I'll Count the Days

di __aris__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1468 - I'll count the days ***
Capitolo 2: *** 1470 - The world's stopped spinning ***
Capitolo 3: *** 1471 - - I'll spend the nights staring at the sky ***
Capitolo 4: *** 1472 parte uno - My Heart Won’t Rest ***
Capitolo 5: *** 1472 parte due - I’ll Count the Years ***



Capitolo 1
*** 1468 - I'll count the days ***




 
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Se sua madre l’avesse trovata lì l’avrebbe sgridata fino all’alba del giorno dopo. Sua figlia nascosta tra i merli delle mura a spiare gli ultimi giorni di addestramento del fratello del re. Ma per fortuna la Contessa non prestava mai molta attenzione a cosa accadeva sulle mura del suo castello. Così la giovane Anna poteva sgattaiolare via per osservare Riccardo e il padre giostrare oltre il fossato.
Riccardo era arrivato al castello dopo che Edoardo aveva conquistato il trono per essere addestrato come cavaliere da suo padre (1). Il Creatore di Re (2) gli aveva insegnato tutto quello che sapeva e ben presto era arrivato a considerarlo come un figlio. Spesso lo elogiava durante la cena per la bravura nel montare il cavallo o per l’abilità con la lancia. Riccardo Neville era orgoglioso del suo allievo proprio come lo sarebbe stato un padre del figlio, e il giovane duca non mancava mai di arrossire e abbassare lo sguardo credendo di non meritare tutti quei complimenti. Così, quel ragazzo di qualche anno più grande di lei era diventato come un fratello maggiore per Anna che coltivava il segreto piacere di spiare i suoi allenamenti, rallegrandosi della complicità che c’era tra lui e il padre.
Ma ormai quei giorni stavano finendo: Riccardo avrebbe presto raggiunto la maggiore età e il re aveva sicuramente intenzione di affidargli qualche incarico importante lontano da Middleham. Naturalmente era felice per lui, ma avrebbe sentito la sua mancanza.
 
 
 
Gloucester e Warwick posarono le spade per riprendere fiato.
Ormai non ho più niente da insegnarti, Riccardo.” Disse il Creatore di Re dopo essersi sfilato l’elmo.
Il giovane duca lo imitò mentre un servo si avvicinava con due coppe di vino. Riccardo distolse lo sguardo, come faceva ogni volta che Warwick gli diceva qualcosa di simile. Semplicemente non credeva di meritarlo. Fino a quando era in sella al suo cavallo era sicuro di sé e delle sue abilità, ma in un combattimento corpo a corpo sentiva che faticava a tenere testa al proprio avversario, nonostante tutti gli esercizi a cui si sottoponeva, sentiva di non migliorare abbastanza. No. La verità era che sentiva di non migliorare affatto: per quanto si potesse allenare sapeva che la fatica stancava prima lui del suo avversario.
Nessun guerriero è perfetto.” Continuò il nobile “Ma tu sei un ottimo cavaliere e hai coraggio. Molti uomini d’armi in battaglia si rivelano dei codardi, ma tu …” disse con orgoglio “tu sei di un’altra razza, mio giovane amico.”(3)
Grazie.” Gli rispose Riccardo con un fugace sorriso prima di rivolgere lo sguardo ai merli del castello dove trovò la piccola Anna che li osservava cercando di non farsi scoprire.
Warwick seguì gli occhi azzurri del suo allievo lungo le mura dopo aver vuotato la coppa di vino. “Sei molto affezionato a mia figlia.”
Mi è molto cara.” Anna aveva capito di essere stata scoperta e scomparve improvvisamente dietro le mura. “Mi mancherà molto quando sarò a Londra.”
L’altro rimase in silenzio per qualche secondo. “So che a corte riceverai altre proposte, ma vorrei che considerassi anche mia figlia quando deciderai di prendere moglie.”
Riccardo si voltò stupito. “Non so cosa dire …” Sposare Anna? In tutti gli anni trascorsi presso il castello del padre non ci aveva mai pensato.
Era un po’ di tempo che io ed Edoardo cercavamo un modo per unire le nostre famiglie e questa sarebbe la soluzione perfetta.” Iniziò Neville “Non te lo propongo solo per ragioni dinastiche ma perché ti considero come un figlio e sarei onorato di poterti chiamare tale. E poi tu e Anna vi conoscete da anni e il vostro matrimonio potrebbe funzionare molto bene.”
Io non ho mai pensato a sposarmi.” Rispose frastornato.
Ma certo, sei ancora giovane! E Anna non ha ancora compiuto quattordici anni. Non c’è fretta, figlio mio.” (4) Neville se ne andò lasciando a Riccardo uno sguardo paterno, sperando che potesse persuadere il giovane York.
Sposare la piccola Anna dagli ingenui occhi azzurri.
Sposare la piccola Anna che gli regalava sempre un sorriso.
Di sicuro le avrebbe voluto bene, amarla gli sarebbe stato facile, e certamente non l’avrebbe sposata solo per interesse. Ma Anna cosa ne avrebbe pensato? Warwick non aveva fatto menzione dei sentimenti della figlia, ma un dubbio assalì Riccardo appena si tolse l’armatura scoprendo la schiena: sarebbe stata felice la piccola Anna Neville con uno storpio? Lui avrebbe potuto sposare una principessa straniera se Eduardo glielo avesse chiesto, ma Anna avrebbe mai potuto amare qualcuno come lui? (5)
 
 
 
 
 
Quella sera al castello di Middleham erano giunti dei musici chiedendo ospitalità e Riccardo Neville era stato ben lieto di concederla in cambio di qualche danza e un po’ di svago. Warwick si assicurò che Riccardo e Anna ballassero assieme diverse danze e trattenne un sorriso compiaciuto quando Riccardo accompagnò la figlia nella sua stanza.
Vi siete divertita oggi pomeriggio?” Domandò Riccardo.
Anna fermò il passo “Non lo direte a mia madre, vero?” chiese spaventata.
Potere contare sul mio silenzio.”
Anna sorrise rincuorata “Mi mancherete quando sarete a Londra.”
Il giovane Riccardo sentì il cuore sussultare. “Anche voi mi mancherete.”
Non credo.” Rispose tristemente la giovane Neville ricominciando a camminare “Quando sarete a corte tra tutte quelle dame eleganti e gli altri cavalieri non avrete molto tempo per pensare a me e magari troverete sciocchi i nostri passatempi.”
Non potrei mai cambiare la mia opinione su di voi. Qualsiasi cosa accada.”
Davvero?
Avete la mia parola.” La voce di Riccardo era sempre pacata e calma. Le sue parole erano poche e ben pesate, ma tutti sapevano che l’ultimo figlio della casa di York non era solito mentire o infrangere le sue promesse.
Gli occhi di Anna si riempirono di gioia. In quel momento erano perfino più luminosi delle fiaccole. Con un grande sorriso estrasse qualcosa di candido dalla manica. “L’ho finito oggi.” Disse srotolando un fazzoletto bianco con dei fiori ricamati. “È per voi. Così mi penserete anche quando sarete lontano.
Riccardo prese il fazzoletto sfiorando la mano di Anne. Gli parve di sentirla tremare a quel contatto, ma non gli sembrò spaventata. Anzi, vide che gli occhi erano rivolti alle sue mani. “È molto bello.”
Sono lieta che vi piaccia.”
Riccardo si sbottonò il farsetto prima di riporre il fazzoletto vicino al cuore “Vi prometto che lo porterò sempre con me.” Anna sorrise ancora e i suoi occhi furono di nuovo illuminati dalla gioia di poco prima. Riccardo le baciò la mano mormorando un grazie che fece arrossire la ragazza.
Quando Anne sarebbe stata più grande, avrebbe chiesto la sua mano e l’avrebbe impiegato la sua vita a renderla felice. Nel frattempo avrebbe contato i giorni che li dividevano da quel momento.




Note dell’autrice: trattandosi di un racconto storico mi pare necessario inserire qualche spiegazione.
1: Riccardo è nato il 2 ottobre 1452 ed era l’ultimo dei fratelli maschi di re Edoardo IV. Nel 1461, dopo che il fratello era riuscito a sconfiggere l’esercito lancasteriano, fu mandato dal cugino Riccardo Neville conte di Warwick perché fosse addestrato all’arte delle armi dove rimase fino al raggiungimento della maggiore età, 16 anni.
2: Riccardo Neville conte di Warwick fu soprannominato Creatore di Re perché fu lui a portare sul trono Edoardo IV e Enrico VI nel 1470.
3: Nonostante i problemi alla colonna vertebrale ed i probabili dolori che gli causavano, l’abilità di Riccardo III in battaglia è stata riconosciuta anche in epoca Tudor. Studi effettuati dopo il ritrovamento dello scheletro di Riccardo hanno dimostrato che, per quanto la scogliosi non gli impedisse di indossare l’armatura e di combattere, il coinvolgimento della cassa toracica impedica che questa si espandesse completamente e per tanto Riccardo avrebbe sentito la fatica prima del suo avversario.
4: Nel 1468 Anna Neville aveva 12 anni e non si sarebbe potuta sposare prima dei 14, come stabilito dal diritto canonico.
5: Riccardo soffriva di scogliosi idiopatica, sviluppata durante l’adolescenza a causa di un osteoartrosi nella zona toracica. La sua spina dorsale, oltre a essere curvata, era anche attorcigliata su sé stessa per cui la cassa toracica del re era sviluppata in modo anomalo. I ritratti mostrano che aveva una spalla più alta dell’altra, tuttavia la sua disabilità era facilmente nascosta dai vestiti e l’aspetto di Riccardo doveva essere molto diverso da quello descritto da Shakespeare. Oggi questa patologia è risolvibile in via chirurgica.
 

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Capitolo 2
*** 1470 - The world's stopped spinning ***




 
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Quando suo padre l’aveva fatta chiamare per annunciarle il suo imminente matrimonio, Anna aveva sperato che fosse Riccardo. Sperava in una riconciliazione con gli York, sperava che tutto sarebbe andato come le aveva detto molti anni prima quando Riccardo lasciò il suo castello. Sapeva che era difficile, tuttavia aveva conservato una scintilla di speranza. Ma, invece di Riccardo Plantageneto, avrebbe sposato Edoardo di Lancaster. Appena sentì quel nome le gambe tremarono tanto che sua mamma la fece sedere. (1)
Ma hai sempre detto che avrei sposato Riccardo.” Disse con un filo di voce.
Suo padre le si avvicinò con espressione greve “Anna, questo è un momento difficile per la nostra famiglia e tu devi fare la tua parte.” disse racchiudendo le mani della figlia nelle sue. “Il matrimonio con Edoardo di Lancaster sancirà la nostra alleanza con Margerita d’Angiò e, se saremo fortunati, ti permetterà di generare il prossimo Re di Inghilterra.”
Ma … ma tu ci hai sempre detto che Margerita è cattiva … che è nostra nemica …” disse guardandosi attorno confusa, come se da qualche parte potesse trovare qualcosa che spiegasse quella situazione incredibile. “E … dicevi che Edoardo è un sanguinario …” (2)
Le circostanze sono cambiate, e poi Edoardo avrà bisogno di te per generare un erede ed avere l’appoggio della nobiltà, vedrai che non ti farà del male.” Le rispose con la stessa voce con cui da piccola le prometteva che l’avrebbe sempre difesa. “Sii buona e fai il tuo dovere.” Disse prima di andarsene seguito dalla moglie.
Rimasta sola Anna si guardò le mani. Lontane dalla stretta paterna erano diventate improvvisamente fredde e non smettevano di tremare.
Non avrebbe sposato Riccardo.
Sarebbe stata sua nemica.
Il suo sposo sarebbe stato Edoardo di Lancaster.
Se Edoardo avesse vinto Riccardo sarebbe stato ucciso, e se avessero vinto gli York avrebbe condiviso la sorte di Margherita d’Angiò. E Riccardo l’avrebbe sicuramente odiata.
Gli occhi di Anna si riempirono di lacrime che caddero copiose sulla veste verde. Com’era stato possibile arrivare a questo?
 
 
 
 
 
 
 
Anna Nevile sposerà Edoardo di Lancaster.”
Riccardo sentì la terra mancare sotto i piedi quando suo fratello gli comunicò l’ultima mossa del duca di Warwick. “Non credevo che sarebbe arrivato a tanto.” Disse evitando gli occhi di Edoardo.
Senza l’aiuto di Neville Edoardo non sarebbe mai salito sul trono. Poi, dopo il matrimonio del Re con Elisabetta Woodwille, era cambiato tutto: Warwick si era sentito messo da parte, in favore della famiglia della nuova regina, e si era alleato con Giorgio Duca di Clarence, fratello del re. Insieme avevano guidato una rivolta cercando di far deporre Edoardo dal Parlamento.  
Neville ha giurato fedeltà a Margerita d’Angiò.” Aveva detto il Re con rabbia, prima di sedersi su una sedia. “Proprio lui che mi aveva incitato a combattere Margherita, come ha potuto allearsi con la donna che ha fatto decapitare nostro padre?” (3)
Riccardo non rispose. Per Edoardo, Warwick, era stato come un fratello maggiore, per lui un padre. E poi c’era Anna. Aveva deciso di aspettare i suoi quattordici anni per chiederla in sposa ufficialmente, ed ora suo padre la mandava nel letto di un animale solo per stringere un’alleanza politica. Quando sarebbe tornata in Inghilterra al fianco di Margherita, sarebbe stata sua nemica.
Warwick non ci metterà molto per reclutare un esercito. Dobbiamo prepararci per l’invasione.” Il duca di Gloucester annuì distrattamente. Era talmente assorto che aveva sentito il fratello per pura casualità.
Edoardo rimase nella stanza assorto quanto lui fino a quando le candele su tavolo non furono quasi consumate. Poi si alzò a fatica dalla sedia, come se fosse stato ferito in battaglia. Prima di uscire si fermò un attimo per osservare il fratello ed la sua espressione pensierosa, poi recuperò il contegno abituale e se ne andò.
La candela si spense e Riccardo estrasse il fazzoletto di Anna dal farsetto. Lo avrebbe portato in battaglia perché non avrebbe potuto considerarla sua nemica, ma avrebbe combattuto anche per lei.
 
 
 
Note dell’Autrice:
1: Dopo l’ascesa al trono Edoardo si sposò in segreto con Elisabetta Woodville, una lancasteriana, mentre Warwick era in Francia per cercargli una sposa.  Successivamente assegnò alla famiglia Woodville diversi incarichi importanti, oltre che terre e titoli, mettendo in disparte Warwick. Nel 1469 guidò la rivolta di Edgecote Moor, riuscì ad imprigionare il re e provò a deporlo in favore del fratello Giorgio Duca di Clarence. Il tentativo fallì costringendo Neville e Clarence ad andare in Francia dove si allearono con Luigi XI e Margerita d’Angiò per riportare Enrico VI sul trono. Il matrimonio tra Anna e Edoardo Lancaster fu annunciato nel giugno 1470 e celebrato nel dicembre dello stesso anno.
2: Margherita d’Angiò era la consorte di Enrico VI e regnò spesso al posto del marito che, affetto da malattia mentale, era soggetto a periodi di alienazione dalla realtà più o meno lunghi. Shakespeare l’appellò, com’era già avvenuto per Isabella di Francia, She Wolves. Il figlio di Margherita, Edoardo di Lancaster, nato nel 1473, è descritto dai commentatori dell’epoca come un uomo che dedicava gran parte del suo tempo agli esercizi militari che parlava solo di fare guerra e tagliare teste.
3 Riccardo di York, padre di Edoardo, Giorgio e Riccardo, fu ucciso nella battaglia di Wakefield. Margherita diete l’ordine di farlo decapitare, di cingere la sua testa con una corona di carta ed esposta su una picca a York. Il trattamento riservato al padre fu la molla che fece insorgere il diciottenne Edoardo. Margherita fu sconfitta nella battaglia di Townton nel 1460, costringendola a rifugiarsi prima in assieme al figlio.

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Capitolo 3
*** 1471 - - I'll spend the nights staring at the sky ***




 
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Abazia di Tewkesbury. (1)
 
Anna sgranò un altro Ave Maria davanti al cero che aveva acceso ore prima.
Dietro di lei Margherita d’Angiò camminava nervosamente su e giù attraverso la navata. Non si era mai fermata da quando erano arrivate, i suoi passi avevano accompagnato costantemente le preghiere di Anna intervallati da qualche sospiro. Nessuna invocazione aveva lasciato le labbra della regina lancasteriana, secondo lei non sarebbe stato Dio a decidere le sorti della battaglia ma i soldati. “Ma già che ci sei…” aveva detto mentre Anna accendeva il cero “prega perché trovino la forza necessaria a schiacciare i figli di York.”
E Anna aveva trovato rifugio nelle preghiere, dicendo tanti Padri Nostri e Ave Marie da perdere il conto. Pregava con devozione e ardore mai provati ma, in fondo, non sapeva per chi lo stesse facendo. Pregava per l’anima di suo padre che era morto il giorno stesso del suo ritorno in Inghilterra? Pregava perché il suo sposo vincesse la battaglia? O pregava per Riccardo, affinché riuscisse a rimanere vivo?
Se Margherita avesse saputo che pregava per un nemico sarebbe stata capace di ucciderla con le sue mani. Ma Anna non poté farne a meno: Edoardo era il suo sposo ed era preparata a condividere la sua sorte, ma se chiudeva gli occhi ritornava ai giorni in cui spiava l’addestramento di Riccardo dai merli del castello di Middleham.
Quando si sentì rumore di soldati in lontananza entrambe uscirono dalla chiesa in attesa di scoprire chi fosse il vincitore. Appena videro che si trattava dei loro uomini in rotta alla ricerca di riparo Margherita cadde sulle ginocchia senza dire una parola o un solo sussulto.  Anna la osservò incredula. Dov’era la regina guerriera che aveva affrontato la traversata della manica e due settimane di marcia forzata senza nessun cenno di cedimento? Dov’era la donna forte e risoluta che aveva imparato a conoscere in Francia? La sanguinaria paladina dei Lancaster? Non c’erano lacrime nei suoi occhi ma in qualche modo quella donna che non si era ancora tolta la corazza dal petto e non riusciva a stare più in piedi trasmise ad Anna un dolore sconfinato. Edoardo era morto, il figlio per cui aveva smosso eserciti interi e versato fiumi di sangue, la sua ragione di vita non c’era più e la sconfitta definitiva dei Lancaster sembrava ben poca cosa. (2)
D’istinto Anna le si avvicinò ma Margherita le fece cenno di fermarsi. “Non ha senso andare per le lunghe ormai.” Disse prima di rialzarsi da sola. E in un battito di ciglia era tornata a essere una fiera regina guerriera, seppur sconfitta.
Non ci volle molto perché l’esercito nemico bussasse alle porte dell’abazia. Margherita fece uscire un messaggero per chiedere che non fosse fatto del male a lei o a Anna in cambio della sua resa incondizionata e poi aspettò, con lo sguardo rivolto alle pesanti porte piombate. (3) Poteva vedere il comandante di quegli uomini farsi beffe della sua richiesta. Sapeva bene cosa fossero capaci di fare i soldati alle donne dopo una battaglia e quanto precaria fosse la sua posizione.
Le porte si aprirono ed il messaggero tornò accompagnato da un uomo disarmato. Anna lo riconobbe prima ancora che smontasse da cavallo. “Riccardo!” esclamò in un sussulto di gioia poco adatto a una giovane vedova.
Sapevo che non dovevo fidarmi di te.” Le disse Margherita con occhi torvi “Ma ormai direi che non ha più importanza, vero?” poi si avvicinò a Riccardo con passo regale.
Regina Margherita.” Il Duca la salutò senza inchinarsi, ma con tutta la gentilezza di cui fu capace. I racconti di come aveva trattato le spoglie si suo padre gli risuonavano ancora nelle orecchie, ma vendicarsi adesso non aveva senso perché davanti a lui c’era una donna sconfitta e senza uno scopo.
Siete coraggioso a venire al mio cospetto disarmato.”
I miei uomini sono qui fuori e hanno l’ordine di mettere tutto a ferro e fuoco se mi dovesse succedere qualcosa. Non credo che potreste resistere.”
Siete diventato un uomo più scaltro di quanto avessi immaginato.” Disse la regina.
Riccardo non rispose. La oltrepassò con lo sguardo, fino a trovare la minuta figura di Anna a qualche passo di distanza. Era illesa! Aveva temuto per lei al pensiero della traversata e della marcia successiva, ma era sana e salva.
Chiedo solo che a me e a Anna non venga fatto del male.” Disse Margherita cercando di mostrare tutta la sua forza. Non quella che le avevano conferito un re malato di mente o un esercito sconfitto, ma quella che Dio le aveva donato.
Non preoccupatevi.” Rispose Gloucester guardando Margherita negli occhi “Sarete portata a Londra, seguirete il Re nel percorso verso Westminster e sarete l’immagine della sua vittoria.” (4)
Volete mostrarci come bestie da fiera!” esclamò la regina aggrappandosi al mantello con indignazione.
Riccardo rimase in silenzio per qualche istante. Se le parti fossero state invertite lui e i suoi fratelli non sarebbero stati così fortunati. “No, gli ordini di Edoardo riguardano solo voi.” Disse prima di andare verso Anna.
Gli occhi di Margherita sembravano quelli di un leone in gabbia, gli occhi Anna quelli di un cervo in trappola. “Cosa sarà di me Riccardo?
Vostro padre e vostro marito sono morti.” Era stanca e spaventata, ma stava bene. A differenza di Margherita non indossava una corazza ma al suo collo pendeva un piccolo cigno bianco con una corona al collo. (5)
Lo so. Dunque sarò imprigionata assieme a Margherita?
Voi … siete ancora fedele a re Edoardo?” chiese con gli occhi puntati sul piccolo monile.
Certamente.” Rispose la ragazza senza esitare.
Il cuore di Riccardo divenne leggero all’improvviso e le sue labbra si distesero in un sorriso. “Allora vi porterò da vostra sorella Isabella, li sarete al sicuro.” Disse strappando il ciondolo dal collo di Anna e gettandolo nel selciato.
 
 
 
 
 
 
1: dopo l’annuncio del matrimonio tra Anna e Edoardo di Lancaster, Neville tornò in Inghilterra e sconfisse re Edoardo IV nel 1470, costringendolo a fuggire in Francia. Neville riuscì a mettere Enrico VI sul trono per poco più di un anno. Al ritorno di Edoardo gli York e i Lancaster si scontrarono nella battaglia di Barnet, il 14 aprile 1471 lo stesso giorno dello sbarco di Margherita e Eduardo. Venuta a conoscenza della sconfitta di Warwick guidò ciò che restava del suo esercito verso ovest alla ricerca di rinforzi. I due eserciti si scontrarono per l’ultima volta il 4 maggio 1471 a Tewkesbury.
2: Edoardo di Lancaster morì sul campo di battaglia di Tewkesbury all’età di diciassette anni. Shakespeare, nel Riccardo III, sostiene che ad uccidere il principe, e Warwick, sia stato proprio Riccardo ma storicamente si tratta di una congettura senza prove.
3: Margherita d’Angiò rimase asserragliata nell’abazia per qualche giorno prima di offrire la propria resa incondizionata a Edoardo.
4: dopo il ritorno trionfale a Londra, Edoardo imprigionò Margherita per quattro anni prima di lasciarla tornare in Francia. La regina morì all’età di cinquantuno anni dimenticata dai regnanti europei.
5: il cigno bianco era uno degli stemmi di Edoardo di Lancaster, e Margherita regalava dei ciondoli a forma di cigno con una corona al collo a coloro che sostenevano la causa del figlio.

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Capitolo 4
*** 1472 parte uno - My Heart Won’t Rest ***




 
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Io non cederò Giorgio.” Riccardo guardava suo fratello dritto negli occhi. La sua voce era bassa e pacata, ma non per questo avrebbe accettato un altro no. “Voglio sposare Anna ed adesso che il lutto è finito non puoi impedirmelo.”
Giorgio duca di Clarence, secondo figlio di York, sospirò. Quella discussione si era ripetuta decine di volte: Riccardo continuava a dire di voler sposare Anna, che era stato lo stesso Lord Neville a proporgliela in sposa prima del suo tradimento. Del loro tradimento, come suo fratello continuava a ricordare. (1) “Certo che posso, se Anna non vuole.” Ripose Clarence dopo aver finito una coppa di vino rosso. Ma Riccardo poteva arrabbiarsi quanto voleva: fino a quando Anna sarebbe stata sotto la sua tutela non gli avrebbe permesso di sposarla. Nessuno l’avrebbe sposata, piuttosto l’avrebbe mandata in convento.
Se le sue intenzioni sono queste perché non lasci che le senta da lei? O pensi che sia capace di sposare una donna contro la sua volontà?
Credi che non sappia per quale ragione chiedi la sua mano, fratello?” (2) disse Giorgio protraendosi verso il fratello minore “Politica. Ti serve il nome dei Neville per governare sui nobili del Nord.” Sussurrò con un mal celata rabbia.
E tu credi che non sappia cosa stai progettando, fratello?” Riccardo lo guardò negli occhi con tutto il disprezzo e la rabbia che aveva provato da quando Giorgio li aveva traditi. Il re lo aveva perdonato, e senza l’aiuto di Giorgio non avrebbero vinto, ma Riccardo non riusciva più a fidarsi di suo fratello. (3)
Giorgio si ritrasse con un sorriso ammaliante. “Io desidero solo il meglio per mia sorella.
Adesso basta!” Edoardo intervenne prima che Riccardo potesse rispondere. “Non ho sconfitto i Lancaster perché ci sbranassimo tra noi per questioni di donne!”  Disse frustrato. Riccardo aveva chiesto il permesso di sposare Anna subito dopo la battagli di Tewkesbury ma Giorgio aveva detto che sarebbe stato meglio aspettare la fine del lutto, e Riccardo aveva aspettato con pazienza. Tutte le volte che tornava a Londra chiedeva di vedere Anna, ma lei rimaneva sempre nel castello di Clarence per una ragione o per l’altra. Suo fratello non si era fatto scoraggiare ed aveva continuato a chiedere la mano della ragazza, ma adesso la pazienza di Riccardo era finita.
Quindi farai desistere Riccardo dal suo proposito?” chiese Clarence sperando di poter considerare tutto risolto.
No.” Disse il Re “Ma Riccardo ha ragione: il periodo di lutto è finito e se Anna non vuole sposare Riccardo è giusto che sia lei a dirglielo. E se così non dovesse essere la loro unione avrà il mio appoggio. Come hai detto tu, il nome dei Neville conta ancora nel Nord ed adesso è tempo di pace.
Sentendo la decisione di Edoardo, l’ira di Giorgio gli parve incontrollabile. “E non t’interessa che io sia contrario?
A te è importata la mia opinione quando hai sposato Isabella?
Giorgio divenne rosso come il vino che si era appena versato mentre un fugace sorriso scivolava sul volto di Gloucester.
Edoardo si rivolse all’altro fratello: “Ma se Anna non vorrà essere tua moglie sceglierò io la tua sposa.”
Sta bene.”
Organizzerò un banchetto per la prossima settimana e parlerò io stesso con Anna.” Disse il re, chiudendo definitivamente la questione.
 
 
 
 
Quando Giorgio rientrò nel suo castello era ormai notte. Aveva passato le ultime ore a cercare un modo per evitare il matrimonio tra Anna e Riccardo ed era convinto di esserci riuscito. Con passo deciso si diresse nelle stanze di Anna per trovarla intenta a leggere un libro di preghiere assieme alla sorella maggiore.
Buona sera marito.” Sua moglie lo salutò con voce gentile e un sorriso, mentre Anna lo guardò con muta rabbia. Aveva ottenuto il perdono reale, era una vedova che avrebbe potuto disporre liberamente del suo patrimonio ma era stata la moglie di Edoardo di Lancaster e Giorgio le aveva ricordato questo dettaglio ogni volta che lei gli aveva chiesto il permesso di accompagnare Isabella a corte. “Chi volete che voglia sedere accanto a voi?” le diceva ogni volta, prima di consigliarle di restare al castello. Ma ormai quella scusa iniziava a starle stretta e Anna scalpitava per avere la sua libertà.
Dovete preparare le vostre cose Anna.”
Perché? Cos’è successo?” domandò la ragazza.
Edoardo sta cercando di combinare il vostro matrimonio.”
Con chi?
Non ha importanza. Gli servite per motivi politici e ha organizzato un banchetto per la prossima settimana in cui annuncerà il vostro fidanzamento.”
Ma non può!” Anna si alzò dalla sedia con rabbia e indignazione.
Anna, non prendertela così. Lui è il re.” Isabella disse Isabella cercando di calmare la sorella. “E sono sicura che Giorgio avrà trovato una soluzione.”
Ma Anna non l’aveva nemmeno ascoltata. Negli ultimi mesi Giorgio l’aveva segregata nel suo castello e aveva usato Isabella come carceriera. “Sono una vedova, posso decidere io chi sposare. O sbaglio?
Non sbagliate sorella, ma siete la vedova del principe Lancaster.” Disse Clarence con il tono più compassionevole di cui fu capace.
E allora cosa dovrei fare?
Vi nasconderò presso un uomo a me fidato per le prossime settimane, poi quando le acque si saranno calmate vi troverò un convento nel quale potrete ritirarvi.”
Volete farmi prendere il velo?” Anna lo guardò allibita. Le sue uniche alternative erano dunque la monacazione o un altro matrimonio combinato?
Giorgio la prese per le spalle cercando di essere rassicurante. “Anna non potrò nascondervi ogni volta che Edoardo cercherà di trovarvi marito. In un convento sarete al sicuro.”
E a voi resterebbe il mio patrimonio, la mia dote e le proprietà dei miei genitori.”
Preferireste lasciarlo al lord che il Re vi obbligherà a sposare?
Anna si morse la lingua. Margherita d’Angiò avrebbe risposto a Giorgio nel modo che si meritava, ma lei non era Margherita. Lei era Anna Neville e non aveva la forza di Margherita. “Va bene.” disse a malincuore.
 
 
 
 
 
 
1:  Nel 1469 Giorgio sposò isabella Neille, figlia di Riccardo Neville, con il dissenso del re. Il matrimonio serviva a sancire l’alleanza tra Warwick e Clarence ai danni di Edoardo: Neville cercò anche di far dichiarare Giorgio Re dal parlamento, ma i tentativi fallirono e i due furono costretti ad allearsi con Margherita d’Angiò.
2: Dopo la battaglia di Tewkesbury Anna fu messa sotto la custodia di Giorgio che la tenne praticamente prigioniera nel tentativo di avere la parte dell’eredità di Warwick che le spettava.
3: Giorgio e i suoi uomini tradirono Margherita poco prima del suo sbarco in Inghilterra, facendo in modo che fosse in svantaggio numerico. La regina fu costretta a marciare verso ovest per cercare di raggiungere le truppe che Jasper Tudor aveva radunato ma fu sconfitta a Tewkesbury. Senza l’aiuto di Giorgio gli York avrebbero avuto molte meno possibilità di vittoria.

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Capitolo 5
*** 1472 parte due - I’ll Count the Years ***




 
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Il banchetto reale era meraviglioso. I musici suonavano le ultime danze di moda in Provenza, le dame indossavano i loro abiti migliori, nessuno aveva mai la coppa vuota e succulenti pietanze a base di cacciagione si erano susseguite per la gioia dei commensali. Erano stati invitati tutti coloro che avevano giurato fedeltà ad Edoardo e tutti si aspettavano una grande notizia, magari una nuova gravidanza delle regina, ma non ci fu nessun annuncio. Nessuno notò l’espressione crucciata del cupo Duca di Glocester o il sorriso sulle labbra di Clarence, tantomeno fecero caso all’assenza di Anna Neville.
Riccardo aspettò che fosse servito il pavone per parlare con Edoardo. Aveva fatto del suo meglio per non mostrare a tutti quanto fosse in collera, ma appena sentì Giorgio dire che Anna era tropo raffreddata per uscire dalle proprie stanze provò il desiderio di strappargli la lingua con la forchetta che teneva in mano. In silenzio si alzò e si diresse verso il trono, ad ogni passo il sorriso di Giorgio veniva sostituito da una strana smorfia tirata. Allora non ebbe altra scelta che seguire i suoi fratelli negli appartamenti reali.
 “Per quanto tempo permetterai che si prenda gioco di noi?” sentì dire da Riccardo oltre la porta. Edoardo rimaneva in silenzio e allora Giorgio decise di entrare.
Cosa turba tanto il mio re e il mio fratello minore?” domandò Clarence richiudendo la porta alle sue spalle.
Ti avevo detto di portare Anna Neville al banchetto di questa sera, ma tu mi hai disubbidito. Di nuovo.” Edoardo guardò Giorgio dritto negli occhi. Aveva cercato di restare estraneo alla disputa più che aveva potuto, ma se Giorgio aveva volontariamente disubbidito a un suo ordine doveva intervenire.
Anna è malata, il cerusico ha detto che non era prudente farla uscire dalle sue stanze.”
Allora permettimi di andare da lei di persona.” Intervenne Riccardo.
È troppo rischioso, fratello.  E poi non sono sicuro che la troverai al mio castello. Le ho detto che il Re ha intenzione di farla sposare e lei sembrava più incline alla fuga che ad accettare un altro matrimonio combinato.”
Gli occhi dell’ultimo figlio di York si assottigliarono e la mascella si contrasse. Se non fossero stati accomunati dal sangue avrebbe spiegato a Giorgio quale infima considerazione aveva di lui, ma erano fratelli e avevano combattuto fianco a fianco in battaglia. “Permettimi di parlare con Anna.” Chiese a Edoardo.
Il giovane Re osservò Giorgio a lungo. Lo conosceva abbastanza da sapere che gli stava nascondendo qualcosa. Erano i suoi occhi e la voce troppo onesta a parlare per lui. “Se Anna è fuggita potrebbe essere un problema: il regno è ancora troppo diviso, lei è ancora la principessa dei Lancaster e non vorrei che qualcuno la usasse per reclutare un esercito contro di noi. Manderò Riccardo a cercarla, visto che Giorgio non è stato capace di tenerla al sicuro.” Disse prendendo una piuma intinta di inchiostro ed iniziare a scrivere su un foglio di pergamena. Quando ebbe finito fece cadere qualche goccia di cera rosa e vi appose il sigillo reale, poi lo arrotolò e lo consegnò a Riccardo. “Sarai accompagnato da un manipolo di soldati e ogni tuo atto sarà compiuto in mio nome. Cerca Anna in ogni casa, granaio o stalla del regno se necessario e poi riportala a corte.”
 
 
 
Anna guardava fuori dalla sua finestra con aria rassegnata. Giorgio l’aveva portata in una locanda poco fuori Londa, l’oste era un uomo di sua fiducia che aveva giurato di non rivelare a nessuno la sua presenza nella locanda. (1) In pratica aveva promesso di tenerla rinchiusa in una delle camere da letto fino a quando Clarence non sarebbe tornato a riprenderla. I giorni erano passati, gli uni uguali agli altri, senza che nessuno venisse a trovarla e l’unica compagnia che le era stata concessa era Bess, la figlia dell’oste, che ogni tanto andava da lei con la scusa di farsi aiutare nel cucito. Era un prigioniera, niente di più e niente di meno, e l’unica cosa che poteva fare era guardare dalla finestra le persone che lasciavano la locanda. Guardare ed aspettare che Giorgio tornasse per metterla in convento.
Con un sospiro appoggiò la fronte sul vetro. Restò immobile con gli occhi chiusi fino a quando un trambusto insolito attirò la sua attenzione. Davanti alla porta si era fermato un manipolo di soldati, con i cavalli bardati, le armature e tutto il resto. Qualcuno di loro era entrato subito mentre un paio erano rimasti fuori per tenere i cavalli. Uno reggeva un insegna degli York, ma non riusciva a vedere a chi appartenesse. Il cuore di Anna si fermò. Cosa doveva fare? Chiamare aiuto, farsi liberare e finire nelle mani del re che l’avrebbe fatta sposare per convenienza? Restare nascosta e permettere a Giorgio di mandarla in convento appropriandosi dei suoi beni? In ogni caso sarebbe stata una prigioniera. Un nodo salì alla gola e lacrime iniziarono a scendere copiose sulle guance.
Cosa doveva fare?
 
 
Riccardo entrò assieme a quattro soldati facendo immobilizzare chiunque. Stava cercando Anna da più di una settimana senza trovarla.  Aveva rivoltato Londra da cima a fondo, ma l’insuccesso aveva solo accresciuto la sua determinazione.
Il signor Tips era un uomo robusto ed un grande naso rosso. Uno dei tanti osti in una delle tante osterie alle porte di Londa. Appena riconobbe il cinghiale sull’armatura di Riccardo gli corse incontro lisciandosi i capelli dietro le orecchie “Come posso servirvi vostra grazia?
“Mi manda re Edoardo per cercare Anna Neville, figlia del conte Nevile e vedova di Edoardo di Lancaster.” Disse estraendo la pergamena che il fratello gli aveva dato “Questo editto mi permette di cercarla in ogni stanza di questa locanda e mi dà il diritto di usare ogni mezzo che ritengo necessario se qualcuno dovesse ostacolarmi.”
L’oste sbiancò, ma cercò di mostrarsi più calmo che poté. Clarence gli aveva promesso una grossa somma se fosse stato capace di nascondere Anna Neville, per cui decise che avrebbe fatto buon viso a cattivo gioco sperando che il giovane Gloucester non notasse la porta dietro cui stava la ragazza. “Prego, Vostra Grazia, la mia locanda è a vostra disposizione.” Disse facendo un inchino e spostandosi di lato per lasciare passare Riccardo e il suo seguito.
Voi controllate qui, nelle cucine e nelle cantine. Controllate tutto, ogni baule, ogni botola e ogni porta.” Disse perentorio ai soldati. “Gli altri cercheranno nelle camere di sopra con me.”
 
 
 
Anna si era lasciata scivolare per terra. Aveva deciso di aspettare che i soldati partissero senza farsi vedere o sentire. Almeno con Giorgio sapeva quale destino l’attendeva. Se fosse tornata a corte chi poteva dire cosa sarebbe stato di lei.
Fuori dalla porta c’era un gran baccano, ma non le importava. A Margherita sarebbe importato. Lei avrebbe fatto qualunque cosa per uscire da quella prigione. Avrebbe urlato e preso a pugni la porta, sarebbe perfino stata capace di azzannare Giorgio alla gola per liberarsi. Ma lei non era Margherita d’Angiò, era solo Anna.
Qualcuno provò ad aprire la porta, ma questa era chiusa a chiave. Allora sollevò gli occhi e restò con il fiato sospeso.
Aprite, per ordine del Re!” le fu intimato. “Aprite o butteremo giù la porta.”
Lentamente Anna si alzò. “Non posso.” Disse asciugandosi le lacrime dagli occhi. “Non ho la chiave.”
Poi ci fu un breve silenzio. Un’altra voce, forse, disse qualcosa che non riuscì a capire. “Andate vicino alla finestra, milady.” Disse il soldato di prima e Anna ubbidì mentre sentiva il metallo dell’armatura cozzare contro il legno della porta. Dopo due vigorose spallate questa cadde sul pavimento mostrando un soldato molto alto e, dietro di lui, Riccardo.
Che nessuno ci disturbi.” Comandò il Duca al soldato che si allontanò immediatamente.
Lacrime di gioia raggiunsero le ciglia di Anna mentre Riccardo entrava. Aveva lo stesso sguardo preoccupato di Tweeksbury. “State bene?” le chiese quando fu a meno di un braccio di distanza da lei. La ragazza annuì ma sentiva che stava ancora piangendo. “Se questi uomini vi hanno fatto del male ditemelo e saranno puniti nel modo che meritano.”
Nessuno mi ha fatto del male. Né il signor Tips, né altri.” Rispose in un sussurro.
Bene.” Riccardo sembrò istantaneamente meno preoccupato. “Edoardo mi ha mandato a cercarvi, temeva che poteste essere scappata.”
Anna lo guardo allibita. “Scappare? Anche se lo volessi Giorgio è stato un ottimo cane da guardia. Come aveva ordinato Edoardo, immagino.”
Vi assicuro che né io né Edoardo …” provò a spiegare Riccardo, ma la rabbia che Anna aveva covato negli ultimi mesi esplose prima che potesse finire la frase.
Non eravate tutti d’accordo? Quando mi avete riportato a Londra non sapevate a cosa mi stavate condannando? Vi siete finto mio amico a Tweeksbury e poi mi avete abbandonata a Giorgio. Mi avevate detto che sarei stata al sicuro.”
Anna io non … non vi farei mai del male intenzionalmente.” Fece un passo in avanti, avrebbe voluto confortarla e chiederle perdono migliaia di volte per essere stato complice di suo fratello, ma Anna si allontanò immediatamente.
Perdonatemi Riccardo ma non vi credo. Una volta eravamo così vicini … eravate il mio più caro amico.” Una parte di lei capiva perché le cose fossero tanto cambiate: aveva sposato il figlio della donna che aveva giustiziato il padre.
Sono ancora vostro amico, lo sono sempre stato e continuerò ad esserlo.”
Davvero? Non volete riportarmi dal Re solo per decidere chi farmi sposare?
Riccardo si sentì colpito al cuore. Dov’era la dolce Anna che ricordava? Cosa era successo a quella creatura innocente? “C’è una proposta di matrimonio ma è … mia.” Rispose ad occhi bassi, sperando di non ferirla ancora.
Anna rise. Prima di partire per la Francia aveva sperato tanto di poter sposare Riccardo, ma adesso le sembrava solo uno scherzo crudele. “Voi che per un anno non avete risposto alle mie lettere avete chiesto la mia mano?
Non ho ricevuto nessuna lettera. E ogni volta che chiedevo di voi a Giorgio cambiava argomento o inventava qualche scusa per giustificare la vostra assenza.” Riccardo prese il fazzoletto che Anna gli aveva regalato molti anni prima dal farsetto e lo diede alla ragazza come prova della sua sincerità. “Ho chiesto la vostra mano appena avete ricevuto il perdono reale, ma Giorgio ha sempre tergiversato sostenendo che eravate contraria. Qualche settimana fa Edoardo vi ha convocato a corte per accertarsi di persona delle vostre intenzioni e Giorgio vi ha …
Portata qui.” Terminò lei accarezzando le rose bianche che aveva ricamato, non credeva che le avrebbe mai riviste. Fu come tornare a Middleham durante l’addestramento del giovane Riccardo. La guerra, Margherita e i Lancaster, perfino Giorgio, erano diventati improvvisamente molto lontani. “Lo avete conservato per tutto questo tempo?
Vi avevo detto che non me ne sarei mai separato.” Gloucester sorrise, non si sarebbe separato per nulla al mondo da quel fazzoletto.
Volete davvero sposarmi?” Chiese guardando Riccardo negli occhi.
Lo avrei chiesto a vostro padre se avessi potuto. Dopo Tweeksbury ho aspettato la fine del vostro lutto ma sospetto che Giorgio stesse già cercando un modo per impadronirsi della vostra eredità.”
L’eredità dei miei genitori vi farebbe diventare un uomo molto ricco.” Ormai non era più una bambina, e per quanto volesse credere alla sincerità dei sentimenti di Riccardo non poteva negare che sposarla gli avrebbe portato molti vantaggi.
Come essere mia moglie vi renderebbe una duchessa al pari di Isabella e vi darebbe una posizione sicura. Ma sono disposto a rinunciare a quei titoli e a quelle terre se mi permetterà di tornare a Middleham con voi come mia sposa.” Rispose senza esitazione.
Middleham … vorrei tanto tornare a casa e rivedere mia madre …” (2)
Vi prometto che farei il possibile per farvi riunire.”
Non tentatemi così Riccardo, vi prego.”
Non voglio tentarvi.” Il giovane duca prese abbastanza coraggio per sfiorare una guancia di Anna “Voglio solo rendervi felice. Ma capirei se non voleste accettare la mia proposta.” Disse ritraendo la mano.
Perché non dovrei?” chiese sinceramente confusa. Al tempo in cui sperava di diventare sua moglie non aveva trovato una sola ragione per cui Riccardo non fosse un degno sposo.
Timidamente Riccardo fece un passo avanti. “Eduardo di Lancaster … potreste averlo amato ...” Scoprì che rischiare la vita in battaglia richiedeva meno coraggio che pronunciare quelle parole. Per mesi quel pensiero lo aveva fatto svegliare nel cuore della notte e lui si era sempre ripetuto che Edoardo era un uomo sanguinario e che Anna, la dolce e generosa Anna, lo aveva certo sposato per amore. Ma adesso che poteva finalmente averla non riusciva a ignorare la voce dei suoi incubi.
Edoardo era un uomo crudele.” Disse Anna con una risolutezza che Riccardo non aveva mai conosciuto “Solo Margherita era capace di amarlo.”
Ed il mio aspetto non può certo definirsi attraente.
Voi siete un uomo valoroso e leale, questo vi rende eguale ad ogni altro cavaliere d’Inghilterra ai miei occhi.”
Accettate allora di essere mia moglie?
Anna tremò dalla gioia. “Si.”
Il cuore di Riccardo divenne leggero, il respiro gli sembrò vacillare. Senza rendersene conto, si ritrovò a stringere Anna tra le braccia e a baciarle i capelli. “Vi prometto che da oggi nessuno vi farà del male.” Adesso avrebbe potuto contare gli anni che avrebbero vissuto assieme. (3)
 
 
 
 
 
 
 
NOTE DELL’AUTRICE:
1 Giorgio si oppose con ogni mezzo che fu capace di trovare al matrimonio tra Anna e Riccardo, nonostante avesse concesso la mano della cognata nel 1742. Arrivò a nascondere l ragazza per evitare che il matrimonio non fosse celebrato e secondo alcune fonti, Riccardo la ritrovò in un bordello. Siccome non sono sicura di questa cosa, ho preferito far nascondere Anna in una più dignitosa locanda.
2 La madre di Anna, Anne Beauchamp, si era ritirata nel monastero di Beaulieu dopo la morte del marito, dove rimase fino a quando non ottenne il permesso reale di tornare nel castello di Middleham.
3 Dopo aver trovato Anna, Riccardo la condusse nell’abazia di San. Martino perché Giorgio non potesse rapirla ancora. Il matrimonio fu celebrato nello stesso luogo nel 1473. In cambio della mano di Anna, Riccardo dovette concedere a Giorgio una buona parte della sua eredità. Non ci sono pervenuti documenti che testimonino quale fosse il rapporto tra i coniugi, ma ci sono resoconti storici che testimoniano il sincero dolore di Riccardo alla morte di Anna ed il modo attento con cui amministrò i beni della moglie. Riccardo e Anna furono incoronati re e regina di Inghilterra il 26 Giugno 1483. Anna morì il    Riccardo cadde sul campo di battaglia di Bosworth il 22 agosto 1485, sconfitto da Enrico Tudor, incoronato Enrico VII il giorno prima della battaglia. Fu l’ultimo re inglese a morire su un campo di battaglia. Il figlio di Riccardo e Anna, Edoardo, nacque nel 1743 e morì nel 1484.
Con questo capitolo si chiude questa mini long. All’inizio avevo pensato di continuare la storia per un altro capitolo ma mentre scrivevo l’ultima scena mi sono resa conto che non avrebbe aggiunto nulla alla storia, per cui ho lasciato perdere. Spero che la mia storia vi sia piaciuta e che mi lasciate un commento.
A presto 
Aris

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