Un caso impossibile

di VineaHime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La lettera ***
Capitolo 2: *** Qualcosa di importante ***
Capitolo 3: *** Memento Mori ***
Capitolo 4: *** Una verità sepolta ***
Capitolo 5: *** Ritorno al passato ***



Capitolo 1
*** La lettera ***


 

Era una calda mattinata di maggio.
Una come le altre per la gente comune: scuola,casa,lavoro; le solite cose di tutti i giorni.
O almeno così sembrava.
L'agenzia dei detective armati era sommersa,ma proprio sommersa di lavoro che,nemmeno a finirne uno,che arrivavano altri quintali di incarichi.
Kunikida era quasi in preda ad una crisi tra scrivere passo passo gli ideali,mantenere i conti all'agenzia e riordinare,fortunatamente aiutato da Naomi,tutte le scartoffie d'ufficio.
Juichirou era già fuori per un incarico presso un negozio d'abbigliamento:  serviva qualcuno che aiutasse con le vendite,che con i saldi erano aumentate spudoratamente.
Kenji era in giro per il porto,aiutando con il carico delle merci.
Dazai era intento a dormire pensando a qualche bel suicidio da commettere con una bella donna.
Kyouka e Atsushi erano appena rientrati dal loro incarico che già ce ne era un altro pronto per loro.


< Morirò..sicuramente... > Replicò esausto la tigre mannara.

< Poi potremmo riposarci. >
Rispose tutta d'un pezzo la ragazza.

Presero l'incarico e uscirono nuovamente dall'ufficio.
La dottoressa Yosano,nel mentre,guardava alcune cartelle di documenti e le divideva alfabeticamente.
Nessun ferito per sua sfortuna.
Era talmente felice quando qualcuno si faceva male,così da poter passare il proprio tempo.Oltre lo shopping s'intende.
Edogawa continuava a fissare la sua biglia luccicante da ore.

<...MA TI VUOI MUOVERE??! >

< ..Mmmh? Kunikida cosa urli... >

 

< Dazai sono ore che stai li senza muovere un dito! Ranpo fa qualcosa! >

< Ma non ha già fatto due incarichi? > replicò pigramente.

< Due. QUA C'E' UN MARE DI LAVORO ! AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! COME FARO' CON VOI. >

< Su,su. Quanto chiasso! Aspettiamo che tornino gli altri. >

< Akiko...anche tu. >

< Kunikida,Naomi ti sta aiutando. Juuichirou è già a lavoro,Kenji anche. Il resto è da fare qui. Io ho riordinato le mie scartoffie bene bene,quindi stai solo urlando inutilmente! >

Kunikida fu spiazzato completamente.
Colpito e affondato.Oramai c'era abituato quindi,si limitò a sospirare ed ha contare sulla sana pazienza di Naomi ,che lo aiutava con le pratiche.
Yosano si sedette per un po' accanto a ranpo,chiaccherando animatamente,in mezzo a fogli vaganti,cartelle sparse,penne sparse in posti improponibili,clienti che entravano e uscivano ,lasciando le richieste.
Non sapevano se era peggio l'agenzia o uno dei tanti bordelli che la gente malsana voleva aprire illegalmente.

< Voglio fare shopping. >

< Vacci da sola! >

< Ma non hai nulla da fare..Accompagnami! >

< Lo sai odio lo shopping!E poi mi faresti portare una marea di pacchi e buste. >

< devo solo comprare un fermaglio nuovo. >

< vacci da sola! >

< E va bene,va bene! >

Si stiracchiò lievemente per poi alzarsi.

< Sicuro non vuoi venire? >

< Si.Preferisco sonnecchiare. >

Sorrise leggermente.Si aspettava quella reazione da lui,era il suo marchio di fabbrica. 
Aprì la porta dell'agenzia per uscire quando,si inbattè nel direttore.

< Direttore! >

< Stai uscendo? >

< Si,tra poco sarò di ritorno. >

Salutò cordialmente ed uscì.
Nel mentre,il direttore camminò verso la scrivania dove Ranpo,riposava beatamente.
Kunikida già stava pensando il peggio,ma fu sorpreso da quel raro avvenimento.

< C'è posta per te. >

< Mh? Una lettera? >

<  Non pensavo qualcuno ti scrivesse. >

< Nessuno mi scrive! Di chi è? >

Fukuzawa appoggiò la lettera sulla sua scrivania,attirando la curiosità del moro.

< mh...Caso irrisolto? E' un nome di persona? >

< Credo sia il suo marchio per fermarsi. magari qualcuno vuole il tuo aiuto. >

< MMh.... >


Akiko aveva vagato per ore in vari negozi,cercando un nuovo fermaglio per capelli.
Niente.
Non c'era nulla che l'attirasse particolarmente.
Nemmeno al centro commerciale aveva trovato quello che cercava,finchè,non fu attratta da una vetrina e,la negoziante dentro,le fece cenno d'entrare.
Avevano tantissimi fermargli,di ogni genere,forma e colore.
Se prima non aveva trovato nemmeno mezzo fermaglio,ora ne aveva troppi.

< Cosa cerchi cara? Qualcosa in particolare? >

< Qualcosa su questo genere. > Rispose indicando il proprio fermaglio.

< Allora posso fartene vedere di meravigliosi. Aspetta qui! >

La negoziante,donna giovane e molto bella,aprì la porta del magazzino,trafficandoci per un po',per poi riuscire con vari fermagli. Erano proprio quelli che cercava.
Ci mise un po' a scegliere,ma alla fine ne prese due.
Ma,nel dunque,tutte le luci del centro saltarono. Erano rimasti tutti al buio.

< Cosa succede? >

< La corrente è saltata??!> Rispose con tono preoccupato e attento.

< Signora,stia giu- >

Qualcosa colpì violentemente la dottoressa. Qualcosa di pesante,seguita da una risata folle.


In agenzia intanto , Ranpo si apprestò a leggere la lettera,mentre le urla esasperate di Kunikida di diramavano per tutto l'ufficio.

" Caro giovane detective,
Non mi conosci, ne tu ne quell'altro con cui hai già avuto a che fare.
Cinque anni fa ci fu un caso che non fu mai risolto,ingiustamente archiviato dalla polizia.
In quel caso furono emerse fuori sofferenze di tantissime persone,che per anni hanno cercato
di convincere gli inquirenti a riaprire le indagini.
Vorre il tuo aiuto. 
Se sei interessato ad aiutarmi vieni a questo indirizzo: Biblioteca di Yokohama,sezione 5,scala A.
Troverai un libro che riconoscerai sicuramente. Li metterò le informazioni,una parte,in ordine cronologico degli eventi.
Ti do un piccolo aiuto: sono sicuro che accetterai se non vuoi perdere la persona che ami di più. 

- Caso Irrisolto "


Finito di leggere la lettera,il ragazzo rimase basito. Lui amava risolvere casi,non capiva il senso legato ad esso.

Era così intento che non si accorse che era già tardi e tutti erano rientrati. poco male,avrebbe chiesto ad Akiko di aiutarlo,avrebbero fatto in fretta.

< A-K-I-K-O. Abbiamo un lavor- >

Notò solo dopo le facce dei presenti,che si guardavano in speranza di risposte.
Dazai si avvicinò a Ranpo,dicendogli qualcosa che non si aspettava di certo.

< Yosano non è rientrata e non risponde al telefono. Inoltre abbiamo saputo che al centro commerciale sono stati manomessi ogni singolo cavo elettrico.>

Solo dopo Ranpo arrivò alla conclusione più ovvia di tutte.
Avrebbe dovuto accompagnarla.

<...Akiko..cosa sta accadendo? >


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NdA:

Ho premesso una nuova storia su Bungou Stray Dogs!

Spero vi aggradi,che ho in serbo molte cosine!

Appuntamento ad ogni venerdì! 

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Capitolo 2
*** Qualcosa di importante ***


 

Quel tardo pomeriggio,bastò una sola parola a causare il più grande stato d'allerta. I ragazzi dell'Agenzia stavano organizzando un piano per scoprire ciò che era accaduto a Yosano e il motivo di quella stravagante lettera indirizzata al giovane detective. 
Un caso archiviato,la lettera ed Akiko. Tre elementi distanti ma allo stesso tempo uniti da qualcosa di indissolubile.
L'unica soluzione era quella di presentarsi a quello strano "appuntamento" alla biblioteca di Yokohama e scoprire tutto ciò che poteva.
La sua abilità gli sarebbe servita in seguito,ma per non rischiare di far scattare micce irreversibili,doveva scoprire di più su quel caso archiviato.
Si mise il suo solito berretto color nocciola sulla testa e si apprestò per uscire.


< Ranpo,dove vai? > chiese naomi senza indugiare oltre.

< A scoprire di più su questa lettera e il suo contenuto.Se scopro di che caso è,potremmo ritrovare Akiko. >

< Non ti ho mai visto così serio .. >

A quelle parole il giovano preferì non rispondere.
Sempre bambinesco e un po' pigro,tranne che nei casi di omicidio,questa volta sentì che c'era qualcosa di più. Qualcosa che doveva scoprire.

< Riguarda la lettera? >  esordì il direttore.

< Già,a quanto pare è collegato con un vecchio caso. Sto andando a scoprire di che si tratta.Appena so qualcosa tornerò subito e approfondiremo.. >

Non si dilungò molto nelle spiegazione,il tempo stringeva.
Uscì sbattendo la porta bruscamente,scendendo le scale di fretta.
Percorse le vie interne,come scorciatoie, per arrivare alla biblioteca centrale di Yokohama,andando nella sezione 5 scala A.


< ...Come un ago nel pagliaio insomma... un libro che riconoscerei subito mh? >

Scrutò libro per libro,ma a primo acchitto gli sembravano tutti uguali. Nulla di particolare o qualcosa che lo attirasse.
Sospirò una,due volte,sedendosi a terra e alzando il capo verso il soffitto.
Un grande detective con un grande dilemma.
La sua concentrazione era offuscata da un qualcosa a lui sconosciuto, che ogni volta che tornava a pensarci gli causava dolore. Uno strano dolore.
Non era un dolore fisico,era un dolore più grande,quasi empatico.
Come se fosse collegato ad un'altra persona e vivesse ciò che essa viveva.
Girò il capo sbuffando,quasi impotente davanti a quella situazione che lo stava mettendo a dura prova.
Il suo occhio però,cadde su uno strano libro,vecchio e logoro ma che il titolo gli suonò famigliare.

< Dottor Jekyll e Mr Hyde ? >

Si alzò di punto in bianco,afferrando quel libro che sembrava esser lì da tempi immemori.
Appena lo sfilò via dal suo ripiano,qualcosa scivolò via dal suo interno: erano ritagli di giornale.
Si riaccucciò giù ,sparpagliandoli a mò di carte dinanzi a lui,come se dovesse ricostruire un puzzle complicato.Ogni pezzo andava nel suo posto specifico e il risultato sarebbe stato il ritrovamento dell'amica.
Un ritaglio di giornale lo colpì particolarmente.
Risaliva ad una data ed un momento specifico.
Quella data era famigliare a lui,ma non ricordava perchè. Ci riflettè un momento e finalmente ci era arrivato: l'anno in cui Akiko era nata.
Ma questo cosa c'entrava?Sfogliò gli altri ritagli e ne prese altri due,iniziando a leggerli sbigottito.

" Fabbrica Farmaceutica in fiamme: Doloso o no?

Nel giorno 24 febbraio , la fabbrica farmaceutica Pharm's Corporation fu vittima di un grosso incendio.
Morirono 200 impiegati e i feriti furono 130.
Tra le vittime di quel giorno si riportano il medico Yosano Kousuke(38),la dottoressa Yumi Sakuragi (34) e una bambina,in visita con la madre infermiera alla fabbrica: Shizune Shumi (11) e Michiko Keda(38) "


< Yosano Kousuke.... Yumi sakuragi... mi suonano famigliari..AH! I genitori di Akiko! ma quest'altri due.. >

Tra i suoi occhi passò una foto dell'epoca,in cui si vedevano la bambina morta,con la madre e il padre,quasi irriconoscibile a causa di alcune bruciature.


< Qualunque cosa sia successa deve essere partito da qui. >


" Gli agenti di polizia indagarono sull'accaduto in fabbrica,trovando tracce di manomissione agli impianti e liquidi infiammabili che non era permesso di portare dentro la fabbrica.
Furono arrestati e trattenuti tre sospettati,ma rilasciati successivamente per mancanza di prove.
Dopo anni di indagini,gli inquirenti archiviarono il caso come incidente. "


Quell'articolo fu devastante. Così tante persone,magari uccise,non potranno avere mai la giustizia a loro spettata. per non contare i genitori di Akiko e,lei,presa da chissà chi e portata chissà dove.
Sotto tutti quegli ammucchi di carta vide una busta da lettera.
Era lui,sempre il tizio che si firmava con quel nome assurdo ma questa volta..il nome era diverso: un caso impossibile.
Aprì la busta e lesse il piccolo messaggio al suo interno.

" Ora sai a cosa mi riferivo.
Aiutami.
Ne vale sia per te che per i morti li.
La vecchia fabbrica verrà ricostruita di nuovo e non sarà un bene,altre persone moriranno! Sarà qualcosa di più grande contro le fabbriche farmaceutiche!"

Raccolse immediatamente tutto il materiale,riposò il libro al suo posto e corse via all'agenzia per raccontare tutto ai suoi colleghi.
Ciò che accadde quel giorno sollevò scalpore a tutti i membri dell'agenzia,che presero la cosa molto più seriamente di quanto qualcuno si aspettasse.

< In poche parole faranno scoppiare altre fabbriche farmaceutiche? > esordì keiji 

< Mh... >
Dazai lesse con disinvoltura l'espressione di Ranpo,dato che pensava  la stessa identica cosa.

< No. E' un attacco terroristico contro l'ordine dei medici. >

< Ehhhh? >  urlarono in coro tutti,tranne Ranpo.

< Credo che questo tizio e quello della prima lettera siano diversi e Ranpose ne è accorto. Il primo dovrebbe essere il cosiddetto responsabile del vecchio incendio e anche quello dei futuri incendi. Ed è anche la persona che ha preso Yosano.
Il secondo,a mio avviso è il marito della dottoressa rimasta coinvolta in quell'incendio,quindi padre della bambina morta.
Forse quell'incendio era una trappola per ucciderli in un colpo solo.. i genitori di Akiko e l'altra dottoressa. Ma la bambina non era prevista. >

Il beneficio del dubbio calò nelle mente dei presenti,che guardandosi tra di loro si misero immediatamente in moto per raccogliere tutti i dati possibili.
Il detective era terrorizzato dalle informazioni raccolte.
Erano  bastati solo dei ritagli  di vecchi articoli a causargli brividi di paura,mai provati prima .
Era geniale e un po' pigro,amava indagare ma,quel caso,se fosse stato preso alla leggera,avrebbe potuto scatenare un attacco terroristico e la morte di Yosano.
Tik tok,tik tok.
L'orologio continuava a scandire ore,minuti e secondi,aumentando la tensioni di tutti all'agenzia.
Era davvero un caso impossibile?

< Non so chi tu sia ne perchè tu lo stia facendo. Ma per quel che mi riguarda nemmeno mi interessa.
L'unica cosa che ora è davvero importante è salvare Akiko a tutti i costi. >

Replicò strappando pezzo per pezzo quel misero articolo.


< Qualcosa di importante eh? A quanto pare la avevo a fianco da sempre ma non me ne ero mai accorto.Sono davvero un idiota.
Questa è una promessa.
Io ti salverò ad ogni costo >

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NdA:

Eccoci con il nuovo capitolo per Akiko e Yosano!
Ogni tanto mi ispiro a fatti realmente accaduti per rendere la storia più emozionante e leggibile per chi la segue.
Spero di non aver deluso nessuno con questo capitolo ma di avervi incuriosito di più!

Grazie a tutti!^.^

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Capitolo 3
*** Memento Mori ***


 

 

Quella fu una delle notti più lunghe che l'agenzia dei detective ebbe mai affrontato.
Un caso misterioso che non fu mai risolto,due misteriosi mittenti e in aggiunta la dottoressa Yosano fu presa da uno dei due.
Questo caso era complicato persino per Ranpo,che ragionava da ore e ore seduto alla scrivania,spulciando tutti i documenti del caso.
Atsushi e Kyouka si interpellavano sulle varie possibilità che potesse centrare la Port mafia o qualche organizzazione terroristica,sfogliando i fascicoli catalogati sotto l'etichetta "casi di terrorismo " .
Kunikida era in ufficio col direttore ad organizzare eventuali perlustrazioni o piani adeguati alla situazione.
Naomi e Juuichirou,aiutati da Kenji, applicavano su una tabella dell'ufficio,le varie informazioni e foto raccolte,sistemandole in ordine.
Nessuno si distraeva per un solo minuto,nemmeno Dazai  stava poltrendo come al solito sul divano,anzi,pensava a tutte le ipotesi possibili.

< Non capisco... cosa centrano i genitori di Akiko e quell'incendio? > esordì Kenji improvvisamente.

< Sicuro c'è qualcosa che noi non sappiamo. > intervenne Naomi

< Akiko..attentato terroristico..quella bambina....i suoi genitori... > furfugliò tra se e se la tigre mannara

< Cosa c'è Atsushi? >  chiese curiosa Naomi,vedendolo così pensieroso.

< Pensavo ad una cosa..ma non so se sia possibile. >

< Spiegati > disse Kyouka tirando la manica della camicia del ragazzo.

 

< Bhè,ecco.. L'incendio è scoppiato l'anno in cui Akiko è nata giusto?Il giorno stesso in cui i suoi genitori furono coinvolti,proprio quando erano in fabbrica.Oltretutto li morì anche una bambina che non era prevista ci fosse. La domanda che mi chiedo è che,uno sia come Dazai ha detto,giustamente, il marito e padre delle due vittime. L'altro è qualcuno che voglia vendicarsi della famiglia Yosano per qualche ragione..una volta Akiko mi disse che nella sua famiglia erano quasi tutti medici,forse... deve essere successo qualcosa. >


< Potrebbe essere così > interruppero bruscamente Kunikida e il direttore.

 

 

riprese seriamente Fukuzawa

A quelle parole,tutti i membri presero posto ,osservando il direttore dinanzi a loro.
La loro concentrazione era alta e sapevano che quella storia gli avrebbe aiutati a scavare più in fondo alla faccenda.
Il direttore guardò Kunikida con sguardo complice per poi iniziare a raccontare.

 

< I genitori di Yosano erano due medici eccezionali,prestavano aiuto ovunque servisse.
Curavano anche i poveri senza chiedere nulla in cambio.
I loro pazienti erano sempre soddisfatti e li consideravano i migliori nel loro campo,soprattutto la madre,specializzata anche in neurologia.
A quel tempo però,sorgeva anche una piccola clinica privata,gestita da Yokabe Rei, specializzato in neurologia e psichiatria.
Quella clinica aveva costi molti alti per tante persone,così,nel giro di due anni, chiuse i battenti lasciando spazio solo alla clinica degli Yosano.
Quella fu anche la data in cui aprì la loro fabbrica farmaceutica,dove il sabato di ogni settimana,anche imeno fortunati potevano permettersi le proprie cure a basso costo.
Una sorta di aiutare gli altri e soddisfazione personale.
Dentro la clinica di Yokabe,lavorava anche la dottoressa morta in quell'incendio.
Ora la cosa da capire è chi sia Yokabe: il padre e marito addolorato o il pazzo che ha architettato tutto a spese proprie. >

< Qualcosa posso dirvela io però. > Proseguì Kunikida.

< La madre di Akiko era anche una vittima di stalking all'epoca. Abbiamo ritrovato grazie alla polizia  delle vecchie denunce fatte a suo nome.  E calcolando che Akiko assomiglia in maniera impressionante alla madre... >

< Stai dicendo che il terrorista ha dato un bivio? O stare con lui o morire nell'esplosioni?  > domandò Juuichirou preoccupato.

< In teoria potremmo supporre cos- >

< No. > lo interruppe bruscamente Edogawa.

< Vuole qualcosa. Qualcosa di preciso. >

Si alzò di scatto e andò a fissare al di fuori della finestra. Il tempo non era dalla loro parte e non passò molto che dalle nubi così grige ,iniziò a piovere.
Anche il cielo sembrava triste per tutta quella faccenda e a primo impatto,sembrava volesse contribuire in caso fossero stati appiccati incendi o esplosioni.


< Il compleanno. > Continuò Ranpo seriamente.

I ragazzi si guardarono con aria interrogativa.  Cosa voleva dire?
A cosa si riferiva?


< Se è come penso,al giorno del compleanno di Akiko.... sarà la fine. Se lei non starà alle sue eventuali condizioni potrebbe farla saltare con tutte le fabbriche farmaceutiche. >


< Ranpo..aspetta ma.. il compleanno di Akiko è... > intervenne Atsushi

< Fra quattro giorni. > concluse kyouka.

< Non c'è più tempo. > si intromise Dazai.

< Kunikida... domani io,te e Dazai andremo dalla polizia a prendere tutto,dico TUTTO, il materiale qu quel vecchio caso. Keiji,Atsushi e Kyouka,raccogliete informazioni sulla cosa dalle famiglie delle vittime. Infine...Naomi e Juuichirou, chiamate i medici che si sono occupati del caso e anche gli ingegneri e vigili del fuoco che c'erano quel giorno. Il tempo corre e non ne abbiamo a sufficienza per battere la fiacca.
Lei..conta su di noi. >


Un filo di amarezza fu chiaramente percettibile dal tono di voce del ragazzo.
Si sentiva impotente davanti ad una situazione del genere. tanti rischi e poche informazioni.
Quando fu intrappolato con lei da Poe in quella storia quasi impossibile,la vista di yosano ferita tra le sue braccia fu devastante,ma sapeva che finita la storia,l'avrebbe rivista.
Ora non era così.. rischiava di perderla per sempre.
Ogni volta che pensava a quando gli chiedeva di accompagnarla in giro e lui ha sempre rifiutato, perchè lo riteneva seccante.
Se per una volta lo avesse fatto lei sarebbe ancora qui.
Tutti quei pensieri gli navigavano nella testa come correnti impetuose,senza lasciargli nessuna via di scampo.
Strinse i denti,poggiando la testa sulle proprie mani,non fiatando più.
I ragazzi si erano già messi in moto nelle ricerche dei presenti di quel giorno,prendendo seriamente la cosa,più di quanto fosse necessario fare.

< Signor..ranpo? >

< Se solo fossi andato con lei.. se non l'avessi lasciata da sola per una volta nella mia vita.. >

< Signor Ranpo non è colpa sua! Nessuno poteva prevedere una cosa del genere! >

< Atsushi ha ragione. La troveremo in tempo > Concluse speranzoso il biondo.

Lo sguardo di Ranpo osservò tutti i presenti,che si concentravano sul lavoro senza perdere la speranza.
Accennò un sorriso e,aprì il cassetto della scrivania che teneva sempre chiuso.
Tirò fuori quella vecchia fotografia che non mostrò mai a nessuno.
Quella fotografia che lo ritraeva con Akiko,quando le chiese di unirsi all'agenzia.


<  Eri tanto fissata con i fermagli anche allora.  Resisti fino al mio arrivo. Ti prego.. >


---------------------------------------------------

 

NdA:

Zan zan! entriamo un po' nel "mare mosso " della situazione.

Ora tutti sono impegnati nei loro compiti,mentre Ranpo è distrutto,ma trova la forza di reagire a quel tempo breve che ha a disposizione.
Inoltre,i genitori di Akiko hanno un legame col terrorista ma..chi sarà? E il suo vero intento?

Piccolo extra anche qui che citerò spesso alla fine dei capitoli: Avrà uno spin off di tre capitoli intitolato: ''Sei il miglior caso che abbia risolto''

Vi attendo! -VineaHime

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Capitolo 4
*** Una verità sepolta ***


La mattina seguente arrivò in fretta ed i ragazzi si misero subito in moto.
Atsushi,Kyouka e Kenji,presero l'elenco delle vittime di quel giorno e iniziarono il loro giro di routine,dividendosi i compiti.
Naomi e Juuichirou si procurarono tutti i numeri dei testimoni che,quel giorno,hanno contribuito alla sicurezza dei civili: medici,ingegneri e vigili del fuoco.
Ranpo,Kunikida e Dazai andarono alla stazione centrale di polizia,a richiedere tutta la documentazione del caso. Ma non era così semplice.
L'agente all'entrata gli accolse e li condusse verso il capo della polizia,una volta etichettata la cosa come "urgenza ".

< Quel caso è stato archiviato ed è..non accessibile. >

< Mi scusi..ma una nostra collega è nei guai per via di quel caso che avete archiviato. Non possiamo sorvolare. > disse freddamente Kunikida,tirandosi su gli occhiali.



< Quel caso..è acqua passata. > continuò l'ispettore. < Inutile tirarlo fuori. >

< Forse non credo sia chiara la situazione. C'è rischio che si ripeta. > continuò Dazai,squadrando l'uomo dietro la scrivania.



< Insomma- >

< Insomma unaccidente. > lo interruppe ranpo bruscamente.

< Una nostra collega è la figlia di due vittime di quel caso ed è collegata ad esso. Colui che commise l'atto è di nuovo tornato,minacciando un colpo bello grosso. Ora,non voglio utilizzare le mie capacità per trovare i fascicoli per tutta la centrale,quindi collabori per favore. E non scherzo. >

Notando lo sguardo serio e senza un briciolo di ironia del giovane,l'uomo,alzo e un pò barbuto,non potè far finta di nulla.
Ripensò a tutte le perdite che quei civili subirono a causa di quel miserabile.
In fondo sapeva che non era stato un incidente,ma è stato un atto volontario.
Si alzò dalla scrivania,dirigendosi verso la stanza a fianco,collegata da una porta nello studio,e rientrò poco  con un ammasso di documenti.

< Sapevo che prima o poi lo avremmo riaperto.. > disse,poggiando tutto il materiale davanti ai tre.

    

Iniziarono immediatamente a sfogliare i vari documenti,parola per parola,senza tralasciare nulla.
Kunikida d'altra parte,si impegnò a parlare con l'ispettore per cercare di sapere ogni minima cosa riguardo quel giorno.
Non fu tutto inutile,infatti,scoprì diverse crepe  sui genitori della collega,che lo allarmarono immediatamente.
I documenti erano un ammasso di scartoffie,non c'era più di quanto non avessero già capito.
Ma qualcosa saltò all'occhio verde smeraldo del detective: una vecchia denuncia,fatta dalla madre di Yosano.

< Hei Dazai. Guarda qui >

Il castano smise di sfogliare i documenti dei medici legali e si affacciò a leggere ciò che l'amico gli porse.

< Denuncia di stalking... contenuto dell'esposto... > iniziò a leggere piano piano.

< Durante la notte,mentre il marito rimaneva in clinica per il turno serale,strani rumori provenivano all'interno della casa.La donna,a quanto detto,non trovava origine di tali rumori.
Inizialmente pensò che si trattassero di rumori esterni,ma ,anche con la bambina in casa,iniziarono a spaccarsi oggetti,senza sapere il perchè.
Sospettò di un ladro o di piccoli incidenti domestici. Cosa smentita giorni dopo,quando trovò,al ritorno dal lavoro,la serratura forzata e la casa piena di scritte. >

Incuriosito dal rapportò,girò nuovamente pagina,proseguendo oltre.

< Le scritte riportate erano sempre le stesse: "memento mori", " non fuggirai " , " Akiko. " >

Quell'ultima parola gelò il sangue di entrambi. Cosa significava "Akiko" ,scritto in quelle mura?
Mirava alla bambina? Alla madre?
Il caso si intensificava sempre di più. 
Un rompicapo intrigato,quasi fosse un vaso di pandora.
Se sarebbe stato aperto si sarebbero scaturiti tutti gli orrori,che forse,i genitori della compagna,tentavano di nascondere.O meglio. Tentavano di nascondere alla figlia.

< Mi scusi...? > disse il moro tutto d'un tratto.

< Ne è possibile una copia? >

< Uhm? Ah quella denuncia..? certo. Mi ricordo perfettamente di quando quella donna venì. Era sconvolta. > disse l'ispettore.

< Sconvolta..? > i tre si scambiarono un'occhiata interrogativa.

< Già. Mi disse più e più volte che volevano portarle via la bambina. Un qualcuno. Non sappiamo però chi fosse..non avevamo abbastanza indizi. E poi avvenne l'incidente alla fabbrica. >

< Interessante.. > mugugnò Dazai.

< La ringrazio infinitamente per la disponibilità> concluse Edogawa,uscendo assieme ai compagni.

< ragazzi,che ne pensate? > 

< Non so Kunikida.. mancano ancora dei pezzi..ma questo rapporto.. >

< Andiamo in agenzia. > esordì Ranpo,attirando la curiosità dei due.

< Forse..abbiano una pista. >



    

Oramai erano le sei di pomeriggio passate e tutti i membri rientrarono in agenzia,distrutti dalla faticosa giornata,per indire una riunione d'emergenza. Oramai mancavano quasi tre giorni e mezza al giorno fatidico e bisognava mettere a tavolino ogni cosa: prove,testimonianze,fattori comuni,testimoni.
Il puzzle era completo per metà e il tempo di certo non attendeva.
Unico fattore a loro svantaggio: il tempo.
Che sia stato fatto di proposito? Che sia stata una macchinazione organizzata? 
Oramai la stanza era piena e,per qualche ragione,ebbero avuto un aiutante in più a sorpresa: Poe. 
Dopo lo scioglimento della Guild e della trappola dell'altro ingegnoso ragazzo,si era instaurato un legame quasi amichevole tra lui e l'agenzia.
Fu convocato in segreto da Ranpo stesso,per il livello di pericolo vigente per la città di Yokohama.
Passato lo stupore dei presenti,Dazai e Kunikida spiegarono quanto scoperto alla centrale,allegate le dovute documentazioni.
Era una storia con un intreccio incredibile,che dava a dura prova ogni mente brillante esistente.
A propria volta,Naomi e Juuichirou,esplicarono quanto scoperto dalle loro ricerche.

< Io e il mio Onii-chan abbiamo scoperto delle cose assurde...non hanno completezza con quei rapporti. O meglio..non coincidono. > parlò preoccupata la mora.

< Ecco...le persone che si occuparono della sicurezza quel giorno...o meglio,coloro etichettati come tali...non sono mai stati presenti sul luogo quel giorno. > iniziò esitante il rosso

< Quando gli abbiamo fatto vedere le loro ore di servizio ,hanno chiaramente detto di essere altrove. Così siamo andati negli ospedali,stazioni dei vigili e strutture in costruzione. Erano tutti altrove e in servizio per altre mansioni. Qualcuno ha manomesso i registri dei soccorsi di quel giorno,ma non sappiamo perchè. >

    

< Manomessi...? >  pronunciò cautamente il detective

< Si. Ci hanno spiegato che oramai,ogni presenza dei servizi primari,viene registrata tramite scheda elettronica e che non di può timbrare altrove. ogni posto lavorativo ha un proprio codice e le tessere possono essere collegate ad un solo codice a giorno. > concluse il ragazzo,mentre tentava di scollarsi la sorella di dosso.

< Noi nemmeno abbiamo trovato molto..Le famiglie hanno quasi voluto tacere al riguardo,tranne una. > disse amareggiato Atsushi.

< Cioè? >

< Ecco signor Kunikida..parlo della sorella del signor Yokabe.. >

< Allora vi servirà lui. > si intromise Poe

Un sussulto generale prese il sopravvento,scatenando la nascita di altre mille domande.Il puzzle prendeva man mano forma,ma il pezzo cruciale lo portò Allan Poe,lasciando nuovamente i presenti senza un briciolo di parola.

< Vi presento il dottor Yokabe. Sono riuscito a rintracciarlo e appena gli ho detto la situazione,si è precipitato. Lui è il padre della bambina morta quel giorno e colui che ti ha chiesto aiuto,non solo per quel caso. >

Un'esile figura fece capolino nella stanza,avanzando avanti assieme al castano col procione.
Era un uomo magro ed alto,con i capelli decisamente scuri e una carnagione molto chiara.
Mise le mani nelle tasche del suo camice bianco,che lo metteva a suo agio,ed iniziò a parlare.

< Non lo faccio solo per mia moglie e mia figlia. Io volevo che scavaste nel passato degli Yosano,come fece la Port mafia.Quando questo giovanotto mi ha trovato e raccontato l'accaduto,decisi era il momento di farmi vedere da te,giovane detective,e raccontarti tutto. Una verità nascosta dal tempo e che solo la morte avrebbe potuto mettere a tacere. E ..nonostante tutto credo che anche la signorina Akiko l'abbia scoperta,a suo malgrado. >

< Cosa intendi dire? Spiegati. > disse Ranpo,quasi con la pazienza al limite.

< Vedete...in realtà Akiko è... >



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NdA:



Non mi dilungherò troppo nel mio piccolo spazio!

Unica cosa è che dovrò ingegnarmi tantissimo per continuarla e già sono in moto al riguardo.

Grazie mille a chi supporta questa storia piena di intrighi <3

- VineaHime

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Capitolo 5
*** Ritorno al passato ***


 

< Avanti,svegliati. >

 

In un luogo buio e freddo,una voce maschile prese parola bruscamente.

Quel luogo era illuminato solo di giorno,tramite i raggi del sole che passavano attraverso quelle finestre minuscole,in alto  quasi vicino al soffitto.

La sera,l'illuminazione era data tramite una piccola lanterna posta su una delle tante casse sparse ovunque.

Era un luogo angusto e poco confortevole,ma la mancanza di fessure d'aria,lo rendeva abbastanza caldo.

Akiko,legata ad una sedia tramite mani e piedi,riprese poco a poco conoscenza.

Non riusciva bene a capire dove si trovasse.

L'unica cosa che notò erano quella sfilza di casse e sacchi e la figura che era seduta davanti a lei.

Un uomo alto,coperto in volto con una specie di maschera,che affilava un coltello.

 

< Dove sono? >

 

< Ben svegliata,cara. >

 

 

< Un amico. >

 

< Cretinate. >

 

< Che donna difficile... allora parliamo di quella cosa. >

 

< Quale cosa? >

 

< Sai bene cosa. Dimmi dov'è. >

 

< Non so di cosa parl- >

 

Spazientito,l'uomo si alzò e colpì la ragazza con il dorso della mano violentemente,facendole uscire del sangue dal labbro. 

Yosano non capiva cosa l'uomo volesse o  chi fosse ma una cosa la sapeva: i suoi colleghi l'avrebbero trovata e avrebbero dato una lezione a quella sotto specie di psicopatico ambulante.

 

< Colpiscimi anche ma sappi che non funziona con me... >

 

< Dici? Forse più che dei colpi,dovevo mirare ai vestiti. Ma sono ancora in tempo..forse parlerai. >

 

<......Aspetta e spera. >

 

 

 

 

Nell'agenzia dei detective armati,oramai sbigottiti, accolsero l'uomo che Poe era riuscito a rintracciare,grazie anche alle dritte di Ranpo,che si mosse con largo anticipo.

Quell'uomo così esile,avanzò verso i presenti in modo che tutti potessero ascoltare attentamente.

Kunikida si sistemò come al solito gli occhiali,prestando la più alta attenzione,seguito dal presidente e da Dazai.

Naomi,attaccata al fratello,assunse un'espressione più seria del solito,anzi era una cosa abbastanza rara da parte sua.

Kyouka ed Atsushi osservavano l'espressione poco rassicurante dell'uomo,che nel mentre,tolse le mani dalle sue tasche,tirando fuori una specie di piccolo taccuino.

Ora che l'attenzione era focalizzata su di lui,ebbe il via libera per iniziare quello che sarebbe stato solo l'inizio dell'orrore.

 

< A quel tempo,sia la mia clinica che quella degli Yosano andavano a gonfie vele,forse un po' troppo.

Ma..le cure che venivano offerte per molti erano troppo costose,così il dottor Yosano ebbe un'idea: aprire una fabbrica farmaceutica a scopo di beneficenza per i meno fortunati.

In quel progetto venni coinvolto anch'io,in modo che la mia famiglia non morisse di fame,avendo una figlia a carico.

La chiusura  della mia clinica non fu un dramma,mi si aprirono nuove opportunità di vita e di lavoro.

Potevo fare molto di più rispetto a prima ed ero grato agli Yosano per questo.

Quel periodo però fu breve,ma soprattutto triste scioccante.

La madre di Akiko iniziò a ricevere strani messaggi nelle mail,nella posta di lavoro e persino sotto i vasi fuori l'atrio. Non disse mai nulla. Pensava fossero semplici scherzi sino a che.. >

 

< Sino a che? > intervenne Kenji

 

< Sino a che quell'uomo non si intrufolò nella loro casa,approfittandosi di lei e rischiando di far del male alla figlia. Non era molto sveglio,dato che quella sera ero presente.Ero nel magazzino a riparare la sedia e sentii le urla,ma non feci in tempo. >

 

< Perchè era là,signor Yokabe? > chiese Atsushi.

 

< Perchè lei era mia cugina e quindi..Akiko mia nipote. > rispose per poi riprendere la storia.

 

< Quell'uomo era ossessionato da lei. Madre e figlia sono come gemelle,se si può dire.

Non ha ottenuto lei ed ha aspettato,puntando Akiko stessa.

Sinceramente non so cosa potrebbe accadere..ma se questo taccuino può essere utile a salvare mia nipote,ben venga.

Ho sorvegliato Akiko per anni,pregando che lui fosse morto da qualche parte,con tutto il mio cuore.

Quando ho scoperto non era cosi,mi sono sentito morire. >

 

 

 

intervenne il presidente

 

 

Un silenzio scese incombente nell'ufficio.

I ragazzi sapevano che la situazione era parecchio complicata,ma non così tanto.

L'ultima cosa che si aspettavano di trovare era il coinvolgimento della mafia ma,se erano fortunati,forse non si sarebbero intromessi.

Ma la cosa che fece più paura in quel momento fu la faccia di Ranpo.

Era palesemente in preda al panico,cosa strana per lui vista la sua ossessione per i casi.

Nessuno immaginava cosa stesse pensando o come volesse procedere in questo caso "implicato e contorto".

Sperava col tutto il cuore che quell'uomo non le avesse fatto del male o peggio,metterle le mani addosso in tutti i sensi possibili.

Quel flebile pensiero,passato ad una velocità di due secondi netti,lo spazientì come mai nella sua vita.

Era irritato,preoccupato,ansioso ed angosciato,cosa che venne notata solo dal presidente e da Atsushi.

Dazai sfogliava il taccuino che quell'uomo ebbe conservato con cura per tutti questi anni,senza mai perderlo o danneggiarlo.

 

esordì  Kunikida.

 

< Sono d'accordo,ma da dove iniziamo le ricerche? > Chiese Juuichirou

 

< Bhè..non so mmh...ma la faccia di Ranpo fa paura... > disse Naomi,nascondendosi dietro al fratello.

 

< Fabbrica. >

 

chiesero tutti in coro.

 

< Andremo a quella fabbrica. Sono li.Non c'è tempo da perdere. >

 

Detto ciò,ognuno di loro si avviò verso il luogo stabilito.

Nemmeno Naomi restò in agenzia.

Questa volta,erano andati davvero tutti a scoprire le succubi intenzioni di quello psicopatico affetto da ossessioni compulsive.

 

 

 

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NdA:

 

Sono sincera..ho faticato un po' per questa "brutta storia" ma alla fine ho cercato anche di attenermi un po' ai collegamenti vari.

Quella di Akiko è stata qualcosa di unico a mia detta,perchè ho praticamente unito mezzo mondo alla sua famiglia trovando possibili cause.

 

Leggere gialli da i suoi frutti ;;

 

Spero vi aggrada e buona lettura! -VineaHime

 
 
 

 

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