OLTRE. (Alex&Ally)

di flavsxx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** APPARTAMENTO 3A. ***
Capitolo 2: *** CORSE CLANDESTINE. ***
Capitolo 3: *** RYAN ***
Capitolo 4: *** I TUOI OCCHI. ***
Capitolo 5: *** CONFUSIONI E GELOSIE ***
Capitolo 6: *** NON ERA UNA MINACCIA. ***
Capitolo 7: *** NON TREMO PER IL FREDDO. ***
Capitolo 8: *** LA GLASSA AL CIOCCOLATO. ***
Capitolo 9: *** ANDIAMO A BALLARE! ***
Capitolo 10: *** HO PERSO LA TESTA PER TE. ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 10 ***
Capitolo 12: *** TI AMO. ***
Capitolo 13: *** NON HO MAI... ***



Capitolo 1
*** APPARTAMENTO 3A. ***


Ero appena entrata nello stabile dove da lì a poco avrei tenuto il colloquio con i ragazzi del terzo piano ed ero agitata,confusa e soprattutto speravo nel meglio dato che era l'ottava casa che andavo a visitare.

Erano state due settimane intense,tra un appartamento e l'altro,incontrando gente diversa e spesso molto strana.

Tutto quello che desideravo era una stanza in cui dormire poiché l'alloggiare in un hotel stava cominciando a svuotare il mio portafogli di giorno in giorno e Viola non sarebbe arrivata a New York prima di qualche mese.

Sua madre,tramite delle conoscenze,ci aveva trovato un appartamento economico in cui vivere,ma non potevo entrarci prima del suo arrivo. Mi serviva quindi un punto di stallo,in attesa del suo arrivo,ma la ricerca si rivelò più difficile del previsto.

Io e Viola sognavamo da sempre di andare a vivere insieme,da sole,proprio come nei film e finalmente questo sogno stava diventanto realtà. Avevamo appena finito gli studi superiori,così,dopo l'estate facemmo le valigie ed eravamo pronte a partire. Sfortunatamente pochi giorni prima della partenza,il padre di Viola morì,e lei fu costretta a rimandare la partenza di qualche mese,ma mi pregò di partire comunque in modo da poter inziare l'università mentre lei seguiva delle lezioni online in attesa di potermi raggiungere.

Ero curiosa di conoscere nuova gente e provare nuove avventure ma dall'altra parte stavo morendo di paura.

Paura di non essere accettata,paura di non esser capita e soprattutto paura di essere giudicata.

I giudizi mi avevano sempre spaventato,gli davo troppa importanza e questo mi faceva soffrire e mi rendeva insicura.

Non fraintendetemi,amo la mia persona,sono contenta e fiera di ciò che sono,ma appena mi relaziono col mondo esterno,l'insicurezza mi costruisce un muro davanti ,che spesso la gente non aveva voglia di abbattere.

Su di me ci sarebbe così tanto da dire che a volte non trovo le parole adatte.

Mi comporto sempre di conseguenza alla persona che ho davanti. Posso essere la ragazza più estroversa e solare del mondo,ma anche la più insicura e sfuggente.

Non sono di certo la ragazza più bella del mondo,e soprattutto non sono una donna per tutti,ma chi era riuscito a guardarmi dentro,ad andare oltre,a leggere i miei grandi occhi verdi,si era sempre trovato ammagliato dalla mia empatia,dal mio sguardo penetrante,dal mio grande cuore e dalla mia ironia.

Entrai in ascensore e schiacciai il pulsante facendo un lungo respiro.

L'appartamento era abitato da tre uomini e una donna,così c'era scritto sul giornale che avevo comprato qualche giorno prima,io,quindi,sarei stata la quinta inquilina.

Ero un po' spaventata,perché integrarsi in un gruppo già formato da tempo e' difficile,e non avevo mai vissuto con un uomo al di fuori di mio padre.

Ma l'affitto della stanza era il più basso che avessi visto fino a quel momento,e questa era la cosa più rilevante.

Arrivata al piano,vidi due porte di fronte a me.

3A e 3B.

Suonai all'appartamento 3A,con le gambe che non riuscivano a stare ferme dall'agitazioni.

Mi sistemai velocemente i capelli e feci un lungo respiro.

La porta era ancora chiusa quando sentì il rumore di qualcosa rompersi dentro la casa,e subito dopo delle risate maschili.

Dopo qualche istante un ragazzo mi aprì la porta,distratto,mentre cercava di tornare serio,con il sorriso ancora sul volto.

Ci volle qualche istante prima che mi focalizzasse,poi assunse un espressione confusa.

"ehm,io..sono Allison.Per la stanza." Improvvisai impacciata.

Il ragazzo si portò una mano alla fronte,scuotendo la testa.

"Era oggi, certo! Scusami, l'avevo del tutto dimenticato. Comunque io sono Mike." Mi porse la mano sorridendo.

Era un gran bel ragazzo, moro, sul metro e ottanta e mi fu chiaro da subito che fosse d'animo buono.

Gli accennai un sorriso e lui mi fece cenno di entrare in casa.

Di fronte a noi c'erano due ragazzi.

Uno di loro era a petto nudo, e mi fissava serio con una palla da basket in mano,l'altro era di piccola statura ed aveva un'aria buffa.

La casa era ben arredata e lo stile era moderno ma era chiaro fosse arredata da ragazzi.

Sul tavolo c'erano bottiglie di birra e pacchetti di patatine e per terra c'era la lampada che uno di loro aveva atterrato con la palla da basket.

Mi chiesi dove fosse la quarta inquilina, la ragazza. Guardai l'ora e vidi che era mezzogiorno.

"Probabilmente è all'università." Mi dissi.

Mike si girò verso gli amici e mi presento.

"E' la ragazza che ha risposto al nostro annuncio per la stanza libera, ci ho parlato al telefono ieri ma ho dimenticato di dirvelo."

"Una ragazza,davvero?" disse il tipo a petto nudo.

Mike lo fulminò con lo sguardo.

"Lui è Alex."Si rivolse a me indicandolo.

"mentre lui è Derek"

Alex mi fece un cenno con la mano. Aveva un'espressione in volto che mi faceva venir voglia di prenderlo a schiaffi.

Derek si avvicino e mi porse la sua mano,presentandosi cordialmente.

Guardai Alex,incuriosita dal capire cosa gli passasse per la mente e da cosa venisse quell'atteggiamento.

I nostri occhi si incrociarono e ci guardammo intensamente fino a quando la voce di Mike non ci distrasse.

"Alex,vatti a mettere una maglietta e iniziamo il colloquio."fece.

"ti infastidisce il fatto che sia a petto nudo? Sono certo non sia la prima volta che ti capita,no?"

La sua espressione era furba,ma non cattiva.

"Non c'è alcun problema. Possiamo iniziare." Replicai schietta.

I ragazzi si sedettero su un divanetto blu,e mi fecero accomodare su una poltroncina,posizionata proprio di fronte a loro.

Avevo sei occhi puntati su di me,così abbassai lo sguardo imbarazzata,giocando con le dita.

Mike parlò.

"Il prezzo dell'affitto è quello che hai letto nell'annucio,e comprende le spese di ogni mese,salvo imprevisti.

La casa ha 4 camere,un salone e un solo bagno" precisò con delusione.

Era facile capire che Mike era il più responsabile e giudizioso.

"Derek ha 20 anni,è il più piccolo della casa. Ci conosciamo da tempo,ma convive con noi da un anno. Lavora come cameriere,la sua camera è la più piccola ma anche la più disordinata.Ti consiglio vivamente di non metterci mai piede,per il tuo bene."

Tutti scoppiammo a ridere,e Derek arrossì imbarazzato.

"Io ho 22 anni,e da quando ne ho 18 anni convivo con Alex. Abbiamo la stessa età e siamo cresciuti insieme,siamo praticamente fratelli."

Alex guardò l'amico,poi gli diete una pacca sulla spalla.

Sorrisi notando quanto fossero legati.

"Noi due andiamo all'università. Io studio economia e lui,strano ma vero,studia giurrisprudenza." continuò.

"Quanto ad Alex,beh,ha tre talenti.Finire una confezione di preservativi in 4 giorni,cucinare e uccidere un uomo a mani nude. –rise.

"fa boxe da quando ha 7 anni"-spiegò.

"Potrai vedere qualche ragazza per la casa,ma nessuna rimarrà a dormire,quindi non preoccuparti."

Alex non sembrò imbarazzato dalle parole dell'amico,anzi,aveva un sorrisetto beffardo stampato sul viso.

"Non ascoltare nessuna voce riguardo a lui all'università. In quel posto inventano un sacco di cazzate." Continuò.

Annuì,curiosa di sapere cosa dicesse la gente di lui,quale fosse la sua reputazione.

"credimi,ha un cuore grande,devi solo saperlo prendere." Concluse.

"hey amico,sono qui." Disse alex facendoci ridere.

"ti abbiamo detto tutto di noi,ora parlaci di te." Mi invitò Derek.

Mi sistemai comoda sulla poltrona.

"sono Allison Moon e ho 19 anni. Ho deciso di trasferirmi qui con la mia migliore amica perché volevamo la nostra indipendenza ma lei mi raggiungerà tra qualche mese. Quindi ho bisogno di un alloggio dove stare nel frattempo che lei torni. So cucinare molto bene e.."

"il fatto che sai cucinare è un grandissimo punto a tuo favore. Ma spiegami meglio,la camera ti servirà solo per qualche mese,quindi?" mi chiese Mike.

"Esattaente,tre o forse quattro mesi." Precisai. "Ho solo una domanda. So che con voi convive un'altra ragazza,dovrò condividere la stanza con lei?"

Vidi i ragazzi scambiarsi degli sguardi,confusi.

"Non c'è nessun'altra ragazza. Siamo solo noi tre." mi spiegò Derek divertito.

Sgranai gli occhi sorpresa.

Il colloquio era andato bene,ed erano stati gli unici ad avermi messa a mio agio.

La casa mi piaceva,e l'affitto era il più basso a cui mi ero interessata fino ad allora.

Inoltre l a casa era vicina all'università.

Avrei dovuto precludermi una buona opportunità solo perché erano tre uomini? Nella vita non mi ero mai posta dei limiti o pregiudizi,e di certo non avrei iniziato ora a fare il contrario.

Mike mi guardò con faccia dispiaciuta.

"mi dispiace averti fatto perdere del tempo." disse.

"in realtà,se per voi va bene...io sarei comunque interessata."

Ero preoccupata e tesa. Stavo andando incontro ad una nuova esperienza e speravo che i ragazzi capissero le mie intenzioni. Non mi interessava far colpo su qualcuno,ma solo una benedetta stanza.

I ragazzi si guardarono tra loro meravigliati. Alex sembrò sorpreso.

"quindi per te va bene vivere con tre uomini che non conosci e che potrebbero ucciderti senza scrupoli?"

Alex parlava poco ma parlava mirato.

"non lo so,avete intenzione di uccidermi?" lo guardai,con aria altrettanto ironica.

"No Mio Dio! Ovviamente no! Sei solo...tosta!" Mike rise.

Vivere con tre uomini sconosciuti,in una città che non è la tua,sarebbe stata una follia per tutti,ma quei ragazzi e quell'appartamento mi ispiravano sensazioni positive. Era quello che mi sentivo di fare.

"ci prendiamo un attimo per consultarci e torniamo subito con il verdetto." Ironizzò Derek.

I tre ragazzi si chiusero nella camera di Mike e potei sentire ogni loro singola parola. Non erano molto bravi a non farsi ascoltare.

"Una ragazza,amico? Ma come ti viene in mente? Scombussolerà gli equilibri! Mi conoscete e sapete bene che non riesco a relazionarmi con una ragazza per più di due ore!" sbottò alex.

"Ci servono i soldi Alex,non possiamo continuare a divedere le spese in tre! Mi sembra seria e responsabile,e poi sarà un'esperienza divertente."

"Devi prometterci che non proverai a portartela al letto! È una fottutissima regola." Derek alzò la voce.

"È il miglior colloquio fino ad ora. Volete forse lasciare la stanza al tipo che suona la tromba 9 ore al giorno?"

Risi immaginando i personaggi che avevano incontrato precedentemente.

"solo solo pochi mesi."

Dopo qualche minuto vidi la porta aprirsi.

Il cuore mi batteva fortissimo e non sapevo neanche il perché.

Mike mi guardò entusiasta.

"Per noi è sì,benvenuta in famiglia!"

HEY.
Innanzitutto,GRAZIE se hai speso qualche minuto del tuo tempo per leggere questo LUNGO (è stato necessario per avviare la storia) capitolo.
Ho cercato di renderlo il più scorrevole ed interessante possibile,ma i primi capitoli,essendo di introduzione,sono sempre i più noiosi.
Nonostante questo,spero che la trama vi piaccia. Lasciatemi un commento per  sapere cosa ne pensate.

Un bacio grande,F.
 

 

NEL PROSSIMO CAPITOLO:

"Jack,tienila sotto controllo. Se le succede qualcosa ti taglio la gola."

Dopo aver minacciato l'omone,Alex si diresse verso la pista.

Le donne lo fissavano e spettegolavano fra di loro,mentre gli uomini gridavano il suo nome.

Una ragazza fermò Alex dal braccio e poi gli stampò un bacio sulle labbra. Lui gli diede una pacca sul sedere.

Provai un senso di disgusto e di rabbia,poi sentì una voce rimbombare nella piazza.

"Signori e Signore,è tornato dopo tanto tempo e dire che ci era mancato,è dire poco. Piace alle donne perché è bello da far girare la testa,e piace a noi maschietti perché corre su queste piste come nessuno sa' fare. Siete pronti a vincere un sacco di soldi con lui? Fate un po' di rumore,e dite una preghiera,per il solo Alex Miller!"

Non avevo mai vissuto niente di simile,sembrava di vivere un film. Ero terrorizzata dal fatto che gli potesse accadere qualcosa. Lo chiamai ad alta voce tra la folla.

Gridai il suo nome quattro,forse cinque volte,poi sentì la mia voce e si voltò.

"Sei sicuro di volerlo fare?" urlai.

Mi sorrise,poi si voltò e camminò verso la sua macchina.

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Capitolo 2
*** CORSE CLANDESTINE. ***


Erano passate due settimane da quando mi ero trasferita nell’appartamento 3A,e i ragazzi avevano cercato di mettermi a mio agio,o quasi.
 “Ally,tra poco andiamo al bowling,vuoi venire?” La voce di Mike mi distolse dai miei pensieri.
“Mi piacerebbe,ma non mi sento bene,quindi credo di rimanere a casa a vedermi un film.”replicai.
“Sarà per la prossima volta.” Mike mi sorrise mentre si allontanava verso la sua cammera.
 “mi dispiace rovinare la tua serata di solitudine e relax,ma stasera rimarrò a casa anche io.
Domani ho l’esame di diritto penale e farò l’ultimo ripasso generale. ” si intromise Alex,seduto sullo sgabello della cucina.
Alzai le spalle.
“se vuoi puoi unirti a me a vedere Titanic.”
“preferirei morire.”
“lo hai mai visto,almeno?" chiesi seccata.
“No e non ci tengo. Tanto sono tutte cazzate lontane dalla realtà.”
Alzai gli occhi al cielo infastidita dal suo modo pessimistico di vedere la vita.
O forse molto realista.
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Qualche ora più tardi avevo finito di guardare il film,e come sempre,avevo pianto senza un domani.
Non importava quante volte lo avessi visto,mi faceva sempre lo stesso effetto.

 

Alex uscì dalla sua camera,portandosi le mani al viso e sbadigliando.

"cosa mangiamo per cena?" mi chiese.

"ah,allora sei vivo. Pensavo fossi morto,sono ore che non ti vedo e non ti sento. " commentai.

"immagino di esserti mancato,ma non ti poreoccupare,stavo solo studiando. Sai,metto impegno in ogni cosa che faccio."replicò alludendo a qualcosa di malizioso.

Alzai gli occhi al cielo.

"L'ultima cosa che mi va' di fare ora,è cucinare." Replicai poggiando i gomiti sul tavolo.

"ordiniamo cinese?"

"ogni tanto hai qualche buona idea,vedi Miller? Basta applicarsi." Dissi tirandogli uno schiaffetto sul viso.

"sapessi quante buone idee ho ora.."

Sentii il viso avvampare ma cercai di non darlo a vedere e mantenni il gioco.

"Tipo? Esponi." Replicai secca.

"Sei troppo piccola Ally,non si dicono certe cose davanti ai bambini."

Avevo capito il suo gioco,mi divertiva e infastidiva nello stesso tempo.

"invece di dire cavolate,chiama il cinese ed ordina,sto morendo di fame!" svagai.

Un'ora più tardi stavamo attorno al tavolo a mangiare riso alla cantonese e involtini primavera.

Alex era uno dei ragazzi più contraddittori che avessi mai conosciuto. Sapeva essere estroverso e sfacciato,ma c'erano dei momenti in cui si chiudeva in se stesso,isolandosi dal mondo.

"Vivo con te da settimane,e non so nulla sulla tua vita."

Alex mi guardò,poi fece spallucce.

"Sono andato via di casa quando ho compiuto 18 anni,da quel giorno vivo con Mike. Mio padre,invece,vive a 200 km da qui e lo vedo solo durante le feste. Studio la legge,anche se mi piace trasgredirla." Il suo tono rimase sempre freddo,quasi maccheronico. Come se avesse studiato un copione a memoria.

I ragazzi mi avevano detto che sua madre era morta quando era nel pieno dell'adolescenza e questo lo aveva turbato notevolmente. Era cambiato radicalmente, e aveva allontanato da se stesso ogni tipo d'affetto. Tuttavia non avevo la confidenza per parlare dell'argomento.

"Ti manca?Tuo padre,dico."

Alex fece spallucce,indifferente.

"Ormai sono abituato ad essere solo. Non amo molto i legami stretti."

"perchè? Sono la cosa più bella della vita,gli affetti."

"niente legami significa niente sentimenti che comporta l'essere razionale e non decidere con il cuore. Questo non ti farà soffrire."

Recitò quelle frasi come se ne avesse fatto il motto della sua vita,ma sembrava che le sue parole non corrispondessero a cosa provasse realmente.

"Non è così." Replicai. "Non hai mai vissuto se non hai mai amato. Soffrirai solo nel momento in cui non lascerai che la gente ti ami,e non ti darai tu stesso l'opportunità di farlo. Amare è così bello,Alex."

Mi guardò per qualche istante,distogliemmo lo sguardo reciprocamente quando la situazione si fece imbarazzante.

"che mi dici di te?la tua famiglia,il tuo fidanzato.."

Era la prima domanda che mi poneva da quando avevo messo piede in quella casa.

"non c'è nessun fidanzato."risi.

"strano"

"cosa?"

Scosse la testa,con un leggero sorriso in volto.

Lo guardai incuriosita da cosa intendesse,poi continuai.

"comunque,prima di venire qui vivevo con i miei e mia sorella maggiore. Ho un bellissimo rapporto con loro,ma avevo bisogno di un po' di indipendenza."

Passò un'ora,o forse due, e parlammo di tutto. Dell'università,della musica,degli amici,dei viaggi.

Ero contenta che quella sera mi aveva dato l'opportunità di conoscerlo meglio e di farmi conoscere.

Era estremamente diverso da mike e derek ma,tutto sommato,era un ragazzo alla mano,molto intelligente,con cui potevi affrontare qualsiasi genere di discorso e che ti sapeva far ridere.

Il telefono di Alex squillò.

"Pronto?cosa?stasera? Sì,è una bella somma. Ok,ci vediamo lì tra mezz'ora."

Mi guardò,poi prese la sua giacca di pelle fra le mani.

"Devo andare. Non tornerò tardi. Qualsiasi cosa chiamami."

"Dove vai?" chiesi sfacciata.

Alex rise,forse perché mi ero impicciata dei suoi affari con grande nochalance.

"Corse clandestine. Scommettono tutti su di me. Vado,vinco e torno." Ammiccò.

Rimasi qualche secondo a bocca aperta,cercando di analizzare cosa avesse realmente detto.

Correva? Io non ne sapevo nulla.

Un senso di ansia pervase il mio corpo.

"Vengo con te." Dissi istintivamente.

"Non ci pensare nemmeno." Replicò.

"Invece sì.Non voglio stare a casa da sola.Ti preeego." Cantilenai.

Mi guardò per qualche secondo.

"Ally,una sola condizione. Devi fare quello che ti dico. È un posto molto pericoloso e non deve accaderti nulla." Mi disse serio.

Annuì spaventata ed eccitata allo stesso tempo.

Non sapevo cosa stessi facendo,ma per qualche strana ragione,la voglia e la curiosità di arrivare il quel posto, aumentava minuto dopo minuto.

Uscimmo dall'auto.

C'era odore di gomme bruciate,di fumo e di morte.

Era un tappeto di gente che sventolava denaro in aria e urlava.

Le mura erano tappezzate di fiori per le persone che avevano perso la vita in quelle corse. Sussultai quando mi resi conto del rischio che correva Alex.

Alex mi prese per mano,poi ci avvicinammo ad un uomo pelato con la barba lunga ed il braccio coperto di tatuaggi,proprio come quello di Alex.

Si scambiarono qualche frase che io non riuscì a comprendere per la tale confusione che c'era in quel posto.

"Chi è? Non fare cazzate,Alex. Lo sai che non sono ammesse distrazioni,devi vincere." L'uomo mi scrutò da testa a piedi.

Alex lo fulminò con lo sguardo,senza dargli spiegazioni,poi si voltò verso me.

"Ally,devi rimanere vicino a lui. Non muoverti per nessuna ragione al mondo,NESSUNA." Sottolineò.

"Appena ho finito la corsa,prendo i miei soldi e ce ne torniamo a casa."

Annuì di nuovo,stringendo la sua mano.

"Jack,tienila sotto controllo. Se le succede qualcosa ti taglio la gola."

Dopo aver minacciato l'omone,Alex si diresse verso la pista.

Le donne lo fissavano e spettegolavano fra di loro,mentre gli uomini gridavano il suo nome.

Una ragazza fermò Alex dal braccio e poi gli stampò un bacio sulle labbra. Lui gli diede una pacca sul sedere.

Provai un senso di disgusto e di rabbia,poi sentì una voce rimbombare nella piazza.

"Signori e Signore,è tornato dopo tanto tempo e dire che ci era mancato,è dire poco. Piace alle donne perché è bello da far girare la testa,e piace a noi maschietti perché corre su queste piste come nessuno sa' fare. Siete pronti a vincere un sacco di soldi con lui? Fate un po' di rumore,e dite una preghiera,per il solo Alex Miller!"

Non avevo mai vissuto niente di simile,sembrava di vivere un film. Ero terrorizzata dal fatto che gli potesse accadere qualcosa. Lo chiamai ad alta voce tra la folla.

Gridai il suo nome quattro,forse cinque volte,poi sentì la mia voce e si voltò.

"sei sicuro di volerlo fare?" urlai.

Mi sorrise,poi si voltò e camminò verso la sua macchina.



HEY!
GRAZIE PER AVER LETTO QUESTO CAPITOLO!
LASCIATEMI UNA RECENSIONE PER SAPERE COSA NE PENSATE :)
UN BACIO GRANDE,F.

 

NEL PROSSIMO CAPITOLO:
 “E’ assurdo pensare che vivi con Alex Miller. È il piu grande sogno di tutte le ragazze qua fuori. Non hai idea di quante ti invidiano.
Conosco Alex da una vita ed è strano pensare che possa convivere con una ragazza ed averne addirittura rispetto.” Continuò.

“Volevo solo avvisarti che si è portato a letto l’intera università e mi dispiacerebbe molto se ti illudesse…”

 “A dire il vero non ci ha mai provato con me. Probabilmente non gli piaccio.” Replicai con leggerezza.

“o forse gli piaci troppo.” Constatò.

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Capitolo 3
*** RYAN ***


“Allison,sei matta? È un posto pericoloso. Come gli è venuto in mente di portarti lì?”

Mike era incazzato ed elettrizzando nello stesso tempo,quando,la mattina dopo,raccontai cosa era accaduto.

“Ragazzi,lo so! E’ stato terrorizzante! Avevo così paura per lui.“

“Pensavo che Alex avesse smesso con quella merda.”disse Derek mangiando la sua tazza di cereali.

“E’ così. Probabilmente aveva solo bisogno di soldi e non voleva chiederli al padre. Lo conosci.” Lo ammonì Mike.

Guardai l’ora.
“Mike,è ora di andare. La lezione inizia tra 20 minuti!” dissi prendendo la borsa.

Posò la tazza di caffè e prese le chiavi della macchina.

Guardai Mike mettere in moto l’auto,era pensieroso da tutta la mattina.

“C’è qualcosa che non va? Sembri pensieroso.” Chiesi preoccupata.

“Non so come tu faccia,ma hai dei poteri! Leggi nella mente delle persone per caso?” disse ridendo.

“Mi hai scoperto,accidenti!” risi “sai che con me puoi parlare quando vuoi.”

“C’è una ragazza molto carina che sta nel tuo corso di psicologia,l’altro giorno vi ho viste parlare.  Vorrei chiederle di uscire e magari tu potresti darmi una mano.”

“Descrivimela.”

“Bionda,occhi scuri..alta più o meno come te. O forse dovrei dire “bassa” come te.” Ironizzò.

“hey,la mia altezza è del tutto nella norma,fratello. Comunque si chiama Sarah,e da quello che so,non è fidanzata.” Replicai.

“Sarò fuori la tua classe quando finirai la lezione. Cercherò di parlarle.” Disse uscendo dall’auto.

“Va bene.Ci vediamo alle 11:30.”

 “A dopo nana.” Rise scompigliandomi i capelli.
 
Tra me e Mike si era da subito instaurato un rapporto di fratellanza. Era il mio punto di riferimento nella casa,la sua sola presenza mi tranquillizzava.
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Le due ore di psicologia mi avevano dato modo di incontrare Sarah.

Con la scusa di un caffè le avevo presentato Mike,e dopo l’iniziale imbarazzo,tra i due si era creata una bella alchimia.
Già si piacevano ed io ero fiera del mio ruolo di Cupido.

A Mike era venuta l’idea di organizzare una cena nel nuovo ristorante Italiano.
Voleva rivedere Sarah a tutti i costi,ma era decisamente troppo presto per chiederle un appuntamento

“Faremo un’uscita di gruppo,così non avrà la pressione di un classico appuntamento,ma potremo conoscerci meglio. Tu verrai con uno dei ragazzi così non ti sentirai la terza incomoda.” mi bisbigliò Mike nell’orecchio.

“Cosa? Nessuno dei due accetterà mai di venire ad un appuntamento a quattro. E poi no Mike,non ho voglia…” Replicai.

“Ti prego,proviamoci. Ti ripagherò il favore in ogni modo.”

Gli occhi a cuoricino di Mike mi convinsero,così stabilimmo l’appuntamento per sabato sera e a me aspettava l’arduo compito di convincere Alex o Derek ad accompagnarmi

“Grazie! sei la migliore!” Mike mi alzò e mi fece ruotare in aria.

Sarah era andata via e noi eravamo rimasti nel parcheggio.

“Mi devi un favore” risi.

 “Torno a casa,vieni con me?” mi chiese indicando la sua macchina rossa.

“Grazie,ma vorrei fare delle compere al centro.”

Sapete com’è. Noi donne abbiamo l’armadio pieno ma non sappiamo mai cosa indossare. Avevo urgenza di comprare nuovi maglioni in vista del gelido inverno di NY.

“vuoi un passaggio?”

“no,grazie,preferisco fare una passeggiata. Ci vediamo dopo.”  Feci cenno con la mano.

 “Ci vediamo a casa.Fai attenzione.” Si raccomandò.

La macchina di Mike sfrecciò fuori dal parcheggio nell’esatto momento in cui il mio telefono cominciò a squillare nella mia tasca.


 “Buongiorno. Come va la vita da quelle parti?”
Riconobbi la voce famigliare della mia migliore amica dall’altra parte del telefono.

Viola mi mancava da morire.
Prima di partire stavamo insieme ogni giorno e condividevamo ogni momento della nostra vita,proprio per questo,adesso che non era più possibile,sentivamo la necessità di raccontarci le nostre giornate per telefono.

Le nostre conversazioni,infatti,non duravano mai meno di mezz’ora.

Ci raccontammo tutto.
Le parlai dell’università,delle nuove conoscenze,del cibo e della convivenza con i miei inquilini.


 “mmh,questo alex mi incuriosisce. Non vedo l’ora di sapere i risvolti della storia.” Azzardò prima di attaccare.

di cosa parli?” risi. “non è successo niente.”

“Vedremo. I tipi come lui si innamorano sempre delle ragazze come te.”


 “Non è un film,Viola.” Risi. “Se conoscessi Alex capiresti che stai parlando dell’impossibile. Da quando sono qui,si sarà portato a letto 30 ragazze!” continuai.

“Il tempo mi darà ragione. Comunque devo attaccare assolutamente,devo uscire tra dieci minuti. Ci sentiamo presto,mi manchi amica!” mi disse.

 
“Anche tu tesoro,non vedo l’ora di riabbracciarti.”  Replicai prima di attaccare.

Avevo ancora gli occhi sul display del telefono quando sentì un clacson suonare.

Alzai lo sguardo e notai un Audi nera accostarsi vicino a me.

Il finestrino si abbassò e vidi il ragazzo con cui avevo dato l’esame di fisica qualche giorno prima.

“Ryan,giusto?” chiesi.

“Wow! Ti ricordi di me?”  mi sorrise sorpreso.

“Non si scorda mai chi ha preso A+ all’esame di fisica,credo.” replicai ironica.
Lui rise imbarazzato.

 “Sto andando a casa. Vuoi un passaggio o stai aspettando qualcuno?”

“Ti ringrazio,ma vado a fare un giro al centro e mi farò una camminata.” Abbozzai un sorriso.

“abito proprio in centro,e a piedi ci impiegherai come minimo 40 minuti. Non ti sentire obbligata,ma sappi che per me non c’è alcun problema.”

40 minuti? Io che mi stancavo anche solo per arrivare in bagno dalla mia camera?

Okay,non lo conoscevo abbastanza,ma mi sembrava tutto fuorchè un cattivo ragazzo.

L’apparenza inganna,è vero,ma avrei rischiato. Per quei 40 minuti di camminata avrei rischiato.

“okay,accetto.”
Quando mi aprì lo sportello,entrai in una meravigliosa auto dagli interni in pelle.

“quindi,tu sei di quì?” chiesi per evitare il silenzio imbarazzante.

“no,sono di Londra,Inghilterra. Ma mi sono trasferito quì con i miei genitori quando avevo circa 6 anni,ormai posso considerarmi del posto. Torno a Londra solo durante le feste,per stare con il resto della famiglia.”

“wow,notevole. Non si direbbe dal tuo accento.” Osservai.

“I primi tempi odiavo che mi prendessero in giro per il mio accento,così ho cercato di attenuarlo fino ad arrivare ad oggi,che non saprei neanche parlarlo senza sembrare un cretino.” Rise.

“Perché hai lasciato l’inghilterra? Se posso chedertelo.” Domandai curiosa.

“I miei genitori sono medici rinomati e quando gli è capitata una buona offerta di lavoro qui,hanno accettato.” Disse mantenendo lo sguardo dritto sulla strada.

“mmh,educazione esemplare,fascino inglese..hai tutte le carte in regola per essere l’uomo perfetto.” Osservai divertita.

 “Non credo basti così poco,Ally. Ho così tanto da migliorare.” fece scuotendo la testa.

“Ho saputo che convivi con Alex Miller e Mike Rooney.  Beh…perché?” mi chiese ironico.

“Wow,le voci corrono veloci qua.” Osservai divertita.

“In realtà quando mi sono trasferita non sapevo neanche chi fossero,non essendo del posto.

Mi serviva una stanza in cui stare,e loro ne avevano una disponibile ad un buon prezzo. Tutto qui.” Spiegai.


“ A prescindere dalle loro reputazioni,stai convinvendo con tre uomini. Sei coraggiosa.” Osservò divertito.
 “Ci siamo organizzati da subito per i turni e sui compiti da svolgere. Loro sono molto rispettosi,soprattutto della mia privacy.” Constatai.

 “E’ assurdo pensare che vivi con Alex Miller. È il piu grande sogno di tutte le ragazze qua fuori. Non hai idea di quante ti invidiano.
Conosco Alex da una vita ed è strano pensare che possa convivere con una ragazza ed averne addirittura rispetto.” Continuò.

“Volevo solo avvisarti che si è portato a letto l’intera università e mi dispiacerebbe molto se ti illudesse…”

 “A dire il vero non ci ha mai provato con me. Probabilmente non gli piaccio.” Replicai con leggerezza.

“o forse gli piaci troppo.” Constatò.

Calò un lungo silenzio per quei tre,quattro minuti che mi separavano dalla mia destinazione.

Ryan accostò l’auto vicino al marciapiede per farmi scendere.

 “siamo arrivati,Ally.”

“Non so come ringraziarti. Ci vediamo presto.” Gli sorrisi.

“E’ stato un piacere conoscerti meglio,Allyson. Ci vediamo.” Ammiccò.

Era bello,elegante e ricco. Poteva essere considerato il ragazzo perfetto,eppure mi sentivo troppo distante da lui.
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NEL PROSSIMO CAPITOLO:
“Non posso credere che lo sto facendo davvero.” Alex si stava abbottonando la camicia bianca,che lasciava trasparire i suoi addominali.
“il mio primo appuntamento.” osservò poi scuotendo la testa. 

“Dillo a me! E poi te l’ho detto,non è un appuntamento,stiamo solo facendo un favore ad un amico.” Dovetti fare leva su tutte le mie forze per non fissarlo.
Era di una bellezza disarmante.

“E' comunque un appuntamento.E poi tu non hai niente di cui lamentarti,c’è gente che pagherebbe oro per uscire con me.” Osservò spavaldo.
“Beh,è chiaro che non faccio parte di quella gente.” Puntualizzai io mettendomi il rossetto rosso.



HEY!
GRAZIE DI CUORE PER AVER LETTO QUESTO CAPITOLO.
FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE TRAMITE UNA RECENSIONE.
IL PROSSIMO CAPITOLO SARà AGGIORNATO SOLO SE VEDRò UN RISCONTRO DA PARTE VOSTRA,QUINDI DELLE RECENSIONI,ALTRIMENTI SARò COSTRETTA A SOSPENDERE LA STORIA.
UN BACIO GRANDE,F.

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Capitolo 4
*** I TUOI OCCHI. ***


 
Quando entrai in casa, i ragazzi erano attorno alla tavola che era piena di alcolici e cibo.

“Eccoti! Stavamo aspettando proprio te per festeggiare! Alex ha passato l’esame con il massimo dei voti” Mi disse Derek euforico.

“WOW,Alex! Sono così contenta per te!” lo abbracciai istintivamente quando lo vidi di fronte a me.

Il suo odore era così buono che sarei rimasta in quella posizione per ore.

Alex non si aspettava quel gesto,e rimase inerme per i primi secondi.

Poi senti le sue braccia forti stringermi e le sue labbra stamparmi un bacio sulla fronte.

La mia impressione era che di abbracci,Alex,nella sua vita,ne avesse ricevuti davvero pochi.


Durante i festeggiamente,Mike colse la palla in balzo per parlare di quello che era accaduto la mattina.

 “Oggi ho conosciuto una ragazza che segue alcuni corsi con Ally,mi piace molto. Sabato sera abbiamo organizzato una cena nel nuovo ristorante italiano."

“Amico,non c'era bisogno di organizzare una cena per scopare. Bastava che lo dicessi a me e ti avrei fatto conoscere quante ragazze volevi” commentò ironico Alex.

Lo guardai disgustata ed Alex sembrò divertito da questo.

A volte sembrava che certe cose le dicesse apposta per infastidirmi.

Mike rise,dandogli uno schiaffetto sulla nuca.

Quei due si adoravano,ma erano così diversi.

“Uno di voi due dovrebbe accompagnarmi. Abbiamo detto a Sarah che sarà un’uscita tra amici e non sappiamo a chi chiedere.” Lanciai la bomba.

 “Non guardate me. Sarei venuto volentieri ma da domani inizio il turno di sera.” Replicò Derek alzando le mani.

Io e Mike guardammo istintivamente Alex.

 “NO. Assolutamente no! Non andrò mai ad un appuntamento.”

“Non è un appuntamento.” Sottolineai. “Sono io,Alex! E lo stiamo facendo per Mike. In fondo ci divertiremo” Cercai di convincerlo.  

“Non se ne parla.” Alex sembrava irremovibile.

Mi voltai verso Mike quando pensai di chiederlo a Ryan.                 

“Non ti preoccupare Mike,se Alex non vuole venire,chiederò ad un mio amico. Sono sicura che lui sarà felice di uscire con me”

Guardai Alex che sembrò pietrificarsi.

“Okay,vengo. Ma lo faccio solo per Mike.”

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Era sabato sera e ci stavamo finendo di preparare per la cena.

“Non posso credere che lo sto facendo davvero.” Alex si stava abbottonando la camicia bianca,che lasciava trasparire la forma dei suoi addominali.
“Il mio primo appuntamento.” osservò poi scuotendo la testa.

“Dillo a me. E poi te l’ho detto,non è un appuntamento,stiamo solo facendo un favore ad un amico.” Dissi cercando di non fissare il suo petto.

“E’ comunque un appuntamento. E poi non hai niente di cui lamentarti, c’è gente che pagherebbe oro per uscire con me.” Disse spavaldo.

“Beh,è chiaro che non faccio parte di quella gente.” Puntualizzai io mettendomi il rossetto.

Lo guardai dal riflesso dello specchio. Non avevo mai visto un ragazzo più bello di lui.
Era affascinante anche quando non cercava di esserlo,anzi,era addrittura più sexy quando la mattina aveva i capelli arruffati,gli occhiali da vista e il viso ancora segnato dal sonno.

 “Cercate di sopportarvi per questa sera!” fece mike mentre agitato si spruzzava una quantità esagerata di profumo. “e tra 10 minuti dobbiamo uscire di casa!” continuò ansioso.

Avevo indossato un vestito nero di seta, con scollo all’americana ,che lasciava gran parte della schiena nuda. Il trucco era leggero,fatta eccezione per il rossetto rosso,e i capelli erano raccolti in uno chignon morbido che lasciava qualche ciocca di capelli davanti al viso.

Stavo aspettando i ragazzi davanti la porta di casa,mentre messaggiavo le ultime novità a Viola.

Alzai lo sguardo quando mi sentì osservata e vidi Alex fissarmi.

 “che c’è?” gli sorrisi.

“sei davvero bellissima.” disse senza mai staccare gli occhi da me.

“anche tu.”

“Lo so.” Replicò ammiccando.

Alzai gli occhi al cielo. Non sarebbe mai cambiato.
 
 

Due ore dopo avevamo appena finito di mangiare.

Alex era seduto di fronte a me e sembrava spaesato.

“Credo d’aver trovato l’unica cosa che rende nervoso Alex Miller” Osservai.

“Non sono nervoso. Semplicemente non è una situazione a cui sono abituato” Replicò.

“Smettiila di fare il supereroe. Tutti abbiamo qualcosa che ci rende insicuri e nervosi,Alex. Non vuol dire essere deboli,vuol dire essere umani.” Commentai.
Alex fece spallucce.

“Oggi Ryan Wood mi ha detto che ti conosce bene,e che è strano che tu ancora non abbia provato a portarmi a letto. Ora,da una parte sono contenta,anche perché avresti fallito nel tuo intentO,ma dall'altra parte mi sento un po’ offesa. Sono così male?” Scherzai.

Alex sembrò non stare al gioco,e la sua espressione si fece seria.

“Perché conosci Ryan Wood? Quando ci hai parlato?”  Contrasse la mascella.

“Ti ho detto mille cose,e tu hai capito solo la prima frase?” Notai divertita.

“Rspondimi.” Continuò serio.

“L’ho conosciuto all’università ed oggi mi ha dato un passaggio al centro. Mi sembra un bravo ragazzo.”

“Rimane il fatto che non saresti dovuta salire in macchina di uno sconosciuto.” Replicò ancora una volta nervoso.

“Non mi sembrava un delinquente.” Replicai con leggerezza.

“I delinquenti non ti dicono di esserlo prima di stuprarti,Al.” Alzò la voce.

Mike ci guardò confuso,cercando di capire cosa stesse succedendo,poi tornò a parlare con Sarah.

“Alex calmati! E’ andato tutto bene e non si è rivelato uno stupratore. Qual è il problema?” Chiesi alterata.

Scosse la testa e aprì i pugni.

“Comunque,non hai risposto alla mia domanda.”

“Perchè non ho provato a portarti al letto? Sei bella,sexy,affascinante,intelligente e rompipalle.”

“Quindi?” Chiesi.
Dove voleva arrivare?

“Quindi sei troppo per me. Non sei come quelle che mi scopo di solito.”

Le sue parole mi colsero alla sprovvista e rimasi in silenzio per qualche secondo.

 “Non fraintendermi. Ti ho guardata milioni di volte da quando sei arrivata. So come dormi,come canti,come mangi,e sarebbe una bugia se dicessi che non mi attrai e che non ti ho mai pensata sotto di me ,perché ..è successo.”

Avvampai ed abbassai la testa quando sentì il volto andarmi in fiamme.

“ma sei più di questo.” Continuò.

 “Beh,grazie ..ma ogni donna è più di questo,Alex. Ogni donna merita rispetto.” Replicai.

“Infatti non ho mai illuso nessuno. Tutte sanno come sono ,e tutte sanno che da me non avranno niente di più che una scopata. Sta bene a me,sta bene a loro.“ rispose facendo spallucce.

“E’ giusto,ma se lo facesse una donna sarebbe etichettata come una puttana! Odio questa differenza tra i sessi!”  Sbottai.

“Lo so. Hey,anche io sono un femminista!” replicò sorridendo.

I nostri occhi si incrociarono per qualche istante.

“Hai delle labbra bellissime. E i tuoi occhi…” il tono della sua voce si fece più basso e caldo.

 “cosa?” chiesi contenendo l’imbarazzo.

“Se uno ti guarda negli occhi,sa già metà dei tuoi segreti. Ti ci perdi dentro” continuò.

Ed era vero,quanto era vero!

 “Per esempio,tu,quali segreti hai scoperto?”

I miei occhi non nascondevano nulla a chi li sapeva leggere. Ma in pochi ci erano riusciti.

 “I segreti non vanno svelati.” Repicò con un sorriso furbo stampato sul viso.


Ti odio,Alex Miller.

 
HEY!
Volevo ringraziare chi ci ha tenuto a recensire i capitoli precedenti per farmi sapere cosa ne pensasse. Grazie dei complimenti e delle belle parole.
Io mi impegno sempre al massimo e spero di soddisfarvi.
Sicuramente non è perfetto,ma ci sto lavorando.
GRAZIE DI AVER LETTO QUESTO CAPITOLO.
Come sempre,recensite,così potrò andare avanti con la storia,altrimenti dovrò sospenderla,A MALINCUORE.
UN BACIO GRANDE,F.
ps: non esitate a scrivermi per qualsiasi necesssità.

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Capitolo 5
*** CONFUSIONI E GELOSIE ***


Salì in macchina sfregandomi le mani e stringendomi la felpa al corpo.
Fuori si gelava.
Alex mi osservò prima di accendere il motore dell’auto.

 “Al?” chiamò la mia attenzione.
Lo guardai.

“Sono stato davvero bene stasera. Grazie.”
“Anche io.”

Avvolsi le mie braccia intorno al suo corpo,abbracciandolo.
Avrei potuto dare colpa al freddo cane o all’ora indecente,ma no,avevo semplicemente voglia di abbracciarlo.
Posai il viso sull’incavo del suo collo.

“Ti voglio bene.” Confessai.

Sentì il suo pomo d’Adamo muoversi e la sua mascella contrarsi.

Poi sentì le sue braccia stringermi così forte da togliermi il fiato.

Quando l’abbraccio si sciolse,tornai al mio posto e fissai la strada dal finestrino.

Mi rattristì quando pensai che tutto quello sarebbe durato poco.

Alex era instabile e questo mi confondeva perché non sapevo mai come comportarmi.
A volte passavamo ore a parlare ed era premuroso,fin troppo. Altre mi evitava e diventava freddo.

Quando arrivammo sotto casa,Alex si accostò sul marciapiede,senza parcheggiare.

 “Scendi,Al. Devo fare una cosa,torno subito.” Disse mantenendo lo sguardo sulla strada.

Guardai l’orologio che segnava le due e mezza di notte.

“A quest’ora?”

“Ce la fai a non fare domande, per una dannata volta?”

Il tono della sua voce aumentò facendomi sussultare.

Aprì lo sportello e lo chiusi alle mie spalle con la rabbia e la forza di un uragano.

Alex aspettò finché non fui entrata nel portone, poi sentì la sgommata della sua auto.

Non appena fui a casa,le lacrime cominciarono a scendere copiose dai miei occhi.

E continuarono a scorrere sulle mie guance finchè non mi addormentai.
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La mattina dopo mi svegliai con un forte mal di testa.

Mi preparai velocemente,poi andai in cucina a fare colazione.

Mike e Derek erano sul divano a giocare ai videogame,e fui contenta quando non vidi Alex tra di loro. Probabilmente stava ancora dormendo.

 “Buongiorno ragazzi”

“Buongiorno bellezza” mi risposero in coro.

“Ti devo raccontare una cosa!” mi disse Mike posando il joystick sul tavolo.

“Stanotte,dopo esser rientrato,ho sentito un rumore assurdo. Sono andato in salotto per controllare e indovina? C’era Derek steso a terra,era caduto!”
Stava ridendo così tanto che non riusciva a riprendere fiato.

 “Molto divertente amico,grazie! Ora ho un livido enorme sul gionocchio!” commentò Derek fingendosi offenso.

“ohw,mi dispiace così tanto.”

Derek allargò le braccia,ed io mi ci tuffai dentro in un grande abbraccio.
Era così bello aver trovato dei nuovi amici.

Posai lo sguardo a terra e vidi un reggiseno.

Eppure ero sicura di essermi spogliata nella mia camera,la notte prima.

Sciolsi l’abbraccio e mi chinai per raccoglierlo.

Guardai i ragazzi,con espressione curiosa e divertita.

Doveva essere di qualche loro ospite.

“Non guardare me. Sono mesi che non porto a casa nessuno.” Commentò Derek divertito.

Mike scosse la testa.

“Lo sai,sto uscendo con Sarah. Non farei mai una cosa del genere.”

Ci volle poco per far connettere il mio cervello.


Ecco cosa aveva fatto Alex alle tre di notte.

Era andato a prendersi qualche sua amica da scopare.


Avevo sentito la porta di casa chiudersi in tarda notte,ma ero sicura fosse Derek che rientrava da lavoro.

E invece no. Era la sua amica che tornava a casa sua.

Mi lasciai cadere sulla poltrona mentre la mia mente non smetteva di riflettere.

 “Buona Domenica,ragazzi.”

Alex ci raggiunse in salotto,con un sorriso da ebete stampato sul viso.

Il sangue mi ribolliva nelle vene. Rimasi in silenzio.

“Buongiorno Al. Sei silenziosa stamattina?”

Si posizionò di fronte a me e cercò di incrociare il mio sguardo.

“cos’hai?”

Il tono della sua voce si fece serio quando capì che c’era qualcosa che non andava.


Come faceva a non capirlo?

Mi alzai dalla poltrona senza dire una parola.

Riuscivo a vedere gli sguardi confusi dei ragazzi seguirmi con gli occhi.

Che cazzo hai combinato Alex?”

Sentì Mike ammonirlo .

Entrai in camera e mi buttai sul letto,chiudendo gli occhi.

Non avevo il diritto di essere incazzata,eppure non potevo farne a meno.

 “Posso entrare?” Sentì la voce di Alex fuori la mia porta.

“entra”

Entró nella stanza con aria preoccupata.

 “Non me ne vado da qui finchè non mi dici cosa hai. Che ti prende,Al?”

“Ho solo mal di testa.” Mentì evitando il suo sguardo.

Cosa avrei dovuto dirgli? Mi rode il culo perché ti scopi un’altra? Non ne avevo alcun diritto.

“Sappiamo tutti e due che non è vero.”

“La tua ragazza si è scordata il reggiseno qui ieri sera.”

Alex mi fissò per qualche istante cercando di capire cosa intendessi.

Poi abbassò la testa,stringendo i pugni.

“Prima di tutto non è la mia ragazza,e poi…”

“Non devi darmi nessun tipo di spiegazioni. E’ solo che..non capisco. Avevamo passato una bella serata,tu stesso me l’hai detto. C’era davvero bisogno di…”

“Mi dispiace. Sono stato un coglione. Avevo solo bisogno di distrarmi un po’” Replicò.
Distrarsi?

 “Distrarti da cosa? Hai detto di aver passato una bella serata e..”

“Ed intendevo esattamente ciò che ho detto. Sono stato così bene,come non stavo da anni,ma è complicato Al..”

Più andavo avanti e più non lo riuscivo a capire.

Cosa lo bloccava?

“mi perdoni?”

Mi guardò con gli occhi più dolci che avessi mai visto.

Sorrisi istintivamente quando pensai che probabilmente ero l’unica ragazza ad aver mai visto quella parte di Alex.

“Ma certo stupido! Mi dispiace,non ho nessun diritto di arrabbiarmi. Puoi fare quello che vuoi.” Commentai.

 “Invece no. Al posto tuo io avrei dato di matto.” Replicò.

"e mi dispiace per come ti ho trattata ieri in macchina. Sono un cretino,ma credimi,sei già troppo importante per me."

I nostri sguardi si incrociarono e per qualche istante il tempo sembro fermarsi.

“Dai,andiamo,che sto morendo di fame!”
Alex prese la mia mano e mi trascinò in cucina.



NEL PROSSIMO CAPITOLO.
Lo sentì tremare ancora sotto il mio corpo.
 “Hai ancora freddo? Stai tremando.” Osservai.
“Non e’ per il freddo,Al.”
Il mio viso avvampò e sentì il mio stomaco contorcersi.
Annullammo i pochi centimetri di distanza che separavano le nostre labbra, facendole sfiorare.



HEY! 
GRAZIE PER AVER LETTO QUESTO CAPITOLO!
VI PREGO DI LASCIARE UNA RECENSIONE.
SOLO IN QUESTO MODO POSSO CAPIRE COSA NE PENSATE 
E SE NE VALE LA PENA ANDARE AVANTI.
SE NON RICEVERÒ RECENSIONI,SARÒ COSTRETTA A SPOSPENDERE LA STORIA,MIO MALGRADO.

GRAZIE A CHI SPENDE 1 MINUTO DEL SUO TEMPO PER ELEGIORMI E COMMENTARE. 
VI VOGLIO GIÀ BENE.

UN BACIO GRANDE,F.

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Capitolo 6
*** NON ERA UNA MINACCIA. ***


Uscì dall’aula sistemandomi la borsa sulla spalla.

 “ehi”
Sentì una voce famigliare alle mie spalle.
“ehi Ryan” sorrisi.

“Ti va di uscire fuori a prendere un po’ d’aria? Voglio chiederti una cosa.”

Maledetto il mio scarso self-control e la mia ansia perenne.
Sentì il cuore pomparmi in petto sempre più velocemente.

Ci incamminammo verso l’uscita ed ad ogni passo fremevo sempre di più per sapere di cosa si trattasse.

 “cosa volevi chiedermi?” chiesi una volta fuori.

Ryan nascose le mani nelle tasche, un po’ per il freddo e un po’ per l’imbarazzo.

“Pensavo…ecco,volevo chiederti se avevi voglia di andare a cena fuori un giorno di questi. Una cosa tranquilla,per stare insieme. Niente di formale.”

Era la prima volta.
Sì,avevo 19 anni ed ancora non ero mai stata ad un appuntamento.

Un po’ per la mia tendenza a non accontentarmi mai.

Non mi sarei mai concessa al primo coglione di turno.

Non avrei mai abbassato i miei standard a costo di non rimanere sola.

Arriverà al momento giusto, mi dicevo sempre.

“Prima o poi incontrerai chi si accorgerà di quanto vali. Qualcuno che ti meriti davvero” -Viola me lo ricordava ogni giorno.

E poi era colpa mia, mia e delle mie insicurezze. Ma non era più possibile far vincere loro. Già lo avevo fatto troppe volte.

“mi piacerebbe molto” confessai.

Lui ricambiò con un sorriso a trentadue denti.
“Che ne dici di domani? Sempre se non hai preso altri impegni”

“domani è perfetto”

“Allora ti passo a prendere sotto casa alle 19,d’accordo?”

“D’accordo.”

Lui si chinò verso di me,poi mi stampò un bacio sulla guancia.

“Devo andare,a domani”
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“Indovinate chi ha un appuntamento domani?” Dissi elettrizzata non appena fui dentro casa.

Cosa?” Urlò Alex mentre a passi pesanti attraversava il corridoio.

Mike alzò lo sguardo dal libro e mi guardò sorpreso.
 “Wow,Ally. Con chi?”

“Ryan Wood “ confessai.

“Avete parlato solo due volte e già ti ha chiesto di uscire? Mi sembra prematuro.” commentò Alex.

 “Sei assurdo! Ti porti a letto ragazze di cui non sai nemmeno il nome,ed io non posso uscire con un ragazzo che conosco da settimane?”

“Facevamo nuoto insieme,è un genio quel ragazzo” Fece Derek.

Alex lo fulminò con lo sguardo,poi contrasse la mascella,visibilmente incazzato.
 “dove ti porterà?”

“Non so. Spero niente di troppo impegnativo.” Replicai.

“Domani ti accompagno all’università.” Mi disse Alex

“Perché? Domani non è il tuo giorno libero?” replicai confusa.

“Infatti. Ho solo voglia di accompagnarti, posso?”

“Come vuoi” replicai ingnorandolo.
 
 
Il martedì sera era la nostra serata FILM.
Ci ritrovavamo sempre sul divano con una copertina sulle gambe,ed una cioccolata calda in mano.

I ragazzi avevano scelto un film horror, nonostante li avessi pregati di non farlo.
D’altronde li avevo avvisati: avrei passato l’intera visione con un cuscino davanti agli occhi,ed avrei urlato ad ogni colpo di scena.
 
Sentì la musica farsi sempre più acuta,e sapevo che stava per aprire quella maledettissima porta che,CHIARAMENTE, sarebbe dovuta rimanere chiusa.

Nascosi il mio viso dietro la schiena di Alex,e strinsi forte il suo braccio, gridando qualcosa dalla paura.
Sentì i suoi muscoli contrarsi sotto di me quando le mie unghie graffiarono la sua pelle.

“Scusami. Sto morendo di paura” mi giustificai.

 “Tranquilla,non è la prima volta che vengo graffiato dalle unghie di una donna. Anche se di solito succedeva per altri motivi…” commentò divertito.

Lo guardai disgustata, poi mi scostai da lui allontanandomi di qualche centimetro.

Lui rise soddisfatto quando capì che era riuscito a farmi arrabbiare.

Mi avvolse con le braccia e mi trascinò verso di lui.

 “Vieni qua stupida,così ti proteggo”
 Passò il suo braccio dietro la mia testa,poi mi baciò la fronte.

Ero stanca e non avevo voglia di controbattere.

Mi lasciai andare ,posai la testa sulla suo petto e mi avvinghiai a lui.
Amavo quella sensazione.
Riuscì a sentire il suo battito cardiaco accelerare. Sorrisi e chiusi gli occhi.
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“Non puoi frenare o evitare quello che provi. Il cuore è più forte della mente.”
“E’ strano che tutto questo stia capitando a me. Ho paura.” Replicò Alex con voce flebile.
“E’ normale essere spaventati se non ti è mai successo prima. Ma non ti ho mai visto così ed è …bello, amico.”

Stavo andando a fare colazione quando mi imbattei in questa conversazione.
Non sapevo a cosa si riferissero, ma non mi sembrava comunque corretto rimanere ad ascoltare.

Entrai nella stanza tossendo, per annunciare la mia presenza.

“Quindi eri serio quando dicevi che mi avresti accompagnato all’università?” domandai divertita.

“Certo,non dico mai cose che non penso e che non mantengo.” Rispose secco.

A parte quando ti ubriachi o ti incazzi.” Commentò Mike facendoci ridere.

“Come è possibile che non ricordo come sono arrivata nel mio letto,ieri?  Ricordo solo di essermi addormentata sul divano.”

“Alex ti ha portata a letto,ti eri addormentata e non voleva svegliarti.” fece Mike divertito.
Alex lo fulminò con lo sguardo.

Spalancai la bocca,stupita ed imbarazzata. Chissà quanto dovevo aver pesato e in che condizioni ero.

“Oh mio Dio” avvampai in un attimo. “Grazie Alex,devi aver faticato parecchio” Risi nervosamente.

“in realtà non pesi molto”

“sembri arrabbiato stamattina” Osservai.

 “sono solo stanco,ho dormito poco” Replicò facendo spallucce.
Annuì, facendo finta di credere a quella cazzata.

 
Osservai Alex accendersi una sigaretta. Aspirò il fumo,poi lo buttò fuori,rilassando i muscoli.
“Ti rilassa fumare,vero?” osservai.

“Molto. E’ uno dei miei sfoghi.” Replicò lui avviando il motore della macchina.

Il viaggio fu piuttosto silenzioso, ed era chiaro che Alex avesse qualcosa che non andava.
Tuttavia non feci altre domande.
Ormai lo avevo imparato, quando Alex era così, bisognava lasciarlo stare.

“Entro anche io. Devo salutare un amico.” Mi disse Alex parcheggiando la macchina.

Non appena fummo dentro l’università, gli occhi di tutti furono puntati su di noi.
Vidi le ragazze sparlare tra di loro, e i ragazzi guardare Alex divertiti.
Feci finta di niente, sapevo che quel posto poteva essere perfido e che giravano fin troppi pettegolezzi.

Alex camminò al mio fianco,dopo aver salutato qualche amico.
Non appena girammo l’angolo, intruppai su qualcosa, o meglio, su qualcuno.

 “oh,mi dispiace.”
Alzai lo sguardo imbarazzata,imbattendomi in Ryan.
“Dispiace a me. Ti sei fatta male,Ally?” mi chiese assicurandosi che stessi bene.

Scossi la testa e gli sorrisi.

Il suo sguardo cadde poi su Alex, che era proprio al mio fianco.

“Ciao,Miller”
Alex contrasse la mascella,serio.

“Ti voglio solo avvisare del fatto che se la farai soffrire in qualsiasi modo o ti approfitterai di lei,ti ucciderò a mani nude.”  

Cosa aveva appena fatto?

Avvampai all’istante,imbarazzata.

 “Alex,sei impazzito?” gridai.
 “Scusa…” bisbigliai a Ryan.

Lui mi sorrise, poi riposò lo sguardo su Alex.

 “A differenza tua non mi sono mai approfittato di nessuna ragazza. Esco con Ally perché mi interessa davvero”
“E non riesco a credere che questo rimprovero venga proprio dalla tua bocca. Allora ti preoccupi per qualcuno, nella tua vita. Non avrei mai potuto immaginarlo.” continuò Ryan ironico.

 “Stai zitto,non sai niente di me. Io ti ho avvisato. Spero di non dover passare ai fatti” Replicò Alex.

Poi mi guardò e il suo sguardo si intenerì all’istante.
“Ci vediamo a casa,Al”
Vidi Alex camminare spavaldo verso l’uscita.

 “Aspetta!”
Lo raggiunsi.

“Ti rendi conto che l’hai minacciato senza un motivo?” Gli gridai contro.

“L’ho solo avvisato.” Replicò con leggerezza.

“Oh, e da quando dire “ti ucciderò a mani nude”, è un avviso? Non c’è bisogno di tutto questo,Alex! Non ho bisogno di te e del tuo aiuto per difendermi! E sono sicura che Ryan ha sole buone intenzioni con me. Sai,non sono tutti stronzi come te”

Le parole uscirono dalla mia bocca con più rabbia e violenza di quanto volessi.

Alex si accigliò.

“Lo so” disse prima di varcare la porta d’uscita.

Chiusi gli occhi per un attimo e feci un respiro profondo, cercando di ignorare gli occhi che avevo puntati addosso.

Raggiunsi Ryan che aveva osservato l’intera scena.

 “Non so’ cosa gli è preso, non avevo idea che sarebbe successo tutto questo. Mi dispiace...”

“Non hai alcuna colpa Ally. Stai tranquilla.”

“Quindi vuoi ancora uscire con me?” osservai divertita.

“Certo! Non rinuncerei ad un appuntamento con te per nessun motivo.”
Disse facendomi arrossire.

 “Ci vediamo stasera Ally”

“A stasera”  

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Capitolo 7
*** NON TREMO PER IL FREDDO. ***


 “hey,sveglia! Ally,stai bene?”
Sarah passò la mano davanti al mio viso quattro,cinque volte,prima di catturare la mia attenzione.

“cosa?”

“sono 10 minuti che ti parlo, sembri assente.” Osservò.

“Stavo solo pensando. Ho la testa così confusa.” Sbuffai.

“Non c’è niente da capire Ally. Alex Miller è cotto di te, è per questo che ha reagito così. Lo conosco da anni e posso assicurarti che non ha mai fatto niente di simile”

“Non è così. Ha reagito in quel modo perché è competitivo e ha toccato il suo ego” Replicai.

“Ne riparleremo tra qualche mese”
 
Le lezioni erano passate velocemente, e io cercai di rientrare a casa il prima possibile perché il cielo era nero e dava l’idea che sarebbe piovuto da un momento all’altro.

“Domani mi racconterai tutto. Pensa solo a divertirti e ricorda a Mike di passarmi a prendere alle 8.”
SI raccomandò Sarah prima di salire in macchina.

“Grazie tesoro. Sarà fatto.” Replicai.

Quando rientrai nel primo pomeriggio, in casa non c’era nessuno e non mi sembrava vero.
Non fraintendetemi,abitare con i ragazzi era bello e divertente, ma mi mancava stare sola, mi mancava la tranquillità ed il silenzio.

Mi spogliai, mettendomi addosso una maglia larga e comoda, poi mi sdraiai sul divano, riflettendo su quello che era accaduto.
 Portai una mano al viso quando involontariamente pensai ad Alex.
Ero arrabbiata con lui, ma una piccola parte di me, era felice del suo gesto e non sapevo neanche il perché.

Nel frattempo aveva cominciato a diluviare.
Decisi di prepararmi un thè caldo, così andai in cucina e accesi il bollitore.

Non appena accesi il fuoco,sentì suonare il campanello della porta.
Quando aprì, davanti a me c’era Alex, completamente fradicio.
Aveva un’espressione tesa stampata sul viso e potevo vederlo tremare dal freddo.

“Oh mio Dio. Ma dov’eri?”

“Sono andato ad allenarmi con il pugilato. Ho preso la moto,non pensavo avrebbe piovuto” Replicò con la voce strozzata dal freddo mentre le gocce d’acqua continuavano a scendere dai suoi vestiti.

“Vieni,devi asciugarti subito altrimenti domani avrai la febbre”
Presi la sua mano, che era gelata, e lo trascinai in bagno.

 “Togliti questi vestiti bagnati, vado a prenderti qualcosa di asciutto nel tuo armadio.”

Quando aprì il suo armadio, fui esterrefatta dal suo profumo.
Dio solo sa quanto lo amavo.
Presi una tuta grigia e tornai in bagno.
Aveva indosso solo i boxer mentre cercava di togliersi l’acqua di dosso con un asciugamano.
Cercai di rimanere indifferente al suo essere quasi nudo e gli porsi i vestiti.

“Grazie Al “
Nell’aria c’era imbarazzo e lui non aveva quasi aperto bocca da quando era rientrato in casa.

“Sto morendo di freddo” confessò.
Le sue mani tremavano così tanto da non riuscire a gestire i movimenti.

Presi il phon che aveva tra le mani.

“Da’. Faccio io, adoro asciugare i capelli”

Lui era seduto sul water,ed io ero davanti a lui, con le mie gambe nude fra le sue.
Comcinciai ad asciugare i suoi capelli morbidi, passando le dita fra le ciocche.

“E’ così rilassante” confessò chiudendo gli occhi.

Mi chinai per asciugare il suo ciuffo,ed i nostri visi si ritrovarono pericolosamente vicini.
Ci guardammo intensamente per qualche istante.
Poi sentì le sue mani forti posarsi sui miei fianchi e avvicinarmi a lui, rendendo inesistente la distanza tra i nostri corpi.

 “Beh,credo di aver finito.”
 Osservai imbarazzata dopo qualche minuto,posando il phon.

 Alex deglutì, poi mi guardò.
“Grazie” parlò quasi a contatto con le mie labbra.
Le emozioni che provai in quei momenti furono indescrivibili.
Ed indescrivibile era la voglia di tuffarmi sulle sue labbra morbide e calde.

 “Mi dispiace per prima, non sono riuscito a controllarmi e non ne avevo il diritto..” osservò abbassando lo sguardo.
Gli sorrisi.
Lo sentì tremare ancora sotto il mio corpo.

 “Hai ancora freddo? Stai tremando.” Osservai.

“Non e’ per il freddo,Al.”

Il mio viso avvampò e sentì il mio stomaco contorcersi.
Annullammo i pochi centimetri di distanza che separavano le nostre labbra, facendole sfiorare.
Accarezzai la sua guancia morbida e lo vidi chiudere gli occhi.
E proprio mentre stava accadendo, sentì la porta sbattere e subito dopo la voce di Derek.

“Ragazzi? C’è qualcuno in casa?”

Sobbalzai e mi allontanai velocemente da Alex, che a fatica lasciò la presa delle sue mani dai miei fianchi.
Alex deglutì e buttò fuori l’aria dal suo petto.
Ed io feci lo stesso, prima di uscire dal bagno.

 “Hey,Derek” dissi con nonchalance.

“Hey. Dove ti eri nascosta?”

“Ero in bagno,Alex si è bagnato sotto la pioggia e stavo cercando di aiutarlo.”

Derek annuì, poi si buttò sul divano e accese la tv.

Sentì il bollitore fischiare, versai l’acqua bollente nella tazza e mi sedetti sul divano con Derek.
 Non riuscivo a smettere di pensare a cosa era appena accaduto e di come avessi perso il controllo.
Pensai a quello che sarebbe accaduto se Derek non fosse mai entrato e un brivido percorse la mia schiena.
Sospirai, cercando di rilassarmi, e lui sembrò notarlo.

“Sei agitata per stasera?” Stasera? Cazzo, l’appuntamento.

 “Sì,un po’” mentì.

“A che ora passerà a prenderti?” chiese Derek.
Guardai l’orologio. Erano le le 17,45 e mancava poco più di un’ora.

 “Merda! Devo andarmi a preparare” osservai , posando la tazza di thè sul tavolo.

Alex uscì dal bagno e si sedette sulla poltrona con lo sguardo perso nel vuoto.

“Non e’ assurdo che le ragazze ci mettano più di un’ora per prepararsi ad un appuntamento?”  Chiese Derek all’amico.
Alex portò le mani al viso, senza rispondere.

“Cos’hai amico? Stai male?”
Alex scosse la testa cercando di essere convincente.

“Ho solo bisogno di divertirmi un po’. Vieni con me al Cube stasera?”

Alzai di scatto la testa, ricordando la prima volta in cui entrai in quel locale.
Era probabilmente il posto più squallido della città, ma anche quello in cui era più facile rimorchiare.
Provai rabbia nell’istante stesso in cui immaginai le ragazze avvinghiate al corpo di Alex, e a come lui potesse fare una cosa del genere dopo quello che era accaduto tra di noi.

Sveglia Alison ,tu stai andando ad un appuntamento con un altro ragazzo. Non puoi lamentarti.








HEY!
SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO!

Amo Alex ed Ally sempre di più! E quanto avrei voluto che ci fosse stato quel bacio.
Della serie #Derekeiltempismo .

Se vi è piaciuto e se volete leggere il continuo, vi prego di lasciare una recensione per farmelo sapere.

Alla prossima.
UN BACIO GRANDE,F.



NEL PROSSIMO CAPITOLO TROVERETE L'APPUNTAMENTO CON RYAN,
ED UNA SORPESA,CHE NON POTETE NEANCHE IMMAGINARE.

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Capitolo 8
*** LA GLASSA AL CIOCCOLATO. ***


Mi buttai sotto la doccia, facendo scorrere l’acqua calda sul mio corpo. 

Stavo dando troppo peso alle parole e ai gesti di Alex?
D’altronde lui aveva sempre giocato con le ragazze, e avrebbe potuto farlo anche con me.
Eppure i suoi occhi mi parvero sempre sinceri.

Mi infilai la camicia verde militare che valorizzava il mio seno, poi dei pantaloni neri e dei stivaletti.
Sbuffai guardando i miei capelli allo specchio. Erano sempre incasinati, proprio come me.
Li spazzolai e li asciugai dando loro una piega morbida e ondulata, poi mi truccai.

Guardai l’orologio, mancavano dieci minuti all’arrivo di Ryan. Dovevo chiamare Viola.

 “Sbaglio o hai un appuntamento tra dieci minuti?” sentì la sua la voce squillante rispondere al telefono.

“Gia’. E sono agitatissima.” Risi nervosamente.

“Andra’ tutto bene Ally. Sii te stessa.”

“Lo faro’. Piuttosto, dimmi di te, come va? La mia famiglia?”
Mi mancavano da morire.

“Ieri ho visto tua madre e mi ha offerto dei biscotti buonissimi” rispose ridendo. “il resto va’ tutto bene, ma ci manchi.”

“lo so, anche voi mancate tanto a me” replicai con la voce strozzata dal pianto.

 “Ieri mamma mi ha detto che cercheranno di venirmi a trovare al più presto. E tu sbrigati ad arrivare.”  La ammonì.

“Lo spero. Manca poco, te lo prometto. E poi sei in ottima compagnia, quindi non hai niente di cui lamentarti” Ironizzò.

“Ehm…riguardo a questo, ho qualcosa da dirti.”

“OH MIO DIO, cosa e’ successo?” urlò elettrizzata.

“Ally,e’ arrivato Ryan!” Sentì la voce di Derek provenire dall’altra parte della casa.

“Scusami, ma devo scappare. Ryan e’ qui. Ti racconterò tutto domani.”

 “Allyson Kimberly Moon, devi dirmi subito co…”

Risi e attaccai il telefono, certa che Viola avrebbe capito.

Uscì dalla mia camera facendo un respiro liberatorio per scrollarmi l’ansia di dosso.

Sentì Alex tirare pugni al sacco da Boxe che teneva in camera.
Non l'avevo più visto dopo l'accaduto in bagno,e forse era meglio così.
Vedere il suo viso triste e incazzato mi avrebbe rovinato la serata.

Ryan era sul ciglio della porta, e Derek era intento ad intrattenerlo.
Non appena mi vide, un sorriso si stampò sul suo volto.

“hey, sei bellissima” mi disse.

“grazie, anche tu non sei per niente male” replicai imbarazzata.

Mike uscì dalla sua camera e ci raggiunse.

“volevo salutarti prima di andare via” mi abbracciò.

“divertiti e mi raccomando...” Continuò guardando Ryan.   
       
Okay, Mike si era palesemente schierato dalla parte di Alex, ma potevo capirlo, erano migliori amici. 

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“Non so’ se ho fatto la scelta giusta, ma sò che ti piacciono le cose semplici. Quindi ho prenotato in un ristorante molto intimo e riservato, dove si mangia molto bene.” Mi informò prima di entrare nel locale.

“è perfetto, grazie”

Di Ryan mi piaceva il suo modo cavalleresco e le sue buone maniere. Faceva sempre di tutto per sorprendermi.
 
Entrammo in un locale piccolo e accogliente, con un camino rustico che riscaldava l’ambiente, e delle candele sui tavoli.

“è un posto bellissimo” Osservai sedendomi.

“Sono contento ti piaccia.”

 “Sarah mi ha detto che ti mancano soli pochi esami, poi diventerai medico a tutti gli effetti.”

“Già” Sospirò, tutt’altro che emozionato.

“Cosa? Non sei contento?”  Domandai confusa.

“Si, amo quel lavoro, è solo che sento molta pressione. So’ già di non poter arrivare al livello dei miei genitori, ma loro credono così tanto in me...”

“Non credo che i tuoi genitori saranno mai delusi da te. Sei un ragazzo così educato e sono sicura che sarai anche un bravissimo Dottore, soprattutto se ami quello che fai. Non devi essere migliore di nessuno, devi solo dare il meglio di te, tutti i giorni.” Replicai sorridendo.

“Potrei anche considerare la possibilità di assumerti come psicologa personale” mi disse ironico.

“Seriamente, hai il dono di dire sempre la cosa giusta al momento giusto.” continuò.

“Dico solo quello che penso.”
 
 “La miglior carne che abbia mai mangiato!” Esclamai compiaciuta non appena assaggiai la portata.

“E tu hai gli occhi più belli che abbia mai visto.” Commentò fissandomi.

Trattenni il respiro per un attimo quando ricordai che era lo stesso complimento fatto da Alex, ma cercai di rimuoverlo dalla mente.

“Grazie” sorrisi.

“Quindi hai intenzione di diventare psicologa, dopo l’università?” Domandò sciogliendo l'imbarazzo che si era creato

“Sì, amo aiutare le persone, mi fa sentire in pace con me stessa”

“Si vede. Mi spaventa un po’ il fatto che finora non ho notato nessun tuo difetto. Ne hai?” Chiese divertito.

“Ne ho tantissimi, credimi” replicai ridendo.

“Volevo scusarmi per oggi, non è mio solito rispondere alle provocazioni” mi disse.

“Non devi scusarti di nulla. Non sei tu quello che ha sbagliato”

“E’ evidente che Alex tiene a te, ed anche molto. Devo preoccuparmi?”

Scossi la testa avvampando.

Cosa avrei dovuto rispondere?
In cuor mio sapevo la verità, ma ovviamente non ero pronta per accettarla.

“Assolutamente no. Io ed Alex abbiamo solo un rapporto di amicizia”


Le ore passarono velocemente. Avevo passato una serata stupenda e Ryan era il ragazzo perfetto, ma avevo provato una strana sensazione per tutta la serata.

Forse perché poche ore prima mi ero quasi baciata con Alex?

 “Non ci credo che ti stò già riaccompagnando, il tempo è volato.” Disse fermando la macchina davanti al mio palazzo.

“È vero, sono stata benissimo. Grazie di tutto, davvero” gli dissi sincera.

“Non devi ringraziarmi di nulla, è stato un piacere”

Susseguirono attimi di silenzio, ed era chiaro che Ryan mi avrebbe baciato di lì a poco.

Mi sentì un nodo allo stomaco quando pensai a quello che era successo qualche ora prima in quel bagno.

Non ero quel tipo di ragazza, e non avrei mai mancato di rispetto a nessuno dei due.

Mi riservai quel momento per quando ne avrei sentito il bisogno ed il piacere. Per dargli il giusto valore.

Prima di qualsiasi sua mossa, quindi, gli diedi un bacio sulla guancia e aprì lo sportello.

“Grazie ancora. Buonanotte” sorrisi prima di chiudere la portiera.

“Buonanotte Ally” replicò con un po’ di delusione.
 
Entrai in casa. Ero sola. Mike era con Sarah, ed i ragazzi erano al Cube.

Mi spogliai e mi struccai. Quella era la parte della giornata che preferivo.
Amavo prendermi cura di me stessa.

Gli occhi erano stanchi al punto di chiudersi, così entrai nelle coperte calde del mio letto.

Dormire non risultò poi così facile.
Cominciai a pensare a come avrei affrontato Alex il giorno dopo, a cosa stesse combinando in quel locale, a quante ne avesse già baciate.

Più mi dicevo che non erano affari miei, più la mia mente non riusciva a smettere di pensarlo.
 

 
Mi svegliai di colpo quando sentì delle voci in salotto.  
Cercai di realizzare di cosa di trattasse, quando capì che a parlare erano proprio i miei coinquilini.  

Guardai l’ora dal mio telefono. Erano le quattro di notte.

“Hai bisogno di bere dell’acqua e smaltire l’ubriacatura prima di dormire, Alex. Altrimenti domani non riuscirai ad alzarti dal letto” Sentì la voce di Derek.

Mi alzai dal letto rapidamente e li raggiunsi in salotto per capire cosa stesse accadendo.

“Hey, che succede?” Chiesi confusa.

“Torna a letto Ally, è tardi. Ha solo bevuto un po’ troppo.” Disse Derek mentre sosteneva Alex dal braccio.

Era talmente ubriaco da non riuscire a tenere gli occhi aperti.
Poi appena si accorse di me, sussultò.

“Al” sussurrò.

Mi avvicinai per aiutare Derek a trascinarlo in cucina e sentì l’odore forte dell’alcol.

Guardai Alex notando il segno del rossetto rosso su tutto il suo viso e sul collo.
Mi allontanai d’istinto mentre un brivido percorse la mia schiena.

Mi sentì una stupida quando pensai che avevo evitato il bacio con Ryan, mentre lui non aveva avuto il minimo scrupolo.

 Insomma, sapevo che in quel locale non sarebbe stato con le mani in mano, ma averne la conferma fu straziante.

“Ally,ti avevo detto di tornare a letto...” commentò Derek dispiaciuto.

“Credo che tu abbia ragione. Buonanotte.”
Nascosi il mio viso sul quale stavano correndo già molte lacrime, che asciugai con il palmo della mano.

Al,dove vai? Torna qui. Ho bisogno di te.” Sentì la voce debole di Alex chiamarmi mentre sparivo nel buio del corridoio.
 

La mattina seguente, come ogni sabato, mi svegliai con calma e senza sveglia.

“Hey, campione. Come stai?” Salutai Mike quando entrai in cucina.

“Buongiorno Ally. Bene, tu piuttosto, come è andata ieri sera?” domandò.

“Ho un mal di testa assurdo,cazzo.” Alex entrò in cucina sbadigliando.

“Non faccio fatica a crederci, amico” Rise Mike.  “Quindi, Ally, come è andata ieri?”

“Benissimo. Lui è fantastico.” Enfatizzai sorridendo.

“Vi siete baciati?” Domandò Alex contraendo la mascella.

“Che razza di domanda è?” replicai nervosa.

“Voglio solo sapere se vi siete baciati.” Continuò.

“Non credo sia una cosa che ti riguarda.” Commentai evitando il suo sguardo.
Il contatto con i suoi occhi mi avrebbe uccisa.

Mike notò della tensione e ci lasciò campo libero.
 “Vado in camera mia a studiare.” Disse lasciandoci soli.

Alex sospirò.
 “Al? Al, guardami, ti prego”  Mi pregò.

Alzai lo sguardo.

 “Per quanto riguarda quello che è successo ieri pomeriggio, non devi preoccuparti. Facciamo finta che non sia successo nulla”

Sentì una fitta allo stomaco, che mi tolse il respiro per alcuni attimi.

“Non c’era bisogno che me lo dicessi, era scontato. Soprattutto dopo ieri notte”

“Di cosa parli?” Domandò confuso.

Era probabile che Alex non ricordasse niente, dopo una sbronza del genere.
Ma io non avevo voglia di spiegare.
Scossi la testa e tornai nella mia camera.

 
“Stasera abbiamo deciso di cenare tutti insieme. Ultimamente abbiamo orari diversi e non riusciamo quasi mai a parlarci. Che ne dici?” mi chiese Derek prima che uscissi di casa.

“Va bene. Sto andando al centro commerciale con Sarah, ma tornerò nel pomeriggio.” Risposi prima di chiudere la porta alle mie spalle.

Ero felice di passare un po’ di tempo con un’amica.
 Da quando Viola non era più con me quotidianamente, mi mancava qualcuno con cui sfogarmi e raccontarmi.

Ero contenta di aver trovato Sarah, perché nonostante la conoscessi da poco, mi fidavo ciecamente di lei e sapeva sempre come consigliarmi e supportarmi.

Andammo dal parrucchiere e ci facemmo la manicure. Inoltre mi comprai un nuovo maglioncino.

Non appena mi riaccompagnò sotto casa, presi il telefono e feci il numero di Viola prima di entrare.

Dovevo farmi perdonare per averle attaccato in faccia il giorno prima.

Gli raccontai ciò che era successo con Alex, e con Ryan.  E lei strillò per dieci minuti consecutivi.

Si lasciò sfuggire Alex gli piaceva, perché era strano quanto me, e che secondo lei eravamo fatti apposta per stare insieme, ma si raccomandò.
“Digli che se ti fa soffrire, quando vengo lì, lo prendo a calci in mezzo alle gambe”
 
Quando rientrai, la casa era pulita e ordinata come non mai e c’era un buonissimo odore di cucinato.
“Wow. È venuta la fatina magica?” ironizzai guardandomi attorno stupita.

 “Da quando sei qui hai fatto davvero tanto per noi, così abbiamo pensato di ricambiare.” Spiegò Mike.

“Abbiamo cucinato tutte le cose che ti piacciono, e abbiamo riordinato la casa.” continuò Alex sorridendo.

“Grazie!” Replicai con le lacrime agli occhi.

“Ora manca solo il dessert, ma so che tu ed Alex siete molto bravi in questo. Ci pensate voi?” mi incitò Derek.
Lo fulminai con lo sguardo.

 “Torta al cioccolato?” chiesi poi.

 “Quello che vuoi. E’ la tua serata” Replicò Alex.

Lo evitai, posai la borsa a terra e mi diressi verso la cucina.

“Ti sei divertita questo pomeriggio?” mi domandò Alex mentre ero intenta a lavarmi le mani.

“Molto,tu?” replicai cercando di rimanere fredda.

“Considerando che ho passato tutto il pomeriggio a cucinare e a mettere in ordine per te….” Osservò ridendo.

Risi e gli tirai uno schiaffetto sul braccio.

“Venerdì ho un’altra corsa. Gareggerò con uno dei migliori.” Disse mescolando gli ingredienti energicamente.

Lo guardai preoccupata.

 “Dovresti smettere con quelle cazzate. Ci sono tanti altri modi di fare soldi, senza rischiare la vita.” Alex sospirò.

“Non e’ per i soldi. Mio padre potrebbe darmi ogni cifra, basterebbe chiamarlo.
Lo faccio perché quando corro l’adrenalina mi fa sentire vivo. E amo quella sensazione.”

“Intendi la sensazione che si prova mentre stai rischiando la vita?” ironizzai critica.
Alex rise nervoso.

“Ci sono tanti altri modi per sentirsi vivi.” Continuai incrociando il suo sguardo.

“Vieni, assaggia”
Alex intinse il suo dito nella glassa, poi me lo porse.

Avvicinai le mie labbra al suo indice, poi lo succhiai lentamente, assaporando il sapore del cioccolato.

 “E' buonissima.” Commentai con voce flebile e bassa, incrociando il suo sguardo.

Alex mi guardò per qualche istante senza parlare.

“Non hai idea di cosa mi stai facendo” Disse contraendo la mascella.

La torta era pronta e i ragazzi mi avevano fatto trovare un mazzo di rose sul mio letto.

 Ci sedemmo attorno alla tavola apparecchiata.

“Proporrei un brindisi” Disse Derek alzando il bicchiere di vino.

“Un brindisi a te che hai reso la nostra vita migliore. Ci hai insegnato cosa vuol dire il rispetto e la collaborazione,e non te ne saremo mai abbastanza grati.
Ti vogliamo tutti un gran bene,anche se canti tutto il giorno. Grazie,Ally”

Le parole di Mike mi resero piena di gioia e feci appello a tutte le mie forze per non scoppiare a piangere dall'emozione.

Alzai il mio calice in aria e guardai quei tre ragazzi che avevano segnato indelebilmente la mia vita.

“Un brindisi a noi quattro. Adoro ognuno di voi,siete fantastici. Avete reso questi mesi i più felici della mia vita. Mi avete supportata,capita e rispettata. Grazie per tutto quello che avete fatto oggi”

Alex mi guardò sorridendo e alzò il calice a sua volta.

“Un brindisi a noi,e all’appartamento 3A. Che le nostre vite siano lunghe,felici e …piene d’amore.”

Tutti lo guardammo sorpresi. Nessuno di noi si sarebbe mai immaginato che il ragazzo che non voleva affetti, avrebbe brindato all'amore.

“Non voglio che te ne vada..” aggiunse Derek piagnucolando.

Alex cambiò subito espressione e contrasse la mascella.

Il mio cuore sembrò essere stato trafitto quando mi ricordai che dopo poco Viola sarebbe arrivata ed io avrei dovuto lasciare la casa. Ma soprattutto , avrei dovuto lasciare i ragazzi.

“Ehi,per ora non ci pensiamo. Niente facce tristi, ci aspetta il Rebel” commentò Mike.

“Cosa? Andremo a ballare?” chiesi sorpresa.




BUONGIORNO A TUTTI!

IL CAPITOLO è UN PO' LUNGO MA NON POTEVO SOSPENDERLO A METà.
COMUNQUE SIA SPERO VI PIACCIA.

CONTINUERò LA STORIA SE AVRò PIù DI DUE RECENSIONI, PER IL SEMPLICE FATTO CHE SCRIVERLA RICHIEDE IMPEGNO, E LO FACCIO CON PIACERE SOLO SE C'è UN RISCONTRO DALL'ALTRA PARTE.

RINGRAZIO CHIUNQUE SEGUE LA MIA STORIA CON PIACERE E SPENDE DEL TEMPO PER SCRIVERMI DELLE BELLE PAROLE.


SCORRETE GIù PER SAPERE COSA SUCCEDERà NEL PROSSIMO CAPITOLO.
UN BACIO GRANDE,F.


NEL PROSSIMO CAPITOLO:

“Cazzo amico! Non puoi permetterti di fare queste stronzate” Lo ammonì Derek.

“Cosa dovevo fare? Lasciare che quel pezzo di merda importunasse Alison?” Gli gridò contro.

“Ovviamente no. Nessuno di noi avrebbe permesso che le succedesse qualcosa, ma picchiarlo non serve a niente. Bastava portare Alison via da lui” replicò l’amico.

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Capitolo 9
*** ANDIAMO A BALLARE! ***



HEY!
GRAZIE PER AVER LETTO QUESTO CAPITOLO, SPERO VI PIACCIA.
PURTROPPO,ANCHE SE LA STORIA è SEMPRE PIù SEGUITA O RICORDATA,QUINDI IMMAGINO CHE PIACCIA ALMENO UN PO', LE RECENSIONI RIMANGONO POCHE, IN ALCUNI CASI, NULLE!

E,CAPITEMI,NON POSSO CONTINUARE A SCRIVERE UNA STORIA CON 0 O AL MASSIMO 1 RECENSIONE.

CON QUESTO CAPITOLO VEDRò SE è IL CASO DI ANDARE AVANTI O NO, A SECONDA DELLE RECENSIONI CHE OTTERRò.

DETTO QUESTO VI RINGRAZIO COME SEMPRE E NON ESITATE A CONTATTARMI PER QUALSIASI COSA.
I love you.
UN BACIO GRANDE,F.


Arrivammo al locale, dopo essere passati a prendere Sarah.

Il posto era pieno di gente, e i ragazzi ci avevano raccomandato per tutto il viaggio di stare attente.

“Non date confidenza a nessuno” Ci avvisò ancora una volta Mike.

“E’ per questo che non volevo venire. Dovrò tenerti sott’occhio tutta la notte” Si lagnò Alex.

“Non ce n’è bisogno. Sono già andata in discoteca, so come comportarmi”

“Ne sono sicuro, ma non riuscirei a starmene buono vedendo qualcuno che ti infastidisce”

“Amico, non fare cazzate. Sai che non puoi permettertelo.” Lo ammonì Mike.

Lo guardai confusa cercando di capire cosa intendesse, ma Alex sembrò indifferente alle parole dell’amico.

Prendemmo da bere, poi io e Sarah cominciammo a ballare, coinvolgendo anche i ragazzi .

“Mi accompagni in bagno?” Gridai a Sarah, nel frastuono della musica.

Lei annuì.
Mi avvicinai all’orecchio di Alex.

“Stiamo andando in bagno” lo avvisai.

“State attente e tornate subito qua” si raccomandò.

Sbuffai per la sua premura esagerata e mi allontanai dai ragazzi, anche se continuavo a sentirmi lo sguardo di Alex addosso.

Entrammo in bagno e ci aggiustammo il trucco.

“C’è un tipo che ti sta guardando da quando sei entrata” mi informò Sarah mettendosi il rossetto.
Alzai le spalle imbarazzata.

“Credo che tu ti stia sbagliando. E’ pieno di ragazze più belle di me qui dentro” Osservai.

Sarah mi ammonì con lo sguardo.

Quando uscimmo, ci facemmo largo tra la folla, tra spinte e gomitate.
Feci cenno ai ragazzi che erano a qualche metro da noi, ed Alex sembrò tranquillizzarsi.
Poi ci fermammo nella mischia a ballare una delle mie canzoni preferite.

“Posso offrirti un drink?” Mi chiese un ragazzo piazzandosi di fronte a me.
Sarah mi guardò, facendomi capire che era proprio lui il tipo di cui parlava.

“Ti ringrazio, ma sono apposto così” Replicai cordialmente.

“Hai delle labbra stupende..”

La sua voce era tremolante e riusciva a stento a tenersi in piedi. Era ubriaco marcio.
Evitai il suo complimento,limitandomi a sorridere. “

Hai da fare dopo?” Si avvicinò pericolosamente allungando le mani verso il mio corpo.

Iniziai ad agitarmi, e guardai Sarah in cerca d'aiuto. Dopo qualche attimo sentì due mani forti prendermi per la vita, da dietro.

Sussultai impaurita, poi quando guardai le mani, capì che era Alex e mi tranquillizzai.
Poi mise il suo corpo davanti al mio, per difesa, tenendomi la mano.

“Sì, ha da fare. Viene a casa con me” replicò incazzato nero.

“Non pensavo avessi la fila, principessa. Devi essere proprio una brava puttanella”

Vidi i polsi di Alex chiudersi e la mascella contrarsi.
Presi la sua mano cercando di portarlo via, perché avevo capito che avrebbe fatto una cazzata.

“Alex, lascialo stare. E’ solo un coglione ed è ubriaco perso” dissi cercando di portarlo via di lì.

“Prova a ridirlo. Ridillo se hai il coraggio, stronzo!” Alex si scagliò contro il tipo ,finendo a pochi centimetri dal suo viso.

Derek e Mike corsero a fermare Alex dalle spalle.
Sentì il cuore in gola.

Sapevo che non ci avrebbe messo molto a ridurlo a sangue, anche perché il tipo era venti centimetri più basso di lui ed Alex si allenava settimanalmente con il pugilato.
Ma odiavo la violenza, e non volevo che Alex finisse nei casini.
Strinsi la mano di Sarah, preoccupata.

Dopo aver sferrato un pugno in pieno viso al tipo, i ragazzi riuscirono a portarlo fuori dal locale.
Appena varcai la porta d’uscita, presi una boccata di aria fresca, poi guardai Alex che aveva ancora il viso teso.

“Cazzo amico! Non puoi permetterti di fare queste stronzate” Lo ammonì Derek.

“Cosa dovevo fare? Lasciare che quel pezzo di merda importunasse Alison?” Gli gridò contro.

“Ovviamente no. Nessuno di noi avrebbe glielo avrebbe permesso, per nessuna ragione, ma picchiarlo non serve a niente.
Bastava prendere Ally per mano ed allontanarla” replicò l’amico.

“Ti stava solo provocando Alex. Non aspettava altro che una tua reazione” dissi.
“Grazie di avermi difesa ,ma non voglio che ti metta nei casini per me. Era solo troppo ubriaco, ma non mi avrebbe fatto nulla” Continuai cercando di rassicurarlo.

“Non mi sembrava affatto. Quello aveva l’unico obiettivo di portarti a letto e chissà cos’altro avrebbe fatto ....” Alex bloccò la frase a metà.
“Dio,Non voglio neanche pensarci!” Continuò.

“Credo sia il caso di andare tutti a casa. Siamo tutti molto stanchi.” Fece Sarah poggiando la testa sulla spalla di Mike.

“Sapevo che sarebbe andata così” Le confidò lui.

“Cosa?” gli chiesi. “Di Alex. Non capisce più niente quando si tratta di te”
-------------------------------------------------------------------------- “

Avanti”

Quando la porta si aprì, vidi Alex, come sempre a petto nudo, abbozzare un sorriso.

“Volevo solo accertarmi che stessi bene” Fece grattandosi la nuca.

“Va tutto benissimo” Gli sorrisi. “Tu?”

“Mi sono calmato, ora sto bene”

“Grazie per avermi difesa. Non hai idea di quanto mi sia tranquillizzata quando ho sentito le tue mani. Ciò non toglie che non devi metterti nei casini e che devi imparare a contare fino a dieci prima di reagire”

“Fin quando ci sarò io, sarai sempre al sicuro, Al. Non permetterò mai che ti accada qualcosa di brutto.”
Gli sorrisi.

“Di cosa parlava Mike prima? Perché non puoi più permetterti di fare cazzate?”
Alex scosse la testa.

“Si riferisce a qualche rissa successa quando eravamo più piccoli. Siamo sempre stati caratteri difficili. Lui con il tempo si è placato, ed io..beh, io ci sto lavorando” Rise.
“Per fortuna mio padre è avvocato, quindi ora è tutto apposto”

“E’ ironico che tuo padre sia avvocato quanto è ironico che tu studi legge” Notai ridendo

 “Promettimi che la prossima volta che starai per fare una cazzata, penserai che non ne vale la pena. Promettimi che conterai fino a 10 prima di sbottare. Fallo per me” Continuai.

Alex mi guardò sorridendo.

“Lo farò per te”
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Sarah mi aspettava nel garage con il motore acceso.

Ryan mi aveva intrattenuto dentro l’aula per chiedermi di andare al cinema, il giorno seguente.

“Domani vado al cinema con Ryan!” Le confidai allacciandomi la cintura di sicurezza.

“Sai con chi sogno di vederti insieme, ma se tu sei felice con lui, sono contenta per te” Replicò.

“Pensavo di averti già detto che i tuoi sogni non diventeranno mai realtà” Ironizzai.

“Davvero Ally? Hai visto l’espressione di Alex quando hai parlato di Ryan prima? La sua reazione in discoteca? O semplicemente i suoi occhi quando ti vede?” contestò alzando un sopracciglio.

“Non lo sta dimostrando nel modo giusto, allora. Se gli piacessi davvero, smetterebbe di scoparsele tutte” Osservai.

“Ally, io ti adoro e lo sai, ma cosa dovrebbe fare? Rimanere a casa mentre tu esci con un altro tipo? Poi conosci Alex, ha sempre fatto quello stile di vita”

“E’ stato lui stesso a dirmi di far finta che non sia successo niente tra di noi. Mi sto solo comportando di conseguenza” Insistetti.

“Sei incredibilmente testarda” mi disse Sarah scuotendo la testa.




“Domani pomeriggio vado al cinema con Ryan. Potrei invitarlo a cena qui, dopo” dissi mentre stavamo pranzando tutti insieme.

Improvvisamente calò uno strano silenzio e tutti mi fissarono con una strana espressione in volto.

“Cosa c’è? Non capisco perché quando parlo di lui si crea questa situazione. E’ un ragazzo così per bene” commentai infastidita.

Mike mi guardò come per farmi intendere qualcosa.
Lo guardai confusa.

“Si può smettere di parlare di Ryan in questa cazzo di casa?” sbottò furioso Alex.

“Cosa? Ti infastidisce che per una volta non si parla di te e del tuo successo con le donne?” domandai furiosa.

“Sai che non è il caso, Ally…” commentò Mike.

“Non è il caso, davvero? Non era neanche il caso di rientrare a casa sporco di rossetto ovunque dopo che ci eravamo quasi baciati, non era il caso di fingere che tra di noi non fosse successo niente, l’altro giorno non era il caso di chiedermi un preservativo perché voleva scopare nella stanza accanto alla mia. Non ho intenzione di assecondare i tuoi capricci, Alex, solo perché ti senti offeso, soprattutto dal momento che tu non l’hai mai fatto per me “
Lanciai la forchetta sul piatto e corsi in camera mia, lasciando tutti senza parole.

 

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Capitolo 10
*** HO PERSO LA TESTA PER TE. ***


OKAY, QUESTO è UNO DEI MIEI CAPITOLI PREFERITI.
SPERO VI PIACCIA. IN TAL CASO, LASCIATE UNA RECENSIONE.
A VOI NON COSTA NIENTE MA PER ME è FONDAMENTALE.

UN BACIO GRANDE, F. <3


Ovviamente i ragazzi non sapevano nulla di quello che era successo tra me ed Alex, e scoprirlo così, doveva averli destabilizzati.

“Apri questa cazzo di porta!” Alex stava sbattendo i pugni contro la porta della mia stanza da tre o forse quattro minuti.

“BASTA! Cosa vuoi?” Aprì la porta,piangendo dal nervoso.
Lui fissò per qualche istante il mio viso, si sentiva in colpa per quelle lacrime.
Poi chiuse la porta alle sue spalle e si sedette sul letto, col viso fra le mani.

“Cazzo Ally! Non avevo idea di essere rientrato in quello stato l’altra sera…ero così ubriaco che io…e tu stavi..”

 Alex stava cercando di ricordare. Come avevo immaginato non ricordava niente della serata al Cube.

“Ascolta. Mi dispiace tantissimo per quello che hai visto, ma... non lo so, ero al Cube e cazzo,allontanavo ogni ragazza che mi si avvicinava e sai perché? Perché NON ERI TU! Ed io non riuscivo a smettere di pensare a te, ai tuoi occhi e al fatto che in quel momento stavi con quel pezzo di merda ed io …ho cominciato ad immaginare cosa avreste potuto fare…”

Alex mi guardò, mentre le lacrime continuavano a scendere sul mio volto.

“Ho pensato che bere mi avrebbe fatto smettere di pensare. L’ultima cosa che ricordo è una bottiglia di Vodka tra le mie mani…
Non so in quale stato sono tornato ma non ricordo neanche una ragazza di quella serata.
Non so se avevo il segno dei loro rossetti sul corpo ma posso assicurarti che l’unica cosa che ricordo, è il fatto che non sono riuscito a smettere di pensarti neanche da ubriaco.”

Ero in piedi, pietrificata ad ascoltare le sue parole, mentre le lacrime non riuscivano a fermarsi e le gambe tremavano.
 Alex mi fissò per qualche istante con espressione disperata.

“Mi stai facendo diventare matto. Lo sapevo che sarebbe successo….è’ per questo che non ti volevo qua dentro! Ecco perché a volte ti evito o sono scostante! L’ho capito dal primo momento! Dal primo momento che ti ho vista entrare da quella porta, ho capito che avrei perso la testa per te!”

Nonostante quelle erano di gran lunga le parole più belle che qualcuno mi avesse mai detto, Alex sembrava preoccupato .Non poteva più controllare le sue azioni, come invece aveva sempre fatto.

Mi avvicinai a lui, asciugando le lacrime con la manica della maglietta.
Mi chinai e lo abbracciai forte. Inalai il suo odore e mi venne spontaneo stampargli un bacio sul collo.
Sentì la sua testa lasciarsi andare sulla mia spalla, poi cinse le sue mani sulla mia vita.
“Siamo un disastro” mi sussurrò all’orecchio.
 
 
 
 
“Alison! Alison!” sentì qualcuno sussurrare il mio nome.

Aprì gli occhi e sobbalzai quando vidi una figura nera chinata su di me.
Dopo qualche istante realizzai fosse Alex, che aveva addosso solo i pantaloni grigi della tuta.

“Che succede Alex?” chiesi preoccupata con il cuore in gola.
“Io...ho solo bisogno di te per un po’” Disse nervoso.

Ebbi una fitta allo stomaco. Perché mi faceva quell’effetto?

 “Vieni qui” dissi toccando l’altra metà del mio letto.
Il suo petto si muoveva velocemente e il suo respiro era affannato.

Mike e Derek mi avevano parlato di alcuni episodi in cui Alex aveva avuto dei terribili incubi, che lo avevano tenuto sveglio tutta la notte.
Erano cominciati dopo la perdita della madre, e si ripresentavano in situazioni di stress o disagio.
I ragazzi, però, mi avevano pregato di non far sapere ad Alex di quella chiaccherata, poiché era una cosa di cui si vergognava.

“Cos’hai?” chiesi sperando mi dicesse la verità.
“Un incubo, lo so può sembrare stupido ma..”
“Non lo è.”

Presi la sua mano facendo incrociare le nostre dita.

“Mi vuoi bene, Al?” Mi guardò con i suoi occhi grandi,che in quel momento mi ricordavano quelli di un bambino

Sorrisi quando pensai alla prima volta che lo vidi e di come spavaldo sembrasse, con quello sguardo serio e diffidente.
 E a vederlo ora…senza scudo e senza filtri.
Mi avvinghiai a lui, stringendolo tra le mie braccia.

 “Più di quanto tu possa immaginare” Sussurrai al suo orecchio.
Un brivido percorse il corpo di Alex, che tremò sotto di me.

Gli baciai il collo e gli accarezzai la schiena.
Dio quanto avrei voluto baciarlo..

“Vorrei restare così per sempre” Mi confidò.

Sorrisi,estasiata.

“Per ora accontentati di tutta la notte” Ironizzai.
Mi strinse forte.

“Non posso credere che tra un mese te ne andrai ” Sospirò con la voce spezzata.
Ero distrutta, ma gli sorrisi.

 “Passerò comunque a trovarvi”
Ed era vero. I ragazzi erano diventati ormai indispensabili nella mia vita, e non sarei riuscita a stare senza loro per molto.

“Ma non ti avrò più in giro per casa. Non potrò più guardarti mentre dormi, ed abbracciarti quando voglio” Si lamentò.
Gli baciai la guancia.

“Posso sapere cosa hai sognato?”
Alex scosse la testa.
“Sappi solo che non voglio perderti, e non permetterò che questo accada, per nessuna ragione. E scusami se sono uno stronzo e se ti ho fatta soffrire. E' l'ultima cosa che vorrei fare, credimi”
Poi mise la testa nell’incavo del mio collo, inalando il mio profumo.

“Sei l’unica persona che è riuscita a calmarmi dopo gli incubi, sai? Di solito la sensazione di ansia rimaneva fino al mattino, invece ora sto così bene” osservò accarezzando il mio corpo.

“Ci sarò sempre per te, quando ne avrai bisogno” Puntualizzai guardandolo.
“Me lo prometti?” chiese quasi a contatto con la mia bocca.
“Te lo prometto”

Alex si avvicinò di qualche millimetrò ancora e mi stampò un bacio sulle labbra.



La mattina dopo ci svegliammo esattamente come ci eravamo addormentati la notte precedente.
Le sue mani cingevano il mio corpo, non lasciando alcuna distanza tra la nostra pelle.
Fu uno dei risvegli più belli della mia vita.
Lo guardai dormire accanto a me. Era la cosa più bella del mondo.

Mi resi conto che la sua sveglia sarebbe suonata a minuti, così mi affrettai ad uscire dal letto per evitare una situazione imbarazzante per entrambi.
Uscì dalla mia camera e incrociai Mike, che si era appena alzato.
Andai in bagno e mi guardai allo specchio.
Pensai a tutto quello che era accaduto nelle ore precedenti.
Le sue parole, gli sguardi, le carezze ed infine, le sue labbra calde.
Da quel momento niente sarebbe stato uguale.

 Chiusi gli occhi al ricordo della pelle di Alex a contatto con la mia. Riuscivo ancora a sentire il suo odore addosso.
Il fatto che aveva avuto bisogno di me mi fece sorridere e mi fece sentire speciale.

Presi lo spazzolino e mi lavai i denti.
Dopo qualche minuto Alex attraversò la porta aperta del bagno.

“Buongiorno”  Sorrisi spazzolando i miei capelli.
Si poggiò al muro.
“Buongiorno Al”

Lo guardai, e mi venne in mente che dopo poche ore avrebbe dovuto correre contro uno dei migliori.
Un brivido percorse il mio corpo quando pensai al rischio a cui andava incontro.
“Hai deciso di gareggiare stasera?”
“Sì”
Sentì il cuore accelerarmi in petto. Feci un grosso respiro.
“Non andare Alex” Lo pregai guardandolo.
“E tu non andare all’appuntamento”
 “Restiamo a casa,io e te” Continuò con voce flebile.

Le sue parole mi perforano lo stomaco come un coltello, e feci appello a tutte le mie forze per non cedere.
Avrei voluto passare l’intera serata fra le sue braccia ma non potevo cedere.

“Ryan non si merita di essere liquidato all’ultimo”
Alex contrasse la mascella e si guardò i piedi, deglutendo.

“Allora gareggerò” Fece.
“Cosa sei, un bambino? Non sarò maleducata con Ryan per accontentare un tuo capriccio.
Ti reputo abbastanza maturo per capire che non è un gioco, Alex. C’è a rischio la tua salute,o peggio,la tua vita. Mi avevi promesso che avresti provato a ragionare di più sulle cose,e fare meno cazzate ,ma a quanto pare non hai alcuna voglia di mantenere la promessa” Sbattei nervosamente la porta alle mie spalle, lasciandolo solo in bagno.
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Guardai la mia immagine riflessa nello specchio, aggiustandomi la gonna.
Alex era dietro di me, seduto sul divano e nonostante fosse impegnato ad allacciarsi le scarpe, non mi aveva tolto gli occhi di dosso.
Avevo riflettuto sulle parole e sui fatti delle ultime ore ed ero giunta alla conclusione di dover parlare con Alex ed affrontare la situazione.
Dovevo dirgli come mi sentivo e cosa volevo.
Farlo non era facile. Il mio carattere orgoglioso mi stava complicando la vita, ma era ormai difficile fare finta di niente, quando in realtà sentivo il cuore esplodere non appena i nostri occhi si incrociavano.
Avevo riflettuto sull’opzione di mandare tutto a puttane. Restare a casa con Alex, parlargli e baciarlo per tutta la notte ma non era giusto.
 Non era giusto nei confronti di Ryan, che con me si era sempre comportato perfettamente.
Dovevo parlargli e spiegargli la situazione.
Presi la borsa  e mi guardai allo specchio per un’ultima volta.

 “Sei bellissima. Ma quella gonna è troppo corta.” Osservò Alex.
Lo guardai, abbozzando un sorriso.

 “In bocca al lupo per stasera” Avrei voluto prenderlo a pugni per il suo costante bisogno di sfidare la vita.
“Se solo prova a toccarti, lo uccido. E qualsiasi cosa, chiamami. Terrò sempre il telefono vicino” replicò.

Capì che non aveva ascoltato una sola parola di quello che avevo detto ,e lo fulminai con lo sguardo prima di aprire la porta.
Probabilmente non sarebbe mai cambiato, e forse un po’ questo mi piaceva.

 “Aspetta!” urlò prima che chiudessi la porta alle mie spalle.
“dimmi”
“ho bisogno di un tuo bacio portafortuna” Abbozzò un sorriso imbarazzato.
Lo guardai e non potei fare a meno di ridere. Non importava quanto mi facesse incazzare o quanto fosse orgoglioso, un suo sorriso era capace di mandarmi in tilt il cervello.
Alex camminò verso di me, prese il mio viso tra le mani e mi stampò un lungo bacio all’angolo della bocca.

 
PER SAPERE IL CONTINUO, RECENSITE xx GRAZIE!
 

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 10 ***


             LA STORIA, A MALINCUORE, VERRà SOSPESA PER MANCANZA DI RECENSIONI
                     E QUINDI PER MANCANZA DI UN RISCONTRO DA PARTE VOSTRA.


A ME DISPIACE DAVVERO TANTO, PERCHè CI HO MESSO IMPEGNO E SOPRATTUTTO IL CUORE.
RINGRAZIO COMUNQUE CHI HA RECENSITO IN PASSATO, CHI HA SEGUITO LA MIA STORIA E CHI HA SPESO DELLE BELLE PAROLE.
UN BACIO GRANDE, F. :)

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Capitolo 12
*** TI AMO. ***


CIAO A TUTTI!  Sì, I'M BACK.
DOPO L'ULTIMO CAPITOLO,HO RICEVUTO DIVERSI MESSAGGI CHE MI INCITAVANO A CONTINUARE LA STORIA NONOSTANTE TUTTO.
HO VERAMENTE APPREZZATO OGNI VOSTRA PAROLA E VI RINGRAZIO MOLTO.
HO PROVATO A CONTINUARE LA STORIA CENTINAIA DI VOLTE,NON è FACILE NON CADERE DEL BANALE, NON è FACILE ESTERNARE IN PAROLE LE PROPRIE SENSAZIONI. 
SPERO DI ESSERE STATA ALL'ALTEZZA. 
VI PREGO DI LASCIARE UNA RECENSIONE QUALORA LA STORIA VI PIACCIA E VOLETE IL SEGUITO.
PER ME è FONDAMENTALE.
UN BACIO GRANDE, F. :)


Ryan era di fronte a me, e avrei preferito scomparire piuttosto che vedere il suo viso amareggiato.
Affrontarlo era stato difficilissimo, ma era stata la decisione migliore.

 “Mi dispiace così tanto Ryan. Ma devo essere onesta,sei talmente un ragazzo d’oro che non potrei mai prenderti in giro. Tu non hai sbagliato niente ma…”

“Tranquilla, ti sei scusata abbastanza...” Sdrammatizzò lui.

“E poi non ce ne è bisogno… lo sai come si dice, no? Al cuore non si comanda. Ed io già lo sapevo. Si vede da come vi guardate... anche se mi dispiace perderti ancor prima di averci provato”
Sorrisi.

“Sono io la pazza a lasciar andare via un ragazzo come te, e forse me ne pentirò ma è quello che mi sento di fare in questo momento. Non avrebbe senso uscire con te e pensare ad un’altra persona”

“Hai ragione” Disse accostando la macchina fuori il cancello di casa.

“Posso comunque salutarti quando ti vedo all’università, vero?” Ironizzò.
Gli diedi un colpetto dietro la nuca, ridendo.

“Certo! Non dirlo neanche per scherzo! Anzi, voglio assolutamente il tuo saluto,se ne hai il piacere”
Ryan abbassò lo sguardo imbarazzato, poi mi guardò e sorrise dolcemente.

“Beh, buonanotte Ally”
“Buonanotte. E grazie. Di tutto. Per avermi ascoltata e compresa, per essere così come sei e per avermi trattata sempre benissimo. E ancora, mi dispiace” dissi sincera.

Lui si avvicinò e mi stampò un bacio sulla guancia, poi aprì la portiera ed uscì dall’auto.

Guardai il portone di fronte ai miei occhi.
Avevo cercato di evitare il pensiero di Alex per tutta la serata.
Mi augurai che fosse salvo da quella corsa infernale e cominciai a pensare ai mille modi in cui avrei potuto affrontare la cosa.
 Mike era da Sarah e Derek avrebbe lavorato fino al mattino, e facendomi due calcoli capì che Alex sarebbe rientrato dopo poco.

Inchiavai. La porta si aprì e sussultai quando vidi Alex seduto sul bordo del divano.
Aveva il telefono fra le mani, e lo sguardo fisso nel vuoto. La sua gamba si muoveva freneticamente.
Quando si accorse di me sgranò gli occhi e mi si parò davanti, con espressione preoccupata.

“Ma dov’eri finita? Ti sto chiamando da ore!” Chiese, incapace di controllare il tono della voce.

“Il telefono è in borsa e non l’ho sentito squillare” Giustificai. “Cosa ci fai qui?”

“Non sono mai uscito, in realtà”
“Cosa?”
“Non ho gareggiato, Jen. Sono rimasto a casa per tutta la sera”

Lo guardai confusa, poi lui scosse la testa, ridendo nervosamente.

 “Non sarei mai riuscito a gareggiare sapendoti con quel coglione. Avrei pensato solo a te e non mi sarei concentrato abbastanza”
Lo ammonì con lo sguardo,quando in realtà dentro morivo di gioia.

 “E poi ti ho fatto una promessa, no?” il suo sguardo si addolcì quando posò gli occhi su di me.
Gli buttai le mani al collo e gli baciai una guancia. Lui mi cinse i fianchi mi sollevò da terra.
 Dopo qualche secondo mi posò delicatamente e guardandomi negli occhi, assunse un’espressione seria.

 “Com’è andata con lui?” il suo pomo d’Adamo si mosse.
“In realtà ho chiuso con lui”

Alex sgranò gli occhi.
“Cosa?” chiese senza nascondere l'eccitazione.

“E’ finita Alex. Non potevo più prenderlo in giro, e soprattutto non potevo più prendere in giro me stessa. E’ un ragazzo fantastico, ma non è quello che voglio”

Alex mi strinse a se e deglutì.
“E cosa vuoi tu?”

“Lo sai, a me piacciono le cose complicate…” Risi.
Alex sorrise, poi si accigliò.
"Che hai?" 
"Non so se sono all'altezza. Ho paura di non poterti dare quello che meriti. Lo sai,non mi sono mai trovato in una situazione del genere" Spiegò preoccupato.
Sorrisi.
"Neanche io"

Alex si avvicinò ancora qualche centimetro e mi bacio appassionatamente.
Passai i suoi capelli fra le mie dite e mi lasciai andare mentre nel mio stomaco sembrava esserci la terza guerra mondiale.
Alex percorse ogni centimetro del mio corpo con le sue mani. Mi toccò delicatamente ma con passione.
Mi stringeva a sè con la foga di un bambino che ha paura di perdere il suo gioco preferito per strada.

Dopo qualche secondo staccò le sue labbra dalle mie e respiro profondamente.
“Bimba?” Chiamò la mia attenzione.
“Sì?” Sorrisi.
“Ti amo” 
“Anche io. Da morire”

Cinsi la sua vita con le gambe, saltandogli in braccio.
Lui mi strinse a se, tenendomi le sue mani sul mio sedere.

“Spero che quel coglione non ti abbia mai toccata stasera”
"Zitto" 

Risi e continuai a baciarlo, mentre ormai eravamo sdraiati sul divano.


“Non immagini la voglia che ho di te” disse poggiando la sua fronte sulla mia.

Anche io avevo voglia di lui. Avevo voglia di sentirlo mio, di sentirmi sua, ma avevo paura.

Il fatto che a diciannove anni fossi ancora vergine non aiutava.
Certo,non me ne vergognavo. Davo un valore alle cose, e non mi sarei mai concessa al primo cretino che passava.
Di certo però la cosa mi creava imbarazzo.

“Alex …ho paura” gli confidai.
Lui si bloccò di fronte a me e mi fissò per qualche istante.

"Mi dispiace. Hai ragione, sto correndo troppo, ma non mi sembra vero averti tutta per me"

“Non è quello" 
Abbassai lo sguardo. 

"Che hai?" mi chiese.

"io...sono vergine"

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Capitolo 13
*** NON HO MAI... ***


SONO TORNATA DOPO QUASI UN ANNO.
QUESTA STORIA CE L'HO SEMPRE NEL CUORE, MA AVEVO DECISO DI SOSPENDERLA PER LE POCHE RECENSIONI.
CI RIPROVO PERCHè ALCUNE DI VOI MI HANNO CHIESTO DI CONTINUARE E SPERO DI POTERLA CONTINUARE A LUNGO.
BUONA LETTURA! 



Alex mi guardò pietrificato per qualche secondo.

“Lo so, ho 19 anni ed è una cosa stupida ma…”
Alex sorrise e mi accarezzò le guance.

“E’ la cosa è più bella che mi potessi dire, però voglio che tu sia sicura di quello che fai. Non c’è fretta, lo sai” mi rassicurò.

 “Mai stata così sicura in vita mia”
Lui mi stampò un bacio sulle labbra.

“La sai una cosa? Io ho più paura di te” confessò.

“Tu dovresti essere abituato” commentai ironica.

“Per niente, non è la stessa cosa. Dovresti saperlo” Replicò serio.
Sorrisi.
“Non sul divano” mi disse trascinandomi per mano in camera sua.

Alex non aveva mai avuto rapporti sul suo letto. Nessuna donna era mai entrata in camera sua, mi diceva sempre che la considerava una cosa troppo intima, eppure a me l’aveva permesso poche settimane dopo il mio arrivo.

Mi sentivo così speciale e desiderata.

Ero imbarazzata, agitata e impaurita, ma mi fidavo.
Mi fidavo di Alex, ed era la cosa più bella del mondo.

Mi sentivo in pace con il mondo intero perché ero in pace con lui.

Mi sfilò delicatamente la maglietta e mi venne istintivo coprirmi il corpo con le mani.
“Non hai motivo di vergognarti. Sei bellissima”
E sapevo che non lo stava dicendo per circostanza, lo sapevo perché Alex me lo ripeteva ogni giorno da quando ero entrata in quella casa.

Sorrisi imbarazzata e lo osservai.

Avevo visto il suo petto nudo mille volte, ma quella volta era diverso.
Lo sentivo mio. Sentivo mia persino la sua pelle, il suo profumo.

Quando mi stesi sul letto, Alex cominciò baciare ogni centimetro della mia pelle, mentre delicatamente sfilava via la mia gonna.
Ormai eravamo rimasti entrambi in slip.
Lui mi guardò, come a cercare il mio consenso per il passo successivo.

Gli sorrisi, poi ci guardammo intensamente per qualche secondo.

 
“Ti amo come non ho mai amato nient’altro in vita mia ” mi disse.

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“Sei sicura che non ti ho fatto male?”

“Alex! Sto benissimo, è la centesima volta che te lo dico!” Sbottai ridendo, prima di stampargli un bacio sulla guancia.

 “Ora capisco perché lo chiamano fare l’amore. Io non riuscivo a capirla questa distinzione. Ho sempre detto che una scopata è una scopata. E invece è stato tutto così diverso con te. E’ stato come averlo fatto per la prima volta”

“Sono io quella che aveva paura di non riuscire a soddisfare le tue aspettative. Di certo io non ho l’esperienza di quelle che ti sei scopato fino ad ora ” commentai.

“Smettila con queste cazzate, Al! L’esperienza non c’entra nulla e fidati, non hai nulla in meno delle altre ragazze”
Sorrisi.

Presi il telefono che avevo poggiato sul comodino e guardai l’ora.
“Cazzo! Sono in super ritardo” sgranai gli occhi quando mi resi conto che mancavano solo venti minuti all’inizio delle lezioni, ed io ero ancora a letto.

Certo, ero a letto, nuda e con Alex Miller, ma questo al professore di giornalismo non sarebbe interessato.
Mi sedetti sul bordo del letto cercando con lo sguardo i vestiti.

“E' colpa tua. Mi hai fatto perdere la cognizione del tempo” dissi divertita infilandomi la sua maglietta che avevo trovato a terra.

“Rimani qui? Ho ancora voglia di te” mi chiese cingendomi la vita con il suo braccio forte.
Sorrisi imbarazzata.

“Alex è una lezione importante, non posso mancare. Ci vediamo stasera, ok?” dissi accarezzandogli la guancia.
Lui sbuffò ed io corsi in bagno a prepararmi.
 
 

Era passata una settimana esatta da quella che consideravo la notte più bella della mia vita.
Ormai i ragazzi e Sarah erano a conoscenza del tutto, e a casa si respirava un clima sereno e gioioso.
Dopo qualche giorno sarebbe stato Natale, ed eravamo tutti in cucina per decidere il menù natalizio.

“Ok, è andata per le lasagne! A capodanno invece, cosa si fa?” chiese Derek.

“Io metto a disposizione la mia casa in montagna. Farà un po’ freddo, ma possiamo accendere il fuoco e portiamo delle coperte. Ci divertiamo” propose Mike.

“E’ perfetto” commentai entusiasta.


“Ci sono tanti modi per scaldarsi poi…” alluse Alex guardandomi divertito.

“Alex smettila!” lo ammonì imbarazzata.

“Abbiamo capito, dobbiamo portarci dei tappi per le orecchie!” commentò Derek.
Tutti ridemmo.

“Piuttosto, parlando di cose importanti, mi servirebbe una mano con il trasloco. Manca poco e ancora non ho iniziato con gli scatoloni. Devo iniziare dopo le feste”
Alex si accigliò.

“Quando vuoi ti aiutiamo” mi rispose cortese Mike.

“Grazie” lo abbracciai.

“Sempre che Alex non saboti il trasloco mettendo una bomba nel tuo nuovo appartamento” commentò ironico Derek.
Risi.

“Possiamo evitare di parlare di questo ora? Non voglio rovinarmi le feste”
Guardai Alex che era rimasto serio da quando si era toccato l’argomento.

“Prima o poi dovrai farci l’abitudine. Lo sai che dispiace da morire anche a me”

“Se ti dispiace così tanto, allora non andare. Non sei costretta”

“Sai anche che non è così facile. Questo progetto l’ho iniziato con Viola e non posso tirarmene fuori adesso e purtroppo in questa casa non c’è posto per un quinto coinquilino…”
Alex annuì e uscì dalla cucina, fiondandosi sul divano.

“Misa che l’hai fatto arrabbiare” notò Mike.


Lo seguì sul divano. “Hey” richiamai la sua attenzione sedendomi .
“Che hai? Sei arrabbiato? Non mi sembra di aver detto niente di strano” continuai.
“Non sono arrabbiato Al” rispose secco.
“Allora che c’è?”

Lui scosse la testa. Non voleva parlare.
Farlo esprimere riguardo i suoi stati d’animo era quasi impossibile.
 Quando c’era qualcosa che non andava si chiudeva a riccio e comprenderlo del tutto era estremamente difficile.

“Se pensi che a me non dispiaccia andare via di qui dopo tutti questi mesi insieme, beh, ti sbagli di grosso. Ci penso sempre, e sai cosa? L’altro giorno in doccia ho pianto al pensiero di non poter più vivere con voi…con te. Ma non è la fine del mondo! Non cambio mica città…”

Cercai di autoconvincermi.

 “Vorrei solo svegliarmi ogni mattina con te accanto. E questo chiaramente non sarà possibile. Non riesco più ad addormentarmi se non ci sei tu nel letto con me, mi sento vuoto. Non so che cazzo ho!”

Risi quando sentì l’ultima frase.
Alex era attraversato da un mix di emozioni, come me dopotutto.
 Era triste e preoccupato. Capivo cosa intendeva. Il pensiero di non poterlo più abbracciare durante la notte mi faceva stare male.
La quotidianità senza di lui non sarebbe stata più la stessa, era vero.

 “Dopotutto,anche se abbiamo orari diversi, andiamo nella stessa università, quindi ci sarà occasione di vederci e di sicuro ci saranno altre occasioni per dormire insieme. Mi fermerò qualche giorno qui appena potrò”

Lui annuì con lo sguardo perso nella tv.
Presi la sua mano costringendolo ad alzarsi.

 “Dai, ora non pensiamoci. Piuttosto andiamo a fare la spesa, le lasagne non si cucinano da sole”
 
 
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“Ci siamo? Avete preso tutti le valigie?” Chiese Mike prima di chiudere la porta di casa.
“Sì, andiamo!” commentò euforica Sarah.

La loro storia proseguiva a gonfie vele, ed io ne ero felicissima.
In primis perché Mike era un ragazzo d’oro ed aveva sempre mille attenzioni per lei, e poi condividere queste esperienze con un’amica mi rendeva felice.
I mesi passati erano stati i più belli della mia vita. Avevo trovato delle persone fantastiche, con le quali avevo condiviso esperienze che, nel bene e nel male, mi avevano fatta crescere in maniera esponenziale.
Era tutto destinato a finire? Me lo chiedevo tutti i giorni.
Non potevo saperlo, ma ciò che sapevo per certo è che non li avrei mai dimenticati.

I ricordi sono il collante della nostra vita. Ci aiutano ad andare avanti.
 La mente cattura dei momenti, belli e brutti, e decide di tenerli con sé, spesso rendendoli incancellabili. Non è magico?

Mi voltai verso Alex.
“Sono contenta di essere qui con te in questo momento” dissi poggiando la testa sulla sua spalla.
Alex mi accarezzò la guancia, poi mi stampò un bacio sulla fronte.
“Anche io bimba. Non sai quanto”
 
“Ok, le cose si stanno per fare interessanti. E’ arrivato il momento di giocare al “non ho mai” esclamò entusiasta Derek.

Alex alzò gli occhi al cielo.
“Che c’è? Non ti piace questo gioco?” chiesi divertita.
“Per niente” confessò.
“Beh fratello, non importa, perché giocherai lo stesso!” esclamò Mike dandogli una pacca sulla spalla.

Per chi non lo sapesse, il “non ho mai”, è quel gioco in cui una persona dice qualcosa che non ha mai fatto (tipo “non ho mai baciato una ragazza bionda”) e se nel gruppo c’è qualcuno che, al contrario, ha fatto quella determinata cosa, beve dell'alcol.

Ci mettemmo seduti intorno al tavolo, ognuno di noi aveva davanti a sé qualche bicchiere di superalcolico.

“Ok, comincio io” esclamò Mike. “Non ho mai fatto il bagno al mare nudo”
Presi il bicchiere di fronte a me e diedi un sorso alla bevanda.

Alex mi fulminò con lo sguardo, mentre io ridevo ripensando a quel falò sulla spiaggia fatto a sedici anni, in cui io e Viola ci eravamo tuffate in acqua nude di notte.
Anche Sarah bevve.

“Ok, dovrò ricordarmi di venire al mare con voi” ironizzò Drake, beccandosi uno schiaffo sulla nuca da parte di Alex e Mike.

“Ok, ora tocca a me” Drake prese la parola. “Non ho mai detto ‘ ti amo ’, credendoci veramente”

Presi istintivamente il bicchiere di fronte a me, poi guardai Alex.
Mi sentì sollevata quando vidi che anche lui stava bevendo dal suo.
Gli sorrisi istintivamente e lui mi stampò un bacio sulle labbra.

“Non ho mai fatto sesso a tre” esclamò Sarah imbarazzata.
Dopo qualche risata calò il silenzio.
Nessuno aveva bevuto.
Derek guardo Alex negli occhi, incapace di trattenere una risata che lasciava poco all’immaginazione.

“Dai Alex, bevi che non ti crede nessuno” risi nervosamente.
Sapevo del suo passato, e dire che non mi pesava sarebbe stata una bugia, ma di certo non potevo fargliene una colpa adesso.
Sicuramente pensare a lui in atti sessuali con altre donne mi faceva rabbrividire, ma il passato non si poteva di certo cambiare.
Alex evitò il mio sguardo per non sentirsi troppo in colpa e tracannò l’ultimo goccio di vodka.

 “Non ho mai fatto sesso in aereo”
‘E grazie, aggiungerei! Eri vergine fino ad un mese fa!’  Pensai tra me e me divertita.

I ragazzi risero rumorosamente, alludendo a qualcosa che chiaramente io non sapevo.
“Forse era meglio non giocare con Alex a questo gioco. Almeno che non vogliamo che finisca in coma etilico, ma eviterei” disse Derek divertito alludendo alla vasta gamma di esperienze che Alex aveva collezionato negli anni.
Guardai Alex che nel frattempo era diventato rossissimo dall’imbarazzo, data la mia presenza.

Ero infastidita ed anche un po’ umiliata.
 Forse non ne avevo ragione; dopotutto Alex non si era mai vantato delle sue precedenti esperienze da quando stavamo insieme, ed anzi, era molto felice di esser stato “il primo” in quasi tutte le mie esperienze, perché si sentiva speciale, a differenza mia che per lui non ero stata la prima in niente.
La mia dannata insicurezza mi riportò con i piedi per terra, uscendo un attimo da quel clima da ‘favola’ che si era istaurato da quando stavamo insieme.
Ero davvero così speciale per lui? Forse ero solo una delle tante?
Mi sentivo inferiore, lui aveva vissuto esperienze allucinanti, io invece, avevo perso la verginità qualche settimana prima.

Lo guardai in cerca di spiegazioni, fingendomi divertita.
Lui mi guardò imbarazzato, e posò una mano sulla mia coscia.
“Niente, è una lunga storia. Parliamo di anni fa, comunque”

Io annuì, ma non riuscivo a non essere infastidita. Spostai la sua mano dalla mia coscia e mi alzai dalla sedia.
“Vi dispiace se vi lascio un attimo? Vado a prendere un po’ d’aria in giardino. Torno tra poco” sorrisi poco credibilmente.
“Che hai? Ti senti poco bene? Ti accompagno!” Alex si mostrò iperprotettivo come sempre.
“No, sto bene. Preferisco andare sola” 

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