Koi wa...

di VineaHime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una dichiarazione improvvisa ***
Capitolo 2: *** Non basta una vita ***
Capitolo 3: *** Il dolore di Akaashi ***
Capitolo 4: *** Tra la vita e la morte ***
Capitolo 5: *** Tu non mi basti mai ***



Capitolo 1
*** Una dichiarazione improvvisa ***



< Akaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaashi! >

Un'altra giornata d'allenamento era iniziata,e come al solito Bokuto era il più pimpante la mattina.
Si svegliava prima di tutti,arrivava persino in anticipo agli allenamenti e preparava la palestra,in modo tale che iniziassero tutti gli ad allenarsi in orario.
Quella mattina però,anche Akaashi era arrivato presto,e la cosa rendeva il capitano felice.

< Ti sei alzato presto per me vero?? >

< Veramente ero preoccupato che non distruggessi la palestra >

< Ehh?! Ma che cattivo! >

Dopo poco,anche gli altri arrivarono in palestra,ancora mezzi addormentati.
Non sono mai riusciti a capire come Bokuto riuscisse ad essere così energico alle 6:30 di mattina.Per tutti rimaneva un'incognita irrisolvibile.
Tutti iniziarono con i venti minuti di riscaldamento,seguiti dai venti minuti alle battute e trenta alle schiacciate,dove gli alzatori si alternavano,in modo da non rimanere indietro.
Infine una partita da un set,basata soprattutto al miglioramento dei muri e delle ricezioni,fondamentali nella pallavolo.
Il capitano della Fukurodani non perse occasione di mostrare la sua schiacciata diagonale,oramai marchio di fabbrica.

< Hei Akaashi,hai visto??! >

< Bokuto,lo vedo ogni mattina ciò che fai >

< oggi ero più bravo! >

< Si,si... >

< Oho oh! >

< Ma chi sei ..il piccolo aiutante di babbo natale? >

< ESISTE??! >

<......Dio.. >

L'allenamento continuò senza problemi,o almeno così sembrava.
Durante un muro , Bokuto,stranamente sbagliò e lasciò che la palla andasse sulla loro parte di campo.
Una fitta allo stomaco lo colse alla sprovvista e non potè fare a meno di portare la mano sullo stomaco. Cosa che non sfuggì all'occhio attento di Keiji,che si avvicinò piano piano.

< Stai bene?>

< Oh? Certo! Mi sono solo distratto! >

< Distratto? >

< Oh bhe,non è importante continuiamo! >

Non sapeva più come affrontare Keiji. Era il suo ultimo anno lì ed era innamorato di lui.
A complicare le cose era la sua salute,che tentava di nascondere,oramai a fatica.
Tirò un sospiro e si preparò a finire con gli altri l'allenamento e sistemare la palestra.

Una volta compiuto il loro dovere,tutti i ragazzi si diressero verso gli spogliatoi,pronti a prender parte alle lezioni mattutine,come se stessero andando in guerra.

Il capitano era rimasto indietro con Akaashi,a finire di raccogliere la rete e pulire con il mocho,per poi riporre tutto nel ripostiglio.

< Senti,Akaashi >

< Che c'è? Mi vuoi chiedere della befana e Babbo natale? >

< Eh?Veramente no >

< Strano >

< cosa è strano?

< Tu che non chiedi scemenze..oggi nevicherà sicuro >

< .... >

< Allora,che cè? >

La mentre di Bokuto sembrò quasi svuotarsi e il ritmo cardiaco andò man mano ad aumentare.
Degludì nervosamente e si avvicinò ad Akaashi,prendendo un bel respiro.

< TU..MI PIACI.VUOI USCIRE CON ME???! >

Un silenzio tombale calò improvvisamente tra i due. Kotarou diventò una lampadina rossa sul volto mentre keiji sgranò gli occhi,con stupore dell'amico,e un leggero rossore apparve sulle sue guance.
Il gufo inizio a pensare se avesse fatto bene o avesse commesso un errore.
Aveva tenuto dentro di se questi sentimenti per due lunghi anni e finalmente ebbe il coraggio di buttarli fuori ma..non si aspettò la reazione seguente da parte dell'amico.

< Tu sei matto,hai battuto la testa,..>

< eh? >

< MI HAI SENTITO! MA TI PARE NORMALE? me ne vado prima di sentire altre sciocchezze!>

Un velo di dolore e tristezza calò sul volto di Bokuto.
Nemmeno ai funerali una persona avrebbe fatto un'espressione del genere.
In quel momento il volto di Akaashi era un misto di riluttanza e stupore,quasi come se lo vedesse come un mostro.
Se solo avesse saputo..la verità.


<....Sono un idiota.. >

Mancavano cinque minuti all'inizio delle lezioni e,Bokuto,oramai vestito con la divisa scolastica,camminava come uno zombie per i corridoi della scuola.
Continuavano i suoi sensi di colpa a causa dell'accaduto. Ora lo odiava?Non voleva più vederlo?
Tante domande e nessuna risposta.
Girava insistentemente la matita sul suo banco.
Pensava a tutto tranne al seguire la lezione,che in quel momento gli sembrò noiosa più del solito.
Finalmente l'attesa pausa pranzo,gli studenti entusiasti,corsero a mangiare i propri bento con i loro amici,mentre lui..bhè lui era diretto verso il bagno.
Il suo stomaco era così chiuso: prima la fitta,poi Akaashi,poi i suoi problemi.

Cos'è che non andava?Semplice: tutto.

Il corridoio verso il bagno sembrava non finire mai,quasi fosse un'eterno cammino.
Un'eterno cammino interrotto da una brusca tosse,che lo costrinse a trovare appoggio al muro.
Cercò di placarla come poteva,ma la cosa peggiorò quando i suoi occhi andarono a guardare la sua mano,una volta levata dalla bocca.
Era piena di macchie rosse.

" Sangue? " fu il suo primo pensiero.

Così assolto nei pensieri che non si accorse della figura alle sue spalle.Keiji.

 

< Bokuto. >

La sua voce era inconfondibile,lo avrebbe riconosciuto tra tutti,tra tutte le persone esistenti.

< Akaashi..? >

< Senti..rigurardo stamattina..ecco >

< Oh! Ma non ci pensare! Suvvia,non è successo nulla! Oho oh! >

Il moro notò che il compagno cercava di farlo sentire meno colpevole.Si era comportato davvero male nei suoi confronti e lo sapeva.
Voleva riprendere il discorso ma qualcosa attirò la sua attenzione: Kotarou.
Era stranamente pallido,un leggero color violaceo sopra gli occhi e delle ciocche di capelli che gli calavano davanti,e stranamente teneva la mano su un fianco insistentemente.

 

<... Stai bene? Sei pallido. >

 

< Io? Stooooo benoneeeee oho oh! >

< .. se lo dici tu.. >

< Ora scappo in bagno! Non tardare agli allenamenti pomeridiani! >

 

Come una furia corse immediatamente verso il bagno,dando le spalle all'amico.
Il moro,fece per andarsene,un po' preoccupato. Forse aveva sbagliato a gridargli contro.
Dopo un leggerò sospiro seguì un rumore quasi assordante.

 

< Oi,che è successo?>

< Non lo so.. chiamate il professore! Anche l'infermiera! >

Un gran trambusto si era creato nel bagno,e le voci di tre o cinque studenti si facevano sentire più degli altri.
Keiji alzò lo sguardo,incrociando quello dell'infermiera affannata,corsa sul posto come una persona alle gare di atletica.

< Largo! e tu ,che sei alto e grosso ,aiutami!>

 

Qualcuno si dev'essere sentito male,ed era li dentro.
Non fece molto caso alla cosa,fino a che,uno studente che gli passò vicino fece il nome del suo amico.
Il suo sangue era congelato in un micro secondo,il suo battito rallentava e iniziò a sudare freddo nonostante fosse inverno. Che cos'era quella sensazione?
Ripensò al viso pallido dell'amico e del suo strano comportamento di prima.
Quante volte sarà successo e non lo sapeva..?

 

<...Kota..rou...>

 

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NdA:

Eccomi di nuovo!

Oggi ho fatto una storia su Akaashi e Bokuto,con gioia di molti!

Spero venga bene,ci tengo tantissimo e sono felicissima di scrivere queste storie.

Grazie a chiunque segua me e le mie storie!

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Capitolo 2
*** Non basta una vita ***


 

Gli studenti della Fukurodani si erano riuniti proprio li,davanti al bagno  assieme ad un professore e l'infermiera,che incitavano di allontanarsi.
Akaashi era li,immobile. Come se fosse stato pietrificato da una specie di sortilegio malefico.
Uno studente,poco più alto di Bokuto,uscì dal bagno e ciò che vide fu qualcosa che non si sarebbe mai aspettato di vedere.
L'amico era svenuto,appena era entrato nel bagno.
Allora stava davvero male?Non se lo era immaginato..?Come poteva essere così stupido.
L'infermiera e lo studente,anche compagno di classe di Kotarou,si diressero verso l'infermeria.
Lo sguardo del moro esprimeva colpevolezza verso se stesso,per le cose che aveva detto e lui non le meritava.
Si chiedeva ancora perchè ha reagito così.
Non era una cosa da lui.
Prese un bel respiro e seguì tutto il corridoio dritto per dritto,girando poi a destra,imboccando il corridoio dove era situata l'infermeria.
Notò che il professore parlava con la dottoressa ,chiedendo spiegazioni ed altre cose,così si imboccò nell'aula senza essere visto.
Si guardò attorno,osservando i vari ripiani e i vari lettini al suo interno.
Alla fine trovò quello dove stava riposando l'amico.
Respirava affannosamente , i suoi capelli erano giù e scompigliati , le gote rossicce con le mani fredde.
Prese lo sgabello accanto al lettino e si sedette,osservando il ragazzo in ogni suo tratto.
L'unica cosa che poteva fare in quel momento era stargli vicino.
Prese la sua mano fra le sue,tentando di riscaldarla.
Non sapeva se era per alleviare le sue colpe di stamattina o per qualcosa di nuovo che stava nascendo dentro di lui.
L'unica cosa a cui riusciva a pensare in quel momento era che lui tornasse a stare bene.


< Sono un idiota.... >

Disse chiudendo gli occhi,poggiando la sua testa sul lettino,stringendo la mano dell'amico sempre più forte.

 

< Non lo sei. >

 

Eh?Chi aveva parlato?
Il moro scattò immediatamente sull'attenti,quasi fosse un soldato.
Scrutò intorno attentamente,ma gli unici li erano lui e Bokuto.
Sentii uno scricchiolio provenire dal lettino dell'infermeria,sempre più frequente.
Si volto e lo vide;si era svegliato e lo guardava sorridendo come faceva sempre.
Sembrava non fosse accaduto nulla,sempre se lui avrebbe ricordato qualcosa.

 

< Sei..sveglio? >

 

< Oho oh! ma certo! >

 

< ...Sei sicuro di sentirti bene?Questo pomeriggio puoi anche saltare gli.. >

 

< Non ci penso proprio!Adoro venire al club e poi l'infermiera mi ha detto ho avuto solo un calo di zuccheri! Berrò un po' di acqua e zucchero più spesso,così non ricapiterà! >

 

< Se lo dici tu >

 

< Fidati!E comunque non sei un idiota! Era normale reagire così,non pensarci! >

 

Di nuovo quel " non pensarci " che gli trafiggeva il petto,come se qualcuno gli avesse infilato una lama.Una lama assai dolorosa.
Non riusciva a spiegarsi quel malessere che cresceva sempre più dentro di lui.
Era qualcosa che non sapeva spiegare.
Bokuto si alzò dal lettino e prese la sua borsa,mettendosela sulla spalla,facendo cenno ad Akaashi di andare.

< Sei sicuro che ce la fai? >

 

< Hei!Avevo solo bisogno di riposare! >

 

< Sei ancora pallido in viso..forse dovresti restare un altro pò >

 

< Ce la posso fare,non preoccuparti! >

 

< Sarà.. >

 

Le lezioni pomeridiane passarono senza nessun intoppo.
I ragazzi della squadra,seppero da Keiji di Bokuto,così cercarono agli allenamenti di non forzarlo più del necessario,nonostante lui strafaccia sempre.

 

< Bokuto,non strafare,lo sai >

 

< Akaashi sei preoccupato? >

< ....... >

<  Non preoccuparti..lo so , lo so >

 

Gli  allenamenti iniziarono tranquillamente,sempre con il solito ordine.
Ma ciò che preferiva di più Bokuto era la partita da un set.
Finalmente iniziarono anche quella e le squadre erano di nuovo smistate ma,fortunatamente,Bokuto finì nuovamente in squadra con Akaashi.
Il fischio dell'allenatore diede il via e Bokuto che,essendo alla battuta,tirò una palla veloce,senza sapere che Akaashi lo teneva d'occhio.
Le battute fra le due parti continuavano ininterrottamente: muri,ricezioni,schiacciate,andavano sempre a migliorare,portando un forte umore alla squadra.
Durante le ultime battute ,però,la testa di Kotarou iniziò a giocare brutti scherzi.
All'ultimo muro,il ragazzo perse leggermente l'equilibrio,ma riuscì comunque a bloccarla anche se appena.
Tutto ciò non sfuggì al povero Akaashi.
vedeva che l'amico stava sudando freddo ed era poco attento.
Ma la cosa che lo attirava era il suo viso pallido,di nuovo.
Fece cenno all'allenatore di finire la partita,date le condizioni.Non poteva certo continuare così.

 

< basta così per oggi. >

 

< Eh?? di già? >

< Si,Bokuto. Stai perdendo la concentrazione. Devi riposare. >

< ma io sto bene! >

< No.Hai mancato una palla che normalmente prendi,non stai bene. Oggi sei svenuto,dovresti prenderti più cura di te stesso. >

< .... E va bene. >

I ragazzi andarono negli spogliatoi e si cambiarono,super felici di tornare finalmente a casa.
Rimasero solo Keiji e Kotarou.

< Sbrigati così torniamo a casa. >

< Ah,tu vai pure. Io ci metterò un po' >

< Strano. >

<  Bhe,c'è una prima volta a tutto. >

 

< Mh.. va bene. >

 

Poco sicuro della scelta,Akaashi uscì dallo spogliatoio ma,non andò subito a casa.
Restò li,dietro alla porta in silenzio,aspettando l'amico senza dirgli assolutamente nulla,anche se gli aveva detto di andarsene a casa.
Una musica iniziò a riempire la stanza dove si cambiavano i ragazzi: era il telefono di Bokuto.

< E ti pareva.. >

Incuriosito,mise l'orecchio accanto alla fessura della porta per sentire.
Da un po' di tempo Bokuto rimaneva sempre l'ultimo ad uscire,e la cosa lo insospettiva.

 

< Perchè mi chiami sempre per un pelo,quando finisco gli allenamenti? 

< Bhè,volevo sapere come stavi >

< Sto meglio di quanto la gente pensi. >

< Bhè lo sai che se non affronti la cosa,ti rimane poco vero? >

< Si,si...lo so.Ci sto pensando non preoccuparti. >

< Non sarà utilissimo,è vero. ma ti permetterà di giocare di più >

< Non importa. Se lo faccio,sarà dopo i preliminari. >

< Riuscirai a giocare così? E' molto infiltrata. >

< Non parlarne come se fosse una malattia grave! >

< parlo così,perchè ho i tuoi esami sotto mano. >

< Eh? >

< Domani verrò da te,così ne parleremo di persona. >

< Si.C'è qualcosa che tu devi assolutamente sapere. >


Aveva sentito tutto.
Gli occhi del moro iniziarono a diventare lucidi,come se avesse una quantità enorme di polvere.
Cosa stava accadendo al suo amico?E perchè tutto alle sue spalle?
Con chi parlava a telefono?
Iniziava a pensare che lo strano caso di oggi sia collegato a quella persona con cui Kotarou ha parlato.E quest'ultimo non gli aveva detto nulla,perchè?

 

< Bokuto..cosa sta succedendo?Non lo so..ma sento che qualcosa di brutto stia per accadere.Se solo me ne parlassi.. >

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Capitolo 3
*** Il dolore di Akaashi ***


 

Quella sera,l'alzatore del Fukurodani,sentii qualcosa che non avrebbe mai dovuto sentire.
Qualcosa di privato,qualcosa di importante.
Però , non si sentii a disagio e nemmeno in colpa per aver sentito "quella cosa".
Ciò significava che l'amico gli nascondeva qualcosa di importante,che molto probabilmente non gli avrebbe rivelato mai,o almeno così pensava.
Restò lì ,accovacciato a terra,con la testa fra le nuvole,mantenendo uno sguardo scostante,quasi assente.
Era rimasto li per aspettare l'amico,non per scoprire un qualcosa che non,doveva scoprire visti i fatti della telefonata.
Cosa doveva fare prima dei preliminari? 
Ora che ci pensava,Bokuto non si era mai  sentito male a scuola,era sempre il più chiassoso e di certo non andava mai scompigliato con i capelli in giro.
Forse era davvero il caso di saperne di più,prima che qualcosa ,qualsiasi cosa.di brutto potesse accadere.
Un rumore di una porta spalancata con forza lo riportò alla realtà bruscamente.
Alzò lo sguardo,che incrociò quello dell'amico,che lo fissava con aria interrogativa e stupita.

< Akaashi??! >

< Yo! > Rispose,alzando una mano in segno di saluto

< Cosa ci fai ancora qui? >

< Ti aspettavo. >

< Me??! Ti avevo detto potevi tornare a casa! >

< Lo so. Ma volevo aspettarti come sempre. >

 < ..... > 

Il viso del capitano della Fukurodani avvampò di un rossore accesso. 
Era imbarazzato ma felice che l'amico lo avesse aspettato.
Era una sorpresa che lo aveva reso felicissimo,nonostante il risultato della sua dichiarazione.
Forse poteva ancora sperare in qualcosa?


< Bokuto,sei rosso. Stai male? > chiese Keiji preoccupato.

< N-no! Sto bene,andiamo. HEY HEY HEY! >

< .....Non iniziare ti prego.. >

< Ma sono così felice! >

< Piantala,è imbarazzante! >

< Si,si. >

 

Sulla strada di ritorno i due chiaccheravano come al solito,nulla di più e nulla di meno.
Il loro rapporto sembrava sempre uguale,come se nulla fosse cambiato.
Ma era solo apparenza: Bokuto era ferito per la cosa con Akaashi e per di più aveva dei problemi che non poteva risolvere,problemi che nemmeno Keiji sapeva.
Dall'altra parte c'era Keiji,che iniziava a sentirsi strano ogni volta che qualcuno si avvicinava e rideva con il suo amico,aggiunto poi,alla sua preoccupazione per quella telefonata anomala,che l'amico aveva fatto.
Entrambi facevano finta  di nulla,per non far trapelare ciò che ognuno si portava dentro.
Arrivati al secondo incrocio,i due si guardarono,assumendo un finto sorriso e,salutandosi come sempre.

< Hey hey hey! Siamo all'incrocio fatale!  >

< ...Ma perchè sei sempre così energico nonostante la giornata faticosa? >

< Perchè la vita è breve!Bisogna godersela! HEY HEY HEY  >

< Bhè..allora a domani. Vedi di riposare. >

< Non preoccuparti!Sarò fresco come un gufo! No..era come una rosa??! >

< Oh Signore... >

< Buonanotte Akaashi! >

< A domani. >

La notte sembrò passare in fretta ma, fu come essere investiti da un tir.
Quella mattina,Bokuto era di nuovo in preda al dolore,fortunatamente passato in tempo.
Insistette lo stesso per andare a scuola e agli allenamenti,così tanto che la madre non poteva rifiutarsi. Come poteva negarglielo ? Forse quelle sarebbero stati i suoi ultimi giorni e vietargli le cose che lo facevano stare bene la fecero immaginare come una sorta di mostro.
D'altro canto,Akaashi passò la notte insonne,cercando,ovunque,un qualcosa che gli desse delle dannatissime risposte.
Risposte che non trovò,ovviamente.
La sua situazione con Bokuto era delicata,e il loro rapporto ancor di più.Ma per il momento,decise di non pensarci e vedere con i propri occhi gli sviluppi.
Gli allenamenti iniziarono puntualmente in orario e i ragazzi erano in preda all'entusiasmo,visti gli ottimi risultati agli esami di metà semestre.
Ognuno di loro metteva tutto l'impegno possibile nell'allenamento,mostrando una gran voglia di vincere ai preliminari.
Bokuto era poco più sotto rete a parlare con l'alzatore di riserva.
Il compagno di squadra sembrava divertirsi,stranamente,a chiaccherare con il proprio capitano mentre Akaashi,poco più la ,osservava la scenetta '' comica " .

<  Ma che sul serio? Puhahahaha >

< Hey hey hey! E' vero! Dovevi vedere la sua faccia colore verde! Sembrava un'alieno! >

< Voglio vederlo! Ti prego portami lì un giorno! Puhahahaha >

Stranamente,la scena, infastidì Akaashi che non perse tempo a raggiungerli,allontanando l'altro dall'amico.

< Smettetela di sghignazzare e aiutate a risistemare. > Replicò bruscamente,squadrando l'altro.

< Akaaaashi! Sei stato brusco! Prendevamo solo due minuti per respirare! >

< Non mi interessa.Lo farai dopo. >

< Hey capitano,alla pausa pranzo devi finire di raccontarmelo! >
 

Akaashi ebbe l'ennesimo,e strano, attacco di fastidio verso quel tipo.

< Dopo Bokuto ha da fare delle cose.Inoltre ha un discorso in sospeso con me. >

< Eh? e che cosa Akaash- >

Il moro lo zittì con una mano alla bocca,fissandolo seriamente,pensando a qualche tipo di scusa da rifilargli.

< Riguardo all'altra volta. E non sbandierare i fatti tuoi in giro. >


In quel momento però,la mano di Akaashi diventò umidiccia,come se avesse lavato le mani.
Il moro sentii un qualcosa che lo stava infastidendo e tolse subito la mano.
Era rossa. Era completamente rossa.
Alzò il viso verso l'amico e ,appena scorse il suo viso,rimase quasi pietrificato.
La sua bocca,lui..stava sanguinando?
L'altro alzatore si spaventò e andò immediatamente il coach.

< Che c'è Akaashi? Hai una faccia! >

< Tu... Stai..sanguinando. >

< Eh? Cos- >

 

Un rumore assordante riecheggiò nella palestra.
Akaashi era a terra.
A terra per aver provato a reggere l'amico,che ebbe un collasso improvviso.
Il coach arrivò correndo,chiedendo ai ragazzi di non stare troppo appiccicati ai due.
Il viso di Keiji sbiancò come un lenzuolo,mentre reggeva la testa dell'amico ,stringendola a sè.
Era arrivato il momento della verità.

Era passata un'ora dall'accaduto.
Kotarou era sdraiato nel lettino dell'infermeria e Akaashi era accanto a lui,stringendogli la mano.
La tendina del lettino si aprì leggermente: era l'infermiera che incitò il ragazzo di venire fuori.
La testa gli faceva male: due collassi in due giorni e lui non sapeva cosa l'amico nascondeva. Era frustrante.Poi quell'altro diceva sempre di non sopportarlo e oggi gli stava appiccicato.
Era davvero seccato.
L'infermiera disse al ragazzo di accomodarsi,davanti a lei,mentre lo guardava con aria dispiaciuta.

< Tu e lui siete molto amici vero? >

< Si. >

< Ho chiamato la madre,ma non può assentarsi dal lavoro per cui... >

< Lo accompagno io a casa. >

< E,lui non te lo ha detto vero? >

< Cosa avrebbe dovuto dirmi? >

< Ecco bhè.. >

Il battito di akaashi divenne sempre più frenetico,mentre l'ansia  lo prese completamente.
Cosa c'era di così importante,che l'amico non voleva rivelargli?Era così terribile?

< Lo dico a te perchè so siete amici da molto e siete uniti ma,in teoria non dovrei.
Ma è un'emergenza quindi..
vedi,la madre mi ha spiegato un po' la cosa,ed è davvero difficile trovare il modo giusto < continuò l'infermiera.

< Cioè..? >

< Al tuo amico è stato diagnosticato un tipo di male particolare,potrei dire quasi definitivo.
Quando andarono in ospedale,gli dissero che forse c'era una soluzione ma,l'intervento che avrebbe dovuto affrontare,capitò nei giorni degli interscolastici.
Questo tipo di intervento ha una percentuale di riuscita del 50% e del 50% no...
Più va avanti e più ne risente, l'efficacia delle cure prima o poi perderanno sempre più effetto.
Bhè su per giù è questa la situazione ma,credo non volesse dirtelo per non farti preoccupare.
Ora ti lascio,che devo vedere una ragazza che si è infortunata ad educazione fisica. >


In quel momento Kotarou era sveglio,e sentì tutto.
Oramai era finita,avrebbe dovuto dirgli tutto.
L'infermiera era oramai uscita,lasciando un Akaashi con lo sguardo perso e due occhi lucidi,quasi pronti a scoppiare.
Un dolore al petto lo pugnalò più volte,come fosse un martello pneumatico.
Strinse i pugni e si alzò,dirigendosi verso il lettino,scoprendo che l'amico era sveglio.
Lo guardò a malincuore,mentre il moro era sommerso da rabbia e dolore.

< Perchè non me lo hai detto? >

< Bhè..vedi.. >

< vedo cosa? Come hai potuto nascondermi qualcosa di così importante? >

< Non ho trovato il modo e momento giusto. >

< hai avuto tempo per dichiararti ma non per questo? >

< Se te lo avessi detto prima,magari  avresti... >

< Avrei pensato che,per darti delle ultime gioie,ti avrei dato il contentino? >

< Eh? no questo n- >

Il poveretto non potè dire la sua che si trovo la mano di Akaashi sul suo cuscino,sbattuta violentemente; mentre il suo viso era vicino al suo,che lo guardava dritto negli occhi e il suo ginocchio,poggiato a bordo lettino.

Era una situazione di pieno imbarazzo e disagio,per entrambi.
A carte scoperte sul tavolo,i due dovevano fare i conti con i loro problemi e il loro rapporto.

 

< Non avrei potuto darti nessun contentino. >

< Lo so,ricordo tutto di quella mattina. >

< Non è come pensi tu. >

< Non capisco..Perchè sei così emblematico??! Poi non è la fine del mondo suvvia,sono ancora su questa terra a tormentarvi! >

< Quella mattina,non ero in me. Vedi Bokuto..io.. >


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NdA:

Scusate dell'attesa,ma ieri era il compleanno di nonno,quindi ho tardato di un giorno l'uscita!
Chiedo perdono ,mi sento cattiva....

Questo capitolo precede i due ultimi capitoli,che concluderanno questa storia a colpi di ......"cuore"?

Bhè,io ho perso tre battiti scrivendo questo capitolo,credo mi serva un processo di rianimazione ..

Vi attendo al prossimo capitolo! Grazie a chi segue la storia supportandola! 

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Capitolo 4
*** Tra la vita e la morte ***




Akaashi restò sopra l'amico a fissarlo negli occhi,così intensamente che l'altro era quasi sull'orlo del balbettio.
Il suo cuore era fuori controllo,la sua mente era come svuotata e le sue gambe tremavano.
Il moro doveva parlare con lui,seriamente e quel momento era propizio.
Doveva risolvere quel malinteso che aveva creato,quel problema che non riusciva a risolvere e metter fine ad una situazione imbarazzante,anche per il bene della squadra.

< Bokuto. Vedi io... >

In quel preciso istante ritornò l'infermiera,spalancando la porta di colpo.
I due si spaventarono così tanto che il moro scese immediatamente,risedendosi composto,facendo finta di leggere un libro di fisica,al contrario per giunta.
L'altro si rimboccò sotto le coperte facendo finta di dormire senza far vedere il suo estremo imbarazzo.
La situazione era già complicata di suo e non volevano complicarla ulteriormente,data la delicata situazione di Bokuto.

< Ragazzi dunque- >

< Sto benissimo! > La interruppe Bokuto di punto e in bianco

< Oh...sei sicuro? >

< Certamente ! Mi serviva solo riposo! >

Si alzò immediatamente dal lettino dell'infermeria,afferrando la sua borsa e la tuta da pallavolo.
Ringraziò cortesemente l'infermiera per il disturbo e uscì dalla sala,seguito ovviamente da un Akaashi leggermente perplesso.
Percorsero il corridoio della scuola,per poi imboccare le scale ,scendendo  al piano terra per dirigersi in palestra.
Akaashi vedeva solo le spalle dell'amico,immaginando la sua possibile espressione in quel momento.
Felice?Preoccupata?Perplessa? Non ne aveva idea.
Forse un misto di tutte e tre,chi lo sa.
Ma ciò che non immaginava era che Kotarou,in quell'istante,era serio.
Normalmente cavoleggiava sempre,ridendo e scherzando ovunque,senza preoccuparsi di nulla.
Era raro vederlo con un espressione seria e pensierosa,soprattutto quando le cose potevano essere risolte,o quasi.
I ragazzi si cambiarono immediatamente,come fulmini ,e si diressero in palestra iniziando a sistemare le cose per l'allenamento.
Keiji continuava a fissare Bokuto preoccupato per quanto gli aveva detto.
Sarebbe stato meglio che facesse subito l'intervento invece di essere in palestra ad allenarsi e peggiorare la situazione.
Quella scena,il suo sangue,lui a terra e lo spavento del momento gli rimasero impressi nella mente.
Era davvero così che doveva andare? Lo avrebbe perso davvero?


    

Forse doveva farlo ragionare e costringerlo a stare almeno un po' a riposo ma,sarebbe stato inutile.
Per come era fatto,nemmeno una camicia di forza lo avrebbe trattenuto lontano dalla pallavolo.
Sospirò,abbandonandosi totalmente allo sconforto ma,qualcosa lo colpì dietro la schiena,facendolo avanzare di qualche passo.
Era Kotarou,che gli aveva dato una pacca sulla schiena e lo guardava quasi male e insistentemente.

< Dici che dormo in piedi e poi ti metti a sospirare???!! >

< Eh? >

< Dobbiamo allenarci,non battere tu oggi la fiacca. Bastoio a pacchiare e fare lo scemo,non rubarmi il lavoro! >



Le affermazioni del capitano scatenarono una risata generale,vivacizzando l'ambiente.
Era la prima volta che si auto definiva scemo,e ciò era stato ben apprezzato dalla squadra e dallo stesso keiji,che accennò un sorriso.
Gli allenamenti proseguirono senza intoppi ed ognuno dei giocatori,diede il massimo,facendo felice il coach.
La giornata stava giungendo oramai al termine e tutti tornarono a casa soddisfatti ed un po' lamentosi,dato che alcuni non avevano ancora finito i compiti per il giorno dopo.
Sulla via di casa,Akaashi camminava accanto a Bokuto e non dietro.
Osservava l'amico sorridere come non mai, nonostante tutto, e ciò lo tirava leggermente su di morale.
Arrivarono al fatidico incrocio dove il più alto proseguiva dritto e il moro svoltava a destra.
Quell'incrocio era il punto d'incontro ed anche il punto dove la sera si dicevano " a domani" ,senza pensare che forse un domani non ci sarebbe stato.






Akaashi,tornò a casa distrutto.
Gli allenamenti erano stati più duri del previsto,in vista dei preliminari.
Cenò,fece un bagno e si buttò subito sul letto,lasciando la borsa abbandonata a se stessa per terra.
Chiuse gli occhi per un solo istante,giusto per riposarsi un po'.
Non era tanto della quale quella sera,e sicuramente non sarebbe riuscito a dormire ma,la stanchezza prese il sopravvento.
Dopo circa tre ore riaprì gli occhi,sentendo il bisogno di bere quando,posando lo sguardo sul telefono,notò diverse chiamate perse da parte dell'allenatore,un suo compagno di squadra e la madre di Bokuto.
Rimase leggermente perplesso quando,il telefono squillò all'improvviso nelle sue mani,spaventando il ragazzo.Era di nuovo la madre di Bokuto,forse quello  scemo aveva dimenticato qualcosa o lo aveva messo nel suo borsone.

< Pronto? Cosa ha diment- Cosa?! Arrivo subito! >

Corse giù all'atrio di casa,prese una giacca e si infilò le scarpe velocemente.
Corse per tutto il rettilineo della strada in direzione del General Hospital.
L'affanno era sempre più grande a causa dello sforzarsi a correre sempre più veloce,fino ad arrivare mezzo distrutto.
All'ingresso trovò la madre dell'amico,bianca come un fantasma e due grandi borse sotto gli occhi.

< Cosa..è successo..? Perchè me? > 



Il moro era in preda all'affanno ed al sudore.
La donna si avvicinò prendendogli le mani e lo guardò con degli occhi più lucidi di qualsiasi metallo o sfera di vetro esistenti in questo mondo.

< So tutto riguardo ai sentimenti di mio figlio.. dovevi esserci anche tu >

< Così all'improvviso..ma cosa.. >

< Il tumore causato da quell'ulcera maledetta è peggiorato.. ed è stato mandato sotto i ferri d'urgenza. Spero solo che.. >

Non riuscì nemmeno a parlare.
Quella donna era distrutta,già aveva perso un marito ed ora rischiava di perdere il figlio.
Akaashi non seppe cosa dirle e ne cosa fare.
L'unica cosa che in quel momento sentì di fare era abbracciarla per darle un po' di conforto,mentre lui stesso si stava lacerando dentro.
Si morse continuamente le labbra,gli si offuscò la vista e la sua testa divenne pesante come un macigno.
Il panico iniziò a salirgli come una febbre inarrestabile,iniziando a provare i più grandi rimorsi della sua vita.
Avrebbe dovuto dirgli quel giorno che lo amava,avrebbe dovuto stargli accanto più che poteva.Avrebbe dovuto accorgersi dei suoi problemi,che stava male;
La donna sapeva già che il figlio era innamorato del moro e le venne d'istinto chiamarlo " figlio " .

< Sei come un figlio per me..so che tu gli volevi bene. Che tu sia quine è la prova e se lui.. >

< Lui ce la farà..è forte,anche se alle volte sembra scemo,incosciente,senza un briciolo di giudizio.Ma è un ragazzo forte. >

La donna,sentendo quelle parole,gli sorrise e annuì,concordando con Keiji.
Sospirò e si tirò su d'animo,facendosi forza e sperare che il figlio guarisse e tornasse alla vita di tutti i giorni.Si asciugò le lacrime convincendosi che sarebbe andato tutto bene. Entrambi pensarono che sarebbe andato tutto bene.



< Quando sarà tutto finito..vieni a cena da noi. Ci farebbe davvero piacere > disse con voce rauca e oramai quasi spenta

< Ti prego...torna da me...ti prego... >


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NdA:

Sto piangendo dentro,capitemi.
Sono riuscita a scriverlo anche grazie all'aiuto medico di un'amica che adoro tanto.
Hei,se stai leggendo ..grazie,mi hai ispirata tanto nel momento in cui stavo crollando.


Il prossimo sarà l'ultimo,seguito da uno spin-off per loro intitolato: " Koi wa.. nani ga?"

Grazie a tutti! - VineaHime





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Capitolo 5
*** Tu non mi basti mai ***


 

Tik Tok Tik Tok

L'orologio nella sala d'attesa continuava a scandire il tempo,che sembrava non passare mai.
La donna che andava su e giù per il corridoio,alternandosi nel passare tra i vari punti luce e d'ombra,che forse per casualità,tracciavano il percorso fino la sala dove era attualmente l'amico.
Il moro era completamente andato.
Seduto come uno zombie su quel divanetto morbido accanto alla sala degli infermieri,oramai vuota.
La notte il personale era sempre meno,quindi chiedere qualche informazione era decisamente un miracolo.
Istintivamente si alzò,stanco di sentire quell'orologio scandire i minuti,aumentando l'ansia come fossero  gradi di temperatura.
Magari una febbre alta. Decisamente alta.
La sua vita passò dentro la sua mente come una pellicola di un film,soffermandosi sui momenti in cui conobbe l'amico e iniziò a giocare con lui a pallavolo.
Forse era destino?
Qualche segnale?No.
Era solo un promemoria. Si,per ricordargli quanto fosse stato idiota quella volta.
Se avesse fatto le cose per bene e Bokuto fosse entrato con sorriso in quella sala,pensando che lottando lo avrebbe rivisto,ora anche il moro e sua madre potrebbero essere più tranquilli.
Non sapeva cosa era giusto fare  o pensare,ma evidentemente alla voce "non pensare" si accese quella lampadina di consenso.

 

Una manopola si girò di scatto,come fosse una miccia.
Delle lacrime iniziarono a percorrere le guance del ragazzo.
Una,due....presero il via come delle fontane. Anzi,come delle cascate che rumoreggiavano fortemente quel dolore che si era innescato nel suo petto.
Trattenere i singhiozzi era faticoso.
Qualcuno se ne sarebbe accorto.
Lei sicuro. Forse era meglio cambiare posto,fino a che non avrebbe ritrovato la calma.
Niente,era impossibile.
Doveva succedere di tutto quella notte così agognante.
Lei lo stava guardando,con un sorriso malinconico. Cosa era?
Un misto di dolore e gratitudine? per cosa gratitudine?
La donna fece qualche passo verso il ragazzo per poi abbracciarlo.
Sentiva il suo dolore. Quel dolore che tratteneva dentro chissà da quanto.

< Sfogati.Quando mio figlio uscirà..non vorrà vederti così. >

< ...... >

< Sai.. credo che tu gli volessi davvero bene. E' un testardo,giocherellone,sempre parlare e parlare... ma è davvero un bravo ragazzo. >

< S-si... > rispose cercando di assumere un tono vocale decente

< Non vergognarti. Sono una madre e ho avuto con mio marito la stessa situazione. So quanto è difficile trattenersi.. è qualcosa di doloroso. E' meglio buttare tutto fuori,perchè dopo farà più male. >

La madre di Bokuto era una donna forte ed eccezionale.
Iniziava solo ora a capire da dove Koutarou avesse preso certi aspetti così diretti e quel tono forte di parlare.
Cose che prima non erano chiare ora erano limpide come l'acqua.

Bip-

La luce della sala si spense e da quella porta uscì un uomo,vestito in bianco con una mascherina,che si tolse dirigendosi verso i due.
Akaashi già sentì i brividi della paura invadergli ogni vena del suo corpo.
Non voleva sentire il responso...o forse si?
La donna accanto a lui,si mise le  mani al cuore sospirando,pronta a sapere. Bella o brutta che sia.

< Che facce... > disse il medico chirurgo guardando i due,che alzarono la testa,con un viso decisamente più bianco del camice.

< Lo stanno portando nella 205. E' già sveglio! Comunque lo avete portato davvero per tempo..che reattività. >

< Akaashi,prendo qualcosa alla macchinetta..mi precedi? >

Akaashi annuì e si avviò.
Salì le scale pieno di dubbi. Forse lei si aspettava che prima o poi avrebbe ceduto e lo ha osservato ogni notte e ogni giorno? certo che le madri sono fantastiche..essere genitori era un lavoro veramente arduo.
Arrivò al terzo piano,osservando la numerazione delle stanze.

< 201..202...203.. >

Camminò sino a raggiungere l'ultima stanza: 205.
Prese un grande respiro e si affacciò piano piano ma,l'amico si accorse subito di lui.
Come poteva confondere con altri il ragazzo che amava?

< A...Akashii! Che ci fai qui?! >

< Idiota!Ti avevo de...tto di non...affaticarti... >

E il secondo round di lacrime ebbe inizio. Ma stavolta di gioia nel vedere che l'amico stesse bene.

 

< Akashii! Ma che fai? Piangi??! Un uomo non de- >

Nemmeno il tempo di finire che il moro lo abbracciò d'improvviso,stringendolo forte.
Sentiva il suo solito profumo,la sua schiena,la sua voce. Era li e  stava bene.
Avrebbe potuto rimediare alla sua impulsività?  Non era tardi,vero?
L'unica cosa che sentiva  però il ragazzo nel lettino erano dei farfugli .  

< Eh? > disse confuso
< Akaashi..così mi spezzi! E non capisco cosa mi stai dicendo..parla chiaro!>

Sciolti dall'abbraccio,le mani dell'alzatore presero il viso di Bokuto ,alzandolo verso il suo e poggiò le sue labbra sulle sue. 
Quel gesto shockò Bokuto che,per quanto non capisse il motivo,ricambiò,lasciando anche che la lingua dell'altro incontrò la sua.

< Ti amo. Ho fatto..un casino. >

< Mi avevi urlato contro.. >

< Non sapevo come affrontare la cosa. > rispose il moro arrossendo.

< Quindi se ti rifacessi quella domanda- >

< usciamo insieme. >

Colpito e affondato. 
Ma la cosa più importante era che nessuno dei due si accorse che la madre dell'asso del Fukurodani stesse ascoltando,quasi facendo il tifo sfrenato per il figlio ed Akaashi.
Sembrava quasi emanare cuori per tutto il corridoio,ridacchiando.

< Ahhh,tra un pò dovrò organizzare i preparativi matrimoniali,si. Me lo sento. Magari non abiti neri,ma bianchi..e il buffet..mmh. Ahhh quante cose! Bisogna già iniziare a pensarci..sifa sempre almeno un anno prima. Oh my... >

 

Fine--> a seguito lo spin off: Koi wa..nani ga?

 

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NdA: 

Ho concluso anche questo.
Finale bello,altrimenti mi avrebbero  distrutto casa e uccisa :'D

Scherzo! Sinceramente mi è piaciuto così,e non ho rimpianti. Magari farò un finale angst per chi vorrà l'angst potente o cose così. Ci penserò!

Ps: Scusate l'assenza ma sto poco bene ed è un periodo ''ospedale". Ma sto tentando di riprendere la marcia!

Ci rivedremo nello spin off con questa super mamma alternativa! -VineaHime

 

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