, quella terra era sterile e produceva solo morte.
         -No! No! Non può essere vero-
Ṡénza era appoggiata ad una barriera di vetro senza nemmeno la forza di gridare, lo vedeva contorcersi e dopo l’agonia di secondi che sembrarono ore non si mosse più.
         -No! Kara! Kara fai qualcosa prendi la sua anima portala su Xiar! Ti scongiuro!-
         -Mdala, sai benissimo che non posso fare niente e che i terrestri hanno un altro destino in un’altra dimensione-
         - Karaaaaaaaaaaaaa!-
La vera Kara arrivò nel sogno e parlò a quella mente sconvolta.
         - Ṡénza, è un sogno! Svegliati! David non è qui, è sulla Terra in salvo! Riprenditi!-
Ṡénza si svegliò in un bagno di sudore e lacrime.
         -Kara…ho sognato che David si toglieva la vita per venire su Xiar…usciva all’aperto su Terzia e moriva asfissiato e avvelenato da quell’aria inquinata…diceva che la sua anima sarebbe arrivata su Xiar, ma tu mi dicevi che non era possibile…-
         -Infatti è così, certo è un sogno strano…-
         -Mi manca da morire…ma non lo sogno mai, l’unica volta che finalmente lo faccio, lui si uccide!-
         -E’ il tuo inconscio…tu vorresti essere libera, vorresti non amarlo, perché ti fa soffrire-
         ­-Non dire stronzate, pensi che per stare meglio preferisca che muoia?!-
Kara si rese conto che Ṡénza, senza la protezione di Xiar, stava dando sfogo a tutta la sofferenza per l’abbandono. Tutta l’amarezza era rimasta ermeticamente chiusa dentro di lei, come bloccata da quell’alone di benessere che dava Xiar, qualcosa che in realtà era artificiale.
         - Ṡénza, calmati, è la lontananza da Xiar, non sei più abituata a soffrire, cerca di rilassarti. Dirò a Tril di prepararti uno speciale infuso, vedrai ti calmerà, è un prodotto che viene da Reugian, ricordi quel magnifico pianeta dove avete comprato i doni per Verani e Terziani?-
         -S-Sì...-
         -Cerca di rilassarti, Tril arriverà presto-
Ṡénza si asciugò la fronte, aveva assunto la forma Xiariana, come tutte le volte che voleva proteggersi da qualcosa o da qualcuno. Il Proteallo lucido che la ricopriva completamente era la sua corazza contro i mali del mondo. Tril fu subito da lei con una specie di tazza che al tatto sembrava fredda.
         -Con calma è molto calda…dentro-
         -Tril sto impazzendo…sento la sofferenza quasi come sulla Terra…solo che non c’è David a farmi stare bene…anzi! Ho sognato che moriva sotto i miei occhi..-
Ṡénza cominciò a piangere, Tril si sedé accanto a lei e la invitò a bere l’infuso.
         -Vedrai che con questo starai un po’ meglio, l’alcol non ti ha aiutata-
         -O mi avvelenano o mi ubriaco, ultimamente non sono molto sobria-
Entrambi risero, Tril le mise un braccio intorno alle spalle.
         -Forse dovresti trovare qualche distrazione…perché non dai una possibilità a quel troglodita…a quanto pare i Paichiane in intimità sono tutto l’opposto di quello che sembrano-
         -Parli di Treodor? Ma non era pessimo per me?-
         -Diciamo che vedo i Paichiani da un altro punto di vista…da un paio di giorni-
         -Non me la sento…ho bisogno di un sentimento vero…e per lui non ce l’ho…-
         -Va bene, non occorre discuterne ora…riposati un minuto, quando te la sentirai, mi raggiungerai, vado a controllare tutte le navette Terziane che sono uscite dall’atmosfera di Terzia di recente. Vediamo se becchiamo questi simpaticoni che si divertono a far scoppiare le guerre-
         -Ok…-
Ṡénza si distese sul letto, dopo poco cominciò a sentirsi più serena, incrociò le braccia dietro la testa ed aspettò ancora un po’ concentrandosi su Treodor, ma sapeva che tutto sarebbe stato una forzatura. La sua mente divagava, il Paichiano non reggeva il confronto con il suo David, lontano ed idealizzato. Quando finalmente l’angoscia sparì, si alzò ed andò alla ricerca di Tril nella grande pista di atterraggio. Lo trovò che parlava con dei Terziani vestiti con tute variopinte, forse adatte per uscire nello spazio.
         -Allora hai trovato nulla?-
         -Secondo i dati dei computer nessuna di queste navi ha mai invaso i territori Verani…- rispose Tril che in poco tempo aveva analizzato i tracciati di quattro navi spaziali Terziane-
         -Allora dobbiamo sapere se ne sono state rubate ed i loro codici di riferimento, se ce li hanno-
         -Sì li hanno, tutte le navette più moderne hanno una sigla di due lettere e poi un numero a quattro cifre-
         -Bene-
Ṡénza osservò le navi cargo, erano a forma di parallelepipedo grigie e fucsia con una specie di cono davanti dove era la cabina di pilotaggio ed il codice di riconoscimento era sia a destra sia a sinistra sulle fiancate squadrate.
         -L’arte non è il loro punto di forza, sembrano scatoloni ambulanti…- sussurrò Ṡénza.
         -Non gli serve una navetta bella, ma spaziosa per l’Ergon-
         -Ok…però avevo capito che i Verani avevano visto delle navi grigie e tristi…mentre queste sono piuttosto vistose con questo fucsia accecante-
         -Hai ragione…- Rispose Tril e poi chiese al Terziano vicino a loro -A chi ci dobbiamo rivolgere per sapere se sono state rubate delle navette?-
         -Seguitemi- Disse il Terziano con una tuta gialla e verde fluorescente.
         -Come mai questi colori vivaci?- Chiese Tril.
         -Perché così siamo più belli, è una nuova politica di Kelo, dice che mette allegria- Rispose il nanerottolo ridendo.
Arrivarono ad una specie di monorotaia, la struttura che li avrebbe trasportati era simile ad un cilindro, a Ṡénza ricordava la Tube, la metropolitana di Londra.
         -Tutto ha forme geometriche semplici…-
         -Potresti fare a meno di commentare? Come stai piuttosto?- Chiese Tril a bassa voce.
         -Mi sento molto serena…mi hai drogato?-
         -Un pochino…-
         -Bene, perfetto! Ora mancano il sesso ed il rock en’roll-
         -Oh finalmente hai deciso di accontentare Treodor? Ma cos’è il rock en’roll?-
         -“Accontentare” Treodor? No, scherzavo ed il rock en’ roll è un genere musicale terrestre, ma tu non potresti capire…-
         -Prova a spiegarmelo…-
         -E come si fa a spiegare il rock en’ roll! Quando torniamo su Xiar, provo a far comparire qualche rockstar!-
         -Rockstar? Ma tu dici quelle stelle che ormai hanno finito di compiere la fusione nucleare? Non hanno un nucleo ferroso?-
         -No, non parlo delle stelle morte, lo so che non contengono roccia, ma metalli-
          -Ho capito, parli delle comete! Producono qualche suono che solo voi terrestri potete percepire?-
         -Lascia perdere, sei senza speranza-
Arrivarono a quella che sembrava una stazione di polizia, lì i Terziani erano vestiti tutti di verde fluorescente ed avevano dei cappellini rosa fluorescente.
         -Deve essere la polizia Terziana…sulla Terra nessuno li prenderebbe sul serio vestiti così-
         -Kara dice sempre che i colori vivaci sono simbolo di una civiltà decadente- Disse Tril.
         -Perché tu puoi fare questi commenti ed io no?-
         -Perché non li vedi? Sono troppo occupati a consultarsi fra loro per ascoltarmi…vorrei poter leggere le loro menti…e se ci nascondessero qualcosa?-
         -Hai ragione, anche io sono molto tentata…pazienza ci dovremo dare da fare in altro modo…per prima cosa dobbiamo controllare anche tutte le navette del pianeta, mica solo quelle della loro città principale!-
Un Terziano molto giovane si staccò del gruppetto che discuteva concitatamente e disse:
         -Non sono state rubate navette per il trasporto dell’Ergon nella nostra città, ma vi faremo sapere se è successo in altre parti del pianeta. Solo i centri abitati più grandi hanno questo tipo di navetta. L’Ergon viene poi distribuito a tutto Terzia grazie alla nostra perfetta rete di comunicazione. Non ci vorrà molto per avere le informazioni che vi servono, non ne abbiamo tantissime di quelle navette cargo-
         -Grazie- Risposero in coro Tril e Ṡénza.
         -Ma prego sedetevi qui in sala d’aspetto, vi chiameremo non appena avremo finito le ricerche, volete qualcosa da bere? Un drink?-
         -Per me solo acqua…- Rispose Ṡénza, il giovane la guardò quasi disgustato.
         -Per me va benissimo il vostro drink di benvenuto, davvero un ottimo drink- disse Tril per rimediare.
         -Bé adesso cosa ho detto? Perché mi guardava così?- Commentò Ṡénza.
         -Ricordi che come dono gli abbiamo portato quella bevanda alcolica di Reugian? Il sidro di germogli? E’ perché sono dei forti bevitori e l’acqua la prendono solo i bambini ed i malati…-
         -Vuoi che metta in pericolo la missione di nuovo dicendo tutto quello che mi passa per la testa?... Allora non rompere!-
Ṡénza non aveva mai fumato, ma in quel momento avrebbe tanto voluto, erano lì seduti in sala d’aspetto da quasi un’ora.
         -Ma insomma quanto ci mettono a controllare tutte le città?-
         -Quanto ci metterebbero i terrestri a controllare tutte le città del globo?-
         -Secoli credo…-
         -Bene, ti sei risposta da sola…-
         -Ok cambiamo argomento…cosa hai deciso di fare con Cleria?-
         -Non lo so…ha un carattere un po’ troppo prepotente…temo che potremmo litigare…non sono abituato a litigare…i Kreosiani nemmeno parlano-
         -Ci credo che si suicidano in massa…-
         -Piantala anche tu, non sapete niente di Kreios!-
         -E nemmeno tu della Terra, eppure non manchi mai di parlarne male-
         -Perché so che ti ha fatto soffrire vivere là, sono dei barbari come i Paichiani…-
         -C’è David là-
         -Devi smetterla di rammentarlo e fare la vita da reclusa. Hai deciso di non rimanere là, hai deciso che non tornerai mai più, bene piantala di pensarci e vivi la tua vita!-
         -Invece devo tornare e guarirlo dall’amore per me…dice Kara che un giorno sarò capace di aiutarlo, farò un viaggio nel tempo e nella dimensione della Terra…e lo libererò-
         -Chi ti dice che non ti ha già dimenticato?-
         -Tu non lo conosci…quando abbiamo fuso le nostre menti prima che partissi, lui mi ha trasmesso che mi amerà per sempre…-
         -Allora non dovevi partire-
Ṡénza si girò a guardarlo sconvolta.
         -Forse non hai capito la situazione…non ce la facevo più a tollerare i terrestri, vorrei che leggessi la mia mente con la tua capacità telepatica che eserciti con il tatto…forse capirai-
Tril appoggiò la sua mano destra sulla guancia sinistra di Ṡénza e lasciò che le sensazioni fluissero libere. All’inzio sentì l’angoscia di Ṡénza, il senso di abbandono, la nostalgia e poi lei gli passò il ricordo del dolore che i terrestri le trasmettevano quando era in mezzo alla gente, quando andava all’università, quando entrava in un ospedale, nel carcere di Alcatraz dove era andata in visita con il suo istruttore Fuentes. Tril si staccò subito ansimante e scuotendo il braccio, come se avesse messo la mano su una superficie incandescente.
         -Non avevo mai sentito un dolore come questo…è peggiore di quello fisico! Non lo puoi controllare?-
         -No! Non posso farci un bel niente ed adesso sento che sta ricominciando, lentamente molto lentamente. Prima era una specie di sottofondo quando siamo arrivati in questo sistema solare, quasi non lo percepivo. Adesso comincia a farsi sentire davvero…anche se non è minimamente paragonabile a quello che sentivo sulla Terra-
         -Forse col tempo avrai più controllo delle tue capacità…e forse potrai tornare sulla Terra ...-
         -Ci penso tutti i giorni…ma che vita avrebbe lui con me…ed io con lui…tu non hai idea di quello che posso fare e sento che prima o poi esploderò…-
         -Quindi sai già cosa puoi fare? E cosa non puoi?-
         -Veramente no…non di preciso…comunque non posso vivere sapendo che David soffre per me, appena sarà possibile lo libererò-
         -E se poi tu imparassi a controllare l’empatia?-
         -Non posso tornare comunque…te l’ho detto…non posso vivere sulla Terra…ho paura che farei del male alle persone care…-
         -E qui invece…qui non potresti farci del male?-
         -Qui c’è Kara che mi aiuta…-
         -Non sapevo che covassi un desiderio di distruzione dentro di te…-
         -Infatti non lo faccio…ma sento che questo qualcosa di indefinito si manifesterà prima o poi e solo lei potrà aiutarmi, non può farlo se sono nell’altra dimensione-
         -Adesso mi hai messo ansia…devo guardarmi le spalle? Non è che ci uccidi tutti durante il sonno?-
         -Smettila di dire idiozie!-
Il giovane Terziano si avvicinò e con educazione chiese la parola.
         -Il processo è più lento del previsto, se volete tornare alla vostra nave…vi avvertiremo quando avremo tutti i dati necessari…ci scusiamo per il disagio-
 
 
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Terzia è completamente diverso da Vera, ha un capo di stato, non un re e tutte le città sono al chiuso, protette da delle cupole di cristallo. Fuori l’aria è irrespirabile perché hanno danneggiato la loro flora…insomma la Terra fra qualche secolo…per essere ottimisti…
Ṡénza è molto scossa, la lontananza da Xiar si fa sentire, in compenso Tril si sta rivelando un vero amico e compagno di avventura prezioso…
Ciaux
Altair

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Capitolo 12
*** Le verità dei Terziani ***


Treodor era sdraiato sul suo giaciglio, carezzava Krio e cercava di non pensare. Si sentiva del tutto inutile, la fanciulla che avrebbe voluto conquistare era molto più forte lui, non c’era modo di impressionarla ed al momento era anche ferito. Sentì bussare alla porta.
         -Avanti!-
         -Ciao Treodor, come stai?-
         -Ciao Ṡénza…molto meglio…come procede?-
         -Stiamo cercando di capire quali navette hanno invaso il territorio Verano, ma ci vorrà del tempo. Te la senti di uscire? Il governante di Terzia, Kelo e la sua consorte Rerat vogliono conoscere te e Cleria. Sono molto dispiaciuti per quello che ti è successo-
         -Quindi si comportano bene i Terziani?-
         -Sembra che collaborino, ma tu tieni gli occhi aperti. Krio purtroppo devi rimanere qui, ma ti ho lasciato qualcosa di buono in cucina per quando avrai fame-
Lo pesudofelino agitò la sua coda festoso e miagolò. Treodor si alzò dal suo giaciglio, aveva ancora un po’ di dolore, ma non voleva farsi vedere debole e senza un lamento seguì Ṡénza fuori dalla Bluer. Era giorno, dall’immensa cupola sopra di loro filtrava una luce quasi accecante, Treodor si chiese quanto fosse forte il sole Terziano fuori di lì. Tutto intorno c’erano vari tipi di astronavi, gruppetti misti di Terziani vestiti con tute multicolori si muovevano per la pista di atterraggio operosi. Chi spingeva dei grossi carrelli con pezzi di ricambio, altri con degli strani strumenti aggiustavano qualche mezzo, un gruppetto di bambini con una guida osservava i grandi a lavoro.
         -Ṡénza guarda! Dei piccoli Terziani…- poi si trattenne, avrebbe voluto dire che potevano averne anche loro, ma Cleria gli aveva suggerito di non fare battute ed anche se il pensiero ce lo aveva fatto davvero, non aggiunse altro. Ṡénza era lì vicino a lui fredda come le pietre del grande fiume ghiacciato di Paico, l’unico luogo del pianeta dove la vita era impossibile per il gran freddo.
         -Sì avevo visto i piccoli Terziani, i Verani invece li tengono rinchiusi…-
         -Come rinchiusi…e poi sono i Piachini ad essere barbari, noi li seguiamo amorevolmente i nostri piccoli-
         -Come mai allora siete così aggressivi e pericolosi allora? Sembra che facciate tutto bene solo voi, però poi non siete in grado di mantenere la pace sul vostro pianeta!-
         -E’ tutta colpa dei vulcani e dei terremoti, ci mettono di malumore-
         -I vulcani ed i terremoti?- Disse Ṡénza che cercava di non ridergli in faccia.
         -Allora cammini fratellone?!- Li interruppe Cleria -Sono sicura che la cura porti il nome di Ṡénza-
         -Che c’è di nuovo? Hanno trovato le navette?- Domandò Ṡénza.
         -No, non so ancora nulla, però Kelo e Rerat ci aspettano per mangiare, erano così curiosi di vederci perché siamo Paichiani…non ne hanno mai visti. Entrambi non erano nella delegazione Terziana sull’asteroide neutrale quando siamo arrivati, come del resto i regnanti di Vera-
Entrarono nell’alloggio personale del capo di stato dove avevano preparato una tavola per sei. Come al solito tutto era fatto di vetro e metallo, un grande lampadario pendeva dal soffitto minaccioso, sembrava fatto da varie spade intrecciate, Treodor non riuscì a non commentare:
         -Se quel coso ci casca in testa ci fa a fette…-
         -Cosa dici Treodor?  Non fare il Paichiano, è un lampadario stupendo- Disse Tril che era già nella stanza che li aspettava.
         -Il lampadario è una mia creazione, sono contenta che ti piaccia Tril- Intervenne Rerat.
         -Troglodita! Pensa prima di parlare, se ci riesci- Bisbigliò Tril, Treodor lo fulminò con lo sguardo. Si sedettero alla tavola imbandita con strane verdure, frutti e delle bestiole cotte che sembravano crostacei.
         -Spero che il cibo sarà di vostro gradimento. Ṡénza non temere, non occorre che bevi alcolici per farci piacere, sappiamo che per te sono veleno, infatti ti abbiamo fatto portare il succo di Broto, un frutto molto gustoso che cresce rigoglioso nelle nostre serre più belle-
         -G-grazie Rerat- Disse Ṡénza che cercava di nascondere il suo sguardo schifato dietro un sorriso forzato, quel succo sembrava davvero brodo di carne, per cui pensò -Ṡénza non è altro che un consommé e quelle cose con tutte quelle gambe sono gamberetti troppo cresciuti…coraggio-
Il cibo alla fine era tollerabile, la conversazione procedeva senza troppi intoppi, Tril come al solito cercava di smussare i discorsi di Treodor, Cleria e Ṡénza impedendo loro di combinare qualche incidente diplomatico, fino a che Rerat non chiese a Treodor:
         -Come sei stato ferito?-
         -Bé, quei nanerot…cioè i Verani hanno cercato di colpire Cleria ed io l’ho salvata facendogli schermo con il mio corpo-
         -Sei coraggioso…ma… i Verani vi hanno sparato addosso?- Chiese Rerat mentre Kelo restava a bocca aperta e piena di gamberetto troppo cresciuto.
         -Treodor? Non potresti inserire il tuo racconto sommario ed impreciso in un contesto? Ti dispiace?- Commentò Tril irritato.
         -Ecco…non erano tutti i Verani, solo alcuni guidati da Frero e Pepa…-
         -Quello che il Paichiano sta cercando di dire…è che probabilmente un gruppo ristretto di Verani, che non hanno nulla a che vedere con la regina e tutto il popolo Verano, siano dietro agli strani avvenimenti accaduti e forse dietro anche l’omicidio dello stesso principe…- Tril non volle parlare di Xronodor, il Paichiano coinvolto, poteva gettare una cattiva luce su Cleria e Treodor che già da soli erano in grado di rovinarsi facilmente la reputazione.
         -E perché mai farebbero qualcosa del genere?-
         -Non lo sappiamo Kelo, ma la nostra vita era in pericolo su Vera, eravamo al sicuro solo nel tempio degli Sciamani-  Rispose Ṡénza. Ad un certo punto si sentì suonare un campanello.
         -Scusatemi…affari di stato…-
Entrò una guardia vestita di verde e con il cappello rosa entrambi fluorescenti, quasi molesti.
         -Signore è richiesta la sua presenza per un diverbio, il computer si è bloccato perché era sovraccarico e non sappiamo come risolvere il problema-
         -Sapete nulla di navette cargo rubate?- Chiese irriverente Ṡénza, prima che Tril potesse fermarla.
         -No signora!-
         -Ehm…signora?- Rispose irritata Ṡénza, che sulla Terra avrebbe avuto solo ventitré anni ed in più manteneva il suo aspetto da diciottenne grazie al potere di Xiar.
         -“Signora” o “signore” è un modo rispettoso per rivolgersi a persone importanti…è forse offensivo su Xiar?- Chiese Rerat che aveva notato l’espressione ed il tono irritati di Ṡénza.
         -No…no sulla Terra viene usato per donne o sposate o diciamo mature…-
         -Non sei sposata con Treodor?-
         -Ehm sì…più o meno…-
         -Scusate se mi assento un attimo…- Disse Kelo che non aveva tempo per discussioni da femmine.
         -Perché non gli fai vedere come risolvi un problema?- Intervenne Rerat ed aggiunse -Dovete sapere che la più alta carica non viene assegnata a caso, ma al Terziano migliore nel risolvere i problemi di Terzia. In pratica chi riesce brillantemente a superare e rispondere nel modo più efficiente al “test fondamentale” sta al potere per otto anni, fino a che non ne viene riproposto uno nuovo-
         -Chi può partecipare ed in cosa consiste il test?- Chiese Ṡénza.
         -Tutti posso partecipare, si tratta di dieci problemi pratici da risolvere per il bene di Terzia, chi trova le soluzioni migliori e fattibili vince-
         -Ma chi giudica?-
         -Il computer ovviamente.  Crediamo che sia il modo più democratico ed utile per scegliere il nostro capo di stato-
Tril stava per aprire bocca, ma Ṡénza lo interruppe.
         -Se provi soltanto a dire qualcosa di cattivo sulla Terra, ti stacco quelle scaglie che hai per capelli una ad una!-
         -Come sei violenta, sembri Paichiana…volevo dire che…-
         -Caro se provi a dire qualcosa su Paico…le Elitreche non potranno abbeverarsi al nettare dello Spirioforme stanotte … -
Tril sì zittì.
         -Elitreche? Spirioforme? Di cosa diavolo state blaterando?- Chiese Ṡénza confusa.
         -Credo che i terrestri farebbero la metafora api e fiori…- rispose Tril in imbarazzo.
         -Aah…ho capito- Commentò Ṡénza cercando di non abbandonarsi ad una sonora risata che avrebbe frantumato tutte le decorazioni in vetro della stanza.
         -Comunque…volevo dire che verremo con gioia ad assistere ad un esempio della tua saggezza- Disse Tril, Kelo invece non sembrava contento, ma fece loro segno di seguirlo.
Arrivarono ad una specie di sala che in una monarchia sarebbe stata la sala del trono. Kelo e Rerat si sedettero su delle poltroncine in fondo alla stanza. Di fronte al capo di stato stava un gruppo di individui con sguardo truce e dietro di loro una serie di sedie in materiale simile alla plastica, dove trovarono posto i mezzi Xiariani ed i Paichiani. A Ṡénza sembrava di stare al cinema.
         -Allora, ponetemi il dilemma che nemmeno il nostro computer della giustizia ha saputo sciogliere- Disse Kelo con sguardo serio.
Si fece avanti una Terziana con i capelli corti, che era una femmina si capiva dai vestiti e dalla voce acutissima quasi fastidiosa.
         -Kelo, mi chiamo Ritat ho trovato questa Prelichella che vagava sola nel parco-
La Terziana mostrò un animaletto grande come un gatto, bianco ma ricoperto di riccioli come una pecorella.
         -Come puoi vedere non ha marchiatura di nessun genere, per cui ho ritenuto che non fosse di nessuno e me ne sono presa cura. Oramai sono diversi giorni che vive nel mio giardino, ha cominciato a produrre un siero dolcissimo ed è il mio orgoglio…ma Ovalo e la sua famiglia ritengono che è loro e che l’ho rubata!-
         -E’ così Kelo, sono sicuro che ha rimosso chirurgicamente la marchiatura e ci ha fatto ricrescere pelo sopra, quella Prelichella è mia ne sono sicuro…la mia Kuga si è persa proprio qualche giorno fa!-
         -Ovalo… vero?-
         -Sì mi chiamo così-
         -E’ impossibile che Ritat abbia potuto togliere la marchiatura ed il pelo sia ricresciuto così velocemente…non capisco perché il computer abbia avuto problemi per decidere!-
         -Ma signore…se Ritat possedesse un acceleratore cellulare può averlo fatto facilmente!- Disse Ovalo contrariato.
         -Non è possibile, sono pericolosi ed illegali!- Rispose Kelo, poi appoggiò il suo grinzoso viso alla mano, ci pensò un attimo e aggiunse spingendo un bottone della poltroncina.
         -Venga subito il capo delle guardie, Ritat e la sua abitazione devono essere perquisite-
         -Sì certo e quella Ritat è così stupida da lasciare quel marchingegno nella sua abitazione-  Disse Cleria ad alta voce proprio in un momento di assoluto silenzio.
         -Cosa vorresti dire, che potremmo non trovarlo in casa sua?- Chiese Kelo.
         -Ehm…chiedo scusa per l’intervento inopportuno di mia moglie Cleria…-
         -No, Tril lasciala parlare- Disse Kelo.
         -Signor Kelo, ritengo che Ritat non sarebbe mai venuta così apertamente qui, senza aver prima nascosto quello strumento- Rispose Cleria.
         -Quindi se l’ha nascosto e non lo troviamo, non c’è alcuna prova che lei abbia compiuto il misfatto- Disse Kelo. Dopo un attimo di totale ed imbarazzante silenzio, Tril intervenne con il tono di uno che diceva una cosa ovvia.
         -Non avete un rilevatore di attività cellulare? Quello che si usa per rilevare e curare i tumori? Sicuramente se è stato usato un acceleratore cellulare, nella zona interessata troveremo ancora un’insolita attività delle cellule dell’epidermide e del derma proprio a forma del marchio di Ovalo-
Tutti rimasero a bocca aperta, mentre Cleria lo guardava con ammirazione e Ṡénza prendeva appunti.
         -Bene, faremo come dice Tril, portate la Prelichella nella zona ospedale per i controlli, per il momento tenete in stato di fermo Ritat, potrebbe essere accusata di possesso illegale di uno strumento ospedaliero pericoloso e utilizzabile solo da esperti del settore-
Ṡénza si avvicinò a Tril.
         -Ti intendi di medicina?-
         -No, ma ho avuto a che fare anche con macchinari medici su Kreios, per vivere ho fatto l’aggiusta tutto, anche strumentazione medica specializzata-
         -Complimenti, sono davvero colpita-
         -In realtà a me sembrava una cosa banale…si può sapere come risolvono problemi più gravi di questo?-
         -Non lo so, ma non ti conviene sminuire così il tuo operato, dobbiamo sembrare preziosi anche a loro per lavorare in santa pace, scommetto che adesso verranno a dirci che hanno trovato le navette cargo che cerchiamo-
Tornarono tutti nelle stanze di Kelo per consumare quello che doveva essere un dessert, un liquido caldo bianco che sapeva di nocciola.
         -Buono, che cos’è?- Chiese Ṡénza.
         -Lo produce la Libarella zebrata, so che a Tril piace molto, ne parlavamo prima che arrivaste. Non è squisito Ṡénza?- Disse Rerat.
         -S-sì- rispose, poi a bassa voce chiese a Tril – Se quella Libarella è un insetto non me lo dire-
         -Va bene non te lo dico…-
         -Oh no, lo sapevo! E’ un insetto peloso ed orrendo vero?-
         -Non è peloso-
         -Ti ho detto che non volevo saperlo-
Qualcuno suonò il campanello ed un altro poliziotto Terziano arrivò trafelato.
         -Bé? Cosa succede stavolta?- Chiese Kelo seccato.
         -Signore volevo aggiornarla sui fatti: la Prelichella era davvero di Ovalo, Ritat è stata arrestata e sta confessando dove ha messo l’acceleratore cellulare. Inoltre ho informazioni per i nostri graditi ospiti, sembra che non siano state rubate navette-cargo di recente…mi spiace...però sembra che ne siano state vendute due del modello più vecchio, quelle di quel grigio metallizzato orrendo, ad un mercante con un’armatura di provenienza sconosciuta-
         -E voi vendete le vostre navette al primo sconosciuto che arriva?- Commentò Ṡénza.
         -Infatti è una cosa illegale, lo abbiamo scoperto per caso- Rispose il poliziotto quasi scusandosi ed aggiunse- non volevamo venire da voi con zero risultati così ci siamo messi a controllare anche le navette-cargo più vecchie, i responsabili sono già stati arrestati…ma non sanno dove sono le navette-
         -Ottimo lavoro, fate avere ai nostri cari amici tutte le informazioni che gli servono per l’identificazione- Rispose Kelo.
         -Questa è davvero un’ottima notizia, adesso sappiamo senza dubbio che c’è dietro un complotto che non ha nulla a che vedere con te Kelo ed in generale i Terziani. Qualcuno sta cercando di mettervi l’uno contro l’altro, ma non è chiaro quale sia lo scopo- Tril pensava a voce alta, tutti annuivano, ma Ṡénza non era completamente convinta.
         -Dobbiamo assolutamente ritrovare queste due navette cargo, spero che potremo contare su di voi visto che è stata una vendita illegale- Disse Ṡénza. Kelo esitò un attimo, guardò Rerat e rispose:
         -Senza dubbio, anche se un’operazione militare allarmerebbe troppo la popolazione, vi daremo a disposizione un massimo di cinque caccia, ma non possiamo invadere il territorio Verano-
         -Non ce ne sarà bisogno, chiederemo ai Verani di aiutarci all’interno del loro spazio aereo, ora che sappiamo cosa dobbiamo cercare…- Rispose pronta Ṡénza ed aggiunse -Vogliate scusarci dobbiamo tornare alla navetta ed organizzare il pattugliamento, spero che potrete esplorare anche le zone della fascia di asteroidi considerate neutre, sarebbe un contributo apprezzabile-
         -Tutto quello che possiamo fare lo faremo. Speriamo di avervi di nuovo come nostri ospiti-commentò Rerat.
Mentre tutti si stavano avviando all’uscita, Ṡénza si girò e disse:
         -Possiamo interrogare i responsabili della vendita illegale delle navette cargo?-
         -Non ce ne sarà bisogno…saranno interrogati dai nostri poliziotti, vi faremo avere tutte le informazioni che ne ricaveremo- Rispose serio Kelo.
         -Insisto- rispose Ṡénza, Tril le tirò una gomitata.
         -Sono io ad insistere, così non perderete tempo prezioso- aggiunse Kelo, Tril intervenne subito.
         -Non c’è problema, perdonatela, i suoi geni terrestri la rendono un po’ irruenta a volte-
Ṡénza non disse nulla e si avviò silenziosa fino alla Bluer, ma quando fu dentro, si rivolse furiosa a Tril:
         -Sì può sapere perché intralci il mio lavoro? Sono io la detective qui, tu hai qualche esperienza di cui non sono a conoscenza e che ti dà il diritto di decidere per tutti?-
         -Mi sei sembrata sgarbata, quando è tutto chiaro!-
         -No Tril non è tutto chiaro, perché non vuole che li interroghiamo? Forse parlerebbero troppo? Sono stati loro a dare le navette a Xronodor-
         -Non capisco…perché allora dovrebbero farsi dei problemi? Se vogliono far scoppiare la guerra basta dire “siamo stati noi”!-
         -Non hai tutti i torti…ma io sento che qualcosa non torna! La mia empatia non sbaglia mai! Xronodor è stato anche qui, non vi sembra strano che abbia preso solo le navette e non abbia fatto altro?-
         -Cerchiamo di trovare queste navette, credo che sia la cosa più importante e poi vedremo, se non tiriamo fuori un ragno dal buco faremo come dici tu e chiederemo di interrogare i Terziani che hanno venduto le navette a Xronodor- Rispose Tril.
         -Va bene…- Disse Ṡénza sbuffando. Cleria spiegò a Treodor la situazione perché aveva perso un attimo il filo della discussione.
         -Fammi capire: Kelo nasconde qualcosa e forse davvero sono stati alcuni Terziani ad architettare tutto con Xronodor?-
         -Sì sembra proprio così! Devi smetterla di distrarti, sei mio fratello, lo so che non sei stupido! Ma se continui così farai venire i dubbi anche a me!-
         -Infatti stavo pensando a tutt’altro mentre loro blateravano…- Non finì la frase e si toccò la fasciatura, la ferita gli faceva ancora male.
         -Andiamo, ti devi riposare, altrimenti ci metterai di più a guarire-
La Bluer riprese la via dello spazio, Tril contattò i Verani per coordinare l’ispezione degli asteroidi di loro proprietà. Treodor sarebbe rimasto al sicuro nella Bluer con Krio mentre Tril, Ṡénza e Cleria avrebbero fatto dei giri di ricognizione nelle speciali navette che si formavano grazie all’energia dei bracciali Xiariani.
Dopo un’oretta che volavano tra quelle rocce desolate, Cleria cominciò a lamentarsi.
         -Sì! Bella questa navetta che dà una visione a trecentosessanta gradi…ma non si vede anima viva, metti che i Terziani siano davvero dietro a tutto, di certo non si faranno vedere per un po’…-
         -Non hai tutti i torti Cleria, stavo pensando di far finta di arrendermi e tornare su Vera per continuare le indagini sulla morte del principe, ma lasciare qui uno di noi in allerta all’insaputa di tutti- Le rispose Ṡénza.
         -Una sola persona non basta, devono restare almeno due di noi- Rispose Tril.
         -Bé…potremmo restare tu ed io- Commentò Cleria.
         -Per il momento continuiamo il nostro lavoro…Treodor come va dalle tue parti?-
         -Niente di nuovo Ṡénza, secondo me è inutile, i Verani l’hanno presa come una passeggiata di piacere qualcuno di loro si è fermato per riposare sugli asteroidi-
         -Per riposare?-
         -Sono tutti sciamani, dicono che stanno meditando…-
         -Va bene anche così, basta che non vadano tutti sullo stesso asteroide. Dei Terziani sai nulla?-
         -Da quello che vedo, cinque caccia sono nella zona neutrale, non so a cosa possa servire un numero così limitato… ma meglio di nulla-
         -Tril qual è il raggio di azione della Bluer?-
         -Copre gran parte del territorio degli asteroidi, ma alcuni di quelli più grandi schermano il segnale…forse anche perché hanno una composizione di minerali insolita, è per questo che siamo usciti in ricognizione… -
         -Non si può migliorare la ricezione del segnale e togliere le interferenze?- Chiese Ṡénza.
         -Bé ecco sì, ma la ricognizione è più precisa se controlliamo ogni asteroide di persona-
Dopo diverse ore Tril, Cleria e Ṡénza tornarono alla Bluer, Treodor era seduto ai posti di comando e li chiamò tutti vicino a sé.
         -Non vorrei sbagliarmi ma c’è qualcosa di strano nella zona neutrale, non ci sono solo i cinque caccia Terziani, credo ci sia un’altra navetta. Ho visto un debole segnale che è sparito rapidamente dietro un asteroide-
         -Vado subito a vedere!- Disse Ṡénza e si precipitò subito fuori con la sua freccia Xiariana, non servì a nulla il pallido tentativo di Tril di farla ragionare.
         -Aspetta! I Terziani penseranno che non abbiamo fiducia in loro-
La freccia di Ṡénza arrivò alle coordinate dove la Bluer aveva captato il segnale, ma trovò solo l’asteroide, della navetta nessuna traccia, anche i caccia Terziani si erano allontanati.
         -Non c’è nulla qua-
         -Vieni via Ṡénza- disse Tril alterato.
         -No, scendo sulla superficie-
         -Perché sei così cocciuta?-
         -Perché lo sento che ci intralciano, lo so!-
Prima con la freccia scandagliò la superficie e poi atterrò sull’asteroide in prossimità di una spaccatura. La navetta Xiariana si trasformò in una sorta di tuta, questa con un meccanismo che produceva gravitoni permetteva a Ṡénza di camminare in modo efficiente sulla superficie senza perdersi nello spazio, la gravità presente era troppo bassa.
         -Tutto bene Ṡénza?-
         -Sembrava che non ci fosse un bel niente, ma ora che sono sulla superficie posso vedere l’entrata di una caverna…-
         -Non andare, potrebbe essere una trappola!- Disse Treodor ed aggiunse -Non mi fido di quei nanerottoli…Tril non possiamo andare anche noi con la Bluer?-
         -Non so ecco…siamo grossi ci potrebbero vedere da Terzia-
Mentre Treodor e Tril discutevano su come comportarsi, Ṡénza era entrata nella caverna e piano piano si stava addentrando alla ricerca di qualche traccia. Il buio era totale, accese una torcia e subito dopo miriadi di cristalli cominciarono a rifletterne il fascio di luce in varie direzioni formando arcobaleni tridimensionali.
         -Ma è stupendo-
Sì avvicinò ai cristalli e li analizzò, erano sia Ergon sia zirconi, una vera miniera di energia. Ṡénza si chiese come mai questo asteroide fosse nella zona neutrale, come se non avesse alcun valore. Dopo un po’ si accorse che c’era un grosso varco e che la grotta continuava, per cui si incamminò circondata da tutti quei colori. Dopo aver camminato una ventina di minuti vide una luce, allora spense subito la sua e si avvicinò in silenzio. Si affacciò da dietro una roccia e si trovò davanti una delle navette cargo vendute presumibilmente al Paichiano Xronodor. Per sicurezza coprì i suoi occhi con il Proteallo come aveva fatto per difendersi dallo sguardo ipnotico di Tril, osservò se c’erano dei sistemi infrarosso a protezione ed infatti scoprì che tutto il mezzo Terziano ne era contornato. Sarebbe bastato intercettarne un fascio e sarebbe scattato un allarme. Scelse una zona più in ombra e con una lunga serie di acrobazie per superare la fitta rete di infrarossi si portò sotto la navetta. Restò in ascolto con il bracciale settato per captare e registrare le voci degli eventuali occupanti.
         -Hanno detto di starcene buoni per un po’, quegli alieni hanno capito tutto…ma non è giusto che ci tengano reclusi qui-
         -Non hai la minima pazienza! Vedrai che si stuferanno presto di cercarci-
Ṡénza si concentrò e chiamò in causa Kara:
         -Perché non posso entrare e leggere le loro menti? E’ chiaro che è un complotto! Ed i Terziani ne fanno parte-
         -Abbiamo dato la nostra parola Ṡénza, anche se tutto sarebbe più facile, non possiamo mancare ad una promessa. Capisco che per te sia difficile comprenderlo, ma ne va della nostra credibilità, è una regola ferrea che non abbiamo mai infranto. E’ per questo che tutti ci stimano ed è per questo che siamo un punto di riferimento per tutti nella Trixtar-
         -Bé quasi tutti…-
         -Per gli altri popoli barbari non avrebbe nemmeno senso…-
         -Non è vero, i Paichiani hanno un senso dell’onore molto forte ed un loro codice morale, vorrei aiutarli a ristabilire la pace…-
         -Un problema per volta Ṡénza, pensiamo ad i Verani ed i Terziani per il momento, se potremo fare qualcosa anche per i Paichiani, lo faremo-
         -Promesso?-
         -Promesso! Adesso cerca di carpire tutte le informazioni che puoi, ti mando Tril e gli altri-
         -Bene-
Ṡénza rimase in ascolto, ma sentiva soltanto i due Terziani che litigavano.
         -Adesso smettila di bere la scorta di grappa di germogli, ci deve bastare per un bel pezzo, se continui così finirà subito ed io ne ho bevuto pochissimo…-
         -Se almeno avessimo con noi qualche femmina…-
         -Ti pareva, i maschietti sono tutti uguali!- Pensò Ṡénza.
         -Sono sposato, preferisco bere-
         -Fai come i Verani? Noi non siamo controllati dagli sciamani, possiamo fare quello che vogliamo…ehi! cosa fai? Ridammi subito la grappa-
         -Lasciami, lo voglio bere anche io prima che finisca…quando ricapiterà che qualche fesso di ambasciatore ce lo riporti da Reugian-
         -Ma bene… è il dono scelto da Tril per i Terziani-
Ad un certo punto si sentì un segnale, era in arrivo una comunicazione.
         -Qui Xronodor, allora che succede? Mi è arrivata voce che stanno controllando tutti gli asteroidi-
         -Tranquillo ci siamo nascosti in quello più grande della zona neutrale, siamo al sicuro, questa caverna è così profonda che lo scanner di un caccia non può trovarci-
         -Siete sicuri che non verranno a controllare scendendo sulla superficie?-
         -Anche i Terziani si sono messi a cercarci, ma il capo squadriglia è mio cugino, siamo al sicuro, ci ha avvertiti in tempo e nessuno sa di questa grotta…ma quanto ancora dobbiamo aspettare?-
         -Dateci tempo, la nostra flotta arriverà al massimo in trenta giorni- Rispose Xronodor.
         -Così tanto?-
         -Dobbiamo ancora organizzarci e poi …-
         -Caspita, sembra quasi che veniate dalle zone proibite-
         -No cosa stai dicendo? Xixxa è vicina, è solo che dobbiamo controllare bene le armi è tanto che non combattiamo. Finalmente potrete vincere i Verani e tutto l’Ergon sarà vostro, noi chiediamo in cambio solo un po’ di Ergon e Zirconi della zona neutrale e la vostra amicizia incondizionata-
         -Sì, ma tu non sembri Xixxiano…mi sembri altino e con questa armatura nemmeno ti abbiamo mai visto veramente…-
         -Dubitate forse di Kelo?-
         -No ecco…-
         -Kelo è un mio carissimo amico e vuole solo il bene di Terzia. State nascosti, appena sarà il momento potrete andarvene di lì, se vi fate scoprire troppo presto, Vera dichiarerà guerra e voi non siete preparati o meglio non lo siete abbastanza per vincere. Gli sciamani sono troppo forti, la vostra tecnologia verrebbe spazzata via-
         -Sì, ne siamo consapevoli…staremo nascosti-
         -Bene vi ricontatterò tra qualche giorno, passo e chiudo-
         -Passo e chiudo! Sentito? Dobbiamo stare qui ancora per molto, quindi ora la tengo io la bottiglia e vai smaltire la sbornia facendo qualcosa di utile, controlla le scorte -
         -Perché non vai tu?!-
         -Perché sono il più vecchio qui!-
         -Stronzate io ho più ore di volo!-
         -Ma se sei un pessimo pilota!-
I due cominciarono a litigare furiosamente, Ṡénza ne approfittò per allontanarsi senza farsi scorgere. Rapida come se fosse stata sulla Terra uscì dalla grotta, riformò la navetta a freccia ed andò incontro alla Bluer che si stava avvicinando. Non diede nemmeno il tempo a Tril di farla entrare come tutti i comuni mortali, passò attraverso il metallo dello scafo e si ritrovò come comparsa dal nulla in plancia, tutti sobbalzarono dallo spavento.
         -Da qui in avanti farai sempre così?- Chiese Tril con una mano sul petto.
         -Non c’è tempo, inverti la rotta-
         -Ok, ma che succede? Kara ci ha detto che hai trovato una delle navette cargo- Disse Tril.
         -E’ vero ma loro non devono sapere che noi sappiamo…-
         -E perché mai?- Chiesero tutti all’unisono che sembravano pagati.
         -Avete provato questo “stacchetto” mentre ero via?-
         -Che cosa?- Ripeterono in coro.
         -Oh insomma non c’è tempo da perdere. Kelo sembra essere dietro tutto, ha fatto degli accordi con Xronodor e con l’aiuto dei Paichiani cercherà di conquistare Vera-
         -Non posso credere che i Terziani si siano alleati con i Paichiani, non ha nessun senso! Ne hanno paura e non sono affidabili- Commentò Tril.
         -Bada come parli!- Gli rispose Treodor.
         -Da quello che ho capito, i Terziani credono di allearsi con gli Xixxiani, non lo sanno nemmeno a cosa andranno incontro, credo che Kelo sia l’unico che sa davvero cosa sta succedendo…è  amico di Xronodor…- Disse Ṡénza
         -Ma anche Fertel era amico di Xronodor…ed è morto…cosa diavolo sta succedendo?- Commentò Tril.
         -Ho l’impressione che la questione sia ancora più complicata di quello che pensiamo-
Stavolta fu Cleria a prendere in mano la conversazione, era stata in silenzio a riflettere.
         -Ragazzi…Xronodor appartiene sicuramente al clan dei Ghu…i Ghu non sono amici proprio di nessuno. Vogliono farli scannare tra di loro e prendere tutte le risorse dei due pianeti, se non proprio prendersi tutti e due i pianeti. Paico è un mondo ostile e lo sta diventando sempre di più. Mi raccontava mia nonna che prima i fenomeni vulcanici ed i terremoti erano meno frequenti e le città vivevano più in pace, era possibile coltivare la terra, la scienza e tecnologia erano più all’avanguardia. Ora perdiamo il nostro tempo a lottare, invece di risolvere i problemi di Paico…sono diminuiti gli scienziati…nessuno vuole più studiare ed è più facile razziare il vicino che lavorare duro per andare avanti-
         -Non sapevo che la situazione fosse così drastica- Commentò Ṡénza.
         -Noi del clan dei Rhu volevamo riunire tutti, fare un consiglio con i rappresentanti di ogni clan e studiare la situazione. Siamo sicuri che con l’aiuto della scienza possiamo far cessare la maggior parte dei fenomeni tettonici del pianeta e renderlo pacifico-
         -Allora era vero che sono i vulcani ed i terremoti che vi fanno agire da barbari- Disse Ṡénza.
         -In un certo senso sì- Rispose Cleria.
         -Nostro cugino Pacor si intende di elettronica, senza di lui non sapremmo quasi tenere una nave e persone come lui scarseggiano sempre di più- Disse Treodor.
         -Come faremo a fermare l’armata dei Paichiani, è impossibile!- Intervenne Tril che aveva fatto i suoi conti.
         -Dobbiamo spiegare la situazione a Verani e Terziani e farli unire nella battaglia- Disse Cleria.
         -L’idea non è male…ma come?! E poi cosa ci faceva Xronodor su Vera, cosa sta combinando là?!- Disse Tril.
         -Se solo gli avessi letto la mente…lui non è né Verano né Terziano non avrei infranto nessuno promessa-
         -Ṡénza, quante volte nella tua vita ti sei trovata in una situazione complicata come questa?- Chiese serio Treodor.
         -Ho dovuto prendere decisioni rapide quando ero sulla Terra, ma non mi sono mai trovata in situazioni così complicate…dalle città di Johannesburg e Nottingham al pianeta Vera e Terzia direi che è un salto considerevole-
         -Ti sei risposta da sola- Disse accondiscendete Treodor.
         -Non tentare di impressionarmi, lo so che hai un secondo fine-
         -No…ma cosa dici…-
         -Stai cercando di arruffianarti per portarmi a letto!-
         -Non è vero!
         -La piantate voi due, dobbiamo pensare ad un piano- Li interruppe Tril.
         -Sì, non dobbiamo far capire che sappiamo…continueremo le ricerche ancora per un po’…probabilmente è più saggio per il momento capire come è morto il principe, chi altri sono coinvolti e portarli da Prescilla, lei gli leggerà la mente e finalmente ci capiremo qualcosa- Disse Ṡénza.
         -Anche Prescilla è telepatica?- Chiese Treodor.
         -Sì, mi ha detto Kara che è molto faticoso per gli sciamani, ma possono farlo-
         -Chissà dove sono finiti quei coglionazzi di Frero e Pepa vorrei tanto ringraziarli per il bel regalo che mi hanno fatto…- Disse Treodor mentre sfiorava la sua ferita.
         -Dobbiamo avere pazienza, staremo qui ancora un paio di giorni e poi torneremo da Prescilla e gli sciamani…sono sicura che anche Gilta, l’amante del principe Fertel, abbia qualcosa da raccontarci-
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
A quanto pare Xronodor il paichiano del clan dei Ghu è stato anche su Terzia fingendosi ancora una volta uno Xixxiano. Non è chiaro però quanto i Terziani siano coinvolti nel piano, se solo Kelo e pochi altri o tutta la popolazione. Xronodor sembra la causa di tutto, avrà ucciso lui il principe? C’è davvero un’amante aliena né Verana né Terziana o è stato lui, si accettano scommesse ;-)
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 13
*** Tril e Cleria romantiche esche per i Verani traditori ***


Dopo due giorni di finte ricognizioni, finalmente i Paichiani e gli ibridi Xiariani tornarono su Vera. Il piano era fingere di sapere poco o nulla della situazione reale, cercare Frero e Pepa e portarli al cospetto di Prescilla. Nel frattempo Ṡénza aveva tranquillizzato la sciamana sul fatto che i Terziani avevano collaborato a rintracciare le navette sospette che avevano invaso i territori Verani. Inoltre le aveva parlato di Xronodor, quel personaggio misterioso ed alieno che era dietro a tutto. Per arrivare alla verità occorreva trovare chi aveva tentato di ucciderli con il Curba, il veleno Paichiano.
         -Dobbiamo trovare i Verani plagiati da questo Xronodor e sospetto che ci sia un’aliena su questo pianeta ben nascosta…penso che sia stata lei ad uccidere Fertel. L’unica pista che ho è Gilta, la presunta Terziana amante del principe, sono sicura che sa qualcosa, chiedo il permesso di tornare alla prigione e…-
         -Purtroppo…Ṡénza… ecco… Gilta…è in coma- Rispose Prescilla visibilmente dispiaciuta.
         -Come è in coma? Come è successo?-
         -Ha cercato di togliersi la vita…-
         -Non la tenevano d’occhio?-
         -Ovviamente…ma ha cominciato a battere la testa contro il muro della sua cella…una scena orribile…è viva per miracolo-
         -Non potete fare nulla?-
         -Abbiamo fatto il possibile, dobbiamo sperare che si riprenda…ci sono buone probabilità-
         -Speriamo bene…- Commentò Ṡénza ed aggiunse -…era l’unica persona coinvolta con cui potevamo parlare subito…come faremo?-
         -Dovrete fare da esca e far uscire allo scoperto Pepa e Frero- Si intromise Treodor che stava decisamente meglio di salute.
         -Non sarà troppo pericoloso?- Chiese Prescilla.
         -Sì, lo è, dovrei andare io da sola…- Disse Ṡénza.
         -Non mi sembra che tu abbia mai ottenuto nulla da sola- Commentò Cleria.
         -Perché quando sei venuta tu e tuo fratello, invece?-
         -Io e Cleria faremo da esca, tu Ṡénza ci coprirai le spalle- Disse Tril ed aggiunse -…non dici sempre che non c’è nessuno che sa muoversi nell’ombra come te? Usciremo a fare una passeggiata, tutti sanno che siamo tornati, le voci fanno presto a diffondersi…tu ci seguirai di nascosto…so dove andare, c’è un fiumiciattolo molto carino, dovremo camminare un po’ per arrivarci, avranno tutto il tempo di avvistarci. Devi vederlo Cleria, me lo mostrarono una delle prima volte che venni qua su Vera, allora vieni con me?-
         -Perché no! Tu Ṡénza ci seguirai senza farti vedere…però non fare troppo la guardona-
         -Cleria! Per chi mi hai preso?!-
         -Ed io?- Chiese Treodor.
         -Tu resti a riposare!- Risposero all’unisono Cleria e Ṡénza.
Krio ruggì e cominciò a muovere la coda vorticosamente.
         -Spiacente Krio, tu resti con Treodor…ecco potrebbe arrivare l’alieno ed entrare nel tempio…- mentì Ṡénza che invece temeva che qualche sciamano fosse parte del complotto.
         -Ma no, non oserebbe alcun’anima viva, è un luogo sacro- commentò Prescilla.
         -Xronodor non è Verano, non gli importerà di profanare il tempio- Le rispose Tril cercando le parole giuste. Prescilla era scioccata, ma si riprese subito.
         -Metterò delle guardie a protezione del tempio-
         -Bene… ma tu Krio resta con Treodor per sicurezza- Disse Ṡénza.
Krio abbassò la coda con tristezza, ma non fiatò, Treodor invece si lamentava.
         -E cosa faccio io nel mentre? Sono un guerriero, non mi potete tenere qui senza far nulla, sono quasi guarito…-
         -Appunto quasi…ma potresti meditare con noi- Disse Prescilla con un sorriso a trentadue denti.
         -Non so, è troppo per lui…e se poi gli scoppia il cervello?- Disse Tril ridendo.
         -Vorrà dire che allora proverò a meditare, per dimostrarti che non sono così stupido come pensi- Rispose Treodor che voleva impressionare Ṡénza.
         -Stupendo!  Allora vieni, stiamo cominciando una seduta di gruppo, parteciperanno molti giovani sciamani, così faremo esercizi semplici che potrai fare anche tu- Disse Prescilla e trascinò via per un braccio il povero Paichiano che guardava i suoi compagni divertiti con sguardo supplice.
Intanto il piano per attirare i Verani ribelli fu ben stabilito e delineato.
         -Tu e Cleria uscirete dalla porta principale del tempio, io userò la finestra e vi seguirò, non vi accorgerete nemmeno che ci sono- Disse Ṡénza.
         -Bene! Mia cara vieni, facciamo una bella passeggiata-
Tril prese a braccetto Cleria ed uscirono all’aperto come fosse nulla. Era una splendida giornata, una leggera brezza sfiorava i capelli di Cleria che le incorniciavano il viso. Quando la bella Paichiana era con Tril il suo sguardo era dolcissimo, non sembrava la stessa persona che aveva tentato di fare del male a Ṡénza su Xiar. Tril in passato era sempre stato completamente cieco a certe sfumature, ma da quando aveva accettato il suo vero aspetto, cominciava a dare senso a tanti avvenimenti attorno a sé, come se i suoi occhi si fossero aperti per la prima volta dopo tanto tempo.
         -Non hai paura Cleria?-
         -No, perché?-
         -Siamo allo scoperto…-
         -Ho fiducia nelle mie capacità ed anche in Ṡénza…anche se…veramente non so dove sia, ho pure il dubbio che ci stia seguendo-
Ad un certo punto una specie di pigna la colpì alla testa.
         -Ok è qui con noi…scusa se ho dubitato-
Dal canto suo Ṡénza era tra gli alberi, come una scimmia terrestre saltava da un ramo all’altro con tutti i suoi sensi in allerta. Il suo udito finissimo analizzava ogni fruscio, ogni piccolo rumore sospetto, la sua vista di dodici decimi scandagliava ogni angolo buio della foresta, solo l’olfatto era quello di un comune terrestre, ma non dimenticava di usarlo. Proprio quest’ultimo senso, anche se meno sviluppato degli altri, le aveva generato delle memorie involontarie: sentiva degli odori familiari come se fosse stata in una foresta terrestre, c’era lo stesso odore pungente di humus, muschio e resina. Però se gli dava la giusta attenzione, poteva rendersi conto che c’era qualcosa di diverso. Del resto ogni pianeta sembrava avere un odore caratteristico e per assurdo Vera, piccolo quasi come Marte, sulla superficie assomigliava molto più di Terzia alla Terra.
Cleria e Tril camminavano mano nella mano, quasi dimentichi del loro scopo ed arrivarono al ruscelletto con aria spensierata, come se davvero si fossero concessi un momento libero dalle indagini.
         -Questo posto è delizioso…- Commentò Cleria estasiata.
         -Ricordavo bene, è ancora molto bello come l’ultima volta che sono venuto-
Dove si interrompeva la foresta c’erano molti fiori prossimi alla riva del fiume ed in alcuni punti, dove la corrente era meno forte, c’erano piante acquatiche anch’esse fiorite. A Ṡénza, che guardava dall’alto, sembravano ninfee multicolori. I due fidanzatini si sedettero vicino alla sponda e Tril cominciò ad intrecciare dei fiorellini lillà fino a creare una specie di corona che poi appoggiò con cura sulla testa di Cleria.
         -Questo colore ti dona molto, dovresti indossare un vestito così-
         -Lo farò per te Tril…quando tutto questo sarà finito…ma pensi che vorrai ancora provare con me?-
         -Sì Cleria…non mi ero mai sentito così…vorrei sempre stare con te…è così strano-
         -Credi che Ṡénza possa sentirci?-
         -Cosa? Ah non so… prova a parlare piano…ma credo che abbia un udito molto fine-
         -Ecco…lei sapeva che sono presa da te…è anche per questo che quel giorno…-
         -Lo so…ma anche perché è innamorata di quel terrestre…-
         -Mi dispiace per lei…speravo che mio fratello glielo facesse dimenticare…-
         -Forse se quel testone si comporterà bene potrebbe riuscire…le ho detto come siete tremendamente sexy voi Paichiani quando fate l’amore. Treodor in fondo è tuo fratello è un bell’esemplare-
Una seconda pseudopigna arrivò dritta in testa a Tril.
         -Ahi! Ci sente benissimo…porcaccia la miseria!-
         -Comunque anche io non mi sono mai sentita così…-
Incurante di Ṡénza tra le fresche frasche, Cleria si avvicinò a Tril e lo baciò, poi si ritrasse subito, ma lui la catturò in un abbraccio degno anche del più focoso Paichiano. Ṡénza si girò dall’altra parte gelosa del loro amore.
         -Kara ci sei?- Pensò Ṡénza.
         -Sono sempre con voi-
         -Quindi sai già tutto-
         -Sì, la situazione è peggiore di quello che pensassi-
         -Credi che Kelo possa aver architettato tutto con Xronodor?-
         -Non ho lo stesso rapporto confidenziale che ho con Prescilla, infatti di solito parlo con la sua compagna, Rerat, anche se in modo molto superficiale. Però ho l’impressione che lei non sappia nulla di tutto questo e che sia sincera. Con i reggenti precedenti avevo un ottimo rapporto, però da quando è subentrato Kelo al potere non si fanno più sentire. Kelo invece non ha mai voluto comunicare con me e adesso ne capisco il perché. E’ coinvolto senza ombra di dubbio, ma ho l’impressione che non sappia in che grosso guaio si sia cacciato-
         -Nessuno di loro lo sa, nemmeno Pepa e Frero-
Anche se Ṡénza era impegnata nella conversazione mentale con Kara, osservava tutto e non aveva perso di vista i due amanti. Ad un certo punto le sembrò di vedere un riflesso per un breve attimo. Rapida passò il fiume grazie a due grandi alberi vicini alle due sponde e raggiunse il luogo dove aveva visto il bagliore. Due Verani erano appostati pronti a sparare. Tra un battito e l’altro del suo potentissimo cuore fu su di loro e li colpì alla nuca, mettendoli fuori combattimento prima ancora che potessero in qualche modo reagire. Poi, una volta legati i due Verani, tornò tra gli alberi ed aspettò nascosta se ne fossero arrivati altri. Intanto Cleria e Tril erano al limite della decenza sdraiati tra i fiori. Ṡénza decise per una rapida ricognizione nella zona per essere sicura di non avere ulteriori sorprese, ma non trovò nessuno, allora scese a terra ed appena i due fidanzatini presero fiato, finalmente parlò:
         -Ragazzi ce ne sono due qui con i laser…-
         -Non me ne ero accorta…ero talmente…presa da Tril-
         -Sono ancora svenuti, datemi una mano, portiamoli al tempio, chiederò a Prescilla di leggere le loro menti, hanno tentato di uccidervi, non dirà di no- Disse Ṡénza sospirando.
Quando i due Verani ripresero conoscenza, si trovarono nel tempio di fronte alla grande statua della matriarca dei Lyr e si sentirono subito in soggezione.
         -Avete tentato di uccidere i nostri graditi ospiti ed amici, cosa potete dire a vostra discolpa?- Disse Prescilla.
         -Noi stavamo seguendo le istruzioni, lo stavamo facendo per il bene di Vera-
Rispose quello più giovane dei due.
         -Facendo del male agli ambasciatori mandati da Xiar?-
         -Loro non sono veri Xiariani, sono degli alieni malvagi mandati dai Terziani per sconfiggerci, si fingono nostri amici, ma non lo sono!-
         -Chi ha detto questo?-
         -Frero…-
         -E Frero, un comune sguattero, avrebbe più credibilità di me che sono la consigliera della Regina?-
         -Bé…è stato un grande sciamano a dirlo oltre a Frero…è…-
         -Zitto stupido! Daranno tutta la colpa a noi…lascia che lo scoprano da soli- disse il Verano più vecchio che era rimasto in silenzio fino a quel momento.
         -C’è uno sciamano traditore?-
         -Ecco, vedi stupido, cosa hai combinato?-
         -Parlate o passerete il resto dei vostri giorni in prigione!- Disse Prescilla fuori di sé dalla rabbia.
         -…non capite? E’ tutta una trappola dei Terziani siamo sicuri di questo, credeteci…l’ha detto lo sciamano-
         -Noi non abbiamo accordi con i Terziani, siamo stati mandati da Kara. Xiar è sempre stato un pianeta alleato di Vera, perché dovremmo volere la vostra disfatta?- Intervenne Tril.
         -Perché nelle nostre miniere ci sono molti zirconi e voi li usate come energia…-
         -Chi vi ha detto questo? - Chiese Ṡénza.
         -L’amico di Frero…-
         -Xronodor?- Disse Ṡénza.
         -Come lo conoscete?!- Disse il Verano più vecchio.
         -Ha tentato di uccidermi con il Curba, mi hanno riportato qui al tempio incosciente! Voi lo sapete da dove viene Xronodor?-
         -Certo, è Xixxiano- Rispose il Verano più giovane.
         -Lo avete mai visto senza armatura?-
         -No…ma Frero ha detto che lo sciamano ha detto…-
         -Xronodor è un Paichiano!- Disse Ṡénza e guardò Prescilla, la quale non poté trattenersi da dire:
         -L’alieno crudele di cui mi hai parlato...quindi è Paichiano anche lui!-
         -Crediamo che appartenga al clan che ha sterminato la famiglia di Cleria e Treodor-
Disse Ṡénza con sguardo serio. Cleria si fece avanti con l’enfasi tipica dei Paichiani.
         -I Ghu sono un clan molto violento, vogliono solo la guerra e se lui è qui significa che hanno qualcosa in mente di molto pericoloso…hanno ucciso tutti quelli che hanno potuto…anche i nostri nipotini…noi siamo gli ultimi del nostro clan…se non ci avesse salvato Tril…ora non saremmo qui a raccontarlo- la voce di Cleria era rotta dall’emozione -…sono dei vigliacchi, non ti affrontano a viso scoperto, fanno mille sotterfugi…ci hanno attaccato durante i festeggiamenti del matrimonio di mia cugina Reria…sorella di Pacor…hanno infranto una delle poche regole del nostro pianeta…si fermano le guerre quando celebriamo l’unione di due Paichiani…non eravamo pronti…-
Tril abbracciò Cleria, non riusciva più a parlare.
         -Mi dispiace molto Cleria…non sapevo…- Disse Prescilla.
         -Crediamo che dietro a tutto questo ci sia questo clan di Paichiani, sono molto potenti e si sono uniti ad altri clan ugualmente bellicosi- Disse Tril, sperando che tutti i Verani presenti capissero che erano nel giusto e che una guerra con i Terziani sarebbe stato un grave errore.
         -Chi è questo sciamano che vi ha convinto che siamo venuti qua per farvi del male? -Chiese Ṡénza.
         -Noi non vi crediamo…anche se la Pachiana si è messa a piangere…non parleremo-
Prescilla aveva ormai perso la pazienza da molto, non aprì bocca ed impose le mani sulla testa del Verano più vecchio, con sforzo e concentrazione entrò nella sua testa, gli occhi divennero vacui e cominciò a parlare come se fosse spiritata.
         -Lo sciamano è Rol…lui dice che le incursioni nei nostri asteroidi e la morte del principe Fertel sono opera e volere di tutti i Terziani. Quando hanno visto arrivare Tril e Ṡénza hanno pensato che fossero parte del piano. Non è stato Rol a far venire qua il Paichiano…ma…non posso credere…non può essere…il principe Fertel…lui conosceva questo Xronodor…è stato lo stesso principe Fertel a convincere Rol che Xronodor era un amico…è incredibile…ma è stato Frero a far conoscere il Paichiano al principe la prima volta…-
Prescilla si staccò barcollando, subito altri sciamani arrivarono a sorreggerla.
         -Prescilla dove sono Frero e Pepa?- Chiese Ṡénza.
         -Non lo so…è troppo per me…- Rispose la sciamana, lo sforzo l’aveva stancata molto.
         -Se non li fermiamo continueranno ad attentare alla nostra vita ed hanno lo sciamano Rol dalla loro parte! Lascia che gli legga la mente- Intervenne Ṡénza.
         -No…non occorrerà…tu! Parla! Dove sono?- Disse Prescilla rivolta al più giovane dei due attentatori, quasi perse l’equilibrio nello sforzo.
         -Ma io non so…-
         -Maledizione parla o ti riduco in poltiglia- Intervenne Treodor che si era trattenuto fino ad allora, prese il giovane Verano e lo sollevò da terra tenendolo con una mano sola.
         -Calma Treodor…- Tril come al solito cercava di placare gli animi agitati.
         -Zitto tu! Ragazzino non lo capisci che se non fermiamo quello Xronodor uccideranno anche la tua di famiglia! E’ questo che vuoi?-
         -No…ho una moglie ed un figlio piccolo…-
         -Allora parla!-
         -Pepa e Frero sono nella foresta, ma cambiano spesso nascondiglio perché dicono che Ṡénza ha occhi dappertutto, al momento il nascondiglio è sotto la cascata dei Lyr-
         -Ma è un luogo sacro, come hanno potuto!- Disse Prescilla che era debole, ma ancora voleva dire la sua.
         -Erano sicuri che non l’avreste mai trovati lì…lo abbiamo fatto per Vera!-
         -E’ vero Prescilla? Dicci, sono davvero allo scuro di tutto? Hai potuto capirlo leggendo la loro mente?-
         -Sì Ṡénza…sono stati ingannati…ma per il momento dovremo tenerli in prigione-
         -Devo andare a stanare Pepa e Frero, voi pensate a Rol- Rispose Ṡénza.
         -Non posso fare nulla contro Rol…- Disse Prescilla abbassando lo sguardo.
         -Che cosa? Vuoi dire che potrebbe metterci apertamente i bastoni tra le ruote?- Chiese Ṡénza.
         -Esattamente! Anzi può fare molto peggio, lui era il consigliere del principe ed ha a disposizione un suo esercito personale, se vuole…-
         -E tu no?- Chiese Treodor mentre rimetteva a terra il giovane Verano.
         -Non proprio…pensavo fosse superfluo…però anche io conto a palazzo, infatti Rol non si è opposto alla vostra presenza, ma credo che stia cercando una scusa per mandarvi via…-
         -O per ucciderci!- Rispose Cleria.
         -Per ora pensate a Frero e Pepa, non possiamo accusare apertamente Rol. Ma sarete al sicuro solo al tempio, non avrebbe mai il coraggio di farvi uccidere qui-
         -Treodor strizza un altro po’ il Verano e chiedigli come fanno a sparire nel bosco nel nulla? Quando hanno cercato di colpirci con le frecce avvelenate, non sono riuscita a trovare nessuno e sono velocissima- Commentò Ṡénza, allora Treodor risollevò da terra il giovano Verano e disse:
         -Allora rispondi alla bella Ṡénza- Lei lo guardò di traversò.
         -Noi ecco…abbiamo dei nascondigli e passaggi segreti all’interno di alcuni alberi…-
         -Ora mi torna tutto…-
         -L’abbiamo visto quanto sei veloce e temibile…anche per questo abbiamo pensato che Rol avesse ragione- Commentò il più vecchio dei due Verani.
         -Non ho mai ucciso nessuno, uso le mie capacità solo per difendere i più deboli, i miei geni Xiariani mi impediscono di fare del male-
I due Verani si guardarono ma non dissero nulla, erano molto confusi.
         -Adesso portateli via, hanno comunque tentato di uccidere i nostri amici ed ospiti, si meritano sicuramente la galera. Ṡénza portami Frero e Pepa, appena mi sarò ripresa gli leggerò la mente- Prescilla se ne andò sorretta da due sciamani.
         -Sentito? Voi aspettatemi qui-
Krio era sempre stato al fianco di Treodor ma non voleva starci ancora un minuto di più, ruggì nervoso ed agitò la sua coda.
         -Va bene tu puoi venire. Kara vi terrà al corrente della situazione, se sarò in difficoltà venite in mio soccorso-
Tutti annuirono preoccupati, Ṡénza si diresse verso la sua camera, come al solito preferiva uscire dalla finestra prima di una ricognizione perché temeva che li tenessero d’occhio. In poco tempo si ritrovò di nuovo tra i rami di quelli che sembravano abeti e qualche faggio, Krio la seguiva a distanza percependone l’odore.  La grotta nascosta sotto la cascata si trovava solo un po’ più a valle del fiume dove erano andati poco prima Tril e Cleria. In poco tempo Ṡénza si trovò proprio dove il fiume si gettava fiducioso verso le rocce sottostanti, la portata non era abbondante. Allora decise di immergersi seguendo il flusso dell’acqua, avrebbe affrontato la corrente per entrare nella grotta dall’alto e non da terra. Nessuno si sarebbe aspetto qualcosa del genere, sarebbe entrata non vista.
         -Krio tu aspetta qui, avvertimi se vedi qualcuno mentre entro nella grotta-
Krio alzò ed abbassò la coda. Ṡénza non aspettò oltre, entrò nel fiume e resistendo alla corrente si calò lungo la roccia fino a che trovò l’entrata. A testa in giù fece capolino, vide che non c’era nessuno, allora entrò e rotolò prontamente in un angolo buio.
         -Mi vedesse Fuentes mi farebbe i complimenti…bé forse solo uno…non voleva mai lodarmi troppo-  Penso Ṡénza e sentì un po’ di nostalgia. Quando si fu sincerata che non c’era nessuno, cominciò a percorrere la grotta fino a che vide un bagliore e poteva distinguere bene la voce di Frero e Pepa che come sempre discutevano.
         -Dove diavolo si sono cacciati quei due? Dovevano solo fare un giro di ricognizione- Commentava Frero.
         -E se avessero trovato gli alieni? So che sono tornati da Terzia…non si sono impegnati molto nella ricerca di quei ladri di Ergon- Rispose Pepa.
         -Ha proprio ragione Rol, sono degli impostori…fanno solo finta di aiutarci-
         -Non vedo l’ora di catturarli e poter tornare a palazzo…-
Frero si avvicinò a lei come se volesse darle una carezza.
         -No fermo, non farlo, gli sciamani ci troverebbero subito…dobbiamo aspettare che tutta questa storia sia finita e poi potremo chiedere di sciogliere il mio matrimonio…-
         -Non ce la faccio più ad aspettare mia cara Pepa…-
         -E’ tutta colpa degli alieni, se non fossero arrivati ora tu ed io saremmo finalmente sposati…-
         ­- Ci mancava la storia d’amore tra questi due deficienti…aveva ragione Tril, siamo tutti dei deboli, non c’è nessuno che vuole restare single! Già… perché non sono nata lumacona su Kreios? Loro sì che hanno capito tutto-
         - Ṡénza concentrati sulla missione!- Intervenne all’improvviso Kara.
         -Sì, hai ragione…comunica agli altri che mi possono raggiungere, nel mentre ci penso io ai due fidanzatini!-
Ṡénza stava per uscire allo scoperto quando si sentì puntare una lancia laser sciamanica alla schiena.
         -F-ferma do-dove s-sei a-aliena, non f-fare m-mosse bru-brusche-
         -Dì un po’ ma tartagli per natura o hai paura di me?-
         -N-non ho p-paura di te-te…ed o-ora ca-cammina-
         -Ok lo posso fare…ma sappi che lo faccio perché mi va, non ho paura di te, la mia pelle riflette i laser-
         -N-non que-questo, è u-un la-lalser spe-speciale è-è se-settato pe-per gli-gli Xia-Xia-Xia…-
         -Xiariani! Signorebenedettoebeato! Quanto sei lento! –
         -N-non pre-prendermi in gi-giro!-
         -E va bene starò buona, portami da Frero e Pepa, vi devo parlare-
         -N-no…de-devo uc-ucciderti è un-un or-ordine-
         -Invece io sento che non vuoi farlo perché hai dei dubbi…non ti piace uccidere, vero?-
         -N-no…no-non mi-mi pia-piace fa-farlo…ma devo-
Aveva finito la frase senza tartagliare.
         -E se vi sbagliaste? Abbiamo catturato due dei vostri, ora sono in prigione. Credimi sono qui per aiutarvi, non voglio la guerra tra Terzia e Vera-
Detto questo riassorbì il Proteallo, si girò piano piano e si mostrò in forma umana, i suoi occhi cerulei in quelli azzurro cielo del Verano, entrambi avevano i capelli platino.
         -Questa è la mia forma da terrestre-
         -Sembri una Verana troppo cresciuta e troppo magra-
         -Non hai tartagliato…come ti chiami?-
         -Wello…ta-tartaglio…qua-quando so-sono agi-agitato-
         -Non devi aver paura, avrei potuto atterrarti senza problemi anche di schiena, ma ho sentito che non eri pericoloso-
         -S-sei mo-molto bella… i terrestri sono tutti come te?-
         -No, siamo di tutti i colori, il mio fidanzato aveva i capelli neri come i Terziani e gli occhi verdi-
         -Ma non sei sposata con quel Treodor… con quegli occhi rosa che fanno paura?-
         -Ho dovuto lasciare la Terra e quindi anche il mio fidanzato terrestre anni fa…Treodor è venuto dopo…ma David mi manca ancora-
         -Perché allora sei venuta qua?-
         -Perché il mio destino è evitare che scoppino guerre tra i pianeti nella Trixtar…sulla Terra non riuscivo a vivere, era troppo doloroso…sono molto incivili…-
         -Più dei Terziani?-
         -I Terziani a confronto sono gli esseri migliori dell’universo-
         -Al-allora lo-lo ve-vedi che-che sei pe-pericolosa!-
Ṡénza si avvicinò rapida, gli sfilò la lancia laser senza che il Verano avesse il tempo di fiatare, ma gliela restituì immediatamente.
         -Bene adesso spara se pensi che voglia farti del male-
         -Pe-perché lo-lo hai fatto?-
         -Per dimostrarti che se voglio posso farti del male, ma non è nelle mie intenzioni. Siete stati ingannati, tutti voi, Rol compreso. Xronodor è un Paichiano, vuole far scatenare una guerra e…-
         -No-non ha se-senso, Pa-Paico è lontanissima da qui, perché dovrebbero venire fino a qua?-
         -Perché vogliono anche i vostri pianeti. Paico è un pianeta molto instabile, scosso da terremoti ed eruzioni continue, voi siete i pianeti relativamente più vicini alle zone proibite, sarà facile per loro farvi fuori, anche con poche delle loro navi, non siete abituati a combattere-
         -In effetti Frero mi ha confessato che Xronodor non sembra Xixxiano…ma il tuo co-consorte è Pa-Paichino, chi-chi mi-mi di-dice che-che n-non è-è un vo-vostro pia-piano pe-per fre-fregarci?-
         -Il clan di Xronodor ha ucciso i familiari di Cleria e Treodor…-
         -Co-come fa-faccio a-a cre-crederti?-
         -Quando vedrai la testa di Xronodor in cima alla mi spada ci crederai?- Chiese Treodor che era arrivato in quel momento con Cleria, Tril e Krio.
         -Fe-Fermi o-o la-la uc-uccido-
Ṡénza sospirò, in un secondo aveva di nuovo la lancia in mano ed il Verano si trovò da solo contro quei quattro.
         -O-o-o-ra co-co-cosa, mi-mi-mi fa-fa-fa-re-re-te-te?-
         -Se non stai zitto ti prendo a calci nel deretano, non perdiamo tempo, prendiamo Pepa e Frero- Disse Cleria e poi si avviò verso i due fidanzatini, quando entrò nella spelonca illuminata, vide una scena assurda: Pepa e Frero si baciavano o almeno ci provavano visto che erano separati da un vetro trasparente.
         -Ma cosa diavolo state facendo? Siete impazziti?-
Ṡénza fu subito sopra le loro armi sciamaniche appoggiate al muro e disse:
         -Si amano, ma non possono toccarsi o gli sciamani li scoprono, ricordi? Gli sciamani sono a guardia della fedeltà dei Verani…anche se credo che sia impossibile…-
         -Vuoi dire, che non è vero?- Chiese Cleria.
         -Ho visto il potere mentale di Prescilla è impossibile che gli sciamani possano controllare tutti i Verani-
         -Voi mentite!- Disse Pepa, ma Frero buttò in terra il vetro e la baciò con ardore.
         -No…cosa hai fatto!- Disse Pepa e cominciò a piangere.
         -Non preoccupatevi, tanto siete in arresto, gli sciamani sanno già di voi, adesso poche storie e seguiteci- Disse Tril che tentava di rimediare al grave danno che aveva fatto Ṡénza, con quel commento rischiava di far decadere il poter degli sciamani, sarebbe stato il caos totale.
          -Allora quando è così- Pepa abbracciò Frero e lo baciò ricambiando completamente il bacio precedente.
         -Tutti si baciano meno te e me, vero Ṡénza?- Disse Treodor tristemente.
         -Non è vero, mi hai baciato quando ero debole ed indifesa…-
         -Cosa hai fatto? Razza di idiota!- Commentò Cleria.
         -E’ troppo forte, non ci sarei riuscito altrimenti…era debole a causa del Curba…ma sono stato delicatissimo-
         -Da quando un Paichiano maschio ottiene i favori di una femmina con la forza, mi vergogno di te!-
         -Anche io la bacerei volentieri se non fosse così alta- Disse Wello, Ṡénza lo aveva lasciato libero senza preoccuparsi di una sua ritorsione.
         -Mi fai pentire di non averti sparato Wello- Rispose Ṡénza.
         -Adesso basta non fate i ragazzini e torniamo al tempio- Disse Tril che era l’unico che alla fine teneva un contegno.
Pepa, Frero, Wello ed i due Verani dell’agguato furono messi in prigione in attesa che la faccenda venisse chiarita. Nel mentre Ṡénza, Treodor, Tril e Cleria erano andati nel refettorio, consumavano uno spuntino e discutevano la mossa successiva.
         -Credo che dovremmo andare su Paico e fermare l’armata di Xronodor prima che parta- disse Ṡénza.
         -E come? Dispongono di tantissime navi, i Ghu hanno una nave madre immensa, basterebbe quella per far fuori un pianeta, dicevano che avevano rubato un supercannone a ioni al clan degli Zhu…verranno sicuramente qui per testarlo!- Disse Cleria.
         -Che potenza avrà? Può distruggere Vera?- Chiese Ṡénza preoccupata.
         -Non con un colpo solo…o almeno credo…ma poi gli serve intero il pianeta, credo che si divertirebbero a radere al suolo la capitale come dimostrazione…-
         -Voglio andare su Paico prima possibile, per vedere cosa sta succedendo, potrò leggere le loro menti, non dovrò per forza entrare in contatto con i Paichiani, resterò nascosta e saboterò le loro navi- disse Ṡénza con enfasi.
         -Tu non andrai da sola, vengo con te, richiameremo Pacor ed andremo noi tre, Cleria e Tril resteranno qui- Disse Treodor.
         -Perché devo restare qui?- chiese Cleria contrariata, al che Ṡénza intervenne dicendo:
         -Dovrete tenere calmi gli animi ed evitare che scoppi la guerra quando non ci siamo. Tril devi aspettare i nuovi dati che ti invierà Kara, le sequenze dei DNA di tutta, o quasi, la Trixtar. Inoltre devi sentire le testimonianze di Pepa e Frero. E visto che ci sei, dovrai anche riguardare tutti i dati che ho raccolto, sono convinta che puoi fare meglio di me. Dobbiamo trovare la misteriosa aliena di cui abbiamo solo l’impronta.  Resterà anche Krio…non essere triste Krio…devi proteggere Tril e Cleria-
         -Cleria mi darai una mano, vero?- Commentò Tril.
         -Sì caro, conta su di me!-
         -Allora non andrai da sola? Non posso crederci, mi vuoi con te…- Disse felice Treodor.
         -Solo perché non conosco abbastanza Paico e poi abbiamo bisogno di un'altra nave…ma tu e Pacor dovrete promettermi che starete buoni e resteremo nascosti-
         -Non sarà facile…ma lo faremo, ci penserò io a Pacor-
         -Bene è deciso ragazzi-
Alzarono i loro boccali più il bicchiere di succo di simil-mirtillo di Ṡénza e brindarono al nuovo piano.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
A quanto pare la chiave di tutto è questo Xronodor del clan dei Ghu. Molto probabilmente sta facendo il doppio gioco con Kelo il capo di stato dei Terziani e lo ha fatto anche con Fertel, il principe Verano. I nostri eroi pensano, in base alle evidenze che il clan dei Ghu abbia architettato un piano per invadere Vera e Terzia per colonizzarle e prendere tutte le loro risorse. Per il momento quindi il delitto dovrà attendere, Ṡénza, Treodor e Pacor andranno su Paico per fermare l’armata dei Ghu che (probabilmente) è in procinto di partire per conquistare i due pianeti gemelli. Adesso ragazzi si balla! ;-)
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 14
*** In viaggio per Paico…troppa insalata fa male! ***


Prescilla comminava nervosamente avanti ed indietro nella sua stanza nel tempio, era molto preoccupata. Rol, il presunto venerabile sciamano, tramava un complotto che avrebbe portato sicuramente alla guerra con i Terziani. La saggia sciamana aveva sempre pensato che tutti i Verani fossero pacifici ed invece alcuni di loro avevano tentato di uccidere gli ambasciatori di Xiar come niente fosse. Si chiedeva come tutto questo fosse possibile. Sentì bussare alla sua porta, era Ṡénza.
         -Vieni pure avanti cara, siete pronti per partire?-
         -Sì Prescilla-
         -Se fallirai…sarà la guerra?-
         -Purtroppo è così Prescilla, ma ce la metterò tutta, a costo della mia stessa vita-
         -Mia cara, non devi farlo a costo della tua vita- Prescilla le fece una carezza, si incupì e disse: -Stai soffrendo lo sento…e vuoi rischiare la tua vita-
         -Quello che sto facendo è il mio compito, l’unica cosa che ormai ha senso per me, non posso fallire. Il dolore che provo è un eco della vostra sofferenza. I Verani soffrono come tutti gli esseri viventi perché la loro vita non è perfetta ed io sento tutto questo, ma con i terrestri la situazione era ancora peggiore…solo Xiar mi dà serenità…anche se credo che non potrei viverci in eterno…non tollero nemmeno la perfezione-
         -E’ a causa di questo tuo dolore che sei molto dura nei tuoi atteggiamenti verso gli altri…Kara ha cercato di spiegarmelo in questi giorni-
         -Perdonami se sono stata troppo aggressiva con voi Verani, siete un popolo molto pacifico…-
         -Anche noi abbiamo i nostri terribili segreti…immagino che i Terziani vi abbiano raccontato come diventiamo sciamani…non mancano mai di criticare il nostro sistema sociale-
         -Sì, ci hanno parlato del rituale…ma non voglio giudicare le vostre usanze-
         -Questo ti fa onore, ma prima che tu parta, voglio rassicurarti che non è come te lo hanno raccontato, non voglio che pensi di lottare per una popolazione crudele-
         -Non l’ho pensato…gli umani sono peggiori e…-
         -La regina decide chi diventerà sciamano perché è in grado di percepire chi resisterà al veleno. Sono morti pochissimi Verani e sono coloro che, anche se non erano certi di superare la prova, hanno tentato lo stesso…vedi, tutto il pianeta ha un equilibrio grazie a noi sciamani, su Terzia invece stanno uccidendo l’ambiente…qualcuno paga sempre per il benessere degli altri-
         -Suona così male…ed i vostri bambini?-
         -Io ho scelto di non avere figli, ma perché mi chiedi questo?-
         -Ho saputo che li tenete rinchiusi-
         -Rinchiusi? Ma se vivono nei parchi più belli di Vera. Se ne occupano sciamani e Verani a cui piace stare coi bambini ed i genitori possono passare tutto il tempo che vogliono con loro…ti sembra brutto crescerli così?-
         -Come mai non li abbiamo mai visti?-
         -Bé…sono chiassosi, non volevamo vi disturbassero, ma quelli più grandicelli sanno di voi e vi ammirano molto. Gli ho promesso che se si comporteranno bene, quando tutto sarà finito, vi vedranno dal vivo-
         -Caspita sembra che parli di noi come di rockstar!-
         -Rockstar? Ai terrestri piacciono molto le comete?-
         -Oh no ci risiamo! No le rockstar sono dei personaggi famosi sulla Terra…ma non c’è un equivalente qui, non saprei come spiegartelo e credo che sia il momento di andare-
         -Hai ragione, sono lieta di averti chiarito alcune cose sui Verani, ma tu non devi sacrificare la tua vita per noi. Se non ci sarà più nulla da fare salva Tril ed i Paichiani. Non potrei sopportare di passare a miglior vita sapendo che vi è successo qualcosa per causa mia-
         -Ti prometto che farò del mio meglio per salvarvi tutti-
         -Sono sicura che riuscirai, adesso va’-
Ṡénza uscì dalla stanza con una forte tentazione di toccar ferro, i suoi geni terrestri la rendevano scaramantica a volte, ma poi non avrebbe saputo spiegare quell’atteggiamento strano. A volte era veramente singolare per lei parlare con questi alieni che non conoscevano le usanze dei terrestri. Anche se il più delle volte erano così tremendamente simili, quasi fossero tutti derivati da un’origine comune. Questo pensiero la portò a riflettere su quello di cui discuteva con Kara prima che tutta l’avventura cominciasse. Forse era vero che c’era un ordine prestabilito dopo la morte e che ogni essere vivente avesse un destino diverso a seconda della dimensione da cui proveniva. Ma forse tutti prima o poi erano destinati allo stesso luogo, da dove ripartire di nuovo e così via all’infinito. Sorrise fra sé, Kara aveva sicuramente ascoltato i suoi pensieri e ne avrebbero parlato una volta che fosse tornata su Xiar. Se fosse tornata viva su Xiar, altrimenti avrebbe sperimentato di persona la sua teoria.
Poco distante da Vera, Pacor dormiva ibernato dentro la sua casa-nave, tutto era predisposto perché anche il più piccolo segnale lo risvegliasse più rapidamente possibile. Ad un certo punto la capsula per la stasi cominciò a lampeggiare di verde, il coperchio trasparente si aprì ed il Piachiano da celeste pallido cominciò diventare di un azzurro sempre più intenso, fino al suo blu di sempre.
         -Era ora…anche se sembra ieri che mi sono sdraiato qui-
Il grosso Paichiano si alzò con calma, gli girava un po’ la testa, non aveva mai provato l’ibernazione prima. Nessuno la usava mai perché dicevano che per lungo tempo poteva essere pericoloso, ma avrebbe rischiato prima di restarsene senza far nulla in attesa. Con passi da bradipo raggiunse la plancia della nave ed aprì il comunicatore. Il bel viso di Ṡénza comparve davanti a lui.
         -Ben alzato Pacor, mi spiace deluderti, al momento non ci sono guerre in corso, ma io, tu e Treodor abbiamo una missione: dobbiamo andare su Paico e fermare l’esercito dei Ghu, vogliono invadere Vera e Terzia-
         -Caspita ancora meglio di quello che potessi sperare! E come mai ai Ghu interessano quei planetucoli?-
Treodor si intromise nella discussione, il video si divise in due parti perché il Paichiano e Ṡénza erano in due ben distinte navette Xiariane in viaggio verso la nave-casa di Pacor.
         -Si sono stufati di Paico, ti pare un pianeta dove si possa vivere in santa pace?- Commentò  Treodor.
         -Se a noi scienziati lasciassero fare il nostro lavoro, sarebbe un pianeta più stabile…ma lasciamo perdere le vecchie polemiche, cosa avete in mente?-
         -Dobbiamo sabotare il loro esercito prima che parta da Paico, è l’unica possibilità, non sappiamo se Terziani e Verani insieme sarebbero capaci di resistere alla furia dei Ghu…senza contare che non sappiamo proprio come potremmo convincerli a lottare insieme. Un gruppo di Terziani crede di essere alleato con gli Xixxiani per combattere Vera ed invece non è così! Xronodor, del clan dei Ghu, ha probabilmente intenzioni di fare fuori tutti…ha finto di essere Xixxiano per avvicinare i Terziani, credo infatti che solo Kelo, la più alta carica di Terzia, sappia la verità…forse vuole il comando supremo di Terzia-
         -Ehi calma bellezza, mi sono appena svegliato…vuoi dire che un Paichiano si è travestito da Xixxiano ed ha fatto amicizia coi Terziani per far fuori i Verani? I Ghu non si smentiscono mai, sono infidi e vigliacchi come sempre! Sarò felice di farne fuori il più possibile anche a costo di rimanerci!-
         -Invece tu non farai niente del genere- rispose Ṡénza.
         -Che cosa?-
         -Già già! La vostra vendetta ora passa in secondo piano-
         -E perché mai? E tu Treodor le permetti di dire questo?-
         -Calmati Pacor, dobbiamo ragionare, non possiamo nulla noi tre da soli contro i Ghu. Dobbiamo usare l’astuzia, li saboteremo e fermeremo questa follia, poi chiederemo aiuto a Kara in un secondo momento e cercheremo di risolvere tutto senza spargimenti di sangue…solo i Ghu dovranno pagare in qualche modo-
         -Treodor sono felice che tu sia arrivato a questa conclusione…spero che tu non lo dica per impressionarmi- Disse Ṡénza.
         -No…non è solo per questo- Sorrise beffardo Treodor ed aggiunse -Vorrei di nuovo sentirmi come mi sono sentito su Xiar, voglio che anche i Paichiani raggiungano un equilibrio-
         -Ma ti sei rimbecillito? Non succederà mai!- Replicò Pacor alterato.
         -Se smettessero le guerre, gli scienziati come te potrebbero finalmente fare il loro lavoro, non è quello che vuoi veramente?- Gli chiese Ṡénza.
         -In effetti sì…ma voglio anche vendicare la morte della mia famiglia-
         -Quelle sono questioni che risolverete tra di voi alla resa dei conti, ma adesso mi sembra stupido andarsi a suicidare inutilmente. Agiremo nell’ombra, dobbiamo fermarli in qualche modo o alla peggio ritardare la partenza del loro esercito. Nel mentre Tril con l’aiuto di Cleria e Krio cercherà di risolvere il caso, ci terremo sempre in contatto grazie a Kara, che farà da tramite-
         -Io non credo che potremo fare molto lo stesso- Disse Pacor.
         -Tu non hai ancora visto veramente cosa so fare, promettimi che mi darai retta e che discuteremo sempre insieme come procedere- Rispose Ṡénza.
         -Ecco non so…-
         -Pacor se lo fai non ti ricatterò più con la storia della vecchia che ti voleva come marito e voleva molte notti d’amore con te- Intervenne Treodor cercando di restare serio.
         -Davvero non tirerai mai più fuori quella storia?-
         -Sì, ma dovrai promettere che non affronterai da solo i Ghu ed i loro alleati. Dobbiamo agire insieme d’astuzia-
         -Sai che se prometto mantengo-
         -Allora fallo!-
Pacor guardò il dolce viso di Ṡénza, lo fissava speranzosa ed anche Treodor era molto convincente, non lo aveva mai visto così determinato e focalizzato, si lasciò convincere.
         -Va bene prometto! Avete la mia parola che non agirò di istinto e che ci consulteremo…-
         -… e che non ti butterai in battaglie dissennate, inutilmente- Aggiunse Ṡénza.
         -Ok prometto che non lo farò, che discuteremo sempre su tutto e che non farò il pazzo suicida-
         -Grazie Pacor anche Kara e Xiar te ne saranno grati-
         -Va bene, va bene…bando alle ciance, sarà meglio che vi venga incontro o i Ghu se ne partiranno con tutto l’esercito prima ancora che mettiamo piede su Paico-
I tre si riunirono nella casa-nave e a Ṡénza venne assegnata la stanza di Cleria.
         -Treodor, Ṡénza andate pure a riposare comincerò il turno di guarda mi sento riposatissimo, quell’ibernazione fa miracoli…ovviamente dopo che uno si è scongelato per bene, prima mi sentivo tutto rattrappito-
         -Ok Pacor, quanto ci metteremo?- Chiese Ṡénza.
         -Quattro giorni di viaggio-
         -Non pensavo che fossimo così vicini alle zone proibite- commentò Ṡénza.
         -Non lo siamo in realtà, Kara mi ha detto che c’è l’entrata di un tunnel spaziale a tre giorni di viaggio, si è formato naturalmente, ci porterà subito nelle vicinanze di Paico-
         -Ed i Ghu sono a conoscenza di questo tunnel? Sarebbe un grosso guaio…e poi com’è possibile che si formino naturalmente-
         -Perché nel vostro universo non succede quando una supergigante rossa implode?- Chiese Pacor.
         -Noi terrestri non sappiamo cosa succeda…so qualcosa da Kara ma mi aveva detto che è un evento rarissimo, oserei dire unico…ho capito…non voleva che sapessi che esiste perché porta nelle zone proibite…-  Rispose Ṡénza.
         -Perché avevi già deciso di venire a farci visita?- Disse Treodor.
         -Quando ho saputo delle zone proibite un po’ di curiosità mi è venuta, ma Kara mi ha proibito tassativamente di andarci…-
         -Non ha tutti i torti…- Commentò Treodor.
         -Che caro, ti preoccupi per me?-
         -Sì…anche noi rozzi Paichiani abbiamo dei sentimenti…-
         -Treodor sei diventato una mammoletta da quando frequenti Ṡénza, basta discorsi inutili, andate a dormire piuttosto, dovete riposare-
Ṡénza entrò nella stanza di Cleria, era più spoglia di quella di Tril, ma comunque c’erano oggetti che sembravano venire da varie zone della galassia. Prese in mano un cubo nero che si trovava su una specie di comodino vicino al giaciglio. Subito il viso di Tril in versione Paichiana si materializzò su tutte le facce.
         -Ma quanto è dolce-
Dopo quella di Tril apparvero le facce di Treodor, Pacor ed altri Paichiani grandi e piccoli, Ṡénza vide tutta la famiglia di Cleria e si commosse. Anche se erano guerrieri pericolosi e spesso molto aggressivi, avevano comunque dei valori, si vedeva che per la loro famiglia avrebbero fatto qualsiasi cosa. Si sdraiò sul giaciglio e subito si sentì come ricoperta da un’energia invisibile che avrebbe mantenuto costante la temperatura anche mentre dormiva.
         -Non sono affatto barbari quando vogliono- disse ad alta voce e poi piano piano si addormentò.
Si svegliò di scatto, era su un prato in un parco di Nottingham al tramonto, David era sdraiato vicino a lei e sorrideva.
         -David…ma allora ho solo sognato…sono ancora qui…e zia Edna ed il reverendo Ferguson?-
         -Calmati Ṡénza, che ti prende? Sono a casa, stanno bene-
         -Vuoi dire che ho sognato davvero?…che non me ne sono mai andata dalla Terra?-
         -Certo perché? Hai detto che ti sarebbe bastato il mio amore, che le mie vibrazioni positive ti avrebbero protetto da tutto-
         -Oh David…mi sei mancato così tanto-
Ṡénza lo abbracciò quasi soffocandolo.
         -Calma calma, non fare la donna bionica o finirai per stritolarmi! E poi come faccio a mancarti? Sono sempre stato qui con te, tutto il tempo-
         -David non voglio partire…-
         -Infatti non devi, se non vuoi, staremo sempre insieme-
Cominciarono a baciarsi, Ṡénza lo strinse a sé con dolcezza, aveva bisogno di lui con tutta se stessa. Ad un certo punto lui disse:
         -Ṡénza? Ci fermiamo per fare rifornimento vieni anche tu?-
         -Che cosa?-
         -Ehi sveglia. La casa-nave non è come la Bluer dobbiamo fare rifornimento-
Il sogno si dissolse, chi parlava era Treodor stavano atterrando su un pianeta per fare scorte.
         -Ṡénza mi hai sentito?-
         -Sì…arrivo-
Ṡénza si asciugò le lacrime, era il sogno più bello che avesse fatto da quando aveva ripreso a dormire, David le mancava infinitamente. Raggiunse Pacor e Treodor cercando di non mostrare il suo disappunto.
         -Perché quella faccia Ṡénza, un incubo? Non sei più abituata a sognare, vero?- Disse Treodor.
         -Già…da quando siamo venuti via da Xiar non faccio altro che sogni strani-
Uscirono tutti e tre dalla nave-casa. Il paesaggio era verdissimo, si vedeva una bellissima foresta a pochi metri, alla loro sinistra c’era un laghetto, a destra una bella collina che formava l’orizzonte con un cielo terzo e pulito, sembrava quello della Terra a primavera.
         -Dove siamo?- Chiese Ṡénza che cercava di non pensare al sogno.
         -Non ha un nome questo pianeta o almeno non lo conosciamo. Abbiamo visto che l’aria non è troppo velenosa, c’è acqua sulla superficie, pochi batteri e delle piante che sembrano commestibili, comunque dovremo analizzarle- Rispose Pacor.
         -Certo è strano che non ci siano animali…dove c’è acqua…- Commentò Ṡénza.
         -Il computer non rileva nessuna forma di vita animale…-
         -Pacor io mi sento osservata…-
         -Ṡénza non sbaglia mai con le sensazioni- Intervenne Treodor.
         -Allora sbrighiamoci, abbiamo bisogno di soprattutto di acqua, raccattate tutto quello che vi sembra commestibile-
Ṡénza corse con rapidità dentro quella che sembrava una foresta, Pacor cominciò ad aspirare e filtrare l’acqua del laghetto con un tubo che proveniva dalla nave, Treodor si avviò verso la collina per vedere cosa si trovasse oltre. Ad un certo punto si sentì un forte grido.
Ṡénza in forma Xiariana uscì dalla foresta con degli frutti strani in mano e delle liane che la inseguivano.
         -Ragazzi dentro la nave di corsa! Le piante qui si muovono come in quei film dell’orrore di serie B-
         -Non so cosa siano i film di serie B, ma credo che seguirò il consiglio. Treodor dove sei? Rispondi, devi rientrare, tutto bene?- Disse Pacor che aveva un comunicatore in mano e cercava il cugino.
         -Credo di aver un problemino qui, c’è un pianta enorme che si è innamorata di me, mi ha preso per le caviglie…è troppo forte non riesco e liberarmi…ehm ragazzi…non credo che voglia baciarmi…ma mangiarmi!-
         -Ṡénza tu che sei più veloce corri da Treodor credo che sia nei guai, è oltre la collina-
Ṡénza smollò tutti i frutti ai piedi di Pacor e rapidissima raggiunse Treodor. La scena che si trovò davanti era da incubo: una specie di mega insalata aveva afferrato il Paichiano e lo stava trascinando verso una specie di bocca. Tutto intorno notò delle ossa, forse di visitatori che come loro si erano fermati per fare provviste. Infatti scorse in lontananza altre navi ricoperte di rampicanti, doveva essere passato un po’ di tempo dall’ultimo spuntino della pianta carnivora.
         -Resisti arrivo-
Come prima cosa lanciò i suoi capelli metallici per rallentare l’insalatona inferocita, ma fu tutto inutile, non mollava la presa e le gambe di Treodor erano ormai vicine ad essere addentate. Ṡénza formò una spada con l’energia del bracciale, ma appena si avvicinò fu circondata da tanti tentacoli vegetali pronti a prenderla. Con movimenti rapidi e netti tagliò tutto quello che si trovava sulla sua strada e riuscì a raggiungere Treodor un attimo prima che sparisse dentro la bocca della pianta carnivora.
         -Prendi questo maledetta insalata! L’ho sempre detto che troppa fa male!-
Liberò Treodor e cominciò a fare scempio del vegetale, poi si rese conto che stava esagerando e si fermò a guardarla, l’aveva quasi uccisa, si sentì tremendamente in colpa.
         -Cosa ti prende, Ṡénza! Andiamo via!-
Treodor la prese per un braccio e la trascinò più lontano possibile.
         -L’ho quasi uccisa…ho quasi ucciso un essere vivente-
         -Non mi dire che non lo hai mai fatto!-
         -Le zanzare contano?-
         -Cosa sono le zanzare?-
         -Insetti piccoli, fastidiosi e che ti succhiano il sangue-
         -Allora hai fatto bene, vieni su, dobbiamo scappare di qui-
Arrivati alla casa-nave trovarono Pacor che con la sua lancia Paichiana teneva a bada tante piccole piante simili a cactus che saltavano da tutte le parti, le infilzava come spiedini e poi le lanciava lontano.
         -Presto entrate, presto!-
Una volta che Ṡénza e Treodor furono al sicuro, Pacor entrò, sigillò l’entrata della navetta e partirono a razzo.
         -Ricordatemi di dare un nome molesto a questo pianeta, non ci atterreremo più! Lo giuro su quello che ho di più caro- Commentò Pacor.
         -Non avevo mai visto delle piante muoversi così e lottare! Sono sconvolta-
         -Esistono delle piante che si muovono in tanti pianeti, anche su Reugian, perché ti meravigli?- Chiese Treodor.
         -Quelle cose erano simili alle piante terrestri e sono rimaste immobili ad osservarci prima di agire-
         -Cosa ti è successo nella foresta?- Chiese Treodor.
         -Anche lì sembrava tutto regolare, non si moveva un foglia, poi quando ho staccato un frutto è successo il finimondo, tutto si muoveva, hanno cercato di prendermi, ma ho continuato a cogliere frutti…piuttosto Pacor, che roba è?-
         -Li sto facendo analizzare, sembrerebbero ad alto contenuto proteico…-
         -E…si muovono?-
         -No, sembrano contenere dei semi, tranquilla non abbiamo preso i piccoli di nessuno-
Ṡénza tirò un sospiro di sollievo e disse:
         -Dovevi vedere quell’insalata come era scatenata…e deve aver mangiato diversi poveretti che sono atterrati qui per lo stesso nostro motivo…-
         -Cos’è un’insalata?-  Chiese Pacor.
         -Ma devo spiegarvi proprio tutto! Sono delle piante formate da varie foglie attaccate tutte su uno stesso stelo, avete presente come sono disposte i petali delle rose? Però di colore verde-
         -Cosa sono le rose?-
         -Ok…Treodor perché non gli descrivi tu quel mostro verde? L’insalata di solito è molto più piccola di quella cosa e di solito non ti vuole mangiare, anzi i terrestri se la mangiano insieme alla carne o al pesce-
         -Treodor se gli chiedo cosa sono la carne ed il pesce pensi che si arrabbierà?-
         -Lascia stare Pacor, quando urla le viene una vocina fine e fastidiosa proprio come a Cleria-
         -Guardate che vi sento ho un udito finissimo! Piuttosto parliamo di cose serie, abbiamo abbastanza provviste?-
         -Sì tranquilla, ci mancava solo l’acqua e qualcosa di fresco, abbiamo molte provviste liofilizzate- Rispose Pacor.
         -Mi manca la Trasformatrice di Tril, tu ordinavi quello che volevi e compariva come te lo eri sempre ricordato, devi sentire che birra di bacche produce…piuttosto hai qualche birra di scorta?- Disse Treodor.
         -Ne sono rimaste poche…ce le siamo bevute nel viaggio per arrivare a Xiar-
         -Come li passeremo questi giorni?-
         -Allenandoci, che ne dite? Magari quando ci siamo ripresi da questa avventura. Avete una stanza adibita a palestra?- Commentò Ṡénza.
         -Sì certo, proprio vicino alla stanza di Cleria, ma che senso ha? Ci batterai come due pivelli e non lo trovo divertente- Disse Pacor.
         -Posso limitare la mia forza. Sulla Terra usavo una specie di tutta con dei pesi per rallentarmi, così quando la toglievo ero ancora più veloce. Era un ottimo allenamento ed i poveri terrestri avevano un minimo di soddisfazione-
         -Non sono forti come te i terrestri?- Chiese Treodor.
         -No, sono speciale sia come terrestre sia come Xiariana, mia madre prima di morire ha fatto in modo che venissi modificata perché avessi una chance di scappare. Mi hanno tenuta reclusa per diverso tempo prima che riuscissi a trovare il modo per andarmene-
         -Quindi quel David non è più forte di me?- chiese Treodor.
         -No, non ha mai dovuto combattere…ma balla veramente bene ed è un detective bravissimo… mi ha insegnato lui tutto quello che so-
Treodor cominciò a ridere in modo sguaiato.
         -Vorresti dire che sei più forte di lui, anzi non sa nemmeno lottare?-
         -Esattamente! Non mi interessa che il mio lui sia più forte di me, capisci che la forza bruta non mi attira? A me piacciono gli uomini con un bel cervello, prima del bel fisico-
         -Allora baby potresti fare un pensierino anche su di me, sono uno scienziato- Intervenne Pacor.
         -Oh no, non ti ci metterai anche tu adesso?-
         -No tranquilla, solo se Treodor si arrende e non ci prova più con te, abbiamo tirato a sorte su chi ti facesse la corte per primo ed ha vinto lui-
         -Che cosa? La mia opinione non conta??-
         -Sì certo se proprio non ci vuoi ci arrenderemo…ma raramente una femmina resiste al nostro fascino- Disse malizioso Pacor poi aggiunse -Bè Treodor sembra avere più fortuna di me di solito, quindi credo che ormai la partita sia persa…-
         -Sull’ultima affermazione non c’è alcun dubbio, ma non avete mai avuto nessuna speranza entrambi!-
         -Ok, ok è tutto chiaro, perché non vai a riposare, ti verrò a chiamare per il cambio…è il minimo che possa fare dopo che mi hai salvato la vita…anzi adesso sono legato a te…dovrò sdebitarmi in qualche modo- Commentò Treodor.
         -Penserò a qualcosa di rapido ed indolore…che ne dici se mi lasciassi per sempre in pace?-
         -Non funziona così di solito…ma ci penserò…se è questo che vuoi…- Disse Treodor tristemente. Ṡénza gli sorrise sprezzante e se ne tornò nella sua stanza, voleva al più presto riprendere il sogno interrotto. Appena richiuse gli occhi si ritrovò con David sempre su un prato al tramonto, lui che le sorrideva felice.
         -Sei un sogno…- Disse Ṡénza sospirando.
         -Caspita che bel complimento, nessuna ragazza me l’aveva mai detto-
Rispose lui con la sua solita ironia e la voglia di fare battute tutto il tempo.
         -No…davvero sei un sogno…ed io non voglio svegliarmi mai più-
         -Ma io sono reale, come questo tramonto!-
         -Infatti non è reale nemmeno il tramonto…-
         -Ha così importanza Aliya?-
         -No…basta che mi abbracci-
Lui la tirò a sé, mentre la baciava le carezzava i capelli e di tanto in tanto le sussurrava dolcemente.
         -Sei bellissima…-
Cominciò a toglierle lentamente i vestiti e lo stesso fece lei, finalmente i loro corpi si incontrarono, la pelle di lui era morbidissima non la ricordava così, ma forse le sembrava tutto più bello, poi David parlò:
         -Sapevo che non potevi resistermi…-
         -Cosa hai detto?-
Ṡénza si svegliò tra le braccia di Treodor, il furfante si era introdotto nella camera ed era entrato nel letto, l’abbracciava esattamente come David nel sogno.
         -Cosa ci fai tu qui?-
         -Ero venuto a chiamarti…eri così bella e parlavi, credevo che ti fossi svegliata ad un certo punto…non ho potuto fare a meno di entrare nel letto con te, di solito al contatto con la mia pelle nessuna resiste…pensavo che…-
         -Se non te ne vai subito, Pacor dovrà raschiare brandelli del tuo corpo dalle pareti di questa stanza-
         -Dammi una possibilità…-
         -No-
         -Perché?-
         -Perché stavo sognando David, sognavo che lo stavo abbracciando, poi mi sono svegliata e c’eri te…come pensi che possa sentirmi?-
         -Quindi pensavi di stare con lui, non con me?-
         -Esattamente-
         -Allora lo so come ti senti-
Treodor si alzò e se ne andò senza proferire parola, Ṡénza ne rimase colpita, andò in bagno e si lavò la faccia, si guardò nello specchio gocciolante, non si riconobbe e commentò:
         -Appena tutto sarà finito tornerò su Xiar e ci resterò per un bel pezzo!-
Anche se era ancora stanca si recò nella plancia della casa-nave, si sedette ai comandi, appoggiò i piedi sull’unico appiglio senza pulsanti e si concentrò.
         -Kara ci sei?-
         -Sì, è più difficile avere un contatto e posso parlare solo con uno di voi a volta, ma ci sono-
         -Quindi non sai cosa è successo-
         -No Mdala, ho solo sentito delle brutte sensazioni in te e Treodor-
         -Stavo sognando David e mi sono ritrovata Treodor nel mio letto! Credeva che ci stessi…-
         -Vuoi dire che pensava che tu fossi consenziente?-
         -Sì…cosa devo fare per farlo smettere?-
         -Quello che stai facendo va benissimo…è la prima volta che lo sento così a terra, ho provato pena per lui. Tiene molto a te-
         -Sì a me come a tante altre!-
         -E’ Paichiano è la sua natura, ma a te ci tiene veramente tanto-
         -Non posso farci nulla…piuttosto, notizie di Tril?-
         -Sei dura con Treodor quasi non ti riconosco…-
         -Non voglio parlare di Treodor, non credi sia più importante la missione?-
         -Non ci sono novità, altrimenti ti avrei contattato immediatamente, di positivo c’è che per ora gli animi non sono troppo agitati-
         -Ma Frero e Pepa?-
         -Prescilla non li ha ancora interrogati, è rimasta sia scioccata che provata da quello che ha letto nelle menti di quei Verani che hanno cercato di uccidere Cleria e Tril-
         -Che mi dici di Gilta? La Terziana che ha tentato il suicidio? Ritengo che sia la chiave di tutto!-
         -E’ ancora in coma, ma le sue ferite stanno guarendo, sembra che prima o poi si sveglierà-
         -Bene, vado a mangiarmi qualcosa-
         - Ṡénza?-
         -Sì?-
         -Non vedo l’ora che tutto questo sia finito così potrai tornare su Xiar, non posso vederti soffrire così-
         -Sto bene…passo e chiudo-
Detto questo se ne andò nella zona adibita alla cucina.
         -Vediamo un po’ quali intrugli ho a disposizione…allora…questo sembrerebbe qualcosa di simile al caffè e questo contiene saccarosio…che bello! Può venirmi la carie anche in questa dimensione se voglio…-
Ṡénza si preparò qualcosa di simile ad un cappuccino con biscotti, ma i sapori la sorpresero senza disgustarla. Doveva passare ancora qualche oretta da sola, quindi, dopo finito di fare lo spuntino ed aver ricontrollato che fosse tutto ok ai comandi, si recò nella palestra. Poiché non aveva nessun riproduttore musicale cominciò a pensare allo Schiaccianoci di Djaikovski. Dopo anni che non lo faceva, si alzò sulle punte e come se nulla fosse, ricreò perfettamente la coreografia che aveva visto in TV sulla Terra. Aveva lasciato Xiar da molti giorni e cominciava di nuovo a sentire quella specie di smania, quel bisogno di fare attività fisica costantemente che sentiva sulla Terra. Per questo non vedeva l’ora di affrontare qualche nemico ed usare quindi le sue potenzialità. Ballò per un’ora senza mai fermarsi, ripetendo all’infinito i movimenti più difficili e stancanti, quando si fermò tutta grondante di sudore, si ritrovò davanti Pacor.
         -Cos’erano quei movimenti? Delle arti marziali?-
         -No danza classica…di solito chi balla lo fa per farsi vedere da un pubblico che alla fine dell’esibizione poi applaude, cioè batte le mani così-
Ṡénza cominciò a battere le mani sorridendo, ballare la faceva stare bene.
         -Anche noi battiamo le mani ai matrimoni o ai duelli quando sono belli. Non ne capisco molto di ballo ma eri bellissima, capisco perché Treodor stia così male per te…-
         -Dopo Kara ti ci metti anche tu? Non provo niente per lui se non amicizia e solo perché ormai ne abbiamo passate tante insieme…-
         -Non è vero, non c’è solo amicizia, lui dice che percepisce il tuo interesse…è una nostra capacità, altrimenti non insistiamo. Forse non l’hai capito, ma in realtà noi veneriamo le femmine, sono loro che producono le uova e sono loro che tengono unita la famiglia-
         -Vuoi dire le famiglie!-
         -Possiamo amare più di una femmina, oppure ne amiamo una sola-
         -Ma non le amate tutte nella stessa maniera…-
         -No è vero, infatti anche loro possono avere altri mariti…credo che tu saresti la sua preferita…-
         -Non mi basta, voglio l’esclusività e lui non può darmela, lo so!-
         -Anche tu puoi percepire cosa sentiamo? Ne sei sicura?-
         -Sì posso farlo e so che non sarei l’unica, quindi non posso dargli nessuna chance-
         -Potrebbe cambiare…-
         -Succede?-
         -L’ho sentito dire…oppure c’era una che sfidava tutte le amanti del marito e le allontanava, potresti fare così-
         -Ma non ci penso davvero! Visto quanto è bello mi toccherebbe picchiare non so quante Paichiane, sarebbe stancante anche per me-
         -Quindi ti piace, hai detto che è bello-
         -Sì mi piace, ma non è abbastanza…e poi cosa te ne frega a te? Avete tirato a sorte per decidere chi doveva rompermi le scatole, non vorresti provare tu a conquistarmi?- Ṡénza si pentì immediatamente del commento.
         -Lui e Cleria sono ciò che mi rimane della mia famiglia…voglio che siano felici e poi lo sento che non ti piaccio, mi risparmio la fatica-
         -Tu hai fidanzate e mogli?-
         -Avevo due mogli…i Ghu me le hanno uccise, per cui fai bene il tuo lavoro e dammi la possibilità di sterminarli, te ne sarò grato per l’eternità!-
Ṡénza inghiottì, non ebbe il coraggio di commentare, annuì solamente.
         -Prefetto! Se vuoi andare a riposare ti sostituisco, non riesco a dormire…-
         -Grazie…ti assicuro che farò il possibile, anche di più, perché possiate tornare sul vostro pianeta e renderlo migliore-
         -Bene, ci conto-
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
E’ sì, sembra un’avventura alla Star Trek…mi piace inventarmi pianeti sempre nuovi e poi ho una teoria (se me la passate senza chiamare la Neurodeliri), se le leggi della fisica sono uguali nell’universo e a questo punto negli universi non è poi così strano immaginare alieni e pianeti molto simili al nostro, dove ci sia bisogno dell’acqua per la vita e si sviluppino esseri che usano il sole per sopravvivere come le piante ed animali che si nutrano di esse o viceversa…
Ma non perdetevi il prossimo capitolo: Paico sweet Paico!
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 15
*** Paico sweet Paico ***


Tutte le volte che Ṡénza si addormentava sognava David, per cui per tutto il viaggio o si allenò fino allo sfinimento o dormì. Spesso sia Pacor sia Treodor facevano molta fatica per svegliarla, come se fosse attaccata a quel mondo immaginario, perché solo lì trovava un po’ di pace. Finalmente arrivarono alle coordinate del tunnel spaziale ma non trovarono un bel nulla.
         -Dove diamine è quel coso?- Chiese Treodor.
         -Il computer rileva una forte energia alle coordinate che ci ha dato Kara…forse non sta aperto costantemente, forse pulsa e quindi si apre e si chiude in un determinato tempo. Dobbiamo studiarlo bene prima di usarlo o rischiamo di essere disintegrati quando lo passiamo-
         -Meno male che ci sei tu Pacor! Al suo posto, caro Treodor, o saresti venuto via senza aspettare che si aprisse o ti ci saresti buttato a peso morto, per venire affettato in milioni di molecole-
         -Sempre carina Ṡénza…- Rispose Treodor seccato.
         -Mi sembra un dejavu, in mancanza di Cleria ci pensi tu Ṡénza a rallegrare l’atmosfera, ma che pensiero gentile- Intervenne Pacor.
         -Ok, scusatemi…ce l’ho ancora con te Treodor…sei entrato nella mia cabina senza permesso!-
Pacor guardò il cugino con sguardo interrogativo.
         -Parlava da sola…sono entrato per vedere se era tutto ok…mi sembrava sveglia, credevo che mi invitasse con lei nel letto…-
         -Hai forzato la porta!!!-
         -Non credevo che fossi ridotto così male…forse è meglio se lasci perdere, è troppo strana e poi è monoandrica…- Commentò Pacor.
         -Invece di blaterare voi due, guardate! L’energia sta aumentando, si sta formando qualcosa…è incredibile- Disse Treodor.
         -E’ una singolarità, è il tunnel- precisò Pacor.
Ci fu un lampo, una specie di vortice comparve proprio davanti a loro e piano piano si aprì un passaggio.
         -Fantastico, stranamente non ha una forte gravità, vuol dire che possiamo attraversarlo nelle due direzioni!- Commentò Pacor.
         -In realtà non è una buona notizia, perché vuol dire che lo possono usare facilmente anche i Ghu!- Disse Ṡénza.
         -Bisogna vedere quanto tempo hanno a disposizione prima che si richiuda. Gli ci vorrà un po’ prima che tutto l’esercito passi attraverso…vedo che l’energia sta già calando lentamente, non starà aperto ancora per molto- Replicò Pacor.
         -Spero che quell’esercito non passi proprio!- Commentò Ṡénza.
Dopo nemmeno un minuto il tunnel si chiuse.
         -Bene, per noi è un tempo sufficiente, avviciniamoci, appena si riapre, entreremo-
Disse Pacor.
Dopo quaranta minuti, finalmente il tunnel si riaprì di nuovo e la casa-nave entrò rapida all’interno.
         -Wow, andiamo velocissimi eppure non ho inserito nemmeno la massima velocità, la luce l’abbiamo superata da un pezzo- Commentò Pacor.
         -Quindi è vero, in questa dimensione esiste la velocità a curvatura! Mi sembrava che Kara mi avesse trasmesso i dati teorici- Disse Ṡénza, che in realtà non aveva potuto fare a meno di pensare a Star Trek.
         -La velocità come?- Chiese Pacor.
         -Lascia stare…non è detto che esista davvero…-
         -No no, spiega spiega-
         -In pratica...di solito un corpo non può superare la velocità della luce e so che è vero anche in questa dimensione, perché avete le stesse leggi fisiche della dimensione della Terra… secondo quello che so da Kara e secondo un scienziato terrestre, Miguel Alcubierre, un’astronave, dotata di motore a curvatura, potrebbe “piegare” lo spazio circostante e così il viaggio verrebbe fatto superando la velocità della luce- Ṡénza non volle rammentare il noto programma televisivo Star Trek, altrimenti ci avrebbe messo più tempo a spiegare tutto, Pacor faceva sempre troppe domande.
         -Ah sì certo, la conosciamo anche noi e la usiamo normalmente, altrimenti anche per arrivare qua al tunnel ci avremmo impiegato anni ad una velocità normale. Con il tunnel facciamo ancora prima, senza consumare troppo e noi non ne abbiamo tanta di energia da scialare, anche se abbiamo fatto il pieno su Xiar-
         -Cioè, anche voi usate il Tetrazirconio e gli zirconi?-
         -Non in modo efficiente come nella Bluer e su Xiar…ma sì lo possiamo usare, come possiamo usare anche l’Ergon -
         -Quindi i Paichiani hanno tutto l’interesse a prendersi i due pianeti…sembra che Terzia sia molto ricca di Ergon e sugli asteroidi della zona neutrale ho visto anche una miniera di zirconi…-
         -I Ghu non fanno niente a caso…ci hanno sterminato perché eravamo una famiglia influente…tutti i clan ci avrebbero ascoltato…- Commentò Pacor.
Treodor era rimasto in silenzio, guardava sullo schermo l’interno del tunnel con tutti quei lampi azzurrini e quella strana parete che sembrava fatta di nuvole rosse. Avrebbe voluto che la sua tristezza venisse aspirata via e quasi restò deluso quando uscirono dal tunnel e si ritrovarono nello spazio aperto, silenzioso e glaciale.
         -Ragazzi siamo arrivati più vicini di quello che credevo, in meno di venti ore saremo a Paico. Pensavo di nasconderci su Mora, anche se credo che potremmo atterrare indisturbati, i Ghu si credono così potenti che non penseranno minimamente che qualcuno li possa attaccare- Disse Pacor.
         -Cos’è Mora?- Chiese Ṡénza.
         -E’ il nostro satellite- Rispose Pacor.
         -Anche la Terra ha un satellite, si chiama Luna-
         -Che bel nome…- Commentò Treodor.
         -Anche a me piace molto- Rispose Ṡénza, ma smise di sorridere quando lui la guardò troppo intensamente.
 
Nel mentre su Vera, Tril e Cleria continuavano a fare del loro meglio studiando tutti i dati che Ṡénza aveva raccolto, ma la risposta sembrava essere la solita: c’erano le impronte di Frero nella stanza ma non sul letto di Fertel, né sui calici dove le uniche impronte veramente rilevanti erano quelle dello stesso principe e dell’aliena sconosciuta. Dopo un po’ che Tril guardava gli indizi si accorse che Ṡénza aveva escluso quelle della cameriera che aveva preparato i calici-
         -Quale imperdonabile errore Ṡénza!-
         -Che c’è caro? Cosa hai trovato? Non le avevi già guardate le impronte?-
Cleria lo abbracciava, lo carezzava sulla testa e sul collo, mentre Tril era tutto intento a guardare per l’ennesima volta tutte le impronte rilevate.
         -Sì, ma solo quelle che Ṡénza aveva considerato interessanti, non avevo guardato ancora tutte le impronte presenti nella stanza…farò subito la ricerca e troveremo chi veramente ha avvelenato Fertel, sicuramente è una Verana. Così la guerra sarà ancora meno probabile-
         -Ben fatto amore-
         -Però devo dire che è piacevole lavorare tra le tue braccia, è rilassante…come ci riesci senza distrarmi?-
         -E’ un altro pregio dei Paichiani, sappiamo quali parti del corpo stimolare e quali non stimolare a seconda di ciò che vogliamo ottenere ed io volevo che tu fossi rilassato e vigile…adoro carezzarti, starei per ore-
         -Sei stupenda Cleria…purtroppo però devo andare da Prescilla…il computer ha appena trovato a chi appartengono le impronte, sono di Amanta-
         -Quella poveretta che avevate già scartato? Non aveva un appuntamento segreto la notte dell’omicidio?-
         -Sì, può aver messo il veleno nei calici e poi essere andata all’appuntamento-
         -Ma Ṡénza era sicura che… -
         -Non possiamo escludere nulla e le sensazioni a volte possono essere ingannevoli, chiederemo a Prescilla di leggere la mente di Amanta-
Amanta fu chiamata al cospetto di Prescilla, era preoccupatissima e non fu in grado di nascondere il suo stato d’animo.
         -Amanta, come mai sei così tesa? Nascondi qualcosa?- Chiese Prescilla.
         -Io…ecco…veramente…sì…-
         -Allora parla su, vorrei evitare di leggerti la mente, è molto stancante ed ingiusto…-
         -Ecco io…sto per sposarmi…il principe non lo sapeva…vedevo Prater di nascosto…perché ero una delle amanti del principe…ecco cosa nascondo…se lo avessi detto in giro nessuno mi avrebbe voluta…e ora se Prater lo saprà non mi vorrà più-
         -Quindi non sei stata tu a mettere il veleno nei calici?-
         -Il veleno? No, per l’amor dei Lyr! Non lo farei mai…-
         -Anche se il principe era ingiusto verso di te?- Chiese Tril che per la prima volta in vita sua si trovò nei panni di Ṡénza, doveva per forza formulare domande sgradevoli.
         -E’ vero, il principe era poco gentile con me e diceva che sono brutta e secca…anche se, quando non sapeva che fare, ero il suo trastullo…ma non sono un’assassina ed avevo trovato la soluzione senza fare del male a nessuno! Una volta sposata, lui non avrebbe potuto chiedermi nessun favore!-
         -Stai mentendo!- Disse Tril.
         -Calma Tril…io le credo- Rispose Prescilla.
         -Ti chiedo comunque di leggerle la mente, dobbiamo fugare qualsiasi ragionevole dubbio-
         -Va bene, ma so già che sarà inutile-
         -Cosa volete farmi?- Chiese Amanta.
         -Non preoccuparti, chiudi gli occhi, rilassati e apri la mente. Se non hai nulla da nascondere sarà rapido ed indolore- Disse Prescilla. Poi con le sue mani gentili scandagliò la mente della giovane Verana e lesse tutto quello che riuscì.
         -Tril...dice la verità, non ha messo niente nei calici, li ha solo preparati con dentro il sidro di Rha perché il robot-vassoio ad Ergon li portasse nella stanza del principe. Dopo ha visto il suo fidanzato…vai tranquilla cara, non diremo nulla di te e del principe, perdonaci di aver dubitato-
         -Grazie Prescilla…le nozze saranno domani…-
         -Sono sicura che nessuno potrebbe giudicarti male, sei una brava Verana, su non esitare, va’-
Amanta fece un inchino e se ne andò senza dire altro.
         -Allora Ṡénza aveva sentito giusto…-
         -Ṡénza avrà anche un temperamento un po’ impetuoso ma la sua empatia è impressionante, aveva capito subito che Amanta non era coinvolta…adesso scusatemi leggerò la mente di Pepa e Frero tra qualche giorno, mi sento così stanca-
Prescilla lasciò la stanza.
         -Se solo potessi leggere le loro menti…a questo punto solo loro sanno chi c’era veramente nella stanza del principe!- Disse Tril.
         -Amore non prendertela, sono sicura che arriveremo in fondo a questa faccenda, ho molta fiducia in te…visto che non abbiamo molto da fare, che ne dici se io e te andiamo a riposarci un po’?- Suggerì Cleria.
Tril aveva il dito pollice appoggiato sulle labbra ed era assorto nei suoi pensieri.
         -Tril? A cosa pensi?-
         -Non sono un detective, sono uno scienziato, ci vorrebbe Ṡénza…-
         -Senti la sua mancanza?- Chiese Cleria preoccupata.
         -No, è partita solo da qualche giorno, sento la mancanza delle sue capacità investigative ed empatiche, insieme siamo perfetti per questo caso, ma separati sarà tutto più difficile-
Dopo lungo tempo Cleria si sentì di nuova gelosa nei confronti di Ṡénza.
         -Se è così speciale, perché non vai da lei, invece di perdere tempo con me?-
Disse con un tono serio ed il viso imbronciato, lui le carezzò una guancia e la baciò.
         -Non la considero una compagna per la vita, ma una compagna di avventure, ti assicuro che di lei posso fare benissimo a meno, è di te che non potrei mai-
Il sorriso tornò sul bel viso di Cleria che senza esitare lo condusse nella loro stanza.
 
Finalmente il computer della casa-nave segnalò Paico sullo schermo.
         -Siamo arrivati- Disse Pacor, che si apprestò ad attivare l’allarme per svegliare gli altri due.
Ṡénza arrivò molto assonnata alla plancia della nave, aveva fatto molta fatica ad alzarsi, un secondo prima era nel mondo dei sogni con David.
         -Così quello sarebbe Paico…è rosso, verde e blu, sembra la bandiera armena…certo è distante dal vostro sole-
         -Sì, ma abbiamo tanto calore che proviene dai vulcani, sono la nostra fonte di vita e la nostra rovina- Le rispose Pacor.
         -Casa dolce casa- Disse ironico Treodor che li aveva raggiunti, anche lui sembrava molto stanco.
         -Ci nasconderemo come ha detto Pacor su Mora e lì lasceremo la casa-nave, andremo con le frecce Xiariane su Paico- Suggerì Ṡénza.
         -Ok, controllo se ci sono radar in funzione…e purtroppo ci sono- Rispose Pacor.
         -Pensi che qualcuno li stia monitorando? Nessuno si avventura mai qui, sono sicuro che nessuno farà caso a noi- Gli rispose Treodor.
         -Anche perché faremo finta di essere meteoriti, sono così piccole le frecce Xiariane entreremo indisturbati- Disse Ṡénza.
         -Bene! Treodor che ne dici se andiamo a rifugiarci nella casa di Greor?- Suggerì Pacor.
         -Pensi che sia ancora vivo?-
         -Non lo so, ma di sicuro nessuno lo va mai a trovare-
         -Chi è Greor?- Chiese Ṡénza.
         -E’ un nostro zio acquisito piuttosto solitario e che odia i matrimoni, infatti non era presente alla carneficina dei Ghu, inoltre non è un Rhu quindi potrebbero averlo risparmiato e poi è molto vecchio…vive in una baracca sospesa su una roccia a picco. Dice che è a prova di terremoti ed eruzioni e quindi non si muove mai di lì. In effetti ha il suo orticello e non ha mai avuto problemi con i cataclismi tipici di Paico. Se lui fosse morto…bè casa sua è un ottimo nascondiglio- Spiegò Treodor.
         -C’è una luogo vicino dove poter atterrare senza destar sospetti?- Chiese Ṡénza
         -C’è un lago, potremmo far finta di cadere lì…- Rispose Treodor.
         -Bè speriamo che non sia diventato qualcos’altro…speriamo che sia solo il lago termale che ricordo, ma potrebbe essersi seccato- Disse Pacor ed aggiunse -Controllo subito se c’è ancora…o no maledizione il pianeta non è “girato” ancora dal lato giusto, temo che lo scopriremo in volo-
         -Ok…anche se potremmo aspettare qualche ora che il pianeta ruoti…senza agire così di impulso- Commentò Ṡénza.
         -Non c’è tempo da perdere, a limite vireremo per la zona dei crateri, nessuno verrà a controllare se ce ne sono tre in più o no- Disse Pacor.
         -La zona dei crateri?- Chiese Ṡénza.
         -Sì…ecco, non che sia una zona sicura…ci sono eruzioni di continuo lì, non ci va mai nessuno…ci sono vari crateri formati dalle rocce che vengono sparate fuori dai vulcani vicini- Specificò Treodor.
         -Che bel pianeta dove andare in villeggiatura, il vostro Paico…- Rispose Ṡénza ironica.
         -Capisci perché siamo così bellicosi?-
         -Sì Treodor…mi è tutto chiaro, non sapete cos’è la pace e la serenità-
I tre valorosi guerrieri uscirono con le navette freccia e mimarono la caduta di tre meteoriti, il lago esisteva ancora e si tuffarono nelle sue acque calde.
         -Che meraviglia, quasi resterei qui un altro po’, è molto meglio che immaginarlo su Xiar-
Disse Ṡénza che aveva già fatto sparire la sua navetta e faceva il morto sulla superficie del lago.
         -Adoro i laghi termali, me ne ero inventato uno su Xiar-
         -Andiamo Ṡénza, non è saggio restare qui troppo a lungo, ci possono essere eruzioni sul fondo del lago- Disse Pacor.
         -Ok andiamo-
Dopo mezz’ora di cammino, videro la casa di Greor che penzolava a picco da una roccia dalla forma di falce.
         -Come è possibile che quella roccia non venga giù- Chiese Ṡénza.
         -Sulla sua superficie c’è comunissima terra, infatti Greor ha l’orto lì, ma dentro è tutta in granito e metallo, è molto resistente- Disse Treodor.
         -Se lo dici tu…-
         -Credimi Ṡénza, non ti ci porterei mai, se non fossi sicuro che non c’è pericolo-
         -Allora perché nessuno va mai a trovarlo questo Greor?-
         -Perché è un gran rompicoglioni, ecco perché!- Rispose Pacor.
Era ancora notte quando raggiunsero il picco a forma di falce e scesero lungo una sorta di scala a corda. Una struttura in metallo sorreggeva la casa che sembrava fatta di legno. Bussarono ad una botola, l’unica porta di entrata. Nessuno rispose.
         -Va bene, apriamo, tanto non la blocca mai-
Pacor si calò giù e si trovò in mezzo a quello che sembrava un soggiorno: una specie di pelle d’orso faceva da tappeto, dei mobili dalla forma strana erano strapieni di ossa di animali ed un divano che sembrava fatto di paglia erano tutto l’arredamento.
         -Che gusti rustici il vostro zio-
         -Ha sempre avuto cattivo gusto, vediamo se sta dormendo- Disse Pacor e si avviò verso una porticina. Appena l’aprì, una specie di scure si piantò vicinissima al suo piede destro facendolo schizzare indietro, urlando.
         -Oh! Ma porcaccia della Noria!-
         -Chi è Noria?- Chiese Ṡénza.
         -E’ una Paichiana che gli ha dato buca diverse volte- Rispose Treodor.
         -Ah, ho capito, aveva sicuramente le sue buone ragioni- Disse Ṡénza ridacchiando, ma subito dopo assunse la forma Xiariana e formò la sua spada di energia.
         -Chi siete, cosa volete?!-
         -Greor, allora sei vivo!- Disse Pacor.
         -Pacor? Sei tu?-
Un Paichiano dai capelli grigio-violetto e la pelle blu chiaro si affacciò con un ghigno dalla porticina-
         -Credevo che foste del clan dei Ghu…-
         -Sono già venuti per ucciderti?- Chiese Pacor.
         -Sì, ma mi ero nascosto, ho sentito che parlavano tra di loro e dicevano che forse qualcuno del vostro clan si era salvato…Treodor ci sei anche tu…e…Cleria?-
         -Sta bene non temere, ma siamo rimasti solo noi…- rispose triste Treodor.
         -Lo sapevo che siete tre pellacce dure. Ma cosa ci fate qui? E’ pericoloso-
         -Pensiamo invece che sia uno dei posti più sicuri-
         -Non è vero Pacor, proprio qui vicino stanno radunando un esercito, non so per quale guerra, visto che ormai tutti i clan si sono arresi ai Ghu…-
         -E tu come lo sai?- Chiese Treodor.
         -Sono in contatto con un gruppo di ribelli, i Thu, sono nostri amici da secoli-
         -E come ci sei entrato in contatto?-
         -Sono venuti a cercavi, anche loro pensavano che vi foste rifugiati qui, si è sparsa la voce che siete scappati e molti sperano in voi, sperano che potrete organizzare una rivolta, un giorno-
         -Puoi starne certo, ma prima dobbiamo impedire che quell’esercito parta, vogliono conquistare ben due pianeti, per trasferircisi e sfruttare i loro abitanti- Disse Treodor.
         -E come farete?-
         -Li aiuterò io!-
Ṡénza si fece avanti, il vecchio non l’aveva ancora notata.
         -E tu chi sei? Sembri…ma no non può essere…-
         -Invece sì, sono mezza Xiariana-
         -Tu vieni da Xiar? E cosa ci fai qui?-
         -Treodor, Cleria e Pacor sono miei amici e voglio aiutarli, loro mi stanno aiutando a preservare la pace su quei due pianeti che i Ghu vogliono conquistare: Vera e Terzia-
         -E come speri di fermarli tesoro? Con i tuoi begli occhioni?- Rispose Greor.
         -Ti consiglio di non farla arrabbiare è più forte di me a Pacor insieme!-
         -Non sembrerebbe…-
         -Credimi Greor non sono una comune Xiariana, sono stata modificata-
         -Ma gli Xiariani sono pacifici…ricordo che quando ero piccolo tentarono di contattarci, nessuno volle ascoltarli…non cercarono di conquistarci, ci dissero solo che potevano aiutarci a trovare la pace, che castroneria!-
         -Invece credo che dovremmo ascoltarli- Disse Treodor -Sono stato su Xiar e non mi sono mai sentito così bene…-
         -Secondo me stai solo cercando di entrare nelle grazie di questa bella aliena- Commentò Greor - come se non ti conoscessi-
         -Dice la verità?-  Ṡénza guardava Treodor preoccupata.
         -Se non mi credi leggimi pure la mente, non ho paura di farti vedere cosa penso e chi sono-
         -Lo farò non dubitare, ora pensiamo ad un piano…dobbiamo rendere inoffensive le loro navi, come possiamo farlo Pacor?-
         -In realtà è molto semplice, basterebbe metter fuori uso i motori delle navi, non mi risulta che abbiano dei buoni scienziati e tecnici… -
         -Infatti li hanno rapiti e li obbligano a lavorare per loro…- Disse Greor.
         -Questo può essere un guaio…se riusciamo a sabotare i motori delle navi ci metteranno tantissimo a ripararle…ma comunque lo faranno- Commentò Pacor.
         -Ed il super supercannone a ioni? Cleria mi ha detto che ne hanno rubato uno agli Zhu- Chiese Ṡénza.
         -Sì, lo hanno rubato al mio clan, infatti lo stanno testando per capire come funziona, ma sono ancora in alto mare- Disse Greor.
         -Ecco perché non sono ancora partiti per conquistare Vera e Terzia…- Commentò Ṡénza.
         -Dobbiamo sabotare le navi e liberare gli scienziati…occorre organizzare davvero una resistenza, altrimenti non potremo fare molto…- Disse Pacor.
         -Mettici in contatto con i ribelli, è ora di fare qualcosa per Paico, se vogliamo salvare anche Verani e Terziani- Disse Ṡénza.
         -Va bene ragazzi, so dove sarà la loro prossima riunione…è nella zona dei crateri a mezzanotte- Disse Greor.
         -Ma è pericolosissimo là…- commentò Pacor.
         -Lo so, ma è l’unico posto dove i Ghu non andrebbero mai-
         -E’ per stasera?- Chiese Ṡénza.
         -Sì, siete arrivati giusto in tempo! Ma dobbiamo muoverci ora ed andare a piedi o ci scopriranno. I Ghu controllano i nostri mezzi a propulsione Ergon, non li usa più nessuno-
         -Va bene andiamo, non ci farà male camminare un po’…- disse Treodor.
         -Controllano quelli ad Ergon ma i mezzi Xiariani vanno a zirconi e poi non lasciano residui, non ci possono rintracciare, possiamo usare le frecce settate sull’infrarosso e viaggiare senza luci. I cristalli che formano la navetta dovranno essere di colore nero o ci vedranno anche al buio-
         -Grande Ṡénza! Non avevo voglia di camminare…ma chi lo porta Greor?- Disse Pacor.
         -Non io, ha una faccia da maniaco, non lo divido quel poco spazio con lui- Commentò Ṡénza.
         -Se fossi stato ai miei tempi ti avrei già conquistato bellezza- Disse il vecchio e le fece l’occhiolino.
         -Ho capito tiriamo a sorte- Disse Pacor- io dico pari!-
Ṡénza vide che tiravano a sorte proprio come i terrestri e come al solito vinse Treodor.
         -Si può sapere come ci riesci? E’ scientificamente impossibile-
         -Lo so che pensate che sia il più stupido perché non ho studiato molto nella mia vita, ma ho i miei punti di forza, so come ragioni- Disse Treodor.
         -Tutto qui?- Chiese Pacor.
         -Basta ragazzi, dobbiamo andare- Replicò Greor.
Nel buio rossastro di Paico, tre frecce velocissime e silenziose passarono non viste vicino alle navi nemiche e si diressero verso la regione dei crateri.
         -Vedi dove comincia il bosco Pacor? Lì è dove si raduneranno- Sussurrò Greor.
Le tre frecce conversero nel punto stabilito, quando i cristalli Xiariani si dissolsero, si trovarono circondati da una cinquantina di Paichiani con armi in pugno.
         -Chi siete!?-
         -Sono Greor, ci sono anche Treodor, Pacor ed una nostra amica di nome Ṡénza, siamo venuti per aiutarvi-
         -Gli ultimi rappresentati dei Rhu? Allora è vero che siete vivi-
Qualcuno accese una luce ed illuminarono i visi dei quattro appena arrivati.
         -E lei cos’è?-
         -Sono Xiariana, sono venuta per aiutarvi-
         -Non ci servono gli Xiariani, vogliono solo parlare e parlare, non sanno combattere-
         -Bene, io so fare bene entrambe le cose, chiedete ai miei amici Treodor e Pacor-
         -Parlare…ecco è più bravo Tril ma te la cavi. Però sa combattere benissimo…tu che ci punti la luce chi sei?- Chiese Treodor.
         -Sono Lonodor del clan dei Thu, tra di noi c’è anche qualche Dhu, ma sono io che comando-
         -I Ghu stanno per partire con la loro armata, dobbiamo fermarli o andranno ad invadere dei pianeti indifesi- Disse Ṡénza.
         -Ci hai dato un bella notizia, se se ne vanno potremo riprenderci il pianeta!- Rispose Lonodor.
         -E non vi importa nulla dei pianeti che andranno a conquistare?- Commentò Ṡénza, preoccupata della piega che stava prendendo la situazione.
         -Perché dovremmo preoccuparci di loro? Dobbiamo pensare al nostro di pianeta-
Treodor e Pacor non sapevano come ribattere, non avevano tutti i torti, anche se era da egoisti comportarsi così.
         -Molto bene…sapete anche che porteranno via tutti i vostri scienziati e voi rimarrete su questo schifo di pianeta a morire, perché senza tecnologia non potete vivere qui!- Disse Ṡénza.
         -Come ti permetti, tu qui sei solo un’aliena indesiderata e ti darò una bella lezione-
Lonodor dette la torcia ad un altro Paichiano e si avventò su Ṡénza, la quale semplicemente lo scansò.
         -Sei rapida, ma non ti basterà-
Ṡénza aveva ricoperto gli occhi con Proteallo, nella modalità in cui vedeva bene gli infrarossi, il suo avversario brillava nella notte come una stella vicina, per cui continuò a scansarlo.
         -Aiutatemi! Prendetela! E’ troppo rapida-
Treodor e Pacor rimasero a guardare, mentre Greor diceva:
         -Vigliacchi! Tutti quanti voi contro una femmina, e voi due coglioni non fate nulla?-
         -Sta’ a veder vecchio- gli rispose calmo Treodor.
In pochi attimi Ṡénza aveva steso tutti quelli che avevano cercato di prenderla e si ritrovò da sola di fronte a Lonodor.
         -Come hai fatto?-
         -Su Xiar le cose le facciamo bene o non le facciamo, voi mi aiuterete a fermare le navi e a liberare gli scienziati ed io vi aiuterò a riconquistare il vostro pianeta-
         -Va bene che sei molto forte…ma cosa puoi tu da sola contro i Ghu-
         -Se gli toglieremo la tecnologia non saranno più così potenti e voi aumenterete presto di numero perché sono sicura che appena vedranno che non sono imbattibili, la resistenza crescerà e potrete fermarli-
         -Come sai che ci sono altri ribelli?-
Ṡénza stava per dire che nei film accadeva sempre così, ma optò per qualcosa di più realistico.
         -E’ normale che ci sia malcontento, questi Ghu sono dei tiranni, sono sicura che anche i clan alleati con loro sono costretti a seguirli-
Un Paichiano che era rimasto in disparte si fece avanti e disse:
         -Sono d’accordo, io sono del clan dei Dhu e all’inizio ci hanno fatto credere che avremmo regnato insieme…invece appena i nostri saggi hanno avuto da ridire sul comportamento troppo violento dei Ghu ci hanno sterminato…io con mia moglie e mio figlio abbiamo trovato riparo tra i Thu, ma so che qualcun altro si è salvato, non sappiamo dove siano, siamo dispersi e senza la tecnologia. Abbiamo qualche ricetrasmittente ma non conosciamo le frequenze dei Ghu, temiamo che ci scoprano-
         -Pacor è uno scienziato, troveremo il modo di comunicare, abbiamo dei mezzi di trasposto che i Ghu non possono tracciare, troveremo gli altri e faremo in modo di organizzarci in celle segrete. Se voi riprenderete il vostro pianeta, i Ghu non potranno partire e salverete altri due pianeti insieme al vostro!- Disse Ṡénza gioendo.
         -Se troverai il modo di riunirci noi ti seguiremo!- Rispose Lonodor, era già ammaliato dalla bellezza e determinazione di Ṡénza.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Mentre su Vera Tril e Cleria sono alle prese con il delitto, Pacor, Ṡénza e Treodor arrivano su Paico. Qui i Ghu si stanno dimostrando dei tiranni, ma tutti i clan sono talmente disorganizzati che non sono in grado di ribellarsi. I Ghu hanno catturato i migliori scienziati e così anche i pochi ribelli che vorrebbero riprendersi il pianeta non sono in grado di fare niente…ma adesso c’è Ṡénza! Finalmente si potrà sbizzarrire ed usare i suoi superpoteri.
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 16
*** E' ora di azione! ***


 

 
Anche se i nostri avventurieri erano su Paico da soli quattro giorni, avevano trovato il modo di riunire tutti i ribelli. Molti, per sfuggire ai Ghu, si erano nascosti nei boschi e nelle zone più impervie del pianeta. Pacor aveva trovato la frequenza giusta e potevano comunicare tra di loro con le ricetrasmittenti, senza rischiare di essere scoperti. Ṡénza aveva disegnato una mappa della zona dove i Ghu stavano organizzando le astronavi per attaccare Vera e Terzia. Ora i loro sospetti erano una certezza. Grazie alle sue capacità di ibrido Xiariano aveva già ispezionato la zona e scoperto dove tenevano gli scienziati. Purtroppo non erano tutti nella stessa struttura, ma in due tende ai capi opposti della grande pista di atterraggio, dove era stanziata l’intera flotta dei Ghu in attesa di partire. Treodor, Pacor, Ṡénza e Lonodor discutevano un possibile piano per liberare i prigionieri.
         -La pista di atterraggio ha una forma rettangolare, le due tende sono situate vicino ai vertici del lato più stretto rivolto ad est, non sono lontanissime, ma saremo costretti ad usare due squadre di salvataggio. Forse così almeno uno dei due gruppi se la caverà- Diceva Lonodor.
         -No! Tutti si salveranno, non lascerò che vi prendano- Rispose stizzita Ṡénza.
         -Non falliremo!- Aggiunse Treodor.
         -Stasera farò l’ultima ricognizione e piazzerò le cariche, voglio essere sicura di non tralasciare nulla, sembra che le ronde seguano un ordine particolare, però fanno il cambio della guardia ad orari leggermente diversi ogni volta, devo ancora capire secondo quale logica. Dobbiamo assolutamente liberare gli scienziati e tecnici tra un cambio e l’altro della guardia per avere più tempo per portarli tutti in salvo. Sei sicuro Lonodor che quelle grotte di cui parlavi andranno bene?-
         -Sì Ṡénza, corrono sotto il monte e c’è un’uscita dalla parte opposta, in caso ci trovassero…l’unica incognita è la solita…il monte era un vulcano, dovrebbe essere sicuro, ma non ne abbiamo la certezza…- Rispose Pacor.
         -Speriamo che Paico non si risvegli tutto insieme e ci faccia alla brace- Commentò Treodor e aggiunse -ci sono state scosse di recente?-
         -Il mese scorso ci sono stati grossi movimenti sismici, gli scienziati dicono che per i prossimi giorni dovrebbe essere un periodo tranquillo…ma non si sa mai- Pacor si era rivolto subito a qualche collega scienziato che ancora riusciva ad esercitare di nascosto.
         -Scusatemi, vado un attimo a riposare, stasera mi aspetta una nottataccia, il piano lo definiremo domani mattina quando sarò sicura dei dettagli-
         -Vuoi che venga con te?- Disse Treodor.
         -Ma dici ora?- Ṡénza lo guardò con disapprovazione.
         -No…dicevo stasera, per la ricognizione- Rispose con sguardo preoccupato.
         -Mi rallenteresti, sono più efficiente da sola-
Ṡénza si allontanò, le era preso un mal di testa sospetto, temeva che le convulsioni potessero tornare. Il sintomo cominciava sempre così e lei era lontana da diversi giorni dall’effetto benefico di Xiar, dove il fenomeno non poteva verificarsi. Per sicurezza prese una capsula di Leviatin, il farmaco che aveva rubato dal laboratorio della base di New Heaven a Johannesburg. Sorrise fra sé mentre ripensava a come aveva raso al suolo quella struttura degli umani. Non aveva avuto altra scelta, doveva impedire che continuassero quegli inutili esperimenti di clonazione uomo-Xiariano. Il farmaco che aveva inventato il dottorando, che appunto si chiamava Steven Leviatin, non era difficile da riprodurre, solo che ne aveva rubato così tanto da avere una scorta per diversi anni ed inoltre sapeva che sarebbe bastato tornare su Xiar per stare subito bene. Preso il farmaco, si sdraiò su un giaciglio nella sua tenda allestita in poco tempo nel bosco, la zona dei crateri non era lontana.
Treodor aveva osservato di nascosto Ṡénza mentre spariva dietro il bianco della tenda, rimase appoggiato ad un albero, guardò in alto. Un po' di luce filtrava tra le fronde, era confuso e preoccupatissimo per lei. Non si era mai sentito così, non aveva mai provato apprensione per qualcuno che non facesse parte della sua famiglia. Questa aliena peculiare era lì con loro a rischiare la vita, non solo per gli stessi Paichiani, ma anche per i Verani ed i Terziani che conosceva appena. Sentì di non meritarla. Forse davvero doveva lasciarla libera, lui non c’entrava nulla con questo essere perfetto. Allo stesso tempo però, sentiva che doveva proteggerla in qualche modo ed avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei. Si avvicinò Lonodor.
         -Senti amico…ma l’aliena…sta con te?-
         -No, lei non sta con nessuno…-
         -Allora non ti spiace se ci provo io?-
Treodor lo afferrò per il collo, la sua ferita era ormai rimarginata ed era nel pieno delle forze.
         -Quando dico che non sta con nessuno, significa che lei non vuole nessuno e che tu la lascerai in pace-
         -Ma se vuoi farti aventi tu, basta dirlo…-
         -Lei è troppo per noi, lascia perdere-
         -Se credi di valere poco amico, il problema è tuo. Se non ci provi tu, ci proverò io…ma…ho capito cosa è successo veramente…ti ha rifiutato!-
Lonodor cominciò a ridere sguaiatamente e commentò:
         -Eppure sapevo che eri un dongiovanni, che fine ha fatto il tuo fascino?-
         -Te l’ho detto, noi non la meritiamo, per lei siamo solo dei barbari sanguinari. Sai che non ha mai ucciso nessuno in vita sua? Eppure sarebbe così facile per lei…-
         -Dici che è snob? E allora perché ci aiuta?-
         -Tu non capisci, non potresti mai capire e capirla. Lei dà un valore immenso alla vita di tutti gli esseri viventi, è per questo che è qui con noi e ci tollera-
Ṡénza era sveglia e con il suo superudito aveva sentito tutto, la sua empatia aveva colpito anche Treodor, ora l’avrebbe difesa a costo della vita. Ma per la prima volta capì che il Paichiano stava maturando e che non sarebbe più stato lo stesso guerriero tutto muscoli e ormoni che lei aveva conosciuto su Xiar. Sì assopì piano piano, il mal di testa era passato, il Leviatin aveva funzionato.
David le sfiorò una guancia.
         -Sveglia piccola…devi andare-
         -Andare dove?-
Aprì gli occhi era Treodor che ancora le premeva la mano sulla guancia delicatamente.
         -Mi dispiace svegliarti, ma è ora, sei l’unica che può andare a spiare i Ghu senza essere vista…ti ho portato qualcosa da mangiare, non è granché, ma ho visto che questa zuppa la tolleri-
         -Grazie…cosa stai cercando di fare?-
         -Niente Ṡénza, ti sono grato per quello che fai e mi hai anche salvato la vita, dovrei rinascere due volte per renderti il favore-
         -Ho visto il buono che c’è in voi, vi meritate la pace…tutti la meritano, ma non basta che ci sia qualcuno che vuole aiutare, uno deve essere convinto di volerla questo aiuto e voi siete a questo punto, come Xiariana è mio dovere…-
         -Ma ci vuoi un po’ di bene? A me, Cleria e Pacor?-
Prese la mano di Treodor che carezzava la sua guancia e la strinse tra le sue.
         -Certo che vi voglio bene-
Treodor l’abbracciò forte con affetto, senza malizia.
         -Ti prego stai attenta…ho perso tante persone care…-
         -Treodor…tranquillo ho la pellaccia dura, tu hai visto solo una parte di quello che so fare, credimi…non sarà certo una ricognizione che potrà mettermi in difficoltà-
         -Sì hai ragione…adesso ti lascio mangiare in pace, ma non andrò a dormire finché non torni-
         -Va bene! Quanto siete materni voi Paichiani-
         -Non so che mi prende ultimamente, sto diventando una mammoletta come dice Pacor, deve essere colpa delle sedute di meditazione che ho fatto con gli sciamani Verani…-
         -Io ti vedo molto migliorato, secondo me non stai diventando debole, ma solo più riflessivo, vedrai, tutto questo ti servirà per il vostro progetto, per far risorgere il tuo clan e salvare il vostro pianeta-
         -Sì…sono convinto che tu abbia ragione…vado-
Ṡénza consumò in fretta il suo pasto, trasformò il suo vestito da verde foresta a nero notte, anche il viso era coperto, sembrava un ninja. Uscì dalla tenda senza che nessuno dei Paichiani se ne accorgesse ed in poco tempo era già arrivata al campo base dei Ghu. Si avvicinò alla prima tenda che conteneva gli scienziati e cronometrò il cambio della guardia. Notò che slittava sempre di un paio di minuti, non capiva se era voluto o no, ma era comunque una situazione prevedibile.  In poco tempo corse all’altro estremo della pista all’altra tenda e vide che il ritardo con cui staccavano le guardie era il solito, aveva fatto bene a tenerli d’occhio per tre sere a fila. Poi, altrettanto rapidamente, passò in mezzo alle case-navi, molte erano pronte per il volo, ma ce ne erano alcune che dovevano essere riparate. Cominciò a piazzare delle cariche vicino a quelle pronte per partire, nascondendole bene sotto terra. Sarebbero state un diversivo se la sera successiva qualcosa fosse andato storto. Captò una conversazione e rimase in ascolto.
         -Non capisco perché Whonor sia fissato con tutte queste precauzioni, ormai gli scienziati si sono rassegnati e non c’è più nessuno che abbia il coraggio di opporsi-
         -Che vuoi farci, lui dice che quei tre del clan dei Rhu sono pericolosi, che la gente li ascolta e potrebbero organizzare una resistenza-
         -Che sciocchezze, sono così pochi e disorganizzati che non potrebbero mai farci un bel nulla-
         -Intanto sono sparite delle cariche esplosive dalla polveriera-
         -Ma erano solo pochi pezzi, potrebbero benissimo aver sbagliato a contarle, tranquillizzati, ti preoccupi troppo, tutti hanno paura dei Ghu, non succederà niente-
         -Sì, forse hai ragione…-
Ṡénza si allontanò e non captò la fine della conversazione.
         -E poi ora abbiamo nuove armi rubate ai Thu e domani arriverà un nuovo esercito, verrà sistemato vicino alla tenda degli scienziati, quella più vicina al bosco, così staremo più tranquilli-
         -Ora sì che si ragiona-
Ṡénza raggiunse il campo dei ribelli, Treodor l’aspettava all’entrata.
         -Tutto ok, non se l’aspettano davvero una nostra incursione, se tutto andrà bene si sveglieranno senza scienziati-
         -Grazie Ṡénza…-
         -Ringraziami a piano riuscito!-
Ṡénza lo piantò lì e tornò nella sua tenda, aveva bisogno di parlare con Kara. Treodor andò a dormire, ormai si era rassegnato al freddo modo di fare di Ṡénza.
         -Kara, ho bisogno di te…-
Non ebbe alcuna risposta, allora si concentrò ancora di più, ma Kara non era in ascolto, probabilmente era in connessione con Tril. Dopo un buon venti minuti che Ṡénza era in attesa sentì la voce di Kara risuonarle nella mente, sembrava il canto di un angelo.
         -Ho sentito che mi chiamavi, ma non potevo mettermi in contatto con te, Tril aveva bisogno di me. Come procede il piano?-
         -Domani libereremo gli scienziati e quando sarò sicura che siano al sicuro, farò a pezzi la loro flotta-
         -Sei sicura di potercela fare? Non hai mai dovuto distruggere delle navi spaziali-
         -Assolutamente, sarà sufficiente rovinare i motori, senza scienziati e tecnici non saranno in grado di ripararli e non potranno cominciare il loro piano di invasione. Piuttosto come se la cava Tril?
         -Pensava di aver trovato una pista invece si è rivelata sbagliata. Domani Prescilla interrogherà Frero e Pepa, si ostina a volerlo fare lei, non vuole che lo faccia Tril, pensa che i Terziani potrebbero prenderla come un abuso di potere di noi Xiariani…non ha tutti i torti-
         -Sono fissati…a quest’ora Tril avrebbe risolto il caso, ne sono certa. Digli che qua va tutto bene e se filerà come abbiamo previsto, tra qualche giorno potrò tornare da voi-
         -Soltanto tu?-
         -Sì credo che Treodor e Pacor resteranno qua per ricostruire la loro società, credo che si ispireranno molto ai valori di Xiar-
         -Sono fiera di te, nessuno di noi si era avvicinato così ai Paichiani-
         -Sbagli, Tril ha cominciato tutto…tutto questo è una conseguenza del suo gesto coraggioso, se non avesse salvato la vita a Cleria, Treodor e Pacor, non sarebbe stato possibile per noi avvicinarli-
         -Lo sapevo che insieme eravate perfetti-
         -Bè…io non sono così perfetta, temo che le convulsioni siano tornate, ho dovuto prendere il Leviatin, per fortuna ne ho una scorta infinita-
         -Credevo che fossi guarita, forse non sei stata abbastanza su Xiar-
         -Temo che questo difetto non mi abbandonerà mai…-
         -Troveremo una soluzione, forse su Reugian potranno aiutarti-
         -Sarebbe stupendo, adoro quel pianeta, ci tornerei volentieri. Ma piuttosto, hai fornito a Tril tutte le sequenze di DNA?-
         -No, non ancora, mi mancano solo poche popolazioni, speriamo che l’aliena non venga dalle zone proibite…-
         -Speriamo…di’ a Tril, Cleria e Krio che ci mancano e che non vediamo l’ora di riabbracciarli-
         -Non mancherò…anche loro vi salutano con affetto-
Ṡénza si assopì nuovamente e si ritrovò tra le braccia di David.
Un raggio di luce la colpì sugli occhi e fu costretta a svegliarsi e a salutare nuovamente il suo David immaginario.
         -Sveglia bella addormentata- Disse Lonodor.
         -Ah Lonodor sei tu, dov’è Treodor?-
         -E’ di guardia, non poteva venire-
Ṡénza ancora assonnata e delusa di aver abbandonato un bel sogno, indugiava ancora nel letto, allora Lonodor lo prese come un invito e si sedette di lato al suo letto.
         -Cosa stai facendo? Ti assicuro che so alzarmi da sola-
         -E’ presto, se vuoi possiamo rimanere qui un altro po’…-
         -Scusa a fare cosa?-
Lonodor alzò il lenzuolo impunemente per sbirciare il fisico perfetto di Ṡénza.
         -Treodor dice che non vuoi nessuno, ma sono sicuro che nemmeno agli Xiariani piaccia stare sempre soli…-
         -Se la scelta è uno stupido Paichiano, senza dubbio ci piace stare soli!-
Ṡénza con rapidità fulminea era già fuori dalla tenda e lasciò lì Lonodor come un baccalà alla romana.
         -Questi Paichiani sono incredibili e Treodor non è nemmeno il peggiore di loro, aveva ragione Krio- Pensò mentre si avviava verso Treodor che sedeva all’entrata del campo.
         -Ieri sera ho dimenticato di dirti che ho sentito dei soldati che rammentavano Whonor…lo conosci?- Chiese Ṡénza.
         -Se lo conosco? E’ quel fottutissimo bastardo che ha cominciato tutto. Era sempre lui che metteva zizzania tra i clan più numerosi e forti, non mi meraviglio che guidi i Ghu in questa follia, avrà fatto fuori il vecchio capo come minimo…stasera dovremo stare attenti, sono sicuro che le nostre precauzioni non basteranno, soprattutto se c’è lui dietro a tutto-
         -Sono tre giorni che tengo sott’occhio il campo e la pista di atterraggio-
         -Non lo so, ecco…Pacor mi diceva che forse è meglio aspettare-
         -Infatti- Disse Pacor che era apparso alle spalle di Ṡénza.
         -Ma come? Voi che volete sempre buttarvi nelle avventure adesso fate i fifoni?-
         -Stavamo guardando il campo dei Ghu stamattina ed abbiamo visto che il loro esercito è raddoppiato, non l’avevi visto Ṡénza?-
         -No, ieri sera era come sempre…ma non cambia nulla, l’importante è che scoprano la fuga di tecnici e scienziati solo al cambio di guardia successivo, se saremo silenziosi non si accorgeranno di nulla e porteremo tutti in salvo-
         -Ṡénza…non credo che i nostri si limiteranno a tramortire i soldati dei Ghu…li uccideranno, ho provato a parlargli, ma non capiscono perché dovrebbero risparmiarli… quindi…ecco…preparati, ci sarà un grande spargimento di sangue- Disse Treodor.
         -Kara non approverà!-
         -Lo so! Ma non so cosa altro fare-
         -Gli parlerò io, riunite tutti al centro del campo!-
         -Non servirà a nulla…- Commentò Pacor -non cambi un Paichiano con due parole-
         -Ci proverò-
Ṡénza si pose al centro di quello che era un cerchio di Paichiani bellicosi, cominciò a parlare scegliendo le parole giuste e cercando di usare la sua empatia fuori dal comune.
         -So che i Ghu sono stati molto crudeli con voi, ma tra di loro ci sono soldati provenienti da altri clan che sono stati sottomessi, se li ucciderete comincerete una guerra infinita anche con loro e non porterà a nulla. Dovrete ricostruire una società nuova, con leggi giuste e dovrete perdonare molto o resterete in pochi su questo pianeta-
         -E quindi cosa suggerisci Xiariana?- Rispose Lonodor che, sentendosi rifiutato, aveva deciso di darle contro in tutti i modi.
         -Li stordirete-
         -Ma così poi ci verranno a cercare e loro non avranno pietà per noi!- Rispose una Paichiana nel gruppetto riunito.
         -Possiamo almeno ferirli un po’?- Chiese Pacor che voleva essere utile in qualche modo.
         -Va bene potrete ferirli, ma non ucciderete-
         -Perché?- Chiese Lonondor manifestando il pensiero di quasi tutti i Paichiani.
         -Perché tutta questa violenza è inutile-
         -Perché non gli lasciamo una bella lettera d’amore visto che ci siamo?-
Lonodor cominciò a ridere in modo sonoro, Ṡénza doveva essere più convincente, si concentrò e cercò di usare al meglio il suo potere persuasivo.
         -Devono capire cosa volete fare e devono rivoltarsi contro i Ghu. Lo sento che siete stufi della morte, tutto questo è troppo perfino per dei guerrieri come voi-
Mentre diceva questo si rese conto che non erano tutti presenti, per cui chiese:
         -Dov’è la famiglia dei Dhu?-
         -Se ne sono andati, non vogliono partecipare alla missione…- Rispose Lonodor.
         -Che cosa? Perché non me lo avete detto?- Rispose Ṡénza.
         -Non era rilevante, ci aspetteranno nelle grotte dove porteremo gli scienziati, hanno detto che prepareranno i giacigli per tutti noi. Non preoccuparti…faremo come dici tu, li feriremo soltanto…sperando che serva a qualcosa-
Ṡénza percepiva che non erano convinti al cento per cento, ma riponevano molta speranza in lei ed ammirazione, sapeva che avrebbero fatto del loro meglio.
         -Bene! Chi partecipa all’azione di stasera dovrà riposarsi, gli altri dovranno cominciare a smontare il campo e portare tutto alle grotte, la foresta sarà il primo luogo dove guarderanno- Disse Ṡénza. Il piano era stato elaborato insieme a Treodor, Pacor e Lonodor, ma Ṡénza sembrava quasi una veterana o almeno era così che voleva essere considerata, inoltre con la sua empatia riusciva a tenere uniti gli animi, ma sarebbe bastato poco perché perdesse il controllo della situazione.
 
Intanto su Vera, Tril premeva perché Prescilla interrogasse Frero e Pepa. Aveva riguardato minuziosamente tutti i dati raccolti da Ṡénza ed anche lui era giunto alla conclusione che il mistero sarebbe stato risolto una volta che fossero riusciti ad entrare nella testa dei due Verani. Anche Gilta era determinante, forse lei conosceva l’aliena misteriosa che aveva messo il veleno nei calici oppure erano stati Frero e Pepa a farlo, ma Tril non era del tutto convinto di quest’ultima opzione, pensò:
         -Non ha senso che siano stati quei due…hanno detto che hanno agito nell’interesse di Vera, deve essere stata per forza questa aliena, magari una Paichiana, ma come ha fatto ad entrare ed uscire indisturbata senza essere vista?...-  ed aggiunse ad alta voce:
         -Le Paichiane sono alte non è che puoi travestirle e spacciarle per Verane-
Cleria era come sempre al suo fianco e disse:
         -Forse non lo sai, ma esistono anche dei Paichiani nani, sono rarissimi, ma esistono, forse l’impronta è quella di una Paichiana?-
         -Sei un genio amore, se gli piacevano basse potrebbe avere senso-
Tril prese le impronte di Cleria e provò a confrontarle con quelle della misteriosa aliena.
         -No…non si assomigliano abbastanza, le tue sono molto più frastagliate, non è Paichiana…-
         -Peccato…-
         -Grazie comunque, amore-
Finalmente Prescilla li fece chiamare, si recarono alla prigione per seguire l’interrogatorio.
         -Frero, perché non mi raccontate la verità? Ormai sappiamo che siete coinvolti, lo sapete che non mi piace entrare nella testa di qualcuno, lo trovo scortese, molto scortese-
         -Prescilla, ti giuro sulla matriarca dei Lyr che tutto quello che abbiamo fatto era nell’interesse di Vera-
         -Allora chi è questa misteriosa aliena che ha ucciso il principe?- Chiese Prescilla.
         -Ci ho pensato a lungo…non può essere stata Gilta…- Rispose Frero.
         -Infatti noi non parliamo di Gilta, noi vi stiamo chiedendo dell’altra- Intervenne Tril.
         -Quale altra?- Rispose Frero- io gliene ho procurata…o meglio, Xronodor gliene ha procurata solo una ed era Gilta-
         -Gilta non lo avrebbe mai ucciso…lo amava- Intervenne Pepa.
         -Tu come lo sai?- Chiese Tril.
         -Me lo ha detto lei stessa e diceva che forse era meglio se lei se ne fosse andata, il principe non avrebbe mai potuto sposarla. Lui doveva sposare una Verana e per giunta sciamana, non avevano futuro…mi faceva una pena-
         -Ecco perché è così sconvolta ed ha tentato di uccidersi…comunque Pepa, tu ci hai mentito, dicevi che nemmeno l’avevi mai vista in faccia- Incalzò Tril.
         -Non volevo essere troppo coinvolta in questa storia…e non lo so se il principe ha visto qualcun’altra oltre a Gilta quella sera-
         -Ed è stato Rol ad ordinarvi di ucciderci?- Chiese Trill.
         -No, non proprio…lui ha detto solo di obbedire a Xronodor perché era volere del principe…-
         -Quindi non siete stati voi ad uccidere il principe?- Chiese Prescilla.
         -No, non lo faremmo mai, non eravamo contenti di uccidere gli alieni, figuriamoci il principe, ma Xronodor ci ha detto che, se non l’avessimo fatto, sarebbe stata la fine di Vera…noi abbiamo creduto in lui…perché crediamo in Rol…è uno sciamano giusto-
         -Ed io non lo sono?- Disse Prescilla visibilmente offesa.
         -Rol pensa che Kara ti abbia plagiato, dice che è tutto un piano organizzato dagli Xiariani-
         -E’ follia! Gli Xiariani proteggono questa galassia da secoli ormai e non hanno mai conquistato nessuno!- Disse Tril fuori di sé.
         -Xronodor ha detto che gli zirconi ed il Tetrazirconio degli Xiariani stanno per finire e noi ne abbiamo scoperto tantissimi sia negli asteroidi, sia nel terreno di Vera-
         -Questo nemmeno lo sapevo- Disse Tril –Su Xiar quasi tutto è fatto di zirconi e Tetrazirconio, quando questi minerali saranno finiti, Xiar morirà e tutte le anime del pianeta migreranno insieme nella prossima dimensione a cui sono destinati. Accettano questo destino con serenità, non oserebbero mai rubare ad altri la loro fonte di energia-
         -Tu menti, chi vorrebbe morire così?- Chiese Frero.
         -Kara e tutto Xiar esistono ormai da secoli, il loro concetto di morte non è la fine di tutto, ma la considerano una “trasformazione”, credetemi quando vi dico che non hanno paura, lo sento, lo so da sempre, da quando ho avuto il privilegio di unire la mia mente alla loro-
         -Hanno fatto fesso anche te- Insistette Frero.
         -Sono uno scienziato e non sono fesso- Gli rispose offeso Tril.
         -Rol deve essere impazzito, conosce benissimo Kara- Intervenne Prescilla.
         -Anche Rol ha un contatto telepatico con Kara?- Chiese Tril.
         -No, in realtà da diversi anni ha detto che preferisce che me ne occupi io-
         -Non è strano?-
         -No, non lo è, non a tutti piace aprire così la mente a Kara, anzi lui non lo ha mai fatto completamente, come l’ho fatto io-
         -Prescilla, penso che sia il caso di leggere la mente di Rol- Disse Tril.
         -Impossibile, non me lo permetterà mai-
         -E’ più forte di te?-
         -No…abbiamo il medesimo potere-
         -Questo non ci voleva…Prescilla ti prego di leggere le menti di Frero e Pepa, non sono convinto che ci abbiano detto tutto-
         -Lo farò. Ma solo ad uno per volta e poi dovrò riposarmi. Comincerò da Frero-
         -Non troverai nulla di nuovo, vi ho detto tutto!- Rispose sprezzante il Verano.
         -Prescilla, cerca di capire anche dov’è andato Xronodor- Disse Tril. Frero lo guardò un po’ preoccupato mentre le guardie lo tenevano fermo e Prescilla riluttante gli passava le mani intorno alla testa. Gli occhi della sciamana divennero vacui, poi aprì bocca:
         -E’ in buona fede, crede davvero che voi siate venuti per invaderci e la notte che è stato ucciso il principe ha fatto in modo che ci fosse Gilta con lui, non sa di nessun’altra aliena. Quella notte Frero arrivò nella stanza perché Gilta gli aveva chiesto di farlo, ma trovò solo il cadavere del nostro amato principe-
         -E Xronodor?-
         -Hanno visto Xronodor di recente, ha detto che doveva partire ma che prima aveva un’altra missione da compiere…non sanno qual è la missione e non sanno dove sia andato…Frero aveva capito che Xronodor non era completamente sincero…ma Frero ha fiducia in Rol…Rol gli ha promesso la mano di Pepa senza che debbano essere disonorati…non gli importa di quello che succederà a Vera, pensa soprattutto a Pepa, ma non sa quanto è grave la situazione-
         -Prescilla guarda bene, ci deve essere un’aliena da qualche parte che ha avvelenato il principe!-
         -Non c’è e se esiste Frero non l’ha mai vista…non ce la faccio più è doloroso- Prescilla si staccò da Frero e venne sorretta dalle guardie.
         -Devo andare a riposare…mi spiace, non posso meglio di così-
         -Questo non ci voleva, non ci siamo mossi di un millimetro, spero che agli altri stia andando meglio di così- Commentò Tril.
         -Sono sicura che andrà tutto bene- Rispose Cleria che era sempre pronta a consolarlo e a sostenerlo.
 
Era giunta la sera su Paico e tutto era pronto, Treodor si avvicinò a Ṡénza.
         -Non mi sento tranquillo, ho bisogno di discutere con te di un piano B-
         -Vuoi che ne parliamo con Lonodor…- Rispose Ṡénza sorpresa.
         -No aspetta, voglio che lo sappiamo solo noi due e Pacor-
         -Perché?-
         -Non lo so, non mi piace Lonodor…-
         -Ti posso assicurare che l’unica cosa sbagliata che gli gira per la testa è che io possa minimamente considerarlo. E’ vero, gli sembra stupida l’idea di una Paico pacifica e vorrebbe far fuori tutti i nemici, ma vuole liberare quegli scienziati esattamente come me e te!-
         -Tu non conosci i Paichiani, è la prima volta che leggi le loro menti-
         -Sì, ma non potete sfuggire alla mia telepatia, non c’è tanta differenza tra il vostro cervello e quello di un terrestre-
         -Ne sei certa? Un Paichiano è imprevedibile, potrebbe cambiare idea mentre siamo nel bel mezzo della missione-
         -No, non funziona così, se c’è anche solo un’intenzione la si può prevedere e purtroppo so che forse ucciderà alcune guardie, ma almeno gli ho fatto venire qualche dubbio-
         -Vuoi leggere la mia mente?-
Treodor aveva di nuovo appoggiato la sua mano alla guancia di Ṡénza, lei la riprese tra le sue.
         -Dopo la missione, quando saremo al sicuro-
         -Va bene…però ascoltami, conosco un altro posto dove potremmo portare tecnici e scienziati. Non si passa dal bosco è dal lato opposto della pista di atterraggio. Pacor ha parlato con un paio di vulcanologi in questi giorni e dice che vicino al lago ci sono altre grotte. Secondo loro non è pericoloso, quel lago è lì da diversi secoli, però i Ghu non ci vanno perché spesso ci sono scosse di assestamento. L’ho già detto a Pacor e siccome lui si occuperà della tenda dal lato più vicino al lago, abbiamo deciso che li porterà là. Io invece condurrò scienziati e tecnici al luogo che ha deciso Lonodor. Quando si calmeranno le acque, ci metteremo in contatto, così abbiamo davvero più chance di salvare più gente possibile-
         -Ok approvo…ma perché non vai con Pacor?-
         -Per aumentare la probabilità che almeno un Rhu si salvi…siamo solo tre-
Ṡénza lo guardò con comprensione e si aspettò che le chiedesse l’ultimo bacio prima della missione, invece Treodor se ne andò verso Lonodor senza aggiungere una parola.
All’ora convenuta, i ribelli si portarono ai due lati della pista di atterraggio, Pacor guidava il gruppo che si sarebbe rifugiato al lago, Lonodor era con Treodor nel gruppo che poi si sarebbe diretto verso le grotte del vulcano spento passando per il bosco. Ṡénza era il jolly e sarebbe rimasta a far esplodere le cariche, che aveva nascosto sotto alcune navi, quando tutti si fossero trovati in salvo. Ci fu il cambio della guardia come previsto.  Ṡénza silenziosa come un’ombra atterrò e legò vari soldati che stavano intorno al perimetro, così i ribelli arrivarono alle tende in sicurezza. Ṡénza era talmente veloce che sembrava onnipresente. Ad un suo segnale, i gruppi irruppero nelle tende, atterrando e ferendo tutti Paichiani in divisa. Lonodor stranamente non uccise nessuno, ma quando fecero per uscire con gli scienziati ed i tecnici, due grandi luci si accesero illuminando tutto a giorno, una voce conosciuta parlò.
         -Coraggioso il vostro tentativo, ma per fortuna qualcuno di voi ha ancora un briciolo di cervello- Disse Whonor contornato dai suoi.
         -Whonor! Vigliacco di un Ghu, perché non mi affronti come un vero guerriero!- Disse Treodor e poi aggiunse rivolto a Londor -Maledizione chi ci ha tradito?-
         -Forse chi non è qui con noi?- Rispose Lonodor.
         -Dici che i Dhu…?- Treodor fu interrotto da Whonor.
         -Treodor dei Rhu! Non crederai che perda il mio tempo con te? Se poi vi chiedete chi vi ha tradito, sarò così accondiscendete da dirvelo: sono stati i Dhu, anche se ho ucciso alcuni loro parenti. Del resto sanno chi alla fine governerà su tutta Paico e cioè noi Ghu!-
Poi Whonor si rivolse a tutti i presenti:
-Ascoltatemi! Chi si unirà a noi avrà salva la vita, vi prometto energia e un pianeta migliore. Questo esercito, questa flotta che vedete servirà per conquistare ben due pianeti ricchi di Ergon e totalmente incapaci di combattere, sarà un gioco da ragazzi. Ma per fare questo abbiamo bisogno degli scienziati e dei tecnici…so che tra voi ci sono dei Rhu, consegnatemeli insieme all’aliena, vi ripeto che avrete salva la vita-
         -Non gli credete, sta mentendo, appena deporrete le armi vi faranno prigionieri e uccideranno Lonodor, perché a capo dei Thu. Lo so perché sono Xiariana e posso leggere la sua mente!-
Ṡénza era saltata su una nave spaziale e si era messa ben in vista grazie alla luce dei riflettori.
         -Le vostre menti non hanno segreti per me! Non cadremo nella tua trappola. Coraggio ragazzi! Possiamo ancora farcela-
Ṡénza premette il bottone del detonatore, sfortunatamente esplosero solo una parte delle cariche, forse alcune erano state disattivate, ma fu sufficiente perché cominciasse la battaglia. Whonor corse al riparo, mentre i due gruppi di ribelli combattevano coraggiosamente contro i soldati dei Ghu. Ṡénza, in forma Xiariana, si lanciò con la sua spada laser in mezzo alla battaglia. Con precisione chirurgica disarmava, stordiva i suoi avversari e cercava di farsi largo per raggiungere Whonor: prenderlo era l’unico modo per fermare tutto. Purtroppo più si faceva avanti, più soldati arrivavano e si accorse che ai lati della pista di atterraggio stavano preparando dei cannoni laser per uccidere i ribelli. Formò la freccia Xiariana, si librò in alto sopra la battaglia in corso e cominciò a distruggere tutte le armi laser puntate sui suoi amici tagliandole a metà con i bordi della sua navetta di duro cristallo. Quando fu sicura di aver distrutto tutti i cannoni, disassemblò la freccia, si rituffò nella battaglia e vide Treodor che lottava come un leone. il Paichiano cercava di ferire i suoi avversari senza ucciderli, i loro sguardi si incontrarono, lui le gridò:
         -Aiuta Pacor, hanno più probabilità di riuscire, va’! I Ghu non sanno dove porterà i prigionieri-
Ṡénza annuì a malincuore e corse a liberare la strada al gruppo guidato da Pacor.
         -Di qua Pacor, vieni, ci penso io a fermarli, porta tutti in salvo-
         -Arrivo Ṡénza!-
La mezza Xiariana era velocissima, atterrava soldati come se fossero giocattoli per bambini e quando fu sicura di aver fatto pulizia di nemici, corse ad aiutare Treodor e Lonodor. Mentre arrivava rapidissima dall’altra parte della pista si trovò davanti Xronodor, il Paichiano con l’armatura che si era preso gioco dei Verani e Terziani. Rimase un attimo stupita di trovarlo lì, intorno tutti si erano fermati ad osservarli, si creò un silenzio irreale. Ṡénza aspettò che parlasse.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Sì lo so, le descrizioni dei combattimenti non mi vengono granché, ma tranquilli non ne leggerete molte. Treodor sta maturando e cambiando, chissà magari riuscirà davvero a conquistare Ṡénza…
Purtroppo gli sforzi dei nostri eroi non sono bastati perché tutti filasse liscio, nessuno poteva prevedere che i Dhu tradissero. Ora tutto è nelle mani di Ṡénza che non potrà più permettersi di commettere errori.
Alla prossima
Ciaux
Altair
 

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Capitolo 17
*** Chi non muore si rivede ***


Ṡénza, in pieno assetto di guerra, con i suoi capelli metallici e vivi stile Medusa, fissava Xronodor con odio. Sapeva che il Paichiano avrebbe parlato e che non le sarebbe piaciuto per niente cosa avrebbe avuto da dire.
         -Chi non muore si rivede Xiariana!-
         -Maledetto! Cosa ci fai qui?
         -Sono appena arrivato, sapessi che bel guaio ho combinato su Vera!-
         -Tu menti, ho sentito Kara, è tutto ok-
         -Se vuoi crederlo, fai pure-
Ṡénza finalmente cercò di leggere nella sua mente ma non ci riuscì.
         -Lo so che stai tentando di leggermi i pensieri ma non puoi, il mio amico Kelo mi ha regalato una corona Terziana per bloccare i telepatici, sapeva che ci saremmo incontrati nuovamente-
         -Maledetto, ti farò pentire di quello che hai fatto-
         -Prova solo a sfiorarmi e il tuo amico Treodor morirà-
Treodor era stato accerchiato, Lonodor era riuscito a fuggire per mettersi in salvo ed aveva abbandonato tutti al loro destino.
         -Ti prego non lo uccidere…farò tutto quello che vuoi- Disse Ṡénza abbassando la spada laser.
         -Allora consegnati a Whonor senza fare storie, gli ho parlato di te, vuole tanto conoscerti-
         -Tu però lascerai tutti loro liberi, compreso Treodor-
         -No, mi dispiace Treodor ci serve, ma non lo uccideremo, te lo prometto, ci serve vivo-
         -Come faccio a credervi?-
         -Lascerò che tu legga quest’informazione, ma solo questa, direttamente dalla mia testa-
Ṡénza si concentrò e vide il vero motivo.
         -Whonor vuole disonorarlo facendolo inginocchiare davanti a lui in pubblica piazza? Preferirà morire, prima di fare questo!- Commentò Ṡénza.
         -Quando tutti i clan vedranno il famoso Treodor del clan dei Rhu che si arrende ai Ghu, non esisterà più la resistenza e noi avremo il completo predominio su Paico e tutti i pianeti che conquisteremo. Treodor vivo e sconfitto è molto più importante che morto, capiranno che potranno unirsi al nostro clan senza conseguenze mortali. Vedrai! A tutti i clan farà gola avere un pianeta ciascuno da sottomettere-
Ṡénza lasciò cadere la sua arma senza dire una parola.
         -Bene vedo che sei ragionevole…-
         -Lasciali andare, sono ancora pericolosa-
         -Lo so, dopo che avrò lasciato andare tutti i ribelli, tu mi consegnerai il tuo bracciale Xiariano, so benissimo come funziona, ne ho già rivisti in passato-
         -Lasciali andare ed io ti consegnerò il bracciale-
         -Bene-
Ad un cenno di Xronodor tutti i ribelli a parte Treodor furono rilasciati, ma Ṡénza non accennava a consegnare il bracciale.
         -Bè, cosa aspetti?-
         -Li voglio lontani ed al sicuro- Poi rivolti ai fuggitivi disse -Non andate nelle grotte del vulcano sanno benissimo che sarebbero diventate il nostro rifugio-
E con la mente gli disse di far finta di perdersi nel bosco ed andare a riunirsi con Pacor vicino al lago termale. Per fortuna Xronodor non poteva capire cosa stesse facendo, la sua mente Paichiana non era allenata e non era in grado di schermarsi e leggere anche la mente di Ṡénza.
Quando tutti i ribelli si furono nascosti nel bosco e l’esercito fu richiamato, Ṡénza consegnò il suo bracciale a Xronodor.
         -No, non lo fare, scappa finché sei in tempo, non preoccuparti per me, scappa! Pacor ha bisogno di te!- Gridava Treodor che era stato incatenato e si dibatteva disperato.
         -No, non ti lascio da solo…ormai tutto è perduto…è colpa mia ho voluto insistere, dovevamo aspettare come avevate detto-
         -Non ti puoi arrendere, la Ṡénza che conosco non lo farebbe mai-
         -Adesso piantatela, incatenate anche la Xiariana e portateli nella cella di sicurezza, subito!-
Ṡénza si lasciò legare e fu spinta insieme a Treodor dentro una navetta che sembrava un furgoncino con le ali. La destinazione era il quartier generale dei Ghu. Quando furono da soli, lei si buttò tra le braccia di Treodor.
         -Come stai? Sei ferito?-
Lui la respinse e la bloccò tenendola per una spalla perché aveva le mani incatenate e bloccate.
         -Perché l’hai fatto, perché ti sei arresa?-
         -Perché ti avrebbero ucciso ed io ho promesso che ti avrei protetto-
         -Adesso hai condannato a morte o all’esilio ciò che resta della mia famiglia-
         -No, non è così, c’è ancora Pacor là fuori…-
         -Non capisci…senza di te non hanno alcuna speranza-
Ṡénza lo fissò sorridendo e gli trasmise i suoi pensieri.
         -Mi ha tolto il bracciale ma non la tiara, ha le stesse funzioni del bracciale, la porto sempre con me perché era di mia madre…ho fatto solo finta di arrendermi, voglio che mi conducano da Whonor, se fermiamo lui, fermiamo tutto-
Treodor disse ad alta voce:
         -E Vera e Terzia? Come faremo a salvarli?-
         -Pensa, non parlare ad alta voce…ho comunque danneggiato alcune navi con il poco esplosivo rimasto, non credo che partiranno subito e Whonor prima ti vorrà umiliare in pubblico. Voglio restare da sola con lui e leggergli la mente-
         -Ti farà ubriacare e si approfitterà di te, non puoi restare sola con lui…-
         -Non temere…-
         -Starai attenta?-
         -Sì-
Ṡénza lo abbracciò forte forte, lui prese il suo bel viso tra le sue mani anche se le catene non gli permettevano molta mobilità.
         -Non voglio che ti succeda qualcosa, non chiedermi perché, ma la tua vita è preziosa per me-
         -Non è un sentimento interamente tuo…è la mia empatia, attrae le persone e se mi sono veramente amiche sentono il dovere di proteggermi. Quando tutto questo sarà finito potrai tornare alle tue storie, qualche bella Paichiana potrà darti figli Paichiani, quello che senti per me non è reale-
         -Perché tu sai quello che sento per te? Mi hai letto nella mente?-
         -Non ancora, non del tutto…-
         -Fallo allora-
In quel momento si aprirono gli sportelli della navetta e le guardie li presero a forza e li condussero nei sotterranei di un palazzo che sembrava quasi medievale.
         -Sembra un castello terrestre…anche i Rhu hanno qualcosa di simile?-
         -L’avevamo…è stato distrutto quel giorno…mentre festeggiavamo il matrimonio…-
Gli occhi di Treodor si velarono di lacrime. Con pochi complimenti gli tolsero le catene e li rinchiusero in una cella molto particolare, era come imbottita di gomma e anche la porta non era fatta di metallo.
         -Che stanza è questa?-
         -E’ una cella è imbottita perché chi viene rinchiuso qui non cerchi di uccidersi sbattendo la testa contro il muro o le sbarre-
         -Ma in questa dimensione siete fissati! Anche Gilta l’ha fatto!-
         -Temono che io cerchi di uccidermi prima dell’incontro con Whonor-
Ṡénza pensò trasmettendo a Treodor le sue parole.
         -Non c’è metallo, non posso fuggire di qui senza che se ne accorgano, dovrò sfondare le mura-
Treodor senza riflettere gridò:
         -Cosa tu…-
Ṡénza gli fece cenno di non aprir bocca.
         - Ti ho detto di pensare, ci ascoltano di sicuro…sì, posso sfondare i muri, se ce ne sarà bisogno lo farò-
         -Allora fuggi e vai da Pacor-
         -No, dobbiamo fermare i Ghu o non ci saranno speranze-
         -Allora va, cosa aspetti?-
         -Non posso, non conosco le stanze del castello mi perderei, devo pensare ad un piano-
 Qualcuno bussò e si aprì un piccolo sportellino.
         -Whonor vuole vedere la Xiariana, stai indietro Treodor o facciamo fuoco-
La porta si aprì e delle guardie munite di laser intimarono a Ṡénza di uscire di lì tenendo sottotiro Treodor.
         -Stai attenta a Whonor, non ha onore, non bere niente di quello che ti darà-
         -Non temere-
Ṡénza sparì, Treodor corse alla porta e cominciò a battere furiosamente ed inutilmente i pugni contro lo strato di gomma.
         -Maledetti, se le farete del male ve la dovrete vedere con me…fottuti Ghu! La pagherete cara!-
Ṡénza fu portata nella camera di Whonor, lui indossava la corona Teraziana perché Ṡénza non gli potesse leggere i pensieri, era seduto ad una specie di scrivania con sopra due calici.
         -Vieni Xiariana, accomodati-
Ṡénza si sedette su una sedia di fronte alla scrivania.
         -Non ti faremo alcun male, ma tu prometti che sarai carina con noi-
         -Cosa vuoi da me?-
         -Voglio farti solo alcune domande…Xronodor ha detto che sei una guerriera molto forte, ma sei Xiariana…non dovresti saper combattere…Kara e tutta Xiar sono solo un branco di codardi…cosa è successo, perché sei qui?-
         -Sono qui per impedire che conquistiate Vera e Terzia-
         -Perché, volete conquistarle voi Xiariani?-
         -No-o, non vi ci entra in testa questo concetto a voi Paichiani! Noi vogliamo solo la pace nella galassia-
         -Avevate detto che non sareste mai più venuti qua, che non volete usare la violenza, ed invece tu sei entrata nel mio territorio con dei soldati e hai danneggiato le mie navi!-
         -Con voi parlare non serve, bisogna agire ed io non sono completamente Xiariana, in me ci sono dei geni terrestri, mio padre era del pianeta Terra e là non sono tanto diversi da voi-
         -Dove si trova questo pianeta, nella zona proibita? Non l’ho mai sentito nominare…-
         -No è in un’altra dimensione, dove per fortuna non potete andare-
         -Per ora! Quando avremo conquistato anche Xiar, tutta la loro tecnologia sarà nostra e magari andremo a far visita anche al tuo planetucolo-
         -Illusi! Xiar non può combattere, ma si sa difendere, non riuscireste nemmeno a trovarlo-
         -Dì la verità, tu vieni a nome dei terrestri-
Ṡénza cominciò a ridere a crepapelle, Whonor quasi si sentì offeso.
         -Perché ridi sciocca?!-
         -Perché i terrestri non sanno nemmeno che esistono altri pianeti abitati tanto meno pensano a conquistare voi-
         -Allora sarebbe facile prenderli di sorpresa…-
         -Non esserne troppo certo, perché finché sarò in vita vi impedirò di fare del male ai popoli indifesi-
         -Tu sei qui, alla mia completa mercé, cosa pensi di poter fare tutta sola?-
         -Kara e Xiar sono dalla mia parte, se non potrò io, lo faranno loro-
         -Castronerie! Perché invece non ti allei con noi, ho visto cosa sai fare, sei un guerriero eccezionale. Ti darò un pianeta tutto tuo, vuoi Xiar, vuoi la Terra?-
         -Non mi serve un pianeta, non lo voglio possedere, ci voglio vivere in pace-
         -Pensaci bene o ti piegherai al mio volere o ti userò per ricattare Kara-
         -Non servirebbe, mi lascerebbe morire qui prima di lasciare la galassia nelle tue zozze mani-
         -Allora questi calici non servono per brindare…-
         -Non berrò mai nulla, vi conosco voi Ghu, non avete onore, come minimo cercheresti di drogarmi-
Purtroppo Ṡénza non poteva leggere le intenzioni di Whonor perché il Paichiano indossava la corona Terziana, Xronodor aveva preso precauzioni.
         -Tranquilla non sei di mio gusto, non mi piace quella tua pelle metallica-
         -Davvero? Non scherzi? Già mi stai più simpatico!-
         -Perché?-
         -E’ la prima volta che qualcuno non si vuole approfittare di me…-
         -Che insolenza, credi di essere l’essere più attraente della galassia?-
         -No…ma non sono poi male ed ho notato che non dispiaccio ai Paichiani. C’è qualcosa in te di particolare…ho capito…sei gay!-
         -La cosa non ti riguarda…-
         -E’ vero! Lasciami indovinare…la vostra cultura non li tollera perché voi dovete fare tanti piccoli per accrescere il vostro potere, non è forse vero?-
         -Taci! Tu non sai nulla!-
         -Invece è così! Pensa se lo sapessero i tuoi soldati! Ecco perché sei così crudele, sei un povero represso!-
         -Se non la smetti ti farò sopprimere dopo che ti avrò stuprata!-
         -Scommetto che preferiresti approfittarti di Treodor che di me! Guarda che non è sbagliato essere come sei, perfino sul mio barbaro pianeta è normale essere gay-
         -Adesso basta! Guardie riportatela in cella, ne ho abbastanza di te! Hai buttato in fumo la tua unica possibilità di avere salva la vita! Treodor sarà il mio schiavo e tu morirai! Ti ucciderò io stesso, ma prima dovrai vedere il tuo amico Treodor che si prostra davanti a me! Ed io ti taglierò la gola davanti ai suoi occhi!-
Ṡénza fu ributtata malamente nella cella proprio dritto tra le braccia di Treodor che l’afferrò al volo.
         -Tutto bene? Che cosa ti ha fatto?...Perché ridi? Sei ubriaca?-
         -Sto bene! Non gli piaccio, non temere!-
         -Bè in effetti sei stata poco tempo da sola con lui…però è strano…di solito i maschi Paichiani devono far vedere quanto sono prestanti…-
         -Whonor è gay!-
         -Che cosa?-
         -Sì, è gay! Non gli ho potuto leggere la mente, ma sono sicura che gli piaci più tu di me!-
         -Ne sei certa?-
         -Lo sento, non aveva nessun tipo di attrazione per me, ma non è solo questo, provava invidia, un sentimento così strano in questa situazione, Cleria irradiava le stesse vibrazioni quando l’ho conosciuta-
         -Lo sai che se si sapesse in giro la sua leadership sarebbe finita?-
         -Siete veramente barbari su questo pianeta, cosa fate ai gay?-
         -Vedi, non fanno figli e quindi non possono far crescere e moltiplicare il clan, non hanno posti di potere di solito, non gli uccidiamo mica…non siamo così crudeli-
         -Siete comunque dei barbari discriminatori…e poi esiste la fecondazione in vitro…o no?-
         -A me non interessa, anzi chi non ha famiglia ha più libertà ed ha più tempo da dedicare al clan, ma le regole sono regole. Ma…cos’è la fecondazione in vitro?-
         -Non fate fecondazione in vitro…qui? Da noi viene praticata…gli scienziati terrestri sono in grado di mettere incinta le donne senza l’atto sessuale, cioè…-
Ṡénza non fece in tempo a finire la spiegazione che Treodor disse disgustato:
         -E poi siamo noi i maniaci! I terrestri sono veramente malati! Cosa fanno a quelle povere femmine?-
Ṡénza si spalmò una mano in faccia per la disperazione e disse sospirando:
         -Forse non mi sono spiegata bene…ma sai una cosa? non è importante adesso…se si sapesse in giro che Whonor è gay perderebbe tutto il suo potere di leader e tutto il suo castello di carta crollerebbe-
         -Esattamente, solo che non è facile da provare-
         -Troverò il modo, intanto ci hanno sentito di sicuro ed abbiamo messo una prima pulce nell’orecchio-
         -Il tuo modo di esprimerti è buffo ma capisco cosa vuoi dire. Sei fantastica…-
Ṡénza era con il suo viso molto vicino a quello di Treodor, si sentì in imbarazzo e si allontanò da lui. Treodor invece reprimeva un forte sentimento e la voglia di stringerla a sé, anche solo per sentire un contatto e la vicinanza di questo essere per lui così perfetto. Rimasero in silenzio e visto che sul momento non potevano agire, Ṡénza si rivolse a Kara.
         -Ho bisogno di te…-
         -Sono qui, cosa è successo?-
         -Io e Treodor siamo stati catturati dai Ghu ma va tutto secondo i piani, puoi mettermi in contatto con Pacor?-
         -Sì…-
         -Pacor! Sono Ṡénza, mi ricevi?-
         -Porcaccia della Noria! Sì ti ricevo. E’ Kara che ci ha messo in contatto?-
         -Non è fantastico?-
         -Spaziale direi. State bene?-
         -Sì, siamo nel quartier generale dei Ghu, siamo ancora vivi perché Whonor vuole umiliare Treodor in pubblico…ma voi?-
         -Porca zozza! E’ un guaio…noi siamo arrivati al lago, ci sono delle scosse ogni tanto, ma almeno non ci hanno seguiti, piazzeremo il campo base qui. Ho già contattato tutti gli altri ribelli e gli ho detto di quei bastardi traditori dei Dhu, il gruppo di Lonodor li ha catturati…volevano linciarli, non so come ho fatto, ma li ho convinti a tenerli in gabbia, per il momento. Qual è il piano?-
         -Dobbiamo coordinarci, pensavo di tenere occupati i Ghu mentre andate a liberare gli altri scienziati ed i tecnici-
         -E come contavi di farlo?-
         -Facendo a pezzi il loro bel castello, in forma Xiariana posso sfondare muri e passare attraverso i metalli, penseranno che è il terremoto-
         -Va bene wonderwoman dammi solo tempo di riorganizzarci…questa volta dovremo raggruppare un esercito più grande-
         -Non abbiamo molto tempo…Whonor ha detto che appena avrà disonorato Treodor mi ucciderà davanti a lui, a quel punto non potrò più fingermi indifesa e dovrò reagire…-
         -Faremo del nostro meglio, ricontattatemi tra due ore-
         -Ok! A presto-
Treodor era seduto da un lato con la testa fra le mani, Ṡénza non lo aveva mai visto così disperato, non c’era più traccia dello sbruffone e spavaldo Paichiano che aveva conosciuto su Xiar. Si avvicinò a lui e gli poggiò una mano sulla spalla, lui la guardò negli occhi e disse:
         -Credi che ce la caveremo?-
Lei si avvicinò al suo orecchio e disse.
         -Ne sono certa…abbi fiducia-
         -Ha detto che ti ucciderà, non è vero?-
         -Sì…davanti ai tuoi occhi, dopo che ti avrà umiliato-
         -Mi ucciderà due volte così-
         -Non morirò non temere, non sono disarmata-
         -Avremo tutte le armi puntate contro, cosa farai?-
Sempre sussurrando appena gli ripose:
         -La mia pelle riflette i laser, farà un po’ caldo ma me la caverò e poi non mi hai mai visto veramente all’opera-
         -Sì che ti ho visto, sei rapidissima…ma basterà?-
         -Sono anche fortissima-
Qualcuno aprì lo spioncino.
         -Il vostro pasto…-
Una Paichiana molto giovane dai capelli arancio come Cleria aprì un piccolo scomparto e fece entrare due ciotole di zuppa.
         -Conosco questa voce. Noria sei tu?- Disse Treodor.
         -Sì sono io…-
         -Ma allora sei viva!-
         -Sì, ma ora faccio parte dei Ghu…mi hanno risparmiata-
         -Sai che nella resistenza ci sono dei Thu?-
         -Non mi importa, sono viva è questo che conta! Addio-
Noria sbatté con violenza lo sportello attraverso il quale aveva fatto passare il cibo, Treodor cominciò a battere i pugni inutilmente sulla porta, ma Ṡénza lo bloccò e gli comunicò:
         -Calmati è dalla nostra parte, fa solo finta, a quanto pare possono sentirci e vederci, le ho parlato nella mente. Era disperata, non sapeva come comunicare, tornerà più tardi, sembra che ci siano altri ribelli infiltrati, ci farà sapere quando Whonor ti disonorerà in pubblico. Ora cerca di rilassarti, mangiamo e riposiamo. Tra due ore potrò comunicare nuovamente con Pacor-
Ṡénza spiegò il piano a Treodor che annuì e tornò a sedersi a terra, lasciando a lei l’unico letto a disposizione. Mangiarono in silenzio, poi Ṡénza disse:
         -Se farai il bravo, potremo dividere il letto…-
         -Lascia perdere, sto bene qui e poi ti preferisco in versione terrestre e non Xiariana-
Ṡénza ci rimase quasi male e gli rispose:
         -Appunto…se così non ti piaccio, a maggior ragione possiamo dividere il letto-
         -Ṡénza sei bellissima comunque, ti stavo prendendo in giro, è meglio se ti sto lontano-
         -Esagerato, abbiamo diviso il letto varie volte e non è mai successo nulla-
         -Perché mi avevi offeso…e pensavo che ignorandoti mi saresti caduta tra le braccia…ma ormai lo so che non sono abbastanza per te…perché devo soffrire ad averti vicino, senza poter fare un bel nulla?-
         -Che stai dicendo? Che vuoi dire, cosa significa che non sei abbastanza per me?-
         -Sei stupenda, sei il guerriero migliore che abbia mai incontrato e sei mezza Xiariana…vedi, noi Paichiani non vi vogliamo tra i piedi, voi del perfetto Xiar…ma in fondo vi veneriamo…fare l’amore con te sarebbe stato come farlo con un essere superiore, con una dea di Xiar… mi attraeva molto l’idea, ma ora mi rendo conto che c’è troppa differenza tra me e te-
         -Perché non vuoi capire? David era un essere umano indifeso, ma mi sono innamorata di lui e non importa chi sono e cosa posso fare…-
         -Invece sì, perché tu sei qui e non sei sulla Terra con lui, se il vostro amore fosse stato possibile, tu non saresti mai venuta qua-
         -Non è vero, avevo anche bisogno di conoscere me stessa, di conoscere gli Xiariani di persona-
         -Bene, hai visto chi sono gli Xiariani, perché ora non torni da lui? Te lo dico io perché! Perché non puoi! Perché la Terra ti va stretta, perché gli umani sono inferiori a te! Come lo sono i Paichiani-
         -Non tollero la sofferenza dei terrestri e non sono superiore né a loro né a voi, nessuno è superiore a nessuno!-
         -Se ti vuoi convincere di questo fa’ pure, ma non è così! Ti illudi che sia così…-
Ṡénza si sdraiò sul letto ed incrociò le braccia. Treodor non poteva comprenderla e compatirla. Ṡénza in realtà era condannata a non avere una vera identità ed una vera storia d’amore, cosa c’era di superiore in questo, proprio non lo capiva.
Sentirono di nuovo un rumore e si aprì lo spioncino, Noria era tornata.
         -Avevo dimenticato l’acqua, dovreste ringraziarmi, non ero tenuta a tornare, ma Whonor ci tiene che siate in forma per quando vi darà la lezione che meritate-
Nel mentre Ṡénza stabiliva un contatto:
         - Quando accadrà?-
         -Tra due giorni per il compleanno di Whonor, faremo una grande festa, ma non potremo aiutarvi molto, non abbiamo il permesso di possedere armi e siamo troppo in pochi, ma contiamo di riunirci ai ribelli, abbiamo saputo delle vostra gesta coraggiose!-
         -Potete farci uscire di qui?-
         -No, mi dispiace è già un miracolo che possa portarvi il cibo, non si fidano di me al cento per cento, hanno controllato tutto quello che vi ho portato-
         -Tenetevi pronti per il compleanno di Whonor, cercheremo di conquistare il castello-
         -Ma siete solo in due ed è pieno di soldati…-
         -Non temere, i ribelli attaccheranno nuovamente per liberare gli scienziati ed i tecnici ancora prigionieri, i Ghu saranno costretti a combattere su due fronti. Io non sono una normale Xiariana, sono in grado di combattere come molti guerrieri insieme-
         -Non so…-
         -Voi tenetevi pronti ad agire, se non ci sarà nessuna speranza scappate e raggiungete i ribelli alla pista di atterraggio delle astronavi-
         -Va bene Ṡénza, ti aggiornerò nei prossimi giorni se ci sono sviluppi-
         -Grazie Noria-
Noria gli consegnò l’acqua attraverso la fessura che si chiuse subito e poi se ne andò.
Dopo due ore ci fu il contatto con Pacor.
         -Pacor tra due giorni ci sarà il compleanno di Whonor e sarà in quell’occasione che cercherà di uccidermi di fronte a tutti, attaccherete al mio segnale per liberare i prigionieri rimasti-
         -Come farete da soli contro e Whonor e gli altri?-
         -Non temere abbiamo degli amici qui. Aggiorniamoci a domani, stessa ora-
         -Ok! … Ṡénza? Come sta Treodor?-
         -Alla grande, a presto-
Treodor era seduto a terra e guardava avanti a sé come immerso in un ragionamento, Ṡénza non lo aveva mai visto così serio, l’aveva spesso considerato un bell’imbusto tutto muscoli e poco cervello, adesso lo vedeva sotto un’altra luce e si rese conto di quanto fosse bello. Poi pensò parlando a se stessa:
         -Adesso mi sembra così interssante solo perché mi ha paragonata ad una dea, sarebbe così bello avere la sua devozione tutti i giorni, ma non è amore…non lo sarà mai-
I loro sguardi si incontrarono, allora Ṡénza disse:
         -Faremo a turno, quando avrò dormito qualche ora, verrai al mio posto ed io mi siederò per terra-
         -Non importa!-
         -Non lo faccio per te…dobbiamo riposare, se siamo due stracci non servirà né a me né a te…-
Non aggiunse altro, Treodor annuì e rispose.
         -Riposa tu intanto, ti sveglio io…-
         -Non più di tre ore ok?-
         -Ok…-
 
Intanto su Vera, Tril era nella stanza adibita allo studio del caso e non sapeva che pesci prendere, finalmente sentì la tanto attesa presenza di Kara.
         -Tril ho i dati per il test del DNA, sei pronto a riceverli?-
         -Sì…avverto Cleria- Rispose Tril e disse ad alta voce: - Tranquilla Cleria se vedi cose strane è Kara che mi manda dati, allontanati un attimo e tappati gli occhi-
         -Subito amore-
Tril cominciò a luccicare di lampi azzurrini, si formò una circonferenza luminosa proprio sopra la sua testa, alzò le braccia al cielo e fu irradiato da una luce potentissima, Cleria dovette schermarsi gli occhi anche con il braccio. In un secondo la luce era scomparsa e Tril rimase con le braccia alzate e lo sguardo perso nel vuoto.
         -Amore? Tril? Tutto bene? Rispondimi!-
Tril sbatté le palpebre, guardò la sua Cleria e disse:
         -Ho tutti i dati riguardanti i DNA dei popoli alleati con Xiar, possiamo intanto cominciare lo screening-
Tril spinse un bottone del suo bracciale Xiariano ed aggiornò in tempo reale il computer temporaneo con i nuovi dati, poi si sedette alla tastiera e fece partire il programma per studiare le sequenze del DNA. Doveva confrontare il genoma alieno trovato sul calice con tutti i DNA a sua disposizione.
         -Ci vorrà un po’, intanto possiamo andare a fare una passeggiata, che ne dici? Mi ha detto Prescilla, che in città hanno allestito un mercatino con oggetti provenienti anche da altri pianeti, magari troviamo qualcosa di carino come ricordo-
         -Meno male, almeno ci distraiamo, è noiosa Vera, non c’è niente da fare per tipi come noi. Ora che Pepa e Frero sono in gattabuia possiamo andarcene in giro senza temere che qualche nanerottolo ci faccia la pelle-
         -Ancora non te lo sei tolto questo brutto vizio di chiamarli così…loro non lo farebbero mai di offenderci-
         -Non è vero, ci chiamano spilungoni seccoluti!-
         -Davvero?-
         -Sì davvero! Ho sentito due sciamane che ridevano alle nostre spalle quando sono andata a prenderti uno spuntino in refettorio e sentissi come starnazzavano, quindi li chiamo come mi pare e piace-
         -Va bene…adesso mi sento meno in colpa, perché qualche volta è scappato anche a me-
         -Come sei tutto per benino…-
         -Scusami se non sono il tipico macho Paichiano, ma proprio non mi viene, dovrai accontentarti-
         -Sei adorabile così, sei così elegante e raffinato! Lascia stare quei rozzi dei miei simili! Però guai a te se gli dici che te l’ho detto!-
         -Croce sul cuore possa morire…a modo tuo sai essere molto dolce…a modo tuo, vieni Krio vieni anche tu-
La coppietta e lo pseudofelino si avviarono verso il luogo dove si teneva il mercato, cercavano di tenersi allegri, ma erano molto preoccupati per i loro compagni che stavano rischiando la vita. Tril in cuor suo sapeva che anche il suo compito era importante e non privo di rischi, però poteva starsene tranquillo al sicuro mentre su Paico infuriava la rivolta.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Sono superoccupatissima quindi dirò due parole:
Buona lettura
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 18
*** Sotto accusa ***


Mentre Tril e Cleria, scortati da Krio, passeggiavano tranquillamente tra le bancarelle del mercato Verano, un gruppetto numeroso di guardie con laser sciamanici si fece largo tra la folla. I nanerottoli in divisa sembravano cercare qualcuno in particolare, si fermarono proprio davanti agli “spilungoni seccoluti” e li circondarono.
         -Che succede?- Chiese Tril.
         -Siete in arresto o meglio la Paichiana è in arresto!-
         -E per quale motivo?- Rispose Tril indignato.
         -E’ accusata dell’omicidio di Shara, la venerabile e saggia nipote dei nostri amati regnanti!-
         -Non è possibile, perché dovrei averla uccisa?- Rispose Cleria irritata e sorpresa.
         -I nostri ordini sono chiari, la Paichiana viene con noi ed anche lo Xiariano, Rol vuole vederti-
         -Se non ci lasciate in pace vi infilzo con la mia spada e faccio un bello spiedino di nanerottoli!-
         -Calma Cleria, facciamo come dicono, sono sicuro che troveremo una soluzione e… poi non ce l’hai la spada, l’hai lasciata su Xiar-
         -Ma amore…-
         -Ti prego, non peggiorare ulteriormente la situazione, Krio va’ ad aspettarci fuori dal palazzo reale, vedrai ne usciremo presto-
Cleria sospirò e si consegnò rassegnata alle guardie, Tril fu subito dietro di lei preoccupatissimo, se Ṡénza fosse stata lì con loro sarebbe stato tutto più facile. Krio seguiva di lontano i suoi amici per capire dove li conducessero, aveva compreso benissimo che la situazione non era semplice. Cleria fu portata nelle comode prigioni Verane e Tril al cospetto di Rol.
         -Allora mezzo Xiariano falso ed infido, avevate detto che eravate venuti per aiutarci ed invece avete gettato nuovamente il nostro popolo nella completa disperazione! L’unica erede al trono che ci era rimasta, adesso è morta, tutto il pianeta è in lutto per colpa vostra-
         -Con quali prove state accusando mia moglie Cleria?-
         -Gli sciamani sono all’opera, è stata trovata un’arma Paichiana ed è con questa che la venerabile Shara è stata uccisa!- Replicò Rol.
         -Non mi sembra sufficiente come capo di accusa! Noi siamo giunti qua disarmati-
         -Questo è da dimostrare, per il momento tua moglie resterà sotto custodia e tu sarai sospeso dal tuo compito di investigatore, ho già fatto rimuovere tutto il tuo arsenale dalla stanza a cui si accede dal refettorio…certo usate delle apparecchiature strane, non riuscivamo a spegnerle, poi una delle guardie ha trovato un strano oggetto circolare, lo ha rotto e tutto è sparito-
         -No! Tutto il nostro lavoro…non posso crederci! Chi vi dà il diritto! Cosa dice Prescilla?-
         -Prescilla adesso è occupata nella trasformazione dell’Ergon, ma verrà imprigionata appena avrà finito il suo turno, è accusata di favoreggiamento! E’ colpa sua se siete venuti qua, lei vi ha chiamato, né tu né lei potrete interferire, sarete confinati nei vostri alloggi finché non avremo risolto il caso-
Tril sapeva che l’unica cosa che poteva fare era mantenere la calma.
         -Rol siamo venuti in pace, fino ad ora abbiamo agito solo per il bene di Vera, conosci Kara non farebbe mai qualcosa del genere-
         -Magari Kara non c’entra nulla, ma so che tu per metà sei Kreosiano. Ṡénza è solo per metà Xiariana e avete sposato dei Paichiani, pericolosi guerrieri che vengono dalle zone proibite!-
         -Sono fuggiti da lì perché non volevano vivere nella violenza, certo non sono ancora istruiti a dovere, ma sono migliorati molto e…-
         -E che mi dici della mezza terrestre, mi è giunta voce che il suo pianeta è popolato da barbari in lotta continua tra loro, esattamente come i Paichiani-
         -Anche Ṡénza ha lasciato il suo pianeta natio perché troppo diversa dai terrestri. Noi veniamo in pace, potrei leggerti la mente se volessi, ma sto rispettando il volere di voi Verani e vi sto lasciando la vostra privacy-
         -Se oserai leggere le nostre menti non ci sarà nessun processo, sarete ritenuti colpevoli-
         -Non lo faccio perché tu mi stai minacciando, ma perché ho promesso e ne va della mia integrità come ambasciatore di pace. Se permetti vorrei ritirarmi nella mia stanza, sono offeso dalla vostra mancanza di tatto e dalle vostre accuse assurde-
Tril si fece accompagnare dalle guardie nel suo alloggio, doveva parlare subito con Kara, non c’era tempo da perdere. Si sedette sul letto e abbandonò la testa tra le sue mani.
         -Kara, ci sei? Ti prego rispondimi, è urgente-
         -Sono qui!-
         -E’ successo un fatto gravissimo, hanno ucciso Shara la cugina del principe Fertel…il che la elimina dagli indagati…ma il problema è che hanno accusato Cleria dell’omicidio, sembra sia stata uccisa da un’arma Paichiana…ma non mi fanno avvicinare al luogo del delitto…Rol sta prendendo in mano la situazione e farà arrestare anche Prescilla per favoreggiamento. Credono che noi mezzi Xiariani siamo dietro a tutto…come minimo ci accuseranno di collaborare con i Terziani…a questo punto non ci sono dubbi: Rol e Xronodor sono i responsabili di tutto!-
         -Evidentemente Xronodor su Terzia si è alleato con Kelo, il capo di stato, mentre su Vera con Rol…sta facendo il doppio gioco- Commentò Kara.
         -Però non capisco…sarebbe stato più logico farlo con il principe Fertel…- Rispose Tril.
         -Forse Fertel non ha creduto a Xronodor o forse non voleva la guerra ed è per questo che stato ucciso-
         -Prescilla mi ha sempre detto che Fertel non era certo un esempio di moralità ma teneva al suo popolo, non lo avrebbe mai venduto ed era contro la guerra con i Terziani…credo tu abbia ragione. Quindi adesso conosciamo i mandanti dell’omicidio…però per colpa di Rol non potremo interrogare Pepa…mi ha anche impedito di finire il confronto del DNA per stabilire da dove viene la misteriosa aliena! Tutto il nostro lavoro …buttato…serve il bracciale di Ṡénza, lì sono tutti i dati raccolti sull’omicidio-
         -Farò presente il problema a Ṡénza, le è stato sottratto proprio il bracciale!-
         -Ma avevi detto che stavano tutti bene!-
         -Per il momento sì…Ṡénza e Treodor sono stati catturati dai Ghu, ma presto ne verranno fuori-
         -Siamo nelle mani di Ṡénza, deve tornare al più presto! Mi sento così inutile, mi hanno confinato nella mia camera, ho due stramaledetti nanerottoli armati alla mia porta…Ṡénza sarebbe già fuggita…-
         -No, non è la soluzione, ammetteresti la tua colpevolezza, parlerò subito con Prescilla-
Prescilla era intenta con gli altri sciamani a trasformare l’Ergon e rifornire di energia sciamanica tutta la città. Tutto su Vera funzionava grazie a questo processo ed i suoi abitanti vivevano sereni grazie a questo aiuto quasi divino. Prima che finisse il turno della sciamana, Kara le entrò nella testa.
         -Prescilla, Rol ha tradito! Appena uscirai dalla meditazione ti farà imprigionare, hanno ucciso Shara ed hanno accusato Cleria, adesso è in cella, mentre Tril è prigioniero nella sua camera-
         -Per amor dei Lyr, la venerabile Shara è stata uccisa? Devo fare qualcosa…devo affrontare Rol-
         -Non puoi, ti farà arrestare, Rol dice che ti ho plagiata, ti accuseranno di favoreggiamento-
         -Non scapperò, il popolo Verano ha bisogno di me…adesso scusami…finisco il mio compito-
A Kara scappò quasi un’imprecazione, poi si ricompose, Ṡénza l’aveva in qualche modo condizionata e per un attimo aveva perso la sua compostezza. Prescilla era irragionevole e questa sua testardaggine le sarebbe costata cara. Appena Prescilla lasciò il cerchio degli sciamani fu subito arrestata da Rol, mentre veniva rinchiusa nella sua stanza, poté a malapena dire:
         -Come osate, lasciatemi, sono la consigliera della regina!-
         -Siamo tremendamente dispiaciuti…ordine di Rol, è per la sua stessa sicurezza, gli Xiariani le hanno fatto il lavaggio del cervello, finché non starà meglio è raccomandabile che lei stia al sicuro nella tua stanza- Rispose uno delle guardie. Prescilla rimase senza parole, non aveva altra scelta che subire. Rol era riuscito a spodestarla ed avere il controllo. Le rimaneva l’ultima carta da giocare: solo lei sapeva dove i regnanti si erano ritirati a meditare. Erano gli unici Verani che avrebbero potuto ristabilire l’ordine. Per prima cosa doveva riposare dalle sue fatiche di sciamana e cercare di contattarli telepaticamente. Kara intervenne nuovamente.
         -Prescilla lasciami vedere dove sono i regnanti, li contatterò subito-
         -No Kara, non ti intromettere, penseranno che mi hai plagiata davvero. Ho dato la mia parola alla regina che non avrei detto nemmeno a te dove si sarebbero recati a meditare-
         -Prescilla, Tril è uno Xiariano, se dovesse succedergli qualcosa, potreste perdere la nostra amicizia-
         -Non succederà, non li uccideranno, non temere, dammi il tempo di recuperare, sono sfinita-
Prescilla interruppe il collegamento con Kara, la quale stava davvero perdendo la pazienza e questo le era successo solo una volta, quando Tril era andato di nascosto nelle zone proibite. Il mezzo Kreosiano, come Ṡénza, era considerato un figlio di tutta Xiar e benché gli Xiariani fossero esseri perfetti e di pura energia, non erano privi di sentimenti. Xiar per secoli aveva interferito il minimo possibile nelle faccende degli altri pianeti abitati, cercando sempre di mantenere la pace. Ora Kara doveva decidere se rendere corporei alcuni dei suoi e mandarli a recuperare Tril e Cleria, abbandonando così Vera e Terzia al loro destino. Tutte le anime di Xiar si consultarono simultaneamente, prima di pensare al peggio c’era un’ultima speranza: Ṡénza.
 
Ṡénza come al solito era immersa in un sogno che non avrebbe mai voluto abbandonare, correva con David nel parco di Nottingham, parlavano felici, ricordavano quel giorno che avevano litigato perché lei voleva trovargli una fidanzata a tutti i costi, quando in realtà era già innamorata persa di lui. Raggiunsero una verde collina, la superarono e si trovarono in mezzo a cespugli di rose appena sbocciate, ma quando Ṡénza guardò il sentiero davanti a sé, vide spuntare dal nulla Kara che la bloccava e la riportava alla realtà.
         -Ṡénza ti porto notizie molto tristi…Shara è stata uccisa, hanno accusato e rinchiuso Cleria. Tril e Prescilla sono guardati a vista nelle loro rispettive camere…Rol accusa entrambi di essere stati plagiati da me o comunque di essere parte di un piano criminoso per assoggettare Vera-
         -Ma è ridicolo!
         -Devi recuperare il bracciale e tornare prima possibile. Le guardie di Rol hanno distrutto il computer temporaneo con tutti i dati…tu dovresti avere una copia di tutti i dati nel bracciale-
         -Non temere non ho nessuna intenzione di lasciare il bracciale di Nestor nelle mani di Xronodor-
Ṡénza si fermò un attimo a pensare.
         -E’ stato Xronodor ad uccidere Shara! Quando l’ho incontrato mi ha detto che ne aveva combinata una grossa su Vera…quel vigliacco ha ucciso quella povera Verana indifesa…è senza onore!-
         -Fai il possibile per tornare, temo che Rol farà uccidere Pescilla…ma prima si farà dire dove sono i regnanti…solo lei sa dove sono andati, non ha voluto dirlo nemmeno a me!-
         -E’ una stupida nanerottola cocciuta! Ci ha messo più lei i bastoni tra le ruote di Rol!-
         -Calmati, non serve a nulla arrabbiarsi, anche se devo dire che ho quasi perso la pazienza con lei-
         -La farebbe perdere anche ad un santo! Perché non le hai estorto a forza l’informazione?-
         -Non ce la sentiamo, ma in caso manderemo alcuni di noi corporei a prendervi e li abbandoneremo al loro destino, non vogliamo perdervi…-
         -Credevo di conoscerti…avrei giurato che ci lasceresti morire prima di perdere l’amicizia di un pianeta… se non fermeremo i Ghu, per Terziani e Verani sarà la fine-
         -Non possiamo nulla comunque, per cui almeno cercheremo di mettere in salvo voi, ma tu puoi fare molto, ti diamo qualche giorno di tempo, poi interverremo per recuperarvi-
         -Vedrai non ci sarò bisogno, del resto sono e resto il vostro miglior piano B-
         -Fai del tuo meglio, ma non sacrificare la tua vita, non ce lo perdoneremmo mai…-
         -Perché nessuno ha fiducia in me?-
         -In te ce l’abbiamo, è in tutto il resto che non l’abbiamo-
         -Dammi una settimana di tempo-
         -E sia-
Ṡénza aprì gli occhi, Treodor dormiva ancora sul pavimento, non l’aveva svegliata, erano passate sicuramente più di tre ore. Allora si alzò, lo mise di peso al suo posto e si sdraiò a terra, la sua pelle Xiariana la isolava termicamente almeno un po’, anche se era senza dubbio scomoda. Purtroppo non poteva fare altro che aspettare il fatidico giorno, era essenziale che agisse in contemporanea con Pacor per aumentare le probabilità di riuscita del piano. Eppure le sarebbe bastato prendere a calci le pareti di quella cella assurda ed andarsene a soccorrere Tril e Cleria. Ma non poteva, non poteva abbandonare Treodor e Pacor, sarebbe stata la fine certa per loro. Non era vero che non poteva amare, adesso aveva degli amici fraterni, una famiglia corporea di cui preoccuparsi e per cui avrebbe fatto qualsiasi cosa, non poteva sbagliare. Mentre era persa tra i suoi pensieri, Treodor cominciò a russare.
         -Oh no perfetto! Non riuscirò mai a dormire, troppi fattori avversi! Il pavimento duro e quei ruggiti sono veramente troppo…forse fischiando smetterà, non ricordo chi me lo ha suggerito-
Ṡénza cominciò a fischiare, Treodor si rigirò nel letto, aprì gli occhi e disse:
         -Che fai, sei impazzita? E cosa ci faccio qui?-
         -Primo russi come un orso e poi non mi hai chiamato, era il tuo turno per dormire sul letto-
         -Non ti chiederò cos’è un orso…certo non è proprio possibile fare qualcosa di carino per te! Sono abituato a dormire a terra, cosa vuoi che sia per me-
         -Volevo che ti riposassi…non sei ferito, ma ti hanno riempito di botte-
         -Sto bene…piuttosto hai sentito Kara?-
         -Sì…niente di nuovo- mentì Ṡénza, che non voleva far preoccupare Treodor più del necessario-
         -L’importante è che non scoppi nessuna guerra finché non abbiamo fermato Xronodor e Whonor-
         -Giusto…-
         -Cosa c’è? Mi sembri preoccupata…- Anche se le luci erano spente ed erano in penombra, il Paichiano aveva imparato a riconoscere gli stati d’animo di Ṡénza solo dalla voce.
         -No, non sono preoccupata, sono solo stanca-
         -Dai vieni qua…riposati, davvero posso dormire a terra, non mi cambia nulla-
Ṡénza non lo fece alzare, ma si stese con lui e lo abbracciò.
         -Ti prego per una volta non fare il Paichiano macho…abbracciami-
         -Cosa vuoi dire?-
         -Non siete in grado di abbracciare qualcuna senza per forza saltargli addosso?-
         -Ecco io…sì certo Ṡénza…certo che posso-
Ṡénza si assopì tra le braccia di Treodor, che provò una tenerezza infinita per quella mezza dea, anche lei aveva un lato debole e fragile.
 
Intanto su Vera si consumava un’ingiustizia tale che Ṡénza non avrebbe potuto tollerare nemmeno per un secondo. Cleria era accusata di omicidio e decisero di farle il processo. Tril fu portato in catene ad assistere, mentre Prescilla era entrata in catalessi e non rispondeva a nessuno stimolo.
Il processo si teneva nel palazzo reale, nella stanza del trono, Rol sedeva con soddisfazione proprio dove avrebbe preso posto la regina, sarebbe stato il giudice e la giuria contemporaneamente.
         -L’accusata venga avanti-
Cleria fu portata davanti al trono in catene, era su tutte le furie, ma cercava di mantenere la calma.
         -La parola all’accusa, tu Cleria dovrai difenderti da sola-
         -Permettete che le faccia da avvocato difensore, vi chiedo inoltre di liberare me e lei dalle catene, dove pensate che potremmo andare?- Disse Tril.
         -E sia, liberateli dalle catene, ma se tenterete di scappare, verrete accusati di alto tradimento- Rispose Rol.
         -Non voglio scappare, non abbiamo fatto nulla di male e te lo dimostrerò- Sentenziò Tril.
         -Se dimostrerete la vostra innocenza, verrete rilasciati. Avanti avvocato dell’accusa, a te la parola-
         -Venerabile Rol, abbiamo le prove inconfutabili che l’assassino della nobile Shara è senza dubbio la Paichiana di nome Cleria. Le ferite riportate dalla venerabile sono quelle di una scimitarra Paichiana, inoltre sono stati rinvenuti capelli arancioni nel luogo del delitto-
         -Non può essere! Ascoltatemi, mentre mi portavano in cella un nanerottolo mi ha strappato una ciocca di capelli e se l’è portata via! Ora ho capito perché…questo processo è una farsa, Rol sei un essere spregevole!-
         -Come osi! Sei solo una barbara venuta qui per conquistarci-
         -Cleria calmati peggiorerai solo le cose- Le disse telepaticamente Tril e disse a voce alta:
         -Come avvocato difensore voglio avere a disposizione tutte le prove riscontrate. Avete seguito le procedure solite che tutti i pianeti evoluti seguono? Vale a dire l’analisi del DNA per stabilire se quei capelli sono di Cleria? Avete trovato l’arma, ha le impronte di Cleria?-
L’avvocato accusatore rispose.
         -L’arma è stata ritrovata, non presenta impronte-
         -Dove è stata trovata?-
         -Nel giardino di Shara-
         -E secondo voi sono così stupida da lasciare l’arma del delitto così che la possiate trovare?- Disse Cleria.
         -In effetti Rol e voi tutti presenti… i Paichiani sono dei guerrieri scaltri, non lascerebbero mai delle prove così ovvie. Posso vedere i capelli che avete rinvenuto?- Chiese Tril.
Un nanerottolo in divisa portò un sacchettino con un ciuffo di capelli piuttosto consistenti.
         -Non vi sembra che quei capelli siano un po’ troppi per essere stati persi casualmente? Inoltre sembra che siano stati staccati di forza dalla testa- Commentò Tril.
         -Certo che me li hanno staccati, mi hanno fatto anche male, è successo mentre mi portavano in prigione, ricordo anche che è stato quel nanerottolo lì vicino al trono. Sei fortunato che sono diventata pacifica, altrimenti ti avrei fatto a fette!-
Disse Cleria sempre più furibonda. Il Verano arretrò spaventato.
         -Ordine! Tril tieni a freno l’esuberanza di tua moglie-
         -Mia moglie è stata ingiustamente accusata…ho bisogno di sapere altri dettagli. A che ora è avvenuto l’omicidio-
         -Alle tre del mattino- Disse l’avvocato accusatore.
         -Noi eravamo nella nostra stanza-
         -Non è sufficiente la vostra parola!-
         -Noi non sappiamo nemmeno dove sia la casa di Shara, nessuno ci ha mai condotto lì e l’abbiamo vista una volta sola, quando l’ho interrogata sulla morte del principe-
Tril si girò verso i Verani presenti e li guardò uno ad uno, molti di loro erano sciamani del tempio con cui avevano a che fare quasi ogni giorno da quando erano arrivati.
         -Avete visto come siamo, non faremmo mai qualcosa di così tremendo, non ci sono abbastanza prove per incriminare Cleria, non lasciate che questa ingiustizia venga perpetrata! La vostra sciamana Prescilla è stata rinchiusa nella sua camera, lei che è la consigliera della regina, che da sempre si è preoccupata del vostro benessere. Perché mai Rol la dovrebbe trattare così se non per prendere il potere? Ora che non c’è più il principe Fertel, ora che Shara ci ha lasciato e Prescilla è imprigionata, chi rimane se non Rol?-
         -Taci insolente! Io sono il giudice di questo processo ed il consigliere del nostro amato principe! E’ chiaro che siete venuti per farci del male. Con la tua parlantina audace e falsa stai cercando di plagiare tutti loro! Ho deciso, tu sarai condannato alla prigione per dieci anni e poi verrai riconsegnato agli Xiariani. Cleria invece merita di morire! Guardie prendeteli, portate Tril in cella e Cleria nella stanza della nascita degli sciamani, il liquido sacro che dà poteri sciamanici servirà per redimerla-
Ci fu un mormorio generale, nessuno dei presenti aveva mai visto eseguire una sentenza di morte, non avveniva da secoli, perfino le guardie esitarono. Tril e Cleria si guardarono l’un l’altro preoccupati, il veleno che dava i poteri sciamanici era mortale per tutti coloro che non potevano diventare tali, non restava che la fuga.
         -Questo sentenza è ingiusta e tu Rol sei un tiranno, non meriti il mio rispetto, sei pronta Cleria?-
         -Dopo di te-
Gli sciamani non gli avevano mai tolto i bracciali perché non ne conoscevano tutte le funzioni, così Tril e Cleria poterono formare le loro navette a freccia ed incuranti delle belle finestre regali le oltrepassarono mandandole in frantumi tra lo stupore generale.
Krio era appostato da molto fuori dal palazzo, vide le due frecce e si mise a rincorrerle, si dirigevano verso il bosco. Dopo pochi secondi di volo deviarono verso la cascata sacra ai Lyr, dove in passato si erano nascosti Pepa e Frero. Superato a piedi il muro d’acqua, Tril e Cleria si ritrovarono in una grotta le cui pareti erano state ricoperte di stoffa e si sedettero su due tronchi che fungevano da sedie.
         -Ed ora che cosa facciamo?- chiese Cleria.
         -Fuggire è stato come dire che siamo colpevoli…ma non potevo lasciare che ti uccidessero-
Tril mise le mani sugli occhi e cominciò a piangere, come probabilmente avrebbe fatto una ragazza.
         -Amore non piangere, ricordi? Sono solo dei nanerottoli! Voglio proprio vedere come sarebbero riusciti a buttarmi nel veleno, li avrei presi tutti a calci in quei culi grassi-
         -Sei sempre la solita…ma non potrei più vivere senza di te…ora però temo per la vita di Prescilla, dobbiamo liberarla. Quel Rol è fuori di testa, è chiaro che vuole prendere lui il comando, chissà da quanto tempo sta architettando tutto questo-
Ad un certo punto sentirono un fruscio, Cleria prese un pezzo di legno che forse era un mestolo per cucinare e si mise in posizione d’attacco, un’ombra nera balzò dentro la caverna.
         -Krio! Brutto figlio di un Petril ubriaco! Perché ci spaventi così?-
Krio si avvicinò a Cleria e cominciò a strusciarsi alle sue gambe come un micione.
         -Vedi cosa succede a farsi corrompere della Xiariane? Ma che ti sembra il comportamento di un Petril che si rispetti?- Commentò Cleria sollevata.
         -A me sembra tenero, sono convinto che preferisca dare e ricevere coccole, che essere ferito a morte in uno stupido combattimento per stupide scommesse- Disse Tril sorridendo.
         -Forse hai ragione…è sì, per quanto ci sforziamo di resistervi ci state proprio cambiando…è tutto colpa di voi mezzi Xiariani…- dopo un leggero sorriso si rabbuiò -… mi chiedo cosa stia combinando Treodor…-
Treodor era sdraiato nel piccolo letto con Ṡénza tra le sue braccia, mai come in quel momento aveva sentito questo forte istinto di proteggerla. Avrebbe tanto voluto carezzare quelle rotondità così invitanti, ma temeva di rovinare quel momento ed il cuore gli batteva fortissimo. Ṡénza si era affidata a lui e voleva solo un po’ di comprensione e vicinanza. Il Paichiano cominciò a carezzarle il viso col dorso della mano, lei disse qualcosa:
         -Ti prego non lasciare che parta, voglio restare qui con te…-
Ṡénza stava sicuramente sognando David e questo fu sufficiente a freddare i bollenti spiriti di Treodor; per nessuna ragione voleva in alcun modo che lei lo scambiasse nel sonno per quell’umano fragile ed inutile. Chiuse gli occhi e cercò di dormire, ma proprio in quel momento si accesero di prepotenza le luci, una guardia portò loro la colazione e disse:
         -Treodor, dopo colazione Whonor ti vuole vedere, non fare scherzi o la tua ragazza muore-
         -Sì va bene, ora lasciaci mangiare in pace-
         -Cosa vorrà da te?- Chiese Ṡénza mentre sbadigliava.
         -Bè, spero che non mi metta le mani addosso, altrimenti lo risolvo in due minuti il problema!-
         -Non credo che ti farà niente, forse ti offrirà un pianeta come a me…-
         -No…si assicurerà che domani non tenti di ucciderlo, mentre sarò davanti a lui incatenato…sa che sarei capace di farlo anche legato e bendato, mi dirà che se oso ribellarmi ti ucciderà-
         -Lo farebbe in ogni caso-
         -Lo so…-
La porta si aprì e varie guardie armate di laser scortarono fuori Treodor fino alla stanza di Whonor.
         -Ecco il valoroso Treodor del clan dei Rhu, che però se la fa sotto-
         -Ed ecco Whonor il gay vigliacco dei Ghu!-
         -Come ti permetti! E’ colpa di quella stupida femmina! Cosa ti ha detto?-
         -Che non ti sei approfittato di lei, cosa che un Paichiano del clan dei Ghu avrebbe fatto di sicuro-
         -Invece ti sbagli, non siamo così spregevoli e non mi interessano le Xiariane…ma scommetto che a te piace, vero?-
         -No, a me piacciono le Paichiane-
         -Non ti credo affatto, lo so che sei un degenerato che corre dietro a qualsiasi femmina respiri!-
         -Questo non è affatto vero, le mie fidanzate sono sempre state belle e coraggiose, però è strano, nessuno ha mai parlato delle tue prodezze di amatore…-
         -Adesso basta con questa storia! Ti ho chiamato perché domani ci sarà la tua pubblica umiliazione e non voglio scherzi, se non farai come ti dico la tua amichetta morirà-
         -Mi ha detto che la ucciderai comunque…-
         -Certo sarebbe divertente ucciderla in pubblico, non abbiamo mai visto sangue Xiariano da queste parti, ma tu hai la possibilità di salvarla e se ti comporterai bene la terrò in vita per te-
         -Che cosa vuoi dire?-
         -Sarà la tua concubina, potrai averla quando vuoi, vivrà in una cella molto comoda da dove non potrà fuggire e se diventerai uno dei miei guerrieri sarà sempre a tua disposizione finché vorrai-
         -Ṡénza non è un oggetto, è un essere vivente…non vorrei mai che vivesse così-
         -Dunque tu tieni veramente a lei…-
         -No…ecco…-
         -Non ti facevo monogamo…-
         -Non sono monogamo, mentre lei lo è, non siamo fatti per stare insieme e non vorrei mai che nessuna femmina fosse costretta a vivere così per causa mia, sarei privo di onore…solo una mente malata come la tua potrebbe partorire un’idea del genere-
         -E cosa vuoi allora? Posso darti un intero pianeta dove potrai vivere con le tue mogli-
         -Intanto non voglio avere delle mogli, ma tante fidanzate e poi non voglio un pianeta tutto mio, di che me ne faccio?-
         -Non so chi tra voi due abbia meno ambizioni! Cosa volete dalla vita? Mi chiedo!-
         -Vivere felici, in pace ed amare chi vogliamo. Sono sicuro che lo vorresti anche tu!-
         -Ho capito…vorrà dire che troverò un altro sistema, ma tu domani dovrai prostrarti a me e dire ad alta voce che tutti sentano:
         “Whonor è il più grande guerriero mai esistito ed io mi prostro alla sua presenza perché non valgo nemmeno quanto i calzari che porta ai piedi”
         -Che cosa? Ma nemmeno se mi uccidi!-
         -Allora sarà Ṡénza a morire davanti ai tuoi occhi, le taglierò la gola se tu non ti prostrerai!-
         -E’ sì… ti ci vorrebbe davvero un po’ di sano sesso! Forse allora non sragioneresti così!-
         -Sono stufo della tua impudenza, non hai paura per lei?-
         -E’ una Xiariana non è Paichiana, non me ne importa nulla di lei!-
         -Ah ma davvero?-
Whonor premette un tasto sulla scrivania, uscì un visore su cui un filmato mostrava Treodor che abbracciava Ṡénza mentre dormiva, lo sguardo di lui esprimeva estasi e ammirazione.
         -Dimmi che non te ne importa, dimmi che sono cieco, a me sembra lo sguardo di un innamorato-
Treodor cominciò a ridere.
         -A me sembra uno sguardo assonnato, ci avete dato un letto minuscolo!-
         -Le hai detto di scappare quando i miei soldati ti avevano in pugno, senza preoccuparti della tua stessa vita-
         -Che vuoi saperne tu dell’onore? Ṡénza ha combattuto al fianco di noi ribelli, se vuoi saperlo preferisco che tu mi uccida ed uccida anche lei, prima di essere disonorati entrambi…visto che ci siamo, perché non lo fai adesso vigliacco!-
         -Lo farò domani, se non farai come ti dico la tua bella Xiariana ti seguirà nella tomba!-
         -Maledetto bastardo-
Treodor si divincolò dalle guardie e si gettò contro la scrivania rovesciandola sopra Whonor, accorsero altre guardie e lo bloccarono prontamente
         -Me lo avevano detto che sei molto forte! E’ un peccato doverti uccidere così! Ci ho provato a salvarti ma tu non vuoi. Domani tu morirai! Comportati bene e Ṡénza sopravvivrà-
         -Whonor, giuro che ti ucciderò con queste mani…lasciatemi! Sei un codardo, affrontami in un duello, non ti nascondere dietro le tue guardie! Sei solo un vigliacco! Non meriti di vivere-
Quattro guardie non erano sufficienti a contrastare la furia di Treodor, una di loro fu costretto a sparargli un raggio paralizzante che lo fece collassare a terra e di peso lo riportarono alla cella.
         -Treodor che cosa ti hanno fatto?-
Ṡénza lo prese al volo mentre le guardie lo gettavano dentro la cella come un sacco di patate.
         -Ehi voi! Perché non si muove?-
         -Gli abbiamo sparato un raggio paralizzante…- Disse una guardia che sembrava quasi dispiaciuta. Ṡénza colse subito la sfumatura.
         -Cosa è successo?-
         -Treodor ha tentato di uccidere Whonor…in quattro non riuscivamo a tenerlo…è molto forte e …coraggioso…-
         -Cosa dici idiota! Andiamo! Non devi parlare con i prigionieri-
         -Non è tardi per tornare indietro, potete ancora ribellarvi ai Ghu! I Rhu volevano creare un consiglio con tutti i capi clan…i Ghu glielo hanno impedito! Non potete vivere da schiavi per sempre…-
Una delle guardie chiuse la porta della cella e se ne andarono, Ṡénza poteva sentire i pensieri di tutti, avrebbero preferito certamente Treodor come capo a Whonor, ma chi non era dei Ghu veniva ricattato e doveva servirli.
         -Treodor…come stai?-
Ṡénza lo portò sul letto e cominciò a massaggiargli le mani che sembravano intorpidite, lui riusciva a malapena a parlare.
         -Tranquilla…tra un poco riuscirò a muovermi di nuovo…non temere-
         -Cosa è successo?-
         -Ha detto che ti ucciderà se non mi prostro a lui e non dico che è il migliore di tutti noi! Preferirei morire io stesso…-
         -Sai…capisco che è una situazione sgradevole…ma addirittura rimetterci la vita…insomma cosa vuoi che sia, c’è di peggio…-
         -Tu non puoi capire, per noi l’onore viene prima di tutto-
         -Per me viene la vita prima di tutto!-
         -Sulla Terra l’onore non conta?-
         -Sì certo e anche i terrestri fanno cose stupidissime a causa dell’onore: famiglie e amanti divisi, morti inutili…-
         -I terrestri non sono tanto diversi da noi, vero?-
         -Bè…sono rosa pallido o neri, hanno più peli, il cuore lo hanno a sinistra ed il fegato a destra, ma riescono a comportarsi come stupidi proprio come voi-
         -Il tuo David non morirebbe per onore?-
         -No mai! Non è un guerriero…-
         -Cosa vedevi in lui? Proprio non capisco-
         -Era molto dolce, sensibile, coraggioso e altruista-
         -L’avrebbe data la sua vita per te?-
         -Non lo so, ma so che mi amava…forse in casi estremi sì…non siamo mai stati in pericolo di vita-
         -Quindi la Terra è un posto abbastanza sicuro-
         -Dipende dove vai…noi abitavamo in un luogo dove non c’erano guerre, ma in alcuni paesi c’è…-
         -E tu non sei mai andata a combattere? Sei così altruista, mi sembra strano che te ne sia stata con le mani in mano-
         -Ero felice dove mi trovavo e sentivo che anche con i miei poteri non avrei mai potuto aiutare i paesi in guerra…David mi convinse di questo…ora mi chiedo se avessi almeno tentato, cosa sarebbe successo-
         -Forse hai fatto bene come hai fatto, alcuni non si meritano di essere salvati! Forse nemmeno noi, dovresti andartene…-
         -Non posso, ho visto che c’è la speranza, volete essere aiutati, quindi posso fare qualcosa. E’ quando chi ha bisogno di aiuto non lo accetta, che è inutile insistere-
         -Vorrei tanto meritarti…ed invidio David perché ha il tuo amore e la tua dedizione completa, non avevo mai conosciuto una persona fedele come te…molte mogli…-
         -Mogli? Vuoi dire che sei un rovina famiglie?-
         -Non capisco perché apro sempre bocca a sproposito!-
         -Dimmelo, è così? Ormai hai praticamente confessato!-
         -E’ capitato ecco…che consolassi qualche moglie trascurata…-
         -Puoi avere tutte le ragazze che vuoi e vai a cercare quelle occupate?-
         -E’ successo un paio di volte! Uffa come sei moralista, i loro mariti non sono nemmeno venuti a cercarmi…bè anche perché hanno paura di me-
Disse beffardo Treodor, Ṡénza lo buttò di sotto dal letto e poiché era ancora tutto intorpidito non fu veloce ad ammortizzare la caduta con le braccia e batté una bella craniata sul pavimento.
         -Grazie Ṡénza, ora mi sento meglio-
         -Ma ti pare, tutte le volte che vuoi!-
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
La venerabile (muahahah!) Shara è morta per mano di Xronodor che ha istruito a dovere Rol in modo da incastrare Cleria e Tril. Quindi ora è tutto chiaro, Xronodor sta davvero facendo il doppio gioco: su Terzia con il regnante Kelo e su Vera con lo sciamano Rol, probabilmente aveva tentato prima con Fertel senza successo…e poi ops casualmente il principe è morto…
Ṡénza e Treodor sono rinchiusi in attesa del confronto con Whonor, ma non è rimasto molto tempo. Ṡénza ha solo una settimana per tornare su Vera e risolvere la situazione, altrimenti Kara metterà in salvo i figli di Xiar (Ṡénza e Tril) e Cleria, ma per Verani e Terziani sarà la fine.
Nel prossimo capitolo Ṡénza avrà pane per i suoi denti…
Ciaux
Altair

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Capitolo 19
*** Il giorno della vergogna ***


Tril si svegliò di scatto rischiando di cadere da un giaciglio improvvisato, Cleria era seduta vicino all’uscita della grotta che affilava alla meglio un pezzo di legno per farci una lancia.
         -Cosa c’è amore? Un brutto sogno?-
         -Scusami mi sono addormentato…-
         -Non temere abbiamo fatto la guardia a turno io e Krio…mi chiedevo…perché non abbiamo preso la Bluer e ce ne siamo andati? Non si meritano il nostro aiuto questi nanerottoli ingrati-
         -Dobbiamo salvare Prescilla, è l’unica che sa dove sono i regnanti…Rol la ucciderà!-
         -Non ne avrà il coraggio!- Intervenne Kara.
         -Kara come stanno gli altri?-
         -Per ora niente di nuovo, ma saprò dirvi qualcosa di più tra diverse ore. Intanto avete tutto il tempo di organizzarvi per salvare Prescilla, non credo che Rol avrà il coraggio di ucciderla, non a sangue freddo almeno, si dovrà inventare qualcosa-
         -Oppure aspetterà che torni Xronodor! Il lavoro sporco lo fa fare a lui! Sono convinto che sia stato lui ad uccidere Shara-  Rispose Tril.
         -Ṡénza mi ha riportato che Xronodor le ha confessato di aver combinato un grosso guaio su Vera…-
         -Lo sapevo! Maledetto! Vorrei che Ṡénza fosse qui…-
         -Mi ha chiesto una settimana di tempo, poi ho intenzione di mandare tre di noi in forma corporea per trarvi in salvo, questo però significherà la fine dell’amicizia con Vera…-
         -Faresti questo per noi?-
         -Siete figli nostri, i Verani si stanno comportando in modo incivile, hanno perso la nostra stima e perderanno la nostra amicizia-
         -Sono molto sorpreso…però non tutti i Verani si meritano questo, cosa sta facendo Prescilla in questo momento?-
         -E’ caduta in trance e non riesco a parlarle-
         -Non ci voleva! Che possiamo fare…-
         -Tril basta fare lo Xiariano telepatico, sta arrivando qualcuno, presto nascondiamoci…-
Cleria prese in braccio Krio che dormiva e con Tril si nascosero dietro a delle rocce nel fondo della grotta, videro entrare Pepa e Frero, erano stati rilasciati.
         -Tu credi veramente che la Paichina abbia ucciso la nobile Shara?- Diceva Pepa.
         -Non lo so…qualche dubbio ce l’ho…c’è qualcosa che non mi convince in Rol e poi quello Xronodor…è un Paichiano…non ho dubbi…-
         -Dici che potrebbe essere stato Xronodor ad uccidere la nobile Shara?-
         -Sì…-
         -Ma perché?- Chiese Pepa.
         -…senti non lo so e non lo voglio sapere, Rol ha promesso di sciogliere il tuo matrimonio senza disonore, non voglio sapere altro…-
         -E se avessero ragione gli alieni e qualcuno veramente volesse conquistare Vera?-
         -Noi non possiamo farci niente!-
Cleria, contro ogni logica, uscì fuori dal nascondiglio.
         -Invece potete fare qualcosa! Potete aiutarci! Ṡénza è andata con mio fratello su Paico, il clan di Xronodor sta preparando un’armata per venire qua a conquistarvi, stanno rischiando la vita per voi, cercheranno di fermare i Paichiani!-
         -Ohsantocielo! Gli alieni!- Gridò Pepa.
         -Stai indietro aliena- Frero gli puntò un laser sciamanico, ma Cleria rapida gli saltò a addosso, deviò l’arma con la lancia di legno, gliela tolse di mano e la piegò in due dalla rabbia.
         -Quanto mi danno ai nervi questi stupidi trabiccoli!- Poi guardò Pepa e Frero, erano terrorizzati, allora li tranquilizzò:
 -Non vi farò del male, non vogliamo sottomettere Vera, vogliamo che sia libera, anzi non vedo l’ora di andarmene di qui!-
         -Quindi non volete ucciderci come avete fatto con la nobile Shara?-
         -Ma che palle Pepa, certo che no! E poi non abbiamo ucciso nessuno…bé parlando per me mai nessuno su questo pianeta- Disse Cleria.
         -E chi hai ucciso?- Chiese Frero, mentre Tril alzava gli occhi al cielo, Cleria si stava scavando la fossa da sola.
         -Ho ucciso alcuni del clan dei Ghu per difendere i miei nipotini, ma è stato tutto inutile, mi è crollato davanti il tetto…quei bastardi avevano dato fuoco al quartier generale dei Rhu…i Rhu sono il mio clan…la mia famiglia…Treodor mi ha preso per un braccio e mi ha portato via, altrimenti non sarei qui a parlarne-
Cleria aveva cominciato a piangere e si mise a sedere, Pepa le si avvicinò e le raccolse una lacrima.
         -Anche voi piangete?... Piangi per i tuoi nipotini?-
         -Sì, erano bellissimi e pieni di vita…è stata la famiglia di Xronodor ad ucciderli-
         -Pepa vieni via, che fai? Le credi? E’ Paichiana!-
         -Frero, io le credo…non mi è mai piaciuto quello Xronodor!-
         -Tu vuoi diventare mia moglie?- Chiese Frero molto seriamente.
         -Sì certo…ma non voglio fare del male a nessuno…credetemi non avrei mai avuto il coraggio di spararvi…però ho messo il veleno nel vostro calice…perdonatemi…ho quasi gioito quando ho saputo che eravate ancora vivi…mi ha costretto Rol-
         -Tu hai messo il Curba nei bicchieri?- Rispose Cleria con gli occhi fuori dalle orbite.
         -Cleria…calma…-
         -Tranquillo Tril, non le farò del male…il mandante era Rol! Lo hai messo anche nel calice del principe?-
         -No…non lo farei mai!-
         -E’ stata Gilta allora?- Chiese Tril.
         -Mi dispiace non so niente di questo, però sarebbe molto strano, Gilta amava il principe, me lo aveva confessato…non parlava molto, ma una sera quando la portavo via dalla stanza regale, dopo una delle loro serate insieme, si è messa a piangere e mi ha detto che avrebbe tanto voluto amare il principe alla luce del sole ed essere sua moglie…quindi non credo che sia stata lei!-
         -Anche noi lo pensiamo, forse c’è un’aliena nascosta da qualche parte…- Commentò Tril.
         -Mi sembra strano…però il principe era in effetti un tipo singolare, forse aveva davvero un’amante di cui nessuno sapeva nulla…anche se non capisco come possa essere entrata ed uscita dalla sua stanza senza che nessuno vedesse nulla- Commentò Pepa.
         -Forse c’è un passaggio segreto nella camera del principe- Intervenne Frero- so che aveva una stanza particolare dove teneva i suoi tesori, compresa quella spada Paichiana che gli aveva procurato Xronodor-
         -Potreste andare ad investigare per noi? Ci aiuterete?- chiese Tril.
         -Sì lo farò, voglio farmi perdonare…- Rispose Pepa, ma Frero non era d’accordo.
         -Sei impazzita? Ormai ce l’abbiamo fatta, dobbiamo stare nascosti per un po’e poi Rol ci farà chiamare…perché vuoi rischiare? Penseranno che li stiamo aiutando e che siamo dei traditori-
         -Tu resta pure qui, Rol non sta facendo nulla per scoprire chi ha ucciso il principe, fa tanti bei discorsi in pubblico e dà la colpa agli Xiariani, ma loro sono arrivati dopo! Invece Xronodor è tanto che frequenta il principe!-
         -No…non posso lasciarti andare da sola…aspettateci qui, torneremo con un po’ di provviste- Disse Frero.
         -Non vi spiace se Krio vi segue?- Chiese Cleria che non si fidava di Frero.
         -Nessun problema…basta che quel coso non ci morda-
         -Voi non fatelo arrabbiare, lui farà il bravo e non arroterà i suoi canini sulle vostre pellacce!-
         -Cleria devi imparare ad essere più cordiale…andate tranquilli, Krio non vi farà del male è addomesticato-
         -Allora quel giorno Ṡénza mentiva quando ha detto che ti feriscono, ti lasciano morire dissanguato e solo allora ti mangiano?- Chiese Frero.
         -Bè…se uno li ha ammaestrati a farlo, sì…- Disse Cleria.
         -Piantala Cleria, non vi farà del male, non gli piace la carne Verana!-
         -Allora quella Ṡénza ha mentito!-
         -Bè, nemmeno tu sei uno stinco di santo, nanerottolo!- Rispose Cleria, zittendo definitivamente Frero. I due Verani lasciarono la grotta sotto la cascata seguiti da Krio, il quale teneva una giusta distanza e si guardava intorno circospetto.  Cleria e Tril si sdraiarono sul giaciglio tenendosi per mano, entrambi con lo stesso pensiero: -Cosa staranno facendo gli altri?-
 
Come il giorno precedente, la luce si accese senza pietà, ma si svegliò solo Treodor, Ṡénza era nel mondo dei sogni in compagnia di David.
         -Ṡénza?-
Ṡénza non rispondeva sembrava in coma, rimase a fissarla, avevano dormito fianco a fianco per ben due notti senza che fosse successo nulla, Treodor cominciò a dubitare della sua mascolinità. Il soldato aprì lo scomparto e con fretta gli buttò la colazione come fosse spazzatura, per fortuna era imballata e non avrebbero dovuto staccarla dal pavimento. Treodor avrebbe preferito non mangiare, ma dovevano essere in forze, era un giorno cruciale.
         -Tra due ore avrete l’onore di prostrarvi di fronte al grande Whonor, sveglia la Xiariana!-
         -Pensa ai fatti tuoi e levati da tre passi!-
La guardia chiuse lo spioncino seccata.
         - Ṡénza? Svegliati… Ṡénza…lo so che lui ti manca…ma abbiamo bisogno di te-
Le baciò la fronte, avrebbe voluto continuare a baciarla, ma lei si svegliò subito.
         -Ehi che fai?!-
         -Non ti svegliavi…ti ho baciato sulla fronte, ti giuro che non ho fatto altro…-
         -Stavo facendo un sogno così bello… ero con David, eravamo su un prato e poi ad un certo punto mi ha baciato sulla fronte…come si fa coi bambini-
         -Quello ero io…-
Questa volta Ṡénza non inveì contro il Paichiano, si rendeva benissimo conto del rispetto che le stava portando comportandosi da gentleman.
         -Ti ringrazio Treodor…lo so che se Pacor sapesse come ti sei comportato ti prenderebbe in giro per mesi-
         -Già…non importa specificare che eravamo nella stessa cella, ok?-
         -Peccato sarebbe così divertente! –
Poi Ṡénza cominciò a parlargli nella mente.
         -Contatterò Pacor e gli dirò di prepararsi, devono attaccare quando saremo di fronte a Whonor, dovremo cercare di procrastinare il più possibile il momento in cui ti prostrerai-
         -Forse ancora non ti è chiaro, ma io non mi prostrerò…tu lo prenderai a calci nei cabbasisi quando tenterà di tagliarti la gola e faremo a pezzi questo posto-
         -Sì ok, va bene, ma prima faremo una bella sceneggiata, dobbiamo dare il tempo ai Ghu di rendersi conto che sono sotto attacco, manderanno i rinforzi per combattere i ribelli e per noi sarà più facile metterli fuori combattimento e catturare Whonor!-
         -Ed uccidere Whonor!-
         -Non lo processerete?-
         -Farò in modo che mi dia un motivo per ucciderlo-
         -Non perdere di vista il nostro scopo principale: impedire che le navi partano per Vera-
         -Ma se nella foga ci scapperà il morto stai sicura che nessuno, a parte i Ghu, si lamenterà-
         -Vedremo! Adesso devo parlare con Pacor. Kara? Ci sei?-
         -Sono qui-
         -Ho bisogno di parlare con Pacor, mettimi in comunicazione-
         -Pacor è in ascolto… Ṡénza, volevo prima dirti che Tril, Cleria e Krio sono in salvo…-
         -Grazie Kara avevo bisogno di saperlo…Pacor? Mi senti?-
         -Sì Ṡénza, ti sento benissimo, tutto ok?-
         -Tutto ok, siamo ancora in cella, come vanno le cose da voi?-
         -Siamo aumentati di numero grazie allo scherzetto che abbiamo fatto alla pista di atterraggio, ma non abbiamo accettato nessun Dhu, ormai non gli crediamo più dopo quello che hanno fatto l’ultima volta. Comunque siamo dieci volte di più e potremo contrastare i Ghu facilmente-
         -Vi siete riuniti tutti?-
         -Manca poco, tra un’oretta ci saremo tutti-
         -Perfetto, tra due ore circa vi darò il segnale, a dopo!-
         -A dopo!-
 Ṡénza era talmente concentrata che quando aprì gli occhi si ritrovò tra le braccia di Treodor, lui le carezzava i capelli.
         -Tranquilla ti lascio subito, sembriamo sospetti se ce ne stiamo nella cella come zombi mentre comunichiamo mentalmente, dovevo fare qualcosa-
Ṡénza gli sorrise e gli carezzò una guancia.
         -Sei riuscito a dormire?-
         -Poco o nulla, ma sto bene- Disse Treodor.
         -Se ne usciremo vivi vi farò provare la pizza e le lasagne-
         -Sono cibi terrestri?-
         -Sì forse il cibo migliore della galassia-
         -Ma raccontami, cosa fanno di solito due che si vedono sulla Terra?-
         -Bè i primi tempi escono…fanno cose tipo cenare insieme, passeggiare mano nella mano, vanno a vedere spettacoli…-
         -Dici combattimenti? Quello lo facciamo anche noi…-
         -Ehm no…non combattimenti…cose divertenti!-
         -Cosa c’è di più divertente del vedere un combattimento?-
         -Ascoltare la musica, vedere gente che recita…-
         -Musica? Cos’è la musica?-
         -Non sai cos’è la musica? Non avevate ballato alla festa degli sciamani?-
         -No, da noi non c’è…e gli sciamani suonavano dei tamburi come su Paico. Puoi spiegarmi il significato della parola “musica”?-
         -La musica è un insieme di suoni con un certo ordine. Chi realizza un brano musicale vuole comunicare qualcosa: un pensiero, un sentimento, raccontare una storia e di solito spera che chi ascolta apprezzi e capisca il messaggio…o meglio l’idea iniziale credo che fosse questa, ora non è più così…uno può diventare ricco e famoso se a molti piace la sua musica, a volte la gente nemmeno fa più caso al vero significato del brano musicale-
         -Quindi la gente vende e compra musica?-
         -Sì, però è una forma d’arte…è bello andare a vedere un concerto di musica-
         -Come vengono prodotti questi suoni, ci pensa un computer?-
         -In effetti adesso succede anche così…ma in realtà prima dei computer sono arrivati gli strumenti musicali, degli oggetti che io trovo magnifici. Questi strumenti utilizzati con maestria, producono suoni ordinati e formano la musica, come nel caso dei tamburi, ma il suono è più piacevole. Possono essere anche più di uno alla volta, addirittura fino a cento strumenti tutti insieme-
         -E non fanno un baccano infernale?-
Ṡénza cominciò a ridere.
         -Hai ragione non ti ho spiegato per bene come funziona. Chi compone musica la trascrive con un linguaggio che tutti i musicisti conoscono, anche se parlano lingue diverse, così che quando sono tutti insieme possano riprodurre quel dato brano musicale senza errori-
         -Vorrei tanto vedere e sentire la musica-
         -…se vuoi posso cantarti una canzone…è così che chiamiamo un brano di musica molto semplice-
         -Sono molto curioso…-
Ṡénza pensò a cosa avrebbe potuto cantare e le venne in mente quella ninnananna che le cantava sempre Marta, la sua balia, quando era piccola. Del resto era un pezzo che veniva cantato in tutto il mondo ed in tutte le nazioni, forse sarebbe piaciuto anche a Treodor, per cui dopo tanto che non lo faceva ricominciò a cantare:
         -Dormi do, dormi do in un letto di rose, che tu possa sognare tutto ciò che piace a te…-
         -Non avevo mai sentito qualcosa del genere…è davvero bella la musica e che voce dolce che hai…mi ricorda qualcosa…-
         -E’ la ninna-nanna di Brahams-
         -Chi è questo Brahams, un tuo amico?-
Ṡénza cominciò a ridere e poi gli rispose sorridente.
         -No, è un compositore, cioè colui che inventa la musica. E’ nato e vissuto quando io ancora non ero stata concepita, ma la musica si tramanda e certi pezzi, certe canzoni, non moriranno mai. I loro compositori vivranno sempre nella nostra memoria, finché esisterà la razza umana-
         -Anche i terrestri sono particolari, credo che tu abbia preso il meglio di loro…-
         -Grazie…a me non sembra…-
         -Mi canti ancora questa ninna-nanna ? E così bella…potrei impararla anche io, la canterei ai miei piccoli se mai ne avrò-
         -Che pensiero carino…-
Ṡénza ricominciò a cantare, Treodor chiuse gli occhi, incrociò le braccia dietro la schiena e si godette il suo primo concerto terrestre.
Arrivò l’ora fatidica, le guardie armate di laser entrarono nella cella ed incatenarono i due prigionieri.
         -Seguiteci senza fare storie, vi abbiamo sotto tiro-
         -Di che clan sei?- Chiese Treodor.
La guardia gli rispose impettita:
         -Sono del glorioso clan dei Dhu-
         -Sì un bel clan di bastardi, traditori e codardi-
         -Taci!-
La guardia cercò di colpirlo, ma Treodor gli fermò la mano agilmente, anche se era incatenato.
         -Mi stai antipatico, ma non ti ucciderò…finché non farai qualcosa di veramente sbagliato, allora stai certo che non avrò pace finché non ti avrò infilzato con la mia spada-
         -Treodor lascia stare, i suoi sono sicuramente imprigionati da qualche parte, lo staranno ricattando come fanno con tutti gli altri clan- commentò Ṡénza.
         - Se vi piace fare da servi, continuate pure a lavorare per i Ghu…se pensate che vi porti onore…-
Questa volta la guardia rimase in silenzio, Treodor non aveva tutti i torti.   
I prigionieri furono condotti in una grande sala, quella usata per i festeggiamenti. Whonor sedeva su una specie di trono, indossava uno strano cappello colorato.
         -Ma cosa si è messo in testa quell’idiota!- Commentò Treodor.
         -Che cattivo gusto! E’ strano, i gay ne capiscono di moda di solito- rispose Ṡénza.
         -Stiamo concentrati…-
         -Sì…non preoccuparti ho bene in mente cosa sta per succedere-
Whonor si alzò in piedi come se fosse un vip e tutti cominciarono a battere le mani.
         -Ecco! Le rockstar fanno così di solito- Disse Ṡénza, avrebbe voluto che Tril fosse lì con loro.
         -Le rockstar? Cosa c’entra con Whonor, non è così che chiame le comete sulla Terra?-
         -E ci risiamo! Uno di questi giorni mostrerò a te, Prescilla e Tril cosa sono le rockstar sulla Terra, ma fai conto di vederne una davanti a te. Di solito sono persone molto esibizioniste, però hanno grande carisma e sono artisti, infatti cantano e suonano-
         -Allora Whonor non è una rockstar è solo un fottuto bastardo stronzo-
         -Sì forse hai ragione, nemmeno si sa scegliere i cappelli, direi che non ha l’animo artistico…-
         -Come fai a scherzare in questo momento?-
         -Sono sicura di me!-
         -Non so… non mi convinci-
Ṡénza infatti era agitatissima e cercava di esorcizzare la paura esattamente come avrebbe fatto David, scherzando su tutto. Whonor alzò il braccio destro come per accompagnare il suo discorso.
         -Silenzio prego. Siete un popolo di guerrieri onorevoli ed ho deciso che non potevo privarvi di uno spettacolo senza pari. Tutti quelli che posseggono un apparecchio ricevente potranno vederlo con i propri occhi. Oggi assisterete a qualcosa di veramente unico: la morte dell’onore di Treodor, un Rhu e quindi un acerrimo nemico dei Ghu. Oggi è davanti a me e si prostrerà ai miei piedi perché noi Ghu siamo potenti-
Treodor in un momento di rabbia Gridò:
         -No, non lo farò mai!-
         -Ma se tu stesso mi hai supplicato di risparmiarti la vita un paio di giorni fa, quando eravamo da soli-
         -Sei un bugiardo! Ti ho rovesciato addosso la tua scrivania e tu non sei nemmeno stato in grado di difenderti, hai chiamato le guardie come si chiama la mamma!-
Mentre i due Paichiani discutevano, Ṡénza chiese a Kara la connessione con Pacor.
         - E’ il momento, tutta l’attenzione è focalizzata su Whonor e Treodor-
         -Non vedevamo l’ora Ṡénza! Coraggio e riportatemi le vostre pellacce vive e vegete ok?-
         -Sì lo premetto, ma fallo anche tu!-
         -Non ci tengo a morire, devo ancora vendicarmi!-
Ṡénza tornò al presente e si trovò Whonor che le puntava un’arma.
         -Se tu adesso non ti prostrerai le taglierò la gola-
         -Guardatelo tutti, è così che pensa di guadagnare onore, uccidendo un femmina indifesa!- Disse Treodor.
         -Non è una femmina indifesa! Ha steso molti dei miei guerrieri, è un pericolo per il nostro pianeta e meriterebbe la morte! E’ venuta perché Xiar ci vuole sottomettere!- Rispose Whonor.
Ci fu un mormorio generale.
         -Non è vero, Xiar non lo vorrebbe mai, sono venuta per portare la pace, per aiutare i ribelli a riconquistare il loro pianeta!- Rispose Ṡénza.
         -Zitta o ti uccido!-
         -Poi come convincerai Treodor a prostrarsi?-
         -Credo proprio che non lo farà mai…preparati a morire- Replicò Whonor.
         -Aspetta fermati! Non lo fare…mi prostrerò…- Disse Treodor.
Di nuovo la folla emise un “oh” di stupore.
         -Finalmente ragioniamo-
         -Ma prima ho qualcosa da dire- Aggiunse Treodor.
         -Fa’ in fretta, sono molto impaziente-
         -Mi rivolgo a tutti voi che siete in ascolto. Sono fuggito da Paico perché con mio cugino Pacor e mia sorella Cleria eravamo gli ultimi del mio clan…un clan di valorosi guerrieri i Rhu…per noi non c’è stata misericordia, i Ghu hanno cercato di sterminarci tutti come faranno con qualsiasi altro clan che cercherà di contrastarli. Nessuno di voi è al sicuro perché dei Ghu non c’è da fidarsi…-
         -Se continui così, la tua amichetta è condannata- Lo interruppe Whonor.
         -Solo l’ultima cosa…noi Rhu volevamo creare un consiglio con tutti i clan, saremmo stati tutti uguali, avremmo deciso democraticamente. Abbiamo bisogno che tutto funzioni di nuovo, abbiamo bisogno di scienziati e tecnici. Possiamo rendere Paico di nuovo vivibile, non abbiamo bisogno di conquistare nessun pianeta, tutto quello che ci occorre è qui intorno a noi! Dobbiamo vivere in pace e perdonare…o le guerre non avranno mai fine-
Ṡénza rimase colpita, Treodor era decisamente cambiato, era maturato, anche gli altri avrebbero potuto cambiare, c’era davvero speranza per il pianeta Paico.
         -Non dire sciocchezze, era sicuramente un piano per farci tutti fuori, ma noi Ghu lo sapevamo, ecco perché abbiamo cercato di sopprimervi- Commentò Whonor.
         -Avete ucciso anche i nostri bambini…anche le nostre uova…che colpe avevano loro-
Ci fu un mormorio generale, uccidere le uova era considerato un atto molto grave e da vigliacchi, più che uccidere i piccoli nati.
         -Ci avete ucciso perché siamo più influenti di voi, perché il nostro clan aveva gli scienziati migliori…i migliori tecnici ed i migliori soldati…ci avete sterminato perché eravate invidiosi e ci temevate, non l’avete fatto per il bene di Paico!- Disse Treodor con enfasi.
         -Hai finito? Se avessimo lasciato in vita troppi di voi, si sarebbero vendicati, dovevamo farlo- Replicò Whonor preoccupato.
         -No…tutto questo poteva essere evitato, sarebbe bastato parlare, ragionare…ma voi questo non lo sapete fare…tu non lo sai fare! Tu condurrai tutti loro alla fine…senza scienziati, senza un popolo che si fida di te, non puoi andare lontano!-
         -Adesso basta prostrati o lei muore-
Treodor guardò Ṡénza che gli fece l’occhiolino, lui fece per prostrarsi, Whonor già pregustava il momento, ma all’improvviso arrivò una guardia di corsa.
         -Mio signore, mio signore! I ribelli! Hanno attaccato la pista di atterraggio! Sono tantissimi, stanno vincendo loro, hanno cominciato a danneggiare le navi-
         -Dov’è Xronodor?- Chiese spaventato Whonor.
         -E’ là dove infuria la battaglia, se lo immaginava che avrebbero attaccato presto-
         -Dobbiamo fare qualcosa! Che tutte le nostre forze convergano…-
Whonor non finì la frase, Ṡénza lo disarmò e lo sbatté a terra.
         -Mi dispiace, ma voi non andrete da nessuna parte-
Spezzò le sue catene, la pietra a goccia della tiara di sua madre si illuminò e creò una spada laser con cui infranse le catene di Treodor.
         -Whonor combatti se hai il coraggio! Ṡénza tu pensa al resto!-
Noria era in mezzo alla folla, tolse la spada ad una guardia e la lanciò a Treodor perché potesse difendersi. Le maggior parte delle guardie erano confuse e dopo quel discorso non sapevano cosa fare, quelli di loro che erano Thu, il clan più vicino a quello di Treodor, invece lasciarono la grande sala per andare a liberare i loro familiari e tutti i prigionieri politici. Ṡénza cominciò come al solito a disarmare tutti quelli che mostravano di voler difendere Whonor, cosicché Treodor potesse avere campo libero.
         -Maledetto alzati ed affrontami da vero Paichiano se ne hai il coraggio- Gridò Treodor.
Whonor si alzò e tirò fuori la sua scimitarra.
         -Cosa hai mente? Cosa pensi di poter ottenere così?-
         -Voglio liberare il pianeta, credi che sarei venuto qua da te senza un piano?- Disse Treodor.
Le loro spade si incrociarono ma continuarono a parlare.
         -Non ho mai visto una Xiariana combattere!-
         -Invece è quello che sta facendo ed è solo l’inizio!-
Treodor lo lasciò guardare, Ṡénza aveva atterrato tutte le guardie che si erano opposte a lei ed esortava i civili ad andarsene.
         -Sai cosa farà appena se ne saranno andati tutti?- Disse Treodor.
         -Mi ucciderete?- Replicò Whonor.
         -No qualcosa di peggio! Raderà al suolo il tuo palazzo, l’orgoglio dei Ghu, ciò che aveva resistito per secoli a vulcani e cataclismi, crollerà sotto i pugni di una sola Xiariana, non lo trovi incredibile?-
         -E’ impossibile, come può fare una cosa del genere è femmina e perfino Xiariana, lo dici per distrarmi, combatti codardo!-
Whonor liberò la presa, si allontanò un attimo e si guardò intorno, la maggior parte dei suoi guerrieri erano usciti dalla sala.
         -Dove scappate codardi!?-
         -Signore…i Thu hanno liberato i prigionieri…tutti i clan si stanno rivoltando contro di noi…non possiamo farcela!- Detto questo il soldato scappò.
         -Guardami Whonor! Combatti! Mostrami che hai ancora un po’ di onore!- Disse Treodor e si avventò su di lui. Ma anche se Treodor era più forte, Whonor era più agile, cercava di sfuggirgli tutte le volte. Intanto Ṡénza aveva scacciato l’ultimo Ghu rimasto, controllò Treodor ma se la cavava egregiamente, allora cominciò a perlustrare le stanze per vedere se erano vuote. Finalmente poteva sfogarsi un po’, era stata seduta e sdraiata per più di due giorni, i suoi muscoli reclamavano azione, cominciò così a fare a pezzi tutto quello che le capitava a tiro come una palla da demolizione. Decise di partire dai piani più alti per lasciar modo a Treodor di sfogarsi un po’ prima di farlo uscire dal palazzo. Prese di mira un muro portante, era molto spesso e ci vollero diversi colpi prima di riuscire a frantumarlo.
         -E’ roccia, non sono le mura di cartongesso inglesi o le mura in mattoni foratini della base di Johannesburg- Disse parlando a se stessa ad alta voce.
Ṡénza, quando era sulla Terra, aveva demolito da sola dei palazzi fatiscenti dietro compenso per mantenersi all’università e poi prima di partire per lo spazio aveva raso al suolo la base New Heaven, la prigione dove erano nata a cresciuta. Adesso voleva addirittura spazzare via un intero palazzo Paichiano per rendere giustizia ai suoi amici e sperare che bastasse questo per placare la loro ira verso i Ghu. Non voleva che tutto finisse come al solito, con uno spargimento di sangue inutile, poco male se fosse morto Whonor per mano di Treodor, sarebbe stata legittima difesa. Quando molte delle pareti interne erano in frantumi, Ṡénza passò al tetto, il peso avrebbe sicuramente fatto a pezzi i vari piani, allora si concentrò e parlò a Treodor.
         -Uscite di qui o vi crollerà tutto in testa!-
         -Sì…ma non sarà facile, il maledetto scappa, siamo in un corridoio, non so dov’è l’uscita-
         -Ci penso io!-
Ṡénza formò la freccia Xiariana, uscì sfondando una finestra e cominciò a forare tutti i muri del piano dove si trovava Treodor fino a che non si trovò davanti i due che lottavano agguerriti. Whonor aveva smesso di scappare e con due spade ciascuno cercavano di farsi seriamente del male.
         -Uscite subito di qui, tra un po’ crollerà tutto-
Whonor alzò lo sguardo e si rese conto che Ṡénza aveva danneggiato molte pareti del palazzo.    
         -Per tutti i vulcani! Cosa è successo?-
         -Mi hai fatto arrabbiare! Te lo avevo detto che quando noi Xiariani facciamo qualcosa, lo facciamo per bene! Ed ora fuori di qui!-
         -Perché non vuoi che venga schiacciato dal mio stesso palazzo?- Chiese Whonor e smise di combattere.
         -Troppo facile così! Devi morire per mia mano!- Disse Treodor.
         -Od essere giudicato da tutti i clan per le tue malefatte- Commentò Ṡénza.
         -No…voglio morire qui! Ormai è tutto perduto-
Whonor si diresse di nuovo nella sala delle feste, il cuore del suo palazzo.
         -Ma è impazzito, è tutto pericolante, morirà!- Disse Ṡénza.
         -Non sarà un pezzo di roccia ad ucciderlo deve morire per mano mia!-
         -Fermo Treodor, rischi di morire anche tu! Fermati-
         -Lasciami andare, quel bastardo deve morire e per mano di un Rhu-
         -No ti prego e Pacor? E Cleria? Cosa gli dirò?-
         -Loro capiranno!-
         -No! Non capiranno, fermati-
Treodor cominciò a corre dietro a Whonor, il tetto cominciò a crollare, travi cadevano dal soffitto, la sala delle feste era in macerie. Ṡénza lo inseguì dentro.
         -Cosa fai Ṡénza, torna indietro!- Disse Treodor.
         -Solo se lo farai anche tu!-
         -Non puoi capire, lui ha ucciso la mia famiglia!-
         -Ed ucciderà anche te così, fermati!-
Arrivarono alla sala e trovarono Whonor bloccato a terra, una grossa colonna era caduta su di lui, sicuramente avrebbe perso l’uso delle gambe.
         -Uccidimi Treodor cosa aspetti? Fallo! Uccidi questo gay inutile!-
         -Allora tu davvero…-
         -Sì lo sono, non posso farci niente…non posso amare nessuno, non ho mai potuto amare nessuno e nessuno mi amerà mai, ti prego finisci questa mia sofferenza! Ti supplico!-
Treodor rimase come immobile, come congelato sul posto, intorno a loro tutto crollava a pezzi, Whonor meritava di morire, ma in quel momento era indifeso, quasi provò pietà e per la rabbia gli gridò.
         -Maledetto perché sei scappato qui dentro? Sei solo un codardo!-
         -Non ucciderlo! Non è così che deve pagare!- Disse Ṡénza.
Treodor lo sapeva e rimase in attesa mentre tutto intorno non era che macerie e pareti traballanti.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Eccoci qua! Finalmente Ṡénza si può sfogare un po'! Per chi di voi non ha letto la storia precedente a questa, Ṡénza, che a quel tempo si faceva chiamare Aliya, fingendo di utilizzare dei mezzi pesanti aveva lavorato per conto della ditta “Ti spiezzo in due” per buttare giù palazzi fatiscenti e pagarsi l’università. Sì lo so che è assurdo, ma Ṡénza usando il suo potere empatico aveva convinto il titolare che stava per fallire che a poco prezzo poteva fare il lavoro da sola. Vi è capitato mai di essere così arrabbiati da voler buttare giù un muro o che ne so…radere al suolo la scuola? Ecco diciamo che mi sono sfogata immaginandolo :-P
All’improvviso i Ghu si ritrovano senza alleati e Whonor il loro capo sta per morire…che farà Treodor?
 
Alla prossima
Ciaux

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Capitolo 20
*** Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco ***


Treodor non sapeva cosa fare, era in piedi davanti a Whonor, colui che aveva sterminato la sua famiglia e che adesso supplicava di essere ucciso. La colonna di simil-marmo crollata su Whonor aveva fatto scempio delle sue gambe, ormai il temibile Ghu si era rassegnato alla sconfitta e voleva solo che la sua sofferenza avesse fine. Ṡénza guardò Whonor negli occhi e spinta dal suo lato Xiariano sollevò la colonna.
         -Presto portiamolo fuori di qui! Sarà processato…su cosa aspetti? Vuoi uccidere un essere ormai indifeso-
         -Ecco io non posso…- Commentò Treodor.
         -Lo farò io, presto usciamo!-
Ṡénza come fosse niente si caricò Whonor ormai svenuto su una spalla e con Treodor corse via. Passarono per una breccia nella parete e si gettarono su un prato mentre dietro di loro il palazzo si piegava su se stesso. Un’enorme nuvolone di polvere li ricoprì da capo a piedi e dovettero continuare a correre perché pezzi di roccia continuavano a cadere verso di loro. Ṡénza aveva distrutto un palazzo enorme, Treodor nemmeno ci poteva ancora credere. Quando finalmente furono al sicuro si fermarono a riprendere fiato.
         -Come diamine hai fatto?- Chiese Treodor.
         -Sciocchezze, tu non lo sai, ma quando ero sulla Terra ho lavorato per una ditta di demolizione, la “Ti spiezzo in due”, il nostro slogan era: “prezzi rasi al suolo come i vostri palazzi quando avremo finito il nostro lavoro!”-
         -E a che serviva demolire i palazzi…no, non dirmelo, non voglio sentire nessuna stupida storia terrestre ed incomprensibile…mi vuoi dire perché lo hai salvato?-
         -Perché ho avuto pena per lui…lascia che venga processato e che paghi per quello che ha fatto…ti assicuro che sarebbe più facile morire…-
         -Non avevo mai ragionato in questo modo…tu dici che soffrirebbe di meno morendo?-
         -Sì certo, tutto finirebbe subito-
         -Allora perché non torturarlo per anni-
         -Perché siete sempre così rozzi ed incivili? La prigionia è una tortura morale e credo che sia la migliore soluzione-
         -Dì la verità, ogni vita per te è preziosa…-
         -Sì…è più forte di me…deve essere il mio lato Xiariano…se non lo avessi salvato, mi sarei sentita in colpa a vita…-
         -Cosa faresti all’uomo che ha ucciso i tuoi cari se lo avessi tra le mani? Non puoi capire…-
         -Sì che posso, il dottor William Spellman ha lasciato che i miei genitori morissero-
         -E cosa gli hai fatto?-
         -Non l’ho ucciso…gli sono entrata nella testa e l’ho fatto impazzire…bè non sapevo che lo stavo facendo, ma così è successo…volevo solo spaventarlo…-
         -Sono io che faccio fatica a capirti…-
         -Il dottor Spellman l’ha fatto perché era geloso…anche lui come mio padre era innamorato di mia madre Feidor…non l’ha fatto per pura cattiveria…era accecato dai sentimenti…sbagliati, ma sempre sentimenti-
         -E Whonor allora che scusa ha?-
         -Come, non lo capisci?-
         -Voleva il potere! Non mi sembra una buona scusa-
         -Non è solo questo…in realtà in fondo al suo cuore voleva essere libero di amare come te, voleva il potere di cambiare le cose…scommetto che è sempre stato solo e che non ha mai avuto un compagno perché lui era un membro importante del clan dei Ghu, sai anche tu che non poteva essere se stesso-
         -I gay non vengono uccisi…possono vivere, nessuno gli vieta nulla-
         -Ma sono esclusi dalle cariche importanti perché non possono allargare il clan, perché non hanno figli-
         -Ed io non potevo deludere mio padre- Disse Whonor che aveva ripreso conoscenza.
         -Non voglio sapere le tue miserie!- Gli rispose a muso duro Treodor.
         - …ascoltalo Treodor…-
         -Mi fece promettere sul letto di morte di dare un ordine a questo mondo distrutto da cataclismi ed eruzioni…e non potevo farlo se fossi stato me stesso…poi ho sperato dentro di me che una volta avuto il potere avrei potuto essere anch’io felice come gli altri…-
Whonor smise di parlare, le sue gambe erano rotte ed ora a freddo cominciava a sentire dolore, si sistemò in una posizione più comoda e lanciò un lamento, poi si ricompose ed aggiunse:
         -Perché mi hai risparmiato Ṡénza?-
         -Perché la vita è un dono importante! Hai sbagliato tutto fino ad ora, ma puoi rimediare-
         -Non lo so…-
         -Non mi sembra il momento di pensare alla sua redenzione, cosa sarà successo alla pista di atterraggio? Contatta Pacor- Disse Treodor che non era pronto a perdonare.
         -Kara ci sei?-
Ṡénza non ebbe risposta.
         -Vado a controllare, Kara non risponde!-
Fece per formare la sua navetta con l’ausilio della tiara ma le venne un forte mal di testa.
         -No…non adesso!-
         -Che succede Ṡénza?- Chiese Treodor.
         -Le convulsioni…tra poco avrò un attacco e non ho le capsule con me…ne avevo un po’ nel bracciale, sono anche nella casa-nave su Mora…-
         -Whonor dov’è Xronodor?  Ha il tuo bracciale Ṡénza ed anche il mio! Parla maledetto!-
         -E’ alla pista di atterraggio ve l’ho detto, vi giuro che è lì-
         -Come facciamo è lontanissima- Disse Treodor.
         -Forse qualcuno dei miei mezzi ad Ergon si è salvato, le guardie hanno una specie di rimessa qui vicino, è fuori dal palazzo, sono sicuro che troverete qualcosa d’intatto, andate a sud delle macerie-
         -Grazie Whonor, torneremo- Disse Ṡénza, mentre Treodor la prendeva in braccio e correva verso la rimessa.
         -Non posso credere che quell’essere spregevole ci stia aiutando…- Commentò Treodor.
         -Nessuno è veramente buono, nessuno è veramente cattivo…è tutta questione di scelte, l’ho imparato sulla Terra-
         -Ho bisogno di pensarci su…tu come stai?-
         -Abbiamo poco tempo…-
         -Che succede se non troviamo il farmaco?-
         -Non è mai successo che fossi senza farmaco e prima del farmaco credo che mi sedassero, quindi se non troviamo il bracciale, dovrai addormentarmi in qualche modo…altrimenti il mio cervello si rovinerà ed io rimarrò un vegetale-
Arrivarono alla rimessa dei mezzi Ergon e ne trovarono uno ancora tutto intero.
         -Siamo stati fortunati, vieni, tieniti a me-
Montarono come in sella ad una moto e partirono a razzo, in poco tempo avrebbero raggiunto la pista di atterraggio, Treodor stava spingendo al massimo.
         -Tieni duro, hai capito?-
         -Sì…-
Ṡénza riuscì a trattenere gli spasmi, arrivarono nel campo di battaglia e furono felici di vedere che i ribelli avevano vinto, alcuni scienziati medici prestavano i primi soccorsi, Pacor stava parlando con Lonodor, ma non sembravano molto allegri.
         -Pacor! Sei vivo! Che cosa succede, perché quelle facce?- Chiese Ṡénza.
         -Xronodor è fuggito con la nave madre e con alcune ammiraglie, non siamo riusciti a fermarlo! Non me ne sono nemmeno accorto, stavo combattendo! Quel bastardo quando ha visto che era tutto perduto ha preso il recuperabile ed è partito, starà andando su Vera me lo sento-
         -No, dobbiamo fermarlo! Ha portato i nostri bracciali con sé di sicuro-
Ṡénza cominciò a tremare come una foglia, Treodor la afferrò prima che cadesse a terra.
         -Cosa devo fare? Dimmelo-
         -Se-seda-dativo pre-presto-
Ṡénza era scossa da forti convulsioni Treodor la reggeva appena e cominciò a gridare:
         -Presto un medico, subito, occorre un sedativo vi prego! Fate presto-
Accorsero subito alle grida, ma il medico disse:
         -E’ Xiariana...non sappiamo che effetto le farà-
         -Maledizione cosa possiamo fare?…se non interveniamo morirà comunque- Commentò Treodor preso dal panico.
         -Proverò con una dose minima, tenetemela ferma-
Il medico iniettò un po’ di sedativo, ma Ṡénza continuava a tremare.
         -Proverò con un'altra dose-
         -Se la uccidi…-
         -Non posso fare altro mi dispiace…non conosco la fisiologia Xiariana…dimmi tu cosa devo fare-
Gli spasmi erano sempre più forti e frequenti non c’era molto da fare, Treodor non poteva più vederla soffrire così.
         -Va bene procedi…non ti ucciderò se muore, svelto!-
Alla seconda dose Ṡénza cominciò piano piano a calmarsi, le convulsioni cessarono lentamente, Treodor l’abbracciò stretta.
         -Ti prego non morire…-
         -Portiamola al riparo, se tollererà il sedativo si salverà…non resta che aspettare- Commentò il medico dispiaciuto.
         -Ed ora che faremo?- Chiese Pacor.
         -Non abbiamo navi a disposizione, non subito…possiamo solo sperare che Ṡénza si rimetta, altrimenti per Tril, Cleria e tutta Vera non ci sarà nulla da fare- Disse Treodor mentre teneva in braccio Ṡénza.
         -Cosa può fare Ṡénza contro la flotta di Xronodor?- Chiese Pacor.
         -Ha raso al suolo il castello dei Ghu a pugni…forse qualcosina può fare-
         -‘Azz…sapevo che è forte…ma quelle mura erano spesse…ma un momento…e Whonor?-
         -E’ rimasto al palazzo…è ferito gravemente alle gambe, andatelo a recuperare, subirà un processo-
         -Perché non lo hai ucciso?-
         -E’ grazie a lui se Ṡénza ha una speranza di vivere…guai a chi lo uccide…lo voglio vivo…chi oserà fargli del male se la vedrà con me! Sono stato chiaro?- Rispose Treodor.
Tutti rimasero senza parole, mentre Treodor si dirigeva con Ṡénza tra le braccia verso un riparo, la
poneva con delicatezza su un giaciglio improvvisato e si sdraiava accanto a lei.
Nello stesso tempo, ignari di tutto, Tril e Cleria aspettavano Frero e Pepa nella grotta. I due Verani sarebbero dovuti tornare con provviste e nuove informazioni sul caso di omicidio del principe.
         -Non mi fido di quel Frero…-
         -C’è Krio con loro, vedrai che non faranno scherzi- disse Tril.
In quel momento lo pseudofelino balzò davanti a loro, cominciò ad agitare la coda come un pazzo mentre si muoveva senza posa avanti ed indietro nella grotta.
         -I Verani sono venuti a prenderci?-
Krio alzò e abbassò la coda, voleva dire sì.
         -Lo sapevo che quel Frero era un traditore-
         -Cleria, dobbiamo raggiungere la Bluer-
Appena fuori dalla cascata si trovarono davanti un piccolo esercito di Verani, ma Pepa e Frero non erano con loro. Gli puntarono le loro armi sciamaniche ed uno di loro disse:
         -Arrendetevi alieni, non potete scappare all’infinito!-
         -Perché no? Per che lo dici tu, stupido nanerottolo bigotto?-
         -Calmati Cleria-
         -Lasciami fare, li sistemo io-
         -Non puoi- le parlò direttamente nella mente- Non possiamo farcela, sono troppi e sarebbe spreco di energia, cerchiamo di distrarli e scappiamo con le frecce- Poi Tril si rivolse a Krio -Vedi cosa puoi fare per prendere un po’ di tempo, senza farti uccidere-
         -Ok ma nel mentre…perché non fate finta di litigare?- Per la prima volta Krio gli rispondeva con pensieri netti, ma Tril non aveva tempo di rimanere sorpreso, doveva agire.
         -Ehm ti dicevo…Cleria…che non puoi perché non hai le armi con te! Se ci fosse stata Ṡénza avrebbe saputo cosa fare! Lei è migliore di te!-
         -Lo sapevo! Lo sapevo! Lo hai sempre pensato, perché lo dici solo ora? Ti sei già stufato di me, di’ la verità!-
         -Bene, così va bene, però devi essere più esasperata altrimenti non li spaventi abbastanza-
         -Cosa stai dicendo?- Rispose Cleria stupita.
         -Arrabbiati di più è un piano di Krio!-
         -Di Krio?-
         -Sì, fa’ come ti dico, arrabbiati come se quello che ho detto fosse vero!-
         -Ma non è vero?-
         -Certo che no!-
Cleria fece un sorriso enorme che trasformò in un finto ghigno di rabbia e cominciò a spintonare Tril.
         -Allora come la mettiamo? Che farai ora? Correrai da lei? Mi dispiace, non puoi perché siamo prigionieri di questi nanerottoli vigliacchi!-
         -State calmi voi due, alzate le mani e consegnatevi a noi, non vi faremo del male- Disse uno dei Verani.
         -Taci piattola, non vedi che sto litigando con mio marito?-
         -Ma ecco… io avrei degli ordini…-
         -Dopo! Adesso devo risolvere una questione-
         -Fai piano Cleria, non sono un Paichiano, mi fai male!-
         -Prova a ripetere che lei è migliore di me e lo vedi come ti riduco-
Le guardie Verane si guardarono tra di loro stupite mentre Cleria le dava di santa ragione a Tril, proprio in quel momento Krio fece un balzo e disarmò un paio di nanerottoli. Era il momento, i due fidanzatini scatenati formarono le navette grazie ai bracciali e mentre prendevano il volo avvolti dai cristalli neri, Cleria afferrò lo psdeudofelino. In pochi istanti sparirono nel cielo stellato lasciando i Verani con un palmo di naso.
         -Ma c’era bisogno di picchiarmi sul serio?- Disse Tril quasi mugolando.
         -Non ti stavo picchiando, erano carezze vigorose!-
         -Non è vero, le conosco le tue carezze, mi picchiavi per quello che ho detto, anche se non lo pensavo!-
         -Secondo me un po’ lo pensi!-
         -Te l’ho detto, Ṡénza è un guerriero incredibile, non c’è nessuno come lei. Ma tu conti molto di più per me, senza di lei potrei vivere, senza di te no…non più-
Cleria rimase senza parole, era la prima volta che qualcuno le faceva una dichiarazione d’amore così seria.
         -Ecco io…ok va bene…scusami…cosa facciamo ora?-
         -Seguimi, ti ho inviato le coordinate, andiamo a riprenderci la Bluer-
Passarono sfrecciando sulla pista di atterraggio vicino alla capitale come rondini di primavera e videro che la Bluer era ancorata al suolo e sorvegliata.
         -Maledetti nanerottoli- Commentò Cleria.
         -Atterriamo dentro il bosco e vediamo cosa possiamo fare-
Una volta toccato terra, cercarono di avvicinarsi il più possibile alla Bluer per vedere quante guardie fossero presenti.
         -Sono tanti e l’hanno ancorata bene, se la richiamo con il bracciale si rompe lo scafo…e noi non possiamo andarcene da Vera con le frecce, non abbiamo abbastanza zirconi-
         -Vorrei tanto avere tra le mani Pepa e Frero, allora vedresti come si picchia qualcuno a dovere!-
         -Purtroppo abbiamo un altro problema da risolvere…Rol cercherà di fare del male a Prescilla…dobbiamo fare qualcosa…mi consulterò con Kara-
Kara non rispondeva, era nella testa di Prescilla e cercava di risvegliarla, non sentì né la richiesta di aiuto di Ṡénza, né quella di Tril.
         -Prescilla torna in te! Tutta Vera ha bisogno di te! Reagisci-
         -No…lasciami in pace, non ce la faccio, la realtà è un incubo-
         -Devi richiamare i regnanti, Rol si sta comportando da tiranno, vuole far uccidere Cleria e Tril, non puoi permetterlo! Se non interverrai manderò degli Xiariani a prenderli e la nostra amicizia secolare avrà fine. Tu sai cosa succederà, sarà la guerra con Terzia e nessuno vi aiuterà se arriveranno i Paichiani!-
         -Non servirà a nulla il mio intervento, se mi sveglio Rol cercherà di estorcermi con la forza il luogo dove riposano i regnanti e sarà davvero la fine-
         -Se Ṡénza fallirà, arriveranno tre Xiariani corporei, leggeremo le vostre menti, verremo meno al patto… avvertiremo tutta la Trixtar che non siete più dei popoli pacifici e che non sarete più sotto la nostra protezione. In questo modo tutti gli alti pianeti abitati nostri alleati vi escluderanno dalle loro rotte commerciali e sarete isolati. Tutto questo accadrà anche perché tu hai impedito che leggessi le vostre menti e sarà anche responsabilità tua-
         -Mi dispiace Kara, ti capisco…ma non posso svegliarmi…tutte le mie speranze sono riposte in Ṡénza-
Prescilla interruppe la comunicazione e Kara dopo secoli di pace dello spirito provò un sentimento di frustrazione mai provato prima, mentre la rabbia ormai l’accompagnava da qualche giorno. Cercò Tril forse avrebbero potuto salvare Prescilla.
         -Tril!-
         -Kara finalmente!-
         -Tu e Cleria dovete salvare Prescilla è caduta in catalessi, non vuole svegliarsi perché ha paura di Rol-
         -Vorrei, ma come facciamo? La Bluer è assediata ed ancorata al suolo, senza la mia nave non possiamo portarla in salvo ed aspettare Ṡénza al sicuro…ma piuttosto come sta Ṡénza, cosa sta succedendo su Paico?–
         -Sto provando a contattarla…ma non risponde…-
         -Come non risponde…?-
         -Proverò con Treodor non sarà facile perché non ha poteri telepatici… ci vorrà del tempo perché i Paichiani hanno una mente poco aperta, ti ricontatterò quando saprò qualcosa-
Tril guardò Cleria sbigottito.
         -Che succede, cosa ti ha detto Kara?- Chiese Cleria.
         -Ṡénza…non risponde…e Prescilla non vuole uscire dal coma…-
         -Cosa facciamo?-
         -Aspettiamo…-
         -No mio caro, non è quello che farebbe un Paichiano. Krio tu sai dove vive Frero! Portami lì, voglio sapere cosa gli è successo-
         -Non credo che sia il caso- Rispose Tril.
Krio miagolò e cominciò a muovere la coda, allora Tril appoggiò una mano sulla sua testa ed ascoltò i suoi pensieri.
         -Vi condurrò lì, Pepa non voleva tradirvi, ma Frero aveva paura, non so cosa sia successo esattamente, li ho aspettati fuori dal palazzo ed ho sentito che litigavano tra di loro-
         -Va bene andiamo, ma staremo molto attenti e non ci faremo prendere perché qualcuno vuole agire di impulso, vero Cleria?-
         -Hai capito Krio?- Disse Cleria rivolta allo pseudofelino facendo da scarica barile. Krio scosse la testa e s’incamminò nel bosco, Tril e Cleria subito dietro di lui.
 
Su Paico la situazione era stranamente stabile, tutti i capi clan avevano deciso di riunirsi e decidere una punizione esemplare per i Ghu ed i loro più grandi alleati: i Dhu. Tutto però senza giustizie sommarie e ritorsioni verso i più deboli come vecchi, bambini e uova. Pacor stava partecipando attivamente già da due giorni perché tutto avvenisse nel modo più pacifico possibile. Treodor si era dato disponibile, ma passava molto tempo accanto a Ṡénza che era ancora addormentata, i medici avevano suggerito di parlarle per vedere se uno stimolo esterno l’avrebbe aiutata a reagire.
         -Ciao Ṡénza come va oggi?…forse stenterai a credermi, ma i Paichiani si stanno comportando in maniera esemplare e tutti i clan si stanno organizzando per discutere. Non vogliono più combattere, avevi ragione i tempi sono maturi, quando ci saranno tutti vorrei proporre un’alleanza con Xiar e chiedere che Kara vegli su di noi, come fa con tutti gli altri pianeti pacifici della Trixtar-
Ṡénza non rispondeva e respirava così lentamente ed impercettibilmente da sembrare morta.
         -Ti prego…svegliati…Tril e Cleria hanno bisogno di te…io ho bisogno di te…-
Le prese la mano tra le sue e la strinse forte.
         -Ti prego apri gli occhi, parlami!-
         -Treodor!-
         -Chi ha parlato?-
         -Sono Kara è stato difficile contattarti sei molto lontano…cosa succede? Perché Ṡénza non mi risponde?-
         -Kara! Abbiamo vinto contro i Ghu e tutto procede bene, ma Ṡénza ha avuto una crisi, non avevamo il farmaco con noi ed ora è svenuta da un giorno intero e non riprende conoscenza…ma c’è dell’altro, delle navi Paichiane sono dirette su Vera, sono partite da un giorno, se conoscono le coordinate del tunnel spaziale arriveranno da voi in cinque giorni, Xronodor è sulla nave madre ed ha con sé il supercannone a ioni…farà una strage!-
         -E’ terribile… non possiamo far nulla...nessuno crederà a Tril e Cleria, sono stati accusati di aver ucciso Shara…mentre Prescilla è entrata in catalessi e non c’è verso di farla svegliare. Rol ora governa Vera-
         -Che casino allucinante! Abbiamo bisogno dell’aiuto dei Verani, anche se Ṡénza fosse sveglia non può fare molto da sola -
         -Invece sì…tu non sai cosa è in grado fare…-
         -L’ho vista distruggere un palazzo con le sue uniche forze…ma non può fermare la nave madre…è impossibile!-
         -Sì che può, cerca di svegliarla!-
         -Le parlo di continuo, ma sembra non reagire-
         -Insisti, falla arrabbiare-
         -Che cosa?-
         -Sì provocala, sento un qualcosa dentro di lei, non riesco ad avere una connessione ma posso avvertire che sta cercando di reagire, continua a parlarle-
         -Lo farò-
Treodor sollevò Ṡénza, la mise a sedere appoggiandola ad un cuscino ed anche se lei sembrava una bambola di pezza, le parlò.
         -Ascoltami bene: abbiamo bisogno di te, quindi tu ora ti svegli e muovi quel culo da Xiariana troppo perbenista! Mi hai sentito? Sì parlo con te, adesso basta fare la pappamolla! Dici di essere tanto forte e poi crolli alla prima difficoltà-
Ṡénza non reagiva e stava scivolando di lato piano piano, lui l’afferrò e la sistemò nuovamente, era solo l’inizio, aveva tante cose da sbatterle in faccia.
         -Ho capito tutta questa storia di te e David. Fai tanto la terrestre corretta, monoandrica e fedele. E’ tutto un bluff! Non è vero che sei fedele a lui, la verità è che hai paura! Hai paura di lasciarti andare, di essere felice! Perché se dovesse accadere a poi ti portassero via tutto di nuovo, tu non potresti sopportarlo! Ammettilo! Dillo che è così-
Gli occhi di Ṡénza si dischiusero appena, ma Treodor era troppo preso dall’enfasi del suo ragionamento e continuò a parlare.
         -Tu dici di non essere perfetta, ma ti comporti come se ti ritenessi tale! Noi per te siamo solo dei guerrieri rozzi e barbari, non valiamo nulla, invece sei esattamente come noi ed hai paura di tutto, di combattere, di sbagliare, di amare…tu hai paura che se ti lasciassi conquistare da me diventeresti come una di noi! Una barbara, ma in realtà tu sei già esattamente come noi ed hai paura, tanta paura!-
Ṡénza spalancò gli occhi ed anche se era debole ripose alla provocazione.
         -E’ vero, è così! Sono come voi, non sono un essere perfetto! Ho una paura dannata di quello che potrei sentire se ti lasciassi avvicinare troppo! Poi tu mi abbandoneresti per una tua simile, per tante tue simili…ed io avrei tradito David per nulla!-
Ṡénza cominciò a piangere.
         -Ṡénza ti sei svegliata! Non ci posso credere ha funzionato! Ma…allora ti piaccio-
         -Sei uno stronzo!-
         -No scusami, scusami non volevo dire tutte quelle cattiverie, ho esagerato…bè in parte sono vere, ma tu non sei come noi, tu sei perfetta, sei meravigliosa, l’ho detto per farti arrabbiare…ed ora sei sveglia, non sai come sono felice-
Treodor afferrò Ṡénza, la baciò con passione mentre le accarezzava i capelli e la schiena, poi la lasciò prendere fiato.
         -Come ti senti? Non mi hai ancora lanciato su Mora con un calcio, per cui credo che tu sia veramente debole-
Ṡénza invece di arrabbiarsi sorrise.
         -Sì mi sento debole…ma ora calmati e non prendere quel bacio per un fidanzamento, ok?-
         -…su Paico lo sarebbe…ma lasciamo perdere. Tu sapevi che Tril e Cleria sono stati accusati di omicidio?-
         -Sì…-
         -E perché non me lo hai detto?-
         -Perché l’ho saputo prima della “festicciola” di Whonor, non volevo che tu fossi turbato, te lo avrei detto dopo…ma tu come lo sai?-
         -Kara è entrata in contatto con me perché con te non riusciva…sapevi che Prescilla non vuole uscire dalla catalessi per paura di Rol?-
         -No…è un guaio…ma Tril e Cleria?-
         -Stanno bene, si sono nascosti, ma non possono fare molto sembra…mi dispiace dirlo ma tutto dipende da te…-
         -Lo so, devo mangiare qualcosa e partire subito, ho bisogno della vostra casa-nave, devo raggiungere e fermare Xronodor…-
         -Tutto da sola?-
         -Ce la farò!-
         -Verrò con te!-
         -No! Tu devi restare qui a guidare gli altri clan, sono sicura che contano su di te-
         -Ritornerò, resterà Pacor, abbiamo parlato ed abbiamo deciso di chiedere l’aiuto e la protezione di Xiar, lo dirà lui anche a nome mio quando faranno la riunione di tutti i clan…-
         -Non puoi mancare alla riunione!-
         -Cleria è su Vera! Non posso restare qui con le mani in mano, lo capisci? E poi finalmente saremo liberi perché salverò la vita a Tril, saremo pari e non avrò più doveri verso di lui-
         -Va bene…va bene-
Ṡénza cercò di alzarsi ma non ci riuscì.
         -Mi sento così debole-
         -Resta qui, ti porto qualcosa da mangiare, devi rimetterti in forze-
Treodor corse a prendere del cibo per Ṡénza, intanto Kara poteva finalmente connettersi con lei.
         -Te la senti veramente di affrontare quelle navi? Non lo hai mai fatto- Disse Kara.
         -Che problema c’è, entrerò passando attraverso il metallo e distruggerò i motori e le armi, non potranno fare niente, nemmeno si accorgeranno della mia presenza all’inizio-
         -Non devi rimetterci la vita…Feidor è molto preoccupata per te, voleva che inviassi subito alcuni di noi per salvarvi, ma dovevo darti la possibilità di esprimerti. Credo che maturerai ulteriormente dopo questa esperienza. La pace e la tranquillità di Xiar non fanno attivare i chip, mentre il dolore e le prove della vita lo faranno di certo-
         -Bene, vorrà dire che sarà ancora più utile-
         -Sì, ma non servirà a nulla se dovessi morire, ricordatelo-
         -Starò attenta-
Treodor tornò con della frutta strana e con la zuppa che piaceva a Ṡénza, l’avrebbe abbracciata e baciata di nuovo ma si trattenne.
         -Allora quando partiamo?- Chiese Treodor.
         -Quando avrò finito di mangiare- Rispose Ṡénza con la bocca piena.
         -Non vuoi aspettare ancora un po’?-
         -Non posso!-
         -Ok, ma mi farò prestare il bracciale di Pacor e ti porterò io alla nave-madre-
         -Va bene-
         -Vado a parlare con Pacor torno subito, partiremo appena lo vorrai tu-
         -Partiremo quando tornerai qui-
         -Come vuoi…a dopo-
Treodor spiegò la situazione a Pacor, che gli cedette il bracciale Xiariano, non c’era tempo da perdere.
         -Vai e salva Cleria…e non provare a morire o te la farò pagare cara, sono stato chiaro?- Disse Pacor con voce quasi rotta.
         -Ehm…sì chiarissimo, ma tu fai le cose per bene, se ti fanno arrabbiare conta fino a dieci prima di agire!-
         -E questa che stronzata è?- Rispose Pacor.
         -Me l’ha suggerita Prescilla quando facevamo le sedute di meditazione-
         -Era meglio se non me lo dicevi…non è che mi diventi come Tril?-
         -Ma non dire castronerie! Fai come ti ho detto! Fai come se io fossi qui! Tornerò con Cleria prima possibile, solo allora potranno cominciare i processi. Per ora assicurati che tutti i nostri prigionieri ci arrivino vivi, voglio un comportamento civile, credi di riuscire a farlo tu per primo?-
         -Sì Treodor, lo farò-
         -Bene, prenditi cura di Paico ci vediamo presto!-
         -Speriamo che non sia nell’altra dimensione…da morti!-
Treodor abbracciò il cugino e tornò da Ṡénza.
         -Sono pronto e tu?-
         -Sì-
Ṡénza lo abbracciò e lui rimase un attimo sorpreso.
         -Cosa aspetti? Attiva la freccia con il bracciale- Chiese Ṡénza.
         -Scusami…non mi abbracci spesso…-
         -Capita di sbagliare qualche volta-
Ṡénza gli fece l’occhiolino e subito una miriade di cristalli li avvolse, la struttura a forma di freccia ruotò di novanta gradi e partì a razzo squarciando la tenda in due.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
A quanto pare Whonor non è poi così male…siamo tutti un po' cattivi ed un po' buoni…
Intanto la perfetta Ṡénza non è poi così perfetta. Senza la protezione di Xiar il suo difetto più grande è tornato a darle problemi. Quando viene sottoposta a troppo stress il suo fisico reagisce con delle convulsioni che se non vengono bloccate in tempo possono danneggiarle il cervello. Nella testa Ṡénza ha un cervello in parte umano ed in parte Xiariano e sembra che l’accostamento non sia proprio perfetto, anche se forse sono stati proprio gli umani a renderlo così per controllarla…per il momento non ho deciso quale sia la verità. Ad ogni modo la nostra eroina ha bisogno di un farmaco per tornare in forma.
Treodor per svegliarla ha un po' esagerato ma ha tirato fuori quello che Ṡénza forse non voleva ammettere…
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 21
*** Getta Prescilla dalla finestra! ***


Tril, Cleria e Krio camminavano a passo spedito nel bosco da più di mezz’ora, era calata la notte e videro in lontananza una luce accesa, era una finestra illuminata nella casa di Frero. Passarono silenziosi in mezzo al campo di simil-mais e si appostarono sotto il davanzale. I due Verani discutevano.
         -Terrai ancora il broncio per molto tempo?- Diceva Frero.
         -Sì…- Rispose Pepa.
         -Abbiamo ottenuto subito quello che volevamo, il tuo matrimonio è annullato ed ora possiamo stare insieme-
         -E di questo sono felice Frero…ma se avessero ragione loro? Se Vera fosse in pericolo…li abbiamo venduti…anzi per dirla tutta…li ho quasi uccisi e poi li abbiamo venduti a Rol…-
         -E’ stata la cosa migliore! Hai visto come è aggressiva quella Paichiana?-
         -Non è diversa noi, anch’io avrei fatto qualsiasi cosa per i figli di mia sorella-
         -Non ti paragonare a quella barbara, brutta e secca-
Tril afferrò subito Cleria prima che entrasse di prepotenza e facesse scempio di tutto quello che le sarebbe capitato a tiro.
         -Calma Cleria! Mantieni la calma, siamo alieni per loro, come a te sembrano brutti, anche noi gli sembriamo brutti-
         -Non senti mai dire questo di Ṡénza-
         -Ma lei è Xiariana, tutti venerano gli Xiariani e poi è chiara come loro, in forma umana…-
         -Anche di lei hanno detto che è troppo alta e secca-
         -Esatto, quindi non ti devi arrabbiare…-
         -Non hanno mai detto che è brutta-
         -Amore ti prego, non fare la bambina ed ascoltiamo-
Pepa portò in tavola la cena, si sedette, sospirò e chiese a Frero.
         -Davvero c’è una camera segreta nella stanza del principe?-
         -Ti dirò di più, c’è anche un passaggio segreto. Se c’è davvero un’aliena ha usato quel passaggio, ha ucciso il principe ed è venuta via senza che nessuno la vedesse-
         -Se non sei stato tu, chi l’ha portata quest’altra aliena?- Disse Pepa con le braccia incrociate, non le piaceva questa storia di traffici di femmine da altri mondi.
         -Secondo me è una Paichiana che si è introdotta di nascosto…-
         -Allora è stato Xronodor davvero ad orchestrare tutto!-
         -Penso di sì, forse non c’è nemmeno un’aliena di mezzo, forse è stato proprio Xronodor, l’ha ucciso lui!-
         -Ma perché? Erano amici- Commentò Pepa.
         -Forse hanno litigato per qualche femmina!-
         -Non so, mi sembra troppo banale…-
Tril guardò Cleria con intesa e le disse sussurrando.
         -Se non altro, hanno capito che non siamo stati noi ed hanno ottenuto quello che volevano, proviamo a chiedergli aiuto, sono sicura che Pepa non dirà di no- Disse Tril.
         -Ok, ma se non collaborano posso picchiarli?-
         -No che non puoi!-
         -Un pochino…-
         -Un pochino? Lo sai che sei violenta? Forse troppo per me!-
         -E dai, sono solo frustrata perché non possiamo fare un bel niente!-
         -Adesso noi andiamo da loro, tu fai parlare me…Ehi ferma! Non dalla finestra, bussiamo alla porta!- Tril aveva fatto appena in tempo a bloccare Cleria.
         -E se non ci aprono?-
         -Allora sfonderai la porta, contenta?-
         -Così si ragiona!-
         -Krio tu farai la guardia fuori-
Tril e Cleria con nonchalance arrivarono davanti alla porticina della casa dei due Verani, sembrava la casa dei sette nani, ovviamente ad insaputa di tutti loro che nemmeno potevano sapere chi fossero i sette nani. Bussarono e dopo pochissimo sentirono rispondere Pepa.
         -Chi è? Ma caro aspettavi visite?-
         -Sono Tril-
         -Tril? Vai via sei ricercato! Frero sono venuti a prenderci!-
         -Apri o sfondiamo la porta, sappiamo che sapete la verità-
Pepa aprì la porta, aveva lo sguardo colpevole.
         -Entrate presto…-
Tril e Cleria furono invitati a sedersi, Pepa gli portò quel succo di simil-mirtillo che beveva sempre Ṡénza. Frero invece era in piedi, teso, guardava la sua arma sciamanica appoggiata al lato opposto della stanza.
         -Non ci provare nemmeno Frero, tu non prendi il laser ed io non ti corco di botte- Disse Cleria scura in volto.
         -Cleria per favore…siamo qui perché vogliamo salvare Vera!  Xronodor sta arrivando con delle navi Paichiane e vi conquisteranno…non avranno nessuna pietà! Dovete aiutarci a liberare Prescilla, lei farà tornare i regnanti e Rol dovrà farsi da parte. Dobbiamo trovare il modo di combattere i Paichiani- Disse Tril con tono accorato.
         -Non basterà dire tutta la verità a Rol?…Prescilla è supersorvegliata!- Chiese Pepa.
         -Lui non sa che Xronodor vuole conquistare Vera, lui crede che verrà per allearsi e conquistare i Terziani- Rispose Tril.
         -Cioè Rol vuole fare guerra ai Terziani?- Chiese Frero.
         -Sì…noi crediamo che Xronodor lo abbia convinto che potrà diventare lui il re di Vera con il loro aiuto ed in cambio i Paichiani si prenderanno Terzia con i loro asteroidi ricchi di Ergon- Rispose Tril e Cleria continuò il discorso.
         -La cosa allucinante è che anche Kelo, il regnante di Terzia, crede di avere un accordo con Xronodor. Governerà su Terzia a vita ed in cambio i Paichiani conquisteranno Vera. Ma la verità è che quel bastardo del clan dei Ghu si prenderà tutto e forse vi ucciderà tutti, se non vi farà schiavi-
Pepa l’ascoltava a bocca aperta, Frero guardava a terra e si mordeva il pollice.
         -Io gli credo Frero…Rol si comporta come se il trono fosse suo, dobbiamo aiutarli-
         -Ci ha permesso di stare insieme…per te ho fatto tutto quello che voleva il principe, Rol e Xronodor ed ora ti vuoi mettere nei guai?-
         -Se hanno ragione sarà la fine per tutti noi…-
         -E se mentissero?-
         -Allora perché non sono venuti a vendicarsi? Li abbiamo traditi e abbiamo cercato di ucciderli…-
         -Perché vogliono conquistare Vera con il nostro aiuto, semplice…-
Cleria si trattenne dal prenderlo a calci, Tril la guardava con biasimo.
         -E perché vogliono liberare Prescilla?- Chiese Pepa al suo Frero.
         -Per ucciderla e poi ucciderano Rol!-
         -E poi vi uccideremo tutti fino ad uno e faremo un bel barbecue con i vostri culoni grassi! Che te ne pare Tril?-
         -Cleria ti prego, potrebbero prenderti sul serio! Non capite che vogliamo aiutarvi?-
         -Xronodor è fuggito da Paico, perfino noi Paichiani non lo vogliamo più, è pericoloso!- Disse Cleria.
         -Io vi credo e se Frero non vi vuole aiutare, non lo farà, vi aiuterò io- Replicò Pepa.
         -Ma cara…ora che potevamo stare insieme…-
         -Allora vuoi che moriamo anche insieme? Tu te ne starai buono qui e non ci tradirai, è chiaro?-
Frero era sbigottito, non aveva mai visto Pepa così determinata, non aveva il coraggio di ribattere.
         -Bene…allora intanto penso che avrete fame, c’è anche quello strano animale nero e rosso con voi?-
         -Krio, sì, è lì fuori-
         -Fatelo entrare e mangiate un boccone con noi-
         -Grazie Pepa…siamo stanchi ed affamati- Rispose Tril.
I due giganti e lo pseudofelino si sedettero a quella tavola per nanerottoli e divisero il pasto con i due Verani. Pepa ruppe il religioso silenzio:
         -Domani dovrò andare a palazzo, adesso faccio le pulizie per Rol, ha preso possesso di una delle camere reali…è senza vergogna! Comunque dicevo, vi farò entrare indisturbati, salverete Prescilla e così potrete trovare i nostri amati regnanti-
         -Come faremo, siamo un po’ altini per non essere visti? Anche se riuscissi a trasformarmi in Verano, gli sciamani mi scoprirebbero subito- Disse Tril.
         -Tu ti trasformi? E’ incredibile…ci fai vedere?- Chiese Pepa. Tril annuì, prima si trasformò in un Verano, ma era un po’ troppo alto, tutti risero divertiti, allora assunse il suo vero aspetto e Pepa esclamò:
         -Sei bellissimo Tril…-
         -Perché non torniamo a parlare del piano?- Chiese Frero geloso.
         -Ah sì…pensavo di farvi entrare dalle finestre…potete volare, no? Entrerò nella stanza di Prescilla con la scusa che devo pulire, anche se non mi compete e vi aprirò la finestra-
         -Tril andrò io e la porterò via con la freccia, non occorre che rischiamo la vita entrambi- Disse Cleria.
         -No andrò io, non ti mando da sola…se dovesse succederti qualcosa non me lo perdonerei… come farei a viver senza di te!- Rispose Tril.
         -Perché se succedesse qualcosa di grave a te, io come reagirei secondo te? Farei i salti di gioia?- Commentò Cleria alterata.
         -Non hai bisogno di me, tornerai su Paico e ti troverai un bel marito Paichiano…invece nessuno mi vorrà mai-
         -No amore non devi dire così-
Krio e Frero rotearono gli occhi con dissenso, invece Pepa li guardava con sguardo sognante.
         -Come siete belli e romantici…lo vedi Frero? Non possono essere crudeli-
         -Tril, non sei abituato a combattere…invece io sì, sarai vicino a me, mi terrai d’occhio e se ce ne sarà bisogno verrai in mio soccorso-
         -Ma Cleria…-
Lei premette dolcemente il suo dito indice sulla bocca di Tril.
         -Shh. Quando si tratta di fare l’ambasciatore e seguire l’etichetta sto zitta ed ascolto, ma quando si tratta di combattere ho l’ultima parola, andrò io e non si discute, ma tu sarai poco distante da me. Vedrai! Andrà tutto bene-
         -Va bene amore…-
Pepa preparò un giaciglio improvvisato per i tre alieni e gli diede la buona notte. Tril e Cleria si sdraiarono e si addormentarono abbracciati stretti stretti con Krio arrotolato ai loro piedi.
 
Nel mentre Ṡénza e Treodor avevano raggiunto la casa-nave sul satellite Mora, giusto il tempo di inserire le coordinate per andare al tunnel spaziale e già erano in viaggio a velocità curvatura, dovevano assolutamente arrivare in tempo e fermare Xronodor.
         -Resto io ai comandi, tu vai a riposare- Disse Treodor, aveva una voce calma e pacata.
         -Non ho sonno- Rispose Ṡénza.
         -Sdraiati solo un po’, non ti ho mai visto così debole, forse dovresti prendere quel farmaco…-
         -Sembri la madre che non ho mai avuto- Ṡénza era forzatamente sarcastica.
         -Perché non vuoi che qualcuno si preoccupi per te?-
         -Perché non ce n’è bisogno-
         -Ho capito cerchi di tenermi lontano…come al solito-
         -Va bene, vado a sdraiarmi, contento?-
Ṡénza si sentiva debolissima, quando era sulla Terra era successo spesso che la dovessero sedare quando le prendeva l’epilessia, ma quello che il medico Paichiano le aveva somministrato era qualcosa di molto forte, non adatto alla sua fisiologia, per cui si sentiva tutta indolenzita e stanca. Sì gettò sul letto di Cleria, doveva riprendersi prima possibile, l’aspettava la prova fisica più difficile che avesse mai tentato. Guardò il contenitore del Leviatin, quel colore verde marcio le dava quasi ai nervi, si sentì una povera malata, una debole terrestre. Allora decise che avrebbe preso il farmaco solo all’ultimo momento. Piano piano la debolezza ebbe la meglio e si addormentò.
Aprì gli occhi ma non era sulla Terra era ancora su Paico, Treodor guardava l’eruzione di un vulcano, le mostrava le spalle.
         -Cosa facciamo ancora qui? Dobbiamo partire-
Disse a Treodor. Il Paichiano non si girò, fissava la lava che fluiva fuori incandescente, dopo un po’ le rispose:
         -Noi non torneremo su Vera-
         -Perché no? Cleria e Tril sono imprigionati lì! Non possiamo abbandonarli-
         -Invece dobbiamo! Resteremo qui-
         -Perché? Se non interverremo moriranno-
         -Non ci riguarda, noi dobbiamo restare e rendere numeroso il clan dei Rhu! Dovrà risorgere con noi, vedrai ti troverai bene con le altre mie venti mogli-
         -Venti mogli?-
         -Sì Ṡénza, pensavi che saresti stata l’unica per me? Noi Paichiani dobbiamo avere molte mogli, è importante avere tanti discendenti, più sono i figli, maggiore sarà il mio potere nel clan-
         -Come vuoi, fai pure, ma senza di me-
         -Cosa significa, ti rifiuti?-
         -Certo che sì, non voglio diventare una delle tue tante mogli, anzi per dirla tutta non voglio diventare la moglie di nessuno!-
         -Ne sei sicura?-
Treodor si voltò, aveva il viso di David e disse:
         -Vuoi dire che non mi ami? Che sei troppo per me?-
         -No non voglio dire questo…no non può essere…tu non sei David, tu non sei David, nooooo!-
         -Esatto non sono David, ma svegliati stai avendo un incubo!-
         -Che sogno orribile!-
Ṡénza si sollevò a sedere, aveva la fronte madida di sudore.
         -Controllavo che stessi bene, sono già diverse ore che dormi ed ho sentito che urlavi, cosa stavi sognando di così spaventoso?-
         -Sognavo che...volevi che…diventassi una delle tue venti moglie…-
         -Oh grazie tante! Davvero un incubo pauroso, invece, che ne so, sognare di essere inseguito dall’ insalata carnivora che cerca di addentarmi sarebbe molto meglio, comico direi!- Rispose Treodor stizzito.
         -Se sognassi che vieni ricorso dall’insalata sarebbe davvero comico!-
Ṡénza cominciò a ridere immaginando la scena.
         -Capisco che non ti piaccia la poligamia, ma urlare come se ti torturassero mi sembra un po’ troppo!-
         -Il fatto è che eri di spalle mentre mi dicevi delle venti moglie, poi ti giravi ed avevi il viso di David-
         -Ecco sì, questo è davvero pauroso, hai ragione!- Commentò Treodor sarcastico.
         -Non capisci vero?-
         -No, non capisco, nessuno ti obbligherà mai a fare niente del genere, sei libera come l’aria e chi ti sta dietro?-
         -E quindi sarò sola per sempre…-
         -Mi sembrava che tu l’avessi deciso, non che te lo avessero imposto gli altri!-
         -Invece no…né io, né gli altri…il mio destino, il mio modo di essere me lo impone-
         -Ho cercato di essere un po’ più…come dire…mentale come lo sei tu…ma non funziona, vedi io non ragiono così, io colgo le occasioni al volo, se pensi troppo non ti godi niente- disse Treodor serio.
         -L’ho fatto…ed ho sofferto lo stesso-
         -Ma figurati, sei la femmina più monoandrica che conosco, non ti ci vedo con tanti spasimanti-
         -Infatti ho avuto solo un altro prima di David…si chiamava Alexei-
Erano anni che non pronunciava il suo nome, fu quasi come una ferita riaperta.
         -Lui era un soldato, in un certo senso era più simile a te…mi presi una sbandata per lui ed anche se avevo capito che in realtà non voleva stare con me…ecco ho lasciato che tutto accadesse… è stato il mio primo ragazzo, ho fatto come hai detto tu, ho colto l’attimo…e poi però gli eventi ci hanno separato…oltre al fatto che lui amava un’altra…-
         -E adesso lui è con questa terrestre?-
         -Sono morti…-
         -Lo sapevo che mi avresti raccontato la solita storia terrestre assurda! Non avevi detto che dove vivevi tu era un posto sicuro?-
         -E’ complicato da spiegare, lei era stata rapita…lui ha tentato di salvarla…-
         -Ascoltami, tu non devi rimuginare sulle cose tristi del passato, tu devi pensare ai momenti felici che hai passato con lui e con David e la fortuna che hai avuto perché li hai vissuti. Tutto il resto lo devi lasciare alle spalle…troverai un alieno monogamo e testa d’uovo come te e vivrete felici e contenti-
         -Lo pensi davvero Treodor?-
         -Ma certo, poi non sei ancora pronta per avere piccoli tuoi e quindi vuol dire che non è il momento, sono sicuro che gli Xiariani non fanno mai nulla a caso…Kara me lo ha spiegato-
         -Kara ti ha detto che diventerò fertile quando sarà il momento giusto?-
         -Sì…ha detto che funziona così per le Xiariane e visto che tu non sei ancora fertile, vuol dire che adesso non è il momento. Quindi ti consiglio di divertirti più che puoi!-
         -Lo sapevo che avresti finito per dire la stupidaggine del secolo, eri troppo serio da troppo tempo-
Ṡénza gli tirò una spinta che lo fece sbattere contro la parete della cabina.
         -Ehi! Vedo che ti sei ripresa…le mie povere ossa ringraziano!-
          -Scusami non pensavo di aver recuperato le forze…devo aver smaltito del tutto il sedativo. Certo mi avete drogato a dovere, da quando vi conosco me ne hanno fatte davvero di tutti i colori, credo che non sopravvivrò a lungo in questa dimensione-
         -Se lo sapevo che eri ancora sotto l’influenza del sedativo avrei provato a portarti a letto…-
         -Cosa? Ricominci? –
         -Sto scherzando! Ma da voi non esiste l’ironia?-
         -Siamo più bravi sulla Terra!-
         -Sì certo fanno tutto meglio i terrestri, l’ho già sentita questa!-
         -Piuttosto, adesso sto bene, perché non ti riposi un po’?- Disse Ṡénza sorridendo.
         -Ok, ma manca poco al tunnel, chiamami quando saremo alle coordinate giuste-
         -Vai tranquillo-
Treodor le dette una carezza sulla guancia e se ne andò, Ṡénza arrossì non si aspettava un gesto dolce ed innocente dopo quei discorsi, ma non voleva pensarci troppo. Raggiunse la plancia della nave per controllare quanto mancasse al tunnel, poi si recò nella palestra, all’improvviso sentiva il bisogno di ballare, avrebbe avuto a disposizione molto tempo per farlo.
Su Vera, Cleria era nel dormiveglia e sentiva il respiro leggero di Tril vicino al suo orecchio, l’aspettava una lunga giornata, per cui indugiò ancora in quello stato quasi paranormale, voleva godersi quella vicinanza come fosse in un’altra dimensione, sola con lui. Prima che quest’avventura cominciasse nemmeno immaginava che sarebbe diventata la compagna di un mezzo Kreosiano eppure erano lì abbracciati stretti stretti. Tril aveva assunto il suo stato originario ed all’improvviso aprì quei suoi occhi magnetici, la baciò strappandole un sospiro.
         -Sveglia amore, credo che sia ora, sento Pepa che parla con Frero nella stanza accanto-
         -In questo momento me ne vorrei fregare di loro e di tutta Vera, mi prometti che faremo una vacanza tutta per noi, dopo?-
         -Sì amore, te lo prometto-
Pepa bussò alla loro porta ed entrò con aria serena, Tril aveva riassunto la sua forma di Xiariano.
         -Sveglia piccioncini è ora!-
         -Sei di buon umore, come mai?- Chiese Cleria.
         -Frero ci aiuterà, l’ho convinto e per una volta farò la cosa giusta, venite vi preparo la colazione-
Anche Frero li raggiunse a tavola, aveva uno sguardo preoccupato, il motivo lo spiegò immediatamente.
         -Hanno messo molte guardie intorno al perimetro del palazzo, sanno che volete liberare Prescilla, cercherò di distrarre quelle presenti dal lato della finestra della sua camera-
         -Ci ho pensato bene, se scoprono che ci avete aiutato sarà un guaio per voi, diventerete dei ricercati e non sapremo nemmeno dove nasconderci, dobbiamo trovare un’altra soluzione- Disse Tril.
         -E quale?- chiese Pepa.
         -Ho un’idea molto semplice, mi dite qual è la camera di Prescilla ed io ci entro di prepotenza con la freccia Xiariana, la prendo e la porto via- Rispose Cleria.
         -Sono sicuro che possiamo raffinare ulteriormente questo piano grossolano…- Commentò Tril.
         -Ti pareva, sei sempre a criticare! Allora dimmi tu come possiamo fare-
         -Dobbiamo scegliere il momento migliore, quando tutti sono meno all’erta, sono convinto che si aspettano che agiamo di notte, invece lo faremo in pieno giorno. Ho notato che non avete orari precisi per mangiare, ma ci sarà qualcosa di fisso nella vostra giornata tipo-
         -Sì, il pisolino pomeridiano di Rol- Disse Pepa.
         -Non sarebbe meglio quando è tutto intento a creare energia dall’Ergon?- Chiese Tril.
         -Non lo fa più quello scansafatiche, ha messo altri sciamani al suo posto, si sta comportando come un re, fa pure udienze e quando fa il sonnellino ci deve essere il silenzio assoluto, il palazzo sembra deserto a quell’ora- Disse Pepa.
         -Ma così tutti sentirebbero il fracasso infernale che farà Cleria!- Rispose Tril ed aggiunse -Forse è meglio quando tiene udienza, la stanza del trono mi sembra lontana dalla zona notte-
         -Hai ragione Tril, poi è così tronfio che vuole tutta una schiera di soldati quando riceve, ce ne sarebbero meno in giro a fare la guardia - Disse Pepa.
         -Allora agiremo quando Rol terrà la sua prossima udienza, Pepa tu sai quando?- Chiese Tril.
         -Tra meno di un’ora-
         -Bene, allora ci muoviamo subito-
Dopo essersi fatti spiegare quale fosse la finestra giusta, Tril e Cleria si portarono più vicino possibile al palazzo reale tra i cespugli dove cominciava il bosco, Krio era con loro ed era molto nervoso.
         -Cos’ha Krio secondo te?- Commentò Cleria.
         -Non lo so, glielo chiedo subito-
Tril appoggiò la sua mano sulla fronte dello pseudofelino:
         -Sento che qualcosa non va, non andate, sento come una forte energia intorno al palazzo-
         -Credo che Krio percepisca il potere sciamanico a protezione del palazzo-
         -E come si combatte?- Chiese Cleria
         -Non ne ho la minima idea- Rispose Tril.
         -Va bene lo scoprirò da sola!-
         -No ferma-
Cleria era impaziente, formò la freccia e si lanciò in direzione della finestra di Prescilla, ma una barriera invisibile la rimandò indietro come se ci fosse stato un muro di gomma.
         -Maledetti nanerottoli stregoni!-
Non si arrese e sparò un colpo con il potentissimo laser della navetta, che non scalfì nemmeno un po’ la parete. Allora provò ancora un paio di volte fino a che la barriera si dissolse e Cleria creò un bel buco bruciacchiato nel muro.
         -Questo sì che è un laser, meno male che gli Xiariani sono pacifici, non riesco nemmeno ad immaginare cosa potrebbero inventare se s’incazzassero con qualche pianeta della zona proibita-
Cleria entrò nella camera e trovò Prescilla sdraiata come la bella addormentata in attesa del principe azzurro, la prese in braccio e riformò la freccia. In quel momento aprirono la porta alcuni nanerottoli armati che le puntarono le armi sciamaniche settate per uccidere. Rapida come il vento Cleria uscì nuovamente all’esterno, ma fu colpita, con una scia di fumo e cristalli planò verso il bosco e rase al suolo qualche alberello. Tril e Krio corsero subito in direzione del bosco, dovevano intervenire al più presto, la freccia aveva lasciato delle tracce troppo evidenti. Dopo un po’ che si aggiravano nella fitta boscaglia scorsero Cleria con Prescilla in braccio appese ad un albero.
         -Ma tu guarda che frutti strani crescono su questo pianeta, non ti pare Krio?-
Lo pseudofelino fece un verso strano simile ad una risata.
         -Fate poco gli spiritosi e tiratemi giù- Disse Cleria sbuffando.
         -Si può sapere perché devi sempre essere così irruente?-
         -L’ho salvata! Non è questo che conta?
         -Sì va bene, facciamo conto che vada bene così…passami Prescilla, ce la fai da sola a liberarti?-
         -Certo, non sono mica impedita-
Appena furono a terra, Krio si mostrò subito agitato, stavano arrivando i Verani armati.
         -Come sei messa a zirconi?-
         -Ne ho molto pochi, ma basteranno per riformare la freccia qualche altra volta…possiamo solo chiedere aiuto a Pepa e Frero, non possiamo andare alla Bluer…-
Cleria con Prescilla in coma e Tril con Krio, volarono via, facendo un bel giro largo perché nessuno capisse dove erano diretti e tornarono da Pepa e Frero. I due Verani li aspettavano in ansia, appena li videro arrivare, li fecero entrare in casa e stesero Prescilla su un giaciglio.
         -Che facciamo adesso?- Chiese Frero.
         -Kara ci aiuterà, l’ho già chiamata- Rispose Tril.
         -Sono qui, le parlerò subito…Prescilla, rispondimi…è importante!-
         -No Kara, non parlerò con te-
         -Sei al sicuro, non ti trovi più a palazzo, sei con Cleria e Tril, svegliati ti prego, devi richiamare i regnanti-
         -…lo faccio solo per l’amicizia che ci lega da tempo, ti crederò-
Prescilla aprì gli occhi e si rese conto che Kara aveva detto la verità.
         -Dove mi trovo?-
         -Nella mia umile dimora- Disse Frero.
         -Tu hai aiutato Tril e Cleria?-
         -Sì…io e Pepa…-
         -Bene, ne terremo conto prima di giudicarvi…-
         -Prescilla…una piccola ma temibile flotta di Paichiani si sta dirigendo verso Vera. Xronodor del clan dei Ghu viene per conquistarvi, dovete subito organizzare una difesa e coinvolgere subito i Terziani!- Disse Tril con tono preoccupato.
         -Non credo che potremo contare sull’aiuto dei Terziani, ma non v’è ombra di dubbio che debba subito richiamare i regnanti, scacceranno Rol con disonore!-
Prescilla si concentrò, un alone brillante la circondò ed un messaggio mentale udibile solo alla regina di Vera partì per la destinazione sconosciuta.
         -Mia regina perdoni la mia sfrontatezza, ho profondo rispetto per il vostro dolore, per questo ho esitato molto prima di contattarla, ma è prioritario che torniate a palazzo. La nobile Shara è stata uccisa, Rol è impazzito, ha preso il comando ed alcuni Paichiani stanno arrivando qua con una flotta di navi molto potenti, se non reagiremo in qualche modo ci distruggeranno-
Prescilla non ebbe alcuna riposta.
         -Allora che succede? Parla!- Disse Cleria impaziente.
         -Non…non mi risponde…non sento il contatto…non capisco-
         -Ecco lo sapevo, siamo fottuti- Commentò Cleria.
         -Non siate impazienti, non è detto che risponda subito, vero Prescilla?- Chiese Tril.
         -Invece dovrebbe rispondermi subito...non so nemmeno se mi hanno sentita…riproverò-
Dopo una serie di tentativi, Prescilla dovette darsi per vinta e riposarsi, era molto provata.
         -Temo che dovremo sperare che Ṡénza sia in viaggio per venire ad aiutarci- Commentò Tril molto preoccupato.
 
Intanto Ṡénza aveva svegliato Treodor, erano in prossimità del tunnel spaziale ed aspettavano che si aprisse per attraversarlo.
         -Credi che Xronodor conosca questo tunnel naturale?- Chiese Treodor.
         -Sì, altrimenti non si spiega come sia giunto così velocemente su Paico, l’avevamo lasciato su Vera e ce lo siamo ritrovato tra i piedi sul tuo pianeta-
         -Allora ha un vantaggio di un giorno, come faremo a recuperare?-
         -Intanto abbiamo gli zirconi e la tua nave è più veloce delle sue che vanno ad Ergon, poi ci avrà messo un po’ prima di riuscire a far passare tutte le navi attraverso il tunnel e di sicuro non ci fermeremo a fare rifornimento…forse ce la facciamo a fermarlo, anzi dobbiamo farcela-
         -Se avessimo la Bluer saremmo più veloci-
         -Ma non l’abbiamo…ecco si sta per aprire- commentò Ṡénza.
La casa-nave si portò subito all’entrata del tunnel, in un attimo si ritrovarono in quel vortice che forava tempo e spazio, le sue pareti sembravano nuvole che sprigionavano lampi azzurri e rossastri.
         -E’ uno spettacolo affascinante, non trovi?- Disse Ṡénza.
         -Affascinante, ma anche inquietante, cosa succede se sfioriamo per sbaglio le sue pareti?-
         -Ci disintegriamo in molecole, ecco cosa succede-
In un attimo erano di nuovo nel buio dello spazio, il tunnel dietro di loro si richiuse e sparì in un lampo accecante.
         -Dove siamo?- chiese Treodor che aveva notato che le coordinate non tornavano ed il computer stava ricalcolando la rotta.
         -Tu non ci crederai, ma siamo arrivati ancora più vicini di quello che avevamo calcolato…che strano…ci metteremo solo tre giorni e mezzo invece di quattro, forse si apre a diverse coordinate, non solo quelle che conosciamo noi- Disse Ṡénza.
         -Non ne ho la minima idea. Speriamo solo che Xronodor non abbia avuto la nostra stessa fortuna-
         -Speriamo…ed ora non resta che aspettare…-
         -Questa impotenza totale mi uccide, cosa potremmo fare di costruttivo?- Disse Treodor mentre stropicciava le mani irrequieto.
         -Potremmo allenarci un po’?-
         -Non vorrei stancarti-
         -Sto benissimo adesso, il mio fisico lontano da Xiar ha bisogno di movimento, ho ballato per tutto il tempo che ho potuto, mentre dormivi…ma sento che non basta-
         -Sei sicura che non ti sentirai di nuovo male?-
         -Prenderò il farmaco per sicurezza, non preoccuparti-
         -Ok, allora andiamo-
Una volta arrivati al centro della palestra, Ṡénza formò con l’energia della tiara una sorta di tuta che le rallentasse i movimenti, poi le apparvero in mano due cilindri.
         -Prendi, facciamo come su Xiar, usiamo queste armi, non feriscono-
         -Va bene, dammi qua, in guardia!-
Treodor prese in mano il cilindro e si trasformò in una spada Paichiana, quello di Ṡénza nel fioretto come su Xiar la prima volta.
         -In guardia- Rispose Ṡénza ed attaccò Treodor, ma senza troppo impegno.
         -Che fai mi prendo in giro? So combattere, ricordi?-
I due cominciarono uno scambio di colpi non troppo seri, Ṡénza era in forma umana ed i suoi capelli si muovevano a raggiera intorno al suo viso, mentre schivava i fendenti di Treodor si divertiva a fare acrobazie.
         -Stai ballando o stai combattendo?- Chiese Treodor.
         -Tutte e due, non hai idea di come sia divertente-
         -Se non la pianti ti colpirò!-
         -E’ questo che devi fare, è una sfida-
A causa dei pesi nella tuta, Ṡénza non era velocissima come sempre e quindi non c’era tutta questa differenza tra lei e Treodor, il combattimento si fece più aspro, le armi sfrigolavano al contatto. Ṡénza colpì Treodor ad una spalla.
         -Menomale che è un’arma Xiariana altrimenti adesso mi contorcerei di dolore-
Detto questo il Paichiano ominciò a ridere.
         -Va bene allora mirerò a qualcosa di vitale-
Ṡénza tentò di colpirlo sul petto a sinistra, con insuccesso.
         -Se miravi al cuore è a destra…ma lo hai già ferito da tempo…-
         -Come siamo smielati…non ti ci facevo-
         -E’colpa tua, non mi sono mai trovato in questa situazione…forse dovrei smetterla e gettare la spugna-
         -Peccato, forse funzionava-
Treodor la guardò stupito, abbassò l’arma e cercò di avvicinarsi, ma lei puntò il fioretto verso di lui.
         -Allora non ti sei arreso? Non avevi detto che sono troppo per te?-
Treodor vide un leggero sorriso abbozzato sulle sue labbra, scostò il fioretto ed avanzò, Ṡénza non attaccava più ma indietreggiava fino a che trovò la parte metallica dietro di lei. Treodor appoggiò una mano sul muro sopra la sua testa, i loro visi erano vicinissimi, gli occhi di Ṡénza erano così chiari e luminosi.
         -Fammi cambiare idea, sono sicuro che puoi essere convincente- Sussurrò dolcemente Treodor e si avvicinò per baciarla. In quell’istante l’allarme della nave cominciò a suonare, dovettero correre in plancia, un piccolo asteroide aveva forato lo scafo, i danni non erano gravi, ma ormai l’atmosfera era rovinata.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Mentre Ṡénza e Treodor sono in viaggio per Vera, Tril e Cleria riescono a trarre in salvo Prescilla con l’aiuto di Frero e Pepa. Purtroppo i regnanti di Vera non rispondono al richiamo di Prescilla, sono in un luogo segreto per piangere la morte del loro amato figlio, come al solito è tutto nelle mani di Ṡénza. Ora lei e Treodor sono in viaggio tutti soli soletti, chissà cosa succederà…non perdetevi il prossimo capitolo: viaggio allucinante parte I.
 
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 22
*** Viaggio allucinante prima parte ***


Un minuscolo asteroide si era conficcato ad uno dei vertici dell’astronave a forma di rombo di Treodor. All’inizio non era sembrato un evento grave, ma dopo poco il computer di bordo cominciò a segnalare perdite esigue di aria che si facevano sempre più grandi.
         -Quello stupido meteorite! Da dove è salato fuori?- Si lamentava Treodor.
         -E’ talmente piccolo che il computer non lo aveva rilevato come minaccia. Sto alzando il filtro di controllo perché qua fuori ce ne sono tanti di quella grandezza. Siamo finiti in una fascia di asteroidi che all’andata non abbiamo attraversato per puro caso, segue un’ellittica particolare dovuta all’attrazione di un sistema binario non lontano da qui- Rispose Ṡénza.
         -Spero che abbiano danneggiato anche le navi di Xronodor-
         -Lo spero anche io…o cavolo! Dobbiamo subito fare qualcosa, stiamo perdendo ossigeno, non c’è modo di isolare la perdita da qui, dobbiamo uscire e riparare il danno…ma come l’hanno fatta male questa nave-
         -Bada come parli, se non sbaglio nemmeno ce le avete le navi spaziali sulla Terra-
         -Sì certo che sì, si chiamavano Shuttle, razzi Sojuz…-
         -So da Tril che hanno un’autonomia limitatissima e sono meno tecnologici di un giocattolo per piccoli Paichiani, insomma sono delle scatolette scomode-
         -Abbiamo anche una stazione spaziale che ruota intorno alla Terra-
         -Per farci cosa? Mi chiedo io- Commentò Treodor, i terrestri proprio non li capiva.
         -Esperimenti con gravità vicina allo zero, per vedere quanto possono vivere gli uomini nello spazio ed a quali conseguenze porta-
         -Già! Voi siete stati a malapena sulla vostra Mora-
         -Il nostro satellite si chiama Luna-
         -Sì, Luna ricordo…vabbè basta perdersi in chiacchiere, andrò io fuori, le tute create dai bracciali Xiariani sono molto comode, farò in fretta-
Treodor uscì nello spazio glaciale con cautela, si mosse con piccoli getti di energia verso il vertice della nave dove era avvenuto l’impatto.
         -Dove sei maledetta roccia del caz…-
         -Treodor tutto bene? Parli da solo?-
         -Eh? No niente…-
Una stupida roccia gli aveva impedito di baciare Ṡénza, non avrebbe avuto un’altra occasione così, doveva essere stato un momento di debolezza. Infatti la mezza terrestre era lontana dalla influenza di Xiar da molto tempo e non vedeva David da più di cinque anni terrestri, un tempo molto lungo per chiunque.
         -Parlami Treodor, ci sei? Vedi il danno?-
         -Sì vedo lo squarcio, la roccia è entrata nello scafo, è dentro la nave. Mi metto subito a riparare il danno -
Treodor con l’ausilio di una specie di saldatore laser, cominciò ad aggiustare lo scafo della nave. Aveva quasi finito, quando gli sembrò di vedere un’ombra scura, chiuse un attimo gli occhi, li riaprì, ma non vide nulla, pensò di aver sognato. Appena finito, tornò celermente all’entrata, passò le due porte pressurizzate e raggiunse Ṡénza.
         -Ad un certo punto mi è sembrato di vedere qualcosa sulla nave…poi è sparito- Commentò Treodor.
         -Forse sei stanco?-
         -Sì, sarà meglio che vada a riposare, purtroppo dovremo stare in allerta più di prima, faremo turni di tre ore, mi spiace ma non sono tranquillo-
         -Concordo, questa fascia di asteroidi non è sicura e non possiamo usare molta energia per gli schermi, ci serviranno quando arriveremo in prossimità della flotta di Xronodor-
         -Ok…senti…prima in palestra…- Disse Treodor speranzoso.
         -Fai finta che non sia successo nulla. Non so cosa mi sia preso…-
         -Scusa se ho chiesto…-
         -Non devi scusarti è stata colpa mia, ti ho dato corda-
         -Te l’ho detto che non ho molte speranze…però se vorrai provare a…“conoscerci meglio”, ora dipende solo da te-
Treodor se ne andò imprecando mentalmente, aveva indugiato troppo, a quest’ora sarebbe stata sua. La verità era che non poteva combattere molto contro questo senso di inferiorità e soggezione che sentiva quando era in presenza di Ṡénza, era bloccato come uno sciocco ragazzino. Andò nella sua cabina, si sdraiò, prese in mano uno dei cubi per immagini e guardò la sua famiglia. Si fermò ad osservare Freria, una delle sue fidanzate più belle, chissà se era ancora viva, non aveva nemmeno pensato a cercarla quando era su Paico. Non era più lo stesso Paichiano che era scappato dal suo pianeta, ora era più maturo, più riflessivo. Forse la cosa migliore sarebbe stata pensare a rimettere in piedi il suo clan, sposarsi ed avere tanti piccoli, Ṡénza non era cosa per lui.
Intanto Ṡénza guardava lo schermo, il computer aveva polverizzato automaticamente varie piccole rocce, ma per sicurezza cominciò ad osservare lo scafo della nave e per un secondo le sembrò di vedere qualcosa di scuro che spariva dalla visuale.
         -Non può essere! Niente può sopravvivere a quelle temperature e senza aria respirabile-
Poi ci pensò bene, si trovava in un universo parallelo e diverso da quello della Terra, forse lì esistevano forme di vita molto particolari. Non voleva disturbare Treodor, continuò ad ispezionare la superficie della nave, per lo meno quella parte che era possibile vedere grazie al computer di bordo. Dopo molto che cercava gettò la spugna.
         -Me lo sono sognata, meglio così! Adesso però che faccio?- Si concentrò ed usò il suo potere telepatico
         -Kara?-
         -Ti ascolto Mdala-
         -Non ti sei ancora stancata di chiamarmi Mdala? Vabbè…come stanno Tril, Cleria e Krio?-
         -Tutto bene, hanno salvato Prescilla-
         -E’ una notizia stupenda! Hanno richiamato i regnanti di Vera?-
         -No, Prescilla non riesce a contattarli e non vuole il mio aiuto come sempre-
         -Noi arriveremo in meno di tre giorni, spero di fare in tempo, i motori sono al massimo. Abbiamo incontrato una fascia di asteroidi, una roccia ha colpito lo scafo ma ora è tutto ok-
         -Ṡénza…c’è qualcosa di strano…-
         -Che vuoi dire?-
         -Capto una presenza oltre te e Treodor-
         -Non può essere…e dove si trova?-
         -No scusami…mi sono sbagliata…-
         -Tu che ti sbagli è assurdo, controlla bene-
         -C’era uno strano accumulo di energia ad uno dei vertici della nave, lo avevo scambiato per un’entità-
         -E’ per caso quello sopra di me?-
         -Sì perché?-
         -E’ dove è andato a sbattere la roccia…devo uscire a controllare-
         -Adesso è definitivamente scomparsa, l’avete persa per strada…non devi preoccuparti può capitare, forse era quella che voi terrestri chiamate materia oscura-
         -Vuoi dire che voi sapete rilevarla senza ombra di dubbio?-
         -Anche se è fatta solo di energia gravitazionale, posso comunque percepirla, non è raro trovarne, in fondo rappresenta l’86% della massa dell’universo, ma è molto difficile da rilevare anche per me…di sicuro non con gli strumenti dei terrestri e di molte popolazione della Trixtar, compresi i Paichiani -
         -Va bene, mi hai tranquillizzato, vado a fare uno spuntino, poi potrò svegliare Treodor-
Ṡénza andò in cucina e reidratò qualcosa di simile ad un tramezzino per sé e per il suo compagno di viaggio. Si fermò un attimo a riflettere, non riusciva a non sentirsi in colpa nei suoi confronti. Anche se Treodor sembrava fosse cambiato solo per piacere a lei, non poteva farci niente, David le mancava da morire. In fondo il Paichiano sarebbe servito solamente a lenire quel vuoto che ormai sentiva da molto, niente di più. Bussò alla porta di Treodor e si aprì, lui l’aveva lasciata socchiusa, lo vide che dormiva, stranamente non russava come un grizzly ma abbracciava il cuscino.
Alzò lo sguardo, lei era lì che gli sorrideva si avvicinò a lui con un’andatura sexy mai vista prima, si sedette di lato, disinserì il sistema che ricopriva il corpo di Treodor come un lenzuolo. il Paichiano non portava nulla quando dormiva. Lei passò la mano su quell’addome muscoloso.
         -Allora hai deciso che non sono poi così male…- Disse Treodor trattenendo a stento lo stupore.
         -Già, non lo sei- Rispose Ṡénza.
Sì avvicinò con il suo bel viso a quello di lui e gli dette un morso sul labbro superiore.
         -Caspita, non ti facevo così aggressiva-
Lei allora gli piantò un coltello di ossidiana, comparso dal nulla, nel lato destro del petto e mentre premeva forte disse:
         -Adesso sono sicura che non ho sbagliato mira e prenderò in pieno il tuo cuore-
Treodor si svegliò di soprassalto urlando, Ṡénza gettò il tramezzino Paichiano in alto dallo spavento e poi l’afferrò al volo prima che toccasse terra.
         -Oh che paura! Che succede? Sognavi che l’insalata carnivora ti rincorreva?-
Treodor era stravolto e sudato, allora Ṡénza si sedette accanto a lui proprio come nel sogno.
         -Ecco! Se ora tiri fuori un coltello di pietra dura nera e me lo pianti nel cuore è esattamente la stessa situazione dell’incubo che ho fatto!-
         -Ma è orribile…mi vedi come un mostro pronto a farti fuori?-
         -Sì, decisamente qualcosa per cui urlare, non come te che ti spaventi di nulla!-
         -Perché cercavo di ucciderti? Ti eri comportato male?-
         -No, non ho capito perché, però hai mirato al cuore-
         -Non mi guardare così, non ho intenzione di farlo, mi servi vivo e sveglio, è il tuo turno, ho bisogno di riposare…sai anche a me è sembrato di vedere qualcosa sullo scafo della nave e Kara ha avvertito un’energia dove si è conficcata la roccia-
         -Questa storia non mi convince, terrò gli occhi aperti-
         -Bene…questo è per te…pensavo che tu avessi fame- Ṡénza gli porse il tramezzino.
         -Non avevo mai visto preparare un Treco così…di solito le due parti sono separate invece tu le hai unite…-
         -Così è un tramezzino terrestre o almeno gli assomiglia, in realtà il sapore è tutto diverso, però è comunque salato-
         -Sai che a me due pezzi di Treco non mi bastano? Me ne mangio almeno sei, ma ti ringrazio per il pensiero-
Lui le carezzò la guancia, prese il doppio Treco e se lo ingollò in un secondo.
         -Buono, l’hai preparato bene-
         -Grazie, ma non è che uno possa sbagliare molto, basta inserirli nel Reidratatore e fa tutto da sé-
         -Ma tu non ce l’hai tenuto dentro né poco né troppo-
         -Quando sentirete le lasagne e la pizza, questa roba vi sembrerà insipida-
Ṡénza si alzò e si diresse alla sua stanza, Treodor avrebbe voluto fermarla, ma non gli venne nulla di interessante da dire, rassegnato si avviò alla plancia della nave. Purtroppo non poteva chiamare Kara e farci due chiacchiere perché funzionava solo unilateralmente, cioè potevano avere un contatto solo se era lei a volerlo, mentre Tril e Ṡénza grazie alla loro telepatia potevano chiamarla quando volevano. Le ore successive sarebbero state molto lunghe. Osservò bene l’esterno della nave alla ricerca di quella strana presenza ma non vide nulla, rimase seduto in silenzio, si sentiva stranamente stanco, la vista gli si annebbiò, cercò di riprendersi.
         -Forse è meglio se mangio qualcos’altro-
Raggiunse la cucina quasi barcollando, appena giunto cadde in terra disteso. Ṡénza si svegliò di scatto, sentiva che era successo qualcosa, guardò l’orologio “relativo” sulla parete, erano passate quattro ore e Treodor non era venuto a svegliarla.
         -Ora se l’ha fatto per arruffianarsi, lo sistemo a dovere!-
Andò a controllare in plancia, ma non era lì, si recò nella camera di Treodor trovandola vuota, poi ricordò il suo incredibile appetito e corse in cucina. Treodor era sdraiato a terra, gli scostò i capelli mogano dal viso e constatò che era insolitamente pallido ma dormiva.
         -Avanti pelandrone, alzati…Treodor?-
Lo scosse per cercare di svegliarlo, lui aprì un occhio.
         -Cosa c’è?-
         -C’è che sei sdraiato in mezzo alla cucina non so da quanto tempo e ti sei dimenticato di chiamarmi-
A fatica si alzò, ma non era ancora completamente allerta.
         -Scusami non ricordo…so solo che all’improvviso mi è venuto sonno, sono venuto in cucina…e -
Treodor barcollò nuovamente e Ṡénza lo sostenne.
         -Perché non andiamo in camera tua e facciamo un po’ di controlli? Ce l’avete qualche apparecchio medico?-
         -Sì, ma lo sa usare solo Pacor…-
         -Proverò lo stesso-
         -Stai attenta a non friggermi qualche organo interno!-
         -Perché c’è il rischio che succeda?-
         -Non lo so, tu stai attenta-
         -Certo che starò attenta, vieni appoggiati a me, andiamo-
Treodor si buttò sul letto, si sentiva stanchissimo.
         -Vedi quel cilindro appeso al muro? Devi passarlo sopra di me, manderà i dati al computer di bordo e potremo visionarli elaborati qui sul visore, vicino a dove hai preso il cilindro-
         -Non vi facevo così tecnologici voi Paichiani-
         -Già, da non credere vero? Abbiamo una tecnologia migliore dei terrestri…ma a quanto pare ci vuole poco!-
         -Non ti rispondo perché non posso infierire così su di te, credo che tu abbia la febbre, sei così pallido…non ti avevo mai visto tendente all’azzurro-
Ṡénza prese il cilindro, in realtà non doveva fare molto, sembrava che potesse essere solo acceso e spento, quindi lo azionò e lo passò su tutto il corpo di Treodor-
Dopo pochi istanti si accese il visore sulla parete e apparvero i suoi valori vitali.
         -E’ normale che tu abbia più di novanta battiti al minuto?-
         -No…sono troppi…normalmente sto intorno ai sessanta battiti-
         -La tua temperatura corporea è di trentasette e mezzo è normale?-
         -Sì, quella va bene-
         -Se ho capito bene, sembra che tu abbia un livello di zucchero nel sangue basso e sono aumentate le cellule che portano l’ossigeno o almeno credo siano quelle-
         -Sì non sbagli…-
         -Inoltre c’è un’insolita attività del cervello-
         -Ti dirò…mi sento stanco come quando mi impegno troppo in qualcosa di intellettuale…-
Treodor sbadigliò, a stento teneva gli occhi aperti ma aggiunse:
         -La situazione non mi sembra preoccupante, la pressione è un po’ bassa, si vede che dovevo mangiare di più, a volte lo spazio lo fa-
         -Ok se lo dici tu…prova a riposare, vediamo come ti senti tra qualche ora-
Ṡénza non finì la frase, Treodor si era addormentato immediatamente.
         -Se non altro ha smesso di russare…-
 
Intanto su Vera, Prescilla si era riposata e tentava inutilmente di raggiungere i regnanti, ma non riusciva a stabilire il contattato, uscì dalla camera e si diresse nella cucina dove erano tutti che aspettavano.
         -Non capisco veramente cosa stia succedendo…- Commentava preoccupata.
         -Non è che hanno fatto fuori anche loro?- Disse Cleria, Tril la guardò malissimo, la sua Paichiana preferita non aveva ancora imparato a non dire tutto quello che le passava per la testa, soprattutto davanti ai Verani.
         -Pensi che Xronodor abbia ucciso i nostri regnanti come ha fatto con Shara?-  Mugolò Prescilla.
         -Su, siamo seri, nessun sapeva dove erano…vero Prescilla?- Disse Tril per rimediare.
         -Certo, non l’ho detto a nessuno…a meno che…-
         -A meno che?- Dissero tutti in coro che sembravano pagati.
         -A meno che intenzionalmente non vogliano essere disturbati…non voglio pensare che siano morti…andremo a prenderli!-
         -E dove si trovano?-
         -Sono a meno di un giorno da qui su una luna di Jhoer, il sesto pianeta più lontano dalla nostra stella Krio, il più grande del nostro sistema solare. Lì è presente una piccola miniera di Ergon e due sciamani ci possono vivere comodamente per molto tempo-
         -Cosa possono fare là tutti soli su una roccia?- Commentò Cleria.
         -No, non è un semplice satellite roccioso, ha un’atmosfera e c’è l’acqua allo stato liquido, la temperatura è bassa ma va raramente sotto lo zero grazie a dei fiumi di lava subacquei. Inoltre l’ambiente naturale è molto bello, ci crescono alcune piante, però ci possono andare solo sciamani molto potenti…-
         -Ma allora Rol potrebbe benissimo sapere che sono là- Disse Tril preoccupatissimo.
         -Jhoer ha cinque satelliti verdi, non credo che sia facile trovarli-
         -Su quale satellite sono andati?- Chiese Frero.
         -Vi ci porterò io, ho già parlato troppo…-
         -Come ci andremo? La mia Bluer è ben sorvegliata- Disse Tril.
         -Andremo con il mio mezzo personale- Ripose Prescilla.
         -Sicuramente lo staranno tenendo d’occhio- Commentò Cleria.
         -Ma non possono!-
         -Possono eccome Prescilla, non hai capito che sei in stato di arresto? E noi non possiamo andarci con la freccia…non abbiamo abbastanza zirconi per un viaggio del genere- Disse Tril.
         -Certo che li abbiamo, basta andare nella zona neutrale degli asteroidi, posso farcela se mi dai anche i tuoi zirconi e poi uno di noi porterà Prescilla su una delle lune di Jhoer- Suggerì Cleria.
         -E’ troppo pericoloso e se ti avvistano?- Disse Tril.
         -Sono un ottimo pilota e la freccia è il caccia più veloce ed efficiente che abbia mai pilotato, non mi starà dietro nessuno-
         -Sai che non puoi sparare…anche se loro lo faranno?- Commentò Tril preoccupato.
         -Lo so…-
         -Non posso lasciarti andare…-
         -Io prenderò gli zirconi che ci servono e tu porterai Prescilla sulla luna di Jhoer…di sicuro i regnanti di Vera non vorranno vedere la loro sciamana in compagnia di una Paichiana, quindi ci prendiamo entrambi il nostro rischio-
         -Credo di non aver altra scelta- Rispose serio Tril.
         -Bene, andrò immediatamente, non c’è proprio tempo da perdere-
Tril fermò Cleria sulla porta, l’abbracciò forte, si baciarono e poi lei corse via mentre intorno al suo corpo atletico si formavano i cristalli neri della freccia Xiariana.
 
Ṡénza guardava annoiata lo schermo, ogni tanto si era assentata per mangiare, fare esercizi nella palestra, ma era decisamente stufa. Erano passate ben cinque ore ed ancora non se la sentiva di svegliare Treodor. Ad un tratto sentì come una presenza minacciosa, come un sentimento di odio che svanì dopo pochi istanti, si girò, Treodor la fissava serio.
         -Ben alzato…come ti senti? Perché quella faccia?-
         -Sto bene…però ho fatto molti incubi, vedevo Xronodor che distruggeva Vera e poi tornava su Paico per conquistarci…è stato terribile-
         -Te la senti di darmi il cambio?-
         -Sì certo-
         -Se vuoi resto ancora un po’ qui con te, solo per essere sicura che stai veramente bene-
         -Grazie…-
         -Vado in cucina, vuoi qualcosa da bere o da mangiare?-
         -Qualcosa di caldo da bere, scegli tu e qualche Treco in versione terrestre-
         -Ok-
Ṡénza gli sorrise e se ne andò, ma sentiva una sensazione strana, quasi glaciale. Arrivata in cucina selezionò l’alimento da reidratare e, mentre lo inseriva nella Reidratatrice, sentì di nuovo quella strana presenza, si voltò di scatto, Treodor era lì che la fissava di nuovo cupo.
         -Che succede?-
         -Volevo dirti che mi va un Traffor come bevanda calda…-
         -Traffor?-
         -Sì, guarda lì in alto-
Treodor prese la mano di Ṡénza ed insieme selezionarono la bevanda.
         -G-grazie…posso assaggiare il Traffor?-
         -Sì certo, fai pure-
Ṡénza prese la tazza contenente un liquido simile alla cioccolata e bevve.
         -E’ squisito, non è proprio come la cioccolata ma gli somiglia davvero! Ne prenderò anche io uno. Perché non torni in plancia? Ti raggiungo, mangeremo insieme lì-
Treodor rimase a fissarla per qualche istante e poi disse:
         -Sì certo-
Uscì dalla stanza lentamente quasi controvoglia, Ṡénza avvertiva come se qualcosa fosse cambiato ed era un po’ preoccupata per lui. Lo raggiunse ai comandi della nave portando con sé lo spuntino e lo trovò che faceva una ricerca sul computer.
         -Cosa cerchi di bello?-
         -So che da queste parti c’è un pianeta molto interessante, che ne dici? Potremmo fermarci un po’ lì-
         -Sei uscito di testa? Cerco che no, non abbiamo tempo per questo, mica siamo in gita di piacere!-
         -E’ bellissimo ti piacerà-
         -Sei un po’ strano Treodor…-
         -Ci andremo dopo?-
         -Vuoi dire io e te come due fidanzatini?-
Treodor annuì.
         -No di certo!-
         -Perché no?-
         -Perché io e te non stiamo insieme!-
         -E’ un vero peccato…-
         -Che ti succede? Sei caduto dal letto ed hai battuto la testa?-
         -No…sto benissimo-
Consumarono il cibo in silenzio, Treodor continuava a fissarla in un modo strano.
         -Ok… vedo che stai bene…vado a riposare, ti darò il cambio tra tre ore, va bene o vuoi che venga prima?-
         -Va bene, non preoccuparti-
Ṡénza prima di andare a dormire decise di fare una doccia, ogni stanza ne era provvista, per cui dissolse i vestiti ed entrò nella cabina, istantaneamente spruzzi di acqua misti ad una lozione molto profumata fuoriuscirono da piccoli fori nelle pareti.
         -Che buon profumo, non c’è che dire, Cleria ha buon gusto-
La doccia era così rilassante che Ṡénza rimase più del necessario, poi un getto caldo l’asciugò perfettamente da capo a piedi ed i capelli presero la sua piega naturale liscia.
Quando uscì nella camera si trovò davanti di nuovo Treodor, nell’arco di un istante formò subito un asciugarono enorme che la coprisse bene.
         -Che sei impazzito, cosa ci fai qui?! Mi hai fatto prendere un colpo allucinante! E come sei entrato?-
Treodor la fissava in modo serio poi parlò.
         -Hai lasciato la porta aperta, non rispondevi alle chiamate e allora sono venuto qua…-
         -Che succede?-
         -C’è un problema che non capisco, dobbiamo fermarci per forza su quel pianeta che ti dicevo, ci aiuteranno-
         -Fammi vedere, sono sicura che non è un danno grave, altrimenti lo avrei notato anche io prima-
         -Ci ha colpito un altro meteorite-
         -Non è possibile…e poi non avevi detto che non capivi il problema?-
         -Il meteorite ci ha colpito ma non so cosa ha danneggiato-
         -Andiamo a vedere…ma non ti permettere mai più di entrare in camera mia così-
Ṡénza era sconcertata e non le piaceva lo sguardo così cupo di Treodor, quando non la osservava trasformò l’asciugammo nella sua tuta nera da viaggio. Una volta arrivata ai comandi, si accorse che Treodor aveva inserito delle coordinate diverse da quelle per Vera.
         -Perché hai cambiato le coordinate? Si può sapere cosa ti prende?-
         -Ferma non toccare i comandi o il tuo amico Treodor morirà! Lo so quanto sei forte e non potrei contrastarti, ma se non atterriamo sul quel pianeta questo corpo morirà-
         -Di cosa stai parlando? Treodor su, non scherzare-
         -Non mi chiamo Treodor-
         -Ohsantocielo cos’è una possessione demonica? Avanti smettila di fare l’idiota, torniamo alla rotta originaria-
         -Forse non hai capito, sono dentro il tuo amico, se non farai come ho detto lo ucciderò, entrerò dentro di te e non avrai altra scelta che fare cosa voglio-
         -Questo deve essere un incubo! -
         -Non sto scherzando, so che senti la mia presenza. Devo tornare sul mio pianeta, chiedo solo questo-
         -Da dove vieni? Cosa ci fai sulla nostra nave?-
         -Ero in esilio nella fascia di asteroidi e voi avete urato contro di me liberandomi-
         -Se ti trovavi in esilio vuol dire che hai fatto qualcosa di male, chi sei?-
         -Sono Berla, regina di Stork e voglio tornare dal mio popolo-
         -Se ti hanno confinato qua, non devi essere molto gradita ai tuoi simili-
         -Taci insolente, non ti ho ucciso solo perché è la prima volta che entro dentro qualcuno e questo stupido corpo è attratto da te, ha promesso di non ribellarsi troppo se farà cosa dico-
         -Vuoi dire che non hai il pieno controllo?-
         -Non ho detto questo, diciamo che è meno faticoso e più divertente se non si ribella-
         -Treodor ribellati ci penserò io a lei, scacciala da dentro di te!-
         -E’ inutile, il mio potere è troppo grande e non può sentirti-
Ṡénza doveva pensare in fretta, il pianeta Stork era di strada, ma fermarsi gli avrebbe fatto perdere molto tempo, senza contare che probabilmente non li avrebbe lasciati in vita.
         -Perché ti hanno esiliato? Se hanno torto ti aiuterò senza problemi, convincimi-
         -Non devo certo rendere conto a te!- Rispose Berla.
         -Bene, questo mi fa capire tutto…ma quindi siete degli esseri incorporei?-
         -No il mio corpo è su Stork, hanno esiliato la mia anima! Lo rivoglio indietro!-
         -Perché non ti hanno ucciso?-
         -Perché sul mio pianeta sono così sciocchi! Avevo introdotto la pena di morte quando ero al potere, ma quando mi hanno spodestato l’hanno tolta e per dimostrarmi quanto sono pacifici, non mi hanno voluto uccidere, non è assolutamente ridicolo?-
         -No invece, gli rende molto onore, non sei degna di loro-
         -Taci stupido ibrido!-
         -Come sai che sono un ibrido?-
         -Posso leggere la mente del tuo amico, so tutto, vedessi quante fantasie ha su di te…-
         -Ci mancava solo la regina cattiva di Biancaneve e pure guardona! Ed ora esci di lì-
         -Altrimenti che fai? Se mi colpisci, colpisci anche lui-
         -Troverò il modo!-
Ṡénza si rivestì di Proteallo e cercò di afferrarla, ma il Treodor posseduto sfoderò la sua spada Paichiana e cominciò a combattere.
         -Piano! E’ facile rischiare con il corpo degli altri!- Disse Ṡénza con tono preoccupato.
         -E’ veramente molto potente questo guerriero, ma sembra che tu lo sia di più, ho sbagliato, dovevo scegliere te…eppure sembravi così fragile ed indifesa-
         -Sembro, ma non lo sono!-
Ṡénza come al solito era velocissima, disarmò il suo avversario, lo buttò a terra e disse.
         -Non puoi nulla contro di me-
         -Lo pensi veramente?-
         -Sì ed ora buona lì, che vado a disinserire le coordinate per Stork-
         -Non fare un passo-
Treodor mise le mani alla gola si stava soffocando.
         -Cosa fai maledetta?-
Il Paichiano parlava a fatica.
         -Sta soffocando e piano piano morirà e sarà tutta colpa tua!-
         -No ferma! Treodor ti prego ribellati, coraggio scacciala! -
Treodor boccheggiava, chiuse gli occhi e svenne, Ṡénza cercò subito di rianimarlo con la respirazione bocca a bocca. Fu in quel momento che Berla si trasferì da Treodor a Ṡénza. Berla nel nuovo corpo prese subito il controllo e cominciò a baciare l’indifeso Treodor, il quale svegliandosi non poteva credere ai suoi occhi. Si staccò un attimo per dire.
         -Che succede? Perché mi stai baciando?-
         -Non sai quanto desideravo farlo…- Disse Berla nel corpo di Ṡénza.
         -Tu non sei Ṡénza, sei quella cosa…non cercare di fregarmi, lasciala subito!-
         -Perché dovrei? Anzi penso che terrò questo corpo per un bel pezzo è potentissimo! Certo questa tua Ṡénza non è bella come lo sono io in carne ed ossa, ma può andare-
         -Maledetta…io…-
         -Lo sai che non puoi fare niente, piuttosto seguimi, devo assegnarti un compito molto importante, tanto ci vorranno ancora diverse ore prima di arrivare su Stork e qui siamo scomodi-
Lo portò nella sua camera e cominciò a togliergli i vestiti.
         -Cosa hai in mente? Ma sì, eri tu quella del sogno…cosa farai? Mi ucciderai perforandomi il cuore?- Chiese Treodor.
         -Se ti comporterai bene sarai il mio amante, i Paichiani sono stupendi e sono leggendari per le loro prodezze in amore. Del resto questa ragazzetta sbiadita ti piace molto, non credo che sarà poi una tortura dedicarle del tempo, non credi?-
         -Ṡénza è stupenda, ma non posso fare quello che tu mi chiedi, lei non vuole e soprattutto devo fermare Xronodor, ucciderà mia sorella ed il mio amico Tril, insieme alla maggior parte dei Verani, non posso venire con te-
         -Che sciocco che sei, non capisci che non hai comunque scelta?-
         -Ti riporteremo sul tuo pianeta e tu ci lascerai andare, mi sembra un ottimo compromesso-
         -Sono io che detto le regole, ora tu farai quello che ti ordino…sono stata a lungo sola nello spazio…su da bravo lasciati andare-
Berla con le sembianze di Ṡénza gli aveva tolto l’uniforme Paichiana ed a sua volta aveva trasformato la tuta nera in un vestitino trasparente attillassimo che risaltava quelle forme perfette, l’aliena aveva stretto Treodor in un angolo ed i loro respiri si incrociavano.
         -Questa è la tortura peggiore che potesse capitarmi!-
         -Non sai allora cosa vuol dire una tortura…se vuoi te la faccio provare quando arriviamo su Stork e adesso prendimi, sono tutta tua, lo so che mi vuoi, l’ho visto-
Treodor era tentatissimo, finalmente stava ottenendo quello che desiderava da quando aveva messo piede su Xiar, però dal viso di Ṡénza non traspariva quella triste dolcezza che lo aveva conquistato, i tratti sembravano meno morbidi, nervosi. Quegli splendidi occhi erano vuoti e non luccicavano di vitalità. Treodor si rendeva conto che quella non era la donna dei suoi sogni. Gli venne un’idea, la prese tra le sue braccia, cominciò baciarla e piano piano le sfilò il vestito di dosso, appena arrivò all’altezza della testa, sferrò un colpo alla nuca e Ṡénza cadde a terra svenuta. Scuotendo la testa la rivestì e cercò qualcosa per legarla, ma poi cambiò idea, sapeva che se si fosse svegliata non avrebbe avuto nessuna via di scampo anche bloccandole mani e piedi. Doveva ibernarla e nel mentre attendere che Kara lo contattasse, era l’unica speranza, non aveva altra scelta. Depose Ṡénza nella capsula per l’ibernazione e corse a cambiare le coordinate per Stork in quelle per Vera.
         -Bene, adesso Kara contattami o questo viaggio sarà del tutto inutile-
 
Nel sistema solare di Krio, Cleria aveva raggiunto lo spazio in pochissimo tempo, grazie al computer di bordo della freccia, stava cercando gli asteroidi della zona neutrale, quando si accorse che due caccia Verani l’avevano intercettata.
         -Maledetti nanerottoli, allora forse non siete tanto indifesi-
Ṡénza le aveva spiegato che la freccia eseguiva gli ordini mentali ad una rapidità tale da renderla la navetta migliore che si potesse pilotare. Nessun’altro modello conosciuto aveva un tempo di risposta ai comandi così efficiente, doveva sfruttare questa capacità. Studiò i dati a disposizione e si lanciò in una serie di acrobazie in una zona dove gli asteroidi erano molto numerosi.
         -Vediamo un po’ se ce la fate a starmi dietro-
Le arrivò una comunicazione:
         -Arrenditi ed il grande ed onorevole sciamano Rol avrà pietà di te!-
         -Dite a Rol che la sua pietà se la può infilare su per il suo grande ed onorevole deretano-
Cleria interruppe la comunicazione e si addentrò ancora di più tra le rocce spaziali fino a raggiungere la zona degli asteroidi Terziani, lì i Verani non avrebbero avuto il coraggio di seguirla. Quando fu sicura che li aveva seminati, atterrò su un asteroide molto grande e la freccia si trasformò in una tuta spaziale che la faceva aderire a quel suolo povero di gravità. Dopo un po’ che camminava in quell’ambiente lunare, vide un luccichio interessante, un cratere sul terreno era tappezzato di zirconi, l’impatto con un altro meteorite aveva probabilmente messo alla luce un piccolo giacimento di quei cristalli ricchi di energia. Ricaricò subito il suo bracciale e riempì una sacca che aveva con sé con tutti gli zirconi che riuscì ad estrarre dalla roccia.
         -Adesso sì che si ragiona, basta solo che…-
Non finì la frase che si ritrovò circondata da almeno tre caccia Terziani.
         -Arrenditi sei sotto tiro! Cosa stai facendo?-
         -Sono Cleria compagna di Tril l’ambasciatore Xiariano, non ho rubato il vostro Ergon ho preso solo un po’ di zirconi-
         -Perché non li hai presi ai Verani?-
Cleria era nei guai, doveva inventarsi subito qualche idea per non far scatenare una guerra.
         -Abbiamo scoperto chi ha ucciso il principe Fertel, sappiamo che non siete stati voi ed ora però il colpevole vuole la nostra pelle. Mi dispiace di essere venuta nei vostri territori ma avevo bisogno di energia…-
         -Racconterai tutto e Kelo, sarà lui a decidere, adesso seguici e non fare scherzi-
Cleria riformò la freccia, rifletté un attimo sul da farsi, aveva notato che i Terziani erano poco svegli e creduloni, allora disse:
         -Siete nei guai! Guardate dietro di voi, c’è una nave spaziale Verana, cosa ci fa qui?-
Mentre i Terziani controllavano la presenza o meno della nave, Cleria raggiunse in pochi istanti la velocità massima e si rigettò nella fitta rete di asteroidi della zona neutrale.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Eccovi un’avventura nello stile Star Trek. Ṡénza e Treodor stanno tornando su Vera per fermare l’armata di Xronodor ma incappano in Berla regina esiliata di Stork. La sua anima era stata imprigionata in una sorta di contenitore abbandonato poi nello spazio. Casualmente quel contenitore si conficca nello scafo della nave di Treodor e di qui ne capiteranno di tutti i colori. Il nostro aitante Paichiano si ritrova con Ṡénza posseduta da Berla e mezza nuda, ma non approfitta della situazione…
Intanto Cleria cerca di recuperare un po' di zirconi per ricaricare le frecce Xiariane, Tril dovrà portare Prescilla direttamente dai regnanti di Vera che si trovano per lutto su una luna verde di Jhoer…che come avrete capito corrisponde al nostro Giove, del resto Vera e Terzia assomigliano rispettivamente a Marte e la Terra…
Non perdetevi viaggio allucinante parte II.
 
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 23
*** Viaggio allucinante seconda parte ***


Cleria sfrecciava rapida tra gli asteroidi, aveva ormai seminato i Terziani, in un attimo era dentro l’atmosfera di Vera, si rallegrava delle sue capacità di pilota ed in fondo si era divertita.        -In barba a quei brutti nanerottoli! Arrivo Vera!-
I Verani non avevano dei radar a protezione del pianeta, probabilmente solo in caso di guerra gli sciamani si sarebbero presi per mano ed avrebbero creato così un sistema per individuare i nemici. Ma al momento nessuno scrutava i cieli di Vera, la Paichiana passò attraverso delle nuvolette soffici come la panna montata, scansò all’ultimo momento un gruppo di uccelli dalla lunga coda e virò per la foresta dove si trovava la casa di Frero e Pepa. Aveva imparato il trucchetto da Ṡénza, si avvicinava a terra, inclinava la punta della freccia verso l’alto e cominciava a far dissolvere la parte posteriore della navetta. In questo modo i piedi potevano già toccare il suolo mano mano che i cristalli sparivano e fu così che arrivò di corsa verso la porta della casetta da nani di Frero, senza neanche dover atterrare. Non finì di bussare che Tril le aprì la porta.
         -Tutto bene amore? Ero preoccupatissimo-
         -Kreosiano di poca fede, ecco qua tutti gli zirconi di cui abbiamo bisogno-
         -Bravissima! Sono purissimi! Sono perfetti-
         -Adesso toccherà a me stare in pensiero…Prescilla ha contattato quei due?- Chiese Cleria.
         -No, i regnanti ancora non rispondono, dobbiamo partire subito-
Rispose Tril. Cleria tutta seria guardò Prescilla e le disse:
         -Tieni le mani a posto quando sarai sola con il mio fidanzato-
         -Cleria? Cosa dici…- Rispose Tril.
         -Se fossi solo un po’ più giovane dovresti preoccuparti, ma tranquilla ho già raggiunto la pace dei sensi-
La Verana rise di gusto, mentre Tril e Cleria la guardavano un po’ sorpresi.
         -Prescilla? Ti ci metti anche te?-
         -Scherzavamo, vero Cleria?-
         -M-sì certo più o meno…non posso venire anche io? Ho incontrato sia navette Verane che Terziane quando sono andata nella zona degli asteroidi, potrebbero essere là fuori ad aspettarvi, potrei esservi utile…potrei proteggervi…ho preso tantissimi cristalli, possiamo andare tranquillamente con due frecce Xiariane-
         -Cleria! Avevamo detto che avremmo diviso il rischio, ma non così!- Rispose Tril preoccupato.
         -Lascia che venga, ma non potrà scendere sulla luna con noi, ci aspetterà in orbita, non voglio spaventare i regnanti- Disse Prescilla.
         -Tril, non possiamo permettere che vi succeda qualcosa, devo venire anche io!-
         -Cleria…preferirei…-
         -Non ti fidi di me, vero? A Ṡénza lo lasceresti fare. Dimmi che non è vero se ne hai il coraggio!-
         -Probabilmente andrebbe lei da sola con Prescilla ed è quello che dovrei fare io…-
         -Puoi dire quello che vuoi, io ti seguirò comunque-
         -Non resta che arrendermi…vedo già il mio futuro con te…una lotta continua…-
         -Bè, non ti annoierai mai!-
Decisero di partire subito, era da poco calata la notte, avrebbero fatto solo una sosta a metà strada per riposarsi, li aspettavano otto ore di volo. Per la prima parte del viaggio Cleria avrebbe ospitato Prescilla nella freccia, Tril nella seconda parte e l’avrebbe condotta fino al cospetto dei regnanti. Pepa e Frero li salutarono fiduciosi, Krio muoveva la coda in modo spasmodico voleva seguirli ma rimase su Vera.
         -Vi aspettiamo sani e salvi, pensiamo noi a Krio, fate buon viaggio- Dissero in coro Pepa e Frero.
 
Intanto Treodor si trovava da solo a dover governare la casa-nave, in compagnia della tipica regina cattiva delle favole, radicata dentro Ṡénza come il peggiore dei parassiti. Era stato costretto a stordirla e l’aveva messa in ibernazione per imprigionarla, tutto questo nella speranza che Kara, non sentendo più loro notizie, lo contattasse.
         -Kara dove sei quando ho più bisogno di te? Coraggio, sono qui con la mente aperta come mai è successo in vita mia, pronto ad ascoltarti ed a parlarti-
Come se avesse sentito le sue preghiere, Kara aprì una connessione con lui-
         -Treodor che succede a Ṡénza? Non riesco a contattarla è come se ci fosse un’interferenza, è svenuta?-
         -No…non proprio l’ho ibernata-
         -Perché l’hai ibernata?-
         -E’ successo un casino pazzesco, questo è il viaggio più allucinante che mi sia mai capitato…ricordi la roccia che ha colpito la nostra nave e quella strana presenza, quella forma di energia che non riuscivi bene a distinguere?-
         -Sì certo…non era solo dell’energia della materia oscura?-
         -No, è un’entità, l’anima della regina Berla del pianeta Stork, era imprigionata tra gli asteroidi e noi l’abbiamo liberata…o meglio lei ha urtato contro di noi ed ora è dentro Ṡénza, ho dovuto stordirla e metterla in ibernazione, se si sveglia ed io non ho un piano mi farà a fette!-
         -Conosco personalmente la regina Berla, abbiamo consigliato noi al popolo di Stork questa soluzione, ma non doveva trovarsi in questa fascia di asteroidi…-
         -Che cosa devo fare? Tra un giorno e mezzo saremo vicino Vera, non posso fermare Xronodor da solo!-
         -Proverò a contattare Ṡénza anche se è ibernata, ma non sarà facile…-
Treodor sospirò, detestava non poter fare niente, avrebbe voluto bersi qualche birra e lamentarsi, ma doveva aspettare istruzioni da Kara.
Intanto Ṡénza stava vivendo il peggior incubo della sua vita, Berla cercava di soggiogarla e si trovavano in una specie di limbo, bloccate lì dallo stato di ibernazione. La regina di Stork apparve a Ṡénza con una forma umanoide: era bellissima con un ovale perfetto del viso, molto scura di carnagione, i capelli erano neri con i riflessi blu, le iridi dei suoi occhi erano così scure che non si distinguevano dalla pupilla e le davano uno sguardo inquietante, Ṡénza era praticamente il suo opposto: carnagione chiara, capelli platino, occhi cerulei chiari.
         -Cosa hai fatto a Treodor? Dove siamo?-
         -Il tuo caro amico ci ha colpito alla nuca e ci ha messo in ibernazione, ma presto troverò il modo di uscire di qui, vi ucciderò entrambi e raggiungerò Stork senza il vostro aiuto-
         -Il freddo ti indebolisce lo sento, altrimenti saresti già riuscita a scappare-
         -Sciocchezze! Ho imparato a governare la mia energia vitale, troverò una soluzione-
         -Resteremo bloccate qui e non potrò salvare Cleria, Tril e tutti gli abitanti di Vera ed è tutta colpa tua!-
         -Stupida ragazzina, me ne andrò presto di qui e tu morirai-
Le menti di Berla e Ṡénza erano come fuse, potevano leggersi l’un l’altra.
         -Sento chiaramente cosa hai fatto per essere stata esiliata! Finché i tuoi genitori erano in vita, tu non avevi nessun potere e loro erano dei regnanti giusti, ma tu volevi tutto…li hai fatti uccidere, hai preso il trono ed hai trattato il tuo popolo come schiavi…ohmiodio…sento e vedo la crudeltà di quello che hai fatto! Hai fatto uccidere anche vecchi e bambini…tutti i tuoi possibili successori al trono…hai ucciso anche colui che amavi perché pensavi che ti avesse tradito…-
         -Lui mi aveva tradito! Ne sono certa e per giunta con mia cugina…li ho visti nei loro atteggiamenti complici, camminavano da soli nel giardino del palazzo, si sono scambiati dei messaggi…-
         -Stai mentendo a te stessa! Posso vedere la verità che tu vuoi ignorare! Non ti stava tradendo, preparava la tua festa di compleanno, doveva essere una sorpresa…e tu… tu lo hai ucciso con le tue stesse mani…lo hai colpito al cuore con un pugnale di pietra dura…come hai potuto?-
         -Smettila di leggermi nella mente! Non ti riguarda-
         -Non riesco a smettere, vorrei ma è inevitabile…vedo la scena…vedo lui che ti supplica, che ti dice che ti ama…e tu non lo ascolti, sei accecata dalla rabbia…-
Ṡénza cerava di non guardare, ma il gesto efferato che aveva dannato per sempre l’anima della regina Berla si mostrò a lei ancora una volta nella sua crudezza. Erano nel giardino del palazzo, l’amato di Berla era di fronte a lei bloccato da due guardie mentre lei lo interrogava. Ad ogni risposta lei lo schiaffeggiava, le lacrime uscivano copiose da quegli occhi neri come la notte mentre tentava di difendersi a parole e le dichiarava il suo amore incondizionato. Ad un tratto Berla aveva estratto un pugnale di simil-ossidiana e diceva:
         -Tu hai osato tradirmi, sono l’erede al trono! Hai osato tradirmi con mia cugina, in questo palazzo, nel mio palazzo!-
         -Berla non è così, chiedi a tua cugina…volevamo farti una sorpresa…non amo che te!-
Berla non lo ascoltò e sotto lo sguardo esterrefatto dei soldati, piantò il pugnale di simil-ossidiana in pieno petto del suo amato. Sangue di un marrone scuro cupo cominciò a fluire, come un fiume inondò Ṡénza e Berla come se fossero state veramente presenti.
         -Basta, perché me lo ricordi, smettila!-
         -Non riesco a controllare la mia empatia, non l’ho mai saputa controllare…guarda! Il tuo senso di colpa ti ha dannato l’anima! Non vuoi vedere la verità…è dopo questo gesto crudele che tu hai voluto il potere, per colmare la tua perdita, il vuoto dopo la morte del tuo amato! Sei un’anima malata, meriti di scontare l’esilio, lasciaci andare, lasciaci vivere! Dobbiamo salvare delle vite, lasciaci compiere il nostro dovere, non abbiamo nulla a che vedere con la tua svenuta!-
Berla sembrò quasi spegnersi come se prendesse fiato, in quel momento una voce lontana ma sempre più vicina si fece spazio nella mente di Ṡénza.
         -Sono Kara, rispondi!-
         -Kara! Aiutami non ce la faccio più…il dolore è insopportabile-
         -Ṡénza devi ricacciare Berla nel suo contenitore e portarla in un posto sicuro!-
         -Come faccio? Mi sta facendo impazzire, vedo tutte le sue miserie, tutti i gravi delitti che ha commesso…-
         -Tu sei una Xiariana, la tua mente è forte, usa il suo dolore contro di lei, falle capire il male che ha commesso, così la controllerai e la forzerai e rientrare nel contenitore-
         -Quale contenitore?-
         -Deve esserci un contenitore, dove si trova il contenitore si trova anche la sua anima, deve essere per forza sulla nave-
         -Potrebbe essere la roccia! Non l’abbiamo mai vista, è conficcata dentro uno dei vertici della navetta-
         -L’anima di Berla non può allontanarsi troppo dal contenitore, è di sicuro dentro la nave-
         -Lo sapevo che me ne dovevo occupare io! Ma come faccio a convincerla ad entrarci-
         -Apri la tua mente alla sua, falle vedere i suoi errori…sento che ce la farai-
         -Non so come fare…-
         -Coraggio apri la tua mente, quando sarà il momento dirò a Treodor di farti uscire dall’ibernazione, a quel punto tu dovrai scacciarla fuori e la farete rientrare nel contenitore-
Il contatto con Kara sparì e Ṡénza si ritrovò di nuovo faccia a faccia con la coscienza di Berla. Rivedere la morte del suo amato aveva indebolito la regina di Stork, adesso però cercava di trovare una ragione, un motivo per non credere alla verità, mentire a se stessa l’aiutava ad andare avanti. Questa volta Ṡénza invece di respingere i suoi pensieri li accettò e cominciò ad aprire la mente come le aveva suggerito Kara e successe qualcosa che non accadeva da lungo tempo: un luccichio si formò sulla testa della mezza Xiariana in prossimità del computer organico. Questo organo alieno era situato tra i due emisferi cerebrali e l’ippocampo ed ospitava i chip creati dal dottor Spellman sotto la guida di Feidor, la madre di Ṡénza. Quando questa parte del cervello si illuminava, significava un aumento delle facoltà. Treodor vide un segnale di avaria alla capsula dell’ibernazione e rimase in allerta, preoccupato che la regina riuscisse ad uscire da quella trappola criogenica, ma sul momento non accadde nulla. All’interno Ṡénza stava dando vita alle immagini degli atti criminosi di Berla in modo che li rivivessero entrambe nel modo più coinvolgente possibile.
         -Cosa stai facendo? Fermati! Non servirà a niente, ho compiuto quegli atti perché dovevo! Non me ne pento! Lo rifarei!-
         -Uccideresti qui piccoli innocenti? Faresti morire ancora i tuoi genitori, le persone che ti amavano e soprattutto lui, la tua anima gemella, l’unico che poteva tenere a bada il tuo lato oscuro, la luce della tua vita?-
         -Lui…non era così importante…lui…mi impediva di essere ciò che sono!-
         -Non è vero, lui ti rendeva migliore!-
Ṡénza si concentrò ancora e le fece rivivere la scena della morte del suo amato da diverse angolazioni. Usando l’immaginazione le fece percepire il pensiero di lui, l’amore per lei nonostante tutto, il dolore di non essere creduto, il dolore di essere rifiutato e trattato come un oggetto sconveniente. L’immagine del coltello, che entrava nel petto, fu vista da entrambe come se loro stesse fossero colpite a morte. Ṡénza le fece percepire perfino il dolore fisico e anche se era tutto immaginario caddero entrambe a terra come in fin di vita. In quel momento Kara che era in ascolto, dette il segnale a Treodor, il quale andò ad aprire la capsula dell’ibernazione e portò Ṡénza ancora in uno stato glaciale vicino più possibile a dove era entrato il meteorite.
         -Adesso Treodor cerca il meteorite-
         -Non so dov’è esattamente e credo di non poterci arrivare…dovrebbe andare Ṡénza usando la sua capacità di governare i metalli…ma tenterò-
Mentre Ṡénza riprendeva colore, Treodor era arrivato il più possibile vicino al luogo di impatto della roccia e come al solito si lamentava.
         -Ma guarda te se una roccia del cavolo doveva creare tutto questo casino! Dove sei finita?-
         -Treodor quello che cerchi non ha la forma di una roccia, cerca un oggetto metallico di colore bianco a forma di uovo-
         -Ok, ma una volta preso questo uovo cosa ci devo fare?-
         -E’ sicuramente aperto, portalo vicino a Ṡénza, aspetta che Berla venga espulsa, ci sono dei pulsanti: uno l’attirerà dentro, l’altro serve per chiudere-
         -E se fosse rotto?-
         -Non è possibile che sia rotto è di un materiale quasi indistruttibile, l’impatto deve averlo aperto casualmente, su avanti, cercalo! Ṡénza si sta risvegliando e con lei la regina, non so quanto tempo potrà tenerla a bada-
 
Mentre Treodor cercava il contenitore nei meandri tecnologici della nave, sua sorella Cleria era in compagnia di Prescilla in uno spazio ristretto nel freddo cosmico, nessuna delle due poteva uscire a prendere una boccata d’aria.
         -Fammi capire…dunque…come vi siete conosciuti tu e Tril?-
         -Lui è venuto sul nostro pianeta…e ci ha saltato la vita…-
         -Non ce lo vedo Tril come persona d’azione e che fa del male a qualcuno-
         -Infatti non è un violento, ci ha tratti in salvo, la sua nave è molto veloce-
         -Ed hai capito subito che era la persona per te?-
         -No…in realtà no, anche se sentivo di star bene vicino a lui, a volte nemmeno capivo perché volevo stare con lui…poi ho visto che Tril era interessato a Ṡénza e mi sono resa conto di quello che provavo-
         -Tril era innamorato di Ṡénza?-
         -No…credeva…ma ama solo me!-
Dopo una pausa di silenzio, Cleria chiese in modo timido:
         -Tu Prescilla? Ti sei mai innamorata?-
         -Sì certo, sono stata sposata, ma non volevo figli ed allora lui chiese di sciogliere il matrimonio-
         -Capisco l’importanza di avere figli…ma addirittura rinunciare a te…-
         -Sono felice così, non mi serve nessuno, il mio compito di sciamana della regina è tutto quello che voglio dalla vita-
         -Certo siete strani voi Verani, a volte faccio fatica a capirvi, non ti manca tuo marito?-
         -No, come ti dicevo sono felice così…ma ti prego, parliamo d’altro-
Cleria non voleva parlare di sé, temeva di fare qualche gaffe e non poteva permetterselo.
         -Perché invece non cerchi di dormire un po’? Ti sveglierò quando arriviamo al punto di incontro con Tril-
         -Non riesco a riposare…sono preoccupata, temo che incontreremo qualche Terziano o Verano che obbedisce al volere di Rol- rispose angosciata Prescilla.
         -Puoi stare tranquilla, Tril ci sta seguendo a distanza e tiene d’occhio tutto il perimetro intorno a noi, dice che nessuno ci ha seguito e stiamo andando dalla parte opposta dove si trova la fascia di asteroidi, quindi nessuno ci può incolpare che vogliamo rubare l’Ergon-
         -Quando tutta questa storia sarà finita dove andrete ad abitare tu e Tril? Su Paico o su Kreios?-
         -Di sicuro non su Kreios, sono tutti razzisti là-
         -Razzisti? Non sono anche loro alleati di Kara?-
         -Sì certo, ma odiano le persone innamorate…-
         -Ti prendi beffe di me?- Rispose Prescilla stupita.
         -Beffe?- Chiese Cleria.
         -Ti prendi gioco di me?- Spiegò Prescilla.
-Ehm no…su Kreios dicono che l’amore è una malattia, non ci accetterebbero come coppia, non hanno accettato i genitori di Tril…-
         -Ora ricordo, me ne aveva parlato, ma non mi aveva spiegato bene…mi disse che i suoi si erano comportati male…non sapevo tutta la storia-
         -Non si sono comportati male, si sono innamorati…-
         -Capisco, hanno trascurato i loro doveri-
         -Questo non lo so, Tril non vuole mai parlarne…-
         -Ma va tutto bene tra di voi?-
         -Sì certo-
         -E quando farete dei piccoli?-
         -Prescilla non capisco perché a me fai il terzo grado ed io non ti posso chiedere nulla!-
         -Perché non ho nulla da rispondere-
Prescilla si fece scura in volto e smise di parlare, Cleria capì che non era il caso di insistere, si concentrò di più sul volo e contattò Tril.
         -Tril, va tutto bene?-
         -Sì certo, nessuno ci ha seguito, non possono nemmeno immaginare cosa stiamo combinando-
         -Lo spero tanto…-
          -Inoltre sarai contenta di sapere che tra poco arriveremo a metà strada, credo che il nanopianeta tra Terzia e Jhoer sia il posto migliore dove fermarci-
         -Affermativo. Però è strano, sta andando tutto troppo liscio…non vorrei fare la iettatrice, ma non mi sento tranquilla-
Dopo poco che viaggiavano i computer di bordo misero in evidenza il nanopianeta, era poco più grande della Luna e non aveva atmosfera. Atterrarono con le loro frecce in verticale, il fondo delle navette si toccarono in modo che si formasse un collegamento e Prescilla passò dal mezzo di Cleria a quello di Tril.
         -Come stai Prescilla?- Chiese premuroso Tril.
         -Tutto bene, non sono stanca, per me possiamo continuare-
         -Ne sei sicura?-
         -Assolutamente-
         -Tu Cleria, come ti senti?-
         -Sono un po’ stanca ma preferisco proseguire, l’energia vitale che mi fornisce la navetta è sufficiente, non mi manca nulla, però è davvero noioso volare così!-
         -Allora se ve la sentite, proseguiamo-
Le due frecce lasciarono il nanopianeta in pochi secondi e si riportarono sulla rotta originaria.
         -Tril, farò un giro di ricognizione intorno a voi- Cleria aveva un presentimento e voleva assolutamente constatare di persona che nessuno li avesse seguiti. Il fatto che fosse da sola nella freccia le dava un piccolo vantaggio ed in pochi secondi si era lasciata alle spalle Tril e Prescilla. La visione a trecentosessantacinque gradi le mostrava un’immagine dello spazio unica nel suo genere, le sembrava di essere immersa in un mare di stelle, come se potesse davvero toccarle, ma in realtà erano così incredibilmente lontane, non riusciva mai ad avvicinarsi veramente e restavano lì immutabili, perfette come sempre. Tril intanto chiacchierava con Prescilla.
         -Cleria mi ha raccontato come vi siete conosciuti, che tu l’hai salvata…davvero prima eri interessato a Ṡénza?-
         -Non lo so esattamente, lo sai come sono i Kreosiani…-
         -Mi ha anche detto che i tuoi genitori sono stati esiliati da Kreios solo perché erano innamorati…tu mi avevi detto che si erano comportati male-
         -Secondo me, invece di pensare alla pace su Kreios, sono stati tutto il tempo ad amoreggiare…-
         -E tu non sapevi cosa significasse amare qualcuno prima di incontrare Cleria, ho ragione amico mio?-
         -Sì…ora li capisco di più e penso anche che mi abbiano raccontato una storia non del tutto veritiera su di loro, se sopravvivremo vorrei incontrarli e parlarci-
         -Mi sembra saggio…ho chiesta a Cleria quando farete dei piccoli vostri, ma lei non mi ha risposto-
Tril rimase così sorpreso che per un attimo perse il controllo della navetta, rapido si riportò in posizione.
         -Potremmo anche non volerne…no? Tu non ne hai voluti-
         -Diciamo che la cosa non mi divertiva molto-
         -Non ti divertiva? Ora non vorrei entrare in argomenti strettamente personali…non sarà mica doloroso avere rapporti per i Verani? Perché so di alcune popolazioni per cui insomma, è quasi rischioso per la salute-
         -Doloroso? No no, noioso semmai-
         -Ah ok allora siete come i Kreosiani-
         -No mio caro, diciamo che non mi piacciono i Verani-
         -Non ti piacciono i Verani? Non capisco-
Prescilla si sentiva più a suo agio con Tril che con Cleria e gli parlò sinceramente.
         -Preferisco le Verane-
Tril rimase scioccato ma non come prima e non perse il controllo della navetta.
         -Ecco perché non vuoi avere figli ed hai sciolto il matrimonio-
         -Potrei avere figli comunque, ma ho preferito così, la meditazione aiuta e poi l’unica persona di cui mai potrei innamorami davvero è già felicemente sposata, non potrei mai turbarla-
         -Mi dispiace così tanto Prescilla, ora che so cosa significa avere un partner, posso capirti molto di più-
         -Non preoccuparti, vederla felice è tutto quello che voglio-
Prescilla cominciò a sbadigliare, non era abituata a viaggiare nello spazio in quel modo, era stata in tensione per tutto il tempo e adesso stava subendo un calo nervoso.
         -Riposati Prescilla, ti chiamerò quando saremo in prossimità di Jhoer, così tu mi dirai verso quale satellite dirigermi-
         -Sì amico mio, grazie…-
Prescilla chiuse gli occhi e si addormentò sospesa nel buio dello spazio.  
 
Ad anni luce di distanza, Treodor aveva dovuto aprire il telaio interno della sua nave come una scatola di sardine e cercava di raggiungere il contenitore dove rinchiudere Berla.
         -Dove diavolo si è cacciato? Eppure dovrebbe essere qui, ma perché queste navi le fanno così poco accessibili-
Con una mano tastava lo spazio ristretto dove non era potuto entrare perché troppo grosso, stava ispezionando una sorta di intercapedine che serviva ad isolare la nave. Dopo essersi quasi slogato un braccio afferrò qualcosa di liscio e tondeggiante. Trionfante lo tirò fuori e lo guardò attentamente: era un contenitore della grandezza e forma di un avocado e si vedeva chiaramente una fessura centrale da cui probabilmente era uscita l’anima di Berla.
         -Ho trovato il trabiccolo maledetto ed ora a noi due Berla-
Ṡénza era sdraiata a terra pochi metri da lui, il suo bel viso sofferente testimoniava il fatto che dentro di lei era in corso una vera a propria guerra dell’anima.
         -Berla hai visto cosa hai provocato? Quanto male vorrai infliggere ancora?- Diceva Ṡénza.
         -Non posso stare in eterno confinata nello spazio è peggio della morte! Vi lascerò andare, vi prego riportatemi sul mio pianeta, vi scongiuro-
         -Non posso farlo…non sta a me decidere, devi tornare nel contenitore dove ti hanno messo i tuoi sudditi-
         -No, ti prego no!-
Ṡénza si svegliò, guardò Treodor, lui gli sorrise, ma lei lo afferrò e lo appiccicò al muro.
         -Lasciatemi tornare sul mio pianeta, e vi lascerò vivere!-
         -Ṡénza devi farla uscire! Kara dice che puoi-
         -No, la tua bella non è abbastanza forte, obbedisci, portami sul mio pianeta-
Ṡénza impossessata da Berla prese Treodor per la gola e cominciò a strozzarlo, era troppo forte per il Paichiano, in pochi secondi avrebbe potuto ucciderlo.
         -Fermati Berla stai uccidendo di nuovo!-
Ṡénza aveva parlato e riuscì a bloccare il suo corpo, Treodor si afflosciò a terra tossendo. La scena che aveva di fronte era assurda, Ṡénza parlava e si rispondeva da sola come una pazza schizofrenica, aveva recuperato un parziale uso del suo corpo:
         -Portami su Stork ed io non vi farò alcun male- Diceva Berla.
         -Non posso farlo, sei stata condannata giustamente all’esilio, non voglio essere responsabile di altre morti!-
         -Fallo od ucciderò il tuo amico- Rispondeva Berla.
         -Non te lo permetterò-
Ṡénza sembrava un automa senza controllo, prima si muoveva verso Treodor poi tornava indietro, ad un certo punto cadde a terra con le mani sul viso come se cercasse di sfregiarsi.
         -Fermati Berla lasciala andare!-
Disse Treodor, Ṡénza si voltò verso di lui.
         -Inserisci le coordinate di Stork o lei muore-
Poi si mise le mani alla gola e cominciò a strangolarsi.
         -No…Treodor…non lo fare, la posso…fermare-
Treodor afferrò le mani di Ṡénza cercando di liberarle la gola, ma era troppo forte, allora preso dalla disperazione l’abbracciò con forza e disse:
         -Ti prego non lei, non lei! Prendi me, non avranno scampo senza di lei- Cominciò a piangere come un ragazzino, le lacrime arrivarono al viso di Ṡénza, la quale finalmente riuscì a liberarsi. Una luce fuoriuscì da Ṡénza e Berla apparve a loro con le sue sembianze ma trasparente come uno spettro.
         -Riportatemi sul mio pianeta, non lo dirò un’altra volta-
Il viso di lei sembrava come rassegnato, i suoi occhi neri erano spenti e tristi.
         -Tu meriti una punizione, anche se ci hai risparmiato- disse Ṡénza.
         -Allora distruggi il mio contenitore, la mia anima si disperderà ed io morirò, così il mio amore sarà vendicato…lui e tutte le vittime del mio dolore…-
         -Di cosa sta parlando questa squilibrata?- Chiese Treodor.
         -Una storia lunga, poi te la racconterò…se ne usciremo vivi-
         -Allora cosa aspettate? Distruggete il contenitore- Disse Berla con rabbia.
         -Non voglio farlo!- Rispose Ṡénza.
         -Se vuoi lo faccio io Ṡénza, ci metto un attimo, questa pazza mi ha stufato!- Replicò Treodor.
         -Fermati, non ne abbiamo il diritto! Chiederò a Kara cosa posso fare-
Ṡénza si concentrò e Kara arrivò subito nei suoi pensieri.
         -Kara cosa devo fare? Chiede di morire-
         -Non sta a te decidere e non possiamo riportarla sul suo pianeta-
         -Non c’è un modo per redimerla?-
         -Le sue colpe sono gravi, merita l’esilio eterno-
         -Se la riportiamo sul suo pianeta nel contenitore e lasciamo al suo popolo la scelta?-
         -Hanno già deciso…ma se vuoi posso consultarli-
         -Aspetto il responso- Pensò Ṡénza e poi si rivolse a Treodor e Berla
-Kara si consulterà con il tuo popolo, se mi daranno il permesso ti riporterò sul tuo pianeta nel contenitore e decideranno loro cosa farne di te-
         -Mi rispediranno nello spazio lo so…ho avuto pietà di voi, perché voi non potete averne per me?-
         -Perché non te lo meriti strega!- Rispose Treodor.
         -E’ inutile che ti scaldi, io sono così e niente potrà cambiarmi, come non potrà mai cambiare quello che Ṡénza prova per te! Non ti vuole hai capito? L’ho visto bene dentro di lei, vuole il suo David, quello sciocco terrestre inutile!-
         -Stai zitta, non voglio sapere niente!-
         -Berla non dire una parola di più- Intervenne Ṡénza.
         -Cara Ṡénza, sapessi cosa si agita in quella mente perversa da Paichiano selvaggio, vorrebbe approfittarsi di te anche mentre dormi-
         -Non è vero, non lo ha fatto quando ero sotto la tua influenza, non mi farebbe mai del male-
         -Se continua a parlare lo rompo io il contenitore e non sentirò nessuno rimorso!- Commentò Treodor furioso.
         -Calmati Treodor lo fa per farci arrabbiare, ci conosce bene, ha visto le nostre menti! Aspettiamo di sentire cosa dice Kara-
Per diversi minuti restarono tutti e tre a fissarsi senza sapere cosa dire e cosa fare, poi Treodor disse:
         -Vado un attimo ai comandi per vedere se è tutto in ordine, torno subito, tu strega non ti muovere di un millimetro-
         -Insolente!- Rispose lei incrociando le braccia e mostrandogli le spalle. Ṡénza rimase dov’era ed osservava quello spettro tremolante.
         -Perché non mi hai ucciso?-  Chiese Ṡénza.
         -Sei diventata fortissima all’improvviso, ho ceduto perché non ce la facevo più-
         -Non per quello che ha detto Treodor?-
         -No…-
         -Forse in te c’è un po’ di pietà…forse possono averne anche gli Storkiani e confinarti nello spazio solo per un certo periodo…-
         -Non lo faranno mai, stiamo perdendo tempo, Kara ti dirà che nemmeno mi rivogliono e che dovrai lanciare il contenitore nello spazio…-
         -E’ possibile…-
         -Tu non sai cosa vuol dire restare sospesi nel silenzio dello spazio, il tempo non passa mai ed i fantasmi del mio passato mi tormentano…voglio il nulla completo, ti supplico, ti scongiuro!-
Berla sembrò quasi cadere in ginocchio, però quando avvertì che Treodor tornava si alzò di scatto.
         -E’ tutto ok in plancia, si sa nulla da Kara?-
         -No…purtroppo no…-
         -Quando mi avrete rigettato nello spazio cosa farete?- Chiese Berla.
         -Andremo a salvare mia sorella ed il nostro amico Tril, ecco cosa faremo!-
         -Una flotta di Paichiani sta per raggiungere Vera, farà una strage…se ci fermi i Verani non avranno nessuna speranza di sopravvivere ed avrai anche questo sulla coscienza- Commentò Ṡénza.
         -Non vi fermerò, ma voi distruggete il contenitore-
         -Berla…non posso farlo…non ho mai ucciso nessuno…- Le rispose Ṡénza.
         -Non ti capisco Ṡénza, se insiste accontentiamola! Se ci ferma non ci sarà più speranza per Cleria e gli altri!- Treodor non aveva paura di ucciderla, lo aveva fatto altre volte.
         -No aspetta, voglio sapere cosa ne pensano gli Storkiani-
In quel momento Kara entrò in contatto con Ṡénza.
         -Ho potutto parlare con il rappresentante del consiglio che ora regola la vita su Stork, non c’è più una monarchia…dopo che Berla ha sterminato tutti i suoi parenti, gli Storkiani non hanno più voluto nessun’altra famiglia reale al potere…-
         -Kara…arriva al punto, cosa hanno deliberato?-
         -Per fortuna li ho trovati riuniti…hanno deciso che dovete rimetterla nel contenitore e dovete lanciarla nello spazio -
Ṡénza riportò tutto a Treodor e Berla.
         -Insomma nessuno ha il coraggio di prendersi la responsabilità di ucciderla, complimenti Berla sei degna del tuo pianeta natale-
         -Non sono d’accordo Treodor, è una lezione magistrale per quello che ha fatto-
         -Sì ricordo il tuo ragionamento, mi ricordo della tortura morale, solo che questa è per l’eternità…comunque non c’è problema, la mettiamo dentro il contenitore e ci penso io a lanciarla nello spazio quando torno su Paico, magari nelle zone proibite la faranno fuori come vuole lei- Disse Treodor.
         -No vi prego!-
Treodor prese il contenitore e si diresse verso Berla.
         -Su da brava non fare storie ed entra nel tuo guscio-
         -No mai!-
         -Non ti farai rincorrere per tutta la nave?!-
Treodor si avvicinò ancora di più a lei e stava per premere il bottone per aspirarla dentro, quando Berla passò attraverso il pavimento, gli riapparve alle spalle, entrò di nuovo dentro di lui, sguainò la spada e si girò verso Ṡénza.
         -Ti prego non fargli del male…- Disse Ṡénza che non sapeva cosa fare.
         -Non temere la mia quota massima di cattiveria l’ho già consumata in questa vita. Vedi questo contenitore? Non ha una forma a caso, l’uovo è molto resistente, quando ha sfondato la vostra nave si è solo leggermente aperto permettendomi di uscire, ma basta conoscere il suo punto debole e va in frantumi- Disse Berla con la voce di Treodor, poi lanciò in aria il contenitore e con un colpo mirato della spada Paichiana lo spaccò in due. Treodor cadde a terra, molecole di energia si dispersero in tutte le direzioni come fuochi d’artificio, Berla si era suicidata, la sua anima era finalmente libera.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Mentre Cleria e Tril conducono Prescilla dai regnanti, Ṡénza e Treodor si trovano a dover combattere contro un fantasma, l’anima della regina Berla esiliata dai sui sudditi nello spazio. Non vi sarà fuggita la preghiera di Treodor a Berla, la quale in pratica decide di non fare più del male: Ṡénza con il suo potere mentale l’aveva fatta riflettere, mentre Treodor con la sua devozione l’ha infine convinta a fare la cosa giusta e cioè lasciare liberi in nostri eroi… poi si suicida non vuole restare per sempre da sola nello spazio, rinchiusa in un guscio insieme al suo dolore.

Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 24
*** Festa a sorpresa ***


Mentre Prescilla viaggiava con Tril, Cleria aveva il compito di assicurarsi che nessuno li seguisse nel loro viaggio verso le lune di Jhoer, ma il tutto era tremendamente noioso.
         -Tril? E se vi superassi e andassi avanti per vedere se ci aspettano?-
         -Non serve a nulla Cleria, non sanno dove andiamo-
         -Però metti che stiano cercando i regnanti sulle lune di Jhoer…-
         -Se sei sicura che non ci seguono, procedi pure-
Sul viso di Cleria si dipinse un sorriso malefico, non solo li sorpassò, ma gli passò così vicini da fargli il pelo.
         -Ehi! Sei impazzita?!- Gli gridò Tril.
         -E’ così noioso volare nel nulla dello spazio, lasciami divertire un po’-
         -Mio caro hai un gran da fare con questa moglie così…così…-
         -Così… pazza?-
         -Così esuberante, volevo dire. E’ veramente bella ed interessante-
Prescilla esprimeva una nota di invidia nella voce, Tril lasciò correre, avrebbe però voluto sapere di chi fosse innamorata la sciamana, sperava non di Cleria. La Paichiana li superò di molto, poteva già intravedere un puntino luminoso: Jhoer, il pianeta più grande di quel sistema solare. Ṡénza avrebbe potuto paragonarlo a Giove e la luna verde, dove erano i regnanti di Vera, ad Europa il satellite dove è presente l’acqua. Con rapidità la navetta si avvicinò al grande pianeta, Cleria finalmente poté individuare tutti i satelliti più grandi.
         -Chissà dove sono i regal nanerottoli, vediamo un po’ che differenza c’è tra le lune e quali sono abitabili o almeno accettabili per degli sciamani-
Il computer di bordo cominciò a sciorinare dati su Jhoer enorme e gassoso, mentre i satelliti erano otto: tre piccoli e cinque grandi, questi ultimi erano le lune verdi.  Cleria notò subito, che tra tutte, la luna più distante da Jhoer era anche la più grande, aveva una rotazione simile a quella del pianeta Vera, molta acqua sulla superficie ed il suo equatore mostrava delle piante disposte a formare qualcosa di simile ad una lussureggiante foresta.
         -Non c’è dubbio i regnanti devono essere qui, le altre lune sono più piccole, meno verdi e più fredde- Poi si rivolse a Tril- Amore chiedi a Prescilla se la prima luna verde che incontriamo è quella giusta-
Rispose prontamente Prescilla:
         -No, era troppo ovvia, sono sulla la terza luna verde contando da quella più lontana da Jhoer. Si chiama Tera, è più piccola, meno verde ma ricca di acqua, inoltre c’è una bellissima cascata-
Mentre Cleria visionava la distanza tra la luna più grande di Jhoer e Tera si accorse che il suo radar captava una navicella più grande delle frecce Xiariane, poi da una divennero due, poi tre e così via fino a cinque navicelle che si dirigevano verso di loro.
         -Tril, presto! Guarda nella mia direzione ci sono delle navi Verane, una grande e quattro piccole! Presto dobbiamo invertire la rotta-
         -Ci stavano aspettando! Maledetti!-
         -Tril non possiamo lasciare i regnanti su Tera, dobbiamo andare a prenderli, questi mezzi Xiariani sono più veloci dei nostri, ti scongiuro proviamoci-
Disse Prescilla. Il canale di comunicazione era aperto, Cleria aveva sentito tutto.
         -Tril vai a recuperare la coppietta felice, ci penso io a questi nanerottoli che giocano a fare i guerrieri! Finalmente mi diverto un po’-
         -No, Cleria è troppo pericoloso-
         -Se non ci provo la missione fallirà completamente, dobbiamo almeno tentare!-
Cleria senza aspettare risposta si lanciò a velocità folle incontro alle cinque navi per distrarle, Tril a malincuore cercò la rotta meno scontata possibile per arrivare su Tera.
         -Reggiti forte Prescilla, mettiamo il turbo!-
I Verani aprirono la comunicazione con Cleria:
         -Arrenditi Paichiana, sappiamo che sei venuta per uccidere i nostri amati sovrani, ma non riuscirai nell’intento-
         -Ma siete proprio dei coglioni ambulanti! Sono venuta qua per salvarli da Rol, non avete capito! Quel fottuto sciamano si è venduto!-
         -Le tue parole sono oltraggiose, consegnati e non ti faremo del male!-
         -Prima però mi dovete prendere-
Cleria si gettò tra di loro, come al solito era rapidissima, tanto che le navette fecero fuoco e rischiarono di colpirsi l’un l’altra.
         -Chi vi ha insegnato a sparare? Mia nonna? Ma che dico, mia nonna era un’esperta di armi, vi farebbe il culo a tutti se fosse ancora viva!-
         -La Paichiana è molto scurrile…ed è troppo veloce…signore che facciamo?- Chiese uno dei piloti al capitano che comandava la nave più grossa.
         -Ci offende per spaventarci! Non preoccuparti, teniamola occupata, la Paichiana sta chiaramente tentando di distrarci, ci penseranno i nostri colleghi all’altro mezzo Xiariano, sono sicuro che li condurranno dove sono i nostri amati regnanti-
         -Signore lei è veramente uno stratega eccezionale-
         -Grazie soldato…è solo il risultato dell’esperienza, molta esperienza-
Il soldato semplice pensò tra sé:
         -Quale cacchio di esperienza? Per generazioni non abbiamo avuto guerre, deve aver sentito delle storie gonfiate e fantasiose dai suoi bisnonni-
Intanto Tril raggiungeva finalmente Tera, allunò con circospezione vicino alla famosa cascata, una piccola nave trasformata in abitazione si trovava proprio lì vicino.
         -Ci siamo, il re e la regina saranno sicuramente all’interno- Disse Prescilla sorridendo di felicità.
         -Dobbiamo fare presto, potrebbero averci seguito od essere già qui ad aspettarci-
Prescilla, grazie all’Ergon che aveva portato con sé, creò una barriera di energia e Tril trasformò la navetta in una tuta spaziale, in questo modo entrambi avrebbero potuto sopravvivere sulla luna e camminare fino all’abitazione improvvisata dei regal Verani. Giunti di fronte a quella che sembrava una porta, Prescilla bussò, aspettò un minuto e poi bussò di nuovo. La porta si aprì e sulla soglia comparve la regina contornata da un’aura luminosa. La regina Amarilla indossava una specie di sottoveste, probabilmente voleva essere provocante, Tril distolse lo sguardo imbarazzatissimo e quasi disgustato.
         -Prescilla cosa fai qui?-
         -Mia regina, ho tentato di contattarla…gravi avvenimenti sono accaduti…dovevo assolutamente vederla-
         -Prescilla, se non ti ho risposto, voleva dire che non volevo essere contattata!-
         -Chiedo umilmente perdono, ma se non tornerà subito su Vera, non ne rimarrà più nulla! I Paichiani stanno per arrivare, raderanno al suolo le nostre città!-
         -I Paichiani?-
         -Sì, lo sciamano Rol ha tradito, si è accordato con un losco figuro di nome Xronodor, costui è un Paichiano e sta arrivando con una flotta molto più potente delle nostre messe insieme! Hanno anche un supercannone a ioni che potrebbe distruggere la nostra capitale con un colpo solo-
La regina si sentì mancare, Prescilla l’afferrò al volo. Tril notò con quale amorevole devozione la sorreggeva e la portava dentro perché si sedesse.
         -Perdonatemi entrambe, ma devo chiedervi di fare in fretta, i soldati di Rol ci danno la caccia, saranno presto qua, dobbiamo sbrigarci!- Disse Tril.
La regina si rivestì, fu avvertito anche il re che all’inizio si mostrò con uno strano pigiama a calzoncini corti che fece rabbrividire Tril: non aveva mai visto quanto fossero pelosi nelle gambe i maschi Verani. Mentre rimettevano in moto la nave, avvistarono cinque navette che si piazzarono intorno a loro, la regina aprì un canale di comunicazione.
         -Cosa state facendo? Sono la regina Amarilla, come osate ostacolare il mio cammino?-
         -Sua altezza serenissima, non deve fidarsi di Prescilla è in combutta con i Paichiani, lo stesso Tril è sposato con una di loro, è qua vicino, è una femmina terribile e sanguinaria ci è sfuggita, temiamo per la vostra incolumità-
Tril alzò gli occhi al cielo e disse:
         -Non vi ha colpito con i sui laser, non è vero? Se fosse così sanguinaria e si fosse impegnata sul serio, nessuno di voi sarebbe ancora in vita, credetemi!-
         -Non ha sparato perché doveva distrarci, mia regina non si deve fidare di Prescilla è loro amica, è una traditrice!-
Prescilla prese la parola.
         -Come osate dire che sono una traditrice! Rol è il traditore e se non ci organizziamo subito i Paichiani ci attaccheranno! Saranno nell’orbita di Vera tra un giorno!-
         -Mia regina è la parola di Rol contro quella della sciamana Prescilla…chiediamo sue istruzioni!-
         -Torniamo su Vera, se dice la verità dobbiamo farci trovare pronti, se mente lo capiremo subito- rispose solenne la regina.
Tril si concentrò e chiese aiuto a Kara.
         -Ti prego rispondimi, di’ a Cleria di mettersi in salvo, non può fare altro per noi-
         -Sono qui Tril, avvertirò Cleria, tu mantieni la calma, Ṡénza e Treodor stanno arrivando-
         -Forse organizzeremo una difesa, tranquillizza Ṡénza che i regnanti sono stati avvisati…anche se non so che fine faremo…Prescilla è accusata di tradimento…credo che aspetteranno fino a che vedranno se la flotta Paichiana arriverà davvero-
         -Tieni duro Tril, ho fiducia in Ṡénza. Sappi che domani arriveranno anche tre di noi in forma corporea-
         -Dici sul serio?-
         -Sono già in viaggio, dovrebbero arrivare più o meno quando la flotta dei Paichiani. Assisteranno senza intervenire, non sono in grado fermare la battaglia, ma giudicheranno i Verani e se potranno salvarvi lo faranno-
         -Kara…non potranno fare un bel nulla contro i Paichiani…non è possibile ragionare con loro-
         -La loro missione non è salvarvi tutti dai Paichiani. I nostri tre che vi raggiungeranno emetteranno il verdetto di Xiar e riguarderà il destino di Vera nella Trixtar. Ma interverranno solo quando sarà scaduta la settimana che ha chiesto Ṡénza e cioè alla fine del giorno di domani!-
         -Cosa succederà esattamente?-
         -Vera potrebbe perdere la nostra alleanza e quindi la pace, se continueranno ad ignorare voi e Prescilla. Questo significa che non interverremo più sulle diatribe con Terzia ed il sistema solare di Krio diventerà zona proibita-
         -Ma i Terziani…-
         -Anche Kelo, rappresentante dei Terziani, ha architettato tutto in modo di far scoppiare una guerra…se non si comporteranno in modo equo li abbandoneremo al loro destino-
         -Spero che Ṡénza operi per un miracolo o Vera e Terzia cominceranno una guerra senza pari…se prima non verranno rase al suolo da Xronodor-
 
Intanto sulla nave-casa, Treodor si era appena ripreso, aprì gli occhi, si ritrovò nel suo letto, Ṡénza era seduta vicino a lui e gli sorrideva.
         -Ṡénza cosa è successo? Dov’è Berla?-
         -Ha distrutto il contenitore, ora la sua anima è libera, forse è passata in un’altra dimensione, chi può dirlo…-
         -Perché non volevi che morisse? Era crudele e pericolosa-
         -Perché la vita è preziosa…prima di uccidersi era cambiata, avrei voluto che avesse la possibilità di riscattarsi…credo di aver modificato un po’ il suo pensiero ed ero quasi riuscita a vincere la sua forza mentale…credo che le mie capacità telepatiche ed empatiche siano ancora più forti-
         -Spiegami meglio, ora non soffriresti più a causa dell’empatia? Potresti tornare sulla Terra?-
         -No Treodor, non posso fare a meno di subirla, ma posso modificarla un po’, per esempio posso farti sentire più sereno e meno aggressivo in modo molto più efficiente. Prima non sempre funzionava, solo sulle persone più influenzabili o che avevano un sentimento di amicizia per me-
         -Potresti andare sulla Terra e renderli tutti felici?-
         -Credo che tutta la mia forza vitale non basterebbe…-
         -Quindi non te ne andrai?-
         -No Treodor…non posso tornare da David…-
         -Scusami…non volevo…-
         -Non preoccuparti…adesso riposa un altro po’, non capita tutti i giorni di essere posseduti da uno spirito malvagio-
         -Quanto manca al sistema di Krio?-
         -Quasi dodici ore…-
         -Cercherò di dormire, ma tu chiamami tra tre ore-
         -Non occorre, siamo fuori dalla fascia di asteroidi, puoi riposare per cinque-sei ore, dopo starà a me, ho bisogno di essere in piene forze per quando saremo arrivati…-
         -Lo so-
Ṡénza si avviò verso l’uscita della cabina, poi si girò e disse seria:
         -Sai Treodor…in realtà sei stato tu a far cambiare idea alla regina-
         -E come avrei fatto?-
         -Quando hai chiesto di morire al mio posto…ha pensato che tu lo dicessi per amore e l’hai commossa-
         -E per cos’altro lo avrei detto secondo te?-
         -Sono l’unica che può salvare Cleria, Tril e tutti i Verani, senza contare che se non fermo Xronodor potrebbe tornare vittorioso su Paico e rovinare tutto il processo democratico che avete cominciato! Ed in generale sono preziosa per la pace nella Trixtar-
         -Non ho agito seguendo la ragione, non sono come te, ho detto quello che sentivo, mi dispiace che tu non riesca ad apprezzarlo…è proprio vero, siamo opposti tu ed io…siamo troppo diversi…-
Ṡénza non disse nulla, non era indifferente a Treodor ma lui non era David. Arrivò nella plancia e richiamò l’attenzione di Kara.
         -Kara, abbiamo fallito, non siamo riusciti a farla rientrare nel contenitore, lo ha distrutto lei stessa ed ora la sua anima non è più in questa dimensione…o almeno credo-
         -Comunicherò gli avvenimenti agli Storkiani, erano molto dispiaciuti della situazione, sembra che chi doveva occuparsi di lasciare Berla nello spazio, abbia avuto troppo fretta di tornare a casa ed ha abbandonato il contenitore in un luogo poco sicuro. Non temere non ci saranno conseguenze per voi…mi spiace dirlo, ma uccidendosi in realtà ha fatto un favore al suo popolo, faranno il funerale al corpo di Berla, è la fine di un incubo-
         -Secondo Treodor sono stati dei codardi, nessuno ha voluto prendersi la responsabilità della sua morte…-
         -E’ un altro modo di vedere la cosa, non concordo ovviamente-
         -E’ lo stesso per me…siamo troppo diversi io e Treodor, lo ha affermato lui stesso poco fa. Mi chiedo perché hai tentato di farci mettere insieme? -
         -Non è così, ho tentato di farti dimenticare David, anche se Feidor ritiene che una storia con Treodor non sia sufficiente…-
         -Ho già il rimedio giusto per me, lo sai cosa penso…tra l’altro credo di aver aumentato le mia capacità cognitive, pensi che potrei già condizionare David per liberarlo da…me?-
         -E’ possibile, quando tornerai controlleremo. Adesso è importante che tu e Treodor sappiate che Tril e Prescilla hanno parlato finalmente con i regnanti di Vera. Purtroppo Rol aveva mandato delle navi a cercarli, erano nascosti nelle vicinanze delle lune verdi di Jhoer. Però la regina Amarilla sta mantenendo il potere, ha deciso di radunare tutte le truppe disponibili per aspettare i Paichiani-
         -Questo un po’ mi tranquillizza, ma sarebbe più semplice se anche i Terziani si preparassero a combattere i Paichiani-
         -E’ impossibile, non posso dire a Rerat che il suo compagno Kelo ha tradito il suo pianeta, non mi crederebbe mai…ci daranno ragione i fatti-
         -Speriamo che i fatti non siano la distruzione totale di Vera e di Terzia!-
         -Speriamo…-
 
Intanto a più di dieci ore di distanza da Vera, Xronodor aveva aperto le comunicazioni con tutte le navi della flotta.
         -Miei coraggiosi guerrieri, tra poche ore arriveremo su Vera. Il piano è molto semplice, ci porteremo il più possibile vicino a quel pianeta di stupidi nanerottoli biondi e gli dichiareremo guerra. Quando manderanno la loro ridicola flotta verso di noi, comunicheremo a Kelo e a tutti i Terziani che gli hanno dichiarato guerra a loro volta e mentre si scanneranno tra di loro, raderemo al suolo la capitale di Vera e tutti quelli che si opporranno. Poi sarà la volta di Terzia-
Ci fu un boato, tutti gridavano ed applaudivano entusiasti, poi uno dei comandanti chiese la parola e nel brusio di fondo chiese:
         -Signore è sicuro che non possano contrastarci?-
Il silenzio in un attimo fu totale, tutti aspettavano la risposta di Xronodor.
         -Se saranno divisi vinceremo di sicuro, sono più di due anni che studio entrambe le popolazioni, non hanno una tecnologia atta alla guerra, vivono in pace da troppo tempo, avremmo buone probabilità di vincerli anche se si unissero e combattessero contro di noi. Avete altre domande?-
Ci fu di nuovo un silenzio tombale.
         -Bene, voglio che i migliori combattenti vadano a riposarsi, le riserve governeranno le navi fino al nostro arrivo su Vera-
         -Sì signore, sì Xronodor- Risposero tutti unanimemente.
Xronodor sprofondò nella sua poltrona di comando, portava ancora la sua armatura, ma aveva tolto l’elmo di protezione e si massaggiava il mento con soddisfazione.
         -Sarà una carneficina, il genere di spettacolo che preferisco. Whonor non sarebbe mai in grado di un’azione del genere. Modestamente è un piano ben congegnato, quando tornerò su Paico reclamerò il titolo di capo supremo ed anche lui si dovrà prostrare a me o dirò a tutti il suo piccolo e fastidioso difetto…del resto ho cinque mogli ed un totale di venti figli, sono il miglior rappresentante dei Ghu-
         -Di quale difetto parla signore?- Disse uno dei suoi uomini che aveva captato il pensiero espresso ad alta voce.
         -Quando sarà il momento ne parlerò in modo esauriente, non temere, adesso vado a riposare, non manca molto ormai. Voi altri tenete gli occhi aperti, non si sa mai-
         -Sì signore, sì Xronodor!-
La flotta Paichiana solcava il cosmo silenzioso, i mezzi erano disposti ordinatamente a rombo con la nave madre in testa a tutti, sembravano tanti avvoltoi minacciosi, pronti a ghermire le prede indifese e morenti. Vederli arrivare sarebbe stato sufficiente per far scappare le deboli flotte dei Verani.
Su Vera invece regnava il caos più totale, erano arrivate notizie dei regnanti ancora in viaggio da Jhoer. La regina Amarilla aveva richiesto la mobilitazione di tutte le flotte poiché sarebbero giunti su Vera solamente poco prima dell’ipotetico arrivo dei Paichiani. Rol, senza batter ciglio, fece in modo che tutti gli ordini dei regnanti venissero eseguiti, infatti era d’accordo con Xronodor che avrebbe dichiarato guerra ai Terziani, quindi preparare la flotta Verana in concomitanza con l’arrivo di quella Paichiana era senza dubbio indispensabile. Rol non poteva immaginare che anche Kelo avesse un accordo con Xronodor. Contemporaneamente Cleria si stava dirigendo a tutta forza verso Vera, Kara le aveva comunicato che Tril voleva che fuggisse lontana, ma ovviamente avrebbe fatto tutto l’opposto, avrebbe combattuto al fianco di Ṡénza contro Xronodor. Lui era il vero nemico, il pericolo per tutti, non solo per i Verani o i Terziani ma per i Paichiani stessi. Cleria sapeva che se Xronodor avesse vinto sarebbe tornato su Paico a reclamare il posto di capo supremo e sarebbe stata la fine per tutti i Rhu ed i loro alleati. Al limite dell’integrità dei cristalli che formavano la navetta Xiariana, percorse in metà tempo il tratto tra Jhoer a Vera, incrociò nuovamente il nanopianeta dove avevano sostato, ma non si fermò. La sua determinazione era tale che se tutto fosse andato storto avrebbe avuto la forza anche di salvare Tril e scappare. Forse un tempo avrebbe pensato perfino di morire molto onorevolmente in battaglia prima di perdere, ma adesso aveva qualcuno che l’amava, un compagno per una vita completamente diversa da quella che aveva vissuto fino ad allora. Per questa nuova esistenza avrebbe fatto qualsiasi cosa, anche fuggire lontano, però dopo aver tentato il tutto per tutto. In poco più di quattro ore era già di ritorno e si diresse alla casa di Pepa e Frero. Atterrò nel bosco e, dopo aver controllato che non ci fosse nulla di sospetto, bussò alla porticina dei nanerottoli. Pepa aprì la porta e la fece entrare rapidamente.
         -Dove sono gli altri?-
Cleria si sedette su una sedia e Krio le saltò in braccio quasi sotterrandola.
         -Piano bello, piano, non ti ricordavo così affettuoso- Poi rivolta a Pepa disse -…Tril, Prescilla ed i regnanti stanno tornando qua scortati dai soldati di Rol, gli hanno fatto davvero una festa a sorpresa! Rol immaginava che i regnanti fossero andati su una delle lune verdi di Jhoer, ma non sapevano quale…ce li abbiamo praticamente portati noi-
         -Questo non ci voleva…-
         -Comunque la regina sta proteggendo Prescilla e Tril, ma sembra che non stia agendo contro Rol, aspetta di vedere se arriverà davvero la flotta Paichiana e come si comporterà-
Frero non era in casa e tornò dopo pochi minuti con delle notizie fresche fresche.
         -I regnanti stanno tornando e lo stesso Rol sta facendo preparare le truppe, forse potremo difenderci, forse ce la faremo-
         -Vorrei poterti dire che hai ragione…Bè accontentiamoci, sicuramente così è meglio di nulla-
         -Cleria perché non vai a riposare un po’, è un giorno intero che non dormi-
         -Ma…-
         -Niente ma! Ci servi sveglia e pronta-
         -Va bene Pepa, solo un paio di orette-
         -Ti sveglierò tra due ore, prendi questo e vai nella camera degli ospiti-
Pepa le allungò una ciotola con qualcosa da mangiare dentro e la convinse ad andare a riposare.
Nello stesso momento Tril e Prescilla erano al cospetto della regina, mentre il re era andato a fare un sonnellino.
         -Come fa il re a dormire in un momento così?- Tril era talmente stanco che non si preoccupò del suo commento poco consono.
         -Nei momenti di stress lui dorme, è fatto così, poi in questi giorni ha avuto il suo gran da fare, c’è bisogno di un erede al trono, poi se non dovesse funzionare…Shara è più giovane di me penserà lei a continuare la stirpe- Disse la regina prima arrossendo e poi mostrando uno sguardo molto triste al pensiero della morte del suo unico figlio, il principe Fertel.
         -Mia signora…ecco pensavo di dirglielo con calma-
         -Cosa c’è Prescilla, dimmi! Non dovete nascondermi nulla, te lo ordino-
         -Xronodor…ha ucciso Shara-
La regina sbiancò, Prescilla fu subito lì vicino a lei per sorreggerla, rischiava di svenire di nuovo.
         -Non ho mai pensato che l’avrei detto, ma se è vero quello che dite, Xronodor merita la morte!-
Le guardie presenti commentarono.
         -Mia regina, Rol dice che è stata Cleria, la Paichiana moglie dell’ambasciatore Tril, ad uccidere Shara-
         -E’ una menzogna! Cleria non ucciderebbe mai una povera Verana indifesa, non ha mai ucciso a sangue freddo- La difese Tril.
         -Tril ho fiducia in te, l’arrivo dei Paichiani ed il loro modo di agire sveleranno la verità a tutti i Verani, nel mentre non posso attaccare apertamente Rol, ma sarà esiliato se avrà davvero commesso quello che tu e Prescilla avete dichiarato-
         -Mia regina, vi ho dedicato la mia intera vita, perché non mi credete, perché avete bisogno che l’incubo inizi?
         -Ti credo Prescilla, ma devo agire come una regina, non come una tua cara amica…anche se tu lo sei da sempre per me-
La regina teneva le distanze per dovere, ma avrebbe voluto abbracciarla, dal canto su Prescilla aveva le lacrime agli occhi e Tril capì che quella non era la devozione di un’amica, per quanto cara potesse essere, ma era la devozione di un’innamorata. Prescilla amava da sempre la regina Amarilla, le aveva dedicato la sua vita come fedele sciamana e consigliera per poter sempre rimanere accanto a lei. Non l’avrebbe turbata mai rivelandole il suo amore, ma sarebbe perfino morta per lei, mantenendo il segreto fino nella tomba. La regina mise ancora più distanza tra sé e Prescilla e si rivolse a Tril.
         -Ho capito bene? Hai una moglie Paichiana?-
         -Sì regina Amarilla, era fuggita da Paico perché il clan di Xronodor ha sterminato quasi tutta la sua famiglia, l’ho salvata perché lei non è la guerriera sanguinaria che tutti pensano. Sì, sa combattere ed è molto tosta, ma conosce l’importanza della pace…Rol aveva imprigionato Prescilla… mia moglie Cleria l’ha salvata a costo della vita-
         -E’ vero mia regina- Disse Prescilla.
         -Sul mio pianeta non viene accusato nessuno senza un processo equo e se non ci sono prove tangibili-
         -Bè…credo che Rol non sia del suo avviso…ha fatto un processo sommario e ridicolo a mia moglie e voleva farla morire nel sacro liquido che vi trasforma in sciamani- Intervenne Tril risentito.
         -E’ una cosa orribile!- Rispose Amarilla scioccata.
         -Mia regina, l’onorevole Shara è stata uccisa da una spada Paichiana e sono stati rinvenuti i capelli della moglie dell’ambasciatore Tril…- commentò una delle guardie di Rol, che si trovava sulla nave dei regnanti per tenere d’occhio Prescilla e Tril.
         -Regina Amarilla, noi non sapevamo nemmeno dove abitasse vostra nipote Shara e non avevamo nessun motivo per compiere un gesto così efferato. La prova dei capelli è arrivata dopo che avevano arrestato Cleria, infatti mia moglie vi saprà dire quale guardia gliel’ha staccati dalla testa mentre era incatenata e la portavano in prigione-
         -Mia regina basterebbe che leggesse le menti…-
         -No Prescilla, non posso adesso, mi renderebbe senza forze, ti credo quando affermi che arriveranno i Paichiani per conquistarci, devo essere cosciente e pronta a prendere le decisioni giuste…non temete chi ha sbagliato pagherà-
         -Sì mia regina-
Mentre i nanerottoli discutevano sul giusto modo di condurre un processo, Tril pensava a Cleria, era arcisicuro che quella pazzerella fosse tornata su Vera. Avrebbe tanto voluto che fosse una codarda. Purtroppo Cleria aveva tanti difetti, ma non era una vigliacca, anzi era una stupenda e ostinata guerriera, era impensabile per lui fare a meno di lei. La Paichiana intanto dormiva nella stanza degli ospiti di Pepa, non lo sapeva ma la nanerottola bionda le aveva messo una spezia rilassante nel cibo per farla dormire, ma fu subito pronta a svegliarla, non voleva certo incorrere nell’ira di quella forte guerriera.
         -Cleria…svegliati…sono passate due ore-
         -Mmm…stavo sognando Tril…che bello…oh Pepa ciao…- Rispose Cleria con voce stranamente calma e rilassata.
         -Ehm ciao, coraggio bevi questa bevanda ti sveglierà-
         -Mi sento così rilassata…-
Bevve un goccio di quello che Pepa le aveva passato, dopo un minuto divenne subito vigile, si girò verso la Verana e disse preoccupata:
         -Cosa mi avevi messo nella zuppa? Che ore sono?-
         -Scusami cara…è un’erba che usavo per addormentare il mio ex marito quando voleva che adempissi ai miei doveri di moglie…non è pericolosa, rilassa molto, ne avevi bisogno, non avresti chiuso occhio, ma tranquilla sono passate solo due ore…Frero mi ha detto che Tril, Prescilla ed i regnanti sono arrivati a palazzo…l’intera flotta di Vera è schierata nel cielo…non avevamo mai visto tutte quelle navi insieme-
         -Fammi vedere-
Cleria era andata a letto vestita, scattò su e si affacciò alla finestra della camera.
         -Che cosa? Quelle sono tutte le navi che avete?-
         -Sì sono ben venti navi ammiraglie, sì credo si dica così e ben sessanta caccia armati fino ai denti…almeno così ha detto Frero…perché quella faccia? Non sono abbastanza? I Terziani ne hanno ancora meno…comunque di navette civili e per il trasporto dell’Ergon ne abbiamo molte di più, solo che non sparano-
         -Non può essere, questo è un incubo!-
         -Perché quante navi avete?-
         -Non vorrei spaventarti…ma come minimo Xronodor arriverà con trenta navi con almeno venti caccia ciascuno, ma non è tanto questo…la nave madre da sola ha la potenza di fuoco di venti navi e può portare dentro di sé almeno cinquanta caccia…senza contare il supercannone a ioni…le vostre armi sciamaniche sono ridicole, l’ho potuto costatare qualche ora fa…la vostra flotta non resisterà nemmeno un paio di ore sotto il fuoco incrociato delle navi Paichiane-
         -Scusa quante navi hai detto e quanti caccia?-
         -Minimo trenta navi diciamo ammiraglie, altrimenti Xronodor nemmeno sarebbe partito per un’impresa come conquistare un pianeta. Poi dobbiamo contare la potentissima e megalitica nave madre con un totale di almeno seicentocinquanta caccia-
         -Cosa? Seic…-
         -…centocinquanta e devi sapere che questa è solo un quarto di tutte le forze Paichiane riunite…-
         -Siamo spacciati come gli uccelli sacri Lyr!-
         -Non avrei potuto esprimere meglio il concetto- Commentò Cleria.
Sentirono bussare alla porta.
         -Ragazze aprite…i Paichiani stanno arrivando!
Pepa e Cleria si affacciarono.
         -Frero…sapete quante navi hanno i Paichiani?- Chiese con esitazione Pepa.
         -Ecco…non lo so esattamente ma più di noi e sono più grosse…a Palazzo parlano di una nave immensa che le precede tutte, tra mezz’ora saranno abbastanza vicine perché il radar sciamanico possa fare una stima esatta…-
Pepa si girò verso Cleria e tutta seria le disse:
         -Prendi Tril e scappa, questa non è la vostra guerra…voi avete fatto il possibile per aiutarci…è tutta colpa nostra-
         -Se penso che ho preso ordini da quel pazzo di Xronodor…gli ho praticamente consegnato il mio pianeta…- Frero appoggiò le sue manine sul suo viso sconvolto e cominciò a piangere.
         -Su ragazzi non dobbiamo perderci d’animo, se Kara dice che Ṡénza può fermarli io ci voglio credere e non ho nessuna intenzione di lasciarvi soli, troveremo il modo-
In realtà Cleria era disperata e non sapeva cosa fare veramente, forse lei e Tril avrebbero potuto mettere in salvo almeno Prescilla, Frero e Pepa sulla Bluer, fare altro era praticamente impossibile.
Mentre tutti si disperavano, Tril entrò in comunicazione con Kara.
         -Kara! Dove sono Ṡénza e Treodor? Xronodor è arrivato e la difesa dei Verani è ancora peggiore di quello che immaginavo!-
         -Mantieni la calma, stanno arrivando anche loro, hanno un’ora di distacco soltanto, il tunnel spaziale gli ha dato un po’ di vantaggio-
         -Non è sufficiente, in un’ora può succedere di tutto! Tra venti minuti Xronodor sarà qui-
         -Cercate di temporeggiare-
         -E’ una parola…e poi non ho la minima idea di come fare-
         -Ṡénza suggerisce di far credere a Xronodor che Rol abbia il comando e che tutto il piano stia andando come avevano previsto, questo forse vi farà guadagnare un po’ di tempo-
         -Spero che abbia ragione…lo spero veramente tanto…discuterò il piano con Prescilla e la regina Amarilla…-
         -Abbi fede Tril…abbi fede-
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Tril, Cleria e Prescilla raggiungono i regnati di Vera, ma trovano anche i soldati dello sciamano Rol ad attenderli. La regina Amarilla crede alle parole di Prescilla ma aspetterà l’arrivo della flotta Paichiana comandata da Xronodor prima di decidere come procedere. Cleria quando vede la ridicola flotta Verana si rende conto di quanto è drammatica la situazione e medita di fuggire salvando il salvabile.
Intanto Ṡénza e Treodor stanno arrivando, tutto è nelle loro mani…i prossimi capitoli li ho molto a cuore, ci saranno degli avvenimenti immaginati secoli fa…ma vedrete!
Alla prossima e Buona Pasqua
Ciaux
Altair

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Capitolo 25
*** Il finimondo parte prima ***


David correva di fianco ad Aliya, avevano superato la collina ed avevano preso il viottolo che li avrebbe portati alla casa di zia Edna, il tramonto stava morendo piano piano, una luce arancio-dorata illuminava tutto come una magia.
         -Con questa luce sembra che tu abbia gli occhi verdi…non so quale Aliya preferire: quella con gli occhi grigi, quella con gli occhi azzurri o quella con gli occhi verdi-
         -Bè, ne hai tre al prezzo di una, gli occhi cerulei cambiano colore a seconda della luce, ma sono sempre io! Rassegnati-
         -Con molto piacere…-
Lei cercò di abbracciarlo.
         -Aspetta, sono sudatissimo-
         -Cosa importa, tra poco sparirai come al solito, ho solo bisogno di abbracciarti forte ancora un po’-
Ṡénza si avvicinò a David, ma lui la tenne a distanza con una carezza dolcissima e le disse:
         -Svegliati…è ora…siamo distanti da Vera solo quaranta minuti-
         -Solo quaranta minuti!-
Ṡénza scattò in piedi, facendo cadere a terra Treodor che si era seduto sul suo letto.
         -Calmati, era del tutto inutile svegliarti prima, siamo alla massima velocità non possiamo fare altro, adesso andrai in cucina, mangerai qualcosa e poi contatterai Kara-
         -Devo contattare Kara subito, metti che siano già arrivati-
         -Sono già là in questo momento, me l’ha comunicato poco fa Kara, non possiamo fare nulla se non essere pronti ad agire appena saremo abbastanza vicini-
         -Treodor…non vorrei sembrarti debole…ma potresti abbracciarmi più forte che puoi?-
         -Non c’è niente di male, anch’io ho paura…-
Si alzò da terra e la prese tra le sue braccia muscolose, la strinse a sé con tutta la sua forza, non le avrebbe potuto comunque arrecare nessun danno, poi la scostò da sé e disse:
         -Posso avere almeno un bacio come ultimo desiderio del condannato?-
         -O-ok…tanto ormai mi hai baciato diverse volte non fa più dif…-
Non finì la frase, Treodor le aveva preso con delicatezza la nuca, avvicinò la bocca alla sua, questa volta il suo bacio fu ricambiato con dolcezza e un pizzico di passione, tanto che la pelle del Paichiano si fece morbida e profumata come prima di un rapporto, cominciò a carezzarle il collo e la schiena con quelle mani di velluto, ma quando giunse a uno dei glutei, una mano di Ṡénza lo bloccò.
         -Ok mi sembra che sia sufficiente-
         -Sei morbidissima anche lì…caspita che mi sono perso fino a ora-
Ṡénza lo guardò con biasimo e disse:
         -Va bene, ma non te ne vantare in giro e ringrazia che non ti ho sbattuto contro il muro!-
         -Ne sarebbe valsa comunque la pena-
Treodor lo guardò con uno sguardo da furbetto, Ṡénza sorrise lievemente e si diressero in plancia, dove li aspettavano dei tramezzini Paichiani e due tazze di Traffor, la simil-cioccolata.
         -Li ho preparati perché sapevo che non saresti andata in cucina, mangeremo qui mentre facciamo il punto della situazione-
Ṡénza addentò un Treco di malavoglia mentre cercava un contatto con Kara.
         -Kara ho bisogno di te…-
         -Sono qui ma dovrò lasciarti presto, la regina Amarilla ha ascoltato la richiesta di Tril, ha ordinato a Rol di contattare Xronodor per prendere tempo-
         -Siamo già alla massima velocità arriveremo fra trentacinque minuti-
         -Basteranno, devo contattare Tril per sapere a che punto sono, sarò subito da te appena capisco come evolverà la cosa-
         -Ti aspetto…-
Finalmente Xronodor vide Vera in tutto il suo splendore, era di un azzurro brillante, niente a che vedere con Paico, un mix disordinato di rosso, verde e blu.
         -Ci troveremo bene su quel pianeta, è così accogliente-
         -Signore, Rol ha già disposto tutta la sua flotta in direzione di Terzia-
         -Molto bene, contatta Kelo, poi parlerò con Rol-
Xronodor indossò l’elmo e si preparò a visionare Kelo.
         -Xronodor amico mio, sei giunto come avevi detto-
         -Kelo, come stai? Sembri più basso del solito, o sbaglio?-
Xronodor fece una risata così molesta che avrebbe potuto infastidire anche un giovane comico in cerca di approvazione.
         -Non sono più basso…-
         -Sto scherzando vecchio mio! Dai un’occhiata a Vera, si sta preparando ad attaccarvi-
         -Avevi ragione…mi avevi avvertito, dichiarerò immediatamente lo stato di guerra…ma tu ci guarderai le spalle vero? Poi Vera sarà tutta tua-
         -Non chiedo altro vecchio mio-
Xronodor chiuse il contatto, poteva immaginare l’agitazione di tutti quei nanerottoli dai capelli neri che cercavano di radunare la loro ridicola flotta e rise ancora come un pazzo.
         -Signore…scusi se la disturbo…abbiamo una chiamata da Vera, è Rol, chiede di parlare-
         -Oh sì, l’altro nanerottolo, apri la comunicazione-
         -Xronodor, vedo con piacere che finalmente sei giunto…non potevamo nemmeno lontanamente immaginare quando potente fosse la tua flotta…sono felice che tu sia dalla nostra parte, a questo proposito…ecco…i regnanti sono tornati…vorrei che li convincessi che combattere Terzia è la soluzione migliore-
Rol sudava freddo e si vedeva chiaramente che era a disagio.
         -Vuoi dire che i regnanti non sono m…-
         -Caro Xronodor i nostri amati regnanti sono qui con me…-
Xronodor stava per chiedergli come mai non erano stati uccisi secondo l’accordo, ma capì all’istante che Rol non ne aveva avuto il coraggio, agli occhi del Paichiano era chiaramente un incapace e vigliacco.
         -Xronodor sono Amarilla, regina di Vera, Rol mi ha detto che vi unirete a noi per combattere Terzia, ma noi non vogliamo la guerra, siamo una popolazione pacifica, come potrai notare la nostra flotta è ridicola in confronto alla vostra…non siamo pronti-
         -Nobile regina di Vera, sappia che io ero amico di vostro figlio Fertel e quando ho saputo che è morto ho provato un grande dolore, le porgo le mie condoglianze...-
La regina non se la sentì di rispondere ma fece un cenno con la testa, era abbastanza chiaro adesso che Prescilla aveva ragione e doveva trovare il modo di far continuare la conversazione il più possibile nell’attesa che arrivassero rinforzi. Xronodor continuò la farsa credendo che il piano fosse ancora in atto.
         -…ero molto affezionato a suo figlio, abbiamo fatto anche dei viaggi insieme. Ritengo, e so che il venerabile Rol concorda con me, che questo omicidio sia opera dei Terziani per umiliarvi e cominciare una guerra-
La regina era sicura che Xronodor non fosse sincero, forse lui stesso aveva ucciso suo figlio, ma senza mostrare alcun sentimento gli chiese:
         -Che prove hai di questo, Xronodor?-
         -All’inizio avevo solo un presentimento, ma adesso potrete constatare voi stessi, ho controllato i Terziani, si stanno organizzando per combattervi, sarà sufficiente che i vostri sciamani si concentrino per vedere che Terzia è in pieno fermento, stanno preparando la loro flotta per attaccarvi-
         -Non temiamo i Terziani, le nostre armi sono più potenti, ma non attaccheremo- Rispose la regina visibilmente preoccupata perché le comunicavano che Xronodor diceva il vero.
         -Conosco i Terziani, sono bellicosi, si sono trattenuti per decenni perché temevano una reazione di Xiar, ma il loro mondo sta morendo, mentre il vostro è vitale e accogliente-
Xronodor non aveva tutti i torti, Rol si era sicuramente lasciato convincere ad aiutarlo nel suo piano criminoso con una buona scusa, ovviamente l’avidità e la sete di potere dello sciamano avevano fatto il resto.
         -Parlerò con Kelo e sistemeremo la faccenda, inoltre abbiamo qui con noi l’ambasciatore Tril, il quale è in buoni rapporti anche con i Terziani, vi ricontatteremo presto-
La regina Amarilla fece chiudere il contatto, sperava così di prendere tempo. Xronodor una volta sparita l’immagine della regina tolse il suo elmo, era furibondo, anche Frero aveva fallito il compito di far fuori il mezzo Xiariano.
         -Signore cosa facciamo? Perché non attacchiamo?- Chiese il primo ufficiale della nave madre a Xronodor.
         -No, non è il momento, dobbiamo farli scannare tra di loro. La nostra flotta deve subire meno danni possibili, li lascerò parlare tra di loro, sono sicuro che Kelo li provocherà e non potranno fare a meno di cominciare questa guerra-
         -Signore…se fossimo stati su Paico la guerra sarebbe cominciata da un pezzo, perché queste popolazioni non vogliono combattere?-
         -Li ho studiati bene entrambi, odiano la violenza, preferiscono parlare e ragionare. Che inutile perdita di tempo! Vediamo intanto come si comporta Kelo, se fallirà attaccheremo Vera-
Intanto la regina fece contattare Kelo, il quale fu molto sorpreso, ma accettò di parlarle.
         -Regina Amarilla…perché avete deciso di attaccarci?-
         -Kelo…non vogliamo combattere! Avete cominciato voi!-
         -Non è vero, non vogliamo la guerra, non siamo responsabili della morte del principe e non abbiamo rubato il vostro Ergon-
         -Xronodor afferma di sì-
         -Xronodor?-
         -Sì, vi accusa di aver ucciso mio figlio Fertel…del resto il vostro pianeta sta morendo e vi fa comodo tutto l’Ergon disponibile…la guerra per voi è diventata indispensabile-
         -Queste sono accuse infondate, è tutto un piano vostro per farci cominciare per primi, così direte a Kara che vi siete difesi e darete a noi tutta la colpa! Inoltre viviamo benissimo sul nostro pianeta, non ci manca nulla, ritengo oltraggiose tutte le vostre affermazioni-
Tril si sentì mancare, la regina e Kelo stavano per fare il gioco di Xronodor, allora chiese la parola.
         -Kelo, regina Amarilla, secondo le nostre indagini non è stata una Terziana ad uccidere il principe. Xronodor sta cercando di mettervi l’uno contro l’altro e poi prenderà possesso di entrambi i pianeti. Vi prego di attendere ancora pochi minuti, tra poco Ṡénza arriverà, porterà novità e la prova che Xronodor non è chi dice di essere, Kara mi ha comunicato che sarà qui tra soli dieci minuti, varrà la pena aspettare, credetemi-
Tril doveva trovare il modo perché nessuno di loro cominciasse la guerra, tutti dovevano restare in attesa, Ṡénza era vicina. Nel mentre la mezza Xiariana aspettava notizie da Kara.
         -Ṡénza stanno aspettando solo voi! Dovrai far ragionare tutti e far schierare Terziani e Verani insieme contro Xronodor-
         -Stiamo arrivando, possiamo già vedere Vera nello schermo…la flotta di Xronodor è più numerosa di quello che sperassi, se Verani e Terziani non combatteranno uniti temo che non sarà sufficiente il mio intervento-
         -Se tutto dovesse precipitare scapperete, i tre rappresentanti di Xiar sono già arrivati… Ṡénza, devi sapere che è voluta venire anche Feidor…forse è l’unica che potrebbe convincerti a venire via e non morire per questa causa…che per altro non ti riguarda direttamente-
         -Mia madre ha riassunto la forma corporea ed è venuta per me?-
         -Sì, c’è anche tuo zio Nestor e Geistor…padre di Tril-
         -Zio Nestor…ed il padre di Tril sono qui?-
         -Sì, appena ha saputo tutta la storia ha insistito ed io ho acconsentito-
         -Ma allora…vuole bene a suo figlio-
         -Certo che gli vuol bene, non lo voleva vedere finché non fosse stato maturo per comprendere, mentre il suo genitore Kreosiano è su Reugian, non sta molto bene…-
         -E’ grave? Sta per morire?-
         -Non lo sappiamo con certezza, il Reugiano Obo si sta occupando di lui da poco, gli abbiamo fornito vari zirconi per la sua cura, aspettiamo notizie-
         -Sono molto addolorata nel sentire questo, spero che tutto si risolva…-
Treodor fermò il treno di pensieri di Ṡénza dicendo:
         - Ṡénza ci siamo…possiamo aprire la comunicazione con tutti-
         -Kara, se sopravvivremo, ritorneremo su Reugian-
La casa-nave di Treodor si fermò ad una distanza adeguata perché le comunicazioni fossero facili, ma non fosse preda dei laser Paichiani. Ṡénza contattò tutte le frequenze possibili:
         -Sono Ṡénza ambasciatrice di pace di Xiar, ho bisogno della vostra più completa attenzione-
Dopo poco tutte le navi, i pianeti Terzia e Vera erano in ascolto.
         -Fermatevi, fermiamo questa pazzia, né Verani né Terziani sono nati per questo, siete pacifici, dovete risolvere i vostri problemi come avete sempre fatto e cioè parlando, questo dimostra se una popolazione è retta, responsabile ed evoluta-
Xronodor s’intromise per mettere zizzania.
         -Cosa vai farneticando? Tu sei mezza terrestre, tu stessa hai detto che i terrestri sono un popolo bellicoso! Tu sei venuta qua per conquistare questi due pianeti, lo testimonia il fatto che il tuo compagno è un Paichiano! Sei tu quella che ha cominciato tutto-
         -Xronodor perché non t’identifichi? Perché non mostri le tue sembianze? Anche tu sei un Paichiano-
         -E’ una menzogna! Sono Xixxiano-
         -Dimostralo, togli quell’elmo ridicolo!-
         -Non ho bisogno di dimostrate nulla!-
         -Sì che devi- s’intromise la regina e poi disse -prendete Rol è in stato di arresto- e poi aggiunse rivolta a Kelo: -Xronodor ha architettato tutto con Rol perché noi cominciassimo una guerra con voi, in cambio avrebbe avuto il potere assoluto. Se combatteremo gli uni contro gli altri faremo il suo gioco e nessuno di noi avrà scampo, la sua flotta può distruggerci entrambi ed i Paichiani avranno entrambi i pianeti-
         -Kelo dovete unire le vostre forze!- Gridò Ṡénza.
         -No Kelo, non ascoltarli, sono dalla tua parte, vi aiuteremo a vincere contro i Verani-
Disse Xronodor che a questo punto non poteva più contare sull’alleanza dei Verani perché Rol era stato scoperto.
         -Ma non so, ecco…-
Kelo era in difficoltà, sapeva che la flotta Paichiana avrebbe potuto benissimo sovrastarli tutti, ma non se la sentiva di dichiarare apertamente guerra a Vera, il suo popolo non lo venerava come un re, avrebbe potuto subire ammutinamenti in ogni momento, oltretutto la sua compagna Rerat gli disse:
         -Sono in comunicazione con Kara sono presenti tre rappresentati di Xiar…giudicheranno il nostro operato! Se dichiareremo guerra ai Verani, gli Xiariani considereranno Terzia come zona proibita e saremo isolati da tutti gli altri pianeti, nessuno vorrà commerciare con noi!-
         -Mia cara…so che è un rischio molto grosso, ma se ci uccideranno tutti sarà ancora peggio-
         -Allora Kelo sto aspettando! Se non mi darai la tua parola raderò al suolo anche il tuo pianeta, ovviamente dopo essermi divertito con Vera- disse Xronodor.
Si fece un silenzio di tomba nel quale risuonò la voce cristallina di Ṡénza.
         -Kelo sono qui per aiutarvi, lascia che ti dia una dimostrazione di quello che so fare-
Treodor si girò verso Ṡénza, ma lei aveva già superato lo spesso metallo della casa-nave e con la sua freccia alla massima velocità consentita si stava avvicinando ad una delle navi della flotta Paichiana. In poco tempo raggiunse il suo obiettivo, sotto gli occhi dei Paichiani attraversò la parete esterna come per magia e si trovò all’interno della nave nemica, poi con l’aiuto di Kara si mise in connessione con Tril.
         -Tril non c’è tempo per i saluti, dove si trova la fonte di energia delle navi Paichiane?-
         - Ṡénza sei pazza cosa vuoi fare?-
         -Non perdere tempo!-
         -Devi andare al centro esatto della nave, di solito lì c’è il cuore propulsore ad Ergon, se lo disconnetti dalla sua fonte di energia la nave non si potrà muoversi e sparare. In pratica spegnerai tutto lì dentro e non potranno fare un bel nulla…bè devi fare in modo che non possano ricollegare l’Ergon al cuore propulsore!-
         -Chiaro e cristallino, grazie-
Ṡénza correva a perdifiato nei corridoi della nave, i Paichiani la videro sfrecciare davanti a loro come un proiettile e la videro sparire attraverso delle fessure nelle pareti metalliche che si aprivano come sotto un incantesimo. Non bastò che tutti fossero all’erta, gli occupanti della nave, non sapendo cosa Ṡénza stesse facendo e dove andasse, correvano in tutte le direzioni armati e sparando come dei pazzi senza controllo.  Ṡénza giunse velocissima fino al cuore della nave, poi ricontattò Tril.
         -Posso far accendere il motore di qui e mandarla a sbattere contro le altri navi?-
         -Sì certo, dovrebbe esserci un pannello di controllo manuale nella sala motori…però non so dov’è esattamente…-
         -Poco importa c’è un Paichiano qui tutto desideroso di aiutarmi!-
Ṡénza si era trovato davanti un giovane tecnico addetto alla manutenzione della nave, non era nemmeno armato, gli puntò la sua spada laser creata con la tiara Xiariana e gli disse:
         -Non ti farò del male ma tu accendi subito i motori-
         -Perché?-
         -Perché altrimenti separerò la tua testa dal tuo corpo-
         -Gli Xiariani non sono pacifici?-
         -Sì è vero ho esagerato…se non fai cosa ti dico non ti uccido, ma ti procurerò tanti di quelle ferite ovunque che non saprai dove appoggiarti per un bel pezzo! Non saprai nemmeno come fare per stare seduto!-
I Paichiani non erano né i Verani né i Terziani ed il giovane mostrò subito il suo animo guerriero.
         -Non ti credo! Dimostralo-
Ṡénza si innervosì e piegò il muro con un pugno vicino alla tasta del giovane.
         -Non si resiste ad una forza così, se ti colpisco ti uccido sul colpo-
         -Sono impressionato, ma se mi uccidi non potrai ottenere nulla-
Per la prima volta in vita sua l’ibrido si trovava in una situazione ambigua, o mostrava veramente il suo lato violento o là fuori ci sarebbe stato il finimondo, con riluttanza, ma con precisione incise la gamba sinistra del ragazzo, il sangue uscì copioso.
         -Argh! Maledetta! Non tradirò il mio popolo-
Ṡénza, sconvolta dal suo atto e dal colore violetto del sangue del giovane fu quasi sul punto di mollare tutto e scappare, aveva sempre colpito i suoi avversari stordendoli, non li aveva mai feriti sul serio. Poi una voce risuonò nella sua testa.
         -Non hai bisogno della violenza tu hai dei poteri superiori, usali!-
La voce di Kara la fece tornare in sé, era così abituata a tenere bloccati i suoi poteri telepatici che non le veniva più naturale usarli.
         -Non hai voluto aiutarmi con le cattive, allora userò le buone!-
Il ragazzo blu la guardò con stupore, poi sentì come se qualcosa gli fosse entrato nella testa e gli ordinasse di obbedire all’aliena di fronte a lui. All’inizio cercava di lottare questa presenza, si teneva la testa tra le mani come volesse toglierla dal collo, poi si arrese e come un automa si avvicinò ad un pannello pieno di pulsanti e leve. Cominciò una sequenza ben ordinata di azioni, poi si fermò a guardare come se non credesse a quello che aveva appena fatto, Ṡénza gli ordinò:
         -Vattene di qui-
Il ragazzo corse via alla meglio, cercando di premere sulla ferita, si sentiva un traditore. Un istante dopo, un’onda di energia ruggì nel motore, la nave si mise in moto senza che il suo comandate lo avesse ordinato. Dopo poco Ṡénza spaccò il pannello di controllo ed il motore si spense, ma la nave per inerzia continuò a muoversi diretta verso le altre, ferme nello spazio. Prima di andarsene fece a pezzi il collettore di energia tra tutti i sistemi, provocando il blackout completo della nave. Un attimo dopo era nella sua freccia e riaprì il collegamento.
         -Ho messo fuori uso una delle navi di Xronodor, non possono farmi nulla, sono troppo piccola, dovranno venirmi a cercare con i loro caccia, nel mentre spegnerò i loro mezzi uno ad uno, ormai so come funzionano, ci metterò ancora meno la prossima volta-
Xronodor si rese conto che una delle sue navi era in rotta di collisione con le altre e la sua bella formazione a rombo sarebbe venuta meno come la caduta dei tasselli di un domino. Proprio mentre imprecava ed ordinava alle sue navi di prepararsi ad attaccare, vide che un’altra di queste stava subendo lo stesso destino, le sue luci erano spente ed andava alla deriva contro le altre.
         -E’ peggio di una pestilenza! Fuori tutti i caccia, fermatela!-
In pochi minuti altre due navi erano senza controllo, uno sciame di caccia cominciò a levarsi tra le navi Paichiane alla ricerca della piccola freccia Xiariana.
         -Fermati Ṡénza o attaccherò Vera senza pietà!-
Xronodor aveva perso la sua calma e mostrava a tutti il suo temperamento Paichiano, aveva tolto perfino l’elmo e si rivelò ad Amarilla e Kelo con le sue vere sembianze.
         -Regina Amarilla, Kelo. E’ il momento di unire le nostre forze!- Gridava Ṡénza mentre entrava nella prossima nave da sabotare. Nessuno però aveva il coraggio di attaccare: sia la flotta Verana, sia quella Terziana erano ferme nella stratosfera dei rispettivi pianeti. Immobili come pietre osservavano la formazione a rombo Paichiana che si sgretolava piano piano e centinaia di caccia impazziti sorvolavano lo spazio circostante per individuare Ṡénza. Dal canto suo l’ibrido si stava quasi divertendo, attraversò come fossero di burro fuso le pareti dell’ennesima nave Paichiana, appena ne uscì comunicò con Treodor.
         -Dove sei?-
         -Sto andando su Vera vedo se Tril può darci una mano-
         -No assolutamente no, portali in salvo, digli che c’è suo padre Geistor, è venuto con mia madre e mio zio Nestor-
         -Una bella riunione di famiglia, cosa festeggiamo?-
         -Non scherzare, devi portare via Tril e Cleria, se non ci sarà nulla da fare, me ne andrò anche io!-
         -Promettimelo, che tu possa morire all’istante o io non farò un bel nulla!-
         -Lo prometto! Vai!-
Treodor non poteva comunicare con Tril senza che lo sentissero, però una volta entrato nell’atmosfera di Vera avrebbe potuto contattare Cleria con il bracciale. Nel mentre Cleria con Krio, Pepa e Frero si erano avvicinati alla Bluer che era custodita da solo un paio di guardie, le quali, appena si trovarono davanti la gigantessa blu, se la diedero a gambe.
         -E’ stato perfino troppo facile! Pepa, Frero, venite con me vi porterò in salvo-
Frero stava per salire ma Pepa lo trattenne.
         -Non posso…-
         -Che ti prende amore? Dobbiamo andare o sarà la fine per noi-
         -Non posso andarmene, ho una sorella, le mie nipoti...la mia famiglia…tu sei orfano…capisco che non ti importi…ma io non posso…-
Frero le prese la mano, la baciò e disse:
         -Se non vieni allora non andrò nemmeno io…-
         -Pepa, Frero…non posso salvare tutti…mi spiace-
In quel momento arrivò una chiamata al suo bracciale Xiariano, Cleria fece un salto dallo spavento perché non l’aveva mai usato così.
         -Cleria! Cleria rispondi! Devi venire via di lì! Gli Xiariani sono già arrivati-
         -Treodor? Da dove chiami-
         -Sono entrato ora nell’atmosfera di Vera, Kara mi ha detto come usare i bracciali come ricetrasmittenti a corto raggio, presto! Tu e Tril dovete venire via!-
         -Non posso andarmene, volevo salvare Pepa e Frero ma non vogliono lasciare i loro cari…li capisco…vorrei poter fare qualcosa-
         -Cleria uno dei tre Xiariani è il padre di Tril…-
         -Il padre di Tril?…ma allora…-
         -E’ venuto per convincerlo a venire via con loro, questa guerra non ci riguarda più-
         -Sì che ci riguarda, c’è quel fottutissimo bastardo di Xronodor dietro a tutto questo! Ci riguarda eccome!-
         -Ho promesso a Ṡénza che vi avrei portato in salvo…-
         -Porta in salvo Tril, io resto al fianco dei Verani! Prenderò la Bluer, ha qualche arma…-
         -Sei pazza, è più fornita la nostra casa-nave e non è nemmeno granché-
         -Cosa dovrei fare secondo te? E cosa sta facendo Ṡénza?-
         -Sta mettendo fuori uso le navi di Xronodor come faceva con i soldati, dovresti vederla…è incredibile!-
         -Non sarà sufficiente! Non potrà fermare la nave madre con facilità! Xronodor ci sparerà addosso con il suo supercannone a ioni! Raderà al suolo la capitale per dimostrazione e poi comincerà a bruciacchiare la superficie del pianeta per divertimento!-
         -E tu come pensi di fermarlo?-
         -Ecco io…-
Pepa le toccò un braccio per attirare la sua attenzione, vista la sua altezza sembrava una bimba che cercava di comunicare con un’adulta, ma le sue parole furono di una persona matura e nel pieno delle sue capacità:
         -Vai Cleria, non potete fare nulla per noi…meritiamo tutto questo! Non vi abbiamo voluto ascoltare…sconteremo in nostri errori! Tu mettiti in salvo e prepara la difesa per il tuo pianeta, avete fatto quello che avete potuto-
         -No Pepa, non dire così, lotterò con voi!- Poi si rivolse a suo fratello Treodor- Cosa sta facendo la flotta Verana?-
         -Non sta facendo assolutamente nulla! Come quella Terziana, sono fermi come due coglioni sgonfi inutili! Non so se rendo l’idea!-
         -La rendi eccome! Quante navi ha sabotato Ṡénza?-
         -Quattro, adesso temo sia inseguita dai caccia di Xronodor-
         -Dobbiamo aiutarla!-
Cleria interruppe la comunicazione, formò la freccia e scattò verso il cielo con grazia e senza sollevare un granello di polvere.
         -Ferma! Cosa vuoi fare?-
         -Vai da Tril portalo via! Vado ad aiutare Ṡénza!-
Appena Cleria uscì dall’atmosfera, cercò subito di rintracciare la sua amica usando un canale preferenziale grazie al mezzo Xiariano.
         - Ṡénza, dove sei? Dammi la posizione, non ti trovo c’è troppo casino!-
Davanti a sé Cleria vedeva dei caccia impazziti che rincorrevano anche l’ombra di loro stessi e sparavano a casaccio sulle navi Paichiane, mentre Ṡénza passava da una nave all’altra come se giocasse a nascondino ed aveva deciso di distruggere le navi con l’aiuto degli stessi Paichiani. In pratica si avvicinava ad una nave e man mano che i cristalli della freccia si dissolvevano lei penetrava lo scafo. In un attimo si ritrovava dentro nei corridoi della nave, poi passava da un locale all’altro e riusciva di nuovo nello spazio riformando la freccia, sembrava che la struttura in cristalli sbocciasse dalla parete metallica dei mezzi Paichiani. Ad un certo punto si trovò attorniata da molti caccia, ormai più di cinquanta erano in volo per prenderla ed un gruppetto di loro l’avevano individuata. Cleria vide lo sciame di caccia che si facevano tutti intorno a Ṡénza pronti a colpirla.
         -No maledetti! Siete dei codardi, siete tanti contro una!!!-
Armò la sua freccia e cominciò a sparare con il potente laser, era una Paichiana, per lei era normale rischiare la vita, la guerra era all’ordine del giorno sul suo pianeta. Ṡénza la vide e fu grazie a lei se trovò un varco e poté allontanarsi dal nugolo di caccia.
         -Cleria cosa fai qui? Ho detto a Treodor che dovevate mettervi in salvo! Avevo tutto sotto controllo-
         -Certo come no! Eri fritta! Mi devi la vita!-
         -Allora siamo pari!-
Ṡénza l’aveva salvata dal Curba, il veleno che Pepa aveva messo nel bicchiere il primo giorno che erano arrivati su Vera.
         -Come Paichiana sono immune al Curba, non mi avresti salvata-
         -Solo a piccole dosi puoi sviluppare gli anticorpi, se ne ingerisci troppo tutto insieme, muori anche tu!-
         -Non è il momento di fare un seminario di medicina! L’effetto sorpresa è finito, dobbiamo ripiegare, non possiamo farcela da sole con le navi di Xronodor, ma ho un’idea! Seguimi-
Ṡénza era troppo lontana e non poteva leggere la sua mente come faceva Kara, però volle lo stesso darle retta. Cleria si diresse verso la flotta dei Verani.
         -Dove vai Cleria? Li farai uccidere!-
         -Stai scherzando vero? Devono lottare per il loro pianeta, non penserai di fare tutto da sola!- Poi rivolta alle navi guidate dal potere sciamanico disse con poche cerimonie :
         -Se non vi deciderete a muovere i vostri culi flaccidi non rimarrà nulla del vostro amato pianeta!-
Alcuni caccia Paichiani cominciarono ad inseguire anche Cleria ed a spararle dietro, le navi Verane si trovarono, loro malgrado, in una situazione scomoda, dovevano alzare gli scudi o sarebbero stati colpiti anche loro. L’ammiraglio della flotta Verana si rivolse alla regina Amarilla che stava seguendo in silenzio imbarazzato lo svolgersi della battaglia.
         -Mia regina, le navi Paichiane ci stanno sparando, cosa dobbiamo fare?-
Amarilla non sapeva che pesci prendere, adesso capiva benissimo perché gli Xiariani si erano prodigati perché nessuno di loro conoscesse mai la guerra per decenni. Decidere di attaccare i Paichiani significava morte certa di alcuni dei suoi guerrieri, per giunta ottimi sciamani. Se però non avessero attaccato, tutto il pianeta ne avrebbe fatto le spese. In ogni caso il suo popolo avrebbe perso, avrebbe sprecato vite per colpa dell’avidità di Rol e Xronodor. Oltretutto lei se ne era andata ed aveva lasciato il suo pianeta in balia degli eventi, se fosse rimasta, forse non sarebbero arrivati mai a questo punto. Prese un bel respiro e disse:
         -Formate una barriera energetica e mette in salvo Cleria e Ṡénza-
         -Sì mia regina-
Una volta che Cleria e Ṡénza si erano nascoste dietro alle navi Verane, una parete di energia trasparente si frappose tra loro ed i caccia Paichiani che ci rimbalzarono contro e furono rispediti al mittente come tante palline da tennis contro una parete di plexiglass.
         -Richiama i tuoi caccia Xronodor o saremo costretti ad intervenire! Tornatevene nelle zone proibite dove è giusto che vivano i criminali come te!- Disse Amarilla.
         -Cosa pensi di fare tu ed i tuoi nanerottoli stregoni? La vostra barriera di energia non vi salverà per molto, dovete arrendervi e forse avrete salva la vita-
         -Insolente!- Rispose Amarilla ed interruppe momentaneamente la comunicazione per rivolgersi privatamente a Kelo-
         -Kelo se non ci aiutate, dopo di noi toccherà a voi-
         -Non posso…non sono uno stratega non so cosa devo fare…non credevo che una battaglia fosse così…difficile…-
Nel mentre Xronodor si rivolse ai suoi per capire l’entità dei danni riportati per colpa di Ṡénza.
         -Allora qualcuno faccia rapporto, cosa è successo? Non vedo più il segnale di posizione delle numero trenta, ventinove, ventotto e ventisette! E perché le numero venticinque e ventisei non sono più in formazione?-
         -Signore…le navi trenta, ventinove, ventotto e ventisette sono fuori uso ed i loro caccia non possono decollare perché non possono farli uscire, i portelli sono bloccati, devono usare i comandi  manuali, non era mai successo che servissero…ecco ci stanno mettendo più del dovuto…e la ventisei e la venticinque hanno riportati danni perché sono entrate in collisioni con le navi che ho rammentato prima…vede, le numero trenta, ventinove, ventotto e ventisette ora sono ingovernabili, i danni non sono estesi…ma Ṡénza ha fatto un operazione chirurgica, non c’è modo di ripararle in tempi brevi e servono pezzi di ricambio che non abbiamo qui-
         -Non posso credere che una femmina così minuta abbia fatto danni così ingenti…non avevo mai visto qualcosa del genere…ma non potrà nulla contro la nave madre! Mettete guardie in tutti e sei i locali motore, anzi ogni nave dovrà avere dei soldati per fermare Ṡénza, riproverà di sicuro a sabotarci! Adesso basta giocare, mi hanno fatto perdere la pazienza! Preparate il supercannone a ioni ed aprite la comunicazione in tutte le frequenze, devono sentirmi tutti:
         -Ascoltatemi bene, fino ad ora abbiamo solo scherzato, adesso però non mi diverto più! I vostri trabiccoli fastidiosi che chiamate navi non potranno nemmeno scalfirci, arrendetevi tutti o bombarderò il vostro pianeta senza alcuna pietà!-
Nessuno rispose. Dopo un lungo minuto, il silenzio pesante come il piombo fu infranto come nulla dalla risata satanica di Xronodor, che si rivolse di nuovo ad ogni essere vivente nel raggio di migliaia di chilometri intorno a lui.
         -Visto che ancora non capite vi darò una dimostrazione-
Staccò improvvisamente la comunicazione, ma da Vera fu possibile vedere la madre nave, un mostro di metallo a forma di ventaglio con sei motori, che modificava la sua punta, una sorta di tubo con in cima una sfera luminosa sbucò fuori come dal nulla. Xronodor si rivolse al primo ufficiale.
         -Allora quanto ci vorrà?-
         -Signore…ancora trenta secondi…e ricordi che la seconda volta ci vorrà più tempo per ricaricarlo…non è ancora perfetto…-
         -Pazienza, farà aumentare la suspense!-
Ad un certo punto quella sorta di sfera luminosa sulla punta della nave madre cominciò piano piano a cambiare colore e da bianca divenne di un rosso sempre più luminoso fino a diventare giallo, partì un lampo accecante che andò ad infrangersi contro la barriera dei Verani spezzandola in tanti cristalli di energia. Tutte le navi Verane e le due frecce Xiariane furono investite da un’onda d’urto che le spostò di posizione senza arrecare danni, ma la difesa era caduta. La voce esultante di Xronodor risuonò nuovamente:
         -E adesso tocca alla vostra capitale sciocchi Verani!
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
La battaglia è cominciata, Ṡénza sta finalmente usando tutto il suo potenziale, per le navi Paichiane è come un virus piccolissimo ma letale. Però non può fare tutto da sola, Cleria è accorsa in suo aiuto e sarà determinante anche l’appoggio dei Verani e dei Terziani…ammesso che riescano a non farsela sotto dalla paura…intanto tre Xiariani: Feidor la madre di Ṡénza, Nestor lo zio e Geistor il genitore di Tril osservano in silenzio lo svolgersi della battaglia, dovranno decidere se salvare i loro figli ed i loro amici Paichiani e se ritenere Vera e Terzia zona proibita. Nel prossimo capitolo vedremo cosa succederà.
L’idea di Ṡénza che trapassa i metalli delle navi mi è venuta in mente tanto tempo fa, non so se è già stato usato in passato, se qualcuno volesse segnalarmelo mi farebbe piacere, ma vi assicuro che se ho copiato da qualcun altro è stata una cosa inconscia, fino a prova contraria resta una mia idea originale.
 
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 26
*** Il finimondo parte seconda ***


 
Il supercannone a ioni di Xronodor aveva distrutto la barriera sciamanica a difesa di Vera, tutte le navi avevano subito uno spostamento verso il pianeta come sospese su un’immensa onda del mare. Ṡénza doveva agire al più presto, sentiva dentro di sé come un’energia che cresceva sempre di più ed ogni minuto che passava, ogni volta che i Paichiani si facevano più minacciosi, sentiva che era vicina ad esplodere, quello che però non sapeva era cosa sarebbe successo veramente. Mai in passato si era trovata in una situazione così grave, non aveva mai combattuto una guerra e le poche volte in cui si era trovata davanti a dei militari terrestri, la sua superiorità era tale che non aveva mai dovuto usare al massimo le sue capacità, né mai varcare un limite. Di sicuro però sapeva come doveva agire. Mentre tutte le navi avevano ripreso la posizione iniziale, Ṡénza aprì una comunicazione sulle frequenze di Vera e Terzia.
         -Popolazione di Vera e di Terzia! Se non ci uniamo saremo sconfitti, tutti noi, nessuno escluso! I Paichiani ci stermineranno senza pietà! Quello che vi chiedo è soltanto di distrarre i caccia in modo che io possa giungere alla nave madre, senza di essa il loro esercito potrà essere battuto! Abbiate fiducia in me, sono in grado di fermarla-
         -E dimmi come farai? Ci sono sei motori con altrettante fonti di energia! Pensi che ti lasceranno passare allegramente per i corridoi come se tu facessi una scampagnata?- Le chiese Cleria.
         -Farò quello che potrò ma li fermerò! Kelo, Regina Amarilla vi chiedo solo un po’ di tempo!-
         -Ṡénza, figlia di Xiar, hai tutto il mio appoggio, le mie navi aspetteranno il tuo segnale- Disse la regina, non aveva altra scelta, il re si avvicinò a lei e l’abbracciò.
         -Non posso attaccare…forse ci risparmieranno- Rispose Kelo, ma la sua compagna Rerat era in contattato con Kara, la quale la esortava ad affiancare i Verani e Ṡénza.
         -Kelo ti prego tu sei il migliore di noi, hai superato il test per avere la carica più importante di Terzia, sono sicuro che troverai la soluzione migliore!-
Disse Rerat. Kelo interruppe la comunicazione con Ṡénza, si voltò verso la sua compagna ed abbassando lo sguardo disse:
         -Cara non posso…-
         -Cosa vuoi dire che non puoi?-
         -Ecco vedi…il test che uno deve superare per diventare il primo cittadino di Terzia…-
         -Sì?-
         -Ecco…io…-
         -Tu?-
         -Vedi ecco…cioè…insomma non era tutta farina del mio sacco…-
         -Potresti parlare chiaramente invece di farfugliare? Cosa significa che non era farina del tuo sacco? -
         -Che ho barato! Maledizione! Ho barato! Contenta ora?-
         -Tu hai barato? Non ci posso credere!-
         -Mi ha aiutato Xronodor…-
         -Non è possibile! Nessuno può barare, il computer non lo permetterebbe!-
         -Xronodor mi ha dato un congegno che ho collegato al computer…è così che ho superato il test…-
         -Non può essere vero…hai mentito a tutto il tuo popolo! Hai mentito a me!-
         -Volevo il potere…volevo che tu mi guardassi con ammirazione…pensavo che fosse più facile regnare! Xronodor mi aveva convinto che avrebbe pensato a tutto lui-
         -Credevo di conoscerti…ed invece sei solo un egoista superficiale! Kara ci ha protetto per tutto questo tempo! Ora due dei figli di Xiar rischiano la loro vita per noi e noi non muoviamo un dito?-
Rerat guardava Kelo con biasimo misto ad incredulità.
         -Hai ragione mia cara…ma come faccio? Non sono un soldato…-
         -Mettimi in comunicazione con Ṡénza, presto!-
Kelo con mano tremante ricontattò Ṡénza, ma fu Rerat a parlare.
         -Ṡénza ti aiuteremo, dicci cosa dobbiamo fare!-
         -Bene Rerat! Ordinate ai vostri di partire e di attaccare al mio segnale! Prima cominceranno i Verani, portatevi in posizione diametralmente opposta, vi manderò immediatamente le coordinate. Datemi il tempo di arrivare alla nave madre e poi ritirate le truppe non vi chiedo altro. Se fermo Xronodor, fermo tutto l’esercito dei Paichiani!-
Mentre Ṡénza dava istruzioni agli eserciti Verani e Terziani, Xronodor faceva ricaricare il supercannone a ioni, non c’era tempo da perdere. Contemporaneamente Treodor arrivò a palazzo, doveva assolutamente parlare con Tril e portarlo in salvo, poi era determinato a tornare in battaglia al fianco di Ṡénza e Cleria. Non incontrò nessuno nei corridoi del palazzo, tutti si trovavano nella sala del trono, la grande porta con sopra disegnati i Lyr ed i Raha era aperta, la regina era tra le braccia del suo consorte, Prescilla li osservava e Tril discuteva con le guardie rimaste a protezione.
         -Tril devo parlarti!-
         -Treodor amico mio!-
Tril gli corse incontro e lo abbracciò con tutta la forza che aveva.
         -Calma amico, sto bene!- Disse Treodor sorridendo.
         -Dov’è Cleria?-
         -E’…ancora con Ṡénza…-
         -Che cosa? Deve andarsene…presto! Dobbiamo fare qualcosa-
         -Vuoi calmarti un attimo? -
         -Non lascerò che Cleria muoia! Ora che l’ho trovata!-
         -Tril…c’è il tuo padre Xiariano…vuole che te ne vada di qui!-
         -Geistor…è qui?-
         -Sì è con la madre e lo zio di Ṡénza-
         -Sono arrivati…sono qui?-
         -Sì Tril, devi venire via…fallo per Cleria e per Ṡénza, non posso tornare da loro se non ti avrò prima portato in salvo…-
         -Non posso lasciarli così, non posso fuggire-
         -Non puoi fare nulla e questa non è la tua guerra!-
         -E tu verrai con me?-
         -Non posso…è tutta colpa di Xronodor…è colpa anche dei Paichiani se è scoppiata questa guerra…-
         -Anche il mio compito è restare qui-
         -Ma piantala e fai come ti dico, Geistor ti aspetta!-
         -E’ stata Kara! Lo ha mandato perché fossi spinto a seguirlo-
         -Non è così, è voluto venire lui di sua spontanea volontà, vuole salvarti, ma lui, Feidor e Nestor interverranno solo se Ṡénza fallisce e solo per portarvi via di qui-
         -Ṡénza non fallirà, resterò, non posso fuggire come un vigliacco…sono sicuro che Cleria penserebbe questo di me!-
         -No, lei ti vuole vivo!...ho capito cosa devo fare…ti rapirò, così non sarà colpa tua!-
Treodor si avvicinò a Tril con l’intento di afferrarlo, ma il mezzo Kreosiano si ricoprì di punte come un istrice in modo che l’amico non potesse avvicinarsi.
         -Non fare lo stupido, vieni con me! Non vuoi parlare con Geistor?-
         -Kara ti ha istruito bene…- Rispose Tril, i suoi aculei erano dritti e puntavano Treodor minacciosi.    
         -Non farmi perdere tempo, devo andare ad aiutare Cleria e Ṡénza-
         -Allora voglio venire anche io-
Treodor tentò di afferrarlo per un braccio rischiando di ferirsi, Tril non avrebbe mai potuto fargli del male volontariamente e ritrasse istantaneamente gli aculei, ma si trasformò in un Paichiano molto muscoloso.
         -Non mi impressioni affatto, lo sai che sono più forte anche di Pacor?- Disse Treodor a denti stretti. Cominciarono a lottare, Treodor bloccò le braccia a Tril, il quale però reagì in modo più aggressivo di quello che il Paichiano potesse immaginare, caddero a terra, sembravano due bambini troppo cresciuti e capricciosi. Prescilla li vide mentre rotolavano sul pavimento lucido di simil-marmo e disse scandalizzata:
         -Cosa state facendo? Siete impazziti? Proprio qui davanti alla sala del trono! Tril sei tu? Non me lo sarei mai aspettato da te! Sei anche Xiariano!-
I due si staccarono per prendere fiato.
         -Treodor vuole portarmi via, non sono un codardo!-
         -Prescilla…uno dei tre Xiariani mandati da Kara è Geistor il padre di Tril-
Disse Treodor con sguardo serio e alla ricerca di un po’ di comprensione da parte dei suoi interlocutori.
         -Ha ragione Treodor, questa non è la vostra guerra…mettetevi in salvo, almeno voi-
         -Non posso farlo…starò qui o se sarà necessario andrò a combattere con Cleria e Ṡénza- Rispose Tril con enfasi.
         -Sei proprio una fottuta testa di legno! Deve essere tipico degli Xiariani, anche Ṡénza quando si fissa sul qualcosa è impossibile convincerla a mollare tutto!-
         -Tril amico mio, credo allora che sarai più utile qui…la regina ha bisogno di te, sembra che l’esercito di Kelo combatterà con noi, vorrebbe che comunicassi tu con lui per essere imparziale, non vorremmo incorrere in qualche incidente diplomatico-
         -Che scassacaz…cioè che pignola sei Prescilla, Ṡénza comanderà entrambi gli eserciti, la regina non dovrà dire una parola, non avete bisogno di Tril- Poi Treodor si rivolse al suo amico -fallo per Cleria e per Geistor, anche perché mia sorella me la farebbe pagare cara se ti succedesse qualcosa di grave-
         -Non sono un bambino, sono un adulto, so badare a me stesso, voglio restare!-
Prescilla avrebbe voluto che Tril restasse, ma non poteva pretendere che si sacrificasse per Vera, per cui si avvicinò a lui gli prese le mani e lo guardò negli occhi.
         -Promettimi che se si metterà male tu e Treodor ve ne andrete subito-
         -Ma…ecco…-
         -Promettilo amico mio-
Tril guardava Prescilla con sguardo colpevole, avrebbe voluto raggiungere il suo genitore Xiariano potergli parlare dopo anni di silenzio, ma sentiva anche la responsabilità del suo compito di ambasciatore e non voleva apparire un vigliacco di fronte alla sua Cleria, per cui rispose:
         -Non posso prometterlo, non vi abbandonerò!-
         -Ecco lo sapevo, ma porca miseria impestata di peste Xixxiana! Cleria mi ucciderà! Non fare l’idiota! Questa non è la tua guerra, tu sei un ambasciatore di pace e non devi diventare un martire!- Disse Treodor.
         -Se vuoi colpiscimi, fallo pure, ma non me ne andrò ed ho estrema fiducia in Ṡénza, ce la farà e saremo tutti in salvo molto presto-
Treodor si spiaccicò una mano sulla fronte mentre scuoteva la testa, adesso poteva solo sperare in Ṡénza. Proprio in quel momento Cleria lo contattò con il bracciale.
         -Allora fratello? Sei ancora su Vera?-
         -Sì, il tuo fidanzato vuole fare l’eroe…non vuole seguirmi per mettersi in salvo-
         -Non posso crederci! Portalo via di forza!-
         -A quanto pare, il tuo Tril è più forte di quello che credessi, resterò qui magari riesco a convincerlo quando tutto qui cadrà a pezzi-
         -Treodor lo sai anche tu che quando spareranno il colpo con il supercannone a ioni...non rimarrà nulla di voi e del palazzo-
Treodor rimase in silenzio aveva solo una speranza nel cuore, questa speranza era Ṡénza che in quel preciso momento stava organizzando la flotta Verana, mentre centinaia di caccia si disponevano a difesa della nave madre Paichiana. All’interno di quella mostruosa macchina di distruzione i vari reparti erano in fermento per caricare e calibrare di nuovo il supercannone, il quale stava impiegando più di dieci minuti a raggiungere il livello di energia adeguato, Xronodor era impaziente.
         -Allora a che punto siamo? Se non ci sbrighiamo Verani e Terziani moriranno di vecchiaia!-
         -Signore, purtroppo non abbiamo ancora risolto quel problemino, l’energia generata dagli ioni è instabile e non riusciamo a caricare il supercannone come per il precedente colpo, non sappiamo perché faccia così, dovevamo metterlo a punto prima di partire-
         -Non dire scempiaggini non c’era tempo-
         -S-signore…credo che abbiamo un altro problema…-
         -Cosa c’è ancora?-
         -Guardi nello schermo…i caccia Verani si muovono verso di noi-
         -Cosa stai dicendo? Non avrebbero mai il coraggio…ma per tutti le lune di Xixxa…è vero! Non rompete la formazione, mandate i nostri caccia a far fuori quei moscerini, non faranno a tempo ad arrivare nemmeno a qualche decina di chilometri da noi, cosa sperano di fare?-
Le istruzioni di Ṡénza erano chiare, i pochi caccia Verani cominciarono a farsi rincorrere dai caccia Paichiani in modo da disperderli e lasciare libero il passaggio per Ṡénza, mentre Cleria l’avrebbe affiancata. Le due frecce Xiariane passarono in mezzo a raffiche di laser impazzite, a mezzi Paichiani e Verani in fiamme, erano velocissime e riuscivano anche a comunicare tra di loro mentre scansavano i vari ostacoli che si ponevano davanti a loro.
         -Ṡénza devi fermare assolutamente la nave madre, Tril non vuole lasciare il pianeta e Treodor ha deciso di rimanere con lui!- Disse Cleria con tono molto preoccupato.
         -Ce la farò, il supercannone non sembra ancora attivo, devono avere problemi-
         -Sì di sicuro, ricordi? Non è un’invenzione dei Ghu, l’hanno rubata a qualche altro clan, non hanno scienziati con loro e non si sono preoccupati di farsi spiegare come funziona, gli idioti!-
         -Per nostra fortuna! –
         -Ma guarda i Verani come se la cavano bene, ne ho visti cadere pochi, sono bravi a sparare e scappare-
         -Manca poco all’impatto voglio che tu te ne vada subito devi convincere Tril a lasciare Vera-
         -Voglio venire con te!- Rispose Cleria con determinazione.
         -Non sappiamo quanto tempo ci metteranno ad attivare il supercannone, ti prego salva Tril e Treodor…sii ragionevole!-
         -E se non ce la fai?-
         -Ce la farò a fermare Xronodor, ma non so se sarò in grado di farlo prima che spari il colpo sulla capitale, ti prego, manca poco all’impatto vai!-
Cleria ruotava intorno a Ṡénza per difenderla fino a che furono molto vicine alla nave madre. A quel punto Ṡénza doveva procedere da sola, per cui la Paichiana si allontanò, mentre la freccia dell’amica si fondeva al freddo metallo della nave di Xronodor. Contemporaneamente Ṡénza ordinava ai Terziani di attaccare i Paichiani per aiutare i Verani. I caccia fluorescenti Teraziani in piccole formazioni da dieci si diressero nella zona calda della guerra, Xronodor si trovò tra due fuochi incrociati.
         -Maledizione, questi nanerottoli sono peggiori delle zecche Nebuliane! Rompete le formazioni e fate fuori questi fastidiosi insetti!-
Ṡénza doveva sbrigarsi o i Paichiani avrebbero decimato tutte le flotte Verane e Terziane. Superata la parete di metallo, si trovò proprio nella sala macchine di uno dei sei potenti motori della nave madre, ma trovò anche un piccolo esercito ad attenderla. Era talmente carica e si sentiva talmente potente che non batté ciglio, ricoperta di Proteallo e con la spada laser sguainata, si gettò nella mischia scansando i primi colpi timidi che i soldati avevano cominciato a lanciare. Vederla arrivare così come un fantasma che attraversa il muro, li aveva scioccati. Evitava i colpi, disarmava e stordiva tutti i malcapitati a tiro con una velocità e una precisione uniche, sembrava un balletto con tanto di coreografia prestabilita.
         -Levatevi di torno! Siete solo delle stupide marionette nelle mani di quello Xronodor! Avete il vostro pianeta, cercate di migliorarlo invece di andare a rubare i pianeti degli altri!-
         -Fermati maledetta! Perché non ti fanno nulla i laser?- Gridava il capo del gruppo, ma la risposta era nella natura stessa di Ṡénza, il Proteallo la proteggeva dai pochi colpi che non riusciva ad evitare, sembrava inarrestabile, molti si dettero alla fuga. Finalmente sola, mise mano al pannello di controllo, ormai aveva imparato da sola, danneggiò i circuiti che erano in funzione per rifornire il supercannone a ioni e distrusse il collettore di energia.
         -Bene, meno uno!-
Intanto sul ponte di comando Xronodor stava per perdere la pazienza.
         -Allora, quando è pronto questo supercannone a ioni?-
         -Signore non le piacerà quello che sto per dirle…qualcuno ha sabotato il motore uno…ci vorrà ancora più tempo…-
         -Quanto?!-
         -Solo cinque minuti signore…-
         -Maledizione! E’ stata Ṡénza…mandate rinforzi a tutte le altre sale motori, presto!-
Ṡénza non aveva molto tempo, doveva raggiungere la sala motori attigua, passò le pareti con agilità e raggiunse il pannello di controllo, come al solito un gruppetto di Paichiani erano lì pronti a crivellarla di colpi.
         -Stai indietro! Stanno arrivando i rinforzi non avrai scampo-
Disse un Paichiano con capelli e occhi rosso fiamma che brillavano sullo sfondo di un blu acceso, sembrava a capo del gruppetto di soldati.
         -E’ inutile ragionare con voi! Combattete!-
Ṡénza ricominciò la sua danza micidiale che mieteva soldati senza riportare un graffio, mentre stendeva anche l’ultimo rimasto, arrivarono altre guardie e dovette ricominciare da capo.
         -Cominciate a essere un po’ troppi ed io non ho tempo da perdere-
Finì di stendere anche i nuovi arrivati, ma si chiedeva se sarebbe riuscita ad affrontarli tutti nello stesso tempo, poi raggiunse il pannello di controllo e disattivò anche il secondo motore, compreso il sistema per produrre energia. Il supercannone a ioni ci avrebbe messo ancora più tempo prima che fosse caricato completamente, poteva continuare il sabotaggio.
         -Signore anche il motore due è andato, non so quando riusciremo a caricare il supercannone a ioni-
Xronodor sbatté il pugno sul terminale di fronte a lui.
         -Questa mezza Xiariana deve essere eliminata al più presto, mandate ancora rinforzi!-
         -Signore…non ce ne sono più…gli altri sono tutti sui caccia-
         -Richiamate i caccia, i Verani e i Terziani sono innocui!-
         -Sì signore!-
Nello spazio prossimo all’atmosfera di Vera imperversava il finimondo, Verani e Terziani davano prova di coraggio e bravura, purtroppo però erano in numero ridotto e non avevano navi equipaggiate come quelle dei Paichiani. Cleria sfrecciava a una velocità inaudita tra i colpi laser e i mezzi in fiamme facendo fuori più nemici possibili, fino a che vide che alcuni caccia Paichiani si ritiravano richiamati a difesa dei motori della nave madre, allora cambiò rotta e si diresse verso Vera. Voleva mettere in salvo Tril e suo fratello, non le importava di sembrare una vigliacca, sentiva dentro di sé come il dovere di difendere il suo compagno e suo fratello, comunicò con Ṡénza per aggiornarla della situazione.
         -Ṡénza mi sentì? A che punto sei?-
         -Ho fatto fuori il secondo motore mi appresto a distruggere il terzo, tu dove sei?-
         -Sto rientrando su Vera, sta succedendo qualcosa di strano, i caccia Paichiani stanno convergendo in massa alla nave madre, stai attenta credo che vogliano fermarti a tutti i costi. Non m’intendo molto di queste cose, ma credo che anche con tre motori possano far funzionare il supercannone, credo semplicemente che tu stia ritardando il caricamento, ma alla fine potranno sparare!-
         -Sì è così, me ne rendo conto, se non ce la faccio ad arrivare in tempo agli altri motori andrò in plancia ad affrontare Xronodor, devi comunicarmi la situazione generale una volta arrivata su Vera, da qui non capisco, fai presto!-
         -Farò in un lampo, tu stai attenta!!-
Ṡénza aveva capito ormai com’era fatta la nave e si apprestò a raggiungere il terzo motore, ma purtroppo si trovò davanti il doppio dei soldati che aveva affrontato fino ad ora ed altri ne sarebbero giunti provenienti dai caccia.
         -Ma che fate, vi moltiplicate per mitosi?-
In un attimo era circondata da grossi Paichiani infuriati che usavano soprattutto le spade perché i laser erano inutili sul Proteallo. All’inizio Ṡénza sgusciava tra di loro come un’anguilla, dopo si accorse che erano veramente troppi, la presero per un braccio per una gamba mentre lei respingeva tutti gli assalti con la sua spada laser, ma era tutto inutile. Si accalcarono su di lei come in un incontro di Rugby stendendola a terra, ma non sapevano con chi avevano a che fare. Stranamente ancora tutta intera si alzò da terra e li fece cadere tutti come se fossero insetti, non aveva mai fatto tanta fatica prima in vita sua, il suo sguardo era deformato dalla rabbia e gettò un grido acutissimo di guerra. Lo sentiva era quasi al limite, sarebbe scoppiata presto e questo la spaventò, perché non sapeva cosa sarebbe successo. Decise per una ritirata e si diresse verso il motore quattro.
Mentre passava per i corridoi, le arrivò un’altra comunicazione da Cleria.
         -Ṡénza! Devi fare presto gli sciamani sentono che il supercannone è quasi carico-
         -Devo trovare la strada per la plancia, tu hai idea di dove sia?-
         -Dovrebbe essere nella punta della nave, no?-
         -Grazie tante, lo sapevo anch’io, dove posso trovare una piantina della nave?-
         -Non lo so…non sono ma stata sulla nave madre…-
         -Questi Paichiani sono troppi, non riesco a controllare le loro menti devo trovare una soluzione-
Ṡénza si fermò un attimo a riflettere, non le era rimasto molto tempo, aprì una comunicazione con il bracciale di Tril, per fortuna era abbastanza vicina a Vera, Kara era stranamente silenziosa.
         -Tril ascoltami, come faccio a trovare la plancia della nave? Fatti venire un’idea in quella tua testolina geniale da lumacone-
         -Ṡénza, non conosco a fondo le navi Paichiane…però in effetti…usa la tua tiara Xiariana, fatti guidare dove l’energia fluisce dai motori, troverai il supercannone, non lontano da Xronodor!-
         -Lo sapevo! Grazie sei un genio!-
Ṡénza con il solo pensiero utilizzò la tiara per vedere dove andasse a finire tutta l’energia, trovò la direzione e si accorse che aveva solo pochi minuti per fermare Xronodor, il supercannone era quasi pronto. Xronodor guardava lo schermo del computer che faceva chiaramente vedere quanto mancasse al colpo e soddisfatto si rivolse ai suoi.
         -Aprite tutti i canali disponibili!-
Poi con un ghigno infernale si rivolse a tutti quelli che potevano udirlo, Ṡénza compresa.
         -Avete solo cinque minuti per fermare le ostilità ed arrendervi, dopo con un solo colpo raderò al suolo la vostra capitale e tutto quello che la circonda nel raggio di chilometri!-
Si sentirono vari mormorii, nessuno aveva il coraggio di rispondere, Ṡénza aumentò il passo e cominciò a lanciarsi contro le pareti ed atterrare tutto quello che le capitava a tiro o che cercava di fermarla, Tril entrò in comunicazione con lei.
         -Dove sei? Ce la fai? Se non ce la fai, saremo costretti ad arrenderci-
         -Ci sono, ci sono!-
         -Siamo nelle tue mani!-
Tril riportò a tutti la situazione senza che Xronodor potesse udirlo, cosicché il Paichiano pieno di rabbia disse:
         -Se entro tre minuti non vi arrenderete sarà la fine per voi-
Ṡénza era quasi arrivata alla plancia, aveva urtato vari oggetti in simil-plastica che non poteva oltrepassare, per fortuna la sua corazza da Xiariana l’aveva protetta altrimenti sarebbe stata ricoperta di ferite ed ecchimosi. Stanca, ma non ancora distrutta, arrivò finalmente alla grande porta di metallo che la separava da Xronodor, un piccolo gruppo di guardie si serrò davanti a lei.
         -Fatemi passare! O ci sarà un massacro! E’ questo che siete? Dei codardi? Io credevo che i Paichiani fossero guerrieri onorevoli e che non avreste mai attaccato un pianeta indifeso-
Ṡénza usò tutto il suo potere di convincimento e funzionò, i Paichiani si spostarono, sentì la voce di Xronodor con il suo superudito, ma cosa udì non le piacque.
         -Non si torna più indietro, è la vostra fine, Ṡénza non ce l’ha fatta, ha fallito e adesso non accetterò più nemmeno la vostra resa, sarà un piacere distruggervi. E visto che orami è giunta la vostra ora, confesso che lo avrei fatto comunque, non mi servite da vivi. Primo ufficiale…-
Ṡénza oltrepassò la porta, ma era molto lontana dalle strumentazioni non ce l’avrebbe fatta a fermare Xronodor, il suo primo ufficiale stava ormai premendo il bottone che avrebbe terminato la vita dei suoi amici, di Prescilla, della regina e di tutti i Verani che vivevano vicini alla capitale. In un attimo quel fuoco latente, che divorava Ṡénza da un po’, diventò un’energia che nemmeno sapeva di avere, la sua fronte s’illuminò in modo abbagliante e gridò disperatamente.
         -Noooooooo! Fermi-
Non riuscì a contenere tutta la potenza che era dentro di lei e ci fu come un’esplosione, tutto il Proteallo che la rivestiva si staccò dalla sua pelle e carico di energia fu sparato in tutte le direzioni come tante frecce che trafissero a morte tutto quello che riuscirono a colpire. Ṡénza cadde a terra completamente nuda e senza capelli.
Su tutta Vera ogni essere vivente senziente era rimasto col fiato sospeso, a Palazzo avevano visto in diretta l’entrata di Ṡénza nella sala comando, un bagliore accecante e poi più nulla, il supercannone, però non aveva sparato. Tril preoccupatissimo cercò un contatto prima con Ṡénza poi con Kara, ma entrambe non rispondevano. Ad un tratto una voce metallica risuonò in tutte le frequenze aperte:
         -Sono Feidor è Kara che mi manda, cessate tutte le ostilità Xronodor è morto e con lui quasi tutti i rappresentati di rango elevato del suo clan, Paichiani fermatevi ed arrendetevi o la furia di Ṡénza si abbatterà su di voi-
Un vascello fatto di cristallo comparso come dal nulla si avvicinò alla nave madre Paichiana, una sorta di grosso tubo collegò in pochi attimi i due mezzi. Tutti in un istante smisero di combattere e cominciarono i primi soccorsi, nemmeno i Paichiani se la sentivano di continuare.
Feidor tramite quella connessione tra la nave Xiariana e la nave madre raggiunse la plancia. Lo spettacolo che trovò fu agghiacciante, troppo crudele per una mente Xiariana: la furia di Ṡénza non aveva risparmiato nessuno, tutti i Paichiani erano stati colpiti a morte, frammenti di Proteallo avevano crivellato tutta la stanza, sua figlia era sdraiata a terra svenuta. Vederla così indifesa e sicuramente ignara di quello che aveva fatto, le dette il coraggio. Prese degli zirconi, raccolse la tiara, la ricaricò e la pose sulla fronte di Ṡénza che mai avrebbe recuperato il Proteallo che aveva sparato intorno a se’ perché era ricoperto di sangue Paichiano.
         - Ṡénza, amore mio svegliati…sono Feidor…sono tua mamma…-
L’energia degli zirconi aiutò Ṡénza a riprendere le forze, quando aprì gli occhi si ritrovò tra le braccia della madre, come in un sogno.
         -Mamma…sei venuta…cosa è successo? Sono tutti salvi?-
         -Sì…sono tutti salvi…sei stata costretta…lo sappiamo che non volevi farlo veramente…-
         -Non volevo fare cosa?-
Ṡénza si guardò intorno, all’inizio non capiva, poi vide il Proteallo che si animava coperto di sangue blu e che stava per tornare verso di lei per essere riassorbito.
         -No…non può essere…cosa ho fatto?-
         -Nessun Xiariano è in grado di fare quello che hai fatto tu, i chip che ti hanno messo i terrestri, ti hanno reso molto potente, molto più di quello che tutti noi potessimo mai immaginare. Hai usato il tuo Proteallo come un’arma, ma da quello che vedo hai prodotto anche tanta energia…hai forato l’armatura di Xronodor con facilità…non c’è stato scampo per nessuno-
         -No…non volevo…non può essere vero-
Ṡénza cominciò a piangere disperatamente ed abbracciò Feidor mentre singhiozzava senza controllo.
         -Lo sappiamo amore mio, lo sappiamo, non potevamo prevederlo, altrimenti ti avremmo fermato, credevamo che avresti combattuto con Xronodor…-
         -Ho fallito…sono la prima Xiariana che ha ucciso…non sono stata in grado di essere un’ambasciatrice alla vostra altezza e…sono un mostro pericoloso e sanguinario!-
         -Non dire così, tu non volevi ucciderli ed hai solo anticipato la loro fine, cosa credi che gli avrebbero fatto i Paichiani? Inoltre anche noi in passato quando eravamo corporei abbiamo combattuto e ucciso…tu non avevi altra scelta, sono troppo violenti, non bastano le parole-
         -Lo avresti fatto? Li avresti uccisi, al mio posto mamma?-
         -Non lo so…ma senza il tuo gesto i tuoi amici e molti Verani sarebbero morti…-
         -Non avevo mai ucciso nessuno prima…-
Ṡénza mise mano al petto sentiva un forte dolore, il senso di colpa la divorava, poi sentì una fitta lancinante alla testa.
         -Mamma… le convulsioni…-
Ṡénza cominciò a tremare in modo incontrollato, per fortuna Feidor aveva con sé delle capsule che Kara le aveva dato per sicurezza-
         -Prendi questa, me l’ha data Kara, è la tua medicina, coraggio-
         -No…non lo merito…-
Ṡénza girò il volto di lato, non voleva assumere il farmaco e fermare le convulsioni.
         -Ti prego non fare così, non puoi morire ora, non puoi…-
         -A-a an-andrò, da-da m-mio pa-padre…-
         -No amore mio, sei troppo giovane, ti prego fallo per me, per i tuoi amici, ho visto quanto ti vogliono bene, ti scongiuro-
Ṡénza era così scossa dalle convulsioni e fuori controllo che Feidor faticava a tenerla ferma, per fortuna arrivarono gli altri due Xiariani in suo aiuto e le somministrarono la capsula a forza. Dopo qualche secondo l’attacco epilettico si fece meno forte fino a fermarsi completamente, Ṡénza aveva perso conoscenza.
         -Era sconvolta, non ha ucciso per sua volontà…voleva morire non è una semplice terrestre…-
         -E’ vero, ma guarda cosa ha fatto…è…è orribile…ci sono almeno una ventina di Paichiani morti qui dentro- Commentò Geistor, il genitore di Tril.       
         -Preferivi quasi un cinque milioni di morti tra cui tuo figlio?- Gli rispose Feidor con rabbia.
         -No…ma non c’era altra soluzione?-
         -Apparentemente no, Ṡénza ce l’ha messa tutta, voleva fermare il supercannone da sola e glielo hanno impedito-
         -Ma se i Verani si fossero arresi…- Rispose Geistor.
         -Sai benissimo che Xronodor avrebbe sparato il colpo comunque! Questo corpo mortale, che ormai usi da molti anni, non ti fa sentire un minimo di empatia per mia figlia? E non provi nulla per Tril?-
         -Certo…ma non vorrei mai che diventasse un assassino-
Feidor lo guardò con odio, aveva indirettamente chiamato Ṡénza assassina, intervenne suo fratello Nestor.
         -Adesso basta voi due, torniamo alla nave, Ṡénza non ha avuto scelta e noi abbiamo fatto quello che dovevamo. Dobbiamo andare su Vera e mettere un po’ di ordine a tutto questo marasma. Treodor e Cleria si dovranno occupare dei loro simili, per fortuna sembra che si siano arresi…non sanno che Ṡénza al momento non può più nuocergli-
         -Mia figlia va riportata su Xiar deve riprendersi, ha bisogno di pace…-
         -Andiamo, ne discuteremo con Kara- Le rispose Geistor.
Feidor digitò un comando sulla tiara e Ṡénza si ricoprì di nuovo Proteallo, Nestor la prese in braccio e la portarono sulla nave di cristallo.
         -Povera piccola, così giovane e la vita le ha già regalato dolore e distruzione…spero che si riprenda e torni quella ragazza dolce e vitale che conosciamo bene- Disse Nestor e con gli altri si diresse verso la capitale Verana, il pericolo era passato.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Di solito non mi piacciono le battaglie e la guerra in genere, ma gli scontri nello spazio come in Guerre Stellari mi hanno sempre affascinato…
Come tutti potevano immaginare Ṡénza è arrivata in tempo ed ha salvato la situazione…ma a quale prezzo? Ha ucciso una ventina di essere viventi con la furia del suo Proteallo! Riuscirà mai a perdonarsi?
Ecco però un’altra sua capacità: lanciare schegge di Proteallo cariche di energia intorno a sé, unico inconveniente, dopo è completamente scarica e può essere preda del suo nemico. Questa scena me la sono immaginata un bel po' di tempo fa ed ora altri la possono leggere…mi piacerebbe avere qualche commento ma immagino che mi dovrò accontentare del fatto che continuate a leggere nonostante il mio modo di scrivere X-D
Quindi i Paichiani del clan dei Ghu sono battuti, quel cattivone di Xronodor è morto crivellato di Proteallo, Vera e Terzia non hanno più motivo di farsi guerra, cosa resta?
Resta ancora il fatto che non sappiamo chi materialmente ha ucciso il principe Fertel e sua cugina Shara…e non dimenticatevi che Ṡénza vuole tornare indietro nel tempo sulla Terra dal suo David! Per cui non perdetevi i prossimi capitoli!
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 27
*** Pace tra Verani e Terziani ***


I tre Xiariani atterrarono davanti al palazzo reale di Vera, la loro bellissima nave sembrava un’opera d’arte: era ricoperta di varie increspature, come fosse fatta di ghiaccio e gli estremi erano frastagliati, simili a ricami. Il velivolo rimase sospeso in aria ed una specie di apertura a forma di scala fece scendere i tre rappresentati di Xiar. Tril si avviò verso Geistor cercando di mantenere la calma, si fermarono ad un metro di distanza l’uno dall’altro, insicuri di cosa avrebbero detto, poi il mezzo Kreosiano decise di non usare la telepatia e parlò:
         -E’ passato molto tempo da quando mi avete abbandonato-
La sua voce aveva un tono amaro, sintomo di tutto il dolore che Tril provava in quel momento.
         -Non ti abbiamo abbandonato…ci hanno mandato via ed hanno ritenuto che tu dovessi vivere su Kreios…dicevano che era il pianeta migliore per la tua costituzione, ti hanno tolto a noi quando eri molto piccolo…ma vedo che ora hai un aspetto Xiariano…-
         -Credevo sapessi che posso assumere molte forme. Qui su Vera sono un ambasciatore e quindi ho preso le tue sembianze…ma io sono così in realtà-
Tril non aveva più paura di quello che era realmente, così assunse il suo vero aspetto: la sua pelle di simil-metallo divenne morbida, i tratti del corpo e del viso più delicati, quasi femminei, le scaglie sulla sua testa divennero di una consistenza soffice, i suoi occhi da neri ad azzurri tempestati di pagliuzze dorate.
         -Assomigli tantissimo ad Aril…hai i suoi occhi magnifici-
         -Ho scoperto di poter ipnotizzare gli altri con questi occhi…-
         -Aril non ha questa capacità…-
Geistor allungò un braccio e toccò la guancia del figlio, il quale non fece in tempo a ritrarsi, per cui rassegnato ascoltò, tramite il suo tatto da Kreosiano, cosa provasse il suo genitore in quel momento e ne fu sorpreso. In Geistor c’era tanta tenerezza e felicità perché Tril era lì, vivo, davanti a lui e gli ricordava Aril.
         -Tu gli somigli così tanto…non posso non amare anche te…e sei così coraggioso, leale, lo sento…hai preso il meglio di noi…perdonaci se non abbiamo lottato abbastanza per te…saremmo tornati, ma Aril è gravemente malato…forse ora c’è una speranza…è su Reugian, il tuo amico Obo se ne sta prendendo cura, sembra stabile-
Tril non lo abbracciò ma non lo allontanò.
         -Di cosa è malato?-
         -E’ un cancro del sangue, una leucemia molto rara, credo che sia colpa delle radiazioni…i Kreosiani quando ci hanno cacciato, ci hanno inseguito…hanno tentato anche di colpirci…-
         -Nessuno me lo ha mai detto…credevo che non fossero un popolo così violento-
         -Avevano paura di noi, della nostra unione…di questa forza che loro non conoscono…per sfuggirgli mi sono rifugiato nelle vicinanze del sistema di Breek e mi sono avvicinato tantissimo al suo sole…la mia corazza Xiariana mi ha protetto…invece Aril ha subito delle conseguenze…non sapevo che fosse così sensibile…e nemmeno lui…-
         -In tutti questi anni non mi avete cercato perché Aril era malato?-
         -Aveva dei buoni momenti, ma erano troppo brevi e non voleva farsi vedere da te così…-
         -Ora si spiega tutto, ma avete sbagliato! Vi ho odiato per questo! Perché adesso avete cambiato idea?-
         -E’ stata Kara, ci ha detto che eri in pericolo…in tutti questi anni ci aggiornava sui tuoi progressi, ci hai reso dei genitori orgogliosi…abbiamo gioito quando abbiamo saputo che ti sei innamorato…pensavamo che ci avresti compreso, forse non ci avresti più odiato…saremmo venuti da te, ma Aril ha avuto una ricaduta-
         -E vuole vedermi adesso?-
         -L’ho convinto…adesso vuole vederti…temeva che tu non ci avresti mai capito, ma ora che ti sei innamorato…forse ci perdonerai…-
         -Non so se ho il coraggio…-
         -Non vuoi vederlo?-
         -Non lo so…-
Feidor si avvicinò, li prese sottobraccio entrambi e li condusse nel palazzo.
         -Avrete modo di parlare di questo, adesso dobbiamo finire il nostro compito -
         -Come sta Ṡénza? Cosa è successo esattamente?- Chiese Tril, Cleria gli venne incontro e si affiancò a loro per ascoltare.
         -Ṡénza ha avuto una reazione che nessuno poteva prevedere…ha ucciso tutti gli occupanti della sala controllo della nave madre…Xronodor compreso-
         -Ṡénza, ha ucciso? N-non è possibile, non lo farebbe mai!- Commentò Tril.
         -Il suo Proteallo si è caricato di un’energia praticamente incontenibile, si è staccato dal suo corpo ed ha trafitto tutto quello che era intorno a sé…quando Ṡénza si è resa conto di quello che aveva fatto ha avuto un attacco epilettico…non voleva la medicina, voleva morire…c’è voluto l’aiuto di Nestor e Geistor per fargli ingoiare la capsula…ora è nella nostra nave, l’abbiamo messa in stasi, è troppo addolorata, la porteremo su Xiar-
         -Deve essere stato un duro colpo per lei…è molto umana in certi suoi atteggiamenti ma è anche Xiariana…- Disse Tril.
         -Vedrai, Xiar saprà guarirla…- Gli rispose Feidor.
         -Non mi sembra che per David abbia potuto fare molto… -Commentò Cleria che faceva una fatica bestiale per mantenere la calma, i sistemi Xiariani non le andavano molto a genio e non capiva perché quei tre se ne erano stati al sicuro a guardare i loro figli che rischiavano la vita.
         -Infatti non basterà tornare su Xiar, avrà bisogno anche di voi, quando avrete risolto tutti i vostri problemi in patria le farebbe molto bene se veniste a trovarla…vedrete si rimetterà, sa che non aveva altra scelta…- Le rispose Feidor.
         -Le abbiamo dato una grossa responsabilità, dovevamo fare di più- Disse tristemente Tril.
         -Cosa potevate fare voi contro l’esercito Paichiano? Ṡénza sapeva di avere un’unica chance ed infatti ha prevalso e con dei danni minimi in confronto a quello che sarebbe potuto succedere…-
         -E’ molto strano Feidor che tu dica così, per voi ogni vita è importante…-Commentò Cleria polemica.
         -Questa volta la situazione era molto complessa. Non era possibile fare meglio di così. Anche se un nostro esercito in massa avrebbe potuto sedare la battaglia, abbiamo perso da tempo l’istinto per combattere…e soprattutto non possiamo apparire agli occhi della Trixtar come una potenza militare…quindi alla fine è anche colpa nostra se tutto è ricaduto su di lei, gliene parlerò quando si risveglierà-
         -Già è colpa vostra! E di tutto! State lì a sputare sentenze, a dire chi è buono o chi è cattivo! Avete mandato i vostri figli a risolvere i problemi che non eravate in grado di affrontare, siete dei codardi! Voglio parlare con Ṡénza! Portatemi da lei!-
         -Cleria capisco la tua rabbia…ma il suo bene è…-
         -Il suo bene è affrontare il dolore! Cara la mia Feidor! Non dovete placarlo con la vostra droga telepatica, deve alzare il culo da quella capsula per la stasi ed affrontare cosa ha fatto…che poi, detto tra noi, ha fatto proprio bene, quella era feccia! I Ghu hanno ucciso persone indifese oltre ai nostri migliori guerrieri, hanno sterminato il mio clan, su Paico non avrebbero avuto scampo! Così Ṡénza gli ha dato una morte onorevole che non meritavano!-
         -Non concordo con te, su Xiar…- Farfugliò Feidor.
         -Su Xiar rimbambite tutti quelli che vengono a trovarvi e voi stessi! Appena Ṡénza si è allontanata dal vostro pianeta ha cominciato a soffrire ancora di più per David, me lo ha detto Treodor! Non serve a nulla la vostra pace, il vostro nirvana è un’illusione!-
Rimasero tutti interdetti, ma erano giunti davanti alla regina Amarilla e dovettero rimandare il discorso. Cleria si morse il labbro fino quasi a farlo sanguinare, non sarebbe rimasta a guardare, doveva fare qualcosa, si avvicinò a Treodor con l’intento di parargli in privato. Amarilla si alzò dal trono, guardò il re sorridendo con sollievo e si rivolse agli Xiariani.
         -Benvenuti amici miei-
Feidor parlò a nome di tutti.
         -Regina Amarilla, sono l’ambasciatrice Feidor, siamo rimasti ad osservarvi come avevamo detto…voi Verani e Terziani avete affrontato i Paichiani con coraggio allo scopo di difendere i vostri pianeti, non per l’intento di distruggere. Così facendo avete permesso alla nostra amata Ṡénza ed al nostro amato Tril di compiere il loro dovere. Per questo non sarete allontanati da Xiar, resteremo alleati come è stato da tempo immemorabile. Sono sicura che adesso apprezzerete ancora di più la pace…-
         -Onorevole Feidor vi ringraziamo infinitamente per averci mandato i vostri figli, è stata una prova di infinita amicizia che non sappiamo come ricambiare…-
         -E’ molto semplice invece e cioè promettendo di non attaccare Terzia per nessun motivo e chiedere sempre il nostro intervento, questo sarà il vostro ringraziamento, vostro e di Terzia. Per questo andremo a visitare Kelo molto presto ed a congratularci con lui del coraggio che hanno dimostrato…d’altro canto sono molto dispiaciuta per le vostre perdite, se non fossero intervenuti i Paichiani sono sicura che non sareste mai arrivati alle armi e non sarebbe morto nessuno-
         -…dici il vero…a parte mio figlio e mia nipote, loro hanno pagato il prezzo dell’avidità di Rol…è tutta colpa sua e della mia debolezza di spirito…se non me ne fossi andata non saremmo mai arrivati a questo…-
         -Regina Amarilla nessun di noi poteva prevedere il futuro, ma possiamo agire su di esso perché cose di questo tipo accadano più difficilmente-
         -Sei molto saggia Feidor, una vera Xiariana. Il mio impegno sarà perché la pace regni sovrana nel nostro sistema-
Prescilla guardava in adorazione la sua regina, ma un brutto pensiero la intristì e disse:
         -Come faremo senza eredi…-
La regina si voltò verso di lei con sguardo raggiante.
         -Sono incinta…me ne sono andata perché avevo bisogno di riflettere ed ho pensato che l’evasione dai miei doveri mi avrebbero aiutato a concepire un discendente, anche se non sono più una giovane regina…e così per fortuna è accaduto. Vera avrà ancora una volta una discendente della famiglia dei curatori dei Raha, crescerò mia figlia nel giusto, non ci saranno più guerre, lo prometto a tutto il popolo Verano…soprattutto a chi ha perso i proprio cari…-
Mentre Verani e Xiariani discutevano e si scambiavano buoni propositi, Cleria comunicava il suo piano a Treodor.
         -Occupati tu delle truppe a spasso nello spazio, vado a svegliare Ṡénza e la porto via, non deve tornare su Xiar, la rimbambiscono là, non guarirà mai veramente. Tutte le volte che si allontanerà da Kara soffrirà, non la lasceranno più viaggiare e noi non la vedremo più!-
         -Ho paura che tu abbia ragione…ma davvero ha ucciso venti del clan dei Ghu?-
         -Sì me lo ha detto Feidor, è per questo che nessuno ha sparato il colpo, c’è una nave madre senza comandante che naviga nello spazio, devi occupartene tu, mentre io penso a liberare Ṡénza-
Treodor appoggiò la sua mano destra al mento, poi la spostò e mandò indietro i suoi bei capelli mogano in un gesto di vanità.
         -Ṡénza sarebbe la moglie perfetta! Ha ucciso dei Ghu, dovrebbe diventare membro onorario del nostro clan, anche tutti gli altri clan l’accetterebbero anche se è un ibrido Xiariano-terrestre-
         -Non t’illudere, non verrebbe mai a vivere su Paico, mettiti l’anima in pace, non torna sulla Terra dal suo David, ti pare che venga sul nostro pianeta per stare con te? Adesso piantala di fantasticare inutilmente, vai a sistemare la flotta, ci penso io a Ṡénza, la porteremo con noi, ma solo finché non si sentirà meglio, poi se ne andrà dove le pare, non mi aspetto che resti con noi-
         -E tu credi veramente che Kara ti lascerà fare?-
         -Ci voglio almeno provare, su fai il bravo, diamo una parvenza di voler collaborare, io vado subito, Krio vieni con me?-
Krio alzò ed abbassò la coda, non vedeva l’ora di prendersi una carezza da Ṡénza, sentire i suoi pensieri, annusare quell’odore così rassicurante ed amichevole, non si vedevano da un po’. Anche Treodor però voleva fare qualcosa per Ṡénza, per cui disse:
         -Allora se qualcuno deve farlo, andrò io! Tril noterebbe subito che non ci sei-
         -Noterebbero anche la tua assenza…-
         -Digli che sono andato alla Bluer e che ti raggiungerò per radunare la flotta-
         -Non servirà a nulla fare il carino, Ṡénza non starà mai con te…-
         -Non importa, voglio andare io da lei-
         -Va bene, come vuoi, ma spiegagli cosa vogliono farle, altrimenti non ti seguirà mai-
         -Non temere, so essere convincente-
         -Speriamo!-
Così Treodor e Krio sgusciarono non visti fuori dalla sala del trono, mentre Cleria si accordava con Xiariani e Verani per riordinare la flotta Paichiana ed eventualmente farla ripartire per Paico.
Treodor raggiunse la bellissima nave di cristallo degli ambasciatori Xiariani, aveva ancora il bracciale e lo usò per entrare, in un attimo si abbassò una sorta di scala e salì agilmente seguito dal fedele Krio. L’interno era molto luminoso ci volle un po’ perché i suoi occhi si adattassero, per fortuna non era tanto grande, per cui arrivò facilmente alla sala di comando. Ṡénza era lì, dentro una specie di bara trasparente come nella favola di Biancaneve, il suo sguardo era sofferente, sembrava che stesse avendo un incubo. Treodor avvicinò il bracciale ed intuitivamente capì come aprire la capsula e risvegliare Ṡénza. La bella Ṡénza non era ibernata, era come in coma farmacologico, ma a comando si risvegliò, aprì gli occhi, Krio mise il muso sotto la sua mano destra e fece una sorta di miagolio.
         -Krio…sei tu…Treodor?-
         -Ciao bellezza, sono venuto per rapirti!-
         -Per rapirmi?-
         -Vogliono portarti su Xiar per rimbambirti e dire che non te ne puoi andare più di lì-
Ṡénza sorrise amaramente e poi disse:
         -Pensi davvero che mi potrebbero tenere lì a forza?-
         -Sì, Kara è potente, quando ero su Xiar sentivo quella sensazione di benessere, non era naturale e finirebbe per condizionarti lo so! Cleria mi ha confessato tempo fa che si sentiva come se tentassero di farle il lavaggio del cervello-
         -All’inizio appena arrivata su Xiar ho avuto la stessa sensazione, poi ho sentito il bisogno di andarmene…non credo che mi terrebbero prigioniera…-
         -Tu hai avuto un forte shock…contano su quello-
Il viso di Ṡénza s’intristì ancora di più.
         -Treodor…li ho uccisi tutti…all’istante…-
         -Bè, non hanno sofferto! Lo avessi fatto io li avrei torturati tutti fino alla morte!  E’ stato Xronodor a far uccidere i miei nipoti…tutta la mia famiglia…ti ringrazio per averli vendicati-
Ṡénza mise le mani davanti agli occhi e si mise a piangere. Treodor intenerito si sedette vicino a lei e le prese le mani nelle sue.
         -Sono sicuro che non volevi farlo, ormai ti conosco bene, raccontami cosa è successo veramente-
         -Io…io…non te lo so spiegare…quando ho capito che non avrei fatto in tempo a fermare Xronodor, ho sentito crescere come una grande rabbia, non avevo il controllo, l’ho odiato con tutto il cuore ma non volevo ucciderlo…volevo consegnarlo a voi…-
         -Te l’ho detto, lo avrei ucciso con le mie mani, così gli hai evitato l’umiliazione di essere sconfitto ed atroci sofferenze-
         -Il mio Proteallo si è staccato dal mio corpo e li ha uccisi tutti…adesso non sono tanto diversa da te…-
         -Mi secca dirlo per l’ennesima volta, ma tu sei molto diversa da me…e Cleria ha ragione…-
         -Su cosa?-
         -Quando ho saputo che li avevi fatti tutti secchi ti ho immaginato al mio fianco a guidare il clan dei Rhu…ma sei troppo dispiaciuta per aver ucciso i rappresentanti più malefici dei Ghu…non ne sei orgogliosa…non ragioni come noi…-
         -Io tua moglie?-
Ṡénza cominciò a ridere in modo così sguaiato che Treodor sarebbe arrossito se non fosse stato blu.
         -Cosa c’è da ridere? Piuttosto andiamocene di qui non voglio che ti portino su Xiar, poi non ti vedrei mai più-
         -Non è così…ma hai ragione, non posso andare, devo finire il mio lavoro qui-
         -Cosa vuoi dire?-
         -Devo risolvere il caso, devo scoprire chi ha ucciso il principe Fertel!-
         -Credevo che tu fossi venuta qua per impedire una guerra…-
         -Anche, ma voglio risolvere quel caso!-
         -Credevo di trovarti più sconvolta…-
         -Sono sconvolta…ho bisogno di pensare ad altro e rendermi utile, non voglio fare l’ameba su Xiar, ha ragione Cleria, tornerò da Kara quando avrò finito!-
         -Chi lo dirà ai tuoi vecchi?-
         -Ai miei vecchi? Ma parli di Feidor e Nestor?-
         -Sì, certo…-
         -Non si opporranno, tu però devi fare qualcosa per me-
         -Non hai che da dire cosa-
         -Vorrei che tu recuperassi il mio bracciale…lo indossava Xronodor…dentro ci sono tutti i dati per il caso di Fertel, ti prego…non ho il coraggio di tornare nella sala comandi della nave madre-
         -Non preoccuparti ci penso io, perché non vai a spiegare a Feidor che tu non ci vai da Kara?-
         -Lo farò, Grazie!-
Ṡénza lo abbracciò stretto stretto e gli dette un bacio sulla guancia.
         -Tutto qui?-
         -Treodor non fare il maniaco Paichiano, adesso non stai per morire-
         -Lo sapevo…dovevo approfittarmi di te quando eri in coma-
Ṡénza gli dette una gomitata alla base dello sterno e senza voltarsi se ne corse via seguita da Krio, Treodor soffocò un lamento, riprese fiato e la seguì.
Quando Cleria vide entrare Ṡénza e Treodor nella stanza del trono gli venne un diavolo per capello, nemmeno gli lasciò il tempo di spiegarsi che gli vomitò addosso tutta una serie di offese.
         -Stupido, idiota, microcefalo di un palle mosce, lo sapevo che non la convincevi!-
         -Palle mosce? Sai, quando sei così zuccherosa sorella non ti riconosco…ma aspetta ad infamarmi ed ascolta in silenzio per una volta-
Ṡénza si diresse verso la madre che la guardava stupita.
         -Mamma non verrò con voi al momento, devo risolvere il caso che mi hanno affidato-
         -Non mi sembra saggio…sei troppo sconvolta, il tuo lato Xiariano ha accusato il colpo, potresti avere dei problemi…uno shock post traumatico-
         -Mi occuperò io di lei- Intervenne Tril ed aggiunse- risolveremo il caso insieme, esattamente come era previsto -
         -Non avevi detto che avremmo fatto una vacanza una volta risolto tutto?- Disse Cleria con una voce da bambina viziata.
         -Certo, infatti ancora non abbiamo risolto il caso, poi andremo -
         -Promettilo!-
         -Te lo prometto-
         -E quindi non verrai su Reugian da Aril…- Commentò Geistor.
         -Non ho detto di no…vorrei pensarci- Rispose Tril.
         -Perché non vuoi andare da lui?-
         -Non so se me la sento…e se dovesse morire?-
         -Quindi te la fai sotto?- Chiese Cleria, la quale essendo Paichiana metteva la famiglia al primo posto e non poteva concepire che lui non volesse vedere il genitore morente.
         -No…cioè…sì-
Cleria e Tril si misero a discutere animatamente, Ṡénza roteò gli occhi e pensò subito ad una soluzione, che comunicò mentalmente a Geistor e Feidor.
         -Lasciate che resti qui, ci penserò io a convincerlo, ma lasciatemi fare…-
Feidor gli rispose sempre telepaticamente:
         -Tu non sei obbligata a venire con noi, se te la senti fai bene a restare, ma se ti occorresse il nostro aiuto sappi che ci saremo sempre-
Dal canto suo Geistor avrebbe voluto ripartire con Tril, ma da tipico Xiariano non avrebbe forzato il figlio a fare nulla, in fondo aveva anche molta fiducia in Ṡénza, il suo coraggio, la sua determinazione e quella forza mentale che percepiva lo tranquillizzarono, per cui le ripose:
         -Mi affido a te…-
Ṡénza separò i due fidanzatini e li calmò anche grazie al suo potere mentale.
         -Cleria ci penso io a Tril, prima però finiremo cosa abbiamo cominciato, tu e Treodor dovete tornare su Paico, avete i vostri doveri da compiere. Quando avremo finito andrete in vacanza…magari su Reugian…-
         -Ecco…vedremo…ora non voglio pensarci…-
Tril era terrorizzato dall’idea di rincontrare il genitore Kreosiano dopo anni, per poi perderlo di nuovo. Sarebbe stato un dolore troppo grande per lui, mentre anche se Geistor fosse morto, il suo spirito si sarebbe riunito a Kara e non lo avrebbe mai perso. Prescilla li distolse dall’argomento spinoso.
         -Quindi volete ancora scoprire chi ha ucciso il principe Fertel?-
         - E Shara- Aggiunse Tril – anche se un’idea su chi l’abbia uccisa ce l’ho…-
         -Molto bene, è un inizio. Treodor, Cleria penso che sia il caso che riorganizziate la flotta e la riportiate su Paico, avete un pianeta da rimettere in sesto…- Commentò Ṡénza.
         -Voglio restare anch’io, può andare Treodor da solo- Disse Cleria stizzita.
         -Molto bene…Xiariani, Verani è stato un piacere…Ṡénza seguimi, ti restituirò il tuo bracciale, Cleria puoi restare…- Disse Treodor.
Cleria abbracciò il fratello, il quale fece una specie di inchino rivolto verso gli altri, poi si allontanò seguito da Ṡénza e si diressero verso lo spazio con le rapidissime frecce. In un attimo Treodor era nella plancia della nave madre, lo spettacolo che si trovò davanti lo lasciò senza fiato. Frammenti di Proteallo erano distribuiti in modo uniforme nella stanza, ce ne erano alcuni conficcati sul soffitto, mentre altri avevano colpito in pieno i rappresentanti dei Ghu inchiodandoli a morte al loro posto. Xronodor era rimasto in piedi, la sua armatura era un groviera lucido, con rivoli di sangue violtetto-blu scuro ormai secco.
         -Ti è andata di lusso brutto figlio di una…ah ecco il bracciale, il Proteallo non lo ha nemmeno scalfito, ottimo!-
Poi raggiunse i comandi e provò a comunicare con tutte le navi, ma non fu possibile, i danni erano troppo gravi, riuscì però a parlare con l’equipaggio.
         -Qui è Treodor rappresentate dei Rhu. Come ben sapete Xronodor ed i suoi sono morti. Anche Whonor è stato sconfitto, altrimenti non sarei qui a parlare con voi! Secondo le regole di Paico i facenti parte di un clan sconfitto, che si mostreranno ragionevoli, saranno perdonati e saranno puniti solo i più alti rappresentanti che hanno organizzato tutto questo…e ragazzi vi assicuro che molti l’hanno pagata cara, la loro vita è stata presa dall’ibrido Xiariano-terrestre, vi consiglio di non farla arrabbiare di nuovo. Per il momento sarò io a capo della flotta, per cui voglio subito qui una squadra per ripulire ed aggiustare tutti i danni, dobbiamo tornare su Paico. Chiederemo aiuto ai Terziani ed ai Verani per i danni più gravi- Poi si rivolse a Ṡénza con l’ausilio del bracciale -Ho trovato il bracciale di Nestor, come te lo porto se non vuoi venire qua nella nave madre?-
         -Incontriamoci nello spazio, le nostre navette si fonderanno e tu potrai passarmi il bracciale…-
Treodor sapeva che si sarebbero salutati e forse non si sarebbero visti più, gli venne un nodo alla gola, ma cercò di non pensarci. Aspettò che gli altri Paichiani arrivassero in plancia per dare gli ultimi ordini e poi si diresse ad uno dei vari ponti di lancio per tornare nello spazio. Una volta nel buio cosmico, vide la scintillante freccia di Ṡénza che si avvicinava lentamente, i loro velivoli si fusero e si ritrovarono l’uno di fronte all’altro, Treodor le diede il bracciale e poi disse.
         -E’ un addio?-
         -No amico mio è un arrivederci, verrò a trovarvi su Paico…-
         -Non c’è modo perché ti possa convincere a restare con noi?-
         -No, non c’è modo e poi ti stuferesti di una come me…-
         -Di una guerriera coraggiosa e splendida come te? Credo che sia impossibile…ma nemmeno se ti restassi fedele?-
         -No Treodor…non è colpa tua…non riesco a dimenticarlo…e poi la vita su Paico non fa per me…non esiste nessun luogo adatto a me…credo di essere destinata a vagare per la Trixtar finché ne avrò la forza…-
         -Capisco…potrai venire a trovarci quando vuoi…-
         -Lo farò con piacere-
         -Devo andare…tra più di tre ore potrò riunire la flotta e partire-
Prese Ṡénza tra le sue braccia la strinse a sé, poi le diede un bacio sulla fronte, al che Ṡénza disse:
         -Tutto qui?-
Allora Treodor intrappolò quelle labbra così irriverenti tra le sue e la baciò fino quasi a toglierle il fiato, ma non si fermò lì, la sua pelle divenne morbida e profumata come il petalo di una rosa. Ṡénza si lasciò sopraffare da quell’essenza inebriante. Non volle fermarsi a pensare, pensare la faceva soffrire, per una volta voleva infischiarsene di cosa era giusto o cosa non lo era, non poteva tornare sulla Terra, era pura sofferenza per lei, non poteva stare con David. In quel momento l’unica cosa certa erano lei e Treodor nel nulla dello spazio. Il Paichiano sentì che poteva andare oltre, allora cominciò a togliersi l’armatura e con un semplice gesto, il vestito di energia di Ṡénza scomparve, finalmente poté toccare quella pelle, quelle caratteristiche femminili terrestri e sconosciute.
         -Sei così morbida e liscia-
Ṡénza toccò a sua volta quella pelle glabra e così invitante, non aveva mai provato prima una sensazione così, non c’era più via di scelta, gli ormoni Paichiani avevano acceso i suoi sensi in un modo così intenso che non riusciva più a ragionare, l’unica soluzione era unirsi a lui, l’unico atto giusto in quel preciso momento. Del resto Treodor l’aveva avvertita varie volte e non aveva mentito, i Paichiani erano unici nelle questioni amorose soprattutto quando si trattava del lato fisico di una relazione. Così senza peso e senza inerzia i due corpi armonici, così diversi ma così simili, si unirono dopo giorni e giorni in cui questo sarebbe sembrato impossibile. Ṡénza lasciò andare indietro la testa mentre i suoi splendidi capelli si diffondevano in tutte le direzioni come raggi di luce. La sensazione fu inaspettata e incontenibile, ma Ṡénza era debole e non avrebbe ma fatto del male a Treodor nello slancio della passione. I due esseri si stavano scambiando le loro sensazioni con il semplice contatto del loro corpo. Non fu un’unione delle loro menti e delle loro essenze, fu qualcosa di più primordiale e fisico, per questo non lasciò a Ṡénza la possibilità di rimuginare sul suo dolore più grande, ma anzi per la prima volta non sentì davvero più nulla, finalmente tutto l’universo fuori di lì non esisteva e non aveva importanza. Quando però si separarono, la realtà con tutte le sue amarezze piombò nuovamente nella fragile mente di Ṡénza, la quale guardò Treodor e si mise a piangere.
         -Scusa…io non dovevo…non posso stare con te…perdonami-
Lui sorrideva amaramente, la riprese tra le sue braccia con tenerezza.
         -Non piangere…shh…non piangere, lo so…non hai fatto nulla di male…è stato bellissimo…non è stato lo stesso anche per te?-
         -Ecco…sì non ho mai provato niente del genere…ma non cambia nulla, io non posso…-
         -Lo so Ṡénza…volevo solo lasciarti questo ricordo di me…certo non pensavo che mi avresti coinvolto così…ma del resto sei anche Xiariana…per noi Paichiani siete “dei”, ricordi? Tu sei la mia dea…tu hai il controllo ed ogni tua decisione è quella giusta-
         -Ma io…non volevo usarti…-
         -Non mi hai usato, mi hai lasciato uno splendido ricordo…mi mancherai così tanto…mi mancherà la tua pelle, ma se non avessimo fatto l’amore sarebbe stato ancora più triste salutarti, senza avere un po’ di quel tuo amore particolare…solo una scintilla…ma sempre scintilla divina-
Ṡénza non aveva parole per rispondergli, non sembrava più il rozzo guerriero sanguinario che aveva conosciuto solo poco tempo prima, la loro avventura li aveva cambiati, erano maturati entrambi. Purtroppo, mentre Treodor era senza dubbio migliorato, Ṡénza non era certa che lo stesso fosse accaduto anche a lei, anzi i suoi geni terrestri avevano preso il sopravvento anche in quell’occasione, come qualche ora prima quando aveva trucidato in pochi istanti i Paichiani. Sospirò e decise che doveva rimandare il mea culpa e ritornare in sé. Su Vera l’aspettava il suo compito, non doveva più esitare.
         -Treodor…devo andare…-
         -Lo so…penserai a me?-
         -Sì…non dimenticherò mai quello che ho provato con te…ma la prossima volta che ci rincontreremo saremo solo amici…lo capisci questo?-
         -Sì…-
Treodor le carezzò la guancia e senza aspettare il consenso di Ṡénza la baciò di nuovo, lei però non si lasciò trasportare dalle sensazioni che lui cercava di comunicarle, ricambiò il bacio ma si staccò.
         -Devo andare-
         -Ricordati che hai promesso di venire a trovarci-
         -Sai come siamo noi Xiariani, ogni promessa è un debito-
         -Allora ci conto-
Ṡénza si allontanò lentamente da lui, una barriera di cristallo li separò, le due frecce erano di nuovo due unità singole e si diressero in due direzioni opposte. Treodor si sentiva morire dentro, ma non poteva farci niente, cercò di focalizzare l’attenzione sul suo importante compito. Forse per la prima volta in vita sua aveva il cuore spezzato, forse in futuro ci avrebbe ripensato due volte prima di infliggere quella tortura alla prossima Paichiana con cui avesse cominciato una storia.
Ṡénza raggiunse rapidamente la superficie di Vera, era determinata a scoprire chi avesse ucciso il principe Fertel, era certa che non fosse stato Xronodor, non direttamente almeno, poi sarebbe andata da Kara, sentiva che doveva testare i suoi nuovi poteri mentali, forse era giunto il momento di liberare David dalla sua prigionia del cuore.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
La guerra è già finita, Ṡénza l’ha fatta durare poco, questo perché detesto le guerre, due capitoli sono più che sufficienti per me…
Ai nostri eroi non resta che fare un po' di ordine e finire il lavoro cominciato e cioè scoprire chi ha ucciso Fertel e Shara.
Treodor finalmente è riuscito nel suo intento, ha avuto Ṡénza tutta per se’ ma solo per poco, Ṡénza non appartiene a nessuno…
 
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 28
*** La pura ed accecante verità ***


Cleria era mollemente appoggiata su Tril, erano ancora immersi nella vasca termale e mangiavano la cena preparata per loro da Pepa. Dopo tutti gli eventi terribili che erano avvenuti di recente, potersene restare senza far nulla al calduccio sembrava il privilegio di pochi fortunati nella galassia.
         -Starei sempre qui con te Tril, non è meraviglioso?-
         -Sì Cleria è bellissimo…-
Tril però era un po’ pensieroso, voleva assolutamente risolvere il mistero della morte di Fertel e dimostrare che Shara era stata uccisa da Xronodor, quei due pensieri non lo abbandonavano praticamente mai.
         -Cosa c’è amore, sembri un po’ serio…-
         -Perdonami Cleria, per un momento mi è andato il pensiero ai due casi di omicidio…-
         -E quindi pensavi anche alla povera Ṡénza, tutta sola che lavora anche per te…-
Disse Cleria con una punta di irritazione nella voce.
         -Ancora questa storia? Non sarai ancora gelosa di Ṡénza?!-
         -No, non pensavo a questo…in realtà da noi su Paico è normale avere più mariti e quindi più mogli…-
         -Allora sono io che mi devo preoccupare?-
         -No Tril, certo che no, sono solo tua…ma se io non ci fossi…tu penseresti a Ṡénza, vero?-
         -Cosa dici? Non posso assolutamente sapere cosa penserei, perché tu esisti!-
         -Prima eri innamorato di lei…-
         -Non lo so cosa pensavo veramente, mi sentivo attratto e credo che in parte sia dovuto alla sua empatia…ma perché ci siamo messi a parlare di questo?-
         -Tu hai rammentato gli omicidi…che ne sarà di Ṡénza…pensi che sarà sempre sola?-
         -No, non credo, anch’io credevo che sarei stato solo per sempre ed invece sei arrivata tu! Penso che Ṡénza abbia solo bisogno di un altro po’ di tempo e tuo fratello non ha la pazienza per questo e forse…-
         -E forse non fa per lei, tu saresti il più adatto dei due!-
         -Cleria…ti senti male? Hai bevuto troppo sidro di bacche?-
         -No…ci vorrebbe un altro simile a te per lei…se io morissi puoi diventare il suo fidanzato, hai il mio permesso!-
         -Oh Cleria sei dolcissima ed apprezzo lo sforzo che hai fatto per dirmi questo…conoscendo quanto sei gelosa, ma tu non morirai e quindi non dobbiamo parlare di questo…adesso però sarà meglio uscire dall’acqua è troppo che siamo qui dentro, finiremo per marcire-
         -Sì, hai ragione-
Tril uscì per primo, preparò l’asciugamano per Cleria, la abbracciò tutta delicatamente ed il potere sciamanico fece il resto: un calore molto piacevole asciugò in un attimo entrambi, potevano rivestirsi senza problemi.
         -Quanto è comodo il potere sciamanico- Commentò Cleria con un sorriso.
Con le rispettive braccia intrecciate dietro la schiena si riavviarono nel fitto del bosco seguiti dalle lucine sciamaniche che piano piano si spensero quando furono giunti al palazzo reale. Cleria era ancora estasiata dalla serata romantica, avrebbe voluto che non finisse mai e non voleva più tornare a palazzo ma Tril aveva dei doveri.
         -Va’ pure in camera ti raggiungo subito, vado solo un attimo a vedere cosa combina Ṡénza, sono sicuro che stia ancora lavorando-
         -Ok Tril, ma fai presto, non voglio addormentarmi senza di te-
         -Farò prestissimo-
Appena Tril arrivò nel piccolo laboratorio, trovò Ṡénza addormentata sul computer e sullo schermo tutta una serie di impronte estrapolate dalla spada Paichiana con cui era stata uccisa Shara.
         -Ṡénza? Cosa fai ancora qui? Perché non vai a dormire?-
Ṡénza schizzò sull’attenti presa di sorpresa.
         -Che succede? Chi ci attacca?!-
         -Calma, non succede nulla, ti sei addormentata, ma cosa fai ancora qui, perché non vai a dormire?-
         -Dovevo assolutamente capire chi ha ucciso Shara, ho rimosso tutte le impronte stratificate sulla spada, questo programma è fantastico! Ora devo confrontare cosa ho trovato con quelle che ho nel bracciale, Xronodor me lo aveva rubato ricordi?-
         -Sì lo sapevo…ma l’aliena? Hai trovato nulla con quel parametro del 25%-
         -Non crederai a quello che vedrai…-
         -Cosa vuoi dire?-
Ṡénza inserì prima i dati delle impronte di Xronodor e poi avviò il programma per il riconoscimento del DNA, i risultati apparvero all’istante.
         -Niente impronte di Xronodor…sicuramente aveva l’armatura quando ha impugnato la spada con cui ha ucciso Shara, ci sono dei residui metallici sull’elsa, li analizzerò meglio domani…ma il test del DNA dell’aliena come puoi vedere è molto più interessante-
         -E’ veramente quello che sto leggendo? Oppure ho le traveggole?-
         -No no, stai leggendo correttamente, l’aliena è un ibrido! Per un quarto è Terziana e per tre quarti è Paichiana!!!-
         -Ma che aspetto ha?-
         -Un’idea ce l’ho…ma vediamo che ipotesi ci dà il computer in base ai geni del suo genoma…ho visto che alla fine siamo tutti simili, nessun elemento della tavola periodica è più adatto alla vita del carbonio, insieme ad idrogeno, ossigeno ed un po’ d’azoto, sono la formula della vita più stabile che ci sia. Non ci dobbiamo stupire dell’incredibile somiglianza delle proteine che produciamo noi, Paichiani, Verani, Terziani e così via…per cui credo che otterremo qualcosa di verosimile…ma lo vedremo domani mattina-
         -Bene non vedo l’ora…ma hai cenato Ṡénza?-
         -Come sei materno… sì certo, sono sicura che hai mandato tu Prescilla…-
         -Mi dispiaceva lasciarti sola-
Ṡénza non poteva resistere, gli fece una domanda secca e birichina.
         -Che ci fanno tutte quelle mie foto nel cubo nella tua cabina?-
         -E tu che ci facevi nella mia cabina?-
         -Scusami…non volevo disturbarvi ed avevo bisogno di un campione di DNA Paichiano così sono andata a prendere i capelli di Cleria…ma eccoli, non li ho usati tutti per l’estrazione del DNA-
         -Non c’è problema, hai fatto bene…comunque ho tante tue foto perché prima di scoprire il mio sentimento per Cleria non vedevo che te, forse me ne sono rimaste troppe nel cubo…e poi sei un essere assolutamente affascinante, mi piace circondarmi di cose belle…-
         -Se ti sentisse Cleria…-
         -Sa cosa penso e sappi che mi ha dato il permesso di farti la corte se lei non ci fosse più…quindi non si sa mai…- Tril sorrise birichino.
         -Ma che sciocchezze…-
         -Ṡénza ora sto scherzando! Vieni andiamo a letto, domani ci attende una bella avventura!-
         -Quindi non l’ha detto-
         -Sì l’ha detto, ma non vorrei mai che morisse, non vorrei che nessuna di voi morisse-
Tril era molto sensibile e non mancava mai di far sentire speciali tutte le persone intorno a lui.
Ṡénza, appena giunta nella sua camera solitaria, si stese sul letto, era così stanca che si addormentò subito, ma non fu un sonno tranquillo: si ritrovò di notte, nel bosco, vicino al palazzo reale Verano, correva come una disperata ma senza sapere perché e nemmeno dove stesse andando. Ad un certo punto sentì una voce e vide una luce dietro ad un albero molto simile ad una quercia, col cuore in gola si avvicinò e fu subito catapultata nella plancia della nave madre di Xronodor. Tutto intorno c’era il suo Proteallo conficcato ovunque, i corpi trafitti erano stranamente in piedi che gocciolavano di sangue violetto Paichiano. Rivide Xronodor, era morto in piedi anche nella realtà, la sua armatura si era bloccata in una posizione eretta come fosse stato congelato sul posto da un freddo polare improvviso. Ṡénza non riusciva a respirare, quei corpi sembravano ad un primo sguardo immobili, ma poi si accorse che si stavano avvicinando a lei, fino a che si trovò circondata. Sul momento non osava muovere un muscolo, non voleva ucciderli di nuovo, non voleva infierire su di loro di nuovo, ma lo spazio diminuiva sempre di più e mancava l’aria. Gettò un grido angosciante e disperato, poi qualcosa di molle le toccò la guancia e la riportò alla realtà. Era Krio, l’aveva sentita gridare nel sonno e cercava di svegliarla nel modo più gentile che conoscesse, cioè leccandogli la faccia come un canino affettuoso.
         -Oh Krio…amico mio…grazie…è stato orribile…-
Ṡénza appoggiò la fronte a quella del fedele amico ed un fiume di pensieri li investì entrambi.
         -Cosa succede amica mia?-
         -Ho sognato Xronodor e tutti i Paichiani che ho brutalmente ucciso…erano tutti zombie che tentavano di soffocarmi…-
         -Non riesci a perdonarti per quello che hai fatto, non è vero?-
         -No…non mi perdonerò mai…-
         -Invece dovresti…non credo che tu abbia ucciso quei Paichiani consapevolmente, nemmeno tu sai cosa puoi fare…-
         -Sei una sorpresa Krio…ma come mai i tuoi pensieri sono così netti e fluidi?-
         -Non lo so…mi è successo anche con Tril…nei momenti emotivamente importanti riesco ad aprire questo canale speciale e niente è più incomprensibile per me…-
         -Come è possibile?-
         -E’ tutto grazie a te…credo…hai dilatato la mia mente, hai reso possibili pensieri complessi, la mia percezione del mondo è cambiata, ma non sempre riesco, devo essere riposato altrimenti è più difficile…è una sensazione incredibile…tutto è così chiaro…-
         -Lo capisco benissimo, anche a me è successo così e sto ancora evolvendo, i miei chip si stanno attivando sempre di più, hai ragione…ancora non conosco tutte le mie potenzialità…-
         -Infatti! Prima di condannarti, cerca di capire cosa è successo perché non succeda più, anzi devi governare questo tua capacità, potrebbe esserti molto utile in futuro-
         -Hai ragione…mi sembra quasi di parlare con Kara…-
         -E’ così…-
         -Cosa vuoi dire?-
         -Sono in comunicazione con lei quando apro questo canale speciale. Feidor ha chiesto a Kara di tacere finché lei sarà in questo sistema solare. La mia impressione e quella di Kara è che tua madre voglia convincerti a tornare su Xiar per restarci per sempre-
         -Che assurdità…non credevo che mia madre fosse così simile a certe madri terrestri…pensando di fare del bene a volte costringono i loro figli a fare scelte sbagliate o sono molto possessive…-
         -Non so come agiscano le madri terrestri, ma Feidor ora ha un corpo reale, si è staccata da Kara, pensa e ragiona come un qualsiasi essere indipendente. Domani partiranno da Terzia, passeranno a salutarti prima di raggiungere Xiar…-
         -Per domani potrei aver già risolto il caso, potrei davvero seguirla su Xiar, anzi, visto che ormai sono sveglia vado subito a vedere se il computer temporaneo ha finito-
Ṡénza si alzò dal letto, si vestì in fretta e corse al laboratorio, Krio la seguiva come fosse il suo angelo custode. Appena aprì la porta si trovò davanti l’immagine tridimensionale dell’ipotetico ibrido Terziano-Paichiano, con sua grande sorpresa era blu, le braccia e le gambe erano più fini di una Terziana, ma l’altezza era paragonabile.
         -Cara Gilta sei una Paichiana nana! Ti hanno fatta ingrassare, ti hanno sbiancata e con una bella plastica hanno fatto di te una vera Terziana! Aspetta che lo dica a Tril-
         -Cosa devi dirmi…oh per le cento lune di Tripsyon!!! Cos’è quella cosa??-
Anche Tril non riusciva a dormire ed aveva avuto la stessa idea di Ṡénza.
         -Ti presento Gilta prima della trasformazione-
         -Vuoi dire che…-
         -Sì l’hanno trasformata, magari su qualche altro pianeta, non credo che su Paico…-
         -Infatti…a Xixxa sono famosi per le trasformazioni…-
         -Rammentate sempre questo Xixxa, un giorno ci andremo?-
         -Se vuoi, ma non è niente di che…sono mercanti, chirurghi ed indovini, fanno parte dell’alleanza di Kara, però so che spesso non fanno domande…basta pagare…ma senti, tu dici che hanno modificato Gilta perché piacesse a Fertel?-
         -Sì…-
         -E se non fosse Gilta?-
         -Sì lo è, ho trovato le sue impronte sulla collanina che le ha regalato Fertel…lo sapevo che Gilta era totalmente coinvolta-
         -Probabilmente sa tutto!-
         -Però mi sembra così disperata…forse non l’ha ucciso lei…-
         -Non resta che interrogarla e, visto che non è né Verana né Terziana, gli potrai leggere la mente!-
         -Non esserne troppo certo…per un quarto è Terziana…la difenderanno…-
         -Vedremo!-
Mentre uscivano dal palazzo e si dirigevano verso l’ospedale, Ṡénza raccontò del sogno a Tril e della strana reazione di Krio, il quale li seguiva silenzioso come se avesse perso momentaneamente la sua facoltà.
         -Cioè fammi capire…ogni tanto a Krio è come se gli si aprisse una specie di terzo occhio, ragiona come noi ed entra in comunicazione con Kara?-
         -Sì! Non è fantastico?-
Krio camminava baldanzoso davanti a loro, ma non poteva parlare e si limitò ad ascoltare soddisfatto.
         -Ottimo! Così magari ci potrà dire perché Kara è improvvisamente sparita!-
         -E’ stata Feidor…non ho capito perché e come l’abbia convinta…-
         -E’ ovvio, non vuole che Kara ti consoli, lo vuole fare lei e vuole riportarti su Xiar per non farti mai più andare via!-
         -Caspita hai le idee chiare, a me non sembrava una cosa così banale…-
         -So da Kara che Feidor è un po’ possessiva…quando è in forma corporea…sai come dice sempre Kara: “il corpo è un limite al modo razionale di pensare”, ognuno ha i propri punti deboli-
         -Sarà, ma non sono convinta…-
Arrivati all’ospedale, trovarono una folla di curiosi che guardava in alto: su uno dei cornicioni dell’immenso ospedale era possibile vedere Gilta in procinto di buttarsi.
         -Oh no, ci riprova di nuovo!- Disse Senza e proprio in quel momento Gilta si buttò, le sue vesti veleggiavano verso l’alto mentre lei ad occhi chiusi si apprestava a raggiungere il suolo e quindi la fine dei suoi tormenti, ma qualcosa andò storto. Ṡénza in pochi attimi aveva scavalcato la folla e l’aveva afferrata al volo.
         -Che succede? Ancora tu! Cosa vuoi da me?!-
         -La verità-
         -Io non so niente!-
         -Lo so che sei Terziana solo per un quarto e che sei principalmente una Paichiana nana, ti hanno operato su Xixxa?-
Gilta rimase sbigottita e non parlava.
         -Ho fatto un test del DNA sui capelli neri ritrovati nella stanza del principe. Inoltre ho confrontato le impronte ritrovate sui calici e sulla finestra con quelle del tuo ciondolo-
Senza aspettare altro prese la mano di Gilta e la appoggiò sullo pseudotablet che aveva appena formato col bracciale: il match era del 100%.
         -Come immaginavo…sei tu la famosa aliena che non sapevamo da dove venisse, perché hai messo il Curba anche nel tuo bicchere?-
         -E’ tutto contro di me, affronterò il processo-
         -Tu lo amavi, non è vero? E’ per questo che hai tentato di ucciderti…perché lo hai ucciso?…ti ha costretto Xronodor? Hai paura di lui?-
Gilta ancora non parlava, ma aveva le lacrime agli occhi e la sua bocca tremava.
         -Xronodor è morto…l’ho ucciso io…non volevo ucciderlo è stato un incidente…io volevo portarlo su Paico e farlo giudicare da voi Piachiani…- Disse Ṡénza.
         -E’ morto davvero?-
         -Sì…se non mi credi chiedi a Prescilla, alla regina a chiunque su questo pianeta!-
         -Non posso crederci…-
         -Perché? Mica era immortale!-
         -Lui…lui ci schiavizza da sempre…siamo i suoi servi…non avevamo dignità su Paico…-
Ṡénza la mise a terra e disse.
         -Noi? Di cosa parli?-
         -La mia è una storia triste…-
         -Vieni con me, ne parleremo con Prescilla ed Amarilla, devono sentire cosa hai da dire-
         -Va bene ti seguirò, tanto ormai nulla ha più importanza-
Gilta fu portata nella sala del trono, Amarilla e Prescilla osservavano la Terziana con curiosità, non potevano nemmeno lontanamente immaginare la verità.
         -Coraggio Gilta, racconta a tutti cosa è successo veramente-
         -Va bene Ṡénza…il mio nome è Gilta ma non sono Terziana o meglio lo era mia nonna. I suoi genitori, i miei bisnonni, erano degli esploratori e si spinsero fino alle zone proibite così tanto tempo fa che non se ne ha la memoria…giunsero su Paico, quel pianeta dilaniato dai terremoti e dalle guerre intestine …è molto ricco di minerali ed i suoi abitanti non fanno altro che litigare…infatti i minerali sono l’unico pregio di quel pianeta. Quando giunsero, pensavano che con le loro buone maniere e con i doni che portavano avrebbero conquistato i Paichiani, ma non fu così. Furono imprigionati dal clan dei Ghu, a quei tempi Xronodor non era ancora nato. I miei bisnonni ebbero mia nonna e passarono praticamente gran parte della loro vita in prigione, chiusi nel castello dei Ghu a fare da servitori.  Nessuno sapeva di loro, come nessuno sapeva di Xodeor…lui era un Ghu, era nato con una malformazione, era un Paichiano nano…una vergogna per i valorosi e possenti Ghu…per cui era tenuto nascosto ai più…Xodeor si innamorò di mia nonna Kerat…all’inzio lei non voleva sentirne, poi pensò che forse sarebbe riuscita a scappare e liberare i suoi genitori, così accettò le avances di Xodeor…ebbero un figlio…ma nessuno di loro riuscì a fuggire…anche Xodeor era prigioniero, ma questo mia nonna non l’aveva capito…-
         -E’ una cosa orribile…ed ha avuto un figlio da lei?- Commentò Tril che aveva imparato da poco cosa volesse dire avere una compagna e non poteva in alcun modo tollerare che ci si approfittasse così di una femmina indifesa.
         -Mia mamma mi ha detto che mia nonna Kerat finì per innamorarsene. Xodeor era un Paichiano intelligente e saggio…non temere Tril…la loro vita all’interno dal palazzo migliorò, ma erano comunque prigionieri…quando il clan dei Ghu si accorse che anche il loro figlio, mio padre, era nano, decisero di tenere nascosto anche lui. Ma la nonna Paichiana di mio padre, la madre di Xodeor e quindi appartenente al clan dei Ghu, aveva pena per mio padre e decise che doveva avere una compagna. Così in segreto cercarono un'altra Paichiana nana per lui…la nonna insistette perché non rimanesse solo. Il sanguinario Xronodor era l’altro suo nipote e non voleva che mio padre si unisse ad una Paichiana, diceva che avrebbe contaminato ancora di più il clan dei Ghu con geni inferiori…a quei tempi Xronodor era giovane e non aveva voce in capitolo, così trovarono una sposa per mio padre e nacqui io…finché la mia bisnonna Paichiana fu in vita andava tutto abbastanza bene, aveva fatto costruire un giardino interno molto bello nel castello dei Ghu dove potevo giocare…ma quando lei morì la situazione cominciò a precipitare e Xronodor, orami adulto e potente all’interno del clan dei Ghu, decise che noi dovevamo tornare ad essere i loro servitori…meno male che miei bisnonni Terziani erano già morti e non poterono vedere cosa ha fatto quel mostro alla mia famiglia…al suo stesso sangue…perché Xronodor alla fine è mio parente…sono una Ghu come lui-
         -Gilta…perdonami…ti giuro che io non volevo ucciderlo…-
Disse Ṡénza disperata.
         -Non devi chiedermi scusa…io dovrei ringraziarti! Lui teneva prigionieri i miei genitori e mi ha costretto a venire qua su Vera per compiacere il principe…altrimenti li avrebbe uccisi...è vero sono stata su Xixxa, ho subito varie operazioni per assomigliare ad un Terzia…perdonatemi regina…Fertel…-
         -Vai avanti Gilta, conoscevo mio figlio…so che le piacevano le Terziane…pensavo fosse un capriccio perché ha sempre ottenuto tutto da me…perché ero sempre occupata con le questioni del regno…-
         -Mia regina, vostro figlio era un Verano meraviglioso, mi ha trattato con rispetto…ed io non avevo mai conosciuto un principe e per giunta così generoso e leale…voi non sapete tutta la storia…è stato Frero a presentare Xronodor al principe Fertel! Hanno fatto vari viaggi insieme, ma quando Fertel ha capito le intenzioni di Xronodor voleva mettere fine alla loro amicizia…allora Xronodor divenne molto amico di Rol e li mise l’uno contro l’altro. Rol ha ceduto alle lusinghe di Xronodor…quest’ultimo mi ha ordinato di uccidere Fertel con il Curba quella sera maledetta oppure avrebbe ucciso i miei genitori e mia sorella minore…-
         -Gilta…i tuoi genitori e tua sorella erano nel palazzo dei Ghu?- Ṡénza era allarmata aveva lei stessa raso al suolo quel palazzo.
         -No Ṡénza, li aveva fatti portare altrove, ma non so dove…credo che un clan molto devoto ai Ghu se ne stia occupando…-
         -Grazie al cielo! Ho distrutto completamente il palazzo dei Ghu…ma credevo fosse completamente vuoto-
         -Non temere Ṡénza non erano lì… ma cosa sta succedendo ora su Paico, pensi che possano averli liberati?-
         -Credo proprio di sì, i Ghu sono stati sconfitti, dobbiamo mandare un messaggio a Treodor perché si occupi della faccenda-
         -Me ne sto già occupando io, sto chiamando Cleria col bracciale…-
Tril si assentò un attimo e poi tornò con buone notizie.
         -Tranquilla Gilta, Cleria ha mandato una sonda messaggio per Treodor, arriverà presto a destinazione e ci penserà lui a mettere al sicuro i tuoi-
         -Grazie…Tril…grazie a tutti voi…non lo merito…-
         -Quindi…sei stata tu ad avvelenare mio figlio?-
La regina non mostrava nessun sentimento, era come svuotata, Gilta si prostrò ai suoi piedi.
         -Mi perdoni regina…non volevo ucciderlo…ma non avevo altra scelta, per questo ho messo il Curba anche nel mio calice…volevo morire con lui…-
Gilta cominciò a singhiozzare distesa sul pavimento di simil-marmo della sala del trono.
         -E come mai sei sopravvissuta?- Disse la regina con una voce colma di dolore, Gilta alzò la testa e rispose tristemente.
         -Non lo so mia regina…all’inizio mi sono sentita male come lui e ci siamo stretti forte sul letto. Poi quando credevo che sarei morta soffocata ho ricominciato a respirare…ma lui era morto…presa dal panico sono corsa alla finestra, l’ho aperta ma c’erano le guardie intorno al palazzo e Frero stava per arrivare perché gli avevo detto di venire subito nella stanza del principe… doveva portare via il mio cadavere…così mi sono ricordata del passaggio segreto che Fertel usava per nascondere i suoi trofei e per uscire da palazzo non visto…ma non sapevo esattamente dove fosse…ero completamente fuori di me per colpa del veleno e per la paura, poi per puro caso ho inciampato ed ho sbattuto la testa contro una specie di statuetta sullo scrittoio del principe…si è aperto un varco nel muro…è di lì che sono fuggita…-
         -Gilta non sei morta perché i Paichiani sviluppano naturalmente una difesa immunitaria al Curba…lo abbiamo scoperto quando hanno tentato di avvelenare me e Treodor appena arrivati su Vera…- Disse Cleria.
         -Capisco…il fato è contro di me, non lo sapevo…Xronodor non mi ha spiegato nulla…mia regina mi vergogno per quello che ho fatto…ho cercato di togliermi la vita perché non merito di vivere e perché lui mi mancherà per sempre…ma non avevo altra scelta…adesso sono qui pronta ad essere giudicata…non merito altro che la morte…-
La regina era seduta sul trono ancora più pallida del solito, ma il suo sguardo diceva tutto e dopo un tempo che sembrò infinito parlò:
         -Guardie portatela in prigione, domani ci sarà il processo-
Due guardie entrarono nella stanza del trono, aiutarono Gilta ad alzarsi da terra e la condussero verso l’uscita, ma prima che sparissero dietro la porta intarsiata, la regina parlò nuovamente:
         -Non attentare più alla tua vita, sarà la nostra giustizia a darti la punizione che meriti…ma non sarà la morte…noi Verani non la contempliamo…ora riposa, ci vedremo domani-
Prescilla le si avvicinò premurosa.
         -Mia regina, come si sente?-
         -Sto bene…Gilta è stata molto coraggiosa a confessare gliene do atto…ma non so se sono in grado di perdonarla, non ora…subirà un processo come chiunque altro-
         -Non le chiedo mia regina di essere clemente…ma Gilta sta soffrendo molto perché amava vostro figlio…-
         -Lo so Prescilla…- Poi cercando di mantenere un contegno si rivolse a Ṡénza e Tril.
         -Vi ringrazio…mi avete portato il colpevole…una magra consolazione visto che non posso accanirmi su Gilta come vorrei…ma almeno abbiamo capito cosa è successo…e su mia nipote Shara cosa potete dirmi?-
         -Mia regina, noi crediamo che sia stato Xronodor, perché nessun Verano avrebbe mai potuto uccidere la venerabile Shara- Rispose Tril.
         -Manca un ultimo test da fare sull’arma del delitto, abbiamo trovato delle tracce che potrebbero appartenere all’armatura Paichiana di Xronodor- Aggiunse Ṡénza.
         -Molto bene…Kara sapeva cosa faceva quando vi ha mandato ed io non potrò mai ringraziarla abbastanza…adesso scusatemi, ho bisogno di ritirarmi un attimo…Prescilla, seguimi ho bisogno di parlarti…-
La regina e Prescilla lasciarono la sala del trono, i due mezzi Xiariani si guardarono un attimo senza parlare, poi Ṡénza cercò di sdrammatizzare.
         -Senti Tril mi spieghi una cosa? Capisco che la regina è la discendente diretta degli sciamani curatori dei Raha e quindi giustamente lei ha il potere…ma il re non fa mai nulla?-
         -In effetti non ha molta voce in capitolo, sembra che serva ad una funzione sola-
         -Vale a dire?-
         -La procreazione! Fino adesso è l’unica cosa che ha fatto da quando lo conosco!-
         -I Verani sono strani, ma ci sono uomini così sulla Terra…-
         -Su Kreos no di certo, la procreazione è l’ultima cosa e serve solo perché altrimenti la specie si estinguerebbe!-
         -Ma perché il re non è nemmeno venuto a sentire cosa è successo a suo figlio?-
         -Ok fa due cose…è uno sciamano, in questo momento sta partecipando alla catalizzazione dell’Ergon, non poteva lasciare, è pericoloso interrompere il processo-
         -Capisco…molto meglio di tanti uomini inutili della Terra…ma non divaghiamo, cosa succederà domani? Che ne sarà di Gilta?-
         -La logica vorrebbe che la esiliassero da Vera, deve tornare su Paico-
         -Povera Gilta..ma se fosse stata su Paico l’avrebbero giustiziata, vero?-
         -Diciamo che…avrebbero messo fine alle sue pene con la morte!-
         -Ora ragioni come un Paichiano? Sarà la vicinanza di Cleria?-
         -No, non intendo dire che avrebbero fatto bene, ma è quello che lei vorrebbe, in fondo è Paichiana-
         -Speriamo che la regina riesca a superare il suo dolore e decida la sua giusta sorte-
         -Lo spero anche io, Gilta mi fa molta pena, non aveva scelta, Xronodor era un mostro, nessuno sentirà la sua mancanza-
         -E’ l’unica cosa positiva di avergli tolto la vita…-
L’indomani tutto il popolo Verano avrebbe seguito in diretta, grazie al potere sciamanico, il processo del secolo, l’accusa di omicidio peggiore che potesse essere mai pronunciata e la colpa più grave che un Verano potesse mai commettere: l’uccisione del principe Fertel.
Gilta fu condotta in catene di fronte al giudice, la regina aveva deciso che non avrebbe presenziato personalmente il tribunale, voleva un giudizio il più possibile obiettivo, ma era quasi impossibile. Gilta con le lacrime agli occhi raccontò tutta la triste storia della sua famiglia e come Xronodor l’avesse obbligata ad uccidere l’amato Fertel, concluse il suo discorso con una sentenza che lasciò tutti senza fiato.
         -…e quindi io credo di meritare la morte, è l’unica giusta punizione per chi non solo uccide un regale e così giusto Verano, ma per chi come me ha ucciso il suo unico amore…-
Ci fu un mormorio nella stanza, nessun Verano aveva mai pronunciato una frase del genere, non contro se stesso. Il giudice vestito in una solenne toga blu scura le disse:
         -Tu dunque ti proclami colpevole?-
         -Sì vostro onore…lo sono e merito di morire-
         -Nessun tribunale ha mai dato una punizione così severa, a nessun Verano per lo meno-
In effetti non poco tempo prima avevano condannato a morte Cleria per l’omicidio di Shara.
         -Vostro onore, non merito altro…-
         -Per un reato così grave c’è solo una giusta punizione e cioè l’esilio! Gilta sei condannata a tornare su Paico ed a vivere da Paichiana, non meriti di vivere su Vera-
         -No, vi prego voglio morire…-
Gilta cadde in ginocchio e si rivolse alla regina.
         -La prego è la giusta punizione, non posso vivere con questa angoscia per tutta la vita-
La regina la guardò con sguardo di ghiaccio e le rispose:
         -Non te la caverai così a buon mercato, meriti di soffrire…-
         -E’ vero mio regina…allora voglio restare qui nella peggiore cella della vostra prigione, a scontare per tutto il resto della mia vita la mia grave colpa-
La regina si alzò in piedi e disse.
         -No! Non ti voglio sul mio pianeta! Te ne devi andare!-
Prescilla raggiunse la regina e cercò di calmarla.
         -La prego mia regina, ne abbiamo parlato, non servirà a nulla accanirsi contro di lei, non vede che soffre quanto noi?-
         -Era mio figlio e lei me lo ha portato via!-
         -Vorrei tanto non essere mai nata…lo so che non posso sperare nel suo perdono…io sono un’aliena qui, merito la morte, non ho diritto di essere esiliata è una punizione troppo lieve…-
Gilta si avvicinò ancora di più al trono, tutte le guardie si allarmarono, ma la regina le fermò con un gesto.
         -Non le chiedo di perdonarmi, le chiedo di punirmi nel modo più duro che conosce…datemi una cella dove non si veda mai la luce di Krio…dove l’aria è polverosa e non profuma di fiori come tutto il vostro bellissimo pianeta…datemi gli scarti come cibo…lasciate che soffra tutto il resto della mia vita…ma non mandatemi via…-
Mentre Gilta si prostrava ai piedi della regina, Tril comunicò a Ṡénza via telepatia.
         -Ma come sono truci questi Paichiani, nemmeno in cento anni mi verrebbe in mente una punizione più crudele dopo la tortura-
         -Soffre tantissimo posso percepirlo…soffre come la regina…devo dirglielo-
Ṡénza alzò una mano e chiese la parola.
         -Regina Amarilla non mi è permesso leggere le vostre menti, ma i miei sensi sviluppati non possono ignorare i messaggi dei vostri cuori…è qualcosa che non so controllare…Gilta amava vostro figlio più di quello che potete immaginare, il suo dolore è pari al vostro…e quando un dolore è pari a quello di una madre che perde il figlio significa che non ha fine…non serve a nulla il vostro odio, Gilta soffre già e voi sapete quanto-
Amarilla guardò Ṡénza stupita di quelle parole, allora appoggiò le sue mani sulla testa di Gilta e decise di leggerle la mente, anche se questo l’avrebbe indebolita molto. Così entrò nei suoi pensieri e vide tutto: Gilta per tutta la vita era stata trattata come un essere inferiore, ripudiata dalla sua stessa gente, trattata come una schiava ed un essere deforme. Poi aveva incontrato Fertel che l’aveva amata come nessuno l’aveva fatto prima. I momenti con Fertel erano stati gli unici momenti felici della sua vita di adulta. La regina Amarilla provò una tale pena per lei che perse tutte le forze e svenne davanti a tutti, il re riuscì a sostenerla prima che cadesse a terra. Subito tutti si mobilitarono perché la regina fosse portata nella sua stanza a riposare, nessuno badò a Gilta, la quale in catene, ma libera di camminare si avviò furtiva verso un’entrata segreta dietro il trono. Ṡénza la vide sparire dietro quella porticina angusta e corse subito per vedere dove andasse. Quando varcò la soglia si ritrovò nella sala dove i Verani diventavano sciamani, Gilta era sul bordo della vasca che conteneva il veleno e vi si gettò dentro con il sorriso sulle labbra.
         -Nooo ferma!-
Ṡénza non fece in tempo, non poteva toccare il veleno, rimase lì ad osservare pietrificata mentre Gilta andava a fondo e poi tornava a galla gridando dal dolore. Subito arrivarono altre guardie con Tril ed uno sciamano tirò fuori Gilta dalla vasca ricolma di quel liquido nero e vischioso.
         -Perché lo hai fatto… -
         -Perché sapevo che mi avrebbe dato atroci sofferenze prima di morire…chissà in quale dimensione andrò…vorrei tanto restare per sempre con Fertel…-
Sul viso di Gilta spuntò un sorriso amaro, chinò il capo e chiuse gli occhi per sempre.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Sì ultimamente queste aliene muoiono come mosche :-P, prima Berla poi Gilta per colpa di un amore infelice…la sofferenza rende interessante una storia io credo…se va tutto bene è una palla…le difficoltà, l’avventura, il dolore sono ingredienti che non possono mancare, non so se sono stata convincente però…
Adesso quasi tutti i misteri sono stati svelati e mancano un paio di dettagli, nonostante questo la storia non è ancora finita, da ora in poi comincia una parte che a me piace molto perché il viaggio interiore di Ṡénza non finisce certo con la soluzione del giallo…e molto altro bolle in pentola.
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 29
*** Alla ricerca dell’aliena misteriosa ***


Ṡénza aveva recuperato il bracciale grazie a Treodor e poi si erano salutati come non avrebbero mai immaginato solo poco tempo prima. Adesso Ṡénza aveva finalmente tutti gli indizi necessari e poteva confrontare il DNA dell’aliena con la banca dati di tutti i popoli della Trixtar alleati di Xiar. Prescilla però aveva insistito perché gli ambasciatori si riposassero prima di riprendere le indagini, così Ṡénza era nella sua nuova camera di marmi lillà che cercava di dormire. Krio era accanto a lei e si prendeva una bella dose di coccole. La mezza Xiariana cercava in tutti i modi di non pensare alla strage che aveva compiuto da poco ed al cuore che aveva spezzato subito dopo. Con tutta la sua forza di volontà si concentrò sul presente, era troppo stanca per autocompatirsi, così intavolò una discussione frivola con il suo fedele amico.
            -Non trovi che questo colore violetto sia un po’ troppo acceso? Sulla Terra non esistono marmi così e meno male! Secondo me istigano alla violenza-
Anche se Ṡénza poteva leggere la mente di Krio, cercava di esercitarsi per imparare i movimenti della coda, perché pensava che potesse servire conoscere anche quel linguaggio. Così lo pseudofelino le rispose cercando di non muoversi troppo velocemente.
            -Così tu non vedi i colori? Che peccato, vedessi i tuoi baffi, i tuoi occhi e le tue scaglie lungo la colonna vertebrale, sono di un rosso molto accesso…vediamo un po’…come potrei spiegarti i tuoi colori…pensa al cuore di una fiamma molto grande o alla brace, sono entrambi di colore rosso vivo…ed il tuo manto è di un nero lucido, è bellissimo, hai presente il cielo notturno tra stella e stella? Tu sei così…chissà cosa ti sembro io…-
Krio miagolò e si struscio alla mano di Ṡénza come un bel gattone affettuoso e continuò a gesticolare con la coda.
            -Grazie Krio, è carino da parte tua, me lo immaginavo che per te contasse di più la voce dell’aspetto, quindi è un complimento quello che dici?…ti ricordo il canto di…non ho capito quale animale…chiederò a Cleria cosa ne pensa di questi… Lorati-
Krio alzò ed abbassò la coda e strusciò il suo muso da fiera alla guancia destra di Ṡénza che rise per il solletico che le fecero le vibrisse rosso vivo. Ad un certo punto sentirono bussare in modo piuttosto concitato.
            -Avanti!-
Entrò Tril, aveva un atteggiamento nervoso e non la smetteva di giocherellare con le mani mentre parlava.
            -Lo so che hai appena salvato due mondi e hai bisogno di riposare…ma non potrei intanto dare un’occhiata ai dati che hai nel bracciale? Potrei fare intanto lo scanner dei DNA, per capire da dove viene l’aliena che ha passato la notte con Fertel…se fosse stata lei ad ucciderlo? Né io né gli altri siamo tranquilli…metti che sia ancora su Vera e stia tramando qualcosa-
            -Sì, forse hai ragione, prendi pure il mio bracciale è sul tavolino…prima finiremo, prima potrai andartene con Cleria-
Tril le sorrise, prese il bracciale, stava per uscire dalla stanza, poi tornò indietro e disse:
            -Non mi sembri sconvolta…a sentire Feidor volevi suicidarti…non che voglia che tu stia male…ma sei strana, credevo di conoscerti…-
            -E’ tutta apparenza, sto cercando di ignorare cosa è successo…e poi non posso perdermi in inutili piagnistei ho diverse faccende da sistemare…piuttosto sai cosa sta succedendo su Terzia? -
            -Kelo non è più il primo cittadino di Terzia, sai cosa ho saputo? Xronodor l’aveva aiutato a barare ed a superare il Test Supremo per diventare capo di stato. Feidor e gli altri assisteranno alla nuova nomina…ma tutti i candidati dovranno accettare di entrare in contatto telepatico con Kara. Ricordi che Kelo non aveva voluto e che era stata la sua compagna Rerat a farlo?-
            -Ricordo bene. Ma non è un po’ forzare le cose? Sembra un’imposizione-
            -Anche io l’ho pensato, ma sono stati i cittadini di Terzia a chiederlo, se Kara avesse avuto il contatto telepatico con Kelo fin dall’inizio, non sarebbe successo nulla di così grave. I Terziani sono rimasti sconvolti dalle loro perdite, non voglio più saperne di una guerra-
            -Se lo hanno deciso loro, allora non ho nulla in contrario…e Rerat?-
            -Ha lasciato Kelo, si sentiva colpevole per non aver capito prima cosa stesse succedendo, ma ha preso in mano la situazione quando ce ne è stato bisogno, questo è stato gradito dal popolo Terziano, per cui entrerà a far parte di un consiglio di saggi che affiancherà il prossimo capo di stato…hanno capito che una sola persona non può avere la responsabilità di un intero pianeta-
            -Sembra una scelta molto interessante e condivisibile…Kelo che fine ha fatto?-
            -…ora è in prigione, è un grave reato barare al test più importante di Terzia e deve ringraziare di non essere nato su Paico, lì lo avrebbero fatto a pezzettini senza pensarci due volte…quei barbari…-
            -Se ti sente Cleria-
            -Lo sa cosa penso e credo che non lo voglia ammettere, ma ha capito quanto sia barbaro il suo popolo, anche se pensa che gli Xiariani siano dei tiranni travestiti da salvatori-
            -Non è così…ma posso capire perché la pensi in questa maniera…-
            -Concordo Ṡénza…poi prima che me ne scordi, vorrei affiancarti quando farai il sopralluogo dove hanno ucciso Shara, so che è stato Xronodor ma vorrei imparare a fare l’investigatore, anche per il futuro-
            -Va bene Tril, domani andremo insieme-
Tril annuì, rimase incerto sulla soglia della camera, sembrava che volesse chiederle qualcosa, ma poi rinunciò e si recò nella stanza del palazzo dove finalmente avrebbe potuto dedicarsi al caso.
Il computer olografico riprese la sua funzione originaria, per fortuna i dati più importanti non erano andati persi, così Tril configurò la ricerca perché venissero confrontati tutti i DNA conosciuti da Kara con quello della misteriosa aliena, poi sentì una presenza alle spalle e saltò dallo spavento.
            -Ma sei tu Cleria, che paura! Quando sei entrata?-
            -In realtà ti ho seguito dal corridoio fino qui…eri così concentrato che non ti sei accorto di nulla, se ero un malintenzionato cosa avresti fatto?-
            -Ora che Rol è stato mandato in esilio, Xronodor è morto, cosa può succederci?- Tril in realtà cercava di convincere se stesso.
            -E se la misteriosa aliena fosse nascosta nel palazzo e volesse farti fuori?-
            -Secondo me non può essere nel palazzo, gli sciamani l’avrebbero scoperta da un pezzo…però di sicuro io e Ṡénza dobbiamo andare ad esaminare il passaggio segreto che si trova nella camera di Fertel-
            -Come sta Ṡénza?-
            -L’ho trovata stanca ma abbastanza tranquilla, troppo tranquilla, temo che potrebbe avere qualche scompenso emotivo in futuro…dobbiamo starle vicini-
            -Secondo me Ṡénza ha capito che ha fatto bene! Non diventerà mai come un Paichiano, però deve farsene una ragione, altrimenti può ritirarsi a vita su Xiar a fare lo zombi rincoglionito come tutti gli altri Xiariani…senza il suo intervento adesso Terzia e Vera sarebbero nelle mani di Xronodor-
            -Sì lo so e forse hai ragione…prima volevo anche chiederle di Treodor…forse la sua vicinanza gli avrebbe fatto bene-
            -Ho parlato con Treodor poco prima che partisse…era a terra, non mi ha voluto dire come sono rimasti quei due…ma secondo me è successo qualcosa, mio fratello era strano…quando si sarà rimessa le parlerò-
            -Sì, prova a parlarle, anche lei è decisamente strana…-
La mattina seguente Ṡénza, seguita da Krio, si recò nella sala da pranzo del palazzo dove trovò Prescilla che chiacchierava amorevolmente con la sua regina, il re si strafogava di cibo, Tril e Cleria non erano ancora arrivati.
            -Buongiorno a tutti-
Tutti ricambiarono cortesemente il saluto, Prescilla prese la parola, sicura che tutti volessero farle la stessa domanda.
            -Come stai Ṡénza, ti sei riposata abbastanza?-
            -E’ stato difficile riposare…troppi pensieri, ma la compagnia di Krio mi ha aiutato a rilassarmi, sulla Terra si chiama pet therapy, anche se lui è qualcosa di più di un animale da compagnia e sa ascoltare-
            -Mi fa piacere mia cara, anche da noi c’era un’usanza simile, i leggendari Lyr, gli uccelli sacri, avevano spesso questo compito-
Dopo poco arrivò Tril con Cleria e cominciò un’allegra conversazione che sapeva tanto di famiglia affiatata, ma dopo poco i due ambasciatori erano già sul luogo del delitto di Shara e Ṡénza analizzava la stanza.
            -Purtroppo hanno contaminato le prove per far credere che fosse stata Cleria ad uccidere Shara- disse Trill.
            -Scannerizziamo tutto quello che possiamo e poi vedremo…qui c’è un ciondolo con la collana spezzata…senza il bracciale non lo avrei mai rilevato, era finito in questa intercapedine del pavimento…speriamo sia un indizio…forse è un regalo di Fertel all’aliena – Commentò Ṡénza.
            -Ma allora ha ucciso sia Fertel che Shara! Sai cosa penso? Credo che questa aliena abbia fatto finta di bere il calice o meglio ancora…forse era immune al veleno ed è entrata in azione anche per uccidere Shara sotto il comando di Xronodor-
            -Potrebbe essere stata una Paichiana davvero, sono immuni al Curba…magari una Paichiana più bassa del normale…hai confrontato le impronte con quelle di Cleria per vedere se si somigliano?- Chiese Ṡénza
            -L’ho fatto prima che mi sabotassero, ma Cleria ha dei dattiloglifi più frastagliati, le impronte non sembrano di una Paichiana nana-
            -A che punto siamo con lo scanner del DNA?-
Commentò Ṡénza esasperata, andava tutto nel modo peggiore.
            -Sto ripetendo il confronto perché la prima volta è risultato negativo…però ho deciso di provare con un parametro meno restrittivo, tra poco dovremmo avere qualche risultato-
            -L’arma del delitto era un’arma Paichiana, dobbiamo vedere se ci sono delle impronte dell’aliena…finisco la scansione e poi andiamo a vedere-
Tril e Ṡénza uscirono dalla bella casa in pietra di Shara, la giornata era splendida, anche se Vera non era un pianeta dalle temperature particolarmente miti, era comunque un bel posto dove vivere. Krio aveva atteso i suoi amici fuori all’aperto e li affiancava come una guardia del corpo con i sensi in allerta, il suo istinto gli diceva che c’era qualcosa che non andava.
            -Cosa c’è Krio? Senti qualcosa?- Chiese Ṡénza.
Lo pseudofelino muoveva la sua coda in modo spasmodico come se avesse cominciato una discussione molto animata.
            -Ṡénza, traduci anche per me, lo vedo che c’è qualcosa che lo innervosisce-
Ṡénza disse ad alta voce -No nulla, è arrabbiato perché non gli hanno dato la colazione stamani, dobbiamo portarlo subito a mangiare qualcosa- però gli disse telepaticamente:
            -Krio sente una presenza, ci segue da quando siamo venuti qua, ma non ci ha avvertiti subito perché gli sembrava innocua, ma ora dice ce ne sono più di una e si è arrabbiato con se stesso perché non ci ha avvisato prima. Però tu fai finta di nulla, li facciamo avvicinare e poi li vado a prendere-
            -Bene-
I due investigatori galattici si avviarono nella boscaglia cercando di fingere non curanza, Ṡénza aspettava che Krio gli desse la posizione degli inseguitori, ma sembrava che questi cercassero di tenere le distanze, volevano osservarli più che attaccarli e sentiva grazie alla sua empatia che avevano molta paura di loro, infatti alcuni si stavano allontanando diretti verso la dimora di Shara.
            -Basta così, altrimenti li perdiamo. Krio, tu pensa a quelli più vicini, io penso al resto-
Tril era confuso, rimase immobile nel bosco senza capire cosa stesse succedendo, mentre i suoi amici, rapidi come saette, si erano messi a rincorrere quelle presenze nascoste tra i cespugli. Ṡénza saltò su un albero e seguendo la scia empatica saltò a terra proprio di fronte a quegli individui misteriosi. La sua sorpresa fu grande, erano due Terziani, li aveva incontrati quando era stata nella prigione Verana.
            -E voi cosa ci fate qui?-
            -Ti prego non ci uccidere come hai fatto coi Paichiani…non vogliamo farvi nulla…-
            -E’ stato un incidente…io non uccido normalmente…vabbè…cosa fate qui?-
            -Ci hanno lasciato liberi, ora che tutti sanno che era colpa di quello Xronodor…non ci odia più nessuno-
            -Perché mi seguivate?-
            -Non volevamo seguirti, siamo venuti a prendere il ciondolo di Gilta…lo stiamo cercando ovunque e siccome ci ha raccontato di essere stata dalla venerabile Shara siamo venuti a vedere se era qui…-
            -E’ questo, per caso?-
Ṡénza mostrò quello che Tril aveva trovato a casa di Shara. La collanina era fatta di un metallo nobile ed il ciondolo era formato da tre cerchi concentrici di tre sfumature diverse di azzurro, con al centro una specie di cristallo giallo.
            -Sì, è quello!-
            -Cosa ci faceva a casa di Shara?-
            -Non lo sappiamo esattamente…Gilta non era una chiacchierona, però da quando si è svegliata dal coma ha cominciato a parlare tantissimo. Si è accorta che aveva perso il ciondolo e ci ha pregato di andare a prenderlo…diceva che forse lo aveva perso da Shara, avevano litigato-
            -In effetti Shara ci aveva detto di aver convinto una Terziana a lasciare suo cugino Fertel- Commentò Ṡénza.
            -E’ così…o almeno è questo che so da Gilta- rispose uno dei Terziani.
            -Potrebbe essere un movente…ma venite, credo che Krio stia spaventando i vostri amici-
Disse Ṡénza pensierosa. Dopo poco che camminavano, trovarono Krio che ringhiava ad altri due Terziani di spalle a delle rocce, i poveretti erano terrorizzati.
            -Tutto ok Krio, non sono pericolosi…piuttosto portatemi da Gilta, forse mi aiuterà a far luce su tutta la faccenda- Poi mise mano al bracciale e comunicò con Tril:
-Sto andando all’ospedale, Gilta, la Terziana che era in coma, si è svegliata…sembra abbia litigato con Shara-
            -Ricevuto, arrivo subito-
Quando Ṡénza, Tril e Cleria misero piede nella stanza dove era ricoverata Gilta, la trovarono seduta sul letto che parlava senza posa rivolta alle infermiere e ad un Terziano.
            -Lui mi amava davvero, voleva quasi rinunciare al trono per me…perché non mi avrebbero mai accettata…ma poi…oh amici miei, lo avete trovato il ciondolo? Vi prego è la prova che Fertel mi ama…è così, credetemi…-
La Terziana sembrava non ricordare più che il principe era morto, Ṡénza si avvicinò a lei e le mostrò il ciondolo.
            -E’ questo quello che cerchi?-
Gilta la guardò con stupore come se non l’avesse mai vista prima.
            -Sì! Strano essere metallico…è il regalo più bello che mi abbiano mai fatto…guardate-
Lo prese di mano a Ṡénza, ruotò due dei cerchi concentrici ed apparve un piccolo ologramma di Fertel che diceva:
            -Mia adorata dal crine della notte, ti amo con tutto me stesso, ma sai anche tu che non possiamo stare insieme finché sarò il successore al trono, per questo ho deciso di rinunciarvi, vuoi diventare mia moglie? Lasceremo Vera, andremo dove vuoi tu…non lasciarmi qui a languire, dimmi di sì-
L’ologramma face una specie di inchino e poi scomparve.
            -E tu Gilta cosa gli hai risposto?-
Gilta divenne tristissima e poi a fatica rispose.
            -Non posso sposarlo, non è giusto, Shara ha ragione, non fa per me…gli avrei detto di no… ma non vogliono che lo veda, dicono che è impossibile e mi stanno trattenendo qui dicendo che non sto bene, ma io sto benissimo!-
Ṡénza con il nodo alla gola le disse.
            -Gilta davvero non ricordi?-
            -Ricordare cosa?-
            -Fertel…non è più tra noi-
            -Ah ho capito, è di nuovo in giro con quell’energumeno di Xronodor…scusate io non dovrei sapere nulla…-
            -Tu conosci Xronodor?-
Gilta si tappò la bocca, sembrava in difficoltà.
            -Gilta…Fertel…non è con Xronodor…è morto, lo hanno ucciso…- Disse Ṡénza.
La Terziana sbiancò, prese la sua testa tra le mani e cominciò a lamentare un forte dolore.
            -Non so nulla, andatevene di qui…non è colpa mia…-
            -Gilta di che colpa parli?-
            -Con te non ci parlo aliena!-
            -Sono qui per scoprire chi ha ucciso il principe, so che puoi aiutarmi, c’era un’altra aliena che vedeva Fertel prima di te? Sai nulla?-
            -Ti ho detto che non ci voglio parlare con te!-
            -Va bene, vorrà dire che ritornerò, verrò a trovarti fino a che non cederai e mi dirai cosa sai di tutta questa storia…-
            -Io non so niente-
            -Lo sai che Xronodor è morto?-
Per un attimo Gilata rimase sorpresa e poi disse:
            -Non ti credo, non credo ad una parola di quello che dici ed ora lasciami in pace-
            -Va bene, ma questo ciondolo viene con me è un indizio dell’omicidio di Shara-
Gilta guardò Ṡénza con orrore nel viso, ma non disse una parola, si sdraiò sul letto di fianco e non aprì più bocca. Ṡénza, Tril e Cleria lasciarono l’ospedale un po’ confusi.
            -Sbaglio o la nanerottola sa molte cose e non vuole dirle?- Commentò Cleria.
            -Lo credo anche io…anche se ho avuto l’impressione che all’inizio non ricordasse più cosa è successo a Fertel…mentre di Xronodor e Shara non poteva sapere nulla perché era in coma quando sono stati uccisi- rispose Ṡénza.
            -Forse ha finto il coma, ha lasciato l’ospedale di nascosto ed è andata ad uccidere anche Shara…forse mentre la poveretta cercava di difendersi le ha strappato la collana…- Disse Cleria.
            -Non torna, perché le impronte ritrovate sul calice nella stanza di Fertel non sono di una Terziana. E dobbiamo ancora analizzare tutte quelle della casa di Shara- Rispose Tril.
            -C’è qualcosa che mi sfugge ed è proprio sotto il mio naso, lo sento!- Rispose Ṡénza.
Tutti e tre arrivarono a palazzo per vedere se il computer aveva trovato il DNA dell’aliena. Purtroppo non c’era nulla di nuovo, nel database non era presente quel genoma alieno, Tril perse la pazienza e dette un pugno al muro, rimpiangendo subito di averlo fatto.
            -Ahi! Mi piacerebbe davvero che la mia armatura da Xiariano mi proteggesse come protegge te, Ṡénza!-
            -In realtà dovrebbe farlo…certo un ibrido non ha mai le caratteristiche di un genitore solo, li ha di entrambi e senza la genetica non è possibile prevedere come svilupperà, chissà poi cosa nascerebbe da te e Cleria- Detto questo Ṡénza rimase un attimo in silenzio, poi disse -…ma senti Tril, che precisione hai dato allo scanner del DNA?-
            -Ho provato con il 50% per vedere se questa aliena potesse essere un ibrido di qualcosa di conosciuto-
            -E se provassimo con il 25%?-
            -Prova…cosa abbiamo da perdere-
            -Ok! Lo imposto subito, poi andiamo ad analizzare l’arma che ha ucciso Shara-
            -E qualcosa di divertente lo facciamo prima o poi?- Chiese Cleria.
            -Porta pazienza amore…stasera ti porto in un posticino molto romantico…-
            -Non vedo l’ora!-
Cleria abbracciò il suo Tril e lo baciò in modo passionale senza alcun ritegno di fronte a Ṡénza, la quale si guardò le unghie con imbarazzo e provò un po’ di invidia.
            -Ehm…Tril dobbiamo andare…-
Un pensiero le arrivò rapido alla mente.
            -Ti raggiungo…lo sai che mi succede se do la precedenza alle indagini- le comunicò Tril.
            -Fai con calma…ci troviamo al laboratorio-
Ṡénza lasciò ai fidanzatini un po’ di privacy e si recò dove aveva la sede il corpo di guardia del palazzo, lì era custodita la spada Paichiana che aveva colpito a morte Shara. Avevano posto una militare di fronte alla teca che custodiva l’arma, Ṡénza bloccò il Verano che molto gentilmente stava per porgergliela.
            -Fermo soldato! Non si toccano le armi del delitto senza guanti, faccio da sola!-
            -Mi scusi…nessuno mi ha detto nulla…l’ho già fatto-
            -Vuoi dire che l’hai toccata senza fare alcuna attenzione alle impronte?-
            -Cosa sono le impronte?-
            -Non posso crederci, non sai cosa sono le impronte…sono dei residui di pelle misto ai fluidi che lasciamo sulle superfici che tocchiamo, in pratica si formano delle impronte uniche per ogni essere vivente-
            -Davvero? Ma anche gli alieni come te?-
            -Sì certo, tutti noi. Ora sarà difficile capire chi l’ha impugnata per uccidere la venerabile Shara- I Verani ci tenevano agli appellativi e Ṡénza ormai aveva imparato da Tril a rispettare il più possibile le usanze.
            -Allora le mie saranno dovunque sull’arma…l’ho presa in mano…poi mentre la riponevo mi è caduta e poi mi è scivolata e…-
            -Ok ok ho capito! Chi altri l’ha toccata?-
Il Verano si guardò i piedi imbarazzatissimo.
            -Praticamente tutti noi dell’ala est…non avevamo mai visto un’arma così…-
            -Molto bene, allora tutti voi dell’ala est dovrete darmi le vostre impronte-
            -Ma tutti tutti?-
            -Sì tutti tutti! E subito-
E così dopo venti minuti, Ṡénza si ritrovò nel corridoio dell’ala est con il suo pseudotablet che prendeva impronte a metà delle guardie reali del palazzo. Per fortuna Tril la raggiunse a dargli manforte.
            -Che cosa è successo? Cosa ci fanno qui tutti questi nan…soldati Verani?-
            -Tutti, ma proprio tutti loro hanno toccato la spada di Xronodor…non sanno cosa sono le impronte…-
            -E come fanno a giudicare se qualcuno è colpevole?-
            -Da noi gli omicidi sono rari…anzi prima di quello del principe Fertel e della venerabile Shara non ne ricordo altri, forse sono accaduti prima che nascessi- Disse un Verano che stava appoggiando in quel momento la sua mano sullo schermo del tablet.
            -Gli sciamani hanno sempre fatto un ottimo lavoro- Commentava Ṡénza -…sono loro che calmano gli animi e controllano un po’ la situazione. Adesso posso percepirlo chiaramente, ma qualcosa si era spezzato, Rol è stato tentato da Xronodor, così ha permesso che l’istinto omicida serpeggiasse tra i Verani. Anche se poi hanno tentato di uccidere solo noi, che non siamo di Vera. Infatti sono assolutamente sicura che nessuno di loro è realmente coinvolto nell’omicidio di Fertel e Shara-
            -Lo credo anche io- Rispose Tril sospirando.
Dopo due ore intense di raccolta impronte e nomi, i due mezzi Xiariani si recarono nella stanza adibita a laboratorio per studiare le immagini, ma dopo poco che erano lì, Tril aprì bocca con tono colpevole.
            -Chiedo venia…ma ho promesso a Cleria di portarla in un posticino speciale…sono già un po’ in ritardo…-
            -Vai pure, ci penso io ad analizzare i dati-
Prima di lasciare la stanza Tril disse:
            -Non ti manca un po’ Treodor?-
            -Solo un po’…ma sto bene, vai tranquillo, tenermi occupata mi fa stare bene-
            -Allora vado…-
Tril uscì dalla stanza, era molto in pena per Ṡénza, tutto quello che aveva subito negli ultimi giorni era veramente tanto per chiunque, non poteva lasciarla sola, ma gli venne un’idea. Dopo qualche minuto Ṡénza sentì bussare alla porta.
            -Avanti!-
            -Mia cara Ṡénza non stai un po’ esagerando?…fai una pausa, ti ho portato un po’ di zuppa-
Prescilla entrò con passo leggero e le porse una sorta di scodella con una tale convinzione che Ṡénza lasciò il computer e si prese davvero una pausa.
            -Allora come procedono le indagini?-
            -Un po’ a rilento, ma tra poco saprò qualcosa di più sul DNA alieno…o almeno spero-
Proprio in quel momento una sorta di “bip” annunciò la fine dalla scannerizzazione, Ṡénza rimase sorpresa ma in fondo doveva aspettarsi un risultato molto bizzarro.
            -Prescilla… l’aliena misteriosa per un quarto è Terziana…ma il resto del DNA è sconosciuto al mio database-
            -Questa scoperta è davvero singolare-
Contemporaneamente anche la ricerca delle impronte del ciondolo ebbe fine, non era stato facile perché ce ne erano diverse sovrapposte, il computer dette comunque dei risultati chiari.
            -Sembra che questo ciondolo sia stato toccato da Shara, Fertel e…l’aliena! Ma non ci sono impronte di Terziane…eppure Gilta…ohsantissimocielo…Gilta deve essere per forza l’aliena misteriosa!!!-
            -Ma Gilta è chiaramente una Terziana…l’aspetto è quello-
            -In questa dimensione non esiste la chirurgia estetica?-
            -Cosa significa?-
            -Nessuno di voi si fa modificare di aspetto? Sulla Terra tanti lo fanno per diventare più attraenti, per ringiovanire, alcuni per cambiare completamente faccia e quindi identità-
            -Ma è una cosa orribile, se la natura ti ha dato una faccia è quella che di sicuro ti meriti-
            -Concordo Prescilla…ma molti terrestri non la pensano così…comunque l’unico modo per capire se è lei, è prendere le impronte di Gilta ed il suo DNA…e sospetto anche di sapere a quale popolazione appartengono i tre quarti del restante DNA-
Nel mentre Tril aveva bendato Cleria e l’aveva condotta nel bosco, i due camminavano lentamente, lui la teneva per mano, lei fiduciosa lo seguiva con un mezzo sorriso sul volto. Non aveva mai amato le sorprese ma quando si trattava del suo amore conquistato da poco, tutto poteva diventare bellissimo. Dopo un po’ che camminavano, Cleria avvertì uno strano rumore come di acqua che scorreva, subito dopo una specie di tepore ed un po’ di umidità le imperlò i capelli arancio.
            -Dove siamo? Perché è così umido?-
            -Manca poco…eccoci-
Tril le tolse la benda e Cleria rimase senza parole: davanti a loro c’erano delle piccole vasche formate naturalmente nella roccia, dove scorreva dell’acqua calda che sgorgava poco a monte. Il buio del bosco era rischiarato da una serie di luci che galleggiavano in una delle pozze più accessibili, alcune svolazzavano anche sopra il pelo dell’acqua e sembravano lucciole.
            -Tutto questo è così romantico…e queste luci?-
            -Potere sciamanico, dobbiamo ringraziare Prescilla, mentre Pepa ha preparato una cenetta per noi, è là sul bordo della vasca insieme agli asciugamani…-
            -Quindi si tratta di una cena-bagno-
            -Tutto quello che vuoi…-
Cleria non aggiunse altro e cominciò a togliere i vestiti a Tril che si trasformò nella sua vera forma, poi lui tolse quell’armatura che lei portava perennemente, accompagnando con un bacio ogni suo gesto. Entrarono nella pozza termale e prima che si abbandonassero alla passione, Cleria disse:
            -Questo assomiglia tantissimo al rito della prima notte di nozze su Paico…non lo scorderò finché avrò vita-
            -Nemmeno io…amore…-
Le loro labbra si unirono in un bacio pieno di sentimento, divennero un solo essere perfetto circondati dal vapore e dalle luci sciamaniche, quel chiarore riflesso dall’acqua calda diffondeva un’atmosfera magica a quel luogo nascosto nel bosco.
Ṡénza nella foga della scoperta era andata a cercare i due piccioncini, si fermò poco lontano da loro, ma appena si rese conto di quello che stava accadendo, si voltò dall’altra parte piena di vergogna. Voleva prendere un campione di DNA di Cleria per inserirlo nel suo database, ma capì che non era il caso. Ancora in preda alla vergogna e una gelosia irrazionale, saltò di ramo in ramo più veloce di qualsiasi scimmia o scoiattolo terrestri e giunse alla fine del bosco proprio di fronte al palazzo reale. Krio l’aveva seguita da terra ed ora muoveva velocemente la sua coda per comunicarle un “te l’avevo detto” abbastanza ovvio.
            -Sì, hai ragione Krio, pensavo di arrivare prima…non hanno nemmeno cenato-
Saltò a terra e cominciò a carezzare il suo amico pseudofelino, le venne una domanda spontanea.
            -A te non manca una compagna?-
Krio le rispose con la coda.
            -Così siete ermafroditi come i Kreosiani? Ma i vostri genitali sono interni? Che cosa strana…-
Krio continuò a comunicare con il suo sistema.
            -Vuoi dire che vi hanno reso così perché era più comodo allevarvi per il combattimento? Ma è terribile!-
Ṡénza volle entrare nella testa del suo amico, forse anche per consolarlo un po’, ma non ce ne fu bisogno, Krio non sapeva cosa volesse dire il bisogno di un compagno o di una compianga, lui davvero bastava a se stesso, però teneva tantissimo alla loro amicizia e voleva un bene infinito a lei, Tril e gli altri Paichiani, era quello un amore purissimo e incondizionato di cui ormai non poteva più fare a meno.
            -Sei il miglior amico del mondo Krio! Avvertimi quando deciderai di avere un piccolo!-
Fu in quel momento di relax che a Ṡénza venne un colpo di genio: Tril teneva una ciocca di capelli di Cleria nella sua cabina nella Bluer. Non doveva perdere altro tempo, per fortuna la nave era proprio nelle vicinanze del palazzo, ormeggiata ad un pilone sulla riva di un laghetto artificiale. Corse rapidamente alla Bluer sempre seguita da Krio, entrò con facilità, aprì la porta della cabina di Tril e si trovò davanti la miriade di souvenir che lui aveva accumulato nei suoi viaggi. Molti oggetti si trovavano su tante mensole sparse per la stanza, molti penzolavano dal soffitto, Ṡénza ricordava che tra questi c’erano anche i capelli di Cleria. Mentre cercava la ciocca arancio, le cadde l’occhio su un cubo per immagini uguale a quello che aveva trovato nella stanza di Cleria nella casa-nave. Lo prese in mano e subito gli apparve il viso sorridente di Cleria, poi un’immagine buffissima di Pacor che cercava di afferrare Tril, poi Treodor con uno sguardo fiero da guerriero Paichiano. In fondo un po’ gli mancava Treodor e certamente non poteva dimenticare quelle sensazioni forti che aveva provato con lui in intimità. Il suo corpo d’ibrido sentiva la sua mancanza, ma il suo cuore no e ne rimase dispiaciuta, si sentì una sciocca ragazza superficiale. Mentre stava per appoggiare il cubo, apparve la sua di foto, sorrideva mentre mostrava i suoi capelli platino probabilmente a Tril. Poi, comparve un’altra sua foto dove stava facendo esercizi con il fioretto e poi un’altra ancora. Appoggiò subito il cubo sentendosi a disagio, forse erano vecchie foto prima che Tril sviluppasse un reale interesse per Cleria. Placò così i suoi sospetti e finalmente trovò il ciuffetto di capelli, lo staccò delicatamente dal soffitto e corse di nuovo a Palazzo, doveva immediatamente sottoporre il DNA di Cleria allo scanner e confrontarlo con quello dell’aliena.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Il mistero della morte di Fertel e di Shara è quasi risolto, resta ancora da capire che ruolo ha avuto Gilta in tutto questo. Il principe Fertel era deciso a lasciare il suo regno per vivere con lei, cosa sarà andato storto? Mentre Tril e Cleria si danno da fare, Ṡénza cerca di capire chi è questa aliena misteriosa e se è davvero Gilta, nel prossimo capitolo sarà tutto chiaro.
Ci tengo a specificare, in caso qualcuno si intendesse di test di DNA, che ho semplificato molto il sistema che usano per confrontare i DNA, per far tornare la mia storia e perché non fosse subito facile capire il risultato.
 
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 30
*** Xiar o Reugian? Inizio del viaggio fisico e mentale ***


Ṡénza era seduta sul letto con la fronte appoggiata sulle ginocchia, i suoi capelli argentei ricoprivano le sue braccia incrociate sulle gambe, era così ormai da un tempo indefinito, Krio era arrotolato vicino a lei in religioso silenzio. Sentirono bussare alla porta, Krio drizzò le orecchie.
         -Ṡénza, sono Tril, posso entrare?-
         -Vieni-
Tril entrò nella stanza, era serio, si sedette accanto a lei e Krio.
         -Come stai?-
Ṡénza alzò la testa, buttò indietro i capelli e rispose a bassa voce.
         -Sto bene…-
         -Non è vero, sei più pallida del solito, il che è un dire, visto che sei pallidissima di natura-
         -Mi sento così stanca…-
         -Devi tornare su Xiar, hai bisogno di riposo-
         -Forse dovrei…è arrivata mia madre, non è vero?-
         -L’hai percepita?-
         -Sì…-
         -Sta atterrando in questo momento. Vuoi che venga con te su Xiar?-
         -No Tril…tu devi andare su Reugian con Cleria ad incontrare l’altro tuo genitore…la vita è così breve…-
         -Non voglio andare…-
         -Perché? Io avrei tanto voluto conoscere mio padre…James…-
         -Anche se lo perdessi subito dopo il vostro incontro?-
         -Sì, perché almeno porterei con me il ricordo del suo sorriso, del tono della sua voce…mia madre mi ha detto che gli piaceva scherzare, anche nelle situazioni più tristi cercava sempre il lato comico…come David…-
         -Detto così sembra una bella cosa…-
         -Lo è credimi! Che effetto ti ha fatto incontrare il tuo genitore Xiariano?-
         -Non lo so…è un misto di emozioni…appena l’ho visto ho provato tanta rabbia…ma poi quando mi ha detto che assomiglio ad Aril mi ha fatto quasi piacere…mi sono sentito desiderato…-
         -Andresti se venissi con te?-
         -Non puoi, devi riposare la mente, hai avuto troppe emozioni, hai visto troppe morti, per uno Xiariano è una forte fonte di stress-
         -Appunto! Reugian è un posto così bello e pacifico…mi farebbe piacere tornarci-
         -Tua madre non la prenderà bene-
         -Mia madre deve capire che sono un’adulta e che tornare su Xiar mi farebbe solo non pensare a tutte le brutture che ho visto qui…e poi?-
         -Come preferisci…ma non so se me la sento di andare su Reugian-
Ṡénza appoggiò una mano sulla guancia di Tril, il suo amico aveva preso l’abitudine di mostrarsi in forma Xiariana con i suoi occhi azzurri tempestati di pagliuzze dorate invece che completamente neri, ma lei non si lasciò incantare.
         -Scusami Tril, devo solo vedere una cosa dentro di te-
         -Non è che proprio mi faccia piacere…troppo tardi immagino-
Ṡénza era già dentro la sua testa, poteva sentire il conflitto che si stava consumando dentro di lui, ma scorse anche la curiosità di rivedere il suo genitore Kreosiano: era come un tassello mancante, una domanda che non sapeva nemmeno di porsi praticamente ogni momento ed a cui non aveva ancora dato la risposta: “chi sono veramente io?” Per cui Ṡénza disse ad alta voce:
         -Tril chi sei?-
         -Come chi sono?-
         -Hai capito bene la domanda, chi sei veramente?-
         -Non lo so…e tu che sei un ibrido come me, lo sai chi sei?-
         -Lo sto imparando ogni giorno, ogni volta che affronto qualcosa di importante, ogni volta che riesco a vedere un lato di me che non conoscevo…devi andare su Reugian, Tril, prima di tutto per te stesso!-
         -Ci…penserò…-
         -Non hai molto tempo, Feidor sta arrivando qua…vuole davvero che vada su Xiar…ma prima vorrei venire con te su Reugian-
         -Ecco io…-
La porta si aprì, Feidor aveva annunciato telepaticamente il suo arrivo e non si era preoccupata minimamente che sua figlia e Tril stavano parlando di argomenti importanti.
         -Mamma…-
         -Scusaci Tril, devo parlare un attimo con mia figlia, ti prego di lasciarci sole-
         -Va bene…tornerò dopo…-
Tril uscì dalla stanza, ma non gli era affatto piaciuto il tono di Feidor, per cui rimase ad origliare.
         - Mdala so che hai chiuso il caso, anzi i casi-
         -Sì… Xronodor era il mandante dell’omicidio di Fertel ed ha anche ucciso Shara con le sue mani. Quel mostro voleva eliminare chiunque ostacolasse il suo piano criminoso, infatti ha cercato di far incriminare a Cleria e Tril con l’aiuto dello sciamano Rol…-
         -Come avete scoperto che è stato Xronodor ad uccidere la venerabile Shara?-
         -Abbiamo trovato delle tracce della sua armatura Paichiana sulla spada con cui è stata uccisa Shara, ma era quasi scontato…-
         -Non credi allora che sia il momento di tornare su Xiar?-
         -Lo farò, ma prima voglio andare su Reugian con Tril-
         -Ma cara…sei molto provata…lo sento…potresti avere qualche crisi…non è il caso di..-
         -Cosa succede? Perché sei così insistente, mi avevi detto che mi avresti lasciata libera di decidere e perché Kara non vuole parlarmi?-
         -Ho chiesto io a Kara di non parlarti…-
         -Ma perché? E perché ha acconsentito?-
         -Ha acconsentito perché sono tua madre. Kara si è messa in testa un’idea che non mi piace, vuole che eserciti quel potere terribile con cui hai ucciso i Paichiani, secondo lei devi cominciare a far pratica da subito-
         -Interessante…-
         -Dice che devi metterti alla prova e devi imparare a governare quel potere…credo che sia impazzita e con lei tutti gli altri Xiariani, tu devi fare in modo che quello che è accaduto non si ripeta più!-
         -E come faccio se non mi esercito ad usare quell’energia?-
         -Tu…tu dovevi vedere il tuo sguardo quando ti ho trovato in mezzo a quei cadaveri…Kara non c’era, non ti ha vista…non ha visto quello che è successo…-
         -Quindi per te sono una specie di mostro senza controllo?-
         -No…non dico questo-
         -Non capisci che di questa cosa orribile devo farne qualcosa di utile? Altrimenti non mi perdonerò mai!-
         -Invece capisco…infatti penso che dovresti farlo con la meditazione, invece Kara pensa che dovresti andare su Tripsyon…e poi venire a meditare su Xiar…-
         -Tripsyon…il pianeta cavo?-
         -Esattamente. Kara ritiene che lì potresti esercitarti senza fare del male a nessuno…ma secondo me perderesti il tuo tempo-
         -Certo è strano, mi sarei aspettato da Kara un commento del genere…non è meglio educare prima la mente?-
         -…lei dice che ha visto la tua potenza…ritiene che non ce la faresti solo con la mente, il tuo lato terrestre ti condiziona…invece io sono convinta che…-
         -Cosa ha visto?-
         -La sua mente ti ha “metaforicamente” visto brillare da Xiar come una supernova…e dice che hai cercato di trattenerti moltissimo…potevi fare danni ancora più grandi…-
         -Ricordo lo sforzo immane di trattenermi…credevo di non esserci riuscita…-
         -Non voglio che tu diventi un’arma di distruzione di massa e non capisco perché invece Kara lo voglia!-
         -Se sarò in grado di controllare la mia forza non la userò come arma di distruzione di massa…-
         -Kara mi ha dato la possibilità di parlarti senza la sua influenza…ma accetterò la tua scelta…e poi volevo stare un po’ con te prima di ritornare incorporea e…vedere cosa si prova ad essere una madre terrestre…-
         -E’ un po’ tardi, ormai sono un’adulta-
         -Quando ti ho dato alla luce sono morta e quindi sono uscita dal mio corpo, ma ti ho visto…eri bellissima…sei bellissima, per me sei ancora quel batuffolino candido e argenteo…chiedo così tanto?-
Ṡénza guardò Feidor stupita, sembrava davvero una mamma terrestre, forse suo padre James l’aveva avvicinata così tanto al suo modo di pensare da essere umano da averla cambiata nel profondo. Sembrava addirittura gelosa del rapporto che la stessa Ṡénza aveva con Kara, per cui non riuscì a respingerla.
         -No mamma, non chiedi tanto…perché non vieni anche tu su Reugian? E poi deciderò come procedere…vorrei che Tril rivedesse l’altro suo genitore, sono sicura che, se andiamo con lui, si farà coraggio e verrà, è solo un po’ fifone…poi Geistor deve andare là comunque-
         -Va bene cara…faremo così…ma sei sicura che Tril…-
La porta si spalancò e Tril entrò un po’ infastidito.
         -Non sono un fifone…andremo su Reugian!-
Poi girò i tacchi e se ne andò pestando i piedi come un ragazzino capriccioso.
 
Quel pomeriggio Ṡénza camminava sovrappensiero per i meandri del palazzo, di lì a poco sarebbero partiti per Reugian, Prescilla aveva organizzato una festa di addio. Ṡénza invece avrebbe preferito andarsene senza tante cerimonie, non era certo nell’animo per affrontare quel baccano Verano. Senza sapere come, si ritrovò in una sala molto bella, sempre tappezzata da quel simil-marmo che ricopriva tutte le stanze in pietra del palazzo e vide al centro due strani oggetti a forma di parallelepipedo, uno più grande dell’altro, entrambi intarsiati con disegni dei Lyr e dei Raha.
Sì avvicinò e sopra l’oggetto più grande si formò un ologramma di Fertel e Gilta, sull’altro quello di Shara: erano delle tombe, era appena entrata in una sorta di mausoleo Verano. La regina aveva avuto pietà di Gilta e l’aveva sepolta a lato del suo amato come una Verana della famiglia reale. Sentì una presenza alle spalle.
         -Non temere Ṡénza, sono Amarilla-
         -Regina…vedo che ha perdonato Gilta…in un certo senso…-
         -Sì…se lo merita…ha scelto la punizione più dura…-
         -Ho cercato di salvarla…ma non sono stata abbastanza rapida…secondo me era più giusto l’esilio, anche se avrebbe sofferto terribilmente…-
         -A me invece piace pensare che morire per mano del veleno che trasforma in sciamani, l’abbia in qualche modo fatta elevare di livello, per cui ha scelto il suo destino…adesso sarà insieme a mio figlio nell’aldilà che spetta ai Verani…-
         -E’ molto bello questo pensiero…spero tanto che abbia ragione…-
         -Ne sono praticamente certa!-
         -Sentirla dire questo mi fa stare meglio, ne avevo proprio bisogno- Disse Ṡénza sospirando.
         -Credo che l’universo, anzi i vari universi abbiano il loro equilibrio, noi forse non possiamo comprendere a pieno, ma sono convinta che siano mossi dalla perfezione che li ha formati e quindi il destino di ognuno di noi dopo la morte non può essere ingiusto, ma perfetto-
         -Mio padre è morto ed è andato in un altro universo…lontano da mia madre…-
         -Sono sicura che ci sia un disegno e che presto saranno insieme…certo sarà un “presto” cosmico che per noi è vicino all’eternità, ma in fondo se siamo eterni dovranno aspettare molto poco, sarà un niente…-
         -Spero che abbia ragione su tutto-
         -Sono arrivata a queste conclusioni da poco, non sono ancora saggia come vorrei, ma Prescilla mi guida e so che un giorno lo sarò-
         -Prescilla vi adora…-
         -Prescilla mi ama, lo so che lo sai…ma non posso ricambiare che con il mio affetto di amica…-
         -Io non volevo…-
         -Non preoccuparti non hai detto nulla di male…ma adesso vieni manchi solo tu alla festa, sai che Prescilla ci tiene…e forse così non penserai troppo…-
         -Come desidera-
Ṡénza e la regina Amarilla percorsero il corridoio in silenzio e giunsero in una sala illuminata da luci sciamane, un tavolo a ferro di cavallo era imbandito con i migliori cibi Verani. Tril e Cleria insieme ad un gruppetto di nanerottoli biondi ballavano in cerchio al ritmo di un tamburo.
         -Vedo che quei due sono già brilli-
         -In po’ di birra di bacche fa bene all’anima-
         -Ma mia madre?…ah eccola-
Feidor era in un angolo con un bicchiere in mano che conversava con Nestor e Geistor, sembravano molto seri, poi Prescilla li trascinò sulla pista da ballo e li vide unirsi un po’ impacciati a quel girotondo festoso che si muoveva a tempo. I tre Xiariani erano buffissimi, si vedeva che non sapevano divertirsi, forse Feidor era quella che almeno riusciva a muoversi in modo più armonioso e cominciò a ridere come mai l’aveva vista ridere. Ṡénza non poteva credere che sua madre potesse essere così. Mentre Ṡénza si perdeva ancora una volta nei suoi pensieri, Tril si avvicinò a lei e la trascinò letteralmente a ballare, non oppose resistenza, avrebbe potuto benissimo lanciarlo lontano visto il suo stato d’animo, ma si lasciò convincere e cercò di imitare gli altri. Come sempre le succedeva con la coordinazione dei movimenti, imparò a muoversi nel modo migliore possibile.
         -Se ti vedesse Treodor cercherebbe subito di conquistarti- Disse Cleria birichina.
         -Treodor si è rassegnato e poi ha ottenuto quello che più voleva, per cui non gli servo più-
Cleria guardò Ṡénza sbalordita, la prese per un braccio e la portò fuori dal baccano.
         -Ho capito bene?…tu e Treodor…-
         -Sì… poco prima che partisse, quando mi ha riconsegnato il mio bracciale…-
         -…te lo avevo detto che ottiene sempre quello che vuole…ma tu come stai?-
         -Sto bene…è vero quello che dicono di voi Paichiani…-
         -Non ti sarai innamorata di mio fratello?-
         -No Cleria, ma un po’ mi manca, mi ero abituata alla sua presenza-
         -Se può farti piacere l’ho visto molto triste, non credo che volesse che finisse così…in fondo al suo cuore ti voleva veramente come moglie, ma non so se saresti stata l’unica…-
         -E’ quello che penso anche io-
         -Vieni, torniamo a ballare aiuta a non pensare!-
Dopo qualche ora di festeggiamenti Tril sedeva tra Ṡénza e Cleria completamente ubriaco, vicino a loro i tre Xiariani sempre con un contegno da veri ambasciatori.
         -Vi voglio bene...a tutti quanti! Tutti quanti siete, nanerottoli e non!-
         -Ehm Tril…hai bevuto più di tre boccali di birra vero?- Chiese Ṡénza ridacchiando.
         -No o meglio…non lo so…ma vi voglio molto bene, vi sposerei tutti!-
         -Ehi che stai farneticando!?- Disse Cleria allarmata.
         -Tu per prima però!-
         -Ed io che ho fatto a meno di qualche rozzo Paichiano per avere un compagno monogamo e mi ritrovo un ermafrodita zuccone a cui piacciono tutti!-
         -Ma io parlavo di matrimonio spirituale! Spiegaglielo Feidor, è roba Xiariana!-
         -In pratica Cleria, lui vorrebbe ricreare Xiar anche qui e saremmo tutti uniti…è proprio ubriaco non c’è altro da aggiungere…sapete pilotare la Bluer per lui?- Rispose Feidor concreta.
         -Sì mamma, non preoccuparti è molto maneggevole-
         -Bene allora direi di andare-
         -Ma no, perché? E’ ancora presto…mi mancheranno i nostri bei nanerottolini biondi…gli voglio tanto bene!- commentò Tril dispiciuto.
         -Amore torneremo a trovarli non preoccuparti…- Disse Cleria ridendo.
         -Ed i Terziani? Loro non andiamo a salutarli?-
         -Tril…li abbiamo salutati noi per voi…su’ non fare lo sciocco infantile, dobbiamo partire- Lo ammonì Fiedor.
         -Va bene…uffa…-
         -Se penso che mi sono affidata a lui tutto questo tempo per la sua esperienza di ambasciatore, mi viene da ridere- commentò Ṡénza.
         -Sono ubriaco e quindi non conta-
Tril si accasciò su una spalla di Cleria che lo sorresse e lo fece sedere.
         -Bene ora è partito del tutto…-
         -Sveglialo, dobbiamo salutare Prescilla e gli altri…-Disse Feidor.
Prescilla abbracciò i suoi nuovi amici con le lacrime agli occhi, non le sembrava vero che fosse tutto finito. Invece la regina mantenne un contegno regale, dette loro la mano alla maniera terrestre e consegnò loro delle spille che sembravano d’oro bianco con il simbolo dei Lyr e dei Raha.
         -Non è abbastanza per esprimere la nostra gratitudine, ma il simbolo di essa. Sappiate che sarete sempre i ben venuti. Vi auguro che i vostri sogni si avverino-
Poi Ṡénza, Cleria, Krio ed un Tril traballante e piangente si avviarono alla Bluer, mentre Feidor, Nestor e Geistor si apprestarono a salire sulla loro nave di cristallo. Insieme partirono con destinazione Reugian e divennero due puntini luminosi nel cielo Verano.
         -Mia regina, sentiremo la loro mancanza fisica, ma potremo dialogare con loro quando vorremo grazie a Kara-
         -Sì Prescilla lo so…ancora non posso credere a tutto quello che è successo…Vera non sarà più la stessa…-
         -Tutti i mali non vengono per nuocere, sono sicura che il nostro popolo non conoscerà la guerra per lungo tempo-
         -Devo ancora una volta darti ragione…e adesso devo pensare alla piccola che cresce dentro di me…-
         -Avrà sicuramente un futuro radioso-
Mentre Vera spariva dai monitor della nave e Tril riposava nella sua cabina, Cleria e Ṡénza bevevano una tisana nella cucina, ai loro piedi riposava Krio.
         -Mio fratello mi ha risposto, le sonde sono velocissime…-
         -Cosa racconta?-
         -Guarda tu stessa-
Cleria appoggiò una specie di sfera azzurra sul pavimento e questa proiettò sopra di sé l’immagine di Treodor, aveva una mano appoggiata sull’elsa della spada e l’altra tra i suoi bei capelli mogano.
         -Ciao sorella, allora…qui tutto bene, abbiamo trovato i genitori e la sorella di Gilta, stanno bene, sono al sicuro e nessuno li imprigionerà più, anzi abbiamo deciso che diventeranno i nuovi capi del clan dei Ghu, è la giusta punizione…-
         -Purtroppo quando ho mandato la sonda non sapevo che Gilta si sarebbe uccisa…- Commentò tristemente Cleria, la registrazione di Treodor continuò senza ulteriori interruzioni.
         -…stiamo ricostruendo il pianeta da tutti i punti di vista, se tu, Tril e…Ṡénza volete venire a dare una mano siete ben accetti, ma non vi metto fretta, spero che Tril vada su Reugian, è importante che la sua famiglia si riunisca, anche un Paichiano come me ne capisce l’importanza. Insomma Tril non fare il coglione codardo e vai da Aril! Poi…Ṡénza se mi stai ascoltando…è stato bellissimo…sei sicura che non vuoi riprovare? Sento la mancanza di quella tua pelle liscia e di quei rigonfiamenti da umana…mi manca tutto di te…pensaci…ora basta smancerie, tenetemi informato e mi raccomando non fate troppe cazzate senza di me! Ah, dimenticavo, Pacor vi saluta!-
         -Non ho mai sentito mio fratello così mieloso…-
         -E quello lo chiami essere mieloso?-
         -Ti assicuro che per il suo standard lo è…conoscerti lo ha reso un po’ più sensibile, credo che aspetterà un po’ prima di ricontattare le sue tante fidanzate…forse deciderà di sposarsi se lo rifiuti-
         -E’ il suo destino, no? In realtà è quello che vuole, cioè circondarsi di femmine-
         -Sì…certo…ma tu gli mancherai davvero-
         -Lo andrò a trovare…si dovrà accontentare della mia amicizia…-
         -Non saresti male come cognata…-
         -Il problema è che sarei solo una delle tue tante cognate-
         -Ma se diventasse monogamo, gli daresti un’opportunità?-
         -Non credo, soprattutto finché non andrò a liberare David…-
         -E se David non volesse essere liberato? Non è una forzatura? E poi chi ti dice che soffrirà per te per anni…-
         -Perché ho letto la sua mente-
         -Puoi prevedere come cambierà il pensiero di un umano? Loro non hanno mai ripensamenti?-
         -Non voglio vivere con il dubbio, compirò un viaggio nel tempo ed andrò a condizionarlo-
         -Aspetta un attimo! Tu puoi condizionare le menti?-
         -Sì…almeno credo…come credi che abbia convinto Tril a venire su Reugian?-
         -Lo hai condizionato?  E con me l’hai mai fatto? Sei un arma pericolosa!-
         -Già proprio così, sono una terrestre sanguinaria…se non posso condizionare la mente del nemico le trafiggo a morte con i frammenti di Proteallo! Cleria vuoi piantarla? Stai farneticando. Non sono un’arma…non voglio esserlo…non ti ho mai condizionato…e per quanto riguarda Tril ho solo assecondato un suo desiderio, ma so che posso spingermi oltre-
         -Perché allora non hai condizionato Xronodor?-
         -Non ne ho avuto né l’occasione, né il tempo…quando ero su Paico non ero consapevole del potenziale…è come se questo potere diventasse sempre più chiaro e più facile da usare ogni giorno di più-
         -Ok allora prova su di me, fammi fare qualcosa che non farei mai!-
         -Dici sul serio?-
         -Certo! Come fai ad essere sicura che il tuo potere possa condizionare David se non provi mai? Pensa se tornassi nel passato, lo incontrassi e non potessi fare nulla? Avresti rischiato la vita per nulla, per andartene subito dopo averlo rivisto-
         -Cleria…basta così, mi hai convinto…vediamo un po’…cosa potrei farti fare? Aiutami, dammi un suggerimento-
         -Uffa! Devo pensare a tutto io?-
         -Ci sono! Ti farò comportare come una tipica donna del passato, un qualcosa che tu non potresti mai essere-
         -Cosa vuoi dire con “una donna del passato”?-
         -Se te lo spiego, poi non so se ti ho condizionato bene…-
         -E se poi non tornassi più come prima?-
         -Hai ragione…fammi fare una prova più semplice-
Ṡénza si ricordò di cosa le aveva detto Krio, il suo amico pseudofelino aveva paragonato la sua voce al canto dei Lorati, animali canterini di Paico, così decise che tutte le volte che Cleria avesse detto o udito una parola chiave ne avrebbe imitato il canto.
         -Cosa mi farai?-
         -Non posso spiegartelo- Rispose Ṡénza quasi intonando un ritornello canzonatorio. Poi guardò Cleria negli occhi e aggiunse:
         -Quando pronuncerò il nome di Tril, tu avrai una certa reazione che ti comanderò con la mente…sei pronta?-
         -Sì…-
Ṡénza chiuse gli occhi, si concentrò al massimo, entrò nei ricordi di Cleria e cercò quel canto di cui aveva parlato Krio. Nella mente della Paichiana, scorse qualche immagine di Treodor da bambino, sorrise dentro di sé nel vederlo così piccolo ed indifeso, poi trovò quello che cercava. Con stupore assisté attraverso gli occhi di Cleria ad uno spettacolo mozzafiato. Era su una roccia che dava su una valle fiorita, degli strani insetti e volatili erano ovunque con i loro ronzii e cinguettii. Poi due bellissimi animali con ali di cigno, il corpo di scoiattolo e dal manto argenteo volarono verso di lei producendo la melodia più bella che Ṡénza avesse mai sentito. Sembrava un suono simile a quello umano, la viola ed il flauto traverso insieme. I Paichiani non studiavano musica perché non occorreva, c’era già sul loro pianeta chi padroneggiava quell’arte senza il minimo sforzo, come il semplice atto di respirare. Dopo aver ascoltato con meraviglia quel concerto insolito, cominciò a condizionare Cleria e la rese capace di produrre quel suono. Ṡénza aprì gli occhi, la Paichiana la fissava con i suoi rosa intensi.
         -Hai già fatto?-
         -Sì…cosa sta facendo Tril?-
         -Lui è…-
Cleria smise di parlare e cominciò ad emettere con maestria quel suono celestiale dei Lorati, Krio alzò le orecchie radar e con la coda cominciò a dialogare con Ṡénza.
         -Allora è di questo che parlavi?-
Krio felice alzò ed abbassò la coda come risposta affermativa, mentre Cleria si toccava la gola incredula e con le lacrime agli occhi. Quando riprese fiato disse:
         -Coma ci sei riuscita? Avevo rimosso quel ricordo…era una vita che non pensavo ai Lorati…non si incontrano più facilmente…ma come li conoscevi?-
         -Me ne ha parlato Krio…dice cha la mia voce glieli ricorda…-
         -In un certo senso…hai un tono di voce più dolce di noi Paichiani e anche di Tril…-
Appena nominò il suo compagno ricominciò a cantare che sembrava pagata. Ṡénza soffocò una risata, ma non la interruppe, era un suono così dolce e toccante che non avrebbe lasciato indifferente nemmeno la più dura delle pietre granitiche. Quando Cleria finì l’ultimo gorgheggio si trovò davanti Tril con gli occhi fuori dalle orbite.
         -Cosa sta succedendo qui? Da quanto hai questa splendida voce? Non me ne hai mai parlato…-
         -Vedi Tril…- Cleria non riuscì a finire la frase che ricominciò da capo la sua nenia angelica. Ṡénza e Krio cominciarono a ridere così forte che Cleria li avrebbe volentieri pestati a sangue ma non riusciva a smettere di cantare.
         -Qualcuno mi spiega cosa sta succedendo? Comincio a preoccuparmi-
Cleria smise di cantare, guardò tutti con sguardo furente e se ne andò di corsa nella sua cabina.
         -Stavo esercitando il mio potere mentale…Cleria stessa mi ha chiesto di condizionarla…era una cosa innocente-
         -Non avevo mai sentito un canto così bello, ma in pratica cosa succede, non riesce a smettere di cantare?-
         -Se qualcuno o lei stessa pronuncia il tuo nome attacca a cantare-
         -Ora capisco…puoi liberarla dal condizionamento, vero?-
         -Sì tranquillo, lo faccio subito se vuoi…-
         -No, aspetta a quando saremo arrivati su Reugian…è così affascinante quando canta-
         -Allora vai subito a consolarla prima che torni e ci faccia fuori a mani nude come una vera Paichiana-
Tril andò subito nella sua cabina che era diventata anche quella di Cleria, pensò di trovarla stizzita sul letto mentre faceva in mille pezzi qualche suo souvenir, invece era tranquilla, giocherellava con il modellino di Paico.
         -Amore…stai bene?-
         -Sì…-
         -Non ti arrabbiare, hai una voce stupenda, mi sono innamorato ancora di più di te, come se fosse possibile…-
         -Oh…Tr…amore-
Cleria stava per chiamarlo per nome ed avrebbe ricominciato a cantare nuovamente, per fortuna si corresse in tempo, afferrò Tril con l’intento di abbracciarlo ma caddero sul letto e finirono per baciarsi ridendo.
Ṡénza si asciugò le lacrime, era tanto che non rideva così, poi tornò seria e pensierosa, era stato uno scherzo da ragazzi condizionare Cleria in quel modo, forse era pronta per incontrare di nuovo David, ma era fondamentale parlare con Kara e sua madre glielo stava impedendo.
         -Krio…puoi aprire il tuo terzo occhio per me? Ho bisogno di un consiglio, ho bisogno di sapere cosa ne penserebbe Kara di questo mio potere-
Krio mosse la coda, non sempre riusciva ad accedere a quel livello superiore.
         -Lo so che costa fatica e tu non hai ancora dormito…ti prego solo un tentativo-
Ṡénza appoggiò la sua fronte a quella di Krio ed il miracolo si ripeté nuovamente.
         -Kara non può parlare con te, ha promesso…sai come sono gli Xiariani in questi casi-
         -Va bene…ma tu cosa ne pensi? Credo che anche un tuo consiglio potrebbe essermi utile-
         -Secondo me dovresti andare su Reugian per riposare e dopo su Tripsyon per imparare a governare il tuo potere distruttivo e quando sarai pronta andare dal David del passato-
         -Ma non riesco a non pensare a lui, devo assolutamente liberarlo!-
         -Viaggerai nel tempo, per cui in realtà hai tutto il tempo che vuoi, lui non soffrirà quanto soffrirai tu…nessuno ti potrà liberare dal ricordo di lui…-
         -Non importa, il solo pensiero che sta male per me non mi fa vivere serenamente, devo andare…-
         -Allora lo fai per te?-
         -Per entrambi…sono passati più di cinque anni…lui sta soffrendo per me…-
         -Questi cinque anni non conteranno più nulla dopo che sarai andata indietro nel tempo, verranno cancellati dalla sua anima-
         -Non puoi capire…mi sento anche colpevole per essermi concessa a Treodor…-
         -Ci sono dei momenti che invidio la vostra capacità di amare, non è lo stesso per me, ma quando vi vedo soffrire così per amore allora l’invidia passa…dal mio punto di vista non hai fatto nulla di male, eri fragile, hai cercato conforto e lui non aspettava altro, del resto tu resterai per sempre lontano da David, pensi di restare sola per sempre?-
         -Non lo so…ma non mi importa cosa impone la logica, andrò su Tripsyon quando avrò liberato David, questo è poco ma sicuro…vorrei sapere da Kara se sono pronta per farlo-
         -L’unico modo è tornare su Xiar, anche da qui Kara non lo potrebbe capire, ne sono quasi certo. Perché non vai a riposare? Anche oggi è stato un giorno lungo-
         -Va bene…vado a controllare le coordinate e ti raggiungo-
Krio si avviò verso la cabina di Ṡénza, forse avrebbe potuto prendere quella di Treodor, ma decise che la sua amica aveva bisogno di un contatto, di qualcuno che le stesse vicino, senza secondi fini. Ṡénza raggiunse la plancia della nave, le coordinate erano giuste e non c’erano fenomeni astrali avversi lungo il cammino, stava per andarsene in cabina, quando ricevette una comunicazione, era Feidor.
         -Cara sei ancora sveglia?-
         -Non per molto, sto andando a riposare, è successo qualcosa?
         -No, volevo solo salutarti…-
         -Bè mi hai sentito…ora vado…-
         -Mdala…-
         -Potresti chiamarmi Ṡénza?-
         -Come desideri M… Ṡénza-
         -Ti farà piacere sapere che dopo essere stati su Reugian tornerò con te e Nestor su Xiar-
         -Questa è davvero una bella notizia…allora buon riposo-
         -Anche a te…-
Ṡénza chiuse il contatto, questo improvviso interesse della madre le dava fastidio, allo stesso tempo non ce l’aveva fatta a dirle il motivo per cui voleva tornare su Xiar, non avrebbe approvato di sicuro il suo pericolosissimo viaggio per andare da David, ma ormai era solo questione di tempo.
 
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
L’avventura su Vera è terminata ma sia Tril che Ṡénza hanno il loro appuntamento con il destino, il primo dovrà conoscere il suo genitore Kreiosano, Aril e la nostra mezza terrestre deve mettersi ancora una volta alla prova per salvare il suo David, in entrambi i casi è la continuazione di un viaggio per capire loro stessi. Perché Ṡénza non vuole solo salvare il suo David dall’infelicità ma anche capire cosa può fare, fino a che punto può spingersi mentalmente, non solo fisicamente. Non servirà a molto il pallido tentativo di sua madre Feidor di proteggerla…
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 31
*** Ritorno al pianeta armonioso ***


Quando Ṡénza mise il naso fuori dalla Bluer, la luminosa stella di Reugian stava tramontando. Per un istante le sembrò di vedere l’orizzonte della Terra, il violetto, l’azzurro ed il rosso che tanto le mancavano, poi uno strano volatile ricoperto di scaglie verdastre li raggiunse e parlò:
         -Xiariani e Paichiani vi prego di seguirmi all’ospedale, Obo e Aril vi aspettano-
In poco tempo la delegazione di ambasciatori raggiunse il centro della capitale con i sui incredibili palazzi vegetali, fino al cubo di legno che fungeva da ospedale. Come la prima volta che lo avevano incontrato, Obo era all’entrata, il suo benvenuto fu molto cordiale, era veramente felice di vederli.
         -Benvenuti! So che avete vissuto una bella avventura e che avete salvato il destino di Terzia e Vera. Tutti noi Reugiani apprezziamo molto ogni sforzo per mantenere la pace nella Trixtar-
         -Grazie Obo, anche noi siamo felici di vederti e di visitare nuovamente il tuo bellissimo pianeta- Rispose allegro Tril, poi si rabbuiò, Aril non era lì con lui, forse non poteva camminare.
         -Come sta Aril oggi?- Chiese Geistor.
         -Non è una giornata delle migliori, ma vi riceverà, seguitemi-
         -Abbiamo portato degli zirconi per la cura- disse Feidor.
         -Bene, saranno sicuramente utili…-
         -Ne abbiamo portati anche per gli altri malati dell’ospedale-
         -Grazie Feidor, apprezziamo molto il vostro aiuto, ma seguitemi, Aril era un po’ in ansia-
Obo condusse Xiariani e Paichiani per i corridoi di legno, dei rami verdi ne invadevano il soffitto e giungevano ad ogni camera, erano i prolungamenti di una grande pianta che curava tutti i malati. Il Reugiano sostò davanti ad una porta, si girò verso i suoi ospiti e disse:
         -Forse siete in troppi, vorrei che Aril vedesse Geistor per primo e poi, se te la senti Tril, vorrebbe vedere anche te, gli altri forse domani, spero non vi offenderete, ma oggi è molto debole-
         -Non preoccuparti Obo, sappiamo che Aril è molto malato- rispose Feidor, mentre Cleria e Ṡénza erano così dispiaciute che non sapevano cosa dire. Tril era in forma Xiariana, era molto teso, non sapeva come mostrarsi all’altro suo genitore. Entrò nella stanza con il batticuore ed il timore che sarebbe stato rifiutato, ma poi vide quegli occhi grandi ed identici ai suoi che lo fissavano con amore, la conversazione fu telepatica perché il Kreosiano non aveva una laringe sviluppata.    
         -Tril! Sei venuto! Vieni fatti vedere…ma sei uguale a Geistor!-
         -Aril…non è così, non ricordi?…posso mutare aspetto…in realtà io…ecco, sono così…-
Tril assunse il suo vero aspetto e, a parte la pelle leggermente metallica, assomigliava tantissimo ad Aril.
         -Hai visto Aril come ti assomiglia?- Intervenne Geistor senza nascondere l’emozione dentro di sé.
         -E’ vero, ma devo dire che ha preso il meglio di noi…Tril sei bellissimo, vieni più vicino…ti prego-
Aril era debole e per di più non voleva turbare Tril, così si limitò a carezzargli una guancia.
         -…so che tu e Ṡénza avete salvato due pianeti…sono molto orgoglioso di te-
Tril era così emozionato che riusciva a malapena a mettere insieme i suoi pensieri per rispondergli.
         -…bè il mio apporto è stato secondario, Ṡénza ha veramente fermato i Paichiani…-
         -Non lo ascoltare Aril, ha rischiato la vita per i Verani, poteva scappare ed invece è rimasto al fianco dei suoi compagni- commentò Geistor.
         -Tril ti conosco molto più di quello che pensi, Kara ci ha raccontato tutto di te-
         -Credevo che non vi importasse nulla di me…anzi che mi odiaste…-
         -Perché? Non potremmo mai…-
         -Per come vi ho trattato l’ultima volta…era logico che non voleste nemmeno vedermi…-
         -Noi credevamo che ci odiassi- Rispose Aril.
         -E’ vero vi ho odiato…ma perché non vi capivo e non sapevo che i Kreosiani avevano tentato di uccidervi…-
         -Non era la paura di morire che ci ha tenuto lontani…ma la mia malattia…non volevo che mi vedessi così e non volevo esserti di peso…-
         -Perché hai cambiato idea?-
         -Ero guarito…o almeno lo credevo, infatti avevamo chiesto a Kara di metterci in contatto con te… purtroppo ho avuto una ricaduta e Geistor ha insistito per venire qua…poi ho saputo da Kara che stavi rischiando la vita su Vera…ho temuto di perderti per sempre…-
         -Ma sono qui sano e salvo…-
         -E ti sei innamorato…forse adesso puoi capirci…-
         -Sì Aril…adesso vi capisco…-
Tril non percepiva solo le parole di Aril ma anche i suoi sentimenti, tutto l’amore che aveva per lui, il figlio ritrovato, gli arrivava al cuore tramite il contatto. Non riuscì a restare calmo e flemmatico, abbracciò Aril e si mise a piangere. Giestor si unì all’abbraccio e per qualche istante i loro cuori si fusero: le parole non dette, i fraintendimenti, i risentimenti erano ormai storia passata. Quando Tril si staccò da quel tenero abbraccio ritornò alla realtà e non poté fare a meno di chiedere.
         -Che cura stai seguendo, funziona?-
         -Obo dice che c’è una speranza, ma che è presto per vedere risultati. Vivider, la grande pianta curatrice, sta rinvigorendo il mio corpo perché riesca a sconfiggere la leucemia-
         -E pensa che questo sarà sufficiente?- chiese Tril.
         -Dice che ognuno di noi ha la capacità di difendersi dalle malattie, in certi momenti però può essere difficile, soprattutto se non abbiamo uno scopo, se non siamo abbastanza determinati…Vivider dice che non sono guarito perché non ho avuto il tuo perdono-
         -Dici sul serio? Basterebbe questo?-
         -Non credo che sia così semplice…- Commentò Geistor.
         -… ti ho già perdonato…-
         -Till…hai un cuore grande…- Rispose commosso Aril.
         -…ci ho messo tanto per capire…ma anche se pensavo di odiarvi, l’unica cosa che volevo veramente era il vostro amore…-
Aril sorrise, sembrava quasi che non fosse malato.
         - Adesso non ho più scuse, devo guarire assolutamente-
         -Caro riesci sempre a scherzare in tutte le situazioni…-
Geistor aveva uno sguardo amorevole e di ammirazione per il suo compagno, Tril stava assistendo e partecipando ad un fenomeno che i Kreosiani non conoscevano, il calore e l’amore di una famiglia. Mentre i tre conversavano grazie alla telepatia, una sorta di liana, appoggiata sulla testata del letto, si illuminò, si mosse e si attorcigliò intorno al braccio di Aril.
         -Cosa succede?- Chiese Tril.
         -E’ Vivider, devo fare la cura…dovrei restare solo…-
         -Va bene…vado…ma tornerò presto…-
         -Ci conto…vorrei tanto conoscere Cleria…-
Aril carezzò ancora la guancia del figlio, poi si sdraiò e chiuse gli occhi, la pianta cominciò ad infondere in lui una sorta di energia, Geistor e Tril lasciarono in silenzio la stanza. Nel corridoio gli altri aspettavano notizie.
         -Allora Tril? Come sta tua madre?- Chiese Cleria.
         - …diciamo che non sta male…ma non è mi madre -
         -Come non è tua madre?-
         -Non esiste il genere femminile da noi…bè…nemmeno il maschile…comunque noi non abbiamo né padre né madre…-
         -Ma Aril ti ha dato alla luce, no?-
         -Sì…certo ha prodotto il mio uovo…ma non sono abituato all’idea di madre-
         -Su ragazzi, la cosa importante è che c’è una speranza, Vivider ritiene che Aril possa reagire e guarire da solo…- intervenne Geistor.
         -Cosa? E come fa da sola? Se fosse stato così fin dall’inizio a quest’ora non sarebbe qui- commentò Cleria perplessa.
         -Diciamo che a volte ci vuole un po’ di fiducia e poi Vivider gli sta restituendo un po’ di energia, infatti l’ho visto molto meglio dell’ultima volta- Disse Geistor.
         -Mi fa molto piacere- Commentò Feidor.
         -C’è niente che possiamo fare?- Chiese Ṡénza, era seduta su una specie di sedia di foglie con Krio ai suoi piedi.
         -Restate qui con Tril per un po’…farete un regalo anche a me e Aril…-rispose Geistor ed aggiunse -altro non potete fare, ma è tantissimo-
         -Non c’è problema, adoriamo Reugian, sarà un piacere restare per un po’- Rispose Ṡénza, ma in realtà sarebbe voluta tanto tornare su Xiar e parlare con Kara, non riusciva a smettere di pensare che adesso era pronta per liberare David dal suo amore velenoso.
Obo era rimasto in un angolo in silenzio, completamente immobile, come una pianta. Ad un certo punto si rianimò e disse:
         -Sarete stanchi, credo che sia il momento che vi conduca ai vostri alloggi, al nostro albergo per gli ospiti-
         -Io avrei anche un bel po’ di fame…- commentò Cleria.
         -E’ naturale, troverete anche del cibo nelle vostre stanze-
Quando Ṡénza entrò con Krio nella sua camera, rimase incantata, di fronte a lei era un giaciglio a forma di prato fiorito, da un lato una sorta di tavolino scavato in una grossa zucca con vari frutti sopra, dall’altro uno stagno dove scorreva un’acqua limpida ed invitante. Si avvicinò ed immerse una mano in quel cristallo liquido. L’acqua era calda in modo piacevole, cominciò a spogliarsi e vi entrò dentro. L’attenzione di Krio invece era focalizzata su ben altro, saltò sul tavolo e si mangiò un frutto.
         -Non sapevo che tu fossi vegetariano-
Krio mosse la coda mentre continuava a mordicchiare il frutto Reugiano.
         -Vuoi dire che non sa di frutto, ma di cibo Paichiano? E’ in credibile!...cosa? Ah sì, l’acqua è stupenda, avevo bisogno di rilassarmi un po’…certo anche io ho fame-
Krio prese un frutto, lo portò a Ṡénza e poi tornò a mordicchiare il suo.
         -Grazie sei un amico. Mmm ma che buono…sa di patatine fritte…certo non puoi capire non le conosci…-
Mentre Krio e Ṡénza cenavano e si rilassavano, Tril era seduto sul suo prato fiorito in lacrime, Cleria, anche se aveva molta fame, era vicino a lui per consolarlo.
         -Aril è come me…non voglio che muoia…-
         -Geistor ha detto che sta meglio…perché sei così pessimista…- Cleria cercava di scuoterlo.
         -Non lo so, quella Vivider con la sua teoria che guariamo da soli…non mi convince…-
         -Quindi questa tipa…-
         -Non è una tipa, è una pianta-
         -Insomma questa pianta cosa fa in pratica? Racconta le favolette?-
         -Sta ridando energia evitale ad Aril…ha detto che non guariva perché non aveva il mio perdono…-
         -Ma è una splendida notizia! Allora presto guarirà!- Disse Cleria raggiante.
         -Voi Piachiani la fate subito facile…io non ci credo a queste sciocchezze, io credo nella scienza! Ci vogliono i farmaci per guarire!-
         -Non sono d’accordo, non bastano i farmaci! E poi non hai detto che Obo è in gamba e che qui a Reugian fanno sempre la cosa giusta?-
         -Questo ospedale ha una buona percentuale di sopravvivenza…ma alcuni muoiono…-
         -Devi essere più positivo! Non ti farai vedere così affranto da tua madre?!-
         -Cleria…Aril non è mia madre!-
         -Sul mio pianeta chi ti mette al mondo si chiama madre! Tu chiama Aril come vuoi! E adesso basta commiserarsi, vieni, andiamo a mangiare, guarda quante cose buone ci hanno portato i Reugiani-
         -Va bene…Cleria…cercherò di essere positivo…-
         -Dai su, che poi facciamo un bel bagno, l’acqua è calda…è così limpida…-
Tril si avvicinò alla sua Cleria, le carezzò delicatamente la nuca, l’avvicinò a sé e la baciò. Poi disse.
         -Tu non mi lascerai mai, vero?-
         -Amore, perché dovrei lasciarti? Non fare lo Xiariano piagnone…ed ora mangiamo, lo sai come divento scorbutica quando ho fame-
Geistor aveva un letto all’ospedale vicino ad Aril, mentre gli altri due Xiariani avevano una stanza a testa. Feidor era sola che gustava la sua cena, quando Kara entrò in contatto con lei.
         -Cosa pensi di fare Feidor?-
         -Non capisco a cosa ti riferisci…-
         -Non è un comportamento da Xiariana, il tuo-
         -Perché? Come mi sto comportando?-
         -Per la verità non saprei, forse da umana?-
         -Non dire sciocchezze Kara…-
         -Tenerla lontana dalla nostra influenza non servirà a niente, so cosa pensa Ṡénza, vuole comprendere il suo potere, non riuscirai a convincerla-
         -Anche io spero che comprenda il suo potere, ma con la meditazione!-
         -Non funzionerà e tu lo sai bene!-
         -Deve funzionare, mia figlia non può diventare un’arma di distruzione di massa-
         -Se non farà la cosa giusta, lo diventerà!-
         -E’ mia figlia! Lasciatemi fare, se non funzionerà, faremo come dite-
         -Non la contatterò, lascerò che la porti da “lui”, ma non farti illusioni, Ṡénza è determinata proprio come te, non si lascerà convincere e comunque ora ha solo una cosa in mente-
         -E sarebbe?-
         -Vuole andare da David…è la sua priorità…sono certa che sia pronta!-
         -Non permetterò che viaggi nel tempo, potrebbe morire, non sono molti gli Xiariani che l’hanno fatto e che sono tornati…-
         -Lei è speciale, tu l’hai resa speciale suggerendo al dottor Spellman come preparare i chip che ha nel suo cervello, può farcela e tornare tutta intera-
         -Perché deve rischiare, perché?-
         -Anche io, anche noi non vorremmo…ma è il suo pensiero fisso…lo hai detto anche tu che nessuno può guarirla a parte sé stessa…dobbiamo lasciarla libera di agire come crede, sai che ho ragione…me lo hai detto tu che l’amore è la forza più potente dell’universo…noi non possiamo nulla contro di esso…-
         -Lo so…ma devo fare almeno qualcosa…la porterò da Qasir…lui la farà ragionare-
         -Oppure la convincerà di più che ha ragione lei…non sai mai come queste cose vadano a finire-
         -Ti prego di interrompere la nostra comunicazione…non voglio litigare-
         -L’umano James ti ha proprio condizionata, da quando gli Xiariani moderni litigano?-
         -Siete voi che non ricordate più cosa sia un corpo…le emozioni sono diverse quando hai delle terminazioni nervose, carne e sangue…tu non sai quanto sono in pena per Ṡénza-
         -Feidor, forse non posso capire a pieno, ma tengo molto a Ṡénza e se non la lascerai libera sarà infelice per sempre…essere infelici è come essere morti…-
         -Lo so…ma non avevo mai conosciuto veramente mia figlia ancora…non voglio perderla-
         -Abbi fiducia in lei, è speciale…-
Kara interruppe la conversazione e Feidor si sdraiò sul suo prato fiorito, le luci si abbassarono lentamente da sole e lei in poco tempo si addormentò.
La mattina seguente Feidor si recò di buon’ora alla porta della camera di Ṡénza, ma la trovò chiusa, una specie di fiorellino al posto dello spioncino le parlò:
         -Chi devo annunciare?-
         -Sono Feidor madre di Ṡénza-
         -Ṡénza è sveglia, entri pure-
Ṡénza era sdraiata sul suo prato fiorito che carezzava Krio.
         -Buongiorno mamma, qual buon vento? Hai fatto colazione? Hai visto che il cibo ricompare come se lo portassero gli spiriti?-
Disse Ṡénza ridacchiando.
         -Gli spiriti?- Rispose Feidor.
         -Immagina degli Xiariani in forma incorporea, sulla Terra sono detti spiriti o fantasmi…-
         -So cosa sono…ma tu ne hai visti?-
         -Scherzavo non esistono veramente, non sulla Terra…credo…allora hai fatto colazione? E Nestor?-
         -No non ancora…Nestor è andato trovare un amico di vecchia data…devo parlarti…-
         -E’ successo qualcosa ad Aril?-
         -No…vorrei farti conoscere una persona molto particolare che vive su Reugian, si chiama Qasir ed è mezzo Xiariano e mezzo Reugiano, ha grandi poteri e potrebbe aiutarti…-
         -Sempre quella storia di governare il mio potere con la meditazione?-
         -Lui ci è riuscito!-
         -Gli hanno infilato in testa ben cinque chip potenziati come a me?-
         -No…gliene sono nati naturalmente quattro…mentre come ben sai a noi ne vengono solo tre quando siamo in forma corporea, mentre altri ibridi Xiariani non ne hanno, come ad esempio Tril-
         -Quindi i chip di Qasir non sono in parte artificiali come i miei…pensi che siano migliori?-
         -Questo non lo so, ma so che può comprenderti e consigliarti, è molto vecchio e molto saggio-
         -Un rudere quindi- commentò Ṡénza ironica, ma la madre non capì la battuta.
         -Rudere? No…è mezzo albero-
         -Mezzo albero? Caspita e l’altra metà cos’è?-
         -L’altra metà è Xiariana, ovviamente-
         -In pratica uno Xiariano s’è fatt…cioè si è unito ad un albero?-
         -Ho l’impressione che tu abbia passato troppo tempo con i Paichiani…comunque gli Xiariani possono avere figli con chi vogliono, su Reugian le piante sono esseri senzienti…e quindi amano…probabilmente anche sulla Terra, anche se non ho mai avuto il tempo di studiarne il linguaggio-
Ṡénza rimase a bocca aperta, era abituata a considerare i vegetali come qualcosa con cui fosse impossibile comunicare, tantomeno averci una relazione.
         -Kara non mi ha mai parlato di Qasir…ed è vero, qui su Reugian sembra che tutto sia vivo ed abbia un pensiero, ma è comunque difficile per me capire a pieno-
         -Sei in questa dimensione da poco più di un anno Xiariano, ci sono tante cose che non sai ed hai vissuto tanti anni solo sulla Terra. Dovrai aprire la mente a tantissime altre culture e mentalità così diverse dalla tua da sembrarti incomprensibili, ma ce la farai, del resto anche se hai geni terrestri…tuo padre James era un terrestre notevole…-
         -Spero che tra di voi gli epiteti fossero un po’ più romantici di così…-
         -Non ti dimenticare che sono Xiariana…ma sì, James mi ha insegnato tante cose, anche ad essere romantica…però non mi sembra adesso il caso…-
         -Non preoccuparti mamma stavo scherzando…però prima di andare vorrei sapere cosa farà Tril, forse vuole presentarci Aril…ma intanto perché non rimani qui con me e mangiamo qualche frutto Reugiano? Ho scoperto che assumono il gusto dell’alimento che ci va di più sul momento, sono incredibili, ieri mi sono mangiata diverse patatine e pollo fritto!-
         -Va bene Ṡénza…ti farò compagnia, ma poi andiamo subito da Tril-
Poco lontano dalla camera di Ṡénza, Tril e Cleria parlavano sdraiati sul loro letto di fiori.
         -Quindi oggi mi presenterai tua madre?-
         -Dipende da come si sente…e poi potresti chiamarlo Aril?-
         -Mi fa così strano pensare a tua madre come ad un maschio…-
Tril alzò gli occhi al cielo.
         -Non è un maschio e nemmeno una femmina…è Aril! Non c’è altro modo per chiamarlo-
         -Va bene va bene, non ti scaldare, ma quando non siamo di fronte ad Aril la chiamerò sempre “tua madre”-
         -Sapevo che sarebbe stata dura con una Paichiana…-
Ad un tratto una specie di fiorellino sulla punta di un ramo si allungò dalla porta di entrata e disse:
         -Ṡénza e Feidor sono qui, vorrebbero sapere se possono entrare-
         -Falle entrare…grazie qualsiasi cosa tu sia…- rispose Tril sorpreso.
         -Sono la vostra porta, ieri sera non mi sono presentata, eravate stanchi ed avevate bisogno di ambientarvi…molti ospiti non sono abituati ad avere una porta come me-
Il fiorellino si fuse con la porta, la quale si aprì, Ṡénza e Feidor entrarono.
         -Avete visto che carina la porta?- Chiese Ṡénza sorridente.
         -Concordo, certo è un qualcosa di singolare, non mi ero accorto che fosse viva…è molto utile e cordiale- Gli rispose Tril.
         -Allora Tril, cosa hai intenzione di fare? Vedrai Aril anche oggi?-
Chiese Feidor secca, aveva fretta di portare Ṡénza da Qasir e sperava di rimandare l’incontro con Aril.
         -Pensavo di presentargli solo Cleria oggi e vedere come reagisce-
         -Molto bene, allora io e Ṡénza andiamo a trovare un amico-
         -Ṡénza, non sapevo che conoscessi qualcuno su Reugian- disse Tril.
         -Non lo conosco personalmente, è mezzo Xiariano e mezzo Reugiano, sembra che sia così saggio da potermi aiutare a risolvere il mio problemino di “incontinenza” di energia-
Ṡénza cercava di sdrammatizzare, ma in realtà soffriva ancora molto per quello che era successo e per le morti che aveva causato.
         -Ma che aspetto ha?- Chiese Cleria che ultimamente aveva a che fare principalmente con gli ibridi più singolari.
         -Ha un aspetto a metà strada tra un albero ed uno Xiariano- Rispose pronta Feidor.
         -Non possiamo venire a conoscerlo anche noi?- Chiese Cleria.
         -In un secondo momento, prima abbiamo molto di cui parlare e voi dovete andare da Aril. Vieni Ṡénza, ho già contattato Qasir telepaticamente, ci aspetta-
         -Ci vediamo dopo…- disse Ṡénza un po’ in imbarazzo, non era contenta del comportamento della madre. Cleria non aveva molta simpatia per Feidor e quell’atteggiamento distaccato le dava sui nervi, ma non disse nulla, la vide allontanare con Ṡénza ed incrociò lo sguardo incredulo di Tril.
         -Hai visto quell’arpia? Se potesse, rinchiuderebbe Ṡénza a vita da qualche parte-
         -Ora non esagerare Cleria…non mi ha lasciato leggere i suoi pensieri, ma sento che è molto preoccupata per la figlia, lasciamola fare…piuttosto sei pronta a conoscere Aril?-
         -Prontissima! Di solito piaccio alle probabili suocere Paichiane…certo non ho idea di cosa possa pensare di me una Kreosiana-
         -Non è tua suocera e devi dire “Kreosiano”…ma tranquilla, so che le piacerai-
Mentre Tril e Cleria si recavano all’ospedale da Aril e Geistor, Feidor e Ṡénza si addentrarono in una stranissima foresta. Gli alberi vivevano vicini come se non si disturbassero l’un con l’altro ed il suolo era tappezzato di strani fiorellini che si muovevano e strani animali insettoidi.
         -Come mai qui non sono organizzati come una città?-
         -Non tutti gli esseri vegetali possono modellarsi per costruire case per gli altri abitanti di Reugian ed alcuni preferiscono vivere così, in piena libertà, come succede anche sulla Terra-
         -Infatti questa foresta ha un che di familiare…ma sento chiaramente l’armonia che lega questi esseri viventi…però…perché non sento chiaramente Qasir?-
         - Vuole prima parlarti di persona e poi potrete unire le vostre menti…è molto ansioso di conoscerti…siete unici tu e lui…-
Dopo qualche minuto che camminavano nella fitta foresta, arrivarono ad una piccola radura, al centro della quale si trovava un albero molto simile ad una quercia. Ṡénza si avvicinò e mise una mano sulla corteccia, subito quella sorta di legno si tinse di metallo ed una porzione del maestoso albero prese forma umanoide e si staccò. Ṡénza si allontanò colma di meraviglia.
         -Tu sei Qasir?-
         -Sono io-
         -Non sembri tanto vecchio…e sembri uno Xiariano…-
         -Sono anche Xiariano, io sono tutta la pianta che vedi, ma una parte di me può separarsi dal resto per brevi periodi, poi devo rifondermi o potrei morire-
         -Affascinante…ma come è possibile? Come hanno fatti i tuoi genitori a…-
         -Ṡénza! Non mi sembra il caso di mancare di rispetto, Qasir è il frutto dell’amore di due esseri viventi e senzienti, questo ti deve bastare-
         -Non temere Feidor non mi ha offeso, capisco che a Ṡénza possa sembrare assurdo-
         -Scusami Qasir…devono essere i miei geni terrestri-
Ogni occasione era giusta per dare la colpa di tutto ai geni terrestri.
         -Non devi scusarti Ṡénza…mio padre si è innamorato della mente e del cuore di mia madre ed è successo qualcosa che ha del miracoloso, si sono fusi ed è nato un frutto…quel frutto ero io-
         -Dove sono i tuoi genitori?-
         -Sono morti entrambi, i loro corpi erano molto vecchi…ma lo spirito di mio padre non si è unito agli Xiariani…non sappiamo cosa sia successo, crediamo che lui e mia madre siano andati insieme nella dimensione che spetta ai Reugiani-
         -Tu quanti anni hai?-
         -Per un terrestre avrei quasi trecento anni-
         -Ammazza, sei vecchio!-
         -Ṡénza!- Feidor reagiva esattamente come una qualunque madre terrestre che si preoccupa del comportamento della giovane figlia. Qasir sorrise e disse bonariamente:
         -Feidor non preoccuparti, Ṡénza ha perfettamente ragione-
         -Però…non li dimostri…- rispose Ṡénza per rimediare.
         -Grazie, immagino che sulla Terra sia un complimento, mentre qui dimostrare i propri anni dà diritto a molto rispetto e venerazione-
         -Scusami non ne imbrocco una…-
         -Non preoccuparti, mi piace la tua spontaneità, qua mi trattano come se fossi una specie di divinità, ma non mi sento così-
A Ṡénza piacque subito Qasir, all’inizio si era aspettata un vecchio con la barba ed i rami al posto delle braccia come Obo, ma l’essere di fronte a lei sembrava uno Xiariano con degli occhi verdi bellissimi, invece del nero imperturbabile di Feidor.
         -Feidor puoi lasciarci soli?-
Disse Qasir, Feidor lo guardò con sorpresa, ma non rispose nulla e se ne andò.
         -Allora Ṡénza, che ne pensi di Reugian?-
         -E’ un pianeta bellissimo, ieri per un attimo mi ha ricordato la Terra…ma Reugian è più bello della Terra…è così pacifico, tranquillo, rilassante, senza essere spoglio e triste come Xiar-
         -Non sono mai stato su Xiar, non mi posso muovere molto di qui, ma so da mio padre che aspetto ha e come vivono gli Xiariani. E’ comunque un pianeta pacifico, sicuramente il più evoluto della Trixtar-
         -Perfino troppo evoluto…-
         -E’ un qualcosa di negativo?-
         -No…cioè per me lo è, mi sento esclusa dalla loro perfezione…a causa di questo corpo, credo-
         -Immagino che tu abbia ragione, andrai nella dimensione di tuo padre quando morirai?-
         -Non ho ancora deciso…a volte mi spaventa l’idea di fondermi a Kara-
         -Quando ero molto giovane soffrivo per il distacco, avrei tanto voluto visitare Xiar, ma col tempo ho capito che il mio posto è qui-
         -Le piante non viaggiano, chissà come sono profonde le tue radici…-
         -E’ vero, però forse c’è modo di far viaggiare questa parte di me che vedi. Avrei bisogno di una sorta di capsula per la stasi che infonda energia vitale, forse con gli zirconi potrei resistere per molto tempo lontano dal resto del mio corpo…-
         -Tril potrebbe costruire lo strumento giusto per il tuo proposito, è un genio-
         -E’ ironica la vita, quando ormai mi sono rassegnato a vivere qui, arriva la soluzione che sognavo da giovane…non preoccuparti Ṡénza, non occorre più, non so quanto tempo ancora mi resti, sono l’unico del mio genere, non so se andarmene a spasso per la galassia gioverebbe alla mia salute-
         -Non dire così…-
         -Non ti dispiacere, sono felice qui-
         -Hai una famiglia ed una moglie? Magari più di una moglie-
         -Ho una famiglia, ma la mia unica moglie è morta pochi anni fa, i miei figli sono tutti intorno a noi, sono questi splendidi alberi, possono parlare oltre che usare la telepatia, ma non possono lasciare mai le loro radici come me, nemmeno per poco…ma adesso parlami del motivo che ti ha spinto a venire qui-
Ṡénza lo guardava incantata, assomigliava un po’ a Geistor, ma quegli occhi verdi clorofilla lo rendevano quasi più umano, si sentì a casa e parlò senza timore.
         -Forse sai già da Feidor cosa è successo…ho cinque chip in parte di origine terrestre, non sono in grado di usarli e comprenderli come vorrei…non sono ancora completamente attivi, ma più passa il tempo e più il mio, anzi il “loro” potere aumenta e credo che presto prenderanno il sopravvento su di me-
         -Capisco benissimo la sensazione, anche io quando ero giovane ero più o meno come te, credevo che avrei perso il controllo -
         -Hai ucciso qualcuno? -
         -No…non fisicamente…-
         -Cosa vuoi dire?-
         -Che non ho colpito a morte nessuno…ma ho ucciso delle anime…con le mie parole e con il mio pensiero…non ne sono orgoglioso…è stato tanto tempo fa…ormai ho scontato i miei errori, ma non dimentico. Invece tu hai ucciso senza volerlo, non sei riuscita a contenere l’energia sprigionata dal tuo corpo… non ho mai avuto quel problema-
         -Fammi capire…quindi tu non sai combattere?-
         -No, Reugiani e Xiariani rifuggono la violenza, mentre i terrestri sono molto aggressivi, confermi?-
Ṡénza sbuffò, era arrivata relativamente da poco nella Trixtar e già si era sparsa la voce, ma solo lei poteva parlare male dei terrestri, si trattenne dal lamentarsi e disse:
         -Sì, sono aggressivi ed a volte anche io lo sono…ma non volevo uccidere…-
         -Lo so Ṡénza, Feidor mi ha parlato di te…è convinta che con la meditazione riuscirai a vincere quell’energia incontrollabile, lo pensi anche tu?-
         -No- Rispose Ṡénza senza alcuna esitazione, ma lo sguardo tradiva un po' di insicurezza.
         -Capisco…-
         -Prima devo vedere cosa posso fare, poi ci potrò ragionare su, mi sembra logico-
         -So che ne hai discusso con Feidor-
         -Sì, ma non mi ascolta-
         -Ha paura del tuo lato terrestre, lo ritiene imprevedibile-
         -Ti ha parlato per caso di mio padre? Sai qualcosa che non so? Lui era uno scienziato, non ha mai ucciso nessuno…-
         -E’ vero, era un uomo pacifico, ma tu sei stata addestrata come un soldato sin dalla nascita, forse anche tuo padre se fosse stato cresciuto come te sarebbe stato un violento, l’educazione infantile è molto importante e determinante-
         -Non sono una persona violenta ti ho detto! So combattere, ma uso le mie capacità per difendere i più deboli. Allora non hai capito nulla di me-
         -Non parlo di quello che hai fatto fino ad ora, ma di quello che potresti fare, sei una bomba ad orologeria-
         -Cosa vorresti dire? Che la prossima volta ucciderò con l’intento di farlo?-
         -Potrebbe essere. Forse se darai sfogo ai tuoi poteri, non sarai più in grado di farne a meno-
         -Ho deciso di sperimentarli al massimo in un luogo dove non nuocerò a nessuno, se vedrete che diventerò incontrollabile allora sopprimetemi-
         -Nessuno di noi Reugiani o Xiariani potrebbe mai sopprimerti, forse sei tu che non hai capito nulla di noi-
         -Non intendevo di uccidermi fisicamente, potresti uccidermi mentalmente fino a rendermi incapace di intendere e di volere…perché è quello che hai fatto ai tuoi nemici, ho capito bene?-
La conversazione stava prendendo una brutta piega, Qasir non si stava dimostrando il saggio centenario che pensava Ṡénza, si sentiva quasi delusa di questo.
         -Hai capito bene, ho voluto dimostrare il mio potere superiore ereditato dal mio padre Xiariano, volevo che tutti sapessero quanto fossi potente e speciale: un mezzo vegetale però capace di governare Reugian…più di duecento anni fa c’era un governo centrale ed io volevo scalare la vetta per il più importante incarico politico-
         -E poi cosa è successo?-
         -Mi sono innamorato ed ho capito che stavo sbagliando tutto-
Ṡénza era confusa, Qasir era passato da accusarla di essere un essere violento a parlare della sua storia d’amore.
         -Cosa vorresti dirmi che l’amore mi salverà? Anche qui mettete buffi messaggi sentimentali nell’incarto dei cioccolatini?-
         -Non capisco di cosa parli, ma so che stai ironizzando. Hai qualche importante impegno da bipede nella prossima ora?-
         -Da bipede? Intendi se devo andare da qualche parte, vero? La risposta è no-
         -Allora viaggia con me-
Gli occhi di Qasir si illuminarono di un verde brillante ed entrarono nella mente di Ṡénza penetrandola come burro, era cominciato un viaggio che avrebbe segnato la mezza Xiariana per sempre.

 

P.S. Ciao a tutti! ;-)

 
Nel capitolo 29 ho rammentato una quercia dietro la quale Ṡénza trova i cadaveri, anzi i Ghu che aveva ucciso, diventati zombie…è stato un caso che Qasir assomigliasse ad una quercia…forse è un simbolo…tutta questa storia è piena di simboli, forse tutto quello che scriviamo anche se non parla di noi, tra le righe parla solo di noi…ma come sono diventata filosofica, forse un giorno rileggendo capirò…ma torniamo alla storia: mentre Tril si gode la sua famiglia ritrovata, Ṡénza incontra questo saggio, Qasir, un ibrido Reugiano/ Xiariano, una parte di questo essere si stacca dall’albero ed ha un aspetto da Xiariano, ma non può restare separato a lungo dal resto della pianta, perché è parte di un tutto Xiariano e pianta insieme. Questa quercia saggia potrà aiutare Ṡénza a trovare la sua strada?
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 32
*** Qasir e Barouk. Due prove per Ṡénza ***


Ṡénza si alzò da terra, tutto intorno a lei era verde clorofilla, come gli occhi di Qasir. Quando mise bene a fuoco le immagini, si trovò davanti David, l’uomo della sua vita.
         -David? Sto sognando…-
         -Non sono David, sono Qasir…siamo nella tua mente, sei tu che mi hai dato queste sembianze, è colui che vorresti tanto vedere-
         -Lo sapevo che in fondo sono masochista…cosa hai in mente Qasir?-
         -Cosa hai tu in mente, Ṡénza. Sono qui solo per aiutarti e per far questo devo conoscerti-
         -E’ così che hai fatto del male? Entrando nelle menti dei poveri malcapitati a cui hai ucciso l’anima?-
         -E’ così che è successo, è vero, ma non sono più giovane ed inesperto. Voglio capire se puoi combattere quell’energia negativa dentro di te-
         -Perché vedi in me qualcosa di negativo?-
         -Sei pericolosa o no?-
         -Ecco…io non lo so…-
Ad un certo punto la testa di Ṡénza si illuminò ed un’energia molto potente le percorse il corpo, Qasir stava tentando di risvegliare quel potere.
         -Cosa stai facendo? Sei impazzito? Se non ti fermi colpirò a morte te e tutti i tuoi figli che si trovano intorno a noi!-
         -Fammi vedere quanto puoi controllare questa energia, ti aiuterò-
         -Hai cercato di farmi arrabbiare di proposito, vero? Volevi vedere se sono più una terrestre violenta che una pacifica Xiariana-
         -Sì è vero-
         -Non sono tutti violenti gli umani! E tu stesso mi hai detto che hai fatto del male!-
         -Lo ammetto, sono stato molto più crudele di te in passato, ma tu hai ancora davanti molti anni in cui puoi fare del male con il tuo potere incontenibile, voglio impedirlo-
         -Se continui a fare quello che stai facendo di te rimarrà solo un albero rinsecchito crivellato di Proteallo-
         -Il Proteallo è il nome che i terrestri hanno dato alla tua incredibile pelle corazzata…è molto più resistente della pelle Xiariana-
         -Esatto…e ti ripeto fermati! Non so cosa stai facendo, ma adesso mi sto arrabbiando sul serio-
         -Sto stimolando i tuoi centri nervosi ed i tuoi chip-
         -Fermati ti prego-
Qasir con le sembianze di David si avvicinò a lei e prese il suo viso tra le mani.
         -Sarai tu a fermarmi al momento giusto-
         -Ti prego non David…ti prego…-
Qasir ascoltò la richiesta e si trasformò in suo padre James, ma non mollò la presa, l’energia di Ṡénza stava aumentando sempre di più come quel giorno infausto nella nave-madre Paichiana. Ṡénza guardò Qasir con dolore.
         -Mio padre? -
         -Feidor mi ha parlato molto di lui-
         -Perché mi fai questo?-
         -Per metterti alla prova, credevi che la meditazione fosse un sistema blando ed inefficace?-
         -Tu stai leggendo nella mia mente, ma anche io posso leggere la tua! E’ la meditazione e la solitudine che ti hanno fatto sbagliare, hai potenziato la tua mente e non hai ascoltato il tuo corpo. Io credo che ci voglia un equilibrio. Tu volevi essere Xiariano, odiavi i tuoi geni Reugiani, ti sei comportato come se non avessi un corpo, ma ce l’hai, sei come me! Ed io non voglio fare lo stesso tuo errore-
Ṡénza allontanò le mani di Qasir, si concentrò e spezzò il legame mentale. La luce sulla testa di Ṡénza si spense, entrambi caddero a terra, ora si trovavano nuovamente in mezzo alla foresta con i figli di Qasir che li guardavano attoniti. Ṡénza si toccò la testa dolorante e guardò Qasir che si rintanava nel suo corpo di albero.
         -E tu saresti un saggio centenario?-
La pseudoquercia diventò nuovamente argentea, sulla corteccia si poteva distinguere il viso da Xiariano di Qasir.
         -Mi dispiace Ṡénza era necessario, dovevi capire da sola-
         -Cosa vuoi dire? Non capisco-
         -Voglio dire che hai perfettamente ragione, avevi ancora qualche dubbio ma oggi lo abbiamo fugato. E’ necessario che tu sperimenti fisicamente i tuoi poteri, ma non dovrà mancare un lavoro mentale, sono entrambi importanti-
         -Quindi era tutta una farsa…-
         -Sì certo, ti ho messo alla prova. Sei molto forte anche mentalmente, ma l’energia che ho visto dentro di te è spaventosa, se ti avessi costretto ad esprimerla saresti deflagrata come una bomba ed il Proteallo sarebbe stato scagliato intorno a te, non ci sarebbe stato scampo per molti di noi. Non sono in grado di dirti nemmeno il danno che avresti potuto arrecarci. Ma non temere, posso aiutarti molto per la questione mentale, ovviamente devi allenarti anche dal punto di vista fisico-
         -Allora cosa mi suggerisci di fare?-
         -Vai su Tripsyon, il pianeta cavo, come ti ha suggerito Kara e sperimenta, lì nessuno ti disturberà e tu non nuocerai a nessuno. Quando avrai espresso il tuo potenziale ed osservato come funziona torna qui, ti aiuterò a domarlo-
         -Quindi Feidor non aveva tutti i torti…ha fatto bene a portarmi qui-
         -Feidor è una madre, vuole il meglio per te, non sarà felice di sapere che devi comunque esercitare il tuo potere, ma adesso saprà che non c’è altra via, si rassegnerà, vedrai. Adesso torna da lei e dai tuoi amici, Aril vuole conoscerti sta molto meglio oggi-
         -Tu lo conosci?-
         -Certo, io conosco tutti gli esseri che vivono su Reugian. E’ stato quando non ho voluto più il potere che mi hanno chiesto di essere il loro re, ma io ho accettato di essere solo il guardiano di Reugian. Come vedi in questo pianeta non c’è nessuna autorità, nessuno che comanda, siamo tutti uguali ed in armonia. Nel caso nasca qualche disputa è da me che vengono, il mio lato Xiariano non mi lascia altra scelta. Anche se siamo ibridi io e te abbiamo un compito in questa galassia: preservare la pace-
         -Sei una sorta di giudice e guardiano-
         -Sì, ma sono molto fortunato, i Reugiani sono molto pacifici e Xiar sorveglia la galassia, siamo al sicuro. Adesso vai, Feidor è in pena. Torna da me quando sarai pronta-
         -Niente trucchetti però la prossima volta!-
         -Questo lo vedremo, torna tutta intera-
         -Lo farò-
Ṡénza fece una specie di inchino, salutò tutti gli alberi intorno a lei come se fossero persone e se ne andò alla ricerca di Feidor.
 
Nel mentre Tril stava conducendo Cleria all’ospedale per farle conoscere Aril. Cleria era agitata e giocherellava senza posa con una ciocca dei suoi capelli arancio mentre si avvicinavano sempre più all’ospedale.
         -Amore…sei sicuro che gli piacerò? Magari penserà che io sia troppo blu…e troppo manesca per te…-
         -Non penserà che sei troppo blu, sciocchina! Che sei troppo manesca però temo di sì-
         -Ok ci ho ripensato, me ne vado-
Tril la afferrò per un braccio.
         -Dove credi di andare? Che fine ha fatto la guerriera coraggiosa che conosco?-
         -Se ne sta per andare a gambe levate, la tua guerriera coraggiosa! Preferirei mille volte affrontare Xronodor nuovamente!-
         -Vuoi calmarti? Non importa cosa pensa Aril, non cambierà di una virgola cosa sento per te-
         -Davvero?-
         -Veramente. E poi te l’ho detto, le piacerai-
         -E se ti sbagli?-
         -Troppo tardi siamo già arrivati-
Tril bussò alla porta prima che Cleria glielo impedisse, Geistor aprì prontamente.
         -Bene, siete qui. Venite, Aril sta molto meglio oggi-
Cleria entrò timidamente guardando per terra, poi alzò lo sguardo ed incrociò gli occhi stupendi di Aril, sorrideva, era molto simile a Tril, subito la Paichiana si tranquillizzò. Geistor le disse:
         -Cleria avvicinati ad Aril non essere timida, se non entrate in contatto non potete parlare. Come ben sai i Kreosiani non parlano e non riescono ad esercitare la telepatia se non sono in contatto fisico o se non sono nell’acqua-
         -Non sapevo che l’acqua gli servisse per comunicare, Tril non me lo aveva mai detto…-
         -Non era un’informazione necessaria, non penso che ti porterò mai su Kreios, per me sono morti…ma ne parliamo un’altra volta…Aril ti sente ma non può parlarti-
Cleria dette la mano ad Aril e subito si formò un contatto.
         -E’ un piacere conoscerti Aril-
         -Lo è anche per me, sono così felice che Tril abbia incontrato una persona forte come te-
         -Grazie…ma anche se sono Paichiana?-
         -Ho sentito parlare dei Paichiani e non avevo una buona opinione di voi, ma attraverso Tril ho capito che stavo giudicando senza conoscervi. E’ vero siete molto diversi da noi Kreosiani, ma avete il vostro codice d’onore ed avete deciso di portare la pace sul vostro pianeta, è davvero una grande conquista la vostra-
         -E’ un sollievo Aril…ero preoccupata…-
         -Non esserlo. Hai fatto innamorare un mezzo Kreosiano, sei sicuramente una persona speciale…-
Cleria si sentì in imbarazzo, non era abituata ai complimenti, sorrise timidamente. Aril poteva sentire anche i sentimenti di Cleria e di sfuggita percepì l’orrore che la Paichiana aveva vissuto a causa del clan dei Ghu. Ma soprattutto vide come l’amore per Tril l’aveva migliorata e ne gioì. Cleria cercò di cambiare discorso per l’imbarazzo.
         -Come stai oggi Aril?-
         -Molto meglio, sono così felice che siate venuti. Ma Feidor, Nestor e Ṡénza?-
         -Hanno detto che dovevano incontrare dei loro amici…ma non so chi siano-
         -Nestor deve essere andato da Vesir, sono secoli che non si vedono, sono molto amici, mentre Feidor e Ṡénza da Qasir, il nostro guardiano-
         -Vesir? Qasir? Che nomi strani…-
         -Vesir è un mercante molto vecchio di Reugian è stato su Xiar tanto tempo fa, mentre Qasir è mezzo Xiariano e mezzo Reugiano, è molto saggio. Feidor e Ṡénza devono discutere di quello che è successo sulla nave madre Paichiana?-
         -Credo proprio di sì…ma quindi sei informato su tutto- pensò Tril, grazie alle sue capacità telepatiche poteva partecipare senza problemi alla conversazione tra Cleria e Aril.
         -Kara ci tiene informati-  Commentò Geistor.
         -Sono molto curiosa di conoscere Ṡénza, anche se ammetto di provare un po’ di timore-
         -Non devi Aril, non ha fatto quel che ha fatto intenzionalmente, non sa controllare i suoi poteri-  rispose Tril.
         -Ho capito…ma se non sa controllare i suoi poteri…pensate sia sicuro per noi che resti qui su Reugian?-
Una voce calma e suadente si intromise nella discussione, era Qasir che aveva salutato Ṡénza da poco.
         -Non temete non accadrà nulla, Ṡénza non arrecherà nessun danno. Sono Qasir il guardiano di Reugian. Feidor e Ṡénza saranno presto da voi-
Nel mentre Ṡénza camminava sola nel bosco alla ricerca della madre. Sentiva molti pensieri ed una sorta di chiacchiericcio da mercato di paese, ma non c’erano persone intorno a lei, solo animali, insetti strani e soprattutto alberi pensanti. Poi udì chiaramente il pensiero di Feidor, non era molto contenta, sapeva già tutto da Qasir. Arrivata ad un piccolo ruscello trovò la madre seduta su una roccia, assorta nei suoi pensieri.
         -Mamma…non c’è altra scelta…c’è mancato niente che Qasir mi facesse ripetere l’esperienza della nave madre, devo esercitare il mio potere in un luogo dove non possa nuocere a nessuno-
         -Lo so cara…ed è tutto colpa mia…sono io che ho dato le informazioni al dottor Spellman per creare i chip…-
         -Tu non potevi sapere che effetto avrebbero fatto su di me, nessuno poteva-
         -Me lo aveva detto Kara di limitarmi a tre chip, come del resto li hanno tutti gli Xiariani…ma non ho voluto ascoltarla-
         -Se non lo avessi fatto, sarei ancora nella base di New Haeven, prigioniera di quel pazzo-
         -Forse saresti stata al sicuro…-
         -No mamma…mi avrebbero usato per missioni pericolose e forse guerre-
         -Quello Spellman è un mostro…ma a quei tempi non pensavo sarebbe arrivato a tanto, quando l’ho conosciuto era più interessato al lato scientifico che a quello militare…ma adesso cosa fa?-
         -Senza volerlo…l’ho fatto impazzire…ora si trova in manicomio-
         -Se non altro non lo hai ucciso…capisco che lo odiavi per cosa ti ha fatto…-
         -Lo odiavo anche per cosa ha fatto a voi! Tu lo sapevi che si era innamorato di te? Quando ha visto che invece tu volevi mio padre, ha fatto di tutto perché moriste…-
         -Lo sapevo…posso leggere le menti…era un genio, ma i suoi pensieri non mi piacevano, era troppo ossessionato dal potere e dal successo, mentre James, tuo padre, amava la scienza e la conoscenza. Non è mai riuscito a considerami l’oggetto del suo esperimento-
         -Ma raccontami…come vi siete innamorati…come avete capito che vi amavate?-
         -Te lo racconterò presto, ma adesso Aril ci aspetta, vuole conoscerti. Oggi sta bene non sappiamo per quanto-
         -Ok, ma hai promesso-
         -Ho promesso e tu sai come siamo noi Xiariani-
Ṡénza annuì e si diresse con Feidor verso la città per raggiungere l’ospedale. Quando giunsero davanti al cubo di legno e rampicanti, videro Geistor, Tril, Cleria e Aril che passeggiavano nei giardini dall’ospedale. Anche Nestor era tornato, Tril li invitò ad unirsi a loro.
         - Ṡénza, Feidor, Nestor venite, questo è Aril…- Poi il suo linguaggio divenne telepatico -Aril, la Xiariana con gli occhi cerulei è Ṡénza, quella con gli occhi neri come ben sai è Feidor ed accanto suo fratello Nestor-
         -Piacere di conoscervi-
Aril sembrava preoccupata e Ṡénza captò immediatamente il perché, il suo grande potere la spaventava.
         -Non temere Aril…ho parlato con Qasir, lui mi aiuterà…è stato un caso estremo…non si ripeterà…lavorerò su me stessa, andrò su Trypsion dove non potrò nuocere a nessuno-
Cleria era esclusa dalla conversazione perché non aveva poteri telepatici e chiedeva a Tril cosa stesse succedendo.
         -Aril è un po’ preoccupato, è un po’ intimorito dai poteri Ṡénza, ma cambierà presto idea… sembra che Ṡénza andrà sul pianeta cavo per esercitarsi…ma sono sicuro che prima vorrà andare da David…-
         -Per fare cosa? Ora tollera il dolore umano?- Rispose Cleria.
         -No…vuole andare da lui viaggiando nel tempo ed impedire che soffra per i cinque anni da quando Ṡénza lo ha lasciato-
         -Viaggiare nel tempo è pericoloso?-
         -Sì Cleria…potrebbe morire…ad alcuni Xiariani è successo…-
         -Ma non potrebbe semplicemente andare sulla Terra di adesso e liberarlo? Pazienza per i cinque anni passati…lei è preziosa per la Trixtar, ma soprattutto è amica nostra! Non voglio che muoia!-
         -Non vuole sentire ragioni, dice che ce la può fare, che i suoi cinque chip la rendono capace di tutto…tu non lo faresti per me?-
         -Bè…immagino di sì…ma è terribile…andrebbe da lui perché dimentichi il loro amore…deve essere atroce…-
         -…quando si ama, l’oggetto del nostro amore diventa più importante della nostra stessa vita…ed il suo bene più importante del nostro-
         -Questo lo comprendo benissimo…ma sto male per lei-
         -Anche io…-
Dopo un po’ che conversavano, Aril si rese conto che era in piedi da troppo tempo e si rivolse a Geistor con sguardo dispiaciuto.
         -Devo tornare dentro…tra poco devo fare il trattamento-
         -Va bene appoggiati a me…-
Tril osservava i suoi genitori e sentiva due sentimenti molto contrastanti: la felicità di averli ritrovati ed il dolore per essere incapace di aiutarli, Fiedor si avvicinò a lui.
         -Non devi rimproverarti nulla, la tua presenza aiuterà Aril a guarire-
         -Lo spero tanto…-
Ad un tratto arrivò Obo con un’andatura molto agitata che non si confaceva per niente al suo animo tranquillo e riflessivo.
         -Cosa succede amico mio?- Chiese Tril.
         -E’ arrivato un ospite un po’ particolare, viene spesso a comprare i nostri prodotti e porta molti zirconi ed Ergon…ha saputo di Ṡénza e vuole conoscerla…è un guerriero virtuale, vorrebbe fare un incontro amichevole con lei…gli ho detto che non mi sembrava il caso, ma lui ha insistito ed ha detto che altrimenti non tornerà mai più…i suoi zirconi ed il suo Ergon ci servono per l’ospedale…ma se Ṡénza non vuole non è obbligata-
         -Vi porteremo noi gli zirconi che vi servono!- Rispose Tril seccato.
         -Non preoccuparti Obo, mi va di combattere! Digli che accetto l’invito- Disse Ṡénza con un sorriso di sfida sul viso.
         -Grazie Ṡénza, è molto importante per noi- Rispose Obo molto dispiaciuto.
         -Come si chiama e da dove viene?-
         -Si chiama Barouk, viene dal pianeta Xixxa-
         -Non sapevo che ci fossero dei guerrieri là…so che sono pacifici- disse Ṡénza.
         -E’ vero sono pacifici…ma diciamo che anche su Xixxa non mancano le persone violente e molti di loro invece di fare del male si sfogano in battaglie simulate…è uno sport molto popolare nel loro pianeta-
         -Battaglie simulate?-
         -Sì, con la realtà virtuale…senti il dolore, la fatica, la paura ma è tutto falso, la battaglia termina con la morte virtuale di uno degli avversari…ma in realtà siete comodamente collegati ad un computer…-
         -Questi Xixxiani sono ricchi di sorprese…digli che accetto la sfida, non vedo l’ora di conoscere un vero abitante di Xixxa-
         -Come desideri- Obo si allontanò tirando un sospiro di sollievo.
Dopo poco che la sfida era stata lanciata, Ṡénza fu invitata a conoscere il suo avversario Xixxiano. Barouk scese dalla sua imponente nave a forma di ferro da stiro, era alto un metro e novanta, portava un’armatura scintillante, Ṡénza si girò verso Tril interrogativa e lui le disse:
         -Lo so cosa pensi ma non è tutto oro quello che luccica, chiedigli di mostrarsi veramente-
         -Mostrarsi veramente?-
         -Sì, digli che vuoi conoscere il suo vero aspetto e tu mostragli il tuo lato terrestre-
         -Va bene, se lo dici tu che sei stato su Xixxa, vorrà dire che è la cosa migliore da fare-
Poi Ṡénza si rivolse all’energumeno davanti a lei.
         -Sono Ṡénza, la mezza Xiariana e mezza terrestre, vorrei conoscere il tuo vero aspetto prima di sfidarti, questo è il mio aspetto di terrestre-
Il Proteallo fu riassorbito dalla pelle di Ṡénza e lei si mostrò nella sua forma più indifesa, con la sua pelle candida, i capelli platino soffici come piume e non più taglienti come lame.
         -Così questo sarebbe un terrestre, che strano aspetto, non sembri molto potente…ma ti sei mostrata e allora anche io lo farò-
L’armatura si aprì a sarcofago e ne uscì un essere smilzo ed alto, sembrava un insetto stecco. Ṡénza represse un commento poco carino e una risata sconveniente. Cleria dietro di lei si voltò di lato, anche a lei scappava da ridere, Krio muoveva la coda in modo spasmodico, nella sua lingua diceva:
         “Cos’è quel coso secco lì? Me lo potrei mangiare a colazione!”
Feidor, Nestor e Tril invece non batterono ciglio.
         -Sono Barouk e anche se il mio vero aspetto non è quello di un guerriero terrestre o Paichiano- disse lo Xixxiano mentre guardava Cleria che faceva le smorfie più incredibili per non ridere- sono il più grande guerriero virtuale di Xixxa-
Ṡénza aveva mascherato bene i suoi pensieri e gli rispose a tono.
         -E’ un onore conoscerti, converrai con me che l’aspetto non dice tutto di un guerriero-
         -Concordo Ṡénza, sono veramente lieto di conoscerti-
Obo invitò tutti ad un pranzo tipico Reugiano, voleva rendere quell’incontro una festa e non un evento barbaro. Il cielo era nuvoloso e sembrava che sarebbe arrivato un temporale, ma una squadra di strani uccelli si levò in alto e spazzò via i nuvoloni minacciosi. Dopo che il bel tempo fu ristabilito, fu imbandita una grande tavola con i frutti Reugiani in quella che sembrava la piazza principale della città, così chiunque poteva partecipare. Inoltre, per far piacere a Barouk, era stato sistemato un riproduttore 3D nella piazza perché tutti potessero assistere allo scontro, anche se Obo temeva che i pacifici Xiariani e molti Reugiani non avrebbero gradito. Infatti il povero monaco vegetale si aggirava tra i commensali per sentirne i pareri. Fu sorpreso dal suo piccolo sondaggio, la maggior parte dei Reugiani avrebbero assistito ed anche i suoi ospiti volevano vedere Ṡénza all’opera. Alla fine nessuno si sarebbe fatto del male veramente e l’atmosfera era pacifica, Barouk e Ṡénza addirittura conversavano tranquillamente in attesa dello scontro.
         -Voi terrestri assomigliate molto ai Paichiani, ma non siete blu per niente, anzi siete chiarissimi, come vi difendete dai raggi UV del vostro sole?-
         -Abbiamo delle creme protettive ed immagino che il nostro sole sia meno potente rispetto ad altre stelle. Però i terrestri non sono tutti pallidi come me, molti hanno colori più rosati o più giallini o marroncini o neri. Poi anche noi abbiamo insetti, uccelli rettili, sulla Terra c’è molta diversità, forse più che nei vostri pianeti-
         -Sono molto sorpreso... quindi voi che dominate la Terra avete diversi colori e siete di tante specie diverse?-
         -No, siamo tutti della stessa specie, non siamo nemmeno di razze diverse-
         -Noi invece siamo tutti molto simili, bè...rispetto a voi intendo-
         -Forse perché il mio pianeta è più primitivo e le popolazioni si sono mescolate di meno-
         -Non avevo mai sentito qualcuno considerare primitivo il proprio pianeta, di solito uno esalta la propria patria-
         -Che vuoi farci, forse è la mia metà ibrida e poi gli Xiariani sono molto evoluti in confronto-
         -E’ sì, per noi siete quasi dei…per questo ho voluto sfidarti, è un grande onore per me-
         -Ti ringrazio…mi metti quasi in imbarazzo…è un onore anche per me-
         -Allora sei pronta? Sono venuti in tanti a vederci-
         -Non è proprio l’ideale combattere dopo aver mangiato…ma se il pubblico ci reclama…-
Ṡénza e Barouk si avviarono verso la navetta Xixxiana. Feidor li guardava preoccupata, temeva che la figlia potesse avere una reazione troppo violenta, Tril le appoggiò una mano sulla spalla.
         -Non temere, abbi fiducia in Ṡénza, se la caverà benissimo e non farà del male a nessuno, la conosco bene-
         -Ma con Xronodor…-
         -C’era in ballo la nostra vita e quella degli abitanti di Vera, questo invece è solo un gioco, Ṡénza conosce bene la differenza-
         -Va bene Tril…mi hai convinta…ma non vedo l’ora che tutto questo sia finito-
L’interno della nave aveva un aspetto strano, il pavimento era gommoso e le pareti sembravano quasi vive, erano ricoperte da una pelle verdastra, sembrava quasi sudasse.
         -Barouk? Di cosa è fatta la tua nave?-
         -E’ materiale organico, ma non temere non abbiamo ucciso nessun essere per ricavarla. Tutte le volte lo devo specificare…i primi tempi i Reugiani avevano paura che avessi ucciso chissà quale creatura, invece tutto quello che vedi è stato creato in laboratorio. Da noi la medicina e la biologia sono molto avanti, abbiamo scoperto che molte sostanze organiche sono più resistenti dei metalli anche per i viaggi nello spazio-
         -So che siete anche bravi nella chirurgia plastica…-
Ṡénza pensava a Gilta che aveva subito degli interventi per sembrare Terziana proprio su Xixxa.
         -Vengono da tutta la Trixtar per farsi aggiustare un po’…-
Arrivarono chiacchierando in una sala rotonda, con al centro una specie di fungo con tante escrescenze.
         -Questa è la sala comando, ma seguimi dobbiamo proseguire, c’è una sezione della nave adibita alla battaglia. Su questa nave possiamo combattere anche in dieci-
Passata la sala di comando, entrarono in una stanza più piccola. A fil di parete stavano ben dieci buchi nel pavimento.
         -Bene, entra in uno di questi e non ti spaventare, si riempiranno di una sostanza gelatinosa, serve per connetterti al computer centrale, dopo qualche istante ti ritroverai nella realtà virtuale-
         -Fammi indovinare la sostanza gelatinosa è di colore verde?-
         -Sì perché?-
         -Così…tiravo ad indovinare- e pensò -magari verde marcio…ma chi me l’ha fatto fare?-
Ṡénza entrò in uno dei fori, che subito si riempì di una sostanza viscosa verdastra con un forte odore di plastica. Fece appena in tempo a dire:
         -Sembra bile, ma almeno non puzza di marcio-
In un attimo Ṡénza era completamente ricoperta, poteva respirare ed era stranamente comoda, poi come per magia si ritrovò all’aperto, la circondava uno paesaggio strano, ma in parte familiare. Barouk le apparve tronfio nella sua armatura.
         -Questo è un paesaggio di Xixxa, spero che ti piaccia-
         -Sembra Marte, ma con la vegetazione-
         -Marte? E’ un pianeta della tua galassia?-
         -Sì, del sistema solare dove si trova la Terra…ma adesso che succede?-
         -Scegli un’arma, cominceremo con un duello-
All’improvviso comparvero, come sospese in aria, varie armi di forma strana, con sua sorpresa anche armi terrestri.
         -Conosci le armi terrestri?-
         -No, in verità sei tu che le hai fatte materializzare. Belle davvero, le terrò nel mio database-
Ṡénza prese in mano il solito fioretto, mentre Barouk prese qualcosa che sembrava una pistola laser.
         -Che arma è quella Barouk?…non è mica un laser?-
         -Sì, lo è-
         -Non trovi che sia un po’ sleale? Ho preso un’arma bianca-
         -Puoi cambiarla se vuoi-
         -No, va bene così…quali sono le regole?-
         -Non ci sono regole, il primo che muore perde!-
Detto questo Barouk cominciò a sparare, Ṡénza fece appena in tempo a scansare i colpi ed a rifugiarsi dietro una sorta di albero.
         -Dove è finito tutto il tuo coraggio? Perché non mi affronti?- Chiese Barouk strafottente.
         -Perché mi hai preso di sorpresa! E poi mi sento strana-
Ṡénza fece per muoversi ma si accorse che non aveva la stessa agilità di sempre, riuscì appena in tempo a rotolare dietro una roccia.
         -Che succede Barouk? Non riesco a muovermi come vorrei, dimmi la verità è colpa tua, ammettilo!-
         -Non ammetto proprio un bel nulla-       
         -Ci stanno guardando tutti! I miei amici sanno come combatto, capiranno subito che stai barando!-
         -Non capisco di cosa parli -
Barouk cominciò a procedere verso di lei, continuava a sparare, voleva semplicemente aggirare la roccia, colpirla e prendersi la gloria immeritata. Ṡénza alzò coraggiosamente una mano e captò un colpo laser, fortunatamente veniva riflesso dalla sua pelle proprio come avrebbe fatto nella realtà.
         -Ma…come è possibile?-
         -Anche io influenzo il computer e la mia corazza mi protegge dai laser della lunghezza d’onda che stai usando tu-
Ṡénza uscì allo scoperto e anche se Barouk continuava a spararle addosso, lei sentiva solo un po’ di caldo, si avvicinò e gli puntò il fioretto.
         -Avanti! Prendi un’arma bianca anche tu-
Barouk si avvicinò alle armi sospese a mezz’aria, ne prese una simile ad una spada e cominciò il vero duello. Ṡénza però non aveva tutta la sua solita agilità e forza, sarebbe stata dura.
         -Non posso credere che per l’ennesima volta la realtà virtuale non mi renda giustizia, non siete poi così tecnologici su Xixxa ed io che pensavo che foste in grado di meraviglie mai viste…sono più bravi di voi sulla Terra- Disse Ṡénza provocatoria.
         -Non è così…sono io che ti ho rallentato…-
Ṡénza colpì la spada Xixxiana con forza, quasi gliela portò via di mano.
         -Allora lo ammetti! -
         -Mi hanno raccontato cosa hai fatto su Vera. Obo mi ha detto che sei fortissima ed agile…-
Il povero Barouk era un po’ in difficoltà, Ṡénza anche se rallentata era sempre molto forte, poi lo Xixxiano ebbe un moto di orgoglio e cominciò a difendersi ed attaccare con rinnovata grinta.
         -Non sei male, ma non hai idea di come ti potrei conciare se esprimessi tutte le mie potenzialità-
Rispose Ṡénza a denti stretti. Ad un certo punto stufo di subire, Barouk diventò più grande e più forte.
         -Puoi modificare il tuo aspetto?- Disse Ṡénza incredula.
         -Uno può fare quello che vuole qui-
         -Perché invece non ci riesco?-
         -Perché non sei capace! E non sei dotata come me-
         -Brutto insetto stecco schifoso, non mi hai spiegato come funziona questo gioco! Sei sleale!-
         -In questo gioco tutto è ammesso!-
         -Te la farò pagare cara!-
Ṡénza si impegnò ancora di più, ma Barouk era diventato più forte, il fioretto volò lontano e lei si trovò disarmata di fronte ad un mostro enorme. Non potendo confidare nella sua velocità afferrò un sasso e lo lanciò verso il suo avversario. Barouk lo deviò senza sforzo, cominciò a ridere, poi senza nessuna pietà le tagliò il braccio destro di netto. Ṡénza gettò un grido, il sangue fluiva vermiglio, sembrava la fine. Nella piazza ci fu un un’esclamazione di sorpresa e di orrore, Cleria avrebbe voluto avere la sua scimitarra Paichiana, ma non potendo fare niente e gridò:
         -Maledetto bastardo! Cosa hai fatto a Ṡénza!? Rimpiangerai di essere nato! Aspetta che ti metta le mani addosso!-
         -Calmati, quello che vedi non è reale…ma Barouk sta chiaramente barando, non ho mai visto Ṡénza muoversi così lentamente, deve avere modificato qualche parametro del gioco-
         -Come fai a stare calmo Tril?-
         -Ho già visto un combattimento Xixxiano…barare è lecito, se Ṡénza non reagisce perderà-
Obo si girò a guardare Feidor credendo di vederla piangere, invece aveva uno sguardo cupo che esprimeva odio, qualcosa che non aveva mai visto in uno Xiariano prima d’ora. Nestor era molto serio ma meno coinvolto.
         -Tril forse è meglio se tranquillizzi Feidor e Nestor, non vorrei succedesse qualche incidente diplomatico tra Xixxa e Xiar- disse Obo preoccupato.
Alcuni Reugiani lasciarono la piazza, lo spettacolo era troppo cruento. Tril si avvicinò a Feidor ed a Nestor.
         -Lo sapete vero che non è reale…- disse Tril.
         -Lo so…ma Ṡénza sta soffrendo davvero…- rispose Feidor, Nestor invece rimase in silenzio ed annuiva, era preoccupato per la nipote, ma con compostezza.
         -Ci saranno conseguenze per lo Xixxiano?- Chiese Tril.
         -No…ma non posso più guardare…-
Anche Feidor si apprestava ad andarsene quando Nestor la bloccò e la invitò a guardare sua figlia che reagiva coraggiosamente e diceva:
         -Lo so che tutto questo non è reale, ma fa un male cane, non volevo essere troppo crudele con te, adesso non mi dai altra scelta!-
Ṡénza con grande sforzo corse verso le armi a disposizione e prese una specie di pistola laser con la sinistra, la sua mira era infallibile anche se non poteva usare la destra.
         -E poi sarei io quello che bara?- Disse Barouk.
         -Non sto barando, sei tu che hai fatto comparire queste armi-
Poi mirò prima al braccio di Barouk facendogli perdere la spada, poi ad una gamba, poi all’altra, la sua armatura lo proteggeva parzialmente, per cui si accinse a raggiungere le armi a diposizione, doveva difendersi in qualche modo o Ṡénza avrebbe vinto.
         -No farabutto di uno Xixxiano, non te lo lascerò fare!-
Ṡénza prese una specie di catena con due sfere chiodate alle estremità e le lanciò verso le gambe dell’avversario, il quale fu preso in pieno e cadde come un sacco di patate. Ṡénza ebbe il tempo di prendere una lancia laser, si avvicinò all’avversario disteso a terra e disse:
         -Ora facciamo un gioco, io ti taglio gli arti uno ad uno come volevi fare con me, così vincerò e tu soffrirai un po’-
         -No aspetta…abbi pietà io non volevo…il gioco è così…-
         -Hai modificato il gioco prima di cominciare, sono sicura che così non è regolare-
         -Invece sì…tutti controllano i parametri prima di cominciare-
         -E’ la prima volta per me, come facevo a sapere che potevi rallentarmi! Meriti una punizione-
Bakour cercò di alzarsi ma la sua stessa armatura lo ingombrava, vide la lama laser che si avvicinava impietosa, sentì un dolore lancinante e poi più nulla. Ṡénza non ce l’aveva fatta, lo aveva trafitto mortalmente senza torturalo, terminando così il gioco.
Il liquido gelatinoso fu riassorbito e Ṡénza poté riaprire gli occhi, per prima cosa cercò il suo braccio destro, per fortuna era ancora attaccata al suo corpo, sollevata uscì fuori e si trovò di fronte Bakour senza armatura.
         -Non sono il miglior soldato di Xixxa…non avevo nessuna speranza contro di te…-
         -Detesto chi bara e chi mente, è qualcosa che non sopporto!-
         -Perché mi hai finito subito?-
         -Non sono riuscita a torturarti…non so nemmeno come ho fatto a trafiggerti…ma non ti saresti fermato ed il dolore che mi hai fatto provare sembrava reale…questo gioco è orribile, non capisco come sia possibile che Xiar vi tolleri-
         -Perché su Xixxa non ci sono più guerre e violenza da secoli…chi vuole regolare i conti o semplicemente combattere si sfoga così…-
         -A me sembra da barbari…credo che sul vostro pianeta non ci metterò mai piede-
Ṡénza uscì dall’astronave, Cleria le corse incontro e l’abbracciò con tutte le sue forze.
         -Allora stai bene, quello stronzolo seccoluto ha barato, non è vero?-
         -Sì, anche se sembra che in quel gioco si possa…-
         -Caspita Ṡénza, non ti ho mai visto muovere così lentamente, sembravi mio nonno -
         -Grazie Tril del commento, ma se non sbaglio nemmeno lo conosci tuo nonno…no Krio ti ci metti anche tu?-
Krio le aveva comunicato con la coda qualcosa di simile a “la sera leoni, la mattina coglioni”. Nestor le appoggiò una mano sulla spalla, quello era il massimo che potesse esprimere vista la sua repulsione al contatto fisico. Feidor la guardava a bocca aperta, poi le si avvicinò e l’abbracciò senza dire una parola.

 

P.S. Ciao a tutti! ;-)
Eccoci di nuovo su Reugian! Il saggio Qasir ha indirizzato Senza ed ora non deve far altro che dare priorità alle sue azioni. Nel mentre Tril ha finalmente conosciuto anche l’altro genitore e l’ha presentato alla sua amata Cleria. Il personaggio Baruk me lo sono inventato perché Senza aveva voglia di combattere un po', che volete farci tutta colpa  dei suoi geni terrestri ;-P
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 33
*** In viaggio per Xiar e nei ricordi di Feidor parte prima ***


Aril, il compagno Kreosano di Geistor migliorava a vista d’occhio, da quando aveva fatto pace con il figlio sembrava fosse accaduto il miracolo, lo stesso Tril stentava a crederlo.
         -Avevi ragione Cleria…la medicina non è tutto-
         -Lo capisco che per uno scienziato come te sia difficile ammetterlo…-
Tril e Cleria stavano passeggiando per la città principale di Reugian, era diventato il loro passatempo preferito perché le case ed i palazzi vegetali, essendo vivi, cambiavano spesso aspetto. Quindi la città non era mai uguale a se stessa per più di qualche giorno di seguito. Gli unici mezzi per orientarsi erano una sorta di cartelli stradali in pietra, messi lì solo per i turisti ed i commercianti alieni. Infatti i Reugiani si orientavano benissimo, “conoscevano” personalmente molti dei palazzi. Mentre la coppietta discuteva amorevolmente, videro Ṡénza con l’inseparabile Krio che discuteva animatamente con Feidor. Si avvicinarono per ascoltare.
         -Perche non vuoi fare come ti ha consigliato Qasir, perché non vuoi andare al più presto su Tripsyon?- Diceva Feidor.
         -Allora non mi ascolti! Ho detto che prima devo tornare sulla Terra!- Rispondeva Ṡénza alterata.
         -Tu non ci tornerai!-
         -Mamma puoi dire e fare quello che vuoi. Non cambierò idea, David soffre per me da anni, voglio che non sia mai successo!-
         -Ne va della tua vita! E se morissi?-
         -Non morirò, lo so-
         -Non hai nemmeno cinque anni Xiariani!-
         -Ma ne ho ventiquattro terrestri!-
         -E’ troppo poco anche per una terrestre…-
         -Ormai ho deciso e tu puoi riaccompagnarmi stasera su Xiar o salutarmi e restare qui su Reugian-
         -Verrò con te, ma cercherò di farti cambiare idea-
         -Questo è da vedere-
Tril si avvicinò timidamente e disse:
         -Davvero parti stasera?-
         -Non posso più aspettare, sento che è il momento, ma voi restate, è la vostra meritata vacanza…-
         -Ho promesso ad Aril di trattenermi un altro pochino, ma ti raggiungeremo su Xiar-
         -Ti verremo a trovare prima possibile- disse Cleria.
         -Allora ci vediamo su Xiar tra un po’, Cleria occupati di lui…e di Krio-
Lo pseudofelino si mise di fronte a loro e cominciò a muovere la coda vorticosamente.
         -Non posso portarti con me, verrai su Xiar con Tril…come sarebbe a dire non puoi restare qui a reggere il moccolo a Tril e Cleria?-
Krio si alzò sulle zampe posteriori ed appoggiò quelle anteriori sulle spalle di Ṡénza, aprì il suo terzo occhio e le parlò telepaticamente.
         -Hai bisogno di me! Non ti lascerò sola nel momento più difficile-
         -Non ti posso portare sulla Terra-
         -Verrò su Xiar per stare al tuo fianco mentre ti preparerai per il viaggio…e sarò su Xiar ad aspettare il tuo ritorno, dopo andremo sul pianeta cavo, siamo una squadra ormai!-
         -Krio…-
         -Non accetto un no come risposta, hai detto che sono più di una animale da compagnia per te!-
         -E’ vero…-
         -Allora portami con te-
         -Va bene Krio-
Krio si riappoggiò sulle sue zampe anteriori e come un comune gattone si strusciò a Ṡénza.
Quella sera Ṡénza volle solo una semplice cena di addio e non una grande festa come avrebbero voluto organizzare Tril ed Obo. Ṡénza voleva intorno a sé solo le persone più vicine per poter parlare comodamente seduta a tavola, come in una famiglia ed era così che vedeva i suoi amici.
Era ormai tramontato il sole da molto tempo e Ṡénza, dopo aver mangiato un frutto Reugiano che aveva il sapore del tiramisù, decise che era ora, guardò Krio, Feidor e Nestor che capirono al volo.
         -Caro Obo ti ringraziamo ancora tanto per la tua ospitalità, purtroppo è venuto il momento di partire- Disse Feidor.
         -E’ per me un profondo dispiacere salutarvi, la vostra presenza su Reugian era molto gradita a tutti noi, sarete sempre i ben venuti-
         -Non dubitare Obo, ritorneremo presto, i vostri frutti sono buonissimi-
Disse Ṡénza sorridendo, era riuscita a gustare nuovamente le lasagne e la pizza grazie ai magici frutti Reugiani. Feidor, Nestor e Ṡénza salutarono tutti con meno cerimonie possibili, Cleria tratteneva le lacrime come una vera Paichiana dovrebbe sempre fare e disse:
         -Non provare a morire per quel terrestre o ti uccido io! E tu Krio non la mollare un secondo ok?-
Krio alzò ed abbassò la coda in modo deciso per confermare che non l’avrebbe mai abbandonata.
         -Lo sai che non ti libererai di me facilmente e che Krio non mi abbandonerebbe mai-
Così, senza voltarsi in dietro, gli ambasciatori di pace ed il Petril si avviarono alla scaletta a spirale che li avrebbe fatti salire a bordo della navetta di cristallo, un attimo prima di essere risucchiati furono raggiunti da un insolito e ginnico Obo.
         -Ṡénza volevo parlarti un attimo in privato-
Feidor e Nestor annuirono e si avviarono su per la scaletta, Krio rimase al fianco di Ṡénza.
         -Ricordati ci vorrà tempo, ma riuscirai a sconfiggere il male che affligge il tuo cuore. Sei sulla buona strada, fidati sempre del tuo istinto, solo tu sai cosa è giusto per te-
         -Grazie Obo, il tuo parere è molto prezioso per me, avrò fiducia in me stessa, lo prometto-
Obo annuì e la osservò mentre la scaletta di cristallo portava Ṡénza ed il suo fedele Krio nella pancia della navetta Xiariana. Feidor convinse Ṡénza ad andare a riposare, il loro mezzo era più tecnologico della nave-yacht di Tril ed il computer avrebbe sostituito senza problemi il migliore dei piloti.
 
Dopo un sonno senza sogni, Ṡénza Nome si svegliò molto riposata, Krio respirava profondamente vicino a lei. La vicinanza dello pseudofelino l’aiutava moltissimo. Ṡénza era contenta di averlo portato con sé, anche se al momento stava russando come un grizzly obeso. Visto che non riusciva più a dormire, fece un giro della nave, le sembrava molto familiare, senza esitazione raggiunse la plancia, dove trovò Feidor ai comandi.
         -Avevi detto che la nave ha un pilota automatico molto affidabile…- Commentò Ṡénza.
         -E’ così, ma non riuscivo a dormire, sono molto in pena per te…cosa posso fare o dire per dissuaderti dal fare quella pazzia?-
         -Non c’è modo, anzi, sono convinta che alla fine del viaggio mi darai ragione-
         -Così giovane e così sicura di te! Lo sai tu quanto anni ho io?-
         -Non esattamente…Kara è stata vaga…-
         -Più di mille anni Xiariani-
         -Tu mi prendi in giro! Sono più di cinquemila anni terrestri-
         -Non sto mentendo-
         -Sono arrivata nella tua galassia da cinque anni terrestri e tu non mi hai ancora raccontato nulla di te …-
         -Non eri pronta…-
         -Kara mi ha parlato molto di Xiar, ma non mi ha mai detto la vostra età. A quanto pare ad un certo punto della vostra storia evolutiva eravate così in armonia con il vostro pianeta ed avevate ormai un tale controllo dell’energia degli zirconi che siete diventati pura energia-
         -E’ proprio così che è andata mille, pardon! Per te cinquemila anni fa-
         -Non so perché, ma non avevo mai immaginato prima d’ora quanto potevate essere antichi-
         -Per i terrestri è qualcosa di impensabile-
         -Certo con tutta la tua esperienza millenaria ti sei comunque innamorata di un semplice terrestre della tenera età di sei anni Xiariani!-
         -E’ andata proprio così, ma aveva trenta anni terrestri! -
         -Non ti sembrava comunque infantile ed inesperto?-
         -Non era una persona scontata e la mia inesperienza con i terrestri lo rendevano molto interessante-
         -Come ti sembrano fisicamente i terrestri?-
         -Trovo che siano tutto sommato…carini. Altre popolazioni evolute da sorta di rettili o insetti sono meno di nostro gusto, anche perché ci somigliano di meno, credo sia logico-
         -Allora mio padre ti è sembrato carino? Da subito?-
         -E’ complicato da spiegare…-
         -Certo il metallo ci fa assomigliare di più ad una teiera che ad un umano-
Ṡénza sorrise, Feidor le carezzò una guancia.
         -Sei tutta tuo padre! Hai i suoi occhi e la sua ironia-
         -Perché non mi parli di lui? Abbiamo tanto tempo e hai detto che adesso sono pronta-
         -Va bene, cercherò di essere più accurata possibile…ormai ti conosco, ogni dettaglio è importante-
“…il dottore James Cooper era nell’ufficio di Spellman, il ritardo del collega lo irritava, la diceva lunga sul rispetto che aveva per gli altri. James tamburellava con le dita della mano destra sul legno scuro della scrivania, normalmente era una persona paziente, ma non sopportava la maleducazione e soprattutto i ritardatari. Spellman entrò camminando con molta calma, gli dette la mano e si sedette senza nemmeno chiedere scusa della sua mezz’ora di ritardo.
         -Allora dottor Cooper, come le sembra il nostro laboratorio?-
         -Splendido, non avevo idea che anche a Johannesburg investiste così tanto nella ricerca- Disse James.
         -Cosa vorrebbe dire? Che voi canadesi siete più avanti di noi?- Rispose Spellman con un pizzico di irritazione nella voce
         -Non era mia intenzione offenderla. Il vostro laboratorio è superaccessoriato e la base New Heaven in toto è davvero impressionante, non abbiamo nulla del genere in Canada. Credo che solo il Pentagono sia più grande, ma non altrettanto tecnologico-
         -Va bene, va bene, passiamo alle questioni più importanti. L’abbiamo scelta tra i vari candidati per le sue recenti pubblicazioni sulla crescita di embrioni di ratto in vitro. Siamo rimasti impressionati da come siete riusciti ad arrivare ad uno stadio di sviluppo così tardivo. Nessuno ci era mai arrivato prima-
         -Il nostro è un progetto che è nato dalla collaborazione con altri laboratori, siamo stati fortunati ad incontrarci ed a lavorare insieme-
         -E’ troppo modesto, so che è suo il protocollo del terreno di coltura superinnovativo. Soprattutto considero geniale l’idea di far crescere gli embrioni con fibroblasti mutati e differenziati in cellule nutrici, come negli insetti per…-
         -Sono lieto che apprezzi il “nostro” lavoro, però, prima di accettare il posto di ricercatore che mi offre il suo governo, vorrei sapere di cosa si tratta più con precisione, è stato troppo vago sul progetto di ricerca che avete in mente-
         -Quello che le dirò e mostrerò è assolutamente confidenziale. A tale proposito dovrebbe mettere una firma qui, dove dichiara che non rivelerà per nessun motivo le informazioni che le darò, altrimenti subirà un processo ad un tribunale militare e verrà accusato di tradimento verso la sua stessa nazione. Oltre a pagare una multa molto salata di cento milioni di Rand pari a quasi un milione di dollari canadesi-
         -Non c’è problema, mi ha messo addosso una tale curiosità che ho deciso di rischiare-
James Cooper prese in mano il foglio, i suoi occhi cerulei scorsero le parole pompose ed assurdamente tecniche del contratto per il suo silenzio. Firmò, appoggiò la penna sulla scrivania e con la stessa mano sistemò un ciuffo di suoi capelli biondi che gli era caduto sugli occhi. Niente lo spaventava ormai, gli avevano trovato un’ombra anomala nelle ossa, forse non sarebbe sopravvissuto più di un anno o due. Non lo aveva detto a nessuno e continuava la sua vita in modo ancora più entusiasta di prima, sapeva che la morte sarebbe arrivata presto, voleva vivere al meglio fino al suo ultimo giorno di vita.
         -Bene ho fatto quello che mi ha chiesto…mi fa vedere cosa tenete dietro quella misteriosa porta del terzo piano?-
         -Ha spirito di osservazione!-
         -E’ fondamentale nel mio lavoro-
         -Molto bene. Non si pentirà di aver firmato. Quello che le mostrerò cambierà completamente la visione che ha del mondo e dello stesso universo. Vedrà, sarà felice e fiero di lavorare con me e per noi. Nessun’altra nazione potrà mai offrirle l’occasione che le offro io-
         -Dottor Spellman non sia così modesto, mi ero fatto una certa idea di lei-
Disse James senza nascondere un sorriso sornione.
         -Fa ironia?-
         -Solo un po’…converrà con me che sta creando una certa aspettativa, ecco, non vorrei rimanere deluso-
         -Le assicuro che non rimarrà deluso-
Giunsero in poco tempo di fronte ad una porta blindata, Spellman pose il palmo della sua mano destra su uno screen. La porta si aprì con uno schianto che fece trasalire James. Di fronte a loro c’era l’ennesimo laboratorio superacessoriato. Cooper guardò Spellman interrogativo e quest’ultimo lo invitò ad osservare oltre il vetro, dalla parte opposta della stanza. James Cooper attraversò il laboratorio e man mano che si avvicinava alla vetrata metteva a fuoco uno spettacolo che davvero lo avrebbe cambiato per sempre. Su due lettini di ospedale, intubati come se fossero nel reparto di terapia intensiva, stavano due esseri, sembravano ricoperti di metallo, ma il loro aspetto era umanoide. Uno era più grande con delle scaglie argentee al posto dei capelli, mentre l’altro di corporatura più sottile aveva scaglie più lunghe, come dei capelli che arrivavano alle spalle. Il dottore Cooper non aveva parole per esprimere la meraviglia che lo aveva totalmente avvinto. Quando finalmente riuscì ad esprimersi in modo comprensibile disse:
         -Dottor Spellman…non siamo soli nell’universo-
Spellman si avvicinò gli mise una mano sulla spalla e disse.
         -Allora accetta?-
         -Sì certo…ma un momento cosa volete fargli?-
         -Vogliamo capire come funzionano-
         -Tutto questo è incredibile, ma il mio lavoro non è mai consistito nel dissezionare delle creature complesse come queste. Ho lavorato solo su embrioni di ratto, non avrei mai il coraggio di fare loro del male. Se è questo che volete da me, credo proprio che dovrò declinare il vostro invito-
         -Si tranquillizzi non vogliamo dissezionarli, vogliamo parlargli, conoscerli…lei dovrà solo crescere gli ibridi-
         -Gli ibridi?-
         -Ibridi umano-alieni-
         -Che cosa? Se lo può scordare, non farò mai una cosa del genere!-
         -Certo che lo farà, ha visto quanto la paghiamo?-
         -Ma nemmeno per un milione di dollari canadesi!-
         -Vorrebbe quindi rifiutare un’offerta come questa e la possibilità di conoscere altre forme di vita extraterrestri solo per un po’ di etica?-
         -Un po’ di etica? Cosa volete farci con questi ibridi?-
         -Diciamo che la questione non è ben definita, ma dal sequenziamento del loro DNA è risultato che sono incredibilmente simili a noi, ma sono migliori di noi! Il loro sistema immunitario è sorprendente, la loro pelle è composta da una proteina così resistente da sembrare metallo. La loro navetta è precipitata perché sono stati colpiti da un fulmine. Erano tre, due sono sopravvissuti. Quale essere umano potrebbe resistere ad un evento del genere?-
         -Ma è chiaro! Il governo Sudafricano vuole costruire un esercito di soldati superesistenti e sovrumani…-
Ad un tratto uno dei due esseri, quello più piccolo, si svegliò, si guardò intorno con terrore, si tolse il tubo che lo teneva in vita e nonostante le ferite riportate si alzò dal letto. James spaventato disse:
         -Non chiama la sicurezza?-
         -Stia tranquillo non può fuggire, il vetro è antiproiettili-
L’essere si avvicinò a loro zoppicando, i suoi occhi neri senza iride si posarono su quelli chiari di James. Il viso dell’alieno era molto simile a quello di una terrestre, fine e delicato. Aveva un naso, una bocca e quegli occhi neri erano profondi e spaventati. James non aveva più timore, quell’essere aveva più paura di lui, poi una voce gli risuonò nella testa.
         -Ti prego…siamo pacifici, siamo solo in visita, non dovete avere paura di noi…vi prego non fateci del male-
James fece un balzo indietro, lontano dal vetro e disse:
         -Ha sentito?-
         -Sentito cosa?-
         -L’alieno, mi ha parlato!-
         -Dice sul serio?-
         -Bè…credo…mi è sembrato…-
         -Hanno una laringe molto sviluppata come noi, credo che sappiano parlare, ma ritiene che le abbia detto qualcosa con la telepatia?-
         -Ecco…non ne sono più sicuro-
All’improvviso James sentiva come una pena profonda per quell’alieno, non sembrava davvero pericoloso. Feidor guardava quel terrestre dai capelli chiari con sguardo supplice, sentiva che non era come Spellman. Poteva percepire i loro pensieri e se non fosse stata così spaventata avrebbe gioito di aver incontrato un terrestre del genere. Lo sapeva che avrebbe potuto aiutarli, per cui si avvicinò ancora di più al vetro e vi appoggiò il palmo della sua mano, voleva mostragli che aveva cinque dita come lui. Anche James appoggiò la sua mano perché coincidesse con quella più sottile dell’aliena, quell’essere minuto ed argenteo non poteva essere pericoloso.
         -Vedo dottor Cooper che ha fatto colpo. L’essere che ha di fronte è una femmina. A quanto pare hanno due sessi distinti come noi. L’altro invece è un maschio, da quello che abbiamo capito dall’analisi del loro DNA sono parenti prossimi, oppure questi esseri non hanno molta variabilità genetica come noi-
         -E’ mio fratello si chiama Nestor, io sono Feidor-
L’aliena continuava a parlare per mezzo della telepatia all’incredulo James, il quale non se la sentì sul momento di riferire nulla a Spellman.
         -Allora lavorerà con noi?-
         -Sì, dove devo firmare?-
Nei giorni successivi James, quando non era impegnato nel trasloco, passava tutto il suo tempo nel laboratorio, sperando che Feidor si risvegliasse e gli parlasse nuovamente. Una mattina quando era completamente solo, vide che l’aliena aveva aperto gli occhi, ma non accennava ad alzarsi. Allora le parlò.
         -Feidor…perché è così che ti chiami…-
La donna argentea si mise a sedere sul suo lettino e cercò di formulare delle parole.
         -I…i-io mi chiamo Feidor, t-tu sei James-
         -Parli la mia lingua allora…hai capito bene, mi chiamo James Cooper, tu solo Feidor?-
         -Sì, esisto solo io con questo nome sul mio pianeta-
In poco tempo l’aliena aveva imparato a pronunciare le parole, le sue prime parole terrestri.
         -Dove si trova il tuo pianeta? Nella costellazione della Lira?-
Feidor sorrise e tossì un po’, James disse:
         -Anche voi sorridete…cosa ho detto di così buffo?-
         -Non ricordo tutte le costellazioni che voi terrestri avete nominato e per la verità nemmeno conosco le singole stelle…veniamo da un’altra dimensione, però il nostro computer di bordo ha molte informazioni sul vostro universo-
         -Venite da un’altra dimensione? Ma allora la teoria delle stringhe e quella degli universi paralleli è vera!-
         -Certo che è vera, non c’è un limite all’infinito e alle sue dimensioni-
         -Sono sconvolto…come sai la mia lingua?-
         -Non so se voglio dirti come facciamo…ma forse lo scoprirete dissezionandoci-
Il bel sorriso di Feidor sparì lasciando spazio ad uno sguardo triste e rassegnato.
         -Non voglio dissezionarvi, anzi cercherò di impedirglielo è per questo che ho deciso di rimanere e lavorare qui. Non c’è bisogno di farvi del male se ci racconterete chi siete e come siete-
         -Ma tu creerai degli ibridi umano-Xiariani…-
         -Xiariani?-
         -Xiar è il nome del mio pianeta nel sistema solare delle due stelle sorelle, nella galassia chiamata Trixtar-
         -Tutto questo è così incredibile…perché siete venuti qua? Volete fare esperimenti su di noi, come ad esempio mettere in cinta le nostre donne?-
James già si pentiva della domanda idiota.
         -Sì è proprio una domanda idiota. No, noi non siamo venuti per questo, volevamo solo vedere le bellezze della Terra. E’ stupenda, è come Xiar milioni di anni terrestri fa-
         -E voi volete conquistarla perché sul vostro pianeta non potete più vivere…-
Di nuovo James si pentì della domanda, di certo l’aliena non gli avrebbe risposto la verità.
         -Assolutamente no! Il nostro pianeta è ancora splendido e viviamo in armonia. La nostra era solo curiosità, abbiamo scoperto il vostro universo per caso, per un’anomalia che si forma ciclicamente vicino al vostro sole-
         -Vuoi dire che ogni tanto si apre un varco e voi potete passare?-
         -E’ così…ma non abbiamo intenzione di invadere la Terra, lo avremmo già fatto altrimenti, possiamo controllare l’anomalia quando vogliamo, ma come vedi i vostri cieli non sono invasi dalle nostre navette. Non è nella nostra natura conquistare, vogliamo solo conoscere, senza fare male a nessuno, nemmeno al più piccolo dei vostri insetti-
James era affascinato da Feidor e sentiva che diceva la verità anche se si costrinse a rimanere obiettivo.
         -Mi piacerebbe poterti credere…-
         -James tu già mi credi, lo sento-
         -Non è che stai cercando di controllare la mia mente o robe del genere?-
         -Non voglio e non posso farlo, ma posso provarti che è vero quello che dico-
         -Chi mi assicura che è la verità…tutto quello che mi hai detto potrebbero essere fandonie-
Uno strano cristallo che Feidor indossava sulla fronte si illuminò e nella stanza comparve un sistema con due soli, intorno ruotavano dieci pianeti, Feidor ne indicò uno tutto dorato.
         -Quello è Xiar, il nostro sistema solare ha due stelle gemelle e noi abbiamo due satelliti-
Poi l’immagine sparì e Faidor si accosciò al suolo.
         -Feidor! Feidor che ti succede?-
L’aliena non rispondeva, allora James provò ad aprire la porta che dava accesso alla stanza di vetro e con sua sorpresa ci riuscì. Entrò dentro e senza pensare razionalmente soccorse Feidor, la prese in braccio e la portò sul suo letto. Il contatto con quel metallo vivo gli fece venire la pelle d’oca. Sembrava acciaio, ma era caldo e si deformava al tatto. Feidor aprì gli occhi.
         -Cosa fai qui dentro?-
         -Vi hanno controllato e sterilizzato non ci sono pericoli, altrimenti non mi avrebbero dato il libero accesso…cosa ti è successo?-
         -Anche se non si vede da fuori, abbiamo riportato vari danni, abbiamo delle emorragie interne, mio fratello è in coma…-
         -Come possiamo aiutarvi?-
         -Quello che fate è sufficiente, possiamo guarire, ma senza i nostri mezzi ci vorrà più tempo-
         -Cos’era quella luce?-
         -Preferirei non parlarne…-
         -Perché? Non voglio farti del male…immagino che tu sia in grado di leggerlo nella mia mente-
Feidor decise di parlargli tramite la telepatia. 
         -Non è per te…ci stanno filmando…quando hanno visto che eri incuriosito da me, ti hanno lasciato libero accesso al laboratorio ed alla nostra prigione…di loro non mi fido…ma di te sì…lo so che sei diverso-
James era sbalordito, non era arrivato nemmeno da una decina di giorni e si erano già serviti di lui. Era quasi tentato di sabotare ogni esperimento che Spellman aveva in mente, si vergognò di essere umano ed era quasi certo della sincerità di Feidor.
I giorni successivi Feidor rimase sempre sdraia e non comunicava più con James, il quale fu convocato da Spellman.
         -Dottor Cooper, vorremmo che lei tentasse un approccio con l’aliena, da quando avete parlato sembra che stia meglio…però non si è più alzata da letto, sa perché?-
         -Come se non sapesse nulla…lo so che mi filmate…-
         -Volevamo che tutto fosse spontaneo…allora, cosa altro le ha detto telepaticamente?-
         -Non molto, ma di certo non si fida di voi-
         -Bene le dica che se non collaborerà la dissezioneremo e prenderemo i suoi ovuli senza chiedere il permesso!-
         -Non credo che la convincerete con le minacce-
         -Allora ci pensi lei a convincerla, del resto la stiamo pagando-
         -Va bene…ma forse non sarà necessario usare i suoi ovuli, potremmo prendere parte del suo genoma da altri fonti, almeno finché non sarà guarita. Credo che sia troppo debole, dice che dall’esterno non si vede, ma ha delle emorragie interne e suo fratello è in coma, ma se li accudiremo e nutriremo come stiamo facendo si potranno rimettere col tempo-
         -Va bene James, cominci le sperimentazioni senza gli ovuli…del resto dovrà mettere a punto un nuovo protocollo del terreno di crescita, almeno non perderemo materiale alieno prezioso-
         -Comincerò subito-
Nei giorni successivi James cercò di parlare con Feidor, voleva convincerla a collaborare perché non le facessero del male, lei riprese a parlargli.
         -Se collaborerai non ti toccheranno-
         -E tu gli credi?-
         -Io non so veramente cosa altro fare per salvarti, non ho nessun potere qui, sono solo uno scienziato-
         -Uno scienziato curioso che vorrebbe fare mille esperimenti…-
         -E’ vero non lo nego…ma voglio anche salvarti da atroci sofferenze…vorrei sapere se hai tessuti che possono essere fonte di cellule staminali, se ne hai…-
         - Ho delle cellule indifferenziate di facile accesso a livello del mio ippocampo, non ho avuto traumi qui, ne riformerò presto di nuove…puoi prendere quelle…-
         -Ma come è possibile? Dovrei aprirti la scatola cranica-
         -Non occorre…posso aprila da sola senza che tu debba fare nulla, noi abbiamo accesso al nostro sistema nervoso centrale per poterlo curare facilmente. Abbiamo dei microrgani, tu forse li chiameresti chip tra i due emisferi cerebrali…per il resto il nostro cervello è molto simile al vostro. Ma non potete vedere nulla con la risonanza perché la nostra pelle scherma i vostri sistemi di rilevazione-
         -Bene…dimmi tu quando ti sentirai pronta-
         -Non li vuoi subito?-
         -No…credo che tu sia molto stanca, possiamo aspettare qualche giorno, il resto del materiale per mettere su l’esperimento non è ancora arrivato, non sapevamo come procedere-
         -Mi hai difeso di fronte a Spellman…perché senti empatia per me?- 
         -Perché sei un essere intelligente, anzi superiore a me ed io non me la sento di trattarti come un ratto da laboratorio…-
         -Ma c’è di più…ti prego spiegamelo-
         -Di più? Non capisco…-
         -E’ vero che siamo simili a voi, ma non siamo uguali, ci sono pensieri di te che non capisco-
         -Allora cercherò di spiegarti quello che posso, non è molto, ma non so come contraccambiare quello che farai per noi… -
         -Va bene James, allora parlami della Terra, della vostra storia, delle vostre abitudini-
         -Lo farò con piacere Feidor-
L’aliena avvicinò una mano al viso sbarbato di James, lo carezzò e disse.
         -Sembra che ti sia ferito e sento che la tua pelle in certi punti è un po’ ruvida, hai tolto quella specie di peluria che avete voi uomini? E perché ti batte forte il cuore?-
         -Mi faccio la barba per apparire professionale, ma lo odio profondamente…e mi batte il cuore perché un’aliena mi ha appena accarezzato il viso…credo che sia un evento unico…a te non batte il cuore…o meglio avete un cuore?-
         -Lo abbiamo ed anche il mio batte forte ma non so perché, non ho paura di te-
         -Nemmeno io ho paura di te, ma è un evento speciale non trovi?-
         -Sì è un evento speciale James Cooper-

 

 

P.S. Ciao a tutti! ;-)
Feidor si racconta finalmente, chi ha letto la prima storia troverà dei vecchi personaggi e spero poche incongruenze…anche perché ho scritto le due storie una di seguito all’altra…peccato che non ho più ispirazione e poco tempo per scrivere una terza storia…dicevo Feidor si racconta e parla anche del padre di Senza, James Cooper
Sì lo so sono tremendamente romantica, da nausea…ma che posso farci?
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 34
*** In viaggio per Xiar e nei ricordi di Feidor parte seconda ***


Le settimane ed i giorni passavano inesorabili, il dottor Cooper, invece di impegnarsi negli esperimenti sugli ibridi, passava molto tempo con Feidor, facevano lunghe e appassionanti chiacchierate. James si giustificava con il dottor Spellman dicendo che aveva ottenuto molte informazioni, evitando tra l’altro, che i due alieni venissero dissezionati. Anche se l’aspetto dei due Xiariani era quello di due robot di metallo lucido, in realtà erano “macchine” biologiche veramente interessanti. James aveva scoperto che quel colore metallico era dato da una proteina aliena che quando si formava e si solidificava aveva l’aspetto e la consistenza del metallo. Quindi anche gli Xiariani erano fatti di proteine, grassi ed utilizzavano gli zuccheri per produrre energia proprio come gli umani. All’inizio Feidor si era nutrita con preparati in polvere facili da digerire, poi piano piano aveva cominciato a mangiare un po’ di tutto, con qualche problema per il suo apparato digerente, come qualsiasi umano che cambia dieta radicalmente. Quello però che preoccupava più di tutti il dottor Spellman era il tipo di rapporto che si era instaurato tra i due, stavano legando troppo e se James si fosse affezionato a Feidor, non sarebbe stato più in grado di fare il suo lavoro.
Un giorno mentre Feidor e James discutevano sull’alto livello di inquinamento della Terra, Nestor aprì gli occhi e articolò delle parole aliene. Feidor gli rispose in inglese.
         -Sì, è lui, il terrestre James. Alzati se puoi, sulla Terra le persone si presentano così: James questo è mio fratello Nestor. Nestor lui è il dottor James Cooper-
         -Piacere di conoscerti Nestor-
L’alieno sedette a fatica sul letto e non gli dette la mano.
         -Spero che non ti offenda James Cooper, agli Xiariani non piace molto il contatto fisico, soprattutto con altre forme di vita…- Disse Feidor.
         -Non c’è problema…ma Nestor sa già di me? –
         -Sì certo, gli ho parlato con la telepatia, sapevo che si sarebbe risvegliato, sta molto meglio, ma è ancora molto grave-
         -S-sono f-felice di conoscerti dottor J-James C-cooper…non ci farai del male vero?-
In poco tempo Nestor era già in grado di parlare in inglese.
         -Non voglio farvi del male, sto facendo il possibile perché non vi torcano un capello…ehm voi non ne avete di capelli, ma insomma avete capito…spero…comunque finché Feidor collaborerà così, non ci saranno problemi-
         -E cosa succederà quando dovrai prenderle gli ovuli?-
Nestor sapeva già tutto.
         -Mi dispiace…su questo non posso farci niente- e pensò -forse me ne andrò, forse sarò già morto…non potrei mai far parte di un progetto così orrendo…-
Al che Nestor gli disse telepaticamente.
         -Tu puoi scegliere il tuo destino qui sulla Terra finché avrai vita, noi no, ormai…ma sono lieto di sapere che voi terrestri non siete tutti crudeli e spietati-
James rimase un attimo sorpreso, Feidor non gli aveva più parlato con la mente per esercitare il suo inglese, ma evidentemente poteva leggere la sua mente sempre, esattamente come Nestor.
         -Cosa pensate che nascerà da un ibrido umano-Xiariano?- Chiese ad alta voce Nestor.
         -Per la verità non lo sappiamo…ma da quello che ho capito di voi, siamo molto compatibili-
Rispose James. Nestor la guardò preoccupato. Come Xiariani potevano avere prole da qualsiasi essere senziente della galassia, il loro DNA era molto adattabile, ma preferì non dire nulla.
         -Vogliono creare dei soldati?- Chiese Nestor.
         -E’ una delle possibilità, ma Spellman è molto interessato al lato scientifico, il vostro DNA lo affascina molto e credo che farà varie sperimentazioni…spero si fermi molto prima dell’idea di un guerriero invincibile- Rispose James.
         -Leggo chiaramente il suo interesse scientifico, ma se non ho capito male gli servono anche soldi…Voi terrestri dovete fare sempre tutto in cambio di soldi- Commentò Feidor.
         -Purtroppo hai perfettamente ragione-
James esitò un attimo e poi riprese a parlare
-Mi chiedevo…ma perché se siete più evoluti di noi, non siete già scappati? Ho come l’impressione che ci sia qualcosa che vi trattiene qui-
         -Anche se riesco a camminare, anche se Nestor ti può parlare, siamo gravemente feriti, non abbiamo le forze…ma va bene così, perché il nostro scopo era conoscervi…e lo stiamo facendo- Disse Feidor, ma un velo di tristezza ricopriva quegli occhi magnetici, James li trovava stupendi anche se non si distingueva la pupilla da quanto erano neri, come un pozzo senza fondo.
         -Volete restare qui anche se dovessero farvi del male?- Chiese James.
         -Sono comunque esperienze che nessuno di noi ha mai fatto prima, anche dagli eventi terribili può sempre scaturire qualcosa di utile- Rispose Feidor.
         -Soffrire le pene degli umani è istruttivo e noi siamo in cerca di molti dati, scientifici e non. E’ logico che le menti progredite siano incuriosite dagli altri esseri viventi, sarebbe illogico non esserlo- Precisò Nestor, per un istante a James ricordò Spock nella serie Star Trek.
         -Siete molto coraggiosi…non ho parole- Rispose James.
         -Abbiamo un ciclo vitale particolare…- Disse Feidor.
         -Feidor! Non importa che sappia tutto di noi, non trovi?- Nestor la zittì, sua sorella si fidava troppo dell’umano, anche se aveva buone intenzioni, non si poteva dire lo stesso di tutti gli altri intorno a lui e che sicuramente li stavano ascoltando.
         -Perché, che ciclo vitale avete?-
         -Non temere te ne parlerò, ma non adesso…- Rispose Feidor, Nestor la guardò contrariato ma non disse nulla. James fu convocato da Spellman.
         -Dottor Cooper sono sei mesi che ha accettato di lavorare al progetto…non crede sia il caso di cominciare a produrre un po’ di cloni?-
         -Pensavo fosse importante stabilire un contatto…sono delle creature assolutamente affascinanti…-
         -Mi dica la verità…il suo interesse per Feidor, va oltre la curiosità scientitifica…non è vero?-
         -Che cosa vorrebbe insinuare?-
         -Perché non me lo dice lei?- Disse Spellman visibilmente irritato.
         -E’ molto intelligente, ha imparato l’inglese in pochissimo tempo…è molto stimolante parlare con lei-
         -Non ne dubito…Cooper voglio che cominci ad estrarre le cellule dell’ippocampo ed a prepararle per creare i gameti con la meiosi indotta…-
         -Sto ancora lavorando al protocollo-
         -Quello della dottoressa Bakula è perfetto, usi quello-
         -Dottor Spellman, l’ho guardato e può essere perfezionato-
         -Bene allora si dia da fare! Ah un'altra cosa, deve scoprire cos’è quell’oggetto che Feidor porta sulla testa e che si illumina e se Nestor possiede qualcosa di simile-
Il dottor Cooper tornò in laboratorio e si sedette alla sua scrivania, non aveva un ufficio, gli avevano dato un computer proprio dove avrebbe svolto gli esperimenti, Feidor gli entrò nella mente.
         -Perché sei triste James? Pensa per rispondermi, io ti capirò-
         -Dovrò cominciare gli esperimenti su di voi o mi manderanno via…-
         -Tu devi fare il tuo lavoro…non voglio che tu vada via…-
         -Troverò una soluzione…questa idea dei cloni è orribile…saboterò i miei stessi esperimenti…-
         -Per quanto potrai mentirgli?-
         -Giusto il tempo di trovare il modo di farvi fuggire…-
         -Tu vuoi aiutarci James Cooper?-
         -Sì…ve ne andrete di qui…-
         -Non puoi, il nostro destino è restare -
         -Ci deve essere una soluzione…ed io la troverò-
         -Credo che Kara sarebbe felice di conoscerti- Pensò Feidor.
         -Chi è Kara?-
         -Per il tuo modo di ragionare può essere paragonata alla più alta autorità Xiariana-
         -Una specie di regina, una specie di presidente-
         -E’ molto di più, ma va bene anche se la consideri una regina, una regina saggia e che raccoglie in sé tutte le conoscenze di Xiar-
         -Sarebbe bello vedere Xiar…-
         -Non ti ci posso portare…-
         -Lo capisco non mi accetterebbero…-Rispose James, se avesse parlato avrebbe avuto un tono deluso.
         -No, non sopravvivresti al viaggio interdimensionale…e forse non saresti felice sul mio pianeta…ma gli Xiariani ti accetterebbero-
         -E’ un peccato…mi basta che ci possa tornare tu e tuo fratello, per voi la Terra è pericolosa…-
         -James Cooper, quando il nostro corpo muore le nostre anime tornano a Xiar e si uniscono a Kara, saremo di nuovo a casa…quando vogliamo possiamo tornare “reali”, in carne ed ossa come voi, per questo non abbiamo paura, anche se morissimo qui non sarebbe la fine per noi-
         -Perché mi stai dicendo questo?-
         -Perché mi fido di te…so che non mi faresti mai del male-
         -Tu leggi la mia mente ed il mio cuore…-
         -Il tuo cuore?-
         -I miei sentimenti-
Feidor smise di ascoltare, James si trovò di nuovo solo con i suoi pensieri. Nestor si rivolse alla sorella.
         -Cosa hai fatto?-
         -Gli ho detto la verità su di noi…lui è diverso-
         -Non ti facevo così ingenua, i terrestri cambiano idea facilmente, domani potrebbe non essere più dalla nostra parte…-
         -No, non succederà, io lo so…io ho visto il suo cuore-  Rispose Feidor col pensiero.
Nei giorni successivi James fu costretto a cominciare l’odiato lavoro: l’estrazione delle cellule dal cervello di Feidor. La stessa aliena lo avrebbe guidato.
         -Adesso mi dovrai puntare quel laser qui poco sopra la fronte per venti secondi e la mia testa si aprirà. All’interno troverai un cervello molto simile a quello di un essere umano, ma in più abbiamo un organo ancora superiore alla vostra corteccia che contiene i chip e che è il vero centro di controllo. Dovrai smontarlo, potrai porre ogni sua parte in una normale soluzione fisiologica, va bene anche per i nostri tessuti di Xiariani. Una volta raggiunto il corpo calloso potrai spostare i fasci di nervi, fai con cautela e come ben sai sotto troverai l’ippocampo, le cellule totipotenti sono subito lì, con un cito-brush potrai raccoglierle senza arrecarmi alcun danno-
         -S-sei sicura?-
         -Sì, è più semplice che accedere alle mie ovaie, credo che una delle due non sia più funzionante e l’altra non è messa bene…inoltre funzionano una volta l’anno…dovreste aprimi per prendere gli ovuli…siete una popolazione impaziente-
James inghiottì, si sentiva un terribile dottor Frankenstein.
         -Non sapevo che avessi riportato anche quel danno…mi dispiace molto…ti ringrazio tanto per la fiducia…-
         -So che non sbaglierai James Cooper-
         -Perché non mi chiami semplicemente James?-
         -Perché mi piace il suono Jamescooper…-
         -Anche il tuo nome è bellissimo-
Feidor lo invitò nuovamente a puntarle il laser innocuo alla testa con un sorriso. Dopo pochi secondi la parete cranica sopra la fronte si aprì in due e James si trovò di fronte qualcosa che non aveva mai visto prima. Lei lo guidava con la mente e piano piano smontò quell’organo alieno, arrivò all’ippocampo e raccolse i campioni. In pochissimo tempo aveva già messo tutti i pezzi al proprio posto e richiuso la scatola cranica.
         -Sei stato perfetto, hai una manualità incredibile- Commentò Feidor.
         -Grazie, ma sei stata tu a guidarmi…grazie per aver acconsentito-
         -Voglio che tu resti James Cooper-
James annuì sorridendo, però si sentiva tremendamente in colpa, doveva pensare ad una soluzione. Feidor poteva camminare e quindi sarebbe potuta scappare al momento opportuno, ma Nestor si stancava presto e doveva restare sdraiato, non sarebbe stato facile. Ad ogni modo James non si voleva arrendere, voleva capire il funzionamento dei sistemi di sicurezza, per cui cominciò a chiedere informazioni un po’ a tutti, compreso il Dottor Spellman.
         -Mi faccia capire, la navetta Xiariana si trova oltre la grande porta di metallo nel laboratorio, quella a forma di porta blindata tipo caveau? E posso vederla?- Chiese James.
         -Che cos’è tutto questo interesse? Non mi ha mai chiesto nulla della loro nave prima- Rispose il Dottor Spellman sospettoso.
         -Bè…mi sembra di aver avuto già tante emozioni insieme, adesso vorrei vederla-
         -Va bene James, però devo accompagnarla io, si apre solo con le mie impronte-
Spellman aveva capito benissimo che non si poteva fidare di James, almeno non totalmente ma lo portò comunque a vedere la nave spaziale Xiariana, del resto era molto danneggiata e nessuno avrebbe potuto ripararla. Passata la porta blindata James si ritrovò davanti un oggetto metallico come la pelle Xiariana a forma di guscio di noce, ma così grande da ospitare tre alieni.
         -Che fine ha fatto il corpo del terzo alieno?-
         -Era veramente mal concio, era morto carbonizzato, non abbiamo potuto recuperare nulla per gli esperimenti…-
         -Questo affare può volare?-
         -Secondo i nostri tecnici non può più, guardi l’altro lato-
James girò intorno alla navetta e vide che il lato più nascosto aveva riportato gravi danni e si poteva vedere attraverso un grosso foro nello scafo.
         -Feidor e Nestor si sono salvati per puro miracolo, ma un umano non sarebbe comunque sopravvissuto…-
La navetta non poteva servire al suo scopo, doveva trovare un’altra soluzione. Mentre camminava nei corridoi della base in preda allo sconforto, captò una conversazione tra due tecnici venuti a riparare un guasto.
         -Hai visto il loro impianto elettrico? Ma chi l’ha fatto? Unabomber? Se non stanno attenti qui salta tutto in aria!-
         -Esagerato, tutt’al più si blocca tutto e restano al buio fino a che non parte il generatore di riserva-
James sapeva cosa fare, sarebbe bastato creare un cortocircuito ed avrebbe generato un blackout, ma poi ci pensò bene, lui non aveva idea di cosa avrebbe dovuto fare per causarlo, così si avvicinò ai due tecnici e gli chiese.
         -Scusate, non ho potuto fare a meno di sentite cosa dicevate…cosa potrebbe causare il blackout?-
         -Se non ripariamo presto i difetti di questo impianto basterebbe un nonnulla, anche una presa difettosa collegata a qualche macchinario. Voi cervelloni state molto attenti e non toccate nulla, tutto deve restare come è adesso. Purtroppo per controllare tutto ci vorrà più di una settimana, stavamo pensando di lasciare dei cartelli in giro per la base – Rispose il tecnico.
         -Sì ragazzi, buona idea-
Il piano era semplice, avrebbe sabotato il generatore di emergenza a poi avrebbe fatto saltare l’impianto elettrico. Poi se ne sarebbe scappato con Feidor e Nestor. Felice come una pasqua andò a comunicare la lieta notizia ai due suoi amici alieni, ma non ebbe la reazione che si aspettava.
         -Mi dispiace ma io non ti seguirò- Pensò Nestor.
         -Feidor?-
         -Non possiamo James, dobbiamo rimanere qui, il mondo non deve sapere di noi, invece qui saremo nascosti agli occhi troppo acerbi del vostro mondo…-
         -Ci sarà un modo per contattare il vostro pianeta e farvi venire a riprendere…-
         -Noi già comunichiamo mentalmente con il nostro pianeta e dicono che dobbiamo restare qui- Pensò Nestor.
         -Ma vi faranno del male…vi useranno per degli esperimenti…sarà peggio della morte!-
         -Se sarà troppo dura moriremo e torneremo sul nostro pianeta. Non preoccuparti per noi James Cooper- Rispose Feidor.
         -No, non posso permetterlo, io generò un blackout e voi verrete con me, ho già pensato a tutto, conosco un posto dove sarete al sicuro e dove potrete riposare fino a che verranno a riprendervi-
         -Tu non capisci terrestre, noi vogliamo restare qui- Rispose secco Nestor.
James abbandonò la stanza e la conversazione telepatica colmo di rabbia, i due alieni continuarono a parlarsi.
         -Sai benissimo Nestor che ci proverà lo stesso-  Disse Feidor.
         -Io non mi muovo di qui-
         -Andrò io con lui…non gli resta molto…sento che vuole stare un po’ di tempo da solo con me ed anche io lo voglio-
Feidor conosceva tutti i pensieri di James e aveva scoperto che era malato di cancro alle ossa, non aveva molto tempo da vivere. Cooper aveva rifiutato tutte le cure perché troppo invasive ed aveva deciso di vivere alla giornata, anche per questo aveva accettato quel lavoro così insolito.
James intanto non riusciva a comprendere il modo di ragionare di quei due alieni, ma non poteva starsene con le mani in mano, doveva agire e decise che ci avrebbe provato lo stesso. Voleva salvare almeno Feidor, l’idea che le prendessero le cellule uovo come ad un animale lo faceva impazzire. Ormai teneva all’aliena più che a se stesso e voleva fare qualcosa per lei prima di morire. Il piano era semplice, poiché il blackout avrebbe bloccato tutte le porte principali, James aveva in mente di lasciare aperta quella di accesso al laboratorio e quella della stanza in vetro dove stavano Feidor e Nestor. Per fuggire all’esterno invece sapeva che le porte delle scale antincendio si sarebbero sbloccate in caso di emergenza e quindi sarebbero scappati insieme di lì. Poi con la sua macchina avrebbero raggiunto la casa di un amico fidato alla periferia di Johannesburg.
Una sera James scese nello scantinato della base e mise fuori uso il generatore di riserva, il giorno dopo avrebbe messo a punto il suo piano. La mattina seguente andò a lavoro cercando di comportarsi nel modo più normale possibile ma era molto agitato. Quando entrò nel laboratorio, Feidor notò subito il suo stato d’animo e capì immediatamente.
         -E’ stasera vero?-
         -Sì…-
         -Non andremo lontano…mi servirebbero gli zirconi che sono nella mia navetta, così sarebbe tutto più semplice-
         -Non ho accesso a quella stanza…a cosa ti servono?-
         -Quella luce che hai visto sulla mia fronte è una tiara Xiariana, ha varie funzioni, si ricarica con gli zirconi che abbiamo nella nave. E’ la nostra fonte di energia…-
         -Ne troveremo altri, sono zirconi come i nostri?-
         -Sì-
         -Farò in modo di procurarmeli…ma quindi verrai con me?-
         -Verrò con te James Cooper, ma Nestor non ci seguirà, vuole restare qui…-
         -Cosa ti ha fatto cambiare idea?-
         -La tua determinazione, lo so che tenterai in ogni modo ed io non voglio esserti di ostacolo-
         -Feidor…proprio non vi capisco, faranno a Nestor cose orribili-
         -Lui è pronto per questo…non ho paura per me, ho più paura per te…so del tuo cancro-
         -Lo immaginavo…-
         -Con gli zirconi potrei curarti…quando saremo fuori di qui, ti guarirò-
         -Dici sul serio?-
         -Dico la verità…è per questo che verrò con te, se morirai non ti vedrò mai più…-
James rimase colpito da quella frase, lui non poteva leggere la mente di Feidor, ma ogni giorno si rendeva sempre più conto di come si fossero avvicinati e che nonostante la loro incredibile diversità si sentissero affini. Doveva salvarla a tutti i costi, finse di mettersi a lavoro, ma per tutto il tempo non riusciva a non pensare al suo piano.
Finalmente calò la sera, Spellman passò a salutarlo, la porta blindata poteva essere aperta da dentro e quindi James non aveva bisogno di lui per scappare.
         -Finalmente si è messo a lavoro, come procede?- Chiese Spellman.
         -Domani comincerò le fertilizzazioni in vitro, i protocolli sono pronti, sto solo facendo dei test, sembra che il pH debba essere un pochino diverso da quello che mi aspettavo, ma non c’è poi tutta questa differenza-
         -Bene, a domani e faccia pure tardi se necessario-
Disse Spellman ironico e se ne andò dopo aver guardato un attimo gli alieni, Feidor lo fissava senza espressione facciale. Quando James fu sicuro che anche i più stakanovisti dei suoi colleghi agli altri piani erano andati a casa, cominciò ad attuare il suo piano. Doveva aprire le porte ed aveva pochi secondi prima che l’allarme scattasse. In quei pochi secondi doveva creare un cortocircuito. Andò al lavandino del laboratorio, chiuse il tappo e lasciò scorrere l’acqua lentamente. Entrò nella stanza a vetro, sapeva che lo guardavano, rimase lì un po’ a parlare del più e del meno con Feidor, poi uscì lasciando la porta leggermente aperta in modo che chi li spiava non se ne accorgesse. Raggiunse la porta blindata come se se ne andasse, dette il comando per l’apertura e corse al lavandino, collegò una piccola centrifuga da banco alla corrente e la gettò nel lavandino ormai pieno di acqua. Subito partirono delle scintille, la luce si spense, per un secondo si riaccese e poi si spense definitivamente. Con una piccola torcia James guidò Fiedor fuori dal laboratorio, Nestor invece si girò di fianco e continuò a riposare. Scesero le scale antincendio, Feidor non ce la faceva più, allora James la prese in braccio, arrivò alla sua auto e la mise delicatamente nel suo bagagliaio.
         -Mi dispiace, sarà un po’ scomodo, ma altrimenti i militari non mi faranno uscire se ti vedono!-
         -E’ tutto ok-
James con Feidor nascosta passò il controllo perché dalla base non potevano comunicare con i soldati di guardia. Quando finalmente furono fuori dalla base, James tirò un sospiro di sollievo e prese un sentiero per un boschetto, appena fu lontano dalla strada aprì il bagagliaio.
         -Come stai?-
         -Bene James…sei stato davvero coraggioso e scaltro-
         -Adesso però comincia la parte difficile, ti porterò nella casa in campagna di un amico, l’ho già attrezzata in questi giorni per ospitarti. Non ci sono vicini per un raggio di chilometri, nessuno saprà che siamo lì-
         -Ma ti cercheranno, ti hanno visto di sicuro-
         -Lo so…per questo devi contattare i tuoi e farti venire a prendere subito!-
         -No James Cooper, starò con te per guarirti, andremo in un altro paese dove il dottor Spellman non potrà trovarci, se troverai degli zirconi potremo spostarci facilmente, la tecnologia Xiariana è molto avanti-
         -Va bene Feidor, ma adesso andiamo, hai bisogno di riposare-
Arrivati alla casa in campagna, James prese in braccio Feidor e la portò nella sua nuova camera. Aveva attrezzato la stanza per poter curare l’aliena, aveva rubato la soluzione che l’aiutava nel processo di guarigione, ma contava di ricrearla da solo per il futuro. L’adagiò sul letto, le mise la flebo e stava per andarsene quando Feidor aprì gli occhi e disse.
         -Ti prego resta qui con me…solo un po’…-
James si sedette a lato del letto, Feidor gli prese la mano.
         -Mio fratello non ama il contatto e di solito nemmeno io…ma è così bello sentire il calore della tua mano, avete una pelle così morbida, sembrate così fragili-
         -Anche la tua pelle è calda ed ha una consistenza così strana, sembra fatta di tante micro maglie, infatti è resistente, ma anche deformabile, non avevo mai visto qualcosa del genere-
         -James Cooper anche per me siete delle creature incredibili, sono felice di essere qui…-
James senza pensarci avvicinò il dorso della mano di Feidor alla sua bocca lo baciò, poi si rese conto e la guardò allarmato.
         -Non preoccuparti, non mi hai dato fastidio, anzi…-
Feidor avvicinò la mano di James al suo viso e gli dette un bacio a sua volta.
         -Adesso devo riposare…vai pure a mangiare qualcosa…a domani-
James, uscì dalla stanza, avrebbe voluto qualcosa di più di quel bacio sulla mano, per lui Feidor era l’essere più bello che avesse mai visto. Anche se non aveva idea di come funzionasse tra Xiariani, avrebbe voluto tanto avere una storia con lei e questo l’aliena lo aveva capito di sicuro.
I giorni successi Feidor riposò molto, la fuga l’aveva resa debole, James passava ore accanto a lei tenendole la mano, anche senza dire una parola. Non si stancava mai di guardare quel viso così dolce, il metallo della sua pelle non lo spaventava, anzi lo attraeva, ma non avrebbe mai avuto il coraggio di chiederle nulla. Dopo più di una settimana che erano fuggiti dalla base, Feidor finalmente si svegliò. Era sera, fuori pioveva, James stava osservando le gocce di pioggia che scivolavano veloci sul vetro della finestra, poi si accorse che Feidor lo guardava.
         -Ti sei svegliata…come ti senti?-
         -Molto meglio. Tu come stai?-
         -Bene…-
         -Ti sento preoccupato e stanco-
         -Ci stanno cercando di sicuro, per fortuna questa casa ha un bunker sotterraneo possiamo rifugiarci lì in caso venissero a cercarci. Devo finire di renderlo abitabile per poterci stabilire lì almeno la notte…ma al momento siamo vulnerabili, ho messo dei sensori intorno al perimetro della casa, ma ho paura di non sentire l’allarme in caso fossero vicini, non dormo molto bene in questi giorni-
         -Allora riposa, starò sveglia io-
         -No tu devi riposare…-
         -Perché non vieni qua nel letto con me, tra un po’ ti sveglierò. E’ importante che tu sia in forze, non trovi?-
         -Va bene Feidor…-
Il letto era matrimoniale e James si sistemò sopra le coperte, non voleva mettere in imbarazzo Feidor.
         -Perché non entri sotto le coperte? Mettiti comodo-
         -Non ti dà fastidio che io divida il letto con te?-
         -No James, la tua vicinanza mi fa sentire bene, non mi dai fastidio-
James entrò sotto le coperte, ma rimase a distanza, la stanchezza prese il sopravvento e si addormentò. Quando si risvegliò era tra le braccia di Feidor, lei lo guardava con una dolcezza infinita.
         -Cosa è successo?-
James stava per scattare in piedi, ma lei lo trattenne.
         -Ti prego resta…c’è solo un caso in cui noi Xiariani ricerchiamo il contatto…-
         -E quale sarebbe?-
         -Per amore…per i nostri figli, per il nostro partner…leggo la tua mente James…so cosa pensi…-
         -Mi dispiace io…non so cosa dire…-
         -Perché mi chiedi scusa? Perché pensi che sono bellissima e che vorresti restare per sempre con me? Anche io lo penso…sono fuggita per salvarti, ma anche per stare con te…-
         -Feidor…-
         -Perché non mi insegni come baciano i terrestri?-
James si avvicinò a quel viso argentato, cercò le sue labbra appena accennate e si accorse come erano perfette sulle sue, Feidor imparava in fretta, si scambiarono un bacio appassionato come se lo avessero sempre fatto…”
La Feidor del presente smise di parlare, rimase immobile, ma due lacrime le solcarono il viso.
         -Mamma…se vuoi possiamo fermarci qui…non occorre che mi racconti tutto…so come è andata…so che poi vi hanno trovati e che ti hanno impedito di guarirlo…-
         -Tuo padre era l’essere più generoso e dolce che abbia mai conosciuto…non mi innamoravo così da migliaia di anni…-
         -Pensi che non succederà più? E resterai sola?-
         -Non sono sola c’è Xiar, quando sono unita a Kara sono felice, ma quando torno nella mia forma corporea tuo padre mi manca da morire-
         -Pensi che sarà sempre così anche per me…rimpiangerò David in eterno?-
         -Tu sei ancora giovane, devi vivere ancora molto, io ho cinquemila anni, non ho avuto solo tuo padre…-
         -Tu però ami lui più di tutti…-
         -E’ naturale, il suo ricordo vive ancora in me e lo rivedo in te tutte le volte che ti guardo…ci ha uniti un grande amore ed un grande dolore, non so se ricapiterà un evento così e come ti ho detto ho vissuto così tanto, tu invece devi ancora fare tante esperienze…non voglio che tu soffra per David…è profondamente ingiusto-
         -Ecco perché devo tornare da lui, quando l’avrò liberato sarà più facile per me-
         -Non mi convincerai mai di questo e non ne sei convinta nemmeno tu, lo fai solo per lui…ma ti capisco…non mi opporrò più, ma Kara deciderà se sei in grado di fare quel viaggio, non tu-
         -Sono certa di essere pronta, non sono mai stata così sicura di qualcosa-
 
Ps. Ciao a tutti! ;-)
Mi dispiace non ce l’ho fatta a descrivere una scena di sesso da bollino rosso e nemmeno arancione! La storia tra James e Feidor è troppo romantica, temevo di rovinarla, anche se sono abbastanza convinta che sarebbe stata apprezzata…pazienza tanto non mi interessa più strapparvi una recensione, sto pubblicando questa storia per me e per chi sta leggendo tutti i capitoli senza tralasciarne nessuno. Dentro questa storia c’è il mio modo di pensare, sognare, sbagliare e anche il suo contrario! E’ una piccola traccia di me nell’etere…pazienza se alcuni leggeranno solo per sbaglio e non apprezzeranno…
Nel prossimo capitolo torneremo su Xiar e poi chissà, magari vi faccio conoscere David :-)
 
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 35
*** Test per il viaggio temporale ed inter-dimensionale ***


Ormai mancavano pochi minuti all’arrivo, Ṡénza sentiva già l’influenza di Xiar, Kara ancora taceva, ma presto si sarebbero parlate, era tanto che non lo facevano. Feidor dal canto suo si era arresa, adesso voleva solo essere vicina alla figlia e non avrebbe più interferito sulla sua decisione di andare da David. Nestor era stato un compagno di viaggio silenzioso, riteneva che Ṡénza fosse abbastanza matura per decidere da sola, pensava infatti che fosse passata ad un livello superiore di sviluppo, per cui su Xiar avrebbero dovuto chiamarla “Tdala” e non più Mdala. Krio, come al solito, aveva diviso la cabina con Ṡénza e le aveva tenuto compagnia anche con il suo silenzio di amico.
Mentre i tre ambasciatori osservavano il pianeta dorato che si avvicinava sempre di più, conversavano come se tornassero da una scampagnata.
         -Un po’ mi è mancato Xiar, ma quando vedo tutto quella polvere dorata mi manca ancora di più la Terra…e tu mamma?- Disse Ṡénza.
         -Anche a me manca la Terra, il verde, il rosso e l’azzurro sono colori bellissimi, ma Xiar è la mia patria-
         -Di’ la verità ti senti già meglio anche tu mamma, vero?-
         -Sì Ṡénza, l’effetto benefico di Xiar si sente anche a distanza-
         -A zio Nestor poi, nemmeno lo chiedo, so già cosa pensa-
         -Xiar è il luogo ideale per vivere, non vedo l’ora di tornare incorporeo, è molto faticoso vivere da essere fisico, non fa proprio per me- Ripose serio e composto Nestor.
La voce di Kara risuonò nella mente di tutti e quattro:
         -Benvenuti! Avete fatto un buon viaggio?-
         -Tutto bene Kara…-Rispose Feidor.
         -Come sta Aril?-
         -Sta migliorando, Vivider la pianta curatrice e Obo avevano ragione, la medicina non basta, anche la mente ha il suo ruolo, anche in un processo di guarigione- Disse Ṡénza.
         -Ne sono lieta…ma quasi dimenticavo, cara Ṡénza, io e Nestor pensiamo che tu sia passata ad un livello superiore e adesso per noi Xiariani sei “Tdala”-
         -Perlamoredelcielo Kara, non potete chiamarmi semplicemente Ṡénza? E poi che significa? Che posso avere figli?-
         -Solo se tu lo vorrai e con chi vorrai, ma già come Mdala avresti potuto- rispose Feidor.
         -Con tutto il rispetto per te mamma, penso che ci rifletterò su ancora per molto tempo!-
         -Essere “Tdala” significa essere ad un livello superiore mentale, i tuoi poteri sono aumentati, ma il tuo potere psichico non può spingersi molto lontano, le nostre menti unite sono molto più potenti. Tua madre però ti ha reso più speciale di ognuno di noi ed i tuoi geni terrestri ti hanno donato una forza fisica che noi non abbiamo mai posseduto- Commentò Kara.
         -E ne dovrò fare ben uso- Ripose Ṡénza facendosi la predica da sola.
La navetta dai merletti di cristallo atterrò sul deserto dorato di Xiar, il laghetto e le piante inventate da Ṡénza si materializzarono appena la sua creatrice mise piede sulla terra ferma.
         -Grazie Kara…è bello come lo avevo ideato-
         -So che ti rende serena, avrai bisogno di calma, ti dovrai esercitare per il viaggio che ti aspetta-
         -Non vedo l’ora di mettermi all’opera-
         -Non sarà il caso che ora ti riposi? Credo che l’impatto emotivo di quello che è successo sulla nave madre dei Paichiani ti possa aver debilitato molto-
         -Feidor non preoccuparti è tutto ok, anche le pene di Verani, Terziani e Reugiani sono ormai un ricordo, è da quando siamo entrati nell’ellittica di Xiar che sto bene-
         -Vuoi dire che anche su Reugian non eri a tuo agio?- Chiese Feidor.
         -Sicuramente molto più che su Vera, ma i Reugiani non hanno ancora raggiunto la perfezione di Xiar. Ciò non toglie che sia un posto bellissimo e che ci tornerò di sicuro-
I giorni successi Ṡénza li passò ascoltando con Kara e Feidor i pensieri della galassia, con Krio aveva i suoi momenti di essere corporeo, facevano lunghe corse e lotte scherzose. Nestor era tornato incorporeo e si era riunito a Kara per ritrovare il nirvana che tanto gli era mancato. Sarebbe stato tutto perfetto anche per Ṡénza se i suoi geni umani non le avessero ricordato la sua sofferenza per David. La sua forma corporea non le permetteva di godere a pieno della perfezione che la circondava. Una mattina era distesa sull’erba in riva al lago immaginario. Aveva accontentato la madre ed in effetti si era riposata delle fatiche passate, ma come al solito sentiva che non poteva stare ancora con le mani in mano, chiese udienza a Kara.
         -Ti ascolto Tdala-
         -Proprio non ti viene di chiamarmi Ṡénza … vabbé…come posso esercitare il mio potere? E come posso prepararmi al viaggio?-
         -Non temere, Leistor ha deciso di tornare in forma corporea e ti insegnerà tutto quello che sa di viaggi temporali e inter-dimensionali. Non è stato facile convincerlo, ma presto si farà vivo-
         -Leistor? Sì ricordo, me ne avevi parlato tempo fa, quello Xiariano che ha sperimentato più di tutti i viaggi inter-dimensionali ed anche quelli temporali. Perché non mi parla attraverso di te?-
         -Lo sta già facendo, ma occorre che diventi corporeo per seguirti al meglio, sii paziente, è un po’ titubante perché sa quanto è pericoloso-
         -Puoi raccontarmi le sue avventure?-
         -Lo farà lui stesso, non temere-
         -Spero che si decida presto, non posso più aspettare, devo andare-
         -Rilassati Ṡénza, hai tutto il tempo che vuoi-
Ṡénza tornò a scrutare i pensieri della Trixtar nell’attesa e chiese di dormire tutte le notti Xiariane invece di fissare le stelle come aveva fatto in passato. Adorava rifugiarsi nel mondo dei sogni, aveva imparato da poco a sognare David e lo incontrava ormai tutte le notti, anche se poi la mattina l’amarezza era devastante, nemmeno il poter di Xiar l’aiutava più di tanto. Presto avrebbe dovuto abbandonare quella pratica masochistica, se teneva ancora alla sua sanità mentale.
Finalmente in un giorno nuvoloso, perché Ṡénza lo aveva voluto così, Leistor si materializzò. A prima vista non era tanto diverso da Nestor, ma i tratti erano più spigolosi e le squame di metallo sulla testa erano più corte. Krio, sempre al fianco di Ṡénza, fece un cenno di intesa con il muso.
         -Salute a te Tdala-
         -Salute a te Leistor, puoi chiamarmi Ṡénza?-
         -Ci proverò…-
         -Te ne sarò grata, questo è Krio-
         -Conosco Krio, abbiamo avuto delle discussioni quando ero unito a Kara e tu non potevi comunicare con noi-
         -E’ vero, ora rammento…anche se so benissimo come funziona su Xiar, mi sembra sempre tutto così strano-
         -Infatti, anche se tu non mi conosci come entità singola, io ti conosco bene ed è per questo che ero tentato di non aiutarti…tu non sai quanto è rischioso quello che vuoi fare-
         -Non posso più vivere così, devo fare qualcosa-
         -Mi rendo conto anche di questo ed è uno dei due motivi per cui ho accettato di essere qui oggi con te-
         -E l’altro qual è?-
         -E’ un motivo decisamente egoistico, vorrei vedere cosa riuscirai a fare e se tornerai illesa…chiaramente questo pensiero è più pressante da pochi minuti a questa parte-
         -Perché da pochi minuti soltanto?- chiese Ṡénza.
         -Perché adesso sono corporeo e meno perfetto. Il mio egoismo si fa più sentire quando sono in questa forma primitiva, poco fa, quando ero unito a Kara, il tuo bene mi sembrava la cosa più importante-
         -Caspita avevano ragione nel medioevo a castigare il corpo, è causa di tutti i mali del mondo. Ci vorrebbe un bel cilicio per tutti i terrestri, anzi per tutti gli esseri corporei delle galassie-
Ṡénza cominciò a ridere, ma poi vide lo sguardo assolutamente privo di emozioni di Leistor e smise, Tril avrebbe capito la battuta, ma questo Xiariano era troppo serio per i suoi gusti.
         -Non so di cosa stai parlando e non è divertente, avete uno strano umorismo, tu e gli altri ibridi-
         -Se tu non fossi Xiariano penserei quasi che sei razzista-
         -Non essere sciocca Ṡénza e pensiamo al motivo per cui sono qui-
         -Bene, sono tutta “orecchi”-
Leistor la guardò un po’ confuso, nemmeno vedeva bene le orecchie di Ṡénza con tutti quei capelli terrestri, scosse la testa e cominciò la spiegazione. Krio si accucciò paziente.
         -Tu hai già affrontato un viaggio inter-dimensionale e sono sicuro che ricordi bene le sensazioni che hai provato-
         -Sì…un dolore atroce sia fisico che mentale, credevo che sarei morta lì nella mia freccia di cristalli e che non vi avrei mai incontrato-
         -Allora sappi che aggiungere il parametro tempo rende il viaggio ancora più pericoloso e doloroso. Te la senti ancora di farlo?-
         -Sì, sono più forte adesso, sia mentalmente che fisicamente-
         -Questo è assolutamente vero, non significa però che non sia rischioso-
         -Leistor non mi spaventi, puoi andare avanti con le spiegazioni?-
         -Ho imparato ad usare il parametro tempo con la pratica. Per prima cosa sono andato indietro nel tempo qui su Xiar, ti assicuro che non è stato per niente facile e poi ho provato su altri pianeti, anche sulla Terra-
         -Tu sei stato sulla Terra?-
         -Sì, ho provato ad andare nel futuro e…-
         -Di quanti anni? E cosa hai visto?-
         -Sei sicura che vuoi saperlo?-
         -Sì, ti prego, dimmelo…-
         -I terrestri sono veramente degli irresponsabili, avveleneranno talmente la Terra da rischiare l’estinzione molto prima del previsto. Sono andato in quello che secondo la tua percezione del tempo terrestre era il 3974 d. C.  Le calotte polari si erano sciolte molto, tante di quelle nazioni che tu hai conosciuto erano, cioè “saranno” molto diverse da come sono adesso, molti animali si estingueranno…l’aria era molto satura di anidride carbonica ed inquinamento per colpa degli uomini…non solo avranno avvelenato l’aria ai limiti della sopravvivenza, ma distruggeranno molte foreste. La società sarà molto diversa da quella che hai conosciuto: gli scienziati, che prima non contavano nulla, ora governano gli stati e tutti gli altri sopravvivono alla meglio in quelle città orribili e degradate. Molti muoiono di cancro ai polmoni, solo i ricchi, cioè gli scienziati, hanno case protette da enormi cupole di cristallo anti-proiettili, come su Terzia. Visto il livello del mare crescente, sono state costruite tutte su colline alte o montagne non troppo impervie. Le Terra è spazzata di continuo da cataclismi…-
         -Ti prego basta così…per fortuna per il 3974 d.C. David sarà morto da lungo tempo-
         -Ma forse esisteranno i suoi discendenti…-
         -Ho detto basta così, mi hai depresso a sufficienza…quanto sei rimasto là-
         -Solo una settimana terrestre, giusto il tempo per riprendermi dalle mie fatiche e ripartire…anche tua madre ci è rimasta malissimo quando sono tornato a riferire-
         -Quindi è successo poco tempo fa-
         -Sì, tu eri già nata e Feidor era tornata a noi da poco, ho usato Nestor come contatto per connettermi alla Terra-
         -Che significa? A cosa serve un “contatto”-
         -Con l’aiuto di Kara prima dovrai metterti in contatto con David e poi prendendo lui come riferimento potrai fare il viaggio. Quindi prima dovrai instaurare un contatto inter-dimensionale e poi in un secondo momento aggiungerai il parametro tempo. Ti consiglio caldamente di fare delle prove prima di intraprendere il viaggio effettivo-
         -Avrei potuto parlare con David quando sono arrivata più di cinque anni fa…perché non ci ho pensato?-
         -Kara non ti avrebbe comunque accontentato, non avresti potuto vivere serenamente così. Solo Kara si può connettere senza sforzo con altre menti e diventa ancora più difficile se queste si trovano in un’altra dimensione. Ricordi come era difficile contattarti i primi tempi sulla Terra? Lo sarà ancora di più visto che David è un umano-
         -Però non è impossibile-
         -No, non è impossibile, se noi ti aiuteremo-
         -E correrete qualche rischio?-
         -No, solo tu…-
Krio drizzò le orecchie, non era felice di quello che sentiva.
         -Bene, questa questione riguarda solo me, non vorrei mai che soffriste per causa mia-
         -Questo pensiero è molto Xiariano-
         -Leistor…sei sicuro di non essere un po’ razzista? Lo sai che anche un terrestre può avere pensieri altruisti?-
         -Non ne dubito…ma solo i terrestri come tuo padre James Cooper…-
         -Vabbè, lasciamo perdere…cosa mi insegnerai oggi?-
         -Oggi imparerai a metterti in contatto con qualcuno che è in questa dimensione, ma molto lontano da te, penso che sarà più semplice se proviamo con uno Xiariano, per esempio con Geistor che ora è su Reugian o con Tril-
         -Vorrei tanto connettermi con Tril, sento la sua mancanza e poi così potrò sapere anche come sta Aril-
         -Molto bene. Concentrati su Tril, pensa al suo profilo mentale, se hai avuto contatti telepatici in passato è ancora più facile riconoscerlo nel marasma di pensieri nella galassia-
Ṡénza chiuse gli occhi e si concentrò sul suo carissimo amico. Con l’aiuto di Kara cominciò a percepire la fitta rete di pensieri che affollavano la Trixtar. Sul momento non era in grado di filtrarli, le menti di Xiar la aiutarono a farlo, per lei erano un ammasso confuso. Finalmente percepì qualcosa di familiare, quel pensiero così originale perché non era né completamente maschile, né femminile, con quel pizzico di logica da scienziato, più l’amore incondizionato per Cleria ed i suoi genitori.
         -Tril…Tril…sono io Ṡénza-
         - Ṡénza? Dove sei?-
         -Sono su Xiar! Kara mi ha messo in contatto con te-
         -Ma sei lontanissima! Come stai? E come sta Krio?-
         -Stiamo bene, mi sto esercitando per il viaggio, Aril come sta?-
         -Molto bene grazie, ogni giorno sempre meglio. Geistor e Aril hanno deciso di vivere per sempre su Reugian, stanno crescendo una casa albero tutta per loro, la accudiranno e faranno i commercianti per rifornire l’ospedale di zirconi-
         -E tu e Cleria?-
         -Andremo su Paico da Treodor e Pacor, staremo là per un po’, sono sicuro che abbiano bisogno di qualcuno come me, della mia esperienza di ambasciatore, insomma devo spiegargli come funziona una società sana…ma prima verremo da te…vogliamo esserci quando tornerai dal viaggio…-
         -Grazie Tril, non vedo l’ora che questa storia sia finita e di rivedervi. Saluta gli altri per me-
         -Non mancherò, vi pensiamo…-
Ṡénza interruppe il collegamento, era riuscita a percepire anche la preoccupazione di Tril per l’imminente viaggio sulla Terra.
         -Siete molto legati tu e Tril, questo ha aiutato sicuramente la connessione- Commentò Leistor ed aggiunse -Adesso però dovrai provare con qualcuno che non abbia capacità telepatiche-
         -Molto bene…penso che andrò a trovare Treodor, voglio sentire come se la cava a fare il capo di stato-
         -Un Paichiano? Sarà dura…-
Krio cominciò a muovere la coda, le sue non erano parole cordiali.
         -Ancora quell’atteggiamento da razzista…- Commentò Ṡénza.
         -No, ti sbagli, sono realistico, con loro abbiamo sempre avuto dei problemi-
         -Non sono tanto diversi dai terrestri…-
         -Allora è perfetto-
Ṡénza si trovò di nuovo in contatto con la moltitudine dei pensieri della galassia, se avesse provato ad immaginarli come qualcosa di concreto sarebbero stati tanti fili argentanti che solo in pochi casi si intersecavano con altri e cioè solo quando uno o più esseri conversavano con la mente. La telepatia non avveniva su tutti i pianeti, ma solo su quelli evoluti come Xiar e Reugian, quest’ultimo Ṡénza se lo immaginava come ricoperto di un armonico ricamo scintillante. Dopo un po’ che vagava in quella dimensione psichica trovò Paico, i pensieri erano distinti come sarebbero stati sulla Terra, tanti fili spersi nello spazio. Ṡénza intercettò quello di Treodor, per un attimo temé di trovarlo con qualcuna delle sue fidanzate, ma non fu così, era solo che guardava le stelle come se aspettasse la sua chiamata.
         -Treodor…sono Ṡénza-
         -Ṡénza sei tu? Stai arrivando su Paico?-
         -Sono su Xiar…come state? Come procede il vostro piano di pace-
         -Tutto sommato niente male, siamo riusciti ad organizzare delle riunioni con i vari capi dei clan.  Pensa! Abbiamo solo parlato, i nostri incontri non sono mai finiti in risse! Questo è già una conquista! Ma ovviamente c’è ancora tanto da fare. A tu come stai? Sei andata da David?-
         -No, non ancora, mi sto esercitando per il viaggio-
         -Mi sei mancata…-
         -Anche tu…-
         -Non c’è speranza per me…vero?-
         -Mi dispiace…la prossima volta che ci vedremo saremo solo amici…lo sai come sono gli Xiariani…-
         -Ed anche i mezzi Xiariani-
         -Però volevo dirti che è stato bellissimo e non dimenticherò mai quello che è successo tra noi…ma non posso vivere con te…non sono fatta per stare su Paico…-
         -Lo so…-
         -Hai già contattato qualche tua fidanzata?-
         -Per la verità non ho avuto molto tempo, ma qualcuna si è fatta viva, sono diventato molto popolare e…-
         -Non importa, sono cose tue…tu non mi devi raccontare o giustificare niente-
         -Va bene Ṡénza…ma sappi che tu saresti stata sicuramente la mia preferita…forse mi sarei convertito alla monogamia per te…-
Ṡénza avrebbe voluto fare una sonora risata, ma non era semplice telepaticamente e non voleva prenderlo in giro, anche se la tentazione era forte.
         -So cosa mi perdo, ma non potrei mai vivere come una Paichiana, mi toccherebbe tenerti lontane le spasimanti con la violenza, non è da me…anche se quando mi arrabbio veramente…hai visto che disastri posso combinare…-
         -Non è stata colpa tua, ricordatelo! Tu non uccideresti volontariamente nemmeno il più infimo delle bestie striscianti…-
         -Grazie Treodor, mi mancherai, mi mancherà anche parlare con te di persona…adesso però devo andare…salutami Pacor ed abbiate cura di voi stessi-
         -Lo faremo, non dubitare, fallo anche tu, so che ci vedremo primo o poi…salutami Krio-
         -Contaci-
Ṡénza tornò con la mente su Xiar, Treodor aveva tanti difetti, ma era un guerriero coraggioso e sincero, forse in un’altra vita sarebbe potuto succedere qualcosa di serio tra di loro. Leistor la riportò alla realtà.
         -Allora? Che succede? Perché perdi ancora tempo a pensare a quel Paichiano?-
         -Scusami…siamo stati molto vicini ed un po’ mi manca…-
         -Non so come hai fatto ad avere un rapporto con un Paichiano…-
Krio sapeva benissimo che non poteva saltare al collo dello Xiariano, rimase in attesa della reazione di Ṡénza.
         -Che fai ora, mi giudichi? Da quando gli Xiariani sono anche bacchettoni?-
         -Tornare in forma corporea comporta sempre il riproporsi di vecchie abitudini, ero molto retto anche quando ero corporeo e non ero favorevole agli incroci…-
         -Allora ho ragione, sei un razzista! Che vuoi dire? Che è peccato mortale avere figli dagli alieni, da qualcuno troppo diverso da voi?-
Krio restò accucciato ma con la coda dava del razzista a Leistor.
         -Non abbiamo il concetto di peccato è una sciocchezza terrestre è solo che la purezza Xiariana…-
         -Ringrazia che non sono violenta od un bel pugno te lo saresti meritato. Di che purezza vai blaterando. Vuoi dire che io sono impura?-
         -Mi risulta che sei pericolosa…che non controlli la tua forza…-
Krio si alzò e fissava Leistor in cagnesco. Kara intervenne subito, non poteva permettere un litigio.   
-Ṡénza, Krio calmatevi e tu Leistor ancora quella vecchia storia? Pensavo fossi d’accordo con il resto di noi. La questione della purezza è qualcosa di veramente antico, sorpassato ormai e soprattutto senza nessuna base scientifica, anzi gli ibridi sono più vitali e sani fisicamente. Guarda Ṡénza, pensa a Tril, a Qasir e tanti altri nostri figli, sono esseri magnifici che hanno arricchito la nostra storia e la nostra vita. Anche il loro contributo mentale è notevole, siamo riusciti ad avvicinare anche i Paichiani. Come ben sai, appena si saranno organizzati sceglieranno i rappresentati che entreranno in contatto telepatico con noi. Non è una conquista straordinaria? Non avevamo mai raggiunto la zona proibita con il nostro messaggio di pace-
         -Sì Kara…hai assolutamente ragione…perdonami Ṡénza ed anche tu Krio…è questo corpo…mi fa tornare alla memoria eventi passati…in me c’è ancora la rabbia di un avvenimento che mi ha segnato…erano secoli che non ci pensavo più…-
         -Cosa ti è successo?- Chiese Ṡénza.
         -Preferirei non parlarne…-
         -Invece ti farebbe bene, ti aiuterebbe a liberarti…-
         -Non insistere Ṡénza …non voglio…ma ci penserò…continuiamo il nostro allenamento-
         -Chi vuoi che contatti adesso?-
         -David-
         -Come David?- Chiese Ṡénza sconvolta.
         -Il David del presente ovviamente. Forse non riuscirai a contattarlo propriamente, ma devi partire di qui, se non riesci a focalizzare su di lui adesso, sarà impossibile che tu possa raggiungerlo viaggiando nel tempo. Sarà una prova del nove-
         -Hai dimenticato che sarà anche in un'altra dimensione-
         -Sì certo dovrai anche passare alla dimensione della Terra. Ma su’, prova e non ti preoccupare se non dovessi riuscirci la prima volta, succede. Adesso pensa intensamente a David, il resto verrà da sè-
Niente di più facile, Ṡénza pensava a David costantemente, chiederle di focalizzare su di lui era come chiederle di respirare. Così il pensiero di Ṡénza corse fino nello spazio, in mezzo alle reti di pensieri ed ai fili singoli argentati, cercò il punto dove avveniva la singolarità che le serviva da ponte inter-dimensionale e passò nella dimensione della Terra nelle vicinanze del Sole.  Lì tutto era silenzio, il sistema solare era desolato in confronto ai sistemi della Trixtar, non c’erano pensieri su Mercurio o Venere perché pianeti inospitali per la vita. Poi rivide la Terra, il cuore le sussultò nel petto, quell’azzurro brillante era come una panacea per tutti i pensieri tristi. Si avvicinò ancora fino a che visualizzò il colore del terreno, dei prati, poi il grigio delle case e poi ancora il colore verde dei cespugli e le primule: il giardino di David. Finalmente lo vide, era seduto su una sedia nella casa di Edna con una tazza di the in mano, l’immagine non era nitida, cercò di avvicinarsi, ma lui non poteva vederla, gridò senza voce il suo nome, poi fu accecata da un lampo di luce e tutto scomparve.
         -No! Era proprio lì, era davanti a me…cosa ho sbagliato?-
Ṡénza era in preda ad un attacco di panico, Krio fu subito vicino a lei, come per sostenerla.
         -Calmati, non fare la terrestre, è stato il primo tentativo, sei andata benissimo, non credevo che lo avresti trovato così facilmente…il tuo legame con lui è molto forte…sono sbalordito…- Disse Leistor.
         -Mi calmo…ma ero così vicina, se penso che in tutti questi anni avrei potuto contattarlo o almeno provarci ed invece…-
         -Non eri pronta, lo sei adesso, da quando sei diventata Tdala. Sei davvero incredibile, devo riconoscerlo, non è da tutti un contatto del genere al primo colpo. Come fai ad essere così legata a lui?…è un essere così primitivo-
         -Perché odi tutti quelli che non sono come te? Cosa ti è successo? Perché ti è successo qualcosa di veramente traumatico…lo sento chiaramente-
         -Visto che non ti permetto di leggere la mia mente…devo ammettere che hai un’empatia unica…ho avuto una brutta esperienza con gli umani…-
         -Quando sei andato nel futuro?-
         -No, nel passato, ho visto la Terra nella preistoria-
         -Fammi indovinare: ti sei trovato in mezzo ai cavernicoli ed hanno cercato di cucinarti!-
Ṡénza stava per mettersi a ridere, poi vide lo sguardo serio di Leistor e gli chiese:
         -Non mi dire che andata così!?-
         -Avevo stabilito un contatto con una tribù. Dopo poco tempo che studiavo i loro usi e costumi, il capo tribù mi ha offerto sua figlia in sposa ed io ho rifiutato…si sono offesi molto-
Questa volta Ṡénza non ce la fece più, cominciò a ridere così sonoramente che Leistor la piantò lì e se ne andò a fare due passi nel bosco immaginario. Krio rimase interdetto, non aveva avuto la stessa reazione di Ṡénza. Kara accorse subito.
         -Ṡénza? Cosa hai combinato?-
         -Ma nulla…Leistor è troppo permaloso!-
         -Avevo dimenticato di come fosse in versione corporea…ma tu non devi ridere, ha avuto molta paura…è stato orribile…lo hanno mangiato davvero…è ritornato a noi in forma incorporea scioccato…ci è voluto tanto perché tornasse come era prima e quando riprende la forma corporea quei ricordi lo assalgono ancora…credimi non è una bella esperienza lo hanno praticamente…-
         -Non occorre che entri nei dettagli, andrò subito a scusarmi con lui-
         -Lo farai tra un po’ ora devi riposare. La prossima volta dovrai connetterti a David in modo efficiente, se non ci riesci, non tentare nemmeno il viaggio, se fallisci infatti significherà che non ne sei capace-
         -Va bene, ho capito, riposerò, poi mi scuserò con Leistor e farò un’altra prova-
         -Molto bene-
Ṡénza in un attimo cadde in un sonno di piombo senza sogni, un letto di muschio l’accolse perché riposasse comoda, Krio si accucciò vicino a lei. Feidor si avvicinò alla figlia e mentre la osservava si rivolse a Kara.
         -E’ davvero necessario?-
         -Sì lo è, altrimenti non guarirà mai e poi è così testarda, mi ricorda qualcuno…-
         -E sia allora, resterò ancora in forma corporea finché non sarò sicura che è tutto ok-
Dopo alcune ore, Ṡénza si risvegliò ancora più energica di prima, andò a cercare Leistor seguita da Krio e lo trovò in riva al lago che guardava il suo riflesso concentrato.
         -Ti chiedo di perdonarmi…capisco che non ti piacciano i terrestri ed in generale gli alieni barbari e primitivi…ma non sono tutti così, possibile che tu abbia avuto solo esperienze negative?-
         -Per la verità sì…ma sono rimasto colpito da quell’energia che ti lega al terrestre…-
         -L’amore? La paragoni ad un’energia?-
         -Sì lo è ed è molto potente, non mi è mai capitato di provarla…non separato da Kara-
         -Allora ti auguro di sperimentarlo, ma se resti con le anime di Xiar non è lo stesso, devi riprendere a viaggiare e sperimentare…-
         -Tu non sai cosa significa essere un tutt’uno con le anime di Xiar, ma basta parlare di questo, devi finire l’addestramento-
         -Allora scuse accettate?-
         -Sì…so che non puoi capirmi, non potrebbe mai succederti qualcosa di così terribile con gli umani, sai difenderti…ma adesso concentrati, devi contattare David e parlarci, altrimenti sarà tutto inutile-
         -Credo che il modo migliore per parlarci sia in sogno, Kara mi dovrà addormentare-
         -Non è mai stato fatto così’…la trovo un’idea molto interessante, arriveresti meglio al suo subconscio senza scioccarlo troppo-
         -Bene…Kara cominciamo-
Ṡénza si sdraiò su un letto di erba immaginaria, piano piano si addormentò, Krio restò a vegliare su di lei. Feidor osservava di lontano, si avvicinò e la vide che si stava sforzando di stabilire il contatto con il terrestre, aveva uno sguardo teso e la fronte aggrottata. Ad un tratto l’espressione cambiò totalmente, la vide sorridere, come non l’aveva mai visto fare, aveva contattato David e si stavano parlando. Il primo passo era stato fatto, Ṡénza poteva intraprendere il viaggio. Quando finalmente Ṡénza riaprì gli occhi Feidor, Krio e Leistor la osservavano in silenzio, tutti e tre si trattenevano da chiederle dettagli.
         -Ce l’ho fatta, gli ho parlato!! E’ stato bellissimo…mi ha chiesto di venire qua…mi ha detto che gli manco…che non può stare senza di me…-
La voce di Ṡénza era carica di emozione, non riuscì a finire la frase e si mise a piangere. La madre l’abbracciò cercando di confortarla, avevano avuto la stessa sorte, una storia d’amore breve ma intensa e poi la separazione dall’amato, forse per l’eternità.
         -Ṡénza hai fatto veramente un ottimo lavoro…ti consiglio di riposarti adesso…-
Leistor era rimasto toccato dalla scena, si allontanò con Krio per lasciare a madre e figlia un po’ di privacy. I giorni successivi Ṡénza aveva chiesto a Kara di dormire molte ore di seguito, voleva prepararsi al meglio, mancava l’ultima prova, il viaggio nel tempo.
Dopo che le stelle sorelle ebbero compiuto idealmente un giro completo intorno a Xiar, Leistor chiese a Ṡénza:
         -Te la senti di provare il viaggio mentale nel tempo?-
         -Leistor sono pronta…è il momento-
         -Ti consiglio di provare qui su Xiar, sarà più semplice-
         -Bene…-
         -Allora concentrati su Feidor e fatti trasportare con lei a quasi cinquemila anni fa, vedrai com’era Xiar prima che tutti noi diventassimo incorporei-
Ṡénza chiuse gli occhi e si mise in contatto telepatico con la madre, fu come vedere un film al contrario mentre viene riavvolto alla massima velocità, in pochi istanti Ṡénza si ritrovò in mezzo ad un bosco alieno. I tronchi degli alberi erano ricoperti di un metallo dai riflessi verdastri, le foglie sembravano quelle degli ulivi ma da un lato erano veramente d’argento, infatti riflettevano la luce in tutte le direzioni come un gioco psichedelico che si muoveva al ritmo di una dolce brezza. Ṡénza vide sua madre che passeggiava nel bosco, ma rimase nascosta, non doveva farsi vedere, non poteva influenzare il passato. La seguì fino a quando gli alberi furono sostituiti da piccoli cespugli ed una città argentata si scagliava verso l’alto. A quei tempi il cielo non era bianco, ma di un azzurro più tenue di quello terrestre. Poi l’immagine sparì e Ṡénza si ritrovò su Xiar, si girò verso Leistor con sguardo di meraviglia.
         -Xiar era bellissimo, un vero splendore, molto meglio di adesso-
         -La ricordo ancora ed ora che ho di nuovo un corpo ammetto che mi mancano quei paesaggi vari e selvaggi…ma non divaghiamo…ottimo lavoro Ṡénza, sei l’allieva migliore che si possa avere, complimenti davvero-
         -Sono pronta?-
         -Manca veramente poco…-
         -Cosa devo fare?-
         -Riposarti, dormire ti aiuta molto…-
         -E’ davvero necessario? Io mi sento benissimo-
         -Credimi avrai bisogno di tutta la tua energia, non ti far prendere dall’entusiasmo e dalla fretta, il tuo riposo potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte. Se vuoi possiamo chiedere a Kara quando sarà il momento migliore-
         -Mi sembra un’idea sensata-
Kara comparve a loro con un’espressione neutra come sempre, ma Ṡénza volle leggerci un po’ di apprensione in quelle linee appena accennate del volto.
         -Ṡénza porta pazienza ancora qualche giorno, se vuoi ti farò dormire fino a che non sarai pronta, così il processo sembrerà più rapido -
Ṡénza annuì, si sdraiò nel letto di simil-muschio e si abbandonò all’ultimo sogno con David.
Quando la mezza Xiariana riaprì gli occhi, Feidor, Kara, Krio e Leistor erano lì in attesa, sapevano che non avrebbe aspettato un minuto di più per cominciare. Si alzò, Krio si allontanò e gli altri si disposero intorno a lei prendendosi per mano.
         -Ti forniremo tutta l’energia che ti serve per il viaggio mentale e fisico nel tempo e nella dimensione della Terra. Sarai tu a segnalarci quando tornerai, ti aspetteremo così come siamo, per permetterti di tornare a questa dimensione sana e salva. Non avere fretta, riposati prima di ritornare- Precisò Kara.
         -Sono pronta-
Ṡénza fu investita da una luce accecante e scomparve tra lampi azzurrini. Il viaggio era cominciato.
 
Ps. Ciao a tutti! ;-)
Povero Leistor…ha visto la brutalità dei terrestri sia del passato che del futuro. Noi tutti abbiamo una visione apocalittica del nostro futuro sulla Terra e sappiamo che non eravamo stinchi di santo nemmeno nel passato…ma non divaghiamo, Ṡénza si è esercitata per intraprendere un viaggio nella dimensione della Terra e non contenta vuole viaggiare nel tempo per liberare “il David del passato” dal suo amore, non vuole che soffra nemmeno un secondo per lei, spera così di soffrire di meno e rendere felice David.
Nel prossimo capitolo farete la conoscenza del famoso David…
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 36
*** A proposito di David ***


ATTENZIONE SE VOLETE LEGGERE LA STORIA PRECEDENTE A QUESTA, CIOE’ “SENZA NOME LE ORIGINI”, QUI TROVERETE UNO SPOILER!!!!
Aliya= Senza Nome
 
David era seduto su una sedia in bilico sulle zampe posteriori, con i piedi appoggiati sulla scrivania. Il giornale sullo schermo del PC riportava dal data del 23 dicembre del 2026, era il compleanno di Ṡénza e lui lo ricordava benissimo. Per tutti e cinque gli anni che aveva vissuto senza di lei, aveva pensato a cosa avrebbe potuto regalarle, non aveva mai smesso di amarla. Squillò il telefono all’improvviso, David barcollò un attimo rischiando di cadere, poi afferrò il ricevitore.
         -Sì?-
         -Sono zia Edna, ti ricordi vero che oggi sei a pranzo da noi?-
         -Ma che ore sono?-
         -Sono già le 12:30, sai che noi mangiamo alle 12:00…-
         -Scusami me ne ero dimenticato…-
         -Perché non mi porti a conoscere qualche ragazza…sono passati cinque anni…-
         -Zia ancora con questa storia? Quando ce ne sarà qualcuna davvero, te la farò conoscere…-
         -Tesoro…nessuna è come “lei”…-
         -Zia arrivo subito…ma basta parlare di “lei” ok?-
         -Ho capito, non fare il villano alzando la voce!-
Zia Enda chiuse il telefono con stizza, poi si rattristò, anche a lei mancava Aliya, ma sapeva che non avrebbe mai potuto vivere con loro come una normale terrestre, il nipote doveva farsene una ragione. David spense il computer e si avviò alla porta. La casa, che era stata di zia Edna, era diventata la sua ed anche il suo ufficio di investigatore privato. Ripensò a quando vide per la prima volta Aliya, era seduta proprio sul divano del salotto. Ricordava benissimo i suoi occhi chiari in cerca di conforto. Prese la giacca dall’attaccapanni e si avviò per strada. Per tre anni si era ostinato a non volere vedere nessuna e si era completamente dedicato al suo lavoro. Poi il suo amico Russell aveva cercato di fargli conoscere qualche amica di sua moglie Clair, ma rovinava sempre tutto, si ritrovava costantemente a parlare di Aliya con tutte le donne con cui usciva. Ultimamente c’era una bella mora che affascinata dal suo aspetto un po’ trasandato ma misterioso, aveva cercato in tutti i modi di conquistarlo. Erano usciti qualche volta ed anche se erano finiti a letto insieme, il tutto però lo aveva lasciato indifferente. David non sapeva perché continuava ad uscirci, forse perché gli occhi di lei gli ricordavano quelli di Aliya ed anche il suo modo di fare allegro ed ostinato. Ma qualcosa era morto dentro di lui e non riusciva a provare le sensazioni che avrebbe voluto. Arrivò davanti la porta senza rendersene conto e rimase con la mano a mezz’aria per suonare il campanello, la zia Edna aveva già aperto la porta.
         -Alleluia suonate le campane! Il detective David Pieri ci delizia con la sua presenza! Lo sai che non mi piace quando ritardi-
         -Scusami zia…avevo molto da fare-
         -E poi perché non ti tagli quei capelli e non ti fai la barba? Sembri un clochard!-
         -Sì zia…- Commentò David scocciato.
         -Vieni su, James è dovuto andare ma io posso pranzare con te-
         -Sì zia…-
David era troppo stanco per protestare, adesso sorrideva raramente, mentre in passato aveva sempre guardato il mondo da un’angolazione comica ed insolita.
         -Allora caro…come va il caso?-
         -Siamo in alto mare…per assurdo abbiamo troppi sospettati, ci vorrebbe la memoria prodigiosa di Aliya per fare un’analisi di tutti i moventi, gli alibi e false coincidenze…senza contare che leggeva le menti come niente, le basterebbe avere davanti tutti i sospettati-
         -A meno che non siano schizofrenici con personalità multiple…-
         -Quel caso lo ha risolto, anzi lo abbiamo risolto comunque!-
         -Caro, tu sei in gamba, sono sicura che risolverai il caso anche senza l’aiuto di Aliya…e poi non devi assolutamente cercare qualcuna che le somiglia, non esiste nessuna come lei…ma questo non significa che tu non possa innamorarti di nuovo…-
         -Zia la vuoi piantare, sto uscendo con una, ma è presto ok?-
         -Bene caro, allora aspetterò che ti decida a farmela conoscere-
         -Quindi non ne parliamo più…-
         -Allora raccontami del caso, magari parlandone con me ti viene in mente qualcosa a cui non hai pensato, fa bene parlare-
         -Va bene…-
David non riusciva mai a dirle di no come ad Aliya. Quando da teenager aveva perso i genitori, Edna si era occupato di lui, era più di una zia, era una seconda madre.
         -Allora…si tratta di un omicidio e non crediamo che sia un killer seriale come nel caso che ho risolto con Aliya. L’uomo si chiama Fred Ramirez di origini messicane, è stato accoltellato nel suo salotto, non ci sono segni di scasso. Era solo perché la moglie ed il figlio erano dalla nonna materna a Birmingham.
         -Hai detto che ci sono tanti sospettati…-
         -Sì…vedi, non era un tipo molto simpatico, lavorava per l’Home Office, nell’ufficio tributi…era pignolo in modo patologico, applicava le regole senza guardare in faccia a nessuno, aveva ricevuto spesso minacce di morte da alcuni contribuenti. Di recente, per causa sua, un’intera famiglia è finita in mezzo alla strada. Non ha avuto nessuna pietà, il poveretto in questione, che ha pure una parziale disabilità, ha dovuto vendere la casa per pagare le tasse. Si trattava di un arretrato di parecchie centinaia di migliaia di sterline…-
         -Oh bontà divina, che fine ha fatto questa famiglia?-
         -Credo ospiti di parenti al momento…insomma una persona odiata da molti, credo che la moglie della vittima fosse andata dalla madre perché avevano litigato…insomma una personcina particolare, anche i colleghi non lo potevano vedere. Era così pignolo che faceva passare per inadeguati tutti gli altri intorno a lui ed andava spesso a lamentarsi all’ufficio risorse umane di chi non gli andava a genio-
         -Insomma un “crostino”-
         -Pensa, so qualcosa di lui da solo un paio di giorni e sta antipatico anche a me!-
Edna lo faceva parlare spesso dei suoi casi perché erano gli unici momenti in cui usciva fuori il vero David, era quasi gioviale.
         -Cosa dice Russell?-
         -Secondo lui sono tutti colpevoli perché è stato accoltellato varie volte. Dice che la moglie ha aperto la porta e tutti quelli che lo odiavano sono entrati allegramente e lo hanno preso a coltellate-
A David venne quasi da ridere da tanto l’ipotesi gli sembrasse ridicola.
         -E tu pensi davvero che sia successa una cosa così terribile?-
         -No zia, le coltellate erano solo tre ed inferte con la stessa forza quindi è stata una persona sola, inoltre lo hanno accoltellato alla schiena, aveva un bicchiere di whisky in mano, era in una situazione di relax e conosceva il suo omicida, ne sono quasi certo-
         -Sapete stabilire se è stata un donna od un uomo?-
         -Alla scientifica ci stanno lavorando, dicono che potrebbe essere stato un uomo od una donna con un coltello molto affilato, l’arma del delitto non è stata trovata. C’era un secondo bicchiere col whisky, ma Roxy ha rivenuto solo delle impronte mezze cancellate, l’assassino deve aver finto di bere, non ci sono tracce di saliva-
         -Allora quanti sono i sospettati?-
         -Una decina di persone, più la moglie, che però sembra fosse dalla madre a Birmingham la sera del delitto. Certo la donna potrebbe anche mentire per salvare la figlia-
         -Le madri fanno qualsiasi cosa per i figli…ma se tu avessi ucciso qualcuno ti denuncerei!-
         -Grazie zia! E’ bello sapere che posso contare su di te in tutte le situazioni-
         -Ma su tesoro, lo farei per te, è giusto pagare per i propri errori, altrimenti Gesù non ti accoglierebbe mai in Paradiso-
David alzò gli occhi al cielo, la zia era davvero una donna di forte fede cristiana e di una integrità morale tale da dare ai nervi.
         -Va bene, va bene, tanto non succederà mai, a meno che non sia per legittima difesa…-
Poi pensò ad Aliya ed al suo amore per la vita, per lei come per tutti gli Xiariani ogni essere vivente era prezioso e non ammetteva l’omicidio, per loro era una barbarie imperdonabile. Non poteva sapere che, senza volerlo, la sua Aliya aveva trucidato una ventina di persone solo con l’aiuto del suo Proteallo e della sua incontenibile energia di ibrido umano-Xiariano.
Salutata la zia Edna, David si recò da Russell per fare due chiacchiere e sapere quali sospettati fossero stati interrogati dalla polizia. Quando David entrò nella stanza, il geniaccio riccioluto era seduto al computer, talmente preso da quello che stava facendo che non si accorse di nulla, ma appena sentì una leggera pressione sulla spalla saltò sul posto.
         -Che ti venga un’accidenti! Ma che non si bussa più?-
         -Scusa Rus, avevi lasciato la porta aperta, che succede? Ti vedo molto concentrato…-
         -No, nulla, stavo cercando un regalo di anniversario per Clair su internet…-
         -Se ti scopre il commissario Level, ti sbatte a fare le pulizie-
         -Come no? Poi dove lo trova un esperto del computer come me? Ricordati che i federali americani sono sempre a farmi lusinghe perché vogliono che lasci la mia amata Inghilterra per lavorare per loro! Quei barbari divoratori di Mc Donald-
         -Caspita che patriottismo! Eh già dimenticavo che tu vai solo al KFC per fare il pieno di pollo fritto-
         -Cosa vuoi saperne tu, sei mezzo italiano, non puoi capire! Comunque scherzi a parte non potrei mai andarmene di qui e poi Clair non si troverebbe bene in America-
         -Allora…riguardo il caso, stai facendo qualche ricerca sensata?-
         -Per la verità non proprio, forse c’è un tipo, un certo Schnell, che ha destato l’interesse di Level, ma il nostro commissario come al solito è a corto di idee per come procedere, infatti mi ha detto di mandarti subito da lui quando arrivavi-
         -Anche lui non può fare a meno di me-
David bussò alla porta dell’ufficio del commissario, ma non ricevette risposta, poi la porta si aprì, ne uscì la segretaria Clair, la moglie di Russell, scocciata e nervosa.
         -Ciao David, entra ma aspetta un minuto, il commissario è al telefono ed è di pessimo umore oggi…porta pazienza-
         -Grazie Clair…ma quando è di buon umore? Qualcuno l’ha mai visto sorridere?-
Clair alzò le spalle e tornò alla sua scrivania coperta di scartoffie. David entrò e si sedette di fronte al commissario, il quale inveiva al telefono con qualche povero malcapitato dell’archivio della polizia.
         -Ma corpo di mille puzzole! Come è possibile che non trovi più quei fascicoli? Non possono essere spariti! Lo so che è un delinquente, ma voglio i dettagli capito? No, non voglio saperne di computer io! Trovate quei fascicoli-
Il commissario Level sotto l’influenza positiva di Aliya aveva smesso di essere sboccato ed allora si inventava sempre qualcosa di diverso per non imprecare. Quando chiuse il telefono, si trovò davanti David con mezzo sorriso.
         -Corpo di mille puzzole? Questa è nuova…non vanno più bene le vacche come una volta? Di balene poi non se ne parla…si direbbe “corpo di mille balene”, secondo Achab e Moby Dick …-
         -Smettila di sfottere David, ti ho chiamato perché ho bisogno del tuo intuito riguardo il caso di Ramirez…tra i dieci indagati c’è un ex carcerato, lo conosco perché l’ho sbattuto io stesso in prigione per tentato omicidio durante una rapina tanti anni fa, ma non riusciamo più a trovare i suoi fascicoli. Li ho consultati proprio qualche settimana fa perché l’ho incontrato per strada quell’avanzo di galera, lo hanno rimesso in libertà dopo poco. Non ricordo con precisione, ma sono sicuro che ha altri scheletri nell’armadio e potrebbe avare il profilo giusto per questo caso-
         -E’ sicuro? Non è che se ne è convinto perché…-
         -Non dire castronerie! Ramirez ha tamponato quel delinquente di Schnell con la macchina e non gli ha pagato dei danni piuttosto gravi…quello Schnell è un violento, sicuramente è andato a casa sua per trovare un accordo per il risarcimento, Ramirez gli ha detto “ciccia” e lui lo ha ucciso-
         -Dice così perché Schenll non ha alibi per quella sera?-
         -Apparentemente sì, ma chi può testimoniare è la sua ex e non siamo riusciti a rintracciarla ancora, lui dice che se ne è andata in India perché vuole cominciare una nuova vita ed è diventata vegana, a me sembrano solo cazzabubbole, forse l’ha uccisa!-
         -Cazzabubbole?-
         -David fai un’altra osservazione e ti sbatto in prigione per insubordinazione!-
         -Non sono un poliziotto…lei non ha il potere…-
         -Oh abbozzala! Ti posso sbattere in galera per un giorno anche solo perché mi stai sui coglioni capito?-
         -Capito…come ha detto che si chiama il sospettato?-
         -Rudolf Schnell-
         -E’ tedesco?-
         -Il padre lo era, ma Rudolf è cittadino britannico. Lo ha abbandonato all’età di cinque anni, gli psicologi mi hanno fatto una palla pazzesca perché dicevano che era diventato un delinquente per il suo triste passato e tutta una serie di panzane del genere…sono solo scuse! Sai quanti ne conosco che sono cresciuti senza il padre e sono persone rispettabili? Tu stesso David sei un buon cittadino-
         -Concordo…più o meno…ma poi a parte questa pista?-
         -Sì giusto, per ora è l’unica che mi convinca, i miei uomini hanno già sentito tutti i sospettati. In pratica da dieci che erano si sono ridotti a quattro più Schenll. Ecco qui le informazioni che abbiamo raccolto per ora, ma occorre approfondire e ti raccomando di far finta come al solito di non lavorare per noi ma per la vedova Vera Roads Ramirez. Dobbiamo vedere cosa raccontano a te che non racconterebbero ai poliziotti e le possibili incongruenze se qualcuno mentisse…bè quando andrai dal fratello della vedova, cioè Peter Roads, puoi dire la verità. Chiaro?-
         -Cristallino! Allora se non c’è altro…-
         -Aspetta! Non andare ad intervistare il signor Wolly, ma la moglie Terry. Lui ha dei problemi alla spalla destra e non è mancino, non può aver colpito la vittima-
David in pochi attimi era in strada, mentre si apprestava ad entrare nella sua sempre più scassata Mini, suonò il suo cellulare. Odiava gli smartphone e quindi aveva un semplice telefono che, sorpresa, fungeva solo da telefono.
         -Ciao Ireen…-
         -Ciao David, ma allora che facciamo stasera, usciamo?-
         -Scusami…devo lavorare e sono già molto stanco-
 David non aveva nessuna intenzione di uscire con Ireen proprio il giorno del compleanno di Aliya.
         -Uffa devi sempre lavorare…e poi quando mi farai conoscere Edna?-
         -Non mettermi fretta…ci conosciamo solo da qualche mese…-
         -Qualche mese è più che abbastanza!-
         -Scusami devo andare, devo interrogare dei sospettati di un omicidio, ne parliamo un’altra volta-
         -Okkey…ci sentiamo…-
         -Ci sentiamo-
David chiuse il cellulare, non sapeva come dire ad Ireen che non contava nulla per lui, che era solo un passatempo e che prima di lei c’era una lunga lista di priorità. Si sentiva tremendamente in colpa per questo, ma cercò di concentrarsi sul caso. Arrivò davanti ad una palazzina di cinque piani, il primo sospettato abitava al terzo. La porta si aprì ed un uomo ultratrentenne con un bimbo abbarbicato al suo collo lo accolse gentilmente.
         -Buonasera sono David Pieri, investigatore, collaboro con la polizia e sono venuto per farle qualche domanda-
         -Sono Peter Roads, questo è mio figlio Daniel…prego si accomodi-
Peter fece sedere David su un divano un po’ scolorito e con il bimbo in braccio andò a prendergli una birra.
         -No grazie, non si scomodi-
         -Bene allora la bevo io…mi dica, cosa posso fare per la polizia?-
         -Sto investigando sulla morte di Fred Ramirez…-
         -Ah sì certo, ho saputo che l’anno ucciso…ma sono un sospettato?-
         -Ci hanno riferito che non andavate proprio d’accordo…-
         -Senta io non l’ho ucciso, anche se lo meritava-
Mentre parlava aveva tappato le orecchie al figlio, si era seduto anch’egli sul divano, poi continuò.
         -Ha sposato mia sorella, ma è, cioè, “era” un pessimo marito e cognato! Invece di aiutarmi con un problema col fisco mi ha quasi fatto finire in prigione, non volevo sottrarmi al pagamento, avevo solo chiesto qualche giorno e per poche sterline!-
         -Quindi Ramirez non si è comportato da parente con lei-
         -Sì è vero, ma non potrei mai uccidere nessuno! Anche se si trattasse di quel verme schifoso! Lo sa che tradiva mia sorella? E’ per questo che lei se ne era andata da nostra madre. L’aveva colto in flagrante con l’amante!- tappò di nuovo le orecchie al figlio -Quello schifoso bastardo, si è portato a casa quella sgualdrina il giorno che mia sorella doveva andare da nostra madre a Birmingham. Vede…si era ammalata, vive sola. Dicevo…quando mia sorella era a metà strada, si è accorta di aver dimenticato la borsa a casa e li ha trovati tutti e due nudi sul divano…-
         -E questo la deve aver fatto arrabbiare molto…-
         -Certo è mia sorella, infatti l’ho già vendicata a modo mio, gli ho messo lo zucchero nel motore della sua Mercedes! Ci abbiamo fatto così tante risate io e Vera-
         -Capisco…ma dove si trovava il giorno dell’omicidio?-
         -Non so quando è morto, al momento sono confinato qui a casa coi bambini, l’altra mia figlia sta dormendo, ha solo un anno. Mia moglie ha trovato un ottimo lavoro, più redditizio del mio, per cui ho deciso di occuparmi io dei nostri figli. Tra poco arriverà, potrà confermare che non mi muovo più di casa a parte quando andiamo insieme a fare spesa il sabato-
David rimase colpito, era quasi propenso a credere a quelle parole, ma come sempre avrebbe seguito il suo istinto solo quando avesse avuto tutto il quadro della situazione, per cui salutò e si apprestò a raggiungere il successivo sospettato.
La seconda persona sulla lista era una donna, un’infermiera, andò all’ospedale di Nottingham per poterci palare prima possibile. Trovò Terry Wolly che stava smontando dal lavoro stanca morta.
         -Mi scusi, è lei la signora Wolly?-
         -Chi è lei?-
         -Sono David Pieri, sono un investigatore, sono stato ingaggiato dalla famiglia Ramirez, sto lavorando all’omicidio di Ramirez Fred-
         -Quell’uomo orribile è morto?-
         -Non ha letto i giornali?
         -No, in questi giorni non ho avuto un attimo di pace, faccio degli straordinari e scommetto saprà perché sono costretta a lavorare come una pazza-
         -Per colpa di Ramirez…che vi ha praticamente fatto pagare tutte le tasse in una volta…-
         -Esattamente! Ora la mia famiglia è ospite dei miei genitori, per fortuna hanno una casa grande! La nostra l’abbiamo venduta…mio marito non è un delinquente, è tutta colpa del commercialista che si prendeva i soldi che dovevamo versare per le tasse! Noi l’abbiamo sempre pagate! E’ lui il ladro! E lei cosa vuole da noi? Crede che l’abbiamo ucciso noi?-
         -So che suo marito ha una parziale inabilità e non potrebbe mai accoltellare un uomo…-
         -E quindi sarei stata io ad uccidere Ramirez? Le sembro una pazza omicida?-
         -Bè… in questo momento ha uno sguardo tale…e sembra che voglia sgozzarmi con la chiusura metallica della sua borsetta, ma comunque devo farle delle domande, è il mio lavoro, non voglio accusarla ingiustamente-
Terry si ricompose, abbassò la borsetta che aveva puntato verso la gola di David e disse:
         -Va bene, mi segua in questa stanza, potremo parlare con calma-
         -Dove si trovava il 18 dicembre alle undici di sera?-
         -Ero qui a fare il turno di notte-
         -Qualcuno può testimoniare che è stata qui tutto il tempo?-
         -…no…ma io non mi sono mai mossa di qui ed ho timbrato il cartellino come sempre quando sono uscita, se vuole controllare faccia pure-
         -Farò di meglio, mi farò dare tutte le registrazioni delle telecamere dell’ospedale così vedremo se è rimasta davvero qui per tutto il tempo-
Terry guardò David con terrore e si apprestò a dire.
         -Va bene, sono uscita un attimo a fumare, ma non ricordo che ore erano e poi sono rientrata dopo poco-
         -Se non ha fatto niente, non ha niente da temere-
         -Non potrei mai uccidere qualcuno, anche se fosse un vigliacco come Ramirez!-
         -Le ripeto che se non ha fatto nulla, non ha nulla da temere. Grazie per il suo tempo-
David tornò a casa per confrontare quello che aveva raccolto e leggere i fascicoli degli altri due sospettati che erano stati interrogati dalla polizia. Appena chiusa la porta dietro di lui, vide che aveva un messaggio in segreteria, lo ascoltò subito.
         -Sono Ireen…quando torni a casa? Ho bisogno di vederti…perché hai spento il cellulare? Sei con un’altra? Sembra sempre che pensi ad un’altra quando sei con me…chiamami…dobbiamo parlare!-
David alzò gli occhi al cielo, non sapeva come dire ad Ireen che la donna a cui pensava sempre era in un’altra dimensione, su un pianeta dove tutti erano dei fantasmi super intelligenti, riuniti in un’unica entità e non invecchiavano di un giorno. Scuotendo la testa prese il cellulare per accenderlo, quando sentì suonare alla porta, appena aprì si trovò davanti Ireen con un impermeabile.
         -Ciao stavo per chiamarti…ho finito ora…-
         -Ho visto la luce…-
Ireen cominciò a togliersi l’impermeabile, portava solo una biancheria supersexy ridottissima.
         -Ireen...non credi sia un tantino esagerato…non occorre-
         -Stai zitto e baciami-
         -Non avevi detto che dovevamo parlare?-
La ragazza guardò David come se fosse completamente pazzo.
         -Cioè…fammi capire…sono qui nuda davanti a te e vuoi parlare?-
         -Sei bellissima…ma sono così stanco stasera…-
         -Non è possibile! Tu non sei normale!! No capisco perché perdo così il mio tempo! Si può sapere chi è questa donna? Perché sono sicura che hai un’altra, non è possibile che tu possa comportarti così! Sei un uomo!-
         -Cosa vorresti dire con “sei un uomo”?-
         -Voi non pensate ad altro! Quindi se non hai voglia stasera, vuol dire che lo hai già fatto! Chi è questa donna misteriosa?-
         -E’ vero esiste un’altra…-
         -Ecco vedi, lo sapevo!-
Ireen si rimise l’impermeabile rossa in viso e si sedette sul divano.
         -Ma non è come pensi tu…-
         -Oh certo, è sempre così, ci vai solo a letto, ma non è nulla di importante…-
         -Non ci vado a letto da cinque anni-
         -Che stai dicendo? Ah ho capito, ti ha lasciato e tu ora cerchi di riconquistarla e strisci da lei, chissà come sarai ridicolo…-
         -No…è morta cinque anni fa…-
David non poteva raccontare la verità, ma poteva dirle la versione che aveva inventato Aliya.
         -Di cosa è morta?-
         -Aneurisma…è morta all’improvviso…-
         -Perché non me ne hai mai parlato?-
         -Perché ho voluto darti una possibilità…sei la prima donna con cui ho avuto una storia da quando mi ha lasciato…le altre scappavano perché parlavo sempre di lei…-
         -Quindi ti piaccio?-
         -Sì certo…la ricordi un po’…aveva i tuoi stessi occhi cerulei…ed avete la stessa corporatura anche se lei era molto più…ecco aveva un fisico fuori dal comune…-
         -Ti piaccio perché te la ricordo? Non è molto lusinghiero, in pratica mi hai detto che in confronto non sono granché e ti sei accontentato-
         -Ireen, io l’amavo, per me era la donna più bella del mondo, non puoi capire…-
         -Invece capisco benissimo…basta me ne vado-
Ireen si alzò di scatto, era su tutte le furie.
         -Tu non mi hai dato nessuna possibilità! Se non te la levi dalla testa sarai sempre solo!-
Fece per raggiungere la porta, ma David la fermò, era suonata la mezzanotte, non era più il 23 dicembre e non voleva restare solo, era stufo di stare sempre solo.
         -Scusami…resta…cercherò di dedicarmi a te…-
David era dispiaciuto e cercava di rimediare, le aprì l’impermeabile cominciò a baciarle il collo, non aveva il fisico perfetto di Aliya ma era comunque molto bella e facile da convincere. Ireen cedette e si fece portare in camera, dove David, all’apparenza coinvolto, non fece altro che sfogare il suo istinto. Voleva provare a non pensare ad Aliya almeno per un po’, ma più tardi si ritrovò a fissare la tenue luce che veniva dalla finestra con gli occhi lucidi.
         -Perché te ne sei andata? Sarò solo per sempre, anche con una donna nel mio letto…vorrei che questo vuoto angosciante smettesse di divorarmi…-
La mattina David si svegliò da solo, ma un odore di bacon e uova aveva raggiunto la sua camera dalla cucina, scese per vedere se era Ireen.
         -Buon giorno David! Ieri sera è stato fantastico…non hai pensato a lei mentre facevi l’amore con me, vero?-
         -No Ireen, non ho pensato a lei-
David non specificò che dopo aveva passato la nottata a pensare ad Aliya con le lacrime agli occhi, ma disse:
         -Non è una colazione un po’ troppo pesante? E’ anche la vigilia di Natale-
         -Sono le uniche cose che ho trovato in frigo…te le avevo lasciate l’altra settimana…-
         -Scusami, va benissimo…-
Prima che la zia sposasse il reverendo James Ferguson, la colazione di David era a base di the al ciclamino e biscotti con gocce di cioccolata fatte dalla stessa Edna. Quando c’era ancora Aliya facevano la colazione all’italiana col cappuccino e croissant. Il bacon e le uova li mangiava solo raramente, sapeva bene che l’età media degli uomini inglesi era di soli sessantasette anni a causa dello stato delle loro arterie.
         -Ti piace?-
         -Sì molto…ma ti consiglio di non mangiare sempre così…fa male alla circolazione…-
         -E cosa mangi?-
         -Vado al bar italiano qui all’angolo…scusami ma ora devo mettermi proprio a lavoro-
         -Sì…ma noi a che punto siamo?-
         -Ireen non lo so…non è facile per me…-
         -Però ieri sera non sembrava che ti dispiacesse la mia compagnia-
         -Tu sei bellissima…non è colpa tua, sono io che sono sbagliato…-
         -Ho capito…ti chiamo più tardi-
Ireen se ne andò in tutta fretta con le lacrime agli occhi, avrebbe voluto mollarlo su due piedi, ma non ci riusciva, desiderava solo non averlo mai incontrato. David dal canto suo si era scordato in un attimo di lei e leggeva i fascicoli degli altri due sospettati. Quella indagine, ogni indagine gli fosse capitata, era l’unica cosa che dava senso alla sua vita, niente era più importante per lui, forse avrebbe dovuto abituarsi davvero alla solitudine.
 
Ps. Ciao a tutti! ;-)
Eccovi David, certo disperato e cinico, ma sempre l’anima gemella di Senza/Aliya.
Spesso prendo ispirazione dalla vita quotidiana ma David me lo sono proprio inventato di sana pianta, nella prima storia era proprio il classico bravo ragazzo timido ed intelligente ma carino, gentile e coraggioso (in pratica un alieno)…come piace a me…dimenticavo moro occhi verdi…adesso è un relitto umano che si trova la fidanzata solo quando ha bisogni corporei…Senza ci ha messo un po’ di più prima di lasciarsi abbindolare da Treodor…ma è abbastanza tipico, di solito noi femminucce associamo molto di più il sesso all’amore di quanto facciano la maggior parte dei maschietti…o per lo meno era così fino a pochi anni fa…io sono un’adulta e quando ero una teenager ero un’imbranatona tremenda e troppo romantica (anche se lo nascondevo!)…ok ho mentito…anche adesso sono così X-P ma bando alle ciance: David ha di fronte un caso difficile, questo Fred Ramirez lo volevano in molti morto stecchito, lavorava per l’Agenzia delle Entrate inglese….ho scelto una situazione abbastanza realistica oggigiorno ;-P
Nel prossimo capitolo darò più dettagli spero che il mio giallo vi piaccia.
 
Alla prossima
Ciaux
Altair

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Capitolo 37
*** Tutti i nodi vengono al pettine ***


Le tristi vacanze di Natale e ultimo dell’anno erano alle spalle, David era seduto alla scrivania che leggeva di nuovo i fascicoli sui sospettati interrogati dalla polizia. Per un attimo guardò la piccola foto di Aliya che aveva vicino al suo computer. Per fortuna Ireen non l’aveva mai notata, ma in fondo non era così importante. Doveva smettere di illudere quella povera ragazza, nel tentativo di scacciare quel pensiero si concentrò sulle descrizioni che aveva di fronte, risolvere il caso veniva prima di qualsiasi altra cosa.
 
Tom Evergreen, trentacinque anni, anche lui collega della vittima, non aveva alibi la sera del 18 novembre, ma nemmeno un vero movente, apparentemente non aveva avuto mai nessun problema con il fisco. L’unica sua colpa era che detestava Ramirez e non lo nascondeva. Una volta lo aveva addirittura minacciato di morte per un motivo che nessuno aveva capito, per cui tutti i colleghi lo avevano additato subito. Era necessario indagare in modo più approfondito su di lui.
 
Carrie Finner, trent’anni, collega di Ramirez. Secondo gli altri colleghi, aveva tentato in tutti i modi di farsi notare dalla vittima. Ramirez però era troppo corretto per avere una storia sul posto di lavoro, quindi nessuno li aveva mai sorpresi insieme, ma non era detto che non si vedessero al di fuori. Anche Carrie aveva avuto problemi di tasse sempre per colpa di Ramirez, ma la cosa stranamente era stata risolta senza troppi problemi per la donna. Doveva scoprire se avevano avuto una relazione e l’unico modo era intervistare la moglie di Ramirez che questa misteriosa amante l’aveva vista di persona, sarebbe stato il passo successivo.
 
David si appoggiò allo schienale della sedia e cominciò a fissare il soffitto, poi sentì come strusciare al vetro della finestra ed un miagolio tenue gli riportò alla mente tanti ricordi. Rocky il suo gatto siamese, aveva preso l’abitudine di stare molti giorni da Edna, ma tornava sempre un po’ anche da David come per vedere come stesse, come se sapesse che lui era triste per la partenza di Aliya. Rocky adorava Aliya avevano avuto varie conversazioni telepatiche, anche il micio ne sentiva la mancanza, David riteneva che sfogasse questo vuoto col cibo.
         -Entra straniero! Guarda come sei ingrassato, zia Edna deve smetterla di viziarti-
Rocky strusciò il suo dolce musetto alla mano del suo padrone, poi miagolò guardando la foto di Aliya sulla scrivania di lato al computer.
         -Sì, manca tanto anche a me…-
Rocky si acciambellò sulle gambe di David e rimase in silenzio mentre il suo padrone prendeva il telefono e chiamava Level.
         -Buongiorno commissario-
         -Ah David, perché sei David vero?-
         -S’invecchia commissario…ora non mi riconosce più?-
         -Quando la smetterai di sfottermi e mi porterai un po’ di rispetto? Piuttosto hai trovato nulla di interessante?-
         -Non proprio, ma tutti i sospettati hanno alibi piuttosto labili-
         -Potresti farmi un riassunto? Non ci sto capendo più nulla-  Disse Level.
         -Ok. Allora abbiamo:
Rudolf Schnell, l’ex galeotto, il sospettato principale, il cui alibi è la ex che non si trova. Russell sta facendo ricerche.
Peter Roads il fratello della moglie di Ramirez sembra che passi tutto il tempo con i figli.
Terry Wolly, l’infermiera, la sua famiglia è finita sul lastrico per colpa della vittima…dobbiamo vedere i filmati della sicurezza per capire se la sera che è morto Ramirez ha lasciato l’ospedale durante il turno. Ho le registrazioni, le porterò a Russell oggi stesso. Comunque abbiamo eliminato il marito invalido di Terry in modo troppo sbrigativo…
Tom Evergreen, un collega la cui unica colpa sembra sia quella di detestare Remirez, anche se nessuno dei colleghi sa perché. Evergreen è single ed era solo la notte dell’omicidio, anche se leggo che ha passato tutta la notte al telefono con un’amica.
Carrie Finner, la collega di Ramirez, non ha un alibi molto forte, era con il padre infermo il 18 dicembre, potrebbe averlo lasciato in ogni momento. Anche lei è single, però il mio istinto mi dice che potrebbe essere la misteriosa amante di Ramirez con il quale è stato sorpreso dalla moglie-
         -Cosa aspetti a portare le registrazioni a Russell ed a spremere la moglie di Ramirez?-
         -Ci sono state le vacanze di Natale, nessuno era facilmente reperibile…avevo intenzione di fare tutto oggi-
         -Va bene, va bene, passa di qui, Russell ti consegnerà altro materiale così potrai trovarci anche l’indirizzo della madre di Vera Ramirez. La vedova si trova a Birmingham al momento. Russell ha già tutti i tabulati del cellulare di Evergreen l’altro sospettato single e li sta guardando-
         -Benissimo arrivo in un lampo- Rispose David.
Dopo essere stato al commissariato, David con la sua fedele Mini era già sull’autostrada con meta Birmingham. Adorava la campagna inglese, quel verde acceso anche d’inverno lo aiutava a riflettere, fu quasi dispiaciuto di essere giunto a destinazione. La casa che si trovò davanti era molto simile alla sua: un terra-tetto finale con al piano terra cucina, soggiorno e sala da pranzo, mentre al piano superiore il bagno e le camere. Suonò il campanello, sentiva chiaramente che qualcuno era in casa, la moglie di Ramirez aprì la porta.
         -Buongiorno e buon anno! E’ la signora Vera Ramirez?-
         -Sì…buon anno…con chi ho il piacere di parlare?-
         -Sono l’investigatore Pieri, sono venuto per conto della polizia per farle domande su suo marito, permette?-
David si fece quasi largo, Vera sembrava quasi non volesse farlo entrare, ma non oppose resistenza e finse gentilezza.
         -Prego signor Pieri, le offro qualcosa? Una birra, un the?-
         -No grazie, non si disturbi-
Si sedettero sul divano e David tirò fuori i fascicoli che aveva con sé in una borsa di pelle molto professionale, era stato un regalo di Aliya e non se ne separava mai quando seguiva un caso.
         -Avrei bisogno di sapere se riconosce l’amante di suo marito in questa foto -
Vera non riusciva più a sorridere nemmeno per finta.
         -Dunque…è pettinata e…vestita…ma sembra davvero lei! Chi è?-
         -E’ una collega di suo marito-
         -Lo sapevo! Ha sempre detto che lui era corretto, che certe cose lui non le avrebbe mai fatte ed invece…chissà da quanto tempo andava avanti…ma cosa c’entra questa storia con la morte di mio marito?-
         -In realtà potrebbe anche non entrarci nulla, ma dobbiamo seguire tutte le piste possibili. Suo marito è stato ucciso da qualcuno che conosceva, lo ha accoltellato quando era di schiena, prendendolo alla sprovvista-
         -Perché, non potrebbe essere stato un ladro?-
         -Nessuno ha forzato la vostra porta. Suo marito ha aperto al suo assassino ed hanno bevuto del whisky insieme-
         -E dice che potrebbe essere stata l’amante?-
         -Non è esattamente quello che pensavo…ma non lo escludo-
         -Forse la voleva lasciare e sarebbe tornato da me…ma non so se lo avrei rivoluto…trascurava anche nostro figlio…ha saputo che ha messo nei guai mio fratello con il fisco? E per poche sterline-
La vedova Vera Ramirez stava piangendo mentre parlava, chiaramente era rimasta sconvolta dall’accaduto e forse teneva al marito più di quello che dicesse. David avrebbe voluto leggergli la mente come faceva Aliya.
         -Si calmi Vera, le prometto che troveremo l’assassino…-
In quel momento entrò Margaret, la madre di Vera, aveva origliato e disse:
         -Fred era un mascalzone, se l’è meritato, era un bruto!-
         -Mamma ti prego, cosa dici…-
         -Cosa intende con bruto? La picchiava?-
Chiese David, Vera lo guardò chiaramente in imbarazzo, poi precisò:
         -No…non mi ha mai picchiato…ma quando era più giovane era molto diverso da adesso, era molto irrequieto e so che si era trovato coinvolto in alcune risse. Poi il lavoro all’Home Office lo ha cambiato molto ed è diventato tutto l’opposto…-
         -Molto interessante, veniva seguito da uno psicologo?-
         -I suoi non volevano, dicevano che erano sciocchezze…ma in realtà la situazione era molto grave…-
         -Mi dica la verità, è stato mai arrestato?-
Rispose la mamma di Vera per conto della figlia.
         -So che te ne vergogni cara, ma il giovanotto deve sapere. Sì, è stato arrestato quel delinquente, quando l’ho saputo aveva già sposato mia figlia…è per questo che sono venuta a vivere qui, volevo stargli lontano, avrei voluto che mia figlia divorziasse! Era veramente un ipocrita-
         -Grazie Margaret, sono informazioni molto utili. Signora Ramirez, quella sera quando lo ha sorpreso con l’amante cosa è successo? Ha avuto reazioni violente?-
         -No…non mi ha visto…era sul divano ed erano…stavano…insomma doveva vedere il viso di mio marito, sembrava quello di un pazzo assassino…mi ha sconvolto nel profondo! Sembrava un animale selvatico…non si è mai comportato così con me…si vede che quella…donnaccia invece risvegliava in lui degli istinti sopiti- Vera abbassò lo sguardo in preda alla vergogna e alla tristezza, poi aggiunse -ho richiuso la porta e sono scappata qui da mia madre…però ho raccontato tutto alla polizia, devono sapere che mostro era, perfino quella facciata di lavoratore modello era falsa!-
         -Grazie signora Vera, è stato tutto molto illuminante. Pensa che resterà ancora qua a Birmingham? Sarebbe importante che restasse a disposizione per eventuali chiarimenti…-
         -Preferirei restare qua ancora per tanto tempo, però mio figlio ha la scuola…per cui torneremo a Nottingham tra una settimana…-
         -Molto bene, la terrò informata, arrivederci-
David aveva avuto un’intuizione, forse Ramirez aveva un passato da delinquente e forse chi l’aveva ucciso apparteneva a quel passato, Russell lo avrebbe aiutato a trovare quello che cercava.
Arrivò quasi di corsa dal suo amico, lo trovò intento a guardare i filmati dell’ospedale di Nottingham. Dovevano capire se Terry Wolly, l’infermiera sospettata, fosse veramente rimasta lì per tutto il tempo o se era uscita per andare ad uccidere Fred Ramirez.
         -Ciao amico genio, lascia perdere l’infermiera, credo di avere una pista, vedi se Ramirez ha dei precedenti e guarda se ha a che fare col sospettato preferito di Level: Rudolf Schnell!-
         -Dici che il vecchio Level può avere ragione? – Rispose Russell.
         -Potrebbe essere-
         -Forse guardando i fascicoli di Ramirez possiamo risalire a Schnell…visto che i suoi sono stati persi…o presi-
         -Certo però è ridicolo, non avete un database elettronico di riserva con i vecchi casi? Come è possibile che non sia tutto disponibile on line- Commentò David alzando un sopracciglio.
         -Ovviamente c’è, ma non di tutti i fascicoli, perché chi se ne doveva occupare ha fatto una gran confusione, ha cominciato a scannerizzare roba a casaccio e so che ci sono dei DVD da consultare-
         -DVD? Perché non li ha messi direttamente nel computer della polizia? O in qualche hard disk esterno?-
         -Non mi chiedere niente, non sono cose che mi riguardano, è Level che non vuole aggiornarsi e per alcuni aspetti qui siamo all’età della pietra. Ma non preoccuparti so dove sono quei DVD, li potremo consultare senza problemi…sperando ci siano anche i dati di Schnell.
         -Russell come farei senza di te? Cosa farebbero Level ed i tuoi colleghi piedipiatti senza di te?-
         -Ok, ok, non fare troppo il leccaculo, dovrai aiutarmi, sarà tutta roba scannerizzata e che si legge male, ci vorrà un bel po’-
         -Non c’è problema, sai che non ho vita privata…-
         -Ed Ireen?-
         -Non conta nulla per me…appena mi ricordo cosa è il coraggio glielo dirò…-
Russell scuoteva la testa, non se la sentiva di fare la predica a David per quella storia, era più dispiaciuto che arrabbiato con lui, perché sapeva che il suo amico soffriva terribilmente.
         -David devi andare avanti…-
         -Sì Russell lo so…scusami…ma adesso vorrei parlare del caso…-
         -Va bene…-
I due investigatori passarono due settimane a visionare i dati dei fascicoli scomparsi per capire se c’era una qualche relazione tra il delinquente Rudolf Schnell e la vittima Fred Ramirez, ma non trovavano nulla che avesse realmente attinenza al caso. Sulla fedina penale di Ramirez risultava un arresto per droga ed un’accusa omicidio accaduto quasi trent’anni prima. Dall’omicidio era stato scagionato perché non sussistevano prove.
         -Ci vorrebbe la memoria prodigiosa di Aliya, avrebbe notato subito qualcosa di interessante- Disse David sospirando.
         -Senti, lo so che lei era un altro livello, ma io non sono un deficiente e nemmeno tu, secondo me stiamo sbagliando tutto. Per quale motivo dovrebbe avere ragione Level? Secondo me questo Schnell è così banalmente sospetto che non può essere stato lui!-
         -Russell non siamo in un film, non puoi far ragionamenti del genere, di solito sono le persone con precedenti che compiono i misfatti, è più logico-
         -E’ vero, ma questo Schnell non ha mai ucciso nessuno, il suo più grave reato è la rapina ed il tentato omicidio, non sappiamo se sarebbe capace di uccidere a sangue freddo-
         -Forse hai ragione…in fondo i due non si conoscevano bene…si sono incontrati solo perché Fred Ramirez, la vittima, ha tamponato Rudolf- precisò David.
         -Cioè mi vorresti dire che tu e Level vi siete fissati su questo tipo per un tamponamento? Ma dico, hai qualche inizio di arteriosclerosi? Il vecchio può anche darsi, ma tu…- Commentò Russell infastidito dalla scoperta.
         -Diceva che aveva altri precedenti che non ricordava bene e non riusciva a trovare i fascicoli-
         -Come puoi vedere ha compiuto solo una rapina a mano armata, ma non ha mai ucciso nessuno-
         -Forse dobbiamo fermarci qui…forse hai ragione tu, quello Schnell non c’entra un bel nulla e Level è il solito fissato, stasera vinci tu, me ne vado, sono a pezzi, saluta Clair-
David aprì la porta di casa, gettò il giacchetto sull’attaccapanni, andò ad ordinare una pizza e poi accese il cellulare. Dopo qualche secondo gli arrivarono cinque messaggi uno dietro l’altro di Ireen, sospirò e disse ad alta voce:
         -Che cosa devo fare con te!-
Il telefono cominciò a squillare.
         -Ciao Ireen-
         -Si può sapere che fine hai fatto? Non sei mai in casa, hai spento il telefono…ti prego se non mi vuoi più vedere dimmelo-
         -E’…così…non ti voglio più vedere…-
         -Ah è così…e me lo dici per telefono-
         -Ecco…io…l’hai detto tu…-
         -Sei un bastardo David, spero che morirai solo, sommerso dai tuoi stupidi casi, addio!-
         -Ireen…è solo colpa mia…-
Ireen aveva chiuso il telefono, era capitato spesso che litigassero, ma David non le aveva mai detto chiaramente che non la voleva. Stavolta invece era successo. Il giovane investigatore provò a richiamarla, ma il telefono era spento, si gettò vestito sul letto e si addormentò subito, non voleva più pensare. In un attimo era nel mondo dei sogni e si ritrovò a vagare in un deserto dorato. Era senza dubbio Xiar, era più incredibile di quanto potesse immaginare, una figura sfocata gli apparve davanti.
         -David sono Ṡénza…sono Aliya…-
         -Aliya ma è un sogno o sei reale? E questo è Xiar?-
         -Questo che vedi è Xiar. Siamo a metà strada tra il sogno e la realtà-
         -Avevi ragione…è un po’ monotono come pianeta! Ma non importa! Posso venire da te?-
         -No…amore non puoi…arriverò io da te e ti libererò dalla prigionia…-
         -Quale prigionia!? Portami su Xiar! Non ce la faccio più senza di te…mi manchi da morire-
         -Lo so, anche io sto male…ma verrò e non potrò restare…il nostro sentimento ci lega ma ci fa soffrire…non posso permetterlo-
         -E cosa mi farai?-
         -Dimenticherai il nostro amore…e diventerai più intelligente-
         -Non mi serve a nulla, voglio stare con te-
         -Ricordi? Ti ho promesso che ti avrei reso più intelligente…-
         -Niente ha più senso senza di te…solo i casi e zia Edna mi fanno andare avanti. Vorrei che fossi qui, scommetto che avresti già risolto l’omicidio che sto seguendo-
         -Lo puoi fare anche tu, segui il tuo istinto, anche la tua empatia non è comune…non sei mai stato un terrestre comune, sei speciale…-
         -Ma non abbastanza per tenerti qui o per seguirti…-
L’immagine si fece ancora più sfocata.
         -No, non andare!- Gridò David.
         -Verrò presto da te…ricordati chi sei, ricordati cosa sai fare…ti amo David-
         -No, non andare! Ti amo anche io!-
Xiar e Ṡénza sparirono nel nulla, David si ritrovò nel buio totale, cominciò a disperarsi ed a piangere. All’improvviso un pensiero gli balenò in mente, lo sguardo da “pazzo assassino” di Fred Ramirez, i suoi “istinti sopiti”, erano dei dettagli che gli aveva detto Vera Ramirez a cui non aveva dato importanza prima, ma adesso sembravano più rilevanti di tutto il resto, doveva tornare da Russell. David aprì gli occhi a fatica e si trovò ancora vestito sul letto, era stato tutto uno strano sogno, ma ricordava perfettamente ogni dettaglio e forse sapeva come fare per risolvere il caso, forse Aliya lo aveva aiutato dall’altra dimensione. Si recò con Russell a consultare i giornali di quasi trenta anni fa e trovarono tutte le informazioni sull’omicidio del quale Fred Ramirez era stato un sospettato. Gli unici testimoni chiave erano la figlia ed il figlio della vittima che al tempo avevano rispettivamente dieci ed otto anni. I due bimbi erano rimasti scioccati dall’evento e non ricordavano più nulla. Giocavano a nascondino la sera del delitto, la piccola si era nascosta sotto il tavolo, invece il fratello stava scendendo le scale proprio mentre il padre veniva accoltellato da un ragazzo, probabilmente un drogato, che era entrato per rubare. Ma entrambi non riuscivano più a ricordare che faccia avesse l’assassino anche se lo avevano visto bene, quindi nessuno era mai stato condannato per mancanza di prove. Poi un dettaglio fece sussultare David. Non poteva essere un caso, consultò anche il fascicolo che gli aveva dato Russell e trovò la conferma, doveva solo dimostrare che aveva ragione, ma non sapeva come. Tornò al commissariato da Level, ma ci volle un po’ per convincere il vecchio scorbutico del suo piano.
         -Che cosa? Ma chi credi di essere, Ellery Queen?- Disse Level scocciato.
         -Chi è Ellery Queen?- Rispose David.
         -Questi giovani d’oggi che non sanno mai niente! L’investigatore più in gamba dell’universo, il personaggio inventato dagli scrittori Frederick Danny e Manfred B. Lee! Fecero anche un telefilm con Jim Hutton come protagonista…il padre di quell’attore…Timothy Hutton-
         -Ah sì, ora ricordo…roba vecchissima…ma perché?-
         -Perché anche lui riuniva tutti i colpevoli in una stanza, poi mano a mano scagionava chi non era colpevole e demoliva gli alibi. Poi il vero colpevole confessava quasi da solo!-
         -In effetti era quello che avevo in mente… se si può fare…-
         -Ecco…sì…ma solo perché mi piace Ellery Queen! Ma non è che potresti un attimino anticiparmi chi è l’assassino?-
         -Preferisco che si smascheri da sé-
         -Lo detesto quando fa così...- Grugnì Level.
Così dopo qualche giorno, tutti i principali sospettati furono invitati al commissariato per alcuni accertamenti, erano sei in tutto:
Vera Roads la moglie della vittima Fred Ramirez.
Peter Roads fratello di Vera Roads in Ramirez.
Carrie Finner la collega ed amante di Ramirez.
Rudolf Schnell il candidato principale, perché Level lo considerava tale, essendo lui un malvivente e perché era stato tamponato della vittima senza ottenere risarcimento.
Terry Wally l’infermiera che Ramirez aveva rovinato per un problema di tasse accompagnata dal marito con disabilità parziale.
Tom Evergreen il collega che detestava apertamente la vittima per vecchi dissapori e lo aveva minacciato sul lavoro.
         -Buonasera signori, vi chiederete perché vi abbiamo radunato qui-
Level alzò gli occhi al cielo, David si stava comportando proprio come il tipico detective dei telefilm e nemmeno gli aveva anticipato nulla, ma lo lasciò fare.
         -Certo che ce lo chiediamo perché siamo qui. Cosa c’entro io con questa storia? Solo perché quell’idiota mi stava antipatico e glielo dicevo in faccia?- Commentò Evergreen.
         -Signor Evergreen, lei lo ha minacciato una volta davanti a testimoni…però è qui perché grazie a lei Carrie Finner ha un alibi-
         -Che significa?- Chiese Vera, la moglie di Ramirez.
         -Vera, mi ha indicato proprio lei, Carrie Finner, come amante di suo marito. Ci dica la verità signorina Finner, è stata costretta a farlo, non è vero?-
         -Ecco io…-
Carrie abbassò lo sguardo piena di vergogna.
         -Ramirez l’aveva minacciata perché aveva scoperto che evadeva le tasse, così ha cercato di farselo amico, fino a che lui le ha chiesto di più!- Commentò David preso dalla foga di risolvere il caso.
         -La lasci in pace, non deve milioni allo stato, quel tipo era un mostro!- Commentò Evergreen.
         -Signor Evergreen perché la difende così, a spada tratta?-
         -Tengo alla signorina Finner, è una persona per bene, è stata travolta dagli eventi…-
         -La verità è che lei è il vero fidanzato di Carrie, lo ammetta!-
         -Sì è vero, stiamo insieme da poco, non volevamo che i nostri colleghi lo sapessero! Ma come avete fatto a scoprirlo?- Chiese Evergreen.
         -I tabulati telefonici sono stati illuminanti. La sera dell’omicidio lei e la signorina Finner l’avete passata al telefono. Succedeva tutti i giovedì sera perché non potevate vedervi-
Carrie sospirò e disse:
         -E’ vero, sono spesso da mio padre il giovedì…è infermo…l’infermiera ha il giorno libero, faccio la nottata e Tom mi tiene sempre compagnia…ed è vero che Fred mi ha obbligato…le chiedo perdono Vera, ma non avevo altra scelta, tutti i miei soldi se ne stanno andando in cure per mio padre…-
         -Non si preoccupi Signorina Finner, non stiamo indagando su di lei, a noi interessa l’omicidio di Fred Ramirez e sono certo che lei e Tom Evergreen siate innocenti, non potevate compiere l’omicidio stando al telefono- Rispose prontamente David.
         -Perché no?- Chiese Vera.
         -Signora Ramirez è possibile risalire alla posizione del cellulare nel momento in cui è stato usato, nessuno dei due si trovava a casa sua quella sera-
         -Capisco…- Rispose Vera dispiaciuta.
Fu la volta di dell’infermiera Terry Wolly.
         -Signora Wolly, abbiamo visionato attentamente i filmati dell’ospedale, lei è mancata almeno mezz’ora…davvero molto lunga quella pausa e proprio nell’orario in cui è avvenuto l’omicidio- Disse David.
         -Sì è vero…ero stanchissima, avevo bisogno di aria fresca, dopo aver fumato sono andata a prendere un caffè, quello delle macchinette dell’ospedale sa di farmaco scaduto-
         -Aveva tutto il tempo di venire a casa mia ed uccidere mio marito. L’ospedale non è lontano, è solo a quindici minuti di macchina- commentò Vera.
         -E come diamine avrei fatto? Devo usare l’autobus! Ho venduto anche la mia auto per colpa di suo marito! Io, anzi! Tutto il mondo non piangerà certo la sua morte, ma non sono un’assassina-
         -E’ così Vera. Russell ha trovato una ripresa di Terry grazie alla telecamera di una gioielleria di lato al bar, dove la signora è andata per prendere il caffè. Erano le undici, non poteva essere in due luoghi contemporaneamente-
         -Ma suo marito poteva- Disse Vera accusando il signor Wolly che era stato invitato insieme alla moglie, anche in quel caso intervenne David che aveva le idee chiare.
         -Il signor Wolly non può aver accoltellato Ramirez. infatti non può alzare il braccio destro abbastanza da colpire la vittima, ho fatto controllare dalla scientifica, l’angolazione non torna nemmeno con un mancino-
Vera ne rimase delusa. Intanto Rudolf Schnell aveva ascoltato in silenzio, era preoccupato, sembravano tutti innocenti, inoltre Level lo guardava con odio. Ad un tratto Clair, la segretaria, entrò sorridente e fece cenno a David, che si rivolse proprio a Schnell.
         -Signor Schnell, abbiamo cercato la sua ex moglie e l’abbiamo trovata, ora si fa chiamare Amina ed abita davvero in India. Ha testimoniato, non è più accusato di questo omicidio- Il commissario Level si allarmò e disse:
         -Come sarebbe a dire? Ed i fascicoli scomparsi? Chi è stato a nasconderli?-
         -Io e Rus abbiamo trovato le scannerizzazioni dei fascicoli mancanti: Rudolf Schnell non è mai stato accusato di omicidio, non ha scheletri nell’armadio che possono averlo portato ad uccidere Ramirez…credo che qualcuno abbia fatto confusione con i fascicoli, Claire?-
         -Sì David, abbiamo trovato i fascicoli di Schnell, qualcuno li ha consultati e li ha messi dentro un altro raccoglitore…commissario Level, lei ne sa niente? Mi ha detto che tempo fa era andato a cercarli…-
         -No ecco, non mi ricordo-
Level si sedette scoraggiato, quello Schnell gli stava proprio antipatico, era perfetto da sbattere in galera, ma non era lui l’assassino. Peter Roads, il cognato di Ramirez, prese parola:
         -Scusate…ma se non sono stati loro, chi è stato?-
David lo guardò serio, poi cominciò a raccontare tutta la storia.
         -Quando sono venuto a Birmingham, vostra madre mi ha raccontato che il suo defunto genero aveva un passato un po’ burrascoso. Siamo andati ad indagare ed abbiamo scoperto che è stato accusato di omicidio molti anni fa, ma non fu mai condannato per mancanza di prove-
         -Cosa c’entra con la sua morte?- Chiese Peter Roads.
         -In realtà tutto dipende da quell’omicidio di trenta anni fa. Ramirez non è mai stato condannato perché chi aveva assistito all’omicidio, non era riuscito ad identificarlo…invece io credo che fosse stato proprio lui a compiere il misfatto. Non mi sbaglio vero signora Ramirez?-
La signora Vera Roads in Ramirez era rimasta in silenzio, guardava per terra e le sue mani tremanti stropicciavano l’orlo della gonna.
         -Non vuole aggiungere nulla signora Vera?-
         -No, voglio solo il mio avvocato!-
         -Vera? Che succede?- Chiese il fratello.
         -Non lo capisci? Mi sta accusando!-
         -Non capisco perché-
         -Glielo spiego io signor Roads. I figli dell’uomo ucciso tanti anni fa e che hanno assistito all’omicidio, si chiamavano, o meglio si chiamano Vera e Peter Roads…cioè voi. Non può essere un caso!-
         -Vera…tu hai riconosciuto l’assassino di nostro padre? Ed era Ramirez?-
         -Peter non aggiungere altro, andiamo, non possono trattenerci, non hanno né prove dell’omicidio di mio marito, né di nostro padre-
         -Vera…io non posso crederci…dopo tutti questi anni…e lui è entrato a far parte della nostra famiglia! Doveva essere proprio fatto per non riconoscere chi aveva ucciso…o forse era talmente pazzo che ti ha sposato di proposito…-
         -Smettila…non lo vedi che mi stai mettendo nei guai?-
Vera si alzò dalla sedia, prese Peter per un braccio ed uscirono dalla stanza, nessuno li fermò perché in effetti non c’erano prove. Level era furioso:
         -Perché non me lo hai detto prima? Non abbiamo prove schiaccianti contro di lei!-
         -Abbiamo delle impronte parziali sul bicchiere di whisky dell’assassino, Vera ha raccontato che quella sera era da sua madre e quindi ha mentito. La nostra Roxy del laboratorio di analisi confermerà che era lì quella notte. Il procuratore non farà storie per un mandato e credo che i filmati del casello dell’autostrada potranno confermare che Vera è venuta qua da Birmingham quella sera-
         -Tu hai messo su questa farsa per mettermi in ridicolo- Disse Level.
         -Certo che no! In questo modo Peter ha praticamente confessato per la sorella-
         -Mi vuoi spiegare come ci sei arrivato?-
         -La madre di Vera e Peter, mi ha indirizzato sulla strada giusta, ma è stato un commento della stessa Vera che mi ha fatto arrivare alla conclusione…però dovevo vedere le sue reazioni e quelle di Peter a caldo per avere conferma. Vede Level, quando Vera ha trovato suo marito sul divano con l’amante, ha detto che gli ha visto fare un’espressione da pazzo assassino che non aveva mai visto prima, ma mentiva! E’ stato in quell’istante che Vera ha riconosciuto l’assassino di suo padre. Sul momento trovandosi davanti il marito e l’amante è fuggita, lo shock è stato molto forte, tanto da farle tornare la memoria. Poi sicuramente spinta dall’umiliazione subita e dalla sete di vendetta, si è fatta giustizia da sola-
         -Cioè tu da quel dettaglio hai ricostruito tutto?- Chiese Level.
         -Esattamente. Adesso il grosso è fatto, pensateci voi al resto-
David salutò e se ne tornò a casa, pronto ad affrontare in solitudine tutto il resto della sua vita. Entrò nel suo ingresso silenzioso, salì le scale e senza pensare a cosa stesse facendo si ritrovò in bagno. Per qualche istante rimase a fissarsi nello specchio finché vide che i contorni della stanza stavano sbiadendo. Una luce tutt’intorno diventava sempre più accecante, la sua realtà del 2026 svanì e lui si ritrovò nel 2021 nel giardino della zia Edna con una mano alzata verso Aliya che si allontanava nella sua freccia scintillante. I suoi ricordi e le emozioni dei cinque anni passati senza la sua Aliya sbiadirono come se fossero stati sogni senza senso e come per magia comparve Ṡénza dal niente. Era bellissima come sempre, il suo viso era da diciottenne, ma lo sguardo più maturo. Ṡénza si trovò davanti l’uomo della sua vita, avrebbe voluto che il tempo si fermasse, ma in un attimo tutti i dolori del mondo si fecero sentire e si ricordò perché non poteva restare. Ma lui era lì con quel viso dolce e vero, esattamente come lo ricordava. In un attimo l’emozione dell’incontro avuto con Treodor impallidì e sparì come fosse stato il nulla in confronto a quello che provava in quel momento. Ora sapeva cosa era la gioia pura ed il dolore intenso, entrambi le trafiggevano il suo cuore nel medesimo istante.
         -Aliya sei tornata…ma…vieni dal futuro?-
         -“Aliya” che bel suono ha detto da te…è tanto che non mi chiamano più così…vengo dal futuro per dirti di non aspettarmi…non posso fare molti viaggi nel passato, sono molto pericolosi e deleteri per il fisico-
         -E tu sei venuta lo stesso per me…-
         -Per dirti addio…per liberarti dal sentimento per me…non posso tornare sulla Terra, dove sono adesso, hanno bisogno di me…-
         -C’è un altro?-
         -Nessuno…perché nessuno è come te…ma non so se potrò mai tornare per restare, non posso vivere come un normale umano sulla Terra…mi sento in dovere di liberarti da questo dolore che provi per me…- e pensò -anche se io non potrò mai dimenticarti…-
Aliya abbracciò David e lo baciò con tutta la passione che aveva in sé, ma allo stesso tempo entrò nei suoi pensieri e cercò di modificare quel sentimento così forte che il giovane aveva per lei, poi pensò al regalo che gli aveva promesso tanto tempo fa ed infine si staccò.
         -Cosa hai fatto?-
         -Ho migliorato i tuoi circuiti neurali per quel processo logico con cui normalmente risolvi i casi e la tua memoria ora è sopra la media…ma ogni giorno che passa dimenticherai sempre di più il sentimento per me e forse ti scorderai perfino di avermi conosciuto…-
         -Perché? Non dovevi farlo!-
         -Perché non meriti di soffrire così, devi vivere felice…non ti dimenticherò mai…-
Come era apparsa scomparve, David rimase lì molto confuso, forse avrebbe amato in futuro come le era capitato con Aliya, ma non si sarebbe mai dimenticato di lei, era impossibile, non avrebbe dimenticato più niente in vita sua.
Ṡénza sarebbe dovuta rimanere per qualche giorno in quella dimensione per riposarsi, ma non poteva vivere un attimo di più sulla Terra con tutto quel dolore e senza l’amore di David. In un lampo si ritrovò nel turbine spazio temporale, la sua testa si era illuminata, un dolore lancinante le fece capire che il computer organico ed i chip si stavano surriscaldando, non sarebbe resistita a lungo. Ad un certo punto intravide la sabbia dorata di Xiar, mise a fuoco a fatica l’immagine grigio grafite di Kara e gli occhi rosso acceso di Krio, poi più nulla.
 
PS. Ciao a tutti! ;-)
David con un po’ di aiuto di Ṡénza/Aliya ha risolto il caso. Vera Roads in Ramirez aveva riconosciuto nel marito, Fred Ramirez, l’assassino che più di venti anni prima aveva accoltellato a morte il padre. Si era fatta giustizia da sola sempre con un coltello. Ci eravate arrivati? (Domanda retorica uff!) Non era facile perché ho compresso un giallo in due capitoli…ma mi è venuto così.
Intanto Ṡénza è riuscita nell’impresa, ha raggiunto David, gli ha modificato il pensiero e le capacità, rendendolo un detective ancora più bravo, chissà se sarà stata in grado di cancellare anche l’amore che lui aveva per lei…ho paura che non lo scoprirete mai muahahahah (risata satanica!)
Non resta che il prossimo capitolo dal titolo: Epilogo!!!!
 
Alla prossima e forse ultima volta
Ciaux
Altair

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Capitolo 38
*** Epilogo ***


Il cielo silenzioso e stellato faceva da cornice all’immensa tristezza di Xiar, la loro figlia aveva affrontato un viaggio pericoloso ed ora la sua vita era nella totale incertezza, se fosse morta forse sarebbe andata nell’aldilà dei terrestri senza aver alcun diritto di scelta.
Cleria e Tril giunsero su Xiar appena poterono, trovarono Ṡénza in pessime condizioni, giaceva svenuta in una struttura che la teneva in vita. Le anime di Xiar avevano ricreato una sorta di capsula dove adesso Ṡénza riposava circondata dall’energia degli zirconi. Feidor ancora in forma corporea non si allontanava mai da sua figlia e le parlava di continuo. Krio era accucciato vicino alla padrona con uno sguardo talmente triste da non sembrare più il fiero Petril che tutti conoscevano. Leistor, l’antico Xiariano che l’aveva seguita nella preparazione al viaggio, era tornato incorporeo per non soffrire, si sentiva responsabile dell’accaduto. Tril e Cleria si avvicinarono alla loro amica, la situazione era peggiore di quello che avevano immaginato.
         -A volte ha degli attacchi epilettici…non so come fare…soffre terribilmente- Disse Feidor senza alzare lo sguardo.
         -Come è potuto succedere? E’ stato il viaggio?- Chiese Tril.
Kara comparve alla loro vista e rispose:
         -Ha chiesto troppo al suo fisico…i due viaggi temporali-inter-dimensionali le hanno danneggiato i chip…non sappiamo se guarirà…per metà è umana, non sappiamo se ce la farà a rimarginare le ferite del suo computer organico…l’energia degli zirconi arriva fino ad un certo punto-
         -Non può essere…tu le avevi detto che ce l’avrebbe fatta! E’ tutta colpa tua! Ha creduto in te!- Commentò Cleria fuori di sé, indicando Kara con l’indice tremante.
         -Credo che nessuno di noi potesse realmente comprendere cosa Ṡénza avesse intenzione di fare…ha modificato la mente di David in modo molto profondo…è stato stancante per lei, è qualcosa che non nemmeno noi abbiamo mai osato tentare e poi è subito tornata indietro…due viaggi del genere ravvicinati…nessun Xiariano che ci ha provato è mai tornato vivo…sarebbe dovuta rimanere per un po’ di tempo sulla Terra e riposarsi…-
         -Ma lei non poteva restare lì…non avrebbe sopportato i mali dei terrestri e se si fosse fermata a pensare forse non avrebbe avuto il coraggio di condizionare David…oppure una volta condizionato non avrebbe tollerato di vederlo indifferente a lei…- Commentò Tril con gli occhi lucidi.
         -Tu la conosci bene…è andata proprio così- Disse Kara in tono molto triste, ma senza una lacrima.
Cleria si avvicinò alla capsula e cominciò a battere pugni su una specie di oblò da cui si poteva vedere il viso sofferente di Ṡénza.
         -Tu devi reagire! Hai capito? Ma perché sei andata da David? Se la sarebbe cavata! Come faremo senza di te? Tu sei troppo importante per noi…sei la mia migliore amica…senza di te non avrei mai avuto il coraggio di dichiararmi a Tril…non posso lasciarti andare via! Mio fratello sta venendo qua…ha mollato tutto per te…-
Tril abbracciò Cleria e cercò di calmarla.
         -Non fare così, ti prego…sono sicuro che Ṡénza sta lottando e tornerà tra noi…non potrebbe mai abbandonarci, sa quanto è importante per l’intera galassia…Kara stai comunicando con lei?-
         -No…non me lo lascia fare…nessuno riesce a parlarle…è chiusa dentro di sé…non so cosa stia succedendo-
Ad un certo punto cominciarono le convulsioni che scossero il corpo di Ṡénza, sembrava un manichino di plastica in mezzo al mare in burrasca. Una sorta di liquido scuro cominciò a fluire nella capsula e tutto tornò come prima.
         -Cosa è successo?- Chiese Tril.
         -Quando cominciano gli attacchi la capsula rilascia una sostanza simile a quel farmaco terrestre, il Levitian, per il momento non abbiamo niente di meglio-
         -Perché non la portate su Reugian?- Domandò Tril.
         -Perché occorrono troppi zirconi…questa capsula è efficacie solo su Xiar dove ha tutta l’energia di cui c’è bisogno e togliere Ṡénza da qui dentro per il viaggio vorrebbe dire condannarla a morte certa- Disse Kara.
         -Ibernatela, cosa aspettate?- Disse Tril sorpreso che non ci avessero pensato.
         -Ci abbiamo provato, il computer organico non si iberna è come se fosse iperattivo, Ṡénza è immersa in un una soluzione creata dagli zirconi che, oltre a tenerla in vita, le raffredda i chip, altrimenti andrebbe in contro ad una fusione sinaptica certa…- Rispose Feidor.
         -Possiamo solo aspettare…- Concluse Kara.
         -Cosa starà succedendo nella mente di Ṡénza?- Si chiese Tril, ma nessuno poteva rispondere a quella domanda. Come isolata dal mondo Ṡénza rifletteva su se stessa, il viaggio l’aveva messa a dura prova, non solo dal punto di vista fisico ma anche mentale.
“No, non è un sogno, non può essere…tutto intorno a me è sfocato, forse ci sono Feidor e Krio vicino a me…e da lontano ecco due figure, che siano Tril e Cleria?…ora anche Kara si è manifestata, non sento cosa dicono. Sento delle vibrazioni, ma che cosa fa Cleria? Sta cercando di colpirmi? Forse c’è un vetro di fronte a me…come vorrei poterci parlare, ma tutto è confuso e non sono nemmeno certa che non sia un sogno…è tutto così faticoso, non voglio alzarmi…non ce la faccio ad affrontare la mia vita…ora che David non mi ama più…adesso il David del presente non si ricorderà nemmeno che esisto…non mi sono mai sentita così sola…oh no, non di nuovo le convulsioni…perché? Perché sono così imperfetta? Sono un esperimento difettoso…forse era meglio morire sulla Terra tra le braccia di David che così, sola, su un pianeta troppo perfetto per me…maledette convulsioni…ed ecco che…finalmente…smettono…forse mi hanno somministrato il Leviatin…deve essere un incubo…non posso morire in pace”.
Una voce appena percettibile risuonò nella mente di Ṡénza:
Tu non sei imperfetta, tu nella tua vulnerabilità sei perfetta, tua madre, Kara e di tuoi amici non ti vorrebbero diversa da come sei e tutta la galassia ha bisogno di te, quindi torna, reagisci! Tu sai chi sei Ṡénza! Pensaci bene, so che lo sai”.
“Io non sono un esperimento…io sono figlia di Feidor e James, sono il frutto del loro amore, sono i terrestri che mi hanno reso imperfetta, ho viaggiato nel tempo, nello spazio e tra le dimensioni…non c’è niente che io non possa fare, posso guarire, posso tornare quella che ero prima, sì che posso, David ormai è il passato, devo andare avanti…anche se non amerò mai più così”
Allora cosa aspetti? Ti aspettano…chi ti vuole bene è con te, devi solo svegliarti e vivere ancora”
        
Dopo alcuni giorni arrivarono anche Treodor e Pacor direttamente da Paico, entrambi stentavano a credere che Ṡénza, colei che aveva fermato da sola l’intera flotta dei Ghu, fosse così debole e malata da non riuscire a reagire. Treodor si avvicinò alla capsula.
         -La Ṡénza che conosco non si lascerebbe morire così, non importa se non vedrà più David, non importa se non sarà mai mia moglie, lei è speciale perché è lei! Lo so che non si arrenderà mai. Tu sai chi sei Ṡénza, adesso lo sai, vieni fuori da questo inutile catafalco, hai una missione, devi salvaguardare la Trixtar, cosa aspetti! Il tuo immenso potere non andrà perso, è qualcosa che non puoi nascondere dietro i tuoi geni terrestri, è inevitabile!-
Ad un certo punto come se Ṡénza lo avesse ascoltato aprì gli occhi e con fatica aprì la capsula. Erano tutti increduli.
         -Amore mio stai bene!- Disse Feidor.
         -Mamma? Kara? Ma ci siete tutti! Krio! Tril! Cleria!Treodor! Pacor!-
Ṡénza fece per uscire dalla capsula ma appena mise i piedi a terra le sue gambe non la tennero e cadde, tutti furono subito intorno a sorreggerla.
         -Lo sapevo che avresti reagito, non c’è niente che tu non possa affrontare…hai parlato con David? Hai fatto quello che dovevi?- Chiese Treodor.
         -Sì…adesso è libero…ha sofferto molto…dovevo tornare da lui affrontando anche il viaggio temporale…-
         -Tu sei completamente pazza, hai rischiato di rimanerci!- Commentò Cleria.
         -Ti dico che ne è valsa la pena-
         -I tuoi chip sono danneggiati…- disse seria Kara.
         -Guariranno! Devo andare sul pianeta cavo!-
         -Adesso devi riprenderti…è un miracolo quello che è successo…- Commentò Feidor.
         -Chi mi ha parlato mentre ero in stasi? Non sono riuscita a capirlo- Chiese Ṡénza guardandosi attorno smarrita.
         -Nessuno di noi, non ci hai permesso di entrarti nella tua mente- Disse Kara.
         -Ho sentito qualcuno che mi diceva chiaramente che so chi sono e qual è la mia missione-
         -Sono stato io-  Rispose Treodor.
         -Ma tu non hai poteri telepatici- Commentò Tril.
         -Infatti gliel’ho semplicemente detto, ma in fondo Ṡénza lo sa di già, aveva solo bisogno che qualcuno glielo ricordasse…non ho fatto nulla, ha fatto tutto da sola-
         -Grazie di essere venuto Treodor, grazie di credere in me-
Ṡénza a fatica si staccò da Feidor che la sosteneva e lo abbracciò, ma non lo baciò e lui sapeva che non lo avrebbe fatto, gli aveva detto che la prossima volta che si fossero visti, sarebbero stati solo amici. Gli Xiariani mantengono sempre le promesse.
 
Non c’è nient’altro di importante da dire su di me…per un po’ starò qui su Xiar a riposo, devo recuperare le forze ed aspettare che i miei chip riprendano a funzionare, sono certa che succederà a breve e finalmente potrò andare su Tripsyon, il pianeta cavo. Devo scoprire ancora qualcosa di più su me stessa, il potere immenso nascosto dentro di me. So che devo maturare ancora, ma ora so chi sono, non mi sento più confusa e smarrita, anche se David non sarà al mio fianco, so esattamente chi sono: sono Ṡénza Nome, terrestre e Xiariana.
 
 
PS. Ciao a tutti! ;-)
E’ già…è proprio la fine…soprattutto per mancanza di tempo perché in realtà il viaggio di Ṡénza non è concluso, anche se è più sicura di sé. Ha solo gettato le basi per il suo futuro, dovrà recarsi, appena si sente di partire, su Tripsyon il pianeta cavo…un altro step importante che per ora è solo nella mia mente…chi vivrà vedrà.
A questo punto vorrei salutare e ringraziare chi ha letto la mia storia, soprattutto coloro che non si stanno perdendo nemmeno un capitolo. Non capisco gli altri che leggono solo alcuni capitoli, non è una trama proprio semplicissima cosa cavolo ci avete capito? Se qualcosa non mi interessa e non mi piace come è scritto lascio perdere del tutto, non salto di palo in frasca…vabbè lasciamo stare…spero di avervi portato tutti almeno per un decimo di secondo nel mio mondo, lontano dalla triste e crudele realtà.
 
Vi auguro una vita lunga e prospera
Altair4

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